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MARZO 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile LA KERMESSE Torna la voglia di casa con Expo Real Estate & Tourism Il salone mette “in vetrina” un patrimonio immobiliare d’eccellenza MADE IN ITALY “Un emblema della qualità e della sicurezza alimentare” Il ministro Luca Zaia in visita allo stabilimento Beretta di Medolago L’INTERVISTA Marco Pagnoncelli si candida alle prossime elezioni regionali Il sottosegretario bergamasco a fianco di Roberto Formigoni Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 29 L'azienda bergamasca del Gruppo Zehnder, guidata da Pierangelo Monzani, presenterà l'innovativo radiatore "Splash", disegnato da Christian Ghion, al Salone Internazionale del Mobile di Milano Runtal Italia, il grado perfetto del design

Bergamo Economia Marzo 2010

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MARZO 2010 - anno 4 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

LLAA KKEERRMMEESSSSEETorna la voglia di casa con Expo Real Estate & TourismIl salone mette “in vetrina” un patrimonio immobiliare d’eccellenza

MMAADDEE IINN IITTAALLYY“Un emblema della qualità e della sicurezza alimentare” Il ministro Luca Zaia in visita allo stabilimento Beretta di Medolago

LL’’IINNTTEERRVVIISSTTAAMarco Pagnoncelli si candida alle prossime elezioni regionali Il sottosegretario bergamasco a fianco di Roberto Formigoni

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L'azienda bergamasca del Gruppo Zehnder, guidata

da Pierangelo Monzani, presenterà l'innovativo radiatore

"Splash", disegnato da Christian Ghion,

al Salone Internazionale del Mobile di Milano

Runtal Italia,il grado perfetto

del design

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L’editorialeMarzo 2010

Edilizia e rilancio economico,il cemento a presa rapida

è il turismo con l'Expo

DI LUCA T. BILOTTA

Ne abbiamo parlato in tutti i modi e, passateci il termine, in "tutte le salse".Così hanno fatto i quotidiani, le tv e i settimanali d'Italia e non solo. Sta difatto che, con lo scorrere della clessidra, l'Expo 2015 e il "made in Italy" -

nelle sue forme più auliche d'industria ed edilizia - si stanno sempre più legando almondo del turismo. Vi sembrerà strano, ma questa sensazione emerge sempre più,soprattutto avendo vissuto dall'interno la kermesse "Real Estate & Tourism" orga-nizzata dall'Ente Fiera Promoberg. All'edizione 2010, lo scorso febbraio, abbiamopartecipato anche noi di "Bergamo Economia", non soltanto come espositori, masoprattutto come "termometro" del mercato bergamasco. Il risultato? Positivo, con-siderando il periodo congiunturale che stiamo vivendo. Il mondo del mattone e quel-lo turistico si stanno sempre più intrecciando per ripartire dopo un anno di risacca.

Lo stand di BergamoEconomia all’internodel “Real Estate & Tourism”

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I l settore immobiliare non sta godendo di uno slancioeconomico esagerato, tutti sanno quali sono i problemiattuali ed è inutile rimarcarli nuovamente. Ma è positi-

vo considerare che - molti imprenditori, ma anche moltioperatori di settore - stanno portando il "made inBergamo" all'estero e al contrario viene portato l'estero aBergamo. Fra i più importanti progetti presentati nelcorso della manifestazione, ad esempio, si deve necessa-riamente citare la società Thorus, che attraverso il presi-dente Agostino Tironi ha iniziato un lungo cammino perrilanciare lo storico parco "Minitalia" a Capriate. In can-tiere c'è un piano edilizio da 200 milioni di euro che, nel-l'intenzione della proprietà e degli enti pubblici che conessa hanno avviato il progetto, farà da volano per un'areageografica molto più ampia e che comprende Bergamo eparte della Bassa. Insomma, questo è il primo esempiodell'inventiva orobica in vista dell'Expo 2015 condita con"salsa turistica", un modo nuovo per abbattere quella cor-tina di pessimismo che aleggia nel mercato dell'edilizia edell'immobile in questi ultimi mesi.

U n'altra spinta arriverà dalle infrastrutture: Pedemontanae Brebemi in primis, sbloccate soprattutto grazieall'Expo 2015. Soprattutto la prima, i cui cantieri sono

stati inaugurati lo scorso 6 febbraio, restava al palo da ben -udite udite - quarantacinque anni. Stiamo parlando di unainfrastruttura essenziale per abbassare i costi del fare impre-sa in Lombardia e, per estensione, nel Nord Italia. La previsio-ne dei tecnici è tagliare di un terzo i tempi di percorrenza fraBergamo e Malpensa. Ma soprattutto di evitare l'impatto suMilano di tutto il traffico che da Nord punta verso Est e vice-versa. Con ricadute positive per tutto quel triangolo che ha inVarese, Bergamo e Milano i suoi vertici. Un'area straordinariaper capacità produttiva e impatto sulla nostra economia, dacui esce una percentuale non irrilevante del nostro Pil nazio-nale. Un'area che per anni è andata avanti a crescere e a pro-durre in condizioni infrastrutturali che è caritatevole definirepietose. Non bastano le buone strade a fare la buona impresa.Ma la buona impresa con le buone strade lavora meglio, piùveloce a connettersi con i mercati, ad avvicinare la sua offertaalla domanda dei consumatori.

C omunque sia, il rilancio del turismo (e conseguente-mente quello dell'imprenditoria legata direttamente oindirettamente a questo settore) è una delle grandi

sfide che l'Italia può vincere grazie all'Expo 2015: turismod'affari legato all'esposizione e agli eventi che sarannoorganizzati, ma anche turismo attratto dagli splendidi patri-moni artistici, storici, culturali, ambientali ed enogastrono-mici italiani e, soprattutto, bergamaschi. Ma non è la sola.Altre sfide importanti da raccogliere e vincere sono: pro-muovere l'immagine dell'Italia nel mondo, far conoscere la

ricerca e la qualità dei prodotti made in Italy (e "made inBergamo"), creare nuove occasioni di cooperazione inter-nazionale, attrarre investimenti e investitori. Non dimenti-chiamo che nel decreto del presidente del Consiglio deiministri dedicato all'Expo, l'Esposizione di Milano fu defi-nita "un grande evento d'interesse nazionale". Ora, in unapartita così grossa anche Bergamo può e vuole fare la suaparte. In Provincia si sono già attivati, grazie alla firma diun protocollo di collaborazione fra il presidente EttorePirovano e il sindaco meneghino Letizia Moratti. Il Comunedella nostra città per ora nicchia, ma siamo sicuri che pre-sto (non può tirarsi indietro) si risveglierà.

D el resto l'emergenza della crisi ha stravolto busi-ness, strategie e scenari. Ma ha anche mostrato cheè possibile reagire guardando al mercato globale. E

il settore dell'edilizia - di cui Bergamo è capostipite - hatanta voglia di riconquistarsi la fetta di torta persa in unsolo anno. Non è così impensabile immaginare la nostracittà come un'attrattiva turistica nel medio futuro per russio arabi, quando la grande industria protagonista nellenostre terre fino a pochi anni fa, avrà perso pezzi e risorse.E' ora di concentrarci su qualcosa di concreto, ovvero svi-luppare nuove risorse fra settori sconosciuti nelle nostrelande (turismo) e quello che sappiamo ben fare da millenni(costruire). Soprattutto in un periodo "ribelle" ed epocale,come quello che ha visto la caduta di Confindustria inCamera di Commercio e la salita dei "piccoli" guidati dalneo presidente Malvestiti capofila di "Imprese&Territorio".Seguendo quest'onda di rinnovamento possiamo davveroosare. E, appunto, accostare senza vergogna settori cometurismo ed edilizia, unione che d'ora in avanti non sarà piùfollia (o azzardo) per i bergamaschi. Anche noi possiamofarlo e farcela, basta crederci.

D alla fiera bergamasca "Real Estate & Tourism", adonor del vero, è emerso un altro dato importanteda sottolineare: la ricerca sempre alta a realizzare

prodotti eco-compatibili d'alta gamma. La "classe A" nonè più uno spauracchio dei costruttori edili, bensì è dive-nuto il "cavallo bianco" da cavalcare in vista del prossi-mo decennio economico. Sempre più progetti presentatinel corso della kermesse vedevano in primo piano ilrisparmio energetico come chiave di volta. E tutto questofermento, Expo 2015 o meno, fa bene al settore. Unmondo che deve ricostruirsi la sua "anima pura" dopoanni di folle cementificazione senza raziocinio. Ora chiveramente pone la qualità e le idee come base del pro-prio lavoro può riprendersi quanto perso in momenti dicredit crunch e stop del mercato. Gli altri, purtroppo oper fortuna, dovranno iniziare a cercarsi un nuovo lavoro.Senza malta o cemento e con pochi mattoni.

IL CAPOREDATTORE

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Sommario

A pagina 76

Marzo 2010

76 CopertinaRuntal ItaliaIl grado perfetto del design

24 Congiuntura Dopo sei trimestri negativitorna positiva la produzione industriale

32 Botta&RispostaCinturino allacciato, la querellesui caschi si è messa in moto

36 Parola all’associazioneInnovazione e sinergieGli assi vincenti degli esercenti orobici

40 Cucina&KermesseBocuse d'Or,parte la grande sfida

ECONOMIA& BUSINESS

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102 Arte&StoriaUna giornata alla scoperta dei segreti della Banca Popolare di Bergamo

106 Eventi&ImpreseRotaract Bergamo,una dolce conviviale

110 AnteprimaNuova BMW serie 5,vero concentrato di eco-tecnologia

116 Prova su stradaSkoda Superb Station,una reggia per famiglie sulla strada

120 Chi, dove e perchéFoto e curiosità

94 Innovazione&Tradizione Fonderia Viganò, il futuro è sempre più solare

98 Top Business CLS Illuminazione, nuovi luminosi orizzonti

A pagina 96

RUBRICHE& EVENTI

A pagina 129

56 Riciclaggio&InvestimentiPolvere di stelleper la Pontenossa Spa

60 Fisco impietosoSan Lanfranco, il 23 giugno,ci libererà dalle tasse

68 Medicina&PsicologiaImprese bergamaschealla prova dello "stressometro"

90 Green TechnologyLa vera alternativa sono le energie rinnovabili

www.bergamoeconomia.it

AZIENDE

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Notizie in breve

Porta la firma della Cms Industries,di Zogno, la vittoria della 33esimaCoppa America di Bmw OracleRacing. Lo spettacolare trimarano"USA 17" con la futuristica vela adala da 68 metri, ha battuto il cata-marano "Alinghi 5" nelle acque allargo di Valencia. Il match, che con-templava due vittorie su tre gare èterminato con un secco 2-0 a favo-re dell'equipaggio statunitensedell'armatore Larry Eleison.L'azienda brembana si è resa pro-tagonista fornendo, direttamente,al team Bmw Oracle un suo centrodi lavoro Ares e ai subfornitori del

team diverse macchine a 5 assi, ingrado di effettuare lavorazioni suparti di grande dimensione dell'im-barcazione americana. "Dopo averutilizzato la tecnologia Cms in pre-cedenti edizioni della CoppaAmerica - ha dichiarato MarcoAceti, amministratore delegato - ametà del 2008, Bmw Oracle Racingha acquistato una macchina fraquelle prodotte dal gruppo", pre-sieduto da Pietro Aceti (il gruppo èposseduto al 51% dal rimineseScm Group). La scelta è caduta suun modello a controllo numericoper la lavorazione, modellazione e

taglio di materiale composito. Sitratta di un macchinario utilizzato"per finire le parti più avanzatenella costruzione delle macchineutensili per il settore racing". LaCms Industries si compone di altrerealtà legate alla meccanica: laCms Spa, la Cms Plast srl e laTecnout Spa. Qui vengono prodottemacchine per la lavorazione dimetalli, legno, pietre e vetro;attrezzature per il taglio a gettod'acqua di materiali metallici, ter-moformatrici, robot di taglio e cen-tri di lavoro per materiali plastici,alluminio e materiali compositi.

Nautica

79 milaSono i kg di lampadine a basso consumo, esauste, raccolte nella provinciaorobica. Nello smaltimento dei bulbi usati primeggia Milano, segueBergamo, sia nelle isole ecologiche comunali sia con il servizio ExtraLamp

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Elezioni

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E' il numero di ricette staccate ai bergamaschi, dai loro medici di famiglia, nel2008. E' il più basso dell'intera Lombardia. Per fare paragoni: Cremona arri-va quasi a 7 per abitante; Lodi 5.67; Brescia 5.71, Mantova 6.17 e Pavia 6.31

Oracle vince con la tecnologia CMS

Ance LombardiaVanessa Pesentivicepresidente

C'è anche una bergamasca tra ivicepresidenti appena eletti nel-l'ambito del rinnovo delle carichealla guida dei Giovani imprenditoridi Ance Lombardia per il prossimotriennio: si tratta di VanessaPesenti, attuale presidente delGruppo Giovani di Ance Bergamo.Affiancherà il neo-presidente, ilcomasco Mauro Meraviglia, e sicoordinerà con il secondo vicepre-sidente Igor Minerva (Cremona).Vanessa Pesenti, 34 anni, laurea inIngegneria, un Master in GeneralManagement e una significativaesperienza in consulenza strategi-ca e direzionale, lavora dal 2006nell'impresa di famiglia, la PesentiSerafino srl di Brembate. Si occupadi gestione e dello sviluppo di nuoviprogetti. Pesenti aggiunge ulteriorevisibilità alla territoriale dei costrut-tori bergamaschi: attualmente rico-prono cariche di rilievo nazionale ilTesoriere di Ance BergamoGiuseppe Colleoni, in qualità divice-presidente nazionale, PaoloFerretti, attuale Presidente di AnceBergamo, quale membro del comi-tato di presidenza e GiovanniColosio, attuale Vicepresidente diAnce Bergamo, quale membrodella giunta nazionale. Tra le fila deigiovani, va anche segnalata laPresidenza nazionale della berga-masca Simona Leggeri, che ha dapoco terminato il suo mandato peril triennio appena trascorso.

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L'azienda di Zogno è stata pro-tagonista della vittoria di BmwOracle, a testimoniarlo è lostesso Tim Smyth."Diventa fonda-mentale che i team - ha spiegato ilmanager - siano proprietari di que-sti "centri di lavoro", per produrre icomponenti necessari velocemen-te e con la sicurezza di poter pre-servare e difendere le nostreinnovazioni tecnologiche. Perle nostre necessità, nelle dueultime edizioni della CoppaAmerica abbiamo intensamenteutilizzato le macchine Cmsattraverso i servizi di alcuninostri appaltatori. E proprio per-ché altamente performanti,abbiamo scelto di acquistaredirettamente il nostro primocentro di lavoro Cms in occasionedella realizzazione dello yacht perl'edizione 2010 della competizione".

PremioLombardia a Bombassei e Krizia

La stilista Mariuccia Mandelli,in arte Krizia, l'imprenditoreAlberto Bombassei e un rico-noscimento alla memoria peril designer Bob Noorda. Sonoalcuni dei vincitori dei premi"Rosa Camuna" e "Lombardiaper il lavoro", consegnati dalpresidente della RegioneLombardia, Roberto Formigoni,nel corso di una cerimonia che siè svolta all'Auditorium Gabernel grattacielo Pirelli. Il "PremioRosa Camuna" e il "PremioLombardia per il Lavoro" sono

stati istituiti, rispettivamentenel 1997 e nel 1996, per ricono-scere l'impegno e l'operosità diuomini e donne lombardi chehanno contribuito in modo signi-ficativo allo sviluppo economicoe sociale della Regione o che sisono distinti nel campo dellacultura, dell'impegno civile esociale e della creatività. Oltread Alberto Bombassei, presi-dente e amministratore delega-to di Brembo Spa e vicepresi-dente di Confindustria per lerelazioni industriali e gli affarisociali, al quale è stato conse-gnato il premio "Lombardia per illavoro" e a Mariuccia Mandelli,una delle più famose creatrici dimoda italiana, altre tre impren-ditrici bergamasche hanno rice-vuto la "Rosa Camuna": LuiginaBernini, Giovanna Terzi Bosatellie Amalia Ercoli Finzi. LuiginaBernini è presidente e ammini-stratore delegato della Lamiflexdi Ponte Nossa azienda delsettore dei laminati tecnici

compositi, che sostiene azionidi formazione professionale inValseriana e progetti sociosa-nitari e umanitari a Bergamoe provincia. Giovanna TerziBosatelli, componente delConsiglio di amministrazione edirigente della Gewiss, aziendaleader nel settore elettronico, èispettore e commissario provin-ciale della sezione femminiledella Croce Rossa Italiana. Hafondato anche l'azienda vinicolaLa Caminella, contribuendo arivalutare un antico vitignobergamasco. Amalia ErcoliFinzi, ingegnere aeronautico,presidente dell'Ordine degliIngegneri di Milano, membrodell'Agenzia spaziale italiana, èordinario di meccanica aero-spaziale al Politecnico diMilano. Ha affrontato il proble-ma dell'emarginazione femmi-nile nel mondo scientifico inco-raggiando le giovani donne aentrare nel mondo del lavorocon un'elevata qualificazione.

Manager

12.1%E' la percentuale di imprese bergamasche che operano nel settoredel trasporto e della logistica rispetto alle 1476 aziende lombarde.Il 60% ha il quartier generale a Milano mentre il 7.5% a Varese

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Riconoscimenti

Magri alla guidadi VaillantSaunier Duval

Amministratore delegato ber-gamasco per Vaillant SaunierDuval Italia. Gherardo Magri,52 anni, nato e residente aBergamo, si occuperà dellosviluppo in Italia del gruppotedesco, in particolare delsegmento energie rinnovabili.In quasi 30 anni di attività,Magri ha maturato importan-ti esperienze in aziende ita-liane e multinazionali presen-ti in Italia, tra cui CandyGroup, Blu, Philips, Fiat Auto,Fisher-Price e Nabisco, ed èstato vicepresidente Ceced,associazione di categoria diConfindustria-Anie, secondodistretto manifatturiero italia-no dopo l'auto. Il nuovo ammi-nistratore delegato di VaillantSaunier Duval Italia si occu-perà di implementare le nuovestrategie di sviluppo in Italiadel gruppo tedesco, in parti-colare sul segmento "energierinnovabili" collegabili allenuove logiche di "green buil-ding". L'arrivo in Vaillant diun top manager italiano rap-presenta una sfida manage-riale in un settore importan-te e in forte sviluppo comequello del riscaldamento dafonti rinnovabili (solare ter-mico e geotermia sono i set-tori sui quali Vaillant Groupè leader in Europa).

88 euroE' il risparmio medio - al mese - di un bergamasco che utilizza i mezzi pub-blici per spostarsi rispetto a chi sceglie l'automobile, a parità di distanzapercorsa. Risparmi inferiori per Pavia (87.6), Milano, Brescia e Monza (86.4)

La stilista Mariuccia Mandelli, in arte Krizia

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Dopo un ondivago e tumultuoso succedersi diorientamenti in tema di competenza giurisdi-zionale sulla vendita di beni mobili in Europa,

la Cassazione, con un articolato provvedimentoassunto a sezioni unite, ha per l'ennesima voltacambiato opinione: in caso di vendita di merci, il giu-dice dello stato in cui è domiciliato il destinatariodecide ogni controversia attinente alla compravendita. Purtroppo, l'orientamento della Cassazione, pur con-forme alla giurisprudenza comunitaria, appare incontrasto (o perlomeno incoerente) con gli sviluppinormativi che sono entrati in vigore negli ultimi anniper creare un vero spazio giuridico europeo. Leimprese attive nella compravendita in Europadovranno, pertanto, riformare con attenzione la pro-pria contrattualistica per ovviare a molti inconvenien-ti che il mutato quadro normativo potrebbe causare.

Il quadro precedente. La giurisdizione per il caso dicompravendita è disciplinata dal regolamento comuni-tario n.44/2001, il qual prevede all'art. 5 n.1 lett. b) che,nel caso di compravendita di beni, il convenuto puòessere citato nel luogo in cui i beni sono stati o avreb-bero dovuto essere consegnati in base al contratto. (1)Un primo orientamento, accolto dalla recente sentenzadella Cassazione, riteneva che il regolamento avesseinteso superare ogni indecisione in merito alla compe-tenza giurisdizionale facendo riferimento al significatoeconomico della consegna del bene. Pertanto, a pre-scindere dal fatto che il bene fosse stato consegnatoad un vettore in Italia, la giurisdizione doveva radicarsinello stato del destinatario. (2) Un secondo orienta-mento (a mio avviso preferibile) riteneva si dovessefare riferimento alla Convenzione di Vienna del 1980sui contratti di vendita internazionale, la quale prevedeall'art. 31 lett. a) che il venditore adempia la propriaobbligazione di consegna nel rimettere i beni al vetto-re. Pertanto, la giurisdizione doveva radicarsi nel paesedel venditore. (3) Un terzo orientamento, riteneva che ilconcetto di consegna dovesse essere risolto in basealla legge del paese investito della causa. Quest'ultimaipotesi ovviamente creava maggiore incertezza.

La sentenza della Cassazione ed i suoi problemi.La sentenza della Cassazione prende lo spunto dallagiurisprudenza comunitaria affermatasi con la senten-za Color Drack (Corte di Giustizia CE, 3 maggio 2007, C-386/05) e, come detto, ha accolto un orientamento cheindubbiamente favorisce la prevedibilità delle soluzio-ni: in caso di vendita, ha giurisdizione il giudice deldestinatario. Ciò rappresenta un indubbio vantaggio sesi pensa che una delle maggiori componenti di litigio-sità nella vendita dei beni sono i vizi ed i difetti. Infatti,il giudice competente sarà quello più vicino al bene dicui si deve decidere la conformità agli standard con-cordati. Tuttavia, viene specificato che detto giudicesarà chiamato anche a decidere le cause relative alpagamento del bene. É con riferimento a quest'ultimaipotesi che la soluzione della Cassazione risulta moltoinsoddisfacente. Infatti, ai sensi del regolamentoRoma I (entrato in vigore il 17 dicembre 2009), se i con-traenti non si sono messi d'accordo sulla legge appli-cabile, si applica la legge del venditore. Pertanto,seguendo il criterio posto dalla Cassazione, in caso dimancato pagamento, il fornitore dovrà adire il giudice delpaese del destinatario, il quale sarà competente a deci-dere ma dovrà applicare il diritto del paese del fornitore. I motivi di insoddisfazione crescono se si pensa allasostanziale inutilizzabilità di uno strumento che avevadestato molto interesse per la facilitazione nell'otte-nere soddisfazione alle richieste di pagamento: ildecreto ingiuntivo europeo. Infatti, il regolamento (CE)n. 1896/2006 del Parlamento europeo e del Consiglioche ha introdotto il decreto ingiuntivo europeo miravaa facilitare l'esecuzione del decreto ingiuntivo neiconfronti dei debitori comunitari, ovviando all'obbligodi dovere ottenere l'emissione di un titolo nel paesedel debitore: tuttavia l'art. 6 del suddetto regolamen-to non modifica le regole attinenti alla giurisdizione.Pertanto, il beneficio di poter ottenere in Italia un tito-lo facilmente eseguibile all'estero è destinato a rima-nere inutilizzato per molti casi di vendita di beni. Ilcontenzioso è sempre uno spiacevole imprevisto, inassenza di una buona contrattualistica ed alla luce diquanto sopra potrà essere ancora più spiacevole.

LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

ECONOMIA&BUSINESS

La scheda

ha conseguito unLL.M. presso laHarvard Law Schooled un Dottorato diricerca in diritto com-merciale pressol'Università degliStudi di Brescia. Èammesso all'eserciziodella professioneforense in Italia e aNew York

STUDIO LEGALE AMORESEha sede a Bergamo Via Zelasco, 18; Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110 e a Londra 76 Holland Park, Tel +44 207 229 0889(www.amorese.eu)

Cassazione, nella vendita internazionale è competente il giudice del destinatario

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Ogni soggetto che eserciti attività commerciale, diservizi e di agenzia nel territorio italiano è obbli-gato all’iscrizione presso INPS nella gestione

commercianti. La prassi dell’INPS, fin dal 1960, e poilegge emanata nel 1986 ha incluso tra gli obbligati all’i-scrizione i soci delle società di persone fisiche.Successivamente nel 1996 con la legge n.662 (sempreinterpretata in maniera molto rigida dall’INPS) haulterior-mente esteso il campo di applicazione dell’obbligo inesame anche ad altri soggetti tra i quali i soci di società aresponsabilità limitata. Attenzione però sono obbligatisolo coloro che svolgono la propria attività nella società inmodo abituale e prevalente, icosì denominati soci lavoratori.

Fondamentale è, comunque,sottolineare, come l’INPS abbiasempre inteso tale requisito insenso molto ampio, arrivandoad includere tutta l’attività ese-cutiva ed organizzativa e per-tanto anche l’esclusiva attivitàamministrativa eventualmenteprestata dal socio. In pratica,secondo L’INPS, era obbligatoad iscriversi nella gestionecommercianti chiunque, sociodi Srl lavorasse abitualmente eprevalentemente nella stessa,anche come solo amministrato-re: in tal caso il soggetto sareb-be stato obbligato sia all’iscri-zione alla gestione separataINPS (come amministratore),che a quella commercianti (come socio lavoratore), e que-sto anche se al socio lavoratore non veniva attribuitoalcun compenso, dato che il contributo è conteggiato sul-l’utile netto della società (per la quota di possesso delsocio), e comunque doveva essere sempre dovuto ilminimale (ad oggi pari a circa Euro 2.600,00 annui).

La normativa illustrata fu spesso ignorata dagli operatori,

ma a partire dal 2007 l’INPS ed in particolare l’ufficio diBergamo, ha intrapreso un’intensa attività di controllo intal senso. Su questo tema e sul profilo relativo alla dupli-cazione delle contribuzioni si è sviluppata per circa unanno una netta contrapposizione tra INPS e Corte diCassazione. In mezzo stanno le norme che dovevano esse-re interpretate, ed i poveri malcapitati che si sono trovati afare i conti (salati) con le infinite cartelle esattoriali nel frat-tempo notificate. Nel 2008 la Corte di Cassazione emanòtre “favolosissime” sentenze (n. 20886 del 5/10/2007, n.4676 del 22/02/2008 e n.8484 del 2/04/2008) con le qualiveniva totalmente disconosciuta la posizione dell’INPS,

ritenendo non ammissibile ladoppia imposizione contributiva.

Alla luce di tali importanti orien-tamenti di giurisprudenza siritiene, quindi, consolidata la cir-costanza che, nel caso in cui ilsocio di Srl presti la propriaopera per la società, ne sia con-testualmente amministratore eper tale incarico percepisca uncompenso, il soggetto stessodebba essere iscritto in una soladelle sue gestioni (presumibil-mente quella separata comeamministratore). Viene cosìdisciplinata l’ipotesi nella qualeun soggetto svolga un’attivitàall’interno dell’impresa chepotrebbe condurre all’iscrizioneall’una o all’altra gestione. Talisentenze hanno lo scopo di

risolvere la pluralità di attività autonome assoggetta-bili a diverse forme di assicurazione obbligatoria in ununico rapporto assicurativo, evitando con il criteriodella prevalenza una duplicazione di rapporti assicu-rativi alquanto onerosa per il povero “malcapitato”.

E’ importante sottolineare che spetta all’INPS valutarequale sia l’attività da considerare prevalente ai fini del-

CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

INPS piglia tutto: obbligo iscrizione per i soci lavoratori di Srl

La scheda

Dottore CommercialistaRevisore Contabile

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3,Tel +39 035 215205 +39 035 4136420 Fax +39 035 226736

l’iscrizione dell’imprenditore stesso. Restala problematica inerente il socio lavoratoreamministratore che non percepisca com-pensi come amministratore; in tal casol’obbligo di iscrizione INPS commerciantied il versamento dei contributi sull’utilefigurativo (o comunque del contributominimale) appare, purtroppo, inevitabile.

ECONOMIA&BUSINESS

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Le persone fisiche: capacitàgiuridica e capacità di agire

C iascun essere umano vivente è per defini-zione persona fisica. Egli, con la nascita,acquista la capacità giuridica ovvero l'ido-

neità ad essere soggetto di diritto e di obbligo. Lastessa si perde con la morte.

L'attitudine concreta di una persona fisica a com-piere manifestazioni di volontà, nelle forme previ-ste dalla legge, che siano atte a modificare lasituazione giuridica, ossia ad acquistare ed eser-citare diritti soggettivi ed ad assumere obblighi,viene, invece, definita capacità d'agire. In lineadi principio quest'ultima si acquista totalmentecon il raggiungimento della maggiore età, fissatoal compimento del diciottesimo anno, salvo limitimaggiori per altri diritti.

