Upload
others
View
3
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Epidemiologia e programmazione socio-
sanitaria: quadro di contesto, finalità,
supporto ad Analisi dei Bisogni
e Governo della Domanda
Il quadro di contestoIl quadro di contestoIl quadro di contesto
QuadroQuadroQuadroQuadro demograficodemograficodemograficodemografico----
epidemiologicoepidemiologicoepidemiologicoepidemiologico: : : : tendenzetendenzetendenzetendenze
Progressivo invecchiamento della popolazione, proiezione positiva dell’aspettativa di vita, riduzione della mortalità generale
Forte spostamento del BISOGNO nell’ambito dellemalattie cronico-degenerative (in forte aumento)
e delle malattie stabilmente cronicizzate –Chronic Care Model
Continuità assistenziale come tema centrale sia dal punto di visContinuità assistenziale come tema centrale sia dal punto di vista ta strategico che clinico:strategico che clinico:
Strutture Intermedie tra Ospedale e TerritorioStrutture Intermedie tra Ospedale e Territorio-- LowLow Care Hospital, Care Hospital, Ospedalizzazione Domiciliare con monitoraggio H24, Modello Ospedalizzazione Domiciliare con monitoraggio H24, Modello
CREGCREG
SISTEMI INFORMATIVI
E METODI
EPIDEMIOLOGICI
QUALI CONTRIBUTI
POSSONO PORTARE?
SISTEMI INFORMATIVI SISTEMI INFORMATIVI
E METODI E METODI
EPIDEMIOLOGICI EPIDEMIOLOGICI
QUALI CONTRIBUTI QUALI CONTRIBUTI
POSSONO PORTARE?POSSONO PORTARE?
Un sistema basato su
•comprensione dei bisogni
•governance della domanda
•governo dell’offerta
Un sistema basato suUn sistema basato su
••comprensione comprensione dei bisognidei bisogni
••governancegovernance della domanda della domanda
••governogoverno dell’offertadell’offerta
I contributi sono descrivibili in relazione al
MODELLO EPIDEMIOLOGICO
I contributi sono descrivibili in relazione al
MODELLO EPIDEMIOLOGICO
Perchè valutare i bisogni ?Perchè valutare i bisogni ?Perchè valutare i bisogni ?
- scarsità complessiva delle risorse
- ruolo ASL, che acquisisce gran parte dei servizi sanitari specialistici da altre aziende, mediante finanziamenti legati alla quota capitaria ("modello lombardo-L.31"), e che tende sempre più verso un ruolo di AGENZIA
PRESUPPOSTI
precisa conoscenza dello stato di salute degli individui e dei fattori che lo influenzano
adeguata misurazione dei risultati (in termini di impatto sullo stato di salute) dei servizi prodotti e utilizzati e delle
risorse impiegate per produrli
La salute dei cittadini è l'obiettivo vero della pianificazione sanitaria
La salute dei cittadini èLa salute dei cittadini èl'obiettivo vero della l'obiettivo vero della pianificazione sanitariapianificazione sanitaria
Salute, servizi e risorse rappresentano le tre componenti essenziali del processo di pianificazione
Salute, servizi e risorse rappresentano le tre componenti essenziali del processo di pianificazione
Uno dei compiti più difficili consiste nella rilevazione dei
bisogni di salute di una popolazione
R.G. Evans and G.L. Stoddart, 1990
A model of the determinants of health
La valutazione dei bisogni è uno dei 5 passi di un sistema dinamico (Valutazione del bisogno di servizi sanitari e socio-
sanitari) basata sull‘approccio epidemiologico
La valutazione dei bisogni è uno dei 5 passi di un sistema La valutazione dei bisogni è uno dei 5 passi di un sistema dinamico (Valutazione del bisogno di servizi sanitari e sociodinamico (Valutazione del bisogno di servizi sanitari e socio--
sanitari) basata sanitari) basata sullsull‘approccio epidemiologico‘approccio epidemiologico
Valutazione Valutazione dei bisognidei bisogni
PriorityPriority SettingSetting
Valutazione dei Valutazione dei programmi di fornituraprogrammi di fornitura
e e contrattazione contrattazione con erogatoricon erogatori
Analisi delle Analisi delle prestazioni erogateprestazioni erogate
Rivalutazione globaleRivalutazione globale
Questo approccio si fonda sull'importanza di considerare a livello
locale
indicatori epidemiologici
(basati su dati locali e non),
costi (diretti e indiretti)
e
valutazioni costo-efficacia
OObiettivi specificibiettivi specifici::descrizione della situazione locale per una patologia/necessità di servizio in termini di
• carico assistenziale• distribuzione geografica e trend temporale
• analisi di fattori di rischioimportanti nella genesi del
problema e dellestrategie di interventoche hanno dato
prova di efficacia.
