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Seconda Università degli studi di Napoli
Facoltà di Scienze del Farmaco e per l’Ambiente e la Salute
Corso di Laurea Triennale in
Scienze Ambientali
LA PERCEZIONE DEL RISCHIO DELLA POPOLAZIONE NEI DINTORNI DELLA CENTRALE ELETTRONUCLEARE DEL GARIGLIANO.
Relatore CandidatoProf. Antonio D’Onofrio Francesco Calenzo
Matr. 760/032
CorrelatoreDott. Antonio Petraglia
Anno Accademico 2011 - 2012
2
L’universo è nella mente di ognuno
INDICE
1. INTRODUZIONE pag.5
- Localizzazione geografica................................................…pag.6
- Cenni sulla centrale.............................................................pag.8
- Reattore BWR…...................................................................pag.9
- Radioattività…...….........................................................…..pag.10
2. LA PERCEZIONE DEL RISCHIO pag.15
- Fattori che governano la percezione del rischio............... pag.15
- La gestione del rischio…....................................................pag.18
3. L’AMPLIFICAZIONE SOCIALE DEL RISCHIO pag.22
4. LIVELLO DI ALLARME DELLA POPOLAZIONE pag.25
- Punto di partenza della tesi.................................................pag.29
5. MATERIALI E METODI pag.31
- Questionario.......................................................................pag.31
- Database.............................................................................pag.33
- Suddivisione in base alle classi sociali.............................pag.36
4
- Suddivisione in base alla distanza dalla centrale..............pag.38
6. ANALISI DEI DATI pag.39
- DISTRIBUZIONI STATISTICHE...................................pag.39
- Suddivisione in base alle classi sociali...............................pag.41
- Suddivisione in base alla distanza dalla centrale................pag.44
- GRAFICI DI CORRELAZIONE........................................pag.48
- Suddivisione in base alle classi sociali................................pag.51
- Suddivisione in base alla distanza dalla centrale...............pag.55
7. CONCLUSIONI pag.59
8. APPENDICE pag.62
- Questionario.......................................................................pag.62
- Tabelle di correlazione.......................................................pag.80
- Altre correlazioni...............................................................pag.82
- Documenti ufficiali delle autorità......................................pag85.
9. BIBLIOGRAFIA pag.89
5
1. INTRODUZIONE
Il presente lavoro di tesi è volto alla quantificazione della percezione del rischio,
in particolare di quella determinata dall’impianto elettronucleare del Garigliano.
La percezione del rischio è un processo cognitivo coinvolto in molte attività
quotidiane e che ha un ruolo fondamentale nelle scelte e nelle decisioni delle
persone.
In molti casi esistono delle discrepanze tra percezione soggettiva del rischio e la
valutazione oggettiva. Ciò può determinare un’errata ponderazione del rischio,
con la conseguenza che le persone a volte temano delle attività che non sono in
realtà così pericolose e non temano, invece, delle altre che potrebbero avere
conseguenze molto drammatiche.
Esistono diversi fattori che inducono le persone a percepire alcune attività
rischiose ed altre meno ed esistono differenze anche marcate tra diversi individui.
Tuttavia si possono anche riscontrare dei meccanismi generali che sottendono al
modo in cui le persone elaborano le informazioni provenienti dall’ambiente ed
anche quelle che hanno in memoria.
In questo lavoro si mettono in relazione tali fattori, con la percezione misurata dal
sondaggio.
6
-LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA
Figura 1.1: Comune di Sessa Aurunca. Fonte: Google Maps.
Sessa Aurunca è un comune italiano di 22.605 abitanti della provincia di
Caserta in Campania.
Il nome Sessa deriva da Suessa, città appartenente alla Pentapoli Aurunca, nucleo
storico del centro. Si presume che il nome possa derivare dalla felice posizione
(sessio, cioè sedile, dolce collina dal clima mite del territorio denominato dai
Romani).
Sessa Aurunca è il primo comune della provincia di Caserta per estensione
territoriale, il secondo in Campania dopo Ariano Irpino e dista dal capoluogo 44
7
Km.
La particolare dislocazione geografica del centro e delle 26 frazioni fra un'ampia
zona collinare e la fertilissima "Piana del Garigliano", rende importante tutto il
territorio comunale per una produzione agricola altamente differenziata e
particolarmente apprezzata soprattutto per quanto riguarda olio e vini noti già
nell'epoca romana (numerose sono sul territorio le tracce di grossi insediamenti
produttivi di età imperiale).
Sessa Aurunca è collocata al confine Nord-Ovest della Campania e della Provincia
di Caserta. È separata dal Lazio, Provincia di Latina, dal fiume Garigliano. Il
centro cittadino è collocato sul pendio di tufo vulcanico a Sud-Ovest del vulcano
spento di Roccamonfina, su di un piccolo affluente del Garigliano. Il centro
storico della città fa parte del Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano.
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Sessa_Aurunca)
8
-CENNI SULLA CENTRALE NUCLEARE
La centrale elettronucleare Garigliano ha un unico reattore da 150 MV di potenza
elettrica netta, a uranio leggermente arricchito, moderato ad acqua leggera e
raffreddato secondo lo schema
BWR 1 (di prima generazione).
Costruita dal 1° Novembre 1952
al 1° Gennaio 1964 dalla Società
Elettronucleare Nazionale
S.p.A (SENN S.p.A., ai tempi parte
del gruppo IRI-Fineletrica e
compartecipata anche
da Finmeccanica e Finsider) con
tecnologia della società americana General Eletric, ha iniziato l'attività
commerciale dal 1° Giugno 1964.
In seguito alla creazione dell’Enel, venne ceduta a quest'ultima dalla Società
Elettronucleare Nazionale.
È stata sottoposta a manutenzione nel 1978, nel 1980 fu fermata a causa del
terremoto dell’Irpinia, e dopo aver valutato come antieconomici i costi della sua
riparazione vista la poca vita residua dell'impianto, è stata chiusa definitivamente
il 1° Marzo 1982. Attualmente è in fase di decommissioning.
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare_Garigliano)
Figura 1.2: La centrale elettronucleare del Garigliano. Fonte: Wikipedia
9
-REATTORE BWR
Figura 1.3: Schema di funzionamento di una centrale nucleare. Fonte: http://www.archivionucleare.com/
Un reattore nucleare ad acqua bollente (in inglese BWR: Boiling Water Reactor) è
un reattore moderato ad acqua leggera, che utilizza lo stesso moderatore come
fluido termovettore. La denominazione ne definisce la caratteristica principale,
cioè quella di utilizzare acqua in ebollizione e di generare quindi vapore
all'interno del reattore. L'elemento di combustibile C (Fig. 1.4) , in forma di
pastiglie di ossido di uranio parzialmente arricchito, impilate in barrette di leghe
di zirconio ed assemblate in elementi di combustibile, è immerso nel
moderatore M, acqua leggera in cambiamento di fase, che funge anche da fluido
refrigerante. Nella stessa acqua sono immerse le barre di controllo D usate per
modulare l'emissione di neutroni. L'acqua è fatta circolare da una pompa P, e, a
contatto degli elementi di combustibile caldi, asporta calore e parzialmente
vaporizza, raccogliendosi nella parte superiore del recipiente a pressione V, così
10
da riprodurre all'incirca la funzione del corpo cilindrico di una caldaia. Il vapore
così generato, a pressione relativamente bassa, passa nella turbina T accoppiata ad
un generatore G che produce elettricità da
immettere in rete. La turbina è seguita da
un condensatore K dove il vapore viene
condensato mediante l'acqua di
raffreddamento, fornendo così l'acqua da
reimmettere nel reattore; nei periodi di
fermo la radioattività nel sistema turbine
decade rapidamente e gli impianti
divengono quindi raggiungibili per manutenzione. Infine il condensatore,
operando a pressione inferiore a quella atmosferica, non comporta pericoli
riguardo al rilascio di vapore radioattivo nel normale esercizio del reattore. Lo
schermo biologico non è mostrato in figura, ma è evidentemente esterno al
recipiente in pressione V.
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_ad_acqua_bollente)
- RADIOATTIVITA’
Il fenomeno della radioattività, che è presente ovunque in natura, consiste nel
decadimento spontaneo dei nuclei, accompagnato dall’emissione di una o più
particelle. I nuclei soggetti a tale decadimento sono detti radioattivi, quelli non
soggetti sono detti stabili. Il decadimento può essere accompagnato da un
cambiamento sia del numero atomico Z (numero di protoni), sia dal numero di
massa A (numero di protoni più numero di neutroni). Condizione necessaria, ma
Figura 1.4 Schema di funzionamento di un reattore BWR. Fonte: wikipedi1a
11
non sufficiente, perché si abbia un decadimento radioattivo è che il processo sia
favorito dal punto di vista energetico, cioè sia esotermico. Ciò significa che la
massa del nucleo radioattivo deve essere maggiore della somma delle masse dei
prodotti di decadimento.
Le osservazioni sperimentali hanno dimostrato che la radioattività è un fenomeno
statistico. Nuclei identici impiegano tempi differenti per decadere. Il tempo
necessario al nucleo per decadere è indipendente dal modo in cui il nucleo si è
formato, dalle condizioni ambientali e dallo stato di aggregazione della sostanza
di cui il nucleo fa parte. Tale tempo dipende invece dalla sua costituzione fisica e
dal tipo di decadimento.
