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Briciole Associazione “La Piccola Famiglia Onlus” - Bollettino del Sostegno a Distanza Padre! La Scrittura dice che Dio ama chi dona con gioia... ma io non riesco a dare qualcosa agli altri con gioia... anzi lo stesso pensiero di dover donare, sempre mi paralizza e spesso mi rattrista, a volte poi mi pento di aver dato. Risposta: Tu non conosci la Scrittura né Dio. Quando Dio si degna di penetrarti col suo Amore ti pervade con una tale gioia che anche se dessi il tuo corpo a bruciare ti parrebbe poca cosa, le cose terrene poi ti parrebbero meno che spazzatura ingom- brante, da dovertene liberare. Il dono lo fai tu, ma la gioia è da Dio e solo in quella gioia puoi donare. Il Briciolo Febbraio 2012 India Albania Lesotho DONARE PER GIOIA Immigrazione

Briciole - Febbraio 2012

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Bollettino dell'Associazione "La Piccola Famiglia Onlus" - Sostegno a distanza

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BricioleAssociazione “La Piccola Famiglia Onlus” - Bollettino del Sostegno a Distanza

Padre! La Scrittura dice che Dio ama chi dona con gioia... ma io non riesco a dare qualcosa agli altri con gioia... anzi lo stesso pensiero di dover donare, sempre mi paralizza e spesso mi rattrista, a volte poi mi pento di aver dato.

Risposta: Tu non conosci la Scrittura né Dio. Quando Dio si degna di penetrarti col suo Amore ti pervade con una tale gioia che anche se dessi il tuo corpo a bruciare ti parrebbe poca cosa, le cose terrene poi ti parrebbero meno che spazzatura ingom-brante, da dovertene liberare. Il dono lo fai tu, ma la gioia è da Dio e solo in quella gioia puoi donare. Il Briciolo

Febbraio 2012

India

Albania

Lesotho

DONARE PER GIOIA

Immigrazione

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I N D I A

2 La Piccola Famiglia Onlus

Carissimi Amici, padre Samuel ci ha appena inviato qualche notizia dal Manipur (India) da pubblicare su Briciole. Proprio in questi giorni i ragazzi hanno ripreso ad andare a scuola, dopo la pausa delle vacanze che per le scuole cattoliche vanno da Natale a metà febbraio. Grazie al vostro aiuto dieci studenti andranno all’Università, altri potranno sostenere l’esame finale della classe decima e la maggior parte frequentare le elementari e le medie. Molti di voi hanno già ricevuto la foto e/o la lettera dei bambini. Pubblichiamo quella di Loli:

Abbiamo voluto pubblicare per intero questa lettera che ci consente di immaginare la vita semplice dei villaggi e di capire come anche un piccolo contributo (15 euro al mese) possa cambiare il futuro di qualcuno di loro. Scrive Kavani, un’altra bambina, quinta di 11 fratelli e sorelle:

I padri Salesiani si preoccupano non solo di formare bravi studenti, ma anche bravi giovani cristiani, in una regio-ne, quella del Manipur, circondata a ovest dall’induismo, a est dal buddismo e a sud dall’islam.

Progetto mensa Per quanto riguarda il progetto mensa, abbiamo inviato i 5.000 euro, come promesso, per il 2012. Al termine dell’anno scorso, proprio sul traguardo, abbiamo raccolto un’inaspettata e generosa offerta che ci consente di alzare il tetto del progetto da 5.000 a 6.000 euro, per il 2013. Permetteremo così alla scuola di Shajouba di offrire un pasto ad altri 40 bambini ogni giorno. In tempi economicamente difficili come questi, aumentare il budjet dei progetti significa navigare a gonfie vele, e questo vi fa molto onore. Grazie di tutto cuore. Stefania e Lucia Annunziata

Mi chiamo Loli, ho 16 anni. Ho 3 fratelli e 3 sorelle. Sono figlio di contadini che hanno sempre lavorato per mandarci a scuola. Entrambi analfabeti hanno sempre creduto nell’importanza dell’educazione. Ero piccolissimo quando ho cominciato ad andare a scuola e ci andavo a piedi, con i miei fratelli per 3 km. Ancora oggi faccio que-sto percorso tutti i giorni. Adesso, però, siamo diventati ancora più poveri, perché mio babbo è morto. Posso comun-que continuare a studiare, grazie agli aiuti del mio Sostenitore in Italia. Il mio villaggio si chiamo Tobufii. Non sono mai uscito da qui, per studiare o viaggiare. Alcuni miei amici se ne sono andati, ma io sono felice di rima-nere, stare con la mamma e i miei fratelli. Mi piace Tobufii, anche se è il più piccolo di tutti i villaggi. Termi-nata la scuola trasporto l’acqua dalla fonte fino a casa. Raccolgo la legna per accendere il fuoco in cucina e poi vado nell’orto. Cerco insomma di alleviare il pesante lavoro della mamma. Quando lei torna dai campi ceniamo (5.00/5.30 pm). Siccome non abbiamo elettricità non possiamo studiare dopo cena e mi alzo la mattina presto per fare i compiti. Il mio sogno è rimanere a Tobufii per portare la pace e un po’ di progresso al mio villaggio.

