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MARZO 2011 - anno 5 - numero Economia, attualità, costume e stile SENOLOGIA AI RIUNITI: UN MODELLO NAZIONALE Il modus operandi del primario Privato Fenaroli fa scuola In discussione alla Camera una proposta per adottarlo in tutta Italia PRESIDENZA SACBO: SI SCALDANO I MOTORI Zanetti, D’Aloia e Ravasio per la prima poltrona nella società di gestione di Orio al Serio, ma è possibile che rimanga Mario Ratti Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 40 Radiatori 2000, con Ridea la nuova collezione sbarca a Francoforte Il Gruppo industriale guidato da Olivo Foglieni, tra i leader a livello mondiale nella produzione di radiatori di alluminio, proporrà alla fiera tedesca ISH una linea dal design rivoluzionario SAN PELLEGRINO: NO AGLI STRAORDINARI Esclusiva: dopo aver bocciato il lavoro festivo, l’azienda “arruola” volontari Ma in un documento del 2008 i sindacati accettavano la flessibilità

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MARZO 2011 - anno 5 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

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Il modus operandi del primario Privato Fenaroli fa scuolaIn discussione alla Camera una proposta per adottarlo in tutta Italia

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Zanetti, D’Aloia e Ravasio per la prima poltrona nella società di gestione di Orio al Serio, ma è possibile che rimanga Mario Ratti

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Radiatori 2000, con Rideala nuova collezione

sbarca a Francoforte

Il Gruppo industriale guidato da Olivo Foglieni,

tra i leader a livello mondiale nella produzione di radiatori

di alluminio, proporrà alla fiera tedesca ISH una linea

dal design rivoluzionario

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Esclusiva: dopo aver bocciato il lavoro festivo, l’azienda “arruola” volontariMa in un documento del 2008 i sindacati accettavano la flessibilità

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L’editorialeMarzo 2011

Cina, da grande nemico ad alleato della rinascitaIn terra rossa il futuro per le eccellenze bergamasche

DI LUCA T. BILOTTA

I l mostro non fa più paura. O meglio, inizierà a non spaventare comequalche anno fa. Stiamo parlando della Cina, vicina ad un passo dav-vero importante non solo per la propria economia interna, ma anche

per i paesi internazionali come l'Italia. Se fino a pochi giorni fa il MostroRosso era sinonimo di leadership nella concorrenza sleale a basso costoe al top nella ricerca nel campo della contraffazione dei marchi inter-nazionali, oggi potrebbe essere un grandissimo alleato nel rilancio

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dell'economia globale. All'inizio di questo mese, infat-ti, il Congresso nazionale del Partito Comunista cine-se approverà il suo dodicesimo piano quinquennaleeconomico. Fin qui nulla di nuovo, se non la volontà divirare totalmente verso quello che è sempre stato ilmust europeo e statunitense: il consumismo sfrenato.Una scelta che passerà alla storia come una delle piùcoraggiose iniziative della Cina. La volontà di osserva-re il mondo consumistico con l'occhio comunista èstato totalmente abbandonato verso una progressivaoccidentalizzazione. Prima in campo industriale, oranel settore dei consumi. Fondamentalmente cambieràla natura del modello economico, che si sposterà dallastruttura basata sulle esportazioni e gli investimentidegli ultimi 30 anni, verso un modello di crescitadeterminato sempre più dai consumatori cinesi. Macambierà anche l'approccio di chi vedeva nella Cinauna fonte di preoccupazione. Ora potrebbe trasformar-si in un gigantesco bacino di mercato.

U na bella notizia, quindi, per i principali partnercommerciali. Non solo quelli dell'Asia orienta-le, ma soprattutto per le economie con una cre-

scita rallentata come quella europea e statunitense. E'evidente che il dodicesimo piano quinquennale daràinizio alla più importante fase di consumo della storiamoderna. L'attuale contesto mondiale post-crisi nonpotrebbe chiedere di meglio. Soprattutto per l'Italia dasempre all'avanguardia in campo industriale e nel set-tore della moda e del lusso in generale. In un periodoin cui gli ordinativi del terziario stanno piano pianocrescendo come dimostrano i dati Istat pubblicatiqualche settimana fa (+18% nel 2010, rispetto al crol-lo del 2009), possiamo solo lontanamente immaginarequale scenario potrebbe prospettarsi all'orizzonte delnostro paese.

S tephen S. Roach, membro della facoltà di economiadell'Università di Yale - nonché Presidente non esecu-tivo della Morgan Stanley Asia ed autore di vari

libri dedicati al mondo economico e finaziario cinese -sostiene che l'enfasi sul consumatore cinese divente-rà, molto probabilmente, l'aspetto che caratterizzeràquesto piano e sarà sufficiente ad incentivare il con-

sumo privato portando il PIL cinese dal suo minimo,ovvero il 36%, al 42-45% entro il 2015. In che modo?Tra le riforme che verranno implementate, ci sonopolitiche di tassazione mirate ad incentivare il potered'acquisto degli agricoltori, ma anche misure perampliare i possedimenti delle terre rurali e programmitecnologici in grado di aumentare la produttività agri-cola. L'incentivazione dell'impiego attraverso il setto-re dei servizi e, appunto, l'aumento degli stipendiattraverso il sostegno agli agricoltori porterà ad unrialzo del reddito individuale dei cinesi, al momentopari al 42% del PIL ovvero alla metà di quello degliUSA. Tuttavia ci vorrà molto di più di una crescita deiredditi della forza lavoro per incentivare il consumo inCina. Ma è sicuramente l'inizio di un meccanismo chepotrebbe davvero sconvolgere l'economia occidentalecome fece il crack del sistema borsistico nel 2007, inquesto caso ovviamente in chiave positiva. A questopunto appare evidente che, anche per l'economia diBergamo, sia fondamentale iniziare a strutturare unarete di contatti aldilà della Grande Muraglia. Ben ven-gano iniziative come gli uffici di rappresentanza delleistituzioni bergamasche in terra rossa, oppure l'accor-do di scambio e collaborazione scientifica tral'Università degli Studi di Bergamo e l'Università diLingue straniere di Dàlián, nella Repubblica PopolareCinese. Tutte ottime idee, per carità, ma non bastano.Chi inizierà a varcare la soglia dei confini cinesi,ovviamente adesso che la Cina sta virando il propriomodello economico, potrebbe scoprire l'America comefece Cristoforo Colombo nel 1492. Proprio per questomotivo è necessario che le istituzioni inizino ad aiuta-re le associazioni di categoria a muoversi in questosenso, nei confronti in primis di quelle realtà come lepiccole e medie imprese che non hanno le capacità ele forze economiche per compiere lo sbarco in terrarossa. Le nostre eccellenze, infatti, potrebbero stuzzi-care notevolmente il mondo dei nuovi consumatoricinesi. E non solo essere copiati come è accadutofinora. Il treno, in questi casi, passa solo una volta einizierà il proprio viaggio ai primi di marzo 2011. Nonrestiamo a guardare, sarebbe davvero un peccato. Sirischia di perdere un bacino d'utenza di circa un tri-lione di persone. Scusate se è poco.

IL CAPOREDATTORE

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Il personaggio del meseMARCO STUCCHIPassaggio di consegne ai vertici di Imprese & Territorio, il comitato unitario della piccola media impresa che riunisce dieci associazioniimprenditoriali (Associazione Artigiani, Ascom, Apindustria, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confesercenti, CNA, FAI e LIA) in rappresen-tanza di oltre 80.000 imprese del territorio e 310.000 addetti. Dopo il semestre di Giancarlo Colombi, leader provinciale della Coldiretti,la presidenza di turno passa a Marco Stucchi, numero uno della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) e imprenditore del settore.

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Sommario

A pagina 80

Marzo 2011

80 CopertinaRadiatori 2000, con Ridea la nuova collezione sbarca a Francoforte

20 "150esimo unità d'Italia"Festa tricoloreper Napolitano

26 "Festività"L'unità d'Italia?A carico delle aziende

32 La congiunturaVigorosa ripresama il lavoro non c'è

36 Il convegnoBombassei: "Pmi lasciatesole dalle banche"

ECONOMIA& BUSINESS

Bergamo EconomiaRivista mensile di economia, attualità, costume e stile

(Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007)

Società editrice: Speb S.r.l.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE:

Direttore responsabile: Paolo Agnelli

Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Caporedattore: Luca T. BilottaMail: [email protected]

Redattore: Livio CasanovaMail: [email protected]

Fotoreporter: Giorgio ChiesaMail: [email protected]

Collaboratori: Carlo Di Gregorio e Rossella Martinelli

Consulenti: Marco Amorese, Laura Adele Feltri, Claudio Rossi, Barbara e Cristina Putortì

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PUBBLICITA’:

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Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

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Stampatore: Quadrifolio S.p.a.24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17

Tel. 035 330100

Abbonamenti: 035 678838Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

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94 Trazione integraleLa nuova BMW X3 guida le meraviglie dell'xDrive

98 Alta cucinaBergamo capitaledel gusto

102 Provata per voiMINI Cooper Cabrio 2001, il cuore batte forte col diesel

106 Due ruoteKTM Duke 690 R,un gioiello "vitaminizzato"

110 Chi, dove e perchéFoto e curiosità

A pagina 90

RUBRICHE & EVENTI

A pagina 129

www.bergamoeconomia.it

AZIENDE

44 L’intervistaBanda larga: Wind copreil 90% della Bergamasca

50 “I furbetti”A Bergamo evasione su 2.6 miliardiIl 50% in più del 2009

64 Turismo & BusinessProvincia di Bergamo e gruppo Sanpellegrinoinsieme per il territorio

68 Parola all’associazioneAscom lanciala Confcommercio Card

86 ModaMarchionne e Signorinivestono “Capobianco”

90 Top businessDa Caravaggio all'Europa,un torrone da re

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Notizie in breve

Nolan, casa bergamasca e leadereuropea nella produzione di caschiper motociclisti, ha annunciato il

proprio ingresso nel mercato brasi-liano. A questo scopo, l'azienda di

Brembate di Sopra ha siglato unaccordo di joint venture con il grup-po Ebf Vaz di Jundiaí (Sp), dal1963 attivo nello stesso settore.Anche in Brasile, testimonialNolan saranno i campioni dellaMotoGP Jorge Lorenzo eCasey Stoner, e i due pilotiche corrono nel mondialeSuperbike, Carlos Checa eMarco Melandri. Il presidentedel gruppo industriale bergama-sco, Alberto Vergani, ha cosìvoluto commentare l'iniziativa: "Inun momento storico per l'econo-mia globalizzata, abbiamo trovatouna valida alternativa alla "Cina-mania" grazie al gruppo Vaz della

famiglia Zezze, imprenditori ita-liani molto affermati in Brasile. Ilnostro obiettivo è servire il mer-cato sudamericano con una pro-duzione locale di qualità, svilup-pando una gamma progettata inItalia e prodotta in Brasile.L'italianità dei due partner èstata la molla che ha generatofeeling sin dall'inizio. Il sogno èdiventare la marca numero unoin Brasile, così come lo è Fiat nel-l'auto". Oltre che del marchioNolan, la società è titolare deibrand Nca, X-lite e Grex. Fondatanel 1973, ha chiuso lo scorsoesercizio con una produzione dimezzo milione di caschi. In unprimo tempo, i caschi distribuiti eassemblati in Brasile arriverannoin parti staccate dall'Italia. Due imodelli previsti per la fase di lan-cio, vale a dire l'integrale "N62"e il modulare apribile "N90".Successivamente, sarà avviatain terra verdeoro la produzione diuna collezione completa, condesign italiano ma studiata per imercati brasiliano e sudamerica-no. Ebf Vaz ha fabbricato nel2010 circa 340mila caschi. Lasua produzione di componentiinclude corone, catene, pignoni,pedali e leve del cambio permoto, ganasce e pastiglie freniper auto e moto. Il gruppo pau-lista partecipa a numerosecompetizioni motoristiche (Mx,MotoGP, enduro, rally) a livellonazionale e internazionale.

"Joint venture" "Pay-out"

I caschi Nolanin testa ai brasiliani

La Tenaris rivaluta asset a 18 mld e creariserva esentasse

Maxi riassetto in Lussemburgo perTenaris Sa, che rivaluta da 6.2 a18.2 miliardi di dollari gli assetdella capogruppo. L'operazione,secondo quanto risulta a Radiocor,genererà una "plusvalenza" patri-moniale miliardaria che confluirà,insieme a utili non distribuiti (4.5miliardi a fine 2009) in un corposopacchetto di riserve. Quest'ultimo,la cui entità esatta verrà probabil-mente comunicata con la chiusuradel bilancio 2010, consentirà allasocietà della famiglia Rocca dicontinuare a distribuire dividendiesentasse per i prossimi anni nonostante la fine del regimefiscale agevolato del Granducato.Fino allo scorso 31 dicembre, infat-ti, Tenaris Sa godeva dello statusdi Holding 1929 lussembugheseche non contemplava né impostesui redditi, né imposte patrimonia-li, né ritenute sui dividendi distri-buiti. Dal primo gennaio 2011 lasocietà della famiglia Rocca e'invece soggetta alla tassazionelussemburghese sia sui redditi siasui dividendi (con aliquota del 15%),ma non lo saranno gli utili e le riser-ve maturati prima di tale data e fattiemergere con l'attuale riassetto.

35 euro E' il valore ufficiale, al mq, dei terreni agricoli bergamaschi interessati dagliespropri per la Brebemi. L'amministrazione provinciale orobica è riuscita aspuntare dieci euro di differenza rispetto a 25 euro al mq pagati ai Bresciani

Casey Stoner Repsol Honda RC212V

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L a tutela del subfornitore ha subito un duro con-traccolpo a seguito di alcune recenti pronuncedi merito in materia di abuso di dipendenza

economica nell'ambito della subfornitura. I casi riguardavano due subfornitori che si erano vistidrasticamente ridurre gli ordinativi di lavorazioni perconto di una grossa produttrice e che avevano chie-sto tutela, in via cautelare, contro la committente. I committenti, dal canto loro, avevano ammesso unmutamento significativo dei volumi di acquisto, masottolineavano che la riduzione delle relazioni com-merciali era dipesa unicamente dalla crisi economi-co-finanziaria in atto e che, pertanto, detta riduzionenon poteva ritenersi arbitraria. Secondo quanto disposto dall'art. 9 l. 192/98 (intito-lato "abuso di dipendenza economica") si consideradipendenza economica la situazione in cui un'impre-sa sia in grado di determinare, nei rapporti commer-ciali con un'altra impresa, un eccessivo squilibrio didiritti e obblighi. La dipendenza economica, secondola norma, deve essere valutata tenendo conto siadella situazione di fatto sia delle prospettive di mer-cato e, pertanto, della reale possibilità per la parteche abbia subito l'abuso di reperire sul mercato alter-native soddisfacenti: ad esempio, può ritenerrsi sus-sistente una ipotesi di dipendenza economica ovel'impresa dipendente abbia fatto consistenti investi-menti specifici per il proprio committente. In presenza di una situazione di dipendenza econo-mica, sorge l'obbligo per il committente di non abu-

sare della posizione di supremazia che ne deriva. Inpratica, l'abuso si può concretizzare nel rifiuto di ven-dere o nel rifiuto di comprare, nell'imposizione di con-dizioni contrattuali ingiustificatamente gravose o dis-criminatorie opppure nell'interruzione arbitraria dellerelazioni commerciali in atto.

L'applicazione della norma prevede quindi che visia da un lato una situazione di dipendenza eco-nomica e, dall'altro, che la parte in posizione divantaggio sfrutti questa sua posizione in modoabusivo. E' però da escludersi che un rapportoesclusivo o quasi esclusivo costituisca, da solo, unelemento sufficiente per ravvisare una ipotesi didipendenza economica, dovendosi anche consi-derare la possibilità di sostituire il proprio com-mittente con un altro soggetto. Pertanto, sarà più difficile ravvedere un'ipotesi didipendenza economica laddove non vi sia un rappor-

to contrattuale di durata, ma solo una relazione com-merciale continuativa consistente in una serie di con-tratti che si susseguono nel tempo. In questo caso,l'impresa è libera di cercare altri clienti e, per dimo-strare la propria dipendenza, dovrà provare che l'al-ternativa, di fatto, non esiste. Questo orientamentorigoroso vuole tutelare il committente al fine di nonporre limiti eccessivi alla libertà di iniziativa dell'im-presa dominante. E' anche vero che il testo normativo pare dare spazioad ipotesi variegate di abuso che, come detto, puòsussistere anche quando una parte, pur non vincola-ta contrattualmente, interrompa arbitrariamente lerelazioni commerciali in atto. La prova dell'arbitrarie-tà, tuttavia, deve essere particolarmente rigorosa. Infatti, la più recente giurisprudenza di merito (e, daultimo, i Tribunali di Bassano e Catania) ha esclusoche la disciplina faccia nascere una sorta di "doveredi fedeltà" o di "obbligo di mantenere certi volumi diacquisto" da parte del committente. Anzi, essa haevidenziato che il committente è libero di non rispet-tare alcuna proporzione tra il calo delle vendite ai pro-pri committenti (e quindi del proprio fatturato) e il calodelle commesse alle imprese di cui si avvale, essen-do tale valutazione una scelta imprenditoriale giuri-dicamente insindacabile. L'impostazione, d'altra parte, appare corretta, dalmomento che il piccolo fornitore può minimizzare ilproprio rischio a basso costo diversificando il proprioportafoglio clienti.

Strada in salita per i piccoli fornitoriLa tutela del subfornitore ha subito un duro contraccolpo:

ravvedere un'ipotesi di dipendenza economica laddove non vi sia un rapporto contrattuale di durata, ma solo una relazione commerciale,

è sempre più difficile

LEGGERE LA LEGGE - Rubrica a cura dell’avvocato Marco Amorese

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I l d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, che racchiude eriordina gran parte della legislazione italianain materia ambientale, sin dalla sua entrata in

vigore è stato oggetto di numerose e significati-ve modifiche che hanno variato profondamentela normativa di settore.L’ultimo “correttivo”, pubblicato sulla GazzettaUfficiale del 10 dicembre 2010, è il d.lgs. 3 dicem-bre 2010, n. 205 che, in attuazione della direttiva2008/98/Ce sui rifiuti, ha interessato la Parte IV delTesto Unico Ambientale, lasciando, invece, sostan-zialmente invariata la parte relativa alle bonificheed inserendo la disciplina del SISTRI istituito con ilD.M. 17 dicembre 2009.Ecco alcune delle principali novità introdotte.Nella parte dedicata ai “Criteri di priorità nellagestione dei rifiuti” (art. 179 TUA), viene inserita lac.d. “gerarchia dei rifiuti” che individua una gra-duatoria delle migliori opzioni di gestione del rifiuto:a) prevenzione, b) preparazione per il riutilizzo, c) rici-claggio, d) recupero di altro tipo, e) smaltimento.Il predetto ordine è inteso in modo tassativo.Solo in via eccezionale, e solo relativamente a sin-goli flussi di rifiuti, è possibile discostarsi dal sopracitato ordine e comunque sempre nel rispetto delprincipio di precauzione e sostenibilità.Con l’introduzione dell’art. 178 bis, il legislatore dàuna definizione del soggetto responsabile del pro-dotto identificandolo come “qualsiasi persona fisicao giuridica che professionalmente sviluppi, fabbri-

chi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti, nell’or-ganizzazione del sistema di gestione dei rifiuti, e nel-l’accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti cherestano dopo il loro utilizzo”.Rinviando a successivi decreti ministeriali che nespecifichino i criteri e le modalità, si è cercato, inol-

tre, di introdurre ed individuare una disciplina dellaresponsabilità del produttore secondo cui quest’ulti-mo, essendo responsabile di tutte le varie fasi digestione del prodotto, deve esserlo anche del rifiutoche ne deriva.L’art. 181 TUA, a differenza della versione previgen-te, che si limitava a richiedere alle pubbliche ammi-nistrazioni di favorire il riciclaggio dei rifiuti, ponedegli obiettivi minimi che devono essere raggiuntientro determinati limiti di tempo.In particolare, la norma prevede una raccolta diffe-renziata dei rifiuti urbani pari ad almeno il trentacin-

que per cento, entro il 31 dicembre 2006, ad alme-no il quarantacinque per cento, entro il 31 dicembre2008 ed almeno il sessantacinque per cento, entroil 31 dicembre 2012.Il nuovo art. 183 fornisce una serie di definizionimodificate in conformità alla direttiva europea.La più rilevante riguarda il concetto di rifiuto intesocome “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il deten-tore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l'obbligo didisfarsi”, con l’omissione di ogni rinvio alle catego-rie di rifiuti indicate negli allegati al TUA.Viene aggiornata la nozione di “sottoprodotto” (giàmodificata a suo tempo dal d.lgs. n. 4/2008) chemira a stabilire regole più semplici per il riuso, eviene aggiunto, inoltre, l’articolo 184-ter che sanci-sce la “Cessazione della qualifica di rifiuto”.Il quarto decreto correttivo introduce importantinovità anche in tema di terre e rocce da scavo lad-dove prevede che tale materiale, in assenza dicontaminazioni, possa essere considerato comesottoprodotto.In definitiva, l’intento del d.lgs. n. 205 del 2010è quello di ridurre la presenza dei rifiuti, attra-verso tutta una serie di meccanismi che vannodalla prevenzione tramite il riutilizzo e l’allun-gamento del ciclo di vita dei prodotti, alla pro-mozione di tecnologie atte a produrre beni chein futuro non diverranno rifiuti o il cui utilizzonel tempo sia sempre più prolungato, fino alla“compressione” della nozione di rifiuto.

Rifiuti: entra in vigore il quarto correttivo

al testo unico ambientaleDopo due anni dall’emanazione della direttiva 2008/98/Ce l’Italia recepisce la normativa europea in materia di rifiuti

LEGGE AL VERDE - Rubrica a cura dell’avvocato Cristina Putortì

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I nnanzitutto per interpretare il ruolo dell'imprendi-tore si deve essere dotati di perseveranza, impe-gno, affidabilità, decisionismo e capacità di gestio-

ne dei rischi. In questa veste, il lavoro dovrà bilanciarsiadeguatamente tra impegno familiare e impegnolavorativo senza mai perdere di vista la focalizzazionesul business e sui relativi risultati economici.

Avviare una nuova iniziativa imprenditoriale permet-te, a chiunque si appresti a farlo, di disegnare il pro-prio stile di "vita di successo". Warren Bennis ePatricia Ward Biederman, autori del libro OrganizingGenius (Perseus Books, 1997) hanno elaborato leseguenti quattro domande test destinate ad aumen-tare la consapevolezza di chiunque voglia cimentarsinel diventare imprenditore affermato:1.Hai chiara la differenza tra quanto devi fare e quan-to sei in grado di fare?2.Riconosci cosa ti da più soddisfazione?3. Conosci bene la differenza tra i tuoi valori e le tuepriorità e quelli che dovranno contraddistinguere latua organizzazione aziendale?4.Hai in qualche modo quantificato il "gap" tra quan-to vuoi e quanto sei capace di fare e, soprattutto, seiin grado di ridurlo?

