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8/14/2019 Gianni Golfera - Metodo Completo http://slidepdf.com/reader/full/gianni-golfera-metodo-completo 1/56  1  Più MEMORIA Migliora la tua capacità di apprendere usando il metodo dell’uomo con più memoria al mondo GIANNI GOLFERA  Alessio Roberti Editore

Gianni Golfera - Metodo Completo

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Più

MEMORIAMigliora la tua capacità di apprendere usando il metodo dell’uomo con più memoria al mondo

GIANNI GOLFERA

 Alessio Roberti Editore

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INDICE

Introduzione 3

PARTE I  Le potenzialità della memoria 5

1. La memoria: definizione, tipi e unità di misura 52. Apprendimento e memoria 93. Pensare per immagini 134. Primi passi 17

PARTE II Applicazioni pratiche del metodo GiGoTec 251. Dalla teoria alla pratica 252. Memorizzare nomi e cognomi 263. Memorizzare singole parole e liste 294. Memorizzare le parole di una lingua straniera 325. Memorizzare numeri 346. Memorizzare testi: la teoria dei luoghi e le sue applicazioni 43

7. Applicazioni varie del metodo GiGoTec 52

Conclusione 55L’autore 56

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INTRODUZIONEGianni Golfera è stato chiamato in molti modi: mnemonista, uomo dalla memoria d’oro, quello

che ricorda tutto, mnemo-manager, computer umano, formatore, genio, esperto in tecniche di appren-dimento...

La comunità scientifica internazionale, dopo una ricerca condotta dai medici dell’Università Vi-ta-Salute del San Raffaele di Milano in collaborazione con il Boston Institute of Technology, lo ha de-finito “l’uomo con più memoria al mondo”.Forse gli esperti lo hanno detto quando ha citato alla lettera 261 libri di carattere filosofico, o forse lohanno pensato quando ha memorizzato un numero di 10.000 cifre ed è stato capace di ripeterlo anchein ordine sparso e in ordine inverso.Persino gli autori di uno studio pubblicato nel 2004 sul n. 63 del prestigioso Brain Research Bulletin

hanno dichiarato: “Non siamo stati in grado di stabilire i limiti della sua memoria...”.Gli scienziati si sono interessati alla memoria portentosa di Gianni Golfera per rispondere ad una do-manda molto importante, così importante da coinvolgere i giornali, le radio e le televisioni di tutto ilmondo; la domanda era questa: “La memoria di Gianni Golfera è una capacità genetica oppure è fruttodell’uso delle tecniche da lui elaborate?”Se la sua capacità di ricordare avesse avuto un’origine genetica, avrebbero cercato di individuare il ge-

ne della memoria.Dopo numerosi anni di ricerca sono anivati alla conclusione che nel cervello di Gianni Golfera non c’ènulla di geneticamente diverso rispetto all’uomo medio, e che ciascun essere umano, utilizzando le tec-niche da lui messe a punto in quindici anni di ricerche e sperimentazioni, può sviluppare la propriamemoria ottenendo vantaggi concreti nel lavoro e nella vita.Queste tecniche sono conosciute come metodo GiGoTec e tutti possono apprenderle e utilizzarle neicontesti più vari. In Italia Gianni ha insegnato a migliorare la memoria ai Deputati della Camera, aimedici dell’Associazione Internazionale di Medicina Ortomolecolare, all’In Management, alle societàdel gruppo Enel, ai dirigenti di Poste Italiane, alle Università di Bolzano, Fenara e Milano e in innume-revoli altre situazioni e contesti.Il professor Stefano Cappa, ricercatore di fama mondiale, ha dichiarato che il sistema di Golfera è unostrumento fondamentale, perché consente delle eccezionali prestazioni mnemoniche e Piero Angela,

dopo aver intervistato Golfera a SuperQuark, ha affermato: “I risultati ci sono e sono eccellenti”.Come docente di “Metodologia di studio e lettura veloce” all’Accademia della Guardia di Finan-za, presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza e presso il Comando Generaledella Guardia di Finanza, sono da sempre alla ricerca di strumenti che consentano di ottenere risultatiimportanti nell’ apprendimento e nella memorizzazione.Dopo aver sperimentato di persona il metodo GiGoTec concordo pienamente con Antonio Malgaroli,professore di fisiologia umana all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, sul fatto che letecniche di Gianni Golfera insegnino ad utilizzare la propria memoria in modo consapevole ed efficace.GiGoTec è infatti un metodo semplice e rapido che permette una maggiore attività cerebrale e neurolo-gica e quindi una maggiore efficacia nell’ apprendere e memorizzare.

 Alessio Roberti

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PARTE

ILE POTENZIALITÀ DELLA MEMORIA 

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1La memoria: definizione,

tipi e unità di misura

“Il tempo non esiste,

quando i nostri ricordi sono vividi.”

Gianni Golfera

La memoria è la più importante di tutte le funzioni cognitive: senza memoria non saremmo neanchecapaci di pensare e saremmo privi di identità, dal momento che quest’ultima è costituita dai nostri ri-cordi: noi siamo quello che ricordiamo.

La memoria è stata definita come la “capacità di acquisizione, elaborazione e restituzione diun’informazione”.

Molteplici sono le classificazioni dei tipi di memoria:memoria procedurale, memoria di lavoro, memoria episodica e così via dicendo. In questo libro ci rife-riremo, per comodità, ad una classificazione in tre tipi di memoria, basata sul tempo di permanenza delricordo specifico. Ciascuno di noi sa, per esperienza diretta, che non tutti i ricordi rimangono per sem-pre nella memoria: molti scompaiono con il passare del tempo. Quanto tempo occorre ad attenuare o acancellare definitivamente un ricordo?

A questo proposito, prima di analizzare casi reali di acquisizione e memorizzazione delle informazioni,distinguiamo i tre tipi di memoria che ci consentono di rispondere alla domanda qui sopra:

• Memoria a breve termine (1’informazione viene ricordata per un periodo che va da pochi secondi adue settimane circa).• Memoria a medio termine (l’informazione viene ricordata per un periodo che va da due settimane aun anno circa).• Memoria a lungo termine (1’informazione viene ricordata per tutta la vita).

Ipotizziamo ora delle situazioni reali: situazioni che abbiamo già vissuto. E capitato a tutti di aver co-nosciuto Andrea (o Giovanni, o Mirella, o una persona che si chiamasse in qualsiasi altro modo), di a-vergli stretto la mano e di aver dimenticato il suo nome nel tempo di pochi secondi, di qualche ora o diqualche giorno. In effetti, alla prima acquisizione, capita spesso di dimenticare l’informazione che si èassunta, in un periodo di tempo che varia da pochi secondi ad un massimo di due settimane circa. Ed èesperienza comune aver incontrato di nuovo il suddetto “Andrea”, di non aver ricordato il suo nome edi aver cercato di liberarsi dall’imbarazzo con una frase come: “Carissimo, come stai?”. Credo proprioche abbiano inventato questa espressione per tali drammatici frangenti...! Ebbene, questo primo tipo difunzione è conosciuto come memoria a breve termine.

Altra ipotesi: ci presentano Barbara e dopo qualche minuto diciamo: “Barbara, posso offrirti un caf-fé?”. Da un punto di vista neurologico, il fatto di chiamare per nome Barbara implica:

• un utilizzo cosciente dell’informazione;• il conseguente aumento dell’ area cerebrale coinvolta nel processo di memorizzazione;• l’aumento delle sinapsi, ovvero dei collegamenti di natura elettrochimica tra masse di neuroni;

• lo stabilizzarsi del ricordo.

Quanto tempo rimarrà nei nostri ricordi il nome “Barbara” associato alla determinata persona a cui ab-

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biamo offerto il caffé? Ci resterà per un periodo che può variare da un minimo di due settimane circafino ad un massimo di un anno circa: il tempo della memoria “a medio termine”. In questo caso, infatti,il ricordo è passato a medio termine attraverso un utilizzo cosciente dell’informazione. Se invece di in-vitare Barbara a prendere il caffé avessimo semplicemente pensato di farlo e pensato al suo nome, a-vremmo ottenuto il medesimo risultato ai fini del ricordo. In altri termini, il cervello non opera unachiara distinzione (da un punto di vista neurologico) tra la realtà e l’immaginazione.

Ipotizziamo, infine, che ci presentino Claudio: immaginiamo di invitare Claudio a bere un aperitivo, epoi di invitarlo di nuovo per una pizza. In questo caso abbiamo fatto per due volte un utilizzo coscientedell’informazione. Il secondo utilizzo ha stabilizzato il ricordo fino a portarlo nella “memoria a lungotermine”, dove potrà rimanere da un anno fino a tutta la vita e forse oltre.

Questo è un modello didattico che utilizziamo per spiegare la differenza tra memoria a breve, medio elungo termine. Nello stesso tempo è importante tener presente che la nostra capacità di memorizzare edi apprendere è influenzata da molti fattori, che esamineremo più avanti.

In questo libro analizzeremo dei sistemi per portare un ricordo direttamente nella memoria a medio o a

lungo termine, senza che sia necessario riutilizzare in modo cosciente l’informazione, né la prima né laseconda volta. L’obiettivo della nostra ricerca è proprio questo: ricordare per sempre un’informazioneacquisita una sola volta.

Prendiamo in considerazione altri esempi che possano adattarsi alle varie circostanze. Nella memoria abreve termine possono esserci una lista della spesa, il nome di una persona appena incontrata, il nuovovocabolo di una lingua straniera e ogni tipo di informazione nuova, compreso il codice del nostro ban-comat, il capitolo di un libro appena letto e tutte le cose più o meno importanti della nostra vita.., laprima volta che si presentano.

Nella memoria a medio termine, invece, sono presenti tutte le informazioni che abbiamo avuto modo diutilizzare almeno una volta, come una ricetta su cui ci siamo cimentati, una strada che abbiamo percor-

so, un vocabolo in lingua straniera che abbiamo utilizzato o altre informazioni che, pur essendo stateacquisite per la prima volta, si sono fissate nella memoria in virtù di particolari caratteristiche che ve-dremo nei prossimi capitoli.

Nella memoria a lungo termine ci sono la nostra capacità di andare in bicicletta, i nomi dei nostri geni-tori, dei nostri nonni e dei nostri amici di vecchia data, un’ infinità di episodi e le informazioni usatevarie volte, come l’indirizzo della casa in cui vivevamo prima, il nostro nuovo indirizzo e così via di-cendo.

Esiste un’unità di misura della memoria, o meglio: esiste un’ unità di misura della quantità dei dati chepossiamo apprendere in successione con un breve intervallo di tempo tra l’uno e l’altro. La memoria alungo termine contiene un’immensa quantità di dati: i vicini di casa di quando eravamo bambini, tutti

gli episodi che hanno caratterizzato la nostra vita e che ricordiamo meglio degli altri, e tante altre coseche non è possibile quantificare.

L’unico sistema finora considerato valido per misurare la memoria, ovvero la nostra capacità di ap-prendere e di immagazzinare informazioni, consiste nel fornire alla persona di cui si intende misurarele capacità di memoria una serie di dati con un intervallo di tempo di due secondi tra uno e l’altro, perpoi verificare quanti di questi dati riuscirà a ricordare in successione esatta. Quando un elemento vieneomesso oppure invertito, si considera valido il numero di dati ricordato fino a quel momento. La quan-tità di dati che si può apprendere in un intervallo di tempo di due secondi tra un’informazione e l’altraviene definita “Span”.

Se ti stai domandando quale sia il tuo Span, la risposta è semplice: varia dai cinque ai nove (sette più omeno due) dati memorizzati correttamente ad intervalli di due secondi. Se ad esempio ti presentanodieci persone, nel peggiore dei casi potrai ricordarne cinque e, nel migliore, nove. Ebbene, una persona

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la cui memoria sia stata educata nel modo giusto (educata e non solo allenata: senza l’educazione,l’allenamento non serve o serve a poco) ne ricorda più di cento.

L’obiettivo del mio insegnamento è sviluppare nelle persone la capacità di fare altrettanto, o anche me-glio. Potrai renderti conto di cosa sia veramente la memoria e di quali siano le tue potenzialità. La ge-nialità non è determinata da un’intelligenza migliore, ma da un uso migliore della propria intelligenza. 

Adesso non resta che definire il tuo Span! Leggi queste parole:

Chiave ……………………..Barba ……………………..Frate ……………………..Spiaggia ……………………..Disco ……………………..Ala ……………………..Mela ……………………..

Terra ……………………..Nervo ……………………..Pacco ……………………..Latte ……………………..Ghiaccio ……………………..Macchia ……………………..Sale ……………………..Via ……………………..

Ora copri la lista con un foglio bianco e cerca di riscrivere, negli spazi vuoti sulla destra, le parole chehai appena letto, nella successione esatta. Il numero di parole memorizzato in corretto ordine rappre-senta il tuo Span. Se ad esempio ricordi “chiave, barba, frate, spiaggia, disco, ala, teffa e mela”, il tuo

Span equivale a sei: le ultime due parole non si contano, perché sono state invertite.

Casi particolari

Nel paragrafo precedente ho fatto riferimento ad una classificazione in tre tipi di memoria: le informa-zioni acquisite per la prima volta tendono ad andare nella memoria a breve termine, le informazioni uti-lizzate in modo cosciente per la prima volta passano nella memoria a medio termine e quelle che ven-gono utilizzate due volte passano nella memoria a lungo termine.

Esistono tuttavia delle eccezioni: alcune informazioni, per le loro caratteristiche particolari, confluisco-no direttamente nella memoria a medio termine o nella memoria a lungo termine. Si tratta di quattrocaratteristiche molto importanti che consentono di attivare una più vasta area cerebrale. Eccole ordinate

in una lista che consente anche di visualizzare l’acronimo “E.M.A.I.C.E.” (E MAI CE lo dimentiche-remo!), a partire dalle iniziali delle parole che le compongono:

- Esagerazione- Movimento- Associazione- Inusuale- Coinvolgimento- Emotivo

Quando una, due o tre di queste caratteristiche sono presenti nell’informazione, essa si stabilizza nellamemoria a medio termine; quando sono tutte e quattro presenti, sono in grado di assicurarti chel’informazione va a collocarsi nella memoria a lungo termine, dove potrà rimanere per tutta la vita.

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 Esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo possono essere presenti inmodo naturale nelle situazioni della vita, ma è molto interessante constatare che esse possono anche es-sere semplicemente immaginate:il nostro cervello ricorderà perfettamente le informazioni immaginate proprio come se fossero state ac-quisite nella realtà. Ad ogni caratteristica verrà dedicato un approfondimento nel capitolo successivo.

Intanto, osserviamo che quando un ricordo si stabilizza nella memoria a lungo termine attraverso unacorretta acquisizione, si attivano delle reazioni di tipo biochimico, diverse rispetto a quelle che si atti-vano per la memoria a breve e a medio termine. In altre parole, quando un’informazione è esagerata, inmovimento, associata in modo inusuale e capace di coinvolgerci emotivamente, il nostro cervello fun-ziona in maniera diversa dal solito. Ci consente, infatti, di ricordare per sempre quell’informazione etutto ciò che è accaduto poco prima e poco dopo il momento di assunzione del dato, anche se non è at-tinente a quest’ultimo.

Affinché questo concetto risulti più chiaro possibile, ti invito a ricordare dov’eri e cosa stavi facendo

quando hai appreso la notizia dell’attentato alle due Torri Gemelle a New York. Quel ricordo è nellatua memoria a lungo termine, e a ben guardare contiene proprio le quattro caratteristiche di cui sopra:l’esagerazione dell’evento, il movimento degli aerei e del crollo dei due edifici, l’associazione inusualedegli elementi del contesto e il forte impatto emotivo conseguente a tutto questo. La chimica del cer-vello permette di ricordare anche molte altre informazioni aventi in comune una sola cosa: il fatto diessere avvenute nello stesso periodo di tempo. Nella formula

 P + c

———————–—– = L

 t

intendiamo:- con “P” gli avvenimenti particolarmente significativi;- con “c” le circostanze;- con “t” il tempo;- e con “L” la memoria a lungo termine.

