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29/04/2017 1 1 Prof. F. Sivilli Corso di Informatica Ida Di Gennaro – Michela Leone Gianluca Rutolo INTOSSICAZIONE DIGITALE 2 PIRAMIDE dei BISOGNI di MASLOW 1954 Università "G.d'Annunzio" Chieti 20 Maggio 2016 3 PIRAMIDE dei BISOGNI di MASLOW 1954 Università "G.d'Annunzio" Chieti 20 Maggio 2016 4 VIVIAMO e CONDIVIDIAMO attraverso gli smartphone le esperienze più importanti della nostra vita

informatica sivilli 15-16 intossicazione digitale

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Prof. F. Sivilli

Corso di Informatica

Ida Di Gennaro – Michela Leone

Gianluca Rutolo

INTOSSICAZIONE DIGITALE 2

PIRAMIDE dei BISOGNI di MASLOW ‐ 1954

Università  "G.d'Annunzio" ‐ Chieti 20 Maggio 2016 3

PIRAMIDE dei BISOGNI di MASLOW ‐ 1954

Università  "G.d'Annunzio" ‐ Chieti 20 Maggio 2016 4

VIVIAMO e CONDIVIDIAMO attraverso gli smartphone le esperienze più 

importanti della nostra vita 

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I social sono diventati il nuovo modo di comunicare. Nello sport e non solo… 

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…la FOTO ha fatto il giro del mondo sotto forma di NOTIZIA !!!

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…e sta succedendo in ogni ambiente…

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…il MONDO è CAMBIATO e sta CAMBIANDO…

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“ viviamo in tempi strani, lachiamano 

era dell’informazione ma sotto certi

aspetti si potrebbe chiamareera della distrazione ”

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Leo Babauta ‐ Scrittore

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Multitasking

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“Spinti dal desiderio di essereautonomi diventiamo pian

piano automi”

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Pascal Chabot ‐ Filosofo

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FOMOFear Of Missing Out 

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Da quando i social network hanno preso il sopravvento sulla nostra vita, è nata una nuova forma di ansia sociale:

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L'acronimo è stato coniato qualcheanno fa per descrivere un disordinepsicologico causato dall'uso troppofrequente della tecnologia.

Lo scienziato sociale Andrew Przybylskidell'università di Oxford è stato il primo,insieme a ricercatori dell'Università dellaCalifornia, di Rochester e di Essex a dareuna definizione completa della FOMO.

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La FOMO è la paura di essere tagliati fuori. È la malattia delnostro secolo ossessionato dalle comunicazioni: il pensierocostante che gli altri stiano facendo qualcosa di piùinteressante di quello che stiamo facendo noi. E che cistiamo perdendo qualcosa.

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Hai controllato Facebook negli ultimi cinque minuti?Sicuramente avrai notato che tutti (a parte te) si stannodivertendo alla grande.

Il tuo migliore amico pubblica le foto della sua vacanza.

Mentre ti scorrono davanti foto di cibi filtrate daInstagram, i tuoi amici scrivono post su quanto si sonodivertiti "quella sera". La stessa in cui eri a casa, incollatoallo schermo.

Tutte queste informazioni (e tutte insieme) generano la cosiddetta FOMO

la paura di non vivere "al meglio", come gli altri !!!

Sei appena stato invitato ad un evento al quale sai già di non poter partecipare.

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I livelli di FOMO sono più alti nelle persone giovanie in particolare negli individui di sesso maschile

I livelli di FOMO sono influenzati dalle circostanze sociali. Bassi livelli di considerazione della propria vita coincidono con alti livelli di FOMO

La FOMO è legata ad un rapporto ambiguo con i social media

La FOMO è più alta in chi è spesso distratto

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La FOMO è sempre esistita. Ma l'avvento dei social network ha peggiorato questa paura. Gli utenti possono essere letteralmente consumati dal bisogno ossessivo di controllare ciò che gli altri fanno. 