Bennis conclude che la via migliore per raggiungereil successo è quella di identificare sempre e priorita-riamente il proprio talento eccellente e, solo succes-sivamente, trovare la giusta arena competitiva nellaquale utilizzarlo al meglio.Il successo è una meta molto personale e soggetti-va, mentre il volume delle vendite ed il ritorno eco-nomico sulle stesse, è qualcosa di definito e benmisurabile. E' per questo che può valere la pena perqualsiasi neo-imprenditore confrontarsi con quelliche rappresentano alcuni dei principali fattori chelo inibiscono o, per contro, lo favoriscono.Partendo dai primi, ad esempio, essi possono cosìessere elencati: a) debole personalità: la man-canza di un'adeguata forza psicologica o emotivaper chi è alla guida di una impresa rappresenta unapossibilità di insuccesso pari almeno al 50% deicasi; b) sindrome del solitario: gli introversihanno spesso una vita difficile e il non poter con-frontare la soluzione dei loro problemi con colleghi oprofessionisti può rappresentare per essi la perditadi una prospettiva efficiente ed efficace nella con-duzione della loro attività; c) idea imprenditoria-le incerta: una personalità perdente di solito nonconosce o, meglio, non attiva quelle risorse che ser-vono per rendere vincente il suo progetto; d) man-canza di conoscenze finanziarie: gli imprendi-tori che non fanno attenzione ad almeno una mini-ma conoscenza di principi finanziari e che non sonoin grado di tenere sotto controllo i fattori deter-minanti del cash flow aziendale, subiscono ilmaggior rischio di insuccesso della loro inizia-tiva imprenditoriale; e) insufficiente strate-gia di marketing: in questo caso, purtroppo,le statistiche ci dicono che più di un terzo dellegiovani imprese scompaiono dal mercato in unbreve periodo proprio a causa del punto e; f) assumere o circondarsi di personalenon adatto: anche questo aspetto rappre-

senta una delle chiavi di volta per il succes-so o l'insuccesso di un'impresa; g) sottosti-mare la concorrenza e la competizione:una buona idea non è certo garanzia di unasicura vendita della stessa anche per il fattoche di fronte ad una novità la concorrenzasolitamente non aspetta e quindi la suaoffensiva può minimizzare, se non addiritturaannullare il vantaggio del nostro prodotto.Tra i fattori invece che possono agevolare il rag-giungimento della piena affermazione di un'i-niziativa imprenditoriale si riassumono i seguenti: a) volontà di avere successo: l'impresario chevuole riuscire non bada a spese e non si risparmia,arrivando a lavorare 50 o 60 ore a settimana com-prese le feste e, coinvolgendo anche la propria fami-glia; b) autostima: soltanto chi crede nelle proprieidee potrà vederle affermate nel mercato facendocicredere anche i potenziali consumatori; c) busi-ness plan: questo strumento, troppe volte purtrop-po scambiato per un mero esercizio matematico,rappresenta invece una vera chiave di volta per valu-tare e costruire un'efficiente ed efficace azienda.Con esso, infatti, se predisposto con attenzione econ stime oggettivamente sostenibili, si rende pos-sibile per l'utilizzatore, la costruzione di adeguati ecoerenti piani di azione, permettendo altresì di rico-noscere in anticipo i punti di debolezza della propriaidea; d) coinvolgimento del management: laforza di qualsiasi giovane imprenditore cresce espo-nenzialmente se quest'ultimo può anche far contodell'assistenza e del conforto di persone capaci ecompetenti. Il coinvolgimento, ad esempio e, spe-cialmente nelle prime fasi di vita di una nuova azien-da, di un altro industriale con maggiore esperienza,faciliterà sicuramente la via dello sviluppo dell'im-presa, aprendo anche le porte del nostro neofita"uomo d'azienda" ad altre attività già avviate e con-solidate nel mercato.

L'Imprenditore e l'Impresa:chi e come

PILLOLE DI FINANZA - Rubrica a cura del Dott. claudio Rossi

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E' ormai opinione condivisa da molti chené la singola banca, né il sistema ban-cario più in generale, abbiano saputo

svolgere un ruolo di sostegno per i propri "pic-coli clienti" nel periodo di maggiore difficoltà.Indubbiamente si tratta di una caratteristi-ca che maggiormente si correla al giudizio

positivo che si può avere delle banche. Ed èaltrettanto diffusa l'idea che esse abbianoinvece riposto maggior attenzione nei con-fronti delle grandi imprese. Di questo è evi-dentemente consapevole il Governatore,che le richiama ad essere più vicine al tes-suto produttivo e a sostenere le aziende

sulla base di analisi ben più approfondite diquelle che esse normalmente svolgono insede di valutazione del merito creditizio. Tali analisi, il più delle volte, sono basate suautomatismi di calcolo dei rating che tengo-no conto esclusivamente di dati oggettivi elasciano poco spazio ad interpretazioni sog-gettive che possono derivare da un'effettivaconoscenza delle diverse realtà aziendali.Le grandi Banche si devono giudicare ancheda come organizzano l'attività sul territorio:mantenere, valorizzare il rapporto con l'eco-nomia locale significa utilizzare nella valuta-zione del cliente conoscenze accumulate nelcorso degli anni, ben più accurate di quelledesumibili da modelli quantitativi; significasaper discernere l'impresa meritevole anchequando i dati non sono a suo favore; signifi-ca saper fare il banchiere. La risposta dellegrandi banche alle esigenze locali, coerentecon la sana e prudente gestione, deve conci-liarsi con strategie e visioni globali.Certo, le problematiche finanziarie delleimprese non sono quasi mai semplici; l'im-prenditore deve individuare le soluzioni piùidonee per migliorare l'equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, deve gestire atti-vamente il rapporto con le banche, impron-tandolo alla trasparenza delle comunicazioni inun'ottica di partnership e non di conflittualità.

Bisogna limitare la possibilità che si venga acreare quella situazione di asimmetria infor-mativa che spesso è una connotazione deirapporti di credito e che deriva evidentemen-te da un approccio al cliente di tipo passivo.Accade spesso, infatti, che la banca vada avisitare l'azienda solo quando deve acquisirnela relazione o, successivamente, per colloca-re nuovi prodotti o chiedere maggiori flussi dilavoro o relazioni indotte, pochissime volteper approfondirne la conoscenza e quasimai in sede di revisione delle linee di credito.A volte il risultato della revisione è unrating peggiorativo, che può portare allarevoca "in tronco" degli affidamenti: idanni che un'impresa rischia in similisituazioni si possono chiaramente immagi-nare solo da un punto di vista diverso daquello della banca, il cui obiettivo primariodiventa invece quello di rientrare al piùpresto dai rischi assunti in passato!E' per questo che è fondamentale comu-nicare al sistema bancario le esigenze, iprogetti, gli obiettivi imprenditoriali, conl'obiettivo di contribuire a ridurre la per-cezione di rischiosità che può derivaredalla scarsa conoscenza e, soprattutto,per evitare sorprese conseguenti all'attri-buzione di rating non del tutto risponden-ti. Se Maometto non va alla montagna…

La mia banca è differente?“Ma anche no”

Sempre più difficile il rapporto tra cliente e banca: la tutela e i rapporti interpersonali sono spesso al minimo sindacale

CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì

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Festa tricoloreper Napolitano

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Tocca alle giovani generazioni, quelle più penalizzate da una con-giuntura economica difficile, contribuire a ricreare a livello politi-co quello spirito unitario che caratterizzò l'assemblea costituente.E' l'appello che Giorgio Napolitano, in visita a Bergamo in occa-

sione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, ha rivol-to ai giovani delle scuole bergamasche. Il presidente della Repubblica ha

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"150ESIMO UNITÀ D'ITALIA"

Il presidente della Repubblica è rimasto "commosso" per la straordinariaaccoglienza che gli ha riservato Bergamo. In strada tanti studenti

a sventolare il Tricolore e "questo sventolio - ha detto il capo dello Stato- conferma che nella bandiera tutti si riconoscono senza che nessuno

rinunci alle sue idee o convinzioni"

PHOTO: GIORGIO CHIESA

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ricordato gli anni del secondo dopoguerra edella Costituente dove "al di là di tutte le con-trapposizioni politiche - ha detto in un pas-saggio a braccio dopo lo spunto offerto dal-l'intervento di Niccolò Fabrizi, rappresentantedella Consulta studentesca - prevalse l'impe-gno di una forte volontà a costruire condizio-ni migliori per il nostro Paese. Date voi ilvostro contributo perché si ricrei questo climanell'interesse delle giovani generazioni edell'Italia, nel quadro dell'Europa, di cui siamoparte integrante, in modo da reggere le sfidein un mondo sempre più competitivo". Fuoridal teatro una città ammantata di tricolore.Ovunque manifesti di benvenuto e locandinedel comitato per i 150 anni dell'unità d'Italia.Alcuni cittadini hanno anche accolto l'appellodel sindaco Franco Tentorio di esporre la ban-diera e Napolitano ha visto solo tre colori - ilbianco, il rosso e il verde - lungo tutto ilpercorso del suo corteo: via Autostrada,Carnovali, Don Bosco, Bonomelli, PapaGiovanni XXIII, Porta Nuova, Sentierone, piaz-za Matteotti, largo Gavazzeni, via Tasso.Tantissime le bandiere italiane, infatti, a figu-rare in piazza Matteotti sede del Comune, inpiazza Vittorio Veneto ai piedi della torre aiCaduti, sui due propilei all'ingresso del centro

urbano così come sulle mura di Città Alta.Alla vista di decine di scolaresche sventolareil tricolore, il Capo dello Stato, nell'incontrarele istituzioni all'interno del teatro Donizetti hadetto di essere rimasto "commosso per lostraordinario calore dell'accoglienza che gliha riservato Bergamo, commosso dallo sven-tolio delle bandiere che mi ha fatto capireancora una volta che tutti possiamo ricono-scerci nel Tricolore, senza rinunce nei con-fronti delle proprie idee e convinzioni".

Il federalismo. Le riforme per attuarlosono "ormai giunte a buon punto", ha ricor-dato Napolitano. "E' stato decisivo e restaoggi decisivo un clima di corretto e costrut-tivo confronto in sede istituzionale per usci-re da una spirale insostenibile di contrap-posizioni, arroccamenti, prove di forza dacui può soltanto uscire ostacolato ogni pro-cesso di riforma e per recuperare nellariforma il senso della solidarietà". Ma "nonè mio compito intervenire e interferire nelladialettica fra le forze politiche e sociali". Ilcapo dello Stato ha spiegato che il suo"fondamentale dovere è rappresentare l'u-nità nazionale che si esprime nel com-plesso delle articolazioni delle istituzioni".

Bergamo. "Un forte riconoscimento meritala città di Bergamo, la gente bergamasca, perquel che ha dato al movimento dell'Unitànazionale, dell'indipendenza del paese, delladifesa dei suoi confini, della riconquista dellasua libertà. Per quel che ha dato con la sualaboriosità, dedizione operaia, alla crescitaeconomica e sociale del Paese - ha dichiara-to il Presidente della Repubblica - Bergamo èstata protagonista, fin dai moti rivoluzionariche scossero il lombardo veneto nel 1848. Lapartecipazione dei bergamaschi ci fu nelleCinque giornate di Milano, nelle giorna-te di Brescia, nella spedizione dei Mille".

I Cacciatori delle Alpi. Il capo dello Statoha ricordato il ruolo di Bergamo nella lotta perl'Unità d'Italia, l'importanza dei bergamaschi"nella riconquista della libertà". "Non so - hadetto testualmente - se nei tempi confusi chestiamo attraversando qualcuno abbia potutocredere che la Spedizione dei Mille e l'interofenomeno del garibaldinismo hanno rappre-sentato una dubbia storia di meridionali. MaBergamo fu una delle città più vicine aGaribaldi ed alle sue imprese. Dei Mille chesalparono da Quarto, oltre 400 erano lombar-di, 180 erano i bergamaschi. Poco dopo altrecentinaia da Bergamo raggiunsero inSicilia le fila garibaldine. I bergamaschifurono il fulcro dei 'Cacciatori delle Alpi".

I garibaldini. Napolitano ha citato i nomi dialcuni di quei garibaldini: Gabriele Camozzi,Francesco Nullo, quest'ultimo poi morto inPolonia dove aveva continuato a combatte-re per gli ideali di libertà. Il Risorgimento fuguidato dall'ideale della libertà e dal princi-pio di nazionalità strettamente uniti, "eda noi in Piemonte, come in Sicilia, inLombardia come a Napoli, la nazione daunire e da liberare si chiamava Italia edaveva radici antiche". Le celebrazioni"saranno un modo di ritrovarci in quantoitaliani nello spirito che ci condusse 150anni fa a unirci come nazione e comestato, a ritrovarci nella riflessionecomune sui travagli e sulle prove cheabbiamo vissuto insieme e sui problemiche insieme abbiamo davanti".

Carlo Cattaneo. Poi il forte legame traBergamo e gli alpini: "So cosa rappresentano

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per voi gli alpini e cosa Bergamo significa per gli alpini- ha detto Napolitano che ha ricordato la recentescomparsa di Luca Sanna caduto in Afghanistan. Poiha ripercorso il pensiero del "padre" del federalismoitaliano Carlo Cattaneo affermando che ''Cattaneogiunse a delineare la prospettiva degli Stati unitid'Italia insieme con gli Stati uniti d'Europa''. ''Mi piacericordare la grande figura di patriota e di pensatore diCarlo Cattaneo che non ha avuto finora nelle celebra-zioni uno spazio di attenzione e di riflessione adegua-to'',ha sottolineato Napolitano che ha ricordato ancheuno scritto su Cattaneo di Norberto Bobbio. Cattaneosi dichiarava contrario ''alla fusione e non all'unità'' eriteneva che ''una pluralità di centri viventi, stretti insie-me dall'interesse comune, dalla fede data, dallacoscienza nazionale'' fosse essenziale. Una "visioned'unità che riconosce il pluralismo, una maggiore par-tecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, un federa-lismo come forma di unità in cui si realizzi la libertà".

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La seconda guerra mondiale. Il capo dello Stato ha poi richiamato"l'evento terribile" della Seconda guerra mondiale: "La mia generazionevisse un'esperienza terribile, quella dell'Italia divisa in due come nonera più accaduto dal 1860. Un paese sanguinante, in macerie, da rico-struire. C'era da dubitare di tutto ma non ci si doveva scorag-giare e noi non ci scoraggiammo. Nonostante le diversità - haaggiunto Napolitano - politiche e ideologiche si riuscì a darvita a una Costituzione nel segno dell'unità. E anche le forzepolitiche più lontane trovarono punti d'incontro, per disegnareil grande quadro degli indirizzi, dei diritti e dei doveri. E questoè stato il quadro che ci ha salvaguardati da ulteriori rotture".

Niccolò Fabrizi. "Gli dirò, non solo per rendergli la pari-glia, che il suo discorso non solo mi è parso, ma è statoil discorso di una persona matura": con questo scambio,imprevisto, di battute il presidente della Repubblica si èrivolto direttamente al giovane Niccolò Fabrizi che pocoprima aveva salutato il Capo dello stato da quello stessopalco. "Io confido molto, ragazzi, - rivolgendosi ai giovani- nel vostro realismo e nella vostra serietà; confido molto,e sono sicuro che ci daranno delle grandi sorprese, deigrandi sostegni per il futuro dell'Italia: realismo e serietàperché nessuno può promettervi miracoli. Sappiamo cheanche le grandi disponibilità che abbiamo di risorse

materiali ed umane potranno davvero diventare una forza vitalein quanto ci sarà uno sforzo collettivo". Al termine della cerimo-nia il presidente della Repubblica ha abbracciato il diciotenneNiccolò Fabrizi, quinto anno al Liceo classico cittadino "Sarpi".

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Cogli l'attimo. Niccolò Fabrizi si rivolge a Napolitano: "Il suo discorso di fine anno ci ha sinceramentecolpito per la sua efficaciaSembrava fatto da un giovane"

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"FESTIVITÀ"

La denuncia degli imprenditori: è "sgradevole" la decisione delConsiglio dei Ministri di considerare il 17 marzo 2011 festa

nazionale e scaricarne i costi sulle imprese, chiamate ad erogarela retribuzione per una giornata pagata ma non lavorata

L'unità d'Italia?A carico delle aziende

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La proclamazione del 17 marzo afesta nazionale se non è passatanell'indifferenza con il quale ciapprestiamo a celebrare l'evento

non è solo per la visita ufficiale diNapolitano, a Bergamo, ma anche perchéqualcuno si è fatto i conti in tasca. La datadella festa - una tantum, ovvero solo per il2011 - voluta dal Consiglio dei Ministricoincide con quel lontano 17 marzo 1861quando Vittorio Emanuele proclamò ilRegno d'Italia e quest'anno cade di giove-dì. Passi la chiusura degli uffici pubblici edelle scuole, ma al settore privato, agliimprenditori non sembra vero di doversisobbarcare il costo di una giornata di sti-pendio con le fabbriche chiuse e i lavora-tori a casa a guardare Napolitano che favisita al Pantheon. Perché, se per alcuni il17 marzo sarà un giorno da ricordareper la sua valenza storica, c'è da scom-mettere che lo sarà anche per il ponte chene potrebbe derivare. Un ponte nuovo dizecca in un 2011 scarso di ponti e festi-vità (il 25 Aprile e il 1° Maggio non pese-ranno sulla produttività perché coinci-dono rispettivamente con il Lunedìdell'Angelo e San Giuseppe sarà unadomenica così come Natale e Capodanno).Considerando la bassa stagione,potrebbe scaturire un long week end ouna bella settimana di vacanza al caldo.Caldo è anche il sangue che si sono fattigli industriali di mezza Italia che si sonoschierati contro la festa, non certo perragioni ideologiche, ma per questioni di"portafoglio". Mentre martedì 2 febbraioNapolitano visitava Bergamo per celebra-re il 150esimo anniversario dell'Unitàd'Italia a più di 200 chilometri la festanazionale finiva, a sorpresa, nel mirinodegli industriali di Bologna. "L'onere dellafesta - ha detto Maurizio Marchesini, ilpresidente di Unindustria Bologna nel cri-ticare la scelta della data - ricadrà com-pletamente sulle imprese che, in questafase ancora di crisi, si troveranno ad ero-gare la retribuzione per un giorno di man-cata produzione". Quindi fabbriche chiusee lavoratori a casa con lo stipendio paga-to, con un incremento del costo del lavoro"non inferiore allo 0.5% annuo". "E pensa-re - ha notato Marchesini - che in occa-

sioni recenti ci si è scontrati per pochiminuti di pausa caffè". Nessuno ha daridire sulla decisione del Consiglio deiministri di considerare il 17 marzo festanazionale, anzi, così si "attribuisce il giu-sto rilievo ad una ricorrenza di massimaimportanza", ma "è singolare - ha sottoli-neato il presidente di Unindustria Bolognamentre a Bergamo il gotha dell'imprendi-toria era di fronte a Napolitano - chevenga addebitato interamente alle azien-de il costo di una ricorrenza. In questomomento, nel Paese, siamo in presenza diun dibattito particolarmente acceso sullaproduttività: ciononostante, non si è tenu-to conto dell'incidenza sui costi delleimprese di un'intera, ulteriore giornatapagata ma non lavorata". Una soluzione cisarebbe: "Per mitigare almeno in partel'impatto sui costi aziendali - ha suggerito

Marchesini - sarebbe opportuno prenderein considerazione un eventuale "assorbi-mento" della retribuzione già dovuta perla festività del 4 novembre (che vienefesteggiata la domenica successiva) inquella che verrà erogata dalle aziende peril 17 marzo". "Così - ha concluso - verreb-bero sia pure parzialmente ridotti gli oneriderivanti da una festività eccezionale chele imprese, a suo tempo, non avevanopotuto prevedere nell'ambito dei lorobudget". Il giorno dopo è stata la voltadegli imprenditori del veneto. "Sarebbe

utile - ha sottolineato Andrea Tomat,presidente di Confindustria Veneto - tenu-to conto della contingenza economica edella difficoltà delle imprese e del siste-ma produttivo", celebrare la ricorrenza "ladomenica, o quantomeno recuperare lafestività il 4 novembre; sarebbe stata unasoluzione più ragionevole e coerente conla sobrietà e i tagli che dobbiamo attivarein ogni direzione". Sulla stessa lineaanche Unindustria Treviso e NicolaTognana, presidente della Cameradi Commercio di Treviso ed ex vicepresi-dente nazionale di Confindustria che inuna nota "calcola in oltre 34 milioni dieuro i costi diretti per la provincia, in 190milioni per l'intero Veneto e quasi 2 miliar-di in tutta Italia senza poi contare i costiindiretti di perdita di competitività perle imprese. In passato per altre ricorrenze

civili altrettanto significative (pensiamoad esempio al 4 novembre) si scelse dicelebrarle nel giorno festivo più vicino,anche per una logica di risparmio". E laprotesta contro una giornata che "saràsulle spalle dei soli industriali" si è allar-gata anche al resto della Penisola, toc-cando la Lombardia con le perplessitàespresse dagli industriali bresciani. Il pre-sidente Giancarlo Dellera ha presocarta e penna e ha scritto una letteraa Emma Marcegaglia. "Non siamo néinsensibili né indifferenti a pagine di sto-

Nella foto: Roma, Le Frecce Tricolori

sorvolanol’altare della patria

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"Oltre al danno la beffa per l'industria manifatturiera del nostro paese".Queste le parole di Paolo Agnelli, presidente di ConfapindustriaLombardia, 8mila imprese manifatturiere associate per 150mila addet-ti, sulla festa del prossimo 17 marzo. "Il danno - spiega Agnelli - è rap-presentato dalla perdita di preziose ore di lavoro per la mancata gior-nata lavorativa: in questo momento le imprese italiane hanno bisognodi tutto fuorché di riposare. La beffa - aggiunge il numero uno diConfapindustria Lombardia - è invece rappresentata dai costi dellanuova festività che graverebbero solo ed esclusivamente sulle spalledelle migliaia di imprese manifatturiere, che stanno ancora soffrendo eche vivono in trincea dal 2008. Se festa deve essere, conclude Agnelli,che é a capo di un Gruppo industriale che nel 2010 ha aumentato ilproprio fatturato del 28% e l'occupazione del 11%, allora che paghinotutti: Stato, lavoratori e imprese".

ria importanti per il Paese né al dovere di cele-brare la ricorrenza - si è sfogato lo stessoGiancarlo Dellera parlando di rammarico da partedella categoria - che avrebbe potuto tuttaviacoincidere con il sabato. E questo senza che siinterpreti il mio pensiero in chiave che non siaunicamente quella economica. Non posso dun-que non rilevare che in questa fase difficilissimain cui si stanno intravedendo segnali seppur timi-di di ripresa, una festività aggiuntiva collocata ametà settimana determina un calo della produ-zione industriale estremamente pesante rispettoa quello di un singolo giorno di sospensione:alcune attività manifatturiere di produzione lega-te al ciclo di lavorazione dei metalli, nel nostroterritorio numerose, richiedono il funzionamentodi impianti (per esempio i forni) che non possonoessere interrotti come un normale circuito elettri-co domestico. E' quindi immaginabile che la pro-duzione di molte imprese bresciane subirà unconsistente calo perchè la festività di giovedìprodurrà conseguenze fino al lunedì successivo,con oneri pesanti a carico delle imprese stesse".Voce fuori dal coro è stata quella di Ettore Riello,presidente di VeronaFiere nonché presidente ead del Gruppo Riello: "Mi pare che le protesteattorno alla Festa e ai costi che le impresedovranno sopportare siano solo altro, inutile,gossip. Certo, ammetto che le celebrazioni saran-no un costo per il sistema produttivo, ma direiche bisognerebbe occuparsi di ben altre cose. Adesempio cavalcare meglio la questione Fiat e ladecisione di Sergio Marchionne. Questo e lariforma del lavoro bisognerebbe cavalcare: noncerto i costi legati alla Festa dell'Unità d'Italia".

Il 17 marzo 2011 (una tantum)

sarà giornata di festa nazionale

per celebrare l'unitàd'Italia. E, per non

sbagliare, è probabile che si "ponteggi" il giorno 18, si sa

come funziona

Confapindustria: per il manufatturiero al danno si aggiunge anche la beffa

Paolo Agnelli

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Il sondaggio

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UNITÀ D’ITALIA: 17 MARZO PAGATO COME FESTIVOIl 17 marzo di quest’anno - giorno dedicato al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia - sarà festa nazionale a tutti gli effetti, compre-se le regole sul lavoro festivo. Lo ha chiarito il consiglio dei ministri ieri. L’inclusione della giornata del 17 marzo, un giovedì, tra i festi-vi ne prevede quindi l’estensione delle regole in materia di orario festivo, il trattamento economico da corrispondere ai lavoratori dipe-nedenti e le sanzioni amministrative pecuniarie in caso di inosservanza, oltre alla disciplina che regola l’imbandieramento degli edifici.

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IL QUESITOIl 17 marzo, solo per quest'anno, è stata fissata per decreto una giornata festiva che ricorda i 150 anni dell'Unità d'Italia. La Marcegaglia peròavverte: "Giusto il ricordo, ma non perdiamo preziose ore di lavoro in questo momento difficile per l'economia". Poi l'allarme: "E' giovedì, molti neapprofitterebbero per un ponte lungo". Siete d'accordo? Gli industriali dicono no alla festa del 17 marzo perché danneggia le imprese. Secondo voi hanno ragione?

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Via libera dal Governo al pacchetto

sviluppo

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"PIANO PER LA CRESCITA"

Arrivano un ddl costituzionale sulla libertà d'impresa, la riforma degli incentivi e un intervento fiscale su Iva e Irap

Semplificazione e concentrazionedegli incentivi, modifica di tre artico-li della Costituzione, tempi certi peril Piano Sud e rimodulazione delle

deduzioni Irap. Sono le misure principali con-tenute nel pacchetto per lo sviluppo, approva-

to dal Consiglio dei ministri, che però ha persoper strada un "pezzo" importante come il ddlper la concorrenza. I contenuti dovrebbero tut-tavia essere recuperati, almeno in parte, inse-rendo alcune norme in un decreto legge, per il"Piano di rilancio della competitività e dellacrescita". Con il primo pacchetto del piano perla crescita, arrivano un ddl costituzionale sullalibertà d'impresa, la riforma degli incentivi, eun intervento fiscale su Iva e Irap. Ecco nel det-

taglio i provvedimenti che sono stati approvati.

