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AREA FINANZIARIA E TRASPORTIServizio Trasporto Privato
REGOLAMENTOATTIVITÀ DI CONSULENZA
PER LA CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO
Provinciadi Rovigo
APPROVATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE CON DELIBERA N. 43/46332 DEL 21/12/2015
- 1 di 53 -
ATTIVITÀ DI CONSULENZA PER LA CIRCOLAZIONE
DEI MEZZI DI TRASPORTO
- 2 di 53 -
- I N D I C E -
TITOLO I - GENERALITÀ PAGINA 5
ART. 1 FONTI NORMATIVE PAGINA 5
ART. 2 ATTIVITÀ DI CONSULENZA PAGINA 6
ART. 2-BIS AMBITO DI APPLICAZIONE PAGINA 7
TITOLO II – AUTORIZZAZIONE PAGINA 8
ART. 3 AUTORIZZAZIONE PAGINA 8
ART. 4 IMPRESA INDIVIDUALE PAGINA 9
ART. 5 PERSONE GIURIDICHE PAGINA 9
ART. 6 CITTADINI EXTRACOMUNITARI PAGINA 9
ART. 7 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PAGINA 10
TITOLO III – REQUISITI MORALI – PROFESSIONALI - TECNICI PAGINA 12
ART. 8 REQUISITI PERSONALI E MORALI PAGINA 12
ART. 9 CAPACITÀ FINANZIARIA PAGINA 13
ART. 10 LOCALI PAGINA 14
ART. 11 RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE PAGINA 15
ART. 12 ACCESSO AGLI UFFICI PUBBLICI E TESSERA DI RICONOSCIMENTO PAGINA 17
TITOLO IV – GESTIONE DELL'AUTORIZZAZIONE PAGINA 18
ART. 13 RILASCIO E VALIDITÀ DELL'AUTORIZZAZIONE PAGINA 18
ART. 14 DISCIPLINA DELL'AUTORIZZAZIONE PAGINA 19
ART. 15 SEDI SECONDARIE PAGINA 20
ART. 16 PROGRAMMAZIONE NUMERICA DELLE AUTORIZZAZIONI PAGINA 21
TITOLO V – IDONEITÀ PROFESSIONALE PAGINA 22
ART. 17 ATTESTATO DI IDONEITÀ PROFESSIONALE PAGINA 22
ART. 18 ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DELL'ATTESTATO PAGINA 22
ART. 19 BANDO PAGINA 23
ART. 20 REQUISITI MORALI E TITOLI PAGINA 23
ART. 21 DOMANDA DI AMMISSIONE PAGINA 23
ART. 22 PROGRAMMA D'ESAME PAGINA 24
ART. 23 COMMISSIONE D'ESAME PAGINA 24
ART. 24 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO PAGINA 25
ART. 25 VALUTAZIONE DELLA PROVA D'ESAME PAGINA 25
ART. 26 RILASCIO DELL'ATTESTATO PAGINA 25
TITOLO VI – AUTOMOBILE CLUB D'ITALIA PAGINA 26
ART. 27 SOGGETTI PAGINA 26
ART. 28 AUTORIZZAZIONE DELLE DELEGAZIONI DIRETTE ED INDIRETTE PAGINA 26
TITOLO VII - AUTOSCUOLE PAGINA 27
ART. 29 COMPETENZE DELLE AUTOSCUOLE PAGINA 27
ART. 30 NORME REGOLAMENTARI APPLICABILI PAGINA 28
- 3 di 53 -
TITOLO VIII – GESTIONE DELLO STUDIO PAGINA 28
ART. 31 ORARI DI APERTURA PAGINA 28
ART. 32 TARIFFE ED INFORMAZIONI ALL'UTENZA PAGINA 29
ART. 33 REGISTRO GIORNALE PAGINA 29
ART. 34RICEVUTE DI CONSEGNA DEI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE DEL MEZZO DI TRASPORTO O DEI DOCUMENTI DI ABILITAZIONE ALLA GUIDA
PAGINA 31
ART. 35 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI PAGINA 32
ART. 36 SOSPENSIONE VOLONTARIA DELL'ATTIVITÀ PAGINA 33
ART. 37 CESSAZIONE DELL'ATTIVITÀ PAGINA 33
TITOLO IX – VIGILANZA VIOLAZIONI E SANZIONI PAGINA 34
ART. 38 VIGILANZA PAGINA 34
ART. 39 IRREGOLARITÀ SEMPLICE, REITERATA, PERSISTENTE PAGINA 34
ART. 40 GRAVE ABUSO PAGINA 35
ART. 41 ESERCIZIO ABUSIVO PAGINA 36
ART. 42 REVOCA DELL'AUTORIZZAZIONE PAGINA 36
ART. 43 SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE PAGINA 37
ART. 44 CONTESTAZIONE E NOTIFICAZIONE DELLE VIOLAZIONI PAGINA 37
ART. 45 SCRITTI DIFENSIVI PAGINA 37
ART. 46 VIGILANZA SUL VERSAMENTO DELL'I.P.T. PAGINA 38
TITOLO X - OSSERVATORIO PAGINA 39
ART. 47 ISTITUZIONE DELL'OSSERVATORIO PAGINA 39
ART. 48 COMMISSIONE PERMANENTE PAGINA 39
TITOLO XI – NORME TRANSITORIE E FINALI PAGINA 40
ART. 49 NORMA DI RINVIO PAGINA 40
ART. 50 ENTRATA IN VIGORE PAGINA 40
ART. 51 NORMA FINALE E TRANSITORIA PAGINA 41
INDICE DEGLI ALLEGATI AL PRESENTE REGOLAMENTO E LEGENDA PAGINA 42
Allegato A PAGINA 43
Allegato B PAGINA 44
Allegato C PAGINA 49
Allegato D PAGINA 50
Allegato E PAGINA 53
- 4 di 53 -
- TITOLO I -
GENERALITÀ
ART. 1
FONTI NORMATIVE
1. La materia del settore è disciplinata dalla Legge 8 agosto 1991, n. 264
“Disciplina dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto”
come s.m.i. e della Legge 4 gennaio 1994, n. 11 “Adeguamento della disciplina
dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto e della
certificazione per conto di terzi” e s.m.i., dal Decreto Legislativo 30 aprile 1992,
n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e s.m.i., dal D.P.R. 16 dicembre 1992, n.
495 “Regolamento del Nuovo Codice della Strada” e s.m.i., dai Decreti
Ministeriali di attuazione della L. 264/1991.
2. Si applicano le disposizione del D.M. 9 novembre 1992 “Definizione dei criteri
relativi all'idoneità dei locali degli studi di consulenza per la circolazione dei
mezzi di trasporto ed all'adeguatezza della capacità finanziaria per l'esercizio
della medesima attività” e del D.M. 9 dicembre 1992 “Definizione dei criteri per
la programmazione numerica a livello provinciale ed in rapporto con l'indice
provinciale della motorizzazione civile, delle autorizzazioni all'esercizio
dell'attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto.
3. Si richiamano il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112, “Conferimento di
funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in
attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”, e la L.R. 13 aprile 2001,
n. 11 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali
in attuazione del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112” disciplinanti le
funzioni relative all'autorizzazione e alla vigilanza delle imprese esercenti
l’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto (imprese che di
seguito, per brevità, saranno denominate “Studi”) oltre alla competenza in
materia di espletamento degli esami per il conseguimento dell’idoneità per
- 5 di 53 -
l’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto
spetta alla Provincia.
4. Le competenze sopra definite continuano ad essere esercitate dalle Province,
quali enti di area vasta, rientrando tra le funzioni fondamentali, ai sensi dell'art.
1, comma 85 della Legge 7 aprile 2014, n. 56.
5. Si applicano le disposizioni previste dal Decreto del Presidente della Repubblica
28 dicembre 2000, n. 445 “Disposizioni legislative in materia di
documentazione amministrativa” e s.m.i..
6. E’ applicabile, per le violazioni alle disposizioni del presente Regolamento, l’art.
16 della Legge 16 gennaio 2003, n. 3 “Disposizioni ordinamentali in materia di
pubblica amministrazione”.
7. Per le violazioni amministrative al presente Regolamento e alle vigenti
disposizioni normative si applica la L. 24 novembre 1981, n. 689 “Modifiche al
sistema penale”.
8. Per la dimostrazione del requisito di onorabilità dell'impresa, si applicano le
disposizioni di cui al D.Lgs. 6 settembre 2011 n. 159 “Codice delle leggi
antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di
documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della Legge 13 agosto
2010 n. 136” e s.m.i..
ART. 2
ATTIVITÀ DI CONSULENZA
1. Per “attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto”, di seguito,
per brevità denominata “attività di consulenza”, si intende:
a) lo svolgimento di compiti, relativi alla circolazione di veicoli e di natanti a
motore, di consulenza e di assistenza nonché degli adempimenti specificati
nell’Allegato A al presente Regolamento, e quanto ad essi connesso, effettuati a
titolo oneroso per incarico di qualunque soggetto interessato;
b) le attività di rilascio di certificazione per conto di terzi e gli adempimenti ad
essa connessi, se previsti, alla data di entrata in vigore della L. 264/1991, nella
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licenza per il disbrigo di pratiche automobilistiche rilasciata dal Questore, ai
sensi dell’art. 115 del T.U.L.P.S. approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773.
2. L'incarico del soggetto interessato, in qualunque forma sia stato acquisito, si
considera perfezionato ai fini del presente regolamento al momento
dell'annotazione sul Registro Giornale di cui al successivo art. 33.
2 - BIS
AMBITO DI APPLICAZIONE
1. L'attività di consulenza, come definita dal suddetto articolo, può essere
esercitata, previa autorizzazione della Provincia, ai sensi dell'art. 2, comma 1,
della Legge 264/91:
1) da imprese individuali;
2) da società.
2. L'attività di consulenza può essere inoltre esercitata, previa autorizzazione della
Provincia, ai sensi dell'art. 1, comma 1, della Legge 11/94:
1) da uffici in regime di concessione o di convenzionamento con gli
Automobile Club istituiti successivamente alla data del 5 settembre 1991 a
favore degli Automobile Club competenti, in relazione agli uffici dallo stesso
specificatamente indicati nella richiesta;
2) direttamente da Enti pubblici non economici ai sensi dell'art. 1, comma 4,
della Legge 11/94.
