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Novembre 2008 - anno 2 - numero Economia, attualità, costume e stile INCHIESTA Nube finanziaria? Come cambierà il mondo Gli scenari futuri per famiglie e aziende GRANDI OPERE Percassi Group cambierà volto a San Pellegrino Ben 150 milioni di euro per la Valle Brembana ECCELLENZE Lupini Targhe, cinquant'anni con sbarco in Oriente Siglato l'accordo con Toyota per il mercato giapponese 14 Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. Nicola Radici: "Farò volare l'Italia" L'ad della Miro Radici Finance, presenta in esclusiva l'accordo siglato con Ryanair per l'aeroporto di Trapani "Sarà la nuova Orio al Serio del Mezzogiorno" Il primo tassello per creare un ponte aereo fra Nord e Sud anche in previsione dell'Expo 2015 a Milano

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Novembre 2008 - anno 2 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

INCHIESTANube finanziaria? Come cambierà il mondoGli scenari futuri per famiglie e aziende

GRANDI OPEREPercassi Group cambierà volto a San PellegrinoBen 150 milioni di euro per la Valle Brembana

ECCELLENZELupini Targhe, cinquant'anni con sbarco in OrienteSiglato l'accordo con Toyota per il mercato giapponese

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Nicola Radici:"Farò volare l'Italia"

L'ad della Miro Radici Finance, presenta in esclusiva l'accordo siglato con Ryanair per l'aeroporto di Trapani

"Sarà la nuova Orio al Serio del Mezzogiorno" Il primo tassello per creare un ponte aereo

fra Nord e Sud anche in previsione dell'Expo 2015 a Milano

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"U na nuova Bretton Wood per il rilancio dell'econo-mia". S'intitolava così un nostro servizio, per la preci-

sione la copertina dello scorso maggio, in cui l'economistaClaudio Cesani - intervenuto ad un convegno dei giovani in-dustriali di Apindustria Bergamo - proponeva un nuovo siste-ma finanziario per risollevare le sorti economiche mondiali.Nel nostro piccolo pensavamo di poter essere precursori diuna nuova teoria, dar voce a chi proponeva un modus operan-di più chiaro e - seppur basato sul passato - innovativo nel suogenere. Mai avremmo immaginato che tale concetto, sullastregua del pensiero di Lyndon LaRouche, potesse esserecosì terribilmente d'attualità pochi mesi più tardi.

Ne aveva parlato e scritto pure il ministro Giulio Tremonti,in tempi non sospetti. Convinto che fosse necessario fre-

nare un processo di globalizzazione incontrollato e dagli scena-ri preoccupanti. Tutti tacevano e isolavano questa teoria, consi-derata dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti inattuabile nelcontesto attuale. Ci si gongolava di come - e bene - giravano leBorse internazionali. Troppo tardi, come diceva Giulio Cesare:"Alea iacta est". O meglio, il dado della crisi era già stato lan-ciato. Un lento meccanismo, una serie d'ingranaggi drammaticimossi dai mutui subprime e culminati con la mannaia del crollodi Wall Street. Una catena al ribasso innescata in America esfociata poi nel resto del mondo. Un ko tecnico terrificante e si-billino, di cui in molti hanno realizzato le drammatiche prospet-tive, ma in pochi hanno realmente capito di chi siano le colpe.

Una crisi da cui esce distrutta soprattutto l'autorevolezza delmodello economico americano, quel capitalismo finanziario

reso irresponsabile da un ventennio di ritirata dei poteri delloStato sui mercati. L'alta finanza e la grande industria si sono so-vrapposte alle istituzioni che dovevano essere le guardiane indi-pendenti dell'economia, della moneta e del credito. Alla guidadei massimi organi di controllo e di vigilanza internazionali sonostati chiamati coloro che dovevano essere controllati e vigilati. Leauthority sono diventate succursali subalterne delle lobby e nes-suno si è prodigato a bloccare una spirale a dir poco illegale. È inquesto groviglio di conflitti d'interessi che affondano le radici deldisastro attuale. Un sistema che rivela un modello dell'economiadi mercato senza regole che, per nostra fortuna, ora è morto.

La svolta di questo ottobre nero dell'economia globale ha unsignificato storico ben profondo: si deve cambiare, ci si deve

purificare per risorgere. Un po' come accadde dopo il black-out di

Wall Street nel 1929. All'epoca si posero le basi di una nuovaEra, con idee capaci di segnare la storia del secolo. Il trattato diBretton Wood generò due istituzioni: il fondo monetario e labanca mondiale. Non solo, Franklin Delano Rooseveltesportò un modello universale di regolazione dei mercati, d'in-tervento keynesiano nell'economia, di Welfare State e investi-menti pubblici nei beni collettivi. In pratica un sistema di rego-le e procedure per regolamentare la politica monetaria interna-zionale e superare la grande depressione.

Quest'oggi è necessario ritrovare la stessa grinta, riunirsi e ri-scrivere il nostro futuro. Ma l'iter procedurale dovrà essere

decisamente diverso. Non più fondare l'economia moderna,strutturandola in ogni sua parte. Ma riscriverla con nuove regolee più controlli. In un certo senso serve un flash-back rivolto al fu-turo. Si dovrà tornare a commerciare in quantità fisiche di mercie materie prime, e non sui loro quantitativi virtuali. E' necessariala messa al bando dei derivati finanziari e puntare forte sull'Eurocome moneta trainante dell'economia mondiale. Solo così si ri-uscirà a guardare avanti con uno spirito meno drammatico.

Se non altro, la paura di queste settimane ha generato una se-rie di reazioni propositive. Lo dimostrano i pensieri di Gor-

don Brown e Nicolas Sarkozy, che in modo forse poco si-gnorile si sono fregiati di un'idea altrui - LaRouche, Cesani e Tre-monti -, adattandola ai loro interessi nazionali. Pazienza, resta lasoddisfazione di un passo avanti verso (forse) la svolta. Lo ha di-mostrato anche l'incontro di Pechino del 25 ottobre scorso, in cuii leader dei 27 paesi dell'Unione Europea e dei 16 Stati asiaticidell'Asem, hanno concordato una politica comune per tutelarel'economia reale e promuovere la crescita. Ma soprattutto lo di-mostrerà il G-20 straordinario in programma il 15 novembre aWashinton. Un summit in cui si cercherà di tracciare le lineeguida della rinascita insieme al Fondo monetario internaziona-le, alla Banca Mondiale, al segretario generale dell'Onu e alPresidente del Forum di Stabilità Finanziaria, l'italiano MarioDraghi. Un nuovo sistema in cui la Banca Mondiale dovrà ave-re un ruolo inedito: assistere davvero le nazioni in difficoltà inprogetti mirati d'economia fisica, piuttosto che sulla crescita delPIL. Ma non solo, servirà grande attenzione perché i prezzi del-la Borsa non s'allontanino dal valore reale delle aziende. Restacomunque un passo storico, utile speriamo a mitigare le graviperdite della finanza creativa di questi ultimi anni. Insomma,quanto finora bistrattato a breve prenderà corpo. La nuova Bret-ton Wood, anche se troppo tardi, ripartirà dalla Casa Bianca.

L’editoriale

Il G-20 e la nuova Bretton Wood, non è mai troppo tardi

di Luca Bilotta, redattore responsabile

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ORGANIGRAMMA:

Presidente: Paolo AgnelliCuratori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE:

Redattore Responsabile: Luca BilottaMail: [email protected]

In redazione: Carlo QuiriMail: [email protected]

Collaboratori: Livio Casanova, Giorgio ChiesaRoberto Amaglio, Massimo Pighizzini

GRAFICA:

Art director: Francesco LegramantiMail: [email protected]

Impaginazione: Erika Malusardi

Fotografi: Laura Pietra, Franco Pasinetti, Tommaso Brigatti, Giorgio Chiesa

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PUBBLICITA’:

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IL PRIMO MENSILE ECONOMICO DI BERGAMO

S O M M A

32 Naturale, minerale e frizzanteIl progetto di Percassi per San Pellegrino

Lombardia e impresa,Bergamo resiste, ma Brescia va ko54

SVILUPPO&TERRITORIO

Nube finanziaria?Come cambierà il nostro mondo

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INCHIESTA

GRANDI OPERE

IN COPERTINANicola Radici: "Vi presento

il mio sistema aeroportuale del Sud"44

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Novembre 2008

R I OOGNI PRIMO VENERDI’ DEL MESE IN EDICOLA

TOP BRAND

58 Lupini Targhe e Toyota,scatta l'accordo per l'Oriente

Nautica, a Genovail vento di crisi è solo bonaccia

RUBRICHE

92 TECNOLOGIABergamoScienza,con Oscar Pistorius scatta il record

DESIGNMind in Italy,l'eleganza del movimento

HOTEL&LEISURESan Rocco,Il relax sale a Corte

MOTORINuova GLK, spigolosa comodità

SPETTACOLO&SOLIDARIETA'Inshallah, il cuore di BergamoBatte forte per i bambini palestinesi

CHI, DOVE E PERCHE’

118 Eventi, foto e curiosità

BARCHE&INDUSTRIA

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ENERGIA&RIFIUTI

70 La regola di Cramer? Riciclare

IN FIERA

78 Tutte le novità di Sposidea 2008a Villa Castelbarco

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La crisi finanziaria internazionale ha messo in ginocchiogran parte delle banche europee e statunitensi. Si prean-nunciano così tempi cupi e vari tagli nel personale. Eccocome gli istituti di credito potranno risolvere i loro proble-mi di budget. I dipendenti in sovrannumero potranno es-sere utilizzati come Bancomat umani. Un'ottima soluzioneper evitare il rinnovo di computer e software…

L.B.

Notizie in breve

Banche e dipendenti,ecco il futuro post crack finanziario

Opec Dalmine,full d'assi al primo incontro

G rande successo per la prima uffi-ciale di Opec Dalmine, neonata as-sociazione degli operatori econo-

mici della cittadina nei pressi di Bergamo.All'incontro, organizzato nella Sala Civica

Comunale ai pri-mi di ottobre,hanno rispostoben un centinaiod'attività territo-riali, mostrandovivo interesseverso gli argo-menti trattati.L'obiettivo erarendere nota lanascita dell'As-

sociazione degli Operatori Economici diDalmine - avvenuta nel mese di giugno -,evidenziandone le finalità progettuali e dis-cutendo sulle prime iniziative messe in can-tiere. I relatori - il presidente Marco Corna-li e il suo vice Ciro Andrea Napoletano -,hanno fornito un'istantanea dell'associa-zione ad oggi, che si compone di 70 soci, unConsiglio Direttivo (composto da nove im-prenditori) e di un Collegio dei Probiviri (tre

associati). Le basi di questo progetto trien-nale, sono l'assunzione di un riconosciutoruolo di rappresentanza delle categorie as-sociate nei confronti delle Istituzioni locali, elo sviluppo di una buona capacità di ascolto,nei riguardi - in particolare -, degli operatorieconomici presenti nelle sei frazioni di cui sicompone il comune di Dalmine. In questosenso è andata la creazione di una "Com-missione del Territorio". Un organismo pen-sato per una capillare azione di rappresen-tanza e di scambio d'informazione tra le ca-tegorie rappresentate.

Edilcassa, Unioncamere e Regione: ecco il progetto "Impresa Domani"

E ' ufficialmente partita "Impresadomani", un progetto innovati-vo realizzato da Edilcassa con

Unioncamere e Regione Lombardia. Il fine èsemplice e altrettanto stimolante: attivareuna rete per le imprese edili artigiane, af-finché non solo possano sfruttare un canaledi promozione e raccogliere informazioni sunovità tecnologiche, ma anche - grazie a unlavoro svolto con la facoltà d'Ingegneria Ge-stionale dell'Università di Bergamo -, potercreare un network nuovo con l'intento di

partecipare insieme a gare di appalto. Le at-tività sono molteplici: sviluppo dei rapporticon diverse realtà imprenditoriali; realizza-zione di una pubblicazione promozionaledelle imprese d'eccellenza e creazione di unportale web. Sono inoltre previsti appunta-menti in cui verrà data particolare visibilitàalle imprese partecipanti. Fra questi, la par-tecipazione a "Ecoabitare 2008" - in occa-sione della 13a Mostra Mercato Internazio-nale dell'Artigianato -, che si terrà al nuovopolo fieristico di Milano, dal 29 novembreall'8 dicembre prossimi. Nello stand (nume-ro L 23, all'interno del padiglione 7), le im-prese partecipanti a "Impresa domani" -senza sostenere alcun costo -, potranno pre-sentarsi e promuoversi al pubblico fieristico.Ciascuna impresa, dunque, potrà racconta-re se stessa, la propria organizzazione e lapropria storia beneficiandone in pubblicità efuturi sviluppi imprenditoriali.

Marco Cornali

A cura di Stefano Ronchi

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La crisi che ha colpito l'economia internaziona-le non è, purtroppo, notizia di questi giorni. Erada tempo nell'aria, temuta e anticipata, mamai considerata nel suo essere più fosco. Giàa marzo scorso si erano registrate le prime av-

visaglie. La crisi finanziaria galoppava negli Stati Unitie si propagava come un lento male nel resto del mondo.Esplosa con i chiacchierati subprime, ovvero mutui im-mobiliari concessi di fatto senza garanzie e sui quali poisi sono innescate operazioni speculative con strumentifinanziari derivati, ha successivamente invaso i settoridelle materie prime, a cominciare dal petrolio. Un'im-plosione latente, che lo stesso governatore della Fede-ral Reserve, Ben Bernanke, aveva annunciato lo scor-so aprile: "Qualche banca fallirà". E così è stato, conconseguenti fallimenti a catena di alcune banche d'af-fari fra cui Lehman Brothers e culminate a ottobre conconvulsioni in negativo delle Borse internazionali.

Nube finanziaria?Come cambieràil nostro mondo

InchiestaA cura di Luca Bilotta

Viaggio fra titoli tossici e subprime: dall'origine

del crack finanziario agli scenari futuri

per famiglie e aziendeCosa è cambiato

e cosa succederànella vita degli italiani

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GLI EVENTI - Ma tutto questo, in realtà, è solamente un anel-lo di una lunga catena. Il risultato di una crisi finanziaria ed eco-nomica sistemica, che ha colpito gran parte delle potenze in-ternazionali. Per comprenderla in toto, bisogna osservare conmolta attenzione la rapida successione degli eventi. Prima il kodi colossi finanziari americani colpiti dai "titoli tossici", poi icrolli delle Borse mondiali e la paralisi del credito. Infine la ri-presa - tanto immediata quanto fragile - di Wall Street e com-pany, complice il più gigantesco piano di nazionalizzazioni esalvataggi pubblici varato in America dai tempi del 1929. Tuttoquesto è il frutto di una finanza creativa, talmente esagerata damettere a repentaglio l'intero sistema globale.

FINANZA CREATIVA - Il problema nasce precisamente negliStati Uniti, dove hanno avuto origine non solo i famigerati sub-prime, ma anche tutti quei titoli definiti "tossici". La loro cre-

scita - non vigilata dagli enti di controllo internazionali (Bcee Banca mondiale) - è stata addirittura incoraggiata nei pri-mi tempi. Una finanza definita creativa, appunto, nata so-prattutto da un'assenza di controlli e nella non-applicazionedelle regole borsistiche mondiali. La crisi non poteva esse-re allontanata o annullata, così come la febbre non può es-sere evitata successivamente all'ingresso del virus nell'or-ganismo umano. Difatti, una volta che questa indolenza re-golatoria ha lasciato crescere la montagna di "titoli tossici",la situazione era già compromessa.

GLI SVILUPPI - Negli Usa la crisi finanziaria ha innescato unaforte debolezza dell'economia reale. Per fortuna il resto delmondo e in particolare l'Europa continentale, è stata contagia-ta di riflesso. Il perché? Semplice, le banche europee hannospesso acquistato i titoli tossici "impacchettati" in altri prodot-

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Il governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke

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ti. Il veleno, solo raramente e per via indiretta, si è fatto stradanei prodotti finanziari in cui avevano investito la stragrandemaggioranza dei risparmiatori europei. In Germania, Islanda,Gran Bretagna e Paesi Bassi, gli Istituti si sono trovati in diffi-coltà solo per aver finanziato operazioni a lungo termine condenaro a breve periodo. Modus operandi vietato in passato eche, probabilmente, tornerà a esserlo presto. Tornando al virus,quindi, l'influenza finanziaria europea si potrebbe paragonaread un semplice raffreddore. Una situazione preoccupante, manon drammatica. Ecco perché l'Italia ha potuto così fregiarsidella Palma d'Oro dei miracolati, colpita di striscio da un feno-meno colossale. C'è un elemento che gioca a nostro favore. Sichiama saggezza finanziaria: forse per scelta o per incapacitàtecnica, le banche italiane non hanno seguito le ultime modefinanziarie. Gli istituti bancari del Belpaese hanno, infatti, par-tecipato in misura ridottissima al gioco di creazione di ricchez-za finanziaria priva di basi veramente credibili.

PAURE E DOMANDE - C'è però chi sostiene che, da noi, lavera crisi non è ancora arrivata e che prima o poi accadrà qual-cosa di brutto. La tempesta sui mercati finanziari ha lasciato lesale della finanza ed è scesa nelle strade delle città italiane,Bergamo compresa. Facendo la coda ai supermercati, i dis-corsi non riguardano più i mutui subprime o i titoli tossici. Itimori di tutti riguardano il quotidiano, con preoccupazioniche vanno dal conto corrente ai titoli, passando per i prezzidei beni primari, i mutui e le case. Tutti si chiedono quantoil crack finanziario americano potrà intaccare questi ambiti.Ecco le risposte, in parte rassicuranti.

MUTUI E CONTI CORRENTI - Andiamo con ordine. Per quan-to riguarda i mutui, chi in passato ne ha fatto uno a tasso fissopuò stare tranquillo. Chi, invece, lo ha fatto a tassi variabili si ètrovato nei guai. I tassi a breve indicizzati, infatti, sono aumen-tati anche prima che la Banca Centrale Europea aumentasse ilsuo tasso-guida a luglio. Ma oggi èchiaro che quell'improvvida decisionedovrà essere rimangiata e le tensionisui tassi a breve, dopo le fibrillazioniborsistiche di queste settimane, do-vrebbero calare di nuovo. Chi deve fareun mutuo per la prima volta pagherà untasso di circa un quarto di punto supe-riore rispetto a quello che prevaleva ametà 2007, prima dell'inizio della crisisubprime. Ma avrà il vantaggio che, daallora a oggi, i prezzi delle case si sonofermati e in molti casi hanno comincia-to a diminuire. Quanto ai conti correnti,nessuna paura. Le banche italiane so-no in buone condizioni e, anche se nonlo fossero, eventuali fusioni - comesuccesso in passato - o lo Stato risol-

verebbero i problemi. L'unica ad aver realmente sofferto èstata Unicredit, che ha prontamente ricorso ad un maxi-au-mento di capitale. Inoltre in Italia, come negli altri Paesi, c'èuna rete di sicurezza: il Governo assicura i depositi fino a100mila euro. Insomma, è praticamente certo che nessunoperderà un euro. Chi, invece, ha una buona rendita da farfruttare è meglio puntare sugli investimenti a lungo termine.Il mattone è sempre il migliore.

CASE - A proposito di case, anche qui c'è speranza. Gli ultimianni hanno visto nel mondo, dall'Irlanda alla Nuova Zelanda,una colossale bolla immobiliare. Ma come si gonfiano, si sgon-fiano: in America (-16% rispetto a un anno fa), in Gran Breta-gna (-12%) e in altri Paesi stessa sorte. In Italia la situazione èvariegata, ma nel complesso i prezzi hanno smesso di cresceree in molti casi stanno ripiegando. Una buona notizia per chi cer-ca casa, una notizia neutra per chi la casa ce l'ha già, e una cat-tiva notizia per quegli istituti (fortunatamente pochi) che hannofatto prestiti sulla base del 100% del valore della casa e han-no mutuatari che non pagano.

PREZZI E BENZINA - Passiamo ai prezzi. Sono aumentati daun anno a questa parte essenzialmente a causa dell'impen-nata mondiale delle materie prime. Dal petrolio al grano, equindi dalla benzina alla pasta. Ma questo impetuoso au-mento sta rifluendo. Un trend che potrebbe proseguire nelcaso in cui il G-20 di novembre a Washington, decida di por-re dei paletti in campo internazionale. Nel caso delle quota-zioni del petrolio, invece, - anche se il prezzo sta diminuen-do - non c'è da aspettarsi che torni ai livelli del 2007. Biso-gna risparmiare, usando l'auto il meno possibile. Ben ven-gano, quindi, la bicicletta o l'utilizzo dei mezzi pubblici.

TASSI D'INTERESSE - Stesso discorso per i tassi d'interesse.Relativa tranquillità per chi aveva investito in titoli sicuri, ad

13Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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esempio quelli pubblici. Sono protetti sul capitale e si riscuoto-no gli interessi all'incirca come prima. Sui tassi a lunga durata,invece, si prende un po' meno rispetto a quel che si prendevaprima della crisi dei mutui. Per chi gli interessi li paga, invece,c'è stato un aumento per imprese e famiglie che va (rispetto al-la metà dell'anno scorso) da un quarto a tre quarti di punto. Colpassare del tempo ci sarà più difficoltà ad accedere ai prestiti.Come si dice in questi casi, un deciso giro di vite. Anche se,stando ai dati, le banche continuano a prestar soldi: con un'e-conomia che cresce, a valor nominale del 3-4%, i prestiti dellebanche alle imprese sono cresciuti del 10 per cento. Infine i mu-tui: i prestiti non crescono più, ma questo dipende più dalla do-manda spaurita (e in attesa del calo dei prezzi delle case) che dauna chiusura da parte delle banche.

COSA CAMBIERA’ PER LE FAMIGLIE - I cittadini vivono inuno stato ovattato di terrore, intenti a capire quali saranno i rea-li sviluppi nel quotidiano del crollo delle Borse internazionali.Che risposte dare? A fronte di quanto accennato si può tran-quillamente dire che la situazione non è rosea. La crisi in Italiac'è - e c'era in parte prima del crack di ottobre - e non si può farfinta di niente. Ma rispetto a molti altri paesi europei possiamotirare un piccolo sospiro di sollievo. E' una situazione che solo inparte deriva dall'ottobre nero borsistico. L'Italia sta vivendo unperiodo di recessione dovuto soprattutto all'introduzione del-l'Euro, con un aumento indiscriminato dei prezzi. Il rapporto dicambio Euro-Lira quasi paritario, ha messo in ginocchio le fami-glie italiane. Le stesse che hanno continuato a vivere con lostesso tenore di vita e, dopo essersi indebitate, ora agonizzano.Ora cosa succederà? Nell'immediato non c'è da preoccuparsi,nella vita reale di tutti i giorni poco cambierà rispetto a prima.Certo, la crisi economica che - stando alle stime degli analisti

durerà almeno un anno - influirà sui prezzi dei beni di consumo. Magli interventi dello Stato (Finanziaria 2009) e soprattutto il prossi-mo G-20, dovrebbero calmierare il fenomeno. Il consiglio è quellodi non farsi prendere dal panico, ma comunque procedere più delsolito ad acquisti oculati e mirati. Insomma, evitare il superfluo eosservare con criticità gli eventi finanziari del prossimo periodo.

COSA SUCCEDERA’ ALLE AZIENDE - Discorso diverso perquanto riguarda le aziende. La situazione internazionale ha por-tato e porterà ancora una certa stagnazione dei mercati, con dif-ficoltà non indifferenti per tutto il comparto industriale italiano.L'export con gli Stati Uniti - e parte dei paesi coinvolti nel crack- subirà un ribasso non indifferente. Ma anche qui l'Italia - fortedella sua posizione più felice, se vogliamo, rispetto a Gran Bre-tagna e Usa - può ragionare con maggior calma e serenità. Cisono già in atto interventi cautelativi come il fondo di sostegnoper le Pmi, stimato dal ministro Scajola in 600 milioni di euro. Lostesso che dovrebbe essere aumentato, stando alle parole delpresidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Proprio le piccole emedie imprese saranno l'ago della bilancia nel breve-lungo ter-mine. Saranno loro a dare l'impulso giusto all'economia na-zionale, stringendo i denti e puntando forte sulla qualità pro-duttiva. I grandi gruppi subiranno necessariamente dei ridi-mensionamenti: sono loro ad accusare maggiormente, nel pa-norama industriale, la crisi finanziaria. Le Pmi, invece, avvan-taggiate dai minor costi di gestione e da una maggiore dina-mia nel diversificare e variegare la produzione, avranno la pos-sibilità di ritagliarsi uno spazio predominante. Giulio Tremontie lo Stato in generale, si sono già accorti di quest'evenienza.Non a caso il Governo si sta muovendo per limitare i disagid'accesso al credito, evidenziati in quest'ottobre nero. Saràuna lunga e dura battaglia, ma le premesse sembrano buone.

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Parola a Elia Colabraro, economista e matematico che vanta una trentennale esperienza ai vertici di vari istituti di credito come l'Isap, l'Imi, Sanpaolo-Imi e Opi: "La crisi in Borsa? Esistono realtà solide che distribuiscono dividendi da diversianni. Proprio su queste bisognerà puntare nel prossimo futuro"

Parola all'espertoArticolo di Luca Bilotta e Giorgio Chiesa

"Basta panico, puntiamo sulle aziende del territorio"

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Poche certezze, molta confusione: il contesto economicoin cui viviamo si sta rivelando un Tornado di proporzionibibliche. Avrà ricadute sull'economia reale peggiori delprevisto, anche se gli economisti di tutto il mondo cer-cano di mantenere la calma. Comunque sia il livello

d'incertezza straordinariamente elevato rende difficile una valutazio-ne delle prospettive economiche a breve-medio termine. Lo si leggenell'ultimo bollettino della BCE, che afferma in modo molto chiarocome la condizione attuale dei mercati sia soggetta a maggiori rischial ribasso, con ricadute sull'economia reale maggiori di quanto pre-visto. Previsioni datate qualche giorno fa e quasi sicuramente desti-nate ad essere riviste in peggio, anche se in questi ultimi giorni -complice una ripresa generale dei mercati - la serenità è tornata par-zialmente a regnare in tutto l'ambiente borsistico europeo. Ma qual èla verità? Siamo in totale balia degli eventi, in crisi perenne e in uncontesto economico difficile da risanare? Oppure possiamo guar-dare l'orizzonte con serenità? Ma soprattutto, noi poveri risparmia-tori, come dobbiamo comportarci? A questa situazione, di crisi ed'imprevedibilità economica, cerca di dare una risposta Elia Cola-braro, economista e matematico che vanta una trentennale espe-rienza ai vertici di vari istituti di credito come l'Isap, l'Imi, Sanpaolo-Imi e Opi. Il suo punto di vista? Restare calmi, guai a farsi prenderedal panico. "La situazione attuale non è critica - commenta -. E' mu-tevole. Si è partiti con il primo scoppio della crisi in America coi sub-

prime, e la decisione di Bush di stanziare un fondo d'emergenza di700 miliardi, dalla quale l'Europa si riteneva totalmente esente. Masi è rivelato non essere così. In Inghilterra si è arrivati all'erogazio-ne di grosse cifre a favore di tre banche. In altri quattro paesi dell'Unione Europea, al secolo Italia, Francia, Germania e la stessa In-ghilterra, si è convocata una riunione internazionale che non haportato ad alcuno sviluppo efficiente. L'accordo internazionale sem-bra ancora lontano. I risparmiatori, però, devono cercare di mante-nere la calma, vendere all'improvviso facendosi prendere dal pani-co è lesivo per i propri interessi e soprattutto porta ad un continuopeggioramento delle condizioni generali di Borsa".

Cosa dovrebbe dunque fare il risparmiatore, che si sentesempre più allarmato dalla situazione internazionale?"Come dicevo prima, la situazione è mutevole ma non disperata. Ilpanico ha però travolto tutti, lo si vede nei vari indici delle Borse checrollano. Ma è un cane che si morde la coda: il panico alimenta so-lo altro panico, che spinge i risparmiatori a ritirare i loro titoli aziona-ri, facendo scendere gli indici in una spirale che ha come contestouna situazione già delicata. Anche in passato si è assistito ad oscil-lazioni e cadute gigantesche. Ricordo distintamente il titolo di SanPaolo IMI sceso sotto la soglia della decenza in pochissimo tempo,per poi risalire altrettanto velocemente per la disperazione degliazionisti che lo avevano venduto. Secondo il mio parere, bisogne-

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rebbe andare avanti con più calma; esistono aziende stabili che dis-tribuiscono dividendi da diversi anni. Questo sta a significare chequalcosa di buono c'è, e nonostante la flessione, il know-how del-l'impresa stessa prima o poi la riporterà in utile".

C'è un consiglio più specifico che vorrebbe dare a possibilifuturi investitori?"Ho due consigli: il primo è di guardare bene dove si sta an-dando ad investire. Aziende che distribuiscono dividendi pernon allarmare gli azionisti esistono, ma non possono farloper più di qualche tempo. Il secondo è di frazionare gli inve-stimenti stessi. Non occorre buttarsi in toto sulla Borsa; esi-stono anche gli investimenti immobiliari, che in tempi nor-mali sarebbero la banalità, ma che oggi sono appannati dal-la fitta coltre di fumo che la tecno finanza ha buttato ad-dosso agli occhi dei privati".

Lei cosa sceglierebbe: meglio il mattone o la Borsa?"Dipende dalle cifre che si vogliono investire. Credo che, in ter-mini prettamente speculativi, adesso sia il momento di ricrede-re nella Borsa. Certamente dopo aver toccato il fondo inizierà asalire e questo porterebbe ad un utile davvero ingente. Ma perle famiglie, i piccoli risparmiatori con in banca una cifra media -frutto di liquidazioni o risparmi di una vita - allora credo che il

mattone sia più sicuro. Il mercato, anche qui, è al ribasso: mascegliendo appartamenti o negozi in posizioni cittadine centralinon si sbaglia mai. Altrimenti i titoli di Stato o assicurazioni pos-sono essere una valida alternativa, sicura ed affidabile".

Come vede nello specifico la situazione in un'isola impren-ditoriale felice come quella bergamasca?"Credo che i risparmiatori bergamaschi dovrebbero osservare conmolta attenzione quelle aziende o realtà imprenditoriali del territorioe attualmente in Borsa, che possono dare più stabilità all'investi-mento stesso. Spesso si cerca il guadagno più veloce e magari piùlontano dai nostri confini (Stati Uniti e Cina ad esempio), senza sa-pere in cosa ci si sta imbattendo. Invece si dovrebbe fare uno scree-ning delle realtà locali di cui si può toccare con mano la validità e si-curezza. Bergamo è una piazza economicamente importante:esistono aziende di grande prestigio, multinazionali e non solo,talmente stabili da permettere guadagni magari meno alti e ve-loci, ma più sicuri nel lungo tempo".

Consigli preziosi, che - in parte - possiamo ritrovare nel suolibro "Il pubblico, la banca, il privato": come è nato questo li-bro? Da dove è venuta l'idea?"La mia opera è un mix tra riferimenti autobiografici, esperienzeprofessionali e confidenze di piccoli e grandi risparmiatori che ho

Oscar Giannino (direttore di Libero Mercato) con Elia Colabraro

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avuto il piacere di consigliare nel corso degli anni. L'idea, ger-mogliata pian piano in uno scritto grezzo, non pronto per la gran-de distribuzione, è piaciuta in special modo ad Armando Verdi-glione, uno dei maggior esponenti della case editrice "la Feltri-nelli". Dopo una serie di confronti, abbiamo convenuto che laversione pubblicabile potesse essere un valido conforto dimo-strante che, pur partendo da basi precarie aggravate da un'eco-nomia parzialmente fuori controllo, si potesse crescere in setto-ri troppo spesso bistrattati dai grandi media mainstream".

Il suo libro parla di banche. Come si connettono questiargomenti col sistema finanziario che è andato trasfor-mandosi nel corso del tempo?"Negli anni conseguenti la mia laurea c'erano, in alcuni istituti ban-cari, criteri di gestione che non erano più quelli tradizionali. Si cer-cava di convogliare il cliente nella giusta tipologia d'investimento,coniugando le varie competenze che andavano consolidandosi. Al-l'epoca emerse, infatti, una nuova concezione di scienza: l'econo-metria, che può considerarsi un settore dell'economia dedicato allaverifica empirica di modelli formulati in ambito teorico. Propriodalla connessione tra economia e ingegneria ero convinto, e losono ancora adesso, potessero venir fuori i giovani manager delfuturo, pronti a portare il loro bagaglio di conoscenze tecnichevariegato, al servizio di imprese pubbliche e private emergenti.La consulenza diventava così una sorta di guida all'orientamen-to atta a valutare le validità di questi programmi, che vedevanonell'ingegneria la cura del dettaglio di progetto, e nell'economiala gestione aziendale di stampo manageriale".

Sembra quasi che l'economia sia da intendersi come adibi-ta alla sfera pubblica, mentre l'ingegneria a quella privata."E' esattamente così. Gli sforzi fatti nel corso della mia carriera sisono concretizzati anche in questo senso. La congiunzione dellecompetenze diventa sempre più importante in un mondo in cui lesingole professioni si mescolano e scambiano a seconda delle esi-genze e dell'alternanza a sua volta di globale e locale".

