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Anno II numero 19 del 22 settembre 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita Un anno insieme Il primo compleanno di GiuliaViva

GiuliaViva anno II n.19 del 22 settembre 2012

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GiuliaViva anno II n.19 del 22 settembre 2012

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Anno II numero 19 del 22 settembre 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

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Un anno insiemeIl primo compleanno di GiuliaViva

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.19 3

L’altra metà dei fondi

Via Ippodromo, via Salerno, via Lepanto. È la mappa dei sot-topassi cittadini finiti puntual-mente sott’acqua in occasione delle precipitazioni piovose delle ultime settimane. Va bene l’abbondanza dei fenomeni, va bene preoccuparsi per il rischio esondazione di Salinello e Tordi-no, ma ad evitare che i sottopas-saggi si trasformino in piscine chi ci pensa?

Proprio in questi giorni, un anno fa, usciva il primo numero di “GiuliaViva”. Usciva con tutti i timori, le incertezze, le incognite che accompagnano ogni nuova iniziativa animata dalla passione, sostenuta dall’impegno, ma realizzata da chi, comunque, non fa dell’informazione la propria professione. Usciva in un panorama denso di testate quotidiane e periodiche troppo spesso attente, allora come ora, più a non irritare “il palazzo” piuttosto che a rispettare il necessario rigore nell’esposizione delle vicende. Usciva con l’intenzione di offrire ai lettori un’informazione basata sulla verità dei fatti, su di una realtà rappresentata puntualmente, senza manipolazioni, distorsioni, omissioni.Perché è quando i fatti vengono omessi, o peggio ancora raccontati travisando la realtà, che l’informazione diventa propaganda, inganno, mistificazione.Ne viviamo esempi quotidiani a qualunque livello e attraverso qualunque strumento: stampa, radio, televisione, web, e questo malgrado l’attenersi ai fatti sia (dovrebbe essere) la stella polare di chiunque abbia a cuore la correttezza dell’informazione.

Ennesimo “proficuo” incontro del sindaco Mastromauro con i diri-genti di Rete Ferroviaria Italiana. Annunciato in pompa magna il completo rifacimento dello scalo ferroviario, compresa la realizza-zione di ben due ascensori: quello esistente, dopo precedenti pro-messe di risistemazione, si è sco-perto essere un semplice monta-carichi. In attesa di tanto sfarzo i viaggiatori in arrivo e partenza si accontenterebbero di avere a di-sposizione emettitrici di biglietti operative, monitor arrivi/partenze funzionanti e un po’ più di pulizia.

Chi si contenta...Un anno insieme

segue a pag.15

Con uno stanziamento di oltre 2milioni, la Regione ha ufficializ-zato il finanziamento della metà dei costi necessari a realizzare 36 appartamenti di edilizia po-polare al centro storico, nonché ad eseguire interventi di ristrut-turazione sul palazzo Kursaal. Fondamentale a questo punto la messa a disposizione, da parte del Comune, del rimanente 50% della somma complessivamente necessaria ad effettuare i lavori.

Avvicendamento in caserma

Chi pensa ai sottopassi?

Lascia Giulianova il capitano Lui-gi Dellegrazie, per approdare alla Compagnia Carabinieri di Ascoli Piceno, dopo sette anni al coman-do di quella giuliese. Al suo posto il capitano Domeni-co Calore proveniente dalla Com-pagnia di Camerino.

Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.19

Asili nido: commedia in due atti di Paolo Innocenti

Prima le aule degli asili nido, poi le stanze di palazzo di città: ha avu-to questi due scenari l’ultima “leg-gerezza” della giunta Mastromau-ro, costata comunque un discreto gruzzoletto di euro alle striminzite casse comunali. La vicenda è nota. Impegnati a met-tere in scena la consueta passerella di ogni inizio di anno scolastico, fra una foto di rito e l’abusata retorica presenzialista, sindaco, vicesindaco ed assessore alle politiche socia-li hanno purtroppo dimostrato di non tenere a mente con analoga attenzione altri tipi di scadenza. Nel breve volgere di ventiquattrore,

infatti, la tanto decantata “sen-sibilità” ai bisogni dell’infanzia, dichiarata sul palcoscenico delle cerimonie ufficiali, è finita mise-ramente travolta dall’esclusione di Giulianova dalla ripartizio-ne dei fondi regionali in favore degli asili nido: 1,4milioni che finiranno suddivisi fra 37 Comu-ni, fra i quali, per l’appunto non figura il nostro. Così, i sorrisi di prammatica hanno rapidamente lasciato il posto all’irritazione, e si è puntualmente dato inizio ad una delle tipiche sfaccettature dello scaricabarile: la caccia al colpevole.Non conosciamo al momento a quali risultati abbia portato l’indagine interna annunciata dal sindaco, ma poco importa:

sapere chi ha mancato di rispettare scadenze e procedure non cambia né il risultato né i termini di una vicenda che avvilisce ma non stupisce. Perché è davvero difficile rimanere stupefat-ti di fronte ad un modo di agire (fare propri i meriti e riversare le colpe sul-le spalle degli altri) che è purtroppo pratica diffusa, e non solo all’interno di questa Amministrazione. Solo per rimanere a Giulianova, ai tempi della seconda giunta Cameli si era tentato, senza remora alcuna, di attribuire agli uffici comunali la responsabilità della mancata attribuzione della Bandiera Blu. E in passato non erano mancate neanche le accuse, per nulla velate,

nei confronti di fantomatici dipen-denti del Comune colpevoli, si dice-va, di mettere i bastoni fra le ruote all’operato di solerti amministratori.Altra cosa dovrebbero essere senso di responsabilità, attenzione e dili-genza di chi è chiamato ad indirizza-re e controllare la gestione dei beni comuni. Perché delle due l’una: o chi amministra è disposto ad assumersi tanto gli onori quanto gli oneri e le responsabilità del proprio ruolo, op-pure mira solo a soddisfare il proprio protagonismo e la propria ambizione personale. E di questo genere di amministratori possiamo volentieri fare a meno.

