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Anno 1 - Numero 13 - Domenica 2 ottobre 2011 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita GIÙ LE MANI DA CASORIA! GIÙ LE MANI DALL’ALENIA!

Giornale di Casoria

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Giornale di Casoria

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Anno 1 - Numero 13 - Domenica 2 ottobre 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

GIÙ LE MANI DA CASORIA!

GIÙ LE MANI DALL’ALENIA!

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2 il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

E D I T O R I A L E

Casoria e dintorniI fatti della settimana. di Giuseppe Storti

Questione Alenia. Finalmente una sinergia tra le forze politiche locali su una questione direi vitale per la nostra città. La chiusura del sito casoriano, che è uno dei più produttivi del gruppo. Oramai anche i lattanti hanno capito che la paventata chiusura della sede casoria-na, ha una motivazione politica e basta. Non c'entrano le politiche industriali E’ lo strapo-tere e l’arroganza di una forza politica razzista e xenofoba come la Lega che condiziona in negativo la vita politica del Paese. Ma l’unità di intenti dimostrata almeno una volta dalla politica casoriana, fa ben sperare. Non e’ det-ta l’ultima parola. La lotta e’ dura, ma non fa paura a nessuno. Meno che mai alla stampa, ed a questo giornale che ha posto con forza e determinazione il caso dell’ennesima rapina ai danni della Campania e della nostra città. Continueremo a seguire gli sviluppi della questione. Noi siamo: senza se e senza ma dalla parte dei lavoratori dell’Ale-nia. L’età media di quelli di Casoria è di 39 anni. Il sito casoriano classificato come d’eccellenza nel settore, è l’ultimo avamposto del sogno casoriano di città industriale che abbandona la campagna rigogliosa e fertile per impiantare indu-strie. Non si puo’ perderlo. A proposito di aree dismesse. La nostra città si caratte-rizza per avere ben 500 mila metri qua-dri di territorio disseminato di scheletri industriali. La politica ufficiale dice che è difficile riutilizzarli perché i suoli sono in mano ai privati. Per noi è un alibi. Provate ad andare a vedere cosa è successo nella cit-tà di Penati del Pd , che sarà pure indagato per presunte tangenti, ma la sua città: Sesto San Giovanni nel milanese è un esempio di trasformazione urbana: da paese industriale a città post industriale. Qui, invece, solo chiac-chiere e libri dei sogni che come nella migliore delle favole muoiono all’alba di una politica

incapace e improduttiva se non nel senso di piegare gli interessi pubblici a fini privati. Ma c’è una novità che può essere utile alla nostra città. E’ offerta da una interessante proposta di legge presentata in Consiglio regionale per riutilizzare i suoli e i reliquati per dare vita a nuove iniziative industriali. A presentarla, la consigliera del Pd Rosa D'Amelio, prima firmataria, il capogruppo del Pd, Giuseppe Russo e il consigliere dell’Udc, Pietro Foglia. “La crisi industriale che ha colpito il Paese e che ha devastato alcune aree del Mezzo-giorno - si legge nella relazione introduttiva - sta travolgendo anche l’ intero l’apparato industriale costruito con immensi sforzi lun-go l’arco di decenni. Uno dei paradossi che accompagna la crisi è che immense aree in-dustriali diventano cimiteri di fabbriche di-smesse senza che la mano pubblica possa ri-entrare in possesso della disponibilità di quei suoli prevedendo una loro riutilizzazione in

un quadro di re-industrializzazione possibile”.“A questa contraddizione questa propo-sta di legge intende porre rimedio spiega la D’Amelio - introducendo nella legislazio-ne regionale meccanismi che favoriscano la riutilizzazione dei suoli e dei reliquati per nuove iniziative industriali; ciò – prosegue - può essere possibile o attraverso il parere obbligatorio e vincolante dell’ASI alla loro

cessione, sulla base di vincolanti programmi industriali, o attraverso la loro riacquisizione a prezzi che tengano conto del fatto che, ori-ginariamente, gli stessi erano stati ceduti per valori assolutamente non di mercato e che, nella quasi totalità dei casi, non tenevano in alcun conto delle opere di urbanizzazione”.Seguiremo l’iter legislativo di approvazione di questa legge, sperando che i consiglieri regionali del nostro Territorio vogliano, con opportuni emendamenti, far pesare nell’am-bito della normativa proposta il fatto che Ca-soria è la quarta città della Campania, e con una legge ad hoc, potrebbe rilanciare le pro-prie speranze per un futuro migliore. Intanto quei pochi investitori che avevano deciso di insediarsi sul nostro Territorio, pare abbia-mo cambiato idea. Bisogna avere idee, e farle camminare con le gambe della politica. Ma l’Ente locale: leggi il comune di Casoria, crea le condizioni ottimali per rendere appetibili gli insediamenti produttivi sul nostro Terri-torio? Riteniamo di no. Infatti in altra parte del giornale, parliamo grazie ad un interven-to di un nostro lettore, dello sportello unico per le imprese. Uno strumento di semplifi-cazione della burocrazia introdotto da nor-

mative nazionali idoneo a rendere facile e comodo il rapporto tra imprenditori e Pubblica amministrazione. Ebbene apprendiamo che la città di Casoria non è in regola con le scadenze imposte dalle legge. Ed allora di cosa vogliamo parlare? Certo la macchina comunale, appare da rottamare. Ma nessuno si prende la briga, tranne che in campa-gna elettorale, di una riforma seria ed efficace. Nell’intero organico dell’Ente, sono presenti solo 20 laureati. Bene, lo abbiamo più volte ribadito al Sindaco attuale ed a quelli passati, con il sistema delle convenzioni con gli ordini profes-sionali, si possono avere giovani laurea-

ti a costo zero. Con il sistema degli stage pro-fessionali. Già adottato in molte Pubbliche amministrazioni anche di carattere naziona-le. Ciò evidentemente nelle more del blocco delle assunzioni della P.A. Insomma nulla è impossibile se nell’agenda della città torna finalmente la politica come cambiamento e progresso sociale, e non solo come affarismo e clientelismo.

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A T T U A L I T À

Il Consiglio ComunaleApprovato il riequilibrio del bilancio. di Rosa Davide

All’ordine del giorno del Consiglio Co-munale, tenutosi nella sala consiliare il 28 Settembre, l’approvazione del riequi-librio del bilancio. Il saldo complessivo della manovra, pro-posta dall’assessore competente, Raffaele Bene, ammonta a circa 202.OOO euro. “I tagli del governo nazionale inducono gli enti a dover potenziare gli strumenti di entrata per far fronte all’emergenza”, ha spiegato l’assessore Bene. A contestare la manovra finanziaria l’intera opposizione e soprattutto i con-siglieri Iodice e Del Prete. Emilio Poli-zio, ha spiegato nel suo intervento, che l’opposizione non è favorevole all’appro-vazione dell’atto proposto dall’assessore Bene, in quanto ha riscontrato numerosi punti di criticità. Il consigliere comuna-le dell’UDC ha dunque consegnato alla Presidenza, un documento, nel quale sono esposti tutti i punti discordanti con la proposta dell’assessore al bilancio.Giovanni Marigliano ha inoltre conse-gnato alla Presidenza, una dichiarazione di voto favorevole alla manovra finan-ziaria. Il consiglio comunale si è concluso con la votazione: 13 i voti favorevoli, 7 i con-trari, e 1 astensione. Il riequilibrio del bilancio è stato dunque approvato dalla maggioranza.