3. Sono escluse dall’applicazione del presente Regolamento le attività svolte dalle
Associazioni di categoria degli autotrasportatori presenti, alla data di entrata in
vigore del Decreto Legge 25 novembre 1995, n. 501, “Interventi per il settore
dell’autotrasporto di cose per conto di terzi, nonché per il personale addetto ai
pubblici servizi di trasporto”, convertito con modificazioni nella legge 5 gennaio
1996, n. 11, nei Comitati provinciali e aderenti alle Associazioni Nazionali
presenti nel Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori di cui alla
Legge 6 giugno 1974, n. 298 “Istituzione dell’albo nazionale degli
autotrasportatori di cose per conto di terzi, disciplina degli autotrasporti di cose
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e istituzione di un sistema di tariffe a forcella per i trasporti di merci su strada”,
esclusivamente per le formalità relative all’autotrasporto per conto di terzi ed a
condizione che l’espletamento delle stesse venga effettuato a titolo gratuito.
- TITOLO II -
AUTORIZZAZIONE
ART. 3
AUTORIZZAZIONE
1. Coloro che intendono esercitare l’attività di cui all’art. 2, devono chiedere
l'autorizzazione al Dirigente competente in materia di Trasporti della Provincia
di Rovigo (che di seguito, per brevità, sarà nominato “Dirigente”).
2. L’autorizzazione sarà rilasciata al titolare di impresa individuale oppure alle
società di persone o di capitali e dovrà essere affissa, in modo visibile, nei locali
dello Studio in cui sono acquisiti gli incarichi dei committenti.
3. L’autorizzazione non può essere rilasciata a soggetti con rapporti di pubblico
impiego o con rapporti di lavoro privato, salve le deroghe di legge o di contratto
e previo espresso assenso del datore di lavoro.
4. L’autorizzazione non può essere rilasciata a coloro che esercitano attività di
servizi tecnico-amministrativi di altro Stato membro dell’Unione Europea,
secondo le disposizioni di quest’ultimo, che fornisca occasionalmente in Italia,
per conto della propria clientela, le prestazioni di consulenza per la circolazione
dei mezzi di trasporto.
5. Chiunque svolga l'attività di consulenza di cui all’art. 2 senza essere in possesso
della prescritta autorizzazione commette esercizio abusivo dell’attività di
consulenza di cui all'art. 41 del presente Regolamento.
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ART. 4
IMPRESA INDIVIDUALE
1. Il titolare dell'impresa individuale che intenda ottenere l’autorizzazione di cui
all'art. 3, deve:
• possedere i requisiti personali e morali indicati all’art. 8;
• essere in possesso dell’attestato di idoneità professionale di cui all’art. 17;
• disporre di adeguata capacità finanziaria di cui all'art. 9;
• disporre di locali idonei, secondo i criteri indicati all’art. 10.
ART. 5
PERSONE GIURIDICHE
1. La società che intende ottenere l’autorizzazione di cui all'art. 3 deve dimostrare:
• che tutti i soci illimitatamente responsabili, nelle società di persone, tutti gli
amministratori che appartengono al consiglio di amministrazione nelle
società di capitali e tutti i soci accomandatari nelle Società in Accomandita
Semplice (di seguito denominate “SAS”) e nelle Società in Accomandita
per Azioni (di seguito denominate SAPA), possiedono i requisiti personali
e morali indicati all’art. 8;
• che almeno uno dei soci/amministratori possiede l’attestato di idoneità
professionale di cui all’art. 17;
• che dispone di adeguata capacità finanziaria di cui all'art. 9;
• che dispone di locali idonei, secondo i criteri indicati all’art. 10.
ART. 6
CITTADINI EXTRACOMUNITARI
1. Possono conseguire l’autorizzazione di cui all’art. 3 anche cittadini non
appartenenti alla Comunità Europea, purché in possesso di tutti i requisiti
previsti dal presente Regolamento ed in regola con la normativa sul soggiorno
degli stranieri in Italia.
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2. L’autorizzazione avrà la stessa validità del permesso CE di lungo periodo, sarà
rinnovata a seguito del rinnovo e decadrà in caso di mancato aggiornamento
dello stesso documento.
ART. 7
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE
1. La domanda di autorizzazione deve essere presentata, secondo il modello di cui
all’Allegato B del presente Regolamento, dal titolare della impresa individuale o
dal legale rappresentante della società, alla Provincia ed indirizzata al Dirigente.
2. All'istanza di cui al comma 1, si devono allegare i documenti e le corrispondenti
dichiarazioni sostitutive rese ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 445/2000, che
comprovano il possesso dei requisiti in capo allo Studio, di cui al TITOLO III
del presente Regolamento. In particolare si deve produrre:
a) l'attestato di idoneità professionale del titolare dell'impresa individuale,
ovvero di uno dei soci illimitatamente responsabili per le società di
persone, o di uno degli amministratori per le società di capitali, ovvero
ancora di uno dei soci accomandatari nel caso di SAS o di SAPA;
b) l'assenso o il nulla osta del datore di lavoro a svolgere l’attività di
consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto nel caso in cui il
responsabile professionale di cui alla lettera a) abbia in essere un rapporto
di pubblico impiego o un rapporto di lavoro privato;
c) l'attestazione di capacità finanziaria secondo quanto definito dal successivo
art. 9;
d) copia semplice dell’atto costitutivo per le SNC e per le SAS;
e) copia semplice dell’atto costitutivo e dello Statuto per tutti gli altri tipi di
Società;
f) la documentazione attestante la disponibilità dei locali secondo quanto
previsto dal successivo art. 12;
g) la dichiarazione del possesso della certificazione di agibilità dell’edificio,
con destinazione d’uso compatibile con l’attività di studio di consulenza ai
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sensi della normativa edilizia vigente (art. 24 del D.P.R. 6 giugno 2001, n.
360 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
edilizia”). Qualora il certificato di agibilità manchi, lo stesso è sostituito
dalla dichiarazione del Comune che l’immobile ne è privo per ragioni
strettamente oggettive e che nulla osta al suo utilizzo per l’attività di studio
di consulenza;
h) la planimetria quotata dei locali in scala 1:100 vidimata da un tecnico
abilitato;
i) l' attestazione di versamento una tantum di € 25,82 effettuato sul c/c n.
1453 intestato a Tesoreria Provinciale dello Stato - Capo XV Capitolo 2454
art. 01 - Rovigo;
l) copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del
richiedente;
m) copia di un documento di riconoscimento in corso di validità dei soci
illimitatamente responsabili, ovvero degli amministratori oppure dei soci
accomandatari, a seconda della forma di società richiedente, con allegato
l'autocertificazione rilasciata ai sensi del D.P.R. 445/00, attestante
l'onorabilità di cui all'art. 8 del presente Regolamento;
n) una marca da bollo da apporre nell'atto di autorizzazione.
3. Al fine di anticipare la procedura di rilascio dell’autorizzazione, il titolare o il
legale rappresentante potrà far precedere la domanda di cui al presente articolo
da una istanza preventiva di richiesta di sopralluogo dei locali in cui si svolgerà
l’attività dello Studio, allegando i documenti di cui al comma 2 lett. g) e h).
4. L’attività, deve essere iniziata, a pena di decadenza dell’autorizzazione, entro
trenta giorni dal conseguimento della autorizzazione stessa ed entro i successivi
trenta giorni dovrà essere presentata alla Provincia documentazione atta ad
attestare l’avvenuta denuncia di inizio attività presso il Registro Imprese della
C.C.I.A.A. di Rovigo.
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5. Il termine per l’inizio dell’attività, di cui al comma 4, può essere prorogato dal
Dirigente, previa motivata domanda dell’interessato, per un periodo non
superiore a novanta giorni ed in presenza di rilevanti e documentati motivi.
6. Il mancato rispetto dei termini di cui al comma 4 per la presentazione alla
Provincia della documentazione atta ad attestare l'effettivo inizio dell'attività di
consulenza e la relativa denuncia presso il Registro Imprese di Rovigo,
costituiscono irregolarità semplice nell’esercizio dell’attività di consulenza di
cui all'art. 39 del presente Regolamento.
- TITOLO III -
REQUISITI
MORALI - PROFESSIONALI - TECNICI
ART. 8
REQUISITI PERSONALI E MORALI
1. I soggetti di cui agli articoli 4, 5 e 6, devono possedere, ai fini dell’ottenimento
della autorizzazione per l’esercizio delle attività di consulenza, i seguenti
requisiti:
a) essere cittadini italiani residenti in Italia, o cittadini di uno degli Stati
membri della Comunità Europea stabiliti in Italia o cittadini
extracomunitari in regola con la normativa sul soggiorno degli stranieri in
Italia;
b) avere raggiunto la maggiore età;
c) non avere riportato condanne per delitti contro la Pubblica
Amministrazione, contro l’amministrazione della Giustizia, contro la
fede pubblica, contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio,
ovvero per i delitti di cui agli artt. 575, 624, 628, 629, 630, 640, 646, 648 e
648-bis del Codice Penale, o per qualsiasi altro delitto non colposo per il
quale la legge preveda la pena di reclusione non inferiore, nel minimo a due
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anni e, nel massimo, a cinque anni salvo che non sia intervenuta sentenza
definitiva di riabilitazione;
d) non essere stati sottoposti a misure amministrative di sicurezza personali o
a misure di prevenzione;
e) non essere stati interdetti o inabilitati;
f) di non trovarsi nelle condizioni che determinano cause di divieto o di
decadenza previste dalle disposizioni del D.lgs. n. 159/2011 e degli artt. 1
e 2 della L. n. 136/2010 e s.m.i..
2. Qualora venga meno uno dei requisiti di cui al comma 1 lett. a), c), d), e) e f)
l’autorizzazione di cui all’art. 3 verrà revocata ai sensi dell'art. 42, salvo il
caso in cui lo Studio presenti istanza di sospensione dell'attività di consulenza
per un periodo massimo di 30 giorni dall'accertamento della perdita del
requisito.
3. L'esercizio dell'attività in mancanza del requisito morale di cui al presente
articolo, configura la fattispecie del grave abuso di cui all'art. 40 del presente
Regolamento.
ART. 9
CAPACITÀ FINANZIARIA
1. La capacità finanziaria della singola impresa non deve essere inferiore a €
51.645,69.
2. La capacità finanziaria posseduta dall’impresa, ai fini dell’inizio dell’attività di
studio di consulenza, dovrà essere comprovata mediante attestazione di
affidamento nelle varie forme tecniche, secondo il modello di cui all'Allegato
C del presente Regolamento (di cui all'allegato I del Decreto Ministeriale del
09/11/1992), rilasciata da parte di:
• aziende o istituti di credito;
• società finanziarie con capitale sociale non inferiore a € 2.582.284,50.
3. La perdita della capacità finanziaria comporta la revoca dell’autorizzazione di
cui all'art. 42, salvo il caso in cui lo Studio presenti istanza di sospensione
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dell'attività di consulenza per un periodo massimo di 30 giorni dall'accertamento
della perdita del requisito.
