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ANNO XX N.5 VIA CRETA 42, BRESCIA TEL: 030 - 220011 FAX: 030 - 220041 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI GIUGNO 2016 IN QUESTO NUMERO: PAG. 2 GESTIONI ASSOCIATE Dal recente Forum Anci di Roma la proposta per il Governo PAG. 3 DECRETO ENTI LOCALI Mettere in sicurezza i bilanci in difficoltà per il Patto di Stabilità PAG. 3 DIGITALIZZAZIONE PA Una Commissione d’inchiesta e le raccomandazioni del Garante PAG. 4 ACB PER "FIUMI SICURI” Con Ana di Vallecamonica per l’esercitazione di Protezione civile PAG. 5 I PROSSIMAMENTE DI ACB Corsi, incontri, iniziative, novità e proposte da Acb e Acb Servizi PAG. 6 OMICIDIO STRADALE Una lettera ad Alfano: chiarimenti su responsabilità PAG. 8 DICE LA LEGGE… La consueta rubrica di sentenze e casi interessanti Chi fosse interessato ad approfondire, saperne di più, ricevere informazioni su eventuali editoriali, redazionali, articoli, interviste, indicazioni o riferimenti presenti su questo periodico, può contattare i nostri uffici. ISEE, disabilità e obblighi dei Comuni Riportiamo di seguito la nota di Anci ai Comuni sulle disposizioni previste dalla disciplina transitoria in applicazione del nuovo ISEE in relazione ai nuclei fami- liari ove figurino persone con disabilità o non autosufficienti: Vi è certamente noto che l’articolo 2- sexies del decreto legge 42/2016, con- vertito dalla legge 89/2016, ha intro- dotto una disciplina transitoria per il DPCM 159/2013, recante le modalità di determinazione e i campi di applicazio- ne dell’Indicatore della situazione eco- nomica equivalente/ISEE, “nelle more dell’adozione delle modifiche al regola- mento … volte a recepire le sentenze del Consiglio di Stato, sezione IV, numeri 841, 842 e 838 del 2016”. In conseguenza di tale disciplina tran- sitoria, nel calcolo dell’ISEE del nucleo familiare che abbia tra i suoi componen- ti persone con disabilità o non auto- sufficienti, anche ai fini del ricono- scimento di prestazioni scolasti- che agevolate, sono esclusi dal reddito disponibile i tratta- menti assistenziali, previden- ziali ed indennitari, com- prese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità, laddove non rien- tranti nel reddito com- plessivo ai fini IRPEF; inoltre, in luogo delle spese o fran- chigie di cui al DPCM 159 riferite al nucleo familiare, è applicata la maggiorazione dello 0,5 al parametro della scala di equivalenza di cui all’allegato 1 del pre- detto DPCM per ogni componente con disabilità media, grave o non autosuf- ficiente. Tutti gli eventuali altri trattamenti assi- stenziali, previdenziali ed indenni tari percepiti per ragioni diverse dalla con- dizione di disabilità restano inclusi nel reddito disponibile. I Comuni enti erogatori di prestazioni sociali agevolate devono adottare entro Anci: da fine giugno si fa obbligo ai Comuni enti erogatori di prestazioni sociali agevolate di adottare i dovuti atti normativi necessari il 28 giugno (entro cioè i 30 giorni dalla entrata in vigore della legge n. 89/2016, di conversione del decreto legge n. 42/2016, avvenuta il 29 maggio, giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della citata legge di conversione) gli atti anche normativi ne- cessari all’erogazione delle nuove pre- stazioni (restano infatti salve le presta- zioni sociali agevolate in corso di ero- gazione sulla base delle disposizioni pre- vigenti) in conformità alle modifiche in- trodotte con la disciplina in esame, nel rispetto degli equilibri di bilancio pro- grammati. Le disposizioni menzionate cesseranno di efficacia a far data dal quarantacin- quesimo giorno successivo alla pubblica- zione delle disposizioni di approvazione del nuovo modello di dichiarazione so- stitutiva unica/DSU attuative delle mo- difiche al DPCM 159/2013 in recepi- mento delle sentenze del Consiglio di Stato citate all’inizio. Si sottolinea che la norma non disciplina la gestione del periodo che va dalle sen- tenze del TAR Lazio – aprile 2015 – a quelle confermative del Consiglio di Sta- to, non c’è quindi tutela espressa per i comuni da possibili ricorsi da parte di cit- tadini contro i regolamenti allora vigenti e non conformi ai contenuti delle sentenze del TAR, come invece proposto dall’As- sociazione.

ISEE, disabilità e obblighi dei Comuni giugno... · Governo e forze parlamentari perché insieme, ed entro la fine del 2016, producano una riforma chiara e precisa. Un nuovo corso

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Page 1: ISEE, disabilità e obblighi dei Comuni giugno... · Governo e forze parlamentari perché insieme, ed entro la fine del 2016, producano una riforma chiara e precisa. Un nuovo corso

ANNO XX N.5 VIA CRETA 42, BRESCIA TEL: 030 - 220011 FAX: 030 - 220041

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI GIUGNO 2016

IN QUESTO NUMERO:

PAG. 2 GESTIONI ASSOCIATE Dal recente Forum Anci di Roma la proposta per il Governo

PAG. 3 DECRETO ENTI LOCALI Mettere in sicurezza i bilanci in difficoltà per il Patto di Stabilità

PAG. 3 DIGITALIZZAZIONE PA Una Commissione d’inchiesta e le raccomandazioni del Garante

PAG. 4 ACB PER "FIUMI SICURI” Con Ana di Vallecamonica per l’esercitazione di Protezione civile

PAG. 5 I PROSSIMAMENTE DI ACB Corsi, incontri, iniziative, novità e proposte da Acb e Acb Servizi

PAG. 6 OMICIDIO STRADALE Una lettera ad Alfano: chiarimenti su responsabilità

PAG. 8 DICE LA LEGGE… La consueta rubrica di sentenze e casi interessanti

Chi fosse interessato ad approfondire, saperne di più, ricevere informazioni su eventuali editoriali, redazionali, articoli, interviste, indicazioni o riferimenti presenti su questo periodico, può contattare i nostri uffici.

