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www.pdbareggio.it Piazza Cavour La RSA di Bareggio fortemente voluta dall’Amministrazio- ne Restelli e dai cittadini di Bareggio, ha fornito da quando è nata un’importante risposta a tutte quelle famiglie con anziani non autosufficienti: è innegabile però che la sua gestione ha spesso presentato problematiche ai cittadini utenti e frizioni con le Amministrazioni che si sono succedute in questi 10 anni. In questi anni si è assistito ad una serie di lamentele da par- te dei familiari degli anziani ricoverati, magari solo sussurra- te o esternate a mezza voce per la proverbiale riservatezza dei cittadini bareggesi e, diciamolo, anche per timore di un possibile non accettazione del ricovero dei propri anziani . Anche con l’Amministrazione Comunale il rapporto non è stato sempre semplice. Esemplificativo fu il Consiglio Comunale aperto a cui venne invitato il Presidente del- la RSA, in cui non mancarono le lamentele dei cittadini e molti Consiglieri invitarono la RSA ad attenersi alla con- venzione e ad agire nello spirito di una cooperativa sociale. Ma le problematiche non si attenuarono affatto.Inizial- mente non venivano forniti elenchi all’Amministrazione Comunale relativi al tipo di patologie ed alla resi- denza dei ricoverati, vanificando di fatto il controllo. Si è poi estromessa se pur legittimamente la componente so- ciale della cooperativa, trasformando la stessa in una società dove è presente in modo più preponderante lo scopo di lucro. Poi il gestore della RSA, disattendendo a quanto pattuito nella convenzione in merito ad una differen- za di trattamento economico fra cittadini residenti e cittadini non residenti, ne ha parificato le rette a scapito dei residenti, creando così molti malumori nella cittadinanza. Solo in seguito ad un parere espresso dal Consiglio di Stato e un decreto del Presidente della Repubblica in cui si intimava alla Cooperativa Anziani ‘93 di ripristinare la condizione economica di partenza espressa in convenzione e cioè la differenzazio- ne di trattamento economico fra residenti e non, si ritornò alla condizione iniziale ma ,non come logica vorrebbe ,diminuen- do immediatamente la retta dei residenti ma ritornando alla condizione differenziata in 3 anni,agendo con aumen- ti per i cittadini non residenti. Crediamo che questo non sia un buon metodo per ottemperare ad una norma, non si è levata alta la voce dell’Amministrazione Comunale in di- fesa dei cittadini per farsì che si applicasse da subito quel provvedimento e neppure si fece nulla per rendere alle fami- glie dei degenti quanto ingiustamente avevano pagato in più. Ci piacerebbe sapere se anche nei servizi aggiuntivi forni- ti dalla RSA quali la fisioterapia, l’assistenza domiciliare, la mensa, i cittadini di Bareggio godono di un trattamento economico agevolato o meno. In riferimento ad una supposta, congrua somma di denaro che verrebbe destinata dalla coope- rativa ad una iniziativa estranea alla cittadinanza ed al territo- rio di Bareggio, ci piacerebbe conoscerne l’entità, lo scopo, la destinazione ed in quale forma questa cifra verrebbe investita e quali potrebbero essere eventuali risvolti per l’Amministra- zione Comunale in caso si verificassero possibili anomalie. Pensiamo che eventuali plusvalenze economiche, genera- te da quella struttura, potrebbero essere invece investite a giusta ragione in ulteriori servizi aggiuntivi per la nostra cit- tadina e per il territorio circostante, magari ampliando le visite infermieristiche a domicilio o ampliando i servizi per il territorio. Crediamo che, man mano, la Cooperativa Anziani ‘93 abbia per- so quello spirito sociale su cui basava i suoi principi; principi che erano lo scopo per cui era nata e su cui basava le proprie fondamen- ta, trasformandola di fatto sempre più in una società di tipo priva- tistico, dove la “mission” diventa eminentemente l’utile d’azienda. Si trova utile ricordare che la convezione in essere fra Amministrazione e Cooperativa è di durata trentennale e che sono già decorsi 10 anni dalla stipula del contratto, pertanto riteniamo estremamente importante conoscere in modo puntuale tutto ciò che riguarda la RSA, anche per evi- tare possibili spiacevoli situazioni che potrebbe- ro riverberarsi un domani sulla nostra comunità. RSA un utile servizio o un’opportunità mancata?

