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Ufficio stampa Rassegna stampa venerdì 4 novembre 2011

Rassegna stampa 4 novembre 2011

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Ufficio stampa

Rassegna stampavenerdì 4 novembre 2011

press L.IfE04/11 /2011

II Sole

i~ Sopravvive la nuova riform a

Per il trasporto localefondi a costi standardROMA

Dialogo bipartisan sulla li-beralizzazione dei servizi pub-blici locali al seminario Astridsulle local utilities che si è tenu-to ieri. Da una parte per il Pd ilvicesegretario.Enrico Letta pro-pone «una sola grande utilityper il Nord, capace di compete -re nel mondo» e rilancia il temadei regolatori, chiedendo che ilGoverno vari subito l'agenziaper l'acqua «senza lasciarla ap-pesa alle sorti della legislatura» ,

Per il governo il ministro del-le regioni, Raffaele Fitto, confer-ma l'ingresso delle nuove nor-me sulle liberalizzazioni nel ma-xiemendamento alla legge di sta -bilità. Le norme danno un altol àall'automatismo che porta gli en -ti locali ad affidare concessioni ,gestioni in monopolio e servizi«in esclusiva» senza prima veri-ficaré se ci siano le condizioni dimercato per una gestione plurio-peratore in concorrenza. Lind aLanzillotta (Api) ha invece ricor -datò la necessità di «non confon-dere anche temporalmente la li-beralizzazione, che va fatta pri-ma, e la privatizzazione, che de-ve essere successiva se si vuol eevitare di trasferire una rendit asul privato» . Il riferimentoall'annuncio del Governo di vo-ler spingereper la'dismissionedelle aziende pubbliche locali .

Fitto ha messo in risalto so-prattutto un altro aspetto dellariforma: quella che collega da su-bito l'assegnazione dei fondi pe rla copertura degli obblighi di ser-vizio del trasporto pubblico lo-cale (cioè i servizi non remune-rativi di autobus, ferrovia e me-tropolitana) ai costi standard .

Obiettivo : cominciare a livella-re i costi, oggi troppo differen-ziati da regione a regione.

Franco Bassanini, presidentedi Astrid, si è collegato anche altema del finanziamento privat odi infrastrutture per rilanciareuna proposta già avanzata d aAstrid, con Respublica, Italiade-cide e Confindustria, di una do p-pia riforma costituzionale . Dauna parte, la revisione dell'arti-colo 117 e delle competenze con-correnti tra Governo e Regioni

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TRI O

Letta : l'agenzia dell'acqu asubito, non resti appes aalla legislatura . Bassanini : i nCostituzione l'invarianza d iregole per il privato che investe

. .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. ..

sulle opere pubbliche, con la pro-posta di affidare in competenzaesclusiva allo Stato le opere na-zionali strategiche e alle Regio-ni le opere di interesse locale.L'altra revisione costituzionale ,collegabile alla riforma dell'arti-colo 8i sul pareggio di bilancio ,prevede «il divieto di una refor -matio in peius retroattiva suglielementi che incidono sulla red-ditività degli investimenti in cor -so»: una invarianza normativache non cambi le regole in cors od'opera . Fitto ha detto di esserescettico sulla riforma dell'artico-lo 117 perché «queste riforme osi fanno con un largo consensodi tutti i livelli interessati oppu -re producono soltanto paralisi» .

G. Sa .C RIPRODUZIONE RISERVATA

press L.IfE04/11 /2011

II solelj

Gli investimenti nel settore edile

In anteprima la stima definitiva

Variazioni percentuali sull'annoprecedente - Valori costant iFatta dal Cresme per il settore

Investimenti in nuove costruzionidelle opere pubbliche e per i ltotale degli investimenti in nuovecostruzioni nel2011 : il rapportocompleto sarà presentato martedìp ossimo. Negli ultimi sei anni, perirg ettore delle opere pubblich ecinque risultati negativi, con un ariduzione di mercato del 35% ne lquadriennio2008-2011 . Peri (mercato complessivo dei nuov iinvestimenti in costruzioni l acaduta del mercato è statoinvec ede145% da12007 a oggi .

i Fonte : CRESM E/SI

Piano Sud, sì delle regioniFitto: cofinanziamento ridotto ok, ma le risorse restino al Mezzogiorno

20061

0,8

200 7

-1,8

200 8

-6,2

2009

-15,0

2010

-14,0

2011

-7,9

Genio civile investimenti in rinnov o2006

2007

2008

200 9I

, -1,5

0,5

-6,0

-7,0

ROMA

«Le rimodulazioni dei pro -grammi potranno prevedere l arevisione del tasso di cofman-ziamento cpmunitario a condi-zione che le risultanti risorse na -zionali siano vincolate al riuti -lizzo nel rispetto del principiodella territorialità» . E il passag-gio-chiave del protocollo d'inte -sa che ieri il ministro per le re -gioni, Raffaele Fitto, ha firmatoconi sette Governatori del Sud .Sul tavolo ci sono 8miliardi chesi libereranno quando lunedìprossimo Fitto chiuderà il cer-chio della riduzione del cofman-ziamento nazionale dal 5o a l25% sottoscrivendo l'intesa conil commissario Ue alle politicheregionali, Johannes Hahn .

Il ministro e i Governator ihanno messo ieri il loro robustopaletto: è evidente che l'uno egli altri non si fidano affatto d iGiulio Tremonti e degli altri uo-mini di governo che hanno for-

se pensato di utilizzare parte d iquegli otto miliardi per fmanzia-re le misure per Io sviluppo .

Tremonti, in realtà, non hamai detto di mirare a quelle ri-sorse, neanche quando a sorpre-sa dieci giorni fa ha annunciat oil piano della riduzione del cofi-nanziamento al presidente del-la commissione Ue Barroso .

Dopo le vicende del Fas, uti-lizzato per obiettivi diversi da-gli investimenti nel Sud, nessu-no tra i Governatori si fida piùeil paletto messo ieri lo confer-ma. Non a caso, nel maxiemen-damento alla legge di stabilità(gestito in Parlamento da Tre -

CARCERE PER L/ 7Nel provvedimentopotrebbe entrare

l'inasprimento delle sanzion iper chi vìola la zona rossalungo la linea Torino-Lione

monti) Fitto non havoluto met-tere una norma che suggellass ela rimodulazione delle risorse :in questo modo quegli 8 miliar -di non sono e non saranno di-sponibili per nessuno .

Che cosa andrà nel maxie-mendamento alla legge di stab i-lità delle misure proposte per ilrilancio delle infrastruttur enone ancora chiaro . Ieri freneti-che consultazioni fra i tecnicidei ministeri. Nessuno si aspet-ta più quel provvedimento am -bizioso di riforma che si stavamettendo in cantiere un mesefa per favorire l'ingresso di capi-tali privati nelle infrastrutture.

Dei 35 articoli presenti nellabozza di qualche settimana fa edei 26 articoli sopravvissut imercoledì sera all'entrata inConsiglio dei ministri ne po-trebbero restare una decina.

Ieri l'attenzione si è concen-trata su due nuovi ingressi. Laprima è una norma che inaspri-

" IRTO CONO.Itl ?

Cresme: nel 2011lavori pubblicigiù del 10,8%

Nel XIX Rapporto con-giunturale c previsional eche sarà presentato martedìprossimo a Milano, il Cre-sme conferma l'ulteriore ca-duta delle opere pubblichenel corso del 2011. La stimadel centro di ricerca è di un-10,8% dopo il -n% del 2010, il-7% del 2009 e il - 6% del2008. In quattro anni il mer-cato dei lavori pubblici haperso oltre 1135io della sua di-mensione . L'anno che si chiu-de è stato negativo anche peril complesso del mercato del-le costruzioni (-7,9%) .

sce le pene, prevedendo l'arre-sto da tre mesi a unanno o l'am -menda da 51 a 309 curo, per chivìola la zona rossa del cantier idella Tav Torino-Lione .

