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INCONTRI
NUMERO UNICO 2015
Una cultura d'incontri. Incontri di voci sguardi visioni e suggestioni. Che pone la libertà e il rispetto dei diritti come valori centrali nella vita e nella scuola. Questa è l'idea che sta alla base di un percorso culturale ricco di attività cui hanno partecipato gli studenti del Caterina da Siena. Una lezione-spettacolo sulla Shoah per il Giorno della Memoria. Il progetto La meglio gioventù, storia di Fausto e Iaio, due ragazzi normali: amicizia, sogni, passioni uccisi il 18 Marzo 1978 a pochi passi dalla nostra scuola da otto colpi di pistola. Il cineforum, che ha presentato quattro diversi film e ha fatto riflettere su intolleranza e discriminazione. Il concerto del gruppo Dérive, che ci ha introdotto nel mondo della musica jazz. La conferenza su Fabrizio De Andrè, nella quale abbiamo ascoltato e commentato vita, idee e canzoni. Tutte le attività hanno proposto temi come l'uguaglianza, la pace e il rispetto dell’altro. Vorremmo che voi lettori foste toccati da questi argomenti oggi mentre entrate nel mondo di "INCONTRI.
TEATRO
Compagnia Alma Rosé Lezione-spettacolo C’era un’orchestra ad Auschwitz CINEFORUM
Rassegna. “Intolerance: paure che
mangiano l’anima”
CONVEGNO
La meglio gioventù: Fausto e Iaio,
giovani a Milano negli anni Settanta
CONFERENZA
Come un’anomalia. Fabrizio De
Andrè, intervento di Paolo Finzi
CONCERTO
World of jazz, con trio Dérive
2
C’era un’orchestra ad Auschwitz
Lezione-spettacolo della Compagnia Alma Rosè 26.1.2015
"C'era un'orchestra ad Auschwitz" è
uno spettacolo molto emozionante e
coinvolgente che racconta la storia di
Fania Fenélon. La musicista ebrea
francese, deportata ad Auschwitz nel
gennaio del '44, entrò a far parte
dell'unica orchestra solo femminile di
tutti i campi di concentramento.
L'orchestra aveva come compito quello
di suonare all'arrivo dei deportati, per
accompagnare le donne al lavoro ed
ogni volta che gli ufficiali ne avessero
voglia.
Per evitare le camere a gas, le donne
dovevano suonare al meglio,
nonostante le precarie condizioni di
vita e di salute. Durante la permanenza
nel campo, Fania incontrò Alma Rosé,
nipote del grande musicista tedesco
Gustav Mahler, un'eccezionale violinista
ebrea. Tra le due nascerà un rapporto
stretto grazie alla musica che era per
loro una passione ed un mezzo per
sopravvivere. Per Fania essere riuscita a
sopravvivere significherà ricordare e far
sapere a tutti ciò che hanno vissuto nel
lager nazista.
La lezione-spettacolo si è svolta nello Spazio
Teatro del Caterina da Siena
3
Intolerance: paure
che mangiano
l’anima
Cineforum marzo-aprile 2015 Una giornata particolare Offside di E.Scola (Italia, 1975) di J.Panahi (Iran, 2006) Gran Torino Welcome di Cl.Eastwood (USA, 2008) di Ph.Loiret (Francia, 2009)
Dagli omosessuali costretti al confino
durante il ventennio fascista, alle
donne che oggi non possono assistere
ad una partita di calcio, andare in
bicicletta, guidare un’automobile. Dal
razzismo dei quartieri periferici di
Detroit ad una inospitale, indifferente
Francia, immemore di Libertè Egalitè
e Fraternitè.
Ci sono paure che mangiano l’anima?
Sì, la paura dell’altro, del diverso da
noi. Che allora si scaccia, si respinge,
si esclude.
Di tutto questo si è parlato.
Con l’aiuto di Marcello Perrucca, in
collaborazione con l’Associazione
Zona Tre per la Costituzione, che
dialoga con le scuole per diffondere
una cultura dell’accoglienza e della
solidarietà sociale, della democrazia e
dei valori costituzionali.
Di seguito, alcune recensioni.
4
Offside tratta della precaria
condizione delle donne iraniane.
All'Azadi Stadium di Teheran si sta
per disputare una partita di
qualificazione per i mondiali. Gli
uomini si organizzano in pulmini per
arrivare allo stadio, ma le donne non
possono partecipare perché non gli è
concesso di andare allo stadio dato
che “potrebbero ascoltare parole
scurrili”. Alcune ragazze
appassionate di calcio si camuffano
per entrare di nascosto. Ma la loro
conquista di libertà sarà breve. Subito
scoperte, verranno prese e chiuse in
un recinto, controllate a vista da un
gruppo di soldati. Solo l’entusiasmo
generale per la vittoria permetterà
loro di confondersi nella folla
inneggiante ed evitare il rigore delle
leggi.