A questo punto possiamo definire il tempo di dimezzamento e il tempo di vita
media.
Il tempo di dimezzamento è il tempo durante il quale il 50% degli atomi
considerati decadono. Il tempo di vita media è il tempo necessario affinché il
numero di atomi si riduca di 1/e, ovvero del 37% circa.
Storicamente i decadimenti nucleari sono stati raggruppati in tre classi principali:
Decadimento α:
Il fenomeno del decadimento alfa consiste nell’emissione spontanea di particelle α
da parte di nuclei pesanti. È accompagnato dalla diminuzione di 4 unità del
numero di massa e di 2 unità del numero atomico.
I nuclei soggetti a decadimento α sono, salvo rare eccezione, quelli con Z ≥ 82 e
ciò per motivi di carattere energetico. Il tempo di dimezzamento dei nuclei α-attivi
varia in un intervallo di tempo molto vario mentre l’energia delle particelle α varia
12
in un intervallo molto piccolo.
Figura 1.5: Processo di decadimento alfa. Fonte: www.lngs.it, laboratori nazionali del Gran Sasso.
Decadimento β :
Il decadimento beta consiste dell’emissione spontanea di un elettrone e di un anti-
neutrino, oppure nell’emissione di un positrone e di un neutrino. Elettroni e
positroni sono chiamati particelle β , mentre il neutrino e l’antineutrino sono le
più leggere particelle neutre conosciute. Nel primo tipo di decadimento il nucleo
conserva il suo numero di massa A, ma con un numero atomico Z più grande di
una unità.
Nel secondo tipo di decadimento, invece, un protone si trasforma in neutrone ed il
numero di massa A rimane ancora costante.
13
Mentre il decadimento alfa ha luogo soltanto nei nuclei più pesanti, i nuclei β -
attivi sono molto più numerosi. L’energia liberata ha un intervallo molto grande,
così come il tempo di dimezzamento.
Figura 1.6: Processo di decadimento beta. Fonte: www.lngs.it, laboratori nazionali del Gran Sasso.
Decadimento γ :
Il fenomeno del decadimento gamma consiste nell’emissione da parte di un
nucleo di un quanto γ , senza alcun cambiamento di A e Z. La radiazione γ è
prodotta a spese dell’energia di eccitazione nucleare
Il metodo più semplice e più frequentemente usato per produrre nuclei γ-attivi è
basato sul decadimento beta. Infatti può succedere che dopo un decadimento beta
il nucleo si trovi in uno stato eccitato e, nel passare allo stato fondamentale,
emetta un quanto. Data la differenza di energia fra i vari livelli, la radiazione e.m.
14
emessa ha una frequenza molto alta.
La vita media di un nucleo γ-attivo è di norma molto più breve della vita media
dei decadimenti alfa e beta, perché il nucleo che si trovi in uno stato eccitato
decade in quello fondamentale molto rapidamente.
(Fonte: http://www.lngs.infn.it/lngs_infn/index.htm?
mainRecord=http://www.lngs.infn.it/lngs_infn/contents/lngs_it/public/educational
/physics/radioactivity/)
15
2. LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
Come già descritto in precedenza, quello della percezione del rischio è un
processo molto complesso e che risulta essere molto influente nella vita
quotidiana. Starr ha dimostrato che l’accettazione del rischio è correlata anche a
una dimensione soggettiva (Sjöberg, 2000) e le risposte del pubblico ai rischi, in
particolare quelli ambientali, sono incorniciate da complessi processi cognitivi
(Hung e Wang,2010).
-FATTORI CHE GOVERNANO LA PERCEZIONE DEL RISCHIO
Due sono i principali campi che caratterizzano la gestione dei rischi ambientali e
per la salute: da un lato quello delle conoscenze scientifiche e delle possibilità
tecniche e, dall’altro, quello della percezione e delle rappresentazioni sociali. Le
conoscenze scientifiche sul rischio qualificano il grado di incertezza sulla
situazione in corso e sulle prospettive. (Regione Emilia-Romagna | i quaderni di
Moniter | la percezione del rischio, 2011)
Alcune ricerche psicologiche hanno mostrato che ci sono ulteriori fattori che
influenzano la percezione che le persone hanno della pericolosità di un’attività in
generale. (Hung-chih Hung and Tzu-wen Wang, 2010):
16
Caratteristiche socio-economiche: come sesso, età, reddito, livello di istruzione e
tempo di residenza. In generale, donne, le minoranze, i poveri hanno scarso
accesso ai processi decisionali, fenomeni che potrebbero aumentare la percezione
del rischio.
Grado di fiducia: che può essere approssimativamente misurato in base alla
fiducia che l’individuo ha nelle fonti delle informazioni date, circa il rischio a cui
è sottoposto, ma anche la fiducia che l’individuo ha nei confronti delle istituzioni
e della tecnologia in oggetto.
Contesto locale: ovvero la distanza dalla fonte di rischio è importante, specie per
un impianto nucleare.
Misure compensative: ovvero una qualunque azione volta a dare un beneficio alla
popolazione che è stata esposta ad un rischio. Si tratta di un valevole strumento
per l’accettazione del rischio ma allo stesso tempo potrebbe anche aumentarlo.
La natura del rischio può portare anch’essa a diverse percezioni.
Tecnologia familiare o non familiare. Il rischio percepito aumenta quando la
tecnologia è nuova, non familiare o di difficile comprensione, e può aumentare
significativamente se si ha una comprensione scientifica incompleta dei potenziali
effetti sulla salute di questa tecnologia.
Controllo o mancanza di controllo personale su una situazione. Se le persone non
hanno avuto alcuna notizia dell’installazione di elettrodotti o di stazioni radio base
per telefonia mobile, specialmente se vicino alle loro abitazioni, scuole o aree
ricreative, tendono a percepire come elevato il rischio dei campi elettromagnetici
generati da queste installazioni.
17
Esposizione volontaria o involontaria. Le persone si sentono molto meno a rischio
quando sono loro stesse a scegliere.
Effetto drammatico o non drammatico. Desta notevole attenzione nel pubblico
anche una remota possibilità di contrarre malattie inguaribili, soprattutto se
infantili, in conseguenza di un potenziale pericolo, come l’esposizione a
radiazioni ionizzanti o campi elettromagnetici.
Esposizione giusta o ingiusta. Un’esposizione iniqua può generare problemi di
giustizia sociale. Ad esempio, se per ragioni economiche un impianto fosse
collocato in un’area povera, la comunità locale ne sopporterebbe ingiustamente i
potenziali rischi.
Tuttavia il progresso tecnologico, nel suo senso più ampio, è sempre associato a
pericoli e rischi, sia percepiti che reali. Come venga compresa una nuova
tecnologia e come ci si adatti ad essa dipende in parte dal modo in cui essa viene
presentata ed in parte dall’interpretazione che il pubblico dà dei suoi rischi e dei
suoi benefici.
Per cercare di comprendere come le persone percepiscano il rischio, è importante
distinguere tra un pericolo per la salute e un rischio.
Un pericolo può essere un oggetto o un insieme di circostanze in grado,
potenzialmente, di danneggiare la salute di una persona.
Il rischio è la verosimiglianza, o la probabilità, che persone o cose subiscano un
danno per effetto di un particolare pericolo.
18
- LA GESTIONE DEL RISCHIO
I rischi ambientali sono spesso un problema centrale per le comunità, per la salute,
per lo sviluppo economico e sociale. Pur correlati di solito a fenomeni di ben più
grandi dimensioni, anche mondiali, i rischi ambientali presentano aspetti locali
che richiedono un’attenzione specifica alle strategie, ai comportamenti e alle
scelte da adottare da parte delle amministrazioni e dei cittadini. Diventano allora
un terreno importante su cui si misura la capacità di governance di un territorio e
in cui gli elementi economici si intersecano con le conoscenze scientifiche e le
soluzioni tecniche disponibili e, soprattutto, con i convincimenti, le attese, le
paure e, ovviamente, gli interessi.
Le percezioni e le rappresentazioni sociali dei rischi sono legate a una molteplicità
di fattori, ma storicamente determinate. Le paure, l’importanza degli effetti lungo
a tempo, la controllabilità, e tutti gli elementi che concorrono, assieme al peso dei
sistemi valoriali, delle regole esistenti, degli interessi locali, del ruolo dei media,
ecc. a caratterizzare l’atteggiamento verso uno specifico rischio sono diversi a
seconda delle comunità (e anche degli individui) e si modificano nel tempo. Sono
fattori determinanti nelle scelte che possono essere studiati e, in parte, anche
previsti. (Regione Emilia-Romagna | i quaderni di Moniter | la percezione del
rischio, 2011)
Al giorno d’oggi la comunicazione con il pubblico sui rischi ambientali della
tecnologia o attività ha un ruolo importante, perché è una presentazione del
calcolo scientifico, ma anche un’occasione di discussione su temi più ampi, che
19
sollevano problemi etici e morali. La mancanza di conoscenze sulle conseguenze
per la salute degli avanzamenti tecnologici può non essere la sola ragione di
un’opposizione sociale alle innovazioni. Si deve anche condannare la scarsa
considerazione per le diverse percezioni del rischio, che non trovano adeguato
spazio nella comunicazione tra scienziati, governi, industria e pubblico.
