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APRILE 2011 - anno 5 - numero Economia, attualità, costume e stile SACCONI: “SPAZIO AI CONTRATTI AZIENDALI” Il caso Fiat, le relazioni sindacali, l’università e la disoccupazione giovanile Esclusiva: intervista a Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali DISMISSIONI INPDAP: IL CASO DI VIA BORFURO Tutti i burocratismi nella vendita di un immobile pubblico “di pregio” Prima puntata sul palazzo situato di fronte al nuovo Tribunale di Bergamo Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 41 Valtellina S.p.a., un'energia rinnovabile che attraversa la storia L'azienda bergamasca - leader nel settore degli impianti di telecomunicazione dal 1937 - si afferma anche nel ramo delle fonti pulite, unendo l'esperienza alle moderne tecnologie della green economy REGIONE: 17 E 18 MARZO. UFFICI APERTI O CHIUSI? Per i 150 anni dell'Unità d'Italia, la Lombardia più divisa che unita La curiosa vicenda ricostruita partendo da un comunicato interno

Bergamo Economia Aprile 2011

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Bergamo Economia Aprile 2011

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APRILE 2011 - anno 5 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

SSAACCCCOONNII:: ““SSPPAAZZIIOO AAII CCOONNTTRRAATTTTII AAZZIIEENNDDAALLII””

Il caso Fiat, le relazioni sindacali, l’università e la disoccupazione giovanile Esclusiva: intervista a Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

DDIISSMMIISSSSIIOONNII IINNPPDDAAPP:: IILL CCAASSOO DDII VVIIAA BBOORRFFUURROO

Tutti i burocratismi nella vendita di un immobile pubblico “di pregio”Prima puntata sul palazzo situato di fronte al nuovo Tribunale di Bergamo

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Valtellina S.p.a., un'energia rinnovabile

che attraversa la storiaL'azienda bergamasca - leader nel settore degli impianti

di telecomunicazione dal 1937 - si afferma anche nel ramo delle fonti pulite, unendo l'esperienza

alle moderne tecnologie della green economy

RREEGGIIOONNEE:: 1177 EE 1188 MMAARRZZOO.. UUFFFFIICCII AAPPEERRTTII OO CCHHIIUUSSII??

Per i 150 anni dell'Unità d'Italia, la Lombardia più divisa che unitaLa curiosa vicenda ricostruita partendo da un comunicato interno

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L’editorialeAprile 2011

Libia in fiamme, con lei brucerà anche l'energia italiana?

Bergamo alla finestra, fra incognite e paure nei trasporti

DI LUCA T. BILOTTA

Rispetto all'ultimo numero di Bergamo Economia, parliamo dell'edi-zione di marzo 2011, il panorama internazionale è mutato conside-revolmente. Da una parte il dramma vissuto - e che continua a

vivere - il Giappone, fra terremoto e pericolo nucleare. Dall'altra la guer-ra civile in Libia. A Bergamo, per carità, nulla di tutto ciò ha mutato lavita e la salute dei suoi cittadini. Resta però la preoccupazione econo-mica di quanto si è visto nei tg e letto sui giornali nazionali in questi

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ultimi giorni. C'è da preoccuparsi? No, per fortuna. Madobbiamo comunque considerare alcuni aspetti nega-tivi che coinvolgeranno anche le nostre famiglie e,soprattutto, le nostre imprese.

L IBIA - Molti si saranno chiesti se ne fosse vera-mente valsa la pena di seguire Francia edInghilterra in una guerra contro Gheddafi. A pre-

scindere dalle questioni prettamente politiche ed idea-liste, fra interventismo e non belligeranza, ci sono gros-si interessi economici in ballo. In primis va consideratoche la partnership italo-libica rappresenta un nodo cru-ciale per l'economia del Belpaese. Pure Bergamo, nelsuo piccolo, può ritenersi una realtà coinvolta: il 6%della produzione nei confini provinciali si dirige verso laLibia e, giusto per concludere, sono molte le imprese -soprattutto nel settore edilizio - ad aver visto nella Libiala nuova El Dorado. Come nazione, inoltre, siamo alprimo posto nell'import-export. Siamo il primo paeseimportatore di greggio. L'ENI estrae petrolio sia su ter-raferma che offshore dal 1956 e aveva da poco prolun-gato la propria presenza fino al 2042, per il petrolio, efino al 2047, per il gas. Contemporaneamente i libiciavevano cominciato a investire in Italia. La BancaCentrale Libica e il fondo sovrano Lybian InvestmentAuthority assieme hanno rilevato il 7,56% di Unicredit.La stessa banca possiede il 7,5% della Juventus, men-tre l'authority vanta partecipazioni in FIAT ed ENI. LaLybian Post, poi, detiene il 14,8% di Retelit, operatoredi telecomunicazioni che gestisce il Wi-Max nell'Italiasettentrionale (settore in cui sono inserite varie realtàimprenditoriali bergamasche, alcune già presentatesulla nostra testata economica). Infine, sempre il"Trattato di amicizia" tanto discusso politicamente, fir-mato nel 2008 da Silvio Berlusconi e lo stessoGheddafi, prevede la costruzione di un asse stradale di3,5 miliardi di euro, alla cui gara d'appalto parteciperàanche l'Impregilo e varie aziende orobiche inserite nellacomponentistica e nella produzione di asfalti.

S TALLO - La situazione generale, quindi, è in tota-le stallo. Ogni interscambio commerciale è deci-samente in forse, come le grandi opere pubbliche

all'orizzonte. Ricordiamo che il nostro Paese rappresen-

ta il primo esportatore e ricopre circa il 17,5% delleimportazioni libiche con un interscambio complessi-vo stimato nel 2010 di circa 12 miliardi di euro. Delresto, la ricaduta negativa per l'Italia già si vede inPiazza Affari, dove le quotazioni delle maggiorisocietà impegnate in attività verso la Libia sonoscese, come del resto è avvenuto anche in altri listi-ni per alcune società europee. Intanto il costo dellabenzina e del gasolio ha raggiunto soglie incredibili,con prossime ripercussioni nel settore dei trasporticommerciali. Già, proprio questi sono i primi a finirenel mirino della crisi libica. Altro che problema d'im-migrazione clandestina. Ricordiamoci che Bergamo èuna delle città con il più altro numero di aziende (o multi-nazionali, che hanno sede in prossimità dell'AutostradaA4 e danno comunque lavoro a molti nostri concitta-dini) dedite al mondo della logistica, spedizioni etrasporti collettame. Quindi? Il pericolo è davveroalto e gli scenari sono foschi.

S CENARI - Sulle coste di Lampedusa stannosbarcando una quantità incredibile di clande-stini, alcuni - probabilmente un centinaio - rag-

giungeranno anche la sede della Caritas di Bergamo.Ma la vera preoccupazione per l'Italia (e conseguen-temente per la nostra provincia), a nostro avviso,sono le preclusioni ad accordi commerciali e lo stal-lo petrolifero e di gas che ne deriverà da questasituazione bellica. Per la prima volta per l'Italia l'in-tervento in Libia si è rivelato decisamente necessario.Più per questioni economiche che d'interesse umanita-rio. Anche se, forse, la permanenza di Gheddafi sareb-be stata la soluzione più facile. Ovvio, ora con il"Rais" libico infervorato contro l'Italia, l'unica solu-zione è chiudere al più presto la guerra con la depo-sizione dell'attuale dittatura. Prepariamoci, però,all'aumento del greggio e all'accentuarsi dei prezzidei trasporti (sia civile che industriale). Non unagrande notizia per tutte le realtà bergamasche, in unperiodo in cui la crisi nel settore continua a mieterevittime. Anche perché l'eventuale creazione di ungoverno "ad hoc" in Libia richiederà del tempo.Intanto le nostre aziende edili con interessi in Libiadovranno cambiare strategia, altro che El Dorado.

IL CAPOREDATTORE

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Foto del meseINDESIT DI BREMBATE SOPRA: CHIUSURA DEFINITIVALa foto, scattata solo qualche mese fa, è già materiale da utilizzare per raccontare la storia economica del tessuto produttivo bergamasco. Da questomese la multinazionale degli elettrodomestici abbandona il sito di Brembate Sopra, che viene dismesso completamente, per rafforzare il sito produtti-vo di Caserta. Adesso parte, meglio continua, l'ambizioso piano di ricollocazione dei lavoratori che dovrebbe garantire la loro occupazione attraversol'inserimento, entro due anni, in aziende terze o in operatori interessati a reindustrializzare i siti dismessi da Indesit. "We work, you play" … speriamo.

ECONOMIA&BUSINESS

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Sommario

A pagina 80

Aprile 2011

ECONOMIA& BUSINESS

Bergamo EconomiaRivista mensile di economia, attualità, costume e stile

(Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007)

Società editrice: Speb S.r.l.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE:

Direttore responsabile: Paolo Agnelli

Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Caporedattore: Luca T. BilottaMail: [email protected]

Redattore: Livio CasanovaMail: [email protected]

Fotoreporter: Giorgio ChiesaMail: [email protected]

Collaboratori: Carlo Di Gregorio e Rossella Martinelli

Consulenti: Marco Amorese, Laura Adele Feltri, Claudio Rossi, Barbara e Cristina Putortì

Art: Francesco LegramantiMail: [email protected]

Fotografi: Loris Sambinelli e Franco Pasinetti(Hanno collaborato Paolo Da Re e Massimo Garriboli)

PUBBLICITA’:

Tel. 035 678812

Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Renato Ardizzone, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato

Mail: [email protected]

Concessionaria pubblicità nazionale:A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano.

Tel. 02 57494211

Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

INFO:

Stampatore: Quadrifolio S.p.a.24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17

Tel. 035 330100

Abbonamenti: 035 678808Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

92 CopertinaValtellina S.p.a., un'energia rinnovabileche attraversa la storia

24 L’assembleaBerlusconi: "La modifica dell'articolo 41 è una rivoluzione fondamentale"

28 L’intervista esclusivaSacconi: "Meno ideologiae più contratti aziendali"

34 “Camera cafè”Necta: nel salario d'ingressola lezione di Marchionne

38 La ricercaBergamaschi ottavi in Italiaper vitalità. Economica

42 Parola all'associazioneL'impegno di CNA Bergamo per valorizzare il "tessuto" imprenditoriale seriano

46 "Burocratismi"Dismissioni InpdapIl caso di Via Borfuro

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG)Tel. 035/778011

www.calonitrasporti.com

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74 La ricercaL'acqua bergamasca costa cara

AZIENDE78 "Green Economy"

A Bonate Sottoil primo "KmZero Road"

84 LavoroLe Due Torri,il centro delle occasioni

98 Donne&ImpresaA Edil 2011l'innovazione del workwear è donna

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www.bergamoeconomia.it

56 ControversieVincenza Gizzo: rapidità ed economicità i punti di forza della conciliazione

60 Il convegnoL'8 marzo: giornata della memoriae delle impari opportunità

64 "Festa del Tricolore"Lombardia: 17 e 18 marzouffici regionali aperti o chiusi?

70 L'intervista"Il futuro del giornalismo? Online, ma gli editori devono organizzarsi"

118 Chi, dove e perchèFoto e curiosità

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RUBRICHE& EVENTI

102 BeneficenzaUn unico cuore benefico per il progetto "Care&Share"

106 In anteprimaNuova Serie 6 cabrio,uno squalo d'asfalto

110 La novitàRivoluzione "i-MiEV": l'elettrico puro secondo Mitsubishi

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Il personaggioLILIANA DONATO È IL NUOVO MOBILITY MANAGER DI BERGAMOClasse 1975, laureata in Ingegneria civile, responsabile marketing e comunicazione di ATB, Liliana Donato è la figura chiave per la mobilità citta-dina. A lei è stato affidato non solo il lavoro classico di mobility manager, ossia definire tempi e percorsi ideali per gli spostamenti casa-lavorodei dipendenti comunali, ma anche un ruolo di coordinamento su tutte le scelte in tema di mobilità che l'amministrazione cittadina porteràavanti. La sfida che l'attende: rendere gli spostamenti più facili e sostenibili, cercando di non congestionare il centro con le autovetture

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Il CdA di Brembo ha approvato ilprogetto di Bilancio 2010. Il quartotrimestre 2010. "I ricavi netti conso-lidati del quarto trimestre 2010 -precisa una nota - ammontano a274.7 milioni di euro, in aumentodel 29.8% rispetto all'analogoperiodo del 2009. Il margine opera-tivo lordo è pari a 29.7 milioni dieuro, +7.1% rispetto al 2009, conun'incidenza sui ricavi del 10.8%. Ilmargine operativo netto si attesta a9.1 milioni di euro, in incremento del20.4% rispetto al 2009, con un'inci-denza sulle vendite del 3.3%. Il tri-mestre chiude con un utile netto di

4.6 milioni di euro. I risultati dellacapogruppo Brembo S.p.A. Nelcorso dell'esercizio 2010 la capo-gruppo Brembo S.p.A. ha realizzatoricavi per 554.1 milioni di euro, increscita del 20.5% rispetto all'annoprecedente. L'utile netto ammontaa 21.2 milioni di euro, sostanzial-mente invariato rispetto all'anno

precedente. All'Assemblea saràproposto il seguente riparto dell'uti-le: un dividendo lordo di 0.30 europer ognuna delle azioni ordinarie incircolazione alla data dello staccodella cedola, escluse quindi le azio-ni proprie; a riserve il rimanente. Siproporrà di mettere in pagamento ildividendo a partire dal 12 maggio2011, mediante lo stacco dellacedola n. 19, il 9 maggio 2011.Convocazione Assemblea degliazionisti. L'Assemblea degli azio-nisti è convocata in prima convoca-zione il 29 aprile 2011 alle ore 11.00presso gli uffici di Stezzano ed in

seconda convocazione il 30 Aprile2011 stessi luogo ed ora. All'ordinedel giorno vi sono, tra l'altro: appro-vazione del Bilancio della capogrup-po chiuso al 31 dicembre 2010;approvazione del piano di acquistodi azioni proprie; nomina delConsiglio di Amministrazione eCollegio Sindacale; variazione del

compenso di revisione alla societàPricewaterhouseCoopers S.p.A.Fatti significativi successivialla chiusura dell'esercizio.Nell'ambito delle attività di riorga-nizzazione societaria già descritte,le fusioni tra Brembo S.p.A. eMarchesini S.p.A., tra BremboS.p.A. e Brembo PerformanceS.p.A., tra Brembo PerfomanceJapan Co. Ltd. e Brembo JapanCo. Ltd., tra Brembo PerformanceNorth America Inc. e BremboNorth America Inc. hanno avutoefficacia a partire da gennaio2011. Prevedibile evoluzionedella gestione. Anche il 2011 sipresenta con un trend positivo perquanto riguarda i fatturati, che por-teranno alla saturazione degliimpianti di nuova realizzazione piùvelocemente di quanto inizialmen-te previsto. Gli investimenti annun-ciati prevedono, in particolare: rad-doppio dell'attuale fonderia estabilimento di lavorazione aDabrowa, Polonia: inizio produzio-ne previsto per giugno 2011; nuovostabilimento per la produzione dipinze freno in alluminio a Ostrava,Repubblica Ceca: inizio produzioneprevisto per giugno 2011; ristruttu-razione della fonderia acquisita agennaio 2010 a Nanchino, Cina:termine lavori previsto entro fine2011; raddoppio dell'attuale stabi-limento per la produzione disistemi frenanti per motociclet-te a Pune, India: termine lavoriprevisto per maggio 2011".

Cedola Cedola/1

Brembo: dividendo di 0.30 euro per azione

Italcementi:dividendoeuro 0.12

Sarà pagato il 26 maggio prossi-mo il dividendo agli azionistiItalcementi. A darne notizia èstata proprio la società quotatain Borsa a Piazza Affari dopo cheil Consiglio di Amministrazioneha esaminato ed approvato i daticonsolidati di Gruppo al 31dicembre del 2010. La cedola inpagamento a valere sull'eserci-zio 2010 è la stessa per importodi quella pagata lo scorso anno,ovverosia 0.12 euro sia per leazioni ordinarie, sia per quelle arisparmio con data stacco il 23maggio 2011. A fronte di pro-spettive 2011 migliori rispettoall'anno precedente, il GruppoItalcementi ha archiviato il 2010con ricavi consolidati in calo del4.3% a 4.79 miliardi di euro, econ un utile netto totale in calodell'8.5% a 197.1 milioni di euro.Migliora l'indebitamento finan-ziario, anno su anno, passandodai 2.419.9 milioni al 31 dicem-bre 2009 ai 2.230.9 milioni dieuro al 31 dicembre del 2010.

Lo stabilimento Brembo di Mapello

Notizie in breve0.10 euroE' il dividendo proposto da Gewiss Nel 2010 l'azienda di Bosatelliha registrato un fatturato in crescita del 12% a 295 milioni dieuro, ma ancora sotto del 9% rispetto ai 323 milioni del 2008

0.028 euroE' il dividendo che Tesmec propone ai suoi azionisti. L'azienda guidata daAmbrogio Caccia Dominioni ha chiuso il 2010 con un incremento dei ricavi da86.1 a 105.3 milioni grazie alle commesse in India, Russia e Cina e in Sud Africa

Carlo Pesenti

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I n una recente pronuncia del Tribunale diBologna, la giurisprudenza di merito si èespressa nuovamente in tema di condotte

anticoncorrenziali poste in essere dall'examministratore.Nel caso in esame, una società attiva nel settoredella produzione e commercializzazione di motorielettrici lamentava che l'ex socio aveva recente-mente costituito una società concorrente avente ilmedesimo oggetto sociale, la quale creava pro-dotti identici anche nel marchio e che, per rag-giungere il suo scopo, utilizzava illecitamente infor-mazioni riservate. Il marchio utilizzato non eraregistrato (nel cui caso avrebbe goduto di unatutela rafforzata), ma era un marchio di fatto. Come noto, quest'ultimo gode di una differentetutela, infatti il diritto all'uso esclusivo del mar-chio di fatto nasce da una "notorietà qualificata"intesa quale percezione del segno da parte delpubblico come distintivo dei prodotti e delle attivi-tà provenienti da un determinato imprenditorerispetto a quelle di altri, e deve avere diffusione "inuna parte sostaziale del territorio dello Stato".Pertanto, perchè si possa affermare il diritto all'u-so esclusivo del marchio di fatto è fondamentaledimostrare la diffusione dello stesso in un contestorilevante del territorio nazionale, con una fornituraintensa e per un considerevole lasso temporale.Inoltre, nel caso in esame, la società si lamen-tava dell'imitazione servile del prodotto,

sanzionata come pratica anticoncorrenziale.Il Tribunale ha rinnovato un orientamento piuttostorestrittivo nel colpire le pratiche anticoncorrenzialiposte in essere da un soggetto che non sia vinco-lato da un dovere specifico di non concorrenza.Infatti, il Tribunale ha sottolineato che, ai fini di

integrare la "confondibilità" del prodotto, l'imita-zione rilevante non si identifica con la produzio-ne di qualsiasi forma del prodotto altrui, ma solocon quella che cade sulle caratteristiche esterioridotate di efficacia individualizzante (cioè idonee,proprio in virtù della loro capacità distintiva, a ricol-legare il prodotto ad una determinata impresa).Pertanto, secondo il Tribunale, non può attribuir-si carattere individualizzante alla forma funzio-nale, che è quella necessaria alle caratteristi-che funzionalmente necessarie del prodotto.Ne discende che la fabbricazione di prodotti

identici nella forma a quelli realizzati dal-l'impresa concorrente costituisce atto diconcorrenza sleale soltanto se la ripetizionedei connotati formali non si limiti ai profili neces-sari per le caratteristiche funzionali del prodot-to, ma investa caratteristiche non essen-ziali alla relativa funzione tecnica.Il caso ha dato l'opportunità al Tribunale di indivi-duare più precisamente la nozione di "informazionisegrete" o "riservate" che meritano tutela giuridica.Perchè vi sia concorrenza sleale, la Corte bologne-se ha precisato che le informazioni ottenute inde-bitamente non devono essere generalmente noteo acessibili al pubblico, ma devono rivestire unvalore economico in quanto segrete, tanto daessere sottoposte a misure ragionevolmente ade-guate per mantenerle segrete.La decisione in esame ripropone un problemadelicato, dal momento che si sovrappone allatematica dei limiti e delle possibilità di stipula-re patti di non concorrenza con i propri soci ocollaboratori che, come noto, costituisconoelemento vitale di un'accurata policy di tuteladel know how aziendale. Appare ulteriormente confermata l'opportuni-tà, specialmente nei settori a maggiore conte-nuto tecnologico, di porre particolare attenzio-ne ad una regolamentazione contrattuale dellaquestione, dal momento che i margini di tutelacomune sono molto ristretti.

Patto di non concorrenza con l'ex socio: alla ricerca

di un equilibrioIntegra un atto di concorrenza sleale l'utilizzo di un marchio non registrato

e di informazioni riservate ma non esclusive?

LEGGERE LA LEGGE - Rubrica a cura dell’avvocato Marco Amorese

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Già nei primi mesi del 2011, Bergamoha superato la soglia massima diconcentrazione di Pm10 fissata

dall’Unione Europea, aggiudicandosi cosìun posto nella “lista nera” dei capoluoghidi provincia più inquinati d’Italia.Ciò è quanto è emerso nella graduatoriapresentata a Roma da Legambiente il 10marzo 2011 in occasione della partenza del“Treno verde”; iniziativa promossa dall’as-sociazione ambientalista per il monitoraggiodell’inquinamento nelle città italiane.In base alla direttiva Europea 2008/50/Cesulla qualità dell’aria, gli stati membridevono mantenere la concentrazione diPm10 nell’aria al di sotto di determinativalori il cui superamento può avvenire pernon più di 35 volte l’anno.Una deroga può essere richiesta fino algiugno 2011 ma solo a condizione che gliStati dimostrino di aver adottato tutte lemisure necessarie per rispettare la norma-tiva e di aver predisposto un piano per laqualità dell’aria.Tale limite, nel 2011, è già stato superatodalla città di Bergamo per ben trentanovevolte, preceduta da Milano con 56 giorni, daTorino con 54 giorni e da Brescia che, puravendo perso il primato conseguito nel 2010,continua a superare i limiti con 51 giorni.

Nel novembre del 2010, l’Italia è statadeferita dalla Commissione Europea avan-ti alla Corte di Giustizia UE per non avererispettato la normativa sulle polveri sottili,non avendo adeguatamente fatto fronte alproblema delle emissioni di Pm10.

Sulla richiesta di deroga avanzata dall’Italia,la Commissione si è espressa negativamenteconstatando la mancata attuazione da partedel nostro Paese di provvedimenti concretimirati ad abbattere le emissioni.Per poter ottenere una reale diminuzione dellivello d’inquinamento nelle città è necessa-rio che il nostro Paese si decida ad attuareidonee politiche di intervento che abbraccinotutti i settori coinvolti quali il traffico, l’indu-stria ed il riscaldamento domestico.Bergamo, nel suo piccolo, sta cercando di

dare il buon esempio avviando il progetto“Bergamo Sostenibile” con l’obiettivo dicreare un piano per lo sviluppo sostenibiledella città. Il progetto interessa diversi setto-ri di intervento. Per quanto riguarda il trafficoveicolare, sono previsti interventi mirati,quali l’incentivazione della mobilità sosteni-bile (piste ciclabili, bike e car sharing, piedi-bus), il miglioramento del parco dei mezzipubblici, l’aumento dei controlli sullo statodei veicoli in circolazione, il lavaggio dellestrade finalizzato ad impedire la dispersionedegli inquinanti in atmosfera, ecc.. A ciò siaggiungono gli interventi per la riqualificazio-ne energetica degli edifici, l’aumento deicontrolli sugli impianti termici, l’incrementodella rete di teleriscaldamento, la mappaturaenergetica dei condomini privati e l’introdu-zione di limitazioni alle accensioni dei riscal-damenti domestici.E’, poi, previsto un piano di implementazio-ne del patrimonio arboreo della città attra-verso un potenziamento dei parchi cittadi-ni e dell’alberatura dei viali.Non è, infine, da sottovalutare l’importanzadella comunicazione e della sensibilizzazionedel cittadino alle tematiche ambientali alfine di indurre la popolazione a modificare ilproprio stile di vita per ottenere un ambientemigliore in cui vivere.

Bergamo al quattordicesimoposto tra le città più inquinate

Superati i limiti di emissione di Pm10già nei primi mesi del 2011

LEGGE AL VERDE - Rubrica a cura dell’avvocato Cristina Putortì

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L a scelta strategica di crescere compe-rando altre imprese non sempre si rive-la di successo e, soprattutto, non sem-

pre permette di creare del valore incrementa-le per l'attività del soggetto che si propone diacquisire. Una strategia acquisitiva di succes-so, infatti, deve necessariamente permettere

a chi la persegua di ottenere dall'operazio-ne un valore finale (Va+b) costantementemaggiore della semplice somma dei valoriespressi singolarmente dai due soggetticoinvolti (Va + Vb).

