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Anno 1 - Numero 1 - Domenica 1 maggio 2011 Il sindaco che verrà Le richieste dei cittadini Casoriani D.O.C. Intervista all’ Ing. Vinci Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita Le radici profonde non gelano mai! Casoria nel cuore.

il giornale di Casoria - Anno 1 - Numero 1

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Domenica 1 maggio 2011 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

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Anno 1 - Numero 1 - Domenica 1 maggio 2011

Il sindaco che verràLe richieste dei cittadini

Casoriani D.O.C.Intervista all’ Ing. Vinci

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

Le radici profonde

non gelano mai!

Casoria nel cuore.

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E D I T O R I A L E

2 il giornale di Casoria • Domenica 1 maggio 2011

Le radici profonde non gelano mai!Casorianel cuore.di Giuseppe Storti

Dunque: dove eravamo rimasti? Con il numero odierno parte un nuovo

settimanale per la nostra citta’. Una Te-stata che dal nome e dalla grafica vuole identificarsi con quelli che sono i simboli genetici di Casoria. Non a caso l’abbiamo ideata secondo questi canoni. Perché un nuovo giornale. Uno dei parametri della costituzionalità di un sistema giuridico è sicuramente quello del pluralismo. Il corollario piu’ marcato del plura-lismo è la liberta’ di pensiero, da cui discende la liberta’ di stampa. Al-lora raccogliendo le sollecitazioni che da tempo ci venivano da molte persone, abbiamo pensato di offrire ai lettori casoriani un nuovo stru-mento di informazione. Il nostro editore di riferimento è concorde con chi scrive, nel ritenere che un giornale locale debba separare i fatti dalle opinioni. Stimolare il dibattito delle idee e delle diverse culture e sensibilita’. In altri termi-ni se si ha la pretesa di creare una Testata dedicata alla città, non è possibile non tentare almeno, di rappresentarne tutte le voci,dedicando spazio e tempo alla varie-gata e plurale platea di lettori e lettrici. I latini dicevano: “nomen omen”. Ovvero:

il destino di questo giornale è nel nome. Dedicato alla citta’ di Casoria, ed ai suoi abitanti, per rappresentarne i disagi, le ansie, le aspettative, i sogni, le speranze e le idee. Certo questa è una citta’ che ci fa soffrire. Se Cristo si è fermato ad Eboli, secondo il titolo di un celebre romanzo dedicato all’arretratezza del Sud. Qui a Casoria, sembra che il tempo si sia fer-mato. Cristallizzato nelle emergenze ataviche di un “paesone” indistinto e di-stante anni luce dai desideri dei cittadini che chiedono solo condizioni di vivibilita’ “normali”. Scorrendo la rassegna stampa dei miei articoli di 31 anni fa: c’era an-cora il muro di Berlino: pensate! Scopro,

che molte problematiche sono le stesse di ieri. Si spera ovviamente che non siano le stesse di domani. Sembra di stare in un romanzo di Dumas: venti o trent’anni dopo. Non importa. Il problema è che i problemi stanno sempre li’. Ma è inuti-

le stare a percuotersi il petto di fronte ai mille muri del pianto del nostro Paese. Bisogna andare oltre. C’è molto scora-mento in giro. Sentendo qualche voce “fuori dal coro” ho notato che parecchi non credono alla possibilità di un futu-ro diverso per Casoria. Certo, tanto per dirne una: con una rete viaria come quel-la casoriana che assomiglia al formaggio svizzero, come fai a sperare. Ma il punto è proprio questo. Il dilemma è amletico. Sopportare nella propria mente i colpi e gli strali di una fortuna avversa: essere nati in questa città. Oppure, impugnare le armi: della partecipazione civile secondo i canoni della democrazia. Pretendendo,

quindi, il rispetto dei propri diritti civici, mettendoci la faccia, la pas-sione e l’impegno per essere moto-re del cambiamento. Nessuno deve fare l’eroe: per carità. Il famoso po-eta e drammaturgo tedesco: Brect, diceva: fortunato è quel popolo che non ha bisogno di eroi. Casoria ha bisogno semplicemente di cittadini attivi. Indisponibili a dare deleghe in bianco a chicchessia. Di recente è stato a Napoli: capitale del ma-lessere sociale di un Sud che non avanza ma arretra, il sociologo e fi-losofo polacco Zigmunt Baumann.

Famosissimo per aver coniato la defi-nizione di “società liquida” Ovvero una società che ha smarrito ogni certezza, se non quella del galleggiamento. Una vita “liquida”. Baumann ha incitato i cittadini napoletani a ribellarsi, perché- ha dichia-

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3il giornale di Casoria • Domenica 1 maggio 2011

rato- il limite è ormai superato. “Prendete il potere nelle vostre mani, reagite, scuo-tetevi”. Questo il senso del suo appello. Valeva per Napoli. Vale ancor di piu’ per Casoria: quarta città della Campania. Ma sicuramente non ai primi posti per le condizioni di vita e di vivibilità che offre ai suoi abitanti. Esempio: uscire di casa, passeggiando a piedi, respirando a pieni polmoni un bel condensato di scarichi di motori e motorini dell’ingovernabile ed ingovernato traffico cittadino. Sembra di essere al centro del big bang primordiale. Il grande scoppio da cui nacque l’Univer-so.Un vero incubo riuscito. Poi ti svegli e ti ritrovi con i neuroni violentati da ogni genere di rumore. Già: i tempi della città. Morti nel traffico. Ma come è possibile che una città di queste dimensioni non abbia ancora centraline di rilevazione della salubrità dell’aria? Ma come è pos-sibile che una città metropolitana non ab-bia ancora un regolamento comunale che disciplini il caos antenne delle compagnie telefoniche che invadono i tetti dei pa-lazzi del centro storico? L’inquinamento elettromagnetico non è meno pericoloso di quello derivante dalle ricorrenti emer-genze dei rifiuti, che ormai fanno parte del panorama locale. Altra tematica cru-ciale a cui daremo sempre spazio è quella del lavoro. L’Ente Locale non puo’ sot-trarsi al ruolo di artefice dello sviluppo e dell’occupazione. Non lo diciamo noi. Ma la Carta Costituzionale La riforma del Titolo V della Costituzione all’art. 114, capovolge l’assetto ordinamentale della

