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Giormale del progetto extracurriculare della Scuola Secondaria di I grado
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Noi alunni dell’Istituto
Comprensivo San Gio-
vanni Bosco del 57° C.D. di Napoli abbiamo
scritto questo articolo
per far riflettere sul ruo-lo della nostra scuola
nel nostro quartiere.
Noi consideriamo questa
scuola un faro che illu-mina il nostro quartiere
nella nebbia, un faro
che indica la strada giu-sta per non farti inciam-
pare negli scogli, cioè
nelle persone che fanno diventare i bambini mal-
viventi e non li fanno
andare a scuola. Il suo raggio è come la
buona strada da seguire
che porta a una vita piena di possibilità per
un futuro migliore.
Amiamo questa scuola
per ciò che abbiamo potuto imparare nei cin-
que anni di scuola Pri-
maria e per ciò che im-pareremo ancora nella
scuola Secondaria.
Per noi la scuola è un’avventura da vivere
con i propri compagni,
un’avventura lunga e difficile, fatta di diverti-
menti, di tristezza e di
gioia, ma anche bella
perché è un’avventura che si vive in compa-
gnia, perché la scuola
serve non solo per im-parare ma anche per
conoscere nuovi amici.
Siamo convinti che la
nostra scuola sia fonda-
mentale nel nostro quar-
tiere anche perché gra-zie ai laboratori e ai pro-
getti extracurriculari ci
consente di arricchire le nostre conoscenze e di
trascorrere tanto tempo
con i compagni, cosa che
non potremmo diversa-mente fare perché il no-
stro quartiere non offre
altro. Browneyes00
6uno0
Interv ista al la Pres ide
Abbiamo incontrato il Diri-
gente Scolastico della nostra
scuola la dott.ssa Carmela Gargiulo.
Perché ha scelto di fare
la Preside?
Ho iniziato la mia attività come docente della scuola
elementare, poi ho parteci-
pato al concorso per Diri-gente Scolastico e avendolo
superato mi è stata asse-
gnata una scuola di Rho, nella provincia di Milano.
Lei è di Ponticelli?
No, la mia mamma è origi-naria di Ponticelli, io vivo a
Napoli ed ho ancora diversi
parenti a Ponticelli.
Perché ha scelto Ponti-celli come sede?
Dopo l’esperienza lavorativa
a Milano mi fu affidata, in qualità di Direttrice, una
scuola elementare nel quar-
tiere di Forcella e l’anno successivo venni assegnata
a questo circolo didattico.
Perché ha scelto di ri-
manere?
Perché mi sono trovata bene sia con i docenti e
con i colleghi di allora
Da quanto tempo è Di-
rigente all’IC San Gio-vanni Bosco?
Dall'anno scolastico 1992-
1993. Da quando è in servizio
in questa scuola ha no-
tato cambiamenti negli alunni e nel territorio,
secondo lei Ponticelli è
cambiata rispetto a i suoi primi anni di servi-
zio?
Si, è cambiata molto la
scuola perché è cambiata tutta la società, un cam-
biamento determinato non
è solo dalla crisi economica ma soprattutto da una crisi
di valori.
In che modo e perché? È aumentata l’illegalità e
Edizione
Speciale
Anno Scolastico 2011/2012
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI BOSCO
La mia esperienza in Italia e cosa mi aspetto per il Futuro
Mi chiamo Hajar, come la seconda mo-
glie di Abramo. Sono nata in Italia da
genitori di origine marocchina. La mia esperienza qui in Italia è un’esperienza
bella, sono nata in Italia e mi sento ita-
liana così come mi sento marocchina.
Sono ben voluta dagli amici, anche se questi stessi amici trattano altri miei co-
etanei con disprezzo e questo a me di-
spiace. Secondo me tutti gli esseri uma-
ni sono uguali anche se non hanno in
comune la religione o la nazionalità o il colore della pelle.