In una interessante analisi, ripresa anche daMc Kinsey & C., M. Goedhart, T. Koller e D.Wessels, nel loro libro Valuation: Measuringand Managing the Value of Companies (JohnWiley & Sons, N.Y. 2010), classificano leaggregazioni di successo in solo cinque casiovvero, affinché possano esprimere valore, lestesse dovranno avere i seguenti obiettivi: a) rendere più efficiente ed incrementarela performance della società acquisenda; b) rimuovere l'eccesso di capacità produtti-

va da un determinato settore di attività; c) creare un accesso diretto al mercato per ipropri prodotti; d) ottenere know-how e tec-nologia più velocemente ed a minor costorispetto allo sviluppo interno; e) acquisirenuovi brevetti o nuove idee per il lancio dinuovi business.Questi, in estrema sintesi, rappresentano i 5pilastri per una coerente azione di crescitaper linee esterne anche se capita spesso divedere situazioni dove le scelte dell'imprendi-tore sono dettate da altre esigenze quali quel-le di non perdere occasioni a costo conve-niente piuttosto che mere esigenze di cresci-ta dettate da speranze di un aspecificomiglioramento del posizionamento competiti-vo. Potrebbe semmai essere tollerata, in unasorta di visione "family business", l'esigenzadi diversificazione produttiva del nucleo fami-liare piuttosto che un'esigenza di creare dellenuove opportunità ai nuovi ed emergenti gio-vani imprenditori di seconda o successivagenerazione. In questo caso non si tratta dieffettiva creazione di valore per l'azienda chesi accinga ad effettuare l'operazione di acqui-sizione quanto quello riferito ad una visionepiù ampia ovvero familiare dell'imprenditoreivi compresi tutti i componenti del suo nucleo.In merito alle attenzioni da porre nelle ope-razioni della specie, puo' certamente sem-brare banale ma va considerato, prima ditutto, che un'acquisizione, ancorché rispon-da ad uno dei requisiti descritti in prece-denza, non deve essere troppo costosa. Insostanza, principio base, è quello di nonlasciarsi tentare da "sentimentalismi" o,peggio, da decisioni troppo "di petto".Fatto ciò, si puo' anche procedere allavalutazione più approfondita dell'opportu-

nità avendo cura di tenere presenti i suc-cessivi aspetti tipici di ciascuna delle esi-genze prima elencate. Ci ricordano gli autori anzidetti, che, nel caso sivoglia ricavare valore dall'accrescimento dellaperformance della società acquisenda, casoforse tra i più comuni, bisognerebbe non sotto-valutare che scegliere una potenziale targetcon bassi margini e con scarso ROIC (Return onInvested Capital) puo' facilitare questo compi-to. In questo caso un minimo intervento suicosti avrebbe una leva importante sui risultatireddituali della società acquisita. Quando invece vogliamo consolidare perridurre il potenziale produttivo del mercatovuol dire che ci proponiamo di creare delvalore non tanto per la società che acquistaquanto per gli azionisti della stessa, andan-do ad incidere su aree non certo produttivequanto relazionali quali la riduzione dellaconcorrenza e, quindi, in una minor forzacontrattuale dei clienti e di certi fornitori.Infine vale la pena di esaminare il caso in cui sivoglia, con l'acquisizione, sviluppare nuovi pro-dotti o nuove tecnologie. Questa eventualità,sebbene possa essere quella più di "soddisfa-zione" per l'azienda buyer è sicuramente la piùcomplessa in quanto le determinati per la scel-ta del target debbono correre su tre dimensio-ni, ovvero: a) effettuare l'operazione sufficien-temente presto rispetto al ciclo di vita della tec-nologia emergente; b) rischiare una maggiorevolatilità sul successo dell'innovazione che ciproponiamo di acquistare; c) ultimo, mettere incampo una maggiore "dose" di pazienza edeterminazione prima di poter eventualmentebeneficiare dei frutti positivi dell'acquisizione equindi di ricavarne l'incremento di valore che cieravamo prefissati con il deal.

Investire e crescere creando valore

PILLOLE DI FINANZA - Rubrica a cura del Dott. claudio Rossi

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P er salvaguardare la propria impresa inperiodo di crisi economica come quello chestiamo vivendo bisogna, prima di tutto,

capire l'attuale stato di salute dell'azienda e lesue future prospettive. Una buona amministrazio-ne non può in alcun modo prescindere da unaseria e scrupolosa attività di monitoraggio del

rischio, per effettuare la quale è necessario chel'imprenditore conosca la propria realtà aziendalee le sue dinamiche. L'imprenditore deve essereconsapevole dell'esistenza, all'interno della pro-pria azienda, di fattori di rischio che, se sottovalu-tati o peggio ignorati, rischiano di compromettereanni di duro lavoro e di investimenti, e deve esse-

re in grado di analizzarli e valutarli con costanza.In questa ottica una funzione importante e impre-scindibile è assunta dalla contabilità aziendale,che deve essere il più possibile aggiornata eattendibile, in modo da fornire all'imprenditoree ai suoi consulenti i dati corretti per l'elabora-zione dei modelli necessari al monitoraggiodello stato dell'impresa.Un ruolo fondamentale di supporto possono omeglio debbono avere i consulenti, nella loroveste di "medici di famiglia" dell'azienda, e primiconsiglieri dell'imprenditore, che devono suppor-tare nell'attività di valutazione e monitoraggiodell'andamento dell'amministrazione.E' ormai opinione condivisa da molti che glistrumenti qualitativi e quantitativi servonoper comprendere e analizzare con tempesti-vità necessaria le criticità dell'impresa, peracquisire un quadro informativo il più com-pleto possibile della realtà aziendale e perpoterne sviluppare i tre concetti fondamenta-li: comprendere, agire, pianificare.Una analisi approfondita circa i rapporti con iclienti deve essere sempre effettuata dall'im-prenditore "attento", onde evitare spiacevolisituazioni che potrebbero danneggiare l'equili-brio finanziario aziendale.Naturalmente in questo caso, in una situazioneideale, anzi idilliaca, il cliente paga con regolaritàalle scadenze concordate, e la fornitura garanti-

sce margini soddisfacenti all'imprenditore.Spesso, al contrario, e specialmente in periodo dicrisi come quello attuale, ciò non si verifica. E',quindi, necessario valutare attentamente il pro-prio portafoglio, sia in termini di affidabilità e sol-vibilità del cliente (cioè valutare se il cliente saràin grado di pagare il dovuto alle scadenze conve-nute), che di margine della prestazione (cioè valu-tare se la commessa o la fornitura possa in basea preventivo generare un utile).Queste, però, non sono le uniche variabili daconsiderare in quanto deve essere semprevalutato anche il "cost to serve" del cliente,ovvero quanto costa all'imprenditore effettiva-mente, considerando tutti i fattori, servire uncerto "tipo" di cliente, ovviamente, i clienti conun "cost to serve" contenuto sono preferibili aquelli con un "cost to serve" elevato.L'ultimo punto fondamentale da affrontare circail monitoraggio dei rapporti tra imprenditore eclienti è che spesso si verifica una dilazione deitempi di pagamento. Può accadere che, senzache l'imprenditore ne abbia una pronta percezio-ne, tali tempi si dilatino, fino a divenire insoste-nibili per la struttura finanziaria dell'azienda. E'dunque fondamentale che l'imprenditore svolgauna continua e puntuale attività di monitoraggiodei propri tempi d'incasso, valutando con atten-zione l'indice di rotazione dei crediti. Prevenire èmeglio che curare!

Gestione della crisi d’impresa: il rapporto

tra imprenditore e cliente

CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì

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L’ASSEMBLEA

Il presidente del Consiglio, presente al convegno milanese "Imprese lombarde per l'Italia: proposte per il rilancio", ha detto che la modifica sulla"libertà d'impresa dovrebbe liberare gli imprenditori da vincoli burocratici" e punta a rilanciare il Paese con i prossimi stati generali dell'economia

Berlusconi: "La modificadell'articolo 41 è una rivoluzione fondamentale"

"La modifica dell'articolo 41della Costituzione sullalibertà d'impresa è una verae propria rivoluzione". Lo ha

affermato il premier Silvio Berlusconinel suo intervento al convegno "Impreselombarde per l'Italia: proposte per il rilan-cio" tenutosi a Milano, presso la sededell'Unione del Commercio, sottolineandoche ci vorranno "tre mesi prima che diven-ti legge, ma credo che sia qualcosa di fon-damentale che dovrebbe liberare da tuttiquei vincoli burocratici che rendono diffi-cile intraprendere. Una legge valida - haaggiunto Berlusconi - che farà sì che chivuole realizzare un albergo lo potrà fare epoi avrà le verifiche da parte di un espo-nente della pubblica amministrazione pervedere se ha rispettato le leggi ambienta-

li e urbanistiche". In merito ai pochi pote-ri attribuiti al Governo e al presidente delConsiglio nel fare le leggi, Berlusconi haosservato che "quando il Governo decidedi fare una legge, questa prima deve pas-

sare dal Quirinale e deve passare il vagliodi tutto l'enorme staff che circonda il capodello Stato, che interviene puntigliosa-mente su tutto". Oltre al presidente delConsiglio Silvio Berlusconi al convegno

hanno partecipato molti esponenti delgoverno nazionale: i ministri MichelaVittoria Brambilla (Turismo), Ferruccio

Berlusconi:«Tre mesi perchè

la libertà d'impresa diventi legge»

PHOTO: MASSIMO GARRIBOLI

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Fazio (Salute), Mariastella Gelmini(Istruzione Università e Ricerca), IgnazioLa Russa (Difesa), Paolo Romani (Sviluppo

Economico) e Gianfranco Rotondi(Attuazione del programma). Per le asso-ciazioni imprenditoriali presenti PaoloAgnelli presidente di ConfapindustriaLombardia, Paolo Malvestiti nella veste divicepresidente Confcommercio Lombardiae i presidenti regionali delle altre associa-

La Russa: «L'Italia non può essere il Bengodi

dei disperati»

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zioni che hanno proposto ai rappre-sentanti del Governo alcune linee diintervento.

Ha dato il via ai lavori il presidente diConfcommercio Carlo Sangalli, che anome di Rete Imprese Italia ha sottoli-neato le questioni aperte per le impreselombarde, dalla burocrazia alla pressio-ne fiscale, ribadendo di essere "contrariall'ipotesi di meno Irpef e più Iva. Sonocontrario - ha precisato - all'ipotesi ditassare i consumi anziché i redditi, didiminuire l'Irpef e aumentare l'Iva per-chè in un momento in cui la stagnazionedei consumi rallenta la crescita, appe-santirla ci pare una proposta che non vanella direzione del rilancio dei consumi".E poi spazio alle proposte: "una riformafiscale, un federalismo fiscale efficientee solidale per arrivare a raggiungere dueobiettivi importantissimi per il mondoche rappresentiamo cioè la semplifica-zione e la riduzione della pressionefiscale e dare occupazione ai giovani".

Per colmare il divario tra domanda eofferta di lavoro e per fare fronte ad unabbandono scolastico che "in Italiaè superiore di nove punti rispetto

all'Europa è necessario aprire la forma-zione al settore produttivo per accor-ciare le carriere scolastiche e di studio

dei ragazzi". Lo ha affermato nel suointervento il ministro dell'Istruzione,Mariastella Gelmini, secondo ilquale "c'è una discrepanza tra doman-da e offerta di lavoro che va colmata".Per farlo ha poi indicato la stradadel "potenziamento del contratto diapprendistato, che non è una forma disfruttamento". Il ministro ha poi citatol'accordo con la Regione Lombardiache prevede appunto la possibilità che"la formazione professionale assorbaanni di obbligo scolastico".

"L'Italia non può essere il Bengodi deidisperati. Il governo - ha sottolineato ilministro della Difesa, Ignazio LaRussa - farà di tutto per vincere la bat-taglia contro la demagogia populista

della magistratura che interpreta lenostre leggi restrittivamente e di unaopinione pubblica condizionata da unasinistra per la quale l'apertura dellefrontiere è un dovere morale. Faccioquindi un appello alla magistratura eall'opposizione perché ogni aspettoideologico sia messo da parte e perchécon la massima solidarietà e accoglien-za il nostro Paese non debba trasformar-si in un Bengodi dei disperati". La Russaha rilevato come "l'immigrazione clande-stina provoca danni prima di tutto a que-sti immigrati regolari che vengono nelnostro Paese per lavorare". Per quantoriguarda invece la situazione in Libia, LaRussa teme che ci possa essere nei con-fronti del nostro Paese "un esodo diimmigrati e il nostro intento è quello dicoinvolgere l'Europa non solo nella con-danna di quanto sta accadendo in quelPaese ma anche a farsi carico del pro-blema e l'autorevolezza di Berlusconipuò aiutarci in questo senso".

Secondo il presidente di ConfapindustriaLombardia Paolo Agnelli "le pmi manifat-turiere lombarde hanno agganciato il trenodella ripresa come dimostrano le nostreindagini che mostrano percentuali di crescitadoppie rispetto ai dati Istat diffusi qualche

giorno fa. Sono in particolare le pmi cheesportano verso i paesi della UE, Germaniain primis. E sono per lo più imprese di mediadimensione, al centro di una filiera che ha

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Gelmini: «Aprire la formazione al settore produttivo»

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monte i fornitori di materie prime e avalle la vasta rete di piccole imprese di

subfornitura". Dopo l'analisi, il presidentedi Confapindustria Lombardia ha sollecitatoil ministro dello Sviluppo Economico PaoloRomani su "come sia possibile valorizzare iltessuto di imprese che eccellono sui mercatiinternazionali e quali iniziative in materia disemplificazione, agevolazioni sull'export,riduzione del costo energetico, si possonointraprendere per andare incontro a questafascia di imprese che può trainare le piccole".

"Noi - ha replicato Paolo Romani - siamoun Paese prevalentemente manifatturiero,molte aziende pagano l'alto costo dell'ener-gia e il costo delle rinnovabili è sulle spalledei cittadini italiani che in conto bolletta

hanno pagato 20 miliardi di incentivi tra il2009 e il 2010 in cambio del 4.5% di ener-gia prodotta". Secondo Romani "bisognainterrompere un meccanismo di incentiva-zione" all'energia rinnovabile. Al Presidentedel Consiglio Silvio Berlusconi la chiusuradei lavori che ha lanciato la proposta dicoinvolgere nuovamente le parti datorialied economiche lombarde, in una giornata di

ulteriore confronto per raccogliere spuntiper preparare al meglio i prossimi StatiGenerali dell'Economia che il Governovuole convocare. Per questo, ha conclusoBerlsuconi, "ho portato con me la miaagenda anche se devo dire che non èmolto libera. In undici giorni ho cinqueudienze e sono protagonista come impu-tato della storia dell'universo".

Agnelli: «Bisogna valorizzare

le eccellenze con incentivi adeguati»

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L'assenteismo, a livelli para-dossali, dello stabilimentoFiat di Pomigliano è stata laprima occasione per verificare

sul campo l'efficacia di un "accordo qua-dro" sulle norme della contrattazionecollettiva (2009) che, nonostante la dis-approvazione della Cgil, mirava ad unrafforzamento del livello decentrato dicontrattazione, aprendo le porte a dero-ghe rispetto al contratto nazionale ericonoscendo - di fatto - l'urgenza nellagestione di alcune specificità aziendali.Era la primavera del 2010. Poi, nelnovembre venne la vertenza Mirafiori.Sulla falsa riga di Pomigliano, al vagliodei lavoratori, venne proposto un accor-do analogo. Vinsero i sì, di misura, conil 54%. Percentuale, però, che non rical-cava le quote di lavoratori aderenti alleassociazioni sindacali firmatarie e a quel-la dissenziente. Quelli che, inizialmente,sembravano essere casi isolati sonodiventati l'occasione per mettere in dis-

cussione gli assetti complessivi del nostrosistema di relazioni industriali. Del casoFiat e delle sue ripercussioni, del futurodei contratti e delle relazioni industriali,della disoccupazione giovanile e dellavoro manuale ne abbiamo parlato conil ministro del lavoro Maurizio Sacconi.

Dopo le vertenze Fiat lei crede che,in materia contrattuale, la "rigidi-tà" della contrattazione nazionalelascerà spazio a quella territorialee aziendale?

"Il contratto di secondo livello, sia essoterritoriale o aziendale, non solo èequiordinato a quello nazionale, ma neè per certi versi sovraordinato perché èpiù prossimo ai lavoratori. Il contratto

nazionale rigido e invasivo non è piùcapace di leggere una realtà economi-

ECONOMIA&BUSINESS

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Sacconi: "Meno ideologiae più contratti aziendali"

L'INTERVISTA ESCLUSIVA

Secondo il Ministro del Lavoro "il contratto di secondo livello, territoriale o aziendale, non solo è equiordinato a quello nazionale,

ma è sovraordinato perché è più prossimo ai lavoratori". E sulla disoccupazione giovanile "stiamo incoraggiando scelte formative pratiche

incentrate sulla manualità, che non è una vergogna, ma un dono "

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

"Il caso Fiat è da inserirsi in un processogià iniziato e più ampio

di modernizzazione delle nostre relazioni

industriali"

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ca e produttiva profondamente muta-ta. Questo non significa superamentodella contrattazione nazionale, ma unsuo arretramento sui temi che sonopiù connessi alla realtà aziendale. Sipensi, per esempio, al legame tra sala-rio e produttività".

Prima ancora di discuterne qual-cuno parla già di ribasso, dando

per scontato che la contrattazio-ne aziendale produrrebbe unrisultato meno gratificante per ilavoratori di quella nazionale. E'proprio così?"Il superamento dell'antagonismo fracapitale e lavoro è inevitabilmenteda tradursi in una riconfigurazionedella struttura della contrattazionecollettiva (già iniziata con l'accordo

di riforma degli assetti contrattuali).Una più marcata dinamica dei redditida lavoro e una più efficiente distri-buzione della ricchezza attraverso isalari si realizzano - anche in condi-zioni di crescita bassa o negativa -solo garantendo uno spazio adeguatoalla contrattazione collettiva azien-dale. Non è un ribasso, bensì tutto ilcontrario: il superamento della ana-

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cronistica convinzione che vi sia uni-formità tra territori, aziende e settori".

E' stato sottolineato che per i piùpiccoli sarà difficile uscire dalcontratto nazionale a meno che nonaccettino di "mettersi il sindacatoin casa". Dopo il caso Fiat comecambieranno nel nostro Paese lereazioni industriali? "I "piccoli" non hanno da temere. Ilcaso Fiat è da inserirsi in un proces-so già iniziato e più ampio di moder-nizzazione delle nostre relazioniindustriali. La direzione è quella direlazioni industriali naturali e nonideologiche, a misura delle persone

e prossime ad esse. Utili alla pienautilizzazione degli impianti, agliinvestimenti, all'occupazione e alsalario diretto e indiretto (si pensiallo sviluppo del welfare aziendale).La direzione è anche quella di unmaggiore spazio del contratto e unaminore pervasività della legge. Vatenuto a mente il caso tedesco, lad-dove coesistono i contratti indivi-duali nelle piccole imprese, i con-tratti collettivi nazionali leggeri ederogabili e i contratti aziendalinelle imprese medio-grandi".

Novità dovrebbero riguardare l'o-rario di lavoro, superando di fattol'orario settimanale e legandolo ilpiù possibile all'andamento delmercato. "Flessibilizzare" il lavorobasterà a renderci competitivi?"Flessibilità non vuol dire solo interven-to sull'orario di lavoro, sul quale comun-que l'autonomia delle parti già intervie-ne (si pensi ai contenuti del recenterinnovo contrattuale del commercio).Maggiore competitività non è raggiungi-bile se non con la partecipazione di tuttele parti in causa e la loro volontà disuperare antichi schemi per leggere piùefficacemente un contesto economico eproduttivo in costante evoluzione".

In tema di competitività servonosoluzioni per far tornare l'Italiaad essere un paese "accoglien-te". Cosa deve fare il Paese perattrarre investimenti, impreseinternazionali e chiudere le portealle delocalizzazioni?"Uno degli ostacoli che le imprese stra-niere riscontrano in Italia è proprio laconflittualità. Accordi sindacali che in cam-

"Da una concezione statica di tutela del singolo

posto di lavoro si deve passare alla promozione

della occupabilità della persona"

"L'aumento del numerodei laureati è positivo,

deleteria è la concezionesottostante: che soltanto i laureati possano trovare

un lavoro dignitoso"

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bio di maggiore salario e produttivitàpermettano la piena utilizzazione degliimpianti sono certamente un ottimobiglietto da visita per attrarre investi-menti, poiché significano il prevalere direlazioni industriali fluide e costruttive".

Da una parte le aziende necessita-no sempre più di flessibilità e pro-duttività per competere a livelloglobale, dall'altra non si può finge-re che non vi siano le legittimeaspirazioni delle persone, che nonpossono prescindere da una stabili-tà di medio-lungo periodo per impo-stare un serio progetto di vita. Come

si può coniugare il desiderio di sta-bilità di ogni lavoratore con esigen-za di flessibilità di ogni impresa?"Da una concezione statica di tutela delsingolo posto di lavoro si deve definiti-vamente passare alla promozione dellaoccupabilità della persona avviando,come già ipotizzato dalla legge Biagi, lacostruzione di una rete di tutele sulmercato che preveda il coinvolgimen-to del mondo associativo e degli entibilaterali e una maggiore attenzioneal potenziamento delle competenzedel lavoratore tale da consentirgli diprevenire e gestire al meglio le criti-cità nelle transizioni occupazionali".

Tra i problemi più urgenti c'è ladisoccupazione giovanile. E' solouna questione di aspettative lega-te al sogno di trovare un posto dilavoro sotto casa e all'ossessionedi trovare un posto fisso? "No, si tratta di un problema serio. Un pro-blema che non è di questo ultimo periodo e,alla radice, non è neanche da ascriversi allacrisi economica, trattandosi di una debolez-za strutturale del nostro mercato del lavoro.Sempre più chiaramente emerge il fortedisallineamento formativo e professionaletra le figure prodotte dalle nostre scuole edalle nostre università e il fabbisogno delmondo produttivo e dei territori. In questo

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senso stiamo intervenendo con la ristruttu-razione delle tecniche con le quali si operail monitoraggio dei fabbisogni formativilocali e incoraggiando anche scelte forma-tive pratiche, incentrate sulla manualità,che non è, come molto spesso si crede, unavergogna, ma un dono. Strettamente con-nesso è anche l'incoraggiamento perché inostri giovani vivano esperienze di lavoro ilprima possibile, anche durante gli studi. Inquesto senso lo strumento sui cui scom-mettere è il contratto di apprendistato".

E' d'accordo con coloro che incorag-giano i giovani ad accettare qualsiasitipo di lavoro pur di non rimanere dis-occupati?"In questi ultimi cinquant'anni, abbiamoavuto un grande sviluppo di impiego"astratto" e una perdita secca di lavoro"manuale". È il risultato di una visione cul-

turale messa in atto dalla politica più vici-na all'idea che lo sviluppo egualitariodella società fosse la scelta giusta da per-seguire attraverso lo studio universitario.Così è stata sistematicamente distrutta lacultura del lavoro. La conseguenza è statala costruzione di un'impalcatura scolasti-ca che ha dimenticato la formazione per leprofessioni manuali. Si è meticolosamen-te costruita l'idea che il diritto allo studiofosse il diritto a laurearsi. Non si frainten-da: l'aumento del numero dei laureati è unfenomeno positivo, ma è deleteria la con-cezione sottostante: che soltanto i lau-reati possano trovare un lavoro dignito-so. I giovani devono coltivare il propriotalento e le proprie passioni. In questosenso per trovare la propria strada com-piere esperienze lavorative da subito,anche diverse, non può che essere unaiuto e un arricchimento".

Ministro, il 19 marzo è stato il giornodel nono anniversario dell'assassiniodel Professor Marco Biagi. Quali sonoi tratti attuali dell'opera di MarcoBiagi che vale la pena evidenziare?"Mi piacerebbe completare il ciclo di rifor-me di questi anni realizzando un sogno diMarco e una delle sue più preziose eredità:lo Statuto dei Lavori. La bozza di Statuto cheho consegnato alle parti a novembre 2010 ècostruita nel segno del principio cui si ispi-rava Biagi, riassumibile nella frase "menolegge, più contratto". Marco aveva fiducianelle persone e nella loro attitudine allasocialità e per questo credeva in relazioniindustriali positive e mature. Oltre a questoprogetto, Marco Biagi vive davvero in tanteazioni che si sono prodotte nel corso di que-sti anni, come ad esempio il rinnovamentodel sindacato riformista italiano, l'evoluzio-ne delle relazioni industriali e degli assetti

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contrattuali, le recenti misure sull'arbitratoe la conciliazione, che erano due strumentiche Biagi aveva proposto per rendere piùagevole e immediato il tentativo di risol-vere il contenzioso in materia di lavoro".

Come vede la situazione del siste-ma del profondo Nord del Paese? ABergamo le imprese stanno ripar-tendo con l'export, ma non sembrabastare perché non c'è ancora spa-zio per nuovi lavoratori."La ripresa dell'economia senza spazioper nuovi lavoratori potrebbe nascon-dere la trappola della crescita senzaoccupazione (jobless recovery), cherischierebbe di portare con sé diversecontroindicazioni economiche e sociali.La stessa dinamica dei prezzi energeti-ci e delle materie prime alimentari chestiamo osservando in questi mesi,sospinta dai recenti avvenimenti mon-

diali, dalla domanda dei Paesi emergen-ti e dalle pressioni speculative, preoccu-pa non poco in ordine al pericolo di infla-

zione importata e quindi a un ulterioreostacolo ai consumi interni e alla cresci-ta dell'economia. Ad oggi la sostanzialestabilità dell'occupazione non parenascondere segnali così negativi, bensìmostra come la pur flebile crescita eco-nomica stia determinando per un verso ilriassorbimento di cassintegrati e dall'al-tro lato il diffondersi di ristrutturazionidel tradizionale sistema produttivo cheancora non permettono una crescitaoccupazionale. Le recenti misure messein campo dal Governo e riassunte nelPiano Triennale del Lavoro vanno proprionella direzione di promuovere una cre-scita con occupazione".

Il 31 marzo ha chiuso la Indesit diBrembate Sopra. Grazie alla suamediazione è stato siglato unaccordo "innovativo" tra azienda esindacati per la salvaguardia dellavoro dei 510 operai (416 aBrembate Sopra e 90 in Veneto). Sitratta di un caso isolato (e nonripetibile) o la vicenda Indesit stafacendo "scuola"?"Si è trattato di un accordo innovati-vo e responsabile, che non può limi-tarsi ad essere caso isolato, ma puòdiventare esempio e buona praticaanche per altre situazioni simili,tanto più in un periodo ancora di crisicome quello attuale".