ISEE, disabilità e obblighi dei Comuni

Riportiamo di seguito la nota di Anci ai Comuni sulle disposizioni previste dalla disciplina transitoria in applicazione del nuovo ISEE in relazione ai nuclei fami-liari ove figurino persone con disabilità o non autosufficienti: Vi è certamente noto che l’articolo 2-sexies del decreto legge 42/2016, con-vertito dalla legge 89/2016, ha intro-dotto una disciplina transitoria per il DPCM 159/2013, recante le modalità di determinazione e i campi di applicazio-ne dell’Indicatore della situazione eco-nomica equivalente/ISEE, “nelle more dell’adozione delle modifiche al regola-mento … volte a recepire le sentenze del Consiglio di Stato, sezione IV, numeri 841, 842 e 838 del 2016”. In conseguenza di tale disciplina tran-sitoria, nel calcolo dell’ISEE del nucleo familiare che abbia tra i suoi componen-ti persone con disabilità o non auto-sufficienti, anche ai fini del ricono-scimento di prestazioni scolasti-che agevolate, sono esclusi dal reddito disponibile i tratta-menti assistenziali, previden-ziali ed indennitari, com-prese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità, laddove non rien-tranti nel reddito com-plessivo ai fini IRPEF; inoltre, in luogo delle spese o fran-chigie di cui al DPCM 159 riferite al nucleo familiare, è applicata la maggiorazione dello 0,5 al parametro della scala di equivalenza di cui all’allegato 1 del pre-detto DPCM per ogni componente con disabilità media, grave o non autosuf-ficiente.Tutti gli eventuali altri trattamenti assi-stenziali, previdenziali ed indenni tari percepiti per ragioni diverse dalla con-dizione di disabilità restano inclusi nel reddito disponibile.I Comuni enti erogatori di prestazioni sociali agevolate devono adottare entro

Anci: da fine giugno si fa obbligo ai Comuni enti erogatori di prestazioni sociali agevolate di adottare i dovuti atti normativi necessari

il 28 giugno (entro cioè i 30 giorni dalla entrata in vigore della legge n. 89/2016, di conversione del decreto legge n. 42/2016, avvenuta il 29 maggio, giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della citata legge di conversione) gli atti anche normativi ne-cessari all’erogazione delle nuove pre-stazioni (restano infatti salve le presta-zioni sociali agevolate in corso di ero-gazione sulla base delle disposizioni pre-vigenti) in conformità alle modifiche in-trodotte con la disciplina in esame, nel rispetto degli equilibri di bilancio pro-grammati.Le disposizioni menzionate cesseranno di efficacia a far data dal quarantacin-quesimo giorno successivo alla pubblica-zione delle disposizioni di approvazione del nuovo modello di dichiarazione so-stitutiva unica/DSU attuative delle mo-difiche al DPCM 159/2013 in recepi-

mento delle sentenze del Consiglio

di Stato citate all’inizio.Si sottolinea che la norma non disciplina la gestione del periodo che va dalle sen-tenze del TAR Lazio – aprile 2015 – a quelle confermative del Consiglio di Sta-to, non c’è quindi tutela espressa per i comuni da possibili ricorsi da parte di cit-tadini contro i regolamenti allora vigenti e non conformi ai contenuti delle sentenze del TAR, come invece proposto dall’As-sociazione.

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Bianco -, ma è stata da sempre in prima linea sul terreno dell’innovazione, rifug-gendo le logiche dello status quo e spo-sando da subito il processo riformatore del comparto dei piccoli Comuni”. Un’ap-proccio che ora vorrebbe, finito il tem-po dei seminari, procedere a decisioni

concrete. Magari “Passando dalla logica dell’aggregazione secondo il criterio de-mografico a quella per bacini omogenei” come evidenziato dal vicepresidente Anci Matteo Ricci. per quest’ultimo tema dell’aggregazione comunale non riguarderebbe solo i piccoli centri e “soprattutto nel momento in cui si af-fronta una riforma che andrà a svuotare il potere delle province che potrebbero persino scomparire dalla Carta costitu-zionale, allo svuotamento dei livelli inter-medi di governance territoriale non potrà che corrispondere il rafforzamento del ruolo dei Comuni, a meno che non si vo-glia attribuire alle Regioni poteri gestio-nali, cosa del tutto contraria alla logica della sussidiarietà secondo cui i servizi devono essere gestiti dagli enti più vicini ai cittadini, appunto i Comuni”. La pro-posta nata in seno al Forum, avrebbe in particolare sottolineato il segretario generale Veronica Nicotra, “è il ri-sultato di un’esperienza vissuta in questi anni come sistema dei Comuni a partire dal 2010. Ben 6 anni di modifiche nor-mative continue sul tema delle gestioni associate. L’operazione dell’Anci è culturale prima che istituzionale e fa te-

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Elezioni e comuni fino a 15 mila abitanti

La norma mira, in buona sostanza, a dar conto in modo plausibile della volontà espressa da ciascun elettore.