Sostegno scolasticoquota mensile: € 7,50 / 15,00

Progetto mensaquota mensile: € 20,00

(oppure offerta libera)

Fiduciario: Stefania (338.8713760)

Abbiamo seminato gioiaPubblichiamo alcuni stralci delle lettere scritte dagli alunni della scuola di Shajouba, fondata da p.Pietro Bianchi (SdB). Grazie alle preziose “briciole” dei Sostenitori, potremo aprire la mensa ad altri 40 bimbi.

La mia sorella maggiore si era spostata, mia mamma era ammalata. la mia famiglia mi chiedeva di smettere gli studi, perché non riuscivamo a pagare le tasse. Piangevo e invidiamo le mie amiche. Dopo alcune settimane, pa-dre Varghese, direttore della scuola, mi ha chiamato per chiedermi perché non andavo più a scuola. Quando gli ho detto le mie difficoltà, mi ha risposto: non ti preoccupare, non c’è bisogno della retta. Tu da domani torna a scuo-la. Qualcuno ci aiuterà. E’ stato il giorno più felice della mia vita! Così ora sto terminando i miei studi.

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Sostegni alle famiglie povere Fino ad oggi il sostegno per le famiglie povere e bisognose era orientato alle situazioni della Lagja (quartiere) di Uznova, dove vivono le sorelle della Piccola Famiglia dell’Assunta. Ma da quest’anno con il mio arrivo chiedo l’aiuto all’Associazione “Piccola Famiglia” per sostenere i poveri presenti nel territorio di tutta la Missione. Il vostro soste-gno mi permetterà di essere più libero di dedicar-mi al lavoro primario della preghiera e del servizio alla Parola”. Edmond, il nostro “elemosiniere” presso il “Centro Pastorale S. Giuseppe” di Berat, ha ascoltato centinaia di persone che chiedevano aiuto.

Non è sempre facile discernere fra biso-gni urgenti o meno e dare risposta alle richieste! Il suo è un vero Centro di ascolto. Alcuni casi ce li hanno segnalati gli organi competenti dei Comuni di Berat e Kuçova: molti di questi sono già a conoscenza della Missione! Ma poi tutti sono stati vagliati per capire se le situazioni segnalate corrispondono alla situazione reale.

Don Giovanni ci ha proprio messo il cuore per non dimenticare nessuno di quelli che si sono rivolti a lui e di quelli che lui sapeva bisognosi ma che per pudore non hanno avuto il coraggio di chiedere! E adesso dopo questo lavoro di ascolto si è deciso che:

- 11 famiglie aiutate dalla missione nel 2011 conti-nueranno a ricevere un aiuto alimentare anche nel 2012;- 4 famiglie povere della comunità aiutate “una tantum” riceveranno un sostegno mensile conti-nuativo. Oltre al bisogno di un aiuto, fa bene sape-re che c’è una famiglia cristiana in Italia che pensa e prega per loro. - infine ci sono 15 famiglie nuove che andrebbero aiutate: sono in alcuni casi situazioni di tale indi-genza, che un aiuto in cibo rappresenta un grande sollievo, non solo materiale!

Alcuni casi

Una donna di Berat, abbandonata dal marito, con due figli a carico, di 9 anni e di 4 anni, questi affetto da epilessia; non ha nessun tipo di sostegno. Cadu-ta in depressione ha tentato il suicidio. E’ stata salvata dal figlio che, vedendo la mamma decisa a morire, gli ha chie-sto di morire con lei.

Una famiglia: padre, madre e 4 figli pic-coli, scesi dalle montagne 15 anni fa, si sono “sistemati” alla periferia di Kuço-va e hanno come casa un’unica stanza, più una stalla in cui, quando piove, si sta tutti ammucchiati in un angolo. I

DILATARE IL CUOREI tantissimi poveri che i nostri missionari incontrano ogni giorno ci stimolano ad una risposta ancora più generosa.

Con la presenza in Albania di don Giuseppe Tosi della Piccola Famiglia dell’Assunta, la nostra Associazione assume un impegno maggiore.

Nella foto dietro al titolo: veduta panoramica di Berat (sullo sfondo, il monte Tomor innevato). Qui sopra: Don Giuseppe Tosi con i “bambini” disabili

accolti dalla Piccola Famiglia (in basso: Nicola ed Eroina; dietro: Kristiana e Mario) e Agnese (in alto a destra). Nella pagina a fronte: Mensa della scuola di Shajouba.

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FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀquota mensile: € 7,50

CENTRO DIURNO “KU MIRËSIA ËSHTË”

quota mensile: € 30,00

UNA CASA PER KLAJDIofferta “una tantum”

EVANGELIZZAZIONE NEI VILLAGGIofferta “una tantum”

FIDUCIARIO: CHIARA (328.1441744)

Klajdi è stato operatoIl giovane di 19 anni, accolto in casa ad Uznova dalle sorelle della Piccola Famiglia in seguito all’incidente stradale che lo ha reso tetraplegico, è stato operato presso l’Ospedale Bufalini di Cesena.

