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Diario Barcellona
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È la quinta volta che visito la cit-tà catalana. Perché così tante volte? Perché sono entusiasta
di questa città! Il bello di Barcellona è che non si capisce bene se sia una città o un luogo di villeggiatura: è sul mare e ricca di spiagge quindi, pur essendo una metropoli, regala le at-mosfere tipiche della vacanza al ma-re, specie di sera sul porto. Eppure è una città moderna, all’avanguardia, che investe moltissimo in cultura e ar-chitettura, con una metropolitana ef-ficiente. In occasione delle Olimpiadi del '92 è stata “rivoltata come un cal-zino”: pensate che la zona del porto, dove prima c’erano i quartieri poveri
e malfamati, ora è diventata moder-na e bellissima. Caratteristica di Bar-cellona sono le ramblas: grandi viali alberati, il più famoso dei quali è, ap-punto, La Rambla, che di giorno pul-lula d’artisti di strada e di negozietti, mentre di notte diventa più “oscuro” e vi succede un po' di tutto. Si dice che a Barcellona quando hai visto la Rambla hai visto tutto: in realtà è una città d’arte e di lavoro, ma credo che tre giorni, se non si vogliono visitare i musei, siano più che sufficienti. È una metropoli europea, ma riser-va anche alcune vedute antiche e più “mediterranee”. Seconda come abi-tanti a Madrid, a me è piaciuta di più della capitale perché è sul mare e of-fre maggiori attrattive, pur essendo più piccola. La presenza del mare fa
sì che anche in autunno faccia caldo. L’aeroporto è collegato al centro dal treno e dagli autobus (frequentissi-mi) e nel prossimo futuro ci arriverà anche la metropolitana. Il vantaggio dell’autobus è che arriva nella piaz-za principale di Barcellona, Plaça Ca-talunya, molto bella e con un centro commerciale enorme.Cosa vedere? Aquarium (è il più gran-de d’Europa), Parc Güell (di Gaudí), la Torre Agbar, l'Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, Casa Batlló, Casa Mi-là (La Pedrera), Fundació Miró, Mercat de la Boqueria.
1° giorno Volare low costPer la prima volta andiamo a Barcello-na solo io e Marco. Questa volta sia-mo liberi dallo stress di accompagna-re le ragazze e accontentare le loro inesauribili richieste. Questa vacan-za, decisa all’ultimo minuto, è all’in-segna del relax: abbiamo previsto di trascorrere in città 4 giorni molto tran-quilli, senza troppe pretese, di cui en-trambi avevamo gran bisogno. Per il volo ci affidiamo, per la prima volta, alla compagnia iberica low cost Vue-ling che, con 100 euro (più 20 di va-ligia e 8,50 di pagamento con carta di credito), ci assicura un buon viag-gio. La grave crisi finanziaria ha deter-minato anche una riduzione dei voli giornalieri e delle compagnie aeree in servizio da Venezia a Barcellona: l’unica sopravvissuta, tra le tante fal-lite o ridimensionate (Volareweb, Al-pi Eagles, Myair, Iberia), è proprio la Vueling, con un volo alle 10 e uno al-le 22.35. Per risparmiare ulteriormen-te, e non pagare il parcheggio, ci af-
Eravamo due amici al Bar... cellona Cinque volte nella città catalana, ma ne hanno sempre voglia. Un paio di ragazzi, finalmente in vacanza da soli, se la spassano fra locali, bar e ristoranti. A due passi dalla Rambla...
