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Input di Avanzi e Make a Cube ai lavori della Task Force sulle Startup Innovative, Ministero dello Sviluppo Economico
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Startup ad alto valore sociale e ambientale
Input di Avanzi e Make a Cube3 alla Task Force del Ministero Sviluppo Economico sulle start up innovative
Maggio 2012www.makeacube.com
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Definizioni
Problemi, opportunità e sfide
Strumenti per il policy maker
Chi siamo
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Una possibile definizione di start up sociale
Nella definizione di “impresa sociale” la Commissione Europea intende includere le imprese:
• per le quali l’obiettivo sociale o socio-culturale di interesse comune è la ragione d’essere dell’azione commerciale, che spesso si traduce in un livello elevato di innovazione sociale;
• i cui utili sono principalmente reinvestiti nella realizzazione di tale obiettivo sociale;
• e di cui le modalità di organizzazione o il sistema di proprietà riflettono la missione, in quanto si basano su principi democratici o partecipativi o mirano alla giustizia sociale.
Definizione Social Business della Commissione Europea, COM (2011) 682, Social Business Initiative
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Una possibile definizione di start up sociale
Per quanto riguarda la natura di start up si può fare riferimento a imprese costituite da meno di 36 mesi che scaturiscano da:• iniziative di persone fisiche;• Iniziative di enti non profit, interessati a dare slancio
imprenditoriale ad alcune attività;• iniziative di imprese o di PA che individuano modalità
innovative ed efficienti di produzione di beni, erogazione di servizi ad elevato valore ambientale e sociale (anche a favore dei propri dipendenti e stakeholder in generale);
• ristrutturazione di asset pubblici e privati, con la creazione di rescue company.
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Definizioni
Problemi, opportunità e sfide
Strumenti per il policy maker
Chi siamo
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Perché ci interessano e perché meritato un’attenzione particolare
Merca
ti in
com
ple
ti
Fornitura diretta di
beni e servizi da parte del settore
pubblico
Merca
to
Area di crescente rilevanza a causa dell’arretramento del welfare pubblico e pressione sulle risorse ambientali
Nella fase nascente le start up sociali operano in un’area di fallimento di mercato (mercati incompleti).
Si tratta di imprese che offrono prodotti e servizi ad elevato valore ambientale e sociale, ma che necessitano di supporto per uscire dall’area di fallimento del mercato.
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Problemi e opportunità delle start up sociali
I problemi e le sfide
Rendimenti economici bassi e rendimenti ambientali - sociali alti
Business che rimangono spesso in area di market failure (prodotti,
servizi, capitali) e devono contare su intervento pubblico
Idee imprenditoriali, anche brillanti, da parte di start upper
poco business oriented
Trasformare i trade off in opportunità
Sviluppare modelli efficienti, con economie di scala e elevata
replicabilità
Affiancare gli start upper con capitale di rischio e debito,
facendo al contempo capacity building
Emergenza di alcuni problemi (degrado ambientale, povertà,
esclusione, …) e arretramento del welfare pubblico
Velocizzare il time to market, la replicabilità, l’attrattività per
investitori
Sfida per policy maker, investitori,
incubatori/acceleratori, start uppper,
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La sfida
Merca
ti in
com
ple
ti
Fornitura diretta di
beni e servizi da parte del settore
pubblico
Merca
to
Traghettare le start up sociali verso l’area di mercato.
E quindi: favorire la nascita e lo sviluppo di imprese che offrano risposte innovative, efficaci ed efficienti alla crisi del welfare e alle crescenti pressioni ambientali.
Vantaggi:
• maggiore benessere (- esternalità negative e + esternalità positive);
• accesso e minore esclusione;
• riduzione influenza dei free rider;
• match domanda e offerta;
• occupazione, occupabilità, imprenditorialità, skill effects.
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Aree di intervento delle start up sociali
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Prodotti e Servizi allapersona
Prodotti e Servizi per le Imprese
Prodotti e Servizi per
la PA
Prodotti e Servizi per le
Comunità
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Start up sociali di norma offrono servizi e prodotti destinati a quattro categorie di soggetti.
