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A T U PER T U VFV SETTEMBRE/OTTOBRE 2011 8 Intervista allʼIngegner Raffaele Decol Dirigente Generale Dipartimento Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento PROTEZIONE CIVILE TRENTINA un modello ancora troppo difficile da esportare .... ma c’è chi ci crede ancora Allʼindomani dellʼapprovazione della nuova legge che disciplina le attività di protezione civile in Trentino, abbiamo intervistato Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile ed infrastrutture. La Provincia Autonoma di Trento ha, tra lʼaltro, di recente assunto il coordinamento (quale ente capofila) della commissione speciale, competente in materia di PC, allʼinterno della Conferenza delle Regioni. Una maniera per mettere a disposizione di tutto il Paese lʼesperienza maturata nel creare una struttura (ed una cultura) di respiro Europeo. a cura di Antonio Ascanio Mangano 08 11 art 520 de col:Layout 1 5-10-2011 14:17 Pagina 8

Intervista a Raffaele De Col

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Raffaele De Col, quand'era a capo della ProCiv trentina, ha rilasciato un'intervista a VFV.

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Page 1: Intervista a Raffaele De Col

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VFV SETTEMBRE/OTTOBRE 20118

Intervista allʼIngegner Raffaele DecolDirigente Generale Dipartimento Protezione Civiledella Provincia Autonoma di Trento

PROTEZIONE CIVILE TRENTINAun modello ancora troppo difficile da esportare

.... ma c’è chi ci crede ancora

Allʼindomani dellʼapprovazionedella nuova legge che disciplinale attività di protezione civile inTrentino, abbiamo intervistatoRaffaele De Col, dirigentegenerale del DipartimentoProtezione Civile edinfrastrutture.La Provincia Autonoma diTrento ha, tra lʼaltro, direcente assunto il coordinamento(quale ente capofila) dellacommissione speciale,competente in materia di PC,allʼinterno della Conferenzadelle Regioni. Una manieraper mettere a disposizionedi tutto il Paese lʼesperienzamaturata nel creare unastruttura (ed una cultura)di respiro Europeo.

a cura di Antonio Ascanio Mangano

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Un lungo e, a tratti, acceso dibattito in ConsiglioProvinciale ma infine il DDL 169 è stato appro-vato, seppur con lʼinserimento di qualche emen-

damento che non ne va modificare la sostanza.Un testo unico allʼinsegna della semplificazione cheinnova molto e introduce nuovi principi di efficienza.Valori di fondo, soprattutto di volontariato, ed efficienzaorganizzativa: un mix che fa della protezione civile delTrentino un laboratorio di avanguardia e di livello euro-peo.Anche i vigili del fuoco volontari e le articolazioni localidella protezione civile agiscono sotto lʼindirizzo unitarioed il coordinamento della protezione civile provinciale,nonostante siano strutturalmente e funzionalmenteincardinati negli enti locali e supportino il sindaco. Sitratta di un ordinamento istituzionale unitario, che per-mette di evitare la ridondanza degli interventi e glieccessi del corporativismo, pur nel rispetto della diversagenesi storica, istituzionale, organizzativa ed operativadelle componenti.

1) Ingegnere - dopo qualche giornata calda inConsiglio Provinciale – la legge sulla PC è statafinalmente approvata. Eʼ il testo che sʼaspettava?Nella sostanza le modifiche non sono dʼimpianto ma di“Chiarimento politico”. La legge puntava ad unʼunicitàdel sistema di protezione civile non distinto dal soccorsotecnico, sotto una regia unica; nel testo approvato que-sti capi sono rimasti saldi.

2) Ho letto la legge, il suo nome (inteso comeDirigente del DPC) compare più e più volte, unaresponsabilità enorme? Come riuscirà a dormiresonni tranquilli?Già oggi il ruolo di coordinamento di vigili del fuoco eprotezione civile, recupera e istituzionalizza i medesimiruoli dei “Dirigenti dei volontari”, secondo il principio disussidiarietà. Sono proprio i volontari locali i principaliattori nella tutela del territorio. Proprio per via di questacapillarità e del sistema di comando improntato, dormiròmeglio.