Naturalmente “P” è particolarmente significativo, poiché si riferisce ad un fatto che ci ha coinvolto alivello emozionale e che ci è apparso esagerato ed inusuale.

Sostituiamo ora ai simboli individuati gli elementi corrispondenti:

ATTENTATO

+dov’ero

+cosa facevo

+chi mi ha dato la notizia–––––––––––––– = Memoria a lungo termine11/09/2001 ore 15,30 circa

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2 Apprendimento e memoria

“Non basta una buona mente,

la cosa più importante è usarla bene.”

Cartesio 

Che cosa hai fatto fino ad oggi, quando volevi ricordare qualcosa di importante o utile? Probabilmentehai cercato di assimilare le informazioni che ti servivano attraverso la ripetizione, il metodo che io con-sidero il meno efficace in assoluto per fissare nella propria mente i ricordi e per apprendere in modopermanente nuovi dati. Il nostro cervello è una risorsa straordinaria, meravigliosa, con illimitate poten-zialità, ma nessuno ci ha mai insegnato come usarla correttamente; nella maggior parte dei casi siamo

stati abituati ad attingere ad essa con sistemi didattici obsoleti che hanno l’effetto principale di incenti-vare nei bambini un senso di incapacità, di insicurezza e di inadeguatezza.

Se entriamo in una libreria, troviamo manuali per usare il computer, per coltivare un giardino, per gio-care a carte, per prendersi cura di un cane o di un gatto, per imparare le tecniche del bricolage e per de-corare la casa; e troviamo pochissimo sul cervello, su come fare un’operazione a mente, su come usarela memoria in modo davvero efficace.

Nel capitolo precedente hai valutato il tuo Span, riscontrando forse i limiti del sistema di apprendimen-to tradizionale, basato essenzialmente sulla ripetizione lineare dei dati da memorizzare. Nei capitoli cheseguiranno, migliorerai moltissimo la tua capacità di apprendere e ricordare, attraverso l’utilizzo co-sciente del cervello e della memoria.

Molte volte mi viene chiesto quale sia la correlazione tra intelligenza e memoria. Ritengo di poter af-fermare con certezza che aumentare la nostra memoria aumenta la nostra intelligenza e che non esisteintelligenza senza memoria. Nei prossimi capitoli esamineremo l’origine storica e lo sviluppo scientifi-co del sistema GiGoTec, che potenziando enormemente le capacità di memoria aumenta, appunto,l’intelligenza.

Approfondiamo adesso le tematiche del capitolo precedente facendo riferimento ai casi particolari,quelli che permettono di archiviare informazioni nella memoria a medio termine o a lungo termine do-po una sola acquisizione. Rifletteremo insieme sui casi della vita che ti hanno portato a ricordare delleinformazioni in modo permanente dopo averle assunte un’unica volta, e procederemo quindi verso un

approccio nuovo: un approccio che tenga in considerazione anche le dinamiche dell’apprendimento cheognuno di noi possiede come dote naturale, costruendo così un formidabile strumento per un appren-dimento veloce e per ricordare per sempre le cose più importanti.

 Requisiti 

Ricordiamo i particolari requisiti per cui alcuni ricordi si stabiliscono direttamente nella memoria amedio o a lungo termine: esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo.In presenza di tutti e quattro, l’informazione si stabilisce nella memoria a lungo termine; nel caso in cuimanchi anche solo uno di questi, si immette nella memoria a medio termine.

Le informazioni vengono ricordate più facilmente quando sono espresse attraverso delle immagini: lanostra predisposizione naturale, infatti, ci porta a ricordare più facilmente le immagini, rispetto ai con-

cetti astratti che non sono associati ad un processo di visualizzazione. Analizziamo ora nei paragrafi

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che seguono ciascuno dei quattro requisiti necessari a fissare un ricordo nella memoria a medio o alungo termine. Esagerazione L’esagerazione è un concetto riferibile a persone, animali, idee o cose che indica una sproporzione, ov-vero la presenza di misure o di caratteristiche al di fuori della media. Quando ci troviamo davanti aqualcosa di esagerato, ad esempio di fronte ad un uomo che pesi duecentocinquanta chili o che sia altodue metri e venti o, al contrario, davanti ad un uomo piccolissimo, la nostra attenzione aumenta: la ca-ratteristica “esagerata” che contraddistingue quella persona ci consente di ricordare con maggiore faci-lità ciò che abbiamo appena visto.

Lo stesso processo si verifica quando i requisiti di esagerazione vengono anche solo semplicemente“pensati”. Pensa ad un nano che gioca in una squadra di pallacanestro, ad un uomo grasso al punto danon poter entrare in ascensore, ad una donna magrissima, ad una capigliatura così folta e riccia da oc-cupare l’intera stanza: si tratta di dati che, per il fatto di essere rappresentati sotto forma di immagini“esagerate”, possono essere memorizzati più agevolmente e passare dallo status di “informazioni” aquello di “ricordi”.

Da un punto di vista neurologico, l’esagerazione porta ad un aumento dell’attenzione e ad una maggio-re attività cerebrale, con un conseguente effetto positivo sul processo di ritenzione mnemonica.

 Movimento

Tutto ciò che si muove attira naturalmente la nostra attenzione e incentiva, quindi, il processo di fissa-zione di un ricordo. Prova a pensare ad una piazza in cui tutte le persone stiano camminando.All’improvviso, una di queste si mette a correre. Dove andrà la tua attenzione? Sulla persona che corre,naturalmente! Immagina di trovarti in un parcheggio in cui tutte le auto siano ferme nelle aree di sosta,tranne una che comincia a fare manovra per uscire. Dove andrà la tua attenzione? Alla macchina che simuove, non certo a quelle parcheggiate!

Ovviamente i ricordi si formano là dove si fissa l’attenzione: in seguito, ricorderemo con maggiore

precisione le cose e le persone che abbiamo visto muoversi. Anche gli animali sono istintivamente con-sapevoli del fatto che tutto ciò che si muove richiama l’attenzione, e si comportano di conseguenza: ilfagiano, ad esempio, rimane immobile quando vuole evitare di essere notato; può capitare infatti che,durante una passeggiata in campagna o in montagna, non ci accorgiamo di un animale che si trova apochi metri da noi, sotto i nostri occhi, perché rimanendo perfettamente immobile non ci consente dipercepire la sua presenza. Hai mai visto un gatto cacciare? I suoi movimenti sono lentissimi e felpati,proprio perché, se così non fosse, metterebbe sull’avviso la preda che sta puntando. Il leggendario scat-to felino avviene solo quando il predatore si accorge di essere stato notato.

Il nostro cervello tende a fare una selezione istintiva delle informazioni utili nel processo di percezionesensoriale. Nel processo visivo, la natura attribuisce vita a ciò che si muove e, conseguentemente, ilnostro interesse istintivo viene attratto dal movimento. Persino quando il movimento è velocissimo,

come in una gara di Formula Uno, noi portiamo sempre la nostra attenzione su ciò che si muove piùvelocemente, ad esempio sull’auto che sta effettuando il sorpasso. Anche il movimento dunque, comel’esagerazione, determina una più intensa attività cerebrale e neurologica favorendo il processo di ap-prendimento.

 Associazione inusuale

L’associazione inusuale si verifica quando un elemento viene abbinato ad un altro/altri elementi, senzache ci siano tra essi affinità, prossimità logica o una consuetudine all’essere associati tra loro. E il casodi un uomo nudo in un gruppo di persone in giacca e cravatta, oppure di un uomo in giacca e cravattanel bel mezzo di un campo di nudisti. Tutto ciò che è insolito rimane impresso nella nostra memoriacon grande forza. Pensiamo anche ad un cane con tre teste o ad una lucertola con due code. Probabil-mente il nostro cervello, oltre a cogliere nell’insolito qualcosa di nuovo e sconosciuto, percepisce unpericolo o un’opportunità; in ogni caso, comunque, qualcosa a cui prestare molta attenzione. Prova a

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pensare a tutte le cose strane che hai visto: con tutta probabilità, te ne vengono in mente moltissime,proprio per la capacità innata degli esseri umani di ricordare ciò che è insolito.

Coinvolgimento emotivo

Il tempo di permanenza di un ricordo è direttamente proporzionale all’ attività cerebrale prodotta nelprocesso di memorizzazione. Il coinvolgimento emotivo è certamente il modo più sicuro per aumentarel’attività cerebrale e neurologica: è così determinante nell’ambito del processo di memorizzazione, chemeriterebbe un libro a parte. Sicuramente è il metodo migliore per assicurarsi la permanenza di un ri-cordo nella memoria a lungo termine. Pensa a quanti ricordi affollano la tua mente per il solo fatto diessere stati fissati e supportati da un’emozione: un bacio, la nascita di un bimbo, un abbraccio, un ma-trimonio o anche il personaggio di un cartone animato che vedevamo da bambini: sono situazioni fissa-te nella memoria da un coinvolgimento emotivo tale da poterle ricordare con assoluta limpidezza a di-stanza di moltissimi anni, per tutta la vita. La memoria funziona principalmente attraverso le emozioni,ed i ricordi, così creati, confluiscono nella memoria a lungo termine.

Molte volte il coinvolgimento emotivo non è diretto, ma rievocato. Immagina di conoscere un gruppodi persone e di ascoltare i loro nomi: certamente ricorderai con maggiore facilità i nomi che rievocano

qualcosa da un punto di vista emotivo; ad esempio, ricorderai più facilmente il nome di una personache si chiama come tuo padre o come qualcuno che ti è caro. In un certo senso, la memoria èun’emozione. Un’altra cosa è sicura: quando il coinvolgimento emotivo si associa all’esagerazione, almovimento e all’associazione inusuale, percepiamo qualcosa che rimarrà per sempre dentro di noi.Molte delle pubblicità più efficaci fanno leva proprio su questi principi, con l’obiettivo di emozionarcie sorprenderci per farci ricordare questo o quel prodotto. Quando affermo “ricordare”, intendo qui “ri-cordare per sempre”.

 La pubblicità 

I pubblicitari sanno che gli spot e i messaggi promozionali devono seguire delle dinamiche precise, af-finché possano avere un impatto tale da attivare l’attenzione dei destinatari e garantire la memorizza-zione delle informazioni trasmesse. Sono inoltre consapevoli del fatto che l’interesse delle persone vie-

ne stimolato da soggetti appariscenti e fuori dal comune, ragion per cui utilizzano spesso immagini chehanno caratteristiche di esagerazione, movimento e associazione inusuale, così da favorire il processodi memorizzazione del messaggio pubblicitario. Quando vogliono farci ricordare un pennello, ne rap-presentano uno di dimensioni enormi, in movimento, inusuale. Ti ricordi? Probabilmente ti è venuto inmente il pennello “Cinghiale” e lo spot in cui veniva pubblicizzato. È sufficiente un quarto di secondoaffinché un’immagine rimanga impressa per sempre nella nostra memoria, a patto che questa susciti innoi particolari emozioni, che sia esagerata, in movimento ed associata in modo inusuale. Le caratteri-stiche “E.M.A.I.C.E.” (esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo) so-no i quattro requisiti fondamentali per l’acquisizione di un ricordo nella memoria a lungo termine.

 Realtà e immaginazione

Per alcuni meccanismi di pensiero il cervello non opera distinzioni tra realtà e immaginazione: deter-

minati processi cognitivi seguono modalità analoghe con esperienze reali e con esperienze immaginate.In termini molto semplici, possiamo tuffarci nel mare e ricordare la frase: “Mi sono tuffato nel mare”,ma possiamo anche immaginare di tuffarci nel mare e ricordare la stessa frase con altrettanta facilità.Quante volte hai sognato senza renderti conto del fatto che stavi sognando, e percependo dunquel’esperienza che facevi nel sogno come se fosse reale? E quante volte, viceversa, hai soltanto pensatodi fare qualcosa e sei entrato in uno stato emotivo tale da percepire l’esperienza immaginata come sefosse reale? Questa premessa ci serve per capire che non sono necessarie esperienze reali per attivareun processo di memorizzazione: ricordiamo anche quello che pensiamo e immaginiamo. Cosa vuol dire“immaginare”? Come ci suggerisce la parola stessa, immaginare significa “creare delle immagini”:immagini mentali. Cosa sarebbe successo se invece di vedere questo o quello spot avessimo cercato diricordare i prodotti e i servizi reclamizzati immaginando la pubblicità senza averla mai vista? Ricorde-remmo quei prodotti e servizi con altrettanta chiarezza e con la stessa semplicità.

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 Neuroattivazione 

Immaginare non è un processo astratto: è qualcosa di molto reale che crea risposte neurofisiologichereali. Se pensiamo ad una situazione di pericolo, il nostro battito cardiaco aumenta in modo più o menorilevante, a seconda di quanto ci siamo concentrati sull’immagine mentale di quella condizione di ri-schio; se pensiamo ad un dolce, la nostra salivazione aumenta (la classica “acquolina in bocca”). E sepensiamo ad un’immagine avendo la precisa intenzione di ricordare qualcosa attraverso di essa, moltoprobabilmente ricorderemo l’oggetto a cui l’abbiamo associata, se tale immagine avrà le caratteristichedi esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo.Ora porta attenzione agli esempi che seguiranno in questo capitolo e nei successivi, e tutto ti sembreràpiù chiaro. In questa fase è importante che tu capisca bene il procedimento; poi imparerai a farlo “tuo”,così come hai imparato a scrivere e a leggere.

 Esempio pratico

Questo esempio pratico ha l’obiettivo di farti capire la dinamica del sistema GiGoTec. Nei prossimicapitoli ti veffà spiegato come creare immagini in una frazione di secondo e facilmente. Per il momen-to, cerca solo di capire bene le ragioni per cui il sistema funziona. Ora facciamo l’ipotesi di voler ricor-dare il sito Internet www.gigotec.com, quello in cui viene presentato il sistema che ho messo a punto

per apprendere e memorizzare efficacemente. GiGoTec ci fa venire in mente Gig Robot d’Acciaio, ilrobot dalle dimensioni enormi che molti di noi hanno conosciuto attraverso i cartoni animati e che pos-siamo immaginare mentre balla e si diverte. Quest’immagine ha determinato un’ attivazione cerebralein grado di farci ricordare per sempre il sito GiGoTec. Ciò avviene perché l’immagine, oltre ad emo-zionarci per la forza espressiva che la caratterizzava, era esagerata (un enorme robot), in movimento ecertamente associata in maniera inusuale. Eppure, ricorderemo per sempre la parola “GiGoTec”, senzache sia necessario pensare ad alcun robot! La ragione è che l’immagine del robot, piuttosto che essereun’associazione mentale, è stata solo un mezzo per far affivare l’informazione alla memoria a lungotermine. Il nostro obiettivo, quando vogliamo ricordare qualcosa, è determinare un’ elevata attivazioneneurologica:

il modo migliore per farlo consiste nel creare immagini

“E.M.A.I.C.E.”.

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3Pensare per immagini

“Ogni nostro pensiero è un’immagine.”

Gianni Golfera 

Immagini per ogni cosaOgni volta che pensiamo a qualcosa, si presenta alla nostra mente un’immagine particolare che, inqualche modo, è connessa al nostro pensiero. Tale immagine può essere più o meno conscia e certa-mente rimane indissolubilmente legata al processo logico che l’ha costruita. Le immagini possono es-sere costruite in maniera logica o in maniera istintiva o intuitiva, che dir si voglia. Esse risentono for-temente del nostro background culturale e delle esperienze che abbiamo vissuto.

Pensiamo alla semplice parola “bicicletta” e focalizziamoci sul concetto che essa richiama alla nostramente. Qualcuno penserà alla propria bicicletta da corsa, qualcun altro al negozio di biciclette dietrol’angolo, qualcun altro ancora penserà al proprio bambino che impara ad andare in bicicletta, oppure alsuo vicino di casa che è caduto dalla bicicletta o, ancora, alla cyclette che ha in camera da letto. Qualeche sia il pensiero che deriva da questa parola, esso è unico e personale, e se anche due persone pensa-no apparentemente alla stessa cosa, ci saranno comunque delle differenze nei modi in cui se la rappre-sentano nella propria mente.

