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Anno II numero 25 del 15 dicembre 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita

GiuliaViva anno II n.25 del 15 dicembre 2012

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GiuliaViva anno II n.25 del 15 dicembre 2012

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Anno II numero 25 del 15 dicembre 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

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I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.25 3

Tutto sul 19

Dopo un’attesa protrattasi per sette anni, riapre finalmente i battenti la biblioteca Bindi. L’inevitabile comu-nicato stampa diramato al riguardo da parte del Comune è stato im-mancabilmente sfruttato dal sindaco per snocciolare l’ennesimo elenco di quanto fatto dall’amministrazione in favore del centro storico. Con una omissione: il nuovo semafo-ro che regola il traffico in piazza del-la Libertà. Che anche a Mastromauro siano sorti dubbi sull’ “intelligenza” dell’impianto?

La spazzatrice

Rettifica

Ma il semaforo no

E’ ormai più di un anno che gia-ce abbandonata nel parcheggio, pubblico, del cimitero, in via Prato. E’ una spazzatrice stradale, di pro-prietà ignota, con tanto di contras-segno assicurativo scaduto da mesi. A maggio un giornale e un blog locali segnalarono la cosa, ma evi-dentemente i nostri amministratori non passano da quelle parti, o non sono interessati... Chi sarà il pro-prietario? L’ex Sogesa? Giulianova Patrimonio? Il Comune? Attendiamo una risposta.

Nel numero scorso un’istantanea riportava erroneamente che il contributo di 2 euro previsto per poter votare alle primarie del cen-trosinistra era dovuto in entrambi i turni, mentre per il ballottaggio non era invece dovuto. Ce ne scusiamo con gli interessati ed i lettori.

Dopo un lungo rincorrersi di afferma-zioni e smentite, la verità sul buco di bilancio milionario è finalmente ve-nuta ufficialmente a galla nel corso dell’ultimo consiglio comunale: una voragine da 3,6 milioni di euro che solo la vendita di tre terreni comunali (ricordate il sondaggio deliberativo?) potrebbe colmare. L’attesa è tutta per il prossimo 19 dicembre, quando sca-dranno i termini per il secondo ban-do di vendita, dopo che il primo era andato tristemente deserto. L’ultima fievole speranza prima di affrontare l’esercizio 2013 con un pesantissimo fardello che, come sempre, rischiamo di ritrovarci tutti quanti sul groppone.

Simulazioni della Variante a Colleranesco

Lunedì sera 3 dicembre, nella sede di Colleranesco dell’Associa-zione Il Cittadino Governante, si è tenuta una riunione aperta alla cittadinanza in cui è stata illustra-ta la Variante al Piano Regolatore Generale attraverso simulazioni informatizzate. Con l’ausilio di un proiettore e la buona volontà di alcuni esponenti dell’Associazio-ne, i partecipanti hanno potuto notare e riflettere sull’impatto del-lo strumento urbanistico sul terri-torio giuliese. Il prossimo lunedì, 19 dicembre ore 21, è previsto un nuovo incontro nella sede di via del Canale avente per oggetto la discussione sull’ultimo Consiglio Comunale incentrato sul Bilancio.

Miraggio a GiulianovaDa principio doveva essere gratui-ta e fornita dalla Ruzzo Servizi. Poi è divenuta a pagamento (massimo 6 centesimi al litro), e, per identifi-carne il fornitore, era stato emana-to un apposito bando in scaden-za lo scorso 19 ottobre. Due mesi dopo nessuno ancora sa chi doterà Giulianova dei quattro distributori zampillanti acqua di ogni genere, liscia, gassata e persino refrigerata, promessi a suo tempo dall’asses-sore Forcellese. Come un miraggio nel deserto.

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.25

Cinque giorni vissuti pericolosamente di Paolo Innocenti

Apprezzabili come del resto qualun-que momento di partecipazione de-mocratica, pur pressoché superflue per stabilire il nome del candidato premier (la vittoria di Bersani era ma-nifestamente fuori discussione), le pri-marie hanno inevitabilmente finito col rappresentare, al di là delle affannose smentite che si sono rin-corse a tutti i livelli, una sorta di conta interna al Pd, vuoi nella prospettiva del prossimo congresso, vuoi in quella delle can-didature per le imminen-ti elezioni politiche o per le successive regionali. Ed in entrambi i casi il ri-sultato si è risolto per il sindaco in un vero e pro-prio smacco.Incassata la “sconfitta” delle primarie, ad attendere il sindaco rimanevano le forche caudine dell’assestamento di bilancio, la cui approvazione era og-getto del consiglio comunale del suc-cessivo 29 novembre. La missione, alla fine, è stata compiuta, ma per arrivare a mettere insieme una risicatissima maggioranza la compagine del sindaco ha dovuto arruolare ancora una volta due ex oppositori, Giancarlo Cameli e Roberto Ciccocelli, puntelli sempre più indispensabili di un centrosinistra dall’i-dentità ogni giorno più confusa. Dal canto loro, votando l’assestamento di bilancio i due hanno di fatto compiu-

to, ufficialmente e definitivamente, il salto del fosso, e abdicato a quel ruolo di consiglieri di opposizione cui i loro elettori li avevano chiamati, con il voto del 2009, proprio in quanto “alterna-tivi” a Mastromauro. La consiliatura, per questa volta è salva, la coerenza politica, ancora una volta, no.