Io conosco delle mie amiche che sono
delle persone di colore e a volte si sen-
tono male solo perché alcuni le prendo-no in giro per il loro colore della pelle,
che io riten-
Continua a pag 4
Continua a pag 4
Cento passi separano la casa di
Peppino Impastato dalla casa di
Tano Badalamenti. I Cento Passi è il
titolo del film che
narra la storia di questo ragazzo Sici-
liano che ha il corag-
gio di combattere contro la mafia an-
che se appartiene a
una famiglia mafio-
sa. Questo film è am-
bientato nella Sicilia
degli ‘70 dove Peppi-no fin da bambino si
chiedeva il perché di
alcune cose e anche perché avevano uc-
ciso suo zio.
Da quel momento Peppino, di-
Khan. Mandira, sconvolta, colpevo-
lizza Khan, che le chiede cosa può
fare per farsi perdonare. Mandira
gli dice che dovrà andare dal Presi-
dente degli Stati Uniti e dire davan-
ti a tutta la Nazione “Il mio nome è
Khan e non sono un terrorista”.
Khan prende la cosa molto sul serio
e, con tanta determinazione, inizia
un lungo viaggio attraverso gli Stati
Uniti per raggiungere Washington e
parlare con il Presidente. Durante il
suo viaggio compie opere buone e
d’altruismo, contribuisce anche
all’arresto di un vero terrorista, ma
quando cerca di parlare al Presi-
dente viene scambiato realmente
per terrorista e arrestato. In prigio-
ne Khan sperimenta i sistemi di
detenzione e gli interrogatori riser-
vati ai sospetti terroristi, ma grazie
agli sforzi del fratello e di alcuni
giornalisti che, analizzando diversi
filmati, dimostrano che non è un
terrorista. Libero, Khan incontra il
Presidente Obama, conferma di
non essere un terrorista per poi
tornare a casa da Mandira, pentita
di averlo fatto vagare in tutte le
nazioni degli Stati Uniti .
arcanis900
P A G I N A 2
ventato adolescente,
vuole lottare contro la
mafia. Lui fonda una Radio chiamata Radio
Out insieme ai suoi a-
mici attraverso cui com-batte contro la mafia
con l’arma della satira.
Questo film è stato pro-posto dal Cineforum per
la rassegna sulla Legali-
tà, mi ha colpito che un
giovane di venticinque anni ha perso la vita
soltanto perché “colpevole” di voler
“Il mio nome è Khan” è un film u-
scito nelle sale nel 2010. Il prota-
gonista è un giovane musulmano
affetto dalla Sindrome di Asperger
comunemente nota come Autismo.
Il film inizia raccontan-
do l’infanzia di Khan,
maltrattato a scuola
perché diverso, e suc-
cessivamente seguito
da un istitutore privato
su decisione della sua
mamma. Dopo diversi
anni il fratello minore,
che vince una borsa di
studio, si trasferisce a
New York dove trova un
lavoro e si sposa. Il fra-
tello chiede alla madre
di raggiungerlo senza
invitare Khan! La madre rifiuta per-
ché senza il suo Khan non si allon-
tanerebbe dalla sua casa e dal suo
Paese. Khan, che resta solo dopo la
morte della madre, raggiunge il
fratello in America. Lì trova un la-
voro: vendere cosmetici in tutta
New York; ma non è in grado di
dire bugie e quindi vende niente.
Khan incontra una ragazza di no-
me Mandira che lavorava come
parrucchiera e della quale si in-
namora e alla quale di sposarlo.
Lei gli dirà di sì
solo se sarà in
grado di impres-
sionarla facendo-
le vedere un po-
sto che non ave-
va mai visto.
Khan ci riesce! Il
panorama moz-
zafiato fatto di
grattacieli tra le
nuvole è il sì per
le nozze. Ma
l’undici settembre
del 2001 le torri
gemelle di New York vengono
distrutte. Gli americani comincia-
no ad accusare i mussulmani. Il
figlio di Mandira, avuto da un pre-
cedente matrimonio, dopo una
partita di calcio viene ucciso da
alcuni ragazzi, solo per preso il
cognome musulmano del patrigno
Durata: 01:54:00
Data di uscita:2000
Genere: Drammatico
Cast:Paolo Briguglia, Ninni Bruschetta, Luigi
maria Burruano, Luigi Lo cascio, Lucia Sardo,
Andrea Tidona, Francesco Giuffrida, Fabio
Camilli, Pippo
M on t a l b an o ,
Domenico Cen-
tamore
Regia e Sce-
neggiatura
Marco Tullio
Giordana
i Cento Passi
Il mio nome è Khan
ristabilire la legalità nel paese in
cui viveva e rendere i suoi concitta-
dini consapevoli di ciò che accade-va nel suo paese.