DDL COSTITUZIONALE: Modifica tre articolidella costituzione: il 41 (sulla libera iniziativa eco-nomica), il 97 (sulla pubblica amministrazione) e il118 (sull'assegnazione delle funzioni amministra-tive sulla base dei principi di sussidiarietà). Ilnuovo articolo 41, ha spiegato Berlusconi, preve-de che "l'iniziativa e l'attività economica privata èlibera, è permesso tutto ciò che non e' espressa-mente vietato dal legge". Viene stabilito inoltreche le attività non potranno svolgersi "in contra-sto" o "in modo da recare danno alla sicurezza,alla libertà e alla dignità umana". Con la secondamodifica, si stabilisce che l'esercizio delle pubbli-che funzioni "è regolato in modo che ne sianoassicurate efficienza, efficacia, semplicità e tra-sparenza". Le pubbliche amministrazioni "sonoorganizzate secondo disposizioni di legge in modoche siano assicurati il buon andamento e l'impar-zialità dell'amministrazione". Infine, il nuovo arti-colo 118 stabilisce che lo Stato, le Regioni, le cittàmetropolitane, le Province e i Comuni devonoanche "garantire" l'autonoma iniziativa dei cittadini.

DECRETO INCENTIVI: Entrerà in vigore il 1°gennaio del 2012 e punta a semplificare e con-

centrare gli incentivi gestiti dal ministero delloSviluppo economico. Il 50% delle risorse saràdedicato alle Pmi e le leggi che riguardano leagevolazioni scenderanno dalle attuali 100 acirca 70. Tra gli strumenti con cui potranno esse-re erogati i finanziamenti, sono previsti anche ivoucher. Saranno destinate al fondo unico incen-tivi le risorse attualmente finalizzate al supera-mento degli squilibri economici e sociali, chesono assegnate dal Cipe: per l'85% andranno alMezzogiorno, per il restante 15% al Centro-Nord. Con il provvedimento sarà attuato unaltro articolo (n. 3) della legge 99 del 2009,che prevede il "riordino del sistema degliincentivi, agevolazioni a favore dellaricerca, dello sviluppo e dell'innovazione".

DDL IVA E IRAP:E' previsto un disegno di leggeper adeguare al sistema Ue l'ordinamento fisca-le Iva nei servizi internazionali. Il provvedimentiintensifica l'attività' di contrasto alle frodi intraco-munitarie che riguardano l'imposta sul valoreaggiunto e prevede delle modifiche al meccani-smo del "reverse change". Nel provvedimento ècontenuta inoltre una delega per modificare ladeducibilità Irap (dall'Irpef o Ires), che sarà diver-sificata per settori, tipo di attività e territorio.

GiulioTremonti

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Nell'ultimo trimestre del 2010 la produzione indu-striale bergamasca segna un doppio incremento:+6.7 % la variazione su base annua, quando ilquadro era ancora depresso, e +1.7 % la variazio-

ne sul trimestre precedente. Tuttavia, nonostante il conte-sto favorevole, rimane delicata la situazione del mercatodel lavoro per il numero elevato di imprese che utilizza lacassa integrazione e per il numero di addetti in calo, inmedia, del 2.7% nell'ultimo anno. Lo spaccato è il frut-

to dell'analisi periodica congiunturale, relativa al quartotrimestre 2010, svolta lo scorso mese dalla Camera diCommercio su 225 aziende con oltre 10 addetti. La performanceè direttamente proporzionale alle dimensioni d'impresa: lemaggiori (oltre i 200 addetti) ottengono il risultato tenden-ziale migliore con +8.5%; le medie (tra 50 e 200 addetti)sono al 6.8%; le piccole imprese (tra 10 e 50 addetti) rea-lizzano un robusto +4.9%. Si amplia anche la diffusionesettoriale della ripresa rispetto alla precedente rilevazione.

LA CONGIUNTURA

La produzione industriale è cresciuta del 6.7% grazie alle medieimprese capaci di cavalcare l'export. Rimane delicata, secondo

l’ente camerale, la situazione del mercato del lavoro: nell'ultimoanno il numero degli addetti si è ridotto, in media, del 2.7%

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Vigorosa ripresama il lavoro non c'è

La produzione industriale in Lombardia

4° trimestre 2010: variazione annua corretta per i giorni lavorativi

+9,2% +7,5% +6,7% +6,2% +6,2% +6,0% +5,3% +4,9% +4,3% +3,7% +3,3% +2,7% +0,5%

Lodi Lecco Bergamo Varese Brescia Lombardia Monza Como Milano Pavia Mantova SondrioCremona

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L'industriaLa meccanica è in aumento del +8.3%in linea con i due precedenti trimestri.In grande miglioramento anche la dina-mica del tessile (+8.5; addirittura +12%la dinamica dell'ultimo trimestre).Spiccano i risultati della siderurgia(+10.1), gomma-plastica (+7.5), legno -mobili (+6), chimica (+8.2) e mezzi ditrasporto (+6.1). Abbigliamento (+2.2),carta - editoria (+2.2), pelli e calzature(+1.5) e industrie varie sono in territoriopositivo. In calo invece l'alimentare (-0.8) e, da lungo tempo, le produzionidi minerali non metalliferi che risento-no della debolezza degli investimentinell'edilizia. Le aziende che dichiaranouna variazione tendenziale molto nega-tiva (oltre il -5%) scendono dal 23.9%della volta scorsa al 17.4% attualementre salgono dal 50 al 57.3% le

imprese con incrementi oltre il 5%. Ilfatturato totale a prezzi correnti crescedi poco (+0.9%) nel trimestre, per effet-to di uno stallo delle vendite all'estero,ma nel confronto con i livelli dell'annoprecedente il recupero si conferma suvalori importanti (+7.8%). Il numerodegli addetti delle imprese del campio-ne diminuisce (-0.47% nel trimestre)come risultato a saldo di un tasso d'in-gresso di 1.39 e di un tasso di uscita di1.87. Quest'ultimo è nettamente infe-riore ai corrispondenti valori registratinel quarto trimestre di tutti gli ultimianni, sempre superiori al 2%. Ne con-segue che il dato destagionalizzato deltrimestre, che neutralizza gli effetti dicalendario, è per la prima volta lieve-mente positivo (+0.2%). Ma si tratta diun segnale debole. Gli addetti dellameccanica diminuiscono (-0.58 la varia-zione grezza) nel trimestre (1.27% il

tasso d'ingresso e 1.85 il tasso di usci-ta). Nel tessile a un tasso di ingresso di0.71 è corrisposto un tasso di uscita di1.98 con un saldo negativo del -1.26%nel trimestre. Su 13 settori, 8 riportanovariazioni negative e 5 (siderurgia,mezzi di trasporto, pelli-calzature,gomma-plastica e industrie varie) unaumento dell'occupazione nel trime-stre. Non è univoco il dato sul ricorsoalla cassa integrazione nell'ultimo scor-cio dell'anno: si tratta di ore effettiva-mente utilizzate dalle imprese del cam-pione, un dato quindi diverso da quellosulle ore richieste o autorizzate Inps. ABergamo le aziende che hanno fattoricorso alla cig sono il 22.7% del cam-pione, in lieve rialzo rispetto al 20.1%del trimestre precedente. La quota èdel 26.6% tra le aziende meccaniche(23.6% nella precedente rilevazione) edel 22.2% di quelle tessili (contro il

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25% nel terzo trimestre). In volumeorario la cassa integrazione utilizzata èpari al 3.3% del monte ore trimestrale,in calo sul 4% della volta scorsa edimezzata rispetto ai picchi raggiunti ametà del 2009; in particolare la mecca-nica è al 3.2% (contro il 3.6 nel terzotrimestre), il tessile al 4.3 (5.7 il prece-dente), l'abbigliamento al 18.6 (contro il20.3 dell'indagine precedente).

L'artigianatoAnche l'artigianato manifatturiero haoltrepassato il punto di minima, ma ilsentiero della ripresa è più accidentatoe la variazioni da un'indagine all'altrapiuttosto volatili. Questo emerge dalsondaggio che ha riguardato aziendecon più di 3 addetti della provincia, conuna copertura campionaria dell'83.2%.Nel quarto trimestre l'indice destagio-

nalizzato della produzione è rimastopressoché invariato (+0.1% la variazio-ne congiunturale); tuttavia l'asticellasi è portata a quota 87,8, cioè 4 puntial di sopra del livello dell'anno prece-dente. Però il miglioramento va di paripasso con la persistenza di problemiper una parte significativa del campio-ne. Resta infatti elevata, e invariatarispetto alla precedente rilevazione laquota (27%) delle aziende che registra-no cali produttivi oltre il -5%. D'altraparte torna ad aumentare di poco (al42% rispetto al precedente 40.7%) l'in-cidenza di quanti dichiarano incrementisuperiori al +5%. A saldo sono in pro-gresso le segnalazioni positive, con un+18.7%, rispetto al +15% della prece-dente rilevazione. Nel confronto con lealtre province lombarde l'artigianatomanifatturiero bergamasco fa segnareun valore tra i più elevati nel confronto

annuo, ma un risultato molto più con-tenuto nel brevissimo termine del tri-mestre (+0,1). La produzione in media

annua è aumentata a Bergamo del2.2% rispetto al 2009 contro una mediaregionale ferma a -0,1%. La reazione alla

La produzione artigianato in Lombardia

4° trimestre 2010: variazione annua corretta per i giorni lavorativi

+5,0% +4,0% +4,0% +3,9% +3,9% +3,8% +2,7% +2,4% +2,2% +1,9% +0,9% +0,7%-0,2%

Como Bergamo Varese Brescia Lecce Cremona Lodi Lombardia Monza Milano MantovaSondrio

Pavia

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crisi sembra quindi essere stata piùintensa sia in fase di caduta (il 2009 ilrisultato dell'artigianato manifatturierodi Bergamo è stato il più negativo inLombardia: -12.5%) sia in fase di ripresanel corso del 2010. Meglio la risposta intermini di fatturato, con un'accentuazio-ne più positiva sia nella dinamica trime-strale (+2%) sia in quella tendenziale(+7.7 %). Anche gli ordinativi sono inconsistente progresso: +2.6% nel trime-stre, +6.9% rispetto a un anno fa. Dopol'episodico rialzo dello scorso trimestre,si riconferma invece negativo il quadrodell'occupazione. Gli addetti nel trime-stre diminuiscono dello 0,9% a saldo diun tasso d'ingresso di 1,8% e di un tassodi uscita del 2,7% (era stato del 3% neltrimestre conclusivo del 2009). Lavariazione destagionalizzataridiventa negativa (-0.6%).Complessivamente, nel 2010 gliaddetti sono calati del 2%, unavariazione minore rispetto al risul-tato medio del 2008 (-3) e del 2009(-4,8) ma che prolunga una seriestorica negativa da lungo tempo.La sofferenza del quadro occupa-zionale è confermata anche dal-l'incremento della cassa integra-zione in deroga, che nel quarto tri-mestre 2010 è stata utilizzatadal 13% circa delle imprese arti-giane manifatturiere (con alme-no 3 addetti), in aumento rispet-to al precedente trimestre (11%).Anche in termini di monte oreutilizzato si riscontra un aumen-to dal 2% nel terzo al 2.7% nelquarto trimestre.

Il commercioPiatto ma in recupero il quadro deiservizi (-0.3% annuo) mentre inLombardia si affaccia un timidissi-mo segnale positivo (+0.1%).Levariazioni trimestrali grezze sonopositive, pari al +2% sia a Bergamo sia inLombardia. Nelle costruzioni (29 rispostedal campione provinciale) la dinamicatendenziale è in leggero recupero aBergamo (+0.2% rispetto al precedente -

2.8%); mentre in Lombardia la flessioneè ancora marcata (-1.9%) anche se inrelativo miglioramento rispetto al -3%dello scorso trimestre. Nel commercioall'ingrosso (34 risposte), risultato anco-ra negativo il dato a Bergamo (-4.8% dopoil -5.3% dello scorso trimestre) mentre alivello regionale si conferma una varia-zione positiva (+1.4%) uguale a quelladello scorso trimestre. Negli alberghi,bar e ristoranti (17 risposte), il volumed'affari è in calo a Bergamo per il decimotrimestre consecutivo (-2.9% contro il -3.1% precedente); in Regione il calo èdel -1.7% così come nello scorso trime-stre. Si riconferma in accelerazione l'atti-vità dei trasporti a Bergamo (+4.3%contro il +2.5% precedente: 34 risposte) ein Lombardia (+2.9% dopo il +1 del tri-

mestre scorso). Nell'informatica etlc (9 risposte) la variazione tenden-ziale a Bergamo ridiventa negativa (-3.8% rispetto al +0.6% precedente).Negativa (-1.1% dopo il -1.4% dello

scorso trimestre) anche la dinamicaregionale. Nei servizi avanzati (15risposte) il volume d'affari a Bergamoè in recupero (+1.4%, rispetto al pre-cedente +0.8%) e si conferma positivaanche la dinamica regionale (+0.5%dopo il +1.7% precedente). Negli altriservizi alle imprese (finanziari, immo-biliari, vigilanza, pulizia con 8 risposte)è in netto miglioramento il giro d'affaria Bergamo (+2.8% dopo il -0.4% dellavolta scorsa) così come in Lombardia(+0.4% dopo il -0.8%). Infine nei ser-vizi alle persone (istruzione e sanitàprivate, attività ricreative, lavande-rie, parrucchieri, ecc. con 10 rispo-ste) brusca inversione di tendenza aBergamo (-0.9% contro il +1.6%precedente) e proseguimento del

quadro negativo anche in Lombardia(-1.1 rispetto al precedente -1.3%).L'occupazione nel trimestre è in nettaflessione a Bergamo (-4.4%) e menoin Lombardia (-1.2%).

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IL CONVEGNO

"Le aziende non superano le crisi perchè le banche hanno persoil legame con il territorio". Lo sostiene il patron della Brembo in un convegno organizzato dal Credito Bergamasco e "Il Sole 24 Ore" Il suo richiamo: servono più reti d'impresa e una maggior scolarizzazione

Bombassei: "Pmi lasciatesole dalle banche"

Reti d'impresa e scolarizzazio-ne: sono le due strade chepossono aiutare le Pmi aduscire da una crisi che "ha

solo accelerato un processo chesarebbe avvenuto comunque". Leindicazioni vengono dal patron dellaBrembo, Alberto Bombassei, interve-nuto al convegno sulle economielocali e lo sviluppo territoriale, quartatappa del ciclo di incontri organizza-to dal Credito Bergamasco (gruppoBanco Popolare), in collaborazionecon "Il Sole 24 Ore". Le reti d'impresarappresentano una forma di aggrega-zione che va al di là dei distretti e per-mette di superare le difficoltà legatealle dimensioni delle aziende "anchese - come ha sottolineato il vicepresi-

dente di Confindustria - non è facile.Per affrontare il mercato globaleoccorrono certe dimensioni e leaggregazioni in Italia non sono auto-matiche, perché c'è molto individuali-smo. E' difficile convincere un impren-ditore che per generazioni ha litigatocon il suo vicino ad allearsi con lui perandare a vendere in Cina o in India".Un esempio in questo senso puòvenire dalle banche "che sono arriva-te, prima, ad aggregarsi, strutturan-dosi e organizzandosi molto bene.Ma - come ha ricordato Bombassei -a causa delle maggiori dimensioni, incerti casi, alcuni istituti hanno perso ilvalore della conoscenza del territorio,delle imprese e delle persone. Se que-sta conoscenza e questo appoggio

non si fossero smarriti molte piccoleaziende avrebbero potuto superare lacrisi". Crisi, quella attuale, che hamesso in luce come sia cambiato pro-fondamente il contesto economico incui le Pmi operano rispetto a diecianni fa. Un valore, quello della cono-scenza del territorio, "assolutamenteda recuperare" e Bombassei ribadisceche "la mancanza di questo patrimo-nio di conoscenza diretta del territoriodurante la crisi ha spiazzato molte pic-cole imprese che, rimaste sole, sonostate costrette a chiudere. Con qual-che fornitore siamo intervenuti perevitare che chiudesse". L'altra stradaindicata è la scolarizzazione. NellaBergamasca ancora molto bassa,soprattutto, a livello universitario.

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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"Bisogna incoraggiare la frequenza scolastica euniversitaria, meglio se con esperienza in altriPaesi, perché la crisi ha mutato anche questiparametri. E' necessario cambiare l'approccioculturale al lavoro e mettere in conto che nonsempre possa essere sotto casa". Le due stradeindicate da vicepresidente di Confindustria sonostate elencate anche in apertura di convegno daLaura Vigano, preside della facoltà di economiadell'Università di Bergamo, che in una carrellataha sintetizzato altre linee d'azione: innovazione,internazionalizzazione (che non fa il paio condelocalizzazione), flessibilità, formazione, ade-guata dimensione, ottimizzazione della gestionefinanziaria, esportazione e sviluppo di reti territo-riali. Riprendendo il tema della crisi, paragonataad una malattia che non si può curare con rime-di tradizionali come suggerito dall'economistaMario Deaglio in un recente intervento a

Alberto Bombassei

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Bergamo, Vigano ha ipotizzato "rimediomeopatici". Prima di tutto è necessario"guardarsi dentro e sviluppare la capa-cità di reagire da soli, anche senzainterventi esterni", che significa "unariformulazione dell'organizzazione inter-na, la semplificazione e razionalizzazio-ne gestionale, una valorizzazione delleassociazioni di categoria, delle reti e deiconsorzi, per ridurre i costi e per favori-re l'apertura ai mercati esteri, piùattenzione alla formazione e al ruolodell'Università e un improrogabile rilan-cio delle infrastrutture". Presenti alCentro Congressi Giovanni XXIII per ilroad show orobico "Crescere insieme:economia locale e sviluppo territoria-le", oltre a Laura Vigano e AlbertoBombassei, Carla Collicelli (Vice diret-trice del Censis), Bruno Pezzoni (ammi-nistratore delegato del Credito berga-

masco) e Giacomo Gnutti (presidenteFidelitas e consigliere Creberg). Macome è l'economia orobica? Due parole:"ricca e sobria in un Italia dalle pile sca-riche e senza desiderio". E' così cheCarla Colicelli definisce Bergamo conredditi più alti rispetto al resto delPaese e spese più moderate. Rispettoad altre zone d'Italia ha una situazionelavorativa e occupazionale meno pro-blematica con una popolazione tenden-zialmente più giovane, pronta ai cam-biamenti e all'innovazione, in un conte-sto, però, di welfare che non è al passocon i tempi. Fondamentali per il nostroterritorio rimangono la famiglia, che hafatto da ammortizzatore, e le dinamichesociali. All'orizzonte si prospetta unfuturo d'assistenza dove pian piano ladimensione privata prenderà semprepiù piede. Per anziani, deboli, emargina-

ti e categorie svantaggiate conterannopiù le iniziative della cittadinanza attivae sempre meno l'intervento dello Stato.Questo porterà ad aumentare lo stressaccumulato all'interno dei nuclei fami-liari e a rivolgersi a lavoratori stranieri,è il fenomeno delle badanti, ma ilrischio che deve evitare il terzo settore"è il dilettantismo e la sottoccupazio-ne". Sul versante bancario, per BrunoPezzoni, da bandire assolutamente è ilconcetto di banca "supermercato",retaggio degli anni passati. D'accordocon Bombassei ha riconosciuto che lebanche più piccole "hanno perso lacapacità di presidiare il territorio". Lecause, indicate dall'amministratoredelegato del Credito bergamasco, chehanno portato ad uno scollamento tra idirettori di filiale e il tessuto imprendi-toriale locale sono da ricercare nel cari-co sempre maggiore di obblighi ammini-strativi e adempimenti regolamentari.Ha parlato di "modifiche alle modifi-che", a cui le banche più grandi hannosaputo adeguarsi grazie alla maggiorecapacità organizzativa di cui dispongo-no. Di queste capacità dovranno farsicarico anche le banche più piccole, hasottolineato Pezzoni, per "dare modo aidirettori di banca di riprendere contattocon il territorio e non far mancare il cre-dito alle imprese". Prima di tornare sultema del sociale, Giacomo Gnutti, presi-dente Fidelitas e consigliere Creberg,nel corso della tavola rotonda moderatadal caporedattore centrale de "Il Sole 24Ore" Massimo Esposti ha ricordatocome le banche, protagoniste con leimprese nello sviluppo e nella crescitadi un territorio, devono imbracciare otti-che lungimiranti e abbandonare para-metri di crescita e di verifica troppocorti. "La crisi ha spinto a ripensareal ruolo sociale dell'impresa nellacreazione di posti di lavoro, dallaquale dipendono crescita economicae benessere, reddito e di conseguenzaconsumi - ha concluso Gnutti -. Oggi lasfida è creare occupazione: i managercapaci non sono quelli che si limitanoa tagliare i costi, ma coloro che daicosti sanno trarre valore aggiunto".

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"POLTRONE"

Per la società di gestione dell'Aeroporto di Orio al Serio, in primavera, l'approvazione del bilancio coinciderà con il rinnovo dei vertici aziendali Per la poltrona di presidente circolano i nomi di Emilio Zanetti, Gianni D'Aloia, Renato Ravasio ma è possibile che rimanga Mario Ratti

Presidenza Sacbosi scaldano i motori

SACBO, la società di gestionedell'Aeroporto di Orio al Serio, siavvia al rinnovo dei suoi verticiaziendali. Il suo CDA, infatti,

decadrà con l'approvazione del bilancioannuale prevista per questa primavera. Aquel punto i soci indicheranno i nuovi con-siglieri d'amministrazione e si accorderan-no su chi occuperà per il prossimo manda-to, 3 anni, una delle poltrone più ambitedel panorama industriale bergamasco:la Presidenza di SACBO, un incarico da18.000 euro annui più il premio di risultatoche per il 2009 è stato pari a 79.000 Euro.Al di là del compenso, però, si capiscebene come presiedere una delle più grandiaziende bergamasche - il quarto aeroportonazionale con oltre sette milioni e mezzo dipasseggeri ed il terzo come numero dimerci in transito con 106.921 tonnellate -sia un incarico, da molti, ambito. Non vanemmeno sottovalutato, d'altronde, comeSACBO dia direttamente o indirettamentelavoro a 18mila persone, indotto compreso.

Da sola rappresenta il 7.5 per cento del pilbergamasco. Presiedere SACBO è, quindi,

un incarico dalle grosse responsabilitàverso i suoi soci, verso il territorio e verso

le sue imprese. Strategico, inoltre, è il nodoche SACBO dovrà affrontare tra espansio-ne economico -industriale e impatto sulterritorio. Il vorticoso aumento dei voliin transito nei cieli bergamaschi, infatti,genera numerose rivendicazioni tra i comu-ni limitrofi a causa delle conseguenzeambientali ed acustiche di una simile strut-tura in un territorio densamente urbanizza-to. D'altra parte, non può sfuggire comel'aeroporto e la sua espansione siano unvolano per l'internazionalizzazione delleimprese del territorio, per le opportunità dilavoro e di reddito generato direttamente otramite l'indotto. Chi governerà SACBO nelprossimo trienno dovrà quindi cercare undifficile equilibrio tra gli interessi degliazionisti e quelli del territorio, tra la ricercadella redditività e le sue conseguenzein termini acustico-ambientali, tenendoanche in debita considerazione comeMalpensa, ovvero SEA, da tempo desideriaprirsi anche al ramo dei voli economici.Proprio operando in questo senso, infatti,

7.7I milioni di passeggeri che lo scalo orobico ha toccato nel 2010

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Malpensa ha strappato ad Orio al Serio ivoli della compagnia economica tedesca"Air Berlin": un paio di tratte in tutto.Niente rispetto al grosso rappresentato da"Ryanair" ma pur sempre un segnale del-

l'attenzione di SEA per il ramo dei voli eco-nomici e della sua volontà industriale diinvestire anche in questo settore. Oriogarantisce alla compagnia irlandese slot aprezzi di favore ma che un domani potreb-be tranquillamente trasferirsi laddove

8I milioni di passeggeri attesi per il 2011 attribuibili, in percentuale maggiore, agli irlandesi di Ryanair.