Un lungo lavoro di dialogo, proposte e riflessioni che sembra stia finalmen-te portando i suoi frutti: è quanto emerso dal recente Forum sulle Ges-tioni associate organizzato a Roma dall’Anci che ha visto il focus sulla proposta di riassetto della coopera-

zione intercomunale e delle istitu-zioni di base. “Anci chiederà al Gover-no di approvare un collegamento ordi-namentale alla prossima Legge di Sta-bilità con cui  mettere organicamente mano al tema delle gestioni associate - avrebbe infatti affermato fiducioso il sindaco di Catania e presidente del Consiglio Nazionale Anci Enzo Bianco a conclusione dei lavori -. Non servono interventi spot o settoriali, abbiamo bisogno di una revisione complessiva, partendo eventualmente anche da un secondo tempo per la legge Delrio. Il tutto, però, con i tempi e le garanzie certi che derivino dalla Legge di bilan-cio”. L’incontro ha visto del resto dar forma ad un appello nei confronti di Governo e forze parlamentari perché insieme, ed entro la fine del 2016, producano una riforma chiara e precisa. Un nuovo corso che prenda il là proprio dalla proposta presenta-ta dall’Associazione nazionale co-muni italiani in merito alle gestioni associate per il riordino della gover-nance locale. “Anci su questo tema non si è chiusa in un atteggiamento di tutela sindacale o corporativa - ha ricordato

Forum sulle Gestioni associate: Anci dice la suaGovernance piccoli Comuni: le proposte di Anci sembra piacciano al Governo soro della nostra esperienza e della consa-

pevolezza che ormai tutti i sindaci avvert-ino l’esigenza di mettersi insieme per ge-stire delle funzioni, ovviamente in un qua-dro normativo chiaro. Dobbiamo aiutare i sindaci a stare insieme e incentivare i pro-cessi, ponendo l'attenzione sull’autonomia e sulla responsabilità, incentivando tutta una serie di norme che ancora non esisto-no e che vanno introdotte in questo pro-cesso di gestione associata”. Parole che trovano conferma nelle affermazioni del coordinatore Anci Piccoli Comuni Mas-simo Castelli e in quelle del coordi-natore Unioni dei Comuni dell’Anci Di-mitri Tasso. Interventi mirati e politiche dedicate ai piccoli Comuni sono, per lo-ro, le migliori soluzioni per far fronte ad un percorso sulle aggregazioni delle fun-zioni che da 25 anni a questa parte si dimostra scivoloso e spesso deludente. Una riforma potrebbe dunque portare ad un significativo cambio di rotta verso quell’intercomunalità che dav-vero rappresenterebbe una grande op-portunità per una migliore gestione dei servizi ai cittadini. La palla, ora, passa al Governo.

Semplici, intuitivi, ma soprattutto utili: un pugno di consigli pensati per la si-curezza degli anziani che, specialmente nel periodo estivo, possono rischiare di ritrovarsi vittime di furti e raggiri da parte di malintenzionati. Questura di Brescia, con Cgil, Cisl e Uil pensionati, ha voluto riassumere in una brochure di facile consultazione le migliori indica-zioni rivolte ai cittadini “over”: perché si mantengano vigili e sappiano sempre come comportarsi. E’ possibile ritirare copie dei pieghevoli presso i nostri nei consueti giorni e orari d’apertura.

Una brochure semplice e intuitiva

Dalla parte degli anziani

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- contro i dissesti finanziari dovuti a eventi lontani nel tempo.

- Guidare l’uscita dall'emergenza per i comuni terremotati o colpiti da calamità.

- Eliminare le sanzioni per pro-vince e città metropolitane che nel 2015 non abbiano rispettato il Patto di Stabilità interno.

- Dar vita a norme utili a con-sentire una migliore ge-

stione di bilancio da parte delle Regioni, nel

rispetto delle disposizioni

della Legge di Stabilità

2016.

Con l’ok del Consiglio dei ministri dell’inizio di questo mese, entra nel vivo il decreto Enti locali che mira a met-tere in sicurezza i bilanci in difficoltà delle Città metropolitane grazie al blocco dei tagli di bilancio conseguenza di sanzioni per sforamento del patto di Stabilità 2015. Si prospetta una “boccata d’ossigeno” per le tante amministrazioni comunali alle prese con l’attua-zione della riforma Delrio, mutamenti e trasformazio-ni nelle competenze del go-verno locale, ma rappresen-terà anche un vantaggio signifi-cativo per i bilanci delle Provinceinteressate dalla trasformazione: sarà infatti posto un blocco ai previsti tagli per ben 600 milioni di euro. La deriva ai nuovi Enti di area vasta, del resto, se da un alto vede, con l’entrata in vigore delle disposizioni della legge 56/2014 un alleggerimento delle funzioni alle Province, dall’altro il lento e difficoltoso processo di ricollo-cazione del personale in esubero sta comportando non pochi problemi di bilancio e frequenti sforamenti del Patto di Stabilità. Scoramenti che, come nel caso delle Città metropolitane si ac-compagnano a sanzioni milionarie che propio il recente decreto intende azzerare. La situazione, per quanto ur-gente, non è nuova: già il 2015 aveva visto la necessità d’interventi ad hoc per alleggerire le multe e sottrarre gli enti locali agli esasperanti costi le-gati al superamento del-le soglie previste dal Patto l’anno prece-dente. Ad aggra-vare però la si-tuazione 2016 sono interve-nu te nuove complicazioni e, secondo i dati, 76 ammi-nistrazioni su 86 avreb-

