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Le attività del Centro Antiviolenza Colloqui di accoglienza Informazioni legali Consulenze sociali e psicologiche Intermediazione con altri servizi Ricerca ospitalità in casa emergenza e/o rifugio segreto Formazione per operatori del centro e dei servizi Formazione nelle scuole Divulgazione materiali informativi Associazione Mondiversi onlus Centro Antiviolenza Fabiana

Le attività del Centro Antiviolenza - seconda parte

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Page 1: Le attività del Centro Antiviolenza - seconda parte

Le attività delCentro Antiviolenza

Colloqui di accoglienza

Informazioni legali

Consulenze sociali e psicologiche

Intermediazione con altri servizi

Ricerca ospitalità in casa emergenza e/o rifugio segreto

Formazione per operatori del centro e dei servizi

Formazione nelle scuole

Divulgazione materiali informativiAssociazione Mondiversi onlusCentro Antiviolenza Fabiana

Page 2: Le attività del Centro Antiviolenza - seconda parte

CENTRO ANTIVIOLENZA FABIANA

Modalità di accesso

Il punto di contatto con il centro può avvenire sia tramite telefono, sia tramite invio di

altri servizi, sia presentandosi direttamente. (Accesso diretto)

Il Centro non prende in carico minorenni. Il Centro si occupa dei figli delle donne vittime

di violenza per le esigenza strettamente collegate al percorso della donna.

1) Servizio Telefonico

Il servizio telefonico, interfacciando le donne con il Centro Antiviolenza, garantisce

l’accesso ai suoi servizi e fornisce una prima risposta informativa ai bisogni rilevati,

con particolare riguardo alla messa in sicurezza della donna.

Associazione Mondiversi onlusCentro Antiviolenza Fabiana

Page 3: Le attività del Centro Antiviolenza - seconda parte

CENTRO ANTIVIOLENZA FABIANA

Modalità di accesso2) Accesso Diretto

La donna può presentarsi direttamente al centro o dopo un contatto telefonico e su invio di altri.

All’arrivo al Centro si avviano le tappe dell’accoglienza.

Tappe dell'accoglienzaViene valutato:

1. Situazione d’urgenza

(Attivazione unità di crisi. Piano di sicurezza)L'unità di crisi è istituita in casi di emergenza su richiesta di uno dei partner della rete, nel

minore tempo possibile e comunque in tempi utili. E’ una unità variabile per composizione, a seconda della situazione da affrontare si

coinvolgono e se necessario si convocano i referenti della Rete.

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L’unità di crisi assume decisioni per le competenze di pertinenza dei soggetti coinvolti, ha l’obiettivo di proteggere la donna ed eventuali figli e svolge i seguenti compiti:

a) si attiva se necessario per un primo soccorso

b) predispone un piano di sicurezza (una modalità concreta per proteggere se stesse e i propri figli)

c) definisce il programma di intervento di urgenza (eventuale sistemazione provvisoria; eventuale allontanamento della donna; ecc.

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2. Situazione ordinaria

(Attivazione percorso di presa in carico)

Il percorso di presa in carico è articolato attraverso colloqui, che si fissano di volta in volta con la persona a distanza di circa una settimana, anche se per ciascuna donna si effettua una valutazione individuale che può variare molto il ritmo degli incontri nello stesso percorso.

Nel percorso si sviluppa e si rivede periodicamente la costruzione di un progetto di vita con obiettivo l'uscita dalla violenza.

Nel percorso vengono attivate sia le risorse interne al centro (consulenze sociali, psicologiche e legali) che esterne (servizi della rete o di ospitalità).

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Organizzazione e modalità operativeLa consulenza sociale

L’intervento sociale comprenderà delle attività il cui impegno sarà quello di informare, ascoltare ed accompagnare le donne all’interno di un percorso di recupero sociale, questo verrà fatto attraverso:

1. Colloqui preliminari e pronta accoglienza per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni utili

2. Affiancamento della donna nella fruizione dei servizi pubblici o privati, nel rispetto dell’identità culturale e della libera scelta di ciascuna

3. Assistenza4. Conoscenze ed informazioni sulle dinamiche della violenza, sulla prevenzione e sul

contrasto di essa5. Inserimento in strutture residenziali protette per donne

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Organizzazione e modalità operative

La consulenza psicologica

Tra gli interventi previsti, quello psicologico comprende una serie di tecniche professionali e l’applicazione di specifiche metodiche psicoterapeutiche che considerano centrale la partecipazione attiva delle donne nell’affrontare la sua problematica.