Repubblica. Non piu’ lo Stato al vertice dell’architettura istituzionale repubblica-na. Ma i Comuni. Secondo quel principio della sussidiarietà che assegna compiti e ruoli piu’ pregnanti agli Enti prossi-mi ai cittadini. Nessuno ha piu’ l’alibi di dire che le politiche di sviluppo e dell’oc-cupazione spettano allo Stato. Un Ente Locale virtuoso deve darsi il ruolo di pri-mo attore per creare quelle condizioni e quelle occasioni di progresso sociale della comunità, nel cui ambito rientrano le po-litiche del lavoro. Questi sono solo as-saggi delle questioni che tratteremo con l’aiuto del nostro team redazionale. Stare sempre sulla notizia d’attualità, mai bu-care un argomento, pur con tutti i limiti di non aver un’organizzazione alle spalle, ma basandoci su mezzi propri, dedican-doci con passione e orgoglio all’ascolto del Territorio e delle sue problematiche. Lo stile di questo giornale, per chi ci co-nosce, non è una novità, sarà sempre im-prontato per cultura e formazione di chi scrive, che non rinnego anzi rivendico alla moderazione ed all’educazione. “ la verità, niente di più sovversivo” Questa la stella polare che ci guiderà in un ambiente dif-ficile e complesso. In una città dalle mille emergenze e dalle centomila sofferenze. Sì quelle dei cittadini che scontano una qualità della vita in caduta libera da molti anni a questa parte. Pronti al confronto, ma mai allo scontro. In un contesto in cui la svendita della proprie idee e della propria dignità è diventata purtroppo la norma, siamo disponibili a confrontar-

ci nel reciproco rispetto di ogni persona che riteniamo un universo a se stante da scoprire e valorizzare. Nutriamo profon-do rispetto per le Istituzioni. Anche se le Istituzioni repubblicane, vivono un pe-riodo di crisi e di smarrimento che scava di giorno in giorno un solco sempre piu’ profondo tra Paese legale e Paese reale. Critiche sì, fanno parte del diritto di cro-naca, ma mai offese. Questo giornale avrà toni decisi ma sobri. In quest’ottica accet-teremo le critiche, allorquando non pre-concette e costruttive, le respingeremo, quando ci accorgeremo che sono il frutto di malevolenza e supponenza senza basi dialettiche.Benvenuti a bordo a quanti intendono interagire con il giornale. Barra e schiena diritta. Inizia la navigazione. Massima di-sponibilità ad imbarcare altri volenterosi che condividono il nostro progetto. Chiudo con una citazione che ritengo fondamentale soprattutto in campo gior-nalistico. “Chi pensa è immortale, chi non pensa muore”. (Averroè)

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P O L I T I C A

I Casoriani ed il Sindaco che verrà.Le richieste dei cittadini alla classe politica che governera’ casoria.di Rosa e Concetta Alvino

Cosa sperano i Casoriani per la loro cit-tà?Cosa chiedono i cittadini di questa terra, oramai famosa alle cronache per misfatti e scandali, al futuro Sindaco?Abbiamo provato a interrogare diret-tamente gli elettori e a domandare loro cosa si auspicano per il prossimo futuro.Una sorta di piccolo sondaggio insom-ma, che chiaramente non ha alcuna pre-tesa di assoluta rappresentatività, ma di certo offre uno spaccato, seppur minimo, della nostra società civile.Quella che troppo spesso, dopo aver eser-citato il proprio diritto di voto, si trova impossibilitata ad interagire ed interlo-quire con coloro i quali dovrebbero, fino alla fine del proprio mandato, ascoltare le loro esigenze ed a rappresentare i loro bisogni, nonché le loro idee. Eccovi allora un po’ di considerazioni.P.T., commerciante, spera che il nuovo sindaco possa mettere un po’ di ordine tra queste strade troppo caotiche e piene di confusione.M.A., impiegato, spera si investi nella cultura.M.S., studente, vorrebbe che la sua città fosse più pulita, con meno smog e con più verde.G.G., disoccupato, auspica che il nuovo Sindaco non si dimentichi dei giovani e delle loro necessità.T.A., impiegata, vorrebbe che Casoria fosse una città con meno delinquenza e immondizia.A.A., libera professionista, spera che fi-

nalmente a Casoria ci siano più asili e più efficienza. Ma c’è soprattutto chi rivendica più one-stà e trasparenza, chi vorrebbe una nuova classe politica dedita al bene comune e non al proprio interesse particolare e chi vorrebbe che ci fosse più cura nella ma-nutenzione del manto stradale.Tante opinioni e tante richieste, ma tutte con un minimo comune denominatore: tutti cercano ciò che spetterebbe, in re-altà, di diritto.Forse perché ormai, abituati da anni a subire soprusi e ingiustizie, ci siamo di-menticati che tutto quello che sogniamo e chiediamo fa parte della NORMALI-TA’.Non stiamo pretendendo la luna, stiamo rivendicando ciò che in altri luoghi viene dato per scontato.Ma questa è stata fino ad ora la nostra sorte.E se questo destino è tanto simile a quel-lo vissuto fino ad ora dai cittadini del ca-poluogo Campano o da quelli dell’intera Regione, forse è venuto il momento che i

nostri politici si rimbocchino le maniche e si rendano conto che, dopo aver toccato il fondo, ora è il momento di risalire.E Casoria vuole rinascere!E noi? Noi dobbiamo imparare ad avere più senso civico e a comportarci da buoni cittadini senza barricarci dietro falsi alibi.Perché a volte una parte di responsabi-lità di come vanno le cose è da imputare anche a noi stessi e al nostro eccessivo lassismo.Perché lì dove ci sono diritti ci sono an-che doveri.Per fortuna, o purtroppo, come andranno le cose non è dato ancora sapere …chi vivrà vedrà.

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5il giornale di Casoria • Domenica 1 maggio 2011

A T T U A L I T À

Morti Montefibre corsa contro il tempo per dare giustizia agli operai.Il processo minacciato dalla prescrizione breve.di Federico Russo

Ottantatre morti. Potrebbe essere il bilancio di un attentato, di una sciagura o di uno dei tanti scontri in atto nei paesi del Maghreb, invece è il tragico resoconto delle morti causate dalla pro-lungata esposizione all’amianto degli ex operai della Montefibre di Acerra. Quasi tutti origi-nari di Casoria o comunque impegnati nell’ex opificio Rhodiatoce del viale Europa, prima della sua definitiva chiusura avvenuta nel 1976. Mesotelioma pleurico, asbestosi e tumori alla laringe ed ai polmoni, le strazianti diagnosi che hanno unito la fine di chi, tra Casoria ed Acer-ra, ha lavorato a diretto contatto con questo elemento altamente nocivo la cui pericolosità è stata accertata con una legge nel 1992. Quella degli operai della ex Rhodiatoce di Casoria, oggi dismessa, e della Montefibre di Acerra, ufficialmente in manutenzione ma pra-ticamente in chiusura, è una storia lunga, ini-ziata molti anni fa grazie alla tenacia di Errico Striano, un giovane avvocato figlio tra l’altro di un operaio morto nel 1984, che grazie alla col-laborazione di alcuni operai, ormai in pensione, ha prima raccolto le cartelle cliniche degli oltre 200 operai ammessi come parte civile e poi ini-ziato, nel 2001, una azione in sede civile, presso il Tribunale di Nola, per arrivare a definire un risarcimento per la prolungata esposizione. Ben presto però, presso la sede nolana della Procura della Repubblica, è stato aperto un procedimento penale per accertare eventuali responsabilità da parte di chi per anni ha as-sunto, in merito alla vicenda, un comporta-mento omertoso. I rappresentanti del gruppo industriale lombardo, infatti, hanno da prima negato i curriculum degli operai (addirittura per Casoria l’archivio è sparito completamente)

