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Università di Cagliari ECONOMIA E TECNICA DELLA COMUNICAZIONE A.A 2013-2014 COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE Cagliari, 7 e 14 aprile 2014 Dr. Rita Cannas

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ECONOMIA E TECNICA DELLA COMUNICAZIONE

A.A 2013 -2014

COMUNICAZIONE VERBALE E

NON VERBALE

Cagliari, 7 e 14 aprile 2014

Dr. Rita Cannas

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Trasmettere e ricevere idee usando le

parole.

Può essere:

• Orale: l inguaggio verbale, parlare faccia-a-

faccia e conversazione telefonica

• Scrit ta: fax, lettere, e-mail messaggi

• Comunicazione mediata dal computer

COMUNICAZIONE VERBALE

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Nonostante le differenze, le forme di

comunicazione precedentemente

presentate condividono una

caratteristica fondamentale: tutte

implicano l ’uso delle parole

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COMPONENTI DELLA NARRAZIONE

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Tra le altre, newsletters e i manuali dei

dipendenti , svolgono un ruolo

importante

FORME DI COMUNICAZIONE SCRITTA

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Le Newsletter sono documenti

interni contenenti informazioni di

interesse per i dipendenti.

Possono essere pubblicate online

utilizzando la modalità Intranet

dell’impresa

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I manuali per i dipendenti sono

documenti formali che contengono

le informazioni essenziali

sull’impresa (politica, mission,

filosofia, requisiti etici)

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Varie forme di comunicazione on line,

come le e-mail, le conferenze via web,

messaggi testuali via chat e simili , sono

divenuti usuali nel posto di lavoro

COMUNICAZIONE VIA COMPUTER

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La comunicazione online tra due

persone è diversa rispetto alla

comunicazione dal vivo?

Studi indicano che la comunicazione

face-to-face e quella online possono

essere util izzate per differenti obiettivi

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EMOTICONS

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In generale le donne util izzano gli

emoticons più frequentemente degli

uomini

È interessante notare che gli uomini e le

donne usano gli emoticons in modo

differente. Mentre le donne li usano in

senso umoristico, gli uomini in senso

canzonatorio e sarcastico

CURIOSITÀ SULL’USO DELLE EMOTICONS

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Insieme eterogeneo di fenomeni e processi

comunicativi della comunicazione non

verbale:

• le qualità prosodiche e paralinguistiche

della voce

• la mimica facciale

• i gesti

• lo sguardo

• la prossemica

• la postura

• L’abbigliamento e i l trucco

COMUNICAZIONE NON VERBALE (CNV)

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La prossemica indaga il significato che

viene assunto, nel comportamento

sociale dell 'uomo, dalla distanza che

questi interpone tra sé e gli altri , tra sé

e gli oggetti , e, più in generale, i l

valore che viene attribuito da gruppi

culturalmente o storicamente diversi al

modo di porsi nello spazio e di

organizzarlo, su cui influiscono

elementi di carattere etnologico e

psicosociologico

DEFINIZIONE DI PROSSEMICA

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È più spontanea e naturale della

comunicazione verbale (minore controllo

volontario)

Costituisce una sorta di linguaggio del

corpo e, in quanto tale, tendenzialmente

universale

CARATTERISTICHE DELLA CNV

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Ovvero, ciò che è mostrato dal volto è

scritto nella cultura

La CNV è appresa nell’ infanzia come la

Lingua

Presenta variazioni da cultura a

cultura, dal sistema dei gesti alle

espressioni facciali

Enfasi sulla differenziazione (forme

non verbali uniche ed esclusive)

PROSPETTIVA CULTURALISTA

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L’atto comunicativo è prodotto dal

comunicatore e interpretato dal

destinatario sulla base di una

molteplicità di sistemi di significazione

e di segnalazione

Ciascun sistema (CNV e CV) produce una

specifica porzione di significato

CONFRONTO TRA CV E CNV

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La voce: significato che va oltre le

parole

Nel pronunciare una parola vengono

associati gli aspetti prosodici

dell’intonazione e quelli paralinguistici

del tono, del ritmo e dell’ intensità

La sintesi degli aspetti verbali e non

verbali costituisce l ’atto fonopoietico

IL SISTEMA VOCALE

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Parte della linguistica che studia il

ritmo, l ’accentazione e l ’ intonazione del

l inguaggio parlato. Le caratteristiche

prosodiche si sovrappongono alle unità

del linguaggio parlato, quali le sillabe,

le parole e le frasi, per es. modificando

la lunghezza di una vocale o di una

sillaba, i l tono di pronuncia di una

parola o la posizione di una pausa o di

un accento in una frase

DEFINIZIONE DI PROSODIA

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La voce è composta da vari fenomeni e

processi vocali:

• I rif lessi (tosse, ecc.), i caratterizzatori

vocali (riso, pianto, ecc.), e le

vocalizzazioni (‘pause piene’)