4 GiuliaViva anno II n.17

Da una gaffe all’altraNell’ansia di trovare un’attenuante alla perdita dei fondi per l’infanzia, l’assessore alle politiche sociali ha puntato il dito contro il governo re-gionale. “Ricordo il taglio operato al sistema del welfare” ha detto fra l’al-tro Nausicaa Cameli “che ha diminu-ito i trasferimenti ai Comuni di circa il 40%”. Tutto vero, ma se intanto riuscissimo ad ottenere quanto ci spetta di quel 60% rimasto?

... in primo piano GiuliaViva anno I I n.19 5

riescono ad adeguare a questo la loro offerta formativa. Del tavolo tecnico di cui dicevamo, potrebbero far parte anche rappresentanti della Camera di Commercio, delle realtà imprenditoriali che insistono sul territorio proprio per capire quali sono le reali offerte di lavo-ro a cui fare riferimento. E sono proprio questi i ragionamenti che rendono i nuovi Istituti Compren-sivi una scommessa forte; certamente per la dottoressa Ciccocelli ed il dot-tor Avolio, rispettivamente dirigenti dell’Istituto Comprensivo Giulianova I e II, il lavoro di innovazione a cui sono chiamati, insieme ai rispettivi Collegi docenti, sarà sicuramente impegna-tivo ma indubbiamente stimolante. La dottoressa Ciccocelli vede come “risorsa la verticalizzazione della scuo-la di base per realizzare l’integrazione dei curricoli disciplinari avendo come obiettivo un unico progetto educativo. La scommessa poggia sulla funzione di un unico Collegio che operando per il raggiungimento di un comune obietti-vo, metterà in gioco disponibilità, spiri-to di squadra, costante comunicazione, fattiva collaborazione per offrire un ser-

Finalmente a Giulianova gli Istituti Comprensivi sono diventati una real-tà; non è un cambiamento da poco se si tiene conto dei reali punti di for-za che mette a disposizione: curricolo unitario dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado e non più pacchetti disciplinari ripetitivi e poco approfonditi, sistemi formativi, didatti-che, metodologie, criteri di valutazione, condivisi e gradualmente applicati e a coronamento un protocollo di orienta-mento che sarebbe opportuno pren-desse le mosse dal singolo ragazzo tenendo conto soprattutto delle com-petenze raggiunte, sì, ma anche delle sue caratteristiche, delle sue aspetta-tive, delle sue capacità e dalle offerte reali del territorio. Un orientamento che proceda anche con l’appoggio di un tavolo tecnico, ottimo se regionale, ma che potrebbe essere anche legato ad un territorio, sicuramente più che comunale, per non ricadere, oltre che nei soliti campanilismi sterili, anche in un’illusione. Ne abbiamo un esempio nelle scuole superiori di Giulianova e Roseto che pur avendo buone oppor-tunità di lavoro in campo turistico, non

vizio di qualità”. Il dottor Avolio, dirigen-te dell’Istituto Comprensivo Giulianova II, è ottimista ed entusiasta di questa innovazione di cui ci aveva già parlato in un intervento su “GiuliaViva” nella scorsa primavera: “Il curricolo verticale che si costruirà sarà l’intelaiatura su cui metodologia e didattica, condivise dai diversi gradi di scuola, saranno il sup-porto su cui far crescere l’offerta forma-tiva. A questo proposito ho proposto al collegio una innovazione che a mio pa-rere darebbe opportunità migliori alla continuità fra i diversi gradi di scuola. Si tratta di organizzare una collabora-zione più stretta tra gli ordini di scuola: più precisamente, l’ultima classe della scuola materna e la prima elementare così come la quinta e la prima media concorderanno la programmazione e la progettazione di una serie di attività disciplinari e non. In vista di ciò, dal col-legio è nata un’apposita commissione che si occuperà di organizzare, tempi, luoghi e contenuti di questa innova-zione”. Il dirigente dell’Istituto Crocetti auspica che la nascita degli I. C. crei una possibilità maggiore di raccordo con le scuole superiori proprio attraverso un orientamento mirato. I genitori ascolta-ti si sono detti entusiasti dell’istituzione degli I. C. che nelle loro aspettative por-terà una profonda innovazione ed una migliore offerta alle famiglie, un’offerta mirata al territorio con un’ intesa più re-ale rispetto alle offerte di lavoro e, so-prattutto, sensibili miglioramenti nella formazione dei ragazzi.

Gli Istituti Comprensivi a Giulianova di Irene Lattanzi

Parliamone 6 GiuliaViva anno II n.19

Ma quanto cemento e quanto asfalto: perchè la VAS non lo dice chiaramente?

