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FORMAZIONE ACLISTA COLLANA ORGANIZZAZIONE EDIZIONI - ACLI - ROMA 1956

FORMAZIONE ACLISTA FORMAZIONE... · diare insieme un metodo unitario di formazione aclista va lido per tutto il nostro Movimento. Prima di tutto ci do manderemo chi è l'aclista,

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FORMAZIONE ACLISTA

C O L L A N A O R G A N I Z Z A Z I O N E E D I Z I O N I - A C L I - R O M A 1 9 5 6

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Raccolta libraria di

Salvatore Gasparro

La FORMAZIONE ACLISTA

A C U R A D E L L ' U F F I C I O

C E N T R A L E F O R M A Z I O N E

A C L I — R O M A 1956

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Noi quindi benediciamo questi vostri sforzi e socialmente i corsi e le lezioni che opportuna­mente organizzate, non meno che i sacerdoti e i laici che vi prestano l'opera loro come insegnanti. Non si farà mai abbastanza in questo campo: tan­to grunde è il bisogno di una formazione metodica, attraente e sempre adatta alle circostanze locali.

L'opera vostra si svolge nello stadio preparatorio — e così essenziale — della politica. Per voi si tratta di educare ed avviare il vero lavoratore cri­stiano mediante la vostra « formazione sociale » alla vita sindacale e politica e di sostenere e facili­tare tutta la sua condotta per mezzo della vostra « azione sociale ».

Continuate dunque senza debolezze l'opera fi­nora prestata: in tal guisa aprirete a Cristo un adito immediato nel mondo operaio e mediata­mente poi anche negli altri gruppi sociali.

« Dal Discorso del S. Padre in occasione del Decennio delle A G L I - 1° Maggio 1 9 5 5 » .

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C O S A I N T E N D I A M O PER F O R M A Z I O N E A C L I S T A

Vorremmo che questo opuscolo potesse servire per stu­diare insieme un metodo unitario di formazione aclista va­lido per tutto il nostro Movimento. Prima di tutto ci do­manderemo chi è l'aclista, i l soggetto della formazione, poi esamineremo brevemente cosa noi intendiamo per metodi "aclisti" e per formazione "aclista" e successivamente, nel­la seconda parte, esamineremo le iniziative concrete che gli aclisti, le ACLI prendono o possono prendere per la formazione dei lavoratori.

I L S O G G E T T Ò D E L L A F O R M A Z I O N E A C L I S T A

Ch i è l 'acl ista? E' un lavoratore crist iano impe­gnato nel Movimento per la promozione della classe lavoratrice e per il progresso integrale di tutta la società.

E' un lavoratore, cioè un u o m o che crede nel v a ­lore del lavoro u m a n o , crede nel va lo re d i p e r f e z i o ­n a m e n t o d e l l ' u o m o e de l l a società e d i redenz ione , che è p rop r i o del lavoro u m a n o . H a a cu to il senso del conc re to d i ven i r e de l l a s to r i a , de i suoi va lo r i costanti e deg l i o b i e t t i v i , dei m e t o d i , deg l i s t r u m e n t i e de l le

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t ecn i che variabi l i a d i spos iz ione del M o v i m e n t o . Ha acu to il senso d e l l ' i n s u r r o g a b i l e f u n z i o n e e responsa­bilità de l l a classe l avo ra t r i ce , per acce lerare la evo­luz ione e il progresso sociale e c u l t u r a l e dei l a vo ra to r i e d i t u t t a la società u m a n a . Risponde così a l l a sua « vocaz ione » d i l avora tore e d i c r i s t i ano .

E' un cr ist iano, che ha sete d i g i u s t i z i a , c o m b a t t e per la p r o m o z i o n e dei più debo l i , « i m i n i m i t r a i m ie i f r a t e l l i ». Opera c o n c r e t a m e n t e per sbloccare la lo t ta d i Classe, e l i m i n a n d o n e le cause, per ravv i c ina re le c lassi , e l evando que l l a che sta più in basso, cos t ruendo s t r u t t u r e soc ia l i che f a c i l i t i n o l ' amore f r a g l i u o m i n i i m p e g n a t i ne l l a p r o d u z i o n e ( «p roduce re» , rendere se r v i z io ! ) . Ha l ' ab i tud ine come c r i s t i ano , d i dire la verità su l le cose e sul la realtà del suo t e m p o . N o n è solo r i p e t i t o r e d i paro le de t te da Gesù. P iù che a l l e r i ­f o r m e s t r u t t u r a l i , che ne possono essere va l ide conse­guenze, c rede a l l a f o r z a r i v o l u z i o n a r i a de l la libertà c r i s t i ana . Conosce la necessità assoluta de l l a l i b e r a ­z ione e de l l a p u r i f i c a z i o n e in te r io re e così scopre n e l ­l ' impegno , poco a poco una spiritualità a d a t t a ad a l i ­m e n t a r e l ' az ione socia le c r i s t i ana de i l a vo ra to r i .

E' un lavoratore impegnato nel Movimento, per la p r o m o z i o n e in teg ra l e de l l a classe l avo ra t r i ce , nel p r o ­gresso u m a n o e c r i s t i ano d i tutta la società. Sa che il so l i da r i smo è Tun ica e f f i c a ce po l em i ca a n t i n d i v i d u a -l is t ica e a n t i c o l l e t t i v i s t i c a . Lavora r i sch iando d i per ­sona, educa to a un me todo d i a u t o n o m i a e di respon­sabi le i n i z i a t i v a . S tud ia , spe r imen ta , co l l auda v ie nuove per f a c i l i t a r e il c a m m i n o a g l i a l t r i . Scopre, r i n ­nova, a g g i o r n a e r i app l i c a d i c o n t i n u o , s t r u m e n t i e

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m e t o d i e t ecn i che nuove d i i m p e g n o , d i pressione e d i conqu i s t a . Così f a cendo , ne l l a realtà c o n t i n g e n t e , precisa in conc re to e r inv igor i sce i l pens iero sociale c r i s t i ano e que l l o de l M o v i m e n t o . T a l e pens iero i n f a t t i m a t u r a e si s v i l uppa per lo s f o rzo concor ren te che z a m p i l l a da l basso de l l ' e sper ienza de i l a vo ra to r i e d a l l ' a l t o de l lo s tud io dei t e o l o g i , de i soc io log i , de i t e cn i c i .

Le A C L I dunque sono una scuola di responsabilità personale. Esse tendono a far vivere in modo nuovo il cr ist iano lavoratore. I n n a n z i t u t t o a i u t a n d o l o e s t i m o ­l ando lo perché a t t u i c o n c r e t a m e n t e i l suo i m p e g n o soc ia le ; in secondo luogo perché egl i t e s t i m o n i così la sua concez ione del m o n d o ; in t e r zo luogo perché egl i p r o m u o v a u n o s fo rzo inteso a l l ' au to-e levaz ione de l la classe l avo ra t r i ce e con essa d i t u t t a la società. Que ­sto, se non a n d i a m o e r r a t i , è ¡1 soggetto de l la f o r m a ­z ione ac l i s ta .

I M E T O D I A C L I S T I

Metodi aclisti di formazione sono quelli che edu­cano il cr ist iano lavoratore a impegnarsi coerente­mente e cont inuamente nel Movimento per il progresso di tutta la società.

Sono metodi i quali educano al l ' impegno e a l l ' i n i ­z iat iva responsabile e sol idar ist ica: s t i m o l a n o q u i n d i i l a vo ra to r i a d u n o s fo rzo persona le d i educaz ione . Per u n c o m p l e t o sv i l uppo de l l a personalità del l a vo ra to re , essi m i r a n o a po t enz i a r e t u t t e le energ ie d ' i n i z i a t i v a , d ' i n venz ione , d i a u t o n o m a responsabilità, d i c o r a g g i o ne l la r icerca c u l t u r a l e , l a t e n t i in o g n i u o m o . Fac i l i-

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t o n o la r e a l i z zaz i one dei « t a l e n t i » persona l i e per così d i r e v i cos t r i ngono l 'uomo, f a c e n d o g l i sent i re nell ' impegno l 'es igenza d i una cresc i ta c u l t u r a l e a l se rv iz io del M o v i m e n t o e de l l a società t u t t a .

Le A C L I stesse sono, così intese, una Scuola di Formazione, qua le m o v i m e n t o o r i g i n a r i o che z a m p i l l a d e m o c r a t i c a m e n t e da l so l ida le i m p e g n o de i l a vo ra to r i c r i s t i a n i per la loro p rop r i a in tegra le p r o m o z i o n e u m a ­na e socia le.

I metodi acl ist i sono metodi coscientemente indut­t iv i : la coerenza e l ' e f f i cac i a d e l l ' a z i o n e sociale ac l i s ta es igono i n f a t t i un continuo aggiornamento del l ' indi ­r izzo ideologico e metodologico, adeguan tes i a l l a c o n ­c re ta mutevo l e realtà s tor i ca . In t u t t e le ques t ion i de l la v i t a naz i ona l e , « cu r ando che t a l e i m p e g n o d i az ione sociale ac l i s t a si es tenda a t u t t i i p r o b l e m i e conomic i , soc ia l i , s i ndaca l i e a z i e n d a l i », come diceva la m o ­z i one d i N a p o l i . M e t o d i cosc i en temente i n d u t t i v i i q u a l i so l l ec i t ano un continuo sforzo applicat ivo della morale sociale cr is t iana e del programma ac l is ta . Così una nuova abitudine mentale , un nuovo costume viene educandosi nel l 'ac l is ta . La s intesi de l m e t o d o d e d u t ­t i v o e i n d u t t i v o ne l le A C L I si fa c o n c r e t a m e n t e , se non e r r i a m o , con una f o r m a z i o n e per e ne l l ' az ione . (Ve ­d r e m o in segu i to i v a l o r i e i l i m i t i de l l a esper ienza e d u c a t r i c e ) .

I m e t o d i ac l i s t i non sono solo cosc i en temente i n ­d u t t i v i , ma anche metodi f ina l izzat i .

Ogni insegnamento nelle A C L I è orientato a l l ' im ­pegno e non solo a l la conoscenza ; t u t t o tende ad a t ­t r e z z a r e l ' uomo a l suo conc re to impegno di promozio-

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ne nella solidarietà, cioè p r o m o z i o n e personale e c o l ­l e t t i va a t t u a t a nel cosc iente e c o n t i n u o serv iz io reso a g l i a l t r i ne l l a società. Educaz ione f i n a l i z z a t a , f u n ­z iona le a l l e sempre nuove responsabilità che m a n m a ­no il m o n d o del lavoro è cos t re t to a d assumere. Quel la delle A C L I è dunque una cultura e una formazione impegnata.

Sono metodi attivi. In t a l senso si può d i r e che la f o r m a z i o n e ac l i s ta è uno deg l i aspe t t i de l l a educa ­z ione deg l i a d u l t i , ada t t a a l l o sp i r i to e a l l a mentalità i t a l i a n a , p rop r i o perché noi us i amo e d o b b i a m o usare me tod i a t t i v i , a d e g u a t i a l l ' e s igenza d e l l ' u o m o l avo ra ­to re . V a l e qu i l 'assioma pedagog ico che il lavoratore, in particolare, si educa nella misura in cui egli stesso partecipa al la soluzione dei suoi problemi.

Sono metodi democrat ic i . A c c o m p a g n a n o con una educaz ione nuova la necessaria evo luz ione de l le s t r u t t u r e e del cos tume socia le. C'è i n t e rd ipendenza , rec iproca i n f l u e n z a i n f a t t i , t ra lo s v i l uppo de l l a d e m o ­c r a z i a e dei m e t o d i d i educaz ione d e m o c r a t i c a . Sono m e t o d i d i educaz ione a l l a d e m o c r a z i a , perché sol le­citano la partecipazione di tutti e perché sono aperti a tutti, a l l e g r a n d i masse popo l a r i , e non sono solo des t i na t i a ch iuse e c r i s t a l l i z z a t e caste d i r i g e n t i . Pro­moz ione d u n q u e anche c u l t u r a l e la nost ra , t e n d e n ­z i a l m e n t e ape r ta a t u t t i .

Sono metodi infine personal izzant i , m e t o d i d i e d u ­caz ione « i n teg ra l e » e non solo per es. s indaca le . L 'avv io stesso de i l a vo ra to r i a inser i rs i nel g r u p p o n a ­t u r a l e p r i m a r i o de l loro M o v i m e n t o è dec is ivo per il

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superamento de l l a loro spe rsona l i zzaz ione e d e l l ' a m a ­ro senso di estraneità, d i i ns i cu rezza , d i impossibilità f is ica d i eserc iz io de l l a responsabilità nel processo eco­n o m i c o d i p r o d u z i o n e , d i inferiorità, d i d i f f i d e n z a e d i r i be l l i one compensa t i va che è p rop r i a d i t a n t a par te de l la classe l avo ra t r i ce .

Ogni assunzione di responsabilità è di per sé for­mativa e po r ta a l d i là de l l a sempl ice « obbed ienza ag l i o r d i n i », che p o t r e m m o d i re obbed ienza a l l e c o n ­segne: po r ta al d i là d i questa obbed i enza , l ibe­rando dal la passività. La f o r m a z i o n e ac l i s ta non deve solo educare ogn i l avo ra to re , come a l c u n i f rances i d i ­cevano di recente ,ad una « t ecn i ca del pens iero », ma ad una irrepetibile e originale ascesa e al l ' impegno personale ».

Formare i l a vo ra to r i per d i r l a con il Ko ld ( c a l ­zo l a io danese che iniziò lo sv i luppo de l la « scuola del popolo» ) s i gn i f i c a « car icare gli orologi, perché si muovano da sé », educare cioè a l l a conqu i s t a d i un p a t r i m o n i o d i idee persona l i che p e r m e t t a n o a u t o n o m i a di g i u d i z i o e d i scelte. Che p e r m e t t a n o anche a i l a vo ­r a to r i ( come recen temente d iceva un ac l i s ta ) d i non essere sempre l i m i t a t i ne l l a loro c u l t u r a e q u i n d i nel loro l i n g u a g g i o e ne l la loro attività u m a n a e socia le, quasi m e m b r i p e r m a n e n t i d i un c i r co lo ch iuso d i sor­d o m u t i , c o n d a n n a t i a d espr imers i pe rennemen te con g l i stessi i den t i c i segn i .

La formazione ac l ista rompe questi limiti aprendo anche i lavoratori a l la partecipazione effettiva ai beni della cul tura.

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L A F O R M A Z I O N E A C L I S T A

Cosa i n t e n d i a m o per f o r m a z i o n e ac l is ta? Fo rma­zione acl ista è quella che porta i cr ist iani lavoratori ad una maturazione umana e cr is t iana, tale da far vivere loro l ' impegno del l 'az ione sociale nel mondo del lavoro quale elemento costitutivo della cosc ienza re­ligiosa e morale, personale. Essa non è d u n q u e e r u ­d i z i o n e c u l t u r a l e o educaz ione a l buon c o m p o r t a m e n t o socia le, come facevano i soc ia l i s t i de l le università p o ­po l a r i , come t roppo spesso f a n n o ogg i g l i ang losas ­soni . N o i p a r l i a m o d i formazione e non d i educazione ac l i s ta , perché essa è f o n d a t a su c h i a r i p r i n c i p i r e l i ­g ios i , m o r a l i e soc ia l i c r i s t i an i come pure su a p p r o ­f o n d i t a e s icura conoscenza de l l a conc re ta p r o b l e m a ­t i ca economico-soc ia le e p o l i t i c a , ma è espressa dalle es igenze e per l ' impegno nel Movimento e nel l 'az ione sociale cr is t iana.

C o n t e n u t i e m e t o d i d i t a l e f o r m a z i o n e si s v i l u p ­pano in p ra t i c a p a r a l l e l a m e n t e e s i n ton i c amen te per ­ché — in una v is ione d i n a m i c a del progresso sociole e de i c o m p i t i educa t i v i — contenuti e metodi devono cont inuamente adeguars i a l l a p r o m o z i o n e e a l l a c re ­sc i ta d i responsabilità del m o n d o del lavoro, in un d e t e r m i n a t o paese, in una conc re ta s i t uaz ione s tor ica .

La maturazione umana e cr ist iana, che è l'obiet­tivo pedagogico della formazione acl ista del lavora­tore, se non e r r i a m o deve i n n a n z i t u t t o passare t r a m i t e la consapevo lezza acqu i s i t a de l l a dignità e dei va lo r i de l l a persona u m a n a , dei suoi d i r i t t i e de l le sue re­sponsabilità. T r a m i t e la co r re t t a presa d i cosc ienza da par te de i l avora to r i de l la loro s i t uaz ione socia le e

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del la loro cond i z i one u m a n a : f a m i g l i a , profess ione, impresa, società, Stato, Europa, mondo . Por tando l i ad i nd i v i dua re la loro p rop r i a f u n z i o n e per la so luz ione dei loro p r o b l e m i e g l i o b i e t t i v i sempre nuov i de l l a loro p r o m o z i o n e , in c u t o n o m i a e solidarietà. Po r tando l i a scopr i re , a r innova re , a spe r imenta re g l i s t r u m e n t i e le t e cn i che più e f f i c a c i e più coerent i con la ideologia e il p r o g r a m m a del M o v i m e n t o , da a t t ua r s i sempre con r i sch io e responsabilità persona l i . Facendo sfoc iare i n f i n e e, ne l lo stesso t e m p o , f a cendo a l i m e n t a r e t a l e m a t u r a z i o n e u m a n a in una cosciente maturaz ione cr is t iana, che porti i lavoratori a vivere l ' impegno della az ione sociale cr ist iana, quale elemento costitutivo del la loro cosc ienza morale, personale, crescendo nello spirito di servizio, di socialità, della cr ist iana penetra­zione l ievitante.

Ta l e m a t u r a z i o n e c r i s t i ana denunc i a l 'es igenza ed è la conseguenza d i una vera spiritualità dei lavora­tori. Così la M o z i o n e d i N a p o l i c i impegnava a l l a « p r o m o z i o n e d i una intensa opera f o r m a t i v a , e d i una v i t a l e spiritualità i n t e g r a l m e n t e c r i s t i ana , r i spondente a l l e p a r t i c o l a r i es igenze s tor i che e d i a m b i e n t e del m o n d o de l lavoro e d i un sano cos tume mora l e , onde anche g l i s t r u m e n t i d e l l ' a z i o n e del M o v i m e n t o s iano coerent i con la sua ideo log ia ». T a l e spiritualità è par te essenzia le d i una « vera » f o r m a z i o n e ac l i s ta e non può sgorgare che da l l a esper ienza sp i r i t u a l e , v issuta da i l a vo ra to r i c r i s t i an i neg l i a m b i e n t i d i lavoro e ne l lo impegno conc re to d e l l ' a z i o n e sociale.

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M E T O D I U N I T A R I DI F O R M A Z I O N E PER U N M O V I M E N T O U N I T A R I O

N o n si può sv i l uppare un M o v i m e n t o ser io ed u n i ­t a r i o se da l l e A l p i a l l a S ic i l ia g l i a c l i s t i non pensano in modo c o m u n e i c o m u n i p r o b l e m i : se non m a t u ­r i a m o i n s o m m a una ideologia ed un m e t o d o d i f o r ­m a z i o n e u n i t a r i a .

T a l e m a t u r a z i o n e non deve essere impos ta d a l l ' a l ­to e coa r t a t a in senso un i co e o b b l i g a t o : ma deve sì, essere o r i e n t a t a in base a l p r o g r a m m a , a l l e m o z i o n i , ag l i o r i e n t a m e n t i d i s tud io de i convegn i ac l i s t i e deg l i I n c o n t r i d i s tud io .

Sarebbe m o l t o per ico loso e p r a t i c a m e n t e i m p e d i ­rebbe una inc is iva e f f i c a c i a sociale del M o v i m e n t o se a l ungo t e r m i n e , a d esempio , le Scuole P rov inc ia l i a n ­dassero c iascuna per una p r o p r i a s t r ada , con p rop r i m e t o d i d i f o r m a z i o n e e t u t t i volessero r i p a r t i r e da zero e c o n t i n u a r e su l inee s p e r i m e n t a l i , senza t ene r con to di q u a n t o nel nostro M o v i m e n t o e sul p i ano i n t e r n a ­z iona l e è s ta to v a g l i a t o e m a t u r a t o nel c a m p o de l l a f o r m a z i o n e de i l a v o r a t o r i .

Ciò non s i g n i f i c a che o g n i U f f i c i o P rov inc ia le For­m a z i o n e , a n z i ogn i d i r e t t o r e d i Corso, ogn i re l a to re , e t u t t i i p a r t e c i p a n t i non debbano co l l abora re ne l l ' opera di migl ioramento, aggiornamento e concreto adcgua-

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mento della formazione acl ista al le più vive e t ipiche esigenze locali , proprie di un determinato settore.

Nessuno in tende a f f e r m a r e con ciò che la f o r m a ­z ione ac l i s ta de l le l a vo ra t r i c i o de i g i o van i , de l le m o n ­d ine o dei pescator i , debba necessar iamente essere identica, nei p r o g r a m m i : ma so l amente che, in q u a l ­siasi settore del M o v i m e n t o , sia doveroso — anche sul p i ano f o r m a t i v o e s o p r a t t u t t o su ta le p i ane , da ta la sua de l i ca ta e d e t e r m i n a n t e i n f l u e n z a sul la conse­guen te az ione sociale — app l i c a re ed ins ieme s tud ia re e spe r imen ta re un c o m u n e me todo d i f o r m a z i o n e , una c o m u n e « pedagogia acl ista ».

L A F O R M A Z I O N E DEI GIOVANI L A V O R A T O R I

Così ad esempio , la f o r m a z i o n e dei g iovan i l avo ­ra to r i deve tener con to de l la ps ico log ia t i p i c a del g i o ­vane d ' ogg i , d e l l ' a m b i e n t e t u t t o pa r t i co l a re de l la sua v i t a , del le sue a sp i r az ion i p ro fonde .

M a i m e t o d i e le i n i z i a t i v e di f o r m a z i o n e del M o ­v i m e n t o restano « u n i t a r i », anche se i g iovan i lavo­ra to r i stessi dov r anno a d a t t a r n e i p r o g r a m m i a l l e loro esigenze.

Lungo questa l inea si troverà r isposta a l l e più v ive idealità g i o v a n i l i . La f o r m a z i o n e dei g iovan i l avora ­to r i deve t ene r ben presente la t i p i c a ps ico log ia dei g iovan i d ' o g g i : anche M o n s . M o n t i n i , p a r l ando m a g i ­s t r a lmen te ai g iovan i de l la G I A C , so t to l ineava un pa r t i co l a re aspe t to de l l a gioventù m o d e r n a , che si r i ­t rova del resto seppur in t o n i d ivers i in t u t t e le gene ­raz ion i che si susseguono. Le nuove gene raz ion i r i ­f i u t a n o e dec i samente a b b a n d o n a n o q u a n t o è f r u t t o

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de l le esper ienze e de l le so f f e renze de l passa to : p r e ­t endono d i cor re re il r i sch io d i nuove s t rade , quasi per r ispondere a l l a loro p r o p r i a vocaz ione u m a n a e s to ­r ica , per ademp ie re anche a l l a loro f u n z i o n e — più o meno consapevole — d i s v i l uppare la mis te r iosa semente de l l a Ver i tà e de l l a V i t a c r i s t i ana .

Così ogg i è i n d u b i t a t o che la reaz ione a l l a d ise ­ducaz ione democ ra t i c a de l Fascismo, sta s foc i ando in pos iz ion i d i r i g ido r i f i u t o d i ogn i f o r m a d i p a t e r n a l i ­smo e d i a u t o r i t a r i s m o , e spesso in e r ra te concez ion i del la f u n z i o n e p rop r i a ed insos t i tu ib i l e de l l a autorità pa te rna e s ta ta le . V iceversa si sentono t u t t i i va lo r i di libertà e d i r e a l i z zaz i one d i personalità o r i g i n a l i , nel c o m p l e t o sv i luppo de i « t a l e n t i » pe rsona l i . M o l t i g i o van i ad esempio f r e q u e n t a n o corsi seral i d i t u t t i i t i p i , a l l a r icerca non sempre di u n o s t r u m e n t o per m i g l i o r a r e la p rop r i a ca r r i e r a , ma spesso d i una v ia l ungo la qua le dare u n senso, un c o n t e n u t o d i se rv i ­z io a l l a p ropr i a es istenza t e r r ena . I c r o l l i de l l a gue r ra e de l le ideologie po l i t i che e soc ia l i , la d i f f u s a d i sone ­stà; le p r i v a z i o n i sub i te , la m o r t e d i t a n t i a m i c i g i o ­v an i s s im i , h anno i n f l u i t o sul la ps ico log ia g iovan i l e nel senso d i a cu i r e lo sce t t i c i smo e de ludere le speranze più rad ica te .

Così si pot rebbe d i r e che ce r to es t r emismo g i o v a ­n i l e è solo una reaz ione d i d i fesa a l l ' i n d i v i d u a l i s m o p i a t t o d i t r o p p i : è i l segno d i u n a e r r a t a , m a accora ta e s incera r icerca d i nuove s t rade d i a u t e n t i c o so l i da ­r ismo, d i u n i m p e g n o generoso a l serv iz io d e l l ' u o m o .

Conosco m o l t i l a vo ra to r i , ope ra i , i m p i e g a t i e c o n ­t a d i n i che a l i m e n t a n o t a l i s e n t i m e n t i . L ' amb ien te del

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loro lavoro quas i sempre l i « usa » qua l i passiv i s t r u ­m e n t i d i una attività economica cu i non sono i n t e ­ressati se non per il b i sogno v i t a l e de l sa la r io , quas i sempre l i svuota del p a t r i m o n i o d i v a l o r i ideal i con cu i r agazz i vi en t r ano , quas i sempre l i f a adag i a r e ne l la sup ina r icerca de l le a m i c i z i e de i super ior i o de l l e c o m ­p i a cen t i compagne . M a le a sp i r az i on i p r o f o n d e de l g iovane sono — per u n ce r to i s t i n to n a t u r a l m e n t e c r i ­s t i ano — protese a l l o s lanc io generoso, a l l ' i m p e g n o senza ca lco lo , a l l a conqu i s t a d i una p iena r e a l i z z a ­z ione d i sé: purché s iano sani e c h i a r i i p r i n c i p i o r i en-t a t o r i , r a z i o n a l m e n t e f o n d a t i e so r re t t i anche da un « c l i m a » d i comprens ione , d i a f f e t t o e d i G i t o senso de l l ' i dea l e . P iù che m a i i g iovan i l a v o r a t o r i , in questa s i t uaz ione d i cr is i e d i de lus ion i , h anno b isogno del sostegno d i u n g r u p p o u m a n o e c u l t u r a l e che l i f o r m i e li g u i d i , o r i en t andone la v i t a e g l i s f o r z i ad u n co ­sc iente serv iz io de l l a comunità.

F O R M A Z I O N E D I F F E R E N Z I A T A

Il M o v i m e n t o dei L avo ra to r i C r i s t i an i non può non sent i re in modo de l t u t t o p a r t i c o l a r e questo p rob l ema de l l a f o r m a z i o n e de i g i o van i l a vo ra to r i e d i u n ade ­g u a m e n t o dei m e t o d i , dei p r o g r a m m i e de l le i n i z i a t i v e a l l e loro es igenze.

Il g iovane l avora to re però — se ha b isogno d i una intensa cura a l l a sua f o r m a z i o n e re l ig iosa e m o r a l e — ha anche b i sogno d i una s icura f o r m a z i o n e soc ia le , che lo a t t r e z z i a reggere ne l le nuove difficoltà e nei nuov i p r o b l e m i che si p resen tano ne l l a f a b b r i c a , nei c a m p i ,

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negl i u f f i c i . Problemi di ambiente, di turni di lavoro, di cottimi di mensa , di s indacato e di Commissioni Interne che in gran parte sono identici, sotto molti aspetti a quell i degli altri lavoratori e delle lavora­t r i c i : anche se si pongono in misura o modalità diverse per i giovani .