4. L'esercizio dell'attività in mancanza del requisito finanziario di cui al presente
articolo, configura la fattispecie del grave abuso di cui all'art. 40 del presente
Regolamento.
ART. 10
LOCALI
1. Fermo restando quanto disposto in materia edilizia ed igienico-sanitaria, i locali
degli Studi dovranno essere adibiti esclusivamente all’esercizio di servizi
relativi alla circolazione dei mezzi di trasporto.
2. I locali dello Studio di consulenza dovranno essere completamente separati in
modo permanente, con elementi rigidi ed inamovibili, da altri eventuali locali
diversamente utilizzati, avere l’altezza minima prevista dal Regolamento
Edilizio del Comune in cui sono situati e comprendere almeno:
a) un ufficio ed un archivio di almeno 30 mq. di superficie complessiva;
b) servizi igienici, illuminati ed aerati, composti da bagno e antibagno;
c) un ingresso autonomo da quello di ogni altra attività svolta nell'edificio in
cui sono ubicati i locali.
3. L’ufficio dovrà essere aerato, illuminato e dotato di un arredamento atto a
consentire un agevole stazionamento del pubblico e, qualora sia ubicato in
ambiente diverso dall’archivio, non dovrà avere superficie inferiore ai 20 mq., a
prescindere dalle dimensioni dello stesso archivio.
4. Qualora l’attività di consulenza debba essere svolta in locali in cui viene già
esercitata l’attività di autoscuola, i locali destinati all’attività dello Studio e della
autoscuola potranno avere in comune l’ingresso e gli uffici di segreteria diretti
alla ricezione del pubblico ed al ricevimento degli incarichi, sempre
nell’osservanza di quanto prescritto ai precedenti commi 1, 2 e 3.
- 14 di 53 -
5. Il disposto del presente articolo si applica anche alle imprese individuali o
società che trasferiscono la propria sede per qualsiasi motivo, salvo quanto
disposto al successivo comma 7.
6. Nel caso di trasferimento della sede, il titolare o il legale rappresentante dovrà
chiedere, al Dirigente, l’aggiornamento della autorizzazione.
7. Non si applicano le disposizioni stabilite ai commi 1, 2 e 3 del presente articolo
unicamente agli Studi autorizzati alla data di entrata in vigore della L. 264/1991,
ovvero il 5 settembre 1991, fintantoché esercitano l’attività negli attuali locali, o
che trasferiscono la propria sede a causa di sfratto.
8. Le caratteristiche dei locali non potranno essere modificate se non previa istanza
di aggiornamento dell'autorizzazione da parte del Dirigente.
9. L’uso dei locali diverso da quanto disposto dai precedenti commi precedenti e la
modifica degli stessi senza l'assenso del Dirigente costituiscono grave
irregolarità nell'esercizio dell'attività di consulenza di cui all'art. 39 del presente
Regolamento.
10. La perdita della disponibilità dei locali comporta la revoca dell’autorizzazione
di cui all'art. 42, salvo il caso in cui lo Studio presenti istanza di sospensione
dell'attività di consulenza per un periodo massimo di 30 giorni dall'accertamento
della perdita del requisito.
11. Il trasferimento della sede senza l’autorizzazione del Dirigente costituisce grave
abuso nell’esercizio dell’attività di consulenza di cui all'art. 40.
ART. 11
RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
1. La responsabilità professionale per l’esercizio dell’attività di cui all’art. 2 grava
sul soggetto in possesso dell'attestato di idoneità professionale così come
individuato, in conformità agli articoli artt.li 4, 5 e 6, dal titolare
dell'autorizzazione, che può rivestire tale funzione esclusivamente per un unico
Studio.
- 15 di 53 -
2. Il soggetto di cui al precedente comma 1 deve essere in possesso dei requisiti
morali di cui all'art. 8, comma 1, lett. c) d) e) e f).
3. L'assenza “breve” del responsabile professionale, ovvero fino a 10 giorni
consecutivi e lavorativi, deve essere immediatamente comunicata al Dirigente,
che ne terrà conto al fine dei controlli e delle verifiche. Tale comunicazione non
è necessaria nel caso di assenza del responsabile per una sola giornata di lavoro.
4. L'assenza “temporanea” del responsabile professionale si configura qualora lo
stesso rimanga assente per un periodo superiore a 10 giorni consecutivi ma
inferiore a 30; lo Studio deve sostituirlo provvisoriamente con altro soggetto
in possesso dell’attestato di idoneità professionale, purché collegato con lo
Studio anche da un semplice rapporto di collaborazione anche occasionale. Tale
sostituzione non può in ogni caso superare i trenta giorni complessivi all’anno,
anche non continuativi. In tal caso deve darne preventiva comunicazione
motivata al Dirigente indicando la durata della sostituzione e il nominativo del
soggetto che assume la responsabilità professionale nel periodo di sostituzione.
Alla comunicazione dovranno essere allegati l’attestato di idoneità
professionale, documentazione attestante il rapporto di collaborazione con lo
Studio e copia di un documento di riconoscimento del sostituto, qualora non già
depositato presso il competente Ufficio provinciale. Diversamente, lo Studio
dovrà chiedere la sospensione dell'attività di consulenza al Dirigente, come
stabilito dall'art. 36.
5. L'assenza “prolungata e continuata” del responsabile professionale oltre i 30
giorni, ferma restando la sua responsabilità professionale, comporta la necessità,
al fine di garantire e tutelare sia gli interessi pubblici connessi all'esercizio
dell'attività di consulenza, sia gli interessi dei cittadini e delle imprese che si
rivolgono agli operatori del settore, che lo Studio di consulenza affianchi lo
stesso lo stesso responsabile con altro soggetto “preposto” formalmente
all'attività di consulenza in possesso dei requisiti morali e professionali, purché
collegato legalmente all'impresa ovvero in presenza di un regolare rapporto di
lavoro con lo stesso studio. Lo Studio deve comunicare tempestivamente tale
- 16 di 53 -
circostanza, indicando il nominativo del soggetto “preposto” e la
documentazione idonea a comprovare i suddetti requisiti; nel suddetto caso
l'autorizzazione viene aggiornata.
6. La mancata comunicazione della “assenza breve” di cui al comma 3, costituisce
irregolarità semplice di cui all'art. 39; mentre la sostituzione del responsabile
professionale diversamente dalle disposizioni prescritte dai commi 4 e 5 del
presente articolo, costituisce grave irregolarità nell’esercizio dell’attività di cui
all'art. 39 del presente Regolamento.
7. Il mancato rispetto di quanto previsto al comma 2 ovvero la nomina del
responsabile privo dei requisiti ivi richiesti configura grave abuso nell’esercizio
dell’attività di consulenza di cui all'art. 40.
8. Qualora, infine, lo Studio si trovi nelle condizioni di non riuscire a sostituire il
responsabile professionale, deve chiedere la sospensione dell'attività ai sensi
dell'art. 36 del presente Regolamento, ovvero, in mancanza, si dovrà provvedere
alla revoca dell'autorizzazione di cui all'art. 42.
ART. 12
ACCESSO AGLI UFFICI PUBBLICI
E TESSERA DI RICONOSCIMENTO
1. Per “Uffici Pubblici”, nell’ambito dell’esercizio dell’attività di cui all’art. 2, si
intendono, a titolo indicativo, la Provincia, l’Ufficio Territoriale del Governo, la
Questura, l’Ufficio del Pubblico Registro Automobilistico, l’Ufficio della
Motorizzazione Civile, il Tribunale, l’Ispettorato di Porto, la Capitaneria di
Porto, la C.C.I.A..
2. L’accesso agli Uffici Pubblici di cui al comma 1 è ammesso agli interessati o a
persona dagli stessi formalmente delegata, secondo le ordinarie disposizioni
dell'istituto civilistico; il delegato, pertanto, non può agire nell’esercizio di libera
professione o di impresa, potendo in tutti i casi ricevere un numero massimo di 3
deleghe, definito convenzionalmente per evitarne gli abusi.
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3. L’accesso agli Uffici Pubblici, come sopra definiti, è ammesso senza alcuna
limitazione a coloro che sono muniti di idonea tessera di riconoscimento
rilasciata dalla Provincia.
4. Lo Studio di consulenza può chiedere al Dirigente il rilascio della tessera di
riconoscimento a favore dei propri dipendenti (a tempo pieno, part-time o a
tempo determinato), al lavoratore autonomo con il quale sussiste un rapporto di
collaborazione, ovvero ai propri collaboratori familiari, agli associati in
partecipazione ed ai dipendenti degli Enti Pubblici non economici, di cui all'art.
123, comma 13, del D.lgs. 285/1992; alla suddetta domanda dovrà essere
allegata, a seconda del caso, copia dell'estratto del Libro Unico del Lavoro, copia
del contratto di collaborazione (oltre al Libro Unico del Lavoro) copia dell'atto
costitutivo di impresa familiare.
5. É altresì ammesso l’accesso agli Uffici Pubblici, di cui al presente articolo, alle
Associazioni di cui all’art. 2bis comma 3, alle condizioni e per le finalità
previste dal medesimo comma.
- TITOLO IV -
GESTIONE DELL'AUTORIZZAZIONE
ART. 13
RILASCIO E VALIDITÀ DELL’AUTORIZZAZIONE
1. L’autorizzazione verrà rilasciata compatibilmente con i parametri fissati dalla
programmazione provinciale di cui al successivo art. 16.
2. La validità dell'autorizzazione è subordinata al permanere dei requisiti descritti
dalla legge e riportati negli articoli sopra descritti; la perdita di uno o più degli
stessi requisiti deve essere comunicato dal responsabile dello Studio di
consulenza alla Provincia entro 15 giorni dal verificarsi dell'evento. In
mancanza, si configura grave abuso nell’esercizio dell’attività di consulenza di
cui all'art. 40 del presente Regolamento.
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ART. 14
DISCIPLINA DELL’AUTORIZZAZIONE
1. Oltre a quanto previsto dall’art. 3, sono assoggettate al rilascio di una nuova
autorizzazione le seguenti fattispecie:
a) la trasformazione societaria;
b) la fusione e l'incorporazione di più soggetti preesistenti e titolari di
autorizzazione all'esercizio dell'attività di consulenza;
c) il trasferimento del complesso aziendale a titolo universale o particolare.
2. Nel caso di cui al comma 1, lettera a), il nuovo soggetto risultante dalla
trasformazione chiederà al Dirigente una nuova autorizzazione che va a
sostituire quella rilasciata al soggetto preesistente.
3. Nel caso di cui al comma 1, lettera b), il nuovo soggetto risultante dalla fusione
o dall'incorporazione, chiederà al Dirigente una nuova autorizzazione, derivante
da uno dei titoli autorizzativi facenti capo ai soggetti coinvolti nel mutamento.