dai quali si evincerebbe il loro contatto con il materiale letale e affermato poi che l’amianto sarebbe stato smaltito dall’opificio di Acerra nel 1985 mentre secondo l’impianto accusatorio e secondo alcune testimonianze di operai esso sarebbe ancora stoccato in alcuni reparti della fabbrica, chiusi rigorosamente al pubblico, fino ai primi anni duemila. Pesanti i capi d’imputa-zione per cinque ex dirigenti Montefibre e due medici di fabbrica: omicidio colposo plurimo, disastro colposo e violazione delle norme sulla sicurezza. Nel marzo scorso si è conclusa la prima fase della parte dibattimentale in cui il Pm Giusep-pe Cimmarota ha chiesto, dinnanzi al giudice monocratico Daniela Critelli, varie condanne per un totale di oltre 23 anni di reclusione. Ai due medici di fabbrica, finiti alla sbarra per la prima volta in Italia, viene contestata anche l’accusa di aver taciuto o sottovalutato il peri-colo dell’esposizione degli operai all’amianto presente nel colosso chimico di contrada Pa-gliarone, nonostante fossero stati a conoscen-za di un primo decesso avvenuto nel 1986. “Ci sono stati anni ed anni di sistematiche mancate cautele a favore dei lavoratori, nonostante il le-gislatore fin dagli inizi del secolo scorso avesse classificato l’amianto come sostanza nociva”, ha argomentato in aula il Magistrato. A rinvigorire la tesi dell’accusa sono state le relazioni redatte dai tecnici incaricati dal-la Procura, che hanno stabilito, con certezza scientifica, una connessione tra i decessi e la prolungata esposi-zione all’amianto e ad alcuni sol-venti tossici presenti nello stabi-limento. I direttori dell’impianto, secondo l’accusa, non avrebbero adottato quelle necessarie cautele contro l’esposizione al minerale killer e ad altre sostanze tossiche, l’amianto, definito della peggior specie dalla Procura, sarebbe sta-to presente in tutti i reparti sotto forma di isolante per tubazioni, funi e caldaie.Il processo, giunto alla sua fase cruciale, potrebbe però subire

un brusco arresto perché su di lui si abbatterà la scure della “prescrizione breve”, la cui legge è in corso di approvazione in Parlamento; gli imputati, tutti incensurati, potrebbero benefi-ciare della decadenza del reato. Il procedimento Montefibre è stato citato anche dall’onorevole Antonio Di Pietro, tra i processi che termine-ranno inesorabilmente a causa della norma in-trodotta nell’ordinamento per salvare il Premier Berlusconi dai suoi processi.Una corsa contro il tempo che ricomincerà fin dal prossimo 2 maggio, in cui dovrebbe esserci spazio per le parti civili. “Attendiamo una sen-tenza che potremmo definire storica – afferma l’avvocato Pietro Striano che insieme al suo collega Diego Abate difende gli operai – l’ul-timo decesso di un operaio c’è stato nel 2008 ma molti altri sono ammalati o sono affetti da bronchite cronica per questo uno stop al pro-cesso per prescrizione sarebbe una grave ingiu-stizia”. Proprio la prescrizione non ha permesso di allargare l’accertamento delle responsabilità in corso con questo processo alla Rhodiatoce di Casoria che era una diversa società rispetto alla Montefibre. Ad essere minacciato anche il pro-cedimento in sede civile che mira a riconoscere agli operai il cosiddetto danno esistenziale per il quale, pur costituendo danno non di natura economica, può prevedere un risarcimento sot-to forma di versamento agevolato dei contributi pensionistici o di assegno Inail.

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A T T U A L I T À

Unico campania, unicamente una “fregatura”:e io pago!Forti proteste dei pendolari per l’aumento deciso nella Finanziaria Regionale.di Antonella Storti

Nei prossimi giorni,i pendolari che si reche-ranno nelle edicole per acquistare biglietti Unico Campania,oppure per ritirare l’abbona-mento mensile,troveranno una bella sorpresa! Il consorzio Unico Campania,d’accordo con la Regione Campania,ha previsto il drastico aumento del costo dei biglietti,che i nume-rosissimi pendolari dovranno obbligatoria-mente comprare per poter usufruire dei tra-sporti pubblici. Il rincaro aumenta in modo esponenziale,divenendo sempre maggiore a seconda della Fascia in cui è situato il co-mune da raggiungere. I comuni appartenenti alla fascia UnicoNapoli,quali Arzano, Casan-drino, Casavatore, Casoria, Cercola, Marano

di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Portici, Pozzuoli, Quarto, San Gior-gio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Volla,hanno visto il biglietto aumentare di ol-tre il 45% ossia si è passato da 1,10 euro a ben 1,60 euro! Lo stesso è accaduto per i comuni di Fascia due quali Acerra, Afragola o Torre Annunziata: per ogni singola corsa il prezzo è arrivato a 2,10 rispetto al costo precedente che era di 1,80 euro. Per non parlare dei co-muni situati,per loro sfortuna,nella Fascia 5:il prezzo del biglietto,in questo caso è pratica-mente raddoppiato,per balzare a 12 euro dagli originari 6,20 euro. Martedì 12 Aprile presso la facoltà di architettura,gli studenti hanno messo in atto una simbolica occupazione del terzo piano dell’edificio,per protestare contro quello che a loro avviso è un assurdo aumento dei prezzi,minacciando addirittura di usufruire dei mezzi pubblici non pagan-do il biglietto. Le cose sarebbero più eque se al rincaro del prezzo corrispondesse un mi-

glioramento dell’efficienza del servizio,cosa che,purtroppo non è avvenuta. I pullman e le metropolitane sono sempre traboccanti di persone,i mezzi di trasporto sono comples-sivamente fatiscenti e maleodoranti,per non parlare delle numerose obliteratrici rotte o senza inchiostro,che rischiano di far incappa-re un pendolare disattento in una bella multa. Le linee ferroviarie di Trenitalia,continuano a non essere puntuali,accusando ritardi che vanno dai dieci ai venti minuti. “Oggi,pur di non pagare il biglietto,andrò a lavoro a piedi!” queste sono le parole di un uomo di mezza età,che con la sua valigetta ed il viso indi-gnato procede a passo svelto per le strade di Napoli,affollate di giovani studenti,lavoratori e turisti di tutte le età che,per necessità,per comodità o semplicemente per evitare una lunga passeggiata a piedi,continuano a comprare il biglietto,apparentemente senza avere nessun disagio. Dal Consorzio Unico Campania affermano: “Il via vai di gente c’è sempre,l’aumento c’è, ma chi è costretto a prendere funicolari e metro, continua a farlo”. E’ questa la verità:la necessità è più forte di tutto e così,pur se a malincuore,ai cittadini campani non rimane altro da fare se non “darsi un pizzico sulla pancia”,ma soprattutto,darne uno,ancora più forte,al portafogli.