In definitiva, nel mondo reale, il rischio zero non esiste, poiché ad ogni attività
cui si possa pensare è associato un rischio. (Promemoria n.184 - revisione Maggio
1998 Campi elettromagnetici e salute pubblica, OMS, http:/www.who.ch/, 1998)
Un importante risultato ottenuto dagli studiosi della percezione del rischio è stato
quello di mettere in evidenza che le persone percepiscono la relazione tra rischi e
benefici di un’attività in modo differente da come questa relazione si realizza
nella realtà. Infatti, da un punto di vista oggettivo, molte attività che coinvolgono
un possibile rischio offrono anche dei vantaggi (si pensi ai raggi X nella pratica
medica); vale a dire che nell’ambiente rischi e benefici sono correlati in modo
positivo. Tuttavia, nella mente delle persone questi due fattori correlano in modo
negativo. Se una persona percepisce un’attività come rischiosa, allora assocerà ad
essa un basso beneficio, mentre se percepisce un’attività come sicura allora
assocerà ad essa un beneficio elevato.
Questo modo di ragionare dipende in modo determinante dal modo in cui
funziona il sistema cognitivo umano che è dovuto in particolare all’utilizzo del
cosiddetto sistema di pensiero intuitivo che agisce principalmente a livello
inconsapevole e che influenza le nostre valutazioni coscienti sulla base delle
20
reazioni emotive che associamo a degli stimoli (Finucane, Alhakami, Slovic e
Johnson, 2000).
Paul Slovic dimostra come si possano apprezzare notevoli differenze nella
percezione del rischio di diverse attività e tecnologie, in funzione dell’estrazione
sociale (Slovic et al., 2002). È interessante notare che, per quanto riguarda
l’energia nucleare, la percezione del rischio dei gruppi non esperti del settore sia
ampiamente maggiore di quello degli esperti.
Figura 2.7: Classifica di 30 attività e tecnologie in base alla percezione del rischio associata, da parte di diverse categorie sociali.Fonte: (Slovic, 1987)
21
Anche per quanto riguarda la caccia (Hunting), conflitti a fuoco (fire fighting),
attività di polizia (police work), alpinismo (mountain climbing) e attività
sciistiche (skiing) c’è lo stesso tipo di sovrastima del rischio da parte dei gruppi
non esperti. Altro tipo di disaccordo si nota per quanto riguarda le attività di
chirurgia (surgery), produzione di energia elettrica non nucleare (Eletric power
(non-nuclear), raggi X. Per queste tecnologie o attività si riscontra una percezione
del rischio più alta da parte del gruppo degli esperti.
Questi risultati dimostrano quanto sia importante nella corretta valutazione del
rischio avere una giusta conoscenza tecnica della tecnologia o dell’attività
considerata.
3. L’AMPLIFICAZIONE SOCIALE DEL RISCHIO
La percezione del rischio e la localizzazione degli eventi pericolosi all'interno
22
dello spazio svolgono un ruolo chiave in un processo di amplificazione sociale del
rischio (Kasperson et al., 1988). L’amplificazione sociale è attivata dal verificarsi
di un evento avverso, che potrebbe essere un incidente, una scoperta di
inquinamento, il focolaio di una malattia, un incidente dovuto a sabotaggio, e così
via, che cade nella categoria dei rischi sconosciuti o rischi precedentemente
ignorati e ha conseguenze potenziali per una vasta gamma di persone. Attraverso
il processo di amplificazione del rischio, le conseguenze negative di un tale
evento a volte si vanno al di là dei danni diretti alle vittime e può provocare
massicce ripercussioni indirette, quali: azioni legali contro una società, aumento
della regolamentazione di un settore, e così via. Pertanto, l'evento può essere
pensato come una pietra che cade in uno stagno. Le increspature diffuse verso
l'esterno, rappresentano prima le vittime direttamente interessate, poi l'azienda
responsabile e, in casi estremi, raggiungono altre aziende o industrie (vedi Figura
8.2). Esempi di eventi estremi con impatti di ordine superiore includono
l'incidente nella fabbricazione di prodotti chimici di Bhopal, in India, il lancio
disastroso della navetta spaziale Challenger, gli incidenti ai reattori nucleari di
Three Mile Island, Chernobyl e Fukushima, la marea nera dovuta alla Exxon
Valdez o più recentemente quella della piattaforma Deepwater Horizon, l'attacco
terroristico al World Trade Center e altri. Un aspetto importante di amplificazione
sociale è che l'impatto diretto non deve essere troppo grande per innescare
importanti impatti indiretti.
23
Figura 3.8: Schema dei vari passaggi di un processo di amplificazione sociale del rischio. Fonte Slovic 1987
Meccanismi multipli contribuiscono all’amplificazione sociale del rischio. Uno di
questi meccanismi deriva dall'interpretazione di un incidente come presagio per
quanto riguarda l'entità di futuri incidenti e l'adeguatezza della gestione dei
rischi (Burns et al, 1990; Slovic, 1987).
Il potenziale impatto sociale, sembra essere sistematicamente in relazione alle
caratteristiche percepite a tali pericoli. Un incidente che prende molte vittime può
produrre relativamente poco disordine sociale se si verifica come parte di
una’attività familiare e di facile comprensione (ad esempio, un incidente
ferroviario). Tuttavia, un piccolo incidente in un’attività non familiare (o
una percepita come poco compresa) come un deposito di scorie nucleari o da un
laboratorio DNA ricombinante, può avere enormi conseguenze sociali se
è percepita come un presagio di futuri incidenti e probabilmente catastrofici.
Il concetto di incidente come segnale premonitore di eventi di maggiore
calamità, contribuisce a spiegare la forte risposta della nostra società al terrorismo.
Poiché i rischi connessi al terrorismo sono visti come poco conosciuti e
catastrofici, incidenti ovunque nel mondo possono essere visti come presagi di
24
catastrofi di dimensioni maggiori, producendo così le risposte che
portano enormi impatti psicologici, socio-economici, e politici.
25
4. LIVELLO DI ALLARME NELLA POPOLAZIONE.
Nella zona limitrofa alla centrale nucleare del Garigliano è sensibilmente presente
un alto livello di allarme, che si percepisce leggendo i numerosi articoli che si
trovano in rete e sui quotidiani locali sulla questione della centrale nucleare:
Figura 4.9 Ritagli di articoli su vari siti e blog riguardo la centrale nucleare del Garigliano.
In tale ottica si inserisce il lavoro che più rappresenta il livello di allarme della
popolazione ovvero quello svolto dall’avv. Marco Antonio Tibaldi, uno studio che
documenta casi di teratogenesi e anomali tassi di tumore nella zona.
Tali livelli di allarme sociale hanno determinato l’interessamento delle autorità
competenti, le quali hanno risposto con documenti ufficiali. Nella lettera inviata
dal Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato all’avvocato Tibaldi
(Ottobre 1998) si legge che “[...]Per quanto riguarda la mortalità per tumori e
26
leucemia causata dalle centrali elettronucleari di Latina e Garigliano, esiste uno
studio specifico, realizzato da ricercatori dell’ENEA e l’Osservatorio
Epidemiologico della Regione Lazio che riguarda i comuni intorno alle due
centrali elettronucleari. Tale studio copre il periodo 1953-1978 e riporta che in tale
periodo non sono evidenziabili in tali aree variazioni particolari dei tassi di
mortalità. Non vi è, quindi, alcuna indicazione di particolare criticità rispetto alla
mortalità per le cause di morte considerate nell’area in questione”. In alcuni casi
“il tasso di mortalità per i tumori è leggermente inferiore alla media nazionale”.
Lo stesso documento prosegue affermando che “anche per quanto riguarda le
malformazioni congenite, dai dati in possesso del Ministero, non risultano
variazioni particolari per le aree interessate. Esiste un incremento dal 1982 del
tasso di incidenza, ma questo è esclusivamente dovuto alla applicazione di un
nuovo protocollo che considera nuove malformazioni, precedentemente non
contabilizzate”.
Un’ ulteriore risposta delle autorità viene dalla lettera inviata dal Ministero del
Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali in cui si notifica al sindaco di Sessa
Aurunca (Luglio 2008) che “si deve rilevare che a fronte di una diffusa
preoccupazione nell’opinione pubblica, che talvolta ha raggiunto accenti di vera e
propria tensione sociale, non sussistono evidenze epidemiologiche di alcun tipo
che portino a ipotizzare l’esistenza di rischi per la popolazione”. Inoltre “è
possibile affermare che l’impianto del Garigliano non ha mai prodotto danni
sanitari o ambientali di alcun tipo. Ciò è anche dovuto all’impegno e alla
competenza dei tecnici dei numerosi enti e istituzioni che, come prevede la legge,
contribuiscono ad un sistema nazionale di protezione dai rischi delle radiazioni
27
ionizzanti fra i più rigorosi al mondo.” (le lettere complete sono pubblicate in
appendice, Capitolo 8)
Nelle conclusioni di uno studio effettuato dall’Agenzia nazionale per le nuove
tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), effettuato nel
periodo settembre – ottobre 1980, si legge: “[…] l’impatto ambientale dovuto agli
scarichi di materiale radioattivo durante il normale esercizio della centrale del
Garigliano non ha avuto un riscontro misurabile e che quindi non è di alcuna
rilevanza agli effetti della protezione sanitaria della popolazione e della protezione
ambientale in senso generale”. Si afferma poi che il punto di misura gamma più
alto del territorio di studio è Sessa Aurunca con 30,2 microcurie/ora: ciò viene
imputato dai tecnici ENEA alla costituzione ecologica riguardante l’apparato
vulcanico di Roccamonfina. Si ribadisce inoltre che nel latte, nelle carni e
nell’erba non è stata riscontrata alcuna contaminazione. Nei pesci della zona
litoranea si è riscontrato 137Cs nei limiti, 60Co anche nei limiti. Come negli studi
effettuati su Trino Vercellese, Latina e Caorso (altri comuni ospitanti centrali
elettronucleari) il Cnen/ENEA non rileva contaminazioni al di sopra delle
limitazioni di legge (P. Stanziale, 1985).