Fine novembre impegnativa ed agitata per il sindaco Mastromau-ro, chiamato ad affrontare, nel vol-gere di neanche una settimana, due appuntamenti delicati per il proprio futuro e per quello della sua maggioranza.Le “cinque giornate” del primo citta-dino hanno avuto inizio domenica 25 novembre, con il primo turno delle primarie del centrosinistra. Schiera-to a sostegno del segretario Bersa-ni, a favore del quale aveva messo in campo tutto il peso della propria posizione, Mastromauro si è trovato ad incassare il “sorpasso” dei renzia-ni, capaci di raccogliere a Giulianova una percentuale di consenso sensi-bilmente più alta della media nazio-nale. Sorpasso inaspettato e tanto più sorprendente se si guarda ai dati provinciali che, nella stragrande mag-gioranza dei casi, mostrano come il piatto della bilancia abbia finito col pendere proprio dalla parte del can-didato “indicato” da sindaci e segre-terie. Clamorosi i casi di Castellalto e Pineto, dove la corrente renziana dei due sindaci Di Marco e Monticelli ha raccolto una mole di consensi rispet-tivamente quattro e tre volte più ab-bondante di quelli attribuiti a Bersani. Situazioni analoghe si sono verificate un po’ ovunque nel teramano, con qualche significativa eccezione come quelle di Mosciano e, ancor più robo-ante, proprio di Giulianova.

A margine delle primarie, a tener banco è stato il “giallo” degli sms pro Bersani inviati, a firma del sindaco, utilizzando il cellulare istituzionale. Errore, disattenzio-ne o complicazione tecnologica che fosse (il sindaco ha imputato l’inghippo ad un cellulare dotato di doppia scheda SIM) la vicenda ha comunque fatto “versare fiumi di inchiostro” alla stampa locale. Da una sola testata la vicenda è scomparsa come per magia: disat-tenzione o cortesia nei confronti di un sindaco in imbarazzo?

SIM...sala bim.

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... in primo piano GiuliaViva anno I I n.25 5

Spendete meglio... almeno il tempo di Paolo Innocenti

definito dagli stessi amministra-tori di fondamentale importan-za. La riapertura dei termini del bando ha per fortuna lasciate intatte le possibilità di accede-re al contributo regionale (cui si dovranno aggiungere 165mila provenienti dalle casse del Comune), ma la figuraccia re-sta, certamente non mitigata dall’aver ritrovato Giulianova in buona compagnia nell’e-

lenco dei bocciati: in questo caso il proverbiale mal comune finisce col rappresentare semplicemente il medesimo guaio. A finire nell’occhio del ciclone l’asses-sore Forcellese, difeso a spada tratta dal primo cittadino. A sindaco ed assessori il compito di indirizzare (e prendersi i meriti, ndr), a funzionari e dipendenti quello di realizzare mate-rialmente ipotesi e progetti (e assu-mersi le responsabilità, ndr): questa la tesi di Mastromauro.Opportunità vorrebbe comunque che il compito di sindaco ed asses-sori non si esaurisse all’atto del co-municato stampa di prammatica o della dichiarazione improntata all’effetto annuncio. Scrivere, proto-collare, imbustare e spedire magari no, ma una controllatina al celere e corretto procedere dell’iter dei pro-getti, soprattutto di quelli di “fon-damentale importanza”, i titolari del governo cittadino potrebbero anche

darla. Sarebbe tempo speso senz’al-tro meglio di quello dedicato a ve-rifiche postume, inchieste interne e ricerche di responsabili, che lasciano normalmente il tempo che trovano ed il Comune a piangere sulle occa-sioni perdute.

Prima la perdita dei finanziamenti regionali a favore dei servizi educati-vi per la prima infanzia (la domanda era stata inviata oltre i termini previ-sti). Poi la vicenda dei canoni annua-li per le lampade votive, con i paga-menti sospesi in attesa di risolvere il guazzabuglio dei bollettini errati. In-fine, l’esclusione dai finanziamenti previsti dalla Regione in attuazione del piano nazionale per la sicurez-za stradale (il plico non riportava la dicitura prevista). Presenta qualche innegabile difficoltà di funziona-mento, la macchina amministrativa comunale, inciampata a più riprese in incidenti di percorso, che finisco-no inevitabilmente col ricadere sulla buona gestione del bene pubblico.L’ultimo, in ordine di tempo, di que-sti incidenti ha rischiato di far perde-re 135mila euro di cofinanziamento per la realizzazione del progetto di messa in sicurezza della pista cicla-bile fra Salinello e Tordino, peraltro

In tema di finanziamenti, l’ammi-nistrazione comunale aveva an-nunciato, lo scorso mese di set-tembre, la predisposizione di un ufficio destinato a “reperire risor-se economiche al di fuori dei ca-nali di finanziamento tradizionali”, rivolgendosi, in primo luogo, alle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea. L’ufficio, il cui inizio attività è comunque già in ri-tardo sulla scadenza di fine di no-vembre annunciata dall’assessore Forcellese, porterà il suggestivo nome di “GiuliaEuro”. E se, visto lo stato delle finanze comunali e le recenti debacle in tema di ban-di regionali, venisse ribattezzato “Giulia, non c’è un euro”?

Attenti al nome

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6 GiuliaViva anno II n.25 Speciale