La seconda novità del testosu cui ieri i ministeri di Infra-strutture ed Economia hannofatto la trattativa sulle normeda inserire nel maxiemenda-mento è una norma che adeguail compenso dei commissar istraordinari per le grandi opereche sono anche dipendenti del-la pubblica amministrazione:potranno optare ora fra il com-penso di commissario e il pro-prio stipendio di dipendentepubblico, anche se saranno inaspettativa dall'incarico . E salta-ta invece, per il momento, lanorma sul frazionamento de imaxilotti per dare spazio allemedie imprese negli appalti re-lativi alle grandi opere .

G. Sa.CC RIPRODUZIONE RISERVATA

chiarimenti del Governo. Il sottosegretario all'Economia, Bruno Cesario, al question time della Camera

Per i pagamenti delle pub-bliche amministrazioni si pos-sono allargare le maglie dei con-trolli, ma per «interesse pubbli-co» e quando i beneficiari siano individuabili con precisi requi-siti di legge.

Dopo la circolare n. 27 della Ragioneria dello Stato sull'am-bito di applicazione dell'artico-lo 48 bis del Dpr 602/73 (si veda anche fi. Sole 24 Ore del no-vembre e 28 settembre scorsi), è il sottosegretario all'Econo-mia, Bruno Cesario, a interveni-

re sul tema, rispondendo, nel question time di ieri alla com-missione Finanze della Came-ra, a un'interrogazione di Ro-berto Fluvi (Pd).

La circolare era dedicata alle

IL PARAMETRO È nell'interesse pubblico l'assenza di verifiche quando i beneficiari sonoindividuabi Li con requisiti fissati per legge

verifiche che la Pa deve effet-tuare prima di pagare i credito-ri: l'articolo 48 bis stabilisce che nel caso risultino debiti a ruolo di oltre iomila curo i pa-gamenti vanno bloccati. La cir-colare chiariva, tra l'altro, che i contributi a imprese.che impor-tino un vero e proprio diritto soggettivo in capo al beneficia-rio non sono soggetti a control-lo e che l'omessa verifica va se-gnalata alla Corte dei conti so-lo in presenza di un effettivo danno erariale.

La domanda posta da Fluvi mirava a sapere «come si in-tenda assicurare che l'eroga-zione degli incentivi statali av-vantaggi solo le imprese sa-ne», alla luce, appunto, della circolare n. 27.

Cesario ha ribadito che la cir-colare n. 27 ha chiarito come l'interesse pubblico possa pre-valere rispetto alle verifiche, proprio quando «il legislatore fissi i requisiti dei soggetti am-messi a beneficiare dell'incen-tivazione e le modalità per la determinazione della stessa emerge la considerazione co-me la medesima incentivazio-ne risulta finalizzata al raggiun-gimento di obiettivi valutati prioritari» per la collettività. Cesario cita poi l'esempio del fondo di solidarietà per le vitti-

me delle richieste estorsive (legge 44/99): le verifiche, in questo caso, compromettereb-bero le finalità del fondo.

Ma Cesario va oltre: «un'ap-plicazione indistinta della veri-fica disciplinata dall'articolo 48 bis a tutti i beneficiari di eroga-zioni e provvidenze economi-che - quali, ad esempio, anche gli aiuti concessi a determinati settori produttivi in crisi, le provvidenze economiche attri-buite al fine di incrementare la produzione di un determinato bene o servizio, i sussidi volti a sostenere i livelli occupaziona-li, eccetera - potrebbero deter-minare, di fatto, l'impossibilità di raggiungere gli obiettivi, an-che di carattere strategico».

Sa.Fo. kIRIPRODIVII1NE RISERVATA

Stop ai controlli sui creditori per chi attende contributi «Pa»

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Meno oneri perle aziende melun

press unE 04/11/2011

Il Solere /,1

press L.IfE04111/2011

ItaliaOggi

ECO LP EMON 1

I risparmi gonfiano ifondi decentratiEnti locali liberi di alimentare i fondiper la contrattazione decentrata me-diante risparmi provenienti da progettidi miglioramento della produttività ocon fondi che si autoalimentano, com eil recupero dall'evasione Ici, ma tenuticomunque a rispet-tare il tetto del 2010 .Pertanto, tali somm epotranno solo giusti-ficare la destinazio-ne alla produttività ,ma non sforare i ltetto complessivo .La Corte dei conti ,sezione regionale dicontrollo per il Pie -monte, con il parer e21 ottobre 2011, n . 127, prende unaposizione intermedia nel contrasto d iinterpretazioni relativo alla possibilit àdi incrementare o meno le risorse de -centrate con fondi che trovano finan-ziamenti esterni, come sponsorizzazio -ni o recuperi dell'evasione .Come è noto, alcune sezioni della ma -gistratura contabile si sono espres-se in senso favorevole, altre in mod odiametralmente opposti, mentre l arecente deliberazione 51/2011 dell esezioni riunite ha sostenuto che sol ogli incentivi per progettisti ed avvocat ipossono comportare un incremento del

fondo, perché non destinabili nemme -no potenzialmente alla generalità de idipendenti .La sezione Piemonte, discostandosi inparte anche dalle indicazioni delle se -zioni Riunite, afferma che nuove voc i

retributive possonoessere introdotte ne lfondo per la contrat -tazione decentrata ,ricorrendone i pre -supposti, ma «l'am -montare complessi -vo del trattament oaccessorio non potr àincrementarsi rispet -to al parametro indi -viduato, e pertant o

ciò sarà possibile solo a condizione di ri -duzioni, di pari importo, di altre voci» .Il parere fornisce un'indicazione ope -rativa . Si supponga che il fondo per l acontrattazione sia, tra risorse stabil ie risorse variabili, nel 2010 ammon -tasse a 100 mila euro, e che le risors evariabili fossero 30 mila euro . Le risor -se variabili a loro volta poniamo sian oscomposte, per semplicità, in 1 .500 perincentivi da sponsorizzazioni, 3 mila i nincentivi per progettazioni, 1 .500 in in -centivi per avvocatura, 3 mila in incen -tivi per recupero Ici e 21 mila per pro -getti di incremento di produttività (che

trovino il finanziamento nel l 'articol o15, commi 2 e 4, del Ccnl 1/4/1999) .Secondo quanto indica la sezione Pie -monte, nulla impedisce che di anno i nanno possano aumentare le risorse d adestinare alle macrovoci delle risors evariabili .Dunque, l 'anno successivo, un ente po -trebbe destinare all'incentivazione del -le sponsorizzazioni 3 mila euro, invec edi 1 .500, ovviamente sul presupposto diaver stipulato contratti che assicurin oquella cifra . Ciò significa che la mag-giore destinazione di 1500 euro sullesponsorizzazioni deve ridurre neces-sariamente di pari importo una dellealtre destinazioni, così da assicurareche, comunque, il fondo nel suo com -plesso non superi mai i 100 mila eurodel 2010 e, anzi, si riduca .In sostanza, la sezione Piemonte chia -risce indirettamente agli enti locali cheessi possono «manovrare» le destina-zioni all'interno del fondo, a second adei progetti e delle attività che di annoin anno si svolgono . Stando a quantohanno indicato le sezioni riunite, inve -ce, solo nel caso di incentivi per proget -tazione ed avvocatura possono esserv iincrementi da un anno all'altro, tal iaddirittura da sforare la base di par-tenza del 2010 .