Questo film mi ha lasciato la voglia
di combattere, però non ho ancora
il coraggio di farlo. dumitra2000
Per la Giornata della Memoria il Cinefo-
rum ci ha proposto il film chiamato VEN-
TO DI PRIMAVERA (titolo originario La Rafle). Questo film è ambientato in Fran-
cia negli anni della Seconda Guerra Mon-
diale e ripropone il dramma della Shoa. Nel 1942 la Francia fu sotto
l’occupazione tedesca e gli ebrei furono
tenuti a indossare una stella gialla per essere riconosciuti. Questo non fu il solo
provvedimento preso contro gli Ebrei:
essi furono allontanati da qualsiasi inca-
rico pubblico e furono sequestrati loro i beni. Dopo diversi anni gli Ebrei che oc-
cupavano la Francia erano molti e per
questo si volevano liberare di tutti gli ebrei. Così iniziarono con varie azioni per giungere
poi alla loro eliminazione fisica attraverso strumenti
di distruzione di massa come le camere a gas . Gli ebrei francesi che ritornarono dopo la deportazione
furono davvero pochi. I parenti di questi ebrei anda-
rono in un tipo di stazione, dove vedevano se i loro parenti o amici erano riusciti a salvarsi. La gente che
andava lì e non li trovava andava via con il cuore
spezzato e arrabbiati per la discriminazione con cui erano stati uccisi. Il film, molto commovente, parla
della tragica storia di una famiglia ebrea deportata in
vari lager e alla fine uccisa e di un'infermiera dal
cuore buono che fa di tutto per far fuggire più ebrei possibili da questo lager. Questa famiglia in piena
guerra mondiale vive in un quartiere ebreo in piena
tranquillità quando sono sconvolti dalle nuove leggi naziste: tutti gli insegnanti e tutta la gente ebrea
che aveva un lavoro venne licenziata, doveva porta-
re una stella sul petto come riconoscimento e so-
P A G I N A 3
Vento di Primavera prattutto nei luoghi pubblici doveva resta-
re fino ad un certo orario e i loro bambini
non dovevano venire a contatto con bam-bini tedeschi. Il peggio, però, arriva quan-
do i soldati tedeschi entrano nel quartiere
e catturano o addirittura uccidono gli e-brei. Qui la famiglia protagonista viene
portata in un grande stadio dove sono si-
stemati numerosi ebrei sofferenti. Nei mo-menti successivi si vedono dei bambini che
vengono portati in infermeria a causa di
gravi malattie. Qui l'infermiera con grande
generosità li cura e in un momento suc-cessivo fa vedere che lei fa fuggire una
giovane ragazza. Dopo questa parte la
famiglia e gli altri ebrei vengono portate in un lager dove subiscono soprusi e angherie e dove
vedono l'esecuzione di una ragazza. Siamo giunti
alla fine e qui la famiglia viene condotta in un treno per portarla alla morte Alla fine fa vedere una sta-
zione in cui sono appese
le foto di riconoscimento degli ebrei: all’improvviso
spunta un bambino che
cerca la sua famiglia. In quel momento viene l'in-
fermiera che lo riconosce
e lo porta a vivere con sé.
