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1 Il Veneto 2.0 Il piano di riordino territoriale Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti Responsabile: Dr. Maurizio Gasparin Assessorato al Bilancio e agli Enti Locali Assessore Roberto Ciambetti Riordino amministrativo della Regione Veneto e città metropolitana Lunedì 5 dicembre 2013 San Giorgio delle Pertiche

Gasparin il piano di riordino della regione veneto

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Il Veneto 2.0 Il piano di riordino territoriale

Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti Responsabile: Dr. Maurizio Gasparin

Assessorato al Bilancio

e agli Enti Locali

Assessore

Roberto Ciambetti

Riordino amministrativo della Regione Veneto e città

metropolitana

Lunedì 5 dicembre 2013

San Giorgio delle Pertiche

Page 2: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

COMUNI OBBLIGATI

ALL’ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI (art. 2 L..R. 18 del 27.04.2012)

Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti

Comuni con

pop. fino a 1.000

abitanti

Comuni con pop.

da 1001 a. 5.000 abitanti

Comuni

montani con

pop. da 1001 a

3000 abitanti

Dati popolazione Censimento 2011

PROVINCE N°

COMUNI

N°COMUNI

FINO A

1.000

ABITANTI

N° COMUNI DI

PIANURA CON

POPOLAZIONE

1.001-5.000

N° COMUNI

MONTANI CON

POPOLAZIONE

1.001-3.000 AB.

COMUNI

OBBLIGATI

Al

31.12.2011

TOTALE

ABITANTI

(Censimento

2011)

VENEZIA 44 - 8 - 8 29.157

PADOVA 104 2 48 - 50 152.940

TREVISO 95 1 15 9 25 79.198

BELLUNO 69 19 - 32 51 73.102

ROVIGO 50 2 38 - 40 93.177

VICENZA 121 12 30 19 61 115143

VERONA 98 5 30 11 46 132.390

581 41 169 71 281 675.107

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L’obbligo di gestione associata

Il decreto legge n. 78 del 2012 introduce

l’obbligo per i piccoli Comuni di esercitare

in forma associata le funzioni fondamentali;

Il D.L. 95/2012, tra l’altro. modifica l’elenco

delle funzioni fondamentali);

In base alla legge dello Stato: tutti i Comuni

fino a 5.000 abitanti (3.000 in area montana)

sono obbligati all’esercizio associato delle

funzioni fondamentali:

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FUNZIONI FONDAMENTALI dei Comuni ai sensi art.117, 2°c..lettera p,

Costituzione): art. 19 D.L. 95 (che ha novellato l’art. 14 D.L. 78/2012):

a) organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile

e controllo;

b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale;

c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente;

d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale;

e) attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi;

f) l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi;

g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione;

h)edilizia scolastica, per la parte non attribuita alla competenza della Provincia, organizzazione e gestione dei servizi scolastici;

i) polizia municipale e polizia amministrativa locale;

l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali e statistici, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale." (esclusa dall’obbligo di gestione associata)

l bis) servizi in materia statistica

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Riordino territoriale – riferimenti normativi

Legge Statale :

D.L. 78/2010 e sim: obbligatorietà gestione associata delle funzioni fondamentali:

- almeno 3 funzioni dal 1° gennaio 2013

- tutte le funzioni fondamentali al 31.12.2013

Legge Regionale Veneto

L.R. 18/2012 Disciplina gestioni associate al fine di realizzare la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica

L.R. 40/2012 Disciplina delle Unioni Montane

(interviene solo sui comuni delle aree montane e parzialmente montane)

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Ruolo della Regione nella Legge Regionale n. 18/2012

La Regione ha disciplinato:

Le forme di esercizio associato:

Unioni

Convenzioni

Consorzi monofunzionali esistenti alla data di entrata in vigore della legge regionale

Ulteriori forme associative riconosciute con legge regionale

La dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica

è prevista la individuazione attraverso un procedimento concertativo

Il limite demografico minimo associativo della gestione associata:

Comuni fino a 5.000 abitanti: almeno 5.000 abitanti

Comuni area montana e parzialmente montana; la dimensione minima può essere derogata se la gestione associata riguarda almeno 5 comuni

Sono ammesse forme di gestione associata di dimensioni minori per i comuni riconosciuti da leggi statali o regionali “isole etniche alloglotte”.

