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Anno II numero 23 del 17 novembre 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita Castrum Novum In una città che già esisteva nell’antica Roma, possibile che non si riesca a rimettere a nuovo il campo Castrum ? art. a pag 13

GiuliaViva anno II n.23 del 17 novembre 2012

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GiuliaViva anno II n.23 del 17 novembre 2012

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Anno II numero 23 del 17 novembre 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

copia gratuita

Castrum NovumIn una città che già esisteva nell’antica Roma, possibile che non si riesca a rimettere a nuovo il campo Castrum ? art. a pag 13

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.23 3

Non aprite quella porta

Mentre la giunta inserisce fra le at-tività già “svolte” gli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione stra-dale, da un incontro del consigliere Ragni con i residenti emerge come nella zona di via del Campetto e via Morandi (coinvolte proprio in que-gli interventi di miglioramento) se-gnaletica e viabilità lascino alquan-to a desiderare. L’immediata replica del sindaco si è limitata a precisare che gli incontri effettuati dal consi-gliere dell’IdV erano a titolo esclu-sivamente personale, e assoluta-mente non per nome e per conto di Mastromauro. Come dire che, per questo motivo, le segnalazioni non verranno prese in considerazione?

Ammainate la vela Assenza tricolore

Regione e Giulianova Patrimonio hanno recentemente stanziato i fondi necessari, fra l’altro, al com-pletamento del palazzo Kursaal, che da anni attende inutilmente di veder adeguatamente comple-tata la propria struttura. Grazie ai nuovi interventi acqui-sterà probabilmente una propria

Non in mio nome

All’atto della sua realizzazione fu addirittura oggetto di scontro fra l’allora vicesindaco Mastromau-ro ed il presidente dell’Ente Por-to Guidobaldi, quando ancora il corso imprevedibile delle vicen-de politiche non li aveva condotti sulla stessa sponda. Oggi rimane una delle più inspie-gabili ed inutili realizzazioni ar-chitettoniche non solo dell’area portuale, ma dell’intera città. In attesa di un abbattimento tanto promesso ed auspicato, quanto mai realizzato, la “vela” che ac-coglie i visitatori all’ingresso del porto continua a portare il suo contributo per nascondere alla vista il litorale giuliese.

Tante dichiarazioni di principio, tante levate di scudi, “tante riunio-ni fatte da tempo” (parole dell’as-sessore al turismo, Archimede Forcellese). Ma all’atto della pri-ma iniziativa “ufficiale” contro la famigerata direttiva Bolkenstein solo una imbarazzante assenza. Subissati da altri impegni (questa la scusa ufficiale), né il sindaco né alcun altro rappresentante del Co-mune hanno rappresentato Giulia-nova alla recente manifestazione indetta a Pescara dai balneatori. Super-utilizzata per ogni genere di celebrazione, ricorrenza e inaugu-razione la fascia tricolore è rimasta questa volta ingiustificatamente a riposo.

utilità anche la porta alla sommi-tà della “colonna” che doveva ac-cogliere impianto e cabina dell’a-scensore: da sempre sprangata (e come potrebbe essere altrimen-ti?), ma simbolicamente affacciata sulla consuetudine tutta italiana dei lavori avviati e mai portati a termine.

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.23

Nuove frontiere e vecchi rituali di Paolo Innocenti

librio. Con buona pace delle vicine Teramo e Rose-to, dove resiste il connubio fra UdC e PdL, ma anche di realtà come il Friuli dove i centristi non di-sdegnano di go-vernare fianco a fianco addirittura con la Lega, Giu-lianova sembra dunque aver trac-ciato la nuova via

per la conquista del palazzo. Che tutto sia accaduto in modi quan-tomeno audaci poco importa. Quan-to può contare l’aver sottoscritto, non più tardi di tre anni fa, programmi fra loro dichiaratamente antitetici? O aver condotto, su un fronte come sull’altro, campagne elettorali che gli stessi protagonisti ebbero modo di definire “avvelenate”? O aver ottenuto i propri consensi proprio schierandosi “l’un contro l’altro armati” per ritrovar-si oggi, senza alcun imbarazzo, nella medesima alleanza? Poco o nulla di fronte all’opportunità di infilarsi dal-la finestra laddove non si era riusciti ad entrare dalla porta, conquistando un posto in una giunta fino a quel momento “nemica”, ottenendo sul terreno degli accordi di partito quella presenza istituzionale che non si era conquistata nelle urne (alle ultime

elezioni l’UdC non aveva ottenuto neppure un consigliere, ndr). Altri passaggi politici da parte di tut-ti avrebbe preteso, al contrario, il ri-spetto degli elettori. Nulla impedisce di cambiare idea, ma il gioco della democrazia avrebbe preteso che, cambiate le squadre, a stabilire la bontà della nuova alleanza non fos-se il gioco delle poltrone ma l’opinio-ne degli elettori: tutti a casa, e parola alle urne.De Gasperi, di cui Casini e il suo par-tito si sono autonominati eredi quasi universali, ebbe modo di affermare: “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione”. Come dire che chi ha interesse solamente ad ar-raffare consensi ragiona in termini di convenienze, chi ha a cuore il futuro di un territorio (nazione o comune che sia) investe impegno ed energie in qualcosa di più duraturo, quale, ad esempio, un programma chiaro, coe-rente, a lunga scadenza. Non sembra proprio questo il caso.I cosiddetti rituali della politica, del resto, ci hanno abituato a questo ed altro, e se dieci anni fa Cameli finì per cadere per il “tradimento” di una lista civica, non stupisce che oggi Mastro-mauro si mantenga in piedi per il so-stegno di avversari convertitisi cam-min facendo. “Quella fra PD e UdC è la coalizione del futuro” ha chiosato il sindaco. Almeno fino al prossimo giro di valzer.