Monumentoal degradoDistributori di acqua fuori uso. di Antonio De Santis

A Casoria esistono distributori automatici di acqua, ma non funzionano. Dovevano essere l’innovazione per la città, un modo per evi-tare migliaia di bottiglie di plastica, installati qualche anno fa dall’ Ottogas nella conven-zione siglata dall’amministrazione Ferrara, oggi sono lasciati all’incuria e all’abbandono totale. Ma cosa sono? I distributori, di cui uno si trova nel parco ad Arpino, sono posta-zioni elettroniche che permettono al cittadi-no di rifornirsi di acqua pubblica, refrigerata, naturale e gratuita, portando da casa le pro-prie bottiglie. “Perché non rimuoverli e de-stinarli a qualche associazione o alle scuole?” questo l’appello lanciato da Vincenzo Rus-so, presidente del movimento Generazione Giovani, che spiega la sua idea: “I distributo-ri dovevano rientrare nei percorsi innovativi di riduzione dei rifiuti invece rappresentano dei monumenti al degrado - oltre al vantag-gio economico immediato per chi li utilizza, il riuso di bottiglie permette la contrazione del volume dei rifiuti da imballaggio e con-sente di ridurre gli impatti ambientali che gli stessi determinano”. Anche dal social network facebook si leva la protesta dei cit-

tadini, qualcuno scrive: “Smettetela di pren-dere in giro il popolo di Casoria, l'acqua è un bene dell'Umanità perché è il primo ele-mento della vita e non può essere gestita dai privati come se fosse un servizio cimiteriale o di trasporto pubblico!” La Campagna sull’Acqua Pubblica portata avanti da Legambiente ha evidenziato che la produzione e lo smaltimento di una bottiglia di acqua determina un forte impatto sulla qualità dell’ambiente, con notevoli risorse sprecate in tonnellate di Pet e in consumo di petrolio, con elevate emissioni di gas serra. Se poi consideriamo che l’acqua imbottiglia-ta va trasportata (quasi sempre su strada) per molti chilometri, procuriamo anche un dan-no alla qualità dell’aria. Unica cosa certa è che i distributori di acqua fanno parte di un servizio gratuito che l’am-ministrazione Ferrara pretese all’atto della sottoscrizione della convenzione con l’Otto-gas. Questi distributori, in quella che è una continua crisi ambientale della nostra Re-gione, potrebbero essere l’innovazione che per una volta mette in risalto la nostra Città, sarebbe un servizio simile a quello realizzato dalle ben gestite città del Nord Italia. Per-ché dobbiamo abituarci ad avere opere irre-alizzate e ad essere sempre considerati degli incapaci nella gestione delle risorse pubbli-che, in particolare quelle ambientali? Come mai se i distributori non sono stati messi in funzione le fontanine all’interno della villa comunale sono state chiuse? Ci associamo all’appello lanciato da Vincenzo Russo per il funzionamento dei distributori, nella spe-ranza che le piccole e buone pratiche quoti-diane possano servire a migliorare la salute dell’ambiente e a ridefinire un modo nuovo di essere comunità.

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4 il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

I L C A S O

stesso posto, da molti anni- dichiara stiz-zita- non è mai passato nessun pullman. E credono di tenerci buoni affermando che l'arteria è a scorrimento veloce. Ma si po-trebbe fare una piazzolla di sosta. Secondo molti di noi, non hanno mai voluto farlo. E credendo che abitiamo in una zona pe-riferica, si illudono che non faremo ascol-tare la nostra voce- continua- è stato così

da sempre. Anche se ci lamentiamo, e ma-gari abbiamo ragio-ne, la lentezza della burocrazia, non ci permette di ottenere i giusti risultati- con-clude stizzita- in-tanto non ci sentia-mo né casoriani né napoletani, dato che

giungere in una o nell'altra zona, compor-ta comunque un grosso sacrificio e lunghe traversati a piedi, per chi se lo può permet-tere. E dall'alto credono di poterci zittire con spiegazioni per molti di noi,sommarie. Abbiamo deciso di parlare per fare senti-re adesso, e ancora una volta, la voce di chi vive ai “margini” del nostro comune. Ma abitare lontani dal centro, non vuol dire si-curamente essere muti”.

Quel tram chiamato desiderioFermata facoltativa per un autobus fatasma...di Daniela Devecchi

“Ctp fermata facoltativa”.Così recita, da decenni, un' insegna in via Circumvallazio-ne esterna a Casoria nei pressi dei parchi Secra e Giugliano. Un cartello“speranzoso”, così come lo definiscono i residenti, che si trova nella stessa postazione da troppo e irragionevole tempo. Infatti, per l' arteria, non “è mai passato un pullman”. Lo han-no affermato gli abitanti della zona, i quali, oggigiorno, alla vista del piccolo segnale, scoppiano anche in una grossa risata. Il fatto è stato segnalato anni fa. I cittadini, lamentavano la totale assenza del servizio e l'evidente impossibilità, soprattutto per anziani e bambini, di recarsi nel centro cittadino. E soprattutto che per prendere il fatidico bus,“quando fosse mai passato”, avrebbero dovuto camminare a piedi per quasi un chilometro. Nella via, abitano pa-recchi anziani, e disabili, per i quali sarebbe impossibile recarsi con le proprie gambe alla fermata più vicina senza l' aiuto di un proprio veicolo. La presenza di un servizio di trasporto pubblico che li portasse, quan-

to meno, nei pressi del municipio, evite-rebbe di certo parecchi problemi. La cosa, almeno in teoria, non sarebbe possibile. La via, affermano i responsabili Ctp, è a scorri-mento veloce. Sarebbe dunque impossibile passare per la zona e fermarsi senza corre-re un rischio per i passeggeri. Eppure gli abitanti della circumvallazione coinvolti nella vicenda, hanno lamentato che “non sarebbe impossibile l'edificazione di un' area di sosta” che impedirebbe sicura-mente trasferte solo per recarsi da un capo all'altro dello stesso comune. La lamentela è sorta tempo fa. Da allora, la faccenda è rimasta lettera morta. Cosa più rilevante, il cartello si trova sulla strada a mò di barzelletta. Il servizio pubblico non ha mai funzionato, almeno per la circumvallazione. Alcuni abitanti, hanno perso la speranza. Ma altri, alla vista della segnaletica ancora tentano di combattere e di fare riaprire il caso, nella speranza che qualcuno “finalmente possa ascoltarli”. Come testimonia, Sonia, una storica cittadina:”Il cartello si trova nello

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P O L I T I C A

Giù le mani dall’Alenia!Giù le mani da Casoria!Queste le parole del coro intonato dagli operai dello stabilimento aeronautico, giunti nella sala consiliare dopo un corteo per le strade della città.