Le restanti autorizzazioni verranno “liberate” per una loro eventuale
riassegnazione.
4. Nel caso di cui al comma 1, lett. c), il nuovo soggetto che acquista o eredita lo
Studio preesistente dovrà chiedere l’autorizzazione in sostituzione di quella in
capo al cedente o al de cuius; nell'ipotesi di trasferimento a titolo particolare il
cedente, con contestuale atto separato, deve dichiarare di rinunciare al titolo
autorizzativo. La nuova autorizzazione verrà rilasciata, previa verifica dei
requisiti di cui agli artt. 10 e 11.
5. Nel caso di decesso o sopravvenuta incapacità fisica o giuridica del titolare o del
socio amministratore di società che fosse in possesso dell’attestato di idoneità
professionale, l’attività può essere proseguita provvisoriamente a condizione
che ne venga fatta richiesta dagli eredi o dagli aventi causa del titolare o del
socio amministratore, al Dirigente, allegando l'idonea documentazione attestante
l’incapacità giuridica del soggetto. L’autorizzazione avrà validità per un periodo
non superiore a due anni, prorogabili per un ulteriore anno qualora sussistano
giustificati e comprovati motivi. I soggetti subentrati, entro i suddetti termini,
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dovranno dimostrare di essere in possesso dell’attestato di idoneità professionale
di cui all’art. 17. In caso contrario, l’autorizzazione verrà dichiarata decaduta e
sarà ritirata.
6. La domanda di cui al comma precedente deve essere presentata entro trenta
giorni dalla data del decesso o dalla data del certificato medico o del
provvedimento attestanti l’incapacità fisica o l’incapacità giuridica del soggetto.
7. Nel caso si modifichi la sola denominazione dello Studio, senza alcuna
variazione alla compagine sociale nel caso di persona giuridica, il titolare dello
Studio, o il legale rappresentante, deve chiedere al Dirigente, entro trenta giorni
dalla modifica, l’aggiornamento della autorizzazione, dichiarando che la nuova
denominazione è stata variata anche presso la C.C.I.A.A. di Rovigo.
8. La mancata comunicazione entro i termini suddetti di quanto indicato nel
comma 7 comporta la configurazione dell'irregolarità semplice
nell'espletamento dell'attività di consulenza, di cui all'art. 39 del presente
Regolamento.
9. Il proseguimento della attività senza provvedere alle comunicazione e alle
conseguenti richieste come definite nei suddetti commi 2, 3, 4, 5 e 6, costituisce
grave abuso nell’esercizio dell’attività di consulenza, di cui all'art. 40 del
presente Regolamento.
ART. 15
SEDI SECONDARIE
1. Il titolare o legale rappresentante di uno Studio già autorizzato al fine di aprire
una o più sedi secondarie dello stesso deve chiedere il rilascio di una nuova
autorizzazione presentando istanza al Dirigente, ai sensi dell’art. 7 del presente
Regolamento.
2. Il rilascio della autorizzazione per la sede secondaria sarà subordinato alla
programmazione numerica di cui all’art. 16 e alla nomina di un institore,
preposto alla gestione della sola sede secondaria, o l'indicazione di un socio
illimitatamente responsabile, nel caso di una società di persone, di un socio
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accomandatario, nell'ipotesi di una SAS o di una SAPA, o di un amministratore
nelle società di capitali, in possesso dei requisiti di cui all’art. 8 e dell’attestato
di idoneità professionale di cui all’art. 17, quale responsabile professionale della
stessa sede.
3. I locali delle sedi secondarie sono soggetti a quanto disposto dall'art. 10.
ART. 16
PROGRAMMAZIONE NUMERICA DELLE AUTORIZZAZIONI
1. Il numero di autorizzazioni per l’esercizio della attività di consulenza per la
circolazione dei mezzi di trasporto è determinato, su base provinciale, ai sensi
del Decreto del Ministro dei Trasporti 9 dicembre 1992 “Definizione dei criteri
per la programmazione numerica a livello provinciale, ed in rapporto con
l’indice provinciale della Motorizzazione Civile, delle autorizzazioni
all’esercizio della attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di
trasporto”.
2. Il numero delle autorizzazioni rilasciabili complessivamente potrà subire
variazioni in eccesso o in difetto secondo il variare del numero dei veicoli
circolanti immatricolati nella Provincia come risultanti dalla verifica triennale
effettuata sulla base dei dati forniti dall’ACI o dall’Ufficio UMC o dall’Istat.
3. Potranno essere rilasciate nuove autorizzazioni solamente nei Comuni in cui il
numero delle autorizzazioni esistenti è inferiore al rapporto: veicoli
esistenti/2.400.
4. Il Dirigente, a seguito della verifica di cui al comma 2, provvederà, per ciascun
semestre di ogni anno, tramite Bando, a rendere nota la disponibilità di
autorizzazioni per singolo Comune. Con lo stesso Bando saranno definiti i
termini entro i quali gli interessati potranno produrre le istanze per ottenere le
autorizzazioni disponibili.
5. Quando il numero delle istanze è superiore al numero delle autorizzazioni
rilasciabili per territorio comunale, le autorizzazioni saranno rilasciate sulla base
dei seguenti criteri, da applicarsi in ordine di sequenza:
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a) il maggior periodo di tempo costituente esperienza lavorativa o
professionale presso uno Studio di consulenza automobilistica, sia come
dipendente sia come amministratore dello stesso, purché comprovata da
idonea documentazione;
b) l'anzianità dell’attestato di idoneità professionale.
6. Qualora i criteri definiti al comma 5 non fossero sufficienti a stabilire la priorità
di assegnazione, si procederà alla aggiudicazione “per sorteggio” alla presenza
di tutti coloro che hanno presentato regolare istanza.
- TITOLO V -
IDONEITÀ PROFESSIONALE
ART. 17
ATTESTATO DI IDONEITÀ PROFESSIONALE
1. L’autorizzazione per l’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione
dei mezzi di trasporto viene rilasciata solo qualora i soggetti di cui agli artt. 4, 5
e 6 possiedano l’attestato di idoneità professionale, rilasciato da una Provincia o
dalla Motorizzazione Civile.
2. L’attestato deve essere posseduto anche da coloro che, pur esercitando l’attività
di consulenza anteriormente al 6 settembre 1991 ed avendo ottenuto la
conversione della licenza rilasciata dal Questore, intendano avviare nuovi Studi.
3. L'esercizio dell'attività di consulenza in difetto dell'idoneità professionale
configura esercizio abusivo della professione di cui all'art. 41 del presente
Regolamento e comporta la comunicazione all’Autorità Giudiziaria per
l’eventuale applicazione dell’art. 348 del Codice Penale.
ART. 18
ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DELL’ATTESTATO
1. Possono sostenere l’esame presso la Provincia di Rovigo sia soggetti residenti
nel territorio provinciale che soggetti non residenti.
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2. La sessione d’esame verrà indetta almeno una volta l’anno con provvedimento
del Dirigente e ne sarà data notizia tramite apposito Bando di cui al successivo
art. 19, che sarà approvato con il medesimo provvedimento.
3. L’attestato verrà rilasciato dalla Provincia di Rovigo ai candidati che
supereranno con esito positivo l’esame disciplinato dagli articoli di cui seguito
descritti.
ART. 19
BANDO
1. Il Bando con cui si disciplina l'espletamento dell'esame per il conseguimento
dell'idoneità professionale deve contenere:
a) le modalità ed i termini entro i quali presentare la domanda di ammissione
all’esame;
b) il modello della suddetta domanda,
c) la data in cui si terrà la prova d'esame,
d) la sede presso la quale si terrà la prova.
ART. 20
REQUISITI MORALI E TITOLI
1. Sono ammessi a sostenere l’esame per il conseguimento dell’idoneità
professionale coloro che sono in possesso dei requisiti di cui al precedente art. 8
e abbiano conseguito, alla data di presentazione della domanda, un diploma di
istruzione superiore di secondo grado, o un diploma ad esso equiparato.
ART. 21
DOMANDA DI AMMISSIONE
1. Il candidato dovrà presentare la domanda di ammissione all’esame - utilizzando
il modello allegato al Bando di cui all’art. 19 del presente Regolamento
indirizzandola al Dirigente, unitamente alla attestazione di versamento di €
100,00 su c.c. n. 11025459 intestato a “Provincia di Rovigo – Servizio
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Tesoreria”, indicando nella causale “Diritti per esame di idoneità professionale
all’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di
trasporto”.
2. Nella domanda il candidato dovrà dichiarare, ai sensi degli artt. 46 e 47 del
D.P.R. 445/2000, la sussistenza dei requisiti previsti dall’art. 20 del presente
Regolamento.
ART. 22
PROGRAMMA D’ESAME
1. L’esame verterà sulle seguenti discipline:
• La circolazione stradale.
• Il trasporto di merci.
• La navigazione.
• Il Pubblico Registro Automobilistico.
• Il regime tributario.
2. Nell’Allegato D vengono riportati in dettaglio gli argomenti d’esame per
ciascuna disciplina.
ART. 23
COMMISSIONE D’ESAME
1. Con il provvedimento con cui è approvato il Bando di cui all’art. 19 viene
istituita la Commissione Esaminatrice che sarà così composta:
• il Dirigente, o suo delegato, che la presiede;
• due funzionari appartenenti all’Area competente in materia di Trasporti, con
qualifica professionale almeno di categoria D1;
2. Funge da segretario un dipendente della stessa Area, con qualifica professionale
almeno di categoria C.
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ART. 24
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
1. L’esame consiste in una prova scritta della durata di un’ora.
2. La prova scritta si compone di cinque parti, una per ogni disciplina di cui all’art.
22, ciascuna articolata in dieci quesiti a risposta multipla predeterminata.
3. Con provvedimento del Dirigente, da emanarsi almeno trenta giorni prima della
effettuazione della prova scritta, saranno approvati gli elenchi, uno per ogni
disciplina definita all’art. 22, tra i quali la Commissione Esaminatrice sceglierà i
quesiti oggetto della prova scritta.
ART. 25
VALUTAZIONE DELLA PROVA D’ESAME
1. Al candidato sarà attribuito un punto per ogni risposta esatta¸ saranno attribuiti
zero punti per ogni risposta non data e sarà tolto un punto per ogni risposta
errata.
2. L’esame sarà superato qualora il candidato consegua almeno sette punti per
ognuna delle cinque parti in cui è articolata la prova d’esame.
ART. 26
RILASCIO DELL’ATTESTATO
1. A seguito del superamento dell’esame viene rilasciato l’attestato di idoneità
professionale all’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei
mezzi trasporto come da Allegato E del presente Regolamento.
