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Il Magic Mouse: la rivoluzione del mouse? 1 Università degli studi di Milano Bicocca Corso di laurea specialistico in Teoria e Tecnologia della Comunicazione Corso di Ergonomia Cognitiva | a.a. 2009/10 - Prof.ssa R. Actis Grosso a cura di: Roberto Falcone, matr. n. 733516 Erika Montoli, matr. n. 733415

Il Magic Mouse: la rivoluzione del mouse?

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Il Magic Mouse: la rivoluzione del mouse?

Università degli studi di Milano BicoccaCorso di laurea specialistico in Teoria e Tecnologia della Comunicazione

Corso di Ergonomia Cognitiva | a.a. 2009/10 - Prof.ssa R. Actis Grosso

a cura di: Roberto Falcone, matr. n. 733516Erika Montoli, matr. n. 733415

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Introduzione.

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Il mouse è il dispositivo che meglio di ogni altro simboleggia il concetto d’interazione tra l’uomo e l’elaboratore, soprattutto in termini di affordance.

Ogni introduzione di un nuovo prodotto sul mercato da parte di Apple è preceduta da indiscrezioni, voci, rumors e da un’enorme aspettativa per qualcosa che si annuncia come totalmente innovativa e, per l’appunto, rivoluzionaria.

Il Magic Mouse non è stato preceduto dalla tipica ondata di clamore e spasmodica curiosità che circondano la presentazione di un nuovo device Apple; anzi la sua introduzione sul mercato è stata piuttosto improvvisa.

I mouse di casa Apple non hanno mai goduto di un grande appeal verso gli utenti, specialmente tra i professionisti, che li hanno storicamente bollati come poco pratici, preferendo utilizzare, anche su computer Mac, dispositivi di altre case produttrici.

“Il Magic Mouse presenta notevoli miglioramenti in termini di usabilità, ergonomia, esperienza d’utilizzo, praticità rispetto ai precedenti mouse, com’è lecito aspettarsi?”.

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Obiettivi.1. Valutazione degli eventuali vantaggi in termini di usabilità derivanti dagli elementi

innovativi introdotti nel Magic Mouse

2. Valutazione del grado di efficienza ed efficacia del Magic Mouse nel portare a termine i compiti stabiliti

3. Valutazione del grado di ergonomia del Magic Mouse

4. Valutazione dell’esperienza complessiva di utilizzo del Magic Mouse

5. Determinazione di eventuali difficoltà riscontrate nell’utilizzo del Magic Mouse

6. Determinazione di eventuali cambiamenti nell’abitudine di utilizzo del Magic Mouse rispetto ad un mouse tradizionale

7. Valutazione della soddisfazione delle aspettative degli utenti dopo l’utilizzo del Magic Mouse

8. Valutazione della percezione del design del Magic Mouse

9. Valutazione della propensione all’acquisto del Magic Mouse

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Il Magic Mouse.«Why must we use the pencil if we can use a finger?» (Steve Jobs)

Caratteristiche del Magic Mouse:

Mouse senza fili bluetooth.

Dotato di tecnologia multi-touch supportata attraverso una superficie attiva posizionata al di sopra del mouse stesso.

Chassis di policarbonato a corpo unico che sfrutta la stessa tecnica utilizzata in precedenza solo per i trackpad dei computer MacBook.

Presenza di un chip che riesce ad interpretare in maniera esatta ed in tempo reale ogni minimo movimento.

Dispone di un motore a puntamento laser più sensibile e reattivo.

Il design ambidestro del Magic Mouse è adatto anche ai mancini, che possono invertire facilmente il tasto destro e quello sinistro nelle preferenze di sistema.

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Strumenti.Sono stati svolti cinque esperimenti di usabilità:

I primi tre task sono stati svolti tramite il protocollo Thinking-Aloud.

Gli ultimi due task sono stati adoperati per la misurazione dell’efficienza attraverso il rilevamento del tempo impiegato per portare a termine il compito.

Compilazione del questionario:

Modalità di autosomministrazione.

Fruito in modalità on-line, attraverso l’invio di un collegamento ad un form.

Per evitare il cosiddetto “response effect” sono state introdotte nella batteria alcune domande di controllo a polarità invertita, per evitare che i soggetti rispondessero a caso sempre in una certa direzione.

Standardizzazione degli stimoli : le domande del questionario sono state poste nello stesso ordine e con gli stessi termini a tutti i soggetti.

Strutturazione delle risposte: il questionario è stato realizzato in maniera da

risultare il più possibile semplice, di facile comprensione e compilazione, accompagnato da brevi e chiare istruzioni su come rispondere.

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Campione.Il target di riferimento per lo studio condotto è stato costituito da utenti Apple Mac che avessero familiarità con l’utilizzo di computer notebook MacBook.

I task ed il questionario sono stati svolti da un campione eterogeneo composto da 24 soggetti, 12 maschi (50%) e 12 femmine (50%), con un’età compresa fra i 18 e i 40 anni.