Tali attività saranno:

1. Consulenza psicologica

2. Elaborazione di percorsi personalizzati di uscita dalla violenza, basati sull’analisi delle specifiche situazioni, tesi a rafforzare la fiducia della donna nelle proprie capacità e risorse, e a favorire nuovi progetti di vita e di autonomia

3. Promozione e valorizzazione di esperienze di Self-help (auto-mutuo-aiuto) tra donne

4. Supporto psicologico

5. Psicoterapia dei traumi

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Organizzazione e modalità operative

La consulenza legale

L’intervento legale comprende una serie di azioni legali e consulenze atte ad informare ed accompagnare le donne, dal punto di vista legale, nei vari percorsi da intraprendere.

Tali attività riguarderanno:

1. Colloqui informativi e orientativi, di carattere legale

2. Consulenze legali

3. Acquisizione delle normative a favore delle donne vittime di violenza di genere

4. Possibilità di sporgere denuncia

5. Accompagnamento nel percorso legale

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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE(DEFINIZIONE DELL’ONU)

“…ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica,psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertà, che avvengano nel corso della vita pubblica o privata…” (art.1)

Fonte: Declaration on the elimination of violence against women, United Nation General Assembly, 20 dicembre 1993, New York, US.

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Perché la violenza di genere?Assunti - principi

LA VIOLENZA È UNA MANIFESTAZIONE DELLA DISUGUAGLIANZA TRA I SESSI

LA VIOLENZA È SOSTENUTA DA CONCEZIONI CULTURALI, TRADIZIONI, RELIGIONE

Page 11: Le attività del Centro Antiviolenza - seconda parte

Perchè la violenza di genere?

Spesso la Donna non riesce a dare un nome al

comportamento del partner.

Viene colpita nell’autostima, inizia a diventare fragile.

Non sa se è colpa sua o se è cosi che funziona la realtà

Page 12: Le attività del Centro Antiviolenza - seconda parte

Riconoscere la violenzaNon c’è una coppia “normale” esente da conflitti, poiché ciascuno è diverso dagli altri per interessi, personalità, desideri, obiettivi. La differenza tra le coppie sta nel modo in cui vengono affrontati i conflitti, non sulla presenza o assenza di contrasti. Imparare a riconoscere i segnali di una relazione dannosa diventa fondamentale.I comportamenti che ti indicano pericolo di una relazione sentimentale dannosa e che all’inizio possono anche fare piacere, ed essere scambiati per “attenzioni speciali”, riguardano:

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…Riconoscere la violenzaPensi di essere l’unica a trovarti in questa situazione, non vedi vie d’uscita, credi di aver sbagliato tu qualcosa, che non sei una buona compagna o moglie o madre.

A volte pensi che si arrabbi giustamente, ti vergogni a parlarne, le tue amiche sembrano non volerne sentir parlare, sei arrabbiata con te stessa, ti senti sola, non sapresti a chi dirlo, hai paura per te e i tuoi figli.

Hai paura di stare da sola, temi che lui possa diventare più violento, sei preoccupata per lui.

Ti hanno detto che dovresti sopportare.

Vuoi dargli un’altra possibilità.

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I Centri Antiviolenza: metodologia

Il percorso personalizzato di protezione e sostegno e' costruito insieme alla donna e formulato nel rispetto delle sue decisioni e dei suoi tempi.

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I Centri Antiviolenza: metodologia

L’equipe del Centro struttura con lei, e non per lei, un progetto di ridefinizione e riorganizzazione della propria vita; mai si sostituisce a lei. La donna che si rivolge al Centro antiviolenza ha già fatto un passo fondamentale.

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Ogni azione (denuncia, separazione, attivazione dei servizi, ecc.) viene intrapresa solo con il consenso della donna e si lavora sempre per il suo vantaggio, attraverso una modalità che consenta alla donna di parlare di sé, offrendole la possibilità di credere in se stessa, secondo i presupposti della protezione, della riservatezza e del non giudizio da parte delle operatrici.

I Centri Antiviolenza: metodologia