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IndiceIndiceCorsi di insegnamento: 17 settembre 2017Anatomia comparata (fino all'a.a. 2008/09)Applicazioni informatiche (fino all'a.a 2008/2009)Biogeografia (fino all'a.a. 2009/10)Bio logia del suo lo (fino all'a.a. 2009/10)Bio logia del suo lo (fino all'a.a. 2009/10)Bio logia marina (fino all'a.a. 2009/10)Biometria (fino all'a.a. 2010/11)Botanica (fino all'a.a 2008/2009)Botanica sistematica (fino all'a.a. 2009/10)Cambiamenti climatici globali (fino all'a.a. 2009/10)

Cambiamenti Climatici Globali - Modulo II (fino all'a.a. 2009/10)Chimica Generale ed Inorganica (fino all'a.a 2008/2009)Chimica organica (fino all'a.a. 2009/10)Comunicazione naturalistica (fino all'a.a. 2009/10)Comunicazione naturalistica (fino all'a.a. 2010/11)Conservazione della Natura e delle sue risorse (fino all'a.a. 2010/11)Conservazione delle risorse naturalistiche (fino all'a.a. 2008/09)Corso integrato interdisciplinare di Biodiversità (fino all'a.a. 2010/11)Corso integrato interdisciplinare di V.I.A. (fino all'a.a. 2010/11)Didattica delle Scienze Naturali (fino all'a.a. 2008/09)Eco logia (fino all'a.a. 2009/10)Eco logia del Paesaggio 1° modulo (fino all'a.a. 2008/2009)Eco logia del Paesaggio 2° modulo (fino all'a.a. 2008/2009)Economia dell'ambiente (fino all'a.a. 2009/10)Etoeco logia (fino all'a.a. 2009/10)Eto logia (fino all'a.a. 2008/09)Eto logia applicata (fino all'a.a. 2009/10)Fisica (fino all'a.a 2008/2009)Fisio logia generale (fino all'a.a. 2009/10)Genetica (fino all'a.a 2008/2009)Geobotanica (fino all'a.a. 2008/09)Geografia (fino all'a.a 2008/2009)Geologia (fino all'a.a. 2009/10)Geologia e territo rio (fino all'a.a. 2008/09)Geomorfo logia (fino all'a.a. 2010/11)Gestione parchi e aree pro tette (fino all'a.a. 2008/09)Idrobio logia (fino all'a.a. 2009/10)Igiene (fino all'a.a. 2010/11)Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica (fino all'a.a 2008/2009)Laboratorio di Comunicazione Naturalistica (fino all'a.a. 2009/10)Laboratorio di Tassonomia animale (fino all'a.a. 2009/10)Legislazione ambientale (fino all'a.a 2008/2009)Lingua Inglese (fino all'a.a. 2008/09)Matematica (fino all'a.a. 2008/09)Metodo logie di analisi naturalistica (fino all'a.a. 2008/09)Metodo logie eto logiche (fino all'a.a. 2009/10)Metodo logie gis e rischi geo logici (fino all'a.a. 2009/10)Mineralogia (fino all'a.a 2008/2009)Modelli matematici in Eco logia (fino all'a.a. 2008/09)Museologia naturalistica (fino all'a.a. 2009/10)Mutagenesi ambientale (fino all'a.a. 2008/09)Paleonto logia (fino all'a.a. 2009/10)Petrografia (fino all'a.a. 2009/10)Sociobio logia (fino all'a.a. 2009/10)

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Statistica multivariata (fino all'a.a. 2008/09)Telerilevamento (fino all'a.a. 2009/10)Tettonica (fino all'a.a. 2010/11)Zoocenosi e pro tezione della fauna (fino all'a.a. 2009/10)Zoo logia (fino all'a.a 2008/2009)Zoo logia dei Vertebrati (fino all'a.a. 2010/11)Zoo logia Evo lutiva (fino all'a.a. 2009/10)

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Università degli Studi di Parma

Classi 27 e 68S: Corsi di Studio in Scienze Naturali e inConservazione della Natura

Corsi di insegnamento: 17 set tembre 2017

Anatomia comparata (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2009/2010Codice: 00023CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Davide CsermelyRecapito: 0521 903 431 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/06 - anatomia comparata e citologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

ITPrerequis iti: per una corretta comprensione dei contenuti del corso è richiesta la preventivafrequentazione del corso di Zoologia dei Vertebrati o quantomeno una conoscenza di basedell'evoluzione dei Vertebrati e della loro s istematica.

ENRequirements: to get a correct learning of the course contents the student is requested to havingattended the Vertebrate Zoology course or at least having a basic knowledge of Vertebrate evolutionand systematics.

PROGRAMMA

IT

Protezione, sostegno e movimento (1 cfu)Struttura generale, funzione ed evoluzione del tegumento. Caratteristiche e peculiarità dello scheletroosseo. Scheletro del cranio, post craniale e appendicolare. Il s istema muscolare: funzione edevoluzione.

Metabolismo (1 cfu)Fondamenti della respirazione. Ventilazione branchiale e polmonare. Il s istema circolatorio e suaevoluzione: circolazione semplice e doppia. Ingestione, digestione e ass imilazione del cibo.

Relazioni con l'ambiente esterno (1 cfu)Il s istema nervoso e l'apparato sensoriale. Funzioni del s istema endocrino. Funzione ed evoluzionedell'escrezione e delle modalità riproduttive.

EN

Protection, Support and Movement (cfu 1)General structure, function and evolution of integument. Characteristics and specialisation of boneskeleton. Structure of cranial, post cranial and appendicular skeleton. The muscular system: its functionand evolution.

Metabolism (cfu 1)Basic aspects of respiration. Gill and lung ventilation. The cardiovascular system and its evolution:s ingle- and double-circuit blood circulation. Ingestion, digestion and food absorption.

Relationship with the environment (cfu 1)The nervous system and sense organs. Function of the endocrine system. Function and evolution ofexcretory and reproductive systems.

TESTI

Liem K., Bemis W., Walker W.F., Grande L., Anatomia comparata dei Vertebrati. Una vis ione funzionale edevolutiva. EdiSES, Napoli, 2002.

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NOTA

ITA PARTIRE DELL'A.A. 2009-2010 IL CORSO È STATO DISATTIVATO.

ENAS FROM ACADEMIC YEAR 2009-2010 THE COURSE IS DEACTIVATED.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=8443

Applicazioni informat iche (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Dott . Massimo ManghiRecapito: 0521-903719 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4 crediti

OBIETTIVIIl corso intende fornire conoscenze di base nell'uso di un Personal Computer per il trattamento dei dati.

PROGRAMMA

Il corso prevede una fase introduttiva di 1 o 2 lezioni sull'uso generale di un PC dotato di s istemaoperativo Ms-Windows, sulle operazioni di configurazione e sull'interazione con i suoi serviz i. Questafase è viene tenuta solo su richiesta degli studenti, dato che con il passare degli anni s i è osservato uncontinuo aumento dell'alfabetizzazione informatica. Uso di Ms-Excel. Interazione con il foglio e lettronico,sua struttura, proprieta' e organizzazione. Proprietà dei dati, generazione automatica di sequenze,costruzione di tabelle attraverso la scrittura di funzioni. Importazione dei dati da formati di scambio.Statistica elementare e descrittiva di dati osservati. Tabelle pivot. Generazione di grafici per larappresentazione e per l'esplorazione dei dati.

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=d980

Biogeografia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . James TagliaviniRecapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4 creditiModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i propone di fornire agli studenti le basi e i modelli interpretativi per la comprensione delladistribuzione delle specie, in particolare nell'area mediterranea e nel territorio italiano. Gli appelli sonoorali.

PROGRAMMA

La speciazione. Lo studio delle relazioni filetiche. Radiazione adattativa. Area di distribuzione. Ladivers ità ecologica. Endemismo e cosmopolitismo. Areali disgiunti e vicarianti. La dispers ione. Leestinzioni. Evoluzione della fauna italiana. Evoluzione dell'area mediterranea. Glaciazioni ple istoceniche.Origine della fauna italiana. Origine delle faune insulari. La fauna italiana attuale. Zoogeografia insulare.Curve area/specie. Turnover delle specie insulari. Biogeografia sperimentale. Annidamento dellespecie. Lavoro di gruppo: effetto serra. Isole e conservazione della natura. Peculiarità dei biota nsulari.Il caso delle Hawaii. Il programma prevede oltre alle lezioni frontali: 1-Discussioni di grupppo 2-Escurs ioni di uno o più giorni Discussione di gruppo:orologio molecolare. Discussione di gruppo: effettoserra. Discussione di gruppo: patterns distributivi. Escurs ione:Zonazione altitudinale nell'Appenninoparmense. Escurs ione:Il delta del Po

TESTI

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Bedulli D. - Dispense in CD Zunino M. e Zullini A. - Biogeografia. 2° ediz ione. Casa Editrice Ambrosiana.Milano, 2004.

NOTA

Orari di ricevimento previo appuntamento telefonico

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=53df

Biologia del suolo (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 8386CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Crist ina MentaRecapito: 0521-033407 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 1° anno 2° annoCrediti/Valenza: 3 cfuSSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i propone di fornire un quadro complessivo dell'eologia del suolo, con particolare riferimentoall'evoluzione del popolamento edafico e ai cicli biogeochimici che nel suolo hanno sede. Nel corsoverrà dedicato ampio spazio al riconoscimento della fauna edafica e alla descriz ione degli adattamentiche la caratterizzano.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Conoscenza: dei concetti base relativi al suolo, metodi di studio della componente abiotica, principaligruppi di vegetali e animali del suolo, tecniche di estrazione e raccolta della fauna ipogea, reti trofiche edemoliz ione della sostanza organica, inquinamento del suolo, bioindicazione e biomonitoraggio applicatial suolo.

PROGRAMMA

Il suolo come ambiente: introduzione all'ecologia del suolo 1. Concetti introduttivi 2. Composiz ione fisico-chimica 3. Popolamento biologico 4. Reti trofiche ed evoluzione dei suoli Metodi per lo studio pedologicodel suolo 1. Esame in s ito 2. Raccolta dei campioni 3. Struttura e tess itura 4. L'acqua 5. Analis i chimica 6.Altri caratteri I gruppi principali di vegetali del suolo ed il loro ruolo nella rete trofica ipogea 1. Concettiintroduttivi 2. Batteri 3. Alghe 4. Attinomiceti 5. Funghi 6. Piante superiori Tecniche di raccolta e analis idel popolamento vegetale edafico 1. Scelta della stazione 2. Raccolta dei campioni 3. Coltura eidentificazione dei principali gruppi della microflora 4. Associazioni vegetali epigee 5. Rizosfera 6.Tecniche particolari I gruppi principali di animali del suolo ed il loro ruolo nella rete trofica ipogea 1.Protozoi 2. Nematodi 3. Oligocheti 4. Molluschi 5. Artropodi 6. Vertebrati Tecniche di raccolta e analis i delpopolamento animale ipogeo 1. Considerazioni preliminari 2. Frazione epigea 3. Frazione della lettiera 4.Atmobios 5. Hydrobios 6. Rizosfera 7. Valutazioni globali Produzione biologica del suolo (tecniche distudio) 1. Introduzione 2. Produzione a livello dei demolitori 3. Produzione a livello degli scavenger 4.Produzione a livello dei predatori 5. Energia importata ed esportata 6. Valutazione globale dellaproduzione edafica Processi di demoliz ione della sostanza organica 1. La lettiera: aspetti qualitativi edegradabilità 2. L'humus 3. Ruolo della componente vivente nella demoliz ione della sostanza organica Ilcompost 1. Il compostaggio: un processo naturale 2. Fasi di trasformazione della sostanza organica nelcompost 3. Composiz ione chimico-fisica di un compost maturo 4. Popolamento biologico del compost 5.Utilizzo del compost Inquinamento del suolo 1. Tipi di inquinamento 2. Tipi di contaminanti 3. Processi ditrasformazione dei contaminanti nel suolo 4. Capacità autodepurativa del suolo Bioindicazione 1.Biomonitoraggio 2. Misure di toss icità 3. Test per la valutazione della Qualità Biologica del SuoloProgrammazione di ricerche ecologiche e aspetti della protezione del suolo 1. Risorse naturali del suoloe loro sfruttamento 2. Ambienti colturali 3. Ricerche sulla degradazione e l'inquinamento Esercitazioni: 1.Valutazione di alcune caratteristiche chimico-fisiche del suolo (2 ore) 2. Analis i del popolamentovegetale (1 ora) 3. Tecniche di raccolta e osservazione dell'hydrobios (2 ore) 4. Tecniche di raccolta eosservazione dell'atmobios (6 ore) 5. Molluschi e Oligocheti (2 ore) 6. Compost (1 ora) 7. Test per lavalutazione di inquinanti nel suolo (2 ore) 8. Qualità Biologica del Suolo (2 ore)

TESTI

Adottato: Menta C., 2008. Guida alla conoscenza della biologia e dell'ecologia del suolo. A. Perdisaeditore Integrazioni:Cremaschi M., Rodolfi G. (a cura di), 1991. Il suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma.Giordano A., 1999. Pedologia. UTET. Paris i V., 1974. Biologia e ecologia del suolo. Boringhieri, Torino.Senesi G., 1993. Il Suolo in Marchetti R. (a cura di ) Ecologia Applicata. Città Studi Milano pp. 313 - 331.

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Vighi M., Bacci E. (a cura di), 1998. Ecotossicologia. UTET. Il docente provvederà a fornire materialebibliografico di approfondimento. Chi fosse interessato al corso è pregato di rivolgers i direttamente aldocente ([email protected])

NOTA

L'orario e il giorno di lez ione verranno stabiliti durante una riunione con gli studenti. Si prega dicontattare il docente via e-mail. Il corso prevede esercitazioni pratiche, uscite in campo e seminarispecialistici.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=23e4

Biologia del suolo (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 8386CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Crist ina MentaRecapito: 0521-033407 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° anno 3° annoCrediti/Valenza: 3Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i propone di fornire un quadro complessivo dell'eologia del suolo, con particolare riferimentoall'evoluzione del popolamento edafico e ai cicli biogeochimici che nel suolo hanno sede. Nel corsoverrà dedicato ampio spazio al riconoscimento della fauna edafica e alla descriz ione degli adattamentiche la caratterizzano.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Conoscenza: dei concetti base relativi al suolo, metodi di studio della componente abiotica, principaligruppi di vegetali e animali del suolo, tecniche di estrazione e raccolta della fauna ipogea, reti trofiche edemoliz ione della sostanza organica, inquinamento del suolo, bioindicazione e biomonitoraggio applicatial suolo.

PROGRAMMA

Il suolo come ambiente: introduzione all'ecologia del suolo 1. Concetti introduttivi 2. Composiz ione fisico-chimica 3. Popolamento biologico 4. Reti trofiche ed evoluzione dei suoli Metodi per lo studio pedologicodel suolo 1. Esame in s ito 2. Raccolta dei campioni 3. Struttura e tess itura 4. L'acqua 5. Analis i chimica 6.Altri caratteri I gruppi principali di vegetali del suolo ed il loro ruolo nella rete trofica ipogea 1. Concettiintroduttivi 2. Batteri 3. Alghe 4. Attinomiceti 5. Funghi 6. Piante superiori Tecniche di raccolta e analis idel popolamento vegetale edafico 1. Scelta della stazione 2. Raccolta dei campioni 3. Coltura eidentificazione dei principali gruppi della microflora 4. Associazioni vegetali epigee 5. Rizosfera 6.Tecniche particolari I gruppi principali di animali del suolo ed il loro ruolo nella rete trofica ipogea 1.Protozoi 2. Nematodi 3. Oligocheti 4. Molluschi 5. Artropodi 6. Vertebrati Tecniche di raccolta e analis i delpopolamento animale ipogeo 1. Considerazioni preliminari 2. Frazione epigea 3. Frazione della lettiera 4.Atmobios 5. Hydrobios 6. Rizosfera 7. Valutazioni globali Produzione biologica del suolo (tecniche distudio) 1. Introduzione 2. Produzione a livello dei demolitori 3. Produzione a livello degli scavenger 4.Produzione a livello dei predatori 5. Energia importata ed esportata 6. Valutazione globale dellaproduzione edafica Processi di demoliz ione della sostanza organica 1. La lettiera: aspetti qualitativi edegradabilità 2. L'humus 3. Ruolo della componente vivente nella demoliz ione della sostanza organica Ilcompost 1. Il compostaggio: un processo naturale 2. Fasi di trasformazione della sostanza organica nelcompost 3. Composiz ione chimico-fisica di un compost maturo 4. Popolamento biologico del compost 5.Utilizzo del compost Inquinamento del suolo 1. Tipi di inquinamento 2. Tipi di contaminanti 3. Processi ditrasformazione dei contaminanti nel suolo 4. Capacità autodepurativa del suolo Bioindicazione 1.Biomonitoraggio 2. Misure di toss icità 3. Test per la valutazione della Qualità Biologica del SuoloProgrammazione di ricerche ecologiche e aspetti della protezione del suolo 1. Risorse naturali del suoloe loro sfruttamento 2. Ambienti colturali 3. Ricerche sulla degradazione e l'inquinamento Esercitazioni: 1.Valutazione di alcune caratteristiche chimico-fisiche del suolo (2 ore) 2. Analis i del popolamentovegetale (1 ora) 3. Tecniche di raccolta e osservazione dell'hydrobios (2 ore) 4. Tecniche di raccolta eosservazione dell'atmobios (6 ore) 5. Molluschi e Oligocheti (2 ore) 6. Compost (1 ora) 7. Test per lavalutazione di inquinanti nel suolo (2 ore) 8. Qualità Biologica del Suolo (2 ore)

TESTI

Testo adottato: Menta C., 2008. Guida alla conoscenza della biologia e dell'ecologia del suolo. A. PerdisaEditore Consigliati: Cremaschi M., Rodolfi G. (a cura di), 1991. Il suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma.

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Giordano A., 1999. Pedologia. UTET. Paris i V., 1974. Biologia e ecologia del suolo. Boringhieri, Torino.Senesi G., 1993. Il Suolo in Marchetti R. (a cura di ) Ecologia Applicata. Città Studi Milano pp. 313 - 331.Vighi M., Bacci E. (a cura di), 1998. Ecotossicologia. UTET. Il docente provvederà a fornire materialebibliografico di approfondimento. Chi fosse interessato al corso è pregato di rivolgers i direttamente aldocente ([email protected])

NOTA

L'orario e il giorno di lez ione verranno stabiliti durante una riunione con gli studenti. Si prega dicontattare il docente via e-mail. Il corso prevede esercitazioni pratiche, uscite in campo e seminarispecialistici.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=6408

Biologia marina (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 03901CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Pierluigi Viaroli (T itolare del corso)Recapito: 0521.905683 [[email protected]]Tipologia: ComplementareAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

PROGRAMMA

Sono riprese le linee fondamentali del corso di Biologia marina per Biologia Ecologica (4 crediti) che èstato tenuto negli ultimi anni dal Prof. Daniele Bedulli. Sono affrontati anzitutto, in sequenza, temi relativiall'evoluzione geomorfologica del bacino del Mediterraneo, ai modelli di circolazione delle acque, alleprincipali carattteristiche fisiche e chimiche delle acque e dei sedimenti, alla struttura e distribuzionedelle biocenosi. Le funzioni ecologiche sono quindi analizzate a diverse scale di spazio e tempo conriferimento al ruolo fondamentale della biodivers ità nella modulazione e regolazione dei ciclibiogeochimici e dei flussi di energia. Sono considerati con attenzione, infine, problemi di forte rilievo s iascientifico che applicativo relativi alla conservazione della biodivers ità, alla gestione sostenibile dellafascia costiera, agli effetti sul mare dei cambiamenti climatici in atto. Sono trattati anche aspetti diinteresse metodologico per l'analis i di parametri fis ici e chimici e per lo studio di popolazioni ebiocenosi. Questo programma sarà opportunamente alleggerito tenendo conto del minor numero dicrediti (3 anziché 4) assegnato a Biologia marina per Scienze Naturali.

TESTI

D. Bedulli CD di Biologia Marina

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=f1be

Biometria (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Lamberto SolianiRecapito: 0521-905662 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6 cfuModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

La diffus ione dell'informatica ha reso accessibile a tutti, non solo ai ricercatori e agli specialisti, i teststatistici. A questa grande crescita del loro uso, non è corrisposto un pari incremento dellacomprensione della metodologia: a quali domande è possibile rispondere, come s i deve pianificare laraccolta dei dati in natura ed in laboratorio, quali test applicare, quali le condiz ioni da rispettare, affinchésiano ritenuti universalmente validi dalla comunità scientifica. Dal lavoro di tes i ai rapporti internazionali,

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s iano ritenuti universalmente validi dalla comunità scientifica. Dal lavoro di tes i ai rapporti internazionali,ogni pubblicazione fondata sulla interpretazione di dati richiede un'analis i statistica corretta, per esserericonosciuta scientificamente attendibile e permettere il confronto con i risultati di altre ricerche. Nelcorso saranno affrontati argomenti di statistica descrittiva e alcuni modelli o distribuzioni teoriche; laparte prevalente sarà dedicata all'inferenza, s ia con test class ici di statistica parametrica, s ia con testdi statistica non parametrica, sempre più necessari nella ricerca biologica, ambientale e etologica.

PROGRAMMA

1 - Tipi di scala e di misurazione. Statistica descrittiva per distribuzioni univariate. Class ificazione intabelle e rappresentazione grafiche. Misure di tendenza centrale, di dispers ione, di s immetria e dicurtos i.

2 - Calcolo combinatorio ed alcune distribuzioni teoriche: binomiale, poissoniana, ipergeometrica. Ladistribuzione normale e il suo uso. Approssimazioni alla distribuzione normale.

3 - Confronti tra tass i e frequenze. La distribuzione chi quadrato. Confronti tra distribuzioni osservate edistribuzioni attese. Tabelle di contingenza 2 x 2 e M x N, per campioni grandi e piccoli. Il test G.