di Mirko Simionato x t r f o i c e h
Quando: sempreDurata: 4 giorniViaggio: aereo Costo a persona: (spesa approssimativa)
500 euro
Ospiti d'onoreIl Museo Nazionale Catalano dell'Arte (MNAC) compie 75 anni e li festeggia in compagnia di 75 capolavori di arte catalana, dal Medioevo al XX secolo. Alcune di queste opere hanno lasciato per la prima volta chiese e cattedrali della Catalogna per partecipare alla mostra Convidats d'Honor, fino all'11 aprile, ingresso libero. Info: www.mnac.cat
per chi ama il divertimento e i piaceri della tavola
piace perche' e' una metropoli che sa di vacanza. perche' e' cit-
ta' d'arte ma profuma di mare. e in piu' si mangia benissimo
io... turista per caso
Diario Barcellona
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fidiamo all’ACTV, che con l’autobus n. 5 in servizio da Venezia a Tessera, con solo 1,10 euro porta all’aeropor-to Marco Polo. Dopo cena, alle 20.15, con congruo anticipo ed emoziona-ti, partiamo da casa. L'autobus arri-va puntualissimo e alle 21.05 siamo all’aeroporto. Ad attenderci troviamo il deserto, perché il nostro è l’ultimo volo della giornata. Il check-in on li-ne della Vueling proponeva solo 2 po-sti orrendi: vicino al bagno e con corri-doio in mezzo a separarci. Ho pensato fosse un modo per convincerci la vol-ta successiva a spendere altri 10 euro per scegliere il posto. Non sono cadu-to nel tranello, ho chiesto alla signo-rina del check-in un cambio e non ci sono stati problemi. Decolliamo pun-tuali alle 22.35 e atterriamo poco do-po mezzanotte, con qualche minuto d’anticipo. Purtroppo c’è lo sciopero dei pullman, e non c’è l’aerobus. Po-co male: l’autobus notturno con so-lo 1,35 euro (anziché i 5 dell’aerobus) ci porta in centro. L’autista corre co-me un pazzo e fa molte fermate. Poco prima delle 2 siamo in hotel, nel no-stro consueto Hotel Apart Rembrandt in calle de la Canuda, a pochi metri da Plaça Catalunya. Quest’anno sceglia-mo le camere più costose, che hanno due letti separati e danno su un corti-le interno, perciò di notte non si sente nessun rumore, sembra di stare dalle nostre parti, a Quarto d’Altino.
01 spazio al nuovo L'area del Port Vell è stata oggetto di un'attenta ristrutturazione, che l'ha resa ideale per il tempo libero, a due passi dal mare.
02 interminabile bellezza Imponente, fantastica, simbolica e... infinita. I lavori di costruzione della Sagrada Família procedono ancora oggi,
lentamente anche a causa della difficoltà del progetto.
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CARRER DE VERDI
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AVINGUDA DIAGONAL
AVINGUDA DIAGONAL
CARRER
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CARRER DE VILADOMAT
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CARRER D’ALMERIA
CARRER DE BORDEUS
CARRER DE NUMACIA
CARRER DE VALLESPIR
CARRER DE J. GÜELL
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CARRER DE ROSSELLÒ
CARRER DE JOVENTUS
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CARRER DE RIAGO
CARRER DE GENERAL PRIM
CARRER DE ANGEL GUIMERÀ
CARRER DE CASTELA
CARRER DE BADALONA
CARRER D’ORZINELLES
CARRER DE BEGUR
CARRER UNRÈ
CARRER DE T
EROL
CARRER DE L
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CARRER DE MISSENS
TRAVESSER
A DE GRÀCIA
casa milàDetta La Pedrera, per quest'opera Gaudí ha usato azulejos, pietre naturali e ferro battuto.
torre agbar142 metri di acciaio e cristal-lo, firmati Jean Nouvel, illumina-no le notti brave di Barcel-lona.
Mespanya
Mpoble sec
castellodi montjuÏcDalla cima della montagna, domina la città dal 1640.
sagradafamÍliaL'esempio più eclatante della capacità visio-naria di Antoni Gaudí.
maremagnumPunto di ritrovo nell'area di Port Vell, con negozi alla moda, ristoranti, bar e discoteche.
Msagrada familia M
glories
M
arc de trionf
casa batllóLa facciata di Gaudí è fatta di movimento e mosaci colorati di ceramica e cristalli.