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CAPO III – FORME DI ESERCIZIO ASSOCIATO –

Art. 4 Unioni di Comuni

Rinvio alla disciplina statale per le modalità di costituzione

Ciascun comune può far parte di una sola unione

(anche in questo caso la LR 18/2012 precorre quanto ora previsto dal DL 95/12012)

Statuto dell’Unione dei Comuni individua:

Sede

Funzioni svolte

Competenze organi

Durata NON INFERIORE A 10 ANNI

Procedure scioglimento, recesso.

Le unioni possono stipulare convenzioni tra loro o con singoli comuni purché le

unioni siano gli enti responsabili dell'esercizio associato.

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CAPO IV – PIANO DI RIORDINO TERRITORIALE Art. 8 – Procedimento di individuazione della dimensione

territoriale ottimale

1. La Giunta Regionale predispone un piano di riordino territoriale che definisce la

dimensione ottimale con riferimento ad ambiti adeguati, in relazione alle aree geografiche omogenee di cui all’art. 7;

2. Per le finalità di cui al c.1 la Giunta Regionale promuove un procedimento di

concertazione con i comuni, invitandoli a formulare, entro 60 gg dalla comunicazione regionale, le proposte di individuazione delle forme e modalità di gestione associata delle funzioni e dei servizi attribuiti in base alla normativa vigente

3. I comuni formulano proposte di gestione associata da realizzarsi, in via prioritaria, secondo i criteri di seguito indicati:

A – appartenenza alla medesima area geografica omogenea; B- appartenenza degli enti interessati alla medesima provincia; C – contiguità territoriale; D - dimensioni associative con riferimento a valori demografici di seguito indicati:

• Area montana e parzialmente montana: almeno 5.000 ab. • Area ad elevata urbanizzazione: almeno 20.000 ab. • Area del basso Veneto: almeno 8.000 ab. • Area del Veneto centrale: almeno 10.000 ab.

Page 9: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

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La Giunta Regionale ha promosso un procedimento di concertazione con i comuni,

invitandoli a formulare proposte di gestione associata

PROPOSTE PERVENUTE DAI COMUNI

Art. 8 – PROCEDIMENTO INDIVIDUAZIONE DELLA DIMENSIONE

TERRITORIALE OTTIMALE (PIANO DI RIORDINO TERRITORIALE)

Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza

Comuni

obbligat

i 29 35 27 17 7 20 38 173

Comuni

non

obbligat

i

5 12 3 22 0 4 11 57

Totale 34 47 30 39 7 24 49 230

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Art. 8 – Procedimento di individuazione della dimensione

territoriale ottimale

c5. La Giunta Regionale predispone il Piano di riordino territoriale tenendo conto delle proposte pervenute da parte dei comuni,

delle forme associative esistenti, degli ambiti territoriali di programmazione generale previsti dalla legge regionale, nonché degli ambiti territoriali di settore

Con Deliberazione n. 1417 del 6 agosto 2013 la Giunta Regionale ha approvato il Piano di riordino Territoriale

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Ambiti territoriali adeguati art. 8 L.R. 18/2012

AMBITO TERRITORIALE LIVELLO

DIMENSIONALE

FUNZIONI GOVERNANCE E

FORME ASSOCIATIVE

AMBITO DI AREA VASTA Provincia

Area città metropolitana

Funzioni area vasta

(rifiuti,idrico…)

-Funzioni delle Province

-Funzioni della Città

metropolitana

-Provincia

-Città Metropolitana

-ATO/Consigli di bacino

(r.s.u.)

AMBITO TERRITORIALE

ADEGUATO E OMOGENEO

DI PROGRAMMAZIONE

Area ULSS

I.P.A.