4 - La procedura inferenziale per la verifica di ipotesi; errori di I e di II tipo. La potenza di un test e lastima delle dimensioni minime di un campione, con la distribuzione normale.

5 - La distribuzione t di Student. Inferenza sulle medie con 1 campione. Inferenza sulle medie con 2campioni, dipendenti o indipendenti. Intervallo di confidenza di una media e di una varianza. Stima delledimensioni minime di un campione con la distribuzione t. Il bilanciamento di 2 campioni.

6 - Analis i della varianza per il confronto tra più medie. Distribuzione F. Condiz ioni di validità e test perl'omoschedasticità. Confronti a priori o pianificati; confronti a posteriori o multipli (Bonferroni, SNK, Tukey,Scheffé, Dunnett).

7 - Analis i della varianza a più criteri di class ificazione. Metodi per ridurre il numero di osservazioni:quadrati latini e greco-latini. Efficienza relativa di un disegno sperimentale. Esperimenti fattoriali edinterazione; rappresentazione grafica dell'interazione. Analis i gerarchica con più livelli. Assunzioni divalidità, trasformazioni dei dati e trasformazione di Box-Cox.

8 - Statistica descrittiva per distribuzioni bivariate. Regressione lineare semplice: stima dei parametri,loro s ignificatività e intervallo di confidenza. La regressione con misure ripetute. La correlazione e lacorrelazione parziale. Cenni di analis i della covarianza.

9 - Metodi non parametrici per uno e per due campioni: test delle successioni; test dei segni; intervallidi tolleranza; test di Wilcoxon; test di Mc Nemar; test di casualizzazione per due campioni dipendenti oindipendenti; test della mediana; test di Wilcoxon-Mann-Whitney; test U di Mann-Whitney; test di Wald-Wolfowitz; test per l'uguaglianza della varianza.

10 - Test non parametrici per più campioni: test della mediana; test di Kruskal-Wallis e confronti multipli;test per l'uguaglianza della varianza; test Q di Cochran e test di Bowker; test di Friedman con una o piùrepliche e confronti multipli tra k mediane.

11 - Test sulla tendenza: Cox e Stuart, Jonckheere-Terpstra, Page. Misure di associazione o diindipendenza. La correlazione non parametrica di Spearman e di Kendall. La correlazione parziale. Laregressione lineare non parametrica: test di Theil e test di Hollander.

TESTI

Dispense, edite dalla casa editrice di testi univers itari UNINOVA di Parma (tel. libreria 0521/290245) -Per la statistica parametrica: Soliani Lamberto, con la collaborazione di G. Giavelli e M. Manfredini (2003).Statistica Applicata alla Ricerca Biologica e Ambientale. Edito da UNI.NOVA, Parma, (www.uninova.net), V+ 542 p. - Per la statistica non parametrica: Soliani Lamberto, con la collaborazione di Franco Sartore eEnzo Siri, (2004). Statistica non parametrica per la profess ione. Vol. I pp. VIII + 371; Vol II da pag. 372 apag. 778. Edito da UNI.NOVA, Parma, (www.uninova.net). Testi internazionali di riferimento: Sokal, R. R.and F. J. Rohlf (1995). Biometry, 3rd Edition. W. H. Freeman & Co., New York. Zar, J. (1999). Biostatisticalanalys is , 4th Edition. Prentice Hall, Upper Saddle River, NJ. 663 p. plus appendices and index. In Internetè possibile trovare gratuitamente dispense per oltre 2000 pagine: Soliani Lamberto, con lacollaborazione di Franco Sartore e Enzo Siri, (2004). Manuale di Statistica per la Ricerca e laProfess ione. Statistica univariata e bivariata, parametrica e non parametrica, nelle discipline ambientalie biologiche. Accesso gratuito sul s ito web: http://www.dsa.unipr.it/soliani

NOTA

Esami presso il Dipartimento di Scienze Ambientali (plesso biologico-studio prof. Soliani)previo accordocol Prof. Soliani te l 0521/905662 o via e-mail all'indirizzo: [email protected]. martedì 19 febbraiolunedì 25 febbraio lunedì 3 marzo, fino all'esaurimento dell'e lenco; Per le vacanze di Pasqua sonogiovedì 20 e martedì 25 marzo.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=51c3

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Botanica (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009Codice: 72CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Marcello TomaselliRecapito: 0521-905699 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/01 - botanica generale

PROGRAMMA

1. La Botanica come Scienza biologica.

2. Le basi molecolari della materia vivente. Acqua, costituenti inorganici, composti organici conparticolare attenzione a glucidi e lipidi

3. La cellula vegetale. La teoria cellulare. Gli strumenti per l'indagine citologica. Cellula procariotica ecellula eucariotica. Ultrastruttura della cellula: citoscheletro, s istema di endomembrane, organulisemiautonomi, nucleo, parete cellulare.

3. Embriogenesi e tessuti vegetali. Tessuti di formazione e tessuti adulti.

4. Organografia e anatomia delle piante a cormo. Radice, fusto e foglia.

5. L'apparato riproduttivo nelle spermatofite: fiore e frutto.

TESTIClaudio Longo: Biologia vegetale. Forme e funzioni. Utet Peter H. Raven, Ray F. Evert, Susan E. Eichhorn:Biologia delle piante. Zanichelli Eduard Strasburger: Trattato di Botanica: parte generale. Antonio DelfinoEditore

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=893a

Botanica sistematica (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 78CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Marcello TomaselliRecapito: 0521-905699 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Permettere allo studente di acquis ire le nozioni fondamentali sull'evoluzione degli organismi vegetali;consentire l'apprendimento dei principi e della pratica della class ificazione delle piante vascolari.

PROGRAMMA

A) PARTE GENERALE 1) Sistematica e Tassonomia Un po' di storia: dalle origini della fitotassonomia allamoderna bios istematica. Le metodologie della ricerca fitosistematica attuale. 2) Riproduzione esessualità nelle piante Riproduzione vegetativa, riproduzione per sporogonia e riproduzione sessuale. Icicli metagenetici. La sessualità nelle piante. B) PARTE SPECIALE 1) I procarioti Generalità, citologia,riproduzione e filogenesi. Tassonomia: Archaebacteria ed Eubacteria. Eubacteria: Bacteriophyta,Cianobacteriophyta e Prochlorophyta. 2) Gli eucarioti Generalità ed origine. Schema filogeneticogenerale. 3) I funghi (Mycota) Myxomycota. Eumycota: generalità, biochimica, citologia, organizzazionedel corpo vegetativo, mobilità, metabolismo, riproduzione ed habitat. Tassonomia degli Eumycota:Mastygomycotina, Zygomycotina, Ascomycotina, Basidiomycotina, Deuteromycetes. Filogenesi degliEumycota.4) Le alghe Generalità, biochimica, citologia, organizzazione del corpo vegetativo, mobilità, metabolismo,riproduzione ed habitat. Tassonomia: Glaucophyta, Rhodophyta, Chlorophyta, Euglenophyta, Dinophyta,

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Cryptophyta, Chrysophyta, Prymnesiophyta, Bacillariophyta, Xanthophyta, Phaeophyta. 5) I licheniGeneralità, morfologia, istologia, metabolismo ed habitat. Cenni di tassonomia.6) L'emersione dall'acqua Vantaggi e svantaggi del nuovo habitat. Gli adattamenti dell'apparatovegetativo e riproduttivo. Le prime piante terrestri: ipotesi e modelli. 7) Bryophyta Generalità,morfologia, riproduzione e ciclo ontogenetico, habitat. Tassonomia: Marchantiatae, Anthocerotae eBryatae. Filogenesi delle Bryophyta. 8) Pteridophyta Generalità, riproduzione e ciclo ontogenetico. Ilgametofito. Lo sporofito: morfologia e anatomia, riproduzione per sporogonia, habitat. Tassonomia:Zosterophyllophyta, Rhyniophyta, Trimerophytophyta, Lycophyta, Sphenophyta, Pterophyta. Filogenesidelle Pteridophyta. 9) Progymnospermophyta Generalità, tassonomia e filogenesi. 8) Le piante a seme(Spermatophyta) Generalità, l'ovulo, il seme. Inquadramento tassonomico generale. 10) GymnospermaeGeneralità, morfologia e anatomia dell'apparato vegetativo. L'apparato riproduttivo. Impollinazione efecondazione. Il seme. Tassonomia: Pteridospermophyta, Ginkgophyta, Coniferophyta, Gnetophyta. 11)Angiospermae (Magnoliophyta) Generalità, morfologia dell'apparato vegetativo e riproduttivo.Impollinazione e fecondazione. Frutto, seme ed embrione, ciclo ontogenetico. Tassonomia delleMagnoliophyta: Magnoliatae e Liliatae. Filogenesi delle Magnoliophyta.

TESTI

F.M. GEROLA. Biologia vegetale s istematica filogenetica. Utet, Torino. E. STRASBURGER. Trattato diBotanica. Parte s istematica. Delfino Editore, Roma.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=c8a9

Cambiament i climat ici globali (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 19374CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Marco Roveri (T itolare del corso)Prof . Giuliana Villa (T itolare del corso)Recapito: 0521-905354 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia, GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica, GEO/03- geologia strutturaleModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

Moduli didattici:

Cambiamenti Climatici Globali - Modulo II (fino all'a.a. 2009/10)

OBIETTIVI

il corso fornisce, tramite un approfondimento dei processi chimici e chimico-fis ici dei principali gas serrae degli inquinanti atmosferici, una base di conoscenze sulle problematiche scientifiche connesse alladefiniz ione del concetto di cambiamento climatico globale, con accenni sulle implicazioni socio-economiche del problema.

PROGRAMMA

- il s istema climatico globale (chimica e dinamica dell'atmosfera, interazioni atmosfera-oceano)-definiz ione di effetto serra- i gas serra principali e i loro cicli - inquinanti atmosferici- le variazioniclimatiche a scala breve (secolari, decadali) da archivi storici e naturali- forzanti antropici e naturali-variazioni climatiche e storia dell'umanità- scenari previsti dei cambiamenti globali - definiz ione delrischio climatico- atti e politiche per la mitigazione del rischio - il protocollo di Kyoto

NOTA

Le lezioni iniz ieranno il giorno 4 novembre

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=1b1e

Cambiament i Climat ici Globali - Modulo II (f ino all'a.a. 2009/10)

Codice: 19374Docente: Recapito: []Crediti/Valenza: 1Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: Obbligatoria

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Modalità di valutazione: Orale

Corso integrato:

Cambiamenti climatici globali (fino all'a.a. 2009/10)

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/moduli.pl/Show?_id=f92f

Chimica Generale ed Inorganica (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Corrado RizzoliRecapito: 0521 905449 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: CHIM/03 - chimica generale e inorganica

OBIETTIVILa chimica è una scienza che studia i fenomeni che avvengono nel mondo che ci circonda, è la scienzainteressata allo studio della composiz ione, della struttura e delle proprietà delle varie forme di materiae dei cambiamenti ai quali va soggetta. Lo scopo del corso di "Chimica Generale ed Inorganica" è quellodi dare concetti chimici fondamentali e propedeutici ad altri cors i quali la Chimica Organica, laMineralogia, ecc. Lo studio della chimica presuppone la conoscenza da parte dello studente di alcuniconcetti e lementari di matematica e di fis ica. Le conoscenze matematiche richieste per questo corso dibase sono quelle e lementari di algebra e di geometria, le nozioni di notazione esponenziale oscientifica, di logaritmi, di equazioni lineari e quadratiche, nozioni indispensabili per l'interpretazione el'utilizzo dei grafici. Fra i concetti di fis ica sono indispensabili le nozioni di massa, moto, forza e peso,pressione, energia e potenza. Per ciò che riguarda i concetti e lementari di chimica sono indispensabilile conoscenze di nomenclatura chimica, di tipologie delle formule di composti inorganici e dibilanciamento di reazione.

PROGRAMMA

1° MODULO

La materia e le reazioni chimicheProprietà delle sostanze. Sistema Internazionale delle unità di misura. Composiz ione della materia:nome e s imbolo degli e lementi, atomi, molecole, ioni. Particelle fondamentali dell'atomo. Numeroatomico. Numero di massa. Isotopi. Peso atomico e unità di massa atomica. Pesi molecolari. Mole.Numero di Avogadro. Masse atomiche e molecolari assolute. Class ificazione e nomenclatura deiprincipali composti inorganici. Numero di oss idazione. Principali reazioni chimiche: reazioni acido-base,reazioni di scambio, di precipitazione e di oss ido-riduzione. Eserciz i. (4 ore)

TermochimicaTerminologia termodinamica. Prima legge della termodinamica. Variazione di entalpia delletrasformazioni fis iche. Entalpia delle trasformazioni chimiche: entalpia standard di reazione, dicombustione, di formazione. Legge di Hess. Eserciz i. (2 ore)

Struttura atomicaRadiazioni e lettromagnetiche. Teoria di Planck. Lo spettro dell'atomo di idrogeno e il modello atomico diBohr. L'equazione di de Broglie e la natura ondulatoria degli e lettroni. Principio di indeterminazione diHeisenberg. Cenni ai fondamenti della meccanica quantistica e orbitali atomici per l'atomo di idrogeno.Atomi polie lettronici. Regola di aufbau (principio di esclus ione di Pauli e regola di Hund). Configurazioneelettronica degli e lementi della tavola periodica. Proprietà periodiche degli e lementi. Eserciz i. (5 ore)

Legame chimicoPrincipi su cui s i basa la formazione di un legame chimico e tipi di legame. Legame ionico. Legamecovalente. Struttture di Lewis di molecole poliatomiche. Parametri del legame covalente. Polarizzazione.La forma delle molecole e la teoria VSEPR. Orbitali atomici ibridi. Breve cenno della teoria VB e MO.Legame metallico. Legami deboli (forze di van der Waals) e legami a idrogeno. Eserciz i. (10 ore)

Stato gassosoGeneratità. Leggi di Boyle, Charles, Gay-Lussac e Avogadro. Equazione di stato dei gas ideali. Uso dellalegge dei gas ideali. Legge di Dalton. Cenni alla teoria cinetica dei gas. Velocità molecolari. Legge delladiffus ione dei gas. Cenni alla temperatura critica di liquefazione dei gas. Eserciz i. (2 ore)

Stato liquidoProprietà dei liquidi. Tensione di vapore e sua variazione con la temperatura. Solidificazione. Ebolliz ione.Diagramma di fase di H2O e CO2. Eserciz i. (2 ore)

Stato Solido

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Proprietà. Diffrazione dei raggi X. Reticolo cristallino e celle e lementari. Principali operazioni dis immetria. Sistemi cristallini. Tipi di solidi (ionici, covalenti, metallici e molecolari). Allotropia epolimorfismo. Eserciz i. (3 ore)

2° MODULO

SoluzioniNatura delle soluzioni. Modi di esprimere la concentrazione delle soluzioni. Solubilità dei solidi e dei gasin un liquido e fattori che la influenzano. Principio di Le Chatelier-Braun. Legge di Henry. Entalpie disoluzione e di idratazione. Proprietà colligative. Eserciz i. (3 ore)

Cinetica chimicaConcetto di velocità di reazione. Equazione di velocità e ordine di una reazione. Meccanismi di reazione.Reazioni a catena. Fattori che influenzano la velocità di reazione. Catalizzatori. (2 ore)

Equilibrio chimicoConcetto di equilibrio chimico. La legge di azione di massa. Costanti Kc, Kp e Qc. Relazione tracomposiz ione all'equilibrio e velocità di reazione. Equilibri omogenei ed eterogenei. Rispostadell'equilibrio alla variazione delle condiz ioni (aggiunta di reagenti, effetto della pressione e dellatemperatura). (2 ore)

Acidi, basi e sali in soluzione acquosaDefiniz ioni di acido e di base secondo Arrhenius, Bronsted-Lowry e Lewis. Autoionizzazione dell'acqua.Equilibri nelle soluzioni di acidi e di basi, costanti di ionizzazione acida e basica. Forza degli acidi e dellebasi. Relazione fra forza e struttura. Concentrazione idrogenionica e pH. Acidi poliprotici. Idrolis i.Titolazioni e curve di pH. Indicatori. Soluzioni tampone. Equilibri di solubilità e Kps. Eserciz i. (8 ore)

TermodinamicaEntropia (entropia molare standard e entropia standard di reazione). Seconda legge dellatermodinamica. Energia libera di Gibbs. Spontaneità di un processo. Energie libere standard diformazione e loro utilizzo. (2 ore)

ElettrochimicaCelle e lettrochimiche. Tipi di e lettrodi, reazioni di semicella, diagramma di cella, re lazione fra lavorochimico e lavoro elettrico, potenziale di e lettrodo e di cella. Serie elettrochimica degli e lementi.Elettrolis i e leggi di Faraday. (3 ore)

Chimica Inorganica:Proprietà e principali composti degli e lementi del blocco s e p. Proprietà e principali composti deglie lementi di transiz ione più comuni. (8 ore)

TESTIP. Atkins, L. Jones, Chimica Generale, Zanichelli, Bologna. R.H. Petrucci, W.S. Harwood, Chimica Generale,Piccin, Padova. J.C. Kotz, P. Treichel jr., Chimica, EdiSES, Napoli. G. Bandoli, A. Dolmella, G. Natile, Chimicadi base, EdiSES, Napoli A.M. Manotti Lanfredi, A. Tiripicchio, Fondamenti di Chimica, C.E.A., Milano. L.Malatesta, Compendio di Chimica Inorganica, C.E.A., Milano.

NOTAVerifica dell'apprendimento 1° modulo: test non obbligatorio costituito da 30 domande a rispostemultiple. Ad ogni risposta corretta viene assegnato 1 punto. Il test viene proposto alla fine del modulo. Iltest è considerato superato con esito positivo quando raggiunge un punteggio uguale o maggiore di 18.2° modulo: colloquio orale vertente prevalentemente sugli argomenti trattati nel 2° modulo in caso disuperamento del test intermedio, ovvero su tutto il programma svolto nei due moduli.

CORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=8917

Chimica organica (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 148CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Giovanni SartoriRecapito: 0521 905551 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: FacoltativaModalità di valutazione: Orale

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ATTIVITÀ DI SUPPORTO

Eserciz i in aula

PROGRAMMA

Breve riepilogo dei fondamentali concetti di chimica-fisica organica. Termochimica. Leggi di Hess.Reazioni endo- ed esotermiche. Significato di DH. Entropia. Significato di DS. Secondo principio dellatermodinamica. Significato di DG. Costanti di equilibrio. Principio di Le Ch'atelier. Cinetica chimica.Velocità di reazione. Ordine di reazione. Meccanismo di reazione. Energia di attivazione. Alcani. Reazioniradicaliche. Acidi e basi. Alcheni e alchini. Addiz ioni e lettrofile a legami multipli carbonio-carbonio.Carbocationi. Regola di Markovnikoff. Alogenuri alchilici. Reazioni di sostituzione nucleofila e die liminazione SN1, SN2, E1, E2. Nucleofilia e basicità. Chiralità (1°). Alcoli ed eteri. Sostituzionenucleofila su alcoli. Eliminazione su alcoli. Meccanismi SN-E. Sistemi aromatici. Benzene e derivati.Sostituzione elettrofila aromatica. Aldeidi e chetoni. Reazioni di tipo redox. Addiz ione nucleofila.Addiz ione-eliminazione. Reattivi di Grignard. Acidi carbossilici. Struttura e forza degli acidi carbossilici.Equilibri acido-base. Derivati degli acidi carbossilici. Sostituzione nucleofila acilica. Ammine: struttura ebasicità. Fenoli e ammine aromatiche. Reattività con elettrofili. Sistemi ambidentati. Carbanioni. Aciditàdegli idrogeni in a a gruppi e lettronattrattori. Tautomeria cheto-enolica. Condensazione di tipo aldolico edis idratazione di prodotti alcolici. Utilizzo di composti b-dicarbonilici. Sintesi acetoacetica e malonica.Composti polifunzionali. a-Amminoacidi: struttura e proprietà. Amminoacidi naturali. Peptici. a-Ossiacidi.Poliesteri. Chiralità (2°).

Di ciascuna classe di composti vengono descritti e commentati i principali metodi s intetici conparticolare attenzione ai processi su larga scala ed ai conseguenti problemi connessi con i modernimetodi di produzione eco-compatibile.

TESTI

W. H. Brown Introduzione alla Chimica Organica EdiSES

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=953c

Comunicazione naturalist ica (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 17318CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: (T itolare del corso)Recapito: []Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3 (+3)SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i prefigge innanzitutto di sensibilizzare gli studenti all'importanza della scienza in tutte le suevarianti, enfatizzando il ruolo giocato dalla comunicazione nella ricomposiz ione delle cosiddette "dueculture". L'insegnamento serve anche a chiarire alcuni aspetti fondamentali del rapporto tra scienza esocietà, come la necessità di un linguaggio condiviso e di un codice deontologico comune, soprattuttonella conservazione naturalistica e nella gestione di risorse e beni pubblici.

PROGRAMMA

ll s intetico programma indicato sotto fornisce una traccia e una chiave di lettura del corso e, come tale,deve servire unicamente a coglierne il carattere multidisciplinare. In esso non vi è alcun riferimentoalla scansione con cui verranno affrontati i contenuti.

L'APPROCCIO NATURALISTICO E ANTROPOLOGICO- Comunicazione, evoluzione biologica e evoluzione culturale.- Ordinamento naturale e biodivers ità: le basi storiche e concettuali della bios istematica.- L'ecologia come scienza s istemica e la relazione natura-cultura.- Antropologia della comunicazione.

L'APPROCCIO SEMIOTICO E PRAGMATICO

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- Fondamenti teorici della comunicazione.- Comunicazione e linguaggio.- La scienza come testo.- Produzione e circolazione dell'informazione scientifica.- Comunicazione di massa ed effetti sulla percezione sociale della natura.

L'APPROCCIO ETICO E EPISTEMOLOGICO- Scienza e società: la complessità della realtà.- Conservazione e sviluppo sostenibile.- Comunicare per educare.- Un cerchio che s i chiude: natura e conoscenza come ''beni comuni'' (commons).