Sono salve, comunque, le leggi speciali nell'am-bito lavorativo che abilitano il minore all'eserci-zio di tutti i diritti e le azioni che dipendono dalcontratto di lavoro ed il matrimonio contratto inminore età (non prima comunque del compimen-to del sedicesimo anno) che "emancipa" il mino-re conferendogli una limitata capacità d'agire,riferita soltanto agli atti di ordinaria ammini-strazione. Nel caso inoltre che il minore vengaautorizzato ad esercitare un'impresa commer-

ciale, l'emancipazione è totale ed in tal casoegli può compiere da solo, senza cioè l'assi-stenza del curatore, tutti gli atti che eccedonol'ordinaria amministrazione, siano questi perti-nenti od estranei all'esercizio commerciale.

La capacità d'agire si perde con:

- L'interdizione giudiziale ovvero quando, essendoin condizione di abituale infermità di mente, si èdichiarati dall'autorità giudiziaria incapaci diprovvedere ai propri interessi;- L'interdizione legale, prevista come pena acces-soria per effetto di una condanna all'ergastolo oad una pena detentiva non inferiore ai 5 anni,dove l'interdetto perde la totale capacità d'agirenei riguardi del potere di disposizione e di ammi-nistrazione dei beni;- L'inabilitazione giudiziale, che si ha quando ilmaggiore di età è infermo di mente, ma non inmaniera tale da richiedere l'interdizione e com-porta la sola limitazione parziale della capacitàd'agire lasciando inalterati i poteri di ordinariaamministrazione,- Il fallimento dove il fallito a seguito della sen-tenza dichiarativa è soggetto allo "spossessa-mento" del proprio patrimonio e privato delpotere di disporne e di amministrarlo, nellemore di farlo accertare, liquidare e ripartire trai creditori in una situazione di "par conditio". Ilfallito conserva poteri limitati soltanto verso

beni di natura strettamente persona-li mentre per il resto subentra il cura-tore che assume l'amministrazionedel patrimonio fallimentare.

La S.a.c.e.

C onsiderata l'importanza delleesportazioni per l'economianazionale, lo Stato si è preoccu-

pato e si preoccupa di tutelare e, addi-rittura, incentivare la fornitura di beni eservizi ed altre attività verso l'esterocon vari provvedimenti tra cui la Leggen. 227/1977 riguardante l'assicurazionepubblica ed il finanziamento agevolatodei crediti all'esportazione. La S.A.C.E.,sezione speciale per l'assicurazione delcredito all'esportazione, è l'Ente pubbli-co a cui sono state attribuite tutte lecompetenze relative alle procedure

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ECONOMIA&BUSINESS

PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

La scheda

Laureato in Scienzedell'Economia e della GestioneAziendale, svolge da molti anni attività di consulenza e di responsabilità in ambito bancario. ha scritto diversi testi riguardanti la responsabilità sociale d'Impresa e la finanzanell'Internazionaliz-zazione

assicurative dei crediti all'esportazio-ne. I compiti devoluti all'Istituto posso-no riassumersi nei seguenti:

- Assicurazione dei rischi politici, cata-strofici, economici, commerciali e dicambio relativi ad operazioni di espor-tazione;- Conclusione di accordi di riassicura-zione con Enti autorizzati;- Concessione, per delega del Ministerocompetente, di autorizzazioni a residentiper varie e determinate fattispecie.

Ovviamente tutti gli impegni assicura-tivi assunti da S.A.C.E. sono garantitidallo Stato.

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I l 14 gennaio 2010 è entrato in vigore il "D.M. 17dicembre 2009", istitutivo del sistema informatico dicontrollo della tracciabilità dei rifiuti, denominato

SISTRI. Questo sistema ha come scopo principale quel-lo di giungere ad un'informatizzazione dell'intera filieradei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbaniper la Regione Campania, portando ad una semplifica-zione delle procedure, degli adempimenti e ad una ridu-zione dei costi sostenuti dalle imprese. Il SISTRI, trami-te l'impiego di soluzioni tecnologiche innovative, con-durrà alla sostituzione graduale dell'attuale sistema car-taceo, composto dal registro di carico e scarico, dal for-mulario d'identificazione dei rifiuti e dal MUD (ModelloUnico di Dichiarazione ambientale). Il sistema s'inse-rirà all'interno di un più ampio obiettivo di semplifi-cazione normativa e innovazione della PubblicaAmministrazione. Il decretoministeriale si compone di dodi-ci articoli (oltre agli allegati) neiquali, tra l'altro, vengono indica-ti i soggetti interessati all'ade-sione, la tempistica operativadel SISTRI, le modalità ed i con-tributi per l'iscrizione, la tipolo-gia di informazioni che devonoessere fornite e gli adempimen-ti previsti nella fase transitoria.Per quanto riguarda gli operato-ri coinvolti, il decreto (agli arti-coli 1 e 2) individua due catego-rie: i soggetti che possono ade-rire al sistema su base volonta-ria e quelli che, invece, vi sono obbligati. Il SISTRI diver-rà esecutivo grazie ad un'adesione per ambiti progressi-vi. L'iscrizione e l'operatività del sistema, infatti, avran-no luogo in due fasi successive in base alle caratteristi-che dimensionali ed alla tipologia dell'attività svoltadagli interessati. In particolare, per le grandi imprese(con più di 50 dipendenti), l'iscrizione dovrà avvenireentro il 1° marzo 2010 con operatività dal 13 luglio 2010,mentre per le imprese produttrici di rifiuti pericolosi, chehanno tra i 50 e gli 11 dipendenti, e i produttori iniziali

di rifiuti non pericolosi industriali, artigianali o derivantida attività di recupero e smaltimento di rifiuti, è previstal'iscrizione dal 13 febbraio 2010 al 20 marzo 2010 e l'o-peratività dal 12 agosto 2010. Relativamente alla fasetransitoria, l'articolo 12 stabilisce che, entro il 31 dicem-bre 2010, i produttori iniziali di rifiuti, le imprese e glienti che effettuano operazioni di recupero e di smalti-mento, che erano tenuti alla presentazione del MUD,dovranno comunicare al SISTRI determinate informazio-ni sulla base dei dati inseriti nel registro di carico e sca-rico, relative al periodo dell'anno 2010 precedente all'o-peratività del sistema. Per un mese successivo all'ope-ratività del SISTRI, i soggetti obbligati saranno comun-que tenuti a compilare i registri di carico e scarico ed iformulari di identificazione. Secondo le stime delMinistero dell'Ambiente, il nuovo sistema di controllo

della tracciabilità dei rifiutiporterà, oltre ad una concretasemplificazione degli oneriburocratici, anche ad una sen-sibile diminuzione di tutti icosti legati agli adempimenticartacei gravanti sulle impre-se. Grazie all'utilizzo di moder-ni apparati elettronici, saràinoltre possibile garantire unamaggiore trasparenza, effi-cienza e prevenzione dell'ille-galità. Il tema della gestionedei rifiuti, infatti, ha assuntouna sempre maggiore rile-vanza, non solo per quanto

riguarda la tutela dell'ambiente e della salute pub-blica, ma anche in riferimento ai quei fenomeni diillegalità che hanno sino ad oggi proliferato attornoad essa e che, con questo nuovo mezzo di controlloaffidato al Comando dei Carabinieri per la Tuteladell'Ambiente, lo Stato mira a contrastare. A talescopo il SISTRI sarà telematicamente connessoanche con l'albo nazionale dei gestori ambientali, alfine di fornire i dati relativi al trasporto dei rifiuti, econ l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca

LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

ECONOMIA&BUSINESS

SISTRI: il nuovo sistema di controllodella tracciabilità dei rifiuti

La scheda

Avvocato presso il Foro di BergamoHa conseguito un master in Dirittodell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo

STUDIO LEGALE PUTORTìHa sede a BergamoVia Silvio Spaventa, 25Tel. - Fax 035 [email protected]

Ambientale (ISPRA), per comunicare alleARPA ed alle provincie competenti i datisulla produzione e la gestione dei rifiuti.Una volta a regime, si verrà così a crea-re una complessa rete di informazioneche consentirà di conoscere la comple-ta movimentazione dei rifiuti, dalla pro-duzione alla destinazione finale.

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S iamo proprio una bella squadra, è un bel gruppodi persone, facciamo gruppo, facciamo squa-dra……ecc.ecc… Quante volte abbiamo senti-

to e forse anche detto frasi di questo tipo parlandodelle nostre aziende e del clima che in esse si respira?Per valutare correttamente quale indirizzo dare alla for-mazione è determinante fornire l'esatta definizione, perpoter motivare il lavoro di costruzione della squadra.Il tema formativo è conoscere la differenza che intercor-re tra gruppo e squadra e per poterne progettare la tra-sformazione. Infatti, in azienda - dove esiste la proble-matica del risultato e dell'organizzazione - deve essereintrodotto e studiato il problema delle dinamiche esi-stenti all'interno del gruppo di lavoro, evitando di dare perscontato che lo stesso sia di per sé una squadra. Alloraguardiamo all'etimologia delle due parole e da questatraiamo spunto per affrontare la problematica costruttiva:Gruppo: insieme di persone che svolgono una medesi-ma attività o appartengono ad un'associazione. In questocaso l'insieme è casuale, l'unico legame è l'attività o l'as-sociazionismo, il quadro è quello di totale eterogeneità ela percezione è quella di una totale mancanza di guida edindirizzo per stabilire il giusto rapporto interpersonale. Larelazione è supportata esclusivamente dalla condivisio-ne di un'attività sia essa aziendale o associazionistica.Squadra: gruppo di persone che attendono allo stessolavoro, essendo regolate ed ordinate per un fine comu-ne. In questo caso ciò che stabilisce la differenza sono itermini "regola" e "ordine". La dinamica della relazione èlo strumento di conseguimento dell'obiettivo comune. Per passare dal primo al secondo punto è pertantonecessario procedere per gradi partendo dalla visionedel gruppo e le relazioni interpersonali all'interno diesso, rappresentate da: le condizioni di efficacia, i pro-cessi e le dinamiche, i poteri decisionali, i conflitti ed icontrasti, oltre che la leadership. Dopo avere effettua-to questo primo passaggio, teso ad indagare, studiaree normalizzare le relazioni esistenti si inizierà il lavorodi costruzione, rapportando le dinamiche del gruppoall'organizzazione analizzando: la cultura organizzativa,il cambiamento organizzativo, la struttura organizzati-va. A questo punto avremo messo le fondamenta perpotere intervenire sulla struttura del gruppo trasfor-mandola progressivamente in una struttura di squadra.

Processi e dinamiche di Gruppo.Per individuare processi e dinamiche di gruppo ènecessario analizzare i vari componenti, valutare lerelazioni interpersonali che intercorrono tra loro, leetà, le diverse esperienze lavorative, i percorsiall'interno dell'azienda, le anzianità di servizio. Aquesto punto si dovrà progettare un sistema dicomunicazione che consenta il corretto trasferi-mento delle informazioni creando flussi facilitatori.Processi decisionali.Chi decide nel gruppo? Il Capo di quella struttura? Ilpiù anziano? Il più esperto? E come viene accettata ocondivisa la decisione? Subita, condivisa appunto,accettata in base a chi la prende? Ma soprattutto chetragitto percorre la decisione all'interno del gruppo?Sono questi gli elementi che vanno studiati per defi-nire una corretta applicazione del Processo decisionale.Conflitti e Contrasti.Il gruppo è ammalato o sano? Anche in questo casoè necessario approfondire con un'analisi che ciporti a capire se esistono temi riguardanti il conflit-to vero e proprio o l'esistenza di semplici contrasti,ponendo l'attenzione sulla somma e la ripetitivitàdei contrasti che possono avere come risultato loscatenarsi di conflitti veri e propri Leadership.Chi è il leader? Viene riconosciuto come leader la risor-sa nominata dall'azienda o un altro elemento del grup-po, come si acquisisce la leadership? E' una dote natu-rale dell'individuo o anche in questo caso ci troviamodavanti alla possibilità di "costruirla" con metodo?Dopo avere preso in esame tutti gli elementi indicatiprecedentemente, come abbiamo detto possiamo pro-cedere alla "costruzione" attraverso alcuni strumenti:La Cultura Organizzativa.Creare una Cultura Organizzativa crea le premesseper potere impostare correttamente i processi orga-nizzativi aziendali che saranno di conseguenza con-divisi e assimilati correttamente.Il cambiamento organizzativo.Il cambiamento rappresenta per tutti un fatto traumati-co in grado di provocare reazioni immediate o dilaziona-te nel tempo ma mai da sottovalutare. Partecipare alcambiamento è lo strumento per creare il coinvolgimen-

IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

La scheda

laureata in Sociologia a Roma, specializzandosisoprattutto in tecniche di gestionedella Risorsa Umana e FormazioneHa lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia,ora Q8, e la Meridiana

to e la comprensione del fenomeno di cuinon si è più vittime ma protagonisti.Struttura Organizzativa.Ci siamo, a questo punto abbiamo com-pletato il percorso, siamo diventati unasquadra e come tale ci si è dati regole eordine, obiettivi comuni, comportamentifunzionali all'obiettivo, conoscenza delledinamiche, percezione della realtà.

ECONOMIA&BUSINESS

In azienda siamo una squadra o un gruppo?

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C ome ricorderà chi ha letto il mio primo arti-colo di presentazione, pubblicato sullo scor-so numero di novembre 2009, nel testo avevo

premesso che nei miei interventi su questo mensi-le di natura prevalentemente economica, avrei svi-luppato riflessioni e consigli per chi si muove nelmercato immobiliare. Il mio intento è quello dimettere a disposizione di chi avrà la pazienza dileggermi, la mia esperienza professionale matu-rata in tanti anni a contatto con le problematichequotidiane relative all'acquisto di un immobile.La prima questione che intendo affrontare è mirata adaiutare il lettore a meglio comprendere e gestire lemotivazioni che lo spingono a cambiare casa.Nessuna dissertazione psicologica s'intende: non neho le competenze. L'approccio all'acquisto di un nuovoimmobile dovrebbe avere basi quasi logico-matemati-che: i fattori concreti che lo determinano vanno enu-merati. La prima domanda che dovreste porvi è que-sta: quale bisogno desidero soddisfare? Le ipotesisono davvero varie, le principali le trovate a seguire.- Vendere o comprare un immobile è sempre unmezzo per realizzare un progetto.- Una casa più grande e più comoda per una famigliache cresce.- Un capitale da investire in un immobile da metterea reddito, per generare un capitale in attesa che ilfiglio vada a viverci.- Una casa più piccola e centrale per migliorare laqualità della vita, una volta che i figli sono cresciuti.- Una nuova sede per la propria azienda, uno studiopiù bello.- Il giusto utile da realizzare con una buona opportu-nità immobiliare.Vi consiglio di segnare su un foglio tutti gli elementiche ritenete importanti nel vostro processo d'acqui-sto, seguendo una scala di valore. Nello stilare questaclassifica avvaletevi dell'apporto di chi vi seguirà inquesta scelta (coniuge, figli ecc…). Prendete spuntoanche dalle esperienze condivise dai vostri conoscen-ti o amici, che possono darvi una mano nel capirequali fasi si percorrono durante l'acquisto di unacasa e le "difficoltà" che si possono incontrare.L'acquisto di una casa è un'esperienza personale esoggettiva, in quanto coinvolge la sfera emotiva erisponde a dei bisogni che sono diversi per ciascu-

no. Per questo motivo, sia in relazione al rapportoche c'è tra voi e il vostro consulente all'acquisto siain relazione alle preferenze circa il tipo di abitazio-ne che andrete a visionare (e in futuro a comprare),fidatevi solo di voi stessi e del vostro buon senso.

Come cercare un'abitazione?Se avete fatto chiarezza sui requisiti che dovrebbeavere la vostra casa ideale per realizzare il progettoche avete in mente, sarebbe uno spreco di energiericercarla seguendo schemi tradizionali superati:girare la città naso all'insù alla ricerca di cartelli"vendesi", leggere una miriade di annunci su giorna-li specializzati, vagare in internet tra innumerevolisiti ricchi di offerte. Alla fine vi ritrovereste al puntodi partenza. Liberissimi di farlo, ma alla fine di que-sto peregrinare nel mare magnum dell'offerta immo-biliare, fatevi guidare da professionisti del settorecasa: gli agenti immobiliari iscritti all'Albo FIMAA.Dopo un'attenta indagine sul territorio, selezionate unpaio di agenzie e fissate un incontro preliminare per unesame di ciò che desiderate e di ciò che il mercato puòoffrire. Regalatevi del tempo per farlo! Durante questoprimo appuntamento esprimete ben chiari i requisiti pervoi più importanti, facendovi aiutare dal professionistache vi guiderà facendovi delle domande, e non abbiatepremura d'ottenere subito delle offerte. Lasciate che chiopera nel settore abbia il tempo di ricercare una seriedi opportunità a voi congeniali: avere un agente di fidu-cia che cerca la casa per voi è un lusso che bisognaimparare ad apprezzare. Diffidate, quindi, di chi vi offretroppe soluzioni: forse sta tentando solo di vendervi unprodotto e non di rispondere alle vostre reali esigenze.Non fatevi poi sedurre dal millantato affare se statecomprando la casa in cui andrete a vivere: piuttosto fateattenzione che corrisponda alla proiezione di voi stessinel futuro. Dal mio personale punto di vista un com-pratore attento e oculato è colui che non parte dall'i-dea che acquistando casa farà l'affare del secolo, masemplicemente che sta rispondendo a dei nuovi biso-gni con razionalità analitica. Solo con questo spiritoriuscirete a dare il giusto valore a un acquisto cosìimportante e al tempo stesso altrettanto complesso.

Ps: nel prossimo numero parleremo del paradossale"non rapporto" tra chi progetta e costruisce case e

MATTONE DOPO MATTONE - RUBRICA A CURA DI LAURA ADELE FELTRI

La scheda

Vicepresidente FIMAABergamo (FederazioneItaliana MediatoriAgenti d'Affari), agenteimmobiliare dal 1988 e mediatore creditizioDa sottolineare ancheil ruolo di docente perBergamo Formazionenel campo immobiliare

chi, invece, ne realizza l'arredamento.Indagheremo sulle cause di questa estra-neità dissonante con due imprenditorid'eccellenza, che al tempo stesso rico-prono cariche di primissimo rilievo neisupremi Enti che governano il mondodell'arredamento: il Presidente diFederlegnoArredo Rosario Messina e ilPresidente di Cosmit Carlo Guglielmi.

Capire e interpretare l'esigenza di cambiare casa

CASAFELTRIVia Cucchi, 3BergamoTel. 035 4220053www.casafeltri.it

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Dopo un lunghissimo affanno, nel quarto trimestre2009, l'industria bergamasca riparte. L' 1.1% dellaproduzione industriale orobica è il primo segnale -tangibile e concreto - che la ripresa si affaccia

anche nella provincia di Bergamo e la fase più delicata dellacrisi economica sembra essere finalmente alle spalle.Tuttavia "spalle larghe" perchè si dovrà soffrire ancora. Laripresa si prospetta debole e incerta, con pesanti ricadute sulfronte occupazionale. Questi i contorni della fotografia eco-nomica di Bergamo secondo lo studio congiunturale dellaCamera di Commercio sulla base dei dati degli ultimi tre mesidell'anno. L'ultimo trimestre del 2009, infatti, vede ricompa-rire il segno positivo nel ciclo congiunturale della produzione

industriale di Bergamo. La variazione trimestrale (+1,1%) èpiù marcata della media regionale (+0,4) e coerente con glialtri segnali positivi sull'andamento degli ordinativi e del fat-turato e sul livello delle scorte. Si tratta del primo passocerto con cui l'industria bergamasca si risolleva dal fondo diuna recessione protrattasi per sei trimestri consecutivi. Restaampia anche se in attenuazione la distanza dai livelli produt-tivi dell'ultimo trimestre del 2008 (già in piena recessione): lavariazione su base annua è del -4,7%, più che dimezzatarispetto alle variazioni dei primi tre trimestri del 2009.

Passato. Il consuntivo dell'anno 2009 ci restituisce le misu-re di una crisi senza precedenti: la produzione industriale a

Bergamo è diminuita del 10%, il fatturato del15%, gli addetti alle unità manifatturiere del2,9% ed è possibile, trattandosi di dati deri-vanti da un campione di imprese in attività,che la perdita effettiva di output e di occupa-zione sia sottostimata. Nell'artigianato la pro-duzione manifatturiera si è contratta del13,2% nella media dell'anno 2009 e l'occupa-zione del 4,3%. Il 2009 ha visto anche con-trarsi lo stock delle imprese manifatturiere inattività in provincia di Bergamo di 188 unità(con flessioni nel settore della fabbricazione elavorazione dei metalli, nell'elettromeccani-ca, nel legno-mobili e nel tessile-abbiglia-mento), pari al -1,4%. Il saldo negativo è

ECONOMIA&BUSINESS

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Torna positiva la produzione industriale

Dopo sei trimestri negativi l'industria bergamasca segna, a fine dicembre,un +1.1%. sui tre mesi precedenti. Ancora forti le preoccupazioni peril fronte occupazionale: meno 1,8% nel quarto trimestre 2009

CONGIUNTURA TRIMESTRALE

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-12,0%-14,0% -10,0% -4,0%-6,0%-8,0% -2,0% 0,0%

SO

MB

MN

LC

BG

PV

Lombardia

MI

BS

VA

LO

CO

-2,2

-2,3

-4,5

-4,7

-5,6

-5,7

-6,5

-6,7

-7,2

-7,4

-9,2

-0,4

Produzione industriale - Variazione tendenziale per provincia (corretta per i giorni lavorativi). Quarto trimestre 2009

Il ciclo congiunturale è infase negativa in tutta laregione. La variazione ten-denziale media regionale,corretta per i giorni lavo-rativi, si assesta a -5,7%.Al di sotto della medialombarda non troviamopiù Bergamo, ma le pro-vince di Milano, Brescia,Varese, Lodi e Como.

CR

determinato dalla componente dell'artigianato manifat-turiero (-189, pari al -2,1%). Le imprese artigiane nelcomplesso sono diminuite di 413 unità (-1,2% sulla finedel 2008) mentre le imprese complessive, artigiane enon artigiane, sono rimaste pressoché invariate, ma conuna riduzione nelle nuove nate (500 circa in meno rispet-to al 2008) e un aumento delle cessate: da 5.876 nel2008 a 6.246 nel 2009.

Presente. La soddisfazione per il primo segno positivodel ciclo è mitigata dalla considerazione che l'avvio dellaripresa si preannuncia lento e che il quadro dell'occupa-zione non accenna a migliorare. Il recupero del ciclo pro-duttivo, a Bergamo come in Lombardia, deriva da un rela-tivo miglioramento del ciclo internazionale (dove si deli-nea una ripresa degli scambi sostenuta soprattutto daipaesi dei mercati emergenti), dagli incentivi alla domandainterna in alcuni comparti produttori di beni di consumodurevoli (tra cui gli autoveicoli) e da un ciclo favorevoledelle scorte confermato dall'aumento delle imprese cheritengono scarse le giacenze di magazzino. L'intensità

della ripresa è tuttavia debole, non generalizzata all'insie-me dei settori e delle tipologie d'impresa e dunque anco-ra esposta a rischi di ripiegamento. Sono ancora molte leaziende in crisi o che devono affrontare una fase di ristrut-turazione o di riposizionamento in un mercato dove sipreannuncia più forte la selezione e la pressione concor-renziale. L'artigianato produttivo, nonostante alcunisegnali facciano pensare che anche qui si sia superato ilpunto minimo della curva recessiva, è sempre in forte sof-ferenza: il ciclo trimestrale è ancora in flessione nell'ulti-mo scorcio del 2009 e le variazioni negative sull'anno sonoancora a due cifre. Nonostante il prolungato ricorso allaCassa integrazione (il cui utilizzo è leggermente calatonell'ultimo trimestre dell'anno) il saldo occupazionalecontinua a peggiorare e non si intravede un miglioramen-to a breve del mercato del lavoro.

Futuro. Le previsioni sul primo trimestre del 2010 da partedelle imprese intervistate sono positive e in miglioramen-to per quanto riguarda produzione e domanda; in recuperoma con prevalenza di attese negative per l'occupazione.

-2,9

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Monza

Bergamo

Milano

Pavia

Lodi

Lecco

Lombardia

Cremona

Brescia

Como

Mantova

Varese

Sondrio

-12,2

-12,2

-12,0

-11,7

-10,7

-10,6

-10,0

-9,2

-9,0

-9,0

-8,1

-8,0

-3,9

Produzione artigianato quarto trimestre 2009Variazione annua corretta per i giovani lavoratori

Il ciclo congiunturale è infase negativa in tutta laregione. La variazionemedia regionale si asse-sta a -10 %. Bergamo eMonza-Brianza sono lepeggiori con un - 12.2%,sotto la media regionaletroviamo anche Lecco,Lodi, Pavia e Milano

-12,0%-14,0% -10,0% -4,0%-6,0%-8,0% -2,0% 0,0%

Nel quarto trimestre dell'anno la produzione dell'ar-tigianato manifatturiero bergamasco, corretta per igiorni lavorativi, diminuisce

del -12,2% su base annua, solo inmarginale miglioramento rispetto airisultati precedenti che avevano fattoregistrare cali costantemente superio-ri al 13%. Il risultato di Bergamo è,insieme a quello di Monza Brianza, ilpiù negativo in Lombardia. L'indice destagionalizzato dellaproduzione artigiana scende a quota77 (con base 100 nel 2002) con unavariazione nel trimestre negativa pari al-3,5% (era stata del -3,2% nel prece-dente trimestre). Il 69,6% delle aziende (erano il 72% nellascorsa rilevazione) registra cali produttivi oltre il -5%,mentre l'8% (rispetto al 2,1% nel I trimestre 2009) dichia-ra incrementi superiori al +5%. Il saldo complessivo tra

segnalazioni di aumento e diminuzione migliora portando-si al -60,9%, contro il -72% della precedente rilevazione.

Tutti i settori riportano variazionigrezze della produzione negative subase annua. La meccanica è in calodel -15%, il tessile del -9%. Le varia-zioni su base trimestrale sono inveceprevalentemente positive. Nel tessi-le la crescita nel trimestre è al disotto del punto percentuale, ancoranegativa (-1,8%) la meccanica.Il fatturato complessivo grezzocala su base annua del -16,9% (dopoil -19,4% della scorsa rilevazione). Gli ordinativi trimestrali sono in

diminuzione (-4,3%) dal mercato interno e in lieve pro-gresso (+0,2%) sull' estero. Risultano in aumento i prezzi medi delle materie prime(+1,3%) ma pressoché invariati quelli dei prodotti finiti (-0,1%).

L'artigianato bergamasco registra la peggior performance lombarda

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Gli addetti delle aziende artigiane manifatturiere (conalmeno 3 dipendenti) diminuiscono, per il decimo trimestreconsecutivo, del -1,10% come risultato di un tasso d'in-gresso di 1,85% e un tasso di uscita al 2,96%. La variazione destagionalizzata (-0,94) indica un ulteriorepeggioramento rispetto al trimestre precedente.Le aspettative sono in miglioramento per l'andamentoatteso della produzione (parità del saldo tra ottimisti epessimisti rispetto al -2,1% nella scorsa rilevazione) edella domanda interna (-3% rispetto al -7,6% precedente).Tornano negative per la domanda estera (-2,1%

rispetto al precedente +6%). Per quanto riguarda l'occupazione il quadro restaimprontato al pessimismo ma con una relativa diminuzio-ne del saldo negativo (-7,1% contro il -10,9% precedente).Nell'artigianato di produzione, l'indagine realizzatanel mese di gennaio 2010 da Regione Lombardia eUnioncamere Lombardia con la collaborazione delleAssociazioni dell'Artigianato ha raccolto le risposte di1.202 aziende (con almeno 3 addetti) in Lombardia, dicui 145 in provincia di Bergamo (con una coperturacampionaria del 78%).