Funzioni di programmazione -Soggetto responsabile

dell’IPA

-Conferenza dei Sindaci

AMBITO TERRITORIALE

ADEGUATO GESTIONALE

Dimensioni associative

funzionali alle politiche di

settore

(distretti socio sanitari,

distretti di polizia locale,

distretti di protezione civile)

a)Funzioni non fondamentali

dei Comuni

b)Funzioni fondamentali dei

Comuni

c)Funzioni conferite da

leggi regionali

d)Funzioni derivanti da leggi

statali

-Unione di Comuni

-Unione montana

-Convenzione

-Consorzio

monofunzionale

AMBITO FUNZIONALE La dimensione della forma

associativa è riferita ai

valori demografici dell’area

omogenea art. 8 c. 3 lett. d)

L.R. 18/12

Funzioni a)-b)-c)-d) -Unione di Comuni

-Unione montana

-Convenzione

-Consorzio

monofunzionale

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A) INDIVIDUAZIONE DELL’AMBITO ADEGUATO ALL’ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI

1) Semplificazione i livelli di governo Le funzioni di gestione e programmazione vanno svolte con riguardo a 4

ambiti di riferimento; Ambito provinciale/metropolitano (area vasta) Ambito ULSS/IPA (ambito adeguato e di programmazione) Ambito Distretti di settore (gestionale adeguato) Ambito minimo per aree omogenee L.R. 18/2012 (funzionale)

2) Modularità della zonizzazione L’ambito più grande deve contenere gli ambiti minori. 3) Flessibilità All’interno dell’ambito lo sviluppo delle forme associative potrà avvenire

nel rispetto dei limiti demografici e dei parametri fissati. 4) Unica Governance: Integrazione tra ambiti di programmazione e

gestione. I soggetti chiamati al governo della programmazione decentrata sono gli

stessi preposti alla gestione di servizi e funzioni in forma associata.

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B) FORMA ASSOCIATIVA DI RIFERIMENTO

Carattere polifunzionale della forma associativa

Unione di Comuni: forma associativa di riferimento. Gestione: almeno 4 funzioni fondamentali

Adeguatezza dimensionale

Valori demografici L.R. 18/2012: dimensione minima per garantire risparmi di spesa.

Piano incentivi su base premiante

.

Adeguamento delle forme associative esistenti

Articolazione in 4 ambiti di riferimento, prioritario in prima applicazione, per confini provinciali e l’ambito ULSS.

Il rispetto di tale zonizzazione costituisce elemento preferenziale per accedere agli incentivi regionali.

Possibili deroghe per casi eccezionali e motivati.

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AMBITO DI AREA

VASTA PROVINCIA

AREA CITTA’ METROPOLITANA

AMBITO

TERRITORIALE

ADEGUATO E

OMOGENEO DI

PROGRAMMAZIONE

AREA ULSS

I.P.A.

AMBITO

TERRITORIALE

ADEGUATO

GESTIONALE

DISTRETTI SOCIO SANITARI

DISTRETTI DI PROTEZIONE CIVILE

DISTRETTI DI POLIZIA LOCALE

DIMENSIONE PLURIFUNZIONALE

minima riferita ai valori

aree omogenee

AMBITO

FUNZIONALE

AMBITI TERRITORIALI ADEGUATI

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Condizioni generali e requisiti delle Gestioni Associate (valide ai fini dell’accesso alle incentivazioni)

Possono accedere alle incentivazioni regionali le forme associative in possesso dei seguenti requisiti:

1) l’insieme dei Comuni associati raggiunga le dimensioni demografiche individuate all’art. 3 c.1 della L.R. 18/2012

2) esercitino funzioni fondamentali individuate dall’art. 19 c. 1 della L. n. 135 del 07.08.2012 con le seguenti specificazioni:

- almeno 4 funzioni fondamentali per le Unioni di Comuni

- almeno 1 funzione fondamentale per le Convenzioni

- almeno 1 funzione fondamentale per le Unioni montane

L’esercizio delle funzioni deve avvenire in forma integrale.