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con I,» soli

La nuova disciplina di féxtturazione alla luce delle modifiche normative intervenute nel 2010

Rifiuti, intermediari con Iva soft Se non c'è detenzione si applica l'aliquota ridotta (10%)

DI FEDERICO SALVADORI

egime Iva del servizio di intermediazione sen- za detenzione dei rifiu- ti. La figura dell'inter-

mediario senza detenzione del rifiuto viene individuata dalla dottrina come l'anello di con-giunzione tra gli attori princi-pali di un ciclo di gestione del rifiuto, ovvero il produttore/ detentore, il trasportatore ed il destinatario finale (smaltitore o recuperatore); lo stesso, più precisamente, si adopera per assicurare al produttore la col-locazione migliore, anche sotto il profilo economico, del carico di rifiuti da avviare a smalti-mento o a recupero, con espleta-mento di tutti gli adempimenti ambientali previsti dalla legge, solitamente fornendo anche un supporto di tipo consulenziale. Ciò che più rileva è che tale soggetto opera senza mai en-trare in contatto materiale con il carico di rifiuti, cioè senza la detenzione degli stessi.

Dal punto di vista Iva, il punto 127-sexiesdecies) della Tabella A parte III del dpr 26

ottobre 1972 n. 633 prevede di assoggettare ad aliquota del 10% «le prestazioni di gestio-ne, stoccaggio e deposito tem-poraneo, previste dall'articolo 6 (definizioni), comma 1, lettere d), 1) e m), del decreto legisla-tivo 5 febbraio 1997, n. 22, di rifiuti urbani di cui all'articolo 7 (classificazione), comma 2, e di rifiuti speciali di cui all'articolo 7, comma 3, lettera g), del me-desimo decreto, nonché presta-zioni di gestione di impianti di fognatura e depurazione».

Il dlgs 3 aprile 2006, n. 152 (c.d. T.u. ambientale) ha abro-gato il suddetto dlgs 5 febbraio 1997, n. 22, riprendendo tutta-via integralmente gli articoli 6 e 7 di quest'ultimo con gli arti-coli n. 183 «Definizioni» e n. 184 «Classificazione».

In materia di corretta appli-cazione del suddetto 127-sexie-sdecies, è intervenuta l'Agenzia delle entrate, la quale, con la Risoluzione del 12/09/2007, n. 250, ha operato una ricognizio-ne della normativa applicabile a fronte delle modifiche interve-nute alla normativa ambientale concludendo che i riferimenti al

dlgs 22/1997, abrogato, devono intendersi riferiti alla nuova normativa rifiuti introdotta dal dlgs n. 152/2006.

In materia ambientale è in-tervenuto, in seguito, il dlgs 3 dicembre 2010, n. 205, entrato in vigore a partire dal 25 dicem-bre 2010, il quale ha apportato rilevanti modifiche alla parte quarta rifiuti e bonifiche del suddetto dlgs 152/2006, ai fini del recepimento della direttiva europea rifiuti 2008/98/Ce.

Dal punto di vista normati-vo, il citato dlgs n. 205/2010, con l'art. 10, ha riformulato profon-damente l'art. 183 del dlgs n. 152/2006 (c.d. T.u. ambienta-le), inserendo alla lettera 1) la definizione di «intermediario» dei rifiuti, delineandolo come «qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto di terzi, com-presi gli intermediari che non acquisiscono la materiale dispo-nibilità dei rifiuti».

Rilevante è sicuramente an-che la modifica apportata, sem-pre dallo stesso provvedimento sopra citato, alla definizione di «gestione» del rifiuto, identi-

Per effetto delle modifiche normative intervenute nel corso del 2010, seguendo il medesimo criterio interpretativo adotta-to dalla citata Risoluzione n. 250/2007, si ritiene che il rinvio all'art. 6, comma 1, lettere d), 1) e m) del dlgs n. 22 del 1997, relativo alle definizioni di at-tività di gestione, stoccaggio e deposito temporaneo debba ora intendersi operato all'artt. 183, comma 1, lettere n), aa) e bb) del dlgs n. 152/2006, come modi-ficato dal dlgs n. 205/2010.

In virtù di quanto sopra rife-rito, si ritiene pertanto che, a partire dal 25 dicembre 2010, la fatturazione di tutte le presta-zioni di gestione di rifiuti pre-viste dalla vigente normativa, ivi compresa l'attività di inter-mediazione senza detenzione, possa beneficiare dell'aliquota ridotta del 10%, purché ovvia-mente le stesse prestazioni ab-biano per oggetto i rifiuti urbani individuati all'art. 184, comma 2, del dlgs-n. 152 del 2006 e i rifiuti speciali indicati alla let-tera g) dell'art. 184, comma 3, del dlgs n. 152 del 2006.

Riproduzione riservata-

ficata alla lettera n) come «la raccolta, il trasporto, il recupe-ro e lo smaltimento dei rifiu-ti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi suc-cessivi dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario».

Con riferimento al tratta-mento Iva dell'attività di ser-vizio posta in essere da parte di un intermediario che non acquisisca la detenzione giu-ridica del rifiuto, si rileva che, prima della modifica operata dal dlgs n. 205/2010, la vecchia formulazione dell'articolo 183, comma 1, del T.u. ambientale nel definire la «gestione» del rifiuto non faceva alcun riferi-mento alla figura dell'interme-diazione senza detenzione (la norma definiva come gestione «la raccolta, il trasporto, il re-cupero e lo smaltimento dei rifiuti, compreso il controllo di queste operazioni, nonché il controllo delle discariche dopo la chiusura»), con conseguente inapplicabilità dell'aliquota Iva al 10% e obbligo di fatturazione Iva al 20%.

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press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

Contributi pa, Per l'erogaziòne favore di sPe.

e esempi

ell°e, rincrltreusdte° di solidarietà per cifici soggetti au

strOrsive e dell'usura, prevale l'interesse co sul generale obbligo di procedere alla

verifica delle eventuali ~empiente fiscali. Lo ha chiarito il sottosegretario alle Finanze Bruno Cesario con risposta immediata all'in- terrogazione in commissione dell'onorevole Alberto Fluvi. Fluvi aveva chiesto chialimentl in merito a come poter assicurare che l'ero- gazione degli incentivi statali da parte della pa avvantaggiasse solo le imprese sane, alla luce dell'interpretazione normativa data dalla circolare n. 27 dello scorso 23 settembre della Ragioneria generale dello Stato dell'articolo

regolamento di ride 1°8 genillo"200otta8

11 chiarimento di Cesari Itge ' II' 40. ri

o ....spiegato oro_ podceotmoirmic sia la cieri; ce.olare n. 27 a chiarire che, «in

pdirdrelmieleettanto-nentrtieenbrtmetitf:resseosputairi:iiee,oposallsa,eroc ri:goatggta:ittti:

u a favore di specie i fissata dalla legge rispetto al

re generale obbligo di procede alla verifica cui sse uial ricordato art. 48-bis». Verifica ca che,, se _o tol' , anea_ttre iiriitevritatit,e3HI-oreeinativetl:aredebbe .I'tieeertitaiea.

all'obbligo di versamento l'inademPienza r ca di un '

o Più cartelle di pagamento. todall°". . t produzione riservata— ORprod '

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press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

press L.IfE04/11 /2011

ItaliaOggi

Il cdm ha licenziato il dpr con la disciplina del tributo . SI pagherà fino a 5 euro a notte

Al via l'imposta di soggiornoRegolamenti comunali da approvare entro il varo dei bilanc i

DlFRANCESCO CERISAN O

1 via l ' imposta di sog-giorno nei comuni . Lapagheranno, fino a unmassimo di 5 euro a

notte, gli ospiti degli albergh ie delle strutture ricettive de icapoluoghi di provincia, de icomuni turistici, delle citt àd ' arte e delle unioni di comun i(se ci sarà accordo tra tutti gl ienti componenti) . Ma il balzel -lo potrebbe essere applicato datutti i sindaci d'Italia se doves -se essere confermata la novità ,inserita nel decreto correttivoal fisco comunale (si veda Ita-liaOggi del 27/10/2011), ch eestende la chance a tutti imunicipi .