Arriva anche a Giulianova l’onda lunga delle elezioni amministrative siciliane, ed il tripudio di Bersani e Casini, leader dell’insolita allean-za fra PD e UdC andata in scena nell’isola, contagia inevitabilmente anche le segreterie locali. Anzi, pro-prio Giulianova rivendica una sorta di primogenitura, quasi che lo spre-giudicato ribaltone che ha portato i post-democristiani a saltare il fosso abbia fatto da apripista per le stra-tegie nazionali.Sull’entusiasmo della vittoria sicula il segretario dell’UdC giuliese, ha di fatto già benedetto l’alleanza elet-torale con i democratici in prospet-tiva comunali 2014, con l’appoggio più che scontato di un sindaco che deve dire grazie anche al “soccorso scudocrociato” se riesce a rimanere in sella, sia pure con precario equi-

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... in primo piano GiuliaViva anno I I n.23 5

fatto di porzioni di spiaggia sempre più ampie sottratte dal mare, e “riporti” di sabbia a tonnellate, tanto costosi quanto poco efficaci. Già impressionanti, poi, i cumuli di detriti, legname soprattutto, trascinati a riva a for-mare vere e proprie barricate naturali,

specie nelle immediate vicinanze della foce del Tordino (e, qualche chi-lometro più a nord anche del Salinel-lo). Difficile ipotizzarne la rimozio-ne in tempi non diciamo rapidi, ma quantomeno accettabili: per simili interventi, ha candidamente am-messo il vicesindaco Filipponi, non è disponibile al momento neppure un euro. Se ne riparlerà con ogni proba-bilità solo nell’imminenza della pros-sima stagione estiva, confidando nella clemenza della natura per non ritrovarsi con un litorale simile più ad una giungla inestricabile piuttosto che ad una spiaggia degna di que-sto nome. Dall’oltre milione di euro sborsato senza colpo ferire non più tardi di un anno fa (c’erano da rimuo-vere i residui dell’alluvione del mar-zo 2011), siamo dunque passati allo zero assoluto di oggi, con la speran-za di non vederci presentare domani qualche altro salatissimo conto.A patire, infine, nuove devastanti

È bastata la prima mareggiata, i primi rinforzi autunnali di vento, neppure accompagnati da piogge particolar-mente significative, per riportare alla ribalta in tutta la sua gravità la pre-carietà estrema del litorale meridio-nale di Giulianova. Qualche giornata di burrasca ha fatto rapidamente de-gradare le condizioni di una spiaggia mai adeguatamente protetta, facen-do nuovamente balenare i fantasmi di quell’estate 2009 ricordata come la più disastrosa per la balneabilità di quel tratto di costa. Svanito il pennello naturale sponta-neamente sorto, per l’azione com-binata della corrente del fiume e di quelle marine, alla foce del Tordino (e artefice unico della ritrovata am-piezza della spiaggia), i primi negati-vi effetti non hanno tardato a venire alla luce: arenile ridotto, bagnasciu-ga “scalinato”, tappeti di pietre un po’ ovunque. Situazioni che evocano per i balneatori un passato recente

erosioni l’ormai ex pista ciclabile, fra lampioni pericolosamente incli-nati, cavi elettrici letteralmente af-fogati nell’acqua, pavimentazione finita quasi del tutto in pasto alle acque del fiume: i cartelli “Lavori in corso” che impediscono di acce-dervi suonano, involontariamente ironici, come l’ennesima, beffarda presa in giro.Tutto sommato, comunque, nessu-na novità. Solite le situazioni, soliti gli effetti, solito il palleggio di re-sponsabilità fra Comune, Provincia e Regione, tutti colpevoli, ciascuno per la propria parte, di non sollecita-re, progettare, eseguire un qualche intervento finalmente risolutivo. L’inverno è quasi alle porte, il rischio di ulteriori episodi di maltempo ine-vitabilmente reale: speriamo bene.

E siamo solo all’inizio... di Paolo Innocenti

Subito dopo l'alluvione marzo 2011

Ecco come si presenta oggi la foce del Tordino

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La speculazione edilizia a Giulianova di Franco Arboretti

Speciale variante al Piano Regolatore 6 GiuliaViva anno II n.23

Nuovo voto favorevole dei consiglieri comunali del centro-sinistra (PD, SEL, PSI, IdV) nell’iter della Variante al PRG che voleva il centro-destra (il redattore capo Samperi fu nominato dalla Giunta Cameli). Non a caso ora (che governa il centro-sinistra) il PdL non si è oppo-sto ma si è astenuto e addirittura il suo candidato sindaco del 2009 Cameli ha votato a favore insieme all’allora suo vi-cesindaco delle giunte di centro-destra Di Carlo. Se si voleva una prova defini-tiva di quanto da tempo affermiamo, e cioè che centrodestra e centrosinistra a Giulianova sono simili (perseguono più o meno le stesse scelte politico-ammini-strative) e operano col malgoverno nei confronti della città, eccola: il voto sulla Variante dell’ultimo Consiglio comunale.Da tre anni in Consiglio comunale a parlare con coerenza di sostenibilità, di salvaguardia dell’ambiente, di tutela del paesaggio, dell’importanza dei parchi e del verde, del rispetto dei beni culturali, di non consumo inutile di territorio, di economia ispirata alle vocazioni del ter-

ritorio, di mobilità sostenibile, sono stati gli interventi del gruppo consiliare del CG che hanno indicato anche come realmente conseguirli. Pur-troppo però la chiusura della maggioranza, spesso raffor-zata dal voto consociativo di esponenti del centro-destra, ha precluso la prospettiva del-la gestione corretta e rispet-tosa delle peculiarità del terri-

torio giuliese. Per essere chiari, abbiamo messo in guardia sulla deriva verso la cementificazione e lo sfregio alle bellez-ze ambientali, paesaggistiche, storico-artistiche. Non riteniamo saggio, infatti, estendere all’intera Giulianova il modello di urbanistica praticato sistematicamen-te nell’ultimo decennio, quello che, ad esempio, ha offeso la collina del centro storico (nell’area ex Migliori Longari), ha sfregiato il Kursaal, ha riempito di cemen-to il Pioppeto, ha autorizzato l’edificazio-ne a ridosso del lungomare in corrispon-denza dell’Annunziata, ha reso edificabile il “cannocchiale verde” sul lungomare sud ed oscurabile il Gran Sasso. E crediamo, anche, che occorra far tesoro di qualche errore del passato come quello delle bar-riere edilizie che hanno fatto scomparire la vista sul mare da Bivio Bellocchio. Nella Variante purtroppo tutto ciò è praticato diffusamente nel perimetro comunale per una superficie pari a 150 ettari quan-do la popolazione è ormai sostanzialmen-te stabile da anni, e i bisogni veri di died

