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Sono i tappi delle bombolette. Ce ne sono di differenti misure a seconda dell’effetto che si vuole ottenere. I “fat caps” servono ad ottenere una riga larga mentre per linee più sottili si utilizzano i “thin caps”.
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caps
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Lett. “ciurma”. Una crew è un gruppo, spesso composto da amici, legati dal writing ma non solo ed esclusivamente da questo. Nella crew è sicuramente importante la stima e il rispetto reciproco tra i suoi componenti, non mancano comunque raggruppamenti fatti ad hoc. Il nome di una crew viene scelto in base agli interessi del gruppo di amici, generalmente accordandosi sulla connotazione che si vuole dare alla propria, futura, immagine.
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crew
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L’hip hop è un movimento culturale nato in prevalenza nelle comunità afroamericane e latine del Bronx, quartiere di New York, alla fine degli anni 1970. I quattro “elementi” della cultura hip hop sono la parola, la musica, il movimento, il segno:lo MC’ing, anche noto come musica rap, introdotto dagli afroamericani; il DJ’ing, introdotto dai giamaicani; il Writing, ovvero l’arte dei graffiti; la breakdance.
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hip hop
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ll tag è lo pseudonimo di ogni graffitista, il suo alter-ego. Il tag viene scelto dal writer stesso, partendo da giochi di parole sulla propria identità, o semplicemente scegliendo la parola che più lo aggrada, in base al suono o più frequentemente in base alle lettere che lo compongono. Il tag corrisponde quindi alla firma.
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tag
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Kilroy was here (Kilroy è stato qui) è una espressione della cultura popolare americana, spesso rappresentata sotto forma di graffito. La sua origine è controversa, ma la frase e il disegno di “Kilroy”, un pupazzo calvo (talvolta con pochi capelli) con un naso prominente e che sbircia da sopra un muro, aggrappato con entrambe le mani, era largamente nota tra gli americani durante la seconda guerra mondiale. Innumerevoli sono le leggende dietro questo
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kilroy
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personaggio, una di queste identifica in James J. Kilroy, un ispettore di cantieri navali americani, l’uomo che ha involontariamente creato lo slogan. Costui, durante la Seconda guerra mondiale, aveva il compito di supervisionare i lavori di costruzione delle navi. Ogni manovale veniva pagato a seconda del numero di rivetti che riusciva a mettere, e alla fine del turno doveva fare un segno con un gessetto per indicare il punto in cui aveva finito di lavorare, cosicché si potesse vedere anche da che punto avesse ripreso l’operaio del turno successivo. Alcuni manovali però, si resero conto che iniziando a lavorare prima che l’ispettore arrivasse, cancellando il segno dell’operaio che
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li aveva preceduti e facendolo molto più indietro, potevano guadagnare di più, dandosi così credito del lavoro dei colleghi. Quando J.J. Kilroy lo scoprì, fermò questa pratica scrivendo Kilroy was here (Kilroy è stato qui) vicino a ogni segno, con una matita gialla.È considerato da molti una delle prime manifestazioni del graffitismo moderno, praticamente un tag!!!
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tecniche
graffiti / murales / sten-cil / yarn bombing / video mapping / wheatpaste / street installation
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Tutto ciò che viene realizzato con gli spray su diverse superfici: cemento, intonaco, metallo, acciaio ecc. Deriva dall’italiano “graffiare”. In origine indicava la tecnica di incidere l’intonaco con il graffio, uno speciale uncino che, incidendo l’intonaco superiore bianco, faceva emergere l’intonaco sottostante nero.
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graffiti
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Sono dipinti realizzati su parete, soffitto o altra larga superficie permanente in muratura. Il termine indica anche il genere di pittura, ed è divenuto celebre per il movimento artistico messicano noto come muralismo. Soggetti dei murali possono essere spesso raffigurazioni allegoriche ispirate a motivi e ideali politici. I murales non coincidono con il graffiti writing. Quest’ultimo, come dice il termine, prevede come base la raffigurazione e lo studio di lettere che poi si sviluppano
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murales
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ingrandendosi e presentandosi in diversificate realizzazioni. I murales invece indicano dipinti non necessariamente legati a un “lettering”. Nati da movimenti di protesta, come libere espressioni creative della popolazione contro il potere, hanno assunto sempre più nel tempo valore estetico pur conservando il valore sociale.
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Stencil è una mascherina che permette di riprodurre le stesse forme, simboli o lettere in serie.La maschera è realizzata tramite il taglio della superficie del materiale (ad esempio un foglio di cartoncino) per formare un negativo dell’immagine che si vuole creare. Applicando della vernice o del pigmento sulla maschera, la forma ritagliata verrà impressa sulla superficie retrostante lo stencil, in quanto il colore passerà solo attraverso le sezioni asportate.
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stencil
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Yarn bombing, yarnbombing, yarnstorming, guerrilla knitting, urban knitting o graffiti knitting è un tipo di graffitismo o di arte di strada che impiega esposizioni colorate di filati o di fibra a maglia o ad uncinetto piuttosto di pittura o di gesso.Esempi recenti di questa arte si sono visti in Toscana, precisamente a Pistoia. Dal 21 marzo al 1 aprile 2013 tutto il Porto Antico di Genova è “bombardato” di installazioni in lana e cotone.
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Yarn bombing
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Il 3D Video Mapping consiste nel proiettare verso grandi superfici immagini o filmati. Utilizzando un unico proiettore l’immagine sarebbe bidimensionale e non allineata all’edificio mentre aggiungendo più proiettori calibrati lungo la superficie ed opportunamente pilotati si crea un effetto tridimensionale. L’idea non è nuova ma grazie alle performance dei nuovi proiettori è possibile proiettare in 3D utilizzando monumenti, edifici o quant’altro per forme di arte e intrattenimento.
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Video mapping
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Wheatpaste letteralmente significa colla di grano, ma si possono trovare anche colle fatte con l’amido di patata o riso e farina. Si tratta di una miscela diluita con acqua, retaggio di tecniche quali collage e decoupage, altresì impiegata nell’attacchinaggio di manifesti di propaganda politica (non a caso questo tipo di soluzione viene anche definita colla marxista).
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Wheatepaste
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Ovvero quando l’arte di strada diventa performance, installazione artistica o evento di guerrilla marketing, usando (sfruttando) elementi urbani come sfondi scenografici, quinte, o pezzi dell’installazione che interagiscono con l’opera d’arte, spesso in modo soprendente. Fuori da una dimensione bidimensionale fino ad arrivare a quella propria della Landing Art.
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Street installation
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