M
passeigde gracia
Mliceu
Mciutadella
villa olimpica
parco della ciutadella
parc de montijuÏc
el gat
la boqueriaIl mercato più popolare e autentico, le cui origini affondano nel XIII secolo, ha bancarelle di ogni genere.
fontana magica
mnac
plaça catalunya
fundació miró
Hotel ap. rembrandt
cattedraleEspressione del Gotico catalano. Da vedere anche il Chiostro con la Fontana delle Oche.
santa maría del mar
port vellLa parte più antica del porto di Bar-cellona, oggi completamente rinnovata e modernizzata.
aquarium
el rey de la gamba 2
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2° giorno In cima al MontjuïcFacciamo colazione come di consue-to al bar sotto l'hotel con una ensai-mada e un paninazzo al jamon ser-rano. Partiamo a piedi e arriviamo a Port Vell, Mare Magnum e Barcelone-ta: è il primo giorno e abbiamo voglia di muoverci. Visitiamo Santa María del Mar, in sti-le gotico catalano, forse la chiesa più bella di Barcellona. Pranziamo a El Rey de la Gamba 2, ristorante di pe-sce di Barceloneta, un locale tuttavia molto costoso, come tutti i ristoran-ti di pesce locali. Io prendo calamari alla romana, untuosissimi ed enormi, Marco delle costose rape alla menta, dal sapor medio-orientale. Nel pome-riggio saliamo sulla funicolare che, passando sopra il porto, va diretta a Montjuïc, offrendo una visuale a tut-to tondo della città. Il viaggio è mol-
cipolle alla catalana
menu del mese: calçotadadi Martino Ragusa
Se andrete a Barcellona nei prossimi due mesi vi aspetta una bella sorpresa: il periodo da metà gennaio a tutto marzo è quello dei calçots, i cipollotti super
amati dai catalani. A loro è dedicato un pasto conviviale, la calçotada, celebrata durante tutti i weekend del periodo nei ristoranti e per le strade di Barcellona, Terragona e Valls. I calçots vengono arrostiti sulla brace e serviti con la tunica esterna bruciacchiata e ricoperti di cenere. Ciascun commensale li ripulisce (nei ristoranti è rifornito di guanti), punta il naso al cielo e se li fa calare in bocca dopo averli intinti nella salvitxadain, una salsa espressamente creata per loro. Per questo motivo, sempre nei ristoranti, viene fornito anche un grande bavaglino. Fra gli estimatori italiani circola qualche dubbio sulla natura di questi ortaggi. Sono i nostri cipollotti o si tratta di un prodotto diverso? Per dipanare il mistero chiariamo che si tratta germogli nati da una cipolla bianca (Allium cepa) della varietà Blanca gran Tardia de Lleida ripiantata nel terreno dopo che è giunta a completa maturazione. Sono cipollotti non nati da seme, ma da una cipolla adulta e bianca. Il loro nome completo è calçots de Valls IGP e hanno la caratteristica di essere particolarmente dolci. Il consiglio è di fare un salto di 100 chilomeltri a Valls, dove è facilissimo imbattersi in una “calçotada popular”, barbecue vegetariano di strada. Sarete invitati a ingozzarvi di calçots e vino rosso come è successo al sottoscritto. A Barcellona, i migliori ristorati da calçotada sono: El Racó Plaça del Bò-Bò, 5 Monistrol de Montserrat (Bages) Barcelona 08691; Can Tintorer Avenida Can Tintorer, Molins de Rei, Barcelona 08750; Can Cortés, Carretera Arrabassada, km 6,5, Sant Cugat del Vallès, Barcelona 08198; Masía Can Borrell, Can Borrell, s/n, Sant Cugat del Vallès, Barcelona 08198. A Valls e Terragona sono ovunque.
01 tempo libero Al MareMagnum non c'è rischio di annoiarsi, fra negozi, ristoranti, locali e discoteche. 02 un ospedale artistico È l'Hospital de la Santa Creu i Sant
Pau, progettato dall'architetto catalano Lluís Domènech i Montaner, protetto dall'Unesco.
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segnali urbani del presente e del passato
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Dopo un pomeriggio di shopping, la sera andiamo al Port Olimpic, do-ve ci sono davvero decine di ristoran-ti. Molto indecisi dall’offerta esagera-ta, ci facciamo conquistare da uno che ci offre salame e spumante come invi-to. Ceniamo con arroz caldoso de mer-luza e crostacei crudi per Marco, la sua passione, molto costosi. Pur essendo all’aperto, fa caldissimo data la pre-senza di stufe elettriche. Segue un giro alle discoteche all'aperto ma le trovia-mo un po' vuote.
