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dicembre 2011 DI AMEDEO DE CHIARA Molti credono che ogni protesta sia inutile, ora che Berlusconi ha ceduto il passo a Mon- ti: in realtà le misure che il nuovo Governo sta adottando non sembrano prendere la strada di un rinnovamento, ma solo quello di un tam- ponamento, di “un laccio emostatico”: così ha definito la manovra Gino Strada. Eppure, un momento così critico è forse il migliore per osare e scommettere su un futuro di- verso, fatto di investimenti sul welfare, sul lavoro, sull’istruzione e la ricerca. Ma vige l’austerity. Questi sono i motivi che avrebbero potuto animare le manifestazioni in dicembre: si po- teva lanciare un segnale al nuovo Governo, così come è accaduto nella manifestazione del 17 novembre. E si poteva lanciare un mes- saggio anche al nuovo Ministro dell’Istruzio- ne Profumo, il quale aveva manifestato il suo assenso nei confronti del suo predecessore e del suo operato in maniera di tagli. Dichia- razioni poi seguite, tuttavia, dalla volontà di dialogare con gli studenti. Ma il dialogo e le manifestazioni qui al Vico li abbiamo chiusi entro le mura della scuola. Nonostante la calma piatta della mobilitazio- ne: storici “occupanti” hanno dato forfait, come il Genovesi, che quest’anno ha addi- rittura bloccato quel manipolo di ragazzi che intendevano occupare; per la cronaca tutto ciò è accaduto il 7 dicembre, mentre il Vico era disoccupato. Che coincidenza! Quella di quest’anno può essere definita un’occupazione “andata in fumo”. Letteral- mente, alludendo alla gravissima vicenda degli incendi appiccati fuori scuola. Veri mo- menti di tensione, se non panico, per gli oc- cupanti, che con estrema saggezza si sono rivolti subito a Vigili del Fuoco e risolti ad ab- bandonare la scuola. GIORNALE D'ISTITUTO DEL LICEO VICO FONDATO NEL 2003 segue a pagina 2 EDITORIALE ANNO 8 - NUMERO 2 - DICEMBRE 2011 IN FUMO... ITALIA RIDIAMOCI SU DI DARIO LIPPI É già da circa un mese che il governo Monti è al lavoro. L’esecutivo ha ottenuto la fiducia in Parlamento con 281 sì e 25 no al Senato, 556 sì e 61 no alla Camera: una maggioranza quasi assoluta, che rappresenta anche un record, segue a pagina 11 SCUOLA VIAGGI pagina 14 LA SCUOLA IN TRASFERTA

Camaleo Dicembre 2011

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Il giornale di dicembre 2011 che analizza i fatti dell'occupazione.

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dicembre 2011

DI AMEDEO DE CHIARA

Molti credono che ogni protesta sia inutile, ora che Berlusconi ha ceduto il passo a Mon-ti: in realtà le misure che il nuovo Governo sta adottando non sembrano prendere la strada di un rinnovamento, ma solo quello di un tam-ponamento, di “un laccio emostatico”: così ha definito la manovra Gino Strada. Eppure, un momento così critico è forse il migliore per osare e scommettere su un futuro di-verso, fatto di investimenti sul welfare, sul lavoro, sull’istruzione e la ricerca. Ma vige l’austerity.Questi sono i motivi che avrebbero potuto animare le manifestazioni in dicembre: si po-teva lanciare un segnale al nuovo Governo, così come è accaduto nella manifestazione del 17 novembre. E si poteva lanciare un mes-saggio anche al nuovo Ministro dell’Istruzio-ne Profumo, il quale aveva manifestato il suo assenso nei confronti del suo predecessore e del suo operato in maniera di tagli. Dichia-razioni poi seguite, tuttavia, dalla volontà di dialogare con gli studenti.Ma il dialogo e le manifestazioni qui al Vico li abbiamo chiusi entro le mura della scuola. Nonostante la calma piatta della mobilitazio-ne: storici “occupanti” hanno dato forfait, come il Genovesi, che quest’anno ha addi-rittura bloccato quel manipolo di ragazzi che intendevano occupare; per la cronaca tutto ciò è accaduto il 7 dicembre, mentre il Vico era disoccupato. Che coincidenza!Quella di quest’anno può essere definita un’occupazione “andata in fumo”. Letteral-mente, alludendo alla gravissima vicenda degli incendi appiccati fuori scuola. Veri mo-menti di tensione, se non panico, per gli oc-cupanti, che con estrema saggezza si sono rivolti subito a Vigili del Fuoco e risolti ad ab-bandonare la scuola.

GIORNALE D'ISTITUTO DEL LICEO VICO FONDATO NEL 2003

segue a pagina 2

EDITORIALE

ANNO 8 - NUMERO 2 - DICEMBRE 2011

IN FUMO...

ITALIA

RIDIAMOCI SU DI DARIO LIPPI

É già da circa un mese che il governo Monti è al lavoro. L’esecutivo ha ottenuto la fiducia in Parlamento con 281 sì e 25 no al Senato, 556 sì e 61 no alla Camera: una maggioranza quasi assoluta, che rappresenta anche un record,

segue a pagina 11

SCUOLA

VIAGGI

pagina 14

LA SCUOLAIN TRASFERTA

dicembre 2011

Ma quest’occupazione è “andata in fumo” ancor più nel senso figurato. Fumose le cir-costanze in cui è maturata l’idea di occupare: nessuno si era mai espresso a favore dell’oc-cupazione quest’anno, anzi, sembravano tut-ti, se non contrari, dubbiosi, scettici. Fumose le ragioni che hanno mosso gli occupanti. La realtà è che quest’anno l’occupazione non si è poggiata sui presupposti degli anni pre-cedenti, a cominciare dal contesto e dalla partecipazione. L’intento di quest’anno era di informare; ma l’informazione non può basarsi sull’iniziativa spontanea di qualche occupan-te, né sugli stessi corsi: è interessantissimo discutere del G8 di Genova, ma fossilizzarsi sugli stessi temi senza coniugarli al presen-te rischia di trasformare l’occupazione in una manifestazione fine a se stessa. Ancora, l’informazione, un diritto, non può giu-stificare da sola l’occupazione, un reato: è un ossimoro. E come risultato essa ha irrepara-

bilmente abbattuto la serietà degli studenti e la validità delle assemblee di ottobre e di novembre. Infine, l’occupazione è ormai scol-legata dalla realtà di una scuola più aperta che in passato alle nostre esigenze e povera di fondi, che non si possono sprecare così, in una settimana.Infine, non si può non far cenno alla “sorpre-sa” di quest’anno: i genitori “indignati”. Essi han fatto bene a invocare l’intervento dello stato latitante, e farebbero bene a farlo an-che quando questo non garantisce adeguati fondi e prospettive ai ragazzi. Ma non si può che contraddirli quando affermano che la scuola è stata occupata da un manipolo di esaltati: perché a questo “manipolo” ha fatto seguito la maggioranza della scuola. Maggio-ranza che poi non si è più fatta vedere, pro-tetta dall’indefinito che offusca ogni respon-sabilità individuale. Ma non la cancella.

3 OCCUPAZIONE DAY BY DAY di C. AMITRANO

5 LA PAROLA AI RAPPRESENTANTI di L. SORRENTINO

6 LA PAROLA ALLA PRESIDE di AM. DE CHIARA

7 IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA dalla REDAZIONE

8 NIENTE POF? di AM. DE CHIARA

9 LA STRAGE DEGLI INNOCENTI di AM. DE CHIARA

10 MANOVRA: RIDIAMOCI SU di D. LIPPI

12 ZTL: LA PAROLA AI CITTADINI di S. MERAVIGLIA, M.F. ALVINO e A. MONTINI

14 SALAMANCA di M. OSTINATO ed E. DISCETTI

16 CRACOVIA di F. DI LUCREZIA e D. MARINO

18 VIENI A BALLARE IN PUGLIA di P. BUCCARO

19 ECCO LA SICILIA di C. OSTINATO

20 TUTTI ALL'ESTERO TRANNE TE! di C. SATURNO e M. BARBARACI

21 ZONA CESARINI: VALENCIA di R. CATALANO

22 NON É UN PAESE PER VECCHI di R. P. ESPINDOLA

22 BENVENUTI AL NORD di A. SIGONA

23 CINEMA IN USCITA di AL. DE CHIARA e R. P. ESPINDOLA

24 REVENGE JELONEK di A. DIOUF

25 FOR THE SAKE OF LEAVING di A. DIOUF

26 MUSICA di C. UCCELLO

27 LIBRI IN USCITA di C.SORGIACOMO

28 NOVEMBER MANGA di N. BARRA

29 LA RISPOSTA DEL CUORE di U. N. OWEN

30 IL MIO PICCOLO MONDO di V. MASOLA

31 IL SUONATORE DI SERPENTI di L. CAFASSO

32 SILENZIO ASSORDANTE di M. C. GATTO

33 POESIE di M. C. GATTO

34 POESIE di A. SANNINO

35 C'MON NAPOLI di D. MAGLIO

36 L'UOMO DEL MIRACOLO di G. PASTORE

38 TESTE DI CA...LCIO di D. MAGLIO

38 5B vs 3C dalla REDAZIONE

39 3A vs 5A di A. DE MARTINO

39 4C vs 3A di A. DE MARTINO

2

Direttore Amedeo De Chiara

Vicedirettore EditorialeFrancesco Di Lucrezia

Vicedirettore OrganizzativoMattia Ostinato

VignetteAlberto De Mascellis

WebmasterEnrico Discetti

MOSAICO

DALLA REDAZIONE

Quest'anno ci vogliamo proprio superare: non solo abbiamo realizzato un nuovo numero record, sempre da 40 pagine; ma lo abbia-mo anche fatto proprio in questo mese, a Dicembre; un mese maledetto per le stampe del Camaleo! Senza dimenticarsi, poi, che l'abbiamo fatto dopo un'occupazione, che, come è successo l'anno scorso, avrebbe potuto impedire irreversibilmente la stampa.Ma basta con l'autocelebrazione, o rischiamo di diventare vanagloriosi: passiamo ai fatti.Per questo numero offriamo un sostanzioso primo costituito da occupazione, condito ab-bondatemente da interviste a Preside e Rap-presentanti. Poi un veloce spuntino a base di governo Monti e manovra. Seguito da un boccone amaro, anzi, amarissimo, ma dove-

roso nei confronti di chi non ha voce, come gli immigrati. E come seconda portata, i viaggi: Salamanca, Cracovia, Puglia, Sicilia; per non parlare di Valencia e di chi, invece, si è accon-tentato per questi giorni di viaggiare sull'au-tobus che ogni mattina lo porta a scuola.A seguire contorni vari e prelibati su cinema, con l'anteprima di "Benevenuti al Nord", libri e musica. Per finire, il nostro spazio alla creati-vità e, proprio in conclusione, le nostre pagi-ne dedicate allo sport: specialità della casa, per questa volta, l'intervista a Francesco Porzio, il Presidente della Yamamay Carpisa Acquachiara!E visto che abbiamo realizzato questo nu-mero-cenone di Natale, non potevamo che chiudere con una lettera al Grande Capo delle feste natalizie, con le nostre richieste e i no-stri desideri da trovare sotto l'albero.

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EDITORIALEdalla prima

IN FUMO...

Attività di consulenzaStefano Scarpa

Docenti referentiMarina BruzzeseMaria Rosaria Iorio

StampaGiuseppe Sepe

progetto grafico

dicembre 2011

DI CIRO AMITRANO

Tutti sono a conoscenza dei 7 giorni di occupazione che, puntuali come il suc-

cedersi delle stagioni, si sono svolti anche quest'anno. Ma cosa è successo davvero du-rante questa settimana tanto desiderata dal-la maggioranza degli alunni? Ecco un excursus dei giorni dell'occupazione.

Martedì 29 Novembre Si tiene un Comitato studentesco a cui par-tecipano i Rappresentati di classe di tutto il Liceo. Durante questa riunione il punto all'or-dine del giorno di cui si discute con maggior fervore non è ufficializzato: l'occupazione. Dall'incontro viene fuori la volontà di tenere un'Assemblea d'Istituto nel giorno seguente, durante la quale discutere dell'argomento tan-to agognato.

Mercoledì 30 NovembreColoro che erano presenti al Comitato del giorno precedente invitano gli studenti a recarsi verso la palestra esterna. Si tiene un'Assemblea d'Istituto ad horas autorizza-ta fino alle ore 11. I Rappresentanti d'Istituto espongono le motivazioni di un eventuale oc-cupazione ovvero: la crisi economica, il nuovo Governo Monti che continuerà a proteggere i privilegi capitalistici, l'impossibilità di portare tematiche come l'antifascismo all'interno del-la scuola e la rinvedicazione di spazi fonda-mentale per lo studente quali, ad esempio, l'aula autogestita.Si tiene una votazione che decreta una schiacciante vittoria degli studenti “pro-oc-cupazione”, anche se molte persone si dimo-strano contrarie a quest'atto di forza. Quindi i quattro Rappresentanti d'Istituto si recano a discutere con la Preside circa l'occupazione.Ritornata la delegazione, l'assemblea si spo-sta in Aula Magna.Ora un altro gruppo di studenti si reca dal Di-rigente d'Istituto. La Professoressa Paisio, tuttavia, riferisce agli studenti che la scuola sarebbe stata attiva fino alle ore 20 per le at-tività extrascolastiche e per il colloqui scuola-famiglia. La delegazione ritorna in Aula Magna ed insie-me ai pochi superstiti restano in presidio fino alle 20 e 30 circa. A quell'ora gli occupanti, dopo l'uscita di tutto il personale docente e

non, chiudono il cancello principale con delle catene e dichiarano il Liceo “occupato”.

Giovedì 1 DicembreAl primo giorno di occupazione si presentano circa 600 persone. Si tiene un'assemblea e subito dopo incominciano i vari corsi.

Nel pomeriggio nell'Aula Magna si riunisce il movimento studentesco napoletano per di-scutere della repressione attuata dalle forze dell'ordine negli altri licei ed istituti di Napoli. La riunione di movimento, che doveva discu-tere delle modalità del corteo di Sabato 3 Dicembre, sfocia invece in uno spunto di divi-sione per il Collettivo del Gian Battista Vico. Contemporaneamente nella parrocchia sita in Piazza Canneto si svolge una riunione tra la Preside ed i genitori. A questa assemblea si recano Francesco Fusi insieme al sotto-scritto. La componente in rappresentanza dei genitori nel Consiglio d'Istituto si dimostra di-sponibile a trattare sulle richieste che gli oc-cupanti espongono.

Venerdì 2 DicembreIl secondo giorno di occupazione si apre, come il giorno precedente, con un'assem-blea. L'unico punto su cui bisogna discutere è la risposta da formulare dopo il Consiglio del giorno precedente. La netta maggioranza dei presenti decide di non trattare con il Consiglio d'Istituto. La motivazione di tale scelta è la mancanza di fiducia nei confronti della “con-troparte”, che si mostra disponibile a tratta-re solo in tempo di occupazione. Si tengono come il giorno precedente i corsi.Nel pomeriggio un presidio di “genitori indigna-ti” si stabilisce davanti all'entrata del liceo, chiedendo a gran voce di discutere con i Rap-presentanti. A rappresentanza dei “genitori indignati” si presentano due membri del Con-siglio d'Istituto che discutono con il Collettivo riunito. I membri del Collettivo espongono le decisioni prese dall'assemblea svolta in mat-tinata e ribadiscono la volontà di continuare quest'occupazione.

Sabato 3 Dicembre Al mattino si svolge come al solito un'assem-blea durante la quale si danno le direttive per la giornata stessa.

OCCUPAZIONE 3

OCCUPAZIONEDAY BY DAY

foto di Luigi Iacopo De Blasi

dicembre 2011

Quindi un gruppo di circa 50 persone esce da scuola, e si dirige a Piazza del Gesù. Qui si riuniscono le altre anime del movimento stu-dentesco napoletano per sfilare pacificamen-te fino al palazzo della Questura.Ad aspettare il corteo sono presenti circa 30 agenti del forze dell'ordine tra cui 13 Digos e circa 17 agenti in assetto antisommossa, a fronte di non più di 100 ragazzi. Contempora-neamente a scuola si proietta un film.Più tardi, un gruppo di studenti cambia la ser-ratura nell'aula al piano terra dove era prima il centro di documentazione, stabilendo lì una “aula occupata”.Di pomeriggio la situazione inizia a sfuggire dalle mani degli occupanti, che permettono l'entrata nell'Istituto di numerosi non iscritti al Liceo.

Domenica 4 DicembreI pochi presenti Domenica mattina si dedicano alla pulizia dei disastri causati il giorno prece-denti da esterni e non. Oltre ciò non accade nulla degno di nota.Intorno alle 20:00 arrivano come il giorno pre-cedente molti esterni.

Lunedì 5 DicembreSi tiene un'assemblea in cui si decide il da farsi per il resto della giornata. Si riaprono poi i corsi. Di pomeriggio niente di ciò che si era prefisso di mattina viene attuato. Tranne la proiezione del film “Milk”. Di sera la scuola rimane di nuovo in balia degli studenti e degli esterni.

Martedì 6 DicembreLa scuola di mattina si trova nella condizione

peggiore dall'inizio dall'occupazione: il citofono è stato ri-mosso dal cancello principale, al piano terra i corridoi sono molto simili a delle trincee al fronte: la porta della classe 207 è stata danneg-giata in due punti.Ancora una volta il solito gruppo di stu-denti si prende cari-co dei danni e prova a porre rimedio.Si tiene, dunque, in Aula Magna la proie-zione di una puntata di “Blu Notte, misteri italiani” che tratta dei fatti del G8 di Genova. Al termine della proiezione vengono registrate delle inter-viste agli studenti.Dopo le 23 nell'edificio restano solo 13 occu-panti che si troveranno a fronteggiare le pres-sioni e le minacce di numerosi esterni.

Mercoledì 7 DicembreAlle ore 5 circa del mattino accade l'evento più drammatico, che ha convinto gli occupanti a lasciare l'Istituto: gli ultimi esterni vengono invi-tati ad uscire dall'edificio. Essi come risposta danno fuoco ad un cumulo di spazzatura posta poco prima di fronte al portone in legno della scuola e ad un'auto nei pressi della scuola.