L’urbanistica dovrebbe servire a far vivere meglio i cittadini, tutti, pro-prietari di terreni o di edifici e non. Il Piano Regolatore, quindi, non signi-fica semplicisticamente metri quadri da costruire o chilometri da asfaltare ma è l’arte di saper costruire la città pensando al benessere complessivo degli abitanti. Gli amministratori della cosa pubbli-ca spesso, però, fanno tutt’altro ed il fenomeno della cementificazione in Italia è diventato così preoccupante e devastante che il Presidente Monti ha annunciato un disegno di legge per porvi un freno. Va ricordato, però, che già nel 2001 in ambito europeo è stata emanata una direttiva per la va-lutazione dell’impatto ambientale di ogni nuovo piano urbanistico la co-siddetta VAS (Valutazione Ambienta-le Strategica). E’ operativa dal 2007 e in estrema sintesi dice che:

“E’ obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la salvaguar-dia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali”. La Variante al PRG iniziò il suo iter proprio nel 2007 e non si preoccupò affatto della VAS, anzi furono antici-pati i tempi dell’adozione in consi-glio comunale proprio per cercare di schivarla. Il Cittadino Governante chiese di sot-toporre a VAS la Variante al PRG di Giulianova ma la maggioranza nel 2009 durante la discussione delle os-servazioni in consiglio comunale la respinse. I fatti, come tutti sanno, ci hanno poi dato ragione: la VAS occor-reva farla. Risultato: si sono persi fino-ra 5 anni di cui due con la precedente amministrazione e tre con l’attuale. Ma a questo punto è sorto un proble-

ma di non poco conto per l’ammini-strazione comunale: come far anda-re avanti l’iter di una Variante al PRG che contrasta non poco con i principi e gli obiettivi fondamentali che sono contenuti nella legge che dispone la Valutazione Ambientale Strategica? L’esistenza della non conformità del-la Variante ai principi della VAS esiste è confermato dai pareri di tutte le autorità sovracomunali che hanno competenza ambientale, dalla SUP (Sezione Urbanistica Provinciale) ed è ammessa, seppur timidamente, da-gli stessi redattori della VAS incaricati dalla Giunta. Questo spiega, inequi-vocabilmente, perchè ci troviamo di fronte a questo continuo tentativo di sfuggire alla VAS. Per garantire la vivibilità dei luoghi urbani, i politici e gli urbanisti dovrebbero guidare lo sviluppo di un territorio consenten-do certamente di costruire, ma quel-lo che serve, nei luoghi opportuni e scegliendo di farlo bene. Riteniamo che la Variante al PRG adottata si muova (tranne rare ec-cezioni) in tutt’altra direzione e se verrà approvata definitivamente, senza modifiche sostanziali, riserverà in futuro brutte sorprese alla nostra città. Adducendo la motivazione di procedere a piccoli aggiustamenti per rispondere al bisogno di prima casa di piccoli proprietari (cosa di per sè condivisibile), con la Variante si prevede addirittura di urbanizzare

Presentate da Italia Nostra e dal Cittadino Governante le osservazioni per migliorare la Variante al PRG

GiuliaViva anno II n.19 7 Parliamone

Ma quanto cemento e quanto asfalto: perchè la VAS non lo dice chiaramente?

un ulteriore milione di metri quadri di territorio. Ci troviamo di fronte a un notevole consumo di territorio natu-rale, agricolo e collinare per un’offerta di case, negozi e capannoni enorme-mente superiore ai bisogni veri. Va chiarito insomma, una volta per tutte, che la Variante non contiene affatto solo piccoli cambiamenti ma stravolge gravemente il nostro terri-torio, ferendolo proprio là dove la VAS dovrebbe tutelarlo e cioè nel consu-mo insensato di suolo, nel paesaggio, nella distruzione della campagna, nella garanzia degli spazi pubblici, nelle infrastrutture per una vera mo-bilità sostenibile, nella salvaguardia delle peculiarità e delle vocazioni del nostro territorio ai fini di un’econo-mia sostenibile capace di durare nel tempo. Stando ai fatti risulta eviden-te che il tentativo in atto è quello di eludere la VAS, di svuotarla, riducen-dola a mero atto formale di facciata. L’iter della VAS finora percorso, non ha prodotto, infatti, alcuna sostanzia-le modifica dello strumento adottato nel 2007. Ci si aspettava, infatti, un Rapporto Ambientale più rigoroso nell’evidenziare le contraddizioni fra le finalità della VAS e le caratteristiche della Variante, più conseguente nelle conclusioni da trarre, più determina-to nell’indicare all’amministrazione le strade alternative da prendere. In mancanza di ciò tutta la procedura rischia di trasformarsi, appunto, in

una mera operazione di facciata, fat-ta giusto perché occorreva farla, ma assolutamente sterile sotto il profi-lo dei risultati. Ad ogni buon conto la consultazione della cittadinanza (che l’amministrazione non ha affat-to sollecitato ma che la legge pre-vede) consente ancora di correre ai ripari: le associazioni di Italia Nostra e de Il Cittadino Governante hanno presentato argomentate osservazio-ni. Sarebbe opportuno, quindi, che il Comune nelle persone del dirigente del settore urbanistico, del sindaco, dell’assessore all’urbanistica valutas-sero compiutamente le osservazioni, le obiezioni e i suggerimenti inoltrati nella fase della consultazione da par-te dei cittadini e delle associazioni. Sarebbe, inoltre, opportuno tenere ben presenti anche tutte le conside-razioni fatte dalle Autorità ambientali regionali e provinciali i cui pareri tu-telano molto bene il futuro sosteni-

bile della nostra città. In tal modo si creerebbe, anche, l’opportunità per tener conto seriamente delle osser-vazioni e delle prescrizioni effettuate dalla SUP che finora sono state inve-ce sostanzialmente eluse. Ovviamente, come accade per tutti gli argomenti di rilievo, sarà neces-sario anche un congruo lavoro della commissione consiliare di urbanisti-ca per conoscere e valutare le osser-vazioni giunte. Se tutte queste proce-dure rispettose della partecipazione e della competenza verranno messe in atto sarà sicuramente facilitato il compito di chi dovrà esprimere il pa-rere motivato entro i 90 giorni come previsto dalle norme che, auspichia-mo, inserisca in esso dandogli, poi, adeguata pubblicità, la decisione di correggere la Variante negli aspet-ti che più contraddicono le finalità della legge che ha istituito la VAS e i criteri-cardine delle città sostenibili.