Infine posso dire che que-sto film l'ho gradito molto
e che da grande faremo di
tutto per combattere an-cora il razzismo dilagante.
thau 2010, coniglietta 10
6uno0, browneyes00, love2000, diamante2000, gigapower56, emanuelenapoletano, dumitra2000, fecan99, del-
phin2000, minnie2000, desanctis1, smeraldo, anlorac, pocho22, arcanis900, watermelon, conigliottea10,
thau2010. Docenti: prof.ssa Loredana Alifuoco, prof.ssa Eleonora Bove.
no a noi ha avvicinato i ragazzi
al mondo delle scienze in un mo-
do attivo, partecipativo e non li-bresco e sterile che porta spesso
gli stessi a una visione distorta di
quella che è l’effettiva bellezza di questa disciplina. Questo progetto
non è una provocazione ma una
dimostrazione che si può fare e si deve fare scienze, nel rispetto
delle esigenze formative dei ra-
gazzi, con semplicità, usando cioè
materiali semplici e di facile repe-ribilità.
Cosa ne pensano i partecipan-
ti di questo progetto?
Quali sono i motivi che ti han-no spinto a partecipare a que-
sto progetto?
Fabiana: Sono interessata allo studio delle Scienze.
Tra le varie e-
sperienze quale ti ha incuriosito
in particolare
modo? Perché? Fabiana: Quando
abbiamo fatto
Il progetto extracurriculare pro-
posto dalla prof. Di Somma Car-
mela ed è nato dalla necessità di stimolare la cu-
riosità per le
Scienze attra-verso l’impegno
ad approfondire
i problemi po-nendosi delle
domande a cui
cercare una ri-
sposta. I ragazzi hanno acquisito una mentalità
scientifica perché hanno esamina-
to con occhio analitico il mondo che li circonda, hanno riflettuto
sulla connessione tra i vari ele-
menti che lo compongono, li han-no confrontati tra loro, estraendo
alla fine leggi di valore generale.
Il progetto Il Laboratorio intor-
l’esperimento pH, perché è stato
molto interessante.
Hai incontrato difficoltà du-rante questo progetto?
Fabiana: No, non ho incontrato
difficoltà. Cosa hai imparato?
Giuseppe: Ho imparato a fare
l’estrazione del DNA da vari ali-menti.
Cosa mancava a questo pro-
getto, quali sono le tue criti-
che? Giuseppe: è mancato uno spazio
solo nostro in cui poter lavorare
e le ore destinate al progetto poche, inoltre i materiali richiesti
per svolgere gli esperimenti arri-
vati in ritardo. Partecipare a questo progetto
ti aiuterà a comprendere me-
glio le SCIENZE? Melania: Un poco.
Lo rifaresti? Perché?
Melania: Si, perché mi sono di-
vertita.
P A G I N A 4
Il laboratorio di lettura
Il libro che mi ha colpito di più nel laboratorio di
lettura è Il sergente nella neve di Mario Rigoni
Stern. Questo libro narra un’avventura autobio-grafica di un caporal maggiore durante la secon-
da guerra mondiale in Russia. La storia si divide
in due parti il caposaldo e la sacca.
Il caposaldo narra l’esperienza del protagonista in una trincea sulle rive del fiume Don, con i
soldati del suo plotone. In questo arco di tempo
assiste alla morte di alcuni suoi amici e si ritrova a respingere attacchi sovietici. Nella seconda
parte il protagonista deve scappare dalla propria
trincea per arrivare in Polonia perché i carri ar-mati russi stanno avanzando. E così da isba a
isba arrivò in Polonia combattendo contro i rus-
si, il freddo, la fame e la solitudine. Un evento che mi è particolarmente piaciuto è quando il
protagonista è entrato in un’isba e delle donne
gli hanno offerto un po’ di latte ma li c’erano
anche dei soldati russi. Questo libro mi ha fatto vivere stato d’animo del protagonista: la solitu-
dine, la forza di resistere al freddo e il suo co-
raggio. pino12
Il laboratorio intorno a noi
Il sergente nella neve
Durante l’anno scolastico abbiamo letto il famoso libro di
Charles Dickens Oliver Twist.