L'incendio, fortunatamente domato dai Vigili del Fuoco, è oggetto dell'assemblea tenutasi quella mattina. Gli occupanti arrivano alla con-clusione che bisogna liberare l'Istituto entro la giornata. Non prima, però, di aver redatto un documento per ogni corso tenuto circa gli ar-gomenti svolti. A rendere più celere lo sgombero della scuola hanno contribuito la Preside e le forze dell'ordi-ne, venuti a scuola per effettuare un sopralluo-go e per verificare i danni strutturali. Gli studenti hanno recitato slogan contro la Po-lizia per qualche decina di minuti e poi hanno abbandonato la scuola dopo 7 giorni di occu-pazione lasciando uno striscione con scritto: “I nostri sogni non si sgomberano”.

4 OCCUPAZIONE

3 dicembre La situazione inizia a sfuggire di mano. Entrano nell'edificio numerosi ragazzi esterni alla

scuola

CAOS ESTERNI

6 dicembreLa scuola si trova nella con-dizione peggiore dall'inizio dall'occupazione: i corridoi sembrano trincee al fronte

7 dicembre Alle 5.00, gli esterni vengono

invitati ad uscire. Questi danno fuoco ad un cumulo di spazza-

tura e ad un'autoNell’assemblea del 30 No-vembre hai distinto la pro-testa dall’informazione, specifi cando che l’atto di quest’anno era volto a por-tare tematiche sociali e po-litiche all’interno dell’Isti-tuto. Ci siete riusciti? Solo in parte. I primi giorni le cose procedevano bene: si sono te-nuti diversi corsi di informazione e abbiamo anche fatto vedere ai ragazzi documentari molto interessanti sul G8 e sull’Antifa-scismo. Poi, però, il corso degli eventi ha limitato le nostre inten-zioni iniziali. Dobbiamo continuare a lavorare.

L’aspetto più positivo e quello più negativo di que-sta occupazione.Uno degli aspetti più positivi è stato quello dell’aggregazione tra gli studenti. Inoltre, il collettivo è

uscito rafforzato da quest’espe-rienza. Mi dispiace, però, che alcune persone si siano tirate fuori, lasciando pochi di noi in una situazione difficile da gestire.

Ti riferisci a qualcuno in particolare? No, nessuno in particolare. C’è stata una presa di posizione da parte di Alessandro (Bellomo, ndr), ma non me la prendo con lui per questo.

Scuole come il Genovesi o il Pansini, quest’anno non hanno occupato. Qual è il motivo di questa mobilita-zione autonoma? A differenza dell’anno scorso, quest’anno non abbiamo segui-to il coordinamento, e il Colletti-vo autonomamente ha proposto l’occupazione come strumento per informare e sensibilizzare.

RUSSOMATTIA

ai rappresenantiLa parola

DI LORENZO SORRENTINO

dicembre 20115

Diverse situazioni sono sta-te avverse agli occupanti. Qual è stata la più grave?Sicuramente sono stati gli scon-tri con gli esterni, che nell’ultima notte, quando abbiamo negato loro l’accesso, si sono vendicati bruciando un auto fuori scuola e la spazzatura che avevamo la-sciato vicino al portone.

Dopo quest’atto il vostro rapporto con la Preside po-trebbe ulteriormente peg-giorare. Non temi che d’ora in poi sarà ancora più diffi -cile ottenere permessi per le assemblee? Noi siamo consapevoli di ciò che chiediamo, non facciamo le cose in maniera affrettata. Il rappor-to con la Preside è sicuramente peggiorato, ma la colpa di ciò è da attribuire ad entrambe le parti. Abbiamo più volte chiesto paci-ficamente assemblee, incontri o eventi e la Dirigenza, in molti casi, non ha accettato le nostre richieste. Questa divergenza ha portato a situazioni poco piace-voli, tra cui una frequente presen-

za della Polizia alle nostre assem-blee non autorizzate.

Scuole come il Genovesi o il Pansini, quest’anno non hanno occupato. Qual è il motivo di questa mobilita-zione autonoma? L’anno scorso l’occupazione è stata la conseguenza di una sorta di reazione a catena. Quest’anno ritengo che i motivi che potessero convalidarla fos-sero ancora più validi: la crisi ha raggiunto il suo apice, la repres-sione sta colpendo in maniera sempre più forte studenti e ope-rai che si vedono privati dei propri diritti.

Se la partecipazione e l’in-teresse degli studenti fos-sero stati altissimi, avre-ste proseguito nonostante le minacce notturne degli esterni? Assolutamente no, non avrem-mo continuato. Gli episodi che si sono verificati durante l’ultima notte hanno messo a rischio la nostra salute.

FUSIFRANCESCO

Da favorevole a contrario in 3 giorni. Ti hanno accusato di non esserti preso le tue responsabilità. Cosa ti ha spinto a cambiare idea e a voler disoccupare? L’intenzione era quella di fare un’occupazione di informazio-ne, ma nei primi giorni, anche a causa di diverse distrazioni, non stavamo procedendo adegua-tamente, così ho avuto modo di riflettere. Sono venuti a mancare i presupposti iniziali: la partecipa-zione degli studenti e l’appoggio di una parte del collettivo. Ho con-cluso quindi che non ne valeva la pena; sono stato coerente con me stesso e con gli altri, e ho ab-bandonato l’occupazione.Sono girate false voci sul mio conto: in realtà io non ho mai ma-nifestato l’intenzione di chiama-re la Preside per avvisarLa che avevo abbandonato l’occupazio-ne. Non ho lasciato per paura. Da

rappresentante avevo un ruolo e delle responsabilità: ho fatto un paio di conti e secondo me non si doveva continuare.

La lettera di protesta dei ge-nitori su “Il Mattino” non è stata certo una bella fi gura per la nostra scuola. Cosa pensi di quest’articolo che vi ha defi nito “un manipolo di giovani esaltati”? Credo che l’occupazione di quest’anno abbia risvegliato gli animi di molti genitori. Con alcuni di essi abbiamo avuto accese discussioni sin dal primo giorno, quando non volevano che occu-passimo e sono rimasti fino alle 8 di sera per impedirci di prende-re possesso della scuola. Ma altri erano dalla nostra parte. La protesta dei genitori poteva in parte essere condivisibile, ma la lettera a “Il Mattino” è stata un’e-sagerazione.

BELLOMOALESSANDRO

Uno degli obiettivi dichia-rati era quello di ottenere l’Aula Autogestita, spazio di informazione a disposizio-ne dei soli studenti. Come vi muoverete in tal senso? Già durante l’occupazione ci era-vamo appropriati di quest’aula (l’ex centro di documentazione, al piano terra). Sembrava essere un ripostiglio: quando siamo en-trati abbiamo trovato oggetti in disuso e una grande confusione. Ci stiamo mobilitando per otte-nerla, abbiamo scritto un docu-mento che verrà presentato alla Preside. Riteniamo che possa es-sere un fondamentale punto di ri-ferimento per gli studenti che vo-gliono informarsi e partecipare.

Scuole come il Genovesi o

il Pansini, quest’anno non hanno occupato. Qual è il motivo di questa mobilita-zione autonoma? Purtroppo si è creata una gran-de spaccatura all’interno del movimento studentesco. Solo il Porzio, con cui collaboriamo da molto tempo, si è schierato dalla nostra parte.

Se la partecipazione e l’in-teresse degli studenti fos-sero stati altissimi, avre-ste proseguito nonostante le minacce notturne degli esterni? Non possiamo dirlo con certezza, probabilmente se ci fosse stata una forte partecipazione, anche noi avremmo potuto controllare meglio le situazioni più delicate.

DI STASIOSTEFANO

dicembre 20116 OCCUPAZIONE

DI AMEDEO DE CHIARA

Ci faccia un quadro generale dei danni alla scuola.

I danni che sono stati apportati alla scuola sono principalmente imputabili all’incuria e allo svuotamento di questi 5 estintori, che hanno liberato quelle polveri per le quali è stato ne-cessario l’intervento di un’impresa specializ-zata. Poi l’incendio, probabilmente doloso, dei sacchetti davanti al portone. Ancora, la rottura di uno sfiatatoio sul terrazzo ha comportato l’allagamento delle aule al 3° piano occorso qualche giorno fa. Fatto singolare, poi, la spa-rizione di una “cattedra rapita”, volendo pa-rafrasare il Tassoni e la sua “secchia”. Infine, l’otturazione delle condutture dei bagni, che hanno portato all’allagamento anche dell’archi-vio della biblioteca.

A carico di chi saranno queste spese di “riparazione”?In parte alla scuola e in parte alla Provincia; di-pende dal tipo di intervento. Per lungo tempo, tuttavia, resteremo a scuola con delle suppel-lettili danneggiate. Ora la scuola deve provve-dere a ristabilire i servizi, a retribuire il lavoro straordinario del personale A.T.A. e l’impresa che è intervenuta per le polveri sopra citate, più altre cose come possono essere la ripara-zione o la sostituzione delle suppellettili dan-neggiate.

Abbiamo potuto leggere su "Il Mattino" un articolo, il 2 di dicembre, al quale Lei ha risposto con una netta smenti-ta. Cosa può dirci ancora al riguardo?

Confermo che in quell’occasione non furono adoperati quei toni e quelle espressioni; sa-rebbe stato, oltretutto, inopportuno, a un gior-no solo dall’occupazione, anzi, neanche venti-quattrore. Stiamo parlando, infatti, del primo dicembre. Stigmatizzo, anzi, un giornalismo che fa cattiva informazione e contribuisce a creare un clima negativo. Proprio in quell’oc-casione i toni furono molto pacati, anche da parte dei ragazzi. Mi meraviglio che chi abbia redatto quell’articolo non abbia avuto il buon gusto e la professionalità di ascoltare un’altra fonte, quale sarei stata io o qualche membro del Collegio.

Confrontandosi con gli occupanti che atteggiamento ha riscontrato?Ci ho parlato poco, in verità. Comunque, no-nostante le nostre offerte a tenere aperta la scuola, pur di non vederla occupata, non c’è stato verso, le posizioni erano chiare.

Quest’anno abbiamo visto “ridestarsi”, per così dire, l’attenzione dei genitori. Cosa ne pensa al riguardo?Sono molto fiduciosa, e l’ho detto a molti ge-nitori, che da questa vicenda che io leggo in maniera negativa potrà nascere qualcosa di positivo, e cioè il recupero di una genitorialità forte, matura, che aiuti veramente la scuola. Non più quindi un ruolo relegato solo all’accet-tazione di una notifica sul profitto del proprio figlio. È molto importante per me che il genitore ritorni ad essere un motore per la scuola. Au-spico che possa nascere un comitato genitori che intervenga su temi quali l’acquisto dei libri, i viaggi. Per questa scuola io vedo uno scena-rio europeo; sempre che questa scuola voglia vivere sulla scena europea.

alla PresideLa parola

L'auto incendiata all'esterno della scuola

dicembre 20117

da IL MATTINO del 2 dicembre

Al Direttore de Il Mattino, Dott. Virman Cusenza ed al Direttore Scolastico re-

gionale Professor ingegnier Bouchè

Egr. Direttore,a pag. 50, del numero del 2 dicembre, nell’art. intitolato “ Scuole autogestite, interviene la polizia” si riferisce del Collegio docenti ad horas del Liceo Vico, effettivamente tenuto-si ieri 1 dicembre, presso la sede della SMS Schipa. In tale sede nessuno, né la sotto-scritta né altri membri del Collegio, ha mai reso le dichiarazioni riportate nell’articolo che sono, pertanto, da ritenersi assolutamente false. La sottoscritta smentisce con forza e grande dispiacere tali notizie, che offrono dell’opera-to suo e di tutto il Collegio docenti un’imma-gine pericolosamente distorta e fuorviante, in assenza dei doverosi accertamenti sulla veridicità dei contenuti, che la delicatezza dell’argomento stesso trattato richiedeva, ed in aperta violazione delle prerogative e re-sponsabilità dell’organismo stesso. Si chiede, pertanto, la rettifica con pubbli-cazione immediata, riservandosi di adire all’Autorità Giudiziaria ed al Garante per le Co-municazioni a tutela della sottoscritta e del Collegio docenti del Liceo Vico.L’occasione è gradita per porgere distinti sa-luti.Napoli, 2-12-2011

Il Dirigente scolastico Maria Clotilde Paisio

della PresideLa smentita

Il Mattinoha l'oro in boccaIn seguito ad un articolo pubblicato il 2 dicem-bre su "IL MATTINO", scoppia il caso.La scuola accusa l'autore dell'articolo di non aver fatto una "buona informazione".In giornata arriva la smentita firmata dalla Preside diretta al direttore del quotidiano VIr-man Cusenza.

dicembre 2011

AVVERBALE!

Ecco ancora la nuova rubrica del Camaleo che vi aggiorna sui punti salienti e sulle decisioni prese in seno al nostro Consiglio d’Istituto.

Il Consiglio preso ad esame in questo nu-mero è quello del 24 novembre.

Ecco gli o.d.g.:1. Insediamento eletti componente studen-ti;2. Chiarimenti e precisazione in merito all’o.d.g. del verbale 31 del 13-10-2011;3. Relazione del D.S. sull’attività negoziale svolta;4. Indizione gare per la fornitura del servizio buvette;5. Approvazione del P.O.F. 2011-12;6. Protocollo d’intesa con Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” di Napoli;7. Protocolli d’intesa con associazioni;8. Convenzione con Università degli Studi di Napoli per accoglienza tirocinanti;9. Varie ed eventuali.

Analizzeremo i punti 2, 3, 4, 6.

2: Qui si fa riferimento a un documento fir-mato un po’ di tempo fa, ma non sono pas-sati molti Consigli (appena 3, più il Consiglio “saltato” dell’8 novembre). Nel documento si discutono i criteri di iscrizione. Vengono respinte le proposte di favorire gli alunni pro-venienti fuori dal Comune (proposta della Prof.ssa Iorio e sostenuta dagli studenti) e quelli che godono del criterio di viciniorietà

(proposta degli studenti stessi) a favore, rispettivamente, del criterio di continuità con le Scuole Medie e del criterio di orien-tamento. Viene, inoltre, abolito il bonus sulla tassa d’iscrizione per la classi di Tedesco e mantenuto quello del Liceo Classico (su proposta della Prof.ssa B. T. Iaccarino con piena approvazione della maggioranza dei docenti). Viene, infine, accolta la proposta della stessa Iaccarino di fissare il tetto massimo di iscritti per classe a 27/30 e respinta quella di Di Stasio di abbassarlo a 25/27 (sostenuto solo da Bellomo e Te-sta).

3: La Preside rende noti tutti i pagamenti effettuati per le spese relative ai viaggi d’i-struzione, agli acquisti dei materiali di can-celleria e dei biglietti per il cineforum “Moby Dick”, nonché l’acquisto di una lavagna ma-gnetica e dei “VIAGGI IN ALTALENA” (?!).

4: La Preside diffida ancora una volta il ge-store della buvette e lo invita a osservare, come da regolamento d’Istituto, gli orari di apertura e chiusura dell’esercizio. Comuni-ca, inoltre, che il Signor Morra si è avvalso di un nuovo studio legale. Infine, dà lettura al Consiglio dei criteri di aggiudicazione dell’e-sercizio della buvette. Si avvicina l’indizione di un nuovo bando di gara.

6: Si apre la collaborazione con l’Orientale di Napoli nei termini di: progetti comuni, ac-coglienza tirocinanti, riconoscimento delle competenze linguistiche degli studenti.

Letto, approvato e sottoscritto (e pubblica-to!).

DI AMEDEO DE CHIARA

Pochi giorni fa è circolata la voce che per quest’anno ci sarebbero stati ta-

gli sui P.O.F. che, in parole povere, sono tutti quei progetti della scuola quali il laboratorio teatrale, i corsi “Ad certamina” di preparazio-ne alle gare di traduzione, ma anche il corso per il conseguimento del patentino o di cer-tificazione linguistica, o lo stesso Camaleo. Più che interessati, meglio, coinvolti, siamo andati a chiedere informazioni alla Preside. La Prof.ssa Paisio ci ha spiegato che “ci sono varie proposte del Collegio Docenti, tutte da vagliare alla luce dello “stato reale della preparazione degli alunni”, sminuita dal-le 2 settimane d’assenza dovuta all’occupa-zione. I professori, dunque, vaglieranno “la preparazione dei singoli e delle classi”. E se necessario si faranno più corsi di recupero. A discapito di quelle “attività più gradite” che sono i progetti sopra citati. Poi ci fa l’esem-pio della famiglia in cui, in tempo di necessità “si pensa prima al pane e poi al vestito”. Ci rassicura che il Camaleo non subirà grossi tagli, poiché il nostro progetto gode di finan-ziamenti non provenienti dal fondo d’Istituto, col quale si sovvenzionano, per l’appunto, i corsi di recupero. Infine, la Preside ci esterna il suo rammarico nel dover pensare di taglia-re su belle attività tra le quali cita i corsi di preparazione ai certamina. Ci saluta dicendo che il Consiglio d’Istituto, con assoluta sere-nità, valuterà “ i danni didattici e gli opportuni correttivi”.

NIENTEPOF?