A mettere nero su bianco l adisciplina dell'imposta di sog -giorno (peraltro già applicat aa Venezia e a Roma dove puòarrivare fino a 10 euro a not-te) c'ha pensato uno schema d idpr varato mercoledì sera da lconsiglio dei ministri riunit oper definire gli ulteriori inter -venti a sostegno dello svilupp ochiesti a gran voce dai mercat ifinanziari europei .

L'approvazione del dpr arri-va con cinque mesi di ritardorispetto alla tabella di marcia .Avrebbe dovuto infatti vederela luce entro 60 giorni dall'en -trata in vigore del decreto su lfederalismo fiscale municipale(dlgs. n . 23/2011) e dunque en -tro il 7 giugno 2011 .

I comuni che vorranno fa rpagare il tributo già dal 201 2dovranno istituirlo con regola -mento entro il termine di appro -vazione dei preventivi . Ossiasulla carta entro il 31 dicembredi quest'anno . Anche se, si sa ,la proroga della scadenza per i lvaro dei bilanci di previsione èuna certezza a cui gli enti local isono ormai da anni abituati .

I regolamenti comunali sa -ranno efficaci 15 giorni dopo l apubblicazione nell'albo pretorio .E non bisognerà rinnovare l emisure di anno in anno perchéqueste si intenderanno tacita -mente prorogate salvo espressavariazione .

I regolamenti comunali varat idai sindaci che, nell'inerzia delgoverno, hanno voluto portar-si avanti, saranno pienament elegittimi. Ma ,dovranno esser eadeguati alle disposizioni deldpr entro il termine per l'ap-provazione dei bilanci .

L'imposta servirà a finanzia -re interventi in materia di tu-rismo, oltre alla manutenzione

e al recupero di beni culturali ,paesaggistici e ambientali . M aandrà anche a beneficio dellestrutture ricettiye .

Il regolamento messo apunto dai tecnici de lministero di RobertoCalderoli spiega cos adebba intendersi pe rinterventi in materi adi turismo. Per pote ristituire l 'imposta isindaci dovranno met-terne in atto -almenouno. L'elenco è lungo :itinerari tematici ,innovazione tec-nologica, manu-tenzione dei beniculturali, svi-luppo dei punt idi accoglienza ,incentivi peril soggiornodi giovanie anziani ,incentiv iall'acces-so deglianimali

nelle strutture alberghiere ,sviluppo dell'occupazione gio-vanile, finanziamento dell emaggiori spese connesse aiflussi turistici .

Cosa mettere nel rego-lamento comunale . Ladisciplina del tributo èchiaramente già delinea-ta dal dlgs n. 23/2011 ei comuni non potrann odiscostarsene. Dunque ,soggetti passivi saran -

no coloro che al -loggiano nel -

le struttur ericettive enon risul -tano esser eresidentinel comu -ne. L'impo -sta sarà in-cassata daigestori del -le struttur eche sarann otenuti a com-pilare ogn ianno un a

dichiarazione indicando il nu-mero dei soggiornanti, il perio-do di permanenza e quanti d iloro hanno diritto a esenzioni oriduzioni (che potranno esser epreviste tenendo conto della ti-pologia della struttura, dell'etàdei soggetti passivi, della consi-stenza del nucleo familiare, del -la durata del soggiorno e dellastagione turistica) .

I gestori dovranno versare alcomune quanto incassato . Masaranno i sindaci a fissare l escadenze per i versamenti e irimborsi . Nel regolamento i co-muni dovranno anche indicarele modalità di riscossione co-attiva del tributo e preveder euna relazione al consiglio sucome sono stati spesi i soldiincassati dall ' imposta .

Attività di controllo . Inmateria di controlli lo schem adi dpr chiarisce che gli avvisi d iaccertamento per omessa o infe-dele dichiarazione o per omesso,ritardato o parziale versament odell 'imposta dovranno essere no-tificati al gestore delle strutture

ricettive entro cinque anni da lmomento in cui la dichiarazion eo il versamento avrebbero dovu-to essere effettuati .

Regioni a statuto speciale.Come chiarito nella relazioned ' accompagnamento allo sche-ma di dpr, le norme sull'impostadi soggiorno si applicano anch ealle regioni autonome in confor -mità ai rispettivi statuti .

Sanzioni . Il mancato pa-gamento dell'imposta di sog-giorno, in quanto istituita edisciplinata con regolament ocomunale, sarà sanzionabi-le, ai sensi del Tuel (dlgs n .267/2000) con una multa d a25 a 500 euro.

--dRiproduzione riseroata

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Roberto Calderoli

rE ,CON11:14E MA IL TETTO

EL 2010 VA COM

I risparmi gonfiano i fondi decentrati Enti locali liberi di alimentare i fondi per la contrattazione decentrata me-diante risparmi provenienti da progetti di miglioramento della produttività o con fondi che si autoalimentano, come il recupero dall'evasione Ici, ma tenuti comunque a rispet-tare il tetto del 2010. Pertanto, tali somme potranno solo giusti-ficare la destinazio-ne alla produttività, ma non sforare il tetto complessivo. La Corte dei conti, sezione regionale di controllo per il Pie-monte, con il parere 21 ottobre 2011, n. 127, prende una posizione intermedia nel contrasto di interpretazioni relativo alla possibilità di incrementare o meno le risorse de-centrate con fondi che trovano finan-ziamenti esterni, come sponsorizzazio-ni o recuperi dell'evasione. Come è noto, alcune sezioni della ma-gistratura contabile si sono espres se in senso favorevole, altre in modo diametralmente opposti, mentre la recente deliberazione 51/2011 delle sezioni riunite ha sostenuto che solo gli incentivi per progettisti ed avvocati possono comportare un incremento del

fondo, perché non destinabili nemme-no potenzialmente alla generalità dei dipendenti. La sezione Piemonte, discostandosi in parte anche dalle indicazioni delle se- zioni Riunite, afferma che nuove voci

retributive possono essere introdotte nel fondo per la contrat- tazione decentrata, ricorrendone i pre- supposti, ma «l'am- montare complessi- vo del trattamento accessorio non potrà incrementarsi rispet- to al parametro indi- viduato, e pertanto

ciò sarà possibile solo a condizione di ri- duzioni, di pari importo, di altre voci». Il parere fornisce un'indicazione ope- rativa. Si supponga che il fondo per la contrattazione sia, tra risorse stabili e risorse variabili, nel 2010 ammon- tasse a 100 mila euro, e che le risorse variabili fossero 30 mila euro. Le risor- se variabili a loro volta poniamo siano scomposte, per semplicità, in 1.500 per incentivi da sponsorizzazioni, 3 mila in incentivi per progettazioni, 1.500 in in- centivi per avvocatura, 3 mila in incen- tivi per recupero Ici e 21 mila per pro- getti di incremento di produttività (che

trovino il finanziamento nell'articolo 15, commi 2 e 4, del Ccnl 1/4/1999). Secondo quanto indica la sezione Pie-monte, nulla impedisce che di anno in anno possano aumentare le risorse da destinare alle macrovoci delle risorse variabili. Dunque, l'anno successivo, un ente po-trebbe destinare all'incentivazione del-le sponsorizzazioni 3 mila euro, invece di 1.500, ovviamente sul presupposto di aver stipulato contratti che assicurino quella cifra. Ciò significa che la mag-giore destinazione di 1500 euro sulle sponsorizzazioni deve ridurre neces-sariamente di pari importo una delle altre destinazioni, così da assicurare che, comunque, il fondo nel suo com-plesso non superi mai i 100 mila euro del 2010 e, anzi, si riduca. In sostanza, la sezione Piemonte chia-risce indirettamente agli enti locali che essi possono «manovrare» le destina-zioni all'interno del fondo, a seconda dei progetti e delle attività che di anno in anno si svolgono. Stando a quanto hanno indicato le sezioni riunite, inve-ce, solo nel caso di incentivi per proget-tazione ed avvocatura possono esservi incrementi da un anno all'altro, tali addirittura da sforare la base di par-tenza del 2010.