Le quote in Sacbo

30,98% Sea

0,01% Aereoclub Taramelli

0,59% Confindustria

3,27% Italcementi

6,96% Credito Bergamasco

13,20% Provincia di Bergamo

13,25% Camera di Commercio

13,84% Comune di Bergamo

17,90% Ubi banca

Mario Ratti, presidente di Confindustria Bergamo dal 1995 al 2000, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione di Sacbonel settembre 2004 e dal 2008 è il presidente della società di gestionedello scalo

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fosse più conveniente. Esistono già deiprecedenti: nel 2008, ad esempio,abbandonarono Valencia per delle

divergenze con le istituzioni locali,cancellando 70 voli settimanali e

mettendo a rischio 850 lavoratori. Persemplifica: davanti ad una bellaofferta di SEA gli irlandesi potrebbe-ro tranquillamente trasferirsi aMalpensa dall'oggi al domani. Nona caso, conoscendo quanto un similescenario sarebbe esiziale per SACBO -scarsamente diversificata nella suaofferta e totalmente dipendente daRyanair -, SEA da una parte tentaSACBO con la proposta di una fusione,dall'altra la minaccia con la promessadi un offensiva senza quartiere peraccaparrarsi i voli della compagniairlandese. Nel frattempo, però, SEA havenduto il 19% del suo pacchetto azio-nario in SACBO, scendendo dal49.98% a circa il 30%. Una mossa,quest'ultima, datata febbraio 2009 edalle forti conseguenze sugli equilibriazionari all'interno del patto di sinda-cato tra i soci bergamaschi. Il 19%messo sul mercato, infatti, è statoloro offerto con diritto di prelazionema non tutti lo hanno sottoscritto. In

particolare, Comune di Bergamo eProvincia di Bergamo hanno recente-mente dichiarato di non avere le risor-

se per rilevare le quote di loro compe-tenza. Le banche del territorio, inve-

1949Istituti bancari, istituzioni e gruppi commerciali locali,costituirono un comitato perdotare la provincia di Bergamodi un aeroporto civile

1970Nasce Sacbo, la società che gestisce lo scalodi Orio al Serio. Il 16 luglio l'atto costitutivo. Primo presidente è Attilio Vicentini

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ce, hanno esercitato il loro diritto diprelazione. Così come la Camera diCommercio. Risultato: oggi il primosocio all'interno del Patto di Sindacato

al governo di SACBO è Ubi Banca, conil 17.90% delle azioni societarie. Ilpeso di Comune di Bergamo eProvincia di Bergamo, invece, è rima-sto invariato e se, come sostiene ilSindaco di Bergamo Franco Tentorio,"il governo di SACBO è ancora inmano pubblica perché la Camera diCommercio è un ente pubblico", èanche vero che il peso dei due entilocali territoriali oggi non è più cosìdecisivo come lo era prima e come fuquando al vertice di SACBO, nel 2008,s'insediò Mario Ratti, nominato nelCDA dal Comune di Bergamo edeletto Presidente dello stesso graziealla fruttuosa mediazione dell'alloraSindaco di Bergamo Roberto Bruni,forte del peso azionario del Comune diBergamo come primo socio del Pattodi Sindacato. Oggi, come detto, primosocio del Patto è UBI Banca. Non è daescludersi, allora, che Emilio Zanettidecida di far valere questa sua posi-zione per una candidatura allaPresidenza tanto più che, durante lapresidenza di Ratti, ha ricoperto ilruolo di Vice-Presidente. Nel frattem-po, però, anche la politica locale si sta

muovendo. Da tempo si rumoreggia diuna candidatura (mai smentita) allapresidenza di SACBO da parte diGianni D'Aloia, autorevole esponen-

te del Pdl cittadino. L'avvocato, deusex machina del PDL cittadino, gode delsostegno del coordinatore provincialedel Popolo della Libertà, Carlo Saffiotiil quale, non a caso, è intervenutorecentemente per invitare il primo cit-tadino di Bergamo a crescere nellacompagine azionaria di SACBO. NelPDL, però, non c'è accordo e sembrache anche Marco Pagnoncelli, ex coor-dinatore di Forza Italia in Bergamo,nonché consigliere d'amministrazioneSEA, voglia dire la sua nella corsa allaPresidenza di SACBO forse anche perrealizzare quella mai tramontata ipote-si di fusione con SEA, un'ipotesi cal-deggiata anche dalla Lega Nord, ulti-mamente sempre più ramificata nellavita economico-industriale del setten-trione. La scelta, però, potrebbe anchecadere sulla continuità di gestione edil nome che sembra farsi largo è quel-lo di Renato Ravasio, attualmente inquota alla Provincia ma ex democri-stiano e uomo di fiducia di ValerioBettoni. Difficile, allora, che Pirovanodecida di riproporlo in quota alla "sua"Provincia. Molto più facile, invece, chePirovano cerchi di giocare in proprio o

per accrescere la presa della Lega Nordsull'economia bergamasca, come acca-duto con TEB quando con un colpo discena finale nominò il suo collegaNunziante Consiglio alla presidenza.TEB, però, non è SACBO né per volumed'affari né per ripercussioni sull'econo-mia bergamasca. Di sicuro, da febbraio2009, in SACBO sono cambiate moltecose: a cominciare dal peso della poli-tica. Notevolmente diminuito per effet-to del mancato esercizio del diritto diprelazione sulle quote messe in ven-dita da SEA. Possibile, allora, cheMario Ratti rimanga Presidente perun altro triennio ma con nuovi soste-nitori rispetto a quelli di prima.1971

Il 21 marzo da Ciampino arriva il Dc9 Itavia che il giorno dopo alle 9.26decolla da Orio. Si inaugura,così, la stagione dei voli civili

2003Con l'arrivo di Ryanair e di altri vettori a basso costo,Orio al Serio nel giro di pocotempo diventa il più importantescalo italiano dei voli low cost

Orio al Serio: nel 20107.677.224 passeggeri

Nel 2010 lo scalo di Bergamo Orioal Serio ha toccato i 7.677.224 pas-seggeri, con una crescita del 7,3%rispetto ai 7.158.130 del 2009 e"massimamente concentrata sui volidi linea che hanno continuato a regi-strare valori di load factor percen-tualmente al di sopra della mediagenerale del trasporto aereo". Lo haannunciato il gestore SACBO. Lacrescita è positiva per i voli di linea(+7,6%), per i charter (+2,9%) enelle merci (106.054 tonnellate,con incremento del 6,5% sul 2009 nonostante il calo del 6,3% dei volilegato all'uso di velivoli più grandi.

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Banda larga: Wind copre il 90% della Bergamasca

Un bergamasco su 5 è cliente Wind, valori in crescita per la nostra provincia del 7,5% sul 2009

Maximo Ibarra, Direttore Business Unit Consumer, anticipa investimenti sulla rete, sulla distribuzione e nuove offerte

L'INTERVISTA

Estensione significativa della copertura Internet broadband vicina al 90% della popolazione, unincremento dei punti vendita sia per i negozi Wind sia per quelli multibrand (15% in più rispetto al2010) e una campagna pubblicitaria continuativa su stampa, radio ed affissione su tutto il territo-rio della provincia di Bergamo dalla fine di gennaio fino a giugno. Sono alcune delle novità di Wind,

la compagnia telefonica che si distingue nel panorama nazionale per essere una tra le più convenienti, che

13 febbraio 2011 - E' on air il secondo spotdella campagnatelevisiva Wind, con Aldo, Giovanni e Giacomo ancoraprotagonisti dellaserie di episodiambientati nel salone da barbiereAnche questa voltal'interpretazionedel Trio è incentra-ta sulla loro incon-fondibile gestualitàe capacità mimica

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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MaximoIbarra

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interesseranno Bergamo e provincianel corso del 2011. "Inoltre - comesottolinea Maximo Ibarra, DirettoreBusiness Unit Consumer Wind - stiamogià lanciando nuovi prodotti e promo-zioni come il nuovo "All inclusive" perabbonamenti con soluzioni che com-prendono voce, sms verso tutti eInternet illimitato a partire da 16 euroe, per il mondo prepagato, il "SuperNoi Tutti" che nella versione "Passa aWind" offre chiamate ed sms versotutti a partire da 6 euro per 12 mesi".

Direttore, nei primi nove mesi del2010 Wind ha registrato una crescitadei risultati, sia nella telefonia mobi-le che in quella fissa, con un incre-mento dei clienti Wind del 9.6% (19.6milioni), che si è tradotto in unaumento dei ricavi mobili del 5.6%.Proviamo a leggere questi risultati? "La crescita di Wind nel 2010 in termini dicustomer base e di ricavi è in assolutacontrotendenza rispetto al mercato dellatelefonia mobile in Italia. Wind è, infatti,uno dei pochi operatori a crescere in unmercato estremamente maturo, dove lacompetizione sui prezzi è stata molto mar-cata, soprattutto nell'ultimo biennio. Ildato più interessante riguarda la crescitadella quota di mercato di Wind negliultimi anni: dal 16% del 2006 al 22%del 2010. Il nostro obiettivo è mante-nere questo trend anche nei prossimi

anni in modo da consolidare ulterior-mente la leadership di mercato di Wind".

L'obiettivo che si era prefissataWind nel 2010 era quello di acquisi-re nuove quote di mercato, in parti-colar modo nel comparto business.E' stato raggiunto? "Anche nel segmento delle partite iva edelle pmi stiamo procedendo a passospedito e, infatti, nel 2010 le acquisi-zioni sono aumentate del 110% e i rica-vi del 13% circa. Per il 2011 abbiamol'obiettivo di posizionarci come "onesolution partner" per tutte le aziendeche hanno la necessità di disporre disoluzioni integrate di telefonia mobile efissa, solide, affidabili e convenienti".

In che misura la diffusione dellabanda larga può essere un fattore

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Maximo Ibarra, nato a Cali, Colombia, classe1968, laureato in Scienze Politiche a Roma,Master in Business Administration e succes-sivamente in Marketing e Telecomunicazionipresso l'Insead di Parigi. Ampia esperienzanel campo delle Tlc, dapprima in Tim poi adOmnitel (Vodafone). SuccessivamenteDirettore Commerciale di DHL International.Entra in Fiat come Vice President & BusinessDevelopment nell'area Consumer Services,per approdare nel 2004, dopo un’esperienzanel gruppo Benetton come Vice PresidentMarketing per Comunicazione Wordwide, inWind, come Direttore Marketing Mobile esuccessivamente Direttore MarketingMobile & Customer Management. Dal2009 è il nuovo Direttore BusinessUnit Consumer Wind.

Maximo IbarraLa sede di roma

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chiave per il futuro del Paese eincidere in modo crescente sullosviluppo della società e delleimprese bergamasche? "La banda larga sul fisso e sulla tele-fonia mobile rappresenta un assetstrategico per lo sviluppo del paese.Wind è attiva su entrambi i fronti, coninvestimenti importanti non solo nellegrandi città, ma anche nelle provincecome in quella di Bergamo che ricopreun'importanza rilevante nell'economiaitaliana. Wind sta rivolgendo partico-lare attenzione a quest'area per darea tutte le famiglie e alle aziende lapossibilità di poter fruire della bandalarga con la trasparenza, semplicitàe convenienza che caratterizzano ilservizio e l'offerta commerciale".

Come pensate di contrastare la

sempre maggiore diffusione diapplicazioni che consentono lachiamata e i messaggi su basedati? "Wind è un operatore telefonico cheopera a 360 gradi sia nella telefoniamobile sia in quella fissa gestendo piùdi 23 milioni di clienti. Il nostro obietti-vo non è quello di contrastare bensìdi facilitare l'utilizzo di Internet e ditutte le applicazioni che sempre più

popolano il web. Vogliamo dare ainostri clienti soluzioni All inclusivein ottica "end to end", senza occu-parci necessariamente dei contenu-ti o delle applicazioni che di fattosono già ampiamente disponibili sulweb. In futuro, bisognerà comunquetrovare delle aree di cooperazionecon gli "over the top" in modo taleche, nell'intero ecosistema, nonsiano solo gli operatori ad essere gli

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13 febbraio2011 - E' onair la nuovacampagna tvdi WindBusiness

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unici a sostenere investimenti cre-scenti sulle reti di nuova generazione".

Il governo sembra essere decisoa consentire l'accesso Wi-Fi gra-tuito. E' possibile uno scenariofuturo di convivenza? "Assolutamente sì, il Wi-Fi puòessere di supporto sia in ambientedomestico, per soddisfare le esi-genze di convergenza fisso-mobiledelle famiglie, sia in aree urbanead alta densità per sostenere lereti mobili a banda larga e fornirecapacità aggiuntiva negli orari onei giorni di picco".

Quali sono le prospettive di svi-luppo di Wind per il 2011? Nel 2011 vogliamo continuare acrescere con la stessa velocità eforza del 2010 sia nel mercato con-sumer sia in quello "professional",soprattutto grazie alle nuove offer-te Wind e agli investimenti sullarete e sulla distribuzione".

Qual è la quota di mercato diWind in provincia di Bergamonel pubblico e nel privato? Qualè il vostro prodotto o servizio piùvenduto a Bergamo? Non abbiamo dati specifici sullequote di mercato divisi per provincia,ma posso dirle che in termini di pene-trazione sulla popolazione siamointorno al 17%, con la base clienti aBergamo e provincia in crescita del7,5% rispetto allo scorso anno”.

Il contratto più vantaggiosoche state offrendo al mercato? "Si chiama "All inclusive", con 16euro al mese è tutto compreso:chiamate verso tutti, sms versotutti, chiamate illimitate verso unnumero Wind, Internet illimitatosul proprio smartphone. Il tuttosenza la tassa di concessionegovernativa".

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la campagna nataliziadi Wind che vede protagonistiGiorgio Panariello, nei panni di Naomo, e la bellaVanessa Incontradaentrambi in grande spolvero per il Natale 2010

“Wind ha lanciato due campa-gne istituzionali, una dopo l’estate e una dopo Natale, per mettere in evidenza i valoriaziendali: chiarezza-trasparenza-semplicità, che rappresentanoil DNA della proposizione sul mercato di Wind”

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Imposte non pagate per un impo-nibile di 2.590 milioni di eurocontro i 1.730 milioni dell'annoprecedente. E' il dato più preoc-

cupante messo in luce dal colonnel-lo Giancarlo Trotta nella presenta-zione dei risultati ottenuti dalleFiamme Gialle nel corso del 2010."Un dato che" ha sottolineato lostesso Trotta, "da un lato evidenziacome i controlli siano diventati piùefficienti e produttivi, grazie ancheal miglioramento della formazioneprofessionale e della collaborazionecon diversi enti, ma dall'altro mettein rilievo che è inevitabilmenteincrementata l'evasione fiscale".

ECONOMIA&BUSINESS

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L'attività dei reparti della provinciaorobica (Nucleo di polizia tributariadi Bergamo, Compagnie di Bergamoe Treviglio, Tenenze di Clusone eOrio al Serio e Brigate di Sarnico eCosta Volpino, nonché Tenenza diCisano Bergamasco fino al 15 set-tembre) si è concentrata propriosulla lotta all'evasione e all'elusionefiscale e sul contrasto alle diverseforme di criminalità economica. Inquesto ambito sono stati eseguiti1.518 controlli, accertati 403 reatifiscali e denunciati 410 responsabili,due dei quali arrestati. Buona partedelle somme segnalate all'Agenziadelle Entrate e dei beni sottoposti a

Il comando provinciale della Guardia di Finanza, nel 2010 ha scopertopiù di 400 reati fiscali e ha registrato un alto tasso di evasione: 169 gli evasori totali. Scovati 1.257 lavoratori in nero e l'Iva evasa è passata da 275 milioni del 2009 a 532 milioni di euro

"I FURBETTI"

A Bergamo evasione su 2.6 miliardi di euro Il 50% in più del 2009

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sequestro si riferiscono a operazioni condotte contro l'e-vasione fiscale internazionale. Ad esempio l'operazione

"Calypso": tra gli anni 2009 e 2010, ha permesso di sco-prire che, per effetto di una vasta frode, lo Stato nonaveva incassato oltre 600 milioni di euro diimposte dirette e oltre 650 milioni di euro di Iva;72 persone sono state denunciate e le loro dis-ponibilità economiche bloccate, per un valoreparziale complessivo di circa 208 milioni di euro.

Economia sommersa. Forte è stato l'impegnodel comando provinciale della guardia di finanzanel contrasto all'economia sommersa nella suaduplice veste di "sommerso d'azienda" (ossia l'oc-cultamento al fisco dell'intera attività economica o diuna sua parte rilevante) e di "sommerso di lavoro" (deter-minato dall'impiego di lavoratori in nero o irregolari).Riguardo al sommerso d'azienda sono stati scoperti 169"evasori totali", in pratica del tutto sconosciuti al Fisco, eventi "evasori paratotali" (che hanno dichiarato materiaimponibile inferiore al 50% di quella effettivamente pro-

dotta). Le somme sottratte alla tassazione da questi eva-sori sono risultate pari a circa 2.310 milioni di euro el'Iva che avrebbe dovuto essere incamerata è pari a circa490 milioni di euro. Anche la lotta al sommerso di lavoroha prodotto risultati significativi, visto che sono statiindividuati 1.257 lavoratori "in nero" (cioè trovati sui luo-ghi di lavoro senza essere regolarmente assunti) e 272lavoratori "irregolari" (in altre parole regolarmenteassunti, ma nei cui confronti sono state accertate irrego-larità, quali la percezione di "fuori busta"). Nel corso diqueste attività sono stati individuati 12 clandestini, deiquali 10 denunciati a piede libero e due in stato d'arresto.

Riciclaggio, usura e contraffazione. Quanto al contrastodi altre forme di criminalità economica, sul versante del rici-

claggio, l'impegno della Guarda di finanza ha permes-so di intercettare casi per circa 16 milioni di euro, disequestrare beni per 1.6 milioni di euro e di denun-ciare a piede libero 11 responsabili. Relativamente,invece, all'usura, sono stati denunciati due responsa-bili, di cui uno tratto in arresto, e sequestrati beni per150.000 euro. Sequestri rilevanti di valuta (per130.000 euro) e di beni (per 118.000 euro) sono statieffettuati, rispettivamente, durante i controlli valutarieseguiti all'aeroporto di Orio al Serio e al termine di

indagini condotte nel settore dei reati fallimentari. Sul frontedella lotta alla contraffazione dei marchi sono state portate a

termine numerose operazioni di servizio che hanno permessoil sequestro di 9.152 prodotti (8.389 nel settore abbigliamen-to tra capi, accessori e marchi, 659 prodotti in pelle tipoborse, cinture e vari e 104 altri prodotti), nonché la denunciaa piede libero di 21 individui; tre, invece, le persone denun-ciate e circa 25.000 i prodotti sequestrati nel corso delle atti-vità mirate a garantire la sicurezza dei consumatori (tra que-

ste quasi 11.000 cosmetici e quasi 14.000 occhiali).Circa l'attività contro la pirateria fonografica, audiovi-siva e informatica, gli esiti dei controlli effettuatidicono di 315 prodotti complessivamente sequestrati(tra computer, compact disc ed altri supporti magne-tici) e della conseguente denuncia di sette persone.

Scontrini non emessi. Numerosi anche gli accerta-menti sulla regolare emissione degli scontrini e dellericevute fiscali. Infatti, su 4.780 controlli eseguiti,

ben 1.366 sono risultati irregolari, dato che porta a conclu-dere che nella provincia di Bergamo uno scontrino su quattronon viene emesso. "In tempi di crisi è fondamentale che ilmercato funzioni correttamente. Chi è scorretto, lo è nei con-fronti della concorrenza", ha commentato il colonnello Trotta,i cui uomini hanno anche scoperto altre violazioni all'Iva peroltre 532 milioni di euro (contro i 275 del 2009). Proprio pereducare alla legalità fiscale, le Fiamme gialle, in collabo-razione con l'Ufficio scolastico provinciale, stanno tenen-do incontri di sensibilizzazione nelle scuole superiori rice-vendo molte adesioni da parte degli istituti orobici, a testi-monianza di come l'argomento sia tenuto in considerazione.

169:"Evasori totali" del tutto sconosciuti al Fisco

25.000: Prodotti sequestrati per garantire la sicurezza dei consumatori, tra questi: 11.000 cosmetici e 14.000 occhiali

9.152:Prodotti contraffatti: 8.389 nel settore abbigliamento tra capi, accessorie marchi, 659 prodotti in pelle tipo borse, cinture e 104 altri prodotti

1.257: Lavoratori "in nero" trovati sui luoghi di lavoro senza essere assunti

1.366:Scontrini irregolari. Nella provincia di Bergamo uno scontrino su quattro non viene emesso

532: Milioni di euro di IVA evasa contro i 275 del 2009

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Incrementare la lotta all'evasione e all'elu-sione fiscale, ma anche intensificare il con-trasto alle truffe sui finanziamenti pubblici ela repressione della criminalità economico- finanziaria e dei traffici illeciti. Sono que-sti i tre "pilastri" del piano d'azione dellaGuardia di finanza di Bergamo per il 2011.Il principale obiettivo sarà dunque quello diincrementare "la scoperta di ricchezze sot-tratte alle casse pubbliche", come recitauna nota delle Fiamme gialle provinciali."Pertanto, i reparti territoriali saranno ulte-riormente impegnati a contrastare a tuttocampo l'economia sommersa, le frodi Iva,l'evasione fiscale internazionale e quellacollegata ad altri illeciti economico-finan-ziari, svolgendo attività di verifica e di inda-gine tese all'individuazione dei "grandifenomeni evasivi" dai quali, sinora, sonopervenuti i risultati più consistenti". La tute-la della spesa pubblica "rappresenta l'altrafaccia della salvaguardia delle entrate deibilanci dell'Unione Europea, dello Stato,delle Regioni e degli Enti locali. Il piano diazione da attuare deve mirare a tutelare ilcorretto impiego delle risorse nazionali ecomunitarie destinate alle politiche di svi-luppo sociale e imprenditoriale che stanno

sostenendo il superamento della crisi eco-nomica e finanziaria". Sarà quindi "svilup-pata una specifica campagna di controllo

dell'effettivo diritto di taluni cittadini a bene-ficiare delle prestazioni sociali agevolate".E' necessario, infine, "che il Corpo man-

tenga alto il livello di attenzione perprevenire e contrastare le speculazionifinanziarie, le truffe ai risparmiatori e l'in-gresso di illeciti capitali nel tessuto pro-duttivo. Pertanto, l'attività operativa dellaGuardia di Finanza si concentrerà sullaricerca dei patrimoni di illecita provenien-za per risalire agli effettivi possessori,sullo sviluppo delle segnalazioni di ope-razioni sospette per intercettare i capitaliche le organizzazioni criminali tentano direinserire nel circuito produttivo e sull'ag-gressione ai patrimoni illeciti per incre-mentare ulteriormente i sequestri di beniin possesso della criminalità organizza-ta". Di pari importanza sarà "l'attività diprevenzione e contrasto ad ogni forma diabusivismo bancario e finanziario, alfenomeno dell'usura e a tutti gli altri illeci-ti societari e finanziari che alterino l'e-quilibrio di mercato e la concorrenza.Così pure verrà intensificata la lotta allacontraffazione, alla pirateria e a tutti ifenomeni di illegalità loro connessi, perarrivare ad aggredire i patrimoni in talmodo illecitamente accumulati, anchecon l'utilizzo degli strumenti antimafiarecentemente esteso a tale tipo di reati".