• Al momento dell’adozione nel 2007 fu previsto un aumento della popola-zione giuliese nei successivi 10 anni di oltre 4.000 abitanti. Ma essa è da tem-po sostanzialmente stazionaria. Negli ultimi 14 anni, grazie al PRG vigente, sono stati realizzati alcune migliaia di appartamenti a fronte di un aumento di poche centinaia di abitanti stabili. Nel 2012 i nuovi residenti sono finora appena 70. Insomma costruire 800-1000 nuovi alloggi nel prossimo de-cennio sarebbe più che sufficiente.• Il consumo di suolo previsto dalla Variante è enorme: circa un milione e mezzo di mq. (150 ettari).• Gli alloggi edificabili che essa con-sente sono circa 6 mila (potrebbero accogliere circa 12-15.000 residenti) mentre gli alloggi ancora edificabili con il PRG vigente sono oltre 15 mila. Si consideri che gli attuali 23.831 re-sidenti utilizzano 8-9.000 alloggi.• C’è un inutile consumo di suolo in zona agricola pari a circa 500 mila mq. (50 ettari) di aree da destinare a edilizia residenziale e insediamenti produttivi.• Si prevede un aumento di aree per l’artigianato, l’industria ed il com-mercio (cioè per capannoni e ne-gozi) di oltre 500.000 mq., mentre sono ancora disponibili oltre 300.000 mq per insediamenti produttivi.• Si prevede edificazione diffusa sulla collina nord. • Il verde urbano (parchi e giardini) non è garantito con norme certe.• Le cessioni al 50% (per quartieri di qualità) non sono più previste nelle zone di nuova espansione.segue a pagina 15

Cosa prevede la Variante al Piano Regolatore?

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GiuliaViva anno II n.23 7 Speciale variante al Piano Regolatore

Occorre riconoscere che Il Centro ed, in parte, Il Messaggero hanno fornito all’opinione pubblica qualche elemen-to di conoscenza, ancorato ai fatti, in-torno all’importante tema cittadino.La Città ha bucato quasi completamente la notizia salvo riferire sull’argomento con la pubblicazione integrale del comunicato dello staff del sindaco, firmato poi, nella rubrica “Diario dei sindaci”, dallo stesso sin-daco! Si trattava forse di un redazionale?Ciò che ha stupito non poco è stato il com-portamento di Radio G e Piccola Città:1. Radio G nella diretta ha trasmesso in maniera tecnicamente disturbata (e per effetto del disturbo incomprensibile) il giro delle repliche e delle dichiarazioni di voto; nella differita, poi, è mancato completamente l’intervento iniziale (che aveva dato vita al dibattito) del consigliere del Cittadino Governante, come sono mancate le dichiarazioni di voto che pure contenevano dei passag-gi molto importanti su un’urbanistica adombrata da una questione morale, anche a Giulianova. Problemi tecnici? Censura? Informazione schierata col potere locale? Naturalmente il diretto-re ha tutta la personale libertà di farlo. Non può presentarsi, però, come obiet-tivo ed equilibrato, specialmente se all’opinione pubblica vengono sottrat-te le notizie sui temi più scottanti.2. Piccola Città in un articolo che par-lava di altro, ha trovato il modo di dif-famare in modo premeditato, grave e naturalmente disancorato dalla realtà dei fatti accaduti, servendosi furbesca-mente degli offensivi contenuti di uno stralcio di articolo apparso su un sito lo-cale, il consigliere del Cittadino Gover-nante Franco Arboretti. Naturalmente ora speriamo che venga esercitato il diritto di replica su quella testata. Così forse i lettori capiranno qualcosa di più.

Nei consigli finora dedicati alla Variante sono emerse alcune scelte che hanno av-vantaggiato proprietari per i quali si confi-gurano - se non altro sul piano dell’etica e della correttezza politica - conflitti di inte-resse sia per tecnici di piano che per consi-glieri che hanno partecipato al voto. Tutti ricordiamo che durante i consigli comu-nali sulle osservazioni emersero il “Caso Colleranesco, il “Caso Mustaccio” e il caso “Hotel Europa”. In nome della trasparenza e della correttezza amministrativa chie-demmo nel 2009 al Sindaco Mastromau-ro: “chi è responsabile della concessione di significativi vantaggi ad alcuni a scapito degli interessi generali? Chi ha messo in campo specifici trattamenti molto van-taggiosi sul piano economico? I consi-glieri di oggi o quelli che hanno adottato la variante nel 2007? Gli amministratori dell’attuale o della passata amministrazio-ne? I tecnici redattori della variante o il di-rigente dell’Ufficio Tecnico?”. Chiedemmo, anche, di ricostruire i fatti emersi in Con-siglio, di individuarne le responsabilità ed

eventualmente prendere i dovuti prov-vedimenti. Nulla fu fatto. Nei recenti Consigli abbiamo riproposto la problematica e, di nuovo, non abbia-mo ricevuto risposta alcuna. Nemmeno di fronte al fatto inaudito che il consiglie-re Di Carlo abbia difeso pubblicamente in Consiglio comunale i presunti diritti dell’albergo dei suoi familiari. Ma al di là della sussistenza dei diritti vantati dal consigliere Di Carlo la legge impone, per la trasparenza amministrativa, che i pa-renti di proprietari fino al quarto grado non possano partecipare alla discussio-ne, né al voto. Gli obblighi derivanti dalla parentela fino al quarto grado valgono anche per i tecnici del Piano. Non è sta-to mai chiarito se tale condizione di in-compatibilità per alcuni tecnici esistesse anche per il “Caso Colleranesco” e per il “Caso Mustaccio”.A noi pare che una questione morale in questa Variante esista e getti un’ombra gigantesca sulla regolarità della proce-dura fin qui seguita.

La questione morale nella Variante al PRGL’informazione locale ed il Consiglio sulla Variante

Le conseguenze di ciò che consente la Variante (di cui in buona parte non c’è bisogno)

1. Perdita di campagna fertile.2. Consumo immotivato della riserva di ter reni naturali nell’ambito urbano.3. Riduzione delle possibilità di riqualifi-cazione delle aree già urbanizzate abban-donate o sottoutilizzate (in particolare il Centro Storico ed il centro del Lido).4. Compromissione del paesaggio e dell’ambiente.5. Cementificazione della collina. 6. Riduzione degli spazi pubblici e del verde urbano.7. Scadimento della qualità dei nuovi in-sediamenti.8. Ripercussioni negative sul turismo che richiede per essere competitivi innanzi-tutto qualità ambientale, bellezze pae-

saggistiche e qualità urbana.9. Crescita irrazionale e disordinata del-la città sul territorio.10. Necessità di aumentare, inutilmente, la spesa per il funzionamento e la manu-tenzione della città (sistema viario, pub-blica illuminazione, rete fognaria, rete del gas, vigilanza) con ripercussione an-nuale consistente sulle casse comunali.11. Aumento della necessità dell’uso delle automobili con aumento del traf-fico cittadino per raggiungere il centro dai nuovi insediamenti in campagna.12. Edificazione di quartieri fantasma per buona parte dell’anno con tutti i rischi connessi a livello sociale e della sicurezza.13. Rischio di attrarre capitali poco chiari.