Per concludere, questacrisi finanziaria si pro-

trarrà per quanto tem-po e in che dimensio-ni influirà sulla vitadegli italiani?"Gli scenari non sono rosei,

ma abbiamo ancora marginidi miglioramento. Credo chetutto il 2008 sarà caratte-rizzato da una continua al-ternanza di risultati positi-

vi e negativi della Borsa.Ma con i primi mesi del

2009, a fronte anche delledecisioni politiche in-

traprese a livello europeo e statunitense in questi giorni, cisarà un chiaro rasserenamento dei titoli. I piccoli risparmia-tori? Devono avere pazienza, soprattutto se vorranno recu-perare le perdite di questi giorni. Quanto alla vita comune,difficilmente ci saranno degli strascichi. Unica eventualepreoccupazione l'aumento dei prezzi dei prodotti di consumoe alimentari. Ma credo che sia un'ipotesi remota".

18

Zoom

E lia Colabraro è nato nel 1940 aOlivadi, in provincia di Catan-zaro. Fin da giovane ha cercato

di trovare un unico filo conduttore fral'economia, l'ingegneria e la matema-tica. Una scelta che gli ha permesso,anche grazie alla tesi di laurea, di co-niugare due aspetti che sembravano -anche dai sociologi dell'organizzazio-ne -inconciliabili: pubblico e privato. "Imiei studi sono quelli del più classicodegli economisti - afferma -, ma la miamente ha una forte declinazione perle materie scientifiche, con una parti-colare predilezione verso la matemati-ca. Purtroppo gli eventi della vita mihanno costretto ad intraprendere stu-di prettamente economici in quanto, aimiei tempi, era molto più accessibilericevere una borsa di studio per unafacoltà economica rispetto ad una in-gegneristica. Nonostante questo, alterzo anno del mio corso di studi, ini-ziai a riflettere su alcuni problemi rela-tivi alla viabilità delle nostre strade cit-tadine, con riferimento al traffico au-tomobilistico, un argomento inerentela pubblica amministrazione. La cosaebbe diffusione tra gli ambienti acca-demici e non solo, e così capì l'impor-tanza di coniugare queste materie acui ero appassionato con la cosa pub-blica". Il suo libro, di nuova pubblica-zione, "Il pubblico, la banca, il pri-vato" cerca di scavare in questi argo-menti proponendosi come summa de-gli apprendimenti accademici dei suoianni da ricercatore, coniugati alleesperienze professionali. Fra queste,l'ultimo incarico ricoperto e forse piùsignificativo: consigliere di ammini-strazione della TAV - Treno Alta Velo-

cità. Presentato lo scorso 3 ottobre aVilla San Carlo Borromeo, insiemeall'editore e a Oscar Giannino (diret-tore di Libero Mercato), il libro èstato un utile vademecum per ap-profondire anche il contrastato mo-mento economico internazionale.

CARRIERA - Laureatosi in Economiae commercio a Roma negli anni Ses-santa, dopo una breve esperienza aParigi presso la Banque Française etItalienne pour l'Amérique du Sud, hacollaborato con una finanziaria delgruppo IRI. In seguito, è passato all'I-MI, dove, tra il 1996 e il 1998, ha rico-perto vari ruoli: dopo essersi occupato,fino al 1983, di valutazione del meritodi credito d'imprese industriali, sia al-la sede centrale sia in alcune sedi re-gionali, è stato nominato responsabiledella sede di Napoli, prima, e di quel-la di Padova, poi. Dopo il 1989, ha gui-dato la struttura operativa centrale esuccessivamente si è occupato del co-ordinamento e della supervisione del-l'attività creditizia. Per conto dell'IMIha avuto numerosi incarichi in societàindustriali e finanziarie, anche in vestedi presidente del consiglio di ammini-strazione. Dopo la fusione tra IMI eSanpaolo, dal 2000 al 2006 è stato di-rettore generale e amministratoredelegato di Banca OPI, la banca delgruppo specializzata nel finanzia-mento alle opere pubbliche e infra-strutture, ora fusa in BIIS, Banca In-frastrutture Innovazione Sviluppo.Negli stessi anni, è stato, fra l'altro,membro del Comitato esecutivo del-la Carical (Cassa di Risparmio dellaCalabria e di Lucania).

Il libro "Il pubblico, la banca, il privato": una vita vissuta fra ingegneria ed economia

Elia Colabraro

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Le turbolenze dei mercati stanno già colpendo le famiglie e so-prattutto le imprese. Parola di Joaquin Almunia, il commis-sario Ue agli affari economici che, dopo le terribili settimanefinanziarie apertesi con il lunedì nero del 6 ottobre scorso, hafotografato i possibili scenari futuri sull'economia reale. E il

quadro non può certo dirsi roseo, non solo per i grandi istituti di creditointernazionali e i loro direttori. Infatti, è opinione ormai diffusa che a pa-gare lo scotto della crisi saranno il ceto medio e le piccole imprese, perle quali diverrà difficile riuscire ad accedere ai prestiti delle banche. Inparole povere, la crisi po-trebbe causare un giro divite nel settore creditizio,che si tradurrebbe nellamancanza di liquidità perle aziende. Un problemache rischierebbe di rallen-tare ulteriormente la pro-duttività e la crescita delnostro Paese. Ma comedifendersi? Ecco un esau-stivo punto di vista, con-testualizzato al panoramabergamasco, della L.I.A.(Liberi Imprenditori Asso-ciati), l'associazione gui-

data dal presidente Marco Amigoni, che vanta 3.500 soci in Provin-cia. "Effettivamente - commenta - il quadro delineato nel corso di que-ste ultime settimane da Almunia è verosimile. La situazione dei mer-cati finanziari a livello internazionale si sta, purtroppo, ripercuotendo an-che sulle nostre aziende, con una stretta nel settore creditizio che stagià creando non pochi problemi. Ciò è anche provato dall'aumento del-le richieste ai nostri consorzi di garanzia-fidi; tuttavia, nonostante glistessi diano queste garanzie, le banche attualmente non si espongononei confronti delle imprese, rendendo difficile l'accensione di un presti-

to. Questo problema, appesantito anchedalla mancata certezza della riscossionedei crediti, sta generando una difficoltàoperativa al sistema Impresa. Con questepremesse è difficile garantire l'operatività".

Soluzioni in vista?"Difficile prospettare soluzioni in una situa-zione così complessa. Sicuramente biso-gna continuare a credere nelle proprie ca-pacità imprenditoriali, essere parsimoniosied attenti alle scelte a agli investimenti.Inquesta fase il ruolo dei Consorzi Fidi deveessere ancora più importante e gli isititutibancari non devono relegarli a supportosolo per i casi di rischio peggiore”.

20

Il pensiero di Marco Amigoni, presidente della L.I.A. (Liberi Imprenditori Associati), che vanta 3.500 soci in Provincia:"La situazione dei mercati finanziari a livello internazionale si sta ripercuotendo anche sulle nostre aziende”

"Unione e formazione, gli unici dogmi anticrisi"

Parola all'associazioneArticolo di Roberto AmaglioFoto di Laura Pietra

M arco Amigoni, 44anni, imprenditorenel settore delle at-

tività affini all'edilizia, è pre-sidente delle società di fami-glia e del consorzio che rag-gruppa le maggiori aziendedel suo settore. Ha interessianche in altre attività, oltread essere presidente dellaL.I.A. (Liberi Imprenditori As-

sociati) di Bergamo dal 2002.Ricopre attualmente anche ilruolo di componente delConsiglio Nazionale, con variincarichi nelle società e nel-le attività della Confedera-zione a livello nazionale eregionale. Ultima ma nonmeno importante carica, èConsigliere della Camera diCommercio di Bergamo.

Il presidente

La scheda

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“La stretta nel settore creditizio sta già creando non pochi problemi e con queste premesse è difficile garantire l'operatività"

Marco Amigoni

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Nel frattempo i dati sulle imprese sembrano in calo. Si può par-lare di una contrazione nel mercato imprenditoriale?"Rispetto ai dati nazionali, per quanto riguarda la Bergamasca il nu-mero totale delle imprese iscritte in Camera di Commercio Industria eArtigianato è rimasto invariato, in quanto le numerose cancellazionivengono mitigate da altrettante nuove iscrizioni. Tuttavia, l'analisi deidati fa emergere una tendenza emblematica, e che è già stata messaal centro dell'attenzione da Imprese & Territorio: il 50% delle cessa-zioni avviene entro il primo biennio dall'inizio dell'attività. Questo dato,che sicuramente è frutto anche della sfortunata congiuntura econo-mica, a nostro avviso dipende anche dalla mancata preparazione deisoggetti che intraprendono nuove attività professionali".

Colpa dell'imprenditore, dunque?"Non parlerei di colpe, ma di un apparato normativo e burocratico chepermette a tutti di aprire un'impresa. Oggi, infatti, per creare un'attivitàbasta chiedere la partita IVA ed iscriversi in CCIAA e, se si escludono al-cune categorie particolari (impiantisti, parrucchieri ed estetiste), la pro-cedura non prevede nessun requisito. A nostro avviso, invece, per eser-citare il proprio lavoro, un imprenditore deve avere alcuni requisiti fon-damentali: un'esperienza specifica nel ramo d'attività in cui intende ope-rare e una conoscenza degli obblighi che l'impresa assume nei confron-ti dell'ambiente in cui opera. La legislatura vigente, invece, per quantoabbia il merito di snellire le pratiche burocratiche, sottovaluta quest'a-spetto di formazione e di controllo a livello locale. Non è per un appe-santimento delle pratiche burocratiche, tuttavia noi riteniamo doverosoche, esattamente come succede a un apprendista che viene formato pri-ma di assumere un ruolo nell'ambito produttivo aziendale, anche l'im-prenditore debba formarsi prima di muovere i primi passi in proprio nelmondo degli affari".

Questo percorso di formazione non rischia di diventare un pe-sante fardello per delle piccole aziende a gestione familiare,basate sulla routine dell'offerta e anche della domanda?"Lo stereotipo sulla piccola impresa va superato. Non è infatti un segre-to che l'economia del nostro Paese sia basata sulle PMI, il cui contribu-

to è ancora più rilevante in virtù delle chiusure o delle delocalizzazioni checaratterizzano le grandi realtà industriali. Una delle marce in più dellepiccole e medie aziende è proprio il maggior tasso di flessibilità operati-va, che deve essere coltivata ed accresciuta per competere nel liberomercato. Ma per riuscirci è necessario avere lungimiranza, esperienza edoti imprenditoriali che non tutti hanno ancora maturato".

È per questa ragione che la L..I.A. ha dato tanta rilevanza ai cor-si di formazione?"Sicuramente la formazione è uno degli aspetti su cui stiamo inve-stendo maggiori energie, insieme alla gestione delle problematicheaziendali quali la sicurezza, la qualità del servizio, la promozione. Perquanto non ci occupiamo dell'aspetto contabile-amministrativo deinostri associati, la nostra competenza sugli aspetti sindacali e la no-stra funzione di garanti presso gli istituti di credito ci ha permesso diritagliarci in questi ultimi sette anni un ruolo importante nel panora-ma imprenditoriale bergamasco, facendoci diventare una delle mag-giori realtà territoriali: dal 2000 a oggi, infatti, siamo passati da 832associati a oltre 3.500, facendo registrare degli incrementi annualiche nel 2001 e nel 2006 hanno toccato il 35%".

Quali sono i maggiori settori rappresentati?"La presenza nei vari comparti è variegata: il settore meglio rappre-sentato è quello dei Metalmeccanici, dei terzisti e degli impiantisti(32%), poi c'è l'edilizia con il 25%, mentre il 18% è rappresentato dalsettore terziario e dai servizi. Poi sono rappresentati anche altre at-tività (parrucchieri, cavatori, marmisti e grafici), mentre il tessile e ilcommercio rappresentano il 12% dei nostri associati".

Oltre alla formazione, uno degli slogan che è stato sposatoda Imprese & Territorio è quello di fare sistema. Anche voistate promuovendo iniziative in questo senso?"La competitività del mercato globale è ormai un fattore con cui dob-biamo fare i conti. A nostro avviso, le piccole e le medie impresehanno un'arma per potersi distinguere e per poter ottimizzare i lorosforzi, ossia creare dei sistemi d'aggregazione imprenditoriale chepermettano loro di crescere e svilupparsi, sfruttando quella solida-rietà operativa che può rappresentare un beneficio per tutti i soggettiin gioco. La creazione dei consorzi e dei gruppi d'impegno imprendi-toriale, permette anche alle piccole aziende d'inserirsi in aree di mer-cato che normalmente le sarebbero inaccessibili. Ovviamente quel-lo di promuovere sinergie e collaborazioni imprenditoriali è compitodegli imprenditori stessi, ma le associazioni di settore possono di-ventare dei canali importanti per la promozione di uno sviluppo inquesto senso, proponendo le giuste informazioni alle imprese e fa-cendosi carico di un ruolo di "collante" per raggiungere l'obiettivo".

22

3.502

3.120

2.314

2.137

1.787

1.499

1.102

832

+12,24

+34,83

+8,28

+19,58

+19,21

+36,03

+32,45

---

I numeriLa crescita di L.I.A. a Bergamo e provincia

Anno Associati %

2007

2006

2005

2004

2003

2002

2001

2000

"Soluzioni? Bisogna creare dei sistemi di aggregazione imprenditoriale che permettano alle aziende di crescere e svilupparsi"

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Se dovessimo ricomporre in un quadro l'attuale crisidel settore tessile e metalmeccanico, avremmo trale mani sicuramente un quadro di Picasso per lesfaccettature che la situazione attuale presenta. Lasituazione produttiva legata alla crisi finanziaria e in-

dustriale di ordine mondiale si aggiunge alla forte contrazionedella domanda interna e alla relativa paralisi delle grandi realtàindustriali. Gli ordini rallentano, si constata l'inarrestabile frena-ta della produzione industriale e, di conseguenza, al calo di fat-turato. Si ricorre agli ammortizzatori sociali, crescono le ore dicassa integrazione e l'utilizzo della mobilità. Aumentano le ces-sazioni d'attività che investono non solo il manifatturiero e l'in-dustria, ma anche il terziario e il commercio. In questo quadro,sarebbe più facile riordinare un dipinto del pittore di Màlaga cheritrovare il bandolo della matassa perso da tempo. Eppure guar-dando le raccolte fotografiche delle imprese tessili troviamo, im-mobili, gli istanti di un settore sempre in continuo movimento,motore storico per tutta la Valle Seriana, con attività e produzio-ne industriali che hanno concorso a creare il "made in Bergamo"."Valle dell'Oro" così la chiamavano con tassi di disoccupazione aldi sotto dei più bassi parametri europei e mentre tutto lo stivalearrancava, la Valseriana vestiva la moda e dettava il passo. Diquelle foto, oggi rimangono le difficoltà sociali, economiche eoccupazionali presenti sul territorio e la profonda crisi del tessi-le e meccanotessile. Se prima la richiesta di manodopera nonbastava mai oggi è sempre più crescente il numero di personeche bussa alle porte degli uffici di collocamento, se prima glistraordinari erano la normalità, oggi l'unica cosa straordinariasarebbe poter vivere certi della normalità (le otto ore giornalie-re). Non si trova più il bandolo della matassa semplicemente per-

L'oro seriano non luccica più,Report sulla crisi tessile in ValleDalla Crespi di Nembro alla Tessival, viaggio in un drammatico male che si estende anche in altri settoriDal gennaio 2008 a oggi, migliaia di famiglie in difficoltà e molte realtà imprenditoriali con cancelli chiusi

Crisi produttivaArticolo di Livio Casanova

Valle Seriana e Valle di ScalveTutti i numeri della cassa integrazione

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11

41

79

6

2

6

1

1

5

14

2

22

1

5

1

1

2

1

2

2

79

219

58

263

540

35

17

47

5

7

51

98

20

126

2

28

14

9

20

5

24

16

540

204

50

226

480

30

16

41

4

7

43

76

20

116

2

28

12

9

20

5

22

14

480

aziende dipendenti coinvoltiCIGS

Abbigliamento

Metalmeccanica

Tessile

TOTALE

Albino

Ardesio

Cazzano S. Andrea

Cene

Cerete

Clusone

Gandino

Gazzaniga

Leffe

Nembro

Peia

Ponte Nossa

Ranica

Rovetta

Selvino

Vertova

Villa d’Ogna

TOTALE

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ché la matassa non c'è più, è rotolata prima in Cina e poi nel re-sto dell'Asia, in Valle Seriana è rimasto solo qualche scampolo.

ANNO DOPO ANNO - "Dal 2004, il settore tessile - eviden-zia Giuliano Capetti, assessore all'Istruzione, Formazione eLavoro della Provincia di Bergamo - vive una situazione diffici-le, a causa della globalizzazione e della concorrenza dei paesiin via di sviluppo che fanno le stesse produzioni a minor costo.E da settembre, poi, anche le imprese al top della filiera co-minciano a vacillare, perché non riescono a vendere come untempo nell'area del dollaro per l'euro troppo forte". Dalle portedi Bergamo risalendo sino al cuore della Valle è un crocevia difallimenti e chiusure. La Crespi di Nembro con il primo gen-naio del 2008 ha cessato l'attività, 110 persone a casa, alcunesaranno accompagnate alla pensione con la mobilità. Risalen-do la valle, dopo un anno e qualche mese di cassa integrazio-ne, dal primo gennaio sono in mobilità 80 dipendenti della Ra-dici Tessuti di Gandino. E poi sempre da inizio anno ha chiusoanche la Tessitura Albini Sitip: 60 persone in mobilità. L'ulti-ma notizia che ha scosso sindacati e imprenditori è l'annuncia-ta chiusura della "Tessival" di Fiorano al Serio. Negli ultimi me-si la situazione è peggiorata e la crisi ha portato con sé anchequella del meccano-tessile, che in provincia di Bergamo conta1.200 lavoratori di cui più della metà sono già in cassa integra-zione e come nel più triste gioco del domino la crisi del mecca-notessile ha effetti indiretti anche sulle aziende dell'indotto. Al-la Vemec Srl è stata concessa la cassa integrazione straordi-naria per crisi aziendale dal primo agosto 2008 al 31 luglio2009, con il relativo trattamento, grazie al decreto firmato dal mi-nistero del Lavoro. Di fronte a questo scenario, non è sufficiente,anche se indubbiamente indispensabile, dar forma, su tutto il ter-ritorio a politiche di assistenza all'emergenza con ammortizzatorisociali, ma sono necessarie forti politiche progettuali. La Valle Se-riana si trova di fronte ad un cambiamento storico, che riguarda siala sua vocazione manifatturiera, con particolare riferimento ai set-tori tessile e meccanotessile, sia, di conseguenza, dal punto di vi-sta delle opportunità occupazionali. Non solo tessile perché far no-tizia è anche la Cig della Brembo. La frenata del mercato dell'au-to e dei veicoli commerciali si ripercuote sullo stabilimento di Ma-pello che ha annunciato a partire da questo mese, una settimanadi Cig ordinaria dove sono occupati 300 addetti, 5 settimane a par-tire da lunedì 3 novembre per la fonderia di ghisa dove lavorano120 persone mentre per la fonderia di alluminio è prevista una Cigcontinuativa dal 17 novembre al 20 dicembre. Sempre nel settoreauto c'è da segnalare anche il ricorso agli ammortizzatori socialidelle Fonderie Mario Mazzucconi sia nello stabilimento diPonte San Pietro che in quello di Ambivere. Non solo la Valle Se-riana, perché sulla MvB di Zogno si addensano le nubi del ritornoalla mobilità che riguardano esuberi più pesanti rispetto ai 146 d'i-nizio anno, su un complessivo di 416 lavoratori, tenendo conto delfatto che il prossimo 8 gennaio si chiuderà il contratto di solida-rietà che ha coinvolte 200 persone. A rischio anche il rinno-vo dei contratti a termine alla Tenaris Dalmine.

A fare gli straordinariè solamente la cassa integrazione

La cassa integrazione straordinaria "in deroga"…, in quattro anni, ha interessato 79 aziende dellaValle Seriana e della Valle di Scalve, mobilitan-do 480 lavoratori dei 540 addetti in forza. I cam-panelli di allarme hanno smesso di suonare, a ri-

suonare adesso sono questi numeri che evidenziano tut-ta la criticità del territorio Seriano aggravato dai pun-tuali problemi imprenditoriali, da anni, costretti al bivio,tra ipotesi di aggregazione e riconversione industriali alargo raggio mentre puntualmente, aziende che hannofatto la storia economica del nostro territorio. A tuttoquesto si aggiungono i quasi 2.000 lavoratori, del com-parto tessile e meccanotessile, che sono stati coinvoltidalla cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria,a fronte di una perdita di un migliaio di posti di lavoro.Considerando, inoltre, come una parte significativa del-l'indotto sfugga all'attenta rilevazione, perché fa riferi-mento ad ambiti professionali e dimensionali per cuinon sono previsti ammortizzatori sociali, il quadro a tin-te fosche è completo.

MOBILITAZIONE - Nel frattempo, il 13 novembre, tut-to si ferma per la mobilitazione territoriale che s'incro-cia ad una mobilitazione settoriale. "4 ore di scioperogenerale con l'organizzazione di presidi e manifestazio-ni in Valle", ma, nulla di nuovo, perché alcune impreseterritoriali, sono già ferme da tempo.

Ben 79 aziende e 540 addetti in difficoltà fra Val Seriana e Valle di Scalve

Valle Seriana: i dati della crisi

Lavoratori in cassaintegrazione ordinaria

Lavoratori in cassaintegrazione straordinaria

Lavoratori licenziatinegli ultimi 18 mesi

515

836

803

350

300

200

Tessileabbigliamento

Meccanico

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Il pagamento delle PMIè solo una questione di giorni

Conti&AffariArticolo di Livio Casanova

28

Chi fa affari con le imprese lombarde si garanti-sce un mese di nottate tranquille, non è unospot pubblicitario ma è quanto emerso daun'indagine sui termini di pagamento dei no-stri imprenditori. E' proprio così, le imprese

della nostra regione hanno la buona abitudine di pagareentro i termini stabiliti, non solo, anche in tempi ragionevo-li perché tutto si risolve in trenta giorni, senza ritardi. E co-sì, anche in un periodo economico non facile e di assolutacrisi finanziaria mondiale, in Italia si può respirare una boc-cata d'ossigeno. Le PMI, a differenza della grande indu-stria, viaggiano su standard di assoluta serenità: finché ipagamenti arrivano nei tempi predefiniti, infatti, si naviga -seppur a vista - in acque tranquille. Certo, i dati riflettonol’andamento del 2007, ma anche nei primi mesi del 2008 inumeri emersi sembrerebbero, ufficiosamente, confermareil trend. I latini direbbero "in medio stat virus", ma è diffici-le far conciliare le necessità delle imprese di ottenere unpagamento sicuro e in tempi brevi e la volontà dell'acqui-rente, che ha bisogno di dilazionare nel tempo i termini dipagamento della fornitura, per mettere in moto un "cash

Nel 2007 e nei primi mesi del 2008 in Lombardia, si evidenzia un dato di assoluto rilievo: quasi tre quarti delle imprese, pari al 72,5 è stata puntuale nel rispettare i terminidi pagamento o in tutti i casi non è andata oltre i 15 giorni di ritardo

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flow" positivo e ripagare i beni o servizi acquisiti. Da uno studioeffettuato da Dun & Bradstreet, leader nella business informa-tion con un database di 98 mlioni di medie e grandi imprese intutto il mondo, risulta che tutti coloro che commerciano con leimprese della nostra regione possono dormire sonni tranquilli,perché gli imprenditori della Lombardia garantiscono bassi rischiin termini di puntualità. Considerando che più dell'80% delleaziende lombarde ha meno di 5 dipendenti, nel 2007, si eviden-zia un dato di assoluto rilievo: quasi tre quarti delle imprese, pa-ri al 72,5 è stata puntuale nel rispettare i termini di pagamento oin tutti i casi non è andata oltre i 15 giorni di ritardo, in gergo sco-lastico sarebbe pari al quarto d'ora accademico, quindi un ritar-do da considerarsi strutturale. Non è solo una questione di gior-ni, perché su questi tempi pesano altri fattori: il rischio del pae-se, la forza contrattuale e la reciprocità fra le parti, il loro gradodi conoscenza, e senza dubbio se sono partner commerciali abi-tuali o nuovi clienti. E' doveroso sottolineare che in tema di sol-vibilità, l'economia delle persone giuridiche non deve essere con-siderata meno volatile delle economie domestiche. Si assistecontinuamente al costituirsi di nuove imprese e nel contempo unnumero altrettanto rilevante è costretto ad abbassare la saraci-nesca. Una valutazione del merito creditizio, per essere esausti-va, non deve concentrarsi unicamente sull'analisi della solvibili-

tà ma deve essere ampliata, quali: la storia aziendale e la mora-le di pagamento dei suoi rappresentanti. Non meno importante,a tutto questo si aggiunge l'importo della fornitura, la tipologiadella merce e le modalità di trasporto e infine l'appeal commer-ciale dell' impresa nel suo segmento di riferimento. Come nellepiù classiche delle equazioni, l'analisi dettagliata di questi ele-menti dovrebbe portare alla soluzione ottimale in grado di forni-re un dato che rispetti i tempi delle imprese e non scontenti leaspettative degli acquirenti. Ma la verità di queste equazioni èsolo matematica perché le aziende, molte volte, pur di garantirsila certezza del pagamento si vedono costrette a concedere scon-ti significativi sui prezzi, o in alternativa dopo un periodo con cuilavorano con strumenti sicuri, con i clienti che ritengono più fi-dati, adottano soluzioni molto rischiose e con meno garanzie. Ildato della Lombardia, in se stesso è positivo ma se viene raf-frontato con il dato del 2006, denuncia un evidente peggiora-mento. Su scala nazionale c'è stato l'aumento del 0,5% dei buo-ni pagatori, ma nella nostra regione le cosiddette imprese "vir-tuose" hanno segnato un calo di 5 punti percentuale. Nel 2006 il78 % di tutti i pagamenti rispettava i termini, tutt' al più i ritardiregistrati non hanno superato i 15 giorni. L'altro elemento chemerita una sottolineatura è l'alto tasso di pagamenti entro 30giorni, rafforzato indubbiamente dal basso rischio di saldare in ri-

2,5

9,5

2,6

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6,5

I tempiI termini contrattuali di pagamento utilizzati dalle imprese lombarde (dati in percentuale)

Provincia Pronto Cassa 15 gg 30 gg 45 gg 60 gg 75 gg 90 gg 120 gg

Fonte: D&B Risk Management Solutions

BERGAMO

BRESCIA

COMO

CREMONA

LECCO

LODI

MILANO

MANTOVA

PAVIA

SONDRIO

VARESE

LOMBARDIA

ITALIA

1,8

2,8

3,9

3,4

4,3

4,1

1,5

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2,5

2,1

2,1

1,9

0% 20% 40% 60% 80% 100%

67,5% 32,5%

72,5% 27,5%

Regolare

In ritardo

ITALIA

LOMBARDIA

Page 30: Bergamo Economia 14

tardo. Questa formula di pagamento impegna il 74% delle no-stre imprese contro una media nazionale del 65,2%. Tutto ciòpuò dir poco ma se dovessimo portare l'esempio, forse nemme-no troppo estremo di un impresa con un margine sul fatturato del8%, nel caso di una perdita di 50 mila euro, sarebbe costretta afatturarne altri 625 mila per coprire la perdita, se il margine sulfatturato fosse inferiore, pari al 5% per riparare la stessa perdi-ta, sarebbe necessario fatturare in più 1 milione di euro. Per leimprese è fondamentale concedere al compratore la dilazione dipagamento desiderata senza doversi fare carico di tutti gli even-tuali rischi legati al mancato o al ritardato incasso. Tutto ciò sitraduce in un servizio altamente qualitativo e nello stesso nonpregiudica la performance competitiva dell'azienda sul mercato."In Italia - spiega Paolo Engheben, amministratore delegato diD&B Italia - la soglia di rischio minimo e basso non arriva al50%, mentre nella regione è del 55%, con un miglioramento di6 punti percentuale rispetto al 2006. Il quadro complessivo con-tiene quindi un mix di dati positivi e negativi - specifica Enghe-ben -: a livello nazionale nel primo e secondo trimestre 2007 c'èstato un decrementato nei giorni di ritardo, più che compensatodall'aumento nella seconda parte dell'anno". Il ricorso al paga-mento entro 30 giorni interessa in media il 74% delle impreselombarde, va sottolineato che la punta si tocca nel distretto diVarese dove si raggiunge l'80,2%, seguita da Milano con il78,3% e di Bergamo che si attesta su 75,3%. Questo dato va let-to in concomitanza con la diminuzione del ricorso al pronto cas-sa , che rispetto al 2006, segna un calo del 0,8%. La marginali-

tà di questo sistema di pagamento, nelle province-motore comeMilano, utilizzato solo nell' 1,9% dei casi, Varese, adottato dall'1,8% e da Bergamo che vi ricorre solo per il 2,5% è la prova piùtangibile della maggior fiducia nelle aziende lombarde. La sca-denza dei 30 giorni detta i tempi rispetto anche ai termini più lun-ghi come i 60 e 90 giorni. "Tra gli altri aspetti positivi - continuaEngheben - il ricorso a 30 giorni va anche a scapito di scadenzepiù lunghe come quelle a 60 e 90 giorni, che in Lombardia hannoperso rispettivamente il 2,8 e il 2,4%". Si tratteggiano scenari di-versi anche per quello che riguarda la - deliquency score - ossial'eventualità che il ritardo possa superare i 90 giorni. Nel 2006 agarantire un rischio minimo erano il 33% delle aziende, nel 2007la percentuale è lievitata di 13 punti. E' sempre Milano che gui-da la classifica dei ritardatari, il 32,3% salda i loro debiti oltre itermini concordati, specchio della media nazionale che si aggiraattorno al 32,5%. Ma bisogna riconoscere che Milano è una sor-ta di mercato pilota, dove la contrattazione tra le parti vede con-dizioni impossibili da replicare altrove. Nel capoluogo inoltre siconcentra il 50% di tutto il sistema imprenditoriale della regio-ne. L'ultimo fattore degno di nota, come accennato all'inizio, è ilpotere contrattuale delle grandi imprese, la forza e il loro peso sievidenzia anche nelle modalità di pagamento: accanto ai 30 gior-ni, nel 10,5% dei casi si opta per i 60 giorni e il 5,2% stabilisce i90 sempre a scapito del pronto cassa. Discorso a parte andreb-be fatto per la pubblica amministrazione. Questo quadro virtuo-so è supportato dal fatto che a richiedere informazioni sulle im-prese della Lombardia sono soprattutto gli operatori stranieri.

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La classificaPercentuale di saldo entro i termini stabiliti

Sondrio Lecco Crenona Bergamo Brescia Varese Milano

82,4% 79,2% 78,4% 78,3% 76,3% 74,9% 67,7%

Nel distretto di Varese,l'80,2% delle imprese ricorre al pagamento

entro 30 giorni, seguita da Milano

con il 78,3% e da Bergamo che si attesta sul 75,3%

Fonte: D&B Risk Management Solutions

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In anteprima vi sveliamo le idee di Percassi Group e Gruppo Stilo, che con Premium Retail cambierà il volto

alla Valle Brembana in previsione dell'Expo 2015Un investimento, fra pubblico e privato, pari a 150 milioni di euro

Il futuro di San Pellegrino Terme sarà "naturale, mine-rale e frizzante" perché la volontà è quella di riportarela Val Brembana alla ribalta internazionale. Questo èl'obbiettivo che si prefiggono Percassi Group e GruppoStilo, con Premium Retail, attraverso un progetto volto al

recupero, alla ristrutturazione, ma soprattutto alla rivitalizza-zione del centro termale bergamasco. Per realizzarlo sono

previsti 150 milioni di euro d'investimenti, stanziati dopo l'ac-cordo del 2007 tra Regione Lombardia, Provincia di Bergamo,comune di San Pellegrino, gruppo Percassi e Premium Retail.I lavori dureranno circa tre anni, durante i quali verranno ri-strutturati il Casinò, nato nel 1904, il Grand Hotel di Fellini eQuasimodo, e saranno creati un nuovo centro termale, nego-zi e appartamenti, parchi, centri sportivi e tutte le infrastrut-

Naturale, minerale e frizzanteIl progetto di Percassiper San Pellegrino

Grandi OpereArticoli di Livio Casanova

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Un progetto che diventerà motore e volàno per lo sviluppo economico di tutto il territorio, assicurando

rinnovate opportunità imprenditoriali e risposte a tutti i problemi occupazionali della Valle

ture che saranno necessarie. Oltre alla ristrutturazione delCasinò, sono previsti un nuovo centro termale, un hotel ex-tralusso, insediamenti commerciali e residenziali, con appar-tamenti in time-sharing e arredati dai più importanti stilisti.Un progetto di grande prestigio per l'intera provincia di Ber-gamo e non solo, una sinergia tra pubblico e privato che ha vi-sto in primo piano realtà imprenditoriali di grande lustro co-me Percassi, ma anche Benetton e Versace. Il tutto nato daun'idea promossa proprio da Antonio Percassi e StefanoStroppiana, amministratore delegato di Premium Retail, dopouna gara indetta tra sette architetti di grande prestigio: il por-toghese Eduardo Souto De Moura, lo statunitense HanyRashid, l'italiano Tobia Scarpa, gli spagnoli di Embt, EnricMiralles e Benedetta Tagliabue, il giapponese KengoKuma e poi il gruppo H2O composto da DeOtto Associati e

da un pool di giovani professionisti italiani e infine il france-se Dominique Perrault, vincitore della sfida e incoronato il7 luglio scorso nel corso di una serata di gala al Teatro Ver-sace di Milano. Si riparte proprio làdove il sogno si era spezzato."Da una bottiglia di acquaSan Pellegrino - esordisceAntonio Percassi -. Ognigiorno, prendono postosulle migliori tavole di tut-to il mondo un milione e600 mila bottiglie. E non èun semplice spot pubblicitarioche passa e va, perché la botti-glia resta lì sul tavolo fino

Antonio Percassi

Il progetto di San Pellegrino

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I lavori dureranno circa tre anni, durante i quali verranno ristrutturati il Casinò e costruito il nuovo centro termale e medical spaIl tutto su una superficie di 3.500 metri quadrati con 300 parcheggi

a fine pasto. E' un veicolo formidabile, ed è già sul mer-cato, questo è l'incredibile". L'etichetta dell'acqua SanPellegrino e le sue bollicine campeggiano in molti spez-zoni di film e serial d'Oltreoceano, non appena un per-sonaggio apre il frigo percalmare la sete. "Partendodalla bottiglia studieremoun modo per far capire cheSan Pellegrino è anche esoprattutto un posto doveandare e vedere - continuaPercassi - perché secondome, il turismo è la sfidadel secolo per la Bergama-sca". C'è stato un tempo incui la cittadina di San Pel-legrino era altrettanto no-ta nel jet set internaziona-

le, grazie alle sue acque termali. Poi il fascino si è ap-pannato e la Val Brembana ha lasciato evaporare tuttele sue bollicine. Oggi l'imperioso progetto vuol riporta-re San Pellegrino all'antico fulgore e lo fa attraverso un

mix di benessere, extra-lussoed architettura, in vista anchedell'Expo 2015 e di Milano contutta la sua estesa area metro-politana. "Perché San Pellegri-no deve diventare un'attrazio-ne - continua Percassi - un luo-go dove venire assolutamente.Pensiamo al liberty, al Casinòche diventerà una grandestruttura per convegni, al tea-tro che stiamo trasformando inuno spazio per spettacoli e inun cinema con una prima vi-

Il progetto di San Pellegrino

Il progetto di San Pellegrino

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sione ogni tre giorni. E poi le terme, le resi-denze collegate al nuovo albergo che potran-no fruire su richiesta di un servizio 24 ore su24 di ristorazione". Ma andiamo per gradi.