Trotta: " Per il 2011 forte contrasto alle truffe sui finanziamenti pubblici"

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Automobile a rate, televisorea rate, lavastoviglie a ratee non può certo mancare lavacanza. Anche questa a

rate. Insomma anche a Bergamo, comenel resto d'Italia, l'imperativo categori-co è dilazionare i pagamenti. La ten-denza del "porto via subito e pago pocoper volta" se non costa meno, tuttaviapesa di meno. Lo stesso discorso valeper le tasse con una sola e sostanzialedifferenza che nel caso di imposte etributi non si può scegliere diversa-mente (l'alternativa sarebbe non paga-re) e non si acquista un bel niente. Adessere "spalmati", infatti, sono i debiticon lo Stato. Per capire che non si trat-ta di finanza spicciola basta dareun'occhiata ai numeri. Al 31 dicembre2010, partendo però dal 2009, quandola possibilità di dilazionare il debito èstata introdotta, i cittadini e le impresebergamasche che hanno ottenutorateizzazioni per i loro pagamenti da

Equitalia Esatri - agente della riscos-sione per la provincia orobica - sono

stati 11.686. Vuoi un po' per la crisi che

continua a mordere i bilanci delle fami-glie e un caro vita con una crescita chenon conosce soste, sono sempre di piùi bergamaschi che scelgono di rateizza-re tasse e i contributi non pagati, multecomprese. Dopo Milano con 54.498rateizzazioni concesse e Varese con12.116 Bergamo risulta la terza provin-cia lombarda per rateizzazioni conces-se. I dati di Equitalia, società che sioccupa della riscossione nazionale deitributi, evidenziano che i pagamenti arate concessi da Equitalia Esatri inLombardia, a cittadini o imprese in dif-ficoltà sono circa 123 mila, per unimporto di oltre 2.4 miliardi di euro.Nella classifica delle province chehanno scelto questo percorso, Bresciasi piazza al quarto posto con 11.591rateizzazioni concesse a privati eimprese, pari a quasi 190 milioni dieuro, secondo valore economico in ter-mini assoluti. Guardando alle sommeconcesse, Milano guida la classifica

ECONOMIA&BUSINESS

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Vacanze o tasse fa lo stesso. E' boom di pagamenti a rate

Sempre più bergamaschi chiedono di dilazionare i propri debiti e versare a rate anche tasse e contributi non pagatiBergamo è la terza provincia lombarda: 11.686 domande per 189 milioni di euro da versare nelle casse dello Stato

"GLI ONESTI"

Provincia

BresciaComoCremonaLeccoLodi

SondrioVareseTotale

Bergamo

MIlanoPavia

Rateizzazioneconcesse al 31/12/2010

11,5918,0744,6024,6752,839

1,84212,116122,926

11,686

56,4989,003

Equitalia

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con dilazioni che superano il miliardo e 400 milioni di euro,seguita da Bergamo con domande che sfiorano i 190 milionidi euro e Varese per un importo complessivo pari a circa 180milioni. La provincia che può essere considerata più "virtuo-sa"? Sondrio con solo 1.842 richieste di dilazione che valgonopoco più di 16 milioni di euro. Le tre regioni in cui sono stateconcesse più rateizzazioni sono il Lazio (119 mila per unimporto che sfiora i 2,3 miliardi di euro), la Lombardia, appun-to (110 mila per oltre 2,4 miliardi) e la Campania (110 mila perquasi 1,5 miliardi). Complessivamente, a livello nazionaleoltre il 30 per cento delle agevolazioni riguarda le regioni delMezzogiorno. "L'utilizzo efficiente di questo strumento - affer-ma l'amministratore delegato di Equitalia Esatri, GiancarloRossi - è una testimonianza concreta di come Equitalia, insie-me all'obiettivo di contribuire al recupero dell'evasione, siacostantemente impegnata nel cercare tutte le soluzioni possi-bili per agevolare la vita a cittadini e imprese che intendonoregolarizzare la loro posizione fiscale e contributiva". In quat-tro anni, in effetti, stando alle stime Equitalia ha riportatonelle casse dello Stato circa 30 miliardi di tasse, imposte econtributi non pagati. La concessione della rateizzazionepassa anche attraverso alcune semplificazioni. Per esempio, èstata allargata la platea di coloro che sono abilitati a sotto-scrivere le dichiarazioni delle società, o, di contro, eliminato

l'obbligo di fideiussione per gli importi più elevati. Non solo,perchè è possibile anche chiedere nuove rateazioni quando sihanno già dilazioni in corso. Ma attenzione alla procedura. Il

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Per debiti di importo inferiore a 5.000euro il concessionario/agente dellariscossione dovrà concedere la rateiz-zazione sulla base di una sempliceautocertificazione del contribuente(quindi in pratica in base alla semplicerichiesta di rateizzazione), per: - mas-simo 18 rate per i debiti fino a 2.000euro; - massimo 24 rate per i debiti da2001 a 3500 euro; - massimo 36 rateper i debiti da 3501 a 5.000 euro. Perdebiti di importo superiore ai 5.000

euro e fino a 10.000 euro la verifica sovra essere semplificata, mentre perquelli che non superano i 50.000 euro saranno effettuati accertamenti (inambedue i casi, le rate massime sono 72). Il tasso d'interesse varia aseconda dell'Ente per cui Equitalia riscuote, ma sono rateizzabili tuttele cartelle esattoriali (bollo auto compreso) escluse Tarsu e quellepenali. In caso di mancato pagamento di due rate il beneficio decade.

La dilazione massima: 6 anni per 72 rate mensili

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pagamento dilazionato delle cartelle può essere concessofino a 72 rate (6 anni), con un importo minimo mensile paria 100 euro. Per ottenere la rateazione la disciplina è dif-ferenziata a seconda della tipologia di contribuente e del-l'importo del debito. Nel caso di somme fino a 5 mila euroè sufficiente presentare la domanda, senza esibire alcuna

documentazione che dimostri la situazione di obiettiva diffi-coltà. Se in passato la richiesta di pagamento di imposte arate poteva non essere accolta, e spesso per ragioni formali,domanda mal formulata, documentazione carente, etc. piùstringenti rapporti con le associazioni di categoria e i com-mercialisti, hanno ridotto il numero delle domande non accol-

te. Un piccolo tesoretto, dunque, ilbottino virtuale che in Italia, e inLombardia, resta sospeso nellemaglie degli adempimenti fiscali.

Sondrio è la provincia più virtuosa della Lombardia: solo 1.842 richieste di rateizzazione che valgono poco più di 16 milioni di euro

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Mi

1.422.461.814

188.954.028

Bg

177.585.569

Va

134.638.879

Co

128.909.540

Pv

67.354.412

50.550.072

189.916.350

Bs

Cr

37.255.010

Lo

16.705.649

Lc

So

Importi dilazionati nelle provincie lombarde al 31/12/2010

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In Lombardia i bergamaschi sono i più pessimisti, sia per quan-to riguarda il lavoro che per quanto riguarda il mercato del lavo-ro, perché ritengono che nei prossimi 12 mesi la situazione eco-nomica dell'Italia peggiorerà e perché pensano che nel 2011

aumenterà il tasso di disoccupazione. Questo secondo una ricercadella Camera di Commercio di Monza e Brianza che ha analizzato incollaborazione con DigiCamere i comportamenti e il livello di preoc-cupazione dei lombardi in riferimento alla crisi economica.

A livello generale, il lavoro resta la preoccupazione più stringente:4 famiglie lombarde su 5 si aspettano un aumento della disoccupa-zione nel corso del 2011, dato più alto rispetto alla media naziona-le (67%). Il timore di perdere il posto dilavoro è più contenuto (23%) anche secresce, rispetto a settembre, chi temeun licenziamento in famiglia per il2011. Il 77% dei lombardi, infatti, nonpensa che qualcuno della propriafamiglia possa perdere il lavoro nel2011, un dato che dimostra un po'meno tranquillità rispetto al rientrodello scorso settembre quando lostesso si attestava all'80%. I giovanisi confermano più ottimisti sul futurosia rispetto alla situazione economicadell'Italia che a quella della propriafamiglia: ricorrono di più al debito, manutrono anche una maggiore fiducianella possibilità di risparmio nel 2011.

Tra le province lombarde Bergamo è la più pessimista. Da quila necessità di ridurre le spese, individuando possibili rispar-mi nel settore del tempo libero (65%), dell'abbigliamento edegli accessori (58%), degli elettrodomestici (24%) e anchedegli alimentari (15%).

E pensando al futuro le famiglie lombarde si aspettano una pro-spettiva meno rosea rispetto al resto dell'Italia: il 30% crede inun peggioramento della propria situazione economica a frontedell'11% delle famiglie italiane. Sono anche i più "disincantati"degli italiani anche per l'economia del sistema Paese: per 9 fami-glie lombarde su 10 la ripresa nel 2011 è ancora in stand by.

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Paura di perdere il posto?Bergamaschi i più preoccupati

Il 63% delle famiglie bergamasche crede che la situazione economica peggiorerà nel 2011 e l'80% che aumenterà il numero dei disoccupati

Secondo una ricerca camerale i bergamaschi taglieranno del 65% le spese per il tempo libero e del 58% per abbigliamento e calzature

SFIDUCIATI

403020100

Per far quadrare il bilancio le famiglie bergamasche faranno economia sulleseguenti voci di spesa

706050

65% 58%

26% 23% 15%

Tempolibero

Abbigliamentoe calzature

Elettronicadi consumo

Benidurevoli Alimentari

Strategie di risparmio

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Ad inizio 2011 la SanPellegrino hachiesto ai lavoratori (e ai sindacati)un turno festivo per sei mesi (da feb-braio a luglio) a fronte di un piano

d'investimenti da 8 milioni di euro nel medio enel lungo periodo per potenziare e rinnovarealcune linee produttive (in particolare dove siimbottiglia l'acqua minerale in bottiglie di pla-stica, PET). Sul piatto ha messo anche l'assun-zione di 25 persone con un contratto part-time,a tempo indeterminato. In cambio la disponi-bilità di circa 50 lavoratori (reparto PET) alavorare anche la domenica, ventuno turnisettimanali anziché diciotto. Con una votazio-ne la proposta è passata al vaglio dei lavoratori.

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Turni flessibili alla SanPellegrinoOggi? No Ma due anni fa sì''IL CASO"

Il mese scorso ai lavoratori di Ruspino è stato chiesto di lavorare per sei mesi anche la domenica in cambio di indennità e posti di lavoro. L'ipotesi è stata bocciata con 93 no e 90 sì. Eppure, in un accordo sindacale datato 3 ottobre 2008 tutti erano d'accordo"sull'esigenza di flessibilità"

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Esito: il 53% ha rifiutato. Si vota per alza-ta di mano e su 212: 93 rispondono no, 90non si pronunciano per il sì e 29 si astengo-no. Risultato: la proposta, se pur di un sof-fio, non passa. L'azienda che di recente hafesteggiato il miliardo di bottiglie (un miliar-do e 70 milioni) uscite dallo stabilimento diRuspino nel 2010, non si perde d'animo e,pur prendendo atto dell'esito negativo dellaconsultazione, avvia colloqui con i singolilavoratori sulla disponibilità a lavorare didomenica: 40 accettano su base volontaria.E poi la decisione finale della società con-trollata dal gruppo Nestlé: avanti con questie assunzione di altri 40, ma con un contrat-

to determinato part-time. Per sei mesi è nonpiù a tempo indeterminato.

La globalizzazione. Alla SanPellegrino,come per qualsiasi altra realtà internazio-nale, il peso degli investimenti, la necessitàdi ammortizzarli e la spietata concorrenzia-lità nei mercati, impongono e imporrannosempre più di utilizzare al massimo e senzainterruzioni la capacità produttiva degliimpianti, così da ripartire i costi fissi su unamassa di prodotto il più ampia possibile. Eallora perché lavorare la domenica? Proprioper utilizzare al massimo gli impianti. Percogliere le opportunità di mercato del

momento. In questa prospettiva la produ-zione si svilupperà sempre più con turnazio-ni, che imporranno a molti di lavorare, arotazione, anche la domenica e magari, ataluni, di lavorare solo nei fine settimana.

I retroscena. La cosa più significativaè che nel 2008, precisamente il 3 otto-bre, era stato siglato un accordo fra laSanpellegrino Spa e i sindacati. Nel testo sievince che "la capacità di rispondere tem-pestivamente alle esigenze del mercatodomestico e internazionale, con particolareriferimento ai periodi di stagionalità, costi-tuisce un fattore strategico di successo e, in

SanPellegrinoLo stabilimento

di Ruspino

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tale ambito, l'utilizzo flessibile degli impian-ti, riveste un ruolo decisivo, in quanto l'evo-luzione e la variabilità delle modalità diconsumo richiede risposte sempre piùrapide e calibrate". Come si vede vengonotoccati temi di strettissima attualità a par-tire dalla flessibilità.

I sindacati bergamaschi 2 anni fa:"Al finedi sostenere queste sfide competitive appare,pertanto, necessario individuare - nell'ambitodi confronto con le Rsu - modalità operative esistemi di organizzazione del lavoro e degliorari che salvaguardino e garantiscano condi-zioni di flessibilità che permettano di corri-spondere in tempi rapidi e certi alle mutevolisollecitazioni dei mercati". Inoltre "tenendoconto dell'esigenza di conciliare in positivo lereciproche necessità, questa esigenza di fles-sibilità può essere governata all'interno di unsistema che, proprio in virtù di essa, privilegi la

possibilità di favorire una stabilizzazione deirapporti di lavoro coerentemente con le esi-genza di sviluppo aziendale, mediante coeren-te programmazione degli orari e un maggiorutilizzo del part - time nelle sue diverse forme,ove le condizioni tecniche, organizzative e pro-duttive lo consentano". Già nel gennaio di 10anni fa si era discusso di un accordo per cui "leParti riconoscono altresì che la velocità delcambiamento dello scenario macro-economi-co in atto rende fondamentale comprenderein tempo reale l'evoluzione dei contesti eco-nomici e produttivi in cui l'azienda si trova adoperare".E "pertanto si conviene sulla rilevan-za assunta dalla flessibilità - che può essereoggettivamente facilitata da una gestioneimprontata a logiche di tempestiva comunica-zione e confronto - nelle varie forme in cuiessa può esplicarsi, quali, ad es., funzionale(mobilità interna, cambio linee, cambio turnietc.), numerica (utilizzo stagionali, part-time

verticale/orizzontale, ampliamento fascia ora-ria di lavoro (ad esempio ampliamento turnofino a due ore), pausa mensa etc.), utilizzo set-timanale degli impianti, flessibilità degli orari,contratti week-end, lavoro interinale etc., aifini della competitività aziendale e del conse-guimento degli obiettivi concordati".

I sindacati bergamaschi oggi: "E' neces-sario coniugare le esigenze di flessibilità delleaziende con i diritti dei lavoratori" il commen-to del segretario provinciale della CislFerdinando Piccinini. "Ho parlato con ilavoratori - ha detto il segretario provincialedella Cgil Luigi Bresciani -. La preoccupa-zione diffusa è stata: se molliamo anche suquesto, cosa ci chiederanno la prossimavolta? Per molti di loro il no ad un impiegostraordinario è stata una forma di tutela per ipiù giovani, il tentativo di salvaguardarli dauna deriva pericolosa". "Nonostante i sinda-

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cati abbiano lavorato per far passare l'accordo- ha continuato Bresciani -, per tre voti non èpassato. Ma il dialogo con l'azienda rimaneaperto".Ma quei 93 sì contro i 90 no hanno unpeso che non esaurisce il suo significato in unturno domenicale."Il lavoro ha una connota-zione sempre più individuale - ha sottolineatoPiccinini -. Non si tratta di guardare alle pro-prie esigenze di vita o familiari, quanto unosmarrire il senso di un impegno collettivo".Nel caso di Ruspino maggiore flessibilità èuguale a più opportunità di lavoro perchè"creare nuovi posti di lavoro - concordano isegretari di Cisl e Cgil - è fondamentale,soprattutto in Valbrembana"."Piena disponibi-lità a proseguire il dialogo" da parte del-l'azienda e Gianluigi Troia, direttoredelle relazioni industriali del GruppoNestlè Italia, sottolinea che il sitoRuspino (dove sono occupati più di 300lavoratori) "sta conoscendo un successo alivello di volumi produttivi dovuto soprat-tutto alle richieste che vengono dall'estero".La domanda da porsi, a questo punto, è sem-plice: se le aziende cercano un punto d'incon-tro coi lavoratori proponendo posti di lavoro edindennità, se i sindacati sono possibilisti di fattoad un'intesa - fra l'altro già siglata in passato -,perché non si è arrivati ad una soluzione ade-guata? Cosa deve proporre un'azienda per otte-nere il sì da parte dei lavoratori ad avere la neces-saria flessibilità atta a sostenere la globalizzazio-ne? E' necessario, a questo punto, che tutte le

realtà in gioco facciano un passo indietro, dimen-ticando in parte il ruolo che ricoprono. Soprattuttodinanzi all'attuale situazione congiunturale nonfacile, è concretamente necessario far fronte

comune: non esistono più sindacalisti, operai oimprenditori. Bensì persone che vogliono ottene-re lo stesso risultato: dare futuro ai dipendenti e,al contempo, dare futuro a se stessi.

L’accordo sindacale siglato il 3 ottobre2008 dai rappresentantisindacali e la societàSanpellegrinoSpa

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Provincia di Bergamo e Gruppo Sanpellegrino,insieme per il territorioTURISMO & BUSINESS

Presentato alla BIT 2011 un progetto congiunto volto a valorizzare le potenzialità turistiche della nostra provincia. È stato realizzato un video, scaricabile tramite un codice QR posto sulle etichette della celeberrima acqua, che ripercorre le tappe del suo successo

Èstato presentato lo scorso 18febbraio - nello stand allestitodalla Regione Lombardia all'in-terno della BIT 2011 (la più

grande esposizione dell'offerta turisticaitaliana) - un importante progetto divalorizzazione delle terre bergamaschenel mondo, realizzato dalla Provinciadi Bergamo in collaborazione con ilGruppo Sanpellegrino. Pubblico e pri-vato hanno unito le rispettive forze perlo sviluppo d'iniziative di cui potrannobeneficiare in futuro sia i territori siale comunità orobiche. Dalla sinergicacollaborazione tra l'Assessorato al

Turismo della Provincia di Bergamoe l'azienda leader nel settore delleacque minerali, le cui radici affondanonel cuore della Valle Brembana, è natoun video che evidenzia le eccellenze delterritorio e ripercorre la storia di un mar-chio da oltre 110 anni ambasciatore nelmondo del gusto "made in Italy" e dellastraordinaria combinazione di cultura enatura della bergamasca. Il filmato, chesarà scaricabile attraverso un codiceQR indicato sul retro delle etichette del-l'acqua S.Pellegrino distribuite nel cana-le dell'alta ristorazione, è un raccontoper immagini del successo mondiale

Come funziona il QR Code:Basta inquadrarlo dall'etichetta

sul retro con il proprio smartphone e comparirà il video promozionale

di Bergamo e provincia

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della "stella rossa", il cui fascino è senza dubbio trainato dal-l'unicità della storia e dei paesaggi delle valli bergamasche.Da oltre un secolo, infatti, Sanpellegrino si prende cura di que-sto territorio, lavorando quotidianamente per tutelare e pre-servare la fonte e gli ecosistemi circostanti con l'obiettivo diportare integri, sulle tavole di tutto il mondo, la qualità e ilgusto di oltre 100 anni fa. "II rapporto di collaborazione fraSanpellegrino e la Provincia di Bergamo - ha dichiaratoAntonio Punziano, Public Category Affairs Director GruppoSanpellegrino - sta diventando sempre più intenso, attraversolo sviluppo congiunto di progetti di valorizzazione del territorioda cui sgorga l'acqua S. Pellegrino, un marchio da sempresinonimo di alta qualità ed eccellenza, come dimostranoanche le recenti edizioni speciali delle etichette realizzate incollaborazione con le prestigiose griffe Missoni e Bulgari. Dalrapporto simbiotico che unisce la nostra azienda ai territoribergamaschi - ha continuato Punziano -, scaturiscono continuisuccessi. Ultimo in ordine di tempo è stato il raggiungimentodel miliardo di pezzi prodotti dallo storico sito produttivo diSan Pellegrino Terme: un grande risultato per la marca e perla Provincia che ospita questa eccellenza".

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La presentazione del Catalogo Unico

del turismo bergamasco

"Si tratta del fiore all'occhiello della nostrastrategia di promozione. L'idea è nata loscorso autunno insieme a Giuseppe Venuti,responsabile comunicazione del mio asses-sorato. Ci siamo detti: quale mezzo miglioredelle bottiglie di un marchio così prestigiosoper far conoscere sempre di più le bellezzedi Bergamo nel mondo? Abbiamo quindicreato un primo prototipo di etichetta "multi-mediale", ovvero dotata di QR code, per illu-strare al meglio il risultato a cui volevamoarrivare. Così all'incontro abbiamo presen-tato una sorta di prova del Qr, una bottigliasu cui avevamo messo il codice di un'altranostra iniziativa. Già dal primo colloquio larisposta della Sanpellegrino è stata entusia-sta. Da questa collaborazione è nato unvideo che evidenzia le bellezze della provin-cia di Bergamo e ripercorre la storia dell'ac-qua Sanpellegrino. Già a partire dall'esta-te 2011, da un tavolo di un qualsiasi risto-rante in giro per il mondo, basterà inqua-drare con uno smartphone le nuove botti-glie "multimediali" per vedere le perle delnostro territorio: uno strumento di comuni-cazione eccellente con 100 milioni di bot-tiglie all'anno distribuite in Italia e 600milioni all'estero. Si tratta di numeriimpressionanti che ci inorgoglisconocome amministratori e come bergama-schi. Voglio in questa sede ringraziare i

responsabili della Sanpellegrino che dasubito hanno creduto nel progetto e chehanno dimostrato di avere a cuore il terri-

torio che dà vita ad una delle acque mine-rali più famose del mondo".

Il nuovo anno del turismo bergamasco siapre con il debutto del Catalogo Unicodel turismo.

"E' un catalogo nuovo, ricco di immaginidella nostra bellissima terra. Uno strumen-to all'avanguardia che propone contenutimultimediali grazie all’utilizzo dei QR code.Il catalogo unico riporta inoltre gli eventiorganizzati dal territorio bergamasco,legandoli ai pacchetti turistici. Credo siaimportante valorizzare tramite questa pub-blicazione l'impegno che da anni i berga-maschi riservano all'organizzazione dimanifestazioni di qualità eccellente. Il cata-logo, in diverse lingue, è suddiviso in ottotemi che riprendono i colori della casaccadi Arlecchino, nuovo marchio territorialedella provincia di Bergamo".

Quali altre novità avete presentato allaBorsa internazionale del turismo?"Agli operatori turistici presenti è stato pre-sentato a 360 gradi il nuovo modello dicomunicazione turistica che la terra berga-masca intende proporre: brand territoriale,nuovo portale dedicato alla promozionedelle territorio, riprese immersive, mappetridimensionali, web 2.0, realtà aumentata.Ci aspetta un anno impegnativo e ricco dinovità ma grazie all'entusiasmo di chilavora nell'Assessorato al Turismo dellaProvincia e in Turismo Bergamo sonosicuro che riusciremo a conseguire risul-tati sempre più importanti".

Giorgio Bonassoli, assessore Attività produttive e Turismo della Provincia di Bergamo

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"Questo progetto è un incrocio di eccellenze cherende l'acqua S.Pellegrino contemporaneamenteuna dimostrazione concreta e un "media" dellastraordinaria combinazione di cultura e natura delterritorio bergamasco. L'acqua S.Pellegrino, nei 110anni della sua storia in bottiglia, è diventata unarchetipo del bere nel "fine dining" in più di 120 paesial mondo e un'ambasciatrice efficace del "made inItaly" e del "live in italian", come recita ormai da piùdi 10 anni il nostro "claim". Da oltre un secolo que-sta acqua porta i valori della buona tavola, della bel-lezza e della qualità del vivere e della convivialitàgioiosa, conquistando le persone prima di tutto conle sue caratteristiche di prodotto, che sono il frutto diquell'unica combinazione di fattori naturali del terri-torio da cui sgorga. Dalla sinergica collaborazione ènato un video richiamabile con un codice QR. E'quasi emozionante vedere questa tecnologia cosìmoderna e abilitante applicata su una etichetta cheha ancora i tratti del mondo del gran tour dell'aristo-crazia europea, del liberty. L'inserimento del QRcode e il completamento dell'inserimento della deno-minazione Bergamo sul fronte della storica etichetta delmarchio, veicolando territorio e marchio nel mondo,unendo tradizione e innovazione degli strumenti, sonodavvero espressione di una efficace sinergia pubbli-co/privato. Infine, ritengo che la collaborazione con-creta che si è instaurata sia davvero un'ottima espres-sione di quella responsabilità sociale di territorio, chepur nelle differenti missioni, non può non vedere par-tecipi i diversi attori che vi operano".