3° giorno Il deserto dei TartariFacciamo colazione al Forn del Pi in Car-rer de Ferran, vicino alla Rambla. Poi ci dirigiamo in zona Sagrada Família, uni-co monumento al mondo ancora in pe-renne costruzione: il motivo ufficiale è che quest’opera di Gaudí non deve
La vacanza parte... DalíDa Gaudí al futuro. Un'idea viaggio per gli amanti dell'arte e del movimento modernista. Quattro giorni a febbraio, soggiornando nel cuore del Raval, con un tour guidato da un architetto. I nuovi quartieri di sviluppo, il Museo di Arte Contemporanea, i monumenti fondamentali di Barcellona, i musei di Picasso e Miró, la scoperta di Figueres sulla costa Brava e un’intera giornata a contatto con Salvador Dalí e l' arte surrealista. Info: tel. 02.4855851; www.naar.com
01 la pedrera Casa Milà è uno dei capolavori di Gaudì. Foto del turistapercaso proprof.
02 shopping La città è meta irrinunciabile di ogni shopping-addicted...
03 tapas ...e anche di quanti apprezzano il piacere della buona tavola!
to bello, ma costoso: 9 euro. Arrivati a Miramar, prendiamo anche la se-conda teleferica, che porta in alto fi-no al castello di Montjuïc, al prezzo di 6 euro, da dove si vedono il porto e la città. Scendiamo a piedi verso gli impianti olimpici e Plaça d'Espanya, dove, finalmente, saliamo in metrò. Decidiamo di fare il biglietto valido 3 giorni a libera circolazione al prez-zo di 15,20 euro. Non sazi, il tempo di una doccia e ritorniamo in piazza per goderci lo spettacolo della Fon-tana Magica, che è sempre emozio-nante. Per cena andiamo al Risto-rante L'eucalyptus (c/Bonsuccés 4, è una via laterale alla Rambla, vicino a Plaça Catalunya). Pare che abbia-no cambiato gestione e menu, ma in ogni caso mangiamo molto bene: io prendo il mio piatto preferito, butifar-ra con alubias in salsa alioli, mentre Marco assaggia un mix di tapas, con chorizo e altre specialità. Spendiamo
28,40 euro in due bevendo una gu-stosa cerveza Estrella Damm.
2° giorno A caccia di saporiLa nostra giornata segue un itinerario non finalizzato a vedere luoghi partico-lari, ma piuttosto ad assaporare l’at-mosfera del quartiere. Marco decide il percorso seguendo i consigli della Lo-nely Planet, che suggerisce una pas-seggiata che si presta a frequenti soste per bere. Tra le cose da vedere, casa Fuster, oggi hotel a 5 stelle. Pranziamo alla taverna La Llesca, top five della no-stra guida. Dovrebbe essere un luogo chiassoso ma lo troviamo deserto alle 13... apre alle 13.30! Quando torniamo siamo i primi: Marco mangia entreco-te de vedella al sangue con peperoni, io pincho moruno, tanto buono quanto piccolo. Spendiamo 28,60 euro.