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Il decreto per mettere in sicurezza i bilanci in difficoltà delle Città metropolitane

Ok al decreto Enti locali: blocco ai tagli di bilancio dovuti alle sanzioni per sforamento Patto stabilità:

La delibera è del 14 giugno scorso: è istituita una Commissione parla-mentare d’inchiesta sul livello di di-gitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni e sugli investimenti complessivi riguardanti il settore tecnologie dell’infor-mazione e del-la comunicazione. Durerà un anno, non sarà proroga-bile, ma per il tempo del suo ope-rare potrà attivare indagini ed esami con poteri e limitazioni pari a quelli dell'autorità giudiziaria. La Commis-sione avrà il precipuo compito di ve-rificare, alla luce delle spese pub-bliche complessivamente destinate al settore delle tecnologie dell’infor-mazione e della comunicazione, lo stato dell’arte nelle pubbliche am-ministrazioni statali, regionali e lo-cali. I risultati concorreranno quindi ad individuare possibili soluzioni, anche legislative, per portare l’Italia al livello degli altri Stati europei

Una Commissione per la digitalizzazione PA

Istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta

Ha espresso un parere controverso sullo schema di decreto legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri che modifica e integra il Codice dell’amministrazione digitale (Cad): così il Garante della privacy , che ha chiesto più tutele. Avrebbe in particolare modo raccomandato “di disporre adeguate garanzie per i dati personali, in particolare eliminando la possibilità di inserire nel certificato di firma elettronica qualificata dati aggiuntivi rispetto a quanto disposto dal Regolamento”. Il Garante per la protezione dei dati personali è inoltre entrato nello specifico di un’App per smartphone che si pro-pone di monitorare lo stile di guida degli utenti che la vorranno instal-lare, con relativi sconti assicurativi in polizza auto. Ha raccomandato di modificare l’informativa fornita a quanti opteranno per l’instal-lazione dell’applicativo, chiarendo con precisione quali dati personali

saranno trattati e per quali finalità.

Anche il Garante sul tema: servono tutele

bero chiuso gli ultimi consuntivi senza rispettare i vincoli di finanza pubblica.Tra i principali obbiettivi del decreto:

- Efficientare le risorse comunali.

- Creare una sorta di “cuscinetto"

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Lo scorso 15 giugno un decreto am-ministrativo approvato dal Consiglio dei Ministri e quindi trasmesso al Par-lamento, ha introdotto una norma che mira alla tutela delle botteghe sto-riche. “La norma - ha spiegato il mi-nistro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini - prevede che i Comuni, d'intesa con le Regioni, possano individuare zone aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico in cui vietare o subordinare ad autorizzazione l’esercizio di attività commerciali non compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazio-ne del patrimonio culturale”. Uno stru-mento, per il politico, che si rivelerà utilissimo ai sindaci.

Il Ministero dell´Interno, dipartimento per gli Affari Interni e territoriali, ha reso noto che è ora disponibile lo stu-dio sulla situazione dei servizi di te-soreria comunale che potete vsionare qui. L’indagine è frutto dell’analisi dei questionari che tra il 18 gennaio e il 17 marzo scorso è stato richiesto di compilare ai vari responsabili del ser-vizio finanziario dei Comuni. L’esigen-za di tracciare un’andamento del fe-nomeno si è resa necessaria a seguito delle numerose segnalazioni giunte da enti locali e prefetture che, nel corso del 2015, hanno evidenziato crescenti difficoltà nell’affidamento dei servizi di tesoreria comunale. Sembrerebbe, in base agli elementi raccolti, che i Comuni tendano ad offrire nei propri bandi, causa ristrettezze economiche, condizioni d’offerta poco remunerati-ve e quindi di scarso interesse per gli istituti di credito. Realtà che, di contro, avrebbero da soppesare costi in crescita per via di modalità gestionali via via più sofi-sticate a motivo soprattutto dei vincoli registrativi e, non ultimo, un sempre più diffuso rischio del mancato rimbor-so dell’anticipa-zione di tesore-ria in caso di dissesto.