Luigi Oliveri

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press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

Collaborazioni e consulenze, l'oggetto deve essere chiaro

Il conferimento di incarichi di collaborazione e consu-lenza di carattere generale, cioè senza una delimitazione precisa dell'oggetto, determina l'insorgere di responsa-bilità amministrativa in capo al dirigente responsabile: è questa la principale indicazione che si può trarre dalla sentenza della Corte dei conti del Friuli-Venezia Giulia n. 167 dello scorso 21 settembre. Con questa pronuncia il dirigente di una pubblica amministrazione è stato con-dannato a rifondere 1'80% dei compensi erogati dall'ente a un ex sindacalista di cui ci si era avvalsi per varie at-tività relative alla gestione del personale. La sentenza evidenzia che per il conferimento di questi incarichi oc-corre scegliere dei soggetti che sono in possesso di una adeguata professionalità: il titolo di studio ne costituisce una sorta di precondizione.

Il primo elemento contestato è il seguente: «L'oggetto della consulenza erano questioni tutte relative all'atti-vità, propria dell'ente, di gestione delle risorse umane. Non si tratta pertanto della soluzione di problematiche complesse e specifiche, ma di questioni comportanti l'esercizio delle funzioni amministrative di carattere organizzatorio. Nonostante la lunga elencazione, non è stata operata alcuna delimitazione di una particolare e specifica questione da risolvere, per la quale fosse appar-so necessario acquisire l'apporto di un soggetto esperto, ma è piuttosto stata trasferita una rilevante parte della attività ordinaria dell'ente, relativa ai rapporti di lavoro con il personale; nella fase genetica e in quella attuativa e funzionale sussistono gli elementi per configurare l'in-carico quale ipotesi di non consentita consulenza globale, per avere a oggetto una generalizzata gamma di attività dell'ente». Ed ancora, il conferimento dell'incarico non è stato preceduto da alcuna analisi tesa a verificare se nell'ente quella professionalità esisteva ed era utilizza-bile. Indagine resa ancora più necessaria nel caso speci-fico dalla circostanza che la dotazione organica risultava essere adeguata ed in linea con le previsioni.

E ancora, «il Collegio non può esimersi dal rilevare, quale altro profilo di illiceità, che non risulta sia stato rispettato il principio amministrativistico di concorsua-lità, che ispira in generale la scelta del contraente e in base al quale l'affidamento dell'incarico avrebbe dovuto essere preceduto da gare informali, volte a consultare una pluralità di soggetti».

Pagina 40 Pioggia di aumenti nei comuni

I servizi ispettivi della Ragioneria mettono ai raggi X la spesa degli enti locali nel 2004-2009

Pioggia di aumenti nei comuni In 5 anni il trattamento accessorio è cresciuto del 24%

Pagina a cura DI GIUSEPPE RAIVIDAUDI

Aumento del trattamento economico accessorio dei dipendenti dei comuni di quasi il 24% nel quin-

quennio 2004/2009 e, nello stesso periodo, aumento dei compensi per i dirigenti di quasi il 38%. Ri-sorse erogate in modo illegittimo; in particolare per l'utilizzazione distorta della produttività, per le progressioni orizzontali conces-se senza valorizzare il merito e per le indennità di specifiche re-sponsabilità corrisposte in modo molto ampio. Sono queste alcune delle principali indicazioni che si ricavano dalle «Risultanze delle indagini svolte dai servizi ispetti-vi di finanza pubblica in materia di spesa del personale del com-parto regioni ed enti locali, con particolare riferimento agli oneri della contrattazione decentrata». Il volume della Ragioneria dello stato riferisce sugli esiti delle ispezioni effettuate nell'anno 2010 in 49 amministrazioni, ci-fra a cui si arriva sommando 6 camere di commercio, 4 province e 39 comuni.

Nella gran parte delle amministrazioni sono sta-te contestate illegittimità: ricordiamo che le relazioni conclusive delle ispezioni sono trasmesse, oltre che agli enti perché provvedano a sanare le illegittimità e ai recuperi necessari, anche alla procura regionale della Corte dei conti. Da sotto-lineare che la stragrande maggioranza dei procedi-menti aperti dinanzi alla magistratura contabile ha determinato la condanna di dirigenti, segretari, direttori generali e amministratori.

Sicuramente la voce che più concorre all'aumento illegittimo del fondo per la contrattazione decentrata è costituita dalla uti-lizzazione distorta dell'articolo 15, comma 5, Ccnl 1/4/1999, in particolare per gli aumenti di-sposti sulla parte variabile per l'attivazione di nuovi servizi e il miglioramento di quelli esisten-ti. Ma non si devono neppure dimenticare le illegittime ripro-posizioni nel corso degli anni de-gli aumenti una tantum previsti dai Ccnl 2006, 2008 e 2009 sulla

2004 a 46.137 del 2009, cioè l'incremento è stato pari al 37,24%. Tali valori sono an- cora più elevati nelle pro- vince e nelle camere di com- mercio: è del tutto evidente che gli aumenti consentiti dai contratti nazionali sono entro volumi ben minori

Le risorse destinate alla produttività continuano a essere ima parte ridotta del fondo per la contrattazione decentrata, la cui quota prevalente è assorbita dal- le progressioni orizzontali. Nonostante la carenza di

risorse, esse sono spesso erogate in modo illegittimo. In primo luo-go, perché non vengono assegnati preventivamente obiettivi e poi perché non sono attestati i risul-tati effettivamente raggiunti e le valutazioni dei dirigenti non sono effettuate in modo selettivo. La relazione mette in evidenza che «un'altra criticità rappresentata dalla tendenza a utilizzare le ri-sorse della produttività per retri-buire prestazioni ordinarie svolte al di fuori dell'orario di lavoro. Anche in questo caso ci si trova di fronte a una prassi distorsiva

parte variabile del fondo. E anco-ra, la mancata decurtazione dei compensi in godimento da parte del personale Ata trasferito allo stato e dei dipendenti trasferiti a seguito di esternalizzazioni; non-ché il mancato taglio per il finan-ziamento dei reinquadramenti disposti dal Ccnl 31/3/1999 (nuo-vo ordinamento professionale). Il trattamento economico acces-sorio dei dipendenti nei comuni ispezionati è passato da 3.377 euro del 2004 a 4.185 del 2009 (aumento del 23,02%); quello dei dirigenti è cresciuto da 33.618 del

della disciplina contrattuale con-. cernente la produttività».

Le progressioni economiche sono state effettuate in nume-ro assai elevato nel comparto regioni ed enti locali. Non sem-pre le risorse destinate al suo finanziamento sono state pre-levate dal fondo. La relazione ispettiva della Ragioneria dello stato inoltre segnala che in mol-te amministrazioni esse sono state concesse a tutto o quasi il personale e non si sono in alcun modo, o in modo molto limitato, utilizzati criteri selet-tivi o meritocratici. Ci viene ri-cordato che tali comportamen-ti determinano il maturare di responsabilità amministrativa. Un'altra frequente illegittimi-tà, spesso spiegata dal ritardo con cui in molti enti vengono stipulati i contratti decentrati, è costituita dalla retroattività con cui esse vengono concesse. o Rwroduztone riservata

Pagina 40 Pioggia di aumenti nei comuni

press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

Via serve rok delle regioni del Nord

Le risorse del Fas escluse dal Patto

DI MATTEO BARBERO

Nei giorni scorsi il Mef ha provveduto ad ag-giornare i prospetti per il monitoraggio del

Patto di stabilità interno delle regioni e delle province autono-me. Le modifiche si sono rese ne-cessarie a seguito dell'entrata in vigore di nuove norme che han-no ammesso ulteriori esclusioni di spesa già a valere sul Patto 2011. L'intervento più rilevante è quello previsto dall'art. 5-bis del dl 138/11, che ha introdot-to la possibilità, per le regioni dell'obiettivo convergenza, di superare i limiti di spesa impo-sti dal Patto in relazione all'uti-lizzo delle risorse correlate alle politiche (nazionali ed europee) di coesione (si veda ItaliaOggi dell'8 settembre).

