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Corso di Laurea magistrale in Corso di Laurea magistrale in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali d'area d'area mediterranea mediterranea Prof. Carlo Gelosi A.A. 2014/2015 Sociologia dei processi culturali e comunicativi Sociologia dei processi culturali e comunicativi Introduzione al corso Introduzione al corso Pagina 1 di 12 25.02.2015

Introduzione al corso · Normativa alla base della comunicazione pubblica 8. ... Introduzione al corso ... • capovolgimento della “cultura del silenzio” con la legge 241/90

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Corso di Laurea magistrale inCorso di Laurea magistrale inProgrammazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali d'area d'area 

mediterraneamediterranea

Prof. Carlo Gelosi

A.A. 2014/2015

Sociologia dei processi culturali e comunicativiSociologia dei processi culturali e comunicativi

Introduzione al corsoIntroduzione al corso

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Libri di testo

C. Gelosi, Una città per tutti, Partecipazione, accessibilità, relazioni nella dimensione urbana, FrancoAngeli, Milano, 2014

Libri di testo

C. Gelosi, Territori, patrimonio culturale, fruizione, Nuove reti per nuove relazioni, FrancoAngeli, Milano, 2013

Inoltre, sono obbligatorie le slide disponibili sul sito dell’Università.La password va richiesta al docente

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Programma del corso  

1.   Definizione e specificità della materia

2.   Evoluzione della comunicazione pubblica

3.   Comunicazione d’impresa e comunicazione pubblica

4.   Identità

5.   Fare rete

6.   Comunicazione politica 

7.   Comunicazione sociale

Programma del corso  

7. Normativa alla base della comunicazione pubblica

8. Marketing della P.A. e citizen satisfaction

9. Piani di comunicazione 

10. Comunicazione organizzativa 

11. Comunicazione esterna 

12. Comunicazione e partecipazione 

13. La comunicazione pubblica nel vissuto quotidiano

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Una prima definizione di

“comunicazione di pubblica utilità”

La  comunicazione  di  pubblica  utilità è un  sistema  di  relazioni  e pattuizioni tra soggetti pubblici e privati in cui si esprimono:

• funzioni  e  attività di  informazione;                          .

• comunicazione interna/esterna e di relazione – collocate nel quadro  di  un  utilizzo  ampio  di  tecniche  e  di  modalitàoperative  – non  solo  regolate  da  normative  ma  anche sollecitate  da  fattori  negoziali  indotti  da  sfide  e  da opportunità in  attuazione  del  principio  di  sussidiarietà.

In tale quadro – in cui attività, prodotti e servizi sono sorretti da un  profilo  di  legittimità – funzioni,  attività e  strategie  sono programmabili,  valutabili  e  presidiabili  secondo  specificitàprofessionali.

Introduzione al corso

Lo  scenario operativo è caratterizzato,  tra  gli  altri, dai  seguenti elementi:

• la cultura del servizio;

• il rispetto dei principi di trasparenza e di accesso;

• l’identificazione  di  obiettivi  che  il  perimetro  dei  soggetti coinvolti considera validi nel tempo e nello spazio;

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Introduzione al corso

• il generale rilievo di obiettivi di sviluppo, di accompagnamento sociale,  di  sostegno  dei  processi  identitari,  di  competitivitàall’interno della legalità;

• il  problema  della  conoscenza  delle  regole  e  della  connessa cultura condivisa;

• l’argomentazione e la tutela di valori e diritti;

• la ricerca di  risultati riconducibili alla pubblica utilità;

• un  criterio  educativo  – o  per  lo  meno  di  tendenziale inclusione  e  integrazione  sociale  – che  si  accompagna  alla logica di efficienza ed efficacia.

• la rappresentazione di interessi collettivi;

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Il bisogno di  “comunicare per esistere” dei vari  soggetti  socialigenera  un  ampio mercato  sempre  più crescente  che  produce ricerca,  applicazioni,  prodotti  e  servizi  di  comunicazione (consulenza strategica, formazione, ecc…).

TUTTAVIA

NON si  ha  un  medesimo  rafforzamento  teorico  della  materia della comunicazione pubblica rispetto alle altre discipline, perchénuova, poco radicata, con pochi fondi per la ricerca

UNA PLAUSIBILE CONSEGUENZA È CHE

discipline  confinanti  (es:  sociologia,  psicologia,  giurisprudenza, economia d’impresa, ecc.. ) si interessano a tale sviluppo

PER CUI

questi  “abbracci” arricchiscono  la  specificità di questa disciplina ultra‐confinante (allargamento del tavolo dei saperi)

Per  specificità si  intendono  i  caratteri  e  le  peculiarità che  la contraddistinguono da altre discipline

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1. Sistemi informativiInfrastrutturano le  attività di  comunicazione  nel  sistema  di impresa e nelle pubbliche amministrazioni (e‐governance)