"Mi piacerebbe completare il ciclo

di riforme di questi annirealizzando un sogno

di Marco Biagi: lo Statuto dei Lavori"

"L'accordo Indesit è innovativo, può diventare un esempio

e una buona praticaanche per altri casi"

Page 34: Bergamo Economia Aprile 2011

Si annunciano assunzioni, si chiedo-no deroghe al contratto, si avanza-no proposte nuove, s'interrogano idipendenti e poi, dopo la conta dei

voti e preso atto dell'esito, da una parte lecomponenti sindacali più aperte di Cisl e Uile dall'altra la più oltranzista Fiom. In mezzoa tutto questo, manco a dirlo, questioni sala-riali e una parola: delocalizzazione. Il copio-ne sembra lo stesso, ma questa volta non sitratta di Fiat. Da molti mesi, infatti, gli stes-si argomenti stanno interessando la N&WGlobal Vending di Valbrembo meglio cono-sciuta come Necta, colosso dei distributoriautomatici di bevande e snack, che a set-tembre dello scorso anno con la decisione diaccentrare in Italia la produzione spostando

TESTO&PHOTO: LIVIO CASANOVA

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A settembre dello scorso anno la N&W Global Vending decide di accentrare in Italia la produzione e comunica l'intenzione di assumere

200 persone. Con una richiesta in deroga al contratto: assumerle con un salario d'ingresso. Da lì in poi scioperi, trattative, tavoli separati

e consultazione tra gli operai: lo stesso copione di Mirafiori

"CAMERA CAFÉ"

Necta: nel salario d'ingressola lezione di Marchionne

"Per produrre i nostri distributori automatici cerchiamo un aiuto. Anzi 200"E' la locandina di recluta-mento Necta affissa sull'agenzia interinaleAdecco di Ponte San Pietro

Page 35: Bergamo Economia Aprile 2011

le attività manifatturiere che ancoraaveva in Danimarca, comunica l'inten-

zione di assumere 200 persone. Unannuncio con tutti i crismi dell'eccezio-nalità visto lo scenario occupazionale,

desolante, che sta interessando laBergamasca e visto che "c'era anche laconcreta possibilità - recita un comuni-cato della direzione consegnato ad ognilavoratore - che la produzione diWittenberg se ne andasse in un paesedell'Europa dell'Est". Invece, il gruppoche è stato acquisito due anni fa daifondi Barclays Private Equity eInvestcorp direttamente dai fondiArgan Capital e Merrill Lynch globalprivate equità decide di abbandonare ilnord Europa per rafforzarsi in Italia.Una decisione che sulla sponda danesesi risolve in una giornata d'incontro,otto ore, tra azienda e sindacati senzanessuno sciopero, corteo o picchetto e

nella quale si stabiliscono i terminidella dismissione. Qui entra in gioco

Marchionne. Non nel contenuto ma peril metodo: non si prende la propostaMarchionne per Mirafiori e la si "appic-

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Per i neoassunti, l'ultima bozza del pianoprevede: 7 mesi comeinterinale e 20 mesi a

tempo determinato

Dall'inizio della vertenzasindacati e azienda si sono incontrati

più di 16 volte con tre scioperi unitari

A Mozzo si concentrerà la produzione, già in Danimarca,

del marchio "Wittenborg", molto forte in Nord Europa

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cica" pari pari alla propria azienda (inquesto caso la Necta) come un copia-incolla ma si lanciano idee nuove cheincontrano le esigenze - diverse daimpresa ad impresa - degli imprenditorichiamati ogni giorno a confrontarsi conun mercato che non si esaurisce nellaprovincia di Bergamo. Ecco la propostadella N&W Global Vending: un salariod'ingresso, introdotto in pianta stabile avalere su tutte le assunzioni future, conuna durata di 48 mesi. Una paga, stimadalle fonti sindacali, di circa 1.000 euroal mese con un aumento progressivo.Come per la Fiat anche per l'azienda diValbrembo richieste, in pratica, "sumisura". Tre, in estrema sintesi le richie-ste in deroga al contratto su cui dal set-tembre scorso si sta concentrato il man-

agement. Vediamole. Per il piano assun-zioni l'ex Necta ha proposto, per ogninuovo assunto, un percorso con 10 mesida interinale, poi fino a 36 mesi un con-tratto a tempo determinato e un quartoanno con il salario d'ingresso, intendendocon questo termine la maturazione gra-duale delle voci consolidate e di quellevariabili. La seconda priorità è la lottaall'assenteismo ( non ai livelli Fiat) che,tra gli operai diretti, è diminuito dal6.37% del 2005 al 4.60% del 2009: nel2010 invece è risalito al 6.13%. Terzapriorità, raddoppiare e ridisegnare il pre-mio redditività legandolo al raggiungi-mento del budget annuale. E se da unaparte Marchionne indica il percorso,anche a livello locale le parti sindacaliadottanop le scelte fatte a livello nazio-

nale: incontri ripetuti, scioperi, bloccodelle trattative, tavoli riconvocati perregistrare alcune progressi nelle propo-ste. Negli stabilimenti di Valbrembo,Mapello, Mozzo e Grassobbio i lavoratorisono un migliaio, il personale femminilesupera il 50% e il sindacato più forte è laFim Cisl. Nessuno scenario massimalista,quindi, come lanci di uova o altro. Eppure,dall'inizio della vertenza, se non andiamoerrati, sindacati e azienda si sono incon-trati più di 16 volte, tre gli scioperi unita-ri e altrettanti quelli Fiom. E poi il colpo discena di fine febbraio. Di fronte ci sono isindacati spaccati sul salario d'ingresso esul rinnovo del contratto integrativo: dauna parte la Fim e Uilm concordi nel con-tinuare il negoziato mentre Fiom e Cubvoglio concentrarsi sull'integrativo, scin-dendolo dal salario d'ingresso. Come aMirafiori si consultano i lavoratori. Con il52.5% e 39 voti di scarto vincono i favo-revoli all'estensione della trattativa sulcontratto integrativo anche al salariod'ingresso. Il cosiddetto start-up che l'a-zienda in una delle ultime proposte vor-rebbe pagare per 27 mesi a tutti i nuoviassunti, scaglionandoli in 7 mesi da

interinali e 20 a tempo determinato, e30 mesi di salario ridotto, prima del con-tratto vero e proprio. Nonostante l'esitodella consultazione e le proposte miglio-rativa i rappresentanti Fiom e Cub nonaccettano il negoziato unico e a metàmarzo incrociano nuovamente le brac-cia. E mentre si cerca, ancora, la qua-dratura del cerchio con una nuova con-sultazione alla N&W si assume. Di duemesi in mesi e come interinale. Ma siassume. Ancora cassa integrazione,invece, a Mirafiori per questo mese.

A metà marzo è iniziata la campagna

di reclutamento affidataad agenzie interinali tracui Adecco e Gi Group

Nello stabilimento di Valbrembo si concentra

la produzione Necta per i distributori di bevande

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ECONOMIA&BUSINESS

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LA RICERCA

Bergamo è tra le province italiane più produttive: il dato è dell'ultima ricerca di Aspen Institute Italia con "Il Sole 24 ore" e il Cerni che misura la composizione

della popolazione di un territorio, il tasso di occupazione e la produttività del lavoro. Nella classifica finale 8 province eccellenti su 15 si trovano nel Nord Est

Bergamaschi ottavi in Italia per vitalità. Economica

Bergamo, dal suo lato economico,è tra le prime dieci province piùdinamiche di tutta Italia. Ottava,per la precisione, guardando alla

vetrina delle eccellenze presenti sul terri-torio. A guidare la classifica che mette inordine le macro-aree geografiche per vita-lità economica ci sono le province delNord Italia - Milano e Bergamo in primis -con un'inversione al vertice rispetto ad unanno fa (prima edizione della ricerca) per-chè il Nord-Ovest supera, anche se dipoco il vecchio primato del Nord-Est. Vistal'attuale situazione qualcuno potrebbesollevare dei dubbi, eppure, stando allaricerca di Aspen Institute Italia, presenta-ta lo scorso febbraio e realizzata in colla-borazione con "Il Sole 24 ore" e il Cerni(Centro competitività regolazione mercati)nell'ambito del "Progetto di interessenazionale", dai risultati ottenuti a guidarel'Italia fuori dalle secche della crisidovrebbero essere proprio le eccellenzee le produzioni diffuse nei diversi terri-

tori. Nel caso di Bergamo il settore deltessile, della gomma e plastica, la pro-

duzione di accessori per abbigliamentoe la lavorazione del mobile.

Gli indicatori. Per redigere la classifi-ca delle 103 province italiane si è ricor-so all' "Idsop" (Indicatore sintetico didipendenza strutturale ponderata) chetiene conto di tre variabili - la dimen-sione demografica, il tasso dioccupazione e i differenziali diproduttività del lavoro -, dimensionidi primaria importanza per catturare lavitalità economica dei territori italiani.La prima è stata ottenuta calcolandol'indice di dipendenza strutturale datodal rapporto tra la popolazione in etànon attiva (0-14anni; 65 anni e più) equella in età attiva (15-64 anni); laseconda è data dal rapporto tra glioccupati dai l5 ai 64 anni e il restodella popolazione della stessa fasciadi età; la terza considera il valoreaggiunto per ogni addetto.

Macro aree. Nonostante il divario Nord-Sud sul territorio esistono anche nel meri-dione, a macchia di leopardo, significative

CAPITALE INTERNAZIONALEDELLA MODAMilano è conosciuta a livello interna-zionale come capitale della moda e dello stile italiano. Nel centro della città si trova il famoso quadrilate-ro della moda formato dalle strade Via Monte Napoleone, Via Manzoni,Via della Spiga e Corso Venezia

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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La vitalità dei territori italiani le province più dinamiche

Provincia

2° Bologna3° Padova4° Modena5° Grosseto6° Pordenone

9° Prato10° Parma

1° MIlano

7° Bolzano8° Bergamo

IDS

56.749.953.256.651.0

51.854.6

51.9

52.148.9

Tasso di occupazione

70.165.668.466.465.4

65.769.0

66.9

70.564.4

IDS ponderato per Occupazione

(IDSOP)

80.976.177.885.178.1

78.879.1

77.6

74.075.9

IDS ponderato per Occupazione e

Produttività (IDSOP)

92.487.388.2

104.094.6

95.990.3

77.6

84.777.1

Produttivitàin % Milano

87.587.188.281.882.5

82.187.6

-

87.398.5

Indice di IntensitàBrevettuale (IIB)

172.542.374.712.281.4

17.779.5

155.8

28.647.2

Saldo nuoveimprese high tech

(TDI)

-1.44%-1.01%-0.861.17

-0.86%

-1.24%-1.24%

-1.30%

0.10%-0.66%

La classifica è costruita sulla base dell'Idsop (Indice di dipendenza strutturale ponderata) che raccoglie tre indicatori significativi dellacapacità economica dei territori: composizione della popolazione, tasso di occupazione e produttività del lavoro. Rispetto alla prima edi-zione ci sono due nuovi indicatori: l'intensità brevettale e la natalità d'imprese. Il valore dell'indice - basso - segnala un livello di vitalitàterritoriale, legato alla provincia, particolarmente alto. Fonte: Aspen Institute Italia

e differenziate possibilità di crescita."Forte il divario tra le macro aree delPaese - si legge nella nota di commentoalla ricerca -, con un Nord mediamentepiù anziano del Mezzogiorno ma caratte-rizzato da una più forte vitalità economicacomplessiva". Eppure "se la demografia -

I BOTTONI DI GRUMELLO DEL MONTE Dalla valle di Calepino alla valledell'Oglio si è sviluppato un distretto produttivo specializzatonel settore dei bottoni con aziendediffuse in 14 comuni, divisi tra le province di Bergamo e di Brescia

BergamoPiazza Vecchia

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continua la nota - ci consegna l'immaginedi un Mezzogiorno relativamente più gio-

vane rispetto al Nord e al Centro delPaese, i rapporti di dipendenza strutturale

si invertono man mano che si consideranole variabili economiche". Perché, pur rima-

nendo "in un quadro di forte asimmetriaterritoriale, tuttavia, l'analisi evidenzia,

anche nel Mezzogiorno, una significativavarietà di performance, con la presenza diterritori che appaiono caratterizzati dalivelli apprezzabili di vitalità economica".

Le province. I risultati, nel dettaglio,mettono in luce province lombarde conlivelli più elevati di vitalità economica siarispetto all'aggregato territoriale di riferi-mento (Nord Ovest) che rispetto al datocomplessivo nazionale, con un'incidenzaparticolarmente elevata delle componentiriferite ai tassi di occupazione e alla pro-duttività del lavoro. In tema di produttivitàBergamo, dopo Milano, con 98.5% è tra ivalori più alti a livello nazionale controuna media nazionale ferma al 81.8%.Rispetto ad altre province del Nord Ovestil tasso di occupazione bergamasco(64.4%) è tra i più bassi. Mantova ha laperformance migliore con 67.9% seguitada Milano con 66.9%, Pavia con 66.4%,Sondrio 66% e Cremona 65.1%. Peggio diBergamo, Como e Varese rispettivamente

L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVAAll'ateneo di Padova c'è un corsodi laurea di secondo livello in Ingegneria Meccatronica per formare figure professionali chesiano trasversali alle grandi areedell'ingegneria, elettrica, meccani-ca ed elettronica e informatica

L'INDUSTRIA ESTRATTIVACAGLIARITANAIl cuore di Caglari è il porto che costituisce la principale risorsaeconomica della città insieme all'industria estrattiva grazie ai giacimenti di zinco piombo e carbone che la Sardegna ne è ricca ne sottosuolo

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con 64.2% e 63.2%. Sempre in tema dioccupazione è il Nord Est che registrai tassi più elevati del Paese. In EmiliaRomagna, ad esempio, Bologna è al

70.1%, Reggio Emilia al 69.8%, Parma al

69% e Modena al 68.4%. Nel Centro,Roma si segnala per l'elevato indice di

produttività, pari al 96.5% della pro-duttività milanese, mentre le provin-ce toscane hanno valori elevati neitassi di occupazione: Firenze 67.8%,Prato 65.8%, Arezzo 64.5%, Pisa64.2%, Lucca 63.5%. Nel Sud sidistinguono le province abruzzesidell'Aquila, Pescara, Teramo, Chietie Avellino. Nelle Isole, si evidenziauna migliore performance relativadelle province sarde.

I distretti. Per quanto riguarda la vita-lità territoriale, si distinguono quelle

realtà che hanno vocazione significati-ve: dalla moda, dal design o dall'altatecnologia di Milano al distretto bio-medicale, del ciclomotore e del digita-le multimediale di Bologna; dalla mec-canotrica e refrigerazione industrialedi Padova all'industria estrattiva e allalavorazione di minerali non metalliferidi Cagliari; dalla cantieristica diGrosseto al polo industriale del mobileimbottito di Matera senza tralasciareil distretto del tessile e abbigliamentodi Prato. Peculiarità italiana rispettoad altre nazioni europee è proprio lapolarità dei distretti. Il tessuto produt-tivo non ruota, in altre parole, solo edesclusivamente attorno a grandi cittàcome nel caso della Francia e delRegno Unito dove le eccellenze gravi-tano attorno a Parigi e Londra ma èdisseminato lungo tutto lo stivale.Questa variegata diffusione è il puntodi forza del tessuto economico italianoe rappresenta la garanzia per una pos-sibile ripresa. Crisi permettendo.

IL MUSEO DUCATI La città di Bologna si caratterizzaper una vocazione industriale legata ai distretti del ciclomotore,delle macchine automatiche e del packaging anche se l'azienda,simbolo dell'Emilia dei motori, si prepara a trasferire una partedella produzione in Thailandia

Le eccellenze territoriali: Macro aree

Legenda NE: Nord Est, NO: Nord Ovest, C: Centro, I: Isole, S: Sud. Per ognuna delle 5 macro aree (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud eIsole) sono riportate le due province che hanno registrato i più alti elevati Indici ponderati per occupazione e produttività (Idsop). Per ognuna,inoltre, sono richiamate le vocazioni produttive che contraddistinguono il modello di sviluppo economico locale. Fonte: Aspen Institute Italia

Milano (NO)

Settore meccanico, chimico, alimentare, terziario avanzato,moda, settoredel mobile e design, finanza, alta tecnologia

Bergamo (NO)

Settore tessile, della gomma e plastica,accessori per abbigliamento, lavorazione del mobile

Bologna (NO)

Abbigliamento, agro-ali-mentare, automazioneindustriale, biomedica-le, distretti del ciclomo-tore, del packaging, del digitale multimediale

Padova (NE)

Meccatronica, condizionamento, refrigerazione industria-le, distretto del mobile,biomedicale

Grosseto (C)

Agro-alimentare, chimico, cantieristica,produzione metallo(escluse macchine)

Prato (C)

Tessile ed abbigliamento

Cagliari (I)

Industria estrattiva,energia, lavorazione di minerali non metalliferi, settore del legno,agroalimentare

Sassari (I)

Industria del legno, alimentare, lavorazionedi minerali metalliferie non metalliferi, distretto del granito e del sughero

Matera (S)

Distretto industriale del mobile imbottito(Industria del legno efabbricazione di mobili)

Campobasso (S)

Fabbricazione di autoveicoli, agroalimentare, materiali da costruzioni(Comprensorio industrialeCampobasso-Bojano)

Elevato l’indice di produttività

bergamasca: 98.5%

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PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

In Val Seriana il rilancio del tessile trova una via nel marchio "Le cinqueterre della Val Gandino" finalizzato a valorizzare competenze, esperienze,

e determinazione degli imprenditori alla ricerca di nuove nicchie di mercato, con la fattiva collaborazione dello sportello innovazione

di Leffe gestito da CNA Bergamo e dall'Associazione artigiani

L'impegno di CNA Bergamo per valorizzare il "tessuto"

imprenditoriale seriano

ECONOMIA&BUSINESS

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AGandino, all'imbocco della stra-da verso Valpiana, c'è una pic-cola cascina che ha un lega-me particolare con la storia

dell'Unità d'Italia, si tratta della Tintoriadegli Scarlatti. Un tempo era deputata allatintura del pregiato "scarlatto di Gandino"un rosso acceso ottenuto grazie ad uninsetto importato dall'America, la coccini-glia, che veniva prima fatto essiccare, poimacinato per essere infine disciolto nelbagno di tintura. Il rosso di Gandino affa-scinò anche Garibaldi, che proprio allaTintoria fece tingere le camicie rosse deiMille. In quel tempo i gandinesi, oltre asostenere gli ideali garibaldini, auspicava-no anche un possibile ritorno economico:se Garibaldi avesse in seguito fondato un

esercito nazionale, la fornitura delle cami-cie con il loro caratteristico colore rosso

sarebbe stata affidata alle industrie locali.Oggi, la stessa cascina potrebbe essere il

simbolo della volontà di rinascita economi-ca del tessuto imprenditoriale seriano. Lodimostra il progetto volto a creare "Il mar-

chio tessile delle Cinque terre dellaVal Gandino", presentato a fine gennaio,a Leffe, nella sala consiliare del municipio.

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

Filippo Servalli: ""Il marchio tessile delle

Cinque terre della Val Gandino" punta a valorizzare storia e

produzione del territorio"

Page 43: Bergamo Economia Aprile 2011

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Il progetto coinvolge le realtà imprendito-riali dei cinque comuni della Val Gandino:Leffe, Cazzano Sant'Andrea, Peia, Casnigoe Gandino. "L'idea - spiega FilippoServalli, assessore del Comune diGandino, - è stata promossa dai cinquecomuni unitamente allo sportello innova-zione di Leffe, attivo da due anni. Punta allarealizzazione di un marchio del tessile ingrado di valorizzare la storia e la produzio-ne del territorio, partendo dalla constata-zione che in Val Gandino la presenza di unnumero elevatissimo di imprese del setto-re non significa solo quantità, ma anchecompetenze, esperienze, patrimoni cogniti-vi che fondano le radici su attitudini e abi-tudini storicamente consolidate, fatte diqualità e di cultura imprenditoriale specifi-

ca". Il distretto seriano raccoglie grandirealtà industriali ma, soprattutto, una

miriade di piccole imprese e artigiani il cuifuturo dipenderà sempre più dalla capacità

di fare sistema e di cogliere le opportunitàdi penetrare i mercati internazionali graziead un brand in grado di mettere a frutto ed

esaltare l'esperienza e il dna degli impren-ditori locali. Un passo decisivo verso laconcretizzazione del progetto è stato fatto

Michele Leidi: "Un marchio tessile

per la Val Gandino non è un'operazione di tutela,come per il Grana Padano,

ma di promozione"

Page 44: Bergamo Economia Aprile 2011

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lo scorso 21 gennaio, a Leffe, con l'adesio-ne all'iniziativa di molti imprenditori e conl'istituzione di un "team di progetto" con ilcompito di dare corpo alla concreta decli-nazione dell'ipotesi progettuale che, unavolta messa nero su bianco, verrà sottopo-sta per la discussione ed il conseguenteavvio all'assemblea degli imprenditori. Delteam fanno parte i rappresentanti dei cin-que Comuni, un nutrito gruppo di impren-ditori tessili e la responsabile CNA dello

sportello innovazione insieme al consulen-te incaricato della pratica stesura del pro-

getto. Un esempio inedito e interessantedi governance locale basata sulla fattivacooperazione tra Enti locali, associazioni eimprenditori. Da due anni, a Leffe, alsecondo piano del municipio, operalo sportello innovazione della Cna eAssociazione Artigiani che affianca e sup-porta le realtà artigiane e piccolo-indu-striali della Val Gandino. "Un marchio tes-sile per la Val Gandino - confermaMichele Leidi, consulente strategico checollabora alle attività dello Sportello inno-

vazione ed alla stesura del progetto mar-chio - non è un'operazione di tutela, comepuò essere per il Grana Padano, ma di pro-

mozione. Per le imprese, la territorialitàdeve rappresentare un valore aggiuntoperché ipotizzare una leva protezionisticapotrebbe rivelarsi, addirittura, contropro-ducente. Negli ultimi anni la filiera del tes-sile si è frammentata, ma alle spalle ha unforte tradizione che ha mantenuto intattala sua capacità di innovare e la volontà dicompetere". Alla vocazione artigianale ealla fantasia creativa seriana, in altre paro-le, vengono sommate idee imprenditorialidi recupero della tradizione produttivalocale e innovazione tecnologica, che,sostenute da azioni di riposizionamentosul mercato e da progetti di accompagna-mento imprenditoriale, possano concreta-mente assecondare il rilancio delle attivitàmanufatturiere tessili della Val Seriana. "Èun bagaglio - continua Leidi - che offre unpotenziale ineguagliato e ineguagliabileper penetrare i mercati, per raccogliere larichiesta di "qualità garantita" che anche igrandi attori della distribuzione commer-ciale chiedono con sempre maggiore insi-stenza". E' nel 2007, con una fase speri-mentale, che si apre ufficialmente l'espe-rienza del laboratorio innovazione a Leffe,

Giuseppe Vavassori: "Sitech è il prototipo delle

nostre piccole imprese: tradizione imprenditorialema difficoltà ad affrontare

le sfide globali"

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gestito da CNA. Da allora sono state piùdi 120 le imprese che hanno avviato pro-getti specifici. "Abbiamo operato su duelivelli - spiega Silvia Longhi, responsa-

bile dello Sportello Innovazione -, affian-cando imprese che avevano la necessitàdi rimodulare la propria attività secondologiche e strategie più attuali, ma ancheaccompagnando la crescita e lo sviluppodi aziende nuove, magari attive in settoriche in Val Gandino non presentano anco-ra quelle possibilità sinergiche che inve-ce il tessile ha costruito in tanti anni". InVal Gandino, nonostante la crisi, ci sonoancora oltre 1.400 imprese e di queste lamaggior parte sono concentrate traGandino e Leffe. Sono distribuite in egualnumero tra manifatturiero e commerciomentre leggermente inferiore è il settoredelle costruzioni. "La maggior parte degliinterventi - continua Longhi - avviatianche con manager temporanei hariguardato i temi dell' innovazione e svi-luppo. Le consulenze e i progetti mirati sisono rivelati decisivi per affrontare il pas-saggio generazionale in corso in molteaziende, per analizzare le criticità più fortidella crisi di settore e per aprire prospet-tive di internazionalizzazione commercia-le". Ripercorrendo le tappe che hannoportato alla creazione dello Sportelloinnovazione "ci siamo resi conto della dif-ficile realtà valligiana - ricorda il diretto-re della Cna, Giuseppe Vavassori -quando abbiamo aiutato Sitech con unaserie di progetti sostenuti dalla Cameradi Commercio e da Italia Lavoro". Nelmarzo del 2007 viene costituita la SitechBergamo srl e sono nove le aziende tes-

sili, tra artigiani, piccole imprese ed un eximprenditore, della Val Seriana che vipartecipano. L'aggregazione è il risultatofinale, di un lungo percorso nato nel2003, della mobilitazione degli imprendi-

tori tessili della Valle Seriana per farfronte ai primi effetti devastanti dovutialla liberalizzazione internazionale deicommerci e la conseguente concorrenzadei paesi economicamente emergenti."E' grazie anche a questa esperienza -continua Vavassori - che si è intuita lapossibilità di dare vita ad un modelloaggregativo di organizzazione aziendalereplicabile. Le aziende aggregate inSitech rappresentano il prototipo dellenostre piccole imprese: esperienza e tra-dizione imprenditoriale accompagnate dastrutturali difficoltà ad affrontare le com-plessità delle sfide globali. Aggregazionee crescita del tasso di managerialità sonodiventati terreni di sperimentazione volti

ad integrare esperienza e innovazioneorganizzativa in una logica di incremen-to della capacità competitiva". L'idea èsemplice ma, allo stesso tempo rivolu-zionaria per un territorio tradizionalmen-te diffidente verso ogni forma di aggre-gazione d'impresa: unire le esperienze ele conoscenze dando vita ad un qualco-sa di diverso e innovativo che non sia inconflitto con le attività di ogni singolaazienda aggregata. "L'esperienza conSitech - conclude Gianfranco Bosio vice-presidente di Sitech che fa parte del"Team marchio tessile" - ha permeato ilnostro modo di fare impresa. Abbiamoimparato a gestire le nostre aziende inmodo più manageriale e meno indivi-dualistico. Alle capacità imprenditorialispecifiche abbiamo affiancato elementidi apertura culturale e di metodo orga-nizzativo che sono essenziali per affron-tare le nuove sfide. Insomma, siamo cre-sciuti individualmente grazie allo stareinsieme. Non abbiamo trascurato la sto-ria e le tradizioni, con importanti espo-sizioni (tessuti e merletti) nelle sedimuseali di Gandino e Leffe e in altrelocation di Cazzano S. Andrea, Casnigo ePeia. Ma ci siamo soprattutto impegnatia guardare avanti. Ora è il momento diguardare al futuro, alle prospettive diuna valle che cerca di cambiare, restan-do se stessa, e il progetto marchio rien-tra intimamente in questo spirito".