8 TAGLI

dicembre 2011

LA STRAGEDEGLI INNOCENTI

DI AMEDEO DE CHIARA

L’emarginato è una categoria di uomo - non uomo che appartiene ad ogni socie-

tà in crisi. Quanto più l’uomo sente le difficoltà del proprio tempo, tanto più cerca di esorciz-zarle nel capro espiatorio, a cui si possono far risalire le colpe del proprio malessere. O su cui più semplicemente ricadono le conseguenze di ansie represse dell’animo umano.Ma stavolta a Firenze è successo qualcosa di diverso. Siamo di fronte a un lucido atto di xe-nofobia, di razzismo, di ultranazionalismo che ci riporta a ben altre atmosfere, più vicine agli anni dei Regimi della Follia, del comando e del comandante, del condottiero. Impossibile chia-marlo pazzo: Gianluca Casseri era un folle, ma un lucido folle, conscio di quello che faceva. Nella sua testa il piano era chiaro, chiarissi-mo. Ed appare paradossale l’apertura di Casa-pound alla comunità dei Senegalesi.I Senegalesi. La loro discesa in piazza deve es-sere suonata come una sveglia per le coscien-ze di tutti quanti. Vedere quanti erano, e quan-

to erano arrabbiati. Ma una rabbia composta, una rabbia di chi è disperato, anzi, esasperato. Esasperato dal non veder crollare i pregiudizi. Esasperato dall’essere posto ai margini della società. Sia nel senso figurato che in quello fisico.Ma la cosa che più ha colpito è stato il modo in cui si scagliavano contro gli italiani. La loro è stata una vera e propria manifestazione. In loro il disagio sociale ha agito da coagulo, riunendoli così contro un paese che non li accetta.Perché l’Italia non li accetta, gli immigrati. Non li accetta, ma non può non volerli: essi sono alla base dell’economia. Alla base perché agli ultimi gradini della scala sociale: raccoglitori di pomo-dori, operai a nero e badanti dei nostri anziani.Perché l’Italia è divenuta così razzista?Innanzitutto non si può dimenticare come la po-litica abbia aizzato le anime delle folle con l’odio razzista. Si ricordino in tal senso, solo per fare un esempio, le parole “moderate” di Borghezio durante un comizio: “Prendiamoli a calci in culo e rimandiamoli a casa!”. Ma scavando nel pro-fondo, si nota come l’ordine cittadino passa per il controllo dei flussi migratori. Si capisce,

quindi, che in Italia la strategia adottata per regolamentare l’immigrazione irregolare, che è oggettivamente un problema per la società, è stata la soluzione finale: eliminare l’immigrazio-ne irregolare. Ha ragione Vendola quando da Fa-zio ha detto che “si fa il processo alla povertà”: lo stato italiano pretende che un clandestino, fuggito dall’Afghanistan, porti regolare docu-mento rilasciato dall’amministrazione locale, in mano ai talebani. E pesano sulla coscienza italiana tutte le anime dei migranti che dall’Afri-ca del Nord, non potendo migrare verso l’Italia, hanno tentato la traversata del “mare di sab-bia” del Sahara. Trovando lì morte sicura.Ma invece di processare la povertà, non si po-trebbe da essa ricavare ricchezza? L’integra-zione non è forse il miglior modo per costituire una società libera, mobile, in continuo sviluppo ed evoluzione? Sicuramente in questo mondo migliore non troveremo Samb Modou e Diop Mor, le due vittime di Casseri.

ATTUALITA' 9

dicembre 201110

nessuno aveva mai avuto una maggioranza così netta alle Camere.

COMPOSIZIONE DEL GOVERNO Fra i 17 Ministri scelti da Monti per il nuovo governo ci sono Giulio Maria Terzi di Sant’Agata e Anna Maria Cancellieri rispettivamente per Interni ed Este-ri, la giurista Paola Severino per la Giustizia, Gianpaolo di Paola per la Difesa, l’ingegnere e accademico Francesco Profumo per l’Istruzio-ne, Renato Balduzzi per la Salute, Lorenzo Or-naghi ministro dei Beni Culturali, Corrado Pas-sera per Infrastrutture e Trasporti, Elsa Fornero per Lavoro con delega alle Pari Opportunità. Per sé Monti ha preso anche l’incarico di ministro dell’Economia. Il ruolo che deve portare avanti Mario Monti è di estrema importanza per l’Italia, ma non solo- Il debito pubblico è di 1.909,192 miliardi di euro nel mese di ottobre. È per questo, infatti, che le testate internazionali considerano il suo go-verno un “governo tecnico d’emergenza”. Le aspettative di tutti nei confronti del suo ese-cutivo sono altissime e non potrebbe essere altrimenti vista la grave situazione economica in cui versa l’Italia, anche alla luce della que-stione greca.

LE MANOVRE DI MONTI Il 4 dicembre il Consiglio dei Ministri si è riunito per mettere a punto la tanto temuta Manovra economica. Prima di pre-sentarla Mario Monti si è scusato per la dra-sticità dei suoi provvedimenti, considerandoli però necessari. Egli a riguardo afferma: “Que-sto potete chiamarlo decreto salva-Italia”.Ma vediamo in cosa consisterebbe:

PENSIONI Uno dei cambiamenti più contestati è quello della Riforma delle pensioni: sarà pos-sibile andare in pensione di anzianità avendo minimo 42 anni e un mese di contributi per gli uomini, 40 anni e un mese per le donne. Per an-dare in pensione di vecchiaia sarà, invece, ne-cessario avere minimo 66 anni sia per donne che per gli uomini. Tuttavia quelli che entro il 31 dicembre 2012 matureranno un’anzianità di 35 anni di contributi non rientreranno nella riforma.

IMU Ritorna poi una vecchia conoscenza, l’Ici, ma con un nome diverso: ora si chiamerà Imu (Imposta Municipale Unica), che sarà al 4 per mille per la prima casa e dalla seconda casa al 7 per mille, tramite anche un rivalutazione delle rendite catastali.

IRPEF E ALTRO Tra le altre riforme il passaggio dell’aliquota Irpef che salirà dal 43% al 46% en-tro il 2014, la benzina, che come abbiamo già

potuto vedere in questi giorni continuerà a sali-re, il Canone, che potrebbe finire sulla dichiara-zione dei redditi, rendendo difficoltosa l’evasio-ne da parte delle aziende, tassa patrimoniale e sui beni di lusso. Monti ha deciso di rinunciare al doppio stipendio da ministro dell’Economia e da Primo Ministro. Il Premier tiene a precisare che questa manovra si basa su “rigore, equità e sviluppo” e prevedrà grandi sacrifici per tut-ti. La manovra da un lato porterà nelle casse dello Stato 30 miliardi di euro in 3 anni, dall’al-tro, secondo Adusbef e Federconsumatori, le spese annue per famiglia salirebbero a 3160 euro contando anche le riforme del governo precedente.

LE OPINIONI SULLA MANOVRA Il 24 Novembre il Premier ha incontrato Angela Merkel e Sarkozy, entrambi hanno assicurato di sostenere il go-verno Monti e di porgli piena fiducia, tanto che la Cancelliera afferma che è «molto impressio-nante» vedere le misure che il governo italiano è in procinto di adottare. A questo punto, però, è inevitabile soffermarci anche sulle polemiche scaturite da questa manovra. Ci sono state molte discussioni circa i privilegi ecclesiastici della Chiesa, la quale proprio in virtù di tali privilegi sarebbe esente dal paga-mento dell’Imu. Rammentiamo a proposito che la Chiesa possiede il 20% del patrimonio im-

CONSULTAPROVINCIALE

POLITICA

RIDIAMOCI SUMANOVRA

LIPPI dalla prima

dicembre 201111

MARIO MONTIPresidente del Consiglio dei Ministri

Ministro dell'Economia e delle Finanze

PIERO GIARDAMinistro dei Rapporti con il Parlamento

PIERO GNUDIMinistro Affari regionali, Turismo, Sport

FABRIZIO BARCAMinistro Coesione territoriale

ENZO MOAVERO MILANESIMinistro Affari europei

FILIPPO PATRONI GRIFFIMinistro Pubblica Amministrazione

e Semplificazione

ANDREA RICCARDIMinistro Cooperazione

internazionale e Integrazione

GIULIO TERZI DI SANT'AGATAMinistro Affari esteri

ANNA MARIA CANCELLIERIMinistro dell'Interno

PAOLA SEVERINOMinistro della Giustizia

GIAMPAOLO DI PAOLAMinistro della Difesa

CORRADO PASSERAMinistro dello Sviluppo economico

Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

ELSA FORNEROMinistro del Lavoro e Politiche sociali

FRANCESCO PROFUMOMinistro Istruzione, Università e Ricerca

LORENZO ORNAGHIMinistro Beni e Attività culturali

RENATO BALDUZZIMinistro della Salute

CORRADO CLINIMinistro Ambiente, Tutela

del territorio e del mare

MARIO CATANIAMinistro Politiche agricole,

alimentari e forestali

mobiliare italiano; gli introiti dunque non sarebbero pro-prio modestissimi. Il Cardi-nale e Presidente della CEI Bagnasco si è dichiarato pronto a discutere al riguar-do, precisando comunque che non si tratta di un privi-legio singolo in quanto molti altri enti in Stati esteri pre-vedono agevolazioni simili. Anche Avvenire ha replicato facendo notare come mol-te Camere di Commercio, università, scuole, alcuni musei abbiano più o meno lo stesso privilegio. In ge-nerale le polemiche partono soprattutto dal popolo del web, il quale attraverso blog e video su Youtube propone in rete metodi alternativi su come far entrare nelle cas-se molto più dei soldi previ-sti dalla manovra attraverso il dimezzamento dei parla-mentari e dei loro stipendi.

DEMATIVATIONAL

e ora signor operaio mi divertirò a vederla morire

PATRIMONIALELa patrimoniale, al contrario dell’Irpef, col-pisce tanto le persone fisiche, quanto enti giuridici (società e associazioni) e i relativi beni, di qualsiasi tipo o di una categoria ben definita. Solitamente entra in vigorie perio-dicamente: l’ultima patrimoniale è entrata in vigore nel 1992.

IRPEFL’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fi-siche) è un imposta diretta italiana. Istituita nel 1974, viene calcolata in base al reddito singolo di ogni persona: lavoratore stata-le, autonomo e pensionato. Allo statale e al pensionato la somma viene sottratta direttamente dalla busta paga, l’autonomo paga l’Irpef in sede di dichiarazione di redditi. Attualmente l’Irpef costituisce una delle maggiori fonti di entrate per lo Stato.

alla tassaOcchio

dicembre 201112 CITTA'

ZTLLA PAROLAAI CITTADINI

DI MARIA FRANCESCA ALVINO

Udite! Udite! Messeri e madonne, atmo-sfera di festa nelle piazze e nelle stra-

de napoletane: giocolieri e giullari, musici e danzatori, attrici e attori vi aspettano per dilettare le vostre serate ! Dall’ 11 novembre al 16 dicembre, infatti, le vie e le piazze parte-

nopee interessate dal provvedimento ZONA TRAFFICO LIMITATO sono state teatro di esi-bizioni da parte di artisti di strada di vario genere: attori, mimi, ballerini, musicisti, per sei venerdì si sono esibiti allettando i pas-santi . L’associazione culturale Visionair, organizzatrice del rinomato Napoli” Strit Fe-stival”, ha invitato tutti gli artisti itineranti e non, tra cui vari extracomunitari e disabili, ad eseguire i propri numeri nelle zone interdette

talento liberatoZona a

DI SARAH MERAVIGLIA

Zanzara Tigre Libanese, Zattera Teleco-mandata in Lattice oppure Zabaione

Tipico della Lapponia? Insomma alla vista di questa sigla vi saranno venute in mente nu-merosissime ipotesi per lo scioglimento di

quest’acrostico, ma molti cittadini napoletani ancora non sono riusciti a venirne a capo. Eb-bene, la soluzione è molto meno fantasiosa delle vostre supposizioni, e cioè: Zona Traffi-co Limitato. La sigla infatti rimanda alla prima grande iniziativa dell’amministrazione targata De Magistris, cioè il divieto di transito 24h su 24 nella zona del centro storico partenopeo per tutti i veicoli, fatta eccezione per autobus, taxi, forze dell’ordine, enti di servizi pubblici,

ambulanze, vetture trasportanti diversamente abili o vetture appartenenti a residenti di par-

ticolari civici di Piazza Dante e Via Duomo. Se la propria destinazione si trova all’inter-no della ZTL e se non la si può raggiungere con i mezzi pubblici, bisogna percorrere le strade limitrofe dell’area, quali: Via Pessi-na, Via Broggia, Via Costantinopoli, Piazza Cavour, Via Foria, Via Domenico Cirillo, Via S. Giovanni a Carbonara, con ritorno su Via Rosaroll, Via Poerio, Piazza Garibaldi, Cor-so Umberto I, Piazza Bovio, Via Guglielmo Sanfelice. Per i trasgressori è prevista una multa di ben 74 euro!

Direi che è stata positiva poiché invoglia maggior-mente sia turisti che na-poletani a visitare il centro storico senza il disturbo delle auto.

Un fioraio

Per me il non poter circo-lare nella zona con l’auto è una grande <<rottura di scatole!>>

Un residente

dicembre 2011

al traffico al fine di invogliare i pigri napoleta-ni a raggiungere il centro senza mezzi privati, spostandosi a piedi oppure con i mezzi pub-blici. A sostegno dell’iniziativa il CSV (centro di servizio di volontariato ) ha organizzato tre autobus dalle periferie nord napoletane per portare gruppi giovanili e associazioni in cen-tro. L’iniziativa ha finalmente proposto il tanto atteso ritorno degli artisti di strada con l’au-spicio di lasciare nella memoria dei napoleta-ni un ‘atmosfera di festa, di divertimento che possa perdurare nel periodo natalizio ed oltre. Vedremo se Napoli starà al passo.

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della saluteDalla parte

DI AMALIA MONTINI

U no dei problemi che più preoccupa la popolazione moderna è quello dell'

inquinamento. E' sempre esistito, ma con il passare del tempo la situazione è peggiora-ta sempre più. Nell'ultimo secolo, il progres-so delle civiltà più industrializzate, ha inciso notevolmente sull'ambiente, procurando esiti piuttosto gravi per la permanenza dell'uomo sulla Terra. Tra le conseguenze di questo inqui-namento c'è la danneggiamento della fascia dell’ozono, capace di schermare i raggi UV del Sole. Questi sono in grado di danneggiare la pelle e di provocarne i tumori. Un altro esito negativo di cui si parla molto è l'effetto ser-ra. Questo è un fenomeno naturale che con-siste nel riscaldamento del pianeta, causato dai cosiddetti, gas serra. Inoltre lo smog è un noto fattore di rischio per la salute. Basti pen-sare alle malattie respiratorie che colpisco-no bambini e anziani che vivono in quartieri trafficati. Purtroppo il manifestarsi di queste patologie aumenta con il passar del tempo. Gran parte dell'inquinamento atmosferico è provocato da fumi e gas, immondizia, acque inquinate ma in particolare dagli scarichi delle automobili; esse, infatti, immettono nell'aria Ossido di carbonio. Ed è per questo che in al-cune città italiane sono stati imposti i blocchi per limitare il traffico. Una delle città coinvol-te è proprio la nostra. L'obiettivo è quello di eliminare dalle strade il maggior numero pos-sibile di auto, in modo da evitare il sovraffol-lamento ed il traffico. Un'altra metropoli che ha preso provvedimenti per ridurre lo smog è Roma. Infatti l'inquinamento ricopre i cieli della capitale, poiché l'aria si riempie di pol-veri sottili. Si registra un aumento dei ricoveri ospedalieri e delle mortalità. Per migliorare la situazione, quindi, sono stati imposti dei bloc-chi totali nelle fasce verdi, vietando la circo-lazione a tutti i veicoli a targhe pari o dispari ( a seconda dell'alternanza ), fatta eccezione per taxi e mezzi di soccorso. Però, secondo Lega Ambiente, il semplice stop alle automo-bili o le targhe alterne potrebbero comunque non essere sufficienti. L’unica soluzione è l’investimento nel trasporto pubblico in grado non solo di rendere respirabile l’aria dei centri urbani, ma anche di aumentare l’efficienza di autobus e treni.

E’ bello che la parte più preziosa della città venga salvaguardata e liberata da un po’ di smog. Credo però che il comune debba fornire maggiore informazione per i cit-tadini riguardo la ZTL.

Un passante

Al centro una telecam-era di sorveglianza durante l'installazione.In basso la fermata della metropolitana Università

dicembre 201114 VIAGGI

SALAMANCADI MATTIA OSTINATOED ENRICO DISCETTI

Pranzo al sacco, passaporto, vocabolario di Spagnolo e soprattutto biglietto aereo

andata e ritorno per un viaggio Roma-Madrid: questo è quanto si trovava negli zainetti dei partecipanti dello Stage linguistico di spagnolo a Salamanca, organizzato anche quest'anno dalla scuola. Questa volta è stato il turno di quattro classi dello scientifico (III F; IV F; III D; IVD) cimentarsi nell' avventura di un corso inten-sivo della durata di quattro giorni, per cinque ore al giorno, in una lingua mai studiata prima, che molti pensavano si formasse aggiungen-do una esse alla fine delle parole italiane (“y cosas del generes”: memorabile citazione pro-nunciata da un partecipante della prima onda-ta). La durata complessiva del viaggio è stata di 7 giorni e 7 notti, inclusi i devastanti giorni di viaggio da e per la Spagna, comprensivi di par-tenza/levataccia da Napoli all’alba dei martedì 22 e 29, volo Roma-Madrid e doppio trasfe-rimento in pullman fino a Roma e Salamanca per un totale di ben 12 ore: copione ripetutosi all’inverso al ritorno, con l’aggiunta di una visi-ta a Madrid prima di dirigersi all’aeroporto di Barajas, per poi ritornare a Napoli poco prima dell’alba rispettivamente del 29 e del 6 dicem-bre. Tornando al succo del discorso, va detto che nel programma stilato dall'agenzia Proyec-to Espana, cui si è appoggiata la scuola, oltre

le succitate ore di lezione erano previste molte attività culturali e di visita della bella città di Salamanca insieme a Virginia, la guida incon-trata il primo giorno sul pullman che da Madrid trasferiva i novelli spagnoli dall’aeroporto di Madrid alla residenza universitaria Las Carme-litas. Essa fungeva da campo base per tutti gli spostamenti cittadini ed e lì che gli studenti si sono rassegnati, sin dalla prima sera, all'impe-rante sapore d'aglio, percepibile persino nel lat-te della prima colazione. Il che ha dotato ogni studente, d'altro canto, di un alito capace di uc-cidere un protagonista di Twilight a dieci passi di distanza. Il primo impatto con il posto è stato, per tutti, stupefacente: nessuno si aspettava di ritrovar-si in una città così bella, strapiena di edifici in stile medievale costruiti con la tipica Pedra De Villamayor, un particolare tipo di pietra che, so-prattutto al tramonto, rende quasi interamente dorata la città, e di visitare luoghi tanto interes-santi. Come la Casa Lis, sede di un’esposizio-ne di arte Liberty e di un’inquietante collezione di bambole; la bellissima (e vertiginosa) catte-drale e l'università cittadina, sulla cui sommi-tà è posta la curiosa e ispiratrice statua del “Masturbador” il cui nomignolo rende inutile qualunque descrizione. Oltre che con una città totalmente nuova, appena arrivati ci si è dovuti scontrare con il corso di Spagnolo e soprattut-to con le sue cinque ore al giorno, ma quasi subito i nostri eroi sono riusciti ad abituarsi e a prendere confidenza con lingua e insegnanti. Tra le varie cose fatte durante il soggiorno in suo-lo spagnolo non si possono non menzionare le uscite serali, a volte accompagnati dalla guida,

dicembre 201115

che ha mostrato ai viaggiatori la vita notturna di Salamanca, con tanto di festino in un disco-bar, da cui non tutti sono usciti camminando in linea retta e passeggiata notturna lungo le rive del Rio Tormes, fiume che costeggia il centro storico della città. Inconvenienti a parte, le gite notturne sono state molto divertenti ed hanno permesso ai nottambuli erranti di vedere con i propri occhi la movida di una città universitaria e quindi a misura di giovane, piena di locali e di gente fino a tarda notte. Insomma tutto il viag-gio si è svolto come stabilito da programma, non senza una dose di competizione, come nel caso della caccia al tesoro dove una squadra troppo zelante della prima ondata si è spinta fino alla periferia pur di ottenere la vittoria. Fino al giorno del ritorno, quando si è partiti dai luoghi a cui ci stava abituando per tornare fi-nalmente a Napoli, dopo un’esperienza che la-sceremo commentare a due dei partecipanti al viaggio da noi intervistati: Luca e Simona

Domanda fondamentale: come è stato il viaggio? Ti è piaciuto?L: Il viaggio è andato benissimo, sia per quanto riguarda il trasporto in generale, sia lì a Sala-manca è stato divertente e interessante.S: Molto, è stato un viaggio divertente e ben organizzato.