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percorsi d’arte tra medioevo e gaudí
una giornata... goticaRita e io partiamo da Torino con la Ryanair (40 euro a/r in due), bus fino a Barcellona (42 euro a/r in due), arriviamo al terminal e quindi all’albergo, facendo il bi-glietto T10 a euro 7,70 per 10 corse utilizzabile anche in due. L’hotel Front Maritim è una costruzione moderna, trovata via internet su indicazione reperita in un raccon-to di viaggio: la camera è grande, fronte mare, l’hotel è dotato di ristorante e centro benessere, costa 80 euro a notte, e dista 500 metri dalla della metro. Nel pome-riggio iniziamo a girare, partendo dal quartiere gotico.Andiamo alla Chiesa di Santa Maria del Mar, in stile gotico catalano, ritenuta la più bella di tutta la Spagna, costruita nel XIV secolo, la cui facciata ha sculture e capitelli che rappresentano le corporazioni che ne pro-mossero la costruzione. L’interno è piuttosto spoglio, con massicce colonne che sostengono le tre navate. Lasciamo la chiesa e ci dirigiamo verso il Museo Picas-so, passiamo attraverso le stradine del Born, e il carrer de Montcada, che nel Medioevo era la strada più im-portante della città; i tipici Palau medievali sono oggi sedi di importanti istituzioni culturali come la Fondazio-ne Maeght (al n. 25) e il Museo Picasso. Arrivati al mu-seo rinunciamo a entrare per la lunghezza della coda. Passando per la via Laietana ci imbattiamo nel Palau de la Musica Catalana, uno dei capolavori dell’architettura modernista, progettato da Domènech i Montaner: am-miriamo la facciata decorata con mattoni rossi e colonne con mosaici colorati, con i busti di grandi compositori.Gironzoliamo quindi per le caratteristiche e strette strade del Barrio Gotico, poi andiamo a cenare al risto-rante Mercante di Venezia, un locale che propone cucina italiana, con prezzi sui 20 euro a testa, vino e caffè com-presi: siamo rimasti soddisfatti. Passando sul lungoma-re e il porto, vediamo i molti bar e ristoranti all’aperto.
una festa di linee e coloriAcquistiamo 2 biglietti di libera circolazione per 3 giorni a 15,20 euro a testa e ci dirigiamo verso Piazza Catalun-ya. Il bus 24 ci porta al Parc Güell, l’ingresso è gratis. Entriamo dalla porta principale e vediamo subito le due grandi scalinate e nel mezzo il famoso drago e le fontane: una festa di colori, figure di animali fantastici ricoperti di frammenti di ceramica e maiolica colorata che creano superfici brillanti, 86 colonne di tipo dorico
sostengono una grande terrazza semicircolare con una balaustra ondulata con bordi e sedili con mosaici colo-rati. Queste architetture sembrano tratte da un cartone animato, ma hanno significati storici e simbolici. Da non perdere le colonne scolpite a tronco d’albero che sostengono il viadotto. Ritorniamo verso il mare, c’è un ascensore per vedere il panorama, e davanti a noi Port Vell, elegante porto turistico. Camminiamo su una passerella, che è anche un ponte levatoio (la Rambla del Mar), raggiungiamo il Maremagnum, un elegante centro commerciale, pieno di negozi delle griffe più note, costruito sul mare, e tra i vari ristoranti scegliamo di andare al Fresco, un self ser-vice a prezzo fisso di 9 euro, compreso vino e caffè.Nel pomeriggio andiamo alla Sagrada Família, il mo-numento più noto di Barcellona, in costruzione da tem-po immemorabile, progettata da Gaudí. Ci spostiamo all’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, ritenuto uno dei capolavori del modernismo di Domènech i Mon-taner. Si compone di edifici che si affacciano su di un grande giardino; le facciate in mattoni rossi hanno deco-razioni a mosaico di pietra e maiolica colorata. Alla sera andiamo al passeig de Gràcia, per vedere gli edifici del modernismo illuminati. Il passeig è un viale alberato rettilineo, elegante, frequentato la sera. Ci sof-fermiamo in particolare nel tratto noto come “la Man-zana de la Discordia”, una zona con tre famosi edifici, il più suggestivo dei quali, a mio parere, è la Casa Battló
di Gaudí, la cui facciata pare tratta da un film dell’orrore con i suoi balconi raffiguranti mostri; la Casa Ametller, sembra un edificio di Amsterdam, in particolare è bellis-simo il balcone del primo piano, in ferro battuto. Della Casa Milà (La Pedrera) apprezziamo le forme ondulate e le decorazioni a forma di vegetali dei balconi.