Trasmissioni interrotte

Il Cittadino Governante smentisce categoricamente che “voglia” Radio G e Piccola Città. Ciò che viene con-testato è la discrezionalità usata nel trasmettere i consigli comunali. Non ci vuole molto a capire che un conto è trasmettere sempre, diffon-dendo gli interventi di tutti i consi-glieri, un conto è selezionare cosa e chi mandare in onda. Se Radio G sceglie di trasmettere a sua discrezione - cosa peraltro legittima - la cittadinanza lo deve, però, sapere.Critichiamo in modo indignato le affermazioni, i toni e gli appellativi usati da Marcozzi contro la persona di Franco Arboretti in apertura di no-tiziario e sulle pagine di Piccola Città: cose di questo genere non sono mai accadute nella storia della città. E’ sta-to veramente spiacevole e speriamo non accada mai più !È necessario, comunque, fare alcune considerazioni.L’informazione quando è obiettiva e indipendente è decisiva per la salute della democrazia.Essendoci a Giulianova una sola ra-dio e un monopolio di mezzi di infor-mazione senza pari (Radio G, pagina locale del Messaggero, Piccola Città, trasmissioni a Tele Ponte) in un’unica persona occorre che essi, per essere ritenuti obiettivi e autorevoli, raccon-tino tutti i fatti, specialmente quelli

più importanti, graditi o spiacevo-li per l’amministrazione che siano, altrimenti si perde in credibilità. In questa città noi crediamo che le cose, generalmente, non vadano in questa maniera: basta analizzare anche solo una qualsiasi settimana di informa-zione locale diffusa da quotidiani, periodici, radio e televisione per ren-dersene conto. È auspicabile, quindi, che vengano squarciati tutti i veli che nascondono le mille verità sottratte all’opinione pubblica.L’opinione pubblica giuliese non può essere nutrita, da una parte, con omis-sioni, mezze verità ed enfasi sui comu-nicati stampa diramati dallo staff del potere locale (amplificati da titoli a caratteri cubitali e articoli a sei colon-ne) con l’aggiunta, di tanto in tanto, di qualche spruzzatina di critiche puerili su fatti banali per dissimulare e con-fondere ascoltatori e lettori; e, dall’al-tra, con “colpi bassi”, censure, uso di argomentazioni non rispondenti al vero o pretestuose per mettere in cattiva luce e screditare gli oppositori (specialmente quando fanno sul se-rio) ai quali si offre davvero raramente “ospitalità” giusto per non dare trop-po nell’occhio con la faziosità.Se ci si presenta come giornalisti obiettivi ed indipendenti occorre raccontare sempre la verità, occorre dare spazio a tutti coloro che hanno

Talvolta basta riportarli in sequenza perché i fat-ti, da soli, abbiano la ca-pacità di parlare:

1) l’importante consiglio del 29 ottobre su assestamento di Bilancio e sul CIRSU non viene trasmesso affatto da Radio G, senza avviso, né motivazione alcuna;2) il Cittadino Governante in aula chiede spiegazione di tale mancata trasmissione;3) la mattina dopo il direttore Marcozzi, in apertura del noti-ziario di Radio G, attacca il Dr. Arboretti usando parole e toni intimidatori ed afferma che la trasmissione non c’era stata per motivi tecnici, promette di far ascoltare in differita il consi-glio, ma poi… non lo manda in onda.4) il giorno seguente su Piccola Città viene di nuovo attaccato il Dr. Arboretti, definito offen-sivamente “il leader maximo del Cittadino Governante”, che “vuole” Radio G e Piccola Città, ma afferma Marcozzi “Scusaci, non è possibile” (queste parole non gettano, forse, un’ombra sui motivi tecnici che avevano oscurato la diretta radiofonica del consiglio?);

5) interruzioni di trasmissioni (o trasmissioni “disturbate”, pra-ticamente inascoltabili) del con-siglio comunale, sia in diretta che in differita, sono accadute numerose altre volte in passato.

Su questi fatti l’associazione ha voluto rivolgere questa

Lettera Aperta all’opinione pubblica giuliese

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GiuliaViva anno II n.25 7 informazione

da dire cose importanti per la città, specialmente se seriamente argo-mentate.Quindi, ad esempio, se una forza (com’è Il Cittadino Governante) è la terza in città tra le dodici presenta-tesi alle comunali del 2009, come può essere che in tre anni e mezzo viene invitata solo due volte nel no-tiziario principale di una radio che si dice aperta a tutti ed obiettiva? Mentre sindaco, assessori e consi-glieri di maggioranza sono presenti quotidianamente personalmente o con comunicati (ben letti e in buona posizione) e così anche i consiglie-ri di opposizione che puntellano la maggioranza.E, poi, i temi veri e scottanti devono es-sere raccontati o no per far compren-dere agli ascoltatori e ai lettori cosa accade veramente nella propria città?Certo si può agire diversamente ma, in tal caso, è importante che l’opinio-ne pubblica sappia che non si trova di fronte a mezzi di informazione che tendono all’obiettività, alla comple-tezza ed all’equidistanza dalle forze politiche: saprebbe così che le no-tizie diffuse o scritte devono essere prese col beneficio di inventario, che forse ci sarebbe altro ancora da co-noscere, che la comunicazione che gli arriva contiene una valutazione volta ad orientare.Sarebbe, allora, interessante sapere se la Giunta Mastromauro finanzia

o ha finanziato tali mezzi di informa-zione direttamente o tramite le sue partecipate (Julia Servizi, Julia Rete, Giulianova Patrimonio, Farmacia co-munale, CIRSU, SOGESA): non è di se-condaria importanza saperlo, come si può ben capire.E non vorremmo, poi, che chi si im-pegna nella vita pubblica debba aver “paura” del monopolio dell’informa-zione giuliese. Questo non ci piace-rebbe e crediamo che non piacereb-be nemmeno alla cittadinanza.La vita pubblica a Giulianova troppo spesso è rimasta priva di una correttainformazione, lasciata in superficie rispetto al cuore dei problemi, evi-tando il ragionamento e la compren-sione della complessità dei temi che la politica dovrebbe affrontare e ri-solvere e che, certamente, non sono riducibili a schemi sbrigativi e banali.

