La congiuntura economica in provincia di Grosseto economic… · La congiuntura economica in provincia di Grosseto - Consuntivo 2012 - Previsioni 2013. 10 La situazione economica

OSSERVATORIO ECONOMICO LOCALE

La congiuntura economicain provincia di GrossetoConsuntivo 2012 - Previsioni 2013

Aprile 2013

Il presente Rapporto è stato realizzato dall’Istituto G. Tagliacarne in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Grosseto e con l’Azienda Speciale C.O.A.P.

GRUPPO DI LAVORO

CAMERA DI COMMERCIO DI GROSSETO Mauro Schiano, Dirigente Ufficio Studi

AZIENDA SPECIALE C.O.A.P. Luca Bilotti, Direttore operativo Fabio Ferretti, Ricercatore

ISTITUTO G. TAGLIACARNE Paolo Cortese, Responsabile Osservatori Economici Federica Di Giacomo, Ricercatrice

Pubblicazione periodica della Camera di commercio di Grosseto

Autorizz. Trib. di Grosseto n. 04/2003 del 30/7/03

Direttore responsabile: dott. Domenico D’Errico

Indice

PREMESSA ............................................................................................................................... 4

1. LO SCENARIO ECONOMICO................................................................................................... 5

1.1 L’ECONOMIA INTERNAZIONALE E QUELLA ITALIANA NEL 2012 .......................................... 6

1.2 LE DINAMICHE DELL’ECONOMIA GROSSETANA ................................................................ 11

1.2.1 LE DINAMICHE CONGIUNTURALI NEL 2012 ........................................................................... 11

1.2.2 LE PREVISIONI PER IL 2013 ............................................................................................... 21

2. LE DINAMICHE DEGLI INDICATORI DI STRUTTURA .............................................................. 26

2.1 LE DINAMICHE CREDITIZIE ................................................................................................ 27

2.2 LE DINAMICHE IMPRENDITORIALI .................................................................................... 30

2.3 IL COMMERCIO ESTERO .................................................................................................... 33

3. LE DINAMICHE DEL 2012 E LE PREVISIONI PER IL 2013 ....................................................... 36

3.1 IL SETTORE AGRICOLO ...................................................................................................... 37

3.2 IL SETTORE MANIFATTURIERO .......................................................................................... 41

3.2.1 I COMPARTI MANIFATTURIERI ............................................................................................ 45

3.3 LE COSTRUZIONI ............................................................................................................... 48

3.4 IL COMMERCIO ................................................................................................................. 51

3.5 IL TURISMO....................................................................................................................... 55

3.6 I TRASPORTI...................................................................................................................... 59

3.7 I SERVIZI ALLE PERSONE.................................................................................................... 63

3.8 L’ARTIGIANATO ................................................................................................................ 67

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Premessa

Un’indagine condizionata dagli eventi catastrofici

L’ulteriore deterioramento del clima congiunturale internazionale ed italiano dell’anno appena trascorso, la severità delle manovre correttive introdotte dal Governo, nonché gli eventi catastrofici locali accaduti a inizio e fine anno si sono riflesse nel clima di opinione che le imprese hanno espresso ad inizio 2013. Ciò ha determinato una elevata quota di incertezza nelle risposte degli imprenditori che si è riflessa sulla metodologia dell’indagine. Per tali motivi, la presente analisi si basa sull’utilizzo integrato degli indicatori quantitativi e qualitativi; questi ultimi illustrano più il clima d’opinione degli imprenditori che il reale andamento delle performance d’impresa. L’obiettivo del presente lavoro è il monitoraggio del trend economico del 2012, con particolare riferimento al secondo semestre, utilizzando le indicazioni fornite dagli imprenditori della provincia in merito ai principali indicatori congiunturali. A questo proposito è stata realizzata un’indagine telefonica (sistema C.A.T.I. - Computer Assisted Telephonic Interview) che ha coinvolto un campione ad “estrazione casuale”1 relativo a 750 imprese, di cui si riporta l’articolazione settoriale, individuate nell’universo imprenditoriale della provincia, secondo una metodologia di “stratificazione proporzionale ragionata”2 dei settori economici. Realizzata l’indagine, sono stati elaborati ed aggregati i risultati secondo criteri multidimensionali.

Tab. 1 - L’articolazione settoriale del campione dell’indagine

Agricoltura Manifatturiero Costruzioni Turismo Commercio Altri servizi Totale 12,0 19,4 10,8 7,9 28,4 21,6 100,0

Fonte: Istituto G. Tagliacarne

1 Per “estrazione casuale” si intende che tutti gli elementi (le imprese) dell’universo (il totale imprese attive della provincia) hanno la medesima probabilità di essere estratte e far parte del campione di indagine. 2 Per “stratificazione proporzionale” si intende che ogni strato dell’universo, ovvero ogni settore economico, viene rappresentato proporzionalmente all’interno del campione di indagine. Tale metodo prevede che ogni strato venga considerato come un sub universo. Tuttavia, considerando l’articolazione settoriale dell’universo di indagine, è stato ritenuto opportuno introdurre un criterio di stratificazione “ragionato”, riponderando la numerosità degli strati secondo un parametro di rilevanza economica del settore.

La congiuntura economica in provincia di Grosseto - Consuntivo 2012 - Previsioni 2013

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1. LO SCENARIO ECONOMICO

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1.1 L’ECONOMIA INTERNAZIONALE E QUELLA ITALIANA NEL 2012 Le difficoltà dell’economia mondiale La situazione in Italia

Il 2012 è stato un anno particolarmente complesso per l’economia internazionale. Il prodotto mondiale rallenta l’intensità della crescita in ragione delle incertezze dell’economia statunitense e dell’Area Euro che, nella seconda parte dell’anno, risultano sempre più marcate. I mercati finanziari registrano, dopo l’estate, una condizione di minore volatilità, legata alle misure prese dall’eurosistema ed al sentiment dei principali operatori, in miglioramento nonostante i rischi ancora in corso. Nei paesi comunitari si registra un arretramento della domanda interna, trascinata la ribasso dagli investimenti e da una spesa per consumi stagnante; solo il commercio internazionale risulta favorevole, ma legato alla scarsa tonicità degli scambi internazionali. La flessione dell’attività produttiva riguarda i principali paesi comunitari, alle prese con la rigidità del sistema creditizio e con la debolezza della domanda interna. Il 2012, per l’intera Area Euro si è rivelato recessivo (stima FMI PIL : -0,4%).