Secondo me lo scrittore si serve di Oliver per far capire al mondo la crudeltà del lavoro minorile che a quei tem-
pi era presente soprattutto nelle periferie. Dickens se-
condo me era contro il lavoro minorile, ma non lo de-
nuncia esplicitamente; questa piaga esiste ancora in alcuni Paesi poveri, ma anche ricchi. Questa è una cosa
che tutti dovrebbero combattere, perché è una cosa
spregevole far lavorare bambini che anche da grandi dovranno lavorare, e quindi non possono godere la gioia
di essere bambini, di giocare, e cosi facendo formare la
propria personalità e il proprio carattere. Io mi ritengo fortunato, perché non ho bisogno di lavo-
rare, e ho una bellissima famiglia che mi segue in tutti i
momenti della mia crescita, e che mi cura se mi faccio male, ho amici con cui giocare e divertirmi, tutte cose
che molti bambini non hanno mai avuto, e che non a-
vranno mai se non combattiamo questa ingiustizia. Io
purtroppo non posso farci niente per il momento, perché sono piccolo, ma lo chiedo a quelle persone che posso-
no, anzi devono tutelare questi poveri bambini senza
niente, veramente poveri. fecan99
Oliver Twist
coniglietta 10
Nella mia scuola sono proposti molti progetti tra cui il progetto di Teatro: Teatriamo insieme.
Come studente della scuola San Giovanni Bosco partecipo al progetto di teatro.
In questo progetto facciamo tanti giochi:
Giochi di ritmo e di ascolto: noi ragazzi formiamo un cerchio e con un sottofondo musicale ognuno dice il
proprio nome rispettando il ritmo della musica;
Giochi di movimento:con il ritmo di una canzone ogni ragazzo si posiziona al centro del
cerchio e si presenta agli altri con alcuni passi di danza;
Giochi di vocalità e dizione: un ragazzo attraverso la vocalizzazione, l’articolazione re-
cita uno scioglilingua;
Giochi di osservazione e descrizione: ciascuno si sottopone all’osservazione del gruppo
che deve darne una descrizione . Questo è un progetto fantastico perché consente di controllare la propria emotività e valo-
rizzare le proprie capacità creative ed espressive.
anilorac
P A G I N A 5
Laboratorio di teatro
Educare i giovani ad esprimersi attraverso la musica e la partecipazione fisica al suono di
uno strumento musicale è stata la grande intuizione che ha motivato il Corso di Musica
Moderna, che è riuscito a coinvolgere, senza costringere, alunni solitamente sfuggenti all’assunzione di impegni costruttivi e di serie responsabilità. Attraverso l’esperienza
strumentale della musica pop, rock , blues e jazz gli alunni hanno sperimentato
l’improvvisazione, la costruzione, la composizione, l’armonizzazione, la variazione e
l’accompagnamento, l’arrangiamento esercitando abilità relative non solo al campo mu-sicale, ma anche a quello socio-relazionale.
go stupendo, o per la loro nazionalità.
Io sono nata a Napoli, mentre i miei genitori sono nati
in Marocco, precisamente a Casablanca, e sono stati costretti a venire in Italia per problemi economici e per
migliorare il loro futuro.
Frequento la scuola italiana, ma anche la scuola araba presso la Comunità Islamica di Napoli, dove vado ogni
domenica a studiare la mia religione e la mia lingua
madre. Mio padre lavora, sempre a Napoli, in una fabbrica di
frutta secca e viene trattato come tutti gli altri operai,
mentre alcune persone straniere non vengono accetta-
te e se qualcuno di loro viene accettato è costretto a lavorare più degli altri operai, magari
con uno stipendio più basso rispetto agli
altri. Spesso immagino il mio futuro e credo
che il futuro di oggi sia lo studio, per-
ché se non si studia e non si possiede almeno il diploma non si potrà mai fare
qualcosa nella vita.
Da grande penso, anzi spero, di diventa-re una traduttrice. Conosco due lingue:
l’Italiano (perché vivo in Italia) e l’Arabo
(perché i miei genitori ed io siamo del Marocco); a scuola invece sto imparando il Francese e
l’Inglese.