TESTI

Nella bibliografia che segue sono rintracciabili alcuni contenuti fondamentali del corso: - Ceruti Mauro eLaszlo Ervin (1988), Physis: abitare la Terra, Feltrinelli Ed, Milano. - Cini Marcello (2006), Il supermarket diPrometeo: la scienza nell'era dell'economia della conoscenza, Codice Ed, Torino. - Deléage Jean-Paul(1994), Storia dell'ecologia, CUEN Ed, Napoli. - Gould Stephen Jay (2003), La struttura della teoriadell'evoluzione, Codice Ed, Torino. - Lewontin Richard (1993), Biologia come ideologia, Bollati BoringhieriEd, Torino. - Lewontin Richard (2002), Gene, organismo e ambiente, GLF Laterza Ed, Roma. - Mayr Ernst(1990), Storia del pensiero biologico, Bollati Boringhieri Ed, Torino. - Morin Edgar (1993), Introduzione alpensiero complesso, Sperling & Kupfer Ed, Milano. - Sebeok Thomas (1990), Penso di essere un verbo,Sellerio Ed, Palermo. - Sebeok Thomas (1998), A s ign is just a s ign: la semiotica globale, Spirali Ed,Milano. - Volli Ugo (2000), Manuale di semiotica, GLF Laterza Ed, Roma.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=53c4

Comunicazione naturalist ica (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011Codice: 17318CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Recapito: []Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° anno 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i prefigge innanzitutto di sensibilizzare gli studenti all'importanza della cultura scientifica intutte le sue varianti. Inoltre s i propone di fornire il quadro generale dei fattori che governano lacircolazione delle informazioni prodotte all'interno e all'esterno della comunità scientifica.L'insegnamento serve anche a chiarire alcuni aspetti fondamentali del processo scientifico, come lanecessità di un linguaggio condiviso e di un codice deontologico comune, soprattutto nella ricercasull'ambiente, sulle risorse naturali e sulla salute umana.

PROGRAMMA

L'APPROCCIO NATURALISTICO- Comunicazione, evoluzione biologica e evoluzione culturale.- Ordinamento naturale e biodivers ità: le basi concettuali della bios istematica.- L'ecologia come scienza s istemica e la relazione natura-cultura.- Storia dell'idea di ''natura'' e basi dell'ambientalismo scientifico.L'APPROCCIO PRAGMATICO- Produzione, verifica e circolazione dell'informazione scientifica.- Comunicazione di massa ed effetti sulla percezione della natura.- La natura e la conoscenza come ''beni comuni'' (commons).L'APPROCCIO ETICO- Comunicazione, scienza e società.- Cultura della conservazione e sviluppo sostenibile.- Giornalismo scientifico e ambientale: tecniche e basi deontologiche.

TESTI

Le fonti bibliografiche sono molte e da un anno all'altro variabili. Nella bibliografia che segue sono

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comunque rintracciabili alcuni contenuti fondamentali del corso: - Ceruti Mauro e Laszlo Ervin (1988),Physis: abitare la Terra, Feltrinelli Ed, Milano. - Cini Marcello (2006), Il supermarket di Prometeo: lascienza nell'era dell'economia della conoscenza, Codice Ed, Torino. - Deléage Jean-Paul (1994), Storiadell'ecologia, CUEN Ed, Napoli. - Gould Stephen Jay (2003), La struttura della teoria dell'evoluzione,Codice Ed, Torino. - Lewontin Richard (1993), Biologia come ideologia, Bollati Boringhieri Ed, Torino. -Lewontin Richard (2002), Gene, organismo e ambiente, GLF Laterza Ed, Roma. - Mayr Ernst (1990), Storiadel pensiero biologico, Bollati Boringhieri Ed, Torino. - Morin Edgar (1993), Introduzione al pensierocomplesso, Sperling & Kupfer Ed, Milano. - Sebeok Thomas (1990), Penso di essere un verbo, SellerioEd, Palermo. - Sebeok Thomas (1998), A s ign is just a s ign: la semiotica globale, Spirali Ed, Milano. - VolliUgo (2000), Manuale di semiotica, GLF Laterza Ed, Roma.

NOTA

Se ne consiglia la frequenza agli studenti interessati alla comunicazione nell'educazione ambientale,nella divulgazione naturalistica e nella promozione dello sviluppo sostenibile.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3e19

Conservazione della Natura e delle sue risorse (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011Codice: 5632CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Paolo MadoniRecapito: 0521-905622 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Scritto

PROGRAMMA

Il corso s i propone di fornire i fondamenti per la comprensione dei problemi che affliggono la divers itàbiologica e gli ecosistemi e fornire gli strumenti più moderni per la loro conservazione e gestione.

PREREQUISITI: Aver seguito e superato i cors i di Botanica, Ecologia, Genetica, Zoologia.

PROGRAMMA

Parte I Introduzione: Generalità- Popolazioni, risorse, degrado ambientale e inquinamento- Cambiamenticulturali- Sviluppo sostenibile e Divers ità biologica

Parte II Biologia della Conservazione: Conservazione biologica- Divers ità biologica- Conservazione edevoluzione- Il processo di estinzione

Parte III Valore della divers ità biologica: Valori economici diretti e indiretti Valori etico, opzione,esistenza

Parte IV Minacce alla divers ità biologica: Perdita di divers ità biologica- Distruzione, frammentazione edegradazione di habitat- Frammentazione delle foreste e conservazione della divers ità biologica-Frammentazione dell'habitat nella zona temperata- Introduzione di specie esotiche, malattie esfruttamento- Popolazioni minime vitali e processi di estinzione di specie- Vulnerabilità all'estinzione

Parte V Conservazione a livello di popolazione e di specie: Il problema delle piccole popolazioni-Biologia di popolazione delle specie in pericolo- Strategie di conservazione ex s itu- Allestimento dinuove popolazioni

Parte VI Conservazione a livello di comunità/ecosistemi: Criteri per l'allestimento, progettazione egestione di aree protette- Ripristino ambientale- Conservazione e società umana- Stato di protezionedelle specie e degli habitat- Accordi internazionali- Fondi internazionali

Parte VII Risorse di materia e di energia: Valutazione delle risorse energetiche- Risorse energeticheperpetue e potenzialmente rinnovabili- Risorse energetiche non rinnovabili- Risorse minerarie nonrinnovabili e rifiuti solidi- La risorsa aria e l'inquinamento atmosferico- Clima, riscaldamento globale eesaurimento dello strato di ozono- La risorsa acqua e l'inquinamento delle acque- La risorsa suolo e iproblemi connessi alla sua gestione- Le risorse alimentari e l'uso dei pesticidi

TESTI

Il docente ha seguito i seguenti testi: a) Per le parti I e VII: Miller G.T., 1997. Ambiente, Risorse,Sostenibilità. Piccin, Padova. b) Per le parti II, III, IV, V e VI: Primack R.B., 2003. Conservazione della

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natura. Zanichelli Editore, Bologna. Per chi vuole approfondire le conoscenze: Marchetti R. (Ed.), 1993.Ecologia Applicata. Città Studi Ed., Milano. Garaguso G.C. & Marchis io S. (Eds.), 1993. Rio 1992: Vertice perla Terra. Franco Angeli, Milano. Frankel O.H. & Soulé M.E., 1981. Conservation and evolution. CambridgeUnivers ity Press. Soulé M.E. (ed.), 1986. Conservation Biology. The Science of Scarcity and Divers ity.Sinauer Ass. Inc., Sunderland. Warren A. & Goldsmith F.B., 1991. Conservation in Perspective. John Wiley& Sons, Chichester. Fiedler P.L. & Jain S.K. (eds.), 1992. Conservation Biology. Chapman & Hall, New York.Frankham R., et al., 2002. Introduction to Conservation Genetics. Cambridge Univers ity Press.

NOTA

Ricevimento studenti: tutte le mattine dalle 9 alle 12, compatibilmente agli impegni di didattica.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=ff11

Conservazione delle risorse naturalist iche (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Recapito: []Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 5

OBIETTIVIOffrire un quadro realistico ed esaustivo della vastità e complessità dei problemi attinenti laconservazione delle risorse naturali e delle interrelazioni tra comparti tematici che sonotradiz ionalmente trattati da specialisti di diverse discipline. Fornire strumenti essenziali, sotto il profiloconcettuale e metodologico, per affrontare problemi di ricerca di base e problemi di progettazione egestione ambientale (a diverse scale di spazio e tempo e a divers i livelli di organizzazione dei s istemiindagati) a fini di conservazione delle risorse naturali.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTOAcquis iz ione da parte degli studenti di conoscenze fondamentali sulle principali tematiche dellaconservazione delle risorse di interesse naturalistico: dalle questioni re lative alle fonti energetichetradiz ionali e rinnovabili alla conservazione di s iti geologici di rilevante pregio ambientale, dalla tuteladella biodivers ità a livello di specie, habitat ed ecosistemi alla conservazione dell'integrità ecologica deisuoli, delle acque e dell'aria. Acquis iz ione da parte degli studenti di capacità di ricerca e di solide basiprofess ionali su questioni rilevanti di carattere gestionale, mirate alla tutela degli ambienti di pregionaturale, all'inclus ione di e lementi di naturalità in ambienti degradati (ripristino e rinaturalizzazione), allaconservazione del patrimonio di beni naturali in una vis ione integrata ispirata a criteri di sostenibiltà.

PROGRAMMA

Il corso comprende anzitutto una sezione dedicata alle fonti energetiche tradiz ionale e rinnovabili (Prof.Francesco Giusiano). Si articolerà poi in una serie di lez ioni, seminari ed esercitazioni su aspettidisciplinari di ambito geologico, botanico, zoologico ed ecologico, con forte accento allo studio di casi ead applicazioni s ignificative sotto il profilo tecnico-metodologico. Una stesura del programma in formasequenziale e dettagliata (auspicabilmente concordata con gli studenti che seguiranno il corso) saràmessa in rete quanto prima.

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=a6ba

Corso integrato interdisciplinare di Biodiversità (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Mario Tribaudino (T itolare del corso)Recapito: 0521 905340 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso interdisciplinare di Biodivers ità s i propone di applicare all'osservazione di terreno le nozioniapprese durante il triennio di formazione.

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apprese durante il triennio di formazione.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Acquis iz ione di informazioni e metodologie essenziali al naturalista per operare sul campo,predisposiz ione di una relazione di analis i dei dati di campo.

PROGRAMMA

Il corso consiste principalmente in una campagna naturalistica di una settimana, svolta all'interno di unalocalità di particolare pregio ambientale, solitamente un parco naturale. L'attività di terreno è precedutada alcuni incontri in cui sono illustrate le tecniche e le problematiche dell'analis i di terreno botanica,zoologica, geologica ed ecologica.L'esame finale consiste nella presentazione di una relazione sulle attività di campo svolte.

TESTI

Bisol P.M., F. Pranovi 1998. Appunti sulla Biodivers ità. Cleup Ed. Padova, 164 pp. Ferrari C. 2001.Biodivers ità dall'analis i alla gestione. Zanichelli, Bologna, 136 pp. Margiocco C., M. Mariotti (Eds) 2001.Basi di dati e cartografia della biodivers ità. Progetto INTERREG II C MEDOC, 213 pp.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=06d2

Corso integrato interdisciplinare di V.I.A. (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011Codice: 14964CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Pierluigi Viaroli (T itolare del corso)Recapito: 0521.905683 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 5Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: OraleAvvalenza: http://scienzenatamb.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=aab7;sort=DEFAULT;search=;hits=46

NOTA

Per l'iscriz ione agli appelli re lativi al corso di VIA, cliccare sulla pagina web del corso di VIA del Corso diLaurea magistrale in Scienze e Tecnologie per l'ambiente e le risorse e fare il login studenti

http://scienzenatamb.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=aab7;sort=D EFAULT;search=;hits=46

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=36c3

Didatt ica delle Scienze Naturali (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Recapito: []Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl Corso s i propone il duplice obiettivo: • di introdurre lo studente alla metodologia scientifica applicataalle Scienze della Terra, promuovendone la partecipazione attiva, • di fornire gli strumenti da utilizzarenel settore della didattica e della divulgazione naturalistica.

PROGRAMMA

LEZIONE 1

Principi di didattica e specificità delle discipline naturalistiche.

Didattica delle Scienze Naturali:

Il contesto scolastico

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I contesti extra-scolastici e l'educazione ambientale

LEZIONE 2

Le metodologie della didattica nelle discipline naturalistiche:

Didattica frontaleEsercitazioni e attività di laboratorioEscurs ioni e didattica in naturaMultimedialità: video, grafica, web.

LEZIONE 3

Esercitazione in gruppi

Impostare un progetto didattico secondo divers i approcci metodologici.

Gli studenti s i divideranno in 3 gruppi e lavoreranno in paralle lo su divers i approcci metodologici:

Didattica frontale e attività di laboratorioEscurs ioni e didattica in naturaMultimedialità: video, grafica, web

LEZIONE 4

Esercitazione

Aspetti organizzativi e gestionali

Fund rais ing: sviluppare i fondi necessari a sostenere un'azione senza finalità di lucro.I bandi di finanziamento pubblicoIl s istema INFEA Emilia RomagnaCome scrivere un progetto per partecipare a bandi di finanziamento

TUTORAGGIO

Attività di tutoraggio per gli studenti durante la fase di realizzazione degli e laborati finali.

Ogni studente potrà decidere di realizzare autonomamente, o in gruppo, un elaborato finale su un temao un aspetto di particolare interesse naturalistico, adottando metodologie illustrate durante il corso oaltre forme di comunicazione che lo interessano in modo particolare.

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=d0bc

Ecologia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Pierluigi Viaroli (T itolare del corso)Recapito: 0521.905683 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso di Ecologia per il nuovo ordinamento di Scienze Naturali intende fornire i fondamenti scientificisu cui s i è connotata l'evoluzione del pensiero e della ricerca ecologica nell'ultimo secolo, tenendoconto della fis ionomia profess ionale sempre più marcata che i naturalisti potranno assumere rispetto aiproblemi di gestione e conservazione delle risorse dell'ambiente. Saranno sostanzialmente trattati, main modo più agile e speditivo, gli stess i temi del programma del corso di Ecologia del vecchioordinamento. Si avrà cura di esporre e sviluppare i concetti di base dell'ecologia con riferimento adambienti e problemi rilevanti sotto il profilo naturalistico e conservazionistico.

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PROGRAMMA

-Tradiz ione e stato attuale dell'ecologia in Italia e a livello internazionale. -La ricerca ecologica ai varilivelli di organizzazione della vita: popolazioni, comunità ed ecosistemi, paesaggio, biosfera. -Ecologia ebiologia delle popolazioni: struttura e dinamica di popolazione, cicli e strategie di vita, interazioni trapopolazioni, predazione e competiz ione. -Ecologia delle comunità: struttura e dinamica di comunità,divers ità di specie e stabilità, la successione ecologica. -Ecologia degli ecosistemi: flussi di energia ecicli biogeochimici, produzione e decomposiz ione, re lazioni disturbo-biodivers ità-funzioni ecosistemiche,indicatori di integrità ecologica. -Caratterizzazione delle più importanti tipologie di ecosistemi acquatici eterrestri. -Alcuni indirizz i di ecologia applicata alla gestione del capitale naturale degli ecosistemi:valutazioni di impatto ambientale, sviluppo sostenibile e uso responsabile delle risorse, conservazionedelle risorse della natura e dell'ambiente, progettazione ambientale. -Progettazione e sperimentazionein educazione ambientale.

TESTI

Provini A., S. Galass i, R. Marchetti 1998. Ecologia Applicata. UTET Torino 1190 pp. Ricklefs R.E. 1999.L'ecologia della natura. Zanichelli Bologna 630 pp. Ghetti P.F. 2002. Elementi di Ecologia. Cleup Padova333 pp. Chelazzi G., A. Provini, G. Santini 2004. Ecologia dagli organismi agli ecosistemi. Casa EditriceAmbrosiana 341 pp. Odum E.P., G.W. Barrett 2005. Fondamenti di Ecologia. Piccin Padova 594 pp. SmithT.M., R.L. Smith 2007. Elementi di Ecologia.Pearson Benjamin Cummings 706 pp.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=fd03

Ecologia del Paesaggio 1° modulo (fino all'a.a. 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Recapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 2

PROGRAMMA

·Fondamenti teorici di Ecologia del Paesaggio

·Analis i della struttura del Paesaggio

·Biodivers ità e struttura del paesaggio

·Presentazione di esempi applicativi dei GIS nell'Ecologia del Paesaggio

·Riferimenti bibliografici fondamentali

NOTAIl corso di Ecologia del Paesaggio non è at t ivo per l'a.a. 2009/2010 . Riprenderà invece nell'a.a.2010/2011 così come da nuovo ordinamento dei cors i di Laurea magistrali (II livello) in Conservazionedella Natura (LM60) e in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e le Risorse (S.T.A.R.) (LM75). Per l'a.a.2009/2010 gli studenti interessati possono seguire il corso di Sistemi Informativi Ambientali che copresolamente una parte del Corso di Ecologia del Paesaggio. Per la restante parte gli studenti possonochiedere le dispense del corso all'Ing. Angelo Pecci. Resta inteso che, gli studenti che hanno seguito ilcorso di Ecologia del Paesaggio ed ancora non hanno sostenuto l'esame, avranno a disposiz ione gliappelli disponibili nelle sessioni di esame per l'a.a. 2009/2010. Le date verranno pubblicate su questolink dal docente in tempo utile.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=c604

Ecologia del Paesaggio 2° modulo (fino all'a.a. 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Recapito: []Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

Parte teorica

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1 Sistemi Informativi Ambientali e GIS2 Sistemi Informativi Geografici · modelli logici e strutture fis iche di dati· strutture vettoriali e strutture raster dei dati· differenze e utilizzazione combinata delle strutture di dati

Parte pratica

1. Funzionalità di base di un software GIS2. Funzionalità avanzate di un software GIS3. Esercitazioni re lative all'utilizzo dei GIS nell'Ecologia del Paesaggio

TESTI"Fondamenti di Sistemi Informativi Geografici" Maria Ioannilli, Ugo M.A. Schiavoni Schiavoni TEXMAT

NOTAIl corso di Ecologia del Paesaggio non è at t ivo per l'a.a. 2009/2010 . Riprenderà invece nell'a.a.2010/2011 così come da nuovo ordinamento dei cors i di Laurea magistrali (II livello) in Conservazionedella Natura (LM60) e in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e le Risorse (S.T.A.R.) (LM75). Per l'a.a.2009/2010 gli studenti interessati possono seguire il corso di Sistemi Informativi Ambientali che copresolamente una parte del Corso di Ecologia del Paesaggio. Per la restante parte gli studenti possonochiedere le dispense del corso all'Ing. Angelo Pecci. Resta inteso che, gli studenti che hanno seguito ilcorso di Ecologia del Paesaggio ed ancora non hanno sostenuto l'esame, avranno a disposiz ione gliappelli disponibili nelle sessioni di esame per l'a.a. 2009/2010. Le date verranno pubblicate su questolink dal docente in tempo utile.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=938a

Economia dell'ambiente (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 06299CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Dott . Paolo FabbriRecapito: 0521 032 428 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 5Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: OraleAvvalenza: http://economia.unipr.it/docenti/orari_lez.asp?id=34&corso_id=278

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=d09b

Etoecologia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 12395CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Donato A. GrassoRecapito: 0521-906602 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

L'approccio evolutivo allo studio del comportamento è fodamentale per la comprensione del suo valoreai fini della sopravvivenza e successo riproduttivo degli animali. Pertanto, il corso di Etoecologia s ipropone di fornire agli studenti gli strumenti per affrontare le problematiche class iche o i più recentisviluppi dell'ecologia comportamentale, anche grazie ad un approccio metodologico e sperimentale.

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PROGRAMMA

L'Etoecologia (o Ecologia del comportamento) s i occupa di esaminare i fattori ecologici con cui gli animalidevono metters i in re lazione e in che modo il loro comportamento s i adatta alle diverse contingenze,cioè quali funzioni compie e come contribuisce all'idoneità dell'organismo. Il corso di Etoecologia s ipropone, quindi, di analizzare le relazioni tra gli animali, le risorse disponibili e le strategiecomportamentali di s fruttamento di queste, cercando di rispondere agli interrogativi riguardanti il valoreadattativo e funzionale, lo sviluppo e la storia evolutiva dei comportamenti considerati. Il corso, inoltre,s i propone di fornire informazioni sulle principali tecniche e metodi usati nella ricerca eco-etologica. Atale proposito verranno approfondite alcune problematiche trattate tramite l'analis i di casi di studio,l'e laborazione di protocolli sperimentali, l'analis i di modelli.

1) PRINCIPI E METODI DELL'ETOECOLOGIA

2) ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI:

- Selezione naturale, ambiente e comportamento

- Adattamento

- Economia delle scelte individuali, bilancio costi/benefici

- Ottimizzazione

3) COEVOLUZIONE:

- Prede e predatori, parassiti ed ospiti: una gara evolutiva

- Coevoluzione tra piante ed animali

4) LA COMPETIZIONE PER UNA RISORSA

- Competiz ione per sfruttamento diretto

- Competiz ione mediante difesa della risorsa

- Economia della difesa di una risorsa

5) ECOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE

- Maschi e femmine: origine della divers ità

- Conflitto fra i sess i e selezione sessuale

- Ecologia dei s istemi nuziali e delle cure parentali

6) ECOLOGIA COMPORTAMENTALE DEI SEGNALI DI COMUNICAZIONE

- La struttura dei segnali: ecologia ed evoluzione

- Costi della comunicazione ed origine dei segnali

TESTI

J.R. Krebs e N.B. Davies: ECOLOGIA E COMPORTAMENTO ANIMALE. Boringhieri, Torino (2002) J. Alcock:ETOLOGIA – Un approccio evolutivo. Zanichelli, Bologna (2007)

NOTA

Per gli studenti del nuovo ordinamento della laurea magistrale in Conservazione della Natura il Corso diEtoecologia costituisce la prima parte del modulo "Etoecologia e Sociobiologia" (6 cfu) del CorsoIntegrato COMPORTAMENTO ANIMALE. Orario di Ricevimento studenti: tutti i giorni previo appuntamento

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=e286

Etologia (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Alessandra MoriRecapito: 0521-905672 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/05 - zoologia

OBIETTIVIIl corso s i propone di fornire le basi dello studio del comportamento animale, partendo dalle ricerche dei

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1) STORIA DELL'ETOLOGIA: dalle origini al nuovo approccio eco-etologico.