Ora disponibile l’’indagine sulle modalità di affidamento dei servizi

Tesorerie comunali e gare deserte: lo studio

PAG. 4 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI GIUGNO 2016

Nei giorni 17, 18 e 19 scorsi è andata in scena in Vallecamonica l’”Esercita-zione di Protezione civile del 2° rag-gruppamento nazionale ANA”: un’in-teressante e utile iniziativa cui si è contribuito con 20mila euro a valere sul Fondo di solidarietà a fronte di calamità naturali. L’evento, coinciso con le operazioni di “Fiumi sicuri Valle-camonica 2016” e sviluppato in colla-borazione con Provincia di Brescia e la locale Comunità montana, ha visto l’attivo coinvolgimento di ben 25 Co-muni per altrettanti cantieri (Angolo Terme, Artogne, Berzo Demo, Berzo Inferiore, Bienno, Borno, Cer-veno, Darfo B.T., Edolo, Esine, Gianico, Incudine, Lozio, Malegno, Monno, Niar-do, Paspardo, Pian Camuno, Pian Co-gno, Ponte di Legno, Prestine, Sonico, Vezza d’Oglio, Cevo e Angolo). Due i campi base allestiti rispettivamente a Darfo Boario Terme e Edolo. L’evento ha avuto lo scopo di testare capacità dei volontari ed efficienza dell’appa-rato operativo nell’organizzazione dei soccorsi, in particolare modo alla luce delle recenti normative in materia di sicurezza e relative procedure. Al va-glio inoltre anche tempestività ed ef-ficacia della risposta e, non ultimo, le sensibilità adeguate ad operare in un sistema integrato con vari enti di co-ordinamento, organizzazioni, associa-zioni di volontariato. Oltre mille vo-lontari si sono fatti protagonisti di la-vori di sversamento di corsi d'acqua dalla vegetazione, consolidamento di scarpate e piccoli dissesti, staccionate di protezione stradale, vari altri pic-coli interventi di manutenzione ter-ritoriale. nelle giornate oggetto dell’in-tervento sono state attivate tutte le squadre specialistiche della Protezione civile ANA: la logistica per i trasporti e il montaggio dei campi base, l’infor-matica/segreteria per la gestione arrivi e partenze, l’A.I.B. per la copertura antincendio e l’elicooperazione, i roc-ciatori, la sanità, la TRX, che ha ga-rantito la copertura radio su tutti i cantieri e campi base. Anche se non direttamente coinvolti, hanno offerto saggi dimostrativi le squadre subac-quei-fluviali (per interventi di soccor-so/assistenza in ambiente fluviale), quella cinofili (ricerca di persone in superficie) e la più recente squadra droni per l’implementazione della nuo-va tecnologia in Protezione civile.

Esercitazione ANA: fiumi più sicuri e puliti

Franceschini: “Aiuterà i sindaci a tutelare le botteghe storiche”

Un Dl a tutela delle botteghe d’una volta

Dal Fondo di solidarietà un contributo di 20mila euro per l’esercitazione

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22 e 29 settembre

Per INFO: www.acbserviziformazione.it

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI PAG. 5

Corsi di aggiornamento di CERTIFICAZIONE

ENERGETICA

Nei giorni di giovedì 22 e 29 set-tembre, dalle ore 9.00 alle 13.00, nella sede del Collegio geometri in p.le Cesare Battisti 12, a Brescia, si svolgerà il corso di ag-giornamento: “La normativa in materia d’efficienza energetica: adempimenti, verifiche di legge e la nuova relazione energeti-ca”. L’inizia di formazione, pro-mossa da Acb Servizi srl e destinata ad amministratori, dirigenti, funzio-nari uffici competenti, tecnici comu-nali e liberi professionisti interessati, vedrà come relatori gli ing.ri Mara Berardi e Antonio Manfredini. Il corso, a pagamento, rilascerà a compimento del 100% delle 8 ore previste, 8 crediti formativi per i geometri che ne faranno richiesta. La prima lezione affronterà in particolare il tema del nuovo quadro normativo in materia di efficienza energetica: i decreti ministeriali (DM 26 giugno 2015) e la norma-tiva regionale (dgr 3868/2015 e DDUO 6480/2015). La seconda si occuperà invece di fornire interes-sati ed utili esempi di compilazione di Relazione tecnica in conformità alla DGR 3868/2015 e DDUO 6480/2015. Iscrizioni entro il 5 settembre prossimo.

14 luglio

Qualificazione STAZIONI APPALTANTI e CENTRALI

DI COMMITTENZA

Per INFO: www.acbserviziformazione.it

Un’iniziativa gratuita a tema “Qua-lificazione delle stazioni appal-tanti e centrali di committenza (Art 38 D.lgs 50/2016), sistemi di gestione qualità conformi alla norma UNI EN ISO 9001”. Si terrà il giorno giovedì 14 luglio prossimo al Centro congressi audi-torium Capretti, in via Piamarta 6, a Brescia e vedrà, grazie alla colla-borazione con Siciv, la presenza, in qualità di relatori, proprio di alcuni tecnici qualificati Siciv srl, Società italiana certificazioni, ispe-zioni e validazioni. L’iniziativa di formazione prende le mosse dalla necessità di approfondire le novi-tà legate alla qualificazione delle stazioni appaltanti e centrali di committenza a seguito del decre-to legislativo n. 50 del 18 aprile 2016 in attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sugli appalti pubblici. Il programma dell’incontro prevede in particolare: la qualifica delle sta-zioni appaltanti, sistemi di gestione qualità (cenni applicativi per stazio-ni appaltanti), finalità ed obiettivi di un sistema di gestione qualità, ed il procedimento per ottenere la certi-ficazione del sistema di gestione del-la qualità. Le scrizioni dovranno pervenire entro l’8 luglio 2016.

a settembre

Acb Servizi srl, nel più ampio contesto di collaborazione con l’Asst Spedali civili di Brescia, sta programmando per settembre le attività formative e l’aggior-namento per addetti al primo soccorso per gli enti locali as-sociati ad Acb. A questo fine è sta-ta promossa nei Comuni una rac-colta d’interesse utile a definire il fabbisogno, indicando l’eventuale numero degli interessati, rispetti-vamente, a corsi di formazione di 12 ore, di aggiornamento di 4 ore e di BLSD di 5. L’iniziativa, per cui è richiesto solo un piccolo contributo ai partecipanti grazie all’attivazione di quote calmierate per gli eventuali fruitori, vuole assolvere agli obblighi forma-tivi per gli Addetti al Primo soccorso in attività lavorative di rischio basso: figure per cui l’arti-colo 37 del d.lgs 81/06 rimanda al d.m. 388/2003 e prevede un perc-orso formativo composto da una sessione teorica ed una pratica. I percorsi si terranno presso la nostra sede, in via Creta 42, a Brescia, e vedranno la presenza, in qualità di formatori, di perso-nale medico e infermieristico dell’ATT di Brescia. Al fine di procedere ad adeguata calendariz-zazione si prega gli interessati di restituire il modulo compilato come da comunicazione ai nostri uffici.

“ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO”

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La legge poco chiara: amministratori a rischio condanna?

PAG. 6 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI GIUGNO 2016

Sospensione cautelare entro 48 ore e attivazione del procedimento disci-plinare, che dovrà concludersi entro 30 giorni: questo attende d’ora in poi il dipendente colto in flagrante per la cosiddetta “falsa attestazione della presenza in servizio”. E’ inoltre previ-sta la responsabilità disciplinare del dirigente o responsabile del servizio che non proceda a detta sospensione e all’avvio del procedimento. A sta-bilirlo il Consiglio dei Ministri, su pro-posta del Ministro per la semplifica-zione e la pubblica amministrazione Madia, che ha approvato in esame definitivo il decreto legislativo con mo-difiche all’art. 55 quater del pre-cedente dl n.165 del 2001, ai sensi dell’art. 17, comma 1, lettera S della legge del n. 124 del 7 agosto 2015. Il tema, naturalmente, è quello del licen-ziamento disciplinare portato ad evi-denza dai numerosi fatti di cronaca. Si è precisato in particolar modo che:

- Risulti falsa attestazione di presenza in servizio anche quella che realiz-zata a mezzo alterazione dei siste-mi di rilevamento.

- E’ garantito al dipendente il diritto a percepire un assegno alimentare durante la sospensione cautelare, nella misura in cui lo stesso sia pre-visto dalle disposizioni generali e contrattuali vigenti.

- Convocazione per il contradditto-rio con preavviso di almeno 15 giorni. Il dipendente in quel caso farsi assistere da un procuratore o rappresentante sindacale.

Una lettera a firma di alcuni sindaci e presidenti di Provincia all’indirizzo del ministro dell’Interno Angelino Alfano per chiedere lumi sulla nuova legge che prevede il reato di omicidio stra-dale. La norma, entrata in vigore lo scorso fine marzo, prevede fino a dodici anni di carcere per chi si rende colpevole d’aver provocato un inciden-te mortale, una scelta giurisprudenziale eticamente matura e largamente con-divisa. La circolare applicativa del mini-stero giunta a seguito della nuova leg-ge, tuttavia, entrando nel vivo dei vari casi, risulta meno chiara e di facile leg-gibilità. Alla voce dedicata all’omicidio stradale non aggravato (che prevede pene, tra le altre, da due a sette anni di reclusione), sottolinea infatti come il reato ricorra anche se il responsabile non è conducete di veicolo e, tra i comportamenti passibili di condanna, vengono in particolare citati anche quei “comportamenti posti a tutela della sicurezza relativi alla manutenzione e costruzione delle strade e dei veicoli”. Ecco dunque gli Amministratori preoccuparsi di chiarire un punto: l’e-ventuale buca nell’asfalto non tempe-stivamente segnalata, riparata o mes-sa in sicurezza, o altre consimili mancanze,porterebbero ad un’accusa di colpevolezza? E se sì, con quali conseguenze? La missiva, firmata tra gli altri dal presidente Anci Pietro Fassi-no e quello dell’Unione delle Provin-ce italiane Achille Variati, chiedono di approfondire la questione in sede di Conferenza Stato-città visto che gli enti locali proprietari delle strade risulterebbero direttamente coinvolti, in caso di “comportamenti omissivi” , nei pesanti reati di cui sopra senza che risulti bel discriminato il loro eventuale dolo da da negligenza da quelli ben più più gravi. Non solo: già in passato alcune sentenze hanno visto i giudici della Cassazione insistere proprio sul principio di responsabilità degli am-ministratori pubblici. Casi che avevano portato, in seno alla riforma del codice della strada del 2010, a prevedere l’obbligo per gli enti locali di destinare parte del bilancio e degli introiti delle contravvenzioni stradali alla manuten-zione strade e migliorie in termini di sicurezza. Di contro, tuttavia, i sempre più frequenti tagli a Comuni e Province hanno, come ben noto, “remato” in senso contrario.

Una lettera ad Alfano su buche e omicidio stradale

Le novità del nuovo decreto legislativo

Furbetti del cartellino e licenziamenti: il decreto

Il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 25 maggio 2016, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 139 del 16 giugno scorso, ha stabilito il corrispettivo che il richiedente dovrà versare per la carta d’identità elet-tronica: dovrà versare, a titolo di rim-borso spese, la somma di euro 13,76 più Iva. A questa cifra si aggiungeranno, se previsti, gli eventuali diritti fissi di segreteria. L’intero importo sarà riscos-so dai Comuni o dagli uffici diplomatici all’atto di presentazione della richiesta per l’emissione del documento. Riscos-sione che, peraltro, è previsto possa avvenire anche attraverso modalità in-formatiche, sempre all’atto di richiesta d’emissione della carta d’identità elet-tronica, grazie all’utilizzo della piat-taforma per i pagamenti elettronici prevista dall’art. 5, comma 2 del decre-to legislativo n. 82 del 7 marzo 2005.