Il nostro Paese, in questo scenario, sconta il sovrapporsi di ritardi strutturali, squilibri di bilancio, scarsa produttività e

recessione della domanda interna. La fase ciclica, in Italia, è stata recessiva a partire dall’ultimo trimestre 2011 e non si riscontrano inversioni di tendenza; anzi, i due trimestri centrali del 2012 si sono rivelati particolarmente severi (Pil: -2,3% e -2,4%), determinando la contrazione del Pil più elevata delle economie avanzate nel 2012 (Istat: -2,4%). Nell’ambito della domanda aggregata, sia gli investimenti fissi che i consumi delle famiglie trascinano al ribasso la domanda interna. Dal lato degli investimenti si registra un clima d’opinione delle imprese molto incerto, nonché una disponibilità di risorse poco favorevole. La disponibilità di risorse finanziarie delle imprese, infatti, risulta condizionata da una elevata pressione fiscale, vendite in calo e rigidità creditizia che, ormai, dura dall’inizio della prima crisi finanziaria. A tal proposito, le commissioni bancarie, negli ultimi due anni, sono cresciute del 36% (Bocconi); rilevante anche l’aumento dei tassi di interesse in alcune aree del paese. Tali fattori, oltre ad influenzare la propensione ad investire, determinano un modesto livello di produttività delle imprese, le quali utilizzano il credito soprattutto per


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Le difficoltà delle imprese La spesa delle famiglie Il mercato del lavoro Le previsioni per il 2013

affrontare la gestione corrente. Molto complessa appare la situazione in alcuni settori produttivi, come quello delle costruzioni e della relativa filiera. Il mercato delle compravendite immobiliari è in rapida contrazione dal 2008 ed interessa numerose imprese di piccole dimensioni ed artigiane. La produzione industriale è in calo nell’ultimo biennio, con punte di massimo negativo pari al -9,3% nell’agosto dello scorso anno. In questo contesto crescono le difficoltà delle famiglie. La spesa per consumi si rivela recessiva da sei trimestri; inoltre, cambiano i comportamenti di acquisto, sempre più orientati al risparmio ed alla riduzione degli sprechi. Nascono nuovi (o rinnovati) fenomeni come i gruppi d’acquisto che si rivolgono direttamente ai produttori; il rapporto qualità/prezzo è ritornato centrale nelle transazioni. In ogni caso, tutti i settori soffrono; solo l’elettronica di consumo mantiene i livelli pregressi. Numerosi elementi concorrono a ridurre il livello dei consumi delle famiglie, tra cui la riduzione dei redditi procapite, le spinte inflattive generate da elevati livelli di tassazione (pressione fiscale effettiva nel 2012: 55,5% del Pil; Istat), soprattutto sui carburanti, la crescita dei livelli di povertà relativa (8,4 milioni di persone) e quella assoluta (3,4 milioni), la riduzione del numero degli occupati e l’ingente utilizzo di ammortizzatori sociali. Per quanto concerne l’occupazione, a gennaio 2013 il nostro Paese registra il livello più basso del numero di occupati che si riscontrato nell’ultimo anno e mezzo (22,688 milioni); piuttosto modesta anche l’intensità lavorativa, ovvero il numero di ore lavorate. La disoccupazione, peraltro, si rivela in crescita; a gennaio 2013 il relativo tasso si attesta all’11,7%, con punte elevatissime nel segmento giovanile. Di conseguenza, si riduce il monte salari e si riduce la velocità e l’intensità dell’intero ciclo economico italiano. Le previsioni per il 2013 sono all’insegna di un nuovo anno recessivo. In ogni caso, se il risultato annuo del Pil avrà il segno meno, a partire dal terzo trimestre si dovrebbero intravedere i primi segnali di crescita, determinati da un clima di fiducia �migliore delle imprese e da condizioni creditizie meno oppressive.


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Tab. 1 – Andamento del PIL nelle principali aree del Mondo (2011, stime 2012 – 2014; in %)

2011 2012 2013 2014 Mondo 3,9 3,2 3,5 4,1 Economie avanzate 1,6 1,3 1,4 2,2 USA 1,8 2,3 2,0 3,0 Area Euro 1,4 -0,4 -0,2 1,0 Germania 3,1 0,9 0,6 1,4 Francia 1,7 0,2 0,3 0,9 Italia 0,4 -2,4 -1,0 0,5 Spagna 0,4 -1,4 -1,5 0,8 Giappone -0,8 2,0 1,0 0,7 Regno Unito 0,9 -0,2 1,1 1,9 Russia 4,3 3,6 3,7 3,8 Cina 9,3 7,8 8,2 8,2 India 7,9 4,5 5,9 6,4 Brasile 2,7 1,0 3,5 3,5 Fonte: International Monetary Fund, World Economic outlook, October 2012; istat

Graf. 1 – Variazioni tendenziali del PIL italiano a prezzi di mercato (valori concatenati) (in %; III trim. 2009 – III trim. 2012)

-5,0

-3,5

1,0

1,81,9 2,2

1,4

1,0

0,4

-0,5

-1,3

-2,3 -2,4

-6,0

-5,0

-4,0

-3,0

-2,0

-1,0

0,0

1,0

2,0

3,0

III T 09 IV T 09 I T 10 II T 10 III T 10 IV T 10 I T 11 II T 11 III T 11 IV T 11 I T 12 II T 12 III T 12

Fonte: Istat

Graf. 2 – Andamento tendenziale della produzione industriale e Indici dei prezzi alla produzione in Italia (in %; Novembre 2011 – Dicembre 2012)

Fonte: Istat


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Graf. 3 – Andamento tendenziale del commercio al dettaglio e Indice dei prezzi al consumo In Italia (in %; Dicembre 2011 – Gennaio 2013)

Fonte: Istat

Graf. 4 – Andamento degli occupati In Italia (Valori assoluti in milioni; Novembre 2011 – Gennaio 2013)

Fonte: Istat

Graf. 5 – Andamento del tasso di disoccupazione In Italia (In %; Novembre 2011 – Gennaio 2013)

Fonte: Istat


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La situazione economica della Toscana

E’ possibile descrivere la difficile situazione economica della Toscana attraverso l’illustrazione delle dinamiche del mercato del lavoro e dei consumi delle famiglie. Nel NumeroToscana40, pubblicato a febbraio 2012 da Irpet e Unioncamere Toscana, si comprende come il tasso di disoccupazione, raggiunga quota 7,3% nel III trimestre 2012, in crescita di 1,6 punti percentuali rispetto al medesimo trimestre del 2011. Alla base di tale dinamica, riscontriamo il deciso incremento delle persone in cerca di occupazione (passate in un anno da 95 mila a 124 mila unità). Occorre anche sottolineare il significativo ricorso alla cassa integrazione guadagni: nel III trimestre 2012, le ore erogate sono state 13,3 milioni (pari a circa 28 mila “occupati equivalenti a tempo pieno”), quasi tre milioni in più su base annua. Il nuovo deterioramento dello stato di salute dell’economia regionale, ha determinato un’accresciuta partecipazione al mercato del lavoro, al contrario di quanto verificatosi durante la precedente fase recessiva, allorché si erano osservati fenomeni di allontanamento dal mercato del lavoro. La complessa situazione del mercato del lavoro si riflette sulla spesa delle famiglie e, naturalmente, sulle dinamiche di vendita negli esercizi commerciali 3. Nel III trimestre 2012, le vendite al dettaglio sono sensibilmente diminuite (-7,4%); si tratta di una flessione che ha interessato tanto gli esercizi specializzati in prodotti non alimentari (-8,9%), come già accaduto nel 2008-2009, tanto gli specializzati alimentari (-8,0%), mentre tengono con fatica solo le grandi superfici non specializzate (ipermercati, supermercati e grandi magazzini +0,6%). Alla base di tali dinamiche si sottolinea un mutamento negli stili di consumo – e di vita- delle famiglie, le quali, dovendo comprimere le spese, approfittano intensamente di occasioni e promozioni commerciali, tipiche delle grandi superfici di vendita. La situazione si rende ancora più complessa a causa della flessione delle presenze turistiche degli italiani nelle strutture ricettive toscane (-8,5% nel trimestre estivo.