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5

3

1

5

3

2

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Test di usabilità.Per misurare l’usabilità sono stati usati, come riferimento, tre parametri:

Efficacia Efficienza Soddisfazione d’uso

Il test stabilito ha previsto lo svolgimento dei seguenti cinque task:

1. eseguire l’operazione di “scontorno” di un’apposita immagine di esempio attraverso lo strumento penna all’interno del software Adobe Photoshop

2. navigare all’interno della homepage del sito “www.corriere.it” fino a raggiungere il collegamento “Mappa del sito” posto in fondo alla pagina

3. sfogliare in modalità cover-flow la libreria di iTunes

4. sfogliare un album fotografico all’interno del software iPhoto

5. spostarsi all’interno di un’immagine zoomata all’interno del software Adobe Photoshop

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Test di usabilità (2).Modalità di svolgimento:

1. Ogni utente è stato osservato individualmente e tutti i tester hanno svolto i medesimi task

2. I soggetti sono stati volutamente tenuti all'oscuro degli scopi e delle modalità degli esperimenti per evitare l’effetto Hawthorne

3. L’esperimento, inoltre, è stato svolto tenendolo il tester all’oscuro dello scopo della prova, al fine di evitare il cosiddetto “effetto dello sperimentatore”

4. I task sono stati presentati ai tester in ordine casuale per evitare il cosiddetto “effetto seriale”

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Test t di Student.

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La domanda che sorge è: la differenza tra le medie dei valori è dovuta alle caratteristiche del Magic Mouse o è imputabile a fattori casuali?

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Test t di Student (2).Ipotesi zero: la differenza delle medie è dovuta al caso.

primo task: il valore di t risulta pari a 1,0203, inferiore al valore soglia. La differenza tra le medie osservate non è significativa per p<0.05; perciò esiste una probabilità superiore al 95% che l’ipotesi nulla sia valida.

secondo task: il valore di t pari a 4,6045 è notevolmente superiore al valore soglia. Perciò si può rifiutare l'ipotesi zero e concludere che la differenza è significativa per p<0.05. Esiste una probabilità inferiore al 5% che la differenza di tempo rilevata tra l’utilizzo del Magic Mouse ed il mouse tradizionale sia dovuta al caso.

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Connessione fra i dati (1).

63%

38%

Bisogno di consultare le istruzioni

Nessun bisogno di consultare le istruzioni Il grafico evidenzia come la

maggior parte dei tester sia ricorsa alla lettura dell’annesso libretto di istruzioni del Magic Mouse o abbia richiesto informazioni in merito.

Tuttavia è stato riscontrato che diversi tester hanno l’abitudine di consultare a prescindere il libretto di istruzioni all’acquisto di ogni nuovo dispositivo.

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Utilizzo pregresso del Magic Mouse e il bisogno di consultare le istruzioni

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Connessione fra i dati (2).

74%

26%Confusione gesture "due dita"

Nessuna con-fusione gesture "due dita"

Questo grafico mostra come la maggior parte del campione che ha dichiarato di possedere familiarità con il sistema operativo Snow Leopard venga tratto in confusione dal fatto che la gesture delle “due dita” sul trackpad corrisponde all’operazione di scrolling, mentre sul Magic Mouse consente la navigazione della cronologia del browser.

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Familiarità con Snow Leopard e confusione riscontrata nella gesture “due dita”

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Connessione fra i dati (3).

84%

16%

Aspettativa gesture "tre dita" / "quattro dita"

Non aspetta-tiva gesture "3 dita" / "4 dita" Questo grafico mostra in

maniera chiara che chi ha familiarità con Snow Leopard, l’ultimo sistema operativo Apple che mette a disposizione le gesture delle “tre dita” e delle “quattro dita” per l’esecuzione di operazioni aggiuntive (exposè, dashboard, cambio di finestra), si aspetta di ritrovare tali gestualità anche nel Magic Mouse.

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Familiarità con Snow Leopard e aspettativa delle gesture “tre dita” e “quattro dita”

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Connessione fra i dati (4).

Questo grafico mostra il legame tra i campioni che hanno dichiarato di possedere familiarità con il sistema operativo Snow Leopard e la confusione generata dal fatto che lo scrolling sul trackpad viene effettuato mediante due dita, mentre sul Magic Mouse ne viene utilizzata una sola.

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74%

26%

Confusione nello scrollingNessuna confusione nello scrolling

Familiarità con Snow Leopard e confusione riscontrata nello scrolling

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Connessione fra i dati (5).

Il grafico evidenzia come la propensione all’acquisto del Magic Mouse sia dettata maggiormente dalle notevoli migliorie introdotte e dal design e solo in minima parte dalla affezione al marchio Apple.

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10%

39%

29%

6%

16%

Affezione al marchio Apple

Notevoli migliorie introdotte

Design Convenienza nel prezzo

Facilità d'uti-lizzo

Propensione all’acquisto e relative motivazioni

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Connessione fra i dati (6).

Il grafico evidenzia come la propensione a non acquistare il Magic Mouse sia in gran parte dovuta al costo eccessivo, seguita dalle aspettative disattese verso il dispositivo.

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38%

23%8%

31%

Costo eccessivo

Scarse migliorie introdotte

Aspettative dis-attese

Difficoltà d'uti-lizzo

Propensione verso un mouse tradizionale

Propensione al non acquisto e relative motivazioni

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Connessione fra i dati (7).