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Gianfranco Bosio: "E' il momento di guardareal futuro, alle prospettive

di una Valle che cerca di cambiare,

restando se stessa"

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ECONOMIA&BUSINESS

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Dismissioni InpdapIl caso di Via Borfuro"BUROCRATISMI"

Negli anni '60, la Cassa per le Pensioni ai Sanitari (poi Inpdap) acquisì, da un imprenditore, l'intero complesso immobiliare invenduto e costruito tra via Borfuro e Sant'Orsola. Motivo: prezzi non proprio di mercato. Prima puntata sulle vicende dello stabilesituato di fronte al nuovo Tribunale di Bergamo

"Proprietà della Cassa per lePensioni ai Sanitari". Chi non haimai notato questa lastra in marmoaffissa in via Borfuro 12, proprio di

fronte al nuovo edificio del tribunale di Bergamo?Chi, notandola, non si è mai chiesto a cosa si rife-risse? Ebbene, si può dire in estrema sintesi, chequella targa racchiude una lunga storia; una storiain cui la mano pubblica la fa da padrona. Con tuttoil suo carico di bizantinismi.

L'immobile in Via Borfuro acquistato dallaCassa per le Pensioni ai Sanitari, erano glianni '60. Tanto per cominciare, la Cassa per lePensioni ai Sanitari è una delle casse previdenzialigestite dall'allora Ministero del Tesoro, prima del-l'era INPDAP. Negli anni '60, la Cassa acquisì, aiu-

tando un imprenditore in difficoltà, l'intero com-plesso immobiliare che era stato costruito tra le vieBorfuro e Sant'Orsola e che rimaneva invenduto acausa dei prezzi non proprio di mercato. A queltempo, come si sa, lo stato italiano s'indebitava persostenere l'economia di mercato tanto che l'attua-le valore del debito pubblico italiano pari al 120%del PIL è il ricordo di quegli anni di vacche grasse.Oggi, invece, siamo in una fase recessiva: lo statoè chiamato a ridurre il suo debito; in altre parole, lostato pieno di debiti deve far cassa... è un procedi-mento di razionalizzazione e dismissioni iniziatonegli anni '90 e non ancora concluso.

La Cassa Previdenziale dei Sanitari vienesciolta e fusa nel neonato INPDAP, siamo nel1994. Andando con ordine, tutto iniziò nel lontano

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

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1994 quando, a seguito di delega conferitaal Governo con legge 537/1993, la CassaPrevidenziale dei Sanitari venne sciolta e

fusa nel neonato INPDAP, l'ente previden-ziale dei dipendenti pubblici nato dall'accor-pamento di Enpas, Inadel, Enpdep e, appun-to, delle Casse pensionistiche gestite dagliistituti di previdenza dell'ex Ministerodel Tesoro (Cpdel, Cps, Cpi, Cpug).Un'operazione di snellimento volta a crearesensibili economie nelle gestioni previden-ziali dell'intero comparto pubblico ma anche

un'operazione immobiliare o quantomenouna operazione volta alla creazione di ungrosso patrimonio immobiliare. Tutti i patri-moni di numerose casse previdenziali, infat-ti, confluirono dentro il neonato INPDAP.Nell'operazione rientrarono ovviamenteanche gli immobili di via Borfuro 12.

La tecnica finanziaria della cartolari-zazzione. Il passo successivo fu la vendita;altrimenti definita operazione di cartolarizza-zione. Ovvero una tecnica finanziaria cheprevede la cessione di attività patrimonialicapaci di generare flussi di cassa, quali adesempio la cessione di complessi immobi-liari, a società appositamente costituite(dette "società veicolo") in cambio di unprezzo di cessione. La società veicolo finan-zia tale pagamento tramite l'emissione dititoli che vengono successivamente rimbor-sati con i ricavi ottenuti dalla gestione delleattività cedute. L'emissione dei titoli è defi-nita "senza ricorso" in quanto il cedente (nelcaso specifico gli enti previdenziali) non ne

garantisce in alcun modo il rimborso nelcaso i flussi generati dalle attività cedutenon siano sufficienti.

Nel 2001inizia la vicenda di Scip:Società per la cartolarizzazione diimmobili pubblici. Con decreto-legge 25settembre 2001, n. 351, convertito conmodificazioni dalla legge 23 novembre

2001, n. 410, vennero, in altre parole, createle SCIP: Società di Cartolarizzazione degliImmobili Pubblici. Numerose SCIP. Anche gli

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In base alla legge410/2001l'Agenzia del

Territorio di Bergamo haconsiderato "immobili dipregio" le unità abitative

di Via Borfuro 12Il patrimonio

immobiliare dell'Inpdapè composto da 52.000

unità immobiliari, di cui oltre 43.000

residenziali

Page 49: Bergamo Economia Aprile 2011

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immobili di via Borfuro confluirono in questesocietà mentre agli inquilini veniva ricono-sciuto il diritto di prelazione per l'acquistodegli immobili pubblici dove vivevano. Consuccessivi decreti ministeriali attuativi delleoperazioni di cartolarizzazione furono altresìdisciplinate minutamente le fasi di forma-zione del prezzo, di comunicazione del

medesimo e di esercizio dello stesso dirittodi prelazione. Altri immobili, invece, vennerovenduti nel corso di aste pubbliche.

Nel 2009 la messa in liquidazione diScip. L'interrogazione parlamentare diAntonio Borghesi. A leggere l'interrogazio-ne presentata alla Camera dei Deputati edindirizzata al Ministro del lavoro e delle politi-che sociali, nonché al Ministro dell'economiae delle finanze, da parte dell'On. AntonioBorghesi, IDV, lunedì 7 marzo 2011, sembra

che queste cartolarizzazioni siano state "un'o-perazione gigantesca, che si è interrotta all'in-circa due fa (nel 2009 ndr), quando lo Stato,"in considerazione dell'eccezionale crisi eco-nomica internazionale e delle condizioni delmercato immobiliare e dei mercati finanziari",

ha messo in liquidazione, con legge 14 del2009, il patrimonio delle srl (le SCIP ndr) [...].Ciò al fine di evitare la svendita degli ultimipalazzi rimasti alla società o, peggio, evitareche le Scip continuassero ad esistere senzariuscire a vendere i beni rimasti".

Le aste? "Un'ottima occasione per glispeculatori immobiliari di professione".E le aste come andarono? Scrive l'Onorevole:"Le aste, sia quelle di Scip, sia quelle organiz-zate dalle fondazioni, si sono trasformate avolte in una ottima occasione per gli specula-tori immobiliari di professione. Nei casi in cuivenivano venduti interi lotti, o quando la based'asta era bassa e c'erano pochi aspiranticompratori, in tanti hanno acquistato a pocoe rivenduto a molto". "In questo momento",continua l'Onorevole nella sua interpellanza,"Inps, Inail, Inpdap e altri enti pubblici stannoricevendo indietro le unità immobiliari inven-dute. Nel caso dell'Inail, tanto per fare unesempio, sono più di 1.800 e hanno un valoredi mercato di 342.5 milioni di euro. Beni chesaranno venduti all'asta, forse a partire già daquesta estate [...]". Nel caso dell'INPDAP,invece, l'ente "ha un patrimonio immobiliareche vale intorno ai 471 milioni di euro ma inquesta cifra è compreso anche il valore dellesedi. Più piccolo, invece, è il patrimoniodell'Inps, 173 milioni di euro. Immobili gestitiin modo poco efficiente, visto che l'utile nettofruttato dal patrimonio è 645 mila euro".

Le nuove vendite? "Ad un prezzo, deter-minato dal valore di mercato dell'ap-

partamento, come se fosse libero escontato del 30 per cento". Riassumendo,allora, dall'interpellanza si desume un quadronon proprio edificante delle gestioni del patri-monio immobiliare statale da parte degli entiprevidenziali pubblici. In particolare, infine,sostiene l'Onorevole: "Le nuove venditehanno luogo ad un prezzo determinato dalvalore di mercato dell'appartamento come sefosse libero e scontato del 30 per cento". Inpoche parole, una vendita a prezzi più bassidei valori di mercato? Sembra di sì ma, inquesto caso, la responsabilità non sembraessere solo dell'amministrazione degli entiprevidenziali. Nella stessa interrogazione,infatti, viene scritto: "[...] Il decreto-legge n. 41del 2004, convertito dalla legge n. 104 del2004, ai fini della fissazione delle modalità dideterminazione del prezzo di immobili pubbli-ci oggetto di cartolarizzazione, prendeva ariferimento i valori di mercato del mese diottobre 2001. Per effetto di tale ultimo prov-vedimento, gli enti che avevano venduto,dopo il 2001 e fino al 2004, a prezzi maggio-rati, venivano chiamati a risarcire i propriinquilini". Insomma, per legge, gli enti previ-denziali pubblici italiani non solo dovetterovendere il loro patrimonio secondo i valori ditre anni prima, quelli del 2001, ma dovetteroanche risarcire i propri inquilini nel caso divendite ai prezzi di mercato, ovvero ai prezzidel 2004, l'anno delle vendite.Quest'ultima, però, è solo parte della com-plessa storia dei rapporti tra gli enti previden-ziali ed i loro inquilini; una storia che coin-volge anche via Borfuro 12...

Il 40 per cento dell'intero patrimonio

si trova a Roma, con circa 19.000 unità immobiliari

residenziali

AntonioBorghesi

Page 50: Bergamo Economia Aprile 2011

Il leghista Castellie l'affittopoli romana

ECONOMIA&BUSINESS

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“VIALE DEI QUATTRO VENTI”

L'ex ministro paga 750 euro per 94 metri quadri per una casaEnasarco, in affitto, vicino a Villa Pamphili. Il quotidiano "Libero"riprende la lista, pubblicata già nel 2008, degli illustri beneficiaridegli affitti "agevolati" grazie a contratti stipulati con l'Enasarco

Nei giorni dell'affittopoli diMilano, torna alla ribaltaun'altra affittopoli, quelladella Capitale. A ricordare la

vicenda è "Libero", che riprende la lista,già pubblicata nel 2008, degli illustri

beneficiari degli affitti "agevolati" gra-zie a contratti stipulati con l'Enasarco,

l'ente di previdenza integrativa dei rap-presentanti di commercio, che secondola Corte dei Conti sarebbe proprietariodi 273 complessi immobiliari, per untotale di 481 fabbricati distribuiti intutta Italia, con 45mila unità di cui17mila con destinazione residenziale.Fra loro, ci sarebbe il ministro ElioVito, l'alto dirigente del Consigliosuperiore dei lavori pubblici, MassimoSessa, Pio Pompa, collaboratore delSismi sotto inchiesta, l'ex ministrodella Salute Girolamo Sirchia mentreLuciano Gaucci paga 700 euro almese per una casa in zona Fiera diRoma Sempre secondo il Fatto quoti-diano, ha una casa Enasarco anche l'exministro leghista Roberto Castelli inviale dei Quattro Venti: 94 metri quadriper 750 euro. E' una strada elegante aridosso di Villa Doria Pamphili. Lo stes-so ministro, alla stampa, ha subitoannunciato la disdetta dell'affittoanche se all'ente interessato non risul-ta ancora nulla. Magari sarà una que-stione di giorni certo che interpella-to Carlo Felice Maggi, direttore

Enasarco, ad un quotidiano ha detto: "Ilministro Castelli ha lasciato la casa?

Così ho letto, ma noi non abbiamoancora ricevuto niente". Ma poi ha pre-cisato: "Non è una gran casa. Bassa,poca luce, lontana dalla strada". Unappunto finale: l'appartamento si trovaal terzo piano, è ottimamente illumina-to e con le finestre sull'importante arte-ria di Monteverde Vecchio, aldilà dellaquale c'è un grande spazio aperto.

RobertoCastelli

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Page 52: Bergamo Economia Aprile 2011

E'di 3.494 euro il credito fiscalematurato nel 2008 (ultimi datidisponibili), da ogni cittadinolombardo, nel rapporto tra i tri-

buti pagati allo Stato e le risorse ricevute da

esso in termini di servizi e prestazioni. Insoldi, lombardi e bergamaschi avrebberopagato 8.328 euro pro capite e dallo Statoavrebbero ricevuto 4.833 euro. In soldoni laLombardia è la regione italiana con il più

alto credito fiscale pro capite maturato neiconfronti dello Stato. Semplificando ancoradi più paghiamo troppo e riceviamo troppopoco. Il dato emerge da un'elaborazione acura del sito "Il Revisore" (www.ilrevisore.it),

ECONOMIA&BUSINESS

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I lombardi pagano più di quello che ricevono

Ma non è una novità

La Lombardia con 4.834 euro a testa è la regione italiana con il più alto credito fiscale maturato nei confronti dello Stato

Semplificando: paghiamo troppo e riceviamo poco. Il dato emerge da "Il Revisore", la rivista dell'assessore al Bilancio Romano Colozzi

FISCO&FEDERALISMO

1.082

3.494

-524

1.412 1.803

474

-77164

-1.321 -1.124

-3.451-2.059 -1.927

Piemonte

-2.939 -3.057

Lombardia

Liguria

Veneto Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Marche

LazioAbruzzo

Molise

Campania Puglia

BasilicataCalabria

Residui fiscali positivi indicano che i cittadini versano alla Stato

più di quanto ricevono

Residui fiscali negativi indicano che i cittadini versano alla Stato

meno di quanto ricevono

Regioni: chi è a credito e chi a debito

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la rivista telematica dell'assessore alBilancio della Regione, Romano Colozzi,coordinatore della Commissione affarifinanziari della Conferenza delle Regioni, suidati del ministero dell'Economia e delleFinanze (Ragioneria Generale dello Stato eDipartimento delle Politiche Fiscali) e Istat.Sempre secondo lo studio, la Lombardia hauna capacità fiscale del 136% rispetto allamedia delle RSO. Significa che rispetto aglialtri italiani, i lombardi sosterrebbe uno sfor-zo fiscale (inteso come incremento delle ali-quote rispetto al livello medio nazionale)maggiore del 36%. Dopo i lombardi, figura-no i cittadini dell'Emilia Romagna (1.803euro pro capite con 7.259 euro versati alloStato e 5.456 restituiti), del Veneto (1.412euro pro capite con 6.367 euro versati alloStato e 4.956 restituiti) e del Piemonte(1.082 euro pro capite con 6.718 euro versa-ti allo Stato e 5.634 restituiti). Più di quelloche versano allo Stato ricevono i cittadini delMolise (3.451 euro pro capite di debito fisca-le), Calabria (3.057. euro), Basilicata (2.939

euro), Campania (2.059 euro) e Puglia (1.927euro). "I dati emersi - ha spiegato lo stessoRomano Colozzi - certificano l'esistenza diuna ingiustizia fiscale che deve essereaffrontata, pur con tutte le forme di pere-

quazione e solidarietà, attraverso l'attuazio-ne intelligente del federalismo fiscale, chenon penalizza i cittadini a livello di serviziessenziali ma responsabilizza gli ammini-stratori sul versante delle spese e dell'asse-gnazione delle risorse". Del resto a parlare

sono i numeri e il rapporto che, di anno inanno, è andato peggiorando. Nel 2003 laLombardia allo Stato versava, rispetto allamedia nazionale, il 34.3% in più di tassericevendo il 15.5% in meno rispetto agli altri.Cinque anni dopo la situazione è peggiorata:nel 2008, il cittadino lombardo si vede resti-tuire l'83.2% di risorse nonostante abbiaversato il 36% in più, rispetto alla media, ditasse e tributi. Per capire che qualcosa chenon va c'è basta fare un confronto: un citta-dino calabrese, sempre nel 2008, ha versatoil 48,4% in meno rispetto alla media nazio-nale ricevendo il 107%. "La vera sfida delfederalismo - ha sottolineato l'assessore alBilancio della Regione - è quella di saperconiugare giustizia fiscale e solidarietà.Questo binomio deve essere il filo condutto-re dei prossimi decreti di attuazione dellariforma". Il federalismo fiscale si basa su unassunto logico, stringente, più volte ricorda-to: una regione, anzi, ogni regione puòimpiegare risorse solo in misura proporzio-nale alle imposte riscosse nel suo territorio.

53

Tributi pagati e restituiti per regione

6.7185.635

8.3284.833

6.2966.820

6.3674.956

7.2595.456

6.1675.693

5.4116.182

5.4015.337

7.4718.791

4.5705.695

3.8387.289

3.4445.503

3.5955.522

3.3606.298

3.1616.218

Piemonte

Lombardia

Liguria

Veneto

EmiliaRomagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

CalabriaImposte pagate

Imposte restituite

RomanoColozzi

Page 54: Bergamo Economia Aprile 2011

ECONOMIA&BUSINESS

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Conti correnti: fino a treeuro per prelevare (il proprio) denaro

"LA GABELLA"

Dopo le segnalazioni dei consumatori sulle commissioni applicate dalle principali banche per il prelievo di contante direttamente in banca,

il Garante dei prezzi ha deciso di aprire un'inchiesta sui costi bancari

Dopo tutti anche il Garante deiPrezzi, tale Roberto Sambuco havoluto esprimere le sue perples-sità, in merito all'introduzione

della cosiddetta tassa sul contante, perogni prelievo effettuato allo sportello, chele banche hanno imposto ai clienti o stan-no per imporre dalle prossime settimane.Un esempio: Ubi, gruppo di cui fa parte laPopolare di Bergamo, fino allo scorso gen-naio non applicava alcuna tassa sul prelie-vo in agenzia, poi la folgorazione sulla viadi Damasco e la conversione al balzello: uneuro per tutti i prelievi fino a 500 euro. Maè in buona compagnia: Banca Mps, Bnl,Bpm, Cariparma, Unicredit. Mr. Prezzigiudica anomala l'introduzione di unatassa per prelevare i propri soldi agli spor-telli delle banche, tanto più che i costi ban-cari in Italia sono già alti e per tutti i servi-zi. Il Garante ha fatto sapere che avvieràun'indagine conoscitiva, e che a suo avviso3 euro è una commissione eccessiva per ilritiro dei risparmi dei clienti. La tassa vaincontro all'esigenza, evidenziata al gover-natore della Banca d'Italia, di razionalizza-re il settore. "L'indicazione di Draghi è chia-

ra, razionalizzare - ha detto StefanoCaselli, docente di Economia degli inter-mediari finanziari in Bocconi -. E un modoè diminuire l'uso del contante, rendendolopiù caro. Certo, per le banche la strutturadei costi è oggi particolarmente pesante.Chiaro che cerchino strade per aumentarei ricavi". Nelle banche analizzate, i costiper un prelievo di denaro allo sportellovariano fra uno e tre euro. Significativi, seraffrontati al rendimento medio dei loro

conti correnti: lo 0.03%. Come dire che civogliono più di 10 mila euro depositati sulconto per un anno intero, per compensareil costo di un prelievo di 3 euro allo spor-tello. Per ovviare alla tassa sul contantel'unica risoluzione è prelevarlo al banco-mat, cosa che colpisce in particolar modogli anziani, non avvezzi all'uso dello spor-tello automatico, ma rischia di allontanareanche altri clienti, poco disposti a pagareper disporre di ciò che è loro.

Quanto costa prelevare contanti allo sportello?

Banca

Cariparma Agricole

Intesa San Paolo

Ubi Banca

Conto Corrente

Conto Famiglia

Conto Benefit

Zero Zero Ubi

Costo prelievo contante allo sportello

fino a 500 euro: 1 euro

fino a 500 euro: 1 euro (esente su Zerotondo)

fino a 500 euro: 1 euroBPM

Credem

BNL BNP Paribas

Conto Unduetre

Senza Spese

Conto Benefit

fino a 500 euro: 1.5 euro dopo zero

fino a 500 euro: 2.5 euro

fino a 2000 euro: 3 euro

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Fino al 19 marzo scorso l'unica strada -impervia - da seguire per dirimere lecontroversie commerciali era quella diricorrere ad una causa da portare in

Tribunale. Come corollario: grossa perdita ditempo e costi molto elevati. Dal 20 marzo scor-so qualcosa è cambiato perché ogni soggetto(consumatore o impresa) che intende avviareuna causa civile in materia di diritti reali, divi-sione, successioni ereditarie, patti di famiglia,locazione, comodato, affitto di aziende, risarci-mento del danno derivante da responsabilitàmedica e da diffamazione con il mezzo dellastampa o con altro mezzo di pubblicità, contrat-ti assicurativi, bancari e finanziari deve - prima -tentare una mediazione, senza l'assistenzaobbligatoria dell'avvocato, presentando la rela-tiva domanda agli organismi accreditati e rico-

nosciuti dal Ministero di Giustizia. Ma cosa siintende quando si parla di mediazione? "Lamediazione è una procedura di risoluzione alter-nativa delle controversie - ci spiega VincenzaGizzo, responsabile dell'Organismo diMediazione dell'ente camerale -, volontaria,riservata e non vincolante, nella quale un terzoneutrale aiuta le parti a raggiungere un accordo".

Significa che si devono risolvere lecontroversie commerciali o econo-miche passando prima per la Cameradi Commercio senza dover , per forza,finire in Tribunale?"E' proprio così. Si può ricorrere alla mediazionecamerale per sciogliere contrasti tra imprese etra imprese e consumatori. Le parti in conflittopossono ricorrere volontariamente alla media-

zione prima di iniziare una causa che verta inmaterie diverse rispetto a quelle sopra citate,per le quali invece il tentativo di conciliazione èobbligatorio. Per facilitare questa eventualitàsempre più spesso viene inserita, all'interno delcontratto una clausola che prevede, in caso dicontroversia, il ricorso alla mediazione. Puòperò anche accadere che, a processo già inizia-to, le parti decidano di tentare la strada conci-liativa, ponendo così fine (in caso di esito posi-tivo) alla controversia dinanzi al giudice ordina-rio. C'è poi la mediazione sollecitata dal giudi-ce, che si affianca senza sostituirla alla media-zione giudiziale. Quando il processo è statoavviato il giudice può invitare le parti a ricorre-re agli organismi di mediazione. Se le parti ade-riscono all'invito del giudice, il processo verràrinviato per il tempo strettamente necessario".

CONCILIAZIONE&CONTROVERSIE

A partire dal 20 marzo per la maggior parte delle cause civili non si può più ricorrere al giudice senza aver prima tentato la via

della mediazione. Tra gli Organismi di Mediazione ai quali rivolgersi per risolvere le controversie c'è l'Ente camerale già iscritto nell’apposito Registro tenuto dal Ministero della Giustizia

ECONOMIA&BUSINESS

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Vincenza Gizzo: rapidità ed economicità i punti

di forza della conciliazione

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

Page 57: Bergamo Economia Aprile 2011

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Page 58: Bergamo Economia Aprile 2011

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Come può essere attivata?"La mediazione può svolgersi solamente pres-so un organismo di mediazione scelto dalleparti, il cui regolamento deve garantire lariservatezza del procedimento nonché modali-tà di nomina del mediatore che ne assicuranol'imparzialità e l'idoneità al corretto e sollecitoespletamento dell'incarico. Il procedimento siavvia attraverso il deposito, presso laSegreteria di una domanda completa, utiliz-zando gli appositi moduli cartacei o disponibi-li on-line sul sito internet dell'Organismo dimediazione, indicando sinteticamente l'ogget-to della controversia, le ragioni della pretesa eil valore della controversia. Il Responsabiledell'organismo designa un mediatore e fissala data del primo incontro tra le parti entro 15giorni dal deposito della domanda, salvodiverso accordo tra le parti o motivate esigen-ze organizzative. La Segreteria provvede atutte le comunicazioni".

Come si svolge? La sede dell'incontro è presso la sededell'Organismo. Le parti partecipano all'in-contro personalmente. In casi particolari pos-sono farsi sostituire da un proprio rappresen-tante informato dei fatti e munito dei neces-sari poteri, nonché farsi assistere da undifensore tecnico o da un consulente di fidu-cia. Il mediatore conduce l'incontro senza for-malità di procedura, sentendo le parti siacongiuntamente che separatamente e d'in-tesa con le parti, può fissare eventuali incon-tri successivi al primo. Il mediatore, le parti echiunque opera nell'organismo ha l'obbligodi riservatezza rispetto alle dichiarazioni resee alle informazioni acquisite durante il proce-dimento. Il mediatore è tenuto al segretoprofessionale su di esse e quando svolgesessioni separate con le singole parti, nonpuò rivelare alcuna informazione, acquisitadurante tali sessioni, all'altra parte, salvoconsenso della parte dichiarante. La finalitàdella previsione è finalizzata a consentire alleparti di svelare ogni dato utile al compro-messo, senza timore che poi possa essereoggetto di un uso contro la parte medesima.La consapevolezza che la mediazione è unprocedimento riservato può certamentecostituire un motivo che incoraggia a tenta-re un componimento. Su richiesta del media-tore il Responsabile dell'Organismo indivi-

dua un consulente tecnico seguendo le indi-cazioni fornite dallo stesso mediatore, sem-pre che tutte le parti siano d'accordo e siimpegnino a sostenerne gli eventuali oneri ineguale misura, salvo diverso accordo".

Come si conclude la procedura?"Il mediatore cerca un accordo amichevo-le di definizione della controversia. Se laconciliazione riesce, il mediatore redigeprocesso verbale, sottoscritto dalle parti edallo stesso mediatore. Se l'accordo non èraggiunto, il mediatore può formulare unaproposta di conciliazione. In qualunquemomento del procedimento, su concorderichiesta delle parti, il mediatore formulauna proposta di conciliazione. E' privo, inogni caso, del potere di rendere giudizi odecisioni vincolanti. Il verbale di accordo,a seguito dell'omologazione del Tribunale,costituisce titolo esecutivo per l'espro-priazione forzata, per l'esecuzione informa specifica e per l'iscrizione di ipote-ca giudiziale. La consapevolezza delvalore di tale verbale stimola fortemen-te a tentare di comporre la controversia".