Antonio Punziano: "S.Pellegrino ambasciatrice bergamasca nel mondo"

Catalago UnicoAllo stesso modo del QR Codedella bottiglia S.Pellegrino,anche per la nuova guida la multimedialità è stata implementata. Numerose pagine contengono infatti la tecnologia suddetta, in modo da rendere interattivaogni sezione

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PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Al via la tessera associativa che fa da carta di credito pensata esclusivamente per gli associati. Molti i vantaggi: nessuna imposta di bollo, coperture assicurative gratuite,

commissioni di prelievo contante dimezzate, zero commissioni carburante e 50 giorni medi di valuta

Ascom lancia la Confcommercio Card

Ascom Bergamo lancia la Confcommercio Card,nata da un accordo tra la Confederazione nazio-nale e Deutsche Bank. Per la prima volta a dispo-sizione delle imprese associate ad Ascom c'è una

innovativa Card che raggruppa le funzioni di carta di credi-to e di tessera associativa. L'accordo tra Confcommercio eDeutsche Bank è nato dalla volontà, condivisa, dei partnerdi supportare il tessuto imprenditoriale italiano, con focussulle PMI, sviluppando iniziative volte a offrire servizi eprodotti per una migliore e più semplice gestione dellerisorse economico-finanziarie aziendali. La nuova Card, chedebutta con la campagna tesseramento 2011, è esclusiva-mente dedicata agli imprenditori associati Confcommercioe può essere richiesta solo attraverso la propria associa-zione territoriale. L'emissione della carta è subordinataalla valutazione del merito di credito dell'associatoeffettuata dalla banca emittente, Deutsche Bank. LaConfcommercio Card è stata progettata con ABCapital,advisor specializzato nei sistemi associativi; è realizzata

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da Deutsche Credit Card - divisione carte di credito diDeutsche Bank Italia e leader nazionale nelle carte corpora-te. Si avvale del circuito MasterCard, leader mondiale conoltre 31 milioni di punti d'accettazione.

Di cosa si tratta. E' una carta a saldo (non revolving) dispo-nibile in due versioni: Corporate Personale, intestata all'im-prenditore, e Corporate Aziendale, intestata all'azienda, que-st'ultima dedicata a società di capitali. È il primo e, per ora,unico esempio nel mondo della rappresentanza di impresa ditessera associativa incorporata in una carta di credito. LaConfcommercio Card è caratterizzata da condizioni di assolu-to favore per le imprese associate. La carta non è vincolataall'apertura di un conto corrente Deutsche Bank e può essereappoggiata presso qualsiasi istituto di credito.

I vantaggi. La Card è caratterizzata da condizioni di assolutofavore per le imprese associate, che la rendono una dellemigliori carte sul mercato. Ecco i vantaggi: è addebitabile su

qualsiasi banca, anche bancoposta; ha una disponibilità fles-sibile a partire da 2.600 euro al mese e un addebito mensiledopo 35 giorni dall'invio della lettera di addebito, con unrisparmio medio di 50 giorni di valuta e massimo di 65. Ilcanone annuo è gratuito al superamento di 1.000 euro dispesa annua, in caso contrario il costo è di soli 20 euro l'an-no; le imposte di bollo e le commissioni per rifornimento car-burante sono azzerate; le commissioni di prelievo contantedimezzate: dal 4 al 2% e un pacchetto assicurativo dedicato.

Le convenzioni. Confcommercio Card è anche la chiave diaccesso al sistema di vantaggi e convenzioni del mondoConfcommercio. Grazie ad essa, infatti, molti degli accordiconvenzionali stipulati a livello locale dalle 104 associazioniprovinciali del sistema saranno a disposizione di tutti gliassociati paganti con Confcommercio Card. E' la costituzionedi un vero e proprio sistema di "Socio per il Socio", che mettein relazione di valore tutti gli Associati Confcommercio delPaese.

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Gli accordi. In più, molti accordi nazionali si arricchiranno diulteriori sconti, benefits e servizi aggiuntivi a disposizione dicoloro che pagheranno con Confcommercio Card. Già oggi alcu-ni partner (Shell, Hertz, Maggiore, SCF) propongono condizionivantaggiose agli associati titolari della Confcommercio Card. Leconvenzioni vengono caricate sul sito www.associaticonfcom-mercio.it, dove tutti gli associati - registrandosi ed inserendo icodici della propria tessera - possono conoscere le opportunitàa loro disposizione. La creazione di questa rete ha un duplicevantaggio: i numeri di un'operatività su scala nazionale rendono,infatti, più interessante per i partner la convenzione, mentre lamessa a sistema di tutte le offerte moltiplica i vantaggi per ipossessori della Card. La partnership con Deutsche Bank siestende inoltre al servizio di "acquiring", che consente lagestione dell'accettazione dei pagamenti effettuati con cartedi credito e di debito da parte degli esercenti associati aConfcommercio, anche in questo caso con condizioni vantag-giose e senza obbligo di apertura conto.

Grafica e Layout. Da un punto di vista grafico la CartaConfcommercio, che richiama anche nel layout la tessera asso-ciativa, è stata realizzata da Armando Testa. Nell'immaginesono riportati il fronte, con il logo Confcommercio - Imprese perl'Italia, e il retro, con l'indicazione del codice tessera. Circuito edemittente hanno autorizzato l'utilizzo del tipo "black" (oggi ilcolore che identifica le carte top dei principali circuiti, superiorialle "gold" e "platinum") per creare un oggetto in grado di rap-presentare uno status symbol e di trasmettere un forte senso diesclusività e di appartenenza alla più grande Associazione dirappresentanza in Italia e in Europa.

Dove si richiede. La Confcommercio Card può essere richiestaall'Ufficio Soci dell'Ascom di Bergamo, dove ci si può rivolgereanche per ricevere maggiori informazioni e indicazioni sulle pro-cedure (via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo - tel. 035 4120304)

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"Con la campagna tesseramento 2011 - sottolinea Luigi Trigona, diretto-re dell'Ascom provinciale - lanciamo un prodotto nuovo e molto innovativoperché per la prima volta sul mercato nazionale viene emessa una cartache unisce due funzioni, quella di tessera associativa e di carta di credito".

Direttore, perché un associato dovrebbe sottoscrivere laConfcommercio Card?"Prima di tutto va sottolineato che la card ha implicato una impor-tante integrazione, a livello di sistemi, tra Confcommercio eDeutsche Bank e che è stata plasmata sulle esigenze della nostraConfederazione e dei propri associati. E' una card che coccola l'as-sociato perché i possessori della Confcommercio Card, oltre a gode-re delle speciali condizioni della carta di credito, hanno accesso alleconvenzioni stipulate dall'organizzazione a livello nazionale e a tutti gliaccordi realizzati dalle 104 associazioni provinciali con partner locali".

Cosa significa?"Significa che un associato bergamasco, in trasferta in un'altra provinciaper lavoro o nel tempo libero, può utilizzare gli sconti e le offerte specialiche l'associazione territoriale ha negoziato in loco. La nascita di uno stru-mento unico per tutto il sistema associativo permette, infatti, a chi esibiscela card di essere riconoscibile e potersi accreditare in ogni situazione".

E' utilizzabile sia per il lavoro che per il tempo libero?"I titolari della Confcommercio Card potranno perciò trovare sconti e age-volazioni per musei, mostre, festival, cinema, teatro, libri, sport, divertimen-to, benessere, shopping, vacanze, viaggi, ristoranti, alberghi, prodotti ali-mentari e così via. Senza dimenticare le convenzioni nazionali su assicu-razioni, auto e veicoli commerciali, carburanti, noleggio di auto e veico-li, leasing, prodotti bancari, telefonia, sicurezza, energia e diritti d'autore".

Non solo sconti e convenzioni. Quali sono gli altri vantaggi?"Oltre ad essere lo strumento per accedere agli sconti e alleconvenzioni del sistema Confcommercio, la carta presenta mol-teplici vantaggi, tra cui: nessuna imposta di bollo, zero commis-sioni per il rifornimento di carburante, speciali pacchetti assicu-rativi (dalla protezione acquisti alla copertura per i ritardi nellaconsegna dei bagagli), commissioni di prelievo contante ridotte".

Quale credenziali deve avere l'associato per richiedere laConfcommercio Card?"La Card - che viene rilasciata previa verifica, da parte di DeutscheBank, di alcuni requisiti patrimoniali, reddituali e di comportamentofinanziario - non può essere richiesta in filiale o via internet, maesclusivamente tramite le associazione territoriali di appartenenza.E la perdita della qualifica di associato Confcommercio comportala restituzione della Carta, che verrà bloccata da Deutsche Bank".

Trigona: "E' una card che coccola l'associato"

La sede dell'Ascom di Bergamo

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Privato Fenaroliprimario di Chirurgia ad indirizzo senologico

degli Ospedali Riuniti di Bergamo

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SALUTE

Il modus operandi del primario Privato Fenaroli fa scuolaAttualmente è in discussione alla Camera una proposta per adottarloin tutta Italia. Con l'Istituto Europeo di Oncologia - diretto da UmbertoVeronesi - il nuovo ospedale diventerà il primo polo della Penisola

Senologia a Bergamo,un modello nazionalePer legge

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Il nuovo ospedale di Bergamo, come abbiamo descritto loscorso mese, sarà un polo di eccellenza rivoluzionario, nuovoin tutti i suoi aspetti: dalle attrezzature presenti nei varireparti fino alla logistica con cui è stato studiato. Avevamo

anche detto 500 milioni di euro d'investimento per la realizzazio-ne, ma avevamo trascurato il dettaglio squisitamente umano equindi i professionisti che vi opereranno. Questo mese parliamodi Privato Fenaroli, primario di Chirurgia ad indirizzo senologi-co degli Ospedali Riuniti di Bergamo, un professionista che èstato in grado di creare un vero e proprio modus operandi inno-vativo per il suo reparto e che punta ad "esportare" la plurienna-le esperienza maturata con una proposta di legge attualmente indiscussione. "In realtà ci sono sei proposte di legge - ha affer-mato Fenaroli -, tutte lanciate da me. La prima nel 2004, le altresono state presentate nelle legislature successive. L'ultima inordine di tempo è riuscita ad arrivare alla Camera grazie ad un'in-terrogazione dell'Onorevole Mariella Bocciardo. Inoltre, ad otto-bre del 2010 sono stato ricevuto al Ministero della Salute per

proporre il riconoscimento di una scuola specialistica in senolo-gia. Attualmente è già presente quella di chirurgia generale, chedura sei anni per gli studenti. La proposta che abbiamo avanza-to, in discussione proprio in questi giorni, è inserire nell'ambitodella stessa chirurgia generale una declinazione senologica:quattro anni di studi in chirurgia generale e gli ultimi due di seno-logia. Potremmo così formare uno specialista chirurgo generale esenologo, vale a dire una figura professionale che attualmente èsempre più richiesta".

Cosa introdurrà il nuovo ospedale al vostro polo d'eccel-lenza?"Attualmente in Italia non esistono centri dedicati alla senologia.Anzi, per la precisione sono tutti in divenire, eccetto il nostro.Negli ultimi cinque anni, infatti, c'è stata una spinta notevole daparte della A.N.I.S.C. (Associazione Nazionale Italiana SenologiChirurghi, n.d.r.), di cui sono stato riconfermato presidente. Pernoi, quindi, la figura del senologo "esiste": è un professionista

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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che deve lavorare in equipe con numerosi specialisti, dal radio-logo all'oncologo, dallo psicologo al chirurgo plastico solo percitarne alcuni e in generale con tutta la struttura ospedalieranel suo complesso. Insomma, quello che siamo riusciti a crea-re a Bergamo è una multidisciplina-rietà applicata al paziente, che puòconfrontarsi con un solo dottore acapo dell'intero reparto. Il nuovoospedale, semplicemente, raggrup-perà e annullerà la distanza dagliAmbulatori al Matteo Rota".

Quindi il nuovo ospedale si pro-pone come il primo centro seno-logico d'Italia?"Non abbiamo questa presunzione,certo è che il nostro centro è statooggetto di visite di moltissime dele-gazioni da tutta Italia per analizzaree "copiare" il nostro modello orga-nizzativo. Non ultima quella dell'ospedale di Desenzano, quandoera diretto dall'attuale direttore generale dell'Asl di Bergamo,Mara Azzi. Oggi siamo già un centro senologico, gli ambulatori alMatteo Rota sono lontani solo 800 metri dall'attuale ospedale.Con il nuovo polo, però, sarà tutto raccolto in un'unica struttura.Non abbiamo nulla da invidiare neppure all'Istituto Europeo diOncologia di Milano, diretto da Umberto Veronesi".

Parlando proprio di Veronesi, sappiamo che tra di voi c'èun rapporto di stima reciproca e amicizia."E' un vero e proprio sodalizio portato avanti da circa 15 anni. AMilano c'è probabilmente il reparto di senologia migliore del

mondo, però tutta la fasediagnostica non è colle-gata. È questa la diffe-renza con il polo berga-masco, ed è proprio ciòche vorremmo proporre alivello nazionale".

Come è stato possibilecreare a Bergamo uncentro operativo comeil vostro?"Non essendo legislativa-mente riconosciuta la figu-ra del senologo, oggi real-tà simili nascono grazie

alla lungimiranza degli amministratori e per la passione dei pro-fessionisti. Se esistesse una normativa più semplice e chiarasarebbe molto più facile costituire in Italia strutture analoghe aquella bergamasca. Invece, al giorno d'oggi, un direttore genera-le deve prestare la sua attenzione più estrema a tutti i cointeres-si interni di un ospedale, oltre che al rispetto di procedure buro-cratiche estremamente complesse".

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Perché volete che il vostro modello "diventi legge"?"Crediamo che un riconoscimento nazionale gioverebbe atutti i pazienti italiani. Per questo il nostro modello devediffondersi maggiormente, anche da un punto di vistacomunicativo. Solo nel 1998, a Bergamo, avevamo untasso di fuga dei pazienti del 98% per quanto riguardavala senologia. Abbiamo invertito la tendenza, ora è all'1-2%, vale a dire il dato fisiologico".

Come siete riusciti a raggiungere un tale risultato?"Abbiamo puntato su un modello ben chiaro, di professionali-tà fuse. Oggi è infatti dimostrato che i migliori risultati tera-peutici si ottengono nei centri dedicati a un certo tipo di pato-logia. Pensiamo che si debba fare come è successo per gine-cologia. Prima esistevano numerosi distaccamenti, poi peruna questione di sicurezza dei pazienti e anche per un fattoprettamente economico il ministero ha deciso d'inserire unasoglia: per un centro nascita devono corrispondere almeno500 parti all'anno. Questo non vuol dire centralizzare, ma darele massime garanzie di successo. Con la nostra proposta dilegge dovrebbe succedere esattamente lo stesso".

Sembrerebbe che dalla vostra esperienza si possa-no trarre solo benefici. Allora saprebbe spiegarci ilmotivo per il quale la proposta di legge non trovaancora applicazione?"Non vorrei addentrarmi in discorsi politici, anche se le mieesperienze me lo consentirebbero. Posso solamente dire chenon c'è la giusta attenzione verso la persona: il senso deinostri sforzi è porre il paziente al centro dell'universo ospe-daliero. Ai piani alti, intendo a livello istituzionale naziona-le, ho l'impressione che non ci sia la volontà di toccare equi-libri quasi atavici".

Cosa sta cercando di dirci?"Un semplice concetto: l'innovazione è sempre accompa-gnata dalla paura. Probabilmente una riforma come lanostra andrebbe a spostare gerarchie delicate, maturatein decenni. Tuttavia sono fiducioso, con il nuovo ospeda-le di Bergamo avremo ancora maggiore visibilità a livellonazionale. Questo gioverà sicuramente ai nostri intenti eanche a tutto il territorio, che potrà vantarsi di un polounico in Italia".

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Un rendering del nuovo ospedale di Bergamo

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Le ristrutturazioni rilanceranno il mercato immobiliare

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TAVOLA ROTONDA

La previsione del CRESME viene affrontata da alcuni specialisti del settore: Laura Adele Feltri, Paolo Ferretti, Aldo Locatelli, Luca Gotti e Tommaso D'Aloia. L'indirizzo da seguire è l'abitare sostenibile

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ARTICOLO DI: LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

Si è aperto lo scorso giovedì 10 febbraio il "giro"di tavole rotonde sul mercato immobiliare.Un'iniziativa sicuramente unica e interessante indet-ta da Laura Adele Feltri - titolare dell'agenzia

"Casafeltri" e vice presidente Fimaa Bergamo -, che mira a fareluce su un settore che è stato bistrattato e attaccato da piùsponde (nel corso della crisi economica) e con cui si è specula-to negli anni di quella che appariva come la cornucopia delnuovo millennio (dal 2000 al 2006 circa). Lo spunto per iniziareil dibattito sono stati i nuovi dati comunicati dal CRESME, ilCentro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e

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il Territorio. "Si apre un nuovo ciclo edilizio, ilsettimo - ha esordito Laura Feltri -, ora non èpiù il caso di parlare di crisi, ma di un nuovomodo di percepire la casa. Non più come uninvestimento, ma come un vero e propriobene d'uso. Oggi, in sintesi, si compra unimmobile per reali esigenze. I dati del CRE-SME indicano un sensibile incremento nelrinnovo degli appartamenti. Si parla di unplus del 2,4%. Il nuovo ciclo del mondo edilesi baserà e verrà fondato sulla micro emedia ristrutturazione". Essenzialmente

d'accordo anche gli altri importanti interlo-cutori seduti alla tavola rotonda. In partico-lare, il presidente e il direttore dell'ANCE(Associazione Nazionale Costruttori Edili)Paolo Ferretti e Aldo Locatelli hannovoluto puntualizzare il lato "ambientale" del-l'edilizia moderna. "Sicuramente, anche dainostri studi, risulta che il mercato delleristrutturazioni ha sofferto meno rispetto alnuovo. Oggi, per le aziende costruttrici che ciimpegniamo a rappresentare, è fondamen-tale ricercare la qualità dell'immobile stes-

so: il grosso del patrimonio edilizio è giàstato infatti costruito, bisogna dedicarsi adimplementarne le performance. Direi, senzavoler aprire inutili polemiche, che inveced'imporre il blocco delle auto la domenica, cisi dovrebbe impegnare e quindi interveniresul costruito bergamasco. Il 40% delle emis-sioni nell'atmosfera provengono infatti dafabbricati antiquati". Dal canto suo, ilresponsabile retail della Banca popolare diBergamo Luca Gotti non ha perso l'occa-sione per ribadire l'assoluta particolarità del

1) Paolo Ferretti, presidente ANCE2) Aldo Locatelli, direttore ANCE3) Da sinistra:Luca Gotti, responsabile retail UBI e Luca Bilotta,caporedattore di Bergamo Economia4) Tommaso D’Aloia, assessore all’Edilizia Privata del Comunedi Bergamo5) Giovanna Tedeschi, addetta stampa ANCE

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ciclo attuale. "L'attenzione alle case ecologi-che è palpabile anche per i nostri osservato-ri, sempre più impegnati ad erogare finan-ziamenti a imprese di assoluta affidabilità ein continuo crescendo dopo il sostanzialedefault del 2009. La cosa che mi lascia peròperplesso e per cui vorrei lanciare un moni-to è la scelta del mutuo da parte dei cittadi-ni. Oggi, l'utenza, senza voler chiaramenteoffendere alcuno, invece di utilizzare la testasi muove ancora "di pancia", fattore cheritengo pericolosissimo. Il tasso fisso non è

infatti mai stato così basso e la differenzacol variabile è di appena due punti e mezzo.Tuttavia è ancora quest'ultimo il più accredi-tato. Abbiamo cercato di cambiare la men-talità delle persone ma non si può influenza-re troppo il mercato". Infine, hanno tenutobanco i dati forniti dall'assessore all'EdiliziaPrivata Tommaso D'Aloia, che ha aggiun-to sul tavolo la carta tutta bergamasca delSocial Housing. "Come Comune di Bergamoabbiamo notato un parallelismo tra i dati delCRESME a livello nazionale e quelli che si

sono sviluppati nella provincia. La nostracittà è il caso pilota di quella che potrebbeessere una rivoluzione per l'intero comparto:il cosiddetto Social Housing. Abbiamo infat-ti dovuto fare un grandissimo sforzo per farquadrare i conti e siamo riusciti ad abbatte-re il costo delle aree per le costruzioni".L'appuntamento è dunque rinnovato per ilmese prossimo. Con la seconda tavolarotonda verrà affrontato il tema del "saperacquistare" immobili usati sfruttando le mol-teplici agevolazioni fiscali sulla casa.

Laura Adele Feltri, titolare dell'agenzia "casafeltri"

e vice presidente Fimaa Bergamo

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Olivo Foglieni, fondatore dell'omonimo Gruppo industriale

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Radiatori 2000, con Rideala nuova collezione

sbarca a Francoforte

IN COPERTINA

Il Gruppo industriale guidato da Olivo Foglieni,

tra i leader a livello mondiale nella produzione di radiatori

di alluminio, proporrà alla fiera tedesca ISH una linea

dal design rivoluzionario

"E’ una collezione sviluppata con l'architetto Giulio Cappellini,

che si basa sull'impiego dell'alluminio caratterizzato sia da forme morbide

sia quadrate, proposte in varie finiture con elementi cromati in contrasto"

La creatività non è ossimoro di concretezza. In un perio-do storico che impone a tutti di avere una coscienzaecologica e di sviluppare un'attitudine al recupero e alriciclo, essere imprenditori e (in un certo senso) artisti,

appare un'impresa riservata a pochi. Uno di questi è senz'altroOlivo Foglieni - padre fondatore dell'omonimo Gruppo indu-striale che ha come punto di riferimento la Radiatori 2000 -,un uomo con le idee tipiche dell'artista ma la tenacia del gran-de imprenditore, che ha creato una realtà di assoluto rilievo nelsettore del recupero e riciclo di materie prime metalliche. Perla precisione, l'unica in grado di produrre radiatori di alluminio

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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con trasformazione diretta da rottami, recu-perati e valorizzati, e l'unica in grado di rin-novarsi creando a sua volta aziende di suc-cesso. "L'ultima nata del Gruppo si chiamaRidea - ha affermato Olivo Foglieni -, èstata inaugurata nel 2007 dopo due anni disviluppo e ricerca al fine di dare una rispostaal sempre più esigente mercato italiano edinternazionale di arredo/design. Ridea, acro-nimo di "Ricerca Innovazione DesignEsperienza Architettura", è il frutto dell'e-sperienza e della passione provenienti da ungruppo solidamente affermato. A brevesbarcheremo alla fiera ISH di Francoforte(dal 15 al 21 marzo, n.d.r.) dove proporremouna nuova linea di radiatori. Si tratterà diuna collezione, sviluppata in collaborazionecon l'architetto Giulio Cappellini, che si basasull'impiego dell'alluminio caratterizzato siada forme morbide sia quadrate, proposte invarie finiture con elementi cromati in contra-sto. Così, un unico processo industriale daràvita ad una vasta linea di elementi a paretee free standing dall'aspetto particolarmentescultoreo. I radiatori di questa collezionesono pensati per tutte le stanze della casa,in grado di riscaldare locali di varie metratu-re: modularità, linearità formale, flessibilitàdi installazione, versatilità d'uso e una note-vole resa termica sono le principali caratte-ristiche di questa famiglia di prodotti".

Come mai avete deciso di aprireanche un'azienda che si occupa squi-sitamente di design?

"La presenza nel settore dei radiatori ci hapermesso di acquisire nuove esperienze edi constatare che una nicchia di mercatonel segmento dei prodotti di alta gammaera ancora scoperta. Non era tanto ildesign artistico che mancava, un "must"per tali prodotti che svolgono anche unafunzione di arredo, ma la resa termica esoprattutto la funzionalità e la praticità chepotevano essere migliorate. Molte volte sisacrifica la funzionalità di un prodotto, lavera essenza dell'oggetto, alla sua esteti-ca. Ridea fa di questo la sua mission ecolma questo gap. Sostituire l'acciaio e laghisa con l'alluminio o col rame, che sonoper eccellenza i metalli a miglior dissipa-zione di calore, non era sufficiente per farela differenza: i radiatori Ridea dispongonodi un sistema d'apertura "a porta" unico ebrevettato grazie al quale sono possibili lamanutenzione e la pulizia della parte poste-riore, permettendo di rimuovere eventualiresidui di polvere e garantendo, di conse-guenza, una migliore qualità dell'aria".

Vi avvalete della collaborazione difamosi designer o avete creato unastruttura interna dedicata?"La Ridea vanta la collaborazione, perquanto riguarda la progettazione tecnica,dei principali centri di ricerca tecnica e tec-nologica (tra i quali il Politecnico di Milano),oltre che il supporto di importanti studi diarchitettura e designer italiani. Dal 2009l'architetto Giulio Cappellini, firma del

design italiano nota a livello internazionale,è il nuovo art director di Ridea ed è statoscelto per la sua ampia esperienza profes-sionale, che lo ha condotto a lavorare nonsoltanto sul prodotto ma sul progetto glo-bale dell'azienda".

Quando sarà possibile acquistare levostre ultime creazioni?"Già dal mese di marzo saremo in grado diconsegnare l'intera nuova produzione".

Qual è il vostro "core business"?"Le società del Gruppo trattano annualmen-te 100 mila tonnellate di rottami metallici,commercializzano 30 mila tonnellate disemilavorati di alluminio, producono 8 milio-ni di unità di radiatori per il riscaldamentodomestico che saranno poi esportati in tuttoil mondo. Numeri che parlano da soli".