Tutto ciò limita l’opinione pubblica ed ha contribuito all’affermazione di classi dirigenti inadeguate.La democrazia è sana quando il po-tere politico e quello economico non interferiscono troppo con l’informa-zione ed essa, a sua volta, si mantiene indipendente e riesce a mantenere uno spirito critico sulle cose più im-portanti e non solo sulle quisquilie osui tormentoni inconcludenti.Infine vorremmo sommessamente dire che l’informazione può giocare vari ruoli in una comunità ma, sicura-mente, il più desiderabile è quello di controllo dei poteri per aiutarli a fare meglio, sollecitandoli ed indirizzan-doli verso la buona amministrazione, nell’interesse del bene comune.

Il Cittadino GovernanteAssociazione di Cultura Politica

Trasmissioni interrotte

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8 GiuliaViva anno II n.25 Qualche domanda a...

Giulio Belfiore di Silvia Fabrizi

Siamo con il Prof. Giulio Belfiore, una delle figure più note e stimate nel pa-norama culturale giuliese. Insegnante di latino e greco ma soprattutto preside di molte generazioni di liceali, egli è sta-to alla guida del Liceo Scientifico Curie per circa 20 anni per poi trasferire il suo attivismo e la sua esperienza nell’inno-vativo Liceo Aeronautico, di Corropoli prima, di Grottammare adesso. Una persona instancabile che, nonostante i suoi 80 anni (come tiene a sottolineare), è sempre felice di essere a contatto con i giovani, suscitare il loro entusiasmo e vedere la gioia del sapere nei loro occhi.Professor Belfiore, quale giudizio da alla scuola di oggi?Ho alcuni motivi di perplessità, per esempio non condivido il costume ormai trasandato che hanno i giovani di oggi, a cominciare dai cosìddetti pantaloni strappati, “calati” che con-siderano sintomo di modernità. Si può essere composti nel modo di vestire ed essere moder-ni nel concepire l’insegnamento e l’apprendi-mento come termini di una crescita vera, ma della personalità, non soltanto dell’abbiglia-mento. Un dato positivo è che ci sia una mag-gior consapevolezza degli alunni. Analizzano con spirito critico ciò che viene detto dal pre-side o dal corpo insegnanti e individuano gli elementi da condividere o meno. Una forma di responsabilità e condivisione.In merito alle recenti manifestazioni stu-dentesche qual è la sua opinione?Ho un giudizio negativo sull’esagerazione della protesta quando non è conosciuto il motivo per la quale si attua; molti alunni non conoscono le motivazioni degli sciope-ri. Se ci fosse una vera consapevolezza dei

fini per cui si manifesta e degli obiettivi che si vogliono ottenere sarei del tutto positi-vo a riguardo. I ragazzi devono conoscere i motivi politici economici e culturali per cui si entra in una fase di scioperi come questa e dovrebbero essere aiutati dagli insegnanti, per esempio sfruttando le ore di assemblea per discutere e confrontarsi.Guardandosi indietro cambierebbe qual-cosa nel suo operato o ripeterebbe tutto?Rifarei molte delle cose che ho fatto. Vedo che gli alunni di ieri, quasi tutti professio-nisti oggi, ricordano, oltre un pò di rigoro-sità, i miei insegnamenti, e apprezzano il mio operato. Molti mi ringraziano per ciò che ho seminato sia sotto l’aspetto cultu-rale che dell’educazione ad essere delle personalità. Credo che ci sia un buon ri-cordo da parte di chi a quei tempi magari mi criticava, mi osteggiava ma che adesso ha capito che il mio atteggiamento deri-vava dal desiderio di farli crescere.Touch screen, e-book, I-pad, registri elettronici: come vede la scuola tecnologica del futuro?La scuola che dirigo attualmente ha intro-dotto l’utilizzo dell’ I-pad che reputo molto positivo. In dotazione a ciascun alunno vie-ne utilizzato ogni giorno e contiene gli ar-

gomenti di ogni materia. Alleggerisce gli alunni fisicamente poiché elimina il peso dei libri. La tecnologia rappresenta un momento di modernità molto apprez-zato anche dagli alunni. Altro elemento tecnologico, essendo la nostra scuola un Istituto Aeronautico, è il “Simulatore di volo” in cui istruttore e alunno posso-no esercitarsi giornalmente. Oltre alla sua carriera scolastica lei ha ricoperto alcuni incarichi politi-

co-amministrativi; cosa le ha lasciato questa esperienza?Mi ha lasciato un buon ricordo; la sensazione è però che venti trent’anni fa’ c’era una maggiore serietà e rispetto reciproco dell’un partito nei confronti dell’altro. Oggi si scade in una serie di scambi di insulti che non fanno onore a un con-siglio comunale che dovrebbe essere espressio-ne della massima educazione e compostezza.Ad oggi segue la vita politica giuliese?Seguo la vita politica giuliese ma ancor più quella nazionale e sono un grande ammira-tore di Renzi. Credo che di lui bisognerebbe ammirare la spontaneità, la franchezza e il coraggio con cui ha sfidato l’apparato di un intero partito. A parte questo credo che Giu-lianova abbia fatto progressi in alcuni campi ma che in altri come quello edilizio abbia la-sciato crescere incontrollatamente il settore e ciò può essere pericoloso per l’economia. Una serie di appartamenti invenduti possono rap-presentare un germe che conduce a una crisi come quella avvenuta negli Stati Uniti e in Spagna. Il piano regolatore ha aperto strade e tolto vincoli che risultavano troppo limitati-vi ma ad oggi siamo finiti all’eccesso opposto, bisognerebbe tornare a pensare a una città a misura della propria popolazione.