Nell’assegnazione dei contributi sono considerate prioritarie le forme associative che presentano i seguenti requisiti:

siano costituite da comuni appartenenti alla stessa Provincia o città metropolitana

siano costituite dai comuni aventi territorio contermine

tutti i comuni partecipanti alla stessa forma associativa, devono insistere nel territorio della medesima Area ULSS.

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Disposizioni transitorie per l’anno 2013

In via transitoria per l’anno 2013, sono previste le seguenti deroghe ai criteri generali:

In merito all’esercizio di funzioni fondamentali:

le Comunità montane possono accedere ai contributi regionali ordinari nelle

more della costituzione delle Unioni montane di cui alla L.R. n. 40/2012, in

relazione all’esercizio associato di funzioni delegate dai Comuni associati, anche

non fondamentali

le Unioni di Comuni di cui all’art. 4 della L:R. n. 18/2012 possono accedere ai

contributi regionali se esercitano almeno una funzione fondamentale (non 4).

Dal 1° gennaio 2014 anche l’iscrizione al Registro delle forme associative costituirà

titolo per accedere ai finanziamenti della L.R. 18/2012. Non così per il 2013.

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Page 18: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Destinatari dei contributi ex L.R. 18/2012

Sono destinatari delle risorse regionali le forme associative individuate dalla

L.R. n. 18/2012 e in particolare:

a) le Unioni di Comuni

b) le Convenzioni

c) le altre forme di esercizio associato riconosciute con legge regionale.

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Caratteristiche delle Unioni di Comuni

(ai fini dell’accesso ai contributi)

Le Unioni di comuni di cui all’art. 4 della legge regionale accedono ai contributi se in possesso dei seguenti requisiti:

esercitano effettivamente e in modo continuativo per tutti i comuni aderenti all’Unione almeno quattro funzioni fondamentali (con esclusione di quelle indicate alla lett. c),f), l),l bis del DL 95/2012)

esercitino per tutti i comuni obbligati le stesse funzioni fondamentali.

Ai fini dell’incentivazione regionale sono considerate le sole funzioni previste nello statuto dell’Unione. Non si computano le funzioni affidate all’Unione mediante convenzione.

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Caratteristiche delle Convenzioni (ai fini dell’accesso ai contributi)

Le Convenzioni accedono ai contributi se in possesso dei seguenti requisiti:

- esercizio di almeno una funzione fondamentale

- dimensione associativa: almeno i 5.000 abitanti. (deroga se le funzioni sono esercitate da almeno 5 comuni montani)

- durata dei conferimenti non inferiore ai cinque anni, anche in caso di rinnovo

L’atto associativo deve individuare la struttura e il responsabile per lo svolgimento delle funzioni oggetto della gestione associata

- la convenzione deve disciplinare gli effetti derivanti dallo scioglimento prima della scadenza del termine.

. Regione del Veneto - Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti

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INCENTIVAZIONI PER LE GESTIONI ASSOCIATE

A)Contributi di NATURA CORRENTE

•Contributo INIZIALE STRAORDINARIO destinato a sostenere UNIONI e CONVENZIONI per le spese di primo impianto per l’avvio e per l’ampliamento dell’esercizio di funzioni fondamentali (con priorità per le Unioni di comuni) •Contributi ORDINARI E STATALI “REGIONALIZZATI destinati a sostenere UNIONI E COMUNITA’ MONTANE per spese di funzionamento

B) Contributi IN C/CAPITALE a favore di UNIONI DI COMUNI E CONVENZIONI per l’avvio e l’ampliamento dell’esercizio associato di funzioni fondamentali (con priorità per le Unioni di comuni)

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INCENTIVAZIONI PER LE GESTIONI ASSOCIATE

CRITERI DI PREFERENZA NEL RIPARTO CONTRIBUTI

• I PROVVEDIMENTI DI ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE POSSONO PREVEDERE PREMIALITA’ A FAVORE DI:

NUOVE GESTIONI ASSOCIATE che coinvolgono comuni obbligati e non obbligati con priorità per le gestioni che coinvolgono comuni obbligati “isolati”

UNIONI DI COMUNI che svolgono il maggior numero di funzioni fondamentali

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Nuove UNIONI € 25.000,00 per Comune associato “obbligato”

UNIONI

costituite prima dell’8.10.2012 che

registrano l’ingresso di nuovi Comuni

€ 15.000,00 per i nuovi Comuni associati “obbligati”

UNIONI

costituite prima dell’8.10.2012, che attivano

nuove funzioni fondamentali, già previste in

Statuto o previa modifica dello stesso se non

previste

€ 15.000,00 per ogni nuova funzione fondamentale

€ 10.000,00 per l’attivazione di servizi a completamento

della funzione fondamentale

Nuove CONVENZIONI che coinvolgono

comuni “isolati”

€ 10.000,00 per ogni Comune associato

Nuove CONVENZIONI € 10.000,00 per ogni Comune obbligato all’esercizio di

funzioni fondamentali

CONTRIBUTI REGIONALI 2013

UNA TANTUM DI NATURA CORRENTE € 400.000,00

IN C/CAPITALE € 300.000,00

UNIONI 70% delle spese di investimento preventivate e

ammesse a contributo

€ 40.000,00 IMPORTO MAX EROGABILE CONVENZIONI

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CONTRIBUTI ORDINARI E STATALI “REGIONALIZZATI” 2013

COMUNITA’ MONTANE O UNIONI MONTANE DI SUBENTRO

FINALITA’: SOSTENERE LE FORME ASSOCIATIVE NELLE SPESE DI

FUNZIONAMENTO PER L’ESERCIZIO ASSOCIATO DI UNA

PLURALITA’ DI FUNZIONI COMUNALI

CRITERI DI RIPARTO:

UNIONI DI COMUNI

50% DEL FONDO

50% DEL FONDO

SPESE CORRENTI IMPEGNATE NEL 2012

FATTORI DI AGGREGAZIONE

50% DEL FONDO

50% DEL FONDO

SPESE CORRENTI IMPEGNATE NEL 2012

NUMERO COMUNI CONFERENTI DELEGA

DESTINATARI: UNIONI DI COMUNI

COMUNITA’ MONTANE O UNIONI MONTANE DI SUBENTRO

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Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti

Art. 11 – Supporto formativo e tecnico organizzativo

1. La Giunta regionale, al fine di sostenere l'avvio delle gestioni associate indicate

dalla presente legge, nonché delle fusioni di comuni, può prevedere, con

appositi provvedimenti, anche in collaborazione con istituti universitari e

organismi di rappresentanza degli enti locali, specifiche azioni dirette ad

assicurare agli enti interessati:

interventi formativi a favore di amministratori e dipendenti degli enti locali,

che prevedano, tra l'altro, la condivisione di esperienze e l'approfondimento

delle conoscenze.

Page 26: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Procedimento Legislativo

L.R. 25/92 Norme in materia di variazioni

provinciali e comunali

FINALITA’

INIZIATIVA

LEGISLATIVA

L’iniziativa legislativa per la fusione di due o più Comuni spetta ai

seguenti soggetti di cui all’art. 38 dello Statuto:

Giunta Regionale

Consigliere Regionale

Consiglio Provinciale

Consiglio comune capoluogo di provincia o Città metropolitana

Consigli comunali in misura non inferiore a 10 o che raggiungono

una popolazione di almeno 20.000 abitanti

Il Popolo che esercita l’iniziativa legislativa mediante

presentazione di progetti, redatti in articoli e sottoscritti da

almeno 7000 elettori

Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e

Controllo Atti

La fusione di due o più Comuni all’interno di una Provincia avviene con

Legge regionale, previo referendum consultivo e secondo il

procedimento previsto dalla suddetta Legge regionale.