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Nessuna distinzione tra ristorazione, pulizie ocommercio al dettaglio perché a Bergamo lacrisi continua a farsi sentire, indistintamente,

su tutti i comparti legati al terziario. Il settore conti-nua a subire i contraccolpi della congiuntura econo-mica tanto che il commercio al dettaglio ha registra-to una flessione per l'ottavo trimestre consecutivo,mentre i servizi sono al settimo mese di calo. L'unicanota positiva per entrambi è l'attenuazione dellacaduta rispetto al trimestre precedente. L'indaginecongiunturale condotta da Unioncamere Lombardia eRegione Lombardia registra, perla provincia di Bergamo, un calodel volume d'affari, nel quarto tri-mestre del 2009, del -4,2% (-2,8%in Lombardia) rispetto allo stessoperiodo dell'anno precedente. Latendenza negativa delle vendite èin corso da otto trimestri conse-cutivi. In provincia come in regio-ne si registra nell'ultimo trime-stre un rallentamento della dina-mica negativa. La variazione con-giunturale grezza, misurata rispetto al trimestre pre-cedente è a Bergamo di -0,4% (+4,4% in Lombardia),in miglioramento rispetto al corrispondente datodella precedente indagine. La riduzione del girod'affari su base annua è marcata sia nel compartodei beni alimentari (-5,4% a Bergamo, -3,8% inLombardia) che nel settore non alimentare (-4,6% aBergamo, -4% in Lombardia). Nel commercio al det-taglio non specializzato, corrispondente in linea dimassima alla grande o media distribuzione, aBergamo si registra una variazione del -3,6%, in

recupero rispetto al trimestre precedente. Il datomedio regionale, anch'esso in relativo miglioramen-to, è del -1,4%. Il 42,4% delle imprese commercialidi Bergamo indicano un calo del volume d'affarisuperiore al 5%. Il saldo percentuale tra variazioni diaumento e diminuzione è negativo (-39,4%), in leg-gero miglioramento rispetto al -44,6% della prece-dente indagine. Il 54,5% (rispetto al 59% nel primotrimestre) del campione registra un calo su baseannua degli ordini ai fornitori e il saldo percentualecomplessivo è negativo: -41,6% (-52% nello scorso

trimestre). Continua aBergamo la flessione deiprezzi dei prodotti vendu-ti con una variazione nelquarto trimestre di -0,6% ,mentre in Lombardia è del+0,1%. L'occupazione èin calo nel quarto trime-stre del 2009 del -0,6%(rispetto al -0,2% a livelloregionale) come risultatodi un tasso d'ingresso

dello 0,9% e di un tasso di uscita dell' 1,5%. Perquanto riguarda le prospettive per il trimestre suc-cessivo, il saldo tra segnalazioni di segno opposto(aumento-diminuzione) è positivo e in aumento perle vendite (+16,5% contro il precedente +5%), perl'andamento degli ordini ai fornitori (+23,3% aseguito del +14,9 del terzo trimestre) e per il girod'affari (+19,4% contro il precedente +13,9%). Laprevisione sull'occupazione registra invece un con-tenuto saldo positivo (+7,8%) di poco inferiore aquello (8,8%) della scorsa indagine.

La crisi continua a mordere. Il terziario bergamasco in ginocchio

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ECONOMIA&BUSINESS

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Secondo l'indagine annuale sui mercati dei beni durevoli realizzato da Findomestic, nel 2009, il reddito pro capite nella Bergamasca è sceso a 19.193 euro rispetto ai 19.347 dell'anno precedenteDietro di noi solo Lodi con 18.087 euro

L'OSSERVATORIO

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Per i mobili, l'abbigliamento, le vacanze, il tempo libero e le col-laborazioni familiari i bergamaschi hanno tirato la cinghia,nessun taglio, invece, per spese alimentari, mediche e istru-zione. Reggono i beni consolatori come gite, vacanze brevi,

ristorante e Dvd, invece del cinema. In provincia di Bergamo la crisi sisente e le famiglie rinunciano a beni durevoli che fino a poco tempo faerano un must. La sintesi è frutto della sedicesima edizione dell'os-servatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli.Bergamo continua ad amare le due ruote (con 117 euro spesi per fami-glia) nonostante un calo annuo che sfiora il - 9%. Superiori alla mediale immatricolazioni di auto nuove (+ 2.6%, da 38.501 a 39.509) non-ostante il parco aziendale sia sceso del 30.3%, da 8.828 a 6.154 vet-ture. Ne ha risentito l'usato che perde oltre il 7% (da 42.938 a 39.906auto). Molto articolata anche la fotografia delle altre province checompongono la Lombardia rispetto ai vari settori di spesa, a partire dalreddito pro capite disponibile. Il dettaglio provinciale evidenzia unasituazione eterogenea: la provincia di Milano, grazie a un reddito di24.184 euro (in contrazione dello 0,3% rispetto ai 24.254 euro del2008), detiene il primato non solo in regione ma anche alivello nazionale. Inferiore di circa 3.000 euro il reddito diSondrio (21.057 euro, con un incremento dello 0,3%rispetto ai 20.999 euro dell'anno precedente), seguita daCremona (20.856 euro, -0,7% rispetto al 2008) e Varese(che passa dai 20.919 euro del 2008 ai 20.837 del 2009,con una flessione dello 0,4%). Leggermente inferiori i volu-mi di Mantova (che fa registrare 20.544 euro, - 1,1%rispetto al 2008), Lecco (che passa dai 20.347 euro del2008 ai 20.314 euro del 2009), Pavia (a quota 20.179 euro,in flessione dello 0,7% rispetto all'anno precedente) eComo (con 19.586, contro i 19.608 euro del 2008).Chiudono la classifica Brescia (con un reddito pro capi-te di 19.523 euro, in flessione del -0,9% rispetto allostesso periodo dell'anno precedente), Bergamo (chepassa dai 19.347 euro del 2008 ai 19.193 euro del2009) e Lodi (a quota 18.087 euro, in flessione dello0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

Le cifre del comparto mobili hanno inciso maggiormentesui bilanci familiari, dopo le spese per auto nuove. Milanoè la realtà più consistente in termini di volumi di spesa con1.238 milioni di euro destinati a questo genere di benidurevoli. Seguono Brescia (con 363 milioni di euro),Bergamo (a quota 318 milioni di euro), Varese (264 milioni

di euro) e Como (che fa segnare consumi per 184 milioni di euro). Piùcontenuti i volumi registrati a Pavia (162 milioni di euro), Mantova(128 milioni di euro), Cremona (111 milioni di euro), Lecco (104 milio-ni di euro), Lodi (64 milioni di euro) e Sondrio (57 milioni di euro).

I circa 783 milioni di euro impiegati nell'acquisto di elettrodome-stici bianchi e piccoli acquistati in Lombardia sono così suddivi-si: 353 milioni sono stati impiegati a Milano, contro i 93 milioni diBrescia, i 77 milioni di Bergamo, i 66 milioni di Varese, i 43 di Como,e i 41 di Pavia. Chiudono la classifica Mantova (a quota 29 milioni),Cremona (con 27 milioni di euro), Lecco (24 milioni di euro), Lodi (15milioni di euro) e Sondrio (14 milioni di euro). Per quanto riguardal'acquisto di elettrodomestici bruni, è ancora Milano a far regi-strare i consumi più elevati con 344 milioni di euro. SeguonoBrescia, con 97 milioni di euro, Bergamo, con 82 milioni, Varese (aquota 68 milioni di euro) e Como (che fa segnare volumi per 45milioni di euro). Consumi inferiori si registrano a Pavia, con 43 milio-ni di euro, Mantova (a quota 30 milioni di euro), Cremona (con 28

Cala il reddito e i consumidelle famiglie bergamasche

Province2007 2008

Milano

Sondrio

Cremona

Varese

Mantova

23.682

20.518

20.764

20.526

20.594

24.254

20.999

20.996

20.919

20.771

Reddito disponibile pro capite (in Euro)

Panorama economico

Lecco

Pavia

Como

Brescia

Bergamo

19.975

20.183

19.193

19.505

19.183

20.347

20.331

19.608

19.696

19.347

Lodi 18.041 18.230

Lombardia 21.366 21.742

Totale Italia 17.775 18.151

2009

24.184

21.057

20.856

20.837

20.544

20.314

20.179

19.586

19.523

19.193

18.087

21.638

18.061

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milioni di euro), Lecco (che fa segnare 25 milioni di euro),Lodi (con 16 milioni di euro) e Sondrio (15 milioni di euro).

Il comparto informatica, infine, che nel complesso inLombardia nel 2009 valeva circa 283 milioni di euro, haregistrato consumi complessivi di circa 122 milioni dieuro a Milano, 34 milioni a Brescia, 29 milioni aBergamo, 24 a Varese, 16 milioni a Como e 15 milioni aPavia. Chiudono la classifica Mantova (11 milioni dieuro), Cremona (10 milioni di euro), Lecco (9 milioni dieuro), Lodi e Sondrio (entrambe a quota 6 milioni di euro).

A livello provinciale, le famiglie di Cremona, caratterizzate daun livello medio di spesa per articoli durevoli tra i più alti inItalia (2.934 euro), detengono il primato regionale. I più elevatilivelli di spesa media per famiglia si rilevano, tuttavia, a Lodiper le auto nuove (1.173 euro), a Bergamo per i motocicli (117euro) e a Sondrio per gli acquisti di beni per la casa (1.190 euro).

Conclusioni. La fase recessiva che ha coinvolto la regionesi è concretizzata in una riduzione delle attività economiche lom-barde più attenuata rispetto alla caduta dell'economia italiana e diquella media del Nord Ovest. Le principali componenti delladomanda - esportazioni, investimenti e spesa per consumi - hannoregistrato in termini reali, cali medi simili a quelli nazionali. Nel2009, infine, reddito pro capite lombardo continua a collocarsi inseconda posizione dopo quello dell'EmiliaRomagna, benché in lieve riduzione rispetto al2008 (-0,5% come nella media nazionale), conun livello pari a 21.638 euro per abitante (circa3.500 euro in più rispetto alla media italiana).

Gli effetti della crisi sul comportamento delconsumatore. Se si immagina la crisi come untunnel il 40% degli intervistati pensa di essere ametà percorso, la stessa percentuale ritiene dinon essere giunta a metà e solo il 20% crede diessere in vista dell'uscita. Il maggior timore sem-bra essere quello di non disporre di abbastanza"ossigeno" per arrivare alla fine. L'uscita dal tun-nel sarà in ogni caso contraddistinta da una ripre-sa lenta e faticosa, connotata da un serio proble-ma occupazionale e da un conseguente aumentodelle disparità sociali. La classifica dei sacrifici difronte alla recessione è molto chiara: si compri-mono le spese per i mobili, l'abbigliamento, i viag-gi e le vacanze, il tempo libero e le collaborazionidi famiglia, ma non si fanno tagli su istruzione,spese alimentari e mediche. La famiglia è diven-tata una vera e propria mini azienda in cui si rea-gisce alla recessione in funzione di quanto si èstati colpiti, quasi sempre con una stretta suicosti, senza però dimenticare il morale e quindi

con la concessione talvolta di beni consolatori: le gite, le vacanze brevi,qualche ristorante, un gelato, il DVD a nolo anziché il cinema. Se siesaminano le preoccupazioni di fronte alla crisi occorre segnalare chela criminalità e il mantenimento del posto di lavoro svettano per impor-tanza, soprattutto fra le donne e le persone con i livelli di reddito e diistruzione più bassi: certamente le categorie più fragili. Per la prima

volta quest'anno emerge una nuovapaura: quella per l'individualismo esa-cerbato che si colloca al terzo posto frale preoccupazioni maggiori. Le minorientrate fanno temere per il manteni-mento del tenore di vita anche se i prez-zi non aumentano. Si ha più paura diindebitarsi eccessivamente piuttostoche non ricevere credito dalle banche.Parimenti sono temuti i rincari dei prez-zi in generale e, in particolare, quelli deiservizi pubblici. Nel medesimo range sipongono altre due preoccupazioni: quel-le relative all'ondata migratoria e quelleconcernenti il declino dell'Italia rispettoagli altri Paesi. La recessione agisceanche sui valori aumentando quellirelativi alla sfera individuale e di fami-glia: acquisiscono importanza l'averefiducia in se stessi, il credere nellafamiglia e il saper porre dei limiti allenuove generazioni, la forza d'animo,l'ecologia, lo spirito di sacrificio, l'u-miltà, la flessibilità e l'autonomia delfare. Restano stabili i valori fondativiquali la solidarietà intergenerazionale,l'istruzione, la correttezza e l'onestà.

Province

Bergamo

Milano

Como

Lecco

Mantova

Spesa per famiglia (Euro)

Panorama motoveicoli

Varese

Cremona

Pavia

Lodi

Brescia

Sondrio

Lombardia

Totale Italia

2009

117

106

101

99

95

92

89

89

87

84

82

100

99

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Prima di leggere mettetevi comodi, con un casco in testa -magari - e allacciate il cinturino. Non andrete a sbatterela capoccia ma può darsi che vi venga la cervicale. Tornapuntuale, con una cadenza che potremmo dire quasi sta-

gionale, la querelle sui caschi. Dopo aver aperto una nuovainchiesta sui caschi il 27 gennaio scorso con un test in laborato-rio, Altroconsumo - l'associazione a difesa dei consumatori - ha

deciso di proseguire la propria battaglia contro i produttori mapiù che altro contro il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.Vediamo di capire di cosa si tratta e di riepilogare le tappe salienti.

Botta. A fine gennaio l'associazione a difesa dei consumatorimette nero su bianco i risultati di un test sulla conformità deicaschi jet - calotta aperta davanti che lascia scoperto tutto il viso

-, effettuati in laboratorio e dichiara che "su 15modelli 8 non hanno superato le prove di sicurezza,le stesse previste per l'omologazione". Premessa:

ECONOMIA&BUSINESS

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Cinturino allacciato, la querellesui caschi si è messa in moto

"Su 15 modelli di caschi moto (jet) testati in laboratorio, 8 non hannosuperato le prove di sicurezza. Le stesse previste per l'omologazione":recita la nota di Altroconsumo. Promosso il modello Nolan (43 Air) e X-Lite (X-402). La replica di Capelli, presidente di Ancma e titolaredella Caberg: "Le prove devono essere ripetute"

BOTTA&RISPOSTA

PHOTO: LIVIO CASANOVA

Solo sette caschi hanno superato i test di Altroconsumo: Arai SZ-F,GREX J2, NCA J400, Nolan N43 Air, Shoei J-Wing, Suomy Nomad, X-Lite X-40

Lo stabilimento Nolan(Brembate di Sopra)

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Nolan X-LLite(X-402)

Nolan(43 Air)

tutti i caschi sono stati acquistati anonima-mente in punti vendita aperti al pubblico nellestesse condizioni in cui sarebbero acquistatida un privato cittadino. Lo scopo del test eraverificare il comportamento dei caschi, crean-do in laboratorio condizioni simili a quelle chesi verificano in caso d'incidente. Solo settesuperano i test di Altroconsumo: Arai SZ-F,GREX J2, NCA J400, Nolan N43 Air, Shoei J-Wing, Suomy Nomad, X-Lite X-402. Risultato:si scatena un vero e proprio polverone media-tico. "I caschi jet - spiegano ad Altroconsumo- sono usati soprattutto da chi guida scooter omotorini, per brevi tragitti cittadini. Destinatiai giovanissimi, dunque. Il nostro test non boc-cia solo i caschi ma anche l'infallibilità dellaprocedura che dovrebbe garantire l'immissio-ne sul mercato solo di prodotti sicuri. Benchétutti omologati, gli otto modelli non hanno

passato le prove previste, appunto, per l'omo-logazione". Lo scorso aprile era stata effettua-ta un'altra indagine e sotto esame erano statimessi diciotto caschi, quella volta, integrali.Anch'essi acquistati in modo anonimo, innegozi diversi, erano stati sottoposti alle pro-cedure d'omologazione in laboratori indipen-denti. Dai test risultò che quattro caschi nonerano risultati conformi alle normative di sicu-rezza. In seguito gli stessi caschi furono ana-lizzati dai tecnici del Ministero ma loro, sem-pre rispetto alle normative previste per l'omo-logazione, non riscontrarono nessuna irrego-larità. In quel caso al riscontro positivo sotto-lineato da Ancma (Associazione NazionaleCiclo Motociclo Accessori) seguì la replica diAltroconsumo che contestò la regolaritàdelle controprova in quanto non avevanoricevuto alcun riscontro cartaceo di quei test.

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Risposta. Come per il caso precedente, anche i risulta-ti dei test effettuati il 27 gennaio, sono stati segnalaticon una lettera al Ministero dei Trasporti, con la richie-sta esplicita di un intervento immediato per garantire lasicurezza dei cittadini. Ai produttori dei modelli "boccia-ti" è stato richiesto l'impegno al ritiro immediato dalmercato. Ovviamente le aziende interessate non hannoaccolto la notizia favorevolmente e tra queste c'è chi hacontestato sia la metodologia del test, sia l'autorevolezza dellaboratorio che lo ha condotto per conto di Altroconsumo.

Botta. Dal canto loro, l'associazione a difesa dei consu-matori dichiara che le prove sono le stesse necessarie aricevere l'omologazione e che sono state eseguite in unlaboratorio certificato. I 15 caschi jet scelti sono alcunitra i più diffusi sul mercato, utilizzati in particolare da chiusa motorini e scooter, quindi spesso dai giovanissimi.

Risposta. La replica di Ancma e Acec - AssociazioneCostruttori Europei Caschi - non ha tardato ad arrivare. Silegge in un comunicato: "In riferimento al test comparativosui caschi per moto di tipo "JET" realizzato e reso pubblicoda Altroconsumo, Confindustria ANCMA ed ACEC, rendononoto di aver già formalmente richiesto ad Altroconsumoinformazioni in merito al laboratorio presso il quale sareb-bero stati realizzati i suddetti test nonché riscontri oggetti-vi dei dati pubblicati. Confindustria ANCMA e ACEC hannoinoltre fatto richiesta di poter ripetere i test alla presenzadi un rappresentante delle Aziende coinvolte. Tale richiesta

trova giustificazione nel fatto che giànel 2009 Altroconsumo aveva, con lemedesime modalità, esaminato i caschimoto di tipo "Integrale" e pubblicato irisultati ottenuti, nonostante le perples-sità già allora avanzate, creando notevo-li danni commerciali alle Aziende coin-volte salvo, successivamente, doverprendere atto che quegli stessi caschi,nuovamente testati dalle Autorità com-petenti, erano conformi alla normativa disicurezza vigente. In un momento di crisigeneralizzata, che ha colpito pesante-mente anche il settore dei caschi moto,screditare pubblicamente prodotti senzadare la possibilità di verifica in contrad-dittorio, non solo non dà alcun vantaggioalla generalità dei consumatori, mapenalizza ingiustamente le Aziende ed ilavoratori che producono i caschi stessi.Confindustria ANCMA ed ACEC hanno acuore la qualità e la sicurezza dei pro-dotti offerti ai consumatori, ma ritengo-no un censurabile esercizio di giornali-

smo scandalistico pubblicare risultati di test senza che sisappia né da "chi" né "come" tali caschi siano stati testati,rifiutando altresì di fornire prova della oggettività dei risul-tati alle Aziende che legittimamente lo avevano richie-sto. Confindustria ANCMA ed ACEC auspicano cheAltroconsumo, in un'ottica di reciproca autonomia e conmutuo rispetto anche nei confronti dell'operato delleAutorità, nell'interesse di una corretta informazione, noncontinui a rifiutare il confronto come sino ad oggi avvenuto".

Botta. Colpo di scena finale. Altroconsumo diffida ilMinistero Trasporti e ricorre al TAR. Motivo? "Sulcaso - spiegano dall'associazione in difesa dei consu-matori - non c'è ancora una risposta efficace sullasicurezza dei caschi da moto dal Ministero delleInfrastrutture e Trasporti". Così Altroconsumo diffidail dicastero a fornire riscontri concreti sul test sullasicurezza dei caschi jet, dello scorso 27 gennaio, eannuncia il ricorso al TAR per inadempienza sull'effet-tuazione di contro prove tecniche sui caschi integrali,test realizzato dall'associazione in difesa dei consu-matori un anno fa. Adesso rimane da capire seAltroconsumo stia cercando di rendere difficile, permotivi ignoti, la vita ad alcune aziende produttrici dicaschi o qualcosa non funziona correttamente nelleprocedure dei caschi previste dal Ministero deiTrasporti e delle Infrastrutture. In casi come questo èmeglio prendersi un'aspirina e tenere allacciato ilcasco. Qualcuno potrebbe andare a sbattere la testa.

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Innovazione e sinergie Gli assi nella manica degli esercenti orobiciPAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

"Bisogna saper far squadra". Per far circolare "la cartolina" di Bergamo,Giorgio Ambrosioni - presidente di Confeserenti Bergamo - sottolinea la necessità di mettere in campo strategie moderne, comuni e condiviseper valorizzare il territorio cittadino e le valli orobiche

ARTICOLO DI: ROBERTO AMAGLIOPHOTO: LAURA PIETRA

Sarà il 2010 l'anno del rilancio dell'economia e dell'uscitadal tunnel finanziario? Oppure la disoccupazione e lachiusura delle imprese trascineranno verso il basso l'in-tero sistema produttivo delle varie nazioni? Chiusi i due

anni terribili contraddistinti dalla crisi economica, è questo il que-sito shakespeariano su cui si gioca l'immediato futuro dell'econo-mia internazionale, divisa tra speranze, ambizioni e dati che (rife-rendosi al 2009) continuano però a evidenziare un preoccupantesegno "-" sia su base annua sia su base trimestrale. Insomma unincrocio estremamente delicato durante il quale è facile prevede-re l'eliminazione di qualche ramo traballante della nostraeconomia ma che, d'altro canto, offre diverse opportunitàcapaci di segnare il vero punto di svolta verso l'affermar-si di un nuovo metodo economico più saldo e meno anco-rato ai valori fluttanti del mercato. Se questa è la foto-grafia della situazione attuale, bisogna ora capire in cheposizione si colloca l'economia bergamasca prima di que-sto bivio tanto importante. Insomma, quali carte ha dagiocare la nostra provincia per uscire rilanciata da questotornante pericoloso? "Innovazione e capacità di fare siste-ma sono gli assi nella manica delle nostre aziende - affer-

ma Giorgio Ambrosioni, presidente di ConfesercentiBergamo -. In questo senso abbiamo tutte le carte in regolaper riprenderci e non c'è settimana in cui il potenziale deinostri esercenti non si manifesti con iniziative o nuove pro-poste. Siamo quindi convinti che le piccole e medie impresepossono fare da traino in questo giro di boa tanto atteso".

Sorprende l'ottimismo con cui il presidente GiorgioAmbrosioni risponde direttamente a questa doman-da. Il 2009, infatti, non è stato certo un anno da

"Per incontrare i bisogni reali delle imprese,il sistema Confesercenti metterà a disposi-zione delle attività commericiali e del siste-ma bancario una nuova società consortile digaranzia del credito, Italia Confidi, un sogget-to da due miliardi di affidamenti garantiti"

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Giorgio Ambrosioni

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ricordare per gli esercenti bergamaschie il numero 1 di Confesercenti è il primoa esserne consapevole."Il quadro economico a livello provinciale è ancorapesantemente negativo. I dati prodotti dall'indaginecongiunturale realizzata dalla CCIAA di Bergamoparlano di un 2009 di grave crisi che si è estesa atutti i settori e alle imprese di tutte le dimensioni. Inparticolare l'indagine ha mostrato che il volumed'affari, nel primo trimestre del 2009, è sceso in pro-vincia di Bergamo del -5.3% (-5.4% in Lombardia)rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.La tendenza negativa nelle vendite è in corso da cin-que trimestri consecutivi, in provincia come in regio-ne. La riduzione del giro d'affari su base annua èmarcata nel comparto dei beni alimentari (-8.2% aBergamo, -6.5% in Lombardia) e ancor più nel nonalimentare (-9.7% a Bergamo, -7.7% in Lombardia)mentre il non specializzato, che corrisponde inlinea di massima alla grande e media distribuzio-ne, tiene meglio e registra a Bergamo una varia-zione nulla contro il - 2.7% del dato medio regio-nale. Il 58% delle imprese commerciali di Bergamoindica un calo del volume d'affari superiore al 5%.E' chiaro che bisogna invertire questa tendenza".

Quali quindi i motivi di questa fiducia nel2010? Ci sono particolari iniziative che spin-gono a essere ottimisti?"C'è la consapevolezza che qualcosa è cambiato,soprattutto da un punto di vista dell'approccio almercato. Gli imprenditori sono consci delle difficol-tà e stanno investendo su innovazione, ammoder-namento e sinergie con il territorio. Insomma lastrada è quella giusta e stiamo cercando di velociz-zare tale processo con una serie di servizi per l'impresa. Per esem-pio, per quanto riguarda l'innovazione delle imprese da qualchemese proponiamo un servizio di consulenza specializzata e sumisura, GpsImpresa, che consente di ammodernare il sistemadi gestione dell'azienda, riducendo gli sprechi e aumentandol'efficienza di tutti gli aspetti dell'attività. Devo dire cheabbiamo avuto riscontri positivi da parte degli imprenditori.

Quale ruolo potranno giocare i Distretti del Commercio?Nell'ambito territoriale, un altro passo verso il rilancio sarà l'av-vio dei Distretti del commercio. Siamo già al terzo bando regio-nale, dedicato ai progetti che riuniscono più comuni, ossia icosiddetti Distretti diffusi. La Bergamasca sta rispondendobene, dimostrando di saper cogliere l'opportunità: sono già diecii progetti avviati e altrettanti attendono il via libera regionale. Icommercianti hanno capito che la grande distribuzione si puòcontrastare solo facendo squadra: il negoziante vicino nondev'essere più visto come un rivale ma come il miglior allea-

to. Le cosiddette "isole dello shopping" saranno uno straordina-rio strumento di rilancio per le attività dei centri storici".

Isole dello shopping che potrebbero essere anchemeta dei turisti che sfruttano Orio al Serio comeareoporto principale."Certamente. I Distretti saranno una carta in più da offrire achi visita la Bergamasca. Ma qui il discorso è più generale:il nostro territorio va valorizzato con metodi nuovi, in mododa farlo conoscere anche all'estero. Chi arriva a Orio devesapere che a pochi chilometri c'è un gioiello come CittàAlta, così come laghi, montagne e castelli che meritanoalmeno una visita. Ma anche qui bisogna saper fare squadra".

Tuttavia l'immagine di una Bergamo "turistica" stenta adecollare."Lo sviluppo del turismo a Bergamo dipende dal saper predi-sporre strategie comuni, specialmente nel marketing e nella

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"I Distretti urbani del commercio rappresentano un importantissimo strumento

per riconciliare lo sviluppo del territorio e quello del

commercio e, in prospettiva,possono consentire di ricucire

alcune fratture storiche tra grande, media

e piccola distribuzione"

comunicazione: il sistema dell'accoglienza sconta infattiproblemi di frammentazione e l'assenza di progetti condivi-si. C'è necessità di fare sintesi tra le proposte dei diversiattori che operano nel settore. Secondo noi bisognerebbeistituire una cabina di regia, guidata dalla Provincia e apertaa tutte le categorie, che sappia coordinare sforzi e iniziative".

Quali saranno gli altri fronti in cui impegnarsi nel pros-simo futuro?"Confesercenti punta molto sullo sviluppo della BassaBergamasca, legato all'arrivo delle grandi infrastrutturecome la Brebemi. Siamo convinti che ci siano grandi oppor-tunità da cogliere, a patto che istituzioni e classe imprendi-toriale locale sappiano governare nel modo migliore il pro-cesso di crescita e cambiamento. Per questo Confesercenti halanciato il progetto "Sulla strada giusta", per guidare le impre-se verso un futuro di soddisfazioni e di benessere comune. Lanostra associazione mette a disposizione un grande bagagliodi esperienza ma anche un approccio fresco e innovativo,oltre a una serie di servizi e vantaggi concreti e immediati".

Per portare avanti questi progetti servono però risorse enon tutti sembrano averne a disposizione dopo due annidi secca e con i rubinetti creditizi chiusi."La tempesta che ha investito il sistema del creditonel suo complesso negli ultimi anni (Basilea 2, leggequadro confidi, perdita delle Banche del territorio)ha aumentato le distanze tra i bisogni reali delleimprese e il mondo del credito. Bisogna fare qual-cosa: per questo il sistema Confesercenti metterà adisposizione delle imprese e del sistema bancariouna nuova società consortile di garanzia del credito,Italia Confidi, un soggetto da due miliardi di affida-menti garantiti. Servirebbe anche un fondo specialecon risorse messe a disposizione dalle amministra-zioni, che insieme a quelle del nostro consorzio fidi

costituirebbe una ulteriore garanzia per consentire l'accesso alcredito alle pmi con rating valutazioni di più basso profilo".

E intanto la Regione Lombardia ha approvato il Testo unicodel commercio, stanziando anche 9 milioni in più rispettoal previsto. Che benefici ci saranno?"Innanzitutto vantaggi burocratici, con il testo che semplificale norme del settore riunendole organicamente. Ma l'aspettoimportante è che viene specificato con chiarezza il rapportotra urbanistica e commercio. I Comuni dovranno applicare taliprincipi nell'elaborazione dei propri strumenti urbanistici. Inquesto senso, i Distretti urbani del commercio rappresentanoun importantissimo strumento per riconciliare lo sviluppo delterritorio e quello del commercio e, in prospettiva, possonoconsentire di ricucire alcune fratture storiche tra grande,media e piccola distribuzione. In molti casi potranno servire aguidare alcune trasformazioni urbanistiche in atto e adimplementare azioni strategiche per rendere più attrattive ecompetitive le reti commerciali esistenti considerate nel lorocomplesso: la competizione oggi si svolge tra format com-merciali diversi e tra reti commerciali diverse. Chiaramenteciò potrà realizzarsi se i diversi portatori di interessesapranno condividere regole e linee strategiche di sviluppo".