Gli ambiti di attività sono molteplici, ma fortemente legati alla creazione di valore ambientale e sociale.
Cultu
ra e
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mpo
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Area di scarso interesse
Area di maggiore interesse
Area di interesse
Area di interesse
Aree preferenziali per policy maker, investitori e incubatori/acceleratori
Soft innovation Low
Soft innovation
High
Hard InnovationHigh
Hard InnovationLow
Soft innovation: innovazioni organizzative e nell’interazione cliente-produttore.
Hard innovation: innovazioni tecniche e tecnologiche.
Ecosistema deve essere in grado di spingere startup verso le forme di innovazione più interessanti.
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Definizioni
Problemi, opportunità e sfide
Strumenti per il policy maker
Chi siamo
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Una possibile cassetta degli attrezzi per il policy maker
• riconoscimento dello status particolare
• facilitazione alla creazione
• vantaggio fiscale su utili non distribuiti
• accesso al credito e al capitale di rischio
• accountability
• domanda e mercato
• supporting services: incubazione e accelerazione
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Riconoscimento dello status particolare
Lo status «impresa sociale» così come previsto dal nostro ordinamento giuridico appare insufficiente, in particolare per l’attrazione di investitori e imprenditori ambiziosi. Le imprese maggiormente scalabili e più capital intensive non adottano la forma dell’impresa sociale.
Il modello che potrebbe essere adottato in Italia è quello delle Benefit corporations statunitensi e delle Community Interest Corporations nel Regno Unito.
Key features:
• 50% utili non distribuibili;
• cap emolumenti top manager;
• cap differenza emolumenti risorse senior e junior;
• obbligo rendicontazione secondo modello standard.
Problema
Proposte
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Flexible Purpose Corporation (USA). Forma giuridica che permette a una impresa di specificare nel proprio statuto uno o più specifici obiettivi sociali o ambientali (concordati tra azionisti e manager) da perseguire, diventando così un nuovo tipo di obbligo fiduciario tra le parti (non solo massimizzazione profitto). Le FPC sono obbligate a rendicontare regolarmente le loro performance ambientali e sociali, in relazione allo specifico obiettivo che si sono poste. Possono distribuire profitti.
Low Profit Limited Liability Corporation (USA). Forma giuridica studiata per tipologie di business che a) perseguono una finalità sociale o educativa, senza la quale non si sarebbe costituita la società; b) subordinano la generazione del profitto alle finalità sociali per cui sono state costituite; c) non perseguono finalità politiche o legislative. Si tratta di una forma giuridica adottata da soggetti che ambiscono a raccogliere capitale da parte di fondazioni private, investitori pazienti o “program related investmets” statali. Possono distribuire profitti.
Forme giuridiche in grado di valorizzare le startup e finalità sociale: alcuni esempi
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Forme giuridiche in grado di valorizzare le startup e finalità sociale: alcuni esempi
Community Interest Companies (UK). Forma giuridica pensata per chi vuole creare imprese commerciali che agiscano a vantaggio delle comunità in cui operano. Per essere riconosciuti come CIC bisogna passare un “community interest test”. L’aspetto più interessante è l’”asset lock” (vincolo degli asset) che stabilisce che il patrimonio dell’impresa e i profitti da essa generati siano utilizzati per perseguire gli obiettivi che l’impresa si è data. La possibilità di vendere i propri asset a soggetti terzi è fortemente regolamentata, così come la possibilità di distribuire dividendi.Benefit Corporation (USA). Forma giuridica introdotta in
alcuni stati americani che richiede a un’impresa di inserire tra i propri obiettivi statutari quello di avere un impatto positivo sull’ambiente e la società, richiedendo al consiglio di amministrazione di quella impresa di tenere in considerazione gli interessi di tutti i suoi stakeholder. Le Benefit Corporation sono obbligate anche a pubblicare un annuale “benefit report”. Possono distribuire profitti. Accanto alla forma giuridica esiste anche uno standard di certificazione denominato “BCorp”, ideato dall’associazione no-profit B Lab, che richiede che siano raggiunte determinate performance ambientali e sociali.