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Piazza Cavour

La RSA di Bareggio fortemente voluta dall’Amministrazio-ne Restelli e dai cittadini di Bareggio, ha fornito da quando è nata un’importante risposta a tutte quelle famiglie con anziani non autosufficienti: è innegabile però che la sua gestione haspesso presentato problematiche ai cittadini utenti e frizioni con le Amministrazioni che si sono succedute in questi 10 anni.In questi anni si è assistito ad una serie di lamentele da par-te dei familiari degli anziani ricoverati, magari solo sussurra-te o esternate a mezza voce per la proverbiale riservatezza dei cittadini bareggesi e, diciamolo, anche per timore di un possibile non accettazione del ricovero dei propri anziani . Anche con l’Amministrazione Comunale il rapporto non è stato sempre semplice. Esemplificativo fu il Consiglio Comunale aperto a cui venne invitato il Presidente del-la RSA, in cui non mancarono le lamentele dei cittadini e molti Consiglieri invitarono la RSA ad attenersi alla con-venzione e ad agire nello spirito di una cooperativa sociale. Ma le problematiche non si attenuarono affatto.Inizial-mente non venivano forniti elenchi all’Amministrazione Comunale relativi al tipo di patologie ed alla resi-denza dei ricoverati, vanificando di fatto il controllo. Si è poi estromessa se pur legittimamente la componente so-ciale della cooperativa, trasformando la stessa in una società dove è presente in modo più preponderante lo scopo di lucro.Poi il gestore della RSA, disattendendo a quanto pattuito nella convenzione in merito ad una differen-za di trattamento economico fra cittadini residenti e cittadini non residenti, ne ha parificato le rette a scapito dei residenti, creando così molti malumori nella cittadinanza. Solo in seguito ad un parere espresso dal Consiglio di Stato e un decreto del Presidente della Repubblica in cui si intimava alla Cooperativa Anziani ‘93 di ripristinare la condizione economica di partenza espressa in convenzione e cioè la differenzazio-ne di trattamento economico fra residenti e non, si ritornò alla condizione iniziale ma ,non come logica vorrebbe ,diminuen-

do immediatamente la retta dei residenti ma ritornando allacondizione differenziata in 3 anni,agendo con aumen-ti per i cittadini non residenti. Crediamo che questo non sia un buon metodo per ottemperare ad una norma, non si è levata alta la voce dell’Amministrazione Comunale in di-fesa dei cittadini per farsì che si applicasse da subito quel provvedimento e neppure si fece nulla per rendere alle fami-glie dei degenti quanto ingiustamente avevano pagato in più.Ci piacerebbe sapere se anche nei servizi aggiuntivi forni-ti dalla RSA quali la fisioterapia, l’assistenza domiciliare, la mensa, i cittadini di Bareggio godono di un trattamento economico agevolato o meno. In riferimento ad una supposta, congrua somma di denaro che verrebbe destinata dalla coope-rativa ad una iniziativa estranea alla cittadinanza ed al territo-rio di Bareggio, ci piacerebbe conoscerne l’entità, lo scopo, la destinazione ed in quale forma questa cifra verrebbe investita e quali potrebbero essere eventuali risvolti per l’Amministra-zione Comunale in caso si verificassero possibili anomalie.Pensiamo che eventuali plusvalenze economiche, genera-te da quella struttura, potrebbero essere invece investite a giusta ragione in ulteriori servizi aggiuntivi per la nostra cit-tadina e per il territorio circostante, magari ampliando le visite infermieristiche a domicilio o ampliando i servizi per il territorio.Crediamo che, man mano, la Cooperativa Anziani ‘93 abbia per-so quello spirito sociale su cui basava i suoi principi; principi che erano lo scopo per cui era nata e su cui basava le proprie fondamen-ta, trasformandola di fatto sempre più in una società di tipo priva-tistico, dove la “mission” diventa eminentemente l’utile d’azienda. Si trova utile ricordare che la convezione in essere fra Amministrazione e Cooperativa è di durata trentennale e che sono già decorsi 10 anni dalla stipula del contratto, pertantoriteniamo estremamente importante conoscere in modo puntuale tutto ciò che riguarda la RSA, anche per evi-tare possibili spiacevoli situazioni che potrebbe-ro riverberarsi un domani sulla nostra comunità.

RSA un utile servizio o un’opportunità mancata?

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SEGNALETICA CHE NON SEGNA -(Biblioteca e Servizi sociali).