NATURALE - Quale è il destino di San Pelle-grino? E' nel turismo, naturalmente. Lo testi-monia la Belle Epoque, agli inizi del Novecen-to, quando le strade brulicavano di visitatori.Reali, diplomatici e varie personalità animava-no i suoi locali, attratti dalla tranquillità delluogo, dagli stabilimenti termali, dalla moder-nità dei suoi edifici e dalle opportunità di sva-go. La stagione migliore fu indubbiamentequella a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'i-nizio del Novecento, per le grandi trasforma-zioni urbanistiche e architettoniche. Negli annitra il 1902 e il 1907 vennero costruiti i due edi-fici simbolo: il Grand Hôtel e il Casinò. La fon-damentale opera di riqualificazione previ-sta dal gruppo Percassi riveste un valorestorico in grado di restituire alla cittadinalo splendore che conobbe in passato, at-tualizzando la sua vocazione turistica,motore e volàno per lo sviluppo economi-co di tutto il territorio, assicurando rinnova-te opportunità imprenditoriali e risposte a tut-ti i problemi occupazionali della Valle.

MINERALE - "Queste - promette Percassi - saranno leterme più belle del mondo", perché non saranno imme-diatamente identificabili con un edificio, ma potrannoapparire come un detrito geologico, un complesso mine-rale millenario, parte integrante del paesaggio locale.Conosciute già nel Medioevo per le sue proprietà cura-tive a tal punto che Leonardo Da Vinci le definì "miraco-lose", le acque termali di San Pellegrino furono sfruttatea partire dai primi anni del 1800. Molti furono i perso-naggi illustri che decisero di soggiornarvi tra i quali laregina Margherita di Savoia, il duca Pietro di Russia, ilgenerale Cadorna, re Faruk d'Egitto, alimentandone ilsuo alone di prestigio. Il progetto di rilancio prevedeanche la realizzazione del nuovo centro termale.Sarà costruito su una superficie di 3.500 metri qua-drati con 300 parcheggi coperti e sarà collegatodirettamente all'Hotel Terme. Il centro termale siqualificherà come una vera e propria medical spa,dotato di personale medico specialistico che offri-rà le proposte più avanzate per trattamenti di me-dicina estetica, cure antiaging, dietologia e co-smetologia, nonché percorsi ludici-termali con piscineal coperto e all'aperto. Per la sua realizzazione, per ora,sono stati stanziati tramite l'accordo di programma con

Regione, Provincia e Comuni 13 milioni di euro. A par-tire dal giorno di apertura, previsto per la metà del2010, la proprietà passerà di mano al Comune mentre ilgruppo Percassi avrà la gestione trentennale.

FRIZZANTE - Il vecchio albergo e l'ex stabilimentodelle acque minerali saranno trasformate in un hotel asette stelle, fiore all'occhiello della nuova San Pelle-grino Terme. La struttura ideata da Dominique Per-rault è moderna con un progetto ispirato ai cubi dighiaccio, in omaggio all'elemento acquatico. Spicche-rà per i suoi volumi e per le sue geometrie, di-stinguendosi dai complessi residenziali dell'intera

A ntonio Percassi, classe1953, ex calciatore del-l'Atalanta, a partire dagli

anni Settanta intraprende l'attivi-tà d'imprenditore edile a Clusone,suo paese d'origine. Fonda, con ifratelli, un'agenzia immobiliareche porta il suo nome e con l'a-pertura di due negozi Benetton aBergamo dà il via all'attività com-merciale abbandonando definiti-vamente la carriera sportiva. Leaziende si moltiplicano veloce-mente raggiungendo presto unvolume d'affari che ne fanno unodei personaggi italiani più in vistadel panorama immobiliare e com-merciale. Accanto a Benetton,compaiono nuovi marchi comeGoggi Sport che nel corso di qual-che anno diventa il più importantenetwork di negozi d'articoli sporti-vi in Italia. E' ancora grazie a luiche nel 2001 il Gruppo Percassidiventa il regista dell'entrata nelmercato Italiano del colosso iberi-co Inditex, con cui sigla un accor-do di joint venture relativa ai mar-chi Zara, Oysho, Massimo Dutti ePull&Bear. Dal 2004, inoltre, ilgruppo detiene un importantepartecipazione in D-Mail, societàquotata sul nuovo mercato che

persegue il business dell'editoria,nonché della vendita multicanaledi articoli di varia utilità pratica adalto contenuto innovativo e di dif-ficile reperibilità sul mercato. Nelcorso degli anni, le scelte strategi-che del Gruppo hanno puntato for-te sulla diversificazione dei mar-chi commercializzati, stringendonuove alleanze con nomi impor-tanti come Levi's, Nike, CalvinKlein, Replay, Breil, Guess, Kiko,Tommy Hilfiger, Just Cavalli e Fer-rari. Nel 2007 il Gruppo Percassiha siglato un accordo di joint ven-ture con Flavio Briatore per lo svi-luppo globale del brand "Billionai-re Italian Couture", e la conse-guente apertura di store a Las Ve-gas e nella centralissima SloaneSquare di Londra, oltre alla ge-stione degli attuali negozi di PortoCervo, Mosca, e del corner all'in-terno dei grandi magazzini Har-rods. Per il 2009 il Gruppo Percas-si prevede una rete di 300 negozi,tra cui 50 in joint venture con ilGruppo Benetton e 100 con il mar-chio di proprietà "Kiko Make UpMilano", un linea di successo diprodotti cosmetici innovativi cheha portato oggi a sviluppare an-che il mercato internazionale.

Antonio Percassi, dall'Atalanta a vero self made man internazionale

La scheda

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cittadina e comprenderà una vasta area com-merciale con le firme più chic della moda. Tuttociò concorrerà a recuperare i fasti del passato, chehanno fatto la fortuna della San Pellegrino d'iniziosecolo. Ci saranno aree dedicate alle eccellenzedel food, sommelier dell'acqua e una scuola dicucina e ospitalità. La parola d'ordine, in tutti ca-si, è recuperare in chiave moderna lo stile Liberty, at-traverso un approccio olistico al benessere, così damescolare modernità e tradizione puntando alla qua-lità della vita e al rilancio del turismo come motoreeconomico per tutta la zona. Situato nel nuovo quartie-re, si riconoscerà nel blocco principale come un mono-lite roccioso sottoposto ad un processo carsico che nerende la superficie porosa. Il progetto, quello dell'"ar-chitetto delle sensazioni" in linea con la filosofia del-l'imprenditore Percassi e del manager Stefano Strop-piana (ad di Premium Retail, che gestirà l'intera strut-tura), ha saputo dare vita ad "un luogo nel luogo",un'oasi di benessere immersa nel lusso in modo armo-nico con il paesaggio e la storicità del posto. Per la rea-lizzazione "dell'ospitalità a sette stelle" ci vorranno treanni. Un'eleganza che non rimarrà circoscritta, ma siestenderà ai lavori di riqualificazione urbanistica, resi-denziale e infrastrutturale dell'intera Valle Brembana."Con Formigoni - conclude Percassi - stiamo anche cer-cando di migliorare la viabilità della zona, con l'amplia-mento della A4, la conclusione della nuova bretella traBergamo-Milano-Brescia e lo studio di nuovi collega-menti che porteranno direttamente a San Pellegrino".

Il vecchio albergo e l'ex stabilimento delle acque minerali saranno trasformate in un hotel a sette stelle, vero fiore del progettoPer la struttura ideata da Dominique Perrault sono stati stanziati 13 milioni di euro

S tefano Stroppiana, lau-reato in Scienze Statistichee membro dell'International

Shopping Center Council, ha mossoi primi passi professionali come di-rettore generale Italia della societàMitsukoshi, la più grande catena di"Department Store" in Giappone.Successivamente ha collaborato,come consulente, con diversi marchiinternazionali, tra cui Hard Rock Ca-fè, Planet Hollywood, Japan TravelBureau, American Express, Messag-gerie Libri, Toyota, Mitsui Group eItochu. L'apice della propria carriera,però, l'ha raggiunta con il GruppoMcArthurGlen, multinazionale an-gloamericana nella quale, dopo es-sere entrato nel 2000 come diretto-re operativo Italia, è stato rispettiva-mente amministratore delegato Ita-lia, leasing manager mondo, respon-sabile mondiale dei nuovi sviluppi esin dal 2004 partner. E' amministra-tore delegato di Premium Retail dalmaggio 2008, quando la società èstata costituita in partnership con ilGruppo Stilo ed Antonio Percassi perprogettare, sviluppare, commercia-lizzare e gestire grandi progetti im-mobiliari legati al Retail, con una at-tenzione particolare all'alto di gam-ma. La compagine aziendale è mol-to articolata. Stroppiana è affiancato

da un gruppo di ex colleghi, tra cuispiccano Mireia Rodriguez Bur-guera (leasing director e partner),Pietrangelo Falcione (retail direc-tor), Liliana Colombo (leasingmanager per gli outlet) e LorenzoAletti (marketing manager). Mat-teo Percassi, inoltre, ricopre il ruo-lo di partner e business develop-ment director, con la responsabilitàdi individuare opportunità di svilup-po in Italia e oltrefrontiera. La socie-tà si occupa, in modo integrato, d'in-vestimenti immobiliari, con una for-mula in grado di soddisfare tutte leesigenze degli investitori. L'espe-rienza professionale maturata e lacompetenza professionale, ha per-messo e tutt'ora permette di spa-ziare dalle valutazioni iniziali fino al-l'analisi commerciale ed economi-ca di un progetto, senza dimentica-re la messa a punto di format ade-guati al territorio e la gestione del-le attività di pre e post opening invista dello start up. Non ultima, an-che la supervisione della parte am-ministrativa. "Il successo di un pro-getto immobiliare - commentaStroppiana - si registra in un medioperiodo di 10/15 anni e deve esse-re per forza scandito da una gestio-ne d'eccellenza". Premium retail neè l'esempio più lampante.

Stroppiana e il suo staff,quando outletè sinonimo di business

La scheda

Il progetto di San Pellegrino

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Non solo Terme per Premium Retail,ma anche Sicilia e Antegnate

Tra i progetti in cantiere ci sono l'Outlet Village di Agira e il colosso in provincia di Bergamo, che daranno posti di lavoro

a circa 750 addetti siciliani e 1.000 bergamaschi

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Tra i progetti in cantiere di Premium Retail, l'a-zienda creata da Stefano Stroppiana con lacollaborazione del Gruppo Stilo che fa riferi-mento alla famiglia Percassi, oltre al rilanciodel complesso termale di San Pellegrino, ci

sono anche altre iniziative importanti. In agenda, infat-ti, c'è l'apertura - nell' aprile del 2009 - del centro com-merciale di Antegnate (Bg). Inoltre ad Albano San-t'Alessandro, sempre in provincia di Bergamo, sorgeràil primo "fashion mall" della Penisola, basato sul con-cetto di "qualità accessibile". Non solo Lombardia maanche Sicilia dove, come a breve illustreremo, è pianifi-cata la realizzazione del primo outlet village dell'isola.

SICILIA OUTLET VILLAGE -Proprio quest'ultimo sarà il piùgrande outlet del sud Italia.Verrà realizzato ad Agira, inprovincia di Enna, in una corni-ce dal paesaggio affascinante,tipica dei crateri lunari. Venti-cinquemila metri quadrati,100 negozi, punti di ristoro,servizi innovativi e 2.200 postiauto gratuiti per un inve-stimento comples-sivo di 100 milioni

Stefano Stroppiana

Sicilia outlet village

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di euro. Sono queste le cifre del primo Factory Outlet Villane. Madall'investimento del gruppo Percassi arriverà anche una boccatad'ossigeno al tessuto economico, poiché si prevede l'inserimentolavorativo di 600 addetti che, con varie mansioni, lavoreranno nel-l'outlet. Inoltre si stima che altri 150 posti potranno crearsi nel-l'indotto legato ai servizi. Al centro del progetto ci sarà la moda,in un contesto architettonico che porta la firma dello studio fio-rentino "In Opera", dell'architetto Guido Lorenzo Spadolini. I la-vori partiranno nel prossimo ottobre, mentre l'apertura al pubbli-co è prevista nel marzo 2010. Il progetto, come già successo peril toscano Valdichiana Outlet Village e il lombardo FranciacortaOutlet Village, mira a far decollare il mercato siciliano che preve-de quattro milioni di residenti nel raggio di 90 minuti dall'outlet e14 milioni di turisti all'anno.Il nuovo polo dello shoppingriunirà i marchi più noti deglistilisti italiani e internazio-nali della moda, che nelle100 boutiques previste po-tranno vendere direttamen-te al pubblico capi d'abbi-gliamento per uomo, donnae bambino, calzature, ac-cessori e creazioni per la ca-sa con i prezzi di listino ri-dotti dal 30% al 70%. Que-sta nuova realtà commer-ciale introduce in Sicilia ilconcetto di leisure shoppingcon il connubio irresistibiled'acquisto e risparmio in un

ambiente piacevole, curato, dove trascorrere una giornata conl'opportunità, inoltre, di fruire di occasioni per il relax, la cultura edil turismo. Ossigeno puro all'economia, al turismo, alla valorizza-zione del territorio e al mondo del lavoro.

ANTEGNATE SHOPPING CENTER- Dalla Sicilia ad Antegna-te, ma con lo stesso spirito imprenditoriale. Perché la nuova tan-genziale Ovest del paese porterà con sé 1.000 nuovi posti di la-voro e a beneficiarne saranno prima di tutto i cittadini del luogo etutti i giovani della Bassa. Questo è il risultato più importante delnuovo tratto di strada, frutto delle convenzione tra il comune diAntegnate e "Iniziativa Tredici", società che fa capo al gruppo Per-cassi, realizzatrice del nuovo Antenate Shopping Center. E sabato

25 ottobre scorso, durante il ta-glio del nastro del nuovo trattoviabilistico, è stato presentatol'investimento complessivo per10 milioni di euro, un finanzia-mento importante che ha per-messo l'apertura di tre nuove ro-tatorie, corsie di accelerazione edecelerazione, tre sottopassi ci-clo-pedonali, un centro incontri ecultura, e un parco attrezzato perfamiglie. Con il nuovo tratto distrada, inoltre, il paese della Bas-sa potrà beneficiare di una nuovapiattaforma ecologica e di unnuovo collettore fognario con ilraddoppio del depuratore. Il tuttoè stato presentato con una confe-

Centro commerciale Antegnate

Inaugurazione della nuova tangenziale ovest a due passi

dalla futura bre- be- mi

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renza stampa tenuta nella sala del consiglio comu-nale di Antegnate, alla presenza del presidentedella Provincia, Valerio Bettoni, l'assessore pro-vinciale alla viabilità, Walter Milesi e AntonioPercassi."Questo è un giorno importante per lanostra amministrazione - ha fatto gli onori di casaFrancesco Gattinoni, sindaco di Antegnate - masoprattutto per tutti i cittadini che aspettavano dapiù di vent'anni questa tangenziale, frutto della fat-tiva collaborazione tra pubblico e privato". Con lafirma della convenzione per la realizzazione del-l'Antegnate Shopping Center, infatti, la società delgruppo Percassi si è impegnata a realizzare la nuo-va tangenziale per migliorare la viabilità locale le-gata ad altre opere di riqualificazione del territorio.Non è la prima volta che l'imprenditore di Clusoneè stato protagonista di iniziative simili, che hannoavuto il merito di creare infrastrutture viarie in gra-do di snellire significativamente il traffico, decon-gestinando i centri abitati. Ne sono un esempio learterie realizzate in prossimità dell'O-riocenter. E proprio Antonio Percassi

nel corso dell'evento, ha avuto modo d'approfondirealcuni particolari sugli interventi effettuati, illustran-do quali caratteristiche avrà a breve il nuovo shop-ping center. "Il nuovo centro - ha anticipato - ospite-rà l'ipermercato Auchan, una catena presente in tut-ta Europa. Ci sarà posto anche per altri marchi inter-nazionali: Benetton, Levis, Nike e Zara. Non solo ne-gozi, perché vuole essere un centro d'aggregazionecon un occhio di riguardo ai bambini e alle famiglie".Inoltre l'Antegnate Shopping Center - come detto -sarà una risorsa occupazionale per tutti gli abitantidella bassa orientale e rappresenterà una importan-te opportunità imprenditoriale. "La nuova strutturapotrà garantire 1.000 posti di lavoro - ha aggiuntoPercassi -, a beneficiarne saranno prima di tutto i cit-tadini antegnatesi e i giovani del posto. Consideratii tremila abitanti del paese, molti saranno i cittadini che ne po-tranno beneficiare. Il centro verrà inaugurato il prossimo aprile2009". Insomma, ci sono tutte le carte in regola per diventare inbreve tempo un punto di riferimento per le famiglie bergamaschee non solo. Nella nuova struttura, infatti, troveranno spazio eser-cizi commerciali di alto livello, un centro fitness e benessere, pun-ti ristorazione innovativi, un minigolf al coperto e un parcheggio ingrado di ospitare 2.000 vetture. Inoltre, il nuovo centro è ubicatoin una posizione strategica, perché si trova in prossimità dell'im-portante crocevia tra le strade statali Milano-Brescia-Bergamo-Cremona. A soli 300 metri dal centro commerciale passerà la Bre-Be-Mi di prossima costruzione, con un casello adiacente al cen-tro abitato di Antegnate. "In merito alla nuova tangenziale - haconcluso Percassi - abbiamo anticipato di 6 mesi l'apertura, anchese l'accordo col comune prevedeva tempistiche più lunghe. Tutto

ciò è indice della nostra serietà e affidabilità. Solitamenteprima si realizzano le strutture poi le infrastrutture, noi ab-biamo operato diversamente, consegnando al comune e aicittadini una nuova viabilità e tutti i servizi previsti". Lanuova opera viaria assume ancora più importanza ancheperché sorge nelle vicinanze della linea ferroviaria ad altavelocità Milano-Venezia. "La nuova tangenziale ovest diAntegnate - ha commentato Bettoni - è frutto dell'accordotra pubblico e privato, una sinergia consolidata che ha por-tato a realizzare molte infrastrutture importanti nella Pro-vincia. Per tutte quelle opere che non dipendono solo danoi (Bre-Be-Mi, n.d.r.), la situazione è molto più complessa,perché riguardano un territorio molto ampio e tutto si ral-lenta. Si raddoppiano, se non si triplicano, i tempi burocra-tici che complicano tutti i buoni propositi. Sicuramente sen-za un'autostrada come la Bre-Be-Mi, per Bergamo sarà unvero e proprio collasso economico, perché il rilancio dellaLombardia passa anche per questa infrastruttura".

Ad Antegnate pronto uno shopping center

con grandi firme, palestra-centro benessere

e campo da minigolf al copertoUn progetto sontuoso

che ha regalato anche la nuova tangenziale Ovest

al paese, a due passi dalla futura Bre-Be-Mi

Centro commerciale Antegnate

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Infrastrutture&MobilitàArticolo di Livio CasanovaFoto di Franco Pasinetti

"C'è da fare, c'è da fare, c'è semprequalcosa da fare" la canzone diGiorgia potrebbe essere il leit motivche ci accompagnerà fino all'Expo2015. Sbandierata da tutti come

l'occasione - più unica che rara - per un effettivo rilancio,la nostra regione non può concedersi il lusso di arrivarein ritardo a questo appuntamento. Ma qui la puntualitànon è una questione di orologi, nel nostro caso servonostrade, autostrade, ferrovie e metropolitane. Insomma, intema di infrastrutture, la Lombardia è già in ritardosulla tabella di marcia ed i primi ad accorgersene

In vista della kermesse internazionale la Lombardia è ancora un cantiere (non) aperto, con buona pace di aziende, imprenditori e cittadini: Pedemontana, BreBeMi e TEM sono solosulla carta. E la ferrovia latita a dispetto delle altre realtà europee

Expo 2015, una prossima rassegnadelle Ex-portunità

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sono gli imprenditori, che hanno bisogno di un sistema di in-frastrutture adeguato a sostenere i loro sforzi. Si parla tanto diPedemontana, BreBeMi e TEM, mancano sette anni alla rassegnamondiale, ma gettando un occhio alla cartina, non solo non ci sonodoppie righe nuove (autostrade), ma ad oggi non si vedono nemme-no i puntini iniziali. La novità è che la vetrina mondiale corre già il ri-schio di configurarsi come Ex-portunità, ovvero un'opportunità pas-sata. Per evitare questa fine, il paese ha bisogno di superare egoi-smi locali, in poche parole, la nostra regione deve scrollarsi di dossoi panni della "provinciale". Ma cosa serve realmente alla Lombardiaper colmare questo ritardo? La nostra regione, in primis, deve ri-spondere con infrastrutture adeguate che possano garantire un si-stema di trasporti efficiente in vista, proprio, della rassegna mon-diale e dell'apertura dei nuovi trafori del Gottardo e del SempioneLoetschberg. I ritardi o le mancate realizzazioni pesano sul territorioperché rischiano di innescare ricadute, come nel gioco del domino,sul tutto il territorio. Il danno maggiore è legato soprattutto alla per-dita di competitività delle nostre imprese, e di conseguenza la per-dita di terreno nei confronti dei competitors europei. La qualità, il de-sign e l'innovazione di un prodotto o di un servizio passa anche per icosti della logistica che incidono in modo significativo sulle imprese.La rinuncia alla TEM - Tangenziale esterna Est Milano - crea un dan-no economico quantificabile in 4,3 miliardi di euro, in termini di man-cato tempo risparmiato, impatto atmosferico e riduzione degli inci-denti. Vale anche il contrario, l'avvio della 4 corsia A4 tra Bergamo eMilano ha portato a tutta la regione benefici per 4 miliardi di euro,120 milioni al Km tra tempi risparmiati e diminuzione dell'incidenta-

La SchedaSituazione globale delle infrastrutture bergamasche

Opere realizzate

- Quarta corsia sull'autostrada A4 Milano-Bergamo

- Varianti alla SS671 della Valle Seriana

- Quadruplicamento Pioltello-Treviglio, funzionale alla nuova linea ferrovia ria ad Alta Capacità Milano-Venezia

Opere in fase di realizzazione

- Completamento della Tangenziale sud e del Sistema tangenziale ad ovestdi Bergamo, relativamente alla tratta Treviolo-Stezzano (1° lotto - 2° stralcio)

- Completamento Asse Interurbano di Bergamo (Ponte S.Pietro-Seriate), fino alla ex-SS342 Briantea (tratta Treviolo-Mapello)

- Sistema tranviario delle Valli, linea 1 Bergamo-Albino

- Interporto di Bergamo-Montello

Opere ancora in fase di progettazioneProgetti definitivi e/o esecutivi

- Varianti alla SS42 del Tonale e della Mendola, verso nord

- Variante alla SS671 della Valle Seriana a Clusone-Rovetta

- Nuova linea ferroviaria ad Alta Capacità Milano-VeronaProgetti definitivi in corso di predisposizione

- Raccordo autostradale diretto Brescia-Milano (BreBeMi).

- Sistema Viabilistico Pedemontano tra cui la Dorsale dell'Isola, per quantoriguarda la tratta terminale dell'asse trasversale principale fino alla A4 a Brembate

- Varianti alla SS469 Sebina Occidentale (Riva di Solto)

- Potenziamento della Gronda ferroviaria di nord-est Seregno-Bergamo

- Variante alla SS591 Cremasca ed alla SS498 Soncinese

- Nuovo raccordo ferroviario merci dell'Isola

lità. Considerando che il tempo utile per le realizzazioni di questeopere è abbastanza ridotto, il problema vero è far viaggiare tutte leopere alla stessa velocità. Se non è possibile soddisfare le richiestedi tutti è opportuno cercare di non scontentare nessuno e sullo stes-so tavolo vanno messi i vincoli delle istituzioni e degli enti locali, leesigenze del mondo dell'impresa, le criticità del mondo sindacale ela voce dei cittadini. Adesso che sono sciolti i nodi sul da farsi, pursenza negare che qualcosa è stato fatto, "è inutile parlare, far fintadi guardare" come dice sempre Giorgia, l'attenzione è tutta per il fa-

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re, per coniugare la Lombardia - motore del pae-se - alle esigenze dello suo sviluppo. Sul piattonon c'è una questione di immagine, di "bella figu-ra" dell'Italia e di Milano, perché alla fine il contopiù salato rischiano di pagarlo proprio le impreselombarde che hanno bisogno di infrastrutture pervelocizzare la mobilità delle loro merci. Se tutto vacome deve o come si vorrebbe che vada, si stimache nel 2015 Milano possa essere pronta adaccogliere oltre 28 milioni di visitatori in seimesi, con una media giornaliera di 160.000presenze al giorno, per capirne la portata basti ricordare che il Sa-lone del Mobile ne registra meno della metà. In questa nuova poli-tica delle priorità, si prevede che i nuovi trafori del Gottardo e delSempione-Loetschberg scaricheranno nella nostra regione, milionidi tonnellate di merci che dovranno trovare una rete ferroviaria, unarete stradale e strutture di servizi che siano adeguate. Nel dettaglio,l'agenda è fitta d'impegni, scadenze e finanziamenti: tre nuove au-tostrade (Brebemi, Pedemontana e TEM), le arterie regionali funzio-nali all'Expo 2015 (Rho-Monza), l'accessibilità ferroviaria e automo-bilistica a Malpensa, gli interventi sulla statale 38 della Valtellina, ilcollegamento Lecco-Bergamo, la "Paullese", la "Regina", e laMonza-Cinisello. I dati parlano chiaro, la Lombardia ha solo 59 kmdi autostrade per milione di abitanti contro i 111 dell'Italia e i 237 del-la Spagna. Questo è il nervo scoperto della regione che racchiudetutto il gap da colmare, ma non solo strade. La Pedemontana col-legherà 6 province: Bergamo, Lecco, Monza e Brianza, Mi-lano, Como e Varese, in un territorio abitato da circa 4 mi-lioni di persone dove operano oltre 300.000 imprese (25% deltotale regionale) che esprimono il 10% del PIL nazionale.L'autostrada sarà percorsa quotidianamente da un totale di oltre200.000 veicoli con punte di 100.000 nel tratto centrale, con riduzio-ne dei tempi di percorrenza e positivi effetti sulla rete locale. La Bre-BeMi che dovrebbe essere già una realtà, per ora è ancoratutta sulla carta: cantieri entro la primavera del 2005 e chiu-sura dei lavori per il 2007. Il premier Silvio Berlusconi con il mini-stro dei trasporti Pietro Lunardi lo aveva promesso nell'estate del2004, in occasione della presentazione del progetto, il risultato sonostati quattro anni persi. Adesso si attende la prossima estate per l'a-pertura dei cantieri ma nulla è dato per scontato sui tempi direalizzo dell'arteria che collegherà Brescia con Milanopassando per Bergamo. Con la duplice firma di Tesoro e Infra-strutture, il Governo ha dato il via libera alla realizzazione di questidue assi autostradali lombardi. Per la Pedemontana si tratta di 4,6miliardi d'investimento per 69 km tra Dalmine e Malpensa, più letangenziali di Como e Varese, pronte nel 2015) mentre per BreBeMilo stanziamento è di 1,5 miliardi per 55 km che congiungeranno di-rettamente Brescia a Milano a partire dal 2012.Per quanto riguarda il tra-sporto su rotaiegli sforzi

si concentrano sui tempi da rispetta-re per l'Alta Capacità ferroviaria, le-gata soprattutto al Corridoio 5 (Mila-no-Torino e Milano-Verona) e ai col-legamenti Nord-Sud (Milano-Bolo-gna), del sistema del Gottardo, e an-che dei potenziamenti necessari allarete regionale come la Carnate-Airu-no sulla Milano-Lecco e il raddoppio,in corso, della Milano-Mortara. Ri-spetto alla Lombardia, a Londra viag-

gia su ferro il 65,1% degli utenti dei mezzi pubblici, il 65,9%, a Pari-gi, il 46,1% a Madrid, l'80,8% a Vienna. Da noi le percentuali sonotutte a favore delle automobili. Per quanto riguarda le linee metro-politane è stata ribadita la necessità di prolungarle fuori Milano. ALondra i binari in sotterranea sono 415 Km, a Mosca 269 Km, Ma-drid risulta essere al terzo posto con 228 KM di rete, 100 dei qualirealizzati in solo otto anni dal 1995 al 2003. A Parigi la metropolita-na si sviluppa su complessivi 209 chilometri, a Stoccolma 120, a Mi-lano 93, a Barcellona 91, a Roma meno di 40. Speriamo che tuttol'impegno del Pirellone si risolva in "qualcosa di importante, qualco-sa di più grande" come sempre Giorgia conclude nella sua canzone.

S enza negare che sono sta-ti fatti passi in avanti perfavorire l'accesso lungo

alcune direttrici, in relazione agliinterventi attuati o in attuazione,la mancata realizzazione d'impor-tanti opere strategiche in progettoè ancora motivo di discussione epolemiche. Il solo quadruplica-mento dell'autostrada A4 Milano-Bergamo non risolve i problemi dicongestione relativi alle connes-sioni con Milano, la cui accessibi-lità rimane problematica renden-do sempre urgente ed indispensa-bile la realizzazione dei raccordiautostradali Pedemontana e Bre-BeMi. Analogamente, il quadru-plicamento della ferrovia Pioltello-Treviglio rappresenta solo un pri-mo tassello nella realizzazione diuno degli elementi fondamentaliche costituiranno il cosiddetto

"Corridoio 5". Lontana, rimane laconclusione della "chiusura" delSistema tangenziale attorno aBergamo. L'inizio dei lavori per lalinea 1 del sistema tranviario diBergamo rappresenta solo un pri-mo passo in termini di servizi ditrasporto pubblico di tipo scalametropolitana, a cui si dovrannoaccompagnare, oltre alle nuovetratte tranviarie in progetto, ancheincrementi nell'offerta del servizioferroviario. Sul versante del tra-sporto merci, la realizzazione incorso dell'Interporto di Bergamo-Montello dovrà essere accompa-gnata dagli interventi necessariper l'organizzazione dell'auspicatosistema di Gronde ferroviarie, latratta Seregno-Bergamo, lungo ilquale attestare un adeguato si-stema di nodi di interscambio mo-dale come Interporto di Treviglio.