Offside è un film del 2006, girato da
Jafar Panahi in clandestinità come
molti film iraniani. Il regista è
attualmente nelle carceri iraniane,
condannato per “crimini contro la
sicurezza nazionale e propaganda
contro la Repubblica islamica”.
5
Questo film del 2008 del regista-attore Clint Eastwood racconta la storia di Walt Kowalski, un meccanico della Ford in pensione che
da giovane ha combattuto nella guerra di Corea. Kowalski è un uomo da poco diventato vedovo, è molto severo e vive nascondendo il ricordo doloroso delle violenze che ha dovuto vivere in guerra. Ha un rapporto molto freddo con i due figli, che sono quasi degli estranei per lui. Detesta i vicini di casa, degli immigrati coreani. Ha un’unica passione, una Gran Torino, automobile dell’azienda in cui ha lavorato, che cura amorosamente nel suo garage. Proprio dei ragazzi coreani tenteranno di rubargliela. Ma nonostante il suo razzismo, i giovani stranieri che abitano nella porta accanto riusciranno a sciogliere la corazza di solitudine che Walt ha costruito intorno alla sua vita. Un film drammatico ma anche d'azione, Gran Torino tratta diversi temi, anche complessi, con semplicità, dal razzismo ai rapporti con la famiglia, fino ad arrivare alla vecchiaia e alla morte.
6
"Welcome", film-denuncia del regista francese Philippe Lioret, affronta il problema dell'immigrazione in Europa attraverso la storia di Bilal, un diciassettenne curdo iracheno che è scappato dal Medio Oriente, sconvolto da guerre senza fine, e vuole ritrovare Mina, la sua ragazza che vive in Inghilterra. Bilal, arrivato al porto di Calais, in Francia, cerca di oltrepassare la Manica salendo abusivamente su un camion con altri clandestini, ma non riesce a causa dei controlli di frontiera. A Bilal non resta che tentare di raggiungere l'Inghilterra a
nuoto, ma non sapendo nuotare decide di prendere delle lezioni; in questo modo incontra Simon che diventerà il suo istruttore, che lo ospiterà e, pur cercando di dissuaderlo dalla folle idea, andrà anche contro le leggi per dargli tutto il suo aiuto e infine anche l’affetto di un amico e un padre. Welcome ci insegna così che avere degli amici è molto importante e che a volte violare la legge, come Simon ha fatto ospitando dei profughi, può voler dire riprendersi l'umanità di cui ognuno di noi ha bisogno, perché negare l'aiuto a persone che scappano da situazioni ben peggiori di quelle in cui noi ci troviamo può essere considerato anch’esso un reato, reato contro il nostro essere “umani”.
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La meglio gioventù: Fausto e Iaio
giovani a Milano
negli anni Settanta
Convegno 25-27.2.2015
CHE IDEA, MORIRE DI MARZO! Otto colpi di pistola uccidono, a Milano, il 18 marzo 1978, Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci. I due giovani hanno diciotto anni, vivono nel quartiere di Casoretto e sono conosciuti nel Centro sociale Leoncavallo, che frequentano assiduamente, come Fausto e Iaio. L’omicidio è rivendicato dal gruppo neofascista dei NAR. Dopo una lunga vicenda processuale, il caso di Fausto e Iaio sarà archiviato: le prove a carico degli estremisti di destra non sono sufficienti. Il progetto su Fausto e Iaio ci ha mostrato come la determinazione e l'impegno per le proprie idee possano in qualche modo muovere il mondo e cambiarlo. Durante l'incontro abbiamo ascoltato alcune testimonianze su Fausto e Iaio da parte di ex-compagni di studi e ex-professori, ma anche dalla madre di Fausto e della sorella di Iaio. Ne è emerso il ritratto di due giovani brillanti e impegnati nei problemi sociali dei movimentati anni Settanta.
E poi musica, poesia, arte per sentirci
un po’ nel clima di quegli anni…
Fausto e Iaio nel murales realizzato nell’IIS
Caterina da Siena da G.Mannarini e i suoi
studenti
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I manifesti realizzati dagli studenti di 3DG (docente D. Rosetta)
9
Come un’anomalia.