3 Si segnalano in proposito i commenti trimestrali alle indagini congiunturali del settore commerciale della provincia di Grosseto: www.gr.camcom.it/studi e ricerche/osservatorio economico locale/analisi settoriali


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1.2 LE DINAMICHE DELL’ECONOMIA GROSSETANA 1.2.1 Le dinamiche congiunturali nel 2012 Un anno particolarmente difficile Clima d’opinione e risultati dell’indagine Gli aspetti salienti

Il 2012 si è rivelato un anno particolarmente complesso per l’economia della provincia di Grosseto. A prescindere dalle dinamiche congiunturali, occorre ricordare come lo scorso anno si sia caratterizzato per l’accadimento di alcuni eventi catastrofici; a gennaio 2012 naufraga all’Isola del Giglio una imponente nave da crociera (la presenza del relitto sta tuttora generando problemi al turismo dell’Isola) ed a metà novembre alcuni canali e fiumi della bassa Maremma generano una alluvione di vasta portata, sconvolgendo il territorio e devastando numerose aziende agricole, stabilimenti artigianali e industriali, nonché negozi di piccolo vicinato. Al di là degli effetti meramente economici e produttivi, chiaramente riscontrabili in alcuni settori, tali eventi catastrofici hanno influenzato, seppur in modalità ed intensità diverse, il clima di opinione di imprese e famiglie. Ciò ha avuto importanti riflessi sui risultati della presente indagine; molti imprenditori non hanno saputo rispondere alle domande finalizzate alla quantificazione previsionale delle dinamiche di alcune variabili (per lo più occupazione e investimenti). Dopo attento esame dei dati dell’indagine, la presente analisi si concentra su quelle variabili che sono state giudicate “attendibili”. L’obiettivo è stato quello di fornire solide indicazioni sullo stato di salute delle imprese in un momento di incertezza assoluta. Sinteticamente, la presente indagine lascia emergere alcuni aspetti peculiari dell’economia reale della provincia, ovvero:

- il consolidarsi di uno strato di imprese, pari a quasi il 30% del sistema produttivo, che conserva il proprio mercato;

- la progressiva crescita della quota di imprese in difficoltà (allineata alla media nazionale), anche se l’intensità negativa non risulta particolarmente intensa;

- una sostanziale tenuta del secondo semestre, anche in relazione al disastro alluvionale;

- una rinnovata ciclicità semestrale, correlata ai flussi turistici;

- una ricaduta negativa dovuta al caso “Concordia” che ha manifestato effetti favorevoli limitatamente al solo settore dei trasporti;

- il consolidarsi di un gruppo di imprese, seppur di contenuta entità, che si afferma con successo sui


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Si allarga la base delle imprese in flessione di fatturato Una flessione non particolarmente marcata

mercati internazionali; - una sostanziale stazionarietà dell’occupazione che,

tuttavia, cela le difficoltà delle imprese che operano nelle costruzioni, per lo più artigiane;

- una consistente incertezza per il 2013, soprattutto delle imprese che hanno sofferto i fenomeni alluvionali.

Entrando nello specifico dei dati dell’indagine, le dichiarazioni degli imprenditori grossetani relative all’andamento del fatturato degli ultimi tre anni (2010 – 2011 – 2012) illustrano il progressivo deteriorarsi del clima economico provinciale. In questo periodo, cresce la quota delle imprese che registrano una erosione del valore della propria attività; in particolare, nel 2010, tale quota si attestava al 40% del campione, per passare al 52,4% del 2011 ed al 58,4% nel 2012 (Italia: 57,4% - Rapporto nazionale sull’accesso al credito 2012, Unioncamere – Istituto G. Tagliacarne). Posto che la quota delle imprese con fatturato invariato rimane all’incirca la medesima, nel triennio si assiste ad una consistente riduzione di operatori che afferma la crescita delle proprie attività (dal 31,6% del 2010 al 10% del 2012). Il saldo di tali andamenti, ovvero la differenza tra la quota di imprese che affermano crescita e diminuzione del fatturato annuale, passa dal -8,4% del 2010 al -38,6% del 2011 ed al -48,2% del 2012. Sulla base di tali indicazioni di clima (qualitative), il 2012 è il peggior anno dal 2006. E’ doveroso sottolineare, tuttavia che esaminando i dati quantitativi, ovvero la variazione puntuale del fatturato nel 2012, la dinamica complessiva delle imprese grossetane non si rivela particolarmente severa (fatturato -4,2%; produzione -5%). Inoltre, i dati relativi al II semestre, stante la nota stagionalità dell’economia locale, mostrano una situazione non particolarmente complessa; il fatturato si attesta al -0,8% e la produzione al -1,3% (a livello congiunturale). Se contestualizziamo tali dati con i disastrosi fenomeni alluvionali di metà novembre, il risultato semestrale può essere giudicato non particolarmente negativo.


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Graf. 6 – Andamento del fatturato e della produzione in provincia di Grosseto nel 2012

(variazioni quantitative in %) 2012 II semestre 2012

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto

Graf. 7 – Serie storica dell’andamento del fatturato in provincia di Grosseto (2006 – 2012; variazioni qualitative in %)



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Il risultato dei trasporti La ripresa estiva

A livello settoriale si denotano alcune significative peculiarità. I trasporti, come si evince dal grafico seguente, è l’unico settore che vede crescere – consistentemente - il proprio volume di affari (+7,2%); con ogni evidenza, ciò è dovuto al trasferimento di turisti giornalieri per visionare il relitto al Giglio. Gli altri settori mostrano tutti gli indici di fatturato in flessione. Tra i settori strettamente produttivi, nel 2012, l’agricoltura evidenzia una flessione del 3% dei fatturati delle imprese, le costruzioni del 2,1% ed il manifatturiero del 7,7%. Nell’ambito di quest’ultimo, si segnalano le performance particolarmente avverse dei minerali non metalliferi (-20,9%), di carta e poligrafiche (-16,4%), di tessile, abbigliamento, calzature (-9,5%) ed alimentari e bevande (-8,1%); più contenuta la negatività degli altri comparti manifatturieri. Nei servizi, il 2012 è stato poco favorevole per il commercio (-5,6%), il turismo (-6,7%) ed i servizi alle persone (-4,5%). Il secondo semestre 2012, anche a causa della nota ciclicità annuale, si rivela più favorevole, almeno prima dei fenomeni alluvionali. Le flessioni del fatturato riscontrate nell’ambito di agricoltura (-1,1%), del manifatturiero (-4,2%) e delle costruzioni (-1,7%) si rivelano meno intense di quelle osservate per l’intero anno. All’interno del manifatturiero, si distinguono favorevolmente i comparti del tessile, abbigliamento, calzaturiero (+1,9%) e del legno – mobilio (+1%). Tra i servizi, il turismo registra un incremento del +4,5%, il commercio del +0,4% ed i trasporti del +3,8%. Disaggregando i dati per categoria di impresa, il 2012 si distingue per la difficoltà evidenziata dalle società per azioni (fatturato: -19,5%), mentre le società a responsabilità limitata chiudono l’anno in pareggio. Nell’ambito delle classi dimensionali, le imprese con oltre 21 addetti registrano una crescita del volume di affari (+1,3%), al contrario di quelle di minor dimensione (1-9 addetti: -5,6%; 10-20 addetti: -6,3%). Il settore artigiano fa rilevare una flessione dei fatturati pari al -7,5% (non artigiani: -3,1%). Sempre nell’ambito dell’analisi delle dinamiche congiunturali per categoria di impresa, nel secondo semestre 2012, si osservano le favorevoli performance della società in accomandita semplice (fatturati: +3,5%) e delle imprese non artigiane (+0,7%). In flessione tutte le altre categorie di impresa, salvo quelle con oltre 21 addetti che rivelano una dinamica stazionaria.