Il modello epidemiologicoIl modello epidemiologico
I Sistemi Informativi Sanitari, ad oggi, sia regionali che locali,
descrivonodiscretamente la produttività dei
servizi clinici (dopo introduzione del sistema di classificazione DRG- based)
I Sistemi Informativi Sanitari, ad oggi, sia regionali che locali,
descrivonodiscretamente la produttività dei
servizi clinici (dopo introduzione del sistema di classificazione DRG- based)
Il modello epidemiologicoIl modello epidemiologico
• misura dei bisogni di salute• estensione e propagazione delle malattie nella popolazione (ovvero, prevalenza e incidenza)
• dimensione della loro gravità e capacitàinvalidante
…presupposti di CONOSCENZAsostanziali per ottenere il governo della domanda
Risultano carenti
Il primo strumento di misura, dal punto di vista Il primo strumento di misura, dal punto di vista metodologico, metodologico, èè un sistema informativo sanitario e un sistema informativo sanitario e
sociosocio--sanitario basato sulla popolazionesanitario basato sulla popolazione
E' così praticabile la sistematica ricomposizione delle informazioni di natura sanitaria secondo il punto di vista del bisogno del pazientebisogno del paziente e del
suo percorso sanitariopercorso sanitario
riconducendole ad un
profilo di livello individuale
direttamente stato di salute (mortalità, invalidità, disabilità, registro di patologia, esenzione, etc.)
uso dei servizi sanitari e socio-sanitari (nate per amministrare l'attività di erogazione dell'assistenza)
dati sulle risorse disponibili e relativi costi(risorse sanitarie, socio-sanitarie, sociali)
Integrazione di informazioni connesse a:
IL PUNTO FOCALE
Fonti dati per l’epidemiologia
Si può far ricorso a
fonti dati preesistenti,
o anche raccogliere dati ad hoc.
18
SIDIConsultori Sosia
Analisi "V
ER
TIC
ALI"
Analisi "V
ER
TIC
ALI"
APPROCCIO METODOLOGICO Quali fonti dati?
INTEGRAZIONE "ORIZZONTALE"INTEGRAZIONE "ORIZZONTALE"
Psichiatria
NPIEsenzioni BDA
Analisi nel tempo -trend
Analisi nello spazio -cluster
In ultima analisi…
21
La piramide dell’età della popolazione bergamasca rappresenta la struttura di una popolazione in cui la maggioranza dei soggetti è concentrata nelle fasce di età centrali
dando al grafico una conformazione “a botte” tipica delle popolazioni “vecchie”.
La riduzione della natalità e l’aumento dell’età mediaevidenziano uno scenario di progressivo invecchiamento .
DE
MO
GR
AF
IA
DE
MO
GR
AF
IA
La mappa illustra la distribuzione
territoriale della popolazione totale; risulta concentrata
nella zona urbana, peri-urbana e della
Bassa bergamasca,
mentre le zone montuose appaiono
“spopolate”
Popolazione totale
23
La struttura demografica della popolazione presenta unindice di vecchiaia pari a indice di vecchiaia pari a indice di vecchiaia pari a indice di vecchiaia pari a
121,8, con peggioramento 121,8, con peggioramento 121,8, con peggioramento 121,8, con peggioramento rispetto all’anno precedenterispetto all’anno precedenterispetto all’anno precedenterispetto all’anno precedente
(pari a 114,2); tale indice rimane comunque inferiore sia alla Lombardia (141,0), sia all’Italia (144,0)
DE
MO
GR
AF
IA
La mappatura dell’indice di vecchiaia è quasi l’immagine speculare della precedente. Valle Brembana, Valle Seriana e Bergamo hanno il più alto tasso di popolazione anziana.
