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1 Gabriella Fumagalli - Maria Grazia Redaelli Scuola Snodo Handicap Monza Est

Il docente di sostegno: un ruolo nella scuola dell’inclusione

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Il docente di sostegno: un ruolo nella scuola dell’inclusione. Gabriella Fumagalli - Maria Grazia Redaelli Scuola Snodo Handicap Monza Est. L’integrazione scolastica deve coinvolgere una pluralità di figure. alunni. Insegnanti di classe Insegnante di sostegno. Dirigente scolastico. - PowerPoint PPT Presentation

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Gabriella Fumagalli - Maria Grazia Redaelli

Scuola Snodo Handicap Monza Est

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEVE COINVOLGERE

una pluralità di figure

Insegnanti di classeInsegnante di sostegno

Operatori dei servizi

Assistente educativo

alunni

Dirigente scolastico

Collaboratori scolastici

famiglie

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L’insegnante di sostegno: una risorsa qualificata

Key Worker dell’integrazione , ma….

non si fa integrazione con il solo intervento dell’insegnante di sostegno

supporto tecnicoall’intervento

individualizzato

risorsaper tutta la classe

ma anche

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La responsabilità dell’integrazione ricade su tutti i docenti della classe,

in quanto essi

devono essere coinvolti

nella progettazione

del PEI dell’alunno

devono tenere conto della presenza dell’alunno

disabile nel definire la programmazione di classe

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LA COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTE DI SOSTEGNO E INSEGNANTI DI

CLASSE serve a trovare punti di contatto tra la programmazione

dell’alunno e quella della classe in cui è inserito

Insegnanti di classe Insegnante di sostegno

Programmazione della classe

Programmazionedell’alunno

Esigenza di individualizzare

Esigenza di normalizzare

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Gli alunni

Gli alunni possono essere una risorsa educativa gli uni per gli altri.

E’ importante lavorare sulla classe in modo che gli alunni imparino a collaborare, ad essere più responsabili, a poter essere di sostegno ai compagni.

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Indicatori dell’integrazione:dove stanno e con chi stanno i bambini

disabili?

l’alunno disabile deve rimanere in classe il maggior tempo per lui possibile

deve essere coinvolto nel lavoro e nelle attività di classe

deve essere posto il più possibile nelle stesse situazioni formative dei suoi compagni

i migliori insegnanti di sostegno sono i suoi compagni

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Progettare con “strabismo a tre occhi” (Ianes)

1) In modo individualizzatotenendo conto delle esigenze di sviluppo del soggetto

2) In modo integrato al contesto della classe cercando di agganciare il soggetto alle attività della classe

3) Con un occhio al “progetto di vita”tenendo conto che la giornata dell’alunno non finisce a scuola; collaborando con gli operatori, le famiglia e le figure esterne alla scuola; guardando al suo futuro

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DALL’INDIVIDUAZIONE DELL’HANDICAP ALLA STESURA DEL PEI

SEGNALAZIONE

DIAGNOSI FUNZIONALE

(Verbale di accertamento)

PROFILODINAMICO

FUNZIONALE

PIANO EDUCATIVOINDIVIDUALIZZATO

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SEGNALAZIONEDIAGNOSI

FUNZIONALEP.D.F. P.E.I.

La D.F. è redatta dall ‘U.O.N.P.I.A. di riferimento e contiene:

dati anagrafici

diagnosi clinica (definita nel Verbale di Accertamento di Handicap allegato alla DF)

diagnosi analitica: esprime le potenzialità residue e difficoltà rispetto alle aree:1 Cognitiva (Sviluppo raggiunto/Capacità di integrazione delle competenze)2 Affettiva-Relazionale (Rapporti interpersonali, controllo pulsionale, tolleranza alle frustrazioni, autostima) 3 Comunicazione (Comprensone, Produzione, Modalità compensative) 4 Sensoriale 5 Motorio-Prassica (Motricità globale/Motricità fine) 6 Neuropsicologica (Memoria, Attenzione, Organizzazione spazio-temporale) 7 Autonomia (Personale, Sociale)

Eventuali note descrittive delle funzioni compromesse e delle potenzialità e risorse

Definisce: la necessità di sostegno per la didattica (livello lieve, medio, alto)

la necessità di assistenza (di base, specialistica per l’autonomia personale)

la necessità di ausili e del servizio di trasporto

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SEGNALAZIONEDIAGNOSI

FUNZIONALEP.D.F. P.E.I.

Rappresenta lo strumento di raccordo tra:

• la conoscenza dell’alunno conseguente alla DIAGNOSI FUNZIONALE

• la progettazione e la definizione delle attività del PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Fornisce un quadro globale del percorso da compiere Dovrebbe essere il risultato di un processo di condivisione di

obiettivi e di strumenti tra

• operatori sanitari

• insegnanti e assistenti educativi

• famiglia

Il Profilo Dinamico Funzionale

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SEGNALAZIONEDIAGNOSI

FUNZIONALEP.D.F. P.E.I.

Fasi operative del PDF

1. Evidenziare punti di forza (il livello raggiunto, le abilità possedute adeguatamente) e deficit (carenze e incapacità)

2. Definire gli obiettivi a medio termine (gli obiettivi effettivi su cui si inizia a lavorare)

3. Definire gli obiettivi a breve termine (la sequenza dei sotto-obiettivi graduati per difficoltà)

4. Individuare le proposte di intervento (tecniche, materiali, attività)

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SEGNALAZIONEDIAGNOSI

FUNZIONALEP.D.F. P.E.I.

Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi predisposti per l’alunno disabile sulla base dei dati derivanti dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico.

Il PEI tiene presente i progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati e le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extra-scolastiche.

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SEGNALAZIONEDIAGNOSI

FUNZIONALEP.D.F. P.E.I.

1. Dati anagrafici e relativi alla famiglia

2. Curriculum scolastico

3. Analisi della situazione di partenza

4. Obiettivi trasversali (declinati per i singoli assi con la specifica di attività, contenuti, metodi e strumenti)

5. Obiettivi disciplinari relativi alla programmazione individuale o di classe

6. Metodologia, strategie didattiche

7. Verifiche e valutazione globale

P.E.I.

IL LAVORO DI RETE

Una Una pluralitàpluralità di figure di figure professionali professionali

per un comune per un comune obiettivo: obiettivo:

l’l’integrazioneintegrazione di alunni di alunni con diversa abilitàcon diversa abilità

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La “pluralità” come incrocio di competenze

Non si ha integrazione di qualità se i diversi soggetti che intervengono sul disabile non

uniscono i loro sforzi.

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UNA “RETE” PER L’INTEGRAZIONE DEI DISABILI NELLA SCUOLA

L’alunno e la sua famiglia

Team/Consigliodi classe: insegnanti

curricolari e di sostegnoDirigente Scolastico

Associazionidel territorio

Enti Locali:assistenti educativi

e assistenti allacomunicazione

Collaboratori scolastici

Servizi sanitari:equipe

multidisciplinari

GLH operativo eGLH d’Istituto

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