Lombardia e Bergamo, tutti i nodi di maggiore criticitàIl quadriplicamento dell'A4 non risolve i problemidi congestione relativi alle connessioni con Milano

Zoom

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"Vi presento il mio sistema aeroportuale del Sud"

In copertinaArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

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Nicola Radici, in esclusiva a Bergamo Economia,racconta il nuovo accordo con Ryanair che faràgrande lo scalo di Trapani, gestito da Airgest di cui la Miro Radici Finance controlla il 38% attraverso il 48,6% di Infrastrutture Sicilia: "Saràla settima base italiana, con un volo al giorno per Orio al Serio". Il primo tassello per creare un ponte aereo fra Nord e Sud anche in previsionedell'Expo 2015

Mettere le mani su Alitalia Cargovuol dire assicurarsi un giro d'af-fari di quasi 600 milioni di euro,ovvero un terzo del valore com-plessivo del mercato del traspor-

to merci in Italia. Ma portare Ryanair a Trapani, tra-sformando l'aeroporto siciliano nella settima baseufficiale della compagnia irlandese (dopo Orio alSerio, Roma Ciampino, Pisa, Bologna, Alghero e Ca-gliari) è una mossa altrettanto felice, che vale il pas-saggio di circa 2 milioni fra turisti e businessman.Non poco per una realtà aeroportuale che, seppurin crescita, aveva toccato finora i 500 mila passeg-geri in un anno. E se, per quanto riguarda l'opera-zione legata alla compagnia di bandiera non ci so-no ancora notizie certe, per l'aeroporto siciliano lavoce è divenuta da poco realtà. "Ryanair sta guar-dando con interesse a Trapani e sembra disposta aimplementare la sua presenza", aveva commentato

L'interesse per i "cieli" non si ferma alla Sicilia

Nei programmi della società finanziaria bergamasca

c'è anche il potenziamento dell'aeroporto di Crotone e l'acquisizione di quello

di Reggio Calabria

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con un piccolo velo di scaramanzia quest'estate Nicola Radici. Ecosì è stato, precisamente il 30 ottobre scorso, quando la AirgestS.p.A. di cui la Miro Radici Finance controlla il 38% - tramite Infra-strutture Sicilia, controllata a sua volta per il 48,6% -, ha siglato unaccordo con la compagnia di Michael O'Leary. Una stretta di ma-no importantissima per la società che gestisce l'aeroporto "SenatoreVincenzo Florio". Utile non solo ad implementare i voli low cost fra Si-cilia ed Europa - con le tratte di Parigi, Bruxelles e Oslo -, ma soprat-tutto a farne un vero e proprio ponte fra Nord e Sud Italia anche inprevisione dell'Expo 2015. Da maggio 2009, infatti, la compagnia ba-serà due aeromobili (i nuovissimi Boeing 737 e 800) a Trapani e au-menterà la frequenza dell'attuale rotta per Orio al Serio da quattrovoli settimanali a uno al giorno. Un accordo in cui Bergamo ha lavo-rato attivamente, non solo per il legame fra la finanziaria seriana el'aeroporto, ma anche per la collaborazione di Ilario Testanella trat-tativa. L'ex presidente Sacbo - che conosce bene le qualità e inumeri di Ryanair -, infatti, è da poco entrato nel consigliod'amministrazione di Miro Radici Finance con un ruolo strategi-co nelle politiche di sviluppo nell'ambito delle infrastrutture edella logistica. "Abbiamo le carte in regola per diventare unanuova Orio al Serio - commenta Nicola Radici, amministratoredelegato di Miro Radici Finance, intervistato in esclusiva nellasua casa di Bergamo -, il punto di riferimento dei voli low costlegati al turismo e al business per il Mezzogiorno".

Con Ryanair farà volare l'Italia?"Mi auguro proprio di sì. In un periodo economico non faci-le, avere un vettore dall'innata esperienza e professionalità,nonché leader nei viaggi low cost, è un bel colpo. L'interes-se da parte loro si era già manifestata qualche tempo fa, vo-levano implementare le rotte da e per Trapani. A quel puntoabbiamo strutturato un'offerta per farne addirittura una ba-se Ryanair. Proposta portata avanti dall'Airgest S.p.A, so-cietà che gestisce l'aeroporto, nel cui consiglio d'ammini-strazione siede Vittorio Fanti".

Considerando anche l'indotto che ne deriverà, siete se-duti su una montagna d'oro. "Ryanair è un vettore di grande prestigio e richiamo, ma soprat-tutto è sinonimo di serietà. Sa fare il proprio lavoro, in un mondo- quello dei low cost - non facile da gestire. Si potrebbero citaretanti esempi, l'ultimo quello di Air Bee. Compagnie che hanno ten-tato di sfondare in questo settore senza riuscirci. Ovvio, il ritornoeconomico che Trapani avrà sarà notevole: sono previste 15 rotteda e per l'aeroporto siciliano, con l'aumento di mille posti di lavo-ro. Ryanair trasporterà più di un milione di passeggeri all'anno e ilturismo in Sicilia beneficerà enormemente di altri 400 mila visita-tori, che spenderanno 180 milioni di euro nell'economia locale".

Un cambiamento radicale."Un consolidamento di una realtà importante. Crediamo mol-to nelle potenzialità di questo scalo, ma più in generale cre-diamo molto nel comparto aeroportuale del Sud. Ma sarà ne-cessario anche strutturare una serie di servizi per non lascia-re soli i turisti o i businessman che sbarcheranno in Sicilia. Sidovrà necessariamente lavorare in sinergia col territorio".

Programmi in vista?"Grazie a finanziamenti pubblici già destinati stiamo rinnovando l'ae-rostazione e punteremo alla creazione di un network con le struttu-re alberghiere locali. Certo, è necessario un cambio di cultura nellagestione, che dev'essere più manageriale sia per l'aeroporto sia perle strutture che ci girano intorno. Solo così si possono risolvere i pro-blemi d'inefficienza che hanno caratterizzato finora il Sud".

Miro Radici Finance sta strutturan-do un sistema che sta, piano piano,prendendo corpo."Crediamo moltissimo nel Sud Italia, èuna realtà unica e dal punto di vista ae-roportuale ancora acerba. Ha notevoli

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margini di sviluppo: ci sono poche strade e auto-strade, ferrovie e quant'altro. Ma sul fronte aereosono ancora indietro, basta considerare che in Ca-labria ci sono solo 3 aeroporti e con pochissimicollegamenti europei. Intendiamo diventare ilgruppo di riferimento nel Mezzogiorno. Trapani hagià raggiunto il break even e quest'anno chiuderàin positivo. Inoltre con Ryanair si può prevedere unconsistente ritorno economico e di voli. Crotone èpiù indietro, ma stiamo lavorando per lanciarlo nelpanorama italiano. Il conto economico è in perdi-ta e, nel 2007, i passeggeri sono stati solo 100mi-la. Ma nei prossimi quattro anni vogliamo rag-giungere quota 400mila unità. Tornando alla Ca-labria, se andasse in porto l'operazione di privatiz-zazione a Reggio, si potrebbe chiudere definitiva-mente il cerchio, dovendo pensare allo sviluppo".

Ci crede ciecamente."Ovvio. Ma come dimostrato in passato, non sonouna persona che s'innamora di un progetto. Tuttoha una sua logica e se quest'ultima si rivela pocoproficua, possiamo sempre cambiare scenari e di-rottare la nostra attenzione verso altri lidi".

"Alitalia Cargo? Abbiamo piena fiducia

in Alcide Leali e non abbiamo fretta

Vogliamo una minoranzaqualificata

pari al 10 o 15%

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Lei comunque è stato il primo a crederci. Come mai, da buonbergamasco, ha preferito guardare al Sud?"Come detto è un campo florido, in cui c'è poca concorrenza e piùmargini d'operatività. Per quanto riguarda il Nord, il nostro disinte-resse è legato a più fattori: ha già raggiunto un grado di sviluppo im-portante. Dispone d'infrastrutture di livello e con l'Expo del 2015 ar-riveranno anche Pedemontana e BreBeMi. Inoltre è un mercato incui inserirsi è difficile e, soprattutto, molto caro. Ricordo, giusto perchiarire alcuni aspetti, che tutto quello che abbiamo fatto finora, so-no operazioni portate a termine senza l'appoggio delle banche. Tut-ta farina del nostro sacco, come si suol dire".

Avete appena siglato un accordo con Montichiari: sa-rete consulenti nello sviluppo dello scalo. Allora ilNord vi interessa."Questo è un altro discorso. C'è stata prospettata l'opportunità di af-fiancare la direzione con pro-getti mirati allo sviluppo del-l'aeroporto e noi abbiamomesso in campo tutte le nostrecompetenze. Ilario Testa eFrancesco Fassini (responsabi-le per lo sviluppo commercialedelle aree aeroportuali, anchelui ex Sacbo come direttorecommerciale) saranno consu-lenti di prim'ordine per cercaredi dare il giusto slancio alloscalo bresciano. Ma qui si par-la di consulenza, non d'acquisi-re parte o in toto l'aeroporto".

Non si può evitare la do-manda: novità in vista perAlitalia Cargo?"E' una domanda che dovete ri-volgere ad Alcide Leali e al suostaff. E' lui che si sta occupan-do in prima persona della que-stione e, anche se la crisi economica che ha coinvolto la finanzainternazionale ha messo in secondo piano la vicenda, si continuaa lavorare nella direzione che tutti conosciamo. Noi siamo pron-ti, come detto, ad affiancare Alis per l'acquisizione di Alitalia Car-go. Non potevamo, di certo, far fronte all'intera operazione: laMiro Radici Finance, fin dalla sua creazione, è sempre stata au-tonoma economicamente, come da volontà di mio padre. E l'op-portunità presentatasi con Alcide Leali, con cui c'è un granderapporto di stima e fiducia, è l'ideale per noi. Avremo una mino-ranza qualificata pari al 10 o 15%, che ci permetterà d'allargaregli orizzonti a Miniliner, senza esporci troppo a livello finanziario.Abbiamo presentato la manifestazione d'interesse con Sin&rge-tica Srl (società che rappresenta la cordata bergamasca-brescia-na, n.d.r.) e ora attendiamo. Ma non bisogna avere fretta".

Intanto con Miniliner si procede a gonfie vele. Par-don, ad ali spiegate."Oggi è la più grossa, vera, compagnia cargo italiana ed europea acorto raggio. Nel 2007 abbiamo fatturato circa 20 milioni di euro,chiudendo l'esercizio in utile e stanziando ben 25 milioni di euro peracquistare altri sette nuovi aerei. Portiamo a destinazione 20 milionidi tonnellate di merci e siamo operativi dal 1982. Vorrà dire qualco-sa se ha resistito in questi trent' anni che hanno visto tanti probleminel trasporto aereo del nostro Paese".

Prima parlava di crisi: che idea si è fatto, di quanto è suc-cesso nel mondo in questi ultimi giorni?"Caratterialmente sono sempre stato ottimista, sia nella vita sia nellavoro. Ma adesso fatico ad esserlo. Siamo in guerra e dobbiamoprepararci a combattere per cercare di non essere soffocati da uncrack finanziario che metterà al tappeto l'economia reale in tutto il

mondo. Ci aspetta un futuro pieno di nubi,che prevedo duro per almeno 10 anni. E'difficile fare previsioni, anche perché man-ca la parte principale dell'economia: i soldi.E in tutti i comparti: da quello industriale al-le banche. Senza dimenticare le famiglie".

La Miro Radici Finance come si pre-parerà a questo fosco futuro?"Proseguendo nel proprio lavoro e nei propriprogetti, ma attenti a non fare il passo piùlungo della gamba. Dobbiamo cercare dimuoverci con molta cautela, senza esporcioltre le nostre possibilità. Mentre prima sivalutava il rischio come parte integrante diun progetto, ora quest'ultimo dovrà esserevagliato o meno, tenendo soprattutto pre-sente quest'ultimo aspetto".

A proposito di crisi, non si puòevitare di commentare il periodonerissimo del tessile bergama-sco. Voi siete tutt'ora in prima li-

nea, una famiglia industriale che ha basato le pro-prie fortune in questo comparto."Parlando a titolo puramente personale, ritengo che la crisisia sistemica, peggiorata ulteriormente dall'empasse chesta vivendo tutto il settore industriale internazionale. Primac'è stata la concorrenza della Cina, ora ci troviamo di fron-te ad un settore - indebolito dalla mancanza di liquidità -che non è riuscito a tenere il passo con la ricerca e lo svi-luppo. Ci sono aziende che non sono state capaci d'inno-varsi e, rimanendo indietro rispetto ai competitors, hannodovuto arrendersi di fronte alla minor richiesta del merca-to. E' come una partita di calcio senza pallone, bisognaprovvedere ad una massiccia riconversione industriale. E intutto ciò lo Stato deve avere un ruolo di prim'ordine".

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N icola Radici, secondogenito di Miro, dal 2004 ha assunto ilruolo di amministratore delegato della Miro Radici Fi-nance, che fin dalle prime battute si è proposta come nuo-

vo polo d'aggregazione per business meno tradizionali di quello mec-canotessile. Negli ultimi anni ha puntato con decisione soprattuttosul trasporto aereo. Il primo passo in questa direzione è stato fattonel 2006, con l'acquisto della compagnia Miniliner, che opera neltrasporto merci, posta celere e servizi di just in time. Oltre novantaaddetti e una flotta di 15 Fokker (che diventeranno 17 entro il 2010)che operano in Europa e non solo. Una compagnia storica, attual-mente guidata dall'amministratore delegato Giuseppe Berlusconi,che vola da Orio al Serio ininterrottamente dal 1982. A questo busi-ness la holding Miro Radici Finance ha affiancato il 46% della socie-tà di gestione dell'aeroporto di Crotone, vorrebbe aggiungere il 35%dell'aeroporto di Reggio Calabria di cui è in corsa per l'acquisizioneed ha - come detto - il 48,6% di Infrastrutture Sicilia (a sua volta azio-nista con il 38% dello scalo di Trapani). L'attuale management è co-stituito da Ilario Testa (responsabile delle politiche strategiche di

sviluppo nell'ambito delle infrastrutture e della logistica), RobertoBelloni (direttore generale Miro Radici Finance), Vittorio Fanti (am-ministratore delegato Infrastrutture Sicilia), Francesco Fassini (re-sponsabile per lo sviluppo commerciale delle aree aeroportuali) eGiuseppe Berlusconi (amministratore delegato Miniliner). Oltre alsettore aeroportuale e cargo, la Miro Radici Finance è attiva nel cam-po dell'energia con la Miro Radici Energia, guidata da Valerio Ver-derio. La società opera in partnership con Corporacion America Eu-ropa S.A. (Gruppo di Eduardo Eurnekian), socio al 14%, e Isidoro Fra-tus, socio al 9%. Fra le numerose attività in corso, da segnalare launa joint venture con la multiutility ASM Vigevano e Lomellina S.p.A.,per la realizzazione di una centrale alimentata a biomasse, in locali-tà Cascina Cavalli di Vigevano (Pavia). Infine il settore immobiliare:dal 2005 la finanziaria opera nel mondo delle compravendite d'im-mobili industriali, commerciali e residenziali. Le operazioni di realestate sono articolate su 3 principali direttrici: compravendita; ricon-versione attraverso un processo di valorizzazione urbanistica; elabo-razione di progetti di marketing per il recupero di aree dismesse.

Cosa resterà in Val Seriana?"Per quanto riguarda il tessile solo una produzione di nicchia, basa-ta su progetti innovativi e dalle basse quantità numeriche. Quellache era la Valle dell'oro si è trasformata col tempo, industrialmenteè finita. Come in ogni processo si deve voltare pagina, cercando nuo-ve risorse e nuove settori: non si può restare ancorati al passato".

Cina è sinonimo d'opportunità o superiorità?"Fino a qualche anno fa consideravo la Cina un'opportunità, ovvia-mente presa in un certo modo. Poteva essere un buon mer-cato, esportando la nostra qualità e creando sinergie pro-ficue. Adesso le cose sono cambiate: pure loro hanno unmomento di difficoltà economica. Inoltre si sono ac-corti di poter competere solo coi grandi numeri e noncon la qualità. Ritengo positivo solo un fatto: che lo-ro investano nei nostri confini. Se questo serve a ri-portare liquidità, ben venga".

Si parla spesso di Pmi come future ancore di salvez-za dell'economia italiana. Può essere la chiave divolta anche per la Bergamasca?"Io credo molto nelle persone. Se dovessi scegliere un manager oun imprenditore che da anni porta avanti la propria azienda fra mil-le difficoltà, sceglierei il secondo. Essere uomini, soprattutto nellanostra terra, è un valore molto importante. L'imprenditore berga-masco, ma anche quello italiano, è capace di combattere contromille avversità, trovare la soluzione e l'idea giusta a qualsiasi pro-

blema. Per questo - ricollegandomi alla questione Val Seriana -penso che, alla fine, ci sarà una via d'uscita. Siamo sempre sta-ti un popolo d'inventori e, se questa caratteristica l'associamoalla tempra orobica, ecco trovata la via di fuga.Anche se, prima, dovremo combattere contro lenubi nere dell'economia mondiale".

Sei aree business e tanti manager eccellentiLa finanziaria

Miniliner - Fokker F50 Freighter

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Aerei&Bilanci

In Lombardia,due milioni di passeggerivolati via

Avolar via, nel senso lato del termine, sono statidue milioni di passeggeri, perdite che da scalo ascalo hanno oscillazioni diverse. E' questo il bilan-cio degli aeroporti lombardi nei primi otto-novemesi del 2008. Dati alla mano, sono transitati ne-

gli scali della nostra regione complessivamente 24,7 milioni dipasseggeri, in netto calo rispetto ai 26,7 milioni del 2006.

I PASSEGGERI - Orio al Serio, si conferma l'eccezione enon smentisce il suo trend, che lo vede in crescita sindal 2002. Da gennaio a settembre sono transitati5.009.516 passeggeri, ma si punta ad arrivare a 6.4 milio-

ni entro fine anno con un incremento del 14% rispetto al2007. Se fosse una sola questione di numeri anche i cugini bre-sciani potrebbero essere soddisfatti, ma qui si ragiona nell'ordi-ne delle migliaia. Da 139.901 di passeggeri del 2007, quest'an-no sono passati oltre 207 mila, ma si prefigura un cielo pieno dinuvole con un futuro incerto a causa della recente sospensionedell'attività di Air Bee. A Brescia, quindi, rimane solo un volo di

linea, quello di Ryanair per Londra. Semprerispetto a Orio al Serio, l'andamento diMontichiari è altalenante. Il picco l'ha rag-giunto nel 2005, quando aveva fatto tocca-re il cielo a 270 mila passeggeri in otto me-

Orio the top: dal 2000 al 2007 è cresciuto del 362%, seguito da Linate con il 64%Sul gradino più basso Malpensa e Brescia con solo il 15%

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si. La parte del gambero, invece, l'ha fatta lo scalo diMalpensa: finora sono transitati 13.628.835 passegge-ri, segnando un calo di oltre il 15% sul 2007. Oltre 2.4milioni, dove però, ad esempio, la contrazione mese sumese si è ridotta dal 30 % di aprile al 20% di agosto.Subito a ruota Linate, che chiude i primi due terzi del-l'anno con il segno negativo: 6,5 milioni pari al 2% inmeno rispetto al 2007. L'onda lunga della crisi Alitaliasi è registrata particolarmente sugli aeroporti milane-si, l'ex compagnia di bandiera ha tagliato in favore diFiumicino, mentre Linate ha sofferto per il trasloco dibuona parte dei voli di Air One a Malpensa.

LA CRESCITA - Dal 2000 al 2007 i quattro scali lom-bardi hanno totalizzato 39.7 milioni di passeggeri, in-crementando il traffico del 41% rispetto al sistemaaeroportuale nazionale. Lo stesso che è cresciuto del47%. A correre, o meglio a volare è sempre Orioal Serio che segna uno balzo senza precedenti,in sette anni ha fatto registrare un 362%, dietroc'è Linate che segna un 64%, mentre arrancanoBrescia e Malpensa con il 15%.

I BILANCI - Il grafico dei passeggeri riflette la situa-zione dei bilanci delle società di gestione che ammi-nistrano gli aeroporti: l'ottimo andamento di Berga-mo, gli alti e bassi di Brescia e l'effetto Alitalia suMalpensa e Linate. La Sacbo, ha chiuso il bilanciodel 2007, sulla scorta del traffico passeggeri,con utili per 9.932 milioni euro, in aumento rispet-to al 2006 che si era "fermato", per modo di dire, a7.543 milioni di euro. Di questi il 75,4% è conseguitoda ricavi aereonautici, mentre il restante 26,4% è ot-tenuto dalle attività commerciali non aviation. Questavoce, in un anno, da 2.7 è passata a 3.35 euro per pas-seggero e si stima che sia destinata a crescere. Perla Sea, la società che gestisce gli scali milanesi diMalpensa e Linate, il discorso è differente rispetto al-la situazione bergamasca: i ricavi non aeronautici co-prono il 43,7% del totale e rispetto al 2006 la cresci-ta è del 9,6%, rispetto al 3% dei ricavi aviation. L'ul-

timo bilancio è chiuso con un utile di 30.4 milioni di eu-ro, in calo del 14,2% rispetto al 2006. Il semaforo con-tinua ad essere rosso per il bilancio della GabrieleD'Annunzio, che gestisce lo scalo di Montichiari a Bre-scia. Il passivo del 2006 era di 4.085 milioni di euro,peggiorato nel 2007 che ha chiuso con un passivo di5.119 milioni di euro. Tutto ciò dovuto a passeggeri incalo e settori merci che risentono di alti e bassi.

51

Nei primi otto-nove mesi dell'anno sono passati meno di 24,7 milioni passeggeri contro i 26,7 milioni del 2006. Orio al Serio in controtendenza: da gennaio a settembre sono transitati oltre 5 milioni di passeggeri e si punta ad arrivare a 6,4 milioni

In migliaia

In milioni

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O rio al Serio continua ilsuo trend positivo e lofa seguendo un obiet-

tivo ben specifico: ridurre gliaerei che trasportano merciper essere sempre più unoscalo passeggeri. Con 562.556viaggiatori transitati nel mesedi settembre, lo scalo di Orioconferma così il trend positivofacendo registrare un incre-mento del 10,6% rispetto asettembre 2007. Nei primi no-ve mesi dell'anno in corso,inoltre, è stato superato di9.516 unità il tetto di cinquemilioni di passeggeri. Le com-pagnie low cost e Ryanair so-no la chiave per comprenderequesti numeri. Rispetto al periodo gennaio-settembre2007, l'incremento è stato pa-ri al 14%. Il risultato trova ri-scontro nella percentuale me-diamente elevata del load fac-tor sui voli di linea. Tutto ilcomparto low cost coprel'80% dei passeggeri delloscalo, in cui sono 46 le rotteRyanair che trasporta il 60%del numero di viaggiatori. Inlieve riduzione il quantitativodelle merci movimentate daivettori courier, che nei priminove mesi del 2008 corrispon-de a circa 94mila tonnellate,un calo del 3,8% rispetto allostesso periodo del 2007.

ROTTE IN AUMENTO - Loscorso 26 ottobre Ryanair hamesso a disposizione un altroaereo grazie al quale la com-pagnia irlandese ha attivato 6nuove rotte ed anche Wizzairha arricchito l'offerta. In tuttoOrio al Serio con i suoi 414 vo-li low cost si conferma leader

per questo genere d'offerta,insidiata dai 372 voli settima-nali di Malpensa. Anche laSea ha deciso di scommetteresu questo tipo di traffico: afarla da padrone sono due vet-tori quali Easyjet e Volareweb,a cui si aggiungono Clickair,Flybe e Germanwings. Semprein tema di low cost si sta ri-strutturando il terminal 2, unintervento di 3.9 milioni di eu-ro che amplieranno i gatesd'imbarco da 23 a 29, 20 deiquali daranno l'accesso all'ae-reo senza bus ma direttamen-te a piedi. "C'è la possibilità disviluppare livelli di trafficoadeguati per entrambi gli sca-li - afferma Mario Ratti, pre-sidente di Sacbo - e finora idue aeroporti non si sono dis-turbati. Anche il passaggio diAir Berlin da Orio a Malpensaè stato ben rimpiazzato tantoche la rotta liberata è stataaddirittura raddoppiata". LaSacbo, gestore bergamasco,punta ad arrivare a 8 milioni dipasseggeri nel 2012, in tutti icasi il futuro sarà sempre piùlow cost. Ci sono buone possi-bilità di raggiungere questotraguardo perché lo scalo diOrio al Serio ha un bacino diriferimento molto dinamico,può contare sulle province diMilano, Bergamo, Brescia el'alto mantovano. L'altroaspetto vincente è l'esclusivadi molte destinazioni dell'Eu-ropa centrale e dell'est. Manessun pericolo di cannibaliz-zazione tra i due scali perchéviaggiatori "leisure" scelgono icieli di Orio al Serio, mentre ipasseggeri "business" preferi-scono il blu meneghino.

Orio al Serio vola sulle ali di RyanairDiminuiscono i cargo e cresce il traffico passeggeri:ecco altre 6 rotte da Bergamo

La schedaINVESTIMENTI - L' Enav - Ente nazionale di assistenza alvolo - negli ultimi cinque anni ha stanziato la bellezza di107.5 milioni di euro per gli scali lombardi. A Orio al Serio èstata destinata la quota principale, 40 milioni di euro. Per ilnuovo centro radio comunicazione terra-bordo- terra sonostati stanziati 10 milioni di euro. Per l'ammodernamento el'installazione di sistemi di navigazione aerea su Malpensa,l'ente ha investito 34.5 milioni di euro. Per ristrutturare latorre di controllo di Linate sono stati spesi 30 milioni di eu-ro. L'Enav, infine, ha da poco ottenuto la competenza delloscalo bresciano e ha previsto un investimento di 3 milioni dieuro per una nuova torre di controllo.

In milioni

In milioni

L'ultimo bilancio di Sacbo ha registrato utili per 9,9 milioni di euro mentre Brescia ha perso 5,1 milioni. A causa della fuga di Alitalia, Sea ha chiuso con un attivo lontano dalle sue aspettative

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I numeri denunciano un periodo poco propositivo a livello regionale:i bergamaschi, però, tengono duro con turismo e serviziEcco la cartina, provincia per provincia e settore per settore, del tessuto economico lombardo

"La Lombardia, rispetto alla media delle regioni ita-liane, è considerata uno dei motori dell'Europa,grazie al suo peso economico. Ospita infatti il 20per cento delle imprese nazionali e il 31 per cen-to di quelle a media dimensione - ha commenta-

to l'economista Roberto Romano -, ma negli ultimi anni registraun'evidente difficoltà ad agganciarsi alle migliori performance euro-pee". Dal punto di vista strettamente economico, il motore-Lombardiavanta molti cavalli (province) con peculiarità diverse. La mappa econo-mica del territorio, guardando al saldo delle sue imprese, inquadra undistretto consolidato e nel contempo dinamico. Nonostante questo, inumeri denunciano che nel corso del 2007 lo scenario ma-croeconomico è andato rapidamente deteriorandosi. Lo slan-cio dispiegato dall'economia lombarda si è progressivamente spentoe il prodotto ha rallentato all'1,7 per cento, dal 2,3 dell'annoprecedente. L'andamento dei singoli settori, visto sotto la lente d'in-grandimento di ogni singola provincia, mette in luce le situazioni terri-toriali con slanci settoriali legato a nodi congiunturali e criticità non an-

cora risolte. In tutti i casi la nostra regione, rimanendo alla sua strut-tura produttiva e imprenditoriale, si trova ad essere modello da stu-diare e da imitare per la struttura di medie e piccole imprese e per ilmodo con il quale si sono organizzate sul territorio, garantendo pro-sperità e crescita. Spulciando settore per settore, la Lombardia èuna terra di commercianti, nel 2007 le realtà commerciali sisono consolidate a quota 267.811, con una flessione del 0,6%rispetto al 2006. Di seguito, in una ipotetica classifica virtuale, tro-viamo il dato positivo dell'artigianato con 256.570 imprese, e i servi-zi che hanno fatto segnare una crescita del 2,21% con 216.467realtà. Al quarto posto troviamo il settore industriale con una flessio-ne del 2,67% rispetto al 2006 con 146.626 imprese. La performancemigliore è nel comparto del credito che segna un balzo del 4,4% men-tre con un -3,5%, perde strada il settore dei trasporti. C'è da sottoli-neare che la crescita del numero d'imprese non sempre rispecchia unosviluppo strutturale del settore perché, nel caso specifico delle costru-zioni, si tratta molte volte di micro imprese costituite dal solo titola-re. Passando in rassegna settore per settore e provincia per provin-

Sviluppo&TerritorioArticolo di Livio Casanova

Lombardia e impresa,Bergamo resiste ma Brescia va ko

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cia, è possibile disegnare una cartina economica della Lombardia.

BERGAMO E BRESCIA - Orio al Serio, grazie alla sua crescita inar-restabile, è divenuto uno dei poli europei più importanti per i voli lowcost, a questo s'accompagna la piena operatività della nuova Fiera.Sono due dei motivi che spiegano il rinnovato appeal di Bergamo. Lanostra città si presenta come un sistema integrato per quanto riguar-da il turismo business e leisure, culturale, artistico e naturale e nel con-tempo si rivela strategica per investimenti, attività commerciali e dire-zionali. Questo spiega il boom del turismo. Le attività nel settore tu-ristico sono passate da 5.734 nel 2006 a 5.948 del 2007, regi-strando un aumento percentuale del 3,7. Tutto questo è solo ilpreambolo di quello che sarà l'indotto del settore, a Bergamo, a fron-te del rilancio strategico di San Pellegrino Terme in vista dell'Expo2015. C'è da segnalare anche l'incremento d'imprese nel settoredei servizi, che crescono del 5,6%. Il dato va letto tenendoconto di dinamiche differenziate. Nei trasporti che denuncia-no una flessione del 1,7%, questo calo è da imputare agli effetti diristrutturazione e di concentrazione, mentre per le attività professionalie per l'informatica va evidenziata l'allargamento dell'offerta imprendi-toriale con una progressiva estensione di attività del terziario legate al-l'industria come il commercio all'ingrosso di macchinari e beni inter-medi. Mentre il sistema del credito è in espansione, lo testimonia lenumerose aperture di sportelli bancari a Bergamo e provincia, riman-gono perplessità legate all'artigianato che segna una contrazione del2,9%. I servizi legati alla persona, tra gli altri parrucchieri e lavanderie,tengono il passo mentre calano le riparazioni e gli autotrasportatori. Illieve incremento del ciclo industriale completa il quadro di una pro-vincia estremamente dinamica e reattiva. Brescia, invece, mette sulpiatto dati piuttosto preoccupanti, cinque su tutti i settori con il segno

meno: minerali non metalliferi (-7,97%), abbigliamento (- 7,79%), tes-sile, soprattutto per quanto riguarda la calzetteria (-3,03%), chimica (-0,50%) e legno-mobilio (-0,39%). Tutto questo confermato dalle 9.000cessazioni d'attività, il cui dato, relativo al 2007, è il più alto degli ulti-mi otto anni. Non fanno eccezione nemmeno l'agricoltura, con - 2,4%,e il commercio con - 0,8%. Un vero e proprio boom è stato fattosegnare dal comparto armiero bresciano, che registra un sal-do positivo del 15,61%. Le armi utilizzate al banco di prova sono pas-sate dai 559.017 pezzi del 2006 ai 646.284 del 2007, con la produzio-ne complessiva più alta da cinque anni a questa parte.

MILANO E MONZA - Al 31 dicembre scorso le imprese attive nelcapoluogo lombardo erano 418.178 che rispetto all'anno precedentecalano del 1,4%. Il numero di aziende nel settore dei trasporti e dellespedizioni è passato da 26.150 a 24.803, pari a -5,2 per cento. Malel'industria, da 63.372 a 61.354 con un -3,2%, così anche l'agri-coltura con - 3,4% e le assicurazioni con -2,5%. Anche il com-mercio arranca. Nei primi sei mesi del 2008 a livello nazionale hannochiuso i cancelli 15.000 mila imprese, Milano è in evidente affan-no, gli unici a tenere sono gli artigiani con dati praticamenteuguali nel confronto annuale. Anche in Brianza si riscontra unaflessione con punte preoccupanti: l'industria perde l'11,7 per cento, lecooperative indietreggiano del 15,6%, male anche il trasporto che se-gna un saldo negativo del 6,9%. Anche nel secondo trimestre del 2008l'industria manifatturiera ha segnato un calo del 0,34% sulla produ-zione e dello 0,18% sul fatturato.

COMO E VARESE - Como e Varese non presentano numeri da mi-racolo economico, ma in tempi di difficoltà, dimostrare che in genera-le il sistema tiene, è già un buon risultato. La crescita nel comasco

Numero delle imprese lombarde nel 2007 e variazione percentuale rispetto al 2006La mappa comprende anche le unità locali e le sedi secondarie, iscritte alla Camera di Commercio

Province Agricoltura Artigianato Industria Commercio Cooperative Turismo Trasporti espedizioni

Credito Assicurazioni Servizi alleimprese

Altri settori

Fonte: ministero dello Sviluppo economico

BERGAMO

BRESCIA

COMO

CREMONA

LECCO

LODI

MANTOVA

MILANO

MONZA BR

PAVIA

SONDRIO

VARESE

5.839

13.085

2.399

5.417

1.235

1.740

9.801

4.613

993

8.621

3.446

2.118

+0,7

-2,4

-0,7

-1,9

+0,9

-0,6

+0,9

-3,4

-2,1

-2,4

-4,3

-0,73

34.338

38.660

17.846

9.943

9.587

6.030

14.054

60.592

20.729

15.219

5.381

24.191

-2,9

+4,3

+1,8

+3,8

+1,3

+5,8

+0,6

+0,1

+0,1

+4,2

+0,2

+1,7

13.986

15.500

8.328

3.492

4.951

2.565

4.248

61.354

10.934

5.093

1.572

13.793

+1,6

-5,7

-0,1

-3,1

+1,1

+1,5

-0,4

-3,2

-11,7

+0,7

+2,5

+0,1

24.909

33.284

13.959

8.456

7.597

5.108

11.034

102.944

20.928

13.808

4.381

21.403

+2,6

-0,8

+0,3

-0,1

-1,1

+2,1

+1,9

-2,8

+2,0

+0,9

+0,4

+0,6

565

1.052

349

487

260

285

583

4.823

648

535

226

623

-12,0

-1,3

-4,1

+0,2

-1,5

-10,9

+3,0

+2,6

-15,6

-2,0

-11,4

-3,3

5.948

8.991

3.963

2.039

1.873

1.065

2.273

19.317

3.147

3.238

2.130

4.878

+3,7

+1,5

+2,8

+2,3

+2,6

+3,2

+4,1

-0,4

+2,7

+3,6

+1,6

+3,0

3.950

5.126

2.344

1.331

1.170

1.076

1.679

24.803

3.507

2.007

757

3.435

-1,7

-0,8

-1,3

-2,2

-3,3

-3,1

+6,9

-5,2

-6,9

-2,0

-5,7

-0,5

2.136

2.796

1.019

665

631

378

801

9.507

1.390

890

300

1.553

+5,9

+2,8

+3,0

+2,9

+4,6

+0,3

+11,1

+2,5

+7,2

+5,7

+1,7

+5,43

1.281

1.873

767

448

423

306

557

4.665

1.082

693

291

1.133

+5,2

+2,3

-1,9

+0,4

-0,2

+7,0

+1,5

-2,5

+5,9

-0,3

+3,9

-2,7

17.019

20.806

9.714

4.107

5.159

3.319

4.665

111.257

17.237

6.552

1.858

14.774

+5,6

+3,8

+3,5

+3,9

+2,4

+3,6

+5,3

+0,4

+4,6

+4,6

+4,0

+3,4

2.621

3.337

1.572

816

732

506

837

14.303

2.096

1.206

461

2.358

Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. % Imprese Var. %

+4,7

+1,6

+4,4

+2,6

-0,7

+3,3

-45,7

-0,6

-2,4

+5,2

+4,5

+5,1

Page 56: Bergamo Economia 14

56

s'attesta all'1,3% mentre nel Varesotto leggermente megliocon un più 1,5%. Il radicamento del manifatturiero è dimostrato dainumeri anche se altri settori crescono ad un ritmo più incisivo e dina-mico. L'incremento significativo del terziario non può prescindere daun secondario forte e vitale. Nei dettagli, il settore manifatturiero èl'elemento chiave che spiega il balzo in avanti del 3,4% delleattività di servizio alle imprese per la loro capacità di creareoccupazione indotta. Il Comasco rispecchia la situazione nazionale.Non si può parlare di crescita, tutt'al più di un consolidamento a fron-te degli sforzi imprenditoriali per non perdere terreno in comparti co-me il tessile, uno dei comparti più importanti della provincia. C'è dasottolineare il segno negativo delle imprese cooperative con unadiminuzione del 4,1% nel Comasco e 3,3% nel Varesotto. A de-terminare questo calo è sicuramente l'entrata a regime della riformadel diritto societario che ha costretto le imprese ad obblighi più strin-genti e onerosi, che hanno come ripercussione la cessazione e laconseguente cancellazione del Registro delle Imprese di società datempo inattive o con una modesta attività imprenditoriale.