la città dall'altoIl terzo giorno ci rechiamo alla Fundació Miró, sulla col-lina di Montjuïc, che raggiungiamo facilmente dopo un breve tratto di funicolare che si prende alla stessa fer-mata del metro. L’esposizione è in un edificio bianco, in un parco, le opere sono esposte all’interno e all’esterno in ampi spazi. All’aperto ci sono opere con fantastici co-lori: è una festa per gli occhi.Nel pomeriggio percorriamo in lungo e in largo tutto il Passeig, completando la visita dei palazzi del moder-nismo visti la sera. In particolare notiamo Casa Lleo Morera del Montaner, di stile più classico, proseguendo sino alla Casa Fuser, sede di un albergo. Raggiungiamo quindi la Cattedrale (la Seu), dove è esposto il celebre Cristo di Lepanto, a forma di S scolpito in legno.
dal chiostro al sottomarinoAnche oggi il sole illumina il nostro vagabondaggio. Passeggiamo sulla Rambla, notiamo sulla pavimenta-zione il famoso mosaico di Miró, visitiamo il caratteristi-co e colorato mercato coperto della Boqueria, poi an-diamo alla Plaça Reial in stile ottocentesco, con palme, circondata da portici invasi da tavolini di bar e ristoranti e lampioni a forma di albero progettati in gioventù da Gaudí. Raggiungiamo la Chiesa romanica di Sant Pau del Camp, uno dei più antichi monumenti della città. All’interno la chiesa in pietra è praticamente spoglia, in-teressante il chiostro di stile moresco, c’è anche una pic-cola esposizione dei reperti provenienti dagli scavi. Nel primo pomeriggio prendiamo il battello per fare il giro del porto in modo da avere una visione più completa.Ritorno al Barrio Gotico per fare una passeggiata sen-za meta, in tutta tranquillità, e fare qualche acquisto di souvenir, per poi andare al Museu Marítim. È allestito negli antichi cantieri navali della flotta, uno degli edifici gotici più maestosi conservati in Europa. All’interno si resta colpiti dall’enorme spazio che queste navate crea-no, sembra quasi di essere in una cattedrale. E visitando il museo si percorre tutta la storia della navigazione: è esposto addirittura il primo sottomarino del mondo!
Un altro Turista per caso
ci racconta la sua esperienza
di Fernando Corner
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dove dormireHotel Apart Rembrandt (Carrer de la Canuda 13, tel.
+34 93 3013157, www.apartrem-brandt.com). In posizione centra-le e tranquilla, mette a disposi-zione diverse tipologie di camere, essenziali ma tutte confortevoli. Camera doppia a partire da 70 euro.
dove mangiare
El Rey de la Gamba 2 (Pº de Joan de Borbó 46, tel. +34
93 2256400, www.elreydelagam-
ba.com). È il posto giusto per gu-stare una buona paella a buon prezzo. Nella Barceloneta, il “re del gambero” deve il nome al fatto che nel tempo ha aperto con lo stesso nome altri due locali nei pa-raggi. Porzioni abbondanti e tanto gusto.L'eucaliptus (C/Bonsuccés 4, tel. +34 93 3021824). In una via la-terale della Rambla, è un piccolo ristorante con tante piastrelle al-le pareti. Serve piatti semplici ma davvero buoni: escalivada (rata-touille alla catalana), tacos e tor-
radas (sandwich aperti).Taverna La Llesca (C/ Terol 6, tel. +34 93 2850246). Qui si posso-no mangiare grandi porzioni di carne accompagnate da vino ros-so della casa. Fra le specialità il Pincho moruno (spiedini di ma-iale alla griglia). Buone le bru-schette (llesca), disponibili in varie versioni. Per dolce vale la pena provare l’immancabile cre-ma catalana. Restaurante Argentino Gauchos (Baixada Sant Miquel 6, +34 93 3189900). In pieno Barrio Gotico,
due sale ricavate in un ambien-te tranquillo, decorato con ritrat-ti di gauchos, gli uomini che la-vorano nelle praterie argentine. La specialità della casa non po-teva che essere la saporita carne alla griglia importata direttamen-te dall’Argentina.
