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1 Università degli Studi di Trento Facoltà di Giurisprudenza Laurea Specialistica in Giurisprudenza Programmi di insegnamento Anno Accademico 2009 2010 La presente Guida è accessibile on line al seguente indirizzo: http://portale.unitn.it/jus/guida.htm Pubblicazione ufficiale a cura della Segreteria della Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza; luglio 2009

degli Studi di Trento Facoltà di Giurisprudenza Laurea ... · La Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sulla base di questa impostazione e in conformità con il nuovo ordinamento

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Univers i tà  degl i  Studi  di  Trento  Facol tà  di  Giur i sprudenza  

Laurea  Spec ia l i s t i ca   in  Giur i sprudenza  Programmi  di   insegnamento  Anno  Accademico  2009 ‐2010  

                

La  presente  Guida  è  access ib i l e  on   l i ne  a l  seguente   ind i r i z zo:  http :/ /por ta le .un i tn . i t / jus/gu ida .htm  

                     

Pubblicazione ufficiale a cura della Segreteria della Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza; luglio 2009  

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CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2009‐2010  

1° Semestre  Lezioni del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza e del Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza:   dal 14 settembre al 4 dicembre 2009  Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (1 appello)   dal 2 al 27 novembre 2009  Sessione d’esame per corsi con didattica nel primo semestre   dal 14 dicembre al 22 dicembre 2009  Sospensione delle attività:  dal 23 dicembre 2009 (compreso)  al 06 gennaio 2010 (compreso)  Sessione esami 1° semestre (2 appelli)  dal 7 gennaio 2010  al 19 febbraio 2010   

2° Semestre  Lezioni:  dal 22 febbraio 2010  al 21 maggio 2010  Sospensione delle attività:  dal 1 aprile 2010 (compreso)  al 7 aprile 2010 (compreso)  Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso  (1 appello)     dal 8 aprile al 30 aprile 2010   Sessione d’esami per corsi con didattica nel secondo semestre o in entrambi i semestri (1 appello)    dal 24 maggio al 1 giugno 2010  Sessione esami 2° semestre  dal 3 giugno 2010  al 30 luglio 2010 (2 appelli)    Sessione d’esami autunnale  dal 30 agosto 2010  al 17 settembre 2010 (1 appello)  Sessioni per le tesi di laurea:  Per l’anno accademico 2008/2009: 15 aprile 2009, 03 giugno 2009, 08  luglio 2009, 09 settembre 2009, 21 ottobre 2009, 09 dicembre 2009, 13 gennaio 2010, 10 marzo 2010.  Per l’anno accademico 2009/10: 9 giugno 2010, 7 luglio 2010, 8 settembre 2010, 20 ottobre 2010, 15 dicembre 2010, 19 gennaio 2011, 16 marzo 2011.  Consigli di Facoltà: 09 settembre 2009, 21 ottobre 2009, 09 dicembre 2009, 13 gennaio 2010, 10 marzo 2010, 14 aprile 2010, 19 maggio 2010, 9 giugno 2010, 7 luglio 2010, 8 settembre 2010, 20 ottobre 2010, 15 dicembre 2010, 19 gennaio 2011, 16 marzo 2011. 

 

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FACOLTÀ  DI  GIURISPRUDENZA   

  

   

I l   f reg io  qui   i l l us t rato  è   t rat to  da :  PI ERO  CALAMANDRE I ,  Elogio  de i  giud ic i  scr i t to  da  un  avvocato .  In t roduz ione  di  Paolo  Bar i le ,  F i renze ,  Ponte  al le  Graz ie ,  1999  

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PRESENTAZIONE  L’impostazione culturale e scientifica della didattica della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, a partire dal suo primo anno accademico (1984‐85),  si  è  ispirata  all’idea  secondo  la  quale  la  formazione  del  giurista  richiede  in  primo  luogo  la  comprensione  del  fenomeno giuridico quale realtà sociale ed istituzionale che caratterizza ogni società umana. Il fenomeno giuridico non può essere circoscritto nel tempo e nello spazio e ricondotto ad un solo ordinamento giuridico statuale (quello  italiano odierno) ma richiede di essere studiato e compreso  anche  attraverso  la  comparazione  con  altri,  sia  in  prospettiva  storica  (diacronica)  che  nella  dimensione  contestuale (sincronica), con  riguardo tanto a sistemi giuridici che esprimono un’evoluzione di  radici comuni  (quale ad esempio  il diritto  romano), quanto  a  sistemi  che  si  richiamano  a  presupposti  originari  distinti  (ad  esempio  in  contesti  extraeuropei).  La  comparazione  agevola dunque  la  comprensione  e  la  conoscenza  critica  anche  del  proprio  ordinamento  e  favorisce  pertanto  l’acquisizione  di  fondamenti culturali e metodologici che si pongono quale premessa per un solido sapere professionale. Questa  impostazione  si  rivela  di  particolare  rilevanza  ed  attualità  nel  nostro  tempo,  nel  quale  fenomeni  quali  l’integrazione sovranazionale  europea,  la mondializzazione  dei  rapporti  sociali,  economici  e  culturali  e  lo  sviluppo  delle  tecnologie  (fra  le  quali, importantissime,  quelle  dell’informazione)  esigono  una  formazione  appropriata  anche  per  il  giurista,  al  quale  si  richiede  di  saper guardare al fenomeno giuridico quale esso si manifesta oggi nello scenario mondiale con sensibilità dialogiche e capacità metodologiche idonee a consentirgli l’esercizio di professionalità adeguate. La  Facoltà  di  Giurisprudenza  di  Trento,  sulla  base  di  questa  impostazione  e  in  conformità  con  il  nuovo  ordinamento  nazionale quinquennale degli studi giuridici, offre il Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, articolato in un percorso di diritto “interno” ed uno di diritto “europeo e transnazionale”, il quale è destinato all’apprendimento contestuale del diritto interno italiano in congiunzione con il diritto di altri ordinamenti, del diritto comunitario e del diritto internazionale. Il titolo di Laurea Magistrale è titolo di ammissione per la continuazione degli studi presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, opportunità formativa unica che consente di accedere, una volta superati gli esami e i concorsi previsti, alle tradizionali professioni forensi.  La Facoltà di Giurisprudenza di Trento concorre  inoltre alla didattica della Laurea Specialistica  in Studi Europei e  Internazionali – di natura  interdisciplinare e  integrata con conoscenze economiche, politologiche e sociologiche – della quale rilascia  il titolo  in relazione all’indirizzo  giuridico,  che  offre  invece  una  preparazione  destinata  a  professioni  non  forensi  ma  nelle  quali  il  diritto  rappresenta comunque un patrimonio professionale indispensabile.  L’offerta formativa post laurea prevede anche il dottorato di ricerca e masters di secondo livello. Rispetto a queste  finalità  formative,  l’organizzazione didattica della Facoltà presenta alcuni propri caratteri  tipici quali  l'articolazione dell'insegnamento con corsi  integrativi, avanzati e specialistici, l’organizzazione di  laboratori applicativi, una programmazione annuale dei corsi aggiornata alle moderne prospettive professionali del giurista europeo,  l'internazionalizzazione dei programmi didattici e del corpo docente con numerosi visiting professors, un’ampia offerta di opportunità per  la mobilità  internazionale di studenti e corsisti,  il rilievo dato alla formazione linguistica e informatica, l'organizzazione di tirocini professionali anche all'estero.  La scienza giuridica è un affascinante e formidabile strumento per comprendere la realtà che ci circonda e per intervenire su di essa con un  sapere professionale. La preparazione universitaria del giurista corrisponde ad un  impegno  formativo di  livello  superiore e di alto profilo culturale e scientifico nell'apprendimento delle conoscenze e nell'acquisizione sistematica del metodo giuridico. L’articolazione dei percorsi formativi offerti dalla Facoltà di Giurisprudenza di Trento sollecita un impegno individuale ancora maggiore e più intenso tanto per i docenti quanto per gli studenti, che sono chiamati a comprendere la propria vocazione professionale e ad investire nei propri studi universitari le energie richieste. 

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA 

 IN GIURISPRUDENZA 

  

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 ORDINAMENTO DEGLI STUDI  

  PREMESSA  Il nuovo ordinamento nazionale degli Studi Giuridici, fatta salva  la possibilità per gli studenti già  iscritti di proseguire e terminare con l’ordinamento del “3+2”, sopprime i corsi di Laurea Triennali ed il corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza.     INTRODUZIONE   Il piano di studi del corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza varia a seconda dell’indirizzo scelto.  Obiettivo del corso è quello di consentire ai laureati di acquisire una formazione giuridica di livello superiore, premessa indispensabile per  l’accesso alle professioni  legali  (avvocatura, magistratura, notariato), nonché per  i concorsi per  la dirigenza nell’amministrazione pubblica.  La  specializzazione maturata  in  questo  ulteriore  biennio  di  studi  giuridici  consentirà  l’accesso  alle  seguenti  carriere:  Concorso  per Uditore Giudiziario  (magistratura), Esame di Avvocato, Concorso per Procuratore presso  l’Avvocatura dello Stato, Concorso Notarile, Concorso Diplomatico, Concorsi per la Dirigenza della Pubblica Amministrazione.   ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE ABILITÀ LINGUISTICHE LINGUA E DIRITTO Il rapporto tra lingua e diritto costituisce un aspetto cruciale nella formazione attuale del giurista. Il diritto si esprime quasi sempre attraverso  la  lingua e  in particolare attraverso una vera e propria  lingua giuridica, caratterizzata da concetti e categorie del tutto specifiche, che variano notevolmente da un ordinamento giuridico all’altro. La traduzione del diritto  in una  lingua diversa da quella di origine (si pensi alla traduzione del diritto  italiano, ad esempio,  in  inglese o francese)  implica  quindi  una  delicata  opera  di  trasposizione  di  tali  concetti  e  categorie,  non  solo  linguistica, ma  altresì  giuridica  e culturale.  La progressione dell’integrazione giuridica comunitaria e, più in generale, gli effetti della globalizzazione rendono sempre più importante l’apprendimento delle  lingue giuridiche, così come della traduzione giuridica; ciò non rappresenta solamente  l’oggetto di una semplice specializzazione,  ma  costituisce  una  conoscenza  imprescindibile  per  il  giurista  che  intende  aprirsi  alla  dimensione  europea, transnazionale  ed  internazionale.  Non  da  meno,  tali  conoscenze  rappresentano  un  importante  completamento  del  curriculum  del giurista  interno,  sempre  più  spesso  chiamato  a  confrontarsi  con  un  diritto,  sì,  nazionale,  ma  di  formulazione  comunitaria  o internazionale.  La comprensione del diritto  straniero, così come  la  redazione di atti giuridici e  la  traduzione del diritto  in  lingue diverse, presuppone quindi  una  formazione  adeguata  ed  articolata,  che  sappia  unire  l’apprendimento  del  dato  giuridico  alla metodologia  della  scienza comparatistica e della linguistica, così come alle tecniche proprie della traduttologia.  In questo contesto,  l’offerta didattica della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento costituisce una risposta a tali esigenze  formative, attraverso  corsi di  lingua  e di  lingua giuridica,  laboratori  formativi  e di  ricerca,  corsi di diritto  tenuti da docenti stranieri in lingue diverse dall’italiano e corsi, rivolti a studenti Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) ed in generale a studenti stranieri iscritti all’Università  degli  Studi  di  Trento,  tenuti  in  lingua  inglese.  La  didattica  in  lingua  e  diritto  costituisce  un’applicazione  del  progetto Transjus,  il quale  si propone di  contribuire al miglioramento della qualità  redazionale  e  terminologica  del diritto  redatto  in  contesti multilingue, attraverso attività scientifiche di ricerca e didattiche connesse alla traduzione giuridica. In particolare, il progetto si propone di sviluppare sinergie costruttive tra competenze diverse, prevalentemente giuridiche e linguistiche, attraverso ricerche terminologiche, riflessioni scientifiche sulla  teoria e metodologia della  traduzione giuridica applicata alla  trasposizione del dato giuridico comunitario, europeo  ed  internazionale,  così  come  attività  formativa  specifica  di  giovani  studiosi. Nell’ambito  della  Scuola  di Dottorato  in  Studi Giuridici comparati ed europei saranno previsti moduli di metodologia della traduzione giuridica,  la frequenza dei quali è aperta, oltre che ai dottorandi, anche agli studenti interessati.  PRIMA LINGUA E ULTERIORI CONOSCENZE LINGUISTICHE Lo studente deve acquisire 5 crediti per la conoscenza della prima lingua straniera (a scelta tra inglese, francese, spagnolo e tedesco). Per lo studente di madrelingua straniera la prova, scritta e orale, attributiva di 5 crediti, riguarderà la lingua italiana. Lo studente può acquisire crediti ulteriori superando  livelli successivi al B1 nella prima  lingua o superando  i vari  livelli di altre  lingue diverse dalla prima.  

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CIAL Presso il CIAL sono attivati corsi di lingua straniera secondo diversi livelli di conoscenza ai quali sono assegnati i crediti come di seguito indicato:  

Livello Base   A1 (1 credito) 

Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi semplici per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri. Interagisce in modo semplice. 

  A2 (3 crediti) (assorbe A1)

Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente come informazioni personali e familiari, il proprio lavoro ed è in grado di svolgere azioni come fare la spesa, chiedere le direzioni, ecc.. 

Livello Autonomo 

B1 (5 crediti) (assorbe i livelli minori) 

È in grado di affrontare situazioni che gli si presentano. Sa produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari. 

  B2 (7 crediti) (assorbe i livelli minori) 

Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche. É in grado di interagire in forma naturale con gli interlocutori. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su molti argomenti e argomentare il proprio punto di vista. 

Livello Padronanza 

C1 (9 crediti) (assorbe i livelli minori) 

Comprende testi complessi. Produce testi chiari e dettagliati su argomenti impegnativi. 

  C2 (11 crediti) (assorbe i livelli minori) 

Comprende facilmente ciò che sente e legge. Sa riassumere le informazioni ricevute, presentandole coerentemente. Si esprime in modo spontaneo utilizzando la lingua straniera anche a livello personale per il ragionamento. 

 I  certificati di  lingua  rilasciati da  altri  istituti europei  e  riconosciuti  a  livello  internazionale  saranno  ammessi  secondo una  tabella di equivalenza predisposta dal CIAL.  Per informazioni: CIAL via Verdi, 8 ‐ I piano, 38100 Trento Tel. +39 0461 883460 Fax +39 0461 882900 [email protected]  

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Corsi offerti in lingua straniera  L’offerta formativa della facoltà di Giurisprudenza è integrata da corsi tenuti da docenti stranieri, prevalentemente in lingua inglese, ma anche in lingua francese, spagnola e tedesca. Allo studente che intende seguire i corsi, attivati presso la Facoltà di Giurisprudenza, tenuti completamente o parzialmente in lingua straniera saranno attribuiti i seguenti ulteriori crediti:  2 crediti per la frequenza (per una frequenza minima di 12 ore e il superamento dell’esame in lingua italiana) (per i laboratori è previsto 1 credito per la frequenza in lingua straniera)  2 crediti aggiuntivi qualora sia sostenuto almeno parte dell’esame in lingua straniera (per i laboratori è previsto 1 credito per il sostenimento dell’esame in lingua straniera)  È inoltre proposto il corso “Introduction to Italian Law”, un ciclo di 42 ore di lezioni in lingua inglese, tenute da alcuni docenti della Facoltà di Giurisprudenza ed aperto a studenti erasmus e stranieri iscritti all’Università degli Studi di Trento.   Corsi di lingua giuridica  Il Centro Interfacoltà per l’Apprendimento Linguistico (CIAL), unitamente ai corsi di lingua francese, tedesca, inglese, spagnola (ed altresì italiano  come  lingua  straniera),  offre  percorsi  formativi  specificatamente  diretti  all’apprendimento  di  linguaggi  giuridici  diversi dall’italiano, quali l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo giuridici. I corsi, tenuti presso la Facoltà di Giurisprudenza, prevedono 40 ore di lezioni teoriche ed esercitazioni, per un totale di 3 crediti da conferirsi previo superamento dell’esame finale.   Corso di preparazione all’esame per l’acquisizione del “Certificat de français juridique” (CFJ)  La Facoltà di Giurisprudenza offre un ciclo di  lezioni della durata complessiva di 40 ore, specificamente mirato alla preparazione del “Certificat de Français Juridique” (CFJ), certificazione internazionale rilasciata dalla Camera di Commercio di Parigi. Il corso è accessibile a tutti gli studenti che sono in possesso di un livello di lingua francese base B1 o che hanno frequentato il corso di Francese Giuridico e superato il relativo esame. A conclusione del ciclo di lezioni, ed in conformità al calendario stabilito dalla Camera di Commercio di Parigi, gli studenti potranno accedere alle prove scritte e orali per il conseguimento del Certificat de Français Juridique, diretto ad attestare la conoscenza della  lingua  francese di  livello B2 e  la capacità del candidato di utilizzare  tale  lingua  in contesti professionali di carattere giuridico.   Laboratorio applicativo di Traduzione del diritto comunitario ed europeo. Con sempre maggior  frequenza  le Facoltà di Giurisprudenza sono chiamate a confrontarsi con  la presenza di studenti stranieri o con studenti  che  si  esprimono  in  lingue  diverse  dalla  lingua  ufficiale  di  insegnamento.  La  ricerca  di  una metodologia  che  assicuri  una didattica in lingue diverse potrebbe divenire la sfida del futuro. Si propone, pertanto, di avviare una sperimentazione in proposito con l’attivazione di un primo laboratorio bilingue inglese ‐ italiano, con lo scopo di favorire, attraverso la didattica, l´interazione di studenti che parlano lingue diverse.  Il laboratorio è aperto a studenti italiani e stranieri iscritti così come a studenti Erasmus e studenti stranieri che trascorrono un periodo di mobilità presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento.  Law  Faculties  are  required  to  take  into  account with  growing  frequency  the  presence  of  foreign  students  or  students  speaking  a language different from the official teaching language.  The need for elaborating a methodology that would assure the teaching in different languages might became the challenge of our near future.  The  experimental  institution  of  a  first  bilingual  (Italian‐English)  laboratory  is  therefore  proposed  to  that  purpose, with  the  aim  of enhancing the interaction among law students speaking different languages.  The workshop  is open to all  Italian and foreign students enrolled at Trento Faculty of Law as well as to Erasmus students and foreign speaking students in mobility.  Nel  corso  del  primo  semestre  i  problemi  applicativi  della  lingua  giuridica  sono  trattati  nell’ambito  del  “Laboratorio  applicativo  di traduzione del diritto comunitario ed europeo”. Il laboratorio bilingue – inglese ed italiano ‐ è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici con particolare riferimento al contesto comunitario ed europeo. Ad una prima parte  (10 ore di  lezione frontale) tenuta  in  lingua  inglese ed  italiana ed avente ad oggetto  l'analisi dell'origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici e  le soluzioni proposte dalla comparazione giuridica,  il  laboratorio prosegue con alcune esercitazioni pratiche di traduzione, tenute in lingua francese (6 ore) o inglese (6 ore) o spagnola (6 ore), a scelta dello studente. La parte finale del laboratorio  (4 ore)  è  dedicata  allo  studio delle problematiche di  traduzione osservate dal punto  di  vista  del  linguista  e  del  giurista linguista. Al fine di consentire la piena comprensione delle problematiche delle tecniche di traduzione giuridica del diritto comunitario ed europeo  la didattica è  integrata dalla partecipazione di docenti di  lingua giuridica francese,  inglese e spagnola ed altresì da esperti linguisti e giuristi linguisti dell’Unione europea.   Abilità informatiche  È possibile sostenere i moduli del Programma ECDL presso l’apposito centro dell’Università degli studi di Trento.  L’iscrizione agli esami avviene esclusivamente tramite web nei periodi specificati alla pagina  http://www.unitn.it/atiform/iscrizioni.htm. Il recapito e‐mail della segreteria ECDL è [email protected]   Tirocini professionali  Definizione e finalità del tirocinio 

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Lo  stage  o  tirocinio  è  quell’esperienza  formativa  che  permette  allo  studente  di  approfondire,  attraverso  un  esercizio  pratico,  le conoscenze apprese nel corso degli studi universitari e di orientare le sue future scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro. Esso consiste in un periodo di formazione svolto presso enti, aziende, studi professionali o istituzioni a complemento od integrazione del percorso di studio seguito dagli iscritti ai corsi di in Giurisprudenza. NB. Le attività  lavorative pregresse non vengono riconosciute quali attività di tirocinio accreditabile. A parziale deroga  il servizio civile può sostituire l’attività di tirocinio curriculare. NB2. Attraverso  il Programma Erasmus Placement è possibile svolgere attività di  tirocinio all’estero usufruendo della borsa di studio Erasmus. A tal fine si seguiranno le procedure di selezione previste dal rispettivo Bando.  Requisiti per l’accesso al tirocinio Possono svolgere il tirocinio gli studenti dei corsi di laurea magistrale che abbiano conseguito almeno 180 crediti, gli studenti dei corsi di laurea  triennale  iscritti al  terzo anno e gli  studenti dei corsi di  laurea  specialistica. Le procedure potranno comunque essere avviate anche prima di tale data.  Per esplicita disposizione di legge allo studente lavoratore è fatto divieto di svolgere un’attività di tirocinio presso l’ente o azienda in cui sia già impiegato con regolare contratto di lavoro. Tuttavia, per non penalizzare lo studente lavoratore, ad esso è concessa la possibilità di  svolgere  attività  formativa  diversa  dal  tirocinio,  concordata  di  volta  in  volta  con  un  Tutor  di  Facoltà,  consistente  in  un approfondimento di un settore della propria attività lavorativa che abbia particolare attinenza con il percorso di studi intrapreso.  Soggetto ospitante Prima di iniziare le procedure per dar corso ad un tirocinio formativo lo studente deve individuare il soggetto ospitante: 

a. in  via  preventiva,  verificando,  tra  le  proposte  di  coloro  che  hanno  inviato  alla  Divisione  Rapporti  con  le  Imprese dell’Ateneo  la  propria  offerta  di  tirocinio  quella  maggiormente  corrispondente  al  suo  profilo  e  confacente  ai  suoi interessi. A tal fine potrà essere consultata  la banca dati relativa alle proposte di stage segnalate all’Ateneo dalle realtà partner, oppure i bandi di stage gestiti dall’Ateneo; 

b. solo qualora  la ricerca non avesse prodotto risultati utili  lo studente potrà  individuare  in maniera autonoma  il soggetto ospitante. In questo caso lo studente dovrà verificare l’esistenza della Convenzione di Tirocinio tra l'Ateneo e il soggetto ospitante ed eventualmente attivarla. 

 (Procedura di accesso alle attività di tirocinio) Per accedere alle attività di tirocinio  lo studente deve seguire  le procedure previste per  l’attivazione e  lo svolgimento dello stage dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese.  Lo studente lavoratore seguirà una procedura parzialmente diversa da concordare con il suo Tutor Universitario e l’istituzione presso cui presta servizio. Per avviare tale procedura particolare si veda sotto “Inizio tirocinio”.  Convenzione ed adesione del soggetto ospitante Nel  caso  in  cui  lo  studente  abbia  individuato  in  via  autonoma  il  soggetto  ospitante  dovrà  verificare  che  quest’ultimo  abbia  già sottoscritto una Convenzione di Tirocinio con l'Ateneo. In caso contrario, il soggetto ospitante dovrà: a) prendere visione del Fac‐simile convenzione di  tirocinio e, qualora  sia necessario modificarlo, contattare  l'Ufficio Stage e Placement; b) ai  fini della predisposizione della Convenzione da parte dell'Ufficio Stage e Placement , il soggetto ospitante dovrà inviare la Scheda di adesione sia via e‐mail sia ‐ con firma e timbro aziendale ‐ via fax all’Ufficio Stage.  Progetto di tirocinio Dopo aver concordato  il  soggetto ospitante attività da  svolgere, modalità,  strumenti, date e orari, verrà compilata dallo  studente  la Scheda di approvazione del Programma di Tirocinio.  Tutor universitario Lo  studente  dovrà  poi  invidiare  un  tutor  universitario  (T.U.),  quale  responsabile  didattico  delle  attività  del  tirocinio,  tra  i  seguenti soggetti: a)  docenti e  ricercatori, confermati e non confermati della Facoltà di Giurisprudenza, ovvero di altre Facoltà  in caso di particolari 

progetti di tirocinio; b) esercitatori e professori a contratto della Facoltà; c) assegnisti di ricerca a condizione che svolgano la loro attività di ricerca prevalentemente presso i Dipartimenti dell’Università degli 

Studi di Trento.  Generalmente  il T.U. è  il docente che della materia più vicina alle tematiche del progetto di stage. In caso di difficoltà a  individuare  il T.U. è sempre possibile far riferimento al Delegato per lo stage della Facoltà 

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Il  ruolo del  tutor universitario è quello di  verificare  la  congruità del progetto di  tirocinio,  concordato dallo  studente con  il  soggetto ospitante, con il programma di studi universitari del candidato e con la preparazione del candidato, di definirne gli obiettivi formativi e di orientamento, di verificarne  in  itinere  l’andamento, di garantire, sia verso  il soggetto ospitante che verso  la Facoltà,  il rispetto dei contenuti e degli obiettivi fissati nel progetto e di controllare l’efficacia dell’esperienza, anche controfirmando la relazione finale.  A tal fine lo studente presenterà al suo tutor universitario la Scheda di Approvazione del Progetto di Tirocinio/Stage, in formato digitale (doc. di word), che, se approvato, potrà essere inoltrato dal tutor stesso, via e‐mail alla Divisione Rapporti con le Imprese (DiRIm) entro 10 giorni lavorativi precedenti la data di inizio stage. Verrà poi comunicato dall’Ufficio Stage il termine per il ritiro della documentazione di inizio tirocinio.   Inizio tirocinio Ritirato  il Progetto  formativo (e se  il caso  la Convenzione),  lo studente ne controlla  i dati, firma  le due copie e  le  fa  firmare anche al proprio T.U.  Solo a questo punto  lo studente potrà presentarsi presso  il soggetto ospitante per  l’inizio del tirocinio.  Il primo giorno di stage o alla data  concordata,  lo  studente  consegna  i documenti di avvio al  tutor aziendale per  le  firme di  competenza. Si assicura  inoltre  che  il soggetto ospitante trattenga un originale e spedisca il secondo, firmato e timbrato, all'Ufficio Stage e Placement (lo studente può anche restituirli personalmente).  Lo studente lavoratore compilerà la Scheda di Approvazione del Progetto di altra attività formativa (link al doc.) sulla base degli accordi presi con l’ente presso cui presta servizio e con il tutor universitario. Tale scheda verrà inviata via e‐mail all'Ufficio Stage e Placement dal Tutor Universitario. Da quel momento lo studente potrà svolgere la sua attività formativa per il tempo concordato.  Svolgimento Lo  svolgimento  del  tirocinio  avviene  sulla  base  della  convenzione  stipulata  tra Università  e  soggetto  ospitante.  Il  tirocinante  deve attenersi a quanto concordato nella convenzione, deve  rispettare  i  regolamenti disciplinari,  le norme organizzative, di  sicurezza e di igiene sul lavoro. Ove  presente  presso  il  soggetto  ospitante  un  codice  di  comportamento,  ovvero  un  regolamento  interno,  il  tirocinante  è  tenuto  a sottoscriverlo e a rispettarlo.  Durata La durata del  tirocinio  varia da un minimo di 4  settimane  ad un massimo di 12  settimane.  Le date di  inizio e  termine,  le eventuali sospensioni, nonché gli orari di tirocinio sono fissati di comune accordo tra Università e soggetti ospitanti.  Gli  orari  di  frequenza  non  devono,  comunque,  essere  inferiori  a  15  ore  settimanali,  ragionevolmente  distribuite  su  5  giorni lavorativi(opzione part‐time) né superiori a 30 ore settimanali (opzione full‐time).  Per  quanto  possibile  il  tirocinio  non  deve  sovrapporsi  alla  frequenza  delle  lezioni.  È  quindi  preferibile  scegliere  l’opzione  full  time durante il periodo di non frequenza∗.  Le assenze non devono superare il 20% del numero totale delle ore previste. Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile e si richiede un impegno di 4 o 5 ore settimanali in maniera continuativa per tutto l’arco di durata dell’attività di approfondimento.  Termine stage Per il riconoscimento della propria esperienza di Tirocinio Didattico Universitario, lo studente deve seguire le procedure di termine dello stage previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese. Al termine dello stage lo studente fissa un appuntamento con l'Ufficio Stage e Placement per consegnare le Schede di Valutazione e il Certificato di Tirocinio parte prima che gli sono stati consegnati all’inizio del tirocinio.  Unitamente ad essi dovrà consegnare anche una breve relazione dell’attività svolta, che dovrà contenere i seguenti argomenti: a) presentazione del soggetto ospitante: attività svolta, settore di appartenenza, prodotti e servizi offerti, clientela; b) analisi  dell’esperienza  lavorativa  dal  punto  di  vista  sia  organizzativo  che  dell’attività  effettivamente  svolta.  Se  si  tratta  di  un 

tirocinio di laurea specialistica, particolare attenzione deve essere prestata anche agli aspetti di analisi critica; c) richiamo agli obiettivi definiti nel progetto di tirocinio ed analisi del loro grado di raggiungimento;  d) considerazione finale sull’esperienza: valutazione dell’esperienza dal punto di vista sia formativo che relazionale; valutazione della 

propria  formazione  universitaria  in  relazione  alle  capacità  professionali  richieste;  soddisfazione  in  termini  di  aspettative    e  di risultati 

Alla consegna di tale documentazione l’Ufficio Stage provvederà a consegnare allo studente i moduli per l’accreditamento (Certificato di Tirocinio parte seconda).  Accreditamento 

∗ Indicativamente nei periodi, dicembre‐marzo e giugno‐settembre. 

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Per l’accreditamento del tirocinio, lo studente si presenterà al tutor universitario con Certificato di Tirocinio parte seconda, la relazione finale e le Schede di Valutazione. Verificata la validità dell’esperienza il T.U. provvede ad annotare sul libretto personale dello studente e sull’apposito modulo  i  crediti  spettanti  per  il  tirocinio  formativo  che  vengono  attributi  sulla  base  della  seguente  tabella.  Il  numero massimo di crediti conseguibili con l’attività di tirocinio è 9.  Al termine del tirocinio, lo studente lavoratore richiederà al delegato di facoltà l’invio del modulo di certificazione dell’attività formativa che dovrà  essere  compilato  e  sottoscritto  dal  Tutor Aziendale  a  riprova dell’avvento  svolgimento dell’attività  e  corredato  da breve relazione sui compiti svolti. Con tale documentazione lo studente si recherà dal T.U. per l’accreditamento.   

CREDITI PROPOSTI  TIPOLOGIA D’IMPEGNO 

2 CREDITI  4 settimane Part time 

3 CREDITI  6 settimane Part time 

4 CREDITI  4 settimane Full time  8 settimane Part time 

5 Crediti  5 settimane Full time 10 settimane Part time 

6 Crediti  6 settimane Full‐time 12 settimane Part‐time 

7 Crediti  7 settimane Full time 14 settimane Part time 

8 crediti  8 settimane Full time  

9 crediti  12 settimane Full time* *almeno 6 ore giornaliere per 5 giorni alla settimana 

1 credito equivale a 30 ore di tirocinio tranne per quanto riguarda il tirocinio da 9 crediti Legenda: Part‐time: mezza giornata (3 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. Full‐time: intera giornata (6 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. NB1: Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile  NB2: Per gli stage svolti all’estero ci potranno essere delle deroghe da concordare con il tutor e il delegato ai tirocini.  ALTRE ATTIVITÀ A SCELTA LIBERA  Gli studenti iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza possono seguire altri corsi impartiti in Ateneo e sostenere il relativo esame, vedendosi riconosciuti i corrispondenti crediti nell’ambito dei crediti liberi. Si segnalano in particolare i corsi di Sociologia della religione (moduli A e B)  che  sono mutuati dalla  Facoltà di  Sociologia.  Si  raccomanda  la  congruità di  tali  scelte  rispetto  alle esigenze di  formazione  del giurista.  

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L’ESAME DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA  L'acquisizione  progressiva,  durante  tutto  il  corso  degli  studi,  della  capacità  di  svolgimento  di  un  lavoro  di  ricerca  (individuale  e  di gruppo) e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei contenuti e del metodo.  Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di svolgimento dell'esame di profitto di taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta, nonché la presentazione di una tesi posta a fondamento dell'esame di laurea.  L'esame di Laurea Specialistica costituisce la verifica finale dell'acquisizione di adeguate conoscenze di metodo e di contenuti culturali, scientifici e professionali per la formazione del giurista e consiste nella presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad una commissione.  La tesi di Laurea Specialistica consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari.   Tipologia delle tesi di Laurea  La tesi di Laurea Specialistica può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di ricerca.  Il candidato non può depositare il titolo della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due esami di cui uno fondamentale. Una tesi curricolare (il cui titolo  dev’essere  depositato  presso  la  Segreteria  di  Presidenza  della  Facoltà  almeno  tre  mesi  prima  dell’esame  di  laurea), indicativamente nell’ordine delle ottanta pagine, consiste in una relazione ragionata descrittiva di un determinato argomento giuridico quale risulta, ad esempio, da una rassegna critica della dottrina e/o della giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero di tendenze legislative e/o giurisprudenziali nazionali, comunitarie e internazionali, dalla valutazione sintetica della portata innovativa di un  atto  legislativo  ovvero  di  una  decisione  giurisdizionale,  dall'esposizione  di  una  singola  opera  di  dottrina,  dalla  valutazione  delle implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca (il cui titolo dev’essere depositato presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà almeno sei mesi prima dell’esame di laurea) consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. La tesi di ricerca può essere assegnata congiuntamente anche da due docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di dieci tesi di  ricerca.  Il  candidato  può  depositare  il  titolo  della  tesi  di  ricerca  quando  alla  conclusione  della  sua  carriera mancano  soltanto  al massimo 4 esami, di cui al massimo tre fondamentali.   Indicazioni e criteri per l'assegnazione delle tesi di laurea  L'assegnazione della tesi  interessa ovviamente sia gli studenti, sia  i singoli docenti, sia  la Facoltà nel suo  insieme. Gli studenti devono esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione, il cui formarsi è normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative.   Indicazioni e criteri per l’elaborazione delle tesi di laurea  La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi:  a. Aspetti formali e compositivi  Si tratta di unificare  i formati,  la densità di stampa,  la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un significativo risparmio di spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le seguenti prescrizioni:  ‐  indice‐sommario contenente  i  titoli e  la pagina d'inizio e di  tutte  le partizioni  in cui si articola  l'elaborato; capitoli  (è possibile una sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi; bibliografia. É possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come un capitolo dedicato alle conclusioni;  ‐ pagina di 32‐35 righe, ciascuna di 65‐70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del carattere: 12 per il testo, 10 per le note; scrittura in recto e verso;  ‐  indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da  inserire nella seconda pagina della tesi, dopo  il titolo,  l'autore e  il relatore);  ‐ copertina in cartoncino leggero blu;  ‐ figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.);  ‐ predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e cognome del candidato, il titolo della tesi, in 7 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz), assieme a due copie della tesi.  b. Criteri di citazione  Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano. Gli stessi criteri si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere.   Ammissione all’esame di laurea  Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Magistrale lo studente deve  ‐ ritirare la modulistica predisposta presso il Presidio didattico  ‐ depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, entro le date previste (di solito tra le quattro e le cinque settimane antecedenti l’appello di laurea) presso il Presidio didattico, unitamente a fotocopia del libretto degli esami, completo dei crediti richiesti. Lo studente che nel termine sopra indicato sia in debito di non più di un esame, qualora sia previsto un appello d’esame nei 

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quindici giorni successivi alla data di scadenza della presentazione della domanda, potrà chiedere al Presidio Didattico di essere ammesso con riserva all’esame di laurea.  ‐ depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi, 7 copie dell’abstract e scheda di ammissione all’esame di laurea firmata dal relatore presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà ed una copia su dischetto in formato PDF presso il Presidio didattico.  Lo studente laureando deve, infine, provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio relatore.  Informazioni: Ufficio di Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz, [email protected])  Presidio Didattico ([email protected])   Discussione e valutazione  La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una Commissione di laurea composta secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati, anche in veste di correlatori, docenti o ricercatori esterni alla Facoltà. In caso  di  tesi  di  ricerca  eccezionalmente  buone,  il  relatore,  d'intesa  con  un  altro  docente  o  ricercatore  della  Facoltà,  segnala  con motivazione scritta la tesi di ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori.  La valutazione  finale degli  studi del candidato viene  svolta dalla Commissione di  laurea. La Commissione  tiene conto del  curriculum generale del candidato ‐ quale risulta dalle votazioni degli esami di profitto, con valutazione delle lodi eventualmente conseguite e dalla regolarità degli studi‐, della partecipazione a progetti di mobilità internazionale ed altre iniziative ritenute meritevoli di considerazione e della valutazione della tesi di laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal correlatore (ovvero dai correlatori).  La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione superiore a tre punti. La tesi di ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio della Commissione, possono ricevere una valutazione superiore nonché il conferimento della lode.   NOTA: COME CALCOLARE IL PUNTEGGIO DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI LAUREA  Lo/la studente/ssa si presenta all’esame  finale di  laurea con un punteggio di partenza espresso  in centodecimi. Ai  fini del calcolo del punteggio  di  base  viene  presa  in  considerazione  la  media  ponderata  di  tutti  i  voti  riportati  durante  il  percorso  di  studi  senza arrotondamento dei decimali per eccesso o per difetto: tale media viene poi trasformata in centodecimi. Si rammenta inoltre che il voto 30 e  lode equivale a 30 e non sono previste maggiorazioni d’ufficio del punteggio.  I crediti  in esubero rispetto ai 300 necessari per  il conseguimento del titolo sono riconosciuti, in sede di valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20 punti per ciascun credito, sino ad un massimo di due punti.   

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ATTIVITÀ INTERNAZIONALI  La Facoltà di Giurisprudenza di Trento è  iscritta e partecipa alle attività di ELFA (European Law Faculties Association), EPLC (European Public  Law  Center),  IALS  (International  Association  of  Law  Schools),  ASCL  (American  Society  for  Comparative  Law),  INVERNOMOS (associazione internazionale di studi legali).   Programmi di mobilità degli studenti   Doppia Laurea  La Facoltà di Giurisprudenza ha attivato due accordi di Doppia Laurea: il primo con l’università tedesca Universität Hamburg ‐ Department Wirtschaft und Politik, il secondo con l’università francese Universitè Paris 13 di Parigi. Il programma è stato sospeso dopo l’introduzione dell’ordinamento quinquennale.   Lifelong Learning Programme/Erasmus (Erasmus per Studio ed Erasmus per Tirocinio)  Il Regolamento Erasmus della Facoltà di Giurisprudenza è consultabile on line sul portale della Facoltà al seguente indirizzo internet:  http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm  Gli studenti/dottorandi interessati alla partecipazione al Programma (sia per studio che per tirocinio) possono rivolgersi all’Ufficio di Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza o all’Ufficio LLP‐Erasmus di Ateneo.  Informazioni  Ufficio LLP‐Erasmus  E‐mail:  Studenti in uscita:  tel. 0461 883239  pagina web: http://www.unitn.it/di/se (studio); pagina web: http://portale.unitn.it/di/LLPlav.htm (tirocinio).  Studenti in entrata:  tel. 0461 883237  pagina web: http://portale.unitn.it/pos/LLP.htm.   Programma LLP Leonardo Da Vinci/AT&Q  Nell'ambito delle attività di tirocinio già promosse nell'ambito del Programma Leonardo da Vinci, l'Università di Trento, anche grazie ad un  vasto  partenariato  formato  da  università  ed  imprese  italiane  ed  europee,  coordina  il  progetto  denominato  AT&Q  ‐  Advanced Technologies  and  Qualità.  Questo  progetto  prevede  l'assegnazione  di  borse  per  tirocini,  la  cui  finalità  principale  è  di  sviluppare professionalità  specialistiche  soprattutto  nel  settore  delle  nuove  tecnologie  e  della  qualità,  nonché  l'organizzazione  di  scambi  per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali.  Le borse AT&Q sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto  i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa, laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i Paesi europei.  In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando LLP non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing list  che  raccoglie  i  nominativi  degli  interessati  a  cui  vengono  inviate  le  opportunità  di  tirocinio  offerte  in  questo  ambito  ed, eventualmente, copia del/i bando/i.   Programma Leonardo Da Vinci  Nell'ambito  del Progetto  Leonardo  l'Università di  Trento  coordina,  anche  grazie  ad  un  vasto  partenariato  formato  da  università  ed imprese  italiane  ed  europee,  il  progetto  denominato  AT&Q  ‐  Advanced  Technologies  and  Qualità.  Questo  progetto  prevede l'assegnazione di borse per tirocini,  la cui  finalità principale è di sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali.  Le borse Leonardo sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa; studenti iscritti almeno al penultimo anno di un corso di laurea triennale (ultimi due anni di uno corso di  laurea quadriennale) o ad un corso post‐laurea;  laureati che non abbiano conseguito  la  laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i Paesi europei.  In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui viene inviata direttamente copia del bando.  Informazioni  Ufficio Programmi Comunitari e Consorzi  E‐mail: [email protected] Tel. 0461 883235 (laureati)  Tel. 0461 883236 (studenti)  Sito web: http://portale.unitn.it/di/atq.htm    

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Convenzioni   Convenzioni bilaterali dell’Ateneo  Gli studenti della Facoltà possono avvalersi di alcune convenzioni bilaterali che prevedono la mobilità di studenti con attribuzione di una borsa di studio.  Le istituzioni interessate sono:  University of Kansas  Melbourne University, Australia  Universidade Vale do Itajaì, Brasile  Universidad de la Habana, Cuba  Pontificia Universidad Catòlica de Chile, Santiago e Villarica  Ecole Normale Supérieure Lyon, Francia  Université de Sherbrooke – Québec (Canada) McMaster University (Canada‐Ontario) Universidad de la Pampa (Argentina) Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura, a cura della Divisione Cooperazione e Mobilità Internazionale, sono disponibili, dall’uscita del bando fino alla scadenza dello stesso, al sito: http://portale.unitn.it/ateneo/portalpage.do?channelId=‐15906   Convenzioni bilaterali della Facoltà di Giurisprudenza  Le istituzioni interessate sono:  Vermont School of Law, USA  Law School Haifa, Israele  Hebrew University, Israele Informazioni circa le attività, i bandi e le domande di candidatura sono disponibili presso l’Ufficio di Presidenza.   Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio  Il regolamento è consultabile alla pagina  http://portale.unitn.it/jus/regmob.htm Criteri per il finanziamento ‐  La Facoltà può intervenire con fondi da destinarsi a favore di studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea o di diploma secondo le seguenti priorità:  a) soggiorni individuali presso istituti universitari ed enti di ricerca italiani e stranieri per ricerche per tesi di laurea;  b) visite collettive di istruzione allo scopo di perfezionare la preparazione culturale e professionale in Italia e all’estero;  c) altre iniziative didattiche che contribuiscano alla formazione giuridica.  Le domande dovranno essere inoltrate al Preside. L’inoltro dovrà avvenire a cura dello studente nel caso di soggiorni individuali, a cura del professore ufficiale della materia nel caso di visite o soggiorni collettivi. Le domande per soggiorni individuali vanno corredate dal parere di un docente che attesti l’effettiva utilità della richiesta, da una lettera di accettazione da parte dell’istituzione ospitante e da un programma dettagliato del soggiorno di studio e ricerca.  I finanziamenti (anche parziali) saranno assegnati con decreto del Preside e la liquidazione delle cifra assegnata avverrà su presentazione di idonea documentazione di spesa che dovrà essere presentata presso il Presidio Amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza, Via Verdi 53.  Potranno essere rimborsate:  ‐ Spese di viaggio con mezzi di linea (II classe per il treno o classe economica per viaggi aerei);  ‐ Spese di iscrizione a seminari e Corsi;  ‐ Spese di soggiorno per un importo massimo di Euro 36,00 al giorno e per una durata massima di tre mesi consecutivi.  Il Consiglio di Facoltà ha fissato il termine di presentazione delle domande nei periodi di seguito indicati:  31 maggio per i viaggi da effettuarsi nel periodo luglio ‐ dicembre  31 ottobre per i viaggi da effettuarsi nel periodo gennaio ‐ giugno.  Alla richiesta deve essere allegato un preventivo di viaggio.  

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ATTIVITÀ CULTURALI   La Facoltà e il Dipartimento di Scienze Giuridiche organizzano costantemente iniziative seminariali e convegnistiche, con il contributo di studiosi italiani e stranieri, nonché di professionisti e di figure istituzionali (magistrati, diplomatici, dirigenti di Pubblica Amministrazione, ecc.)  per  l’approfondimento  di  singoli  argomenti. Gli  studenti  della  Facoltà  sono  invitati  a  partecipare,  secondo  i  propri  interessi  e attitudini, a tali iniziative che, anche se non attribuiscono crediti formativi, contribuiscono alla formazione culturale del giurista.  La Facoltà si sta impegnando altresì ad offrire occasioni ed esperienze di comprensione e apprendimento dei fenomeni giuridici anche attraverso  il  linguaggio dell’arte.  In tale contesto si segnalano alcune esposizioni di arti visive (come, nel recente passato, una mostra sull’arte e cultura delle popolazioni aborigene dell’Australia e una esposizione di disegni  in tema di pari opportunità), alcune iniziative integrative del corso libero Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso, il corso di Diritto e letteratura, giunto alla sua quarta edizione, nonché il corso libero Diritto e cinema.  Dall’anno accademico 2008/2009,  infatti,  l’iniziativa è entrata a  far parte dell’offerta didattica della  facoltà  come Corso  libero, della durata di 20 ore, per  il  riconoscimento di due crediti  formativi.  In precedenza nell'ambito del progetto Diritto e Cinema erano  state organizzate tre rassegne didattiche che, grazie all’intervento di relatori di differente provenienza e formazione culturale, hanno centrato con diverso approccio metodologico l'attenzione sul film come modalità rappresentativa della realtà, in grado di offrire, al pari di altre manifestazioni artistiche, un contributo alla conoscenza delle più intime strutture del fenomeno giuridico. Nel 2005 «L’immagine della giustizia.  Percorsi  nella  rappresentazione  del  fenomeno  giuridico»  ha  condotto  la  riflessione  sull'  immagine  cinematografica  della giustizia e del processo penale. Nel 2006 «I volti del potere. Tra autorità e legittimità» ha indagato la rappresentazione cinematografica del potere  come  autorità  giuridica  conformata. Nel 2007  la  rassegna «Genere prossimo. Differenza  specifica»  si è  intrecciata  con  la didattica del corso Diritto e Genere.   