Che ne pensi del luogo?L: Trovo, come ho risposto già precedentemen-te, che Salamanca sia interessante sia dal punto di vista culturale che storico. D'altronde non per caso è stata dichiarata Patrimonio Dell'umanità dall'UNESCO.

S: Bellissimo, il posto ideale per ogni studente. Tutto, a Salamanca, è fatto su misura degli uni-versitari che hanno il giusto spazio per lo stu-dio e anche per il divertimento.

Invece per quanto riguarda il corso di Spagnolo, ritieni sia stato utile?L: Per noi che siamo d'indirizzo scientifico e che quindi studiamo solo Inglese come lingua straniera, l'apprendimento dello spagnolo è stato più divertente che utile. Qualcosa di base della lingua spagnola l'abbiamo pur sempre appresa, anche se comunque tutti noi non ci siamo applicati più di tanto; d'altronde siamo andati lì più per la città e per il divertimento che per imparare lo Spagnolo.S: Sì, tanto che mi piacerebbe continuare a studiare la lingua (detto tra noi diciamo che ha avuto anche buoni frutti, considerando che la sera quando uscivamo capivamo tutti i discor-si in spagnolo!).

Cosa puoi dirci riguardo l’organizzazio-ne?L: Organizzazione buona: per quanto riguarda l'orario dei mezzi di trasporto i pullman sono stati precisi. Soltanto l'aereo purtroppo, al ri-torno, ha fatto una trentina di minuti di ritardo. Rispetto alle guide lì a Salamanca, posso dire che è stato tutto ben organizzato:rispettavano gli orari e rendevano anche piacevoli le escur-sioni.S: Eccetto le quasi 20 ore di viaggio è stata un ottima organizzazione; soprattutto, sono stati molto ospitali e disponibili, sia il personale della residenza ma anche i collaboratori dell' ISLA,

dalle guide agli' insegnanti.

Consiglieresti questa esperienza ad un tuo amico?L: Ma si, perché no! Salamanca è una città uni-versitaria, quindi anche per quanto riguarda lo studio, è un ottima città. Posso dirlo in quanto incontrai parecchi ragazzi anche di Roma e di Napoli che stavano lì per l’Erasmus e anche loro ci hanno proposto di ritornarci. Hanno con-fermato, in pratica, che è davvero una buona città per studiare!S: Assolutamente sì.

Per concludere: raccontaci l’episodio più divertente che ti viene in mente.L: Come in tutti i viaggi, la cosa più divertente è sempre stato stare insieme con tutti i com-pagni di viaggio e penso che molti condivida-no il mio stesso pensiero. Se devo raccontarvi un'episodio divertente, la gara di fotografia non è da escludere. Soprattutto ciò che mi ha di-vertito particolarmente in quella competizione è stato coinvolgere anche la gente del posto a darci una mano per vincere la gara.S: La gimkana cultural (caccia al tesoro ndr)! Mi sono divertita davvero tantissimo ad andare in giro per la città a chiedere a sconosciuti, in spagnolo ovviamente, gli elementi che ci ser-vivano per la gara: è stato il modo più diver-tente per mettere alla prova le nostre capacità di adattamento con la lingua e il contatto con estranei, assieme la verifica dei risultati con i ragazzi dell'ISLA. Ma anche il rally fotografico è stato molto divertente!

dicembre 201116 VIAGGI

CRACOVIADI FRANCESCO DI LUCREZIAE DESIREE MARINO

Dieci giorni (21-25 Novembre, 30-04 Di-cembre), undici ore di pullman, quattro

di aereo, venti minuti di tram, 6 classi(4A 5A 4B 5B 5C 3E) due levate presto alle sei del mattino, un andata e un ritorno. Nel mezzo c’è solo la Polonia con la sua Cracovia, vera capitale storica, città dei re, seconda Roma. Nel mezzo c’è solo il tremendo e non affatto lontano passato di un paese smembrato, di un grande popolo europeo privato della sua identità territoriale e poi travolto dall’assurdi-tà dell’orrore nazista. In mezzo a tutto questo ci siamo stati noi che ve lo vogliamo raccon-tare.

LA POESIA DELLA CITTÀ La città dalla triste bellezza, Cracovia è l’ antica capitale della Polonia che conserva i tratti di un passato glorioso. Centro culturale e universitario della nazione, sono infatti gli studenti a rendere questa città, dall’aspetto antico, un luogo

dallo spirito giovanile. Molti aspetti di Craco-via farebbero pensare a una città piuttosto vecchia, ma ci si rende conto in fretta che non lo è affatto. È sorprendente come si con-temperino aspetti di una realtà passata in un’ altra che sta emergendo e ha tutti i presup-posti per farlo. Basti pensare al breve tragitto che collega la piazza centrale, nonché cuore dell’ attività commerciale, al quartiere ebreo; oppure alla vicinanza di un albergo dove ab-biamo alloggiato, struttura di nuovissima costruzione alla fabbrica di Oskar Schindler, ora divenuta museo. Meta di milioni di turisti all’ anno, Cracovia è una città dalle molte facce. Stupisce il modo in cui ogni suo luogo conservi orgogliosamente la propria peculia-rità. Il centro attrazione principale è la Città Vecchia, un vero e proprio borgo medievale, in cui è possibile scoprire il lato artistico - cul-turale della città. Piazza del Mercato, nonché la più grande piazza medievale d’ Europa, co-stituisce il cuore dell’ attività commerciale. Attorno ad essa si ergono imponenti edifi-ci in stile gotico, rinascimentale e barocco come la Torre del Municipio o la Basilica di Santa Maria, dall’ alto della quale,allo scoc-care di ogni ora, è possibile ascoltare la me-lodia di una tromba, il cui suono e’da tempo simbolo della città. Altro nucleo medievale è il castello di Wawel che sorge sull’ omonima collina, antica residenza dei re polacchi. Poco distante dal centro storico vi è il quartiere abitato dalla comunità ebraica e soprannomi-nato ghetto durante il periodo nazista. Caffè, bar, negozi, musei, sono gli spazi entro cui si svolge la vita cittadina, di cui i protagoni-sti sono artisti di strada, musicisti e turisti. Sedersi in un ristorante e consumare una minestra, rifugiarsi dal freddo in un bar e gu-stare bevande calde, scoprire caratteristici localini sotterranei, oppure recarsi alla Piaz-za del Mercato per un piacevole shopping tra le bancarelle che si susseguono nella lunga galleria dell’ edificio centrale e acquistare prodotti tipici, rappresenta un’ ottima occa-sione per interagire con la gente del posto. Il fascino di Cracovia sta nel mostrarsi in tutto e per tutto una città che ha saputo coniugare vecchio e nuovo, che ha saputo accettare un passato recente da cui si è saputa rialzare degnamente. Dignità. La parola che meglio riassume lo spirito dei suoi abitanti è digni-tà. Una dignità che si manifesta nel riscatto sociale, impressa nei volti della gente, nel modo di fare, nella compostezza, giudicata superficialmente”freddezza”, nell’ alto grado di civiltà che investe tutti, dal commercian-te all’ artista di strada. Cracovia è una città che inevitabilmente affascina fin dal primo momento, tuttavia, ne percepisci l’ essenza vivendola quotidianamente. Accorgersi che non solo i maestosi edifici, ma ogni picco-lo dettaglio rivela una bellezza propria; una vecchia bicicletta appoggiata a un albero, gli sguardi pacati degli anziani che incroci sui tram, nello spiraglio di luce che fa capolino

dicembre 201117

da un antico palazzo e si irradia sulla vista, osservare la vita della gente al di là della ve-trina di un caffè, cogliere in un vecchio edifi-cio diroccato i tratti di un’ antico splendore. Di essa rimane la consapevolezza di come pos-sa essere effimera. Pensi che sia quasi lì per svanire,allora cerchi di godere quella magni-fica vista. L’aria sembra avvolta da un alone di delicata sospensione. Quando ad un certo punto,di sera, ti ritrovi nella piazza centrale il-luminata, ogni volta, come se fosse la prima, sei colto dallo stesso stupore, dal senso di ineffabilità, e molto probabilmente avverti la sensazione che , per quanto tu possa spalan-care gli occhi, non riuscirai a coglierne l’ intera bellezza.

LA DUREZZA DELLA REALTÀ STORICA Chi sog-giorna in Polonia fa tutto meno che un viaggio nella terra dell’umiliazione ebrea come polac-ca, a dispetto di come le veritiere, ma sbiadite immagini dei documentari storici ce la faccia-no conoscere. Tutta la Polonia ma in particola-re Cracovia sono tanto un trionfo del popolo polacco quanto,sorprendentemente, di quello di Israele, della sua adattabilità e del rispetto che ha sempre goduto. A Casimiro il grande, antichissimo,quasi leggendario re polacco, risale infatti il vasto e frequentato quartiere

ebreo(quartiere sottolineiamo e non ghet-to, termine in Italia usato in luogo del primo quando invece vuole significare propriamente luogo di reclusione cittadino) che la leggenda vuole fosse stato edificato in onore dell’a-mante ebrea del re. Oggi il quartiere conta ben 7 sinagoghe delle quali una in particolare, unico esempio in Europa, finanziata completa-mente dallo stato.I campi di concentramento. Più si osserva e si sperimenta più diventa difficile credere che posti come Auschwitz, Birkenau o Monowitz siano sorti in luoghi cosi intrisi di orgoglio e storia Ebraica per la pura casualità delle ne-cessità politiche che la storia fa emergere. Amarissimo e’ infatti il contrasto fra la muni-ficenza, la dignità storica della nazione, l’orgo-glio del polacco come dell’ebreo e lo squallore della tragedia che si e’ consumata in luoghi banali, Auschwitz, una vecchia caserma dell’ esercito o razionalissimi Birkenau, 40 ettari di terreno a metà tra la simmetria degli alleva-menti di bestiame e l’angoscia di un immenso cimitero. Assurdo pensare che oltre quei fa-mosi sei milioni di ebrei ve ne siano molti altri che la storia ha semplicemente dimenticato, molti altri ebrei, zingari e omosessuali. Assur-do pensare che prima degli ebrei vi sono stati altrettanti polacchi, prigionieri dello straniero

nel proprio paese. L’assurdità che ti assale in questi posti non e’ quella che ti aspetteresti, l’anima non e’ oppressa e il dolore che pure dovresti, vorresti provare, non ti dilania. C’è qualcosa di più sottile. Un ansia febbrile che diventa stanchezza, come davanti a un proble-ma irrisolvibile. L’assurdità si tramuta in incre-dulità, intolleranza e così fino quasi all’inintelli-gibile. E nella bufera di quel mantra che risuona “Io non posso capire” una coscienza folle si affaccia: in realtà non e’ complicato, non c’è nulla da capire quel male e’ semplice e’ banale, non e’ sconvolgente; forse e’ pure lecito. Ma nella storia momenti come l’olocausto e luoghi come quelli che la Polonia dolorosamente ci tramanda forniscono all’uomo che “verrà” una marcia in più, quella che fa dire “Io non devo capire”. Perché capire quell’orrore sarà sem-pre e solo un’impresa a metà come parziale e’ il tentativo di condividere la sofferenza di quei milioni di prigionieri. E se allora ogni tenta-tivo di comprendere e’ incompleto e tentare di guardare ai fatti con oggettività li rende quasi accettabili due sono i doveri del giovane come di chiunque abbia ancora fiato per parlare e gambe per muoversi: rispettare gli uomini e te-stimoniare le bestialità.

dicembre 201118

DI PAOLA BUCCARO

Dalla Puglia alla Basilicata, dal 18 al 21 novembre. È stato uno dei viaggi d’istru-

zione organizzati dal nostro Liceo. La partenza, stabilita per le sette meno un quarto da piazza Medaglie d’Oro, è tranquilla. Dopo circa tre ore e mezza di viaggio i ragazzi arrivano a destina-zione: Trani.Appena giunti la guida specializzata illustra la cattedrale di Trani. La tradizione vuole che Nicola il Pellegrino sia sbarcato a Trani nell'im-minenza della morte, dopo la quale sarebbero avvenuti svariati miracoli, sicché egli fu cano-nizzato. Fu costruita nel 1099 utilizzando un tufo calcareo estratto dalle cave della città, la pietra di Trani, caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco.Dopo la visita tra i vicoli di Trani, la scolaresca va a mangiare in provincia della città, ad An-dria. Ma si riparte subito per la visita a Castel

del Monte. Dopo circa un’ora di viaggio arrivano a destinazione, pronti per visitare l’immenso castello a pianta ottagonale avvolto da un tra-monto davvero mozzafiato. Si giunge così al secondo giorno: dopo la cola-zione si parte immediatamente per la visita di Bari Vecchia. Il centro storico rappresenta quel-la porzione di Bari ancora legata ad antiche tra-dizioni: essa è infatti depositaria di memorie e costumi che nella città moderna sempre più si è propensi ad abbandonare. Passeggiando per i vicoli stretti, si trovano anziane signore occu-pate nella lavorazione artigianale di orecchiet-te, piatto tipico del posto. La città fornisce ai ragazzi l’occasione di visitare diversi luoghi, come la Basilica di San Nicola e la Cattedrale di San Sabino. La tappa successiva sono le Grotte di Castel-lana, ricche di stalattiti e stalagmiti. Tra le va-rie attrazioni vi è la Grotta Bianca, definita la più bella grotta del mondo. Dopodiché si parte velocemente alla volta di Alberobello. Arrivati a

pochi kilometri dalla rinomatissima cittadina, le classi vanno a mangiare in un ristorante con una simpatica struttura a Trullo, costruzione a cono tipica di Alberobello (nella foto). Dopo aver pranzato ci si rimette subito in pullman per arrivare al centro vero e proprio della città. La guida illustra agli alunni le costruzioni e dopo la vista di un panorama alquanto insolito i ragazzi ritornano in albergo per l’ultima notte.Il terzo ed ultimo giorno i “turisti” fanno a malin-cuore le valigie e sono pronti a partire per l’ulti-ma tappa: Matera.Arrivati alla “città di pietra”, una guida fa fare un giro per le strade, mostrando le bellezze del posto. Tra queste c’è un’antichissima chiesa rupestre dedicata a S. Lucia, dotata di decori architettonici raffinati e affascinanti affreschi con elementi di arte orientale.Concluso il giro per Matera si va a mangiare, e si torna malvolentieri a casa con quattro ore intense di pullman.