Questo è uno stralcio dall’ampia e argomentata osservazione presentata dal Cittadino Governante per la VAS che si può leggere integralmente sul sito www.ilcittadinogovernante.it:Paesaggio: Giulianova è bella per la sua prima collina a ridosso del mare, per la sua ampia spiaggia, per i suoi scorci panoramici verso gli orizzonti marini e verso quelli collinari e montani, per essere delimitata da due fiumi, per la sua dolce e fertile campagna, per il suo centro storico, per i suoi beni culturali, per i suoi ampi viali alberati al Lido ed al Paese, per i suoi parchi (Franchi, dell’Annunziata, di Via del Campetto), per il lungomare con le sue pinete antistanti agli alberghi. Tutto questo Giulianova lo deve alla sua natura e alla sua storia. Noi contemporanei nello scrivere la nostra pagina che diventerà parte della storia della città dovrem-mo stare molto attenti a non farci ricordare come coloro che l’hanno gravemente maltrattata, non rispettando la sua bellezza e nemmeno le future generazioni.

Presentate da Italia Nostra e dal Cittadino Governante le osservazioni per migliorare la Variante al PRG

8 GiuliaViva anno II n.19 La pagina della cultura

Edward Lear (1812-’88) di cui ricorre il centena-rio della nascita, fu scrit-tore e illustratore finissi-mo con i suoi uccelli per la Royal Zoological So-ciety e soprattutto i pa-esaggi dell’Abruzzo, la Calabria, la campagna romana, l’Egitto e il Medio Oriente dove viaggiò con l’aiuto del conte di Derby, dopo un’infanzia triste e insidiata dalle malattie. Fu anche autore di un Book of Nonsense che raccoglie i cosiddetti limericks, composizioni giocose scritte per i figli del conte, ma che anche in un lettore adulto queste filastrocche apparentemente semplici rivelano una vena anticonformista e uno humour di prim’ordine. Per la parte della sua pro-duzione che ci interessa, è famoso un suo “Viaggio illustrato nei tre Abruzzi” edito in italiano dal Rotary Club di Sul-mona nel 1974 (Illustrated Excursions in the Abruzzi, London 1846) dove l’au-tore descrive un viaggio compiuto fra il 1843 e il 1844 la cui caratteristica sa-liente è quella di accompagnare la pro-sa con illustrazioni, in bianco e nero per lo più, in grado di ricostruire con mol-to naturalismo la scena di un Abruzzo scomparso o in larga misura trasforma-to dalle successive costruzioni. Il libro, sulla scia di altri viaggiatori come Colt Hoare e Richard Keppel Craven, ha il pregio etnografico di rivelare gli usi e i costumi della regione ma anche le idiosincrasie di un inglese che osserva

divertito le abitudini di una popolazione contadina ge-losa delle proprie tradizio-ni. L’elemento costante in tutte le descrizioni fin qui osservate rimane quello della “genuine and cordial hospitality” degli abruzzesi che si premurano di rivol-

gere benedizioni ai viaggiatori con frasi del tipo: “Vi benedica Gesù”, “v’accom-pagni Maria”, e altre frasi tipiche della gentilezza ‘innata’, secondo Lear, dei pastori e dei contadini; come quando ad esempio dalle parti di Tagliacozzo un allevatore di maiali rimprovera dura-mente una delle bestie che si era avvici-nata troppo ai ‘gentiluomini’ rischiando di inzaccherarli col suo fango misto a escrementi. Altro episodio che sollecita lo humour di Lear è quello in cui, intor-no a Isola del Gran Sasso, un carabiniere insiste nel dire che il suo passaporto è intestato a un certo Palmerstoni equi-

L’Abruzzo ‘divertente’ di Edward Lear di Leo Marchetti

vocando il nome del ministro degli esteri (Palmerston) con quello del pos-sessore. Gli aspetti più divertenti del suo soggiorno riguardano comunque il mangiare: a Trasacco, per esempio, nota come non ci sia fine a una cena dove i piatti venivano riempiti conti-nuamente di ‘macaroni’ accompagna-ti da frasi come “bisogna mangiare”, “mangiate, mangiate”, anche dopo i di-nieghi degli ospiti. Appare molto sod-disfatto invece quando ad Antrodoco il principe Gardinelli gli offre una coscia di montone e patate bollite innaffiati da champagne. Spesso Lear trovava da ridire sul cosiddetto ‘vino cotto’ dei con-tadini che chiama “horrible beverage” infinitamente inferiore al Marsala, ma sovente ne accettava un bicchierino per far piacere alla amichevole disponi-bilità degli abitanti che, come nel caso di Don Stefano de’ Tabassi a Sulmona, offrivano anche frutta e cotolette d’a-gnello . Vale la pena di segnalare anche il dialogo fra Lear e il segretario del Ba-rone Caccianini il quale con notevole ignoranza gli chiese “Siete Cristiani da voi?”, “Si signore, risposi” ed egli “Avevo un non so che l’idea che ci fossero dei Protestanti”.