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Graf. 8 – Andamento del fatturato settoriale in provincia di Grosseto nel 2012

(variazioni quantitative in %)


Graf. 9 – Andamento del fatturato dei comparti manifatturieri in provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)



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Graf. 10 – Andamento del fatturato settoriale in provincia di Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)


Graf. 11 – Andamento del fatturato dei comparti manifatturieri in provincia di Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)



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Graf. 12 – Andamento del fatturato per forma giuridica, classe dimensionale e nell’artigianato in provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)


Graf. 12 – Andamento del fatturato per forma giuridica, classe dimensionale e nell’artigianato in provincia di Grosseto nel secondo semestre2012 (variazioni quantitative in %)



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Cresce la quota di imprese che effettuano investimenti Perdurano le performance positive sui mercati esteri

Un aspetto interessante della presente indagine è legato agli investimenti. La quota delle imprese che destina risorse per tali attività è pari al 18,9% nel 2012, in crescita rispetto al 2011 di 2,3 punti percentuali. I settori che vedono le quote più significative di imprese che investono sono i trasporti (49%), il turismo (32,2%) ed il manifatturiero (22,8%). Nell’artigianato, tale quota scende al 13,8%. Sebbene si rilevi un 33,6% di imprese che investe per sostituire macchinari e attrezzature obsolete, occorre sottolineare come il 25,7% del campione opera un adeguamento della capacità produttiva ed il 18,6% un aumento dello standard competitivo. Un ulteriore aspetto che caratterizza l’evoluzione degli ultimi anni della provincia di Grosseto riguarda le favorevoli dinamiche del commercio estero. A tal proposito, anche nel 2012, perlomeno nei primi tre trimestri, si registra un incremento del 7,6% delle esportazioni provinciali, a fronte del +3,5% nazionale. Molto favorevoli le performance sul mercato statunitense (+40%). Dall’indagine, poi, si comprende come a realizzare attività sui mercati internazionali sono il 2,2% delle imprese agricole (incidenza fatturato estero: 12,5%) ed il 5,6% delle imprese manifatturiere (incidenza fatturato estero: 23,3%).

Tab. 1 – Serie storica della quota di imprese della provincia di Grosseto

che ha effettuato investimenti (2008-2012; in %) 2008 2009 2010 2011 2012 11,3 23,5 19,4 16,6 18,9


Graf. 13 – Quota di imprese che investe in provincia di Grosseto nel 2012 per settore (variazioni quantitative in %)



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Graf. 14 – Principali destinazioni degli investimenti in provincia di Grosseto nel 2012

(in %)*

*Domanda a risposta multipla; totale diverso da 100 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto

Graf. 15 – Quota di imprese esportatrici e incidenza del fatturato esportato in provincia di Grosseto nel 2012 (in %)


Tab. 2 – Esportazioni ed importazioni in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia al III trimestre 2012 (valori in euro e variazioni percentuali rispetto al III trimestre 2011)

III trimestre 2012 III trim. 2012/III trim 2011

Import Export Import Export

Grosseto 137.963.367 204.349.937 2,1 7,6 Toscana 16.729.402.062 23.869.245.575 1,9 8,6 Italia 282.904.754.507 285.824.376.058 -6,0 3,5

Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Istat


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La stazionarietà dell’occupazione

Spostando l’attenzione sulla dinamica dell’occupazione, in via prioritaria, risulta doveroso affermare che tale variabile, a livello quantitativo, si presenta sostanzialmente stazionaria, sia se consideriamo il secondo semestre che l’intero anno. A livello qualitativo, il 93,9% delle dichiarazioni degli imprenditori sull’occupazione fissa attesta invarianza per il 2012, quota che scende all’89,7% nel caso delle costruzioni (saldo: -10,3%). Sempre considerano l’intera annualità, la quota di invarianza si riduce all’80,5% per l’occupazione flessibile, ma le dichiarazioni indicanti riduzione si attestano al 15,7%. Nell’ambito dei settori, si rilevano le difficoltà delle costruzioni (saldo: -30%), del commercio (-25,8%) e del turismo (-21,4%). Per quanto concerne le dinamiche qualitative del secondo semestre, sempre nel quadro di una generale stazionarietà, l’occupazione fissa relativa al 2012 è giudicata stabile dal 92,7% delle imprese (saldo: -2,3%), mentre con riferimento a quella flessibile tale percentuale si attesta al 74,1% (saldo: -5,6%). Particolari difficoltà si rilevano nell’ambito delle costruzioni e dell’artigianato.

Tab. 3 – Andamento degli occupati fissi per settore in provincia di Grosseto nel 2012


Agric. Manifatt. Costr. Turismo Comm. Trasp. Serv.

pers. Artigiani Non artigiani Totale

Maggiore 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 2,0 0,0 0,0 0,6 0,4 Minore 0,0 5,6 10,3 5,1 5,3 3,9 2,1 7,2 3,2 4,6 Uguale 98,9 93,8 89,7 91,5 92,8 92,2 96,8 92,0 94,9 93,9 Ns/nr 1,1 0,7 0,0 3,4 1,0 2,0 1,1 0,8 1,3 1,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo 0,0 -5,6 -10,3 -5,1 -4,3 -2,0 -2,1 -7,2 -2,5 -4,1 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto

Tab. 4 – Andamento degli occupati atipici per settore in provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)

Agric. Manifatt. Costr. Turismo Comm. Trasp. Serv. pers. Artigiani Non

artigiani Totale

Maggiore 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3 0,3 Minore 0,0 10,0 30,0 21,4 25,8 4,3 6,3 18,8 14,8 15,7 Uguale 100,0 85,0 70,0 66,7 73,0 89,4 92,4 79,2 80,9 80,5 Ns/nr 0,0 5,0 0,0 11,9 1,3 6,4 1,3 2,1 4,0 3,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo 0,0 -10,0 -30,0 -21,4 -25,8 -4,3 -6,3 -18,8 -14,4 -15,5 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto


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Tab. 5 – Andamento degli occupati fissi per settore in provincia di Grosseto nel secondo semestre 2012



artigiani Totale

Maggiore 0,0 0,0 0,0 6,8 4,3 2,0 0,0 0,0 2,9 1,9 Minore 0,0 5,6 9,0 3,4 5,7 3,9 1,1 7,2 2,7 4,3 Uguale 98,9 93,8 91,0 88,1 88,6 92,2 97,9 92,0 93,1 92,7 Ns/nr 1,1 0,7 0,0 1,7 1,4 2,0 1,1 0,8 1,3 1,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo 0,0 -5,6 -9,0 3,4 -1,4 -2,0 -1,1 -7,2 0,2 -2,3 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Tab. 6 – Andamento degli occupati atipici per settore in provincia di Grosseto nel secondo semestre 2012



artigiani Totale

Maggiore 0,0 2,5 0,0 28,6 11,9 2,1 2,5 2,1 10,7 8,6 Minore 0,0 10,0 30,0 21,4 22,0 4,3 6,3 18,8 12,8 14,2 Uguale 100,0 82,5 70,0 42,9 64,2 89,4 89,9 77,1 73,2 74,1 Ns/nr 0,0 5,0 0,0 7,1 1,9 4,3 1,3 2,1 3,4 3,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo 0,0 -7,5 -30,0 7,1 -10,1 -2,1 -3,8 -16,7 -2,0 -5,6 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto 1.2.2 Le previsioni per il 2013 Il 2013 all’insegna dell’incertezza Le previsioni di andamento