In pratica, in base a tale pre-visione, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia po-trebbero escludere dal Patto i finanziamenti a valere sul Fas ed il cofinanziamento dei fondi strutturali europei.

La rigidità dei vincoli di fi-nanza pubblica è stata spesso evocata come concausa delle pessime performance del mez-zogiorno nella gestione delle risorse disponibili, con enormi ritardi nell'attuazione dei pro-grammi. Il problema è che l'al-

leggerimento del Patto disposto a favore delle predette regioni dovrà essere compensato da un suo ulteriore irrigidimento a carico delle altre regioni, ovve-ro mediante un'ulteriore ridu-zione delle spese dei ministeri. Dovrebbe essere un decreto del Mef, da adottare d'intesa con la Conferenza stato-regioni, a stabilire l'entità della deroga e le modalità di distribuzione dei relativi maggiori oneri. Un'im-presa tutt'altro che facile, an-che perché le regioni del nord sono riuscite a far approvare in conferenza un ordine del giorno che chiede che sia solo lo stato a farsi carico della copertura finanziaria. Le altre modifiche riguardano, in primo luogo, il trasporto pubblico locale, con l'esclusione dal Patto delle spe-se a valere sul fondo da 400 mi-lioni di euro previsto dall'art. 21, comma 3, del dl 98/2011. Fuori Patto, infine, le spese in conto capitale effettuate con i proventi della lotta all'evasione fiscale e le spese (correnti e in conto capitale) per fronteggiare le calamita naturali finanziate attraverso aumenti delle im-posizioni tributarie regionali. Una previsione, quest'ultima, resa tristemente attuale dalla recente tragedia che ha colpito la Liguria.

— o Rtproduzlom riservata

Pagina 41 1'e, poker di interventi per il Siiti

press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

RIPEROORRE ILCRONOPR

ROI

A

PROCESSO DI RIFORNIR

Il fisco dei comuni è molto poco federalista La compartecipazione all'Imposta sul valore aggiunto è attribuita con criteri empirici e forfettari

L o spunto a trattare, sia pure in sommi capi, le nuove nor-me sul federalismo fiscale, ci giunge da un interessante

documento del Consiglio naziona-le dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec), pubblicato il 26 ottobre scorso, e nel quale sono riassunti con chiarezza e competenza i lineamenti delle tappe del processo di federalismo fiscale.

Le norme previste dal dlgs n. 23 del 2011, infatti, prevedono una attuazio-ne in due fasi della realizzazione della riforma federalista.

Una prima tappa riguarda la devo- luzione di quote di gettito di tributi erariali e dall'altro la parziale riatti-vazione della leva fiscale; la seconda tappa si contraddistingue invece con l'introduzione di nuovi tributi locali che costituiranno il cuore del sistema tributario locale.

L'attuazione delle due fasi appena ricordate si presenta dilazionata nel tempo, essendo prevista la prima già dal corrente anno 2011, mentre la se-conda dovrebbe operare dal 2014.

Va però specificato, osserva il docu-mento del Cndcec, che in conseguenza della crisi finanziaria che ha colpito in modo particolare il nostro paese, si sta procedendo ad una accelerazione dell'entrata in vigore delle nuove mi-sure. Tant'è vero che il decreto corret-tivo del fisco municipale, approvato la settimana scorsa in consiglio dei mi-nistri, ha disposto l'anticipo al 2013 dell'entrata a vigore a regime del fe-deralismo. Per quanto riguarda la de-voluzione del gettito ai sensi dell'art.

2 del dlgs 23/2011, essa riguarda tut-ta una serie di tributi indiretti (quali l'imposta di registro, l'imposta di bollo, quella ipotecaria e catastale, i tributi speciali ecc.) e diretti (l'Irpef sui red-diti fondiari, la cedolare secca sulle lo-cazioni), fra le quali spicca l'imposta sul valore aggiunto.

Tale imposta Iva per l'importanza anche di gettito che la contraddistin-gue, ad avviso del documento del Cn-dcec in commento, si rivela non pro-priamente pertinente a realizzare un fine federalista, essendo tale tributo, versato dalle imprese e dai lavoratori autonomi; ciò anche tenuto conto dei criteri empirici e forfettari con cui verrà attribuita agli enti locali terri-toriali.

Venendo all'altro aspetto della pri-ma tappa della riforma Q cioè la riat-tivazione della c.d. leva fiscale, essa si estrinseca nella previsione di reintro-durre la addizionale Irpef entro l'ali-quota massima dello 0,4% dal 2011 e successivamente con i limiti di legge per gli anni successivi.

Inoltre si prevede la possibilità di istituire, fin dal 2011, da parte dei Comuni, l'imposta di soggiorno e di revisionare l'imposta di scopo.

Vale la pena di ricordare che l'en-te locale può solo scegliere, entro i limiti di legge, la mi-sura dell'addizionale comunale Irpef, stabi-lendo anche eventuali esenzioni soggettive e che può farlo con de-libera da assumere e pubblicare entro il 31

dicembre dell'anno nel quale tale ad-dizionale dovrà essere applicata.

Resta comunque fermo l'obbligo, da parte degli enti locali, di osservare i limiti di progressività dell'imposizio-ne relativa alle imposte sul reddito, garantita dal principio fissato dalla Costituzione, in linea con quanto già avviene per lo stato e le regioni.

Per quanto riguarda l'imposta di soggiorno e l'imposta di scopo si può osservare, che seppure con modalità e finalità diverse, esse mantengono circa il gettito che si ritrae dalla loro applicazione, un preciso vincolo di de-stinazione.

In altre parole, tali imposte servono a finanziare particolari spese e inve-stimenti sostenuti dagli ente locali, in materie ben specifiche e individuate dalla legge.

In particolare, per l'imposta di sco-po, la regolamentazione tassativa prescritta dalla legge n. 296/2006, impone che tale tributi vengano uti-lizzati per: opere di trasporto pubblico urbano, opere viarie, opere di arredo urbano, parchi e giardini, parcheggi pubblici, restauri, conservazione di beni artistici ed architettonici, opere per nuovi spazi culturali, realizzazio-ne e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici.

Due parole anche sul resto della riforma del federalismo fiscale: il pilastro principale sul quale si fonda la fase attuativa del fe-deralismo comunale è l'Imposta municipale

Pagina a cura di FINANZA PER LE

INFRAS'FRUT TUBE S.P.A.

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press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

propria (Imu), disciplinata negli ar-ticoli 8 e 9, dlgs n. 23/2011. Questo nuovo tributo sostituirà l'Ici nonché l'Irpef e le relative addizionali locali sui redditi fondiari degli immobili non locati.

Ciò comporta che continueranno ad essere soggetti a Irpef i redditi degli immobili locali, comprese le locazioni sulle quali si applica la cedolare secca e degli immobili in regime d'impresa.

L'impianto dell'Imu ricalca quasi integralmente le regole fondamentali dell'Ici, e l'aliquota di base è stabilita dalla legge nella misura del 7,6 per mille, che si riduce alla metà nel caso degli immobili locati, al fine di tenere conto della coesistenza dell'Irpef.

I margini di manovra dei comuni ap-paiono comunque significativi: le am-ministrazioni possono infatti variare in aumento o in diminuzione l'aliquota di base del 3 per mille.