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inutile negare le differenze anche se risultano comunque ottimi dolcetti. Il ricordo va a quando si era bambini e questa preparazione di un dolce prettamente natalizio impegnava soprattutto le nonne e i nipoti. C’erano castagne da sbucciare, lessare e pelare, gusci di noci e .mandorle da rompere e poi cedro profumato e cioccolato fondente da ridurre in piccoli pezzi. Quale migliore occasione per i piccoli di approfittare per golosi assaggi! Poi stava alle nonne miscelare sapientemente e con un tocco di mistero, tutti gli ingredienti. L’aggiunta di profumati liquori, cacao e miele, ma soprattutto il dosaggio dei singoli ingredienti, rimaneva un segreto da trasmettere da madre in figlia. Non da meno era la preparazione della pasta per avvolgere il ripieno che veniva tirata in una sfoglia sottilissima, davvero un velo; ed anche qui ciascuna famiglia aveva il suo segreto per raggiungere il risultato migliore. Una volta pronti c’era lo scambio di almeno un cestino per l’assaggio . . .e poi via alla critiche , non sempre benevoli. Il periodo natalizio giustificava la notevole quantità di calcionetti prodotti in ciascuna famigli, d’altra parte nel corso dell’anno non erano molte le occasioni per mangiare dolci così buoni ( e allora a buon prezzo ) se non a Pasqua, momento in cui si riproponevano le sfide famigliari con le “ciammell’ “.Ora sembra tornata la

Ritorno alla tradizione? Ma questa a dire il vero non ha mai avuto soste; forse qualche tempo fa, c’è stato un periodo in cui era considerato un dolce troppo “popolare” per essere presentato sulle tavole più sofisticate! In effetti, la poca disponibilità di tempo delle donne, i tempi di realizzazione davvero lunghi, avevano un pò relegato questo dolce tradizionale in un angolo. Parliamo de “li caggntt’ “sempre molto diversi tra loro, secondo il gusto di chi li prepara e le diverse tradizioni familiari e, secondo il paese, cambia la dizione del nome: caggiunitt, calciò, caggnitt, caggntt. Nascono tra le montagne del teramano, ne fanno fede le castagne, le mandorle, le noci, ma poi arrivano in città e in tutta la provincia. Con nomi simili è possibile trovarli anche nel chietino, con ingredienti appena diversi. In alcune zone al posto delle castagne si usano i ceci da soli o con uguale quantità di castagne: è

Tradizioni di Natale

Li caggntt di Irene Lattanzi

voglia di cucinare e fare da soli le buone cose da portare in tavola e sono molte le giovani signore, ma anche signori che si cimentano nella produzione di calcionetti e oggi come allora è difficile resistere alla tentazione di assaggiarne e poi “ è come li cerasc, un tir nandr” .

I CALCIONETTI

Ricetta in dialetto trovata in un vec-chio testo del teramano.

Na vodde che aì sciadde li castagne, li mitte a vullì a na tijelle ‘ngh l’acque. Li chicce e li trite ‘ngh lu squacchiapata-te, li mitte dantre a nu vaccelttee ciaiu-gne la ciucculate rattate, lu cacaule, la cannelle, la scurze d lmone rattate, lu rhumme, l’alchemese, li mannule trtate e lu zucchere. Ij dì na vrescenite fine a fa dvendà na crema denz. Pij la farin, lu vine bianc, l’uj de live, l’acque, e cuminc a massà, pu, stinn la masse fina fin, suttil assà. Pij lu rpien chi preparat e fì come li rraviul. Quand aì fnit, li mitt a coce dentr a l’ui bullend. Quand arvè a halle, li fi sta nu cò, pu li chicc e li mitte a sculà sopr a la carta giall.

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10 GiuliaViva anno II n.25

Fine del mondo permettendo di Antonio D’Eugenio

Il 23 dicembre il sottoscritto compie gli anni. Lo scorso anno i nati nel pe-riodo natalizio dovevano fare i conti solo con la crisi economica e con un manipolo di tecnici che prometteva tasse e riduzione di stipendi e pen-sioni; quest’anno, pur continuando a ricevere le fortune di cui sopra, subi-ranno anche la beffa: oltre a non ri-cevere regali per mancanza di soldi, molto probabilmente non riusciran-no a spegnere neppure le candeline. Eh già, perché il 21 dicembre 2012 il mondo finirà di girare. I Maya, popo-lo col pallino dei calendari, millenni fa finirono le loro scorte di carta e, lasciando incompiuto il loro ultimo calendario alla data 21.12.2012, pas-sarono al più sano hobby delle far-falle (e non riuscirono a prevedere neanche la loro, di estinzione).

Ora, detto questo, tutti i più illustri personaggi nel campo della scien-za, astrologia e fisica si sono avvi-cinati a tale teoria. Partiamo dall’e-sperto: Roberto Giacobbo, colui che ha organizzato le Crociate, colui che al dito non porta la Fede ma l’Uni-co Anello e che in vacanza va all’A-rea 51. Ogni puntata di Voyager ha come argomento principale gli alie-ni e la fine del mondo; d’altronde per partecipare come ospite d’ono-re alle sue trasmissioni basta dire di essere venuti dal futuro e conoscere tutti i film di Terminator. A lui non serve altro. Continuiamo con Ro-land Emmerich; il professore nel suo ultimo kolossal dal titolo brillante e fantasioso, 2012, ci spiega i fattori determinanti che causeranno forti devastazioni come l’innalzamento della crosta terrestre con successi-ve crepe e deformazioni, crateri che erutteranno spargendo lava ovun-que, tsunami altissimi che arrive-ranno fino alla vetta dell’Himalaya distruggendo l’unica casetta di un povero monaco tibetano; ma altri registi hanno continuato gli studi grazie a Lars von Trier con Melan-cholia e Lorene Scafaria con Cercasi amore per la fine del mondo. Come se questo non bastasse Enzo Braschi, che dopo Drive In è diventa-to un astrofisico di fama mondiale, ha scritto un libro nel quale dichiara che fra qualche giorno alcune crea-

ture incorporee faranno la loro appa-rizione sulla Terra. E se lo dice anche Braschi è indub-bio che la profezia sia veritiera! Cosa rimane, allora, a noi poveri nati nel periodo natalizio? Privati dei rega-li e delle candeline non ci resta che smontare queste “fondate” tesi alla scoperta di qualche falla di sistema, oppure… cominciare a parcheggia-re la macchina in strada e preparare in garage il bunker sotterraneo che ospiterà tutti gli invitati, festeggiare il compleanno il 20 dicembre visto che la mattina del 21 saremo trop-po impegnati a trovare le chiavi del garage e convincere un alieno che Roberto Giacobbo non è umano (ba-sterebbero pochi secondi). In caso dovessimo risentirci: Buon Natale.