Alla luce di tale discussione emerge che, i casi di malformazioni, talvolta mortali,
negli animali nati nel comune di Sessa Aurunca o comuni limitrofi, potrebbero
rappresentare o un caso statistico “naturale”, o un effetto di qualche attività
antropica che però rimane tutt’oggi sconosciuta. Potrebbe essere una forzatura
collegarli alla centrale nucleare, dato che, come detto in precedenza, non ci sono
forme di contaminazione ad essa attribuibili.
28
Per quanto riguarda le anomalie dei tassi di incidenza dei tumori maligni, questo
dato si basa su un campione non completo in quanto in Italia sono solo più di 20
milioni i cittadini (pari al 40% della popolazione totale) che vivono in aree
coperte dall’attività dei Registri tumori accreditati dall'AIRTUM (Associazione
Italiana Registro Tumori). In questo cartogramma viene indicato il numero di casi
forniti alla banca dati nazionale (al 2011).
COPERTURA: NORD-OVEST41%
NORD-EST69%
CENTRO26%
SUD E ISOLE32%
LEGENDA
Aree coperte dai Registri tumori di popolazione
NORD-OVEST
NORD-EST
CENTRO
SUD Aree NON coperte dai Registri tumori di popolazione
Figura 4.10. Mappa dei registri dei tumori della popolazione. Da http://www.registri-tumori.it/cms/?q=copertura di AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori)
29
-PUNTO DI PARTENZA DEL PRESENTE LAVORO DI TESI
Il punto di partenza di questo studio è stato il documento “Misure di radioattività
ambientale nei dintorni della centrale nucleare del Garigliano: Campagna
straordinaria 2008-2009” (A. Petraglia et al, 2009), in cui, in seguito a misure in
situ e in laboratorio effettuate su campioni, raccolti tra il 2008 e 2009, di aria,
acqua di falda, suolo e matrici ambientali di speciale interesse, si dimostra
sperimentalmente che:
• I valori di attività gamma, nei terreni ed in aria, sono in accordo
con le medie nazionali ed in sintonia con quelle della precedente
campagna.
• Gli stessi valori risultano coerenti con una zona alluvionale, la
piana del Sele, a notevole distanza dalla centrale oggetto di studio
• Non ci sono correlazioni statisticamente significative tra i valori di
attività gamma da radionuclidi antropogenici (60Co, 137Cs) e distanza dalla
centrale, cosa che suggerisce una origine di questi ultimi dovuta a fallout
(all’incidente di Chernobyl o agli esperimenti nucleari in aria degli anni
della guerra fredda)
• La radiazione gamma di fondo risulta anch’essa nella media
nazionale e cresce, in modo statisticamente significativo, avvicinandosi
alla collina vulcanica di Roccamonfina, suggerendo un’origine naturale.
• La misura degli attinidi risulta coerente col campione di controllo
nella piana del Sele e con i livelli di fallout globali.
30
• Non risultano avvenuti cambiamenti degni di nota tra il 2001 e il
2009 nel contenuto di radioattività, sia naturale che antropogenica, nella
zona della centrale.
Gli strumenti utilizzati per tali misurazioni sono stati:
- camera di ionizzazione mobile (FHT 191 N connesso a un ESM FHT
6020 by Thermo, range di energia 35 keV-7MeV), per misurare i valori
di dose gamma
- Un Berthold LB770-PC Low-level Planchet Counter per i valori di
radioattività alfa
- Un Wallac Quantulus 1220 ultra-low level liquid scintillation system
per i valori di radioattività beta
- Un rilevatore di raggi gamma al germanio iperpuro (1.9 keV resolution
at 1.332 MeV and 70% efficency) per i valori di radioattività gamma.
(Assessment of the radiological impact of a decommissioned nuclear power plant
in Italy, A. Petraglia et al. 2011, DOI: 10.1051/radiopro/2011159)
31
5. MATERIALI E METODI
- QUESTIONARIO
Al fine di quantificare la percezione del rischio della centrale elettronucleare del
Garigliano è stato elaborato un questionario di 29 quesiti, che è stato sottoposto ai
ragazzi frequentanti l’ultimo anno delle scuole secondarie superiori del comune
di Sessa Aurunca:
Liceo scientifico “E. Majorana”
I.S.I.S.S. “Taddeo da Sessa”
I.S.I.S.S. “L. Da Vinci”
(il questionario in oggetto è stato redatto con l’aiuto del sociologo Prof. P.
Stanziale).
Il questionario nasce dall’elaborazione di undici indicatori, che si ritiene siano
indicativi dei fattori che governano la percezione del rischio:
A: competenze tecnico-scientifiche
A1: auto-percezione delle competenze tecnico-scientifiche
32
B: livello di attenzione ai problemi “sociali/ambientali”
B1: auto-percezione dei problemi “sociali/ambientali”
C: percezione del rischio nucleare (specifico per quesito n. 6)
D: tendenza ad informarsi
E: percezione del rischio
F: qualità dei canali di informazione
G: livello di allarme verso la radioattività
H: livello di allarme verso la centrale nucleare del Garigliano
I: fiducia nelle istituzioni e tecnologia
Il questionario è anonimo e si è chiesto ai compilatori di inserire, nella prima
parte, i dati riguardanti zona di provenienza, professione dei genitori, età e sesso.
Questi sono i dati che permettono di avere un’idea abbastanza chiara della cultura
e del censo a cui le famiglie appartengono. Nella seconda parte del questionario i
compilatori sono stati invitati a rispondere ai quesiti proposti, alcuni a risposta
multipla, altri compilative.
Ad ogni risposta dei quesiti è stato attribuito un valore riguardante il peso relativo
in relazione all’indicatore a cui si riferisce.
La maggior parte dei quesiti hanno più di un indicatore di riferimento.
Per quelli collegati esclusivamente ad un solo indicatore, viene assegnato alle
risposte un valore da 1 a 10.
Per i quesiti collegati a due o più indicatori viene assegnato un valore su una scala
proporzionale al peso che la risposta ha sull’indicatore considerato.
33
- DATABASE
Per organizzare i dati raccolti è stato creato un database, con software Excel 2007,
in cui sono state inseriti i dati e le risposte ai quesiti dei questionari, e tramite le
formule create il programma ha restituito i dati voluti. Come si vede dallo scorcio
riportato in seguito (Figura 10.5) il database è stato organizzato nel seguente
modo:
Figura 5.11: Stralcio di database (primi 15 questionari) comprendente i dati di zona di provenienza, Km di distanza dalla centrale, professione dei genitori, categoria sociale, età, sesso e scuola.
34
La prima parte è stata compilata inserendo i dati di zona di provenienza (zona
prov), professione del padre (prof padre) e della madre (prof madre), età, sesso e
scuola di appartenenza.
Nelle colonne seguenti (Fig. 11.5) si riportano le risposte date (a,b,c,d...) ad
ognuno dei 29 quesiti del questionario (d1, d2, d3…). Attraverso le formule create
le risposte mostrano nella colonna adiacente il valore numerico attribuito
all’indicatore associato a quel quesito (A, A1, B….)
Figura 2.12: Stralcio di database (primi 15 questionari) comprendente le colonne relative alle risposte.
35
• Una volta riempite le risposte dei 29 quesiti, è stata creata una
tabella (Fig. 12.5) riportante le somme dei valori degli indicatori per
ciascun questionario:
• Si è creata quindi una tabella che riporta i dati generali (Fig.13.5),
calcolando il valore massimo teorico, ovvero quello che si sarebbe
ottenuto se tutte le risposte date ai quesiti corrispondessero a quelle a cui è
stato attribuito il massimo valore, la media, la deviazione standard e
l’errore standard:
Figura 5.13: Stralcio di database (primi 15 questionari) comprendente i valori finali degli indicatori per ogni questionario.
Figura 5.14: Tabella con i dati di massimo teorico, media, deviazione standard ed errore standard.
36
Il database integrale e il questionario sono consultabili sul CD-ROM allegato al
presente lavoro.
-SUDDIVISIONE IN CLASSI SOCIALI
Per quanto riguarda la divisione in classi sociali è stato seguito il seguente
metodo:
Sono state definite 8 categorie alle quali sono state attribuite le professioni che
si trovano nel database.
CATEGORIA PROFESSIONI
1. DISOCCUPATI Disoccupato, casalinga
2. MILITARI Carabiniere, Poliziotto, finanziere, polizia penitenziaria, militari, agente di custodia, militare in congedo, luogotenente
37
3. IMPIEGATI Insegnanti, impiegato postale – statale – bancario – comunale, infermiere, ferroviere, collaboratore scolastico, assistente sociale, dirigente.
