Upload
merlin
View
41
Download
0
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Valutazione del rischio ambientale sulla salute: Il contributo dell’Epidemiologia Ambientale _________________________________________________. Ennio Cadum. Area di Epidemiologia Ambientale Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte Master Economia Ambientale e Sanitaria - PowerPoint PPT Presentation
Citation preview
Valutazione del rischio ambientale sulla salute: Valutazione del rischio ambientale sulla salute: Il contributo dell’Epidemiologia AmbientaleIl contributo dell’Epidemiologia Ambientale
__________________________________________________________________________________________________
Area di Epidemiologia Ambientale
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte
Master Economia Ambientale e Sanitaria
Alessandria, Univ. Piemonte Orientale 10/5/2002
Ennio Cadum
1997è l’anno d’istituzione dell’Arpa
L.R. 13 aprile 1995, n. 60
Attività istituzionali Attività istituzionali dell’ARPAdell’ARPA
• Controllo ambientale• Promozione e sviluppo della ricerca di base e
applicata sull’ambiente • Promozione e diffusione di tecnologie e sistemi di
produzione sostenibili• Assistenza tecnico – scientifica agli enti
pubblici nei processi normativi, decisionali e pianificatori
• Organizzazione sistematica di flussi informativi • Organizzazione, verifica e promozione di programmi
di sensibilizzazione e formazione
Compiti operativi dell’ARPACompiti operativi dell’ARPA
• Attività di controllo ambientale
• Attività di prevenzione ambientale
Compiti operativi dell’ARPACompiti operativi dell’ARPA
Attività di controllo ambientale
• Sopralluoghi, ispezioni, prelievi, campionamenti, misure
• Analisi di laboratorio dei campioni prelevati• Gestione reti monitoraggio• Formulazione di pareri e proposte in forma di
relazioni• Elaborazione di un rapporto annuale sullo stato
dell’ambiente
Compiti operativi dell’ARPACompiti operativi dell’ARPAAttività di prevenzione ambientale
• Ricerche ed indagini su aria, acqua, suolo, ecosistemi ... e relative forme di degrado
• Acquisizione di dati e loro organizzazione in banche dati
• Aggiornamento sullo stato delle conoscenze, delle ricerche, della sperimentazione e delle innovazioni tecnologiche in campo nazionale ed internazionale
• Cooperazione con l’ANPA
Articolazione dell’ARPAArticolazione dell’ARPA
• SEDE CENTRALE
• STRUTTURE PERIFERICHE: 10 Dipartimenti provinciali o sub-provinciali (Provincia di Torino)
Organigramma Sede centraleOrganigramma Sede centrale
STAF F
D ipartim entoAm m inis tra tiv o
Serv iz io d i p revenzionee p rotez ione
U ffic io S tam pa U ffic ioR elaz ion i is tituz ionali
U ffic io R elaz ion icon il pubb lico - U R P
C E D A PC entro docum entaz ione
Area F unzionalePP PS
Area F unzionaleR icerca e s tud i
A rea F unzionaleF orm azione/In form azione
Area F unzionaleEp idem io log ia
D IR E TTO R E G EN ER A LE U F F IC IO D I D IR EZ IO N E
Organigramma DipartimentoOrganigramma Dipartimento
Ufficiam ministrativ i
S icurezza
S istem a inform ativo Docum entazione
U fficioRelazioni con il pubblico
Qualità
Sportello unicoper le attiv ità produttive
S istem a geografico e cartografico
Valutazione di Im patto Am bientale Formazione
Inform atica e te lem atica R ischio tecnologico
C iclo dell'acqua
Conservazione della natura
Suolo e rifiuti
Agenti fisici
Qualità dell'aria
.... a ltre....
A ree tem atiche
Am bito biologico
Am bito chim ico
Laboratori strum entali
Sedi operative
Serv izio territoria le
D IRETTOR E D I D IPARTIMEN TO
La rete di servizi di La rete di servizi di epidemiologia in Piemonteepidemiologia in Piemonte
S erviz io d iep id em io log ia
U S L G ru g liasco
S erviz io d iep id em io log ia
U S L A lessan d ria
S erviz io d iep id em io log iaU S L N ovara
S erviz io d iep id em io log ia
U S L C u n eo
A rea d iep id em io log ia
am b ien ta le
C en tro p er laP reven z ion eO n co log ica
15
16
17
18
22
2019
21
8
10
7
5
6
9
11
12
13
14
1-4
SSEPISSEPIGrugliascoGrugliasco
SSEPISSEPIAlessandriaAlessandria
SSEPISSEPINovaraNovara
SSEPISSEPICuneoCuneo
EpidemiologiaEpidemiologiaoccupazionaleoccupazionale
OsservatorioOsservatorioEpidemiologicoEpidemiologico
DipendenzeDipendenze
DimissioniDimissioniospedaliereospedaliere
SorveglianzaSorveglianzamalattie infettivemalattie infettive
Centro Centro prevenzione prevenzione OncologicaOncologica
Area epidemiologiaArea epidemiologiaambientale (ARPA)ambientale (ARPA)
Centro Centro DocumentazioneDocumentazione
DoRSDoRS
Servizi sovrazonali di epidemiologia
Altri servizi in rete
Funzioni specializzate di interesse regionale
RegistroRegistroTumoriTumori
Osservatorio Epidemiologico RegionaleOsservatorio Epidemiologico Regionale
ScreeningScreening tumori tumori
mammellamammella
EpidemiologiaEpidemiologiaeziologicaeziologica
EpidemiologiaEpidemiologiaclinicaclinica
EpidemiologiaEpidemiologiavalutativavalutativa
ScreeningScreeningtumoritumori
collo uterocollo utero
ASL 1ASL 1
ASOASOS.GiovanniS.Giovanni
BattistaBattista
ambiente salutsalutee
stili di vita
assistenza sanitaria
ambiente di vita e lavoro
attributi individuali(genetica, sesso, età, istruzione …)
salute
L’area di epidemiologia ambientale:L’area di epidemiologia ambientale:
Interrelazioni ambiente società Interrelazioni ambiente società individuiindividui
• Modello OCSE (PSR):Pressione => Stato => Risposta
• Modello AEA (DPSIR):Forza => Pressione => Stato => Impatto => Risposta
• Modello OMS:Forza => Pressione => Stato => Esposizione => Effetto => Azione
Esempio di Interrelazioni:Esempio di Interrelazioni:la matrice ariala matrice aria
Epidemiologia ambientaleEpidemiologia ambientale
• E’ una disciplina a se stante?
