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a cura di CRISTINA VONZUN «Prima di arrivare alla Città Eterna, meta del nostro pellegri- naggio, ci fu concesso di contem- plare grandi meraviglie. Dapprima la Svizzera, con le sue vette che si perdono tra le nubi, con le cascate gentili zampillanti in mille modi diversi, le valli profonde colme di felci giganti e di eriche rosa», que- sto si legge in “Storia di un’animadi Teresina di Lisieux, dove la Santa descrive il pellegrinaggio vissuto da ragazzina, in treno, dalla Fran- cia a Roma nel novembre 1887 con il padre, la sorella Celina e altri par- tecipanti francesi (quasi 200) per i festeggiamenti del Giubileo dell’e- lezione di papa Leone XIII. Arrivata a Roma, S. Teresa – visti i dinieghi fino ad allora avuti dal suo Vescovo - osò chiedere al Papa di poter en- trare in Monastero a 15 anni. Du- rante quel pellegrinaggio (per lei molto importante, nonostante non abbia ottenuto subito il consenso del Papa) Teresa passò dal Ticino in treno l’8 novembre 1887. Nei documenti degli archivi di Lisieux, si può addirittura trovare il programma di quel pellegrinag- gio, con tanto di tragitto (vedi foto sotto: Parigi, Basilea, Lucerna, Lago dei 4 Cantoni, San Gottardo, Mila- no… e poi giù fino a Roma. Teresina descrive la Svizzera vista dal treno Nel Manoscritto A dello scritto di Teresina menzionato, la Santa offre una bellissima descrizione della Svizzera. Si direbbe che il paesag- gio svizzero descritto dalla Santa abbia avuto un ruolo importante, anche tramite il ricordo, nella sua futura vita claustrale (in partico- lare il punto n. 161). Vi si legge: «Guardando tutte queste bellezze, mi nascevano nell’anima pensieri profondi. Mi pareva di capire già la grandezza di Dio e le meraviglie del Cielo. La vita religiosa mi appa- riva tal quale è con i suoi obblighi e i suoi sacrifici minuti consumati nell’ombra. Capivo quanto fos- se facile ripiegarsi sopra se stessi, dimenticare il fine sublime della propria vocazione, e mi dicevo: più tardi, nell’ora della prova, quando, prigioniera nel Carmelo, non potrò contemplare altro che un angolo di stelle, ricorderò ciò che vedo oggi: questo pensiero mi darà coraggio, di ILARIA SARGENTI Quando parliamo di aiuto allo sviluppo e di solidarietà con i Paesi poveri il nostro pensiero va al cibo, alla formazione, ai pozzi, agli ospe- dali. Non pensiamo che per tra- sportare il cibo, per produrlo, per portare gli ammalati all’ospedale o i bimbi a scuola sono necessari i mezzi di trasporto. «Qui in Europa e nei Paesi ricchi la mobilità è sconta- ta: ci sono auto, ambulanze, trattori e trasporti pubblici ben funzionan- ti. Per i Paesi del sud del mondo tut- to ciò è un lusso», ci spiega Gabriel- la Wiss, direttrice di Miva svizzera, un’organizzazione cristiana che so- stiene il finanziamento e l’acquisto professionale di mezzi di trasporto e di comunicazione. «Ma la mobi- lità può salvare vite, o migliorarne la qualità. Per questo, fin dalla sua fondazione nel 1932, Miva collabo- ra con partner locali (sia ecclesiali sia laici) nel Sud del mondo (Africa L’8 novembre 1887, di passaggio dalla Francia verso Roma per un pellegrinaggio, Santa Teresa e familiari attraversarono il Ticino. Il reliquiario di questa Santa famiglia sarà al Carmelo di Locarno e a Balerna. dimenticherò facilmente i poveri miei interessi vedendo la grandez- za e la potenza del Dio che intendo amare unicamente. Non avrò la disgrazia di attaccarmi a delle pa- gliuzze, dopo che il mio cuore ha presentito ciò che Gesù riserva a coloro che l’amano!» . Affrontare un pellegrinaggio in treno a quei tempi era decisamen- te impegnativo. Una ricostruzione storica del viaggio è stata fatta in diverse pubblicazioni. Lunedì 7 novembre 1887, alle ore 6 e tren- tacinque, il treno specialeparte dalla Gare de l’Est di Parigi in coda al diretto delle 6 e trenta alla volta di Lucerna, capolinea della prima tappa. Sono 197 i pellegrini di cui circa settantacinque della diocesi di Bayeux, i più sono ovviamente della