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Il "Cooking Expo", che si terrà il 15 e 16 marzo al nuovo polo fieristicodi via Lunga, incoronerà lo chef italiano che potrà partecipare alle selezioni europee del concorso gastronomico

CUCINA&KERMESSE

Bocuse d'Or,parte la grande sfida

Sarà Bergamo la protagonista delle selezioni italianeper il mondiale di cucina. Il 15 e 16 marzo, al nuovopolo fieristico di via Lunga, andrà in scena la gustosis-sima kermesse "Cooking Expo". E se il "Sirha" (Salon

International de la Restauration, vero e proprio rendez-vous per ilmondo della ristorazione) ospiterà a Lione le finali del Bocused'Or a gennaio 2011, la selezione italiana del concorso ideato dal

grande chef francese Paul Bocuse si svolgeranno nell'ambitodella manifestazione fieristica orobica, con l'obiettivo di esalta-re e promuovere l'alta cucina sul territorio e a livello nazionale.

FILOSOFIA - Sarà una rassegna che celebrerà l'intera filieraagroalimentare e tutto ciò che ruota attorno al mondo dell'enoga-stronomia, con 5mila metri quadri d'esposizione dedicati a pro-

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

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dotti, aziende, attrezzature, arredamento, software per ristora-zione e banqueting. Per Bergamo, infatti, la tavola è sinonimo dicultura e tradizione, stessa filosofia che percorre le aziende loca-li protagoniste della kermesse come partner ufficiali. Un esempiosu tutti è quello della Baldassare Agnelli, industria di Lallioleader nella produzione di pentole professionali, che fornirà lesue creazioni da cucina per tutto il corso della manifestazione.

PROFESSIONISTI - All'interno della kermesse, sedici chef sele-zionati dal comitato organizzatore (presieduto da GiancarloPerbellini), scenderanno in campo per tenere alta la bandieradella ristorazione italiana. Saranno Enrico Bartolini, SamueleBeccaro, Carmelo Florida, Stefano Metrangolo, DanielFacen, Fabio Borgonovo, Stefano Leone, Massimiliano LaPietra, Massimiliano Mascia, Andrea Serravezza, AlessioBottin, Felice Sgarra, Nicola Vizzari, Piergiorgio Siviero,Alberto Zanoletti e Lucio Moras i pretendenti al trono. Il vin-citore parteciperà alla competizione europea, che si terrà aGinevra il 7 e 8 giugno 2010 nell'ambito del "Salone Gourmet", egareggerà con gli chef selezionati da Germania, Austria, Belgio,Croazia, Danimarca, Spagna, Estonia, Islanda, Lussemburgo,Ungheria, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Slovacca, Finlandia,

Francia, Gran Bretagna, Russia, Svezia e Svizzera. Tra questi, solosette arriveranno a Lione per partecipare al concorso mondiale nelgennaio del 2011.

CONCORSO - Saranno due giorni estremamente intensi, neiquali otto chef alla volta interpreteranno al meglio i due temi culi-nari della kermesse: halibut bianco per il pesce e vitello svizzeroper la carne. Ci sarà quindi una vera e propria ricerca per la cop-pia di ricette perfetta. I sedici candidati, supportati da un assi-stente e da un allenatore, dovranno dare il meglio di loro stessisotto lo sguardo vigile della giuria. Incitato dal calore e dal tifo diuna platea di 300 supporter, ogni cuoco si cimenterà nella prepa-razione di 14 piatti di pesce, identici tra loro, e altrettanti di carne.Alla manifestazione saranno anche presenti i ragazzi degli istitutialberghieri di San Pellegrino e Nembro: le due scuole, infatti,hanno aderito all'iniziativa "Adotta un candidato" e ciascuna clas-se sarà abbinata ad uno dei sedici chef in gara. Ai giovani saràaffidato il compito di sostenere il proprio favorito e, in caso pas-sasse le selezioni, di accompagnarlo a Ginevra.

MODALITA' - Le giornate saranno scandite dai ritmi incalzantidella gara: alle 9 inizierà la prova del primo degli otto chef (scelto

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per sorteggio), che avrà il compito d'inaugurare i fornelliitaliani del Bocuse d'Or. Gli altri sette chef occuperanno lepostazioni di cucina, entrando in competizione a distanza didieci minuti l'uno dall'altro. Dopo 5 ore, il primo candidatopresenterà alla giuria il risultato del lavoro, mostrandoprima i piatti di pesce e, a distanza di 35 minuti, quelli dicarne. Ad intervalli di 10 minuti seguiranno i defilèe deglialtri sette candidati. La giuria assegnerà all'interpretazionedei temi una valutazione massima di 60 punti, 40 per ilgusto e 20 per la presentazione. La proclamazione del vin-citore, infine, avverrà martedì 16 marzo alle 18, a chiusuradella manifestazione. Ai primi tre classificati saranno rico-nosciuti i seguenti premi: 6mila, 2500 e 1500 euro. Inoltre,la "Accademia del Gusto" e la "Accadèmie de Laurèats duBocuse d'Or" assegneranno un premio al miglior commis.

GIURIA - La giuria che selezionerà i candidati sarà com-posta, forse per la prima volta nello scenario della com-petizione, da 24 nomi del gotha della ristorazione italia-na. Ci sarà anche il presidente della "Accadèmie deLaurèats du Bocuse d'Or", Michel Roth, del "Ritz" diParigi. In ogni caso, saranno i migliori chef d'Italia a deci-dere le sorti tricolori del Bocuse d'Or: presidente d'onoredelle selezioni nostrane sarà Alfonso Iaccarino, chefdel Relais "Don Alfonso" a Sant'Agata dei due Golfi, di

Napoli. I fratelli bergamaschi Chicco e Bobo Cerea, del"Ristorante da Vittorio: La Cantalupa" di Brusaporto, pre-siederanno le due giurie per il tema di pesce e per quellodi carne. Comporranno la giuria Sergio Mei del "FourSeason" di Milano, Norbert Niederkoflder del "St-Hubertus" a San Cassiano (Bolzano), Gennaro Espositodel "Torre del Saracino" a Vico Equense (Napoli), AntonioCannavacciuolo del "Villa Crespi" di Orta San Giulio(Novara), Moreno Cedroni della "Madonnina delPescatore" di Marzocca (Ancona), Giovanni Santini delristorante "Dal Pescatore" a Canneto sull'Oglio (Mantova),Andrea Berton del "Trussardi" alla Scala di Milano, PinoCuttaia de "La Madia" di Licata (Agrigento), MassimoBottura de "L'Osteria Francescana" di Modena, DavidePalluca "All'Enoteca" di Canale (Cuneo), Andrea Sarride "L'Agrodolce" di Imperia, Emanuele Scarello de"Agli Amici dal 1887" di Udine, Antonella Ricci di "AlFornello da Ricci" a Ceglie Massapica (Brindisi),Alessandro Breda di "Bellius" a Oderzo (Treviso), IlarioVinciguerra dell'omonimo ristorante di GalliateLombardo (Varese), Aurora Mazzucchelli del "Marconi"di Sasso Marconi (Bologna), Matteo Vigotti delNovecento di Meina (Novara), Paolo Masieri di "Paolo eBarbara" a Sanremo (Imperia) e Alfonso Caputo della"Taverna del Capitano" di Massa Lubrense, a Napoli.

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"Emblema della sicurezza alimentare e della quali-tà". Luca Zaia, ministro delle Politiche AgricoleAlimentari ha salutato così il salumificio FratelliBeretta nello corso della sua visita allo stabili-

mento bergamasco di Medolago. Accompagnato dal vicepresiden-te della Camera Maurizio Lupi, il ministro ha messo in luce le pecu-liarità di una tra le prime aziende del settore agroalimentare italia-no. "La Beretta non rappresenta solo una grande realtà per numerie fatturato - ha detto il ministro -. Il rapporto tra i fratelli Beretta e ilavoratori è un leit motiv, il segreto di molti territori simili a questo.Il fatto che le maestranze vivano e operino in azienda come se fosseroloro è un differenziale non da poco. Possiamo ritenerli veri e proprifenomeni imprenditoriali". L'azienda è stata fondata a Barzanò nel1812 e oggi, con sedici stabilimenti distribuiti tra l'Italia e l'estero,è leader nel settore. Il Gruppo Beretta si colloca al terzo posto nelmercato italiano dei salumi, guida il settore dei salumi a libero ser-vizio con una quota di mercato pari al 12,5% e, infine, si colloca alsecondo posto, nei piatti pronti ricettati freschi. Di rilievo anche ilruolo giocato dall'export perchè i prodotti Beretta sono distribuiti inEuropa, Nord America, Medio Oriente, Asia. In provincia, lo stabili-mento Beretta di Medolago è fra i più tecnologicamente avanzati inEuropa, produce cotti, i wurstel Wüber e per l'ammodernamentotecnologico negli ultimi quattro anni sono stati investiti 42 milioni dieuro. Maurizio Lupi, vicepresidente della camera, si è soffermatosu due aspetti: radicamento territoriale e innovazione. "Il successodi molte imprese italiane è il legame consolidato con un territorio.La forza del nostro Paese è raccolta attorno all'idea di persone che

si rendono protagoniste di sfide imprenditoriali uniche nel lorogenere, che creano posti di lavoro. La famiglia Beretta è l'emblemadi questa Italia. Sei generazioni che hanno coltivato rapporti territo-riali, ma soprattutto umani, in una sfida quotidiana: la qualità di pro-dotti che ogni giorno arrivano sulle tavole di tutto il mondo". L'altrotema è l'individuazione e il packaging di nuovi prodotti alimentari,destinato a ricoprire un ruolo crescente nelle scelte del consumato-re moderno. "Muoversi per tempo nella giusta direzione, - ha conti-nuato il vicepresidente della Camera - interpretando i cambiamen-ti normativi ed i nuovi comportamenti dei consumatori è stata l'al-tra arma vincente del gruppo Beretta. Rispetto alle altre impresecoinvolte nel settore ha costituito un notevole vantaggio in terminidi competitività". In altre parole: ricerca, capacità di innovarsi e rico-noscimento dei nuovi bisogni del consumatore. Proprio in tema diinvestimenti è dello scorso autunno la decisione di puntare su nuoviprodotti. A Medolago è iniziata la produzione di spalmabili: cremadi prosciutto cotto con ricotta fresca o con olive verdi, che sul mer-cato si trovano raccolte nel marchio "zero 24 Beretta". "A Medolago- ha ricordato Vittore Beretta, presidente dell'omonimo salumifi-cio - ci siamo insediati nel 1976. L'avventura della nostra famigliainiziata a Barzanò, nella Brianza, richiedeva nuovi spazi e nuovi ter-ritori per poter crescere e così siamo venuti in provincia di Bergamoalla ricerca di un insediamento che potesse assecondare le nostrescelte imprenditoriali. Dopo aver ricevuto la concessione edilizia, dilì a pochi giorni, c'è stata la posa della prima e la promessa di pro-durre i primi insaccati entro la fine dell'anno. Era il 19 marzo del1976. Sei mesi dopo, esattamente, il 19 settembre produciamo i

Da Medolago alla conquista di una "buona fetta" di mercato

Visita di Luca Zaia - ministro dell’Agricoltura - al salumificio bergamasco dei Fratelli Beretta che ha definito "un gioiello dell'agroalimentare italiano". Al gruppo fanno capo 16 stabilimenti,1.050 dipendenti e un fatturato consolidato di 512 milioni di euro

GENERAZIONI DI IMPRENDITORI

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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Da sinistra LUUCCAA ZAAIIAA

E VIITTTTOORREE BEERREETTTTAA

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primi Wuber nell’allora unico stabilimento italiano dedicato esclusiva-mente ai Wurstel". Diciannove erano, allora, i dipendenti. Oggi, aMedolago, su una superficie di terreno di 140 mila metri di cui 40 milametri sono occupati da capannoni attrezzati, vi lavorano 320 personeper il 40% donne. Nel 2009 sono stati prodotti ogni giorno 70 mila ton-nellate di salsicciotti, con punte di 100 mila tonnellate nella stagioneestiva. La realizzazione del nuovo stabilimento, si parla del 2006 - 2007,ha permesso al gruppo di concentrare l'intera produzione del prosciut-to cotto nella bergamasca. Ogni settimana i prosciutti trattati sono 20mila e annualmente i precotti toccano le 900 mila unità. "L'intero ciclodi produzione si completerà l'anno prossimo con il trasloco aMedolago. Lo stabilimento di Trezzo, dal punto di vista logistico, lamen-ta una carenza di spazi e l'ultima fase della lavorazione, il taglio, verrà

Lo stabilimento di Medolago, inaugurato nel settembre del 1976,conta oggi 320 dipendenti, produce 20 mila tonnellate di prosciutti e 90 mila tonnellate di precotto l'anno

MAAUURRIIZZIIOO LUUPPII

Alcuni dipendentidello stabilimento di Medolago

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trasferito qui". Proprio come per i loro insaccati il presidente haricordato, inoltre, gli ingredienti del successo professionale diun'azienda presente sul mercato da sei generazioni."I motivi chehanno portato a questi risultati sono molto semplici: un fortecarattere aziendale e imprenditori decisi, coraggiosi e capaci. E'fondamentale interloquire con amministrazioni pubbliche lungi-miranti, che diano fiducia a questi imprenditori e che decidanovelocemente. Ma è indispensabile, soprattutto, affiancarsi dellemaestranze preparate, di buona volontà e cariche d'entusiasmo.Dopo di che i miracoli si fanno". Attualmente l'intero gruppoconta 1047 dipendenti, 140 addetti alla vendita e 16 stabilimen-ti produttivi. Tredici sono in Italia situati nei luoghi tipici dop e igpper produrre direttamente, "sul posto" i salumi italiani, due sonodislocati negli Stati Uniti e uno in Cina dove è stata siglata unajoin venture con uno tra i principali produttori locali. Il gruppo èpresente sul mercato con 4 marchi: "F.lli Beretta 1812" che pro-duce ed esporta tutta la gamma della salumeria italiana,"Wuber" per la produzione di Würstel e prodotti cotti, la"Zero24"per gli spuntini e le merende salate e "Viva la mammaBeretta" per la realizzazione e il confezionamento di piatti prontifreschi. Nel 2009 sono state prodotte 82 mila tonnellate di salu-mi e insaccati freschi, l'80% sono a libero servizio e il 20% apezzi interi affettati, poi, dalla distribuzione. Distribuiti in 55paesi, il fatturato consolidato dello scorso anno è stato di 512milioni di euro di cui 110 milioni rappresentano la quota di export,

pari al 22%. Per gli obiettivi futuri "punteremo - ha conclusoVittore Beretta - su prodotti a libero servizio che rappresentanopiù del 75% del fatturato ed è nostra intenzione estendere losviluppo di quelli Dop e Igp della salumeria italiana. Rispettoall'estero, in particolar modo alla Cina, da quattro anni siamo aNanchino confortati dai numeri. Forti dei risultati ottenuti inten-diamo stabilirci, con un nuovo insediamento produttivo più gran-de, ad una quarantina di chilometri rispetto all'attuale. I proble-mi di trasporto ci hanno convinto dell'opportunità di ampliarel'attività all'estero, realizzando prodotti italiani disponendo dellamateria prima locale. Una scelta indispensabile anche per avereuna struttura in grado di supportare i salumi - ancora pochi - chesi possono esportate. E' doveroso ricordare che fino ad una ven-tina di anni fa l'Europa rappresentava l'unico mercato praticabi-le. Nella stessa America si poteva esportare solo il Parma. Lastessa cosa sta accadendo in Cina dove il Parma dovrebbe fareda apripista ad altri prodotti come il prosciutto cotto e la morta-della. E' una strada ancora da percorrere. La prossima partita dagiocare, tuttavia, per il mercato estero è rappresentatodall'Australia". Le campagne pubblicitarie nazionali e le strate-gie internazionali accompagnano un gruppo che ha mantenuto,per sei generazioni, una fisionomia familiare. Il Cda, infatti, èformato dal presidente Vittore, dal figlio Lorenzo e dai tre figli diGiuseppe - fratello di Vittore - scomparso qualche anno fa:Alberto (amministratore delegato) Mario e Giorgio.

Il polo produttivobergamasco,

tra i più tecnologicamente

avanzati d'Europa, produce cotti

e i wurstel Wüber e negli ultimi quattro anni,

per l'ammoderna-mento dello stabili-

mento sono statiinvestiti 42 milioni

di euro

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La guerra agli Ogm e il panino McItaly distribuito daMcDonald, la tracciabilità in etichetta e la tutela diDop e Igp, i rapporti tra piccoli produttori e grande dis-tribuzione alimentare e, infine, "Adottare la terra per

non morire di fame": il primo libro del ministro dell'agricoltu-ra. Sono i temi che Luca Zaia ha toccato a margine della visi-ta allo stabilimento dei Fratelli Beretta di Medolago.

Ogm (Organismi geneticamente modificati). "Sono sem-pre stato contro gli Ogm e continuo ad esserlo. Non solo dovesi coltivano gli Ogm gli agricoltori non guadagnano di più, malo stesso mondo scientifico è spaccato a metà e continua adinterrogarsi se siano innocui o meno. Ricordo che la Germanianell'aprile scorso ha sospeso un tipo di mais perchè avevadato problemi alle cavie di laboratorio. Dove si vendono i cibiOgm - vedi la Gran Bretagna - i poveri acquistano i prodottiOgm mentre i ricchi gli organic fruit, i prodotti biologici.Coltivare Ogm significa consegnare il grande patrimonio del-l'agricoltura, ovvero il seme, alle grandi multinazionali".

Ogm/2. "Le argomentazioni a favore sono semplici: la prima èquella in base alla quale l'agricoltura italiana ci guadagneràdi più. Ma l'esperienza internazionale ci dice che dove si pian-

tano e si coltivano Ogm, in realtà, questo non avviene. Non sipuò pensare di far fronte ai costi di un cinese che è pagato 5euro al giorno, o di un indiano che è pagato 3 euro al giornoutilizzando gli organismi geneticamente modificati. Questesono bugie. La verità è un'altra: la vera sfida per la nostra eco-nomia agricola è quella della tracciabilità e dell'origine. Valea dire, dare un nome e un cognome alle produzioni.''

Ricorso. " Gli Ogm fanno perdere identità all'agricoltura epresenterò ricorso contro la sentenza del Consiglio diStato che dispone la coltivazione di Ogm in Italia (il suoministero farà ricorso per Cassazione contro la recentesentenza del Consiglio di Stato che ha aperto alle coltiva-zioni transgeniche anche in Italia). Rispettiamo la senten-za del Consiglio di Stato, ma ricorreremo in tutte le sedi.Faremo opposizione perchè siamo convinti di rappresenta-re fino in fondo il volere dei cittadini. E tre cittadini suquattro, in Italia, non vogliono gli Ogm".

Tracciabilità. "La continua innovazione e la qualità contrad-distinguono i prodotti agroalimentari del nostro Paese, glistessi elementi distintivi del Salumificio Beretta. In Italia cisono 182 prodotti Dop e Igp che vanno tutelati. Con l'appro-

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IPSE DIXIT

Il ministro delle politiche agricole e forestali a ruota libera su Ogm e tracciabilità, Made in Italy e Mc Italy, Dop e Igp. L'appuntamentoè in libreria, esce il suo primo libro "Adottiamo la terra" sottotitolo"per non morire di fame"

Luca Zaia alla guerra degli Ogm

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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con le autorità locali

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vazione della legge termina la nostra battaglia sullatracciabilità dei prodotti, con l'indicazione dell'origineobbligatoria in etichetta. Il consumatore deve conosceresempre la provenienza dei prodotti che consuma.Beretta detiene tra i più alti numeri di prodotti certifica-ti confezionati, che esporta in tutto il mondo, facendofare "bella figura" al Made in Italy. Il consumatore deveconoscere sempre la provenienza dei prodotti e nessunosi deve dimenticare che oggi in Italia produciamo 11,5milioni di litri di latte e ne importiamo 8 milioni senzaalcuna tracciabilità, così come produciamo 14 milioni dicosce di suino e ne importiamo 54 milioni".

UE. "La qualità italiana è poco difesa sul mercato per-chè viviamo in un Europa che ci vieta di fare questo.Invito il commissario all'agricoltura dell'Unione euro-pea - Dacian Ciolos - a scendere in campo sul frontedell'etichetta obbligatoria di origine. Chiedo al nuovocommissario europeo se intende stare dalla parte del-l'agricoltura di qualità o se sceglie quella del mercatolibero, senza etichettature, dove gli Ogm sono unacostante di vita".

DOP. "L'Italia ha superato la Francia per numero di cer-tificazioni di qualità e vanta ben 31 formaggi Dop, il20% di tutti quelli a denominazione di origine registratinell'Unione Europea. I formaggi Dop italiani sono 31,contro i 42 della Francia ma il valore alla produzione èmaggiore nel nostro Paese. La vera concorrenza possia-mo farla vendendo il brand delMade in Italy, la nostra territo-rialità. Dentro non c'è solo l'in-saccato ma un territorio, unacultura. Dietro ad ogni prodottotipico c'è la storia di una comu-nità. E' assolutamente necessa-rio approvare una legge chetuteli i consumatori contro lefrodi alimentari, la strada dapercorrere è una cultura territo-riale che passa attraverso idisciplinari di produzione".

GDA. "Nei rapporti con la gran-de distribuzione alimentare biso-

gna ricordare che i grandi numeri si fanno passandoattraverso il canale della distribuzione organizzata, lìpassa il 75% dell'agricoltura italiana. E' auspicabile,invece, applicare il modello francese perché paga-menti a 150 giorni significa mettere in ginocchio i pic-coli produttori. Bisogna adottare una risoluzionenazionale che stabilisca il termine di 30 giorni per ilpagamento ai produttori".

Mc Italy (il panino made in Italy venduto da McDonalds). "Il panino Mc Italy si inserisce nella volontàdi difendere il paniere del made in Italy. La linea McItalyha registrato il 15 per cento del totale delle vendite gior-naliere di McDonald's. Parliamo di circa centomila pani-ni consumati. Un risultato che va al di là dei nostri pro-nostici e premia il lavoro degli agricoltori e le nostreeccellenze agroalimentari. I 600.000 italiani che ognigiorno entrano nel McDonald's potranno accostarsi,finalmente, alla cultura identitaria dei nostri prodotti".

Libro. "A Marzo uscirà il mio primo libro che si intito-lerà "Adottiamo la terra", sottotitolo "per non morire difame". E' il punto di vista personale sulle questioni percui mi batto quotidianamente, primo fra tutti, gli Ogm.Volevo parlare del futuro dell'agricoltura, dello sprecoinsopportabile di cibo che l'Occidente ha ogni giornosulla coscienza, del prezzo che siamo disposti a pagareperché, dietro a quello che mangiamo, ci sia ancora uncontadino in carne e ossa anziché un laboratorio".

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Il made in Italy è una prioritàtutta bergamasca

Da un'indagine presentata a Monza risulta che, da una parte, le impreseorobiche spendono 200 milioni di euro per il "Made in Bergamo"

ma dall'altra - a causa della contraffazione - accusano 900 milioni di euro di perdite economiche

VU' CUNPRA'

Le imprese bergamasche investono quasi 200 milioni dieuro in innovazione con la registrazione di invenzioni,marchi e brevetti. E’ quanto emerso dall'indagine"Oltre il Made in Italy", pre-

sentata in un convegno a Monza, cheattribuisce un valore di oltre 1,5miliardi di euro all'intera Lombardia edi oltre 7,5 miliardi di euro all'interoPaese. Dati che sono stati portatiall'attenzione dei ministri delloSviluppo economico, Claudio Scajola,e delle Politiche comunitarie, AndreaRonchi dai deputati leghisti GiacomoStucchi, Ettore Pirovano, NunzianteConsiglio e Pierguido Vanalli. Hannorivolto un'interrogazione per solleci-tarli ad adottare misure più stringentiper la tutela dei prodotti nazionalidalla concorrenza sleale in modo dafavorire la ripresa economica e pro-duttiva nel nostro Paese. Anche allaluce delle ingenti perdite per leimprese italiane, e in particolare dellaprovincia di Bergamo, a causa delleimitazioni illecite di prodotti. Da cosa deriva l'allarme? Dalrischio di imitazioni illecite, che, secondo le stime dell'indagi-

ne, costano alle imprese italiane quasi 50 miliardi di euroall'anno: in Lombardia in particolare le perdite economiche cau-sate dalla contraffazione sono stimate in quasi 10 miliardi di

euro, distribuiti per lo più tra le impre-se milanesi (oltre 3 miliardi di euro),bresciane (oltre 1,5 miliardi di euro),bergamasche (quasi 900 milioni dieuro) e varesotte (oltre 800 milioni).Inoltre, dal 99,1% del campione distudio emerge che la difesa del Madein Italy è considerata una prioritàdalla quasi totalità degli imprenditoribergamaschi e tra gli strumenti didifesa indicati sono chieste azionimirate quali la tracciabilità (76,9%),maggiori controlli (46,3%) e, in misu-ra inferiore, l'etichetta obbligatoria(30,6%). Riguardo alla tracciabilitàdei prodotti, in particolare, fra gliimprenditori del campione esaminatoprevale chi ritiene che dovrebbeessere obbligatoria e non solo volon-taria mentre il 96,3% dei bergama-schi sentiti nell'indagine è convinto

che il Made in Italy deve essere rigoroso, prevedendo sial'ideazione, sia il confezionamento del prodotto in Italia.

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Accordo alla VemecCig per 25 dipendenti

Dopo le dimissioni volontarie di 35 lavoratori sui 60 esuberi annunciati nel luglio scorso, per le altre persone coinvolte arriva

la copertura in deroga fino ad aprile con possibilità di proroga al marzo 2011

CRISI (MECCANICA) DI PRECISIONE

E'arrivata una risposta alla precarietà dei 65 esube-ri cronici della Vemec. I lavoratori, che da alcunimesi stanno vivendo una difficile situazione di pre-carietà occupazionale, rischiavano conseguenze

pesantissime per l'esaurirsi della cassa integrazione. Nellatrattativa, che ha rischiato più volte di arenarsi, ha presoparte anche Giorgio Fornoni - sindaco, giornalista e commer-cialista - prima di arrivare all'accordo tra Fim Fiom e l'azien-da, che sviluppava gran parte del fatturato nel settore criticodel meccanotessile. La dismissione di alcune attività e l'ag-gravarsi dei mercati (Promatech) a cui Vemec si rivolgeva,avevano fatto percorrere all'azienda un lungo periodo di crisiaccompagnato con l'applicazione di ammortizzatori sociali. Inquesta fase sono state risolte positivamente, attraversodimissioni volontarie e ricollocamenti in azienda, le posizionidi 35 dei 60 esuberi dichiarati a luglio dell'anno scorso. Lerigidità aziendali nell'applicareulteriori ammortizzatori socialiavevano messo in tensione lepersone coinvolte nella crisima la reciproca volontà di tro-vare soluzioni, unite a unatimida ripresa degli ordinativi,hanno permesso di sottoscrive-

re un accordo di Cig in deroga che permetterà a 25 lavora-tori di avere una copertura fino al 3 aprile, ma già sono stategettate le basi per arrivare a breve a un accordo di altriammortizzatori sociali che permettano di avere una copertu-ra fino al marzo 2011. La situazione della Vemec è vissutacon attenzione nella comunità di Ardesio, comunità che sisarebbe assunta il peso maggiore della crisi occupazionale."E' stato un percorso lento e tortuoso - ha detto GiancarloCarminati della Fim Cisl - la situazione di crisi non ha per-messo grandi spazi di manovra e come è noto, parlare disoluzioni positive in questi ambiti significa comunque par-lare di sacrifici. La nostra precisa volontà di portare solu-zioni a problemi che da industriali si stavano trasformandoin sociali, ci ha permesso però di condividere con l'aziendaun accordo che soddisfa le richieste dei lavoratori coinvol-ti, i quali puntavano a ottenere la maggior tutela possibile".