Tanti amici hanno mostrato grande sollecitudine e generosità per permettere a Klajdi l’ingresso in Italia per l’urgente operazione

chirurgica. Molti tipi di interventi non sono ancora possibili in Al-bania per la mancanza di strumentazioni e formazione del perso-nale sanitario. Inoltre il forte e diffuso sistema di corruzione rende inaccessibile ai più poveri il diritto alla salute, per cui in molti casi si rinuncia anche alle cure necessarie. Oltre all’onere economico, una delle difficoltà che l’Associazione affronta nella realizzazione

di questi progetti è rappresentato dagli impedimenti burocratici e legali per far entrare in Italia cittadini stranie-ri, anche per cure mediche. Il giovane è stato operato mercoledì 15 febbraio, dopo un ritardo di diversi giorni, per aver contratto la varicella. L’operazione è durata 2 ore e mezza circa, con esito positivo. E’ stata rimossa la vertebra C5, esplosa per l’urto dell’incidente, ed è stata sostituita con una protesi in titanio, agganciata alle ver-tebre superiori ed inferiori, per stabilizzare il tratto cervicale e permettere a Klajdi almeno di sedersi in carrozzi-na. Ora trascorrerà altri 2 o 3 mesi in Italia, per la prima fase della riabilitazione, con la quale gli si insegnerà come sfruttare in modo ottimale le abilità motorie residue. Intanto provvederemo all’acquisto di una abitazione adatta vicino all’ambulatorio di Poliçan, villaggio di Klajdi, a un’ora da Berat.

Nella foto in alto: Klajdi all’Ospedale Bufalini di Cesena, con Francesco (in primo piano), fisioterapista della Pic-cola Famiglia che ha seguito l’arrivo di Klajdi in Italia, Andrea e Toni, due giovani albanesi in visita al giovane connazionale. Al centro: una famiglia che sosteniamo (il padre di famiglia è stato ucciso).

figli sono tutti malati di bronchite cronica o di altre malattie respira-torie.Un’altra famiglia composta di 12 persone alcuni malati e alcuni sa-ni: il capo-famiglia non lavora, i nonni sono anziani, una figlia con due bambini a carico abbandonata dal marito trasferitosi definiti-vamente in Grecia. Tutti questi vivono con il solo stipendio della moglie del capo-famiglia che spazza le strade di Berat di notte!Attualmente abbiamo solo 20 adozioni e quindi ce ne mancano die-ci! Abbiamo già dovuto dividere alcune adozioni a metà e dire a qualche famiglia: “Aspettiamo aiuti”.

don Giuseppe Tosi

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“Ku Mirësia është”Cinque anni di presenza a Uznova.

Il centro “Ku mirësia është” (Dov’è la Carità) dal 2006 è abitato da 18 gioielli. Sono loro che spontaneamente lo aprono ogni mattina e se potessero verrebbero anche il sabato e la domenica. Non si vergognano più della loro diversità e tra loro si è instaurata una vera amicizia. Il Vostro sostegno permette di sostenere le spese per i materiali didattici, la refezione quotidiana, le uscite e un piccolo rimborso spese alle mamme volontarie che ci lavorano, Guci e Xhuli.L’11 luglio 2011 il nostro centro ha compiuto 5 anni di presenza ed attività a Uznova. Sono passati più di sei anni da quando le sorelle della Piccola Famiglia hanno iniziato a farsi vedere per le strade del quartiere ac-compagnate dai loro “figli” disabili. Una presenza che non passava inosservata quella di Micaela, la nostra missionaria, che ogni giorno, con le altre sorelle, attraversava il quartiere con il suo Nicola per mano, che gridava “mamma Bibi!” ad ogni pozzanghera. Giorno dopo giorno, l’allegra compagnia è diventa una Buo-na Notizia vivente per le strade di Uznova. E’ stata Xhuli, madre di Redi (Paolo), che per prima ha avuto il coraggio di farsi avanti. Da un po’ di tempo, con non poco stupore, Xhuli osservava, “mamma Bibi” e Nicola infilarsi per le viuzze del paese, fra le bancarelle e i negozietti intorno a casa sua, dove da 25 anni lei e il ma-rito vivevano con Redi, il loro figlio schizofre-nico, sempre chiuso in casa. Un carattere deci-so e l’amore di madre hanno mosso i passi di Xhuli verso Micaela e Nicola, per conoscere meglio chi erano quella giovane donna sempre sorridente e quel ragazzo disabile circondato

Nella foto: Alcuni ragazzi del Centro Diurno.

In piedi, a destra: Xhuli e suo figlio Redi. Al centro, seduto (il quarto da destra): Marko, un giovane volontario e alla sua sinistra Monika, una mamma volonta-ria. In primo piano, da sinistra: Nicola (il giovane disabile arrivato con le sorelle nel 2005), Monica (una delle sorelle missionarie, responsabile del Centro Diur-no) e Mario (il piccolo down albanese accolto nella casa famiglia dal 2006).

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6 La Piccola Famiglia Onlus

da tanto amore e rispetto. E così l’incontro è avvenuto. Xhuli ha co-nosciuto la fede cristiana, ed è nata l’avventura: un centro familiare, dove le sorelle della piccola famiglia e le mamme di Uznova si pos-sano aiutare per i loro figli disabili.

