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salvatore-cianciabella
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A NAPOLI, NEI VICOLI DEL RIONE SANITÀ,
UN BAMBINO DI 8 ANNI DALLO SGUARDO TRISTE PREFERISCE LA STRADA
ALLA SCUOLA.
PRIMA DELLA GRANDE GUERRAPER LA STRADA, AL LAVORO E LONTANO DA CASA,
1906-1911
IL PADRE È UN NOBILE SQUATTRINATO, IL MARCHESE GIUSEPPE DE CURTIS.
LA MADRE, ANNA CLEMENTE, È NUBILE.
PRIMA DELLA GRANDE GUERRAPER LA STRADA, AL LAVORO E LONTANO DA CASA,
1906-1911
TOTÒ ORA HA 16 ANNI. SI È ARRUOLATO VOLONTARIO NEL 1914, INVIATO PRIMA A PISA E POI ASSEGNATO AD UN BATTAGLIONE IN PARTENZA PER IL FRONTE FRANCESE.
DIETRO IL FILO SPINATO
MA TOTÒ È INSOFFERENTE DELLA DISCIPLINA MILITARE, LUI APPARTIENE AD UN ALTRO GENERE DI PERSONE, COME AFFERMERÀ NEL FILM «YVONNE LA NUIT» …
…LUI È UN ARTISTA…
DIETRO IL FILO SPINATO
TOTÒ, CHE MAL TOLLERA LA DISCIPLINA MILITARE, ALLA STAZIONE DI ALESSANDRIA IMPROVVISA UN ATTACCO DI CONVULSIONI, PER ESSERE RICOVERATO IN OSPEDALE.
DIETRO IL FILO SPINATO
…INTANTO SCOPPIA LA GUERRA…
DIETRO IL FILO SPINATO
FU PROPRIO NEL CONTESTO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE CHE TOTÒ PROPOSE PER LA PRIMA VOLTA
IL FAMOSO INTERROGATIVO
«SIAMO UOMINI O CAPORALI?»
ANZI, PER ESSERE PIÙ PRECISI…
DIETRO IL FILO SPINATO
«QUESTA FRASE HA UNA STORIA INIZIATA DURANTE LA MIA VITA MILITARE
FUI DESTINATO ALL’88° REGGIMENTO DI STANZA A LIVORNO.
DIETRO IL FILO SPINATO
FU IN QUESTO GLORIOSO REGGIMENTO CHE MI RITROVAI COME SUPERIORE IL FAMIGERATO
CAPORALE, IL CAPORALE PER ANTONOMASIA, IL CAPORALE A VITA, UNO DI QUEI PERSONAGGI CHE TI FANNO ODIARE, PER UN NUMERO IMPRECISATO DI
GENERAZIONI, LA DISCIPLINA MILITARE.
DIETRO IL FILO SPINATO
AL CAPORALE TUTTO QUELLO CHE IO FACEVO NON PIACEVA.
TROVAVA DA RIDIRE SU OGNI MINUZIA E MI IMPONEVA SEMPRE DI RIFARE I SERVIZI,
ANCHE SE ERANO ESEGUITI ALLA PERFEZIONE […]
DIETRO IL FILO SPINATO
UN’IRA SORDA, UN RANCORE ANCORA PIÙ FORTE PERCHÉ REPRESSO, MI INVASERO L’ ANIMA E, IN QUEL CLIMA ESASPERATO, GIUNSI A IDENTIFICARE IL PEGGIO DEI DIFETTI UMANI NELLA CATEGORIA DEI CAPORALI,
DIVENUTI IL SIMBOLO DELLA PREVARICAZIONE DEI FORTI NEI CONFRONTI DEI PIÙ DEBOLI: IL MASSIMO
DELLA VIGLIACCHERIA E DELLA CATTIVERIA.
DIETRO IL FILO SPINATO
AI CAPORALI CONTRAPPOSI GLI UOMINI, OSSIA LE PERSONE PERBENE, CAPACI ANCHE DI ESERCITARE LA
LORO AUTORITÀ, SE NE HANNO, SENZA ABUSARNE […]
DIETRO IL FILO SPINATO
IN CASERMA MI CAPITÒ SPESSO DI ESCLAMARE DAVANTI AI MIEI COMMILITONI OPPRESSI:
«GUARDIAMOCI IN FACCIA… SIAMO UOMINI O CAPORALI?».
DIETRO IL FILO SPINATO
RIENTRAI NELLA VITA CIVILE CON IL BAGAGLIO DELLA MIA BURRASCOSA ESPERIENZA MILITARE E CONTINUAI AD APPLICARE IL SISTEMA DI CATALOGARE LE PERSONE
SECONDO QUANTO AVEVO IMPARATO IN CASERMA.
DIETRO IL FILO SPINATO
LA GENTE IN GENERE DIVIDE L’UMANITÀ IN AMICI E NEMICI, BUONI E CATTIVI.
IO INVECE LA DIVIDO IN UOMINI E CAPORALI: I PRIMI ESPRIMONO IL BENE, GLI ALTRI IL MALE».
DIETRO IL FILO SPINATO
ANTONIO DE CURTIS
TRATTO DA
SPESSO, OSSERVIAMO«BRAVE» PERSONE…
…TRASFORMARSI E DIVENTARE «CATTIVE»
DI CERTO TOTÒ NON AVREBBE MAI IMMAGINATO CHE MEZZO SECOLO
DOPO, ANCHE UN PROFESSORE AMERICANO, ORIGINARIO DEL SUD ITALIA, AVREBBE CERCATO DI DARE
DELLE RISPOSTE AL SUO INTERROGATIVO
SE SIAMO «UOMINI» O «CAPORALI»
DIETRO IL FILO SPINATO
NEL 1971 IL PROF. PHILIP ZIMBARDO, SIMULÒ LA VITA
DI PRIGIONE ALL’UNIVERSITÀ DI STANFORD, SELEZIONANDO DEI BRAVI
STUDENTI UNIVERSITARI AL FINE DI VERIFICARE COSA SUCCEDE AD UNA
“BRAVA” PERSONA UNA VOLTA ASSUNTO UN RUOLO DI POTERE
L’ESPERIMENTO DOVEVA DURARE 15 GIORNI MA SI DOVETTE INTERROMPERE AL SESTO GIORNO!
…LE “BRAVE” PERSONE IN APPENA SEI GIORNI DIVENTARONO
DEGLI EFFERATI AGUZZINI. IL PROCESSO DI “CAPORALIZZAZIONE”
TRASFORMÒ DEI BRAVI RAGAZZI IN “CATTIVE” GUARDIE UNA VOLTA ASSUNTO UN RUOLO DI POTERE.
TALE PROCESSO DI TRASFORMAZIONE FU DENOMINATO “EFFETTO LUCIFERO”
"Padre e figlia, Siamo uomini o caporali?" 2010, 21x28cm. Pennarello e china.Per gentile concessione di Sergio Staino.
Per la realizzazione di questa presentazione si ringraziano:
Liliana De Curtis e la figlia Elena
Annalisa Marchi
Il prof. Emerito dell’Università di Stanford, ed ex Presidente dell’Associazione
Americana degli Psicologi Philip G. Zimbardo,
il ricercatore Piero Bocchiaro e lo psicologo Salvatore Cianciabella.