2. A cura della Provincia sarà reso disponibile, anche a mezzo sito internet,
l’elenco di coloro che hanno conseguito l’attestato.
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- TITOLO VI -
AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA
ART. 27
SOGGETTI
1. L’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto può essere
esercitata anche dalle delegazioni dirette od indirette dell’Automobile Club
d’Italia o dell’Automobile Club provinciale.
2. Le delegazioni dirette sono uffici gestiti o dipendenti direttamente
dall’Automobile Club d’Italia – sede centrale – o dall’Automobile Club
provinciale.
3. Le delegazioni indirette sono uffici che esercitano l’attività di consulenza
automobilistica in regime di concessione o di convenzionamento con
l’Automobile Club d’Italia o con l’Automobile Club provinciale.
ART. 28
AUTORIZZAZIONE DELLE DELEGAZIONI DIRETTE ED INDIRETTE
1. Per potere esercitare l'attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di
trasporto le delegazioni dirette ed indirette istituite dopo il 5 settembre 1991
devono conseguire l’autorizzazione di cui all’art. 3 e seguenti del presente
Regolamento.
2. La domanda tesa al rilascio della autorizzazione per le delegazioni dirette ed
indirette deve essere presentata dall’Automobile Club d’Italia o dall’Automobile
Club provinciale.
3. L’Automobile Club d’Italia, l’Automobile Club provinciale e le rispettive
delegazioni dirette ed indirette sono soggetti alle disposizioni previste dal
presente Regolamento.
4. É fatto obbligo all’Automobile Club d’Italia e all’Automobile Club provinciale
di comunicare alla Provincia, entro 15 giorni, l’estinzione degli uffici o delle
delegazioni dirette ed indirette.
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5 Il mancato rispetto dei termini di cui al precedente comma costituisce una grave
irregolarità nell’esercizio dell’attività di consulenza, di cui all'art. 39 del
presente Regolamento.
- TITOLO VII -
AUTOSCUOLE
ART. 29
COMPETENZE DELLE AUTOSCUOLE
1. Le autoscuole, individuate dall’art. 123 del D. Lgs. 285/1992, svolgono in via
esclusiva gli adempimenti connessi alla effettuazione dell’esame per conducenti
di veicoli a motore.
2. Le autoscuole svolgono altresì attività di consulenza per la circolazione dei
mezzi di trasporto, limitatamente alle funzioni di assistenza e agli adempimenti
relativi alle operazioni concernenti le patenti di guida e i certificati di
abilitazione professionale alla guida dei mezzi di trasporto.
3. La attività di consulenza definita al precedente comma 2 può essere effettuata
nei confronti di qualsiasi soggetto interessato, anche non iscritto all’autoscuola
in qualità di allievo.
4. Le autoscuole, per lo svolgimento delle attività di cui ai commi 1 e 2, non
devono conseguire l’autorizzazione per esercitare l’attività di consulenza per la
circolazione dei mezzi di trasporto, disciplinata dall’art. 3 del presente
Regolamento.
5. Nello svolgimento dell'attività di consulenza i soggetti di cui al suddetto comma
2, devono attenersi alle disposizioni del presente Regolamento.
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ART. 30
NORME REGOLAMENTARI APPLICABILI
1. All’esercizio da parte delle autoscuole delle attività individuate al comma 2 del
precedente articolo si applicano le norme del presente Regolamento in materia
di:
• accesso agli Uffici Pubblici;
• orari di apertura;
• tariffe;
• registro-giornale;
• ricevute sostitutive;
• sanzioni.
- TITOLO VIII -
GESTIONE DELLO STUDIO
ART. 31
ORARI DI APERTURA
1. Entro trenta giorni dalla data di inizio della attività il titolare o legale
rappresentante dovrà comunicare alla Provincia gli orari di apertura al pubblico
dello Studio; qualora lo studio sia Sportello Telematico dell'Automobilista
(S.T.A.) dovrà adottare un orario di apertura al pubblico per almeno 25 ore
settimanali, in modo da garantirne un'adeguata continuità del servizio ai loro
utenti.
2. Qualora i suddetti orari subiscano variazioni definitive, il titolare o legale
rappresentante dovrà darne comunicazione alla Provincia entro 5 giorni dalla
data di modifica.
3. Il titolare o legale rappresentante dovrà comunicare alla Provincia il periodo di
chiusura per ferie, prima dell’inizio dello stesso.
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4. Il mancato rispetto di quanto previsto ai commi precedenti costituisce
irregolarità semplice nell’esercizio dell’attività di consulenza ai sensi dell'art.
39 del presente Regolamento.
ART. 32
TARIFFE ED INFORMAZIONI ALL’UTENZA
1. Entro il 31 gennaio di ogni anno lo Studio dovrà depositare in Provincia le
tariffe praticate per ciascuna formalità ovvero una dichiarazione di non
variazione delle stesse.
2. Una copia delle tariffe applicate dallo Studio e una del logo per l’attività dello
Sportello Telematico dell’Automobilista (S.T.A.), vistati entrambi dalla
Provincia, dovrà essere permanentemente affissa in modo visibile al pubblico,
presso i locali dello Studio in cui vengono acquisiti gli incarichi dei committenti.
3. Dovrà, inoltre, essere affisso, in modo visibile, un avviso che indichi la
possibilità, per l’utente, di inoltrare reclami in merito all’attività di consulenza
per la circolazione dei mezzi di trasporto esercitata dallo Studio, anche al
Dirigente dell’Area competente in materia di trasporti della Provincia.
4. L’applicazione di tariffe superiori a quelle vistate dalla Provincia costituisce
grave abuso nell’esercizio dell’attività di consulenza di cui al successivo art.
40.
5. Il mancato rispetto dei termini di cui al comma 1, il mancato deposito delle
tariffe, previsto dal comma 1, e le mancate affissioni previste dai commi 2 e 3,
costituiscono irregolarità semplici nell’esercizio dell’attività di consulenza di
cui all'art. 39 del presente Regolamento.
ART. 33
REGISTRO-GIORNALE
1. Il titolare o il legale rappresentante dello Studio predispone il Registro-Giornale
di cui all’art. 6 della L. 264/1991 il quale, prima di essere messo in uso, dovrà
essere vidimato e numerato in ogni sua pagina a norma di legge.
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2. Il Registro-Giornale dovrà essere completato, per ogni formalità, in ogni sua
parte e contenere i seguenti dati:
• numero progressivo attribuito all’incarico;
• dati identificativi (nome, cognome e residenza oppure denominazione e
sede) del soggetto che ha commissionato l’espletamento della pratica;
• dati identificativi del veicolo (numero di targa o di telaio) o del documento
relativamente al quale viene espletata la formalità;
• tipo di formalità da espletare (per es. trasferimento di proprietà,
immatricolazione, duplicato patente, ecc.);
• tipo di adempimenti svolti (per es. P.R.A., Motorizzazione, ecc.) qualora
svolti verso uffici pubblici;
• data di rilascio della ricevuta di cui al successivo art. 34 e numero
progressivo della stessa;
3. Nella compilazione del Registro Giornale ad un numero progressivo deve
corrispondere esclusivamente una formalità.
4. Sul registro non sono ammessi campi bianchi, cancellature, raschiature o
abrasioni: eventuali errori devono essere corretti mantenendo visibile l’errore
stesso e indicando le correzioni mediante annotazioni, convalidate dal titolare o
dal legale rappresentante dello Studio.
5. La stampa del Registro Giornale, salve le regole sulla tenuta informatica, può
avvenire in conformità con l’art. 7, comma 4-ter, del Decreto Legge 10 giugno
1994, n. 357 “Disposizioni tributarie urgenti per accelerare la ripresa
dell’economia e dell’occupazione, nonché per ridurre gli adempimenti a carico
del contribuente”, convertito dalla Legge 8 agosto 1994, n. 489 e modificato
dall’art. 3 della Legge 21 novembre 2000, n. 342 “Misure in materia fiscale”.
6. La compilazione del registro deve avvenire a cura del responsabile professionale
il quale deve provvedere alla registrazione entro il giorno stesso in cui vengono
prese in carico le formalità.
7. La mancanza anche di uno solo dei dati del Registro Giornale di cui al comma 2,
la annotazione, in capo ad un solo numero di registrazione, di più formalità
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nonché il mancato rispetto di quanto previsto al comma 6 costituisce
irregolarità semplice nell’esercizio dell’attività di consulenza di cui all'art. 39
del presente Regolamento.
ART. 34
RICEVUTE DI CONSEGNA
DEI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE DEL MEZZO DI TRASPORTO O
DEI DOCUMENTI DI ABILITAZIONE ALLA GUIDA
1. Quando il responsabile professionale ovvero, in caso di assenza o sostituzione,
uno dei soggetti di cui all'art. 11, commi 4 e 5, ritira i documenti di circolazione
dei mezzi di trasporto o i documenti di abilitazione alla guida per gli
adempimenti di competenza, rilascia all’interessato una ricevuta conforme al
modello allegato A al Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
del 19 novembre 2011 “Individuazione delle caratteristiche e delle regole
tecniche di rilascio della ricevuta di consegna dei documenti di circolazione e
dei documenti di abilitazione alla guida dei veicoli a motore prevista
dall'articolo 7 della legge 8 agosto 1991, n. 264”.
2. Le ricevute di cui al comma 1 devono essere rilasciate secondo la procedura
informatizzata attraverso il collegamento telematico con il Centro Elaborazione
dati della Direzione generale per la motorizzazione e deve essere sottoscritta da
persona legittimata ai sensi della legge n. 264 del 1991; il C.E.D. della
Direzione generale per la motorizzazione, verificata la congruenza dei dati
ricevuti con quelli presenti in archivio, consente la stampa della ricevuta di
consegna, che deve avvenire su carta intestata dello studio di consulenza.
3. Le ricevute di cui al comma 1 sostituiscono a tutti gli effetti il documento di
circolazione del mezzo di trasporto ovvero l’estratto dello stesso oppure il
documento di abilitazione alla guida, per la durata massima di trenta giorni dalla
data del rilascio, non rinnovabile né reiterabile ed è valida per la circolazione
nella misura in cui ne sussistano le condizioni; tale data di emissione deve
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corrispondere al giorno di annotazione sul registro-giornale tenuto da queste
imprese o società.
4. Chiunque abusivamente rilascia la ricevuta è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da euro 422,00 a euro 1.695,00.
Alla contestazione di tre violazioni nell'arco di un triennio consegue la revoca
dell'autorizzazione di cui all'art. 42 del presente Regolamento.