La f o r m a z i o n e ac l i s ta che t enda a l l a c o m p l e t a m a t u r a z i o n e u m a n a e c r i s t i ana de i l a v o r a t o r i , perché il so l i da r i smo de l la a z i one socia le d i venga e l emen to c o s t i t u t i v o de l l a loro cosc ienza persona le , è c e r t a ­men te a d a t t a a susc i tare nei g i o van i t u t t e le l a t en t i energ ie idea l i e m o r a l i che li devono avv ia re ad u n / impegno coerente nel M o v i m e n t o de i L a v o r a t o r i .

I m e t o d i ac l i s t i d i f o r m a z i o n e — m e t o d i d e m o c r a ­t i c i a t t i v i , so l l e c i t an t i a l l a pa r t e c i paz i one persona le , m e t o d i i n d u t t i v i e f i n a l i z z a t i a l l ' i m p e g n o conc re to neg l i a m b i e n t i d i lavoro — sono anch 'ess i r i sponden t i a l l a mentalità del g iovane d ' ogg i e coe ren t i con le ne ­cessità d i sv i luppo de l l a nos t r a ' g i o vane d e m o c r a z i a . Il g iovane apprende ne l l a stessa az ione sociale de l suo g ruppo a r i f i u t a r e o g n i p a t e r n a l i s m o che d iseduca e avv i l isce la persona u m a n a , m a anche a r i spe t ta re la f u n z i o n e p r o p r i a , c o o r d i n a t r i c e a l bene c o m u n e , de l l a autorità s ta ta le e d i que l l e i n t e r m e d i e , compresa que l l a del suo capo repar to .

A p p r e n d e la g i o i a de l l a conqu i s t a e de l l a d i fesa d i t u t t e le libertà u m a n e , senza cadere ne l le sconsolate pos iz ion i es i s tenz ia l i s te d i t r o p p i g iovan i i n t e l l e t t u a l i : eg l i scopre nel suo M o v i m e n t o una s t rada pos i t i va d i r i n n o v a m e n t o u m a n o e soc ia le , u n a s t rada d i so l i da ­r i smo conc re to t r a u o m i n i i m p e g n a t i per un g r a n d e ideale di p r o m o z i o n e i n t eg ra l e de i più debo l i e dei più

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pover i . S tud ia le t e cn i che e g l i s t r u m e n t i capac i d i c o n t i n u a r e a spe r imen ta re nuove so luz ion i a i p r o b l e m i dei l a v o r a t o r i : la sua v i t a così è p iena d i un g rande ideale non solo socia le, ma anche re l ig ioso e mora l e che lo a f f e r r a t o t a l m e n t e .

Perciò r i t e n i a m o che i m e t o d i e le i n i z i a t i v e a d i ­ste d i f o r m a z i o n e dei g iovan i l a vo ra to r i debbano es­sere « u n i t a r i » ; ma i programmi semmai e le forme di tali iniziat ive dovranno DAI G I O V A N I L A V O R A ­T O R I A C L I S T I venire continuamente riadeguati a l la mentalità, a l le aspirazioni ed a l l 'ambiente in cui v i ­vono i giovani lavoratori. Solo così sarà possibi le po ­t e n z i a r e un M o v i m e n t o u n i t a r i o , nel qua l e la spec ia ­l i z zaz i one d i Gioventù Ac l i s t a adempirà a l l a sua f u n ­z ione d i s t i m o l o — che è t i p i c a dei g i o v a n i , a p e r t i a l l e at tese f u t u r e — inserendo nello stesso tempo sempre nuove energie veramente « ad i s t e » preparate cioè a sostituire e rinnovare i quadri dirigenti dal vertice a l la base del Movimento.

Sarebbe e s t r emamen te per ico loso ed i l l usor io r i ­p i omba re nel g i o v a n i l i s m o d i i n f aus t a m e m o r i a , che « usava » i g i o van i , r i n c h i u d e n d o l i in un loro m o n d o d i sogno, i r rea le ed in d e f i n i t i v a asocia le e d iseducatore . In t a l m o d o il g iovane si a b i t u a a d isolarsi in u top i che pos iz ion i r i f o r m a t r i c i , a p o l e m i z z a r e con t u t t o e con t u t t i a non r iconoscere neppure i v a l o r i più ve r i de l l a t r a d i z i o n e passa ta : e così indebol isce la concre ta pos-sibiltà d i r isolvere i suoi p r o b l e m i nel so l ida le i m p e ­gno con le a l t r e g e n e r a z i o n i d i l a v o r a t o r i , che p u r g u a r d a n o a loro come a l l e speranze de l l a società d i d o m a n i e de l le A C L I .

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LE I N I Z I A T I V E DI F O R M A Z I O N E A C L I S T A

Sapp i amo ch i è i l sogget to de l l a e d u c a z i o n e : l 'ac l ista. A b b i a m o cerca to di d e f i n i r e i « m e t o d i a c l i ­sti » o a l c u n i t r a i m e t o d i ac l i s t i più i m p o r t a n t i . A b ­b i amo ce rca to d i d e f i n i r e che cosa i n t e n d i a m o per « f o r m a z i o n e ac l i s ta ». Adesso d o b b i a m o pa r l a r e de l l e « i n i z i a t i v e d i f o r m a z i o n e ac l i s ta ». Se si a cce t t a que l lo che ho de t t o s inora , ci i n t e n d e r e m o anche in segu i to : se no , que l l o che sto per d i r e sarà un q u a l ­cosa d i astratto, d i estraneo, d i separato da questo corpo u n i t a r i o che deve essere il nos t ro M o v i m e n t o e non sarà un t u t t o a n i m a t o da una coerente i m p o s t a ­zione, d i r e i , d i « pedagog ia ac l i s ta ».

F O R M A Z I O N E N E L L A A Z I O N E S O C I A L E C R I S T I A N A

La p r i m a i n i z i a t i v a è que l l a che noi a s sum iamo at t raverso la f o r m a z i o n e ne l l ' a z i one sociale c r i s t i ana stessa. Ed in t a l senso, ogn i d i r i g e n t e deve saper es­sere, o m e g l i o deve sforzarsi d i d i v en t a r e un « e d u ­catore ».

La M o z i o n e d i N a p o l i c i i mpe gna v a a l l a « t ras for ­mazione di tutto il Movimento in Scuola di Forma-

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zione, al f i n e d i f o r n i r e a l l a classe l avo ra t r i ce i t a l i ana un p r i n c i p i o ope r a t i vo d i r i n n o v a m e n t o persona le e sociale e d i c o n d u r l a a l l a co r r e t t a presa d i cosc ienza de l l a cond i z i one s tor ica e de l l a sua f u n z i o n e in o rd ine al supe r amen to de l l a c r i s i sociale ». L ' impegno stesso nel Movimento Operaio e Contadino è infatti per il lavoratore, lo stimolo più forte al la sua propria forma­zione. Quas i sempre i l a vo ra to r i , e p a r t i c o l a r m e n t e i l a vo ra to r i m a n u a l i , s t ud i ano d i più e sentono l 'es igen­za d i m i g l i o r a r e la loro f o r m a z i o n e dopo aver as­sun to qua l che responsabilità nel M o v i m e n t o . La loro c u l t u r a non è, i n i z i a l m e n t e , e non può essere d i s i n ­teressata .

Il m e t o d o d e m o c r a t i c o d i az ione socia le del M o ­v i m e n t o può d i per sé essere educa t i vo . Può essere educa t i vo solo se lo si r ea l i zza c o r r e t t a m e n t e , l ea l ­men te , su t u t t i i p i an i e in t u t t i i s e t to r i . Esso può a b i t u a r e ad uno sp i r i t o d i a u t o n o m a i n i z i a t i v a respon­sabi le e d i « r i f less ione » c r i t i c a , c r i s t i ana , u m a n a ­men te p iena , eserc i ta ta ne l l a az ione stessa.

Il metodo acl ista è un metodo di costruzione dal basso. Se, r i p e t i a m o , c o r r e t t a m e n t e e l ea lmente a p p l i ­ca to , può essere insurrogabile esper ienza educatr ice di uomini pensanti , liberi e cr ist iani .

Esper ienza educa t r i ce n e l l ' i m p e g n o stesso per la formazione culturale, per la formazione professionale, per la formazione sociale. Per esempio , la f o r m a z i o n e u m a n a più p i ena , che f a pe rno su l la stessa f o r m a ­z ione profess iona le , i n d u b b i a m e n t e può crescere e cresce m a n m a n o che i l l a vo ra to re prende cosc ienza de l l a sua s i t uaz ione economica , az i enda l e e de l l a sua

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funzione p r o d u t t i v i s t i c a , de l l a sua f u n z i o n e n e l l ' a z i e n ­da e ne l lo S t a to : anche se ciò in un p r i m o t e m p o av ­venga da l pu ro p u n t o d i v is ta economico e de i suoi p ropr i interessi p ro fess iona l i .

In secondo luogo , l 'esper ienza educa t r i c e nel no ­stro M o v i m e n t o avv iene a t t r ave r so a l l ' a ss i s tenza so­ciale, a t t rave rso a l l e attività ricreative e turist iche, a t t rave rso a l l e attività economiche e cooperat iv ist iche: in t u t t i g l i e ven tua l i « servizi » direttamente gestiti dai lavoratori stessi, perché t u t t o questo a l l a rga l 'espe­r ienza dei l a vo ra to r i e la loro umanità, la loro « espe­r ienza » u m a n a .

Esper ienza educatr ice è anche l 'azione sociale c r i ­stiana stessa compiuta nei nuclei , nei s indacat i , nelle pubbliche amminis t raz ion i , nei partiti, per conquistare un ' inf luenza sullo Stato e sull 'opinione pubbl ica, pur­ché questa azione sociale cr is t iana sia sempre c o m ­piuta ed impl ichi autonomi giudizi ed autonome scelte dei lavoratori stessi. Le scel te sempre nuove sono i m ­poste t r a l ' a l t ro da l l a irripetibilità non solo di ogn i persona, ma anche di o g n i a m b i e n t e d i v i t e e d i ogn i evento socia le. A t t r a v e r s o questa stessa esper ienza d i oz ione sociale c r i s t i ana , r i t e n i a m o che il me todo d i co ­s t ruz ione da l basso può f o r m a r e i l l avora tore .

V o r r e m m o però sogg iungere sub i to che, se c r e d i a ­mo ci sia racch iuso un a u t e n t i c o valore ne l l ' e sper ienza educatr ice , c r e d i a m o anche che dobbiamo tutti acqu i ­stare cosc ienza dei suoi l imiti. L 'esper ienza è e d u c a t r i ­ce, cioè pe r sona l i zzan t e , solo se v iene c o n t i n u a m e n t e e cosc ientemente o r i e n t a t a e a n i m a t a da c h i a r i p r i n c i p i f i l oso f i c i , re l ig ios i e soc ia l i . E' educa t r i ce salo se è i n ­tesa come ver i f ica , prolungamento e incarnazione dei

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principi , ne l l a realtà e ne l l ' a z i one conc re ta . Perciò r i t e n i a m o che sia educa t r i c e solo se venga a c c o m p a ­g n a t a da un acu to senso del pecca to e de l l a relatività d i o g n i a z i one d e l l ' u o m o . In caso c o n t r a r i o ( lo sap ­p i a m o per esper ienza educa t r i ce ) non m a n c h e r a n n o t r a d i m e n t i e de lus ion i da pa r t e dei m i g l i o r i m i l i t a n t i .

F O R M A Z I O N E P E R L A A Z I O N E S O C I A L E C R I S T I A N A

Qual i sono gli obiettivi di questa formazione per l 'azione sociale cr ist iana?

1. La p r e p a r a z i o n e dei m i l i t a n t i e d i r i g e n t i del M o v i m e n t o e de i va r i « serv iz i » a c l i s t i .

2. La p r epa r az i one de i responsabi l i de l l ' a z i one so­c ia le ac l i s t a .

3. La p r epa r az i one deg l i educa to r i d eg l i a d u l t i , maes t r i d i « f o r m a z i o n e ac l i s ta ».

Quale ne è il ritmo? Se non e r r i a m o , il p r i m o p r o ­b l e m a è po r t a r e il c r i s t i ano l avora tore a d i v e n t a r e u n «acl ista». Da ac l i s ta a m i l i t a n t e . Da m i l i t a n t e , a d i r i ­gente o spec i a l i z za to nel c a m p o de l l a f o r m a z i o n e o de l l a a z i one sociale c r i s t i ana . Questo r i t m o è d i g r a n d e i m p o r t a n z a : perciò n o i , d i r i g e n t i ed e d u c a t o r i , d o b b i a ­m o d o m a n d a r c i vo l t a per vo l ta — nel t e m p o e ne l lo spaz io in cu i o p e r i a m o — se a b b i a m o dei m i l i t a n t i . O p p u r e : a b b i a m o dei c r i s t i an i ? O p p u r e : a b b i a m o deg l i ac l i s t i ? A b b i a m o de i d i r i g e n t i ? A b b i a m o deg l i spec ia ­l i zza t i ? Ed il r i t m o cosciente deve po i e v i d e n t e m e n t e segnare la t r a cc i a dei cors i che si impos tano , d e l l ' a t t i ­vità d i f o r m a z i o n e che verrà c o n c r e t a m e n t e svol ta in una p rov inc i a .

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Nei Corsi Residenziali delle ACLI il lavoro a gruppi accomuna ed impegna nella

ricerca culturale.

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Il M E T O D O DEL L A V O R O DI G R U P P O

R i t e n i a m o sia di g r ande i m p o r t a n z a questo me todo del « lavoro d i g r u p p o » che poss ib i lmente deve essere a p p l i c a t o in o g n i attività d i f o r m a z i o n e : perché esso educa al la solidarietà nel la r icerca culturale che, se correttamente e lealmente impostata, può tramutars i in solidarietà del gruppo stesso nel l 'azione sociale cr ist iana. I l a vo ra to r i v i si t r o v a n o a loro ag io , perché spesso sono s tanch i da l lavoro, h a n n o poco t e m p o per u n o s tud io i nd i v i dua l e , che a d d i r i t t u r a t a l v o l t a t e m o ­no. Il lavoro d i g r u p p o opera da s t i m o l a n t e , t r a m i t e la discussione. A iu ta inoltre a vincere il complesso del la paura , della d i f f idenza, della inesper ienza e consente ai partecipanti un più approfondito contatto umano ed un più ricco scambio di esper ienze.

La discussione però non va m a i f a t t a senza p r e ­m e t t e r e una seppur breve re l az ione , per c en t r a rne lo a r g o m e n t o , c i r coscr i vendo la su t e m i ben prec isat i ed e v i t ando così la d ispers ione. Può essere f a t t a su a r t i ­co l i da c r i t i c a r e , sui c o n t r a t t i c o l l e t t i v i , su f i l m s , su un ' i n ch i e s t a ecc. M a l ' a r gomen to deve sempre essere c e n t r a t o p r i m a . La d iscuss ione, così f a t t a , è il m i g l i o r e a d d e s t r a m e n t o ài Tesarne critico del l 'ambiente di vita del lavoratore. T a l e me todo del l avoro d i g r u p p o può

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essere a p p l i c a t o sia neg l i I n con t r i Soc ia l i , sia nei corsi res idenz ia l i o meno , come pure nelle riunioni organiz ­zative e nei convegni di studio.

L A C O M P O S I Z I O N E D E I G R U P P I

Grupp i e te rogene i , c o m p l e m e n t a r i , oppu re g r u p p i omogene i per aff inità d i impegno sociale? Come f o r ­mare i g rupp i ? I g r u p p i devono essere omogenei nei corsi e lementar i , per aff inità d i impegno socia le, o per aff inità d i paese, d i C i r co lo . E' bene invece che s iano eterogenei, sia per il paese da cu i p rovengono i d i r i ­g e n t i , sia per le s p e c i a l i z z a z i o n i d i cu i sono p o r t a t o r i , nei corsi superiori nei q u a l i è più f ac i l e a t t u a r e una seria complementarietà. B isogna perciò conoscere le c a r a t t e r i s t i che persona l i de i p a r t e c i p a n t i pr ima de i corsi per una buona compos i z i one de i g r u p p i .

I C O M P I T I D E L C A P O G R U P P O

Ogn i g r u p p o ha b isogno d i una persona che g u i d i la d iscuss ione e quest i è il capo g ruppo . Capo g ruppo che nei corsi e l e m e n t a r i , a l m e n o per i p r i m i g i o r n i , f i n o a che i p a r t e c i p a n t i non h a n n o ben appreso la t ecn i ca del l avoro d i g r u p p o , è m e g l i o sia des ignato da l D i r e t t o r e de l corso.

Nei corsi superiori ne i q u a l i i p a r t e c i p a n t i h a n n o già una più m a t u r a esper ienza , eg l i è e l e t to ogn i sera da i g r u p p i ed il suo incarico dura tutta una giornata.

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Questo perché o g n u n o abb i a la possibilità d i f a r n e la esper ienza .

Compito del capo gruppo non è quello di premet­tere un riassunto delle l ez ion i : eg l i deve avv ia re la d i ­scussione seguendo, a l m e n o nei p r i m i t e m p i , un que ­s t i ona r i o pred isposto in precedenza o anche lo schema de l l a re l az ione , d i so l i to a r t i c o l a t o in va r i p u n t i che cos t i tu i scono a l t r e t t a n t i « agganc i » per la discussione.

Il capo g r u p p o deve essere p a r t i c o l a r m e n t e ab i l e nel saper p ropo rz i ona r e i l t e m p o de l l a discussione r i ­spet to a l n u m e r o de l le d o m a n d e o de i p u n t i da esa­m i n a r e . E' sempre bene ev i ta re d i t rovars i a l l a f i n e del t e m p o a d i spos iz ione non avendo ancora c o m p l e ­t a t a la discussione e la p r epa r az i one de l l a re l az ione per cu i d i n o r m a si può d i spor re d i non più d i un ' o r a e mezza .

E' i no l t r e necessar io che a l capo g r u p p o sia r i co ­nosc iu ta una e f f e t t i v a autorità, cadendo su d i lu i la responsabilità de l la e f f i c i e n z a d i t u t t o i l g ruppo .

Il b u o n a n d a m e n t o del lavoro d i g r u p p o , m o l t o spesso, d ipende da l l e qualità e da i m e r i t i del capo g r u p p o e da l suo i m p e g n o : se ¡1 gruppo fal l isce, la colpa è del capo gruppo e non del gruppo. E' un f a l ­l i m e n t o persona le .

L A T E C N I C A D E L L A D I S C U S S I O N E

D u r a n t e la d iscuss ione la p r i m a n o r m a che il capo g r u p p o deve f a r e osservare co r tesemente m a con f e r ­m e z z a è che tutti si attengano al tema della discus-

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sione, senza i n u t i l i d igress ion i che, o l t r e ad essere mo t i vo d i pe rd i t a d i t e m p o , servono a da re un senso di vacuità e inutilità a l l a d iscuss ione medes ima .

Ch i d i r i g e la d iscuss ione esort i i m e m b r i del g r u p p o a s fo rza rs i d i espr imere il p r o p r i o pens iero il più sem­p l i c emente possib i le , af f inché t u t t i s iano in g rado d i cap i re r a p i d a m e n t e e possano t r a r r e , a t t r ave r so la p a ­rola a l t r u i , una v a l i da c h i a r i f i c a z i o n e sui p r o b l e m i che vengono d i b a t t u t i .

Si adoper i af f inché la discussione non d i venga monopo l i o de i so l i t i ch i a c ch i e ron i che, solo desiderosi il più de l l e vo l te d i ben f i g u r a r e , pa r l ano a propos i to e a spropos i to , impedendo ag l i a l t r i d i espr imere le loro o p i n i o n i .

I n v i t i e so l lec i t i invece co lo ro che, o per t i m i d e z z a , o perché t a r d i nel f o r m u l a r e le p ropr i e idee, o perché si r i t e n g o n o poco co l t i p a r l a n o poco, t endendo a r i n ­ch iuders i in sé stessi. A n c h e i meno co l t i spesso h a n n o cose in te ressant i da d i r e e conv iene so l l e c i t c r l i a pa r ­lare, seppur senza f o r za r e la loro n a t u r a .

Il capo g r u p p o deve anche f a r sì che i l avora to r i si abituino ad ascoltare con paz ienza e attenzione le idee altrui , senza dover sub i to c o m u n i c a r e le p rop r i e ne l l ' o recch io de l v i c ino . Deve ev i ta re i no l t r e che la d i ­scussione si t r a s f o r m i in u n c o l l o q u i o a due o cada nel la re tor i ca o ne l l a p o l e m i c a : e curare che essa sia amata e rispettata come un lavoro comune da cui deve sgorgare un comune impegno di r icerca ideologica e poi di iniziat ive social i .

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I C O M P I T I D E L R E L A T O R E

Ogn i g ruppo , q u a n d o si r i un i s ce dopo la re l az ione genera le , procede a l l a e lez ione o l t r e che del capo g ruppo anche del re la tore , cu i spet ta il c o m p i t o d i r i ­f e r i r e ne l l a d iscuss ione genera le il pens iero c o m u n e emerso ne l la discussione.

Egli f u n g e cioè da s t o r i og r a fo del lavoro e de l l e conc lus ion i a cu i è g i u n t o il g ruppo , s t o r i og r a fo il più possibi le i m p a r z i a l e per pe rme t t e r e a t u t t i i g r u p p i d i avere u n p a n o r a m a c o m p l e t o d i come il p rob l ema è s tato a f f r o n t a t o e r iso l to .

E' opportuno cambiar lo dopo ogni relazione gene­rale, per addes t ra re t u t t i i l a vo ra to r i a scr ivere, a o r ­d i na r e le p rop r i e idee, a pa r l a re c h i a r a m e n t e e a f a re l 'esper ienza d i p r e n d e r e la pa ro l a in un p i cco lo g r u p p o per essere poi a b i t u a t i o pa r l a r e anche davan t i a g r u p p i più vas t i .

Anche le relazioni però devono essere un lavoro di gruppo e non un lavoro individuale del relctore. Egli ne l l a sua re laz ione deve cercare d i cen t ra re l ' op in ione c o m u n e o le d i s co rdanze del g r u p p o stesso v i ncendo la n a t u r a l e t endenza d i esporre que l l e che sono le sue p ropr i e idee i n d i v i d u a l i .

Dopo che c iascun re la tore d i g r u p p o ha p a r l a t o in r i un i one genera le , si dà d i nuovo la pa ro la a i m e m b r i del g r u p p o che avessero qua lcosa da prec isare o da agg iunge re o da c r i t i c a r e , qua lo r a la re l az ione sul la discussione svol ta nel g r u p p o fosse stata i n d i v i d u a l i ­s t i c a : ed anche perché così c i ascuno si sentirà ancor più compa r t e c i pe e potrà a m p i a m e n t e espr imere il suo

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pensiero e più se r i amen te impegnars i nel c o m u n e l a ­voro c u l t u r a l e .

Gli errori stessi del relatore di gruppo hanno un significato positivo, perché permetteranno a l l ' educa ­tore utili prec isazioni , e revisioni coscienti e vissute da parte dei membri del gruppo.

N e i cors i per d i r i g e n t i , già addes t r a t i a l l ' u so di t a l e metodo , si può impegna re c iascun g r u p p o ad a p p r o ­fond i r e un p a r t i c o l a r e aspe t to d e l l ' a r g o m e n t o posto in discussione, d i modo che da questa ana l i s i a p p r o f o n ­d i t a r i su l t i una s intesi più c o m p l e t a .

C O M E S I S V I L U P P A U N A R E L A Z I O N E G E N E R A L E

E' c h i a r o che le relazioni general i n o r m a l m e n t e , per essere bene a ss im i l a t e nel l avoro d i g ruppo , non devono essere più d i due a l g i o rno . Devono essere s e m ­p l i c i , ch i a r e , concre te , t rasmiss ione d i c o n v i n z i o n i pe r sona l i : m a s o p r a t u t t o devono essere a d a t t a t e per v ia a l l ' u d i t o r i o , g u a r d a n d o l o in f a c c i a m e n t r e si pa r l a e ce rcando , per così d i r e , d i sen t i rne il polso. E' bene i no l t r e che s iano precedute d a l l a l e t t u r a « personale » d i s chemi o d i ques t i ona r i che p e r m e t t a n o a i p a r t e ­c i p a n t i d i « en t r a re » p r i m a nel t e m a .

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L A M E T A P E R S O N A L E D E L L A F O R M A Z I O N E A C L I S T A

Il lavoro personale del s ingo lo l avora tore , r i t e n i a m o sia la vera m e t a de l la f o r m a z i o n e a c l i s t a : noi d o b ­b i a m o educare le s ingole persone de i l a vo ra to r i , e tutto deve tendere a portare ¡1 lavoratore al l ' impegno di autoeducazione e di personale r icerca.

I m p o r t a n z a q u i n d i de l l a l e t tu ra personale de l l a ­vo ra to re e de l l e « gu ide a l l a c u l t u r a sociale » bene a g ­g i o r n a t e (gu ide b i b l i o g r a f i c h e c o m m e n t a t e che inse­gnano a s tud ia re ) . Grande è il va lo re , per i n c r e m e n ­tare questo t i p o di lavoro persona le , de l le biblioteche di circolo e di nucleo, che possono anche sorgere con poca fat ica attraverso al l 'acquisto e poi allo scambio di un libro al mese da parte di una decina di lavoratori.

O p p o r t u n a a t a l e scopo è l ' i n i z i a t i v a in qua l che Prov inc ia d i pubb l i c a r e m e n s i l m e n t e uno s tud io a p p r o ­f o n d i t o su u n d e t e r m i n a t o p r o b l e m a : i l avora to r i e la cr is i de l l a d e m o c r a z i a in I t a l i a , il P iano V a n o n i , il L abu r i smo , ecc. S tud io che i l a vo ra to r i o a l m e n o i d i ­r i gen t i l eggono (perché i l i b r i , p u r t r o p p o , per ora non hanno l ' ab i t ud ine , non hanno forse i l t e m p o e spesso la vog l i a d i l egger l i !) .

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GL I I N C O N T R I S O C I A L I

Gli Incontri Sociali c r e d i a m o s iano il più i m p o r ­t an t e me todo f o r m a t i v o da d i f f o n d e r e . Essi r appresen ­tano un supe ramen to , anz i sono e sa t t amen te il c o n ­t r a r i o de l l a c o n f e r e n z a . Sono perciò il tipico metodo acl ista, perché impegnano al la compartec ipazione de­gli sforzi sui piano della cul tura. Sono del le d iscuss ioni d i base, educano a l l ' a u t o n o m i a di g i u d i z i o ed a l l a so­lidarietà ne l le c o m u n i c o n v i n z i o n i i n t e r i o r i . Da essi possono sca tu r i r e anche var ie i n i z i a t i v e soc ia l i .

Gl i I n con t r i Social i si possono f a r e in sacrest ia o a l l ' o s te r i a , a l C i r co lo o in una casa p r i v a t a , per cu i r i ch iedono una p i cco la f a t i c a o r g a n i z z a t i v a .

Con lo stesso me todo vengono a t t u a t i i c i r co l i d i s tud io in ce r t i paesi ang losasson i , come la Svezia, dove ne es istono più d i 2 0 . 0 0 0 con la p a r t e c i p a z i o n e per ­m a n e n t e d i 2 0 0 . 0 0 0 l a vo ra to r i . G l i I n c o n t r i Socia l i sono s t r u m e n t i e f f i c a c i per interessare i l a vo ra to r i ad a p ­p r o f o n d i r e i loro p r o b l e m i più v i v i , per cos t r i nge r l i a me t t e r e in g ioco ed a v e r i f i c a r e ne l l a d iscuss ione le loro c o n v i n z i o n i c u l t u r a l i e soc ia l i , che sono spesso s u p e r f i c i a l i ; a f a r scopr i re loro q u a n t o rest i sempre da

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i m p a r a r e , e q u a n t o sia f econda la m u t u a i n t eg raz ione che avv iene d u r a n t e le d iscuss ion i , se ben g u i d a t e a f i n i c o s t r u t t i v i e non p o l e m i c i .