3) Questa legge pare restituire ai Comandanti deiCorpi Volontari VF quellʼautonomia/responsabilitàche spetterebbe loro. Crede sia più semplice oraindividuare il responsabile delle operazioni di soc-corso?È necessario distinguere comando da coordinamento; lalegge fa maggiore chiarezza sulla catena di comando. Icomandanti dei locali Corpi Volontari VVF non perde-ranno la propria autonomia, ma il coordinamento varieràin base alla complessità dellʼevento. Già ora è previstala figura dellʼispettore distrettuale dei volontari per anda-re a coordinare più corpi intervenuti sullo stesso inter-

vento. Quando lo scenario è vasto/complesso subentra-no gli specialisti ed i professionisti (Corpo Permanente);il comando resta inalterato, le responsabilità sono con-seguenti, è una catena.

4) Quando verranno emanati i “PianidʼAllertamento” e la nuova “Centrale Unica” diverràoperativa, lʼautobotte del Corpo Permanente maci-nerà ancora chilometri per giungere in montagna(passando a sirene spiegate davanti ad una decinadi Corpi Volontari) per andare a “Supervisionare” unintervento magari concluso?Non dovrebbe più succedere (sorride) se non altro peruna razionalizzazione dei costi. Certo, qualora la gravitàdellʼintervento lo richieda, lʼautobotte di Trento potràmacinare tutti i chilometri che sono necessari. Il CorpoPermanente ha un ruolo importante e fondamentale manon deve essere utilizzato quale inutile raddoppio diforze.

5) Insieme allʼAlto Adige avete il sistema PC e VVFmigliore della Penisola (un “Modello per tuttʼEuropa” ha dichiarato di recente il Capo del DPCNazionale Gabrielli). Crede sia un modello esporta-bile nel resto dʼItalia?Rispondere con un si, sarebbe troppo semplice. Lanostra tradizione pluricentenaria fondata sui VVF volon-tari non trova parallelismo in Italia (se non in ValledʼAosta ed in Friuli, anche se in questʼultima regione nonsi tratta di VVF a tutti gli effetti come i nostri). Eʼ unmodello del tutto Europeo quello dove il 99% dellaProtezione Civile corrisponda ai Corpi Volontari dei vigi-li del fuoco. Proporre lʼesportazione tout court del“Sistema Trentino” sarebbe sminuire il “VolontariatoNazionale” (Gruppi Comunali di Protezione Civile NdR).Le porto un esempio: settimana scorsa sono stato in uncomune di 500 abitanti, nel locale Corpo Volontario sonoin servizio 22 vigili del fuoco e 12 allievi, anche se utiliz-zano un garage come caserma. Resto ancora meravi-gliato quando visito certe realtà, certo sarebbe splendi-do riuscire ad esportare un simile sistema.In Trentino abbiamo una struttura organizzativa che hadistinto le funzioni: i vigili del fuoco volontari, i volontarisanitari (CRI, Croce Bianca, altre), quelli del SoccorsoAlpino (CNSAS). Poi abbiamo previsto i volontari dal-lʼimpegno più “leggero”: la logistica, il supporto, attivitàche reputo fondamentale e che da noi è garantita daiNUVOLA (costola dellʼANA – Associazione NazionaleAlpini), questi volontari fanno da base logistica unitariaper tutti i nostri “Soccorritori”. Guai se non ci fossero,sarebbe come andare in guerra senza le cucine dacampo.