• Si delinea una tendenza a tematiche peculiari, come la “valutazione del rischio”, ed a rivalutare il ruolo degli studi geografici e di correlazione
• Si profila la necessità di ricercatori particolarmente abili nell’uso degli strumenti corrispondenti
Epidemiologia ambientaleEpidemiologia ambientale
• Quale rapporto ha con l’azione di controllo sui rischi ambientali?
• Può fornire criteri per la definizione degli obiettivi
• E’ un metodo di osservazione applicabile a popolazioni non umane
• Ha una tradizione di interdisciplinarietà
Epidemiologia ambientaleEpidemiologia ambientale
• La salute umana è buon criterio per definire i confini della prevenzione ambientale?
• Limiti delle conoscenze tossicologiche ed epidemiologiche
• Piena dignità di obiettivi non riguardanti la salute umana
• Stima dell’effetto sull’uomo come termine di confronto tra situazioni dissimili
Gli obiettiviGli obiettivi__________________________________________________________________________________________________
• I fattori di nocività degli ambienti di vita sono anche fattori di nocività per l’uomo.
• Obiettivo dell’epidemiologia ambientale è mettere a disposizione metodi e conoscenze utili non solo per individuare i fattori di rischio per la salute presenti nell’ambiente e, indissolubilmente, della salute delle popolazioni che nell’ambiente vivono, ma anche per la valutazione degli interventi effettuati.
L’area di epidemiologia ambientale:L’area di epidemiologia ambientale:
Le funzioni Le funzioni __________________________________________________________________________________________________
Valutazione dell’esposizione ambientale (individuazione fattori di rischio e loro misurazione)
Sorveglianza epidemiologica degli effetti sulla salute
Esecuzione, promozione e partecipazione a studi epidemiologici specifici
Comunicazione del rischio per la salute
L’area di epidemiologia ambientale:L’area di epidemiologia ambientale:
Le attivitàLe attività__________________________________________________________________________________________________
Manutenzione di basi dati ambientaliPredisposizione di dati sanitari per la valutazione delle esposizioni ambientaliConduzione studi epidemiologici (protocollo, raccolta dati, valutazione qualità, analisi, discussione dei risultati)Conduzione corsi e seminariGestione della comunicazione del rischio ambientaleSupporto epidemiologico e tossicologico ai Dipartimenti territoriali ARPA e ASL (VIA e VAS)Valutazione efficacia interventi preventivi e di bonifica
L’area di epidemiologia ambientale:L’area di epidemiologia ambientale:
Modello di malattiaModello di malattia
• Aspecificità
• Multifattorialità
Fumo di tabacco
Tumori polmone, laringe
Bronchite cronica, enfisema
Cardiopatia ischemica
Tumore polmone
Fumo di tabacco
Amianto
Sali di cromo esavalente
Cause (Rothman) - 1Cause (Rothman) - 1
Uno schema per interpretare le cause di malattie multifattoriali
A
B
C
DE
Causasufficiente
A
C
F
IJ
Causasufficiente
I
A
B
F
GH
Causasufficiente
II III
Tipo di complesso causale Prevalenza tra i malati
Causa sufficiente I 50%
Causa sufficiente II 30%
Causa sufficiente III 20%
Cause componenti Descrizione
A Fumo di tabaccoB Consumo eccessivo di alcoolC Insufficiente esercizio fisicoD Alimentazione ricca di grassiE Alimentazione povera di fibreF Eccessivo esercizio fisicoG Carattere di tipo AH Stress: alto carico/basso controlloI Consumo di caffèJ Insufficiente riposo
Cause (Rothman) - 2Cause (Rothman) - 2
• Idea di causa componente
• Idea di causa sufficiente
• Idea di causa necessaria
Limiti, tossicologia - 1Limiti, tossicologia - 1
Limiti intrinseci delle conoscenze tossicologiche• 3.4 milioni di strutture di composti chimici semplici in
CAS
• 63,000 stimate in uso corrente da CAS
• 20,000 registrazioni circa in NIOSH-RTECS
• alcune centinaia di agenti oggetto di Monografie IARC, 56 cancerogeni umani, di cui: 13 attività industriali, 19 farmaci, 5 agenti biologici
Limiti, tossicologia - 2Limiti, tossicologia - 2
L’esempio degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA): diffusione
• numero imprecisato di strutture a 3 o più anelli condensati riscontrato in natura
• miscele di uso corrente: greggio, asfalti, bitumi, peci, catrami, oli minerali e prodotti a base di oli minerali, combustibili pesanti (diesel marino)
• componenti formati durante la combustione: fumo di tabacco, fumi di saldatura, emissioni veicoli diesel, emissioni da impianti termici
Limiti, tossicologia - 3Limiti, tossicologia - 3
L’esempio degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA): cancerogenicità
• fuliggine e cancro scrotale degli spazzacamini di Londra (Pott, 1775): prima nozione di cancerogenesi chimica e professionale
• gli IPA sono stati i primi composti oggetto di studio di cancerogenesi sperimentale (spennellatura cute di topo con catrame di carbone, Tsutsui 1918 e Passey 1922)
Limiti, tossicologia - 4Limiti, tossicologia - 4
L’esempio degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA): cancerogenicità, IARC
• 57 IPA e composti oggetto di monografia IARC
• dati sperimentali (estrapolazione animale/uomo): 3 classe 2A,13 classe 2B,41 classe 3
• dati umani: non per singoli IPA. Esposizione a miscele complesse: es. industria della gomma, fonderie.