L'imposta secondaria accorperà una pluralità di prelievi. Si tratta, nello specifico, dell'imposta sulla pubblicità o del canone alternativo di autorizza-zione all'installazione dei mezzi pub-blicitari, della Tosap o, in alternativa, della Cosap.

L'imposta municipale sostituirà i tributi minori che normalmente sono gestiti dai comuni mediante affida-mento in concessione.

Particolari norme, infine, sono sta-te attribuite per la partecipazione dei comuni all'accertamento delle imposte erariali.

Duccio Cucchi dottore commercialista

in Firenze

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Gli enti entro 120 giorni devono adeguare gli statuti alle modifiche legislative

Stop alle giunte fai-da-te No ad assessori in più rispetto ai limiti di legge

I l sindaco di un comune (che ha nominato la giunta in conformità con le disposizioni recate dall'art. 2, comma 185, della legge finan-

ziaria 2010, come integrato dall'art. 1, comma 2 della legge 26 marzo 2010, n. 42, di conversione del decreto legge 25 gennaio 2010, n. 2, che hanno mo-dificato l'art. 47 del dlgs n. 267/2000, riducendo il numero degli assessori) può nominare due assessori con f-un-zioni consultive in più, rispetto al nu-mero massimo previsto dalla vigente normativa, in base ad un'intervenuta modifica statutaria adottata dal con-siglio comunale?

La disciplina relativa agli organi di go-verno dell'ente locale, come noto riservata dalla Costituzione al legislatore statale, è contenuta, per quanto riguarda la composi-zione delle giunte comunali, nell'art. 47 del dlgs n. 267/2000 che, al primo comma, per l'individuazione del numero massimo degli assessori, stabilisce un criterio proporzio-nale rispetto al numero dei consiglieri, e un limite massimo di 12 assessori che, all'esito del calcolo proporzionale, non può essere superato. Sulla base di quanto dispone il comma 2 del citato articolo 47 «gli statuti, nel rispetto di quanto stabilito dal comma 1, possono fissare il numero degli assessori ovvero il numero massimo degli stessi». Nel

caso di specie, la disposizione statutaria dell'ente risulta incompatibile con le dispo-sizioni normative statali e, quindi, non può trovare applicazione, anche in relazione a quanto disposto dall'art. 1, comma 3, del dlgs n. 267, per il quale «l'entrata in vigore di nuove leggi che enunciano espressamen-te i principi che costituiscono limite inde-rogabile per l'autonomia normativa dei comuni e delle province abroga le norme statutarie con essi incompatibili. I consigli comunali e provinciali adeguano gli statuti entro centoventi giorni dalla data di entra-ta in vigore delle leggi suddette».

Non è, pertanto, possibile la nomina di ulteriori assessori, sia pure con funzioni consultive.

ACCESSO AGLI ATTI DEI CONSIGLIERI Come deve essere disciplinato

l'accesso agli atti da parte dei consi-glieri comunali, secondo la Commis-sione per l'accesso ai documenti am-ministrativi? Può essere prolungato il termine per evadere le richieste d'accesso?

La Commissione ha precisato che non può negarsi «al singolo consigliere co-munale di ottenere informazioni o atti detenuti dall'amministrazione comunale, anche quando la richiesta di accesso sia

analoga a quella presentata da altri con-siglieri comunali del gruppo, in quanto la prerogativa è riconosciuta al singolo rap-presentante politico in funzione del proprio mandato». Tuttavia, ha altresì evidenziato che «la reiterazione di istanze di accesso da parte dei medesimi consiglieri, in assenza di elementi di novità, potrebbe costituire un abuso del diritto di informazione» in quanto resta comunque ferma l'esigenza che le istanze di accesso non abbiano ca-rattere emulativo e non aggravino la fim-zionalità dell'amministrazione comunale, superando i limiti della proporzionalità e della ragionevolezza. In ordine al prolun-gamento del termine per evadere la richie-sta di accesso, la Commissione ritiene che il protrarsi di quest'ultimo potrebbe deter-minare il rischio di concreta soppressione delle prerogative del consigliere nei casi di procedimenti urgenti o che richiedano l'espletamento delle funzioni politiche in un termine più breve. In ogni caso, è ne-cessario che l'ente garantisca l'accesso al consigliere comunale nell'immediatezza e nei tempi più celeri e ragionevoli possibili. Eventualmente, qualora l'accesso, per l'eccessiva gravosità delle richieste, non potesse essere garan- tito subito, potrà essere dilazionato opportuna- mente il rilascio di copie

degli atti, ferma restando, nel frattempo, la facoltà del consigliere di prendere visione della documentazione richiesta negli orari stabiliti, anche con mezzi informatici. In tal caso il Consiglio di stato ha condiviso l'avviso espresso dal ministero dell'interno circa la possibile riproduzione di planime-trie su cd-rom, nel caso in cui l'accesso del consigliere mediante l'estrazione di copie di atti, comportasse la fotoriproduzione a costi elevati. Anche il Tar Puglia, Bari, 21 gennaio 2011, n. 115, ha affermato che «gli unici limiti all'esercizio del diritto di accesso dei consiglieri comunali si rivengo-no, per un verso, nel fatto che esso debba avvenire in modo da comportare il minor aggravio possibile per gli uffici comunali e, per altro verso, che non debba sostanziar-si in richieste assolutamente generiche, fermo restando che la sussistenza di tali caratteri debba essere attentamente va-gliata in concreto al fine di non introdurre surrettiziamente inammissibili limitazioni al diritto stesso». La Commissione ha pre-cisato, infine, che l'individuazione di spazi presso la segreteria dell'ente, da destinare

alla visione e al rilascio di atti, appare misura organizzativa, possibile in astratto, pienamente compatibile con il regi- me di accesso dei consi- glieri comunali.

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press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

ENTRO IL 30 NOVEMBRE

Unioni, contributi per gestire funzioni in modo associato Scade il 30 novembre 2011 il periodo concesso alle Unioni di comuni per ottenere un contribu-to fino a 50 mila euro a sostegno dell'esercizio associato delle funzioni. Lo stanziamento pro-posto dalla regione ammonta a un milione di euro. Possono presentare domanda le Unioni di comuni e le convenzioni multifunzionali che abbiano una popolazione complessiva residente nei rispetti territori superiore a 10.000 abitanti. Possono presentare anche i comuni più piccoli se hanno una popolazione non inferiore a 5.000 abitanti se il 30% dei comuni che le compon-gono hanno una popolazione inferiore a 1.000 abitanti, possono farlo anche con un numero non inferiore a 3.000 abitanti qualora il 30% dei comuni che le compongono abbiano una popo-lazione inferiore a 1.000 abitanti e siano tutti comuni di cui all'allegato A della legge regionale 24/2008 o comunque già appartenenti a comuni-tà montane. Le unioni devono essere caratteriz-zate dall'esercizio in forma associata di almeno 2 funzioni rientranti tra quelle fondamentali. Devono sottoscrivere formale impegno a eser-citare in forma associata, entro il 31 dicembre 2012 le restanti funzioni fondamentali previste dalla legge. La durata minima dell'aggregazione deve essere di tre anni, salvo variazioni dipen-denti da provvedimenti normativi nazionali o regionali. E inoltre necessario che la gestione associata del servizio /funzione sia svolta at-traverso personale comunale o assunzione di personale di ex comunità montane, o comunque disposto in continuità con le forme di gestione delle comunità montane stesse. Una particola-rità del bando deriva dal fatto che le Unioni di comuni o altre forme associative comunali pos-sono utilizzare gli eventuali contributi concessi anche per la gestione in forma associata degli interventi per agevolare il suddetto passaggio.