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8 GiuliaViva anno II n.23 La pagina della cultura

Alessandro Valignani missionario in Giappone di Leo Marchetti

Il Giappone del XVI secolo è il teatro di lunghe e sanguinose lotte feudali, con eserciti personali che condizio-nano le scelte dell’imperatore e dei cosiddetti shogun, potentissimi si-gnori in grado di controllare la stessa nomina imperiale. In un simile peri-colosissimo clima istituzionale arriva dall’Italia un umile sacerdote di Chie-ti, gesuita della Compagnia di Gesù, per predicarvi la dottrina cristiana, dopo essere stato a Goa, Macao, in Malesia e alle Molucche. Si può dire che nella seconda metà del ‘500 l’at-tività religiosa coincida in larga mi-sura con quella esplorativa tout court trattandosi di un lontano Oriente sul quale esistevano una scarsa carto-grafia e solo alcuni diari di precedenti viaggiatori. Valignani, figlio di Giam-battista e di Isabella del Sangro, ave-va avuto una giovinezza turbolenta: era stato accusato, forse ingiusta-mente, di aver pugnalato una donna e quindi rinchiuso in carcere a Vene-zia. La storia romanzesca di Valignani assomiglia strutturalmente a quella di padre Cristoforo nei Promessi Spo-si di Manzoni in quanto anche nella biografia del chietino, ma stavolta in una versione realissima, interviene il cardinale Carlo Borromeo, arcive-scovo di Milano, per liberarlo dopo parecchi mesi di carcere duro. L’anno seguente entrò nel Collegio Romano per studiarvi teologia e quindi ordi-nato sacerdote dopo pochi anni. Nel 1572 fu incaricato come responsabi-

le delle missioni nelle Indie Orien-tali, un termine generico per dire tutto ciò che ri-guardava i terri-tori a est di Geru-salemme. Nella missione in Cina e in Giappone si divise i compiti con l’altro gran-de viaggiatore italiano in Orien-te, Matteo Ricci di Macerata, che riuscì, nonostante l’ostilità dell’intel-lighentsija cinese, a fissare la sua re-sidenza a Pechino. Valignano e Ricci compresero che per farsi accogliere a corte e penetrare nella coscienza de-gli abitanti bisognava mantenere in una grande considerazione la cultu-ra locale, ragion per cui raccomanda-rono di apprendere usi e costumi dei paesi che li ospitavano, diventando essi stessi maestri della lingua, della storia e della filosofia della Cina e del Giappone. Inutile dire che si tratta di studi pionieristici che apriranno agli europei la possibilità di conoscere la ricca filologia di questi paesi, ritenuti geograficamente remoti e cultural-mente impenetrabili. Da un punto di vista più strettamente teologico, le gerarchie ecclesiastiche non capirono l’importanza di que-sto sincretismo fra religioni e culture

diverse, l’ecumenismo “ante litteram” che faceva coesistere il buddismo e il confucianesimo col cristianesimo, la filoso-fia Zen con la Vulgata cattolica. In Giappone, la predicazione del Cri-stianesimo diede ottimi frutti, come scrive Vitto-rio Volpi nel suo Alessan-dro Valignani. Un grande maestro italiano in Asia (Milano, Spirali, 2011) e produsse una notevole comunità cristiana. Qui,

“fondò chiese, collegi e ospedali”, e scrisse un “Cerimoniale per i missio-nari in Giappone”, ma lo sviluppo di tale proselitismo durò fino al 1587, quando si verificò la grande perse-cuzione contro i cristiani per mano dello Shogun Hydeyoshi. Il numero dei martiri toccò 1200-1600 convertiti e la decadenza del-la comunità cristiana coincise con l’avversione di altri missionari più ortodossi (francescani e domenicani per lo più) per i metodi di Valignani, ritenuti idolatrici, in quanto rispetto-si delle pratiche locali. Fino al punto che il papa Benedetto XIV proibì la pratica dei cosiddetti “Riti Cinesi”. Sic-ché, solo oggi si capisce l’intuizione di un grande uomo di cultura come Valignani, che aveva compreso la necessità dell’incontro e del rispetto reciproco fra i popoli.

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GiuliaViva anno II n.23 9

panetto bianco: si prepara partendo dai fagioli di soia gialla che vengono bolliti, quindi frullati e infine filtrati per ottenere un liquido bianco simile nella forma e nei suoi impieghi al latte (per questo detto anche latte di soia). La bevanda così ottenuta viene in

seguito cagliata con un sale, il nigari ovvero cloruro di magnesio.Il motivo per cui il tofu è entrato a far parte delle nostre abitudini alimentari è da attribuirsi alle sue proprietà nutritive, dove alla grande quantità e all’ottima qualità delle proteine (essendo un derivato della soia) corrisponde una percentuale di colesterolo pari a zero, una bassa presenza di carboidrati e, oltre alla presenza di vitamine del gruppo B, anche una buona percentuale di ferro e di calcio, grassi insaturi e lecitina.Per le sue caratteristiche il tofu viene consigliato nei regimi alimentari nei quali occorre ridurre il livello colesterolo o l’apporto dei grassi animali, oppure come alimento quotidiano per soggetti intolleranti ai prodotti caseari (latte e derivati); lo ritroviamo infine tra gli alimenti preferiti da chi sceglie una dieta vegetariana o vegana.Preparare ricette a base di tofu