• studio quantitativo: industria primaria Al in Canada
Limiti, tossicologia - 5Limiti, tossicologia - 5
L’esempio degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA): cancerogenicità, EPA
• 11 IPA oggetto di scheda in IRIS
• dati sperimentali:7 classe B2 (*)4 classe D
• disponibilità di dati sulla relazione dose - effetto, quantificazione del “fattore di potenza”: solo per Benzo[a]Pirene
(*) 4 dei quali valutati in termini di potenza relativa al B[a]P da Clement Associates
Limiti, tossicologia - 6Limiti, tossicologia - 6
Dall’ambiente di lavoro a quello generale• Estrapolazione dalle alte alle basse dosi
• Complessità e varietà dell’ambiente di vita
• Maggiore mobilità delle persone
• Difficoltà di caratterizzare le esposizioni anche solo qualitativamente
• Maggiore durata potenziale delle esposizioni
• Arbitrarietà dei modelli di esposizione (vie, durate, dosi)
Limiti, tossicologia - 7Limiti, tossicologia - 7
Dall’ambiente di lavoro a quello generale• Protezione lavoratori + Emissione di agenti =
Avvicinamento delle concentrazioni esterne a quelle interne
• Necessità di eseguire studi di valutazione del rischio: dare priorità agli interventi:
– di protezione
– di bonifica
La valutazione tossicologica del rischioLa valutazione tossicologica del rischio__________________________________________________________________________________________________
E’ la stima delle conseguenze di un evento potenzialmente dannoso, in termini di probabilità che le stesse
conseguenze si verifichino
R: rischio associato all’evento
P: probabilità di accadimento
D= danno provocato
Nel caso di siti contaminati:D=Fp x Fe
Fp: fattore di pericolositàFe: fattore di contatto
R=PXD
Paradigmi in epidemiologia ambientaleParadigmi in epidemiologia ambientale
La valutazione tossicologica del rischioLa valutazione tossicologica del rischio__________________________________________________________________________________________________
Rischio=Esposizione X Tossicità
BWxAT
CxCRxEFxEDE
E= Esposizione (mg/kg - giorno)
CR= Tasso di contatto (kg-suolo/giorno)
EF=Frequenza dell’esposizione (giorni/anno)
ED=Durata dell’esposizione (anni)
BW= Peso corporeo (kg)
AT= Tempo di mediazione (anni)
C=Concentrazione del contaminante (mg/kg-suolo)
Dove:
Paradigmi in epidemiologia ambientaleParadigmi in epidemiologia ambientale
Accettabilità tossicologica del rischioAccettabilità tossicologica del rischio__________________________________________________________________________________________________
•Rischio < 1/1.000.000: viene considerato nullo o insignificante
•Rischio tra 1/1.000.000 e 1/10.000: azione di ripristino da valutare caso per caso in relazione alle sostanze presenti
•Rischio >1/10.000: azioni di bonifica sicuramente necessarie, per riportare il rischio entro valori di
accettabilità
•L’EPA associa all’esposizione ambientale complessiva un rischio carcinogenico compreso tra 1/100 e 1/1.000
Paradigmi in epidemiologia ambientaleParadigmi in epidemiologia ambientale
Limiti, epidemiologia - 1Limiti, epidemiologia - 1
Mettere in relazione fenomeni: indici di associazione
Mortalità per tumore pleurico maligno, 1988 – 1992, maschi in Piemonte
Comune Rapporto standardizzato dimortalità
Numero di casi
Ozzano Monferrato 2727 3
Casale Monferrato 1806 41
Condove 1538 4
Ovada 909 7
Carmagnola 545 6
Torino 159 78
Limiti, epidemiologia - 2Limiti, epidemiologia - 2
Interpretare la relazione causa effetto• Variabilità biologica
• Variabilità casuale nella misura
• Significatività statistica
• Potenza statistica
• Misclassificazione dell’esposizione: i suoi effetti
Limiti, epidemiologia - 3Limiti, epidemiologia - 3
Studi “impossibili”: esempio degli effetti dell’inquinamento da DDT nel Lago Maggiore
• non noti effetti umani per esposizione a basse dosi di DDT e derivati
• non noti i profili di esposizione della popolazione generale ai residui riscontrati in sedimenti e pesci
• non disponibili studi sulla popolazione bersaglio della concentrazione di DDT e metaboliti e del loro rapporto con i possibili determinanti
Paradigmi in epidemiologia Paradigmi in epidemiologia ambientaleambientale
Successo: spiega quota tumori “ambientali”Proporzioni di tumori spiegata da esposizioni ambientali (incluse
professionali e voluttuarie)Sede Sesso % tumori (*) Agenti Rischio att. %Polmone Maschi 24 Fumo di
sigaretta80
Fumo passivo 1 – 10
Radon indoor 1 – 10
Esposizioniprofess.