dove andareSanta Maria del Mar (Pl. De Santa Maria, tel. +34 93
3102390). Costruita all’inizio del XIV secolo, in origine sorgeva in riva al mare, testimonianza della
ricchezza dei mercanti dell’epo-ca. È un grandioso esempio per-venutoci di architettura gotica catalana. La Sagrada Família (C. Mallorca 401, www.sagradafamilia.org). Il monumento più celebre di Gau-dí, opera incompiuta con una stupefacente decorazione di sta-tue e fregi di pietra ispirati ai te-mi della flora e della fauna. Dalle torri, cui si accede attraverso 400 gradini o l’ascensore, si ammira una splendida vista sul cantie-re e sulla città. Ingresso 12 euro.
come, dove, quantoGli indirizzi d'arte e del gusto per vivere una vacanza di relax come quella dei nostri amici!
mai essere terminata, altrimenti sa-rebbe di cattivo auspicio per la cit-tà. Personalmente credo che i Barcel-lonesi ci marcino molto con questo fatto e quindi, essendo l’attrazione principale per i turisti, probabilmen-te, non avrà mai fine. Inoltre, secon-do me, mentre sulle guide sta scritto che oggi gli architetti stanno seguen-do l’idea di Gaudí, mi sembra, inve-ce, che la parte nuova sia molto meno bella e, soprattutto, diversa dall’idea originale. Facciamo un buon pranzo al ristorante A la turca a l’avinguida de Gaudí 19, nei pressi della Sagra-da Família. Nel pomeriggio andia-mo nel mio quartiere preferito, el Ra-val, e mi ritorna in mente L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon, i bordel-li e le prostitute, l’hotel Barbara e la zona un po’ pericolosa, specie di not-te. Qui tutto è economico e arabeg-giante, un’ora di collegamento ad in-ternet costa solo 1 euro. Vediamo El Gat, un enorme gatto in bronzo di Bo-tero, alto più di due metri. Alla do-menica a Barcellona è assolutamente tutto chiuso e triste. La gente torna a casa dai weekend, e anche di sera si respira un’atmosfera di vuoto. Pren-diamo il bus per Barceloneta alla ri-cerca del monumento a Fibonacci, ma non riesco a trovarlo, in quanto si può vedere solo di notte. Alla se-
ra ceniamo da Restaurante Argentino Gauchos (Baixada de Saint Miguel 6; si cerca Placa de Miguel, su una late-rale di calle Ferran e si va giù per Car-rer d'Avinyo). Può essere un po' diffi-cile da trovare, ma si mangia bene. È deserto e molto costoso: prendo un carrè d’agnello alla griglia molto sa-lato, sotto tutti i punti di vista. Dopo cena passeggiamo all’Example, ma rientriamo dopo un solo bar in quan-to siamo molto stanchi: la crisi si sen-te, i locali sono vuoti!
4° giorno Shopping sfrenatoL’ultimo giorno è il più soleggiato e il più caldo, ne approfittiamo pertanto per fare una sosta alla Rambla del Mar per abbronzarci, cullati, si fa per dire, dal rumore delle sirene del ponte le-vatoio. Sarebbe stato bello fare maga-ri anche un giro in barca. Dedichiamo il resto della nostra giornata allo shop-ping da Zara: essendo una catena spa-gnola, ogni 100 metri c’è un negozio di tale marca, e si trovano cose che in Italia non ci sono e che costano anche meno che da noi. Pranziamo da Otto, molto buono, con salsiccia e alioli. Vi-sitiamo i negozi di scarpe di carrer de la Pelai, una via a sinistra salendo alla fi-ne della Rambla verso Plaça Catalunya. Passeggiamo per il famoso Barri Gòtic, centro della città vecchia di Barcellona, caratterizzato da vie molto strette. Alle 18 è infine giunto il momento di pren-dere l’aerobus per recarci all’aeropor-to, dove giungiamo alle 18.30. Il nostro volo parte puntuale alle 20.10 e atter-ra a Venezia alle 22.38, con 17 minuti d’anticipo.
01 movida in compagnia Una cena al ristorante, per cominciare la serata alla grande!
02 fantasia al potere Al Parc Güell è un susseguirsi di linee, colori e superfici brillanti.
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Hai fatto un bel
viaggio?raccontalo agli amici su
www.turistipercaso.it