Da qualche anno alcuni nuovi alimenti sono stati “adottati” con ottimi risultati dalla nostra cucina tradizionale in sostituzione di carne o latticini ed impiegati per ricette classiche mediterranee oppure assaporati nella loro versione d’origine come piatti etnici. Si tratta delle proteine vegetali come il tofu di origine cinese ed in seguito piatto tipico della cucina giapponese, il seitan di probabile origine mediorientale e il tempeh di tradizione indonesiana. Materie prime di facile reperibilità nei negozi di alimentazione biologica, le proteine vegetali devono il loro successo al fatto di rappresentare una valida alternativa a piatti a base di carne o formaggio e sono per questo sempre più raccomandati da medici, dietologi e nutrizionisti.Oggi parleremo del tofu detto anche formaggio di soia. Al naturale si presenta solitamente in forma di

Alimentazione e benessere

Fare il formaggio con i fagioli di Silvia Rafanelli

è semplice ma alcune accortezze aiutano, come per esempio sbollentare il panetto per renderlo più digeribile quando si sceglie una ricetta con l’uso a crudo, oppure congelarlo (stratagemma che rende più spugnoso il panetto una volta scongelato) quando lo si vuole preparare a fette per marinarlo nel condimento desiderato.Al naturale il tofu è di sapore neutro ma ha la caratteristica di assorbire il condimento o la marinatura diventando così assai versatile per ricette sia salate che dolci.Tra le innumerevoli ricette a base di tofu ve ne suggerisco una rapidissima:

Salsa di tofu con olive e capperi

150 gr di tofu, 100gr di olive verdi,30 gr di capperi sottosale, acqua q.b.

Dopo aver lessato il tofu in poca acqua salata, preparare un battuto di olive snocciolate e capperi lavati dal sale. Frullare, aggiungendo eventualmente un po’ di acqua di cottura del tofu per ottenere una consistenza morbida e vellutata. Servire la salsa a temperatura ambiente o fredda.

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10 GiuliaViva anno II n.23

La leggenda svelata di Antonio D’Eugenio

Abbiamo incontrato il M° Galileo Di Ilio vio-loncellista e direttore artistico dell’associa-zione culturale “G. Bra-ga” onlus per parlare della importante pub-blicazione che lo vede autore insieme al prof. Giovanni Di Leonardo.C’è un nuovo lavoro rea-lizzato dalla tua associa-zione. Di che si tratta?Abbiamo pubblicato un nuovo libro che illustra delle sor-prendenti novità attorno alla famo-sissima Serenata Leggenda Valacca di Gaetano Braga, frutto degli ultimi studi e ricerche condotti dall’asso-ciazione culturale “Braga” onlus, più esattamente, dallo storico prof. Gio-vanni Di Leonardo e da me. Il volume di 160 pagine dal titolo La Leggenda svelata. La Serenata, Leggen-da Valacca di Gaetano Braga. Fonte let-teraria, titolo e successo verrà presenta-to il prossimo 24 novembre presso la sala Trevisan della Piccola Opera Cha-ritas, a partire dalle ore 17.00, con la partecipazione del M° Piero Di Egidio (docente di Storia della Musica e già vicedirettore presso L’I.S.S.M. “Braga” di Teramo), degli autori e il coordinamen-to della dott.ssa Marialuisa De Santis (responsabile della sala Trevisan). Seguirà un concerto con le musiche di G. Braga che saranno interpretate dai maestri Amor Lilia Perez, (mezzoso-prano del coro della Scala di Milano),

Corrado Di Pietrange-lo (al pianoforte) e me medesimo (al violon-cello). Il libro è dedicato al compianto p. Serafi-no Colangeli, cittadino benemerito che tanto ha fatto per la cultura e il sociale a Giuliano-va, e che è stato socio fondatore e presidente onorario della nostra associazione.Si può anticipare qual-

cosa sulle novità principali del libro senza togliere la sorpresa al lettore?Come dice il titolo del libro si fa luce, finalmente, su alcuni aspetti della Serenata che risultavano poco chia-ri, a cominciare dallo stesso titolo Leggenda Valacca.La novità più importante, infatti, riguar-da la fonte letteraria. Di Leonardo col suo metodo d’indagine estremamen-te scientifico, che ci ha già mostrato nei suoi precedenti lavori, ha fatto una scoperta sensazionale, quella cioè che il testo poetico, musicato da Braga, da tutti e sempre attribuito a Marco Mar-celliano Marcello, non era altro che una libera traduzione, sia pur reinterpreta-ta e musicalmente ben resa, di una liri-ca di Ludwig Uhland, grande poeta del romanticismo tedesco.Ci sono, inoltre, altri aspetti della com-posizione di Braga che vengono chia-riti: dalla data esatta di composizione alla vicenda editoriale, a quella dei di-ritti d’autore, passando per le varie de-

nominazioni, le numerose trascrizioni, le edizioni musicali e discografiche in ogni continente, che si sono susse-guite per più di un secolo, attraverso i nomi di grandi interpreti del passato. Stiamo parlando di un brano che, ad-dirittura, anche oggi continua ad esse-re pubblicato da noti editori musicali.Nella seconda parte del libro io, inve-ce, mi sono addentrato nell’analisi del-la partitura, facendo notare oltre agli aspetti tecnici (più per gli “addetti ai lavori”), anche lo stretto legame che la musica ha col testo poetico e i signifi-cati metaforici che essa nasconde die-tro le note, i quali sono a fondamento anche del racconto Il Monaco Nero di Anton Cechov. A proposito di quest’o-pera del famoso scrittore e dramma-turgo russo, che molti conoscono per esservi menzionata la “nota Serenata di Braga”, faccio notare, infatti, come Cechov non si sia limitato a citare la Leggenda Valacca ma l’abbia resa par-te integrante del proprio racconto.Più avanti nel nostro libro il lettore sco-pre anche in che maniera entrambe le opere abbiano suscitato l’interesse del celebre compositore D. Šostakovic.Come in un cerchio ideale i concetti metaforici nascosti dietro la partitura della Serenata di Braga ed il raccon-to Il Monaco Nero rimandano all’idea e al ruolo della musica nel pensie-ro dei filosofi romantici tedeschi e quindi rinviano ancora una volta, inequivocabilmente, all’origine della fonte letteraria: la cultura del primo romanticismo tedesco.

Interferenze artistiche

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.23 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno17/18 novembre Farmacia Del Vomano19/25 novembre Farmacia Marcelli26/30 novembre Farmacia IeloGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Swing, jazz, rock e ukulele. Con que-sto strumento hawaiano compie il grande passo del debutto solista dall’estro “tutto acceso”.