Da allora ogni mattina, puntualissimi alle 9.00, dal lunedì al venerdì, 18 disabili di Uznova, con alcune mamme e altri volontari, si ritrova-no per iniziare, dopo una preghiera e un canto, il programma quoti-diano. Si svolgono attività di recupero cognitivo, attività prati-che-manuali, fisiche, momenti di gioco, con uscite e gite. Insegniamo ai ragazzi i rudimenti della scrittura, per arrivare a produrre almeno il proprio nome e, raggiunto questo primo obiettivo, a comporre pic-coli testi descrittivi. I ragazzi compongono mosaici con perline di carta crespa, piccole lavorazioni al telaio, decorazioni, un presepio artigianale. In occasione delle feste, i disabili del Centro offrono al quartiere piccole rappresentazioni teatrali di favole tradizionali, sempre più disinvolti di anno in anno.

Lo stupore, e a volte lo sconcerto, dei primi tempi si ripete fra la gen-te, in giro per l’Albania, quando le mamme e le nostre sorelle, spesso accompagnate dai giovani volontari della Missione, portano l’allegra compagnia su giostre e autoscontri o sulle bellissime spiagge di Va-lona e Divijak.

Al termine della mattinata di attività viene offerto il pranzo, con un menù settimanale a base di pasta, carne, frutta e verdure, per assicu-rare a tutti un’alimentazione corretta e completa, almeno una volta al giorno.! ! ! ! !

! ! ! ! ! ! ! ! Monica

ALTRI PROGETTIdella Piccola Famiglia ONLUS in Albania

Fiduciario: Chiara

per info: 328.7441744 [email protected]

PRESTITI D’ONORE AGLI UNIVERSITARIConvinti dell’importanza di investire sul futuro dei giovani, gli unici capaci di portare un vero impulso di cambia-mento nel Paese, sosteniamo da diversi anni gli studi universitari di 6 ragazzi, iscritti alle facoltà di Medicina Psicolo-gia, Fisioterapia e Infermieristica. La formula del “prestito d’Onore” consiste in un prestito accordato ai giovani che intendono intraprendere gli studi uni-versitari e che si impegnano a rifonde-re all’Associazione, in piccole rate, il sostegno ricevuto, una volta che lavo-reranno, in modo da creare un fondo del quale anche altri possano attingere.

CASA DELLO STUDENTE A TIRANAL’Associazione mette a disposizione degli studenti universitari di Tirana una casa ampia, con 6 posti letto, in posi-zione vantaggiosa. La casa viene utiliz-zata anche come punto di riferimento per le attività di pastorale universitaria in capitale.

Era l’agosto del 2008 quando il primo gruppo di giovani neofiti di Uznova sono partiti, a due a due, insieme ai nostri fratelli, per l’avventura dell’evangelizzazione dei villaggi. Da allora, si fanno uscite periodiche nei villaggi di Bilçe, Duhanas, Velabish, Vodica e Drobonik. Altri villaggi sono stati visitati, ma le forze missionarie sono ancora troppo poche per poter con-tinuare in modo regolare. Quando si arriva in un villaggio nuovo non si hanno né regole né certezze: si incontra la gen-te, attraverso un contatto con qualche amico o parente, oppure visitando un ammalato oppure così, in modo del tutto sponta-neo camminando per strada, o entrando in un locale. Si fa come Gesù ha detto: “dite Pace a voi”, e nient’altro. Si porta la Buona Notizia di Gesù, poi si da un’appuntamento per la lettura della Parola di Dio. La gente chiama gli amici del villaggio, alcuni vengono a sentire solo una volta, altri restano. Ci si raduna in case private, ovunque ci ospitino. A Bilçe, dopo un anno da quella prima visita e dopo il primo periodo “all’arrembaggio”, abbiamo sentito l’esigenza di avere un luogo dove la giovane comunità cristiana del villaggio potesse radunarsi. Così dal 15 agosto 2009 ci raduniamo settimanalmente in una stanza in affitto a 15 euro al mese, nella quale oltre agli incontri sulla Parola di Dio, con preghiere e canti, abbiamo anche potuto festeggiare il Natale, la Pasqua e altre feste. Attualmente a Bilçe abbiamo 5 catecumeni e diversi altri frequentano gli incontri sul Vangelo. Ci auguriamo che la loro presenza sia quel lievito che fa fermentare tutta la pasta così che tanti fratelli possano correre dietro al Signore! ! ! ! ! Micaela