GiuliaViva anno II n.19 9

e aiuta a smaltire le scorie che si accumulano. Basta anche un periodo di due settimane nel quale utilizzare con costanza cereali in chicco quali riso semi integrale o integrale (non precotto!), orzo, farro, miglio, legumi e proteine vegetali come tofu e seitan, limitare il consumo della carne e aumentare quello

del pesce, scegliere le verdure e la frutta fra quelle della stagione autunnale (la zucca, la mela, il radicchio, i finocchi per esempio) e togliere quelle estive (pomodori crudi, melanzane peperoni, la frutta tropicale) e abbinare a questi cambiamenti alimentari l’uso di fitoterapici naturali che depurano e disintossicano, alleggerendo fegato e intestino.Che cosa succederà? Eliminando scorie e tossine dal corpo andrà via quella fastidiosa sensazione di costipazione e di appesantimento, si avrà più determinazione, più forza e più buonumore, perché.. mens sana in corpore sano!È importante avere un’alimentazio-ne legata alla stagione, preparata in casa con alimenti freschi perché è la base della prevenzione di tanti disturbi e patologie. E perché non attivarsi per far avere ai nostri figli delle mense scolastiche biologiche e naturali che al Nord esistono già da tempo? Per fortuna il mercato alimentare attuale offre

Settembre, il rientro. Il fisico è un po’ ingolfato da qualche eccesso estivo, sagre e ferie in primis e arrivano anche tutte le preoccupazioni per il lavoro, la scuola dei figli e i pagamenti dell’autunno. Quello che serve è una bella “ripulita” che permetterà di avere anche idee più chiare e tanta energia a disposizione: in breve occorre un “tagliando”.Il corpo ne ha bisogno almeno tre volte l’anno: in autunno dopo le ferie e le cene, a gennaio dopo il Natale e in primavera quando tutta la natura e quindi anche il metabolismo si risveglia dall’inverno.E non è importante che la persona sia in sovrappeso o magra, giovane o meno, il tagliando è valido per tutti, perché interrompe l’accumulo di scorie e tossine che vengono da un’alimentazione troppo ricca di zuccheri e grassi o di prodotti industriali già pronti, sicuramente più comodi, ma di scadente qualità e dalla mancanza di un sano movimento che ossigena i tessuti

Alimentazione e benessere

Un autunno “a tutto sprint” di Annalisa Frediani

Il ciambellone di Donatella

Ingredienti 200 gr di farina di saragolla200 gr di farina 002 uova intere e due tuorli2 bicchieri di latte di risoMezzo bicchiere di olio di arachidi o di girasoleLa buccia e il succo di un limone non trattato1 bustina di lievito per pan di spagna

PreparazioneMettere tutti gli ingredienti, amal-gamarli bene e poi ungere e infari-nare il testo. Forno a 200 gradi per 45 minuti.

la possibilità di sostituire alimenti pesanti con altri più leggeri, come ad esempio il latte di riso o di soia, il malto di grano invece dello zucchero bianco, il burro di soia per fare squisiti dolci, le merendine fatte col malto e la frutta secca. Se decidiamo di mettere più attenzione a quello che mangiamo, prepareremo piatti colorati, profumati e buoni da gustare con tutta la famiglia!

10 GiuliaViva anno II n.19

Estetica del cinema 1 di Antonio D’Eugenio

Nel 1918 Gyorgy Lukàcs, filosofo ungherese, definiva il cinema nuo-va forma del bello. Considerando che quegli anni erano caratteriz-zati esclusivamente da film senza sonoro, Lukàcs si serviva del ci-nema per studiare il teatro equi-parando il primo come mera rap-presentazione di una realtà che prendeva forma attraverso esseri umani e non da persone in carne e ossa, servendosi di vite senza presenza, senza destino o ragioni. Gli estetismi cinematografici, in-somma, presero piede non appe-na il cinema mosse le prime pedi-ne. Le vedute dei fratelli Lumière o le fantasmagoriche rappresenta-zioni di Méliès sono forme espres-sive su cui ancora oggi si basa l’in-dustria cinematografica. Si pensi a film come Il coltello nell’acqua (Polanski – 1962), Il tagliagole (Chabrol – 1970) o Un film par-lato (Manoel de Oliveira – 2003) come evocativi di una realtà (di)storta dei Lumière e poi si pren-

dano in consi-derazione film come Guerre Stellari (George Lucas – 1977), Alien (Ridley Scott – 1979) o Inception (Chri-stopher Nolan – 2010) che han-no, invece, spo-sato l’essenza

del fantastico, estrapolandone il cuore Mélièriano. Dalla sua nascita, in fondo, il ci-nema è cambiato senza cambiare mai. Questo Lukàcs lo aveva pro-nosticato già alla fine degli anni ’10, quando ne decantava una semiotica fatta di codici che diven-tano eterni. Sono gli estetismi, allora, a pren-dere parte nella rappresentazione di una realtà deviata dalle ottiche di una macchina dietro la quale si nasconde la verità: il colore, il so-noro, i movimenti di camera sono solo alcuni dei fattori che, se in-collati tra loro da un montaggio artistico, fanno del cinema un’ar-te (come ultimamente lo è stato il Faust di Aleksandr Sokurov). Lo psicologo Christian Mertz, nel 1977, propose con il saggio Lin-guaggio e cinema, una corri-spondenza tra la semiologia e il mondo creato dall’immagine in movimento prendendo in consi-derazione i codici, il linguaggio

e le figure del cinema e vedendo nello spettatore un prolungamen-to della macchina da presa nel seguire le vicende narrate dal re-gista. Una sorta di complicità che si vie-ne a creare quando il cinema si specchia nella realtà. Questa deve essere l’estetica che accompagna la visione: il regista deve cercare, con il linguaggio che il cinema gli mette a disposizione, di crea-re una realtà in cui lo spettatore possa prendere parte e non ridu-cendo il tutto ad una semplice vi-sione. Ben vengano, dunque, effetti spe-ciali o terze dimensioni se riesco-no ad incrementare quell’effetto di verità che sta alla base dell’im-broglio cinematografico.