diocesi di Coutences, accom- pagnati dal loro vescovo mons. Germain e da mons. Legoux, suo vicario generale. Ad accompagnare invece quelli di Bayeux, in assenza del vescovo mons. Hugonin, è il vi- cario generale della diocesi mons. Révérony. La prima tappa è di circa 620 chi- lometri, tanti infatti sono i chilome- tri di ferrovia da Parigi a Lucerna. Un viaggio veramente massacrante se si pensa che il convoglio entra a mezzanotte e mezza nella stazione di Lucerna; è subito fatto il calcolo delle ore di viaggio: ben 18, e della media della velocità del treno: 35 Km all’ora. L’indomani da Lucerna a Milano i chilometri da percorrere con la ferrovia sono 310. Poco più di sub sahariana, America Latina, In- dia e Filippine) per dare la possi- bilità alle comunità di acquistarsi trattori, muli, camion o furgoni, fuoristrada, biciclette, barche. In tempi più recenti anche computer e internet e apparecchiature per ra- dio». Miva non regala i veicoli: le co- munità devono sostenere una parte della spesa, in maniera che sentano il veicolo come una loro conquista e una cosa loro, non caduta dal cielo. Finora Miva è stata attiva preva- lentemente nella Svizzera tedesca. Dalla scorsa primavera ha iniziato a farsi conoscere anche in Roman- dia e in Ticino (che ora ha nella persona di Mauro Clerici anche un membro in Comitato) e da subito ha ottenuto la simpatia della gente: con un primo articolo sul bolletti- no della Conferenza missionaria della Svizzera italiana - che pre- sentava un progetto di aiuto ad Haiti mediante la fornitura di muli 10 ore di viaggio. Teresa stessa nella sua autobiografia ci dà un’indica- zione molto precisa per ricostruire minuto per minuto questo trasfe- rimento dalla Svizzera all’Italia. Teresina scrive: «Dapprima la Sviz- zera, con le sue vette che si perdo- no tra le nubi, con le cascate gentili zampillanti in mille modi diversi, le valli profonde colme di felci gi- ganti e di eriche rosa. Ah, Madre mia cara, queste bellezze della per il trasporto delle merci - è riu- scita a raccogliere i fondi necessari per l’acquisto, in loco, di trenta be- stie da soma. «Ogni anno ci giungono circa mille richieste di aiuto», racconta Gabriella Wiss di Miva. «Di queste riusciamo a finanziarne unicamen- te 80-90. Ogni progetto è vagliato attentamente da una commissione di nostri volontari, in maniera da destinare gli aiuti a partner vera- mente degni di fiducia». Tra i beneficiari del sostegno di Miva ci sono donne, bambini, di- sabili, malati, lavoratori. I veicoli possono servire alla salute (ambu- lanze), alla formazione (biciclette per gli alunni), all’agricoltura (trat- tori o camion per il trasporto al mercato delle derrate alimentari), ai diritti dell’uomo (fuoristrada per le campagne di sensibilizzazione), al lavoro pastorale. Uno dei pro- getti sostenuto quest’anno è il fo- natura profuse così largamente, hanno fatto tanto bene all’anima mia! Come l’hanno innalzata verso Colui che si è compiaciuto di getta- re tanti capolavori sopra una terra d’esilio destinata a durare un gior- no solo! Non avevo occhi bastanti per guardare. In piedi, allo sportel- lo, rimanevo quasi senza respiro; avrei voluto essere ai due lati del vagone perché, voltandomi, vede- vo paesaggi incantevoli e affatto diversi da quelli che si stendevano dinanzi a me. Talvolta ci trovavamo in vetta a una montagna, ai nostri piedi si aprivano precipizi dei quali lo sguardo non toccava il fondo: pa- revano pronti a inghiottirci; in alto un villaggio incantevole con le sue casupole montanine e il campanile sul quale ondulavano mollemente pochi cirri bianco-lucenti. Lonta- no, un lago vasto, dorato dagli ul- timi raggi; le acque pure e quiete si coloravano di azzurro e dei fuochi del tramonto, e presentavano ai nostri sguardi attoniti lo spettacolo più poetico e più affascinante che si possa vedere. In fondo all’orizzonte vasto si scorgevano le montagne, le cui linee incerte sarebbero sfuggite ai nostri occhi se le cime nevose or- late di luce non avessero aggiunto un