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A T T U A L I T À

La Conciliazione delle controversie in materia di telecomunicazioni.Contenzioso tra utenti e gestori dei servizi di telecomunicazioni: no problem ci pensa il CORECOM CAMPANIA.di Giusto

Il CORECOM Campania, è l’organo di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale. E’ organo funzionale dell’Autorità per le ga-ranzie nelle comunicazioni (AGCOM) e organismo di consulenza della Giunta e del Consiglio regionale. In particolare, ed è cio’ che piu’ interessa i cittadini, si occupa dello svolgimento del tentativo di conciliazione nelle controversie tra ente gestore del servi-zio di comunicazione elettroniche e utenti, e assunzione di provvedimenti temporanei in materia di sospensione del servizio, ai sensi del Capo II della delibera n. 173/07/CONS, recante “Regolamento sulle procedure di ri-soluzione delle controversie tra operatori di

comunicazioni elettroniche ed utenti”. La conciliazione ha l’obiettivo di risolvere le controversie tra utenti e operatori delle tele-comunicazioni, prima che queste siano pre-sentate all’autorità giudiziaria o all’Autorità garante per le comunicazioni. Il tentativo di conciliazione è un servizio gratuito, di faci-le accesso e che garantisce in tempi rapidi la definizione della controversia. Tra le attività del Corecom, la conciliazione delle controversie in materia di telecomunicazioni è quella che ha il maggior contenuto di servizio nei confronti della cittadinanza. Il cittadino può avviare la procedura di conci-liazione compilando un mo-dulo (scaricabile dal sito del Corecom, al quale si accede dal Portale del Consiglio Re-gionale della Campania, inviandolo via fax o per posta raccomandata all’indirizzo del Corecom. Al ricevimento dell’istanza, il Co-recom vaglia l’ammissibilità della domanda e comunica l’esito all’interessato. Successi-vamente il cittadino verrà convocato tramite lettera raccomandata (o via fax qualora sia in-dicato il numero) all’udienza di conciliazio-ne, che si svolge presso gli uffici del Corecom alla presenza del conciliatore, un funzionario esperto che interviene nei rapporti conflit-tuali con un comportamento di imparzialità ed equidistanza, per accompagnare entrambi

i contendenti ad una rapida e condivisa solu-zione della vertenza.Il Corecom è un organismo importante nel settore delle comunicazioni che, con il con-ferimento delle deleghe da parte dell’Agcom, è chiamato a svolgere funzioni fondamen-tali per la vita dei cittadini che vanno dalla tutela dei minori rispetto alle trasmissioni televisive alla conciliazione delle controver-sie tra i cittadini e le grandi società operanti nel settore delle comunicazioni costituendo un importante strumento deflattivo del con-tenzioso In occasione dell’insediamento del Comitato, eletto dal Consiglio regionale il 13 gennaio scorso, il neo Presidente dell’Orga-nismo: Lino Zaccaria, notissimo giornalista napoletano,ha dichiarato: “Il Corecom è un organismo importante nel settore delle comunicazioni che, con il confe-rimento delle deleghe da parte dell’Agcom, è chiamato a svolgere funzioni fondamentali

per la vita dei cittadini. Oc-corre recuperare il tempo per-so per il fatto che il Corecom, seppur costituito nel 2002, ha iniziato a lavorare solo nel 2009, e mettersi al passo delle fondamentali deleghe confe-rite dall’AgCom. Per questo – ha proseguito – occorre im-pegnare tutte le energie pro-fessionali a disposizione per

poter espletare al meglio le funzioni proprie e le funzioni delegate dell’organo”. oggi, infatti, il Corecom è chiamato a impor-tanti funzioni che hanno un impatto imme-diato sulla vita dei cittadini, come quello rela-tivo alla tutela dei minori nel rapporto con la televisione e quello della conciliazione delle controversie tra i cittadini e le grandi socie-tà operanti nel settore delle comunicazioni. In piena sintonia con l’istituzione regionale, metterò in campo impegno e passione per imprimere rinnovamento e dare nuovo slan-cio al Corecom e alle sue competenze”.

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P A N O R A M A C A S O R I A N O

LE(G)ALI AL SUD I n a u g u r a t o all’ISIS Andrea Torrente il proget-to “Le(g)ali al Sud “con la lezione di Don Luigi Merola. Don Luigi Merola

è stato docente d’eccezione presso l’ISIS Torrente di Casoria dove ha tenuto , in un’aula magna gremita, una lezione per spiegare che cos’è la camorra, quali sono i meccanismi che ne stanno alla base, le conseguenze gravissime che le sue attività producono sulla società, sul mondo del lavoro e dell’economia, illu-strando il valore di concetti di cruciale importanza quali la legalità e il rispetto

delle leggi. Il parroco, che da sempre si batte contro la criminalità organizzata e per questo vive sotto protezione, ha incontrato i ragazzi, gli insegnanti e i genitori di Casoria alle 16 rispondendo ad una fitta serie di domande rivolte-

gli da una platea felicemente gremita di giovani studenti, attenti e partecipi.L’ Incontro rientrava nel progetto Le(g)ali al Sud realizzato dall’ISIS Torren-te, nell’ambito della programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007-2013. Il progetto,dal titolo “Il TG dei diritti dei ragazzi”, che durerà fino a giugno con corsi e incontri, inten-de promuovere la cultura e la pratica della legalità. Il percorso è organizza-to dalla scuola in collaborazione con enti e associazioni del territorio il cui scopo è quello di contrastare il disa-gio e promuovere opportunità di svi-luppo e crescita sana per i giovani. All’incontro Hanno partecipato anche le scuole gemellate nel progetto :”I.C. Palizzi di Casoria“ e la “Benedetto Croce di Casavatore”.