Interferenze artistiche

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.19 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno22/23 settembre Farmacia Ielo24/30 settembre Farmacia Er.Galli01/06 ottobre Farmacia ComunaleGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Concerto evento, lunedì 24 settembre 2012 alle ore 20:00 al teatro Mar-rucino di Chieti.Il Teatro Marrucino ospita una delle cinque tappe italiane del tour

estivo di Ryuichi Sakamoto e del musicista tedesco Nicolai Carsten alias Alva Noto. Per informazioni e prenotazioni: tel.3398849631 - 3357752562

Ryuichi Sakamoto e Alva Noto

Titolo: “Economia a colori” Autore: Andrea Segrè Casa editrice: Einaudi Pagine: VIII - 128 Prezzo: € 10,00

Il nostro mondo, fondato sul model-lo del capitalismo, è in crisi profonda: sprechiamo risorse, viviamo in mezzo alle ingiustizie, e senza prospettive; la povertà dilaga, e noi, ormai, tiriamo avanti scavando nel

debito: un debito che è economico, ma anche (soprattutto) ecologico.La crisi però, ci dicono in molti, deve esse-re l’occasione per cambiare strada. Andrea Segrè, «economista di campagna», di stra-da ce ne indica una, affascinante ma mol-to concreta. E lo fa partendo da un punto d’osservazione spesso sottovalutato, ma che invece si rivela ideale: quello dell’eco-nomia agraria, l’unica che integra l’ecolo-gia tra i propri saperi.

L’era glaciale 4: La deriva dei continenti

Una serie di concerti im-perniati sul canto gre-goriano e le prime for-me di polifonia in chiese romaniche valorizzando

sia il patrimonio musicale che quello architettonico. 23 Settembre 2012 ore 21.00 Guardia Vomano Abazia di San Clemete, 29 Settembre 2012 ore 21.00 Campli San Pietro in Campovalano, 30 Settembre 2012 ore 21.00 Castel castagna Santa Maria di Ronzano. Ingresso libero

La storia de “L’era glaciale 4” parte alcuni anni dopo le vicende del terzo episiodio con Scrat che causa un immane cataclisma mentre cerca di raggiungere una ghianda. Sid, Manny e Diego rimangono divisi dal gruppo con cui sono partiti e devono vedersela con dei pericolosi pirati. Sid ritrova la propria famiglia mentre Diego incontra l’anima gemella. I registi dell’ultimo ca-

pitolo della serie “L’era glaciale” sono Steve Martino (regista anche di “Ortone e il mondo dei Chi” del 2008) e Mike Thurmeier (che ha diretto “L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” uscito nel 2009), mentre il cast dei doppiatori nella versione originale è composto da: John Legui-zamo (Sid), Ray Romano (Manny), Denis Leary (Diego), Queen Latifah (Ellie) e Chris Wedge (Scrat). In programmazione dal 28 settembre

Appuntamento dal 28 al 30 Settembre in Abruzzo, tra il Parco nazionale del Gran Sas-so-Laga ed il Parco nazionale della Majella. Pernottamento in hotel 3* a Pescara, sposta-menti organizzati a Campo

Imperatore, Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio, Caramanico Terme e Rocca Caramanico. Maggiori dettagli su www.fotografiaontheroad.blogspot.com.

Teramo per l’Emilia“Teramo per l’Emilia” è un’ini-ziativa che nasce dal Comune di Teramo e numero associa-zioni locali. Si terrà Giovedì 27 Settembre alle ore 21:00 a Piazza Martiri della Libertà. L’obiettivo è la raccolta di fon-di a favore del Comune di Ca-vezzo, fortemente colpito dal terremoto. Ingresso con posti

a sedere € 10,00 (offerta minima). Info 0861/324411

“coROmantico” - Il coro e la sacra pietra

Un’idea per uscire dalla crisi

Fotografia on the road

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 29 settembre ORE 21,30

CONCERTO DI RIAPERTURA (MU)SiCk Project – ATELIERMassimo DI GAETANO (classic guitar) Alessandro SCENNA

(drums, cymbals, bells, percussion, objects)Venerdì 5 ottobre ORE 21,30

VERNISSAGE “SWEET LIE…AND NOW MORE THAN”ZONADARTE

Incontro con: Annarita GAETAPresenta: Pino D’IGNAZIO

Dal 3 Aprile al 31 Ottobre 2012 la Pinacoteca Civica di Teramo ospita la mostra “Capolavori della maiolica castellana: dal ‘500 al terzo fuoco. La Collezione Matricardi”. L’esposizione presenta al pubblico una selezione di duecentoventi capolavori realizzati tra il Cinquecento e il Settecento, che

hanno reso famosa la maiolica castellana in tutto il mondo.Tel: 0861.250873; 0861.24054 [email protected]

Capolavori della maiolica castellana

12 GiuliaViva anno II n.19

Cristina Cartone e Ottaviano Taddei di Marialuisa De Santis

Alla compagnia “Terrateatro” di Giulia-nova è stato assegnato quest’anno il prestigioso premio Franco Enriquez, città di Sirolo nella categoria Progetti Speciali per la produzione di “Terre di Teatri” e “Teatri Paralleli” definiti nella motivazione “festival dai contenuti al-tissimi per impegno sociale e civile … eventi da sostenere con forza, soprat-tutto per la loro finzione comunicativa … capaci di dare uno slancio positivo al teatro sociale, terapeutico non solo per chi lo fa ma anche e soprattutto per chi lo vive da spettatore.”Abbiamo incontrato Cristina Cartone e Ottaviano Taddei, anima di “Terrateatro”.Per prima cosa abbiamo chiesto loro come è stato l’incontro con la recitazione. Per Cristina è avvenuto con un labora-torio teatrale frequentato a scuola, per Ottaviano in parrocchia. Quello che era soprattutto un gioco da farsi tra amici a poco a poco è diventata passione e poi qualcosa che è cresciuta tanto da farsi riconoscere come “la cosa che voglio fare

da grande”: una profes-sione.E come nasce poi la compagnia “Terrate-atro”?Nasce nel 1999 a Nereto proprio come bisogno di definire meglio quel-lo che cominciavamo a sentire come più di un gioco.