di Rosa Davide

Lunedì 26 Settembre, nella sala consi-liare, si è tenuto un Consiglio Comunale straordinario, per discutere del salvatag-gio dello stabilimento Alenia di Casoria, destinato alla chiusura dal nuovo piano industriale, che deriva dalla fusione di Alenia-Airmacchi con Alenia-Aereo-nautica. Alla seduta hanno preso parte i rappresentanti della Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Nola e Pomigliano. Erano inoltre presenti rap-presentanti sindacali di CGIL, CISL E UIL e FIOM. La chiusura dello stabilimento colpirebbe circa quattrocentosessanta lavoratori. A questi ultimi e a coloro che precedente-mente hanno lavorato nello stabilimento, va riconosciuto il merito di aver trasfor-mato una fabbrica in una delle maggiori eccellenze del tessuto produttivo nazio-nale. E sono proprio gli operai e i dipen-denti dell’Alenia, giunti nella sala consi-liare dopo un corteo per le strade della città, a chiedere aiuto alle forze politiche, perché vadano oltre qualsiasi schiera-mento e confluiscano in un’unica grande

voce, al fine di evitare quello che si può definire un vero e proprio scempio. Ad aprire gli interventi è Billi Pasquale (RSU Casoria), che invita la classe poli-tica a svegliarsi. Non è possibile secondo Giovanni Nocerino (RSU), il trasferi-mento della sede legale,ovvero del cervel-lo commerciale dell’Alenia, da Pomiglia-no a Venegono (comune in provincia di Varese). La sede legale è di importanza fondamentale, non si tratta dello sposta-mento di un computer e di una scrivania, come si vuole far credere. Interviene poi il segretario regionale UIL, che chiede all’assessore regionale al lavoro Severino Nappi, lì presente, la convocazione di un consiglio a livello regionale, per discutere delle stesse tematiche.I rappresentati di CGIL E CISL parlano di un vero e proprio smembramento del polo aereonautico campano, preannun-ciano uno sciopero generale e invitano tutte le istituzioni a scendere in campo al fianco dei lavoratori, persone civili che vanno salvaguardate.Interviene poi l’assessore alle attività produttive, Tommaso Casillo, che riba-disce l’importanza della sede legale, in quanto questa è il primo ed unico rico-noscimento per un’azienda. “Gli interessi della Lega sono a scapito del sud e del Mezzogiorno. Le istituzioni dovrebbero essere a capo dello sciopero generale dei lavoratori”.Ha poi preso la parola il deputato Fran-cesco Barbato, che afferma di essere in quella sede nonostante non fosse stato invitato, perché a suo parere la questione Alenia rappresenta una priorità e dun-que tutti i parlamentari avrebbero dovuto cancellare tutti i loro impegni dall’agen-

da. Queste le sue parole: "Il nuovo piano industriale è frutto di una scelta scelle-rata. Qualora questi lavoratori venissero licenziati, domani troverebbero soltanto un altro datore di lavoro, che si chiama camorra! L’Alenia da Casoria, da Pomi-gliano, non si tocca!"“La vicenda è all’attenzione della politica. La questione non è nata a Settembre ma a Maggio. Si tratta di un problema nazio-nale. Ci spiegassero le motivazioni della chiusura dello stabilimento di Casoria, dato che si parla di lavoro vero e qualifi-cato”, ha affermato l’assessore Nappi.

Erano inoltre presenti, a sostegno dei la-voratori il Consigliere regionale Gennaro Nocera, l’Assessore Provinciale Francesco Pinto, l’ingegnere Farnese del comune di Pomigliano e il consigliere regionale An-gelo Marino.Al termine di tutti gli interventi, è stata approvata all’unanimità da maggioranza e opposizione, una mozione, con la quale il consiglio comunale propone la costitu-zione di un tavolo istituzionale, per revi-sionare le decisioni annunciate dall’Alenia e predisporre un nuovo piano industriale. Tale proposta mira a salvaguardare una realtà produttiva che va avanti dal 1979, ed oggi rappresenta una leadership nel settore aeronautico con un’età anagrafica media dei lavoratori di circa trentanove anni. Nel documento, inoltre, si chiede l’intervento sulla questione del Presiden-te della Repubblica, Giorgio Napolitano.

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6 il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

A T T U A L I T À

SUAP - Sportello Unico Attività ProduttiveAl via la rivoluzione telematica nella gestione delle attività produttive presso i Comuni.di Rossella Bianco

Salvo smentite dell’ultim’ora, il 30 settembre 2011 parte definitivamente l’applicazione del D.P.R .7 settembre 2010, n. 160. Una palinge-nesi metodologica e funzionale, da tempo an-nunciata, che investe appieno i comuni portando con sé un profondo rinnovamento nella gestione dei processi autorizzatori delle attività produt-tive. Ampio il ricorso alle potenzialità dell’ICT – Information Communications Technology ed a piattaforme softwa-re modellate per il trattamento dei pro-cessi amministrativi da condurre esclusi-vamente attraverso il web. Un contesto che risponde alle direttive del nuovo CAD - Co-dice dell’Amministrazione Digitale varato con Decreto legislativo n. 235/2010, fortemente vo-luto dal ministro Brunetta, che segna un deciso passo avanti verso l’efficienza dei servizi interni alla pubblica amministrazione, ovvero la eroga-zione dei servizi di e-government ai cittadini ed alle imprese per migliorarne la qualità della vita e sostenere la competitività del sistema produttivo. Ai sensi dell'art. 2, comma 1, del D.P.R. 160/2010 lo Sportello Unico per le Attività Pro-duttive (SUAP) è l' unico soggetto pubblico di riferimento territoriale per tutti i procedimen-ti che abbiano ad oggetto l'esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi, e quelli re-lativi alle azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, nonché cessazione o riattivazione delle suddette attività, ivi com-presi quelli di cui al decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 (recepimento Direttiva Servizi).Il SUAP deve assicurare ai richiedenti (cittadini/imprese) una risposta telematica unica e tempe-stiva in luogo degli altri uffici comunali e di tutte le amministrazioni pubbliche comunque coin-volte nel procedimento, ivi comprese quelle pre-poste alla tutela ambientale, paesaggistico-ter-ritoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità.I comuni, in forma singola o associata, devono

attivare una piattaforma software di back-office e di front-office per consentire l’accesso condivi-so dal Portale del SUAP, mediante username e password, ai richiedenti ed agli uffici delle pub-bliche amministrazioni (es.: Prefettura, ASL, Polizia Municipale, Procura, Uffici Tecnici, ecc.) chiamate a pronunciare pareri in forma telema-tica in ordine ai procedimenti avviati.I cittadini e le imprese, attraverso il Portale del SUAP, devono poter attivare e/o consultare lo stato dei procedimenti in fieri; compilare on-line la modulistica pubblicata sul sito associata a ciascun tipo di procedimento; allegare even-tuale documentazione in formato digitale (es. planimetrie); sottoscrivere con firma digitale le istanze e la documentazione da inviare al SUAP avvalendosi della PEC - Posta Elettronica Cer-tificata. La gestione informatizzata delle prati-che tende all’azzeramento della documentazione cartacea in tutto il suo iter, per quanto sia sempre

possibile, all’occorren-za, stampare i docu-menti elettronici.La piattaforma del software da utilizzare sul web rappresenta uno degli elementi cardini per la realiz-zazione efficace ed