Interferenze artistiche

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.25 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno15/16 dicembre Farmacia Comunale17/23 dicembre Farmacia Del Vomano24/28 dicembre Farmacia MarcelliGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventiPresepe vivente al Centro Storico

Titolo: “Maledetta mafia. Io, donna, testi-mone di giustizia con Paolo Borsellino”Autore: Aiello Piera; Lucentini UmbertoCasa editrice: San Paolo Edizioni Pagine: 176 Prezzo: € 12,00

Il libro presentato allo Spazio Terzo Mondo racconta la vicenda di Piera, donna ora libera grazie al suo coraggio. La sua storia è una di quelle che merita di es-sere raccontata perché Piera è stata parte del-la rivoluzione siciliana, è stata simbolo di quel-

la Sicilia che ha detto di no molto prima delle stragi a noi tristemente note. Lei si è ribellata quando era molto difficile farlo, quando an-cora i sindaci dei piccoli paesini siciliani ne-gavano l’esistenza della mafia stessa. Piera è stata costretta a sposare a 18 anni, Nicola Atria, figlio di don Vito Atria; l’ha visto morire per mano mafiosa a 23 anni. In quel momen-to ha deciso di collaborare con la giustizia e Borsellino è stato per lei un padre che si prese cura anche della piccola figlia Vita Maria.

Vita di PiPi, un adolescente indiano, intraprende un viaggio alla volta del Canada a bordo di una nave insieme ai suoi genitori, pro-prietari di uno zoo. La nave però affonda nel bel mezzo dell’O-ceano Pacifico e Pi rimane l’unico superstite su di una scialup-pa insieme ad un orango, una iena e una tigre del Bengala. Il ragazzo dovrà trovare il modo per sopravvivere, nonostante tutte le difficoltà poste dalla sua condizione. Vita di Pi è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese Yann Martel, è diretto da Ang Lee ed interpretato da Suraj Sharma, Irrfan Khan, Tabu, Rafe Spall, Gérard Depardieu, Adil Hussain, Ayush Tandon. In programmazione dal 20 dicembre

La storia della prima testimone di giustizia in Italia

Terre di Teatri 2012Domenica 16 DICEMBRE, ore 17,30 presso ilCentro Socio-Culturale dell’Annunziata Tea-tro per ragazzi età consigliata: da 8 anni in poi.Dr. Jekyll e Mr. Hyde da R.L. StevensonCon: Cristina Cartone, Marco Massarotti, Ottaviano Taddei Regia: Ottaviano Taddei. Ingresso euro 3.

Il prossimo 26 dicembre 2012, la parrocchia di San Flaviano e l’As-sociazione Unica Stella daranno vita alla XVII edizione del Prese-pe Vivente, la luce delle fiaccole tornerà ad accendersi per le vie del centro storico a partire dal-le ore 18,00 fino a tarda notte in un’atmosfera come sempre suggestiva e ricca di significa-to. In questo anno dedicato alla

“fede”, l’attenzione dell’organizzazione si è focalizzata sul libro Sacro per eccellenza: “ La Bibbia”

Il circolo “Il Nome della Rosa”Venerdì 21 dicembre ORE 21,30“NARRIAMOCI” Corso di scrittura creativaSabato 22 dicembre ORE 21,30

“INFERNO E PARADISO. OLTRE LE PORTE DELLA PERCEZIONE”Domenica 23 dicembre ORE 21,30

VERNISSAGE “CIELO NERO”Mercoledì 26 dicembre ORE 21,30

MUSICA LIVE “PANNONICA”Domenica 25 novembre ORE 21,30CINEMA “Salò o le 120 giornate di Sodoma”

Giovedì 27 dicembre ORE 21,30NARRATIVA “ABOUT LIFE” Diario di un romanzo

L’Officina l’Arte e i Mestieri

Domenica 23 dicembre ore 22VINCENZO VASI

& VALERIA STURBA duo

Venerdì 21 Dicembre ore 22Fino alla Fine del Mondo CONTEST & CESARE BASILE

Venerdì 28 dicembre ore 22CONCERTI LIVE LETTERA 22

il 23 dicembre da Zio Tobiaserata con porchetta.In concerto le Sostanze corrosive..

Hierós arte sacra contemporaneaAl MAS - Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova la mostra di arte sacra contem-poranea, collettiva Hieros.Dal 15 dicembre al 13 gen-naio 2013, tutti i giorni dalle 17.00 - 20.00 (domenica chiu-so. Ingresso [email protected]

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12 GiuliaViva anno II n.25 Appunti di viaggio