Le novità del nuovo decreto legislativo

I costi all’utente della CI elettronica

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ANNO XX N. 4 VIA CRETA 42, BRESCIA TEL: 030 - 220011 FAX: 030 - 220041

Dal Piano bando scuola digitale:

Scuola: 5 milioni per biblioteche “digital”

E’ stato pubblicato lo scorso 13 mag-gio dal Miur un avviso pubblico per la realizzazione, da parte delle istituzioni scolastiche ed educative statali, di bi-blioteche scolastiche innovative, luo-ghi destinati a diventare veri e propri centri d’informazione e documentazio-ne anche in ambito digitale. E’ frutto del Piano nazionale scuola digitale e del recente d. m. n. 299 (6 maggio 2016), che trova le radici nei commi da 56 a 62 della legge 107 del 13 luglio scorso. Il tutto si risolve in un finanzia-mento di ben 5 milioni di euro per bi-blioteche scolastiche digitali e dintorni. Non meri interventi migliorativi del-l’ambiente, si tiene però a precisare, nessun abbellimento o modifiche su-perficiali: il progetto mira ad una pro-fonda innovazione delle biblioteche, che dovranno essere di rete, e preve-de il coinvolgimento di enti locali, in particolare modo i Comuni. Con lo scopo dichiarato di contrastare la di-spersione scolastica, i nuovi ambienti del sapere condiviso puntano ad esse-re luoghi di alfabetizzazione all’uso delle risorse informative digitali. Sa-ranno premiati infatti proprio i progetti fortemente orientati a consentire la fruizione di contenuti digitali innovativi, soluzioni di cultura 2.0, come indicato dalle Azioni #22, #23, #24 del para-grafo “Contenuti digitali” del Pnsd. In pratica le biblioteche, per avvantaggiar-si di una parte del denaro messo a disposizione dal bando, dovranno dimostrare di poter divenire veri e propri punti di riferimento del nuovo mondo “digital”.

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI PAG. 7

Sotto il governo Monti meno 2,25 miliardi ai fondi per i Comuni

Incostituzionale la spending review 2013

Lo hanno dichiarato i giudici della Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 129 depositata lo scorso 7 luglio, in risposta a un ricorso del Comune di Lecce, ha stabilito l’illegittimità dell’art. 16, comma 6 del d.l. 95/2012 nella par-te in cui lo Stato prevede la ridu-zione delle risorse per gli enti locali senza alcuna forma di coinvolgi-mento con tali enti, ed in assenza di un termine per l’adozione del de-creto di natura non regolamentare del Ministero dell’interno. Il caso, come detto, prende le mosse dal Comune pugliese rivoltosi al Tar che, contestando la riduzione dei trasfe-rimenti erariali determinata dal decreto del Ministero dell’Interno del 24 settembre 2013, ne chiedeva l’annullamento. Da lì la riflessione della Consulta sull’incostituzionalità.

Il comunicato del Viminale

Quando i certificati di rendiconto gestione

Basta che la giunta comunale abbia ap-provato lo schema di rendiconto per produrre i certificati della gestione 2015? E’ quanto si sono chiesti alcuni Comuni che hanno girato la domanda al Ministero dell’Interno. Un comuni-cato diffuso dal Viminale in data 16 giugno scorso ripercorre in proposito quanto previsto da legge: l’art. 161, comma 1 del TUEL prevede che gli enti locali redigano le certificazioni sui principali dati del bilancio di previsione e del rendiconto della gestione, che come da art. 174, comma 3, e art. 227, comma 2, dello stesso testo unico, devono essere “perfezionati”, delibe-rati cioè dall’organo consiliare. Non è dunque possibile che gli stessi siano compilati sulla base dello schema di rendiconto approvato con delibera-zione dalla sola giunta, anteriormente alla conclusione dell’iter di bilancio che avviene soltanto con l’approvazione dello stesso da parte del consiglio.

La nuova legge discriminerebbe i Comuni che fanno bene (in altro modo)

Anci alla Regione per le cedole librarie

Anci Lombardia è intervenuta per chiedere razionalità in tema di fornitu-ra libri di testo alle famiglie degli alunni della scuola primaria nazionale. La legge regionale n. 14 del 26 maggio scorso, infatti, modifica parzialmente la precedente norma circa l’uso delle cedole librarie senza considerare che, accanto a detta soluzione largamente utilizzata da molti Comuni lombardi, altri abbiano tuttavia sperimentato so-luzioni di pari o miglior vantaggio. Mo-dalità di fornitura, cioè, che grazie a procedure d’acquisto centralizzato garantirebbero sconti anche ben più consistenti dello 0,25% imposto dallo Stato ai librai. In proposito Anci Lom-bardia ha incontrato i dirigenti regio-nali della Direzione istruzione e della Direzione commercio e richiamato l’urgenza di un chiarimento da parte di Regione che consideri la necessità, per quanti Comuni abbiano già aggiudicato o avviato una gara per la fornitura 2016/2017, di poter proseguire con la procedura in questione. Appena giun-gessero risposta in merito - fanno sa-pere da Anci Lombardia - saranno tempestivamente in-ormati i Comuni.