5. Ogni altra irregolarità, salvo quanto disposto dal suddetto comma 4, nel rilascio
della ricevuta è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una
somma da euro 85,00 a euro 338,00.
ART. 35
CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI
1. I documenti relativi a ciascuna formalità dovranno essere conservati presso
l’archivio o il domicilio fiscale dello Studio. Qualora l’archivio o il domicilio
fiscale sia diverso dalla sede presso la quale viene svolta l'attività, ne dovrà
essere data comunicazione alla Provincia entro trenta giorni dalla data di
deposito del primo documento.
2. Relativamente a ciascuna formalità presa in carico, lo Studio dovrà conservare
copia, in formato cartaceo o su supporto informatico, almeno della
documentazione prevista dall’art. 2220 del Codice Civile e dalla normativa
vigente in materia tributaria.
A richiesta della Provincia, nell’espletamento dell’attività di vigilanza, lo Studio
dovrà esibire, entro un termine non superiore a trenta giorni, copia della
documentazione afferente le formalità oggetto dell’attività di vigilanza.
3. La mancanza della comunicazione di cui al comma 1, conservazione della
documentazione e del rispetto dei termini previsti al comma 2, costituiscono
irregolarità semplice nell’esercizio dell’attività di consulenza come stabilito
dall'art. 39 del .presente Regolamento.
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4. La mancata produzione dei documenti di cui al comma 2 costituisce grave
abuso nell’esercizio dell’attività di consulenza come previsto dall'art. 40 del
presente Regolamento.
ART. 36
SOSPENSIONE VOLONTARIA DELL’ATTIVITÀ
1. Per comprovati e gravi motivi che ingenerano nel titolare o legale rappresentate
dello Studio la temporanea impossibilità a proseguire l’attività, lo stesso deve
chiedere la sospensione della autorizzazione.
2. Nel caso di richiesta di sospensione questa è autorizzata con provvedimento del
Dirigente che ne fissa la durata. Questa non potrà essere, comunque, superiore a
sei mesi. Decorso il termine stabilito, senza che l’attività sia ripresa,
l’autorizzazione è revocata d’ufficio. Per gravi e comprovati motivi il titolare o
legale rappresentante può una sola volta fare istanza di proroga la quale potrà
avere la durata massima di ulteriori sei mesi.
3. La sospensione volontaria della attività senza la prescritta approvazione,
l’esercizio dell’attività durante il periodo di sospensione volontaria, ancorché
autorizzata, l'esercizio dell'attività da parte di un sostituto senza la prescritta
autorizzazione oppure oltre il periodo autorizzato costituiscono grave abuso
nell’esercizio dell’attività di consulenza, di cui all'art. 40 del presente
Regolamento.
ART. 37
CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ
1. É fatto obbligo al titolare o legale rappresentante dello Studio di comunicare alla
Provincia la cessazione della attività entro 15 giorni dalla stessa interruzione.
L’attività dello Studio si intende comunque cessata quando, dal Registro-
Giornale, non risultino registrate formalità per un periodo superiore a un anno.
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2. Entro 15 giorni dalla data del ritiro o della revoca della autorizzazione verranno
annullate tutte le tessere di riconoscimento, di cui al precedente art. 12, che
risultino rilasciate.
3. La mancata comunicazione di cui al comma 1 costituisce grave irregolarità
nell’esercizio dell’attività di consulenza di cui all'art. 39 del presente
Regolamento.
- TITOLO IX -
VIGILANZA VIOLAZIONI E SANZIONI
ART. 38
VIGILANZA
1. La vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di consulenza per la
circolazione dei mezzi di trasporto, spetta alla Provincia e ai Comuni.
2. La Provincia esercita l’attività di vigilanza tramite:
a) i Funzionari preposti dell’Area competente in materia di Trasporti, muniti
di apposita tessera di riconoscimento.
b) i Vigili Provinciali.
3. I soggetti di cui al comma precedente possono, per l’accertamento delle
violazioni di competenza, assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose
e di luoghi, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra
operazione tecnica.
4. Qualora, nell’ambito dell’attività di vigilanza siano riscontrati comportamenti o
fatti di competenza di altri Enti o Uffici Pubblici, sarà loro trasmessa opportuna
comunicazione per l'adozione dei relativi provvedimenti.
ART. 39
IRREGOLARITÀ SEMPLICE, REITERATA, PERSISTENTE
1. Costituiscono irregolarità nell'esercizio dell'attività di consulenza quei
comportamenti contrari a quanto prescritto dalla normativa vigente in materia e
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così definite dagli articoli 7, comma 6, art. 11, comma 6, art. 14, comma 8, art.
31, comma 4, art. 32, comma 5, art. 33, comma 7, art. 34, comma 5, art. 35,
comma 3 e art. 46, comma 4, del presente Regolamento.
2. L'irregolarità nell’esercizio dell’attività di consulenza automobilistica per la
circolazione dei mezzi di trasporto è considerata semplice se la violazione è
commessa per la prima volta dallo Studio e porta alla conseguente contestazione
della violazione e alla diffida ad una sua eventuale prosecuzione o reiterazione.
3. L'irregolarità grave è specificatamente definita nelle ipotesi di cui agli art. 10,
comma 9, art. 11, comma 6, art. 28, comma 5 e art. 37, comma 3, del presente
Regolamento, e porta alla conseguente contestazione della violazione e alla
censura con contestuale applicazione della sanzione pecuniaria da euro 50,00 a
euro 150,00.
4. Costituisce irregolarità persistente il mantenimento o la prosecuzione della
violazione oggetto della diffida di cui al comma 2, nonché la violazione delle
prescrizioni eventualmente contenute nello stesso provvedimento disciplinare.
5. Costituisce irregolarità ripetuta quando la medesima violazione viene reiterata
dallo Studio nel triennio successivo alla diffida di cui al comma 2.
6. L'irregolarità persistente e ripetuta comportano l'applicazione della sanzione
amministrativa pecuniaria da € 516,00 a € 2.582,00.
ART. 40
GRAVE ABUSO
1. Costituiscono grave abuso quei comportamenti contrari a quanto prescritto dalla
normativa vigente in materia e così definito dagli art. 8, comma 3, art. 9, comma
4, art. 10, comma 11, art. 11, comma 7, art. 13, comma 2, art. 14, comma 9, art.
34, comma 4, art. 35, comma 4, art. 36, comma 3 e art. 46, comma 5, del
presente Regolamento.
2. Al di fuori delle ipotesi indicate nel sopra citato comma, l'Ufficio può accertare
il grave abuso ogni qualvolta riscontri azioni od omissioni ascrivibili a dolo o
colpa grave poste in essere nell'esercizio dell'attività imprenditoriale di
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consulenza automobilistica e tali da cagionare danni patrimoniali o non
patrimoniali a carico del cliente.
3. La commissione di gravi abusi comporta la revoca dell'autorizzazione di cui
all'art. 3 e l'applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una
somma da € 1.032,00 a € 5.164,00, salva l’eventuale responsabilità civile e
penale.
ART. 41
ESERCIZIO ABUSIVO
1. Costituisce esercizio abusivo dell'attività di consulenza lo svolgimento dei
compiti descritti all’art. 2 senza essere in possesso della prescritta
autorizzazione o nel periodo di sospensione della stessa, e come previsto agli
articoli 3, comma 5 e art. 17, comma 3, del presente Regolamento.
2. L'esercizio abusivo comporta la revoca dell'autorizzazione di cui all'art. 3 ed è
punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da €
2.582,00 a € 10.329,00.
ART. 42
REVOCA DELL'AUTORIZZAZIONE
1. Qualora è accertata la perdita dei requisiti di cui al Titolo III del presente
Regolamento si procede all'avvio del procedimento di revoca dell'autorizzazione
di cui all'art. 3 del presente Regolamento, secondo quanto previsto dalla Legge 7
agosto 1990, n. 241.
2. É pertanto prevista la revoca dell'autorizzazione di cui al comma 1, qualora lo
studio si trovi nelle ipotesi espressamente indicate negli articoli 8, comma 2, art.
9, comma 3, art. 10, comma 10, art. 11, comma 8, art. 34, comma 4, art. 37,
comma 2, art. 40, comma 3, e art. 41, comma 2, del presente Regolamento.
3. Il provvedimento di revoca, nelle ipotesi di cui ai commi 1 e 2, comporterà
l'applicazione della sanzione pecuniaria relativa alla violazione commessa.
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ART. 43
SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE
1. Per la contestazione delle violazioni e l’applicazione delle sanzioni consistenti
nel pagamento di una somma di denaro si applica la procedura prevista e
disciplinata dalla Legge 24 novembre 1981, n. 689 “Modifiche al sistema
penale”.
ART. 44
CONTESTAZIONE E NOTIFICAZIONE DELLE VIOLAZIONI
1. Se, a seguito di sopralluogo o di segnalazione, sarà accertata una violazione,
questa sarà contestata immediatamente, oppure ne saranno notificati gli estremi,
entro il termine di novanta giorni, per i residenti nel territorio italiano, o di
trecentosessanta giorni, per i residenti all’estero, all’interessato ed
eventualmente, a chi sia obbligato in solido. Il termine decorre dalla data
dell’accertamento.
2. L'accertamento verrà avviato nel rispetto della Legge 7 agosto 1990, n. 241
“Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso
ai documenti amministrativi”.
3. Qualora ricorra il caso di cui al comma 1, la notificazione potrà essere effettuata,
con le modalità previste dal Codice di Procedura Civile, anche da un
Funzionario della Provincia.
ART. 45
SCRITTI DIFENSIVI
1. Entro il termine di trenta giorni dalla data della contestazione o della
notificazione degli estremi della violazione di cui all’art. 44, gli interessati
potranno far pervenire al Dirigente scritti difensivi e documenti, potendo
chiedere anche di essere sentiti.
2. Il Dirigente sente l’interessato, ove questi ne abbia fatta richiesta, ed esamina i
documenti inviati e gli argomenti esposti negli scritti difensivi; lo stesso, se
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ritiene fondato l’accertamento, determina la sanzione dovuta e, nei casi previsti,
ne ingiunge il pagamento.
3. Il Dirigente, qualora ritenga di accogliere le difese presentate dall'interessato,
emette provvedimento motivato di archiviazione degli atti, comunicando agli
interessati e al Funzionario che ha redatto il rapporto.
ART. 46
VIGILANZA SUL VERSAMENTO DELL’I.P.T.
1. La Provincia è inoltre competente per il controllo sul versamento dell’Imposta
Provinciale sulle formalità di Trascrizione (I.P.T.), iscrizione ed annotazione dei
veicoli richieste al Pubblico Registro Automobilistico (P.R.A.), disciplinata con
specifico regolamento.