LECCO E SONDRIO - La provincia lecchese si caratterizza per esse-re un territorio molto dinamico con il terziario che guadagna spazi nuo-vi e nel contempo conferisce vitalità e vivacità a tutto il territorio. Lapresenza del manifatturiero rimane forte e ben radicata, econsiderando il periodo di stagnazione, la crescita delle impresenel settore è dovuta, soprattutto al ricambio imprenditoriale. In nettacrescita il numero delle aziende del credito con un più 4,6%, ma an-che il turismo e i servizi alle imprese crescono rispettivamen-te del 2,6% e del 2,4%. La vitalità della provincia è confermata an-che dalle aziende del credito, la sola Deutsche Bank conta 40 sportel-li in provincia per 250 dipendenti, con 57mila conti correnti. La cresci-ta è dovuta al fatto che gli istituti di credito hanno deciso di entrare inun mercato interessante sul quale si stanno concentrando le attenzio-ni di molti operatori. Anche lo sforzo in atto, per valorizzare il settoreturistico è indice di queste potenzialità ancora inespresse che neces-sità di una politica di sostegno. Anche la situazione imprenditoriale diSondrio è buona. Nonostante ci sia da registrare il calo del 4,3%delle attività legate all'agricoltura, dei trasporti e delle spedi-zioni che segna un meno 5,7% e il crollo di 11,4 delle coope-rative, la situazione imprenditoriale ri-mane buona. Le società dell'industriasono cresciute del 2,5% garantendo intermini di stabilità. La forza di questocomparto produttivo è legato al nucleostorico delle aziende presenti, costan-temente alla ricerca di eccellenze pro-duttive sono riuscite a rimanere radi-cate nel tessuto economico. Tiepido èinvece l'incremento degli operatoribancari con sportelli che fanno a capoa banche di interesse nazionale.

CREMONA E MANTOVA - Il futurodi Cremona passa tutto sulle strade,

gli imprenditori non vogliono perdere il treno con i mercati extra terri-toriali. La logistica e nuove infrastrutture come la Cremona - Mantova,indispensabile per il collegamento con il Brennero e di conseguenzacon il mercato tedesco sono passi obbligati per guardare il futuro inun'ottica positiva. Nell'insieme la provincia lascia sul campol'1,9% nell'agricoltura e il 3,1% nell'industria. I servizi alle im-prese segnano la crescita maggiore con un positivo 3,9%, a ruota l'ar-tigianato con un ragguardevole 3,8%, cresce anche il turismo con il2,3%. Oltre all'industria, il ritardo maggiore è da segnalare, ap-punto nei trasporti e nelle spedizioni con un segno negativodel 2,2%. Le imprese attive sono 37.201, rispetto alle 36.850 dell'an-no prima registrano un punto in più in percentuale, di queste 3.500 so-no realtà industriali. Tornando alle infrastrutture, rimane il nodo dasciogliere sulla Cremona - Mantova, asse strategico per la sua in-tersezione nella Tirreno - Brennero. Ci sono già realtà logistiche co-me la belga Katoen disposte a scommettere sul territorio perché in-travede le potenzialità future di questo territorio. Per quanto riguar-da il mantovano le variazioni dell'industria e dell'artigianato sono mi-nime. Rispetto a tutto il territorio, il credito segna la crescita mag-giore con l'11,1%, seguito turismo, trasporti e servizi, tutti servizi re-siduali. Ma nonostante il buon trend di questi settori ad impensieri-re è sicuramente la staticità dei comparti tradizionali che nascondeun pessimismo diffuso e paralizza gli investimenti.

LODI E PAVIA - Le province presentano dati piuttosto contradditori.Da un lato si registra, rispetto a tutto il territorio la maggior crescita delnumero di imprese se confrontato con i dati del 2006: il Lodigiano re-gistra 2,6% in più mentre il Pavese segna l'1,8% ma tutto ciò non hadato significativi sbocchi occupazionali e non ha determinato un in-cremento di produzione. Indicativa è la crescita del settore che riguar-da i servizi alle imprese, rispettivamente il 4,6% in più a Pavia e 3,6%a Lodi. Anche gli artigiani e le PMI si moltiplicano: 15.219 nelPavese, segnando una crescita del 4,2% se rapportato al 2006e 6.030 unità nel Lodigiano con una variazione di percentualedel 5,8. Le grandi industrie stanno alla finestra: 0,7% a Pavia e1,5% a Lodi. Pavia dimostra un tessuto sociale ricco, a testimoniarloè la crescita del 5,7% delle filiali e dei sportelli bancari, ma l' aumen-to è dovuto all'edilizia, mentre gli altre settore si limitano a non perde-

re terreno in un periodo di forte rallentamento. Apagare il prezzo più alto sono i compartiagroalimentari e calzaturiero, mentre c'è daregistrare un boom dei macchinari ad altatecnologia. Anche nel Lodigiano è nell'edilizia chesi registra la crescita maggiore. C'è da segnalare,però, un pericoloso processo di frammentazioneperché le conseguenze, non tanto remote, sono lapenalizzazione della ricerca, della formazione e l'im-possibilità di accedere ai grandi appalti senza trala-sciare l'impossibilità di riassorbire gli addetti in più,a seguito di riorganizzazioni aziendali. Il campanel-lo dall'allarme lo suona l'industria del chimico e delmetalmeccanico dove sta diminuendo in manierasignificativa il numero degli occupati.

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Lupini Targhe e Toyota,scatta l'accordo per l'OrienteLa società di Pognano, da cinquant'anni protagonista nel mondo dell'automotive nella produzione di marchi, emblemi ed elementi decorativi in alluminio, ha siglato una importante partnership con la casa giapponese

Top BrandArticolo di Luca Bilotta

Saranno le ciliegie a tenere bancoin casa Lupini Targhe nei prossi-mi anni. E non parliamo di quel-le della torta di compleanno,realizzata per i cinquant'anni di

storia industriale e festeggiati proprio po-che settimane fa con dipendenti, fornitorie autorità a Villa Castelbarco. Bensì deifiori di ciliegio tipici del Giappone, paesein cui a breve la società fondata a TorreBoldone nel 1958 da Achille ed Emilia Lu-pini sbarcherà con Toyota. Il gruppo con

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sede a Pognano dal 2000 - leader mondiale nella pro-duzione di marchi, emblemi ed elementi decorativi inalluminio per auto - fa così suo, un tassello importan-te nel campo dell'automotive (nel 2007 il 98% del fat-turato, pari a 33 milioni di euro), conquistando nonsoltanto il panorama europeo della casa automobili-stica giapponese, ma anche il mercato interno del SolLevante. Lupini Targhe, infatti, fornisce già le princi-pali case automobilistiche orientali come Honda, Nis-

san e Mitsubishi per i loro stabilimenti euro-pei. Ma questa volta, con Toyota, il valore ag-giunto dell'accordo è che l'operazione prevedela completa fornitura per il mercato, sia auto-mobilistico sia nautico, del Giappone. La defi-nitiva stretta di mano è arrivata proprio in que-sti giorni, simbolicamente nel corso del SaloneNautico Internazionale di Genova dove il re-

sponsabile del centro stile Toyota, Takako Kawakami,si è recato con i vertici della Lupini Targhe successi-vamente ad una visita accurata nel centro produttivodi Pognano. Per la società guidata dalle figlie dei fon-datori - Irene Lupini (Presidente LT) e Ambra Lupini(DG Lupini Targhe Sa de CV) - una gran bella notizia,che gratifica ulteriormente una delle realtà imprendi-toriali bergamasche più attive in campo internaziona-le (il 90% del fatturato), seppur radicata alle origini e

A suggellare la stretta di mano, la visita aBergamo del responsabile del centro stileTakako Kawakami: l'operazione prevedela completa fornitura per il mercato asiati-co, sia automobilistico sia nautico

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ai valori di famiglia. "E' una grande soddisfazione pernoi - commenta Vanessa Zaniboni, figlia di Irene Lupinie attualmente strategic marketing director -, poter aggiun-gere anche Toyota nella lunga listadei nostri clienti. Ancor più se si con-sidera la portata di quest'accordo,ovvero sbarcare nel mercato giappo-nese. Si tratta di un'ulteriore confer-ma del buon operato della nostraazienda, sempre più protagonista incampo internazionale, e da poco ri-tornata nelle mani della famiglia Lu-pini al 100%". Dal primo stabilimen-to di Torre Boldone di 500 metri qua-drati, la famiglia Lupini ne ha percor-so di strada in cinquant'anni. A talpunto da spostare a Pognano la pro-duzione - nel 2000 - dove complici glispazi più ampi (17 mila metri quadri),ha raggiunto una produzione pari a 200 mila pezzi al gior-no con 230 dipendenti. Ma non solo, con l'aumento dellerichieste soprattutto del mercato americano, è nato un

nuovo stabilimento in Messico nel 2006. Precisamente aPuebla, dove si esegue soprattutto cromatura di plastica.Ben 8 mila metri quadrati di capannone per un'area com-

plessiva di 17 mila, con 90 ope-rai specializzati assunti. Unascelta fortemente voluta, quelladi produrre anche in America,per offrire un maggior servizio aigrandi costruttori che coprono imercati statunitensi, messicanie brasiliani: Ford, General Mo-tors e Volkswagen. Un mercato,quello dell'automotive, in cui Lu-pini Targhe detiene il ruolo dileader incondizionato grazie an-che ad una continua ricerca e amassima tecnologia nei macchi-nari utilizzati. Un gruppo che haclienti in 30 nazioni e uffici in ot-

to Paesi: Italia, Messico, Francia, Spagna, Inghilterra, Ger-mania, Russia e Stati Uniti. Per questo risulta più facileelencare i non clienti - fra l'altro, davvero pochi - che i

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Un gruppo solido ed internazionale, con clienti in 30 nazioni

e uffici in otto Paesi (Italia, Messico, Francia,

Spagna, Inghilterra, Germania, Russia e Stati Uniti)

per un fatturato pari a 33 milioni di euro nel 2007

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clienti sparsi nel mondo. Ramificata anche la produzione: imarchi in alluminio e plastica che luccicano sul cofano o sulretro di una 500 o di una Golf, di una Serie 3 o di una Bent-ley Continental sono tutti "made in Bergamo". Ma non so-lo: l'elenco comprende anche le prese d'aria, le cover air-bag per volanti e cruscotti, i coprimotori, i copricerchi, i po-melli per cambi, le griglie frontali, gli stemmi per portiere emolto altro. "Commerciamo - prosegue la dottoressa Zani-boni - davvero in tutto il mondo e abbiamo tantissime tipo-logie di prodotti. I clienti sono di massimo prestigio: da Fiata Rolls Royce, da Abarth a Nissan, da Ford a GM, senza di-menticare Bmw, Ferrari e - non meno importante - Toyota".Un accordo, quest'ultimo, che dovrebbe portare la societàall'espansione della catena produttiva. "Stiamo studiandouna presenza aggiuntiva nel Sud dell'India, nell'area diChennai. Un polo logistico, con una trentina di persone, che

possa divenire un centro di produzione e d'assemblaggioper i mercati dell'Estremo Oriente". Ma i bergamaschi pos-sono stare tranquilli: "Si tratta di un'internazionalizzazionecome avvenuto già nel 2006 in Messico - conclude Vanes-sa Zaniboni -, che servirà a rendere ancora più rapida laconsegna delle commesse in Oriente. Non ci si deve preoc-cupare: siamo bergamaschi e vogliamo continuare ad es-serlo. Anzi crediamo che solo in queste zone si possono tro-vare ingegneri, tecnici e operai qualificati per i lavori piùimportanti. In questi anni abbiamo investito la bellezza di15 milioni di euro a Pognano - contro i 6 milioni per la sedemessicana -, questo dimostra quanto ci teniamo. E per ri-marcare il nostro attaccamento al territorio vorremmo au-mentare nell'arco di un triennio l'occupazione, passandodagli attuali 230 a circa 260 persone, potenziando così ilcentro ricerca". Di certo è che, l'accordo con Toyota ha spia-nato la strada di Lupini Targhe ad un anno - quello dei cin-quant'anni - davvero memorabile. Si parla già, come grup-po, di 40 milioni di euro di fatturato come traguardo 2008.

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N ella crescita di LupiniTarghe è previsto, co-me elemento strategi-

co, anche un forte incrementodell'attività del Centro di ricer-che e sviluppo che attualmentepropone ogni anno più di 200tipi di finiture per alluminio eplastica. L'obiettivo è quello didiversificare la produzione,guardando con interesse ancheal mondo dell'arredamento,della nautica e dell'abbiglia-mento. In pratica, lo step daraggiungere è quello di portarenel triennio prossimo, dall'at-tuale 2% al 10% la quota delgiro d'affari legata al settorenon automotive. Fra questi haun ruolo primario anche il com-parto edilizio. Come? Con inno-vativi pannelli in alluminio seri-grafati, che riproducono nel di-segno l'effetto di materiali tra iquali il marmo e il legno. "Ab-biamo messo a punto un pro-dotto frutto di quattro annid'approfonditi studi - ha com-mentato Vanessa Zaniboni -,

necessari anche per progettaree rendere funzionanti degli ap-positi macchinari che solo noipossediamo". L'idea della Lupi-ni di puntare al settore edilizio,con un prodotto nuovo che ri-producesse esteticamente ma-teriali in natura, è stata lancia-ta dallo stesso creative direc-tor: "Dovevamo diversificare lenostre produzioni e così parten-do dall'utilizzo dell'alluminioabbiamo ingegnato questo si-stema - ha spiegato Gianni Za-niboni -. Siamo in grado d'imi-tare il marmo di Carrara e il le-gno di radica, sia per pavimen-ti che per esterni, ma anche dicreare effetti a seconda delleesigenze del cliente". Il mate-riale "made in Lupini" vienepreparato per ora solo nellostabilimento di Pognano, mal'orientamento aziendale èquello di decentrarlo anchenella controllata messicana diPuebla. Gli scenari sono mol-teplici, con un occhio di ri-guardo all'Est europeo.

Non solo auto, a Pognanosi punta anche all'edilizia

Zoom

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Nautica, a Genova il vento di crisi è solo bonaccia

Nautica&Industria

Nel mese scorso, mentre imperversava lo Tsunami mo-netario, mentre le Borse mondiali colavano a picco etutti i governi avevano l'acqua alla gola, a Genova,315 mila persone trovavano un porto sicuro dove po-ter attraccare. Tanti sono stati i visitatori che sono

passati nel capoluogo ligure per il Salone Nautico Internazionale,quest'anno alla 48esima edizione. Chiusura all'insegna del successodi pubblico e di trattative per un settore, la nautica, che anche in tem-po di crisi va a gonfie vele. Due su tutte le novità di quest'anno: ilnuovo padiglione B e la darse-na di ponente. Il padiglione B èil simbolo della crescita di que-sta manifestazione, progettatodall'architetto francese JeanNouvel, che ha concepito an-che il Kilometro Rosso a Berga-

mo. L'utilizzo completo delle superfici di questo nuovo padiglione Bha permesso di offrire una soluzione espositiva unica al mondo e digrande impatto scenografico. La nuova darsena di ponente di 11mi-la metri quadrati e interamente dedicati alla vela, invece, ha per-messo di ampliare del 25% l'esposizione di questo comparto. Que-sto è quanto, in due soli colpi di remi, ha offerto il restyling del salo-ne che consolida così una leadership internazionale grazie alla suacompletezza merceologica, alla qualità degli spazi espositivi e al-l'impegno tangibile per una continua evoluzione. Ammiraglie dell'e-

dizione del 2008 sono stati due gioielli del ma-de in Italy: il Baglietto 53 metri - Gitana - perle imbarcazioni a motore e il Perini Navi 45metri - Heritage - per le imbarcazioni a vela.

I NUMERI DI GENOVA - Oltre 2.500 i natan-ti in vetrina per questa edizione, barche per tut-

Articoli di Livio Casanova

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Fra le novità di Genova c'è il nuovo padiglione B,

progettato dall'architetto francese Jean Nouvel, che ha concepito

anche il Kilometro Rosso

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ti i gusti. Emblematica la crescita delle novità in esposizione, le bar-che in acqua sono state oltre 600, settanta in più rispetto al 2007,esposte lungo le 30 banchine con un ampliamento dei percorsi vistamare che hanno raggiunto i 9 chilometri di lunghezza. Nel dettaglio,in aumento del 25% le barche a vela, rispetto a quelle in vetrina nel-la scorsa edizione. Il 57% delle im-barcazioni esposte rientravano nellafascia fino a dieci metri. Presenti 107superyacht (+18%), di cui 48 oltre i 30metri. Protagonisti anche i gommoniche, sempre più spesso, rappresenta-no il livello d'ingresso di nuovi arma-tori che possono spendere dai 100 ai200 mila euro. L'edizione del 2008 havisto la presenza di 1.500 espositori,dei quali il 37% internazionale.

IL MERCATO IN ITALIA -Per le uni-tà di diporto, il valore della produzio-ne italiana ha superato i 3.3 miliardidi euro nel 2007. La crescita è stata dicirca il 13.4% circa rispetto al 2006. Ilfatturato globale della nautica didiporto per i tre comparti (imbar-cazioni, motori e accessori) per il2007 è vicino al valore di 6 mi-liardi di euro, mentre il fatturatodel 2006 è stato pari a 5.2 miliardidi euro. Per quanto riguarda il livellooccupazionale, il numero degli addet-ti diretti della nautica è stimabile in25.000 unità, 37.000 considerandoanche gli addetti esterni. L'Italia si riconferma un'ottima espor-tatrice di unità di diporto, dove l'export copre il 50% del va-lore della produzione. Sulla base dei dati Istat sul commercioestero, il 45% delle esportazioni è diretto verso l'Europa.

IL MERCATO ESTERO - I dati di mercato, inoltre, vedono in costantecrescita la vendita dei megayacht: 20% in più per i produttorimondiali e 24% in più per quanto riguarda i cantieri italiani, chemantengono il primato mondiale con il 51% del settore. Si regi-stra, invece, un rallentamento del mercato delle barche medio piccole: ilbilancio totale resta sempre positivo del 12%, ma è chiaro che, attual-mente, sono solo le barche grandi a tirare. La vela da regata è un settoredove invece le unità di media grandezza sembrano tornare alla ribalta: ilmondo dei maxi, barche da oltre 24 metri è sempre affollato, ma sonotante le persone che si orientano sempre più verso classi più piccole.

LOMBARDIA E BERGAMO -Non c'è bisogno del mare per navigare,bastano talento e creatività. Lo testimonia la Lombardia, che si con-ferma come la prima regione italiana del settore. In fatto di crea-tività, la Lombardia va a gonfie vele e lo dimostra con la suamassiccia presenza al salone nautico di quasi un quarto delleimprese (24,22%) e degli addetti (23,14%) presenti. Nel nostro ter-ritorio si contano 509 cantieri, in tre anni hanno visto un incremento del15,2%, nel solo ultimo anno è stato del 4,1% con 3mila persone occu-pate, secondo i dati del secondo trimestre 2008 elaborati dalla Camera diCommercio di Milano. Bergamo è quarta per numero d'imprese(61), preceduta da Como (79) e Brescia (95), mentre al primo posto si at-

testa Milano con 150 aziende.

LE AZIENDE - La flotta berga-masca è sbarcata a Genova conuna ventina di espositori. LaAemme Colori di Ranica, se-conda realtà italiana per la produ-zione di vernici per nautica e mari-neria, ha portato nel capoluogo li-gure i marchi "Skippers" e "Baseg-gio". Le hanno fatto compagnia laAntema Yachting di Urgnano ela Atep Italiadi Sarnico, oltre chela Volvo Spa di Zingonia. C'eraanche"Plein Air", una porta a sof-fitto con movimentazione elettricache permette di affacciarsi diretta-mente sul cielo, messa in com-mercio dalla Besenzoni Spa diSarnico. Presenti al Salone anchei Cantieri di Sarnico, ora con se-de legale a Milano, ma fino a po-chi mesi fa proprio a Sarnico. LaCoelin di Leffe- specializzata neiservizi per porti turistici e pontili -ha portato nel capoluogo ligure al-cune soluzioni nuove e interessan-

ti, tra cui il "Terminal Boat" per la distribuzione e il controllo dell'energiaelettrica e dell'acqua potabile. Invece La Foresti & Suardi di Predore siè specializzata nella realizzazione degli accessori e hanno presentato gliagganci sugli scafi rivisti e rielaborati con un tocco di estrema modernità

Il comparto non rallenta, grazie anche al Salone Nautico Internazionale. La kermesse ha mantenuto tutte le aspettative con molte novità: oltre 1500 espositori hanno messo in mostra 2.500 scafi a motore e a vela

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e hi-tech, così come la nuova linea d'illuminazione più glamour. Il "GY 53"è l'ultima versione del modello da 16 metri firmato Gieffe Nautica diBergamo. Sempre nella compagine bergamasca erano presenti anche l'I-talian Propellers e l'Italvipla srl di Grumello del Monte e la LechlerSpa, che ha rilevato nel settembre di un anno fa il marchio e la divisioneproduttiva delle vernici per edilizia e nautica della Ernesto StoppaniSpadi Sarnico. La Multiossigendi Bergamo ha mostrato "Ozosea", unsistema in grado di depurare le acque di bordo. Tra le novità presenti an-che lo yatch "Rio 42 Air" della Rio Yachts di Villongo. La Riva Spa diSarnico, che dal 2000 fa capo al Gruppo Ferretti, leader mondiale dellanautica da diporto, oggi in fase di espansione per soddisfare le richiestedegli acquirenti che hanno un patrimonio finanziario netto superiore al mi-lione di dollari, ha deciso di puntare sul mercato degli yacht di lusso. Daqui la scelta di espandere i cantieri di Sarnico e La Spezia ampliando glispazi produttivi. A Genova ha presentato il nuovo megayacht 92' Du-chessa e il 68' Ego Super, creazione ancora più lussuosa e confortevoledel pluripremiato 68' Ego. La Sessa MarineSpadi Cividate al Piano halanciato yacht e motoscafi come opere d'arte per continuare il suo trend dicrescita. A completare la flotta ricordiamo la Sleeker Boats di Ranica ela Tecnoinox di Seriate. La Uniesse Marinedi Chiuduno, invece, ha pre-sentato tra le novità la "58 MY", con una rivisitazione dei fly e degli interni.

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"D esign senza tempo, cu-ra maniacale dei detta-gli, barche che hanno

un'anima", così si riassume la filoso-fia di Riva e tutto questo si ritrovaogni volta che si salpa a bordo delleloro splendide barche, vere e proprioopere d'arte galleggianti. Proprio inoccasione del salone di Genova, Rivaall'interno del segmento dei mega-yacht, ha lanciato un nuovo modello:il 92' Duchessa. Disegnato, ancorauna volta, da Mauro Micheli e dalsuo team di designer "Officina Italia-na Design" s'inserisce perfettamentetra l'85 Opera Super e l'ammiragliadella flotta il 115' Atena. Linee e cur-ve filanti, disegnano il profilo di que-sto yacht di 28 metri con un tettucciorigido sul fly, soluzione mai adottatafino ad ora dai loro cantieri. Gli inter-ni prevedono quattro cabine sottoco-

perta illuminate da grandi finestre amurata, con bagni riservati ensuite. Ilclassico pozzetto è arredato con ta-voli in teak e riesce ad ospitare fino a8 persone. Equipaggiato con due mo-tori MTU da 2.211 cavalli, il nuovo92' Duchessa può raggiungere unavelocità massima di 29 nodi e unavelocità di crociera di 26, con un'au-tonomia di 360 miglia a velocità dicrociera. I due stabilizzatori ARG4.000 garantiscono la stabilità del-l'imbarcazione in banchina o in rada,mentre il sistema d'entertainmentavanzato permette di caricare videoe musica in condivisione nel salone enella cabina armatoriale. Il Riva Du-chessa può trasportare inoltre untender o un jet sky grazie al garagepresente nella poppa. Il prezzo parteda 7.200.000 euro per la versionestandard, IVA esclusa, s'intende.

La "Duchessa"

Un 28 metri in puro stile italiano alla cifra di 7 milioni e passa di euro,Iva esclusa s'intendeLa lista di prenotazioni già piena fino al 2010

New 92 Duchessa

prende il largo dalla "Riva"

New 92 Duchessa

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Nautica&Affini

Il mare e gli orologi da sempre costituiscono un binomio di pre-gio e sportività. Ulysse Nardin nel 1846 aveva soltanto 23 anniquando si stabilì in Le Locle per creare i suoi cronometri e gli oro-logi da tasca dal movimento complesso. Nel suo bagaglio por-tava una ricchezza d'esperienza maturata mentre lavorava ai cro-

nometri marini ed alle vigilanze astronomiche. La manifattura Ulys-se Nardin non ha mai nascosto la sua eredità stilistica legata all'o-rologio classico. Oggi a tenere alto il vessillo dei cronometri sportivic'è un'intera collezione della casa esplicitamente dedicata e ispirataa quegli affascinanti strumenti di navigazione. Una grande famiglia,che comprende modelli come il Marine Diver, il Maxi Marine Di-ver, il Blue Wave, il Maxi Cronometro da Marina, il Crono-metro da Marina 1846, il Cronografo da Marina e il Cronogra-fo Annuale da Marina. Ai quali si aggiunge, il Maxi MarineChronograph, a completare la collezione Maxi Marine. Di partico-lare fattura, raffinato ed elegante, è proprio il Maxi Marine Chro-nograph in oro rosa. Con un quadrante bicolore costruito su due li-velli con il rehaut che ospita la scala tachimetrica e una fascia che re-ca applicati indici romani luminescenti di colore crema. La zona cen-trale bronzo è caratterizzata da lancette azzurrate per ore, minuti e se-condi cronografici. I contatori posti al 3 e al 9, alternano le due tona-lità e indicano, rispettivamente, i secondi continui e i minuti crono-grafici, fino a 45, anziché i classici 30. Il movimento è automatico,l'impermeabilità è di 20 atmosfere e il cinturino è in coccodrillo mar-rone. Il fondello in zaffiro del Maxi Marine Chronograph mette a vi-sta il calibro meccanico a carica automatica UN-35, di 13 linee e 1/4,con 55 rubini e 42 ore di autonomia di marcia. Un meccanismo che,

in particolare nel modello in oro rosa, adotta splendide finiture per ilrotore, in oro 22 carati, completamente inciso a raggiera e persona-lizzato con il nome e il logo della Maison. Anche gli orologi Corum -Admiral's Cup - hanno costruito la loro fama durante gli avvincentianni della competizione internazionale. La Maison è stata protagoni-sta sia come sponsor sia in qualità di partecipante, con le imbarca-zioni Corum Saphir, Corum Diamant e Corum Rubis che nel 1991 con-quistarono l'ambito trofeo. La collezione, che porta lo stesso nome,incarna i valori di un marchio legato all'uni-verso nautico e soprattutto a quello velico.Già conosciuto con l'appellativo di "horlo-ger de le Mer", si caratterizza per le do-ti d'affidabilità, eleganza, accura-tezza che ne hanno tracciato l'e-voluzione. Entrambe le colle-zioni, Ulysse Nardin e Ad-miral's Cup, si possonoammirare all'internodella gioielleria Se-rafino Consolidi Grumello delMonte che offreai suoi clienti,orologi intramon-tabili e tutte le ul-time creazioni dellemigliori manifatture.

Uno sguardo ai gioielli da polso che hanno segnato il tempo a bordo delle più belle barche internazionali: nel mirino Ulysse Nardin e Admiral's Cup Corum

Nel mare degli orologi

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Scuola Pratica di Commercio,l'ora del cinese

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Bergamo Formazione

La formazione permanente delle risorse umane è un fattoredeterminante per accrescere la competitività di un territorio.Secondo gli obiettivi fissati con il Trattato di Lisbona, entro il2010 l'80% della popolazione europea tra i 15 e i 64 anni do-vrà possedere un titolo di scuola secondaria superiore e il

10% degli adulti dovrà partecipare annualmente a corsi di formazione.Oggi in Italia questo valore raggiunge solo il 4,6%, rispetto a una me-dia UE dell'8%. E' quindi necessario che, almeno da noi, cresca la con-

sapevolezza che il pro-cesso formativo

rappre-

senta un elemento importante in grado di fornire valore sia agli in-dividui, perché tramite lo sviluppo delle competenze possono molti-plicare le proprie opportunità sul mercato del lavoro, sia alle impre-se, perché capitale umano formato e aggiornato si traduce in incre-menti delle performance individuali e quindi aziendali attuali e pro-spettici. La crescita delle competenze nei soggetti dovrebbe pertan-to favorire l'avvio di un circolo virtuoso, con ricadute positive in ter-mini di crescita e di sviluppo per l'intero sistema economico.

SCENARI - Purtroppo le imprese italiane mostrano ancora un im-pegno insufficiente nell'investimento in attività formativa a favoredel proprio personale: le indagini statistiche, realizzate dall'ISFOL co-sì come da ISTAT e Unioncamere, registrano infatti livelli di investi-mento in formazione ancora molto bassi. I dati evidenziano una ca-renza di formazione non solo fra i livelli operativi e intermedi, ma an-che fra le figure manageriali; questa situazione posiziona l'Italia agli

Anche il russo e l'arabo tra le sette lingue straniere inserite nella nuova offerta formativa

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ultimi posti in Europa nelle graduatorie sulla formazione continua,mostrando un forte ritardo nei confronti degli altri Paesi. Nonostan-te questo, come risulta dai dati Excelsior 2008-2009 (rapporto an-nuale sulle previsioni di assunzione di personale), le imprese italia-ne sono consapevoli che per crescere occorrano risorse umane piùpreparate e più competenti: lo confermano l'aumento per il prossi-mo anno della domanda di inserimento di laureati e diplomati cosìcome la maggiore richiesta di profili professionali altamente qualifi-cati. Alla luce di queste previsioni resta dunque notevole lo spazioda colmare tra i fabbisogni di capitale umano di qualità e partecipa-zione al "sistema della formazione", un gap questo che rappresentaun "freno a mano tirato" rispetto alle potenzialità di sviluppo del no-stro sistema-Paese e sul quale occorre agire con rapidità.