Lo stabilimento Vemec

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Polvere di stelleper la Pontenossa Spa

Con 15 milioni di euro di capitale sociale, 26 milioni di fatturato nel 2008, 110 dipendenti e 3 milioni di investimenti nel 2009 l'azienda della Val Seriana, che tratta le polveri di scarto delle acciaierie, riscatta un intero territorio

RICICLAGGIO&INVESTIMENTI

Ci sono aziende che vanno "in fumo" senza perforza fallire. Un gioco di parole, un controsen-so, per raccontare il caso della PontenossaSpa. L 'azienda del la media Val Seriana,

infatti, è tra i pochi operatori nazionali che - tecni-camente - si occupano del recupero e del trattamen-to dei metalli presenti nei residui delle polveri,negli scarti derivanti dalla produzionedi acciaio lavorato negli impianti side-rurgici. In altre parole, dei cosiddettifumi delle acciaierie. Le stesse polve-ri che per quest'ultime costituiscono

un problema rappresentano, invece, la fortuna del-l'azienda posta all'imbocco della Val Del Riso. Gliscarti provenienti dagli impianti siderurgici e raccol-ti negli impianti di depolverazione fumi, infatti, puressendo catalogate come rifiuto pericoloso, hannoancora un valore intrinseco di mercato, dovuto alloro contenuto residuo di Ferro, Zinco e Piombo. Nel

La nota positiva dell'azienda di Ponte

Nossa, partecipata da un pool di imprenditori,

è rappresentato dal 10%del capitale in mano

ai dipendenti

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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tempo sono stati studiati innumerevoli modi pertrattare queste polveri, per recuperarne il loro valo-re in termini di prodotti vendibili - Zn, Fe, Pb etc. - eminimizzare, così, l ' impatto economico della messaa discarica. L'altra nota positiva dell'azienda diPonte Nossa, partecipata da un pool di imprenditori,è rappresentato dal 10% del capitale in mano aidipendenti. Inoltre, non ha mai spento imacchinari e non ha dovuto ricorrerealla cassa integrazione. Se poi si consi-dera il periodo particolarmente negati-vo, con un calo assoluto dei volumi

registrato dal comparto metalmeccanico, quel lodella Pontenossa è un risultato da incorniciare, chepermette alla società di proseguire senza traumi ilsuo percorso di consolidamento industriale. Con 15milioni di euro di capitale sociale, 26 milioni di eurodi fatturato nel 2008, 110 dipendenti e 3 milioni dieuro di investimenti nel 2009 l'azienda della Val

L'azienda posta all'imbocco della

Val Del Riso, nel 2009, non ha mai spento

i macchinari e non ha dovuto ricorrere

alla cassa integrazione

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Pontenossa spa

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Seriana riscatta un intero territorio messo in ginoc-chio da un comparto, quello tessile, che ha smarritonella polvere (questa volta della crisi) il bandolodella matassa. Nel dettaglio, rispetto al bilancio2008, chiuso con 26 milioni di fatturato, le anticipa-zioni provvisorie indicano una leggera crescita perl'esercizio appena concluso. L'azienda, che aveva l'u-nico concorrente - cessato - a Portovesme inSardegna, opera oggi aff iancando le maggioriacciaierie del Nord, in particolare a Brescia, trasfor-mando i fumi e ricommerciandoli sotto forma di ossi-do Waelz, elemento alla base del riciclo di metallicome lo Zinco. "In una fase in cui molti competitorshanno fermato gli stabilimenti per l'oggettiva diffi-coltà di vendita dell'ossido Waelz - ha dichiarato ilpresidente Felice Colombo - noi ci assumiamo laresponsabilità di una scelta coraggiosa, votata almantenimento della piena capacità produttiva eoccupazionale, continuando a trattare il materialeproveniente dagli impianti nostri associati e stoccan-

do il prodotto finito". Un impegno che si è tradotto,in termini occupazionali, nella piena operatività ditutti e 110 gli addetti (tra diretti e indiretti), senzaalcun ricorso a misure di mobilità o cassa integrazio-ne, e che la lenta ripresa dei mercati consentirà dirafforzare attraverso la graduale commercializzazio-ne di tutte le eccedenze. L'azionariato della Spavede la presenza di alcuni dei maggiori gruppi side-rurgici italiani, come Valsabbia Lux, Simet, Cogefin eFelice Colombo; il 10% del capitale in mano ai lavo-ratori è invece detenuto tramite il veicolo Val delRiso Spa. L'anno orribile dell'economia mondiale,infine, non ha contagiato lo stabilimento della mediaVal Seriana che, al contrario, proprio nel 2009 hainvestito 3 milioni di euro destinati, soprattutto, a unnuovo impianto di cristallizzazione, impiegato per ladepurazione delle acque, imboccando l' unica stradapossibile - investire in nuove tecnologie - perché lapolvere (questa volta degli acari) non si depositianche sui loro macchinari.

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Per onorare le imposte se ne andranno quattro ore di lavoro, per una media di 228 minuti, al giorno. Il motivo? La pressione fiscale supera il 47%

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San Lanfranco ci libererà dalle tasse

"Lavoratoriiiiii! Lavoratori della malta! Prrrr…".Ricordate la beffarda pernacchia dell'impareggia-bile Alberto Sordi ad un gruppo di giovani operainel film "I Vitelloni", è la stessa che ronza nelle

orecchie dei contribuenti ogni volta che, annualmente, si stima-no i giorni che si dovrà faticare per pagare tasse e contributi.Ebbene, nel 2010 bergamaschi e italiani dovranno lavorare 173giorni per liberarsi dall'agognato fisco. Il "Tax freedom Day" -inglesismo che si può tradurre con giorno della liberazione -cadrà, infatti, il 23 giugno quando il calendario ricorda SanLanfranco. Nel 2009 ci si era liberati delle infauste tasse un

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giorno prima. Calcolatrice alla mano, quest'anno, peronorare le imposte se ne andranno quattro ore di lavoro,per una media di 228 minuti, algiorno. Il motivo è una pressio-ne fiscale che supera il 47%(gran parte dovuta ad una mas-siccia evasione fiscale ). E'ildato peggiore dal 2000 ad oggi.Se poi si aggiungono gli annun-ci di una riforma del fisco che,per ora, serve solo a lastricarela strada delle buone intenzionie i conti pubblici che non per-mettono nessun taglio delleimposte, di un fatto si è certi: ilfisco non ci lascerà soli pergran parte del 2010. E visto che le aspettative sono peruna minore pressione fiscale, tanto vale, allora, chiama-

re in causa non solo San Lanfranco ma una nutrita schie-ra di santi, perché per superare l'empasse governativo

servirebbe un vero e pro-prio miracolo. Nel 1990,precisamente vent'anni fa(ma sembra ne siano pas-sati cento), si poteva chiu-dere il conto con il Fiscol'8 giugno e iniziare alavorare per se stessi. Daallora è stato un conti-nuo crescendo, con qual-che inflessione talmenteleggera da essere imper-cettibile. Dal 7 giugno divent'anni fa siamo passati

al 12 giugno del 1994 e al 17 giugno del 1998. Dal 2000in poi non siamo più scesi sotto il 20 del mese e da

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FISCO IMPIETOSO

Per pagare tasse e contributi, quest'anno, bergamaschi e italianidovranno lavorare 173 giorni, in pratica sei mesi. Con una pressio-ne fiscale pari al 47%, la libertà dal Fisco arriverà il 23 giugno

Le imposte minuto per minutoLa stangataCome è cambiato negli anni il Tax Freedom day

1990

1994

1998

2000*

2002

2006

2009

2010Tot. dedicati

al fisco: 228 minuti

Rimangono per sè:252 minuti

Irpef114 minuti

Contributi44 minuti

Iva e imposte sui consumi70 minuti

Rimangonoper sè

252 minuti

7 giugno

12 giugno

17 giugno

23 giugno

20 giugno

21 giugno

22 giugno

23 giugno

*Anni bisestili

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dimenticare, in particolare, è l'ultimo decennio visto cheil Tax Freedom Day è rimasto stabile tra il 20 e il 23 giu-gno, quest'ultimo sia nel 2000 che nel 2010. Così, sesiamo abituati a festeggiare San Valentino il 14 feb-braio, patrono del "Tax freedom Day" è stato San Robertonel 1990, Sant'Onofrio nel 1994, San Gregorio Barbarigonel 1998, San Lanfranco quest'anno e nel 2000 e SanPaolino da Nola nel 2009. La stima dell'ufficio studidell'Associazione artigiani di Mestre è stata elaboratasulla figura professionale di un impiegato di buon livello,con moglie e figlio a carico, una retribuzione lorda di 44mila euro che abita in Lombardia. Non va meglio per unoperaio con uno stipendio lordo 23 mila euro l'anno per-ché, nonostante il giorno della liberazione fiscale per luiarrivi prima che per il colletto bianco, si tratta sempre del5 maggio. Anche in questo caso con ventiquattro ore diritardo rispetto al 2009. Un dato fa riflettere: nonostantenon ci siano state modifiche peggiorative del sistema tri-butario italiano la pressione fiscale è aumentata.L'ulteriore slittamento del primo giorno utile per se stes-si e la propria famiglia è dovuto alla progressività delleimposte sui redditi: la retribuzione è salita (+ 3.1% sul2009) di pari passo all'incidenza dell'Irpef. Gli aumentiperiodici in busta paga sono tassati con l'aliquota margi-nale, la più elevata (il 27% per l'operaio, il 38% per l'im-piegato) e fanno così salire anche l'aliquota media. Sipassa dal 24.3% al 24.9% per l'impiegato e dall' 11.2% al

11.9% dell'operaio. Così, in assenza di una revisionedella tassazione legata all'Irpef che tenga in considera-zione l'inflazione, che aggiorni i vari scaglioni e l'importodelle detrazioni, lo spostamento progressivo del giorno diliberazione dalle tasse assume un aspetto quanto maifisiologico e strutturale. Tutto ciò non significa che, sebergamaschi e italiani pagheranno maggiori tasse, sta-ranno peggio rispetto al 2009. Sempre secondo le stati-stiche, infatti, le retribuzioni dovrebbero salire (+ 1.5%),più dei prezzi, con un leggero aumento del reddito a dis-posizione del contribuente, al netto del prelievo fiscale.Sempre al netto, il reddito dovrebbe aumentare di 179euro l'anno per lo stipendio di un operaio (con poco più di20 mila euro lordi) e di 226 euro per quello di un impie-gato specializzato (con oltre 40 mila euro lordi). Tuttavia,senza nessuna riforma fiscale le buone notizie finisconoqui. Nonostante la boutade governativa, nella situazioneattuale il sistema delle due aliquote non solo è difficile,ma è impossibile da applicare senza aggravare ulterior-mente i conti di uno stato - cronicamente - in rosso.L'ipotesi potrebbe essere tornare alla curva 2001/2006per un Fisco meno oppressivo. Il rischio, tuttavia, è che iltaglio dell'Irpef possa essere compensato da un aumentodelle imposte sui consumi, l'Iva in particolare. Le imposteindirette, in questo caso, incidono sui bilanci familiari atal punto che per pagarle nel 2010 bisogna lavorare 53giorni. Ci sono sempre (o ci rimangono solo) i miracoli.

Nel 1990, precisamente

vent'anni fa si poteva chiudere il conto

con il Fisco l'8 giugno e iniziare lavorare per se stessi e per la propria famiglia

Nel 2010, il "Tax freedom Day"

cadrà il 23 giugno

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WORKSHOP

Dall'Asl di Bergamo nessuna intenzione sanzionatoria ma collaborazione,in vista del prossimo agosto, quando le imprese bergamasche dovrannodotarsi di un documento di valutazione sullo stress. L'indicazione è emersa nel pomeriggio di lavoro dedicato al benessere, organizzatodall'Università degli Studi di Bergamo

Era il 1936 quando Chaplin-Charlot in "Tempi Moderni",veste la tuta da operaio in una grande fabbrica metal-meccanica, la Electro Steel Corporation, e mette inmostra i primi segni dell'alienazione, della fatica psi-

cologica indotta dai gesti ripetitivi e dai ritmi disumani impo-sti dalla catena di montaggio semovente. Molto meno poesiae un taglio più surreale per "Tutta una vita davanti", pellicoladel 2008, dove Virzì con molta crudezza propone un giovanevenditore della Multiplex, Lucio 2, vittima della logica schiac-ciante del call-center. Due esempi cinematografici che riflet-tono un problema reale: lo stress. Ciascuno di noi, in variomodo l’avrà gia sperimentato, vissuto in modo diretto o indi-retto e le moltissime ricerche, fiorite negli ultimi anni, svoltesullo stress connesso alla sfera lavorativa, hanno messo inluce che questa sindrome può colpire indistintamente chiun-que: dagli operai ai professionisti compresi poliziotti, avvoca-ti, docenti e persino sacerdoti. Su questo tema e sui suoieffetti collaterali sì è concentrato lo workshop organizzatodall'Università degli Studi di Bergamo dal titolo "Dallo stresslavorativo al benessere organizzativo", che si è tenuto lo scor-

so 4 febbraio nella sede di Via Caniana. "I temi del benes-sere - ha detto Giuseppe Delmestri, direttore SdM Schoolof Management, nell'aprire il pomeriggio di lavori - e dellemotivazioni sono stati centrali per gli studi di managemente di organizzazione aziendale". Nella storia della letteratu-ra economica "da quando esiste il discorso manageriale eorganizzativo (140 anni) si riscontra un certo pendolarismotra un approccio razionale, basato sui numeri, sui processi,e un orientamento legato alle motivazioni, alle persone".Due gli autori che all'inizio degli anni 90, l'americano Barleye il sociologo israeliano Kunda, suggerirono per il discorsomanageriale una lettura "a pendolo" tra una retorica razio-nalizzante e una discorso valoriale. "Ebbene, questo pendo-larismo è legato ai momenti di espansione e recessione deicicli economici. Nei casi di espansione prevale il discorso ditipo razionale per cui bisogna estrarre il massimo dallerisorse a disposizione. Nelle fasi di decrescita economica -come quella che stiamo vivendo oggi - si punta a far emer-gere le potenzialità nascoste, inespresse dei propri dipen-denti", per cui la retorica attuale dovrebbe enfatizzare gli

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

Approccio zen per lo stress da lavoro correlato

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aspetti valoriali. Infatti, "nella principale rivista di manage-ment internazionale - "Sloan Mangement Review" - le paro-le che tornano con più frequenza sono comunità, cultura einnovazione" e, di riflesso, si avverte l'urgenza di "tornaread avere fiducia". Nei luoghi di lavoro bisogna ingaggiare lepersone e motivarle. Il pendolo attuale è diretto verso ilbenessere, tuttavia, darne una definizione non è semplice.

Il benessere organizzativo. Riduttivo e semplicistico trat-tare il benessere, e di riflesso lo stress, alla pari di un feno-meno puramente numerico od una banale equazione: tantolavoro tanto stress, poco lavoro poco stress. La cronaca lavo-rativa di questi mesi e il drammatico caso del ragazzo di 36anni che si è dato fuoco a Brembate, testimoniano come iltema sia un argomento delicato, come l'assenza di lavoro o unsurplus possa essere motivo di fortissimo disagio esistenzia-le. Costante, rimane sempre lo sforzo di tradurre questi aspet-ti nel vissuto personale di ogni lavoratore. "E' una parola enfa-tica, dilatata e importante - ha rimarcato Claudio Cortese,docente di Psicologia del lavoro all' Università di Torino -, con

un significato che investe l'ambito biologico, psicologico esociale. E' un termine comune. Se digitiamo su Google:benessere, troviamo 12 milioni di rimandi mentre per felicitàsolo 7 milioni. Questo la dice lunga sul suo indice di popolari-tà. Anche in inglese la proporzione è uguale: 103 milioni con-tro 60 milioni. E' addirittura più popolare di denaro con 5milioni e 600 mila, di ricchezza con 2 milioni e 600 mila e dispirito con 9 milioni e 400 mila". L'altro aspetto è legato alleforti aspettative che il benessere si porta appresso. "Oggi, piùche in passato, ci aspettiamo di stare bene e possibilmentesubito. In una recente ricerca scandinava si è visto come glianziani di un'azienda, quando devono descrivere la propriaesperienza lavorativa ai neo-assunti tendano a non usareparole come: fatica, sacrificio, rischio e attesa", segno cheanche il linguaggio si è uniformato alle attese contempora-nee. Il termine, poi, nasconde in sé un ossimoro: "per un versodal suo legame con il lavoro scaturisce l'obbligo a fare, a pro-durre, che di conseguenza sollecita domande del tipo: Saròcapace? Rispetterò i tempi? Viene percepito, quindi, con unacerta ansietà e, dall'altra, lo stress si concretizza quando la

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richiesta che ricevo in ambito lavorativo supera, eccede la miacapacità di controllare la situazione". Oltre ad un lato del benes-sere lavorativo, che riguarda semplicemente il fare, ve n'è unodi natura relazionale che comprende lo stare con gli altri e inve-ste l'ambito relazionale, per cui "non dobbiamo immaginarci -ha detto Claudio Cortese a conclusione del suo intervento - ilbenessere come uno stato raggiungibile per tutti e per sempre.Nell' organizzazione è importante costruire alcune condizioniper cui, di tanto in tanto, le persone possano vivere esperienzedi benessere. Il paragone può essere con l'idea di felicità e lapossibilità, ogni tanto, di sentirmi davvero bene. Felicità noncome un monolite da conquistare ma come una ricerca conti-nua, certi solo del fatto che ogni tanto si arriva a star bene".

Il progetto pilota. Durante il pomeriggio è stato presentatoanche un piano di ricerca e i primi risultati di una sperimentazio-ne legata all'organizzazione aziendale di imprese che operano sulterritorio bergamasco. "Sono state cinque le imprese pilota coin-volte - ha Matteo Togni, Docente di Psicologia dell'organizzazio-ne, Università di Bergamo -. Il comitato di direzione dellaBoehringer Ingelheim che attraverso l'autoanalisi ha sperimenta-to una buona e ampia visione di gruppo. Questionari sono statisottoposti anche al comitato di direzione della Sessa Marine, alteam RSPP della Brembo, alla prima linea dellaFoppapedretti e, infine, alle caposala dell'HumanitasGavazzeni". Tutte le realtà hanno intrapreso un percorsocondiviso per mettere in luce i loro punti di forza. Inoltrequesta pratica ha permesso di riconoscere e dare unnome a problemi, malesseri comuni e "vi assicuro, sequalcuno deve fare un training sullo stress, consiglio diaffiancare una caposala che quotidianamente devonosopportare dottori, pazienti e parenti". Le esperienzediverse ha messo in luce aspetti comuni. Prima di tuttoil benessere non si può ridurre solo ad una contrapposi-zione allo stress, le due variabili sono indipendenti l'unadall'altra. La normalità è considerare l'alternanza fraperiodi di benessere e momenti di malessere che, nonper forza, devono sfociare in situazioni di disadattamen-to. Inoltre c'è un aspetto del benessere, ineliminabile,legata alla professione che si svolge. Infine l'aspettorelazionale gioca un ruolo fondamentale "perché quan-do ci si sente parte di un gruppo - ha concluso MatteoTogni - si possono sostenere carichi di lavoro significati-vi senza sentirsi fuori posto o incapaci di rispondere alleaspettative circostanti". Per cui, il binomio stress-benes-sere più che ad una dinamica da eliminare una voltaper tutte, è da considerare un conflitto ineliminabile,connaturato alle dinamiche proprie di qualsiasi lavoro.

La prossima scadenza. Il problema della valutazionedello stress lavoro-correlato nel luogo di lavoro apparesempre più nella sua complessità man mano che si avvi-cina il termine del prossimo primo agosto, data entro la

quale sarà necessario valutare tale fattore di rischio in tutti i luo-ghi di lavoro. La valutazione dovrà quindi procedere non già all'in-dividuazione diretta delle evidenze, ma ad una valutazione indi-retta attraverso l'utilizzo di alcuni indicatori suggeriti sia dall'ac-cordo europeo dell'8 ottobre 2004 sia dagli indirizzi generali dellaRegione Lombardia del 10 dicembre 2009. La scadenza è stata alcentro della tavola rotonda finale a cui hanno preso parte ErcoleGalizzi - Vice-Presidente Confindustria Bergamo, AmerigoCortinovis - rappresentanza Cgil Cisl Uil; Roberto Testa - DirettoreGenerale ASL di Bergamo, Giovanni Mosconi - Direttore UnitàOperativa Medicina del Lavoro OORR di Bergamo; Maria AureliaLavore - Direttore INAIL di Bergamo e Raffaele La tocca -Coordinatore Laboratorio Regione Lombardia "Stress e lavoro".Dall'alternarsi di posizioni e di interventi, l'indicazione finaleemersa - valida per tutte le imprese per territorio - è la neces-sità di adoperarsi perché all'interno di ogni ambito lavorativovenga (almeno) affrontato il discorso. Tutti gli enti preposti alcontrollo, per rispondere diffuso timore aziendale di incorre-re in sanzioni, inizialmente eviteranno un atteggiamento san-zionatorio ma valuteranno se all'interno di ogni ambito lavo-rativo sono state adottate pratiche virtuose di sensibilizza-zione. Rischio non remoto è che la stessa valutazione dellostress diventi per l'imprenditore un'ulteriore motivo di stress.

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Imprese bergamasche alla prova dello "stressometro"

Da agosto tutte le imprese dovranno dotarsi del documento di valutazione dello stress da lavoro correlato Giovanni Mosconi, direttore UO Medicina

del Lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo analizza il tema alla luce dei recenti obblighi di legge

MEDICINA&PSICOLOGIA

Apartire dal prossimo agosto tutte le imprese dovranno inserire, obbligato-riamente, nel documento valutazione rischi - il cosiddetto DVR - anche lavalutazione dello stress . Se la data è certa (a meno di proroghe dell'ulti-ma ora) così come l'obbligo di legge, la stima del rischio è piuttosto com-

plessa. Mentre, infatti, la valutazione dei rischi "tecnici" (chimici, fisici, biologici),quelli legati - tanto per intendersi - alla 626 (oggi DLgs 81/08), è un processo che ini-zia e si risolve con l'individuazione dei pericoli oggettivi presenti in un'azienda e nellaloro gestione. Non esiste lo "stressometro" cioè uno strumento capace di misurare lostress. La sua valutazione è legata a percezioni soggettive, cognitive ed emotive, cheogni persona ha della propria esperienza lavorativa ed il problema è proprio accede-re a queste valutazioni "personali" scindendo lo stress da lavoro da quello che deri-va da condizioni ad esso non riconducibili. Tutto ciò, in sintesi, rende la valutazionedello stress concettualmente e operativamente differente da quella degli altri fattoririschio più propriamente tecnici. "Spesso diciamo che lo stress - ci ha ricordato ilDottor Giovanni Mosconi, direttore UO Medicina del Lavoro degli Ospedali Riunitidi Bergamo, che abbiamo incontrato a margine di un convegno universitario - è unconcetto "confusivo", per alcuni inadeguato e obsoleto. Da un punto di vista termi-nologico racchiude una nozione abusata, onnicomprensiva e indefinita, mentre comefenomeno da studiare è diventato un territorio comune a molte discipline".

Che fatica ha fatto lo stress da lavoro correlato ad emergere, in questi anni,tra gli elementi di rischio riconosciuti in ambito lavorativo?"Si, lo stress da lavoro correlato ha raggiunto un grado di interesse significativo che,come ha ricordato, è legato soprattutto all'obbligo, stabilito dalla norma, il DLgs81/08 - Testo Unico in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro -, di unasua valutazione negli ambiti lavorativi. L'art. 28 del TU stabilisce "tecnicamente",

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

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Giovanni Mosconi

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infatti, che la valutazione"… deveriguardare tutti i rischi per la sicurezzae la salute dei lavoratori, ivi compre-si… quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'ac-cordo europeo dell'8 ottobre 2004…".

Stanno fiorendo molti studi chetentano di individuare in manieraesatta (ma soprattutto comprensi-bile) lo stress da lavoro e le sueaccezioni. Cosa si intende perstress? E per rischio? Proviamo adarne una definizione? "Bella domanda! Molte sono le definizio-ni: la Commissione Europea (1999) indicalo stress lavorativo "come l'insieme direazioni emotive, cognitive, comporta-mentali e fisiologiche ad aspetti avversi-vi e nocivi del contenuto del lavoro, del-l'organizzazione del lavoro e dell'ambien-te di lavoro". In parole più comprensibiliindica lo squilibrio tra le domande prove-nienti dall'ambiente di lavoro e le rispo-ste possibili, a disposizione del soggetto".

Le Pmi, spesso, lo ricollegano adatteggiamenti individuali e a problemicaratteriali astraendolo dal contestorelazionale e tecnologico. Il concettodi stress da lavoro correlato non lesembra piuttosto astratto? Non credeche ci sia uno scollamento tra model-lo legislativo e realtà oggettive?"No. Attenzione a non commettere l'erro-re di pensare che sia un falso problemasolo perché la sua valutazione è com-plessa. Lo stress lavorativo è un "proble-ma serio" che può determinare un dannosia alla salute del lavoratore che allaazienda in termini umani. Senza trala-sciare le ricadute economiche. Ho letto,recentemente, su un quotidiano naziona-le, che nell'Unione Europea lo stress èuno dei principali problemi sanitari legatial lavoro. Sembra colpire un lavoratore sucinque e causa tra il 50% e il 60% dellegiornate lavorative perse, con un costoquantificato in oltre 20 miliardi di euro.Credo che questo la "dica lunga" sultema. Tuttavia mi corre l'obbligo di preci-sare che spesso i giornali ci danno unavisione "esasperata" del problema senza

quel giusto equilibrio, necessario adaffrontare un argomento così complesso".

Quando entra in vigore l'obbligo dilegge? Cosa prevede la legge? "La legge prevede che il datore di lavorovaluti il rischio stress lavoro correlato eponga in atto misure per tutelare la salu-te dei suoi dipendenti. A partire dal 1 diagosto del 2010 le imprese si devono atti-vare in tal senso. Ciò significa che devonointegrare il proprio documento di valuta-zione del rischio con la stima dello stress".

Chi deve effettuare la valutazionedei rischi (quali aziende riguardala normativa) e soprattutto conquale modalità?"Come anticipavo, la valutazione è in capoal datore di lavoro (in base all'art. 29 delTU), con il coinvolgimento del responsabiledel servizio di prevenzione e protezioneambientale ed il medico competente, aconoscenza della natura dei rischi e dellaorganizzazione del lavoro. In particolare,quest'ultimo deve collaborare alla predi-sposizione e attuazione "…delle misureper la tutela della salute e della integritàpsico-fisica dei lavoratori…". Nel percorsodi valutazione, così come indicato dall'ac-cordo europeo, è prevista anche la raccoltadi dati soggettivi attraverso questionari

valicati, scelti con cognizione di causa,somministrati e rielaborati da psicologi".

Se si dovesse calare nei panni diun imprenditore, responsabile del-l'applicazione della legge, comepuò misurare lo stress? "Sulla base di quanto stabilito dall'accordoeuropeo dell'8 ottobre 2004, che ricordoessere un accordo politico fra le parti socia-li, l'imprenditore dovrebbe (a nostro avviso)valutare se la "politica aziendale" è ade-guata a controllare lo stress sul lavoro. Inaltri termini l'imprenditore dovrebbe rispon-dere a domande del tipo: Ho chiarito gliobiettivi aziendali ed il ruolo di ciascun lavo-ratore? Ho assicurato un sostegno adegua-to ai singoli individui e ai team di lavoro? Hodefinito coerentemente le responsabilità eil controllo sul lavoro? Mi sono posto il pro-blema di migliorare l'organizzazione, i pro-cessi, le condizioni e l'ambiente di lavoro?Ho fatto formazione ?… questo è il primopasso. Successivamente è consigliabileaffidarsi a consulenti che siano in grado distimare, in termini oggettivi, l'adeguatezzadella politica aziendale e come la stessavenga percepita dai lavoratori. Il nostroambulatorio "Stress e lavoro" che gestiamoin collaborazione con la Psicologia Clinicadegli Ospedali Riuniti di Bergamo direttadalla dottoressa Simonetta Spada, è in

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grado di soddisfare questa richiesta.L'imprenditore deve anche considerareche lo stress lavorativo può essere lacausa di problemi organizzativi, difficoltàrelazionali, assenteismo e quindi di ridu-zione della produttività. È suo interesse,quindi, affrontarlo in modo appropriato".

Come si pone il vostro modello divalutazione nel panorama delleproposte che il mercato offre? Qualè la vostra strategia?"Abbiamo definito un percorso valutativonel rispetto della normativa e delle lineeguida regionali. L'elemento strategico èconsiderare la politica aziendale il targetprincipale dell'indagine. Riteniamo fon-damentale, nel contesto attuale, sposta-re l'azione sugli aspetti gestionali deipossibili "miglioramenti" più che su pro-fili valutativi, sviluppando le capacità direcupero e di adattamento. È sbagliatopensare che in azienda non ci siano ele-menti di stress e che gli stessi vadanocomunque e sempre eliminati. Sarebbecome decidere di eliminare gli esami ascuola perché creano stress (e che stress!).Lo scopo è aiutare l'azienda a mettere inevidenza gli elementi di criticità, e soprat-tutto, individuare percorsi di migliora-mento attraverso una procedura "parteci-pata", condivisa con la direzione azienda-le e con i rappresentanti dei lavoratori".