fascino di più al bel lago che ci yer per persone disabili e albini in Tanzania: grazie al furgone le suo- re possono raccogliere nei villaggi della regione bambini che altri- menti sarebbero uccisi o mutilati a causa delle credenze del posto (un arto di un albino è considerato un potente amuleto e quindi pagato a peso d’oro). Un altro progetto è quello delle biciclette in Colombia: i bambini di villaggi discosti hanno due ore e mezza di cammino per raggiun- gere la scuola. Una volta arrivati sono troppo stanchi e non riescono Trenta muli dal Ticino ad Haiti: pure questo è aiuto allo sviluppo MIVA L’associazione svizzera che fornisce mezzi di trasporto In grande: i coniugi Louis Martin e Marie- Azélie (detta Zélie) Guérin si sposarono il 13 luglio 1858, nacquero nove figli, ma solo cinque femmine sopravvissero. Beatificati il 19 ottobre 2008, il 18 ottobre 2015 saranno canonizzati. A sinistra: programma del viaggio di Teresina con i genitori, nel 1887 a Roma e Teresa ragazza. Un validissimo aiuto. Ticino: le reliquie dei Santi che veglieranno sul Sinodo DIOCESI A giorni il transito in vista della canonizzazione a Roma 8 Catholica GIORNALE del POPOLO SABATO 26 SETTEMBRE 2015 Le reliquie di Teresa e dei genitori in Ticino n VENERDÌ 2 OTTOBRE Carmelo di Locarno Monti ore 17 - Arrivo delle reliquie al Monastero ore 20 - Celebrazione Eucaristica presiedu- ta dal vice postulatore della causa, padre Sangalli. n SABATO 3 OTTOBRE Collegiata di Balerna ore 7.00 Accoglienza delle reliquie ore 7.30 - 8.30 Preghiera animata da padre Antonio Sangalli ore 8.30 - 9.00 Preghiera delle famiglie che si affidato ai Santi Martin ore 9.00 - 9.30 Preghiera delle famiglie per il Sinodo (sullo schema della Veglia a Roma col Papa in programma quella stessa sera) Carmelo di Locarno Monti ore 20 - SENZA LE RELIQUIE CHE SARANNO A ROMA: Veglia per il Sinodo in contemporanea con il Papa a Roma. Veglia missionaria “Da Cristo il fuoco per l’impegno” è il tema della veglia missionaria con il ve- scovo Valerio organizzata da Missio come apertura del mese dedicato alla missione. L’appuntamento sarà a Pre- gassona nella chiesa di S. Massimiliano Kolbe venerdì 2 ottobre alle 20. «Al fuoco che verrà acceso sul sagrato della chiesa tutti i partecipanti attinge- ranno la luce che farà risplendere le ope- re dell’impegno scaturito dall’incontro con Cristo e ridarà passione e ardore ai nostri impegni nel tempo dedicato ai fra- telli», scrive la Conferenza missionaria della Svizzera italiana. rapiva...». Oltrepassate le Alpi - dice Teresina - si arriva ad un vasto lago dorato. È il tramonto. Quel lago altro non può essere che il Ceresio o lago di Lugano, e la descrizione che ne fa, corrisponde al panorama che si gode nel tratto di ferrovia tra l’uscita del tunnel di Paradiso e Bissone, è stato fatto no- tare dai commentatori di Teresina. Note dal passato che ci introduco- no a quanto avverrà nei prossimi giorni. Il 2 e 3 ottobre le reliquie dei Martin in Ticino Nei prossimi giorni, a distanza di 128 anni da quel viaggio, Santa Te- resa passa di nuovo dalla Svizzera e dal Ticino, assieme ai suoi genitori, per andare Roma. Infatti le reliquie dei beati coniugi Martin e della fi- glia Santa saranno di transito in Ticino, il 2 e 3 ottobre, di passaggio per recarsi al Sinodo dedicato alla Famiglia. Papa Francesco canoniz- zerà i genitori di Santa Teresina il 18 ottobre a Roma, affidando alla loro intercessione i lavori sinodali. Le reliquie sosterrano per momenti di preghiera e celebrazione al Carme- lo di Locarno Monti e a Balerna. Nel box il programma. a concentrarsi. Grazie alle biciclet- te il percorso si accorcia di molto. «La mobilità è un’urgenza, in mol- ti Paesi. È però necessario che noi condividiamo la nostra estrema mobilità con chi non ha niente», sottolinea Gabriella Wiss. Miva poggia infatti quasi unicamente sui donatori privati. Per avere maggiori informazioni su Miva si può consultare il sito www.miva.ch. Per eventuali donazioni il conto è il seguente: cp 90-800 000-0.