OBIETTIVO - Lo sforzo del sistema camerale bergamasco si collo-ca proprio in questa direzione: creare un'offerta coerente con le esi-

genze di formazione delle imprese del proprio territorio, consenten-do alle risorse umane che vi operano ai diversi livelli di adeguare co-sì le proprie competenze. Questa esigenza è sempre stata avvertitadall'Ente camerale, che già nel 1912 aveva dato vita alla Scuola Pra-tica di Commercio, alla quale aveva affidato l'obiettivo di innalzare illivello culturale e professionale di coloro che intendevano lavorare inaziende della provincia o svolgere una propria attività imprenditoria-le. Da allora oltre 100.000 persone hanno partecipato a corsi di for-mazione organizzati dalla Scuola Pratica di Commercio, che nel cor-so della sua storia ha saputo riproporsi con un'offerta formativa sem-pre aggiornata e in linea con lo sviluppo economico del territorio. Ne-gli anni la Scuola Pratica di Commercio ha avuto diverse localizza-zioni: dalla sede storica dell'anno di fondazione, l'Istituto Tecnico si-tuato in Via Masone, alla sede maggiormente nota, quella dell'Isti-tuto Tecnico Vittorio Emanuele II, che ne ha accompagnato l'attivitàsino al 2006. Dal 2007, grazie a un processo di potenziamento del-

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l'ambito formativo previsto dalla Camera di Commercio e a seguitodi una riorganizzazione delle attività di Bergamo Formazione, che necura la gestione dal 1994, la Scuola Pratica ha trasferito la propriasede in via Zilioli 2 a Bergamo (sede operativa di Bergamo Forma-zione), dotandosi di 6 aule formative, 1 laboratorio informatico, 1 sa-la proiezioni e una segreteria operativa a disposizione dell'utenza. Ilprogramma dei corsi si presenta oggi sempre più ampio e diversifi-cato, spaziando tra diverse aree tematiche: da quella amministrati-va a quella contabile, dalle lingue all'informatica, dai corsi di abilita-zione specifica (corsi per agenti d'affari in mediazione sezione agen-ti immobiliari e corsi per la somministrazione di alimenti e bevandee all'esercizio dell'attività commerciale nel settore alimentare) aquelli in FAD (formazione a distanza). Nell'ambito linguistico l'offer-ta disponibile è cresciuta nel tempo: oggi sono infatti 7 le lingue pro-poste. Oltre ai corsi di inglese, declinati in 8 diversi percorsi formati-vi (dal 1° al 7° livello e inglese conversazione), di spagnolo, di fran-cese e di tedesco (2 livelli), quest'anno sono stati inseriti in via spe-rimentale, in seguito alle richieste pervenute dal territorio, anchequelli di arabo, cinese e russo. Dopo il successo riscontrato nellascorsa annualità, anche quest'anno è stata mantenuta l'offerta a ca-talogo degli workshop, incontri formativi di breve durata (da 4 a 12ore) su temi specifici quali marketing strategico, tecniche base di co-municazione, comunicare per essere persuasivi ed efficaci, leadershipsituazionale e stili di guida, organizzazione del tempo in segreteria,ruolo dell'assistente di direzione, orientamento al cliente. Dal 2004è stata inoltre potenziata l'attività di preparazione al programma

ECDL (European Computer Driving Licence), di cui Bergamo Forma-zione è sede d'esame accreditata AICA (Associazione Italiana perl'Informatica e il Calcolo Automatico) per il rilascio delle certificazio-ni riconosciute a livello nazionale e internazionale. Dando uno sguar-do alle statistiche relative alle iscrizioni 2007-2008 risulta che il 62%degli iscritti ai corsi appartengono alla categoria degli impiegati (il33% si iscrivono su indicazione dell'azienda nella quale lavorano),hanno un'istruzione media superiore o una laurea (49% media su-periore, 26% laurea specialistica, 12% diploma di istituto professio-nale e 6% laurea breve), hanno un'età compresa tra i 30 e i 50 annie sono per la maggior parte donne (il 62% contro il 38%). L'annoscorso, fra coloro che hanno frequentato un corso della Scuola Pra-tica di Commercio, il 47% ha scelto l'area gestione/organizzazioneaziendale, il 34% l'area linguistica, il 10% l'area informatica, il 2%la FAD; gli workshop hanno coinvolto invece il 7% degli iscritti. L'of-ferta formativa sempre attuale e flessibile e la disponibilità di unasede propria rinnovata e funzionale hanno inoltre contribuito allacrescita delle iscrizioni, aumentate di oltre il 60% rispetto al 2006-2007. Si ricorda infine che le attività della Scuola Pratica di Com-mercio di Bergamo Formazione sono certifi-cate secondo le norme UNI EN ISO 9001.

Certificazione ISO 9001 e quasi un secolo divita, l'organismo camerale bergamasco

è al passo con i tempi

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Energia&Rifiuti

La regola di Cramer?RiciclareParola a Sergio Cisani, amministratore delegato di una delle realtà più dinamiche nell'ottimizzazione dell'uso delle materie prime: "Abbiamo deciso d'investire tutte le nostre forze sulle potenzialità del recupero di materia e d'energia"

Esiste la famosa regola di Cramer, utile per risolvere un si-stema d'equazioni nel caso in cui il sistema stesso abbiauna soluzione. Nel nostro caso sono esattamente soluzioni- innovative, intelligenti e fortemente compatibili -, quelleproposte dal centro di ri-

cerca Cramer. L'equazione di cuistiamo parlando è quella che si fon-de con le più moderne tecnologieproposte dalla ricerca scientifica,dedicate all'ottimizzazione dell'usodelle materie prime, sempre più co-stose e di difficile reperimento.Spesso, anche se s'intuiscono le va-lidità potenziali del recupero, le PMInon sono in grado di sostenere i co-sti e i tempi per le ricerche applica-te necessarie, e finiscono per desti-nare i rifiuti a smaltimento o a recu-peri poco ecocompatibili. CramerSrl ha deciso d'investire sulle validi-tà potenziali del recupero di materiae d'energia. Integrando questi buoniintenti con tutta quella serie di co-noscenze volte alla flessibilità e so-stituibilità delle materie stesse, sipuò intuire come il Centro RicercaApplicata Materia ed Energia da

Rifiuti (Cramer) sia una realtà andata affermandosi nel corso di que-sti ultimi anni. "Le risorse di materia - afferma Sergio Cisani, fon-datore e attuale amministratore delegato - sono residui di un pro-cesso produttivo che, per ragioni quali-quantitative, non sono sem-

pre recuperabili all'internodei cicli produttivi di prove-nienza. Senza un'attività ditrasformazione queste mate-rie andrebbero sprecate; adaggravare la situazione c'èda sommare un impatto am-bientale non trascurabile, do-vuto al non facile smaltimen-to delle stesse. Quello chenoi in pratica proponiamo,sono delle semplici attività disostegno per ottimizzare l'im-piego di queste materie".

In cosa consiste di preci-so il vostro know-how?"In una somma di conoscenzetecniche, merceologiche e dimercato che ci consentonod'inserirci nelle logiche im-prenditoriali come un fornito-re di servizi indispensabili per

N ato nel 1942 a Bergamo,Sergio Cisani si diplomaall' ITIS Paleocapa - l'"Espe-

ria" - come perito chimico industriale.Dal 1979, dopo una felice intuizioneavuta insieme ad altri concreti ideali-sti, da vita al CTA, il Centro di RicercaAmbientale che si costituisce comeprima e seria esperienza interdiscipli-nare di servizi ambientali sul territoriobergamasco. Dopo il 1993 si dedicaalla libera professione come consu-lente d'importanti aziende del settoreecologico, con particolare riferimentoai rifiuti industriali. Alla grande espe-rienza maturata nel corso degli anni,

decide nel 2002 creando Cramer, diunire alcuni aspetti pratici che gli per-mettono d'inserirsi in un mercato chelo vede pioniere. Il suo staff si compo-ne della Dott.ssa Luisa Quarenghi -gestione tecnico amministrativa diprogetti ambientali -, del Dott. Andrea Colleoni - progettazione edirezione lavori per gli interventi in si-ti inquinati -, dell' Ing. Alberto Ruocco- ingegneria preliminare, esecutiva edefinitiva -, da Valentina Cisani -consulente per sistemi di gestionequalità -, e da Elena Beretta e Francesca Cisani, segretarie tecni-co-amministrative.

Sergio Cisani, pioniere dell'ambiente in chiave industrialeNel 1979 fondò il CTA, primo centro di ricerca ambientale della Bergamasca

La scheda

Articolo di Giorgio Chiesa

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la possibile attuazione di programmi di sviluppo di attività di recuperoe riciclaggio sul territorio. Conoscendo i principi base per l'analisi di unciclo produttivo, e utilizzando i principi dell'analisi ciclo-vita dei prodot-ti, la nostra realtà riesce ad affrontare tutte le problematiche legate al-la progettazione sostenibile di materiali, anche intesi come prodotti eprocessi inerenti il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti industriali".

Un vostro cavallo di battaglia è sicuramente l'eco-compatibi-lità. Come si raggiungono dei risultati come i vostri?"I processi industriali sono analizzabili secondo due aspetti: quello or-ganizzativo, che analizza le procedure e i metodi, e quello tecnico, chevaluta le tecnologie applicabili. Noi, grazie al nostro team di esperti,siamo in grado di usare entrambi i metodi in modo combinato".

Può darci qualche esempio concreto di lavori effettuati?"Sono numerosi i progetti e gli iter tecnico-amministrativi che ci han-no visto accompagnare aziende piccole e medie nello sviluppo delleloro attività. Fra i lavori che hanno avuto maggior risalto ricordiamo, inparticolare, la sperimentazione volta alla produzione di oli flussanti

per bitumi derivati da oli esausti. Davvero un bel successo. Ag-giungerei anche il processo di recupero di granuli di gomma dautilizzare per l'intasamento dell'erba sintetica; oppure l'utilizzodi fibre cellulosiche e sintetiche prodotte da scarti fibrosi per ilsettore stradale, edile e come carica per materie plastiche. Altrirecenti progetti di recupero sono stati: lo sviluppo di nuove me-todologie di recupero e depolimerizzazione del polverino deri-vante dai pneumatici usati per l'impiego nel settore stradale, euno studio per la preparazione di combustibili alternativi".

Le sigle ISO 9001 e ISO 14001/Emas sono, senza dubbio, im-portanti certificati. Ma sono obbligatori nella logica di un'im-presa che si accinge ad operare sul territorio?"Certificarsi secondo queste due norme non è obbligatorio, ma fruttodella scelta volontaria di un'organizzazione che decide di definire,mantenere attivo e migliorare in modo continuativo il proprio sistemadi gestione ambientale. Nello specifico non si attesta una particolareprestazione ambientale, né tanto meno si testimonia un particolarebasso impatto. Più semplicemente s'intende dimostrare che il sistema

Sergio Cisani

"La nostra realtà riesce ad affrontare tutte le problematiche legate alla progettazione

sostenibile di materiali, come prodotti e processi inerenti il riciclaggio

e lo smaltimento dei rifiuti industriali"

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di gestione dell'organizzazione certificata è adeguato e otti-male per tenere sotto controllo gli impatti ambientali. Per da-re un'idea dell'importanza delle due normative, basti sapereche in Europa, per alcuni settori dell'industria, è vietata lapartecipazione ai concorsi pubblici a tutte quelle imprese chenon le posseggono, e che la certificazione Emas può evitareparte dei controlli periodici degli Enti".

La bonifica di un territorio contaminato è un argomentod'attualità, in linea con il rispetto dell'ambiente. Cosa pro-ponete di diverso rispetto alla concorrenza?"Attraverso il nostro team, eventualmente affiancato da un part-ner specializzato negli interventi operativi di bonifica effettiva,si possono predisporre dei piani d'indagine e di caratterizzazio-ne, che andranno a comporre le analisi del rischio e la concretastipulazione di un progetto definitivo. Il coordinamento del lavo-ro di cantiere, con quello di laboratorio, è garantito dal nostroteam di Project Management ed Engineering".

Parlando proprio di collaborazioni, quali sono i vostri prin-cipali partner?"Bonifiche Ambientali Srl, società operativa negli interventi di bo-nifica dei siti, è recentemente entrata all'interno della società, at-traverso la sua Holding di riferimento con una quota di minoranza.La regione Lombardia ha poi premiato un nostro progetto d'aggre-gazione, appoggiando il progetto SECC. Si tratta di un finanzia-mento che aiuterà l'unione fra noi, il laboratorio P&P Lmc, BTSrl e alcuni professionisti altamente qualificati nel campodella progettazione ambientale. Per ora si è costituita fra noi

un'Ati, che ha l'ambizioso obiettivo di creare un'unione stra-tegica per alzare la qualità della proposta e allargare il baci-no d'utenza di questi servizi ambientali".

Qual è il cuore del progetto Cramer, da un punto di vistacommerciale? "Il nostro interesse non risiede nella mera vendita di un impian-to o nell'esecuzione di uno studio. E' importante per noi instau-rare una collaborazione duratura nel tempo con il cliente. Il no-stro obiettivo è diventare il suo assistente specialistico e di fi-ducia; insieme a lui si definiscono i bisogni e le opportunità, ela-borando successivamente un progetto per verificare e realizza-re quanto impostato assieme".

Siete attivi anche da un punto di vista formativo?"Siamo in grado di progettare e fornire la docenza tecnica agli en-ti specialistici che propongono formazione ambientale. Recente-mente si è concluso un corso di formazione ITSF per tecnici per lagestione d'impianti di trattamento rifiuti, nel quale Cramer ha avu-to un ruolo primario sia nella docenza che nell'organizzazione".

Il vostro mercato risentirà della crisi finanziaria di que-st'ultimo periodo?"Lavoriamo in un settore che dovrebbe tener botta alla generale estrutturale crisi economica. Se, come pare, va affermandosi la con-sapevolezza di non sprecare più risorse ed energia, lavori come ilnostro - tendenti verso il risparmio, il riciclaggio, il riuso, la ripro-gettazione, il ripensamento intelligente - hanno delle buone pro-spettive per il futuro e anche una notevole utilità sociale".

Le nostre competenze? Consistono in una somma di conoscenze tecniche,

merceologiche e di mercato che ci consentono d'in-serirci nelle logiche imprenditoriali

come un fornitore di servizi indispensabili"

"Fra i nostri partner c'è Bonifiche Ambientali, società operativa negli interventi di bonifica dei siti, recentemente entrata in società attraverso la sua Holding di riferimento con una quota di minoranza"

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Storie ImprenditorialiFoto di Laura Pietra

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Iperauto, a Bergamoil puzzle è compiuto

Iperauto rileva in Borgo Palazzo il ramo d'azienda bergamasco

della GruppoCar Spa: Jaguar, Volvo e Land Rover

Una realtà con sette concessionariein Lombardia

Una sfida avvincente. L'opportunità di operarenella propria città d'origine, proseguendo lafortunata attività che ha contraddistinto lastoria imprenditoriale dell'azienda dal 1988 adoggi. Stiamo parlando del Gruppo Iperauto,

che dallo scorso settembre - anche se l'inaugurazione uf-ficiale è prevista per il 14 novembre - è sbarcato sul ter-ritorio orobico rilevando il ramo d'azienda bergamascodella GruppoCar Spa, società posta in liquidazione volon-

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taria il 20 maggio scorso e ammessa alla procedura diconcordato preventivo dal Tribunale di Brescia. In BorgoPalazzo, quindi, da un mese e poco più è presente unanuova realtà imprenditoriale, protagonista da anni nelsettore dell'auto, e capace di dare una nuova opportuni-tà occupazionale a trenta dei quarantacinque lavoratori -

tra venditori, impiegati e addetti alle of-ficine - che erano alle dipendenzedella precedente gestione. Unarealtà capace anche, nel 2007, difatturare 88 milioni di euro, un teamprofessionale nato - come detto -nel 1988 a Berbenno di Valtellina,

lontano dalla nostra provincia.Da quell'anno sono state tante

le soddisfazioni per l'azienda,che col tempo ha al-

largato i propri oriz-zonti fino a impal-marsi realtà im-

prenditoriale di li-vello in Lombar-

dia. Un lun-go viag-

gio che

ha toccato varie località: Sondrio, Pian Camuno (inVallecamonica, provincia di Brescia), Lecco, Como,Cantù ed Erba sono l'esempio lampante di un'ocula-ta gestione e uno spirito sempre più intraprendentenel mondo automobilistico. Oggi la realtà del grup-po è sinonimo di Ford, Mazda, Jaguar, Land Rover eVolvo. Proprio questi ultimi tre prestigiosi marchisono l'ultimo tassello del puzzle di una trentennalestoria imprenditoriale. "In un certo senso volevamotornare a casa - affermano i titolari -, chiudere ilcerchio che ci ha visti protagonisti in altre provincelombarde. Già da qualche anno monitoravamo ilmercato bergamasco, studiando un possibile sbarcoin città. L'opportunità che si è presentata con l'ac-quisizione del ramo d'azienda della GruppoCar è sta-ta colta subito senza ripensamenti".

Le note vicende della GruppoCar hanno limitatol'appeal dello show-room?"Non proprio. Diciamo che la precedente gestione haavuto qualche problema e molti clienti non sono rimastisoddisfatti. Sono giustamente scettici e spesso preferi-scono guardare altrove. Pensano, erroneamente, cheIperauto e GruppoCar siano la stessa cosa. In verità sia-mo due realtà totalmente diverse".

Come si suol dire in questi casi, d'ora in avanti cimetterete la faccia."Abbiamo sempre fatto così. Crediamo che rispondere in

Cristina e Simone Doneda

Jaguar XF

Una sfida avvincente, capace di dare una nuova opportunità occupazionale a trenta dei quarantacinque lavoratori che erano alle dipendenze della precedente gestione

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prima persona alle esigenze della clientelasia fondamentale in qualsiasi tipo d'attività,soprattutto nel nostro lavoro. Per questo pun-tiamo molto sulla cortesia, non solo nellavendita ma soprattutto nel post-vendita".

Quest'ultimo, vostro fiore all'occhiello."Dall'apertura ad oggi, l'autofficina ha ospita-to già numerosissime auto fra revisioni e ri-parazioni. Velocità e prontezza nelle rispostesono le peculiarità che hanno sempre vistoprimeggiare Iperauto in Lombardia. E anche aBergamo non vogliamo essere da meno".

Iperauto nelle altre province è sinonimo di Ford, Maz-da e Jaguar. D'ora in poi a Bergamo di Volvo, LandRover e Jaguar: la famiglia si allarga."Sono marchi di prestigio e di grande qualità. RappresentiamoJaguar già da 4 anni a Como. L'eleganza e la tecnica a formad'auto, come dimostra l'ultima nata XF. Per quanto riguardaLand Rover c'è poco da dire: Range Rover Sport è uno deiSuv più venduti e conosciuti nel mondo, un must. Mentre Vol-vo è una Casa che sta aggredendo il mercato con modelli dal

design accattivante: l'ultima XC60 ne è la dimostrazione".

Obiettivi futuri?"Gli obiettivi di vendita vanno di pari passo con quelli deimarchi che rappresentiamo e ci auguriamo di raggiungerlinonostante i tempi non siano certo i migliori. Ma la nostrapiù grande ambizione è un'altra: essere qui fra un anno e po-ter dire che Bergamo ha apprezzato la filosofia Iperauto.Questo, se vogliamo, è il nostro principale obiettivo".

Volvo XC60

Range Rover Sport

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A Villa Castelbarco oltre cento espositoriper una kermesse da sogno Abbiamo scelto per voi tre fiori all'occhiello: realtà imprenditoriali di spicco che si sono distinte sia per la qualità che per l'originalità dell'offerta

Sposaidea 2008

Tre tipologie - design, wedding organization e catering - racchiuse in determinate caratteristiche:innovazione progettuale, nuova realtà imprenditoriale e azienda con più tradizione

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Sposaidea 2008

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Cominciare non è mai facile. Farlo pen-sando più in avanti possibile, diventauna strategia furba, ironica e diverten-te per riuscire a pianificare non solo leesigenze dell'oggi, ma anche e soprat-

tutto quelle del futuro. Proprio da questo punto di vista èpartita la nuova kermesse di Sposidea, ospitata per l'oc-casione dall'antica ed elegante location di Villa Castelbar-co a Vaprio d'Adda. L'evento - durato ben tre giorni, dal 9al 12 ottobre scorso -, è sorto lungo il Naviglio della Mar-tesana ed il fiume Adda; a braccetto con una stupendacornice naturale, incorniciata da ottocentomila metri qua-dri di parco. La struttura privata offerta dalla villa, è ri-uscita così a rispondere alle esigenze di funzionalità delpresente, immergendole nell'elegante contesto architetto-nico del tempo passato. Appuntamento fisso ormai da an-ni per tutti i novelli sposini, e per tutti quelli che voglionofar trionfare l'amore nell'immediato futuro, Sposidea 2008ha fatto le cose in grande. Gli oltre cento espositori hanno

atteso i fortunati e sognanti visitatori, offrendo tutta la lo-ro competenza, miscelata all'eccellenza del made in Italynel settore del wedding, con proposte che avrebbero po-tuto rendere unica e poliedrica l'unione tra due innamora-ti. Non solo vestiti da sposa dunque, ma tutta una serie diofferte per foto, fiori, lista nozze, arredi, bomboniere, lo-cation, gioielli, viaggi e altro ancora. Tutto questo è anda-to miscelandosi con l'inaspettata temperatura primaverile,impreziosendo la calda atmosfera al profumo di rosa chegli abiti hanno concesso ad ogni soffio di vento.Tra questamiscellanea realtà, abbiamo scelto tre fiori all'occhiello:realtà imprenditoriali di spicco che si sono distinte sia perla qualità che per l'originalità dell'offerta. Tre tipologieracchiuse in determinate caratteristiche: innovazione pro-gettuale, nuova realtà imprenditoriale e azienda con piùtradizione. I settori di cui stiamo parlando sono quelli deldesign, del wedding organization e del più classico cate-ring e banqueting. Stiamo parlando di Longo Group, Wed-ding Planner Italy e Bobadilla Ricevimenti.

SpecialeA cura di Giorgio Chiesa

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La Nuova Realtà

E'da poco nata nel cuore storico di Ber-gamo, Borgo Santa Caterina, una nuo-va e prestigiosa realtà - l'unica sul ter-ritorio, una delle poche in Italia - perl'organizzazione del giorno più impor-

tante della propria vita.Wedding Planner Italyè un vero e proprio ango-lo dalle dolci e raffinateatmosfere parigine, ca-pace di trasformare ognipiccolo dettaglio in unprezioso ricordo. Unospazio da poco inaugura-to dove si respira la pas-sione per l'organizzazio-ne di matrimoni ed even-ti di classe. "L'idea - af-ferma Helga Locatelli,fondatrice e ideatrice

del progetto - è venuta dalle esigenze di tutti coloro iquali, non trovando quel qualcosa d'insolito per il lorogiorno più speciale, non riuscivano a stupire e stupirsi.La nostra competenza spazia dalla ricerca di partecipa-zioni e stampati preziosi, all'abito dei propri sogni, pas-

sando per ogni singo-lo aspetto. In questosenso l'offerta riescead essere raffinata emai banale. Il valoreaggiunto di poter con-trollare, grazie allenostre specializzazio-ni, molti degli aspet-ti inerenti a questefamose ed intermina-bili ore, ci consentedi rendere ogni detta-glio intonato e pun-tuale". Proprio i det-Al centro

Helga Locatelli

A Bergamo è nata la prima società per l'organizzazione di matrimoni. Helga Locatelli: "Non poniamo limiti alla nostra offerta, ma forniamo un servizio all inclusive capace di risolvere dubbi e incertezze, a chi si appresta a sposarsi"

chapeau all’eleganza Wedding Planner Italy,

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tagli sono il "non plus ultra" di questa nuova e felice real-tà. Il gemellaggio con Pineider - azienda nata dalla rigo-gliosa tradizione fiorentina -, specializzata in carte pregia-te e raffinati coordinati per il matrimonio, convola a giustenozze con la catering organization garantita da Visconti,l'altra sedotta illustre dalla classe ed eleganza della neo-nata società bergamasca. "Per garantire il massimo dellacura ai clienti - concludeHelga Locatelli -, abbiamodeciso di farci affiancare dalmeglio del settore, nel cam-po del catering e del plan-ning. In questo senso nonponiamo limiti alla nostraofferta, ma forniamo un ser-vizio all inclusive capace dirisolvere dubbi e incertezze,a chi si appresta a sposarsi.Basta stress e difficoltà del-l'ultim'ora, ma una valida eprofessionale mano per ren-dere il giorno più bello indi-menticabile. Oltre che occu-parci di qualsiasi particolare, la sensibilità delle nostreproposte cercano d'intercettare anche le esigenze più dis-parate. Si passa dai matrimoni in perfetto stile barocco, aorganizzazioni più minimali, fino ad arrivare, perché no,ad un vivace wedding country". Insomma, ce n'è per tuttii gusti: solo e sempre con classe.

Il "non plus ultra" di questa nuova e felice realtà sono il gemellaggio con l'azienda fiorentina Pineider,specializzata in carte pregiate e raffinati coordinati per il matrimonio, e Visconti, leader nella catering organization nazionale

“Si passa dai matrimoni in perfetto stilebarocco, a organizzazionipiù minimali, fino ad arrivare,perché no, ad un vivacewedding country"

Sposaidea 2008

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L'Azienda di Tradizione

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"L'offerta può variare e passare dal Bobadilla Restaurant al Portico del Seminario di Calcinate (entrambi di proprietà), passando per alcune delle villepiù belle della Bergamasca con cui siamo in partnership"

La famiglia Maffioletti, da oltre vent'anni nel settore catering e banqueting, propone offerte diversificate a seconda dell'esigenza della clientela: "Le nostre proposte di cucina si accompagnanoalla possibilità di scegliere il luogo più adatto per ogni singolo evento”

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Quando pensi Bobadilla, l'immaginazione vo-la subito al famoso Feeling Club che animada anni la movida bergamasca. Ora, imma-ginate la stessa attenzione e cura per ognisfaccettatura dell'evento, le medesime con-

dizioni d'allegria e leggerezza proposte dall'offerta, ed avreteuna misura di come Bobadilla Ricevimenti sia una indi-menticabile e raffinata isola dove due giovani sposi possonofelicemente approdare. "Siamo specializzati nell'organizzazio-ne di qualsiasi evento - afferma Omar, rappresentante dellafamiglia Maffioletti, proprietari dell'omonima azienda berga-masca -. Il nostro intento è quello d'arricchire con l'esperien-za, tutte quelle circostanze che vedono trionfare non solo il ca-tering e il banqueting, ma an-che la cura di una studiata "mi-se en place", il piacere di un az-zeccato accompagnamentomusicale, lo stupore e il coin-volgimento che possono rega-lare una location da favola".Molto più che una semplice di-scoteca o un raffinato ristoran-te. Questo è ciò che emergesenza incertezze dalle atmosfe-re rilassanti dello stand Boba-dilla Ricevimenti, a Villa Castel-barco nel corso di Sposaidea."Le nostre proposte di cucina -

continua Omar -, si accompagnano alla possibilità di scegliereil luogo più adatto per ogni singolo evento. Dal matrimonio al-la kermesse artistica, senza dimenticare simposi e banchetti le-gati ad eventi particolari come cresime o feste aziendali. Impe-gnandoci ogni volta, in modo esclusivo e personalizzato perqualsiasi cliente, ad interpretare al meglio le sue aspettative.L'offerta può così variare e passare dal Bobadilla Restaurant ar-rivando al Portico del Seminario di Calcinate (entrambi di pro-prietà della famiglia Maffioletti, ndr), passando per alcune del-le ville più belle della Bergamasca con cui siamo in partnership,tra cui spiccano per eccellenza Villa Buttafava e Villa Gnecchi".L'offerta mediterranea e creativa delle prelibatezze culinarieproposte dallo Chef Francesco Gotti, s'accompagna ad una

carta dei vini spaziantetra le varie regioni italia-ne, con alcune specialiintroduzioni di vini esterie distillati. Classe, ele-ganza e il giusto com-promesso di conoscenzematurate in vari ambitinel corso di una venten-nale esperienza profes-sionale, diventano dun-que il valore aggiuntodella nuova feeling ex-perience offerta da Bo-badilla Ricevimenti.

Bobadilla Ricevimenti,la classe dell’esperienza

Omar Maffioletti

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"Abbiamo cercato di cogliere le diverse esigenze delle giovani coppie, rendendo la nostra offerta ancora più flessibile e adattabile ai loro bisogni"

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Innovazione

tradizione e design Longo Group,

convolano a giuste nozze

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La filosofia del self-made man è quella del-l'uomo che si è fatto da solo, che ha prov-veduto alle sue esigenze e ai suoi interessiindipendentemente dal mondo circostante.Il self-made design è invece la grande offer-

ta proposta dalla Longo Group, una delle realtà d'arredamento piùimportanti a Bergamo, nata dall'adattabilità dello spirito creativodei suoi fondatori. Facendo tesoro dell'esperienza centenaria maturata fino ad oggi, Longo Group è riuscito a rinnovarsi ancorauna volta. "Abbiamo cercato di cogliere - afferma Pier Maggi,

responsabile Longo Style e Longo Eventi -, le diverse esigenze del-le giovani coppie che hanno scelto di vivere insieme unendo il loro futuro, rendendo la nostra offerta ancora più flessibile ed adat-tabile ai loro bisogni". Nata nel lontano 1860 come falegnameria,Longo Group, grazie allo spirito imprenditoriale del titolare DarioLongo, in questi ultimi anni è riuscito nel coraggioso intento di mutare lo stile dell' "arredare con classe". Non più le sensazioni diun ambiente freddo, riprodotto in serie con tinte asettiche, ma il calore di un pacchetto "chiavi in mano" curato nei minimi dettagli con marchi di prestigio quali Lema, Valcucine, Ernestomeda,

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L'Origine Home Elegans, Rimadesio, B&B Italia, Flou e MaxAlto.Solo così è possibile ottenere il meglio con dettagli raffinati e accostamenti cromatici capaci di rendere la casa uno scrigno deipropri desideri. L'alternanza caldo-freddo e antico-moderno si concretizzano in quadri raffiguranti una sensuale femminilità appena accennata. Ma non solo, il connubio voluto fra design etecnologia si rispecchia nei televisori LCD, incastonati in prezio-si armadi o volutamente trasformati in eleganti quadri da muro.I corollari di tutto questo diventano quella flessibilità e quel self-made design che vedono nelle parole del brillante Pier Maggila loro ideale convergenza. "In questi anni abbiamo cercato dicambiare completamenteil dogma dell'arredo. Laclientela si rivolge a noinon soltanto per trovare lemigliori marche del setto-re, ma per essere seguitapasso dopo passo nellacreazione della casa deipropri sogni. Ci occupia-mo di tutto senza mai es-sere invasivi con le nostreproposte. Se invece di unacasa, l'arredo dovesse riferirsi ad una sola stanza, la professionalità del nostro staff ciconsente di concentrarci solo nello specifico. E' chiaro che si do-vrà rispettare l'armonia di tutti gli ambienti circostanti, per poteravere un locale perfettamente sposato con ciò che lo circonda".Da queste parole si riesce già ad intendere lo spirito dell'allet-tante e matura filosofia proposta. La spinta globalizzante impo-ne, infatti, schemi e stili comuni. Da questo punto di vista LongoGroup afferma l'eccezione del design in progress. "Se la maggiorparte delle coppie volesse avere un amico di fiducia che possa

fornire consigli su alcuni aspetti pratici, noi promettiamo di star-gli vicino con un servizio globale, mettendo a totale disposizionei nostri architetti e arredatori. Lavorando in collaborazione con unprogettista, predisponiamo le varie operazioni da affrontare perla realizzazione vera e propria della casa. Chiaramente intendia-mo tutta quella molteplicità di creazioni che vanno dalla proget-tazione dei muri interni agli impianti, dallo studio e scelta dei pavimenti alla collocazione dei caminetti e a tutto ciò che fa' par-te dell'arredo di una casa". In un tempo in cui l'all inclusive sta diventando una moda forzata, il pacchetto offerto da LongoGroup si costituisce quasi come una meteora brillante di luce

propria. Se il tempo è la cosache più di ogni altra continuaa mancarci, è giusto riporrefiducia in qualcosa di forte-mente stabile e duraturo. L'o-pera che questa giovanerealtà - nelle idee - e antica -negli intenti -, riesce puntual-mente a mettere in scena, èquella delle nostre intime esi-genze senza l'invasività tipicadel palcoscenico moderno."Adattandoci, riusciamo a

crescere. Crescendo, riusciamo a fornire servizi sempremigliori. La spinta moderna all'omologazione - concludePier Maggi - è ormai decisiva in tutti i settori. Senzarinnegarla e senza rinnegare la società in cui viviamo,crediamo di essere riusciti ad unire quel pizzico di tra-dizione in più, derivante non solo dalla nostra ormai se-colare storia, ma anche dall'attenzione tutta particola-re alle poliedriche esigenze della nostra clientela".Info: www.longogroup.eu

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Sport&MotoriArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Laura Pietra

Autotorino e Volley Bergamo,stessa filosofia sottoreteGrazie a Kia Motors Italia, sponsor del Volley Bergamo, nell'avvenieristico show-room di Curno, è iniziata la stagionesportiva 2008/2009 nel segno della tradizione e dei successi

"E' tempo di ricominciare, con l'entusiasmo disempre e una Coppa Italia in più nella nostrabacheca". Queste le parole del presidentedella Volley Bergamo Foppapedretti Lucia-no Bonetti, che hanno aperto la stagione

2008/2009. Un chiaro mix d'allegria e determinazio-ne, che fa trasparire tutta la tradizione di una squa-dra che, nel corso di questi anni, è riuscita a rin-correre e fare propri importanti traguardi, parten-do dal campionato fino ad arrivare alla blasonatae prestigiosa Champions League.