P E R C H E ' S V I L U P P I A M O G L I I N C O N T R I

Desider iamo che i soci del nostro Circolo prendano consapevolmente parte al la vita amministrat iva del Paese? Possiamo usare due s i s t em i : poss iamo tenere ad essi una serie di l ez ion i e d i con fe renze i l l u s t r ando cos'è il C o m u n e , qua l i sono i suoi o r g a n i , q u a l i le sue att ività, come si svolge la v i t a a m m i n i s t r a t i v a , il c o n ­t r o l l o de l l e autorità super io r i , ecc. U n corso d i t i p o scolast ico, i n s o m m a , a cu i poi p o t r e m m o agg iunge re de l le eso r taz ion i ad essere present i ne l l a v i t a a m m i n i ­s t r a t i v a .

M a p o t r e m m o anche usare un a l t r o s i s tema ; p r e ­sentare ce r t i p r o b l e m i che ogg i u rgono nel nostro Co­m u n e (per esempio a c q u e d o t t i , scuole, t e l e f o n i , i l l u ­m i n a z i o n e , s t rade , ecc.) e i n v i t a r e i l a vo ra to r i stessi a d i r e cosa ne pensano, cosa ne sanno, su que i p r o ­b l e m i e come si o r i en t e r ebbe ro per u n ' a z i o n e c o n ­c re ta . Si po t rebbe così susc i tare una discussione co ­s t r u t t i v a , in cu i il p rob l ema si presenta così come è r ea lmen te v issuto da più persone e o g n u n o può po r ­t a r e u n suo c o n t r i b u t o , d i c u l t u r a e d i esper ienza . Ecco che a l l o r a le conc lus ion i non sa ranno que l l e d e l l ' o r a ­tore o del maes t ro , ma que l l e de l g r u p p o stesso nel qua le c iascun l avora to re si sarà s f o r za to non già d i asco l ta re s emp l i c emen te , ma d i cos t ru i r e qua lcosa .

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N e l p r i m o caso a b b i a m o un s i s tema passivo, a n ­cora p u r t r o p p o l a r g a m e n t e in uso ne l l a scuo la , e... non solo ne l l a scuola. N e l secondo caso, a b b i a m o u n s i ­stema a t t i v o . N o i lo r e a l i z z i a m o a t t r ave r so g l i « I n ­contr i Social i ».

N o n i n t e n d i a m o p a r t i r e dec i samente c o n t r o il s i ­stema de l l e l e z i o n i : t u t t i i n f a t t i a b b i a m o b isogno d i scuole e d i maes t r i e la v i t a del M o v i m e n t o Opera io e C o n t a d i n o è d i s sem ina t a d i scuole d i o g n i genere . Tuttav ia non possiamo dimenticare che una lezione non sempre incide, nel la nostra cosc ienza , quanto una discussione che ci ha obbligato a vagl iare certe a f ­fermazioni , a misurarne l ' importanza, a cr i t icar le, ed — eventualmente — a combatterle e r if iutarle.

In ques to caso s i amo s t a t i pres i nel v i vo d i una discussione, n u l l a c i s i amo lasc ia t i s f u g g i r e , perché t u t t o c i interessava, dovendo n o i , a nost ra v o l t a g i u d i ­care su l l a base d i u n nos t ro pens iero , ma anche su que l l o deg l i a l t r i che h a n n o p a r l a t o p r i m a d i n o i .

E' ev idente come la pa r t e c i paz i one a t t i v a f i n i s ca con lasc iare una t r a c c i a ben più m a r c a t a ne l l a nost ra cosc ienza. D o b b i a m o poi cons idera re che il l a vo ra to re non è più un b a m b i n o c u i può bas tare l'autorità de l maes t ro per c redere questo o que l p r i n c i p i o . V u o l e che la verità d i venga , la sua verità, la sua v i t a .

Egli vuo l a c ce t t a r e q u a n t o g l i si d i ce ; dopo aver lu i stesso g i u d i c a t o : ha de l le o b i e z i o n i che g l i a f f i o ­rano, ha de l le diff icoltà, vuo le de i c h i a r i m e n t i , ha qua lcosa da agg iunge re . . .

Una pedagogia nuova si impone dunque per il l a ­voratore adulto, specie quando ne l l ' adolescenza è r i ­masto privo di una suff ic iente formazione culturale.

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Così in t u t t o il m o n d o , a c can to a l l e t r a d i z i o n a l i f o r m e de l le l ez ion i e de l l a c o n f e r e n z a , so t to lo s t imo lo p a r t i c o l a r e del M o v i m e n t o Opera io , si sono s v i l uppa t i d ivers i m e t o d i d i « Educaz ione deg l i A d u l t i », a p p l i ­cando u n m e t o d o d i pedagog ia d e m o c r a t i c a , adegua ta a l l a ps ico log ia , a l l a mental ità, a l l a personalità de l l o a d u l t o .

Si t r a t t a d i a i u t a r e l ' uomo — e p a r t i c o l a r m e n t e il l a vo ra to re che so f f r e ogg i un complesso d i inferiorità c u l t u r a l e — nel suo s fo rzo d i au toe l evaz ione , d i a u t o ­educaz ione , per un a u t o n o m o e c o m p l e t o sv i luppo de l l a sua personalità, dei suoi « t a l e n t i ». D i p o t e n ­z i a re così le sue capacità d i se rv iz io e di d o m i n i o sul le s t r u t t u r e soc ia l i .

La nuova pedagog ia per g l i a d u l t i p a r t e d u n q u e da una rea l i s t i ca conoscenza d e l l ' a m b i e n t e az i enda l e , so­c ia le , e conomico , po l i t i co e c u l t u r a l e , in cu i l ' uomo d i o g g i è c h i a m a t o a v ivere per f a r g l i a cqu i s t a re g r a ­d u a l m e n t e :

a ) s icuri e autonomi criteri di giudizio e di v a ­lutazione dei fat t i ;

b) capacità di superare, nel ragionamento per­sonale, gli s logans propagandistici e gli inf lussi potenti che la tecnica moderna mette in mano ai capi e ai gruppi-guida, anche nelle società più democrat iche.

L A T E C N I C A D E G L I I N C O N T R I

1 ) studiare lo schema di orientamento, la s in ­tesi dei punti principali da trattare ed il relativo que­st ionario;

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2) il consiglio direttivo del Circolo — d'accordo con il Delegato Formazione — incar ica un mil itante di guidare l ' incontro, consegnando a lui lo schema perché esponga gli orientamenti di mass ima del Mo­vimento sul problema in discussione;

3) è opportuno far precedere gli Incontri pub­blici da incontri di preparazione, ai quali si invitano solo i dirigenti ed i mi l i tant i ;

4 ) è necessario riprodurre il « questionario » sul biglietto di invito a l l ' Incontro diramato ai soci ;

5 ) curare la s istemazione de l l ' ambiente : esso deve essere luminoso ed accogl iente. L ' ideale è poter raccogliere famigl iarmente i convenuti attorno ad un tavolo, evitando comunque con cura l'aspetto esterno e il tono delle conferenze. Cura re anche che la sala sia adatta e s i lenziosa, ( senza porte che cigolano e pavimenti che scr icchiolano) che la porta d'ingresso sia dietro a l gruppo e non davant i , perché chi entra non dia motivo di d is t raz ione;

6 ) possono frequentare gli Incontri — se il con ­siglio direttivo lo ritiene — anche amic i , parenti , v i ­c in i , che condividono la esper ienza stessa dei nostri lavoratori;

7 ) creare un c l ima fami l iare , evitare visitatori estranei a l gruppo, che non conoscono il metodo della discussione;

8 ) osservare l'orario di inizio anche se pochi sono presenti, non r imandando mai l ' Incontro per co­modità personal i ;

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9) chi guida l ' Incontro ed i dirigenti del C i r ­colo devono essere t ra i partecipanti e mai distaccat i da ess i ; devono arr ivare non solo in tempo, ma in a n ­t ic ipo;

10) evitare quals ias i formalità, come l 'a lzarsi in piedi per parlare o il costringere a non parlare in dialetto;

11 ) non dimostrare mai fretta di concludere la discussione, ma anz i cont inuar la uscendo e negli a m ­bienti di lavoro;

12) qualora il numero dei partecipanti sia e le ­vato (più di c inquanta persone) è possibile dividerli in gruppi di una ventina di persone c iascuno, inca ­r icando vari i capi gruppo per la discussione.

C O M E G U I D A R E G L I I N C O N T R I

Gli Incontri riescono male se sono improvvisat i ; se fal l iscono la responsabilità è di chi li o rgan izza e li guida male.

Ch i gu ida la discussione la apre r i co rdando il m e ­todo con cu i si p rocede : espone i l t e m a b revemente (si può anche r i cor rere a l l a sempl i ce l e t tu ra d i b r a n i

de l l o s c h e m a ) , legge la p r i m a d o m a n d a de l ques t i o ­na r i o e so l l ec i ta t u t t i a d espr imere il p r o p r i o parere ed asco l tare c o r r e t t a m e n t e e se renamente que l l o deg l i a l t r i .

Si t enga presente che per ben g u i d a r e l ' I n con t ro è necessar io v i g i l a r e che t u t t i res t ino nel t e m a , che i

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r sol i t i c h i a c c h i e r o n i non m o n o p o l i z z i n o la discussione pa r l ando a lungo , e spesso solo per ben f i g u r a r e , che t u t t i p a r l i n o , anche i m e n o co l t i ed i più t i m i d i , che i l a vo ra to r i si a b i t u i n o ad asco l tare con p a z i e n z a ed a t t enz i one le idee a l t r u i , senza dover sub i t e c o m u n i ­care le p rop r i e a l l ' o r e c ch i o de l v i c i no , che i n f i n e la discussione sia a m a t a e r i spe t t a t a come u n lavoro c o ­m u n e , da cu i deve sgorgare un c o m u n e i m p e g n o d i r icerca ideo log ica e po i d i i n i z i a t i v a sociale c r i s t i ana .

Sent i te le r isposte a l l a d o m a n d a n u m e r o uno del ques t iona r io , si passerà a l n u m e r o due e così v i a .

Trascorsa u n ' o r a , u n ' o r a e m e z z a d i d iscussione, ch i g u i d a l ' I n con t ro deve b r e v i s s imamen te conc lude re , ce r cando d i t r a r r e d a g l i i n t e r ven t i d i t u t t i il pens iero c o m u n e che e v e n t u a l m e n t e fosse r i su l t a to d a l l a d i ­scussione.

Se le d o m a n d e del ques t i ona r i o non sono state esaur i te e il p rob l ema appass iona , s t ab i l i r e sub i to q u a n d o l ' a rgomen to verrà r ipreso.

Presso la Sede Centra le sono disponibili copie del vo lume:

« I N C O N T R I S O C I A L I N E I C I R C O L I L A V O R A T O R I »

Costa appena 3 0 0 lire ed è una guida ut i l iss ima, r icca di informazioni e di temi, per svi luppare sempre più nei circoli A C L I gli Incontri Social i .

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Tipo di striscione per invitare agli Incontri Sociali

LAVORATORI I LAVORATRICI I

S E V O L E T E D I S C U T E R E S U L T E M A :

I N T E R V E N I T E

A L L ' I N C O N T R O S O C I A L E

O H E SI T E R R A ' I L G I O R N O A L L E O R E

P R E S S O

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L A P R E P A R A Z I O N E D E L L E G U I D E PER G L I I N C O N T R I

C o m e si p r e p a r a n o le gu ide deg l i I n con t r i Social i? Il m e t o d o m i g l i o r e è que l l o deg l i Incontri di prova

che m e n s i l m e n t e ind ice l ' U f f i c i o Prov inc ia le F o r m a z i o ­ne, i n v i t a n d o v i a pa r t e c i pa r e i De l ega t i Fo rmaz ione de i C i r c o l i , i M a e s t r i d i Fo rmaz ione A c l i s t a e t u t t i i più q u a l i f i c a t i m i l i t a n t i e d i r i g e n t i . Si e spe r imenta in p r a ­t i c a lo sv i l uppo d e l l ' I n c o n t r o Sociale sul t e m a de l mese : que l l o t r a t t o da l Bo l l e t t i no de l la Pres idenza « Le A C L I » , oppu re u n a l t r o t e m a più a d a t t o o più u r ­gente per le necessità locali del M o v i m e n t o

Solo con t a l e me todo si a v r a n n o de l le Gu ide serie. In t a l e occas ione si p o t r a n n o ins ieme c h i a r i r e i p u n t i d i f f i c i l i de l lo schema, c o m p r e n d e r n e g l i o b i e t t i v i « ac l i s t i », cons ig l i a r e i d i r i g e n t i p r o v i n c i a l i per la s te ­sura e lo sv i l uppo de i t e m i ne i mes i successiv i , in m o d o che essi s iano sempre più r i sponden t i a l l e es igenze dei C i r c o l i .

E' c h i a r o i n f a t t i che solo per i p r i m i t e m p i sarà poss ib i le vo lgere g l i I n c o n t r i con Gu ide i n v i a t e ne i C i r co l i da l Cen t ro P rov inc i a l e : l'obiettivo urgente è di mettere in grado al più presto i Delegati Forma-

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zione ed i migliori dirigenti di tenere da soli gli I n ­contri e autonomamente provvedere a guidarl i .

A g l i U f f i c i P rov inc i a l i F o rmaz ione c o n s i g l i a m o però d i mutare il tema proposto su sca la naz iona le solo se ci sono evidenti motivi di opportunità: solo cioè q u a n d o i l t e m a naz i ona l e l o ca lmen te non i n t e ­ressa, da t a la p a r t i c o l a r e s t r u t t u r a economico-soc ia le o q u a n d o m o t i v i d i pa r t i co l a r e u r g e n z a cons ig l i ano d i d i scu te re un a r g o m e n t o d i magg io r e interesse per lo sv i l uppo locale de l M o v i m e n t o .

Non si deve mai perdere di vista quale inf luenza notevole potrà avere per il Movimento, per la sua forza e la sua compat tezza e serietà ideologica, se tutti i C i rcol i — su sca la Naz iona le — discuteranno insieme, il più frequentemente possibile un tema di impostazione comune.

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G L I I N C O N T R I S P I R I T U A L I

A l l a stessa s t regua si possono f a r e Incontri Spir i ­tua l i : si f a n n o col m e t o d o sudde t to , so t to la gu ida d i un Sacerdote, su un t e m a d i c a r a t t e r e sp i r i t ua l e , r e l i ­gioso, mora l e , ascet ico. N e i corsi r e s idenz i a l i , secon­do la nost ra esper ienza , t a l i I n con t r i h a n n o d a t o o t ­t i m i r i s u l t a t i , perché invece d i subire la p red ica , i l l a vo ra to re si siede a c can to a l Sacerdote : si r i f a una vera comunità d i Sacerdot i e d i l a i c i , e così si d i a l oga con a n i m o ape r to su p r o b l e m i c o m u n i , i n t e r i o r m e n t e v i ssu t i . (Sarà o p p o r t u n o che c i ascuno de i p a r t e c i p a n t i a i corsi t r o v i ne l l a c a r t e l l a persona le un Vange lo , in ed i z ione t ascab i l e , che leggerà forse per la p r i m a v o l t a . . . ) .

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CORS I DI P R I M O G R A D O PER T U T T I G L I A C L I S T I

La formazione ac l i s ta , abbiamo detto, ha un suo ritmo preciso. In iz ia a l la base con gli Incontri Socia l i ; continua nei Circol i con i corsi di primo grado destinati a tutti i lavoratori perché divengano « aclisti » convin­ti , coscienti delle mete e dei metodi del Movimento cui danno la loro partec ipazione; si svi luppa nei Corsi dei Mi l i tant i , dei Dir igenti , dei responsabili dei servizi e del l 'az ione sociale, residenzial i o meno, provincial i o nelle zone.

C u l m i n a poi nei Cors i della Scuola Centra le che dovrà poco a poco divenire una vera... Università ac l is ta .

I n i z i a m o qu i l ' i l l u s t r az ione dei Cors i di p r i m o g r a ­do d e s t i n a t i a t u t t i i l a vo ra to r i c r i s t i a n i , perché non siano solo dei semplic i iscritti , ma divengano al più presto e tutti degli « aclisti », capac i e desiderosi d i assumers i c i ascuno u n seppur p icco lo inca r i co nel M o ­v i m e n t o , che solo in t a l m o d o potrà avere una a u t e n ­t i ca vital ità.

T a l i Cors i si possono f a c i l m e n t e tenere a livello di Circolo, nei g i o rn i e nei m o d i che si r i t e r r a n n o o p ­p o r t u n i .

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La Sede Cen t ra l e ha a p p r o n t a t o u n appos i to o p u ­scolo con tenen te 15 schemi d i l ez ion i per quest i corsi di p r imo g r ado sul M o v i m e n t o Sociale de i L a vo ra to r i Cr i s t i an i , schemi che senza difficoltà i d i r i g e n t i d i C i r ­colo saranno in g r ado d i s v i l uppare .

P R O G R A M M A

— Il movimento operaio — L e A G L I — Movimento sociale dei lavoratori cristiani — L e A G L I — Scuola di formazione — L e A G L I — Centrale di iniziativa sociale — L e A G L I — Organizzazione di servizi — L a struttura organizzativa dellle A G L I — I Nuclei aziendali — Cellule adiste negli ambienti di lavoro — L e A G L I Terra — Movimento contadino cristiano — I l programma sociale delle A G L I — G l i aclisti nella situazione sindacale italiana — G l i aclisti nella vita politica italiana — Situazione economica della provincia — U n programma aclista per il mio circolo — Condizioni ed aspirazioni dei lavoratori della provincia — Impegni e responsabilità del dirigente aclista

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I CORS I DEI M I L I T A N T I E DEI D I R I G E N T I

I corsi dei militanti possono essere f e r i a l i o f e s t i v i , t e n u t i nel c apo luogo oppu re c i c l i c a m e n t e ne l le va r i e zone. N o r m a l m e n t e essi h a n n o t r e l ez ion i d i mora l e socia le c r i s t i ana e spiritualità de l lavoro, sei l ez ion i su l la s to r i a , la n a t u r a , e g l i s t r u m e n t i de l m o v i m e n t o de i l a vo ra to r i , c i nque l ez ion i d i a g g i o r n a m e n t o su l la s i tuaz ione s indaca le , p rev idenz i a l e , economica e po ­l i t i c a .

Ecco alcuni programmi già sperimentati:

Corso dei militanti aclisti: il cristiano e la realtà sociale — ori­gini e storia del movimento operaio — natura e fini del movimento operaio — forme e strumenti del movimento operaio — la proprie­tà e l'attuale struttura sociale — la situazione economica italiana — principi d'azione sindacale — la situazione sindacale italiana — la protezione legislativa del lavoro — la vita politica italiana — le A C L I , movimento sociale dei lavoratori cristiani — le A C L I , scuola di formazione — le A C L I , organizzazione di servizi — le A C L I , centrale di iniziativa sociale — spiritualità del militante aclista.

Corso dei dirigenti, In tale corso, oltre ad alcuni dei temi del corso dei militanti, è opportuno approfondire anche alcuni dei pro­blemi seguenti (per i quali Si possono richiedere gli schemi ali Uf­ficio Centrale Formazione): iniziative e metodi di formazione acli­sta — gli Incontri Sociali, strumenti di educazione degli adulti — il Circolo per i Nuclei — metodo e tecnica dell'azione del Nucleo,

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cellula aclista negli ambienti di lavoro — presenza aclista in tutti gli ambienti sociali — il Circolo per un comune democratico — la iniziativa politica dei lavoratori — discussioni e scambio di esperienze — le A G L I , oggi —l'ideologia aclista nella concreta realtà storica — responsabilità guida dei militanti e dei dirigenti.

Il L i b r o de l M i l i t a n t e A c l i s t a ne l l a ed i z ione n a ­z iona le è d i v a l i d o a i u t o per l ' a t t uaz i one di t a l i Cors i .

Le 14 l ez ion i possono essere t e n u t e (presso le Sedi Provinciali o Zona l i ) in sette p o m e r i g g i del sa ­ba to o in sette d o m e n i c h e ( una lez ione , d iscuss ione, i n t e r v a l l o , cu i segue la seconda lez ione con d iscus ­s ione : i l t u t t o in t r e o r e ) , oppu re anche in 14 serate i n f r a s e t t i m a n a l i (ma va tenuto presente che al la sera i lavoratori sono più stanchi e quindi l 'assimilazione è più d i f f i c i l e ) .

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I S T R U Z I O N I P E R I M A E S T R I D I F O R M A Z I O N E A C L I S T A I M P E G N A T I N E I C O R S I D E I M I L I T A N T I

// Maestro di Formazione Aclista deve:

prima dell'inizio di ogni corso -.

— ritirare tutto il materiale necessario dall'Ufficio Provinciale Formazione;

— incaricare un allievo di tenere la Segreteria del corso stesso; — fare acquistare il testo del Libro del Militante a tutti i

partecipanti; — accordarsi con l'Assistente per le eventuali lezioni da te­

nersi dal Sacerdote.

prima della fine del corso :

— dar da fare a casa le esercitazioni scritte, secondo gli ap­positi questionari;

— distribuire il modulo per la relazione personale sull'an­damento del corso;

— fare i colloqui conclusivi di impegno nelle A C L I ; — compilare i verbali di esame; — sollecitare i Presidenti a designare nei Circoli un Delegato

per la Formazione Aclista; — combinare eventuali Giornate di Studio su problemi locali

o Incontri formativi per i dirigenti; — studiare la possibilità di istituire corsi di educazione cul­

turale per adulti;

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- sollecitare i migliori allievi a passare le ferie frequen­tando i corsi estivi residenziali, indetti dall'Ufficio Provin­ciale Formazione;

- interessarsi dell'apporto del Circodo al Fondo Provinciale Attività Formative;

la fine del corso -.

- dare relazione scritta sull'andamento del corso alla Dire­zione dell'Ufficio Provinciale Formazione;

- comunicare alla stessa i nominativi dei migliori parteci­panti, segnalandone le attitudini particoilari.

- farsi rimborsare le spese sostenute.

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M A T E R I A L E U T I L E

P E R L A

O R G A N I Z Z A Z I O N E

D E I C O R S I

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Facsimile di manifesto per i Corsi dei Militanti

V O L E T E D I V E N T A R E M I L I T A N T I D E L M O V I M E N T O D E I L A V O R A T O R I ?

V O L E T E S T U D I A R E I V O S T R I P R O B L E M I

E Q U E L L I D E L L A SOCIETÀ' A T T U A L E ? I N T E R V E N I T E A L C O R S O

che inizierà alle ore

presso „... ; . ' .

P R O G R A M M A

— li cristiano e la realtà sociale; — origini e storia del Movimento operaio e contadino; — natura e fini del Movimento operaio e contadino; — forme e strumenti dell Movimento operaio e contadino; — la proprietà e l'attuale struttura sociale; — la situazione economica sociale; — principi d'azione sindacale; — la situazione sindacale italiana; — ila protezione legislativa del lavoro; — la vita politica italiana; — le A G L I , scuola di formazione: — le A C L I , organizzazione di servizi; — le A C L I , centrale di iniziativa sociale; — spiritualità del Militante aclista.

r 51

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Tipo di scheda di iscrizione, valida per tutti i corsi:

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

Cognome Nome

nato a il domiciliato a

via n telef

titolo di studio conseguito professione

occupato presso categoria sindacale

in via _ n.

esiste i l Nucleo A G L I ? Tesserato alle A C L I presso ^ r ° ? Nucleo

incarichi attuali

iscritto ad altre associazioni - sindacati - partiti

formazione sociale, sindacale o politica ricevuta in giornate di

studio, corsi o scuole

/

chiede di partecipare al Corso:

Data

52

Firma

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Facsimile di un modulo di invito ai partecipati dei corsi:

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

A G L I I S C R I T T I A L C O R S O D E I M I L I T A N T I

per

che si terrà a

dal al

Cari amici,

facciamo seguito alla vostra iscrizione al Corso di cui sopra, per

pregarvi cortesemente di voler arrivare a

1 presso

(dalla Stazione scendere

alle ore d i

Per una buona riuscita del Corso vi raccomandiamo tanto di non mancare alla prima riunione di impostazione dei lavori.

C a i più cordiale arrivederci.

L A D I R E Z I O N E

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Facsimile di registro per un corso della durata di sette giorni festivi :

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

CORSO F E S T I V O D E I MILITANTI tenuto a

Data: prima lezione ultima lezione colloquio finale

REGISTRO

Presenti = p Colloquio E'Sercitaz.

N. Nomi dei partecipanti 1" 2° 3" 4° e e 7"

viaiut. ott. buono suffic.

I II

FIRMA

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Facsimile di registro per un corso della durata di quattordici giorni :

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

C O R S O F E R I A L E D E I M I L I T A N T I tenuto a Data : prima lezione

ultima lezione colloquio finale R E G I S T R O

N. NOMI D E I

P A R T E C I P A N T I

P R E S E N T I = P C O L L O Q U I O Esercitazioni

10" 11' 12« 13' I Valutazione Ottimo

14* Buono Suffic.

F I R M A

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Tipo di questionario per esercitazioni nei corsi dei Militanti:

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

C O R S O D E I M I L I T A N T I

tenuto a

l a Esercitazione

1) Cosa intendi per Movimento Operaio e Contadino?

2) Come e perché nasce i l Movimento Operaio e Contadino?

3) Quali ne sono le mete e i metodi fondamentali?

4) Cosa intendi per c classismo » e per lotta di classe?

5) Qual'è la concezione cristiana della « promozione della classe lavoratrice? »

6) Può i l Movimento fare da sé l'elevazione dei lavoratori? Come?

7) I l Movimento dei Lavoratori deve essere unitario?

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Tipo di questionario per esercitazioni nei corsi dei Militanti :

AC L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di t_Li

C O R S O D E I M I L I T A N T I

tenuto a

2 a Esercitazione

* Inutile il Movimento Sociale dei Lavoratori Cristiani in Italia? »

1) Vengono oggi riconosciuti i diritti della classe lavoratrice italiana :

— sul piano aziendale? — sud piano sindacale? — sul piano civico amministrativo? — sul piano politico?

2) Possono i sindacati, i partiti politici, le altre organizzazioni cat­toliche soddisfare tutte le esigenze dei lavoratori italiani?

3) Sono le A G L I attualmente in Italia la vera espressione del « Movimento Operaio e Contadino Cristiano? »

4) Possono le A C L I diventare il gruppo-guida di tutta la classe la­voratrice italiana e svuotare così di contenuto il comunismo dei lavoratori italiani?

5) L a formazione « aclista » è adatta a sorreggere la buona bat­taglia dei lavoratori cristiani?

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Facsimile di scheda per il giudizio personale dei partecipanti al Corso-,

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

C o n viva preghiera di rendere personal­mente alla Direzione dell'Ufficio Pro­vinciale Formazione V i a :

Corso dei M i l i t a n t i Carissimo,

mentre sta per concludersi il Corso, altri ne sorgono in tutte le zone.

Vuoi esserci utile? Rispondi alle domande sottoelencate: le tue risposte ci permetteranno di migliorare la nostra attività e renderla più adatta alle esigenze dei lavoratori.

Grazie e buon lavoro « aclista » ! L A D I R E Z I O N E

Secondo te è stato organizzato bene questo Corso? L e lezioni ti sono sembrate troppo difficili? Quali hai preferito? : Quali ti sono sembrate poco interessanti? I l testo o gli schemi ti sono serviti? G l i insegnanti ti hanno soddisfatto? Quali altre osservazioni sul Corso ritieni di dover fare?

Cosa pensi d i potere e quindi di dover fare ora nelle A G L I ?