VIAGGI

VIENI A BALLAREIN PUGLIA

dicembre 2011

DI CAMILLA OSTINATO

Le Classi 2D 1F 2F 1H e 2H hanno avuto modo di partecipare ad un bellissimo, per

quanto stancante, viaggio in Sicilia: la terra dei cannoli e di molti altri ottimi dolci ( e non solo). L’appuntamento, fissato per le ore 18,30 si è poi anticipato di un’ora il giorno prima, diventan-do così alle 17,30. Arrivata al punto d’incontro improvvisato dagli alunni e dai poveri genitori ignari, essi si sono trovati soli senza prof., che pure s'erano tanto raccomandati per la puntualità. Poi, dopo 2 ore e mezza di saluti e raccoman-dazioni da parte dei genitori, finalmente ci sia-mo imbarcati su una nave della Tirrenia. Dopo aver preso la card e averla persa in tempo re-cord, alle 20,30 abbiamo levato gli ormeggi.Viaggio divertente, naturalmente. O almeno fino a mezzanotte circa, quando il mare, non allegro quanto noi poveri scolaretti, ha voluto farci passare la nottata tra conati e tentativi di non rimettere il cibo spazzatura che stava risalendo.Arrivati finalmente al porto di Palermo alle 6.30, senza un attimo di tregua, abbiamo rag-giunto barcollanti la prima tappa: Il Duomo di Mon Reale (nella foto). Nonostante fosse Novembre, il sole non ha avuto pietà di noi che, essendo sbarcati alle 6 di mattina non ci aspettavamo un caldo così torrido. Luogo meraviglioso, proprio come la Cattedrale di Palermo che abbiamo visitato su-bito dopo. Qui si è poi pranzato e, come in ogni

viaggio d’istruzione che si rispetti, non sono mancati pasta al sugo, patatine e cotoletta.Il pomeriggio, ormai stanchi del viaggio inces-sante, siamo tornati in albergo. Non prima, però, di esserci rilassati beatamente sulle spiagge di Erice mare. Poi, stanchi, ma non troppo per non fare il solito chiasso, abbiamo cenato e passa-to la serata in compagnia di amici. Il secondo giorno, dopo essere stati letteral-mente dissanguati dalle zanzare, ci siamo di-retti a Erice per vedere il Duomo e, successi-vamente, il Tempio di Segesta. Dopo il pranzo siamo risaliti sul pullman, in direzione dell’alber-go, con la guida che parlava di qualcosa che nessuno era veramente intenzionato ad ascol-tare.Il terzo giorno abbiamo visto la Valle dei Templi, un luogo suggestivo e dalla vista meravigliosa proprio come Selinunte, dove abbiamo visitato i tre Templi dedicati a Hera, Zeus e Apollo. Dopo un corposo pranzo, costituito dalle succulente cotolette surgelate del ristorante, ci siamo recati per l’ultima notte all’Hotel Baia dei Muli-ni. Più tardi, con un po’ di malinconia, abbiamo fatto i bagagli e abbiamo passato la serata con gli amici. La mattina successiva sveglia alle ore 7,30. Raggruppati tutti gli alunni nella Hall e caricati i bagagli nel pullman, siamo partiti per Bagheria e, durante il tragitto, abbiamo potuto vedere dai finestrini del mezzo le Saline di Trapani. Arri-vati alla meta, con una guida abbiamo visitato Villa Palagonia (villa dei mostri) in stile barocco. Dopodiché, abbiamo pranzato e ci siamo reca-ti, nuovamente, a Palermo. I professori avendo

immaginato che non avessimo comprato abba-stanza souvenir in 4 giorni, ci hanno lasciato un’ora per terminare le compere. Alle ore 18.10, risaliti in pullman, ci siamo diretti al porto, per poi salpare alle ore 20.00. La nave, si pensa, oramai vecchia di un secolo viste le sue condi-zioni, nonostante il nostro timore non si è rive-lata un ferrovecchio. Dopo aver assegnato le cabine, situate in cor-ridoi stretti che ricordavano gli angoscianti spazi tipici dei film horror, ci siamo recati alla mensa per mangiare, sebbene oramai nause-ati anche solo alla vista: cotolette e patatine. Trattandosi dell’ultima notte, con il cielo stel-lato e il vento che batteva sugli oblò, nessun ragazzo l’ha voluta passare nella luce fioca del-le cabine strette. Nonostante si siano imposti questa condizione, la stanchezza ha avuto la meglio su parecchi, i quali si sono accasciati, lentamente, in un sonno profondo, sui divanetti della hall. La mattina, stanchi ma felici di aver trascorso dei giorni così meravigliosi, abbiamo incorniciato il tutto uscendo nel freddo mattu-tino sul ponte per ammirare l’alba. Dopodiché, il solito trambusto dei bagagli e il vociare dei ragazzi ha svegliato anche i poveri passeggeri che avevano passato la notte con noi. Arrivati a Napoli, non si è badato a niente e, dopo aver salutato amici e professori ed essere stati accolti dai genitori, sono tutti tornati a casa e, una volta lì, sono tutti caduti in un profondo sonno ristoratore.

VIAGGI 19

TRA COTOLETTA E PATATINEECCO LA SICILIA

dicembre 201120 VIAGGI

TUTTI ALL’ESTERO

DI CHIARA SATURNO E MARIAROSARIA BARBARARACI

Èsempre bello fare viaggi con gli amici di scuola: Cracovia, Valencia e Salamanca

non hanno deluso le aspettative di nessuno.Peccato che molti siano rimasti a casa.Ad alcune classi, infatti, erano state proposte diverse mete, ma si sono presentati poi degli imprevisti.Nonostante le classi, che alla fine non sono partite, avessero dimostrato da subito un in-teresse e nonostante avessero dato la loro disponibilità impegnandosi a consegnare ai professori un’autorizzazione provvisoria per partire, il loro viaggio è stato cancellato addi-rittura a poche settimane dalla possibile par-tenza. Le ragioni sono state molteplici.Parlando con molti di questi è stato facile ca-pire il loro punto di vista, anche se non sono chiare a tutti le ragioni di questo cambio di rot-ta. In alcuni casi sono stati gli alunni stessi la causa del fallimento dei viaggi: non avendo le idee chiare, accettavano dapprima una propo-sta, per poi tirarsi indietro all’ultimo momento.Anche alcuni professori, come gli alunni, pur avendo dato inizialmente la loro disponibilità ad accompagnare le classi, non si sarebbero fatti, poi, tanti scrupoli a rimangiarsi la parola data.Molti non avevano intenzione di accompagnare il proprio corso insieme ad altri che non fos-sero dello stesso indirizzo; altri docenti sem-plicemente non gradivano l’itinerario scelto o preferivano una meta ad un’altra.Sicuramente certi gruppi, quindi, combinandosi con classi di indirizzi diversi, ma dello stesso anno, sarebbero potuti ugualmente partire, se solo le problematiche presentate dai profes-sori non l’avessero impedito.I ragazzi della III H sono rimasti molto delusi da questa serie di circostanze. A loro era stato da subito proposto un viaggio-studio a Londra

di otto giorni anche abbastanza economico in case famiglia e, ovviamente, essendo una classe del linguistico, sarebbero stati ben felici di partire. Il numero dei partecipanti era sufficiente e la professoressa Petraccone era disponibile ad accompagnarli.Più tardi c’è stato poi un cambiamento nell’iti-nerario che, a questo punto, sarebbe consisti-to in 5 giorni in albergo e ben poco da vedere ma, nonostante ciò, gli alunni erano sempre d’accordo. Peccato che il professore Del Vec-chio avrebbe poco dopo annunciato loro che i viaggi per Londra non sarebbero mai partiti.“Per loro una magnifica sorpresa” avrebbe, in seguito, annunciato la preside in merito alla disavventura della III H, alla quale avrebbe pro-posto un viaggio a Berlino, anch’esso alla fine non andato in porto perché organizzato per marzo.Questi ragazzi desiderosi di viaggiare all’este-ro con i compagni erano disposti a tutto.Avrebbero voluto, ad un certo punto, partire anche loro per Cracovia, ma c’erano già trop-pe adesioni.Alcune delle quali provvisorie e incerte che, di fatto, non hanno portato a nulla, dal momento che classi come la III A, che sarebbe dovuta partire quasi per certo per Cracovia, appunto, alla fine è rimasta a casa.Anche per gli alunni di questa classe la storia è analoga: all’inizio le possibilità erano due: Londra o Cracovia. La classe raggiungeva il numero e di accompagnatori ce n’erano abba-stanza.Ma cosa è successo?Solo una decina di giorni prima della partenza, sul punto di pagare l’importo necessario, han-no saputo che per loro il viaggio d’istruzione in Polonia non ci sarebbe stato. Aspettative illu-se e confusione anche per loro. Il triennio della G ha, invece, visto il proprio viaggio in Spagna andare in fumo per colpa di un itinerario non preciso. Fortunatamente del viaggio a Valencia ha potuto usufruire la III M che, nonostante non raggiungesse il numero minimo obbligatorio, è

TRANNE TE!

Globe TheatreIn fumo nel 1613,come i viaggi dialcuni alunnidella scuola

dicembre 2011

TUTTI ALL’ESTERO

21

comunque partita per volontà del proprio con-siglio di classe. C’è stato, poi, un altro caso, in cui una sezione dello scientifico è partita per Salamanca, nonostante che questa meta fosse destinata all’indirizzo linguistico.Perché?Perché il loro consiglio di classe, come quello della III M, d’altra parte, si è dimostrato abba-stanza forte da scavalcare l’organizzazione ‘’convenzionale’’ ed accontentare i ragazzi.Dopo aver sentito il loro punto di vista, era ne-cessario, però, discutere di questa situazio-ne anche con un professore.E quale se non il responsabile dei viaggi, il pro-fessore Del Vecchio?Lo sventurato organizzatore ci ha riferito che la proposta del Professore Stelluto, che con-sisteva, ricordiamo, in otto giorni di viaggio-studio a Londra, attività teatrali al Globe The-atre con attori dello stesso teatro e alloggio in case famiglia, sarebbe stato ottimale per il corso linguistico, date le opportunità di stu-dio, ma non idoneo a classi di altri indirizzi, per le quali sarebbero state più convenienti visite guidate della città di Londra.L’ambizioso progetto del professore è anda-to, quindi, in fumo per la maggior parte delle classi.Alla domanda: ‘’Professore, lei crede che sia più consigliabile organizzare viaggi a novem-bre e, quindi, ad inizio anno, oppure in prima-vera, ad anno scolastico inoltrato?’’ Del Vec-chio ci ha risposte convinto: ‘’Secondo me è meglio partire verso novembre. Perché, in ogni caso, anche se i viaggi si organizzassero per Marzo, ad esempio, ci sarebbero problemi: alunni che si ritirano, professori che non sono più disponibili... Per non parlare dei prezzi: co-sta molto meno partire prima di Natale, che in primavera’’.Sperando di essere state utili agli alunni per capire i motivi delle mancate partenze, non si può fare altro che essere felici per i compa-gni che sono partiti ed aspettare la prossima occasione.

DI RITA CATALANO

Tempo di viaggi. O di rientri. Il periodo dei viaggi d’istruzione al Vico quest’anno si

è un po’ esteso. Per quanto riguarda la par-tenza per Valencia, dalla data del 6 novem-bre, con in seguito altre varie date smentite, è slittata al 12 dicembre. Cinque settimane dopo! Tutto questo per gare d’appalto fallite. E fallito sarebbe stato anche il viaggio, per-ché molti possibili partecipanti, che un mese prima avevano assicurato la loro presenza, con l’avvicinarsi del periodo natalizio e delle spese correlate, non hanno più potuto con-fermare la disponibilità delle proprie famiglie a spendere tale somma. Conclusione: su una classe di 26 ragazzi, di cui 24 dovevano parti-re con certezza, alla fine ne sono partiti solo 10. Meno della “metà più uno” richiesta insi-stentemente dai Consigli di classe. Ma dopo un “faccia a faccia” diretto con la Pre-side (alquanto contrariata), si è deci-so, con l’approvazione dei professori e dei genitori, di consentire la partenza, nonostante non si raggiungesse il nu-mero. Inoltre la 5° classe di una sezio-ne dello scientifico, che inizialmente era diretta a Cracovia, è stata “dirot-tata” in Spagna, a frequentare quindi il corso intensivo di spagnolo compreso nella visita a Valencia. I ragazzi hanno, però, rinunciato al viaggio, essendo poco interessati allo studio di una lin-gua che sicuramente non avrebbero approfondito dopo i cinque giorni del corso. Comunque l’organizzazione dei viaggi d’istruzione di quest’anno è ap-parsa fin dall’inizio come “nata sotto una cattiva stella”. Anche con l’impe-gno e la disponibilità dei professori e

di chi si occupa di progettare gite e viaggi, si sono riscontrati vari ostacoli: dalla mancanza di professori accompagnatori al numero dei partecipanti; dalle gare d’appalto tra le agen-zie ai modelli ISEE e le varie dichiarazioni; fino ad arrivare a “dubbi” di intere classi, indecise se partire o meno, e questo a discapito di altri ragazzi interessati all’iniziativa. Questi ultimi hanno infatti dovuto rinunciare a malincuore a partire, e, certo, non perché non fossero interessati ad una nuova esperienza. È quin-di ovvio che non bastano semplici idee e una pianificazione superficiale per organizzare un viaggio, specialmente se la meta è all’este-ro, e evidentemente farlo in poco tempo e con troppe incognite tra professori, imprese e studenti, non è il metodo migliore per la sua buona riuscita.

ValenciaZona Cesarini:

dicembre 201122

DI RAISSA PASSOS ESPINDOLA

Texas, 1980: Llewelyn Moss, mentre cac-ciava in una zona desertica al confine

con il Messico, vede dei cadaveri intorno ad un camioncino e vicino trova una grande quanti-tà di droga e denaro (due milioni di dollari). Pur essendo un uomo onesto, decide di portarsi a casa questi soldi, con l’intenzione di assi-curare un futuro migliore per lui e sua moglie Carla Jean. Questa decisione diventerà un in-cubo di grande violenza: Moss sarà costretto

a fuggire in continuazione dai cacciatori che cercano di impossessarsi del denaro, ma an-che da un killer psicopatico, Anton Chigurgh, che più degli altri userà tutta la sua violenza per prendere i due milioni di dollari. Il killer usa un metodo di morte alquanto curioso:il “testa o croce” di una monetina. Lo sceriffo della cit-tà, Ed Tom Bell, cercherà di aiutare Llewelyn, ma Anton lo seguirà finché non riuscirà ad im-possessarsi del denaro.

CINEMA

PAESE USAANNO 2007

DURATA 122 minGENERE drammatico, thriller

REGIA Ethan Coen, Joel Coen

CAST Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin

NON È UN PAESEPER VECCHI

DI ANDREA SIGONA

Diretto sempre dal regista napoletano Luca Miniero, Benvenuti al Nord, compo-

sto dallo stesso cast del film precedente, è il sequel del famoso comedy “Benvenuti al Sud” e uscirà in tutte le sale il 20 gennaio 2012 . Gli scenari questa volta cambiano e sono Ca-stellabate, dove è stato girato il primo film, e Milano.Sono passati circa due anni dall’ultima volta in cui i due protagonisti, Mattia, e Alberto, inter-pretati rispettivamente da Alessandro Siani e Claudio Bisio, si sono incontrati.Alberto vive un momento difficile per il suo

matrimonio poiché Silvia, la moglie, odia Mila-no e rimprovera il marito perché non sta mai a casa a causa del suo lavoro.Quindi per rimediare al danno Alberto prende una casa in montagna dove trascorrere il fine settimana. Alberto, tuttavia, accetta un lavoro alle Poste che lo terrà impegnato tutti i giorni. Nel frattempo Mattia non se la passa altret-tanto bene con sua moglie Maria poiché, sfa-

ticato come al solito, non riesce a guadagnare molto.Per questo la moglie lo lascia e per cercare di riconquistarla Mattia si ritroverà a lavorare a Milano.Complimenti alla regia, che ha realizzato que-sto fantastico, esilarante sequel che mostra, analizza e abbatte differenze e pregiudizi tra Nord e Sud Italia.

ANTEPRIMA

BENVENUTI AL NORD

DAL 18 GENNAIO

dicembre 2011

PAESE Francia, USAANNO 2011

DURATA 100 minGENERE commedia, romantico, fantasticoREGIA Woody Allen

CAST Owen Wilson, Rachel McAdams, Kathy Bates

VACANZE DINATALE A CORTINA

SHERLOCK HOLMESGIOCO DI OMBRE

PAESE FranciaANNO 2011

DURATA 100 minGENERE drammatico, commedia, romantico

REGIA Michel Hazanavicius

CAST Jean Dujardin, Bèrénice Bejo, John Goodman

DI ALESSANDRO DE CHIARA

Siamo nella Hollywood del 1927 e George Valentin, interpretato da Jean Dejardin,

sta per assistere alla fine della sua popolarità.Egli è un noto attore del cinema muto, ma la sua carriera verrà sconvolta dall’avvento del sonoro. Alla fine di una prima cinematografica conosce Peppy Miller (Bérénice Bejo), quella che poi sarà la co-protagonista di questa tor-mentata storia d’amore. Il film, girato a Los An-geles, rispecchia la modalità dei film degli anni 30’: muto ed in bianco e nero. È stato presen-

IN USCITA 23

THE ARTIST

MIDNIGHT IN PARIS

tato in anteprima al Festival di Cannes 2011 il 15 maggio, dove Jean Dejardin ha vinto le prix d'interprétation (premio alla miglior interpreta-zione). L’uscita nelle sale cinematografiche francesi è prevista per il 12 ottobre grazie al contributo della Warner Bros. France, mentre la The Weinstein Company si è aggiudicata i dirit-

ti per la distribuzione negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia. In Italia, invece, la pellicola è stata distribuita da “Bim Distribuzione” il 9 dicembre.Regia e sceneggiatura a cura di Michel Hazana-vicius, conosciuto per le parodie degli spy-film di OSS.

DI RAISSA PASSOS ESPINDOLA

Il 2 dicembre 2011 è uscito il nuovissimo film del grande Woody Allen. Il regista è sempre

stato affascinato da Parigi. In questo film ha voluto mostrare la bellezza classica di questa città.Trama: Gil è uno sceneggiatore hollywoodiano, che desidera diventare uno scrittore. È in viag-gio a Parigi con la sua futura sposa Inez e i ge-nitori di lei, ficcanaso e conservatori. Una sera, Gil, non sopportando la noiosa compagnia di due amici della fidanzata che si sono aggiunti a loro, cerca in tutte le maniere di scappare. Quando trova l’opportunità, rifiuta di andare a ballare e decide di fare una passeggiata, da solo, per le meravigliose, incantate vie di Pari-

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IL GATTO CON GLI STIVALI

FINALMENTELA FELICITÀ

PAESE Regno Unito, USA, AustraliaANNO 2011DURATA 128 minutiGENERE giallo, thriller, commediaREGIA Guy RitchieINCASSO 3.470.177CAST Robert Downey Jr, Jude Law, Noomi Rapace, Jared Harris

PAESE ItaliaANNO 2011DURATA 93 minGENERE commediaREGIA Leonardo PieraccioniINCASSO 1.653.759 CAST Leonardo Pieraccioni, Rocco Papaleo, Ariadna Romero, Thyago Alves

PAESE USAANNO 2011DURATA 90 minGENERE animazione, avventura, azioneREGIA Chris MillerINCASSO 2.267.523 CAST Antonio Banderas, Salma Hayek, Zach Galifianakis, Billy Bob Thornton

PAESE ItaliaANNO 2011DURATA 113 minGENERE commediaREGIA Neri ParentiINCASSO 1.623.292 CAST Christian De Sica, Sabrina Ferilli, Ricky Memphis, Dario Bandiera

gi, alla ricerca di un’ispirazione per il suo futuro romanzo. Ma accade qualcosa di magico: poco dopo la mezzanotte Gil si trova nella Parigi de-gli Anni Venti, per lui il periodo migliore di quella città. Gil incontra i suoi idoli letterari e artistici di quell’epoca, come Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda, Ernest Hemingway e Gertrude Stein. Le notti successive si ripresenta sem-pre la stessa occasione e Gil incontra Picasso

e Dalì. Viene completamente travolto da que-sta magia e resta sempre più affascinato da questa esperienza irreale. In questo film Woody Allen ha voluto fare un omaggio a questa bellissima città, ma anche raccontare la storia di tutte le persone che pensano che se avessero una vita diversa, in un’altra epoca, sarebbero stati molto più felici.