Plinio Vanini, Francesca Piccinini, PierAngelo Manzoni

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Il brindisi inaugurale ha come teatro la nuovissima ed elegantesede di un altro team che, grazie alla sua storia, è riuscito a con-quistare consensi a tutti i livelli. Stiamo parlando del GruppoAutotorino a Curno, una realtà costituita da forti passioni,grandi successi e intuizioni vincenti. "Ho proseguito - afferma ilproprietario Plinio Vanini -, sulla strada intrapresa da mio pa-dre, puntando su intuito e strategia per ampliare ilmercato. Immutate sono rimaste l'attenzione tota-le che Autotorino riserva, da più di quarant'anni, aipropri clienti, e la filosofia dell'azienda: non vende-re un semplice prodotto, ma offrire al cliente emo-zioni con garanzia e qualità". I destini di questi duegrandi gruppi si sono così uniti - in modo indissolu-bile e definitivo -, qualche settimana fa, quandol'ormai famoso showroom di Curno, si è tinto dirossoblù: le giocatrici di volley hanno illuminato eallietato i presenti con dodici sorrisi smaglianti. Ilsalone delle meraviglie concessionario Kia MotorsItalia, rappresentato dal Direttore CommercialeGiorgio Speziali -, partner ufficiale della squadracittadina -, ha avuto l'onore di ospitare la presentazione dellanuova formazione. E proprio il marchio coreano è stato il giustotramite per aprire le porte del concessionario di Curno. Partnerdella Foppapedretti da una parte e marchio di punta del salonedi Autotorino dall'altro. A fare gli onori di casa il Presidente Lu-

ciano Bonetti e il vicepresidente Enrica Foppa Pedretti,entrambi pronti a trasmettere l'inesauribile

entusiasmo che da semprecontraddi-

stingue i vertici del Volley Bergamo. "Il nostro pensiero - esordi-sce Bonetti -, è sempre lo stesso: vincere, vincere, vincere. Ab-biamo una squadra composta prevalentemente da giocatrici ita-liane, con qualche punto di forza straniero. Con loro ci preparia-mo a combattere su tutti i fronti". I visi luminosi di Serena Orto-lani, Enrica Merlo e Indre Sorokaite. La grinta di Valentina Arri-

ghetti e Lucia Bacchi.L'incoronazione a capi-tano di Francesca Pic-cinini - che ha ricevutol'investitura dal Presi-dente Bonetti -, assie-me alle prime paroleitaliane di Erika Araki.La voglia di rivincita diEleonora Lo Bianco eJenny Barazza. L'entu-siasmo di Kasia Gujskae Alessandra Camardacongiunti all'inesauri-

bile voglia di tornare in campo di Antonella Del Core, hannocompletato l'atmosfera distesa ed eccitata, che ha visto nei9.000 mq dell'area espositiva dello showroom, la sua corniceideale. Il Gruppo Autotorino si veste, infatti - attraverso il suopunto vendita -, con un abito inedito e di classe. Nato con l'idead'offrire al cliente una nuova dimensione dell'auto, lo showroomè riuscito a riqualificare un immobile abbandonato da 8 anni, nelquale un tempo sorgeva una discoteca. L'area esterna di 8.000mq colpisce, al primo sguardo, per l'affascinante facciata prin-cipale, composta dalla trasparenza di una solida vetrata. Il con-

cetto che ne deriva, è quel know-how di chia-rezza e sicurezza che da sempre

regola il rappor-

Luciano Bonetti

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to con il cliente, a cui viene riservata attenzione totale. Da que-sto punto di vista, il rimando con la realtà sportiva della Foppa-pedretti Volley è evidente. "Noi ci siamo" è il grido dibattaglia della nuova stagione, che riprende quelloche è stato lo slogan della campagna abbonamenti.Un amore verso i tifosi che ha portato la società di viaAlbricci a diminuire il costo dei biglietti ridotti e a la-sciare invariato il prezzo del biglietto intero, ritoccan-do solamente quelli della tribuna numerata e centra-le. Storia e tradizione convergono nuovamente, con ilcomune intento di dare al cliente-tifoso una posizio-ne di privilegio. Da questo punto di vista appaionochiare le parole di PierAngelo Manzoni, direttoredella concessionaria. "Obiettivo di Autotorino - afferma - è quel-lo di proporre, a Bergamo, un nuovo luogo d'incontro, un origi-nale punto di ritrovo. Il fine è raggiunto con le meraviglie del-l'architettura e del design hi-tech proposte dall' ar-chitetto Davide Gelati, che - attraverso acciaio, lucie trasparenze -, è riuscito a creare una flessibile eversatile piazza moderna, pronta a soddisfarequalsiasi esigenza. Non solo auto dunque. All'inter-no dello showroom è possibile assaporare unbuon caffè o degustare un ape-ritivo al Lounge Bar, mentre ibambini possono divertirsinell'area kids a loro dedicata.Al piano inferiore c'è ancheun angolo fitness, con i mi-gliori macchinari per l'attivitàfisica. Tutto questo per suggel-lare la nostra filosofia: il clien-te, prima di tutto, è un uomocon le sue esigenze e richie-ste". Una filosofia rimarcata

dalla presenza della Foppapedretti in concessionario: "Ancorauna volta - conclude Manzoni - abbiamo voluto rimarcare que-

sto concetto, ospi-tando con piaceresocietà e giocatrici:insieme a Kia, nelnostro piccolo, ab-biamo voluto augu-rare una buona sta-gione alla squadrasalutandola primadell'inizio del cam-pionato". Il Gruppo si

presenta così come un'azienda competitiva e all'avanguardia,che assicura alla propria clientela affidabilità, sviluppo e pro-fessionalità. La crescita e l'espansione dei mercati sono la di-retta conseguenza di una strategia che punta sui prodotti e sul-le strutture di vendita. Da una parte la decisione d'investire suvari e prestigiosi brand - per poter proporre un'offerta diversi-ficata -, dall'altra la realizzazione di nuove strutture di vendi-ta volte alla poliedricità. Attenzione verso il cliente, irrinun-

ciabili offerte, luoghi creati ad hoc, tradizioni consolidateda anni di successi, sono solo alcuni dei fattori chevanno a formare il minimo comun denominatore le-gante Autotorino e Foppapedretti Volley Bergamo.Il ritrovarsi non è mai stato così bello. Il diverti-

mento della competizione si slega, senza ipocri-sie, dalle logiche di marketing che attanaglianoaltri - e più blasonati -, eventi sportivi. Tutto que-

sto, unitamente al calore di un ambiente avvol-gente ospitante molteplici offerte, si costituisce -

ancora una volta -, come la carta vincente caratteriz-zante lo sviluppo del Gruppo Autotorino, una felicerealtà sbarcata tra i lidi bergamaschi.

Da sinistra Giuseppe Mazzara, Direttore Marketing Kia Motors Italia

e Giorgio Speziali Direttore Commerciale Kia Motors Italia

Enrica Foppa Pedretti

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BergamoScienza,con Oscar Pistoriusscatta il recordBen 72 mila visitatori alla sesta kermesse cittadina, fulcro intellettuale in città dal 3 al 19 ottobre scorsoIn una sequenza d'appuntamenti perfettamente organizzati, a far vibrare le corde delle emozioni ci ha pensato l'atleta sudafricano

Scienza&Tecnologia

Conferenze e tavole rotonde, incontri con alcuni deimassimi esponenti del mondo scientifico e cultu-rale, la notte della scienza, laboratori interattivi emostre, film e spettacoli teatrali. Tutto questo èed è stato BergamoScienza, con oltre 100 appun-

tamenti e un record di visite pari a 72 mila presenze. Un even-to che, come tutti gli anni, haanimato per due settimane -dal 3 al 19 ottobre -, la città. Ilfine è nobile: proporre in tuttele sue forme, anche le menoconsuete, il mondo dellascienza. Quest'anno sono stati106 gli eventi - tutti gratuiti eaperti al pubblico -, proposti.Spazio anche agli spettacoliche hanno proposto in tutte lesue forme, anche le meno con-suete, il mondo scientifico. Adaprire la rassegna un eventoinsolito come "La Notte dellascienza", una serata d'intratte-nimento con coppie d'eccezio-

ne formate da scienziati e inviati di "Striscia la Notizia", cheha portato in piazza 5 mila persone. Non è stata offerta lascienza spettacolo, ma lo spettacolo della scienza. Materiedure e discipline molli si sono confrontate; fisica, matematicae chimica si sono armonizzate ad arte e letteratura, per poter-ci spiegare in modo semplice e diretto argomenti che posso-

no apparire complicati. Le implicazioni etiche esociali che le sfide scientifiche comportano nonsono state, neanche quest'anno, eluse. La spe-ranza è stata quella di convincere le personecomuni, i non addetti ai lavori, ma soprattutto igiovani d'oggi (forse futuri scienziati di domani),che la scienza rappresenta una concreta rispo-sta alle emergenze planetarie e alle sfide concui l'uomo ogni giorno si confronta. Un appun-tamento non solo per gli appassionati, ma an-che e soprattutto per i neofiti. Un contenitoreindispensabile per comprendere al meglio leprospettive e le potenzialità della realtà in cuiviviamo, un aggiornamento sui progressi delpresente e le possibilità dello sviluppo dei pros-simi anni. A prendere la parola è stato anchePeter Agre, Nobel per la chimica nel 2003, che

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Oscar Pistorius con il sindaco Roberto Bruni

più di ogni altro è impegnato e proiettato verso l'immediatofuturo. Facendo conoscere al mondo le basi molecolari fonda-mentali del malfunzionamento dei canali dell'acqua - associa-te a malattie renali e di altri muscoli -, continua a lavorare, in-sieme a milioni di altri scienziati, per correggere i difetti checausano le malattie. In una sequenza d'appuntamenti perfet-tamente organizzati, a far vibrare le corde delle emozioni ci hapensato Oscar Pistorius. Bergamo è stata fiera di ospitareuna delle personalità che più ha fatto discutere negli ultimitempi. Non solo il mondo dell'atletica leggera, ma anche tut-te le altre sensibilità moderne si sono dovute scontrare conl'incredibile storia che ha coinvolto questo giovane atleta su-dafricano. Un percorso lungo e frastagliato, che lo ha vistoprotagonista di uno dei più grandi paradossi della storia del-l'uomo: un atleta amputato bilaterale che trae vantaggio dal-le sue protesi in fibra di carbonio, denominate cheetah. Si èparlato, dunque, delle sfide che l'uomo sta intraprendendo permigliorare l'ambiente in cui vive, rendendolo più compatibilegrazie a scoperte di scienziati come Peter Agre. Si è discussodi scienza e di coscienza, con il contributo fondamentale del-l'uomo Pistorius. Si è viaggiato all'interno del cervello per poiatterrare nei mondi cosiddetti extraterrestri, tornando con me-raviglia e stupore indietro nel tempo, affrontando e approfon-

dendo la vita di uno dei più grandi geni della storia: Keple-ro. La notte a lui dedicata, liberamente tratta dall'omonimoromanzo di John Banville, sintetizza tutta la paura e glisconvolgimenti del nuovo, in un processo simile a quello cheha visto vittima Galileo Galilei. "Dialogo sopra i due massi-mi sistemi del mondo" sembra il filo comune che lega que-ste due grandi menti e, più in generale, tutta la kermessebergamasca. In un periodo di grandi cambiamenti e profon-de mutazioni, quelle riguardanti la lotta tra Riforma e Con-troriforma all'inizio del '600 e le contraddizioni post-moder-ne dei nostri tempi, i due scienziati personificano forse lospirito più puro della scienza, quella che ricerca la verità elotta contro la censura e lo Zeitgeist dominante.

In totale sono stati 106 gli appuntamenti, con personaggi del calibro di Peter Agre,

Nobel per la chimica nel 2003, e uno spettacolo d'apertura con scienziati

e inviati di "Striscia la Notizia" a tenere banco davanti a 5 mila persone

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Quali sono le conseguenze dellamodernità? Questa domanda, po-sta da uno dei più grandi sociolo-gi dei nostri tempi, Anthony Gid-dens, scopre una possibile e inno-

vativa risposta in una nuova realtà nata nelcuore di Bergamo. A due passi dal

Sentierone, in Via TorquatoTasso 95, si è sviluppata la

nuova idea del Mind in

Italy. "Pensato", anziché "fabbricato", è l'asse che regge la concezionearchitettonica e stilistica del neonato negozio. Il suo padre fondatore -Paolo Fabri -, è un uomo che impersonifica la contraddizione classi-ca della nostra epoca: quella della specializzazione delle competenze,convergenti, a loro volta in un unico grande progetto creativo. "Il pen-siero - dice Fabri -, le idee, la capacità inventiva, progettuale e d'inno-vazione formale e funzionale, è quello che dobbiamo gelosamente cu-stodire. Possiamo ancora creare e fantasticare, grazie al nostro inimi-tabile stile e buon gusto. Questa è la via maestra che ho scelto per lanuova attività. Non importa dove o da chi verrà realizzato un determi-

Mind in Italy,l'eleganza del movimento

Paolo Fabri con Emilia D’Antona - architetti

DesignArticolo di Giorgio Chiesa

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nato oggetto, l'importante è che la mente sia qui, in Italia, nel nostrobellissimo paese, pieno di genio e d'inventiva". Dunque elementi di ar-redo, prototipi e pezzi unici di design, arredamenti di serie - dal singo-lo pezzo ai sistemi coordinati -, corpi illuminati, suppellettili, oggetti diutilità e di svago, abbigliamento, accessori ed ornamenti per la perso-na - gioielli compresi -, opere di pitturae scultura. Tutto questo sarà "Mind inItaly", un concept store che affronta letematiche del design a 360°, unendoarchitettura e creatività, in linea con lecaratteristiche personali del suo padrefondatore. "Mi sono laureato a Veneziae ho intrapreso la professione d'archi-tetto più di vent'anni fa, con tanto entu-siasmo e illusioni. In questi anni ho ela-borato progetti e seguito realizzazioniimportanti, sia pubbliche che private.Progettare è importante, ma - come di-ce Renzo Piano -, se non realizzi nulla,prima o poi ti cadrà la matita dalla mano. Così ho deciso di realizzare,da solo, alcuni progetti. I mobili che propongo sono delle architetture inminiatura, progettati con la stessa attenzione di un edificio, e impie-gando gli stessi materiali". Gli oggetti di Fabri colpiscono, soprattutto,per il fatto che sono in continuo movimento e divenire. Si spostanosempre su ruote, non fornendo mai un punto fisso, né spaziale né con-cettuale. "Credo dipenda dal fatto - spiega - che, come tutti gli uomini,ho bisogno di punti fissi e stabili certezze. Non esistendo, la spintacreativa - incontrollata e incontrollabile -, mi porta a progettare ele-menti che ruotano in continuazione, formati da più parti complemen-tari che si uniscono, in modo da disegnare nuo-vi oggetti organici e sensuali per la loro forma".La flessibilità, dunque, è da ricercarsi sia nell'u-so che nelle linee, portando il cliente ad avereun duplice - e non trascurabile - vantaggio: quel-lo di poter disporre di un elemento nuovo, estre-mamente funzionale, e di cui non si potrà maistancare, grazie alla possibilità di scomporlo ecomporlo in modo diverso nel tempo. La siner-gia cliente-consumatore viene così ricomposta,attraverso anche uno stretto rapporto di fiduciafornito dell'eccezionalità della creazione. In con-temporanea la scissione locale-globale è svela-

ta dalle realizzazioni, frutto dell'unione delle sue stesse idee con diver-se collaborazioni di settore. Da ricordare in questo senso UmbertoBonardini e Claudio Colasante, che garantiscono uno stretto rap-porto con la nota falegnameria artistica di Brembilla. Se a questi an-diamo ad aggiungere le partnership con Rinaldi Design&Aiko cu-

cine, Luce-IN e Pon-teur, si può capire comel'offerta si vada comple-tando, grazie anche allosposalizio di diverse e for-tunate sinergie. "Dopoanni d'egemonia incon-trastata nel mondo intero- dice Fabri -, la domandache mi sono posto è statala seguente: il Made inItaly è morto? La produzio-ne industriale italiana si èquasi interamente spo-

stata all'estero, verso mercati del lavoro più convenienti. La forza lavo-ro industriale rimasta è costituita, in prevalenza, da operai di originestraniera. Il nostro paese è inoltre privo di ricchezze derivanti dallo sfrut-tamento di risorse energetiche o di materie prime. Rimangono però ita-liani l'alto artigianato, sintesi di maestrie manuali ed antiche tradizioni,e le realizzazioni artistiche, la cui esecuzione, per la natura stessa del-l'opera, non può essere demandata ad altri". Produzione e creazione. Icaratteri interdisciplinari di questo mix vincente sono dei continui e af-fascinanti rimandi umanistici: l'incertezza che attanaglia la società mo-derna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a

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In via Tasso 95 il primo concept store che affronta le tematiche del design a 360°, unendo architettura e creatività, in linea con le caratteristiche personali del suo padre fondatore Paolo Fabri

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Emilia D'Antona: "Vedo leidee di Paolo molto vicinealla mia concezione d'ar-chitettura. L'amore per ildesign e il grande entu-siasmo che ci uniscono,daranno quel valore ag-giunto indispensabile perfare la differenza"

consumatori. La globalizzazione e l'industria della paura si legano nuo-vamente, in una sintesi che vede l'uomo come unico protagonista ingrado di salvare e salvarsi da sé stesso. Il come sono le idee; questo è

ciò che emerge, chiaro ed evidente, da ogni creazione e da ogni paro-la di questo speciale architetto. "Ho voluto scindere in modo definitivola mia attività d'architetto, per dedicarmi alla parte più commerciale eartistica della mia fantasia. Ho voluto far uscire il lato giocoso di ognicreazione umana. Questo concept store riprende queste convinzioni,ammorbidendo tutti quei valori che vedono la casa come un luogo se-rioso e statico. Con questi mobili si può giocare, creare e divertirsi". Pro-fessionalmente sedotta dalla carismatica personalità del creativo ar-chitetto, la sua socia Emilia D'Antona ha deciso di fare parte dell'af-fascinante percorso progettuale. "Vedo le idee di Paolo molto vicine al-la mia concezione d'architettura. L'amore per il design e il grande en-tusiasmo che ci uniscono, daranno quel valore aggiunto indispensabi-le per fare la differenza". A suggellare questo clima idilliaco, fatto di ar-chitettura, invenzione e divertimento, una parola speciale è concessaall'arte nelle sue forme più pure. Uno spazio interno è dedicato alla pit-tura e scultura, con vari artisti che si affiancheranno nel corso delle sta-gioni. Per l'inaugurazione le firme eccellenti sono, rispettivamente,quelle di Fabio Linari ed Elio Bianco, due artisti di grande fama na-zionale. Uno sguardo indiscreto dunque, rivolto a ciò che forse è più diun oggetto, sembra la filosofia emergente dalle proposte di Paolo Fa-bri. Preoccupato di spostare l'asse di sviluppo del design da un mini-malismo ricercato verso il calore delle emozioni, il creativo architettoha anche inaugurato, nel 2006, "I luoghi di Asmodeo", uno spazio cheracchiudeva arredi particolari ed alcuni oggetti rari ed unici. Evidente,in questo senso, la continuazione logica: Mind in Italy è la definitivamaturazione di quel pensiero creativamente deviante, che vede l'ar-chitettura ed il design come un'unica grande materia post-moderna.

La scheda

P aolo Fabri, tra gli innumerevoliprogetti realizzati nella suaventennale carriera di architet-

to, ama ricordare con particolare af-fetto il progetto d'ampliamento dell'Hotel Toscanini di Parma, accompa-gnato dal progetto d'arredo della hall

e delle camere. "Il nostro metodo dilavoro parte da uno schizzo ideativo.Passando poi alla realizzazione delmodello plastico in scala possiamoarrivare ad un rendering 3D fotoreali-stico. Successivamente si potrà ini-ziare la realizzazione del prototipo".

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Hotel&LeisureArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Laura Pietra

L'intento è quello di riusci-re ad essere un raffinatoalbergo per businessmane al contempo un acco-gliente complesso tipicodel più curato agriturismo

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Come possono convivere classe, eleganza,disponibilità, lusso e prezzi concorrenziali?La risposta, a metà strada tra moderno e an-tico, futuro e passato, globale e locale, è atre stelle: Hotel San Rocco. Aperto lo scor-

so 6 ottobre, la nuova struttura ricettiva si presenta ainastri di partenza proponendo un menù tutt'altro chescontato: riuscire ad essere un raffinato albergo perbusinessman e al contempo un accogliente complessodi comode familiarità, che rievocano nell'ospite il déjàvu di atmosfere tipiche del più curato agriturismo. Vo-luto fortemente da Oscar Cortinovis, MassimilianoCasati, Marco Bergamelli, Daniele Salvetti, Gior-gio Longhi e Tiziano Mafessoni, imprenditori impe-gnati in settori diversi dell'industria e dell'artigianato,Hotel San Rocco è il primo e riuscito prodotto dellaS.a.v.s. (Società Alberghiera Valle Seriana).

KNOW HOW E FINALITA' - Le idee dei padri fonda-tori sono chiare: unire le competenze e le esperienzematurate negli anni, traducendole in un'offerta innova-tiva capace di rilanciare alcuni luoghi bergamaschi, in-nalzandoli a mete turistiche ricercate dagli ospiti. Co-me corollario di questa volontà, cresce e si sviluppa ilterritorio nel quale si è deciso d'investire, grazie anchealla giusta scelta di preservare l'integrità delle archi-tetture storiche dei paesi. E' il caso dell'antica corte ri-nascimentale dell'Hotel San Rocco, totalmente ristrut-

turata e rimessa a lucido. Prendendo il nome dal pa-trono di Scanzo, protettore dei viandanti e dei pellegri-ni, la nuova struttura alberghiera si prepara ad acco-gliere una clientela molto variegata. Non si pongono li-miti alle capacità e alle tipologie d'accoglienza; i muriappartenenti ad un antico chiostro quattrocentesco,costruiti intorno al cortile interno e ristrutturati a re-gola d'arte, permettono all'architettura e all'ambienta-zione di rendere l'hotel, la location ideale per una bre-ve sosta di lavoro o per una vacanza da trascorrere nelmassimo della tranquillità. Facile anche la location,strategica e al contempo rilassante. La struttura, infat-ti, si trova tra l'aeroporto internazionale di Orio al Se-rio, l'autostrada A4 e le Val Seriana e Brembana, po-nendosi come crocevia fondamentale fra le arterie via-rie principali del mondo industriale e imprenditorialeregionale, interregionale e nazionale.

DESIGN - Arredate in linea con l'identità classica epost-moderna caratterizzante tutta la struttura, le 16camere sono dotate di gustosi comfort che potrannoaccontentare anche il cliente più esigente: aria condi-zionata, minibar e serrature garantite da apposite cardsingole. Non mancano due room predisposte ad acco-gliere persone diversamente abili, grazie all'ottimo la-voro di ristrutturazione che è riuscito a superare le ti-piche barriere architettoniche di una costruzione quat-trocentesca. Uno sguardo attento al mondo degli affa-

Il relax sale a CortePorte aperte all'Hotel San Rocco, paradiso quattrocentesco a Scanzorosciate: classe, eleganza, disponibilità, lusso a metà strada tra moderno e antico

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ri emerge, inoltre, dalla presenza di una sala conferen-ze da 50 posti a sedere, dotata di monitor da 58 polli-ci e microfoni adibiti per meeting di lavoro. La stessazona può essere an-che noleggiata perpranzi o cene azien-dali, feste e ricevi-menti con un proprioservizio di catering ocon quello dedicatodell'hotel. Per i piùesigenti, infine, ci so-no le due suite oltread un miniapparta-mento per lunghi sog-giorni. Luoghi incan-tevoli che saprannooffrire qualsiasi ge-nere di comodità, viziando l'ospite con rigeneranti ba-gni nella vasca idromassaggio, o prolungate sedute didoccia idro. In linea con l'alternanza antico-moderno,la connessione internet wifi - estesa a tutta l'area del-l'hotel - è una "chicca" divenuta irrinunciabile sia perl'uomo in carriera che per la famiglia in vacanza. L'im-

plementazione della filodiffusione e la possibilità divedere i principali canali internazionali completano lagià variegata offerta. La permanenza si lega anche al-

l'economicità: si molti-plicano, infatti, le age-volazioni per le aziendeche decideranno di rei-terare la loro presenzanel tempo. Si va dalservizio lavanderia, alnoleggio auto con par-cheggio privato perclienti, passando per laguida turistica dell'ho-tel, che potrà portarvialla scoperta dell'affa-scinante territorio cir-costante, con tour stan-

dard e personalizzati che vanno incontro alle varie cu-riosità che sa suscitare il ricco ambiente limitrofo.

TURISMO - Il territorio offre, infatti, numerose oppor-tunità per il tempo libero: passeggiate sulle PrealpiOrobie, gite al lago d'Iseo, trekking sulle colline circo-

Arredate in linea con l'identità classica e post-moderna della struttura, le 16 camere

sono dotate di tutti i confort possibiliDisponibili anche due suite

e un miniappartamento

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stanti, percorsi enogastronomici utili ad assaporare iprodotti tipici del luogo, fino ad arrivare alle visite arti-stico-culturali dell'incantevole Città Alta. L'offerta per leaziende, e per i turisti in generale, si costituisce così co-me una delle più allettanti della Bergamasca, che po-tranno trovare in questo delicato e curato 3 stelle, l'e-quilibrio ideale tra le varie tecnologie e il relax che saoffrire solo la parzialelontananza dal centrometropolitano. L'atten-zione per il locale, inte-so in relazione dicoto-mica con un globaletroppo spesso freddo easettico, viene ulterior-mente esaltata ed evi-denziata dalle limitrofee numerose aziendeproduttrici di vino. Dasegnalare l'associazio-ne, formata da varierealtà locali fra cui l'-Hotel San Rocco, deno-minata "Strada del Mo-scato di Scanzo", voltaa promuovere la cono-scenza delle bellezzenaturalistiche, artisti-che ed eno-gastronomi-che del territorio. Tutto questo va ad inserirsi in quelprocesso di diversificazione dell'offerta che vede unaparticolare posizione di privilegio non solo per la cele-berrima Val Cavallina, la mamma del Moscato, ma ancheper un'altra zona collinare situata nella parte orientaledella provincia di Bergamo: la Valcalepio, madre a sua

volta del Valcalepio Rosso, famoso Doc bergamasco.

EVENTI E MOSTRE - La sensazione di familiarità of-ferta per ogni tipologia di clientela, viene arricchita dalfitto calendario di eventi organizzato dallo staff. Le esi-genze del turista classico e del businessman vanno cosìnuovamente a convergere in una serie di appuntamenti

culturali come mostre, concerti, presenta-zione di libri e degustazioni di prodotti ti-pici, organizzati per gli ospiti e non solo.Da segnalare in questo senso la presenzadelle opere del pittore e scultore Carlo Fa-yer, che il 4 e 5 ottobre scorso ha inaugu-rato, per il piacere dei presenti, la stagio-ne degli artisti che esporranno le propriecreazioni, durante tutto il corso dell'anno,nel cortile e nelle sale dell'hotel. Per que-sta esposizione Carlo Fayer ha sceltouna miscellanea di opere pittoriche, scul-ture e ceramiche, dimostranti l'importanzadell'utilizzo di diverse tecniche, molteplicimateriali e svariati linguaggi per espri-mersi. Il leit-motiv della sua opera, quellodell'uomo che riesce a riappropriarsi deltempo e dello spazio perduti, fa da pre-messa ad un sillogismo affascinante checoinvolge il senso stesso della strutturaospitante. L'Hotel San Rocco si costitui-sce dunque come l'attante aiutante di

quel processo che ha portato l'uomo, nelle sue varie de-clinazioni di "business man" e turista del mondo, alla ri-scoperta del piacere del sé, coccolato da ambienti cal-di, avvolgenti e funzionali, che sanno abbinare alla qua-lità dei servizi offerti, quella cura per i dettagli che solole antiche tradizioni locali possono offrire.

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Sarà per quell'aria classica che nontramonta mai o per la tecnologiasempre all'avanguardia, sta di fat-to che la Mercedes GLK - provataper voi lettori di Bergamo Econo-

mia - ha colpito nel segno. A dispetto di una sta-gione dei Suv fra le più nere della storia dell'auto,ancor prima di essere commercializzata, ha con-quistato il traguardo delle 10 mila prenotazioni.Incredibile? Dopo averla provata, d'incredibilenon c'è proprio nulla. Si può invece considerareche, al mondo, ci sono 10 mila lungimiranti auto-mobilisti che hanno ben pensato di portarsela ve-locemente nel proprio box. Ebbene sì, la nuova

GLK rappresenta una nuova frontiera dei Suv:spigoloso, compatto e soprattutto all'avanguar-dia nelle dotazioni. Grazie ad Adam Lodovici,proprietario della concessionaria Lodauto - a Ber-gamo sinonimo di Mercedes Benz dal 1972 -, ab-biamo avuto l'occasione di guidarla per qualcheora. E così le linee spigolose della nuova natahanno fatto capolino all'hotel "Antico Borgo LaMuratella", storica dimora del 1500 dei conti Me-dolago a Cologno al Serio, per l'occasione affa-scinante location del nostro servizio fotografico.

DESIGN - Il designer ha seguito espressamentei dettami della Casa madre: compattezza allo sta-

Provato per voi lettori di Bergamo Economia il nuovo Suv compatto di Mercedes:all' "Antico Borgo La Muratella" le linee della nuova nata tedesca hanno svelatoeleganza, potenza e tecnologia allo stato puro

Nuova GLK,spigolosa comodità

Motori:la gamma di motorizza-zioni prevede quattropropulsori, due diesel e due benzina. I primidue sono il 220 CDI da 170 Cv e il noto V6320 CDI che eroga 224Cv; infine i due V6 benzi-na: il 280 e lo sportivissi-mo 350 rispettivamenteda 231 Cv e 272 Cv

In AnteprimaArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

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to puro o meglio, per dirlo in tedesco, "kompak-theit". E così che nasce, nella numerosa fami-glia delle tuttoterreno Mercedes, la GLK: unmodello che si distingue non solo per le dimen-sioni più contenute, ma perché intona una vocefuori dal coro dal punto di vista stilistico. Il ri-sultato è pregevole, tanto da sembrare più pa-rente della capostipite delle offroad della Stel-la, l'inossidabile "Classe G", che della mammaGL. La discendenza si nota soprattutto a livellodel cofano spiovente, del parabrezza impettito edel taglio dei finestrini. Una simile linea, con ilportellone leggermente obliquo, fa sembrare tral'altro la GLK ancor più compatta dei suoi 453

cm di lunghezza, mentre la larghezza e l'altezzaammontano rispettivamente a 184 e 169 cm.

INTERNI - Lo stile tutto spigoli si ritrova anchenell'abitacolo, con la plancia che è un tripudio dilinee tese, che danno un'idea di solidità e sobriaeleganza. Sono pura realtà le raffinate colorazio-ni, gli abbinamenti cromatici perfetti e soprattut-to l'unione - in tipico stile Mercedes - d'alluminioe radica a seconda dei gusti del cliente. La GLK,inoltre, ha un posto di guida capace di vestire tut-ti a pennello. Il merito va all'ampiezza delle rego-lazioni possibili. Il sedile, in particolare, può scen-dere molto in basso, cosa rara per una Suv, per la

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In strada:il cambio automatico

7G-Tronic (di serie su tuttele versioni) e la trazione

integrale 4Matic rendonopiacevole e sicura la guida,

sia su strade primarie che secondarie. Da segna-

lare anche un ottimo impianto frenante

e un cambio che rispondeperfettamente al guidatore

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gioia degli amanti delle posture più sportive. Il volante fa la suaparte e si lascia sistemare di conseguenza, in altezza e in pro-fondità. La disposizione dei comandi è razionale e, fatta la ma-no ad alcune scelte tipiche Mercedes (la classica leva del tergi-cristallo a destra non c'è, tutto è concentrato a sinistra), ci si tro-va a meraviglia. Anche chi viaggia dietro ha di che sorridere. Lospazio a disposizione è ampio in tutte le direzioni e lo schienalepiuttosto inclinato regala un effetto da "business class".

DOTAZIONE - Della dotazione di serie fanno parte anche duepacchetti di equipaggiamenti per una maggiore personalizzazio-ne della vettura. Il Pacchetto Sportivo per gli esterni comprende,tra l'altro, i cerchi in lega da 19 pollici a 7 razze, assetto sporti-vo più rigido e ribassato di 20 millimetri e Chrome Pack con roofrail in alluminio. In alternativa è disponibile il Pacchetto StyleOffroad, che comprende cerchi in lega da 17 pollici, offroad pad,protezione antincastro anteriore e posteriore, e il Chrome Packdi serie. In questo caso i roof rail sono di colore nero opaco. Arichiesta sono disponibili altri pacchetti, come il Pacchetto Tec-nico Offroad con interruttore DSR, interruttore "G" per l'attiva-zione del programma di marcia specifico offroad e una protezio-ne antincastro del sottoscocca in Gemtex robusta e dal peso ot-

timizzato. Con il Comand APS, il sistema di navigazione disponedi funzioni supplementari specifiche per il fuoristrada. Quandos'abbandonano le zone digitalizzate, il guidatore può attivare lafunzione di registrazione della rotta, che registra e memorizza iltragitto percorso. Il guidatore può così tornare al punto di par-tenza in qualsiasi momento, ripercorrendo il tragitto registratocome se seguisse una sorta di "filo d'Arianna". Inoltre sono dis-ponibili la climatizzazione automatica Comfortmatic a 3 zone, irivestimenti in vera pelle, inserti in pregiato legno o il Rear SeatEntertainment System con 2 schermi, telecomando, 2 cuffie ra-dio e la presa Aux-In per impianti multimediali come le Play Sta-tion. I cerchi in lega da 20 pollici e il tetto Panorama scorrevolead azionamento elettrico possono essere ordinati per tutti i mo-delli. Da raccomandare è l'Intelligent Light System (ILS), con cin-que funzioni d'illuminazione che si attivano a seconda delle con-dizioni di guida e del meteo.