ROCAMBOLESCA RAPINA AD UNA NOTA GIOIELLERIA CASORIANA. Due coppie di rapinatori pare prove-nienti da Secondigliano, armi in pu-gno hanno razziato gioielli ad altri valori. Scalpore ha suscitato in città la dinamica dell’azione criminosa che ha coinvolto due giovanissime donne a te-stimonianza del ruolo primario assunto dall’universo femminile nella geografia criminale locale. Grazie all’intervento di una guardia giurata che ha allertato le forze dell’Ordine, i malviventi sono scappati. Le indagini subito scattate da parte del Comando carabinieri di caso-ria, hanno in breve tempo assicurato alla

giustizia tre dei quattro rapinatori. Ora il compito dei Carabinieri è quello di re-cuperare la refurtiva. Eduart Levi 42enne albanese, pregiu-dicato per ricettazione, è stato arrestato dai Carabinieri di Casoria per furto ag-gravato perpetrato all’interno di un’abi-tazione nel comune di San Nazzaro. L’intervento dei militari, tramite il 112, è stato richiesto prontamente dal pro-prietario di casa, accortosi che qualcuno era entrato nella propria abitazione, pra-ticando un foro in una finestra ubicata al piano terra e asportando circa 100 euro in contanti e alcuni monili in oro, oltre alla sua autovettura Fiat Brava, parcheg-giata nel cortile. La centrale operativa dei Carabinie-ri di Benevento, ha immediatamente diramato alle altre centrali le ricerche dell’autovettura, allertando così tutte le pattuglie presenti sul territorio a livel-lo regionale. Grazie al costante contatto tra le centrali operative di Benevento e Casoria e alla stretta collaborazione tra le pattuglie presenti sul territorio, l’auto-vettura in questione è stata intercettata e bloccata nell’ hinterland napoletano, con a bordo l’albanese che, dopo aver tentato di darsi alla fuga, è stato raggiunto e di-chiarato in arresto. Parte della refurtiva e l’autovettura sono state restituite al le-gittimo proprietario. Scippi, rapine e re-ati contro il patrimonio sono in costante aumento nella nostra città, nonostante l’impegno delle forze dell’Ordine.

a cura della Redazione

Don Luigi Merola

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9il giornale di Casoria • Domenica 1 maggio 2011

Il Consiglio Re-gionale rappresenta il popolo della Re-gione. Il Consiglio Regionale esercita i poteri legislati-vi e regolamentari

attribuiti o delegati alla Regione; de-termina l’indirizzo politico ed ammi-nistrativo della Regione: adempie alle altre funzioni ad esso attribuite dalla Costituzione, dallo Statuto, dalle leggi e dai regolamenti (art.19 titolo IV del-lo Statuto Regionale).

VIA IL SEGRETO DI STATO SUI DOCUMENTI DEL MEZZOGIORNONell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia, il Consiglio re-gionale della Campania, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per far rimuovere il segreto di Stato dai 150 mila documenti relativi al Mezzo-giorno negli anni compresi tra il 1860 ed il 1870. L’iniziativa è stata promossa dalla consigliera Anita Sala dell’Italia dei Valori. La Giunta regionale si è im-pegnata a fare da tramite presso Il Go-verno nazionale ed il Parlamento per il buon esito dell’iniziativa bipartisan del parlamentino regionale. E’ opportuno che si chiarisca finalmente in maniera chiara, cosa sia successo in quegli anni su cui esistono ricostruzioni differenti, per una rilettura piu’ puntuale del pro-cesso di unificazione nazionale che in particolare ha interessato il Meridione.

P A N O R A M A C A M P A N O

Questo in sintesi lo scopo dell’ordine del giorno votato dall’intera assemblea legislativa della Campania.

NOMINE REGIONALI: ALLE DONNE IL 40% DEI POSTI.Legge bipartisan in Consiglio per una rigida applicazione del principio della parità di genere. Dopo lo Statuto Re-gionale e la legge elettorale all’avan-guardia in Italia per quanto riguarda le pari opportunità per le donne, il Consi-glio regionale persegue anche l’indiriz-zo politico di assicurare la parità di ge-nere in materia di nomine, assicurando che almeno il 40% dei posti disponibili in importanti organismi regionali sia-no ricoperti da donne. E’ utile ricorda-re che grazie ad una legge regionale in materia elettorale, passata anche al va-glio del sindacato della Corte Costitu-zionale, ben 15 donne sono state elette in Consiglio alle ultime elezioni per il rinnovo del parlamentino campano. Ma all’assemblea regionale piu’ rosa d’Italia non basta. Infatti una legge bipartisan presentata dalle donne del Consiglio e dal capogruppo del partito democratico Giuseppe Russo: prima firmataria la consigliera del partito di Bersani, Rosetta D’Amelio, introduce modifiche all’attuale legge regionale in materia di nomine, la n. 17 del 1996. Detta proposta che dopo il passaggio nella competente Commissione consi-liare, giungerà presto in aula, mira a far arrivare piu’ donne negli organismi di

gestione di importanti enti regionali. In sintesi la nuova normativa regionale prevederà che nell’anno solare di riferi-mento le strutture tecniche del Consi-glio, dovranno verificare che le nomine effettuale dalla Giunta e dall’assemblea regionale rispettino la percentuale del 40% di presenza per ogni genere. I risultati degli accertamenti effettuati saranno comunicati semestralmente al fine della verifica agli organi che han-no provveduto alle nomine. Nel caso di una verifica negativa rispetto alla per-centuale prevista, gli organi che hanno effettuato la nomina saranno tenuti nell’anno solare successivo a nomina-re un maggior numero di persone del genere sottorappresentato in modo da rispettare la parità. La legge è a costo zero, e non prevede copertura finanzia-ria.

a cura di Giuseppe Storti

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10 il giornale di Casoria • Domenica 1 maggio 2011

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C A S O R I A N I D . O . C .