4. LIBERI PROFESIONISTI
Medico chirurgo, avvocato, notaio, ingegnere, medico, imprenditore edile - agricolo, geometra, dirigente informatico, psicologo, tecnico di produzione.
5. COMMERCIANTI Macellaio, onoranze funebri, barbiere, parrucchiere, commerciante, tabaccaio.
6. LAVORATORI MANUALI
Muratore, idraulico, meccanico-elettrauto, coltivatore diretto, escavatorista, macchinista, imbianchino, operaio, lavoratore dipendente, bracciante agricolo, artigiano.
7. TERZIARIO Cuoco, cameriere, barista, autista, o.s.s.
8. PENSIONATO Pensionato/a
In seguito sono state definite 3 classi sociali:
• Classe operaia, (op) che comprende le categorie “disoccupati”,
“lavoratori manuali” e “terziario”.
• Classe media, (med) che comprende le categorie “militari”, “impiegati”,
“commercianti” e “pensionati”
• Classe medio-alta, (ma) che comprende le categorie “liberi
professionisti”.
38
-SUDDIVISIONE IN BASE ALLA DISTANZA DALLA CENTRALE
Per quanto riguarda la zona di provenienza, sono stati presi (dal software
Google Maps) i Kilometri di distanza dalla centrale elettro-nucleare del
Garigliano a ogni altro comune presente nel database, e successivamente si
sono divise le zone in tre fasce:
A. Distanza da 0 a 15 Km, “vicino”.
Comprende i comuni di: Cellole (7,5), Scauri (12,3), Sessa Aurunca
(12), Minturno (10,2).
39
B. Distanza da 15 a 25 Km, “media distanza”.
Comprende i comuni di: Carinola (20,5), Falciano (23,8), Galluccio
(22,4), Roccamonfina (23,4)
C. Distanza da 25 a 30 Km, “lontano”.
Comprende i comuni di: Conca della Campania (28,2), Francolise
(25,1) Sparanise (28,8), Teano (29)
Infine sono state inserite nel database le etichette relative alla classe sociale
(op, med e ma) e alla distanza dalla centrale (A, B e C)
6 ANALISI DEI DATI
Completata la fase di elaborazione dei dati ottenuti, è iniziata la fase di analisi.
Per ogni indicatore è stato determinato il massimo valore teorico, ovvero quello
che si sarebbe ottenuto se tutte le risposte date ai quesiti corrispondessero a quelle
a cui è stato attribuito il massimo valore (Tabella 1.6). I valori di questa tabella si
riferiscono a tutti i grafici che vengono riportati anche in seguito.
Graficando questi dati si ottiene il grafico dei valori delle medie in relazione al
100% (Grafico 1.6):
40
- DISTRIBUZIONI STATISTICHE
Tabella 6.1: Tabella dei valori massimi teorici degli indicatori. Tali valori sono riferiti a tutti i grafici che seguono.
41
Grafico 6.1: Grafico delle medie degli indicatori rispetto a 100. Gli intervalli indicano i valori delle medie, con il relativo errore cioè una deviazione standard.
Questo grafico aiuta ad avere una visione globale, in quanto mette in luce delle
situazioni interessanti:
1. Si riscontra una differenza tra gli indicatori A e A1, ovvero, competenze
tecnico-scientifiche e auto-percezione delle competenze tecnico-
scientifiche.
Quest’ultima risulta essere leggermente maggiore, e ciò significa che i
compilatori del questionario hanno meno conoscenze di quanto pensino.
2. Il valore della deviazione standard dell’indicatore A è quello più alto
rispetto agli altri indicatori, quindi c’è un’ampia variabilità.
3. L’indicatore C (percezione del rischio nucleare) ha un valore molto alto,
che si avvicina molto al valore del massimo teorico, indicando che tra le
altre tecnologie e attività proposte nel quesito 6, l’energia nucleare è stata
considerata la più pericolosa. In realtà, secondo gli esperti del settore, tra
le cause di rischio proposte, l’energia nucleare è la meno rischiosa.
4. Gli indicatori G e H (livello di allarme verso la radioattività e livello di
allarme verso la centrale nucleare del Garigliano) risultano alti, segno
di un elevato grado di allarme
5. Dato che si ritiene piuttosto importante è il valore dell’indicatore I (fiducia
nelle istituzioni/tecnologia). Tale indicatore ha un valore notevolmente
basso rispetto al massimo teorico, e questo è un importante fattore che
determina la percezione del rischio (come già detto in precedenza).
42
Il grafico dei valori assoluti degli indicatori è stato anche filtrato in base alla
classe sociale, distanza dalla centrale e scuola frequentata dai compilatori.
Si riportano le tabelle dei dati ottenuti:
-SUDDIVISIONE IN CLASSI SOCIALI
Si riportano i grafici delle distribuzioni delle tre classi sociali “op” classe
operaia, “med” classe media e “ma” classe medio alta:
Grafico 6.2: Grafico delle distribuzioni statistiche, riferito alla classe sociale "op" (classe operaria).
43
Grafico 6.3: Grafico delle distribuzioni statistiche riferito alla classe sociale "med" (classe media)
Grafico 6.4: Grafico delle distribuzioni statistiche, riferito alla classe sociale "ma" (medio alta)
44
Da questa serie di grafici si nota che:
1. Per classi sociali più alte, aumenta il valore della media dell’indicatore A
(conoscenze tecnico specifiche) mentre l’indicatore A1 (percezione delle
conoscenze) non presenta variazioni sostanziali.
2. Nella classe “ma” la variabilità dell’indicatore I (fiducia nelle istituzioni
e/o tecnologia) è alta, mentre il valore della media rimane lo stesso.
3. Per gli altri indicatori non esistono differenze di rilievo.
45
- SUDDIVISIONE IN BASE ALLA DISTANZA DALLA CENTRALE
Si riportano di seguito i grafici secondo la suddivisione in base alla distanza dalla
centrale secondo le tre fasce create: “vicini”, “media distanza” e “lotano”
Grafico 6.5: Grafico delle distribuzioni statistiche relative alla fascia di distanza "vicino"(0-15 Km)
46
Grafico 6.6: Grafico delle distribuzioni statistiche relative alla fascia di distanza "media distanza" (15-25 km)
Grafico 6.7: Grafico delle distribuzioni statistiche relative alla fascia di distanza "lontano" (25- 30 Km)
47
In queste tabelle è importante notare:
48
1. i valori degli indicatori G e H, non cambiano in relazione alla distanza
dalla centrale. L’ipotesi, dunque, risulta essere che la distanza non
influisce significativamente sui livelli di allarme, almeno nell’area di
studio.
49
2. Per quanto riguarda i valori dell’indicatore C, ovvero “percezione del
rischio nucleare”, essi risultano sempre piuttosto alti rispetto al massimo
teorico e con un a deviazione standard molto bassa. Ciò sta ad indicare che
la percezione del rischio nucleare è generalmente alta e gran parte dei
compilatori ha considerato l’energia nucleare come la più rischiosa tre
le altre tecnologie indicate (per dettagli, vedi capitolo 7.Appendice –
questionario).
50
Grafico 6.8: Grafico di contronto dell'indicatore C nelle classi di distanza e nelle classi sociali.
51
3. Un altro dato importante è quello del valore dell’indicatore I, il quale risulta
essere sempre basso, e presenta in relazione alla distanza una tendenza
all’aumento della varianza: le persone più vicine alla centrale sono più
confuse e incerte rispetto a quelle che vivono più lontano. È plausibile
ipotizzare che tale variabilità può essere dovuta al fatto che la centrale crea un
indotto economico, e quindi un beneficio alla popolazione limitrofa che la
rende maggiormente accettata da alcune fasce di popolazione.
Grafico 6.9: Grafico di confronto dell'indicatore I rispetto alle classi di distanza e alle classi sociali.
- GRAFICI DI CORRELAZIONE
52
Altri strumenti di analisi dei dati sono stati i grafici di correlazione, (elaborati con
il software “R”) in cui sono stati messi a confronto, al fine di rilevare eventuali
dipendenze statisticamente rilevanti, tutti gli indicatori, prima facendo riferimento
all’intero campione statistico, poi filtrandolo in base alla classe sociale e alla
distanza dalla centrale.
Questo tipo di grafico (utilizzato solo per “all”) permette di visualizzare diverse
informazioni simultaneamente; ovvero i valori, grafici e analitici, delle
correlazioni rilevanti e le distribuzioni per ogni singolo indicatore. I numeri che si
leggono nella parte a destra della diagonale del grafico sono i valori assoluti delle
correlazioni:
- Se il valore è uguale a 1 si tratta di una correlazione perfetta.
- Se il valore è compreso tra 0 e 1 è una correlazione positiva,
- Se il valore è uguale a 0 significa che le due variabili non presentano
alcuna correlazione.
- Se il valore è compreso tra 0 e -1 è una correlazione negativa.
- Se il valore è uguale a -1 si tratta di un’anticorrelazione perfetta
53
Si riporta come esempio esplicativo un particolare del grafico 12.6 in cui so
evidenzia il rapporto tra gli indicatori G e H:
.
I quadranti in alto a sinistra e in basso a destra rappresentano le distribuzioni
statistiche, il quadrante in alto a destra indica il valore assoluto della correlazione
accompagnato dalle stelline che ne determinano il grado di significatività. In
questo caso il valore è 0.98 ed essendo un valore molto vicino a 1 diremo che la
correlazione positiva è altamente significativa. Il quadrante in basso a sinistra,
invece, mostra la funzione di proporzionalità. Quanto più la funzione si avvicina
ad una retta tanto più la correlazione è perfetta.