Quali sono le attività di “Terratea-tro”? Da sei anni “Terrateatro” opera a Giulia-nova con un lavoro di produzione, for-mazione e distribuzione. La produzione rappresenta il momento creativo della compagnia. La formazione la facciamo sia nelle scuole che nei nostri corsi, desti-nati ad adulti, bambini e diversamente abili. La distribuzione è invece l’organiz-zazione di momenti in cui incontrare il pubblico come in “Terre di Teatri” che anche quest’anno ripartirà nei mesi di novembre e dicembre presso il Centro so-cio-culturale dell’Annunziata. In “Terre di Teatri” abbiamo avuto ospiti come Asca-nio Celestini o Scena Verticale e quest’an-no avremo con noi una compagnia dal talento e dall’impegno indiscutibili, la Babilonia Teatri“Terrateatro” ha formato la rete “Teatri d’Abruzzo” con il Teatro Lanciavicchio di Avezzano e con il Teatro del Para-dosso di Loreto Aprutino, perché?“Teatri d’Abruzzo” nasce dall’esigenza di “sostenerci” ma soprattutto di confron-

tarci: il confronto rende più vivo il nostro lavoro. Abbiamo “partorito” già come rete due produzioni, cosa rara perché in genere ci si mette in rete solo per la distri-buzione: la prima è stata Così è se vi pare con riferimento alla tragedia del terre-moto aquilano e l’altra La vita di Galileo Galilei di Brecht che riproporremo anche quest’anno. Poi naturalmente siamo uniti per difendere con più forza nel nostro ter-ritorio regionale il teatro indipendente.E il Premio Enriquez?È un Premio che nel tempo è stato dato sempre ad artisti e autori di grande valo-re. Per noi è ancora più importante per-ché è stato dato alle nostre idee, ai nostri due Festival: “Terre di Teatri” che è diven-tato un punto di riferimento come produ-zione di un teatro indipendente non solo per Giulianova e “Teatri Paralleli” che, con attori diversamente abili, chiamia-mo teatro delle differenze ma dovremmo chiamarlo teatro contemporaneo e ba-sta. Infatti sul palco dei “Teatri Paralleli” vengono sperimentati linguaggi teatrali assolutamente innovativi e interessanti e gli attori riescono a comunicare una grande vitalità proprio grazie a facoltà espressive che difficilmente si incontrano in altri ambiti.Un riconoscimento quindi a tanto lavo-ro di qualità. Non posso però non chiudere ricor-dando che Giulianova ha perso qual-che tempo fa il cine-teatro Ariston e sta ancora attendendo una struttura che possa sostituirlo adeguatamente.

Qualche domanda a ...

Sul nostro sito www.giuliaviva.itil video dell’intervista

A tutto sport GiuliaViva anno II n.19 13

Un sogno realizzato di Galliano Marchionni

Dove iniziare? Scontato dire che le Paralimpiadi per qualsiasi sportivo e qualsiasi sport, rap-presentano il palcoscenico più ambito nella carriera agonistica. Mi piacerebbe però iniziare dal raccontarvi tutto quel-lo che agli occhi di tutti è meno scon-tato: il sacrificio. Sì perché per arrivare a partecipare a una manifestazione così importante ogni atleta deve sacrificarsi per moltissimi anni. La mia storia legata a questo sogno nasce sin da quando ero bambino, mio padre mi portò a vedere Barcellona 92 se non sbaglio. I ricordi di quelle immagini, sono rimaste impres-se nella mia mente. Nel 2005 entro a far parte della nazionale italiana di basket in carrozzina, vincendo 2 titoli europei e diversi piazzamenti nei campionati mon-

diali. Non era abbastanza! Il mio obiettivo erano le Paralimpiadi. Pechino è stato un miraggio, così il duro lavoro in palestra mi ha accompagnato fino all’anno scor-so: europei di Nazareth; competizione che aveva un sapore particolare, in ballo c’era la qualificazione per Londra 2012, ottenuta meritatamente anche se con molta difficoltà. Tutto ormai era scritto, o quasi. Si perché la nazionale si era qua-lificata ma adesso bisognava lottare per guadagnarsi il posto. Tutto molto diffici-le, le preoccupazioni, l’ansia di non esse-re chiamati e come se non bastasse alle visite mediche prima di partire mi hanno diagnosticato una malformazione car-diaca: aorta bicuspide, per fortuna con minimo reflusso. E allora via, si parte.Un altro sogno ha inizio. Tutto fantastico,

dal villaggio alla cerimonia d’apertura, vestiti belli come non mai, e poi gioca-re dinanzi a ventimila spettatori in ogni gara non ha eguali. Sicuramente mi sa-rei aspettato molto di più, ma si sa nella vita come nello sport non sempre le cose vanno come te le aspetti. Una cosa è certa le Paralimpiadi rappre-sentano l’unica competizione dove qual-siasi risultato è positivo. Raggiungere un livello così alto, che sicuramente rappre-senta il massimo, è un traguardo che au-guro a tutti gli sportivi.