L’anno prossimo, quando avrò superato l’esame di
licenza media, mi iscriverò al Liceo Linguistico perché credo che sia importante ed utile nella vita di oggi e
di domani conoscere almeno l’Inglese (o il Francese)
perché è la lingua più usata per comunicare. Conoscere le lingue è importante perché se immagi-
niamo di andare all’estero non è sempre facile comu-
nicare, soprattutto quando ci sono molte persone di origini diverse o Paesi con storie complesse così come
in Marocco dove la lingua ufficiale è l’Arabo mentre
quella parlata è il Francese. Quindi pur non conoscen-
do l’Arabo se si parla il francese si può benissimo co-municare con le persone del luogo.
Nel futuro non penso di fare solo
un lavoro che si basi sulle lingue, ma an-che uno che valorizzi la mia passione:
creare abiti alle mie bambole e disegnare
abiti con un modello modificato, per cui più in là, perché no, potrei diventare una
stilista.
L’unico consiglio che posso dare ai miei coetanei è di studiare, studiare e studiare
perché senza lo studio non si può fare
completamente niente! delphin2000
non solo, è aumentata la mancanza di rispetto per la scuola e perciò che essa rappresenta nella società.
Fino a qualche anno fa il lavoro dei docenti veniva
rispettato dalle famiglie dei nostri alunni e se un a-lunno veniva richiamato il genitore non era indulgen-
te. Oggi i genitori sono troppo permissivi e soprat-
tutto non supportano la
scuola, così il proprio figlio continua a comportarsi male.
Quindi il genitore dovrebbe
essere più severo e meno accondiscendente per non
alterare il delicato processo
educativo. Che rapporto ha con suoi
docenti e con gli altri
della scuola? Il rapporto è ottimo con tutti
i docenti. I docenti della
scuola primaria sono qui da tantissimi anni, mentre la
scuola media “è giovane”, chi
è venuto qui negli scorsi anni è rimasto per scelta,
per convinzione sapendo di poter costruire con la continuità qualcosa di buono. Sono convinta che si
lavora bene insieme
Cosa si aspetta dai suoi alunni? Crede in loro?
Si credo in loro sono sicura che capiscano l'importanza
dello studio, dell'essere sensibili e civili. La cultura vuol dire apertura di mente altrimenti non si sarà mai liberi
veramente.
Crede che anche i ragazzi che si comportano in
modo poco corretto avranno un futuro? Noi facciamo di tutto nel nostro lavoro quotidiano per
far capire loro ciò che è importante nella vita.
Non sono gli insegnanti quelli severi ma è la vita la ma-estra più severa. Non si può costruire una vita migliore
se non si hanno gli strumenti adatti, quelli stessi stru-
menti che vengono forniti dalla scuola. Quali sono le responsabilità di un Dirigente
Scolastico?
Un Dirigente ha tantissime responsabilità e se la scuola funziona o non funziona il merito o il demerito è del
Dirigente. È ovvio che il Dirigente non può lavorare da
solo ma c'è un gruppo di lavoro attivo e partecipe che
lo supporta nel lavoro di ogni giorno: il vicario, le funzioni
strumentali, il segretario ammi-
nistrativo, il personale A.T.A., i collaboratori scolastici. Un bra-
vo Dirigente Scolastico è quello
che sa scegliere uno staff colla-borativo
La scuola di oggi corrispon-
de alle esigenze dei giova-ni?
Cerca di farlo anche se gli alun-
ni sono sempre un passo avan-ti, la scuola aggiornata cerca di
fornire tutti gli strumenti utili
per conoscere, per rendersi
autonomi e flessibili, ma soprattutto cerca di formare le donne e gli uomini di domani che saranno in grado di
cambiare in meglio la società.
anilorac, delphin2000, diamante2000
La mia esperienza in Italia e cosa mi aspetto per il futuro
Intervista alla Preside
P A G I N A 6
Qualche mese fa con la classe,
sono andata a Città della
Scienza, ed il laboratorio era Alla scoperta
dell'acqua, ci
hanno chiesto di fingerci scienziati,
e di scoprire tutte
le proprietà dell'acqua, essa
è: trasparente,
inodore, insapore. Poi abbiamo
versato l’acqua prima in una provetta, poi in un bicchiere ed
abbiamo osservato che cambia
forma a seconda del recipien-te; abbiamo dimostrato che
l’acqua è incomprimibile utiliz-
zando una siringa e, coperta l'apertura con un dito, se si
spingeva lo stantuffo questo
In tutto il mondo, ma soprattutto nella nostra scuo-
la, è tutto uno sfilare della bandiera inglese: ma-
gliette, scarpe, foulards, orecchini, collane, borse, bracciali, pantaloni, leggins, fermagli…
È dappertutto!!!