6) Perché è così difficile applicare un sistema – in

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fondo semplice - basato su sussidiarietà e prossi-mità, fuori dal Trentino? Saprà che la sua Provinciaconta lo stesso numero di VVF volontari di tutto ilresto della Penisola…Perché la struttura Nazionale è basata sulla distinzionetra “Soccorso Tecnico” (Stato) e “Protezione Civile”(volontari comunali).I nostri VVF volontari non dipendono funzionalmente dai“Professionisti”, semplicemente: dove non arrivano ivolontari, arrivano i permanenti. Già, non viceversa.Sono nato e ho vissuto ad Agordo (BL): nel Bellunese ein Friuli negli anni ʼ60 si forzò la chiusura dei CorpiComunali dei pompieri. Se si fosse stati meno miopi,oggi vi sarebbero forse VVF volontari ben distribuiti(regolati da norme chiare ispirate a principi dʼautonomiae sussidiarietà).Ritengo che, sul “Soccorso Tecnico Urgente”, il ricorsoal volontariato pompieristico sarà una tappa obbligata.Questo il CNVVF lo ben sa (ho avuto modo di parlarecon persone preparate e lungimiranti); il CorpoNazionale sarà di gran supporto per sviluppare il volon-tariato, una risorsa per il futuro.

7) Sa dirci il tempo medio di risposta alle richieste diSoccorso Tecnico Urgente nella sua Provincia? (In

Italia si punta, da anni, ai 20ʼ matuttora 11 milioni di personeattendono di più, con punte dʼat-tesa che arrivano sino a due ore).Tre minuti e cinquanta; dopo 3/5minuti dallʼallarme il CorpoVolontario di vigili del fuoco (239Corpi per 217 comuni NdR) è già sulluogo per effettuare un primo inter-vento di soccorso. Se necessario, inbreve tempo possono confluire lesquadre dei corpi limitrofi, in ausilioai pompieri locali.Evito di parlare dei costi ma, le assi-curo che è molto più semplice man-tenere un presidio di VVF perma-nenti piuttosto che motivare e stimo-lare un Corpo di pompieri volontari.Questo sistema lo dobbiamo ainostri padri, i nostri legislatori, per-sone fortemente legate al territorio.

8) Saprà che la consistenzanumerica dei VVF volontari inItalia (Provincie e RegioniAutonome escluse) è inferioreanche a paesi come lo Zambia e ilMozambico? Crede che ilTrentino potrebbe farsi promoto-

re presso il Governo, o meglio, presso i sindaci tra-mite lʼANCI, al fine di “Ritornare ai Corpi Comunalidei Pompieri” (organizzati come in PAT) comeZamberletti ripete ormai da quasi quarantʼanni?Non ho avuto il piacere di conoscere il MinistroZamberletti ma, più dʼuna volta, mi sono posto unadomanda: strano che in Italia la Sanità sia regionale (visaranno più ricoveri che incendi no?). Eʼ veramente stra-no che, col tempo, si sia regionalizzato persino ilSistema Sanitario (che mi pare abbastanza complesso)e non i vigili del fuoco.Condivido il principio di Zamberletti e una riflessione vafatta: il modello mitteleuropeo si basa sui “Vigili delFuoco del Sindaco”. I volontari ripagano ampiamente gliinvestimenti fatti ed i nostri sindaci, quando parlano deipompieri, dicono: “I miei vigili del fuoco”, le risulta sia fre-quente nel resto dʼItalia? Inoltre le dirò, sa chi monitorai dissesti in Trentino? Proprio i volontari dei Corpi VVF,perché sono dappertutto sul territorio.Certo non ci tireremo indietro e promuoveremo il nostrosistema nelle sedi più appropriate, anche presso laConferenza Stato Regioni, dal momento che siamo“Ente Capofila” di turno in materia di Protezione Civile.Resta un problema di fondo, è il quadro normativo“Nazionale” che è diverso: la nostra legge non fa distin-

De Col Bertolaso Dellai

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zione tra PC e Servizi Antincendio; le leggi dello StatoItaliano si.