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ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LAUREATI   

Scuola di specializzazione per le professioni legali  A  partire  dall’anno  accademico  2001‐2002,  presso  la  Facoltà  di Giurisprudenza  ha  preso  avvio  la  Scuola  di  Specializzazione  per  le professioni legali. La Scuola nasce in base ad una convenzione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona, approvata dal CUN nella seduta dell’8 marzo 2001. Del Consiglio Direttivo della Scuola fanno parte in composizione paritetica professori delle Facoltà di  Giurisprudenza  di  Trento  e  Verona,  nonché  componenti  in  rappresentanza  di magistratura,  avvocatura  e  notariato.  Alla  Scuola possono accedere per concorso i laureati in Giurisprudenza.  L’attivazione della Scuola  rappresenta un’iniziativa estremamente qualificante per  le Facoltà di Giurisprudenza e  tale da  completare l’offerta didattica che esse  sono  in grado di mettere a disposizione dei propri  studenti.  Infatti,  se al corso di  laurea sono affidate  la formazione  di  base  ed  il  compito  di  fornire  le  nozioni  giuridiche  fondamentali,  alle  Scuole  di  specializzazione  sono  rimessi  il perfezionamento di tali conoscenze e soprattutto  la funzione di impartire un  insegnamento anche pratico ai laureati che aspirano alle tre tradizionali professioni legali (avvocato, magistrato e notaio).  La Scuola si pone pertanto  in  linea di continuità  con  il corso di  laurea  in Giurisprudenza poiché  completa  la  formazione del giurista aggiungendo alla didattica  tradizionale, volta ad  impartire  le conoscenze  teoriche di base, una didattica per casi diretta a  formare  il professionista, oltre che a prepararlo per il superamento del relativo esame o concorso.  Ulteriori informazioni possono essere consultate sul sito web della Facoltà al seguente indirizzo:  http://portale.unitn.it/jus/of/professionilegali.htm  Direttore della Scuola: Prof. Giovanni Sala  Segreteria: Sig.ra Cinzia Chini Tel.: 0461 881867  Fax: 0461 881876  e‐mail: [email protected]   Pratica forense presso Avvocatura di Stato  Si segnala la possibilità di svolgere la pratica forense presso l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento ai fini dell’accesso all’esame di abilitazione alla professione di avvocato.  Poiché  il numero dei posti disponibili è  limitato,  l’ammissione alla pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato avviene a seguito di selezione per titoli.  La pratica presso l’Avvocatura dello Stato, al pari di quella svolta presso studi professionali privati, ha una durata di due anni e comporta l’obbligo di assidua, quotidiana frequenza dell’Ufficio.  Le regole relative al suo svolgimento e ai connessi adempimenti formali sono quelle fissate con apposito Regolamento del competente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.  Si invitano gli interessati a prendere visione dell’apposito bando di selezione pubblicato periodicamente dall’Avvocatura distrettuale di Stato di Trento.   Scuola di dottorato in Studi giuridici comparati ed europei  Il dottorato di ricerca costituisce il titolo accademico finale di più alto livello rilasciato dalle Università. I corsi di dottorato di ricerca sono preordinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca nel rispettivo settore di formazione scientifica; hanno durata triennale e prevedono la frequenza obbligatoria.  L’accesso ai corsi di dottorato avviene mediante selezione e almeno metà dei posti banditi sono coperti da borsa di studio assegnata in base a criteri di merito.  Requisito per l’accesso ai corsi è il possesso del diploma di laurea o di titolo equipollente conseguito presso un’Università straniera.  I corsi di dottorato sono banditi annualmente da ciascuna Università (sede amministrativa). Talora al dottorato istituito da un’Università aderiscono anche altri soggetti pubblici, comprese altre Università, e soggetti privati (sedi consorziate).  Presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, d'intesa con la Facoltà, è attivata la Scuola di Dottorato in  Studi giuridici comparati ed europei (suddiviso in cinque curricula):  ‐ Diritto privato, privato comparato e commerciale  ‐ Diritto sostanziale e processuale del lavoro  ‐ Diritto e procedura penale e filosofia del diritto  ‐ Scienze pubblicistiche  ‐ Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo  Il relativo bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.  Coordinatore del Dottorato è il Prof. Gabriele Fornasari.  Il Dipartimento di Scienze Giuridiche partecipa altresì ai sotto elencati dottorati di ricerca istituiti da altre sedi universitarie (XXIII ciclo):  Scuola di Dottorato in Giurisprudenza (sede amministrativa: Padova)  Corso di Dottorato in Diritto romano e cultura giuridica europea (sede amministrativa: Pavia)  Dottorato in Diritto ed economia dei sistemi produttivi, dei trasporti e della logistica (sede amministrativa: Udine)  Scuola di Dottorato in Diritto ed economia‐Sezione Law and Economics (sede amministrativa: Siena)  Dottorato in Tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche soggettive (sede amministrativa: Perugia)  

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Web page:  http://portale.unitn.it/drsgce/homepage.do?rootchannelId=‐16577&utente=Visitatore Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Dottorati di Ricerca, Via Inama n. 5 – 38100 Trento  Tel. +39 0461 882190 Fax: +39 0461 882191 e‐mail: [email protected] oppure  Segreteria della Scuola di Dottorato in SGCE ‐ presso Dipartimento di Scienze Giuridiche ‐ Via Verdi 53 ‐ Trento ‐ tel. 0461 881802 / 1866 / 3811, e‐mail [email protected]  Scuola di Studi Internazionali  La Scuola di Studi Internazionali,  istituita nel 2001 dalle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia, oltre che da cinque dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento, coordina un Dottorato di ricerca  in  International Studies e una Laurea Magistrale  in Studi Europei ed Internazionali. Per informazioni:  Scuola di Studi Internazionali Università degli Studi di Trento Palazzo ex‐Cavazzani, Via Verdi 8/10 ‐ 38100 Trento Tel. 0461 883125 Fax 0461 883152  http://portale.unitn.it/ssi/ e‐mail: [email protected]  Componente del Consiglio Direttivo della Scuola di Studi Internazionali è il Prof. Nogler. Responsabile della Laurea Magistrale  in Studi Europei ed  Internazionali e Presidente e Membro della giunta del consiglio del corso di Laurea Magistrale in Studi Europei ed Internazionali è il Prof. Antonino Alì . Membri del Collegio Docenti del Dottorato di ricerca  in International studies sono  il Prof. Roberto Toniatti, Dott.ssa Emanuela Fronza, Dott. Andrea Di Nicola.  Scuola in Sviluppo Locale  La Scuola sullo Sviluppo Locale si configura come una struttura interfacoltà ed interdipartimentale dell'Università degli Studi di Trento, istituita  tramite  il  concorso  delle  Facoltà  di  Economia,  Giurisprudenza  e  Sociologia  e  con  la  successiva  adesione  delle  Facoltà  di Ingegneria e Scienze Cognitive nonché dei relativi Dipartimenti con l'obiettivo di realizzare in modo collaborativo iniziative sullo sviluppo locale.  La Scuola può contare su una partnership internazionale con l’Università Corvinus di Budapest, le Università di Lubiana e di Regensburg con  le  quali  forma  e  coordina  il  consorzio  Erasmus Mundus  per  la  realizzazione  del  Joint  European Master  in  Comparative  Local Development  (CoDe). Dal  luglio 2008,  la SSL ospita  anche una Scuola di Dottorato  in Sviluppo  Locale e Dinamiche Globali  alla  cui gestione concorrono diversi dipartimenti dell’Ateneo di Trento, tra gli altri il Dipartimento di Scienze Giuridiche e un network di partner internazionali accademici e non accademici.  Obiettivo del Master CoDe è formare gli agenti del cambiamento a livello locale. Il programma nasce nel 2000 per analizzare lo sviluppo locale  come modello di  integrazione e  sviluppo di  società  separate.  Il programma analizza  i processi di  sviluppo  locale attraverso  le dimensioni economica sociologica, politologica e giuridica.  Il programma è coordinato dall’Università di Trento  in collaborazione con l’Università di Regensburg  (Germania),  l’Università Corvinus di Budapest  (Ungheria) e  l’Università di  Lubiana  (Slovenia). È  finanziato dalla  Commissione  Europea  attraverso  il  Programma  Erasmus Mundus,  dal Ministero  Affari  Esteri  italiano  attraverso  la  Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo e dalla Regione Autonoma Trentino‐Alto Adige/Südtirol.  La durata del programma è pari a 18 mesi  (95 ECTS) e  le attività didattiche sono  tenute  in  lingua  inglese. Esse comprendono  lezioni frontali per lo studio teorico, l’analisi di casi attraverso laboratori, un’esperienza di tirocinio della durata di 3 mesi e la stesura di una tesi finale. Speciale enfasi è posta sull’analisi e sulla valutazione delle esperienze studiate, con particolare riguardo per le cause ambientali del successo o del fallimento di un progetto, i limiti della trasferibilità della conoscenza, il ruolo delle politiche e delle istituzioni. La prima parte del programma fornisce  le conoscenze di base delle diverse discipline attraverso corsi metodologici, cicli di seminari e attività di didattica on‐line. Per  l’intera durata del  corso  le attività  sono  facilitate dalla presenza di  tre  tutor, uno per  ciascuna area disciplinare, a disposizione degli studenti per offrire chiarimenti ed approfondimenti. Gli studenti sono  tenuti a  frequentare  la prima metà delle attività presso l’Università di Trento e la seconda presso una delle tre università partner. Essi hanno comunque la facoltà di recarsi presso qualsiasi università partner per svolgere attività di ricerca legata alla tesi e il tirocinio. Il bando  viene pubblicato due  volte  all’anno, di norma  in ottobre e  in marzo. Sono  ammessi  candidati  che  abbiano  conseguito una laurea vecchio ordinamento o una  laurea magistrale/specialistica  in Giurisprudenza, Economia, Sociologia, Scienze Politiche e materie affini. Il programma di dottorato prevede il conseguimento di un numero totale di 180 ECTS nel corso di tre anni. Ogni anno, lo studente deve conseguire 60 ECTS per didattica di base, di specializzazione e attività di ricerca. Il programma mira a fornire capacità di ricerca ad alto  livello  su  tematiche  prescelte  (major  1:  Innovazione  e  Sviluppo  Locale,  2.  Risorse Umane  e  Sociali  nello  Sviluppo  Locale  e  3. Cooperative, imprese sociali e sviluppo locale). Il bando di concorso viene pubblicato una volta all’anno, di norma in tarda primavera per un  numero  di  borse  variabile.  Sono  ammessi  candidati  che  abbiano  conseguito  una  laurea  vecchio  ordinamento  o  una  laurea magistrale/specialistica in Giurisprudenza, Economia, Ingegneria, Sociologia e materie affini. Il programma è in lingua inglese.   Per informazioni rivolgersi a:  Scuola sullo Sviluppo Locale  Sede: via Belenzani, 39  Tel. 0461 883499, ‐3446,‐3385  

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E‐mail: [email protected] Webpage della Scuola sullo Sviluppo Locale: http://portale.unitn.it/sld/ Webpage del Master CoDe: www.unitn.it/mastercode  Webpage sulla Scuola di Dottorato in Local Development and Global Dynamics: http://portale.unitn.it/drldgd/  Delegato di Facoltà per il Code ‐ Joint European Master in Comparative Local Development: Prof. Elisabetta Pederzini.  Delegati di Facoltà per la Scuola di Dottorato in LD&GD: Prof.ssa Elisabetta Pederzini, Dott.ssa Anna Simonati.  Master di primo livello in Politiche di Genere nel mondo del lavoro (MPG)  Il Master è finalizzato a fornire competenze di analisi, di progettazione e di attuazione di azioni e politiche di genere, ovvero di indirizzi di  iniziativa  e modelli  di  cambiamento  trasversali  ai  diversi  ambiti  dell’esperienza  sociale,  con  particolare  attenzione  all’ambito  dei servizi e del lavoro, e mirati a favorire il raggiungimento di una più equa cittadinanza di genere.  Il corso è finalizzato a preparare figure esperte  in politiche di genere nel mondo del  lavoro, riferibili a differenti contesti applicativi. Il profilo  professionale  atteso  sarà,  in  particolare,  caratterizzato  dalla  capacità  di  gestire  progetti  di  innovazione  e  cambiamento  in un’ottica di genere e, di conseguenza, dall’acquisizione di competenze di ricerca e di project management.  Tale profilo professionale potrà essere utile per svolgere  funzioni manageriali  in enti pubblici, all'interno di organizzazioni sindacali e associazioni di categoria,  in centri di  formazione e orientamento professionale. Potrà essere  impiegato  come esperto nella gestione delle  risorse umane oppure nell'attività  libero‐professionale di progettazione e consulenza e valutazione di politiche pubbliche  in un ottica di genere di pari opportunità e gestione della diversità.  Per informazioni rivolgersi a:  Università  degli  Studi  di  Trento  via  Verdi  26,  38100  Trento  tel.  0461  881311  e‐mail:  [email protected]  web: www.unitn.it/didattica/formazione_post/mpg.htm www.didatticaonline.unitn.it/insegnamenti/master_politiche_di_genereI06.asp  Delegato di Facoltà per il Master di I livello in politiche di genere è la Prof.ssa Stefania Scarponi.    

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LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS‐SOCRATES (LLP/Erasmus) AND FOREIGN STUDENTS  Studying in Trento for foreign students  

The Trento Law Faculty offers a wide range of educational opportunities to foreign students.  A special program  is designed to ensure a gradual  introduction to both the  legal and  linguistic aspects of  Italian culture. Towards this end “Italian as second language” (ISL) intensive and extensive courses will be run by CIAL (Central Language Center). Students may also attend the “Introduction to Italian Law” course and other regular courses offered in Italian and English. Together with “Introduction to Italian law”, a special language course, “How to write legal Italian” (HWLI), run by CIAL, is also available. Although ISL and HWLI courses are not compulsory, they are recommended to participants in order to increase their knowledge of Italian language.  Some law courses and laboratories taught in English by foreign visiting professors will be available particularly in the second semester.  Introduction to Italian Law.  The course will be taught in the second semester (6 ECTS credits), and will consist of different sessions, each addressing a specific area of the Italian legal system. “Introduction to Italian Law” will provide an overview of the general features of the Italian legal system, and it  is therefore strongly recommended to Erasmus students  in order to give them a better grasp of the  Italian  legal system, which will facilitate their understanding of the topics taught in other courses.  Law courses taught in English  Together with the regular courses offered by the Faculty in Italian, particularly in the second semester includes numerous courses taught in English. Lectures are given by visiting foreign professors and are meant to increase the legal knowledge of the students in a global perspective.  For more information see the program of each course provided by this guide.  Italian as second language (ISL)  The CIAL organizes intensive, extensive and evening courses in “Italian as second language”.  The  courses  are held by qualified  teachers with educational experience  in  teaching  adults  and  for  the purpose of developing basic linguistic knowledge and the ability to listen, read, write and have a conversation in Italian.  Intensive and extensive courses will be offered in different periods of the academic year 2008/09.  Enrolling in the course and information: admissions is free and are accepted in the CIAL Secretary’s office  tel. 0461/883460 fax 0461/882900 e‐mail: [email protected]  How to write legal Italian  The specific features of the written Italian legal language are presented in this course.  The lectures will give participants an overall knowledge of the Italian legal vocabulary, which participants will need in order to follow courses taught in Italian. The course will also discuss useful instruments to assist participants studying Italian law, such as dictionary, textbooks and web‐sites.  Please see http://www.unitn.it/cial/ for details.  Although English is the main foreign language practiced in the Faculty of Law in Trento, corse and laboratories are held also in French, German and Spanish.   INTRODUCTION TO ITALIAN LAW  Prof. Emanuele Cusa – dott. Elena Ioriatti (coordinators)  second semester ‐ 6 ECTS Credits  SEE THE SYLLABUS OF THE COURSE IN THE LIST OF OPTIONAL COURSES. 

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA  INDIRIZZO PRIVATISTICO  

CORSO   CREDITI  

1° anno NON ATTIVATO 

Diritto civile   6  

Diritto penale II   6  

Diritto processuale civile   10  

Esame caratterizzante   6  

Esame complementare   6  

2° anno  

Diritto del lavoro della cooperazione   6  

Un esame a scelta fra: Diritto fallimentare, Diritto industriale, Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro, Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale  

6  

Diritto processuale amministrativo   6  

Procedura penale   10  

Un esame a scelta fra:  Diritto comune, Diritto romano e Filosofia del diritto II 

6  

Un esame a scelta fra:  Diritto amministrativo oppure  Diritto amministrativo comparato oppure  Diritto dell’ambiente oppure  Diritto pubblico dell’Unione Europea oppure  Diritto internazionale corso avanzato oppure  Diritto internazionale privato oppure  Diritto urbanistico e delle opere pubbliche  

6  

Almeno tre esami a scelta fra:  

Biodiritto  

Diritto anglo‐americano  

Diritto comparato della proprietà intellettuale  

Diritto costituzionale comparato  

Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze  

Diritto dei Paesi africani  

Diritto cinese  

Diritto dei Paesi di lingua tedesca  

Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale  

Diritto e genere  

Diritto privato comparato della responsabilità civile  

Diritto privato dell’Unione Europea  

Diritto privato dell’informatica  

Economia dello sviluppo locale  

Giustizia costituzionale comparata  

Storia delle dottrine politiche  

Storia delle dottrine politiche‐corso avanzato  

18  (6+6+6)  

A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche  

8  

Prova finale (esame di laurea)   20  

Totale   120   

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO PUBBLICISTICO PENALISTICO 

CORSO   CREDITI  

1° anno NON ATTIVATO 

Diritto civile   6  

Diritto penale II   6  

Diritto processuale civile   10  

Esame caratterizzante   6  

Esame complementare   6  

2° anno  

Diritto amministrativo   6  

Un esame a scelta tra Diritto amministrativo comparato e Diritto internazionale corso avanzato 

6  

Diritto processuale amministrativo   6  

Procedura penale   10  

Un esame a scelta fra:  Diritto comune, Diritto romano e Filosofia del diritto II  

6  

Un esame a scelta fra:  Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure  Diritto comparato del lavoro oppure  Diritto comunitario del lavoro oppure  Diritto del lavoro della cooperazione oppure  Diritto del lavoro pubblico oppure  Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure  Diritto fallimentare oppure  Diritto industriale oppure  Diritto internazionale del lavoro  

6  

Almeno tre esami a scelta fra:  

Biodiritto  

Diritto anglo‐americano  

Diritto comparato della proprietà intellettuale  

Diritto costituzionale comparato  

Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze  

Diritto dei Paesi africani  

Diritto cinese  

Diritto dei Paesi di lingua tedesca  

Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale  

Diritto e genere  

Diritto privato comparato della responsabilità civile  

Diritto privato dell’Unione Europea  

Diritto privato dell’informatica  

Economia dello sviluppo locale  

Giustizia costituzionale comparata  

Storia delle dottrine politiche  

Storia delle dottrine politiche‐corso avanzato  

18  (6 

+6+6)  

A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche  

8  

Prova finale (esame di laurea)   20  

Totale   120   

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 CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA 

INDIRIZZO TRANSNAZIONALE 

CORSO   CREDITI  

1° anno NON ATTIVATO 

Diritto civile   6  

Diritto penale   6  

Diritto processuale civile   10  

Esame caratterizzante   6  

Esame complementare   6  

2° anno  

Diritto pubblico dell’Unione Europea   6  

Diritto internazionale corso avanzato  6  

Diritto processuale amministrativo   6  

Procedura penale   10  

Un esame a scelta fra:  Diritto comune, Diritto romano e Filosofia del diritto II 

6  

Un esame a scelta fra:  Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale oppure  Diritto comparato del lavoro oppure  Diritto comunitario del lavoro oppure  Diritto del lavoro della cooperazione oppure  Diritto del lavoro pubblico oppure  Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure  Diritto fallimentare oppure  Diritto industriale oppure  Diritto internazionale del lavoro  

6  

Almeno tre esami a scelta fra:  

Biodiritto  

Diritto anglo‐americano  

Diritto comparato della proprietà intellettuale  

Diritto costituzionale comparato  

Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze  

Diritto dei Paesi africani  

Diritto cinese  

Diritto dei Paesi di lingua tedesca  

Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale  

Diritto e genere  

Diritto privato comparato della responsabilità civile  

Diritto privato dell’Unione Europea  

Diritto privato dell’informatica  

Economia dello sviluppo locale  

Giustizia costituzionale comparata  

Storia delle dottrine politiche  

Storia delle dottrine politiche‐corso avanzato  

18  (6+6+6)  

A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche  

8  

Prova finale (esame di laurea)   20  

Totale   120  

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA 2009/10 

SECONDO ANNO 

ELENCO  E  PROGRAMMI  DEGL I   INSEGNAMENTI  FONDAMENTAL I  OBBLIGATORI   

corso  percorso  crediti  semestre  docente Diritto processuale amministrativo 

comune  6  2°  G. Falcon  

Procedura penale  comune  10  2°   M. L. Busetto Un esame a scelta tra Diritto amministrativo comparato e Diritto internazionale corso avanzato 

pubblicistico/penalistico  6  2°    1° 

B. Marchetti    M. Pertile 

Diritto amministrativo   pubblicistico/penalistico  6  1°  D. de Pretis Diritto pubblico dell’Unione Europea 

transnazionale  6  1°  A. Alì 

Diritto internazionale corso avanzato  

transnazionale  6  1°  M. Pertile 

Diritto del lavoro della cooperazione 

privatistico  6  1°  S. Brun  

  I corsi fondamentali di percorsi diversi dal proprio possono essere sostenuti quali esami complementari   * lo studente che sceglie l’indirizzo privatistico deve sostenere anche l’esame di un corso dell’area di diritto commerciale.  

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DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO            6 crediti – 2° semestre Prof. Giandomenico Falcon e‐mail: [email protected]  PROGRAMMA Il corso ha per oggetto la disciplina del processo amministrativo e degli istituti che lo caratterizzano. Esso si propone l’obiettivo di fornire  agli  studenti  la  strumentazione  necessaria  per  la  comprensione  teorica  e  applicativa  dei  meccanismi  della  tutela giurisdizionale amministrativa, anche in una prospettiva di analisi comparata delle soluzioni presenti in altri sistemi. Nello studio della struttura e della funzione del processo amministrativo, condotto alla luce dell’influsso comunitario e delle recenti modifiche normative, saranno in particolare esaminate le problematiche relative al contraddittorio, alla tutela cautelare, al sistema probatorio, alla esecuzione della sentenza amministrativa e all’appello. Lo studio dei diversi istituti e delle relative problematiche sarà caratterizzato da un costante riferimento alla giurisprudenza.  TESTI CONSIGLIATI  ‐ A. TRAVI, Lezioni di giustizia amministrativa, VIII ed., Giappichelli, Torino, 2008 oppure ‐ A. SANDULLI (a cura di), Diritto processuale amministrativo, Giuffrè, Milano, 2007   CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 

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PROCEDURA PENALE              2° semestre – 10 crediti Prof. Marcello Busetto e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire gli strumenti per un’adeguata comprensione del sistema processuale penale, con particolare attenzione alla disciplina del procedimento‐processo in primo grado e della formazione della prova.   PREREQUISITI: Non  sono previsti prerequisiti.  E’  tuttavia  consigliato  sostenere  l’esame di procedura penale dopo quello di diritto processuale civile.   CONTENUTI DEL CORSO Le  lezioni  approfondiranno  specialmente  la  c.d.  parte  dinamica:  indagini  preliminari,  con  particolare  riguardo  alle  attività  del pubblico ministero e della polizia giudiziaria, ai diritti della difesa, agli interventi del giudice delle indagini preliminari; chiusura delle indagini,  archiviazione  ed  esercizio  dell’azione  penale;  udienza  preliminare;  riti  alternativi;  fase  del  giudizio,  con  particolare attenzione  alla  disciplina  dell’istruzione  dibattimentale  e  del  regime  di  efficacia  degli  atti  d’indagine  nel  dibattimento. Apposito spazio verrà dedicato al sistema delle impugnazioni ed al giudicato, con particolare riguardo alle novità introdotte dalla legge n. 46 del 2006 ed alla giurisprudenza costituzionale in proposito.  METODI DIDATTICI Lezioni  frontali.  Eventuali  seminari,  esercitazioni  ed  altre  iniziative  didattiche  saranno  segnalati  a  lezione.  Si  indica  sin  d’ora  il laboratorio applicativo “L’imputazione nel sistema processuale penale”, che si svolgerà in concomitanza del corso.  MODALITA’ DI ACCERTAMENTO DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale.  TESTI CONSIGLIATI AA. VV., Compendio di procedura penale, a cura di G. Conso e V. Grevi, quarta ed., Cedam, Padova, 2008 (escluse pagine 979‐1081 e 1129‐1158). In alternativa:  G. LOZZI, Lezioni di procedura penale, ottava ed., Giappichelli, Torino, 2008 (escluse pagine 629‐648, 785‐fine); oppure (ma solo in caso di una nuova edizione aggiornata nel 2009): D. SIRACUSANO, A. GALATI, G. TRANCHINA, E. ZAPPALA’, Diritto processuale penale, ultima ed., Giuffrè, Milano, volumi I e II (fino al capitolo sul giudicato penale, incluso, nel secondo volume). 

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DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO            2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Barbara Marchetti  e‐mail: [email protected]  PROGRAMMA DEL CORSO  Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha l’obiettivo di porre a confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e sviluppi anche assai differenziati.  Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale e processuale ‐ o, nel caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza ‐, cosicché la acquisita conoscenza di tali nozioni è condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame.  L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del droit administratif e quella  dei  Paesi  di  common  law)  e  di  individuare  divergenze  e  convergenze  dei  diversi modelli  di  protezione  del  cittadino  nei confronti della pubblica amministrazione. E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera. Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie amministrativistiche. L’esame si svolgerà in forma orale.  Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte.   TESTI CONSIGLIATI  Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Agli studenti non frequentanti si richiede la preparazione sul testo: G. Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato, Milano, Giuffrè, 2007.  CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con  la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.    

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DIRITTO INTERNAZIONALE CORSO AVANZATO           1° semestre — 6 crediti  Dott. Marco Pertile  e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella  loro applicazione  concreta,  con particolare  riferimento al  sistema della Corte europea per  i diritti umani.  PROGRAMMA DEL CORSO Nella parte  introduttiva del  corso  verranno descritti  in  termini generali,  sia dal punto di  vista normativo,  sia dal punto di  vista istituzionale,  i  tratti  fondamentali  dei  sistemi  internazionali  di  protezione  dei  diritti  umani.  Verranno  brevemente  delineati  il funzionamento e  le basi normative del  sistema delle Nazioni Unite e dei principali  sistemi  regionali. Dopo aver descritto  i  tratti comuni  e  le  diversità  dei  sistemi  esaminati  e  degli  strumenti  di  supervisione  ad  essi  relativi,  la  parte  seconda  del  corso  verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Particolare attenzione verrà dedicata  alla  comprensione  del  sistema  dei  ricorsi  individuali.  Lo  studio  della  giurisprudenza  della  Corte  sarà  effettuato  con riferimento ai singoli diritti e ai principali canoni interpretativi.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso.  TESTI DI RIFERIMENTO I testi di riferimento e il programma di studio per gli studenti frequentanti verranno indicati all’inizio del corso.  Per gli studenti non frequentanti: L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi, Milano, 2006 (pp. 1‐128; pp. 282‐695; e pp. 752‐800).  ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti. La partecipazione attiva degli studenti è di fondamentale importanza per lo svolgimento del corso. Agli studenti verrà di volta in volta assegnata l’esposizione orale di alcuni casi pratici, anche attraverso il sistema della moot court.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Le  tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti  tesisti. Nel colloquio vengono  indicate  le modalità da  seguire nel corso dell’elaborazione della  tesi. Si sottolinea  l’assoluta necessità di comprendere quanto meno una  lingua straniera  (Inglese o Francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che  l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare  le  sue  reali  intenzioni  e  di  permettergli  di  acquisire  una  certa  familiarità  con  il  tema  prescelto.  Si  suggerisce  poi  un determinato itinerario di lavoro. 

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DIRITTO AMMINISTRATIVO                 1° semestre ‐ 6 crediti  Prof. Daria de Pretis e‐mail: [email protected]  PROGRAMMA  Il corso intende approfondire temi fondamentali del diritto amministrativo sostanziale. Al centro dell’attenzione saranno infatti problemi generali considerati in prospettiva sia teorica che applicativa, attraverso l’esame della dottrina e della giurisprudenza con approccio casistico.  Per  quest’anno il corso avrà ad oggetto il regime giuridico degli atti amministrativi nel diritto italiano e nel diritto comunitario.  Al fine di comprendere appieno la portata degli istituti e di apprezzare le soluzioni che si sono venute definendo nell’ordinamento italiano, il tema sarà affrontato anche in un’ottica di diritto comparato.  TESTI CONSIGLIATI   Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Testo consigliato per gli studenti non frequentanti: G. GRECO, Argomenti di diritto amministrativo, Giuffrè, Milano, 2008.  CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI  I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.   

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DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA            1° Semestre — 6 crediti Prof. Antonino Alì e‐mail: [email protected]  PROGRAMMA E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini  e  lo  sviluppo  dell’integrazione  europea,  il  quadro  istituzionale  e  le  procedure  interistituzionali  per  l’adozione  di  atti dell’Unione;  il sistema delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e  la portata delle fonti comunitarie  nei  confronti  dei  soggetti  degli  ordinamenti  interni  (in  particolare  l’efficacia  diretta,  l’interpretazione  conforme,  il risarcimento  del  danno,  la  disciplina  processuale  della  tutela  dei  diritti  di  origine  comunitaria,  il  primato);  il  sistema  di  tutela giurisdizionale  dell’Unione  europea  e,  in  particolare,  la  protezione  dei  diritti  fondamentali  della  persona  umana  nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della CE. Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato.  TESTI CONSIGLIATI L. DANIELE, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per  l’Europa, Giuffré, Milano, 2008,  terza edizione. o, in alternativa, U. VILLANI, Istituzioni di Diritto dell’Unione europea, Cacucci, Bari, 2008.  Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze: Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 settembre 2008, Cause riunite C‐402/05 P e C‐415/05 P, Kadi http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62005J0402:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C‐459/03, Mox http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C‐308/06, Intertanko http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML e, inoltre, dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 103 del 13 aprile 2008 (http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf)  Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea.  Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di :  A. TIZZANO, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa, B. NASAIMBENE, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA. Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti.    

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DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE           1° semestre — 6 crediti  Dott.ssa Stefania Brun  e‐mail: [email protected]   PROGRAMMA DEL CORSO  Il  corso  avrà  ad  oggetto  i  rapporti  di  lavoro  nelle  società  cooperative  e,  più  in  particolare,  le  peculiarità  che  caratterizzano, all’interno di queste,  la figura del socio  lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere  l’intenso dibattito sviluppatosi  in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti  rapporti,  associativo e di  lavoro.  Si esamineranno,  in particolare,  i diversi  rapporti di  lavoro  che  il  socio  lavoratore può instaurare con la cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto,  che dei  rapporti di  lavoro  subordinato, nelle diverse  tipologie,  standard e  flessibili, previste dalla  vigente  legislazione giuslavoristica.  Nel  corso  di  tale  analisi,  gli  effetti  della  coesistenza  dei  vincoli  associativo  e  di  lavoro  verranno  in  particolare approfonditi  con  riguardo  ai  diritti  individuali  e  collettivi  accordati  ai  soci  lavoratori  autonomi  e  subordinati,  incluso  il  relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale.  Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003.  Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà.  Il  corso  alternerà  lezioni  frontali  ad  esercitazioni  pratiche  che  potranno  consistere  nell’esame  di  casi  giurisprudenziali  o  nella predisposizione dello studente di un paper su profili specifici della materia.  TESTI DI RIFERIMENTO  Per la preparazione dell’esame lo studente dovrà prepararsi sui seguenti testi: ‐ L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339‐498.  ‐ C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283‐305. ‐ M. Pallini,  Il  riparto di  competenza processuale nelle  controversie  tra  socio‐lavoratore e  società  cooperativa, Rivista  italiana di diritto del lavoro, 2005, n. 3, pp. 706‐713.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docent e studente   

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PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI OPZIONALI E COMPLEMENTARI DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA  

 

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ELENCO CORSI OPZIONALI E COMPLEMENTARI  Corso  Crediti  Semestre  docente Analisi economica del diritto  MUTUATO DALLA FACOLTÀ DI ECONOMIA 

6  1°  G. Bellantuono 

Clinica processuale  6  1°  M. Marinelli – L. Baccaglini Criminologia   6  1°  A. Di Nicola Diritto canonico  6  1°  R. Maceratini Diritto comparato del lavoro  6  1°  L. Nogler – S. Brun – K. Kezuka Diritto comune  6  1°  C. Zendri Diritto  costituzionale  comparato  dei  gruppi  e  delle minoranze/Comparative Constitutional  Law of  groups and minorities * 

6  1°  J. Woelk 

Diritto degli enti locali  6  1°  D. Borgonovo Re Diritto degli intermediari e dei mercati finanziari MUTUATO DALLA FACOLTÀ DI ECONOMIA 

6  1°  D. Galletti 

Diritto dei trasporti  6  1°  A. Claroni Diritto del commercio e dell’arbitrato internazionale  6  1°  G. Benacchio – R. Ceccon  Diritto del lavoro della cooperazione  6  1°  S. Brun  Diritto del lavoro pubblico  6  1°  R. Salomone Diritto del turismo  6  1°  S. Busti Diritto dell’ambiente  6  1°  N. Lugaresi Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro  6  1°  E. Cusa Diritto ecclesiastico comparato  6  1°  E. Camassa – F. Perez Madrid Diritto fallimentare  6  1°  E. Pederzini ‐ L. Baccaglini Diritto internazionale corso avanzato  6  1°  M. Pertile  Diritto internazionale privato  6  1°  A. Alì  Diritto penale dell’economia  6  1°  A. Melchionda Diritto pubblico dell’Unione Europea  6  1°  A. Alì Diritto regionale  6  1°  D. Florenzano Diritto sindacale  6  1°  S. Scarponi Diritto urbanistico e delle opere pubbliche  6  1°  A. Simonati Esegesi delle fonti del diritto romano  6  1°  G. Santucci  Esegesi delle fonti di storia del diritto italiano  6  1°  G. Marchetto Le abilità del giurista – Legal skills  6  1°  G. Pascuzzi Metodologia  della  Scienza  Giuridica  (consultare  il programma nella guida del corso di laurea magistrale) 

6  1°  P. Sommaggio 

Sociologia del diritto  6  1°  D. Velo dal Brenta Storia delle codificazioni moderne  6  1°  L. Bianchin Storia delle dottrine politiche  6  1°  P. Carta Storia delle dottrine politiche – corso avanzato  6  1°  P. Carta Antropologia giuridica  6  2°  R. Sacco 

(TACE) Biodiritto  6  2°  C. Casonato  Criminologia applicata  6  2°  A. Di Nicola Deontologia e Retorica Forense   6  2°  P. Sommaggio Diritto alimentare comparato  6  2°  Izzo Diritto amministrativo comparato  6  2°  B. Marchetti Diritto  amministrativo  dell'Unione  europea  e  delle amministrazioni globali 

6  2°  D. de Pretis – G. Falcon – P. Craig 

Diritto anglo americano  6  2°  A. Pradi ‐ P. Teachout Diritto cinese  6  2°  I. Castellucci – Xue Jun Diritto comparato della proprietà intellettuale  6  2°  R. Caso – D. Lametti 

Diritto comparato delle religioni  6  2°  R. Maceratini ‐ E. Camassa – Sami Aldeeb Abu‐Sahlieh 

Diritto comunitario del lavoro  6  2°  S. Scarponi – I. Daugareilh 

Diritto costituzionale comparato  6  2°  C. Casonato – J. Marko – P. Teachout 

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Diritto dei Paesi africani   6  2°  M. Santaroni – T. Regassa Diritto dei Paesi di lingua tedesca/ Das Recht der Deutschsprachigen Staaten 

6  2°  L. Nogler ‐ J. Woelk – C. Arzt – U. Reifner 

Diritto e genere (gender studies)  6  2°  L. Antoniolli – D. de Pretis – S. Scarponi – S. Colombo 

Diritto e letteratura  6  2°  A. Fontana 

(TACE) Diritto ecclesiastico   6  2°  E. Camassa Diritto industriale  6  2°  E. Pederzini  Diritto  internazionale  del  lavoro*/International  labour Law 

6  2°  M. Borzaga 

Diritto internazionale dell’ambiente  6  2°  A. Fodella  Diritto islamico  6  2°  R. Moussa Diritto penale comparato  6  2°  A. Menghini Diritto penale dell’informatica  6  2°  A. Melchionda – O. Morales Diritto penale internazionale *  6  2°  E. Fronza – E. Malarino Diritto privato comparato delle responsabilità civile  6  2°  U. Izzo ‐ D. P. Nolan Diritto privato dell’informatica  6  2°  R. Caso – L. Manderieux Diritto privato dell’Unione Europea  6  2°  G.A. Benacchio Diritto processuale civile comparato  6  2°  S. Dalla Bontà Diritto processuale civile europeo  6  2°  E.M. Bajons ‐ S. Dalla Bontà Diritto processuale tributario  6  2°  A. Magliaro  Diritto pubblico di Internet  6  2°  N. Lugaresi Diritto romano  (consultare  il programma nella guida del corso di laurea magistrale) 

6  2°  M. Miiglietta 

Diritto tavolare  6  2°  A. Pradi  Economia dello sviluppo locale  6  2°  S. Goglio Filosofia  del  diritto  II  (consultare  il  programma  nella guida del corso di laurea magistrale) 

6  2°  M. Manzin 

Fondamenti romanistici del diritto europeo (consultare il programma nella guida del corso di laurea magistrale) 

6  2°  G. Santucci 

Comparative Costitutional Justice  6  2°  W. Sadurski  

Informatica giuridica  6  2°  F. Puppo Internet Intellectual Property  6  2°  D. Post ‐ CATTEDRA FULBRIGHT 

(TACE) Introduction to Italian Law  6  2°  E. Ioriatti ‐ E. Cusa  Law, Institutions, and the Economic Order  6  2°  A. Rossato Procedura  penale‐  corso  avanzato  (Diritto  delle  prove penali) 

6  2°  G. Di Paolo 

Storia del diritto canonico  6  2°  R. Maceratini Storia del diritto romano  6  2°  M. Miglietta  I corsi contrassegnati con * sono attivati nell’ambito della Laurea Specialistica in Studi Europei e Internazionali. 

 

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ANALISI ECONOMICA DEL DIRITTO           1° semestre — 6 crediti Prof. Giuseppe Bellantuono e‐mail: [email protected] Formativi OBIETTIVI FORMATIVI Il  corso  consente  la  comprensione  del metodo  e  dei  concetti  fondamentali  dell'analisi  economica  del  diritto  con  particolare riferimento al diritto di proprietà, ai contratti e alle tecniche di regolazione pubblica e privata. La materia è illustrata tenendo conto dei  recenti  sviluppi  che  applicano  gli  studi  sui  limiti  cognitivi  per misurare  l’impatto  della  razionalità  limitata  sulle  forme  della legislazione e delle norme giuridiche.  PREREQUISITI Nozioni fondamentali di diritto privato, diritto commerciale, microeconomia  CONTENUTI DEL CORSOel Corso Istituzioni  e  crescita  economica;  Istituzioni,  comportamenti  individuali  e  comportamenti  collettivi;  razionalità  limitata,  errori cognitivi e preferenze  reciproche; efficienza, equità e  costi  transattivi;  il  ruolo economico dei property  rights;  il problema degli anticommons; gli strumenti di protezione dei diritti: property rules e liability rules; analisi economica della proprietà intellettuale; la regolazione  dei  rischi;  analisi  economica  del  diritto  dei  contratti;  ordinamenti  privati  e  norme  sociali;  lo  stato  regolatore  e  le autorità indipendenti   METODI DIDATTICI Esame della  letteratura  teorica, accompagnato dall'illustrazione dei meccanismi d'incentivo delle  regole giuridiche attraverso  la discussione di casi giurisprudenziali.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale al termine del corso. Gli studenti di Giurisprudenza che desiderano acquisire un credito aggiuntivo rispetto ai 5 previsti possono redigere un breve elaborato scritto (10‐15 pagine) su un tema da concordare con il docente.  TESTI DI RIFERIMENTO Uno dei seguenti manuali a scelta dello studente: R. COOTER e al., Il mercato delle regole. Analisi economica del diritto civile, 2° ed., il Mulino, 2006; S. SHAVELL, Fondamenti dell'analisi economica del diritto, Giappichelli, 2005, p. 9‐26, 79‐150, 153‐184, 215‐235, 271‐347.  Altre letture saranno indicate a lezione.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Superamento dell’esame di Analisi economica del diritto, di Istituzioni di diritto privato, di economia politica. Il tema della tesi può essere concordato con il docente. I tempi sono rimessi alle capacità del candidato. Si richiede la capacità di utilizzare la letteratura in lingua inglese.  ALTRE INFORMAZIONI I materiali del corso sono disponibili su Comunità on line. 

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CLINICA PROCESSUALE             1°semestre – 6 crediti Prof. Marino Marinelli – Dott.ssa Laura Baccaglini e‐mail: [email protected][email protected]  PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto lo studio di alcuni istituti del diritto processuale civile, specie nel settore delle impugnazioni e dei processi speciali, con un approccio in chiave clinica. A tal fine, dopo un breve  inquadramento  istituzionale dell’istituto, si esamineranno  le soluzioni  offerte  dalla  giurisprudenza  alle  questioni  più  dibattute  emerse  con  riferimento  al  tema  di  indagine.  Seguiranno esercitazioni, nelle quali gli studenti saranno chiamati a misurarsi con casi pratici, mediante la redazione di atti processuali.   PREREQUISITI È necessario aver già sostenuto l’esame di diritto processuale civile.  MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova scritta  TESTI DI RIFERIMENTO I materiali del corso verranno indicati di volta in volta durante le lezioni.  

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CRIMINOLOGIA                    1° semestre — 6 crediti Dott. Andrea Di Nicola e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Il  corso  di  criminologia  ha  l’obiettivo  di  introdurre  gli  studenti  alla  conoscenza  dei  comportamenti  criminali  e  all’analisi  delle reazioni dei sistemi di giustizia penale. Il comportamento criminale, nella duplice prospettiva di chi  lo commette (autore) e chi  lo subisce (vittima), comporta costi individuali e sociali di dimensioni crescenti che compromettono l'equilibrio individuale, familiare, sociale, politico ed economico dei sistemi sociali contemporanei.  La  questione  criminale,  nel  doppio  processo  di  localizzazione  e  di  internazionalizzazione,  continua  ad  essere  il  problema  che accomuna paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo e che allarma la comunità internazionale. La concentrazione della criminalità, spesso  violenta,  nelle  classi  giovanili  e  nelle  grandi  metropoli  è  un  processo  di  allarmante  localizzazione.  La  crescita  delle organizzazioni  criminali  transnazionali  che  operano  a  cavallo  dei  confini  nazionali,  favorita  dalla  globalizzazione  dei mercati  e dall’intenso  sviluppo  tecnologico, è un processo di allarmante  internazionalizzazione che  sta anche causando una modificazione nella  struttura  e  nelle  attività  delle  organizzazioni  criminali  che,  agendo  come  imprese  legali  in  un’ottica  di  profitto,  stanno intraprendendo nuove attività illecite. Questi due processi di  localizzazione ed  internazionalizzazione, determinati da molti fattori differenti,  hanno  cambiato  la  questione  criminale  all’inizio  del  terzo millennio  e  stanno modificando  tanto  concetti,  paradigmi teorici e metodi di studio del fenomeno criminale quanto i metodi di regolazione. Il diritto penale, la pena, la reclusione carceraria sono  insufficienti e  risentono dei  limiti culturali del  loro progetto che  li portano a dialogare con difficoltà con altri diritti e con  i diritti penali di altri paesi. Gli apparati di polizia e quelli giudiziari risentono dei  limiti della giurisdizione e faticano ad aprire spazi efficaci  di  cooperazione  internazionale  di  fronte  alle  nuove  ed  emergenti  forme  di  criminalità  ed  alle  evoluzioni  di  quelle tradizionali. A livello internazionale è in corso un intenso dibattito ed un ampio lavoro di ricerca e approfondimento che permette oggi alla criminologia di dare alcune risposte a questi nuovi problemi e che permetterà a coloro che dovranno confrontarsi con le dimensioni della criminalità, sia locale sia transnazionale, di trovare le risposte adeguate in un contesto nazionale ed internazionale.   PREREQUISITI Aver superato l'esame di diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale.   PROGRAMMA DEL CORSO  Il corso di criminologia, della durata di 42 ore, si sviluppa secondo il seguente programma, articolato in moduli. Modulo 1. Definire la devianza e la criminalità. Che cosa è un atto deviante. Che cosa è un reato e chi è criminale. La definizione di devianza  e  criminalità  secondo  variabili  culturali,  religiose,  politiche  ed  economiche.  La  devianza  in  differenti  epoche  storiche. Controllo sociale formale e informale. Confronto tra reazione ufficiale e reazione sociale alla criminalità. Modulo 2. Misurare la criminalità. Quanti reati, quanti criminali, quante vittime. Metodi e tecniche per rilevare le dimensioni della criminalità  in  Italia  e  in  altri  paesi  (introduzione  alla  statistica  giudiziaria  penale  e  indagini  di  vittimizzazione).  Processi  di localizzazione/internazionalizzazione della criminalità in paesi sviluppati, in via di sviluppo e in transizione.  Modulo  3.  Spiegare  la  criminalità.  Criminologia  e  altre  scienze.  Teorie  bio‐antropologiche,  psicodinamiche,  sociologiche  ed economiche della criminalità.  Modulo 4. Distorsioni della personalità e implicazioni criminali e processuali. Il problema dell’imputabilità. Serial killers.  Modulo  5.  Forme  di  criminalità.  Criminalità  comune.  Dalla  criminalità  individuale  a  quella  organizzata.  Forme  di  criminalità organizzata  in  Italia  e  nel  mondo  e  risposte  dei  sistemi  di  giustizia  penale.  Criminalità  economica  e  criminalità  economica organizzata: riciclaggio di denaro sporco, frodi e corruzione. Criminalità e sicurezza urbana. Criminalità e sicurezza aziendale.  Modulo 6. Istituzioni per  la criminalità. Dall'indiziato al condannato. Il percorso dentro e fuori il sistema di giustizia penale. Quale sanzione per quale criminale. Problemi di efficacia delle sanzioni  in termini di deterrenza e costi  individuali, sociali ed economici della pena. Diritti umani e carcere. Il problema del trattamento all’interno del carcere e le misure alternative al carcere. Equità ed efficienza nel funzionamento del sistema penale.  Modulo  7.  Prevedere  la  criminalità  ed  i  suoi  rimedi.  Trasformazioni  della  criminalità  nei  prossimi  decenni:  effetti  combinati  di tecnologia  e  globalizzazione.  Limiti  all’espansione  della  sanzione  penale  e  le  libertà  civili.  Fine  della  prevenzione  penale  come rimedio alla criminalità e sviluppo della prevenzione situazionale e di altre forme di prevenzione.  METODI DIDATTICI  Tipo lezioni: lezioni frontali.  È previsto  lo svolgimento dei seguenti seminari  integrativi – della durata di 2 ore ciascuno e  la cui  frequenza è  facoltativa – che approfondiscono  i contenuti di alcuni moduli del corso: Psiche e criminalità: serial killers; Nuove  forme di criminalità:  traffico di persone a scopo di sfruttamento, reati ambientali (abusivismo edilizio, traffico di rifiuti e sfruttamento di animali), traffico di opere d'arte e di beni archeologici; Nuove forme di prevenzione della criminalità: crime proofing della legislazione e dei prodotti. I seminari sono  tenuti da  ricercatori di TRANSCRIME  (dottori di  ricerca  in criminologia) o da altri esperti del settore. Le date e  i nominativi dei docenti sono comunicati all'inizio del corso. All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene distribuito anche  il programma dettagliato delle  lezioni e  la  lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  Esame orale.   TESTI DI RIFERIMENTO  

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Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli  studenti  frequentanti  l'esame  consiste  nella  preparazione  di  questo materiale  e  degli  appunti  presi  a  lezione.  Coloro  che frequentano almeno 2/3 dei seminari integrativi possono sostituire il materiale relativo ad una parte del corso con gli appunti dei seminari.  Il  carattere  del  corso  presuppone  la  frequenza  delle  lezioni.  Tuttavia,  per  coloro  che  fossero  impossibilitati  alla  frequenza ma ugualmente interessati a sostenere l’esame, i testi di riferimento sono:  − F.P. Williams e M.D. McShane, Devianza e criminalità, Il Mulino, Bologna, 2002, pp. 9‐200;  − M. Barbagli, A. Colombo e E.U. Savona, Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (esclusi paragrafo 7 del cap. I ‐ “Le 

teorie della devianza e della criminalità” ‐ e capitolo VIII ‐ “Il sistema penale”); − A. Di Nicola,  La  criminalità  economica  organizzata:  le  dinamiche  dei  fenomeni,  una  nuova  categoria  concettuale  e  le  sue 

implicazioni di policy, Angeli, Milano, 2006.  −  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Le  tesi di  laurea  in criminologia sono assegnate a studenti che dimostrino particolare  interesse per  la materia. L’argomento può essere  suggerito  dal  docente  o  definito  su  proposta  del  candidato.  I  tempi  sono  variabili  e  dipendono  dalle  capacità  e  dalla motivazione del tesista. Sono previste anche tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME, che sono assegnate a studenti che abbiano superato gli esami di criminologia  e  di  criminologia  applicata  con  un  ottimo  esito,  abbiano  un’ottima  media  degli  esami  sostenuti  e  una  buona conoscenza della lingua inglese. Lo stage presso TRANSCRIME – di 9‐12 mesi – addestra lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi‐professionale portandolo a contatto con istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Lo studente ricopre il ruolo di assistente alla ricerca ed è coinvolto in uno dei progetti di ricerca del Centro, ricevendo una formazione continuata sul metodo e sul contenuto. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, e sono fornite  le attrezzature necessarie per  la sua attività di ricerca.  Il numero massimo di  tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 3. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. 