Quale è il valore aggiunto che riusci-te a garantire rispetto alla concor-renza?"Ogni società dispone di siti industriali digrande qualità. La localizzazione, le carat-teristiche dei fabbricati, le infrastrutture diservizio e soprattutto l'elevata tecnologia eautomazione degli impianti e macchinariinstallati, ne fanno il punto di riferimentonel proprio settore. La continua ricercaverso nuove applicazioni consente congrande concretezza, ed in tempi brevi, diverificare se le idee nostre e dei nostriclienti possano trovare applicazioni. Lostretto rapporto di collaborazione fra ilmanagement delle società permette incon-tri frequenti e rapide decisioni. Un'aziendacon un'immagine consolidata deve sapersirinnovare partendo dalla sua tradizione:deve essere in grado di comunicare la pro-pria evoluzione di fronte a nuove situazionie a nuove dinamiche (tecnologiche, digusto, di mercato, di stili di vita che cam-biano). Le nuove tendenze devono essereanzitutto captate e poi metabolizzate: l'in-terpretazione che ne scaturisce deve esse-re identificabile con l'azienda. In sintesi, l'i-deale è mantenersi rinnovati".

Come mai avete scelto l'alluminio perle vostre realizzazioni?"Il recupero e riciclo delle materie prime

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metalliche è storicamente un settore importante in Italia, inquanto la strutturale carenza di minerali metallici nel paeseha portato l'industria nazionale della siderurgia e della metal-lurgia a sviluppare processi produttivi con impiego, qualemateria prima, di rottami metallici. La prima attenzione èstata rivolta alla costruzione di un'articolata rete di rapporticommerciali nei mercati di approvvigionamento e di venditae, all'interno dell'azienda, al continuo aggiornamento delletecnologie adottate nei processi di trattamento dei rottamimetallici. Questa attività viene svolta dalla Stemin Spa dal1999. Si decise successivamente di puntare alla produzionecon la scelta di un prodotto che potesse presentare tutte lecaratteristiche per massimizzare i punti di forza del gruppoquali l'elevato impiego di materia prima per unità di prodottoe notevole incidenza sul valore del prodotto finito.L'innovazione di processo consiste nell'utilizzo diretto dei rot-tami di alluminio come materia prima, potendo contare sulla

"Le società del Gruppo trattano annualmente 100 mila tonnellate di rottami metallici,

commercializzano 30 mila tonnellate di semilavorati di alluminio, producono 8 milioni

di radiatori per il riscaldamento domestico"

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conoscenza dei mercati di approvvigionamento e soprattutto sullapadronanza delle specifiche tecnologie di processo per il loro tratta-mento: da qui la scelta di produrre radiatori per il riscaldamentodomestico in alluminio. La frequentazione quotidiana dei mercati hainoltre consentito di cogliere l'esigenza manifestata da alcuni gran-di gruppi industriali di acquistare semilavorati (lingotti) di alluminioa condizioni di prezzo prefissate anche per lunghi periodi, ed il grup-po si è trovato nella condizione di poter offrire tale servizio, attivitàattualmente svolta dalla IMT Italia Srl".

La forza di Radiatori 2000 è quella di far parte di un gruppoindustriale che detiene la materia prima. Vorrebbe spiegarcila vostra storia industriale?"La Radiatori 2000 Spa ha sede a Ciserano, in un insediamento all'a-

"L'innovazione di processo consiste nell'utilizzo diretto dei rottami di alluminio, potendo contare sulla conoscenza dei mercati di approvvigionamento e sulla padronanza delle specifiche tecnologie di processo per il loro trattamento"

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vanguardia sito su un area di 40 mila mq,in uno stabilimento dall'elevata tecnolo-gia grazie a impianti e macchinari instal-lati: vi sono forni fusori, isole di pressofu-sione, linee di assemblaggio, linee di ver-niciatura e linee di imballaggio, impiantitutti completamente automatizzati, dovel'operatore svolge una funzione di con-trollo degli impianti e della qualità. Laproduzione è passata in dieci anni da 100mila pezzi anno (nel 2000) agli attuali 8milioni e mezzo. L'esportazione rappre-senta circa l'88% delle spedizioni. Il mar-chio Radiatori 2000 si colloca, nel setto-re, tra i più conosciuti a livello mondiale,rappresentando un punto di riferimentoper qualità e affidabilità".

Siete al quarto posto tra i produttori diradiatori a livello mondiale. Il fattura-to nel 2009 è stato di 40 milioni di euro.La crisi è stata solo una parente lonta-na per il vostro mercato?"Come tutti i comparti industriali la crisi ciha toccato, ma l'elasticità gestionale checi contraddistingue ci ha permesso diseguire attentamente sia nei servizi sianei prezzi ogni singolo cliente. Bisogna,quando è necessario, saper sacrificare inmodo ponderato anche parte della reddi-tività, con l'obiettivo però di mantenere leproprie quote di mercato; quote che, dopoquesti anni difficili, faranno ancora partedel nostro patrimonio".

Avete comunque deciso d'investire inquest'ultimo anno?"Siamo sicuri che la carta vincente siaancora quella della continua innovazione:non abbiamo mai fermato la nostra cresci-ta basata soprattutto su investimenti tec-nologicamente avanzati che permettonol'ottimizzazione dei tempi ciclo ed il conse-guente contenimento dei costi".

Parliamo dei prodotti veri e propri. Ciillustri la vostro linea."I radiatori per il riscaldamento domesticosono lo step finale della verticalizzazionedel ciclo produttivo dell'alluminio delGruppo: dal rottame alla materia prima, alsemilavorato, alla commodity, fino al pro-dotto di design, dimostrando una volta in

più che il rispetto per l'ambiente e le atti-vità industriali ecosostenibili si possonosposare con l'unicità del made in Italy. Lacaratteristica principale del radiatore inalluminio è la resa termica al top del seg-mento, un notevole risparmio energeticodeterminato da un basso contenuto d'ac-qua e da una bassa inerzia termica.Inoltre, il radiatore in alluminio è un pro-dotto ecologico, realizzato interamentecon materiali riciclati e riciclabili all'infini-to, con finiture di colore ottenute con ver-nici ecologiche".

Avete dedicato un'attenzione partico-lare anche all'ottenimento di certifi-cazioni internazionali. Ci vorrebbespiegare quali?"Esportando i termosifoni in tutto il mondo,avere certificazioni di prodotto valide inogni paese è la necessità: il tutto partedalla certificazione che si ottiene in Italiadal Politecnico di Milano, certificazioneobbligatoria per ogni modello al fine diporre sul mercato prodotti che siano con-formi alla normativa Europea EN 442.Successivamente all'esito positiva di que-sta, deve essere effettuata l'integrazionedagli altri enti internazionali autorizzatiaventi sede, ad esempio, in Francia,Spagna, Russia, Ucraina, Kazakistan,Bielorussia e molte altre".

Da quanti dipendenti è composta lavostra azienda e come è organizzata

la struttura interna del personale?"Considerando il personale diretto e quel-lo indiretto, il Gruppo si avvale di circa250 persone. Alla gestione della holdingindustriale FECS, che è la capofila dellesocietà produttive, ci sono io personal-mente. La divisione dei semilavorati ègestita da Jordan Foglieni e la produzio-ne dei radiatori per il riscaldamento daArianna Scaravaggi".

Concludendo, quali sono i vostri pro-getti futuri?"Gli italiani, in un paese povero di materieprime, hanno sempre sviluppato l'arte ditrasformare e rendere belle cose che altri,per differenza di cultura, non riescono apercepire. Ci impegnamo continuamentea pensare e trovare nuove forme di rici-clabilità nel rispetto dell'ambiente, resti-tuendo e aumentando il valore di ciò chealtrimenti finirebbe in discarica. Questo èdecisamente il comparto al quale stiamodedicando maggiore attenzione ed ener-gia e che ci darà, nei prossimi mesi, lapossibilità di avere nella nostra strutturauna tecnologia estremamente evoluta perricavare alluminio da sottoprodotti attual-mente inutilizzati. Questo risultato, in unafiliera come la nostra dove l'alluminio è lamateria prima, ci potrà dare quel vantag-gio competitivo tale da consentire alnostro gruppo di avere un margine opera-tivo in più che ci permetterà sempre diprodurre eccellenza".

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Marchionne e Signorini

vestono«Capobianco»

ECONOMIA&BUSINESS

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MODA

Tessuti pregiati e artigianalità: da Zanica,hanno conquistato la upper class italiana

Cosa hanno in comune SergioMarchionne, Alfonso Signorini,Vittorio Feltri, Remo Girone e lo chefstellato Carlo Cracco? Semplice: la

passione per il blouson Capobianco, neona-

to marchio orobico frutto della trentennaleesperienza del titolare, Marco Lorenzi, nel set-tore tessile di alta qualità (la sua Duelle ha col-laborato con Paul&Shark, Bottega Veneta,Ermenegildo Zegna, Cerruti). Un capo cheevoca immediatamente in chiunque masti-chi un po’ di moda o di cinema, il temerarioJames Dean di Gioventù bruciata; rivisitato,però, in chiave bon ton: una realizzazioneche passa attraverso quattro fasi (brinatura,tintura, trattamento idrorepellente, e "manocashmere" brevetto che conferisce ai tessu-ti una morbidezza che non verrà scalfita daanni e lavaggi), materiali pregiati (cotonePima e Makò, bordature in lana e cashme-re, fodera in filo di Scozia e cashmere) e fini-ture a mano. Forte del consenso riscontrato,

La sfida del brand?Rivisitare capisolitamente realizzati in altri materiali,realizzandoli injersey e tessuti a maglia

ARTICOLO DI ROSSELLA MARTINELLI

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il brand ha debuttato a Pitti Uomo lo scorsogennaio, presentando la collezione char-me&chic per l’autunno-inverno 2011: non solol’ormai mitico blouson, ma anche la Field jac-ket (capo spalla in felpa con collo in cashmeree imbottitura in thermore), la Field shirt (giub-botto imbottito dalla linea pulita, con collo incashmere), il Peacoat (doppiopetto con cap-puccio) e la Jacket (imbottito sportivo dal sot-tocollo in cashmere). E, ancora, una lineadonna e kid. Per parlare del presente e del

futuro di Capobianco, abbiamo scambiatoquattro chiacchiere con il suo fondatore, cui variconosciuto il merito di essersi arrischiato nellancio di un nuovo marchio nel 2008, senzafarsi spaventare dalla crisi. Avventura trasfor-matasi in un successo. «Fin dall’inizio dellamia attività - nel 1985, come laboratorio contoterzi - il sogno nel cassetto era quello di crea-re una linea mia, con le idee e il gusto dellamia azienda. Bisogna sempre partire dalbasso e, mentre la ditta si strutturava, io

acquisivo una maggiore maturazione profes-sionale e personale», spiega Lorenzi.

Da dove nasce la passione per ilblouson?«Benché sia un’icona della nostra collezionenon è il capo a cui sono più legato. A dirlatutta, quel che sento più mio sono i materiali:il jersey e il tessuto a maglia, coi quali lavoroda sempre. Mi ha affascinato, più che altro,prendere un indumento presente in molti

Marco Lorenzi, titolare di Duelle, azienda

cui fa capo il brand

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guardaroba maschili, ma solitamenteprodotto in camoscio o renna, per rein-terpretarlo in felpa e cashmere. Mi hacolpito la versatilità del blouson: è unclassico, portabile in ogni occasione; èsportivo, ma veste in maniera chic; èutilizzabile sia come cardigan che comevero e proprio giubbotto. Insomma, èdecisamente fruibile».

Quale è stato il riscontro del debut-to a Pitti?«Molto gratificante: soprattutto ha contri-buito a lanciare il marchio, facendoloconoscere a un maggior numero di buyer.La vera novità è stato l’incontro con il mer-cato tedesco: abbiamo concluso un accor-do importante e stiamo entrando nei piùprestigiosi negozi teutonici; all’incirca unaventina, numero interessante se si consi-dera che si parla di un target alto».

A proposito di vetrine estere di

rilievo: siete presenti da Barney’s,a New York, dal 2009. E in Italia?«Con la prossima collezione, in vendita dasettembre 2011, saremo in quasi tutte lepiù rinomate boutique italiane: Milano,Firenze, Venezia, Portofino, Capri,Courmayeur».

Tra i suoi progetti c’è anche l’a-pertura di un monomarca. «Ad oggi è un sogno: la nostra realtàattuale è quella dei clienti che stiamoacquisendo e servendo. A medio- lungotermine, però, ci piacerebbe concretizzarel’idea: nelle piazze più canoniche e visibili.Magari a Milano».

Cosa accomuna le tre collezioni,uomo, donna e bambino?«Lo stile e la portabilità: possono essereindossate in qualsiasi contesto - tranne,forse, la cerimonia - e fanno sentire como-di ed eleganti. Il nostro obiettivo futuro, per

BLOUSONCapo-icona realizzato in felpa 100% cotone, con bordature in lana

e cashmere e fodera in filo di scozia

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le tre linee, è rivisitare modelli che nonsono mai stati fatti con i nostri materiali diriferimento. L’abbiamo già fatto con la col-lezione del prossimo inverno: comprendecapi totalmente concepiti per l’esterno.Veri soprabiti, con tessuti a maglia eimbottiture termoisolanti, come la Fieldjacket e il Peacoat».

Vantate molti, involontari, testimo-nial vip. Chi vorrebbe come prota-gonista di un’ipotetica campagnapubblicitaria? «A oggi non è nei nostri progetti l’idea diuna campagna legata a un volto noto. E, alcontempo, non amo parlare dei nostriclienti famosi. Soprattutto perché non ciinteressa se chi indossa Capobianco siafamoso o meno: la migliore soddisfazione,sa qual è? Quando amici e conoscenti mifanno i complimenti. I clienti che parlanobene di noi e fanno il passaparola sono imigliori testimonial!».

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FIELD SHIRTGiubbotto imbottito ispirato nelle forme alla più classica delle camicie,con collo in cashmere

FIELD JACKETCapo spalla realizzato interamentein felpa con collo in cashmere e imbottiturain Thermore

I materiali. Tutte le collezioni del brand utilizzanoPima peruviano, definito per la sua sofficità e mor-bidezza “Il cashmere delle fibre vegetali”, e Makòegiziano, dalle ineguagliabili qualità di lucentez-za. Al cotone, si aggiungono la felpa e il cashmere.

I brevetti. Frosted: trattamento pre-tintura che per-mette ai colori, impiegati durante la fase di tintura,di non depositarsi completamente sulle fibre deimateriali utilizzati per la realizzazione del capo,assicurandogli l’effetto “used-chic” responsabile delsuo aspetto vintage. Trattamento Idrorepellente: icapi riservati alle attività outdoor vengono sottopo-sti a speciale trattamento idrorepellente al teflon,che assicura un’ottima protezione dall’acqua e dal-l’umidità. Il prodotto idrorepellente, introdotto nellostesso bagno della tintura, si lega stabilmente alla

fibra del materiale, assicurando così al capo il massimo respingimento dell’acqua e il man-tenimento della sua respirabilità. Mano cashmere: brevetto che consente alle collezioniCapobianco di accarezzare il corpo anche quando il materiale utilizzato non sia lana-cashmere.L’utilizzo di particolari ammorbidenti che si legano alle fibre dei materiali impiegati per la realizza-zione dei capi, conferisce loro una particolare morbidezza, destinata a rimanere invariata nel tempo.

Brevetti, artigianalità e materiali pregiati

JACKETImbottito sportivo che affida al sottocolloin cashmere il suo particolare di stile

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ECONOMIA&BUSINESS

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L'eccellenza italiana non ha confini.Magari sul mercato nazionale èpoco considerata, ma all'esterotrionfa, tanto da riscuotere l'apprez-

zamento di Carlo d'Inghilterra, Principe diGalles. "Merito del nostro distributore", haaffermato Fabio Quaranta - direttore com-merciale della Quaranta S.r.l. -, industria dol-ciaria orobica al 100%. Di Caravaggio, per laprecisione. Una delle PMI nostrane che, non-ostante la crisi, continua ad esportare il "made

in Italy" nel mondo e a riscuotere successi."Il nostro fatturato deriva per circa il 60% dal-l'estero" ha dichiarato, dati alla mano, FabioQuaranta."Siamo presenti prevalentemente inEuropa, ma ci difendiamo bene anche nei mer-cati extraeuropei. Il nostro primo mercato inassoluto è l'Olanda, seguito da Francia,Inghilterra, Germania e Belgio ma, in generale,ogni stato europeo è raggiunto da un nostrodistributore. È ovvio, però, che il volume d'affa-ri varia a seconda del mercato. Il nostro pro-

dotto, infatti, è d'alta gamma. Non tutti, quin-di, possono accedervi e non in tutti i mercatisono presenti in misura uguale le fasce dipopolazione che possono permettersi di acce-dere al nostro prodotto. Vantiamo, ad esem-pio, distributori anche nei paesi dell'Europaorientale ma, per ragioni strutturali legate allaricchezza complessiva di quei mercati, èovvio che la quota di fatturato realizza-ta non può competere con quella raggiuntanei paesi più ricchi dell'Europa centrale".

Da Caravaggio all'Europa,un torrone da re

ARTICOLO DI CARLO DI GREGORIO

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TOP BUSINESS

Lo mangia addirittura Carlo d'Inghilterra. Un aneddoto curioso per raccontare la storia della Quaranta S.r.l., storica azienda orobicache ha trovato fortuna e fatturati all'estero

Come siete riusciti ad arrivare all'attenzione di Carlo D'Inghilterra?"E' stato merito dell'intraprendenza di uno dei nostri distributori inglesi. Anche naturalmente dell'ec-cellenza del nostro prodotto, sottoposto al negozio di una delle residenze della famiglia reale ingle-se. La particolarità è che proprio il compratore deve far assaggiare al principe reale i prodotti primadi metterli in vendita. Carlo D'Inghilterra ha quindi assaggiato il nostro torrone, l'ha apprezzato e haacconsentito che venisse posto in vendita. Per gli inglesi il fatto che un membro della famiglia realeabbia ritenuto eccellente il nostro torrone è motivo di affidabilità. Per noi, è motivo di prestigio".

La vostra realtà coinvolge anche mercati extraeuropei?"Distribuiamo il nostro torrone in USA, Canada, Australia e dal 2010 anche inGiappone. Vendiamo anche in Russia tramite una catena per sole eccellenze alimen-tari: proprio là una sola fetta della nostra torta-torrone Sofficiona vale fino a 25 euro".

Immaginiamo sia un mercato estremamente difficile quello della produzione dolciaria."Noi facciamo torrone. È un mercato piccolo e di nicchia. In Italia, ad esempio, lo stesso è inperdita, con prospettive di sviluppo minime. Tradotto in cifre, su base nazionale, il mercato deltorrone vale 80 milioni di euro complessivamente. Per rimanere in un mercato stagnante, allo-ra, è necessario innovare e rompere gli schemi. È necessario, in altre parole, crearsi una posi-zione che permetta di sfondare ed affermarsi. Nostro padre si rese conto che la classica stec-ca di torrone non ci avrebbe garantito un futuro e, allora, abbiamo cercato di rielaborare unclassico della tradizione natalizia italiana per farne un prodotto appetibile, sia come forma checome contenuto, e dal costo sostenibile. Fatturato alla mano, possiamo dire di esserci riusciti".

Cosa, in particolare, vi ha permessodi fare il salto di qualità?"Abbiamo raggiunto il miglior compromessofra una pasticceria artigianale ed una logicaindustriale. In poche parole, coniughiamo laraffinatezza e la unicità della produzioneartigianale con gli schemi della produzioneindustriale di massa: la nostra produzione èquindi industriale ma, ad esempio, le deco-razioni dei nostri prodotti sono fatte amano. Questo all'estero è molto apprezzato".

Avete fatto ricerche anche dal puntodi vista della comunicazione per tra-smettere la vostra filosofia aziendale?"Potremmo riassumere il tutto nel "claim" checi sta permettendo di essere così apprez-zati nei mercati europei: Nougat passion".

Vale a dire "Torrone con amore"?"Passion, in particolare, vuole indicare ai nostriclienti tutta la passione e la dedizione che mettia-mo nella produzione del nostro torrone. Ma vuoleanche svecchiare un prodotto antico, legato nel-l'immaginario collettivo alla tradizione delle festi-vità natalizie. Siamo andati oltre il torrone, oltre labarretta classica. Abbiamo rielaborato la tradizio-ne per creare torte-torrone ma anche snack velo-ci da gustare, come merendine. Passion, inoltre,vuole trasmettere immediatamente la cura deiparticolari tipica del nostro approccio artigianale enon solo industriale. "Nougat passion" ciha, in buona sostanza, permesso all'esterodi svecchiare il prodotto e renderlo dinamico".

In Italia, invece, quale è il vostro approccio?"Per quanto riguarda il mercato nazionale usiamo

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il marchio "Sofficione". L'obiettivo è identico:innovare e svecchiare il prodotto per renderloappetibile anche alle nuove generazioni. Alletradizionali stecche, infatti, affianchiamo, comedetto, le torte e gli snack. Il nostro motivo con-duttore, comunque, rimane la dinamicità delprodotto ma anche la struttura artigianale/indu-striale della nostra azienda familiare".

Quale è la vostra storia industriale?"L'azienda è nata nel 1924, ma in realtà le origi-ni si perdono nell'ottocento: il nonno di nostropadre produceva e vendeva dolciumi e biscotti.La svolta si ebbe successivamente, nel secondodopoguerra, con le intuizioni del nonno: più indu-stria, meno commercio. Quello è stato il tempodel boom economico. Le più grosse aziende ali-mentari sono nate di fatto in quegli anni. Allora,infatti, c'era un'alta domanda ed una bassaofferta. Ovvio che, quindi, qualsiasi cosa si pro-ducesse, veniva venduta. Era un periodo di gros-sa espansione. Purtroppo non ne beneficiammoa dovere perché il nonno morì giovane e lanostra attività di produzione è rimasta sostan-zialmente congelata fino agli anni '80. Fino aquando nostro padre, Enrico Quaranta, anco-ra oggi amministratore delegato della società,diede impulso a quell'opera di innovazione esvecchiamento che ci sta permettendo diaffermarci con decisione nei mercati esteri".

Quale è il segreto per rimanere sullacresta dell'onda per così tanto tempo?

"L'impegno, la serietà, la costanza e la dedi-zione che mettiamo ogni giorno nel nostrolavoro, la stabilità ed l'affidabilità nel rap-porto con la clientela, nonché la ricerca con-tinua dell'efficienza ed il presidio regolaredei mercati. Nel nostro settore produttivo,in particolare, non solo dobbiamo lavorarebene ma dobbiamo anche strutturarci aseconda del mercato di riferimento, perché

il nostro prodotto non è di largo consumo.Per affermarsi nei mercati esteri, allora, èessenziale, per noi, capire ed elaborare una

struttura commerciale compatibile peraffrontare il mercato stesso a dovere".

Come state riuscendo ad affermarvi?"Ultimamente i nostri distributori stannoentrando in sintonia con la filosofia azien-dale e ciò permette di realizzare importan-ti sinergie. L'operato del distributore ingle-se ne è la conferma. Quest'integrazione

costante ci sta permettendo di espan-derci e guadagnare fette importanti dimercato anno dopo anno".

Da sinistraIl direttore commerciale

Fabio Quaranta col fratello Massimo,

responsabile qualità

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EVENTI

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESAMINI e Rotaract,la "Glitter Night" delle meraviglie

La concessionaria ufficiale Lario Bergauto riscuote successo anche fuori dai confini bergamaschi: raccolta fondi per la Fondazione GraziaFocacci e annuncio della Cooper S Diesel

FASHION EVENT

Con la serata di venerdì 24 febbraioscorso, la concessionaria ufficialeMINI Lario Bergauto ha firmatol'ennesimo appuntamento all'in-

segna del divertimento e della solidarietà.In uno dei locali più "in" della provincia diComo - il Club Modà di Erba - è andata inscena la movimentata "Glitter Night",organizzata dal distretto di Lecco deiRotaract. Il ricavato della serata, è statointeramente devoluto alla FondazioneGrazia Focacci - con il presidenteMatteo Tiberi - che, in collaborazione conla Fondazione Umberto Veronesi, s'impe-gna quotidianamente in una difficile mis-sione: fornire assistenza ai malati ditumore. La kermesse modaiola, dal cantosuo, è iniziata in seconda serata con unosplendido buffet, mentre sulla pista dal"fashion club" troneggiava in tutto il suo

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splendore la frizzante MINI Countryman, checome Cenerentola ha lasciato spazio alledanze allo scoccare della mezzanotte. Lamovida, a questo proposito, è stata anchel'occasione per annunciare al numerosissimopubblico di giovani presenti l'imminente usci-ta (a primavera) della gemella Cooper S D,vale a dire il primo motore 2.0 diesel montatosu una vettura della casa anglo-tedesca.Prestazioni, potenza, ma consumi contenuti:l'incredibile propulsore da 143 cavalli saràquindi montato su ogni modello in commer-cio ed andrà ad affiancarsi al mitico 1.6 ben-zina da 184 cavalli attualmente disponibile.