L’Officina l’Arte e i Mestieri

Titolo: “Il corpo umano” Autore: Paolo Giordano Casa editrice: Mondadori Pagine: 309 Prezzo: € 19,00

Cinque anni fa esordiva con La solitudine dei nu-meri primi (Mondadori), conquistando imme-diatamente i favori del pubblico e della critica e aggiudicandosi il Pre-mio Strega 2008. Paolo Giordano è tornato con il suo secondo lavoro, un romanzo ambientato

tra i soldati impegnati in Afghanistan. Il libro è frutto di un viaggio che l’autore ha compiu-to assieme ai militari italiani in Afghanistan nel dicembre 2010, con l’idea iniziale di farne un reportage. Ma la visita alla fob (Forward Operating Base) “Ice”, un avamposto partico-larmente isolato nel distretto del Gulistan, nel sud del paese, ha fatto scattare in lui la molla del romanziere. Incontrando dei coetanei, alla soglia dei trent’anni, impegnati in quella che in qualche modo è la guerra della sua generazio-ne, Giordano si è immaginato al loro posto e ha sfornato l’idea per Il corpo umano .

Dracula 3D

L’Associazione culturale Veliero-Riccardo Cerulli organizza per giovedì 22 novembre ore 21:00 presso la sala té cinema Moder-no, una conferenza-dibattito dal titolo “Il messaggio di Celestino V per il terzo millennio” a cura della dott.ssa Maria Grazia Lopardi.

di Dario Argento con Thomas Kretschmann, Asia Argento e Rutger Hauer.La fotografia che ritrae i felici sposi Mina e Jonathan Harker, nel giorno delle loro nozze, è la molla che fa scattare la furiosa bramosia del Conte Dracula, che rivede in Mina la reincarnazione della sua amata, Dolingen De Gratz, morta più di 400 anni prima. Con l’ausilio delle sue adepte Lucy e Tania, il Conte Dracula riesce a condurre Jonathan Harker e sua moglie nel proprio castello, con la promessa di un lavoro. Le reali intenzioni del Conte appaiono subito evidenti: ricongiungersi con il suo eterno amore Dolingen/Mina, eliminando qualsiasi ostacolo glielo impedisca. Inizia così un vorticoso intreccio di violenza, inganno e passione, che sconvol-ge gli equilibri del piccolo villaggio di Passo Borgo. Solo l’aiuto di Abra-ham Van Helsing (Rutger Hauer), conoscitore del vampirismo e vecchia conoscenza del Conte, riporterà la normalità nel villaggio.

Conferenza-dibattito del Veliero

Paolo Giordano racconta la guerra in Afghanistan

Il circolo “Il Nome della Rosa”

Domenica 18 novembre ORE 18,00NARRATIVA “ATTO D’AMORE”

Venerdì 23 novembre ORE 21,30di proverbio in proverbio…Parla il saggio dentro di me

Sabato 24 novembre ORE 21,30MUSICA LIVE THE INCREDULOUS EYES

Domenica 25 novembre ORE 18,00l’ansia, la mia miglior nemica” Come riconoscerla e gestirla

Domenica 25 novembre ORE 21,30CINEMA “Salò o le 120 giornate di Sodoma”

Venerdì 30 novembre ORE 21,30NARRATIVA “L’OCCASIONE”

ENRICO FARNEDI Venerdì 30 novembre ore 22

Cinque strumenti in due, un folk-songwriting originale e accatti-vante. Hanno fatto da supporto ad artisti come Sufjan Stevens, White Stripes, The Flaming Lips.

SEA AND AIR domenica 25 novembre ore 22

Musica e Arte alla Sala TrevisanSabato 17 novembre alle ore 18.00 nella Sala Trevisan della Pic-cola Opera Charitas di Giulianova, secondo appuntamento della X Edizione di Musica e Arte alla Sala Trevisan. Musiche di Chopin e Brahms eseguite da Niccolò Cantagallo, commento e lettura di poesie di Roberta Dal Pozzo e Mattia Albani, esposizione foto-grafica di Andrea Ciccocelli.

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12 GiuliaViva anno II n.23

Janet McLachlan di Pietro Carrozzieri

Janet McLachlan, atleta canadese, gioca quest’anno con gli Amicacci di Giuliano-va in A1. Conosciamola meglio: chi è e come è arrivata al basket in carrozzina?Originariamente ero una giocatrice di basket “in piedi”, ho giocato per la squa-dra della mia università in Canada e poi scelsi di giocare a rugby, dove, purtroppo, mi sono infortunata gravemente. Una mia compagna anch’essa infortunata mi fece sedere su una carrozzina da basket e mi fece conoscere Danielle Peers, la pri-ma donna al mondo MVP stagionale in una competizione maschile nel 2006. Da quella volta rimasi in questo mondo che ho amato da subito.Dalle Paralimpiadi di Londra, dove il Ca-nada ha chiuso al 6° posto, a Giuliano-va. Quale percorso ti ha portato qui con gli Amicacci?Ho avuto contatti con l’Amicacci prima delle Paralimpiadi. Un dirigente della so-cietà mi ha contattato su Facebook e ab-biamo parlato della possibilità che io ve-nissi a giocare qui. Ho firmato per giocare a Giulianova prima di partire per Londra e così, una volta terminati i Giochi Olimpici mi sono presa un pò di tempo, sono tor-

nata a casa, ho provato a ri-generarmi, a raccogliere un pò le forze sia fisiche che mentali. I Giochi sono stati divertenti, un’esperienza fantastica, ma avevo bisogno dell’aria di casa. Poi sono arrivata qui, a Giulia-nova, mi sono immersa nella nuova realtà, nella nuova città, e l’ho trovata gradevole.Come sono stati i primi due mesi a Giulianova? Come

vivi la città e il rapporto con la squadra?Appena arrivata a Giulianova mi sono sentita la benvenuta da tutti, dalla società e dalla città. Mi sono sentita a casa fin dai primi giorni, e la Polisportiva e le situazio-ni domestiche sono fantastiche. È carino avere i compagni di squadra attorno tut-to il tempo, così come vedere molta gente che va e che viene, così da poter incontra-re e conoscere persone. La città è fanta-stica, la spiaggia è una favola, mi è man-cata la spiaggia l’anno scorso quando ne ero lontana (ero in una squadra tedesca). Trovare spazio in squadra non è facile, ma allenarsi tutti i giorni, giocare insieme aiu-ta a migliorarsi e perfezionarsi e spero di continuare in questo modo.Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Continuerai a girare il mondo o ti fer-merai da qualche parte, prima o poi?Per il momento sto pensando a lavorare in vista delle prossime Paralimpiadi del 2016, che rappresentano sicuramente il mio prossimo grande obiettivo, oltreché fare sempre bene nei club in cui gioco. Di sicuro mi vedo lavorare duramente per questi obiettivi. Le cose però potrebbero anche cambiare. Mi piace mantenere una