Parola d’ordine: regalare entusiasmi!Intervista al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli Luigi Vinci.di Francesco Scalamogna

È con l’intervista all’Ing. Luigi Vinci che si inaugura la rubrica “Casoriani D.O.C.”, un’idea volta a evidenziare le eccellenze della nostra città nei vari settori della so-cietà; dietro ai cumuli di spazzatura, oltre alle voragini delle strade c’è una Casoria che “brilla” e che lotta per venir fuori. L’Ing. Vinci ci ha accolti calorosamente nel suo studio all’Ordine degli Ingegne-ri di Napoli e Provincia cui è Presidente. L’Ing. Vinci, appartiene ad una famiglia storica di Casoria. Notissimo in città, è stimato da tutti, ed ha a cuore le sorti del-la sua città d’origine. C’è da dire che nella fase di scelta dei candidati a sindaco della città per le ormai prossime elezioni am-ministrative è stato corteggiato in manie-ra ossessiva da molti schieramenti politici. Un nome di grande prestigio, quindi ma L’Ingegnere ha preferito restare nel suo ruolo tecnico professionale, pur seguendo da casoriano D.O.C. le vicende della sua Casoria.Con grande cortesia e semplicità l’Ingegnere ci ha consentito di porgergli alcune domande.Lei è un casoriano di successo, cosa consiglia ai giovani di Casoria per realizzarsi nella vita professionale?- Il mio suggerimento è quello di portare avanti serenamente i propri studi; in par-ticolare per gli studenti di Ingegneria, il mio consiglio è di conseguire l’esame di abilitazione per l’iscrizione all’albo. Pro-prio a tal fine, offriamo ai ragazzi la pos-sibilità di seguire dei corsi di preparazione per affrontare al meglio tale esame. Inoltre

organizziamo degli stage nelle aziende per dare concreta possibilità a giovani laureati di inserirsi nel mondo del lavoro.Lei è stato uno dei professionisti della città maggiormente corteggiati dai partiti locali per la candidatura a Sindaco di Casoria. Quali consigli darebbe al futuro Sindaco per risolvere gli annosi problemi della cit-tà?- Per prima cosa, deve ripartire a fun-zionare la “macchina” comunale. Casoria necessita di persone eticamente corrette, competenti e pronte a governare sacrifi-candosi per gli altri. Bisogna saper rega-lare entusiasmi ai cittadini per risollevare le sorti della città. È necessaria un’opera di svecchiamento della macchina comunale; è opportuno stabilire una sinergia tra le forze che governano e gli elettori che miri a migliorare la qualità della vita e lo stan-dard dei servizi che la città può offrire ai suoi abitanti.Il sottosuolo casoriano è di frequente sog-getto a crolli che mettono a rischio la stabi-lità in particolare del centro storico. Quali gli accorgimenti tecnici per evitare altri crolli?- La causa principale dell’elevato numero di crolli a cui è soggetta la città di Caso-ria è da imputare alla mancanza di ma-nutenzione. A mio avviso, la sostituzione edilizia deve seguire delle precise regole al fine di migliorare anche la viabilità. A tal proposito, voglio citare il “Fascicolo del Fabbricato”. Detto fascicolo è redatto, ag-giornato con cadenza non superiore a die-ci anni e tenuto a cura del proprietario o dell’amministratore del condominio. Sul fascicolo sono annotate le informazioni relative all’edificio - di tipo identificativo, progettuale, strutturale, impiantistico - con l’obiettivo di pervenire ad un idoneo quadro conoscitivo a partire, ove possibile, dalle fasi di costruzione dello stesso e su cui registrare le modifiche apportate ri-spetto alla configurazione originaria, con particolare riferimento alle componenti statiche, funzionali ed impiantistiche. La

produzione del fascicolo del fabbricato, debitamente aggiornato, è presupposto del rilascio di autorizzazioni o certifica-zioni di competenza comunale relative all’intero fabbricato od a singole parti dello stesso.La scuola d’Ingegneria napoletana è tra le migliori d’Europa, ma spesso i più bravi ingegneri napoletani sono costretti a cer-care lavoro fuori dall’Italia. C’è futuro per i giovani ingegneri locali nell’ambito del mercato del lavoro campano?- La situazione attuale è nera e dram-matica. Stiamo assistendo ad una vera e propria “fuga dei cervelli”. I nostri giovani sono attirati dalle aziende del nord Italia le quali ricercano forze giovani e freschi laureati non ponendo nei loro bandi il requisito di esperienze lavorative pregres-se. Stiamo combattendo per far sì che le aziende campane pubblichino anche loro bandi di selezione per giovani neo-laurea-ti alla prima esperienza lavorativa.Le aree dismesse di Casoria potrebbero costituire un volano per lo sviluppo e l’oc-cupazione dei giovani laureati casoriani, cosa suggerirebbe alla politica per un uso oculato di dette aree?- Bisogna creare un’attrattiva per gli im-prenditori. Il comune deve garantire una sostenibilità economica agli imprenditori affinché essi possano erogare dei servi-zi fruibili dai cittadini. Bisogna snellire e semplificare le procedure burocratiche, a volte occorrono mesi per avere un per-messo di costruzione e ciò ritarda e sco-raggia lo sviluppo di dette aree.Per concludere, è mai stato attirato da sire-ne che lo avrebbero portato via da Napoli?- Recentemente, sono stato accostato ai partiti locali di Casoria come candida-to Sindaco ed alla Presidenza Nazionale dell’Ordine degli Ingegneri. Tutte posi-zioni sicuramente di prestigio ma che mi avrebbero portato lontano dalla realtà na-poletana. Mi sento molto vicino ai nostri giovani ed andare via da Napoli signifi-cherebbe per me tradirli.

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C A S A C A S O R I A

Un osservatorio immobiliare per la Citta’ di CasoriaLa proposta del Gruppo Napolincasa alla nuova amministrazione comunale.di Carlo De Vita

Gli Enti locali non sempre riescono a conoscere le informazioni utili re-lative al territorio di competenza. In particolare quelle inerenti un’oculata gestione urbanistica che sia tale cioè da consentire agli assessori ed al Sin-daco di poter mettere in campo idonee azioni di governo del territorio stesso. Ciò dipende in massima parte dal ca-otico sviluppo urbanistico delle nostre città, e la nostra Casoria rappresenta un esempio illuminante in tal senso. I provvedimenti di condono edilizio in-

pare successivamente in maniera più dettagliata, potrebbe essere condotta con i seguenti criteri: Censimento di tutti i condomini e di tutti i fabbricati mancanti di Condominio; Censimen-to di tutti gli amministratori di Con-dominio e relative notizie del fabbrica-to esistente; Censimento delle Licenze o delle pratiche di Condono esistenti sui relativi fabbricati; Censimento in merito all’agibilità e all’abitabilità del fabbricato. L’intero patrimonio di no-tizie raccolte verrebbe catalogato in una banca dati informatica e potrebbe essere oggetto di pubblicazioni perio-diche a disposizione dell’Ente Locale per l’insieme delle politiche urbanisti-che e di governo del territorio. Questa “l’idea”, che il Gruppo Napolincasa svilupperà a breve in una proposta or-ganica alla nascente amministrazione comunale.