Quante volte abbiamo sentito dire o abbiamo pensato che il libro è stato più bello del film? Questo av-viene, in genere, quando leggiamo un libro  prima di vedere il film che da esso è stato tratto. Le imma-gini che ci siamo creati nella mente in base alle descrizioni contenute nel libro, infatti, rispecchiano lanostra personale e unica sensibilità e affondano le radici nella nostra esperienza soggettiva. Qualsiasialtra immagine proposta dall’esterno ci appare spesso inadeguata, lontana, poco rispondente alla nostraesperienza di lettori.

Questo modo di pensare, basato sulle immagini, si applica in qualsiasi ambito, anche alle astrazionicome, ad esempio, a numeri o a concetti filosofici. Ai bambini viene insegnato a contare partendo dalledita della mano, per poi procedere con operazioni sempre più complicate, ma pur sempre rappresenta-bili in maniera visiva. Ogni pensiero, ogni idea, ogni valutazione, ogni emozione ed ogni ragionamentopossono essere collegati ad immagini. Questo concetto vale per tutti, anche per quelle persone che pre-diligono spontaneamente altre modalità di rappresentazione della realtà, ad esempio quella auditiva(nel caso di coloro che associano più frequentemente i concetti a suoni, rumori e parole) o quella cine-

stesica (nel caso di coloro che associano più spesso i concetti alle sensazioni corporee). La nostra im-maginazione, unita ad altre facoltà fisiche e neurologiche, ci porta a compiere imprese di cui spessonon siamo consapevoli, come quando, attraversando una strada trafficata, la utilizziamo per calcolaretempi e distanze e riusciamo a evitare di essere investiti. In numerose situazioni il confine tra ragiona-mento, istinto e immaginazione è così sottile da non poter essere valutato con parametri oggettivi.

Nei paragrafi successivi impareremo a costruire in modo consapevole immagini E.M.A.I.C.E. per ri-cordare le informazioni più svariate e complesse in modo facile e divertente. All’inizio, forse, ti sem-brerà complicato, ma poi ti abituerai e ci riuscirai in una frazione di secondo. Ricorda sempre che leimmagini sono soltanto un mezzo per far fissare le informazioni nella memoria a lungo termine. Cerca-re queste immagini è semplice e intuitivo, basta seguire l’istinto e applicare le regole che seguono.L’abitudine sarà maestra.

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Strategie ed esempi Prima di procedere con la parte pratica ed esemplificativa è utile rivolgere la nostra attenzione alle stra-tegie necessarie alla creazione delle immagini, affinché il metodo diventi semplice e intuitivo attraver-so l’uso e l’esercizio pratico. Ovviamente le strategie sono molteplici; il mio consiglio è mettere in attoquelle che si percepiscono come più naturali e istintive, evitando di pensare troppo. Perchéun’immagine sia efficace, dev’essere sempre immediata, intuitiva. A questo scopo, dopo aver letto imetodi e le strategie per la creazione delle immagini, sarà opportuno fare pratica in modo rilassato esenza sforzo, così da evitare elaborazioni eccessive. E importante imparare ad usare il cuore,l’intuizione, l’immaginazione. Volutamente evito di usare la parola “fantasia” perché non si tratta difantasia, né la fantasia è necessaria in questo procedimento. E sufficiente applicare le regole che se-guono.

Il modo più semplice e diretto per memorizzare qualcosa (un concetto, un oggetto, una persona, un a-nimale o una parola) consiste nell’immaginare un’immagine” per la cosa stessa; ad esempio,l’immagine di un bicchiere per la parola/concetto “bicchiere”, l’immagine di un computer per la paro-la/concetto “computer” e l’immagine di una vecchia macchina da scrivere per la parola/concetto “mac-china”.

Un altro metodo per memorizzare un’informazione consiste nel rappresentarsi mentalmentel’immagine di qualcosa dal nome simile, ad esempio l’immagine di una vite per la parola/concetto “vi-ta”.

In altri casi conviene immaginare una situazione che abbia lo stesso nome di ciò che intendiamo ricor-dare, anche se il significato letterale della parola da fissare nella memoria è diverso nei due contesti: adesempio, se si sta preparando un esame in cui ci siano riferimenti all’ambito legale, si può rappresenta-re l’immagine di un uomo alto che sta diritto sulla schiena per ricordare la parola “diritto”, oppurequella di un uomo che sta ricurvo rigidamente su se stesso ed è quindi contratto, per la parola “contrat-to”, appunto.

Un altro criterio di memorizzazione consiste nel raffigurarsi una parte per il tutto, ad esempiol’immagine di una cazzuola per rappresentare la parola/concetto “muratore” o l’immagine di un bisturiper rappresentare la parola/concetto “chirurgo”.Un altro sistema consiste nella rappresentazione di una parola che abbia la parte iniziale simile a quelladella parola/concetto che si vuole memorizzare, cercando qualcosa che sia facilmente visualizzabile,come ad esempio l’immagine di una partoriente per ricordare la parola “paralipomeni”. In altri casi,quando la parola/concetto è lunga e/o complessa, come nel caso di “giacenza”, possiamo scomporla ericomporla in parti più semplici, quali ad esempio “Enza che giace”, e immaginare una persona di no-me Enza, mentre sta sdraiata su un prato.Quando ciò che vogliamo ricordare (e quindi, rappresentare) è la parola che si riferisce ad un concettoastratto (o, viceversa, è un concetto astratto e quindi la parola che ad esso si riferisce), possiamo ricor-rere ad una metafora; ad esempio possiamo rappresentarci la “concentrazione” con l’immagine di un

giocatore di scacchi impegnato in una partita di torneo.

Analogamente, si può ricorrere all’immagine di un mulo per la testardaggine, a quella di un leone per ilcoraggio, a quella di una bilancia per la Giustizia oppure a quella di una donna vestita di verde per laSperanza.

Per ricordare una parola o una frase in particolare, possiamo anche rappresentarci mentalmente la per-sona che è o era solita pronunciarla, ad esempio immaginare Albano per “felicità” o Mike Bongiornoper “allegria”.

Un’ azione può essere rappresentata dall’ immagine di chi la compie; ad esempio, l’immagine di un la-dro può rappresentare il furto e quella di un medico può rappresentare una cura. Un elemento singolopuò rappresentare la categoria a cui esso appartiene, ad esempio un’ape o una libellula possono rappre-sentare la categoria degli insetti.

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In alcuni casi possiamo utilizzare la radice della parola che vogliamo ricordare, come quando rappre-sentiamo per la parola “Roma” un antico romano e per la parola “montagna” un montanaro con tanto discarponi e piccozza. Quest’ultima strategia, che muove dal particolare al generale, funziona anche insenso opposto: ad esempio, ci si può figurare l’immagine di un ballo per rappresentare la parola “balle-rino”.

Utilizzando un criterio simile, si può rappresentare un intero periodo dell’anno, ad esempio la stagioneautunnale con l’immagine di una foglia secca o quella estiva con l’immagine di un ombrellone sullaspiaggia.

Si può ricordare qualcosa anche utilizzando una rima, ad esempio si può visualizzare il libro dilatino oil proprio insegnante del liceo per ricordare il termine “Palatino”.

I concetti astratti possono essere rappresentati anche attraverso delle azioni: ad esempio la parola “ac-cordo” può essere rappresentata da due persone che si stringono la mano.

Nei casi di situazioni, concetti o azioni che è difficile rappresentarsi mentalmente, si può ripartire da

ciò che li precede; ad esempio, si può rappresentare la digestione immaginando l’atto del mangiare.Un altro metodo molto efficace consiste nel ricorrere all’ assonanza, cioè nel cercare termini che ab-biano un suono simile a quello delle parole che si desidera ricordare. Ad esempio, per chi studia le lin-gue straniere o per chi ha la necessità di memorizzare parole o sigle che non hanno senso compiuto nel-la propria lingua madre: per ricordare una parola come spintac si può visualizzare una persona che dàuna “spinta” ad un’altra, oppure si può pensare alla “spina” di un cactus; per ricordare una parola comecucer si può pensare alla “cuccia” di un cane. Insomma, occorre trovare qualcosa che suoni in modosimile.

Esiste un altro criterio di memorizzazione molto utilizzato nello studio del Diritto e delle materie in cuiè necessario ricordare in successione parole delle quali già si conosce il significato. Questo criterio è

definito “immagine acronima”. Un acronimo è una parola creata a partire dalla porzione iniziale di piùparole (singole lettere o anche gruppi di lettere, ad esempio sillabe). In questo modo è possibile ricor-dare serie di parole attraverso un’unica parola più semplice da memorizzare. Ad esempio, possiamo ri-cordare le parole del seguente brano (una combinazione di versi tratti da alcune poesie di GiuseppeUngaretti), attraverso l’immagine costituita dalla parola acronima V.E.G.L.I.A., derivata dalle inizialidi ciascun verso:

- Vagammo forse vittime del sonno...- E dal fondo di notti di memoria- Già ci sfiorava- La verità, per crescita di buio,- Il dolore assopito che ritorna...

- Anima, non saprò mai calmarti?

A questo punto, possiamo ricordare la parola “VEGLIA” associando ad essa l’immagine di un uomosdraiato a letto, di notte, con gli occhi sbarrati, perché non riesce a dormire.

Nel Trattato di ipnosi di Franco Granone pubblicato dalla Utet Edizioni, leggiamo che i fenomeni ip-notici sono:

- Levitazione- Catalessia- Movimenti automatici- Inibizione dei movimenti volontari

- Analgesia- Sanguinamento- Condizionamento

La prima cosa da fare sarà creare la parola partendo dalle lettere iniziali delle parole che vogliamo ri-

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4Primi passi

“Quel che sento dimentico,

quel che vedo ricordo,

quel che faccio imparo.”

Anonimo 

Immagini: approfondimenti ed esempiSe tutto sta procedendo nel migliore dei modi ora sentirai una certa... confusione. Era previsto ed è as-solutamente normale, quindi evita di preoccuparti! La ragione è che ho concentrato nei capitoli prece-denti una grande quantità di informazioni, che ben presto si chiariranno e si disporranno nella tua men-

te nel giusto ordine, con il proseguire della lettura e con le applicazioni pratiche che ti verranno propo-ste. Probabilmente avrai trovato alcuni concetti particolarmente impegnativi; tuttavia era importantespiegare nel dettaglio come avvenga la creazione delle immagini finalizzate al processo di memorizza-zione, essendo esse il tramite dei nostri ricordi.

Fino a questo momento abbiamo analizzato numerosi metodi per creare immagini; facciamo adessoun’applicazione di quanto esaminato finora, prima di passare alla parte pratica vera e propria. L’anticoadagio “Quel che sento dimentico, quel che vedo ricordo, quel che faccio imparo”, rende bene l’idea diquanto sia importante l’esercizio che segue.

A pagina 49 troverai un elenco di dieci parole. Adesso disponi di numerosi strumenti in più per memo-rizzarle, rispetto a quando hai misurato il tuo Span cimentandoti con la lista alla pagina successiva.

Seguirà una spiegazione di alcune modalità con le quali le parole della lista possono essere rappresen-tate attraverso delle immagini; in questa fase accantoniamo per il momento le caratteristiche di esage-razione. movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo.Molte applicazioni del metodo, ad esempio quelle per la memorizzazione dei numeri, verranno appro-fondite in seguito: “Omnia tempus habent ”, ogni cosa a suo tempo, dicevano i latini.

Veniamo ora all’esercizio. Il procedimento più efficace è il seguente: leggi il vocabolo, pensa alla pri-ma immagine che ti viene in mente e tienila per buona. Infatti la prima immagine, quella intuitiva, èsempre la migliore, perché non è condizionata da ragionamenti che tolgono immediatezza al processo:ricordati di seguire il cuore. All’inizio potresti incontrare delle difficoltà che non dipendono da

un’immaginazione più o meno sviluppata, ma semplicemente dal fatto che devi ancora familiarizzarecon le tecniche presentate nel capitolo “Pensare per immagini” al paragrafo “Strategie ed esempi”. Nelcaso in cui avessi qualche difficoltà, passa oltre, per poi ritornare sul punto problematico in seguito.Durante gli esercizi di conversione delle parole in immagini, cerca per quanto ti è possibile di essererapido: la velocità aiuta, perché più ci stai a pensare, meno ti vengono in mente immagini e parole: alcontrario, più sarai rapido, più sarai pronto ed efficace nell’esercizio.

Ecco la prima batteria” di parole:

Cappello ..……………………………………Bicchiere ...…..………………………………Carta …...…………………………………….

Pazza …..….…………………………………Gatto …………………………………………

Uniforme ……………………………………...Vittima ………………………………………..Entusiasmo ……………………………………

Accelerazione …………………........................Fede ..….............................................................

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Prima di continuare a leggere, dunque, soffermati su tutte le parole, una ad una, e prova ad associare aciascuna di esse un’immagine specifica. Inserisci accanto a ciascuna parola una descrizionedell’immagine che hai associato. Evita di pensare ad un cappello in senso generico; pensa, piuttosto adun cappello specifico molto particolare, insomma ad un cappello che hai già visto da qualche parte.Questa regola vale per tulle le immagini. È importante che la tua visualizzazione sia chiara, affinchél’esercizio sia funzionale alla fissazione dell’informazione. Può essere molto utile chiudere gli occhidurante questo processo, per stimolare maggiormente 1’immaginazione. Buon divertimento!

Adesso ritorniamo alla lista e vediamo alcune possibili immagini da associare alle parole. Per le altreparole della lista, così come per la parola “cappello”, è bene utilizzare il criterio della specificitàdell’immagine associata, piuttosto che quello della genericità in particolare, quando visualizzi il bic-chiere, fa’ in modo che sia un bicchiere che ti è familiare per qualche motivo e che hai già visto daqualche parte; per la parola “carta” pensa ad una risma di fogli di carta, oppure ad un foglio di carta,oppure ad una carta di credito, e attieniti comunque alla prima immagine che ti è venuto in mente. Perla parola “pazza”, procedi in modo analogo: pensa a una donna affetta da disturbi della salute mentaleche hai incontrato o della quale hai letto, ascoltato o visto un film; oppure pensa ad una persona che giàconosci nell’atto di impazzire. Per la parola “gatto”, pensa ad un gatto in particolare o, se ti è più fami-

liare, pensa ad un gatto delle nevi; per la parola “uniforme” pensa ad una persona in alta uniforme chesuscita ammirazione. Quale immagine ti viene in mente pensando alla parola “vittima”? Se non ti vienein mente niente, puoi sempre pensare ad un’immagine vista in televisione: purtroppo i telegiornali ab-bondano di scene e di vittime della violenza. Per la parola ‘entusiasmo” pensa a qualcuno che ti comu-nichi questa emozione: una persona che conosci, un personaggio famoso o il tuo calciatore preferitomentre esprime il suo entusiasmo incontenibile subito dopo aver segnato un gol. Nel caso di un concet-to astratto come quello di entusiasmo, infatti. l’importante è creare un1iiumagine concreta che lo e-sprima con forza. Per la parola “accelerazione”, pensa ad un’auto che aumenta improvvisamente la ve-locità, compiendo, appunto, una violenta accelerazione. Sarebbe preferibile che quest’immagine si rife-risca ad una situazione che hai realmente vissuto. Per la parola ‘fede”, puoi pensare alla tua amica Fe-derica che chiamate affettuosamente “Fede”, oppure ad un monaco che prega e che per questo motivorievoca 1’idea della fede.

Adesso ci concentreremo su una lista di parole inerenti al Diritto; anche se non è una materia di cui tioccupi di solito, ti conviene ugualmente provare a memorizzare le parole dell’elenco che segue. Tienisempre comunque presenti le strategie di cu al paragrafo “Strategie ed esempi” a pagina 39. Le solu-zioni qui suggerite non sono necessariamente quelle “giuste” o le migliori in assoluto; ognuno è in gra-do di formulare quelle più efficaci per sé, in base alla propri a esperienza oggettiva e al proprio mododi ragionare.