Clamoroso al Fadini di Daniele Adriani

Se qualcuno, qualche anno fa, ci avesse detto che il Giulianova avrebbe perso in casa con il Capistrello, avremmo sicu-ramente chiesto di quale sport si stava parlando, perché, non ce ne vogliano i cari amici marsicani, sinceramente non eravamo pronti a sentire che il Giulianova Calcio sarebbe uscito sconfitto dal Fadini ad opera della squadra aquilana. Abbia-mo più volte lodato l’ operato della nuova società e con gli ultimi acquisti possiamo lasciare fuori gli alibi legati alla rosa messa a disposizione di mister Pagliaccetti. Dove ricercare allora cosa non va? Forse non è utile trovare uno o più colpevoli, perché non è così che si aiuta la squadra nell’ im-presa di vincere il campionato. L’ analisi però va fatta, quella sì per capire se e dove

si può porre rimedio, altrimenti si rischia di demotivare sia i giocatori che il pubbli-co, tornato numeroso e che ha sostenuto per tutta la gara i giallorossi in campo. Sa-rebbe un vero peccato. Nelle 3 partite fi-nora disputate, le avversarie hanno adot-tato la tattica più semplice, difendere in 11 e cercare il contropiede come unica arma offensiva. E sarà così anche per le prossime partite, quindi il Giulianova ha bisogno di chi fa la differenza in campo nel manovrare palla e cercare di aggira-re la difesa avversaria. Questo è uno dei punti più critici al momento, cioè quei giocatori che devono fare la differenza in questa categoria ed invece ad oggi non l’ hanno fatta. Altro nodo fondamentale è la scelta degli under che se non hanno

valide alternative, determinano scelte ob-bligate anche quando non sono a posto fisicamente, tanto che alla fine (vedi i gol con il Capistrello) possono risultare deter-minanti. Dopo 3 partite nulla è deciso, ma i tifosi l’ hanno ben capito e l’ hanno più volte ricordato direttamente ai calciatori a fine gara, che se non si mette il cuore in campo, non è sufficiente chiamarsi Giulia-nova per vincere le partite.

GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Antonio D’[email protected]

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stampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

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Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Elementari allagate

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

I tombini “a bocca aperta”

È ormai un’abitudine, quando pio-ve, rimuovere i tombini per con-sentire alla pioggia di defluire me-glio, anche perché, molto spesso, gli stessi tombini sono quasi com-pletamente otturati da fogliame, fango e sporcizia varia. Il proble-ma però si pone una volta cessata la pioggia, visto che quasi nessuno si preoccupa di rimetterli al loro posto. Le strade rimangono così costellate da una serie di “buche”, proprio a filo dei marciapiedi, che mi sembrano molto pericolose, so-prattutto nel tratto ciclabile di via Sauro: così come vengono levati, non potrebbero essere rimessi al loro posto? Alfredo

C’è pericolo in via Veneto?

La foto che vi invio è stata scattata sul lato mare di via Veneto, dove un pino è crollato, fortunatamente non sulla sede stradale, distruggendo un tratto della recinzione e lasciando una buca profonda e pericolosa sul ciglio della strada. Sarà solo un caso isolato? E non sarebbe il caso di effettuare nella zona dei rilievi per valutare so-lidità e tenuta del terreno?

Filippo D.

Grazie perchè?

Mi hanno colpito i ringraziamen-ti rivolti dall’assessore Forcellese al presidente Di Giambattista per gli interventi effettuati da Giulianova Patrimonio per risistemare l’are-nile, “scavato” dalle ultime piogge torrenziali. Ma la manutenzione di

spiaggia e canali a mare non è uno dei compiti istituzionali di Giulia-nova Patrimonio? E allora che bisogno c’è di ringra-ziarne il presidente per aver sempli-cemente fatto il suo dovere?

Alessia

Gentile redazione,volevo segnalare quanto accaduto alla scuola elementare di Bivio Bellocchio durante l’ultima ondata di pioggia, con le aule allagate a causa dell’acqua penetrata dalle finestre... regolar-mente chiuse!!! Il personale è stato impegnato un’in-tera giornata a raccogliere l’acqua piovana per permettere ai bimbi di svolgere regolarmente le lezioni, pur-troppo senza riuscire ad impedire che la scuola restasse chiusa dal venerdì pomeriggio fino al lunedì mattina. E alla sua riapertura le condizioni dell’edificio saranno tutte da valutare. D. M.

Un anno insiemesegue da pag.3

Questo, naturalmente, senza far venir meno il proprio punto di vista, senza rinunciare a trarre spunto dai fatti per esprimere giudizi, avanzare critiche, sviluppare proposte. Da questo connubio fra realtà ed opinione (manifestata in maniera aperta ed inequivocabile, non “nascosta fra le righe”) non può prescindere un’informazione che aspiri a definirsi corretta.

Questa correttezza abbiamo costantemente ricercato in questi dodici mesi, in ciascuno dei ventisei numeri di “GiuliaViva” distribuiti fino ad oggi. Abbiamo spesso affrontato argomenti che la stampa “ufficiale” aveva ignorato, o, ancor peggio, riportato in maniera approssimativa, se non addirittura distorta. Abbiamo espresso i nostri pareri, i nostri punti di vista, le nostre convinzioni senza alcun tipo di remora. Abbiamo accusato, polemizzato, ironizzato. Ma sempre a partire dall’unica realtà inoppugnabile: quella dei fatti.

Di questa condotta non abbiamo tema di smentita, e questa condotta continuerà ad ispirare la linea editoriale di “GiuliaViva” i cui contenuti siamo costantemente impegnati a migliorare ed arricchire, con nuove iniziative che andremo presto a mettere in cantiere.

Tutto questo, naturalmente, grazie a chi ci segue con costanza ed attenzione, a quanti hanno scelto e scelgono le pagine di “GiuliaViva” per pubblicizzare le loro attività e a coloro che, con grande professionalità, ne curano la distribuzione.

L’impegno a rispettare puntualmente il nostro appuntamento è rivolto principalmente nei loro confronti.

La redazione