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DICE LA LEGGE... Sentenze e casi interessanti

Informazioni tratte dalla stampa specializzata

Outsourcing? Sì, ma non sempre e comunque…

Lo conferma la Seconda sezione del Tar di Brescia: le pubbliche amministrazioni non sono obbligate ad adire sempre allo strumento dell’outsourcing e possono, di contro, produrre in house beni e servizi che potrebbero comunque trovare sul mercato. E’ la sentenza n. 639 del 9 maggio scorso a stabilirlo. I giudici sono intervenuti su questo controverso tema a seguito del ricorso presentato da Aprica spa nei confronti di un Comune bresciano. Ricorso respinto, ma che ha offerto il destro ad alcune interessanti riflessioni: in base alle norme europee e in particolare a quelle del TFUE, hanno osservato i giudici amministrativi, le PA, qualora decidano di procedere ad un outsourcing, cioè scelgano di ricorrere al mercato per procurarsi beni e servizi loro necessari, devono senza dubbio ri-spettare le regole della concorrenza dando forma ad una pubblica gara. Questo detto, tuttavia, la scelta di procedere all’outsourcing, è per appunto una scelta e quindi, a monte, è in loro diritto decidere di optare, se lo ritengono, ad altra soluzione, come produrre in proprio, in house, gli stessi beni e servizi. In riferimento proprio alle società in house si è, sottolineandone le caratte-ristiche principi e necessarie della loro costituzione, osservato come non oc-corra un potere di controllo esclusivo in capo ad ogni socio, ma basti un sistema di equilibrio in grado di garantire che nessuno dei soci, anche se di mag-gioranza, possa agire come padrone assoluto delle decisioni sociali. Questo premesso, c’è massima discrezionalità da parte di un Comune nella scelta di rendere un determinato servizio alla cittadinanza a mezzo d’una certa mo-dalità organizzativa piuttosto che un’al-tra, fatti salvi casi d’illogicità manifesta.

Dopo quanto emerso dalla sentenza del Consiglio di Stato precedentemente ana-lizzata, ecco che sul tema, pochi giorni dopo (le osservazioni dei giudici sono state depositate il 13 maggio scorso), anche la III sezione del Tar Veneto si esprime sulla localizzazione delle farma-cie. In particolare, con sentenza n. 509, il Tribunale amministrativo è intervenuto sulle condizioni necessarie perché una nuova farmacia venga collocata in un’area già servita da preesistenti simili esercizi. Ancora una volta è richiamata l’ampia discrezionalità ed è stato os-servato dai giudici che, benché opinabili per definizione, le scelte dell’autorità competente non siano sindacabili se non per manifesta irrazionalità e analoghi vizi. Non è poi manifestamente irrazio-nale, fanno notare, che la nuova farmacia venga collocata in un'area già servita da preesistenti simili esercizi, se l'entità della popolazione interessata lo giustifica. Non solo: l'aumento del numero delle farma-cie risponde sì allo scopo di estendere il servizio alle zone meno servite, ma tale indicazione non dev’essere intesa né tassativa né esclusiva.

Tre le nuove sentenze che tornano sul lungamente dibattuto tema delle far-macie comunali. La n. 1659 del 2 mag-gio scorso vede l’intervento della Sez. III del Consiglio di Stato far chiarezza sulla discrezionalità del Comune nel localiz-zarne le sedi. I giudici hanno insistito in particolare sul fatto che la legge non fissi rigidi criteri di equilibrio abitanti residenti in una determinata area necessità o ob-bligo che nella stessa insista una farma-cia. In parole povere, nel soddisfare al meglio l’esigenza d’assistenza sanitaria, non è attribuito di necessità un preciso numero di abitanti per farmacia, ma il rapporto numerico è altresì stabilito in riferimento al totale della popolazione residente nel Comune. L’equilibr io farmacie/abitanti previsto dall'art. 1 l. n. 475/1968 sarebbe infatti indicato per individuare il numero massimo di auto-rizzazioni che l'amministrazione può assentire e non per garantire al titolare di ciascuna sede profitti di un determi-nato livello. Rientra dunque nelle scelte e nella discrezionalità dell’amministrazione comunale favorire una concentrazione di farmacie in zone più popolose o fre-quentate che in altre. La stessa ampiez-za delle circoscrizioni per ciascuna sede è del resto appannaggio di una scelta del Comune che valuterà a questo fine la più ampia gamma di variabili, com-presi i flussi quotidiani di spostamento per motivi di lavoro, familiari, frequen-tazione, ecc. Ecco chiarito come per legge una farmacia non possa vantare diritti di servire un determinato numero di abitanti e sia di contro possibile che un esercizio farmaceutico copra un bacino d’utenza più piccolo rispetto ad un’altro. L’eventuale localizzazione sog-giace a logiche e valutazioni territoriali sulla base delle esigenze dei cittadini.

PAG. 8 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI BRESCIANI GIUGNO 2016

Farmacie e discrezionalità: il Tar Veneto dice la sua

Una nuova farmacia non “scalza” il dispensario

La più recente riflessione sul tema è offerta dalla sentenza n. 2716 della V Sez. del Tar di Napoli che, il 26 maggio scorso ha ufficializzato come, secondo i giudici, la creazione di una nuova far-macia in base alla disciplina introdotta dall'art. 11 del DL 1/2012 non implichi di necessità la soppressione dell’esisten-te dispensario farmaceutico né obblighi a collocare la stessa al suo posto. Le nuove farmacie si caratterizzano del re-sto per essere soggetti economici in gra-do di incrementare il livello di concorren-za nel loro territorio, e quindi “non deve essere evitata la sovrapposizione geogra-fica e demografica con le zone di perti-nenza delle farmacie già esistenti, essen-do invece fisiologica e del tutto rispon-dente alla ratio della riforma l’eventuali-tà che le nuove zone istituite da Comuni o Regioni incidano sul bacino d’utenza di una o più sedi preesistenti". Questo vale anche per il dispensario che, tuttavia, presidio sul territorio al servizio degli abitanti di zone isolate, rimarrà neutro rispetto al concetto di concorrenza.

Farmacie: altre novità su questo tema di lungo corso