DIOCESI A giorni il transito in vista del Ticino: le ... · amare unicamente. Non avrò la disgrazia di attaccarmi a delle pa- ... a farsi conoscere anche in Roman-dia e in Ticino

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a cura di CRISTINA VONZUN

«Prima di arrivare alla “Città Eterna”, meta del nostro pellegri-naggio, ci fu concesso di contem-plare grandi meraviglie. Dapprima la Svizzera, con le sue vette che si perdono tra le nubi, con le cascate gentili zampillanti in mille modi diversi, le valli profonde colme di felci giganti e di eriche rosa», que-sto si legge in “Storia di un’anima” di Teresina di Lisieux, dove la Santa descrive il pellegrinaggio vissuto da ragazzina, in treno, dalla Fran-cia a Roma nel novembre 1887 con il padre, la sorella Celina e altri par-tecipanti francesi (quasi 200) per i festeggiamenti del Giubileo dell’e-lezione di papa Leone XIII. Arrivata a Roma, S. Teresa – visti i dinieghi fino ad allora avuti dal suo Vescovo - osò chiedere al Papa di poter en-trare in Monastero a 15 anni. Du-rante quel pellegrinaggio (per lei molto importante, nonostante non abbia ottenuto subito il consenso del Papa) Teresa passò dal Ticino in treno l’8 novembre 1887.

Nei documenti degli archivi di Lisieux, si può addirittura trovare il programma di quel pellegrinag-gio, con tanto di tragitto (vedi foto sotto: Parigi, Basilea, Lucerna, Lago dei 4 Cantoni, San Gottardo, Mila-no… e poi giù fino a Roma.