2) OBIETTIVI, METODI E SETTORI DELL'ETOLOGIA.

3) IL COMPORTAMENTO ANIMALE IN CHIAVE EVOLUZIONISTICA: gli interrogativi sul comportamento.

4) RIFLESSI E COMPORTAMENTO COMPLESSO

5) IL COMPORTAMENTO QUALE RISPOSTA AGLI STIMOLI: il mondo soggettivo (Umwelt); la filtrazionedegli stimoli; stimoli chiave e segnali scatenanti; definiz ione di comportamento istintivo e F.A.P.;sommazione eterogenea degli stimoli; superstimoli; superstimoli e parassitismo.

6) ISTINTO E APPRENDIMENTO: come riconoscere i moduli comportamentali innati; definiz ione diapprendimento; innato o appreso? comportamentismo ed etologia; superamento della polemica.

7) LA GENETICA DEL COMPORTAMENTO: studio attraverso i metodi dell'incrocio, della selezione edell'inicrocio.

8) EVOLUZIONE DEL COMPORTAMENTO: metodologie di indagine; le tracce dell'evoluzione delcomportamento seguite attraverso i foss ili; il metodo comparativo.

9) APPRENDIMENTO: apprendimento individuale (assuefazione, associazione, apprendimento latente,intuito); apprendimento sociale e trasmiss ione culturale (imitazione, incentivazione localizzatadell'attenzione, insegnamento); imprinting e fenomeni s imili

10) IL GIOCO e L'USO DI STRUMENTI

11) LA MOTIVAZIONE

12) CONFLITTO MOTIVAZIONALE: comportamento ambivalente; attività di sostituzione e ridirette;gerarchia degli istinti.

13) COMUNICAZIONE: definiz ione e caratteristiche generali; ecologia comportamentale dei segnali dicomunicazione; i canali di comunicazione; la modificazione dei segnali durante l'evoluzione.

14) AGGRESSIVITA' E TERRITORIALISMO: comportamento agonistico e definiz ione di aggressività; ilterritorio; rapporto tra ritualizzazione dell'aggressività e distribuzione spaziale degli animali.

15) RIPRODUZIONE SESSUALE e CURE PARENTALI: la selezione sessuale; i s istemi nuziali; origine edevoluzione delle cure parentali.

16) ECOLOGIA DEL COMPORTAMENTO SOCIALE: definiz ione del comportamento sociale; costi ebenefici della socialità; l'evoluzione dell'eusocialità; origine ed l'evoluzione dell'altruismo.

17) L'ALTRUIMO: caratteristiche generali; teorie sull'evoluzione dell'altruismo; cooperazione edaltruismo negli insetti sociali; confronto tra insetti e vertebrat; selezione tramite consanguinei;altruismo reciproco; mutualismo; altruismo carpito con l'inganno.

18) IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: localizzazione, scelta, raccolta e consumo del cibo.

19) IL COMPORTAMENTO PREDATORIO ED ANTIPREDATORIO: una corsa agli armamenti in chiaveevolutiva.

20) L' ORIENTAMENTO ANIMALE: definiz ione e tipi di orientamento; l'orientamento astronomico;l'orientamento su stimoli autogeni; l'orientamento a distanza.

21) LE MIGRAZIONI

22) IL COMPORTAMENTO PATOLOGICO

23) LE SIMBIOSI

primi Etologi e passando poi in rassegna gli sviluppi degli ultimi decenni, per mettere in evidenza lericerche più s ignificative che hanno portato all'acquis iz ione delle moderne conoscenze sulcomportamento animale.

PROGRAMMA

TESTIAlcock J.: "Etologia - Un approccio evolutivo" Ed.: Zanichelli, 2007. Krebs J.R. e Davies N.B.: "Ecologia ecomportamento animale" Ed.: Bollati Boringhieri, 2002. Manning A., Dawkins M.S.: "Il comportamentoanimale" Ed.: Boringhieri, 2003. Campan R., Scapini F.: "Etologia" Ed. Zanichelli, 2005.

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NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=b8e4

Etologia applicata (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 12866CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Dott . Paola ValsecchiRecapito: 0521-905671 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° anno 2° annoCrediti/Valenza: 3Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

competenze avanzate di etologia applicata alla gestione e allevamento di animali domestici e selvatici,valutazione del benessere degli animali e conoscenza degli aspetti legis lativi finalizzati alla protezionedegli animali da reddito, da compagnia e da sperimentazione

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

conoscenza dell'evoluzione degli animali domestici, della loro gestione in ambiti vari e del lorobenessere

PROGRAMMA

Italiano

Etologia Applicata (BIO 05) 1 credito Introduzione: Che cosa é l'Etologia Applicata. Breve storia del suosviluppo. L'interazione uomo-animale nella storia: allevare gli animali come fonte di cibo, per la ricercascientifica, per compagnia, per la conservazione. Problemi posti dal vivere con gli animali Ladomesticazione: Selezione naturale e artificiale

1 credito Stress e comportamento: Definiz ione di stress, basi biologiche e fisiologiche Conseguenzecomportamentali dello stress Comportamenti anormali Stereotipie Animal welfare: Concetti generaliLegis lazione

1 credito Comportamento e benessere degli animali da compagnia: Il cane Il gatto Comportamento ebenessere degli animali da reddito: Bovini Suini Comportamento e benessere degli animali dalaboratorio: Roditori Primati Gli zoo: Ruolo degli zoo L'educazione La conservazione Il loro futuro.

Inglese

Introduction to Applied Ethology. History of the Human-animal interaction. The process of domestication.Animal needs: what is an animal need and how to measure it. Behavioral needs. Motivation: models ofmotivation and application to animal welfare. Stress: biological and physiological basis . Stress andabnormal behaviours. Animal welfare: what is animal welfare and how to measure it. Animal welfare:european and italian legis lation. Environmental enrichment. The zoo: role of the zoo in the XXI century.Behaviour and welfare of companion animals: the dog and the cat. Behaviour and welfare of farmanimals: cattle and pig. Vis its to zoo, farms and dog/cat shelter.

TESTI

numerosi testi la cui lista sarà distribuita a lezione

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=15d8

Fisica (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009Codice: 405CdL: Scienze Naturali (LT)Docente:

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English:

Recapito: []Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6

OBIETTIVIObiettivo principale del Corso è l'insegnamento dei concetti fondamentali della Fis ica tanto Class ica cheModerna in modo tale da dare la possibilità allo studente di avere una base per ulterioriapprofondimenti se sono di interesse.

PROGRAMMA

1° SEMESTRE MECCANICA E TERMODINAMICA Capitolo 1 - Introduzione Le grandezze fondamentali Ilcampione di lunghezza, di massa, di tempo e di carica elettrica Sistemi di unità di misura Capitolo 2 -Ve ttori Lo spostamento Somma e differenza di vettori Composiz ione di vettori con la regola dellapoligonale Decomposiz ione di un vettore nei suoi componenti Determinazione di un vettore in base allesue componenti Capitolo 3 - Cinematica Moto di un corpo a velocità vettoriale costante Moto di un corpoad accelerazione costante L?equazione del moto in una dimensione Caduta libera dei gravi Moto deiproiettili in una dimensione Moto dei proiettili in due dimensioni Capitolo 4 - Legge del moto di NewtonPrima legge Terza legge Seconda legge Applicazioni della seconda legge Capitolo 5 - Equilibrio La primacondiz ione di equilibrio Momento di una forza Seconda condiz ione di equilibrio Equilibrio di un corporigido Esempi di corpi rigidi in equilibrio Capitolo 6 - Moto circolare uniforme Moto circolare uniformeAccelerazione centripeta Forza centripeta Legge di gravitazione universale di Newton Accelerazione digravità e legge di gravitazione universale di Newton Accelerazione di gravità sulla luna e sugli altripianeti Moto dei satelliti Il satellite geostazionario Capitolo 7 - Energia Lavoro Potenza Energiapotenziale gravitazionale Energia cinetica Conservazione dell?energia Capitolo 8 - Quantità di motoPrincipio di conservazione della quantità di moto Esempi del principio della conservazione della quantitàdi moto Impulso Capitolo 9 - Moto armonico semplice Moto armonico semplice La circonferenza diriferimento Energia potenziale di una molla Il pendolo Capitolo 10 - Propagazione per ondeRappresentazione matematica di un?onda Principio di sovrapposiz ione Onde stazionarie Capitolo 11 -Fluidi Densità Pressione Principio di Pascal Principio di Archimede L?equazione di continuità Teorema diBernoulli Applicazioni del teorema di Bernoulli Capitolo 12 - Temperatura e calore Temperatura e caloreCalore specifico Capitolo 13 - Legge dei gas Prima e seconda legge di Gay-Lussac Legge di BoyleEquazione di stato dei gas perfetti Teoria cinetica dei gas Capitolo 14 - Termodinamica Lavoro in unsistema termodinamico Calore fornito o sottratto ad un s istema termodinamico Primo principio dellatermodinamica Il motore a benzina Ciclo di Carnot Secondo principio della termodinamica Entropia 2°S EMES TRE ELETTRICITA? E MAGNETISMO, OTTICA E FISICA MODERNA Capitolo 1 - ElettrostaticaSeparazione della carica elettrica per strofinio Struttura atomica Legge di Coulomb Capitolo 2 - Campoe le ttrico Campo elettrico di una carica puntiforme Campo elettrico di una lamina conduttrice caricaCampo elettrico di due lamine conduttrici cariche paralle le Energia potenziale elettrica e potenzialeelettrico Potenziale di una carica puntiforme Dinamica di una particella carica in un campo elettricoCapitolo 3 - Correnti e lettriche Corrente elettrica Legge di Ohm Resistività elettrica Variazione dellaresistenza con la temperatura Potenza diss ipata in un circuito Resistenze in serie e in paralle lo Capitolo4 - Capacità Il condensatore piano Energia accumulata in un condensatore Condensatori in serie e inparalle lo Capitolo 5 - Magnetismo Forza agente su una carica elettrica in un campo magnetico Forzaagente su un conduttore percorso da corrente elettrica e immerso in un campo magnetico Generazionedi un campo magnetico Prima legge elementare di Laplace Campo magnetico al centro di una spiracircolare percorsa da corrente Teorema di Ampère Forza agente tra conduttori paralle li percors i dacorrente Momento di forza agente su una spira percorsa da corrente e immersa in un campo magneticoMagneti permanenti e magneti atomici Capitolo 6 - Induzione elettromagnetica Flusso magnetico Leggedi Faraday-Neumann Legge di Lenz Generatore di corrente alternata Induzione mutua Il trasformatoreCapitolo 7 - Equazione di Maxwell e onde elettromagnetiche Teorema di Gauss per l?elettricità e per ilmagnetismo Corrente di spostamento Equazione di Maxwell Produzione e propagazione di un?ondaelettromagnetica Velocità di propagazione di un?onda elettromagnetica Lo spettro elettromagneticoCapitolo 8 - Luce e ottica Leggi della riflessione Lo specchio piano e lo specchio sferico concavo Leggidella rifrazione Lenti sottili e formula delle lenti sottili Interferenza della luce Esperienza della doppiafenditura di Young Interferometro di Michelson Capitolo 9 - Relatività ristretta Trasformazione di Galileoe invarianza delle leggi della meccanica L?esperienza di Michelson e Morley Contrazione di LorentzDilatazione dei tempi Trasformazioni di Lorentz Trasformazione delle velocità Massa relativisticaConservazione massa-energia Capitolo 10 - Fis ica quantistica Natura corpuscolare delle ondeRadiazione del corpo nero Effetto fotoelettrico Proprietà del fotone Natura ondulatoria delle particelleRappresentazione di una particella mediante un?onda: equazione di Schrodinger Il principio diindeterminazione di Heisenberg Capitolo 11 - Fis ica atomica Teoria dell?atomo di Bohr Teoria di Bohr espettri atomici Il modello quantistico dell?atomo di idrogeno Numeri quantici Spin dell?elettrone Principiodi esclus ione di Pauli e tavola periodica degli e lementi Capitolo 12 - Fis ica nucleare Struttura del nucleoDecadimento radioattivo Radioattività a, b, g Fiss ione nucleare Fusione nucleare

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PREREQUISITES:

For an adequate grounding, knowledge of trigonometry is necessary.

CONTENTS:

1st SEMESTER -MECHANICS AND THERMODYNAMICS-Introduction- Base quantities, Sample of length, mass, time and electric charge,Systems of units-Vectors- displacement, Sum and difference of vectors, Addition of vectors with thepolygon rule, Resolution of a vector into its components, Determination of a vectoraccording to its components. -Kinematics- Motion of a body at constant vector velocity,Motion of a body at constant acceleration, The equation of motion in one dimensionFree fall of bodies, Projectile motion in one dimension, Projectile motion in twodimensions -Newton's laws of motion- First law, Third law, Second law, Applications ofthe second law-Equilibrium- First condition of equilibrium, Moment of a force, Second condition ofequilibrium, Equilibrium of a rigid body, Examples of rigid bodies in equilibrium -Uniform circular motion- Centripetal acceleration, Centripetal force, Newton's universallaw of gravitation, Acceleration of gravity and Newton's universal law of gravitation,Acceleration of gravity on the moon and on other planets, Motion of satellites, Thegeostationary satellite -Energy- Work, Power, Gravitational potential energy, Kineticenergy, Conservation of energy -Momentum- Principle of conservation of momentum,Examples of the principle of conservation of momentum, Impulse, Simple harmonicmotion, The reference circle, Potential energy of a spring, The Pendulum -Wavemotion- Mathematical representation of a wave, Superposition principle, Stationarywaves -Fluids- Density, Pressure, Pascal's law, Archimedes' principle, Continuityequation, Bernouilli's theorem, Applications of Bernouilli's theorem -Temperature andheat- Specific heat -Gas law- Gay-Lussac's first and second law, Boyle's law, Ideal gaslaw, Kinetic theory of gases -Thermodynamics- Work in a thermodynamic system,Heat added to or removed from a thermodynamic system, First law ofthermodynamics, The petrol engine, Carnot cycle, Second law of thermodynamics,Entropy

2nd SEMESTER- ELECTRICITY AND MAGNETISM, OPTICS AND MODERN PHYSICSElectrostatics- Electric charge separation by rubbing, Atomic structure, Coulomb's law -Electric fie ld- Electric fie ld of a point charge, Electric fie ld of a current-carrying plate,Electric fie ld of two paralle l current-carrying plates, Electrical potential energy andelectric potential, Potential of a point charge, Dynamics of a charged particle in anelectric fie ld -Electric currents- Electric current, Ohm's law, Electrical res istivity,Variation of res istance with temperature, Power diss ipated in a circuit, Series andparalle l res istors -Capacitance- The flat capacitor, Energy accumulated in a capacitor,Capacitors in series and paralle l -Magnetism- Force acting on an electric charge in amagnetic fie ld, Force acting on a current-carrying conductor immersed in a magneticfie ld, Generation of a magnetic fie ld, Laplace's first fundamental law, Magnetic fie ld atthe centre of a current-carrying circular coil, Ampere's theorem, Force betweenparalle l current-carrying conductors, Moment of force (torque) acting on a current-carrying coil immersed in a magnetic fie ld, Permanent magnets and atomic magnets -Electromagnetic induction- Magnetic flow, Faraday's law of e lectromagnetic induction,Lenz's law, Alternating current generator, Mutual induction, The transformer -Maxwell's equations and electromagnetic waves, Gauss' theorem for e lectricity andfor magnetism, Displacement current, Maxwell's equations, Production andpropagation of an electromagnetic wave, Electromagnetic wave propagation velocity,The electromagnetic spectrum -Light and optics- Laws of reflection, The plane mirrorand the spherical-concave mirror, Laws of refraction, Thin lenses and thin lensformula, Interference of light, Young's double s lit experiment, Michelsoninterferometer - Restricted relativity, Galilean transformation and invariance of thelaws of mechanics, Michelson-Morley experiment, Lorentz contraction, Time dilation,Lorentz transformations, Velocity transformation, Relativistic mass, Mass-energyconservation -Quantum physics- Corpuscular nature of waves, Black body radiation,Photoelectric effect, Photon properties, Wave nature of particles, Representation of aparticle by a wave: Schroedinger equation, Heisenberg uncertainty principle -Atomicphysics- Bohr's theory of the atom, Bohr's theory and atomic spectra, The quantummodel of the hydrogen atom, Quantum numbers, Electron spin, Pauli exclus ionprinciple and periodic table of the elements -Nuclear physics- Structure of thenucleus, Radioactive decay, Alpha, beta, gamma radioactivity, Nuclear fiss ion, Nuclearfusion.

BIBLIOGRAPHY:FONDAMENTI DI FISICA - Peter J. Nolan - Ed. ZanichelliCOMPLEMENTI DI FISICA - Peter J. Nolan - ED. ZanichelliFISICA GENERALE - Jay Orear - ED. Zanichelli

GOALS:The main objective of the course is to teach the fundamental concepts of bothClassical and Modern Physics in a way that will give students the opportunity to havea base for further in-depth study if they are interested.

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TESTIFONDAMENTI DI FISICA - Peter J. Nolan - Ed. Zanichelli COMPLEMENTI DI FISICA - Peter J. Nolan - ED.Zanichelli

NOTAPer una preparazione adeguata è necessaria la conoscenza della trigonometria.

CORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=74aa

Fisiologia generale (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Emilio MacchiRecapito: 0521-906116 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3268

Genet ica (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009Codice: 451CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Angelo PavesiRecapito: 0521-905647 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6 creditiSSD: BIO/18 - geneticaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i propone, in prima istanza, di fornire gli e lementi conoscitivi della genetica formale, s ia sottoforma di teoria che di esercitazioni. In un secondo tempo, il corso s i propone di integrare le conoscenzeproprie della genetica formale con quelle derivanti dalla genetica molecolare, intese a chiarire imeccanismi fini dell'organizzazione, dell'espressione e dell'evoluzione del patrimonio genetico.Particolare attenzione è infine dedicata al destino del materiale genetico nelle popolazioni, nonchè allagenetica dei caratteri quantitativi

PROGRAMMA

Programma del corso di genetica (sono riportati i titoli dei capitoli svolti a lezione, presi dal libro"Concetti di Genetica", W.S. Klug)

Cap. 1) Introduzione alla genetica

Cap. 2) Mitos i e meiosi (cenni)

Cap. 3) La genetica mendeliana

Cap. 4) Estensioni della genetica mendeliana

Cap. 5) Mappatura negli eucariotici

Cap. 6) Analis i e mappatura genetica in batteri e batteriofagi

Cap. 7) Determinazione del sesso e cromosomi sessuali

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Cap. 8) Mutazioni cromosomiche: variazioni nel numero e nella struttura dei cromosomi

Cap. 10) Struttura e analis i del DNA

Cap. 11) Replicazione e ricombinazione del DNA (fino al paragrafo 11.11 compreso)

Cap. 12) L'organizzazione del DNA nei cromosomi

Cap. 13) Il codice genetico e la trascriz ione

Cap. 14) La traduzione e le proteine

Cap. 15) Mutazioni geniche, riparazione del DNA e trasposiz ione (fino al paragrafo 15.8 compreso)

Cap. 16) Regolazione dell'espressione genica nei procarioti (fino al paragrafo 16.6 compreso)

Cap. 24) Genetica quantitativa e caratteri multifattoriali

Cap. 25) Genetica di popolazione

TESTI

W.S. Klug - Concetti di genetica - Pearson

NOTA

CORSO NON PIÙ ATTIVATOINFO PER STUDENTI FUORICORSO:

L'ISCRIZIONE ALL'ESAME VA FATTA ONLINE NEL SITO DI GENETICA DELLA PAGINA WEB DI SCIENZEBIOLOGICHE, DOVE SONO INOLTRE RIPORTATE LE DATE DI ESAME

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=0f9b

Geobotanica (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009Codice: 03314CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Marcello TomaselliRecapito: 0521-905699 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6

OBIETTIVILa Geobotanica (o Fitogeografia) è quella branca della botanica che s i occupa delle relazioni tra ivegetali e l'ambiente, indagate s ia nella loro realtà presente (Geobotanica attualistica), che in unaprospettiva storica (Geobotanica storica o Paleobotanica). La geobotanica attualistica può analizzarequeste relazioni al livello di individuo o di popolazione (geobotanica idiobiologica), oppure a quello difitocenosi ovvero di un aggregato di popolazioni di specie diverse (geobotanica s imbiologica ofitocenologia). In ambedue i rami della geobotanica attualistica i rapporti tra i vegetali e l'ambientepossono essere indagati in modo estensivo od intensivo. L'indagine estensiva è compito della corologia,la parte della geobotanica che studia la distribuzione geografica dei vegetali e ne ricerca le cause s ia alivello individualistico o popolazionistico (autocorologia), che a livello di fitocenosi (s incorologia).L'indagine intensiva s i concentra sulle relazioni tra pianta e ambiente, indagate a livello stazionale, cioèin corrispondenza del s ito di insediamento della pianta o di una popolazione di piante (autoecologia oecofis iologia vegetale) o di una fitocenosi (fitosociologia e s inecologia vegetale).

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTOIl corso s i pone l'obiettivo di avviare gli studenti alla lettura del paesaggio attraverso il filtro delladivers ità vegetale ed alla comprensione delle relazioni tra organismi vegetali e ambiente, fornendo lebasi conoscitive per operare sul territorio.