2. La Provincia trasmette alle Associazioni di categoria operanti sul territorio
provinciale il predetto regolamento sull’I.P.T. e comunica loro tempestivamente
ogni modifica od integrazione dello stesso.
3. L’attività di vigilanza, limitatamente alle formalità di trascrizione, iscrizione ed
annotazione dei veicoli richieste al P.R.A. può essere esercitata, oltre che dai
funzionari individuati al precedente art. 38, anche dai Funzionari preposti
dell’Area competente in materia di Tributi, muniti di apposita tessera di
riconoscimento.
4. L’ingiustificato ritardo nel versamento totale o parziale dell’I.P.T. costituisce
irregolarità semplice nell’esercizio dell’attività di consulenza, come stabilito
dall'art. 39 del presente Regolamento.
5. L’ingiustificato omesso totale o parziale versamento dell’I.P.T. sarà sanzionato
come grave abuso nell’esercizio dell’attività di consulenza, come stabilito
dall'art. 40 del presente Regolamento.
6. Le sanzioni previste in materia di I.P.T. dal presente Regolamento si applicano
in aggiunta a quelle previste dal vigente regolamento provinciale in materia di
Imposta Provinciale sulle formalità di trascrizione, iscrizione ed annotazione dei
veicoli, richieste al P.R.A.
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- TITOLO X -
OSSERVATORIO
ART. 47
ISTITUZIONE DELL’OSSERVATORIO
1. Allo scopo di provvedere al monitoraggio del settore è istituito, presso l’Area
competente in materia di trasporti, l’Osservatorio sull’attività di consulenza per
la circolazione dei mezzi di trasporto.
ART. 48
COMMISSIONE PERMANENTE
1. Alla finalità di cui all’articolo precedente provvede una Commissione
Permanente alla quale sono altresì attribuiti compiti propositivi in materia
regolamentare, in materia di esami per il conseguimento dell’idoneità
professionale ed in materia di corsi di aggiornamento. Allo scopo la
Commissione provvederà:
a) a valutare gli adeguamenti da apportare al presente Regolamento a seguito
degli esiti del monitoraggio di cui all’articolo precedente o alla luce della
nuova normativa che dovesse essere emanata in materia di attività di
consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto;
b) a tenere aggiornati gli elenchi dei quesiti definiti all’art. 24, comma 3, del
presente Regolamento;
2. La Commissione è nominata con provvedimento del Dirigente, che la presiede,
ed è composta:
a) dai funzionari della struttura provinciale competente in materia di
consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto;
b) da due rappresentanti delle Associazioni di Categoria, formalmente
riconosciute quali maggiormente rappresentative a livello nazionale;
e, qualora si renda necessario,
c) da un funzionario dell’U.M.C.;
- 39 di 53 -
d) da un funzionario del P.R.A..
3. I componenti della Commissione di cui alla lett. b) sono designati dalle
Associazioni a cui appartengono tra quelli rappresentati nel territorio
provinciale; mentre i componenti di cui alla lettera c) sono designati dal
Direttore del rispettivo Ufficio Provinciale.
4. Le funzioni di segretario sono svolte da un componente individuato dal
Dirigente tra i funzionari della struttura provinciale. Uno degli stessi può essere,
altresì, delegato dal Dirigente, in caso di impedimento, a presiedere la
Commissione.
5. La Commissione dura in carica cinque anni e dovrà essere convocata almeno
una volta l’anno.
6. La partecipazione alla Commissione avverrà a titolo totalmente gratuito.
- TITOLO XI -
NORME TRANSITORIE E FINALI
ART. 49
NORMA DI RINVIO
1. Per quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento, si rimanda
alla normativa vigente in materia di attività di consulenza per la circolazione dei
mezzi di trasporto.
ART. 50
ENTRATA IN VIGORE
1. Il presente Regolamento entra in vigore all'esecutività della delibera che lo
approva ed è successivamente pubblicato per trenta giorni all'Albo Pretorio della
Provincia.
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ART. 51
NORMA FINALE E TRANSITORIA
1. Gli Studi esistenti ed autorizzati alla data di entrata in vigore del presente
Regolamento devono adeguarsi a quanto ivi previsto entro il 30 giugno 2016.
- 41 di 53 -
INDICE DEGLI ALLEGATI AL REGOLAMENTO E LEGENDA
ALLEGATO A:Tabella A allegata alla Legge n. 264/91
Compiti ed adempimenti delle Imprese di Consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto
ALLEGATO B:DAC - Domanda Autorizzazione Consulenza
Istanza per chiedere l'autorizzazione o il suo aggiornamento
ALLEGATO C:Allegato I del Decreto Ministeriale del 09/11/1992
Fac-simile dell'attestazione di capacità finanziaria
ALLEGATO D:Allegato 1 del Decreto Ministeriale 16/04/1996 n. 338
Elenco delle discipline oggetto della prova d’esame
ALLEGATO E:AIP - Attestato Idoneità Professionale
Attestato di idoneità professionale all’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi trasporto
- 42 di 53 -
Allegato A- Tabella A Legge 8 agosto 1991, n. 264 -
COMPITI ED ADEMPIMENTI DEGLI STUDI DI CONSULENZA PER LA
CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO
- Consulenza, assistenza e adempimenti, compresa la richiesta delle prescritte certificazioni,
relativi ai tipi di operazioni di cui alla Tabella 3 allegata alla Legge 1 dicembre 1986, n. 870
e successive modificazioni ed integrazioni.
- Consulenza, assistenza e adempimenti, compresa la richiesta delle prescritte certificazioni,
connessi all’esercizio della attività di autotrasporto di cose o relativi ad iscrizioni, variazioni,
cancellazioni e certificazioni connesse all’Albo di cui alla Legge 6 giugno 1974, n. 298, e
successive modificazioni ed integrazioni.
- Consulenza, assistenza e adempimenti relativi ad istanze, richieste e scritture private inerenti
a veicoli, natanti e relativi conducenti, la cui sottoscrizione sia soggetta o meno ad essere
autenticata, e relativi adempimenti di regolarizzazione fiscale.
- Consulenza, assistenza e adempimenti, compresa la richiesta delle prescritte certificazioni,
relativi alle formalità inerenti alla tenuta del Pubblico Registro Automobilistico, secondo le
voci di cui all’allegato B al Decreto Legislativo luogotenenziale 18 giugno 1945, n. 399,
concernente la tabella degli emolumenti dovuti agli uffici del Pubblico Registro
Automobilistico, e successive modificazioni ed integrazioni.
- Consulenza, assistenza e adempimenti, compresa la richiesta delle prescritte certificazioni,
per conversioni di documenti esteri e militari relativi a veicoli, natanti e relativi conducenti.
- Consulenza, assistenza e adempimenti, compresa la richiesta delle prescritte certificazioni,
comunque imposti da leggi o regolamenti relativamente a veicoli, natanti e relativi
conducenti.
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Allegato B- DAC: Domanda Autorizzazione Consulenza -
Alla PROVINCIA DI ROVIGO
AREA FINANZIARIA E TRASPORTI
SERVIZIO TRASPORTO PRIVATO
Via Ricchieri, detto “Celio”, 10
45100 ROVIGO
DOMANDA
DI AUTORIZZAZIONE O DI AGGIORNAMENTO DELL'AUTORIZZAZIONE PER L’ESERCIZIO
DELL’ATTIVITÀ DI CONSULENZA PER LA CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO(ai sensi della Legge 8 agosto 1991, n. 264 e successive modificazioni ed integrazioni)
Il/La sottoscritto/a ________________________________________________________________
in qualità di _____________________________________________________________________
della Ditta denominata ____________________________________________________________
con sede a _________________________________________________________ (prov. _______)
in Via _____________________________________________________________ n. ___________
recapito telefonico ________________________________________________________________
posta elettronica __________________________________________________________________
PEC ___________________________________________________________________________
CHIEDE
IL RILASCIO DELL'AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA ATTIVITÀ DI
CONSULENZA PER LA CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO, per:
INIZIO ATTIVITÀ: SEDE PRINCIPALE SEDE SECONDARIA
TRASFORMAZIONE SOCIETARIA
FUSIONE E INCORPORAZIONE
TRASFERIMENTO DEL COMPLESSO AZIENDALE A TITOLO UNIVERSALE O PARTICOLARE
PROSECUZIONE DELL'ATTIVITÀ, quale soggetto avente causa, a seguito di decesso
incapacità fisica / incapacità giuridica del titolare/legale rappresentante della ditta
- 44 di 53 -
MARCADA
BOLLO
denominata:_________________________________________________________ ,
autorizzata con provvedimento __________________________________________;
SOSTITUZIONE DEL RESPONSABILE PROFESSIONALE;
L'AGGIORNAMENTO DELLA AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA
ATTIVITÀ DI CONSULENZA PER LA CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO,
per:
TRASFERIMENTO DELLA SEDE: principale secondaria
MODIFICA della sola ragione sociale/denominazione/insegna annotata/e nel Registro
Imprese presso la CCIAA di ____________________________________________
MODIFICA DEI LOCALI;
SOSTITUZIONE PROVVISORIA DEL RESPONSABILE PROFESSIONALE PER ASSENZA TEMPORANEA;
AFFIANCAMENTO DEL RESPONSABILE PROFESSIONALE PER ASSENZA PROLUNGATA E
CONTINUATA (OLTRE I 30 GIORNI) CON UN PREPOSTO;
Allo scopo, consapevole di quanto previsto dagli artt.75 e 76 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445,
“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa”, in caso di dichiarazioni false, uso o esibizione di atti falsi o contenenti dati non
rispondenti a verità,
DICHIARA
di essere:
cittadino italiano nato a __________________________________________ prov. _______
il ________________________ residente a __________________________ prov. ________
in Via ___________________________________________________________ n. ______
cittadino dello Stato di __________________________ appartenente alla Comunità Europea
e residente a ___________________________________________________ prov. _______
nato a ________________________________________________________ prov.________
il ________________________ stabilito in Italia in ________________________________
prov. ________ Via ________________________________________________ n. ______
cittadino dello Stato di __________________________ non appartenente alla Comunità
Europea nato a _____________________________________________________________
il ________________________ e residente a __________________________________
prov. _____ Via ____________________________________________________________ - 45 di 53 -
n. ____ munito di regolare permesso di soggiorno rilasciato da _______________________
___________________________ di __________________________ il ________________
___________________________ scadenza _______________________
- di non avere riportato condanne per delitti contro la Pubblica Amministrazione, contro
l’amministrazione della Giustizia, contro la fede pubblica, contro l’economia pubblica,
l’industria e il commercio, ovvero per i delitti di cui agli artt. 575, 624, 628, 629, 630, 640,
646, 648 e 648-bis del Codice Penale, o per qualsiasi altro delitto non colposo per il quale
la legge preveda la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel
massimo, a cinque anni, salvo che non si intervenuta sentenza definitiva di riabilitazione;
- di non essere stato sottoposto a misure amministrative di sicurezza personali o a misure di
prevenzione;
- di non essere stato interdetto o inabilitato o dichiarato fallito, ovvero che non sia in corso,
nei suoi confronti, un procedimento per dichiarazione di fallimento;
- che non sussistono, a proprio carico né a carico dei propri conviventi, le cause di divieto o di
decadenza previste dall’art. 10 della L. 575/1965;
- (indicare il caso che ricorre)
di non avere rapporto di pubblico impiego o rapporto di lavoro privato;
di avere un rapporto di lavoro dipendente e di essere autorizzato ad esercitare l’attività
di consulenza per la circolazione dei mazzi di trasporto, come risulta dalla dichiarazione
allegata;
- (nel caso di apertura di sedi secondarie)
che la Ditta richiedente ha sede secondaria a ________________________________________
in Via ________________________________________________________________ n. ____
recapito telefonico _____________________________________________________________
posta elettronica _______________________________________________________________
con insegna (eventuale) _________________________________________________________
e che viene indicato come Responsabile professionale per la gestione della attività, il Sig.