Riga a Natale di Marco Iaconetti

Parlare della mia esperien-za a Riga prima del 25 di-cembre è sicuramente az-zeccato e ve ne spiegherò subito il motivo. Riga una città tremenda-mente calda ad agosto, e pensavo che quel finto abete natalizio posto in mezzo alla piazza del Mu-nicipio fosse un miraggio dovuto alla tremenda calura. Non mi sbagliavo, invece, perché tradizione vuole che fu posto proprio qui il pri-mo albero di Natale, anche se il luogo della nascita viene conteso con la città di Tallinn. I lettoni ne sono orgogliosi; durante i festeggiamenti nel centro storico si svolgono dei mercatini dove le bancarelle espongono diversi pezzi di artigianato locale, come gioielli di ambra del Baltico, candelieri in legno, e soprattutto diverse prelibatezze culinarie tipiche; concerti di canti tra-dizionali lettoni rendono ancora più piacevole l’atmosfera. Sono stato due volte consecutive nel-la città anseatica, ma non per festeg-giare il Natale, ma perché conosciuta una simpatica ragazza del luogo, fui invitato a partecipare ad un’altra fe-sta folcloristica nell’ultima settimana di maggio: il GoBlonde, “presieduto” dalla simpatica e goliardica signora Marika Gederte, presidente dell’asso-ciazione con cui ho avuto un lungo rapporto interinale. Come prima sensazione, sceso dall’a-

eroporto e girando con il bus, la capitale lettone, da un punto di vista ur-banistico mi ricordava il “Ring” di Vienna. Anche il suo fiume Daugava, a mio avviso ne è un gran protagonista, perché è un enorme barriera liquida che taglia fisica-mente e cronologica-

mente la città: infatti se da una parte abbiamo il centro direzionale con diverse costruzioni contemporanee, dalla parte opposta della riva abbia-mo il centro storico (che l’Unesco dal 1997 considera Patrimonio dell’Uma-nità) che è il cuore pulsante della capi-tale baltica. Le acciottolate vie, spesso sconnesse e prive di cura non rendo-no giustizia ad un centro storico che davvero vale la pena visitare e che farà divenire Riga, nel 2014, Capitale Europea della Cultura. Superata la piazza principale, dove fu eretta una colonna commemora-tiva alla Libertà e in cui confluiscono molte arterie pedonali della città, il centro storico si presenta in tutta la sua bellezza con il suo tessuto urba-

no medioevale originario in cui sono ubicati innumerevoli edifici di stile Art Noveau che corrono parallela-mente alle lastricate vie. Difficile non perdere l’orientamento, e nemmeno le forti colorazioni delle costruzioni aiutano; ma grazie alle cupole del-le chiese che possono essere prese come punti di riferimento, si riesce ad andare nei luoghi d’interesse de-siderati. Spiccano come altezza e bel-lezza le cupole della chiesa di Santo Stefano e quella del Duomo; la pri-ma, in stile gotico con un meraviglio-so quanto complicato coronamento barocco, ha una cupola così alta che è possibile ammirarla da buona par-te della città. Interessante è anche il palazzo delle “Teste Nere”, realizzato nella piazza del Municipio, costruito originaria-mente, con un impianto medieva-le e sede della Confraternita da cui prende il nome (le “Teste Nere” erano dei mercanti chiamati in tal modo per i loro copricapi scuri e presenti anche nella città di Tallinn) e che è un bizzarro miscuglio di stile gotico e barocco e dove le eleganti lesene di colore bianco, oltre alle raffinate rifiniture, creano un’eleganza senza pari ritmando con un sapiente gio-co di nicchie la facciata. Di Riga mi sono innamorato subito per quella sua magica atmosfera bohemien di fine Ottocento, per i suoi monumen-ti che uniscono con una particolare originalità diversi stili architettonici.

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A tutto sport GiuliaViva anno II n.25 13

Fuss ch fuss la vodda bon’ di Giancarlo De Falco

Durante l’assemblea pubblica del 23 novembre 2012, organizzata dall’amministrazione comunale presso il centro socio-culturale di via dei Pioppi, il Sindaco Francesco Mastromauro, illustrando i proget-ti per il quartiere Annunziata, ha informato i cittadini che il campo Castrum sarà dotato di un manto in erba sintetica e di una tribunet-ta coperta. Esprimo la personale soddisfazione unitamente a quella dei tanti giocatori e spettatori che assistono alle numerose partite

al campo Castrum. Mi permetto sportivamente di dire al Sindaco che, per l’occasione, vestirò la mia vecchia divisa di calciatore, per esercitare una pressante marca-tura a uomo affinché, quello che ha annunciato, possa essere rea-lizzato in tempi brevi; speriamo entro il 2013, così come avevo auspicato in un mio precedente articolo, per festeggiare, nella sua nuova veste, il quarantesimo an-niversario della nascita del CAM-PO CASTRUM.

Citta’ di Giulianova: rivoluzione di dicembre di Daniele Adriani

Dopo la conferenza stampa della di-rigenza del sodalizio giuliese, in cui si evidenziarono i problemi legati al concludersi delle trattative delle sponsorizzazioni, il Giulianova si è mosso molto sul mercato, risolvendo contratti onerosi, per la categoria (tra questi anche quelli che magari dove-vano fare la differenza e non l’hanno fatta), per poi riuscire a trovare alter-native nei vari reparti che hanno un “profumo di giuliesità”, poiché sono stati ingaggiati Potacqui, Clemento-ni, Faragalli, che hanno percorso la trafila delle giovanili e dopo un’espe-rienza fuori città, oggi hanno la pos-sibilità di far parte di questa squadra che vuole giocarsi le proprie carte fin in fondo. Per un giovane giulie-

se arrivare ad indossare la maglia della prima squadra è stato e sarà sempre l’ambizione più grande, fe-steggiare alla fine del campionato potrebbe far vivere loro un sogno. L’obiettivo è sempre più chiaro, si vuole vincere il campionato facen-do leva sullo spirito combattivo con cui, solo chi si sente la maglia cucita addosso, può dare in campo quel qualcosa in più. Ora la “ciliegi-na” rappresenterebbe l’attaccante da affiancare a Torbidone. Questa operazione è legata però a ciò che è stato detto, cioè l’arrivo di un supporto economico impor-tante. L’avversario, il Sulmona, ha perso uno dei pezzi più pregiati (Bolzan), in ogni caso ha una rosa

di tutto rispetto e forse compirà qual-che altra mossa, prima della fine del mercato invernale. Il girone di ritorno non darà possi-bilità d’appello, quindi mister Grillo dovrà far inserire i nuovi nel minor tempo possibile e motivare tutti per centrare l’obiettivo.