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DIRITTO CANONICO                1° semestre — 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini e‐mail: [email protected]  PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà.  OGGETTO ED OBIETTIVI DEL CORSO Il  corso  ha  un  duplice  carattere:  generale  ed  informativo  e,  per  quanto  possibile  anche monografico.  Sotto  il  primo  profilo  si propone di far conoscere  la struttura della Chiesa, come società che si basa su presupposti diversi dalle altre realtà politiche. Per tale motivo verrà data  rilievo alla parte costituzionale del diritto canonico stesso, senza  trascurare  i necessari  riferimenti storici. Sotto il secondo profilo l’attenzione sarà rivolta in modo particolare all’istituto matrimoniale e dal relativo processo e verranno poi esposti brevemente i principi fondamentali che regolano le sanzioni nella Chiesa.  CONTENUTI DEL CORSO  I) Fondamenta del diritto canonico; II) La costituzione della Chiesa; III) Profili istituzionali della Chiesa cattolica; IV) Il governo della Chiesa: norma canonica, consuetudine, atto amministrativo;  V) Il matrimonio canonico ed il diritto processuale canonico;  VI) Elementi sulle sanzioni canoniche.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO E DI ACCERTAMENTO DELL’APPRENDIMENTO  Il corso si articola  in una serie di  lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche  in seminari tenuti da professori di altre  Università.  Ai  frequentanti  che  dimostreranno  particolare  interesse  verranno  segnalati  eventuali  approfondimenti  della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti. Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando  l’insostituibilità  dell’esame  orale per  tutti,  dal momento  che  nelle  lezioni  si  tende  ad  avere  anche un  dialogo  con  gli studenti,  ovviamente,  per  i  frequentanti,  si  verifica  attraverso  di  esso  un  automatico  accertamento  dell’efficacia  delle  lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi.  TESTI DI RIFERIMENTO A scelta per la parte costituzionale ed istituzionale: 1) P. Lombardia ‐ Lezioni di Diritto canonico, Milano Giuffrè ultima edizione; 2) P. Moneta – Introduzione al diritto canonico, Torino Giappichelli 2001; I frequentanti potranno sostituire i testi con gli appunti delle lezioni.  Per la parte matrimoniale:  1) F. Finocchiaro – Il matrimonio nel diritto canonico, Bologna Il Mulino ultima edizione;  oppure 2) G. Lo Castro – Matrimonio diritto e giustizia, Milano Giuffrè 2003 pp. 1 – 145.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO COMPARATO DEL LAVORO              1° semestre— 6 (+2+2)crediti  Prof. Luca Nogler – Dott.ssa Stefania Brun – Prof. Katsutoshi Kezuka e‐mail: [email protected][email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Il corso ha come obiettivo di fornire agli studenti il sostrato di principi e conoscenze necessario ad affrontare in modo ragionato le diversità sottese alla regolamentazione giuridica del rapporto di  lavoro subordinato con riguardo ai principali sistemi dell’Europa comunitaria.   PROGRAMMA DEL CORSO  Il  corso  intende  procedere  alla  disamnina,  in  chiave  comparata,  della  c.d.  tematica  della  flexicurity  ossia  di  quella  tendenza, fortemente  sostenuta  a  livello  comunitario  e,  in misura  diversa,  implementata  in  tutti  gli  ordinamenti  dell’Unione  europea  a flessibilizzare  la  gestione dei  rapporti di  lavoro. Ciò  attraverso una maggiore  libertà per  le  imprese, da un  lato, di procedere  a licenziamenti  e,  dall’altro,  di  ricorrere  a  tipologie  contrattuali  “flessibili”,  compensando  il  lavoratore  attraverso misure  che  lo rendano più forte e competitivo sul mercato del lavoro esterno, consentendogli un agevole passaggio da un’occupazione all’altra. La tematica coinvolge, in particolare, i due istituti che più di tutti influenzano il grado di tutela alla stabilità del rapporto di lavoro ossia lil ricorso ad assunzioni a termine, da un lato, e i licenziamenti per ragioni organizzative, dall’altro. La flexicurity infatti si fonda sull’idea che le prime vadano incentivate e che i limiti apposti ai secondi, invece, debbano essere allentati; sarebbe, infatti, proprio l’esistenza  di  regimi  di  strict  employment  protection  legislation  ‐  ossia  di  regolamentazioni  troppo  rigidamente  protettive dell’occupazione esistente  ‐ a  ridurre  il dinamismo del mercato del  lavoro  inducendo  le  imprese ad utilizzare  in modo massiccio forme di rapporti di lavoro “precario” o addirittura a non assumere.  Il corso avrà conseguentemente di mira il grado di accertamento della rigidità che connota nei principali ordinamenti dell’Unione europea  (Francia,  Italia, Germania e Spagna) sia  il  regime di protezione dei  licenziamenti che  il  ricorso alle  tipologie contrattuali “flessibili” e cercherà di mettere in luce sia le criticità che i punti di forza sottesi al modello della flexicurity. Si segnala inoltre che una parte del corso sarà tenuta in lingua inglese dal prof. Prof. Katsutoshi Kezuka che affronterà le specificità del diritto del lavoro giapponese. Ciò darà diritto agli studenti frequentanti a due crediti aggiuntivi (più altri due crediti se gli stessi sosterranno una parte dell’esame in lingua inglese) secondo le regole previste dalla Facoltà.   METODI DIDATTICI  Il corso si svilupperà su ogni tematica affrontata con un’alternanza tra lezioni frontali e lezioni che prevederanno il coinvolgimento attivo dei frequentanti mediante letture preventive suggerite dai docenti.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  Agli  studenti  frequentanti  sarà  data  la  possibilità  di  svolgere  una  prova  scritta  della  quale  si  terrà  conto  in  sede  d’esame. Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sul testo di seguito indicato.   TESTI DI RIFERIMENTO  Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sul seguente testo:  A. Garilli ‐ M. Napoli (a cura di), Il lavoro a termine in Italia e in Europa, Giappichelli, Torino, pp. 1‐136, 190‐283 L. Zoppoli, M. Delfino (a cura di), Flexicurity e tutele. Il lavoro tipico e atipico in Italia e in Germania, Ediesse, Roma, 2008, pp. 95‐108, 125‐184.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  L'assegnazione  della  tesi  di  laurea  avverrà  in  considerazione  dell'interesse  per  la materia.  L'assegnazione  definitiva  del  titolo avverrà dopo la presentazione e l'approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente. 

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DIRITTO COMUNE                  1° semestre — 6 crediti Dott. Christian Zendri e‐mail: [email protected]  PREREQUISITI: È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno.  PROGRAMMA DEL CORSO: Il corso avrà per oggetto la dottrina giuridica di diritto comune, con particolare riferimento al problema del delitto di stregoneria. I  giuristi  dell'età  dello  ius  commune  dovettero  affrontare  la  questione  delle  credenze  magiche  e  stregoniche,  in  relazione soprattutto al  loro carattere di superstizioni ovvero di eresie, dando vita a una straordinaria tradizione dottrinale, che dal Medio Evo sapienziale giunse fino al secolo XVIII. In particolare, la persecuzione della stregoneria e dei suoi supposti autori, streghe e stregoni, conobbe una storia complessa che, muovendo dalla grande prudenza della dottrina e della legislazione medievale, finì per dar vita, in età moderna, a un fenomeno dai contorni molto più dilatati e dalle tinte molto più crude. Il corso si propone di seguire alcune fra le tappe principali di questo percorso dottrinale: dal Medio Evo, ai falsi editoriali del secolo XVI e al grande dibattito cinquecentesco, fino al progressivo spegnersi della questione nel secolo XVIII.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO: L'esame avrà la forma del colloquio.  TESTI DI RIFERIMENTO: A tutti gli studenti è consigliata la lettura di: R. MANSELLI, Magia e stregoneria nel Medio Evo, Torino, Giappichelli, 1976.  Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di: F. CALASSO, Introduzione al diritto comune, Milano, Giuffrè, 1970.  CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA: Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 

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COMPARATIVE CONSTITUTIONAL LAW OF GROUPS AND MINORITIES  1° semestre – 6 (+2+2) crediti  Prof. Jens Woelk  email:jens. [email protected]   OBJECTIVES The course analyses the “legal management of diversity” from a comparative perspective. Its focus is on the guarantees for groups and minorities with distinct features in ethno‐national, cultural, linguistic and religious terms.  PREREQUISITES Participants are able to follow class in English and have passed the examination in Constitutional Law.  CONTENTS The objective of the course is to introduce into the “Law of Diversity” by illustrating and discussing the role and potential of law as well as of Human and Minority Rights as a means of regulation and stabilization, especially after ethnic conflict. The starting point will be  the concept of “minority” and  the agreements which end a conflict. Once guarantees  for  the physical existence  and  security  of  a  minority‐group  are  given,  specific  minority  rights  aim  at  providing  for  protection,  autonomous development and participation in all affairs concerning members of the respective group. There is a wide range of legal instruments and  sources  as well  as  different  actors  contributing  to  the  creation  of  a  “Law  of Diversity”:  today,  in  the  emerging  European constitutional  space,  the  former  exclusive  point  of  reference,  the  (Nation‐)State,  has  lost  its  monopoly  in  terms  of  (legal) “recognition” of a minority and  is thus no  longer the only  legislator on minority‐issues, as numerous regulations and Treaties on sub‐national as well as international levels demonstrate.  The “Law of Diversity” (protection and promotion of minorities) will be illustrated in lectures and discussed in case‐studies in which students can apply their knowledge and deepen their understanding for the different interests at stake. Some  paradigmatic  legal  systems will  be  analysed  to  illustrate  the  consequences  of  the  different  constitutional  approaches  to diversity as well as to show the interaction between the different levels of government in the aim of protection and promotion of minorities and diverse groups.  TEACHING METHODS  Active participation in discussion is encouraged; students might have the occasion to prepare a paper.  BIBLIOGRAPHY  a) in English: Bíró, Anna‐Mária, Kovács, Petra  (editors), Diversity  in Action: Local Public Management of Multi‐ethnic Communities, LGI Books, 

Budapest, 2001 (http://lgi.osi.hu/publications_datasheet.php?id=18 (pdf download), in part. Part One: Schöpflin, George. Minorities and Democracy, p. 3‐18 (http://lgi.osi.hu/publications/2001/18/1‐1.PDF) Thornberry, Patrick. An Unfinished Story of Minority Rights, p. 45‐73 (http://lgi.osi.hu/publications/2001/18/1‐3.PDF) Neuberger, Benyamin, National Self‐Determination: a Theoretical Discussion, Nationalities Papers 2001, Vol. 29, No. 3, S. 391 – 418  Palermo,  Francesco,  Woelk,  Jens,  No  Representation  without  Recognition.  The  Right  to  Political  Participation  of  (National) 

Minorities, Journal of European Integration, 2003, vol. 25, pp. 225 – 247 ** Palermo, Francesco, Woelk, Jens, From Minority Protection to a Law of Diversity? Reflections on the Evolution of Minority Rights, 

in: European Yearbook of Minority Issues Vol. 3, 2003/4, Martinus Nijhoff/Brill, Leiden, Boston, 2005, pp. 5‐13 **   ** Download at: http://www.eurac.edu/Org/Minorities/SFeRe/Publications/articles.htm Toniatti, Roberto, Minorities and protected minorities: constitutional models compared,  in: T. Bonazzi/M. Dunne, Citizenship and 

rights in multicultural societies, Keele University Press, Keele 1995, p. 45‐81 b) in Italian: Palermo, Francesco, Woelk, Jens, Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze, Cedam, Padova 2008   FURTHER INFORMATION: The first part of the course (24 hours) is taught at the School of International Studies; the second part (18 hours) at the Faculty of Law. 2  additional  ECTS/CFU  are  granted  for  the  participation  in  foreign  language;  if  the  exam  is  taken  in  English,  too,  additional  2 ECTS/CFU will be assigned.. 

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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO DEI GRUPPI E DELLE MINORANZE  1° semestre – 6 (+2+2) crediti Comparative Constitutional Law of Groups and Minorities Prof. Jens Woelk  email: [email protected]   OBIETTIVI FORMATIVI  Il corso offerto in lingua inglese si propone di indagare in chiave comparata il “diritto delle diversità” posto a garanzia dei gruppi e delle minoranze identificabili in base a propri caratteri distintivi, di natura etnico‐nazionale, culturale, linguistica e religiosa.   PROGRAMMA DEL CORSO  A  tal  fine,  in una prima parte del corso saranno enucleati  i modelli costituzionali comparati emergenti dall’analisi delle  forme di Stato in riferimento ai diritti dei gruppi e delle minoranze e l’evoluzione delle tecniche di garanzia del pluralismo etnico, culturale, linguistico, religioso.  In questa ricostruzione sarà prestata particolare attenzione ai principi  internazionali e sovranazionali ed alla loro costituzionalizzazione, nonché alla pluralità dei livelli normativi (internazionale, sovranazionale, nazionale e subnazionale) che intervengono  in materia,  al  fine  di  abituare  gli  studenti  a  lavorare  su  diversi  piani  e  con  uno  strumentario  particolarmente sofisticato, sullo sfondo di un quadro teorico unitario.  Nella  seconda  parte  si  approfondiranno  le  tecniche  normative  e  soprattutto  di  interpretazione  giurisprudenziale  del  “diritto diseguale”, con particolare  riferimento alla giurisprudenza costituzionale comparata ed a quella  internazionale e sovranazionale. Attraverso l’analisi di testi normativi e di decisioni giudiziarie, gli studenti saranno sollecitati a sviluppare capacità di analisi critica e dimestichezza con gli strumenti tecnico‐interpretativi del diritto alla differenza.  Il  corso  è  volto  a  fornire  gli  strumenti,  culturali  in  genere  e  tecnico‐giuridici  in particolare, per  la  comprensione del  fenomeno minoritario  e  della  sua  trattazione  giuridica  in  ottica  comparata.  Oltre  all’inquadramento  teorico,  si  forniranno  strumenti  per l’analisi  di  atti  normativi  e  di  giurisprudenza  costituzionale  di  diversi  ordinamenti,  che  saranno  oggetto  di  analisi  ragionata  e commento.  La terza parte è dedicata all’analisi di ordinamenti paradigmatici dei diversi approcci al tema della diversità. Si richiede l’attiva presenza e la partecipazione alla discussione da parte degli studenti, nonché la conoscenza almeno passiva della lingua inglese.   TESTI DI RIFERIMENTO  Il materiale di studio per i frequentanti sarà costituito da dispense.  Eventuali studenti non frequentanti potranno preparare l’esame sul seguente testo:  ‐ Francesco Palermo, Jens Woelk, Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze, Cedam, Padova 2008 [ISBN 978‐88‐13‐28194‐6]   ALTRE INFORMAZIONI La prima parte del corso sarà tenuto presso la Scuola di Studi internazionali (24 ore di lezioni); la seconda parte presso la Facoltà di Giurisprudenza (18 ore).  Per la frequenza delle lezioni in lingua inglese (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti aggiuntivi. L’esame potrà essere svolto in lingua inglese; in tal caso al superamento verranno assegnati due crediti aggiuntivi.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO DEGLI ENTI LOCALI                 1° semestre ‐ 6 crediti Dott. Donata Borgonovo e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso  intende  illustrare agli studenti  il sistema delle autonomie  locali nel nostro ordinamento, muovendo dai principi sanciti  in materia  dalla  Costituzione  italiana  e  dalla  Carta  europea  delle  autonomie  locali.  Il  corso  intende  inoltre  accrescere  la consapevolezza degli studenti sul ruolo attivo che i cittadini sono chiamati a svolgere all’interno delle Comunità locali.  PREREQUISITI  Lo  studio  della  materia  presuppone  la  piena  padronanza  dei  principi  di  diritto  pubblico.  E’  consigliabile,  per  una  miglior comprensione dei temi affrontati, la conoscenza del diritto regionale.  PROGRAMMA DEL CORSO Premessa una breve  introduzione  storica  sulle origini e  sulle caratteristiche dell’ordinamento  locale  italiano, ci  si soffermerà  sul sistema costituzionale delle autonomie locali e sui principi che lo ispirano. Verrà successivamente analizzato il processo di riforma apertosi  negli  anni  ’90  alla  luce  dei  contenuti  della  Carta  europea  delle  Autonomie  locali  del  1985.  Infine  si  procederà  ad  un accurato esame delle  istituzioni  locali, alla  luce della disciplina contenuta nel Testo unico degli Enti  locali  (d.lgs. 18 agosto 2000, n.167), con particolare attenzione ai seguenti temi: 

- Il nuovo sistema delle autonomie locali; - le forme associative; - l’autonomia statutaria e regolamentare di Comuni e Province; - gli organi e le funzioni; - gli istituti di partecipazione; - l’organizzazione, le competenze ed i controlli; - i rapporti tra Enti locali, Regioni e Stato; - le peculiarità del governo locale nella Regione Trentino Alto Adige‐Sudtirol. 

Nel corso della trattazione degli  istituti di partecipazione verranno utilizzati anche  i documenti adottati dal Consiglio d’Europa  in materia di partecipazione dei giovani e degli stranieri alla vita pubblica a livello locale.   METODI DIDATTICI Il  corso  si  articolerà  in  lezioni  frontali,  finalizzate  a  presentare  compiutamente  gli  istituti  che  ne  costituiscono  l’oggetto.  Agli studenti sarà comunque richiesta una partecipazione attiva per il reperimento e la discussione degli Statuti comunali e provinciali nonché delle Raccomandazioni e Risoluzioni del Consiglio d’Europa.  MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Accanto alla valutazione della partecipazione al lavoro in aula, l’esame consisterà in una prova orale.  TESTI DI RIFERIMENTO L.VANDELLI, Il sistema delle autonomie locali, il Mulino – Manuali, edizioni 2004 o 2007.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Lo  studente  interessato alla materia può  individuare,  in  linea generale,  l’argomento prescelto, concordando con  la docente una prima ricerca bibliografica finalizzata a circoscrivere il tema oggetto della tesi, cui seguirà l’assegnazione del titolo definitivo.  

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DIRITTO DEGLI INTERMEDIARI E DEI MERCATI FINANZIARI    6 CREDITI – 1° SEMESTRE Dott. Danilo Galletti  Il programma sarà comunicato all’inizio del corso 

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DIRITTO DEI TRASPORTI                  1° semestre — 6 crediti Dott. Alessio Claroni  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di approfondire, attraverso la dettagliata analisi della normativa e della giurisprudenza in materia, lo studio della regolamentazione  dei  servizi  di  trasporto  aereo,  marittimo  (con  particolare  riferimento  ai  servizi  della  navigazione  interna), ferroviario e stradale, con specifica attenzione alla disciplina della concorrenza, degli aiuti di stato ed all'istituzione di obblighi e di oneri di servizio pubblico.  Oggetto  del  corso  sarà,  inoltre,  l'analisi  della  gestione  delle  infrastrutture  del  trasporto  (aeroporti  e  porti,  anche  turistici), dell'accesso alle stesse e dei servizi strumentali ed accessori a quelli del trasporto.  Il corso avrà, altresì, ad oggetto l’analisi del contratto di trasporto terrestre, aereo e marittimo (particolare attenzione sarà dedicata alla navigazione per acque interne) e del relativo regime di responsabilità del vettore.  PREREQUISITI Il corso, che si prefigge l’obiettivo di mostrare l’interazione tra diritto pubblico e diritto privato nella materia speciale, presuppone la  conoscenza  della  teoria  dei  titoli  di  credito,  dell’impresa  commerciale  e  dei  contratti  ad  essa  attinenti.  Vengono,  pertanto, evidenziate la propedeuticità dell’insegnamento di diritto commerciale e la precedenza del relativo esame.  PROGRAMMA DEL CORSO I servizi di trasporto aereo I servizi di trasporto marittimo e della navigazione interna I servizi di trasporto ferroviario I servizi di autotrasporto delle merci I servizi di trasporto pubblico locale Il sostegno finanziario pubblico nel settore dei servizi di trasporto Le infrastrutture del trasporto Gli aeroporti e i servizi aeroportuali I porti e i servizi portuali: il processo di riforma della gestione portuale I porti turistici La disciplina del contratto di trasporto terrestre, aereo e marittimo (con particolare attenzione alla navigazione per acque interne) e del relativo regime di responsabilità del vettore   METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Approfondimento e discussione critica di casi giurisprudenziali.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale.  TESTI DI RIFERIMENTO Zunarelli S., Lezioni di diritto dei trasporti, Bologna, 2006, Libreria Bonomo Editrice  Zunarelli S. ‐ Romagnoli A. ‐ Claroni A., Casi e materiali di diritto pubblico dei trasporti, Bologna, 2008, Libreria Bonomo Editrice  Codice dei trasporti e della navigazione (a cura di Stefano Zunarelli, Alessandra Romagnoli, Alessio Claroni), Tomo I e Tomo II, Libreria Bonomo editrice, 2008  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento  della  tesi  di  laurea  può  essere  suggerito  dal  docente  o  individuato  su  proposta  del  candidato,  almeno  in  termini generali e precisato d'intesa con il docente.  

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DIRITTO DEL COMMERCIO E DELL’ARBITRATO INTERNAZIONALE        1° semestre — 6 crediti Prof. Roberto Ceccon – Prof. Gianantonio Benacchio e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Acquisire  competenze  sui  principali  temi  giuridici  che  contraddistinguono  il  commercio  internazionale  incluse  alcune  tipiche strutture  contrattuali,  e  sull’istituto  dell’arbitrato  commerciale  internazionale  quale  principale  strumento  per  la  risoluzione  del contenzioso commerciale internazionale.  PREREQUISITI Si suggerisce il superamento dei corsi di Diritto internazionale e di Procedura civile.  CONTENUTI DEL CORSO Fonti del diritto commerciale; le clausole contrattuali; le fasi di formazione del contratto; tipologie contrattuali.  La risoluzione delle controversie commerciali internazionali: le fonti dell’arbitrato internazionale; la clausola arbitrale; arbitrato ad hoc e arbitrato amministrativo; la procedura arbitrale; l’esecuzione e il riconoscimento del lodo arbitrale estero.  METODI DIDATTICI Lezioni frontali e seminariali.  TESTI DI RIFERIMENTO Appunti delle lezioni. F. Bortolotti, Manuale di diritto commerciale internazionale, CEDAM, 2004; A. Frignani, L’arbitrato commerciale internazionale, CEDAM, 2004.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova scritta a conclusione del corso e/o prova orale.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE             1° semestre — 6 crediti  Dott.ssa Stefania Brun  e‐mail: [email protected]   PROGRAMMA DEL CORSO  Il  corso  avrà  ad  oggetto  i  rapporti  di  lavoro  nelle  società  cooperative  e,  più  in  particolare,  le  peculiarità  che  caratterizzano, all’interno di queste,  la figura del socio  lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere  l’intenso dibattito sviluppatosi  in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001, che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti  rapporti,  associativo e di  lavoro.  Si esamineranno,  in particolare,  i diversi  rapporti di  lavoro  che  il  socio  lavoratore può instaurare con la cooperativa: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto,  che dei  rapporti di  lavoro  subordinato, nelle diverse  tipologie,  standard e  flessibili, previste dalla  vigente  legislazione giuslavoristica.  Nel  corso  di  tale  analisi,  gli  effetti  della  coesistenza  dei  vincoli  associativo  e  di  lavoro  verranno  in  particolare approfonditi  con  riguardo  ai  diritti  individuali  e  collettivi  accordati  ai  soci  lavoratori  autonomi  e  subordinati,  incluso  il  relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale.  Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003.  Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà.  Il  corso  alternerà  lezioni  frontali  ad  esercitazioni  pratiche  che  potranno  consistere  nell’esame  di  casi  giurisprudenziali  o  nella predisposizione dello studente di un paper su profili specifici della materia.   TESTI DI RIFERIMENTO  Per la preparazione dell’esame lo studente dovrà prepararsi sui seguenti testi: ‐ L. Nogler, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339‐498.  ‐ C. Zoli, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283‐305. ‐ M. Pallini,  Il  riparto di  competenza processuale nelle  controversie  tra  socio‐lavoratore e  società  cooperativa, Rivista  italiana di diritto del lavoro, 2005, n. 3, pp. 706‐713.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente. 

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DIRITTO DEL LAVORO PUBBLICO               1° semestre — 6 crediti Prof. Riccardo Salomone  e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira a fornire gli strumenti per affrontare  i problemi della disciplina del  lavoro pubblico a seguito della “privatizzazione”, con lo studio dei vincoli costituzionali e delle peculiarità legislative e contrattuali che lo caratterizzano rispetto al settore del lavoro privato. Particolare rilevanza sarà inoltre attribuita al lavoro nelle pubbliche amministrazioni delle province autonome di Trento e di Bolzano.  PREREQUISITI Avere sostenuto l’esame di Diritto del lavoro.  CONTENUTI DEL CORSO I. Il lavoro pubblico e i principi costituzionali. II. Il riparto di competenze legislative sul lavoro pubblico (con particolare riguardo allo Statuto d'autonomia per il Trentino Alto‐Adige Südtirol). III. La riforma del lavoro pubblico. III.1. La dirigenza pubblica. IV. Le fonti di disciplina del rapporto di lavoro. V. Il contratto collettivo. VI. Il contratto individuale. VI.1. La fase concorsuale e l'accesso. VI.2. Le tipologie contrattuali "flessibili"; gli strumenti di mobilità del personale;  l’inquadramento,  le mansioni,  la disciplina dell'orario di lavoro e della retribuzione. VI.3. Il potere disciplinare e il recesso.  METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Studi di caso. Sarà privilegiata la discussione critica e agli studenti saranno prospettati una serie di casi emblematici. E’ suggerita la partecipazione attiva alle lezioni, con la consultazione e lo studio dei testi e dei materiali di approfondimento sin dall’inizio del corso.  TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti sono tenuti a procurarsi le norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (D. lgs. 30 marzo 2001, n. 165); nonché il testo dello Statuto d'autonomia per il Trentino Alto‐Adige Südtirol.  Per gli studenti frequentanti saranno indicati dai docenti materiali di approfondimento in relazione ai singoli argomenti oggetto di attenzione durante il corso. Gli studenti non frequentanti prepareranno  l'esame sui seguenti testi:  Il  lavoro pubblico  in provincia di Bolzano (Introduzione alle fonti di  regolazione),  in  corso di  stampa.  In ogni  caso, gli  studenti potranno  sostituire  tale  testo  con altri  testi e/o materiali da concordare con i docenti.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentanti sarà prevista una prova (incentrata sulla risoluzione di casi concreti discussi a  lezione) di cui si terrà conto in sede di esame finale.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare 

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DIRITTO DEL TURISMO                1° semestre — 6 crediti Prof. Silvio Busti  PREREQUISITI Aver sostenuto l’esame di Diritto commerciale.  PROGRAMMA DEL CORSO  I Diritto del turismo: nozione e contenuti.  II L'intervento pubblico nel turismo.  Il decentramento delle competenze  L'imprenditorialità alberghiera e turistica.  L'intervento finanziario pubblico: il credito alberghiero e turistico.  Turismo e tutela dell'ambiente.  III La disciplina pubblicistica dell'esercizio alberghiero e delle strutture ricettive similari.  IV Il contratto d'albergo: nozione e tipicità; le altre figure affini.  Caratteri e soggetti del contratto.  Le obbligazioni dell'albergatore e del cliente.  La responsabilità dell'albergatore.  Estinzione del rapporto.  La responsabilità dei soggetti assimilati agli albergatori.  V I contratti di organizzazione ed intermediazione di viaggio.  Obblighi e diritti dell'organizzatore e venditore dei c.d. pacchetti turistici.  La tutela del turista‐consumatore nella normativa comunitaria.  Sono previste esercitazioni in tema di intervento pubblico nel turismo e disciplina pubblicistica dell’esercizio alberghiero.  Il  corso  presuppone  la  conoscenza  della  teoria  dell’impresa  commerciale  e  dei  contratti  ad  essa  attinenti.  Viene  pertanto evidenziata l’opportunità di dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale, e del relativo esame.   TESTI DI RIFERIMENTO  V. FRANCESCHELLI – F. MORANDI (a cura di), Manuale di diritto del turismo, Giappichelli, Torino 2007.  I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni.   CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  L’assegnazione  dell'argomento  della  tesi  di  laurea  può  essere  suggerito  dal  docente  o  individuato  su  proposta  del  candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente.  Il deposito del titolo ha  luogo solo  in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto.  Non  sono predeterminati  tempi di  lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello  studente e dalla  sua capacità di scrivere senza errori di grammatica, sintassi e punteggiatura (avvertimento ovvio, ma purtroppo sempre più opportuno).  

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DIRITTO DELL’AMBIENTE                1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Nicola Lugaresi e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende approfondire la conoscenza della relazione tra ambiente e diritto, fornendo le nozioni fondamentali, evidenziando le diverse problematiche connesse, analizzando la normativa vigente e cercando di fornire gli strumenti utili per la comprensione, l’analisi e l’interpretazione del diritto ambientale.  PREREQUISITI Si presuppone la conoscenza delle nozioni di base di Diritto pubblico e di Diritto comunitario. E’ consigliabile avere già sostenuto, o almeno studiato, Diritto amministrativo.  PROGRAMMA DEL CORSO Il  programma  del  corso  comprende  l’inquadramento  delle  problematiche  ambientali  a  livello  nazionale,  comunitario  e internazionale,  l’individuazione dei principi, dei concetti fondamentali, delle procedure e degli  istituti peculiari, nonché un’analisi degli ambiti settoriali più rilevanti.  METODI DIDATTICI I metodi didattici variano in relazione al numero degli studenti frequentanti, ma in ogni caso comprendono la partecipazione attiva degli studenti, attraverso interventi, discussione, esposizione di casi.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale, con possibile preappello riservato ai frequentanti. La partecipazione attiva e continua al corso contribuirà alla riuscita dello stesso e costituirà elemento, anche prevalente, di valutazione.  TESTI DI RIFERIMENTO Considerando  la continua evoluzione del diritto ambientale, e per  fornire  indicazioni quanto più aggiornate,  i testi di riferimento saranno comunicati in prossimità dell’inizio delle lezioni, e riportati sulla pagina web del corso (vedi sotto: ALTRE INFORMAZIONI), nell’apposita sezione. Per gli studenti frequentanti, ulteriori materiali saranno indicati o resi disponibili a lezione.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Criteri, modalità  e  procedure  di  assegnazione  delle  tesi  di  laurea  sono  indicati  sulla  pagina web  del  corso  (vedi  sotto:  ALTRE INFORMAZIONI), nell’apposita sezione.  ALTRE INFORMAZIONI Per ulteriori indicazioni e informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso (ed alle relative sezioni): www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/corso/home.html  

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DIRITTO DELLE COOPERATIVE E DEGLI ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO       1° semestre — 6 crediti Prof. Emanuele Cusa e‐mail: [email protected]  PREREQUISITI Superamento dell’esame di Diritto commerciale.  CONTENUTI DEL CORSO La disciplina delle società cooperative e loro consorzi, in base alla Costituzione, al codice civile, alla legislazione speciale e ai principi cooperativi.  La disciplina degli enti senza scopo di lucro, in base alla Costituzione, al codice civile e alla legislazione speciale. Le fondazioni d’origine bancaria e le cosiddette fondazioni di partecipazione. L’impresa non lucrativa di utilità sociale.  METODI DIDATTICI Le  lezioni saranno tenute  in modo da stimolare  la partecipazione attiva degli studenti. Per raggiungere questo obiettivo non solo verrà  indicato  o  distribuito  durante  il  corso materiale  vario, ma  sarà  anche  consentito  a  chi  lo  desideri  di preparare  relazioni, eventualmente da presentare in aula.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti è necessario studiare l’apposita dispensa, comprensiva di una selezionata raccolta di disposizioni legislative, la quale è disponibile presso la copisteria presso la Facoltà di Economia.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. Gli studenti frequentanti saranno valutati sui testi, casi e materiali oggetto di analisi individuale e di discussione durante il corso.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato e precisato d’intesa con il docente. Di norma,  la  tesi viene definitivamente assegnata una volta che  il candidato abbia elaborato uno  schema  ragionato di ricerca sulla base di letture propedeutiche. I tempi di elaborazione della tesi dipendono dalle capacità, dall’impegno e dagli obiettivi del laureando.  

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DIRITTO ECCLESIASTICO COMPARATO                1° semestre – 6 crediti  Prof.ssa Erminia Camassa ‐ Prof.ssa Francisca Pérez Madrid e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il  corso propone  l’approfondimento della  conoscenza del  fenomeno  religioso nel  sistema  giuridico dell’Unione  europea  e nella legislazione dei Paesi  che  la  compongono;oltre allo  studio del  fenomeno  religioso nei  sistemi giuridici dei principali paesi extra europei. Particolare attenzione verrà rivolta allo studio degli strumenti per la tutela giurisdizionale della libertà religiosa in Europa.  PREREQUISITI.  Nessuno, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà.  CONTENUTI DEL CORSO.  Diritto ecclesiastico e comparazione giuridica. Modelli di  relazione  tra Stati e  confessioni  religiose e  loro applicazione nei Paesi dell’Unione europea. Unione europea e fenomeno religioso.La libertà religiosa come diritto fondamentale nel sistema dell’Unione. La  normativa  degli  Stati  (  con  particolare  riguardo  all’ordinamento  spagnolo).  La  tutela  della  libertà  religiosa  e  la  condizione giuridica dei gruppi religiosi,  il  loro riconoscimento e  i mezzi.di finanziamento. La disciplina degli  interessi religiosi dei singoli con riferimento al matrimonio, alla famiglia, alla scuola, ai rapporti di lavoro. La tutela giurisdizionale. Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extraeuropei.  METODI DIDATTICI   Una  parte  del  corso  sarà  tenuta  dalla  prof.  Pérez Madrid    che  approfondirà  il  tema  della  disciplina  delle  relazioni  dello  Stato spagnolo con le confessioni religiose. Le  lezioni della professoressa Pèrez Madrid si terranno  in  italiano, salvo che tutti gli studenti frequentanti non siano disponibili a seguirle in spagnolo.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale  TESTI DI RIFERIMENTO. G.MACRI’ ‐ M. PARISI ‐ V. TOZZI, Diritto ecclesiastico europeo, Laterza,Bari,2006,  da integrare con la parte III ( Il fenomeno religioso nei sistemi giuridici extra europei) del  volume  MARGIOTTA  BROGLIO‐  C.  MIRABELLI‐F.  ONIDA,  Religioni  e  sistemi  giuridici.  Introduzione  al  diritto  ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna, 2000  oppure  F.MARGIOTTA BROGLIO  ‐ C. MIRABELLI  ‐ F. ONIDA, Religioni e sistemi giuridici.  Introduzione al diritto ecclesiastico comparato,  Il Mulino, Bologna, 2000  Per i frequentanti potranno essere concordati programmi e testi particolari.  CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO FALLIMENTARE                1° semestre – 6 crediti Prof.ssa Elisabetta Pederzini – Dott.ssa Laura Baccaglini e‐mail: [email protected][email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende analizzare il momento della crisi dell’impresa individuale e collettiva e della sua possibile risoluzione, in prospettiva liquidatoria o conservativa, attraverso  la nuova disciplina delle procedure concorsuali e degli strumenti giuridici di composizione negoziale (concordato preventivo, accordi di ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento).  PREREQUISITI Nessuno.  PROGRAMMA DEL CORSO Presupposti soggettivi e presupposti oggettivi del fallimento L’istruttoria prefallimentare e la sentenza dichiarativa di fallimento Gli organi del fallimento: curatore, giudice delegato, comitato dei creditori Effetti del fallimento per il fallito e per i creditori. I rapporti giuridici pendenti e il sistema delle revocatorie L’accertamento del passivo. L’esercizio provvisorio e la liquidazione dell’attivo Il fallimento delle società commerciali La chiusura del fallimento e l’effetto esdebitatorio. La riapertura del fallimento Il concordato preventivo, gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani di risanamento attestati.  TESTI DI RIFERIMENTO Testo suggerito: L. Calvosa – G. Ferri e altri, DIRITTO FALLIMENTARE. MANUALE BREVE, Giuffrè, 2008 (con esclusione della parte III del volume)  Resta  salva  la  facoltà  di  ogni  studente  di  preparare  l’esame  scegliendo  liberamente  tra  i manuali  attualmente  reperibili  in commercio, purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato.  METODI DIDATTICI Lezioni frontali integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni sui profili procedurali della Riforma fallimentare saranno tenute dalla dr. Laura Baccaglini.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO 

Esame orale. 

CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO INTERNAZIONALE CORSO AVANZATO            1° semestre — 6 crediti  Dott. Marco Pertile  e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella  loro applicazione  concreta,  con particolare  riferimento al  sistema della Corte europea per  i diritti umani.  PROGRAMMA DEL CORSO Nella parte  introduttiva del  corso  verranno descritti  in  termini generali,  sia dal punto di  vista normativo,  sia dal punto di  vista istituzionale,  i  tratti  fondamentali  dei  sistemi  internazionali  di  protezione  dei  diritti  umani.  Verranno  brevemente  delineati  il funzionamento e  le basi normative del  sistema delle Nazioni Unite e dei principali  sistemi  regionali. Dopo aver descritto  i  tratti comuni  e  le  diversità  dei  sistemi  esaminati  e  degli  strumenti  di  supervisione  ad  essi  relativi,  la  parte  seconda  del  corso  verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Particolare attenzione verrà dedicata  alla  comprensione  del  sistema  dei  ricorsi  individuali.  Lo  studio  della  giurisprudenza  della  Corte  sarà  effettuato  con riferimento ai singoli diritti e ai principali canoni interpretativi.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso.  TESTI DI RIFERIMENTO I testi di riferimento e il programma di studio per gli studenti frequentanti verranno indicati all’inizio del corso.  Per gli studenti non frequentanti: L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi, Milano, 2006 (pp. 1‐128; pp. 282‐695; e pp. 752‐800).  ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti. La partecipazione attiva degli studenti è di fondamentale importanza per lo svolgimento del corso. Agli studenti verrà di volta in volta assegnata l’esposizione orale di alcuni casi pratici, anche attraverso il sistema della moot court.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Le  tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti  tesisti. Nel colloquio vengono  indicate  le modalità da  seguire nel corso dell’elaborazione della  tesi. Si sottolinea  l’assoluta necessità di comprendere quanto meno una  lingua straniera  (Inglese o Francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che  l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare  le  sue  reali  intenzioni  e  di  permettergli  di  acquisire  una  certa  familiarità  con  il  tema  prescelto.  Si  suggerisce  poi  un determinato itinerario di lavoro. 

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DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO              1° semestre — 6 crediti Prof. Antonino Alì e.mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI L'approfondimento  dei  problemi  classici  del  diritto  internazionale  privato  e  del  diritto  internazionale  processuale  alla  luce  del fenomeno della cd. comunitarizzazione.  CONTENUTI DEL CORSO Funzione e struttura delle regole di diritto internazionale privato. La categoria astratta e il problema della qualificazione. I criteri di collegamento,  loro  tipologie,  il  concorso  di  criteri  di  collegamento.  Il  rinvio.  Conoscenza  e  applicazione  del  diritto  straniero richiamato.  I  limiti alla applicazione del diritto  internazionale privato e della  legge straniera richiamata. La specificità del sistema italiano  di  diritto  internazionale  privato  e  confronto  con  sistemi  stranieri  di  diritto  internazionale  privato.  La  giurisdizione internazionale.  Il  riconoscimento  degli  atti  e  decisioni  straniere.  Le  convenzioni  internazionali  in  tema  di  diritto  internazionale privato  e processuale.  Le norme di diritto  internazionale privato  e processuale di origine  comunitaria.  La  legge  applicabile  alle obbligazioni  contrattuali  ed  extracontrattuali  (in  particolare  i  nuovi  regolamenti  comunitari).  La  comunitarizzazione  del  diritto internazionale  privato  e  processuale.  Il  ruolo  della  Corte  di  giustizia  delle  Comunità  europee  nell’interpretazione  delle  norme adottate in forza del titolo IV del trattato CE. Il regolamento comunitario sulle procedure di insolvenza.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato.  TESTI DI RIFERIMENTO 1) F. MOSCONI, C. CAMPIGLIO, Diritto internazionale privato e processuale. Parte generale e contratti (volume I), Torino, UTET, 4a ed., 2007. e, inoltre,  2) P. DE CESARI, Diritto internazionale privato e processuale comunitario, Giappichelli, Torino, 2a ed., 2005 (capitoli I, II, da pag. 1‐58, e capitolo VI, da pag. 167 a 214) .  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti.  

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DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA    1° semestre – 6 crediti Prof. Alessandro Melchionda e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il programma prevede una prima parte di carattere  introduttivo, nel corso della quale verranno affrontati  i profili generali della materia,  con  riguardo  soprattutto alle peculiarità  tecnico‐legislative del  settore, alle questioni  in ordine al  c.d.  trasferimento di funzioni  ed  alla  nuova  disciplina  della  responsabilità  degli  enti.  Nella  seconda  parte  si  procederà  invece  ad  un'analisi particolareggiata delle principali fattispecie dei reati fallimentari e societari. L'obiettivo è quello di fornire una conoscenza delle specifiche peculiarità di queste aree della legislazione penale complementare. In questa prospettiva, lo studio della materia si presta anche al fine di sviluppare una verifica logico‐argomentativa delle modalità di applicazione della legge penale, attraverso la continua e costante valutazione di singoli ipotetici casi concreti.  PREREQUISITI Lo  studio  del  diritto  penale  dell'economia  presuppone  la  conoscenza  degli  istituti  generali  del  diritto  penale.  Stante  le molte correlazioni interdisciplinari è altresì consigliabile affrontare la materia dopo aver già completato lo studio del diritto commerciale e (se inserito nel piano di studi) del diritto fallimentare.  PROGRAMMI DEL CORSO 

• Nozione e contenuto del diritto penale dell'economia • Il ruolo del bene giuridico nella disciplina dei reati economici • Le peculiarità tecnico‐legislative della materia • L'individuazione dei soggetti penalmente responsabili • La nuova disciplina sulla responsabilità degli enti • La disciplina del trasferimento e/o della delega di funzioni • Analisi dei reati fallimentari • Analisi dei reati societari 

 METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle  lezioni  tenute dal docente. Dato  il carattere giuspositivo della materia, è  indispensabile consultare costantemente il codice penale e la legislazione complementare esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati.  Nell'impossibilità  di  procedere  ad  una  esaustiva  trattazione  del  programma,  nel  corso  delle  lezioni  verranno  esaminati  solo  gli aspetti generali e quelli inerenti le fattispecie incriminatrici di principale importanza. Ampio spazio verrà comunque assegnato alla valutazione di esempi concreti ed alla ricerca delle soluzioni applicative più appropriate.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si svolgerà in forma orale, mediante l'analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli  argomenti  trattati  a  lezione  costituiranno  il  primo  tema  di  verifica  in  sede  d’esame.  Gli  studenti  frequentanti  potranno concordare col docente programmi alternativi a quello ufficiale.  TESTI DI RIFERIMENTO ‐ E.M. AMBROSETTI ‐ E. MEZZETTI ‐ M. RONCO, Diritto penale dell'impresa, Zanichelli Editore, Bologna, 2008 (pagg. da 1 a 300). N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso potrebbero essere indicati  nuovi  testi  più  aggiornati,  dei  quali  verrà  dato  apposito  avviso  sul  sito  internet  della  Facoltà  (prima  di  iniziare  la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso).  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche, ed a tal riguardo  sarà  tendenzialmente  preferito  chi  ha  partecipato  attivamente  al  corso,  a  seminari  o  ad  altre  iniziative  afferenti  alla materia.  Il  tema  sarà  concordato  col  docente;  per  l’assegnazione  definitiva  della  tesi  ed  il  conseguente  deposito  del  titolo  si disporrà  solamente  in  seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una  traccia  ragionata di  ricerca elaborata  in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico.  

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ALTRE INFORMAZIONI Gli  studenti  fuori corso ancora  iscritti all’originario Corso di  laurea quadriennale  in Giurisprudenza possono  frequentare  il corso delle lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del Corso di laurea originario, comprensivo anche dello studio dei reati tributari.  TESTI DI RIFERIMENTO ‐  C.  PEDRAZZI  ‐  A.  ALESSANDRI, Manuale  di  diritto  penale  dell'impresa.  Parte  generale  e  Reati  fallimentari, Monduzzi  Editore, Bologna, 2003  ‐ AUTORI VARI, I reati societari, a cura di A. Lanzi e A. Cadoppi, Cedam Padova, 2006 (pagg. da 25 a 55 – da 75 a 98 – da 110 a 130 – da 146 a 169 – da 179 a 220 – da 240 a 315 – da 348 a 410 – da 474 a 539).  N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso potrebbero essere indicati  nuovi  testi  più  aggiornati,  dei  quali  verrà  dato  apposito  avviso  sul  sito  internet  della  Facoltà  (prima  di  iniziare  la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso).  ALTRE INFORMAZIONI Gli  studenti  fuori corso ancora  iscritti all’originario Corso di  laurea quadriennale  in Giurisprudenza possono  frequentare  il corso delle lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del Corso di laurea originario, comprensivo anche dello studio dei reati tributari. Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche, ed a tal riguardo  sarà  tendenzialmente  preferito  chi  ha  partecipato  attivamente  al  corso,  a  seminari  o  ad  altre  iniziative  afferenti  alla materia.  Il  tema  sarà  concordato  col  docente;  per  l’assegnazione  definitiva  della  tesi  ed  il  conseguente  deposito  del  titolo  si disporrà  solamente  in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una  traccia  ragionata di  ricerca elaborata  in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico. 

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DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA            1° semestre — 6 crediti Prof. Antonino Alì e‐mail: [email protected]  PROGRAMMA E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’approfondimento di taluni temi istituzionali di diritto dell’Unione europea. Dopo una breve premessa sulle origini  e  lo  sviluppo  dell’integrazione  europea,  il  quadro  istituzionale  e  le  procedure  interistituzionali  per  l’adozione  di  atti dell’Unione;  il sistema delle fonti dell’ordinamento comunitario, saranno analizzati nel dettaglio gli effetti e  la portata delle fonti comunitarie  nei  confronti  dei  soggetti  degli  ordinamenti  interni  (in  particolare  l’efficacia  diretta,  l’interpretazione  conforme,  il risarcimento  del  danno,  la  disciplina  processuale  della  tutela  dei  diritti  di  origine  comunitaria,  il  primato);  il  sistema  di  tutela giurisdizionale  dell’Unione  europea  e,  in  particolare,  la  protezione  dei  diritti  fondamentali  della  persona  umana  nell’Unione europea; i rapporti tra la Corte di giustizia e gli altri meccanismi di soluzione delle controversie internazionali; le relazioni esterne della Comunità e gli accordi internazionali conclusi della CE. Verranno svolti dei seminari su argomenti specifici e su casi concreti.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Il corso alternerà all’esposizione teorica degli istituti, l'analisi di problematiche e di questioni applicative mediante la partecipazione degli studenti alle esercitazioni ed alle discussioni dei casi; ciò al fine di agevolare lo studio, la comprensione dei temi oggetto del corso e l'acquisizione del metodo applicato.  TESTI CONSIGLIATI L. DANIELE, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per  l’Europa, Giuffré, Milano, 2008,  terza edizione. o, in alternativa, U. VILLANI, Istituzioni di Diritto dell’Unione europea, Cacucci, Bari, 2008.  Costituisce, inoltre, parte integrante del programma di esame, lo studio delle sentenze: Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 settembre 2008, Cause riunite C‐402/05 P e C‐415/05 P, Kadi http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62005J0402:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 30 maggio 2006, C‐459/03, Mox http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62003J0459:IT:HTML Corte di giustizia (Grande Sezione), 3 giugno 2008, C‐308/06, Intertanko http://eur‐lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62006J0308:IT:HTML e, inoltre, dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 103 del 13 aprile 2008 (http://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/pronunce/Pronuncia2008_103.pdf)  Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea.  Si consiglia la consultazione della raccolta di testi normativi di :  A. TIZZANO, Codice dell'Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed., o, in alternativa, B. NASAIMBENE, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA. Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti.  