Il grafico in cui vengono analizzati i dati dell’intero campione è stato chiamato
“all”:
54
Grafico 6.10: Grafico delle correlazioni generale. In questo grafico si leggono i valori delle correlazioni rilevanti e le distribuzioni statistiche per ogni singolo indicatore.
56
-GRAFICI DI CORRELAZIONE IN BASE ALLA CLASSE SOCIALE
Per questa serie di grafici è stata usata un’altra funzione che lega il valore della
correlazione all’intensità di colore, rosso per le correlazioni positive, verde per le
correlazioni negative.
I tre grafici sono stati intitolati “op”, quello riguardante la classe operaia, “med”
quello riguardante la classe media, e “ma” per la classe medio alta.
Grafico 6.11: Grafico delle correlazioni relativo alla classe sociale "classe operaia", relativo a 65 questionari. I quadrati rossi rappresentano relazioni positive; negative le verdi. Il valore della
correlazione e proporzionale all'intensità di colore.
Grafico 6.12: Grafico delle correlazioni relativo alla classe sociale "classe media". Relativo a 75 questionari.
Grafico 6.13: Grafico delle correlazioni relativo alla classe sociale "classe medio-alta", relativo a 35 questionari.
58
(Per un’analisi dettagliata dei rapporti emersi da questi grafici si veda il paragrafo
“Appendice –grafici di correlazione”). Di seguito si riportano solo i rapporti
considerati più indicativi.
Nell’analisi di tali grafici di correlazione è emerso che alcuni rapporti sono
sempre presenti:
1. La correlazione positiva tra G (livello di allarme per la
radioattività) e H (livello di allarme per la centrale nucleare del
Garigliano), indica che i compilatori del questionario hanno lo stesso
atteggiamento e livello di allarme per gli impianti nucleari in generale.
2. Un’altra correlazione positiva che si presenta in ogni grafico è quella
tra E (percezione del rischio) e G (livello di allarme per la
radioattività) e tra E e H (livello di allarme verso la centrale del
Garigliano). È normale pensare che aumenta la precezione del rischio
in senso generico, un alto livello di allarme per la radioattività, e
quindi per la centrale, è una coseguenza naturale.
3. Per quanto riguarda le correlazioni negative invece, un rapporto che
risulta presente costantemente nei tre grafici risulta essere quello degli
indicatori G e H (livelli di attenzione verso la radioattività, e verso
la centrale del Garigliano) rispetto all’indicatore I (fiducia nelle
istituzioni). Questo dato sta ad indicare ancora una volta quanto siano
correlate la fiducia nelle istituzioni e i livelli di rischio percepiti dalla
popolazione. Nello specifico minore è la fiducia nelle istituzioni e
maggiore è il livello di allarme.
59
4. Nel grafico “all” (Grafico 6.10) e “ma” (Grafico 6.13) si notano anche
relazioni tra gli indicatori E – I (percezione del rischio – fiducia nelle
istituzioni) e C – I (percezione del rischio nucleare)
5. Per quanto riguarda il grafico “ma” (Grafico 6.13) c’è una
correlazione interessante che è quella tra l’indicatore A1 e l’indicatore
I. Ciò dimostrerebbe che all’aumentare delle conoscenze tecnico
specifiche aumenta la fiducia nelle istituzioni, che come detto in
precedenza, è uno dei fattori determinanti la percezione del rischio.
6. Sempre nello stesso grafico (Grafico 6.13) si riscontra un’altra
correlazione significativa, ovvero quella tra gli indicatori A – G
(competenze tecnico specifiche e livello di allarme per la
radioattività), il quale suggerisce che conoscenze tecnico scientifiche
maggiori, portano a livelli di allarme minori. Questo è un fattore
importantissimo nella comunicazione del rischio, e nei casi di dissenso
sociale verso le nuove tecnologie.
60
-GRAFICI DI CORRELAZIONE IN BASE ALLA DISTANZA DALLA CENTRALE
Altri tre grafici sono stati costruiti in base alla distanza dalla centrale, al fine di
capire se la distanza, fattore che generalmente influenza la percezione del rischio,
è determinante anche in questo caso.
I tre grafici sono stati chiamati “vicino”, per le zone rientranti nella fascia A (0-
15 Km, riferito a 117 questionari), “media distanza”, per le zone in fascia B (15-
25 Km, riferito a 46 questionari), e “lontano” per la fascia C (25-30 Km, 18
questionari):
Grafico 6.14: Grafico delle correlazioni relativo alla fascia di distanza "vicino"
61
Grafico 6.15: Grafico delle correlazioni relativo alla fascia di distanza " media distanza".
Grafico 6.16: Grafico delle correlazioni relativo alla fascia di distanza " lontano"
(Anche per questa serie di grafici si riportano tutti i dettagli nel paragrafo
62
“Appendice –grafici di correlazione”)
1. La correlazione positiva tra G e H è sempre presente nei grafici.
2. Per quanto riguarda le correlazioni negative, si riscontrano comunque
alcuni rapporti sempre presenti, ovvero:
E – I (percezione del rischio – fiducia tecnologia e istituzioni)
G – I (livello allarme radioattività – fiducia tecnologia e istituzioni)
H – I (livello allarme centrale Garigliano – fiducia tecnologia e
istituzioni)
Questi rapporti danno un’idea di come la fiducia influenzi notevolmente i
livelli di allarme della popolazione.
3. Nel grafico “vicino” (Grafico 6.14) è inoltre presente il rapporto C – I
(percezione del rischio nucleare – fiducia nelle istituzioni), risultato in
linea con i tre rapporti precedentemente descritti.
4. Nel grafico “lontano” (Grafico 6.16) si nota un aumento delle correlazioni
negative infatti si trovano anche i rapporti tra:
A – H, A – G, A – E (ovvero tra la percezione delle conoscenze tecnico
specifiche e i livelli di allarme per radioattività e centrale nucleare e
percezione del rischio) che sottolineano quanto la competenza tecnico
scientifica sia inversamente proporzionale al livello di allarme in generale.
5. Il rapporto A1 – F suggerisce che la percezione delle competenze tecnico
scientifiche risulta essere inversamente proporzionale alla qualità delle
informazioni. Ciò può voler dire che non sempre un’elevata percezione
63
delle competenze sia acquisita da fonti di informazione di buona qualità.
In altre parole, che si prendano per buone delle informazioni che arrivano
da fonti di bassa qualità.
64
7. CONCLUSIONI
Il presente lavoro ha permesso di analizzare in modo più dettagliato la percezione
del rischio della popolazione residente nei pressi della centrale nucleare del
Garigliano. Alla luce dei dati ottenuti infatti, si evidenziano alcuni risultati che
dimostrano che la percezione del rischio è un fenomeno complesso che dipende da
diversi fattori.
Si nota che:
• I livelli di allarme sono tendenzialmente alti, e i livelli di fiducia
nelle istituzioni e/o nella tecnologia sono piuttosto bassi.
• Gli alti livelli di allarme verso la radioattività e verso la centrale
nucleare del Garigliano potrebbero essere dovuti a un’alta percezione
del rischio.
• La fiducia nelle istituzioni e/o nella tecnologia è sempre basso, e
presenta in relazione alla distanza una tendenza all’aumento della
varianza: le persone più vicine alla centrale sono più confuse e incerte
rispetto a quelle che vivono più lontano. È plausibile ipotizzare che tale
variabilità può essere dovuta al fatto che la centrale crea un indotto
economico, e quindi un beneficio alla popolazione limitrofa che la rende
maggiormente accettata da alcune fasce di popolazione.
• Un basso livello di conoscenze tecnico specifiche è correlato un
basso livello di fiducia, dunque un elevato livello di allarme per la
radioattività.
65
• Inoltre, bassi livelli di fiducia nelle istituzioni e/o nella tecnologia
sono associati alti livelli di allarme per la radioattività, per la centrale e
di percezione del rischio.
• Non risultano livelli di allarme che variano significativamente al
variare della distanza. Ciò però potrebbe essere dovuto al fatto che non ci
siamo allontanati abbastanza dalla centrale (siamo nell’ordine delle
distanze di poche decine di km). Sarebbe interessante estendere lo studio a
distanze maggiori. Si nota però, sempre in relazione al rapporto tra
conoscenza e allarme al variare della distanza, che la popolazione lontana
presenta alti livelli di allarme se ha buoni livelli di conoscenza. La
popolazione vicina invece presenta anche situazioni agli estremi che
però non dipendono dai livelli di conoscenza e dalla qualità delle
informazioni.
• Non sempre le informazioni recepite risultano essere di buona
qualità e quindi ciò determina una leggera differenza tra la percezione
delle conoscenze tecnico scientifiche e le conoscenze tecnico
scientifiche vere e proprie.
• Infine, in modo uniforme, i compilatori hanno dimostrato di avere
una percezione del rischio nucleare molto elevata, considerandola la più
pericolosa tra le tecnologie utilizzate per la produzione di energia elettrica.
Si conferma dunque l’ipotesi che il rischio percepito dipenda da fattori che
possono farlo allontanare da quello reale.