2 – 50
Asbesto 1 – 15
Vescica Maschi 13 Fumo disigaretta
70
Esposizioniprofess.
1 – 20
Grossointestino
Maschi 13 Alimentazio-ne
50
(*) Basato su incidenza cumulativa 0-74, Torino, maschi, 88-92
Paradigmi in epidemiologia Paradigmi in epidemiologia ambientaleambientale
Gli studi di correlazione• correlazione temporale
• correlazione spazialeMortalità per leucemia, età fino a 25 anni, 1959 – 1978
Distrettorurale
Periodo Decessi Rapportostand.
95% IC
Ennerdale(sito diSellafield)
1959 – 1967
1968 – 1978
3
4
91
121
19 – 266
33 – 310
Millom(villaggio diSeascale)
1959 – 1967
1968 – 1978
1
6
63
435
16 – 348
160 – 946
Correlazione temporale :Correlazione temporale : Effetti dell’inquinamento atmosferico Effetti dell’inquinamento atmosferico
Lo studio APHEALo studio APHEA__________________________________________________________________________________________________
pm10
Stoccolm
aB
irminghamP
arigiH
elsinkiLondra
Ginevra
Basilea
Madrid
ZurigoLione
AteneB
udapestT
el-AvivT
epliceM
ilanoC
racoviaB
arcellonaR
oma
Torino
Praga
0
10
20
30
40
50
60
70
Correlazione temporale :Correlazione temporale : Effetti dell’inquinamento atmosferico Effetti dell’inquinamento atmosferico
Lo studio APHEALo studio APHEA__________________________________________________________________________________________________
O3
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Correlazione temporale :Correlazione temporale : Effetti dell’inquinamento atmosferico Effetti dell’inquinamento atmosferico
Lo studio APHEALo studio APHEA__________________________________________________________________________________________________
NO2
Sto
cc
olm
aW
roc
law
Te
plic
eH
els
ink
iB
as
ilea
Lo
dz
Zu
rigo
Cra
co
via
Gin
ev
raL
ub
ian
aB
irmin
gh
am
Po
zna
nB
ilba
oP
arig
iP
rag
aL
on
dra
Lio
ne
Va
len
cia
Ba
rce
llon
aM
ad
ridT
el-A
viv
Ma
rsig
liaA
ten
eB
ud
ap
es
tT
orin
oR
om
aM
ilan
o
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Correlazione temporale :Correlazione temporale : Effetti dell’inquinamento atmosferico Effetti dell’inquinamento atmosferico
La valutazione del rischioLa valutazione del rischio__________________________________________________________________________________________________
Utilizzo di Modelli statistici di regressione autoregressiva secondo PoissonPTS
giorni
ug
/m3
-50
50
150
250
350
450
550
0 365 730 1095 1460 1825 2190
TOTALE
giorni
N°
de
ce
ssi
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
0 365 730 1095 1460 1825 2190
Correlazione temporale :Correlazione temporale : Effetti dell’inquinamento atmosferico Effetti dell’inquinamento atmosferico
La valutazione del rischioLa valutazione del rischio__________________________________________________________________________________________________
Gruppo di cause (ICD IX)Incrementi di concentrazione lag RR 95% I.C
Mortalità totale (naturale) (0-799)50 g/m3 PTS 1 1.038 1.026-1.05050 g/m3 SO2 2 1.096 1.067-1.1242 mg/m3 CO 1 1.030 1.023-1.03750 g/m3 NO2 1 1.056 1.038-1.07550 g/m3 O3 0 1.016 0.994-1.039
Mortalità cardiovascolare (390-459)50 g/m3 PTS 0 1.047 1.028-1.06650 g/m3 SO2 2 1.117 1.073-1.1612 mg/m3 CO 1 1.035 1.024-1.04650 g/m3 NO2 1 1.071 1.043-1.10150 g/m3 O3 0 1.034 0.999-1.070
Mortalità respiratoria (460-519)50 g/m3 PTS 2 1.084 1.029-1.14150 g/m3 SO2 2 1.201 1.079-1.3382 mg/m3 CO 2 1.052 1.021-1.08350 g/m3 NO2 2 1.125 1.043-1.21350 g/m3 O3 0 1.026 0.928-1.135
Rischi relativi per incremento di concentrazione degli inquinanti
RISULTATI STUDIO MISA*incremento percentuale di mortalità (IC 95%) per incremento della
concentrazione del PM10 (10 g). Anni 1995-1998
Phase I estimates Bayesian estimates e.r. (CI 95%) e.r. (CI 95%)
Milan 0.57 (-0.14,1.29) 0.75 (0.05,1.39) Turin 0.91 (0.45,1.38) 0.96 (0.51,1.40) Bologna 0.94 (-0.12,2.01) 1.06 (0.16,1.92) Florence 1.02 (-0.31,2.38) 1.12 (0.08,2.16) Rome 1.21 (0.51,1.91) 1.21 (0.59,1.85) Palermo 3.31 (2.23,4.41) 2.46 (1.10,3.78)
Table 7. Effect estimates of PM10 (lag 0-1) on mortality from natural causes in each city by separate phase 1 analyses and bayesian posterior estimates. The effects are expressed as percent increase in risk (e.r.) by 10 g/m3 increase in pollutant concentration.