IN STRADA - Durante la prova su strada, ci si accorge subitodel confort dell'auto: volante multifunzione, cambio automatico7G-Tronic (di serie su tutte le versioni) e la trazione integrale4MATIC rendono piacevole e sicura la guida, sia su strade pri-marie che secondarie. Perfetta la tenuta di strada grazie a un vo-

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Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz

Verdellino Zingonia (BG) Capriate S. Gervasio (BG) - Liscate (MI)

Gorlago (BG) - BergamoCurno (BG) - Orio al Serio (BG)

www.lodauto.it

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Interni:lo stile tutto spigoli

si ritrova anche nell'abitacolo,con la plancia

che è un tripudio di linee tese, che danno un'idea di solidità

e sobria eleganza Sono pura realtà le raffinatecolorazioni, gli abbinamenti

cromatici perfetti e soprattuttol'unione - in tipico stile

Mercedes - d'alluminio e radicaa seconda dei gusti del cliente

Sicurezzatra gli accessori

si segnala il sistema PRE SAFETutti i sistemi di sicurezza attiva e passiva presenti

in vettura sono collegati tra loroin rete PRE SAFE s'avvale dei

sensori dei sistemi ABS, BRAKE ASSIST (BAS) o ESP,

ed ottimizza la funzione di protezione dei sistemi

di sicurezza passiva nelle situazioni

a rischio incidente

lante fluido, un ottimo impianto frenante ea un cambio che risponde in modo ecce-zionale ai comandi del guidatore. E' possi-bile scegliere fra tre metodi di guida ren-dendo la macchina adatta a qualsiasi stile,sia per chi ama il confort sia per una con-duzione dell'auto più sportiva. Il sistema disospensioni selettive si adatta automati-camente in base alle condizioni della stra-da, il tutto per una sensazione unica di sta-bilità e comodità. Abbiamo sottopostol'auto anche a differenti situazioni critichesia in frenata che in curva, e il sistema ESP(disattivabile parzialmente, come in tuttele auto) si è comportato egregiamente,evitando qualsiasi possibilità di sbandatae pericolo, tenendo l'auto sempre sullatraiettoria impostata. La GLK risulta quindioltre che sicura, anche divertente per af-frontare situazioni estreme. Sicuramenteimportante la capacità di reagire anche abassissimi giri, senza dover quindi applica-re forti accelerazioni con il rischio di slitta-mento delle ruote e perdita della stabilità.

MOTORI - La gamma di motorizzazioniprevede quattro propulsori, due diesel edue benzina. Il GLK 220 CDI 4MATIC da170 Cv e 6,9 litri di gasolio per 100 chilo-metri, con emissioni di 183 grammi di C02ogni chilometro (Euro5). La vettura rag-giunge i 205 km/h ed accelera da 0 a 100km/h in 9,0 secondi. L'altro diesel è il notoV6 320 CDI, che eroga 224 Cv, a vantaggio

di una velocità massima di 225 km/h eun'accelerazione di 7,5 secondi da 0 a100 km/h. I consumi sono di 8,5 litri di ga-solio ogni 100 chilometri in piena ottem-peranza della normativa EU4. Entrambi idiesel sono dotati di ricircolo dei gas discarico, catalizzatore ossidante e filtroantiparticolato esente da manutenzione. Idue modelli V6 benzina montati sulla GLK280 4MATIC e sulla GLK 350 4MATIC,erogano rispettivamente 231 Cv e 272 Cv.Il V6 da 3,5 offre prestazioni davverosportive: la velocità massima è di 230km/h e l'accelerazione è di 7,1 secondi da0 a 100 km/h. Entrambi i propulsori ri-spettano la EU4 e consumano rispettiva-mente 10,6 e 11,1 litri ogni 100 km.

SICUREZZA - Airbag anteriori a doppiostadio di attivazione, kneebag lato guida,sidebag anteriori - a richiesta anche per lafila di sedili posteriore -, poggiatesta atti-vi Neck PRO per il lato guida e passegge-ro, pedaliera anticrash ottimizzata. Sonoquesti i sistemi di sicurezza adottati dallanuova GLK, che dispone anche di serie delBrake Assist (BAS), che concorre a ridurrele conseguenze di potenziali collisioni ac-corciando sensibilmente lo spazio di fre-nata, in particolare in quella da panico.Sul frontale, inoltre, sono disponibili am-pie zone d'assorbimento dell'energia d'ur-to. Tra gli accessori si segnala il sistemaPRE SAFE: tutti i sistemi di sicurezza atti-

va e passiva presenti invettura sono collegati traloro in rete. PRE SAFEs'avvale dei sensori deisistemi ABS, BRAKE AS-SIST (BAS) o ESP, ed ot-timizza la funzione diprotezione dei sistemi disicurezza passiva nellesituazioni a rischio inci-dente. Le luci di stopadattive di serie, che ini-ziano a lampeggiare incaso di frenate bruscheper avvisare del pericoloi guidatori che seguono,concorrono anch'esse aduna prevenzione effica-ce degli incidenti.

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Arriva sulle strade cittadine la nuova versione dell'auto più apprezzata in Giappone e non solo:

design accattivante e dimensioni contenute, per un'abitabilità interna senza paragoni fra le citycar

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Nuova Honda Jazz,bella musica a bassi regimi

La novitàLa novità

Honda Jazz

La novitàArticolo di Luca Bilotta

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N uova musica nella categoria citycar, ov-vero la nuova Honda Jazz versione2009, l'auto del segmento "B" tra le piùapprezzate in Giappone. Un modello

che ha fatto storia e vuole continuare a farla nei pros-simi anni. Una "chicca" che si presenta, dal punto divista estetico, rinnovata nel design e nella carrozzeria.Ma non solo, anche le dotazioni e le motorizzazionisono assolutamente al top. Caratteristiche tecnichealla mano, ci troviamo di fronte ad un gioiellino di pu-ra tecnica tecnologica capace di mantenere intatte leproprie peculiarità, migliorando quegli aspetti (pochi adire il vero) che finora si erano rivelati negativi: l'a-

bitabilità interna, ora aumentata decisamente.

DESIGN - L'attenzione viene da subito attirata dal per-fetto equilibrio raggiunto tra linee sportive, ampio abi-tacolo e le misure ridotte, ottenendo il massimo risulta-to in potenza ed efficienza. Gli aggettivi confortevole espaziosa, assieme a consumi ed emissioni più bassi del-la categoria citycar, lasciano stupefatti. Eppure questo èil vero risultato raggiunto dalla nuova Honda Jazz. Laversione del 2009, infatti, si presenta rinnovata nel de-sign e nella carrozzeria, le nervature longitudinali del co-fano la slanciano dandole una veste più sportiva, men-tre i montanti anteriori avanzati consentono una mag-

Sicurezza: la Jazz dispone di una scocca tecnologica di compatibi-lità avanzata (Advanced Compatibility Engineering), poggiatesta attivi

e controllo elettronico in curva VSA (Vehicle Stability Assist) Presenti airbag anteriori e laterali, a tendina su tutta la lunghezza,ABS e cinture di sicurezza con attacco a tre punti in tutti i sedili

Motore:crescono in potenza

le due motorizzazioni a disposizione, un 1.2

da 90 CV e un 1.4 da 100 CV. Diminuisco-

no, invece, i consumi:adesso si toccano addirittura i 20 km

con un litro circa nel ciclo combinato

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giore visibilità. Le misure complessive dell'auto au-mentano di poco, considerando gli spazi guada-gnati: maggiore di 55 mm in lunghezza e 20 mm inlarghezza, l'altezza è invece rimasta invariata.

INTERNI - Ergonomici e dinamici al contempo, iraffinati interni della Jazz dimostrano una partico-lare attenzione al dettaglio. Finiture perfette, ma-teriali di qualità e soprattutto spazio in abbondan-za. I giapponesi non intendono lesinare sui mate-riali né sulle strutture che accomodano i passeg-geri, a partire dal guidatore, coccolato da poggia-piede e volante regolabile in profondità e in altez-za (fino a 5 cm). I sedili posteriori "magici", si pos-sono piegare, affossare, sdraiare con discreta pra-ticità. I due davanti sono riscaldabili, nelle versioni1.4 ES e EX; quelli dietro guadagnano un paio dicentimetri in ampiezza e quasi altrettanti in pro-fondità. Tutti rivestiti in tessuto disponibile in due

colorazioni: nero consfumature blu o nel-l'abbinamento ne-ro/grigio scuro. Re-stando nell'abitaco-lo, vale la penna disoffermarsi un po'sul cockpit, più chediscretamente ac-cessoriato. Sul dis-play LCD compaionodiverse funzioni, trale quali lo "speedalarm" (che monitorala velocità) e l'indica-

tore del consumo medio di carburante. Chi guidapuò interagire facilmente col pannello attraverso icomandi al volante, senza mai distogliere l'atten-zione dalla strada. Per il diletto dei timpani, c'è unimpianto stereo con lettore Cd, MP3/WMA, non-ché un cavo aggiuntivo predisposto ad agganciarel'I-pod. Ad evitare che i rumori di crociera sovrasti-no le note, ci pensa invece un sistema automaticoche regola il volume in rapporto alla velocità.

SPAZIOSITA' - Il bagagliaio è migliorato grazieallo spostamento verso il centro del serbatoio. Ilfondo, inoltre, nasconde un altro gavone (da 64 li-tri) e insieme al resto del vano offre un volume di399 litri da gestire come si crede. Si può sfruttare ilgavone per metterci dentro qualcosa di sporco obagnato, mantenendolo separato dal resto del ca-rico e lasciando il pannello al suo posto. Oppure sipuò spingere il pannello contro il retro dei sedili po-

steriori e sfruttare appieno il carico. Ma c'è an-che una terza via; posizionare il pannello a mez-z'altezza e creare due livelli di carico: pesi massi-mi sotto, pesi leggeri sopra.

MOTORI - I numeri cambiano anche sotto lascocca. Crescono quelli della potenza (i cavalli pas-sano da 79 a 90 nel 1.2 e da 83 a 100 nel 1.4) e del-la coppia massima (114 e 119 Nm), fruibile però aun numero di giri piuttosto alto (intorno ai 6.000).Diminuiscono, invece, quelli delle emissioni di CO2e del consumo al chilometro nel ciclo combinato. Ilmilledue abbassa le scorie da 129 a 120 g/km epromette di non trangugiare più di un litro di car-burante ogni venti chilometri circa. Stessa filosofiadel fratello maggiore, che col fumo scarica qualchegrammo in meno di CO2 per chilometro (passandoda 137 a 124 e da 139 a 120) e nei consumi si ag-gira sui 5.3/5.1 litri ogni 100 km, a secondache si affidi al cambio manuale o al cambioautomatico sequenziale i-SHIFT. In ogni caso,consumano meno rispetto dei predecessori,che si abbeveravano rispettivamente con 5.8e 5.9 litri di linfa ogni 100 km.

TECNOLOGIA - Performance tanto ottimizzatederivano in buona parte da perfezionate tecnologiedi supporto alla trasmissione. Le Honda Jazz concambio manuale si aiuta col SIL (Shift IndicatorLight), un dispositivo simile a quello in dotazione al-la sorella maggiore Accord. Tramite la sua spia lu-minosa, chi guida può immediatamente visualizza-re la marcia più adatta alla crociera e innestarla. L'i-SHIFT, invece, fa tutto da solo, riducendo il tempodelle cambiate e dosandole con intelligenza robo-tica. E con sommo sollievo del portafoglio.

SICUREZZA - Infine, per quanto riguarda la sicu-rezza la piccola dagli occhi a mandorla non ha nul-la da invidiare ai massimi del mercato. La Jazz, in-fatti, dispone di una scocca a tecnologia di com-patibilità avanzata (Advanced Compatibility Engi-neering), poggiatesta attivi e controllo elettronicoin curva VSA (Vehicle Stability Assist). Senza di-menticare le dotazioni oramai basilari: airbag an-teriori e laterali, a tendina su tutta la lunghezza,cinture di sicurezza con attacco a tre punti in tuttii sedili e ABS. Giusto per non lasciare al caso qual-cosa, ecco che sono state riviste le sospensioni. Ilcorpo è divenuto più rigido e alcune modifiche alvolante rendono la nuova Honda Jazz decisa-mente più stabile. In pratica, ancora una volta,"Made in Japan" è sinonimo d'affidabilità.

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Honda Jazz

Tecnologia:sul display LCD al centro del cockpitcompaiono diversefunzioni, tra le quali lo "speed alarm" e l'indicatore del consumo medio di carburante. Chi guida può interagirefacilmente col pannel-lo attraverso i coman-di al volante, senzamai distogliere l'atten-zione dalla strada

Info:Honda Radaelli S.r.l.

Via Ghislandi 75 - BergamoTel. 035.355736Largo I° Maggio 5 - TreviglioTel. 0363.48066E-Mail: [email protected]

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Mille persone al Seminario Vescovile per "Inshallah

Musica per il cuore dei bambini", concerto benefico organizzato dal cardiologo Giancarlo Crupi

e i Rotary Club bergamaschi, in collaborazione

con BMW Lario BergautoGerry Scotti con Giancarlo Crupi

Spettacolo&SolidarietàArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra e di Giorgio Chiesa

Il cuore di Bergamo batte forteper i bambini palestinesi

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La speranza è un dolce sorriso nel cuore dei più deboli.E' questa l'essenza dell'evento benefico realizzato incittà Alta, al Seminario Vescovile, lo scorso 11 ottobree intitolato "Inshallah. Musica per il cuore dei bambi-ni". E proprio il cuore, fulcro di vita per ogni uomo, è

stato il punto di partenza per un evento capace di elevare la no-stra città a capitale della beneficenza. Un appuntamento a cuitutta Bergamo ha voluto partecipare, autorità comprese: millepersone, assiepate in teatro, hanno potuto gustarsi dal vivo unbel concerto di musica blues del "Distretto 51", gruppo dalla bra-vura travolgente e fondato qualche anno fa dall'attuale ministrodell'Interno Roberto Maroni. Ma come dicevamo, proprio ilcuore è stato trait d'union della kermesse presentata da GerryScotti con ospiti d'eccezione come il maestro Roberto Prega-dio della Corrida e il ministro palestinese della Sanità FathyAbu Moghli. Tutti riuniti per sostenere Healing Hearts, pro-

get-to per lacreazione di unprogramma di cardiolo-gia e cardiochirurgia pediatricain Palestina. Un'idea nata nel 1999per iniziativa dell'allora ministro della sanitàpalestinese, Riyad Zanoun, con il supporto del-l'associazione non governativa e no-profit "PalestinianChildren Relief Fund" del giornalista statunitense - presente an-che lui alla serata - Steve Sosebee. E proprio l'appuntamentoche ha visto la nostra città protagonista a distanza di undici an-ni dal via dell'operazione umanitaria internazionale - capace dioperare ben 428 bambini, di cui 40 ai Riuniti di Bergamo -, è ser-vito per aggiungere un altro tassello fondamentale al lavorosvolto in questi anni dal cardiologo Giancarlo Crupi degliOspedali Riuniti di Bergamo. L'obiettivo era raccogliere fondiper l'ampliamento del reparto di chirurgia pediatrica del Al-Ma-kassed Hospital di Gerusalemme, dove lo stesso Crupi ha ini-ziato nel 1999 una serie di complessi interventi su bambini chesoffrono di gravi patologie al cuore. "Aiutare chi non può per-mettersi cure mediche costosissime è uno degli obiettivi dellamia vita", ha commentato il cardiologo catanese, Commendato-re dell'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, che dal 1973vive e lavora a Bergamo. "Tutto è nato per caso, con una mail in-viatami da Steve Sosebee a fine 1998. Appena mi ha parlato delprogetto Healing Hearts mi sono lanciato senza pensarci duevolte. E così già nel gennaio '99 siamo andati in Palestina conl'unità operativa di cardiochirurgia pediatrica degli Ospedali Ri-uniti, per una prima valutazione dello stato delle strutture car-diochirurgiche in attività". La prima missione al Makassed Ho-spital è datata giugno 1999 seguita, nel 2000, da due missioniall'ospedale governativo di Ramallah. A partire dal gennaio2002, altri interventi vengono effettuati all'ospedale Shifa diGaza Town con l'obbiettivo di operare quei bambini che, per l'i-solamento politico di Gaza, sareb-be stato difficile trasferire aGerusalemme. Nel gen-naio 2006 la svolta. Lemissioni bergamaschetrovano la sede defini-tiva proprio al Ma-kassed Hospital, do-ve Crupi firma conl'amministrazionedell'ospedale un ac-cordo per la creazionedel nuovo re-

Il ministro Fathy Abu Moghli

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parto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica. "Proprio perquesto - afferma Crupi - abbiamo deciso di realizzare Inshal-lah. Musica per il cuore dei bambini". Un concerto nato gra-zie al coinvolgimento di tutti i nove Rotary club bergamaschie di quello di Varedo e del Seveso. Ma soprattutto grazie alRotary Club Sarnico e Valle Cavallina del Cav. Luigi Salvi,che è riuscito a creare e coordinare una vera e propria "task-force" benefica per rendere l'appuntamento impareggiabile."E' stata davvero una grande emozione - ha commentatosempre Giancarlo Crupi -, poter vedere l'auditorium del Se-minario Vescovile stracolmo di gente. Ringrazio soprattutto ibergamaschi che hanno accolto l'iniziativa con grande uma-nità, ma anche chi mi ha aiutato nel realizzare questo ap-puntamento". Fra questi, il maestro Pregadio: "Entrambi sia-mo siciliani e amici da lungo tempo grazie alle nostre fami-glie. E' stato lui a farmi conoscere Gerry Scotti, che subito siè reso disponibile a presentare il concerto". "Non potevoesimermi - ha aggiunto il presentatore - da un simileappuntamento. Quando, un giorno a pranzo, il maestroPregadio mi ha presentato Crupi e mi ha spiegatoquello che ha fatto in questi anni per i bambini pale-stinesi, ho dato immediatamente la mia disponibilità.Credo che simili progetti debbano essere sviluppati nelmigliore dei modi: poter contribuire in piccolaparte alla raccolta fondi, è stato per meun grande onore".Il vero successo delconcerto benefico, però, è buona par-te merito di chi ha lavorato dietro lequinte. Dal regista Oreste Castagnaallo staff di Giancarlo Crupi, senza di-menticare i giovani del Rotaract di

Bergamo che hanno coordinato il fiume di persone accorsoall'evento. Ma anche chi, con una semplice parola, è riuscitoa dare un tocco di classe e un contributo significativo all'ap-puntamento. E' il caso del dottor Aurelio Mazzoni. "E' sta-to lui - afferma Gualtiero Dapri responsabile marketing diBMW Lario Bergauto e main sponsor della serata - a parlar-ci d'Inshallah e, successivamente, a metterci in contatto conLuigi Salvi. Il dottor Saul Mariani (proprietario di Lario Ber-gauto, ndr) non ci ha pensato due volte a sponsorizzare l'e-vento. Da qui l'idea di associare un grande concerto benefi-co con un'auto come l'ammiraglia Serie 7: esposta per l'oc-casione in anteprima, visto che il lancio sul mercato italianoè previsto per novembre".Come dicevamo, basta poco per re-galare un po' di speranza a chi ne ha bisogno. Un dolce sor-riso nel cuore dei più deboli, i bambini palestinesi che d'orain poi potranno sognare un futuro migliore.

A presentare lo spettacolo Gerry Scotti, con ospiti d'eccezione come

il maestro Pregadio della Corrida e il ministro palestinesedella Sanità Fathy Abu Moghli

Gualtiero Dapri con Giancarlo Crupi

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Cinquant'anni e non dimostrarli. E' questa l'essenza del-la Lupini Targhe di Pognano, che con grande ottimismoosserva l'immediato futuro nel segno dell'innovazione edella tradizione. L'azienda fondata a Torre Boldone nel1958 da Achille ed Emilia Lupini, infatti, a Villa Castel-barco ha festeggiato l'importante compleanno in compa-gnia di dipendenti, fornitori e autorità locali e provincia-

li. Oltre mille invitati, per una serata di gala, si sono co-sì ritrovati lo scorso 10 ottobre per un appuntamentocruciale nella storia industriale bergamasca: spegnerecinquanta candeline strizzando l'occhio all'Oriente. L'oc-casione, infatti, è stata propizia per annunciare un pros-simo accordo con la giapponese Toyota, siglato verbal-mente proprio in questi ultimi giorni.

LLuuppiinnii TTaarrgghhee,, mmiillllee iinnvviittaattiippeerr ii cciinnqquuaanntt''aannnnii ddii ssttoorriiaa

Chi, dove e perchèFoto di Laura Pietra

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Chi, dove e perchèFoto di Laura Pietra

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Tra le eccellenze del mercato dell'antiquariato, presenti aVilla Castelbarco dal 18 al 26 ottobre scorso, spiccava inparticolar modo uno stand che univa arte, cultura, lusso estoria. Quattro definizioni che si fondono in un'unica paro-la: antichità. Gianluca Andreotti - vent'anni fra oggettid'arte e gioielli antichi con G.L.A. Antichità -, è uno dei piùimportanti e rinomati antiquari internazionali. Fra le chic-che gentilmente offerte agli occhi dei visitatori, si sono

fatti notare non solo i gioielli d'epoca, ma anche altri pre-ziosi d'arredo. Si va da meravigliosi quadri fino ad arriva-re a mobili storici, passando per la calda e accogliente at-mosfera emanata dalle luci soffuse delle lampade. Tuttocaratterizzato da stile, eleganza, e dalla passione che dasempre caratterizza le attente proposte offerte dal giovaneimprenditore bergamasco, protagonista anche su BergamoEconomia con una famosa rubrica di designer di gioielli.

AAnnddrreeoottttii,, aa VViillllaa CCaasstteellbbaarrccooiinn mmoossttrraa iill gguussttoo ddeellll''aannttiicchhiittàà

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Non solo uno dei più prestigiosi fashion store italiani, ma an-che connubio d'eleganza e fragranze su misura. La boutiqueUomo Tiziana Fausti, lo scorso 23 ottobre, ha infatti fatto rivi-vere la grande tradizione delle più illustri sartorie maschili,grazie alla collaborazione con il sarto partenopeo Cesare At-tolini, con la famosa maison di parfumerie Dyptique. Nella se-de dedicata all'uomo del famoso negozio in Piazza della Li-

bertà, ha preso domicilio un vero e proprio atelier in shop, do-ve poter farsi confezionare un abito su misura, una giacca oun profumo personalizzato, in nome di un lusso sempre piùpersonale. Una grande novità suggellata con un evento di al-trettanta classe, che ha presentato ad un folto e selezionatopubblico un'idea che Tiziana Fausti ha sposato completamen-te e ha fatto sua, estendendola a tutta Bergamo.

Chi, dove e perchèArticolo di Luca BilottaFoto di Laura Pietra

TTiizziiaannaa FFaauussttii UUoommoo,,aabbiittii ee ffrraaggrraannzzee oorraa ssuu mmiissuurraa

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Un aperitivo in grande stile ha inaugurato l'innovativo "Mindin Italy" lo scorso 24 ottobre. Un delizioso buffet legato ad unclima rilassante e cordiale, hanno fatto da cornice alla polie-drica offerta del neonato concept-store. Allietati e divertitidalla variegata esposizione d'oggetti d'arte e d'arredo, i nu-

merosi ospiti sono rimasti ad osservare le sinuose forme del-le varie creazioni dell'architetto Paolo Fabri, a cui facevanoseguito varie dimostrazioni d'uso delle stesse. A conclusionedella piacevole serata, il taglio della torta griffata "Mind inItaly": il giusto coronamento della brillante atmosfera.

""MMiinndd iinn IIttaallyy"",, iinn vviiaa TTaassssoocchhaammppaaggnnee ppeerr iill ddeessiiggnn

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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Lo scorso 3 ottobre Bonaldi Tech Spa ha avuto l'onore eil piacere di presentare la nuova Porsche Cayenne TurboS in anteprima ai propri clienti, all' Azienda Vitivinicola"Cascina del Bosco" immersa nel verde delle colline diPetosino. Un'iniezione di pura libidine, costituita da 550cavalli, di cui 50 in più rispetto alla versione Turbo. Tan-to è il guadagno che questo SUPER SUV, esposto perl'occasione, ha sotto il cofano. Un evento, dicevamo, del

tutto diverso dai classici ed eleganti incontri di casa Por-sche. Simona Bonaldi e Gianemilio Brusa, infatti, hannovoluto regalare ai presenti qualcosa di particolare, co-spargendo e inebriando l'atmosfera a luci soffuse, conpregiato vino prodotto in loco e gustosi prodotti tipici.L'aperitivo in cantina, incorniciando lo sfizioso buffetcon l'avvolgente location, ha completato la gioia dei pre-senti, già colpiti dalla maestosa vettura di casa Porsche.

CCaayyeennnnee TTuurrbboo SS,,uunn''aanntteepprriimmaa ddoocc iinn CCaasscciinnaa

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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Si è tenuto venerdì 24 ottobre l'evento che tutti i Por-sche addicted, e non solo, stavano aspettando. Unasplendida cornice di pubblico - ospitata dall'avvenieri-stico Bonaldi Tech, show-room Porsche del Gruppo -, hafatto da contorno alla presentazione di due nuovi sogni,divenuti oramai realtà. Le nuove 911, Carrera 4 e Targa4, hanno infatti scoperto le loro grazie. Dalle prese d'a-ria del nuovo frontale - ora più grandi -, ai Fari Bi-Xe-non, passando dagli indicatori di direzione, luci diurnee luci posteriori con tecnologia LED. La loro forza inte-riore, invece, deriva soprattutto dalle tecnologie d'a-vanguardia, rappresentate da due motori completamen-

te nuovi ad iniezione diretta di benzina (DFI), dal nuovocambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung(PDK), dalla trazione integrale intelligente PorscheTraction Managment (PTM) e dal Porsche Communica-tion Managment (PCM) di ultimissima generazione. Unakermesse in grande stile quindi, accompagnata dallapiacevole compagnia di Angelo Baiguini, voce storica diRTL. La sfilata dei nuovi abiti griffati Porsche DesignDriver’s Selection e delle grandi firme di Luisa BelottiBoutique, infine, hanno composto il classico binomiodonne-motori, in un clima caratterizzato dagli inconfon-dibili trend di classe e design della casa tedesca.

DDaa BBoonnaallddii iinn sscceennaallee nnuuoovvee ““44””:: CCoouuppèè,, TTaarrggaa && CCaabbrriioo

Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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Trent'anni d'attività industriale denotano una longevitàfuori dal comune. L'evento d'eccezione - avvenuto lo scor-so 28 ottobre -, di Fort Fibre Ottiche è stato ospitato dal-l'avvolgente cornice offerta dal Bobadilla Feeling Club,nel corso del terzo appuntamento con la rassegna di ca-baret con gli artisti di Zelig e Colorado Cafè. Ed è statoproprio l'artista Dario Cassini a fare gli auguri a MassimoSestini e la figlia Laura, titolari dell'azienda che illumina

le più grandi navi da crociera e i musei più prestigiosi delmondo. La loro qualità li ha portati all'espansione fuoridall'Italia, arrivando in diversi settori del mercato estero.Le loro radici rimango comunque nella Bergamasca: traun drink raffinato e la spensierata atmosfera proposta,emerge tutta la tradizione di questo gruppo leader delmercato che ha voluto festeggiare con i propri dipenden-ti un compleanno davvero da favola.

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Chi, dove e perchèFoto di Laura Pietra

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La splendida cornice dell' hotel-ristorante Maresana Resort haavuto l'onore di ospitare la presentazione del 20° Trofeo Cittàdi Bergamo, tenutasi il 30 settembre scorso. Un appuntamentodedicato al mondo dello sport, in particolare a chi - nel corso diquesti anni - si è distinto come figura imprenditoriale a Berga-mo e provincia. Il tradizionale e rinomato memorial Franco De-retti, infatti, ha riunito e premiato varie figure del mondo del-l'industria e della politica che si sono distinte, dal 1990 ad og-

gi, per la particolare e fruttuosa vicinanza al calcio, al basket,alla pallavolo e allo sport in generale. Da menzionare in questosenso i meriti di Miro Radici, di Baldassare Agnelli, Marino Laz-zarini e Giambattista Begnini, oltre a Valerio Bettoni - presi-dente della Provincia di Bergamo -, fra premiati nel corso diquesti anni. Sponsor della serata il gruppo Bonaldi Motori, cuil'ambito trofeo ha dedicato una simbolica medaglia d'oro al suomassimo esponente: il Comm. Lorenzo Bonaldi.

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Chi, dove e perchèFoto di Franco Pasinetti

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Il nuovo anno sociale dalle sfumature leonistiche e lio-nistiche si è aperto all'insegna della sensibilità e anchedella cultura. Martedì 30 settembre scorso, al ristoran-te "Dada" di Albano Sant'Alessandro, si è svolta la ce-na d'apertura del nuovo anno sociale del Leo Club Ber-gamo Host, alla presenza della presidentessa ChiaraFenili, del Leo Advisor Paolo Ravelli e di altri graditiospiti. Durante lo svolgimento della serata è stato pre-sentato, oltre che il nuovo direttivo, anche il servicescelto dal club per l'anno 2008/2009. Si tratta dell'as-sociazione DuturClaun Vip Bergamo Onlus, che da setteanni opera negli ospedali bergamaschi esercitando laClaunterapia. Si tratta di un gruppo di volontari che, neipanni di clown, hanno come obiettivo quello di portareun po' di serenità a tutti coloro che vivono malattie gra-

vi, in particolare bambini. Il Leo Club Bergamo Host sioccuperà quest'anno di raccogliere fondi per nuovo ma-teriale e per la formazione e l'addestramento di nuoviclown, considerando che il numero di volontari aumen-ta di anno in anno. Di tutt'altro carattere è stato l'in-termeeting che si è svolto il 1 ottobre scorso all'HotelExcelsior San Marco alla presenza dei Lions Club citta-dini, oltre che del Lions Club Valseriana e del Leo ClubBergamo Host, e che ha avuto un relatore d'eccezione:il giornalista Antonio Caprarica. Il direttore di RadioU-no ha presentato al pubblico il suo nuovo libro "Gli ita-liani la sanno lunga… o no!?", e ha affrontato la tema-tica dell'identità nazionale insieme anche alla psicolo-ga Sarah Viola, che ha rivolto al relatore interessanti espinose domande sull'argomento.

Chi, dove e perchèArticolo di Alessandra StocchiFoto di Laura Pietra

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Iperauto si è presentata a Bergamo e ai bergamaschinel miglior modo possibile. Come? Con un appunta-mento d'esordio divertente e originale il 16 ottobrescorso, unendo alla splendida cornice offerta da Piaz-za della Libertà e dal Bobino, concrete dimostrazionidei nuovi dispositivi sviluppati e implementati sull'ul-

tima nata in casa Volvo: la XC60. Un compact Suv chedimostra essere animato dalla passione per la sicu-rezza, grazie al nuovo sistema "City Safety". Sviluppa-to per evitare collisioni nel traffico cittadino, permet-te di frenare automaticamente l'auto appena il radarintegrato avvisa un ostacolo.

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Chi, dove e perchèFoto di Giorgio Chiesa

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Un party di classe all'interno di muri storici risa-lenti al 1400, è stata questa l'avvolgente atmosfe-ra che ha offerto l' Hotel San Rocco all'inaugura-zione del 4 e 5 ottobre scorso. Un avvio in grandestile, che lascia intendere i variegati servizi che lastruttura saprà regalare ai suoi clienti. Presenti -oltre ai numerosi invitati - tutti i semi della stagio-

ne che verrà: ambiente rilassante dolcemente ani-mato da musica jazz, grazie al Guido BombardieriJazz Trio, un delizioso buffet e naturalmente la ric-ca offerta vinicola, comprendente gli immancabiliMoscato di Scanzo e Moscato passito, valorizzatilungo il corso degli anni dal territorio stesso delComune di Scanzorosciate.

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Chi, dove e perchèFoto Giorgio Chiesae Laura Pietra

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Quattro tra le più importanti concessionarie d'auto diBergamo si sono ritrovate il 2 ottobre scorso perinaugurare il "Parco dei Bambini", uno spazio verde aMozzo dedicato espressamente ai più giovani e co-stituito da un'oasi di 2.100 metri quadrati facilmenteraggiungibile da una pista ciclabile. Un'idea volutafortemente da Gianfranco Testa (Gruppo BrescianiAuto), Adam Lodovici (Lodauto Mercedes), Marco

Fassi (Opel Az Veicoli) e Giorgio Arrigoni (ToyotaSarco). Un luogo nuovo, in cui i bambini potranno fi-nalmente avere contatto diretto con la natura, impa-rando ad amarla e rispettarla. Un progetto - primostep del più ampio e ambizioso "Parti col Verde" - dalcuore pulito e con un unico scopo: dare più ossigenoa Bergamo e ai bergamaschi, realizzando una zonaverde all'interno del Parco dei Colli.

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Chi, dove e perchè

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Il tempo, nostro miglior amico e peggior nemico. Seproprio deve passare, voglio che lo faccia con classe.Questo è quello che suggerisce la nuova collezione diorologi Gagà, presentata il 7 ottobre scorso al Bobadil-la nel corso della ricorrenza "cult" per la movida berga-masca del martedì sera: la Festa del Segno. Una marca- dicevamo - nata da Ruben Tomella, che ha avuto l'ideadi creare la linea "Carica Manuale" quando ha modifi-

cato una cipolla da tasca dell' 800 per poterla mettereal polso. Una nuova linea di orologi che Marco Cornali,deus ex machina della gioielleria Cornali di Dalmine,lancerà anche a Bergamo dopo i successi ottenuti aPorto Cervo nel suo show-room. A proposito, la serataal Bobadilla si è conclusa con alcuni preziosi ciondoli inlinea con il tema astrologico della serata offerti sempreda Cornali Gioielleria.

Chi, dove e perchèArticolo di Giorgio ChiesaFoto di Andrea Taffi

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