Quale sarà mai il motivo per cui la bandiera inglese,
la mitica Union Jack dai gloriosi campi di battaglia e le navi commerciali si è trasferita sui nostri capi di
vestiario e sui nostri accessori???
Possiamo formulare delle ipotesi. La prima ipotesi si basa sull’immensa diffusione della
lingua Inglese; la seconda ipotesi è per festeggiare i
60 anni di regno della regina Elisabetta II; la terza, secondo noi la più attendibile, è legata allo svolgi-
mento delle imminenti Olimpiadi a Londra, nel Regno
Unito. Il nostro parere su questa tendenza è che ormai è
fin troppo comune. Anche se quello che è di moda
oggi non sarà di moda domani!!!
diamante2000, smeraldo
non si muoveva. E ancora ab-
biamo sperimentato la tensio-
ne superficiale dell’acqua pro-vata versando nel bicchiere
tanta acqua finché non è uscita
senza cadere
formando una specie di cap-
pello, esso non
si è rotto ag-giungendo ac-
qua, ma mettendo solo
un’altra sostanza (il detersivo per esempio). Poi, mettendo
un tovagliolo, che dentro ha
tanti capillari, in una scodella colma d'acqua, essa ha risalito
il tovagliolo fino a bagnarlo del
tutto (arrampicamento), e,
proprio per questo fenomeno dell'arrampicamento, l'acqua
bagna, ma non è così nel caso
in cui il materiale sia
idrofobo. Infine ab-biamo preso due ter-
mometri, uno l'abbia-
mo messo nel'acqua,
l'altro sul tavolo e abbiamo vi-sto che l'acqua raffredda più
dell'aria; e ancora c'è la Spinta
di Archimede, e come l’acqua sia in capace di ingrandire le
immagini, basta-
no due gocce su un dischetto tra-
sparente, e pog-
giare questo su un foglio di carta
stampato.
È stata davvero
un'esperienza bellissima. Love2000
P A G I N A 7
Con la mia classe sono andato a Città della Scienza, un posto fantastico. Abbiamo partecipato al laboratorio Il bar
della chimica. Per bar della chimica intendiamo un laboratorio in cui ci hanno fatto mescolare sostanze chimiche,
con effetti fantastici. Abbiamo messo in un piccolo recipiente bagnato di fiftalina dell’acido e la sostanza è diven-tata color fucsia; poi abbiamo versato delle sostanze basiche e la sostanza è diventata blu; successivamente ab-
biamo versato nel recipiente dell’acqua e la sostanza è diventata trasparente, poiché è tornata neutra. Il secondo
esperimento è consistito nel far avvenire una reazione tra aceto, Svelto e acqua. Infine mescolando tutto in un contenitore è eruttata tanta schiuma.
Fecan 99
La Chimica che Avventura!!
Il nostro Istituto prevede tra le diverse attività curriculari anche un percorso didattico con uscite pres-
so Città della Scienza di Napoli. Tra le varie attività di laboratorio che abbiamo seguito presso la strut-
tura di Bagnoli quello che mi è piaciuto di più è stato quello sulle Proprietà dell’Acqua. I miei compa-gni ed io abbiamo cominciato a scrivere su una lavagnetta tutte le proprietà dell’acqua tra cui il volu-
me e il suo colore; poi ci hanno fatto osservare la pelle invisibile dell’acqua con un semplice esperimento che
consiste nel riempire, pian piano, con l’acqua un bicchiere: goccia dopo goccia. Ad un certo punto l’acqua, no-nostante fosse uscita dal bicchiere, non è caduta. Dopo aver aggiunto una sola goccia di detersivo: SPLUFFF,
l’acqua è caduta. È bastata una sostanza diversa presente in piccola quantità a rompere un equilibrio.