•* Epidemiol Prev 2001, 25 (2) suppl 1-72
Correlazione temporaleCorrelazione temporale
LE ANALISI A TORINORR di impatto sfavorevole sulla salute stimato (IC 95%) per
incremento della concentrazione degli inquinanti (10 g per NO2, SO2 e PTS, 2mg per CO). Torino,1995-1998
à NO2 (lag 1-2) SO2 (lag 1-2) CO (lag 1-2) PTS (lag 0-1)
naturale1.012
1.006-1.0181.018
1.004-1.0321.038
1.020-1.0561.005
1.003-1.008
vascolare1.013
1.004-1.0221.006
0.985-1.0281.043
1.015-1.0711.005
1.000-1.009
atoria1.015
0.992-1.0381.054
1.002-1.1081.037
0.973-1.1061.009
0.999-1.020NO2 (lag 0-3) SO2 (lag 0-3) CO (lag 0-3) PTS (lag 0-3)
ovascolari1.007
1.000-1.0141.010
0.994-1.0261.022
1.001-1.0431.001
0.998-1.005
atori1.034
1.026-1.0431.027
1.008-1.0461.098
1.072-1.1241.013
1.009-1.016
Correlazione temporaleCorrelazione temporale
Risultati: patologie cardiovascolari
% variazione ricoveri (95% IC) per incremento di inquinante analizzato(lag 0, lag1, lag2, lag3 e distributed lag 0-3 per ogni inquinante)
PM10 NO2 SO2 CO O3
-2
-1
0
1
2
3
4
0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03
-10
-9
-8
-7
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03
Risultati: Angina Pectoris
PM10 NO2 SO2 CO O3
% variazione ricoveri (95% IC) per incremento di inquinante analizzato(lag 0, lag1, lag2, lag3 e distributed lag 0-3 per ogni inquinante)
Risultati: bronchite cronica
PM10 NO2 SO2 CO O3
-4
-3
-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03 0 1 2 3 03
% variazione ricoveri (95% IC) per incremento di inquinante analizzato(lag 0, lag1, lag2, lag3 e distributed lag 0-3 per ogni inquinante)
• .
L’impatto: Torino, 1998 (OMS)
Esito Numero casi attribuibiliN° 95% IC
Mortalità (>=30 anni) 420 154 - 658Ricoveri cardiovascolari 275 185 - 391Ricoveri respiratori 243 200 - 300Bronchite cronica (>=25 anni) 84 11 - 129Bronchite acuta (<=15 anni) 3360 2229 - 3776Attacchi d’asma (<=15 anni) 3341 3117 - 3559Attacchi d’asma (>15 anni) 1601 0 - 3160Giorni di restrizione dell’attività 377305
331621 - 419506Casi di sintomatologia respiratoria 1391577
464487 -1948848
Gli studi descrittivi epidemiologici in campo ambientale richiedono analisi di tipo geografico per rappresentare il profilo sanitario in aree giudicate ad alto rischio o intorno a punti sorgente di inquinamento ambientale presunto.
Scopi:
L’attività di epidemiologia geografica GEOSIS punta allo sviluppo di un sistema informativo geografico adattato a scopi epidemiologici descrittivi e di un software per il calcolo e la rappresentazione di indicatori epidemiologici di occorrenza e di rischio.
Obiettivi:
… un impianto concettualeArchitettura: … un sistema strutturato di basi di dati
… una applicazione software per la redazione rapida di rapporti
Correlazione spaziale: progetto GEOSISCorrelazione spaziale: progetto GEOSIS
La distribuzione geografica degli eventi sanitari è casuale?
L’analisi epidemiologica geografica si chiede se:
È proporzionale alla popolazione sottostante?
È influenzata solo da fattori extra ambientali (stili di vita, attributi individuali, assitenza sanitaria)?