certa apertura mentale, essere elastica, e se qualcosa dovesse cambiare, se doves-sero presentarsi nuove opportunità così come porre radici da qualche parte, forse lo farò, chissà. Ma se avrò l’opportunità di continuare a viaggiare e vedere il Mondo valuterò cosa sarà meglio fare.Fonti anonime ci han detto che non ami molto il cibo italiano. E’ vero? Cos’è che non ti piace?In realtà io amo molto il cibo italiano. Adoro assolutamente la pizza, potrei mangiarla tutti i giorni, ma adoro il cibo qui e spesso andiamo fuori con gli Amicacci e posso dire di gradirlo davvero. Mi piace anche provare cose nuove quando ne ho l’opportunità.Un inizio di campionato difficile per gli Amicacci. Chiudiamo con un tuo prono-stico. Come vi classificherete quest’anno?Penso che questa sarà una stagione dif-ficile per tutte le squadre del torneo. Ov-viamente ci sono meno squadre rispetto all’anno scorso (ne erano 8, quest’anno siamo in 7 a causa del fallimento dell’Ele-com Roma) e per di più sono notevolmente più forti rispetto all’anno precedente, così che abbiamo avuto noi un inizio difficile. Abbiamo perso le gare di poco, cosa che testimonia come le squadre in questo cam-pionato siano forti; anche le altre partite dell’ultima giornata sono terminate con vittorie di misura. Credo che noi abbiamo molte possibilità di vittoria, e se continu-iamo a lavorare insieme e a crescere come squadra cominceremo ad inanellare una buona scia di vittorie. Saranno tutte partite combattute fino alla fine della stagione ma credo davvero che abbiamo grandi chance di vincere queste partite tiratissime e di fini-re molto bene la stagione.

Qualche domanda a ...Sul nostro sito www.giuliaviva.itil video dell’intervista

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Città di Giulianova: dare continuità di Daniele Adriani

A tutto sport GiuliaViva anno II n.23 13

Ricostruiamo il Campo Castrum di Giancarlo De Falco

Da tantissimi anni si parla della necessità di avere, nella nostra città, più strutture spor-tive funzionali alle necessità delle innume-revoli associazioni sportive che svolgono un’attività sociale molto importante per i giovani. In particolare manca un campo di calcio adeguato, per consentire alle tante realtà calcistiche che partecipano ai diver-si campionati di potersi allenare e giocare senza dover sperare nella clemenza del tempo. Nel lontano 1973, all’indomani del-la vittoria del campionato terminato con lo storico successo sul Bellaria, l’amministra-zione comunale s’impegnò a salvaguardare il nuovo manto erboso del Fadini e a dare più spazio alla crescente attività giovani-le; così, per soddisfare l’esigenza di nuovi rettangoli di gioco, realizzò in economia, sui terreni messi a disposizione dal Dott. Tiberio Orsini, indimenticato presidente della Giulianova calcio, un campo di gioco e una piccola struttura adibita a spogliatoio. Nacque così il campo Castrum, da subito legato alla straordinaria figura di Tiberio Or-sini. La sua passione per il calcio lo portava costantemente ad assistere, in perfetta so-litudine, in qualsiasi condizione climatica e dall’alto degli argini del Tordino, alle partite di allenamento, per poi scambiare con Ni-

cola Tribuiani e con me, che eravamo impegna-ti nel settore giovanile, le impressioni sui tanti campioncini che hanno fatto la storia del calcio Giuliese. Immancabile era poi la sua presenza e il suo sostegno durante le gare ufficiali domeni-cali. Negli anni ’80 un fi-nanziamento regionale

consentì all’amministrazione comunale di realizzare il nuovo spogliatoio, miglioran-do così la struttura. Negli anni ‘90, con la nascita di nuove società di calcio giovanile, si ripresentò il problema di avere a dispo-sizione più spazi di gioco. L’amministrazio-ne, sensibile all’esigenza, realizzò il piccolo campo a ovest dello spogliatoio, oggi pur-troppo in stato di abbandono. In quegli stessi anni, dopo un acceso dibattito citta-dino, s’insediò all’interno della recinzione del Castrum il centro sportivo Green Point, prima previsto nella zona collinare a sud- est del vecchio ospedale. A mio avviso fu una scelta giusta, perché il Green Point oggi arricchisce l’intero impianto, mentre il famoso scoperto collinare conserva intat-ta la sua potenzialità di secondo belvede-re della nostra città. Negli anni 2000 sono state realizzate la tribunetta e la passerella per il pubblico. La speranza di tutti gli spor-tivi giuliesi è di poter festeggiare, entro il 2013, il QUARANTESIMO anniversario del campo Castrum con un manto sintetico di ultima generazione e con la copertura del-la tribunetta, magari utilizzando i residui economici del contratto di quartiere. A compimento dell’opera poi sarebbe bel-lo intitolare il campo “ Tiberio Orsini ”.