Argomento spinoso: i costi! Qualicosti (in euro) comporta per un'a-zienda la procedura di valutazio-ne? Gli strumenti di valutazionidello stress per una Pmi nonrischiano di essere troppo costosi?"Il nostro approccio ha costi decisamentecontenuti e l'azienda ne avrebbe dei van-taggi. Il rischio di affidarsi a professionistia dir poco improvvisati è elevato. La nostraesperienza ci ha insegnato che è molto piùdifficile collaborare con imprese che hannogià fatto esperienze passate di valutazione.Un approccio sbagliato comporta il rischiodi creare aspettative che regolarmentevengono disattese: sono più gli svantag-gi che i vantaggi, e quindi anche i costi".

Pur prescindendo dalle variabili,

insite in ogni ambito lavorativo,possiamo dare un' idea approssi-mativa di cosa può comportare eco-nomicamente questa valutazione?"Le faccio un esempio, solo indicativo, per-ché come ha sottolineato ogni impresa hauna propria fisionomia e organizzazione. Ilcosto per la valutazione del rischio stresslavoro correlato per una azienda di 100 dipendenti, prevedendo almeno 2 incontri,l'elaborazione della documentazione azien-dale, 5 interviste, 1 focus group, la sommi-nistrazione ai dipendenti e la successivaelaborazione di un questionario e di unreport finale. L'intero percorso potrebbeaggirarsi intorno ai 2.000 - 2.500 euro".

Lei è direttore dell' Unità Operativadi medicina del lavoro degliOspedali Riuniti di Bergamo. Chi sirivolge al suo laboratorio? "Al nostro ambulatorio si rivolgono impre-se di tutti i settori e dimensioni, pubblichee private. È chiaro che per le piccoleimprese e per quelle con rischi rilevanti, ilmodello di valutazione deve essere adat-tato (flessibilità del modello e conteni-mento dei costi) in modo appropriato alfine aumentarne l'efficacia. In alcuniambiti abbiamo messo a punto un model-lo di settore in collaborazione con un entebilaterale e stiamo approntando un model-lo per una associazione di categoria".

C'è ancora una resistenza nelleimprese a pensare e a parlare di que-sto aspetto del rischio lavorativo? "Si. Le imprese sono molto preoccupate per-ché non hanno ben chiari i contenuti, le moda-lità e, soprattutto, le conseguenze della valuta-zione. Chi poi si è cimentato, da solo, in consi-derazioni sullo stress a dir poco azzardate, oggisi trova a doverne pagare le conseguenze".

Che idea si è fatto di Bergamo?Siamo una provincia "stressata"?Domanda da 100 milioni di dollari. Bergamoè una realtà molto vivace da un punto divista imprenditoriale. Le parti sociali si parla-no spesso e in molte situazioni collaboranocon enti pubblici come il nostro per iniziativedi prevenzione. Credo che le associazioniimprenditoriali in primis, e dove presenti, icomitati paritetici, debbano garantire unadeguato supporto alle imprese, soprattuttoalle piccole e medie imprese, così come ciricorda direttore dell'Agenzia l'AgenziaEuropea per la Sicurezza e la Salute sulLavoro, Hans-Horst Konkolewsky. In unrecentissimo editoriale ha scritto "…la mag-gior parte delle piccole imprese ha bisognodi assistenza per far fronte ai propri obblighidi sicurezza e salute…". Oggi, tuttavia,credo che lo stress principale non sia quel-lo "correlato al lavoro" ma quello di "perde-re il lavoro". I recenti fatti di cronaca provin-ciale ce lo pongono in modo drammatico".

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Marco Pagnoncelli,in corsa con Formigoni

Dopo un breve periodo di lontananza dalle scene politiche locali, il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia

si candida alle elezioni Regionali 2010 con Roberto Formigoni,L'obiettivo? Dare la giusta voce all'altra metà dell'alleanza

L’INTERVISTA

PHOTO: GIORGIO CHIESA

"Il mio scopo è rappresentare tutti coloro che credono nel programma diRoberto Formigoni, ovvero un progetto di libertà, democrazia e soprat-tutto di sviluppo". Sono queste le parole di Marco Pagnoncelli -attuale sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia -, che

dopo una voluta ritirata dalle scene politiche, torna più carico che mai in vistadelle elezioni regionali. Un ritorno in sella sul cavallo bianco del PDL, con il pigliodeciso di chi - dopo un periodo di silenzio politico dettato dalla volontà di ritrova-re le giuste forze (e osservare con sguardo critico la vita politica di Bergamo e non

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Marco Pagnoncelli

"Il risultato elettorale delle ultime provinciali è stato positivo, ma la Lega ha assunto

troppo potere rispetto al PDLBisogna equilibrare la situazione"

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solo) -, torna rinfrancato e con la verveche l'ha sempre contraddistinto.L'obiettivo? Dare, appunto, la giustavoce all'altra metà dell'alleanza. Unadecisione coraggiosa la sua, maturatasu richiesta di gran parte degli amicielettori e, soprattutto, dei politici delcentrodestra che lo conoscono e chehanno saputo apprezzarne le qualitàin tanti anni di militanza politica. Lasua candidatura alle prossime elezio-ne regionali, a fianco di RobertoFormigoni, nasce proprio da questo"vox populi", come lui stesso confer-ma. "Il senso della mia candidatura -incalza Pagnoncelli - è molto sempli-ce: contribuire a ridare forza all'eletto-rato del PDL con l'obiettivo di supera-re i numeri ottenuti dal Carroccio.Infatti, il risultato elettorale delle ulti-me provinciali, seppur positivo, havisto la Lega assumere un ruolo deter-minante per la politica bergamasca. Èchiaro che esiste una competizioneevidente tra i due partiti, anche sequesto non ha influito più di tantosulla nostra rispettiva capacità di dia-logo. Ritengo che, però, il dialogo veroe costruttivo possa rafforzarsi solo attra-verso un riequilibrio delle coalizioni".

Ritorna con che spirito e, ci scusila domanda provocatoria, conquale obiettivo?"Il mio silenzio non deve essere vistocome un'assenza, ma come riflessionee attenta osservazione degli scenaripolitici di questi mesi. Diciamo che hoguardato quanto accaduto con unosguardo neutro e obiettivo. L'idea chemi sono fatto è che, necessariamente,bisogna cercare di ricompattare gliamici del PDL. Perché solo grazie all'u-nione e ad una rinnovata coscienza col-lettiva tesa al raggiungimento degliobiettivi comuni, si possono otteneregrandi risultati".

Serve una visione più etica dellapolitica?"Quando si tratta di affrontare questio-ni di carattere etico (che toccano la per-sona, la sua dignità, il suo legame

essenziale alla famiglia), occorre "ritor-nare alla lezione" dei padri fondatoridella nostra democrazia, cresciuta daldopoguerra ad oggi. Ovvero, maturareancora di più la consapevolezza istitu-zionale, anche attraverso un maggiorrigore non solo in politica, ma anche ineconomia ed in generale nella società.Per questo condivido la visione delCardinale Bertone su questo tema.Proprio lui afferma che la dottrinasociale della Chiesa ci ricorda che unabuona società è frutto del mercato edella libertà, ma ci sono esigenze ricon-ducibili al principio di fraternità che nonpossono essere eluse".

In pratica si riferisce anche all'im-portanza della Costituzione?"Citando un'espressione del presiden-te del Senato Renato Schifani, biso-

gna percorrere la via del patriottismocostituzionale. Si deve operare guida-ti dalla ragione umana, che accomunatutte le persone di buona volontà,credenti e non credenti, secondo leregole della convivenza democratica.Soprattutto quando, dal consigliocomunale (di un paese o di una città)al Parlamento, sono presenti posizio-ni di pensiero fra loro diverse".

È una filosofia che deve essereritrovata anche in altre istituzionifondamentali come quella scola-stica?"Da questo punto di vista, il Ministrodell'Istruzione Mariastella Gelmini stalavorando nel migliore dei modi. La miagenerazione ha lasciato i giovani troppisoli e in preda ad inutili lotte ideologi-che. Per fortuna ora, invece, la famiglia

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e l'istruzione sono tornate ad essere inuna posizione centrale nella società enella politica. Il ruolo della famiglia èfondamentale e - in particolare - inRegione Lombardia lo dimostra il lavoroattento di Roberto Formigoni, che havoluto un'educazione veramente libera".

Passiamo a Bergamo: un giudiziosull'amministrazione del nuovosindaco Franco Tentorio?"Sta sicuramente facendo molto benein una piazza di non facile gestione.Credo che, in ogni caso, un orecchio inpiù per ascoltare le esigenze dei citta-dini possa essere d'aiuto. Ci sonotematiche che, seppur annose e di dif-ficile risoluzione, non possono esseretrascurate".

Si riferisce alla sicurezza?"Anche, ma non solo. Diciamo che que-sto è il tema principale degli ultimitempi, insieme alla crisi economica e diconseguenza all'occupazione. Per laprima, si sta facendo molto bene, ma ilproblema persiste. A mio avviso, spes-so, si dà troppo peso al problema immi-grazione e si perde di vista un fattoinnegabile: la percezione della micro-criminalità è latente in tutta la societàe non può essere solo correlata al pro-blema dell'immigrazione".

Cosa si potrebbe fare di più?"Sono convinto che, se riuscissimo agarantire lavoro, sviluppo e crescitaeconomica, probabilmente molti deiproblemi legati alla sicurezza diminui-rebbero in modo considerevole.Personalmente, da buon bergamasco,so bene quanto conti il lavoro nell'e-quilibrio di una persona. Certo, la crisiha avuto i suoi effetti negativi, masono convinto che grazie alla nostraclasse dirigente, possiamo mettere apunto nuove strategie per un'occupa-zione capillare che possa far superareil momento di difficoltà in cui viviamooggi. Non sono promesse, ma soloconsapevolezze di un veterano".

Parlando di turismo, lei conosce il

Ministro Maria Vittoria Brambilla.Bergamo cosa può dare al settore?"Più che altro direi, cosa può dare ilmercato del turismo a Bergamo?Sicuramente la giusta valorizzazione.Con l'aeroporto di Orio al Serio - e inprevisione dell'Expo 2015 - credo cheBergamo debba ora mostrarsi almondo per quanto è bella. È unadelle dieci città italiane più belle emerita una giusta vetrina. Ovvio, perottenerla, però, dobbiamo essere noi

bergamaschi in primis a investire inbellezza e professionalità".

Prendendo spunto dal ciclismo,sport che ama particolarmente,non starà tentando di volare in fugain previsione delle elezioni regio-nali, in sella ai temi della sicurez-za, del turismo e del lavoro?"Per ora no. Diciamo più che altro chesono nel gruppo di testa in attesa discattare per la volata".

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"Le cose tradizionali non mi sono mai piaciute. Hosempre amato l'estro e sono fermamente convintoche la spregiudicatezza sia la chiave per anticiparei tempi. Assumendosi la giusta dose di rischi posso

dire che ciò che sembra folle oggi, è la normalità del domani". Aparlare è Pierangelo Monzani, presidente di Runtal Italia, lasocietà del Gruppo Zehnder da oltre vent'anni leader nella pro-duzione di radiatori per abitazione, più banalmente chiamati calo-riferi. E se qualcuno si stesse chiedendo cosa centri la creativitàassociata ai termosifoni, è lo stesso Monzani a suggerire di por-gere lo sguardo Oltralpe, dove solo mercoledì 10 febbraio scorsoè stato presentato ai francesi l'ennesimo capolavoro della multi-nazionale svizzera. "Come proposte 2010 - continua Monzani -,abbiamo studiato una vera e propria innovazione tecnologica.Parlo di un radiatore chiamato Splash, costruito interamente inCorian, il materiale che ha rivoluzionato il settore industriale dellaproduzione dei piani cucina e dei piani bagno. È un progetto resopossibile da un recente accordo esclusivo con la DuPont, aziendaleader nella produzione di questa speciale lega. Lo abbiamo pro-

posto alla stampa parigina ma, in ambito internazionale, sarà uffi-cialmente presentato in aprile, al Salone Internazionale delMobile di Milano. Il designer che l'ha ideato si chiama ChristianGhion, un artista di fama internazionale che collabora con noi dadiversi anni e che espone le sue opere al V.I.A, alla FondationCartier, al Musée des Arts Décoratifs, al Musée GeorgesPompidou e in molti altri grandi musei americani e giapponesi".

Sarete presenti anche con altre creazioni al SaloneInternazionale del Mobile di Milano?"Ci saranno sicuramente dei radiatori particolarissimi, con formee materiali assolutamente innovativi. Voglio rivelare un'antepri-ma assoluta ancora non in produzione, ma già approvata datutto il management. Già da aprile, molto probabilmente, lanostra linea di prodotti vanterà anche il Desaparecidos, vale adire un calorifero che riesce ad integrarsi perfettamente nel-l'ambiente domestico, scomparendo di fatto dalla vista e dal-l'armonia compositiva dell'arredamento. È un progetto total-mente nuovo anche perché, nella nostra storia, i radiatori che

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ECONOMIA&BUSINESS

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESAPHOTO: LAURA PIETRA

Runtal Italia,il grado perfetto del design

IN COPERTINA

L'azienda bergamasca del Gruppo Zehnder, guidata da Pierangelo Monzani, presenterà l'innovativo radiatore"Splash", disegnato da Christian Ghion, al Salone Internazionale del Mobile di Milano

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"La nostra nuova creazione - afferma

Monzani - è realizzata interamente in Corian,

il materiale che ha rivoluzionato il settore industriale

della produzione dei pianicucina e bagno"

Pierangelo Monzani

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"Assieme allo Splash, molto probabilmente, verrà introdotto anche il Desaparecidos, un calorifero che riesce ad integrarsi perfettamente nell'ambiente domestico, scomparendo dalla vista"

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abbiamo commercializzato sono veri e propri complementid'arredo, opere d'arte firmate dai più grandi designer mondiali".

Lo Splash è solo l'ultima vostra creazione. Ma dovenasce l'idea di associare designer di fama mondia-le alla produzione di radiatori?"Negli anni '70 avevo una grossa azienda d'idraulica elavoravo con alcuni grandi architetti. È stata la voglia discoprire qualcosa di diverso che mi ha portato in Svizzera,e più precisamente in Runtal. Quando poi iniziai a girarel'Italia proponendo questo tipo di radiatori, tutti mi prende-vano per matto. Sono partito negli anni '80 cercando divendere prodotti innovativi, originali, ma sempre e comun-que funzionali. In quegl'anni ho inventato lo scalda salviet-te, poi utilizzato in modo massiccio in tutto il mondo.Inoltre, sono stato il primo a introdurre - nel mondo delbagno - il calorifero di design. Oggi posso dire di essere l'a-

nima spirituale di Runtal. Tramite le conoscenze che ho matu-rato nel mondo artistico, infatti, ho la possibilità di sceglierei migliori collaboratori presenti sul mercato. Come avretecapito, anch'io sono un creativo e rimango molto lontanodalla schematicità che domina il comparto ingegneristico".

Quando è nata Runtal Italia?"Nel 1984, da una mia intuizione. Ho avuto l'idea d'importa-re i prodotti della Zehnder e distribuirli sul nostro mercato,allora molto florido nel recepire le novità. Quindi, inizial-mente, eravamo solo distributori, il mio compito è statocreare tutta la rete vendita per l'Italia. Poi, nel 1989, cisiamo uniti al Gruppo Zehnder, cedendo una percentualedelle quote. Questo perché, solo un anno prima, lo stessogruppo argoviese aveva acquistato la Runtal Holding in Svizzera.In quel momento ho pensato di legarmi a loro per poter attin-gere a tutto il know-how tecnologico di cui disponevano".

RuntalSplash

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Com'è riuscito a convincere gli svizzeri delle sue idee?"Ho avuto la fortuna di accattivarmi le loro simpatie, sapeva-no che gli occorreva un personaggio di spicco italiano perriuscire a sviluppare il loro business nel bel paese. Inoltre, miha certamente aiutato l'amicizia e la stima reciproca con ilpresidente del Gruppo, Hans-Peter Zehnder. È stato lui alasciarmi fare, dandomi carta bianca, una fiducia incondiziona-ta che ho saputo ripagare nel corso degli anni. Oggi, infatti,riesco a confrontarmi con tutti i mercati in cui siamo presenti".

Siete una multinazionale a misura d'uomo?"Nonostante le dimensioni possano far pensare il contrario,siamo attenti ad ogni minimo dettaglio per tutelare il cliente.Abbiamo la più importante cabina prova europea, dove ven-gono testati tutti i nostri prodotti. Inoltre, è la flessibilità ilvero valore aggiunto della nostra holding, un principio che cipermette di poter costruire su misura per la committenza.Riusciamo ad adattarci ad ogni situazione. Quindi, possiamointervenire prima, durante o dopo la costruzione di una casa".

Parlando di dimensioni, com'è composto il GruppoZehnder?"Al momento abbiamo tredici centri produttivi e vantiamo tremilacollaboratori. Siamo dislocati in tutta Europa, ma anche oltreo-ceano: parlo di Svizzera, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna,Polonia, Cina e Stati Uniti. Qui a Bergamo, nello specifico a Lallio,abbiamo la base operativa di Runtal Italia e di Zehnder GroupItalia, che commercializza radiatori tubolari in acciaio a bassatemperatura ed è da 5 anni sponsor istituzionale dell'AtalantaB.C.. In ogni caso, il Gruppo è quotato alla borsa di Zurigo e -annualmente - sviluppiamo 450 milioni di euro di fatturato".

Come si collocano i vostri prodotti all'interno del mercato?

"Parliamo generalmente di una categoria medio alta, ma la nostragamma è davvero illimitata. Partiamo da una base di 500 euro earriviamo fino a 5mila o 6mila euro per pezzo. Naturalmente, afianco dei radiatori tradizionali, si collocano quelli artistici, chehanno un prezzo leggermente più elevato. Discorso a parte lo meri-tano anche le creazioni su misura della committenza, che hanno uncosto variabile. Il mercato italiano, in ogni caso, è molto ricettivo,specialmente perché la casa è vista come uno status symbol".

Quindi, i vostri radiatori non sono solamente oggetti didesign, ma anche prodotti all'avanguardia da un puntodi vista tecnologico."Siamo stati abituati a vedere, per anni, radiatori in ghisa mas-sicci. Si pensava che la capacità di emanare calore fosse pro-porzionale alla grandezza del termosifone. Tutto sbagliato.Bisogna avere un calorifero che soddisfa le esigenze di ognuno.Così, quando si desidera una temperatura alta, deve sapersiriscaldare rapidamente. Viceversa, quando l'ambiente è giàmite, deve raffreddarsi altrettanto celermente. Il segreto è avereun'inerzia termica molto bassa, in modo da poter avere un'e-scursione termica efficiente. Come avrete capito, noi siamoall'avanguardia anche dal punto di vista del consumo energetico".

Siete già operativi anche per quanto riguarda lecostruzioni in classe A?"Grazie all'alta percentuale d'irraggiamento di calore che riusciamoa fornire con i nostri prodotti, sempre più costruttori edili ci scelgo-no per gli edifici in classe A. I pannelli radianti, vale a dire il riscal-damento nel pavimento, hanno un'inerzia termica molto lunga. Soloper poterli spegnere e riaccendere - calcolando la messa in regime- ci vogliono, come minimo, dai due ai tre giorni. Il pannello radian-te, in poche parole, va acceso a inizio stagione e spento alla fine.Di conseguenza il dispendio energetico è notevole. I nostri radia-

"I nostri prodotti sono di categoria

medio alta, ma la gamma

è praticamente illimi-tata. A fianco dei

radiatori tradizionalisi collocano quelli

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tori, invece, possono essere regolati in qualsiasimomento. Facendo dei numeri, il nostro calorifero inacciaio più banale riesce a portare un ambiente daquattro a venti gradi in due ore, considerando natu-ralmente le dovute proporzioni di spazio. Dopo 15minuti, il radiatore è già intorno ai 40-50 gradi".

Vista la vostra esperienza, per la costruzio-ne di edifici ad alto risparmio energeticopotete anche consigliare l'impresa edile?"Abbiamo istituito un'altra branca all'internodella nostra azienda. Si tratta della ZehnderTecnosystems, una divisione preposta alla pro-duzione di sistemi di ventilazione controllataapplicata alla geotermia e alle pompe di calo-re, vale a dire strumenti per garantire il rispar-mio energetico. Con questa attività, solo l'annoscorso, abbiamo incrementato il fatturato di130 milioni di euro. Quindi, un'azienda che intende costrui-re in classe A, può rivolgersi a noi praticamente per tutto".

Affiancate anche il privato nell'arredamento della casa?"Possiamo entrare in campo in qualsiasi momento, ancheaffiancando il cliente e consigliandolo nell'arredo. Riusciamoa ristrutturare un sistema di riscaldamento dando il chiavi inmano, la flessibilità di cui parlavo prima ci garantisce unvalore aggiunto che sul mercato è praticamente introvabile".

Qual è stato il primo prodotto innovativo che avete pre-sentato sul mercato italiano?"Risale al 1953, si tratta del Jet-x. Venne inventato moltotempo fa, ma io ebbi il merito di riprenderlo e riproporlo sulmercato, riscuotendo un enorme successo. Parliamo di unapiastra radiante ultrapiatta in acciaio, caratterizzata dagrande rigore formale e da linee che si adattano ad ogniambiente. È stata talmente innovativa che il padre dell'ar-chitettura moderna, Le Corbusier, ha voluto essere il primoad usare questo tipo di calorifero nelle sue costruzioni".

Quali altre creazioni hanno riscosso il maggior successo?"Collaboriamo con due tra i maggiori designer al mondo: PerryKing e Santiago Miranda, che hanno disegnato il Velum, unradiatore la cui semplicità della forma e purezza delle lineelascia senza parole. Vorrei anche citare l'Arteplano, nato nelnostro ufficio tecnico e che ho elaborato personalmente contutte le varianti possibili e immaginabili, tanto che gli ultimimodelli portano la mia firma. Grazie a questi prodotti abbiamovinto numerosi premi nazionali e internazionali. Collaboriamoanche con Paolo Schianchi - un emergente -, Davide Vercelli,Christian Ghion (autore dello Splash, n.d.r.) e altri designer".

Ci è parso di capire che avete realizzato lavori impor-tanti anche con i maggiori architetti internazionali.

"Abbiamo collaborato con Studio Gregotti, Carlos Ott, KenzoTange, Oscar Niemeyer, Santiago Calatrava, Renzo Piano, MarioBotta, Alessandro Mendini, Paolo Portoghesi, Richard Meier,Joseph Foster e in passato, come detto, con Le Corbuisier e AlvarAalto. Con loro abbiamo realizzato la sede della Mondadori aSegrate (Niemeyer), la moschea araba di Roma (Portoghesi), ilMuseo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto(Botta), la sede della Brembo all'interno del Kilometro Rosso, lachiesa simbolo dell'anno santo in collaborazione con Italcementi- la "Dives in Misericordia" - creata da Meier. All'estero, i nostriradiatori sono presenti anche nell'arredo della nuova OpèraNational de Paris. Inoltre, l'aeroporto di Malpensa, ideato daMendini, vanta alcune nostre creazione nelle zone più prestigiose".

Qual è l'opera che predilige?"Nella mia abitazione ho alcuni radiatori davvero "fuori di testa",sono quelli i miei preferiti. Poi, ci sono prodotti che abbiamo pre-sentato troppo in anticipo rispetto ai tempi e che non sono staticapiti. Proprio in questo momento li sto riscoprendo e alcuni diquesti saranno presentati al Salone Internazionale del Mobile diMilano, assieme allo Splash. Siamo in continuo fermento, abbia-mo appena lanciato sul mercato alcuni aspiratori estetici per ibagni ciechi, un prodotto silenzioso e innovativo per il settore".

Parlando di futuro, quali obbiettivi volete raggiungere?"Il 2009 è stato un anno molto difficile, in cui tutti hannosofferto. Specialmente l'edilizia, a cui noi siamo legati,si è praticamente fermata. Ciò nonostante, è stata laflessibilità che ci ha consentito di mantenere costante ilnostro fatturato. Con la possibilità di adattarsi ad ognisituazione, infatti, non ci sono mai mancati i lavori diristrutturazione. In ogni caso, l'obbiettivo è quello di conti-nuare a svilupparci anche nei paesi dell'Est. Vogliamo inva-dere il mercato cinese e ci stiamo già muovendo su quel-lo russo. "Runtal Stile di vita" sarà Il nostro futuro claim".

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Un percorso che si sta lentamente spostando dal locale all'in-ternazionale. La protagonista del contendere è l'Ente FieraPromoberg e l'oggetto in questione è un accordo conKoelnmesse, sottoscritto al quartiere generale di via

Lunga giovedì 18 febbraio scorso. Parliamo di una partnership di pre-stigio con la filiale italiana dell'ente fieristico di Colonia in Germania,primo al mondo per organizzazione di manifestazioni proprie (105 intotale) e con filiali e uffici in ben 80 paesi. Il patto, come ha sottolineatoil presidente di Promoberg Ivan Rodeschini, "si svilupperà in unaserie di collaborazioni e reciprocità tra i due enti fieristici". L'obiettivoè realizzare in sinergia eventi e manifestazioni di nicchia che - comeevidenziato da Stefano Cristini, direttore tecnico di Promoberg -"consentiranno di agevolare le imprese bergamasche interessate aprendere parte a fiere internazionali, sfruttando proprio le competen-ze acquisite negli anni dal partner tedesco". Il primo concreto mattonedell'asse Bergamo-Colonia è stato posto con la sceltadel quartiere espositivo orobico come sede del primocongresso nazionale dedicato al valore delle case inlegno. Un evento internazionale che si svolgerà il 9aprile all'interno di "Edil 2010 Tech". Il progetto dellakermesse, che porterà in città oltre 300 tra architetti,ingegneri e addetti ai lavori, ha anche raccolto l'appog-gio dell'Università degli Studi di Bergamo. L'idea lungi-mirante è quella di iniziare uno scambio importante tral'ateneo orobico e quelli tedeschi specializzati nel set-tore delle case in legno. È stato proprio l'amministrato-re delegato di Koelnmesse Milano, Thomas Rosolia,a spiegare la filosofia dell'accordo: "Abbiamo sceltoBergamo perché vanta un polo espositivo moderno,

dinamico e collocato molto bene, considerata la vicinanza all'aeropor-to di Orio al Serio e all'autostrada A4. Senza dimenticare la sua cultu-ra radicata nel mondo delle costruzioni edili, dove sinora l'ha fatta dapadrone il mattone. Partiamo da un congresso con l'obiettivo di svi-luppare una manifestazione vera e propria dedicata ai vantaggi chepresentano questo tipo di case in termini di benessere, eco sostenibi-lità, risparmio energetico e velocità di realizzazione. Il congresso èpatrocinato da Bdf, l'associazione tedesca costruttori case in legno conla quale Koelnmesse ha realizzato il marchio "pro domo legno", un pro-getto per promuovere in Italia il valore e i grandi vantaggi offerti dallecase in legno". La chiosa alla conferenza stampa è stata posta dalsegretario generale di Promoberg, Luigi Trigona. "La manifestazionesarà ricca di contenuti dedicati alle costruzioni sostenibili e alle inno-vazioni del prodotto e del processo edilizio, un altro importante tas-sello per il mercato edile dopo Real Estate & Tourism di febbraio".

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L'accordo con il colosso tedesco Koelnmesse ha l'obiettivo di agevolarele imprese bergamasche. Il primo mattone sarà un congresso nazionalesulle case in legno nel corso di "Edil 2010 Tech"

SINERGIE

Promoberg non si ferma: costruito l'asse Bergamo-Colonia

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La devastante crisi economica che ha segnato il 2009 continua a lasciareimportanti conseguenze anche sull'avvio del nuovo anno. Nonostante i moni-ti dei più e gli strilli della tanto attesa ripresa, il 2010 si presenta - almeno peril settore immobiliare - come il più classico dei periodi di transizione. E la fiera

di settore "Expo Real Estate & Tourism" - in scena al nuovo polo espositivo di via

NUMERI IN FIERA

PHOTO: GIORGIO CHIESA

La kermesse dedica al settore immobiliare ha fatto registrare un calo nell'affluenza (da 7mila nel 2009 a 5mila). Di contro, c'è stata maggior

concretezza nei contatti tra pubblico ed espositori

Expo Real Estate & Tourism, più qualità che quantità

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Lunga dal 12 al 14 febbraio scorso - ha sintetizzato in manie-ra egregia tutte le luci e le ombre della nuova era alle porte.

NUMERI - Se da un lato gli oltre cinquemila visitatori possonocomunque essere considerati un dato interessante e confortante,l'accento degli organizzatori è però posto sul netto calo rispetto allapassata edizione, che si era attestata a quota settemila. Una fles-sione dovuta a diverse concause: nel 2009, la fiera di settore eraalla sua prima edizione e catalizzava l'attenzione anche per essereuna novità nel panorama imprenditoriale bergamasco. Inoltre, sem-pre lo scorso anno, la fiera è stata organizzata nel mese di marzo,fattore che sicuramente ha inciso visto le ricorrenze che nel 2010sono coincise con l'apertura della kermesse, come il carnevale e SanValentino. Infine, sempre nel 2009, le scorie dell'annus horribilisdella bolla immobiliare erano state illusoriamente smaltitenel nome della speranza e dell'investimento sicuro, valoripoi smentiti dall'aggravarsi della condizione congiunturale.