Vediamo ora le parole da memorizzare: anche in questo caso, piuttosto che leggere subito le indicazio-ni suggerite in seguito, prova a collegare autonomamente a ciascuna parola le prime immagini che tivengono in mente:

Fideiussione ……………………………..Revoca ………………………………….. Locazione ……………….……………….Recesso ………………………………….Ingiunzione ……………………………...Provvedimento …………………………..Convocazione ……………………………Riduzione ………………………………...Amministrativo………………………..….Delega …………………………………… 

Adesso confronta ed integra le tue soluzioni con quelle proposte qui sotto:

- Fideiussione: si può visualizzare l’immagine del cane Fido;

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- Revoca: si può visualizzare l’immagine di un re sul dorso di una vacca;- Locazione: si può visualizzare l’immagine di una locomotiva, oppure l’immagine dell’oca dello zio;- Recesso: si può visualizzare l’immagine di un re seduto sopra un ..…;- Ingiunzione: si può visualizzare l’immagine di una giuntura:- Provvedimento: si può visualizzare l’immagine di un tale che guarda da vicino un enorme mento;- Convocazione: sì può visualizzare l’immagine di un cono vestito da prete;- Riduzione: si può visualizzare l’immagine della riduzione di una spina (quella che chiamiamo ancheriduttore);- Amministrativo: si può visualizzare l’immagine di un ministro;- Delega: si può visualizzare 1’immagine di un tale che lega qualcosa;

Come ha letto, le associazioni sono molto libere e possono essere immaginate nei modi più diversi.

Adesso prova a fare lo stesso con una lista di nomi di persona. I nomi di persona sono molto importan-ti: è utile ricordarne più possibile e imparare bene quale immagine abbinare a ciascuno di essi. Abbia-mo dedicato il capitolo 2 della seconda parte del libro alle strategie di memorizzazione di nomi e co-gnomi: qui c’è un “Assaggio” di quello che leggerai in seguito. Per il momento, cerca soltanto di creare

un’immagine per ogni nome; attenzione: l’immagine di qualcosa, non l’immagine di qualcuno con quelnome.

-  Alberto ………………………………….-  Francesco………………………………..-  Giorgia ……………………………….…-  Giuliano…………………………………-  Greta ……………………………………-  Luca …………………………………….-  Matteo ………………………………….-  Morena …………………….……………-  Rubens ………………………….……….

Se dovessero presentarsi dei nomi composti, come Pier Francesco, sarà sufficiente rappresentare conun’immagine uno dei due (una pera, ad esempio, il cui nome è assonante con “Pier”) per ricordarli en-trambi attraverso la nostra risorsa più importante: la memoria naturale.Ricordiamo sempre che questo sistema è un mezzo per creare una neuroattivazione e che le immaginiassociate qui proposte sono indicazioni puramente dimostrative.

-  Alberto: si può visualizzare un’enorme quantità di spaghetti, come quelli che mangia AlbertoSordi nella celebre scena del film Un americano a Roma;

-  Francesco: si può visualizzare il saio di San Francesco;-  Giorgia: si può visualizzare un giornale;-  Giuliano: si può visualizzare la corona d’alloro di Giulio Cesare;ù

-  Greta: si può visualizzare l’immagine di un grosso libro, il Vangelo secondo Luca;-  Matteo: si può visualizzare la camicia di forza di un matto;-  Morena: si può visualizzare una mora;-  Rubens: si può visualizzare un rubino.

Utilizziamo ora lo stesso sistema per la memorizzazione dei vocaboli in lingua straniera, applicazione,questa, che approfondiremo nel capitolo 4 della seconda parte del libro.Per il momento, concentriamoci sull’immagine da associare ad essi per ricordare come si pronunciano,piuttosto che sul loro significato corrispondente in italiano. A questo proposito, utilizzeremo princi-palmente il criterio dell’assonanza basato, appunto, sulla pronuncia del vocabolo. Alla pagina successi-va c’è una lista di parole inglesi su cui cimentarti.

-  Spoon ……………………………………….-  Curtain ……………………………………..

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-  Peek …………………………………………..-  Last ……………………………..…………….-  Follow ……………………………………...….-  Training ……………………………………......-  Course …………………………………………-  Learn …………………………………………..-  Deck ……………………………………………-  Fold ……………………………………………

Cerca sempre di seguire il più possibile l’istinto, evita di perderti in inutili dettagli e, soprattutto, di a-nelare alla perfezione: l’importante è che l’immagine prodotta ti faccia venire in mente la parola che tiinteressa. Come sempre la soluzione è soggettiva, come soggettive sono le soluzioni proposte qui diseguito.

-  Spoon: si può visualizzare una spugna o spuma del mare;-  Curtain: si possono visualizzare delle carte colorate o anche qualcosa di corto, o Cortina

d’Ampezzo;

Peek: si può visualizzare l’immagine di un piccone;-  Last: si può visualizzare l’immagine del detersivo Last al Limone;-  Follow: si può visualizzare l’immagine di un falò;-  Training: si può visualizzare l’imamgine di un treno;-  Course: si può visualizzare la scena di una corsa;-  Learn: si può visualizzare una lira o Gad Lerner;-  Deck: si può visualizzare un caffé decaffeinato;-  Fold: si può visualizzare una folla di persone:

E’ arrivato il momento dell’ultimo degli esercizi di questo capitolo: si tratta di associare le immagini adaltre tre serie di parole, poste in successione in maniera del tutto casuale. Usa un foglio di carta per ap-puntare le immagini che crei. Cerca di essere ancora più rapido e spontaneo: agisci subito, d’istinto,

con la prima immagine che ti viene in mente. Ecco le tre serie di parole:

Prima serie: metamorfosi, arringa, tributo, fervida, innocenza, chiarore, federazione, indicativo, incli-ne, apprendimento.

Seconda serie: omonimia, linfociti, ortognatodontico, efedrina, Odifreddi, Ceruti, filantropico, endo-crino, cospetto, Romberg.

Terza serie: criptoestesia, leucomune, Trazzi, Fustelli, gomena, traverso, livella, creato, evanescente,volumetrico, solo contatto, suzione, rigenera, egemonia, pantagruelica, fastidioso, recondita, satura, re-censione, sancito, Crisippo, Porfirio, vulnerabilità, invidia, sociali, repubblica, nome, nato, fedeltà,lungimiranza, ammirazione, sollecitudine, temperanza.

Ed ecco le immagini che sarebbe possibile associare ad esse.

Per la prima serie

-  Metamorfosi: si può visualizzare l’immagine di un giocatore di football americano che correverso la meta facendo molte smorfie;

-  Arringa: si può visualizzare un aringa in scatola;-  Tributo: si può associare l’immagine di un imbuto;-  Fervida: si può pensare al ferro;-  Innocenza: si può visualizzare un bambino;-  Chiarore: si può visualizzare una chiara d’uovo;-  Federazione: si può visualizzare la federa di un cuscino;

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-  Indicativo: si può visualizzare qualcuno (una persona che si conosce) nell’atto di indicarequalcosa;

-  Incline: si può visualizzare un piano di legno inclinato;-  Apprendimento: si può immaginare un tizio che appende un quadro al mento di una statua.

Come puoi vedere, la varietà di immagini e di associazioni a cui si può pensare è enorme, e non è ne-cessario che la parola/concetto che si intende ricordare sia sovrapponibile all’immagine associata conun precisazione “millimetrica”: l’importante è che l’immagine visualizzata sia funzionale alla fissazio-ne del ricordo.

Per la seconda serie

-  Omonimia: si può visualizzare l’immagine di un “omone”;-  Linfociti: si può visualizzare della linfa che scorre;-  Ortognatodontico: si può visualizzare un orto con sopra degli enormi denti;-  Cerreti: si possono visualizzare dei cerotti;-  Filantropico: si può visualizzare un licantropo o una spiaggia ai tropici;

Endocrino: si può visualizzare una criniera;-  Cospetto: si può visualizzare un petto;-  Romberg: si può visualizzare una figura di forma romboidale, ad esempio un aquilone o una

figura piana sulla copertina di un libro di geometria.

Come puoi constatare, le parole sono di vario tipo (nomi comuni di cosa, nomi propri di persona, nomiche si riferiscono a concetti astratti, aggettivi e così via) e spesso poco utilizzati nel linguaggio quoti-diano. Ecco alcune idee per memorizzare le parole della terza serie.

-  Criptoestesia: si può visualizzare una cripta;-  Leucomune: si può visualizzare un sindaco che il muro della sede comunale;-  Trazzi: si possono visualizzare delle navi a forme di razzi:

-  Fustelli: si possono visualizzare dei piccoli busti;-  Gomena: si può visualizzare una grande comma d'automobile;-  Traverso: si può visualizzare un tale che tossisce perché gli è andato qualcosa di traverso o, in

alternativa, un musicista che suona il flauto traverso;-  Ulivella: si può visualizzare un'oliva di piccole dimensioni o, in alternativa o Olivia (la fidan-

zata di Braccio di Ferro);-  Creato: si può visualizzare il globo terrestre o un mappamondo (intendendolo come "Creato");-  Evanescente: si può visualizzare un fantasma;-  Volumetrico: si può visualizzare un bambino che gioca con un incubo trasparente (che ricorda

il "volume");-  Solo: si può visualizzare un barbone in un parco pubblico completamente vuoto;-  Contatto: si può visualizzare un fumo che lavora ai fili di un impianto elettrico;

-  Suzione: si può visualizzare un acrobata che salta sulla testa dello zio (su…zione);-  Rigenera: si può visualizzare la carta riciclata o l’araba fenice che risorge(si rigenera);-  Egemonia: si può pensare ad un egittologo che ha la mania dell'Egitto (Ege… monia);-  Pantagruelica: si può visualizzare una donna un pò matta (grulla) vestita con un paio di pan-

tacollant;-  Fastidioso: si può visualizzare un uomo che si gratta con insistenza (perché l'aggettivo "fasti-

dioso" viene spesso associato al prurito);-  Recondita: si può visualizzare un re che condisce il suo piatto tavola;-  Statua: si può visualizzare della struttura di una ferita effettuata da un chirurgo, oppure una

sa(lda)tura;-  Recensione: si può visualizzare un re che accende un gran fuoco;-  Sancito: si può visualizzare un santo che ha in mano un dolce farcito;-  Crisippo: si può visualizzare un uomo disperato (in crisi) nell'atto di spostare un enorme cep-

po;

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-  Porfirico: si visualizzare una vasca di porfido (preferibilmente una vasca in particolare, ad e-sempio io penserei ad una vasca che si trova a Ravenna nel Mausoleo di Teodorico), oppure unporro che si riassorbe (che fa in "ferie");

-  Vulnerabilità: si può visualizzare una bambina fragile e pallida;-  Invidia: si può visualizzare una donna vestita di nero che riga una Ferrari con un chiodo o an-

che pensare alla Strega di Biancaneve;-  Sociali: si può visualizzare un assistente sociale che si è visto in televisione o nella realtà;-  Repubblica: si può visualizzare la bandiera italiana;-  Nome: si può visualizzare un neonato in braccio ai suoi genitori, che ancora devono dargli un

nome;-  Nato: si può visualizzare un militare della NATO;-  Fedeltà: si può visualizzare una fede nuziale;-  Lungimiranza: si può visualizzare un tiratore scelto chi mira lontano con un potente cannoc-

chiale montato sul fucile;-  Ammirazione: si può visualizzare una diva di Hollywood che viene applaudita dai suoi fans;-  Sollecitudine: si può visualizzare un uomo legato a una specie di gogna mentre gli viene fatto

il solletico sotto i piedi con delle piume;

Temperanza: si può visualizzare un enorme temperino o anche un astuccio pieno di colori atempra.

Come avrai certamente notato, l'utilizzo delle immagine dipende largamente da quello che ci viene inmente in un determinato momento; l'importante è che siano immagini che abbiamo realmente visto eche facciano parte del nostro vissuto individuale: devono essere reali, reali, reali!

Il linguaggio delle emozioninegli esercizi al paragrafo precedente abbiamo costruito immagine di vario genere, senza preoccuparsidelle caratteristiche di esagerazione, movi…mento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo.Queste caratteristiche diventano di primaria importanza nella messa in pratica del sistema GiGoTec, enei prossimi capitoli verranno utilizzate per ogni aspetto operativo. Come già abbiamo detto, i quattro

fattori in questione devono essere tutti presenti senza tralasciarne nessuno; inoltre, ogni immagine deveessere ben definita, chiara e il più reale possibile. Se, per esempio, vogliamo visualizzare Robin Hood,è preferibile visualizzare l'attore che ne abbiamo visto interpretare la parte, uno in particolare, immagi-nando di averlo di fronte in quel preciso istante: il coinvolgimento emotivo, in questo caso, consiste nelsenso di familiarità che ci avvicina all'interprete del personaggio.

Il coinvolgimento emotivo implica la nostra partecipazione attiva nel processo di visualizzazione. Inquesto senso, per visualizzare la parola "amore" non visualizziamo un grande cuore, come verrebbe i-stintivo pensare, ma la persona che amiamo. Per il termine "negare" è funzionale pensare ad una situa-zione in cui ci sia stato negato qualcosa, un evento in particolare, che per qualche motivo c'è rimastoimpresso. Quando immaginiamo una torta, dobbiamo anche rievocare lo stato emotivo di quando ab-biamo visto una torta in particolare, ma anche soprattutto creare un'emozione traverso le sinestesia, in-

tendendo con questo termine l'attivazione di una senso per mezzo di un altro, oppure il coinvolgimentodi più sensi nel visualizzare un'immagine. Sarebbe a dire che visualizzare una fragola serve a poco, senon immaginiamo di sentire il sapore; visualizzare una rosa serve a poco, se non immaginiamo di sen-tirne il profumo. Le immagini di queste sensazioni possono essere create in una frazione di secondo; lacosa importante è che le emozioni ad esse collegate ci appartengono in qualche modo, che ci siano fa-miliari, e che vengono rievocate da situazione del passato in cui abbiamo vissuto quel medesimo statoemotivo.

Tutti hanno codificato la propria vita attraverso il linguaggio delle emozioni; queste, tuttavia, sonomolto personali e particolare. Ad ogni parola ognuno associa una sua precisa esperienza emotiva. Adesempio, un camionista e una ragazza che hanno frequentato il corso GiGoTec hanno raccontato in chemodo ciascuno di loro avesse memorizzato il termine "lasciato": il in uomo aveva immaginato di cari-care un armadio su un camion insieme al fratello, e di aver "lasciato" andare l'armadio, con un tonfo

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rovinoso. La ragazza, invece, aveva ripensato al momento in cui aveva "lasciato" il suo fidanzato: quel-la triste sensazione, unita all'immagine dell'ormai ex-fidanzato, la riconduceva alla parola in questione.

Come vedi, è possibile considerare ogni avvenimento e ogni parola come un'emozione; e l’emozione èla prima forma di attivazione neurologica.

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1Dalla teoria alla pratica

“ La memoria è la base dell’intelligenza.”Gianni Golena

Le applicazioni che abbiamo analizzato finora dimostreranno la loro efficacia attraverso un costanteesercizio pratico, che consentirà di acquisire anche velocità e spontaneità nei processi descritti. Dopoqualche settimana, utilizzare questi strumenti sarà diventato per te un automatismo, un po'come quandouna persona diventa così abile a guidare l'auto da non avere più bisogno di "fare mente locale" sulla fri-zione, ogni volta che ha bisogno di scalare la marcia: ci riesce "senza pensare". Lo stesso accade in tuttiprocessi di apprendimento: la pratica rende spontanea e rapida l'applicazione di ogni teoria.

Prima di addentrarci nel concretezza dell'applicazione del metodo GiGoTec, è necessario trattare alcuniaspetti di fondamentale importanza nel processo di apprendimento. Essi sono l'interesse, l'attenzione el'associazione.

L'interesse L'interesse è indubbiamente la prima leva della memoria. Spesso capita che i bambini, a scuola, nonriescano a memorizzare ciò che fa parte del programma di studio, eppure sono capaci di ripetere a me-moria goal e formazioni di intere stagioni calcistiche. Questo aspetto conferma che ogni persona è do-tata di una straordinaria memoria: la sua maggiore o minore efficacia dipende da quanto il campo diapplicazione susciti interesse. Per quanto le sistema GiGoTec abbia un grande potenziale di educazionedella memoria, è comunque necessario desiderare e decidere consapevolmente di ricordare, e quindi di

applicare le strategie del metodo.