A che punto è l'iter per l'accredita-mento dell'ente camerale bergama-sco come organo di conciliazione? "Il Servizio di conciliazione della Camera diCommercio di Bergamo è un Organismo dimediazione già accreditato dal Ministero diGiustizia iscritto nel Registro ivi tenuto, aisensi del DM 222/2004 (conciliazionesocietaria) dal 21 settembre 2009. LaCamera ha iniziato da subito a lavorare sul-l'efficienza e sull'adeguamento del servizioalle nuove norme, poiché crede fermamen-te che la riforma sulla mediazione civile ecommerciale rappresenta un'occasioneimportante per ridurre il contenzioso. Inquesta fase transitoria sono stati presenta-ti al Ministero della Giustizia i documentiintegrativi necessari per ottenere l'iscrizio-ne come Organismo di Mediazione ai sensidel DM 180/2010. L'Organismo cameralesi è organizzato per far fronte al volume diattività che si determinerà in seguito all'en-trata in vigore dell'obbligatorietà, senzadiminuire o compromettere gli standardqualitativi raggiunti e perseguiti in questianni. E' già stato adottato un regolamento e

Dieci anni di conciliazione a Bergamo

Andamento generale e per tipologie

18

6683

71

15

2000 2008 2009 2010

nd nd 45,64 38,34Giorni durata media proceduraControversie

5 32 37 27Tra impresend ndValore medio*13 34 44 32Tra imprese e consumatori

0 0 3 12Tra privatind ndValore medio*

nd ndValore medio* 3.014.516,33 59.710,59

2.805,86 8.681,42

19.531,93 159.603,09

Procedure presentateProcedure in corso

Fonte: Camera di Commercio *Dati in euro

Page 59: Bergamo Economia Aprile 2011

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relativo tariffario unitario per la gestio-ne delle procedure, messo a punto daUnioncamere Italiana, in contraddittoriocon il Ministero della Giustizia, che si aspet-ta dalle Camere un approccio generalista,per garantire il servizio su tutte le materiepreviste per la mediazione obbligatoria e sututto il territorio nazionale, nonché il mante-nimento della logica di servizio pubblico".

In tema di mediazione obbligatoria,per imprese e consumatori qualescenario è lecito attendersi?"A regime, lo scenario prevede la presenzacongiunta di organismi di mediazione pubblici:CCIAA e i vari ordini professionali interessati edi organismi di mediazione privati. Sonomigliaia nella nostra provincia le causeinteressate dalla mediazione obbliga-toria, ma l'organismo camerale nonpuò essere il solo a fornire risposta alladomanda di giustizia, crediamodunque, che anche i professionistidebbano fare la loro parte nellagestione delle conciliazioni e nellaorganizzazione dei servizi".

Sono state sottoscritte intesetra l'ente camerale e gli altriorganismi?"Per questo si è pensato di realizza-re sinergie sul territorio con gliAvvocati, con i quali in passatoabbiamo già sottoscritto un accordosulla promozione e diffusione dellagiustizia alternativa, con l'Ordine deiCommercialisti e degli EspertiContabili, con il quale a livello nazio-nale l'Unioncamere sta per sottoscri-vere una intesa diretta a garantire lapresenza dei servizi di mediazione sututte le materie, anche ripartendo lecompetenze e specializzando gliorganismi, con i Notai, con i quali ciauguriamo di intensificare la colla-borazione su questi temi, già speri-mentata con il Registro delleImprese. In particolare la Camera, haattivato un gruppo di lavoro, coinvolgendoi Presidenti degli Ordini su citati con l'o-biettivo di realizzare uno strumento quali-ficato e idoneo ad affrontare il nuovo pro-cedimento di mediazione obbligatoria".

Di che strumento si tratta?"Scopo dell'iniziativa, che beneficia dell'ap-poggio del Tribunale di Bergamo, è mettere apunto un Organismo partecipato di mediazio-ne, qualificato e indipendente, per la gestionedei procedimenti di "mediazione", utilizzandole diverse competenze. Le potenzialità di que-sta collaborazione, volta, nella attuale emigliorabile cornice dei provvedimenti norma-tivi, ad agevolare la deflazione dei procedi-menti giurisdizionali, appaiono rilevanti per lasocietà civile ed anche per il sistema impren-ditoriale di tutta la Provincia di Bergamo".

Alcuni sostengono che la media-zione sia un'alternativa alla giusti-zia civile. Lei è dello stesso avviso?

"La finalità sottesa al provvedimento è chiara:la mediazione, deve consolidarsi, configuran-dosi non come alternativa, bensì complemen-tare ed integrativa rispetto all'amministrazio-ne della giustizia civile. L'istituzione di inediti

casi di obbligatorietà del tentativo di concilia-zione deve essere percepita dalle parti, da chile assiste e da chi le rappresenta, quale con-creta opportunità di evitare l'azione in sedegiudiziale e quale fecondo mezzo per la diffu-sione della cultura della mediazione".

Lei ha parlato di diffusione della cul-tura della mediazione. A chi spettaquesto compito?"Appare inconfutabile lo sforzo del legislatoredelegato nell'offrire tutti i mezzi necessari perrafforzare e rendere accessibile a tutti unostrumento rapido, economico ed efficacecome la mediazione. Tocca ora agli operatoriiniziare a fare un "buon uso" di questo stru-mento il cui utilizzo risulta ormai indispensabi-

le. La Mediazione, così come concepitae strutturata, deve andare avanti, evol-versi, attecchire nella mente di tutti etrovare la propria realizzazione massi-ma nelle forme in cui è stata emanata".

Page 60: Bergamo Economia Aprile 2011

Più che festa della donna, l'8 marzo (anche quel-lo appena trascorso) dovrebbe essere ricordatocome la giornata delle impari opportunità.L'ennesima. Su questo tema si sono trovate

d'accordo la giurista Anna Lorenzetti, la sociologaAlessandra Vincenti e l'economista Giovanna Vertova inun seminario sulla divisione sessuata del lavoro tenutoall'interno dell'insegnamento di Sociologia dei processieconomici e del lavoro dell'Università di Bergamo. "LaGID non è una "festa" ma una giornata di memoria - ha

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IL CONVEGNO

In occasione della Giornata Internazionaledelle Donne, in Università, un convegno"per imparare a distinguere questa - comeha ricordato l'economista Giovanna Verteva- dalle cosiddette "feste" (festa dellamamma, festa del papà, san valentino, ect.)che sono state inventate per consumismo"

ECONOMIA&BUSINESS

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

L'8 marzo: giornata della memoria e delle pari opportunità

Page 61: Bergamo Economia Aprile 2011

ricordato Giovanna Vertova, delegatauniversitaria alle pari opportunità -. Lamemoria storica dovrebbe servirci perricordare la strada fatta dalle donnema, soprattutto, quella che c'è ancorada fare". Ripercorrendo brevemente lastoria della giornata internazionaledella donna legata a tutte quelle riven-dicazioni per il lavoro, per il voto, per l'i-struzione contro ogni discriminazione,

portate avanti dalle donne agli inizi del1900 l'economista si sofferma su tragi-co fatto del "Triangle Fire". Il 25 marzo1911 scoppiò un incendio nella fabbricadi abbigliamento Triangle ShirtwaistCompany di New York. La Triangle

Waist Company era una tipica fabbrica"del sudore" nel cuore di Manhattandove regnavano bassi salari, ore dilavoro lunghissime, condizioni di lavoromalsane e pericolose e "verso l'ora dichiusura - ha raccontato Vertova - scop-piò un incendio accidentale. Visto cheera un periodo di agitazioni operaie, iproprietari avevano chiuso con il luc-chetto le porte, per impedire che leoperaie potessero uscire a scioperare".Nell'incendio morirono 146 donne(delle 500 dipendenti), quasi tutteimmigrate italiane ed ebree, in partebruciate e soffocate e in parte peressersi buttate dalle finestre nel tenta-tivo di scappare. "Nonostante non ci siaalcun rapporto diretto tra questi fatti el'8 marzo - ha proseguito l'economista -, questo evento attirò l'attenzione sullecondizioni di lavoro delle donne negliUSA. Purtroppo, negli ultimi decenni, siè persa questa memoria storica e ledisuguaglianze persistono ancora". Nelmondo del lavoro "le donne subiscono:una segregazione verticale (glass cei-ling): la difficoltà di raggiungere leposizioni apicali della carriera; unasegregazione orizzontale: la concentra-zione di donne in alcuni settori o pro-fessioni ritenute, socialmente e cultu-ralmente, "femminili"; il gender pay

gap: differenze retributive anche a pari-tà di lavoro e maggior flessibilità, cioèla maggior parte dei contratti atipici

riguarda le donne". A sottolineare lasituazione uno spezzone del film"North country - storia di Josie",film fortemente voluto dall'attriceCharlize Theron che interpreta la parte

della prima donna che fece causa negliStati Uniti per molestie sessuali allaminiera dove lavorava, creando così unprecedente per l'introduzione nell'ordi-namento nordamericano delle classaction, (le azioni di categoria) incentra-te sui diritti sessuati. "I fatti sono del1989, ma ciò che il film racconta è cro-naca di oggi: il sessismo in un microco-smo lavorativo tutto maschile, i pregiu-dizi nei confronti di una giovane madresingle, la diffidenza e la mancanza disolidarietà da parte dei colleghi, esoprattutto delle colleghe, la solitudinedi chi per prima alza la voce nei con-fronti di abusi che non sono riconosciu-ti come tali". Attuali sono anche "leindagini sull'uso del tempo che eviden-ziano - ha ricordato la sociologa

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Giovanna Vertova: "Per le donne

è impossibile conciliarelavoro pagato fuoricasa e lavoro nonpagato in casa"

North country - storia di Josie"Il film (ispirato ad una vera storia di assurda intolleranza)fotografa la provincia americana, razzista e sessista,che punta l'indice su un gruppo di volenterose donne che chiedono solo di poter lavorare (in miniera)

Page 62: Bergamo Economia Aprile 2011

62

Alessandra Vincenti - come non-ostante oggi le donne italiane dedichi-no più tempo al lavoro, sono loro a svol-gere la maggior parte di quello non

pagato". Da qui due ordini di problemilegati alla conciliazione: "Il primo è chela conciliazione viene considerata una

questione esclusivamente femminile.Tutte le politiche pubbliche ideate, non

rivelando le relazioni di genere, lascia-no sullo sfondo una profonda disugua-

glianza. Serve un cambiamento cultura-le. Il secondo è che il problema dellaconciliazione influenza la partecipazio-ne delle donne al mercato del lavoro,sia dal lato della domanda che da quel-lo dell'offerta". Per quanto riguarda ladomanda "le aziende - ha proseguito lasociologa - considerano le donne comeuna forza-lavoro di "seconda catego-ria", perchè sanno che prima o poiresteranno a casa per la maternità,chiederanno permessi per accudire ifigli oppure decideranno di licenziarsi".Quindi "è meglio che questa forza-lavo-ro non diventi funzionale al processo diproduzione ma faccia parte di quel mer-cato del lavoro secondario di contrattiprecari, basse qualifiche o di qualifichefacilmente reperibili altrove". Sul ver-sante dell'offerta "la difficoltà di conci-liare lavoro e famiglia spinge, spesso,

Alessandra Vincenti: "Le aziende considerano

le donne come unaforza-lavoro di "secondacategoria" perché, primao poi, resteranno a casa

per la maternità"

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le donne a rinunciare al lavoro salaria-to. Il risultato è che le donne partecipa-no in modo più saltuario degli uomini almercato del lavoro, potendo coltivarepoche speranze di carriera e con unfuturo previdenziale molto fosco". Dopouno spezzone del film documentario"China Blue", girato clandestinamen-te in Cina, che racconta la storia di unaragazza sedicenne, costretta a lasciarela sua casa per emigrare a Shaxi e tro-

vare lavoro in una fabbrica di jeansdestinati al mercato occidentale dovele condizioni di vita e di lavoro sono ailimiti della sopravvivenza, AnnaLorenzetti ripercorre la nascita e latrasformazione del diritto antidiscrimi-natorio di matrice comunitaria, dalleorigini della Comunità economica euro-pea, fino alla conclusione del processodi ratifica del Trattato di Lisbona, rico-struendone l'evoluzione normativa egiurisprudenziale. Si è soffermata, inparticolar modo, sul codice italianodelle pari opportunità del 2006 "il cuilimite principale - ha concluso la stessagiurista - è stata l'incapacità di realiz-zare gli obiettivi che ci si era prefissi. Ci

si è limitati ad una semplice operazionedi copia e incolla senza nessuna par-venza di testo normativo, con riferimen-

ti imprecisi e incompleti che hannoaumentato le distanze rispetto allalegislazione europea". E anche nelnuovo Codice delle pari opportunità sullavoro e l'occupazione del 2010 "si èpersa l'occasione non solo per giungeread una migliore redazione del codice e

per risolvere i diversi problemi a cuiaveva dato luogo il precedente, ma

anche per risolvere alcune importantiquestioni di parità che ancora non sonostate affrontate adeguatamente dallegislatore". Ma per parlare di questoc'è sempre l'8 marzo. Del 2012.

"China blue" E' un film documentario sullacondizione di lavoro delledonne nelle fabbriche cinesi

Anna Lorenzetti: "Il codice delle pari

opportunità del 2006? Unsemplice lavoro di copia-incolla che non ha nientea che fare con un testo

normativo ben fatto"

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"FESTA DEL TRICOLORE"

Per i 150 anni dell'Unità d'Italia, Regione Lombardia più divisa che unita: in un primo tempo il Consiglio, guidato dal leghista Boni, era aperto

mentre gli uffici della Giunta, presieduta da Roberto Formigoni, erano chiusi. Poi l'accordo. Partendo da una comunicato interno

del Pirellone abbiamo ricostruito la curiosa vicenda

"Vi informo che nelledate di seguito indi-cate, comprese tra unfine settimana ed un

giorno festivo infrasettimanale,gli uffici della Regione sarannochiusi, fatti salvi i consueti serviziessenziali. Trattandosi di giornatelavorative, le assenze dovrannoessere giustificate attraverso l'u-tilizzo di ferie, festività soppresseo recupero ore straordinarie". Lostralcio rientra nel corpo di una comu-nicazione interna della RegioneLombardia indirizzata, singolarmente,ad ogni dipendente. Per permettere laprogrammazione annuale delle ferie aidipendenti pubblici vengono comuni-cati i giorni di chiusura degli uffici. Diseguito, sempre nella comunicazione,c'è il calendario con il dettaglio dellesingole festività. E, incredibile a dirsi,la prima data riportata è venerdì 18marzo. Poi, tra parentesi, per evitarepossibili disguidi si cita il (famigerato)17 marzo: festa nazionale per il 150°

anniversario dell'Italia. La missiva,che come oggetto ha "Richiesta ferieon line e pianificazione ferie 2011",porta la data del primo marzo. Nonsolo, anche l'ora. Mezzogiorno emezza. Se non si fosse ancora capitosi tratta del "ponte" per l'anniversariodei 150 anni dell'Unità d'Italia: il 17 a

casa per celebrare la festa nazionalee il 18 a casa per la chiusura degliuffici."Fatti salvi i consueti serviziessenziali", logicamente. E la Regioneprecisa che la giornata di lavoropersa, quindi l'assenza, va copertacon ferie, festività soppresse o com-pensata con ore di straordinario.

Lombardia: 17 e 18 marzouffici regionali aperti o chiusi?

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

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Festa nazionale per il 150° anniver-sario dell'Italia: festeggiare, lavo-rare o festeggiare senza perderenemmeno un'ora di lavoro? Curioso è il fatto che, nello stesso tempo,mentre i benpensanti di tutta Italia si arrovel-lavano e si dividevano sulla bontà o meno diproclamare una festa nazionale (il 17 marzo2011) in occasione dei 150 anni, Regione

Lombardia per onorare la ricorrenza dell'Unitàavesse deciso anzitempo di chiudere per duegiorni i propri uffici. Mentre lungo lo Stivaleimperversavano i distinguo sull'unità d'Italia,mentre si sollevava un vespaio di polemichesulla necessità o meno di tenere aperti o farchiudere (sempre il 17 marzo), uffici e fabbri-che, mentre ci si dibatteva tra l'obbligo difesteggiare, la necessità di lavorare o l'even-tualità di festeggiare senza perdere nemmenoun'ora di lavoro, la Regione decideva di glorifi-care l'unità, con gli uffici chiusi sia il 17 che il18. Due giorni da dedicare a raffinate analisiintellettuali, per ricordare che l'unità nazionaleè un valore da elaborare con discettazioni sto-riche e con profondi sentimenti morali, chenon si può ridurre, semplicemente, ad un gior-no in più di vacanza. Tutt'altro che intellettua-le era stata la presa di posizione diConfindustria che, già a febbraio, aveva lega-to il 17 marzo (giorno di vacanza in più) allaperdita di ore lavoro in un periodo difficile perl'economia e al calo della produttività. I lavo-ratori, dal canto loro, ritenevano patriottica-mente doveroso ottenere un giorno di festa in

più (considerata la scarsità di ponti e festivitàin giorni feriali nel 2011). Ma il problema veroera il giorno successivo, il 18 marzo (che que-st'anno cadeva di venerdì) e il rischio non trop-po remoto che molti lavoratori cogliesserol'occasione per regalarsi un bel ponte. Nelmomento in cui Marcegaglia bacchettava sul-l'assurdità di fermare, di fatto, la produzioneper quattro giorni di fila è ipotizzabile che negliuffici della Regione Lombardia si fosse giàscatenata l'inarrestabile corsa al ponte.Garantito dalla comunicazione interna.

Regione Lombardia: uffici aperti ochiusi?Un distinguo va fatto perché Davide Boni, pre-sidente del consiglio regionale lombardo, afine febbraio cavalcando il fermento produtti-vo di Confindustria e nonostante la decisionedel governo aveva detto di "non ritenereopportuno autorizzare alcun ponte per venerdì18 marzo". E questo perché, "anche alla lucedella delicata situazione economica, sarebbedisastroso - sosteneva Boni - paralizzare le isti-tuzioni lombarde per due intere giorna-te". Disponendo l'apertura degli ufficidell'Assemblea anche il 17 marzo, di fatto, lostesso Boni avevo rinfocolato la polemica. Aonor del vero, per contratto, il venerdì inRegione Lombardia è di sole 4 ore lavorative eprobabilmente la Giunta Regionale, presiedu-ta da Roberto Formigoni (al contrario di DavideBoni) aveva decretato per il 18 marzo ufficichiusi, dal momento che il ponte per unagiornata lavorativa di sole 4 ore sarebbestato giustificato dal risparmio rispetto alleingenti spese per elettricità, climatizzazio-ne, personale front-office e guardie dicustodia e pulizie. Riassumendo, quindi,consiglio Regionale aperto il 17 e il 18 euffici della Regione Lombardia chiusi il 17 eil 18. Al di là di tutto, di scelte giuste o sba-gliate che siano, di prese di posizione di cia-scuno dei due Presidenti, era lecito atten-dersi da subito un'uniformità di comporta-menti: entrambi aperti o chiusi entrambi.

Formigoni e Boni: uffici chiusi il 17e aperti il 18.Poi i rispettivi dietrofront: prima di Formigoni epoi di Boni. L'8 marzo il governatore dellaLombardia, Formigoni, in una nota comunicache il 17 marzo gli uffici regionali resteranno

chiusi mentre il 18 si lavorerà regolarmente.E poi aggiunge che giovedì 17 marzo è festanazionale e giorno festivo per disposizioni dilegge e in conseguenza di ciò gli uffici diRegione Lombardia saranno chiusi cometutti gli uffici pubblici mentre, a ribadire ilconcetto, venerdì 18 marzo, invece, è giorna-ta lavorativa a tutti gli effetti. Il 9 marzo è lavolta di Davide Boni. Il presidente leghistaprecisa che gli uffici del Consiglio regionaledella Lombardia resteranno chiusi in occa-sione del 17 marzo e non ci sarà alcun ponteper venerdì 18. Quindi, il vecchio Pirellone, lasede storica di via Filzi 29 e gli uffici regiona-li dislocati su tutta la Lombardia regolarmen-te aperti e funzionanti.

Festa della regione: 29 maggio 2012.Ponte fino al 2 giugno?Nel dibattito regionale sull'unità d'Italia, cilie-gina sulla torta è stata la vicenda della "Festadella Regione": una festività nuova di zeccacon tanto di bandiera ad hoc per la Lombardia,costruita attorno alla Croce di San Giorgio. Larichiesta è venuta dal capogruppo leghistaStefano Galli che ha proposto, come data perla ricorrenza, il 29 maggio. Giorno in cui si cele-bra la famosa battaglia di Legnano, scontro

cruciale per l'affermazione del Sacro RomanoImpero. Da festeggiare non subito, ma a par-tire dal 2012. E così da quel giorno, ogni anno(e non solo una volta in 150 anni come per laFesta dell'Unità d'Italia), in Lombardia sidovrebbero chiudere imprese e scuole, uffici enegozi, per dare lustro alle celebrazioni dell'i-dentità lombarda. Poi, magari, vista la vicinan-za tra il 29 maggio e il 2 giugno, si potrebbepensare ad una bella settimana di "ponte".

Roberto Formigoni

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ECONOMIA&BUSINESS

UNITÀ D’ITALIA: 17 MARZO PAGATO COME FESTIVOIl 17 marzo di quest’anno - giorno dedicato al 150esimo anni-versario dell’Unità d’Italia - sarà festa nazionale a tutti glieffetti, comprese le regole sul lavoro festivo. Lo ha chiarito ilconsiglio dei ministri ieri. L’inclusione della giornata del 17marzo, un giovedì, tra i festivi ne prevede quindi l’estensionedelle regole in materia di orario festivo, il trattamento econo-mico da corrispondere ai lavoratori dipenedenti e le sanzioniamministrative pecuniarie in caso di inosservanza, oltre alladisciplina che regola l’imbandieramento degli edifici.

Il lettoreBeh, probabilmente la festività del 17 Marzo non avrà unaripercussione tanto grave sulle tasche delle aziende, dalmomento che è stato stabilito che quest’anno non verràretribuita la festività soppressa del 4 novembre proprio pernon gravare sui costi delle aziende… inoltre non mi porreinemmeno il problema del ponte lungo, dal momento che ilcaso ha voluto che quest’anno il primo maggio e Natalecadessero di domenica e che la festività di pasquetta coin-ciderà con il 25 aprile. Quindi, probabilmente a conti fattiquest’anno anche se il 17 Marzo sarà festivo… ci sarannomeno ponti e si lavorerà di più!Altro paio di maniche invece è capire se questa festivitàsortirà l’effetto che si è prefissata di avere… far fermaregli italiani a pensare a quali sacrifici si sono sottoposti iveri “Fratelli d’Italia” per arrivare dove siamo ora… infondo bisogna ringraziare loro per aver messo le basi dellostato che poi elaborerà definitivamente la sua costituzionecon i suoi diritti e doveri (tra cui il tanto caro art.21 che fasi che ora io possa scrivere ciò che mi passa per la testaliberamente!)Sinceramente, e purtroppo, l’unica volta in cui riesco a per-cepire l’unità di Italia è durante i mondiali. Cavolo! Lì si chesiamo uniti! Lì si che l’Inno di Mameli ci esce a squarciago-la come un boato, un unico grandissimo e sentito coro…spesso nella stragrande maggioranza dei casi senza aver laminima idea del significato di quello che si sta cantando…Quindi non penso che noi italiani ci “meritiamo” questafestività, perché siamo ben lontani da quel senso diappartenenza che è così chiaro nell’inno nazionale (…raccolgaci un’unica bandiera, una speme: di Fonderciinsieme…), ma tuttavia ben venga; paradossalmente ilpolverone sollevato da questa festività, ha sicuramenterispolverato un po’ le nostre menti sulla storia d’Italia…almeno un po’ ci siamo sicuramente fermati a riflette-re… chi più chi meno!Detto ciò… Tanti Auguri Italia!!! Luca. C.

Il quesito

IL QUESITOIl 17 marzo, solo per quest'anno, è stata fissata per decreto unagiornata festiva che ricorda i 150 anni dell'Unità d'Italia. LaMarcegaglia però avverte: "Giusto il ricordo, ma non perdiamopreziose ore di lavoro in questo momento difficile per l'economia".Poi l'allarme: "E' giovedì, molti ne approfitterebbero per un pontelungo". Siete d'accordo? Gli industriali dicono no alla festa del 17 marzo perché danneggiale imprese. Secondo voi hanno ragione?

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"Il futuro del giornalismo?Online, ma gli editori devono

organizzarsi"

Parola al volto noto del tg1 Attilio Romita, che in esclusiva per Bergamo Economia si confessa,

affrontando temi delicati sulle professioni dell'informazione

L'INTERVISTA

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

E'interessante sapere le prospettive di un settore, quello dell'editoria, osser-vate e commentate da uno dei suoi esponenti più in vista. Giornalista epresentatore televisivo del telegiornale principale del Paese - il tg1 -,Attilio Romita si racconta concedendoci un'intervista in esclusiva. E gli

argomenti che emergono da una conversazione dai toni amichevoli sono sicuramenteinteressanti: futuro della professione, giovani e prospettive. Da qualsiasi angolo lo siguardi l'avvenire è comunque nella rete telematica, vera e propria risorsa che - se bensfruttata - potrà dare grandi soddisfazioni sia agli editori sia ai cittadini.

I dati della vendita dei quotidiani in Italia non lascia scampi. Il car-taceo è sicuramente in crisi, eccetto qualche rara eccezione. Comevede il futuro del settore?"I giornali in forma cartacea sono sicuramente in crisi. La tv generalista anche. Il mondodell'informazione sta cambiando e tutti devono tenerne conto. La pubblicità soffre trasci-nando con sé tutto il resto. Penso che al di là della crisi economica contingente, i giornalidi carta possano compensare il calo delle vendite con il crescente numero di contatti sullaversione online. Gli editori devono organizzarsi per attrezzare il giornale "virtuale" conmezzi e uomini di pari valore ed in diretto collegamento con la redazione cosiddetta "prin-cipale". In pratica: un caporedattore centrale per la versione online seduto nella stanzaaccanto al caporedattore centrale della versione cartacea. E via dicendo".

Pensa anche lei che la nuova piattaforma telematica abbia apertonuovi orizzonti per la comunicazione giornalistica o crede che inve-ce sia una cappa pericolosa proprio per le vendite di quotidiani?"Mai temere il "nuovo" che si affaccia. La piattaforma telematica è il "nuovo" che va

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Attilio Romita

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governato. Io mi preoccupo dell'informazionesul web quando è affidata a poteri occulti,senza mediazione giornalistica. Mi fannomolto pensare quei motori di ricerca che allavoce "biocarburanti" impaginano prima letesi per cui il biodiesel aumenta la fame nelmondo. In questi casi capisci che i petrolierihanno partita vinta sugli ambientalisti senzanemmeno cominciare la sfida".