I fenomeni alluvionali di novembre, nonché il perdurare di una situazione economica generale piuttosto complessa, generano un clima di previsione per il 2013 all’insegna di una incertezza molto pervasiva. In generale, le risultanze quantitative dell’indagine, non possono essere considerate attendibili, vista la loro esiguità; evidentemente, pochissime imprese riescono a formulare un previsione esatta di come andranno le principali variabili di performance. Per quanto concerne le risultanze qualitative, il clima di incertezza interessa circa i due terzi degli operatori intervistati; in particolare, per l’intero 2013, la quota di coloro che non sanno fornire alcuna previsione sulla dinamica della produzione si attesta al 66,8% ed al 67,3% per il fatturato. I saldi di risposta sono complessivamente negativi (produzione: -13%; fatturato: -12,5%), a testimonianza di come, negli stati di indeterminatezza, prevalga il pessimismo. Anche per quanto riguarda gli investimenti l’incidenza di mancate risposte certe risulta molto consistente (61%), ma in tal caso il saldo risulta pari al +3,4%, con un buon 28,8% di rispondenti che intende mantenere stabili le risorse da investire.


22

Il dettaglio settoriale

Sul versante dell’occupazione, il 2013 sarà meno incerto, nel senso che l’88,2% degli intervistati manterrà stabile la base di addetti fissi ed il 69,9% quelli atipici. In ogni caso, i saldi si paventano in rosso (fissi: -3,7%; atipici -16,4%). Concentrando l’attenzione sul solo primo semestre la situazione cambia poco; le quote di incertezza sulle dinamiche previsive di produzione e fatturato scendono leggermente, a favore del pessimismo, generando un saldo negativo di poco più intenso di quanto osservato per l’intera annualità (produzione: -14,5%; fatturato: -13,2%). Gli investimenti previsti per il 2013, almeno nelle intenzioni, saranno realizzate nel primo semestre. Nell’ambito delle previsioni sull’occupazione, sebbene crescano leggermente le quote indicanti stabilità per entrambe le tipologie, la forza lavoro flessibile probabilmente si rivelerà in flessione (saldo: -20,5%). In via generale, tutti i dati previsivi, come già affermato, sono pervasi da un consistente livello di incertezza, tuttavia, a livello settoriale, i saldi di fatturato probabilmente riveleranno asperità nel 2013 soprattutto per il commercio (-22,5%), il turismo (-15,3%) ed il manifatturiero (-10,6%). Nel solo primo semestre, le difficoltà congiunturali saranno logicamente meno favorevoli per il turismo (-22%); quasi tutti gli altri settori mostrano saldi più severi di pochi decimi. Le previsioni per categoria di impresa vedono le imprese di minor dimensione e struttura manifestare un clima meno favorevole rispetto alle altre. Per l’intero anno, dunque, i saldi di previsione di fatturato delle ditte individuali (-13,4%), delle società in nome collettivo (-12,1%), delle imprese con un numero di addetti compreso tra 1 e 9 (-13,3%) e di quelle artigiane (-14%) si rivelano più severi rispetto a quanto osservato per altre categorie. Per il primo semestre 2013, si intensifica le passività dei saldi in quasi tutte le tipologie di imprese considerate.


23

Graf. 16 – Previsioni di andamento dei principali indicatori congiunturali

in provincia di Grosseto nel 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)


Graf. 17 – Previsioni di andamento dei principali indicatori congiunturali in provincia di Grosseto nel primo semestre 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)



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Tab. 7 – Previsioni di andamento del fatturato per settore in provincia di Grosseto nel 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)

Agricoltura Manifatturiero Costruzioni Turismo Commercio Trasporti Servizi persone Totale

Maggiore 0,0 0,0 2,5 3,4 2,4 3,9 4,3 2,1 Minore 1,2 10,6 11,3 18,6 24,6 7,8 13,8 14,6 Uguale 14,6 24,6 11,3 10,2 17,1 5,9 14,9 16,0 Ns/nr 84,1 64,8 75,0 67,8 55,9 82,4 67,0 67,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo -1,2 -10,6 -8,8 -15,3 -22,3 -3,9 -9,6 -12,5 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto

Tab. 8 – Previsioni di andamento del fatturato nei comparti manifatturieri in provincia di Grosseto nel 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)

Alimentari,

bevande

Tessili, abbigliam., calzature

Legno, mobilio

Macchine, mezzi di

trasporto

Altre manifatturiere Totale

Maggiore 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Minore 5,6 5,6 13,0 8,7 13,2 10,4 Uguale 55,6 5,6 8,7 34,8 24,5 25,2 Ns/nr 38,9 88,9 78,3 56,5 62,3 64,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo -5,6 -5,6 -13,0 -8,7 -13,2 -10,4 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto

Tab. 9 – Previsioni di andamento del fatturato per settore in provincia di Grosseto nel primo semestre 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)

Agricoltura Manifatturiero Costruzioni Turismo Commercio Trasporti Servizi persone Totale


Tab. 10 – Previsioni di andamento del fatturato nei comparti manifatturieri in provincia di Grosseto nel primo semestre 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)

Alimentari, bevande

Tessili, abbigliam., calzature

Legno, mobilio

Macchine, mezzi di

trasporto

Altre manifatturiere Totale

Maggiore 0,0 0,0 0,0 0,0 1,9 0,7 Minore 5,6 11,1 13,0 8,7 13,2 11,1 Uguale 55,6 5,6 8,7 34,8 24,5 25,2 Ns/nr 38,9 83,3 78,3 56,5 60,4 63,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo -5,6 -11,1 -13,0 -8,7 -11,3 -10,4 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto


25

Tab. 9 – Previsioni di andamento del fatturato per forma giuridica, classe dimensionale e artigianato

in provincia di Grosseto nel 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)

Individuale S.n.c. S.a.s. S.r.l. S.p.a. Da 1 a 9 add.

Da 10 a 20 add.

Oltre 21

add. Artigiani Non

artigiani Totale

Maggiore 1,4 1,0 6,0 2,5 0,0 1,5 2,5 6,3 1,6 2,3 2,1 Minore 14,8 13,1 15,7 12,3 0,0 14,8 7,5 6,3 15,6 13,6 14,6 Uguale 13,0 20,2 14,5 29,6 28,6 14,4 20,0 25,0 16,4 15,5 16,0 Ns/nr 70,8 65,7 63,9 55,6 71,4 69,2 70,0 62,5 66,4 68,6 67,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo -13,4 -12,1 -9,6 -9,9 0,0 -13,3 -5,0 0,0 -14,0 -11,2 -12,5 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto

Tab. 9 – Previsioni di andamento del fatturato per forma giuridica, classe dimensionale e artigianato in provincia di Grosseto nel primo semestre 2013 (dichiarazioni di andamento qualitative; in %)

Individuale S.n.c. S.a.s. S.r.l. S.p.a. Da 1 a 9 add.

Da 10 a 20 add.