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Un bisogno talvolta ingiustificato ma che, se non viene soddisfatto, può causare una vera e propria 

"crisi di astinenza" 

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Collettivamente, in un giorno qualsiasi, trascorriamo l’equivalente di 39mila anni su Facebook, visto e 

considerato che 1,23 miliardi di persone passano in media 17 minuti al giorno sulle sue pagine. 

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il 15% degli americani non è mai offline

Pew Research

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un utente medio guarda lo smartphonecirca 150 volte al giorno, una volta ogni 6 minuti

Centro di studio americano Kleiner Perkins Caufield & Byers's

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In aumento anche il numero di coloro che controllano la postaelettronica e i propri profili social molto presto al mattino,presumibilmente appena aprono gli occhi.

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il 28% degli utenti di Twitter legge il feed sullo smartphone ancora prima di alzarsi dal letto.

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Una smania di essere connessi che rischia di penalizzare non solo la nostra vita sociale ma anche il nostro rendimento sul lavoro.

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“Il risultato dell’iperconnettività è che temiamo il silenzio, la solitudine, uno spazio vuoto e tendiamo a riempire questi momenti immergendoci nel nostro smartphone”

Michael Harris, giornalista canadese e autore di “The end of absence”, 

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“Il problema è che, invece di vivere il momento, le persone si proccupano di trasmetterlo sotto forma di una foto, un messaggio, un video o un tweet”

David Greenfield, psichiatra e fondatore del Center for Internet and Technology Addiction del Connecticut 

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QualiBISOGNI

andiamo a soddisfare utilizzando i social ?

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CERTEZZASe postiamo, abbiamo la certezza che 

qualcuno ci risponderà

INCERTEZZA/VARIETA’Catturerò l’attenzione di…? 

Commento, ad un nostro post, diverso da ciò che ci aspettiamo

CONTRIBUIREIl bisogno di contribuire supera i bisogni 

materiali

CONNETTIVITA’Bisogno di Amare e creare continue 

connessioni (Tanti amici social)

SENTIRSI IMPORTANTICambio foto profilo su Facebook

CRESCITAIl digitale ci permette di avere più contatti per 

migliorare e migliorarci

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Sindrome

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NOMOFOBIAPaura incontrollata di rimaneresconnessi dal contatto della Rete

la percentuale dei LEADER

che afferma di sentirsi vittima delBURNOUT si attesta a una cifra

spaventosa: il

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Harvard Medical School Research

96%

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Quali conseguenze ?

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Conseguenze piano fisico

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“Text claw” o artiglio del’SMS, che causal’infiammazione dei tendini ed il tunnel carpale

Il collo da SMS. L’84% dei giovani del Regno Unitoaccusano dolori di schiena causati dall’eccessivacurvatura in basso del collo per utilizzare glistrumenti digitali

Conseguenze piano fisico

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Apnea da mail

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“Per Linda Stone le possibili spiegazioni sul motivo per cui una persona va in apnea da mail sono due, entrambe dettate dal senso comune più che dalla scienza: una di carattere fisico, ovvero legata alla cattiva postura che impedisce di respirare in maniera ottimale e corretta; e l’altra di tipo emotivo, perché le mail e in genere tutte le attività al computer vengono percepite come stressanti e si sa che quando siamo stressati non respiriamo bene”.

Linda StoneScrittrice e ConsulenteApple 1986‐1993Microsoft 1993‐2002

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Conseguenze piano fisico

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“Sindrome della vibrazione fantasma”si verifica ogni volta in cui, erroneamente, controlli iltuo telefonino credendo che stia vibrando.

L’89% degli studenti universitari dell’IndianaUniversity accusa questa sindrome.”

RINGXIETY

Conseguenze piano fisico

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La generazione più giovane mostra stati di ansiamedio‐forti se non può controllare il propriotelefonino tutte le volte che desidera

Insonnia, in quanto le luci LCD degli strumentidigitali sopprimono la produzione naturale dimelatonina fino al 22%.