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Facilitazione alla creazione
Costi di attivazione, come nel caso di altre start up, elevati. Start upper poco avvezzi alla creazione di nuove imprese. Professionisti (avvocati, notai, commercialisti) spesso chiusi in modelli tradizionali d’impresa.
Modelli standard di statuto, con chiara indicazione della natura low profit, degli obiettivi ambientali e sociali, del reinvestimento del 50% degli utili, della pubblicazione ogni due anni di un bilancio sociale standard.
Esenzione da spese notarili per imprese con capitale sociale inferiore a 50k€, 50% delle spese per capitale sociale <100k€.
Problema
Proposte
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Vantaggi fiscali su utili non distribuiti
Utili finanziari sono strumentali (e non il fine) alla creazione di benefici ambientali e sociali.
L’autofinanziamento è il primo strumento di sviluppo; la tassazione degli utili non distribuiti è un limite significativo alla crescita delle start up sociali.
Solo il 50% degli utili può essere distribuito (il restante in riserva non accessibile ai soci).
Gli utili non distribuiti non sono tassati.
Problema
Proposte
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Accesso al credito e al capitale di rischio
Accesso al credito e al capitale di rischio ancora più difficile che per altre start up, in quanto investimenti hanno natura intangibile e innovazioni non sono soggette a protezione.Investimenti tipicamente di piccola taglia con costi di transazione elevati e ritorni meno favorevoli.
Credito: fondo di garanzia per facilitare l’accesso al credito nei primi 36 mesi di vita.Supporto allo sviluppo di social impact bond.
Tassazione limitata su capital gain da start up sociali.1% dell’asset fondazioni di origine bancaria da investire in start up sociali. Co-investimento di FII o CDP in social venture capital fundsRiduzione a 300k€ del capitale sociale minimo per SPA ex 107 TU bancaria.Agevolazioni per raccolta finanziamenti tramite crowdfundingSupporto alla creazione di un social stock exchange (www.borsasociale.it)
Problema
Proposta (credito)
Proposte (capitale di rischio)
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Accountability
Un eventuale regime favorevole non deve lasciare spazio a furbi e scorciatoie. Bilanci sociali poco confrontabili e quindi accountability limitata. Costo di produzione dei documenti significativo per una start up.
Bilancio sociale semplificato e standardizzato con misurazione di benefici economici, ambientali e sociali prodotti dalle start up sociali.
Problema
Proposta
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Domanda e mercato
Percorsi di crescita quantitativa e qualitativa lenti.
Domanda di natura pubblica, significativa, non stimola l’innovazione.
Disegno bandi pubblici in modo da favorire imprese più innovative e sperimentazioni.
Selezione di aree, mercati, settori sui quali favorire la sperimentazione attraverso bandi di sostegno ad hoc (come ad esempio bando Smart Cities & Social Innovation).
Public procurement (anche attraverso percorsi di open social innovation) da parte di imprese a capitale pubblico che erogano servizi di pubblica utilità.
Problema
Proposte
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Supporting services: incubazione e accelerazione
Data la limitata attrattività delle start up sociali per venture capitalist tradizionali, incubatori e acceleratori privati stentano a supportare social start up.
Premialità per incubatori e acceleratori efficaci nell’accompagnare sul mercato start up sociali (da erogare a risultato e non a effort).
Voucher di innovazione per incubatori e acceleratori accreditati a copertura dei 75% dei costi di erogazione del servizio (particolare attenzione per digitalizzazione e upscaling/internazionalizzazione).
Supporto alla costruzione di una rete europea di incubatori, lavorando su infrastrutture e competenze (piattaforme per favorire collaborazione).
Sostegno diretto ad incubatori attraverso acquisizione di quote di minoranza.
Partnership pubblico–incubatori privati dedicati a social business su «call for ideas emerging issues» + incubazione intensa.
Problema
Proposte
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Cosa può fare un governo? Abilitare un ecosistema. Come? Ecco un esempio
NESTA viene creata nel 1998 con un atto del parlamento inglese che le conferisce un patrimonio di 250 milioni di sterline. Utilizza gli interessi generarati da questo patrimonio per promuovere investimenti early stage, attività di ricerca e proposte di policy sui temi dell’innovazione.