Cognome Nome .... Circolo Corso ! . . Data ...

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Istruzioni e moduli per i colloqui conclusivi, validi per tutti i corsi:

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

1 S T R U Z H N I PER I L C O L L O Q U I O C O N C L U S I V O D I I M P E G N O N E L L E A . C . L . I . G l i incontri personali servono per studiare insieme quali sono i

settori di impiego cui ciascuno dei partecipanti al Corso è più adatto, per mentalità, per attitudini e capacità particolari.

E ' opportuno svolgere tali « colloqui » in modo d a : a) rinnovare i vincoli dell'amicizia aclista; b) fare i l punto sulla intensità con cui i partecipanti sono im­

pegnati nel Movimento; c) vedere come ciascuno possa meglio collaborare alla for­

mazione aclista e allo «viluppo del Movimento neei vari settori (servizi - nuclei - sindacati - amministrazioni civiche - politica);

d) controllare l'efficacia dei Corsi residenziali e dei nostri metodi di formazione aclista;

e) dare indicazioni utili per il superamento delle difficoltà che i nostri lavoratori incontrano nell'azione sociale cristiana e stabilire con essi un collegamento « animatore » ;

/) sentire da ciascuno cosa attende che il Movimento faccia per facilitare ed incrementare l'iniziativa sociale nel settore in cui si trova impegnato. Metodo

Ohi adempie tale compito delicato deve con cura evitare che il colloquio fraterno possa assumere carattere di interrogatorio o di rimprovero: i partecipanti dovranno sentire la gioia di avere in­contrato un amico più esperto e di avere ricevuto indirizzi sicuri, consigli preziosi e soprattutto un caldo incoraggiamento per un metodico lavoro aclista.

V a tenuto presente che al colloquio conclusivo per orientare lo impegno personale di ciascun partecipante, dovrà sempre seguire da parte della Presidenza Provinciale e delle Presidenze dei Circoli un sollecito, assiduo, personale interessamento destinato a facilitare i primi passi dei militanti nel loro nuovo incarico * personale ».

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A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

CORSO

Colloquio conclusivo di impegno nelle A C L I

1) Cognome e Nome

2) I l Corso è stato efficace per la maturazione umana e cristiana del partecipante?

3) Quali orientamenti appresi sono stati in concreto utili a'1 suo settore di impegno?

4) Impegni futuri nel movimento:

fl) per la formazione aclista

h) per lo sviluppo dei servizi

c) per l'azione sociale aclista

5) Valutazione complessiva della personalità e delle attitudini deO partecipante

F I R M A D E L D I R I G E N T E

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Facsimile di verbale per gli esami finali

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E di

CORSO D E I M I L I T A N T I svolto a

ai

Verbal i esami

tenuti presso i l giorno

PARTECIPANTE T E M I S U CUI E ' STATO

INTERROGATO

Valutazione : Ot t imo Buono Suffic.

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Facsimile di eventuale diploma :

A. C. L. I. Associazioni Cristiane Lavorator i I ta l iani

S E D E di

U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

SI ATTESTA C H E L'ACLISTA

HA F R E Q U E N T A T O I L CORSO DI FORMAZIONE ACLISTA D E I (militanti, dirigenti, addetti sociali ecc. ecc.)

DAL A L T E N U T O a

E D HA SUPERATO L'ESAME F I N A L E .

I L D I R E T T O R E I L PRESIDENTE PROVINCIALE

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Tipo di modulo per la relazione finale che dovrà stendere il Direttore del corso-.

A L L ' U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E — A C L I S E D E di

C O R S O D E I M I L I T A N T I tenuto a

R E L A Z I O N E F I N A L E

Segnalo i seguenti partecipanti:

Cognome Nome Circolo Attitudini

I L D I R E T T O R E D E L C O R S O

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CORS I DEI M I L I T A N T I DI N U C L E O

Urgen t e e necessar io è lo s v i l uppo nel M o v i m e n t o de i Cors i dei m i l i t a n t i d i nuc leo e de l ega t i -nuc l e i d i C i r co lo , che sono que l l i che hanno i l c o m p i t o d i v i g i ­lare e f a t i c a r e perché in t u t t e le az i ende de ! t e r r i t o r i o del C i r co lo ci sia v e r a m e n t e un nuc leo f u n z i o n a n t e ; Cors i per m i l i t a n t i ne i s i ndaca t i , m e m b r i d i c o m m i s s i o ­n i i n te rne . A n c h e ques t i possono essere fes t i v i o f e r i a l i o r e s idenz i a l i .

Programma di un corso dei militanti di nucleo

-— Storia e s v i l upp i d e l l ' a z i o n e del M o v i m e n t o Ope ­ra io ne l le az i ende

— Le A C L I Cen t ra l e di i n i z i a t i v a c r i s t i ana neg l i a m ­b i en t i d i lavoro

— La s i t uaz ione economica e i ndus t r i a l e in I t a l i a

— E lement i d i o r g a n i z z a z i o n e del l avoro

— L ' addes t r amen to dei c a p i - i n t e r m e d i

— T e c n i c h e mode rne de l l a consu l t az ione m is t a

— Re laz ion i u m a n e e soc ia l i n e l l ' a z i enda

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Gli strumenti di democrazia aziendale Evoluzione delle tecniche salariali Evoluzione della politica salariale dei sindacati dei datori e dei lavoratori La situazione sindacale in Italia Orientamenti di iniziativa sindacale dei lavoratori cristiani Gli strumenti di tutela e sicurezza sociale dei lavoratori Obiettivi economici e politici degli aclisti Metodo e tecnica dello sviluppo dei Nuclei, cellule adiste negli ambienti di lavoro I Nuclei per i servizi e la formazione aclista I Nuclei per lo sviluppo dell'azione sociale acli­sta nelle fabbriche: prospettive aperte dalla In­chiesta Parlamentare Esame e discussione delle esperienze aziendali Responsabilità - guida dei militanti e dei dirigenti aclisti Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti.

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CORS I D E L L E M O N D I N E

Si possono fa re anche dei corsi per ca tegor i e spe­c i a l i come f a n n o a d esempio a C h i e t i per le « pergo-lone », a V e r c e l l i per le m o n d i n e ecc.

P R O G R A M M A D I U N C O R S O D E L L E M O N D I N E

La s i t uaz ione economico-soc ia le de i c en t r i r i s ico l i i t a l i a n i . — La c o n d i z i o n e u m a n a de l le m o n d i n e — I r a p p o r t i u m a n i : la responsabilità de l l e capo-

squadre — Scoperta de l m o v i m e n t o c o n t a d i n o — Le A C L I come r isposta a l l e at tese de l le m o n d i n e — I nuc l e i m o n d i n e a d i s t e : f o r m a z i o n e e o r g a n i z ­

zaz i one — I c o n t r a t t i d i l avoro — Ass is tenza e p r ev idenza a f avo re de l le m o n d i n e :

c o m p i t i de l l e a d d e t t e soc ia l i . — I nuc l e i per i l m i g l i o r a m e n t o de l l a s i tuaz ione

ig ien ica s an i t a r i a — I m p e g n o sp i r i t ua l e de l l a m o n d i n a .

A t a l i cors i sarà bene p a r t e c i p i n o queg l i e l emen t i che si sono m a g g i o r m e n t e d i s t i n t i neg l i i n c o n t r i d i c i r co lo e le c apo-mond ine o le adde t t e soc ia l i di squa ­d ra già a g g a n c i a t e al nost ro M o v i m e n t o .

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CORS I DEI R E S P O N S A B I L I D E L L ' A Z I O N E S O C I A L E

C i sono poi i corsi d i spec i a l i zzaz ione per respon­sab i l i de l l ' a z i one ac l i s ta nel s indaca to , nel comune , ne l p a r t i t o , ecc. M i sembra non i nu t i l e p ropor re un p r o g r a m m a d i cors i per a m m i n i s t r a t o r i c o m u n a l i , ed uno per la f o r m a z i o n e po l i t i c a de i l a v o r a t o r i .

Per t a l i corsi b isogna c h i a m a r e a co l l abora re u o ­m i n i già i m p e g n a t i nei va r i se t to r i che s iano però ve ­r amen te v i c i n i a l M o v i m e n t o non solo col loro s en t i ­m e n t o , con la loro benevo lenza m a g n a n i m a , m a u o ­m i n i che s i ano v e r a m e n t e inser i t i ne l M o v i m e n t o de i l a vo ra to r i .

Corso degli amministratori comunal i ac l i s t i : cenn i s to r i co-po l i t i c i su l la f o r m a z i o n e e lo sv i l uppo del co ­m u n e in I t a l i a — i l M o v i m e n t o de i Lavo ra to r i C r i ­s t i an i per la d e m o c r a z i a ne l le a m m i n i s t r a z i o n i l o ­ca l i — C o m u n e , p rov i n c i a ed ente r eg ione : d e c e n t r a ­m e n t o ed a u t o n o m i e — d i n a m i c a sociale de i b i l a n c i p u b b l i c i — il d i r i t t o a m m i n i s t r a t i v o , f o n t e de l l a n o r m a g i u r i d i c a per l ' a m m i n i s t r a z i o n e deg l i Enti L o c a l i : n o ­z ion i gene ra l i — n o z i o n i p a r t i c o l a r i a t t i n e n t i ai v a r i r a m i d e l l ' a m m i n i s t r a z i o n e c o m u n a l e — il b i l a n c i o ne l le p u b b l i c h e a m m i n i s t r a z i o n i : come si f a , come si legge — tecn i ca deg l i i n t e r ven t i nel Cons ig l i o Comu-

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naie — pos iz ion i d i m a g g i o r a n z a e m i n o r a n z a — p r o ­b l em i a m m i n i s t r a t i v i c o m u n a l i d i p a r t i c o l a r e interesse per i l a vo ra to r i — aspe t t i d i spec i f i co interesse per il M o v i m e n t o dei L a vo ra to r i — responsabilità deg l i a m ­m i n i s t r a t o r i ac l i s t i per lo s v i l uppo de l l a d e m o c r a z i a nei c o m u n i .

Corso di formazione pol i t ica: la f o r m a z i o n e de l l a unità i t a l i a n a : s i g n i f i c a t o economico , soc io log ico e po l i t i co — i l m o v i m e n t o soc i a l i s t a : s i ndaca to , p a r ­t i t o , p r o g r a m m a p o l i t i c o — i l m o v i m e n t o sociale c r i s t i a n o : s indaca to , p a r t i t o , p r o g r a m m a p o l i t i c o — s i ­g n i f i c a t o del r eg ime fasc is ta — il s i g n i f i c a t o de l le destre in I t a l i a , ogg i — il s i g n i f i c a t o del soc ia l i smo e del c o m u n i s m o in I t a l i a , ogg i — la democ raz i a c r i ­s t i a n a : f u n z i o n i e prospet t i ve — le co r r en t i e le i s t an ­ze de l m o n d o c a t t o l i c o i t a l i a n o — o b i e t t i v i p o l i t i c i de i l a vo ra to r i in I t a l i a — o b i e t t i v i d i po l i t i c a economica dei l a vo ra to r i — i l m o v i m e n t o de i l a vo ra to r i c r i s t i an i per lo sv i luppo de l l a d e m o c r a z i a i t a l i ana — respon­sabilità de i g r u p p i - g u i d a per la evo luz ione po l i t i c a e sociale.

6:»

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CORS I DEI R E S P O N S A B I L I DEI S E R V I Z I

Cors i ancora d i spec i a l i zzaz ione per i responsabi l i de i se r v i z i , per a d d e t t i soc ia l i , per d i r i g e n t i o docen t i d e l l ' E N A I P , o per gestor i d i C i r co l i v i n i c o l i , ecc., corsi che possono anch 'ess i essere res idenz ia l i o meno , f e ­st iv i o f e r i a l i , secondo le es igenze concre te loca l i .

P R O G R A M M A - T I P O D E I C O R S I D E G L I A D D E T T I S O C I A L I

— I l Movimento Operaio Cristiano e il Patronato A C L I

— Quadro generale della previdenza in Italia e necessità della tutela del lavoratore per il conseguimento delle prestazioni pre­videnziali

— I l Segretariato del Popolo: scopi, attività, sede, orario, com­petenze, ecc.

— L'Addetto sociale: doti personali, conoscenze tecniche, respon­sabilità verso il Patronato e in particolare nei confronti della Giornata dell'assistenza sociale, doveri verso i lavoratori, eoe.

— Concetti basilari dell'assicurazione obbligatoria contro gli infor­tuni sul lavoro nell'industria e contro le malattie professionali

— Concetti basilari dell'assicurazione obbligatoria contro gli infor­tuni sul lavoro in agricoltura - Sistemi contributivi per l'assicu­razione degli eventi protetti dall 'INPS e per gli assegni fami­liari per i lavoratori non agrìcoli (tessere e libretti assicurativi) -Sistemi contributivi per i lavoratori manuali agricoli (elenchi

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nominat iv i d e i lavoratori agricoli e contr ibut i unif icat i i n agri­coltura).

Cosa deve fare l 'Addetto sociale quando si presenta a chiedere assistenza u n lavoratore infortunato - (esercitazioni)

Concett i basilari dell'assicurazione obbligatoria invalidità-vec­chiaia e superstiti

L'assicurazione contro la tubercolosi. L'assicurazione contro la disoccupazione L'assicurazione volontaria e quella facoltativa Cosa deve fare l 'Addetto sociale quando si presenta u n lavora­tore che chiede assistenza per ottenere le prestazioni da parte del l ' I .N.P.S .

L'assicurazione obbligatoria per le malattie

Trat tamento d i famigl ia - assegni f a m i l i a r i

L e A C L I oggi per l'ascesa democratica della classe lavoratrice.

P R O G R A M M A D E I C O R S I I N S E G N A N T I E I S T R U T T O R I D E L L ' E N T E N A Z I O N A L E A C L I I S T R U Z I O N E P R O F E S S I O N A L E

L' Is truzione Professionale nello sviluppo industriale moderno Situazione della Istruzione Professionale i n I ta l ia L ' Istruzione Professionale e lo sviluppo economico del Paese L e A C L I oggi , per l'ascesa democratica della classe lavoratrice

L ' E N A I P : formazione professionale per l'educazione integrale de i lavoratori

'L 'or ientamento professionale e l ' impegno delle A C L I I n d i r i z z i e metodi de i Centr i d i Addestramento per lavoratori e per i s t rut tor i

Fondament i d i una pedagogia professionale

Fondamenti d i una didatt ica della scuola professionale

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— L'organizzazione della classe — L a lezione teorica

— L'organizzazione a squadre in laboratorio — L'esercitazione pratica

— I l valore dell'esperienza scientificamente controllata — Rapporti umani e sociali con i lavoratori studenti

— Responsabilità - guida dei militanti e dirigenti aclisti — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

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LE S C U O L E P R O V I N C I A L I A C L I

I cors i t r i e n n a l i de l le Scuole P rov inc ia l i A C L I , pure ne l l a varietà de l le esper ienze f a t t e , h a n n o q u a l ­che aspet to che r i t e n i a m o va l i do per t u t t i : cioè la preoccupazione di concentrare le capacità recettive e di ass imi laz ione dei lavoratori su un numero ristretto di nozioni da penetrare e possedere perfettamente. La f o r m a z i o n e a c a r a t t e r e super io re , des t ina ta a i m i g l i o r i m i l i t a n t i e d i r i g e n t i , deve essere il serio punto di partenza di una cultura « personale », più vasta e più umana . Deve insomma portare al l 'approfondi­mento metodico di un limitato campo dì conoscenze. Par tendo da questo p r i n c i p i o si può svolgere un primo anno di formazione socia le : una q u a r a n t i n a di ore d i l ez ione , con mora l e sociale c r i s t i a n a , spiritualità de i l a v o r a t o r i , s v i l uppo de l l a s to r i a , d e l l a ideo log ia e dei m e t o d i del m o v i m e n t o dei l a vo ra to r i e s v i l uppo s to r i co d e l l ' a z i o n e socia le c r i s t i ana in I t a l i a .

Un secondo anno, di formazione economica, può essere svo l to c i c l i c a m e n t e , con c i n q u a n t a ore d i le ­z ione a l sabato ed i l seguente p r o g r a m m a : mora l e socia le, p r i n c i p i d i e c o n o m i a , s tor ia del pens iero eco­n o m i c o m o d e r n o , e l emen t i d i geog ra f i a e conomica de l l a p rov i n c i a e sul la s i t uaz ione i ndus t r i a l e e ru ra le

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in I t a l i a , l ' evo luz ione de l le p o l i t i c h e economiche . Poi un terzo anno di spec ia l i zzaz ione : 4 0 ore d i l ez ione a l sabato e va r i e e se r c i t az ion i . I p r o g r a m m i devono essere v a r i , c o n c r e t a m e n t e a d e g u a t i cioè a l l e loca l i es igenze del M o v i m e n t o . C iascuna p rov inc i a deve a n n o per a n n o dec idere qua le sarà il corso d i spec ia ­l i z zaz i one più necessar io, t enendo presente l 'u rgenza p r e m i n e n t e d i c a p i l l a r i z z a r e l'attività f o r m a t i v a e q u i n d i d i p repa ra re un a d e g u a t o n u m e r o d i maes t r i d i f o r m a z i o n e ac l i s t a , educa to r i deg l i a d u l t i .

L 'Uff ic io Cent ra le Formazione sta approntando tutti i testi necessari ad uno sviluppo comune delle Scuole Provinciali A C L I .

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I CORS I R E S I D E N Z I A L I

I corsi residenzial i sono uno s t r u m e n t o i n s o s t i t u i ­b i l e de l l a f o r m a z i o n e dei l a vo ra to r i . Su scala m o n ­d ia le o r m a i , m o l t i l a vo ra to r i d u r a n t e l 'estate hanno preso, nei paesi c i v i l i , l 'abitudine di andare a riposarsi studiando, ed a studiare riposando. Questo non è uno s logan b u t t a t o lì a caso, se un me todo serio v iene a p p l i c a t o con fedeltà.

I corsi r es idenz ia l i possono essere le Tre Giorni , su un « tema pilota » del l 'az ione sociale del l 'anno, d e l l ' a z i o n e sociale cioè del M o v i m e n t o in una da ta

' p r o v i n c i a . A n c h e q u i , una sola r e l az ione al g i o rno e m o l t o lavoro d i g r u p p o , che dà vera sodd i s faz ione a q u e l l i che p a r t e c i p a n o perché so l lec i ta un c o n t i n u o d i b a t t i t o .

I corsi residenzial i estivi, si t engono ev iden te ­m e n t e in località s i l enz iosa , f u o r i città, dove l 'ar ia stessa cos t i tu i sce « d i v e r t i m e n t o » cioè d ivers ione , d i s t r az i one in c l i m a d iverso da que l l o d e l l ' a m b i e n t e del l avoro q u o t i d i a n o . Per il l a vo ra to re essi h a n n o il s i g n i f i c a t o d i un anda re v e r amen te ad a l i m e n t a r s i da l p u n t o d i v is ta c u l t u r a l e e sp i r i t ua l e , per una più i n ­tensa e coerente v i t a u m a n a e c r i s t i ana nel m o n d o del lavorio. I loca l i stessi perciò v anno scelt i in modo che f a c i l i t i n o un c l i m a d i c o n t a t t i u m a n i .

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Ev identemente se con spirito buono noi f a c c i a m o la f o r m a z i o n e ac l i s ta , il l a vo ra to re esce da i corsi re ­s idenz ia l i v e r a m e n t e t r a s f o r m a t o : ne esce t r a s f o r ­m a t o anche perché d u r a n t e il g i o rno eg l i avrà g l i i n c o n t r i s p i r i t u a l i , come d i r e m o , e avrà s o p r a t u t t o un c l i m a d i i m p e g n o che lo rinnoverà e che potrà segnare l 'avvio ad una v i t a u m a n a e c r i s t i ana più p iena ed intensa .

Compit i dei direttori dei corsi residenzial i

Pr ima d i pa r l a re dei c o m p i t i de i d i r e t t o r i dei cors i , è necessar io r i co rda re qu i che — per una buona r i u ­scita dei corsi stessi — a l m e n o q u i n d i c i g i o rn i p r i m a de l l a da ta d i i n i z i o de l corso, il D i r e t t o r e d e l l ' U f f i c i o P rov inc ia le Fo rmaz ione dovrà convocare per una r iu­nione preparatoria tutti i Relatori insieme al Direttore di c iascun corso.

Solo in t a l e m o d o sarà possibi le o t t enere una e f ­f i cace omogeneità t r a i r e l a to r i , con i p a r t e c i p a n t i e secondo le impos t az i on i de l M o v i m e n t o , app l i c a t e a i p a r t i c o l a r i e spec i f i c i p r o b l e m i del corso stesso.

Una buona scelta del direttore del corso ha una grande importanza. Ecco a l cune i s t r uz i on i conc re te per i d i r i g e n t i dei cors i , i s t ruz ion i v e r i f i c a t e ne l l ' espe ­r i enza e che non possono che ven i re d a l l a esper ienza .

I S T R U Z I O N I A I D I R E T T O R I D E I C O R S I R E S I D E N Z I A L I

Prima dell'inizio del Corso: il Direttore — « animatore » del Corso — deve arrivare per primo nella sede del Corso; controllare che i tavoli nell'aula siano disposti in circolo o comunque in modo

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che tutti possano vedere il relatore, che vi sia su ogni tavolo un portacenere e l'acqua a disposizione del docente, ohe siano pronte le cartelle con le dispense, gli schemi, il materiale vario, la Cap­pella, le solette per i l lavoro di gruppo, che si procurino sempre i quotidiani, che si provveda un cibo abbondante, che sia affisso bene in vista l'orario e il programma. Deve lui accogliere e siste­mare i partecipanti man mano che arrivano, anche se, per l'econo­mato e la segreteria, si farà cpadiuvare da altra persona. Ricordare che, nei Corsi residenziali, i l « clima », l'atmosfera suscitata è di fondamentale importanza.

Riunione di apertura

1) Iniziare alle ore 19 o 21 secondo l'opportunità con una breve funzione religiosa,

2) far seguire, in sala, canti e autopresentazioni (far compi­lare o completare la scheda personale a chi non 1 avesse già fatto),

3) illustrare il programma o l'orario del Corso, il metodo del lavoro di gruppo, la responsabilità dei capi gruppo e dei relatori,

4) dividere per gruppi d i 10 persone al massimo: omogenee, per affinità di paese, di Circolo o di lavoro nei Corsi di primo gra­do; eterogenee, ma complementari per età, cultura, professione, ne­gli altri Corsi, per dirigenti o specializzati,

5) per una buona composizione dei gruppi il Direttore deve tenere conto delle schede personali di adesione e dell'autopre-sentazione.

Orientamenti per i l lavoro di gruppo

1) Nei corsi di primo grado, si presentano i capi-gruppo desi­gnati per le prime giornate; si fanno invece eleggere ogni sera negli altri Corsi superiori,

2) si fanno eleggere dai gruppi i relatori dopo ogni relazione generale,

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Nei Corsi Residenziali delle ACLI si studia senza soggezione alcuna in un clima di amicizia che incoraggia ad affrontare la non abituale fatica.

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3) si visiteranno i gruppi durante il loro lavoro — specie i più deboli — finché non si avrà precisa sensazione che procedono autonomamente,

4) si faccia comunque precedere il lavoro di gruppo da una serie di domande riassuntive del contenuto della relazione (a meno che non si sia distribuito uno schema o un questionario),

5) dopo che ciascun relatore di gruppo ha parlato in riunione generale, si darà la parola ancora ai membri del gruppo, che aves­sero qualcosa da precisare o da aggiungere o da criticare, qualora la relazione sulla discussione svolta nel gruppo fosse stata « indivi-dualistica ». Sarà colta tale occasione per chiedere ai gTuppi ed ai capi-gruppo se sono soddisfatti del modo con cui procede il loro lavoro, e quindi per dare consigli ed orientamenti per migliorarlo,

6) vigilare ohe i gruppi siano vitali, che cioè la maggior parte dei componenti non siano culturalmente troppo « debolli » : in tal caso bisognerà provvedere a scambiarli con elementi un po' più « aperti » di altri gruppi, in modo da dosarne adeguatamente la composizione,

7) è opportuno che i membri della direzione del Corso non abbiano, di norma, a partecipare al lavoro di gruppo, per non ri­schiare di creare una situazione di disagio nei componenti il gruppo. Se in qualche caso nei primi giorni si avvertisse l'opportunità di una loro presenza, è necessario che essi partecipino ai gruppi evi­tando però con ogni cura di far sentire il peso della loro maggiore preparazione ed esperienza.

Sin dalla prima riunione

1) Avvertire che non si applaudono mai i docenti ed inoltre che non ci sono posti fissi durante i pasti: così si facilita la cono­scenza reciproca,

2) sollecitare la preparazione del giornale murale e di qual­siasi forma di partecipazione attiva,

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3) preannunciare la gita eventuale, che è opportuno fissare in un pomeriggio a metà Corso,

4) preannunciare e poi preparare bene le serate sociali (ci­nefórum - teleclub - scambio di esperienze - discussioni),

5) fare un delicato cenno alla responsabilità della testimo­nianza « aclista », durante il tempo libero fuori dalla sede del Corso.

Avvertire che, avendo ciascuno aderito liberamente alle norme che regolano la vita del Corso, sarà anche sollecitato a liberamente rispettarle o a lasciare il Corso, per non rendere più difficile il la­voro e lo studio agli altri partecipanti.

Durante i l Corso

1) Iniziare ogni lezione con un canto 2) ricollegare sempre le lezioni e presentare gli eventuali

docenti 3) evitare — in ogni caso — che le relazioni superino i 45

minuti 4) rigidamente rispettare l'orario in modo da permettere i

necessari intervalli di tempo libero tra una relazione e l'altra 5) vigilare che il riposo sia effettivamente di otto ore, perché

i lavoratori non sono abituati allo studio e la stanchezza fisica inci­de notevolmente sulla capacità di apprensione e sul rendimento e l'efficacia del Corso.

P r i m a della fine del Corso

1) Provvedere, tramite un segretario, al ritiro eventuale delle quote mancanti ed alla consegna a tutti (e poi al ritiro) del formu­lario per il giudizio personale sul Corso,

2) prevedere, d'accordo col Sacerdote, una solenne recita dei-la Promessa Aclista, da farsi in Chiesa,

3) ritirare il vario materiale di proprietà delle A C L 1 , non usato durante il Corso, e provvedere a far rimborsare delle even­tuali spese vive i relatori (e la casa ospitante),

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4) dare una valutazione conclusiva e complessiva (sufficiente, buono, ottimo) dal punto di vista € aclista » a tutti i partecipanti.

Da allegare nelle cartelle personali dei Direttori :

1) elenco e provenienza iscritti 2) schede personali 3) orario del Corso 4) una cartella completa con schemi e materiale vario (opu­

scoli per canti e preghiere - quaderni per appunti, ecc.) 5) istruzioni e formulari per i colloqui conclusivi e la rela­

zione personale sul Corso.

Orientamenti per la preparazione della cartella

Per la preparazione delle cartelle dei partecipanti è opportuno seguire, in linea di massima, il seguente ordine: — Vangelo e libro delle preghiere — opuscolo dei canti — un quaderno e una biro — programma ed orario del Corso — istruzioni ai capi-gruppo e relatori di gruppo — scheda personale di adesione (qualora non fosse stata inviata

preventivamente a casa) — schemi delle varie relazioni in ordine cronologico — schema personale di giudizio dei partecipanti sul Corso — formula della Promessa Aclista — eventuali allegati di documentazione varia sui temi del Corso — bibliografia essenziale sulle materie interessanti il Corso.