L'attenzioneNell'attuazione di un processo di memorizzazione, l'attenzione e il passo successivo al interesse. Provaa pensare quante volte hai cercato qualcosa che era proprio "sotto il tuo naso", oppure a quando haitrovato difficoltà nel tentativo di descrivere qualcosa o qualcuno che avevi visto poco prima, oppure aquando hai "dimenticato" le chiavi, il cellulare, l'ombrello, o ancora a quando hai impiegato mezz'oraper ritrovare l'auto, perché non ricordare più dove l’avevi parcheggiata. Più che di casi di scarsa memo-ria, spesso si tratta di distrazione o di insufficiente attenzione, ed è su quest'ultima, dunque, che occorrelavorare.

L'associazione

L'associazione di idee è il processo più naturale utilizzato per apprendere in formazioni nuove o diffici-li da ricordare. Pensa a quando, alla scuola elementare, ti hanno descritto l'Italia come uno stivale, conl'intenzione di farti ricordare la sua forma caratteristica, oppure pensa a quando ti descrivono qualcosa,citando numerosi esempi di cose che conosci e che hai già visto o sentito precedentemente. Una cosa ècerta: possiamo imparare qualcosa di nuovo, quando siamo capaci di associare concetti nuovi con altriappesi in precedenza. Spesso l'apprendimento di una lingua straniera avviene anche confrontando lesue strutture con quelle della propria lingua madre. Pensiamo poi a cosa sarebbero le moltiplicazioni,se non si sapessero fare le addizioni, o a cosa sarebbero le addizioni se non si conoscessero i numeri.

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2Memorizzare i nomi e cognomi

" Nessuna parola è più importante del tuo nome"Gianni Golfera

Quante volte hai provato una sensazione di imbarazzo e di disagio, davanti ad una persona della qualenon ricordavi il nome? Quante occasioni a hai perso per aver dimenticato il nome di qualcuno?Eppure, ricordare i nomi delle persone è fondamentale.

Con il sistema GiGoTec potrai ricordare, a distanza di anni, i nomi di tutte le persone incontrate. Saràinoltre in grado di ricordare i nomi di oltre 100 persone (non è un errore di battitura, proprio 100!) in-contrate in un'unica occasione.

E le sistema per riuscirci è sempre e veloce. Esso consiste nel associare un'immagine E.M.A.I.C.E. alnome della persona, collegandola alla caratteristica dominante del suo volto, quella che più ci colpisce.A cosa mi riferisco in particolare? Prova a pensare ad una caricatura: ecco cosa intendo per "esaltazio-ne di una caratteristica dominante".

Prima di inoltrarci nella pratica e negli esempi, che ricordo che l'immagine E.M.A.I.C.E. non è il fine,ma il mezzo per acquisire l'informazione che ci interessa. In questo senso, ricordiamo che ogni imma-

gine va costruita e associata in modo istintivo e immediato, in meno di un secondo di tempo.Passiamo ora alla pratica: se voglio ricordare la signora Paolo, la cui caratteristica dominante è un naso"a patata", immagino un palo (per assonanza con "Paolo") che esce dal naso (E.M.A.I.C.E.!) Della si-gnora Paolo. Se voglio ricordare il nome di Mara, una ragazza che ha come caratteristica dominantedegli occhi molto espressivi, immagino migliaia di more (per assonanza con "Mara") che escono dagliocchi di Mara. Se mi viene presentato Alessandro, un signore con delle vistose orecchie a sventola, as-socio il suo nome ad Alessandro Magno, immaginando una spada che dondola appesa ad un suo orec-chio.

Ecco, di seguito, un elenco di nomi e immagine che puoi leggere per farti un'idea di cosa intendo, perpoi procedere con alcuni approfondimenti.

-  Andrea: una Croce di S. Andrea-  Antonella: un'anta-  Antonio: il maiale in relazione a Sant'Antonio, santo protettore degli animali-  Barbara: un'orda di barbari o la bambola Barbie-  Beatrice: una persona beata, avvolta in una luce soffusa-  Bruno: metà scuro brunito-  Caterina: chi delinea, piccola chitarra-  Chiara: la chiara d'uovo-  Claudio: il bastone di un claudicante-  Cristina: un crocifisso-  Daniele: lo yogurt Danone

-  Dario: un diario-  Davide: la fionda di Davide nell'episodio biblico di Davide e Golia

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-  Diana: l'arco di Diana-  Elena: Elena di Troia che viene rapita da Paride-  Elisa: qualcosa di "esile" (per assonanza)-  Enrico: è ricco! (Immagini di ricchezza)-  Erika: è ricca! (Immagini di ricchezza)-  Fabio: una bottiglia di acqua Fabia-  Federica: una fede nuziale ricca (un'enorme fede)-  Filippo: un filo-  Fiorenza: un fiore-  Gabriele: l'angelo Gabriele (si associano delle ali)-  Giovanni: un gruppetto di giovani-  Giuseppe: la sega di Giuseppe, il falegname padre di Gesù-  Guglielmo: la mela di Guglielmo Tell-  Ilaria: un atteggiamento di ilarità-  Irene: delle renne-  Iolanda: una ghirlanda-  Ivan: l'atteggiamento violento di Ivan il Terribile

Laura: un'aura-  Lauro: della loro, detto anche "lauro"-  Lisa: qualcosa di "liso", di consumato-  Lorenzo: dell’oro-  Marco: la moneta tedesca, l’atto sportivo di marcare o ancora una marca da bollo-  Martina: un bicchiere di Martini-  Massimo: il livello massimo di un misurino-  Melania: una mela -  Nadia: un nodo-  Nando: suoNando-  Nina: un nano o Nina, la caravella di Cristoforo Colombo -  Norma: una normativa

-  Olga: un'alga-  Oliviero: un'oliva-  Oscar: il Premio Oscar -  Osvaldo: un nuovo (per assonanza con "ovale")-  Patrizia: una patrizia nel senso di ricca romana: associo una persona ha dei gioielli-  Piero: una pera-  Pietro: una pietra-  Pino: un pino nella senso di "albero di pino"-  Rachele: le chele di un granchio -  Roberta: il deodorante è Neutro Roberts 

-  Rocco: una rocca-  Rosa: una rossa nel senso di "fiore"

-  Serena: una serenata-  Silvano: il cappello del mago Silvan -  Silvia: una foglie di salvia-  Simone: sapone (per assonanza)-  Tania: un tonno-  Tiberio: una tibia-  Tiziano: una tazzina-  Tommaso: le dita dell'episodio biblico di San Tommaso-  Ubaldo: un balzo-  Umberto: un'ombra (per assonanza con "umbra") -  Ugo: un arco-  Valentina: un vaso di valore-  Veronica: una grande vera nuziale-  Vittorio: esultante perché vittorioso

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-  Sabrina: della brina

A questo punto occorre fare alcune precisazioni utili per definire il corretto modo di operare nellevarie circostanze.

1)  Ogni nome va riferito ad un oggetto o ad un'azione.2)  Un nome non va mai riferito ad una persona che già si conosce.3)  L'immagine da associare al nome e alla persona va visualizzato per un tempo brevissimo: circa

un quarto di un secondo.4)  Per agevolare la fissazione dell'informazione, è utile chiamare più volte le persone con il loro

nome, durante la conversazione e quando è il momento di salutarle.

Per quanto riguarda i nomi composti, come abbiamo già anticipato, non è necessaria un'immagine dop-pia per ricordarli. Ad esempio, potremmo ricordare il nome di Giampiero visualizzando una "pera” as-sociata al volto della persona. Ricordo che l'immagine che creiamo sempre ad aiutare la nostra memo-ria non certo a sostituirla: l'immagine E.M.A.I.C.E. genera la neutroattivazione necessaria per ricorda-re. Successivamente non avremo necessità di ricorrere a quell'immagine, per ricordare l'informazione

Ogni immagine rimane indissolubilmente legata al processo logico o intuitivo che è stato necessario acrearla. Questo aspetto ci permette di non confonderci mai, né di sbagliare nome partendo da un'imma-gine.

A questo punto è arrivato il momento di trattare cognomi, i quali vanno memorizzati allo stesso mododei nomi, ma costruendo l'immagine con il criterio del assonanza. Ecco degli esempi:

-  Allegri: una risata demenziale-  Berti: dei benedetti-  Dori: d’oro-  Fiorini: dei fiori piccoli piccoli

-  Golfera: un golf -  Invoglia: ingoia-  Lenzi: lenza-  Magnani: uno che mangia voracemente-  Neri: qualcosa di nero-  Ondini: delle onde piccole piccole-  Piccini: dei folletti piccoli piccoli-  Ranieri: una rana-  Serri: una setta-  Urnari: un’urna elettorale-  Venzi: un ventaglio-  Zamboni: degli zampini

Consideriamo ora la situazione in cui ci presentano qualcuno per nome e cognome. In questo caso cree-remo un’immagine per il nome, la quale andrà ad interagire con al caratteristica dominante della perso-na attraverso l’immagine del cognome.

Se, ad esempio, ci presentano il signor Emanuele Cicogna e notiamo che questa persona ha una frontemolto ampia, possiamo immaginare un’enorme mano (Emanuele) che toglie dalla fronte (caratteristicadominante) una cicogna. Ovviamente si tratta solo di un esempio: potremmo farne molti altri relativialla medesima situazione.

Ciascuno di noi, infatti, dovrebbe fare proprie le immagini che gli vengono più istintive e naturali, tirenderai conto ben presto, inoltre, che i nomi sono sempre gli stessi: utilizzerai spesso le medesimeimmagini con grande semplicità.

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3Memorizzare singole parole e liste

“ Negli affari non importa quello che ricordi dei prodotti

 Ma quello che ricordi dei clienti”Gianni Golfera

Per “liste” intendo una serie di concetti, parole o più semplicemente una serie di cose da ricordare, in-feriore a venti elementi. Potrebbe essere un promemoria di cose da fare l’indomani, le argomentazionidi un discorso oppure una sequenza di cose da ricordare: una semplice lista della spesa oppure un elen-co di appuntamenti. Questo capitolo contiene alcuni elementi fondamentali di ciò che verrà in seguito.

La memorizzazione delle liste avviene attraverso l’acquisizione dei dati in tre fasi specifiche:

1)  cercare un immagine E.M.A.I.C.E.;2)  legarla a quella che segue;3)  continuare il procedimento legando le immagini tra loro (due per volta).

Una cosa da puntualizzare è la seguente: EVITA sempre di inventare storie; limitati ad associare i varielementi due per volta. Se l’acquisizione avviene nel modo corretto, potrai imparare facilmente oltrecento elementi. Ecco la prima lista di parole su cui cimentarti, seguita da un esempio di strategia peruna memorizzazione efficace:

1)  Dottore

2) 

Cappello3)  Pescatore4)  Scrivania5)  Aereo6)  Specchio7)  Maschera8)  Uva9)  Serpente10) Computer

11) Vicino di casa

12) Chiave13) Libro

14) Toro15) Telo16) Doccia17) Fucile18) Statua19) Topo20) Matrimonio

Per prima cosa visualizzo un dottore, non uno a caso, ma il mio dottore, poi associo il dottore al cap-pello, immaginandolo con un enorme e ridicolo cappello sulla testa (E.M.A.I.C.E.). ora associo il cap-

pello al pescatore, senza più pensare al dottore! Immagino allora un pescatore che pesca un ridicolocappello (esattamente quello di prima), per poi legare il pescatore alla scrivania, immaginandolo men-tre cade schiantandosi sulla scrivania.Continuo visualizzando un aereo che decolla sulla scrivania, poi lo stesso aereo lo visualizzo mentre sischianta contro uno specchio. Dallo specchio rotto esce una donna con una maschera, sotto la masche-ra al posto del volto c’è dell’uva, dall’uva esce un serpente ed il serpente ingoia il computer. Dalcomputer esce il mio vicino di casa con in mano un’enorme chiave, con la chiave apre un libro, dallibro esce un toro, il toro tiene un telo, il telo viene messo in una doccia, dalla doccia parte un colpo difucile che colpisce una statua spezzandola. Dalla rottura della statua esce un topo che si veste da spo-so per il suo matrimonio.

Come avrai visto, o meglio, visualizzato, ho associato due elementi per volta, collegando il precedente

con il successivo.

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Prima di andare avanti nella lettura, fai una cosa molto importante: torna indietro a rileggere le associa-zioni; non per capire, bensì per visualizzare! È necessario che visualizzi bene ogni singolo passaggio,per acquisire in modo ottimale l’informazione. Bene, adesso prova a ricostruire la sequenza usandola… testa! Se hai visualizzato correttamente i vari passaggi, ci riesci senza problemi. Se invece qualco-sa ti è sfuggito, valuta le seguenti possibilità di errore:

1)   Non hai visualizzato bene le immagini.

In tal caso, prova ad occhi chiusi e concentrati di più.

2)   Le immagini non erano “E.M.A.I.C.E.”.

Rifletti: le immagini erano in movimento? Erano esagerate? Erano associate in modo inusuale?Erano emotivamente coinvolgenti? Le caratteristiche in questione devono essere tutte soddi-sfatte!

3)   Le immagini non erano realistiche.

È necessario visualizzare cose e persone “ reali”, come ad esempio: il tuo dottore, un cappelloche hai visto realmente, uno specchio che conosci e così via. L’importanza di una buona visua-

lizzazione è correlata ad un’efficace attivazione dell’area cerebrale che viene coinvolta duranteil processo di visualizzazione. Per questo motivo, l’attività di visualizzazione riveste una fun-zione di primaria importanza nel nostro sistema.

Ora facciamo lo stesso esercizio con una serie di concetti e procediamo come sopra nel proces-so di memorizzazione:

1)  Diritto2)  Contratto3)  Giacenza4)  Fideiussione5)  Rendita

6)  Lavoro7)  Orario8)  Abito professionale9)  Venditore10) Recesso

11) Telefono12) Firma13) Guadagno14) Banca15) Dirigente

16) Impiegata17) Studente18) Domenica19) Golf 20) Risultati

Come puoi vedere, si tratta in gran parte di concetti di tipo astratto, la tecnica da usare è la stessa im-piegata per la prima lista di parole, ecco un esempio di correlazione tra le parole:

1) Dritto Un uomo alto2) Contratto che si contrae3) Giacenza e giace con Enza

4) Fideiussione Enza morde un osso come farebbe Fido5) Rendita l’osso è quello di una renna con le dita (ren-dita)6) Lavoro le dita lavorano su di un7) Orario orologio8) Abito professionale l’orologio si veste in giacca e cravatta, l’abito professionale9) Venditore si anima e va a fare il venditore10) Recesso il venditore si veste da Re e si siede sul cess..11) Telefono da un water esce il telefono12) Firma il telefono firma una13) Guadagno banconota14) Banca la banconota va in banca e15) Dirigente parla con il dirigente che è vestito da vigile (dirige il tragico)16) Impiegato il vigile piega il cappello17) Studente un ragazzo con dei libri sotto il braccio (studente) ruba il cappello

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18) Domenica lo studente si fa prete (in questo caso, associo il prete alla domenica)19) Golf il prete prende un’enorme mazza da golf.20) Risultati e colpisce la palla così forte da mandarla contro il tabellone dei risultati

Così come hai fatto con la serie precedente, rileggi e visualizza le immagini prima di verificare se tuttoè andato bene. Poi prova a ripetere le parole nella giusta sequenza.

Ricordati anche della possibilità di utilizzare l’immagine costruita sull’acronimo, in particolare quandoti occorre memorizzare una serie di parole che si riferiscono alla stessa circostanza(il caso di Lecamo-saico che abbiamo analizzato alle pp. 43-44).

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4Memorizzare le parole di una lingua straniera

“ L’unico passaporto è la conoscenza delle lingue”

Gianni Golfera

All’inizio del nostro percorso abbiamo rivolto il nostro primo atto di memorizzazione all’unità espres-siva minima del linguaggio umano: la “parola”.

Per memorizzare singoli vocaboli, sia che appartengano ad una lingua straniera o alla nostra linguamadre, è sufficiente ricorrere al metodo dell’associazione , abbiamo già riscontrato come sia possibilericordare la pronuncia di parole straniere o di termini che non abbiano senso compiuto nella nostra lin-gua madre attraverso il criterio dell’assonanza.