ASPETTATIVE - Un bilancio, quello della manifestazioneorganizzata da Promoberg, in collaborazione con le asso-ciazioni di categoria Ascom Fimaa, Appe Confedilizia eAnce che, come detto, presenta fattori positivi anche se- in termini di affluenza - al di sotto delle attese. Il puntosulle aspettative degli organizzatori lo fa Stefano Cristini,direttore tecnico di Promoberg. "Ci saremmo aspettati una

risposta maggiore in termini numerici. Le azioni messe in campoa supporto dell'evento, infatti, sono state di assoluto rilievo. Peresempio, penso ai 60mila biglietti omaggio distribuiti in formacartacea, ai 18mila spediti on-line e alla campagna pubblicitariache abbiamo attuato sia a livello regionale, sia nazionale. In con-creto, abbiamo registrato un flusso tranquillo nelle prime duegiornate di apertura, con un picco nella giornata di domenica".

RISULTATI - Il week end fieristico dedicato al settore immobiliare,quindi, si può sintetizzare in due concetti: concretezza e selettività.Se il dato non è esaltante dal punto di vista quantitativo, gli aspet-ti certamente positivi si ricavano da quello qualitativo. A questo pro-posito, ancora Cristini ha voluto precisare i plus della manifestazio-ne. "Diversi espositori ci hanno segnalato di essere riusciti a pren-

A sottolineare l'assoluta qualità delle proposte abitative, abbiamo selezionato due eccellenze: il progetto di fascia alta "Borgo di Villa Astori" a Torre de' Roveri e il complesso "ABITAREMEGLIO" di Brembate Sopra

EdiprojectLuca e Laura Panseri

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dere contatti e importanti appuntamenti, che sono poi anda-ti perfezionandosi nelle settimane seguenti la kermesse.Questo, fondamentalmente, significa che chi ha visitato ilsalone aveva un reale interesse all'acquisto di una nuovacasa, sia residenziale sia turistica. Una vera e propria "ondalunga" che, nella valutazione complessiva dell'evento,dev'essere per forza di cose tenuta in forte considerazione".

ECCELLENZE - A questo proposito, la kermesse immobiliare haproposto numerosi stand di assoluta qualità, tanto nella professio-nalità dell'accoglienza quanto nel valore vero e proprio dell'offerta.Ne abbiamo selezionati due che si sono distinti per innovazione elungimiranza imprenditoriale e che rappresentano anche due fascedistinte di mercato. Il primo esponeva il "Progetto Pilota diConservazione Sostenibile" di Villa Astori, architettura di ori-gine settecentesca in provincia di Bergamo, individuata quale pro-getto esemplificativo nel settore del restauro sostenibile. Per chivorrà investire in qualità, attorno a questa storica costruzione, situa-ta nel centro storico del comune di Torre de' Roveri, sta sorgendo il"Borgo di Villa Astori", un complesso di residenze studiate guar-dando al futuro, pensando alla qualità, alla tecnologia, al risparmioenergetico, alla sicurezza e alla vivibilità. Villa Astori, infatti, di pro-prietà di Ediproject, è ubicata in una posizione pedecollinare e ilparco che la circonda è di raro sapore antico, con alberi secolari,pergolati e splendide passeggiate. Il complesso, ancora in costru-

Lo Stand

Immobiliare GI.EFFECatia e Fabio Gritti

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zione, si affaccerà su questo meraviglioso verde incontaminato. Il"Borgo di Villa Astori", con la certificazione di risparmio energetico diclasse A e con l'introduzione della geotermia con sonde verticali instal-late a 70/130 metri di profondità, rappresenterà il massimo della tec-nologia applicata al risparmio energetico in edilizia. E sempre parlan-do d'innovazione energetica, è impossibile non menzionare lo stand"ABITAREMEGLIO", un progetto già ultimato da "Nava G. srl" natoa Brembate Sopra. Il complesso residenziale, infatti, è stato il primo inItalia ad essere certificato dall'ente svizzero Minergie, collocandosi inclasse energetica A+ (che consente di risparmiare circa il 50% in piùdi una classe A). Inoltre, è il primo edificio in provincia di Bergamo asfruttare l'uso dell'acqua di falda per scaldare o raffreddare gliappartamenti, garantendo un comfort abitativo sconosciuto e a prez-zi sulla media del mercato. Infine, due anni fa, è stato il progetto aricevere il premio "Innovazione Tecnologica" alla fiera bergamasca"Edil 2008". Per quanto riguarda il comparto delle agenzie immobi-liari, menzione d’onore lo meritano CasaFeltri - con la proprietariae presidente degli agenti immobiliari Fimaa Laura Feltri - la EnricoRizzetti Immobiliare e Re/Max, aziende leader nel settore.

ESPOSITORI - La manifestazione fieristica, quindi, ha anche aggiuntodei "valori" al valore stesso degli immobili. "Expo Real Estate & Tourism",infatti, ha dato la possibilità di trovare in una sola location un ventagliodi proposte uniche, di professionalità degli operatori immobiliari e deicostruttori (in grado d'indirizzare nel migliore dei modi il cliente all'acqui-sto più adeguato), congiuntamente alle più innovative tecniche costrut-tive in fatto di eco sostenibilità e risparmio energetico. "L'altissimo pro-filo degli oltre 80 espositori - ha proseguito Cristini -, presenti con alle-stimenti di assoluto rilievo, avrebbe senz'altro meritato un maggiore

interesse da parte del pubblico. Sarebbe stato logico attendersiuna sensibilità più manifesta, anche solo per scoprire le nuoveproposte del mercato immobiliare. Il dato più importante è che, non-ostante tutto, il settore esprime ancora una marcata debolezza".

CONCRETEZZA - Fa eco a Cristini Luciano Patelli, presidenteprovinciale di Fimaa Ascom: "Tutto si può perfezionare e migliora-re. La seconda edizione di Expo Real Estate & Tourism ha visto undeciso innalzamento del livello generale del pubblico e del presti-gio stesso della manifestazione. I contatti ci sono stati e numero-si, tutti all'insegna di una grande concretezza, testimonianza delreale interesse degli acquirenti e delle personalità del mercato.Infine, il calendario dei convegni (di cui ve ne proponiamo uno tra imaggiori nelle pagine a seguire, n.d.r.), è stato di altissimo profilo".

FUTURO - Dunque, cosa si può prevedere per il futuro del compar-to immobiliare? Una prima reale risposta la si vedrà proprio nel corsodi quest'anno, un feedback che andrà concretizzandosi definitiva-mente nel 2011, periodo nel quale finalmente si potrà capire che fac-cia avrà la nuova economia del settore. "Vogliamo augurarci - hachiosato Cristini - una ripresa reale anche in termini numerici. Perquanto riguarda la nostra manifestazione, stiamo attuando un'atten-ta analisi per cercare di comprendere e ottimizzare nel migliore deimodi i due filoni che la compongono: da un lato l'immobiliare resi-denziale e dall'altro quello turistico. Sono due elementi contigui,ma che catalizzano un pubblico di riferimento diversi. Per questeragioni, dopo che ci saremo confrontati con gli operatori del set-tore, sapremo se continuare ad unificarli in un unico grande even-to o se affiancarli ad eventi fieristici già presenti in calendario".

Re/maxlo staff

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Gli impianti fotovoltaici, geotermici e del solare termico rappresentano il futuro energetico e promettono molti vantaggi Molte le opportunità offerte e presentate da Gianluigi Piccinini, presidente della Ressolar, nel corso dell'Expo Real Estate & Tourism

GREEN TECHNOLOGY

La vera alternativa sonole energie rinnovabili

GIIAANNLLUUIIGGII PIICCCCIINNIINNII

PRESIDENTE DELLA RESSOLAR

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"L'energia rinnovabile applicata all'architet-tura eco-sostenibile", ovvero come rispar-miare in tempo di crisi sfruttando due fontienergetiche inesauribili ed illimitatamente

disponibili in natura: l'energia solare e l'energia geoter-mica. E' il tema del convegno organizzato sabato 13 feb-braio nell'ambito dell'Expo Real Estate & Tourism daRessolar, azienda Made in Bergamo, specializzata nellafornitura chiavi in mano di impianti fotovoltaici, geoter-mici e del solare termico. Tecnologie avveniristiche?Assolutamente no perchè queste tecnologie sono "appli-cabili già da oggi, anzi da ieri...", spiega GianluigiPiccinini che di Ressolar è la mente imprenditoriale. Main cosa consistono ed è possibile quantificare il rispar-mio? Dimentichiamoci rumorose centraline e caldaie daglialti costi di manutenzione annuali, oppure impiantimastodontici con onerose spese d'installazione e daibenefici quasi impalpabili. Siamo di fronte a vere miniered'oro "casalinghe", semplici da installare, facili daampliare e dai bassi costi di manutenzione, come d'al-tronde spiegano orgogliosi Mario Vitali che di Ressolar èil Responsabile Commerciale e l'ingegnere Sara Bartoli,profonda conoscitrice delle dinamiche produttive di unimpianto per la produzione d'energia solare. Ma quale è ilsegreto di tanta efficienza rispettosa dell'ambiente?Semplice, "coloro che producono energia pulita sono pre-miati con un contributo ventennale misuratoin relazione all'energia prodotta", in base alDecreto Ministeriale "Conto Energia" del2007. I vantaggi non finiscono qui perché alcontributo statale si aggiunge l'autosufficien-za energetica garantita sia dall'impianto geo-termico, capace di scaldare un'abitazione

sfruttando il calore della terra senza bisogno di allacciar-si alla rete del gas metano, sia dall'impianto fotovoltaico,fonte d'energia elettrica per qualsiasi abitazione residen-ziale o per un capannone industriale. Conti alla manomostrano senz'ombra di dubbio che un impianto residen-ziale tipo, in Bergamo, dalla capacità produttiva di tre Kwpicco e dal costo di dodicimila euro circa, si ripagherebbecompletamente grazie soltanto al contributo di circa ven-tiquattromila euro garantito dal Decreto "Conto energia".Ma la redditività dell'impianto fotovoltaico non si fermaal contributo statale, va oltre. La proprietà dell'energiaprodotta dall'impianto è, infatti, di colui che la produce.Installando un impianto solare si diventa produttori d'e-nergia, energia pulita. Una sorta di mini Enel domestica!Tanto per intendersi. Proprio ad Enel si può rivendere l'e-nergia prodotta in due modi: una convenzione per loscambio sul posto oppure il "Ritiro dedicato". Con il primometodo, l'energia prodotta è sempre utilizzabile: siaattraverso il consumo diretto; sia attraverso la compensa-zione tra l'energia prodotta ma inutilizzata perché inferio-re al fabbisogno momentaneo. Si pensi, ad esempio, aquella prodotta di giorno e all'energia richiesta in surplus,rispetto alla capacità dell'impianto, magari di sera quan-do l'energia solare fornibile è oggettivamente quasi nulla.Con la seconda possibilità, invece, si diventa fornitori d'e-nergia pulita per la rete nazionale. Tutta l'energia prodot-

L'esempio concreto: un impianto fotovoltaico,

di tipo residenziale - in Bergamo - dalla capacità

produttiva di tre Kw picco e dal costo di dodicimila euro

circa, si ripagherebbe graziesoltanto al contributo

di circa ventiquattromila eurogarantito dal "Conto energia"

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ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIOPHOTO: GIORGIO CHIESA

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ta ed inutilizzata viene comprata per soddisfare il fabbi-sogno nazionale. Ben si comprende, allora, come la reddi-tività dell'impianto non si limiti al solo contributo statalema consista anche nel risparmio in bolletta, conseguitograzie all'autosufficienza energetica. "La secon-da simulazione è quella relativa ad un impiantomedio, un impianto da venti Kw picco, dal costodi settantamila euro circa - spiega Mario Vitali -per un impianto di questa tipologia, il contributoventennale dello Stato ammonterebbe a circacentosessantamila euro mentre il risparmio arri-verebbe ad oltre duecento-sessanta-mila eurocirca, comprendendo anche il fisiologico calo direndimento dei pannelli solari". Se, poi, l'impian-to fotovoltaico venisse installato nell'ambito diun progetto di sostituzione e smaltimento dei

pannelli in eternit di un vecchiotetto ormai obsoleto, graziealle ulteriori agevolazioni con-tenute nel Decreto Ministeriale"Conto energia", il contributostatale calcolato su un impian-to di grosse dimensioni dallacapacità di quattrocento Kwpicco aumenterebbe. Si arrive-rebbe a - circa - cinque milionidi euro a fronte di un costo pariad un milione di euro e mezzo.Senza contare il relativo rispar-mio in bolletta. Il futuro è l'au-tosufficienza energetica, cioè:la possibilità di abbattere leemissioni di CO2 dannose perl'uomo e per l'ambiente, l'op-portunità di sfruttare l'energiagratuita ed illimitata del soleper le proprie necessità produt-tive o di vita e la certezza dicontribuire al raggiungimentodegli obiettivi del Protocollo di

Kyoto in tema di salvaguardia ambientale. L'obiettivo èla riduzione delle emissioni inquinanti, responsabili del-l'effetto serra e degli sconvolgimenti climatici che stia-mo vivendo in questi ultimi anni.

Installando un impianto solaresi diventa produttori d'energia

e si può rivendere ad ENEL l'energia prodotta

in due modi: una convenzioneper lo scambio sul posto

oppure il "Ritiro dedicato"

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Non sempre per porre rimedio alla flessione del mercatooccorre delocalizzare la produzione. I bergamaschi sonoabituati a rimboccarsi le maniche, a sudare le cosiddet-te sette camicie, a trovare altri modelli di business che

riescano a proiettare le rispettive aziende nel futuro. Terra di gran-di lavoratori, la Città dei Mille (con la sua provincia) sembra non

conoscere confini. Nel panorama delle aziende italiane tecnologi-camente evolute e al passo coi tempi, infatti, s'inserisce di dirittola Fonderia Viganò, impresa di Ciserano da sessant'anni prota-gonista del mercato nazionale della fornitura di chiusini in ghisa esuccessivamente in contrappesi per ascensori. A questo proposito,solo lo scorso ottobre all'interno di "Bergamo Economia", vi aveva-

mo parlato della produzione classicache l'ha resa leader nel suo settored'appartenenza dal lontano 1949, men-tre l'impianto fotovoltaico di oltre 4milapannelli d'ultima generazione era infase di compimento. Oggi, invece,Claudio Viganò - nipote del fondato-re e ora a capo del gruppo assieme alfratello Diego e alla sorella Fiorella -è fiero di annunciare la conclusione delprimo lotto dei lavori. "Da gennaio èfinalmente entrata a regime una vera epropria opera d'arte nel settore delfotovoltaico, un impianto totalmenteintegrato che vanta una potenza di 331kWp, il più grande in assoluto della

Il capannone dove è collocato l’impiantoe le nuove lampade leda basso consumo

ECONOMIA&BUSINESS

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Fonderia Viganò,il futuro è sempre più solare

L'azienda di Ciserano - leader nella fornitura di chiusini in ghisa - ha ultimato la prima parte del suo impianto fotovoltaicoUn capolavoro da 331 kWp capace di produrre 397,2mila kWh all'anno

INNOVAZIONE&TRADIZIONE

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

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Il tettodella fonderia Viganò

"A differenza di altre realtà nazionali e internazionali, che preferiscono delocalizzareper risparmiare, noi abbiamo creduto nel progresso tecnologico in loco"

Bergamasca. La nostra struttura sarà ulteriormente potenziatanei prossimi mesi. Questa realizzazione fa parte solamentedella prima tranche di lavori, abbiamo in cantiere dueulteriori espansioni, ciascuna da 300 kWp".

Come mai avete deciso di affrontare un simile inve-stimento?"L'energia solare rappresenta il futuro. È stato un investimentostudiato e ammortizzato grazie ai vari incentivi statali, che ci

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hanno permesso di rientrare di una parte della spesa. Per nonparlare poi del risparmio che deriva dalla produzione stessa del-l'energia. Insomma, a differenza di alcune altre realtà nazionali einternazionali, che preferiscono delocalizzare per risparmiare, noiabbiamo creduto nel progresso tecnologico in loco".

Come siete riusciti ad ottenere così tanto spazio?"I nostri capannoni sono datati fine anni '70. Avevamo la neces-sità di ristrutturarli e bonificarli dall’amianto. Così, dovendorifare interamente il tetto, abbiamo pensato di realizzare que-sto progetto. Non vogliamo abbandonare Ciserano e, avendobisogno di molta energia per lo stoccaggio dei materiali, abbia-mo pensato di rivolgerci ad un partner qualificato.Parliamo di Stefano Valsecchi e della sua"Elettrica Service", realtà leader nell'installazionee manutenzione d'impianti fotovoltaici".

Cosa significa in termini numerici installareun impianto come il vostro?"Facciamo alcuni esempi pratici: con un 20 kWp pro-duco, nella nostra zona, energia per circa 24milakWh all'anno. Questo vuol dire che noi riusciamo aprodurre 397,2mila kWh all'anno. Per venirti incon-tro, il governo - attraverso i programmi che vengonopubblicati sul bollettino del GSE (Gestore dei ServiziElettrici, n.d.r.) - ti garantisce da 0,353 a 0,480 euro.Se consideriamo che con le due successive tranche dilavori potremo superare il mWh, ecco spiegato quan-to un investimento simile può diventare proficuo".

Come dire, sessant'anni di storia e nonsentirli."Fra pochi anni molte aziende ci seguiranno eimiteranno. Già adesso comincia ad essere unascelta abbastanza diffusa. È l'unico sistemache consente di guadagnare dall'energia senzapagarla e senza considerare l'impatto ambien-

tale, che come tutti sanno è pari a zero. Diventeremo l'a-zienda con uno tra gli impianti fotovoltaici più importantid'Italia, e ne siamo davvero orgogliosi".

Concludendo, sappiamo che siete molto fieri anche dellevostre sponsorizzazioni sportive.“Non ci facciamo mancare nulla anche in quell’ambito. Diamo ilnostro supporto alla “G.S. Sporting Valentino Mazzola”, la squa-dra di calcio di Cassano d’Adda. Attualmente militiamo in secon-da categoria, ma abbiamo buone speranze di salire. Inoltre,siamo main sponsor della “Ciclistica Trevigliese”, un team sto-rico della Bergamasca che vanta oltre vent’anni di attività”.

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"Se consideriamo che con le due successive tranche di lavori potremosuperare il mWh, possiamodire che vanteremo uno dei maggiori impiantisolari d'Italia"

La squadra di calciodi Cassano d’Addasponsorizzata da Fonderia Viganò

La sala quadri con il trasformatore da 1000 kVA e gli inverter Siac con efficienza vicina al 97%

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Conosciamo tutti le conseguenze che la globalizzazione haportato. A livello commerciale, siamo passati dalla picco-la bottega dell'artigiano alla grande distribuzione, con unsalto in termini numerici che ha letteralmente sconfitto la

cosiddetta micro economia dei centri storici. È stato un processoche ha cambiato non solo il mondo, ma anche il modo di percepirela finanza e - di conseguenza - ha provocato un certo smarrimento.Sintomi che si sono palesati con le recenti vicis-situdini della recessione congiunturale e chehanno posto dei seri dubbi sul modello econo-mico adottato a livello internazionale. La storiache andiamo a raccontare è quella di unimprenditore che ha vissuto sulla sua pelle tutti

i cambiamenti che la società ha subito nell'ultimo ventennio e che- in un certo senso - sta tornando alle origini del mercato, quando afarla da padrone c'erano soltanto i negozi specializzati. Stiamo par-lando di Maurizio Lorenzi e della sua "Center Light Service" -realtà leader nel settore dell'illuminazione per la grande distribu-zione -, che il prossimo 12 marzo inaugurerà il primo showroomaziendale a Grassobbio (in via Boschetti, 62), un vero e proprio out-

ECONOMIA&BUSINESS

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CLS Illuminazione,nuovi luminosi orizzonti

Dalla grande distribuzione alla vendita al dettaglio. Maurizio Lorenzi- proprietario dell'azienda di Grassobbio - ritorna al passato"Il 12 marzo inauguriamo il nuovo showroom"

TOP BUSINESS

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESAPHOTO: LAURA PIETRA

"Con questo negozio pensiamo di aggiungere

un tassello importante alla nostra offerta. Vogliamocoprire la fascia di mercato

medio alta, proponendo lampadari inediti, frutto

di nostri progetti esclusivi"

L’interno del nuovo showroom di Grassobbio

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Maurizio Lorenzi

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let dove trovare lampadari di ogni tipologia e prezzo. "Il nostrocore business rimane la grande distribuzione - afferma Lorenzi -,ma con questo negozio pensiamo di aggiungere un tasselloimportante alla nostra offerta. Vogliamo coprire la fascia di mer-cato medio alta, proponendo lampadari inediti, frutto di nostriprogetti esclusivi. All'interno dell'outlet aziendale sarà anchepossibile comprare tutta la gamma dei prodotti basici conprezzi alla portata di tutti ed una grande possibilità di scelta".

Che differenza c'è tra un ipermercato e il vostro nuovoshowroom?"La grande distribuzione si rivolge ad un determinato target di clien-tela e di conseguenza evita, quasi sempre, di trattare prodotti chesuperino una certa soglia di prezzo. Abbiamo quindi pensato di pre-sentare nuove proposte appartenenti ad un segmento di mercato chein alcuni casi ha prezzi davvero elevati. È luogo comune, infatti, asso-ciare a prodotti d'ottimo livello la firma di un grande designer o quel-la di un famoso architetto. La conseguenza naturale è lo studio di unastrategia d'immagine che fa innalzare il costo del prodotto stesso".

In altre parole vi collocate tra la grande distribuzione eil negozio di "grandi firme"?"In un certo senso è così. Abbiamo anche dei pezzi molto pregiati,alcuni addirittura eseguibili su misura a richiesta del cliente.Tuttavia, l'oggetto di "brand" non rientra nei nostri canoni di busi-

ness. Le persone che verranno da noi troveranno prodotti di pre-gio, molto curati, ma a prezzi accessibili. Contemporaneamente,sarà presente il ramo più modesto dell'offerta, che a livello d'affi-dabilità non ha comunque nulla da invidiare al segmento superiore".

Suo padre fondò la "GIELLE Lampadari" nel 1961, quasicinquant'anni fa. Possiamo definirla un figlio d'arte?"Sono orgoglioso di ritenermi tale, anche se, da allora, il mercato èmolto cambiato. Oggi, le piccole botteghe ed i negozi specializzatisono quasi introvabili, mentre cinquant'anni fa riuscivano da soli a"far girare" l'economia. Infatti, nei primi anni '80, nel tentativo di dareun'evoluzione alla strategia commerciale che aveva fino ad alloracaratterizzato l'azienda di famiglia, mi rivolsi al settore della grandedistribuzione che stava lentamente prendendo piede. Era il periododel boom economico ed ebbi la possibilità di cavalcarne l'onda".

Grande distribuzione e dettaglio racchiusi in una solaazienda. Qual è la storia imprenditoriale che si celadietro questa scelta? "La CLS Illuminazione è stata fondata nel 1989 da me ed altriquattro soci, ognuno specializzato in un ramo della filiera produt-tiva. Ci siamo sviluppati con successo all'interno della GDO fino aquando, a distanza di dieci anni, la gestione aziendale passò inte-ramente nelle mani del sottoscritto. La continua crescita delladomanda di prodotti di primo prezzo mi portò alla scelta vincen-

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Al centro, Maurizio Lorenzi con il figlio Alessandro e il socio Franco Brignoli

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te di unire le forze con Franco Tammaro, proprietario della"Vetrerie Tammaro Spa", leader assoluto nella produzione divetreria per illuminazione. Praticamente fu quella la svolta decisiva".

Cosa successe dal 1999 in poi?"Grazie alla spinta propulsiva ricevuta dalla produzione diretta(la vetreria era capace a pieno ritmo di sfornare quasi 20.000vetri al giorno), siamo riusciti a consolidare i rapporti con moltiimportanti gruppi italiani ed europei. Attualmente siamo pre-senti in oltre 400 punti vendita ubicati in sette nazioni diverse".

Dove producete la vostra gamma?"I lampadari hanno una componentistica molto variegata che nerende impossibile la completa produzione diretta. Il nostro know-howrisiede, oltre alla produzione di componenti, nella scelta dei pezzimigliori e nell'assemblaggio dei prodotti. Dal 2003, inoltre, abbiamoiniziato ad attingere dal mercato cinese, che anche nel nostro settoreè diventato imprescindibile grazie alla vantaggiosa proporzione quali-tà-prezzo. Attualmente, dalla Cina, gestiamo un movimento di circa 40container al mese: per l'illuminazione sono dimensioni importanti".

A questo punto possiamo dire che siete presenti intutto il mondo. La vostra base operativa rimane comun-que Grassobbio?"Fino al 2005 tutte le merci transitavano dalla nostra sede per essere

adeguatamente confezionate ed inviate alle variedestinazioni. Da gennaio 2006 è operativa la nuovasede della "FAN Europe Lighting" a Nola, che suuna superficie di 14mila mq è in grado di ottimizza-re i crescenti costi di trasporto e logistica, nonché dicontinuare la produzione di componenti per il nostroassortimento. A Grassobbio abbiamo mantenuto ladirezione commerciale del gruppo e la gestionediretta dei clienti principalmente radicati nel nordItalia, mansioni che condivido con i miei sociFranco Brignoli, da sempre professionalmente afianco della mia famiglia, Massimo Crippa, il"cinese" del gruppo che conosce profondamente ilmercato asiatico, Giancarlo Bassi ed Aldo

Brignoli, quotidianamente impegnati nella cura della clientela".

Credete che il mercato sia pronto per ricevere l'offertadel vostro showroom?"Personalmente ho già provato l'esperienza di vendere al pub-blico. Come accennavo prima, quando ero giovane affiancai miopadre proprio in questo settore merceologico, prima di passarealla grande distribuzione. Di fatto, è una sorta di ritorno alle ori-gini, oltre che una sfida allettante. Siamo curiosi di vederese saremo in grado di affermarci anche in questo campo".

Qual è il futuro dell'illuminazione?"Per quanto riguarda la nostra attività in particolare, sicuramentefarà la differenza, in positivo o in negativo, la capacità di ade-guarci alle sempre crescenti necessità di servizio della clientela.Nel mercato attuale i tempi di risposta alle problematiche com-merciali, in altre parole la "personalizzazione" dell'offerta rispettoai diversi interlocutori, è diventata un fattore determinante quan-to la convenienza economica del prodotto proposto. Più in gene-rale sono convinto che l'illuminazione a led andrà progressiva-mente ad imporsi rispetto ai tradizionali apparecchi ad incande-scenza e fluorescenza. Non appena il rapporto tra capacità illumi-nante e costi sarà più equilibrato, il ridottissimo consumo e lapurezza della fonte luminosa ci condurranno a mio parere versoscelte totalmente nuove ed alternative nell'utilizzo della luce".

"La persone che verrannoda noi troveranno prodottidi pregio, molto curati, ma a prezzi accessibiliContemporaneamente, sarà presente il segmento più modestodella nostra offerta"

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

1° TAPPA

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ESCLUSIVALa settima tappa del nostro tour ci ha fatto scoprire l'atrio e l'anticamera degli ufficipresidenziali, dove l'architettura è davvero stupenda. A corredo delle pareti, due grandidipinti di Antonio Cifrondi fanno il paio con un magnifico olio del Ronzoni ed un'operadi Trento Longaretti, che raffigura l'attività bancaria esercitata in un banco di stilerinascimentale, in una fantastica Bergamo antica

In occasione della "Giornata Mondiale della guida turistica",la Banca Popolare di Bergamo ha volentieri consentito, ad unvasto pubblico di appassionati, di verificare "in presa diret-ta" ciò che si cela all'interno dei luoghi dell'attività bancaria.

Domenica 21 febbraio scorsa, a tal proposito, sono state apertele porte del palazzo della banca di piazza Vittorio Veneto e, natu-ralmente, Bergamo Economia non si è fatta scappare l'occasio-ne per coglierne i notevoli spazi artistici normalmente aperti agliaddetti ai lavori. Accompagnati da funzionari delle relazioniesterne e dal Gruppo Guide Turistiche Città di Bergamo, ci siamofatti portare lungo un suggestivo percorso. Abbiamo scopertoalcune zone, addirittura non accessibili al pubblico nell'open-day, ma di cui forniamo una testimonianza fotografica esclusiva.