PROGRAMMA

Programma 1) Principi e metodi della geobotanica.Concetti di flora e vegetazione. Lineamenti metodologici della ricerca floristica e vegetazionistica.

2) Corologiaa) Gli areali. Il concetto di areale. Modalità di costruzione e rappresentazione degli areali. La cartografiafloristica. Caratteri degli areali: estensione, continuità, densità specifica, localizzazione. Alcuni esempi diareali di unità s istematiche superiori (famiglie e generi).

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b) Gli e lementi corologici. Il concetto di e lemento. L'e lemento corologico: definiz ione e metodi di studio.L'approccio statistico al concetto di e lemento: i corogrammi e le carte isoporiche. Il concetto diendemismo. La vicarianza. La relittualità e l'eterotopia. Gli e lementi corologici della flora italiana. Glispettri corologici.c) I territori floristici. La definiz ione di unità floristiche territoriali naturali. Regni, regioni, province edistretti floristici. Regionalizzazione floristica dell'Europa e dell'Italia.d) Gli areali nel tempo. Regressione degli areali ed estinzione dei taxa. Ampliamento degli areali. Piantenaturalizzate, avventiz ie, acclimatate. Correnti migratorie. Principali metodologie della fitogeografiastorica. Linee fondamentali della genesi ed evoluzione di flora e vegetazione nel Paleofitico, Mesofiticoe Neofitico.

3) Ecologiaa) I fattori climatici. La luce, la temperatura, l'acqua e le precipitazioni, il vento e i loro effetti sulla vita esulla distribuzione geografica delle piante. Le piante in condiz ioni di stress. Il clima: macroclima, climalocale, microclima. Gli indici bioclimatici. I climogrammi.b) I fattori edafici. I rapporti tra suolo e vegetazione. Alofite, nitrofite e metallofite. Piante calcifile ecalcifughe. c) Il fuoco e gli effetti degli incendi.e) La reazione delle piante alle condiz ioni ambientali. Forme biologiche e forme di crescita. Gli spettribiologici. Razze ecologiche o ecotipi.

TESTITesti consigliati: Larcher W., 1995. Physiological Plant Ecology. Springer, Berlin. (*) Longhitano N., 1991.Fitogeografia con elementi di ecologia vegetale. CUECM, Catania. (*) Ozenda P., 1982. Les végétaux dansla biosphère. Doin Editeurs, Paris . Pignatti S., 1994. Ecologia del paesaggio. UTET, Torino. (*) Pignatti S.,1995. Ecologia vegetale. UTET, Torino. (*) Pirola A., 1970. Elementi di fitosociologia. CLUEB, Bologna.Ubaldi D., 1997. Geobotanica e Fitosociologia. CLUEB, Bologna.(*) (*) Testo disponibile in biblioteca.

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=c39b

Geografia (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009Codice: 455CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Dott . Susanna PeregoRecapito: 0521-905357 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/04 - geografia fis ica e geomorfologia

OBIETTIVIIl Corso di Geografia per Sc. Naturali ha lo scopo di fornire elementi di conoscenza utili per affrontare lacorretta lettura integrata dei fenomeni che s i sviluppano nell'ambiente naturale. Il Corso comprendedivers i argomenti, connessi ed integrati, che riguardano: -la geografia astronomica -il s istemaatmosfera-idrosfera -la climatologia. Il Corso prevede inoltre esercitazioni sui criteri di realizzazione,lettura ed utilizzo della Carta topografica, quale valido strumento di lettura del paesaggio e baseindispensabile per la rappresentazione della distribuzione areale dei fenomeni e delle caratteristicheambientali.

PROGRAMMA

GEOGRAFIA ASTRONOMICA. Le stelle: luminosità, temperatura e spettri stellari, colore. Evoluzionestellare (cenni). Il sole: struttura interna ed attività solare. Il s istema solare (cenni). Le leggi di Keplero.La legge di gravitazione universale di Newton. La Terra: la rotazione terrestre; le esperienze diGuglie lmini e di Foucault; conseguenze del moto di rotazione. La rivoluzione terrestre: caratteristichedell'orbita. Solstiz i ed equinozi; i rapporti tra il dì e la notte; altezza e declinazione del sole; l'anno; ilpercorso apparente del sole alle varie latitudini; determinazione dell'ora dell'alba e del tramonto; idiagrammi alba-tramonto; il crepuscolo. La misura del tempo: tempo locale e tempo standard; i fus i orari.Giorno solare apparente, solare medio, s iderale; l'equazione del tempo; l'analemma; orizzonte vero eapparente. La luna. Le fas i lunari.

ATMOSFERA ED IDROSFERA. La struttura dell'atmosfera: composiz ione chimica, pressione, temperatura.La magnetosfera, la ionosfera, l'ozonosfera. La radiazione solare; le variazioni dell'insolazione; ilbilancio della radiazione. La temperatura dell'aria; differenze di comportamento tra terre e mari;distribuzione della temperatura sulla terra; ciclo annuo e ciclo giornaliero della temperatura; la misuradella temperatura. La pressione atmosferica; isobare e gradiente barico; le cellule di convezione; ciclonie anticicloni; la misura della pressione atmosferica. I venti; il vento geostrofico e ciclostrofico; la misuradel vento; la distribuzione dei venti sulla superficie terrestre; i monsoni; la circolazione in quota e lecorrenti a getto. Caratteristiche delle acque oceaniche; temperatura e salinità. Le correnti marine.

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L'umidità atmosferica; la misura dell'umidità; le nubi; le forme di precipitazione; le cause delleprecipitazioni; la misura delle precipitazioni. Le masse d'aria, i fronti e le perturbazioni cicloniche; i tipi dimasse d'aria; i cicloni frontali; le perturbazioni meteorologiche tropicali ed equatoriali; i cicloni tropicali; itornados.

CLIMATOLOGIA. I climi; il s istema di class ificazione di W. Koppen; il s istema esplicativo-descrittivo di A.N.Strahler. I diagrammi climatici. Il clima in Italia.

ESERCITAZIONI. La forma della Terra. Ellissoidi di riferimento e datum cartografici. Il reticolato geografico.Le proiezioni cartografiche; la proiezione di Mercatore. La triangolazione e il rilievo fotogrammetrico. Lascala della Carta, grado di risoluzione ed errore grafico. La Cartografia ufficiale italiana. Le coordinategeografiche e il calcolo delle coordinate di un punto. Il reticolato chilometrico nel s istema Gauss-Boaga enel s istema UTM. Le coordinate chilometriche di un punto nel s istema Gauss-Boaga e nel s istema UTM.Il GPS: descriz ione ed utilizzo. Le coordinate polari. I segni convenzionali. La declinazione magnetica e laconvergenza rete. La rappresentazione altimetrica del terreno, metodi dimostrativi e geometrici. Curvedi livello, quota di un punto, pendenza di un versante. Forme del terreno evidenziate da curve di livello.La Carta Tecnica Regionale. Esecuzione del profilo topografico. Il profilo longitudinale di un corso d'acqua.Delimitazione dei bacini idrografici. Esempi di lettura e interpretazione di carte topografiche.

TESTIA.N. STRAHLER: "Geografia fis ica", PICCIN, (1984) A. STRAHLER,A. STRAHLER: "Corso di Scienze dellaTerra", ZANICHELLI (1996) S. PEREGO: "Cartografia - Lettura delle Carte topografiche", Santa Croce(2004) S. PEREGO: "Il clima in Italia", Appunti dalle lezioni di Geografia. A.A. 1995/96

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=4a3b

Geologia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 464CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Marco RoveriRecapito: 0521-905354 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 9SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologicaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso di Geologia intende dare allo studente del Corso di Laurea in Scienze Naturali una vis ioneintegrata e dinamica della Terra e della sua evoluzione. Lo scopo ultimo e' di fornire un quadro delleconoscenze e delle metodologie necessarie alla corretta comprensione dei s istemi ambientali e deifattori che ne regolano i cambiamenti nel tempo. Durante il corso vengono affrontati argomenti geologicidi base; vengono inoltre trattati, in modo introduttivo, i meccanismi che regolano i cambiamentiambientali, con particolare riguardo alla variabilita' climatica globale. Le lezioni saranno integrate daseminari tematici, escurs ioni sul terreno ed esercitazioni.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Riconoscimento e class ificazione rocce, lettura geologica del paesaggio, lettura e interpretazione cartegeologiche, conoscenza delle interazioni tra processi fis ici e biologici negli ambienti terrestri

PROGRAMMA

Tempo e cambiamenti ambientali: la prospettiva geologica La Terra come s istema autoregolato: l'ipotesiGaia Le rocce e i processi geologici Elementi di mineralogia Class ificazione delle rocce Rocce ignee emetamorfiche Le rocce sedimentarie ed i processi superficiali Principi basilari di Stratigrafia Significatoed importanza delle successioni sedimentarie Tecniche di datazione Origine e s ignificato della ciclicita'nelle successioni sedimentarie La struttura e i processi interni della Terra La deformazione delle rocceTettonica delle placche e Geodinamica L'evoluzione geologica dei s istemi alpino e appenninico

Il programma del corso prevede inoltre seminari su alcuni temi specifici riguardanti grandi cambiamentipaleoambientali del passato geologico che rivestono particolare interesse essendo registrati dallesuccessioni sedimentarie dell'Appennino centro-settentrionale e dei mari italiani.

Le esercitazioni (alcune delle quali saranno effettuate sul terreno) riguardano il riconoscimento dellerocce, la lettura di carte geologiche e le pratiche elementari di rilevamento dei dati geologici e la loro

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rappresentazione cartografica.

TESTI

Press F., Siever R., Gotzinger J., Jordan T.H. – Capire la Terra - Zanichelli, Bologna Ricci Lucchi F. – LaScienza di Gaia – ambienti e s istemi naturali visti da un geologo – Zanichelli, Bologna Bosellini A., MuttiE. e Ricci Lucchi F. – Rocce e Successioni sedimentarie – UTET, Torino Bosellini A. - Storia geologicad'Italia Gli ultimi 200 milioni di anni - Zanichelli, Bologna Lovelock J. – Gaia, nuove idee sull'ecologia –Bollati Boringhieri Lovelock J. – Le nuove eta' di Gaia – Bollati Boringhieri Altre letture Ricci Lucchi F. – Iritmi del mare – La Nuova Italia Scientifica, Roma A.A.V.V – La Vena del Gesso – Regione Emilia-Romagna, Collana naturalistica Ricci Lucchi F. – Sedimentografia – Zanichelli, Bologna Hallam A. – Legrandi dispute della Geologia – Zanichelli, Bologna

NOTA

Il Corso di Geologia è strettamente collegato al corso di Petrografia e richiede la conoscenza giàacquis ita degli e lementi di base di Mineralogia e Geografia.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=8158

Geologia e territorio (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009Codice: 19244CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Dott . Paolo VescoviRecapito: 0521-905368 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6Avvalenza: http://

OBIETTIVIIl Corso, impostato per gli studenti del Corso di Laurea Specialistica in Conservazione della Natura, s iprefigge l'obiettivo di fornire adeguate conoscenze per una corretta lettura dei caratteri geologici delterritorio. Particolare attenzione è rivolta all'ambiente appenninico che viene analizzato, anche conapposite escurs ioni sul campo, per sviluppare una spiccata sensibilità nei confronti del patrimoniogeologico, valorizzabile come la sede naturale dove rimangono registrate le varie fas i dell'evoluzionegeologica e del modellamento del paesaggio. Si vuole così arricchire la preparazione del Naturalistafornendogli gli strumenti per operare nella fase di valutazione del patrimonio geologico e nella suaeventuale valorizzazione e tutela.

PROGRAMMA

A- Le rocce dell'Appennino emiliano, le forme del rilievo e la storia dell'evoluzione geologicaappenninica.

- Il metodo corretto di osservazione delle rocce alle diverse scale e delle forme del rilievo.

- Le caratteristiche litostratigrafiche e strutturali delle rocce come fattore di controllo del processo dimodellamento dei versanti e dell'impostazione del reticolo idrografico.

- La ricostruzione dei processi deposiz ionali e deformativi fedelmente registrati nelle unità roccioseappenniniche.

B- Lettura del paesaggio geologico nei divers i settori del territorio appenninico settentrionale: Margineappenninico padano; Versante emiliano; Crinale tosco-emiliano; Dorsale ligure-emiliana; Nucleometamorfico delle Alpi Apuane; Valli della Lunigiana e della Garfagnana.

C- Risorse e pericolos ità geologica nel territorio appenninico settentrionale. - Risorse acquifere delsottosuolo. - Cenni sulle attività estrattive di materiali litoidi. - Vulnerabilità dei versanti all'eros ioneaccelerata e ai movimenti di massa. - Sismicità nell'Appennino tosco-emiliano. - Subsidenza nella zonadi pianura: cause naturali ed antropiche.

Le escurs ioni comprendono esercitazioni re lative ai seguenti argomenti: distinzione e delimitazionesulla carta topografica di e lementi geologici s ignificativi; verifica delle relazioni intercorrenti tra icaratteri litologico-strutturali e le forme del rilievo; lettura della carta geologica e individuazione sulcampo delle principali strutture; descriz ione del paesaggio geologico.

TESTI- Marshak S., La Terra. Ritratto di un pianeta. Zanichelli, 2004. - Casati P. & Pace F., Scienze della Terra.L'atmosfera, l'acqua, i climi, i suoli. Città Studi, Milano, 1991. - Guide Geologiche Regionali. Guida 6,L'Appennino ligure-emiliano. BEMA, Milano 1994. - De Marchi A., Guida naturalistica del Parmense.Graphital Ed., Parma, 1997. - Roberts J. L., Guida alle strutture geologiche, Muzzio Ed., Padova, 1991. -Tucker M. E., Sedimentary rocks in the fie ld. Wiley & Sons, 1996.

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NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=2940

Geomorfologia (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Claudio TelliniRecapito: 0521-905317 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3 CFUModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Conoscenza dei processi e delle forme del paesaggio dovute ai principali agenti esogeni responsabilidel modellamento del paesaggio in funzione delle condiz ioni lito-strutturali del substrato e e delladinamica della crosta terrestre, delle variazioni climatiche nel tempo e nello spazio e dell'occupazioneantropica.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Interpretazione genetica e lettura delle forme del paesaggio

PROGRAMMA

Introduzione. Cenni sui princìpi e scopi della geomorfologia.La degradazione meteorica delle rocce conduce alla formazione dei suoli. I paleosuoli e la loro utilità ingeomorfologia.Le forme strutturali e la loro evoluzione. Rapporti tra morfologia e struttura geologica; morfoselezionelitologica ; superfici strutturali e superfici di spianamento. Forme influenzate dalla struttura e loroidentificazione geomorfologica. Erosione dei rilievi a pieghe ed evoluzione di tipo giurese, sub-alpino eappalachiano; antichi massicci spianati e riesumazione delle strutture; regioni di piattaforma.Morfoneotettonica e forme relative; neotettonica e modificazioni idrografiche.Fenomeni di denudazione dei versanti. Aspetti generali, fattori e forme del dilavamento. Processigravitativi sui versanti; cause, forme e class ificazione dei movimenti lenti e rapidi. Morfogenesi fluvio-torrentiz ia. Cenni sui caratteri idrodinamici delle correnti; trasporto esedimentazione; misure del trasporto fluviale; forme di deposito alluvionale. Processi, propagazione eforme dell'eros ione fluviale. Creazione ed evoluzione del profilo longitudinale dei cors i. Studio deiterrazzi fluviali.Morfogenesi glaciale e periglaciale: - ambienti alpini d'alta quota e delle alte latitudini.Le variazioni climatiche plio-quaternarie; cenno alle principali glaciazioni ple istoceniche. Generalità e tipidi ghiaccia; le principali forme glaciali. Class ificazione dei depositi glaciali e studio degli apparatimorenici subalpini. Mountain permafrost e microforme periglaciali. Macroforme, lobi di geliflusso erockglaciers. Fenomeni di nivazione e azione morfologica delle valanghe.Modellamento glaciale in aree di inlandsis; forme di erosione e di deposito; varve e datazione deglieventi glaciali, forme di deglaciazione; isostasia glaciale. Condiz ioni generali e forme del permafrost.Degradazione del permafrost e fenomeni periglaciali. termocars ismo, crioturbazione, gelifluss ione.Cenni di morfogenesi costieraAspetti generali. Le variazioni di livello re lativo tra mare e terra e loro cause . L'erosione marina, ripe epiattaforme di erosione, solchi di battente e altre forme speciali delle coste rocciose, terrazzi marini.Bilancio dei fenomeni di accumulo e di erosione su una spiaggia. Trasporto di detriti e le forme disedimentazione costiera. Class ificazione morfologica delle coste.

TESTI

Casati P. e Pace F. -"Scienze della Terra- L'atmosfera, l'acqua, i climi, i suoli", CittàStudi, Milano, 1991.Marchetti M.- "Geomorfologia fluviale", Pitagora Ed., Bologna, 2000. Panizza M. -"Geomorfologia", PitagoraEd., Bologna, 1992. Smiraglia C. -"Guida ai ghiacciai e alla glaciologia - forme, fluttuazioni, ambienti",Zanichelli Ed., Bologna, 1992. Pranzini E. – "La forma delle coste –geomorfologia costiera, impattoantropico e difesa dei litorali", Ed. Zanichelli, Bologna, 2004.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=532e

Gest ione parchi e aree protette (fino all'a.a. 2008/09)

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Anno accademico: 2008/2009Codice: 19137CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Recapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

PROGRAMMA DEL CORSO

1. LA LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE 2. DAL PROCEDIMENTO ISTITUTIVO ALLA PIANIFICAZIONE 3. LA GESTIONE E FUNZIONI DEGLI ORGANI 4. RISORSE UMANE E ORGANIZZAZIONE DELL'ENTE 5. I TERRITORI DEI PARCHI E IL RUOLO DI CONSERVAZIONE 6. I PROGETTI E LE RISORSE FINAZIARIE7. LE ATTIVITA' DI MANUTENZIONE DEL TERRITORIO8. LE RELAZIONI CON I PORTATORI DI INTERESSE9. IL CONTROLLO AMBIENTALE E LA VIGILANZA 10. LA COMUNICAZIONE E L'EDUCAZIONE AMBIENTALE11. /12. COME FUNZIONA UN'AREA PROTETTA

1. LA LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE I primordi dei principi di tutela in Italia: dal vincolo di Bellezze Naturali ( L. 1497/1939) alle tipologieambientali protette dalla Legge Galasso, dalla formulazione dei Piani Paesistici Regionali alle normativeregionali. L'istituzione del Ministero dell'Ambiente e il concetto di Danno ambientale. I contenuti della Legge Quadro sulle Aree Protette (L. 394/91). Le categorie indicate nell'Elenconazionale delle aree protette: Parchi Nazionali e Parchi Regionali, Riserve dello Stato e Riserve Naturali.Aree protette marine. Altre aree protette: le Oasi delle associazioni ambientaliste e le Oasi diprotezione della fauna (L. 157/92). I s iti della Rete Natura 2000 secondo la Direttiva Habitat 92/43 CEE ela Direttiva Uccelli 79/409 CEE.

2. DAL PROCEDIMENTO ISTITUTIVO ALLA PIANIFICAZIONE La fase delle consultazioni preliminari per la redazione della proposta di perimetrazione del Parco. Leanalis i preliminari e il progetto di parco nella Legge istitutiva. Parchi divers i hanno ruoli divers i: laspecificità dei provvedimenti in re lazione al contesto ambientale e socioeconomico. Il processo dipianificazione territoriale: la consultazione e l'avvio dell'iter per la redazione del Piano del Parco. Ilcoinvolgimento di divers i Enti territoriali nella pianificazione sovraordinata del Parco e relazioni con lapianificazione di ambito locale. Il regime di salvaguardia ins ito nella legge istitutiva.

3. LA GESTIONE E FUNZIONI DEGLI ORGANICoerenza tra la normativa generale e le finalità specifiche di un provvedimento istitutivo di un'areaprotetta. I gradi di tutela e il riscontro con la pianificazione territoriale es istente: perimetro ezonizzazione. Cartografia e Norme di Attuazione del Piano Territoriale. Pareri di conformità e Nulla Osta.Il Piano: dalla fase di adozione alla fase di approvazione finale. Il Piano Territoriale approvato e nuovoassetto di riferimento di salvaguardia. Avvio della gestione a regime. Gli organi dell'Ente: il Pres idente,il Consiglio e le funzioni, il differente ruolo della Giunta esecutiva nei parchi regionali e nazionali. Ilcontrollo del Ministero Ambiente nei parchi nazionali. La Comunità del Parco. Lo Statuto dell'Ente. IlRegolamento dell'Ente. 4. RISORSE UMANE E ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA DELL'ENTE Il Direttore del Parco. La pianta organica dell'Ente. Gli uffici e le attività. L'amministrazione pubblica (Dlgs165/2003). La relazione previs ionale programmatica. I bilanci di previs ione. Le risorse in conto capitalee la gestione per progetti. Le entrate ordinarie e le spese correnti. Gli atti deliberativi del Consiglio e iprovvedimenti della direzione. Il bilancio consuntivo. Il s istema nazionale delle Aree protette e laripartiz ione delle risorse finanziarie tra gli Enti. Accordi tra Enti, Protocolli d'Intesa. Valutazione diefficacia ed efficienza gestionale degli Enti. Il controllo amministrativo e i Revisori dei Conti

5. I TERRITORI DEI PARCHI E IL RUOLO DI CONSERVAZIONE Le aree di intervento per attuare la conservazione del patrimonio naturale. Gli aspetti della ricercafinanziata dai parchi. Il Comitato Tecnico Scientifico. La consulta delle Aree Protette. Il monitoraggio e leattività di collaborazione. La stesura delle check list, la realizzazione di un s istema informativoterritoriale, le priorità di interesse conservazionistico, i parternariati con altri soggetti pubblici permigliorare la tutela. Dalla acquis iz ione dei dati all'adozione di misure efficaci di conservazione. Laverifica delle condiz ioni di conservazione, la valutazione delle s ituazioni di incidenza, la individuazionedei possibili impatti conseguenti alle attività antropiche nel territorio. Buone pratiche.