tervenuti negli ultimi anni ancora non hanno trovato una compiuta definizio-ne a livello comunale. E spesso accade che dati importanti per un censimento della situazione siano imprecisi o ad-dirittura manchino. A questo proposi-to, il Gruppo Napolincasa propone in collaborazione con le Società di Ser-vizio sul territorio, con l’indispensabile patrocinio del Comune di Casoria, e dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, la creazione di un “OSSERVATORIO IMMOBILIARE”. Un esperimento che se segnato dal successo, possa es-sere allargato a tutti i Comuni a Nord di Napoli. Insomma la creazione di una banca dati da aggiornare conti-nuamente che possa fornire un quadro d’insieme della situazione urbanistica del territorio. Ciò consentirebbe anche una verifica sul campo del rispetto del-le norme in materia di prevenzione dei rischi sia dal punto di vista idrogeolo-gico, che da quello delle calamità na-turali. L’iniziativa che per il momento lanciamo come “idea forza” da svilup-

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S P O R T

Quando lo sport diventa un lusso L’assenza di impianti sportivi penalizza i cittadini di Casoria.di Giusto

Centomila abitanti zero impianti sportivi pubblici. Altro record negativo di Casoria è proprio quello di non avere impianti sporti-vi ad accesso gratuito per i cittadini. Se vuoi praticare una disciplina sportiva devi paga-re. Costi diretti ed indiretti. Ne sanno qual-cosa i tanti appassionati di podistica. Corre-re in un parco pubblico nelle altre città è un fatto normale. Qui no! C’è solo la strada. E di questi tempi si sa con l’immondizia tra i piedi sarebbe una corsa ad ostacoli. Ed allo-ra i tanti appassionati salgono in macchina e vanno al Parco Taglia a Cardito, dove am-ministratori piu’ lungimiranti, hanno pen-sato al benessere fisico dei propri cittadini.Certo c’è il PalaCasoria. Impianto costato all’erario ben 34 miliardi delle vecchie lire. Ma da anni la struttura è stata privatizzata ad iniziare dalle amministrazioni di centro sinistra e per finire a quella di centro destra. Quindi: paghi se vuoi fare pratica sportiva. Il glorioso stadio comunale: il San Mauro chiuso da anni. Muore lentamente nell’in-curia e nella negligenza di quanti ad ogni campagna elettorale hanno promesso di riaprirlo alla città. Eppure in una città pri-va di strutture sportive sono nati atleti dal calibro di Mauro Sarmiento e Vincenzo Pi-cardi, campioni olimpici alle ultime olim-piadi di Pechino. Insomma, la speranza puo’ nascere tanto più forte laddove il disagio è maggiore, per cui parafrasando tranquilla-mente il ritornello di una nota canzone di Fabrizio De Andrè: «Dai diamanti non na-sce niente, dal letame nascon fiori» Recenti notizie ci dicono che la squadra di calcio della città di Nocera Inferiore ha consegui-to il passaggio nella serie cadetta. Un tuffo al cuore. Ricordando i fasti del Casoria cal-cio del Presidente Bruno Tintori, che por-tò l’undici viola fino alla serie C2. Il San Francesco, stadio di Nocera è stato inau-gurato nel 1973, attualmente è omologato

l’Ovulo commerciale. La solita promessa di riapertura dello stadio. Ormai è una ferita viva nel cuore dei cittadini. Nessuno parla e scrive ad esempio della possibilità di aprire ai cittadini il piazzale antistante il Palaca-soria. Liberato dalle auto nei giorni festivi e prefestivi potrebbe trasformarsi in un enor-me parco pubblico. Basterebbero un po’ di giochi gonfiabili, un po’ di cesti per il basket e reti per la pallavolo. Ed ecco uno spazio enorme con zero costi per le casse comu-nali da offrire ai ragazzi della città, che scia-mano invece senza meta per le strade citta-dine sorbendosi i veleni dell’in-q u i n a m e n -to da traffico. Ovviamente il Comune dovrebbe fornire adeguata sorve-glianza alla struttura. Basterebbe al riguar-do interessare le associazioni di protezioni civile presenti ed operanti sul Territorio. Insomma bastano le idee e la buona volon-tà. Ovvero cio’ che manca, quasi sempre ai pubblici amministratori.

per 7.700 posti. Nel corso degli anni è stato interessato da vari lavori di riadeguamento e ristrutturazione. Perché qui da noi ogni cosa diventa problematica e difficile? Lavori eterni che non si concludono mai, privando la città dell’unico impianto pubblico esi-stente. Aderiamo convinti alla proposta del collega Pasquale Tignola. Se non si riesce a restituire lo stadio di San Mauro alla città lo si trasformi in parco pubblico.Una seria politica dello sport pubblico è cio’ che man-ca ad ogni amministrazione comunale. Nei programmi elettorali che impazzano in città in vista delle prossime amministrative non leggiamo nulla di nuovo..La solita pista ci-clabile che dovrebbe(il condizionale è d’ob-bligo) unire Casoria ad Arpino attraverso

Lo stato di abbandono dello Stadio S. Mauro

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R U B R I C A M E D I C A

“Progetto educativo sulla promozione di uno stile di vita sano nelle scuole“

Il progetto è partito dal mese di gennaio di quest’anno, nell’Istituto ISIS A.Torrente di Via Duca D’Aosta diretto dal Dirigente Scolastico Prof. Giovanni De Rosa.A cura della Dott.ssa Silvana Di Martino

Il “Progetto Educativo sulla Promo-zione di uno Stile di Vita Sano” nasce dall’esigenza di attivare delle strategie preventive atte a contrastare il continuo aumento delle problematiche collegate all’alimentazione (sovrappeso, obesità, disturbi alimentari) nella nostra popo-lazione, e rivolge la sua attenzione nello specifico ai giovani tra i 13 ed i 18 anni. La decisione di dedicarci ed interveni-re sui giovani pre-adolescenti ed ado-lescenti deriva dall’evidenza che questa fascia d’età risulta la più esposta ai con-dizionamenti di una società basata sui consumi e sull’immagine. Ci troviamo di fronte ad una situazione in cui i gio-vani sono sovraesposti a modelli media-tici che, da un lato condizionano nella scelta dei prodotti alimentari, dall’altro

esaltano un ideale di bellezza incentra-to sulla magrezza che troppo spesso si allontana da un ideale di salute. Tutti questi condizionamenti trovano un ter-reno fertile sui giovanissimi che vivono già una fase critica, quella dello svilup-po adolescenziale, in cui sono chiamati a fare i conti con i cambiamenti eviden-ti del loro corpo, spesso difficili da ac-cettare e di per sé fonte di disagio.Avvicinarsi i giovanissimi, dare loro la possibilità di riflettere sulle tematiche correlate all’alimentazione,fornire loro valide indicazioni su una corretta ali-mentazione ed trasmettere competenze in merito al corpo umano e ai cibi rap-presenta la strategia attraverso la quale i giovani possano imparare a scegliere, unamodalità per proporre un effettivo cambiamento in tema di promozione della salute e del benessere.Scopo: • Educare ad una sana e corretta ali-

mentazione quale base per una vita in buona salute.