I Relatori nei corsi residenzial i

Poss ib i lmente nei corsi r es idenz ia l i è bene cercare che i docen t i s iano l i m i t a t i s s i m i come n u m e r o : l ' idea­le è che sia uno solo a svolgere l ' i n te ro corso ( a l m e n o

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per i t e m i « a c l i s t i » ) , perché a l l o ra si tratterà v e ­r amen te d i uno s camb io d i c o n v i n z i o n i e non solo d i un a m m o b i l i a m e n t o de i ce rve l l i de i p a r t e ­c i p a n t i , m a d i uno s camb io d i c o n t a t t i u m a n i , perso­n a l i . G l i i ng les i , che seguono questo m e t o d o , c h i a ­m a n o l ' educatore « t u t o r » , che non sapp i amo se in i t a l i a n o sia del t u t t o co r r e t t o t r a d u r r e con la pa ro la « t u t o r e ». N o n rende bene l ' idea perché t a l e pa ro l a sa d i pa t e rna l i smo . Se c o r r e t t a m e n t e intesa , essa ind i ca questa es igenza d i un c o n t a t t o persona le pe^ c u i , poco a poco, aprendos i a l l a f i d u c i a ne l l a c u l t u r a e n e l l ' i n ­t e l l e t t u a l e , i l l a vo ra to re v e r a m e n t e m a t u r a pe r sona l ­m e n t e a t t r ave r so a l corso res idenz ia le .

Reclutamento dei partecipanti

Il r e c l u t a m e n t o r i t e r r e m m o che debba essere d i l i ­bera scelta per i corsi de i m i l i t a n t i a c l i s t i ; possibi lmen­te invece nei corsi per dir igenti , il reclutamento deve essere fatto per invito. Sembra che perché questo avvenga sia ind ispensab i l e , ed è cosa m o l t o i m p o r ­t a n t e , che i p r o g r a m m i de i corsi r es idenz ia l i es t i v i s iano p r o n t i m o l t o per t e m p o . Poss ib i lmente s in d a l l a Pasqua: e p r o g r a m m i d e t t a g l i a t i , cosicché si o f f r a a c iascun m i l i t a n t e , secondo le sue a t t i t u d i n i , i suoi c e n t r i d i interesse, e secondo le conc re te es igenze l o ­c a l i , la possibilità d i sce l ta , in m o d o che il corso re ­s idenz ia l e , poco a poco, e n t r i ne l le a b i t u d i n i de l l a ­vo ra to re come u n a es igenza d i c resc i ta c u l t u r a l e d u ­ran te i l r iposo est ivo.

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O R A R I O D E L L A G I O R N A T A

7/ metodo dei corsi residenziali esige la massima solle­citazione alla partecipazione attiva e molto lavoro di gruppo in clima disteso. Va sollecitata la partecipazione attiva, soprattutto ed in ogni caso, non svolgendo più di due relazioni al giorno. Così pure Forano devq essere ve­ramente distensivo.

Orario tipo della giornata nei corsi residenziali

Ore 7 sveglia » 7,30 S. Messa e Meditazione » 8,30 colazione » 9 prima relazione » 10 tempo libero » 10,15 lavoro di gruppo

11,45 relazione dei gruppi e risposta del relatore » 13 pranzo * 14 tempo libero » 16 seconda relazione » 17 lavoro di gruppo » 18,30 relazione dei gruppi e risposta del relatore » 19,30 Incontro Spirituale » 20,30 cena » 21 tempo libero » 23 riposo

Dopo cena: tempo libero, teleclub o cinefonim, discussioni, scambio di esperienze, commento critico dei gior­nali ecc.

Qui veramente deve farsi sentire il compito del direttore. Egli non deve solamente volersi rendere s i m ­patico. M o l t o spesso, s o p r a t t u t t o a l secondo o al t e r z o

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g i o r n o , succede che c'è una cer ta c r i s i t r a i p a r t e c i ­p a n t i , perché t a l u n i vo r rebbero scappare a l l ' o r a r i o e non sanno che scappando a q u e l l ' o r a r i o renderebbero più pesante il loro lavoro. M a al l 'ult imo giorno ve lo riconoscono tutti che è stato molto opportuno essere stati rigidi sul l 'orario, perché così avevano il tempo per la distensione, per il riposo, per il canto, per la preghiera, per la discussione amp ia , per intervenire anche dopo i relatori di gruppo e così via.

Per il dopo cena p r o p o r r e m m o a l cune sere d i l ibera usc i ta a l t e r n a t e con a l cune « serate soc ia l i », con c i n e f o r u m , t e l e c l ub , d iscuss ion i , s camb io d i esper ienze.

La formazione religiosa nei corsi

La c resc i ta del M o v i m e n t o fa a u m e n t a r e anche la es igenza deg l i I n c o n t r i Sp i r i t ua l i e dell 'attività d i f o r ­m a z i o n e re l ig iosa . Tutt i sentono che l ' impegno sociale maggiore esige un impegno « interiore » maggiore: una p regh ie ra c o m u n e , cu i i l a vo ra to r i nei p r i m i g i o rn i sono t a l v o l t a un po ' res t i i , ma de l la qua l e poi invece r i conoscono t u t t a la preziosità, quas i a l i m e n t o v i t a l e d e l l ' i m p e g n o ac l i s ta .

Poss ib i lmente , c o n s i g l i e r e m m o d i f a r e de i corsi p r o ­m i s c u i . D o b b i a m o non f a r e solo p red i che m o r a l e g g i a n t i e c reare invece de i « t e s t i m o n i » d i esemplarità m o ­r a l e : d o b b i a m o educare u o m i n i e donne a stare i n ­s ieme, in ape r ta e c r i s t i ana semplicità d i sp i r i t o , p u r con t u t t e le o p p o r t u n e caute le .

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O R I E N T A M E N T I P E R L ' A S S I S T E N Z A S P I R I T U A L E A I C O R S I R E S I D E N Z I A L I D E L L E A C L I

(preparati dall'Ufficio Centrale Assistenti)

Mentre a centinaia si registrano i Corsi fonnativi a tutti i livelli che la Scuola Centrale e le Scuole Provinciali promuovono per la preparazione dei nostri dirigenti e militanti, l'Ufficio Centrale As­sistenti ha sentito il bisogno di coordinare e di unificare le iniziati­ve che riguardano l'assistenza religiosa. Vede così la luce questo di­rettorio: senza pretese di esaurire tutte le possibilità, ma con il chiaro intento di stimolare ad una presenza sempre più sacerdo­tale dell'Assistente. E ' bene infatti che sia sempre più netta la di­stinzione dei compiti tra Sacerdote insegnante ed eventualmente direttore dei Corsi e Sacerdote Assistente.

Del resto la sensibilità di ognuno avrà già individuato tutte tè possibilità di penetrazione spirituale nel cuore dei lavoratori. L a parola, la presenza e l'esempio del Sacerdote anche se sembrano rientrati un poco nell'omibra, sono invece destinati a diventare così la più sicura garanzia alla continuità del lavoro e dell'impegno so­ciale dei nostri militanti.

Confidiamo di aver fatto cosa utile nel riassumere queste note, che sono frutto di esperienze, in modo che tutti gli Assistenti Cen­trali, Regionali, Provinciali, Diocesani e locali sappiano all'uopo ap­profittarne. L a nostra testimonianza sarà tanto più valida nel Movimento quanto più profonda ed unitaria.

« Trasformare tutto i l Movimento in Scuola di Formazione » : era già l'impegno del Congresso di Napoli che solennemente è stato riaffermato nella mozione di Bologna. A qualsiasi grado possa e debba collocarsi questa preoccupazione, è ovvio che l'Assistente trova un suo preciso posto come portavoce dei valori soprannatu­rali che nel loro contenuto assicurano la completezza della formazio­ne e, sopratutto, nella loro dinamica garantiscono l'animazione cri­stiana di tutta l'azione dei lavoratori.

Qui sta l'ampiezza e il limite della assistenza spirituale in ogni tipo di attività formativa aclista. Quanto più il Movimento cresce

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in serietà, estensione e profondità, tanto meno l'Assistente si tro­verà costretto ad assumere funzioni direttoriali non sue e tanto più jyer contro crescerà l'esigenza di una sempre più impegnativa e convinta presenza sacerdotale.

« Assistente spirituale » è l'unica qualifica del sacerdote che partecipa ai Corsi o alle Scuole delle ACLI. Questo breve memo­riale non vuole pretendere di insegnare ad alcuno come svolgere la sua missione: ma solo si pennette d i richiamare alcuni princi­pi direttivi, ricavati dall'esperienza di parecchi valorosi sacerdoti che in questi anni hanno avuto l'incarico di accompagnare centi­naia di aclisti alla riscoperta della vera Sorgente della vita cri­stiana. Il punto di convergenza infatti di tutti i nostri sforzi deve essere quello di portare ogni allievo a vivere con convinzione e lealtà il suo personale incontro con Gesù.

Sono le grandi Verità quelle che bisogna portare ad attin­gere: la Fede, la Speranza, la Carità teologali, come base ed ali­mento anche di ogni virtù sociale. Ogni dedizione alla causa è va­nità o illusione, se manca ai nostri dirigenti e militanti la visione netta della propria responsabilità di fronte a Dio, la coscienza pre­cisa del proprio compito nella Chiesa. L e nozioni e le consegne, anche le più avvincenti, non « tengono » se viene poi a mancare ilo spirito di sacrificio che ci pennette di seguire il Maestro an­che nei passaggi più duri e difficili della vita.

Se queste sono le idee ispiratrici del nostro lavoro, dobbiamo più concretamente prendere in considerazione un triplice momen­to della nostra assistenza spirituale, seppur con diverso rilievo.

1) L'ATTITUDINE GENERALE DEL SACERDOTE ASSI-STENTE

Non vengono ovviamente dettate norme: basti a ciascuno « rav­vivare lo Spirito che è in lui per l'imposizione delle mani (I Tim) ». Solo sembra conveniente ricordare ohe di fronte ai partecipanti, l'Assistente deve sempre essere l'amico discreto, senza imposizioni, ohe sollecita e sprona e ad un tempo rispetta integralmnte quella libertà spirituale e quel "pudore» delle anime che sono il grande

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e geloso patrimonio di tutti i figli di Dio e particolarmente dei lavoratori « adulti ».

La confidenza non si impone; ma pedagogicamente essa è in­dispensabile per convincere le anime. I l Sacerdote che, senza di­menticare 'la sua dignità resta sempre disponibile e vive ciò che insegna, è nella condizione migliore per creare un clima di fidu­cia, che è determinante ai fini del compimento della sua missio­ne, ma anche al fine di suscitare tra i partecipanti vincoli di vera amicizia, che devono andare oltre i limiti del Corso.

In questo senso è inutile raccomandare di essere sempre pronti per ogni richiesta di Confessione o consiglio spirituale, studiando anche in loco la possibilità di dare la massima comodità di scelta.

2) / MOMENTI . SPIRITUALI . DELLA GIORNATA affidati all'Assistente restano ordinariamente fissati in questo quadro essenziale :

a) S. M E S S A . E ' il perno della giornata e va curata al mas­simo. Per questo si suggerisce:

1) Prepararla: fissando magari ogni giorno un'intenzione che incentri nella Messa ogni sforzo e fatica dei partecipanti al Corso;

2) Dialogarla: senza precipitazione, sollecitando la parte­cipazione di tutti;

3) Scegliere un allievo che faccia da capogruppo in Chie­sa, si curi dell'Altare, diriga le preghiere collettive, legga alcune parti proprie o comuni della Messa in italiano, avendo l'avverten­za di lasciare mólto tempo alle riflessioni e preghiere personali, soprattutto nei momenti più raccolti della S. Messa.

b) M E D I T A Z I O N E : da tenere dopo la S. Messa per 15-20 minuti al massimo. Se avanza tempo sul programma, è bene che ciascuno abbia modo di meditare per conto proprio.

Supponendo di distinguere i Corsi in elementari e progrediti, è ovvio ohe bisognerà tenerne conto anche nella predicazione.

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Anche se non si possono rendere tassativi dei temi, è bene che in un Corso-tipo di 8 giorni, non manchi mai lo sviluppo dello schema essenziale della vita cristiana: la Paternità di Dio, la vo­

cazione personale, rincontro con Cristo nostro fratello, la solidarietà soprannaturale con Cristo e i fratelli nella Chiesa, la vita dei laici nella Chiesa, il valore del lavoro come strumento di santificazione nella collaborazione con Dio — corredenzione — servizio dei fra­telli eoe. Non mancano pubblicazioni anche su questi ultimi ar­gomenti.

E ' importante comunque chiarire esattamente il valore del tem­porale per il cristiano e, dopo aver ben insistito sull'unità e l'uni­versalità dei valori soprannaturali per tutti i fedeli, è opportuno ed anzi indispensabile sottolineare i principi e le virtù essenziali per il cristiano impegnato nel Movimento dei Lavoratori.

c) I N C O N T R O S P I R I T U A L E da tenersi fuori dalla Chiesa, a modo di amichevole conversazione, per circa 3/4 d'ora. Deve ten­dere a dare una .soda ed assimilata istruzione religiosa : bisogna quin­di che si premetta alla conversazione l'impostazione breve di un tema ben preciso, che miri a sviluppare la religiosità personale nella intimità della grazia di Dio, attraverso i l Vangelo, oon Cristo Gesù. Ancor più che nella Meditazione, occorre ben distinguere i l carat­tere elementare o progredito del Corso. Alla base comunque del-ITncontro deve esserci un programma dottrinale, ben articolato sui

temi principali del dogma e della morale e quindi sui fondamenti di ogni genuina spiritualità. Come metodo, non c'è di meglio che

risalire alla Verità partendo dal Vangelo, che tutti devono saper leggere e gustare, per poterne fare un elemento decisivo della lo­ro educazione spirituale.

Come schema ordinario si può ritenere valido il seguente: i l Sacerdote inizia l'incontro impostando i l tema per alcuni minuti, da 15 per i più progrediti a 25-30 per quelli elementari, e poi cerca di stimolare tutti a portare innanzi le loro osservazioni, richieste, difficoltà, eoe. L e conclusioni vengono da sole. Attenzione ed tem­po: abusarne una volta, basta a rovinare l'equilibrio ed a sminuire l'interesse vivo dei partecipanti. E' molto meglio che qualche cosa

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rimanga in sospeso. Un interrogativo è sempre fecondo per le per­sone intelligenti.

d) F U N Z I O N E S E R A L E . A completamento dell'incontro spi­rituale, prima di cena, in Chiesa si fa un poco di Adorazione co­mune, si recita una decina di Rosario in italiano — è bene che tutte le preghiere in comune siano dette in italiano — e, prima

della Benedizione, l'Assistente fa un breve ^sarne di coscienza. Prima della recita delle Ave Maria . opportuno (magari leg­

gendo 6-7 righe già preparate) presentare Mistero, facilitandone così la meditazione. In un Corso d i 15 g ni si avrebbe così la possibilità di meditare tutto il Rosario.

Per l'esame di coscienza è meglio ogni giorno limitarsi ad un settore della vita spirituale: pietà, pratiche di pietà, doveri profes­sionali, carità, senso di responsabilità, lealtà, fortezza, coraggio, eoe. ( L E B E R E T e S U A V E T , Ringiovanire l'esame di coscienza, trad. it., Roma, Studium, 1954).

e) L A P R O M E S S A A C L I S T A . Verso la fine del Corso, ma­gari il penultimo giorno per non esporsi alla fretta delle ultime ore, i partecipanti — prima della Benedizione della sera o dopo la S. Messa del mattino — faranno solennemente la loro « promes­sa aclista ». E ' compito del Sacerdote Assistente spiegarne il valore uffieiaile e personale preso col Signore.

3) OLTRE I LIMITI DEL SACRO.

Anche se l'Assistente è innanzitutto il Maestro della preghiera e dell'amore, il Corso può richiedere qualche cosa ancora da lui.

C i sono in una giornata momenti particolarmente indicati per influire beneficamente.

La ricreazione. Gli allievi si aprono più facilmente, criticano senza misura magari, ma son disposti al dialogo fraterno. Un'intel­ligente e riserbata presenza dell'Assistente, senza pesare su alcuno, può utilmente (giovare a creare saldi legami di amicizia.

La scuola. Gli Assistenti non hanno di solito relazioni da svol­gere ed è bene che lascino massima libertà a maestri e partecipanti,

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anche quando credessero utile parteciparvi come uditori. Basterà allora confondersi cogli a)ltri e non sostenere discussioni se proprio non si viene chiamati in causa su argomenti particolari e delicati. E ' opportuno comunque essere presenti durante lo svolgimento di relazioni sui principi sociali cristiani.

A tavola. Creare l'abitudine negli allievi di spostarsi di posto, dandone l'esempio l'Assistente stèsso, in modo da poter conoscere e fraternizzare con tutti.

Corsi residenzial i invernali

I corsi residenzial i invernali per bracc iant i , per salar iat i agricol i ecc. , per c o m i n c i a r e v a n n o f a t t i d i t r e g i o r n i , f a cendo l i precedere e segui re da I n con t r i So-s ia l i sui t e m i stessi de l l a t r e g i o r n i . R i t e n i a m o , per que l l o che a b b i a m o p o t u t o s p e r i m e n t a r e , che questo sia il m e t o d o col qua l e b isogna i n i z i a r e a l m e n o . Gl i I n c o n t r i Soc ia l i , che d ' i n ve rno si f a n n o bene ne l le c a ­scine come nel C i r co lo A C L I , purché sia r i sca lda to , h a n n o d a t o b u o n i f r u t t i per p repa ra re i p a r t e c i p a n t i a i corsi r es idenz ia l i .

La preparazione lontana dei corsi

V a anche qu i r i co rda to che — p r i m a de i corsi r e ­s i denz i a l i — è o p p o r t u n o inv i a re a t u t t i i p a r t e c i p a n t i l ' o ra r io , i l p r o g r a m m a , g l i schemi de l le l e z i on i . Così essi sanno c h i a r a m e n t e a qua l e i m p e g n o vanno i n ­c o n t r o e possono anche i n i z i a r e una ce r ta p r e p a r a ­z ione .

I S T R U Z I O N I P R A T I C H E P E R I C O R S I R E S I D E N Z I A L I

Anche per l'organizzazione dèi Corsi residenziali A C L I si pos­sono usare gli stessi moduli che abbiamo indicato per i corsi dei

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Militanti: scheda personale per l'iscrizione, avviso di inizio Corso, istruzioni per i capi e relatori di gruppo (a tutti i partecipanti), giudizio personale dei partecipanti, colloqui conclusivi, relazione finale eoe.

Tipo di Cors i

Ogni Provincia deve istituire ogni anno almeno un Corso per Militanti o Dirigenti a carattere generale, destinato ad approfondire nel Movimento una comune impostazione ideologica. Dove mag­giore è lo sviluppo del Movimento e quindi anche delle attività formative, si potranno istituire altri Corsi specializzati, scegliendoli in funzione delle esigenze di sviluppo organizzativo e sociale della Provincia stossa.

Corsi Provinciali: 1 - Aclisti (vedi « Schemi di formazione Acli­sta » corsi di I grado); 2 - Militanti - Dirigenti di Circoli e di Zona (vedi «Libro del Militante Aclista») ; 3 - M'Aitanti e Dirigenti Giovanili (vedi « Schemi » a disposizione presso l'Uf­ficio Centrale Formazione - dove possibile, sarebbe molto oppor­tuno indire un Corso che potrebbe denominarsi « Ferragosto Giovanile Aclista »); 4 - Dirigenti Femminili (vedi « Libro del Militante - L e Lavoratrici nelle A G L I - I problemi del lavoro della donna - Edizioni A G L I - Roma); 5 Addetti Sociali (vedi « Previdenza e Assistenza per i lavoratori » - Corso di lezioni edito dal Patronato A G L I ) ; 6 - Militanti e Dirigenti AlCLI-Terra (vedi « Schemi » a - disposizione presso l'Ufficio Centrale Forma­zione per le distinte categorie); 7 - Capi Nucleo (vedi « Schemi » a disposizione presso l'Ufficio Centrale Formazione); 8 - Respon­sabili dell'azione sociale aclista (vedi « Libro del Militante » e « Schemi » presso l'Ufficio Centrale Formazione).

Corsi Regionali: 1 - Istruttori degli Addetti Sociali; 2 - Ag­giornamento funzionari degli Uffici Provinciali del Patronato ecc.

Tal i Corsi Regionali, sia per l'estate che per l'autunno, oppor­li inamente potrebbero venire concordati tra varie Provincie in se­de di Presidenza Regionale.

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Programmi

Alleghiamo dei programimi-tipo, in linea di massima, di 5 gior­ni per i vari Corsi suaccennati.

In particolare sottolineamo la necessità di sviluppare i Corsi di I Grado, elementari per principianti, destinati in genere alla preparazione di nuovi Militanti; ed inoltre i Corsi di 2° Grado per Militanti e Dirigenti che abbiano già frequentato in preceden­za altri Corsi.

Comunque, in ogni Corso è necessario che il Direttore del­l'Ufficio Provinciale Formazione abbia cura di inserire sempre una relazione per l'esame della realtà politica, sociale ed economica della Provincia e le conseguenti linee di sviluppo locale del Mo­vimento. In via eccezionale, tale relazione e la conseguente di­scussione potrà essere fatta nella serata centrale del Corso.

Sedi

E ' opportuno scegliere località appartate e riposanti alle quali i lavoratori si sentano attratti anche per un giusto riposo e per la necessaria distensione.

Se i Corsi sono promiscui, è in ogni caso indispensabile che gli alloggi siano patentemente distinti.

Durata

I Corsi troppo brevi — di due o tre giorni — non possono ottenere buoni risultati, perché non riescono a creare l'indispensa­bile clima di serietà, di fattiva collaborazione ed emulazione, per­ché impediscono lo sviluppo di un programma completo ed omo­geneo o lo appesantiscono con troppe lezioni giornaliere. Tal i Cor­si offrono perciò agli allievi scarsissime possibilità di approfondire le materie trattate. Dobbiamo perciò istituire solo Corsi Residen-ziali di almeno 5 giorni, ma preferibilmente di 7-10 giorni.

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Scelta e numero dei partecipanti e dei relatori

Attenta e scrupolosa deve essere la scelta dei partecipanti e dei relatori.

E ' preferibile che i partecipanti siano chi amati al Corso per invito dai dirigenti provinciali, i quali possono basarsi sulle loro conoscenze personali e sulle esperienze fatte nei giri in Provin­cia, in modo da evitare che finiscano per partecipare ai Corsi troppi studenti o solo dei disoccupati. S a r à perciò opportuno che la Presidenza Provinciale abbia ad individuare i Circol i più vitali, e cerchi quindi di invitare più di un elemento di tali Circol i in modo che, rientrati in sede, essi possano reciproca­mente aiutarsi e stimolarsi nel lavoro, e realizzare così un au­tentico sviluppo del Movimento.

V a tenuto ben presente che un buon Corso esige la parte­cipazione di un minimo di 25 persone: qualora poi, in via ecce­zionale, i partecipanti superassero i l numero di 50, è doveroso prevedere un equo numero di esperti Assistenti al Corso, che collaborino con ili Direttore per una seria impostazione ed un adeguato svolgimento di esso.

Con altrettanta cura devono essere scelti i docenti: compe­tenti nelle materie che dovranno trattare, chiari e facili nella esposizione, già inseriti nel Movimento dei Lavoratori.

E ' difficile trovare nelle Provincie un solo docente che possa interamente sviluppare tutte le lezioni dell Corso: sarà però bene evitare di passare all'eccesso opposto, perché troppi docenti fini­rebbero per spezzettare l'impostazione unitaria del programma. In particolare sarà opportuno affidare ad un unico docente lo sviluppo dei temi tipicamente aclisti, inerenti cioè alle impo­stazioni di fondo del Movimento.

Norme di partecipazione

C i permettiamo anche indicare alcune norme che riteniamo opportuno vengano emanate dagli Uffici Provinciali Formazione, per la partecipazione ai Corsi :

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a) ogni Circodo segnali 3 o più elementi per Corso, indi­cati in ordine di precedenza. L a Direzione dell'Ufficio Provin­ciale Formazione si riserva di invitare a partecipare al Corso i soli prescelti a suo insindacabile giudizio;

b) le Presidenze dei Circoli sono pregate — per la massima produttività dei Corsi — di voler individuare gli elementi più idonei, che siano emersi negli Incontri Sociali e nelle attività del Circodo e che nell'esperienza del Movimento abbiano dimo­strato di essere seri, come lavoratori e come cristiani;

c) è doveroso da parte delle Presidenze di Circolo far co­noscere previamente agli aclisti designati, il programma dei Corsi e la loro impegnativa impostazione didattica: due relazioni al giorno, lavoro a gruppi, discussioni generali. Solo così sarà possi­bile evitare illusioni o scambiare il Corso Residenziale Estivo per una « oziosa » vacanza;

d) le Presidenze di Circolo devono richiedere all'Ufficio Pro­vinciale Formazione le apposite schede di iscrizione (allegar­le - v. pag. 50) che dovranno essere restituite entro il compilate con obiettività e completamente.

Nella accettazione delle domande si seguirà anche l'ordine cro­nologico di arrivo;

e) le condizioni di partecipazione sono: quota di L per il vitto-alloggio, e viaggio a carico dei partecipanti.

Tutti i partecipanti dovranno anche acquistare il testo del Corso ed abbonarsi ad uno dei giornali del Movimento;

f) l'arrivo e la sistemazione dei partecipanti dovrà avvenire entro le ore del giorno (vedi modulo da alle­gare • v. pag. 51.

L e iscrizioni debbono essere effettuate entro 7 giorni dalla data di inizio dei singoli Corsi.

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Metodo dei C o r s i

I l programma di ciascun Corso non dovrà essere troppo pe­sante, anche se le giornate saranno piene. Sarà opportuno preve-deve qualche iniziativa per lo svago serale: cinefórum, tele-club, ecc.; ma vanno evitati con cura i periodi vuoti non necessari di « tempo libero », fonte d i disguidi, manifestazioni di cattiva organizzazione, che non potranno non riflettersi negativamente sul­l'efficacia dei Corsi.

Assolutamente le lezioni dovranno essere in linea di massima due e in tutti i casi non superare il numero di tre al giorno: l'esperienza ha insegnato che è molto fecondo il sistema del lavoro a gruppi (10-d5 persone) per i l quale abbiamo allegato opportune istruzioni. Sarà bene mettere a disposizione dei capi gruppo degli schemi delle relazioni o anche degli appositi que­stionari. Comunque, anche quando alcune relazioni non si pre­stano al lavoro a gruppi (per esempio per la loro impostazione prevalentemente storica o perché sviluppano temi troppo lontani dalla immediata esperienza dei partecipanti) e se ne tengano quindi diie nella mattinata o nel pomeriggio, esse sempre do­vranno essere seguite da una esauriente discussione.

Per la serietà dei Corsi è indispensabile pure che vengano attivamente rispettati gli orari.

Particolarmente, nei Corsi di maggiore durata, sarà forse pos­sibile sviluppare alcuni « Incontri Sociali » che potranno util­mente addestrare i nostri dirigenti all'applicazione di tale metodo e preparagli concretamente alla guida degli Incontri Sociali.

Per rendere più vivace l'ambiente, potrà anche utilmente ve­nir suscitata la pubblicazione quotidiana di un giornale murale, che abbia stretta attinenza con la vita del Corso.

Per il canto, potete ciclostilare un opuscolo apposito come quello preparato dalla Scuola Centrale e chiedere alla Presidenza Centrale il disco o la musica con gli Inni delle A G L I .

Ogni Corso dovrà concludersi con la Promessa Adusta ed even­tualmente con la proiezione del film sul 1° Maggio.

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L A P R O M E S S A A C L I S T A

O Gesù, nostro Divino Fratello Lavoratore, mentre l'eresia del materialismo e dell'egoismo corrode, oltraggia e divide i l travagliato mondo del lavoro, noi lavoratori cristiani vogliamo dirti tutto l'impegno e tutta la donazione perché T u possa ri­tornare nelle nostre officine, nei nostri campi, nei nostri uffici.