2. Obiettivi della comunicazionePer  l’impresa,  il  prodotto;  per  il  settore  pubblico,  il  processo. In entrambi i fronti, ma con forti differenze di strategicità, si pone un  problema  di  “marca” (comuni  le  istanze  di  “reputazione”, diversa  la  problematica  di  memorizzazione  ai  fini  di  una successiva ricevibilità commerciale o ai fini di una  legittimazione istituzionale  dei  messaggi)

3.  Il  quadro  normativo  (dalle  leggi  primarie  agli  ultimi regolamenti)La distinzione storica: per l’imprenditore la legge è un limite, per l’operatore pubblico la legge è un canone

4. Il quadro dei vincoli e delle garanzie 

5. Problematica del consenso e problematica del servizioL’equilibrio delle due problematiche rende importanti le funzioni di ascolto e di socializzazione delle conoscenze

6. Valutazione delle attività di comunicazionePresenta caratteri (di ricerca, di obiettivo alla verifica di impatto e di  riorganizzazione)  con  tratti  diversi.  La  stessa  “customer satisfaction” declinata come “citizen satisfaction” presenta tratti distintivi molto  forti  e  tipici  della  per  altro  innovativa  area  di valutazione delle politiche pubbliche

7. Sviluppi universitari e formazione

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Il  rapporto  tra  comunicazione  pubblica  e  di  impresa  presenta:

• sistema dei vincoli e degli obiettivi strategici distinti;

• profili formativi in parte comuni, in parte distinti;

• percorsi  di  carriera,  di  conseguenza,  solo  parzialmente omologati. 

Aspetti della “specificità” della comunicazione pubblica intesa prevalentemente come “istituzionale”:

• nel  quadro  della  e‐governance,  e‐democracy qualifica  e complementarizza l’e‐government;

• l’obiettivo  strategico  della  comunicazione  pubblica  è il “processo” (per  la comunicazione di  impresa è prevalentemente il “prodotto”);

• il  sistema  delle  garanzie  rispetto  agli  utenti  moltiplica  e diversifica i fattori vincolanti negli stessi aspetti realizzativi;

• il contesto normativo è un canone per l’operatore pubblico;

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Aspetti della “specificità” della comunicazione pubblica intesa prevalentemente come “istituzionale”:

• l’approccio di servizio marginalizza  il carattere deduttivo della comunicazione;

• il principio di appartenenza  si  caratterizza dall’intreccio di  tre livelli:  identità personale  e  professionale,  conseguimento dell’obiettivo istituzionale, bene comune (interessi generali);

• i  parametri  di  valutazione  dell’azione  comunicativa  hanno  al centro  l’efficacia  sociale  (per  la  comunicazione  di  impresa  al centro vi è un principio di rendimento regolato dal mercato).

Linee di evoluzione

• superamento dell’atrofia (anni ‘70);

• primo ampliamento di fonti e contenuti sociali (anni ‘80);

• capovolgimento della “cultura del silenzio” con la legge 241/90 e  nascita  di  un  nuovo  processo. Il protagonismo degli enti territoriali (anni ‘90).

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Linee di evoluzione

Tali  enti  sono  caratterizzati  dai  seguenti  sviluppi  comunicativiessenziali:

• obbligo di promuovere la “carta dei servizi”;

• obbligo  a migliorare  lo  stile e  la  qualità della  comunicazione scritta, parlata e simbolica.

• obbligo di creare sportelli di relazioni con il pubblico (D.Lgs29/93);

Linee di evoluzione

I primi anni  ’90 sono anche caratterizzati da un’espansione della materia in quanto:

• vede  la nascita di un’aggregazione professionale     specialistica   (fondazione    dell’Associazione    degli  operatori  del  settore  nel 1991);

• viene insegnata nelle scuole di formazione e nelle università;

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Linee di evoluzione

I primi anni  ’90 sono anche caratterizzati da un’espansione della materia in quanto:

• nasce  l’esigenza  di  una  normativa‐quadro  che  riassuma  la portata,  connetta  i  frammenti già disciplinati,  sostenga  il valore della  formazione  ed  orienti  i  modelli  organizzativi  (prima proposta di legge nel 1994).

• si  instaurano  luoghi  stabili di discussione  e presentazione deirisultati acquisiti (nel 1994 si avvia  il Salone della comunicazione pubblica  e  dei  servizi  al  cittadino  e  successivamente  il  Forum delle PA nel 1996);

Grandi processi e trasformazioni

La  legge  150/2000 pone  le  condizioni di  forza per  legittimare  il settore,  poiché disciplina  l’attività di  informazione  e documentazione delle PA. 

Nel  frattempo  numerosi  fenomeni  contribuiscono  a  mutare  il panorama dei soggetti implicati, delle fonti, dei contenuti prodotti e dei caratteri professionali sperimentati. 

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Rapporti in cui la comunicazione:

• investe  tanto  i profili della  socialità delle  istituzioni quanto  i public affair delle aziende;

• obbliga  ad  un  “padroneggiamento” al  tempo  stesso  etico, creativo, giuridico, economico e tecnologico.

• diventa  strumento  strategico e  non  di  solo  ausilio  e  assume sempre di più caratteri relazionali;

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