______________________________________________________, in possesso dell’attestato
di idoneità professionale rilasciato da ______________________________________________
in data ______________________________.
- (compilare se ricorre il caso di società)
che
il/i socio/i (se società di persone)
l’/gli accomandatario/i (se s.a.s. o s.a.p.a.)
l’/gli amministratore/i (se altro tipo di società)
- 46 di 53 -
è/sono il/i Sig./Sigg. ___________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
che rende/rendono le proprie generalità ed i propri requisiti personali e morali nelle
autocertificazioni allegate;
- (compilare se ricorre il caso di impresa individuale)
di essere in possesso, quale Titolare e Responsabile professionale dell’attestato di idoneità
professionale rilasciato da ________________________________________ in data
__________________________.
- che il possessore dell’attestato di idoneità professionale ai fini dell’autorizzazione richiesta
non è responsabile professionale di altri Studi di consulenza per la circolazione dei mezzi di
trasporto o di altra impresa che richieda analoga figura.
Luogo e data __________________________
IL RICHIEDENTE
_______________________________
Dichiara, altresì, di essere consapevole che l’Ufficio tratterà i “dati personali” contenuti nella presente autocertificazione esclusivamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali, osservando i presupposti ed i limiti stabiliti dal D.lgs. 196/03, nonché dalla legge o dai regolamenti (art. 18 del D.lgs. 30.06.2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”).Dichiara, infine, di essere a conoscenza che tutto quanto sopra esposto potrebbe essere oggetto di verifica, ai sensi dell’art. 71 del D.P.R. 445/00.
Luogo e data ________________
Il/La dichiarante
ALLEGATI:
a) Attestato di idoneità professionale in originale;
b) Attestazione di capacità finanziaria non inferiore a € 51.645,69;
c) (per le persone giuridiche), copia semplice dell’atto costitutivo e dello Statuto;
d) Attestazione di versamento di € 25,82 sul c/c n. 1453 intestato a Tesoreria Provinciale dello
Stato–Capo XV capitolo 2454 art. 01 – Rovigo;e)
- 47 di 53 -
e) Dichiarazione del possesso della certificazione di agibilità relativo ai locali sede dello
Studio;
f) Planimetria dei locali in scala 1:100 quotata e vidimata da un tecnico abilitato;
g) Copia del contratto di locazione o di compravendita, o altro atto attestante la disponibilità
dei locali;
h) Copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del richiedente;
i) (se persona giuridica), copia di un documento di riconoscimento in corso di validità dei
soci/accomandatari/amministratori;
j) (nel caso di cittadino extracomunitario) copia conforme all’originale del permesso di
soggiorno;
k) (nel caso di lavoratore dipendente), dichiarazione di assenso o di nulla osta del datore di
lavoro.
l) eventuale ulteriore documentazione con riferimento al caso o ai casi segnalati, richiesta nel
Regolamento e, nel rispetto delle disposizioni in materia di documentazione e procedimento
amministrativo, dalla Provincia di Rovigo.
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Allegato C- Allegato I del Decreto Ministeriale del 09/11/1992 -
Carta intestata
(dell’istituto di credito ovvero della società finanziaria con capitale sociale non inferiore a cinque miliardi [€ 2.582.284,50])
ATTESTAZIONE
A richiesta dell’interessato si attesta che questo istituto di credito/società finanziaria ha
concesso al Sig./Società _________________________________________________
________________________________________________________________________________
nella forma tecnica di ______________________________________________________________
un affidamento di € ____________________________________________________
(__________________ in lettere __________________)
Luogo e data
Firma
______________________________________
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Allegato D- Allegato 1 del Decreto Ministeriale 16/04/1996 n. 338 -
DISCIPLINE E ARGOMENTI D’ESAMEPER IL CONSEGUIMENTO DELL’IDONEITÀ PROFESSIONALE ALL’ESERCIZIO
DELL’ATTIVITÀ DI CONSULENZA PER LA CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO
A) La circolazione stradale:
• Veicoli eccezionali e trasporti in condizioni di eccezionalità.
• Nozione di veicolo.
• Classificazione e caratteristiche dei veicoli.
• Masse e sagome limiti.
• Traino di veicoli.
• Norme costruttive e di equipaggiamento.
• Accertamenti tecnici per la circolazione.
• Destinazione ed uso dei veicoli.
• Documenti di circolazione ed immatricolazione.
• Estratto dei documenti di circolazione e di guida.
• Circolazione su strada delle macchine agricole e delle macchine operatrici.
• Guida dei veicoli.
• Formalità necessarie per la circolazione degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi.
• Formalità necessarie per il trasferimento di proprietà degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei
rimorchi e per il trasferimento di residenza dell’intestatario.
B) Il trasporto di merci:
• Albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto terzi.
• Comitati dell’Albo e loro attribuzioni.
• Iscrizioni nell’Albo, requisiti e condizioni.
• Iscrizioni delle imprese estere.
• Fusioni e trasformazioni.
• Abilitazioni per trasporti speciali.
• Variazione dell’Albo.
• Sospensioni dall’Albo.
• Cancellazioni dall’Albo.- 50 di 53 -
• Sanzioni disciplinari.
• Effetti delle condanne penali.
• Reiscrizioni, decisioni, competenze, ricorsi.
• Omissione di comunicazione all’Albo.
• Accesso al mercato dell’autotrasporto di cose per conto di terzi.
• Tariffe a forcella per i trasporti di merci.
• Documentazione obbligatoria per il trasporto di cose per conto di terzi.
• Trasporto merci in conto proprio.
• Licenze.
• Commissione per le licenze.
• Elencazione delle cose trasportabili.
• Revoca delle licenze.
• Ricorsi.
• Servizi di piazza e di noleggio.
• Esenzioni dalla disciplina del trasporto merci.
• Trasporti internazionali.
C) Navigazione:
• Accenni sulle norme che regolano la navigazione in generale.
• Acque marittime entro ed oltre sei miglia dalla costa.
• Navi e galleggianti.
• Unità da diporto.
• Costruzione delle imbarcazioni da diporto.
• Accertamenti e stazzatura delle imbarcazioni e delle navi.
• Iscrizione ed abilitazione alla navigazione delle imbarcazioni e delle navi da diporto.
• Rilascio, rinnovo ed aggiornamento delle licenze.
• Visite periodiche ed occasionali delle imbarcazioni e delle navi.
• Collaudo e rilascio certificato d’uso dei motori.
• Competenze dei R.I.Na.
• Iscrizione nei registri di imbarcazioni e navi (per dichiarazione di costruzione, prima
iscrizione, trasferimento). Cancellazione dai registri.
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• Trascrizione nei registri di atti relativi alla proprietà e di altri atti e documenti per i quali
occorre la trascrizione; iscrizione o cancellazione di ipoteche; rilascio estratto matricolare o
copia di documenti.
• Autorizzazione per la navigazione temporanea di prova e licenza provvisoria di navigazione.
• Noleggio e locazione.
• Importazione ed esportazione delle imbarcazioni, delle navi e dei motori.
• Regime fiscale ed assicurativo.
• Esami per il conseguimento dell’abilitazione al comando ed alla condotta di imbarcazioni.
• Esami per il conseguimento dell’abilitazione al comando di navi.
• Esami per il conseguimento dell’abilitazione alla condotta di motori.
• Validità e revisione delle patenti nautiche.
D) Il P.R.A.:
• Legge del P.R.A.
• Legge istitutiva I.P.T.
• Compilazione delle note.
• Iscrizioni.
• Trascrizioni.
• Annotazioni.
• Cancellazioni.
E) Il regime tributario:
4. Le imposte dirette ed indirette in generale.
5. L’I.V.A.: classificazione delle operazioni, momento impositivo.
6. Fatturazione delle operazioni.
7. Fatturazioni delle prestazioni professionali.
8. Ricevuta fiscale: forma e contenuti.
9. Il principio di territorialità dell’imposta: operazioni internazionali, intercomunitarie e
intracomunitarie.
10. Registri contabilità I.V.A.
11. Dichiarazione annuale I.V.A.
12. Regimi speciali per la determinazione del reddito d’impresa e dell’I.V.A.
13. Imposte indirette relative alla circolazione dei veicoli.
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ATTESTATODI IDONEITÀ PROFESSIONALE ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ DI CONSULENZA
PER LA CIRCOLAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO
Prot. n. ___/______
Vista la Legge 8 agosto 1991, n. 264 “Disciplina dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto”, e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto l’articolo 105 comma 3 lett. g) del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi delle Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59”;
Visto il “Regolamento per l’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto” approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. _______/_____ del _________;
Visto l’esito positivo dell’esame di idoneità – __ Sessione per l'anno______ – sostenuto davanti alla Commissione costituita con determinazione dirigenziale n. _____ del ___________ presso la Provincia di Rovigo;
SI ATTESTA
che il sig. ________________ , nato a ___________ ( ____ ) l'________, ha superato in data _____________ , l’esame per il conseguimento dell’attestato di idoneità professionale per l’esercizio dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto.Il presente attestato, in unico originale, viene rilasciato per gli usi consentiti dalla legge.
Rovigo, ______________
Il Dirigente
_________________________
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Provincia di Rovigo
Allegato E- AIP - Attestato Idoneità Professionale -
Marca da bollo
Prot. n. _____ /_______AREA FINANZIARIA E TRASPORTI
SERVIZIO TRASPORTO PRIVATO