Indice di vecchiaia
popolazioneeventi
… oppure si osservano ‘eccessi’ localizzati (cluster)
mortalità 82-98per MESOTELIOMAuomini, 35 e + anni
… oppure si osservano ‘eccessi’
diffusi (eterogeneità)mortalità 82-98
per LEUCEMIEuomini, donne, tutte le età
… oppure si osservano ‘associazioni’ tra occorrenze sanitarie e misure ambientali
(correlazione spaziale)dimissioni ospedaliere 97-99
per M.ACUTE DELLE PRIME VIE AEREE) uomini, donne, 0-14 anni
Concentrazione del PM10 95-99(modello diffusivo:
medie mobili)
… oppure ancora si osservano ‘concentrazioni’ di occorrenze sanitarie intorno ad un punto sorgente noto o ipotizzato (distribuzione
spaziale)
SCORE test=2.78, significativo 95%
mortalità 82-98 per MESOTELIOMAIn un raggio di 25 Km intorno a Balangero,
uomini e donne, 35 e + anni
Progetto di analisi delle dimissioni ospedaliere 95-00 per cause correlate all’esposizione a discariche di rifiuti
Lavoratori esposti in ambiente di lavoro Mortalità 1988-0997
Correlazione spaziale :Correlazione spaziale : Asbesto e mesoteliomiAsbesto e mesoteliomi
__________________________________________________________________________________________________
Correlazione spaziale :Correlazione spaziale : Asbesto e mesoteliomi - l’alta Valle SusaAsbesto e mesoteliomi - l’alta Valle Susa
__________________________________________________________________________________________________Lo studio mesoteliomi dell’Alta Valle di Susa :
il problema è nato durante la valutazione del sito per la costruenda pista da bob olimpica (Olimpiadi Torino 2006)
Sul sito è stata rilevata presenza naturale di tremolite, minerale di amianto particolarmente pericoloso, in ampi affioramenti naturali
lo studio è stato deciso in seguito a notizie diffuse nei primi mesi del 2002 sui mezzi di informazione circa un aumento dei decessi per mesotelioma maligno in residenti a Sauze d’Oulx e Oulx
Si è trattato di uno studio epidemiologico ambientale di tipo geografico, condotto con analisi di correlazione spaziale
È stato presentato alle autorità regionali e alla popolazione
Ha contribuito alla decisione di scegliere un altro sito per la costruzione della pista
Area in studio
Zona in dettaglio
Mesotelioma pleurico Anni 1981-1990 Anni 1991-1998 81-98M F TOT M F TOT TOT
GEN.Oulx 2 2 4 0 0 0 4Bardonecchia 0 0 0 1 0 1 1Chiomonte 0 1 1 0 0 0 1Cesana Torinese 0 0 0 1 0 1 1Pragelato 0 0 0 1 0 1 1Sauze d’Oulx 0 0 0 1 0 1 1Totale 2 2 5 4 0 4 9
Mesotelioma peritoneale Anni 1981-1990 Anni 1991-1998 81-98M F TOT M F TOT TOT
GEN.Chiomonte 0 1 1 0 0 0 1Oulx 1 0 1 0 0 0 1Totale 1 1 2 0 0 0 2
Dati per Comune e periodo:Dati per Comune e periodo:MortalitàMortalità
Correlazione spaziale :Correlazione spaziale : Asbesto e mesoteliomi - l’alta Valle SusaAsbesto e mesoteliomi - l’alta Valle Susa
__________________________________________________________________________________________________
Circostanza di esposizione Cause Osservazioni
Attività industriali non locali Occupazione in unità produttivedel torinese, o della Bassa Valledi Susa, di lavorazionedell’amianto
Plausibile; addetti possono avermantenuto residenza in Comunidell’Alta Valle o essersiritrasferiti dopo la pensione
Occupazione in unità produttivedel torinese, o della Bassa Valledi Susa, utilizzatrici di materialiin amianto
Plausibile; addetti possono avermantenuto residenza in Comunidell’Alta Valle o essersiritrasferiti dopo la pensione
Attività industriali locali Occupazione in edilizia stradalee di altre grandi opere, consbancamenti che abbianointeressato vene contaminate
Plausibile; addetti hanno dicerto mantenuto residenza inComuni dell’Alta Valle
Occupazione in cave, concoltivazioni che abbianointeressato vene contaminate
Plausibile; addetti hanno dicerto mantenuto residenza inComuni dell’Alta Valle
Esposizione domestica Contaminazione casa: abiti dalavoro (conviventi di lavoratoridell’amianto), uso di materialidi cava contaminati
Possibile
Esposizione ambientale Vicinanza abitazione a opere disbancamento o a coltivazioni inzone contaminate, conesposizione durante i lavori oda smaltimento residui
Possibile
Ipotetiche circostanze di esposizione della popolazione ad amianto
Correlazione spaziale :Correlazione spaziale : Asbesto e mesoteliomi - l’alta Valle SusaAsbesto e mesoteliomi - l’alta Valle Susa
__________________________________________________________________________________________________Analisi di mortalità: cerchio di 25 chilometri di raggio
Correlazione spaziale :Correlazione spaziale : Asbesto e mesoteliomi - l’alta Valle SusaAsbesto e mesoteliomi - l’alta Valle Susa
__________________________________________________________________________________________________Analisi di mortalità: cerchio di 50 chilometri di raggio
Correlazione spaziale :Correlazione spaziale : Asbesto e mesoteliomi - l’alta Valle SusaAsbesto e mesoteliomi - l’alta Valle Susa
__________________________________________________________________________________________________Analisi di mortalità: cerchio di 75 chilometri di raggio
Correlazione spaziale :Correlazione spaziale : Asbesto e mesoteliomi - l’alta Valle SusaAsbesto e mesoteliomi - l’alta Valle Susa
__________________________________________________________________________________________________Analisi di mortalità: cerchio di 100 chilometri di raggio
Paradigmi in epidemiologia Paradigmi in epidemiologia ambientaleambientale
Gli studi analitici• coorte
• caso controllo
Leucemia e altri tumori, coorti di nascita e scolastica di Seascale, 1950 – 86
Diagnosi Coorte Decessi Rapportostand.