ITALY TOP 4

dicembre 201124

DI ABABACAR DIOUF

Ragazzo A: Hey, hai sentito l'ultimo di Je-lonek?

Ragazzo B: EHHH? Chi è sto tipo? Piuttosto ascolta l'ultimo di Pitbull, che ha troppo ritmo!

Micheal Jelonek, violinista polacco è riuscito (per la seconda volta) a rinchiudere in un album di 50 minuti l'anima antica e nobile del violino, inserendola in canzoni strumentali a cavallo tra metal e musica classica (Sarebbe un errore definirlo metal neoclassico).La struttura portante di tutti i pezzi è data da riff di stampo Trash e da solidi ritmi di batteria, sui quali vengono costruite linee di violino e di violoncello (eccezion fatta per alcuni pezzi dove la chitarra si mostra leggermente più pre-sente, senza prendere però mai il comando).Nonostante la struttura apparentemente si-mile, ogni pezzo si rivela totalmente diverso dall'altro, per contenuti e forme. Se prima sem-bra di sentire Steve Vai, in pochi minuti si passa velocemente ad una foresta scandinava, per

poi essere catapultati nel bel mezzo del con-certo di una filarmonica .Quello che probabilmente innalza quest'opera ad un livello così alto è l'esperienza di Micheal: dopo essersi diplomato in violino nel 1989, ha avuto esperienza con oltre 50 tra orchestre, artisti internazionali e gruppi polacchi. Ha inol-tre composto numerosi pezzi per pubblicità e film.Uno vero professionista che,curando magi-stralmente tutti gli arrangiamenti dell'album, è

riuscito, anche grazie alla “Brevitas” (nessuno brano supera i 5 minuti), a non fare pratica-mente nessuna caduta di stile. Ovviamente questo album non è materialmen-te disponibile in Italia, poiché è prodotto da una piccola casa discografica polacca.Se volete provare qualcosa di nuovo o sempli-cemente non avete nulla da fare potete trovar-lo facilmente su Youtube o per 10 euro acqui-stare via Internet l'intero album, supportando anche l'artista.

MUSICA

ARTISTA Michal JelonekANNO 2011TRACCE 14

GENERE Metal, Musica classicaETICHETTA Mystic Production

REVENGEJELONEK

dicembre 201125

Intervista ai For The Sake of Leaving, gruppo Hardcore partenopeo.

Da dove è partita l'idea di questo grup-po? Nulla di così complicato e trascendentale, ave-vamo soltanto voglia di fare la musica che ci piace per divertirci e senza troppe pretese.

Qual è l'origine del vostro nome? (Victor, batterista): Se l'avessi chiesto a qualcun altro del gruppo, probabilmente ti sarebbero arrivate risposte sboronissime sul fatto che il nome derivi dal nostro fare musica "per il gusto di evadere", ma io ti rispondo onesta-mente: Band Name Generator (Programma che crea in modo totalmente casuali nomi per gruppi).

Quali gruppi vi hanno influenzato maggiormente? Troppi per citarli tutti, in generale un po' tutto il metalcore e hardcore americano e britannico degli ultimi anni, ma ognuno di noi ascolta un sacco di roba diversa.

Avete prodotto già qualcosa? Abbiamo un EP autoprodotto, uscito prima dell'estate,che contiene 6 dei nostri pezzi peggiori, più un altro paio di tracce dove si sentono rumori ambigui soltanto per fare gli in-tellettualoidi sofisticati. Si chiama "Oversea".La copia materiale costa 5 euro, ma potete tranquillamente scaricarlo online gratis. Io vi consiglio di comprarlo, che siamo poveri.

Quanti concerti avete tenuto, fin ora? Almeno una ventina se non più, in ogni caso abbastanza da poter dire che ormai a Napoli e provincia si saranno rotti i coglioni di noi e che prevediamo di spostarci quanto prima.

Quali sono i vostri progetti per il fu-turo? Suonare, diffondere la nostra musica, girare il mondo il più possibile senza rispondere alle chiamate dei nostri genitori, e cambiarci le mutande ancora meno spesso di quanto non facciamo già.

FOR THE SAKE OF LEAVING

MUSICA

dicembre 2011

ARTISTA JovanottiANNO 2011

TRACCE 15 (cd1) + 10 (cd2)GENERE Pop rap, Hip house

ETICHETTA Universal

DI CHIARA UCCELLO

18esimo album del celebre can-tante italiano Lorenzo Cherubi-

ni. "Ora", questo è il nome dell’album, ha una tracklist davvero corposa: circa 25 brani; il nu-mero è giustificato dal fatto che l’album, aven-do oramai quasi un anno, è stato aggiornato con 10 nuove tracce. Ritmi orecchiabili, anche se estremamente semplici. Qualche difetto?

ORAJOVANOTTI

Tutte le tracce che hanno già riscontrato un discreto successo sono state poste all'inizio dell'album, rendendolo una sorta di climax di-scendente. Un CD allegro e leggero, adatto

praticamente a chiunque. Doveroso ricordare anche in questa breve recensione Francesco Pinna (l'operaio morto durante l'allestimento del palco del suo concerto a Trieste).

1 2MICHEL TELÓAi Se Eu Te Pego

ADELESomeone Like You

ARTISTA Michel TelóDALL'ALBUM Ai se eu te pego (singolo)GENERE Pop, Soul, Blues rockDURATA 2:45ETICHETTA Pantannal/Rge

TOP 4

Ad un anno di distanza dal suo album "Loud", ecco che Rihanna si ripresenta

con il suo nuovissimo "Talk that talk". Stile tipi-co della cantante, ben scandito e molto ritma-to con testi decisamente poco “cristiani”, ma con qualche nuovo esperimento da parte della cantante, o di chiunque scriva le sue canzoni (Rihanna può vantare schiere e schiere di com-

TALK THAT TALKRIHANNA

positori). I testi sono spesso e volentieri TROP-PO spinti, ma (s)fortunamente noi italiani non ci scandalizziamo più così facilmente. Sentita

e risentita la terza traccia dell'album :We found love. Orecchiabile, con un ritmo incalzante ma niente di che.

ITALY

ARTISTA ADELEDALL'ALBUM 21GENERE Pop, Soul, BluesDURATA 4:45ETICHETTA XL Recordings

3 4TIZIANO FERROLa differenza tra

COLDPLAYParadise

ARTISTA Tiziano FerroDALL'ALBUM L'amore è una cosa semplice GENERE Rhythm and blues, Pop rockDURATA 3:53ETICHETTA EMI

ARTISTA ColdplayDALL'ALBUM Rock elettronicoGENERE Pop, Soul, BluesDURATA 4:39ETICHETTA Parlophone

me e te

INickelback sono tornati, con il loro settimo album, ma hanno lasciato l'amaro in bocca

a molti. Secondo alcuni, infatti, il nuovo album "Here and Now" non è all'altezza dei preceden-ti. Ma sono sicuramente presenti buoni spunti e nuove idee. È vero, i ritornelli non saranno il massimo e i testi sono forse tendenti al com-merciale; ma il lavoro non è da buttare. Vi sono

HERE AND NOWNICKELBACK

diversi brani che conservano il ritmo energico della band. Stranamente servono più ascol-ti prima che le melodie entrino bene in testa,

ma non si può negare l'evidenza. I NICKELBACK SONO I NICKELBACK!

ARTISTA RihannaANNO 2011TRACCE 11

GENERE Pop, Dance popETICHETTA Def Jam

ARTISTA Nickelback ANNO 2011TRACCE 11

GENERE Hard rock, post-grungeETICHETTA Roadrunner, Universal

26 MUSICA

dicembre 2011

AUTORI Silvio MuccinoCarla Vangelista

ANNO 2011PREZZO €18,50

EDITORE Mondadori

DI CLAUDIA SORGIACOMO

Aprima vista potrebbero risultare grandi scrittori solo quelli che rimangono sulla

bocca tutti. E dunque un libro scritto da Silvio Muccino, considerato sempre il fratello più pic-colo del regista Gabriele Muccino, sembrerà incapace di essere un buon libro.Scritto a quattro mani con Carla Vangelista, Rivoluzione n.9 è un perfetto dialogo genera-zionale tra Sofia, 60 anni, quattordicenne nel ‘68 quando i Beatles (suo gruppo preferito) e le mini gonne spopolavano; e Matteo, trenten-ne del nostro decennio in piena tempesta or-monale e preso sempre da una rabbia furiosa. Lui conoscerà Sofia attraverso vecchie foto scattate da lei trent'anni prima e che ritroverà nella sua stanza. Il ragazzo si innamora folle-mente della giovane ritratta in quelle polaroid, e questo insieme all'amicizia di Daniele, vec-chio amico di Sofia, gli darà forza per prendere decisioni importanti e ribellarsi ad una madre che, perso il marito, fa del figlio la sua unica figura di riferimento.Matteo al funerale di Daniele, riuscirà final-mente ad incontrare Sofia e a conoscerla. Ormai Matteo è un uomo e Sofia una donna adulta con ancora al collo la sua più grande

RIVOLUZIONE N.9 SILVIO MUCCINO E CARLA VANGELISTA

passione:la fotografia. Il titolo è legato ad un importante regalo che Daniele, ormai fede-le amico e mentore, farà a Matteo: il cd ella Sinfonia n.9. Daniele la considera una grande scossa emotiva necessaria per riuscire a far convincere Matteo a ribellarsi dalla monotonia

e prendere definitivamente in mano le redini della sua giovane vita.“L’adolescenza è una rivoluzione che ti scop-pia dentro. L’unico modo per sopravvivere è portarla fuori.

AUTORE Isabel AllendeANNO 2006PREZZO €17,00EDITORE Feltrinelli

INÈS DELL’ANIMA MIAISABEL ALLENDE

Se siete alla ricerca di un romanzo con toni forti, ricco di passione e di amore,

con protagonista una donna sicura, impavida e sensuale, allora leggete “Inès dell’anima mia”di Isabel Allende. Già la scrittrice è una garanzia: l’Allende è co-nosciuta per i suoi romanzi intriganti e per es-sersi affermata come una delle voci femminili più importanti della narrativa contemporanea in lingua spagnola a livello mondiale. Nello spe-cifico, in questo libro la scrittrice ripercorre, utilizzando come sfondo della narrazione la Spagna e il Cile del 1500, la vita della giovane Inès Suàrez, donna indomabile, che non si la-scia andare al dolore causatole dal marito che, sacrificando l'amore per la ricchezza decide di partire per l'America latina. Così decide di ini-ziare un lungo ed estenuante viaggio in com-pagnia della nipote alla volta del Perù in cerca del marito.La maestria della scrittrice non sta solo nel-la trama, che, man mano che si svolgono gli intrecci, diventa sempre più avvincente, ma

anche nel far risaltare la storia del Cile, sco-nosciuta ai più, e l’accanimento degli spagnoli che, alla ricerca dell’oro, arrivarono a com-mettere soprusi e violenze sulla popolazione locale.Appunto la forza di volontà delle donne è mes-sa in rilievo nella protagonista, che, pur di ri-trovare il marito, è disposta a imbarcarsi con alcuni corsari spagnoli che provano più di una

volta a violentarla; soprattutto è ammirabile la forza della protagonista nel ricordare fatti così dolorosi con anni di distanza e senza rispar-miare commenti sulle brutalità a cui ha assi-stito. La sua vita può essere un esempio per qualsiasi donna. Per capire che la storia non è fatta solo di guerre e di grandi imprese, ma anche del coraggio delle donne scampate ai massacri.

27LIBRI

dicembre 2011

NOVEMBERMANGA

DI NICOLE BARRA

In uscita a Novembre sono davvero tanti, co-nosciuti, ma anche meno celebri.

Partiamo dal manga Hetalia Axis Powers: que-sto mese esce il primo numero del fumetto che narra la storia del mondo fin dall’epoca dell’Impero Romano ad oggi. Ma la cosa che rende questo manga molto divertente è che i paesi sono rappresentati da personaggi dalle sembianze umane. Ogni paese ha il suo carat-tere, i suoi pregi e i suoi difetti. Il manga prende il nome dai due protagonisti: Veneziano Italia e Romano Italia, che rappresentano rispettiva-mente l’Italia del Nord e l’Italia del Sud, comple-tamente diversi: Veneziano è molto timoroso e mammone; Romano, invece, è molto duro e insensibile, ma è gentilissimo con le donne. Con questo manga si riesce a capire in chiave ironica come si sono formati i paesi e le varie alleanze durante le guerre, scoprendo molte curiosità divertenti. Il costo è di €6,90: un po’ elevato per un manga, però la cosa è giustifi-cata dalle prime pagine plastificate e a colori.Un altro manga in uscita a Novembre è Noda-me Cantabile (€4,20), arrivato al 15°volume delle avventure di Megumi Noda, chiamata ap-punto Nodame dai suoi amici. Nodame è una pianista eccezionale dotata di un orecchio musicale formidabile: basta che lei ascolti un brano soltanto una volta per essere subito in

grado di riprodurlo, aggiungendo un suo tocco personale. La musica, purtroppo, è una delle poche cose che riesce a fare bene. In tutto il resto, infatti, è una frana: non ha concentra-zione nello studio, è casinista e non ha certo brillanti risultati in matematica. Per quanto sia brava con la musica, per riuscire a passare tutti gli esami annuali del conservatorio ha bi-sogno dell’aiuto costante di Shinichi Chiaki, il suo vicino di casa, non che aspirante direttore d’orchestra, di cui lei è follemente innamorata; non passa momento in cui Nodame non cer-chi di farsi notare come “perfetta moglietti-na”. Per gli appassionati di musica e manga potrebbe essere il giusto mix da divorare dal primo volume!Quali sono i predatori più famosi dei 7 mari dei manga? Ovviamente la ciurma di Rubber, il giovane pirata dagli arti allungabili, aspirante re. Per conquistare questo titolo Rubber e la sua ciurma dovranno affrontare pirati più esperti, la marina militare e tante altre peripezie in po-sti sconosciuti ,in mezzo al mare.Il costo del 46° volume è di € 3,90.In uscita troviamo anche Bloody Monday, I Cavalieri dello Zodiaco e tanti altri. Correte in fumetteria per non perdere nessuno di questi bellissimi manga!

28 COMIX

dicembre 2011

LA BELLEZZAÈ davvero così importante?

Mah. Quante volte mi è capitato di guardarmi allo

specchio e di vedere qualcosa che non ero per niente

io…Quante volte mi è capitato di aver pensato che ero

ingrassata,e il mio seno era piccolo,troppo piccolo,e le

mie gambe giganti mi sono apparse sempre più giganti

tutte le volte che mi specchiavo? Troppe, troppe volte.

Un mostro, diversa da quando ero piccola ma non ab-

bastanza grande, ma ancora abbastanza matura per

ammettere che in realtà forse, non ero così brutta

come vedevo. Una volta, una mia amica, mi disse che il

mio era un problema di prospettiva; il problema era il

mio punto di vista, l’angolazione da cui mi guardavo,

e che quindi il problema non era come mi vedevano gli

altri, bensì come fossi io a vedermi. Lentamente, col

passare del tempo, ho cominciato ad apprezzare le

mie forme che si definivano sempre più, ogni giorno,

ho cominciato a volermi bene, anche se con molta dif-

ficoltà. Quando anche gli altri hanno cominciato ad

accorgersene, io mi sentivo sempre più sicura di me e

sempre più felice di essere cresciuta.Credetemi, il problema è nella nostra mente. Tutto ciò

che si pensa, si riflette sul nostro corpo e sugli altri.

Quando ci si piace, si piace anche agli altri. Lo so, lo

so che non è facile ma, in generale, la vita non è facile

e se si vuole provare a semplificarla, l’unico modo

è cominciare a provarci. La gentilezza, le movenze

delicate, il nostro modo di rapportarci agli altri può

essere la chiave della nostra bellezza. La bellezza è

importante, si, è una qualità; ma la bellezza si cos-

truisce. Tutti possono essere belli. Basta volerlo.

LA RISPOSTADI Una Nacy Owen

Ciò che hai scritto è giusto, soprattut-to, per la prospettiva femminile perché

diciamoci la verità ogni donna si è posta que-ste domande. Credo che sentirsi belli è fonte di sicurezza, ed è proprio questa la cosa che fa impazzire chiunque: non tanto la bellezza fisica, che sì, può essere un aiuto fine a se stesso, ma la sicurezza negli atteggiamen-ti, nel porsi agli altri in maniera affabile; è un qualcosa che sto scoprendo funzionare e che mi crea molti meno problemi e difficoltà con i ragazzi.

LA RISPOSTA DEL CUORE 29

dicembre 201130

DI VALERIA MASOLA

Ciao, mi chiamo Sofia. Ho 17 anni.

Le mie amiche mi considerano stra-na… Mi chiedete perché?Beh la risposta è semplice: perché amo leggere.Capita, a volte, che io preferisca leg-gere un bel libro piuttosto che uscire, ma non perché io ami stare in casa o perché, come dicono loro, sia ASO-CIALE, ma semplicemente perché ri-tengo che nella lettura si trovi spazio per sé.Credo che alla mia età sia normale vo-lere un po’ di tempo per me e quando leggo siamo solo io e il mio libro, nes-sun rumore, nessuna pressione.Sembra stano pensare come sempli-ci lettere, fiumi di parole, frasi, sia-no capaci di farti volare in un mondo tutto tuo, un mondo al quale nessu-no ha accesso, un mondo nel quale puoi essere chi vuoi: una principessa, una semplice ragazza, protagonista o ascoltatrice.Il libro contiene un lungo film che però è solo nella tua testa e i perso-naggi del film, beh, sono proprio come te, persone con sentimenti, vite com-plicate o forse, sono come tu vorresti essere: potenti maghi che salvano il mondo, eroi capaci di superare ogni difficoltà.Succede poi alcune volte che si entri così tanto nel libro, nella storia, da sentirti tutt’uno con il protagonista. Soffri e gioisci con lui e poi ecco, arri-va l’ultima frase di quell’ultima pagi-na e dentro di te si scatenano un tur-binio di emozioni, un misto tra gioia e dolore come se sparisse qualcosa che

ormai è parte di te. E poi quei perso-naggi, che ti hanno accompagnato nei lunghi giorni d’estate o nelle fredde notti d’inverno, ti mancano, e girano attorno a te come qualcosa di lontano eppure così vicino.Il libro diventa una droga, non puoi fare a meno di andare avanti, la cu-riosità di sapere come va a finire ti assale e leggi come se non esistesse null’altro al mondo… il tempo non esiste più.E vedete, è proprio per tutti questi motivi che amo leggere, è proprio per questo che lo consiglio, perché chiu-dendomi nel mio piccolo mondo, sen-to di essere libera di essere me stes-sa senza temere nessun giudizio con la consapevolezza che in quel mondo tutto e possibile.Forse dovreste provare!