Teresina descrive la Svizzera vista dal treno

Nel Manoscritto A dello scritto di Teresina menzionato, la Santa offre una bellissima descrizione della Svizzera. Si direbbe che il paesag-gio svizzero descritto dalla Santa abbia avuto un ruolo importante, anche tramite il ricordo, nella sua futura vita claustrale (in partico-lare il punto n. 161). Vi si legge: «Guardando tutte queste bellezze, mi nascevano nell’anima pensieri profondi. Mi pareva di capire già la grandezza di Dio e le meraviglie del Cielo. La vita religiosa mi appa-riva tal quale è con i suoi obblighi e i suoi sacrifici minuti consumati nell’ombra. Capivo quanto fos-se facile ripiegarsi sopra se stessi, dimenticare il fine sublime della propria vocazione, e mi dicevo: più tardi, nell’ora della prova, quando, prigioniera nel Carmelo, non potrò contemplare altro che un angolo di stelle, ricorderò ciò che vedo oggi: questo pensiero mi darà coraggio,

di ILARIA SARGENTI

Quando parliamo di aiuto allo sviluppo e di solidarietà con i Paesi poveri il nostro pensiero va al cibo, alla formazione, ai pozzi, agli ospe-dali. Non pensiamo che per tra-sportare il cibo, per produrlo, per portare gli ammalati all’ospedale o i bimbi a scuola sono necessari i mezzi di trasporto. «Qui in Europa e nei Paesi ricchi la mobilità è sconta-ta: ci sono auto, ambulanze, trattori e trasporti pubblici ben funzionan-ti. Per i Paesi del sud del mondo tut-to ciò è un lusso», ci spiega Gabriel-la Wiss, direttrice di Miva svizzera, un’organizzazione cristiana che so-stiene il finanziamento e l’acquisto professionale di mezzi di trasporto e di comunicazione. «Ma la mobi-lità può salvare vite, o migliorarne la qualità. Per questo, fin dalla sua fondazione nel 1932, Miva collabo-ra con partner locali (sia ecclesiali sia laici) nel Sud del mondo (Africa

L’8 novembre 1887, di passaggio dalla Francia verso Roma per un pellegrinaggio, Santa Teresa e familiari attraversarono il Ticino. Il reliquiario di questa Santa famiglia sarà al Carmelo di Locarno e a Balerna.

dimenticherò facilmente i poveri miei interessi vedendo la grandez-za e la potenza del Dio che intendo amare unicamente. Non avrò la disgrazia di attaccarmi a delle pa-gliuzze, dopo che il mio cuore ha presentito ciò che Gesù riserva a coloro che l’amano!».

Affrontare un pellegrinaggio in treno a quei tempi era decisamen-te impegnativo. Una ricostruzione storica del viaggio è stata fatta in diverse pubblicazioni. Lunedì 7 novembre 1887, alle ore 6 e tren-tacinque, il “treno speciale” parte dalla Gare de l’Est di Parigi in coda al diretto delle 6 e trenta alla volta di Lucerna, capolinea della prima tappa. Sono 197 i pellegrini di cui circa settantacinque della diocesi di Bayeux, i più sono ovviamente della diocesi di Coutences, accom-pagnati dal loro vescovo mons. Germain e da mons. Legoux, suo vicario generale. Ad accompagnare invece quelli di Bayeux, in assenza del vescovo mons. Hugonin, è il vi-cario generale della diocesi mons. Révérony.

La prima tappa è di circa 620 chi-lometri, tanti infatti sono i chilome-tri di ferrovia da Parigi a Lucerna. Un viaggio veramente massacrante se si pensa che il convoglio entra a mezzanotte e mezza nella stazione di Lucerna; è subito fatto il calcolo delle ore di viaggio: ben 18, e della media della velocità del treno: 35 Km all’ora. L’indomani da Lucerna a Milano i chilometri da percorrere con la ferrovia sono 310. Poco più di

sub sahariana, America Latina, In-dia e Filippine) per dare la possi-bilità alle comunità di acquistarsi trattori, muli, camion o furgoni, fuoristrada, biciclette, barche. In tempi più recenti anche computer e internet e apparecchiature per ra-dio». Miva non regala i veicoli: le co-munità devono sostenere una parte della spesa, in maniera che sentano il veicolo come una loro conquista e una cosa loro, non caduta dal cielo.

