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Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Alla radice delle diverse
perfomance delle imprese
Luca Paolazzi
Direttore Centro Studi Confindustria
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Alla radice delle diverse performance
5 lezioni per le imprese
I temi
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Alla radice delle diverse performance
I temi
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Il contesto, già diventato più complesso prima della crisi, si fa e si farà sempre più sfidante.
Avendo ben presente questo scenario, la domanda è: perché alcune imprese vanno molto meglio di altre?
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Fonte: elaborazioni CSC su dati Bureau Van Dijk.
Quantificando le differenze (Italia, industria manifatturiera, top 5% e quintili del ROE in %, 2014)
43,3%
25,8%
10,0% 4,3% 1,0%
-17,2%
-20,0
-10,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
Top 5% Leader Follower Standard Ritardatari A rischio
Media ROE: 7,2%
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Primo elemento da sottolineare: l’alta performance dipende poco
dai settori di attività, ancor meno dai territori di localizzazione o dalla dimensione aziendale.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Alta performance in tutti i settori,… (ROE medio del quintile superiore, dati settoriali, 2014)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Bureau van Dijk.
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Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
…aree geografiche e classi dimensionali (ROE medio del quintile superiore, dati territoriali e dimensionali, 2014)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Bureau van Dijk.
0
5
10
15
20
25
Micro (5-19) Piccola (20-49) Media (50-249) Grande (250 e +)
0
5
10
15
20
25
Centro Nord-Est Nord-Ovest Sud e isole
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Secondo elemento da sottolineare: le divaricazione di performance era iniziata
prima della crisi e si è accentuata con la crisi.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
La divaricazione delle performance era iniziata già prima della crisi…
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
…e si è accentuata con la crisi… (Rapporto % tra la produttività del centile superiore e del centile inferiore)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Bureau van Dijk.
200,0
210,0
220,0
230,0
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250,0
260,0
270,0
Italia Germania Spagna Francia
2007 2014
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
…anche negli altri paesi (Rapporto % tra la produttività del centile superiore e del centile inferiore)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Bureau van Dijk.
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Italia Germania Spagna Francia
2007 2014
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
L’analisi mostra che esistono almeno tre diversi raggruppamenti di imprese:
quelle che eccellono, quelle in forte ritardo e quelle che si trovano in mezzo
(largamente maggioritarie). Per innalzare l’efficienza del sistema occorre creare
le condizioni per spostare verso l’alto almeno una parte preponderante
delle imprese del terzo gruppo.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Sono molti i tratti distintivi delle imprese più performanti, tratti che sono legati gli uni agli altri e che costituiscono altrettante misure della loro
superiore performance. Ne citiamo tre: innovazione, complessità (diversificazione ed esclusività) dei prodotti e presenza sui mercati esteri.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Settore manifatturiero ed estrattivo. I profili sono stati identificati mediante tecniche di factor e cluster analysis. Dati pesati per essere rappresentativi della popolazione delle imprese industriali. La spesa totale in attività innovative è espressa in % del fatturato.
Peso % sul totale delle imprese industriali
Spesa totale in attività innovative
Generati prodotti nuovi (%)
Innovatori strutturati 7,4 6,4 61,3
Innovatori mediamente strutturati
15,2 3,9 43,2
Innovatori poco strutturati
22,9 4,0 34,3
Non innovatori 54,5 - -
Nell’innovazione quattro categorie di imprese industriali italiane
(Innovazione di prodotto e/o di processo, 2010-2012, valori medi)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Dall’analisi del CSC emerge che anche le imprese
che innovano fanno poco ricorso ai laureati: il 20% ne impiega più del 10%
della manodopera totale, contro il 60% in Spagna e il 50% in Germania. La quota di aziende
che non impiega alcun laureato è pari al 41,3% in Italia, contro il 18,2% in Spagna
e il 19,7% in Germania. Dati preoccupanti per il pieno sfruttamento
delle nuove tecnologie che richiedono la padronanza di saperi codificati, appresi a scuola e all’università.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Per la complessità dei prodotti, tre aspetti vanno sottolineati: poche imprese diversificano, nei territori la diversificazione va insieme
con l’esclusività e la complessità è associata al reddito.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
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Ubiquità 2013
Fonte: elaborazione CSC su dati Istat-PRODCOM
La conoscenza è la chiave dei territori per la sofisticazione
La conoscenza è la chiave dei territori per la complessità
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Grado di complessità 2013 (in log)
Fonte: elaborazione CSC su dati Istat-PRODCOM
La complessità accresce il reddito procapiteLa complessità accresce il reddito procapite
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Infine, le imprese che esportano sono più grandi, hanno una maggiore produttività e, quindi, possono
pagare di più i lavoratori e fanno più profitti. Esportare diventa quindi un test della capacità
di presidiare bene i mercati e una cartina di tornasole di buona performance aziendale.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
Più performanti le imprese esportatrici (Manifatturiero, 2014)
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Investimenti/addetto (mgl euro)
Dimensione media (addetti)
Profitti/VA (%) Costo del lavoro/dipendente(mgl euro)
VA/addetto (mgl euro)
Imprese esportatrici
Imprese non esportatrici
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Questi tratti sono manifestazioni della migliore performance, non sue spiegazioni.
Allora, qual è l’origine della diversità di performance?
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
È nel fatto che le competenze di gestione (nell’ordinario ma soprattutto nello straordinario,
ossia nelle strategie e nei loro cambi) non sono distribuite uniformemente tra quanti
sono a capo delle imprese. Cioè, gli imprenditori non sono tutti uguali.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
I saperi che le imprese accumulano nel tempo ne condizionano le possibilità di scelta e, quindi,
l’ulteriore accumulazione di competenze. Legate non solo alla sfera produttiva e alle tecnologie,
ma a tutta la vita aziendale. Questi saperi sono distintivi, anche perché si combinano in modo particolare in base
all’interazione delle persone che lavorano insieme. Cosicché non c’è un’impresa uguale all’altra.
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
5 lezioni per le imprese
I temi
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
1^ lezione: salto culturale Affrontare con successo le nuove sfide richiede
un salto culturale nella gestione aziendale. Gli imprenditori ne sono consapevoli. Imparare dai migliori, emulare i leader, è la via più diretta.
2^ lezione: Industria 4.0 Occorre attrezzarsi a e puntare su Industria 4.0,
non facendosi intimorire. È una evoluzione, una rivoluzione dolce, non una frattura.
CINQUE LEZIONI PER LE IMPRESE
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
3^ lezione: capitale umano Investire in conoscenza e saperi, che sono il fattore
competitivo più importante. I laureati sono una risorsa preziosa, più che un costo.
4^ lezione: driver di sviluppo Cogliere le opportunità offerte dai nuovi driver globali di sviluppo, che sono le grandi tendenze del Mondo.
CINQUE LEZIONI PER LE IMPRESE
Luca Paolazzi - Direttore Centro Studi Confindustria
5^ lezione: Brand Italia Sfruttare l’ampliamento dei mercati, vecchi e nuovi.
Facendo leva sul Brand Italia.
CINQUE LEZIONI PER LE IMPRESE