Un vocabolo inglese come “even”, che tra i suoi vari significati annovera quello di “anche”, sarà facil-mente memorizzabile mediante una semplice associazione:

-  tra l’immagine che la parola “even” mi suggerisce,-  e l’immagine che la parola tradotta “anche” mi fa venire in mente.

Per questa ragione, un procedimento appropriato per memorizzare la parola in questione sarebbe il se-guente:

“Even”, per assonanza, mi ricorda “Seven”, la marca di zainetti per la scuola.“Anche”, per assonanza, mi ricorda la parola “anca” al plurale.

A questo punto non mi resta che fondere le due immagini in un’unica scena “E.M.A.I.C.E.”.

Quindi vedrò il mio zaino Seven, indossato da una bellissima ragazza, che ondeggia sinuosa-mente il bacino.

Ricordiamo che è sempre opportuno contestualizzare le immagini e rapportarle a scene di vita vissuta.E quindi,

immaginerò la mia ragazza, con la quale trascorro una meravigliosa e romantica giornata inmontagna, godendo di paesaggi incantevoli e di momenti magici, e vedrò che indossa il mio zaino “Se-

ven”, mentre passeggia insieme a me, ondeggiando sinuosamente il bacino da cui ricavo il termine“anche”.

Facciamo un altro esempio significativo con il termine inglese “spelf ”, che significa “incantesimo”.Anche in questo caso farò appello alla mia immaginazione.

Assocerò “spelf ” all’immagine di una persona che si “spella” sotto al sole cocente d’estate, ilsignificato “incantesimo” lo concretizzerò attraverso l’immagine della fatina di Pinocchio.

A questo punto farò interagire le due immagini: vedrò la fatina di Pinocchio prendere tranquil-lamente il sole nel giardino di casa mia e poi precipitarsi all’improvviso nella mia cucina, perché la suaschiena è in fiamme. Io la soccorro con un grosso estintore, che a fatica trascino verso di lei.

Ho condensato così, in una scena molto intensa, tutti gli elementi necessari a far sì che le immaginicreate generino migliaia e migliaia di sinapsi. Vi sono infatti:

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  Esagerazione: la presenza della fatina e del grosso estintore; M ovimento: io e la fatina ci precipitiamo l’uno verso l’altra; Associazione

 I nusuale: le fiamme che divampano dalla schiena e l’uso dell’estintore come mezzo disoccorso, altamente sconsigliato in caso di ustione grave;C oinvolgimento

 Emotivo: tutto ha avuto luogo nella mia abitazione, mentre regnava la quiete più asso-luta.

Le possibilità di applicazioni simili a queste sono infinite. Prendiamo adesso in considerazione un vo-cabolo della lingua spagnola come “catar ” che vuol dire “asssagiare” o “degustare”.Anche in questo caso procediamo convertendo in immagini:

-  il vocabolo il lingua originale catar 

-  e il suo significato “assaggiare”. 

Catar , per assonanza, mi richiama alla mente “catarro”, “Assaggiare” … viene di conseguenza.

Immagino allora di trovarmi in una trattoria tipica di Salmanca, dove assaggio un zuppo a basedi catarro e mi complimento con il cuoco per l’ottima consistenza del cibo.

Per tornare all’opportunità di lasciare l’immaginazione libera di andare nella creazione delle immagini,avrai notato, nelle associazioni e nelle immagini proposte negli esempi precedenti – e anche in quelleche percorrono tutto il libro – che ho sempre evitato di pormi vincoli alla mia capacità immaginativa,evitando forzature e incoraggiando la spontaneità.

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5Memorizzare numeri

“Ciò che abbiamo vissuto ha valore

 perché ce lo ricordiamo”Gianni Golfera

I numeri sono ovunque: nei codici, nei prezzi, nelle prenotazioni, nelle date, nelle misure e nel tempoche scandisce la nostra esistenza.

È proprio così difficile ricordarli? Naturalmente no, se sappiamo come fare, anche in questo caso il me-todo di memorizzazione si basa sulle immagini, sebbene queste verranno costruite in modo particolare,forse il procedimento potrà sembrarti inizialmente un po’ complesso, ma con la pratica ti renderai con-

to di quanto sia facile e divertente.

La realtà che ci circonda non ha solo una natura verbale: essa è “alfanumerica”, ovvero composta daparole e da numeri; per molti, questi ultimi rappresentano delle entità astratte. In tale astrattezza risiedespesso la causa della difficoltà di memorizzarli.

Gli antichi maestri della memoria hanno suggerito un insieme di strategie che possono essere adatte alcontesto in cui viviamo oggi e sintetizzate in uno strumento semplice e molto efficace: “l’alfabeto fo-netico”.

Procedi nella lettura di questo capitolo solo quando ciò che hai già appreso ti è chiaro in tutti i suoipunti. Ti spiegherò come ricordare i numeri ad una cifra, poi a due, poi a tre, finché sarai capace di ri-cordare anche numeri quaranta cifre! So che questa eventualità ti sembra strana e forse irrealizzabile;eppure, imparerai con estrema facilità!

Memorizzare numeri ad una cifrain primo luogo visualizzeremo i numeri associando ad essi un colore ed un’immagine. L'immagine as-sociata ad un numero è stata decisa in base alla similarità di forme fra cifre e immagini che le rappre-sentano.Esaminiamo dunque i numeri associati ai relativi colori e alle relative immagini:

Lilla – candela (nota che il numero uno, graficamente, è dritto proprio come una candela).

Nero – cigno (nota che con un po’ d’immaginazione la grafia del numero 2 può assomigliaread un cigno dal collo lungo e flessuoso).

Marrone – gabbiano (nota che con un po’ d’immaginazione grafia del numero 3 può richiama-re un gabbiano in volo).

Rosso – sedia (nota che con un po’ d’immaginazione la grafia del numero 4 assomiglia ad unasedia).

Fucsia – guanto (il 5 fa eccezione nell’abbinamento con l’immagine: l’associazione è cori lecinque dita della mano).

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Blu – ciliegia (nota che con un po’ d’immaginazione la grafia del numero 6 assomiglia ad unaciliegia).

Turchese – falce (nota che con un po'd'immaginazione la grafia del numero 7 assomiglia aduna falce).

Grigio – pupazzo di neve (nota che con un po' d'immaginazione la grafia del numero 8 di adun pupazzo di neve).

Pistacchio – palloncino (nota che con un po' d'immaginazione la grafia del numero 9 assomi-glia ad un palloncino).

Zafferano – salvagente (nota che con un po' d'immaginazione la grafia del numero zero asso-miglia ad un salvagente).

Ripassa prima soltanto i colori, associandoli ai numeri corrispondenti e alle immagini: 1 candela fu-csia, un cigno nero e così via, sia in ordine crescente, sia in ordine decrescente, sia in ordine sparso.

In secondo luogo ripassa il problema della lettera associata a ciascun numero. Nota bene: il "fonema",non la lettera dell’alfabeto. Cioè: “1” per “lilla” (e non " elle"); “n” per “ nero" (e non “enne”), e cosìvia.

Nota come i numeri e le lettere corrispondenti si assomigliano graficamente oppure, come nel caso del4 e dello 0, abbiano in comune l’aspetto fonetico:

1 assomiglia alla “l” di lilla;

2 assomiglia alla “N “ di nero, se lo ruotiamo di 180°;

3soomiglia alla “ m ” di marrone, se lo ruotiamo di 180°;

4 se pronunciato in modo molto forte, fa percepire una “r” altrettanto forte (la “r” di rosso), e inoltreassomiglia graficamente ad una “R” maiuscola rovesciata;

5 assomiglia alla “ f ” di fucsia;

6 assomiglia alla “ b ” di blu;

7 assomiglia alla “ T  ” di T urchese;

8 assomiglia alla “g” di grigio;

9 riflesso in uno specchio, assomiglia alla “P” di pistacchio.

0 ha come iniziale la “Z” e di “zafferano”, e questo è sufficiente a ricordare la corrispondenza tra nu-mero e lettera.

Gli abbinamenti che abbiamo appena visto sono schematizzati nella tabella alla pagina successiva.

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 Prima di procedere con l’esercizio successivo, ripassa molto accuratamente le corrispondenze tra nu-mero e lettera e lettera e numero, sia in ordine crescente, sia in ordine decrescente, sia in ordine sparso.

Adesso, divertiti a leggere i numeri che seguono pronunciando le lettere che ad essi corrispondono:

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 Memorizzare numeri a due cifreAdesso è arrivato il momento di creare delle immagini per i numeri composti da due cifre. Tra i numeria due cifre prenderemo in considerazione anche 01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08, 09, e 00, sebbene possasembrare strano.

La regola per memorizzare numeri a due cifre utilizza la “conversione fonetica” ed è la seguente:

A ciascuna delle due cifre corrisponde una consonante; le due consonanti, combinandosi con unao due vocali, formano delle parole.

A questo punto sarà facile passare dalla parola all’immagine e viceversa.

Nell’elenco che segue leggiamo la parola corrispondente al numero a due cifre e anche una descrizionedell’immagine evocata da quella stessa parola. Nota che le consonanti doppie (come in “Zorro” e in“zappa”, ad esempio) vengono calcolate come singole.

01 – Zulù uno zulù02 – Zanna una tigre con i denti a forma di sciabola03 – Zoom un cameraman che fa uno zoom04 – Zorro il personaggio con questo nome05 – Zuffa due che si picchiano06 – Zebù uno dei nomi del diavolo: Belzebù07 – Zitti una maestra mentre richiama la classe al silenzio08 – Zuegg un succo di frutta09 – Zappa una zappa10 – Lazo un cowboy con un lazo11 – Lilla dei fiori di lillà12 – Lana una signora anziana che lavora a maglia

13 - Lama il Dalai Lama, oppure l’animale con questo nome14 – Lara la “Lara” del Dottor Divago o il personaggio di Lara Croft  15 – Elfo un elfo (questa parola fa eccezione, perchè comincia per vocale16 – Lobo un mostro con orecchie dai lobi enormi17 – Latte un lattaio18 – Lego un bimbo che gioca con i Lego 19 – Lupo un cane lupo20 – Nozze una sposa21 – Nilo una mummia (non il Nilo, perché sarebbe troppo dispersivo)22 – Nonno mio nonno23 – Nome un neonato al quale bisogna dare il nome24 – Nero un ragazza di colore

25 – Naïf un pittore che dipinge un quadro daïf 26 – Nube una nuvola di cartapesta, come in una scenografia teatrale27 – Nato un militare della NATO28 – Nego una persona in particolare che nega o mi nega qualcosa29 – Nappa un amico che indossa un giubbotto fatto di questo materiale30 – Mazzo un mazzo di carte e un giocatore d’azzardo31 – Mela Eva con una mela32 – Mano il personaggio “Mano” della famiglia Addams33 – Mamma mia mamma34 – Mare un bagnino35 – Mafia Al Pacino che interpreta il personaggio mafioso nel film Il Padrino 36 – Moby Moby Dick la balena, ma più piccola37 – Moto una moto con centauro38 – Mago il mago Silvan

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39 – Mappa un pirata con la mappa del tesoro40 – Razzo un astronauta41 – Rullo un rullo schiacciasassi42 – Rana una rana43 – Ramo un taglialegna44 – Raro un vaso cinese raro45 – Riffa una lotteria46 – Rete un pescatore con la rete48 – Ruga un vecchio marinaio con il viso solcato da rughe49 – Rupe un alpinista50 – Fez un bersagliere con il cappello fez51 – Filo una sarta che cuce con filo52 – Fune un fachiro di fronte alla fune53 – Fame un bimbo povero e affamato54 – Faro un faro con guardiano55 – Fifa una maschera spaventosa56 – Fibbia un orco con un fibbia

57 – Fata una fatina58 – Faggio un faggio59 – F.P.I. Federazione Pugilistica Italiana60 – Bozza un progetto con geometra61 – Bolla una bolla di sapone62 – Boom un’esplosione di fuochi d’artificio64 – Burro un pezzo di burro65 – Baffi un uomo con i baffi66 – Babbo mio padre67 – Botte una botte68 – Biga la biga di Ben Ur69 – Bip un telefonino

70 – Tazza una tazza71 – Telo una ragazza al mare sdraiata su di un telo72 – Tonno un tonno73 – Tomo un grosso libro74 – Toro toro e torero75 – Tuffo un tuffatore76 – Tubo un idraulico77 – Tetto una tegola78 – Toga un antico romano in toga79 – Topo un topo80 – Gazza una gazza81 – Goal un calciatore

82 – Gonna una ragazza in minigonna83 – Gemma una signora molto ingioiellata84 – Gara un corridore85 – Gufo un gufo86 – Giubba un uomo vestito con una lunga giubba un87 – Gatto gatto che conosco88 – Gag un comico che conosco, nell’atto di fare una gag89 G.I.P Giudice per le Indagini Preliminari90 – Pozzo una signora che attinge l‘acqua da un pozzo91 – Pollo un pollo che passeggia vestito92 – Penna un alpino con la penna sul cappello93 – Pomo Adamo (il pomo di Adamo)94 – Pera un uomo travestito da pera95 – Puffo un puffo

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96 – Pub la cameriera di un pub97 – Patto Hitler e Mussolini che si stringono la mano mentre siglano il Patto d’Acciaio98 – Paggio un paggio che trascina il velo della sposa (solo il paggio, per non confondersi

con nozze”)99 – Pipa un signore che fuma la pipa00 – Zazà il soprannome dell’ispettore di Arsenio Lupin

Adesso sei in grado di passare dal numero di due cifre alla parola, e dalla parola all’immagine corri-spondente. Quando hai l’immagine, la maggior parte del lavoro è stata svolta: rimane solo da collegarele immagini a due a due, come hai già fatto in precedenza con la serie di parole da memorizzare.Facciamo qualche esempio. Immagina di voler memorizzare i seguenti numeri:

Codice bancomat 650925

Numero di telefono dell’ufficio GiGoTec0363.98.79.81 

Quanto costa una Golf 23.000,00 euro

Nel caso del bancomat, per prima cosa visualizzo la tessera del bancomat, dai bancomat esce un uomocon i baffi (65) il quale tiene in mano una zappa (09) nell’atto di distruggere un quadro naïf (25).

Nel caso del numero di telefono dell’Ufficio GiGoTec; immagino:

Gig robot d’acciaio che balla e si diverte (“Gig” è in assonanza con GiGoTec) con in mano una tele-camera (03. “Zoom”), la telecamera esplode (63, “boom’), dei paggi che arrivano (98), uno dei quali sitrasforma in un topo (79), ed infine il topo segna un goal (81), come fosse un calciatore.

Nel caso del prezzo della Golf, assoceremo ad essa solo il numero 23(un neonato alla guida della Golf,perché il resto della cifra è sottinteso e , di conseguenza, non è essenziale.

La stessa cosa va fatta quando ci troviamo davanti a qualcosa di pressoché noto o logicamente deduci-bile. È il caso dei prefissi telefonici di città che già conosciamo o delle prime due cifre di anni celebricome il 1939, anno in cui ebbe inizio la seconda guerra mondiale, o il 1947, anno in cui fu promulgatala Costituzione Italiana. Se, ad esempio, vuoi ricordare il 1933, anno in cui Hitler venne eletto cancel-liere del Reich, non ti occorre rappresentare il “19” riferito al secolo, ma è sufficiente rappresentare il33. Nel caso specifico, ho rappresentato nella mia immaginazione mia mamma (33) e Hitler che si reg-gono in equilibrio sul bordo di un cancello(“cancello” è assonante con “cancelliere”).

Ora, per acquisire una certa sicurezza nella memorizzazione dei numeri, ti sarà utile cimentarti con unnumero di almeno 20 cifre. Nella vita, probabilmente, non ti capiterà di dover ricordare un numero cosìlungo, ma ti sarà utile farlo adesso, per imparare bene il sistema di memorizzazione dei numeri che ab-biamo appena analizzato.