efficiente del SUAP. L’applicativo deve essere flessibile ed intuitiva e consentire, tra l’altro: l’autenticazione degli utenti; la mappatura dei procedimenti trattati nei quali il richieden-te deve poter navigare; la pubblicazione della modulistica da compilare on-line per ciascun procedimento; informazioni circa gli oneri a carico del richiedente; il rilascio on-line di rice-vute; l’integrazione con il protocollo informatico dell’ente nello scambio di comunicazioni con il richiedente e con altri enti; la presentazione te-lematica delle istanze con procedura guidata di compilazione on-line; la consultazione dello sta-to delle richieste con visibilità dei pareri rilascia-ti dagli enti; l’evasione delle pratiche attraverso procedimenti/endoprocedimenti predefiniti; il monitoraggio dello scadenziario; la condivisio-ne operativa del Portale del SUAP tra tutti gli attori pubblici e privati, ciascuno per la parte di competenza. Fin dal 28 gennaio 2011 i comuni devono atte-stare la sussistenza in capo al SUAP del proprio territorio dei requisiti minimi, trasmettendo ap-posita dichiarazione di accreditamento al Mini-stero per lo Sviluppo Economico. Dal 29 marzo 2011 i SUAP possono operare in regime transitorio sia con modalità telematica che con ricorso alla documentazione cartacea tradizionale nel caso di istanze soggette a SCIA

(segnalazione certificata di inizio attività). A questo scopo i comuni devono rendere disponi-bile sul portale istituzionale la modulistica per la SCIA da compilare in modalità telematica per i procedimenti riguardanti i seguenti settori di attività: Commercio, Strutture Ricettive, Arti-gianato, Pubblici Esercizi.Dal 30 settembre prossimo entrerà in vigore de-finitivamente il Procedimento Unico Ordinario per cui la forma telematica verrà estesa a tutte le altre pratiche inerenti gli impianti produtti-vi e le attività di impresa. Da questa data tutte le istanze dovranno essere presentate tramite le pagine web SUAP on-line del sito comunale.La normativa introdotta dal Decreto Sviluppo, pub-blicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12.07.2011, in vigore dal 13.07.2011, non fa sconti. Come prevede l'art. 6, comma 2, lett. f-bis) del Decreto Sviluppo, il Prefetto invierà, entro 30 giorni dalla data limite, una diffida ai comuni inadempien-ti e, sentito il parere della Regione, provvederà a nominare un commissario ad acta che dovrà assicurare la messa a regime dei SUAP.Union-camere ha intanto effettuato un'indagine sullo stato dell'arte per verificare se i comuni hanno attivato il SUAP. Lo studio evidenzia purtrop-po una forte criticità: 3105 comuni rischiano l'intervento del commissario ad acta, in base alla legge di conversione del D.L. 70/2011 (c.d. Decreto Sviluppo), per la non attivazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive entro la scadenza fissata del 30 settembre 2011 (che rappresenta già un rinvio della scadenza origi-naria del 29 marzo 2011).Una nostra indagine condotta tra alcuni comuni della provincia di Napoli, ha evidenziato che negli ultimi mesi, l’attivazione funzionale del SUAP è all’atten-zione concreta di alcune amministrazioni, impe-gnate davvero in soluzioni in via di realizzazione o provvedimenti in corso d’opera, si distinguono per le iniziative avviate i comuni di: Casavatore, San Giorgio a Cremano, Afragola, Casalnuovo, Caivano, Cardito, Torre Annunziata, Casandri-no, Crispano, Arzano. Pochi i segnali operativi provenienti dal Comune di Casoria, ai primi po-sti nella provincia per numero di abitanti e per numero di esercizi commerciali o insediamenti produttivi. Come dovranno operare, a partire dal prossimo 30 settembre, i cittadini e le imprese del popoloso comune per curare le proprie atti-vità produttive?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

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7il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

A R P I N O

Condotte colabrodo alla CittadellaVia Nazionale delle Puglie: solita voragine.di Giusto

Via Naz. delle Puglie, una strada pericolosa da anni. Tanti gli incidenti anche mortali dovuti al dissesto stradale ed all’ alta velocità di guida degli automobilisti. Ma questa importante ar-teria: snodo fondamentale per “l’altra città” si caratterizza anche per continui cedimenti del-le condutture dell’acquedotto, dovute a perdite delle tubazioni stesse, che nessuno provvede a risolvere in maniera definitiva. Provvedi-menti da parte del Comune: solo toppe, che evidentemente non risolvono il problema. Sem-pre nello stesso punto il cedi-mento Ovvero: altezza scuola Cimiliarco ,come denunciano alcuni abitanti della zona, direttamente sul social network F.B. postando un accorato ap-pello sulla bacheca del sindaco Carfora, ed an-che una foto che pubblichiamo nella pagina. Ecco la loro denuncia: “ Ci sono perdite dalle condotte dell'acquedotto .Non tutti sanno che prima di vedere l'acqua zampillare sull'asfalto , si crea una campana nel sottosuolo , perchè l'acqua cammina e non si vede e scava scava scava scava , fino a causare l'indebolimento delle strutture circostanti , vedi esempio scuola Cimiliarco chiusa ormai da 3 anni per cedi-menti strutturali . Ma nei pressi di queste con-tinue perdite ci sono altri edifici ...MA CHE STANNO ASPETTANDO UNA STRA-GE????????? In un metro è mezzo di tubo fino a poco tempo fa c’erano ben 8 cravatte.” Fin qui la denuncia degli abitanti della zona interessata. C’è da dire che la battaglia per le condotte colabrodo, da anni è portata avanti dal Codacons Arpino. E’ un annoso problema, che si risolve in uno scaricabarile fra l’Arin e l’Ottogas. Intanto l’acquedotto di Arpino e Casoria è soggetto a perdite continue che oltre a risolversi in uno spreco di una risorsa impor-tante come l’acqua, potrebbe comportare gravi danni per l’incolumità pubblica.

ELECTRICITY, fiera delle energie rinnovabiliMomento di grande crescita per la città ed i suoi abitantidi Antonella Storti

Conclusa,tra Sabato e Domenica a Caso-ria, la prima edizione di Electricity,fiera delle energie rinnovabili e della domotica, promossa dal Gruppo Cangiano Sonepar. L'Azienda Cangiano Sonepar, forniture elet-triche generali, è un distributore di materiale e soluzioni per i professionisti dell'elettricità. La Cangiano, marchio presente da oltre 60 anni nel mercato del materiale elettrico, è at-tiva in tutta la Campania e la Basilicata attra-verso 12 filiali. Più di duemila persone,tra ad-detti e visitatori,hanno preso parte all’evento visitando i tre padiglioni allestiti dove i più celebri marchi della domotica, delle energie rinnovabili e dell’illuminazione a led hanno esposto il meglio della loro produzione. Ma-drina della manifestazione: Angela Uliano, componente Pari Opportunità della Provin-cia di Napoli, nonché rappresentante Coda-cons Arpino “E’ stato un momento di grande crescita per la nostra città;l’amministrazione l’ha sostenuto e lo sosterrà anche in futu-ro.” Dice Enzo Carfora. Quello con Elec-tricity diventerà,secondo gli organizzatori dell’evento,un appuntamento biennale. La