Page 27: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Con la Legge regionale di fusione di due o più Comuni devono

essere assicurate alle comunità di origine adeguate forme di

decentramento degli uffici e/o dei servizi in base allo stato dei

luoghi e alle esigenze delle popolazioni interessate.

La Legge regionale deve determinare l’ambito territoriale del

nuovo Comune e stabilisce le direttive di massima per la soluzione

degli aspetti finanziari e patrimoniali connessi con la fusione dei

Comuni.

Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e

Controllo Atti

Quando il progetto di Legge acquisisce un giudizio favorevole di

meritevolezza da parte del Consiglio regionale, la Giunta regionale

delibera il referendum consultivo delle popolazioni interessate e il

relativo quesito.

I risultati del referendum sulle fusioni dei Comuni sono valutati sia

nel loro risultato complessivo sia sulla base degli esiti distinti per

ciascuna parte del territorio diversamente interessato.

REFERENDUM

PROVVEDIMENTO

LEGISLATIVO

DI FUSIONE

Page 28: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e

Controllo Atti

Strumenti di supporto finanziario

Art. 20, c.1: prevede che, a decorrere dall’anno 2013, il

contributo straordinario ai comuni che danno luogo alla

fusione è commisurato al 20% dei trasferimenti erariali

attribuiti per l’anno 2010, nei limiti degli stanziamenti

finanziari previsti.

L. n. 135

7.8.2012

D.L.vo

n. 267

18.08.2000

Art. 15, c. 3 : prevede che, al fine di favorire la fusione dei comuni, oltre al

contributo della Regione, lo Stato eroga, per i dieci anni successivi alla

fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota

dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono.

L. n. 183

12.11.2011

Art. 31, c. 23: prevede l’esclusione dell’applicazione delle regole del

patto di stabilità interno per 3 anni per il Comune istituito per fusione

D.M.

10.10.2012

Art. 2: I comuni interessati inviano la richiesta di

contributo entro la data del 30 settembre dell’anno di

costituzione per la relativa attribuzione a decorrere

dall’anno successivo

Page 29: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e

Controllo Atti

Strumenti di supporto

finanziario

L.R. n. 18

27.4.2012

L.R. n. 18 del 27/04/2012 “Disciplina dell’esercizio associato di

funzioni e servizi comunali”, volta a realizzare un piano di riordino

territoriale a seguito delle disposizioni del Decreto Legge n. 78 del

31/5/2010 e s.m.i., promuove e sostiene l’esercizio in forma associata di

funzioni e servizi comunali, nonchè la fusione di comuni, facendo rientrare

queste ultime nei criteri di preferenza in sede di ripartizione delle risorse

finanziarie che la Regione Veneto stanzia a favore dell’esercizio associato

di funzioni e servizi comunali.

Piano di riordino

territoriale

Il Piano di Riordino territoriale prevede l’assegnazione,

nell’anno finanziario successivo alla legge regionale

istitutiva del nuovo Comune, di un contributo

straordinario a favore del comune derivante da

fusione, L’ente interessato è tenuto a presentare la

richiesta entro il 30 marzo dell’anno successivo alla

fusione

Page 30: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

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FUSIONI – INIZIATIVE IN CORSO

A) Iniziative approvate dalla Giunta

Regione del Veneto - Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti

COMUNI INTERESSATI NUOVA DENOMINAZIONE STATO PROCEDIMENTO

Quero e Vas Quero Vas Approvata proposta di

fusione con il Referendum

del 27.10.2013.Prosegue

l’iter legislativo

Longarone e

Castellavazzo

Longarone Il Consiglio Regionale in

data 26.11.2013 ha

approvato ha approvato la

meritevolezza

dell’iniziativa di fusione

.Seguirà indizione

referendum

Arquà Polesine, Costa di

Rovigo, Frassinelle

Polesine, Pincara,

Villamarzana, Villanova

del Ghebbo

Civitanova Polesine Il Consiglio Regionale in

data 26.11.2013 ha

approvato ha approvato la

meritevolezza

dell’iniziativa di fusione

.Seguirà indizione

referendum

Page 31: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

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FUSIONI – INIZIATIVE IN CORSO