Ecco il numero da memorizzare:

25.39.55.24.67.36.21.58.78

Le parole corrispondenti saranno: 25 naif, 39 mappa, 55 fifa, 24 nero, 67, botte, 36 Moby, 21 Nilo, 58faggio, 78 toga. La conversione dei numeri in parole ed immagini deve avvenire contestualmente allalettura oppure all’ascolto del numero… Non fare quella faccia! Certo, sarà necessario che studi i nume-ri, per poterci riuscire. Concentrati su di essi, prima di procedere, poi collega a due a due le cifre delnumero, attraverso le immagini ad esse associate.

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Memorizzare numeri a tre cifreConsideriamo ora i numeri di tre cifre. Ti insegno in proposito un’altra tecnica molto efficace, la qualeti permetterà di visualizzare, in una sola immagine, un numero a tre cifre.

Il criterio è molto semplice: si crea un’immagine utilizzando le due cifre delle decine e delle unità (laseconda e la terza cifra, quindi) e la si “colora” con il colore corrispondente al numero delle centinaia(la prima cifra).

I colori saranno : 0 zafferano (come il salvagente) 1 lilla (come la candela) 2 nero (come il cigno) 3marrone (come il gabbiano) 4 rosso (come la sedia) 5 fucsia(come il guanto) 6 blu (come la ciliegia) 7turchese (come la falce) 8 grigio (come il pupazzo di neve) 9 pistacchio (come il palloncino),

Ecco alcuni esempi.

571: si forma la parola con le cifre delle decine e delle unità (71, telo) e la si colora con il colorecorrispondente alla cifra delle centinaia (5, fucsia) – un telo fucsia.

938: si forma la parola con le cifre delle decine e delle unità (38, mago) e la si colora con il colo-re corrispondente alla cifra delle centinaia ( 9, pistacchio) – un mago con un abito color pistac-chio.

328: si forma la parola con le cifre delle decine e delle unità (91, pollo) e la si colora con il colo-re corrispondente alla cifra delle centinaia (7, turchese) – un pollo con il piumaggio turchese.

250: si forma la parola con le cifre delle decine e delle unità (50, fez) e la si colora con il colorecorrispondente alla cifra delle centinaia (2, nero) – un fez nero.

122: si forma la parola con le cifre delle decine e delle unità (22, nonno) e la si colora con il co-lore corrispondente alla cifra delle centinaia (1, lilla) – mio nonno che indossa una giacca lilla.

525: si forma la parola con le cifre delle decine e delle unità (25, naïf), e la si colora con il colorecorrispondente alla cifra delle centinaia (3, marrone) – un quadro naïf con la cornice fucsia.

Come vedi non è difficile, si tratta semplicemente di allenarsi e di imparare i numeri, la miglio formadi apprendimento è la pratica… per cui, allenati, allenati, allenati!

In sintesiTre sono le principali regole del metodo di memorizzazione dei numeri, a seconda che questi siano co-stituiti da una, due o tre cifre.

Nel primo caso si usano le immagini visive (la candela, il cigno e così via), i colori e le lettere corri-

spondenti a ciascun numero.

Nel secondo caso si utilizza la conversione fonetica: alle due cifre corrispondono delle consonanti, checombinandosi con una o due vocali formano delle parole. I numeri due cifre come 39, 44, 75, 66, 72,77 e così via, vengono rappresentati dalle immagini di riferimento che scaturiscono dalla conversionefonetica:

39, MaPPa44, RaRo75, TuFFo66, BiBBia72, ToNNo77, TeTTo

… e così via.

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Nel terzo caso si utilizzano dei colori collegati alle immagini: le centinaia del numero vengono rappre-sentate dal colore, le decine e le unità dalla parola di riferimento formata dalla combinazione delleconsonanti con le vocali.

Applicazioni pratiche: altri esempiQuando usare la tecnica di memorizzazione dei singoli numeri e quando quella che occorre a ricordarei numeri a due o a tre cifre? Dipende dalla propria sensibilità. Personalmente utilizzo l’una o l’altratecnica a seconda di come mi vengono dettati i numeri, ad esempio, se mi comunicano a voce un nu-mero telefonico, costruisco le immagini base a come vengono scanditi i numeri (singolarmente, agruppi di due o a gruppi di tre).

 Numeri di telefono

Ammettiamo che mi venga detto il numero telefonico di Lucia: 33.33.76.04.76. Notiamo che le cifremi vengono comunicate a coppie.

 Immaginerò mia mamma (33), mascherata da mimo (33), che batte un tubo (76) sulla testa di

 Zorro (04) e Zorro cade su un mucchio di tubi (76).

Facciamo un altro esempio: come memorizzo il numero di Alessandra 329.60.66.524? Notiamo il mo-do in cui viene scandito: prima un gruppo di tre cifre, poi due coppie di cifre, poi un gruppo di tre ci-fre. Anche in questo caso metto in atto la conversione delle cifre in immagini e poi creo la scena artico-lata che le contiene e che mi consente di memorizzarle:

 Alessandra indossa un giubbotto di nappa marrone (339) mentre dipinge la bozza (60) di un

quadro da cui esce Babbo (66) Natale. Babbo Natale toglie la maschera e in realtà si tratta di un

ragazzo di colore vestito di fucsia (5, fucsia; 24, nero).

 Partita IVA

Ecco come ho imparato il numero della mia partita IVA: 02165020393.

Una tigre dai denti a sciabola (zanna 02) morde il lobo (16) dell’orecchio di un bersagliere (50

 fez), il quale va a nozze (20) con un pomo marrone (3 marrone, 93 pomo).

 Anni solari

Ecco come potrei memorizzare il 1582, anno di pubblicazione del De Umbris Idearum di GiordanoBruno, teologo e filosofo straordinario rappresentante dell’arte della memoria.

 Immagino un elfo (15) vestito da donna (82) che tenta di sedurmi.

Oppure, omettendo il numero 1, che appartiene alle migliaia:

 Immagino una gonna tutta sporca di vernice fucsia (582), indossata da mia sorella che ha ap- pena ridipinto la bicicletta.

Elementi della Tavola PeriodicaAmmettiamo di voler ricordare alcune caratteristiche dell’alluminio.Il simbolo corrispondente è “26” e la posizione nella Tavola Periodica è indicata dalla stringa “IIIA”.Procediamo!

 Il mio macellaio di fiducia usa dei sofisticatissimi coltelli d’alluminio (utilizzo qui la parola “al-

luminio” in assonanza con “lama”, 13), i quali tagliano l’arrosto in fette così sottili da farlo dis-

solvere in una nube (26).

Quando metto tutto nella busta della spesa, questa si sfonda. Il contenuto della busta mi cade sul

 piede, a causa del dolore forte esclamo: “Aaaaaaaaaaaaaaah!!!” e vedo entrare tre alani (IIIA)

che si avventano sull’arrosto finito per terra.

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 Formule matematiche

Il nostro metodo può essere applicato anche per memorizzare la formula risolutiva delle equazioni disecondo grado:

Vediamo come possiamo procedere.

Un signore con un gigantesco paio di forbici (x) taglia il brodo di un tavolo (_________). Sopra a

questo tavolo c’è Barbara (b) vestita di bianco con una cintura nera (la cintura nera allude al se-

gno – scritto davanti alla b). Barbara tiene in mano un crocifisso con un largo basamento (±) e

con questo crocifisso colpisce con forza la radice ( ) di un vecchio albero. Sotto l’albero

troviamo un’altra ragazza di nome Barbara con un cigno sopra la spalla (b²) e i piedi sopra ad 

uno sgabello (–), è seduta su una sedia (4) la signora anziana che pubblicizza l’ACE (ac). Sotto al

tavolo troviamo un bimbo che si chiama Andrea abbracciato ad un grande cigno (2a).

Considerazioni generali

Anche nel caso dei numeri, come abbiamo visto, le immagini sono un mezzo per imparare, piuttostoche il fine della memorizzazione. Apprendere i numeri con questo sistema ti consentirà di acquisirlinella memoria a lungo termine e di riuscire a richiamarli senza pensare ad alcuna immagine.

Le immagini ridicole, a volte paradossali, a cui ricorrono nelle applicazioni del metodo sono funzionalialla fissazione dei ricordi, in quanto chiamano direttamente in gioco molte caratteristiche E.M.A.I.C.E.necessarie a inviare l’informazione nella memoria a lungo termine.

Il ridicolo e il paradossale sono componenti che da sempre attirano l’attenzione degli esseri umani,coinvolgendoli a livello fisico ed emotivo e toccando potentemente la loro sensibilità.

L’efficacia delle immagini ”forti” ai fini della memorizzazione viene segnalata in uno dei più antichitrattati sulla memoria, a cui lo stesso Giordano Bruno nel De Umbris Idearum fa un diretto riferimento: Rhetorica ad C. Erennium, opera che gli studiosi collocano tra l’86 e il ’70 a.C.. Al capitolo XXII leg-giamo, infatti:

“ La natura stessa ci insegna quello che conviene fare. Se nella vita vediamo delle cose insignifi-

canti, comuni, quotidiane, non ci capita spesso di ricordarle, perché solo il nuovo e il meraviglioso

colpiscono la mente. Ma se vediamo, se raccontiamo un fatto di una infamia vergognosa, o di una

virtù speciale, un’azione straordinaria, grande, ridicola, incredibile, siamo in grado di ricordarce-

lo a lungo”.

Un’immaginazione senza limiti è dunque uno strumento potentissimo: più la coltiviamo e rinforziamo,

più utile si rivelerà in un’infinità di situazioni in cui avremo bisogno di usare efficacemente la nostramemoria.

Prima di procedere, ti suggerisco di ripassare con attenzione questo capitolo e di acquisire disinvolturae padronanza assolute degli strumenti analizzati, ai quali verrà fatto continuo riferimento nelle applica-zioni che svilupperemo nelle pagine successive.

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6Memorizzare testi: la teoria

dei luoghi e le sue applicazioni

“Quando i tuoi concorrenti sono più forte di te,

una buona memoria può rivelarsi il ventaglio

che conduce alla vittoria”

Gianni Golfera

In questo capitolo ti spiego cos’è la memoria spazio-temporale e come puoi utilizzarla per impararelunghi elenchi di informazioni nell’ordine desiderato. Fino ad ora, infatti, abbiamo fatto riferimento aliste che contenevano al massimo venti elementi.

Il sistema che utilizza la memoria spazio-temporale ti consentirà di memorizzare i capitoli di un librovoluminoso, i contenuti di un testo da presentare in pubblico o, ancora, gli argomenti di un esame.

Ora prova a pensare a tre amici. Pensa al contesto in cui li hai conosciuti: ti verrà in mente se li hai co-nosciuti in ambito lavorativo, se ti sono stati presentati da un altro amico e così via. Adesso, invece,pensa al “dove”: in quale luogo hai conosciuto queste persone? Vedrai che ti verrà in mente facilmenteil posto in cui hai fatto la loro conoscenza e l’ordine temporale in cui le hai incontrate.

8 agosto ‘05

11 dicembre ‘99

Giorgio

Giardini pubblici

AntonellaUniversità

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 7 gennaio ‘98

Morgan

Campo da tennis

Intersezione del tempo e dello spazio

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Nell’immagine viene indicata la direzione in cui il tempo scorre e la sua intersezione con gli ambientinei quali abbiamo incontrato i nostri amici. La nostra memoria, infatti, ci consente di ricordare con sor-prendente facilità gli ambienti e gli oggetti che erano presenti.

 Pensaci. Ricorderai di sicuro la tua casa, la disposizione delle stanze e gli attendi che si trovanoall’interno di essa. Noterai anche che ricordi tutto senza fatica, in modo naturale. La stesso vale per lestrade, i ristoranti, i cinema e i ber che conosci e che sei capace di raggiungere.

La teoria dei luoghiÈ arrivato il momento di utilizzare in modo funzionale la tua memoria spazio-temporale. Dovrai creareun elenco di stanze, in ordine logico sequenziale, immaginando di mostrare la tua casa ad un amico. Inquesto elenco includi se ce li hai, anche la cantina ed il garage. Se abiti in un monolocale, prendi comeriferimento la casa dei tuoi genitori o quella di un amico. È necessario che in questo elenco siano pre-senti dieci ambienti, in un ordine che tu sappia ricostruire con precisione. È molto importante conosce-re bene i locali in questione, prima di proseguire. A scopo esemplificativo, ecco di seguito un elenco didieci ambienti, nell’ordine in cui li ho predisposti.

1. 

Ingresso2.  Sala3.  Cucina4.  Angolo cottura5.  Attico6.  Studio7.  Camera da letto8.  Camera da letto di mio figlio9.  Bagno0.  Garage

Avrai notato che ho utilizzato lo 0 (zero) al posto del 10. Fa’ anche tu lo stesso.

Ora, prima che inizi a “compilare” la tua lista, è necessaria un’altra precisazione importante: gli am-bienti devono essere di media grandezza e mai sgabuzzini, balconi o corridoi, dal momento che do-vranno servire a contenere informazioni, e in nessun caso potranno avere una forma diversa da quelladi un quadrilatero.

Adesso prepara l’elenco delle tue dieci stanze: costruiscile bene all’interno della tua mente, perché trapoco conoscerai il modo in cui vengono usate. Ti consiglio di stilare questo elenco usando una matita,in modo da poterlo correggere e perfezionare. Potrebbe infatti capitarti di saltare una stanza, oppure diinvertirne due: l’unico modo per verificarlo è provare a ricostruire correttamente l’ordine degli ambien-ti. Solo a questo punto potrai trascrivere a penna i luoghi che hai individuato, benché ti possa garantireche non ti servirà farlo, in quanto li saprai a memoria. Compila pure gli spazi vuoti qui di seguito con

la sequenza degli ambienti che hai individuato:

1.  …………………………………....2.  ……………………………………3.  ……………………………………4.  ……………………………………5.  ……………………………………6.  …………………………………….7.  …………………………………….8.  …………………………………….9.  ……………………………………..0.  ……………………………………..

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Le informazioni dovranno interagire tra loro, ma anche con i mobili e gli altri arredi che incontranostrada facendo: un po’ come se fossero gli attori di una rappresentazione teatrale, i quali interagisconosia tra loro, sia con gli elementi della scenografia.

Anche per 1’utilizzo della teoria dei luoghi vale il concetto che abbiamo più volte sottolineato in pre-cedenza: questo metodo di memorizzazione si avvale delle caratteristiche “E.M.A.I.C.E.” delle imma-gini quale mezzo per fissare le informazioni nella memoria a lungo termine, piuttosto che come fine. Neconsegue, tra l’altro, che gli stessi luoghi possono essere utilizzati infinite volte per nuove serie di in-formazioni. Dove vanno a finire quelle che vi abbiamo collocato in precedenza? Nella memoria a lun-go termine, dalla quale si potranno richiamare senza che sia necessario ricorrere ad alcuna irnrnagine. Ti invito a leggere e rileggere con molta attenzione questo concetto: i luoghi servono “soltanto” a uti-lizzare più efficacemente il nostro cervello e la nostra memoria spazio-temporale.

Memorizzare testi con la teoria dei luoghiAdesso prova a mettere in pratica quanto spiegato finora lavorando alla memorizzazione di un testo.Come si procede?

Per prima cosa, si individuano le parole chiave del lesto che si intende memorizzare. Quindi si colloca-no i vari argomenti lungo le pareti delle stanze nell’ordine desiderato, associandoli a immagini che ab-biano caratteristiche E.M.A.I.C.E. e collegandoli a due a due.

Ti accorgerai che i vari concetti ti appariranno molto semplici e chiari, nella rievocazione del resto at-traverso le parole inserite nel luogo. Ovviamente, se lo spazio a disposizione in un luogo non basta, sipassa a quello successivo.

La memorizzazione di un testo lungo non è un cosa difficile. Ciò che è necessario è una buona organiz-zazione mentale. La premessa fondamentale è una perfetta conoscenza delle stanze della memoria: me-glio conoscere con precisione trenta stanze, che cento in modo approssimativo. Questo perché i luoghiquando ci sono familiari, lasciano dentro di noi un’impronta più forte, che ci consente di riprodurli in

modo più facile e immediato.

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Supponiamo di voler memorizzare il contenuto di un articolo del Codice Penale utilizzando gli stru-menti che abbiamo appreso finora.