fiera è improntata su un criterio informati-vo e formativo. Numerosi,infatti,sono stati i dibattiti e gli stage formativi destinati agli operatori del settore. Molto interessanti sono stati i percorsi interattivi,volti a coin-volgere i visitatori,offrendo loro la possi-bilità di scoprire tutti i segreti dell’energia rinnovabile e del suo potenziale. “Possiamo dire di essere riusciti a colmare il vuoto ge-nerato dalla mancanza di uno specifico sa-lone del materiale elettrico e delle energie rinnovabili in Campania” dichiara Davide Lombardi, responsabile marketing della Cangiano Sonepar. Il giornale di Casoria ha preso parte all’evento,nelle persone del di-rettore responsabile, Avv. Giuseppe Storti e dell’editore,Dott. Carlo De Vita. “Il nostro scopo è stato quello di creare un salone in grado di catalizzare l’attenzione di tutti gli attori della filiera e di riportare l’attenzione delle istituzioni su un settore chiave dell’eco-nomia.” Spiega Piero Fanzini, responsabi-le commerciale della Cangiano Sonepar. L’economia Campana sta attraversando un momento molto critico e lo sviluppo di nuove imprese,supportato da un ente locale, efficiente e pronto a rispondere alle esigenze delle imprese, cosa in verità non riscontrabi-le nei fatti,può aprire le porte a tanti giova-ni neolaureati ancora in attesa di lavoro,che potrebbero sfruttare la possibilità di lavorare “in casa propria” anziché essere costretti a spostarsi fuori Napoli o,addirittura,all’estero.

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C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Le reliquie di San Pacifico a CasoriaCome è arrivato nellachiesa di San Mauroil corpo di questo santodei primi secoli?

di Giuseppe Pesce

Il possesso di reliquie sacre sono cosa comune per una chiesa, ma è abba-stanza raro possedere l’intero corpo di un santo, come quello di San Pacifico martire, conservato a Casoria presso la chiesa di San Mauro abate. Dopo l’ulti-mo restauro, nel 1999 le ossa racchiuse in una teca di vetro sono state colloca-te nella cappella di fronte all’organo; si trovano sotto l’altare, accanto ad una statua del santo, che lo ritrae come un giovanetto disteso con il collo tagliato.

Chi era Pacifico? Di lui si hanno scar-sissime notizie, poiché è ritenuto un martire dei primi secoli. Anzi, in realtà nel martirologio romano non compare proprio alcun Pacifico, se non alcuni martiri chiamati Ireneo (che in greco vuol dire appunto "pacifico"), di cui uno che sarebbe stato sepolto nel cimitero di San Lorenzo fuori Roma.Come è arrivato, allora, molti secoli dopo, questo santo a Casoria? Le prime notizie sui suoi resti compaiono abba-stanza tardi, quasi a metà del Settecen-to, e come spesso accade con le reliquie di santi si trovano sparse nei luoghi più disparati (dalla Calabria a Malta, dal Novarese a Parma), alimentando con-traddizioni e non pochi dubbi sulla loro reale autenticità.A Napoli non si trovavano notizie di San Pacifico almeno fino al 1602, quando Cesare d’Engenio Caracciolo

stampò la sua bella guida alla Napoli Sacra, prestando particolare attenzione anche a tutte le reliquie conservate nel-le chiese napoletane.Per chiarire quale sia la provenienza del corpo conservato a San Mauro, bisogna sfogliare una cronaca del 1791. Nella

sua Istoria del Regno di Napoli, infatti, Alessio De Sariis riporta che proprio nell’aprile di quell’anno il Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone e la regina Maria Carolina, che erano di ritorno da Vienna, si fermarono a Roma, dove incontrarono Papa Pio VI. Per ringra-ziarli della visita, il 21 aprile 1791 il pontefice inviò dei doni ai due sovrani. Tra i doni di Pio VI troviamo due casse di velluto guarnite d’oro: «in una il corpo di S. Pacifico martire, e nell ’altra il corpo di S. Cristina martire».Non sappiamo di preciso cosa fu di queste due reliquie, ma possiamo avan-zare un'ipotesi più che verosimile, che spiega la presenza a Casoria di S. Pa-cifico. Una volta giunti a Napoli, i resti sacri furono certamente accolti dal-la chiesa di corte, che era San Luigi a Palazzo. Qui, però, poterono rimanere solo per poco tempo. Nel 1815, infatti, la chiesa fu demolita per far spazio alla nuova imponente basilica di San Fran-cesco di Paola, e sappiamo che re Ferdi-nando donò ad altre chiese una serie di oggetti, arredi sacri e persino materia-li di spoglio provenienti dalla vecchio edificio. Undici altari rinascimentali di marmo finirono così nella chiesa di San Biagio di Cardito. Fu quasi certamente in questa occasione, che il corpo di San Pacifico martire dovette arrivare a Ca-soria, nella chiesa di San Mauro, come dono di Ferdinando IV.

La statua di San Pacifico, e sulla destra la teca che contiene il suo corpo.

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9il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

A T T U A L I T À

Un téte à tète con Tina FemianoA colloquio con l’attrice casoriana.di Sara Ramona PellegriniIn una tranquilla mattinata d’autunno giro l’angolo di casa mia e mi ritrovo..a casa della signora Tina Femiano. Sfogliando il suo curriculum artistico e le recensioni delle tante opere di cui è stata protagonista, resto colpita dall’esistenza di un mondo come quello del teatro, così interessante ma anche così lontano dal mio e da quello dei mie coetanei. La sua formazione di attrice è di impostazione stanislavsijana, molto attenta a creare una connessione tra i sentimenti

del personaggio e di chi lo interpreta. Da menzionare le opere drammaturgiche “ La fiera dei sogni misurati al quattrino “ e “ Niente più niente al mondo “ , in cui l’attrice interpreta un ruolo attualissimo, quello di una signora di mezza età intrappolata ina realtà insoddisfacente e che proietta i suoi desideri irrealizzati sulla figlia, aggrappandosi alla sua avvenenza. Oggi sono tantissime le madri che possono identificarsi nel suo personaggio, intente a riscattarsi lanciando le giovani figlie nella caccia del “ buon partito “ e del “ futuro da velina “. Una particolare attenzione va data ad “ Impronte digitali “, un opera scritta in collaborazione con la figlia Carmen, che mira a superare il pregiudizio verso i

rom attraverso il racconto della loro storia, dalle origini ad oggi. E’ un’idea molto utile, soprattutto arriverà ai ragazzi delle medie e delle superiori attraverso il canale scolastico e sortirà sicuramente un effetto positivo ampliando le loro menti. In comune c’è inoltre la comune passione per la politica, manifestatasi con la sua duplice candidatura e con il desiderio di creare una sinergia tra cultura e istituzioni con il progetto “ Presente Indicativo “, volto alla scoperta di nuovi talenti. Tanti i progetti in ballo per la città di Casoria, dal “ caffè letterario “ finalizzato a creare un luogo di ritrovo per le donne casoriane al “ laboratorio creativo “ ideato dalla figlia Carmen; progetti pensati per le donne e dalle donne, in quanto promossi dalle socie dell’associazione casoriana Emily, di cui Tina si occupa da 10 anni.