• Le caratteristiche extra-linguistiche:

organiche e fonetiche

• Le caratteristiche paralinguistiche

(insieme proprietà acustiche)

COMPONENTI DELLA COMUNICAZIONE

VOCALE

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Parametri:

• I l tono (profilo di intonazione)

• L’ intensità (volume della voce)

• I l tempo: durata, velocità di eloquio

(n. di sillabe comprese le pause),

velocità di articolazione (n. di sillabe

escluse le pause), la pausa (pausa

piena = uso di mhm, ehm, ecc; pausa

vuota = periodi di silenzio)

CARATTERISTICHE PARALINGUISTICHE

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Componente vocale verbale

Componenti vocali non verbali

ATTO FONOPOIETICO

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• Pronuncia di una parola o frase

(fonologia)

• Vocabolario (lessico e semantica)

• Grammatica (morfologia e sintassi)

• Profilo prosodico (tonìa conclusiva,

interrogativa, esclamativa, ecc.)

• Prominenza (ril ievo enfatico o

accentuazione di un elemento)

COMPONENTE VOCALE VERBALE

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Fattori che determinano la qualità della

voce di un soggetto

• Biologici (sesso, età)

• Sociali (cultura, area geografica di

provenienza, professione)

• Personalità (tratti psicologici

relativamente permanenti)

• Psicologici transitori (esperienze

emotive, stati cognitivi di certezza o

dubbio, ecc.)

COMPONENTI VOCALI NON VERBALI

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Ogni emozione è caratterizzata da un

preciso e distintivo profilo vocale

• Fase di encoding: analisi e

misurazione dei correlati acustici

dell’espressione vocale

• Fase di decoding: capacità del

destinatario di riconoscere lo stato

emotivo del parlante solo in base alle

caratteristiche vocali

LA VOCE DELLE EMOZIONI

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Collera: aumento intensità della voce,

pause molto brevi o assenti , ritmo elevato,

variazioni frequenti dell’ intonazione

Paura: velocità del ritmo di articolazione,

intensità della voce molto forte, voce

sottile, tesa e stretta (sintomo di

impotenza di fronte ad una minaccia)

ENCODING

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Tristezza: volume modesto, presenza di

lunghe pause, ritmo di articolazione

rallentato, voce rilassata e stretta

Gioia: tonalità molto acuta e profilo

d’intonazione progressivo, aumento

dell’intensità e, talvolta, accelerazione

del ritmo di articolazione

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Disprezzo: articolazione molto lenta

delle sillabe e durata prolungata della

frase, tono di voce profondo, intensità

piena

Tenerezza: ritmo regolare, tonalità grave

e profilo di intonazione lineare, volume

tendenzialmente basso, voce ampia e

distesa

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Accuratezza media del riconoscimento

pari al 60%

Più agevoli da riconoscere le

espressioni vocali delle emozioni

negative rispetto a quelle positive

(motivo: la sopravvivenza richiede il

riconoscimento dei "pericoli) di una

pausa o di un accento in una frase

DECODING

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Modo strategico di comunicare

I l suo significato varia con le

situazioni, con le relazioni e con la

cultura di riferimento

I l valore del silenzio è da attribuire alla

sua ambiguità

SIGNIFICATI DEL SILENZIO

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• Legami affettivi (può unire in base a

una profonda condivisione di affetti o

separarli attraverso ostil ità e odio)

• Funzione di valutazione (può indicare

consenso e approvazione o segnalare

dissenso e disapprovazione)

FUNZIONI DEL SILENZIO

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• Processo di rilevazione (può rendere

manifesto qualcosa a qualcun altro o

può essere una barriera opaca a una

data informazione

• Funzione di attivazione (può indicare

una forte concentrazione mentale o

segnalare una dispersione mentale)

FUNZIONI DEL SILENZIO

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Insieme complesso di standard sociali

che governano il silenzio

In generale è associato a:

• " Situazioni sociali in cui la relazione

fra i partecipanti è incerta, poco

conosciuta, vaga o ambigua

• " Situazioni sociali in cui vi è una

distribuzione nota e asimmetrica di

potere sociale fra i partecipanti

REGOLE DEL SILENZIO

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Culture occidentali (individualistiche):

successione rapida dei toni di parola, i

tempi di latenza delle pause sono molto

ridotti

Silenzio = minaccia, mancanza di

cooperazione per la gestione della

conversazione

CULTURE E SILENZIO

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Culture orientali (collettivistiche):

lunghe pause di silenzio fra un

intervento e l ’altro , in quanto segnale

di riflessione e ponderatezza

" Silenzio = indicatore di fiducia, di

confidenza, di armonia e di intesa

CULTURE ORIENTALI

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Comprende i movimenti del corpo, del

volto e degli occhi

I movimenti determinano la produzione

e la trasmissione di significati

IL SISTEMA CINESICO

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• La mimica facciale

• Lo sguardo

• I gesti

COMPONENTI

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I l volto esprime specifici stati mentali

del soggetto, esperienze emotive,

atteggiamenti interpersonali

I l volto è una regione elettiva del corpo

per attrarre l ’attenzione e l ’ interesse

degli interlocutori

LA MIMICA FACCIALE

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DEFINIZIONE DI PROSODIA

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Le espressioni facciali hanno un

prevalente valore emotivo poiché sono

l ’emergenza immediata, spontanea e

involontaria delle emozioni e sono

governate dai programmi neuromotori

specifici e definiti

PROSPETTIVA EMOTIVA

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Le espressioni facciali hanno:

• un valore comunicativo in quanto

manifestano agli altri le intenzioni

del soggetto in base al contesto

• un valore sociale, cioè sono

messaggi inviati agli altri e, in

quanto tali, svolgono una funzione

comunicativa

PROSPETTIVA COMUNICATIVA

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Nella prospettiva comunicativa è

fondamentale la considerazione del

contesto

Le espressioni considerate

isolatamente sono difficil i da

interpretare e si prestano a molteplici

equivoci

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Ekman ha individuato 19 configurazioni

diverse di sorriso. Tra queste:

• Sorriso spontaneo (o sorriso di

Duchenne): coinvolge il volto intero

• Sorriso simulato: si attivano solo i

muscoli degli zigomi della parte

inferiore del volto

• Sorriso miserabile: si prolunga

l ’espressione della zona inferiore del

volto; accettazione di una condizione

di necessità spiacevole

IL SORRISO

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Secondo Darwin ed Ekman il sorriso è

espressione più o meno intensa di gioia

In base a ricerche più recenti

(Fernandez-Dols) il sorriso non ha un

legame con le emozioni, bensì è

strettamente connesso con

l ’ interazione sociale

FUNZIONI COMUNICATIVE DEL SORRISO

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I l contatto oculare (o sguardo

reciproco) aumenta l ’attivazione

nervosa

Lo sguardo è un elemento fondamentale

per l ’avvio di qualsiasi rapporto

interpersonale

LO SGUARDO

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Chi guarda il partner dimostra maggiore

competenza generale in termini di

intelligenza e di impatto sociale, di

credibilità e di affidabilità, di fiducia e

di sincerità

SGUARDO E IMMAGINE PERSONALE

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• Lo sguardo serve per regolare il

rapporto di vicinanza o di distanza

con le altre persone

• Favorisce la cooperazione

• È un segnale molto forte per chiedere

ed ottenere il consenso al proprio

punto di vista

FUNZIONI DELLO SGUARDO

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Correlazione sguardo-emozioni:

• Emozioni positive: incremento del

contatto oculare

• Emozioni negative: abbassamento e

distorsione dello sguardo

SGUARDO ED EMOZIONI

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Modalità femminile: natura espressiva e

relazionale

Modalità maschile: natura informativa e

strumentale

SGUARDO E DIFFERENZE DI GENERE

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E’ lo sguardo prolungato e duraturo che

non può essere ignorato

• In determinate situazioni può avere

valore di minaccia e di pericolo

• E’ caratteristico delle situazioni di

seduzione

• Chi è in posizione di potere tende a

guardare più a lungo

• Differenze culturali

LA FISSAZIONE OCULARE

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• Azioni motorie coordinate e

circoscritte

• Tendono a generare un significato

• Sono indirizzati ad un interlocutore

per i l raggiungimento di uno scopo

• L’insieme dei gesti si indica anche

come ‘ l inguaggio del corpo’, anche

se sono interessate soprattutto le

mani

I GESTI

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• I gesti accompagnano l ’azione del

parlare e sono in stretta relazione con

quanto si dice

• variano per forma, estensione spaziale e

durata

• sono scarsamente ‘convenzionalizzati ’

CARATTERISTICHE DELLA GESTUALITÀ

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Emblemi (o segni simbolici)

• Sono notevolmente

convenzionalizzati e codificati

• Di norma, sono compiuti a distanza

in assenza di l inguaggio

• Esprimono concetti che possono

essere detti anche con le parole

TIPI DI GESTI

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Linguaggio dei segni

• Sistema dei segni impiegato dai

sordomuti

• Ha le proprietà di un vero e proprio

l inguaggio

• Pienamente convenzionalizzato

a l l ’ interno della comunità dei

partecipanti

TIPI DI GESTI

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• Sono parte integrante del discorso

• Possono aggiungere importanti

porzioni di significato alle parole

• Se chi parla interrompe

improvvisamente il discorso,

interrompe anche il gesto che lo

accompagna

GESTI E PAROLE

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I l gesto della mano a borsa

• pressoché sconosciuto in UK

• ha un significato di interrogazione e

perplessità specie nell’ Italia

meridionale

• significa buono in Grecia

• lentamente in Tunisia

• paura nella Francia meridionale

• molto bello presso alcune comunità

arabe

GESTI E CULTURE: UN ESEMPIO