Oltre 21

add. Artigiani Non

artigiani Totale

Maggiore 1,6 2,0 7,2 2,5 0,0 1,7 5,0 6,3 2,4 2,5 2,5 Minore 15,5 14,1 18,1 14,8 14,3 15,5 15,0 18,8 17,2 14,6 15,7 Uguale 14,4 18,2 15,7 27,2 28,6 14,8 17,5 25,0 16,0 16,3 16,4 Ns/nr 68,6 65,7 59,0 55,6 57,1 68,0 62,5 50,0 64,4 66,5 65,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo -13,9 -12,1 -10,8 -12,3 -14,3 -13,8 -10,0 -12,5 -14,8 -12,1 -13,2 Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto


26

2. LE DINAMICHE DEGLI INDICATORI DI STRUTTURA

27

2.1 LE DINAMICHE CREDITIZIE La situazione internazionale La flessione degli impieghi

Nel corso del 2012 si è assistito ad un perdurare delle tensioni sul mercato dei titoli italiani, cosicché il differenziale di rendimento tra i BTP decennali e il corrispondente titolo tedesco (spread) è rimasto elevato. Questo fattore ha reso difficoltosa la raccolta di fondi da parte delle banche ed ha generato una contrazione delle attività d’impiego. Nel secondo trimestre del 2012 tale situazione si è aggravata a causa dell’incertezza sull’esito delle elezioni politiche in Grecia e per il peggioramento delle condizioni del sistema bancario spagnolo. Con l’acuirsi delle tensioni sui mercati internazionali anche le condizioni d’offerta si sono irrigidite causando una contrazione delle attività d’impiego. Dal giugno 2011 al giugno 2012, nella provincia di Grosseto gli impieghi hanno seguito una dinamica negativa riducendosi del 1,3% su base annua. Nel medesimo periodo in Italia è stata registrata una flessione degli impieghi pari allo 0,5%. In particolare, si evidenzia un’unica variazione in area positiva nel corso del terzo trimestre 2011 (+0,1%), mentre negli altri periodi la dinamica seguita è stata negativa (variazioni pari -0,4% quarto trimestre 2011, -0,1% primo trimestre 2012 e -0,1% secondo trimestre 2012). L’andamento descritto si registra anche nella regione Toscana in cui la variazione su base annua degli impieghi si è rivelata pari al -0,1%. Anche in questo caso l’unica variazione in area positiva è stata registrata nel corso del terzo trimestre 2011 (+0,6%), mentre nel restante periodo sono state registrate solo variazioni negative (rispettivamente pari a -0,2% nel quarto trimestre 2011 nel primo trimestre 2012). Nel confronto tra i dati nazionali, regionali e provinciali emerge come, seppur con tassi di variazione diversi, si sia verificata una dinamica negativa in tutti e tre i casi. Le variazioni in area negativa più accentuate, in ogni aggregazione territoriale, sono emerse nel quarto trimestre 2011 e nel primo trimestre 2012. Tale situazione riflette il peggioramento delle tensioni sui mercati internazionali che hanno contraddistinto l’arco temporale preso in esame. Un allentamento di tali tensioni nel corso della seconda parte del 2012 permette di formulare aspettative meno negative circa un miglioramento della dinamica degli impieghi. Importanti indicazioni circa la salute del sistema creditizio locale arrivano dall’analisi delle dinamiche dei crediti in sofferenza. In provincia di Grosseto, nel periodo considerato,


28

le sofferenze hanno seguito un andamento di continua crescita. In particolare tra il giugno 2011 e il giugno 2012 è stato registrato un incremento su base annua del +39,9%. Tale regime di crescita per la provincia di Grosseto si registra anche, con intensità differenti, a livello nazionale e regionale; la variazione su base annua delle sofferenze per l’Italia e per la Toscana è stato rispettivamente del +34,6% e +42,5%. Un ulteriore indicatore della rischiosità del credito è rappresentato dal tasso di decadimento. Tale indicatore pone in relazione i flussi di credito entrati in sofferenza nel periodo considerato con lo stock di credito non in sofferenza accumulato alla fine del periodo precedente, fornendo in tal modo un’indicazione del deterioramento delle posizioni creditizie presso il sistema bancario. Tale tasso, tra il giugno 2011 e il giugno 2012, ha fatto registrare in provincia di Grosseto una variazione su base annua pari al +3,492%. E’ inoltre possibile evidenziare la presenza, nel periodo considerato, di due picchi positivi, rispettivamente pari a +0,985% (giugno 2011) e +0,909% (gennaio 2012). A livello nazionale e regionale, nel medesimo periodo, il tasso di decadimento ha mostrato un andamento omogeneo, con tassi di variazione su base annua rispettivamente pari a +2,424% e +3,349%.

Graf. 1 – Andamento trimestrale degli impieghi in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia

(II trim. 2011 – II trim. 2012; in %)

-0,2

-0,6

-0,3

-0,2

0,6

-0,2

-0,5

0,0

0,1

-0,4

-0,1-0,1

-0,8

-0,6

-0,4

-0,2

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

III trim. 2011 IV trim. 2011 I trim. 2012 II trim. 2012

GROSSETO TOSCANA ITALIA

Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia


29

Graf. 2 – Andamento trimestrale delle sofferenze in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia (I trim. 2011 – II trim. 2012; in %)

13,0

6,5

13,4

1,8

5,1

16,0

8,99,9

1,9

5,8

19,7

4,3 4,8

0,4

5,4

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

II trim. 2011 III trim. 2011 IV trim. 2011 I trim. 2012 II trim. 2012

GROSSETO TOSCANA ITALIA Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia

Graf. 3 – Andamento trimestrale del tasso di decadimento in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia (I trim. 2011 – II trim. 2012; in %)

0,985

0,521

0,909

0,488

0,589

0,6470,673

0,713 0,693

0,623

0,426 0,428

0,575

0,467

0,528

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

GROSSETO TOSCANA ITALIA Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia


30

2.2 LE DINAMICHE IMPRENDITORIALI Si intensifica la contrazione dello stock imprenditoriale Perdura l’ispessimento qualitativo Cresce l’indotto turistico

Il 2012 si rivela un anno di ulteriore flessione della numerosità imprenditoriale della provincia di Grosseto. Nel dettaglio, il numero delle imprese attive è sceso, lo scorso anno, dell’1,6% mentre la variazione registrata nel 2011 era stata pari al -0,51%. Seppur con intensità minore, anche nelle realtà regionali e nazionali è stata riscontrata una contrazione del numero di imprese attive (in entrambi i casi è stata registrata una variazione del -0,7% nel 2012). Anche con riferimento al dato regionale e nazionale si è assistito ad un peggioramento del trend rispetto all’anno precedente. In questo scenario, occorre evidenziare come il tasso di cessazione del numero d’imprese nel territorio grossetano si riveli più inteso rispetto a quello registrato su base regionale e nazionale. Osservando l’articolazione del sistema imprenditoriale per forma giuridica, il 2012 conferma la crescita evidenziata negli anni precedenti delle società di capitali (+2,1% in provincia di Grosseto) che rivela un continuo ispessimento qualitativo del sistema produttivo. In tale contesto, il numero di imprese che adottano la forma giuridica di società di persone e di ditte individuali si è ridotto rispettivamente dello 0,7% e del 2,7%. Sono cresciute, invece, le “altre forme giuridiche“, arrivando in valore assoluto a 684 imprese (variazione rispetto al 2011: +3,5%). A livello regionale e nazionale, seppur con intensità minore, si conferma tale trend. Per quanto riguarda i singoli settori, l’agricoltura conta 9.376 imprese attive in provincia a fine 2012, in flessione rispetto all’anno precedente del -1,5%. Settori di rilevanza primaria sono, inoltre, quello del commercio (5.259 imprese attive), delle costruzioni (3.426 imprese attive), dalle attività di alloggio e ristorazione (2.154 imprese attive), delle attività manifatturiere (1.409 imprese attive) e delle attività immobiliari (1.083 imprese attive). Rispetto al 2011, solo il settore delle attività di alloggio e ristorazione ed il settore immobiliare hanno evidenziato una variazione positiva nella loro numerosità (+1% e 0,6% rispettivamente). Tra le imprese con incidenza meno rilevante, si sottolinea la prosecuzione del trend favorevole registrato delle imprese che esercitano attività relativa alla sanità e all’assistenza sociale (+7,8% nel 2012), attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+4,4) e dalle attività di noleggio e agenzie di