Quadrifoglio che fortunaUltimissime dal bel paese...di Edy Vitale

Grande rilievo è stato dato mesi orsono al Progetto Quadrifoglio 2011, ideato dal Mi-nistero del Lavoro e la Provincia di Napoli, per costruire, attraverso la realizzazione di specifici tirocini formativi, un raccordo con-creto tra formazione, acquisizione ed esercizio delle competenze professionali spendibili sul mercato del lavoro, di giovani inoccupati/di-soccupati residenti nella Provincia di Napoli. I tirocini per la selezione di 56 tirocini forma-tivi retribuiti presso aziende accreditate presso Italia Lavoro SPA riguardavano diverse figure professionali per diversi livelli di titoli di stu-dio. Orbene il 2 agosto 2011 è stata pubblicata

la graduatoria dei candidati ammessi e le date delle relative convocazioni sul sito istituziona-le della Provincia di Napoli.Seguiamo da vicino le vicende di uno degli ammessi, successivamente contattato telefoni-camente come" vincitore" ed invitato a presen-tarsi al colloquio. Si può immaginare l'entu-siasmo di questo giovane laureato che pensava finalmente di aver trovato un sia pur modesto spiraglio occupazionale! Finalmente arriva il giorno del colloquio, a Napoli...entra nel pa-lazzo indicatogli e trova altri giovani in attesa. Un signore anziano sorridendo ironicamente al figlio gli raccomanda di non farsi eccessi-ve illusioni. Il nostro "vincitore" intanto viene chiamato, si siede di fronte a colui che crede dovrà dirgli quando e presso quale azienda do-vrà recarsi, ma subito comprende di aver fatto di nuovo un buco nell'acqua:" le comunico che

lei è risultato vincitore e che quindi trasmet-teremo ora il suo curriculum direttamente alle aziende interessate". "Ma come, cosa signifi-ca, allora che cosa ho vinto?!" " Avrà questa ulteriore possibilità!". Il "vincitore" non ha neppure la forza di rispondere, anche perchè sicuramente userebbe dei toni e un linguaggio poco adeguati al proprio livello di cultura ed educazione. Se ne va senza salutare. Ma a Na-poli si poteva mai aspettare una selezione seria e oggettiva? Evidentemente no. L'unica curio-sità che gli ri-marrebbe for-se è quella di conoscere alla fine i nomi e i curricula dei vincitori veri...ma in fondo è meglio così, un'ulteriore riprova del fatto che, per farsi strada senza padrini nè padroni, dalla Cam-pania e forse dall'Italia, bisogna andare il più lontano possibile

L ' E M I G R A N T E

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10 il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

C O N T E M P O R A R Y

La musica è il posto ideale!Intervista a Giovanni Block.di Rosa e Concetta Alvino

Abbiamo avuto il piacere di potere scambiare alcune considerazioni e pensieri con Giovanni Block, classe ’84, napoletano, giovane flautista e compositore.Curriculum da far invidia ad ogni artista: nel novembre del 2007 riceve il prestigioso Pre-mio Siae/Tenco come miglior autore emer-gente; nel giugno 2009 è il vincitore assoluto del Festival Musicultura, ottenendo la targa per il miglior testo dall'Università delle Mar-che; nel novembre 2009 è inserito nel nuovo disco del Club Tenco "Inediti di Luigi Tenco”.Ad ottobre sarà finalmente edito l’album d’esordio “Un posto ideale”, opera molto at-tesa dagli appassionati e dagli addetti ai lavori.Giovanni Block, all’anagrafe, flautista for-matosi al Conservatorio di San Pietro a Majella. La musica, passione divenuta pro-fessione. Sacro fuoco dell’arte che bruciava da fanciullo? Qual è stato il tuo primo ap-proccio con la musica?La musica è il mio mestiere. Il mio è un lavo-ro di ricerca intorno alla canzone d'autore che nasce da quando ho iniziato a scrivere. Uno dei motivi per cui ho deciso di laurearmi al Conservatorio in composizione è stata la mia esigenza di poter arrangiare le mie canzoni in-dipendentemente. Suono da quando ero bam-

bino, quindi non ho un ricordo preciso. Oggi come oggi, il mio è un approccio eclettico. Nel mio mondo musicale mi piace muovermi in universi sonori diversi tra loro, senza mai cam-biare però linguaggio. Mantengo pur sempre una riconoscibilità stilistica evidente.Il tuo album s’intitola “Un posto ideale”. Un lavoro lungo una vita. Ce lo racconti?E' il mio esordio. Mi è costato sbagli, fatica e sudore. E' un lavoro sincero, pieno di otti-mi musicisti. Son tredici canzoni che spero di cuore possano piacere al pubblico. E' stato prodotto da Ettore Caretta (in passato pro-duttore di Capossela, Veloso, Cammariere) e sarà distribuito dall'EGEA Music. Sarà dunque disponibile in tutt'Italia e in tutte le piattaforme digitali. E per te, qual è il “posto ideale”?Il mio posto ideale? Lo sto ancora cercando. Ma di certo con la testa sono Altrove. Puoi vantare grandi successi come il Pre-mio Tenco e il Festival Musicultura. Da cantautore, quali sono stati i tuoi punti di riferimento?Non ho mai avuto miti o "esempi " da se-guire. Non ho mai creduto nel "voglio essere come...". Ho però artisti che stimo moltissi-mo per quello che fanno e per come lo fanno. Amo i sinceri. Detesto i fasulli e i costruiti.

Quelli che sul palco portano finzione, plastica. Non avrò punti di riferimento, ma ho regole. Ho sempre seguito l'unica regola che per me vale in questo gioco: “Verità; raccontare solo la verità”. Sappiamo che per un artista è complicato, che ogni canzone è figlia di un momento, di un’ispirazione o di un’emozione: Ma c'è una piccola predilezione in più per titolo in par-ticolare? “Le scarpe" (Premio Siae club Tenco 2007) e L'aquilone (Premio Musicultura 2009) a cui sono particolarmente affezionato. Entrambe avranno un vestito totalmente nuovo rispet-to alla versione live (che si conosce tramite

i filmati caricati sul portale youtube). Al-tri brani, secondo me, rappresentativi del la-voro sono "Il paese del vinello" e "La moda del ritorno".Sappiamo che sei le-gato a Procida. Nel brano “ Song for Pa-gnotta "ne decanti la

poetica bellezza, fonte anche di ispirazione musicale per te. Com'è il tuo rapporto con l’isola, da dove nasce?Sono anni che conosco Procida e che Procida conosce me. Molte delle mie idee nascono li. Un posto che amo e dove adoro esibirmi. Siamo certi che di “Un posto ideale” ne sen-tiremo parlare…e cantare!