66
È comunque opportuno non farsi tentare dalle generalizzazioni, in quanto,
nonostante il lavoro sia in linea con la letteratura scientifica relativa alla
percezione del rischio, rappresenta comunque un approccio, qualitativo e
analitico, relativo a un universo campionario che è stato ristretto ai soli ragazzi
frequentanti l’ultimo anno delle scuole secondarie superiori di Sessa Aurunca, e
presenta delle soggettività nella scelta dei pesi attribuiti agli indicatori, seppur
questi ultimi siano in linea con i criteri appresi dagli studi precedenti
Poiché i comportamenti delle persone di fronte al pericolo non sono guidati né
dalle caratteristiche oggettive dell’oggetto o dell’evento, ma individuali di quel
rischio, l’efficacia della comunicazione in questo ambito non può essere limitata
esclusivamente alla “correttezza” delle informazioni che si trasmettono, ma deve
tenere conto delle influenze che si esercitano sulla rappresentazione sociale del
rischio.
Occorre tenere presente che la comunicazione non colpisce il pubblico in quanto
somma di individui, ma raggiunge gruppi significativi di persone che rielaborano
le interpretazioni e i significati da dare ai messaggi. Occorre quindi progettare
strategie di comunicazione mirate ai gruppi sociali che si percepiscono come tali
(comitati, comunità, associazioni ecc.) e che si collocano a distanza variabile dal
problema.
67
8 APPENDICE
-QUESTIONARIO
Il questionario è stato redatto con software Office Word, il database con Office
Excel (entrambi per sistema operativo mac OSX) e i grafici con Gnumeric.
Si riportano i dettagli delle operazioni di creazione e interpretazione del
questionario.
Quesito 1: Ritieni che le tue conoscenze scientifiche siano di livello:
Indicato
re:
A1
A - Ottimo 10
B - Buono 8
C - Sufficienti 6
D - Scarse 3
Quesito 2: Hai una conoscenza delle tecnologie nucleari per la produzione di
energia elettrica:
Indicat
ori:
A1
A - Molto dettagliata 10
B - Generica con informazioni
sui concetti generali
7
68
D - Approssimativa 5
E – Scarsa 3
Quesito 3: Hai conoscenze sulle possibilità di contaminazione/inquinamento
ambientale in relazione alla presenza sul territorio di una centrale
elettronucleare:
Indicat
ori:
A1 D
A – Molto dettagliata 10 10
B - Generica con informazioni
sui concetti generali
7 7
C - Approssimativa 5 5
D - Scarsa 3 3
Quesito 4: Sei a conoscenza di indagini relative a danni ambientali/biologici
relativi all’area limitrofa alla centrale elettronucleare del Garigliano ?
Indicatori: B1 D H
A – Si 7 4 5
B – No 2 4 7
C1 – risultanze soddisfacenti 7 7 5
C2 – risultanze non
soddisfacenti
2 2 7
Quesito 5: Sei a conoscenza dei sistemi di sicurezza (piani di evacuazione ecc.)
69
relativi alla salvaguardia del territorio nell’area limitrofa alla centrale
elettronucleare del Garigliano?
Indicatori: D H
A – Si 6 5
B – No 5 6
Quesito 6: Metti in ordine crescente ( da 1 a 10 : 1 poco rischioso, 10
rischiosissimo) i seguenti fattori di rischio:
Per questo quesito, che sarà studiato solo in parte, date le molteplici
applicazioni possibili, è stato creato un indicatore specifico che dà un peso alla
percezione del rischio nucleare, in base all’ordine in cui sono state messe le
tecnologie proposte.
Energia nucleare
Consumo di alcolici
Fumo di sigarette
Energia elettrica (non nucleare)
Raggi X
Interventi chirurgici
Pesticidi
Incidenti d’auto
Armi
Inquinamento elettromagnetico
70
Quesito 7: Quando apprendi una notizia (scientifica e/o riguardante le centrali
nucleari) tendi ad approfondirla cercando altre fonti:
Indicat
ori:
B D F
A - Sempre 5 10 4
B - Solo se ritengo insufficienti
le mie conoscenze in merito
4 8 3
C – Mai 1 1 1
D - Solo se mi interessa da
vicino
2 2 2
Quesito 8: Pensi che sia opportuno che le istituzioni abbiano piani di
prevenzione e di emergenza per tutti i possibili danni ambientali che possono
verificarsi nell’area di loro competenza?
Indicatori: B1
A – Si 4
B – No 6
C - Non saprei 2
Quesito 9: Pensi che le attività antropiche abbiano dato, al riscaldamento
globale, un contributo:
Indicat
ori:
B1
A - Fortissimo. Senza l’uomo non ci 2
71
sarebbe stata nessuna variazione di
temperatura
B - Nullo. I processi di
riscaldamento e raffreddamento
della terra sono ciclici e naturali.
5
C - Minimo. Hanno solo accelerato
un normale processo naturale
7
D - Non saprei 1
Quesito 10: Nelle zone in cui vi sono centrali nucleari è sempre rischioso
vivere?
Indicatori: E G H
A - Si, in ogni caso 10 10 10
B - Si, ma si tratta di un
rischio accettabile
5 5 5
C - No, mai 0 1 1
D - No, se ci sono adeguate
misure di sicurezza
3 4 4
Quesito 11: Pensi che le persone che vivono in un territorio in cui vi è una
centrale nucleare possano esercitare, in qualche modo, un controllo sull’attività
dell’impianto? (ottenere rapidamente informazioni sul corretto funzionamento
dell’impianto, quantità di energia prodotte ed eventuali anomalie
potenzialmente pericolose)
72
Indicatori: E G I
A - Si, attraverso le associazioni
agenti sul territorio
2 4 3
B - Solo se ci sono delle serie
rappresentanze pubbliche
4 5 4
C – No, perché le autorità
competenti non lo garantiscono
6 6 1
D – Non saprei 2 3 3
Quesito 12: Consumeresti prodotti agricoli coltivati nell’area prospiciente una
centrale nucleare?
Indicatori: E G
A - Si, senza problemi 0 5
B - Si, se ci sono opportuni
controlli
2 6
C - No, mai 8 8
D - Si, nonostante la difficoltà a
tracciare la provenienza del
prodotto
2 5
E - No, data la difficoltà a
tracciare la provenienza del
prodotto
6 10
Quesito 13: Pensi che i sistemi di sicurezza adottati nelle tecnologie nucleari
73
siano in grado di impedire il verificarsi di guasti ?
Indicatori: E G I
A - Si, sempre 0 3 10
B - Si, ma non in tutti i casi 3 5 8
C - No, mai 9 9 0
D - Impediscono solo i piccoli
guasti
5 8 2
Quesito 14: Il tuo canale di informazione preferito (per informazioni di ogni
genere) è:
Indicatori: D F
A1 - Web (fonti attendibili) 10 10
A2 - Web (fonti non attendibili) 5 8
B - Libri 10 10
C - Telegiornali e/o quotidiani 5 5
D - Parlando con amici e
conoscenti
1 1
E1 - Altro: (fonte attendibile) 9 9
E2 - Altro (fonte non attendibile) 1 1
BCD – risposta multipla 5 5
AD – risposta multipla 4 3
AC – risposta multipla 6 4
CD – risposta multipla 3 3
BC – risposta multipla 6 6
AE – risposta multipla 6 5
74
AB – risposta multipla 7 7
ACD – risposta multipla 5 4
ACE – risposta multipla 5 4
A – Web senza specificare le fonti 6 6
E – Altro, senza specificare le
fonti
6 6
Quesito 15: Sei a conoscenza di guasti che si sono verificati nel periodo di
attività della centrale nucleare del Garigliano?
Indicatori: B H
A – Si 7 6
B – No 5 4
C - Non saprei 1 6
Quesito 16: Le notizie relative a eventuali guasti e ai potenziali effetti negativi
ad essi collegati, sono state apprese da:
Indicatori: D F
A1 - Web (fonti attendibili) 9 10
A2 - Web (fonti non attendibili) 5 6
B - Documenti ufficiali delle
autorità competenti
9 10
C - Chiacchiere con gli amici 1 1
D - Associazioni ambientaliste
locali
5 4
E1 - Altro: (fonte attendibile) 8 8
75
E2 - Altro (fonte non attendibile) 1 1
BD – risposta multipla 6 6
AC – risposta multipla 3 2
AD – risposta multipla 4 3
CD – risposta multipla 2 2
CE – risposta multipla 1 1
A – Web, senza specificare le
fonti
6 7
E – altro, senza specificare le
fonti
3 3
Quesito 17: La radioattività si trova:
Indicatori: A
A - La radioattività è un processo artificiale, quindi non
esiste spontaneamente in natura.
1
B - Ovunque, nelle stelle, nella Terra e persino nei
nostri corpi.
10
C - Solo nelle rocce che contengono elementi quali
Uranio, Radio, Cesio
4
Quesito 18: Sei a conoscenza di fatti o di patologie umane e/o animali
riconducibili ad inquinamento radioattivo causato dalla centrale nucleare del
Garigliano?