Missione villaggi

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L E S O T H O

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Ci ha lasciati p. Emmanuel Masako Nkofo (1966-2011).Il 21 dicembre Padre Emmanuel, dal 2002 nostro referente diretto per il sostegno a distanza in Lesotho, è morto improvvi-samente, mentre stava svolgendo il suo servizio di Amministratore Diocesano presso la diocesi di Qacha's Nek.E' una grave perdita per noi tutti della Piccola Famiglia perché Emmanuel era prima di tutto un caro amico. Lo avevamo conosciuto personalmente nel 1998, quando era venuto a prestare aiuto nella nostra parrocchia di Montetauro durante la pausa estiva dei suoi studi, al-l’Urbaniana di Roma.Dopo il conseguimento della laurea in diritto canonico, nel 2002 tornò in Lesotho dove ricevette l'incarico di dirigere il Seminario Maggiore “Sant'Agostino” in Ma-seru. Nel mese di luglio del 2010, alla morte del Vescovo, ricevette l’incarico di amministratore della sua dio-cesi natale in seguito alla scomparsa del vescovo. Nonostante i molti impegni, Emmanuel continuava a de-dicare parte del suo tempo al progetto di sostegno a distanza promosso dalla Piccola Famiglia. Nell'ultimo anno aveva chiesto al fratello minore Dennis di aiutarlo, soprattutto quando si trattava di raggiungere i luo-ghi più remoti del paese.Dal 6 al 10 gennaio, accettando l'invito della famiglia di Emmanuel, siamo stati ospitati per partecipare al funerale. Il 7 gennaio a Qacha's Nek c'era tantissima gente: oltre ai vescovi e a quasi tutti i sacerdoti del Le-sotho, centinaia di persone si erano raccolte per portare l'ultimo saluto al loro “padre”. La funzione, iniziata alle 9 di mattina è terminata con la sepoltura dopo 5 ore durante le quali vi sono state testimonianze di affet-to da parte di familiari e amici. Durante il cammino verso il cimitero siamo stati più volte fermati da studen-ti e insegnanti che portavano il loro ringraziamento all'Associazione (e di conseguenza ai sostenitori in Ita-lia) per l'aiuto ricevuto tramite padre Emmanuel. Abbiamo trascorso i giorni seguenti a Maseru (la città capi-tale) dove abbiamo potuto approfondire la conoscenza di Dennis (lo avevamo già incontrato personalmente durante le nostre precedenti visite nel 2004 e 2007) e affidargli provvisoriamente l'incarico di referente unico per il sostegno a distanza, in attesa di poterlo affiancare ad un sacerdote missionario.

In quei pochi giorni abbiamo potuto notare come la situazione generale del Lesotho sia cambiata radicalmente rispetto alle nostre precedenti visite. La crisi economica ha la-sciato moltissime persone senza lavoro (l'in-dustria del paese vive soprattutto di espor-tazione e il calo della domanda mondiale ha avuto pesanti conseguenze sull'occupazione) e sono tanti ad avere difficoltà a portare qualcosa in tavola.In questa situazione investire denaro nel-l'istruzione dei figli diventa per molte fami-glie un problema secondario, per questo mo-tivo riteniamo ancora più prezioso il vostro contributo che permette a molti ragazzi di non abbandonare gli studi.

Stefania e Luca

PROGETTO SCUOLA(fiduciaria: Stefania 3498698133)

QUOTA MENSILE: 7.50

Nella foto (da sinistra): p. Emmanuel, Stefania e Dennis.

In alto: Stefania, con alcuni bambini che state sostenendo

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I M M I G R A Z I O N E

8 La Piccola Famiglia Onlus

La scuola per stranieri di Monte Tauro, è stata chiamata dagli alunni stessi “IL GIRASOLE”.

E’ attiva il sabato pomeriggio dalle ore 15.00 alle 17.30 nel salone della Comunità. E’ aperta a tutti gli stranieri di qualsiasi nazionalità; al momento sono presenti ci-nesi, russi, albanesi. In casi di estrema necessità, nei limiti del possibile, concordiamo qualche altro inter-vento serale.

Dal 2011 è stato firmato il protocollo d’intesa territoria-le, per cui la scuola è riconosciuta a livello provinciale, anche ai fini degli esami per il permesso di soggiorno. Gli operatori tutti volontari, sono, alcuni, insegnanti in pensione, altri diplomati e alcuni giovani laureati in cinese all’università di Venezia.

In questi anni di collaborazione abbiamo sperimentato come non sia facile l’insegnamento della lingua italia-na, così come non è facile, ad esempio, quella cinese che alcuni volontari stanno studiando. Per questo mo-tivo e per il fatto che tutti gli studenti sono lavoratori, noi mettiamo tutta la nostra buona volontà per operare, nel modo migliore, ma nel contempo ci preme che lo studio non aggiunga loro ulteriori ansie. Il nostro desi-derio è perciò di far loro sentire che sono circondati di amici che condividono la loro fatica e fanno il tifo per una loro serena integrazione.

E mentre anche noi ci arricchiamo di esperienze, cerchiamo di tenere de-sta anche la bellezza della loro cultu-ra, particolarmente in momenti di pause, con scambio di racconti , di storie, di dolcezze e di dolci, in un bel puzzle di vite. I bambini che ac-

compagnano i genitori stanno diventando bravi, più silenziosi; disegnano e ci allietano con i loro bei faccini.

Nella nostra scuola non c’è monotonia, non sai mai quanti e quali sono gli alunni, chi lavora quel sabato e poi torna con un nuovo amico che non conosce una parola d’italiano. Sono volenterosi, ma noi abbiamo un segreto, non solo durante la settimana, ma prima di iniziare con chi è stato battezzato invitiamo Maria e lo Spirito a venire tra noi, perché i maestri spieghino bene e gli alunni siano aperti ad apprendere. Infatti gli alun-ni sono molto in gamba e soprattutto affettuosi. Fac-ciamo anche un altro momento iniziale in cui rigoro-samente si raccontano in italiano delle storie o faccia-mo dei giochi lessicali, senza distinzione di livello, di lingua, di età, come in famiglia.