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Le difficoltà del manifatturiero

viaggio (+2%). All’interno del settore manifatturiero, nel 2012 i comparti che rivestono maggiore importanza sono quello alimentare (258 imprese), quello della fabbricazione di prodotti in metallo (224 imprese), dell’industria del legno e del sughero (151 imprese). In tutti e tre i comparti è stata registrata una variazione negativa rispetto al 2011 (rispettivamente: -0,8%, -5,5%, -1,3%). In quasi tutti i comparti del settore manifatturiero è stato registrato un simile trend negativo rispetto al 2011; gli unici che hanno registrato una variazione positiva sono stati il comparto della fabbricazione della carta, quello della metallurgia e della manutenzione e dell’installazione di macchinari.

Tab. 1 – Imprese a Grosseto, in Toscana ed in Italia nel 2012

(valori assoluti e variazioni percentuali rispetto al 2012) Registrate Attive Iscritte Cessate Variazioni attive totali (in %) Grosseto 29.356 26.612 1.627 2.005 -1,6 Toscana 416.154 363.410 28.276 29.593 -0,7 ITALIA 6.093.158 5.239.924 383.883 403.923 -0,7 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Movimprese

Tab. 2 – Imprese attive per forma giuridica a Grosseto, in Toscana ed in Italia nel 2012 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto al 2012)

Società di capitale Società di persone Ditte individuali Altre forme Grosseto 2.663 5.262 18.003 684 Toscana 67.089 72.677 216.460 7.184 ITALIA 966.141 888.048 3.259.192 126.543

Variazione % Grosseto 2,1 -0,6 -2,7 3,5 Toscana 1,0 -1,0 -1,3 2,7 ITALIA 1,3 -1,3 -1,2 2,0 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Movimprese


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Tab. 3 – Imprese attive per settore in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia nel 2012

(valori assoluti e variazioni percentuali rispetto al 2012) 2011 2012 Variazione % Agricoltura, silvicoltura e pesca 9.515 9.376 -1,5 Estrazione di minerali da cave e miniere 28 26 -7,1 Attività manifatturiere 1.466 1.409 -3,9 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore 16 19 18,8 Forn. di acqua; reti fognarie, attività di gest. dei rifiuti 40 39 -2,5 Costruzioni 3.595 3.426 -4,7 Commercio 5.376 5.259 -2,2 Trasporto e magazzinaggio 472 462 -2,1 Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 2.132 2.154 1,0 Servizi di informazione e comunicazione 251 246 -2,0 Attività finanziarie e assicurative 390 383 -1,8 Attivita' immobiliari 1.077 1.083 0,6 Attività professionali, scientifiche e tecniche 426 425 -0,2 Noleggio, agenzie di viaggio, ecc. 697 711 2,0 Istruzione 80 85 6,3 Sanita' e assistenza sociale 64 69 7,8 Attività artistiche, sportive, di intrattenimento, ecc. 431 450 4,4 Altre attività di servizi 977 969 -0,8 Imprese non classificate 25 21 -16,0 Totale 27.058 26.612 -1,6 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Infocamere

Tab. 4 – Imprese attive del settore manifatturiero in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia nel 2013 (valori assoluti e variazioni percentuali rispetto al 2012)

2011 2012 Variazione % Industrie alimentari 260 258 -0,8 Industria delle bevande 8 8 0,0 Industrie tessili 27 26 -3,7 Confezione di articoli di abbigliamento 76 64 -15,8 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 26 24 -7,7 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero 153 151 -1,3 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 2 4 100,0 Stampa e riproduzione di supporti registrati 62 57 -8,1 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti 3 3 0,0 Fabbricazione di prodotti chimici 14 11 -21,4 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base 2 2 0,0 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 12 10 -16,7 Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 70 69 -1,4 Metallurgia 3 5 66,7 Fabbricazione di prodotti in metallo 237 224 -5,5 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica 10 8 -20,0 Fabbricazione di apparecchiature elettriche 22 20 -9,1 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 78 73 -6,4 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 3 3 0,0 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 99 80 -19,2 Fabbricazione di mobili 66 64 -3,0 Altre industrie manifatturiere 116 111 -4,3 Manutenzione ed installazione di macchine 117 134 14,5 Totale 1.466 1.409 -3,9 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Infocamere


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2.3 IL COMMERCIO ESTERO Le performance internazionali della provincia L’articolazione settoriale del commercio estero

L’interscambio commerciale della provincia di Grosseto nei primi tre trimestri del 2012 si è caratterizzato per un ulteriore incremento delle esportazioni rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il tasso di crescita dell’export (+7,6%) risulta tuttavia inferiore rispetto a quello registrato nel terzo trimestre del 2011 (+10,9%). Il medesimo risultato, ovvero una crescita meno intensa rispetto a quella osservata al III trimestre 2011, è riscontrabile anche a livello regionale e nazionale. Spostando l’attenzione sulle importazioni, il relativo valore a livello provinciale è cresciuto in maniera più intensa (+2,1%) rispetto a quello registrato nell’anno precedente (+0,9%). Per quanto riguarda le importazioni della regione, seppur riportando anch’esse un andamento positivo, si evidenzia un arretramento della dinamica rispetto al 2011 (III trimestre), quando la variazione si era assestata al +3,5%. A livello nazionale, invece, l’import ha fatto registrare un sensibile calo (-6%) seguendo il trend iniziato nel 2011. Da evidenziare comunque un saldo positivo della bilancia dei pagamenti, pari ad oltre 66 milioni di euro. Il settore che ha conseguito la migliore performance in termini di scambi con l’estero si riconferma essere il manifatturiero che rappresenta il 99,7% delle esportazioni ed il 61% delle importazioni della provincia. Il volume delle esportazioni nel settore è aumentato in un anno del 7,7% mentre le importazioni si sono ampiamente ridotte, conseguendo un calo pari al -17%. I comparti dell’export che hanno conseguito i risultati più favorevoli sono stati quello alimentare (+24,6%; +13,5 milioni circa) e quello della gomma (+96,1%; +3,6 milioni circa). Un arretramento considerevole è stato registrato, invece, nel comparto dei metalli (-22,2%) ed in quello del tessile (-12,5%). Per quanto riguarda le importazioni, la performance migliore è stata ottenuta dal settore dei prodotti da estrazione di minerali (+81,5%; +20,9 milioni circa) e dal settore dei macchinari e apparecchi n.c.a (+24,8%; +1,8 milioni circa), mentre un arretramento piuttosto considerevole arriva dal settore dei trasporti (-56,4%) e da quello dei computer e altri apparecchi elettronici (-58,1%). Il 46,8% dell’export grossetano è diretto verso i paesi dell’Unione europea. Nel dettaglio i paesi comunitari verso cui maggiormente si indirizzano le esportazioni della provincia