9) LʼArticolo 81 bis è uno dei compromessi con leopposizioni e prevede che nella città di Rovereto ilservizio, nei turni diurni feriali, venga svolto ancoradalla squadra del Corpo Permanente sinché il corpodei volontari non abbia raggiunto le 140 unità. Sʼèparlato di sette anni, non è un poʼ troppo?Quella di Rovereto è unʼanomalia: negli anni era statoistituito un “Corpo” (non di vigili del fuoco) formato dadipendenti comunali, pagati per svolgere i servizi antin-cendi. Questo ha portato, negli anni, ad un arresto dellacrescita dei VVF volontari locali. Rovereto è una cittadi-na di 30mila abitanti e, secondo i nostri standard, per unbacino del genere occorrono 140 vigili. Credo chepotrebbero bastare ¾ anni ma dipenderà dalla capacitàdi sensibilizzazione. Occorrerà trovare cittadiniRoveretani che intendano convertire il proprio tempo

libero in “Dono alla società”. Sono fiducioso, sa quelpaese di 500 anime di cui le dicevo? Dista soli tre km daRovereto, se di quei cinquecento in 34 hanno deciso didedicarsi ai VVF, beh ci sono buone possibilità ancheper Rovereto di rifondare il proprio Corpo di Volontari.

Unʼultima domanda affatto pompieristica: so che èun “Melofilo” anche Lei, ha già aggiornato il suocomputer Macintosh col nuovo sistema operativoLion? (io lʼho già fatto)Si, è vero, sono un MAC user anchʼio ma semplicemen-te perché i computer Apple creano molti meno problemidei PC (o forse non ne creano affatto?). Sono solito ese-guire gli aggiornamenti ma preferisco attendere i primitre mesi e lʼho suggerito anche ai miei collaboratori cheusano il MAC. Dopo circa novanta giorni Apple rilasciasempre un upgrade sostanzioso che risolve tutti queipiccoli errori. Si, comunque farò lʼaggiornamento, puòstar certo.

RAFFAELE DE COL

47 anni, laureato in Ingegneria Forestale (civile ambientale) e specializzato in Ingegneria Geotecnica.

• Dal 27 febbraio 2009, nominato alla dirigenza generale del Dipartimento Protezione Civile ed infra-strutture, assumendo di conseguenza le competenze in materia di protezione civile ed antincendi, geologico,prevenzione rischi, infrastrutture e viabilità. Dal 29 maggio 2011 ha assunto inoltre lʼincarico di Coordinatoretecnico nazionale della Commissione speciale di protezione civile.

• Dal 6 aprile 2009 nel campo della Protezione civile ha svolto il ruolo di coordinatore delle attività logi-stiche e tecniche di supporto agli interventi di ricostruzione nelle zone terremotate dellʼAbruzzo.

• Dal 1 gennaio 2004 , nominato alla dirigenza generale del Dipartimento Lavori Pubblici, Trasporti eReti, con lʼincarico assume anche il ruolo di Presidente del Comitato tecnico dei Lavori Pubblici e dellaProtezione Civile.

• 1998/2000 responsabile della gestione della pianificazione della protezione civile dei comuni e provin-ciale. Nel corso di questo periodo, ha coordinato il progetto per la realizzazione del sistema informatico dellaProtezione Civile, integrato della gestione degli scenari di prevenzione e degli interventi.

• Nel 1999 responsabile della missione umanitaria in Albania condotta della PAT, con il coordinamentotecnico ed amministrativo che ha portato alla realizzazione e gestione di un campo per 8000 profughi nellalocalità di KUKES.

• Come dirigente del Servizio Prevenzione Pubbliche Calamità della Provincia Autonoma di Trento hasvolto il ruolo di Responsabile e coordinatore tecnico dellʼintervento di aiuto e costruzione delle abitazione diemergenza per le popolazioni dellʼUmbria, colpite dal terremoto del settembre 1997.

• Dal 1997 nel campo della Protezione civile ha svolto il ruolo di coordinatore delle attività logistiche etecniche di supporto agli interventi di ricostruzione poste evento alluvionale del giugno 1997 nel Trentino occi-dentale.

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