Siamo a muro anche con S.Innocenza che sicuramente ci aiuta e conosce bene le lingue dell’amore. Alla fine siamo tutti maestri e tutti apprendisti alla scuola della fraternità.

Ultima nota: stiamo invitando soprattutto i giovani a farsi maestri con il supporto dei “vecchietti”. Due ore circa insieme, ma un mondo si mette in moto. ! ! ! ! ! Maestra Lidia

SCUOLA DI LINGUAA Montetauro ogni sabato si tengono lezioni di italiano a 30 persone di varie nazionalità. La scuola animata da Lidia e dal gruppo Effatha, ha ricevuto il riconoscimento della Provincia di Rimini.

Scuola di lingua, nel salone di Montetauro.

Illustrazione dietro al titolo: lezione, a Montetauro.

Pagina 9:Doposcuola a s.Nicolò. In piedi a destra: don Giuseppe; a sini-

stra: Mattia, uno dei giovani volontari.

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I M M I G R A Z I O N E

Briciole, febbraio 2012 9

Già da diversi anni la chiesa di S.Nicolò a Rimini è il punto di riferimento delle attività della comunità cine-se cattolica. Ma a settembre 2011 è stata avviata un’at-tività pomeridiana di doposcuola rivolta ai ragazzi ci-nesi di Rimini, che ha riscosso immediato successo. L’iniziativa è partita da don Giuseppe Tong, responsa-bile per la pastorale dei cinesi cattolici a Rimini. I ra-gazzi sono stati divisi in due gruppi: quelli che sono in Italia da qualche anno fanno i compiti con l'aiuto di cinque giovani volontari italiani; mentre per quelli che sono appena arrivati il corso intensivo di lingua italia-na e recupero scolastico è animato direttamente da don Tong.

Questa impresa è nata in modo quasi casuale: un po-meriggio don Giuseppe Tong aveva invitato una ra-gazza nei locali di San Nicolò per darle una mano nei compiti; questa ha portato con sé alcune amiche. Tutte hanno partecipato alla lezione e tornate a scuola lo hanno raccontato ai loro compagni e amici. Attraverso questo "passaparola" si è sparsa la voce, tanto che ogni settimana il numero dei ragazzi che si presentavano aumentava. Ora il Centro è aperto il martedì e il giove-dì, ed è frequentato da circa 20-25 ragazzi di età com-presa tra i 12 e i 16 anni, tutti molto fedeli.

Al Centro Italia-Cina di S.Nicolò non si fanno solo compiti e lezioni di lingua: dopo la lezione si propon-gono ai ragazzi, specialmente con l’aiuto dei giovani volontari, attività ricreative e di gioco, per creare lega-mi di amicizia tra i ragazzi. Un gruppo delle ragazze che frequentano le attività del Centro, dirette da Gioia, una giovane volontaria cinese, hanno preparato alcune danze tradizionali, coreografie e canzoni per animare la festa del Capodanno Cinese a Savignano, il 28 gennaio scorso.

Pochissimi cinesi in Italia hanno ricevuto l’annuncio della fede cristiana. Il Centro, mentre svolge un servizio gratuito e disinteressato, è anche occasione per offrire il bene più grande della fede. “Quando sono arrivato a Rimini” ricorda don Giuseppe Tong “mi hanno indica-to la chiesa di san Nicolò come punto di riferimento per l’evangelizzazione dei miei connazionali, ma non sapevo come fare a contattarli. Il mio desiderio era di inserirmi nel mondo giovanile, ma non avevo nessuna occasione di entrare in contatto coi ragazzi cinesi. Quando la prima alunna, invitata quasi per caso, si è presentata con 8 amiche, e poi ogni volta sempre di più, ho pensato che il Signore stava realizzando il mio desiderio in un modo che io non avevo neppure im-maginato”. Don Giuseppe sta diventando un amico per molti ragazzi cinesi che frequentano S.Nicolò, che oltre ai loro genitori impegnatissimi nel lavoro, non hanno chi si cura di loro.

Il Centro Italia-Cina di S.Nicolò per molti cinesi di Ri-mini è diventato una proposta a tutto tondo. I 5 giovani volontari di Montetauro e degli Scout del Crocifisso sono una risorsa fondamentale per lo scopo. “Senza i ragazzi non saprei come fare” assicura don Tong: “Mat-tia, Tommaso, Elena, Margherita e Carlotta sono pre-ziosissimi. All’inizio ero da solo, ora insieme a loro è possibile seguire moltissimi ragazzi. Se troveremo altri volontari, giovani e adulti, le possibilità saranno ancora maggiori, i bisogni sono davvero tanti”.