La sua carriera è stata un continuocrescendo. Da Telebari a Rai Uno,passando per la cooperativa giorna-listica Olimpico. Da un punto di vistaprofessionale, oggi è ancora possibi-le una scalata come la sua?"La mia carriera è stata, per fortuna, lenta egraduale. Nessuna accelerazione improvvi-

sa, nessun doppio salto. Ho fatto un gradinoalla volta. Sono stato fortunato e devo tutto

alle donne. Ma non voglio essere frainteso emi spiego meglio: sono stato inserito nellaredazione della sede Rai di Bari perché unacollega prese maternità. Ho ottenuto la con-

duzione dell'edizione delle 13 al tg2 grazie adAdele Ammendola, anche in questo caso perimpegni familiari. Ho ottenuto la conduzionedelle 20 al tg1 in quanto Lilly Gruber fu elet-ta al Parlamento Europeo".

Cosa si sente di consigliare ad un gio-vane giornalista che si accinge adintraprendere la professione animatodalla passione per questo lavoro?"Prima di tutto iscriversi alla facoltà diScienze dell'Informazione. Poi ottenere unpraticantato nelle scuole di giornalismoriconosciute dall'Ordine dei Giornalisti, per-ché se non si diventa professionisti non sientra nel mondo del giornalismo. Nel frat-tempo, imparare bene l'inglese e, se possi-bile, un'altra lingua. Infine, frequentare,

72

"Gli editori devono attrezzare il giornale onlinecon mezzi e uomini di pari

valore ed in diretto collega-mento con la redazionecosiddetta principale"

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anche accettando compensi modesti, reda-zioni dove poter rubare i segreti del mestie-re a maestri degni di questo titolo. E, se si

dovessero avere buoni rapporti con un poli-tico di peso, non trascurarli".

Qual è la notizia che le ha dato piùsoddisfazione annunciare?"Ero stato inviato a New York dal tg2 perseguire gli sviluppi della guerra in Iraq. InAmerica erano le 7 del mattino, in Italia stavapartendo l'edizione delle 13. Annunciare l'ar-rivo delle truppe della coalizione a Kabul fuun atto di grande liberazione. L'immaginedella statua di Saddam che veniva abbattuta(e tutto il resto) è stata una soddisfazione".

La più "brutta" o triste?"La appresi in diretta. Stavo conducendo iltg1 delle 20. Dalla regia mi dissero di lancia-

re il collegamento con l'inviato che si trovavain una località dalla quale era sparito unbambino, quasi certamente rapito. Ero sicuroche stavamo per dare la notizia della sualiberazione. Invece, l'inviato ci disse che erastato trovato il suo corpicino. Era morto".

Ci vuole svelare qualche aneddotodi ciò che succede nei minutiprima della diretta?"Prima della diretta succedono sempre lestesse cose. Ci sono alcuni riti privati edanche un po' scaramantici, ma preferiscotenerli per me".

Come reputa il giornalismo televi-sivo di oggi?"C'è grande professionalità tra i giovani cheescono dalle scuole di giornalismo, tuttimolto preparati. Il fenomeno dei canali "allnews", poi, è davvero rivoluzionario. I futuro-logi pensano che sia destinato a chiudere latv generalista e dunque i tg tradizionali. Io,invece, penso che abbia ancora un avvenirela cosiddetta "messa cantata" dell'informa-zione, che da sempre mette a sedere mezzoPaese alle 8 della sera. E vedo che i numerici danno ancora ragione".

Qual è il futuro della Rai?"Il presente è quello della più grande azien-da culturale italiana. Il futuro sarà quello

della più grande azienda culturale italiana".

Cosa ne pensa del digitale terrestre?E' una rivoluzione o solo un "rimesco-lamento" delle carte in tavola per nonsconvolgere gli assetti preesistenti?"Con il digitale terrestre si sono aperti gli oriz-zonti televisivi. La scelta si è moltiplicata.Quando nel mondo della comunicazione cre-sce il numero delle voci in campo non si pos-sono che fare gli applausi".

Qual è il ruolo del giornalista nellasocietà moderna e come si dovrebbecomportare l'Ordine dei Giornalisti difronte ai cambiamenti di una profes-sione in continua evoluzione?"A mio avviso c'è da porre un freno ad unaderiva pericolosa. Oggi i giornalisti sem-brano essere tutti schierati. Anche quandonon lo sono, gli editori per i quali lavoranoli fanno apparire addirittura faziosi. Nonva bene. Come invertire questa tendenzain un momento politico così delicato? None' facile. La tentazione di stare "di qua" o"di là" sembra irresistibile. Ma bisognafarsi coraggio, ad ogni costo. Quantoall'Ordine dei Giornalisti, io lo sdoppierei.Vedrei bene un Ordine per i Giornalistitelevisivi ed un altro per gli altri. Un po'come il governo sta facendo per il CSMdei giudici e dei pubblici ministeri".

"Il presente della Rai è quello della più grandeazienda culturale italiana

Il futuro sarà quello della più grande azienda

culturale italiana"

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L'acqua in provincia di Bergamoha tariffe tra le più alte dellaLombardia, decisamente piùbasse però rispetto alla media

italiana. Sono i risultati di un'indaginecondotta da Cittadinanzattiva, asso-

ciazione che ha monitorato consumi eprezzi del servizio idrico integrato. I dati

fanno riferimento al 2009, quando aBergamo una famiglia media di tre per-

sone ha speso 205 euro per l'intero ser-vizio. Più care le bollette a Brescia (226

euro), Mantova (216) e Cremona (213). Iprezzi più bassi in Lombardia si regi-

strano a Milano (106 euro per famiglia),Lecco (154) e Varese (160), mentre la

ECONOMIA&BUSINESS

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LA RICERCA

Spesi 205 euro per famiglia ma nel resto d'Italia va peggioIn Lombardia le bollette sono più alte solo a Brescia, Mantova

e Cremona, a Milano si paga la metà

L'acqua bergamasca costa cara

Dispersione: in provincia di Bergamo

la rete idrica perde il 16% dell'acqua

trasportata

Page 75: Bergamo Economia Aprile 2011

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media regionale si attesta sui178 euro per famiglia (+1.7%rispetto al 2008). Il costo del ser-vizio idrico integrato per le fami-glie orobiche nel 2009 è aumen-tato del 2.5%; a Lecco si è rag-giunto un picco di +14.9%,men-tre Lodi, Milano, Pavia, Varese eSondrio hanno mantenuto tariffeinvariate. Analizzando le partiche compongono la tariffa delservizio si scopre che la voceacquedotto a Bergamo è la piùcara della Lombardia, con 97euro contro i 68 della mediaregionale. Perfettamente inmedia invece i 71 euro per ladepurazione e convenienti rispet-to ai 30 euro della media lombar-da i 24 euro richiesti per il servi-

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zio di fognatura (a Brescia sono 71euro per famiglia); la quota fissa in bol-letta a Bergamo pesa per 13 euro, con-tro i 3 di Milano e i 9 della media regio-nale. Le analisi di Cittadinanzattiva

mettono in relazione costi e qualità delservizio idrico integrato. In questosenso è indicativo il dato sulla disper-

sione di acqua lungo la rete distributi-va: in provincia di Bergamo va perso il

19% (era il 16% nel 2007), peggio diLodi (10%), meglio di Varese (31%).Una situazione decisamente rosea seconfrontata con quella di altre regioniitaliane: in Molise la dispersione è del65% eppure la media delle tariffe è di141 euro, in Basilicata si perde il 58%dell'acqua, qui però la media in bollet-ta è alta, 266 euro per famiglia. Chipaga di più sono i toscani, 369 euro perfamiglia, che vedono anche andareperso il 33% dell'acqua lungo la rete.

76

Tutti gli sprechi (e i costi) dell'oro blu

L'Italia è uno dei paesi europei leader nelconsumo di acqua a uso potabile con 152metri cubi "prelevati" pro capite nel 2008 e unconsumo per abitante di 92.5 metri cubi.Negli ultimi dieci anni, prelievi e uso sono cre-sciuti dell'1.2%, soprattutto nelle regioni delNord (Trentino, Alto Adige e Valle d'Aosta intesta), mentre il consumo cala al Sud con laPuglia che ha il valore più basso d'acqua ero-gata per abitante. Sono i dati forniti dall'Istatin occasione della Giornata mondiale dell'ac-qua istituita dall' Onu. Il problema principalein Italia, sostiene l'Istat, e scrive Repubblica.it,rimane lo spreco. Secondo il rapportodell'Istat, nel 2008 il 47% dell'acqua potabileè andata persa per garantire una continuitàdi flusso nelle condutture o per reali perditedelle condutture stesse. Le maggiori disper-sioni di rete, secondo l'Istat, sono in Puglia,Sardegna, Molise e Abruzzo dove, per ogni100 litri d'acqua erogata, se ne immettono in

rete circa 80 litri in più. Quelle più basse siriscontrano invece in Lombardia e nelle pro-vince autonome di Trento e Bolzano. Dai datiIstat ha preso spunto Cittadinanzattiva per ilsuo dossier nel quale denuncia che, a frontedi continui aumenti sulla bolletta, diminuisco-no il livelli di soddisfazione e la fiducia deiconsumatori su quello che esce dai rubinettidi casa. Rispetto al 2008, denuncia l'as-sociazione i rincari medi sono stati del6.7%, ma con incrementi enormi aViterbo (+53.4%, record nazionale),Treviso (+44.7%), Palermo (+34%) e in altresette città dove gli incrementi hanno supera-to il 20% (Venezia +25.8%, Udine +25.8%,Asti +25.3%, Ragusa +20.9%, Carrara+20.7%, Massa +20,7% e Parma +20.2%).Gli aumenti hanno riguardato in totale 80capoluoghi di provincia su 115. Inoltre,secondo dati Istat, da gennaio 2000 adicembre 2010 l'aumento è stato del 64.4%.

La voce "acquedotto" a Bergamo

è la più cara dellaLombardia, con 97 euro contro i 68 della media

regionale

Spesa media annua per regioni e dispersione di rete (anno 2009)

Regione

Calabria

Emilia

AbruzzoBasilicata

Campania

Friuli

Totale 2009

189 euro

319 euro

213 euro266 euro

214 euro

185 euro

Totale 2008 Variazione Dispersionedi rete*

Lombardia

Molise

LazioLiguria

Marche

Piemonte

178 euro

141 euro

245 euro248 euro

312 euro

256 euro

Sicilia

Trentino

PugliaSardegna

Toscana

Umbria

279 euro

200 euro

312 euro252 euro

369 euro

339 euroV. d'Aosta

ItaliaVeneto

147 euro

270 euro231 euro

189 euro

304 euro

208 euro260 euro

210 euro

172 euro

175 euro

141 euro

219 euro243 euro

290 euro

231 euro

260 euro

196 euro

311 euro242 euro

330 euro

308 euro147 euro

253 euro220 euro

+0,0%

+4,9%

+2,4%+2,3%

+1,9%

+7,6%

+1,7%

+0,0%

+11,9%+2,1%

+7,6%

+10,8%

+7,3%

+2,0%

+0,3%+4,1%

+11,8%

+10,1%+0,0%

+6,7%+5,0%

42%

22%

45%58%

36%

35%

17%

65%

38%22%

21%

24%

43%

21%

41%44%

33%

41%35%

35%30%

Fonte: Cittadinanzattiva - Osservatorio prezzi e tariffe, 2010 - *Legambiente, Ecosistema Urbano 2010

Il costo del servizio idrico

integrato per le famiglieorobiche nel 2009

è aumentato del 2.5%

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ECONOMIA&BUSINESS

A Bonate Sotto la prima strada

che produce energia"GREEN ECONOMY"

I primi mille metri interamente "sostenibili", chiamati "KmZero Road", saranno realizzati vicino al Parco Adda Nord. Vitali Spa, Italcementi e Dedalo le aziende

bergamasche coinvolte in questo innovativo progetto in grado di produrre energiapulita e rinnovabile, sfruttando il sole, il vento e il continuo traffico dei veicoli

Immaginate di camminare su unchilometro di asfalto in gradodi produrre energia pulita e rin-novabile, sfruttando il sole, il

vento e (udite, udite) il continuotraffico dei veicoli. Non è fanta-scienza perché i primi mille metridi strada interamente sostenibili

verranno realizzati a Bergamo, nelcomune di Bonate Sotto. In unluogo simbolo della sostenibilità: ilParco Adda Nord. Oltre a collegareun luogo ad un altro e a permettere laviabilità di persone, mezzi e merci, lestrade sono diventate una fonte di

preoccupazione per la loro realizzazio-ne, la gestione e l'impatto ambientale.Senza tener conto della produzione di

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

Il progetto: è nato nel marzo 2010

da Giulio Ceppi, docenteal Politecnico

di Milano e fondatoredello studio Total Tool

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smog, dell'inquinamento acustico edella deturpazione del paesaggio. Bastipensare ai continui dibattiti sulla

Bre.Be.Mi. o sulla Pedemontana. I primimetri di una vera e propria rivoluzioneambientale partono da Bergamo.

KmZero Road: uno standard "verde"

per le strade. Presentato più di unanno fa alla Triennale di Milano e dopoaver superato un lunghissimo iter buro-cratico, dovuto al coinvolgimento dimolte istituzioni, a breve dovrebberoiniziare i lavori per il primo "KmZero

Road" nato da un'intuizione dell'archi-tetto e designer Giulio Ceppi. E' un pro-

getto innovativo che ribalta l'idea di stra-da come fattore ambientalmente aggres-sivo per trasformarla in una sorgenteenergetica che sfrutta tanto i fattori natu-rali presenti nel luogo (sole, vento, ecc.),quanto il passaggio degli stessi autovei-

coli. Vitali Spa, Italcementi e Delalo:le aziende bergamasche. L'iniziativa

Bonate Sotto

L'idea ribaltail concetto di strada

come fattore ambientalmente

aggressivo, trasformandola in unasorgente energetica

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riunisce 11 aziende del settore dell'edi-lizia e delle infrastrutture stradali. Oltrealla Vitali Spa che ne è project leader,Daku, che si occuperà delle paretivegetali e i sistemi a verde; Dedalo

che si occuperà della gestione energe-tica; Fracasso per le barriere di sicu-rezza e acustiche; Italcementi, asfaltie vernici foto catalitiche; Paver che sioccuperà dei prefabbricati e dei manu-fatti stradali; Pcr per le strutture inmateriali poltrusi; Systaic per i pan-nelli fotovoltaici; Tecnodelta per l'illu-minazione a led; Wirtgen, fornirà imacchinari per posa di manti stradali;mentre per l'ingegneria ambientale èstata coinvolta la Tecnohabitat.

Vitali Cristian: "E' un nuovo model-lo per le infrastrutture stradali".

"KmZero Road vuole essere un nuovostandard di riferimento nel settoredella costruzione di infrastrutturestradali - spiega l'amministratoredelegato di Vitali Spa, CristianVitali -, introducendo nuovi criteriprestazionali attenti alle qualitàambientali ed energetiche, oggi cri-teri di assoluta e primaria importanzanel settore delle grandi opere". Il pro-getto mira alla realizzazione di infra-strutture stradali innovative, che pre-vedono ad esempio l'abbattimentoacustico e dell'inquinamento attra-verso l'impiego di pigmenti fotocata-litici nelle strutture di tamponamentoacustico e strutturali. Previsto anchel'utilizzo di pannelli fotovoltaici omoduli microeolici per la produzionedi energia elettrica, e l'aumentodella sicurezza con integrazioni nel-l'asfalto di moduli elettroriscaldanticon funzione antigelo.

Un'esempio: con un kilometro diKmZero Road, in un anno, ricaviper 350 mila euro. Confrontata conuna strada di pari tipologia (es. un'au-tostrada a due corsie per ogni senso dimarcia) richiede un investimentocostruttivo medio superiore almenodel 20%-30%, ma rispetto una scala

temporale minima di 20 anni ha ridotticosti di gestione e manutenzione eproduce inoltre un reddito aggiuntivodato dalla generazione di energie puli-te e rinnovabili. La KmZero Road è ingrado di produrre in un kilometro con5mila mq di pannelli fotovoltaiciinstallati ben 750 mila di Kwatt/H, conun ricavo annuo di 350mila euro ed unrientro in 8 anni. Oppure con 3mila mqdi aerogeneratori si ottengono 3 milio-ni di kw/h prodotti, per un ricavoannuale di 750mila euro ed un rientroin 6 anni. Nel primo caso si risparmia-no annualmente 372mila kg di CO2emessa in atmosfera e nel secondo552 TEP di energia fossile, oltre aquelli già risparmiati sull'inquinamen-to atmosferico degli autoveicoli impie-gando i pigmenti fotocatalitici nellestrutture di tamponamento acustico estrutturali.

Giulio Ceppi: "Si comporta comeun'organismo". "KmZero Road - spie-ga l'architetto Giulio Ceppi - è unconcept per un sistema-strada che sicomporta come un organismo, con unproprio metabolismo interno, capacedi dialogare ed interagire con il conte-sto ambientale esterno e di trarne van-taggi operativi, anche in termini di

sicurezza e di futura gestione econo-mica: la strada da puro costo si tra-sforma in risorsa energetica, contri-buendo alla sicurezza e all'integrazio-ne attiva di diversi funzioni".

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Per la realizzazione di un chilometro

di strada sono necessaripiù sette milioni e mezzodi euro, ammortizzabili

in sei anni

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ECONOMIA&BUSINESS

CASA&ENERGIA

Complice la nuova legge che entrerà in vigore dal 1 agosto 2012, il Gruppo Nazionale Domotecnica illustra il piano per riqualificare

l'immobile senza dover affrontare ulteriori spese

Massimo Bandera

Domotecnica e il futurosostenibile del condominio

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Apochi giorni dal lancio della"Campagna di Mappaturadegli sprechi energetici neicondomini" organizzata da

Domotecnica - il Gruppo nazionale dioperatori specializzati in efficienzaenergetica e impiego di energie rin-novabili -, si è tornato a parlare dirisparmio energetico. L'occasione èstata il convegno di mercoledì 2marzo scorso, dal titolo "Efficienzaenergetica in condominio. Obblighi

normativi, incentivi fiscali e soluzio-ni d'interventi auto liquidanti permigliorare consumi, comfort e valoredegli immobili". L'incontro, messo apunto proprio da Domotecnica (che havisto la presenza di circa un centinaiodi amministratori condominiali berga-maschi), ha preso le mosse dallanuova normativa della Regione cheentrerà in vigore dal 1 agosto 2012. IlConsiglio regionale ha infatti appro-vato una legge, contenuta all'internodel Collegiato Ordinamentale, cheprevede l'obbligo di termoregolazionedegli ambienti e di contabilizzazioneautonoma del calore nei condomini ditutto il territorio regionale, anche pergli impianti esistenti. In terra berga-masca la nuova normativa è stata

accolta positivamente, soprattuttoperché non pesa sulle tasche dei sin-goli condomini, infatti è il rispar-mio energetico garantito dal nuovoimpianto a coprire interamente icosti del nuovo intervento, che vieneanche finanziato.A questo proposito è poi intervenutoMassimo Bandera - assessoreall'Ambiente, Ecologia e Opere delVerde di Bergamo - che ha radiogra-fato la situazione anche per quantoriguarda gli edifici storici di città eprovincia. "Gli ambienti comunalidevono essere ripensati da questopunto di vista. Molti di essi sono deltutto obsoleti e necessitano di unaristrutturazione che non avviene daprima degli anni '60. Con la nuovanormativa si darà impulso per lasistemazione dell'esistente storico".Presenti - oltre ad AgostinoManzoni (presidente Anaci), EddyLocati (segretario Adiconsum),

Marcello Antinucci (direttoreAgenzia per l'Energia e lo SviluppoSostenibile di Modena), GiulianoVacchi (studio di progettazione

Linea Design) e Silvio Rezzonico(del centro locazioni e condominidell 'Università degli Studi diFirenze) - anche lo studioso MarcoMarengo, docente all'Universitàdegli Studi di Bergamo. Proprio que-st'ultimo ha effettuato un'importan-te disamina sulla situazione berga-masca degli edifici. "Dal 1900 adoggi le case hanno avuto un'evolu-zione. Tuttavia, la vera svolta ener-getica è avvenuta solo con il XXIsecolo, quando il problema energeti-co ha iniziato a porsi a livello locale,nazionale ma anche mondiale. Unavolta, infatti, le caldaie venivanoposizionate senza accuratezza, pote-va capitare che si installasse unimpianto capace di soddisfare ilcondominio che lo ospitava per ildoppio delle reali necessità. Lo sifaceva per non sbagliare e non scon-tentare le persone, ma il peso ener-getico di questa procedura è stato

molto alto e oggi, con il costo deicombustibili alle stelle, non piùsostenibile. Da oggi sarà finalmentepossibile invertire la rotta".

La sala Ferruccio Galmozzigremita

PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Marco Marengo

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Le Due Torri,il centro delleoccasioni

Orientamento, consulenza professionale e nuove opportunitàdi lavoro: si chiama BergamoLavora ed è in corso (dal 31 marzo al 3 aprile) al centrocommerciale di Stezzano

LAVORO

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Èforse uno dei periodi più delicati peril mondo del lavoro. Anche Bergamo,nonostante la sua florida realtàimprenditoriale, soffre e continua

inevitabilmente a risentire della congiunturaeconomica che solamente un anno fa avevamesso in ginocchio numerosi settori produttivi.L'iniziativa Bergamo Lavora, quindi, non può

non essere accolta che come una ventata d'a-ria fresca, o meglio ancora come pura energiache rinvigorisce gli arrugginiti ingranaggi del-l'intero settore dell'occupazione. In corso pro-prio in questi giorni - dal 31 marzo al 3 aprile, alcentro commerciale di Stezzano "Le Due TorriShopping Center" - la kermesse si pone l'ob-biettivo di dare modo, a tutti gli abitanti del ter-

ritorio e non solo, di usufruire gratuitamente diservizi d'orientamento e consulenza professio-nale, informarsi sulle opportunità di formazio-ne e anche trovare nuove opportunità d'impie-go. "L'idea - afferma il direttore del centro com-merciale Roberto Speri - parte da lontano enasce da un dato di fatto importante: il centronon è più solo un veicolo commerciale ma è

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

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divenuto sempre più un luogo d'incontro e diconfronto. In particolare, il centro commerciale"Le Due Torri", grazie alla proprietà Altarea ealla società di gestione Cogest Italia, ha cer-cato fin da subito di sviluppare un programmadi brand building capace di renderci riconosci-

bili come un centro di servizi innovativi e all'a-vanguardia, vicino al territorio. Ed è per questoche, a seguito dei numerosissimi curriculum,anche non specifici per ruoli inerenti la grandedistribuzione, arrivati proprio al nostro ufficio, eal successo dei corsi organizzati per gli opera-

tori del centro commerciale, la riflessione èstata inevitabile: diveniva necessario sviluppa-re un progetto che coinvolgesse in manieraduale l'intero settore del mondo del lavoro".Dalle parole ai fatti, in quanto proprio il partnerprincipale dell'intera manifestazione è AdeccoS.p.a., leader mondiale nella gestione dellerisorse umane. Un'idea d'incontro che coinvol-ge anche la Confindustria Bergamo, l'Ascom,la Cassa rurale banca di credito coperativo di

Treviglio, il Patronato San Vincenzo e, natural-mente, il Comune di Stezzano: "Per noi è unonore che le realtà del territorio abbiano fin dasubito aderito e collaborato alla creazione diquesto evento unico in Italia nel suo genere percontenuti e opportunità concrete di lavoro.Sono due - continua Roberto Speri - i puntifocali della kermesse. Da una parte l'incontrocon le istituzioni e gli workshop, dall'altra laricerca del personale. Le numerose realtà pre-senti faranno un vero e proprio screening; intutto si creeranno - grazie a Bergamo Lavora -opportunità di lavoro per circa 200 profili. Leoccasioni di certo non mancheranno, da un

Il programma

GIOVEDI' 31 MARZOOre 16:00 - Oltre il "Titolo di Studio": La rivoluzione silenziosa della certifi-cazione di competenze è stato curato da Isabella Labate, respon-sabile della Certificazione di CompetenzeBoston World

Ore 17:00 - Flessibilità e ingresso nelmercato del lavorola tavola rotonda è stata curata da GiovanniMagni, segretario generale area sommini-strazione atipica Cisl, Federico Parea, areasindacale Confindustria Bergamo, PaoloBoatti business developer operationsAdecco per la zona di Bergamo e Brescia

Ore 18:00 - Come scrivere un CV di suc-cessoè stato curato da Sonia Speziani, candi-date manager di Adecco per la zona diBergamo e Brescia

Ore 19:00 - Opportunità del mettersiin proprio nel terziarioè stato curato da Oscar Fusini, vicedi-rettore Ascom

VENERDI' 1 APRILEOre 16:00 - Personal branding: comepresentarsi e proporsi alle aziendea cura di Francesca Ceresoli, responsa-bile selezione Adecco office Bergamo

Ore 17:00 - Le novità del rinnovo delCCNL del Commercio e Servizia cura di Enrico Betti, responsabile arealavoro Ascom

Ore 18:00 - Nuove professioni, tra tradi-zione e innovazione: il barman freestylea cura di Ascom - formazione in collabo-razione con Accademia del Gusto

Ore 19:00 - Adolescenti e lavoro -Un progetto di accompagnamentoal mondo del lavoro a cura di Isacco Gregis - responsabileprogetto Tempo lavoro, a cura dell'OperaDiocesana Patronato San Vincenzo

SABATO 2 APRILEOre 15:00 - Formazione: opportunità intempi di crisi

a cura di Massimo Cavalieri, HRT Group

Ore 16:00 - Riqualificazione e/o spe-cializzazione lavoratori/trici in mobilitàa cura di Sonia Speziani, candidate man-ager di Adecco per la zona di Bergamo eBrescia

Ore 17:00 - Le professioni del 2011, itrend di mercatoa cura di Sonia Speziani, candidate managerdi Adecco per la zona di Bergamo e Brescia

Ore 18:00 - Inventarsi un lavoroa cura di Antonella Galletta, psicologa dellavoro e autrice dei libri "Rimettersi ingioco" e "Ricomincio da me"

Ore 19:00 - Fitness & Wellness: i per-corsi formativi più efficaci per ottenereuna qualifica professionale competitivaa cura di Emanuela Sdraulig, trainer com-portamentale e consulente marketing eSimona Agresti, personal trainer

DOMENICA 3 APRILEOre 15:00 - Nuove professioni per ledonne che assicurino conciliazionelavoro-famiglia: il Life Plannera cura di Lorenza Rossi, Sales Manager diPramerica

Ore 16:00 - Trasformare un sognoin lavoro: come si diventa redattoreeditoriale a cura di Luca T. Bilotta, direttore editorialedi Bergamo Economia

Ore 17:00 - Store Manager: una pro-fessione di successo a cura di Massimo Cavalieri, HRT Group

Ore 18:00 - Fitness & Wellness: comepresentare un CV e affrontare un col-loquio di lavoro a cura di Davide Verrazzani e RebeccaSoldi, consulenti e formatori specializzatinel settore del fitness

Ore 19:00 - Internet nel B2B: valoreaggiunto tecnologico per guardareoltre la crisi a cura di Mirko Genco, responsabile del-l'area internet di S.IN.TEC

Il direttore de "Le DueTorri" Roberto Speri:

"E' uno spazio che coinvol-ge l'intero settore del lavo-ro, pensato in collaborazio-

ne con realtà importanticome Adecco S.p.a."