Finora Miva è stata attiva preva-lentemente nella Svizzera tedesca. Dalla scorsa primavera ha iniziato a farsi conoscere anche in Roman-dia e in Ticino (che ora ha nella persona di Mauro Clerici anche un membro in Comitato) e da subito ha ottenuto la simpatia della gente: con un primo articolo sul bolletti-no della Conferenza missionaria della Svizzera italiana - che pre-sentava un progetto di aiuto ad Haiti mediante la fornitura di muli

10 ore di viaggio. Teresa stessa nella sua autobiografia ci dà un’indica-zione molto precisa per ricostruire minuto per minuto questo trasfe-rimento dalla Svizzera all’Italia. Teresina scrive: «Dapprima la Sviz-zera, con le sue vette che si perdo-no tra le nubi, con le cascate gentili zampillanti in mille modi diversi, le valli profonde colme di felci gi-ganti e di eriche rosa. Ah, Madre mia cara, queste bellezze della

per il trasporto delle merci - è riu-scita a raccogliere i fondi necessari per l’acquisto, in loco, di trenta be-stie da soma.

«Ogni anno ci giungono circa mille richieste di aiuto», racconta Gabriella Wiss di Miva. «Di queste riusciamo a finanziarne unicamen-te 80-90. Ogni progetto è vagliato attentamente da una commissione di nostri volontari, in maniera da destinare gli aiuti a partner vera-mente degni di fiducia».

Tra i beneficiari del sostegno di Miva ci sono donne, bambini, di-sabili, malati, lavoratori. I veicoli possono servire alla salute (ambu-lanze), alla formazione (biciclette per gli alunni), all’agricoltura (trat-tori o camion per il trasporto al mercato delle derrate alimentari), ai diritti dell’uomo (fuoristrada per le campagne di sensibilizzazione), al lavoro pastorale. Uno dei pro-getti sostenuto quest’anno è il fo-

natura profuse così largamente, hanno fatto tanto bene all’anima mia! Come l’hanno innalzata verso Colui che si è compiaciuto di getta-re tanti capolavori sopra una terra d’esilio destinata a durare un gior-no solo! Non avevo occhi bastanti per guardare. In piedi, allo sportel-lo, rimanevo quasi senza respiro; avrei voluto essere ai due lati del vagone perché, voltandomi, vede-vo paesaggi incantevoli e affatto diversi da quelli che si stendevano dinanzi a me. Talvolta ci trovavamo in vetta a una montagna, ai nostri piedi si aprivano precipizi dei quali lo sguardo non toccava il fondo: pa-revano pronti a inghiottirci; in alto un villaggio incantevole con le sue casupole montanine e il campanile sul quale ondulavano mollemente pochi cirri bianco-lucenti. Lonta-no, un lago vasto, dorato dagli ul-timi raggi; le acque pure e quiete si coloravano di azzurro e dei fuochi del tramonto, e presentavano ai nostri sguardi attoniti lo spettacolo più poetico e più affascinante che si possa vedere. In fondo all’orizzonte vasto si scorgevano le montagne, le cui linee incerte sarebbero sfuggite ai nostri occhi se le cime nevose or-late di luce non avessero aggiunto un fascino di più al bel lago che ci

yer per persone disabili e albini in Tanzania: grazie al furgone le suo-re possono raccogliere nei villaggi della regione bambini che altri-menti sarebbero uccisi o mutilati a causa delle credenze del posto (un arto di un albino è considerato un potente amuleto e quindi pagato a peso d’oro).

Un altro progetto è quello delle biciclette in Colombia: i bambini di villaggi discosti hanno due ore e mezza di cammino per raggiun-gere la scuola. Una volta arrivati sono troppo stanchi e non riescono

Trenta muli dal Ticino ad Haiti:pure questo è aiuto allo sviluppo

MIVA L’associazione svizzera che fornisce mezzi di trasporto

In grande:i coniugi Louis Martin e Marie-Azélie (detta Zélie) Guérin si sposarono il 13 luglio 1858, nacquero nove figli, ma solo cinque femmine sopravvissero. Beatificati il 19 ottobre 2008, il 18 ottobre 2015 saranno canonizzati.