Lasciate le osservazioni sul criterio estetico e urbanistico che hanno guidato l’amministra-zione Gibillini nella scelta dell’ arredo urbano apparso intorno al palazzo Casanova ( biblio-teca e sociali ), rimangono le perplessità sullo scopo di tale “opera” che forse nelle intenzio-ni doveva indicare un luogo pubblico ma che in realtà non indica nulla data la difficoltà , e in alcuni momenti della giornata ,l’impossibilità di leggervi le indicazioni . Ma, sorvoliamo per-ché viene piuttosto da chiedersi se in un perio-do di profonda difficoltà ( eccetto qualcuno, tutti si sono resi conto di essere in un periodo di crisi !!!) fosse proprio necessario spendere in questo modo il denaro pubblico piuttosto che ,con buon senso, dirottarlo proprio su interventi vecchi e nuovi: così piuttosto che il luogo dei servizi sarebbero emersi i servizi ,con grande felicità del cittadino . In diversi mo-menti istituzionali, più volte i consiglieri del PD –Bareggio hanno espresso il loro dissenso sulle politiche sociali e per la famiglia per la leg-gerezza con cui anche in questo momento di crisi l’amministrazione Gibillini si accanisce nel prelevare dalle tasche dei cittadini utenti della scuola sempre maggiori somme mentre dall’altra parte, non solo non integra gli aiuti alla famiglia , ma li distribuisce a piccole dosi senza tenere in conto il reddito dei fruitori : vale dire che “chi primo arriva ben alloggia” e alloggia bene anche chi non è necessaria-mente bisognoso E come se non bastasse, non essendo stato sostituito il personale che ha lasciato il posto di

lavoro , i tempi di attesa del cittadino per una pratica si sono allungati e il tempo di apertura al pubblico degli sportelli si è accorciato . Scelte dell’amministrazione Gibillini che nel loro complesso non hanno prodotto quel miglio-ramento dei servizi in atto da anni e che non fanno certamente sperare nella nascita di altri servizi ,e di qualità , come era stato propagan-dato . Come è vero che i Comuni hanno avuto con il governo Berlusconi minori entrate per la sop-pressione dell’ICI sulla prima casa è altrettan-to vero che sull’amministrazione Gibillini si è abbattuta la prima mannaia della manovra Finanziaria varata a settembre dal Governo Berlusconi che ha tagliato 352.240,96 € dai fondi che il governo Berlusconi stanzia per Bareggio : un taglio che è diventato particolarmente pesante per il non rispetto del “ patto di sta-bilità da parte dell’amministrazione Gibillini e per il federalismo fiscale che ci è costato un taglio di 56.953,90 € .Una situazione economica certamente non “da tempi di abbondanza” che tuttavia non giustifica le scelte dell’ammi-nistrazione Gibillini più attenta anche in questo caso alle” cose”, all’apparenza piuttosto che ai cittadini che , diciamolo , non hanno creato la crisi italiana e il “bilancio in rosso” del comune di Bareggio ma li stanno pagando , li pagano tutti da soli .

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FOTOCOPIATOIN PROPRIO

Stampato in 1000 copie

A cura del Circolo “25 Aprile” del Partito

Democratico di BareggioSede:Piazza Cavour n°6

Bareggio (MI) 20010Telefax 02-90362355

Mail: [email protected]: www.pdbareggio.it

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La redazionerisponderà a tutte le

vostre lettere e quelle

da noi ritenutepiù interessanti

verranno pubblicate.

Se avete qualcosa da dirci,

non esitate a scrivere all’indirizzo

[email protected]

Vogliamo sperare che non si sia reso conto del-la gravità delle sue affermazioni e vogliamo an-che sperare che abbia fatto un po’ di confusione in materia di reddito ISEE, considerato che nel lungo ed acceso dibattito in Consiglio Comunale non ha proferito parola in merito. Accusare i con-siglieri di conseguenze illecite –“favorire il lavoro in nero”- rispetto ad un proprio atto deliberativo non è cosa di poco conto. O lei non ha ancora capito come funziona l’indicatore della situazio-ne economica famigliare, (che seppur da perfe-zionare è stato introdotto nel lontano 1998 con il decreto legislativo 109/98), che non solo preve-de ma impone all’Istituzione i dovuti controlli sul-le dichiarazioni presentate dai cittadini. Oppure dobbiamo supporre che dei dovuti controlli, l’Am-ministrazione comunale non si è mai interessata? E’ proprio dal controllo amministrativo che emergo-no le situazioni mendaci e che vanno perseguite.Eppure sono passati pochi mesi da quan-do Lei stesso ha fatto approvare il nuovo regolamento delle prestazioni sociali age-volate, di cui l’ISEE è strumento principe!Inoltre, ci deve spiegare come fa un piccolo uten-te ad accedere alla graduatoria del nido se i geni-tori (o uno dei due) non lavorano, perché se una