Poi abbiamo arrotolato un pezzo di carta immergendo la punta del foglio arrotolato nell’acqua e dopo lo abbia-mo appoggiato sul bordo della vaschetta e abbiamo notato che col passare del tempo l’acqua aveva intriso il
pezzo di carta perché la carta con i suoi numerosi pori invisibili ha creato strade per il passaggio dell’acqua che
mano mano è risalita Secondo noi è stato molto educativo perché ci ha fatto riflettere in modo interessante su
cose che accadono nel nostro quotidiano e a cui non diamo peso. Gigapower 56 e Arcanis900
Ormai il campionato di Serie A 2011/2012 è finito ed è stato pieno di emozioni!
Con grande sorpresa lo scudetto è stato vinto dalla Juventus, che nel campionato precedente
non si era qualificato neanche per l'Europa League. La Juve ha vinto grazie anche ai grandi ac-quisti del presidente come Vucinic, Pirlo, Barzagli, Lichstineir e poi c'è stato l'aiuto di altri grandi
giocatori come Marchisio, Matri, Chiellini e Buffon, quest'ultimo però aveva messo in pericolo lo scudetto con
una sua papera negli ultimi minuti della partita Juventus-Lecce. La corsa alla Champions è stata vinta dall'Udi-
nese che si è qualificata prima della Lazio e del Napoli. L'Udinese anche l'anno scorso si era qualificata in Cham-pions, ma poi è stata eliminata dall'Arsenal nei preliminari. Il Napoli si è qualificato soltanto per l'Europa Lea-
gue, mentre l'anno scorso si era qualificato per la Champions nella quale ha dimostrato di essere una squadra
molto valida superando il girone più difficile in cui il Napoli era sfavorito e invece, contro qualsiasi previsione, ha battuto il Manchester City che pochi giorni fa ha vinto la Premier League Inglese. Poi negli ottavi ha battuto 3-1
il Chelsea che il 19 Maggio ha giocato contro il Bayer Monaco la finale di Champions League. Il ritorno è stato
vinto dal Chelsea per 4-1 In questo modo si è qualificato il Chelsea. Le squadre retrocesse in B sono Lecce, Cesena e Novara. Il Cesena è arrivato ultimo e il Novara penultimo. Il
Lecce ha lottato fino all'ultima partita per qualificarsi, ma non è riuscito a superare il Genoa.
Questo è stato un grande campionato con mille emozioni! emanuelenapolitano
P A G I N A 8
Sono una ragazzina di 12 anni e abito nel quartiere di Ponticelli da quando sono nata.
Rispetto a tanti anni fa il quartiere è cambiato molto, secondo molti in peggio, ma io non sono d'accordo. Mai provato ad andare a San Giorgio o a Portici?
La mia famiglia ed io ci andiamo spesso e posso garantirvi che a Ponticelli mai nessuno ci ha fatto nulla, mentre due anni fa a San Giorgio a Cremano nei pressi della scuola Guido Dorso mia madre ha subito una rapina e, poche setti-
mane fa, a Portici hanno rapinato mio fratello: lui non ha reagito perché è stato minacciato con una pistola. Non dico che Ponticelli sia un bel quartiere, ma neanche il peggiore, può sembrar strano ma ci sono persone del posto
che ti rispettano di più in confronto a quelle che non lo sono. a mia casa è sempre stata aperta a tutti: quando è stata frequentata dai ragazzi di Ponticelli hanno sempre rispettato le parsone e la casa in cui erano ospitati; quando,
invece, son venuti alcuni amici di Portici di mio fratello siamo rimasti tutti sbalorditi per la loro maleducazione. Non voglio giudicare gli altri quartieri o altre zone di Napoli ma gli altri devono giudicare il quartiere in cui abito?
minnnie20000