Indice di vecchiaia
24
La distribuzione geografica del tasso di natalitàevidenzia maggior concentrazione nell’area della Bassa bergamasca e nell’Est Provincia , zone in cui tipicamente si sono concentrati gli immigrati e che presentano attrattive lavorative e abitative per le coppie giovani , mentre rimane esclusa l’area urbana. Le alte valli presentano i tassi di natalità più bassi.
DE
MO
GR
AF
IAIndice di natalità
DE
MO
GR
AF
IAPopolazione immigrata
Presenza Stranieri (% su totale popolazione)
16,1515,61
14,75 14,52
13,21
11,5 11,511,03 10,93 10,55
7,08
5,84,69
2,97
11
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
04-G
rumell
o
14-R
oman
o di
Lom
bar
dia
06-M
onte
Bron
zone
-Bas
so S
ebi
no05
-Vall
e Cav
allin
a01
-Ber
gam
o07
-Alto
Seb
ino
13-T
revig
l io02
-Dalm
ine
03-S
eriat
e
12-Is
ola
Bergam
asca
08-V
alle
Ser
iana
11-V
alle
Imag
na e
Villa
Alm
è
09-V
alle
Seria
na S
up e
Val
di Sc
alve
10-V
alle
Bre
mba
na
Prov
inci
a
% media provincia: 11,0
La presenza straniera si radica sempre più: i maschi costituiscono il 12% dell’intera popolazione maschile, le femmine il 10%, ma è
distribuita eterogeneamente sul territorio
Altre evidenze rilevanti
� Il tasso di abortività volontaria (7,1) appare inferiore al dato medio lombardo (8,4) ed a quello nazionale (8,2), così come, di converso, il tasso di natalità (10,3) èsuperiore ai rispettivi parametri di confronto citati (Regione Lombardia 9,9; Italia 9,3).
� Il tasso di natalità della popolazione stranieraresidente nella provincia di Bergamo (24,0 per 1.000 stranieri residenti) è superiore ai corrispettivi indici regionale (20,0) e italiano (17,1)
� I tassi di fecondità delle donne straniere sono doppirispetto alle donne italiane (86,5 vs 34,6)
DE
MO
GR
AF
IA
Una provincia eterogenea
� Vi è notevole eterogeneità sul territorio per gran parte degli indici considerati
� Le analisi evidenziano come le aree provinciali siano suddivisibili in tre sostanziali gruppi, caratterizzati congiuntamente da una diminuzione della popolazione giovane e produttiva e da un aumento della popolazione anziana
� Primo gruppo: Dalmine, Romano, Valle Cavallina, Basso Sebino, Isola Bergamasca, Treviglio, Seriate, Grumello
� Secondo gruppo: Alto Sebino, Valle Seriana Superiore, Valle Seriana, Bergamo, Valle Imagna
� Terzo gruppo: Valle Brembana
DE
MO
GR
AF
IA
28
EP
IDE
MIO
LOG
IA
Tasso medio mortalità provincia:
8,18 (per 1.000 abitanti)
Mortalità generale
Il tasso di mortalità complessivo riflette la distribuzione dell’indice di vecchiaia
29
EP
IDE
MIO
LOG
IA
Le cause tumorali e le
cause cardio-circolatorie
sono le prime cause di
morte nei maschi
30
EP
IDE
MIO
LOG
IA
Le cause tumorali e
le cause cardio-
circolatorie sono le
prime cause di
morte anche nelle
femmine
31
EP
IDE
MIO
LOG
IA
Il trend storico è tuttavia in costante diminuzione sia per le cause tumorali (meno nelle donne) sia per le cardiocircolatorie
32
Tumori maligni della prostata 18,6%18,6%
Tumori maligni di bronchi e polmoni 16,9%16,9%
Tumori maligni di colon-retto 11,6%11,6%
Tumori maligni del fegato 8,1%8,1%
Patologie tumorali più frequenti nei maschiE