76
Indicatori: B F H
A - Si 4 5 6
B - No 3 3 4
C - Se si quali? (giuste) 4 7 5
D - Se si quali? (erronee) 2 1 8
Quesito 19: Indica, tra quelli elencati, quali sono gli isotopi radioattivi con (R)
e quelli stabili con (S):
Indicatori
:
A D Indicatori: A D
0 0 0 6 6 3
1 1 1 7 7 4
2 2 1 8 8 5
3 3 2 9 9 6
4 4 2 10 10 7
5 5 2
Quesito 20: Ritieni che abitare nell’area di insistenza della centrale
elettronucleare del Garigliano sia:
Indicatori: G H
A - Sempre rischioso 9 9
B - Presenta qualche rischio 5 5
C - Senza problemi 1 1
77
Quesito 21: Ritieni che i fondi (ristoro) che lo stato concede ai comuni siti nelle
aree in cui vi sono centrali elettronucleari siano:
Indicatori: B H I
A - Un giusto risarcimento del rischio 4 3 10
B - Mai proporzionali al rischio 4 6 2
C - Un espediente politico 4 7 0
D - Non saprei 1 5 3
BC – risposta multipla 5 5 1
Quesito 22: Qual è la definizione di “dose”?
Indicatori: A
A - Grandezza fisica che misura il potenziale radioattivo di un elemento, in
relazione alla pericolosità dell’elemento.
4
B – Grandezza fisica che misura la quantità di energia, per unità di massa,
assorbita da un mezzo a seguito di esposizione a radiazioni ionizzanti
10
C - Grandezza empirica che misura la quantità di materiale radioattivo
sufficiente a creare un danno agli esseri viventi.
2
D - Non saprei 1
78
Quesito 23: Saresti disposto/a ad accettare la presenza nella tua zona di una
centrale nucleare? (NIMBY)
Indicatori: G H
A - Si, senza problemi 4 4
B - Si, con giuste misure di compensazione 5 5
C - No, si tratta di un pericolo troppo grande 7 7
D - No, ma la accetterei volentieri se si trovasse nelle zone di
confine o in zone completamente disabitate
10 10
Quesito 24: Ritieni che le istituzioni locali siano in grado di far fronte in modo
efficace ad un’emergenza nucleare?
Indicatori: I H
A – Si 10 5
B - In parte 7 5
C - No 1 7
D - Non saprei 3 1
Quesito 25: In cosa consiste una reazione di fissione nucleare?
Indicatori: A D
A - Una reazione, spontanea o indotta, che consiste nella fusione
di due nuclei pesanti, per mezzo di bombardamento di neutroni,
che rilascia energia.
4 3
B - Una reazione, spontanea o indotta, che consiste nel
decadimento di un nucleo pesante in frammenti di minori
10 8
79
dimensioni, che rilascia energia.
C - Una reazione, che consiste nelle spontanea rottura dei
legami degli atomi di Uranio, e che ha un notevole costo
energetico.
1 1
D - Non saprei 1 1
Quesito 26: Indicare quale delle seguenti affermazioni è sicuramente falsa: Una
centrale elettronucleare fornisce la potenza :
Indicatori: A
A - Per alimentare le case di 500.000 famiglie 3
B - Equivalente a circa 1500 pale eoliche in una giornata ventosa 3
C - Equivalente a 2000 campi di calcio piastrellati di pannelli
fotovoltaici, in pieno sole
3
D - Per alimentare un insediamento produttivo di circa 1000
dipendenti
10
E – Senza risposta (non saprei) 0
Quesito 27: Pensi che le istituzioni siano in grado di proteggere adeguatamente
le persone esposte a rischio di contaminazione nelle zone in cui vi è l’impianto
nucleare del Garigliano?
Indicatori: I
A - Si, senza particolari problemi 10
B - Non saprei 5
C - No, mai 1
80
Quesito 28: Collega l’evento statistico con il numero di morti che causa
(scrivendo la lettera corrispondente al numero nella casella delle cause).
Indicatori: A
0 su 4 0
1 su 4 3
2 su 4 4
3 su 4 6
4 su 4 10
Senza risposta 0
Quesito 29: Sei a conoscenza della campagna ambientale, svolta dal
dipartimento di scienze ambientali della seconda università di Napoli, relativa
alla centrale elettronucleare del Garigliano
Indicatori:
H
D
A – Si 3 7
B - No 6 1
C - Ne ho sentito parlare 4 3
Per i quesiti collegati esclusivamente ad un solo indicatore, viene assegnato
81
alle risposte un valore da 1 a 10.
Per i quesiti collegati a due o più indicatori viene assegnato un valore su una
scala proporzionale al peso che la risposta ha sull’indicatore considerato.
Nel database sono state create due colonne al fine di schematizzare la zona di
provenienza (cioè il comune di residenza del compilatore del questionario, non
distinguendo le frazioni) e l’estrazione sociale.
I dati raccolti sono stati inseriti in un database creato appositamente dal candidato
(usando il software microsoft excel 2008 per sistema operativo mac OSX 10.6), al
fine di raccogliere e gestire i dati raccolti nel miglior modo possibile e i grafici
sono stati elaborati con il software “Gnumeric” e “R”.
-TABELLE DI CORRELAZIONE
Si riportano le tabelle dei grafici di correlazione, illustrati nei paragrafi precedenti,
in cui sono presenti i valori analitici delle correlazioni. La suddivisione è sempre
in base a “classe sociale” e “distanza dalla centrale”:
-classe sociale
82
“Op”
Tabella 1.7: tabella di correlazione relativa alla classe sociale "classe operaria"
“med”
83
Tabella 2.7: tabella delle correlazioni relativa a lla classe sociale "classe media"
“ma”
Tabella 3.7: Tabella delle correlazioni relative alla classe sociale "classe medioalta"
Alcune correlazioni invece sono peculiari di ogni grafico, come nel grafico “all” e
“op” il rapporto tra D (tendenza ad informarsi) e F (qualità delle informazioni).
Anche questo rapporto può essere interpretato come un risultato naturale:
all’aumentare delle informazioni cercate è più facile imbattersi in informazioni di
buona qualità.
-ALTRE CORRELAZIONI
84
Nel grafico “op” si nota la relazione tra indicatore A e A1 ( competenze tecnico-
scientifiche e percezione delle competenze tecnico scientifiche) e quella tra
l’indicatore D (tendenza ad informarsi) e I (fiducia nelle istituzioni)
Meno importanti risultano essere la correlazione tra A-D e tra I e A
Nel grafico “med”, oltre alle correlazioni comuni, c’è quella tra indicatore A1 e D
Nel grafico “ma” A1 – D (percezione delle competenze tecnico scientifiche –
tendenza all’informazione)
-Distanza dalla centrale
“vicino”
Tabella 4.7
85
“media distanza”
Tabella 5.7
86
“lontano”
Tabella 6.7
Nel grafico delle correlazioni “vicino” (Grafico 5.5) si aggiungono i rapporti:
A – D
D – F
Analizzando il grafico “media distanza”, si riscontrano altri rapporti significativi:
D e F (tendenza ad informarsi – qualità informazioni),
E e H (percezione del rischio – livello allarme per la centrale del Garigliano)
Altri rapporti meno significativi risultano essere quelli tra gli indicatori:
C e F ( percezione del rischio nucleare – qualità delle informazioni)
A e D (competenze tecnico-scientifiche – tendenza ad informarsi)
87
Il grafico “lontano” presenta invece correlazioni positive, oltre a quelle già
nominate:
A –I (competenze – fiducia), conferma l’ipotesi che una maggiore conoscenza
delle tecnologie comporta un aumento della fiducia verso la stessa tecnologia e le
istituzioni.
E – H (percezione del rischio – livello allarme Garigliano)
e meno significativa B – H (attenzione ai problemi sociali - livello di allarme
Garigliano).
Nel grafico delle correlazioni “vicino” (Grafico 5.5) si aggiungono i rapporti:
A – D
D – F
Tabella del Grafico “All”, comprensivo di tutto il campione.
88
Tabella 7.7
-DOCUMENTI UFFICIALI DELLE AUTORITA’
89
90
91
92
9. BIBLIOGRAFIA
1. Determinants and mapping of collective perceptions of technological risk:
the case of the second nuclear power plant in Taiwan. Hung-chih Hung
and Tzu-wen Wang, 2010;
2. OMS, comunicazione dei rischi dei campi elettromagnetici. Come trattare
la percezione del pubblico, 2003;
3. Promemoria n.184 - revisione Maggio 1998 Campi elettromagnetici e
salute pubblica, OMS, http:/www.who.ch/, 1998;
4. Oggetti, persone o attività; Finucane, Alhakami, Slovic e Johnson, 2000;
5. Perception of risk posed by estreme events; Slovic, Weber, 2002;
6. “Misure di radioattività ambientale nei dintorni della centrale nucleare del
Garigliano: Campagna straordinaria 2008-2009”. F. Terrasi, C. Sabbarese,
A. D’Onofrio, A. Petraglia, M. De Cesare, F. Quinto, 2009;
Radioprotection, Vol. 47 n.2 Aprile Giugno 2012, Pag. 285-297.
7. Documentazione sulla centrale elettronucleare del Garigliano nel comune
di Sessa Aurunca (Caserta), P. Stanziale, 1985;
8. http://it.wikipedia.org/
9. http://www.lngs.infn.it/
10. Regione Emilia-Romagna | i quaderni di Moniter | la percezione del
93
rischio 2011
11. Factors in risk perceprion. Lennart Sjöberg, 2000;
12. Risk perception in western Europe 10 years after the Chernobyl accident.
Lennart Sjöberg 1999;
94