Roberto Speri

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concorso di idee per sviluppare un progettoinformatico (in collaborazione con SINTEC eCassa rurale banca di credito coperativo diTreviglio), a un corso per shop assistant che

potrà dare l'opportunità a disoccupati e inoc-cupati, attraverso un percorso di formazione, diessere assunti all'interno dei punti vendita delcentro commerciale ad una serie di ricercheche Adecco veicolerà attraverso uno dei tanti

stand presenti nella piazza del CentroCommerciale". Un'altra novità molto particola-re sarà la possibilità che ogni attività e ogniprofilo particolare che si troverà tra i parteci-panti potrà essere poi certificato dalla "BostonWorld" nell'ambito di un progetto di riconosci-mento delle competenze. Si parlerà dunque unlinguaggio familiare, senza tecnicismi, intera-mente incentrato sulla persona, non trascuran-do le caratteristiche di ognuno, ma anzi cer-cando di valorizzarle. "Il mondo del lavoro stacambiando. Le aziende cercano sempre piùcompetenze particolari sul mercato. Nonimporta che quest'ultime derivino da un per-corso di studi formali e si siano formate peranni dietro al banco dell'università o siano sca-turite dalle più svariate esperienze e passionipersonali. Ognuno ha delle caratteristiche pro-prie che dovrebbe valorizzare indipendente-mente dal corso di studi che ha effettuato o dallavoro che sta svolgendo. Per questo è fonda-mentale la presenza di "Boston World", saran-no loro a valutare le competenze affinché gli

individui possano mettere in risalto le rispetti-ve professionalità". Interessante anche la pre-senza di Video Bergamo, che registrerà dei pic-coli "curriculum video live". Ci saranno poimomenti di coaching e convegni di "rottura"che toglieranno la polvere sulle concezioni piùcomuni del mondo del lavoro. Insomma, saràun'occasione per tutti, indistintamente dall'età,per accrescere le proprie conoscenze, le capa-cità e la rete di contatti. "Bergamo Lavora nonsarà comunque un'iniziativa "spot", tutt'altro.Sul sito dedicato (www.bergamolavora.it) ver-ranno costantemente aggiornate le propostedi lavoro che emergeranno dagli incontri.Inoltre, alcune attività saranno riproposte acadenza periodica all'interno del centro com-merciale in futuro, come il "coach cafè".Vogliamo mettere le basi per un dialogo profi-cuo col territorio e siamo sicuri che un'iniziati-va come questa, pensata per dare spazio, oltreche alle aziende, anche alle persone , possaaiutarci a raggiungere il nostro obbiettivo".

Le aziende presenti

ADECCOConsulenza, orientamento, offertedi lavoro

ASCOMConsulenza, orientamento, politi-che lavoro

B YOURSELF E KALEIDOSCOPIOServizi di consulenza, consegnaCV, colloqui individuali per posizioniin ambito fitness & wellness

BOSTON WORLDHRS GROUPPromozione servizi Job Caffè e CoachCaffè

LE DUE TORRIConsegna CV per posizioni aperte neinegozi del Centro Commerciale

PRAMERICAPresentazione azienda, consegna CV,attività di selezione

S.IN.TECPresentazione azienda, consegna CV,attività di selezione

"Sono due i punti focali:l'incontro con le istituzionie la ricerca del personale.Le realtà presenti farannouno screening, in tutto sicreeranno opportunità per

circa 200 profili"

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Il sondaggio

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NEGOZI: APERTURE DOMENICALI. SI O NO?Fare shopping, ma anche solo "gironzolare" di domenica od in altri giorni di festa, è un'abitudine sempre più diffusa, incentivata dalle numeroseaperture domenicali e straordinarie programmate dai centri commerciali e dai negozi cittadini. Secondo la normativa regionale, la grande distri-buzione può derogare all'obbligo di chiusura per 22 domeniche o festivi durante l'anno in accordo con amministrazione e parti sociali mentre i pic-coli negozi invece possono rimanere aperti sempre la domenica. "Oriocenter", gravitando in una zona aeroportuale, può restare aperto sempre.

ECONOMIA&BUSINESS

LA PROPOSTA"Fosse per me, i negozi in centro a Bergamo resterebbero aperti tutte le domeniche": è il pensiero di Enrica Foppa Perdetti, assessorecomunale di Bergamo alle Attività produttive. La sua posizione è nota da tempo ai commercianti e il centro di città bassa avrebbe le cartein regola sul piano normativo per avere esercizi commerciali in funzione ogni domenica. Ergo: se via XX Settembre di domenica è un deser-to dipende dalla volontà degli esercenti. Voi siete d'accordo sull'apertura domenicale dei negozi del centro tutte le domeniche del mese?

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Valtellina S.p.a., un'energia rinnovabile che attraversa la storiaIN COPERTINA

L'azienda bergamasca - leader nel settore degli impianti di telecomunicazione dal 1937 - si afferma anche nel ramo delle fonti pulite, unendo l'esperienza alle moderne tecnologie della green economy

Da sinistraGiorgio Cattaneoe Cesare Valtellina

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Progettazione, costruzione, attivazio-ne, manutenzione e assistenza.Attorno a queste cinque parole ruotail mondo di Valtellina, azienda leader

nel difficile ramo degli impianti di telecomuni-cazione che - seguendo l'evoluzione del mer-cato nel corso degli anni - è diventata leaderin una molteplicità di mercati, tutti quelli in cuiopera e in cui si è specializzata dal lontano1937, anno della sua fondazione. Oggi, conprofessionalità e conoscenze poliedriche, èarrivato il turno delle energie rinnovabili, una

storia moderna ma da interpretare con gli sti-lemi e i valori del passato: anche per questosettore, quindi, l'investimento dell'aziendabergamasca ha garantito il cosiddetto statodell'arte nelle realizzazioni. "Avevamo intuitogià da diverso tempo - afferma CesareValtellina, amministratore e direttore com-merciale marketing di Valtellina S.p.a. - leimportanti prospettive di sviluppo delle tecno-logie legate alle energie rinnovabili. Molto piùche una semplice percezione dall'esterno,visto che la nostra azienda è stata fra le prime

in Italia ad essere coinvolta direttamente nellecommesse relative a infrastrutture per la rea-lizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici. Lagrande esperienza di Valtellina nel campodelle reti elettriche e di telecomunicazione ciha dato le credenziali migliori per occuparcianche di esigenze infrastrutturali per quantoriguarda gli impianti di energia rinnovabile. Inpochi anni Valtellina ha raggiunto un ruolosignificativo nel campo delle tecnologie asupporto della green economy, ne è una testi-monianza il fatto che una parte sempre più

PHOTO: GIORGIO CHIESA E PAOLO DA RE

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significativa del nostro fatturato proviene oggi dall'areadelle energie rinnovabili. Anche in questo settore, Valtellinaha puntato su ciò che sa fare meglio, un patrimonio di espe-rienza di oltre 70 anni nella progettazione, installazione emanutenzione di impianti. Un know-how che inizia dallecapacità di risolvere ogni tipo di necessità per ciò che riguar-da gli la realizzazione delle infrastrutture di rete, passandopoi alla stesura delle linee, i cablaggi strutturati e le centra-li, con gli adeguati impianti di monitoraggio e controllo".

Su quali basi e con quali prospettive Valtellina è entra-ta nel mercato delle energie rinnovabili?"Anche in questo campo abbiamo portato i valori che hannosempre contraddistinto il nostro lavoro: professionalità, serietà,sicurezza, rigoroso rispetto dei tempi e degli accordi contrattua-li. Su questi valori abbiamo costruito un'autorevolezza che ci haportato a collaborare con le principali società che si occupanodi impianti fotovoltaici ed eolici. Valtellina è inoltre in grado di

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fornire in autonomia servizi dedicati. E' unimpegno che vede l'azienda orientarsi positi-vamente anche al Sud d'Italia, confermando legrandi opportunità legate allo sviluppo econo-mico delle aree meridionali. L'apertura di unanostra sede a Napoli ha sancito questo orien-tamento. E la soddisfazione per il lavoro svol-to in questi anni nel campo delle energie rin-novabili si traduce poi in scelte che vedonoValtellina impegnata in diversi altri ambiti tec-nico-applicativi di eco/sostenibilità, come adesempio l'installazione di pannelli fotovoltaici inambito residenziale e per le PMI".

Come si attua in concreto il servizioche Valtellina offre nel campo delleenergie rinnovabili?"Valtellina - continua Giorgio Cattaneo,direttore di produzione - è in grado di dare unacorretta risposta ad ogni esigenza impiantisti-ca riguardante parchi fotovoltaici ed eolici: daiservizi di supporto a livello d'ingegneria e d'in-

stallazione, fino a tutte le componentisticherelative alle apparecchiature e ai sistemi col-legati. Tratto distintivo è la professionalitàdegli addetti alle specifiche lavorazioni, che siaffianca ad un'organizzazione attentamentepianificata nell'attività. Ma le competenze diValtellina si rivelano strategiche già in fase diprogettazione dell'intervento, partecipandoattivamente ad ottimizzare la scelta dei mate-riali e la configurazione dei sistemi di rete edelle centrali che formano rete, primo passoverso un impianto di massima efficienza.Valtellina cura l'Installazione dell'impiantoattraverso la preparazione di personale alta-mente qualificato e operante su tutto il territo-rio nazionale. Segue inoltre la direzione deilavori ed effettua il collaudo per il terminedegli stessi, verificando la corretta entrata inesercizio dell'opera tecnologica".

Sempre nell'ambito dell'eco/soste-nibilità e dell'ottimizzazione dei

consumi energetici, Valtellina S.p.a.è impegnata anche in altri settorioltre all'eolico e al fotovoltaico?"Lo scenario del nostro impegno - affermaCesare Valtellina, - è piuttosto articolato.Rientra in questo scenario, ad esempio,l'attività di Valtellina per quanto riguarda losviluppo del cosiddetto sistema di illumina-zione intelligente, dove i pali della lucestradali, oltre ad essere regolati e control-lati più selettivamente per quanto riguardale lampade, diventano infrastrutture multi-funzionali includendo altri sistemi per lasicurezza sociale, come la videosorveglian-za, il monitoraggio delle sostanze inquinan-ti presenti nell'atmosfera, il controllo deltraffico, solo per fare alcuni esempi. Unaltro settore al quale guardiamo con inte-resse è quello della cogenerazione. Tant'èvero che abbiamo deciso di essere noistessi l'azienda pilota per verificare diretta-mente come la tecnologia moderna può

"Siamo in grado - ha detto Giorgio Cattaneo, direttore

di produzione - di dare una corretta risposta ad ogni

esigenza impiantistica"

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la professionalità non bastano. Per mantenerci competitiviabbiamo dovuto necessariamente individuare, perseguire egestire quelle opportunità che i mercati stessi ci hanno offerto.Ciò significa che oggi non possiamo pensare di "fare da soli",per quanto bravi possiamo essere nel nostro lavoro. L'asse por-tante sul quale costruire il futuro si chiama "sinergie", vale adire portare la nostra esperienza in relazione a know-how coni quali possa essere valorizzata, per moltiplicare la nostra capa-cità di offerta e la nostra competitività. Questa politica colla-borativa è strategica per affrontare le sfide imposte dalla glo-balizzazione, ma soprattutto per ampliare la nostra gamma diservizi, sempre mantenendoci coerenti al principio di qualità.Integrazione fra sistemi ICT, green ICT e sviluppo delle tecno-logie di telecontrollo degli impianti per la produzione di ener-gia rinnovabile rappresentano altrettanti esempi di ambiti dimanovra dove possiamo puntare con ragionevoli ambizioni disuccesso. Lo possiamo fare privilegiando l'innovazione senzaperò mai rinunciare ai nostri valori originari.

"I valori che da sempre ci contraddistinguono - ha affermato

Cesare Valtellina - sono: professionalità,serietà, sicurezza, rigoroso rispetto dei

tempi e degli accordi contrattuali"

dare importanti risultati di efficienza ener-getica e salvaguardia eco/ambientale".

Avreste qualche esempio concreto damostrarci?"Lo scorso 27 novembre abbiamo inauguratoalla nostra sede di Gorle un innovativo impian-to di trigenerazione, realizzato in collaborazio-ne con la società specializzata SEI, anch'essabergamasca. L'impianto ci permette di essereautosufficienti per quanto riguarda energiaelettrica e climatizzazione della sede, reparti,magazzini e uffici, limitando l'impatto di CO2immesso nell'atmosfera. Con la scelta di adot-tare l'impianto di trigenerazione, Valtellina si èmossa all'intero dei percorsi imprenditorialipiù avanzati, quelli che contraddistinguono leaziende che guardano al futuro con respon-sabilità sia verso i propri dipendenti siaverso l'ambiente naturale in cui tutti viviamo".

Come siete riusciti a "reggere" la crisi

che ha investito anche i settori più tra-dizionali del vostro "core business"?"L'azienda ha dimostrato di saper crescereanche nelle difficili fasi che in questi ultimi due

anni hanno caratterizzato l'economia, prima ditutto grazie alla compattezza e al senso diresponsabilità di circa mille persone che for-mano il nostro personale. Ma l'entusiasmo e

Il cda e il direttore di produzione di Valtellina S.p.a.

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L'azienda è stata fondata nel 1937. Nelvostro processo evolutivo, quali sono iprincipi che considerate sempre vali-di e ai quali vi ispirate?"Nel corso della sua storia - continua GiorgioCattaneo - Valtellina ha vissuto una forteespansione e una profonda evoluzione, adat-tandosi ai cambiamenti di mercato senza maiperdere la propria identità. La società è tutt'o-ra guidata dalla famiglia Valtellina. Dà occu-pazione a più di mille persone, che si ricono-scono nei principi di trasparenza, correttezza ededizione al lavoro che stanno alla base delposizionamento di mercato dell'azienda,anche oggi che l'operatività si è molto svilup-pata per entità e tipologie delle commesse. Il

nome Valtellina è, ora più che mai, una preci-sa garanzia anche oltre i settori in cui l'azien-da ha avuto origine e ha maturato il suo svi-luppo, grazie a quanto può offrire in settoridiversificati, sempre mantenendo elevataqualità nei servizi. Questa affidabilità è otte-nuta tramite risorse professionali e mezzi tec-nologici adeguati, abituati ad operare anchenelle condizioni logistiche più complesserispettando metodi e tempi di lavoro. Perquanto riguarda invece gli aspetti organizzati-vi e gestionali, Valtellina può conciliare dimen-sioni aziendali di tutto rispetto con la stabilitàtipica delle "imprese di famiglia".

Siete entrati nell'olimpo delle mille

aziende più importanti d'Italia. Cosasignifica per voi?"Di questi tempi, mettere stabilmente il segnopiù sui propri fatturati, guadagnare posizionirispetto ai concorrenti e mantenere piena-mente il proprio organico sono tre risultati, fraloro collegati, di cui si può essere certamenteorgogliosi. Se poi a tutto questo si aggiunge lanotizia di essere entrati nel gruppo delle millepiù importanti aziende d'Italia, la soddisfa-zione si carica di ulteriori significati.Nell'autorevole classifica redatta ogni annoda Mediobanca, Valtellina si colloca oggi al944esimo posto. Considerando l'area territo-riale di Bergamo, dove l'azienda è nata e doveancora oggi ha la propria sede principale, le

Il cda di Valtellina S.p.a.:Da sinistra Armando Roberto Valtellina, Cesare Valtellina (amministratori) e Gianpietro Valtellina (presidente)

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società industriali e dei servizi che superano lafatidica "quota mille" sono solo 26. Ulterioreconsiderazione: siamo tenacemente un'azien-da tutta italiana, "made in Italy" come si suoledire, con un management famigliare che amail proprio lavoro. Questa tenace volontà di cre-dere nel proprio lavoro si sposa con l'attivitàd'ingegneri e tecnici che in questa azienda tro-vano solide prospettive professionali, maanche l'attrattiva di potersi dedicare a set-tori che nel futuro saranno ancora più basi-lari per la società e le persone: convergen-za fra telecomunicazioni e informatica,eco/sostenibilità, reti evolute per migliorarela vita quotidiana di tutti e il benessere diogni singola persona. La coscienza di que-sto ruolo, la consapevolezza di operare insettori strategici, è una molla potente perfare bene e fare sempre meglio".

Fra i settori e le attività più innovativedove state orientando il vostro impegno,ci sono anche le tecnologie per struttu-re ospedaliere. Di che cosa tratta?

"Valtellina - conclude Cesare Valtellina - hamesso a punto nuove tecnologie per la gestio-ne e il controllo dei segnali video, audio e datirivolto alle aziende ospedaliere ed in partico-lare per sale operatorie e reparti di terapiaintensiva. Tecnologie per la gestione informa-

tizzata delle cartelle cliniche, dei processiambulatoriali e di ricovero tramite postazio-ni di accettazione e refertazione, che con-sentono inoltre la tracciabilità di tutte leprocedure compiute all'interno di un unitàoperativa. Il percorso inizia dalla prenota-zione di una visita ambulatoriale, sino alricovero con conseguente intervento chirur-gico e relazione di dimissione. Inoltre, l'in-novazione si rivolge anche alla fasi di esamiattuati tramite sistemi elettronici, aprendonuove importanti prospettive in campooncologico, ad esempio. Queste tecnologieconsentono di fare consuntivi dell'attività direparto con moduli contabili e statistiche.Tutta la storia clinica di ogni paziente risul-ta meglio tracciata e subito reperibile tra-mite postazioni computerizzate. L'efficienzadei reparti aumenta e tutte le proceduresono corredate da immagini e video, resedisponibili dalla strumentazione delle saleoperatorie utilizzate. Queste tecnologiesono la prova tangibile di come stiamodiversificando la nostra attività, rivolgendo-ci direttamente a settori dove siamo con-vinti di poter portare valore aggiunto.Rientra in questo impegno anche la colla-borazione che abbiamo aperto con IlPolitecnico di Milano, per lo sviluppo dinuovi sistemi nell'ambito delle tecnologieICT e Green ICT, settori che riteniamo saran-no sempre più strategici sia per lo scenariosociale nel suo complesso, sia per la vitaquotidiana delle persone, oltre che per l'e-conomia e per le aziende".

L'installazione di impianti fotovoltaici è parte integrante dell'impegnoValtellina nel settore delle energie rinnovabili

La sedeValtellina S.p.a.

di Gorle

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ECONOMIA&BUSINESS

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A Edil 2011,l'innovazione del workwearè donna

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DONNE&IMPRESA

"Abbiamo guadagnato sul mercato italiano una quotadell'8%". A rivelarci il sorprendente dato è stataMarina Bongiorno, imprenditri-ce a capo dell'azienda di Curno leader nel settore

La kermesse dell'edilizia verrà ricordata anche quest'anno come un suc-cesso assoluto. I numeri hanno dato ancora una volta ragione agli orga-nizzatori, che dalla Bergamasca traggono - da ormai venticinque anni - unadelle più riuscite manifestazioni dell'intera Lombardia. Il settore, infatti,

sembra già essersi risollevato dalla crisi che l'aveva colpito appena due anni fa,esibendo numeri da capogiro. Tuttavia, molti (forse tutti) avranno senz'altro tra-scurato un dato importante: quante aziende, tra quelle presenti a Edil 2011, eranoa conduzione femminile? Tra le mille realtà virtuose, quindi, ancora una volta si èdistinta la Bongiorno Antinfortunistica, azienda di Curno guidata da un'im-prenditrice lungimirante, Marina Bongiorno. Una donna che ha deciso di vive-re il suo business a 360°, non risparmiandosi mai sia nell'innovazione della suaofferta, sia nel marketing che a quest'ultima ruota attorno. "I nostri prodotti -afferma Marina Bongiorno - continuano a mantenere un taglio rivoluzionariorispetto alla concorrenza e hanno senz'altro un "quid" in più in termini d'innova-

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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zione. Grazie alla passione siamo infattiriusciti a chiudere il 2010 guadagnando sulmercato italiano una quota dell'8% rispettoall'annata precedente. Se hai valori impor-tanti e idee da sviluppare, non esiste crisi".

Oltre poi al consolidamento delle cele-berrime marche del workwear comeKappa4Work, la Bongiorno Antinfortunistica

ha anche differenziato la sua offerta, "inve-stendo e vestendo" la totalità o quasi del

mondo del lavoro. "Abbiamo creato unalinea per tutte le professioni medico/sanita-rie. Stiamo espandendo i nostri orizzonti ecrediamo che la continua evoluzione dell'of-ferta possa giovare alla realtà dellaBongiorno Antinfortunistica. E i risultati -posso dirlo con una certa soddisfazione - cistanno dando ragione". Espansione che nonpassa solo dai prodotti, ma da nuovi mercatinei quali l'impresa di Curno sta diffondendoil proprio marchio. "Abbiamo recentementeaggiunto la Russia al nostro commercialeestero. Ci interessa soprattutto esportare ilmarchio, non vogliamo sposare dei sempliciaccordi "di cassa". È fondamentale per noimantenere un'identità ben precisa, anche sel'interlocutore con cui ci approcciamo dimo-stra di non conoscerci. Infine, a proposito diquesto, lasciatemi togliere un sassolino dallascarpa. Non voglio passare per femminista,ma il mondo dovrebbe accorgersi che l'im-prenditoria femminile - e in generale tutti isettori - è valida e presente tanto quantoquella maschile. Le difficoltà nell'esseredonna ci sono, è inutile negarlo. Ogni tantoqualche "colpo basso" arriva, ma bisognaessere bravi a saperlo incassare. Sono con-vinta che il tempo dia ragione a coloro i qualihanno lavorato sodo e nel massimo dellacorrettezza. Io sono partita dal basso, ma misono sempre saputa adattare alle situazionie alle esigenze della mia azienda. Grazie aquesta schiettezza e a una mentalità flessi-bile, la Bongiorno Antinfortunistica è diven-tata il numero uno del suo settore".

"Abbiamo creato una linea per tutte le

professioni medico/sanitarieInoltre, stiamo espandendo

i nostri orizzonti coinvolgendoil mercato russo"

Marina Bongiorno titolare della Bongiorno Antinfortunistica

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EVENTI

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESAUn unico cuore benefico per il progetto"Care&Share"

Grazie alla serata si sono raccolti fondiper completare la costruzione di un dispensario per bambini sieropositiviall'interno del villaggio/orfanotrofio"Butterfly Hill" in India

BENEFICENZA

Molti si ricorderanno della ker-messe di giovedì 24 marzoscorso come una delle piùbelle maratone di benefi-

cenza che il "Devero Hotel" abbia maiavuto l'onore di ospitare. Il merito èstato sicuramente dei numerosissimisponsor che hanno fatto a gara permettersi in mostra. Ma non vogliamoessere fraintesi, il fine era assoluta-mente benefico e a sostegno dellaONG "Care&Share": si è voluto infattiraccogliere fondi per completare lacostruzione e l'allestimento di un dis-pensario per bambini sieropositiviall'interno del villaggio/orfanotrofio"Butterfly Hill" di Vijayawada, sempregestito dall'organizzazione non gover-nativa, nello stato indiano dell'AndhraPradesh. E, come dicevamo, i partner

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sono stati sicuramente numerosi, tra cui spiccava-no i nomi di "BMW Lario Bergauto" e "G.L.A.Antichità". Non ci si è certamente annoiati, idivertiti ospiti presenti hanno infatti avuto modo diapprezzare la nuova BMW Serie 6 Cabrio parcheg-giata nell'atrio della sala congressi (nella versionetop di gamma 650i), mentre appena più in là - nel-l'atrio esterno - un ricchissimo buffet con tutte lemeraviglie dello chef stellato Enrico Bartolini(gestore del ristorante dell'hotel) è stato offerto perla gioia degli invitati. La beneficenza è poi passata

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anche per la lotteria finale, dove sempre gli spon-sor hanno messo in palio sfiziosi premi, tra cui bril-lava anche un corso di guida sicura targato BMW.Infine, è impossibile non citare i due tornei di carteche hanno (è proprio il caso di dirlo) tenuto banconel post-serata: con il primo gli invitati si sonocimentati nell'appassionante burraco, mentre nelsecondo è andato in scena il sempre più di modaPoker Texas Hold'Em, con tanto di tavoli da compe-tizione e bellissime croupier.