 Art. 613 del Codice Penale

Stato di incapacità procurato mediante violenza. Chiunque, mediante suggestione ipnotica o in veglia, o mediante somministrazione di sostanze alcoli-

che o stupefacenti o con qualsiasi altro mezzo, pone una persona, senza il consenso di lei, in stato di

incapacità di intendere o di volere, è punito con la reclusione fino ad un anno. Il consenso dato alle

 persone indicate nell’ultimo capoverso dell’articolo 579, non esclude la punibilità. La pena è della re-

clusione fino a cinque anni:

1) se il colpevole ha agito con il fine di far commettere un reato;

2) se la persona resa incapace, commette in tale stato, un fatto preveduto dalla legge come de-

litto (691).

Cominciamo dal numero dell’articolo,613 – 6 come “blu”; 13 come “lama”: il Dalai Lama in abito blu.

Passiamo quindi al titolo dell’articolo:“Stato di incapacità procurato mediante violenza.”

Immagino il Dalai Lama in abito blu che viene picchiato. 

Passo ora a identificare le parole chiave:- ipnotica- alcoliche- stupefacenti- I anno- consenso

- 579- 5 anni- fine reato- delittoA questo punto procedo a collocando le immagini all’interno della stanza che ho scelto di dedicareall’articolo 613.

Il Dalai Lama vestito di blu viene aggredito da tre malviventi. Il primo cerca di ipnotizzarlo (suggestioneipnotica), agitando le mani in modo convulso; il secondo gli infila in botta un imbuto ingozzandolo, poi,con whisky (sostanze alcoliche), mente il terzo gli buca il braccio con una siringa piena di droga (sostanzestupefacenti). La siringa viene posta come unica candelina su di una torta (un anno), mentre un bambino fasegno di si con la testa (consenso). Poi il bambino si trasforma in un topo fucsia (579), il quale agita una

zampa coperta da un guanto (5 anni) che tiene un calendario. Dal calendario esce un galletto blu (691), ilquale commette un delitto.

Naturalmente, sia la selezione delle parole sia l’immagine da visualizzare, corrispondono ad una seriedi procedimenti del tutto personali e soggetti alla libera interpretazione.

Una poesia di Herrmann HessePassiamo ora al procedimento utile per imparare una poesia. Se ritieni che ti sia poco utile memorizza-re il testo di un componimento poetico, ti assicuro comunque che è molto conveniente da un punto divista didattico, nel senso che ti servirà ad acquisire maggiore dimestichezza con il metodo che stiamoimparando.

Il principeVolevamo costruire assiemeuna casa bella e tutta nostra

alta come un castelloper guardare oltre i fiumi e i pratisu boschi silenti.

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 Versi prima strofa

Volevamo costruire assiemeuna casa bella e tutta nostraalta come un castello

per guardare oltre i fiumi e i pratisui boschi silenti.

Versi seconda strofa

Tutto volevamo disimparare,ciò che era piccolo e brutto,volevamo decorare con canti di gioiavicinanze e lontananze,le corone di felicità nei capelli.

Versi terza strofa

Ora ho costruito un castellosu un’estrema e silenziosa altura

la mia nostalgia sta là e guardafin alla noia, ed il giorno si fa grigio- principessa, dove sei rimasta?

Versi quarta strofa

Ora affido a tutti i venti

i miei canti arditi.Loro devono cercarti e trovartie svelarti il doloredi cui soffre il mio cuore

Versi quinta strofa

Devono anche raccontartidi una seducente infinita felicità,devo baciarti e tormentartie devo rubarti il sonno –principessa, quando tornerai?

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Immagini prima strofa

Una coppia di muratori, uomo e donnaIl modellino di una casaIl modellino di una torre con a fianco un metro enorme

Un enorme occhio sbarratoUn enorme abete imbavagliato

Immagini seconda strofa

Un bambino con un cappello da asinoCalimeroBimbi che cantano decorati come regaliUna lente d’ingrandimento ed un cannocchialeEnormi corone con stampati sorrisi su teste dai lunghi capelli

Immagini terza strofa

Un castello con sopra un orologioUn alpinista fa il tipico gesto per richiamare il silenzio(dito indice sulle labbra)

Una donna triste mi fissa in piedi su di un mobileUn militare (Naja, è in assonanza con noia) vestito di grigioUna principessa si lava con il sapone “Dove”.

Immagini quarta strofa

Un orologio, dal quale esce Fido soffiando fortissimo comeEoloCantanti vestiti da paracadutisti (gli “Arditi” della Folgore)Poliziotti con i cani, che cercano e trovano qualcunoUn dentista con il veloUn cuore cinto da una corona di spine e sanguinante

Immagini quinta strofa

La nonna nell’atto di raccontare le favoleUna donna seducente e molto feliceDue che si baciano sotto una tormenta di neve

Un fantasma ruba qualcosa ad un tizio che dormeUna principessa che si allontana

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Ora colleghiamo le immagini all’interno del luogo che hai scelto.

1) Sulla prima parete colloco le immagini relative alla prima strofa:

una coppia di muratori, uomo e donna, costruisce una casa dalla quale esce una torre con a fianco un lungometro, in cima al metro un enorme occhio sbarrato cade su un grande abete.

2) Sulla seconda parete colloco le immagini relative alla seconda strofa:

un bambino che indossa un cappello da asino lancia Calimero contro dei bimbi che cantano decorati comeregali, i bimbi estraggono un’enorme lente e costruiscono un cannocchiale, dal cannocchiale escono enor-mi corone decorate con sorrisi su teste dai lunghi capelli.

3) Sulla terza parete colloco le immagini relative alla terza strofa:

c’è un castello con sopra un orologio, dall’orologio esce un alpinista che invita al silenzio avvicinandosi ildito indice alle labbra, poi indica una donna triste, che abbraccia un militare vestito di grigio. Il militareporge ad una principessa una saponetta Dove. 

4) Sulla quarta parete colloco le immagini relative alla quarta strofa:

c’è un orologio da cui esce Fido, soffiando fortissimo su alcuni cantanti vestiti da paracadutisti; i paracadu-tisti si vestono da poliziotti e cercano qualcuno, fino a trovare un dentista con il velo che mostra un cuorecinto da una corona di spine e sanguinante.

5) Nel centro della stanza colloco le immagini relative alla quinta strofa:

la nonna racconta una favola ad una donna seducente e molto felice: la donna bacia un ragazzo sotto unatormenta di neve, il ragazzo si addormenta e viene tormentato da un fantasma, il quale gli ruba qualcosa; ilfantasma si trasforma in una principessa e si allontana.

Se ti stai domandando se corri il rischio di perdere i contenuti o di confonderti quando ripensi alle im-magini, la risposta è no. Infatti, ogni immagine rimane indissolubilmente legata al processo logico chel’ha costituita. A questo proposito, ogni immagine dev’essere creata da te. Le immagini che ho creatoio saranno valide per me, mentre quelle che creerai tu funzioneranno perfettamente per te: è per questaragione che dovrai utilizzare le tue immagini, costruendole in modo rapido ed intuitivo.

Se qualcosa non torna, potrai sempre modificare o aggiungere un’immagine, che definiremo “immagi-ne supplementare”.

 Alcune terzine della Divina Commedia

Cimentiamoci ora con alcune terzine della Divina Commedia. Nonostante la singolarità espressiva diDante, vedremo che è possibile applicare il nostro metodo anche all'arte del Sommo Poeta.

Inferno - Canto I

 Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,

che la diritta via era smarrita.

 Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

 Esta selva selvaggia e aspra e forte

Che nel pensier rinnova la paura!

Tant'è amara che poco più morte;

ma per trattar del ben ch’ì vi trovai,

dirò de l’altre cose ch’ì v’ho scorte.

Ecco come rappresenterei queste prime tre terzine associando i versi alle immagini, collegandole tra

loro e visualizzandole all'interno del luogo che ho scelto, utilizzando per ciascuna terzina una paretedella stanza che ho scelto.

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Prima parete: immagino di camminare lungo una linea di mezzeria (nel mezzo del), e mentrecammino mi gratto il naso (nostra vita).

Mi ritrovo con gli amici (mi ritrovai) in mezzo a tanti alberi neri (per una selva oscura).

Immagino una che la (che la) mentre disegno una linea ondulata per terra (diritta via era smarri-

ta).

Seconda parete: immagino di pungermi con un ago (ahi) parlante (quanto a dir) che si atteggiaa "duro" (qual era è cosa dura).

Immagino un Estathé gigantesco (esta) da cui esce un albero (selva); dall'albero scende della sel-vaggina (selvaggina) bevendo succo di limone (aspra) e facendo sollevamento pesi con un bilan-ciere (e forte).

Dal bilanciere esce un fantasma (che nel pensier rinnova la paura).

Terza parete: una gigantesca bottiglia di aranciata amara (tant'è amara) contiene poca aranciata 

(che poco) e viene bevuta dalla Morte (èpiù morte).

Una mano (ma) e enorme tratta il muro (per trattar), è la mano di un angelo (del ben) che trovaqualcosa per terra (ch’ì vi trovai).

Da un enorme bocca escono delle cose (dirò de l’altre cose) e vengono scortate (ch’ì v’ho scor-te) da un gruppo di poliziotti.

Memorizzare testi voluminosiQuando il testo da memorizzare è lungo e discorsivo, come nel caso dei contenuti di un libro o di unmanuale, si utilizza il sistema delle parole chiave, legate tra loro all'interno di un luogo. Nei nuovi do-vrai collocare solo l'essenziale: la memoria naturale farà il resto. Il sistema GiGoTec non allo scopo disostituirsi alla tua capacità di ricordare, bensì di sviluppare ed educare la migliore di tutte le tue risorse:la memoria naturale.

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7Applicazioni varie del metodo GiGoTec

“ Il ricordo è vita”Gianni Golfera

Il sistema GiGoTec è applicabile in ogni circostanza ed è un validissimo strumento per memorizzareogni cosa, compresi i concetti astratti. In questo capitolo troverai una serie di applicazioni del metodoGiGoTec per necessità varie e anche molto frequenti. È importante tenere presente che è necessario uti-lizzare ogni volta le regole di base e poi sviluppare l'applicazione del metodo in modo del tutto auto-nomo e personale. Le due uniche regole universali saranno:

1)  Pensare per immagini E.M.A.I.C.E.;

2)  In alcuni casi, collocare le immagini nell'ordine desiderato all'interno del luogo.

Tutto il resto è a tua discrezione!

Come ricordare gli appuntamentiCon il metodo GiGoTec puoi tenere un'agenda mensile nella tua testa, con una facilità sorprendente.Come si procede?

1)  Si crea un'immagine per l'appuntamento;

2) 

Si associa l'immagine per l'appuntamento all'immagine del giorno;3)  Si associa l'immagine del giorno all'immagine dell'orario dell'appuntamento.

L'immagine del giorno e l'immagine dell'appuntamento sono costruite con il metodo di memorizzazio-ne dei numeri che già conosciamo. Facciamo alcuni esempi.

Dentista, giorno 24, ore 16.00

Immagino allora per un attimo:Il dentista che opera su un uomo di colore (24, nero) con denti enormi (immagine E.M.A.I.C.E.) e conenormi lobi (16, lobi).

Commercialista, giorno 10, ore 18.00Immagino allora per un attimo:

Il mio commercialista, mentre prende al lazzo (10, lazzo) un bambino che gioca con i Lego (18, Lego).

Signor Ferri, giorno 03, ore 09.00Immagino allora per un attimo:

Un enorme robot di ferro (Ferri), il quale brandisce una telecamera (03, zoom) a cui è attaccato un enormepalloncino (nove, palloncino).

Alessia Rossi, Via Alberici n° 4, giorno 17, ore 15.30

Immagino allora per un attimo:Un enorme aliante (Alessia) il rosso (Rossi) che cade da un albero (Via Alberici) sopra una sedia (4), lasedia si scioglie diventando latte (17, latte) e il latte viene leccato da un elfo (15, elfo) il quale ha sulla te-sta un mazzo (30, mazzo) di fiori.

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Come puoi vedere, è possibile ricordare appuntamenti, giorno, ora, nomi e persino indirizzi! La praticarenderà estremamente semplice e rapido il procedimento.

Come ricordare una lista di cose da fareIl sistema più semplice per ricordare una serie di cose da fare durante il giorno consiste nella suddivi-derle in una sorta di decalogo, assegnando a ciascuna di esse un numero visivo, e poi associandole traloro a due a due.

Passiamo ad un esempio pratico.

Giornata di domani:

•  Telefonare al Sig. Quadrelli•  Scrivere al dott. Saverio•  Sistemare la grafica delle e-mail•  Chiamare il dott. Lino•  Sostituire l'auto al noleggio•  Telefonare all'avvocato•  Preparare il comunicato stampa•  Inviare la newsletter•  Migliorare il sito•  Incontrare Fabrizio Rondi

Come memorizzare quotazioni in borsa cambi valutaSpesso i manager che investono in borsa si trovano nella condizione di prendere in fretta decisioni im-portanti. Per prendere delle decisioni adeguate, è necessario avere in mente ogni circostanza. Di solitosono proprio coloro che utilizzano la memoria in modo più efficace a prendere le decisioni migliorinell'ambito delle finanze.

Immagina di voler fissare nella memoria i dati che seguono:

Mibtel -0,17%Mib 30 -0,34%Tech Star +0,10%Dow Jones +0,23%Eurodollaro +1,2188%

Ed ecco, qui di seguito, come memorizzerei io questi dati.

Immagino "Mibtel" come un telefono mobile; lo immagino il rosso, perché il titolo indicativo e completo

l'immagine raffigurandomi il telefono mentre si tuffa in una piscina colma di latte (17, latte). La presento ilnumero 17 invece che il numero 0,17, perché la logica e il buon senso saranno sufficienti per farmi arrivareal numero originale.

Per rappresentare "Mib 30", immagino solo 30, figurandomi un mazzo (30, mazzo) di fiori; immagino chei fiori siano di colore rosso, dal momento che anche in questo caso il titolo è in calo, e gli immagino nelmare (34, mare). Non ho la necessità di raffigurarmi il numero decimale (-0,34%) per le stesse ragioni dicui al punto precedente. Anche in questo caso, come nel precedente e in quelli successivi, tutto ciò che nonrisulta essere essenziale non va rappresentato.

“Tech Star” è rappresentabile come una stella di tanica in movimento, di colore rosso (perché l'indice ne-gativo), mentre maneggia un lazzo (10, lazzo: non abbiamo la necessità di rappresentare la cifra decimale).

Se voglio ricordare che il Don Jones è salito dello 0,23%, sarà sufficiente immaginare per un attimo India-na Jones con in braccio un neonato (23, diamogli un nome); in questo caso, non ho colorato l'immagine,perché l'indice era in crescita.

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- L'autore -

Gianni Golfera

Ha cominciato ad interessarsi all'Arte della Memoria durante l'adolescenza, studiando Giordano Brunoe Pico della Mirandola e acquisendo così le basi per costruire il suo Metodo (GiGoTec, Gianni GolferaTecniche), che gli ha permesso di imparare a memoria 261 libri.

Oggi è considerato dalla comunità scientifica internazionale "l'uomo con più memoria al mondo" ed èdocente di numerosi corsi di formazione per lo sviluppo della memoria presso molti enti pubblici e pri-vati, tra i quali l’Università del San Raffaele di Milano, il gruppo Enel, Poste Italiane, l’Università de-gli Studi di Ferrara, l’Università di Bolzano, l'Associazione Internazionale di Medicina Ortomolecola-re, la Camera dei Deputati, il Comando Generale della Guardia di Finanza, l’Iri management, Techno-logym, Fincantieri.

Ha già legato  La memoria emotiva, edito da Sperling & Kupfer, e  L'arte della memoria di Giordano

 Bruno, edito da Anima.

Una menzione scientifica sulle sue tecniche è presente all'interno del decimo volume "La Mente e ilCervello" dell'enciclopedia "La Scienza", realizzata dalla Redazione Grandi Opere di UTEC Culturadel quotidiano la Repubblica.

Contattare Gianni Golfera, visita la sezione "Contatti" del sito web: www.gigotec.com