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[email protected] GiuliaViva anno II n.25

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Proteggere il centro storico

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Relitti in mostra

Al centro di Giulianova, sulla SS16 vicino al supermercato Sì, ci sono questi relitti di auto impolverati da circa 20 anni. Non possono essere rimossi per avere un ambiente più pulito? A volte basta poco per ave-re una città più gradevole. Vedia-mo di impegnarci un po’ tutti. Lettera firmata

Italia Nostra Giulianova rimarca il pro-prio sdegno per l’abbattimento dell’or-mai nota palazzina d’epoca sita in via Gramsci, alle porte di piazza Belvedere che crea un precedente pericoloso per il volto ottocentesco della città che ne-cessita quindi una maggiore protezione. Pertanto, come scritto nelle osservazioni alla Variante Ambientale Strategica nel settembre scorso, chiediamo a gran voce che il nuovo PRG possa estendere la zona di “centro storico” anche ad alcune aree circostanti il quadrilatero dell’anti-ca Giulia. Per essere pienamente pro-tetta e per preservare le caratteristiche morfologiche ed estetiche, l’area storica ha bisogno di essere tutelata indiretta-mente da una fascia di rispetto dove si applichi la medesima normativa previ-sta finora nel cosiddetto “centro storico”. In particolare, proponiamo che in tale “fascia di rispetto” entri il tratto finale di via Gramsci (da Casa Maria Immacola-ta al Belvedere, lato est e ovest), via del Popolo (lato ovest), via Acquaviva (lato nord), il primo tratto di via Montello e viale dello Splendore (per ciò che riguar-da quei beni immobili anteriori al 1950), nella speranza di non vedersi compiere ulteriori atti di violenza al tessuto storico urbanistico della nostra Giulianova. Italia Nostra Giulianova

Sapreste spiegarmi perché i faret-ti che illuminano l’ingresso lato via Galilei del sottopasso pedonale di via Sauro funzionano regolarmente mentre quelli lato mare sono sempre spenti. Fra luci che non funzionano e lo spettacolo indecente delle scritte sui muri proprio un bell’ingresso per la via principale di Giulianova! G. P. D. E.

Gentile redazione,non è certamente una novità, ma le condizioni del marciapiede che de-limita il parcheggio di piazza Marà sono ogni giorno più indecenti e soprattutto pericolose. Più che dis-sestato è letteralmente esploso per colpa delle radici degli alberi: possi-bile costi così tanto rimetterlo a po-sto e consentirci di utilizzarlo? EMail firmata

Il marciapiede “esploso” Il sottopasso abbandonato

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Mi fischiano già gli orecchi per la perplessità di chi legge. E’ vero, purtroppo P. Se-rafino è Lassù, ma il suo ricordo è sempre nei no-stri cuori, per l’in-commensurabile umanità profusa

a favore degli indifesi. In Abruzzo mancavano gl’istituti per ospi-tarli ed egli, dotato di straordinaria intuizione, illimitata bontà e molta tenacia, ottenne, in Via Gramsci, dapprima l’utilizzo della villetta dei Gualandi e poi il prefabbricato antistante e, nel 1952, poté non solo ospitarvi i primi disabili, ma istituirvi persino la “Scuola Speciale Statale”, materna ed elementare. Non contento, per poter soddisfare le richieste che si susseguivano, tanto disse e tanto fece che, nel 1974, riuscì a realizzare l’agognato complesso della “Piccola Opera Charitas”. Esso serviva, e serve, per favorire il recupero dei ragazzi, mediante l’aiuto di personale qualificato. Conseguito tale obiettivo ri-flettè: ”Con quali mezzi i nostri ragazzi potranno affrontare il futuro?”.Ed ecco, nel 1987, la nascita della “Cooperativa Sociale”, che consente loro l’inserimento la-vorativo nel settore artigianale.Ed ecco i vari laboratori di ar-gilla, ceramica, pittura, carta-pesta, scultura, decoupage, mosaico … ai quali i giovani accedono, liberi di assecon-dare le loro inclinazioni arti-stiche, ma sempre guidati e spronati, amorevolmente, da esperti insegnanti. Dalle loro mani escono lavori sorprendenti, perché il desiderio di esternare il proprio mondo creativo, unito alla forte tenacia, riesce a superare i limiti che li vincolano. Le loro produzioni, esposte all’incrocio tra V. Gasbarrini e il Lun-gomare Zara, sono un’infinità di speciali alberelli di Natale in ce-ramica, portafoto con libri o stelle, multiformi calamite, magnifici castelli, presepi stilizzati o classici, vassoi, bomboniere con per-gamena personalizzata e chi più ne ha più ne metta! Sono tutti perfetti nella forma, nel colore e nell’originalità, ma, soprattutto, sono prodotti italiani, anzi giuliesi, fatti con materiale innocuo e alla portata di ogni tasca, che vuol dire tanto di questi tempi di magra. P. Serafino ha dedicato la sua vita per ottenere tutto ciò e, con sommi sacrifici, ora che può solo proteggerci da Lassù “DIAMOGLI UNA MANO”, almeno acquistando quei deliziosi la-vori artigianali. Ecco perché auguro a tutti BUON NATALE,CON PADRE SERAFINO!

Giovanna Felicioni

Buon Natale, con Padre Serafino

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