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MOTORI

Design:sul fianco ecco spuntare una bella piega sporgente, una sola ma ben pronunciata, morbida ma importanteSono le "branchie" che scavano il parafango anteriore

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: LORIS SAMBINELLI

IN ANTEPRIMA

Nuova Serie 6 cabrio,uno squalo d'asfalto

Caratterizzata dal naso ancora più prominente appuntito nella parte alta, che in BMW definiscono Shark Nose, e con l'assetto ancora più ribassato risulta cattiva e spettacolare al punto giusto

Avederla dal frontale sembra uno squalopronto ad attaccare l'asfalto. E' il mar-chio di fabbrica dell'ultima generazioneBMW, il classico doppio rene che per

ogni nuovo modello diventa sempre più grande. Lanuova Serie 6, più bassa è appuntita, ha il naso anco-ra più prominente, che in BMW definiscono SharkNose, appuntito nella parte alta come quello di unosqualo. A distinguere la Serie 6 dalle altre BMW siuniscono anche due dettagli inediti. I fari, tirati apunta verso il parafango, hanno la parte inferiorescavata in corrispondenza degli indicatori di direzio-

ne. Ora la potete ammirare in tutto il suo splendorein via esclusiva grazie alla concessionaria BMWufficiale per Bergamo e provincia Lario Bergauto.

DESIGN - Le misure sono importanti: un passo di2855 centimetri (11,3 in meno rispetto alla Serie 5 e21,5 rispetto alla Serie 7 passo corto) è la base dellanuova Serie 6. Anche la lunghezza è da ammiraglia,489 centimetri (quanto una Serie 5), o da sportiva gran-de. Parlando di design, oltre ai dettagli già citati, unaltro dettaglio caratteristico è la piega che spezza larotondità del paraurti anteriore, creando due spigoli ai

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Sicurezza:massima attenzione,

come da sempre ci offre BMW, alla sicurezza.

A partire dal DrivingDynamic Control,

passando dall'AdaptiveDrive. Non manca,

ovviamente, l'IntegralActive Steering

lati che spingono visivamente il paraurti in avanti. Sulfianco ecco spuntare una bella piega sporgente, unasola ma ben pronunciata, morbida ma importante.Parte dalle "branchie" che scavano il parafango ante-riore e segue poi fino alle luci di coda, integrando anchela maniglia e sovrastando i parafanghi posteriori, bom-bati senza economie. Un disegno pulito, sottolineatoda una piega scavata nella parte bassa delle portiereche, insieme alla piega superiore, forma un disegno difreccia. La coda è decisamente importante, parte largadai parafanghi e continua bella massiccia per tutto ilcontorno, con il paraurti che segue la bombatura mas-siccia dei parafanghi. In alto si snellisce, con le luci lar-ghe e sottili che tendono comunque a sottolineare lespalle. Nel bagagliaio trovano posto bagagli per

350 litri a capote chiusa, 300 litri a capote aperta.

CIELO -La capote segue l'impostazione del designmolto sportivo ma, a differenza dello squalo, lepinne sono due. Bassa e minimal come una cop-poletta sull'abitacolo, la capote si chiude con duepinnette allungate verso il bagagliaio che racchiu-dono un lunottino basso e verticale. È in cristallocon sbrinatore e può anche essere aperto indipen-dentemente dal movimento della capote, per viag-giare all'ombra della stoffa ma con tutti e cinque ivetri aperti, per il massimo ricambio di aria. Solo 19secondi per aprirsi e 24 secondi per chiudersi, lacapote si governa a comando, operazione possi-bile fino a 40 km/h e anche dal telecomando.

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INTERNI -Aprendo le portiere, troviamo l'ormai consolida-to stile BMW per gli interni, in questo caso con la consollecentrale un poco più orientata verso il pilota. Per chi, quandoesce di casa, sente subito nostalgia del suo mega schermopiatto, sulla Serie 6 trova un megaschermo che pare appog-giato sulla consolle centrale, senza la classica palpebrasuperiore. Così lo schermo sembra ancora più grande, laSerie 6 ancora più tecnologica e la visibilità è ancora miglio-rata, sia dello schermo sia della strada. La nuova Serie 6porta in dote anche una novità, la seconda generazione diHead-Up display, più completa nelle informazioni e a colori.

TECNOLOGIA - Massima attenzione, come da sem-pre ci offre BMW, alla sicurezza. A partire dal DrivingDynamic Control, il pulsante sul tunnel centrale checambia in modo sensibile il comportamento e il carat-tere dell'auto, modificando la risposta del cambio e delmotore, la progressione dello sterzo e dell'accelerato-re, la taratura del sistema di stabilità DSC, la reazionedelle 4 ruote sterzanti e la risposta degli ammortizza-tori se si è scelta nella lista degli optional l'AdaptiveDrive. Non manca l'Integral Active Steering con lo ster-

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Aperta: bassa e minimal

come una coppoletta sull'abitacolo,

la capote si chiude con due "pinnette"

allungate verso il bagagliaio

Lario BergautoVia Campagnola, 50

Tel. 035 4212211 - Bergamowww.lariobergauto.bmw.it

www.mobility.it

zo attivo che cambia il passo a seconda della velocità, integrato con le quattro ruote sterzanti.

MOTORI - Al lancio i motori disponibili sono due ed entrambi a benzina. Il tremila sei cilindri della640i, con turbo Twin Scroll TwinPower Turbo, iniezione diretta high precision e regolazione auto-matica dell'anticipo e dell'alzata delle valvole Valvetronic, per 320 cavalli, 450Nm tra 1300 e 4500giri, 0-100 in 5,7 secondi. Il consumo medio di carburante è di 7,9 litri per 100 chilometri, il valo-re di CO2 è invece di 185 grammi per chilometro. E il V8 4.4 della 650i, con TwinPower Turbo per407 cv, 600Nm tra 1750 e 4500 giri, 0-100 in 5 secondi (consumi di 10,7 nel ciclo combinato e unvalore di CO2 di 249 grammi per chilometro). Per entrambe la velocità massima è limitata a 250km/h e il cambio è automatico a otto marce con modalità Start&Stop. Fra l’altro questa versio-ne è una vera “primizia” nel mondo BMW: è infatti l’unica a disporre di una simile tecnologia avocazione ambientale con i rapporti automatici, finora era previsto l’autospegnimento solo con ilcambio manuale. Motori moderni di ultima generazione BMW che, aiutati dagli accorgimentidel pacchetto Efficient Dynamics, dichiarano consumi interessanti soprattutto in rapporto acilindrate e prestazioni: 7,9 l/100km per la 640i e 10,7 l/100km per la 650i nel ciclo combinato.

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MOTORI

Ricarica: la "i-MiEV" è dotata di un doppiosistema di ricarica leggero e compatto da casa: con la tensione di rete europea di 220/240 V, si ricarica in 6 ore

PHOTO: GIORGIO CHIESA

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Auto elettriche al 100%? Non è fanta-scienza, bensì la realtà grazie al contribu-to in termini di ricerca e sviluppo diMitsubishi. Stiamo parlando in particola-

re della sua piccolina "i-MiEV". In vetrina come con-cept car al Motor Show di Francoforte del 2003 e lan-ciata in Giappone nel gennaio del 2006, la Mitsubishi"i-MiEV" in versione europea è stata presentata alSalone di Parigi 2010. Ora possiamo presentarla voibergamaschi con il contributo di Autotorino Spa,concessionaria ufficiale del marchio giapponese perBergamo e provincia di Curno. "Poter finalmente pre-

sentare al pubblico, anche commercialmente, una vet-tura elettrica così tecnologicamente avanzata è certa-mente un traguardo importante - ha commentato ilpresidente del Gruppo Autotorino Spa Plinio Vanini -.Il mercato si faceva sempre più insistente nella richie-sta di un prodotto innovativo che presentasse caratte-ristiche eco compatibili, rispettose dell'ambiente. Poterguidare una vettura ad impatto zero quanto ad inqui-namento e che per un "pieno" costa solo 2 euro, sem-bra un sogno diventato realtà. Ringrazio Mitsubishi perla grande opportunità che ci ha dato, considerando chesiamo fra i pochissimi concessionari italiani a mettere

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Veloce: in situazioni di guida

reali raggiunge una velocità massima

di 130 km/h e garantisce

accelerazioni brillantigrazie ai 180 Nm

di coppia disponibili

LA NOVITA'

Rivoluzione "i-MiEV":l'elettrico puro

secondo Mitsubishi

Nata come prototipo nel 2006, sbarca a Bergamo in anteprima esclusiva grazie al contributo

del Gruppo Autotorino Spa: con 2 euro si fa il "pieno", questa volta di pura energia elettrica

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in vendita questa innovativa auto. Ricordiamo, inol-tre, che questo modello non è acquistabile ovunque,ma solo presso una selezionata rete di concessionari.

IONI - Sfruttando l'architettura a motore posteriore-centrale della nuova cittadina, la nuova nata è arrivatanell'ottobre del 2006 in veste di prototipo, alimentata daun propulsore leggero e compatto e da batterie agli ionidi litio ad alta densità energetica. A distanza di neppu-re tre anni, dopo un intenso processo di sviluppo abbi-nato a quasi 300.000 km di collaudi, l'auto è stata lan-ciata sul mercato giapponese con il nome di "i-MiEV"nel luglio del 2009, inizialmente per le flotte commer-ciali. Successivamente sono state aperte le ordinazionianche per i clienti privati, per i quali le vendite hanno

preso il via nell'aprile del 2010. Non c'è dubbio:Mitsubishi ha il know how necessario per sfondarenell'elettrico, visto alle spalle ci sono quarant'anni diricerca e sviluppo condotti dai giapponesi nelcampo della propulsione elettrica. Basti pensareche l'azienda nipponica, nel 1966, ricevette l'incari-co dalla Tokyo Electric Power Company di costruire pro-totipi elettrici e di testare la tecnologia delle batterie.

ECONOMICA - La "i-MiEV" è dotata di un doppiosistema di ricarica leggero e compatto. La ricaricadomestica si effettua collegando il veicolo tramite lapresa di ricarica sul lato destro a una comune presa dicorrente: con la tensione di rete europea di 220/240 V,"i-MiEV" si ricarica in 6 ore. In alternativa la vettura può

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essere ricaricata, tramite gli appositi puntidi ricarica installati da Utility, aziende elet-triche, comuni e altri enti. In questo caso"i-MiEV" si collega con la presa QuickCharger sul lato sinistro del veicolo: conquesto sistema in tensione trifase da 200V(50 kW), il veicolo si ricarica da zero all'80%in soli 30 minuti . Il tutto per un'automia dicirca 150km e un investimento di soli 2 euro!"

VELOCE - In situazioni di guida reali rag-giunge una velocità massima di 130 km/h,ove consentito, e garantisce accelerazionibrillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibi-li già alla partenza da fermi, assicurando alcontempo massima silenziosità e pochissi-me vibrazioni. "i-MiEV" si basa sulla piatta-forma della minicar "i", dove il motore a ben-zina posteriore-centrale e il serbatoio vengo-no sostituiti da un pacco batterie agli ioni dilitio, dal motore elettrico, dall'inverter e daaltri componenti necessari alla propulsione

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"verde". Non è semplicemente l'espressione delle abilità ingegneristiche della Casa giapponese,bensì una proposta concreta per la mobilità di tutti i giorni: è la prima vettura elettrica prodotta inserie in alti volumi da una grande casa automobilistica come Mitsubishi Motors. Come un qual-siasi veicolo con motore endotermico, la "i-MiEV" è una utilitaria compatta, in grado di ospitare4 passeggeri e che offre, grazie all'ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5porte con un bagagliaio di tutto rispetto (227 litri /860 litri) e un raggio di sterzata di appena 4,5 m.

SICURA -Come tutti i veicoli realizzati da Mitsubishi, i-MiEV è stata progettata secondo eleva-ti standard attivi e passivi che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione. E' equi-paggiata con il sistema "RISE", realizzato con un progetto brevettato dalla Casa giapponese econcepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i passeggeri incaso di incidente. Questo intelligente accorgimento progettuale migliora le performance di sicu-rezza negli impatti su qualsiasi lato, distribuendo progressivamente l'energia d'urto e controllan-do la deformazione. Tra le altre dotazioni di sicurezza monta inoltre 6 airbag (lato conducente + lato passeggero + 2 laterali + 2 a tendina) e il sistema di controllo attivo di stabilità e trazione.

Ioni: il motore

posteriore-centrale della nuova cittadina

è composto da batterie agli ioni di litio ad alta

densità energetica

Autotorino SpaVia Bergamo 66

24035 Curno - SS BrianteaTel. +39 035 6228711

www.autotorino.it

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MOTORI

Motore: si sancisce il ritorno del sei cilindriin linea su una moto di serie. Già a 1.500giri/min eroga il 70% della coppiamassima, potenza ragguardevole visti i 160,5 CV dichiarati

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

L'abbiamo provata per voi all'AVA -AeroClub Volevistico Alpino - diValbrembo, immersi nella quiete econ a disposizione un'intera pista d'at-

terraggio per apprezzarne la potenza e l'assolutasilenziosità. Ecco a voi il nuovo gioiello di casaBMW: non fatevi ingannare dalla fotografia d'a-pertura, non stiamo parlando dello splendidoaliante che ha fatto il palio col bolide su dueruote, ma della K 1600 GT, che proprio col veli-volo ha in comune un concentrato di tecnolo-gia e l'abbattimento quasi totale del rumore.

IDEA - In un periodo storico nel quale le novità tec-niche e le "piattaforme" completamente nuove sicontano sulle dita di una mano, ecco che la BMWdimostra di avere inventiva e tecnologia a sufficien-za per presentare una moto del tutto nuova. Sulla K1600 GT, infatti, le uniche componenti che proven-gono da modelli noti della casa bavarese sono leruote, il cardano e il braccio della sospensione ante-riore, tutto il resto è frutto di un nuovo progetto.

MOTORE - Partiamo dal motore, che è indubbia-mente la parte più interessante della moto, in quanto

DUE RUOTE

BMW K 1600 GT,sei cilindri per stupire

La casa bavarese dimostra di avere inventiva e tecnologia incredibili, tanto da presentare un modello del tutto nuovo: un concentrato di tecnologia, potenza e silenziosità

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Telaio: la ciclistica

delle nuove K 1600 di BMW si incentra

su un bel telaio in lega leggera doppio

trave, realizzato con quattro ampie

sezioni ottenute pergetto in conchiglia, poi saldate insieme

sancisce il ritorno del sei cilindri in linea su una moto diserie. Partiamo con il dato di ingombro, che è il più ecla-tante: il motore è largo soli 555 mm, che lo rendono diappena un paio di centimetri più largo rispetto a quel-lo della serie K 1300. L'aver scelto una configurazionesei cilindri in linea, la quale ha di per sé equilibrate siale forze che i momenti alterni del primo e secondo ordi-ne, ha consentito di evitare qualsiasi dispositivo dibilanciamento delle vibrazioni, risparmiando materialie spazio. Il layout del propulsore segue a grandi lineequello della serie K a quattro cilindri, quindi con bloccocilindri fortemente inclinato in avanti (55° rispetto allaverticale), voluto per mantenere basso il baricentro diuna moto il cui motore, comunque, pesa 102 kg. Lebielle, con cappello ottenuto secondo la ben nota tec-

nica di frattura, hanno lunghezza di 124,42 mm (1,84volte la corsa), per garantire spinte laterali ridotte delpistone sulla canna. La testata del nuovo motore K1600, realizzata per fusione in conchiglia, alloggia le24 valvole azionate da due alberi a camme attraver-so punterie a bicchiere anziché bilancieri e semisfe-re come a Monaco ci avevano abituato ultimamen-te. Il cambio è posizionato con gli alberi sovrapposti,in modo da ridurre gli ingombri longitudinali delmotore e si avvale, come già sulla serie K a quat-tro cilindri, di ingranaggi a denti elicoidali, soluzio-ne che favorisce la silenziosità di funzionamento.

POTENZA - Già a 1.500 giri/min il motore eroga il70% della coppia massima (che è di 175 NM a 5.250

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Concessionaria BMW Motorrad Tag Moto

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giri/min) e permettere di riprendere nel rapporto più lungo fin da mille giri e anche menosenza strappi e senza incertezze. La potenza è comunque ragguardevole, visti i 160,5 CVdichiarati a 7.750 giri/min e la moto è in grado di sviluppare in breve spazio velocità notevoli.

BMS-X - Il ben conosciuto sistema di controllo motore Bosch/BMW BMS raggiunge oggila versione "X", arricchendosi della possibilità di gestire sei cilindri in maniera sequenzia-le e selettiva, oltre a integrare un nuovo sistema di autodiagnosi integrato. L'impianto discarico è un sei in due che si avvale di due terminali da ben 7,5 litri ciascuno; i due cata-lizzatori a tre vie sono disposti nel punto in cui i collettori si uniscono prima del terminale.

TRE MAPPE: DYNAMIC, ROAD E RAIN - Il controllo motore prevede, come ormai modaimperante, tre differenti mappature: Rain, Road e Dynamic. La prima è, ovviamente, dedicata allaguida su asfalti bagnati e prevede una riduzione della potenza e un maggior filtro tra comandodel gas e apertura della farfalla. Oltre a ciò, viene variata la taratura del DCT (Dynamic TractionControl, disponibile in optional) facendolo intervenire con largo anticipo. La modalità Road mettea disposizione tutta la coppia disponibile, ma con una taratura del Ride by Wire "confortevole"per ammorbidire al massimo la risposta del motore. Il Traction Control viene in questo caso tara-to più sportivamente. Impostando il selettore su Dynamic, si ha nuovamente a disposizione lamassima potenza disponibile, ma con un collegamento più diretto tra manopola del gas edapertura della farfalla, in modo da poter sfruttare convenientemente le prestazioni del motore.

CICLISTICA: DUOLEVER E PARALEVER -La ciclistica delle nuove K 1600 di BMW si incen-tra su un bel telaio in lega leggera doppio trave, realizzato con quattro ampie sezioni ottenuteper getto in conchiglia, poi saldate insieme. Nonostante il motore sia decisamente largo, il fattoche sia molto inclinato in avanti permette alle travi del telaio di passarci sopra, risultando di con-seguenza abbastanza stretto. Il suo peso è contenuto in soli 16 kg. Il motore ha funzione stres-sata, ed è fissato alla struttura in otto punti. Il telaietto posteriore costituisce un ulteriore ele-mento di pregio, perché nonostante debba supportare il peso del pilota, del passeggero, dellevaligie e di eventuale bagaglio, è realizzato anch'esso in alluminio e pesa solamente 4 kg. Lesospensioni sono le ben conosciute Duolever all'anteriore e l'arcinoto Paralever monobraccio alposteriore. L'impianto frenante si avvale di una coppia di dischi da 320 mm all'anteriore conpinze a quattro pistoni e un disco da 320 mm al posteriore con pinza flottante a due pistoni.

ADAPTIVE LIGHT CONTROL - Di cosa si tratta? E' un sistema che permette al fascioluminoso emesso dal fanale centrale allo Xeno di restare perfettamente orizzontalequando la moto si inclina in curva. Ciò è ottenuto montando uno specchio riflettente cheruota all'opposto rispetto alla moto quando essa si inclina, e di conseguenza il fascioluminoso non si abbassa e illumina meglio l'interno della curva. Oltre a ciò, il modulo cen-trale del proiettore si alza e si abbassa automaticamente in funzione dell'assetto dellamoto, mantenendo l'altezza del fascio luminoso costante in accelerazione e in frenata.

K 1600 GT: TURISTA CON BRIO - La BMW ha realizzato due diverse motociclette su unabase comune (GT e GTL). Certo, a prima vista le moto sono le stesse, ma come al solito inBMW sono riusciti a conferire due caratteri così differenti alle due moto, che a conti fattisono due oggetti diversi, destinati a due clienti diversi. La prima di cui vi abbiamo parlato èla K 1600 GT, che BMW dichiara di essere dedicata ad un cliente che vuole fare del turismodinamico. La moto ha una posizione di guida abbastanza eretta, comoda ma non rilassata.La schiena è abbastanza dritta, le gambe sono correttamente angolate con le pedane abba-stanza centrate sotto al corpo del pilota e le braccia sufficientemente distese ad impugna-re il manubrio, largo e comodo. Saliti in sella alla K 1600 GT ci si trova subito a proprio agio,la mole del veicolo non è proprio ridottissima (319 kg più le valigie), quindi è bene fare unpo' di pratica nelle inversioni per non trovarsi in situazioni spiacevoli. Appena in movimen-to, però, la massa sembra alleggerirsi di colpo e la moto si guida con facilità e naturalezza.

Mappature:la Rain è per la guida

sul bagnato. La Road mette a disposizione tutta la coppia

in modo confortevoleCon la Dynamic il gas è collegato al motore

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L o scorso lunedì 14 marzo, al ristorante "Il Pianone",il Panathlon International Club di Bergamo ha con-segnato a Riccardo Montolivo il prestigioso pre-

mio "Senatore Daniele Turani 2010", giunto alla suaventicinquesima edizione. Ed è stato un riconoscimentoche ha senz'altro fatto piacere al capitano dellaFiorentina, un giocatore legato anche alla nostraterra in quanto cresciuto calcisticamente nelsettore giovanile dell'Atalanta. Il centrocampi-sta insignito, quindi, guarderà alla scaramanzia:il suo predecessore è stato infatti il terzino ecapitano dell'Inter Javier Zanetti. Proprio lui,dopo aver ricevuto gli onori dal Panathlon, hacentrato con la sua squadra la più incredibilestagione dell'era Moratti, conquistando l'ormaiceleberrimo "triplete". Riccardo Montolivo, cheper l'occasione è stato accompagnato dal capoufficio stampa della Fiorentina Gianluca Voulaz,è stato presentato dal giornalista bergamascoCristiano Gatti, inviato speciale del quotidia-no "Il Giornale", che ne ha elogiato le qualitàsia sportive sia umane.

"Senatore Turani2010", il Panathlonpremia RiccardoMontolivo

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U na cornice seicentesca ha fatto da teatroper un'auto che del "6" ha fatto il suo nume-ro più prezioso. La concessionaria BMW

Lario Bergauto ha scelto lo spettacolare atriodel "Golf Club Lecco" per presentare la sua nuovafuoriclasse: parliamo della Serie 6 Cabriolet. Gliinvitati, oltre ad ammirare la vettura (per la preci-sione una 640i), sono stati deliziati dallo splendi-do buffet allestito dal ristorante interno, il famo-so Tiara. L'evento, andato in scena lo scorso mer-coledì 23 marzo, ha avuto delle finalità beneficheassolutamente importanti. La serata è infattistata organizzata in favore dell'AiCiT, un'associa-zione sostenuta anche dai "Lions Club SanNicolò" con sede a Lecco che, grazie a numerosivolontari, accompagna negli ospedali i malationcologici che si apprestano ad intraprendere ildifficile cammino della radioterapia. Alla finedella kermesse tenuta all'aperto, gli ospiti si sonointrattenuti e riuniti al piano superiore della strut-tura per divertirsi con una gara di burraco.

Al "Golf ClubLecco"per un'anteprimad'altri tempi

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U na presentazione in grande stile per un'autoche punta a rivoluzionare l'intero comparto. Èla vettura meno inquinante sul commercio

grazie alla sua tecnologia "Full Hybrid" a propulsio-ne elettrica: soli 87 g CO2, zero pm10, zero NOx.Stiamo parlando della Lexus CT200h, mostrata inesclusiva dalla concessionaria "Livio Cella Team"di Borgo Palazzo. Emissioni così basse sono il risul-tato di un consumo ridotto e di un'altissima efficien-za: solo 3,8 litri x 100 km, pari a 26 km/l nel ciclocombinato. Valori dati, tra l'altro, dal motore elettri-co a recupero energetico. I fortunati invitati all'e-vento dello scorso venerdì 24 marzo, inoltre, hannopotuto assaporare un delizioso catering offerto da"Bobadilla Ricevimenti", prima che la "Full Hybrid" sisvelasse in tutto il suo splendore, avanzando nel-l'ampio salone dello show-room col solo motoreelettrico. Nel frattempo, le vetrine esterne e internehanno mostrato spettacolari e bucoliche immagini dinatura e paesaggi, per rimarcare il legame indisso-lubile che la casa giapponese vuole tenere con l'am-biente, in nome di un futuro più prossimo che mai.

Lexus CT200h,il sogno diventa realtà

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E'stato il serbo Dusan Lajovic, secondo favori-to della vigilia, il primo giocatore a scrivere(sabato 19 marzo scorso) il proprio nome nel-

l'albo d'oro del "Trofeo Fibo Moda", torneo Futuresda 10 mila dollari di montepremi andato in scena suicampi dell'Accademia Tennis Mongodi di Cividino.Nell'atto finale della manifestazione, il ventenne diBelgrado è riuscito, per la quarta volta in cinqueincontri settimanali, a recuperare un set di svantag-gio, dando il meglio di sé nella frazione decisiva. Se imeriti di Dusan Lajovic sono parecchi, almeno altret-tante sono però le "colpe" del suo avversario,Andrea Stoppini, incapace di chiudere una sfidaampiamente alla sua portata. Molto positiva è statapoi la settimana di tennis andata in scena alMongodi, accademia che dispone di una strutturaperfetta per ospitare questo genere di competizioni.L'organizzazione è stata precisa e puntuale, con dellevere "chicche" per un torneo da 10 mila dollari e,come segnalato dalla gran parte degli atleti presentia Cividino, il torneo bergamasco ha già tutte le cartein regola per salire di livello.

"Trofeo FiboModa", al Mongodi vince Lajovic

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Un legame indissolubile ha caratterizzato ilparty di Carnevale del Bobadilla Feeling Clubdi Dalmine. Stiamo parlando della consolida-ta partnership tra lo Yacht Club Bergamo e

MINI Lario Bergauto, accompagnati - nella splendidaserata di martedì 8 febbraio scorso - da altrettantisponsor prestigiosi: Antigua and Barbuda, VirginAtlantic, Gioielleria Arando, Palestre San Marco, IceBeauty Luxury SPA e Laboratorio Sartoriale IvanGraziano. Una kermesse che ha visto protagonistitutti i fortunati ospiti, che si sono presentati all'ap-puntamento rigorosamente in maschera festeggiandoal contempo la festa della donna. A tal proposito, ilcommodoro Giovanni Campi, presidente delloYCBG, si è improvvisato presentatore quando, dopo losfizioso aperitivo, sono stati eletti i migliori travesti-menti. In palio c'erano numerosi premi concessi dallajoint venture dei generosi sponsor, a loro volta estrat-ti a sorte dall'immancabile urna. All'ingresso delFeeling Club di Dalmine, infine, la protagonista asso-luta è stata l'oramai mitica MINI Countryman accom-pagnata dalla fashion MINI Cooper.

YCBG, con LarioBergauto la festadella donna è in maschera

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