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DIRITTO REGIONALE                 1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Damiano Florenzano e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Il corso intende illustrare agli studenti il sistema delle autonomie regionali del nostro ordinamento, mediante un approccio mirato all’approfondimento  dei  contenuti  della  revisione  del  Titolo  V  della  seconda  Parte  della  Costituzione,  nonché  della  Legge costituzionale n. 2 del 2001, alla luce della più recente giurisprudenza della Corte costituzionale.  PREREQUISITI Lo studio della materia presuppone la piena padronanza dei principi di diritto pubblico e di diritto amministrativo.  PROGRAMMA DEL CORSO  A) Per quanto concerne le Regioni: ‐ L’istituzione delle Regioni e l’organizzazione ‐ Le attribuzioni regionali ‐ I rapporti Stato‐Regioni  Il corso avrà particolare riguardo agli elementi di specialità relativi alla Regione Trentino Alto Adige‐Südtirol, ed alle Province Autonome di Trento e Bolzano.  METODI DIDATTICI Il  corso  si  articolerà  in  lezioni  frontali, miranti  a  presentare  teoricamente  gli  istituti  ed  i  principi  generali  che  ne  costituiscono l’oggetto. Agli  studenti  saranno  offerte  indicazioni  per  l’ulteriore  approfondimento  della  realtà  istituzionale  (sentenze  della  Corte costituzionale e provvedimenti normativi).  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  Prova orale.  TESTI DI RIFERIMENTO ‐ S. BARTOLE – R. BIN, G. FALCON – R. TOSI, “Diritto regionale”, Il Mulino, ult. ed.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio interesse per un argomento individuato  almeno  in  termini  generali. Verrà  quindi  consigliata  una  prima  bibliografia  introduttiva,  la  cui  lettura  consentirà  di circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il titolo definitivo. 

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DIRITTO SINDACALE                1° semestre — 6 crediti Prof.ssa Stefania Scarponi e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Il diritto sindacale  intende fornire gli strumenti conoscitivi per comprendere  il sistema giuridico dei rapporti collettivi, di estrema utilità anche per  la preparazione degli altri esami  inerenti  la materia di diritto del  lavoro. Verranno affrontati  in chiave critico – ricostruttiva  i nodi  relativi al  riconoscimento normativo della  libertà  sindacale e della contrattazione  collettiva,  il più  complesso rapporto fra sindacato e Stato, in chiave di evoluzione storica dell’ordinamento nazionale e della regolamentazione del conflitto alla luce  della  giurisprudenza  sia  costituzionale.  Il  corso  intende  altresì  approfondire  il  versante  dei  rapporti  collettivi  nel  settore pubblico,  per  gli  studenti  del  corso  di  Scienze  giuridiche,  laurea  triennale  o  specialistica;  ed  il  versante  del  diritto  sindacale comunitario per gli studenti del corso di Scienze giuridiche europee e transnazionali, laurea triennale o specialistica.   PROGRAMMA DEL CORSO  Evoluzione storica del diritto sindacale; fonti e significati del principio di  libertà sindacale,  il dibattito dottrinale  intorno all’art. 39 della  Costituzione  e  la  sua  parte  inattuata.  La  liberà  sindacale  nello  Statuto  dei  lavoratori,  e  la  legislazione  di  “sostegno”. Rappresentanza  e  rappresentantività  sindacale.  Diritti  sindacali  in  azienda,  r.s.a  ed  r.s.u.  Il  ruolo  del  sindacato  nella regolamentazione del mercato del lavoro.  Il contratto collettivo e  la struttura della contrattazione collettiva  in  Italia.  Il rapporto fra  legge e contratto collettivo. Efficacia ed inderogabilità del contratto collettivo. Democrazia industriale e modelli di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese.  Il conflitto e lo sciopero. Evoluzione storica e ruolo della giurisprudenza. Lo sciopero nei servizi essenziali  Il sistema dei rapporti collettivi nel settore delle pubbliche amministrazioni ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche)  Il sistema dei rapporti collettivi nel Diritto comunitario. Dialogo sociale e procedure di “concertazione”. Impresa europea e società europea e modelli di “partecipazione” dei lavoratori ( solo per gli studenti di Scienze giuridiche europee e transnazionali ).  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO  Il corso comprende lezioni frontali ed esercitazioni.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  Per gli studenti frequentanti si prevedono apposite verifiche in vista dell’esame e la realizzazione di un colloquio finale. Gli studenti delle  lauree specialistiche potranno concordare con  il docente o con  l’incaricato delle esercitazioni  lo  svolgimento di una  tesina scritta.   TESTI DI RIFERIMENTO  Per la parte sub I) II) III) alternativamente, a scelta:  ‐F.Carinci, R.DeLuca Tamajo, P.Tosi, T.Treu, Diritto del  lavoro. 1.  Il diritto sindacale  ( ad eccezione del capitolo relativo al settore pubblico )  Oppure  ‐Ballestrero M.V., Diritto sindacale, Giappichelli ult. ed.  Per la parte sub IV) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche :  Il capitolo dei manuali sopra citati relativo al settore pubblico  Per la parte sub V) per gli studenti del corso di Scienze giuridiche europee e transnazionali:  M. Roccella, T.Treu, Diritto del lavoro della Comunità europea, Cedam ult.ed. limitatamente alla parte IV.  Gli studenti del corso di laurea magistrale dovranno preparare l'intero programma  Ove necessario, verranno fornite fotocopie di aggiornamento e documentazione depositate in portineria.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Nessuna indicazione particolare.  

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DIRITTO URBANISTICO E DELLE OPERE PUBBLICHE            1° semestre ‐ 6 crediti Dott.ssa Anna Simonati e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso è dedicato allo studio del diritto urbanistico e, più in generale, delle problematiche giuridiche del governo del territorio, fra le quali anche  le opere pubbliche. Al tempo stesso esso  intende essere un momento di approfondimento e di verifica applicativa delle conoscenze generali già acquisite nella materia del diritto amministrativo. Il corso si propone inoltre di valorizzare gli aspetti pratici e applicativi del diritto amministrativo mediante l’analisi diretta della giurisprudenza più significativa degli ultimi anni, oltre che, eventualmente, di altri materiali di carattere pratico.  PREREQUISITI Per sostenere l’esame è necessario aver superato Diritto amministrativo.  PROGRAMMA DEL CORSO Per  l’urbanistica,  sarà analizzato  il  sistema della pianificazione e dei provvedimenti permissivi dell’attività di  trasformazione del territorio. In questo contesto, saranno approfondite le tematiche dei soggetti titolari del potere di pianificazione, dei procedimenti attraverso i quali tale potere si esprime, dei rapporti fra l’urbanistica e altri settori interferenti con il governo del territorio, nonché dei rapporti fra potere pianificatorio e contenuto del diritto di proprietà. Particolare attenzione sarà dedicata ai  fenomeni che si vanno  più  recentemente  affermando  nella materia,  quali  la  contrattazione  fra  pubblico  e  privato  nella  pianificazione  e  i nuovi modelli di piano attuativo. Quanto alle opere pubbliche, l’attenzione si concentrerà sui profili giuridici della loro localizzazione, progettazione ed esecuzione. In questo contesto, sarà dedicata attenzione anche all’attività contrattuale dell’amministrazione.  METODI DIDATTICI Lezioni frontali.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio.  TESTI DI RIFERIMENTO La docente si riserva di fornire le indicazioni all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti, inoltre, potranno essere indicati durante il corso programmi diversi.  CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per  quanto  riguarda  l’assegnazione  della  tesi  di  laurea,  i  temi  delle  tesi  sono  di  regola  suggeriti  dalla  docente.  I  tempi  di elaborazione della tesi dipendono largamente dalle attitudini del candidato. 

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ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO             1° semestre – 6 crediti Prof. Gianni Santucci  e‐mail: [email protected]   OBIETTIVI FORMATIVI  Il corso si propone un duplice obiettivo:  ‐ acquisizione da parte del discente degli elementari strumenti di accesso ed interpretazione delle fonti giuridiche romane  ‐  alimentare  la  capacità  critica  e  il  ragionamento  giuridico  del  discente  mediante  la  conoscenza  dei  principali  caratteri  del patrimonio metodologico consegnatoci dai giuristi romani.   PREREQUISITI  il corso presuppone  la conoscenza degli  istituti  fondamentali del diritto privato  romano  (determinata dal superamento dei corsi romanistici obbligatori del primo anno).   PROGRAMMA DEL CORSO  Il corso si articola intorno ad una parte generale ed una parte speciale:  Parte generale:  analisi critica del sistema delle  fonti di produzione e di cognizione del diritto  romano e acquisizione dei principali strumenti per l’interpretazioni delle fonti giuridiche romane.  Parte speciale: la giurisprudenza romana: tecniche interpretative e metodi di ragionamento dei giuristi romani.   TESTI DI RIFERIMENTO  Studenti frequentanti:  gli  studenti  che  frequentano  assiduamente e proficuamente  il  corso potranno  svolgere  la  loro preparazione  sugli  appunti delle lezioni.  Studenti non frequentanti:  ‐ Per la parte generale: Lo studio delle fonti di cognizione e di produzione del diritto romano su un qualunque manuale istituzionale (per  es.:DALLA‐LAMBERTINI,  Istituzioni  di  diritto  romano  [qualunque  edizione],  ed.Giappichelli,  il  primo  capitolo.  Oppure  in alternativa: M. TALAMANCA, Istituzioni di diritto romano, Milano, 1990, ed. Giuffrè, il secondo capitolo)  ‐Per la parte speciale: L. RAGGI, Il metodo della giurisprudenza romana, Torino, 2006, pp.170.   CRITERI DI ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare.  

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ESEGESI DELLE FONTI DI STORIA DEL DIRITTO ITALIANO 1° semestre – 6 crediti Dott. Giuliano Marchetto  e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI L’esame diretto delle fonti mira ad offrire agli studenti frequentanti la possibilità di accostarsi al tema scelto in modo da acquisire i fondamenti di un metodo e sviluppare il senso critico necessari per un approccio scientifico alla conoscenza storica del diritto.   PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno.  PROGRAMMA DEL CORSO Attraverso la lettura delle principali fonti dottrinali, normative e giurisprudenziali dell'età del diritto comune sarà affrontato il tema dell’adulterio sotto il duplice profilo di causa di separazione dei coniugi e di reato. Da un lato sarà evidenziato come la rottura della fides tra marito e moglie rappresentasse la più grave violazione del sacramento matrimoniale, tanto da giustificare la sospensione degli obblighi coniugali. Dall’altro si dovrà considerare come, lungi dal rimanere confinato in un ambito “privato”, l’adulterio fosse considerato un comportamento pericoloso per la pace della comunità, o perché all’origine di mortali inimicizie pronte a sfociare in sanguinose spirali di vendetta o perché causa della rottura di un’alleanza tra famiglie, che metteva a rischio, talvolta, la sopravvivenza stessa dell’assetto istituzionale comunale o signorile. In relazione agli aspetti pubblici, e dunque politici, di un matrimonio in crisi si esaminerà la risposta del diritto criminale, la cui severità si accompagnava a una netta e dichiarata differenza di trattamento tra uomo e donna.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame avrà la forma del colloquio  TESTI DI RIFERIMENTO A tutti gli studenti è consigliata la lettura di:  G. Minnucci, Alberico Gentili tra mos italicus e mos gallicus. L’inedito commentario ad legem Juliam de adulteriis, Bologna, Monduzzi, 2002  Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di:  G. Marchetto, Il divorzio imperfetto. I giuristi medievali e la separazione dei coniugi, Bologna, Il Mulino, 2008.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.    

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LE ABILITÀ DEL GIURISTA (legal skills)              1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Giovanni Pascuzzi e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Esiste una distinzione  tra sapere  (ciò che  il giurista sa) e abilità  (ciò che  il giurista sa  fare).  Il primo corrisponde al patrimonio sapienziale dei giuristi. Le seconde si sostanziano nelle tante attività che il giurista pone in essere muovendo dal proprio sapere. Il corso si propone di aiutare a riconoscere e ad apprendere le abilità proprie del giurista esperto.  PROGRAMMA Oggetto del corso è l'analisi delle abilità proprie del giurista. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti: Chi è il giurista (Le professioni giuridiche: Avvocato; Notaio; Magistrato; Giurista d’impresa; Funzionario pubblico; Consulente del lavoro; Accademico).  La comprensione del testo: interpretazione e costruzione di significati (Lingua e linguaggio; Diritto e mezzi espressivi: funzioni del linguaggio e sue tipologie; Il linguaggio come strumento per costruire conoscenza (sapere dichiarativo); La costruzione del sapere esperto attraverso le comunità di pratica; Come leggere un atto normativo: l’interpretazione; Gli argomenti interpretativi; Come leggere una sentenza; Come leggere un saggio dottrinale; Come leggere un contratto).  Il problem solving (Applicare regole a problemi; Identificare il problema: la costruzione del caso; Trovare la regola che si applica al problema:  cercare  il diritto; Applicare  la  regola al problema:  il  ragionamento giuridico e  le  concezioni del diritto; Strategie generali  per  risolvere  problemi:  l’esempio  delle  strategie  difensive;  Il  dialogo  con  gli  altri  saperi;  Apprendere  per  problemi; Euristiche e distorsioni nelle decisioni).  La  redazione del  testo  (La  scrittura; Come si  redigono  i  saggi giuridici: dalla  tesi di  laurea alla monografia  scientifica; Come si redigono gli atti normativi; Come si redigono i contratti; Come si redigono gli atti del processo; Come si redigono i pareri).  Le abilità riflessive (Conoscere se stessi; Riflettere su se stessi; Capacità di autovalutazione; Creatività).  Le abilità relazionali (Comunicazione  in pubblico. Oratoria; Negoziazione; Lavoro di gruppo e  leadership;  Insegnare (il sapere,  il saper fare, il saper essere).  Alcune abilità professionali  specifiche  (Rapporto  con  il  cliente; Esame e  controesame dei  testimoni;  Investigazioni alla  ricerca degli elementi di fatto; Organizzazione del lavoro dei magistrati; Legal risk management; Ricerca scientifica).   ARTICOLAZIONE E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il  corso alternerà alla esposizione  teorica delle  tematiche, modalità didattiche  specificamente  rivolte all’apprendimento delle abilità.  I materiali di ausilio alle  singole  lezioni  (syllabus,  slides, etc.) vengono di volta  in volta  resi disponibili  su  Internet all'indirizzo http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/abilita09‐10/home.html  MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L’esame si sostanzia in una prova orale.   TESTI CONSIGLIATI  G. PASCUZZI, Giuristi si diventa. Come riconoscere e apprendere le abilità proprie delle professioni legali, Il Mulino, Bologna, 2008. G.  PASCUZZI,  Cyberdiritto  2.0 Guida  alle  banche  dati  italiane  e  straniere,  alla  rete  internet  e  all’apprendimento  assistito  da calcolatore, Bologna, Zanichelli, 2003  

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CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo  culturali),  costituendo  anzi  essa  stessa  uno  strumento  di  verifica.  Interrogarsi,  perciò,  sul  suo  significato,  prima  di intraprenderne  la  stesura,  rappresenta  un modo  per  delinearne  il  valore  e  scoprirne  (se  esiste)  l'utilità.  La  dissertazione  finale dovrebbe essere, nelle  intenzioni, una  sorta di  esercizio  riepilogativo,  anche  se,  in una  facoltà pervicacemente  "orale" quale  è quella di Giurisprudenza, essa costituisce  (spesso)  il primo momento ufficiale di  riflessione  "vergata" e,  sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. I docenti individuano periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili.  N.B. E'  indispensabile padroneggiare  le abilità utili a reperire i dati giuridici. A tal fine si consiglia  la  lettura di Pascuzzi, Cercare  il diritto, Seconda edizione, Zanichelli, Bologna, 2005. 

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SOCIOLOGIA DEL DIRITTO                1° semestre – 6 crediti  Dott. Velo Dal Brenta  OBIETTIVI FORMATIVI Il  corso  si  propone  di  fornire  allo  studente  le  categorie  fondamentali  del  pensiero  sociologico‐giuridico,  evidenziando  la consustanzialità  di  esperienza  giuridica  ed  esperienza  sociale,  nonché  i  limiti di  ogni  approccio  che  intenda  il diritto  in  termini meramente strumentalistici. A tal fine, si traccerà un itinerario che, attraversando alcune significative criticità nell’interfacciarsi di aspettative  sociali  e  sistema  giuridico,  mirerà  a  presentare  l’agire  giuridico  come  un  agire  dagli  spiccati  profili  simbolici, epistemologici e comunicativi.  CONTENUTI DEL CORSO Il corso si suddivide in due parti.  Nella  parte  generale  si muoverà  dalla  diffusa  concezione  che  vede  nell’elemento  normativo  –  comunque  definito  –  il  fulcro dell’esperienza  giuridica  per  denunziarne  il  carattere  fuorviante,  e  così  meglio  focalizzare  quell’ininterrotto  processo  di comprensione dell’esperienza sociale che spetta precipuamente al diritto promuovere.  Nella  parte  speciale,  dedicata  a  temi  sociologico‐criminali,  si  appunterà  invece  l’attenzione  sulla  problematica  linea  di demarcazione  tra  agire  deviante  ed  agire  giuridicamente  conforme,  evidenziando  nella  devianza  –  essenzialmente  –  una costruzione retorico‐giudiziale che trova come referente ultimo la società “viva”. Sono previsti seminarî dedicati al confronto fra dottrina giuridica e problemi della società contemporanea, nonché la proiezione di alcune pellicole cinematografiche che offrono significativi spunti sociologico‐giuridici per una discussione.   PREREQUISITI Non vi sono prerequisiti.  METODI DIDATTICI Lezioni frontali.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: 

- Appunti delle lezioni e dei seminarî. - V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma‐Bari 2008. - D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004. 

Per gli studenti non frequentanti: - V. Ferrari, Diritto e società. Elementi di sociologia del diritto, 7^ ed., Laterza, Roma‐Bari 2008. - B. Leoni, La libertà e la legge, Liberilibri, Macerata 2000. - D. Velo Dalbrenta, La scienza inquieta. Saggio sull’Antropologia criminale di Cesare Lombroso, CEDAM, Padova 2004. 

 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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STORIA DELLE CODIFICAZIONI MODERNE            1° semestre — 6 crediti Dott.ssa Lucia Bianchin e‐mail: [email protected]  PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno.  CONTENUTI DEL CORSO Il  corso  intende  ripercorrere  l'itinerario  dottrinale  e  dei  mutamenti  istituzionali  che  hanno  presieduto  al  lungo  processo  di formazione dei codici in Italia e in Europa tra i secoli XVII e XIX. Particolare attenzione sarà offerta alle correnti principali del pensiero giuridico italiano, tedesco e francese del Sei e Settecento e ai motivi prevalenti in seno alla lunga stagione del giusnaturalismo moderno, come esperienza dottrinale e normativa che ha posto le basi dell'idea stessa di codice.  TESTI DI RIFERIMENTO Per tutti gli studenti: ‐  R.  Bonini,  Il  diritto  privato  e  le  sue  fonti  dall’illuminismo  giuridico  alla  fine  del  Regno  napoleonico  d’Italia.  Un’antologia  di documenti, Milano, Giuffrè, 2005.  Gli studenti che non frequentino regolarmente le lezioni integreranno la loro preparazione con: ‐ P. Caroni, Saggi sulla storia della codificazione, Milano, Giuffrè, 1998 (Per la storia del pensiero giuridico moderno, 51).  MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio.  CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.   

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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE           1° semestre ‐ 6 crediti  Prof. Paolo Carta  e‐mail: [email protected]  

OBIETTIVI FORMATIVI  Il corso si propone di offrire allo studente la consapevolezza critica e storica della circolazione del pensiero politico nell’Europa del ‘500.   PREREQUISITI  Non è richiesto alcun prerequisito.   PROGRAMMA DEL CORSO  Rinascimento politico in Europa. Il corso è dedicato alla circolazione delle idee politiche nell’Europa del ‘500. I problemi discussi a lezione saranno: l’umanesimo e la politica; dalle cronache alla storiografia;  la predicazione alla  fine del  ‘400;  le guerre d’Italia e  il pensiero politico del primo  ‘500; l’educazione del principe; l’utopia; la crisi del rapporto politica‐diritto; il pensiero politico italiano e l’Europa. A lezione si leggeranno e  analizzeranno  alcune  pagine  dei  classici  del  pensiero  politico:  Leonardo  Bruni,  Poggio  Bracciolini,  Savonarola,  Commynes, Machiavelli, Guicciardini, Erasmo, Moro, Bodin, Montaigne, Charron.    METODI DIDATTICI  Lezioni in classe con lettura e commento di fonti.   MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  L'esame avverrà in forma di colloquio.   TESTI DI RIFERIMENTO  Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si richiede lo studio del volume:   ‐ M. ISNARDI‐PARENTE, Rinascimento politico in Europa, Studi raccolti da. Diego Quaglioni e Paolo Carta, Padova, Cedam, 2008; ‐ P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008.   Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi:   ‐ M. ISNARDI‐PARENTE, Rinascimento politico in Europa, Studi raccolti da. Diego Quaglioni e Paolo Carta, Padova, Cedam, 2008; ‐ P. CARTA, Francesco Guicciardini tra politica e diritto, Padova, Cedam, 2008. ‐ C. VIVANTI, Niccolò Machiavelli. I tempi della politica, Roma, Donzelli, 2008  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Allo studente si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti dottrinali, sulla letteratura e sulla storiografia anche in lingua straniera.  

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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE (CORSO AVANZATO)          1° semestre ‐ 6 crediti Prof. Paolo Carta e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Il corso si propone di garantire allo studente l’opportunità di conoscere una fonte particolarmente importante per lo studio delle origini dello Stato.   PREREQUISITI  Si richiede la disponibilità dello studente a leggere saggi in lingua straniera e di discuterne in classe.   PROGRAMMA DEL CORSO  Francesco Guicciardini, dalle tre Orazioni alle Cose fiorentine.    METODI DIDATTICI  Lezioni in classe con lettura e commento di fonti e storiografia.   MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  L'esame avverrà in forma di colloquio.   TESTI DI RIFERIMENTO  Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame esclusivamente sul materiale (fonti e storiografia) utilizzato e discusso in classe.  Dato  il  carattere  ‘avanzato’  del  corso,  coloro  i  quali  non  siano  in  grado  di  frequentare  dovranno  concordare  personalmente  il programma d’esame con il professore durante l’orario di ricevimento.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Allo studente si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti dottrinali, sulla letteratura e sulla storiografia anche in lingua straniera. 

 

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ANTROPOLOGIA GIURIDICA                2° semestre – 6 crediti Prof. Rodolfo Sacco  OBIETTIVI FORMATIVI  Il corso mira a illustrare la struttura e la natura dei sistemi giuridici attraverso il succedersi e il moltiplicarsi delle culture umane.   PREREQUISITI  È apprezzabile una preparazione storica.   PROGRAMMA DEL CORSO  La varianza del diritto (la coesistenza di molte culture)  Le grandi epoche del diritto  Le radici del diritto (la legittimazione; la subalternazione; la fedeltà)  Le fonti del diritto: l’azione, il pensiero, la parola  Il soprannaturale e il diritto  Gli istituti (le persone e i gruppi; i beni; i servizi; i conflitti).   METODI DIDATTICI  Le lezioni, in parte cattedratiche, mirano a promuovere un colloquio.   MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  L’esame si terrà in forma scritta.   TESTI DI RIFERIMENTO  R. Sacco, Antropologia giuridica, Il Mulino, Bologna, 2007 

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BIODIRITTO                   2° semestre — 6 crediti  Prof. Carlo Casonato  e‐mail: [email protected]   PREREQUISITI  Il  corso  presuppone  la  conoscenza  dell’ordinamento  costituzionale  italiano  e  della  metodologia  della  comparazione  (Diritto costituzionale e Sistemi giuridici comparati). É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese.   PROGRAMMA DEL CORSO  La materia del biodiritto, di  formazione  relativamente  recente,  verrà dapprima  introdotta  in  riferimento ai  suoi  rapporti  con  la bioetica.  In particolar modo si metteranno  in  luce  le caratteristiche del biodiritto  in uno stato pluralista e costituzionale.  Il corso proseguirà con lo studio critico dell’oggetto (inizio‐vita, fine‐vita, dignità umana), delle fonti e del metodo del biodiritto, in modo da indicarne  le  specificità.  Ogni  profilo  di  analisi  verrà  accompagnato  ed  esemplificato  dallo  studio  di  casi  significativi  tratti dall’esperienza biogiuridica comparata. Il corso si propone in questo modo di fornire una comprensione critica delle dinamiche su cui si muove il biodiritto in una pluralità di ordinamenti attraverso la valutazione critica e comparata dei dati normativi, dottrinali e giurisprudenziali relativi ad alcune tematiche significative.  La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a  sviluppare un approccio  critico.  La didattica  implica perciò un'ampia mobilità  tematica. Durante  il  corso, gli  studenti verranno sollecitati ad  intervenire nella discussione della materia, al fine di  imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica dei materiali di studio. Durante il corso sarà organizzato un ciclo di “Incontri di biodiritto” che vedrà la partecipazione di studiosi ed esperti di diverse aere disciplinari.  TESTI DI RIFERIMENTO  C. Casonato,  Introduzione al biodiritto,  II  edizione, Giappichelli,  Torino,  2009. Verranno  altresì  indicati  ed  inseriti on  line  casi e materiali  specifici  che  gli  studenti  dovranno  studiare  e  su  cui  si  richiederà  una  discussione  ragionata  in  classe  e  in  occasione dell’esame.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  L’esame, che si svolge  in  forma orale, è diretto ad accertare  la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli  strumenti metodologici della  comparazione applicata al biodiritto;  capacità  che evidentemente presuppone un buon  livello di  conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica del materiale di studio viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame.   CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  L'assegnazione  della  tesi  di  laurea  richiede  l'individuazione  di  un  tema,  proposto  dal  candidato  almeno  in  termini  generali  e precisato d'intesa con il docente. Il docente richiede due settimane di tempo per la correzione del materiale scritto. Gli altri tempi di lavoro dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato.  

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CRIMINOLOGIA APPLICATA                2° semestre — 6 crediti Dott. Andrea Di Nicola e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il  corso  di  criminologia  applicata  intende  fornire  agli  studenti  gli  strumenti  fondamentali  per  l’applicazione  delle  conoscenze criminologiche teoriche, acquisite durante il corso di criminologia, a tutte quelle attività (investigative, di polizia, di analisi) volte a ridurre la criminalità e quelle decisioni riguardanti le misure più appropriate per la prevenzione di criminalità, illegalità e disordine sociale. Nel corso vengono inoltre trattati elementi di scienze forensi utili a comprendere le diverse applicazioni.  Il corso offre anche nozioni di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle relative politiche di contrasto.  PREREQUISITI  Aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale e b) criminologia.   CONTENUTI DEL CORSO  Il corso di criminologia applicata, della durata di 42 ore, sviluppa i seguenti temi: − criminalità appropriativa:  le  teorie dell’attività di routine, degli stili di vita e della scelta razionale e  la  loro applicazione alle 

attività investigative e preventive dei reati appropriativi (rapine, furti, ecc.), in particolare il crime mapping. Spazio difendibile, crime  prevention  through  environmental  design,  problem  oriented  policing  e  crime  proofing  dei  prodotti.  Interventi  di prevenzione situazionale della criminalità; 

− criminalità  violenta:  le  teorie  sull’omicidio  e  sulle  violenze  sessuali  e  le  loro  applicazioni  alle  indagini  sui  crimini  violenti. Criminal  profiling  e  scena  del  delitto.  Perizie  cliniche  nell’attività  processuale  e  di  sorveglianza.  Interventi  di  prevenzione situazionale della criminalità; 

− criminalità organizzata: le teorie sullo sviluppo e le trasformazioni della criminalità organizzata e loro applicazione alle indagini sulle organizzazioni criminali. Indagini in materia di tratta di persone a scopo di sfruttamento e traffico di migranti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità; 

− criminalità  economica  e  criminalità  informatica:  lo  sviluppo  delle  teorie  e  loro  applicazione  alle  indagini  sulla  criminalità economica. Indagini sui reati informatici: computer forensic e network forensic. Metodi e mezzi per gestire il rischio criminalità in azienda. Interventi diretti alla riduzione delle opportunità criminali. 

−  METODI DIDATTICI  Tipo lezioni: lezioni frontali; studio di casi concreti di attività di investigazione e di interventi preventivi.  Il corso prevede anche: − 4 ore di  seminari  integrativi di  ricerca applicata nel  settore della  criminalità e delle politiche di  contrasto alla  criminalità.  I 

seminari, dopo un’introduzione alla metodologia della  ricerca criminologica,  illustrano  i  risultati di alcune  ricerche applicate condotte  presso  TRANSCRIME,  Joint  Research  Centre  on  Transnational  Crime  dell'Università  degli  Studi  di  Trento  e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; 

− 6 ore di esercitazioni su “La valutazione delle politiche di prevenzione della criminalità”. Le esercitazioni, dopo aver inquadrato il tema generale della valutazione delle politiche, si propongono di fornire agli studenti gli strumenti per rispondere ad alcune domande: è possibile misurare  l’efficacia e/o  l’efficienza delle politiche di prevenzione della criminalità? Come si può  fare? Qual è lo stato dell’arte in materia? Quali metodi e quali indicatori utilizzare? Come si possono valutare i costi ed i benefici di differenti opzioni politiche di prevenzione per procedere ad una scelta ponderata? 

All’inizio del corso viene distribuito  il programma dettagliato delle lezioni, dei seminari  integrativi, delle esercitazioni e  la  lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame.  TESTI DI RIFERIMENTO  Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli studenti  frequentanti,  l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a  lezione.  Il carattere del corso  presuppone  la  frequenza  delle  lezioni.  Tuttavia,  per  coloro  che  fossero  impossibilitati  alla  frequenza  ma  che  fossero ugualmente interessati a sostenere l’esame, il programma consiste nello studio dei testi che verranno indicati dal docente all’inizio del corso.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  Esame orale.  

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CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le  tesi  di  laurea  in  criminologia  applicata  sono  assegnate  a  studenti  che  dimostrino  particolare  interesse  per  la  materia. L’argomento  può  essere  suggerito  dal  docente  o  definito  su  proposta  del  candidato.  I  tempi  sono  variabili  e  dipendono  dalle capacità e dalla motivazione del tesista. Sono previste anche tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME, che sono assegnate a studenti che abbiano superato gli esami di criminologia  e  di  criminologia  applicata  con  un  ottimo  esito,  abbiano  un’ottima  media  degli  esami  sostenuti  e  una  buona conoscenza della lingua inglese. Lo stage presso TRANSCRIME – di 9‐12 mesi – addestra lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi‐professionale portandolo a contatto con istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Lo studente ricopre il ruolo di assistente alla ricerca ed è coinvolto in uno dei progetti di ricerca del Centro, ricevendo una formazione continuata sul metodo e sul contenuto. Allo studente è richiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, e sono fornite  le attrezzature necessarie per  la sua attività di ricerca.  Il numero massimo di  tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 3. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. 

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DEONTOLOGIA E RETORICA FORENSE              2° semestre – 6 crediti Prof. Paolo Sommaggio e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di far comprendere la natura filosofica e metodologica della retorica forense, privilegiando l'indagine concreta dell'attività  che  i  giuristi  compiono per  argomentare dialetticamente. Queste  attività dischiudono  l’emersione del  tema  etico e deontologico per il giurista tanto nella fase della sua formazione, quanto in quella dell’aggiornamento.  PREREQUISITI Non vi sono prerequisiti formali tuttavia, per i contenuti del corso risulta vivamente consigliato avere già acquisito almeno nozioni fondamentali tanto del diritto sostanziale quanto del diritto procedurale.   PROGRAMMA DEL CORSO  1) Introduzione. Diritto e retorica. 2) Retorica e processo. 3) La lezione classica 4) Retorica contemporanea 5) Capacità argomentativa orale e scritta. La retorica degli atti scritti. 6) Dalla argomentazione all’etica 7) L’urgenza etica e deontologica 8) Retorica e deontologia  Nella parte speciale, il corso promuove il tentativo di far acquisire la capacità critica di amministrare e organizzare una controversia giuridica anche attraverso l'analisi di alcune tracce d’esame per l’abilitazione alla professione forense.  METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Seminari di approfondimento.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolge in forma orale.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: 

1) Appunti delle lezioni e dei seminarî 2) MORO PAOLO  (a cura di), Scrittura  forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 

2008. 3) SARTEA CLAUDIO, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, 

Aracne, Roma 2007.  

Per gli studenti non frequentanti: 1. BARTHES ROLAND, La retorica antica, Bompiani. 2. MORO PAOLO  (a cura di), Scrittura  forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell’atto giudiziale, UTET, Torino 

2008. 3. SARTEA CLAUDIO, L’emergenza deontologica. Contributo allo studio dei rapporti tra deontologia professionale, etica e diritto, 

Aracne, Roma 2007.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA: Verrà  concordato  con  il  docente  un  lavoro  di  approfondimento  su  autori  italiani  o  stranieri  che  studiano  il  problema  della argomentazione giuridica, della retorica forense, della deontologia. 

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DIRITTO ALIMENTARE COMPARATO              2° semestre ‐ 6 crediti Dott. Umberto Izzo e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di introdurre gli studenti, mediante l’analisi di una serie di istituti in prospettiva comparatistica, alla risoluzione delle problematiche che il giurista affronta nel gestire gli aspetti giuridici legati alla produzione e commercializzazione di alimenti e bevande. Uno specifico approfondimento sarà dedicato alla studio della filiera vitivinicola, settore paradigmatico per individuare le abilità che sono richieste al giurista che intenda prestare la propria opera professionale nel settore agroalimentare.  PREREQUISITI Nessuno  PROGRAMMA DEL CORSO L’agroalimentare è uno dei  settori più vivaci ed evoluti della nostra economia,  che da  tempo manifesta una  spiccata vocazione all’esportazione.  Al  contempo  esso  è  anche  uno  dei  comparti  più  intensamente  regolamentati,  tanto  a  livello  dei  singoli ordinamenti nazionali quanto  a  livello  internazionale.  Il  corso  si propone di  illustrare  la normativa  che disciplina  l’industria e  il commercio  alimentare, privilegiando  il  raffronto  tra  l’esperienza  statunitense e  le  soluzioni elaborate  in  sede  comunitaria. Una parte speciale del corso viene dedicata all’analisi, sempre in chiave comparatistica, della disciplina della filiera vitinivinicola.  In particolare l’insegnamento affronterà i seguenti argomenti: 

- i principi fondanti il diritto alimentare; - il legame tra diritto alimentare e culture locali; - la qualità e sicurezza degli alimenti nel diritto comunitario e statunitense; - natura, funzioni e responsabilità dell’attività di certificazione nel settore agroalimentare, il ruolo della GDO e del private 

labeling;  - le responsabilità dei  soggetti operanti nella filiera agroalimentare; - l’etichettatura, la pubblicità e le altre forme di comunicazione concernenti i prodotti agroalimentari; - il commercio internazionale di alimenti e bevande; - la regolamentazione della filiera vitivinicola: l’OCM vino, la qualità nel settore vitivinicolo, la disciplina della produzione e 

l’etichettatura dei vini, i controlli nel settore, la gestione del rischio legale nella filiera vitivinicola  METODI DIDATTICI L’insegnamento  alternerà  all’esposizione  teorica  una  puntuale  analisi  concernente  la  casistica  giurisprudenziale  relativa  agli argomenti trattati. Il corso adotterà un approccio seminariale, avvalendosi dell’integrazione didattica del dott. Matteo Ferrari. Gli  studenti saranno chiamati  ad  interagire  con  il  docente  discutendo  criticamente  i materiali  legislativi,  giurisprudenziali  e  dottrinali  che  saranno segnalati prima dell’inizio delle lezioni. Il corso di avvarrà di strumenti informatici (Web Board riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame  si  sostanzia  in una prova orale. Per  gli  studenti  frequentanti,  accanto  ad una  valutazione  legata  agli  interventi  che  gli studenti sono chiamati a svolgere durante le lezioni, è prevista la possibilità di sostituire la prova orale con una prova scritta, le cui modalità di svolgimento saranno concordate con i frequentanti all’inizio del corso.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti è richiesto lo studio degli appunti presi durante le lezioni e dei materiali (legislativi, giurisprudenziali e dottrinali) forniti dal docente.  Per gli studenti non frequentanti: S. MASINI, Corso di diritto alimentare, Giuffrè, 2008, nonchè T. BABUSCIO, Alimenti sicuri e diritto: analisi dei problemi giuridici nei  sistemi amministrativi delle autorità per  la  sicurezza alimentare europee e  statunitense, Giuffrè 2005 (limitatamente alle parti dedicate al sistema statunitense).   ALTRE INFORMAZIONI Agli studenti intenzionati a chiedere la tesi in diritto alimentare comparato è raccomandato di accostarsi al lavoro di ricerca consultando G. Pascuzzi, Cercare il diritto, II edizione, Bologna, Zanichelli, 2005, nonché G. Pascuzzi, Giuristi si diventa, Bologna il Mulino, 2008. Condizione essenziale per l'assegnazione della tesi è infatti possedere un livello accettabile di abilità informatiche (con particolare riferimento alla ricerca dei dati giuridici), nonchè avere la capacità di comprendere testi redatti in una lingua straniera. 

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DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO            2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Barbara Marchetti  e‐mail: [email protected]  PROGRAMMA DEL CORSO  Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha l’obiettivo di porre a confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e sviluppi anche assai differenziati.  Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale e processuale ‐ o, nel caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza ‐, cosicché la acquisita conoscenza di tali nozioni è condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame.  L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del droit administratif e quella  dei  Paesi  di  common  law)  e  di  individuare  divergenze  e  convergenze  dei  diversi modelli  di  protezione  del  cittadino  nei confronti della pubblica amministrazione. E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera. Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie amministrativistiche. L’esame si svolgerà in forma orale.  Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte.   TESTI CONSIGLIATI  Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Agli studenti non frequentanti si richiede la preparazione sul testo: G. Napolitano (a cura di), Diritto amministrativo comparato, Milano, Giuffrè, 2007.  CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con  la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.    

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DIRITTO AMMINISTRATIVO DELL’UNIONE EUROPEA E DELLE AMMINISTRAZIONI GLOBALI 2° semestre ‐ 6 crediti Prof.ssa Daria de Pretis – Prof. Giandomenico Falcon – Prof. Paul Craig e‐mail: [email protected][email protected]  PROGRAMMA Il  corso è dedicato  al diritto  amministrativo  sovranazionale e  si  articola  in due parti:  la prima ha  ad oggetto  l’amministrazione dell’Unione europea,  la  seconda  il diritto amministrativo  “internazionale”,  inteso  come  il diritto delle amministrazioni globali.  Il primo modulo del corso è dedicato allo studio del sistema dell’amministrazione europea, considerata dal punto di vista della sua organizzazione, delle modalità di svolgimento della sua attività, degli strumenti di tutela giurisdizionale. L’obiettivo è di fornire allo studente le coordinate per comprendere i caratteri e le peculiarità del sistema amministrativo, nel contesto del più generale studio del sistema dell’Unione. Saranno trattati:  

- quanto al sistema organizzativo:  l’esecutivo comunitario,  il  ruolo e  le  funzioni della Commissione, gli uffici che ad essa fanno capo, e le nuove forme organizzative fra le quali in particolare le Agenzie, nonché i diversi modelli di esercizio della funzione amministrativa europea (amministrazione diretta, amministrazione indiretta, “co‐amministrazione”);  

- quanto all’esercizio dell’attività: i principi generali, il procedimento amministrativo, l’atto amministrativo e il suo regime;  - quanto al sistema di tutela,  la sua organizzazione,  il ruolo del giudice comunitario e dei giudici nazionali, gli strumenti a 

disposizione del cittadino. Il  secondo  modulo  è  dedicato  allo  studio  dell’amministrazione  internazionale.  Per  essa  si  intende,  nell’ambito  del  corso, l’affermarsi  a  vari  livelli,  nell’ambito  di  soggetti  di  rilievo  internazionale  o  transnazionale,  di  formule  organizzative  e  di  azione riconducibili alle modalità di organizzazione e di azione tradizionalmente proprie delle amministrazioni statali. L’obiettivo è di  fornire allo studente gli elementi per comprendere  l’affermarsi di poteri  in senso  lato “pubblici” al di  fuori dello Stato  e  l’importanza  dell’applicazione  ad  essi  di  canoni  e  regole  d’azione  sviluppati  nell’esperienza  statale  come  elementi  di razionalizzazione, di controllo e di garanzia dell’esercizio della funzione amministrativa. Saranno  esaminati  alcuni  esempi  di  amministrazione  internazionale nell’ambito  di  organizzazioni  internazionali particolarmente significative quali  il sistema delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per  la sanità, dell’Organizzazione mondiale per  il commercio, della Banca mondiale. Di tali sistemi saranno approfonditi il profilo organizzativo, le regole di azione e il sistema di review. Una parte del corso sarà tenuta dal visiting professor P. Craig dell’Università di Oxford.  TESTI CONSIGLIATI  Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame sui testi e sui materiali indicati a lezione. Testi consigliati per gli studenti non frequentanti: G. DELLA CANANEA (a cura di), Diritto amministrativo europeo. Principi e istituti, Giuffrè, Milano, 2006, e  S. CASSESE, Oltre lo Stato, Laterza, Roma‐Bari, 2007   CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.     

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DIRITTO ANGLO‐AMERICANO               2° semestre ‐ 6 crediti Dott. Andrea Pradi ‐ Prof. Peter Teachout e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira ad approfondire le caratteristiche principali della famiglia di Common Law. Lo studio dell'evoluzione storica dei sistemi di common law, il funzionamento delle istituzioni giuridiche e l'analisi di alcuni istituti paradigmatici, è volto a rendere consapevoli gli studenti  tanto delle analogie quanto delle differenze che esistono all'interno della Tradizione Giuridica Occidentale, andando oltre le semplici somiglianze ed affinità linguistiche ed i luoghi comuni relativi al diverso sistema delle fonti. Tale lavoro richiede la capacità  di  collocare  i  singoli  temi  in  una  più  vasta  cornice  istituzionale,  che  tenga  conto  del modo  in  cui  i  diversi  formanti interagiscono  fra di  loro, e più  in generale della posizione che occupa  il diritto rispetto ai  fattori meta‐giuridici rilevanti  (politico, economico, sociale).  PREREQUISITI E’ richiesta la conoscenza delle caratteristiche fondamentali dei sistemi di common law e della metodologia comparatistica oggetto del corso di sistemi giuridici comparati.  PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto l’approfondimento degli elementi fondanti la famiglia di common law, attraverso lo studio storico della sua formazione,  l'analisi del sistema delle fonti del diritto con particolare riferimento al ruolo del formante giurisprudenziale. Il corso sarà diviso  in due distinti moduli,  aventi per oggetto  il primo  l’evoluzione  istituzionale del  common  law ed  il  sistema  giuridico britannico;  il  secondo  il  diritto  degli  Stati Uniti  d'America.  Lo  studio  del  diritto  inglese  riguarderà  sia  l'aspetto  diacronico della formazione  delle  principali  caratteristiche  sistemologiche  del  common  law  (origini  storiche  del  common  law;  common  law  ed equity; sistema delle fonti ecc.), sia l'attuale configurazione del diritto inglese, con particolare attenzione alle evoluzioni recenti che hanno  progressivamente  allontanato  il  diritto  inglese  dal  modello  "classico",  evidenziando  sviluppi  autonomi  ed  elementi  di convergenza con  i sistemi continentali  (organizzazione della giustizia e recenti riforme del processo civile; adozione dello Human Rights Act; decentramento legislativo e perdita di centralità del Parlamento ecc.). L'analisi del diritto americano si concentrerà sulle peculiarità istituzionali e sostanziali che lo caratterizzano rispetto al sistema inglese, quali il rapporto fra diritto federale e statale, la presenza di una Costituzione scritta e rigida,  il ruolo del  judicial review,  la divisione dei poteri all’interno del sistema federale,  la formazione del giurista e il ruolo della dottrina, la struttura del processo, al fine di evidenziare la posizione del diritto rispetto agli altri sistemi di scelta istituzionali (politica, mercato). Il modulo  statunitense vedrà  la partecipazione di Prof. Peter Techout  (Professor of  Law –Vermont  Law School)  che  illustrerà  la struttura giuridico‐istituzionale del sistema USA analizzando, attraverso  il metodo socratico, proprio del sistema di  insegnamento americano, alcune aspetti paradigmatici dell’ordinamento americano, tra i quali: il ruolo delle corti, il sistema giurisdizionale (corti federali e corti statali), il metodo decisionale e la formazione del giurista. Durante  il  corso  è  previsto  lo  svolgimento  di  un  ciclo  di  esercitazioni  relativi  al  reperimento  delle  fonti  in  diritto  inglese  e statunitense tenuto dal dottor Paolo Guarda.  METODI DIDATTICI Il corso si svolgerà sia attraverso l'inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici di interesse, con l'intervento attivo e critico degli studenti, a cui potranno essere assegnate singole letture per la discussione in classe Per  il modulo statunitense è assolutamente  richiesto un buon  livello di conoscenza della  lingua  inglese, almeno a  livello passivo (lettura  e  comprensione).  E'  infatti  prevista  l'attribuzione  di  crediti  aggiuntivi  per  la  frequenza  del modulo  stesso  (2)  e  per  il superamento della prova scritta (2).  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta alla fine di ciascun modulo. La prova inerente al modulo di diritto americano sarà svolta in lingua inglese.  Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, il testo di base è: ‐ U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione ‐ Ulteriori materiali verranno forniti agli studenti durante le lezioni.  Per gli studenti non frequentanti i testi per la preparazione all'esame sono: ‐ U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione. ‐ G. GILMORE, Le grandi epoche del diritto americano, Milano, Giuffrè, 1988. ‐ A. GALLARATI, Trust e Società, analisi economico‐giuridica, Giappichelli 2009  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per  l'assegnazione della  tesi  il  candidato deve proporre uno o più argomenti, almeno  in  termini generali,  che dovrà poi essere definito d'intesa con  il docente attraverso  la  stesura di una bibliografia sommaria e  la preparazione di un  indice provvisorio. La scelta di una tesi comparata relativa a temi giuridici propri dei sistemi di common  law presuppone  la conoscenza almeno passiva 

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della  lingua  inglese,  essendo  imprescindibile  la  capacità  di  lavorare  di  prima  mano  sulle  fonti.  I  tempi  di  lavoro  dipendono dall'impegno del candidato, e vanno concordati con il docente. 

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DIRITTO CINESE                  2° semestre — 6 crediti Prof. Ignazio Castellucci – Prof. Xue Jun  PREREQUISITI È indispensabile la conoscenza (almeno passiva) della lingua inglese.  PROGRAMMA DEL CORSO  Il corso, riservato a studenti frequentanti e che si terrà interamente in lingua italiana, si pone diversi obiettivi. Il primo obiettivo è quello  di  introdurrre  allo  studio  dei  sistemi  giuridici  dei  paesi  dell’Asia,  in  particolare  la  parte  meridionale  ed  orientale  del continente,  con  esclusione  sia degli  ordinamenti  sviluppatisi  nell’ambito della  tradizione  islamica  che  di  quelli  dei  Paesi  dell’ex Unione Sovietica. Saranno quindi oggetto del corso i sistemi e le tradizioni giuridiche dell’India, dell’Asia sud‐orientale, della Cina, del Giappone e della Corea.  Altro obiettivo del corso, non meno  importante, è quello di confrontare  la concezione occidentale del diritto con concezioni del tutto  diverse,  nelle  quali  leggi,  regolamenti,  decisioni  delle  corti  sono  solo  alcuni  tra  i  fattori  di  produzione  delle  norme  di comportamento osservate da cittadini ed  istituzioni –  in contesti spesso marcatamente pluralistici, nei quali  la norma scritta è  in concorrenza  con  le  concezioni  religiose  e  filosofiche,  le direttive politiche,  la prassi  amministrativa,  le  regole  sociali.  Il  corso  si propone di  completare  la preparazione  comparatistica di base, attraverso una  revisione  critica delle più note  classificazioni dei sistemi giuridici  svolte dai  comparatisti del XX  secolo  (David,  Zweigert‐Kötz),  fondate  su una visione eurocentrica oggi divenuta inadeguata. L’avvicinamento a quelle esperienze avverrà per mezzo della ricostruzione storica della loro evoluzione.  Infine, è tema centrale del corso l’analisi della tradizione giuridica e dell’attuale sistema giuridico della Cina.  Il  primo modulo  didattico  del  corso,  sarà  tenuto  dal  prof.  Ignazio  Castellucci. Muovendo  da  un’introduzione  alla  sistemologia comparatistica  richiesta  per  accostarsi  ai  diritti  dei  paesi  asiatici,  il modulo  offrirà  una  introduzione  alle  tradizioni  giuridiche dell’India e del sud‐est asiatico, dando poi spazio ad un inquadramento generale delle tradizioni cinese, giapponese e coreana. La tradizione giuridica cinese verrà  trattata più approfonditamente, partendo dalle epoche più  risalenti, attraverso  l’evoluzione del sistema imperiale e la fase dell’apertura ai modelli occidentali, per giungere ad esaminarne le caratteristiche nel periodo successivo alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1949), ed infine alla situazione attuale ed alle tendenze evolutive oggi rilevabili. Saranno oggetto di analisi alcuni importanti istituti di diritto cinese attuale, attinenti sia alla sfera pubblicistica che ad interessi di natura privatistica.  Attraverso il successivo modulo di didattico tenuto dal prof. Xue Jun in lingua italiana si procederà ad un’ analisi più approfondita di aspetti particolari del diritto cinese.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  Le modalità di verifica dell’apprendimento verranno stabilite e comunicate durante lo svolgimento del corso, in relazione al numero degli iscritti.   TESTI DI RIFERIMENTO  I materiali didattici verranno segnalati e messi a disposizione dai docenti durante lo svolgimento del corso.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti motivati ed interessati ad approfondire argomenti trattati durante il corso.  