Le aree di attività su cui NESTA si focalizza sono:• crescita economica (startup in particolare);• innovazione nella PA;• innovazione sociale;• industrie creative.
NESTA si configura come un soggetto indipendente e abilitatore di un intero ecosistema di innovazione (non realizza direttamente, ma commissiona).
Dopo aver gestito diverse competizioni aperte volte a stimolare iniziative imprenditoriali a finalità sociale, ha creato un vero e proprio centro di competenza su questi temi denominato Centre for Innovation Prizes. In queste competizioni vengono messe in palio in maniera meritocratica ingenti risorse, stimolando innovazione e creando diverse community di innovatori.
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Definizioni
Problemi, opportunità e sfide
Strumenti per il policy maker
Chi siamo
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Chi siamo
Make a Cube3 è il primo incubatore in Italia specializzato in imprese ad alto valore sociale e ambientale.
Make a Cube3 avvia e accompagna start up, piccole imprese profit e no profit e grandi aziende nello sviluppo di iniziative in grado di generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
Make a Cube3 seleziona, affianca, sostiene e (ri)lancia imprese che fanno della sostenibilità il loro asset strategico.
Who?
What?
How?
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Chi siamo
Make a Cube3 è una JV tra Avanzi e Make a Change.
Think tank e società di consulenza punto di riferimento nel campo della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale.È una Srl con 4 soci individuali (Matteo Bartolomeo, Carolina Pacchi, Davide Dal Maso e Davide Zanoni) e 11 collaboratori stabili.
Associazione che ha per finalità la promozione del business sociale in Italia. Costituita da 3 soci corporate (MBS Consulting, Oltre Gestioni e Key2People) e 12 soci individuali.
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Chi siamo: giovani, ma con un know how consolidato
Pur essendo nata da pochi mesi, Make a Cube3 si avvale del know how che deriva:
• da Avanzi, dal 1997 società che assiste imprese, Commissione Europea, organizzazioni non profit e pubblica amministrazione nello sviluppo di progetti legati allo sviluppo sostenibile. Fin dalla sua nascita inoltre, Avanzi affianca la comunità finanziaria nello sviluppo di strategie e programmi in materia di finanza responsabile;
• da Make a Change e i suoi soci, in particolare MBS Consulting, società con oltre 40 professionisti della consulenza di direzione. Che aiuta investitori, imprenditori e management nell'identificazione di nuove opportunità di business development, nella progettazione di interventi di miglioramento della performance aziendale e nella gestione delle fasi di realizzazione operativa.
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Chi siamo: la nostra rete
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Chi siamo: principi ispiratori
Make a Cube3 è una Srl a statuto “sociale“:
Priorità alla massimizzazione dell'impatto sociale e ambientale rispetto alla produzione di profitti e limite alla loro distribuzione tra gli azionisti. Cap alla remunerazione del capitale.
Limite alla retribuzione del management e divario calmierato tra la retribuzione minima e quella massima all'interno dell'impresa.
Valutazione integrata delle proprie performance e degli impatti generati tramite la propria attività sul piano sociale, ambientale e economico.
Low profit e low dividend
Equità
Accountability
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Chi siamo: servizi offerti
Make a Cube3 warm up
E’ il laboratorio dedicato a chi ha le idee, ma deve ancora mettere a fuoco il business model. Lezioni frontali e project work si alternano in una 2 giorni interattiva.
Make a Cube3 121
Affiancamento tailor-made per le idee e imprese più innovative e competitive, per garantire la massima efficacia.
Make a Cube3 HD E’ il ciclo di incubazione ad alta densità, dedicato a gruppi di start up. Lavoro intenso, condiviso e collettivo per massimizzare le sinergie. Assicuriamo grande visibilità per il soggetto finanziatore.
Make a Cube3 B2B
Consulenza a grandi aziende profit e istituzioni pubbliche per lo sviluppo di nuove imprese ad alto valore ambientale e sociale, facendo leva su asset tangibili e intangibili e intercettando esigenze di riorganizzazione, CSR, open innovation.