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11il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

S P O R T

GIOTTO VOLLEY, al viail campionato nazionale di B-2Il d.s. Pellegrino: “Vogliamo portare la gente al palazzetto”

di Francesco Scalamogna

Sta per prendere il via la stagione 2011/2012 per la “Giotto Volley”, squadra maschile di Casoria di pallavolo che quest’anno parteciperà al campionato nazionale di serie B-2. Obiettivo tecnico dichiarato dal direttore sportivo Salvatore Pellegrino è il raggiungimento di una salvezza tranquilla, esprimendo un gioco divertente. Ma il vero obiettivo della società è di portare la gente al palazzetto per assistere alle partite in casa; davvero bassa la media spettatori dello scorso anno, 50-60 persone nonostante il libero ingresso. L’associazione sportiva deve il suo nome alla via in cui sorgeva in precedenza il circolo, Via Giotto ad Arpino. È qui che l’attuale presidente, Egidio Calabrese, nel 1985 capì che promuovere lo sport poteva distogliere i ragazzi dalla strada e dai numerosi problemi che affliggono il territorio casoriano. Dalla prima divisione, un passo alla volta, si è arrivati al coronamento di anni di sacrifici con la promozione nella serie B-1, che per quattro anni ha visto

nei suoi gironi figurare questo piccolo miracolo locale prima della retrocessione dello scorso anno. Purtroppo, questi miracoli sportivi sono frutto di un serio lavoro e tanta passione ma non possono garantire continuità di risultati se alla base non ci sono risorse economiche adeguate.“C’è una mancanza della cultura dello sport e dell’econo-mia fiscale”, sin-tetizza così il pre-sidente Calabrese. La società denuncia da anni uno scarso interesse delle isti-tuzioni per venirle incontro alle impor-tanti spese che un campionato profes-sionistico richiede. I dirigenti hanno dovuto autofinanziarsi e coprire di tasca propria gli stipendi della scorsa stagione. L’attuale sindaco Carfora ha garantito di sensibilizzare gli imprenditori locali per dare nuovo vigore alle casse societarie per una più seria programmazione del futuro. Anche l’utilizzo dello stesso palazzetto necessita di importanti spese d’affitto, a differenza delle avversarie della Giotto che, sgravate da tali spese, possono in-vece investire cifre più alte nell’allesti-

mento della squadra. Di conseguenza, quest’anno la squadra è stata allestita con parsimonia in un mix di entusiasmo tra giovani e giocatori d’esperienza, tra cui spiccano il capitano Michele Pacecchi, 38 anni e da tre al servizio della squadra; Fabrizio Fasulo, da molti considerato il

miglior op-posto della C a m p a n i a ; Genny Fer-rentino, pal-l e g g i a t o r e alla sua otta-va stagione. Il gruppo è alle-nato da Ser-gio Calabre-se, 30 anni, un giottiano doc e più gio-vane mister della catego-

ria. È proprio il vivaio la vera forza di vera squadra: la Giotto detiene il record di maggiori esordi di giovani in serie B e di avere tra le sue fila tutti atleti made in Campania. Intanto, la squadra continua ad allenarsi in vista dell’esordio stagio-nale il 16 Ottobre contro il Casarano in trasferta. Appuntamento dunque per sa-bato 22 Ottobre alle ore 17 in occasione del primo incontro casalingo contro lo Squinzano. In bocca al lupo, Giotto!

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13il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

R U B R I C A L E G A L E

Quando il rumore e’ intollerabilea cura dell'Avv. Gennaro Calvanese([email protected])

Egregio Avvocato, sono un insegnante e vivo con la mia famiglia a Casoria al pri-mo piano di un condominio fronte stra-da. Da qualche mese i locali piano terra, situati immediatamente sotto il mio bal-cone, sono stati concessi in locazione ad uso commerciale ad una società che si occupa di pub e ristorazione da asporto. In considerazione degli orari di apertura del locale fino a tarda notte e del fastidio-so rumore provocato dalle attrezzature funzionali all’attività ed agli schiamazzi notturni dei giovani frequentatori della stessa, io unitamente alla mia famiglia abbiamo completamente perso il diritto al sacrosanto riposo notturno. Abbiamo noi qualche strumento per autotutelarci da questa invivibile situazione? Gentile Lettrice, se un rumore è perce-pibile, non significa che sia intollerabi-le. A deciderlo è stata la Cassazione con due diverse sentenze, la 939/2011 e la 2319/2011, nelle quali è stato ribadi-to come il limite di tollerabilità non sia assoluto, ma relativo alla situazione am-bientale e alla frequenza delle immissio-ni sonore. In altre parole, i giudici hanno ribadito la validità dell’articolo 844 del codice civile, in cui viene stabilito che non si possono impedire “le immissioni di fumo, di calore o le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni, se non superano la normale tollerabilità, con riguardo alla condizione dei luoghi”. Se per tanti anni il concetto di “normale tol-lerabilità” è stato lasciato alla discrezione del giudice, chiamato a una misurazione piuttosto complessa, oggi esistono socie-tà come l’A.R.P.A.C. in grado di stabilire con apposite strumentazioni se le immis-

sioni sonore eccedono o meno la soglia oltre la quale si può subire un danno: il ricorso è più facile quando si tratta di suo-ni continuativi che provengono da attività commerciali o locali pubblici, mentre è difficile che un sopralluogo possa quanti-ficare le scenate furiose dei vicini di casa o la suonata di pianoforte al piano di sotto. L’unico documento a cui possiamo fare appello in questi casi è il regolamento di condominio, dove solitamente vengono stabiliti specifici orari in cui va osservato il silenzio. A volte, poi, i rumori posso-no sforare nel reato penale. In particola-re, sono considerati disturbi della quiete pubblica tutti quei fenomeni che provo-cano disagi o determinano disordine in aree verdi, davanti ai locali o in abitazioni private. L’articolo 659 del codice penale punisce con un’ammenda fino a 309 euro oppure con l’arresto fino a tre mesi chiun-que mediante schiamazzi o rumori ovvero abusando di strumenti sonori o di segna-lazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o al riposo delle persone. Un esempio classico può essere il locale sotto casa che diffonde musica durante la not-te o qualsiasi rumore che, in qualunque momento della giornata, arrechi disturbo alle occupazioni o al riposo. Per avviare il procedimento è sufficiente avvisare le forze dell’ordine, che possono prendere cognizione diretta della situazione di di-sturbo, oppure presentare una denuncia o un esposto. In tema di rumori, una defi-nizione precisa di inquinamento acusti-co è contenuta nell’articolo 2 della legge 447/1995, che lo definisce come “l’intro-duzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, de-

terioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno, o tale da interferire con le normali funzioni de-gli ambienti stessi”. Oltre al codice civile, di questa materia si è occupato anche il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° marzo 1991, che definisce e quantifica il “disturbo da rumore”. La legge 13 del 27 febbraio 2009 ha recen-temente modificato il limite tecnico usa-to per definire con misure fonometriche

quale livello sonoro sia tollerabile e quale no. In particolare, si è deciso di applicare anche nei contenziosi civili il DPCM del 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore), deci-sione che ha sollevato molti dubbi visto che il decreto in questione è specifico per i rumori provenienti da attività produttive, commerciali e professionali e non consi-dera a sufficienza la sensibilità dell’orec-chio umano. In poche parole, si considera meno inquinante il rumore proveniente da sorgenti private rispetto a quello pro-fessionale. In definitiva, quando un ru-more è intollerabile? In tutti quei casi in cui sia continuativo e determini fenomeni patologici fisici o psichici per chi lo vive.

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14 il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

derivare da una dieta carente di calcio, di latte e dei suoi derivati: senza il giustoapporto di questo minerale, infatti, ver-rebbe a mancare uno dei due componen-ti principali del tessuto osseo. Particolare attenzione deve essere prestata dalle don-ne in gravidanza e durante l'allattamento poiché il calcio viene assorbito in grandi quantità dal feto prima e dal lattante poi.