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DIRITTO COMPARATO DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE       2° semestre — 6 (+2+2) crediti Prof. Roberto Caso – Prof. David Lametti e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di esplorare una materia di grande attualità e di affinare, nello studio della stessa, i metodi della riflessione comparativa.  CONTENUTI DEL CORSO La proprietà intellettuale è materia fondamentale del diritto contemporaneo. Tra le forme di proprietà intellettuale, il copyright ‐ ovvero la tutela delle opere dell'ingegno ‐ assume una crescente rilevanza. Molti gesti quotidiani che riguardano la fruizione della cultura chiamano  in causa i diritti sulle opere dell'ingegno. L'acquisto o il prestito di un libro, la partecipazione ad uno spettacolo teatrale, l'ascolto di una musica alla radio, la contemplazione di una trasmissione televisiva, e l'acquisizione di un file multimediale attraverso  Internet mettono  in  gioco  regole  di  diritto  d'autore.  Chi  d'altra  parte  si  pone  nella  prospettiva  della  produzione  di conoscenza  ancor meglio  percepisce  la  centralità  del  copyright.  Ad  esempio,  chiunque  ha  avuto modo  di  confrontarsi  con  la pubblicazione  di  un  testo  ha  una  (pur minima)  familiarità  con  i  diritti  sulle  opere  dell'ingegno.L'evoluzione  del  copyright  pone importanti  e  complessi  problemi  sul  piano  del  diritto  privato  comparato.Da  sempre  i  diritti  sulle  opere  dell'ingegno  sono strettamente  legati all'evoluzione  tecnologica. Ma  le  tecnologie digitali hanno  completamente  rivoluzionato  il  contesto  in  cui  si muovono  la  creatività  e  le  sue  forme  di  sfruttamento  economico.  Ad  essere messe  in  discussione  non  sono  solo  le  regole  di dettaglio, ma anche  la  logica dello strumento giuridico prescelto tre secoli fa per coordinare gli  interessi connessi al mercato dei libri:  un  diritto  di  esclusiva  limitato  (nell'ampiezza,  nonché  nella  durata)  e  trasferibile.Nell'accostarsi  all'evoluzione  dei modelli normativi del copyright angloamericano e del diritto d'autore continentale, occorre sempre tenere a mente che al legislatore tocca scegliere  tra  i vari meccanismi giuridici che  il contesto  tecnologico  rende possibile mettere  in atto.  In questa scelta  il  legislatore dovrebbe  essere  guidato  dall'esigenza  di  conciliare  molteplici  e  rilevanti  interessi.  In  particolare,  ciò  che  va  primariamente preservato  è  l'interesse  pubblico  alla  produzione  e  circolazione  di  (nuova)  informazione  e  conoscenza.  Tuttavia,  il  processo  di costruzione delle regole legislative è pesantemente influenzato da gruppi di pressione che guardano ai propri settoriali interessi e non a quelli della società nel suo complesso. A ciò si deve aggiungere che i legislatori intendono la regolamentazione dei diritti sulle opere dell'ingegno come uno snodo cruciale della competizione  internazionale.L'auspicio di un quadro normativo globale è stato perciò  sempre  contrastato  dalla  competizione  tra  Paesi  produttori  e  Paesi  importatori  di  informazione.  Tale  competizione  si  è innestata soprattutto sulle differenze declamatorie  tra copyright angloamericano e diritto d'autore continentale. Solo quando  le tecnologie  hanno  posto minacce  esiziali  all'assetto  tradizionale  degli  interessi  di  titolari  di  diritti  su  opere  dell'ingegno,  sono aumentate le spinte alla convergenza ovvero al rafforzamento della protezione dei medesimi interessi.  Tuttavia,  le ricostruzioni d'insieme, che esaltano  le nuove concordanze, non colgono  la complessità del quadro di riferimento. Le spinte alla  competizione  tra modelli normativi  (ad esempio,  tra  copyright  statunitense e diritto d'autore comunitario) non  sono annullate  e  le  differenze  tra  sistemi  giuridici  possono  giocare  un  ruolo  decisivo  negli  esiti  operazionali.  Per  esplorare  tali  esiti occorre andare oltre il dato legislativo e volgere lo sguardo alla dottrina, alla giurisprudenza ed alla prassi contrattuale. Mettersi sulle tracce dell'evoluzione del copyright è dunque una preziosa occasione per affinare lo strumentario metodologico del diritto privato comparato: storia, teoria dei formanti, circolazione di modelli giuridici, analisi economica del diritto,  legal process, diritto e tecnologia.  METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica del tema, una puntuale analisi delle varie problematiche anche attraverso il metodo casistico. Dopo un'introduzione alla materia della proprietà intellettuale, si approfondiranno singoli aspetti dell'evoluzione della tutela delle opere dell'ingegno. I frequentanti devono seguire le lezioni, studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO  L'esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione.  TESTI DI RIFERIMENTO ‐ L. Lessig, Cultura libera – Un equilibrio tra anarchia e controllo, contro l’estremismo della proprietà intellettuale, Apogeo, Milano, 2005 ‐ U. Izzo, Alle origini del copyright e del diritto d'autore. Tecnologia, interessi e cambiamento giuridico, con una postfazione di Roberto Caso, Carocci, Roma (in libreria dal 26 marzo 2010).  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI              2° semestre – 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini ‐ Prof.ssa Erminia Camassa e‐mail: [email protected][email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI In ragione del rinnovato interesse delle scienze sociali verso il fenomeno religioso il corso si propone di approfondire lo studio dei diritti religiosi. Ogni religione “produce diritto”, pone cioè regole guida ai propri fedeli, regole che vengono ad incidere spesso oltre l’ambito  strettamente  cultuale,  per  produrre  effetti  anche  sui  comportamenti  pubblici  e  sociali  nella  famiglia,  nel lavoro,nell’istruzione, nella vita economico‐sociale (preghiera, giorni festivi, scuola, alimentazione, macellazione, abbigliamento e sepolture)  .  La  conoscenza  delle  norme  confessionali  è  di  fondamentale  importanza  per meglio  comprendere  la  nuova  realtà italiana ed europea che si presenta sempre più  multireligiosa.  PREREQUISITI Nessun prerequisito specifico, salvo le propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà  CONTENUTI DEL CORSO Oggetto del corso, articolato  in tre moduli, sarà  l'analisi del ruolo dei diritti religiosi nelle società multiculturali ed  il rapporto tra diritti religiosi e diritti secolari . Si metteranno a confronto il diritto e la  religione nella tradizione ebraica, cristiana e mussulmana.  Il diritto all'appartenenza e l'appartenenza di diritto. 1‐ Il cristianesimo ed il Diritto canonico. Giuridicità e fonti del Diritto canonico, il Popolo di Dio. Il sistema matrimoniale canonico, il diritto penale canonico (cenni) . Il diritto delle Chiese orientali. 2‐ Le fonti dell'Ebraismo: la Mishnà  e il Talmud.  Pratiche religiose e norme giuridiche nel Diritto ebraico.Il matrimonio ebraico, il suo scioglimento, il divorzio.. 3‐  Le  fonti  del Diritto  islamico,  il matrimonio  islamico,  Stati  islamici  e  diritto  di  famiglia. Norme  penali  e  norme  in materia  di abbigliamento, alimentazione, macellazione e sepoltura.  METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in tre moduli. La parte relativa al cristianesimo sarà tenuta dal prof. Maceratini ,il modulo di diritto islamico dal prof. Aldeeb Sami e quello di diritto ebraico dalla prof. Camassa. Si consiglia vivamente la frequenza del corso.  MODALITA’  DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale   TESTI DI RIFERIMENTO Per  gli studenti frequentanti oltre al contenuto delle lezioni e a letture su argomenti specifici che   potranno essere consigliate dai docenti nel corso delle lezioni si consiglia: S.Ferrari,( a cura di) Introduzione al  diritto comparato  delle religioni. Ebraismo,islam,induismo. Il Mulino, 2008. I non frequentanti aggiungeranno al testo sopra  indicato  G. Feliciani, Le basi del diritto canonico, Il Mulino, ultima edizione.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea, in numero limitato , potranno essere assegnate a studenti particolarmente interessati ad approfondire gli argomenti trattati durante il corso, previo accordo con i docenti. 

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DIRITTO COMUNITARIO DEL LAVORO              2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Stefania Scarponi – Prof. Isabelle Daugareilh e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Approfondire le tematiche inerenti la politica sociale dell’Unione Europea in relazione al quadro normativo ed alla giurisprudenza della Corte di Giustizia.  Comprendere  le  implicazioni  dell’evoluzione  delle  tecniche  normative  fra  hard‐law  e  soft‐law  sotto  il  profilo  dell’integrazione europea.  Approfondire il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea.  Affrontare criticamente le questioni emerse con riferimento ad alcuni particolari istituti lavoristici quali i contratti di lavoro flessibili, il trasferimento d’azienda, gli aiuti di stato alle imprese, il contratto collettivo.   PROGRAMMA DEL CORSO  Le tappe evolutive della politica sociale europea ed il sistema delle fonti. La portata ed il contenuto dei diritti sociali dei lavoratori. Il metodo aperto di coordinamento e le strategie per l’occupazione. Armonizzazione e concorrenza.  Le questioni teoriche ed applicative connesse alla trasposizione delle direttive nell’ordinamento italiano e francese, con particolare riferimento al trasferimento d’azienda, somministrazione di lavoro, contratti di lavoro flessibile.  La giurisprudenza “ creativa” della Corte di Giustizia  in materia di diritti dei  lavoratori:  il  lavoro a tempo parziale  il  licenziamento collettivo dei lavoratori; il trasferimento d’azienda; l’orario di lavoro, la libera circolazione dei lavoratori.  Il dialogo  fra Corte di Giustizia e Corti  interne, con particolare riferimento alla tematica dei “diritti  fondamentali”. La portata e  il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea.   METODI DIDATTICI  Il  corso prevede  lezioni  frontali per  42 ore oltre  all’attività di  studio  individuale. Una parte del  corso  sarà  svolta dalla Prof.ssa Isabelle Daugareilh.   TESTI DI RIFERIMENTO  La bibliografia verrà comunicata agli studenti all’inizio del corso.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  Per gli studenti frequentanti è previsto un colloquio finale.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Nessuna indicazione particolare.  

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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO            2° semestre ‐ 6 crediti  Prof. Carlo Casonato, prof. Joseph Marko, prof. Peter Teachout, dott. Jens Woelk email: [email protected][email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Il  corso  si  propone  di  offrire  strumenti  di  conoscenza  e  comprensione  dell’evoluzione  del  costituzionalismo  moderno  e contemporaneo  –  anche  con  riguardo  alle  più  recenti  Costituzioni  dell’Europa  centrale,  orientale  e  balcanica  –  nonché  delle principali forme di governo vigenti nel contesto euro‐atlantico (compresa la forma di governo italiana), con particolare riguardo agli assetti decentrati federali e regionali.   PREREQUISITI  Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e delle tradizioni giuridiche di common law e di civil law. É richiesta una conoscenza della lingua inglese.   PROGRAMMA DEL CORSO  Il  corso  propone  una  trattazione  dei  concetti  fondamentali  del  costituzionalismo  (concezioni,  procedimenti  di  formazione  e  di revisione costituzionale, forma di Stato, separazione dei poteri e checks and balances), anche con riguardo alla riconducibilità degli ordinamenti a tradizioni giuridiche diverse. Oggetto di particolare attenzione saranno i modelli federale e regionale, anche alla luce delle innovazioni introdotte nell’ordinamento italiano.   METODI DIDATTICI  La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al  fine di  imparare a  fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di  lettura critica e selettiva dei materiali di studio.   VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  La  partecipazione  attiva  al  corso,  in  quanto  stimola  a  far  coincidere  la  frequenza  con  lo  studio  costante  e  la  preparazione progressiva  per  l'esame,  è  un'occasione  per  fruire  di  più  frequenti  verifiche  del  proprio  apprendimento,  che  per  gli  studenti frequentanti  sono  un  vantaggio  non  sempre  percepito.  Durante  il  corso  potrà  essere  organizzata  una  prova  scritta,  volta  ad accertare sia la conoscenza che la comprensione della materia.  L’esame,  che  si  terrà  in  forma  scritta  e  orale,  è  diretto  ad  accertare  la  capacità  di  elaborazione  critica  e  di  utilizzazione  degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame.   TESTI DI RIFERIMENTO  Una  serie di materiali verrà  comunicata dai docenti all’inizio del  corso. Per  i  riferimenti più generali, G. de VERGOTTINI, Diritto costituzionale comparato, 7a edizione, Cedam, Padova, ultima edizione, oppure,  in alternativa, MORBIDELLI G.  ‐ PEGORARO L.  ‐ REPOSO A. ‐ VOLPI M., Diritto Pubblico Comparato, Giappichelli, Torino, ultima edizione.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Nessuna indicazione particolare.   

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DIRITTO DEI PAESI AFRICANI               2° semestre — 6 crediti Prof. Massimo Santaroni – Prof. Tsegaye Regassa   e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha lo scopo di introdurre allo studio del pluralismo giuridico africano. Che cosa significa pluralismo giuridico? Perché non ha senso studiare il diritto africano avendo come esclusivo termine di riferimento il diritto a base statuale? Perché il diritto tradizionale e la shariah continuano a svolgere un ruolo così fondamentale? Come interagiscono fra loro questi diversi attori giuridici? E, infine, quale impatto hanno gli attori transnazionali sul contesto preesistente? È adottato un approccio diacronico, che muove dall'analisi degli strati più antichi (diritto tradizionale, diritto a base religiosa) fino a quelli più recenti (diritto coloniale, diritto contemporaneo a base statuale, diritto dei nuovi e vecchi attori transnazionali).  CONTENUTI DEL CORSO Il corso, che si terrà interamente in lingua italiana, offre allo studente un'apertura interdisciplinare; dopo alcune lezioni introduttive su  tematiche proprie della sistemologia  (fra queste:  le diversità nell'ambito del diritto,  la mutazione giuridica,  i modelli e  la  loro circolazione) saranno approfonditi i seguenti aspetti: il diritto tradizionale africano ed i suoi rapporti con le regole statuali ed internazionali Le caratteristiche del diritto tradizionale africano e "l'invenzione delle tradizioni". Alcuni esempi: le regole tradizionali in materia di vendetta, proprietà e matrimonio/filiazione.  I  rapporti  fra  il potere prestatuale e  statuale e  le  regole  tradizionali.  I  rapporti  fra tradizioni e regole internazionali/transnazionali. Lo strato religioso ed i suoi rapporti con le regole tradizionali, statuali ed internazionali Le religioni in Africa: cenni introduttivi di diritto islamico e peculiarietà dell'Islam africano; la sua diffusione in Africa e l'impatto sul sostrato  animista  preesistente;  il  cristianesimo  copto,  la  sua  diffusione  e  i  rapporti  con  il  potere  politico;  rapporti  fra  potere prestatuale e statuale e regole religiose; rapporti fra regole religiose e regole internazionali/transnazionali. La colonizzazione e i mutamenti delle società africane. La  Conferenza di Berlino  e  la  spartizione  dell'Africa  fra  le  potenze  coloniali;  le  politiche  coloniali  inglese  e  francese;  la politica giuridica e giudiziaria nei confronti dei diritti locali e i mutamenti subiti dalle società africane in ambito sociale, economico, politico e giuridico. Particolare attenzione sarà prestata all'analisi dell'impatto della politica coloniale sui diritti tradizionali. Il diritto nelle società africane contemporanee ovvero il contesto politico e sociale dei paesi africani dopo l'indipendenza, il diritto ed il pluralismo giuridico nelle società africane contemporanee. Particolare attenzione sarà dedicata all'analisi dei nuovi processi di unificazione  giuridica  nello  spazio  dell'Unione  economica  e  monetaria  dell'Africa  Occidentale  (UEMOA)  e  al  processo  di armonizzazione  del  diritto  degli  affari  nell'ambito  dell'organizzazione  (OHADA)  che  raggruppa  oggi  16  paesi.  L'ultima  parte  del seminario sarà dedicata ad un "case study" sul Mali.  Il corso si concluderà con alcune lezioni aventi a oggetto tematiche specifiche e di particolare attualità nel continente africano tali le mutilazioni genitali.  TESTI DI RIFERIMENTO R. Sacco, Il diritto africano, Utet, Torino, ultima edizione. M. Guadagni, Il modello pluralista, Giappichelli, Torino, ultima edizione.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Nessuna indicazione particolare.   

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DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA            2° semestre — 6 (+2+2) crediti Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner  e‐mail: [email protected][email protected][email protected], Udo.Reifner@iff‐hamburg.de  OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivo  del  corso  è  l’introduzione  ai  sistemi  giuridici  di  lingua  tedesca,  in  particolar  modo  all'ordinamento  giuridico  della Germania. Esso è da intendere quale corso di base del curriculum di studi transnazionali e come tale è introduttivo ad altri corsi di diritto comparato, dedicati, in modo più specialistico, a singole materie, sia dell'area privatistica che di quella pubblicistica.  PREREQUISITI Il corso, che consta di due moduli, sarà svolto  in  lingua  tedesca; per  i  frequentanti è quindi consigliabile una buona conoscenza (almeno passiva) del tedesco. A tal fine si segnala la preziosa opportunità offerta dal corso di tedesco giuridico organizzato dal CIAL e tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza.  PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, destinato agli studenti frequentanti, avrà ad oggetto le nozioni base, relative sia al diritto pubblico che al diritto privato, ma si propone più in generale di trasmettere le specificità del pensiero giuridico dei paesi di lingua tedesca, privilegiando in particolar modo  quello  della Germania.  Periodici  seminari  tematici  consentiranno,  invece,  di  approfondire  singoli  aspetti,  favorendo  una partecipazione più attiva degli studenti. Una particolare attenzione sarà dedicata alla ricerca giuridica nell'ambito dei paesi di lingua tedesca. Il corso consta di due moduli: Il modulo dedicato al diritto privato sarà svolto dal prof. Udo Reifner. Si prenderanno in particolar modo in considerazione le origini e le elaborazioni relative al codice civile tedesco (BGB) concentrando quindi l’attenzione al tema delle obbligazioni.  Il modulo dedicato al diritto pubblico sarà svolto dal prof. Clemens Arzt. Nella parte relativa al diritto costituzionale saranno trattati i diritti  fondamentali e  l'organizzazione dello Stato, ponendo un maggiore accento sulla  forma di governo e sul sistema  federale nonché sull’integrazione europea.   METODI DIDATTICI Lezioni ed esercitazioni frontali.  TESTI DI RIFERIMENTO Per la parte relativa al diritto privato verranno consigliate letture su argomenti specifici nel corso delle lezioni. Oltre alle schede predisposte per la parte relativa al diritto pubblico e disponibili sul sito si segnalano A. ANZON/J. LUTHER (trad.), La legge fondamentale tedesca. Introduzione di Peter Häberle, Giuffrè, Milano 1997 e F. PALERMO/J. WOELK, La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005.  Programma per i non‐frequentanti Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua italiana:  Parte privatistica (Udo Reifner – Luca Nogler) C. Castronovo, Obblighi di protezione e tutela del terzo, in JUS, pp. 123‐179 L. Mengoni, La pubblicità del contratto preliminare e dei contratti condizionati nei libri fondiari, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1998, p. 993 ss. I cento anni del codice civile tedesco, Padova, CEDAM, 2002, per quanto riguarda le pagine: da 43 a 73; da 155 a 176; da 177 a 236; da 347 a 369; da 393 a 419; da 451 a 472. Si segnala infine la traduzione italiana del BGB, S. Patti (a cura di), Codice civile tedesco, Milano, Giuffrè, 2005  Parte pubblicistica ( Clemens Arzt – Jens Woelk) Si consiglia di esplorare i links indicati sulla pagina del corso:   http://www.jus.unitn.it/users/woelk/dplt/home.html Inoltre, si consiglia, di procurarsi il testo della Legge costituzionale nonché le schede sintetiche delle lezioni pubblicate sul sito del docente.  La Legge Fondamentale in lingua italiana: AA.VV., Le Costituzioni dei Paesi dell’Unione Europea, CEDAM, Padova, 1998, contenente la Legge fondamentale della Germania (GG), pagg. 269‐322  Ufficio  Stampa  e  Informazione  del Governo  federale  (a  cura  di),  Legge  Fondamentale  della  Repubblica  Federale  di Germania. Traduzione di Gian Luigi Mannucci. Bonn 1998;   reperibile anche sul sito:   http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/normativa/file/costituzionetedesca.html  Testo in lingua italiana: Palermo, F./Woelk, J., La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005  Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua tedesca o inglese (studenti ERASMUS): 

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Robbers, G., Einführung in das deutsche Recht, NOMOS Baden‐Baden, 3. Aufl. 2002 Robbers, G., Introduction to German Law, NOMOS Baden‐Baden, 3° ed 2003 [parte II (diritto costituzionale) e parte IV.A‐C. (diritto privato)] Woelk, J., Farewell to the “unitary federal State“? Transformations and tendencies of the German federal system, in Sergio Ortino, Mitja Žagar & Vojtech Mastny (cur.), The changing faces of federalism:  Institutional reconfiguration  in Europe from East to West, Manchester University Press (“Europe in Change”), Manchester, December 2004, p. 289 – 334  MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame del modulo privatistico si svolgerà, per  i  frequentanti,  in  forma scritta dopo  la conclusione di  tale modulo. Per  la parte pubblicistica nonché per chi non può frequentare è previsto un esame orale, che potrà essere sostenuto in lingua italiana o tedesca.  ALTRE INFORMAZIONI Per la frequenza delle lezioni in lingua tedesca (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti aggiuntivi. N.B.  Le  prove  rispettive  di  entrambi  i moduli  potranno  essere  svolte  in  lingua  tedesca;  in  tal  caso  al  superamento  verranno assegnati due crediti aggiuntivi. Come conseguenza della struttura modulare del corso, è tuttavia possibile frequentare soltanto uno dei due moduli attivamente (incluso l’esame secondo le modalità indicate) e preparare l’esame dell’altro con il programma da non‐frequentante.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DAS RECHT DER DEUTSCHSPRACHIGEN STAATEN      2° semestre — 6 (+2+2) crediti Prof. Luca Nogler – Dott. Jens Woelk – Prof. Clemens Arzt – Prof. Udo Reifner  e‐mail: [email protected][email protected][email protected], Udo.Reifner@iff‐hamburg.de  LERNZIELE Ziel  der  Vorlesung  ist  die  Einführung  in  die  Rechtsordnungen  der  deutschsprachigen  Staaten,  insbesondere  in  diejenige Deutschlands. Die Vorlesung versteht sich als Grundlagenkurs im transnationalen und vergleichenden Studienschwerpunkt und hat daher  einführenden  Charakter  –  im  Verhältnis  zu  anderen  Vorlesungen,  welche  bestimmte  privatrechtliche  oder  öffentlich‐rechtliche Gebiete oder Themen vertiefend behandeln.   VORAUSSETZUNGEN Der aus zwei Modulen bestehende Kurs wird in deutscher Sprache gehalten; für die aktiven Teilnehmer sind deshalb (mindestens passive) Deutschkenntnisse erforderlich. Eine Teilnahme am Sprachkurs „Deutsche Rechtssprache“ wird daher besonders empfohlen. Der vom CIAL (fakultätsübergreifendes Sprachenzentrum) organisierte Kurs wird an der Juristischen Fakultät angeboten.  INHALTE DER VORLESUNG In der vor allem an aktiv  teilnehmende Studenten gerichteten Vorlesung werden Grundlagen des Privatrechts und Öffentlichen Rechts  erläutert.  Darüber  hinaus  sollen  jedoch  auch  die  Besonderheiten  der  spezifischen  Rechtskultur  der  deutschsprachigen Staaten  und  insbesondere  Deutschlands  vermittelt  werden.  In  Seminaren  und  Themenschwerpunkten  können  wichtige Einzelaspekte unter aktiver Beteiligung der Studenten vertieft werden. Besondere Aufmerksamkeit gilt der  juristischen Quellen‐ und Literatursuche im deutschen Sprachraum. Die Vorlesung gliedert sich in zwei Module: Ein Modul Privatrecht, das von Prof. Udo Reifner unterrichtet wird. Die Ursprünge und Entwicklung des deutschen Bürgerlichen Gesetzbuchs (BGB) stehen im Mittelpunkt dieses Moduls; Hauptaugenmerk gilt dabei dem deutschen Schuldrecht. Ein Modul Öffentliches Recht, das von Prof. Clemens Artz gehalten wird und sich hauptsächlich auf Verfassungsrecht konzentriert. Behandelt werden  u.a.  die Grundrechte  und  die  Staatsorganisation, mit  den  Schwerpunkten  Regierungsform,  bundesstaatliche Ordnung und europäische Integration.  LEHRMETHODE Vorlesung und Übungen.  MATERIALIEN S.o. (in der italienischen Beschreibung) und ggf. nach Absprache mit den Dozenten.  PRÜFUNGEN Für die Besucher der Vorlesungen findet nach Abschluss des Moduls Privatrecht eine schriftliche Prüfung über dessen Stoff statt. Für den öffentlichrechtlichen Teil  sowie  für die Studenten, welche die Vorlesungen nicht  regelmäßig besuchen können,  ist eine mündliche Prüfung vorgesehen, die – wahlweise – in italienischer oder deutscher Sprache abgelegt werden kann.  WEITERE INFORMATIONEN Für  den  regelmäßigen  Besuch  der  Vorlesungen  in  deutscher  Sprache  (Fremdsprache)  werden  zwei  zusätzliche  Kreditpunkte gutgeschrieben Die Prüfungen zu beiden Modulen können in deutscher Sprache abgelegt werden; bei Bestehen werden dem Studenten dafür zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben.  Aus  der  modularen  Gliederung  des  Kurses  ergibt  sich  die  Möglichkeit,  auch  an  lediglich  einem  Modul  aktiv  teilzunehmen (einschließlich der Teilprüfung entsprechend der obigen Angaben) und die zweite Teilprüfung (zum jeweils anderen Modul) mit den Materialien vorzubereiten, die für die Studenten angegeben sind, welche die Vorlesungen nicht besuchen können (“programma da non‐frequentante“). 

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DIRITTO E GENERE (GENDER STUDIES) 2° semestre — 6 crediti Prof.ssa Luisa Antoniolli – Prof.ssa Daria de Pretis – Prof.ssa Stefania Scarponi – Prof.ssa Sylviane Colombo e‐mail: [email protected][email protected][email protected]  PREREQUISITI Solo requisito è la normale conoscenza dei concetti e delle regole fondamentali del diritto privato e delle nozioni di base del diritto pubblico quali apprese nei precedenti corsi.  CONTENUTI DEL CORSO Nell’ambito dei cosiddetti gender studies si è affermato, soprattutto negli Stati Uniti, ma più di recente anche in Europa, un filone di ricerca  che  riguarda  il  rapporto  fra  diritto  e  genere.  Il  corso  si  propone  di  offrire  agli  studenti  gli  strumenti  per  un  approccio articolato e interdisciplinare a questo oggetto, attraverso lo studio di alcuni temi. Una prima parte del corso verrà tenuta dalla Prof. Sylviane Colombo dell’Università di Haifa  (Israele), che  tratterà  il  rapporto  fra  femminismo e diritto,  in chiave sia diacronica che sincronica, cioè analizzando  l’evoluzione di questo tema negli ultimi decenni, e comparando fra  loro diverse esperienze nazionali (fra cui spicca per ampiezza del dibattito quella nordamericana), al fine di mettere in luce i temi comuni e le specificità locali. Verrà inoltre approfondito il tema del rapporto fra diritti individuali e diritto dei gruppi. Un’altra parte riguarderà le tematiche inerenti il diritto  del  lavoro mediante  l’analisi  della  legislazione  in materia  di  protezione  del  lavoro  femminile,  nonché  di  eguaglianza  e promozione  delle  pari  opportunità  nei  confronti  delle  donne,  per  approfondirne  i  presupposti  concettuali  e  l’evoluzione  dei contenuti e delle tecniche di tutela. Verranno esaminate altresì le tematiche inerenti la condizione della donna migrante. Verranno trattati inoltre alcuni aspetti riguardanti il rapporto fra il genere e le norme privatistiche, in particolare quelle relative al diritto di  famiglia e allo  status, evidenziando  le  tensioni ed  i  cambiamenti  che  si  sono prodotti  sulla  spinta  sia di mutamenti di ordine sociale (ad es. famiglie di fatto eterosessuali ed omosessuali), che di tipo tecnologico (ad es. attraverso l’uso di tecniche di procreazione artificiale). Una parte del corso sarà dedicata infine al rapporto fra donne e diritto pubblico e si occuperà,fra l’altro, del problema dell’accesso delle donne alle cariche pubbliche, dagli albori della concessione del diritto di vote alle più recenti previsioni, anche costituzionali, di strumenti di riequilibrio della rappresentanza dal punto di vista del genere.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti i materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso. Per gli studenti non frequentanti i testi consigliati sono i seguenti: ‐S. Colombo, voce “Femminismo giuridico”,  in Digesto,  IV ed., Discipline privatistiche, sezione civ., Torino, Utet, 1992, vol. VIII, p. 247 ‐M. Sesta, Manuale di diritto di famiglia, Padova, CEDAM, 2005, cap. I (La famiglia e il diritto), II (I rapporti personali fra i coniugi), III (I rapporti patrimoniali fra coniugi), IV ((Gli effetti della separazione e del divorzio), VII (La famiglia di fatto) ‐S. Scarponi, E. Stenico, Le azioni positive, in Il nuovo diritto antidiscriminatorio, a cura di M. Barbera, Torino, Giappichelli 2007  ‐S. Scarponi, La  riforma delle  istituzioni e degli strumenti delle politiche di pari opportunità,  in Le Nuove  leggi civili commentate, n.3/2003, pp. 630 ‐ 662; 711‐ 744; 757‐ 776. ‐G. Brunelli, Donne e politica, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 1‐118 Si consiglia inoltre la consultazione del decreto legislativo 11.4.2006 n. 198 ‐ Codice delle pari opportunità tra uomo e donna  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame  si  terrà  in  forma  orale.  Per  gli  studenti  frequentanti  potranno  essere  stabilite  ulteriori modalità  integrative,  quali  la redazione di paper individuali o di gruppo.  CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dalle docenti. 

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DIRITTO E LETTERATURA            2° semestre – 6 crediti Prof. Alessandro Fontana  PROGRAMMA DEL CORSO Il  corso  sarà  suddiviso  in  due  parti:  la  prima di  carattere  teorico  e  la  seconda  più  propriamente  storica. Nella  parte  teorica  si prenderanno in esame: il problema generale del rapporto diritto‐letteratura, il piano in cui questo rapporto si inscrive (nella forma della finzione),  le relazioni di  identità e differenza tra  le due “discipline”,  le funzioni generali svolte dalla  letteratura nei confronti del diritto e del diritto nei confronti della letteratura.  Nella seconda parte, in sede storica, saranno oggetto di analisi approfondite alcuni esempi particolarmente significativi tratti dalla tragedia  greca  e  secentesca,  dal  romanzo  picaresco,  libertino  e  gotico  nell’Antico  Regime,  e  infine  dal  romanzo  otto  e novecentesco.  Questo corso  intende distaccarsi dalle consuete, e già numerose analisi, per  lo più empiriche e  locali, di  tale o  talaltra opera letteraria, al di fuori di ogni problematizzazione della questione relativa alla molteplicità e alla specificità dei rapporti tra legge e narrazione, tra normatività e letterarietà, tra il reale del diritto e l’immaginario della letteratura. Giova ricordare che la finalità di questo ciclo di corsi è essenzialmente di mostrare come i rapporti tra diritto e letteratura non siano né empirici né occasionali, bensì  intrinseci,  sostanziali ed  inscindibili,  tali  comunque da  costituire una duplice angolatura da  cui è possibile avviare una nuova  riflessione  sui  fondamenti,  storici  ed  epistemologici,  sia  del  diritto  che  della  letteratura  (al  di  là  dei  loro  contesti disciplinari).  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame avrà la forma del colloquio.  TESTI DI RIFERIMENTO M. FOUCAULT, Sorvegliare e punire, Torino, Einaudi, 1975. C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene (preferibilmente nell’edizione Feltrinelli). Gli studenti dovranno inoltre leggere almeno due opere tra quelle che saranno indicate ad inizio corso, l’una riguardante la prima e l’altra la seconda parte del corso.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica. 

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DIRITTO ECCLESIASTICO                  2° semestre ‐ 6 crediti Prof.ssa Erminia Camassa e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  Obiettivo  primario  del  corso  è  quello  di  porre  in  evidenza  come  il  Diritto  ecclesiastico,  pur  superato  nella  sua  concezione tradizionale di studio dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica, debba essere oggi, in una società sempre più multiconfessionale, lo studio dei rapporti che si instaurano tra lo Stato e tutte le confessioni religiose e resti comunque tra le discipline giuridiche quella che più si accosta ai “confini della coscienza e della dimensione spirituale dell’individuo”.  PREREQUISITI Nessun particolare prerequisito, salvo il rispetto delle propedeuticità stabilite dal Consiglio di Facoltà,   PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso  sarà  lo  studio del  fenomeno  religioso nella  sua dimensione  individuale e  sociale e  l'approfondimento di quei settori  dell'ordinamento  giuridico  statale  che  lo  disciplinano.  Si  tratterà  del  fenomeno  religioso  nella  Costituzione  italiana, approfondendo  gli  aspetti  relativi  ai  rapporti  tra  lo  Stato  italiano  e  la  Chiesa  cattolica,  e  delle  forme  concrete  di  garanzia dell'esercizio della libertà religiosa dell'individuo, sia come singolo che nelle formazioni sociali, previste dalle fonti statali e da quelle pattizie. Si procederà ad un’analisi della giurisprudenza  in materia di  libertà  religiosa per coglierne  l’evoluzione nel  tempo e nei contenuti Si presterà  inoltre particolare attenzione allo studio dei rapporti con  le confessioni acattoliche ed alle  intese che ne disciplinano  i rapporti con lo Stato.  Si affronteranno infine le problematiche più attuali delle quali si è occupato negli ultimi anni il diritto ecclesiastico, dall'obiezione di coscienza, alla bioetica, ai sistemi di finanziamento delle confessioni religiose.  METODI DIDATTICI Il  corso  nella  sua  parte  generale  si  svolgerà mediante  lezioni  frontali. Nell’ambito  del  corso  sono  inoltre  previsti  seminari  con docenti  esterni  aventi  ad  oggetto  l’approfondimento  di  temi  specifici  ed  una  serie  di  esercitazioni  dedicate  all’analisi  di  casi giurisprudenziali.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La  valutazione dell’apprendimento avverrà  tramite un esame orale. Per  i  frequentanti  sarà possibile effettuare una valutazione intermedia (facoltativa) sia in forma scritta che orale.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea triennale si consiglia l'adozione di :  G. DALLA TORRE, Lezioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino, ultima edizione  oppure  ‐L.MUSSELLI –V. TOZZI , Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso. Laterza, Bari, ultima edizione. 

-  Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea magistrale, al Corso di Laurea specialistica e per gli iscritti al Corso di Laurea quadriennale si consiglia l'adozione di:  F. FINOCCHIARO, Diritto Ecclesiastico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Nessuna indicazione particolare.   

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DIRITTO INDUSTRIALE                2° semestre ‐ 6 crediti Prof.ssa Elisabetta Pederzini  e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende focalizzare l’attenzione sulla disciplina della concorrenza sleale e dell’antitrust, nonché della proprietà industriale, anche  alla  luce  del  recente D.  Lgs.  10  febbraio  2005  n.  30  (Codice  della  proprietà  industriale).  Saranno  esaminati  casi  pratici, precedenti giurisprudenziali e decisioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.  PREREQUISITI Nessuno  PROGRAMMA DEL CORSO ‐  I  segni  distintivi  dell’  impresa.  Il marchio:  funzione,  registrazione,  contraffazione  e  tutela,  circolazione,  valorizzazione, estinzione. La ditta e l'insegna. ‐ La concorrenza sleale: presupposti, clausola di correttezza professionale, fattispecie tipiche e atipiche ‐  Il diritto antitrust:  rapporti  tra  le discipline  comunitaria e nazionale, divieto delle  concentrazioni,  intese  restrittive della libertà di concorrenza e abuso di posizione dominante  METODI DIDATTICI Lezioni frontali, integrate da seminari di approfondimento. Le lezioni relative al diritto della concorrenza saranno tenute dal dr. Michele Rondinelli.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale.  TESTI DI RIFERIMENTO È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata.   Testi suggeriti: ‐ P. Auteri, G. Floridia, V. Mangini, G. Olivieri, M. Ricolfi, P. Spada  DIRITTO INDUSTRIALE ‐ PROPRIETÀ INTELLETTUALE E CONCORRENZA, Giappichelli, 2009   (si escludano: parte III, parte IV, cap. VI della parte V, parte VII)  Resta salva la facoltà di ogni studente di preparare l’esame scegliendo liberamente tra i manuali attualmente reperibili in commercio, purché adeguatamente aggiornati e nel rispetto del programma indicato.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Nessuna indicazione particolare.   

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INTERNATIONAL LABOUR LAW           2° semestre – 6 (+2+2) crediti  Dott. Matteo Borzaga e‐mail: [email protected]  Corso attivato dalla Scuola di Studi Internazionali  OBJECTIVES The course aims to give to the students the fundamental notions of the matter, with particular regard to its problematical characteristics: the topic of the effectiveness of the labour law norms provided by international institutions in a context of high lack of economic and social balance among countries and regions in the world.  PREREQUISITES Students should have a general knowledge of labour and international law.  CONTENTS First, this course will focus on the study of the historic evolution and structure of the institutions that issue international labour rules (United Nations, Council of Europe and above all the International Labour Organisation). Second, the sources of international labour law will be described, highlighting their nature and the kind of rights they entail. Third, after finishing with institutional issues, the course will approach the contents of international labour law and therefore the most important conventions and recommendations approved by the ILO. On this point, lectures will focus on the eight Conventions concerning the so called core labour standards, i.e. the fundamental social rights, solemnly declared by the International Labour Conference in 1998 (elimination of child labour, of forced labour and of every form of discrimination in employment and occupation; recognition of freedom of association and of the right to bargain collectively). During this analysis, the course will also concentrate both on the problems of the application of international labour rules and on how member states adapt their labour systems to the international one. Moreover, there will be an examination of the efficiency of the monitoring systems created by the international labour organisations. Finally, the problematic issue regarding the relationship between international labour law and international commercial law will be analysed. On this point, the discussion will focus on the opportunity of introducing social clauses into the international trade agreements, i.e. on the possibility of providing for trade sanctions (or trade preferences) towards the states not respecting (or respecting) the workers' fundamental rights.  TEACHING METHODS  The course will consist of both lectures and exercises.  BIBLIOGRAPHY  The texts necessary to prepare the examination will be indicated at the beginning of the course.  OTHER INFORMATION The assignation of the graduation thesis will depend on the interest of the student for the matter. The final assignation of the title will be given after the presentation and the approval of a research program about a topic that has to be agreed by both professor and student.   ASSESSMENT The final examination will be oral.  

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DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE               2° semestre ‐ 6 crediti prof. Alessandro Fodella             e‐mail: [email protected]   OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di diritto  internazionale dell'ambiente mira a fornire una conoscenza delle norme di diritto  internazionale che hanno per oggetto  la tutela dell'ambiente e  lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un corpus normativo relativamente giovane che ha, tuttavia, conosciuto di recente una notevole espansione, attraverso la formazione di norme consuetudinarie e, soprattutto, pattizie, creando dinamiche particolari all'interno dell'ordinamento giuridico internazionale.  PREREQUISITI Il corso presuppone una buona conoscenza di base dei fondamentali istituti giuridici di diritto internazionale.  CONTENUTI DEL CORSO Nella parte introduttiva del corso verranno illustrati gli sviluppi storici del diritto internazionale dell'ambiente fino ai giorni nostri, nonché le caratteristiche peculiari dello stesso nel quadro del diritto internazionale generale. Verranno successivamente analizzate le norme convenzionali, consuetudinarie e di "soft law" che hanno per oggetto la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile, dai principi generali alle discipline di settore. Fra queste ultime, verranno selezionati alcuni argomenti da trattare in maniera più approfondita, quali, ad esempio, la protezione dell'atmosfera, della biodiversità, dei mari e degli oceani, il controllo delle attività umane pericolose, o la compatibilità fra protezione dell'ambiente e sviluppo economico.   Verranno, infine, considerati i problemi della responsabilità internazionale per danno ambientale e della soluzione delle controversie in campo ambientale.  METODI DIDATTICI È prevista la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni.  TESTI DI RIFERIMENTO Come testo di riferimento verrà utilizzato il volume ALESSANDRO FODELLA e LAURA PINESCHI, La protezione dell’ambiente nel diritto internazionale, ed. Giappichelli, Torino (in corso di pubblicazione). Ulteriori riferimenti potranno essere forniti dal docente.  VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame consisterà in una prova orale. Potranno essere stabilite eventuali prove scritte.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA  Nessuna indicazione particolare.   

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DIRITTO ISLAMICO                  2° semestre — 6 (+2+2)crediti  Prof. Moussa Abou Ramadan   OBJECT OF THE COURSE  The focus is on the history of Islamic law: the role of State, the position of scholars and judges, the constitution of law schools, the relation between law , philosophy and theology.  Part one:sources of Islamic law: Quran, Sunna, Consensus, analogy.  Part  two:  substantive  law  in matters  of  family  law  ( marriage,  divorce  alimony, maintenance,  divorce,  recognition  of  Islamic repudiation and polygamy in western States), and constitutional law ( human rights and democacy).  The analysis will be conducted simultaneously on classical and positive Islamic law in Muslim countries.   READING MATERIALS  To be indicated at the beginning of the course.   EXAM  Students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the course.  

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DIRITTO PENALE COMPARATO              2° semestre — 6 crediti Dott.ssa Antonia Menghini e‐mail: [email protected]  PREREQUISITI Aver sostenuto l’esame di Diritto penale.  CONTENUTI DEL CORSO Il corso avrà a oggetto  innanzitutto un aggiornamento sulla comparazione penalistica,  in riferimento  tanto ai modelli di civil  law quanto a quelli di common law, nel più generale quadro dell'attuale scienza della comparazione giuridica. Si passerà poi a dirigere l'attenzione al modello penalistico  tedesco, che verrà studiato soprattutto  in  rapporto ai suoi  fondamenti costituzionali, alle sue relazioni  con  l'ordinamento  internazionale  e  comunitario  e  ai  suoi  principi  di  parte  generale  (teoria  del  reato,  forme  di manifestazione del reato, sistema sanzionatorio, presupposti processuali). In ordine a tutti questi aspetti, sarà seguito un metodo comparatistico rivolto in primo luogo a fare luce sui corrispondenti istituti del diritto penale italiano, sicché si porrà un particolare accento  su  quelle  materie  (fra  le  tante,  imputazione  dell'evento,  dolo,  colpa,  errore,  tentativo,  concorso  di  persone,  pene pecuniarie)  che  presentano  rilevanti  elementi  di  distonia  rispetto  al  nostro  sistema.  Allo  studente  si  intende  dunque  fornire, insieme a conoscenze sul quadro normativo di un ordinamento straniero, strumenti di miglior comprensione della realtà normativa del nostro Paese, nella prospettiva di una riflessione su una ipotesi di armonizzazione in vista di una futura codificazione comune europea.  METODI DIDATTICI Il corso consterà di una parte istituzionale, relativa alla parte generale del diritto penale tedesco, e di una parte monografica, che avrà come contenuto la trattazione di tematiche di particolare attualità. Per lo svolgimento di quest'ultima parte, ci si avvarrà del contributo di docenti italiani e stranieri dotati di specifiche competenze scientifiche, i quali affiancheranno il docente intervenendo con rapporti relativi a determinate esperienze straniere.   TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti: G. FORNASARI,  I principi del diritto penale  tedesco, CEDAM, Padova, 1993  (salvo edizione successiva eventualmente disponibile) (con  l'ausilio del codice penale  tedesco, del quale è utilizzabile una versione  italiana con  testo a  fronte: Codice penale  tedesco, CEDAM, Padova, 2^ ed., 2003);  oppure, i seguenti testi, che compongono nel loro complesso il programma alternativo: G.  FORNASARI  (a  cura di),  Le  strategie di  contrasto alla  criminalità  organizzata nella prospettiva di diritto  comparato, CEDAM, Padova, 2002 (pagg. 1‐198); G. ILLUMINATI ‐ L. STORTONI ‐ M. VIRGILIO, Crimini internazionali tra diritto e giustizia, Giappichelli, Torino, 2000 (con esclusione delle pagg. da 117 a 160); A. CADOPPI, Dalla judge‐made law al criminal code, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1992, pagg. 923‐994; F. CURI, L'istituto della  recklessness nel sistema penale  inglese,  in Rivista  italiana di diritto e procedura penale, 1998, pagg. 975‐1009; M. PAPA, Considerazioni  sui  rapporti  tra previsioni  legali e prassi  applicative nel diritto penale  federale  statunitense,  in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1997, pagg. 1258‐1306. Verrà  inoltre  consigliata  durante  le  lezioni,  per  l’approfondimento  di  singole  parti  del  programma,  la  lettura  di  altri  testi,  che potranno costituire, per i frequentanti, argomento di esame in sostituzione di parti istituzionalmente previste.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nell’assegnazione delle tesi di laurea, saranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine per la materia; il tema sarà concordato con il docente e il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione. 