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6. I PROGETTI E LE RISORSE FINAZIARIEI progetti per la conservazione. Stesura di un progetto per un bando finanziario. Progetti nel settoredella gestione faunistica. Progetti per la tutela degli habitat e la conservazione delle specie vegetali ins itu ed ex s itu. Bandi europei e bandi nazionali e regionali. Progetti LIFE. Progetti Interreg. PianoRegionale di Sviluppo Rurale e bandi regionali. Concorrenza e cooperazione tra Enti. Le normative perla gestione di appalti di lavori pubblici, per la gestione di serviz i. Il progetto esecutivo. Il responsabiledel procedimento. Il controllo della spesa pubblica.

7. LE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E MANUTENZIONE DEL TERRITORIOIl Centro Parco e i Centri Vis ita. La segnaletica. Il s imbolo dell'area protetta. La sentieristica e le areeattrezzate. La riqualificazione ambientale. Dalla normativa alla gestione tramite la messa a punto dibuone pratiche. Esempi di interventi in diverse aree protette. Le questioni dei Parchi fluviali. I parchirurali e la cultura della montagna. I parchi in territori ad elevato benessere economico e antropizzati.

8. LE RELAZIONI CON I PORTATORI DI INTERESSEI compiti del Parco. Le aspettative dei portatori di interesse. La negoziazione, la partecipazione, l'ascoltoattivo. La regolamentazione nei divers i settori. L'URP per l'acquis iz ione delle istanze da parte delpubblico. Confronti normativa di settore. I rapporti con il mondo venatorio e la gestione faunistica. Irisarcimenti danni. La fruiz ione e le limitazioni agli accessi. La gestione delle aree agricole. L'attivitàittica. L'urbanistica e l'ediliz ia entro il Parco.

9. IL CONTROLLO AMBIENTALE E LA VIGILANZA Violazione delle norme di legge e delle norme del Piano. Le azioni di sorveglianza ecologica. Laprevenzione e le azioni di repressione dei reati. Il ruolo dei guardiaparco nei parchi regionali. Il ruolodel CTA-CFS nei parchi nazionali. La capitaneria di Porto e il controllo a mare. Danni ambientali, abusiediliz i, attività illecite. Le sanzioni amministrative e le sanzioni penali. Il pagamento delle multe. Lamessa in pristino del danno ambientale. Misure di mitigazione e di compensazione per l'attuazione diinterventi incidenti nei s iti della Rete Natura 2000. Le prescriz ioni per l'attuazione di interventi e ilmonitoraggio delle pratiche di nulla osta e autorizzazioni.

10. LA COMUNICAZIONE E L'EDUCAZIONE AMBIENTALEFar conoscere l'area protetta ai res identi, ai fruitori, ai turisti. L'educazione permanente per gli adulti. Ilrapporto con il mondo della scuola. I rapporti con il volontariato. Progetti educativi per diverse fasced'età. Le pubblicazioni divulgative. Gli allestimenti e le mostre temporanee. L'ufficio stampa. Comecomunicare efficacemente. Depliant e progetti di attività culturali. Il rapporto con l'APT e il mondo delturismo. Le guide del Parco. La concessione del marchio del Parco.

11/12 COME FUNZIONA UN'AREA PROTETTA Escurs ione e incontro con lo staff operativo di un'area protetta. Attività outdoor per l'esemplificazione delle attività gestionali di un Parco nazionale (Arcipelago Toscano) e un Parcoregionale (Parco del Taro).

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3e6f

Idrobiologia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Giampaolo Rosset t iRecapito: 0521/905977 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° anno 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

PROGRAMMA

Parte 1Struttura molecolare e proprietà dell'acqua. Proprietà ottiche delle acque lacustri: irradianza etrasparenza. Vicenda termica stagionale e bilancio termico dei laghi. I movimenti delle acque.Chimismo di base delle acque: conducibilità, salinità, pH, alcalinità. Ossigeno disciolto.Cicli del carbonio, dell'azoto, del fosforo, del ferro, dello zolfo e della s ilice. Ruolo dei viventi nel ciclo deinutrienti. Stato trofico delle acque lacustri.Parte 2GeneralItà sui principali gruppi dello zooplancton lacustre (Rotiferi, Cladoceri, Copepodi): morfologia,sviluppo, alimentazione, riproduzione, diapausa e quiescenza, ciclomorfosi, migrazioni verticali.

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Successione stagionale delle comunità zooplanctoniche.Popolamenti zoobentonici: class ificazione su base tassonomica e funzionale, gradienti spaziali didivers ità, ruolo trofico. Le comunità di acque interstiz iali e sotterranee.Parte 3Metodi di stima della produzione primaria, della produzione secondaria e dell'attività metabolica deibatteri nei corpi d'acqua. Studio delle relazioni trofiche in ambienti lentici e lotici.Parte 4Indicatori biologici di qualità delle acque. Modificazioni delle comunità acquatiche dovute a fenomeni diinquinamento. Effetti dell'introduzione di specie alloctone in ambienti acquatici.Parte 5Esercitazioni in campo e/o in laboratorio.

La prova finale consiste in un colloquio orale per valutare la preparazione del candidato sugli argomentidel programma.

TESTI

Testi di riferimento: il docente indicherà all'iniz io del corso e.books, dispense e articoli scaricabili inrete.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=6dc7

Igiene (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Recapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=531c

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Dott . Luciano MarchiòRecapito: 0521-905424 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 1

OBIETTIVIIl corso ha lo scopo di fornire un'applicazione pratica di vari concetti affrontati nel corso di ChimicaGenerale. Le esercitazioni a posto s ingolo permettono allo studente di acquis ire una certa manualitàcon le tradiz ionali tecniche di laboratorio chimico.

PROGRAMMA

1) Titolazioni. a) Permanganatometria. Titolazione di ossalato di sodio/potassio mediante permanganatodi potassio. Dipendenza dei potenziali redox(E°)dal pH. b) Titolazioni acido-base. Titolazione di acidocloridrico mediante idrossido di sodio con ausilio di indicatore (fenolftale ina). 2) Solubilità e prodotto disolubilità. Prove di precipitazione di sali poco solubili. Effetto dello ione comune. Variazione dellasolubilità al variare di temperatura e pH. 3) Potenziali redox. Confronto del comportamento di Zn, Pb, Cuin presenza di HCl. Deposiz ione di rame metallico su z inco. 4) Cromatografia. Separazione di pigmentifogliari mediante cromatografia su strato sottile . Applicazione del concetto di polarità.

TESTIP. Atkins, L. Jones. Principi di Chimica. Zanichelli. D. C. Harris . Chimica Analitica Quantitativa. Zanichelli.

NOTAIl laboratorio prevede 4 pomeriggi (secondo semestre). L'orario delle esercitazioni andrà concordatocon il docente durante le lezioni del corso di Chimica generale ed inorganica. Il corso non prevedeappelli, la frequentazione del laboratorio permette il superamento dell'esame.CORSO NON PIÙ ATTIVATO

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http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=738d

Laboratorio di Comunicazione Naturalist ica (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Dott . Massimo ManghiRecapito: 0521-903719 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso affronterà l'uso di base delle tecnologie per la manipolazione dei dati in basi dati re lazionali e s ioccuperà della costruzione e organizzazione, s ia di base che evoluta, di documentazione per lapubblicazione sul WWW

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=47a5

Laboratorio di Tassonomia animale (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 13539CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Crist ina MentaRecapito: 0521-033407 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 5Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

ITIl corso s i propone di illustrare le principali vie dell'evoluzione degli animali attraverso una discussionedei più importanti adattamenti morfologici ed ecologici dei principali tipi animali. Di ogni taxon vengonoevidenziate le s inapomorfie, chiarendone il s ignificato adattativo ed il loro formarsi nel corso della storiaevolutiva del gruppo. Il corso comporta 4 CFU di lezioni frontali e 1 CFU di esercitazioni pratiche.Prerequis iti: conoscenze di base in Zoologia Generale.

ENThe course aims showing the basic evolutionary paths of animal species, discussing the most importantmorphological and environmental adaptations of the basic animal taxa. The s inapomorphies of eachtaxon are examined as well as the relative adaptive advantage and origin through the taxons' naturalhistory. The course is made by 4 CFU of theoretic lessons and 1 CFU of drill-lessons.Requirements: Basic knowledge in general zoology

PROGRAMMA

IT

Meccanismi evolutivi: gradualismo, equilibri punteggiati, Regina Rossa, megaevoluzione.

Principali concetti filogenetici. Alberi filogenetici a scala, a radiazione, a scala temporale.

Concetti di class ificazione e metodiche della class ificazione class ica, cladistica, fenetico-numerica.

Linneo e il Systema Naturae. Concetto di livello s istematico e di taxon. La nomenclatura binomia e lesue regole.

Organizzazione corporea e relazioni con la filogenesi: piani organizzativi, s immetria, sviluppoembrionale con segmentazione radiale o spirale, presenza o meno e tipologia di cavità interne (acelia,pseudocelia, eucelia), metameria, cefalizzazione, destino dell'area del blastoporo.

Analis i dei principali gruppi di viventi:

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Esseri unicellulari: Protozoi.

Appariz ione della pluricellularità: Mesozoi, Placozoi, Poriferi.

Comparsa dei metazoi a s immetria raggiata: Cnidari e Ctenofori.

Simmetria bilaterale e assenza di celoma: Platelminti, Nemertini, Gnatostomulidi.

Pseudocelia: Rotiferi, Nematomorfi, Endoprotti, Nematodi, Chinorinchi, Gastrotrichi, Priapulidi, Acantocefali,Loriciferi.

Appariz ione del vero celoma (celomati schizocelici o Protostomi). Assenza di metameria: Molluschi.Presenza di metameria: Anellidi, Artropodi.

Protostomi minori: Echiuridi, Sipunculidi, Pogonofori, Onicofori, Tardigradi, Pentastomulidi, Chetognati.

Protostomi lofoforati: Foronidei, Briozoi (Ectoprotti) e Brachiopodi.

Comparsa di un secondo tipo di celoma (celoma enterocelico e sviluppo per deuterostomia). Simmetriaraggiata secondaria: Echinodermi. Simmetria bilaterale: Emicordati.

EN

Evolutionary mechanisms. Basic phylogenetic concepts, types of phylogenetic trees.

Concepts and methods of class ification. The linnean Systema Naturae and the binomial nomenclature.Concepts of systematic level and of taxon.

Body organisation and relationship with phylogeny.

Analys is of the basic animal groups:

Unicellular beings: Protozoa.

The rise of multicellular organisms: Mesozoa, Placozoa, Porifera.

The rise of Metazoa with radial symmetry: Cnidaria and Ctenophora.

Bilateral symmetry and absence of coelom: Platyhelminthes, Nemertea, Gnatostomulida.

Pseudocoelomates: Rotifera, Nematomorpha, Entoprocta, Nematoda, Kinorhyncha, Gastrotricha, Priapula,Acanthocephala, Loricifera.

The rise of a true coelom (schizocoelomates or Protostomia). Lack of metamerism: Molluscs. Presenceof metamerism: Annelida, Arthopoda.

Minor Protostomes: Echiura, Sipuncula, Pogonophora, Onychophora, Tardigrada, Pentastomida,Chaetognatha.

Lophophorate protostomes: Phoronida, Bryozoa (Ectoprocta), Brachiopoda.

The rise of a second coelom type (enterocoelomates or Deuterostomia). Secondary radial symmetry:Echinodermata. Bilateral symmetry: Hemichordata.

TESTI

Hickman C.P. jr., Roberts L.S., Keen S.L., Larson A., Eisenhour D.J., Divers ità animale (4a Ed.). McGraw-Hill,Milano, 2007.

Altri testi utiliBrusca R.C., Brusca G.J., Invertebrati. Zanichelli, Bologna, 1996.Dip. Biologia Animale e Uomo (a cura di), Atlante di Zoologia degli invertebrati. Univers ità di Torino.[s itoweb]Hickman C.P. jr., Roberts L.S., Larson A., I'Anson H., Fondamenti di Zoologia. McGraw-Hill, Milano, 2005.Lecointre G., Le Guyader H., La s istematica della vita. Una guida alla class ificazione filogenetica.Zanichelli, Bologna, 2003.Maddison D.R. (a cura di), The Tree of Life. Univers ity of Arizona.[s ito web]Miller S.A., Harley J.P., Zoologia. Parte s istematica. Idelson-Gnocchi, Napoli, 2005.Palmer A.R. (a cura di), Kingdom Animalia. Univers ity of Alberta.[s ito web]Ruppert E.E., Fox R.S., Barnes R.D, Zoologia degli invertebrati. Un approccio funzionale-evolutivo. Piccin,Padova, 2007.

NOTA

ITNell'a.a. 2009/10 gli studenti di questo insegnamento s i avvarranno del 2° modulo del corso di Zoologia(per gli studenti del 1° anno e che s i terrà nel 2° semestre). Alcune specificità del corso di Lab. Tasson.Anim., tuttavia, saranno impartite nelle prime lezioni; dopo questo breve periodo gli studenti di entrambi

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gli anni frequenteranno ins ieme il resto delle lezioni.

Nella foto: la medusa d'acqua dolce Craspedacusta sowerbyi (Cnidari, Scifozoi) (Foto P. Weish)

ENIn the acad. year 2009/10 the students of this course will avail themselves of the 2nd module of theZoology course (which is for the 1st year students and which will be held in the 2nd semester). A fewspecificities in the program of the Lab. Tasson. Anim. course, however, will be taught during the earlylessons; after such a brief period the students of both years will attend together the remaining lessons.

Picture: the fresh-water je llyfish Craspedacusta sowerbyi (Cnidaria, Sciphozoa) (Photo by P. Weish

)

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=319e

Legislazione ambientale (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009Codice: 13536CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Stef ano MagliaRecapito: 0523.315305 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3Avvalenza: http://scienzeambientali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/moduli.pl/Show?_id=f7ef

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=2bea

Lingua Inglese (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009Codice: 13259CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Recapito: []Tipologia: Per la prova finale e per la conoscenza della lingua stranieraAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 2Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Portare gli studenti al livello B1 di conoscenza della lingua inglese in base al Quadro Comune diRiferimento Europeo.

PROGRAMMA

Argomenti principali

Grammatica

gli articoli

i dimostrativi

i possessivi

il genitivo sassone

i pronomi personali

some / any e composti

i sostantivi contabili e non-contabili

much / many / a little / a few

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i comparativi e superlativi

i pronomi relativi

le principali preposiz ioni di tempo e di luogo

le domande indirette

le principali congiunzioni

i verbi modali

i principali verbi + preposiz ioni

Present Simple and Present Continuous

Past Simple (verbi regolari e irregolari)

Past Continuous

Present Perfect Simple

il futuro (going to, will, Present Simple, Present Continuous)

il Condiz ionale 1 e le subordinate temporali (when, after, etc. + Present Simple)

il Passivo (Present Simple, Past Simple, Present Perfect)

Lessico

spelling

numeri (prezzi, quantità, date, ecc.)

tempo libero

luoghi pubblici e negozi

lavori e profess ioni

cibi e bevande

tempo atmosferico

abbigliamento

parti del corpo e problemi di salute

mezzi di trasporto

oggetti d'uso quotidiano

Funzioni

presentazioni e saluti

comunicare al te lefono

descrivere persone (aspetto e personalità)

esprimere l'ora, date, appuntamenti, ecc.

descrivere abitudini, routine e azioni quotidiane

ordinare al ristorante o in albergo

comprendere cartelli, avvis i, etichette

fornire/comprendere indicazioni stradali

descrivere viaggi, vacanze, ecc.

descrivere oggetti (dimensioni, colore, forma, ecc.)

dare avvertimenti o divieti

esprimere obbligo o assenza d'obbligo

esprimere accordo/disaccordo

fare critiche e reclami

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esprimere preferenze

descrivere sensazioni fis iche e emozioni

TESTI

Si rimanda alla pagina personale http://www.cla.unipr.it/cla/docentiPage.asp?ID=34

NOTA

Materiale per migliorare le proprie capacita' di lettura e ascolto e' disponibile presso Laboratorio Self-Access del Centro Linguistico Parco Area delle Scienze, 45/A - Campus www.unipr.it/arpa/cla Alcuni s itiinteressanti: www.unipr.it/arpa/cla/online-english.htmlwww.unipr.it/arpa/facecon/weblingue/newactivitypage.htm http://stream.cedi.unipr.it/main/index.phpwww.bbc.co.uk/worldservice/index.shtml www.bbb.co.uk/worldservice/learningenglish/

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=e89a

Matematica (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009Codice: 674CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Alessandro Zaccagnini (T itolare del corso)Recapito: 0521 906902 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: MAT/05 - analis i matematicaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: OraleAvvalenza: http://scienzeambientali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=cda7

NOTA

Per tutte le informazioni re lative a questo corso (orario, programma, date degli appelli, iscriz ioni agliappelli, ...) s i veda il corso di cui ci s i avvale

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=4a24

Metodologie di analisi naturalist ica (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009Codice: 19372CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Marcello TomaselliRecapito: 0521-905699 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

1) Principi e metodi di studio della vegetazione. L'approccio cenologico e quello continuistico. Approcciocenologico e class ificazione della vegetazione. I caratteri della vegetazione. Il metodo fitosociologico:teoria e pratica. Il rilevamento fitosociologico. Elaborazione e utilizzazione dei rilievi fitosociologici.2) Denominazione e class ificazione delle unità di vegetazione. Il concetto di associazione. Le unitàsuperiori della class ificazione fitosociologica. Le specie diagnostiche e la combinazione specificacaratteristica.3) La s istematica della vegetazione. La zonazione altitudinale della vegetazione: i piani di vegetazione.Linee fondamentali della vegetazione italiana.4) Il dinamismo della vegetazione. Dinamismo e periodismo. Metodi di studio del dinamismo. Concetti distadio dinamico e successione. Successioni primarie e secondarie. Il concetto di climax. Alcuni esempidi serie dinamiche.5) La cartografia della vegetazione. Differenti tipi di carte della vegetazione. Metodologie operative efinalità della cartografia fitosociologica.f) Indici di naturalità e di artificialità della vegetazione. L'indicizzazione del valore naturalistico e lescale di artificialità. Alcuni esempi.

Testi di riferimento:

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Ubaldi D., 2003. Flora, fitocenosi e ambiente. Elementi di Geobotanica e Fitosociologia. CLUEB, Bologna.

Maarel E. van der, 1978. The Braun-Blanquet approach. Junk, The Hague

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=7746

Metodologie etologiche (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 19381CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Recapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° anno 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i propone di fornire gli strumenti utili a impostare una ricerca scientifica in ambito eco-etologico.

PROGRAMMA

IMPOSTAZIONE DI UNA RICERCA ETOLOGICA (0,5 cfu)

Formulazione delle ipotesi. Ricerca descrittiva e sperimentale - per semplice osservazione e permanipolazione. Ricerca in natura e in cattività. Tipologie di campionamento e di registrazione dei dati.

LA RACCOLTA DEI DATI (2,0 cfu)

- Metodi di censimento qualitativi e quantitativi (mappaggio, indici di abbondanza, line-transect ...) -Metodi per il marcaggio degli animali - Tracking - Esempi di ricerche sperimentali - Banche dati on line -Come scrivere una relazione e come illustrare una presentazione orale

ESPERIENZE DIRETTE in laboratorio e su campo (0,5 cfu)

TESTI

Martin P., Bateson P. 2007. Measuring Behaviour. An Introductory Guide. Third edition. CambridgeUnivers ity Press Altri testi utili Lehner P.N. 1998. Handbook of ethological methods. Cambridge Univ.Press, Cambridge Lovari S., Rolando A. 2004. Guida allo studio degli animali in natura. Bollati Boringhieri,Torino

NOTA

Prerequis iti: conoscenze di base in Etologia. GLI STUDENTI CHE INTENDONO PARTECIPARE AL CORSOSONO PREGATI DI REGISTRARSI. Eventuali modifiche riguardanti giorni e orari delle lezioni verrannocomunicate via email.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=b699

Metodologie gis e rischi geologici (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Dott . Teresa Trua (T itolare del corso)Recapito: 0521-905311 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/03 - geologia strutturale

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Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il Corso prende in esame l'evoluzione tettonica recente del territorio italiano inquadrato nell'evoluzionedell'area mediterranea: un complesso s istema di microplacche in movimento reciproco. In questa storiaevolutiva trovano spiegazione tutti i fenomeni connessi ai rischi territoriali dell'area italiana, inparticolare la s ismicità ed il vulcanismo.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Al termine del corso gli studenti saranno in grado di interpretare tutti i fattori di rischio geologico permeglio pianificare gli interventi antropici nel territorio.

PROGRAMMA

1) Il rischio s ismico (1 cfu)

2) Il rischio vulcanico (1 cfu)

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=77fb

Mineralogia (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009Codice: 722CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Mario TribaudinoRecapito: 0521 905340 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6

OBIETTIVILa mineralogia studia i minerali che sono i costituenti delle rocce. La mineralogia è propedeutica s ia aicors i nell'ambito delle Scienze della Terra, che genericamente in campo ambientale a causa dellemolteplici interazioni tra i minerali e l'uomo. Lo scopo del corso è di fornire le nozioni di base sullecaratteristiche chimiche e fis iche dei minerali.

