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studio ed approfondimenti sul testo
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Matteo Lai 5Aa
Scheda generale di lettura del romanzo “La signora Dalloway”.
Autore: Virginia Woolf.
Titolo originale: Mrs.Dalloway.
Titolo della traduzione italiana: La signora Dalloway.
Edizione:
-Edizione originale: _
-Edizione letta: Universale Economica Feltrinelli.
Fabula e intreccio.
-Sintesi dell’opera articolata in macrosequenze:
Il romanzo non ha una vera e propria trama.La vicenda si svolge tutta nell’arco di una
giornata che Clarissa Dalloway dedica alla preparazione della festa che darà la sera.
Come tante altre giornate,anche questa è piena di piccoli episodi esteriormente insi-
gnificanti.La protagonista cammina per le strade di Londra,incontra casualmente del-
le persone,fa delle osservazioni,ha dei pensieri,dei ricordi.Il suo percorso si incrocia
casualmente con quello di un altro personaggio che vaga per la città,Septimus Warren
Smith.I due non si incontrano mai e fra loro si crea solo un rapporto a distanza,simbo-
lico.Smith è reduce dalla prima guerra mondiale e,incapace di reinserirsi in una socie-
tà che giudica ipocrita,cade nella follia e,alla fine,si suicida.Questo percorso dramma-
tico si confronta simbolicamente con quello di Clarissa,che invece,nel dilemma del-
l’esistenza,sceglie di accettare se stessa e la vita.
-Caratteristiche della fabula:
La fabula è chiara,semplice ed estesa nel tempo.
-Caratteristiche dell’intreccio:
-Sfasatura parziale rispetto alla fabula:
Inizio in medias res: NO .
Inizio dall’episodio finale : NO .
Altro:
-Sfasatura marcata rispetto alla fabula-intreccio complesso:
Intreccio a incastro: NO.
Intreccio a sorpresa: NO.
Intreccio per flash-backs:
Intersecazione alogica di piani temporali: NO.
Altro:
Narratore.
-Posizione: esterna.
-Focalizzazione prevalente: interna (narratore soggettivo).
Tempo.
-Tempo interno al racconto: nel suo tempo.
-Piano del narrato: 1915-1918.
-Piano del narratore: 1928.
-Piano del narratario:
-Rapporto tra i piani del tempo interno:
-Ritmo di scorrimento del tempo: **
-Tempo esterno al racconto:
Stile.
-Tipo di sintassi prevalente: ipotassi.Quando un testo rivela la presenza prevalente di
periodi costituiti da un alto numero di proposizioni subordinate siamo in presenza di
uno stile ipotattico (da <<ipotassi>>,termine che indica appunto un rapporto sintatti-
co di subordinazione).Questa soluzione stilistica,derivata dal periodare complesso e
ben architettato delle lingue classiche,si presta molto a sapienti orchestrazioni dell’e-
sposizione,che permettono di mettere in evidenza particolari parole,espressioni,con-
cetti,e tendenzialmente comporta un rallentamento del ritmo narrativo e l’accentua-
zione della distanza tra narratore e materia della narrazione. Indicare il significato
ideologico-culturale dello stile ipotattico non è semplice: esso deve essere valutato in
rapporto agli altri elementi,contenutistici e formali,del testo.Nelle opere dei secoli an-
tecedenti alla grande stagione del realismo ottocentesco,in cui lo stile ipotattico è am-
pliamente usato,esso riflette essenzialmente una concezione della realtà organica e
stabile;l’autore identifica nel reale precisi rapporti causali e gerarchici tra le cose,e li
rispecchia in un ordine sintattico articolato.In epoca realistica e decadentista l’uso di
uno stile fortemente ipotattico tende a rivestirsi di nuovi significati;esso può essere
utilizzato per dare al testo un carattere di eleganza e di raffinatezza,oppure per rispec-
chiare la complessità contorta ed enigmatica del reale.
-Scelte lessicali:livelli utilizzati:*
-Aggettivazione prevalente: emotiva.Corrisponde ad un uso dell’aggettivo con valen-
za connotativa evidente e deliberata.Si parla anche di aggettivazione “calda”o“espres-
siva” per indicare che con essa l’autore partecipa emotivamente alla rappresentazione
della realtà.
-Caratteristiche stilistiche particolari: il monologo interiore.La scelta di rappresentare
il vissuto interiore dei personaggi,di narrare non tanto gli eventi quanto le impressioni
che questi hanno generato nella scienza,comporta uno scarso interesse per le trame
complesse e favorisce l’adozione della tecnica del monologo interiore.Il “cuore” della
narrazione si trasferisce così nella mente dei personaggi.Sulla pagina,pensieri e senti-
menti non sono connessi in sequenze logiche,ma seguono il flusso disordinato e spon-
taneo della coscienza:ne consegue una dimensione del tutto particolare del tempo,che
non è quello esterno,costituito da una serie di momenti disposti in una sequenza cro-
nologica,ma quella dell’interiorità,in cui ricordi del passato,sensazioni del presente,
proiezioni verso il futuro si mescolano in un amalgama in districabile.La necessità di
seguire l’andamento frammentario del pensiero porta la Woolf ad adottare una prosa
caratterizzata da molte frasi subordinate,spesso spezzata dalla punteggiatura e dagli
incisi.Questo stile,secondo l’autrice,riflette anche il tipico modo femminile di costrui-
re la frase senza accurate rielaborazioni razionali,nell’immediatezza con cui essa si
sviluppa nella mente.I romanzi “La signora Dalloway” e “Gita al faro” esemplificano
bene le nuove tecniche narrative.La trama della “Signora Dalloway” si svolge in un
solo giorno,”Gita al faro” si sviluppa intorno al progetto di una gita;in entrambi i mo-
nologhi interiori dei personaggi prevalgono sulla narrazione in terza persona,che è
limitata solo agli eventi esterni.
Weltanschauung dell’autore.
Virginia Woolf.
Scrittrice inglese nata a Londra nel 1882,morta a Rodmeil nel 1941,figlia di Leslie
Stephen,celebre storiografo e critico letterario.Nel 1904,dopo la morte del padre,andò
a vivere col fratello e la sorella in un elegante quartiere di Londra,dove diede vita,con
alcuni amici,al gruppo di Bloomsbury,che diventò per molti anni il centro della vita
intellettuale londinese.Nel 1912 sposò Leonard Woolf,con il quale fondò la casa edi-
trice “The Hogart Press”,che divenne centro di aggregazione di nuovi talenti letterari.
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