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DIRITTO PENALE DELL’INFORMATICA              2° semestre – 6 crediti Prof. Alessandro Melchionda ‐ Prof. Oscar Morales Garcia e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso muove dall’analisi delle nuove forme di criminalità e di comportamenti illeciti, che si manifestano in ogni ambito della vita sociale ed economica, con  l’utilizzazione sempre più estesa e capillare dei sistemi  informatici e telematici  (c.d. computer‐crime e cybercrime). Particolare attenzione sarà quindi dedicata anche ad una verifica delle principali lacune ed esigenze di tutela che sono emerse con  il diffondersi di queste nuove  tecnologie,  tenendo presente  il vincolo del principio di stretta  legalità e del divieto di analogia in malam partem in materia penale.  PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale ed una sufficiente cognizione dell’informatica.  PROGRAMMI DEL CORSO Con riferimento all’ordinamento italiano, verranno considerate le diverse novelle legislative che – a partire dagli anni ’90 ‐ hanno introdotto o riformulato  le fattispecie  incriminatrici dirette a punire  i c.d. reati  informatici.  In questa prospettiva verranno quindi considerate,  sia  le  disposizioni  previste  nell’ambito  del  codice  penale,  sia  quelle  introdotte  in  altre  leggi  complementari,  con particolare riguardo al Codice della privacy ed alla normativa sul diritto d’autore. Accanto ad alcune  indicazioni di comparazione giuridica  con  altri  ordinamenti,  si  farà  inoltre  riferimento  alle  principali  Convenzioni,  Raccomandazioni,  Direttive  e  fonti sovranazionali, specie comunitarie. Infine, l’attenzione si soffermerà sui problemi determinati dalla diffusione delle comunicazioni via Internet, la cui disciplina giuridica, in specie di natura penale, necessita di essere ancora compiutamente definita, sia per ragioni tecnico‐normative, sia per  la difficoltà di determinare, sul piano della politica criminale, un soddisfacente punto di equilibrio  fra esigenze di libertà di manifestazione del pensiero e garanzia di altri diritti fondamentali dei singoli e della collettività.  METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dai docenti. Le lezioni saranno svolte e coordinate dal docente titolare con la partecipazione di esperti della materia, sia nell’ambito strettamente giuridico, che nel campo  tecnico‐informatico. Una parte del corso,  principalmente  dedicata  al  quadro  delle  fonti  sovranazionali  ed  ai  profili  di  diritto  comparato,  verrà  svolta  dal  Visiting Professor Prof. Oscar Morales Garcia. Dato  il  carattere  giuspositivo  della  materia,  è  indispensabile  consultare  costantemente  il  codice  penale  e  la  legislazione complementare esaminata, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati. Si prevede la possibilità di completare l’offerta didattica con esercitazioni su temi specialistici. Si prevede inoltre la possibilità di offrire supporti didattici on‐line.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale, mediante l’analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame.  TESTI DI RIFERIMENTO ‐ L. PICOTTI, voce Reati informatici, in Enciclopedia giuridica Treccani, Aggiorn., VIII, Roma, 2000; ‐ L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700‐716; ‐ D. PETRINI, La responsabilità penale per i reati via internet, Napoli, Jovene, 2004; ‐ A. MANNA, Codice della privacy: nuove garanzie per i cittadini nel Testo unico in materia di protezione dei dati personali, in Diritto penale e processo, 2004, pagg. 15‐31; ‐ P. ONORATO, La tutela penale del diritto d’autore. Le fattispecie incriminatrici dopo la Legge n. 248/2000, in Cassazione penale, 2003, pagg. 675‐689;  oppure (a scelta dello studente)  ‐ V.S. DESTITO ‐ G. DEZZANI ‐ C. SANTORIELLO, Il diritto penale delle nuove tecnologie, Padova, Cedam, 2007 (pagg. 1‐429); ‐ L. PICOTTI, La ratifica della Convenzione Cybercrime del Consiglio d’Europa, in Diritto penale e processo, 2008, pagg. 700‐716.  

N.B. A  causa  delle  frequenti  novità  normative  in molti  settori del  diritto  penale  dell’informatica  e  della  perdurante  assenza  di specifici manuali di  studio, all’inizio del  corso potrebbero essere  indicati altri  testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito  internet della Facoltà  (prima di  iniziare  la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre  la pagina internet del docente titolare del corso). 

CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per  l'assegnazione della tesi di  laurea occorre che  il candidato mostri particolare propensione per  le materie penalistiche e, a tal riguardo, sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, alle esercitazioni o ad altre iniziative afferenti alla materia.  Il  tema  sarà  concordato  col  docente;  per  l’assegnazione  definitiva  della  tesi  ed  il  conseguente  deposito  del  titolo  si disporrà  solamente  in  seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una  traccia  ragionata di  ricerca elaborata  in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione.    

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DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE              2° semestre — 6 crediti Dott.ssa Emanuela Fronza – Prof. Ezequiel Malarino   e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso  intende fornire  le basi sui metodi e sui contenuti essenziali del diritto penale  internazionale. A tal fine si prenderanno  in esame non solo lo Statuto e le prime decisioni della Corte penale internazionale, ma anche le sentenze più significative pronunciate dai Tribunali ad hoc e dalle giurisdizioni penali nazionali sui crimini internazionali.   PREREQUISITI Nessuno.  CONTENUTI DEL CORSO Il corso  inizierà con una breve  introduzione storica alla materia, prendendo  in esame  la nascita e  l’evoluzione del diritto penale internazionale a partire dai Tribunali di Norimberga e di Tokio, dai Progetti della Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite, dalle Convenzioni di Ginevra, dalla Convenzione sul Genocidio sino ai Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda. Si passerà poi  ad  analizzare  le norme di parte generale e  le norme di parte  speciale dello  Statuto  istitutivo della Corte penale internazionale permanente, tenendo conto anche della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc e delle giurisdizioni nazionali. Si esaminerà  in sèguito  l’adattamento allo Statuto della Corte penale permanente nei singoli ordinamenti nazionali, secondo un approccio  comparato  e  concentrando  l’attenzione  sui  problemi  di  compatibilità  delle  disposizioni  statutarie  con  i  principi costituzionali e con il codice penale e di procedura penale.  L’ultima parte del corso, avvalendosi della presenza di un Visiting Professor, sarà dedicata all’analisi di due casi di studio: Argentina e  Colombia.  Lo  studio  di  questi  due  paradigmi  permetterà  di  studiare  e  di  riflettere  su  alcuni  aspetti  della  giustizia  penale internazionale, quali il ruolo dello strumento penale di fronte a gravi e massive violazioni dei diritti umani, la tensione tra esigenze di giustizia e stretta legalità, l’influenza delle norme e della giurisprudenza internazionale e regionale sui sistemi penali interni.  METODI DIDATTICI Il  corso  affronterà  alcune  questioni  centrali  del  diritto  penale  internazionale  utilizzando,  da  un  lato  il metodo  comparato,  e, dall’altro, l’analisi di leading cases (nazionali o internazionali) utili a capire le problematiche politico‐criminali e tecniche relative alla persecuzione di crimini gravemente  lesivi dei diritti  fondamentali.  Il corso potrà valersi della partecipazione di studiosi  italiani o stranieri, nonché di operatori del diritto penale internazionale (giudici o avvocati), che potranno affiancare il docente nell’analisi di alcune questioni significative.   TESTI DI RIFERIMENTO Amati, E., Caccamo, V., Costi, M., Fronza, E., Vallini, A., Introduzione al diritto penale internazionale, Giuffré, Milano, 2006.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Potrà essere concordata  la possibilità di svolgere un  lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma  indicato per  la prova orale.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO PRIVATO COMPARATO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE         2° semestre ‐ 6 crediti  Dott. Umberto Izzo – Prof. D.P. Nolan e‐mail: [email protected]   OBIETTIVI FORMATIVI Attraverso lo studio critico delle tematiche descritte nella sezione contenuti del corso, l'insegnamento si propone di consentire allo studente di mettere in pratica il metodo della comparazione giuridica, padroneggiando un metodo casistico e multidisciplinare.    PREREQUISITI Nessuno. E' auspicato che i frequentanti siano in grado di fare proprio il contenuto di materiali giuridici (legislazione, giurisprudenza e dottrina) in lingua inglese e/o francese.    CONTENUTI DEL CORSO Mettendo a frutto ed affinando la metodologia e le nozioni di diritto comparato già acquisite dallo studente, il corso si propone di analizzare in che modo il diritto interpreti nell'ambito di sistemi giuridici differenti l'imperativo di ridurre al minimo le occasioni di danno, che, nell'era della globalizzazione del rischio tecnologico, caratterizzano la società contemporanea. Il  programma  di  studio muove  dal  presupposto  che  ad  ogni  latitudine  le  regole  di  responsabilità  civile  e  la  regolamentazione espressa dalle autorità di controllo statali e sovranazionali costituiscono modi complementari di perseguire questo obiettivo, e si propone  di  analizzare  in  una  prospettiva  di  legal  process  l'interazione  che  si  realizza  fra  tort  law  e  regulation  amministrativa nell'ambito di un confronto fra l'ordinamento giuridico statunitense e quello di alcuni paesi membri dell'Unione Europea, fra cui, in particolare,  l'ordinamento municipale  e  quello  francese,  in  un  contesto  influenzato  in misura  crescente  dall'azione  normativa comunitaria. Nel  far  ciò,  il  corso  segue  un  approccio  focalizzato  su  temi  specifici,  analizzando  in  che modo  specifiche  tipologie  di  rischi, accomunati  dal  fatto  di  esprimere  esempi  concreti  del  delicato  rapporto  fra  diritto  ed  incertezza  tecnologica,  sono  oggetto  di regolamentazione nei sistemi giuridici considerati. In questa prospettiva, lo studio di fattispecie paradigmatiche ‐‐ quali il rischio del contagio determinato da sangue  infetto,  il  rischio da consumo di  tabacco,  il  rischio da consumo di sostanze alimentari  infette o nocive, il rischio da onde elettromagnetiche, il rischio legato all'impiego di organismi geneticamente modificati, il rischio da vaccini, il rischio iatrogeno determinato da farmaci o dispositivi medici difettosi, il rischio da trattamento medico ‐‐ consentirà di mettere a nudo in che misura i diversi modelli di responsabilità civile e di istituzioni volte a gestire la regolamentazione accentrata del rischio operanti in ciascun sistema giuridico considerato mostrino convergenze e divergenze operazionali spiegabili alla luce delle tradizioni culturali ed  istituzionali proprie di ciascuna esperienza giuridica.  Il corso si avvarrà di un modulo didattico  in  lingua  inglese della durata di due  settimane  (12 ore)  tenuto dal prof. Donal Nolan dell'Università di Oxford,  che  affronterà  il  tema  "Common  Law Negligence and the Functions of Tort Law".  In particolare nell’ambito del corso verranno affrontati i seguenti argomenti: ‐ Ricerca dei materiali d'interesse comparatistico ‐ Legal process e comparazione giuridica ‐ Il c.d. principio di precauzione e la globalizzazione del rischio tecnologico ‐ Il rapporto fra scienza, tecnologia e diritto ‐ La regulation federale ed il modello istituzionale di gestione accentrata del rischio nell'esperienza statunitense ‐ La normativa comunitaria e i modelli istituzionali di gestione accentrata del rischio nell'Unione Europea e nell'ordinamento francese ed italiano ‐ Il ruolo delle corti e della responsabilità civile nella regolamentazione decentrata del rischio ‐ I modelli di responsabilità civile negli ordinamenti di common law (USA, UK) e in quello francese ed italiano, fra colpa e responsabilità oggettiva ‐ Le regole in tema di prescrizione dell'azione risarcitoria per il danno lungolatente negli Stati Uniti, in Francia ed Italia ‐ I piani di indennizzo no‐fault nell'esperienza statunitense, francese ed italiana    METODI DIDATTICI  Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente la casistica giurisprudenziale relativa ai temi affrontati. Dopo  un'introduzione  metodologica  e  teorica  agli  argomenti  del  programma,  il  corso  proseguirà  seguendo  un  approccio seminariale, attraverso il quale gli studenti saranno chiamati ad interagire con il docente attraverso la discussione critica in classe di materiali dottrinali, giurisprudenziali e legislativi che saranno messi a disposizione dei frequentanti durante il corso. La didattica si avvarrà di strumenti informatici (WEB Board riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti, ai quali è richiesta la capacità di fare propri i contenuti di materiali didattici in lingua inglese e (auspicabilmente) francese.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame  si  sostanzia  in una prova orale. Per  i  frequentanti,  accanto  alla  valutazione  legata  agli  interventi  che gli  studenti  sono chiamati ad effettuare  in classe nel corso delle  lezioni, è prevista  la possibilità di  sostenere, previo accordo con  il docente, una prova scritta vertente sulla realizzazione di una tesina di approfondimento e ricerca su uno degli argomenti del programma. Per quanto  riguarda  il modulo didattico  in  lingua  inglese  tenuto dal prof. Nolan,  la  certificazione della  sua  frequenza  (che non può essere scollegata dal resto del corso) garantisce 2 crediti extra, cui possono aggiungersi ulteriori 2 crediti ove lo studente decida di sostenere in lingua inglese la prova scritta relativa alla parte del corso impartita dal prof. Nolan.    

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 TESTI DI RIFERIMENTO Le letture per i frequentanti saranno indicate durante il corso, unitamente al testo di una dispensa predisposta dal docente.   Testo per i non frequentanti: Umberto Izzo, La precauzione nella responsabilità civile. Analisi di un concetto sul tema del danno da contagio per via trasfusionale, seconda edizione on‐line, E‐prints Unitn 2007, liberamente scaricabile qui: http://eprints.biblio.unitn.it/archive/00001253/.    CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Agli studenti intenzionati a chiedere la tesi in diritto comparato della responsabilità civile è raccomandato di accostarsi al lavoro di ricerca  consultando G. Pascuzzi, Cercare  il diritto,  II  edizione, Bologna,  Zanichelli,  2005, nonché G. Pascuzzi, Giuristi  si diventa, Bologna  il Mulino, 2008. Condizione essenziale per  l'assegnazione delle  tesi  in diritto privato  comparato è  infatti possedere un livello  accettabile di  abilità  informatiche  (con particolare  riferimento  alla  ricerca dei dati  giuridici), nonchè  avere  la  capacità di comprendere testi redatti in una lingua straniera.

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DIRITTO PRIVATO DELL’INFORMATICA             2° semestre — 6 crediti Prof. Roberto Caso – Prof. Laurent Manderieux  e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di verificare come l'informatica influisca sul mutamento delle regole privatistiche. PREREQUISITI E' necessario aver assimilato i contenuti dei corsi di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto pubblico. E' indispensabile possedere un'alfabetizzazione informatica. CONTENUTI DEL CORSO L'evoluzione del diritto coincide anche con l'evoluzione dei mezzi espressivi e delle tecnologie connesse a questi ultimi. Ogni stadio evolutivo deriva alcune sue peculiarità dalle caratteristiche delle tecnologie adoperate per rappresentare e trasmettere  il diritto. Diventa  così  fondamentale  saper  cogliere  cosa,  di  una  certa  evoluzione,  è  dovuto  alla  caratteristiche  proprie  di  una  singola tecnologia.  Il diritto dei popoli primitivi  (c.d. diritto muto) è diverso da quello delle  società orali  che  ancora non  conoscono  la scrittura. Così come la cultura giuridica che si produce attraverso un'ampia utilizzazione della stampa (libri, collane, riviste, etc.) è molto diversa da quella che poteva contare su rari manoscritti. È verosimile che l'utilizzo dei bit per rappresentare e diffondere la conoscenza giuridica  incida sugli stessi contenuti culturali e operazionali.  In breve: è probabile che  l'uso dell'informatica cambi  lo stesso diritto. Quest'ultima affermazione ha una valenza almeno duplice.  Il diritto  cambia perché  le  regole operazionali devono adeguarsi ai mutamenti della  realtà ovvero perché  la  costruzione del  ragionamento giuridico obbedisce a modalità differenti.  Il corso si concentrerà sul primo dei due profili indicati, analizzando il problema del controllo delle informazioni digitali. Il corso tratterà in particolare i seguenti temi: ‐ Proprietà intellettuale (brevetti e diritti d’autore); - Contratti di licenza d’uso (proprietari e aperti); - ‐ Privacy e trattamento informatico dei dati personali. METODI DIDATTICI Il corso alternerà all'esposizione  teorica della  tematica, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica  indagine concernente i profili applicativi. Dopo un'introduzione metodologica, si approfondirà il tema specifico del corso. I frequentanti devono seguire le lezioni e studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione.  TESTI DI RIFERIMENTO ‐ G. PASCUZZI, Il diritto nell'era digitale. Tecnologie informatiche e regole privatistiche, Seconda edizione, Bologna, Il Mulino, terza edizione ‐ R. CASO, Digital rights management ‐ Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d'autore, Cedam, Padova, 2004 (ristampa,  Trento,  2006,  disponibile  gratuitamente  in  formato  pdf  all'URL: http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso) ‐  R.  Caso,  Forme  di  controllo  delle  informazioni  digitali:  il  digital  rights management,  in  R.  Caso,  Digital  rights management: problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo 2007,  Trento,  2007,  da  pag.  5  a  pag.  66  URL:  disponibile  gratuitamente  in  formato  pdf  all'URL: http://www.jus.unitn.it/services/arc/2007/0321/home.html.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare.  

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DIRITTO PRIVATO DELL’UNIONE EUROPEA            2° semestre — 6 crediti Prof. Gian Antonio Benacchio e‐mail: [email protected]  PREREQUISITI Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto comunitario.  CONTENUTI DEL CORSO Il corso, che dà per acquisita  la conoscenza delle  Istituzioni e delle fonti del diritto della Comunità europea,  intende  innanzitutto approfondire  alcune  tematiche  relative  agli  effetti  del  diritto  europeo  sui  rapporti  interprivatistici,  sia  attraverso  l’analisi  degli effetti diretti e indiretti del Trattato, delle direttive e dei regolamenti, sia attraverso lo studio delle decisioni della Corte di giustizia che producono conseguenze  immediate nell’evoluzione del diritto privato nazionale.  In questa prospettiva  saranno evidenziati  i fenomeni, estremamente  interessanti ed attuali, relativi alla circolazione  intracomunitaria delle regole e dei modelli giuridici, alla comunitarizzazione dei diritti nazionali,  alla  trasposizione dei  concetti,  alle  tecniche di  armonizzazione e di uniformazione delle regole nazionali di diritto civile e commerciale. Nella seconda parte del corso saranno esaminati, oltre ai più rilevanti settori del diritto privato comunitario quali la concorrenza tra imprese e la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, anche quegli istituti nazionali di diritto civile e commerciale che hanno  subìto,  in questi ultimi anni, profonde  trasformazioni nella  loro disciplina; mi  riferisco,  in particolare, ai contratti del consumatore,  alla  responsabilità  del  produttore,  al  diritto  societario,  al  commercio  elettronico,  alla  pubblicità  ingannevole  e comparativa, ai brevetti, ai marchi, al diritto d’autore, ecc., nonché ad altri settori o istituti che saranno concordati con gli studenti frequentanti  durante  il  corso.  Durante  il  corso  si  svolgerà  un  laboratorio  applicativo  in  materia  di  diritto  comunitario  della concorrenza, a cura del Dott. Michele Carpagnano, della durata di 20 ore.  METODI DIDATTICI Per gli  studenti  frequentanti  il corso affiancherà  lo  studio degli  istituti all’analisi diretta di documenti, quali sentenze delle corti comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni.   TESTI DI RIFERIMENTO ‐ G. Benacchio, Diritto privato della Comunità europea  (Fonti, modelli,  regole), Cedam, 2008; quarta edizione,  limitatamente alle parti che saranno rese note, anche mediante avviso nel sito della Facoltà, all’inizio del corso. ‐ Trattato della C.E..  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà  in  forma orale e verterà esclusivamente, oltre che sul Trattato CE, sulle parti del  testo  indicate all’inizio del corso.  Con gli  studenti  frequentanti potranno essere concordate parti diverse o  sostitutive  in  funzione delle  scelte operate durante  lo svolgimento del corso.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE COMPARATO             2˚ semestre – 6 crediti Dott.ssa Silvana Dalla Bontà email: [email protected]  PREREQUISITI Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o, quanto meno, frequentare contemporaneamente il corso di Diritto processuale civile.  CONTENUTI DEL CORSO Nel quadro dell’attuale progressiva internazionalizzazione del contenzioso civile e della conseguente necessità di far propri concetti e  terminologie  giuridiche  di  altri  ordinamenti,  scopo  del  corso  è  quello  di  offrire  una  visione  d’insieme  del  processo  civile  di Common  Law, quale base per una  comparazione  coi  sistemi processuali  continentali.  In particolare, oggetto del  corso  sarà una trattazione  ad  ampio  respiro del processo  civile  statunitense,  avendo  attenzione  ai  suoi  snodi processuali principali  (pleadings, discovery, pretrial conferences, adjudication without  trial,  trial,  judgments e  former adjudication), per poi concentrarsi  su alcuni circostanziati temi d’analisi. Tra questi, specificamente, l’esame dei più importanti atti giudiziari di parte del processo statunitense (complaint dell’attore ed answer del convenuto) e  lo studio dei modi di  individuazione dell’oggetto del giudizio (cause of action), anche a fronte di fenomeni di cumulo soggettivo (joinder of parties) e/o oggettivo (joinder of claims:  ipotesi di counterclaim e di crossclaim). Simili profili contribuiranno, quindi, all’approfondimento della questione, dal considerevole risvolto teorico e pratico, della portata della res judicata nel sistema statunitense (res judicata – claim preclusion vs. collateral estoppel – issue preclusion). Si procederà, inoltre, allo studio di alcuni istituti processuali tipici dei sistemi di Common Law (v. forum non conveniens e antisuit‐injunction), la cui rilevanza è divenuta oggi attuale anche per i Paesi di Civil Law, a fronte del tentativo dell’UE di unificare il diritto processuale civile degli Stati membri.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Le  lezioni  si  terranno  in  forma  seminariale,  con  inevitabile  attenzione  al  dato  giurisprudenziale  e  nel  quadro  di  un’auspicata partecipazione  attiva  dei  frequentanti.  Con  approccio  comparatistico  diretto  a  sottolineare  vicinanze  e  lontananze  tra  sistemi processuali,  si  scenderà peraltro  ad una  concreta  lettura  sinottica di  atti di parte  e  giudiziali dei processi  continentali e  anglo‐americani.  TESTI DI RIFERIMENTO Agli appunti delle  lezioni si aggiunge  il materiale giurisprudenziale e dottrinale concordato durante  il corso, ove  si  indicheranno letture consigliate estratte essenzialmente dai seguenti manuali: FRIEDENTHAL‐KANE‐MILLER, Civil procedure, St. Paul, Minn., 2005 JAMES jr.‐HAZARD‐JAMES, Civil procedure, New York, 2001 MARCUS‐REDISH‐SHERMAN, Civil procedure. A modern approach, St. Paul, Minn., 2008 TEPLY‐WHITTEN, Civil procedure, New York, 2004 Sugli argomenti trattati non mancherà comunque l’indicazione anche di testi in lingua italiana.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO E’ prevista una prova finale scritta a domande aperte.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare.  

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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE EUROPEO            2˚ semestre – 6 crediti Prof.ssa Ena‐Marlis Bajons – Dott.ssa Silvana Dalla Bontà email: [email protected][email protected]  PREREQUISITI Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o, quanto meno, frequentare contemporaneamente il corso di Diritto processuale civile.  CONTENUTI DEL CORSO Il  corso  si propone di offrire un approfondimento del diritto processuale  civile europeo  in un’epoca  in  cui oramai  lo  studio del diritto  processuale  civile  non  può  che  superare  i  confini  nazionali  ed  aprirsi  agli  orizzonti  transfrontalieri.  Il  progressivo rafforzamento  dell’Unione  europea  e  la  sua  possibilità  di  intervento  anche  in materia  processuale,  infatti,  hanno  portato  alla formazione di un diritto processuale civile europeo con cui il giurista moderno deve necessariamente confrontarsi.  Scopo del corso è  innanzitutto  l’analisi dei regolamenti  in  tema di cooperazione giudiziaria civile emanati dalla CE,  in particolare relativi a: a) la  competenza  giudiziaria  e  il  riconoscimento  e  l’esecuzione  delle  decisioni  giudiziarie  (v.  reg.  n.  44/2001  sulle  decisioni  in materia civile e commerciale; reg. n. 2201/2003 sulle decisioni in materia matrimoniale e di potestà genitoriale; reg. n. 4/2009 sulle decisioni e la cooperazione in materia di obbligazioni alimentari; reg. n. 1346/2000 sul fallimento transfrontaliero); 

b) la materia della classica assistenza giudiziaria tra Stati (v. reg. n. 1393/2007 sulla notificazione transfrontaliera degli atti giudiziari; reg. n. 1206/2001 sull’assunzione delle prove transfrontaliera); 

c) le norme uniformi in tema di svolgimento dei processi di cognizione interni ai singoli Stati membri – ultimo passo compiuto dalla CE in vista di un’unificazione dei diritti processuali civili nazionali (v. reg. n. 805/2004 istitutivo del titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati;  reg. n. 1896/2006 costituente un procedimento europeo d’ingiunzione di pagamento;  reg. n. 861/2007 istitutivo di un procedimento europeo per le controversie di modesta entità). 

Stante  la  rilevanza  dell’attività  interpretativa  della  Corte  di  giustizia  in  un  simile  campo,  ulteriore  contenuto  del  corso  sarà  la trattazione del rinvio pregiudiziale dei giudizi nazionali alla Corte, nell’ottica di apprezzare l’importante contributo giurisprudenziale alla formazione del diritto processuale civile europeo.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO E TESTI DI RIFERIMENTO Le  lezioni  verranno  tenute  in  lingua  italiana.  Il materiale  sarà  distribuito  a  lezione,  ove  si  provvederanno  peraltro  ad  indicare eventuali testi di riferimento e letture consigliate.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO E’ prevista una prova finale scritta a domande aperte e con soluzione di un caso.  PREREQUISITI Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto comunitario.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare.     

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DIRITTO PROCESSUALE TRIBUTARIO               2° semestre ‐ 6 crediti Dott.ssa Alessandra Magliaro e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI La finalità principale del corso è quella di fornire allo studente gli strumenti che gli consentano di comprendere  il funzionamento della giustizia tributaria.  CONTENUTI DEL CORSO Durante gli incontri sarà analizzato il contenuto del d.lgs. 31 dicembre 1992 n. 546 in vista di una conoscenza sia teorica che pratica del contenzioso tributario. Alle  lezioni teoriche sarà affiancata  la simulazione di un processo tributario in cui gli studenti saranno chiamati, divisi in gruppi, a partecipare attivamente sostenendo, secondo  l’iter processuale tipico del giudizio avanti  la commissione tributaria provinciale,  le ragioni di un contribuente in contrapposizione a quelle dell’Agenzia delle Entrate. Gli argomenti trattati saranno: 1.‐ Disposizioni generali 2.‐ Il giudizio di primo grado 3.‐ I procedimenti cautelari e conciliativi 4.‐ Il giudizio d’appello e l’esecuzione delle sentenze tributarie 5.‐ Ricorso per cassazione e giudizio d’ottemperanza  In collegamento con il corso sarà tenuto un approfondimento sugli orientamenti della Corte di Cassazione  MODALITA’ VERIFICA APPRENDIMENTO Esame orale  TESTI DI RIFERIMENTO Tesauro, Manuale del processo tributario, Torino, 2009 oppure Basilavecchia, Funzione impositiva e forme di tutela, Torino, 2009  È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie. All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Chi intende sostenere la tesi nella materia dovrà proporre al docente un’ ipotesi di ricerca ed una adeguata bibliografia  

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DIRITTO PUBBLICO DI INTERNET              2° semestre ‐ 6 crediti Prof. Nicola Lugaresi e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende approfondire la conoscenza delle regole della rete, prendendo spunto da casi significativi, nazionali e internazionali. L’analisi  di  tali  regole,  e  della  loro  applicazione,  fornirà  elementi  di  discussione  che  consentiranno  anche  di  “rivedere”  istituti giuridici tradizionali.  PREREQUISITI Nessuno, anche se, in considerazione della frequente consultazione di materiali in lingua inglese, una conoscenza operativa di tale lingua è certamente utile.  PROGRAMMA DEL CORSO Il  programma  del  corso  comprende  l’inquadramento,  l’analisi  e  la  discussione  delle  regole  che  si  applicano  alla  rete.  Si affronteranno  le  problematiche  relative  ai meccanismi  di  regolamentazione,  ai  profili  di  giurisdizione,  ai  diritti  e  alle  libertà fondamentali  (con  particolare  riferimento  a  libertà  di  espressione  e  diritto  alla  riservatezza)  alla  disciplina  delle  comunicazioni elettroniche.  METODI DIDATTICI I metodi didattici variano in relazione al numero degli studenti frequentanti, ma in ogni caso comprendono la partecipazione attiva degli studenti, attraverso interventi, discussione, esposizione di casi.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale, con possibile preappello riservato ai frequentanti. La partecipazione attiva e continua al corso contribuirà alla riuscita dello stesso e costituirà elemento, anche prevalente, di valutazione.  TESTI DI RIFERIMENTO Considerando  la  continua  evoluzione  del  Diritto  di  Internet,  e  per  fornire  indicazioni  quanto  più  aggiornate,  i  materiali  di riferimento  saranno  comunicati  in  prossimità  dell’inizio  delle  lezioni,  e  riportati  sulla  pagina web  del  corso  (vedi  sotto:  ALTRE INFORMAZIONI). Per gli studenti frequentanti, ulteriori materiali potranno essere indicati o resi disponibili a lezione.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE TESI DI LAUREA Criteri, modalità e procedure di assegnazione delle tesi di laurea sono analoghi a quelli previsti per il Corso di Diritto dell’ambiente, per cui si rinvia alla relativa pagina web:  www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/corso/tesi.html  ALTRE INFORMAZIONI Per ulteriori indicazioni e informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso (ed alle relative sezioni): www.jus.unitn.it/users/lugaresi/dirpubint/home.html   

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DIRITTO TAVOLARE                 2° semestre ‐ 6 crediti Dott. Andrea Pradi  e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di  illustrare  i caratteri principali,  la funzione e gli effetti della pubblicità tavolare  in comparazione col sistema della trascrizione di diritto comune nel più ampio contesto dei trasferimenti della proprietà immobiliare  PROGRAMMA DEL CORSO Il  corso ha ad oggetto  la disciplina del  sistema  tavolare  inserito nel più ampio  contesto dei  trasferimenti dei diritti  immobiliari. Considerato  il  trasferimento  immobiliare  quale  fattispecie  a  formazione  progressiva  (preliminare+atto pubblico+trascrizione/iscrizione)  verranno  comparate  le  diverse  alternative  istituzionali  che  affidano  al  sistema  pubblicitario efficacia  costitutiva  o meramente  dichiarativa. A  tal  fine  saranno  indagate  le  ragioni  storiche  e  i  principi  ispiratori  del  sistema tavolare  anche  con  riferimenti  compartivi  e  valutazioni  funzionali;  il  criterio  reale  di  organizzazione  della  pubblicità  tavolare;  il principio di iscrizione, quello di pubblica fede e di legalità, i principali tipi di iscrizione tavolare e i relativi effetti   METODI DIDATTICI Il corso alternerà  lezioni di natura  teorica a momenti pratici. Accanto alle  lezioni  illustrative del sistema verrà offerto un ciclo di approfondimenti  relativo  alla  struttura  del  libro  fondiario  ed  alle  principali  forme  di  iscrizione  tavolare  tenuto  dal  dott.  Flavio Margonari (direttore ufficio studi Libro Fondiario e Catasto PAT).  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta ed una discussione orale. Per gli studenti non frequentanti l'esame consiste in una prova orale.  TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti il testo di riferimento è: D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225‐301; ulteriori materiali saranno distribuiti durante le lezioni.  Per gli studenti non frequentanti. D. Sicchiero, La trascrizione e l'intavolazione, UTET 1993, pp. 225‐301 G. Gabrielli‐ F. Tommaseo, Commentario della legge tavolare, ult. ed. Giuffrè, Milano, limitatamente agli articoli 1‐13 e 21 del R.D. 28/3/1929 n. 499 e agli articoli 1‐41, 52‐58, 61‐65, 74 e 75 della Legge generale sui libri fondiari.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare. 

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ECONOMIA DELLO SVILUPPO LOCALE              2° semestre — 6 crediti Prof. Silvio Goglio e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI  1. Definire il contesto teorico per l’analisi dei sistemi economici locali, con particolare attenzione agli aspetti istituzionali.  2. Fornire un’interpretazione dello sviluppo economico italiano basata sulle differenziazioni territoriali.  3. Illustrare le linee strategiche e i principali strumenti di politica per lo sviluppo dei territori, con particolare attenzione agli aspetti amministrativi.   PREREQUISITI  Conoscenza dei principi dell’economia politica.   PROGRAMMA DEL CORSO  Sviluppo e territorio  La percezione spaziale e i modelli organizzativi della produzione  Il sistema locale come unità d’analisi integrata  Il distretto industriale  Dal sistema locale alla regione economica  Fattori immateriali e sviluppo, innovazione tecnologica e innovazione istituzionale  Azione collettiva, beni pubblici locali e criminalità economica  Relazioni locali e sovralocali nello sviluppo italiano  Strategie di sviluppo territoriale  Strumenti di politica del territorio   METODI DIDATTICI  Il corso si articolerà in lezioni frontali e in seminari con l’intervento di esperti ed operatori esterni.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  L'esame finale consiste in una prova scritta.   TESTI DI RIFERIMENTO  I testi verranno forniti dal docente durante il corso.  Il programma per i non frequentanti è il seguente:  Ciciotti E. e Rizzi P., Politiche per lo sviluppo territoriale, Roma, Carocci 2005  più un volume a scelta fra i seguenti:  Becattini G. e altri, Il caleidoscopio dello sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2000  Becattini G.  e  Sforzi  F.,  Lezioni  sullo  sviluppo  locale,  Torino,  Rosenberg &  Sellier,  2002  Targetti  F.  e  Fracasso A.,  Le  sfide  della globalizzazione, Milano, Brioschi Editore, 2008   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione definitiva ed il conseguente deposito del titolo della tesi hanno luogo solamente in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche. L'elaborazione della tesi richiede la comprensione della lingua inglese oltre che dei fondamenti della teoria economica. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato. 

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COMPARATIVE CONSTITUTIONAL JUSTICE        2° semester – 6 (+2+2) credits Prof. W. Sadurski  The main purpose of this course will be to provide students with a general introduction to, analysis of, and discussion of the main forms and types of constitutional  justice, as  it  is currently understood and practices around the world. “Constitutional  justice”  is centered around constitutional courts and constitutional review: one of the main purposes of this course will be to distinguish the main models  of  judicial  review  prevalent  in  contemporary  democracies,  and  in  particular  to  reflect  upon  the  rationales  and implications  of  various  institutional  designs.  Three  dimensions  of  constitutional  review will  be  identified  in  particular:  abstract versus  concrete  review;  ex  ante  versus  ex  post  review,  and  final  versus  “penultimate”  (i.e.,  capable  of  being  overridden  by parliament)  review. We will  then discuss  the  role  and  functions of  constitutional  rights,  and  also whether  judicial  review  is  an essential  guarantee of protection of  constitutional  rights. A  special  case of  socio‐economic  rights will be  also discussed.  In  the second  half  of  the  course we will  focus  on  so‐called  “transitional  justice”,  i.e.  the  role  of  constitutional  courts  in  guiding  the transition of a state from an authoritarian (Communist, apartheid, military) government to democracy. Various special features of transitional  democracy  (such  as  the  question  of  constitutional  continuity  and  break with  the  past;  handling  the  remnants  and “unsolved business” of the ancien regime; the role of transnational factors, and in particular of Europeanization etc) help highlight the general features of constitutionalism as such. For this reason, the entire discussion of constitutional justice will be preceded by the  fundamental  question: what  is  “constitutionalism”  and what  does  it mean  for  the  state  to  have  a  Constitution  in  a  thick, meaningful sense of the word?  METHODS OF TEACHING The aspiration will be to have an interactive method, in which students will be encouraged to ask questions, raise points, and even make short presentations on thhe questions related to the topics of the course. (These presentations will not be compulsory but those students who undertake to make a short, 10‐minutes class presentation, will have a “bonus” in the form of having to answer only two questions in the final exam, rather than three). That is why students will be required to read recommended texts in advance of the lecture on a given subject. The language of the course will be English but students will be allowed to ask questions and make their oral comments in Italian.  READINGS There will be photocopied materials circulated prior to most of the classes.  In addition, students will be asked to get acquainted with the recommended sections of:  

1. Wojciech Sadurski, Rights Before Courts: A Study of Constitutional Courts in Postcommunist States of Central and Eastern Europe (Springer 2005 and 2008) 

2. Wojciech Sadurski, ed., Constitutional Theory (Ashgate 2005).  ASSESSMENT At the end of the course there will be a written exam which will consist of three questions. Students will be asked to answer all three questions (with the exceptions of those who would have made class presentations, and who will be asked to choose two out of three questions), and they will not be allowed to bring any books or photocopied materials into the exam room. Students will be allowed to write in English or Italian, as they prefer. 

 

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INFORMATICA GIURIDICA                2° semestre — 6 crediti Dott. Federico Puppo  e‐mail: [email protected]   OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende contribuire alla formazione del “giurista informatico” attraverso l’inquadramento critico e lo studio delle principali concezioni dell’informatica giuridica,  con particolare attenzione allo  sviluppo dei  concetti  fondamentali e dei problemi  implicati dall’utilizzo del calcolatore nell’applicazione del diritto. Durante  il corso saranno fornite dimostrazioni pratiche, avvalendosi della collaborazione di operatori esperti e specialisti dell’informatica nelle professioni legali.  PREREQUISITI Non ci sono prerequisiti formali, tuttavia il corso si raccomanda agli studenti dotati di spiccato interesse per le tematiche legate allo studio della logica e della metodologia. Chi  ha  sostenuto  l’esame  di  “Retorica  forense  ed  informatica  giuridica”  nell’a.a.  2006/2007,  o  intendesse  sostenerlo  in  futuro, dovrà concordare con il docente titolare un apposito programma d’esame.  PROGRAMMA DEL CORSO Sarà  illustrata  la  nascita  e  lo  sviluppo  dei  concetti  di  “informatica  giuridica”,  “giurimetrica”,  “giuscibernetica”,  “giuritecnica”  e “giustizia automatizzata”, analizzandone  i  fondamenti teoretici e  le origini  filosofiche. Si  indagherà  il tema della cd. vaghezza del linguaggio in generale, e di quello giuridico in particolare, con riferimento alle prospettive dischiuse dalle nuove tecnologie IT ed ai problemi insorgenti, considerando la proposta di una possibile concezione “classica” dell’informatica giuridica.  Particolare  importanza  sarà  attribuita  ai  profili  pratici  ed  applicativi  della  materia,  con  esercitazioni  in  aula  e  seminarî  di approfondimento.    METODI DIDATTICI Lezioni frontali e seminarî.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale.   TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: 

1. appunti delle lezioni e dei seminarî 2. MORO, PAOLO, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006; 3. MORO, PAOLO (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (limitatamente alle pagg. 7‐50; 114‐192). 

Per gli studenti non frequentanti: 1. MORO, PAOLO, L’informatica forense. Verità e metodo, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2006; 2. MORO, PAOLO (a cura di), Etica Informatica Diritto, FrancoAngeli, Milano, 2008 (testo integrale);  3. COSSUTTA, MARCO, Questioni sull’informatica giuridica, Giappichelli, Torino, 2003. 

 ALTRE INFORMAZIONI Il docente del corso ha un regolare orario di ricevimento e può essere contattato via e‐mail solo per esigenze specifiche e motivate. Non sarà presa in considerazione alcuna richiesta d’informazioni che siano già contenute nella Guida o nelle bacheche elettroniche e cartacee della Facoltà.  CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della  tesi sarà  individuato a seguito di un colloquio con  lo studente, nel quale saranno contemperate  le preferenze tematiche  del  richiedente,  le  sue  specifiche  competenze,  il  curriculum  di  studî  e  i  suggerimenti  del  relatore.  A  seconda dell’argomento e sulla base delle competenze ed inclinazioni dello studente potrà essere richiesto l’approfondimento di argomenti attinenti alle discipline logico‐matematiche e/o informatiche. Al richiedente sarà proposta la lettura di alcuni testi (in forma cartacea e/o elettronica) in grado di orientarlo nella prima fase della ricerca, a seguito della quale egli confermerà la sua decisione relativamente all’argomento scelto, ovvero valuterà con il relatore la possibilità di modificarla. Sono considerati requisiti indispensabili il buon superamento dell’esame (voto =/> 24/30) e la frequenza del corso. Sono considerati requisiti  accessori  il  superamento  degli  altri  esami  del  raggruppamento  SSD  IUS/20  (Filosofia  del Diritto  CA, Metodologia  della Scienza Giuridica, Deontologia e Retorica Forense) e la conoscenza di almeno una lingua straniera (preferibilmente l’inglese). Si precisa che la durata dell’elaborazione è il risultato della qualità/quantità/assiduità del lavoro svolto dal laureando; il relatore, in condizioni normali, garantisce la correzione dell’elaborato nella misura di 10 pp./7‐10 gg. dalla consegna del cartaceo. Il  rapporto  fra  laureando  e  relatore  è  basato  sulla  reciproca  fiducia:  è  dovere  di  correttezza  segnalare  al  relatore  l’eventuale rinuncia da parte del laureando.  Gli elaborati saranno sottoposti a costante verifica per accertare l’originalità del lavoro svolto: provvedimenti adeguati sono stabiliti dalle autorità accademiche per i casi di copiatura o plagio.   

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INTERNET INTELLECTUAL PROPERTY          2° semestre ‐ 6(+2+2) crediti Prof. David Post  The rise of the global Internet has placed great stress on the world's intellectual property regimes, especially regarding copyright (and related) doctrine.  Why is that?  How should copyright law for the Internet be made, and by whom?  What is its proper scope?  How can we reconcile the diverse views of the world's peoples regarding copyright law in this inherently global medium?  What is the role that the technology itself will play in augmenting, or supplanting, law on the Internet?  This course will examine these questions by focusing on the following problems:  (a) the philosophical foundations of intellectual property law, and in particular the different approaches taken by Anglo‐American and European writers on the question of "moral rights"; (b) the problem of the liability of intermediaries (especially Internet service providers) for infringements committed by their users; and (c) the ways in which technological regulation (and the law's response to that) will play a role in protecting intellectual property on the Internet.

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INTRODUCTION TO ITALIAN LAW               2nd semester ‐ 6 ECTS Credits  Prof. Emanuele Cusa – Dott.ssa Elena Ioriatti (coordinators)   PROGRAMME  The  course  is addressed  to Socrates/Erasmus  (LLP/Erasmus) and other  foreign  students enrolled at Trento University and will provide an overview of the general features of the Italian legal system.  It will be taught by several members of the Law Faculty and will consist of different sessions each addressing a specific area of the Italian legal system.  After a first Opening Lecture, the sessions will deal with the following subject‐matters:  Introduction to Roman Law  The session will deal with  the sources of Roman and will also give an overview of some  institutes of private  law  that have  their foundations in Roman law.  Introduction to Constitutional Law  The session will provide an overview of the Italian constitutional system and will deal with the following subjects: nature, content and role of the Constitution; fundamental rights; role of the Parliament, the executive and other institutions; hierarchy of sources of law and judicial review of legislation by the Italian Constitutional Court.  Introduction to Administrative Law  The session aims at  introducing the students to the Italian administrative  law system. The course will focus on three topics: first, the organization of the different administrative bodies at national, regional and local level. Secondly, the nature and character of administrative powers and the procedural rules that the Administration has to follow  in the exercise of  its functions. Thirdly, the judicial review of administrative actions before the administrative courts.  Introduction to Community Law ‐ Italy and the European Union  The session will analyse the constitutional and legislative bases for Italy’s membership in the EC/EU, Italy’s participation in the EU decision‐making process, the implementation of EC law in Italy, the respective roles of Parliament and Government in relations with the EC/EU and the procedures for adapting the domestic legal system to EC Law. Italy’s transformation towards a federal system will also be discussed. The final part will deal with EC law in the hierarchy of legal sources and, especially, with the application of EC law by the judiciary. The landmark cases of the Italian Constitutional Court will be analysed.  Autonomy and Minority‐Protection: the autonomous Province of Bolzano/South Tyrol The autonomous province of Bolzano/South Tyrol, north of Trento, but inhabited by a majority of German speakers, has become a special legal system within the Italian legal and constitutional order. For some decades already, it is an example of "working autonomy" and minority‐protection. Historical, political, legal, social and economic elements all play essential roles in the evolution of the South Tyrolean autonomy. The most salient issues that will be discussed are: the development of the "South Tyrol question" in conjunction with the concept of self‐determination, the relationship with the central government in Rome, the implementation of a political compromise by creative "constitutional engineering", group rights as well as the current status of the Province within both Italy and Europe.  Introduction to Criminal and Civil Justice  This session is divided into four parts.  The first part will offer a general overview of Italian substantive criminal law.  The  second  part will  provide  an  overview  of  the  Italian  criminal  justice  system,  giving  special  attention  to  the  constitutional principles  and  dealing with  the  following  subjects:  organization  of  the  judiciary;  structure  of  ordinary  criminal  proceeding  and special procedures provided to increase the efficiency of the system.  The  third  part  will  provide  an  overview  of  civil  jurisdiction  and  judicial  organisation,  giving  preliminary  attention  to  the constitutional principles and the other sources. The following subjects will be dealt: organisation of ordinary courts; ordinary civil jurisdiction and types of judgments; ordinary cognitive proceedings; types of appeal; summary judgments.  The  last part will provide students with an  introduction to the crime situation  in  Italy  (crime trends, crime victims,  fear of crime among citizens) compared to that of other EU countries.  Introduction to Private Law  General introduction to the Italian system of private law (structure of the Italian civil code and relation of the code with the other sources of Italian private law). Fundamental principles of contract law, tort law and property law.  An overview of the Italian business organizations.  Introduction to Labour Law  General overview of the sources of Italian labour law, including International Labour Organisation conventions and European Union social  law. Analysis of the difficult distinction between self‐employment and subordinate employment, and the role of the Italian labour courts. Guarantees provided by the labour  law towards the employees, with particular attention to the protection against unfair dismissals. The impact of the 2003 labour market reform on Italian labour law system will also be covered.  How to carry out legal research  The  final part of  the course will provide students with  the basic understanding of how  legal  information becomes known  in  the Italian legal system and how to perform legal research.  The first part of this final session will deal with the different ways in which legal information in the area of private law are stored in Italy  (legal data base official publications, etc.). Moreover,  it will provide students with  the practical means by which and where legal information can be found, also by involving them in the search for materials in the law library.  The second part of the session is aimed to offer to the students the basic “know‐how” as regarding to legal research provided by the instruments of the new technologies: research strategies, on‐line databases, legal portal will be taken into consideration. Some general remarks on e‐learning and teaching of law will be also offered in the last part of the lecture.    

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SUGGESTED READINGS  Before the beginning of the course, texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the enroled students.  Further suggested readings will be advised during the course.  ECTS CREDITS  The  course earns 6  ECTS  credits. Additional  ECTS  credits  can be earned by  attending  the  language  course  “How  to write  legal Italian” listed above.   EXAMINATION AND PARTICIPATION IN THE COURSE  The assessment of the learning outcomes will take the form of a written examination.  Regular participation  is mandatory:  the  final grade will  take  into account  the degree of active participation  that  students have shown during the course.    

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LAW, INSTITUTIONS AND THE ECONOMIC ORDER          2° semestre – 6 (+2+2)crediti  Dott. Andrea Rossato e‐mail: [email protected]  COURSE OBJECTIVES The aim of the course is to introduce the students to the basic principles of behavioural and institutional economics as applied to the economic analysis of the law and to analyse the economic nature of legal institutions.  PROGRAMME After a brief review of traditional and mainstream  law and economics the course will deal with the economic nature of  legal and economic  institutions  like  the market,  the  firm, and other  formal and  informal organizations. The economic nature of contracts, property  and  civil  liability will  be  also  analyzed  in  the  light  of  the most  recent  developments  of  behavioural  and  institutional economics, with special reference to individual and collective rationality. The second part of the course will be specifically dedicated to the contributions of Friedrich Hayek and Bruno Leoni to the topics covered in the first part.  PREREQUISITES There are no mandatory prerequisites, but some basic understanding of microeconomics and economic analysis of the law will be very helpful.  READING MATERIALS The list of required readings will be provided at the beginning of the course. As general references students may use:  1. R. Cooter and T. Ulen, Law and Economics, Glenview (a recent   edition).  2. T. Eggertsson, Economic behavior and institutions, Cambridge, 1990.  EXAM The course will be assessed by a written exam. Students may write an optional paper which will contribute to the final grade. 