A) Iniziative approvate dalla Giunta

Regione del Veneto - Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti

COMUNI INTERESSATI NUOVA DENOMINAZIONE STATO PROCEDIMENTO

Ormelle e San Polo di

Piave

Lia Piave Il Consiglio Regionale in

data 31.10.2013 ha

approvato ha approvato la

meritevolezza

dell’iniziativa di fusione

Seguirà indizione

referendum

Page 32: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

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FUSIONI – ALTRE INZIATIVE IN CORSO

B) PROGETTO STUDIO FATTIBILITA’

Rovigo e Pontecchio (RO)

Villorba e Povegliano (TV) (all’esame della I Commissione

consiliare)

Este e Ospedaletto (PD)

Albignasego, Casalserugo, Maserà (PD)

Padova, Cadoneghe e Vigodarzere (PD)

Due Carrare, Cartura, Pernumia, San Pietro Viminario (PD)

Conco e Lusiana (VI)

Sedico e Sospirolo (BL)

Trichiana, Mel, Limana e Lentiai (BL)

Lozzo Atestino e Vo’ Euganeo (PD)

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Page 33: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

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FUSIONI – ALTRE INZIATIVE IN CORSO

C) modifica L.R. 25 / 1992

La Legge Regionale n. 22 del 24 settembre 2013 ha novellato l’art. 6

della L.R. n. 25/92 eliminando il quorum previsto per il referendum

consultivo delle popolazioni interessate dalla fusione, rendendo più

agevole il percorso di fusione dei comuni.

Art. 6 c. 5 bis “Quando si tratti della variazione delle circoscrizioni comunali

per fusione di comuni ai sensi della lett. d) del c.1 dell’art. 3,

indipendentemente dal numero degli elettori che ha partecipato, la proposta

sottoposta a referendum è approvata se è stata raggiunta la maggioranza

dei voti validamente espressi”

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Page 34: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Province 2.0

La nuova ipotesi di riforma

Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti

Responsabile: Dr. Maurizio Gasparin

Assessorato

al Bilancio e agli Enti

Locali

Assessore

Roberto Ciambetti

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Le Province della Regione Veneto

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Provincia Residenti Superficie (kmq) Numero Comuni

Belluno 210.277 3.678 69

Padova 921.659 2.142 104

Rovigo 242.409 1.790 50

Treviso 877.905 2.477 95

Venezia 850.523 2.462 44

Verona 903.564 3.121 98

Vicenza 859.987 2.723 121

Totale 4.866.324 18.391 581

Page 36: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Precedente ipotesi di riforma Disegno di Legge Costituzionale

approvato dal Consiglio dei Ministri 8 settembre 2011

“Soppressione di enti intermedi” - Soppressione delle province

NB: viene tenuto fermo e si procede per via ordinaria

DECRETO LEGGE n. 201 del 6 dicembre 2011

convertito con Legge n. 211 del 22 dicembre 2011

“Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici”. Riordino delle province

Interveniva sulle funzioni delle province e sugli organi

DECRETO LEGGE 95/2012

convertito con Legge 135/2012

- Riordino delle Province tramite accorpamento

- Istituzione città metropolitane

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Page 37: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Sentenza Corte Costituzionale 220/2013 La sentenza 220 adottata dalla Consulta nel luglio 2013 a

seguito dei ricorsi presentati da numerose regioni italiane, tra cui il

Veneto, ha abrogato, sancendone l'illegittimità costituzionale:

- l'art. 23 del d.l. 201/2012

che trasformava le Province in enti di secondo livello;

- gli articoli 17 e 18 del d.l. n. 95/2012

che prevedevano il taglio delle province con meno di 350mila

abitanti e un'estensione inferiore a 2.500 chilometri quadrati e

avviavano le città metropolitane.