Il pensiero libertario di Fabrizio De Andrè
Conferenza di Paolo Finzi 4.5
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”
Chi vive ai margini della società é il protagonista dei testi di De Andrè: prostitute, zingari, anziani, omosessuali, drogati e tutti coloro che sono visti con disprezzo dalle persone “perbene”, mentre il poeta riesce a mettere in risalto le loro qualità ed il loro punto di vista sulla vita e sul mondo. Come nel Cantico dei drogati nel quale vengono
descritti il pensiero e la sensibilità dei tossicodipendenti, come Nella mia ora di libertà, dove a parlare sono i detenuti, o nel Testamento di Tito, dove la crocefissione di Gesù è narrata dall’umile ladrone che “non muore di meno”. P.Finzi, che ha conosciuto De André ed è stato a lungo suo amico, ci ha raccontato, non tanto il musicista, quanto l’uomo, l’intellettuale che ha sempre visto la libertà dalla prospettiva di chi è ai margini della società. Molte le canzoni che abbiamo ascoltato.
Cantautore sempre pronto a rinnovarsi anche attraverso la collaborazione con altri musicisti, De Andrè ha avuto come compagni di strada tra gli altri anche Mauro Pagani (Creusa de ma, Le nuvole) e Ivano Fossati (Anime salve). Prima ancora ha collaborato con il gruppo musicale PFM. « L'idea di un tour con un gruppo rock sulle prime mi spaventò, ma il rischio ha sempre il suo fascino, forse in una vita precedente ero un pirata e così una parte di me mi diceva di accettare. La tournée con loro è stata un'esperienza irripetibile» (Fabrizio De André in un'intervista.)
10
Fabrizio De André & PFM in concerto – album del 1979
Abbiamo scelto di parlarvi di…
BOCCA DI ROSA
Tratta da questo album, Bocca di rosa, scritta nel 1967, è una delle canzoni che il cantautore considera più cara e vicina al suo modo di essere. Questa canzone parla di amore e libertà, di passione e di piacere, di morale e conformismo, creando delle situazioni divertenti e scandalose allo stesso tempo. Bocca di rosa è la storia di una prostituta che è capace di scatenare passioni, allegria, invidia e gelosia. Tutta la canzone è velata di ironia e ridicolizza la mentalità moralista cattolica di chi giudica Bocca di rosa con disprezzo e ipocrisia perché “si sa che la gente dà
buoni consigli se non sa dare cattivo esempio”. Il finale è abbastanza provocatorio per l’epoca in cui fu scritto, perché De Andrè compara Bocca di rosa, simbolo del peccato e della passione carnale, alla Vergine Maria che simboleggia la sacralità e la purezza dell'amore celeste.
LA GUERRA DI PIERO
La guerra di Piero è una delle più celebri canzoni di Fabrizio De André, scritta nel 1964. Anche se parla della morte, dell'atrocità e dell'inutilità della morte in guerra, è un canto alla vita. Un canto alla vita perché ogni soldato morto in qualsiasi guerra é stato privato appunto della vita e dell'amore. È soprattutto una canzone con ideali pacifisti: quando Piero esita davanti al nemico - un uomo come lui, con le sue stesse paure, le sue stesse emozioni - esitazione che gli sarà fatale, si comprende l'assoluta follia della guerra. I mille papaveri rossi, rossi come il sangue, vogliono simboleggiare gli innumerevoli uomini morti per mano di altri soldati, uomini come loro, soltanto con il colore della divisa diverso. Essi riposano in questa terra dove hanno dovuto combattere per ragioni che forse non gli appartenevano. Ora i papaveri rossi li vegliano pietosi.
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Giornata mondiale UNESCO del Jazz
Concerto del trio Dérive, 30 aprile 2015
WORLD OF JAZZ
Il giorno 30 Aprile, per la Giornata Internazionale del Jazz, il giovane gruppo dei "Dérive" ha tenuto un concerto nella nostra scuola. Suonando vari brani classici del mondo jazz, hanno cercato di mostrare un genere spesso sconosciuto alle nuove generazioni trasmettendo una storia di passione, svago e intrattenimento del ‘900. Oggi genere musicale colto e seguito da un pubblico selezionato, il jazz era nell’ America degli anni Venti del secolo scorso tra le forme musicali più richieste e popolari; era nato dai canti degli schiavi di colore per dare conforto, speranza e per coordinare i movimenti durante il duro lavoro nelle piantagioni. Con gli anni il jazz arrivò in tutto il mondo e diventò un genere musicale anche molto noto cambiando il suo sound svariate volte. Sonorità jazzistiche si possono trovare in molti generi musicali, dal rock al pop.
I Dérive nello Spazio Teatro del Caterina da Siena
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Lavoro redazionale della classe 3AM - IIS Caterina da Siena – Milano
Coordinamento progetto editoriale Anna Vecchiutti