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PROCEDURA PENALE CORSO AVANZATO ‐ DIRITTO DELLE PROVE PENALI       2° semestre ‐ 6 crediti Dott.ssa Gabriella Di Paolo e‐mail: [email protected]  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso  si propone di approfondire  la disciplina delle prove penali, al  fine di consentire allo  studente di  sviluppare un’adeguata capacità critica ed argomentativa.  PREREQUISITI Il  corso  presuppone  il  superamento  dell’esame  di  Procedura  Penale  del  Corso  di  laurea  magistrale  o  del  Corso  di  laurea specialistica.   PROGRAMMA DEL CORSO Dopo un sommario  riepilogo dei principi generali  in  tema di prova penale, già  trattati nel corso principale,  farà  seguito  l’esame dettagliato della disciplina (del codice e di alcune leggi speciali) relativa ai mezzi di prova e ai mezzi di ricerca della prova, vagliata anche alla luce dei parametri interpretativi della giurisprudenza costituzionale e di legittimità.  Con riguardo alla disciplina codicistica, saranno affrontatati istituti regolati tanto nella c.d. parte “statica” (artt. 62, 63, 64, 65; libro III) quanto nella c.d. parte dinamica (libro V, titoli IV, V, VI‐bis, VII; capo III del titolo II del libro VII) del codice di procedura penale. Data  l’influenza  degli  studi  comparatistici  in  sede  di  riforma  del  codice  di  rito,  nell’esposizione  sarà  dato  spazio,  per  quanto possibile, alle soluzioni adottate da altri ordinamenti, soprattutto di common law. Eventuali seminari integrativi su temi di particolare attualità saranno comunicati durante il corso.  METODI DIDATTICI Il  corso  alternerà  all’esposizione  teorica  degli  istituti,  l’analisi  di  pronunce  giurisprudenziali,  che  verranno  indicate  ed eventualmente messe a disposizione degli studenti in forma cartacea e/o nel sito internet della facoltà.  Gli  studenti  saranno  invitati  a  partecipare  attivamente  al  corso,  mediante  la  discussione,  in  forma  seminariale,  di  casi giurisprudenziali, al fine di agevolare lo studio della materia. Seminari integrativi, esercitazioni o altre iniziative didattiche saranno annunciate di volta in volta a lezione.  MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si articola in una prova orale, eventualmente sostituibile con una prova scritta in caso di numero particolarmente elevato di iscritti.   TESTI DI RIFERIMENTO E MATERIALI DIDATTICI L’apprendimento della materia  richiede  lo  studio delle  sentenze e degli altri materiali didattici che  saranno  indicati all’inizio del corso e pubblicati sul sito o depositati in forma cartacea. E’ inoltre indispensabile la conoscenza degli aspetti generali della disciplina delle prove contenuta nel codice di rito già studiata per l’esame di procedura penale. Per essa si potrà fare riferimento a uno seguenti testi (limitatamente alle pagine che riguardano gli argomenti sopra indicati), a discrezione dello studente:   ‐ AA. VV. Compendio di procedura penale, a cura di G. Conso ‐ V. Grevi, Cedam, Padova, 2008 (o successiva edizione), specialmente Cap. I, §§ 21, 22, 23; Cap. III (per intero), Cap. V, §§ 15, 16, 17, 18, 19, 23, 24, 25, 26, 27, Cap. VI, §§11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19);   ‐ G. Siracusano  ‐ A. Galati  ‐ G. Tranchina  ‐ E. Zappalà, Diritto processuale penale, Giuffrè, Milano, 2006  (o  successiva edizione), specialmente: Vol.  I,  Le Prove  (Cap.  I,  II,  III); Vol.  II,  Le  indagini preliminari e  l’udienza preliminare, Sez. prima  (per  intero); Sez. Seconda, Cap. I (per intero), Cap. II, §§ 2, 4, 11‐19, Cap. III, §§ 9‐19, Cap. V; Il giudizio, Cap, I, §§, 4‐10, 16‐19, Cap. III (per intero);  ‐ G. Lozzi, Lezioni di procedura penale, Torino, Giappichelli, 2008 (o successiva edizione), specialmente Parte I, Cap. V, § 4; Parte II, Cap. I, II, III; Parte III, Cap. I, §§ 3‐10; Cap. VIII, §§ 1, 7‐10, 14‐16.  Resta  indispensabile,  in  ogni  caso,  l’utilizzo  di  un’edizione  aggiornata  del  codice  di  procedura  penale  (l’ultima  disponibile  in commercio, da aggiornare con le eventuali modifiche successive). A titolo di esempio si indicano:  G. UBERTIS, Codice di procedura penale, Milano, Raffaello Cortina M. CHIAVARIO‐D.MANZIONE‐T.PADOVANI, Codici e leggi per l’udienza penale, Bologna, Zanichelli; G. SPANGHER, Codice di procedura penale, Giappichelli; P. CORSO, Il codice di procedura penale e le leggi complementari, Piacenza, LaTribuna  Data la rapida evoluzione della materia, si consiglia di consultare il sito del corso con l’indicazione di ulteriori materiali e links utili.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento sarà concordato con il docente dopo un colloquio.  L’assegnazione  definitiva  e  il  deposito  del  titolo  avverrà  solo  dopo  la  presentazione  scritta  di  un’ipotesi  ragionata  di  ricerca, elaborata in base a letture propedeutiche e alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. 

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I  tempi  di  lavoro  non  possono  essere  preventivamente  determinati, ma  dipendono  dall’impegno  e  dalla  predisposizione  del candidato.  

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STORIA DEL DIRITTO CANONICO              2° semestre — 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini e‐mail: [email protected]  PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà.  CONTENUTI DEL CORSO Se  la Chiesa è orgogliosa delle promesse di eternità,  il suo diritto e  le sue  istituzioni subiscono  la  legge universale dell’incessante mobilità delle forme ( G. Le Bras, La Chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche p.27) Il corso, quindi, mira a fornire allo studente una informazione generale dello sviluppo storico del diritto canonico ed insieme a studiarne la mobilità delle forme. Esso si pone  in una posizione al contempo di autonomia, ma anche di complementarietà con  il Diritto Canonico, ed avrà, ovviamente, un rapporto costruttivo e dialettico con  le altre discipline storiche  insegnate nella Facoltà. Pertanto, accanto a problemi  di metodologia,  e  ad  una  visione  generale  della  storia  del  Diritto  delle  Chiesa,  verranno  trattati,  di  volta  in  volta, approfondimenti tematici relativi a singoli istituti di questo ordinamento giuridico. Il programma del corso prevede:  I. Diritto Canonico e Storia  II. Problemi metodologici di partizione cronologica della Storia del Diritto Canonico.  III. Le fonti del Diritto Canonico: varie distinzioni.  IV.  L’evoluzione  complessiva  delle  fonti  di  conoscenza  del Diritto  Canonico  dalle  origini  sino  al  Codex  del  1917  (esposizione  e conoscenza sintetica)  V. Il Diritto canonico classico:caratteri  VI. Il Corpus juris Canonici.  VII. Il Primato Petrino evoluzione storica sino al suo apogeo medievale.  METODI DIDATTICI Il corso si articola  in una serie di  lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche  in seminari tenuti da professori di altre  Università.  Ai  frequentanti  che  dimostreranno  particolare  interesse  verranno  segnalati  eventuali  approfondimenti  della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti.  TESTI DI RIFERIMENTO L. Musselli, Storia del diritto canonico. Introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Torino 1992;in alternativa gli appunti delle lezioni integrati con indicazioni bibliografiche che verranno fornite nel corso delle stesse.  Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento  che  nelle  lezioni  si  tende  ad  avere  anche  un  dialogo  con  gli  studenti,  ovviamente,  per  i  frequentanti,  si  verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento  che  nelle  lezioni  si  tende  ad  avere  anche  un  dialogo  con  gli  studenti,  ovviamente,  per  i  frequentanti,  si  verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi.   CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento sarà individuato d’intesa con il candidato. I  tempi  di  elaborazione  della  tesi  non  possono  essere  preventivamente  determinati,  dipendendo  dall’impegno  e  dalla predisposizione dello studente. 

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STORIA DEL DIRITTO ROMANO              2° semestre — 6 crediti  Prof. Massimo Miglietta  e‐mail: [email protected]   OBIETTIVI FORMATIVI Premesse alcune considerazioni  indispensabili sulla utilità dello studio storico del diritto per  la  formazione del giurista moderno, sulla storiografia romanistica e sui metodi di  indagine,  il corso sarà teso, soprattutto, ad  illustrare  i mutamenti costituzionali che hanno caratterizzato la storia di Roma antica. Si cercherà, pertanto, di identificare, avendo a paradigma il modello romano, quelle che sono — nella vicenda istituzionale di uno Stato —  le modalità giuridiche e politico‐giuridiche che possono condurre a radicali trasformazioni  dell’assetto  fondamentale.  Per  Roma,  infatti,  ciò  ha  coinciso  col  passaggio  dalla Monarchia  alla  Repubblica,  da questa al Principato e, infine, con la irresistibile avanzata della monarchia assoluta (cosiddetto Dominato).  Particolare  attenzione  sarà  prestata  allo  studio  delle  fonti  del  diritto  e  del  processo  criminale  (con  speciale  riferimento  alle molteplici controversie legate al “processo a Gesù”).   PROGRAMMA DEL CORSO  Parte generale:  Il diritto romano e il suo studio;  Origini di Roma e organizzazione politica primitiva (cenni);  Il decemvirato legislativo e la legge delle XII Tavole;  Caduta della monarchia e passaggio alla Repubblica;  Magistrature, popolo, senato;  Le fonti del diritto (lex, ius civile, ius honorarium, ius gentium, interpretazione giurisprudenziale);  La crisi dell’assetto istituzionale repubblicano;  L’ingegneria costituzionale di Ottaviano Augusto e il principato;  Le fonti del diritto e le costituzioni imperiali;  La trasformazione del principato in monarchia assoluta: il Dominato;  Le fonti del diritto;  Giustiniano e le compilazione del Corpus Iuris Civilis; cenni di diritto bizantino.  Parte speciale: Il diritto criminale e il “processo a Gesù”.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO  L’esame  sarà  svolto  in  forma orale.  È  tuttavia prevista, per  i  soli  studenti  frequentanti,  la possibilità di  sostenere prove  scritte intermedie, il cui esito positivo esonera dalle corrispondenti parti di programma ai fini del conseguimento del voto.   TESTI DI RIFERIMENTO  Per gli  studenti  frequentanti: per  la parte generale  saranno  sufficienti gli appunti  tratti a  lezione  (che potranno essere  integrati attraverso  uno  dei manuali  indicati  per  i  “non  frequentanti”);  per  la  parte  speciale: M. MIGLIETTA,  I.N.R.I.  –  Studi  e  riflessioni intorno al processo a Gesù, Napoli, Satura ed., 2009  Per gli studenti non frequentanti: per la parte generale è consigliato il testo di L. CAPOGROSSI COLOGNESI, Storia di Roma tra diritto e potere, Bologna, Il Mulino 2009 oppure F. AMARELLI –  L. DE GIOVANNI – P. GARBARINO – V. MAROTTA – A. SCHIAVONE – U. VINCENTI, Storia del diritto  romano  (con integrazione di diritto privato), ult. edizione, Torino, Giappichelli 2005.  Per la parte speciale: M. MIGLIETTA, I.N.R.I. – Studi e riflessioni intorno al processo a Gesù, Napoli, Satura ed., 2009.   CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nessuna indicazione particolare.  

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ELENCO CORSI LIBERI E LABORATORI APPLICATIVI  

I corsi liberi e i laboratori applicativi danno 2 crediti agli studenti iscritti ai corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale; per gli studenti iscritti al corso di laurea quadriennale (ante riforma), sono aggiuntivi rispetto alle 26 annualità e corrispondono ciascuno a 0,40 punti valutati in sede di esame di Laurea.  I corsi liberi e i laboratori applicativi possono essere registrati nell’unica data indicata dal docente titolare.  

Corso Libero  crediti  semestre  Docente 

Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso  2  1°  Andrea Di Nicola 

Ordinamento forense  2  1°  A. De Bertolini 

Diritto e cinema  2  2°  E. Pederzini  Laboratorio Applicativo  crediti  semestre  Docente Arbitrato commerciale internazionale e giusto processo 2  1°  E.M. Bajons I contratti tipici e atipici  2  1°  C. Marseglia 

Il giuspositivismo  2  1°  L. Mingardo 

La volontà oltre la morte. Il fenomeno successorio nell'esperienza giuridica romana 

2  1°  G. Santucci ‐ N.D. Luisi 

Modelli familiari e società multiculturale   2  1°  D. Bianchini 

La responsabilità civile della pubblica amministrazione nella giurisprudenza amministrativa 

2  1°  F. Cortese 

Responsabilità e sicurezza nell’esercizio delle attività sportivo‐ricreative legate alla montagna 

2  1°  U. Izzo – L. Di Paolo 

Analisi economica dei diritti proprietari  2  2°  A. Pradi – A. Rossato Casi e materiali per l’applicazione delle regole di concorrenza comunitarie 

2  2°  M. Carpagnano 

Comparative issues concerning the governance of research biobank 

2  2°  U. Izzo – M. Macilotti 

Diritto d’autore e musica  2  2°  R. Caso ‐ V. Moscon Diritto e biomedicina  2  2°  F. Cembrani Diritto e processo penale nell’antica Roma  2  2°  M. Miglietta – N.D. Luisi Grundzüge der Gerichtsverfassung und Strafjustiz in Deutschland im Vergleich zu Italien  

2  2°  J. Schwalm 

Il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo 

2  2°  A. Cassatella 

L’immigrazione irregolare nel diritto internazionale e comunitario (in lingua francese) 

2  2°  S. Trevisanut (TACE) 

L’imputazione nel sistema processuale penale: regole giuridiche e tecniche di formulazione 

2  2°  M. Bazzani 

La giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di politica sociale 

2  2°  E. Stenico 

La traduzione del diritto comunitario ed europeo  2  2°  E. Ioriatti – M. Albanese, L. Orme, C. Garcia Beumud  

Logica giuridica  2  2°  M. Manzin – F. Puppo Nuovi scenari per le professioni intellettuali  2  2°  S. Goglio – M. Cozzio 

Ordine giuridico e ordine politico nella storia del diritto italiano 

2  2°  F. Viola 

Processi simulati di diritto civile  2  2°  G. Pascuzzi – M. Macilotti – C. Bona Psicologia delle decisioni  2  2°  C. Bona Sicurezza informatica e protezione dei dati personali  2  2°  R. Caso – P. Guarda Tutela dell’ambiente, agricoltura e biodiversità  2  2°  E. Caliceti 

 

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ASPETTI CRIMINOLOGICI E GIURIDICI DEL FENOMENO MAFIOSO        1° semestre — 2 crediti Dott. Andrea Di Nicola  OBIETTIVI FORMATIVI Il corso libero intende approfondire in chiave interdisciplinare (criminologia/sociologia della devianza e diritto penale) l’evoluzione del fenomeno mafioso e delle strategie di contrasto in Italia, dando agli studenti la possibilità di riflettere sull'interazione tra diritto e fenomeni sociali in materia di criminalità organizzata.  Il corso  libero  si  inquadra nelle molte attività didattiche,  formative e di  ricerca che  l’Università degli Studi di Trento – anche  in conseguenza  di  un  passato  protocollo  d’intesa  con  la  Commissione  parlamentare  di  inchiesta  sul  fenomeno  della  criminalità organizzata mafiosa  o  similare  –  da  tempo  porta  avanti  sul  fenomeno  della  criminalità  organizzata  nei  suoi  aspetti  economici, giuridici e sociali, sia a livello nazionale che internazionale. Prerequisito è aver superato gli esami di: a) diritto penale o diritto penale europeo e transnazionale e b) criminologia.  CONTENUTI DEL CORSO  Il corso libero, della durata di 20 ore, è organizzato in due moduli, uno criminologico e uno penalistico. Argomenti del modulo criminologico: 1) definizioni, cause, rappresentazioni e storia della mafia dalle origini ad oggi; 2) pentitismo e maxiprocesso; 3) braccio di ferro tra stato e mafia (in particolare: mafiosi e carcere duro, art. 41‐bis c.p.); 4) società civile contro la mafia; 5) la mafia di oggi, la mafia imprenditrice.  Argomenti  del modulo  penalistico:  1)  storia  delle  legislazione  antimafia  (in  particolare:  i  reati  associativi);  2)  altre  fattispecie incriminatrici legate al fenomeno mafioso (ad es. artt. 640‐bis, 513‐bis c.p.); 3) questioni relative alla prova nei processi di mafia; 4) trattamento penitenziario dei detenuti per reati di mafia; 5) valutazione della normativa antimafia in chiave comparatistica.  Parallelamente al corso  libero è organizzato un ciclo di Seminari di antimafia nel quale con  l’aiuto di esperti  (pubblici ministeri antimafia,  funzionari  dei  corpi  speciali  che  si  occupano  di  investigazioni  antimafia,  amministratori,  operatori  sociali)  sono approfonditi tematiche criminologiche ed aspetti concreti di tecnica dell’investigazione in materia di criminalità organizzata.   METODI DIDATTICI Il  corso  libero  si  svolge  sia attraverso  lezioni  frontali  sia attraverso discussioni  in aula  con gli  studenti.  Sono previste  riflessioni comuni attorno a testi letterari o opere cinematografiche sulla mafia.  Il corso  libero, per  le modalità didattiche, è a numero chiuso  (30 studenti).  I Seminari di antimafia sono  invece aperti a  tutti gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza.   TESTI DI RIFERIMENTO  Visto  il  carattere  seminariale  e  a  frequenza  obbligatoria  del  corso  libero,  il materiale  bibliografico  relativo  ai  temi  trattati  è distribuito durante le lezioni.   MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO  La verifica dell’apprendimento avverrà tramite relazioni da parte degli studenti durante le lezioni o prova scritta finale. 

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ORDINAMENTO FORENSE                1° semestre — 2 crediti Avv Adolfo de Bertolini  SCOPO La professione forense, così come in parallelo l’ingresso in Magistratura, rappresenta un punto di arrivo quasi naturale e ideale per gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza. Professione di antica e necessaria origine (se ne vedranno esempi significativi in una rapida retrospettiva), l’Avvocatura esprime e tende  a  realizzare,  nel  suo  nucleo  essenziale,  il  diritto  alla  difesa  riconosciuto  a  ciascun  uomo  in  quanto  persona.  Consegue, necessariamente, un ordinamento professionale autonomo, corpus normativo nel pluralismo degli ordinamenti, così da garantire l’effettività dell’esercizio del diritto di difesa in piena libertà ed autonomia. La  figura professionale dell’Avvocato,  sostanzialmente  rimasta  immodificata per decenni, ha  subito negli ultimi anni profondi e rapidi cambiamenti dovuti alla forte accelerazione nei mutamenti economico, politico e istituzionali non solo nel nostro Paese. L’Ordinamento  comunitario, nella progressiva  integrazione  con  gli ordinamenti nazionali, ha  inciso  in misura  sensibile  sul  ruolo dell’Avvocato  imponendo nuovi e differenti modi e ambiti di esercizio della professione;  libera prestazione dei servizi e diritto di stabilimento  conducono alla nuova  figura di Avvocato europeo.  La  conoscenza,  l’apprendimento e  la  concreta osservanza della deontologia  si  impongono  tanto  come momento  formativo  del  capitale  umano  del  futuro professionista  quanto  come  essenza stessa della professione.  OGGETTO Il corso  libero ha ad oggetto  l’ordinamento professionale vigente  inscindibilmente  legato a un  complesso di principi e  regole di condotta che tendono alla deontologia come teoria dei doveri, sistema di regole di comportamento che unisce diritto, etica e prassi forense, senza con essi confondersi. Il corso libero prenderà anche in esame i numerosi progetti di modifica sostanziale dell’Ordinamento professionale vigente, ormai vetusto ed inidoneo a disciplinare la professione forense all’inizio del terzo millennio.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso libero ha la durata di venti ore, l’orario e le modalità di iscrizione saranno comunicate mediante avvisi on‐line. La frequenza e la presentazione di un elaborato scritto, secondo la valutazione del docente, corrispondono al riconoscimento di 2 crediti.  N.B:  si  ricorda  che  una  delle  prove  orali  dell’esame  da  avvocato  consiste  nella  dimostrazione  di  conoscenza  dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato.  Testi consigliati ‐ G. Alpa ‐ P.Zatti, Codici deontologici e autonomia privata, Giuffrè, 2006 ‐ P. Cappelli, Manuali Diritto e Formazione, Guida alla conoscenza dell’ordinamento e della deontologia forensi, Giuffrè, 2005 ‐ G. Alpa, L’Avvocato, i nuovi volti della professione forense nell’età della globalizzazione, il Mulino 2005 ‐ P. Borgna, Difesa degli Avvocati scritta da un Pubblico Accusatore, Editore La Terza 2008 ‐ F. Gianaria – A. Mittone, L’Avvocato necessario, Giulio Einaudi Editore, 2007 ‐ U. Perfetti, Deontologia forense, Cedam 2007 ‐ D. Carponi Schittar, Il processo come arte, Giuffrè, 2007 ‐ R. Danovi, Codice dell’avvocato, Giuffrè, 2006 ‐ R. Danovi, Il Codice deontologico forense, Giuffrè, 2006 ‐ R. Danovi, Il procedimento disciplinare nella professione di avvocato, Giuffrè, 2005 ‐ R. Danovi, La professione d’avvocato, testi legislativi e codice deontologico, Giuffrè, 2007 ‐ R. Danovi, Manuale breve ordinamento forense e deontologia, Giuffrè, 2009 ‐ E. Randazzo, Insidie e strategie dell’esame incrociato, Giuffrè 2008 ‐ G. Piselli, La responsabilità dell’Avvocato, Profili civili, penali e disciplinari, Nuovo Codice Deontologico, Acuto, 2006,  in Guida al diritto Sole 24 ore ‐ A. Mariani Marini, Processo e verità, Collana formazione Giuridica, Edizione Plus, 2005 ‐ E. Randazzo, La giustizia nonostante, Sellerio Editore, 2006 ‐ E. Randazzo, L’avvocato e la verità, Sellerio Editore, 2003 ‐ E. Randazzo, Deontologia e tecnica del penalista, Giuffrè, 2005 ‐ F. Tacchi, Gli avvocati italiani dall’Unità d’Italia alla Repubblica, il Mulino, 2002 

 

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DIRITTO E CINEMA                   2° semestre – 2 crediti Prof. Elisabetta Pederzini   SCOPO Se è vero che qualunque sistema giuridico è indissolubilmente legato a valori, principi, orientamenti imperanti nella società che lo esprime in un momento storico determinato, la costruzione del sapere giuridico può essere arricchita da riflessioni che conducano ad  indagare  le  strutture  più  intime  del  fenomeno  giuridico  anche  attraverso  la  lettura  dei materiali  e  dei  linguaggi  artistici,  e segnatamente di quelli cinematografici, che della vita e delle problematiche del diritto possono farsi specchio ed acuti interpreti.  Altre  realtà  assai  vicine  culturalmente  e  geograficamente  alla  nostra,  come  quella  francese,  includono  da  tempo  l'analisi dell'immagine e del linguaggio cinematografici tra le iniziative di formazione permanente dei magistrati.  OGGETTO Analisi  critica  delle  possibili  connessioni  e  intersezioni  tra  i  fenomeni  e  la  materia  giuridica  da  un  canto,  il  linguaggio  e  la rappresentazione cinematografica dall’altro. Le pellicole  scelte, diverse per  tempo e  luogo di  appartenenza, possono disegnare un  vero e proprio percorso  a  tema, oppure consentire semplicemente di trarre spunti di discussione e suggestioni dialettiche dalla rappresentazione del diritto e dei fenomeni sociali, economici e politici che il diritto involge, sottende e codifica.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il corso, della durata di 20 ore, prevede  la proiezione di opere cinematografiche accompagnate da seminari che ne evidenzino  il possibile  contributo  alla  comprensione  del  fenomeno  giuridico,  attraverso  la  discussione  e  l’approfondimento  delle  tematiche rappresentate, suggerite o semplicemente evocate.   L’introduzione metodologica e una parte dei seminari saranno curati dal dr. Maurizio Cau.  La verifica dell’apprendimento avverrà al termine del corso, con la presentazione da parte dei frequentanti di un elaborato critico su uno o più  argomenti  che  abbiano  formato oggetto dei  seminari,  anche  sulla base delle  indicazioni bibliografiche  fornite dai singoli relatori. 

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 LABORATORI APPLICATIVI 

 ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIONALE E GIUSTO PROCESSO          1° semestre ‐ 2 crediti  Prof.ssa Ena‐Marlis Bajons   SCOPO E OGGETTO  Il Laboratorio applicativo mira a  fornire un attento confronto dell’istituto dell’arbitrato commerciale  internazionale con  i principi fondamentali del giusto processo quali emergenti dalle Costituzioni nazionali e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. In  vista  di  un  tale  approfondimento,  si  procederà  innanzitutto  alla  trattazione  delle  fonti  internazionali  in materia  di  arbitrato (v. Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere; Convenzione di Ginevra del 1961  sull’arbitrato  commerciale  internazionale), dell’UNCITRAL Model  Law on  International Commercial Arbitration, nonché delle recenti novità introdotte nelle discipline nazionali sull’arbitrato, prestando particolare attenzione a quelle italiana, austriaca e tedesca. A  fronte di un  simile quadro normativo,  si offrirà quindi un’analisi  critica del  rapporto  tra  istituto  arbitrale  e  le  caratteristiche fondanti un processo civile equo alla luce delle Costituzioni nazionali e della CEDU.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO E TESTI DI RIFERIMENTO  Le  lezioni  verranno  tenute  in  lingua  italiana.  Il materiale  sarà  distribuito  a  lezione,  ove  si  provvederanno  peraltro  ad  indicare eventuali testi di riferimento e letture consigliate.  MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO E’ prevista una prova finale scritta a domande aperte. Gli studenti devono aver sostenuto l’esame di Diritto processuale civile o quanto meno frequentare contemporaneamente il corso di Diritto processuale civile.    I CONTRATTI TIPICI ED ATIPICI                 1° semestre – 2 crediti Dott.ssa Cinzia Marseglia  SCOPO E OGGETTO Il laboratorio si propone di introdurre gli studenti alle problematiche che ruotano intorno all’autonomia privata ed al fenomeno dei contratti  tipici  ed  atipici,  che  ne  costituisce  il  riflesso  più  cospicuo,  così  come  indicato  dall’art.  1322  cod.  civ.  Le  lezioni  si soffermeranno in modo diffuso sulle discipline di alcuni fra i più diffusi contratti tipici ed atipici così come consegnatici, per gli uni, dalla  tradizione  confluita  nel  codice  civile,  e,  per  gli  altri,  dalla  prassi  degli  operatori  economici.  Inoltre,  verranno  presi  in considerazione i principali problemi che tali discipline hanno sollevato. 

1. L’autonomia  contrattuale  ed  il  problema  del  tipo.  Causa  tipica  e  causa  atipica.  La  qualificazione  del  contratto.  Le classificazioni dei contratti. 

2. Il  contratto di  compravendita. Nozione e disciplina  giuridica. Obbligazioni del  venditore.  La  garanzia per  l’evizione.  La garanzia per vizi occulti della cosa. Obbligazioni del compratore. Figure principali di vendita.  

3. Il  contratto  di  somministrazione. Nozione  e  natura  giuridica. Determinazione  e  pagamento  del  prezzo.  Il  recesso  nel contratto di somministrazione. La risoluzione nel contratto di somministrazione. La sospensione dell’esecuzione. Il patto di preferenza. Il patto di esclusiva. 

4. Il  contratto  di  appalto. Nozione  e  disciplina  giuridica. Obbligazioni  dell’appaltatore. Obbligazioni  del  committente.  Ius variandi del committente. Il diritto alla revisione del prezzo. Estinzione dell’appalto.  

5. Il contratto di mandato. Struttura e funzione del contratto di mandato. Obblighi del mandatario. La ratifica. Obblighi del mandante. Cause di estinzione del mandato.  

6. Il contratto di transazione. Nozione e disciplina giuridica. Transazione mista. Transazione generale. Transazione novativa. Transazione su falsità di documenti. Vizi della transazione. Scioglimento del rapporto: risoluzione per eccessiva onerosità; risoluzione per impossibilità sopravvenuta; risoluzione per inadempimento.  

7. Il  contratto di  leasing. Definizione di  leasing.  La  regolamentazione del  leasing. Qualificazione del  contratto di  leasing. Rassegna di problemi: la risoluzione del contratto per inadempimento dell’utilizzatore. Allocazione dei rischi e posizione della giurisprudenza in tema di: a) mancata consegna della cosa; b) vizi della cosa oggetto del contratto; c) danni a terzi e di perdita o perimento della cosa; d) violazione delle norme antiinfortunistiche. Brevi cenni al leasing internazionale.  

8. Il  contratto  di  franchising.  Natura  giuridica  del  contratto  di  franchising  in  relazione  alla  l.  n.  129/2004.  La regolamentazione del  franchising.  La  clausola di esclusiva.  Le  clausole  limitative della  concorrenza.  La  tutela dei  segni distintivi del  franchisor. La  tutela del know‐how del  franchisor. La durata del rapporto. La risoluzione del contratto per inadempimento.  Gli  effetti  dello  scioglimento  del  contratto.  L’indennità  di  clientela.  Brevi  cenni  al  franchising internazionale. 

9. Il contratto di factoring. Nozione e struttura giuridica del contratto di factoring alla luce della l. n. 52/1991. La disciplina normativa  del  factoring.  I  soggetti:  a)  il  creditore  cedente;  b)  il  debitore  ceduto;  c)  il  cessionario.  L’oggetto:  i  crediti d’impresa.  La  disciplina  delle  cessioni:  cessione  dei  crediti  futuri  e  cessione  di  massa.  La  garanzia  della  solvenza. L’opponibilità della cessione ai terzi ed al debitore ceduto. Brevi cenni al factoring internazionale. 

10. Il contratto gratuito tipico ed atipico. 

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MODALITÀ DI SVOLGIMENTO La  didattica  si  svolge  in  forma  seminariale  e  prevede  il  contributo  attivo  degli  studenti,  cui  verrà  chiesto,  di  volta  in  volta,  di preparare ed esporre i casi giurisprudenziali che il docente selezionerà.  Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta.      IL GIUSPOSITIVISMO                  1° semestre – 2 crediti Dott.ssa Letizia Mingardo  SCOPO Il laboratorio applicativo si propone di fare approfondire allo studente alcune tematiche giuspositivistiche di particolare interesse, con  l’obiettivo di  fargli acquisire consapevolezza della  rilevanza delle questioni  filosofiche  in campo giuridico. Si desidera che  lo studente,  partecipando  attivamente  alle  esercitazioni,  si  impadronisca  di  un  appropriato  linguaggio  giusfilosofico  e  sviluppi strumenti critici adeguati per riflettere sui presupposti culturali dell’esperienza giuridica contemporanea. In particolare, si vogliono sollecitare la capacità di ragionamento critico, l’abilità nell’esposizione orale, l’attitudine alla discussione razionale.  OGGETTO Il tema del laboratorio è il positivismo giuridico, nelle sue prospettive e implicazioni. Sondate le nozioni di diritto positivo e diritto naturale,  verrà  affrontata  la  contrapposizione  fra  giuspositivismo  e  giusnaturalismo.  In  particolare,  verranno  approfonditi  il pensiero di Hans Kelsen, quello di Alf Ross, quello di Herbert Hart, per poi esaminare il superamento del giuspositivismo tentato dal neocostituzionalismo. Specifica attenzione sarà rivolta a sottolineare l’incidenza nel pensiero giuridico contemporaneo di categorie di origine moderna quali razionalismo, individualismo e ordine sistematico.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio, della durata di 20 ore, si articolerà in lezioni frontali ed esercitazioni, durante le quali verranno stimolati il lavoro di gruppo e l’approccio dialettico nella discussione delle tematiche emerse. Le esercitazioni, individuali e/o di gruppo, consisteranno nella  lettura e commento di  saggi di autori  trattati a  lezione, nonché nella esposizione e analisi di casi giudiziari.  Il materiale di riferimento sarà distribuito durante le lezioni. La verifica dell’apprendimento avverrà a fine laboratorio tramite relazioni da parte degli studenti.     LA RESPONSABILITÀ CIVILE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELLA GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA     1° semestre — 2 crediti Dott. Fulvio Cortese  SCOPO L’obiettivo del laboratorio consiste nell’approfondimento della disciplina della responsabilità civile della pubblica amministrazione, con particolare attenzione agli orientamenti interpretativi elaborati dalla giurisprudenza amministrativa in relazione al risarcimento del danno da provvedimento illegittimo.  OGGETTO In seguito all’approvazione della  legge n.205/2000,  la giurisdizione sul  risarcimento del danno da provvedimento amministrativo illegittimo è stata devoluta al giudice amministrativo. Si è quindi sviluppata una copiosa giurisprudenza, che, in parte confermando in parte  rielaborando  la  ricostruzione operata  a  tale  riguardo dalle  Sezioni Unite della Corte di  cassazione nella nota  sentenza n.500/1999,  si  è  proposta  di  chiarire  quali  siano  gli  elementi  costitutivi  della  fattispecie  risarcitoria  e  quali  siano  le modalità operative e  i risultati possibili del relativo giudizio. Oggetto del  laboratorio è  lo studio critico di tale giurisprudenza, allo scopo di individuare quali siano, allo stato dell’arte, le regole sia sostanziali sia processuali di questa peculiare forma di responsabilità civile. Nel  corso del  laboratorio  saranno  svolte anche alcune  riflessioni di  carattere  comparatistico,  in particolare  con  riferimento alla disciplina della responsabilità civile della pubblica amministrazione in alcuni ordinamenti europei.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Sarà dedicato ampio spazio all’analisi dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, con discussione collettiva e  ragionata di alcune pronunce particolarmente significative. La frequenza è obbligatoria. Il laboratorio si chiuderà con una breve prova scritta. 

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"LA VOLONTÀ OLTRE LA MORTE". IL FENOMENO SUCCESSORIO NELL'ESPERIENZA GIURIDICA ROMANA 1° semestre ‐ 2 crediti 

Prof. Gianni Santucci – Dott. Nicola Demetrio Luisi  SCOPO Il corso a  impostazione seminariale  intende analizzare  la tematica degli  istituti attinenti alla problematica della disposizione della volontà  della  persona  oltre  la morte  in  diritto  romano  nel  loro  emergere  e  nel  loro  sviluppo.  Sarà  data  attenzione  anche  ai collegamenti con  istituti presenti nell'esperienza giuridica europea continentale e di Common  law  (ad esempio,  fondo  familiare, fondazioni di famiglia e trust).  OGGETTO Si  esaminerà  perciò,  in  particolare,  il  fenomeno  della  successione  universale,  ovviamente  in  chiave  diacronica,  con  riguardo  al negozio testamentario in tutte le sue tipologie storicamente emerse, nonchè a tutte le problematiche con esso connesse, ai legati, ai fedecommessi e alla donazione mortis causa.   MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Agli studenti partecipanti, cui si richiede la frequenza del corso fondamentale di istituzioni di diritto romano ovvero di diritto privato romano (fondamenti del diritto europeo), saranno fornite le fonti tradotte per l'analisi esegetica delle stesse e per affrontare l'indagine sugli istituti oggetto di approfondimento. al termine del corso sarà tenuta una prova scritta per la verifica di profitto.   MODELLI FAMILIARI E SOCIETÀ MULTICULTURALE            1° semestre‐ 2 crediti Dott.ssa Daniela Bianchini  SCOPO La società si presenta sempre più eterogenea dal punto di vista culturale e religioso. Detto cambiamento appare amplificato se si prende  in considerazione  la  famiglia, dal momento che  il pluralismo etico ha determinato un superamento del modello unitario preso in considerazione dal costituente, per sostituire ad esso una molteplicità di modelli non ancora ben definiti. La questione è resa poi ben più complessa dal crescente fenomeno (legato all’immigrazione) delle “famiglie miste”, ossia di quei nuclei familiari caratterizzati dall’appartenenza dei coniugi a gruppi culturali e  religiosi diversi. Lo  scopo del  laboratorio  sarà pertanto quello di analizzare  il  concetto  di  famiglia  alla  luce  dell’attuale  evoluzione  sociale,  al  fine  di  comprendere  se  possa  ancora  parlarsi  di “famiglia” o se, piuttosto, sia più corretto parlare di “famiglie”.   OGGETTO Oggetto del  laboratorio saranno  le seguenti tematiche: 1. La  famiglia nella costituzione  italiana; 2. La  famiglia nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo; 3. Famiglie e coppie di fatto; 4. Globalizzazione, immigrazione e famiglie miste; 5. Tutela della libertà religiosa nella famiglia e tutela dei minori; 6. Il ricongiungimento familiare; 7. Mediazione familiare e mediazione culturale.   MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il  laboratorio  applicativo  si  svolgerà  in  forma  seminariale  per  un  complessivo  impegno  di  20  (venti)  ore.  All’inizio  del  corso  e durante lo stesso saranno date indicazioni agli studenti circa il materiale didattico, che in parte sarà fornito dal docente. Al termine di  ogni  lezione  è  previsto  un  dibattito  sugli  argomenti  trattati.  Per  l’acquisizione  dei  crediti  è  prevista  la  stesura  di  una  breve relazione su una tematica a scelta del singolo studente.     RESPONSABILITÀ E SICUREZZA NELL’ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVO‐RICREATIVE LEGATE ALLA MONTAGNA                         2° semestre ‐ 2 crediti Dott. Umberto Izzo – Dott.ssa Laura Di Paolo  SCOPO Il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti allo studio delle regole in materia di sicurezza e di responsabilità civile e  penale  nella  pratica  dello  sci  da  discesa  e  da  fondo  e  delle  altre  attività  turistico‐ricreative  legate  alla  montagna,  come l'escursionismo alpinistico e gli altri sport legati alla fruizione del turismo montano (montain bike, rafting, parapendio e in generale quelle attività a cui, per il fatto di implicare l'esposizione ad un certo margine di rischio, si allude impiegando l'etichetta di "sport estremi").    OGGETTO 

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La  pratica  delle  attività  sportive  legate  al  turismo  in montagna,  fra  le  quali  primeggia  l'attività  sciistica,  è  da  tempo  segnata dall'aumento degli  infortuni dovuto alla  sempre maggiore diffusione di quanti praticano queste attività.  I  fattori di  rischio  sono molteplici e vanno dal comportamento colposo degli utenti delle piste e dei sentieri, alla natura stessa dell'attività esercitata  (la quale  implica  l'esposizione  e  l'accettazione  di  una  porzione  di  rischio  non  eludibile),  alle  condizioni  ambientali  (le  peculiari caratteristiche delle piste,  la condizione della neve,  la situazione meteorologica,  la conformazione stessa del  territorio montano) che fanno da contorno allo svolgimento delle attività sportivo‐ricreative degli amanti della montagna. Gli sport legati alla montagna si  sono  evoluti  in  un  fenomeno  ricreativo  di massa.  Le  piste  da  sci  possono  ormai  assimilarsi  a  veri  e  propri  impianti  sportivi frequentati  da  folle  di  persone,  che  si  dividono  la  pista  esercitando  tecniche  e  discipline  differenziate  a  seconda  della  propria preparazione fisica e tecnica e dell'attrezzo sportivo impiegato. Anche l'escursionismo in montagna conosce un foltissimo numero di appassionati, i quali per affrontare cime e sentieri in sicurezza possono avvalersi dei servizi professionali di operatori qualificati come  le  guide  alpine  e  gli  accompagnatori  di  territorio.  Per  non  parlare  dell'offerta  ricreativa  di  quegli  istruttori  professionali garantiscono agli amanti della montagna la possibilità di cimentarsi in sicurezza con attività ricreative che implicano la capacità di gestire una certa quota di rischio, come appunto  le attività che vengono catalogate sotto  l'egida descrittiva di "sport estremi".In questo  scenario,  all'aumentata  fruizione delle  attività  sportivo  ricreative  legate  alla montagna  (elemento  essenziale dell'offerta turistica dei territori montani) si accompagna l'aumento in termini quantitativi assoluti degli incidenti legati allo svolgimento di tali pratiche sportive, con la necessità di stabilire regole volte a garantire e migliorare la sicurezza degli utenti. In campo sciistico questa esigenza è stata interpretata dal legislatore nazionale con la legge 363/2003, recante "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo"; una normativa che ha introdotto nella materia importanti novità, non senza sollevare delicati problemi applicativi. Ma numerosi  sono gli  interventi normativi giustificate dalla necessità di  tutelare  in modo ottimale quanti  si  avvicinano  alla montagna:  si pensi  alla  legge  6/89  istitutiva della professione di  guida  alpina  e  alle  recenti normative regionali e provinciali che hanno disciplinato  la  figura dell'accompagnatore di  territorio, professionalizzando operatori qualificati che hanno  il compito di avvicinare  i  turisti alla  fruizione della montagna  in piena sicurezza. Gli argomenti  trattati nel  laboratorio possono  ricondursi  a  tre moduli  tematici,  che  saranno  affrontati  arricchendo  l'analisi  con  dati  comparativi  e  con  una  costante attenzione  per  il  dato  giurisprudenziale:  1)  il  sistema  della  regole  in materia  di  sicurezza  degli  sport  da  discesa  e  da  fondo, dell'escursionismo in montagna e degli altri sport legati alla montagna, e le loro fonti; 2) la responsabilità civile dello sciatore, del maestro e della scuola di sci, del gestore delle aree sciistiche attrezzate, della guida alpina, degli  istruttori di sport estremi, con  i connessi  profili  assicurativi;  3)  la  responsabilità  penale  dello  sciatore,  del maestro  e  della  scuola  di  sci,  del  gestore  delle  aree sciistiche attrezzate, della guida alpina, degli istruttori di sport estremi (questo modulo sarà curato dalla dott.ssa Laura Di Paolo).  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il  laboratorio si avvarrà di una WebBoard ad accesso  ristetto, strumento attraverso cui gli studenti potranno reperire  i materiali legislativi, giurisprudenziali e dottrinali che saranno oggetto di analisi, interagendo con i docenti. Durante il laboratorio gli studenti saranno  introdotti  alle  tecniche  di  analisi  giurisprudenziale  e  dottrinaria  necessarie  per  annotare  una  sentenza  inedita,  con  la possibilità di cimentarsi su un campione di sentenze inedite relative al tema del laboratorio.  Al termine del  laboratorio è prevista una prova scritta, fondata sull'analisi di casi giurisprudenziali  inediti che saranno  indicati dal responsabile del laboratorio.   Testi di riferimento: U. Izzo, G. Pascuzzi (a cura di), La responsabilità sciistica. Analisi giurisprudenziale e prospettive dalla comparazione, Torino, Giappichelli, 2006. Per informazioni: http://www.jus.unitn.it/dsg/pubblicazioni/altre/izzo2/home.html U.  Izzo,  G.  Pascuzzi  (a  cura  di),  La  responsabilità  sciistica.  Analisi  giurisprudenziale  e  prospettive  dalla  comparazione,  Torino, Giappichelli, 2006. Sito: http://www.jus.unitn.it/dsg/pubblicazioni/altre/izzo2/home.html Il  laboratorio  avrà una durata di 20 ore  a  frequenza obbligatoria.  Si  articolerà  in un  incontro  settimanale per 10  settimane da ottobre ai primi di dicembre.        ANALISI ECONOMICA DEI DIRITTI PROPRIETARI              2° semestre ‐ 2 crediti Dott. Andrea Pradi – Dott. Andrea Rossato     

SCOPO Il laboratorio si propone di analizzare il tema dei diritti proprietari alla luce dell'analisi economica del diritto. Lo scopo è quello di avvicinare  gli  studenti  alla  letteratura  specialistica mediante  l'individuazione  di  percorsi  tematici  che  pongano  in  relazione  gli sviluppi istituzionali con le riflessioni teoriche sulla struttura economica degli incentivi all'efficiente utilizzo delle risorse.  OGGETTO Il laboratorio avrà ad oggetto il tema del diritto di proprietà ed i diritti sulle opere dell'intelletto nella prospettiva gius‐economica. Verranno affrontati tanto i temi classi dell’analisi economica dei property rights quali il Teorema di Coase, la Teoria dei Commons e degli Anti‐Commons e  l’analisi  rimediale, quanto  temi di maggior attualità quali  l’economia delle  idee e  l’analisi economica dei diritti di proprietà intellettuale.  

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MODALITA’ DI SVOLGIMENTO Dopo una breve  introduzione volta a  fornire agli studenti  le  tecniche di analisi dell'approccio economico al diritto,  il  laboratorio avrà un andamento seminariale di natura interattiva. Agli studenti verrà assegnato un argomento di discussione e la letteratura di base ad esso relativa; sarà poi compito dello studente completare la ricerca e preparare una breve presentazione da svolgere poi in aula interagendo con i docenti e i compagni di corso. I testi di base sono: Cooter, Mattei, Monateri, Pardolesi e Ulen, Il mercato delle regole, Il Mulino 2006, vol. 1 Introduzione, Capp. I e II e vol. 2.Cap. 1.  Ugo Mattei, Alberto Gallarati, Economia politica del diritto civile, Giappichelli, 2009. Il numero massimo di partecipanti è  fissato  in venti. E’ consigliata  la conoscenza almeno passiva  (lettura e comprensione) della lingua inglese.     CASI E MATERIALI PER L’APPLICAZIONE DELLE REGOLE COMUNITARIE DI CONCORRENZA  Dott. Michele Carpagnano                  2° semestre ‐ 2 crediti   SCOPO Il Laboratorio applicativo si propone lo studio delle regole comunitarie di concorrenza e l’analisi delle modalità di applicazione delle stesse da parte delle competenti Istituzioni comunitarie e nazionali attraverso l’analisi e la discussione delle prassi amministrative e dei  casi  giurisprudenziali.  Il  Laboratorio  è  finalizzato  alla  analisi  ed  alla  comprensione  da  parte  degli  studenti  delle  reazioni dell’ordinamento giuridico comunitario e degli ordinamenti nazionali alle illecite distorsioni della concorrenza nel mercato comune. Prerequisiti: aver sostenuto l’esame di Istituzioni di diritto comunitario.  OGGETTO Dopo aver preliminarmente introdotto la funzione storica, economica e sociale del diritto della concorrenza all’interno dell’Unione Europea,  si  approfondiranno  il  contenuto  sostanziale,  gli  aspetti  procedurali  e  le  modalità  di  applicazione  (public  –  private enforcement) delle regole antitrust.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Considerato  il carattere eminentemente giurisprudenziale del diritto comunitario della concorrenza sarà  frequente, nel corso del Laboratorio, l’analisi e la discussione delle Decisioni della Commissione Europea così come delle Sentenze delle Corti Comunitarie e nazionali. É previsto un esame finale scritto. I testi di studio ed i materiali di riferimento saranno indicati all’inizio del Laboratorio. Il Laboratorio si articola in 20 ore di lezione.      COMPARATIVE ISSUES CONCERNING THE GOVERNANCE OF RESEARCH BIOBANKING  

2° semestre ‐ 2 (+1+1) crediti prof. Eric Feldman, prof. Richard Gold, dott. Umberto Izzo, dott. Matteo Macilotti   MAIN GOALS During the lab students will analyze in a comparative fashion the legal issues related to the collection and use of human biological materials  for  scientific  research purposes. The possibility  to  study a  large number of human biological materials  represents  the cornerstone of modern biotechnology research. Organized collections of human biological materials, i.e. biobanks, enable genetic researchers  to  carry out  the  comparative  studies  required  for  improving  the  knowledge of  the human  genome.  In  this  rapidly evolving scientific scenario, the biobank management pose an array of legal issues which are still not settled. First, the ownership regime of human biological materials must be clearly assessed. Secondly, human tissues are a source of genetic data and, as such, they  pose  special  privacy  concerns,  being  subjected  to  a  very  severe  regime  of  precautions  and  safety measures.  Lastly,  the governance of biobanks begs into question problems related to the patentability of the inventions developed thanks to the human biological materials stored in biobanks.   TOPICS The  lab will be divided  in three teaching sessions. The first session (Izzo, Macilotti) will delve with the national and  international regulations governing the use of human biological materials for scientific research and for criminal investigations, with a particular focus on the Italian and European regulatory landscape. A second section of the lab will be held by prof. Eric Feldman (University of Pennsylvania  Law  School), who will analyze  the  legal  issues  related  to  the property of human biological materials,  the  issue of informed consent regarding the use of human biological materials with specific reference to the US legal system. The third part will be  held  by  prof.  Richard  Gold  (McGill  University  Faculty  of  Law), who will  discuss  in  a  comparative  fashion  the  legal  issues surrounding the patentability of human genome and biotechnological inventions.  