A sinistra:programmadel viaggiodi Teresinacon i genitori,nel 1887 a Romae Teresa ragazza.

Un validissimo aiuto.

Ticino: le reliquie dei Santi che veglieranno sul Sinodo

DIOCESI A giorni il transito in vista della canonizzazione a Roma

8 Catholica GIORNALEdelPOPOLOSABATO 26 SETTEMBRE 2015

Le reliquie di Teresae dei genitori in Ticinon VENERDÌ 2 OTTOBRE

Carmelo di Locarno Montiore 17 - Arrivo delle reliquie al Monasteroore 20 - Celebrazione Eucaristica presiedu-ta dal vice postulatore della causa, padre Sangalli.n SABATO 3 OTTOBRE

Collegiata di Balernaore 7.00 Accoglienza delle reliquieore 7.30 - 8.30 Preghiera animata da padre Antonio Sangalliore 8.30 - 9.00 Preghiera delle famiglie che si affidato ai Santi Martin ore 9.00 - 9.30 Preghiera delle famiglie per il Sinodo (sullo schema della Veglia a Roma col Papa in programma quella stessa sera)

Carmelo di Locarno Montiore 20 - SENZA LE RELIQUIE CHE SARANNO A ROMA: Veglia per il Sinodo in contemporanea con il Papa a Roma.

Veglia missionaria“Da Cristo il fuoco per l’impegno” è il tema della veglia missionaria con il ve-scovo Valerio organizzata da Missio come apertura del mese dedicato alla missione. L’appuntamento sarà a Pre-gassona nella chiesa di S. Massimiliano Kolbe venerdì 2 ottobre alle 20.«Al fuoco che verrà acceso sul sagrato della chiesa tutti i partecipanti attinge-ranno la luce che farà risplendere le ope-re dell’impegno scaturito dall’incontro con Cristo e ridarà passione e ardore ai nostri impegni nel tempo dedicato ai fra-telli», scrive la Conferenza missionaria della Svizzera italiana.

rapiva...». Oltrepassate le Alpi - dice Teresina - si arriva ad un vasto lago dorato. È il tramonto.

Quel lago altro non può essere che il Ceresio o lago di Lugano, e la descrizione che ne fa, corrisponde al panorama che si gode nel tratto di ferrovia tra l’uscita del tunnel di Paradiso e Bissone, è stato fatto no-tare dai commentatori di Teresina. Note dal passato che ci introduco-no a quanto avverrà nei prossimi giorni.

Il 2 e 3 ottobre le reliquie dei Martin in Ticino

Nei prossimi giorni, a distanza di 128 anni da quel viaggio, Santa Te-resa passa di nuovo dalla Svizzera e dal Ticino, assieme ai suoi genitori, per andare Roma. Infatti le reliquie dei beati coniugi Martin e della fi-glia Santa saranno di transito in Ticino, il 2 e 3 ottobre, di passaggio per recarsi al Sinodo dedicato alla Famiglia. Papa Francesco canoniz-zerà i genitori di Santa Teresina il 18 ottobre a Roma, affidando alla loro intercessione i lavori sinodali. Le reliquie sosterrano per momenti di preghiera e celebrazione al Carme-lo di Locarno Monti e a Balerna. Nel box il programma.

a concentrarsi. Grazie alle biciclet-te il percorso si accorcia di molto. «La mobilità è un’urgenza, in mol-ti Paesi. È però necessario che noi condividiamo la nostra estrema mobilità con chi non ha niente», sottolinea Gabriella Wiss. Miva poggia infatti quasi unicamente sui donatori privati.

Per avere maggiori informazioni su Miva si può consultare il sito www.miva.ch. Per eventuali donazioni il conto è il seguente: cp 90-800 000-0.