SCRITTURA CREATIVA

IL MIO PICCOLOMONDO: LA LETTURA

dicembre 2011

DI LAURA CAFASSO

Tanto tempo fa, in un regno lon-tano… no, no, no, no ! Così no:

non è più tempo per le favole! Or dun-que la storia che mi accingo a narrar-vi tratta di un personaggio alquanto strano: lui è Johan, uno studente dell’Accademia delle Belle Arti di He-laskanas. Per errore incappai tempo addietro nei suoi scritti celati in una polverosa biblioteca, dietro un mobile apparen-temente pesante; grazie a questi ap-presi la sua storia. Era un mattino d’estate quando Jo-han uscito per provare con gli amici uno spettacolo, soprappensiero sba-gliò strada. Incappò così in una via a lui sconosciuta, ma invece di tornare indietro qualcosa scattò in lui e conti-nuò il suo cammino. Cammina, cam-mina, Johan si era ormai dimenticato dell’appuntamento preso con gli altri attori; era preso dal suo viaggio che lo aveva portato a contatto con una strana civiltà presso la quale sostò diversi anni. La civiltà che tanto lo aveva affascinato aveva una caratteri-stica particolare: questo strambo po-polo suonava con gli animali; questi divenivano strumenti nelle loro mani grazie a tecniche a noi ignote. Johan fu iniziato a questi nuovi studi da un anziano del posto.Il tempo passava e Johan migliorava a vista d’occhio, il popolo lo osservava ammirato: era il primo straniero che li era riusciti a trovare ed aveva perfino appreso la loro arte! Oramai a Johan mancava poco per apprendere la tec-nica più difficile ed era completamen-te assorto nei suoi studi che non si ricordò, neppure per un istante, che aveva abbandonato la sua città, i suoi

amici, la sua accademia. Mentre lui diveniva un abile musicista la vita scorreva anche ad Helaskanas, ove la sua presenza era solo un lontano ricordo. Il caso della sua scomparsa fu archiviato circa due anni dopo es-ser stato aperto e fu reputato insolu-bile; gli amici si erano rassegnati e la sua vicenda era divenuta una storia “leggendaria” da narrare ai più pic-coli. Finché un giorno in un mattino d’estate ,proprio come quello in cui Johan era scomparso, nella piazza principale di Helaskanas uno strano figuro era giunto con una cesta di vi-mini; la gente curiosa si era radunata attorno a lui e il misterioso viaggia-tore, che aveva il volto celato, iniziò a cantare. Il canto melodioso era ac-compagnato da uno strano sibilo pro-veniente dalla cesta. Il viaggiatore iniziò a danzare e danzando scoper-chiò la cesta nella quale tutti videro dei serpenti a sonagli muovere le code a ritmo e sibilare a tempo. La strana musica portata dallo straniero ebbe grande successo e il suo spettacolo fece il giro delle città più importanti, calcando di palcoscenico in palco-scenico, lasciando tutti con la stessa meraviglia e mistero. Nel mistero sì, perché di questo strano musicista si persero le tracce, nessuno ne seppe mai il nome e nessuno fu più in gra-do di rintracciarlo o imitarlo, solo ora a distanza di tempo sappiamo la sua identità e possiamo ricordarlo con il suo nome e svelare l’arcano mistero che velava la sua storia.Johan non scomparve nel nulla, Jo-han non morì: Johan si trasformò in leggenda e mistero per meravigliare il mondo con la sua strana arte e fu sempre ricordato come IL SUONATO-RE DI SERPENTI A SONAGLI.

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IL SUONATOREDI SERPENTIA SONAGLI

SCRITTURA CREATIVA

dicembre 2011

DI MARIA CLAUDIA GATTO

Di cosa parli? Non ti ascolto. Mi chiudo in me stessa cer-

cando in vano di proteggermi dal-le tue parole taglienti come lame. Ogni lettera, ogni singola sillaba ar-riva in modo confuso alla mia men-te, in modo doloroso al mio cuore. Faccio fatica a riprendere a respi-rare, lentamente sposto le mani da mio viso e apro gli occhi ormai luci-di, cercando di rimettere in ordine le assurde cose che hai detto. Con lo sguardo sconvolto mi giro verso lo specchio appeso su una parete di un azzurrino chiaro, quasi imper-cettibile. Il mio viso è pallido ma al tempo stesso ricoperto di alcune chiazze rosse provocatemi dal pianto; tutta colpa tua.Dopo qualche minuto mi giro verso di te che hai un’aria indifferente e perlopiù scocciata mentre io sto qui ad affogarmi nel dolore.Forse ti aspetti che io parli, che ti dica qualcosa, ma cosa dovrei dirti, cosa dovrei fare? Iniziare ad urlare, battere i piedi per terra, rompere i piatti o quell’orribile vaso che ti sei ostinato a comprare perché ti piace-va il pescatore in mare raffiguratovi. Se facessi questo non servirebbe a niente, non cambierebbe ciò che hai detto, non cambierebbe che l’hai de-ciso all’improvviso, cancellandomi del tutto.Resto in silenzio, ormai il cuore ha ripreso il suo andamento naturale come il respiro. Ti fisso, gli occhi neri e profondi rivolti verso l’altro, la mano sinistra poggiata sulla scri-vania di mogano.Indossi dei jeans scambiati, sulle spalle il maglione lilla che ti ho re-galato per Natale; non è l’occasione migliore per indossarlo.Dopo quello che mi hai detto, sep-

pur ferita, umiliata, nel pieno del dolore l’unica cosa che riesco a fare è guardarti ,pensare quanto sei bel-lo, ammirarti nella tua bastarda bellezza e pensare alla prima volta che ti ho visto con i capelli bagnati che si adagiavano morbosi sul tuo collo sinuoso. Continuo a fissarti. Poggi nervo-so le dita sulla bocca e ne tracci il contorno,le tue labbra si dischiu-dono lasciando intravedere i denti bianchi e piccoli riportando alla mia mente la tua risata. La sento forte, chiara, che rimbomba nella testa più forte delle tue parole. Riesco a sentire solo quella e a vedere il tuo viso che s’illumina in quel riso fra-goroso mentre giochi a carte o ridi ad una mia battuta, di quelle sotti-li di cui solo tu riuscivi a cogliere il vero significato.Continuo a tornare con la mente agli eventi del passato cancellando il presente e cercando di non pensa-re al futuro.Immagini sfocate continuano a pas-sarmi per la mente come diapositive di un film. In tutte ci sei tu, noi in-sieme. Io che cerco di rubare il dolce pieno di panna e cioccolato che stai mangiando,Tu che soffochi il mio pianto cullandomi tra le tue brac-cia. Il dolore si fa sempre più insoppor-tabile cercando disperatamente il modo per uscire fuori.Porto lo sguardo verso il basso “ ma perché sto sempre scalza?” pensie-ri sciocchi mi avvolgono nella loro ingenuità, mentre spero di scompa-rire, dissolvermi nell’aria. Avverto il tuo nervosismo, sento il rumore delle tue dita che tamburellano sulla scrivania dove sei appoggiato da minuti, forse ore. Il tempo sembra esser-si fermato, il silenzio è assordante, insopportabile ma al tempo stesso protettivo, rassicurante. Per l’ulti-

ma volta scosto il mio sguardo dal pavimento e lo dirigo verso i tuoi occhi neri quelli che mi hanno fatto innamorare. Con stupore mi accor-go che anche tu mi stai guardando. Provo la stessa sensazione di una bambina colta in flagrante con le dita nella marmellata.Sento le guance avvampare e non ne capisco il motivo, d’un tratto le tue parole mi rimbombano nella mente “Non ti amo più” chiudo gli occhi, li riapro ridendo. Mi guardi con un espressione tra il preoccupato e lo scioccato. “Adesso perché ridi?”“ Perché è meglio ridere che pian-gere.”

SILENZIOASSORDANTE

32 SCRITTURA CREATIVA

dicembre 201133

PALCOSCENICO

di Maria Claudia GattoViso truccatoCappello sul capo Re della danzaMaestro d’illusionePrincipe del gesso Il suo scenario il mondoIl pubblico i passanti Palcoscenico la strada Lui è un artista E’ il talento di strada

SolitudineAvventuraSconosciuta la ragioneIgnoto il perchéVuoi lasciare tuttoAndare via, lontano Da qualcunoDa qualcosa Nuove persone LuoghiCibi Attendono di essere scopertiFiori di essere coltiTramonti rosso fuocoCieli color azzurro pastelloAttendono di essere vistiNon importa comeCon chiO quando lo farai L’importante è l’emozioneIl ricordo L’importante è viaggiare.

DI STRADA

CERCARE

di Maria Claudia GattoVIAGGIANDO

SCRITTURA CREATIVA

dicembre 2011

Quella voce in testa ti diceva “Sta fermo, non lo fare!”Una volta uccisa la ragione,volevi provare con le persone?

Il tuo cuore batteva per quel grosso erroreLo hai zittito col gelo del sangue amaro.Reo di aver dato sfogo all’ignorante repressioneEd ora cosa te ne fai del tuo giudizio?

Verserai tu il sangue nelle vene di un agnello?Sarai tu a far viaggiare il fresco respiro nel suo petto?Allaccerai tu i sottili fili della vita?Non puoi rimediare, per lui è finita.

Ancora convinto di aver agito nel giusto,Se dio è assente, non prendere il suo posto.Caino folle, uccidendo tuo fratelloHai reso peggiore un Eden già violentato.

di Assunta SanninoCAINO

LOOKING FOR

di Assunta SanninoCome unica compagnaHo solo una canzone.Mentre la pioggia mi bagnaPrendo una decisione.

Come bagaglio ho solo rimpianti,dei miei sogni, solo frammenti.Ma ora è inutile, basta tormenti.L’alba mi dice di andare avanti.

Guardare indietro non è sufficiente,il passato non serve a niente.Il corpo galleggia sull’asfalto bagnato,nel giorno della mia morte sono rinato.

E non fuggo, non sto scappandoIl cielo è la vetta, l’orizzonte il traguardo.Un uccello che dal nido sta piano volandoE per le sue sottili ali non ha riguardo.

La mia meta è l’orizzonte, inizia il mio viaggiodove mi porta il cuore? La mente dove conduce?Ma sfiorerò quel sole, non è un miraggio.Voglio solo accarezzare quella lontana luce.

MYSELF

34 SCRITTURA CREATIVA

dicembre 2011CALCIO 35

C’MON NAPOLI!DI DARIO MAGLIO

Sognando l’Apoel, temendo Real e Bar-cellona, ecco il Chelsea! L’urna di Nyon

anche in quest’occasione non è stata troppo generosa con il Napoli che, dopo City e Bayern Monaco, affronterà un’altra big del calcio euro-peo. Sarà una doppia sfida Italia – Londra negli ottavi di Champions perché anche il Milan se la vedrà con un’inglese, l’Arsenal. Più abborda-bile, almeno sulla carta, l’avversario dell’Inter, l’Olympique Marsiglia. Nel complesso un buon sorteggio per le italiane, che lascia tante spe-ranze per il passaggio ai quarti, nell’anno del riscatto del nostro calcio, che piazza più squa-dre di tutti alla fase finale della Champions, 3 su 3.Ma la sfida più affascinante ed incerta degli ottavi è il doppio confronto Napoli - Chelsea. Attenzione, non bisogna sottovalutare un av-versario che ad oggi è sembrato in difficoltà. La rivoluzione di Villas Boas (nella foto), infatti, in stile mourinhano, ha annullato ogni gerarchia nella squadra, mettendo in discussione an-che i senatori come Lampard e Drogba, dati addirittura in partenza a gennaio. È proprio a Gennaio, nel mercato, che si costruiscono i successi della Champions e del campionato, un’occasione che il Napoli, e il patron De Lau-rentiis, non devono lasciarsi sfuggire. Negli ulti-mi anni, infatti, i rinforzi promessi nel mercato invernale non sono arrivati o non hanno sod-disfatto le aspettative, causando l’inevitabile calo degli azzurri in primavera, fase cruciale della stagione. Lo stesso Walter Mazzarri nelle

ultime dichiarazioni ha ammesso la necessità dell’arrivo di quel “Top player” che non sia più solo un rincalzo. È impossibile, infatti, preten-dere che i “titolarissimi” azzurri giochino per tutta la stagione al 110%! È necessario fare il salto di qualità per battere i Blues e accelerare in campionato per un piazzamento in Cham-pions, anche perché siamo sicuri che sull’altro fronte il magnate Abramovich non baderà a spese per rafforzare il suo Chelsea. Anche i Blues, però, per bocca del coach Villas Boas, fanno sapere: “Il Napoli ha un ottimo col-lettivo con giocatori di talento e un allenatore preparatissimo come Mazzarri. Potranno con-tare su un sostegno straordinario da parte dei tifosi. Sarà una delle sfide più difficili di tutti gli ottavi”. Si vede che la doppia impresa contro il City è ancora impressa negli occhi dei sup-porter inglesi grazie al ritmo e all’aggressività mostrati dalla banda Mazzarri.Non ci resta che attendere la notte del 21 feb-braio con un San Paolo traboccante di tifosi ed entusiasmo, pronto ad esplodere in quel boato che fa “strappare” i microfoni! E per il 14 Marzo è già impossibile trovare un volo per Londra, direzione Stamford Bridge, per trovarsi all’appuntamento con la storia. Notti Blues o Azzurre che siano, sarà un grande spettacolo!

dicembre 201136 IL PERSONAGGIO

ciazione?Quando ho fondato l'Acquachiara il problema principale era l'impianto, in quanto non avevo nulla, essendo l'edificio una struttura fatiscen-te. Sicuramente nel prenderlo in gestione ho avuto molto coraggio e anche un pizzico di in-coscienza, ma lavorando per 13 anni, 15 ore al giorno con passione e dedizione ho saputo realizzare una realtà solida e bella per la quale Napoli può essere orgogliosa. Il problema più grande adesso è la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'impianto altrimenti, così come le strade, che, se non vengono rimoder-nate crollano, anche gli edifici, senza controlli periodici, rischiano di fare una brutta fine:del resto davanti agli occhi avete lo stadio Collana, il S.Paolo e la Scandone che sono impianti più o meno fatiscenti ed è quindi opportuno che ci uniamo con le istituzioni in modo da far sì che certe realtà sportive continuino a dar lustro alla nostra città.

A proposito di istituzioni, da quando è stato eletto sindaco Luigi De Magistris è cambiato qualcosa per lei e per la sua associazione?Ho avuto modo di parlare con l'assessore delle problematiche dello sport in generale e dell'impiantistica a Napoli e ho notato che è intenzionato a dare una mano a chi s'impegna veramente per migliorare la situazione della nostra città dal punto di vista sportivo; ovvia-

mente so che non è facile realizzare ciò che si promette, ma essere finalmente ascoltati e comprendere che ci sono dei problemi è già un passo in avanti. Sta a noi ovviamente che siamo gli esperti del settore informare su quali siano questi problemi e la tempistica necessa-ria a risolverli.

Lei è impegnato anche in iniziative sociali con l'Acquachiara, attirando ragazzi trascurati dalle famiglie, poco invogliati allo studio o economicamen-te impossibilitati: vuole descriverci più dettagliatamente in cosa consistono queste iniziative?Per i ragazzi appartenenti a famiglie con bas-so reddito abbiamo messo a disposizione il nostro impianto due volte a settimana ed ogni anno 100 ragazzi hanno la possibilità di fare sport nonostante le difficoltà economiche dei genitori. Un'altra iniziativa è quella contro la dispersione scolastica: ragazzi dai 14 ai 16 anni che non frequentano più la scuola hanno la possibilità di frequentare il nostro edificio due volte a settimana. Abbiamo aiutato anche i diversamente abili e, nel limite del possibile, cerchiamo di aiutare tutte le famiglie che per questa crisi mondiale non hanno disponibilità economiche sufficienti.

Parliamo di sport vero e proprio. Lei ha riportato in alto la Carpisa Yamamay

L'UOMODEL MIRACOLODI GIULIO PASTORE

Non è Gesù Cristo né un mago eppure i miracoli li fa lo stesso e per molti anni

quasi nessuno ne era a conoscenza. Ora il Ma-radona napoletano della Pallanuoto degli anni Ottanta e la sua società, Acquachiara stanno riscuotendo sempre più successo, soprattut-to grazie ai recenti risultati della squadra ma-schile di pallanuoto. C'è qualcos'altro, però, di ancora più importante che Franco Porzio l'ex atleta è riuscito a realizzare in 13 anni. Armati di registratore, noi del camaleo abbiamo avu-to l'onore d'intervistare l'ex atleta.

Presidente, innanzitutto come, quan-do e con quale progetto è nata l'asso-ciazione Acquachiara?L'Acquachiara, come idea, è nata nel 1993 quando ancora giocavo nel Posillipo. Il mio in-tento era quello di creare una realtà sportiva che avesse come fulcro la valorizzazione dei settori giovanili. Il Posillipo aveva, infatti, atleti che sia a livello di club che di nazionale erano di un certo livello, ma i giovani erano ignorati dalla Società. Io allora avvertii i dirigenti della mia squadra che sarebbe servito un ricambio generazionale, ma non fui ascoltato. Tra il '94 e il '95 nacque quindi l'Acquachiara con lo sco-po di essere un'associazione satellite dell'A.S. Posillipo che si dedicasse ad un esclusivo la-voro sui giovani per poter fornire validi sostitu-ti alla prima squadra in modo che continuasse ad essere vincente anche negli anni seguenti. Grazie poi al contributo di eccellenti persone e di tutti i dipendenti che hanno lavorato con passione, siamo cresciuti sempre di più fino a diventare una realtà separata ed autonoma come siamo oggi.