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 METODOLOGY The course requires a high level of interaction with teachers, which will be eased by the use of a WEB Board as a tool for exchange materials and suggest readings. Students are expected to read all the assigned readings, as indicated, before class. Materials may include a combination of statutory rules, cases, and secondary source materials (law review articles). During each class session, a general  introduction  on  the  assigned  topic  by  the  teachers  will  be  combined  with  class  discussion.  Students  are  strongly encouraged to read and think about the assigned materials, to ask questions to the teachers, to be prepared to discuss their views during class time and to actively use the course's web board.  English proficiency or at least a good English comprehension level are required since 12 hours of the lab will be entirely held in English. Proficiency or at least a good level of written English is required for students that will choose to sustain the final test in English in order to get one extra credit. The final examination will be written. Students will be asked to write their short essays using notes and materials discussed in class or presented in the course’s Web Board. Attendance is mandatory. For the lab’s attendance the Faculty general rules acknowledge 1 extra‐credit if the teaching is received in a foreign language for at least 12 hours, while another extra‐credit is acknowledged if the final test of the lab is taken in a foreign language. This means that upon successful attendance of this lab students will receive a total of 3 credits (4, if they choose to sustain the final written test in English).      DIRITTO D’AUTORE E MUSICA                 2° Semestre – 2 crediti Prof. Roberto Caso – Dott.ssa Valentina Moscon   SCOPO Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico‐pratico, le tematiche fondamentali in materia di diritto d’autore e musica.  OGGETTO Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico‐pratico, alcune tematiche fondamentali in materia di diritto d’autore e musica. Dopo un’introduzione sui concetti fondamentali e sulla normativa del diritto d’autore, verranno analizzati i modelli di business e le regole  connesse  alla  produzione  e  commercializzazione  di  opere  musicali  nonché  all’organizzazione  di  eventi  musicali,  con particolare riferimento al nuovo contesto delineato dalle tecnologie digitali. Si  illustrerà altresì  la tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi nei confronti della contraffazione e del plagio.  Il laboratorio fornisce, quindi, agli studenti ‐ mediante prove pratiche, come la redazione della documentazione di riferimento (ad es. contratti) e  l’analisi della casistica giurisprudenziale di  riferimento  ‐  le basi metodologiche per affrontare  lo  studio di queste tematiche.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Gli studenti sostengono una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. Il materiale di base in parte verrà fornito dal docente, in parte verrà raccolto dagli studenti. Numero massimo di partecipanti: 20.      DIRITTO E BIO‐MEDICINA                  2° semestre 2 crediti Dott. Fabio Cembrani  SCOPO Scopo del Laboratorio è quello di offrire allo studente uno “spaccato” dei rapporti tra diritto e medicina (e dei relativi metodi logici) come  concretamente  operanti  allo  scopo  di  coglierne  la  complessità  e  fare  in  modo  che  le  criticità  aperte  costituiscano un’occasione di integrazione dei due saperi nella pratica forense.  OGGETTO Il  Laboratorio  verterà  sulle  tematiche  in  cui  le  questioni  bio‐mediche  hanno  un  interesse  concreto  per  l’attività  forense  ed  in particolare: il nesso di causalità materiale; la perizia e la consulenza tecnica medico‐legale; la colpa professionale medica; il danno alla persona nei diversi ambiti;  le aggravanti delle  lesioni personali penalmente rilevanti;  il segreto,  la riservatezza e  la tutela dei dati sensibili in ambito sanitario; il referto e la denuncia giudiziaria; l’obiezione di coscienza e la clausola di coscienza; gli hard cases ed il rispetto dei diritti della persona.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO 

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Nel laboratorio, riservato ad un numero massimo di 20 studenti, si utilizzerà una metodologia di insegnamento basata sull’analisi e sulla discussione di casi desunti dalla pratica medico‐legale.       DIRITTO E PROCESSO PENALE NELL’ANTICA ROMA             2° semestre ‐ 2 crediti Prof. Massimo Miglietta – Dott. Nicola Luisi  SCOPO Il  corso,  a  conduzione  seminariale,  si  prefigge  di  indagare  il  fenomeno  del  sistema  penale  sostanziale  e  processuale  in  diritto romano con particolare attenzione al periodo repubblicano e del principato.  OGGETTO Saranno analizzati i principali crimina, con particolare attenzione a quelli di natura politica e a all'omicidio, in prospettiva diacronica così da evidenziare tutte le problematiche collegate al loro emergere e al loro sviluppo storico. Saranno, pertanto, oggetto di indagine esegetica alcuni passi tratti dalle orazioni ciceroniane in Verrem, pro Plancio, pro Murena, in Pisonem, pro Sestio nonchè le fonti relative al crimen de sicariis et veneficis e quelle relative al processo contro Calpurnio Pisone. Si indagherà altresi sugli strumenti retorici adottati in sede processuale.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Agli studenti, a cui è  richiesto  il superamento dell'esame  romanistico  istituzionale, saranno  fornite  le  fonti  relative debitamente tradotte su cui si svolgerà l'analisi esegetica e l'indagine retorica usato dai protagonisti dei vari processi.       GRUNDZÜGE DER GERICHTSVERFASSUNG UND STRAFJUSTIZ IN DEUTSCHLAND IM VERGLEICH ZU ITALIEN ZIEL                       2° semestre – 2 (+1+1) crediti Dott. Jörg Schwalm  ZIEL  des in deutscher Sprache stattfindenden Laboratoriums ist es, die Studierenden mit den Grundzügen der Gerichtsverfassung und der Strafjustiz in Deutschland vertraut zu machen. Diese werden im Wesentlichen kontrastiv herausgearbeitet, also vor dem Hintergrund der Gemeinsamkeiten und Unterschiede im Vergleich mit der italienischen Rechtsordnung.   THEMATISCHE GLIEDERUNG 1  Gerichtsverfassung (nationale verfassungsrechtliche Grundlagen ‐ Vorgaben eines europäischen Mindeststandards ‐ 

Auswirkungen des deutschen föderalen Systems ‐ Gerichtsbarkeiten und deren Zusammenwirken ‐ Verhältnis zu den intern. Strafgerichten) 

2  Prozeßsimulation eines italienischen Strafverfahrens(Studenten) 3  Staatsanwaltschaften (Entstehung ‐ Aufbau ‐ Funktion ‐ Aufgaben im Ermittlungsverfahren) 4  Zusammenwirken von Staatsanwaltschaft und Polizei (Polizeistruktur ‐ Staatsanwaltschaft als Herrin des 

Ermittlungsverfahrens) 5  Abschließende Verfügungen der Staatsanwaltschaft (Opportunitätsentscheidungen ‐ Einstellungen ‐ Anklagen) 6  Ablauf des Strafverfahrens (Zwischenverfahren ‐ Hauptverfahren ‐ Vollstreckungsverfahren) 7  Beweisaufnahme im Hauptverfahren (Förmlichkeiten ‐ Arten ‐ Grundlage für Rechtsmittel) 8  Gerichtliche Entscheidungen (Aufbau/Inhalt/Sprache des Urteils ‐ andere Gerichtsentscheidungen) 9  Prozeßsimulation eines deutschen Strafverfahrens(Studenten) 10  Justiz ‐ Selbst –Verwaltung (Unabhängigkeit des Richters ‐ Weisungsgebundenheit des Staatsanwalts ‐ Dienstaufsicht ‐ 

Versetzbarkeit ‐ Beförderungen)  ABLAUF UND ORGANISATORISCHE EINZELHEITEN Das Laboratorium umfasst 20 Stunden mit Seminarcharakter; die Studierenden sollen sich aktiv beteiligen. Zu Beginn und während des Kurses werden Materialien und Literatur zur Vertiefung sowie die Einzelheiten der Prüfung des Lernerfolgs angegeben.       IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE FRA GIUDICE AMMINISTRATIVO E GIUDICE ORDINARIO      2° semestre ‐ 2 crediti 

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Dott. Antonio Cassatella  SCOPO.  Approfondire  ad  un  livello  pratico  istituti  di  diritto  amministrativo  sostanziale  e  processuale  precedentemente  appresi  dallo studente,  sperimentando  alcuni  dei  profili  applicativi  della  materia:  inquadramento  e  qualificazione  giuridica  di  casi  pratici, individuazione  del  giudice  presso  il  quale  incardinare  la  controversia,  redazione  guidata  di  atti  processuali  in  cui  affermare  o contestare  la giurisdizione di un determinato giudice  rispetto ad una  specifica  lite  in  cui  sia a  vario  titolo  coinvolta  la pubblica amministrazione.  OGGETTO. Nell’ordinamento italiano, le controversie di cui è parte la pubblica amministrazione possono essere alternativamente devolute al giudice amministrativo o al giudice ordinario sulla base di una disciplina giuridica definita  in maniera  incompleta e parziale dalla legge, ed  individuata  in via prevalente dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione,  sovente  in un  rapporto  “dialettico” con  il Consiglio di Stato e con l’intervento, occasionale ma significativo, della Corte Costituzionale. Nell’ambito del laboratorio verranno esaminati i principali criteri interpretativi sulla base dei quali è stata affermata, in determinate materie, la giurisdizione del giudice amministrativo o del giudice ordinario, cogliendo le possibili implicazioni delle scelte effettuate dalla giurisprudenza su alcuni fondamentali istituti di diritto amministrativo sostanziale.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO.  Il  laboratorio si sviluppa attraverso  lezioni di carattere frontale, nell’ambito delle quali  la problematica del riparto di giurisdizioni verrà dapprima prospettata in maniera teorica e successivamente approfondita mediante l’analisi e la discussione delle più rilevanti sentenze intervenute nel corso degli ultimi decenni in materie di particolare rilevanza pratica. Nella parte conclusiva del laboratorio verranno organizzati dei “processi simulati”, nei quali gli studenti assumeranno le vesti degli avvocati difensori di privati  cittadini ed  amministrazioni e  saranno  guidati nella  stesura di  atti processuali,  saggiando  sul piano pratico‐applicativo le nozioni precedentemente apprese.  la diretta partecipazione a tali attività pratiche potrà sostituire la prova scritta finale altrimenti indispensabile per l’ottenimento dei crediti attribuiti dal laboratorio.       L’IMMIGRATION IRREGULIERE EN DROIT INTERNATIONAL ET COMMUNAUTAIRE    2° semestre – 2 (+1+1) crediti Dott.ssa Seline Trevisanut  OBJECTIF DU LABORATOIRE Le  laboratoire se propose d’étudier et analyser  les  instruments existants au niveau  international en matière de gestion des  flux migratoires  irréguliers  et,  en  particulier,  les  traités  internationaux  qui  disposent  la  protection  des  droits  fondamentaux  des migrants.  CONTENU DU LABORATOIRE Dans  une première  phase  du  laboratoire  seront  analysés  les  accords  en matière  de  droit  d’asile,  de  protection  des personnes déplacées, de protection des victimes du trafic d’êtres humains et de migrants, outre à l’activité des organisations internationales opérant  dans  le  secteur  (le  Haut  Commissariat  des  Nations  Unies  pour  les  réfugiés,  l’Organisation  internationale  pour  les migrations). L’analyse de  la  jurisprudence des tribunaux  internationaux en matière de droit de  l’homme (en particulier, Cour européenne des droit de l’homme et Cour interaméricaine des droits de l’homme) sera approfondie dans la deuxième partie du laboratoire. Troisièmement, seront abordés certains profils de la discipline communautaire comme exemple d’un système régional intégré de coopération en la matière, mettant en exergue les difficultés pratiques liées à l’organisation des actions de prévention et de gestion de  l’immigration  clandestine. Une  attention  particulière  sera  dédiée  à  l’étude  des  problèmes  se  rattachant  spécifiquement  au phénomène bien connu de l’immigration clandestine par voie de mer.  MODALITES DE DEROULEMENT Le laboratoire comprend 20 heures de séminaires et la participation active des étudiants est requise en relation à l’analyse des cas pratiques. Le matériel didactique sera distribué au début du laboratoire et la présence en cours est obligatoire. Les connaissances acquises par  les étudiants pendant  le  laboratoire  seront vérifiées pendant  la dernière  tranche du  laboratoire grâce à un questionnaire à choix multiple (QCM).  

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L’IMPUTAZIONE NEL SISTEMA PROCESSUALE PENALE: REGOLE GIURIDICHE E TECNICHE DI FORMULAZIONE                         2° semestre – 2 crediti Dott. Mario Alessandro Bazzani   SCOPO Il laboratorio si propone di indagare sul significato e sul ruolo che la domanda di giurisdizione (esercizio dell’azione penale) riveste nell’attuale sistema processuale, non solo su di un piano meramente  teorico, ossia con  riferimento ai principi costituzionali  (ora mutuati  in  parte  dalle  Carte  sovranazionali  e  trasfusi  nel  novellato  art.  111  Cost.)  ed  alle  novità  che  negli  ultimi  anni  si  sono succedute  sul  piano  della  legislazione  ordinaria, ma  con  riguardo  altresì  alla  dimensione  pratica  nella  quale  si  cala  l’attività dell’imputare, mediante un’analisi – per dir  così  – empirica di discutibili  indirizzi  e prassi  giurisprudenziali,  condotta  attraverso l’esame di specifici ‘casi’ ed atti giudiziari.  OGGETTO Recenti  interventi normativi, collocati su diversi  livelli nella gerarchia delle  fonti, colorano  il  tema dell’imputazione – da sempre dibattuto – di una luce innegabilmente nuova. Il riferimento, di primo acchito, cadrà sulla riforma costituzionale del novembre 1999 che, riscrivendo l’art. 111, ha tracciato le linee di un ‘procedere rinnovato’, all’interno del quale la posizione del thema decidendum rappresenta  una  sorta  di  ‘filo  rosso’  che  percorre  il  sistema  da  cima  a  fondo.  Tenendo  fermo,  quale  referente  concettuale, l’enunciazione del  fatto  che  riempie di  contenuto  la domanda di giurisdizione,  il  lavoro  si  snoderà  in differenti parti. Dapprima l’attività del laboratorio tenderà a sottolineare come la qualità descrittiva dell’addebito processuale non possa non risentire della tecnica  di  costruzione  delle  norme  in  campo  sostanziale.  Ci  si  dovrà  poi  interrogare  sulla  perdurante  validità  dogmatica  di consolidati orientamenti giurisprudenziali che azzerano nella sostanza il primo requisito qualitativo dell’imputazione, ovvero la sua capacità di fissare in via esclusiva la materia del decidere. A tal proposito, le elaborazioni offerte dal ‘diritto vivente’ sul principio di correlazione tra accusa e sentenza costituiranno un punto d’osservazione privilegiato per scoprire la varietà degli strumenti che la prassi forgia nel contesto delle aule di giustizia, al fine di aggirare una lettura rigorosa dell’art. 521 c.p.p. e della ‘sanzione’ correlata alla  sua  inosservanza.  Il  laboratorio  si  soffermerà  quindi  sul  ruolo  giocato  dai  requisiti  di  “forma”  (chiarezza  e  precisione)  che devono contraddistinguere la proposizione accusatoria e sull’impatto che una loro violazione genera sul sistema. Si analizzeranno cioè le differenti manifestazioni patologiche che di sovente inficiano la formulazione del capo d’imputazione (accuse indeterminate, inintelligibili, alternative, per relationem), per poi puntare sulla natura e sul regime del vizio processuale, anche con riguardo alla disciplina dettata dal legislatore nelle diverse fasi del procedimento.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio avrà una durata di 20 ore, a frequenza obbligatoria e a carattere seminariale, nell’ambito del quale agli studenti sarà richiesto un  lavoro di  ricerca e di partecipazione  critica, anche attraverso  l’esposizione e  la discussione  in aula di  concreti  ‘casi’ giudiziari. Il materiale necessario sarà indicato e fornito durante il laboratorio. Il laboratorio è destinato a studenti che abbiano frequentato o stiano frequentando il corso di Procedura penale. È consentita la partecipazione di un numero massimo di 25 studenti.    LA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA IN MATERIA DI POLITICA SOCIALE      2° semestre — 2 crediti Dott.ssa Eleonora Stenico  SCOPO L’apporto  della  giurisprudenza  ai  temi  dell’antidiscriminazione  è  di  estremo  rilievo,  soprattutto  quella  della  Corte  di  Giustizia costituisce una componente rilevante del Diritto comunitario del  lavoro sia per  l’influenza esercitata nell’assetto complessivo del diritto comunitario dopo il Trattato di Amsterdam sia per l’incidenza dispiegata negli ordinamenti interni. La giurisprudenza interna, benchè  non  così  cospicua,  ha  permesso  di  puntualizzare  vari  concetti  come  quello  di  discriminazione  diretta  e  indiretta,  di utilizzazione di particolari strumenti di tutela giurisdizionale.   Il  laboratorio  intende  approfondire  il  ruolo  svolto  dalla  Corte  di  Giustizia  in  particolare  dal  punto  di  vista  della  elaborazione “creativa”  dei  principi  del  diritto  comunitario,  la  dialettica  instauratasi  con  le  magistrature  interne,  e  le  pronunce  relative all’applicazione nell’ordinamento interno dei divieti di discriminazione di razza, genere, etc..   OGGETTO Il laboratorio verterà sull’analisi di filoni giurisprudenziali relativi all’applicazione del principio di eguaglianza e non discriminazione, da  cui  emerge  l’  interrelazione  tra  la  visione  fatta  propria  dalla  giurisprudenza  della  Corte  e  la  disciplina  dell’ordinamento comunitario  nonché  quella  degli  ordinamenti  interni,  e  che  consentono  l’approfondimento  circa  le  tecniche  argomentative impiegate e gli effetti prodottisi, sul piano giudiziale e normativo  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Per l’anno accademico in corso l’attività si articola su 20 ore ed è diretta agli studenti che abbiano superato o stiano frequentando l’esame di Diritto del lavoro o Diritto sindacale o Diritto comparato del lavoro. Dopo una breve introduzione circa il ruolo della giurisprudenza “sociale” della Corte di Giustizia, e il significato dell’inserimento nel Trattato  di  Amsterdam  delle  disposizioni  concernenti  i  divieti  di  discriminazione,  sul  contenuto  e  la  portata  delle  direttive  “di 

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seconda generazione” nonché sulle norme di attuazione nel nostro ordinamento, verrà fornito agli studenti materiale costituito da sentenze e atti processuali,  sia della giurisprudenza  comunitaria  sia di quella  interna, per  compiere  ricerche e approfondimenti anche alla luce dei commenti a carattere dottrinale. Il  laboratorio  verterà  sull’applicazione  del  principio  di  libera  circolazione,  sull’eguaglianza  uomo  –  donna,  sul  divieto  di discriminazioni per motivi di “razza”, nonché per motivi correlati agli altri fattori di discriminazione vietata.  NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI 45.  LA TRADUZIONE DEL DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO          2° semestre ‐ 2 crediti Dott.ssa E. Ioriatti ‐ Dott. Mathieu Albanese ‐ Dott. Lesley Orme ‐ Dott. Carmen Garcia‐Beumud  SCOPO Il laboratorio è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici. La traduzione delle espressioni linguistiche che trasmettono dati giuridici implica infatti una delicata opera di trasposizione dei concetti da un ordinamento all’altro, o verso più altri, presupponendo quindi una corretta applicazione della metodologia comparatistica. La prima parte del laboratorio è dedicata  all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici, alla loro esposizione teorica  ed alle soluzioni proposte dalla comparazione giuridica e dalla linguistica. Il laboratorio prosegue con alcune  esercitazioni  pratiche  di  traduzione  di  inglese  giuridico,  francese  o  spagnolo  giuridico,  a  scelta  dello  studente.  Le  esercitazioni saranno  tenute  da  docenti madrelingua  inglese,  francese  e  spagnola,  nelle  rispettive  lingue.  Il  laboratorio  si  conclude  con  un seminario tenuto da un funzionario dell’Unione europea esperto di traduzione giuridica.  OGGETTO La prima parte del laboratorio sarà dedicata all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici, alla loro esposizione  teorica ed  alle  soluzioni proposte dalla  comparazione  giuridica e dalla  linguistica.  Saranno nel  contempo esaminati alcuni atti comunitari (in particolare direttive, unitamente alla fonte di attuazione italiana e propria di altri ordinamenti, ed altresì regolamenti comunitari) al fine di comprenderne  la tecnica di redazione e di traduzione così come concretamente applicata dagli operatori comunitari.  Il laboratorio proseguirà con alcune esercitazioni pratiche di traduzione di inglese giuridico, francese o spagnolo giuridico, a scelta dello studente. Le esercitazioni saranno tenute da docenti madrelingua inglese, francese e spagnola, nelle rispettive lingue.  Il laboratorio si concluderà con un seminario tenuto da un funzionario dell’Unione europea esperto di traduzione giuridica.  Nel corso delle lezioni sarà fornito agli studenti il materiale necessario allo studio ed alla comprensione dei diversi temi trattati.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO E’ richiesta una partecipazione attiva, costante e critica.  La prova finale consisterà in una breve traduzione di un testo comunitario dalla lingua inglese, francese o spagnola, a scelta dallo studente, verso la lingua italiana.   

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LOGICA GIURIDICA                   2° semestre – 2 crediti Prof. Maurizio Manzin – Dott. Federico Puppo   SCOPO Il laboratorio intende fornire una conoscenza di base della logica formale, affrontando tematiche funzionali alla comprensione del legal reasoning (ragionamento in processo).  OGGETTO Il Laboratorio si articola in due parti.  Nella prima, di  formazione  teorica, si  forniranno alcuni  rudimenti di  logica e di  logica  formale, al  fine di  illustrare  la natura e  le forme di ragionamento maggiormente usate nel legal reasoning. Nella  seconda,  di  addestramento  pratico,  si  analizzeranno  sentenze  e/o  atti  giudiziarî  ritenuti  particolarmente  significativi  per mostrare l’utilità dello studio logico dei discorsi giuridici.   MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio avrà una durata di venti ore, la frequenza alle quali – data la natura tecnica della materia trattata – sarà obbligatoria e considerata requisito essenziale per sostenere  la prova  finale  (esame  in  forma scritta).  Il materiale di studio sarà costituito dagli appunti  delle  lezioni  e  dai  documenti  che,  nel  corso  delle  lezioni,  saranno  messi  a  disposizione  degli  studenti  su  supporto elettronico e/o cartaceo.     NUOVI SCENARI PER LE PROFESSIONI INTELLETTUALI            2° semestre ‐ 2 crediti Prof. Silvio Goglio ‐ Dott. Michele Cozzio  SCOPO I cambiamenti in corso nel settore delle libere professioni evidenziano: l’intensificarsi dei fenomeni concorrenziali su scala locale e globale,  l’obsolescenza  dei  sistemi  di  regolamentazione,  la  necessità  di  rinnovare  contenuti  e  garanzie  nel  rapporto  tra professionista e  cliente. Partendo da questi presupposti  i  relatori approfondiscono  la disciplina delle professioni  regolamentate (avvocati, notai, ingegneri, architetti etc.), mostrando come le dinamiche del mercato e le sollecitazioni delle Istituzioni comunitarie stiano modificando gli ordinamenti degli Stati membri.  OGGETTO Nel corso del laboratorio sono analizzati i principali ambiti di regolamentazione dei servizi professionali (tariffe, pubblicità, accesso, struttura degli operatori, pratiche multidisciplinari), evidenziando  i principali elementi di criticità, tanto sotto  il profilo dell’analisi economica, quanto della conformità con le regole comunitarie della concorrenza e della libera circolazione dei servizi.  Il  laboratorio offre gli  strumenti per una  critica  ragionata, giuridica ed economica,  sulle  innovazioni  introdotte nel  settore delle libere professioni dal legislatore nazionale (es. decreto Bersani, l. 4 agosto 2006 n. 248) e comunitario (es. direttiva sui servizi, dir. 2006/123).  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio è articolato in: lezioni frontali, lavori di gruppo, testimonianze. È privilegiato un approccio interattivo con gli studenti, coinvolti nell’analisi dei principali casi giurisprudenziali e nel confronto con esponenti del mondo delle professioni. Al termine del laboratorio è prevista la valutazione dei partecipanti. Per la è richiesto il superamento dell’esame di Economia Politica.  

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PROCESSI SIMULATI DI DIRITTO CIVILE               2° semestre ‐ 2 crediti Prof. Giovanni Pascuzzi – Dott. Matteo Macilotti – Dott. Carlo Bona  SCOPO Il  laboratorio si propone di aiutare gli studenti ad apprendere alcune abilità  tipiche del  lavoro del giurista:  risolvere problemi di natura giuridica; redigere elaborati scritti di natura giuridica; parlare  in pubblico con appropriate tecniche espressive;  lavorare  in gruppo.  OGGETTO Il laboratorio affronterà tematiche proprie del diritto civile  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si articolerà in simulazioni e giochi di ruolo.  NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI Per consentire un proficuo svolgimento del corso, considerate le modalità di svolgimento, il laboratorio è aperto alla partecipazione di non più di venti studenti.     PSICOLOGIA DELLE DECISIONI                2° semestre – 2 crediti Dott. Carlo Bona  SCOPO Il laboratorio si propone di introdurre gli studenti alla psicologia della decisione e, più in particolare, di mostrare come molti errori decisionali, apparentemente frutto di sviste o di semplici irrazionalità, siano conseguenza del modo di operare della nostra mente. Il  metodo  proposto  è  sperimentale,  pratico  ed  applicativo.  Si  condurranno  esperimenti  su  alcuni  tra  gli  errori  decisionali, dimostrando  l’impatto  che  producono  sulla  prassi  dei  tribunali.  Lo  scopo  non  è  solo  quello  di  approfondire  alcuni  temi  della psicologia della decisione così come sarebbe possibile studiando un manuale, una monografia od un trattato, ma soprattutto quello di portare simili conclusioni sul campo, e pertanto di offrire agli studenti un’anticipazione quanto più possibile realistica di alcuni errori e, più  in generale, di alcuni  fenomeni psicologici, che  incontreranno  frequentando da professionisti o da giudici  le aule di giustizia.  OGGETTO In  un  contesto  giuridico  sempre  più  complesso,  il  problema  dell’errore  diventa  saliente.  Tradizionalmente  gli  errori  vengono spiegati come semplici deviazioni rispetto a delle regole di ragionamento ben definite: quelle individuate dalla logica deduttiva, con le sue derivazioni e le sue branche (logica delle proposizioni, dei predicati, modale etc.) e quelle fornite dalla logica induttiva (nelle sue varie articolazioni: ragionamenti causali, probabilistici,  teoria normativa o economica della decisione etc.). Gli psicologi della decisione  (tra  i  quali  vanno  ricordati  i  premi  Nobel  Simon  e  Kahneman)  hanno  peraltro  dimostrato,  empiricamente,  come  le persone non decidano  facendo uso della  razionalità  “olimpica” a  cui  corrispondono  le  regole della  logica  induttiva e deduttiva, bensì ricorrendo a forme semplificate di ragionamento, frutto di una razionalità alternativa. Queste recenti acquisizioni permettono di rispondere a molte domande invalse nella prassi dei tribunali, seppur spesso messe ai margini della riflessione dei giuristi: è vero che i giudici si fanno influenzare dall’entità delle domande dispiegate dalle parti? e, se così fosse, quando? e perché? Si fanno anche influenzare anche dal sesso delle parti? e dalle precedenti decisioni dei  loro colleghi? Se queste  influenze  si danno, ciò avviene anche per gli avvocati? I giudici sanno veramente usare la logica deduttiva? In particolare, sanno utilizzare i sillogismi? I consulenti tecnici d’ufficio sono  in grado di condurre corretti ragionamenti probabilistici e causali? Gli attori del processo  (giudici, avvocati, consulenti) si fanno condizionare dagli stereotipi? È possibile provocare questi errori, ed è possibile evitarli?  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il  laboratorio si svolgerà  in venti ore.  In via preliminare  i partecipanti  riceveranno un  inquadramento generale sul  tema oggetto dell’indagine applicativa. Nella fase successiva verranno invitati a partecipare a degli esperimenti che riguardano i principali errori decisionali (sia in veste di sperimentatori, che in veste di giudici, avvocati o consulenti sottoposti all’esperimento).  Numero  massimo  di  partecipanti:  Per  consentire  un  proficuo  svolgimento  del  corso,  considerate  le  difficoltà  connesse all’elaborazione ed alla  somministrazione dei quesiti  sperimentali,  il  laboratorio è aperto alla partecipazione di non più di venti studenti.    

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SICUREZZA INFORMATICA E PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI        2° semestre — 2 crediti Prof. Roberto Caso – Dott. Paolo Guarda   SCOPO Il  laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire, anche con taglio tecnico‐pratico,  le tematiche fondamentali  in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati personali.  OGGETTO Il laboratorio applicativo si propone di analizzare ed approfondire le tematiche fondamentali in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati personali. La sicurezza dei dati personali costituisce  l’ultimo approdo del cammino percorso, nell’arco di più di un secolo, dalla tutela della privacy. Nell’era  digitale,  infatti,  non  ha  senso parlare  di privacy  senza  fare  riferimento  alla  sicurezza  informatica.  Si  pensi  alla complessa disciplina delle misure di sicurezza contenuta nel Codice sulla protezione dei dati personali – la quale ha dato vita ad un nuovo settore di assistenza legale ad imprese ed organizzazioni ‐ ed alla regolamentazione degli standard di sicurezza.  Il  laboratorio fornisce, quindi, agli studenti – mediante prove pratiche, come  la redazione di modelli di documenti programmatici per  la  sicurezza dei dati personali –  le basi metodologiche per affrontare  lo  studio di questi  temi. Fondamentale è, da un  lato, l’acquisizione  delle  categorie  di  riferimento  della  computer  security,  nonché  di  alcuni  schemi  concettuali  e  termini  tipici  della scienza  informatica, dall’altro,  lo  studio della disciplina  che  l’incrocio  tra  sicurezza  informatica e  trattamento dei dati personali riceve negli ordinamenti statunitense, europeo ed italiano.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Gli studenti sostengono una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. Il materiale  di  base  in  parte  verrà  fornito  dal  docente,  in  parte  verrà  raccolto  dagli  studenti  che  avranno  in  questo modo  la possibilità di mettere alla prova anche le proprie abilità nel campo della ricerca del materiale giuridico.    TUTELA  DELL'AMBIENTE  NEL  GOVERNO  DELL'AGRICOLTURA:  LA  PROMOZIONE  DELL'AGRO‐BIODIVERSITÀ  NEL  DIRITTO INTERNAZIONALE E NELLE POLITICHE COMUNITARIE            2° semestre‐ 2 crediti Dott. Eugenio Caliceti  SCOPO Il laboratorio vuole evidenziare l’influenza che la promozione di interessi ambientali – riconosciuti a livello internazionale ‐ esercita sulla regolazione delle libertà economiche individuali e nelle politiche pubbliche comunitarie a sostegno dell’agricoltura.  OGGETTO L’integrazione  di  considerazioni  ambientali  nel  bilanciamento  degli  interessi  che  emergono  nella  governance  dei  processi  di integrazione economica  ‐  sia a  livello  internazionale,  sia a  livello  regionale  ‐ costituisce uno dei principali  contenuti giuridici del principio dello sviluppo sostenibile.  A  livello  internazionale  la gestione sostenibile della biodiversità  trova una propria specifica declinazione allorquando  l’oggetto di tutela costituisca una risorsa potenzialmente utile per l’alimentazione e l’agricoltura.  A  livello  comunitario  il  riconoscimento  giuridico  della  bio‐diversità  come  valore  dell’ordinamento  può  presentare  due  profili problematici. In primo luogo può emergere un conflitto tra la promozione della biodiversità e l’esercizio delle libertà economiche. In  secondo  luogo  si possono evidenziare  incoerenze  sistematiche negli  strumenti della Politica Agricola Comune  (PAC), orientati contemporaneamente sia alla «modernizzazione» delle strutture produttive, sia alla promozione di una funzione socio‐ambientale dell’impresa agricola.  Il laboratorio quindi vuole evidenziare la tensione e la sintesi tra il riconoscimento di specifici obiettivi di natura ambientale ‐ nati in ambito internazionale ‐ e l’evoluzione dell’ordinamento comunitario.  MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Il laboratorio si articolerà inizialmente in lezioni frontali, necessarie per esporre i principali contenuti degli atti di diritto internazionale e comunitario ritenuti pertinenti. Si evidenzieranno successivamente i principali interessi per mezzo di una discussione partecipata di alcuni casi giurisprudenziali. Le opzioni politiche sottese alle politiche pubbliche agricole nazionali e regionali ‐ poste in essere in applicazione della disciplina comunitaria ‐ verranno evidenziate attraverso la comparazione di differenti Piani di Sviluppo Rurale (PSR).   

 

   

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 CORPO DOCENTE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA 

 Preside: prof. LUCA NOGLER  Professori ordinari e straordinari   ANTONIOLLI LUISA BAJONS ENA‐MARLIS BENACCHIO GIAN ANTONIO CARTA PAOLO CASONATO CARLO DE PRETIS DARIA FALCON GIANDOMENICO FLORENZANO DAMIANO FORNASARI GABRIELE MACERATINI RUGGERO MANZIN MAURIZIO MARCHETTI BARBARA MARINELLI MARINO MELCHIONDA ALESSANDRO NESI GIUSEPPE (fuori ruolo) NOGLER LUCA PASCUZZI GIOVANNI POLITI MAURO  QUAGLIONI DIEGO SANTUCCI GIANNI SCARPONI STEFANIA TONIATTI ROBERTO ZUELLI FULVIO  

Professori associati 

ALI’ ANTONINO BUSETTO MARCELLO CAMASSA ERMINIA CASO ROBERTO CUSA EMANUELE FODELLA ALESSANDRO GOGLIO SILVIO LUGARESI NICOLA MAGGIONI PAOLO MIGLIETTA MASSIMO NATALINI CECILIA FRIDA PASQUINO TERESA PEDERZINI ELISABETTA SALOMONE RICCARDO SANTARONI MASSIMO SOMMAGGIO PAOLO      

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Ricercatori BACCAGLINI LAURA BIANCHIN LUCIA BORGONOVO DONATA BONINI SERGIO BORZAGA MATTEO BRUN STEFANIA CASSATELLA ANTONIO CORTESE FULVIO DANI MARCO DALLA BONTÁ’ SILVANA DI NICOLA ANDREA DI PAOLO GABRIELLA FRONZA EMANUELA IORIATTI ELENA IZZO UMBERTO LUISI NICOLA MAGLIARO ALESSANDRA MARCHETTO GIULIANO MENGHINI ANTONIA MURONI RAFFAELLA  PERTILE MARCO PRADI ANDREA PUPPO FEDERICO ROSSATO ANDREA SARTORI FILIPPO SIMONATI ANNA WOELK JENS ZENDRI CHRISTIAN 

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Partecipano al Consiglio di Facoltà, in qualità di RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI, i Sig.ri: BELLIA ROBERTO, CANNONE ALICE, GUZZO ALBERTO, FRAPPORTI FRANCESCO, PERINI ANNA, PATRICE PRIMO, POLIMENI MICHELA, SCHIAVON ALVISE.  Recapito rappresentanti degli studenti: [email protected] Gli  studenti  sono  invitati  ad  utilizzare  attivamente  il  servizio  prestato  dai  loro  rappresentanti  sia  attraverso  la  consultazione dell'apposita bacheca nell'ingresso della Facoltà sia con contatto diretto anche via e‐mail.  

 PRESIDE: Prof. Luca Nogler PRESIDE VICARIO: Prof.ssa Barbara Marchetti  CONSIGLIO DI PRESIDENZA:, Prof. Barbara Marchetti, Prof. Paolo Carta, Prof. Teresa Pasquino, Dott.ssa Elena Ioriatti. Partecipano alle riunioni del il Prof. Luca Nogler, e il Prof. Gianni Santucci Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche. COMITATO  PARITETICO  PER  LA  DIDATTICA:  Prof.  Marino  Marinelli  e  la  Dott.ssa  Antonia  Menghini,  Alice  Cannone,  Michela Polimeni, Alvise Schiavon.  Incarichi di Direzione: ‐ MASTER DI II LIVELLO IN STUDI AVANZATI DI DIRITTO EUROPEO E TRANSNAZIONALE: Prof. Giandomenico Falcon (Responsabili di area: Proff. Alì, de Pretis, Fornasari, Nogler, Santaroni) ‐ MASTER DI I LIVELLO IN DIRITTO DELLO SPORT: Prof. Alessandro Melchionda ‐ SCUOLA DI FORMAZIONE PER GLI ASPIRANTI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari, Prof. Marino Marinelli ‐  SCUOLA DI  SPECIALIZZAZIONE  PER  LE  PROFESSIONI  FORENSI:  Prof.ssa Daria  de  Pretis  (Membri  del  Consiglio Direttivo:  Prof. Alessandro Melchionda , Gianni Santucci)  Incarichi di Rappresentanza: ‐ COMITATO DEL PRESIDIO ITGM: Prof. Roberto Caso ‐ CONSIGLIO DI BIBLIOTECA: Prof. Paolo Sommaggio ‐ CODE ‐ JOINT EUROPEAN MASTER IN COMPARATIVE LOCAL DEVELOPMENT: Dott. Jens Woelk ‐ MASTER DI I LIVELLO IN POLITICHE DI GENERE: Prof.ssa Stefania Scarponi ‐ PROGETTI INTERNAZIONALI E PER PROGETTO “DOPPIE LAUREE”: Prof. Luisa Antoniolli - CENTRO INTERFACOLTÀ PER L'APPRENDIMENTO LINGUISTICO (CIAL): dott.ssa Elena Ioriatti  Incarichi Speciali: ‐ PIANI DI STUDIO: Dott. Donata Borgonovo Rè ‐ SISTEMA ESSE3: Prof.ssa Elisabetta Pederzini ‐ PROGRAMMA ERASMUS/SOCRATES‐ECTS‐TSM: Dott.ssa Stefania Brun e Dott.ssa Silvana Dalla Bontà ‐ PROGRAMMA ERASMUS/MUNDUS: Prof. Carlo Casonato ‐ ORIENTAMENTO: Dott. Fulvio Cortese e Dott.ssa Laura Baccaglini ‐ STUDENTI DISABILI: Dott. Andrea Di Nicola ‐  TIROCINI  PROFESSIONALI: Dott. Andrea  Pradi  (Ordini  professionali,  amministrazione  della  giustizia),  con  la  collaborazione  del Dott.  Filippo  Sartori  (Banche  e  Imprese)  e  della  Dott.ssa  Alessandra Magliaro  (Pubblica  Amministrazione),  Gabriella  Di  Paolo (Procura della Repubblica) ‐ FORMAZIONE DEI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari – Prof. Marino Marinelli ‐ DIDATTICA A DISTANZA: Dott. Roberto Caso ‐ PROGETTO UNIVERSITA’ A COLORI: Dott. Jens Woelk ‐ PROGRAMMA DIRITTO E CINEMA: Prof.ssa Elisabetta Pederzini ‐ PROGETTO LINGUA E DIRITTO: dott.ssa Elena Ioriatti ‐ TRANSNSATIONAL LAW PROGRAM: dott. ssa Elena Ioriatti  

Lauree honoris causa:  Prof. Reinhard ELZE  (1994) Prof. Rudolf B. SCHLESINGER  (1994) Mons. Iginio ROGGER  (2006) 

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VISITING PROFESSORS 2009‐2010  Diritto africano  Prof. Tsegaye Ragassa , Università di Addis Abeba  Diritto amministrativo dell’UE Prof. Paul Craig, University of Oxford  Diritto cinese Prof. Xue Jun, University of Economics and Law, Wuhan   Diritto comparato del lavoro Prof. Katsutoshi Kezuka, Chuo University  Diritto comunitario del lavoro Prof. Isabelle Daugareilh, Université Montesquieu Bordeaux IV  Diritto costituzionale comparato Prof. Joseph Marko, Karl –Franzens Universität Graz  Diritto dei paesi di lingua tedesca Prof. Udo Reifner, Universität Hamburg  Prof. Clemens Arzt, Fachhochschule für Verwaltung und Rechtspflege, Berlin  Diritto internazionale Prof. Matthias Hartwig, Max Planck Institut für Völkerrecht – Heidelberg   Diritto penale dell’informatica Prof. Oscar Morales Garcia, Università Oberta de Catalunya   Diritto penale internazionale Prof. Ezequiel Malarino, Universidad de Buenos Aires  Diritto privato romano (fondamenti del diritto europeo) Prof. Peter Gröschler, Johannes Gutenberg Universität Mainz  Istituzioni di Diritto romano Prof. Christian Baldus, Universität Köln  Diritto islamico Prof. Moussa Abou Ramadan, Birzeit University   Diritto e genere Prof. Sylviane Colombo, University of Haifa   Diritto comparato della proprietà intellettuale Prof. David Lametti, McGill School of Law, Montreal   Diritto privato dell’informatica Prof. Laurent Manderieux, OMPI, Organisation mondiale de la propriété intellectuelle  VISITING DI ATENEO Prof. Christian Joerges (Università di Brema, Zentrum für Europäisches Rechtspolitik‐ZERP) Prof. John Alois Vervaele (University of Utrecht) Prof.ssa Radhika Rao (University of California, Hastings College of the Law)  CATTEDRA FULBRIGHT 2009‐2010  Prof. Post David Gordon ‐ Professor of Law, Temple University, Beasley School of Law,  CHIARA FAMA 2009‐2010 COMPARATIVE CONSTITUTIONAL JUSTICE Prof. Wojeciech Sadurski, University of Sidney  

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LE TESI DI TRENTO  Le  Tesi  di  Trento  sono  un manifesto  culturale  sulla  scienza  della  comparazione  giuridica  elaborato  nel  1987  da  un  circolo  di autorevoli comparatisti (F. Castro, P. Cendon, A. Frignani, A. Gambaro, M. Guadagni, A. Guarnieri, P. G. Monateri, R. Sacco) alcuni dei  quali  già  docenti  della  Facoltà  di  Trento.  La  conoscenza  e  la  comprensione  delle  Tesi  agevola  gli  studenti  ad  apprezzare  il significato e il valore dei numerosi insegnamenti comparatistici e alla vocazione internazionale della Facoltà.  1ª Tesi La comparazione giuridica, intesa come scienza, mira in modo necessario alla migliore conoscenza di dati giuridici. Compiti ulteriori ‐ ad esempio la promozione del modello legale o interpretativo migliore ‐ meritano la più grande considerazione, ma rappresentano un fine solo eventuale della ricerca comparatistica.  2ª Tesi Non esiste scienza comparatistica senza misurazione delle differenze e delle identità che intercorrono fra i vari sistemi giuridici. Non  si  fa  scienza comparatistica  finché ci si  limita agli  scambi culturali o all'esposizione parallela delle soluzioni esplicitate nelle diverse aree.  3ª Tesi Il comparatista rivolge la sua attenzione ai vari fenomeni della vita giuridica realizzati nel passato o nel presente, considera le stesse proposizioni giuridiche  (fra cui gli atti del  legislatore e del giudice, e  le definizioni del dottrinario) come  fatti  storici, e  tende ad accertare ciò che è realmente accaduto. In questo senso, la comparazione è una scienza storica.  4ª Tesi La conoscenza dei sistemi giuridici in forma comparativa ha il merito specifico di controllare sia la coerenza dei formanti presenti in ogni sistema giuridico, sia gli elementi che compongono e determinano i singoli contrapposti formanti. In particolare, essa controlla  la coerenza fra  le regole operazionali presenti nel sistema e  le proposizioni teoretiche elaborate per rappresentare le regole operazionali.  5ª Tesi La conoscenza di un sistema giuridico non è monopolio del giurista appartenente al sistema. Al contrario, il giurista appartenente al sistema dato, se da una parte è  favorito dall'abbondanza di  informazioni, sarà però particolarmente  impacciato dal presupposto che gli enunciati teoretici presenti nel sistema siano pienamente coerenti con le regole operazionali del sistema considerato. 

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 PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI 

 Comitato locale: 

Presidente: Prof. Roberto Caso 

Rappresentante del Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza  e‐mail: [email protected] 

Prof. Luca Nogler Preside della Facoltà di Giurisprudenza  e‐mail: [email protected] 

Prof. Gianni Santucci  

Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche 

e‐mail: [email protected] 

Prof. Nicola Lugaresi 

Rappresentante del Consiglio del Dipartimento di Scienze Giuridiche 

e‐mail: [email protected] 

Ing. Giuseppe Chiasera  Responsabile Tecnico 

e‐mail: [email protected] 

Personale: 

Ing. Giuseppe Chiasera 

Responsabile Tecnico  e‐mail: [email protected] 

Dott.ssa Arianna Dorigatti 

Assistente elaborazione dati (banche dati)  

e‐mail: [email protected] 

Sig. Giuseppe Oss  Assistente elaborazione dati  e‐mail: [email protected] 

Sig. Albert Tyszkiewicz 

Assistente elaborazione dati  e‐mail: [email protected] 

 Il Presidio, attivato nel 1996, svolge  il compito di  implementare e diffondere  l'utilizzo di strumenti  telematici a  fini didattici e di ricerca all'interno della Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Persegue l'obiettivo di sensibilizzare gli utenti, sia docenti che studenti, sulle opportunità offerte dai sistemi di archiviazione, reperimento dati e comunicazione in forma elettronica. In particolare, allestisce per gli studenti servizi sostitutivi o aggiuntivi ad impatto tecnologico volti ad agevolare l'assolvimento dei normali adempimenti connessi all’attività didattica, ovvero a consentire l'accesso, organizzato secondo precise modalità e tempi di collegamento, alle banche dati giuridiche, rispetto cui intende promuovere specifici corsi di addestramento. Supporta le segreterie di Facoltà e Dipartimento, nella gestione delle funzionalità del sito Web. Il sito “Jus” promuove oltre alle iniziative istituzionali, una serie  in  espansione  di  luoghi  virtuali  di  particolare  interesse  giuridico.  Pubblica  periodicamente  un  Notiziario  reperibile  nella sezione del sito dedicata al Presidio  (http://www.jus.unitn.it/presidio/home.html). Il Presidio inoltre mette a disposizione degli studenti appositi spazi su di un server di rete  dedicato  per  l’archiviazione  personale,  accessibile  dalle  postazioni  delle  aule  informatiche.  Coordina  e  supporta  i  progetti informatici proposti dagli studenti che siano ritenuti meritevoli di attuazione da parte della Facoltà e del Dipartimento. Un servizio ulteriore è la trasmissione in diretta internet degli eventi pubblici (convegni, conferenze, seminari) della Facoltà e del Dipartimento  (i  rispettivi  links  sono  promossi  di  volta  in  volta  in  home  page)  e  i  relativi  contributi  trovano  successivamente collocazione nell'archivio audiovisivo on line  (http://www.jus.unitn.it/services/arc). Il Presidio gestisce  le due aule  informatiche della Facoltà  (70 postazioni multimediali) con accesso  internet e  fruizione di banche dati giuridiche offerte dalla Facoltà direttamente o attraverso il sistema online della Biblioteca d’Ateneo. Garantisce la copertura wireless negli spazi comuni della Facoltà, nelle aule, negli studi, nelle sale lettura. Nelle aule inoltre sono a disposizione prese dati ed elettriche per la connessione wired alla rete d’Ateneo con portatile personale e credenziali Unitn (Esse3). Sul sito è disponibile una brochure informativa per le modalità di connessione.  Il Presidio cura e sviluppa i punti video informativi per i servizi agli studenti. 

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RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA  Ufficio di Presidenza  Preside: prof. Luca Nogler Facoltà di Giurisprudenza ‐ via Verdi 53 ‐ 38122 Trento tel. 0461 881806 – fax 0461 881865‐76 e‐mail: presidenza [email protected]  Gabinetto di Presidenza  Sig.ra Rosa Alba Fiorellini  Assistente al Preside     tel. 0461 881807 – fax 0461 881865 ‐ 76      e‐mail: [email protected]  Dott.ssa Loredana Giacomelli  Assistente alla didattica   tel. 0461 883818 – fax: 0461 881876   e‐mail: [email protected]  Sig.ra Cinzia Chini                                        tel. 0461 881867 e‐mail: [email protected] Sig.ra Fabia Poggini                                    tel. 0461 881808 e‐mail: [email protected] Sig.ra Ivonne Ronz  tel. 0461 881873 e‐mail:  [email protected]   fax 0461 881865        Portineria della Facoltà  Via Verdi n. 53 Sig. Giorgio Faitelli (coordinatore Ateneo)  tel. 0461 883808 e‐mail: [email protected] Sig. Marco Bonetti (coordinatore CLA)    tel. 0461 881817 e‐mail: [email protected]   Staff     tel. 0461 881818/20 e‐mail: [email protected]  

   fax 0461 881899 Sig.ra Cinzia Pisetta   Sig.ra Ana Lucia dos Santos Wilson   Sig. Giorgio Huber         

  

ALTRI RECAPITI UTILI CENTRO INTERFACOLTÀ PER L'APPRENDIMENTO DELLE LINGUE via Verdi 8, tel. 0461 – 883460 e‐mail: [email protected]  Presidio Didattico della Facoltà di Giurisprudenza via Inama n. 1, 38100 Trento (tel. 0461 88 2170 – 2173 – 2174 – 2175) e‐mail: [email protected]