• Sviluppare una conoscenza più ap-profondita degli alimenti e dei prin-cipi nutritivi, della loro corretta uti-lizzazione.

• Promuovere la conoscenza del fun-zionamento del proprio corpo e una presa di coscienza delle proprie abi-tudini alimentari e della possibilità di modificarle

• Incoraggiare all’attività fisica.• Favorire la partecipazione attiva dei

ragazzi coinvolti ai temi trattati attra-verso la creazione di un clima acco-

gliente, derivante dall’atteggiamento empatico e non giudicante adottato dai professionisti.

• Rilevare le situazioni a rischio ponen-do particolare attenzione agli atteg-giamenti del gruppo classe, valutare le modalità per il contatto diretto con i professionisti (dietista o, anche psico-logo) ed, eventualmente, per un invio alle strutture competenti del territo-rio.

In ogni Istituto coinvolto l’obiettivo è:1. la realizzazione di un incontro di pre-

sentazione del Progetto agli alunni, ai docenti ed ai genitori della scuo-la. Questo incontro sarà concordato con la Dirigenza Scolastica ed in base alle specifiche esigenze delle singole realtà scolastiche. Possono essere va-lutate , qualora la Dirigenza ne valuti la necessità, anche altre modalità di presentazione del progetto.

2. L’attivazione di uno Sportello Infor-mativo condotto da un dietista una volta a settimana per un’ora.

3. La realizzazione di un intervento mese condotto da uno psicologo ed un dietista.

4. Fase ricreativa: Realizzazione di un ciclo di lezioni realizzate dallo sport trainer. Promozione di corsi aggiun-tivi di sport non praticati all’interno della scuola (es atletica, basket ecc.) Supportare le scuole nelle attivi-tà di preparazione ai “Giochi del-la Gioventù” (per le scuole che vi partecipano),promovendo di corretti stili alimentari e sani stili di vita.

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R U B R I C A L E G A L E

All’ Ipoteca Legale non si può sfuggire

A cura dell ’Avv. P. Francesca Del Prete

Ho quattro figli ai quali ho donato tutta la mia proprietà, dopo averla equamente divi-sa. Mi sono riservato tuttavia l’usufrutto vita natural durante. Il mio figlio minore, però, ha avuto a che fare, suo malgrado, con la giusti-zia e dopo parecchie cause, il Tribunale gli ha messo un’ipoteca di 170.000 Euro. Vorrei sa-pere se mio figlio può rinunciare alla mia do-nazione, in modo che la sua proprietà ritorni a me ed io possa donarla ai suoi figli. Gentile Lettore, l’ipoteca prevista dagli articoli 2808 e seguenti del Codice Civile è una garanzia reale che vincola il bene al soddisfacimento del credito e che attribuisce al creditore il diritto di espropriare i beni oggetto di ipo-teca. L’ipoteca alla quale Lei fa riferimento è l’ipoteca legale, di cui all’articolo 2817, III

comma, del Codice Civile, per le ipotesi pre-viste dagli articoli 189, 190 e 191 del Codice Penale. Il nuovo Codice ha sostituito all’ipo-teca legale il sequestro conservativo sui beni del condannato. L’ipoteca legale iscritta sui beni di Suo figlio potrebbe essere allora stata costituita in virtù di una sentenza penale di condanna, divenuta definitiva e tale iscrizio-ne, ai sensi dell’articolo 2847 del Codice Ci-vile, conserverà il suo effetto per i venti anni successivi, prorogabili di altri venti in caso di rinnovazione della iscrizione. Poiché l’ipote-ca ha ad oggetto beni specificamente indicati, se tali beni sono quelli da Lei donati a Suo figlio, è da escludersi che una rinunzia alla donazione possa sottrarre i beni alla garanzia del credito. Perché si possa quindi ottenere la cessazione dell’ipoteca dovrà verificarsi una delle cause d’estinzione espressamente previ-

ste dall’articolo 2878 del Codice Civile e tra queste l’estinzione delle obbligazioni, la can-cellazione della iscrizione o la mancata rin-novazione dell’iscrizione prima del termine di venti anni. Di tale parere sono anche i più recenti orientamenti giurisprudenziali se-condo cui l’adempimento del debitore costi-tuisce un comportamento dovuto per la sua idoneità obiettiva a soddisfare l’interesse del creditore, prescindendo dall’elemento inten-zionale dal quale tale atto sia eventualmen-te accompagnato, atteso che sia l’estinzione dell’obbligo che la realizzazione del diritto del creditore non sono disposti dalla Legge in considerazione di una conforme volontà del solvens e che, proprio per questo, tale elemento, anche quando sia rilevabile in con-creto, non assume alcun rilievo ai fini della qualificazione dell’atto in questione.

Anno 1 - Numero 1Domenica 1 maggio 2011

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Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8

80026 Casoria (NA)

Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Hanno collaborato a questo numero:Rosa e Concetta Alvino

Federico RussoAntonella Storti

GiustoFrancesco Scalamogna

Silvana De MartinoFrancesca Del Prete

Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8

80026 Casoria (NA)Tel. 081 7588818

Progetto grafico, impaginazione e stampa:Grafis print s.a.s.

Via A. Lauro 1 - Casoria (NA)www.grafisprint.com

COMUNICATO PREVENTIVO ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 15 E 16 MAGGIOAi sensi della legge n.28 del 22 febbraio 2000 contenente le “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” e della delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comuni-cazioni n. 33/08CSP recante “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per le elezioni amministrative del 15 e del 16 MAGGIO, nel periodo compreso tra la data di indizione dei comizi elettorali e il termine ultimo fissato per la presentazione delle candidature”SI COMUNICAChe per le campagne elettorali relative alle elezioni amministrative fissate per il 15 e 16 maggio,IL GIORNALE DI CASORIA, mette a disposizione gli spazi pubblicitari su questa testata per la diffusione di messaggi politici elettorali nelle forme consentite dall’art. 7 della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e successive modifiche e della delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 33/087CSP. L’accesso agli spazi su “IL GIORNALE DI CASORIA” è consentito a tutti i candidati ed ai partiti politici che ne facciano richiesta, nel pieno rispetto del principio della parità di trattamento. Le condizioni temporali di prenotazione e le tariffe sono quelle previste nel documen-to analitico depositato presso la redazione di “IL GIORNALE DI CASORIA” , Via S. Di Giacomo n. 6/8- 80026 Casoria(NA).

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