Conseguenza: necessità di ripartire da zero!

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Nuovo percorso di riforma Si snoda su due livelli:

A) Riforma costituzionale (DDL cost.le approvato 5 luglio )

Con legge costituzionale verrà sancita l'abolizione dagli articoli

114 e seguenti della Carta che prevedono l’ente Provincia.

B) Riforma con legge ordinaria (DDL approvato da CDM il 26 luglio)

- In attesa della legge costituzionale il Ddl approvato dal

Consiglio dei Ministri istituisce un ente di area vasta, governato

dai rappresentanti dei Comuni e dotato di poche funzioni di

pianificazione. (oltre alla gestione delle scuole)

- L'unica competenza vera che manterranno è quella sulla

manutenzione delle strade.

Il sistema sembra destinato a perdurare anche dopo la loro

cancellazione dalla Costituzione a meno che le Regioni non decidano

di organizzare diversamente la gestione dell'area vasta.

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Page 39: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Disegno di Legge cd “Del Rio”

Provvedimento “transitorio” in attesa della riforma

costituzionale.

Introduce norme che riguardano:

- città metropolitane (previsione della loro costituzione)

- province (svuotamento funzioni)

- unioni (semplificazione delle tipologie)

- fusioni (favore normativo)

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Page 40: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

I nuovi organi provinciali

Scompare la Giunta provinciale.

Il presidente è un sindaco in carica eletto, con un sistema di voto

ponderato, dall'Assemblea dei primi cittadini.

Il Consiglio provinciale è costituito dai sindaci dei Comuni con più di

15.000 abitanti e dal presidente delle Unioni di Comuni del territorio con

più di 10.000 abitanti.

Assemblea dei Sindaci

N:B. Tutti gli incarichi all’interno degli organi provinciali sono a titolo gratuito

La trasformazione si avvia entro 20 giorni dalla data di proclamazione

dei sindaci eletti nelle prossime tornate amministrative con l'elezione del

nuovo Presidente e l'insediamento del Consiglio.

(dunque, al più tardi nell'estate del prossimo anno)

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Page 41: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Funzioni delle province (art. 15)

Le province, quali enti con funzioni di area vasta,

esercitano esclusivamente le seguenti funzioni:

a) Pianificazione territoriale provinciale di

coordinamento, nonché tutela e valorizzazione

dell’ambiente per gli aspetti di competenza;

b) Pianificazione dei servizi di trasporto in ambito

provinciale, autorizzazione e controllo in materia di

trasporto privato in coerenza con la programmazione

regionale, costruzione, classificazione e gestione delle

strade provinciali e regolazione della circolazione stradale

ad esse inerente;

c) Programmazione provinciale della rete scolastica.

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Page 42: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

Trasferimento delle Funzioni delle province

a) Con legge dello stato: vengono trasferite a Comuni o

Unioni di Comuni tutte le altre funzioni amm.ve;

(individuazione con DPCM entro il 31 marzo 2014)

b) Con legge regionale sono trasferite ai comuni e alle

Unioni di Comuni le funzioni rientranti nelle materie di

competenza regionale, salva diversa attribuzione per

specifiche e motivate esigenze di sussidiarietà. (non viene

indicato il termine).

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Page 43: Gasparin   il piano di riordino della regione veneto

43 Regione del Veneto - Direzione Regionale Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti

LO STATUTO DELLA REGIONE VENETO

Art. 14 – FUNZIONI METROPOLITANE

La Regione promuove l’integrazione socio-economica

delle funzioni metropolitane del territorio regionale e ne

favorisce il governo strategico in stretta collaborazione

con le autonomie locali, attuando forme specifiche di

coordinamento, anche interregionale, per lo sviluppo del

sistema dei servizi e delle infrastrutture di rango metropolitano,

con particolare riferimento a reti della mobilità, piattaforme

portuali e aeroportuali, logistica, ricerca e università, poli

fieristici, poli sanitari di interesse regionale, istituzioni culturali di

interesse regionale.