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Ma le «Scuole Ammontano a 200 mila e i ferrarli stanziati dalla regio-ne per finanziare progetti di formazione finalizzati alla promozione del benessere della famiglia, attraverso il

Veneta: sostegno alta Pesca interna. Gli enti pubblici veneti possono accedere entro il 14 novembre 2011 ai firrradi

di investiment i . a sostegno da znvestzmenta per la costruzione l'estensione, il potenziamento e l'earnmoder- raamerato delle attrezzature la pesca nelle acque interne al fine di magliearcare sicalrezza, le condiziona di lauorcs l igiene e la tizacalitea del prodotto, la salute umana o animale, o ridurre t'impatto negativo sull'ambiente o determinare un impatto positivo sullo stessa Sono ammesse spese a partire dal 1° gennaio 2010. Il contributo può coprire fino al 100% delle spese ammesse, massimo 50 mila euru

Umbria: entro 15 n vembre le domande per

degrackita È stata spostata al 30 novembre 2011 la sca-denza del bando che sostiene progetti per la realizzazione di interventi finalizzati a restitu-ire all'uso civile e produttivo i siti inquinati e a riconvertire aree industriali abbandonate e l o degradate.

Sicilia; contributi ai con -sorsi di sviluppo indu-striale. I consorzi per le aree di sviluppo industriale della Sicilia possono accedere ad uno stanziamento di oltre 55 milioni di curo per finanziare progetti di bonifica e recupero di insediamenti abbandonati e la n:qualificazione di aree "ndustriali. Il costo di ciascun

progetto deve essere compreso tra un milione e 10,9 milioni di eztro. Domande entro il 14 novembre 2011.

rbssono feare ekrrnarada i finanziamenti i soggetti

pubblici proprietari di musei, raccolte o altre strutture di ente locale e di interesse locale. Il economico è diret-

all'attivazione di to valorizzazione di musei,:

sostegno e raccornixignamen- raccolte e altre strutture di to delle coppie, delle famiglie ente locede o di interesse lo-e di chi svolge la funzione di cale. Inoltre, sono finanziabrii genitore ad affrontare le di- interventi di consolidamento, verse fasi del loro ciclo vitale al bonifica, restauro, ristruttura-fine di prevenire lo sviluppo di zione e costruzione delle sedi, situazioni di disagia Persson° impiantistica e allestimenti; richiedere i fondi i comuni restauro =di oggetti mobili; singoli od associati anche a acquisizione al patrimonio livello di Ambito territoriale pubblico di beni culturali. La domanda di sostegno deve essere presentata entro /Incanti.• novembre 2011.

proroga al 30/11 per i progetti sulle aree

press unE 04/11/2011

ItaliaOggi

L'operazione è _finanziata dall'Istituto di credito sportivo senza ipoteche. Piano fino a 20 anni

Fondi al fotovoltaicoper lo sport Gli enti locali possono attivare finanziamenti chirografari

Pagina a cura DI ROBERTO LENZI

Gli enti locali possono con-tare su finanziamenti chirografari per l'instal-lazione di impianti foto-

voltaici a servizio degli impianti sportivi. Benefici ari del finan-ziamento possono essere anche le imprese private che effettua-no l'intervento sopra l'impianto sportivo se hanno in gestione le strutture.

Diventano pertanto possibili operazioni di «piccolo project» in cui l'ente che ha vincoli per il patto di stabilità e deve togliere l'eternit dal tetto di un edificio pubblico lascia quest'ultimo a disposizione della società che lo gestisce.

La stessa si impegna a smal-tire l'amianto senza costi per il comune e rifà il tetto con la co-pertura idonea per il fotovoltai-co, godendo poi dei proventi del conto energia.

L'operazione può essere finan-ziata da parte dell'Istituto di cre-dito sportivo senza ipoteca, che sarebbe problematico gestire considerando che l'immobile è del

comune e il debito del privato. Da ottobre scorso gli spread possono andare dal 2,65 al 2,90.

L'operazione, può essere fatta senza ipoteche e può essere assi-stita solo da cessione del credito del Gestore dei servizi elettrici spa a valere sull'assegnazione delle tariffe. In questo caso, a garanzia del finanziamento è ri-chiesta la cessione irrevocabile pro solvendo dell'intero credito derivante dalla concessione cal-colato sulle tariffe incentivanti e dai proventi della vendita di energia elettrica a terzi, debita-mente notificati e accettati dal Gse, versati su conto corrente appositamente dedicato, aperto

dall'istituto finanziatore presso un primario Istituto di credito e vincolato a garanzia della resti-tuzione del finanziamento.

Solo per i mutui superiori a 350 mila euro, ad integrazione della cessione del credito Gse, a giudizio dell'Istituto e in relazio-ne alle valutazioni di merito cre-ditizio, possono essere richieste ulteriori garanzie in relazione all'ammontare e alle caratteri-stiche del finanziamento.

Le garanzie possono essere richieste anche in caso di pre-ammortamento del mutuo. Il rimborso del mutuo avviene con il pagamento periodico di rate, comprensive di quota capitale e

pianto, la progettazione, gli studi di fattibilità e consulenza, audit energetico purché connessi all'in-vestimento e i costi assicurativi.

Il piano finanziario può arriva-re fino a 20 anni. I mutui posso-no essere assistiti da contributo negli interessi nella misura del 20%, qualora l'operazione venga effettuata nell'ambito di conven-zioni e protocolli d'intesa con re-gioni, province, capoluoghi di re-gione e di provincia, federazioni sportive nazionali, enti nazionali di promozione sportiva oltre a do-mande di mutuo proposte diret-tamente dal Coni.

Il contributo negli interessi sarà quantificato in misura pari alla quota interessi di un mutuo ad un tasso dell'1,20% di egua-le importo e durata. Le rate di mutuo saranno ridotte del con-tributo negli interessi calcolato in misura annua costante.

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quota interessi, secondo un piano di ammortamento a tasso fisso o a tasso variabile. Nel caso di mu-tuo a tasso fisso rimangono fissi per tutta la durata dell'ammor-tamento del mutuo sia il tasso di interesse sia l'importo delle singole rate. Nel mutuo a tasso variabile il tasso iniziale viene rilevato due giorni lavorativi pre-cedenti alla stipula del contratto di mutuo; il tasso di interesse va-ria, con cadenze prestabilite, se-condo l'andamento dello specifico parametro adottato nel contratto. Nel periodo di preammortamen-te, il tasso è comunque variabile semestralmente e il cliente resta esposto a eventuali fluttuazioni.

Viene determinato prendendo come riferimento l'Euribor a sei mesi aumentato di uno «spread» minimo del 2,70. Sono finanziabi-li al 100% le spese sostenute per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile purché inseriti all'interno dell'impianto sportivo do adeguati alle esigenze ener-getiche dell'impianto sportivo, l'eventuale acquisto del terreno su cui posizionare 'impianto, le opere murarie connesse con lini-

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Fcaldi al fotovoltaieo per lo sport

press LITE 04/11/2011

ItaliaOggi

IN au. IL DPCM CON i SRI

Oltre 5 milioni per progetti a tutela delle minoranze Oltre 5 milioni di euro annui finanzieranno i progetti i enistornerhlae.tore la delle minoranze lingui-

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essere fatto attraverso l'tnitizzazies, ppeur.ò sonale in possesso di comprovate competen-

ze specifiche nell'uso delle lingue ammesse a tutela. In assenza di personale linguistico idoneo facente parte dell'organico di dette amministrazioni, lo stesso può essere assun-to con contrattò-a tempo determinato di du-rata massima annuale. È anche ~abile l'istituzione di corsi'di formazione, anche in s collaborazione con le strutture culturali, for-mative ed universitarie, volti alla conoscenza e all'uso orale e scrittodella lingua ammessa a tutela, da destinarsi al personale in servizio presso le pubbliche amministrazioni. I fondi possono essere anche destinati a sostenere l'utilizzazione di traduttori ego interpreti per

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Fondi al foto-voltate° per lo sport

press unE 04/11/2011

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