Per questo S O L E N N E M E N T E P R O M E T T I A M O :

di dedicare le nostre energie al la creazione ed a l potenziamento di un grande Movimento Sociale, che unisca in un sol blocco tutti i lavoratori cristiani

L O P R O M E T T I A M O !

di lavorare e di sacrificarci perché i l Movimento dei Lavoratori Cr is t iani diventi la guida per la promozione della classe lavo­ratrice secondo l'ispirazione sociale cristiana

L O P R O M E T T I A M O !

di essere in ogni momento solidali nell 'Amore di Cris to con tutti i fratelli lavoratori che soffrono per la mancanza della l i ­bertà e nella schiavitù del bisogno

L O P R O M E T T I A M O !

di dare a tutti i lavoratori una soda formazione sociale cr i ­stiana, per poter assolvere al la missione conseguente alla no­stra « vocazione operaia e cristiana »

L O P R O M E T T I A M O !

di prodigarci per assicurare a tutti i lavoratori l 'assistenza sociale ed ogni aiuto nel campo culturale, economico e ricrea­tivo per la loro elevazione materiale e morale

L O P R O M E T T I A M O !

di potenziare gli sforzi del movimento per lenire le sofferenze dei lavoratori disoccupati, dei lavoratori degenti nei sanatori

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e negli ospedali, animati dall'Amore che spinse il Divino La­voratore di Nazareth a offrire la Sua vita per la salvezza del mondo

L O PROMETTIAMO!

di potenziare la nostra azione sociale di oggi e di domani im­pegnandoci ad additare ai nostri compagni di lavoro, insieme con le conquiste sociali, la méta finale di ogni uomo che è in Cielo

LO PROMETTIAMO!

di non rinnegare mai per nessuna ragione gli eterni principi del Vangelo, secondo gli insegnamenti della Chiesa, in tutte le bat­taglie del Movimento dei Lavoratori Cristiani per l'ascesa della classe lavoratrice e della civiltà cristiana

LO PROMETTIAMO!

di impegnarci perché le masse lavoratrici che hanno apostatato dal Cristianesimo seguendo i falsi miraggi del materialismo, ritrovino attraverso al Movimento dei Lavoratori Cristiani la via della salvezza e cessi finalmente lo « scandalo » del nostro secolo

LO PROMETTIAMO!

di affermare in ogni momento nelle officine, negli uffici, e nei campi la nostra devozione, la nostra fede, il nostro amore per il Vicario di Cristo in terra

LO PROMETTIAMO!

di penetrare portatori di vita in ogni luogo, nelle fabbriche, nelle officine, nei campi, negli uffici, ovunque Cristo ha diritto di entrare.

LO PROMETTIAMO!

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7

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Sussidi didattici

Come già abbiamo accennato, abbiamo a disposizione un testo di « Schemi di formazione aclista » per i Corsi di I Grado (L . 300); i l « L ibro del Militante Aclista » ( L . 600); Schemi particolari per i Corsi dei dirigenti giovanili, dei militanti delle A C L l - T e r r a , dei Militanti di Nucleo, ecc. ( L . 200); due opuscoli per i Corsi Fem­minili (rispettivamente L . 100 e L . 120); i l Corso di lezioni dèi Patronato ( L . 350).

Sarà opportuno anche far avere ai partecipanti i volumetti delle Collane A C L I in relazione ai tipi di Corso ed ai compiti riservati ai partecipanti stessi in seno al Movimento.

Ripetiamo che ciascun partecipante necessariamente dovrà avere a disposizione il testo é gli schemi del Corso, acquistandoli a suo carico oppure ricevendoli in dono dalla Presidenza Provinciale.

Sarà bene allegare nelle cartelle anche una « guida alla cul­tura sociale » ed un acopia della Mozione di Bologna » : riteniamo infatti che sia molto utile ed opportuno ciclostilarle e farle avere a tutti i partecipanti.

Finanziamento

Non tutte le spese dei corsi residenziali dovranno necessaria­mente gravare sulla Presidenza Provinciale: in parte devono con­tribuire anche gli stessi partecipanti. Questo è un metodo alta­mente educativo che dà valore e significato alle nostre iniziative formative e che deve veramente iniziare una nuova tradizione aclista. Solo a tale patto i nostri lavoratori si sentiranno vera­mente dei « partecipanti » alla vita del Movimento.

La Sede Centrale, nei limiti delle proprie disponibilità, è pronta ad assegnare particolari contributi per iniziative serie, bene impostate secondo gli allegati orientamenti, convenientemente do­cumentate.

Condizione indispensabile per ottenere un contributo è che tutti i partecipanti facciano l'abbonamento annuale ad « Azione

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Sociale » ( L . 450), oppure a « L ' E c o dei Campi », se contadini (L. 200) oppure a « Forze Nuove » se giovani ( L . 250). In tal modo sarà facilitata l'azione di stimolo e l'ulteriore sforzo forma­tivo che ogni Provincia dovrà preoccuparsi di continuare, dopo i Corsi, nei confronti di ogni partecipante.

7 contributi della Sede Centrale vengono dati solamente a fine Corso, dopo che sia pervenuta all'Ufficio Centrale Formazione la relazione completa del Direttore, controfirmata dal Presidente Pro­vinciale, ed accompagnata dalle schede dei giudizi personali dei partecipanti e dei colloqui conclusivi, che vengono poi rese ai sin­goli Uffici Provinciali Formazione.

V a tenuto presente inoltre che i contributi sono versati solo se i Corsi fatti corrispondono a quelli preventivati, sia per quanto riguarda il programma, che la durata e il numero dei partecipanti.

P R O G R A M M I - T I P O D I A L C U N I C O R S I R E S I D E N Z I A L I

Militanti

— Presentazione del Corso, dei partecipanti e del metodo del lavoro a gruppi

— Il cristiano e la realtà sociaile: Incontri Spirituali quotidiani

1" Giornata

— Il Movimento Operaio — discussione — L e A G L I Movimento Sociale dei lavoratori cristiani — discus­

sione

— L e A G L I — Scuola di formazione — Lavoro di gruppo

2" Giornata

— L e A C L I — Centrale di iniziativa sociale — (idem) — L e A C L I organizzazione di servizi — L a struttura organizzativa delle A C L I

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3 a Giornata

— I l Nucleo cellula aclista negli ambienti di lavoro — Lavoro di Gruppo

— L e A C L I - T e i r a Movimento Contadino Cristiano — Lavoro di Gruppo

4 a Giornata

— I l programma sociale delle A C L I — (idem)

— L e A C L I e 1 asituazione sindacale italiana

5 a Giornata

— L e A C L I e la situazione politica italiana — Impegni e responsabilità del dirigente aclista — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena: Tempo libero oppure discussione — Scambio di espe­rienze — Cinefórum — Teleclub — Lettura e commento cri­tico dei giornali. Anche in questo Corso, nella serata centrale, è, necessario te­

nere una relazione su « Situazione economico-sociale dèlia Pro­vincia, le condizioni dei lavoratori e lo sviluppo locale del Mo­vimento ».

Negli « Schemi di formazione aclista » c'è anche una eserci­tazione sul tema : « un programma aclista per il mio Circolo ».

D I R I G E N T I O R G A N I Z Z A T I V I (10 giorni)

— Presentazione del corso, dei partecipanti e del metodo dell la­voro a gruppi

— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani — Origine e storia del Movimento dei lavoratori

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Natura e fini del Movimento dei lavoratori

Forme e strumenti del Movimento dei lavoratori L a proprietà e l'attuale struttura sociale

L a situazione economica italiana L a situazione agricola italiana L o schema Vanoni Principi di azione sindacale L a situazione sindacale italiana

L a protezione legislativa del lavoro L a vita politica italiana L e A C L I — Movimento sociale dei lavoratori cristiani L e A G L I — Scuola d i formazione Iniziative adiste per la formazione dei lavoratori Tecnica della discussione e del lavoro di gruppo : gli in­contri sociali L e A G L I — Centrale di iniziativa sociale Esercitazioni pratiche di incontri sociali Metodi dell'azione sociale aclista L e A C L I — Organizzazione di servizi L ' E n t e Nazionale A C L I Istruzione Professionale L e attività economiche e cooperativistiche L e attività ricreative e turistiche I l Patronato e i Segretariati del Popolo Metodi di influenza sull'opinione pubblica L a stampa aclista — I l giornale murale Gioventù Aclista: responsabilità verso i pre-apprendisti

L e attività femminili Il Movimento contadino: le A C L I - T e r r a Problemi attuali del mondo contadino

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— L a Segreteria provinciale organizzativa — Esercitazioni pratiche di relazioni

— Impostazione e sviluppo delle zone

— Impostazione e sviluppo dei Circoli — I l Circolo per i Nuclei — Metodo e tecnica dell'azione dei Nuclei, cellule adiste negli

ambienti di lavoro — L e A G L I nella città

— I l Circolo per un Comune democratico — Responsabilità del dirigente aclista — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena: Tempo libero oppure discussioni — Scambio di espe­rienze — Cinefórum — Teleolub — Lettura e commento cri­tico dei giornali.

D I R I G E N T I D I C I R C O L I E D I Z O N A

— Presentazione del Corso, dei partecipanti e del metodo del lavoro a gruppi

— I l cristiano e la realtà sociale: incontri spirituali quotidiani

1* Giornata—

— Origine e storia del Movimento Operaio — Discussione — Natura e fini dèi Movimento Operaio — Discussione

— Forme e strumenti del Movimento Operaio — Lavoro di Gruppo

2* Giornata

— L a proprietà e l'attuale struttura sociale — Lavoro di Gruppo — L a situazione economica italiana — Lavoro di Gruppo

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3" Giornata

— Principi d'azione sindacale — Idem — L a situazione sindacale italiana

4" Giornata

— L a vita politica italiana — L e A C L I — Movimento Sociale dei Lavoratori Italiani — Esercitazione pratica sul programma e l'organizzazione del

Circolo

5' Giornata

— I l Circolo A C L I — Scuola di formazione e Organizzazione di servizi

— I l Circolo A G L I — Centrale di iniziativa sociale — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena: Tempo libero oppure discussione, scambio di espe­rienze — Cinefonim — Teleclub — Lettura e commento cri­tico dei giornali. Nella serata centrale, è necessario tenere una relazione su

« Situazione economico-sociale della Provincia, le condizioni dei lavoratori e lo sviluppo locale del Movimento ».

M I L I T A N T I E D I R I G E N T I G I O V A N I L I — F E R R A G O S T O G I O V A N I L E A C L I S T A —

W" — Presentazione del Corso, dei partecipanti e del metodo del

lavoro a gruppi

— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani.

1* Giornata — I giovani dal dopoguerra a oggi nel quadro dello sviluppo

democratico del Paese — Lavoro di Gruppo — Realtà e problemi concreti della Gioventù Lavoratrice operaia

e contadina — Lavoro di Gruppo

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2* Giornata

— L a Gioventù Lavoratrice negli ambienti di lavoro: apprendi­stato — Contratti colettivi — Problemi morali a religiosi —

— L a Gioventù Lavoratrice e l'ambiente di vita: ambiente fa­miliare — Tempo libero

3 a Giornata

— L e A C L I , oggi — per l'ascesa democratica defila classe lavo­ratrice

— Gioventù Aclista come risposta alle attese del mondo dei gio­vani lavoratori

4 a Giornata

— Caratteristiche e metodo di Gioventù Aclista

— L'istruzione e ll'orientamcnto professionale

5 a Giornata

— Impegni attuali di Gioventù Aclista — Responsabilità — guida dei militanti e dirigenti aclisti — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti.

Dopo cena: Tempo libero oppure discussione — Scambio di espe­rienze — Cinefórum — Teleclub — Lettura e commento cri­tico dei giornali.

Nella serata centrale: « Situazione economico-sociale della Pro­vincia, ile condizioni dei lavoratori e lo sviluppo locale del Mo­vimento ».

D I R I G E N T I F E M M I N I L I

— Presentazione de] Corso, dei partecipanti e del metodo del lavoro a gruppi

— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani

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1* Giornata

— Origine e storia del Movimento dei Lavoratori — Lavoro di Gruppo

— L a situazione economico sociale italiana

2" Giornata — L e A G L I — Movimento sociale dei lavoratori cristiani — L e A C L I — Centrale di iniziativa sociaJle — Scuola di For­

mazione — Organizzazione di servizi

3 ' Giornata

— Obiettivi politico-sociali degli aclisti: la Mozione di Bologna — L a donna nella vita sociale e nel lavoro

4* Giornata

— L e A G L I e i problemi della donna lavoratrice — L'azione sociale specializzata tra alcune categorie di lavora­

trici (braccianti, casalinghe, operaie, domestiche, monda­riso, ecc.)

5* Giornata ,

— L a situazione economico-sociale della Provincia, le condizioni dei lavoratori e lo sviluppo locale del Movimento

— Responsabilità^guida delle militanti e dirigenti adiste — Colloqui conclusivi di impegno delle partecipanti

Dopo cena: Tempo libero oppure discussione, scambio di espe­rienze — Cinefórum — Teleclub — Lettura e commento ori-tico dei giornali.

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A D D E T T I S O C I A L I

— Presentazione del Corso, dei partecipanti e ded metodo del lavoro a gruppi

— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani

1" Giornata — L e A G L I oggi per l'ascesa democratica della classe lavoratrice

italiana — Lavoro di Gruppo — Obiettivi politico-sociali dei lavoratori cristiani: la mozione

di Bologna — Lavoro di Gruppo

2" Giornata

— L e origini della previdenza in Italia. Dalla beneficienza alla assistenza legale. L a previdenza libera e la previdenza obbli­gatoria — Discussione

— L'attuale ordinamento della previdenza sociafle — Discussione — Tutela dei lavoratori per il conseguimento delle prestazioni

previdenziali — I l Patronato A C L I ed i suoi scopi — Orga­nizzazione del Patronato A C L I e dei Segretariati del Popolo — Lavoro di Gruppo

3" Giornata

— Assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro nella industria e nell'agricoltura — (idem)

— Assicurazione obbligatoria per le malattie professionali — Concetti basilari dell'assicurazione obbligatoria per i rischi non

professionali. Sistemi contributivi

4* Giornata

— Assicurazione obbligatoria invalidità, vecchiaia e superstiti, calcolo e ammontare delle pensioni

— Assicurazione volontaria e facoltativa per invalidità e vecchiaia

106 %

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— Assicurazione obbligatoria e volontaria per la tubercolosi

5" Giornata

— Assicurazione obbligatoria per l'assicurazione - sussidio straor­dinario di disoccupazione - sussidio straordinario por i lavora­

tori arruolati per prestare la loro opera all'estero - Assegni speciali — Assicurazione obbligatoria per le malattie — Trattamento di famiglia - assegni familiari - assegni per con­

gedo matrimoniale

6* Giornata

— Protezione della lavoratrice madre - Igiene e sicurezza del la­voro - Tutela del fanciullo e della donna lavoratrice

— Assistenza ai lavoratori ed ai figli dei lavoratori - Assistenza ai pensionati - Assunzione obbligatoria dei mutilati del lavoro -Assistenza alla maternità e all'infanzia - Assistenza agli orfani dei lavoratori

— Emigrazione - Assistenza alle famiglie dei lavoratori emigrati -Assistenza ai figli degli italiani all'estero

7" Giornata

— L a Giornata dell'Assistenza Sociale: finalità e metodo organiz­zativo

— Responsabilità dell'Addetto Sociale per lo sviluppo e la diffu­sione dèi Movimento

— Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti.

Dopo cena: Tempo libero oppure discussione - scambio di espe­rienze - Cinefonim - Teleclub - Lettura e commento cri­tico dei giornali.

Nella serata centrale: • Situazione economico-sociale della Pro­vincia, le condizioni dei lavoratori e lo sviluppo locale del Mo­vimento ».

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I S T R U T T O R I D E G L I A D D E T T I S O C I A L I

I l Corso è destinato a Funzionari del Patronato, Addetti Socia­li, Dirigenti Aclisti che abbiano competenza e requisiti per adem­piere nelle Sedi Provinciali al compito di Istruttori degli Addetti Sociali; solo in tal modo sarà possibile capillarizzare e sviluppare l'attività dei Segretariati del Popolo e quindi del Patronato A C L I .

Ai partecipanti deve essere tempestivamente inviata a domicilio la bibliografia del Corso, gli schemi ecc., perché ili Corso presup­pone la conoscenza delle nozioni essenziali e si propone particolar­mente di dare una buona formazione didattica e metodologica.

0 0 0

— Presentazione del corso, dei partecipanti e del metodo del la­voro a gruppi

— Il cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani — Origine e storia del Movimento dei lavoratori — Lavoro di

Gruppo — Valore e strumenti del Movimento dei Lavoratori — (idem) — Cenni storici sull'assistenza e la previdenza in Italia — Discus­

sione — L e A C L I , oggi per l'ascesa democratica della classe lavoratrice

— Lavoro di Gruppo — Compiti e struttura del Patronato A C L I — Discussione — Funzioni del Segretariato del Popolo — (idem) — Tutela gratuita per il conseguimento delle prestazioni — Concetti basilari sulla assicurazione obbligatoria per gli infor­

tuni sul lavoro nell'industria — Concetti basilari sulla assicurazione obbligatoria per gli infor­

tuni sul lavoro in agricoltura — Quel che deve fare l'Addetto Sociale per iniziare e condurre

una pratica di infortunio (esercitazioni pratiche) — Concetti basilari sulla assicurazione obbligatoria contro l'inva­

lidità, la vecchiaia e i superstiti

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— Quel che deve fare l'Addetto Sociale per iniziare una pratica di previdenza (idem)

— Assicurazione obbligatoria contro la t.b.c. e la disoccupazione — Quel che deve fare l'Addetto Sociale per iniziare una pratica

di prestazione (idem) — Assicurazione obbligatoria contro le malattie — Quel che deve fare l'Addetto Sociale per iniziare una pratica

di assistenza malattia (idem) — Trattamento di famiglia — Protezione delle lavoratrici madri — Quel che deve fare l'Addetto Sociale per iniziare e condurre

una pratica di assegni familiari o di tutela della lavoratrice madre (idem)

— Obiettivi e metodi della formazione aclista — Didattica della formazione aclista — Iniziative adiste di formazione dei lavoratori — L a Giornata dell'Assistenza Sociale: finalità e metodi orga­

nizzativi — Responsabilità dell'Addetto Sociale per Io sviluppo e la diffu­

sione del Movimento — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena: tempo libero oppure discussioni - scambio di espe­rienze - cinefórum - teleclub - lettura e commento critico dei giornali.

A G G I O R N A M E N T O D E I F U N Z I O N A R I D E G L I U F F I C I P R O V I N C I A L I D E I . P A T R O N A T O A C L I

— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani — Esigenze e sviluppi del Patronato Acli — Sviluppo e attuale ordinamento della previdenza sociale — Rapporti e interferenze tra l'assicurazione malattia e altre forme

previdenziali

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— Principi e fondamenti di un ardine sociale cristiano — Lavoro di Gruppo

— L'occasione di lavoro ai fini dell'assicurazione obbligatoria con­tro gli infortuni

— Causa, concausa, concorso e coesistenza d'invalidità nell'assi­curazione infortuni

— Fondamenti e caratteristiche del movimento operaio cristiano — Lavoro di Gruppo

— L'assicurazione delle malattie professionali con speciale riferi­mento all'assicurazione per la silicosi

— Capacità di lavoro e capacità di guadagno in relazione all'assi-, curazione invalidità

— L'assicurazione malattie per i coltivatori diretti — L'assicurazione per la disoccupazione con particolare riferi­

mento ai lavoratori agricoli — Su alcune questioni controverse nell'assicurazione malattie — L a situazione dei lavoratori e l'azione del movimento operaio

— Lavoro di Gruppo — Su alcuni orientamenti giurisprudenziali in tema di assicura­

zioni obbligatorie con speciale riferimento ai termini di pre­scrizione e di decadenza nelle assicurazioni stesse

— L'assistenza nel campo previdenziale dei lavoratori emigrati all'Estero

— L e previdenze per i lavoratori del mare — Su alcune questioni attinenti all'attuale sistema di pensiona­

mento da parte dell 'INPS — Sicurezza e igiene del lavoro — Assistenza agii orfani dei lavoratori — L e previdenze sociali per gli assegnatari della riforma — Norme amministrative — Su alcune questioni attinenti ail danno oculare da infortunio

sul lavoro — I lavoratori agricoli e le previdenze I N P S — Prova generale scritta — L'assistenza sociale nel concetto cristiano — L e A G L I , movimento sociale dei lavoratori cristiani

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b) lavorazioni

c) forme specifiche di rapporti

d) usi e consuetudini

— Il bracciantato e la situazione contrattuale

a) linee di sviluppo contrattuale negli ultimi dieci anni

b) contratto nazionale

c) contratti locali integrativi

d) aspetti particolari nelle varie Regioni e Provincie

e) contratti stagionali

/) applicazione e rispetto dei contratti

— Occupazione, redditi, consumi

a) forze di lavoro - popolazione attiva

b) disoccupazione e inoccupazione

c) occupazione e sottoccupazione

d) redditi di lavoro e redditi familiari

e) mercato e consumi

/) l'occupazione dei giovani e delle donne

g) conseguenze sociali, economiche e morali

— Investimenti, riforma, miglioramenti fondiari, bonifica

a) natura e forme di intervento pubblico e privato, loro con­sistenza

b) leggi esistenti e obblighi a carico della proprietà - consorzi di bonifica

c) linee di sviluppo economico (schema Vanoni)

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— Vita associativa del bracciantato

a) vita religiosa e inorale

b) vita familiare

c) vita politico-amministrativa e sindacale

d) aspetti di vita ricreativo-culturale

— Le AC Li-Terra, indirizzi e metodi — G l i strumenti operativi delle A C L I ; il Circolo - i Nuclei brac­

cianti

— L'educazione culturale e l'istruzione professionale

— Cooperazione e piccola proprietà contadina

a) forme di cooperazione

b) leggi esistenti

c) reddito

— I l bracciantato e la legislazione sociale in agricoltura

a) leggi sul lavoro agricolo

b) collocamento

c) contributi unificati

d) compiti del Movimento

— Orientamenti sui problemi del momento

— Responsabilità - guida dei militanti aclisti

— Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena: tempo libero oppure cinefórum o teltclub - scam­bio di esperienze - discussioni su :

— « Lavoro stagionale delle donne »

— « Riforma stralcio e problemi degli assegnatari »

— « Inchiesta parlamentare sulle condizioni dei lavoratori »

113

s

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C O M P A R T E C I P A N T I E S A L A R I A T I D E L L A V A L L E P A D A N A

Introduzione

I l lavoro agricolo

L'agricoltura in Italia

L e zone agricole L a distribuzione della proprietà fondiaria I principali prodotti

L'agricoltura in Italia

L'agricoltura e il reddito nazionale I problemi fondamentali

L'agricoltura nella Valle Padana

Le caratteristiche L a proprietà fondiaria e la produzione

L'agricoltura nella Valle Padana

I contratti agrari II progresso dell'economia agricola padana e la responsabilità

della proprietà e dell'impresa .

L'agricoltura nella Valle Padana

I rapporti tra l'impresa ed i lavoratori L e disdette e la disoccupazione

7 nuovi contratti di lavoro

Le conduzioni associate

Le condizioni di vita dei lavoratori

L a casa dèi contadino I rapporti con il proprietario e l'imprenditore L e condizioni economiche dei lavoratori L a preparazione culturale e professionale

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Il sistema previdenziale I problemi contadini e l'azione dello Stato italiano

La questione contadina dal Risorgimento al fascismo Il fascismo e i contadini La Riforma Agraria Il Piano Vanoni e l'agricoltura

Linee di storia del Movimento contadino italiano I a fase: dall'unità d'Italia ai moti siciliani 2" fase: il periodo di Giolitti 3" fase: il primo dopoguerra e l'avvento del fascismo 4 a fase: il secondo dopoguerra

L'azione sindacale nelle campagne - La cooperazione Cosa si intende per sindacalismo agricolo Le caratteristiche dell'azione sindacale L'azione del sindacato democratico per i lavoratori della terra L'azione cooperativistica Il metodo e le caratteristiche della cooperazione aclista

Le ACLI e i lavoratori della terra

Le AGLI ed il Movimento contadino La storia delle A C t l Il programma delle A C L I L'organizzazione delle A C L I Le ACLI ed i problemi agricoli italiani Le ACLI ed i lavoratori della terra Il Nucleo di Cascina

La spiritualità del contadino aclista

Dopo cena: Cinefórum o teleclub - discussioni: un contratto associativo, il contratto Madella', il problema dei gio­vani contadini, etc.

Per tale corso usare « Il Movimento contadino cristiano nella Valle Padana » — Ediz. ACLI - Milano.

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M E Z Z A D R I

— Presentazione del corso, dei partecipanti e del metodo del lavoro a gruppi

— Il cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani

— I l Movimento Contadino in Italia

— L'ambiente economico e sociale della mezzadria dal suo sor­gere ad oggi

— L e A C L I come risposta alle attese del Mondo Contadino

— La mezzadria come espressione aziendale tipica a) Carattere dell'impresa mezzadrile b) reddito e lavoro mezzadrile c) ordinamenti colturali - progresso tecnico produttivo - orga­nizzazione dei servizi d) rapporti con i l mondo economico e) sviluppo economico generale ed evoluzione dell'impresa mez­zadrile /) conseguenze della riforma fondiaria nelle zone mezzadrili

— La mezzadria come fatto contrattuale

a) natura, contenuto e caratteristiche del contratto mezzadrile - posizione dei contraenti b) aspetti contrattuali particolari nelle varie Regioni c) aspetti positivi e negativi del regime contrattuale d) la politica contrattuale in questi dieci anni e) i contratti nella realtà /) strumenti di difesa dei contratti g) verso una moderna regolamentazione contrattuale

— La mezzadria come fatto sociale a) vita spirituale e familiare

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b) rapporti con il mondo contadino c) rapporti con il concedente d) rapporti con la vita politico-amministrativa, sindacale, cul­turare e) contributo al progresso umano della società Le AC Li-Terra, indirizzi e metodi G l i strumenti organizzativi del Movimento

L'istruzione professionale e l'educazione culturale nel mondo contadino L o strumento cooperativo e la legislazione esistente a favore del mondo mezzadrile Legislazione e previdenza sociale in agricoltura L'impiego del contadino cristiano di fronte ai problemi dell'ora Responsabilità - guida dei militanti aclisti Colloqui conclusivi di impiego dei partecipanti Dopo cena: tempo libero oppure cinefórum o teleclulb - scam-di esperienze - discussioni s u : « L e donne nel mondo mezzadrile »; « I giovani mezzadri »; « Efficacia del sistema previdenziale ».

A S S E G N A T A R I D E L L A R I F O R M A

Presentazione del corso, dei partecipanti e del metodo del la­voro a gruppi Il cristiane e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani Il Movimento Contadino in Italia Vicende storiche della legge di Riforma Agraria: i precedenti, l'iter legislativo L a Riforma Agraria come Riforma democratica L a Riforma Agraria: esame della legge in generale

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— L a Riforma Agraria: proprietà dei lotti • vincoli - modalità del pagamento

— Norme di coltivazione dei lotti — I l sistema delle anticipazioni — I l sistema cooperativo — Case, strade, opere pubbliche di bonifica — Sviluppi della istruzione professionale

— Assistenza e previdenza sociale — L a nuova condizione degli assegnatari — L e A C L I come Movimento guida degli assegnatari — I l Nucleo A C L I Assegnatari e la Commissione locale

— I servizi aclisti — G l i impegni aclisti sui problemi del momento — Responsabilità - guida dei militanti aclisti — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena-, tempo libero oppure discussioni -scambio di espe­rienze - cinefórum - teleolub.