95% IC
Leucemia Nascita 6 10.0 3.7 – 21.8
Scolastica 0 0 0 – 6.2
Altri tumori Nascita 6 2.7 1.0 – 5.9
Scolastica 4 1.2 0.3 – 3.0
Rischio relativo di leucemia infantile in base alla distanza da Sellafield dellaresidenza di nascita
Distanza (km) Casi Controlli Rischiorelativo
95% IC
- 4 5 14 1
5 – 9 5 31 0.35 0.08 – 1.62
10 – 14 14 117 0.21 0.05 – 0.92
15 – 19 5 35 0.22 0.04 – 1.22
20 – 24 9 52 0.22 0.03 – 1.59
25 – 29 8 66 0.14 0.02 – 0.91
La percezione del rischioLa percezione del rischio__________________________________________________________________________________________________
PPeerrcceezziioonnee ddeell rriisscchhiioo ddeellllaaPPOOPPOOLLAAZZIIOONNEE
AALLTTOO BBAASSSSOO
AALLTTOO
CCoonnccoorrddaannzzaa:: aazziioonnii ccoorrrreettttiivvee
CCoonnfflliittttoo:: nneecceessssiittàà ddii
iinnffoorrmmaarree llaappooppoollaazziioonnee
PPeerrcceezziioonnee ddeellrriisscchhiioo
ddeeggllii EESSPPEERRTTII
BBAASSSSOO CCoonnfflliittttoo:: NNeecceessssiittàà ddii
ttrraannqquuiilllliizzzzaarree llaappooppoollaazziioonnee
CCoonnccoorrddaannzzaa:: nneessssuunnaa aazziioonnee
Paradigmi in epidemiologia ambientaleParadigmi in epidemiologia ambientale
Fattori influenzanti la percezione del rischioFattori influenzanti la percezione del rischio__________________________________________________________________________________________________
•I rischi volontari sono più accettati degli involontari
•I rischi autogestiti sono più accettati dei rischi imposti
•I rischi largamente distribuiti sono più accettati dei rischi concentrati
•I rischi naturali sono più accettati dei rischi originati dall’uomo
•I rischi statistici sono più accettati dei rischi percepiti come catastrofici
•I rischi che ci sono familiari sono più accettati dei rischi esotici
•I rischi che interessano gli adulti sono più accettati dei rischi che interessano i bambini
Paradigmi in epidemiologia ambientaleParadigmi in epidemiologia ambientale
Paragonare i rischi per spiegarli meglioParagonare i rischi per spiegarli meglio__________________________________________________________________________________________________
•Paragoni di I grado (preferibili)stesso rischio in tempi diversiverso uno standardcon stime differenti dello stesso rischio
•Paragoni di II grado (meno preferibili)rischio di compiere un’azione verso il non compierlastesso rischio in luoghi diversi
•Paragoni di III grado (poco preferibili)rischio di una sorgente verso rischio di tutte le sorgentirischio medio verso rischio localizzato nel tempo e nello spazio
Paragoni di IV grado (poco accettabili)rischio/beneficiorischi ambientali verso occupazionalicon stime differenti dello stesso rischio
•Paragoni di V grado (inaccettabili)di rischi non correlati (fumare, guidare, bere)
Criticità - 1Criticità - 1
La definizione quantitativa dell’esposizione
• Indicatori utilizzabili con larga sistematicità o indicatori sofisticati
• La confrontabilità nel tempo e nello spazio
• Modelli di presenza umana e di assorbimento di dose
• Disponibilità di indicatori di dose interna
Criticità - 2Criticità - 2
La gestione delle emergenze ambientali
• Contesto politico e sociale tendenzialmente conflittuale
• Comunicazione di temi scientifici con aspetti controversi
• Margini di strumentalizzazione: lo studio epidemiologico come prova d’appello?
Fronteggiare situazioni ostiliFronteggiare situazioni ostili__________________________________________________________________________________________________
I rischi ambientali provocano spesso rabbia ed ostilità:
L’ostilità è diretta non verso l’individuo ma verso il rappresentante dell’Agenzia
Non saper fronteggiare efficacemente l’ostilità distrugge fiducia e credibilità
COSA FAREEssere preparatoEssere razionaleAscoltareComprendere le frustrazioni delle personeGuardare attentamente con i propri occhiAscoltare e rispondere con attenzione
L’inquinamento della falda idrica superficiale di San L’inquinamento della falda idrica superficiale di San Fedele ad Asti Fedele ad Asti
__________________________________________________________________________________________________28/12/1999: segnalazione di acqua colorata (gialla) da parte del Sig. Ponchione all'ARPA Dip.to di Asti
esecuzione prelievi ed analisi dell'ARPA
nota informativa del Dip.to di Asti al Comune e all'autorità giudiziaria del risultato delle analisi: presenza di Cromo VI+ e solventi alogenati
9/5/2000 Richiesta all'Area di Epidemiologia Ambientale dell'ARPA di consulenza nell'attività epidemiologica necessaria da parte del Dip.to di Prevenzione dell'ASL 19
15/5/2000 Prima riunione sui problemi epidemiologici ARPA-ASL 19 con richiesta al Sindaco di costituzione di un'unità di coordinamento degli interventi sanitari ed ambientali
23/5/2000 Prima riunione dell'unità di coordinamento San Fedele.Decisione di intraprendere prima possibile un'analisi mirante alla valutazione oggettiva dell'esposizione nella popolazione.