persona non lavora non ha bisogno di portare il bimbo al nido e neanche so-sterrebbe costi sempre più elevati (data la vostra politica di continui aumenti delle rette) per un servizio di cui può fare a meno! Qualcosa non quadra per nulla, Le pare? E su questa poca tra-sparenza faremo immediatamente luce! Una seria politica a sostegno della famiglia avrebbe favorito la stragran-de maggioranza delle famiglie che hanno un reddito medio-basso e che spesso non hanno alternative al nido, perché non hanno il supporto dei non-ni o dell’orario lavorativo flessibile (ancora appannaggio nel nostro pa-ese) e non le famiglie più ricche che potrebbero optare per scelte diverse.E quando i servizi per l’infanzia non funzionano o sono insufficienti a co-prire le legittime richieste, a rimetterci, Assessore, è proprio chi lavora;la mamma lavoratrice in partico-lare, costretta a licenziarsi per oc-cuparsi dei figli, perché non trova supporto nelle Istituzioni e non può permettersi una tata a tempo pieno! Questo lo ricordi Assessore, quando dichiara di voler favori-re entrambi i genitori che lavorano. Così come Le chiediamo di ricordare che l’emendamento parla di “pari-tà di punteggio”, ciò significa che di fronte a due o più famiglie con egual diritto, che hanno pari condizioni, che occupano la stessa posizione in graduatoria, ma è evidente che entrambe non possono accedere e quindi è necessaria una scelta NON discrezionale, si solidarizza e privilegia con quella più debole economicamente.

CARO ASSESSORE CATTURINI…A seguito della proposta del PD Bareggese di reintrodurre nel Regolamento per l’asilo nido il criterio tale per cui, “a parità di condizioni, entrano per primi i figli di coloro che hanno un Reddito ISEE infe-riore l’ ’Assessore alla famiglia e Solidarietà Sociale sulla stampa locale ha affermato che «Con quell’emendamento favorito chi lavora in nero. E così coloro che stanno a casa o lavorano in nero avranno più possibilità di fare accedere i loro figli». Qui di seguito le nostre riflessioni in merito a tali gravi affermazioni rammentando che questo emendamento è passato anche con alcuni voti favorevoli della maggioranza che governa attualmente Bareggio.

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1 Riduzione dei costi della politicaDrastici risparmi sull'apparato statale e sui costi della politica: metà parlamentari; abolizione dei vitalizi; snellimento enti territoriali; obbligatorietà di servizi associati per i Comuni sotto i 5000 abitanti; dimezzamento di Province (in alternativa, loro trasformazione in organi non elettivi) e società pubbliche; riorganiz-zazione di enti intermedi (consorzi di bonifica, bacini imbriferi montani), con attribuzione di funzioni a Regioni, Province e Comuni; razionalizzazione di uffici periferici dello Stato e centrale unica per gli acquisti pubblici di beni e servizi.

MANIFESTAZIONE NAZIONALEROMA - SABATO 5 NOVEMBRE

ORE 14,30- PIAZZA SAN GIOVANNI

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

2 Imposta sui capitali scudatiUn'imposta una tantum del 15% sui capitali esportati illegal-mente e condonati con lo scudo fiscale. Da questa misura si ricaverebbero 15 miliardi per pagare debiti pubblici verso le piccole e medie imprese e consentire investimenti ai Comuni.

3 Piano antievasione fiscaleMisure antievasione non di facciata: tracciabilità antiriciclaggio dei paga-menti oltre i 1000 euro e antievasione per prestazioni e servizi oltre i 300 euro; obbligo di tenere l'elenco clienti-fornitori; descrizione del patrimonio nella dichiarazione dei redditi annua(con severe sanzioni). Deducibilità delle spese di manutenzione della casa di abitazione.

4 Imposta sui grandi valori immobiliariNuova imposta ordinaria sui grandi valori immobiliari di mercato, basata su criteri fortemente progressivi.

5 Dismissioni di immobili e frequenzePiano di dismissioni di immobili pubblici in partenariato con gli enti locali (obiettivo minimo: 25 miliardi di euro) e introduzione di un'asta competitiva per le frequenze televisive.

6 Via alle liberalizzazioniRealizzare subito alcune liberalizzazioni: ordini professionali, farmaci, filiera petrolifera, Rc auto, portabilità dei conti correnti, mutui e servizi bancari, separazione Snam Rete gas, servizi pubblici locali.

7 Politiche per lo sviluppo sostenibile, l'occupazione e la ricercaStabilizzazione dell'agevolazione fiscale del 55% per l'efficienza energetica; progetti per l'innovazione tecnologica e la ricerca, che favoriscano l'occupa-zione, in particolare, delle donne e nel Mezzogiorno. Finanziamento plurien-nale dell'apprendistato.

8 Falso in bilancioReintroduzione del reato di falso in bilancio, irrobustimento delle norme contro il caporalato e introduzione del reato di autoriciclaggio.

9 Giustizia efficienteRiordino e razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, istituzione dell'ufficio per il processo (unità operativa in grado di svolgere tutti i compiti), semplificazione dei riti nella giustizia civile.

L’ITALIA

diDOMANI