Conseguenze piano fisico

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Coloro che sono a contatto con il mondo digitaleper più di due ore al giorno hanno una probabilitàdel 150% superiore alla media di essere depressi

Esiste una relazione diretta tra l’utilizzo assiduodegli strumenti digitali e l’aumento del senso dipaura, ansietà, solitudine e gelosia.

Conseguenze piano relazionale

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In Italia, Whatsapp, compare nel 40% delle cause

di separazione e divorzio

Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani

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Conseguenze piano lavorativo

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Ci vogliono 120 minuti al giorno

per recuperare iltempo dalle distrazioni digitali

mentre si lavora

Boot Frances su Felicemente Sconness

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Una ricerca ha dimostrato come in ambitolavorativo vieni interrotto ogni 180 secondi danuove email, telefonate in arrivo, notifiche dei

social network e altro ancora

Conseguenze piano lavorativo

University of California di Irvine

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Conseguenze piano lavorativo

Gli studenti interrotti da strumenti digitali durante ilcorso degli esami, diminuiscono la loroperformance del 20%

McKinsey Global Institute

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Uno studio effettuato nel 2013 ha rivelato che illavoratore digitale medio dedica il 28% del suotempo a gestire la sua posta elettronica: più di 11 ore a settimana

Conseguenze piano lavorativo

McKinsey Global Institute

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Lavoro

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il 69% delle persone percepisce il lavoro come fonte di stress

il 41% è ansioso e stressato durante la giornataAmerican Psychological Association

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Costi “sociali”

Definizione

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DIGITAL DETOX

È un metodo di gestione permigliorare la qualità del tempo 

LAVORATIVO PERSONALE INTERPERSONALEAumentando la produttività

Riducendo lo stress

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DIGITAL DETOX e’ un percorso diconsapevolezza

La corretta gestione del mondo digitaleavviene tramite la propria consapevolezzadelle strategie di soddisfazione dei nostri

bisogni

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Accenture, azienda leader nel mondo, con un utile di 3 miliardi di dollari, porta nella savana

i suoi migliori manager a disintossicarsi dal digitale

Costi “sociali”

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Per ogni dollaro speso dalle aziende neiprogrammi di benessere aziendale, è statodimostrato che se ne risparmiano ben 3,27

Harvard University

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La prima cosa da fare è capire la situazione. Un conto,

infatti, è avere la sensazione di passare troppo tempo connessi, un altro

è vedere nero su bianco il monte ore dedicato alle varie attività sui

diversi schermi. Applicazioni come “Rescue Time” per Mac, “Moment”,

per iPhone o “Phone Addict” per Android, permettono di “tracciare”

l’effettiva fruizione dei media digitali, evidenziando le attività più e

meno produttive. Il risultato, nella maggior parte dei casi, è uno stimolo

a riorganizzare il proprio rapporto con la rete.

Fate il punto 

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Decidete quali parti del consumo di media digitali

sentite il bisogno di ridimensionare e stabilite degli obiettivi. Possono

essere cose molto semplici, tipo: nessun collegamento dopo le 21 o un’ora

prima di andare a letto. Oppure dimezzare il tempo trascorso a leggere

news o evitare di compulsare lo smartphone in presenza dei figli. Gli

esperti suggeriscono, inoltre, di stilare un diario per valutare i progressi e

tenere alta la motivazione. Il rischio, infatti, è che passato l’entusiasmo

iniziale, si torni al punto di partenza.

Definite le regole 

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Cominciate accumulando successi che

supportino la vostra fiducia nella capacità di affrontare un digital detox.

Per esempio: sfuttate il fine settimana o le vacanze per staccarvi da

smartphone e laptop. Organizzate delle attività che non prevedano

l’accesso alla rete: un corso di cucina, una nuotata in piscina, uno

spettacolo teatrale. E scollegate il vostro smartphone dal wifi per usarlo

solo come cellulare. Se possibile, allenatevi e cercate di fare del no‐

tecnology day un appuntamento (almeno per qualche ora) settimanale.