PROGRAMMA

Definiz ione di minerale. Reticoli bi e tri-dimensionali. Simmetria tras lazionale e s istemi cristallini.Cristallografia morfologica. Leggi di Stenone e di Hauy. Faccia parametrica ed indici di Miller.Indicizzazione di facce e spigoli. Elementi di s immetria morfologica dei cristalli. I 32 gruppi puntuali e leforme compatibili. La proiezione stereografica: riconoscimento e proiezione degli e lementi di s immetriae determinazione della s immetria puntuale in cristalli ideali. Cristallografia strutturale. Simmetrietras lazionali e gruppi spaziali. Riconoscimento delle s immetrie presenti in proiezioni di strutture diminerali. Diffrazione a raggi X: generazione di radiazione continua e discontinua. Esperimento di Laueed interpretazione secondo Bragg. Reticolo reciproco e sfera di Ewald (di riflessione): le tecniche perottenere diffrazione. Diffrazione per polveri: interpretazione delle relative diffrazioni e metodi diriconoscimento delle fas i. Diffrazione a cristallo s ingolo e struttura cristallina. Ottica mineralogica.Caratteristiche della radiazione vis ibile. Equazione di Snell e angolo limite. Comportamento della lucenei mezzi isotropi ed anisotropi (es. calcite). L'indicatice ottica: caratteristiche ed orientazionecristallografica nei vari s istemi. Cristallochimica. I principali e lementi della crosta terrestre. Raggio ionicoe poliedri di coordinazione. Il tetraedro SiO44-. L'articolazione dei poliedri: le regole di Pauling. Tipi dipolimorfismo ed esempi nei minerali. L'isomorfismo. Diagrammi di stato di interesse mineralogico, aduno, due e tre componenti. Proprietà fisiche dei minerali e re lazione con le caratteristiche strutturali.Mineralogia s istematica: principali caratteristiche strutturali, chimiche e fisiche delle famiglie di mineraliesaminate. I minerali della s ilice. I fe ldspati: chimismo, ordine- disordine e trasformazioni. I fe ldspatoidi(no struttura). Gli inosilicati: anfiboli e pirosseni. I fillos ilicati: derivazione delle tipologie strutturali; michee minerali delle argille . I nesosilicati: olivine e granati. Cenni su epidoti, tormalina, s ilicati anidri di Al,z ircone. Non s ilicati: i gruppi CO32-, SO42-, PO43- (carbonati, solfati e fosfati): differenze con i s ilicati eprincipali minerali. Gli oss idi: impacchettamenti compatti cubico ed esagonale. Gli spinelli. Cenni suisolfuri. I minerali del mantello.

TESTIKlein C. (2004) Mineralogia, Zanichelli, Bologna Carobbi G., (Mazzi F., Bernardini G.P.), Fondamenti diCristallografia e Ottica Cristallografica, USES, Firenze. Gottardi G., I Minerali, Boringhieri, Torino. Putnis A.,

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Introduction to mineral sciences, Cambridge Univers ity Press, Cambridge.

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=0ab9

Modelli matematici in Ecologia (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009Codice: 19370CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Alessandro Zaccagnini (T itolare del corso)Recapito: 0521 906902 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4SSD: MAT/05 - analis i matematicaAvvalenza: http://scienzeambientali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=eeeb

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

Per tutte le informazioni re lative a questo corso (orario, programma, appelli, iscriz ioni agli appelli, ...) s iveda il Corso di cui ci s i avvale.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=4b36

Museologia naturalist ica (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 09360CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Davide CsermelyRecapito: 0521 903 431 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° anno 2° annoCrediti/Valenza: 3 cfuSSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: OraleAvvalenza: http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=0ac0

OBIETTIVI

ITIl corso s i propone di contribuire alla formazione culturale dei naturalisti che intendono svolgere lapropria attività post-laurea negli ormai numerosi musei naturalistici ed in altre strutture di tipoespositivo e/o divulgativo.

ENThe course aims to help cultural growth of naturalists wishing to carry out their post-graduate activity innowadays widespread natural history museums and in other exhibition locations.

NOTA

ITNella foto: Il salone d'ingresso del Natural History Museum (nell'attuale sede di Palazzo Waterhouse) diLondra, la più antica istituzione museale fruibile dal pubblico, con attività s ia espositiva s ia di ricerca.

ENPicture: The entrance hall of the Natural History Museum (in its present location at Waterhouse Building)of London, the most ancient museum institution accessed by general public, with both exposition andresearch activity.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=38d3

Mutagenesi ambientale (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009Codice: 7948

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CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Annamaria BuschiniRecapito: 0521-905608 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/18 - geneticaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

La mutagenesi ambientale è un settore della genetica che ha avuto un'evoluzione rapida negli anni piùrecenti. Da quando s i è dimostrato il potere mutageno di un numero sempre più vasto di sostanze giàpresenti o introdotte in modo continuo nell'ambiente, le ricerche di mutagenesi, specialmente in sensoapplicato, hanno cominciato a trascendere l'interesse teorico degli studios i del materiale genetico perassumere un'importanza decis iva sul piano sociale, economico ed ecologico. Il programma del corsoconsiste quindi di una prima parte inerente le conoscenze di base dell'interazione tra agenti mutagenie materiale ereditario, mentre nella seconda parte vengono descritti attraverso esempi i test dimutagenesi più utilizzati.

PROGRAMMA

Basi molecolari delle modificazioni del s istema genetico: - Alterazioni spontanee e danno al DNA –Tasso di mutazione - Agenti mutageni fis ici e chimici - Meccanismi molecolari della mutazione e delriassortimento del materiale ereditario

Meccanismi che intervengono nel controllo dell'integrità dell'informazione: - Metabolismo delle sostanzeesogene - Sistemi di riparazione nei procarioti e negli eucarioti

Effetti della mutazione somatica: - Mutazione e cancerogenesi

Effetti della mutazione in cellule germinali

Fonti della contaminazione da mutageni: - Mutageni e cancerogeni naturali e prodotti dall'uomo in: 1.dieta 2. matrici ambientali (aria, acqua, suolo)

Strumenti di rilevamento dell'attività mutagena: - Marcatori biologici - Test di mutagenesi in vitro - Testdi mutagenesi in vivo

Valutazione e regolamentazione del rischio mutageno ambientale.

TESTI

MUTAGENESI AMBIENTALE a cura di Lucia Migliore Zanichelli L. De Carli, Quaderni di Biologia: 1) N.Loprieno "Mutagenesi ambientale", Piccin Serie gialla 2) Abbondandolo "Test di mutagenesi" I 3) Baraleet al. "Test di mutagenesi" II 4)Bonatti et al. "Test di mutagenesi" III P. Dolara "Tossicologia generale edambientale", Piccin

NOTA

La data dell'esame viene concordata direttamente con il docente.

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=6e6b

Paleontologia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 757CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Recapito: []Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6 creditiModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Preparazione storico-culturale (paleobiologica-paleoecologica)finalizzata alla comprensione einterpretazione del paesaggio e a possibili interventi di conservazione e valorizzazione dei beni

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paleontologici

PROGRAMMA

Paleontologia : natura , contenuti , obiettivi , rapporti con le altre scienze , suddivis ioni , cenni storici .Evoluzione : il processo evolutivo ; sviluppo storico del concetto di evoluzione , principali teorieevolutive . Speciazione ed estinzione . Attualismo . Concetto di omologia ed analogia ; convergenza eparalle lismo morfologico . Neotenia . Evoluzione e s istematica (cenni metodologici) , principi e leggi dellafilogenesi . Fossilizzazione : tafonomia , biostratinomia , diagenesi . Principali tipi di foss ilizzazione efattori condiz ionanti. Carbonificazione e carbonizzazione , s ilicizzazione , piritizzazione . Fossilizzazionieccezionali . Cenni di icnologia . Significato biostratigrafico dei foss ili . Paleoecologia : rapporti fra gliorganismi e i principali tipi di ambiente ; ambienti marini e continentali e fattori fis ici , chimici e biologici .Metodi paleoautoecologici e paleosinecologici . Concetto di facies . Origine della vita : cenni alle primeforme di vita ed alle faune precambriane . Principali phyla degli Invertebrati : Protisti (cenni ai gruppi dimaggior interesse biostratigrafico), Poriferi , Celenterati (scogliere coralline etc.), Molluschi , Brachiopodi, Artropodi (Trilobiti) (e lementi s intetici della loro organizzazione , evoluzione , paleoecologia). Vertebrati: origine e rapporti con gli Invertebrati e gli altri Cordati . Caratteri fondamentali . Origine del tessutoosseo , natura e funzione degli scheletri . Agnati (Ostracodermi , Ciclostomi ), Gnatostomi (Placodermi),origine delle mascelle e tipi di sospensione al neurocranio. Pesci , Anfibi (organizzazione , evoluzione erapporti con gli antichi ambienti ). Amnioti : comparsa dell'uovo amniotico , i primi Rettili ; Sistematica deiRettili (Sauropsidi , Teropsidi), Cotilosauri , Tecodonti, Archosauri, Lepidosauri , Ittiosauri , Placodonti ,Ples iosauri , Cheloni , Dinosauri (e lementi essenziali). Mammiferi: origine e caratteri fondamentali .

TESTI

Halstead L.B. , Evoluzione dei Vertebrati , BORINGHIERI , serie di Biologia e Medicina , 1974 , Torino .Halstead L.B. , Alla ricerca del passato , DE AGOSTINI , 1984 . Luria S.E., Gould S. J., Singer S., Unavis ione della vita . Introduzione alla Biologia , 2 , ZANICHELLI , 1984 , Bologna . Raffi S., Serpagli E.,Introduzione alla Paleontologia , UTET , Scienze della Terra , 1993. Romer A.S., Vertebrate Paleontology ,The Univers ity of Chicago Press , 1966. Savage J.M., L'evoluzione , ZANICHELLI , 1969 . Bologna. SimpsonG.G., I foss ili e la storia della vita , ZANICHELLI , 1969 , Bologna . Smith J.M., La teoria dell'evoluzione ,Newton Compton , Paperbacks ricerca , Scienze , 1977. Vialli R., Lezioni di Paleontologia , PITAGORAEDITRICE , 1985 .

NOTA

Il corso di Paleontologia per la Laurea in Scienze Naturali verte eminentemente sugli aspetti concettualie metodologici di questa vasta ed interdisciplinare scienza storica che studia la vita delle passateepoche geologiche. La teoria dell'evoluzione , la s istematica generale e l'organizzazione comparatadegli esseri viventi e foss ili ne costituiscono l'obiettivo primario , ma anche l'aspetto propedeutico. LaPaleontologia s i integra indissolubilmente con le Scienze della Terra ed è strumento fondamentale perla datazione delle rocce (biostratigrafia) , per la ricostruzione degli antichi ambienti (paleoecologia ,paleobiogeografia , paleoclimatologia) e per l'interpretazione storico-dinamica degli ambienti attuali .Sono essenziali al corso nozioni di Zoologia , Geologia e Biologia generale .

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3cd7

Petrografia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 799CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Dott . Teresa TruaRecapito: 0521-905311 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Nel corso di Petrografia per Scienze Naturali vengono fornite le conoscenze di base relative alla naturae origine delle rocce (magmatiche, metamorfiche e sedimentarie) in qualità s ia di prodotti geologici dels istema mantello-crosta terrestre che di substrato ambientale. La trattazione dei vari argomenti e ' fattain modo s intetico ed ha il duplice scopo di fornire allo studente una panoramica sulle metodologienecessarie per una corretta descriz ione e class ificazione dei vari tipi di rocce e di discutere leimportanti implicazioni che le rocce hanno nell'evoluzione del nostro pianeta. Il corso e' articolato inlezioni frontali ed esercitazioni e sarà integrato da escurs ioni sul terreno.

PROGRAMMA

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LEZIONI FRONTALI (4 crediti) Struttura e composiz ione della Terra. Cenni sulla tettonica delle placche. Ilciclo delle rocce. Le rocce magmatiche: il magma: natura e composiz ione; caratteristiche petrografiche egeochimiche delle rocce ignee; class ificazione e nomenclatura delle rocce ignee; cristallizzazione edevoluzione magmatica; serie magmatiche ed ambiente geodinamico. Le rocce metamorfiche:definiz ione e fattori del metamorfismo; le trasformazioni metamorfiche mineralogiche e strutturali;criteri di class ificazione e nomenclatura delle rocce metamorfiche; tipi di metamorfismo; metamorfismoed ambiente geodinamico. Le rocce sedimentarie: composiz ione e class ificazione. ESERCITAZIONI (2crediti) Riconoscimento mesoscopico e microscopico con relativa class ificazione dei principali tipi dirocce.

TESTI

B. D'Argenio, F. Innocenti, F. P. Sassi, Introduzione allo studio delle rocce, UTET C. D'Amico, F. Innocenti, F.P. Sassi, Magmatismo e metamorfismo, UTET W. S. MacKenzie, C. Guilford, Atlante dei mineralicostituenti le rocce in sezione sottile , Zanichelli W. S. MacKenzie, C. H. Donaldson, C. Guilford, Atlantedelle rocce magmatiche e delle loro tess iture, Zanichelli A. Mottana, Fondamenti di mineralogiageologica, Zanichelli B. W. D. Yardley, W. S. MacKenzie, C. Guilford, Atlante delle rocce metamorfiche edelle loro microstrutture, Zanichelli W. A. Deer, R. A. Howie, J. Zussman, Introduzione ai minerali checostituiscono le rocce, Zanichelli

NOTA

Si avvisano gli studenti che LE LEZIONI RIPRENDERANNO MERCOLEDI' 5 NOVEMBRE pv (come da orario)

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3491

Sociobiologia (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 19380CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Prof . Donato A. GrassoRecapito: 0521-906602 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il Corso affronta lo studio delle basi biologiche del comportamento sociale animale e umano,evidenziando le pressioni selettive che hanno determinato l'insorgere e la divers ificazione dellasocialità nei vari gruppi animali. Particolare attenzione verrà data ai conflitti e ai fenomeni cooperativiche s i manifestano tra i membri dei gruppi e società più avanzate.

PROGRAMMA

1. INTRODUZIONE

Sociobiologia: definiz ione, caratteristiche e principi metodologici. Il problema sociale: essere o nonessere. I motori primi dell'evoluzione sociale. Livelli di socialità. Tipi di raggruppamenti sociali.Riconoscimento, Comunicazione e Divis ione dei ruoli.

2. COOPERAZIONE E CONFLITTO NELLA SOCIALITÀ ANIMALE

2.1 COOPERAZIONE E VITA DI GRUPPO

- VITA DI GRUPPO E DIFESA CONTRO I PREDATORI

- VITA DI GRUPPO E COOPERAZIONE NEL PROCURARSI IL CIBO

- RIDURRE I COSTI DELLA VITA DI GRUPPO

2.2 ALTRUISMO

- SELEZIONE DI GRUPPO: Logica della Selezione di gruppo, validità e critiche ai suoi modelli dispiegazione dell'evoluzione dell'altruismo e cooperazione

- SELEZIONE DI PARENTELA

- HELPING: AIUTARE ALTRI A RIPRODURSI, altruismo o egoismo?

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-RECIPROCITA': il "Dilemma del Prigioniero"

- PARASSITISMO SOCIALE: altruismo carpito con l'inganno

2.3 CONFLITTI E VITA SOCIALE

- DEFINIZIONI E CENNI SULLA BIOLOGIA DELL'AGGRESSIONE

- COMBATTERE E VALUTARE: Strategie Evolutivamente Stabili (ESS); Teoria dei giochi; Tattiche estrategie

- DOMINANTI E SUBORDINATI

3. L'EUSOCIALITA'

4. SOCIALITÀ NEI PRIMATI

5. COMPORTAMENTO SOCIALE UMANO: un approccio evolutivo

TESTI

J.R. Krebs e N.B. Davies: ECOLOGIA E COMPORTAMENTO ANIMALE. Boringhieri, Torino (2002) J. Alcock:ETOLOGIA – Un approccio evolutivo. Zanichelli, Bologna (2007) D. Barsh: IL GIOCO DELLASOPRAVVIVENZA. Orme Ediz ioni (2006)

NOTA

Per gli studenti del nuovo ordinamento della laurea magistrale in Conservazione della Natura il Corso diSociobiologia costituisce la SECONDA parte del modulo "Etoecologia e Sociobiologia" (6 cfu) del CorsoIntegrato "COMPORTAMENTO ANIMALE". Orario ricevimento studenti: Tutti i giorni previo appuntamento

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=9427

Stat ist ica mult ivariata (fino all'a.a. 2008/09)Anno accademico: 2008/2009CdL: Conservazione della Natura (LM)Docente: Recapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6Avvalenza: http://scienzeambientali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=8ef5

OBIETTIVIAcquis iz ione di competenze per progettare e analizzare in termini statistico quantitativi set di datiderivanti da sperimentazioni in ambienti naturali

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTOAbilità nell'analizzare set di dati ecologico-ambientali usando modelli statistici multivariati

TESTITesto adottato: O. Rossi, 2009. Metodi statistici multivariati per l'analis i di dati ecologici ed ambientali.Uni.Nova Ed.

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=65f0

Telerilevamento (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Maria Sgavet t iRecapito: 0521 905361 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 4Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

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Page 48: Brochure dei corsi - scienzenaturali.unipr.itscienzenaturali.unipr.it/corsi/corsi.pdf · Anatomia comparata ... Fisiologia generale (fino all'a.a. 2009 ... Il corso prevede una fase

Fornire i principi e i metodi del te lerilevamento spettroscopico in riflettanza, nella regione spettrale delvis ibile e infrarosso fini a 2,5 micron, per l'analis i della composiz ione dei materiali coastituenti lasuperficie terrestre.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Conoscenza dei processi di interazione tra radiazione elettromagnetica e materia, all'interfacciaatmosfera-terreno e nei materiali, a livello molecolare; conoscenza dei più diffus i s istemi diacquis iz ione dei dati, e principi di e laborazione dei dati digitali.

PROGRAMMA

Piano del corso di Telerilevamento a.a. 2003-2004 Corso di Telerilevamento, Laurea Triennale inGeologia 1 - I concetti e i metodi del Telerilevamento e della Fotografia Aerea 2 - Principi fis ici 2.1 -Laradiazione elettromagnetica e la materia: natura della radiazione 2.2 - Sorgenti sorgenti emittenti;sorgenti riflettenti 2.3 -Misura della radiazione quantita' radiometriche 2.4 -Processi di interazioneradiazione e.m./materia processi all'interfaccia: superficie piana e levigata: riflessione, rifrazione,diffraz ione ; superficie irregolare (di mezzo omogeneo): dispers ione sup., riflessione lambertianaprocessi in uno strato dz: riflessione, trasmiss ione, assorbimento; bilancio, trasferimento di energia,processi in un mezzo non omogeneo: dispers ione (scattering) di volume processi a livello atomico emolecolare: transiz ioni e lettroniche, moti molecolari 3 - I processi di interazione indagati inTelerilevamento 3.1 -Interazioni nell'atmosfera: composiz ione dell'atmosfera, scattering eassorbimento, trasferimenti di energia, modelli atmosferici, esempi 3.2 -Interazioni nel terreno (suoli,rocce, acqua, materiali accessori) VIS-NIR (400-2500nm): transiz ioni e lettroniche in elementi ditransiz ione, altri processi e lettronici, moti molecolari spettri di minerali, rocce, suoli, sedimenti; esempiAVIRIS e TM Esercitazioni: analis i di spettri di riflettanza di minerali e rocce. I s istemi di acquis iz ione deidati te lerilevati 1 - Introduzione 2 - I s istemi spettroscopici 2.1 –Caratteristiche generali:spettroradiometri, risoluzione spettrale, risoluzione e distors ioni radiometriche, geometria dellascansione, distors ioni geometriche 2.2 -I s istemi per Telerilevamento da satellite: caratteristicheorbitali, caratteristiche e risoluzione spettrale, caratteristiche e risoluzione radiometriche, distors ioni 2.3-Elementi di e laborazione dei dati multispettrali te lerilevati: struttura dei dati, trasformazione ariflettanza, visualizzazione, e laborazioni complesse (con esempi), correzioni geometriche e geograficheLaboratorio di analis i e class ificazione dei dati Analis i e interpretazione di dati multispettali emultitemporali: criteri ed esempi di discriminazione e interpretazione litologica; criteri ed esempi diinterpretazione di corpi deposiz ionali recenti Elaborazione di dati digitali: correzioni geometriche egeografiche, correzioni atmosferiche, visualizzazione dei dati: s licing, composiz ione di bande;miglioramenti vis ivi: stretching, decorrelation stretching, filtraggi Analis i spettrale: spettri RS e spettri dilaboratorio, trasformazione della radianza a riflettanza, operazioni, algebriche, statistiche, ecc.Class ificazioni tematiche

TESTI

Lillesand and Kiefer – Remote sensing and Image Interpretation Siegal and Gillespie – Remote Sensingin Geology

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=8bc5

Tettonica (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2010/2011CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Massimo Bernini (T itolare del corso)Recapito: 0521 905350 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Lo sviluppo delle conoscenze della Tettonica globale ha rappresentato la maggiore conquista nel campodelle Scienze della Terra della seconda metà del ventesimo secolo. La Tettonica globale, non solo hafornito una chiave di lettura unitaria della maggior parte dei fenomeni geologici passati e di quelli tuttoraattivi sulla Terra, ma ha anche dato nuovo impulso a tutte le altre discipline che studiano questifenomeni. La Tettonica globale rappresenta quindi un bagaglio di conoscenze e concetti fondamentalidelle Scienze della Terra. Il Corso s i propone di introdurre lo studente alla metodologia scientificaapplicata alla Tettonica, promuovendone la partecipazione attiva. Esperimenti condotti nel laboratorio dimodellistica fis ica permetteranno di osservare e misurare i risultati dell'influenza reciproca dei varifenomeni legati alla dinamica terrestre

PROGRAMMA

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PROGRAMMA A.A. 2006-2007

ORIGINE & EVOLUZIONE DELLA FAUNA ITALIANA Il concetto di fauna L'origine della fauna italianaEvoluzione recente degli ambienti e dei grandi mammiferi italiani

STRUMENTI DI ANALISI DELLE COMPONENTI ZOOCENOTICHE Tecniche di rilevamento e quantificazionedelle comunità animali e misura della densità di popolazione: - Censimenti di popolamenti epopolazioni di Mammiferi superiori: Ungulati, Macropredatori & carnivori minori, Roditori. Uccelli rapaci epasseriformi. Rettili e Anfibi. Pesci d'acqua dolce.