Mattia e Tommasovolontari

Centro Italia-Cina a Rimini

Quelli di San Nicolò

Quota mensile: € 15,00Fiduciario: Mattia (338.5712692)

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C O R R I S P O N D E N Z A

10 La Piccola Famiglia Onlus

Gassa Chare, 19 febbraio 2012Carissimi amici della Piccola Famiglia, saluti dall'Etiopia!Prendo occasione del fatto che oggi Internet funziona, per mandarvi alcune notizie. Pri-ma di tutto devo dirvi che mentre voi siete sotto la neve, qui fa’ un caldo eccessivo e siamo a corto di acqua, col rischio di non poter seminare il granoturco e quindi ci aspetta un futuro molto incerto. I nostri lavori procedono con il tempo etiope, quindi molto len-tamente! Stiamo seguendo con grande impegno le adozioni dei bambini e le adozioni delle scuole, perché ci crediamo e perché i bimbi ne hanno bisogno. Siamo consapevoli che per voi sta diventando un vero sacrificio, data la situazione economica italiana, ma pensate a noi che già poveri dobbiamo affrontare la stessa situazione, con prezzi aumen-tati del 30/40 %!! Veramente ora si sperimenta chi é aperto agli altri oppure no. Abbiamo avuto la visita dei nostri Superiori Italiani e sono rimasti sorpresi e soddisfatti del gran-de lavoro che stiamo facendo, con tante fatiche, perché come al solito "la messe é molta

ma gli operai sono pochi"!! Ve-dere le possibilità di lavoro che ci sono e non potervi fare fron-te adeguatamente é una grande sofferenza! Qualche piccolo

segno c'é, infatti i Padri Cappuccini etiopi hanno aperto due nuove case, una in una zo-na di missione ancora "vergine", a Jinka nel profondo sud, e l'altra ad Hosanna, nostra vecchia "roccaforte". Sapendo che noi stiamo ogni giorno sulla breccia, continuate ad es-sere generosi!! Almeno non ci manchi il vostro sostegno, sopratutto di preghiere, amici-zia, condivisione dei cuori. Un abbraccio forte a tutti voi! Il Signore vi dia Pace e la Sua benedizione. ! ! ! P. Renzo, missionario Mancini, missionario 

Imola, 17 febbraio 2012Sono ormai più di cinque anni che lavoro all’Animazione Missionaria Cappuccini, e solo quest’anno, finalmente, mi sono decisa ad andare e vedere. Così, ho passato in Etiopia quindici giorni, dal 29 gennaio al 14 febbraio. I pensieri da riordinare sono ancora molti. Nonostante conoscessi bene la situazione del Dawro, la città di Gassa Chare e in testa avessi già i nomi e i volti di molte persone, devo dire che aver visto con i miei occhi è tut-ta un’altra cosa. Bambini sorriden-ti, fiumi secchi e vita semplice, che si deve adattare alle ore del giorno senza elettricità. Ho visto qualche asilo, qualche chiesa e qualche cli-nica. Ho visitato varie città e per-corso duemila km in jeep nel-l’Etiopia del sud. In ogni luogo visitato c’erano persone che mettevano la loro vita al servizio di altre. Questo è straordi-nario, è opera del Signore, è un miracolo. Guardavo e pensavo a quanta fatica si nasconde dietro ogni costruzione, attività, progetto… pensavo a tutte le persone che ogni giorno in Italia sento tramite il telefono dell’ufficio. Sono tutte opere che partono da lontano, da quelle persone umili…Poi, devo essere sincera, dietro questo stupore si nascondeva un’altra sicurezza: quella di essere una serva inutile. Davvero al primo posto c’è sempre il Signore: è lui che fa, noi siamo solo matite nelle sue mani… mai come in questi quindici giorni ho capito il senso del versetto «Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori» (Sal 126,1). Vi saluto portandovi il caloroso grazie di padre Renzo e di tutti gli altri missiona-ri. Pace e bene!! ! ! ! ! ! ! ! ! Michela

PENSATE A NOI CHE GiÀ pOVERI CI TROVIAMO CON PREZZI AUMENTATI DEL 30/40%

Animazione Missionaria Cappuccini

EtiopiaFiduciario: M.Chiara (328.8224596) - Quota mensile € 7,50

Michela è appena tornata da un viag-

gio in Etiopia.Scrive a “Briciole” incoraggiandoci a

continuare.

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C O R R I S P O N D E N Z A

Briciole, febbraio 2012 11

Han Dan, 18 febbraio 2012Carissimi tutti,dopo le festività del capodanno cinese qui al centro di Formazione della Diocesi di Han Dan (provincia di HeBei) sono venuti una settantina di giovani, poi una classe di dicias-sette persone per studiare la Bibbia a cui si sono unite sedici suore. In totale quindi erano un centinaio di persone. I soldi che ci avete mandato rientrano nel progetto della mensa e in quello che prevede l’acquisto di mezzi elettronici. Ora vi racconto le ultime attività che si sono svolte al centro. Dopo due anni di formazione di 100 giorni per i giovani cattolici, molti genitori si sono resi conto dell'urgenza della formazione cristiana per i propri figli, quindi questa volta c’è stata una partecipazione superiore a quella che immaginavamo. Penso che il prossimo semestre ci sarà un afflusso ancora maggiore.

Ieri abbiamo fatto un incontro con i responsa-bili di tre congregazione della mia diocesi, perché è nato da qualche anno un nuovo fer-vore per lo studio della Bibbia.