Un Giulianova a corrente alternata si trova a dover inseguire il Sulmona che sembra un ciclone. La squadra ovidiana ha collezionato dieci vittorie consecuti-ve (record per l’Eccellenza Abruzzese), e comanda la classifica, inseguita dal team giallorosso che purtroppo ha lasciato sul campo alcuni punti “pesanti” contro compagini non certo irresistibili. Sicuramente le partite interne con Capi-strello ed Altinrocca e la trasferta a Mon-torio contro la Torrese hanno visto un Giulianova poco determinato, con gio-catori quasi irriconoscibili se confronta-ti alle prestazioni offerte contro Ortona e Civitella Roveto. Il difetto caratteriale sembra essere molto più importante, rispetto ai problemi tecnici che comun-que vanno colmati. L’esordio di Valenti-ni, molto positivo, sembra configurare altre possibilità di manovra. I numerosi gol fatti nelle 2 partite vinte con facilità, sono il frutto di numerosi cross che in al-tre partite non sono arrivati alle punte. Quindi, ancora di più, si evidenzia la ne-cessità di una manovra corale che possa fornire alle punte le occasioni da rete. Ancora più importante è la concentra-zione in fase difensiva. I mezzi tecnici a disposizione di Marotta, Stacchiotti & C. non sono in discussione. L’applicazione per i 90 minuti invece non sembra es-sere sempre presente. Su questi aspetti mister Grillo ha ancora da lavorare, ma la strada intrapresa sembra quella giusta, il campo darà la sentenza. A proposito di campo, il manto del Fadini si è molto de-teriorato. Per conservarlo ogni anno vie-ne riproposta la necessità di campi alter-nativi. Ogni anno l’Amministrazione di turno promette interventi per adeguare il Castrum, per fare un campo alternativo a Colleranesco, per rendere più fruibile il campo d’atletica… passano gli anni, i problemi restano.

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GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Antonio D’[email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374

stampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

[email protected] GiuliaViva anno II n.23

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Il Parco Franchi, così com’è!

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Quando la concorrenza fa bene

Ho avuto modo di sfogliare l’ultimo numero di Piccola Città, uscita final-mente rinnovata nella veste grafica. C’è da dire che, In linea con il motto che tanto piace al suo direttore (“Giu-lianova è una città lenta”), ci sono vo-luti più di trent’anni perché la stam-pa a colori sostituisse finalmente un bianco e nero molte volte tanto sbia-dito da essere illeggibile. Comunque, meglio tardi che mai. Evidentemente la concorrenza di GiuliaViva alla lun-ga si è fatta sentire... T. R.

Buongiorno vi invio in allegato le foto del parco FRANCHI abbando-nato a se stesso.Le foto sono del giorno 04/11/12.Grazie Lettera firmata

Ennesima protesta dei genitori della scuola materna La scuola materna di bivio Bellocchio, a Giulianova, è spesso oggetto di segnala-zioni da parte dei genitori, preoccupati sia per la posi-zione dell’immobile che per le condizioni dell’immo-bile. Dopo le forti piogge delle settimane scorso, che hanno provocato copiose infiltrazioni d’acqua dalle finestre, al-cune delle quali, tra l’altro, sono risul-tate pericolanti, e le multe elevate dalla polizia municipale sulla stretta strada di accesso alla scuola, dove è impos-sibile parcheggiare sia per i genitori che per il personale scolastico, è stata inviata una missiva al Sindaco, ai re-sponsabili dei settori tecnici e polizia municipale e, per conoscenza, al diri-gente scolastico. Nella nota si evidenzia la difficoltà di parcheggiare, anche per

pochi minuti, nei pressi dell’edificio, e si propone di istituire, al posto dell’attua-le divieto di sosta, un par-cheggio a tempo, mentre si chiede di ricavare, anche all’interno del cortile scola-stico lato statale, degli stalli di parcheggio per il perso-nale. La lettera evidenzia

anche le condizioni dell’edificio, che, per inciso, ha un impianto di riscalda-mento non ancora funzionate, e geni-tori e personale chiedono che venga fatta una manutenzione generale della scuola, sistemando gli infissi, le finiture esterne ed interne. Viene anche ricor-dato che, a norma dell’art. 18, comma 3, D.Lgs. 81/2008, che il Comune ha la piena responsabilità sulla sicurezza dell’edificio scolastico. R. D. M.

Sul nostro sito www.giuliaviva.itil testo integrale della lettera

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La speculazione edilizia a Giulianovasegue da pag.6

di edicazione residenziale, ricettiva e produttiva sono minimi. Il CG nell’interesse di tutti i cittadini (sia quelli proprietari di aree che quelli non proprietari) aveva offerto concrete possibilità di evitare gravi e irreversibili danni al nostro bel territorio: optare per uno stralcio della variante per approvare in tempi rapidissi-mi le sole risposte ai veri bisogni di prima casa e dell’economia o, quantomeno, di apportare modifiche proposte con 13 spe-cifici emendamenti. La ragionevolezza e ciò che fa il bene di Giulianova non l’hanno spuntata. Questo, purtroppo, ha dato il via libera alla speculazione edilizia e alla devastazione del pa-esaggio collinare e della campagna fertile che purtroppo sono abbondantemente toccati dalla variante che il centro-destra ed il centro-sinistra vogliono. Per il momento i danni saranno limitati dalla crisi del mercato immobiliare, ma nel tempo si vedranno e come! Non a caso la Sezione Urbanistica Provin-ciale e la Provincia hanno sostanzialmente chiesto al Comune di apportare le necessarie correzioni (chieste, invano, anche dalla VAS approvata). Ciò non è accaduto. Ora si auspica che se ne occupi il livello provinciale, così come la legge prevede, consentendo solamente le scelte utili della Variante (purtrop-po veramente poche). Confidiamo nella coerenza degli organi sovracomunali che hanno già espresso la loro corposa censura e le loro sollecitazioni a correggere gli aspetti che contrastano con il lungimirante Piano Territoriale Provinciale (PTP). E siamo certi che l’assessore provinciale all’Urbanistica Falasca, espo-nente dell’UDC, si farà guidare, nella disamina della Variante di Giulianova, da quanto ha detto e scritto in occasione delle varie iniziative sul consumo di territorio organizzate dalla Pro-vincia e da noi molto apprezzato. Il sindaco dice: “i cittadini sono in attesa della variante da tanti anni”. Sarebbe più opportuno distinguere: da un parte ci sono i cittadini (pochi per la verità) giustamente in attesa di una risposta per la prima casa o per migliorare un hotel o iniziare un’attività economica; dall’altra i poteri forti in attesa della possibilità di praticare anche a Giulianova la specula-zione edilizia, quella che altrove ha coperto di cemento e asfalto inutili i territori, devastando il Bel Paese. Invitiamo i cittadini a non farsi fuorviare dai comunicati intrisi di pro-paganda. Carte alla mano, infatti, sono tutti confutabili i pro-clami trionfalistici della Giunta Mastromauro. La casta locale ha mostrato tutta la sua limitatezza respingendo le nostre proposte ma, cari cittadini, vi rivolgiamo un appello a non distrarvi e a interessarvi del destino della nostra bella città: insieme possiamo ancora farcela a difenderla e valorizzarla.

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