G I O V A N I C O O P E R A T O R I A G R I C O L I

— Presentazione del corso, dei partecipanti e del metodo del la­voro a gruppi

— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani

— L'agricoltura italiana oggi — I l Movimento Contadino in Italia

— L e A C L I come risposta alle attese del mondo contadino — L a condizione umana dei giovani contadini — L a cooperazione come impegno solidaristico — Breve storia del movimento cooperativistico

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— I sette principi di Rochdale — L a cooperazione nei principali paesi del mondo e in Italia — Vari tipi di cooperative in agricoltura

— L e società cooperative nella legislazione italiana: concetto giu­ridico e forine principali

— L a società cooperativa come società democratica — L'amministrazione di una società cooperativa — L a concezione cristiana della cooperazione

— I l cooperativismo aclista — L'attività educativa delle cooperative

— Misure legislative a favore della cooperazione

— Responsabilità dei giovani cooperatori rurali per l'integrale svi­luppo del Movimento

Esercitazioni Visite a cooperative braccianti e a quelle di consumo

Dopo cena-, tempo libero oppure discussione - scambio di espe­rienze - cinefórum - teleclub

In tutti i corsi, nella serata centrale: « Situazione economico-so­ciale della Provincia, le condizioni dei lavoratori e lo sviluppo lo­cale del Movimento contadino ».

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C A P I N U C L E O E M I L I T A N T I D I N U C L E O

— Presentazione del Corso, dei partecipanti e del metodo del la­voro a gruppi

— I l cristiano e ila realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani

1" Giornata — L a situazione eoonomico industriale italiana e della provincia

— Lavoro di Gruppo — Orientamenti attuali di organizzazione del lavoro nelle aziende

— Lavoro di Gruppo

2" Giornata

— G l i strumenti d i tutela e sicurezza sociale dei lavoratori — (idem) — L a situazione sindacale in Italia e nella Provincia.

3" Giornata — Orientamenti ed evoluzione della politica sindacale e salariale — G l i strumenti della democrazia aziendale

4" Giornata

— G l i stumenti di democrazia politica — L e A C L I oggi — Centrale d i iniziativa sociale cristiana negli

ambienti di lavoro

5° Giornata

— Obiettivo politico-sociali dei lavoratori cristiani: la mozione di Bologna

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— L'azione sociale aclista negli ambienti di lavoro: il Circolo per i Nuclei

6" Giornata

— Metodo e tecnica dello sviluppo dei Nuclei, cellule aoliste ne­gli ambienti di lavoro

— Orientamenti di iniziativa sindacale dei lavoratori cristiani

7" Giornata

— Esame e discussione comune delle eperienze aziendali — Responsabilità-guida dei Militanti aclisti — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena: Tempo libero oppure discussione - scambio di espe­rienze - cinefonim - teleclub - lettura e commento critico dei giornali.

Nella serata centrale: « Situazione economico-sociale della Pro­vincia, le condizioni dei lavoratori e lo sviluppo locale del Movi­mento ».

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R E S P O N S A B I L I D E L L ' A Z I O N E S O C I A L E A C L I S T A

— Presentazione del Corso, dei partecipanti e del metodo del la­voro a gruppi

— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani

1" Giornata — L a formazione dell'unità d'Italia: significato economico, socio­

logico e politico — Lavoro di Gruppo — Origine e storia del Movimento dei lavoratori — Lavoro di

Gruppo

2" Giornata

— Natura, forme e strumenti del Movimento dei lavoratori

— L a proprietà e l'attuale struttura sociale

3 ' Giornata

— L a situazione economica italiana

— 'La situazione agricola italiana ed i problemi attuali del Movi­mento contadino

4" Giornata

— Principi di azione sindacale

— L a situazione sindacale italiana, responsabilità ed impegni de­gli aclisti

5" Giornata

— Metodo e tecnica per lo sviluppo dei Nuclei aziendali

— L a vita politica italiana

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8" domata

— Orientamenti per l'iniziativa politica dei lavoratori

— L e A G L I oggi — Movimento sociale dei lavoratori cristiani

7:' domata

— L e A C L I — Centrale di iniziativa sociale: obiettivi attuali dei lavoratori in Italia

— Responsabilità-guida dei militanti e dirigenti aclisti

— Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena : Tempo libero oppure discussione - scambio di espe­rienze - cinefonim - teleclub - lettura e commento critico dei giornali.

Nella serata centrale: « Situazione economico-sociale della Pro­vincia, le condizioni dei lavoratori e lo sviluppo locale del Mo­vimento ».

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CORS I PER C O R R I S P O N D E N Z A

Q u a n t o a g l i e ven tua l i corsi per c o r r i s p o n d e n z a , a c c e n n i a m o so l amen te per dovere d i obiettività: forse ques t i corsi sono p a r t i c o l a r m e n t e u t i l i nel Sud. G i u ­d i c h i n o g l i a m i c i de l M e r i d i o n e . Cer to è che quest i cors i sono m o l t o d i f f u s i a l l ' e s te ro . P r e f e r i b i l m e n t e si o r i e n t a n o a « g r u p p i » d i l a v o r a t o r i : non sono cors i i n d i v i d u a l i , m a corsi c o l l e t t i v i . E posson s o p r a t t u t t o serv i re ne i paesi i so l a t i , per i m a l a t i (per esempio n e i sana to r i ) per i l a vo ra to r i che h a n n o t u r n i i r r ego l a r i . E' c h i a r o che c'è la necessità d i u n docente il q u a l e segua le e se r c i t az ion i sc r i t t e e a c c o m p a g n i quest i corsi d i co r r i spondenza . P r o b a b i l m e n t e però — s i c ­c o m e i cors i per co r r i spondenza h a n n o una ce r ta m a c ­chinosità — penso si possa o t t ene re lo stesso r i s u l t a t o , t r a m i t e la i s t i t u z i o n e d i b i b l i o t e c h e c i r c o l a n t i su scala p rov i n c i a l e che , p a r t i c o l a r m e n t e ne i paesi c u l t u r a l ­men t e depress i , no i d o v r e m m o sv i luppare .

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LE G I O R N A T E DI R I T I R O

Le giornate di ritiro sono g i o r n a t e d i f o r m a z i o n e re l ig iosa, m o r a l e , ascet ica de i m i l i t a n t i e de i d i r i g e n t i . Solo così, sempre m e g l i o poss iamo r i spondere a l l a nostra vocaz ione e a l l a nostra responsabilità d i g u i d a . La formazione religiosa, morale, ascet ica invece delle masse, a nostro avviso, nelle A C L I dovrebbe avvenire solo tramite « il c l ima » che i lavoratori respirano nel Movimento e attraverso opportune, saltuar ie man i fe ­stazioni . Perché no i non s i amo né la Pa r rocch ia , né l 'Az ione C a t t o l i c a .

CORS I DI E D U C A Z I O N E D E G L I A D U L T I

C i t i a m o b revemen te i cors i d i educaz ione deg l i a d u l t i . N o n sono i corsi d i Scuola Popolare A.B .C. : sono que i corsi d i s v i l uppo c u l t u r a l e che c iascuno può i nd i r e , con la sovvenz ione anche del C o m i t a t o Cen ­t r a l e per l ' Educaz ione Popolare . R i teniamo sia utile sv i ­lupparl i , perché c'è un rapporto diretto tra formazione cul tura le e formazione sociale. E' c h i a r o cne b isogna susc i ta re i p r o g r a m m i de i corsi a t t r ave r so una d iscus ­sione con i f u t u r i p a r t e c i p a n t i e non i m p o r r e i l p r o ­g r a m m a p r e f a b b r i c a t o a gen te che non si è m a i ac-

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costa ta a i p r o b l e m i c u l t u r a l i . I l nos t ro c o m p i t o a t t u a l e è d i a u m e n t a r e i corsi a u t o - s u f f i c i e n t i , f a t t i da n o i , t r a n o i , per no i .

I corsi di educazione degli adulti non vanno s c a m ­biati per corsi di formazione ac l i s t a : essi mirano, d i ­s interessatamente, solo a l la crescita culturale dei par ­tecipanti e del la formazione ac l ista possono semmai costituire la premessa.

A l corso naz i ona l e f e m m i n i l e de l l e A C L I a Roma, c 'era recen temente una s i c i l i ana che non sapeva né leggere, né scr ivere. R i t e n i a m o che fosse una de l le più i n t e l l i g e n t i p a r t e c i p a n t i a l Corso. Cap i va a vo lo t u t t o . A d u n d a t o m o m e n t o ci ha d e t t o : « M a che vo le te ven i re in S ic i l ia , ne l m i o paese, a d esempio , a r a c con ­t a r c i de i p r o b l e m i d i f o r m a z i o n e soc ia le , e conomica , p o l i t i c a . L ì , p r i m a , dovete dare f o r m a z i o n e c u l t u r a l e e p ro fess iona le , a d e g u a t a a l l e es igenze loca l i ». Se non e r r i a m o è una impos t az i one c o r r e t t a : perché p r i ­m a b isogna r i sveg l ia re una ce r ta curiosità per de te r ­m i n a t i p r o b l e m i c u l t u r a l i e d i interesse locale. E r i ­t e n i a m o che i corsi d i educaz ione per g l i a d u l t i pos­sono essere e s t r emamen te prez ios i per u n r i sveg l io de l l e zone depresse.

Corsi di informazione ac l ista

Corsi brevi di informazione ac l ista si possono i n o l ­t r e o r g a n i z z a r e per le f a m i g l i e de i l a vo ra to r i e per la op in i one p u b b l i c a sul s i g n i f i c a t o de l M o v i m e n t o , cioè su l la s to r i a , g l i o b i e t t i v i a t t u a l i , i m e t o d i , g l i s t r u m e n t i , i p r o b l e m i più u r g e n t i del M o v i m e n t o : perché l ' op in io-

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Nei Corsi Residenziali delle ACLI il lavoro a gruppi educa alla fraterna solidarietà anche nélVimpegno della azione sociale.

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ne p u b b l i c a ci conosca. Se ad un ce r to m o m e n t o , con una ce r ta r i sonanza , v iene i l Pres idente o il V i c e Pre­s idente in u n a città, a pa r l a r e a l l e masse l a vo ra t r i c i poss ib i lmente in p i a z z a o in loca l i p u b b l i c i ( non in l o ­ca l i « nos t r i », come si suol d i r e ! ) su « i l M o v i m e n t o de i L a vo ra to r i C r i s t i an i nel m o m e n t o a t t u a l e », e, so­p r a t t u t t o , se invece di pa r l a r e sui so l i t i p r o b l e m i gene ­ra l i t r a t t a u n p rob l ema conc r e to : cosa no i pens i amo de l l a g ius ta causa, cosa noi pens i amo d e l l ' E N I e d e l ­l'I RI e così v i a ; e v i den temen te questo c i sembra che non sia da condanna re e potrà a n z i avere notevo le eco t r a i l a vo ra to r i . Quest i cors i d ' i n f o r m a z i o n e v a n n o f a t t i anche t r a m i t e « g i o r n a t e de l le f a m i g l i e a d i s t e » d e s t i ­na te s o p r a t t u t t o a l l e casa l i nghe , m o g l i de i l a v o r a t o r i , de i m i l i t a n t i , de i d i r i g e n t i . Pensiamo a quei molti d i ­rigenti e mil itanti che spariscono dopo essersi sposati, perché hanno la moglie a casa che non capisce pur essendo lavoratrice il Movimento dei lavoratori, il quale ha una funzione di promozione fami l iare oltre che sociale, una funzione di promozione dei suoi figli nel progresso della società intera.

Inchieste

A l t r o s t r u m e n t o d i f o r m a z i o n e ac l i s ta sono le i n ­chieste. La inch ies ta è un me todo d i f o r m a z i o n e che , pa r t endo da l l ' e sper i enza v i t a l e , esige i n i z i a t i v a , m e t t e in g ioco la qualità d i osservaz ione, crea occas ion i d i m o l t e p l i c i c o n t a t t i de i m i l i t a n t i con persone e con i s t i t u z i o n i q u a l i f i c a t e . Le inchieste sono f o n t i d i i m ­pensate scoperte e d i vero a r r i c c h i m e n t o de i lavora-

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t o r i . E' c h i a r o che per una buona r iusc i t a d e l l ' i n c h i e ­sta, essa deve essere condo t t a t r a m i t e g r u p p i ben p r e ­para t i d i m i l i t a n t i . Per e s emp io : inch ies te su l la s i t u a ­zione de i l a vo ra to r i neg l i a m b i e n t i d i lavoro, sui t r a ­spor t i , su l le c o n d i z i o n i de l le casc ine, sui b i l a n c i f a ­m i l i a r i , su t u t t o l ' amb ien te del c o m u n e d i res idenza.

M e z z i audiovisivi

Restano da u l t i m o , i mezz i audiovisivi . Essi servo­no s o p r a t t u t t o per le g r a n d i masse popo l a r i . Il d i r i ­gente i n f a t t i è u n o che , invece d i ven i re a vedere u n f i l m , pre fer i sce spesso anda re a s tud i a re u n l i b r o : o dovrebbe essere u n o che si avv ia su questa s t rada . I m e z z i aud iov i s i v i servono o t t i m a m e n t e per le g r a n d i masse l a vo ra t r i c i . Il c i n e m a , i c inefórum, la r ad io ed i c i ne c l ub , la te lev i s ione ed i t e l e c l ub , le p r o i e z i o n i fisse ed i c o n c e r t i , le v i s i te a c a r a t t e r e v e r a m e n t e c u l ­t u r a l e , sono e f f i c a c i s t r u m e n t i d i i n f o r m a z i o n e e d i osservazione. Le v i s i te devono essere però a c a r a t t e r e c u l t u r a l e : non solo des t ina te a bere e m a n g i a r e d i più o, c o m e succede qua l che v o l t a , f a t t e per anda re in a l t r a città, a l c inema . . .

Se si vuo le ev i ta re ciò, occor re p r i m a de l l a g i t a , p r i m a de l l a v i s i t a , rendere cosc ient i i l a vo ra to r i d i que l che si va a vedere , e po i r i t o r n a n d o in p u l l m a n o in t r eno , d i scu te re con loro le impress ion i su que l l o che si è v i s to .

M a il m e z z o aud iov i s i vo a l qua l e no i d o b b i a m o tendere s o p r a t t u t t o è i l s e t t i m a n a l e ac l i s ta e poss ib i l ­men t e a l più presto , ¡I quotidiano nostro. D o b b i a m o

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renderc i con to che il s e t t i m a n a l e è i nsos t i tu ib i l e in ogn i p r o v i n c i a : se v e r a m e n t e le A C L I ci sono, a l l o r a i d i r i g e n t i « loca l i » devono t r a t t a r e i p r o b l e m i « loca ­l i » , e i n q u a d r a r l i nei p r o b l e m i gene r a l i . Questo m e z z o v is ivo è i n sos t i t u ib i l e , perché v e r a m e n t e fa sì che le A C L I non v i v a n o solo nel loro S t a tu to , o ne l la M o z i o n e d i un Congresso passato, m a s iano realtà v i va e ope ­ran te ne l l a cosc ienza de i l a vo ra to r i c r i s t i a n i .

Corsi dei maestr i di formazione ac l ista

Il compito più urgente per rea l izzare tutto questo programma, è quello di preparare maestri di forma­zione ac l is ta .

Il M o v i m e n t o deve m o l t i p l i c a r e i corsi des t i na t i a t a l e scopo, i n v i t a n d o a pa r t e c i pa r e ad essi — in ogn i caso — solo u o m i n i e donne già impegnati ne l le a t t i ­vità f o r m a t i v e o a l m e n o in qua l che a l t r o set tore ne l le A C L I stesse.

P r ima dei cors i è necessar io inv i a re a t u t t i i pa r ­t e c i p a n t i i tes t i f o n d a m e n t a l i sui q u a l i si t e r r a n n o le l ez ion i d i d i d a t t i c a e pedagog ia ac l i s ta .

Corso di specializzazione per maestri di formazione aclista-educatori degli adulti. —

Ecco un tipo di corso per maestri di formazione aclista, espe­rimentato con buoni risultati per dei partecipanti che abbiano già i presupposti di una buona cultura sociaie ed una certa esperienza nell'impegno della formazione aclista. Durata: mesi sei, sabato pomeriggio o domenica mattina.

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Programma: I l problema della cultura dei [lavoratori - la psicologia dei lavoratori adulti - la pedagogia dei lavoratori adulti - la didattica dei lavoratori - il soggetto della formazione aclista -obiettivi e contenuti della formazione aclista - i metodi della for­mazione aclista - formazione aclista nell'azione sociale cristiana - for­mazione aclista per l'azione sociale cristiana - gli Incontri Sociali -la tecnica della discussione e del lavoro di gruppo - l'organizzazione dei corsi dei Militanti e delle Scuole Provinciali A C L I -I corsi residenziali : metodi e organizzazione - i corsi di Educazione degli Adulti : metodo e organizzazione - il metodo dell'inchiesta • il Circolo per i Nuclei - il Circolo per un Comune democratico - il metodo della presenza aclista in tutti gli ambienti di vita - l'azione politica per l'inserimento delle masse popolari nello Stato - le A G L I oggi: forze sociali, idee, classe dirigente, per un'alternativa demo­cratica al comunismo - l'ideologia aclista nella concreta realtà sto-sica - metodo di presenza aclista in tutti gli ambienti di vita - l'edu­catore dei lavoratori nel Movimento Operaio e Contadino - re­sponsabilità-guida dei militanti e dirigenti aclisti.

o o o Esercitazioni di lezioni sul « Libro del Militante Aclista • e sul

• Libro del Contadino Aclista » - esercitazioni di Incontri Sociali -esame critico delle idee matrici e motrici del movimento interpel­lanze su problemi di attualità - comunicazioni su articoli e problemi ideologici - recinsioni parlate di libri - studio del libro: « L a For­mazione dei Lavoratori ».

C O R S O R E S I D E N Z I A L E T I P O D E I M A E S T R I DI F O R M A Z I O N E A C L I S T A — E D U C A T O R I D E G L I A D U L T I

Tali corsi presenteranno particolari difficoltà perché essi non si propongono di dare molte nozioni, ma unicamente orientamenti sul­la ideologia ed i l metodo « aclisti ».

Tempestivamente, prima dell'inizio del corso, tutti i parteci­panti devono ricevere a domicilio libri, schemi ed istruzioni per facilitarne l'ambientazione nel corso stesso.

P R O G R A M M A

— Presentazione del Corso, dei partecipanti e del metoto del ]A-voro a gruppi

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— I l cristiano e la realtà sociale: Incontri Spirituali quotidiani — Origine e storia del Movimento dei Lavoratori — Natura e fini del Movimento dei Lavoratori — Forme e strumenti del Movimento dei Lavoratori — L a proprietà e l'attuale struttura sociale — L a situazione economica italiana — L a situazione agricola italiana ed i problemi attuali del Movi­

mento Contadino — L o schema Vanoni — Principi di azione sindacale — L a situazione sindacale italiana — L a protezione legislativa del lavoro — L a vita politica italiana — L e A C L I — Movimento sociale dei lavoratori cristiani — L e A C L I — Centrale di iniziativa sociale: obiettivi attuali dei

lavoratori cristiani — L e A G L I — Organizzazione d i servizi — L e A C L I — Scuola di formazione: obiettivi e metodi della

formazione aclista — Educazione e cultura dei lavoratori adulti — Didattica della formazione aclista — Iniziative adiste di formazione dei lavoratori — Organizzazione dei corsi dei Militanti, delle Scuole Provinciali

A C L I e dei corsi residenziali — Metodo e organizzazione degli Incontri Sociali — Corsi di educazione degli adulti: inchieste — programmi — ini­

ziative conseguenti — Esercitazioni di relazioni orali e scritte e di Incontri Sociali — Responsabilità - guida dei militanti e dirigenti aclisti — Colloqui conclusivi di impegno dei partecipanti

Dopo cena: tempo libero oppure discussioni - scambio di espe­rienze - cinefonim - teleolub - lettura e commento critico dei giornali.

Metodo del corso: lavoro a gruppi, alternato con lo studio « personale ».

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O M O G E N E I T À ' D E G L I E D U C A T O R I C O N I L M O V I M E N T O

Ma ¡I problema primo, è questo: la omogeneità degli educatori. Il Movimento deve formarsi degli edu­catori omogenei. Questo non vuo l d i re che g l i e d u ­catori debbano sempre e necessar iamente ven i r e da l di dent ro del M o v i m e n t o .

Se provengono dal di fuori del Movimento essi devono però f a r e u n « sa l to ps ico log ico » e spesso eco­nomico. Salto e conomico perché un professore un i ve r ­s i tar io che co l l abora con u n U f f i c i o Studi de l le A C L I , state t r a n q u i l l i che non ha poi probabilità d i essere assunto da nessun U f f i c i o Studi d i una i n d u s t r i a . Evi ­den temente occorre anche u n sa l to economico , perché le A C L I non possono dare queg l i stessi s t ipend i che si possono anda re a p rendere a l l a M o n t e c a t i n i , t a n t o per essere m o l t o conc re t i . M a è necessario un salto psico­logico soprattutto, per non assistere dal di fuori il mo­vimento dei lavoratori, paternal ist icamente. A n c h e il « c a m m i n o » s c i en t i f i c o i n f a t t i de l l ' educa to re ac l i s ta deve essere legato a questa realtà u m a n a , a questo g ruppo u m a n o dei l a vo ra to r i p r i m a che a l l a loro realtà economico , socia le, p o l i t i c a : solo a t a l e cond i z i one i l l avoratore potrà asco l t a r lo e que l l o che avrà r i cevu to resterà inc iso nel p r o f o n d o de l l a sua cosc ienza. A l t r i ­m e n t i sentirà ne l l ' educa to re uno est raneo, se quest i non saprà f a r e una necessaria s in tes i , u n o s fo rzo cioè di conc re t a re 'nella realtà soc ia le , nel M o v i m e n t o dei l a vo ra to r i le idee genera l i che g l i sono state da t e a l l a Università. Solo a t a l e p a t t o i l l a vo ra to re potrà sen ­t i r l o i m p e g n a t o cr! suo f i a n c o .

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L 'esper ienza f a t t a con m o l t i i n t e l l e t t u a l i che sono v e n u t i ne l M o v i m e n t o insegna che è necessar io q u e ­sto « sa l to ». Perciò v a n n o p r e f e r i t i i docen t i i s c r i t t i e m i l i t a n t i nel s indaca to , ape r t i a l l a comprens ione de l M o v i m e n t o . B isogna n a t u r a l m e n t e s t i p e n d i a r l i rego­l a r m e n t e per f a c i l i t a r n e la serietà d ' i m p e g n o . E m e t ­t e r l i i no l t r e in c o n t a t t o col M o v i m e n t o d u r a n t e corsi 0 r i u n i o n i d i d i r i g e n t i e m a g a r i , per un ce r to t e m p o , come ass is tent i d i un educa to re già esperto.

Se invece gli educatori provengono dal Movimento stesso (e b isognerebbe p r e f e r i r l i , purché sapp iamo esp r imer l i : è questo il p rob l ema più u rgen te per t u t t e le Prov inc ie e per t u t t o i l M o v i m e n t o su scala n a z i o n a l e ! ) , c r e d i a m o che il p r o b l e m a sia d i e l eva r l i e f o r m a r l i t e c n i c a m e n t e , s c i e n t i f i c a m e n t e . Non basta che abb ia ­no più entusiamo e più fervore, perché siano buoni educatori . B isogna educa r l i ad espr imers i c h i a r a m e n t e e g u a r d a r l i da ogn i t e n t a z i o n e d i evasione ps ico log ica da l m o n d o del lavoro. Il che è f a c i l i s s imo , p rop r i o neg l i u o m i n i che vengono espressi da l M o v i m e n t o Ope ra io e C o n t a d i n o . Poi è o p p o r t u n o , per o t t ene re m a g g i o r e omogeneità, so l lec i ta re uno s camb io d i espe­r i enze t r a g l i educa to r i stessi, e t r a g l i educa to r i ed 1 d i r i g e n t i responsabi l i del M o v i m e n t o nei suoi s i n ­go l i se t to r i . In I n g h i l t e r r a esiste il N u f f i e l d Col lege, il qua l e r aduna e m e t t e a c o n t a t t o o g n i a n n o u o m i n i p o l i t i c i , s i ndaca l i s t i , u o m i n i i m p e g n a t i ne i v a r i se t to r i del M o v i m e n t o de i L avo ra to r i con de i professor i u n i ­v e r s i t a r i . E i l r i su l t a to è v e r a m e n t e fecondo . B isogna anche f a c i l i t a r e c o n t a t t i i n t e r n a z i o n a l i per i c o n f r o n t i e g l i scambi d i idee sui m e t o d i d i educaz ione dei l a ­v o r a t o r i .

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L ' A D E G U A M E N T O D E L L ' E D U C A Z I O N E A L L ' A M B I E N T E

Sempre in vista di una maggiore omogeneità, bi ­sognerà educare i docenti ad adeguarsi sc ient i f i ca ­mente a l l 'ambiente da cui provengono i lavoratori ai quali si rivolgono. O p rovengono da l m o n d o opera io o p rovengono da l m o n d o c o n t a d i n o , o sono i m p i e g a t i (che l ' educatore deve l iberare d a l l a mentalità « i m ­p iega t iz i a ») : ma è c h i a r o che b isogna adeguars i c o n ­c re t amente , s c i e n t i f i c a m e n t e , pensando p r i m a a ch i si va a pa r l a r e , e t enendo ben presente che queste sono realtà v ive — m o n d o opera io , m o n d o c o n t a d i ­no ecc. — con loro es igenze t i p i c h e , con la loro t i p i c a mentalità. G l i i n segnamen t i i no l t r e , p r o p r i o per r a g ­g iungere un'omogeneità sos tanz ia le i n t e rna , devono essere c o o r d i n a t i a t t r ave r so c o n t a t t i t r a g l i educa to r i e con i d i r i g e n t i . L 'un ica cosa essenz ia l i ss ima è che t u t t i i docen t i s t i ano a l g ioco , cioè si p r epa r i no a d insegnare in modo da app l i c a r e il m e t o d o a t t i v o de l M o v i m e n t o .

C o m e strumenti didattici necessar i , bisogna pre­sentare a i lavoratori le sintesi essenzia l i degli argo­menti da ricordare. M o l t o spesso i docen t i non f a n n o questa f a t i c a , m a io r i t e r r e i che a l m e n o le cose essen­z i a l i da r i cordare devono essere stese e consegnate a i l a vo ra to r i .

L ' a p p r o f o n d i m e n t o e l ' a ss im i l az ione avverrà t r a ­m i t e le r e l az ion i e la d iscussione.

L'educatore deve avere soprattutto una in f luenza personale educatr ice. Deve aver cosc ienza che soprat-

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tutto nella pedagogia dei lavoratori è molto importante il valore del l 'educatore. Più che maestro, egli deve es ­sere un animatore. Deve donare ciò che è, più che ciò che sa , e trasmettere convinzioni ed esperienze perso­nali ed essere suscitatore di energie latenti. A iutare c iascuno ad esprimere se stesso e dar valore a l la espe­r ienza ed al la riflessione personale di c iascuno. L 'edu­catore deve perciò conoscere c iascuno secondo un c h i a ­ro e obiettivo profilo psicologico.

L ' ideale è che c iascun educatore sappia suscitare un legame di solidarietà tra lui ed i partecipanti e tra i partecipanti s tess i : di solidarietà nel l ' impegno so­ciale ac l i s ta .

Perciò, conc ludendo , i M a e s t r i d i Fo rmaz ione A c l i ­sta devono essere:

a ) c u l t u r a l m e n t e q u a l i f i c a t i ; b ) già i m p e g n a t i nel M o v i m e n t o e c o n v i n t i de i

suoi o r i e n t a m e n t i p r o g r a m m a t i c i e i d e o l o g i c i ; c) c onc r e t amen te inse r ib i l i in t a l i i n ca r i ch i de ­

l i c a t i s s i m i : abbiano cioè il tempo indispensabile per ded i ca r s i 1 a s im i l e c o m p i t o ;

d ) con sp iccate a t t i t u d i n i d i in iz iat iva , d i c a ­pacità motrici d i costanza e d i fervida convinzione, a t t i t u d i n i che c o n d i z i o n a n o o g n i possibilità d i un po ­t en t e sv i l uppo del diff ic i le lavoro di formazione acl ista.