ORDINAMENTO DEI DATI ZOO (BIO) CENOTICI E LORO INTERPRETAZIONE Nomenclatura di comunità.L'analis i di gradiente diretta ed indiretta. Delimitazione delle comunità nello spazio e nel tempo.Cenoclini, ecotoni ed ecoclini. Paesaggio zoocenotico o formazione. Cartografia delle comunità animali.Il problema del monitoraggio e le sue soluzioni.

CRITERI ZOOCENOTICI -Il numero di specie e confronto con zoocenosi note, uso degli indici di s imilarità.-Divers ità biotica e sue indicizzazioni derivate. -Valutazione di parametri biologici specie-specifici:presenza di liste rosse, rarità, endemismo e parametri corologici, marginalità di distribuzione, poteredi dispers ione, specie sedentarie ed opportuniste, stenotipia, bioindicatori specifici. - Valutazione inrapporto all'inserimento nel paesaggio ecologico: naturalità, rappresentatività, rarità del tipo di biotopo,complessità dell'ecotopo, riproduttività, tempi di generazione della zoocenosi (ecosistema).Valutazione, diagnosi e rappresentazione cartografica. Mappe di sensibilità.

VALUTAZIONE AI FINI DELLA CONSERVAZIONE Natura della valutazione in rapporto ad obiettivi epianificazione. Tipologia dell'impatto. Dimensioni dell'area. Aspetti temporali. Procedure d'analis ibiologica ai fini della conservazione. I criteri popolazionistici: tipo di accrescimento della popolazione(esponenziale, logistico), produzione (produttività) e prelievo possibile, strategie di s fruttamentodell'ambiente (specie r e k selezionate), dimensioni minimali di popolazione (minimum viablepopulation), grado di eterozigosi e dimensioni, biogeografia insulare e sue applicazioni.

LA GESTIONE - Prelievi d'organismi animali. - ripopolamento –reintroduzione - introduzione -

TETTONICA DELLE PLACCHE E PRINCIPI DI GEODINAMICA (1 credito) - La composiz ione interna della Terra- Le placche litosferiche, i continenti e gli oceani - I processi geodinamici del s istemaLitosfera/Astenosfera - La reologia della Litosfera: flussi di calore e geodinamica - flessurazione edisostasia LE DEFORMAZIONI DELLA LITOSFERA (1 credito) Margini divergenti ed estensione crostaleMargini convergenti e la formazione delle catene montuose Margini trascorrenti e trasformi I PROCESSITETTONO-SEDIMENTARI (1 credito) - Influenza della tettonica sulla formazione, l'architettura ed ilriempimento dei bacini sedimentari. - bilanci di massa ed influenza della ridistribuzione delle masse(erosione, trasporto, sedimentazione) sulla dinamica terrestre. - Riproduzione di s ituazionigeodinamiche semplici attraverso modellizzazione analogica

TESTI

Press and Siever - Introduzione alle Scienze della Terra. Zanichelli Ed. D.Duff - Principi di Geologia Fis icadi Holmes. Piccin Ed. G.F.Davies - Dynamic Earth. Cambridge Univ. Press

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=2cdf

Zoocenosi e protezione della fauna (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . James TagliaviniRecapito: []Tipologia: Affine o integrativoAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

IL PROGRAMMA DEL CORSO E' INDIRIZZATO A TUTTI COLORO CHE SONO INTERESSATI ALL'APPROCCIOMETODOLOGICO SCIENTIFICO PER LA PROTEZIONE E LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA' ANIMALE.IL CORSO OFFRE, OLTRE ALLE NORMALI LEZIONI DI BASE ANCHE ESCURSIONI IN NATURA AL FINED'ILLUSTRARE COME SI OPERI CONCRETAMENTE SUL TERRITORIO PER LA CONSERVAZIONE DELLABIODIVERSITA' E COME SI GESTISCONO LE AREE PROTETTE. DURANTE IL CORSO VENGONO ORGANIZZATIDEI SEMINARI TEMATICI PRESENTATI DA SPECIALISTI DEL SETTORE PER UN APPROFONDIMENTO DIARGOMENTI D'ESTREMA ATTUALITA' E DI FORTE IMPATTO SOCIALE.

PROGRAMMA

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Immissione di specie acquatiche e terrestri:Inquinamenti faunistici.

LA CONSERVAZIONE DI HABITAT - ZOOCENOSI E SPECIE -Gestione e tutela dell'ambiente terrestre,dolciacquicolo e marino costiero. -Programmazione e pianificazione ambientale. -Grandi carnivori,Ungulati, Mammiferi marini, Uccelli, Anfibi & rettili,

MODULO BIOMI I BIOMI ITALIANI: LA BIODIVERSITÀ ANIMALE, CONTENUTI FAUNISTICI, TUTELA E GESTIONE- Il concetto di bioma. - Ambienti zonali, azonali ed extrazonali italiani. - Foreste di latifoglie sclerofille;di latifoglie termofile; boschi planiz iali; latifoglie mesofile e foreste di conifere. - Brughierepedemontane, magredi. - Praterie d'altitudine. - Ambienti cars ici - Le zoocenosi del paesaggioantropizzato - Ambienti marini costieri. - Ambienti delle acque interne: laghi, acque correnti, zoneumide.

TESTI

Testi consigliati e bibliografia Bolen E. G & Robison W.L. wildlife ecology & management Caughley G. &Sinclair A. Wildlife ecology & management Ferrari C. Biodivers ità dall'analis i alla gestione. ZanichelliPurves W.K. et al. L'evoluzione della divers ità. Zanichelli Purves W.K. et al. L'ecologia e la biogeografia.Zanichelli

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=0b2e

Zoologia (fino all'a.a 2008/2009)Anno accademico: 2008/2009Codice: 14132CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Donato A. Grasso (T itolare del corso)Recapito: 0521-906602 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/05 - zoologia

OBIETTIVIIl Corso di Zoologia s i propone di fornire le basi per affrontare lo studio della biologia animale che verràapprofondito negli anni successivi. L'approccio alla trattazione dei vari argomenti di Zoologia generale èquello evolutivo-adattativo e spazio verrà dato anche all'organizzazione e struttura degli animali, oltreche ai s istemi morfologici e funzionali nei divers i Phyla. Questi contenuti, costituiscono un valido ponteculturale che collega questo corso a quelli degli anni successivi e che tratteranno di vari aspetti dellabiologia degli animali.

PROGRAMMA

INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA BIOLOGIA ANIMALE. La vita e il suo studio. I temi unificatori delleScienze della vita. La Zoologia come parte della Biologia. La Zoologia come processo scientifico.

LA CHIMICA DELLA VITA: Principi generali. L'acqua. I composti organici. Carboidrati. Lipidi. Proteine. Enzimi.Acidi nucleici.

ORIGINE DELLA VITA: Il mondo prebiotico. Dalle molecole agli organismi. La comparsa degli eucarioti. Origine ed evoluzione degli animali.

LA CELLULA: Concetto di cellula. L'organizzazione cellulare. Cellule procariotiche ed eucariotiche.Proprietà e caratteristiche fondamentali delle cellule animali. Struttura e funzioni del nucleo e degliorganuli citoplasmatici. Membrane biologiche. Metabolismo e respirazione cellulare. Il ciclocellulare. Divis ione cellulare. Mitos i. Mieois i e Gametogenesi. Cicli vitali sessuati.

L'INFORMAZIONE E L'EREDITARIETÁ (Concetti base): Basi cromosomiche dell'ereditarietà. Basi molecolaridell'ereditarietà. Il DNA quale sede dell'informazione. Replicazione del DNA. Dal genotipo al fenotipo, laprima tappa: la s intesi dei polipeptidi.

LA FORMA E LA FUNZIONE NEGLI ANIMALI. A) Modello architettonico degli animali: Organizzazionegerarchica della complessità animale. Modelli strutturali corporei degli animali. Simmetria. Cavità delcorpo. Metameria. Cefalizzazione. Omologia ed analogia. B) Funzionamento degli animali: Introduzione aiprincipali processi di mantenimento e omeostasi. Nutriz ione. Circolazione e scambi gassosi.Regolazione dell'ambiente interno.

RIPRODUZIONE E SVILUPPO: La riproduzione asessuale (o agamica). La riproduzione sessuale (o gamica).Evoluzione della sessualità: isogamia ed anisogamia. Il dualismo soma-germe. La fecondazione.Anfigonia e partenogenesi. I caratteri sessuali primari. I caratteri sessuali secondari e il dimorfismosessuale. Gonocorismo ed ermafroditismo. La selezione sessuale. Strategie riproduttive. Monogamia epoligamia. Le cure parentali. Metagenesi, neotenia, eterogonia. La coniugazione nei Ciliati. Sviluppoembrionale e post-embrionale. La metamorfosi. Determinazione fenotipica del sesso.

EVOLUZIONE: Sviluppo storico dell'idea dell'evoluzione degli organismi. La teoria di Darwin e le prove a

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suo favore. Neodarwinsmo. Le forze dell'evoluzione. Microevoluzione. Speciazione e meccanismi diisolamento riproduttivo. Macroevoluzione.

INTERAZIONI TRA ORGANISMI: Simbiosi. Mutualismo, Commensalismo, Parassitismo. Il Parassitismosociale. Mimetismo. Mimetismo criptico e fanerico. Colorazioni di avvertimento. Mimetismo Batesiano,Muelleriano, Mertensiano. Mimetismo aggressivo. Mimetismo intraspecifico.

Accenni ai criteri di class ificazione e alla nomenclatura zoologica.

TESTIBIOLOGIA di Campbell, Reece et al. (2009, Pearson Paravia Bruno Mondadori) Vol. 1: La chimica della vitae la cellula Vol. 3: Meccanismi dell'evoluzione ed origini della divers ità Vol. 4: La forma e la funzionenegli animali In alternativa il volume unico BIOLOGIA - Campbell, Reece et al. (2009, Pearson ParaviaBruno Mondadori)

NOTACORSO NON PIÙ ATTIVATO Orario ricevimento studenti: Tutti i giorni previo appuntamento

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=19a5

Zoologia dei Vertebrat i (fino all'a.a. 2010/11)Anno accademico: 2014/2015Codice: 1729CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Davide CsermelyRecapito: 0521 903 431 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6 cfuSSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: OraleAvvalenza: http://e lly.bioscienze.unipr.it/2016/course/index.php?categoryid=13

OBIETTIVI

ITIl corso s i propone di illustrare l'evoluzione dei Vertebrati a partire dalla loro comparsa sulla Terra. Siesamineranno non tanto le semplici caratteristiche morfofis iologiche dei s ingoli gruppi, quanto,soprattutto, la loro storia naturale, cioè gli adattamenti generali e la loro trasformazione in rapporto aimutamenti ambientali e alle re lazioni con gli altri esseri viventi. Prerequis iti: conoscenze di base in Zoologia Generale e Zoologia Sistematica degli Invertebrati.

ENThe course will describe evolution of Vertebrates from their appearance. It will examine the naturalhistory and morpho-physiological characteristics of each group. Requirements: Basic knowledge in general zoology and invertebrate zoology

PROGRAMMA

IT

I VERTEBRATI COME CORDATI (0,5 cfu)Caratteristiche generali dei Cordati. Generalità degli Urocordati, dei Cefalocordati e l'origine deivertebrati. Adattamenti dei principali s istemi organici dei vertebrati.

I VERTEBRATI ACQUATICI (2 cfu)Comparsa, utilizzo e destino del tessuto osseo nei primi vertebrati. Agnati primitivi e attuali. I primiGnatostomi. I Condroitti. Osteitti e specializzazioni dei Teleostei.

I VERTEBRATI TERRESTRI (2 cfu)Origine dei Tetrapodi: pressioni ambientali e preadattamenti alla vita sulle terre emerse. Gli Anfibi.Comparsa dell'uovo amniotico. Vantaggi adattativi dei vertebrati amnioti e loro divers ificazioni. La faunaamniotica del Mesozoico.

I VERTEBRATI ENDOTERMI (1 cfu)Comparsa del piumaggio, caratteristiche del volo e adattamenti degli Uccelli. I Sinapsidi e la comparsadei Mammiferi. Linee evolutive dei mammiferi in rapporto al tipo di riproduzione.

ASPETTI BIOLOGICI COMUNI AI VARI TAXA (0,5 cfu)Metabolismo e vantaggi e adattamenti dell'ectotermia e dell'endotermia. Le migrazioni. Le estinzioni di

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massa e le estinzioni causate dall'Uomo. Strutture sociali e s istemi riproduttivi. Il processo diinurbamento.

EN

VERTEBRATES AS CHORDATES (cfu 0.5)General characteristics of Chordates. Basic characteristics of Urochordates, Cephalochordates and theorigin of Vertebrates. Adaptive aspects of the basic organic systems of Vertebrates.

AQUATIC VERTEBRATES (cfu 2.0)Origin, usage and evolution of bone tissue in early Vertebrates. Early and living jawless vertebrates(Agnata). Early jawed vertebrates (Gnathostomes). The rise and evolution of Chondroichthyes. Originand evolution of Osteichthyes and specialisations of Teleostean fishes.

TERRESTRIAL VERTEBRATES (cfu 2.0)Origin of Tetrapods: environmental constraints and preadaptations to life out of water. The Amphibians.Rise of the amniotic egg. Adaptive advantages of amniotic Vetebrates and their evolutionary lineages.The amniotic fauna of Mesozoic.

ENDOTHERM VERTEBRATES (cfu 1.0)The plumage rise, characteristics of flight and adaptive aspects of Birds. The Synapsida and the rise ofMammals. Mammal evolutionary lineages and their re lationship with reproduction type.

COMMON BIOLOGICAL ASPECTS TO SEVERAL TAXA (cfu 0.5)Metabolism, and advantages and adaptive aspects of ectothermy and endothermy. The migrations.Mass extinctions and man-caused extinctions. Social structures and mating systems. The process ofinurbation.

TESTI

Pough F.H., Janis C.M., Heiser J.B., Zoologia dei Vertebrati. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2001.

Testi di consultazione

Benton M.J., Paleontologia dei Vertebrati. Lucisano, Milano, 2000.Hairston N.G., Vertebrate zoology. An experimental fie ld approach. Cambridge Univ. Press, Cambridge,1994.Maddison D.R. (a cura di), The Tree of Life. Univers ity of Arizona [s ito web]Mitchell L.G., Mutchmor J.A., Dolphin W.D., Zoologia. Zanichelli, Bologna, 1991.

NOTA

ITQuesto corso non è più attivo. Per informazioni su programma del corso, materiale didattico, appellid'esame, ecc. cliccare più sopra sul link "Avvalenza".

Nella foto: scoiattolo terrestre del Capo (Xerus inauris), deserto Kalahari (Foto D.Csermely)

ENThis course is no more active. To get news about course programme, didactic documents, examinationdates, etc. please click on the above "Avvalenza" link.

Picture: a Ground Squirrel (Xerus inauris), Kalahari desert (Photo by D.Csermely)

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=1e56

Zoologia Evolut iva (fino all'a.a. 2009/10)Anno accademico: 2009/2010Codice: 18589CdL: Scienze Naturali (LT)Docente: Prof . Donato A. Grasso (T itolare del corso)Recapito: 0521-906602 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

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OBIETTIVI

Il corso, rivolto agli studenti (preferibilmente del del 3° anno) che abbiano già sostenuto l'esame diZoologia e Genetica, ha lo scopo di introdurre allo studio dei fenomeni e processi evolutivi. L'evoluzioneè la chiave interpretativa di tutta la biologia moderna, è il filo conduttore che lega tutti gli organismiviventi. Pertanto, è fondamentale che tutti coloro che s i occupano della vita e della natura in generaleabbiano presenti i principi di base di tale fenomeno. La prima parte del corso sarà devoluta adintrodurre i principi della teoria darwiniana e del neodarwinismo. Nella seconda parte verrannoanalizzati in dettaglio i meccanismi che caratterizzano i processi microevolutivi. Infine, l'ultima parte delCorso s i occuperà di macroevoluzione, ripercorrendo le principali tappe della storia dell vita sulla Terracon particolare riguardo agli organismi animali.

PROGRAMMA

1. Evoluzione e Storia della Vita. Definiz ioni, caratteristiche e principi generali.

2. Breve storia del pensiero evoluzionistico. Dagli antichi ai primi trasformisti, il pensiero di Linneo,Buffon, Lamarck, Cuvier, Darwin.

3. La teoria di Darwin. Influenze ed eventi decis ivi per lo sviluppo del pensiero darwiniano, principidel pensiero darwiniano, "L'origine delle Specie", Selezione naturale e adattamento, evoluzione delpensiero darwiniano.

4. Evoluzione alla prova. Alcuni esempi di selezione naturale in atto, specie ad anello, omologiestrutturali, embrionali e molecolari, L'universalità del codice genetico come prova della continuitàevolutiva tra gli organismi, testimonianze biogeografiche, testimonianze paleontologiche.

5. L'Evoluzione Biologica. Definiz ione, la genetica di popolazione, frequenze genotipiche ed alle liche,la legge di Hardy-Weinberg per le popolazioni che non evolvono, le forze evolutive (deriva genetica,flusso genico, mutazioni e selezione naturale).

6. La Selezione Naturale. Definiz ione, il concetto darwiniano di lotta per l'es istenza, l'evoluzionedella farmaco-resistenza del virus HIV al 3TC, variabilità genetica, variabilità della fitness, origine dellavariabilità (mutazioni e riproduzione sessuale), mantenimento della variabilità (diploidia e polimorfismobilanciato), selezione direzionale, divergente e stabilizzante.

7. Un Modello di Selezione Naturale. Il coefficiente di selezione, il modello di Haldane, la velocitàdella selezione, il caso del melanismo industriale della Biston betularia (l'approccio di Haldane,l'approccio di Kettlewell, l'ipotesi di Kettlewell, i fattori responsabili del fenomeno, predazione,migrazione e vantaggio intrinseco della forma melanica).

8. L'Adattamento. Definiz ione, il gradualismo darwiniano per spiegare l'evoluzione dei carattericomplessi, le forme della continuità, i modelli di Fisher e di Orr, gli esperimenti di Burch e Chao, lecause degli adattamenti imperfetti (ritardi temporali, vincoli genetici, vincoli ontogenetici, vincoli storici,compromessi adattativi), il problema dell'unità di selezione, selezione di parentela (i comportamentialtruisti, la regola di Hamilton, gli aiutanti al nido), la selezione di gruppo, un caso di selezione di gruppoartificiale.

9. La Riproduzione Sessuale. Significato evolutivo del sesso (il costo della riproduzione sessuale,possibili spiegazioni evolutive, vincolo genetico, accelerazione della velocità di evoluzione, selezione digruppo, teoria mutazionale, coevoluzione tra ospite e parassita), il s ignificato evolutivo del dimorfismosessuale (la selezione sessuale darwiniana, la teoria della selezione rapidiss ima, il principiodell'handicap, il costo dei caratteri sessuali secondari, gli esperimenti su Hirundo rustica, il conflitto tra isess i in Drosophila), il s ignificato evolutivo del rapporto numerico tra i sess i (il teorema di Fisher, ladeviazione dall'equilibrio nella cannaiola delle Seychelles).

10. La Speciazione. Definiz ione del concetto di specie (specie fenetica, specie genealogica, speciebiologica, specie ecologica), le barriere riproduttive, definiz ione del concetto di speciazione, laspeciazione allopatica, le radiazioni adattative, la speciazione s impatrica, il caso dello spaccasemiventrenero, piante autopoliploidi ed allopoliploidi, il caso di Rhagoletis pomonella, il caso dei pesci ciclididel lago Vittoria.

11. Sistematica e Filogenesi. Definiz ione di s istematica, definiz ione di filogenesi, gli alberi filogenetici, ilruolo della paleontologia e della documentazione foss ile (i foss ili, la sedimentazione, tecniche per ladatazione dei foss ili), il ruolo della biogeografia (deriva dei continenti, l'estinzione del Permiano,l'estinzione del Cretaceo), il ruolo della tassonomia (il s istema binomiale di Linneo, la class ificazionegerarchica), la cladistica (il clade, i gruppi monofiletici, omologie ed analogie, caratteri primitivi e derivati,i gruppi di riferimento), la biologia molecolare (i metodi per le indagini filogenetiche, gli orologimolecolari), i problemi aperti della s istematica moderna (la revis ione della classe dei rettili,determinazione dell'epoca di origine dei mammiferi).

12. Macroevoluzione. Definiz ione e caratteristiche.

13. Storia della vita sulla Terra. Le tappe principali: s intesi abiotica delle molecole organiche, s intesi deipolimeri, dalla chimica all'eredità (le prime molecole autoreplicanti), evoluzione molecolare: il mondo aRNA, nasce la s intesi delle proteine, competiz ione molecolare ed evoluzione della cellula,

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l'affermazione del DNA, il dominio dei Procarioti, la rivoluzione ossigenica, origine e sviluppo della vitaeucariotica, un nuovo tipo di cellula: teoria endosimbiontica, eucarioti pluricellulari.

14. Evoluzione e divers ificazione della vita animale: come definire un animale, origine degli animali, letappe principali dell'evoluzione della vita animale, rapporti filogenetici basati sui dati anatomici edembriologici, rapporti filogenetici basati sui dati molecolari, origine della biodivers ità animale:l'esplos ione del Cambriano e possibili spiegazioni, divers ità e disparità, la prospettiva di Eldredge eGould, gli equilibri punteggiati: principi e critiche, rapporti tra micro- e macroevoluzione.

15. Nuove tendenze e sviluppi della biologia evolutiva: Evo-Devo e Genomica evoluzionistica, alcuniesempi.

TESTI

Evoluzione - di M. Ridley, McGraw-Hill (2006) Biologia: Meccanismi dell'evoluzione e origini della divers ità- di N.A. Campbell, J.B. Reece Zanichelli (2004)

NOTA

Orario ricevimento studenti: tutti i giorni previo appuntamento

http://scienzenaturali.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=237c

Aggiornato il 17/09/2017 05:33 - by CampusNet

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