31/5/2000 Invio dei questionari alle famiglie residenti
analisi questionari da parte dell'ASL e dell'Epidemiologia dell'ARPA
L’inquinamento della falda idrica superficiale di San L’inquinamento della falda idrica superficiale di San Fedele ad Asti Fedele ad Asti
__________________________________________________________________________________________________15/6/2000-7/7/2000 Prelievi campioni sangue e capelli
25/7/2000 Trasmissione primo rapporto Area di Epidemiologia dell'ARPA, relativo all'acquisizione di tutte le conoscenze disponibili sugli effetti delle sostanze riscontrate
4/8/2000 Trasmissione esiti analisi eritrociti dal Laboratorio del CTO
analisi esiti cromo eritrocitario da parte dell'Epidemiologia dell'ARPA e consegna all'ASL
14/8/2000 Trasmissione risultati ai singoli abitanti e al Sindaco da parte dell'ASL 19 (Dip.to Prevenzione)
14/9/2000 Trasmissione esiti analisi cromo capelli dal Laboratorio del CTO
Analisi esiti cromo capelli da parte dell'Area di Epidemiologia dell'ARPA e consegna all'ASL
21/9/2000 Trasmissione risultati ai singoli abitanti e al Sindaco da parte dell'ASL 19 (Dip.to Prevenzione)
5/10/2000 Decisione di progettare uno studio epidemiologico approfondito per valutare i rischi passati e futuri della popolazione, soprattutto in relazione all'effetto dei solventi clorurati (in corso)
L’inquinamento della falda idrica superficiale di San L’inquinamento della falda idrica superficiale di San Fedele ad Asti Fedele ad Asti
__________________________________________________________________________________________________
Lo studio sulla popolazione sull’esposizione a cromo esavalente :
è stato coordinato nelle sue fasi dall’Area di Epidemiologia dell’ARPA, (che ha coordinato anche le attività dell’unità di crisi)
è stato il primo studio eseguito in Italia di valutazione del cromo eritrocitario in una popolazione
Ha superato notevoli difficoltà tecniche e di rapporto con i media e i cittadini, inizialmente sospettosi ed ostili
Ha fornito elementi oggettivi di valutazione, tranquillizzando l’ansia della popolazione
Ha permesso di costruire un clima di fiducia e di credibilità con la popolazione, con le istituzioni comunali, con gli altri esperti
L’inquinamento della falda idrica superficiale di San L’inquinamento della falda idrica superficiale di San Fedele ad Asti Fedele ad Asti
__________________________________________________________________________________________________
Cromo eritrocitario Cromo eritrocitario
media 24.30 media 25.60
se 5.17 se 7.90
lcl 14.17 lcl 10.12
ucl 34.44 ucl 41.08
* non rappresentato unvalore=62
San Fedele
-2
0
2
4
6
8
10
12
Fre
qu
en
za
Controlli *
0
2
4
6
8
10
12
121416182022242628303234363840
Fre
qu
en
za
L’inquinamento della falda idrica superficiale di San L’inquinamento della falda idrica superficiale di San Fedele ad Asti Fedele ad Asti
__________________________________________________________________________________________________
Cromo nei capelli Cromo nei capellimedia 25.8 media 21.8se 14.9 se 11.2lcl 0 lcl -0.09ucl 54.9 ucl 43.7
San Fedele
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
Frequenza
Controlli
0
1
2
3
4
5
6
Frequenza
Criticità - 3Criticità - 3
La valutazione quantitativa del rischio
• Necessità di comparare situazione “chimicamente” differenti (es. siti contaminati) per fissare priorità, o
• intenzione di determinare obiettivi di risanamento basati sull’analisi del rischio (Risk Based Corrective Action: RBCA dell’ASTM)?
Criticità - 4Criticità - 4
Limiti intrinseci delle conoscenze epidemiologiche
• Limiti di potenza
• Intervallo di induzione - latenza
• Limiti alla conoscibilità dell’esposizione in studio e di quelle che possono interagire
Criticità - 5Criticità - 5
Limiti intrinseci delle conoscenze epidemiologiche
• 3.4 milioni di strutture di composti chimici semplici in CAS
• 63,000 stimate in uso corrente da CAS
• 20,000 registrazioni circa in NIOSH-RTECS
• alcune centinaia di agenti oggetto di Monografie IARC, 56 cancerogeni umani, di cui: 13 attività industriali, 19 farmaci, 5 agenti biologici
DocumentazioneDocumentazioneSiti web:• ARPA: www.arpa.piemonte.it
• ANPA: www.sinanet.anpa.it
• ISS: www.iss.it, www.epicentro.iss.it
• EPA: www.epa.gov
• NIEHS: www.niehs.nih.gov
• OMS: www.who.int, www.who.it, www.who.dk
• Piemonte: www.regione.piemonte.it/sanita/ep/indiriz.htm