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EVENTI

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TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

Bergamo capitale del gusto

Alla SAPS è andato in scena l'ultimo allenamento - davanti a tv e giornali -,della Nazionale Italiana Cuochi, che nella"Competizione Continentale d'Irlanda" si è laureata campione d’Europa

ALTA CUCINA

L'alta cucina ritorna a Bergamo con iriflettori puntati delle tv nazionali,per un evento che ha trasformato lanostra città nella giusta location per

preparare una kermesse internazionale di chefin Irlanda. La Baldassare Agnelli S.p.a. diLallio, infatti, ha ospitato lo scorso 1 febbraiola Nazionale Italiana Cuochi che ha parteci-pato alla "Competizione Continentaled'Irlanda", rappresentando la maestria culi-naria e il gusto delle nostre terre, classifican-dosi al primo posto assoluto e vincendo lemedaglie d'oro sia nella prova del "caldo" chedel "freddo". Una specie, se vogliamo utilizza-re un esempio calcistico, di ritiro culinario pre-manifestazione al fine di affilare le armi primadella spedizione in terra irlandese. Bergamo èstata così per un giorno capitale gourmet.Dalle 9 alle 12.30 di mattina, infatti, il Centrodi Ricerca e Formazione SAPS del Gruppo

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de di valutazione delle portate, che alla finedel pranzo sono state ritirate dai cuochi evalutate attentamente. Tra gli ospiti d'ecce-zione non hanno voluto mancare anchenumerosi esponenti della stampa di settore -tra cui la direttrice di "Cucina Gourmet"Chiara Mojana -, alcuni partner tecnici dellaN.I.C. nonché il presidente nazionale dellaFederazione Italiana Cuochi Paolo Caldanae i vertici lombardi capitanati dal presidenteEgidio Rossi. La squadra Nazionale ItalianaCuochi era quindi presente in SAPS al grancompleto: oltre al Team Manager FabioTacchella, hanno preso parte alla kermesseanche il Capitano Gianluca Tomasi, il TeamCoach Fabio Momolo, il Senior ChefAngelo Giovanni Di Lena, il Senior ChefVito Antonio Semeraro, il Senior ChefGaetano Ragunì, il Senior Chef CarmeloTrentacosti, il Senior Chef Fabio Mancuso,

Agnelli è stato scelto come sede dell'ultima prova delmenù caldo della N.I.C. che - come detto - ha rappre-sentato l'Italia durante la più grande rassegna culinaria asquadre del 2011, in programma dall'8 all'11 febbraioscorso a Dublino. È stata un'occasione importante pervedere come i migliori dodici cuochi italiani hanno inter-pretato il tema della competizione internazionale, per pro-vare ed apporre le ultime modifiche al menù con cui inostri chef hanno lottato contro l'agguerrita concorrenzadegli altri team europei. Ripresi dalle telecamere di Rai1 eCanale5, che ha visto presente come giornalista d'ecce-zione l'appassionata di cucina nonché bergamasca d'ado-zione Cristina Parodi, e da altre importanti emittentilocali, i migliori chef italiani hanno dato sfoggio d'indi-scusso talento presentando un primo servizio di pesce, unpiatto principale di carne e il dessert. I commensali nonsono stati solo spettatori, ma veri e propri giudici e prota-gonisti della giornata. Su ogni tavolo erano presenti sche-

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il Senior Chef Ljubica Komle, il Senior Chef PastryGiovanni Cappello, lo Junior Chef FrancescaNarcisi e il Junior Chef Giovanni Lorusso. Proprioil Team Manager Fabio Tacchella ha voluto com-mentare così l'importante appuntamento: "Siamofieri di essere stati ospitati in questa fucina d'idee einnovazione che rispetta la tradizione. La collabora-zione con la famiglia Agnelli da anni ci dà la possibi-lità di poter gareggiare in queste importanti manife-stazioni con strumenti di cottura fatti ad hoc per inostri piatti". Parole d'elogio anche da parte di EgidioRossi, che ribadisce il concetto: "La N.I.C. è il nostrofiore all'occhiello. Oggi che si celebra il 150esimodella Bandiera Italiana lo è ancor più e ci rende fieridi essere ambasciatori della cucina italiana nelmondo. Ringrazio in nome dei soci lombardi la fami-glia Agnelli, che è sempre vicina al territorio in cuiaffonda le sue radici da più di un secolo"

Da destraPrimo servizio di pesceFiletto di merluzzo in crosta di panearomatico con salsa alla vicentinaCannelloni di gambero rosso di Siciliacon finocchiCappesante saltate all'olio su passatodi zucchine

Piatto principale di carneFiletto di maiale in manto di melePurea di ceci e patate al rosmarino conortaggi in padella e mandorle croccanti

DessertMousse al cioccolato al latte concuore di vaniglia, carruba e gelatina difrutti tropicali

Il menù preparato in SAPS con cui la N.I.C. si è laureata campione d’Europa:

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MOTORI

Ecologica: parchi consumi e occhio all'ambiente,il 112 CV e 270 Nm (dotato di serie di sistemastart/stop) ha un valore di emissioni di CO2pari a 105 grammi per chilometro

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

PROVATA PER VOI

MINI Cooper Cabrio 2011, il cuore batte forte col diesel

La versione "model year 2011" si presenta con un'innovativa motorizzazione: un 1.6 turbodiesel divertente quanto basta, capace di percorrere 25 chilometri con un litro

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Il 2011 è iniziato all'insegna di MINI,che si presenta alle porte della pri-mavera con una vera innovazione: laprima diesel a cielo aperto. Parliamo

della "model year 2011", rivisitazione digamma che ha permesso alla Casa bri-tannica (dal cuore bavarese) di sfodera-re i restyling estetici e tecnici di tutte leversioni a listino, con una serie di inno-vazioni tecnologiche di livello. Noi, perquesto numero di Bergamo Economia,abbiamo scelto il modello più sfizioso: la

en plein air. Anche perché le innovazionimaggiori riguardano proprio lei, la MINICooper D Cabrio. Si tratta della primaMini convertibile che potrà contare suuna motorizzazione diesel, provata pervoi grazie alla collaborazione della con-cessionaria ufficiale per Bergamo e pro-vincia MINI Lario Bergauto. Inutilenegare, però, che tutte le novità chetratteremo in questo articolo sono pre-senti nel mondo MINI senza distinzioni:Countryman e Clubman incluse.

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Tecnologia: attraverso

le funzioni MINIConnected

e una specifica "app" è possibile

caricare in automobile

le pagine di Facebook e di Twitter

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NEW STYLE - Pure nel 2011 MINI non si èvoluta risparmiare, puntando dritta allasostanza. E lo ha fatto con un nuovo moto-re 1.6 turbodiesel divertente quanto basta,ma anche ecologico (25 chilometri con unlitro e 105 grammi di CO2 per chilometro).Ma le novità non sono finite: non possia-mo dimenticarci delle nuove colorazioni,dei nuovi disegni dei cerchi in lega edelle finiture interne ancora più "chic".Esteticamente è difficile scorgere le diffe-renze con il modello precedente. Si tratta dipiccoli interventi, come quello sulla grigliafrontale. All'interno il discorso non cambia,solo piccoli ritocchi di classe. Comandi del

clima e della radio di nuova concezione,con inserti in legno molto "british" cheregalano un colpo d'eleganza in coordi-nato alle tinte dei sedili in pelle apparte-nenti alla nuova collezione.

DIESEL - L'innovazione, però, è nel cuore.Parliamo del propulsore 4 cilindri Euro 5MINI Cooper D Cabrio, impiegato anchesulle altre varianti di carrozzeria. E' la ver-sione da 112 CV e 270 Nm dotata di serie disistema start/stop e filtro antiparticolatoabbinato esclusivamente al cambio manua-le a 6 rapporti. Con questo propulsore laMINI Cooper D Cabrio accelera da 0 a 100

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km/h in 10,3 secondi, la velocità massima è di 194km/h, con consumi particolarmente contenuti: lanuova cabrio diesel vanta un consumo medio dicarburante di 4,0 litri per 100 chilometri e un valo-re di emissioni di CO2, come detto, pari a 105grammi per chilometro. In città il consumo sale a4,6 l/100 km, ma nelle percorrenze autostradali siraggiungono i 3,7 l/100 km.

LINEA RINFRESCATA - Come detto le modifiche didesign sono leggere e raffinate per tutta la gamma, apartire dalla presa d'aria più grande nel paraurti ante-riore, particolarmente evidente sulla Cooper S chesfoggia anche nuovi condotti di raffreddamento deifreni. Tutto l'anteriore ha una nuova conformazionepensata per la sicurezza dei pedoni, mentre al poste-riore ci sono luci LED per retromarcia e freni. Lagamma MINI 2011 offre anche nuove varianti di cerchiin lega, vernici esterne, fregi laterali ed equipaggia-menti che creano i temi di design "Rallye", "Classic" e"Scene". Anche gli abbinamenti dei materiali e dellefiniture interne sono stati aggiornati, aggiungendo

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l'opzione dell'illuminazione Switch Control con tre diodi. I colori per la carrozzeriacomprendono le nuove tonalità British Racing Green e Spice Orange.

ALLESTIMENTI DI GAMMA - Scegliendo i proiettori allo xeno opzionali siha per la prima volta su MINI il sistema Adaptive Light Control che orienta ifari in base all'andamento delle curve, al tasso d'imbardata e alla velocitàdella vettura. Nuovo è anche il sistema autoanabbagliante offerto per i retro-visori esterni e per lo specchietto interno. I sistemi audio e di navigazionehanno un più ampio livello di integrazione con i dispositivi esterni e i telefonicellulari, già a partire dal modello base di radio MINI CD, con lettore CD-MP3,connettore Aux-in e 6 altoparlanti. La radio MINI Visual Boost e il sistema dinavigazione comprendono un display a colori da 6,5" integrato nello strumen-to centrale e un impianto vivavoce Bluetooth con interfaccia USB, con in più lapossibilità di visualizzare i video contenuti sull' iPod a vettura ferma. Questoimpianto consente anche di effettuare l'audio streaming via Bluetooth,mostrare le copertine degli album musicali sullo schermo di bordo e, tramitel'output vocale a richiesta, farsi leggere gli appunti di calendario memorizzatinello smartphone. Attraverso le funzioni MINI Connected e una specifica "app"è anche possibile caricare in automobile le pagine di Facebook e di Twitter, dirappresentarle sullo schermo di bordo e di farle leggere ad alta voce dall'out-put, oltre alla possibilità di attivare la web radio, la ricezione di newsfeedRSS, l'utilizzo dei servizi di ricerca locale di Google e di Google Send to Car.

Design:le modifiche estetiche

sono leggere e raffinateper tutta la gamma,

a partire dalla presa d'ariapiù grande nel paraurti

anterioremassa sollicitudin

MINI LARIO BERGAUTOVia Campagnola, 50

Tel. 0354212211 - Bergamowww.lariobergauto.mini.it

www.mobility.it

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MOTORI

Motore: L'LC4 non si "siede" di colpo appena varcati i 7.500 giri, ma continua a spingere fino in zona rossa e "muore" solo con l'interventodel limitatore, a circa 8.500 giri

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESAPHOTO: LORIS SAMBINELLI

La casa austriaca non smette mai di stupire equesta volta lo fa con la nuova Duke 690 R.Motore più potente e affidabile, ciclistica rin-novata e cambio ancora più preciso. La linea

aggressiva che stupisce sempre nel puro stile KTM ènaturalmente riproposta, gentilmente concessacidalla KTM Farioli. L'abbiamo provata per voi sullecurve delle mura fino alla magica San Vigilio. Propriola concessionaria bergamasca puntualizza che lastessa moto, oltre ai due anni di garanzia della casacostruttrice, gode dell'assistenza biennale di EuropeAssistance. La due ruote, inoltre, è disponibile anche

depotenziata per i diciottenni e si dimostra economi-camente accessibile: KTM Farioli offre infatti finan-ziamenti a tasso zero.

FILOSOFIA -Gli ingegneri della KTM hanno pensatodi non aver stupito abbastanza con la nuova Duke 690,ed hanno ritenuto opportuno rincarare la dose presen-tando la vitaminizzata versione R portata alla cilindra-ta di 690 cm3. Questa favolosa "fun bike", come lasorella standard, sembra bassa, ma solo a guardarla.Chi in sella non supera i 175 cm di statura tocca sicu-ramente a terra, ma in punta di piedi. La posizione di

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Sicurezza: La leva del freno

è lontana e la corsa di utilizzo

piuttosto breve: è una configurazione

più adatta ad un modello supersportivo,

anche per la notevole potenza

guida è rimasta invariata: busto diritto e sensazione dicontrollo totale del mezzo. L'avviamento a freddo èimmediato anche con il termometro a -1°C, a patto dinon armeggiare malamente con il comando del gascontrollato elettronicamente dalla centralina.

MOTORE - In questa versione R la maggior corpositàdel motore si sente soprattutto ai regimi intermedi.L'accelerazione è emozionante e quando la lancetta delcontagiri scavalca la tacca dei 5.000 si gode di una spin-ta degna di un bicilindrico, anche perché l'LC4 non si"siede" di colpo appena varcati i 7.500 giri, regime dipotenza massima, ma continua a spingere, seppur conmeno vigore, fino in zona rossa, e "muore" solo con l'in-tervento del limitatore, a circa 8.500 giri. Le prestazioni

sono da applausi per un monocilindrico stradale edomologato euro 3. Inoltre, ai bassi regimi non è partico-larmente ruvido. L'importante è non tentare di farlo lavo-rare sotto i 2.500 giri, perché strattona, ma basta tener-lo a cavallo dei 3.000 per godere di un'ottima fluidità esoprattutto di una straordinaria rapidità nel salire di giri.

DESIGN - Rimanendo nell'ambito autostradale,ancora una volta lo studio di design di Gerald Kiska èriuscito a realizzare un cupolino spigoloso, minimali-sta e di gusto un po' personale, capace però di spez-zare il muro d'aria alle alte velocità. Sia chiaro, non siviaggia protetti, ma la testa non viene sballottata daivortici, ed è un buon risultato se si considera il nullache contorna il doppio fanale sovrapposto anteriore.

DUE RUOTE

KTM Duke 690 R,un gioiello

"vitaminizzato"

Gli ingegneri austriaci hanno pensato di non aver stupito abbastanza ed hanno

ritenuto opportuno rincarare la dose, presentando la versione "R"

portata alla cilindrata di 690 cm3

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Design:Lo studio di design

di Gerald Kiska è riuscito a realizzare un cupolino spigoloso, minimalista

e di gusto un po' personale,capace però di spezzare

il muro d'aria alle alte velocità

Ktm Farioli SrlVia Celadina, 199

24125 Bergamo (BG)Tel: +39 035 294249www.ktmfarioli.com

La protezione dall'aria è inaspettatamente buona anche per le gambe, le ginocchia riescono adannidarsi nelle "sfiancature" laterali del serbatoio che integra gli ampi convogliatori dell'aria.Maneggevolezza, rapidità d'inserimento in curva e facilità nei cambi di direzione sono da riferi-mento. La stabilità nei tratti dove è possibile allungare è ottima anche quando le velocità vannosu parecchio. Ciò non toglie che la R si possa guidare comodamente in tutto relax.

SICUREZZA - I comandi al manubrio, frizione e freno, sono entrambi idraulici con pomparadiale. La prima ha un'ottima modulabilità, è comoda e richiede uno sforzo alla leva nellanormalità. Per il freno, invece, la leva è lontana e la corsa di utilizzo piuttosto breve: è unaconfigurazione più adatta ad un modello supersportivo, anche per la notevole potenza. Ilfreno posteriore è molto graduale e trasmette benissimo la misura dell'azione sul disco. Ciòpermette di accordare perfettamente la frenata all'azione della frizione antisaltellamento,rendendo facile anche ai meno esperti della derapata effettuare divertenti traversi in stac-cata. Le sospensioni sono state indurite ma non mostrano una rigidità fastidiosa, anche per-ché, grazie alla molteplicità di regolazioni, è facile adattarle alle proprie esigenze.

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P iù di 50 rider professionisti hanno accolto l'invitodi New School Shop per partecipare al MotorRail Contest che da ormai sei stagioni anima

una delle più dinamiche località sciistiche bergama-sche, Foppolo. Durante le giornate di sabato 19 edomenica 20 febbraio, i visitatori, attratti dalla stu-penda condizione di innevamento e dalle condizionimeteorologiche favorevoli, hanno potuto testare sci esnowboard forniti dai numerosi partner dell'evento.A tutto ciò si è unita la possibilità di provare lesplendide vetture messe a disposizione da IperautoBergamo, concessionaria Land Rover per Bergamo eprovincia. Come si è svolto l'evento? Dopo le 18 "SlopeStyle & Rail Invitational", con venti tra snowboarder eskier, e una "Jam Session" aperta a tutti gli iscritti cheha offerto la possibilità di accedere in finale ad altricinque "outsider" per disciplina, avendo così quindicirider per ogni categoria. Il tutto è stato accompagnatodalla consueta risalita in motoslitta, quel tocco in piùche da sempre caratterizza e distingue l'evento. Inpalio anche un montepremi sempre più ricco, cheammontava a ben 4 mila euro.

Motor Rail Contest 2011, conIperauto in vetta al divertimento

CHI, DOVE E PERCHÈ

EVENTI

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Affollato happening al Centro Porsche Bergamo loscorso giovedì 17 febbraio, dove si è alzato il sipariosulla nuova 911 Carrera GTS. Una serata glamour per

tutti gli appassionati Porsche che, accolti dagli ad SimonaBonaldi e Gianemilio Brusa, hanno potuto incontrare davicino l'ultimo, sorprendente gioiello della Casa di Stoccarda.Al centro della scena, una bianca, abbagliante 911 CarreraGTS coupé, della quale Andrea Mercatelli - TechnicalManager della Carrera Cup -, ha svelato ogni segreto. Più cheun allestimento, per l'occasione il Centro Porsche Bergamo hafatto ricorso all'hightech, proponendo un'installazione lumino-sa piena di suggestione. Con il ricorso alle magie delle fibreottiche e alla musica di uno speciale dj set, gli ospiti hannocompiuto un viaggio suggestivo tra isole di luce, immersi eproiettati in una dimensione futuribile: la dimensione del futu-ro Porsche. "Larga come una Turbo ed affilata come una GT:la 911 Carrera GTS possiede tutto il DNA da competizionePorsche e l'autentica cultura della 911". Parola di WalterRöhrl, due volte campione mondiale di Rally. La nuova vettu-ra, nelle versioni coupé o cabriolet, riesce, infatti, a combina-re due punti di forza: l'elevata sportività di un modello 911Carrera S e la performance tipica di una vettura da corsa.

Nuova 911Carrera GTS,il futuro presentedi casa Porsche

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: GIORGIO CHIESA

EVENTI

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C on l'evento dello scorso venerdì 18 febbraio siè sancita la partnership tra la "VipiemmeSolar" - azienda di Isso leader nel settore della

produzione di moduli fotovoltaici - e il team "LiquigasCannondale" di ciclismo. Proprio il logo aziendale, quin-di, comparirà sulle spalle degli atleti in tutte le corsedel calendario agonistico. La scelta è figlia della gran-de passione per gli sport di fatica della famiglia Volpi -con in testa Alfredo e i figli Alberto e Raffaele -come testimonia anche la sponsorizzazione al teamPeperoncino di triathlon. "Il ciclismo - ha affermatoAlberto Volpi - rispecchia il nostro modo di intendere losport e il lavoro. Il sacrificio, la fatica, la costanza e l'im-pegno sono le qualità che permettono di crescere eottenere risultati d'eccellenza. Abbiamo scelto di diven-tare partner di Liquigas Sport per la serietà e la profes-sionalità dimostrata in questi anni di attività nel mondodelle due ruote. Il ciclismo è un veicolo di comunicazio-ne formidabile e poterlo "sfruttare" al fianco di una real-tà vincente e trasparente lo rende un ottimo investi-mento. Siamo felici per questo accordo e auguriamo atutte le componenti del team una stagione proficua".

Vipiemme Solarsale in sella con Liquigas

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: LORIS SAMBINELLI

EVENTI

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G li scorsi sabato 12 e domenica 13 febbraiola concessionaria MINI Lario Bergauto hafatto un grande regalo a tutti i suoi clienti

e agli innumerevoli appassionati del marchioanglo-tedesco. Con un "porte aperte" dello show-room di via Campagnola si è voluta celebraretutta la gamma della "MINI family", ed è stato unvero e proprio spettacolo per gli occhi. In partico-lare, ha rubato subito la scena il nuovo pacchettod'equipaggiamenti proposto, il "Tech Cream". Conquesto allestimento, i fortunati che si porterannoa casa uno dei gioielli della "famiglia" godrannodi un plus a dir poco esclusivo. Stiamo parlandodi un navigatore satellitare integrato d'ultimagenerazione - posto nel caratteristico grande con-tachilometri rotondo al centro del cruscotto -, diun sistema Hi-Fi Harman/Kardon evoluto e dellaconnessione bluetooth e USB, per portare lamusica ovunque. Come da tradizione, inoltre, èstata anche data la possibilità di provare conmano le vetture, grazie a prove su strada assisti-te da un pilota ufficiale del team.

Porte aperteMINI, un regalotargato "Tech Cream"

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: GIORGIO CHIESA

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È stato ufficialmente inaugurato lo scorso lunedì 21febbraio, ma il nuovo Dehors del "Caffè Falconi"era davvero difficile da non notare passeggiando

per il centro. La forma scelta ricorda una capsula, tantovetro e un'anima in ferro con un colore che rimandamolto da vicino a quello del Teatro Donizetti. È situatosul retro del bar, armonizzato nel contesto che si affac-cia sui giardini dello stesso teatro. "Questa struttura,non ha eguali in città e in tutta Italia", ha dichiaratoGualtiero Aldegani, uno dei soci dell'esercizio insie-me a Norberto Nava. "Si tratta di una struttura coiben-tata - ha raccontato - che presenta una superficie dicirca 40 metri quadrati. Ospita 9 tavolini per un totale di36 posti a sedere". Il caffè cittadino è noto in città e nonsolo per la ricca offerta di whisky, vini e la piadineria."La nuova saletta garantisce riservatezza. Per questomotivo la proponiamo anche per riunioni o feste".Un'idea quindi assolutamente originale, tanto nell'incre-dibile design - curato dallo studio Mangili&AssociatiS.p.A. -, quanto negli arredi interni (creati da ArrediFattorini Gazzaniga), che propongono eleganza e clas-se come da tradizione del locale di via Camozzi.

Caffè FalconiDehors, una gemma nelcuore di Bergamo

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: GIORGIO CHIESA

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C ontinuano con un successo trascinante gli appunta-menti "LAST SATURDAY OF THE MONTH", fortemen-te voluti dalla concessionaria MINI Lario Bergauto

e dal negozio Marlboro Calssics di via Tasso. Lo scorso 26febbraio, al locale "Dandy Lounge&Music" di Longuelo, èinfatti andato in scena il secondo appuntamento col diverti-mento, il glamour e lo stile propri di un evento in grande stile.Durante la serata pre-disco sono state raccolte le prenotazio-ni dei test drive dell'intera "MINI Family", dando la possibili-tà ai numerosissimi partecipanti di scegliere tra MINI, MINICabrio, MINI Clubman e l'ultima nata MINI Countryman.Inoltre, Monia e Francesco Remotti hanno presentato leultime novità del negozio Marlboro Classics e offerto favolo-si gadget agli ospiti della serata. La kermesse ha visto comesempre l'ottima accoglienza dello staff del Lounge&MusicBar, che si sta confermando un vero must della movida ber-gamasca. Visto il grande successo, infatti, il frizzante appun-tamento farà "tris" il prossimo "Last Saturday", vale adire il 26 marzo. E chissà che non ci si debba aspettareaddirittura il "poker" per il mese di aprile, quando le tem-perature permetteranno anche di svestire le MINI chepuntualmente fanno bella mostra all'esterno del locale.

MINI e MarlboroClassics, torna il"LAST SATURDAYOF THE MONTH"

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: LORIS SAMBINELLI

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