Pianificate lo switch off 

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Stabilite delle zone franche in casa dove la

tecnologia non è ammessa. Laptop, tablet e smartphone dovrebbero

essere banditi dalla camera da letto e dalla tavola. Si tratta di una

decisione che, per essere efficace, dovrebbe coinvolgere l’intera famiglia,

ma che spesso richiede un vero e proprio distacco fisico dall’oggetto per

interrompere la tentazione di controllarlo.

Create delle “free zone” 

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da polso Invece di consultare

l’ora sullo smartphone, utilizzate un orologio da polso che vi eviterà

di controllare contestualmente mail e messaggi. La stessa cosa vale

per la sveglia al mattino: riesumate una comune sveglia che ha il plus

di proteggervi dalle funzioni avanzate di uno smartphone.

Utilizzate una sveglia e un orologio

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Ogni interruzione (e la posta elettronica lo è) richiede almeno 20 minuti di

tempo per ripristinare la concentrazione e, dunque, contribuisce ad allungare il

tempo che si dedica al web. La prima mossa è silenziare il campanello delle

notifiche e allungare i tempi fra un controllo di posta e l’altro. Potete scegliere di

scaricare la posta tre volte al giorno: alle 9, alle 13 alle 16. Inoltre, suddividete i

messaggi in due categorie: quelli che richiedono un’azione e quelli che

richiedono una risposta. Gestite i primi in base all’urgenza relativa e rispondete

ai secondi in una finestra di tempo dedicata e separata dal resto del vostro

lavoro.

Riorganizzate la gestione della posta elettronica

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, ovvero tutte quelle

volte in cui, come fanno notare gli analisti di Google che hanno coniato

l’etichetta, vogliamo soddisfare una curiosità in tempo reale: comprare un paio

di scarpe, scoprire che fine ha fatto un amico, leggere la trama di un film, cercare

un albergo in una certa città. Per allenarsi a tenere sotto controllo questi

momenti e ridurre il tempo dedicato al browsing, si può differire la soddifazione

della curiosità. In pratica, a mano a mano che le idee si affacciano alla mente, le

si annota su un foglio di carta. Questo eviterà le distrazioni, velocizzerà il lavoro e

renderà meno pressante l’interesse.

Prendete appunti Attenzione ai “micro‐moments”

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Scegliete di fare una sola cosa alla volta. Silenziate le

applicazioni sul vostro smartphone (ricordate che i campanelli funzionano come

un rinforzo) oppure utilizzate suonerie diverse per messaggi che riguardano la

sfera della socialità e quella professionale. Oltre a essere causa di distrazione,

utilizzare più dispositivi contemporaneamente impatta sul totale del tempo

trascorso in compagnia della tecnologia.

Evitate il multitasking 

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In base a un sondaggio condotto da Gallup lo

scorso anno, le persone che fanno un ampio uso degli smartphone sono quelle che

sperimentano un più alto livello di stress. In particolare, quasi il il 50% di chi

controlla la posta dell’ufficio fuori dagli orari di lavoro si definisce “molto stressato

per gran parte della giornata”. Dunque, se avete degli orari di lavoro, cercate di

rispettarli limitando le distrazioni (fra il 60 e l’80% del tempo trascorso online

durante l’orario di lavoro non ha a che fare con il lavoro) e non accedete alla posta

dell’ufficio fuori dagli orari di lavoro. Se non avete orari, è arrivato il momento di

stabilirli.

Rispettate gli orari di lavoro

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Invece di controllare il vostro smartphone prima diandare a letto e appena alzati, tenete un diario sul comodino. Al mattino,annotate tre cose per cui vi sentite grati appena aprite gli occhi e, alla sera,scrivete tre cose degne di nota accadute nella giornata. Esprimere sentimentipositivi migliora l’umore e avere un rituale alternativo per iniziare e finire lagiornata evita di prendere immediatamente in mano l’onnipresente smartphone.

Cambiate la routine 

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