SintomiNell’osteoporosi non esiste una grossa sintomatologia. La malattia può progre-dire senza dare segnali sino al momento della frattura.

Il primo sintomo di questa patolo-gia è generalmen-te rappresentato da un leggero mal di schiena, che peggiora con la progressiva com-pressione delle vertebre. La com-parsa del dolore è spesso dovuta ad un movimento brusco o ad un leggero micro-trauma; talvolta. Può esserci inol-tre una deforma-zione della co-

lonna con comparsa di un grosso gibbo, influendo così anche sul caratteristico incedere curvo dei soggetti affetti da osteoporosi. Quando la perdita di tessu-to osseo risulta notevolmente marcata, è più facile incorrere in fratture, tra cui la più frequente è la frattura del collo del femore.

Prima parte

R U B R I C A M E D I C A

L'osteoporosiCausee sintomi.

A cura del Dr. Flavio Maione - Posturologo

La struttura portante del corpo umano è formata dallo scheletro a sua volta sor-retto da muscoli e legamenti in grado di sopportare le sollecitazioni meccani-che della vita di ogni giorno, come ad esempio resistere alla forza di gravità a sollevare un peso o resistere a traumi di modesta entità. Nonostante tutto capita a tutti di cadere! Nulla di serio, a meno che il nostro scheletro non sia diventato troppo fragile. Le fratture della colonna vertebrale, del polso e come molto spes-so sentiamo quella del collo del femore sono assai frequenti quando è presente un'osteoporosi e quasi sempre si verifica-no per una banale caduta. L'OSTEOPOROSI è una malattia che rende le ossa "porose", cioè meno com-patte e quindi fragili. Ma quel che è peg-gio, l'osteoporosi è una malattia silenzio-sa, poiché all'inizio non provoca sintomi. Spesso il primo episodio rivelatore della malattia è proprio una frattura. A que-sto punto, di solito, le cure mediche non sono in grado di reintegrare il patrimo-nio scheletrico. Sono soprattutto le don-ne il bersaglio dell'osteoporosi. Oggi una donna su tre, all'atto della menopausa, ha il rischio di andare incontro ad una grave

perdita di tessuto osseo. In età avanzata l'osteoporosi colpisce anche il sesso ma-schile. È di fondamentale importanza cercare di prevenire o arrestare l'osteopo-rosi con un adeguato regime di vita.

Le causeL’osteoporosi è una patologia condizio-nata da numerosi fattori e da concause non completa-mente note. Nella donna, in seguito alla me-nopausa, si verifica una riduzione più marcata di tessu-to osseo. Anche interventi come l'asportazione del-le ovaie, in sostan-za una menopausa indotta, possono anticipare la ridu-zione dei mine-rali di calcio nelle ossa. Altri fattori di rischio sono il fumo, l’ereditarie-tà, la magrezza, l’ossatura sottile e la car-nagione chiara. Un’osteoporosi può essere provocata an-che da malattie endocrine come il dia-bete, dagli effetti collaterali di alcuni far-maci (assunzione di corticosteroidi per lunghi periodi), dall’artrite reumatoide e da una lunga permanenza a letto. Da non trascurare infine i problemi che possono

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15il giornale di Casoria • Domenica 2 ottobre 2011

P A N O R A M A C A S O R I A N O

Anno 1 - Numero 13Domenica 2 ottobre 2011

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 28 settembre 2011.

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Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

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Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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Vittorio Sgarbi a Casoria nella kermesse del CAM

E’ stato inaugurato mercoledì 28 settembre alle ore 19 al Cam, il Casoria Contem-porary Art Museum, “Campania Senses”, l’iniziativa promossa da Padiglione Italia alla 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia per il 150° an-niversario dell’Unità d’Italia. Ha partecipa-to alla rassegna, curata da Vittorio Sgarbi, con il maestro Antonio Manfredi ideatore e curatore del Museo,molti dei protagonisti dell’arte in Campania e tra questi l’artista casertano Nicola Di Caprio, che presenta “Stop Making Senses”, un’installazione e una performance Superteste con ospite Y Liver, da Parigi.L’installazione vede Marilyn Monroe come una moderna monnalisa con i baffi di Adolf Hitler (potere), Freddie Mercury (intratte-nimento), Emiliano Zapata (rivoluzione), Salvador Dalì (creatività).Tutto intorno un “rampicante geografico” di foto di persone, personaggi e personalità con i baffi, da Stalin a Matthew Barney, da Alfred Jarry a Enrico Rava, da Giovannino Guareschi a Speedy Gonzales in una galle-ria in progress di oltre 400 immagini. La performance rientra in Superteste, un progetto musicale “aperto” che si avvale dei contributi di musicisti, di attori e di balle-rini. Con l’aiuto di Y Liver, la performance di “Stop Making Senses” si sviluppa sulle figure di Adolf Hitler, Freddie Mercury, Emiliano Zapata e Salvador Dalì.Un evento importante su cui ha puntato

l’amministrazione comunale per il rilancio della cultura sul nostro Territorio. La spe-ranza è che la cultura possa costituire un volano per lo sviluppo e l’occupazione nella città di Casoria.

Giornata del contemporaneoa Casoria espongono Enzo Marino e Pasquale Vitale Sabato 8 ottobre, la settima "Giornata del Contemporaneo" organizzata dall'AMA-CI (Associazione Musei d'Arte Contem-poranea italiani), prevede due eventi anche a Casoria.Il maestro Enzo Marino, insieme ai suoi assistenti, apre al pubblico il suo stu-dio (via Pio XII, 114 - ore 10,30/13,30; 15,00/19,00) per una esposizione di tempe-re fuse, grafiche e disegni prodotti tra 1990 e il 2011, accompagnata da performance musicali, poe-sie e racconti. (Informazioni: 0817361819, f re e in t e r a r [email protected]).Anche Pa-squale Vitale apre al pubbli-co, per la pri-ma volta, il suo studio d'arte (Via Carlo Poerio, 8 - ore 110:00/13:00; 16:00/22:00) per una mostra divisa in due sezioni: la prima dedicata all’esposizione di quadri e

grafiche; la seconda dedicata invece al fu-metto con un laboratorio di disegno aper-to a tutti, per raccontare la nascita di un fumetto artigianale attraverso Giordano Bruno cronista napoletano, personaggio creato dall'artista insieme a Giuseppe Pesce e pubblicato da Oxiana Edizioni (Informa-zioni: 0815401571, www.vitalepasquale.it).

In. Verdiamo Casoria: grazie al Codacons

Una giornata ecologica quella voluta dal Codacons Casoria, ma anche una giornata del divertimento, con un’opportuna rifles-sione sul corretto utilizzo delle risorse del-la Terra. Si è svolta sabato scorso presso la Villetta “tronco morto” del quartiere Citta-della di Casoria (Na), dalle 9.30 alle 16.30.Una bella manifestazione che ha fatto ri-flettere tutti i partecipanti sulla tutela dell’ambiente e sul recupero del verde, Al termine tutti a pulire la villetta e, per i bambini, la posa in opera di nuove piantine. Infine a cura dell’ufficio tecnico di Casoria-ambiente c’è stata una lezione sul corretto smaltimento dei rifiuti, Cio’ in occasione dell’avvio della raccolta “porta a porta” nel-la frazione di Arpino.

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