PID
EM
IOLO
GIA
33
EP
IDE
MIO
LOG
IA
Le cause tumorali e
le cause cardio-
circolatorie sono le prime
cause di morte nei
maschi
34
EP
IDE
MIO
LOG
IA
Le cause tumorali e
le cause cardio-
circolatorie sono le prime
cause di morte anche
nelle femmine (come tasso
standardizzato)
Prime 4 cause di morte neoplasticheQuote percentuali nell’ambito dei decessi tumorali maschi
8,9%Tumori maligni di colon- retto
9,4%Tumori maligni dello stomaco
12,2%Tumori maligni del fegato
27,7%Tumori maligni del polmone
Fonte dati: Archivio di mortalità ASL provincia di Bergamo, anni 2006-2011
8,7%Tumori maligni dello stomaco
9,4%Tumori maligni del polmone
11,7%Tumori maligni di colon- retto
16,0%Tumori maligni della mammella
Fonte dati: Archivio di mortalità ASL provincia di Bergamo, anni 2006-2011
Prime 4 cause di morte neoplasticheQuote percentuali nell’ambito dei decessi tumorali
femmine
37
Il trend storico di mortalità è in costante diminuzione per le cause tumorali (negli uomini ; meno nelle donne )
Stime di incidenza del Registro Tumori dell’ASL di
Bergamo – Le patologie oncologiche più frequenti
in provincia di Bergamo
MASCHI
8,1%Tumori maligni del fegato11,6%Tumori maligni di colon-retto16,9%
Tumori maligni di bronchi e polmoni
18,6%Tumori maligni della prostata
Stime di incidenza del Registro Tumori dell’ASL di
Bergamo – Le patologie oncologiche più frequenti
in provincia di Bergamo (con esclusione degli epiteliomi)
FEMMINE
5,4%Tumori maligni di bronchi e polmoni
5,8%Tumori maligni dello stomaco
11,0%Tumori maligni di colon-retto
31,2%Tumori maligni della mammella
I risultati-quali criticità oncologiche in provincia di Bergamo?
Maschi
--����+8%����+7%Tutte le sedi
--����+4%����-2%Leucemie
SI (1.91N, 0.01E)-108.3km
SI (2.09N, 1.62E)-27.5km
����+3%☺☺☺☺- 11 %Prostata
--����-6%��������+16%Mesotelioma
--����+6%����+9%Polmone
--������������+18%������������+34%Pancreas
SI (1.84N, 1.82E)-38.8km
SI (2.08N, 1.97E)-34.9km
������������+37%������������+105%Fegato
--☺☺☺☺-10%����-2%Colon-retto
SI (2.03N, 1.94E)-46.3km
SI (2.28N, 2.01E)-54.1km
������������+38%������������+ 46 %Stomaco
ClusterClustermortalitmortalitàà
ClusterClusterincidenzaincidenza
MortalitMortalitààProvincia Provincia vsvs Regione Regione
LombardiaLombardia
Incidenza ProvinciaIncidenza ProvinciaVsVs
Nord ovest ItaliaNord ovest ItaliaSETTORE NOSOLOGICOSETTORE NOSOLOGICO
Femmine
--��������+11%��������+10 %Tutte le sedi
--����-3%☺☺☺☺-6 %Leucemie
SI (2.59N, 1.55E)-52.9km
-��������+16%☺☺☺☺- 4 %Ovaio
--��������+55%����+ 4 %Cervice uterina
--☺☺☺☺-3%����-1%Mammella
-SI (1.90N, 1.45E)-19.1km
����+3%��������+30%Polmone
-SI (2.13N, 1.06E)-11.9km
��������+25%
������������+47%Pancreas
--������������+54%������������+143%Fegato
SI (1.90N, 1.45E)-4.8km
-����+3%����+11 %Colon-retto
SI (2.06N, 1.69E)-26.2km
SI (2.06N, 1.69E)-26.4km
������������+44%������������+ 63 %Stomaco
ClusterClustermortalitmortalitàà
ClusterClusterincidenzaincidenza
MortalitMortalitààProvincia Provincia vsvs Regione Regione
LombardiaLombardia
Incidenza ProvinciaIncidenza ProvinciaVsVs
Nord ovest ItaliaNord ovest ItaliaSETTORE NOSOLOGICOSETTORE NOSOLOGICO