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C E N N I DI D I D A T T I C A D E L L A F O R M A Z I O N E A C L I S T A

V a sempre t e n u t o presente che i p a r t e c i p a n t i a i Corsi sono l a vo ra to r i d i s a b i t u a t i a l l o s tud io , t a l v o l t a scett ic i sul suo va lo re , sempre a f f a t i c a t i .

Essi attendono dagli educatori comprensione che è f r u t t o solo d i pa r t e c i paz i one a d u n a esper ienza co ­mune.

Essi esigono un atteggiamento di serietà e coe­renza : i n tu i s cono i m m e d i a t a m e n t e se l ' educatore CREDE o m e n o a ciò che insegna.

Non d iment i ca re : i lavoratori si educano nella misura in cui partecipano al la soluzione dei loro pro­blemi. L ' educaz ione coopera t i va si f a ne l l a coope ra ­z i o n e : solo d a l l a solidarietà conc re ta si può passare al so l i da r i smo cosc iente .

D o b b i a m o sempre muovere da l conc re to a l l ' a s t r a t ­to , da l p a r t i c o l a r e a l l ' un i ve r sa l e , d a l l ' i m m e d i a t o a l l e i m p o s t a z i o n i d i f o n d o .

Dobbiamo ab i tuare : a) a l l a osservazione ed a l l o studio d e l l ' a m b i e n ­

te ( r a cco l t a d i d a t i , e c c . ) ; b ) a sent i re l 'es igenza di a l largare le i n f o r ­

m a z i o n i , le esper ienze e la r icerca persona le ;

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c) a l l a e laborazione induttiva ( s tud io — spe­r i m e n t a z i o n i — r i f less ione c r i t i c a e poi i m p e g n o del M o v i m e n t o t u t t o ) con o r i e n t a m e n t i so l id i e v e r i f i c a t i ne l l a espe r i enza ;

d) a l l a o rgan izzaz ione de l le idee, de l le espe­r ienze , deg l i s t r u m e n t i t e c n i c i ;

e) a l l a gioia de l l a esper ienza c rea t i va ed e d u ­ca t r i ce .

Così si può a iutare il processo di autoeducazione e so l l ec i t a re lo sv i luppo « personale ».

* * *

C o m e si prepara una lez ione: r accog l i e re m a t e ­r ia le ser io — legger lo — m e d i t a r l o — f a r e lo schema ( s i t uaz ione — o r i e n t a m e n t i ac l i s t i — l inee d i s o l u ­

z ione ) — s i n t e t i z za r e . Come si i nsegna : con semplicità — con c h i a r e z z a

— con conc re t ezza — con l i n g u a g g i o « omogeneo » a i p a r t e c i p a n t i a i corsi — t u t t o co l l egando s t r e t t a ­men te con una concez ione c r i s t i ana del m o n d o , d e l ­l ' uomo e de l l a società.

Come si pa r l a : con a m o r e e p a z i e n z a — dopo aver q u i n d i s t u d i a t o e a ss im i l a to bene q u a n t o si deve trasmettere — a m a r e , c redere in que l che si insegna per espr imere convinzioni — d i r l o con t u t t o l'essere, in m o d o persona le , i r r i p e t i b i l e , ce r cando d i susc i tare u n i m p e g n o più intenso ne l M o v i m e n t o de i L a vo r a to r i .

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C O L L A B O R A Z I O N E C O N GL I U F F I C I S T U D I

U n ' a l t r a omogeneità necessar ia è que l l a t r a g l i U f f i c i S tudi de l le A C L I e g l i U f f i c i P rov inc i a l i For­maz ione , s t ab i l endo c o n t a t t i c o n t i n u i , per l ' agg io rna ­mento e per i l conc re to serv iz io rec iproco. Con questo non si vuo l d i re che l ' U f f i c i o S tud i de l le A C L I debba solo ademp ie r e a questa f u n z i o n e d i serv iz io e a l i ­men taz ione de l l a f o r m a z i o n e ac l i s t a . E' c h i a r o che i l suo p r i m o c o m p i t o è que l l o de l l a ser ia r icerca sc ien ­t i f i c a e po i del c o n t a t t o col m o n d o de l l a c u l t u r a anche la ica e con t u t t e le espressioni del m o v i m e n t o de i l a ­vo ra to r i . Sua f u n z i o n e è anche que l l a d i o f f r i r e d i a ­gnosi serie de l l a realtà e s t r u m e n t i d i l avoro a i d i r i ­g e n t i : però non va d i m e n t i c a t a questa necessaria omogeneità (che si s tab i l i sce a t t r ave r so il c o n t a t t o con t inuo ) t r a l ' U f f i c i o Studi e l ' U f f i c i o Fo rmaz ione . 142

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U N D E L E G A T O F O R M A Z I O N E IN O G N I C I R C O L O

Per l 'organizzazione di tutta questa attività di formazione è indispensabile istituire una nuova f i ­gu ra : il Delegato Formazione in ogni Circolo. Occor re t rova re u n professore o una professoressa, u n maest ro , un un i v e r s i t a r i o , un ingegnere , un pe r i to i ndus t r i a l e , un poera io co l to , che si o c cup ino solo d i questo.

E C C O I COMPITI D E L D E L E G A T O FORMAZIONE D E L C I R C O L O

Perché l'attività formativa possa estendersi capillarmente nelle Provincie e tutto il Movimento — come dice la Mozione del Congresso di Napoli — possa divenire « Scuola di Forma­zione » e di indirizzo ideologico ai lavoratori è indispensabile che ogni Circolo abbia anche un Delegato per la Formazione Aclista che si consacri unicamente a tale attività.

E ' necessario cioè, come l'ossigeno ai polmoni, che uno dei migliori militanti del Circolo:

1. animi e curi tutte le iniziative per la formazione aclista dei lavoratori del Circolo;

2. prepari gli Incontri Sociali, secondo Io schema inviato dal Centro nazionale o provinciale e prepari anche coloro che saranno le «guide» nella discussione;

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GL I U F F I C I P R O V I N C I A L I F O R M A Z I O N E

Responsabile di tutta l'attività formativa è il Direttore del l 'Uff ic io Provinciale Formazione in ogni capoluogo di Provincia. Per un c o o r d i n a m e n t o m i g l i o ­re e per u n p o t e n z i a m e n t o de l lavoro su scala reg io ­na le , b isognerebbe dare m a g g i o r e responsabilità, pa r ­t i c o l a r m e n t e in questo set tore , a l Presidente Regio na ie e g r a d u a l m e n t e anche al D i r e t t o r e d e l l ' U f f i c i o Fo rmaz ione de l l a sede P rov inc ia le in cu i r is iede il Pre­s idente Regiona le .

I S T R U Z I O N I P R A T I C H E A I D I R E T T O R I D E G L I U F F I C I P R O V I N C I A L I F O R M A Z I O N E

Tutto questo opuscolo è fatto per loro, è una istruzione pra­tica per la seria organizzazione della loro attività.

Ma desideriamo aggiungere alcuni avvertimenti. Su ogni schema o modulo sarà sempre opportuno premettere

la dizione:

A C L I U F F I C I O P R O V I N C I A L E F O R M A Z I O N E

S E D E D I

L'Ufficio ha infatti il compito di presiedere, sviluppare, orientare tutta la attività formativa: dagli Incontri alla base, ai Corsi vari per

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militanti, dirigenti eoe., alla Scuola Provinciale A G L I , ai corsi resi­denziali, fino alla selezione e scelta dei migliori aolisti che meritano di partecipare alla attività della Scuola Centrale del Movimento.

Ciclostilare senza pietà !

Consigliamo ancora di voler praticamente adottare il motto: « Ciclostilare senza pietà ». Ciclostilare schemi, bibliografie, moduli, documentazioni varie non costa molto e d'altro canto permette di capillarizzare, -poco a poco, un comune pensiero aclista, con i me­todi di una formazione comune.

L a Giornata dell 'Amicizia

Per capillarizzare e diffondere ideologia e metodi del Movi­mento, si è dimostrata di grande vitalità la istituzione della Giornata delTAmicizia, su scala provinciale o anche regionale.

E * una giornata nella quale tutti gli ex allievi dei nostri corsi re­sidenziali o no, si ritrovano a convegno per rinsaldare i vingoli della amicizia aclista, per riprendere contatto con i docenti ed i dirigenti, per esprimere un loro giudizio sulla formazione aclista come viene attuata in sede locale ed infine per essere chiamati a collaborare per la migliore riuscita dei Corsi Residenziali del Movimento ed in genere d i tutte le nostre attività formative. L'epoca più adatta per indire tale giornata sembra perciò essere il mese di giugno.

L ' U F F I C I O C E N T R A L E F O R M A Z I O N E

Compito particolare dell'Ufficio Centrale Formazione è la qualifìcazoine e specializzazione dei dirigenti nazionali , regio­nali , e provinciali , con una impostazione unitaria dei program­mi, dei testi, dei docenti e dei metodi.

A tale scopo: istituisce direttamente presso la Scuola Cen­trale A C L I corsi residenziali a carattere nazionale per dirigenti

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ad alto l ivello; sperimenta corsi tipici per nuovi settori o nuovi impegni in cui potenziare l ' iniziativa del Movimento; prepara

testi nazionali indispensabili per una seria impostazione uni­taria della formazione ac l is ta ; guida ed orienta le attività for­mative delle Scuole Provincial i A C L I , fornisce schemi per gli Incontri Sociali a carattere nazionale; sviluppa una speci­fica attività di « educazione degli adulti » per una seria pro­mozione culturale di tutti i lavoratori.

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R E S P O N S A B I L I T A ' - G U I D A DEI D I R I G E N T I

C o n c l u d i a m o a f f e r m a n d o che la f o r m a z i o n e a c l i ­s ta , per p o t e n z i a r e il l avoro f o r m a t i v o t r a le masse, deve serv irs i s o p r a t t u t t o de l l a responsabilità-guida dei dirigenti educator i . Essi devono sapere che s t anno r e a l i z z a n d o u n a nuova s intes i t r a c r i s t i anes imo , m e ­todo d e m o c r a t i c o , m o n d o de i l a v o r a t o r i , ne l l a l inea del V a n g e l o e de l l o sv i l uppo de l l a s tor ia m o d e r n a . G r u p p i g u i d a d i u o m i n i b u t t a t i nel solco p r o f o n d o d e l ­l 'az ione soc ia le c r i s t i a n a , perché la Chiesa racco lga una cristianità r i n n o v a t a , e l ' I t a l i a u n a classe l a vo ra ­t r i c e v i t a l m e n t e inse r i t a ne l l a comunità d e m o c r a t i c a . Così f a cendo , le A C L I i d ea lmen te sono e sempre m e g l i o d i v engono — nonos tan te i nos t r i d i f e t t i , nonos t an te le ca renze e g l i sbag l i che f a c c i a m o e che f a r e m o — una f o r z a c u l t u r a l e , soc ia le , c r i s t i ana a f i a n c o de l l e a l t r e o r g a n i z z a z i o n i de l m o n d o c a t t o l i c o , a n z i ne l l a v i va ca rne de l m o n d o c a t t o l i c o , u n a f o r z a q u i n d i d i evo ­luz ione e d i acce le raz ione d i t u t t a la società i t a l i a n a .

Forza concreta , di apertura cr is t iana a l mondo del lavoro, vera a l ternat iva cr is t iana , come diceva il Pon-

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io

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tefice il 1* maggio, a l ternat iva democra t i ca : soprat­tutto forza non solamente organ izzat i va , ma forza cul tura le , spirituale, di un gruppo umano nuovo, forza sostitutiva del mito marx is ta , che tanta presa ha fatto nella c lasse lavoratrice i ta l iana, solo perché per troppo tempo non c 'erano le A C L I .

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O R I E N T A M E N T I DEI C O N G R E S S I D E L L E A C L I SUI PROBLEM I D E L L A F O R M A Z I O N E

D A L L A M O Z I O N E A P P R O V A T A D A L I I I C O N G R E S S O N A Z I O N A L E

R O M A - N O V E M B R E 1950

N E L C A M P O F O R M A T I V O

Condizione fondamentale perché il movimento possa assolvere alle sue responsabilità è la formazione — mo­rale, culturale, tecnica e professionale — degli aderenti e in primo luogo dei dirigenti.

Obiettivo principale è:

— la scelta e l'accurata formazione morale e tecnica di una classe dirigente espressa dai lavoratori, capace sia di guidare il movimento che di agire fattivamente nelle varie strutture sociali.

In particolare si impegnano gli organi direttivi:

— a costituire, senza ulteriori indugi, un ufficio studi eentrale che offra a tutti i settori dell'azione aclista, sem­pre sotto la direzione degli organi direttivi, strumenti e indirizzi seguendo costantemente lo sviluppo degli avve­nimenti per consentire ai responsabili di determinare il

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pensiero delle ACLI su tutti i problemi che interessano il mondo del lavoro;

— a istituire una « Scuola Centrale » atta a prepa­rare e a fornire idee, tecnica e fervore ai dirigenti e mi­litanti, sia per la direzione generale del movimento che per essere avviati ai vari settori dell azione aclista.

La stampa nazionale sarà perfezionata e ulteriormen­te diffusa, con rutile integrazione dei periodici provinciali.

Il Congresso pone atto studio degli organi centrali la possibilità di dotare il movimento di un giornale quo­tidiano.

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D A L L A M O Z I O N E A P P R O V A T A D A L I V C O N G R E S S O N A Z I O N A L E

N A P O L I - N O V E M B R E 1953

I I I V Congresso Nazionale indica al nuovo Consiglio Nazionale i seguenti punti :

b) continuo aggiornamento dell'indirizzo ideologico e del­l'azione sociale aclista adeguandoli alla concreta real­tà storica in tutte le questioni della vita nazionale, sempre curando che tale impegno si estenda a tutti i problemi economici, sociali, sindacali e aziendali;

e) promozione di una intensa opera formativa e di una vitale spiritualità integralmente cristiana rispondente alle paricolari esigenze storiche e di ambiente del mon­do del lavoro e di un sano costume morale onde an­che gli strumenti di azione del movimento siano coe­renti con la sua ideologia;

d) formazione politica di tutti i lavoratori, particolar­mente concretata nell'educazione alla ricerca e alla scelta delle soluzioni tecniche, degli strumenti e de­gli uomini più adatti, per un sempre più vasto inseri­mento dei lavoratori nelle pubbliche responsabilità.

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Tutto ciò es ige: una generale maggiore adegua ­t e z z a del movimento al la conquista di tali fondamen­tal i mete, e in particolare la creazione di una ef f i ­ciente « Centra le di studio » nonché la t rasformazione di tutto il movimento in scuola di formazione, al f ine di fornire a l la c lasse lavoratrice i ta l iana un principio operativo di r innovamento personale e sociale, e di condurla ad una corretta presa di cosc ienza della con ­dizione storica e della sua funzione in ordine al supe­ramento della crisi sociale.

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D A L L A M O Z I O N E A P P R O V A T A D E L V C O N G R E S S O N A Z I O N A L E A C L I

B O L O G N A - N O V E M B R E 1955

Al concludersi del 1° Decennio di vita delle ACLI, de­cennio di intensa ricerca di un programma e di un metodo di azione capace di imprimere un'anima cristiana al moto di ascesa della classe lavoratrice, il V Congresso Nazionale delle ACLI constata con soddisfazione che tale fomla-mentale obiettivo è stato raggiunto e che le ACLI — an­che attraverso la propria determinante azione sociale — hanno conquistato il diritto di porsi a guida della classe lavoratrice italiana.

Il V Congresso Nazionale, riconfermata la piena fe­deltà alla fondamentale missione del Movimento, si im­pegna ad una sempre più approfondita opera di forma­zione religiosa, morale e civica dei lavoratori cristiani, realizzando in tal modo compiutamente il mandato del I V Congresso Nazionale di Napoli, il quale volle le A C L I tutte trasformate in scuola di formazione al fine di fornire alla classe lavoratrice italiana un principio operativo di rinnovamento personale e sociale adeguato alla sua re­sponsabilità storica. '

Le ACLI, coerenti alla loro vocazione operaia e cri­si iena, si sentono impegnate verso la Chiesa — alla quale

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testimoniano la loro indefettibile fedeltà — e verso la so­cietà italiana a contribuire efficacemente allo sviluppo della coscienza sociale cristiana, premessa di maggiore giustizia nella libertà e garanzia della completa espan­sione della persona umana.

Il V Congresso Nazionale, affida al nuovo Consiglio Nazionale i voti che sono stati espressi in ordine alla ne­cessità di una unitaria impostazione ideologica ed al raf­forzamento dell'organizzazione. Specificatamente chiede:

1) il potenziamento delle scuole di formazione cen­trale, provinciali e regionali e di un attrezzato ufficio studi;

Il Movimento Operaio Cristiano fa sua la bandiera del rinnovamento morale e della integrità di costumi e di vità, perché la società italiana abbia una classe dirigente coerentemente cristiana, profondamente democratica e legata vitalmente alle attese dei lavoratori.

A tal patto solamente, e con tale spirito, le ACLI sa­ranno scuola di formazione, vivaio di uomini, centrale di promozione, di maturazione umana e cristiana, di guida della classe lavoratrice italiana.

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l i l E L I O G R A F I A

Segnaliamo alcuni libri che ogni Maestro di Formazione Aclista, ogni Educatore, ogni Direttore di Uffici Formazione o Delegato Formazione dei Circoli non può non conoscere, meditare, divulgare :

A N . — Questioni di morale sociale - Istituto Sociale Ambrosiano, Milano, 1952, pagg. 127.

A N . — Appunti sull'evoluzione del sindacato - A G L I , Milano, 1951, pagg. 268.

B O S G H I N I A. — Momenti di storia del Movimento operaio -A C L I , Roma, 1955.

B A R O N I A. — Problemi di pedagogia sociale - E d . L a Scuola, Brescia, 1955, pagg. 141.

RQZZOJLA G . B. — I problemi del Movimento Operaio nel mondo - Centro studi sindacali, G I S L , Firenze, 1954, pagg. 221.

G I V A R D I L . — // nuovo ordine sociale • Rovigo, Arti Grafiche Padane.

D E G A S P E R I A. — I tempi e gli uomini che preparano la « Rerum Novarum » - Vita e Pensiero, Milano, 1945, pagg. 144.

D E W E Y J O H N - Democrazia e educazione - E d . L a Nuova Italia, Firenze.

D O R R E T S B E R G E R J . — La politica sociale cattolica al bivio -Nistri-Lischi, Pisa, 1949, pagg. 218.

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D R U C K E R P. F . — La nuova società - Garzanti, Milano, 1953 pagg. 473.

D U M A Z E D I E R — Television et education populaire - E d . U N E ­S C O , Parigi.

F A P P A N I — // Movimento Contadino in Italia - A C L I , Roma, 1956

F O N Z I F . — / cattolici e la società italiana dopo la unità - Stu-diuni, Roma, 1953, pagg. 121.

F R I E D M A N N G E O R G E S — Dove va il lavoro umano? - E d . di Comunità, Milano.

G U I T T O N — // lavoro intellettuale - E d . Paoline, Alba.

G U Z Z E T T I — Introduzione al marxismo - ISA, Milano

H E S S E N S E R G I O — Pedagogia e mondo economico - E d . A . V . I . O . Roma.

L A P I R A — Per l'architettura cristiana dello Stato - Libreria E d i ­trice Fiorentina, 1954, pagg. 374.

L E G L E R C Q G . — La vita di Cristo nella sua Chiesa - E d . Paoline, Alba, 1948, pagg. 307.

L I V I N G S T O N E R I C H A R D — L'Educazione dell'avvenire - E d i ­zioni L a Nuova Italia, Firenze.

L O M B A R D I N I — Il problema del monopolio - ISA, Milano

M A R I T A I N J. — L'Uomo e lo Stato - Vita e Pensiero, Milano, 1953, pagg. 262.

M O D U G N O G . — La preparazione degli educatori - E d . L a Scuo­la, Brescia.

O L G I A T I F . — Carlo Marx - Vita e Pensiero, 1948, pagg. 327.

P A V A N F . — L'ascesa del lavoro - E d . Figlie della Chiesa, Roma, 1951, pagg. 182.

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P E N A Z Z A T O D. — Declino della proprietà? - Raggio, Roma.

P E N A Z Z A T O D . — // programma sociale delle ACL1 - Roma, A C U , 1953.

R A P E L L I G . — Le Commissioni interne - A G L I , Roma, 1956

R I C O L A R. — Storia del Movimento Operaio Italiano - DomuS, Milano, 1947, pagg. 491.

S A R A C E N O P. — Lo sviluppo economico dei Paesi sovrapopolati • StudìuDl, Roma, 1952, pagg. 163.

S I IIAR14 E . — Agonia della Chiesa? - Corsia dei Servi, Milano, 1954.

T O L I X ) A. — // sindacalismo in Italia - Centro Studi sociali, Mi­lano, 1953, pagg. 292.

T O L D O A. — // sindacalismo-. Natura e missione - Centro Studi sociali, Milano, 1953, pagg. 193.

U N E S C O — L'educazione degli adulti • E d . Marzocco, Firenze.

V A R I A.A. — Le encicliche sociali - A cura di Igino Giordani, Sjtudium, Roma, 1948, pagg. 883.

V A R I A.A. — // Movimento Operaio - A G L I , Roma, 1953, pagi­ne 173.

V A R I A.A. — // Mondo Contadino - A G L I , Roma, 1953.

V A R I A.A. — La formazione dei lavoratori - A G L I , Roma, 1956.

V A R I A.A. — // fattore umano nell'azienda (atti del 1° Convegno Nazionale di Studio) - A G L I , Roma, 1956.

V A R I A.A. — Per un'azione di classe cristianamente ispirata -A G L I , Roma, 1955.

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V A R I A.A. — L'organizzazione professionale - (Atti della X X I V Settimana Sociale dei cattolici italiani). Ateneo, Roma, 1952, pagg. 350.

V A R I A.A. — Per la piena occupazione - (Atti del l i Congresso Nazionale di studi), A G L I , Roma, 1952, pagg. 437.

V A R I A.A. — Schemi di formazione Aclista - Corso di Cultura So­ciale per i circoli - A G L I , Roma, 1956.

V A R I A.A. — Il libro del militante aclista - A G L I , Roma, 1956.

Iti V I S T E

Centro Sociale — Piazza Cavalieri di Malta, 2, Roma.

« LE ACLI » — Incontri Sociali mensili su! Bollettino della Presi­denza Nazionale delle A C L I - Roma, Via M.te della Farina, 64.

Cuhiers de la culture populaire — Pubblicazione della Associazione « Peuple et culture » (14 rue Monsieur le Prince Paris, 6).

Aggiornamenti sociali — Piazza San Fedele, 4, Milano, (mensile).

Azione Sociale — Via Monte della Farina, 64, Roma, (settimanale).

Bollettino d'Informazioni Sindacali — e Bollettino di studi e stati­stiche - Via Po', 21, Roma.

Orii ntamenti sociali — Via Depretis, 86, Roma, (quindicinale del-1T.C.A.S.).

Quaderni di Azione Sociale — Via Monte della Farina, 64 Roma, (mensile) .

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I N D I C E

Cosa intendiamo per formazione aclista . . . . pag. 5 I l soggetto della formazione aclista » 5 I metodi aclisti » • L a formazione aclista » I l

Metodi unitari di formazione per un movimento unitario » 13

L a formazione dei giovani lavoratori » 14 Formazione differenziata » 16

Le iniziative di formazione aclista » 19 Formazione nella azione sociale cristiana . . . . » 19 Formazione per la azione sociale cristiana . . . » 22

Il metodo del lavoro di gruppo » 24 L a composizione dei gruppi » 25 I compiti del capo gruppo » 25 L a tecnica della discussione » 26 I compiti del relatore » 28 Come si sviluppa una relazione generale . . . . » 29

La meta personale della formazione aclista . . . . » 30

Gli incontri sociali » 31 Perché sviluppiamo gli incontri » 32 L a tecnica degli incontri » 34 Come guidare gli incontri » 36 « Incontri sociali nei circoli lavoratori » 37

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Ija preparazione delle guide per gli incontri . . pag. 39

(il i incontri spirituali » 41

( «irsi di primo grado per tutti gli aclisti » 42 Programma » 43

I corsi dei militanti e dei dirigenti » 44 Istruzioni per i maestri di formazione aclista impie­

gati nei corsi dei militanti » 46

M A T E R I A L E I T I L E P E R L A O R G A N I Z Z A Z I O N E

D E I C O R S I » 49

Corsi dei militanti di nucleo » 65

Corsi delle mondine » 67

Programma di un corso delle mondine . . . . » 67

( «irsi dei responsabili dell'azione sociale . . . . » 68

Corsi dei responsabili dei servizi » 70 Programma-tipo dei eorsi degli addetti sociali » 70 Programma dei corsi insegnanti e istruttori dell'ente

nazionale A C L I istruzione professionale . . . » 71 Le scuole provinciali A C E I • 73

I corsi residenziali » 75 Compiti dei direttori dei corsi residenziali . . . » 76 Istruzioni ai direttori dei corsi residenziali . . . » 76 / relatori nei corsi residenziali » 81 Reclutamento dei partecipanti » 82 Orario della giornata » 83 La formazione religiosa nei corsi » 84 Orientamenti per l'assistenza spirituale ai corsi resi­

denziali delle A C L I » 85 Corsi residenziali invernali » 90 La preparazione lontana dei corsi " . » 90 Istruzioni pratiche per i corsi residenziali . . . » 90

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L a promessa aclista pag. 96 Programma-tipo di alcuni corsi residenziali . . . » 99 Dirigenti di circoli e d i zona » 102 Militanti e dirigenti giovanili — Ferragosto giova­

nile aclista » 103 Dirigenti femminili » 104 Addetti sociali » 106 Istruttori degli addetti sociali » 108 Aggiornamento dei funzionari degli uffici provinciali

del patronato A C L I . . . » 109 Militanti e dirigenti ACLI- te r ra — Movimento con­

tadino cristiano . » 111 Braccianti dell'Italia meridionale continentale . . . » 111 Compartecipanti e salariati della Valle Padana . . » 114 Mezzadri » H O Assegnatari della riforma » 117 Giovani cooperatori agricoli » 118 Capi nucleo e militanti di nucleo » 120 Responsabili dell'azione sociale aclista . . . . . » 122

Corsi per corrispondenza » 124

1.« giornate di ritiro . . # » 125

Corsi di educazione degli adulti » 125 Corsi di informazione aclista » 126 Inchieste » 128 Mezzi audiovisivi » 129 Corsi dei maestri di formazione aclista » 130 Corso residenziale tipo dei maestri di formazione

aclista — Educatori degli adulti » 131 Omogeneità degli educatori con il movimento » 133 L'adeguamento dell'educazione all'ambiente . . . » 135

Cenni di didattica della formazione aclista . . . . » 137

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Collaborazione con gli uffici studi pag. 139

Un delegato formazione in ogni circolo » 140 Ecco i compiti del delegato formazione del circolo » 140

G l i uffici provinciali formazione » 142 Istruzioni pratiche ai direttori degli uffici provin­

ciali formazione . » 142

L'ufficio centrale formazione » 143

Responsabilità — G u i d a dei dirigenti » 145

O R I E N T A M E N T I D E I C O N G R E S S I D E L L E A C L I S U I P R O B L E M I D E L L A F O R M A Z I O N E . . . » 147

Dalla mozione approvata dal I H Congresso Nazionale » 147 Dalla mozione approvata dal I V Congresso Nazionale » 149 Dalla mozione approvata dal V Congresso Nazio­

nale A G L I » 151

B I B L I O G R A F I A » 153

G. Menaglla - Roma (1956)

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prezzo L . 2SO