Così abbiamo deciso per le suore e le altre persone di aprire un corso biblico intensivo della durata di un anno. Io sono l’incaricato per preparare questo corso.Grazie mille per tutto quello che ci avete fatto, nella mia preghiera c'è sempre un posto speciale per il mio amato Montetauro. Salutami tutti i fratelli e le sorelle della Piccola Famiglia, specialmente Don Mauro. Da molto tempo non ho letto in italiano: se c’è qualche sbaglio, vi chiedo perdono!                                                   ! ! ! ! ! ! ! ! vostro fratello ! ! ! ! ! ! ! Paolo Zhang Xin Wen

Centro di Formazione CENTO GIORNI A HAn Dan

Nelle foto di sinistra: p.Joseph e fr. Michele con alcuni bambini della scuola - Missione dei Cappuccini in Dawro Konta, Etiopia.Nella doto a destra (da sinistra): M.Augusta, don Paolo Zhang, M.Paola e don Giuseppe Tong, davanti al Centro di Formazione del-la Diocesi di Han Dan, durante il viaggio in Cina nel marzo 2011.

Don Paolo è tra i preti che ricevono 100 euro al mese allʼintero dellʼiniziativa di Sostentamento Clero Ci-nese (Fiduciario: M.Paola - 349.2225295). Il Centro di Formazione è un nuovo progetto SaD che vi invi-tiamo a sostenere.

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12 La Piccola Famiglia Onlus

BRICIOLE

Bollettino dell’Associazione “La Piccola Famiglia Onlus”

Direttore Responsabile: Giovanni Tonelli

Iscritto al N: 11/2007 Registro Stampa Periodica del tribunali di Rimini

La Piccola Famglia Onlus Via Chiesa, 147853 Coriano (RN)

C.F. 91070430409Tel e fax [email protected]

IMPORTANTEPoiché la nostra Associazione è stata riconosciuta legalmente come organizzazione non lu-crativa di utilità sociale - on-lus -, il 19% delle offerte ad essa elargite è detraibile dalla denuncia dei redditi, in base all’art.13 del decreto Legislati-vo 4.12.97 n.460.

PER SOSTENERE INOSTRI PROGETTI

conto corrente postale n.:32635526

intestato a:La Piccola Famiglia Onlus

conto corrente bancario:Banca Malatestiana di Rimini

fil. di OspedalettoCoord. IBAN

IT56N0709067770010010074967

SOSTIENI CON IL 5 PER MILLE I PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE

Il cinque per mille si aggiunge all’otto per milleLa scelta di destinare il cinque per mille non comporta alcun aggravio sulle imposte da versare. Il cinque per mille consente quindi di devolvere una parte delle proprie tasse alla Piccola Famiglia Onlus invece che allo Stato, aiutandoci nella lotta contro la povertà con un gesto che non costa nulla.

Come si versa il cinque per milleSarà sufficiente esprimere la vostra volontà firmando nell’apposito spazio (sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale) della dichia-razione dei redditi indicando il codice fiscale della Piccola Famiglia Onlus:

91070430409

I Centri Italia Cina di Rimini e Savignano hanno ancora una volta organizzato l’annuale festa del Capodanno Cinese, il “Long nian”, anno del drago. L’evento ha avuto luogo a Savignano sabato 28 gennaio scorso. Due le novità di quest’anno: prima di tutto un più forte impegno del volontariato, giovani e adulti, cinesi e italiani di Rimini, Savignano e Montetauro: poi il coinvolgimento della cittadinanza savignanese nei festeggiamenti. Con la presenza del sindaco Elena Battistini, dopo la cena tutti si sono diretti al teatro Cinema Moderno, al seguito di un dragone cinese di 8 metri che ha attraversato le strade del paese danzando a ritmo di tamburo. Sul palco si sono avvicendati cantanti lirici cinesi professionisti e i ragazzi dei centri Italia-Cina di Rimini e Savignano, con coreografie e danze tradizionali e numeri comici. I festeggiamenti sono terminati alle 23.30 con uno spettacolo pirotecnico in piazza Borghesi.

ESPERIENZE ITALIA-CINA

ANNO DEL DRAGO

La Comunità di Montetauro è stata invitata a Roma da don Pietro Cui ai festeggiamenti del capodanno assieme agli studenti preti e suore all’Urbaniana. Di noi erano presenti don Giuseppe Tosi, don Giuseppe Tong, M.Chiara, M.Augusta e alcuni giovani del Cen-tro Italia-Cina. Il Vescovo Savio Hon Tai-Fai (nella foto), Segretario della Congregazione per l’Evange-lizzazione dei Popoli (Propaganda Fide) ha presie-duto l’eucarestia in vesti rosse con piccoli draghi dorati. All’inizio dell’eucarestia si è rivolto agli ami-ci di Rimini spiegando che il Long, che in occidente è una figura negativa, per la cultura cinese è sim-

bolo di prosperità, longevità e saggezza e che l’imperatore stesso si vestiva coi simboli del Long. L’occasione è stata preziosa per rinsaldare i legami di amicizia con i tanti preti e suore cinesi che vivono a Roma.

Il prossimo appuntamento per incontrare i cattolici cinesi in Italia sarà l’annuale Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, indetta per la prima volta dal papa Benedetto XVI nel 2008. La Convocazione Nazionale delle Comunità Cattoliche Cinesi in Italia, avrà luogo il 5 e 6 maggio p.v., a Prato. La nostra Associazione è stata promotrice e attiva nell’organizzazione della prima Convocazione a Roma nel 2008 e ha ospitato nel 2011 a Rimini la IV edizione dell’Evento.

COMUNITÀ CINESI IN ITALIA