Quali problemi ha incontrato e ancora ci sono nella gestione di questa asso-

dicembre 201137

Acquachiara (squadra maschile ndr)con una risalita strepitosa dalla serie D alla serie A1 ed attualmente si trova al 3° posto a un punto dalla capolista: qual è stato l'ingrediente vincente che ha per-messo a Lei, allo Staff e agli atleti di credere in questo lungo e difficile pro-getto di rinnovamento?L'aspetto sportivo credo sia un autentico mi-racolo perché era impensabile creare 13 anni fa una squadra che salisse dalla serie D alla serie A1 ed una realtà sportiva formata da giovani; inoltre da matricola, perdere solo una partita su 14, battere le fortissime compagini di Pro Recco e Posillipo e pareggiare in trasfer-ta a Savona era impensabile. Questo dimostra che stiamo lavorando bene, c'è un'ottima gui-da tecnica, i giocatori stanno dando il massi-mo se non di più, però la cosa più bella è che abbiamo una seconda squadra napoletana in A1 abbiamo restituito entusiasmo ad una città morta sotto l'aspetto della pallanuoto, coinvol-gendo nel tifo donne, bambini e famiglie, cosa che nessuna squadra del nostro campiona-to può vantare. Questi risultati mi rendono ovviamente contento, ma danno un'enorme aspettativa: io preferivo, invece, passi un po' più graduali per poter organizzare e compiere meglio tutte le cose necessarie alla crescita della squadra, invece siamo esplosi prepoten-temente. Nel complesso sono comunque felice perché credo che quello che si semina quello

si raccoglie e noi abbiamo raccolto ciò che ab-biamo prodotto dopo tanti anni di lavoro e sa-crificio. Non voglio essere presuntuoso quando dico che oggi l'Acquachiara per tutto quel che abbiamo fatto per i giovani, per lo sport e per il sociale, rappresenti un modello organizzativo che tutte le altre associazioni sportive dovreb-bero seguire.

Essendo l'Acquachiara basata sui giova-ni avrete ovviamente dei ragazzi pronti a sostituire gli eroi della pallanuoto di oggi.La gestione dei settori giovanili l'ho affidata a Mino Cacace che aveva già molta esperien-za con i ragazzi del Posillipo. Possiamo quindi tranquillamente attingere dalle categorie d'età inferiore senza aver paura del ricambio gene-razionale.

La pallanuoto degli anni '80 è diversa ri-spetto a oggi?È un altro sport. Le regole sono cambiate e oggi si privilegia soprattutto l'aspetto fisico e la tattica di gioco. Quando giocavo io l'atleta più alto poteva misurare 1, 95m e pesare sui 90 kg, oggi l'atleta più basso dev'essere mini-mo 1, 90-1, 92m e pesare almeno 100-110 kg. Il gioco, inoltre, è più veloce, ma non vedi più l'atleta con la fantasia e l'estro di trent’ anni fa.

Secondo lei nello sport in generale qua-

li sogni e quali ambizioni deve avere un ragazzino per raggiungere alti livelli?Alla base ci deve essere una grande passio-ne, ma anche chi ti segue costantemente. Può sembrare un paradosso ma da piccolo non amavo la pallanuoto anzi fui preso da una squa-dra di calcio locale. Mio padre e Mino Cacace fecero di tutto per farmi giocare a pallanuoto ed io pian piano mi appassionai anche grazie al fatto che con mio padre e mio fratello andavo alla Mostra d'Oltremare a vedere le partite del Posillipo. Ovviamente tutto dipende anche dalla personalità del ragazzo perché per fare sport ad alto livello serve molta fatica e sacrificio.

Una piccola curiosità: i suoi figli po-tremmo vederli un giorno nella palla-nuoto?Lei è Chiara (in quel momento entrava la figlia nella stanza ndr)... Chiara, da qui viene il nome “Acquachiara”. Quando mia moglie era incinta sognai che sarebbe stata una femmina e che si sarebbe chiamata Chiara. Quando siamo an-dati a fare l'ecografia il sogno mi diede ragione.Per quanto riguarda i miei figli praticheranno lo sport che desiderano, ovviamente mi interes-sa che facciano qualsiasi cosa, ma che sia sport perché credo che sia positivo sia per il fisico che per la mente ed è importante soprat-tutto in quest'epoca per la socializzazione.

FRANCESCO PORZIO (Napoli, 1966)Ha giocato tutta la carriera con il Posillipo vincendo 8 titoli italiani e 2 volte consecutive la Coppa dei Campioni

dicembre 201138

DI DARIO MAGLIO

Eccoci giunti a Natale, tiriamo un po’ le somme di ciò che è accaduto fino ad ora.

Nel torneo del triennio di calcetto abbiamo as-sistito ad un inaspettato equilibrio tra le varie squadre. Tutti i match sono terminati con pareg-gi molto combattuti se escludiamo la goleada con cui la 5B ha schiantato la 3C. Grande sor-presa è stata la 5A di Tarantino, che nei due derby contro la 4 e la 3 conquista due punti inattesi, rischiando anche di vincerle. D’altra parte la 3A, una delle favorite, è apparsa un

po’ sottotono e svogliata nei primi due incon-tri, complici, forse, anche i grandi risultati che il team di Bencivenga sta ottenendo nel torneo esterno,”Vico Cup”.Il torneo del biennio è invece ancora agli inizi con un’unica sfida tra IA e IB terminata con il punteggio di 4-5, con Marra in grande spolvero. Ancora ai nastri di partenza i tornei di pallavolo, che avranno inizio a Gennaio.Insomma, il meglio deve ancora venire, buon Natale a tutti!

EDITORIALE

teste di ca...lcio

TORNEI

3C di “Che disastro”! Partita a senso unico quella che vede l’esordio della 3C e della 5B. Il risultato finale di 7-0 rispecchia quello che si è visto in campo. La 5B sembrava giocare con il sottofondo della pubblicità : “Ti piace vince-re facile?”. Infatti ben poca cosa è sembrata essere l’avversario: una 3C che dopo l’ottimo piazzamento nella scorsa edizione promette-va ben altro. La partita dei ragazzi del capitano Cioffi dura non più di 10 minuti grazie all’ottima prestazio-ne di De Martino, che è l’unico a lottare davve-ro e a non gettare mai la spugna, provandoci con grandi tiri dalla distanza ed azioni indivi-duali. Dopo questa fase iniziale sale in catte-dra la 5B, che presenta una nuova formazione (difensiva) a causa dell’infortunio alla mano del portiere De Felice. Maiolo apre le danze beffando Mazzarella sotto le gambe e da lì i ragazzi del quinto anno dilagano ancora con Maiolo (tripletta), e con Cerullo e Lalla (dop-pietta) che, avendo visto il portiere avversario fuori dai pali, tenta e riesce in un tiro balistica-mente perfetto che si insacca alle spalle del colpevole Mazzarella. Allo sbando la 3C; poca

roba il loro gioco. De Martino, come una trot-tola, corre avanti e indietro, senza riuscire ad evitare che la sua squadra capitoli in una scon-fitta imbarazzante. Prima vittoria per la 5B che vola al primo posto in classifica, grazie ai pareggi di tutti gli altri match.

5B vs 3C: 7-0

Pagelle 5BCestaro 6De Felice 6.5Maglio 6.5Cerullo 6.5Lalla 7

3CMazzarella 4.5Lippi 5Serino 5Cioffi 5.5De Martino 6.5

MVP: Maiolo 7.5 Non solo tre gol: è una spina nel fianco per la difesa avversaria, pulito e concreto il suo gioco. Indispensabile.

dicembre 201139

DI ANTONIO DE MARTINO

Il torneo del triennio entra nel vivo con la 3A di Genovese e Bencivenga, che però non va oltre il pareggio contro una 5A che non scher-za affatto! Ricordiamo che tra le file della 3° manca il talento di Salzano, che rinvia ancora il suo esordio nella competizione! Nonostan-te la pesante assenza, la squadra di capitan Genovese parte in modo molto aggressivo e Carpentieri, dopo una serie di rimpalli in area avversaria, porta in vantaggio i suoi. Dopo il vantaggio, i vice-campioni dello scorso biennio si rilassano e concedono molte, forse troppe occasioni alla quinta, che non riesce a concre-tizzare, sprecando tanto con Rizzuti. Imperver-sano capitan Prodomo e compagni, ma la di-fesa avversaria sembra tenera, fino a quando Franco, non nuovo a questi errori, sbaglia un dribbling nella sua area di rigore, concedendo a Tarantino il facile “tap-in ”. Il pareggio galvaniz-za i ragazzi dell’ultimo anno, che con Prodomo approfittano delle sbandate degli avversari per chiudere il primo tempo in vantaggio: 2 – 1. Nella ripresa la musica cambia: a dare la prima nota è Bencivenga che, ricevuta palla, lascia sul posto il portiere e di rabbia scaraventa il pallone in rete. Poche le occasioni, rispetto al primo tempo, su entrambi i fronti. Sul finale è ancora Bencivenga ad avere la possibilità di re-galare la vittoria ai suoi con un rigore: la palla sbatte sul palo ed esce! Le squadre si chiudo-no sempre più, man mano che la stanchezza

aumenta. L’unico a crederci veramente è Ca-prioli: corre, si propone, calcia in porta, e torna a difendere. Nella 3A si nota anche l’assenza di Pisano, infortunato. Stupisce invece la pre-stazione della quinta, di certo non formata da giocatori di particolare abilità individuale, che

però non fanno sconti a nessuno! 2-2 il punteg-gio finale e secondo pareggio per entrambe le squadre che non riescono a spiccare il volo in classifica.

3A vs 5A: 2 - 2

Pagelle 3AGenovese 6.5: La presenza del capitano si nota, insieme a Bencivenga costruisce il gioco e tiene bene la difesa.

Carpentieri 6: Suo il gol che sblocca per primo il risultato; tuttavia, oltre ciò, si fa ve-dere poco.

Franco 5.5: Insufficienza per lui, regala il pa-reggio e non sembra entrare mai sul serio in partita, tanto da concludere il match in porta. Deve rendersi più pericoloso SOTTO porta!

Bencivenga 7: anche per Bruno una buo-na partita. Unica pecca il rigore sbagliato che avrebbe potuto dare i tre punti alla sua squa-dra.

5ATufano e Sapora 6: Giocano molto di fi-sico i due ragazzi della quinta che spezzano continuamente il gioco avversario.

De Mascellis 6: Certamente non è allenato a giocare, ma fa quel che può e spesso con buoni risultati.

Prodomo7: Ottima prestazione per il capita-no: tiene intatta la ragnatela della sua squa-dra e sigla anche il gol della rimonta.

Tarantino 6.5: Grande aggressività (come sempre) grazie alla sua stazza fisica. Non perdona l’indecisione di Franco in difesa e se-gna la rete del pareggio (1-1).

Rizzuti 6: Il più talentuoso tra i suoi, ma non è in giornata e i troppi errori davanti la porta

lo confermano.

MVP: Caprioli 7È l’anima della sua squadra, instancabile, ha gambe e fiato, manca solo il gol. Peccato!

Il match vede il confronto tra 4C e 3A, due delle formazioni più competitive del torneo. Il 3-3 fi-nale è giusto: le squadre si sono annullate a vi-cenda, e nessuna delle due ha avuto la forza di prevalere sull’altra. La partita è molto diverten-

te nel primo tempo, un po’ noiosa nel secondo, ma nel complesso un buona prestazione su en-trambi i fronti. Si entra subito nel vivo del gioco: in vantaggio la 4C con Sorrentino che, sull’errore della retroguardia avversaria, ringra-

zia e segna. Doccia fredda per la 3°, imprepa-rata ad un inizio così aggressivo da parte degli avversari. Ma la doccia risveglia Bencivenga, che riporta i suoi in partita siglando il pareggio. Molte le occasioni, tanto che il risultato cambia di nuovo: grande giocata di Amoroso S. che con un velo lascia sul posto il difensore e scaglia una bordata di sinistro, che si insacca violen-temente nell’angolino basso. Ma le emozioni non sono ancora finite e allo scadere Pisano riporta il punteggio in equilibrio, colpendo una rilassata 4C.Nel secondo tempo si mettono in luce ancora la coppia Sorrentino- Amorso S. da una parte e Bencivenga-Pisano dall’altra. Questa volta è la 3A a passare in vantaggio: ancora Bencivenga, che passeggia indisturbato tra le maglie avver-sarie e insacca facilmente. Crea occasioni la 4C, ma non riesce a finalizzare: ci prova prima Amoroso S., poi Sorrentino e infine Amoro-so G.! La partita sembra ormai chiusa, finché Amoroso S., il migliore in campo, si carica la squadra sulle spalle e di forza pareggia i conti! Finisce 3-3 un match condizionato anche da ingenui e frequenti errori difensivi da parte di entrambe le squadre.

antdem

4C vs 3A: 3-3

Pagelle 4CSorrentino 7: E’ lui che disegna il gioco della 4C, pedina fondamentale per una squadra già indebolita dalle assenze.

Maiello - Dorsa - Minichino 6: Alcune imprecisioni sul piano dell’impostazione, in alcuni casi imbarazzanti, come nell’occasione del secondo gol di Bencivenga. Spezzano più volte la trama di gioco avversaria, giocano di fisico e riescono spesso ad imporsi sugli at-taccanti della 3°.

3ACarpentieri – Caprioli 5.5: Non una partita perfetta per i due difensori della 3A, più volte col-ti impreparati sulle discese di Amoroso S. & Co. Pisano 7: Con Bencivenga il migliore della sua squadra, ha tanta corsa e tecnica nelle gam-be, buona prestazione per lui.

Bencivenga 7: Come al solito firma il tabel-lino dei marcatori, non perdona gli errori avver-sari e non da punti di riferimento per la difesa, uomo simbolo della 3°.

Franco 6.5: Eh si, tra le file della A c’è anche lui! Una partita più che sufficiente per Biagio, forse solo un po’ troppo fumo e poco arrosto.

MVP: Amoroso S. 7.5 Uomo tutto fare: segna, corre, aiuta in difesa e gioca alla grande anche in fase di non pos-sesso palla.

dicembre 2011

Caro vecchietto che abiti in quel di Lapponia,non ti chiameremo con il tuo nome per paura di dover pagare il Copy Right alla Coca Cola ma dato che dovremo pagarli per aver citato la multinazionale al diavolo i convenevoliCaro Babbo Natale,nonostante tutte le persone adulte che conosciamo non credano in te, ti scriviamo comunque perché confidiamo nei tuoi poteri e sappiamo che tu potresti soddisfare i nostri desideri. Come vedi ti abbiamo perdonato per i regali sbagliati nel '98 e la Barbie che ci è arrivata senza un braccio l'anno dopo.Non ti chiederemo la pace nel mondo dato che già abbiamo scritto a Batman per quella; non desideriamo un Rap-presentante d'Istituto che sappia cosa siano le quote rosa; non pretendiamo una classe politica modello, anche perché qui in Italia ci sarebbe bisogno di quel tuo amico che moltiplica i pani ed i pesci; desideriamo, invece, porti sopra ogni cosa delle richieste insignificanti di fronte alle tue potenzialità da marchio registrato.Per prima cosa vogliamo un Robin Hood qualsiasi. Nel nostro paese c'è l'insana usanza di prendere denaro dove non c'è e di depositarlo dove, ahimè, ce n'è già troppo. Con questo tuo regalo che sapientemente infileremo nelle tasche dei Paperoni potremo bilanciare questo divario e magari donarti i soldi che non ci servono perché tu possa mettere la benzina alle renne.

Dato che amiamo gli animali e odiamo vederli soffrire desideriamo un fazzoletto bello grande per la Fornero, un cervello nuovo per Renzo Bossi, una badante straniera possibilmente color cioccolata per tutti i leghisti che così potranno fare amicizia con altre persone anche se non vengono da Bergamo Alta.Lo so che sono tante cose, ma saremmo disposti a donartene tante altre: puoi prenderti Berlusconi se vuoi, che tanto da metà novembre non ha nulla da fare: sarà un ottimo dirigente per i tuoi folletti. Ma attento a non farlo vestire di verde, altrimenti si confonderebbe in mezzo a loro. Puoi privarci pure di Barbara d'Urso: ti assicuro, è davvero divertente vederla piangere dopo aver visto “A Christmas Carol” e “La Piccola Fiammiferaia”; poi per vostro diletto ci farà su una puntata di Pomeriggio 5.Ma veniamo alle richieste che riguardano il nostro liceo. Anzitutto vorremmo un grande scivolo al 3 piano, così, in caso di emergenza, useremmo quello, anziché la scala, ché non è più ancorata alla parete.Infine, ogni giorno, pur essendo stata introdotta una rotazione a turno delle classi, siamo costretti a cambiare aula in un gioco pirandelliano delle parti: a volte ci troviamo al primo piano, talvolta al secondo, qualche altra al terzo e a volte non lo sappiamo nemmeno noi. Ci hanno spiegato che questo nostro girotondo è dovuto al fatto che sono state accettate tutte le richieste di iscrizione. Ma siccome a non tutti piace Pirandello ed a nessuno piace stare in 35 in una stessa aula, facci fare altri 2 piani sopra la scuola, ché ci mettiamo altre 30 aule e trasformiamo il Vico in un comprensivo. Così facciamo pure la concorrenza alla Cuoco.Se poi hai anche qualche soldino da darci, a noi farebbe piacere, perché così potremo fare qualcos’altro il pomeriggio oltre i corsi di recupero. Perché altrimenti, per una settimana di chiusura della scuola, staremo chiusi i pomeriggi tutto l’anno.Carissimo Babbo Natale, non deluderci, non farci perdere la fede in te (come abbiamo fatto con il Coniglietto di Pasqua, la Fatina dei Denti ed i politici): sono tempi duri e mai come adesso abbiamo bisogno di credere in una favola.

Con affetto,Castrese Pio De Rosa e Paola Buccaro

BABBO NATALELETTERA A