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16

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3Esperienza d'utilizzo entusias-manteEsperienza d'utilizzo nella norma

Esperienza d'utilizzo de-ludente

Esperienza di utilizzo e propensione all’acquisto

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Connessione fra i dati (8).

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0

4

8

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16

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0 02 2 3 Propensione

all'acquisto

Non propensione all'acquisto

Conferma delle aspettative e propensione all’acquisto

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Correlazioni (1).

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Maschi Femmine0

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6

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0

5

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Claw-HandPalm-Hand

Il grafico mostra come il campione di sesso femminile predilige nettamente un tipo d’impugnatura “Palm-Hand” piuttosto che “Claw-Hand”. Il campione di sesso maschile, invece, è risultato essere alquanto diviso tra le due diverse tipologie di impugnatura. Si può dedurre, quindi, che l’impugnatura del mouse dipende soprattutto da fattori fisici, ossia dalla forma delle mani: mani con palmo più piccolo e dita più corte prediligono un’impugnatura di tipo Palm-Hand, mentre mani con dita lunghe e affusolate prediligono un’impugnatura di tipo Claw-Hand.

Sesso ed impugnatura del Magic Mouse

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Correlazioni (2).

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0

3

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Palm-HandClaw-Hand

Tipologia di impugnatura e spostamento involontario del Magic Mouse

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Test chi-quadro (1).

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I passi per effettuare un test di significatività sono:

1. formulazione dell'ipotesi zero: gli eventi osservati sono dovuti al caso; non esiste alcuna correlazione tra loro;

2. per verificare l'ipotesi zero applichiamo il test: positivo: accettiamo l'ipotesi zero: tra gli eventi osservati non esiste

una correlazione negativo: rifiutiamo l'ipotesi zero: tra gli eventi osservati esiste una

correlazione

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Test chi-quadro (2).

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Con i dati della tabella precedente compiliamo una seconda tabella dove raccogliamo i dati attesi, ovvero quei valori che sarebbe lecito aspettarsi di riscontrare se non ci fossero le differenze in esame.

un solo grado di libertà numero di osservazioni inferiore a 500 frequenze attese inferiori a 5 Si ricorre alla correzione di Yates che prevede di aumentare di 0,5 le frequenze più basse e diminuire di 0,5 le frequenze più elevate dell’insieme.c2

Y=[(7-8)2/8] + [(9,5-9)2/9] + [(4-3)2/3] + [(3,5-4)2/4]=0,547

c2=[(7-8)2/8] + [(10-9)2/9] + [(4-3)2/3] + [(3-4)2/4]=0,819Il numero di gradi di libertà per tabelle con r (righe) e c (colonne) è: (r-1)*(c-1)=(2-1)*(2-1)=1.

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Test chi-quadro (3).

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A questo punto il valore c2 viene confrontato con quello riportato nell’apposita tabella di confronto in corrispondenza del grado di libertà=1.

Con 1 grado di libertà, la massima probabilità che sia vera “l’ipotesi zero”, con probabilità pari all’10% è pari a 2,71. Poiché il valore ottenuto (0,547) è sensibilmente inferiore al valore di riferimento è necessario accettare “l’ipotesi zero”. Questo significa che non ci sono margini statistici per stabilire se la tipologia di impugnatura del Magic Mouse influisce sullo spostamento involontario del mouse e, quindi, la differenza ottenuta tra l’impugnatura Palm-Hand e l’impugnatura Claw-Hand ha il 90% di probabilità di essere dovuta al caso.

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Correlazioni (3).

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048

121620

20

02 2 Aspettativa

gesture "dita a pinza"Non aspettativa gesture "dita a pinza"

Il grafico mostra la correlazione tra i campioni che hanno indicato di avere familiarità con uno dei dispositivi iPhone o iPod Touch o con il sistema operativo Snow Leopard e la loro aspettativa di ritrovare anche nel Magic Mouse la gesture delle “dita a pinza”.La correlazione mostra chiaramente che chi ha dimestichezza con questa gesture si aspetta di ritrovarla anche nel device in esame.

Familiarità con iPhone / iPod Touch / Snow Leopard ed aspettativa della gesture “dita a pinza”

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Conclusioni (1).

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Conclusioni (2).

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Diversi studi medici hanno dimostrato come la posizione “Claw-Hand” costringa il polso ad un movimento innaturale e, a lungo andare, sia responsabile della cosiddetta "Sindrome del tunnel carpale”.

Su diverse riviste di settore internazionali molti utenti hanno lamentato dolori proprio alla mano e all’avambraccio dopo un utilizzo prolungato del Magic Mouse.

Per ovviare a questo inconveniente, un product designer statunitense ha progettato, in via del tutto autonoma, una funzionale appendice in silicone che rimane saldata come una ventosa allo chassis del mouse, permettendo così al palmo della mano di rimanere comodamente appoggiato su una superficie sollevata.

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“Una rivoluzione è sempre tre quarti fantasia e per un quarto realtà.”

(Michail Bakunin)