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L’economia si mette in mostra:invito irrinunciabile

ARTE&STORIA

Una giornata alla scoperta dei segreti della Banca Popolare di Bergamo. Vi proponiamo

alcuni scatti esclusivi di ciò che si cela all'internodel comprensorio immobiliare, sede della banca

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PRIMA TAPPA - Siamo partiti dal Salone cen-trale della sede, dove una volta si ergeva unaparte del Monastero di Santa Marta. La quadre-ria in mostra si compone di antiche opere deipittori bergamaschi, che poi sfociano in altrezone dedicate all'arte moderna e contemporanea.

SECONDA TAPPA - "Servata fideliter augeo",ovvero "ciò che è stato conservato viene eroga-to con fiducia". È questa la frase che, coniata almomento della costituzione della banca nel1869, è scolpita sul muro dello scalone che con-duce alla presidenza e alla direzione generale.

2° TAPPA

3° TAPPA

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TERZA TAPPA - Abbiamo poi attraversato un ampio corridoio,nel quale si scorgono, tra le altre, le figure di Guido Zanetti(padre dell'attuale presidente) e di Luigi Agliardi - direttoregenerale dal 1916 al 1951 e presidente dal '51 al '52 -, oltre aCesare Ginoulhiac, il primo presidente del 1869.

QUARTA TAPPA - Proseguendo il tragitto, siamo entrati nellaSala Funi, affrescata appunto da Achille Funi, dove, nell'enormedipinto realizzato sulla parete principale, sono rappresentatepersonalità bergamasche di spicco: Caravaggio, Moroni,Donizetti, Colleoni. Tutte affiancate alla figura simbolica diBergamo e dei suoi due fiumi, Brembo e Serio.

QUINTA TAPPA - Siamo poi passati nella vecchia "SalaConsiglio", chiamata anche "Sala della Gerusalemme Liberata",anch'essa arricchita da affreschi del Funi, dove troneggia unlampadario di cui ogni luce va ad inserirsi in un gambo diverso edistinto, che converge poi al centro in un unico fascio floreale.

SESTA TAPPA - Eccoci poi nella nuova "Sala Consigliare", alcui centro siede l'attuale presidente Emilio Zanetti. Proprio

sotto la sua postazione, è raffigurata la primamoneta di Bergamo (il bergamino).

ULTIMA TAPPA - Una volta usciti all'aperto,ci siamo ritrovati nel silenzioso e carico dipathos Chiostro di Santa Marta dove, fra l'al-t ro, è instal lata una creazione di AnishKapoor, una misteriosa e sacrale presenza.Un primordiale menhir, la cui nera concaspecchiante e lucente capovolge l'armoniosastruttura del portico.

4° TAPPA

5° TAPPA 6° TAPPA

ULTIMA TAPPA

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RUBRICHE

PHOTO: GIORGIO CHIESARotaract Bergamo,una dolce conviviale

"T'a Sentimento Italiano", l'azienda dei fratelli Alemagna leader nella produzionedi cioccolato d'alta gamma, si è presentata al club bergamasco. Il secondogenito Alberto: "Anche con la crisi, l'industria del cioccolato è cresciuta del 7%"

EVENTI&IMPRESE

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Parlare di cioccolato non è solo un temada golosi. Esistono tradizioni impren-ditoriali che hanno fatto della famosis-sima pianta di cacao una vera e pro-

pria ragione di vita. Il distretto del RotaractBergamo, nella conviviale del 18 febbraioscorso, ha voluto avvicinarsi ad una di questestoriche aziende. Stiamo parlando dell'incon-tro con Tancredi e Alberto Alemagna, pro-prietari della "T'a Sentimento Italiano", unbrand giovane che combina cultura e creativi-tà, proponendo l'antica arte di famiglia dal1911, ma rivisitata in chiave contemporanea eresa vivace da una visione aziendale cheesplora i trend e li trasforma in prodotti raffi-nati e accattivanti. Dopo l'elegante cena alristorante dell'Hotel San Marco, il dibattito sultema più buono del mondo è entrato nel vivo,

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proponendo interessanti spunti anche per fare riflessionimacro economiche. A rompere il ghiaccio è stato AlbertoAlemagna, illustrando le virtù dell'azienda di famiglia e snoc-ciolando numerosi dati di marketing, proprio mentre in tavolasfilavano alcuni pregiati prodotti. "L'industria del cioccolato,nel 2009, è cresciuta del 7%. Considerando la flessione gene-rale derivata dalla negativa condizione congiunturale, il datoè molto importante e sintomatico. Non siamo noi, infatti, ascoprire le capacità benefiche e antistress del cioccolato. E senell'anno più difficile per l'economia il cacao risulta più con-sumato rispetto al passato, non ci vogliono certo grandi spie-gazioni per illustrare i motivi del suo rilancio". A farlo capire èstato anche il fratello Tancredi, che ha proseguito illustrandocome il made in Italy riesca ancora a competere con i piùgrossi produttori internazionali. "Attraverso la selezione delcacao sudamericano - ha proseguito Tancredi -, lavorato arti-gianalmente dai migliori maestri cioccolatai italiani, "T'aSentimento Italiano" è riuscita ad occupare una posizioned'alto livello all'interno del mercato". Da segnalare, per lacuriosità dei rotaractiani presenti, che l'azienda milanese si èdistinta anche per le capacità di fare marketing, qualità chele hanno permesso di vincere il "Premio all'Oscardell'Imballaggio 2008" come miglior "Quality DesignPackaging". A farla trionfare tra marche e multinazionali sto-

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riche sono stati diversi elementi distintivi: miglior design, realizzatointeramente a mano con materiale eco-sostenibile. Un'inclinazionedel cioccolato all'interno delle confezioni di 45°, per garantire migliorpresa e vista. Una componentistica della scatola di assoluto pregio e- valore che non guasta all'interno della filiera distributiva - unadescrizione dettagliata degli ingredienti per ciascun assortimento.

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RUBRICHE

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Design:addio a linee troppo ardite, stilizzatee fantasiose Si ritorna a quel grintoso, moderno rigore teutonico che piace tanto ai puristi BMW

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

Presentata in anteprima la nuova berlina bavareseche, grazie alle misure di BMW EfficientDynamicsintegrate di serie, rafforza il proprio legame con l'ambiente: tutti i motori soddisfano la normativa antinquinamento Euro 5

Nuova Serie 5, vero concentrato di eco-tecnologiaIN ANTEPRIMA

Le prime impressioni di guida relativealla nuova BMW Serie 5 non lascianoadito a dubbi: la nuova creatura diMonaco si può tranquillamente defini-

re una delle berline di rappresentanza più gra-tificanti da guidare mai entrate in commercioin Europa. E anche se la nuova BMW Serie 5ha avuto una lunga gestazione nel centro tec-nico bavarese prima del lancio sul mercato, ilrisultato è stato davvero pregevole. L'abbiamoprovata per voi in assoluta anteprima per ilcentro di Bergamo, grazie alla collaborazione

della concessionaria BMW Lario Bergauto.

DESIGN - Lo stile della carrozzeria è limpidaespressione del nuovo corso BMW, inaugura-to dalla recente seconda edizione della spiderZ4. Addio a linee troppo ardite e fantasioseper tornare a quel grintoso, moderno rigoreteutonico tanto caro ai fans dell'Elica. Gli sti-lemi principali si ritrovano nell'espressivomodulo frontale con il doppio rene BMWincastonato verticalmente e nelle linee mar-cate del cofano motore, nel profilo elegante e

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Interni:Il cockpit innovativo,

ma dallo stile inconfondibile,

è orientato verso il guidatore

garantendo così un'esperienza

di guida e di viaggio a tutti gli effetti

impareggiabile

raffinato e nella muscolosa sezione poste-riore. In pratica l'espressione carismaticadella sezione anteriore dominata da lineeverticali, in combinazione con il doppio reneche appare in determinate prospettive incli-nato leggermente in avanti, creano un'imma-gine perfetta con l'eleganza raffinata del pro-filo e lo stile atletico e sportivo della coda.

INTERNI - All'interno, le funzionalità moder-ne vengono avvolte da un ambiente lussuoso.Il cockpit, dallo stile inconfondibile con forteorientamento verso il guidatore garantisceun'esperienza di guida e di viaggio impareg-giabile. Torna quindi una delle caratteristiche

più apprezzate dai puristi BMW, quella con-sole centrale rivolta verso il pilota che simbo-leggia la centralità del guidatore come fulcrointorno al quale tutto il progetto è sviluppato.Lo stile moderno degli interni è completabilesecondo le preferenze personali con dei mate-riali pregiati e degli eleganti abbinamenti cro-matici. Il lightweight design intelligente èstato realizzato in diversi componenti dellochassis e nel cofano motore, nei para-fanghi anteriori e nelle porte di alluminio.

TECNOLOGIA - Grazie alla conformazionedella strumentazione e ai comandi intuitivi,viene intensificato il piacere di guidare. Il

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cockpit in tecnologia Black Panel, come detto orientato verso ilguidatore, il volante multifunzione di serie, due leve comandosterzo e la separazione netta tra funzioni di guida e di comfortpromuovono la superiorità dell'esperienza di guida. A richiesta,è disponibile un Head-Up-Display ottimizzato a livello di visua-lizzazione delle informazioni, di grado di risoluzione e di dimen-sioni dell'immagine. La nuova BMW Serie 5 berlina è dotata diserie della nuova generazione del sistema di comando iDrive.Le funzioni di serie e opzionali dell'impianto audio, di naviga-zione e di comunicazione vengono gestite attraverso ilController inserito nella consolle centrale e il Control Displayda 10,2 oppure 7 pollici, integrato armonicamente nella plan-cia portastrumenti. BMW ConnectedDrive offre una varietà difunzioni di comfort, di sicurezza e di intrattenimento unica nelsegmento di appartenenza. Nella nuova BMW Serie 5 berlinavengono offerti per la prima volta i sistemi di assistenza delguidatore Assistente di parcheggio, Avvertimento dirischio di tamponamento con funzione decelerante in com-binazione con la Regolazione attiva della velocità con fun-zione di Stop & Go, Surround View e Speed Limit Device.

DOTAZIONI - La ricca gamma di sofisticati equipaggia-menti di serie della nuova BMW Serie 5 comprende purel'avviamento comfort senza dovere inserire la chiave, laradio BMW Professional con lettore CD, un connettore AUX-In e sei altoparlanti, il climatizzatore automatico con regola-zione separata della temperatura e dell'aerazione al lato diguidatore e passeggero, così come un manuale d'istruzioniintegrato. Tra gli optional più esclusivi, ripresi dalla catego-ria di lusso, vanno ricordati il Comfort Access, la porta USB,il sistema audio multicanale, i sistemi di entertainment perla zona posteriore, il climatizzatore automatico a quattrozone, i sedili attivi, il sistema automatico Soft Close delleporte, un tetto scorrevole dall'acustica e il design otti-mizzati e un dispositivo per il gancio da traino automatico.

SICUREZZA - Al fine di promuovere l'agilità e la sicurez-za, la nuova BMW Serie 5 berlina è dotata di una struttu-ra della scocca particolarmente resistente alle torsioni.Grazie all'utilizzo mirato di acciai altoresistenziali e adaltissima resistenza, la resistenza media della vettura èstata incrementata del 55 percento rispetto al modelloprecedente, ottimizzandone contemporaneamente il peso.L'equipaggiamento di serie comprende le cinture automa-tiche a tre punti in tutti i sedili, airbag frontali e laterali,così come poggiatesta attivi anticrash per il guidatore e ilpasseggero, airbag laterali a tendina, l'indicatore avariapneumatici e il cofano motore attivo per ottimizzare la pro-tezione dei pedoni. La luce diurna, le luci fendinebbia, laluce dei freni bistadio e la regolazione di velocità con fun-zione frenante sono a bordo di serie, mentre i doppi faribixeno, l'Adaptive Light Control con ripartizione variabiledel fascio luminoso e luce di svolta, la chiamata di soc-corso avanzata con rilevazione automatica della posizionedi BMW ConnectedDrive sono disponibili come optional.

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MOTORI - Grazie alle misure diBMW EfficientDynamics inte-grate di serie, la nuova BMWSerie 5 berlina rafforza la pro-pria posizione di leader di effi-cienza nel segmento di apparte-nenza. Tutti i motori soddisfanola norma antinquinamento Euro5. Al momento di lancio dellanuova BMW Serie 5 berlinasaranno disponibili un motore abenzina a otto cilindri e tremotori a benzina a sei cilindri,inoltre due motori diesel a seicilindri. Il modello top di gammaè la BMW 550i, spinta da un V8con BMW TwinPower Turbo eHigh Precision Injection (300kW/407 CV). La gamma vienecompletata dal primo sei cilin-dri in linea a benzina del mondo con BMW TwinPower Turbo, High PrecisionInjection e VALVETRONIC (225 kW/306 CV) nella BMW 535i e due seicilindri a benzina con High Precision Injection nell'esercizio a miscelamagra nella BMW 528i (190 kW/258 CV) e nella BMW 523i (150kW/204 CV). I sei cilindri in linea diesel dell'ultima generazione conbasamento costruito interamente in alluminio e iniezione diretta delcarburante Common-Rail erogano rispettivamente 180 kW/ 245 CVnella BMW 530d e 150 kW/204 CV nella BMW 525d. Dopo pochimesi, il portafoglio verrà completato dalla nuova BMW 520d con unmotore quattro cilindri diesel ampliamente rivisitato dalla potenza di135 W/184 CV. La BMW 520d sarà equipaggiata di serie con la fun-zione Auto Start/Stop. Con un consumo medio di carburante di 5,0litri per 100 chilometri nel ciclo di prova UE e un valore di CO2 di 132g/km il modello marca dei nuovi primati nel segmento di appartenenza.

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Motori: la nuova BMW Serie 5berlina è disponibile

con un motore a benzinaa otto cilindri e tre

da sei cilindri, inoltre sono presenti

anche due motori diesela sei cilindri

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Spaziosa: il bagagliaio, con un volume di carico variabile,passa da un minimodi 633 litri (565 litri la berlina) ad un massimo di 1.865 litri con sedili posterioriribaltati

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

In un periodo difficile per l'economia interna-zionale, essere pragmatici nelle spese nonsignifica rinunciare alla qualità e alla sicurezzasull'asfalto. Il binomio qualità-prezzo è sempre

stato l’obbiettivo principale di Skoda, marchio delgruppo Volkswagen che ha sempre regalato almercato italiano modelli di livello superiore a prez-zi davvero competitivi. L'ultimo esempio in ordinedi tempo è certamente la Skoda Superb, provataper voi in queste pagine grazie alla complicità dellaconcessionaria Bonaldi Motori di Bergamo. E sela versione berlina piace solo ai businessman con-

creti, la nuovissima "station wagon edition" saràcertamente protagonista del mercato grazie aduna serie di contenuti concreti ed interessanti. Aparte la praticità di una carrozzeria familiare chepiace particolarmente ai guidatori nostrani, lanuova versione dell'ammiraglia ceca può offrirela gamma di moderni motori "Gruppo VW"già disponibili sulla berlina. Insomma, puratecnologia dall'estetica al cuore meccanico.Ma entriamo nei dettagli, osservandoli diret-tamente da alcuni scorci della splendidapasseggiata sotto le mura di Bergamo Alta.

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DESIGN -La grande station wagon di Mladá Boleslav mantiene in pra-tica inalterate le dimensioni della berlina, con una lunghezza di 4.838mm, una larghezza di 1.817 mm e un'altezza di 1.481 mm che supera dipoco i 1.460 della classica 5 porte. Ad innalzare ulteriormente la quotamassima del tetto della Wagon fino a 1.510 mm ci pensano i mancor-renti di serie, anodizzati o di colore nero. Il plus della Superb Wagon staproprio nella parte posteriore, elegantemente risolta con un portelloneche dà accesso al bagagliaio con un volume di carico variabile da unminimo di 633 litri (565 litri la berlina) ad un massimo di 1.865 litri consedili posteriori ribaltati. La lunghezza fino a 1.800 mm e la soglia di cari-co a soli 598 mm da terra sono studiate per poter caricare e scaricarecon facilità anche carichi ingombranti. A livello di telaio è stato svolto unesteso lavoro di adeguamento al maggior peso complessivo e al caricoutile più elevato. L'asse posteriore è collegato alla carrozzeria permezzo di particolari silent block, elementi in metallo e gomma che

contribuiscono ad aumentare il comfort di guida e a ridurre il rumo-re derivante da rotolamento delle ruote, vibrazioni e oscillazioni.

INTERNI -Praticamente identici alla versione berlina, rappresentano lagiusta filosofia automobilistica Skoda. La massima attenzione è statadata alle finiture. Il rapporto qualità/prezzo, infatti, è rappresentato otti-mamente. Tutti i dispositivi principali sono concentrati attorno al volanteche offre - a seconda dell'allestimento - comandi multifunzione per siste-ma audio, computer di bordo e telefono cellulare. Per il resto comandisempre accessibili e tecnologia tedesca "uber alles". Nella plancia,emergono i sempre più consueti strumenti circolari separati (ma rag-gruppati con palpebra unica), la consolle centrale è caratterizzata da unnuovo sistema di navigazione Columbus (con touch screen e hard diskda 30 GB), e dai comandi del climatizzatore automatico a due zone,accanto al quale si trova uno spazioso cassetto portaoggetti.

La casa ceco-tedesca presenta l'ultima creazione nata per soddisfare i guidatori

e i passeggeri più esigenti, con un rapporto qualità-prezzo davvero imbattibile

e contenuti tecnici da top di gamma

Skoda Superb wagon, una reggia per

famiglie sulla stradaprova su strada

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Motori:tre motorizzazioni a benzinae due diesel (FAP) contribuiscono a creare un'ampia scelta, con cambio manuale, automatico e trazione anteriore o integrale

ALLESTIMENTI - Per venire incontro alle par-ticolari esigenze di utilizzo e di carico, la SuperbWagon non tralascia l'adozione (sulla 2.0 TDI170 CV 4×4 e 3.6 FSI 4×4) del controllo di sta-bilità del traino TSA (Trailer Stability Assist)che consente di trainare in tutta sicurezza rimor-chi fino a 2.000 kg di peso. Una anteprima asso-luta per Skoda è la possibilità di avere il sistema

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Top: la versione Elegance

è arricchita da fari bi-xenoadattivi, specifici cerchi

Venus da 17", rivestimentosedili e porte in

pelle/Alcantara e soundsystem con 10 altoparlanti

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elettronico di chiusura e avviamento KESSY che permette di aprire e chiudere l'au-to tenendo la chiave in tasca, accendendola e spegnendola con un semplice pulsante.Altra utile novità è l'opzione del portellone ad apertura elettrica con bloccaggiodella copertura avvolgibile nel bagagliaio. Il piano di carico scorrevole agevola il cari-co di oggetti ingombranti e il vano fornito di numerose barre, reti e occhielli consentedi fissare i colli trasportati. La luce di cortesia posizionata nel portellone illumina, oltreal vano bagagli, anche la zona circostante e la parte posteriore della vettura ed èaccompagnata da una luce LED estraibile, alloggiata nella parte sinistra del bagagliaio,che può fungere da torcia tascabile. Già dalla versione d'accesso (Comfort), SkodaSuperb Wagon offre 7 airbag, fendinebbia, clima automatico bi-zona, radio CD conMP3, cerchi da 16", regolatore di velocità e mancorrenti neri. La Ambition aggiunge isensori pioggia, l'allarme volumetrico, i cerchi da 17", regolazione elettrica dei sedilianteriori e specchietti regolabili e riscaldabili elettricamente. Il top della gamma è rap-presentato dalla Elegance, arricchita da fari bi-xeno adattivi, specifici cerchi Venus da17", rivestimento sedili e porte in pelle/Alcantara e sound system con 10 altoparlanti.

MOTORI - Parlando della nuova Skoda Superb wagon, non possiamo dimenticare lagamma dei motori, derivati dalla versione berlina ma con una maggiore diffusione del cam-bio DSG. Tre motorizzazioni a benzina e due diesel (FAP) contribuiscono a creare un'ampiascelta, con cambio manuale, automatico e trazione anteriore o integrale. Una delle unità piùinteressanti è la più potente delle versioni a gasolio, la 2.0 TDI 170 CVdisponibile con cam-bio manuale 6 marce a trazione anteriore, 4x4, o con cambio DSG a 6 rapporti (coppia mas-sima di 350 Nm da 1.750 a 2.500 giri/min., velocità massima di 222 km/h, da 0 a 100 km/hin 8,8 secondi, consumo medio 6,0 litri per 100 km, emissioni CO2 159 g/km). Lo stesso cam-bio automatico-sequenziale a doppia frizione può equipaggiare la 2.0 TDI 140 CV (coppiamassima di 320 Nm, velocità massima di 207 km/h, da 0 a 100 km/h in 10,2 secondi, con-sumo medio 5,9 litri per 100 km, emissioni CO2 155 g/km) e la 1.8 TSI 160 CV (coppia mas-sima di 250 Nm, da 0 a 100 km/h in 8,6 secondi, consumo medio 7,6 litri per 100 km, emis-sioni CO2 180 g/km). Le altre versioni a poter adottare le quattro ruote motrici sono la 1.8TSI 160 CV e (in abbinamento al DSG) la 3.6 FSI da 260 CV (coppia di massima di 350 Nmtra 2.500 e 5.000 giri, con-sumo medio di 10 litri per100 km, 238 g/km di emis-sioni di CO2; la Superb conil 6 cilindri accelera da 0 a100 km/h in 6,5 secondi, eraggiunge i 250 km/h). Latrazione integrale si basasempre sulla frizione elet-tronica Haldex di quartagenerazione che in normalicondizioni di trazione prov-vede a trasmettere il 96%della potenza all'asse ante-riore. Per chi non vuolerinunciare al downsizingneppure sulla stationwagon c'è poi il motore 1.4TSI da 125 CV (coppia di200 Nm disponibile tra1.500 e 4.000 giri, consumomedio 6,6 litri per 100 km edemissioni CO2 157 g/km).

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Un vero e proprio angolo di Londra allestito in uno dei club più "in"della provincia di Como. Parliamo della serata di venerdì 26 feb-braio scorso, quando il ClubModà di Erba si è animato all'arrivodella splendida MINI Clubman Soho, offerta dalla concessio-

naria ufficiale per Bergamo e provincia MINI Lario Bergauto. L'occasionespeciale è stata la movimentata "Glitter Night" organizzata dal distrettodi Lecco dei Rotaract, un appuntamento all'insegna del divertimento edella beneficenza. Il ricavato della serata, infatti, è stato interamente devo-luto alla Fondazione Grazia Focacci che, in collaborazione con laFondazione Umberto Veronesi, s'impegna quotidianamente in una difficilemissione: fornire assistenza ai malati di tumore. L'iniziativa, grazie al pre-stigioso Interclub nazionale, ha coinvolto anche gli altri distretti Rotaractitaliani, compreso naturalmente quello bergamasco, sempre molto vicinoalle organizzazioni di tipo benefico. La kermesse modaiola, dal canto suo,è iniziata in seconda serata con uno splendido buffet ed è poi proseguitacon la lotteria, che ha messo in palio ricchissimi premi, tra cui un MINI-frigorifero da auto e da casa. Per finire, i numerosissimi giovani pre-senti all'evento si sono intrattenuti fino a tarda notte per godersi la serataa "ritmo house" del Club londinese. Pardon, per godersi il ritmo del quar-tiere Soho allestito (in onore della nuova MINI) nella discoteca comasca.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Interclub Rotaract, in pista la "Glitter Night"benefica

CHI, DOVE E PERCHÈ

EVENTI

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Frizzante, divertente e mondana al punto giusto. Per la serata diSan Valentino, i giovani bergamaschi (single e non) si sono datiappuntamento nella fiammante discoteca Setai di Orio al Serio- l'ex Fluid per intenderci -, dove ad aspettarli, ancora una

volta, c'era un partner d'eccezione: MINI Lario Bergauto.Parcheggiate alle porte del locale, infatti, due splendide Mini davanoil benvenuto alla scatenata movida, dando l'opportunità ai ragazzi -prima di lanciarsi nelle danze della notte - di osservare da vicino i duepiccoli gioielli anglo-tedeschi. Ancora una volta, dunque, la conces-sionaria ufficiale Mini per Bergamo e provincia ha fatto felici tutti ipresenti, presentando la speciale "coppia automobilistica" costituitadalla Mini Ray G - prima a montare l'alimentazione Gpl di serie - edalla nuovissima ed esclusiva Mini Clubman Soho, ovvero puro stilefashion destinato al solo mercato italiano. La serata, dal canto suo,non è stata certo da meno. All'interno del nuovo Setai, alcuni spetta-coli di danza hanno allietato l'evento e inframmezzato la classicamusica house della discoteca. Inoltre, la kermesse di San Valentino èstata anche l'occasione per ricordare il povero Marco Licini (per gliamici "Licio", recentemente scomparso per una caduta in scooter), a cuisono stati dedicati diversi e sentiti applausi nel corso della nottata.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

Il San Valentino di Lario Bergauto:giovane, fashion ed esclusivo

CHI, DOVE E PERCHÈ

EVENTI

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Lo scorso 12 febbraio, approfittando della pausa di campionato, lasquadra, i dirigenti e lo staff tecnico della Co.Mark Blu BasketTreviglio (quinta in classifica nel girone settentrionale della serie ADilettanti) si sono dati appuntamento al Kilometro Rosso di

Stezzano. L'occasione è stata propizia per un curioso e interessante incon-tro col main sponsor del team. L'obbiettivo dichiarato era quello di cono-scersi meglio, sottolineando al contempo le similitudini tra mondo dellavoro - la società si occupa di commercializzazione e marketing per l'im-presa - e mondo dello sport. A far gli onori di casa il presidente dellaCo.Mark Massimo Lentsch, che ha condotto il "corso di formazione" inmodo interattivo ed entusiasmante. L'intervento, dal titolo eloquente"Co.Mark in sintesi: similitudini e obiettivi della sponsorizzazione", haspiegato alla Blu basket come il modus operandi dei collaboratori Co.Marksia simile a quello che dovrebbero tenere in campo i giocatori: motivazio-ne, comunicazione, lavoro di gruppo, lavoro in rete e ricerca di un obietti-vo sfidante. Un ritrovo informale, si potrebbe definire, fortemente volutoproprio dallo stesso presidente. "Ritenevamo utile - afferma MassimoLentsch - che giocatori e dirigenza sapessero cosa fa esattamente il mainsponsor della squadra. Abbiamo voluto creare un contatto attraverso tuttiquegli elementi che noi applichiamo nel nostro lavoro e che sono altret-tanto importanti per un team che deve vincere". Tra i presenti (e organiz-zatori dell'evento) anche il vice presidente di Blu Basket GianfrancoTesta, che dopo l'intervento di Lentsch ha aggiunto: "Non vuole natural-mente essere una lezione per coach Simone Morandi. I ragazzi sono giàmotivati e seguono giustamente il loro allenatore. Però credo possa esse-re un tassello molto importante nella crescita comune sponsor-squadra".

PHOTO: GIORGIO CHIESA

CHI, DOVE E PERCHÈ

EVENTI

Blu Basket e Co.Mark,canestro al Kilometro Rosso

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Un legame indissolubile ha caratterizzato il party di Carnevale delBobadilla Feeling Club di Dalmine. Stiamo parlando della conso-lidata partnership tra lo Yacht Club Bergamo e MINI LarioBergauto, accompagnati - nella splendida serata di venerdì 19

febbraio scorso - da altrettanti sponsor prestigiosi: Costa Crociere,Travel Design Studio e Ryanair. Una kermesse che ha visto protagoni-sti tutti i fortunati ospiti, che si sono presentati all'appuntamento rigoro-samente in maschera, dimostrando classe e al contempo creatività. A talproposito, il commodoro Giovanni Campi, presidente dello YCBG, si èimprovvisato presentatore quando, dopo lo sfizioso aperitivo, sono statieletti i due migliori travestimenti. In palio c'erano un buono viaggio “perle femmine” e per i “maschi” un cronografo BMW, concessi dalla jointventure dei tre generosi sponsor. A proposito di orologi, nel corso dellaserata è stata esposta la nuova collezione di orologi Locman, presentatadalla Gioielleria Torelli (con negozi a Treviglio, Romano di Lombardia,Crema e Cremona) e fisicamente presente con la terza generazione dellafamiglia, più specificatamente con Marco e Silvia Torelli. All'ingresso delFeeling Club di Dalmine, inoltre, la protagonista assoluta è stata la fashionMINI Clubman Soho, accompagnata da una vera e propria chicca conces-sa da un gentile cliente della concessionaria ufficiale MINI per Bergamo eprovincia. Stiamo parlando di una delle 200 MINI CooperS JohnCooper Works 50th Anniversary prodotte (nel dettaglio la numero 21,come raffigurato sulla livrea), la prima ad essere stata consegnata in Italia.

PHOTO: GIORGIO CHIESA

CHI, DOVE E PERCHÈ

EVENTI

YCBG e MINI Lario Bergauto,pura bolina sotto la maschera

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