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I partner commerciali

sono la Spagna (9,8%), il Regno Unito (9,4%) e la Francia (8,6%). Tra questi, al III trimestre 2012, la Spagna è il paese che ha fatto registrare la variazione più consistente (+52%). Il continente americano assorbe il 37,8% delle esportazioni provinciali che, nel periodo III trimestre 2011/III trimestre 2012, fanno registrare una interessante dinamica (+40,2%). Nel medesimo periodo, prosegue la flessione degli interscambi con il mercato asiatico che si attesta ad una quota del 9% delle esportazioni, facendo registrare una diminuzione del -32,7%. E’ opportuno anche sottolineare come le esportazioni verso la Cina siano, nel periodo in esame, diminuite sensibilmente (-74%). Viceversa, le esportazioni verso il Giappone evidenziano un incremento pari al 22% rispetto al III trimestre 2011. Prosegue il processo di consolidamento della quota di export sul continente Africano. Per quanto riguarda le importazioni, nel periodo considerato, si osserva un arretramento dei flussi europei diretti in provincia (-19,4%). Si riducono, altresì le importazioni dall’Asia (-13,4%), mentre il continente Americano fa registrare un incremento delle merci verso la provincia (+120,9%), raggiungendo una quota pari al 31,1% del totale delle importazioni locali.

Tab. 1 – Esportazioni ed importazioni in provincia di Grosseto, in Toscana ed in Italia

al III trimestre 2012 (valori in euro e variazioni percentuali rispetto al III trimestre 2011)

III trimestre 2012 III trim. 2012/III trim 2011

Import Export Import Export

Grosseto 137.963.367 204.349.937 2,1 7,6 Toscana 16.729.402.062 23.869.245.575 1,9 8,6 Italia 282.904.754.507 285.824.376.058 -6,0 3,5

Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Istat

Tab. 2 – Esportazioni ed importazioni di Grosseto per area geografica nel III trimestre 2012 (valori in euro e variazioni percentuali rispetto al III trimestre 2011)

III trimestre 2012 Incidenza III trim. 2012/III trim 2011

Import Export Import Export Import Export EUROPA 77.889.102 95.601.241 56,5 46,8 -19,4 0,2 Unione europea 27] 71.385.239 88.257.293 51,7 43,2 -18,4 1,4 AFRICA 2.215.637 11.648.467 1,6 5,7 17,5 13,0 AMERICA 42.970.984 77.155.447 31,1 37,8 120,9 40,2 ASIA 14.861.417 18.292.477 10,8 9,0 -13,4 -32,7 OCEANIA 26.227 1.652.305 0,0 0,8 210,7 -12,2 TOTALE 137.963.367 204.349.937 100,0 100,0 2,1 7,6 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Istat


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Tab. 3 – Esportazioni ed importazioni di Grosseto nei principali Paesi nel III trimestre 2012 (valori in euro e variazioni percentuali rispetto al III trimestre 2011)

III trimestre 2012 Incidenza III trim. 2012/III trim 2011

Import Export Import Export Import Export Francia 22.456.280 17.632.512 16,3 8,6 -31,3 4,5 Paesi Bassi 2.635.982 1.859.950 1,9 0,9 -15,0 -35,1 Germania 11.692.323 10.751.423 8,5 5,3 -20,8 -0,6 Regno Unito 5.217.632 19.281.872 3,8 9,4 4,8 2,1 Danimarca 1.033.768 972.307 0,7 0,5 -17,3 0,8 Grecia 2.511.013 2.207.581 1,8 1,1 7,3 29,5 Portogallo 174.480 2.035.026 0,1 1,0 -43,9 79,2 Spagna 15.815.141 19.947.837 11,5 9,8 9,4 52,0 Belgio 1.597.609 1.972.405 1,2 1,0 -39,8 -34,1 Austria 2.062.930 1.817.298 1,5 0,9 34,1 -30,1 Svizzera 616.155 3.016.975 0,4 1,5 357,6 17,7 Turchia 925.280 1.781.379 0,7 0,9 -58,9 -12,7 Polonia 429.847 1.154.238 0,3 0,6 -64,5 -55,7 Romania 1.165.938 2.307.565 0,8 1,1 -29,9 47,6 Bulgaria 171.496 924.937 0,1 0,5 17,5 -54,6 Russia 464.138 465.182 0,3 0,2 309,8 -68,5 Marocco 99.951 4.993.858 0,1 2,4 156,5 78,6 Tunisia 1.832.409 764.012 1,3 0,4 24,4 60,0 Egitto 0 3.055.733 0,0 1,5 -100,0 7,0 Stati Uniti 1.153.258 49.685.624 0,8 24,3 -47,2 28,6 Canada 41.729.314 4.759.502 30,2 2,3 143,4 106,6 Brasile 0 3.631.440 0,0 1,8 -100,0 -41,2 Argentina 82.437 851.078 0,1 0,4 -19,4 -13,6 India 3.892.339 1.731.280 2,8 0,8 -29,9 -36,5 Cina 7.217.177 1.269.805 5,2 0,6 -8,6 -74,8 Giappone 69.793 2.329.185 0,1 1,1 18,6 22,0 TOTALE 137.963.367 204.349.937 100,0 100,0 2,1 7,6 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Istat

Tab. 4 – Esportazioni ed importazioni di Grosseto per settore nel III trimestre 2012 (valori in euro e variazioni percentuali rispetto al III trimestre 2011)

III trimestre 2012 Composizione III trim. 2012/III trim 2011

Import Export Import Export Import Export Agricoltura, silvicoltura e pesca 6.596.055 617.291 4,8 0,3 -13,2 -2,0 Prodotti da estrazione di minerali 46.644.727 37.716 33,8 0,0 81,5 -39,8 Alimentari, bevande, tabacco 14.916.711 68.693.253 10,8 33,6 -3,6 24,6 Tessili, abbigliamento, accessori 6.580.052 5.855.786 4,8 2,9 -5,6 -12,5 Legno, carta, stampa 3.046.356 655.677 2,2 0,3 7,4 78,6 Coke e prodotti raffinati 200.932 5.958 0,1 0,0 -7,5 -88,0 Chimica 25.537.907 92.895.072 18,5 45,5 -12,5 -6,0 Farmaceutici, chimico-medicinali 299.234 14.205 0,2 0,0 -7,4 6,0 Gomma, plastica, min. non metall. 4.122.536 7.445.074 3,0 3,6 -29,5 93,1 Metalli, prod. in metallo 5.697.092 2.837.383 4,1 1,4 -7,6 -22,2 Computer, app. elettronici e ottici 2.163.882 1.207.546 1,6 0,6 -58,1 45,2 Apparecchi elettrici 1.109.379 1.147.637 0,8 0,6 -51,0 41,4 Macchinari ed apparecchi n.c.a. 9.043.967 11.902.335 6,6 5,8 24,8 5,5 Mezzi di trasporto 5.864.904 5.139.521 4,3 2,5 -56,4 106,8 Altre attività manifatturiere 5.643.491 5.878.584 4,1 2,9 -11,1 16,7 Prodotti attività manifatturiere 84.226.443 203.678.031 61,0 99,7 -17,0 7,7 Trattam. rifiuti/risanam. 346.571 2.136 0,3 0,0 46,5 -96,6 Attiv.' dei serv. di informaz., 144.134 14.763 0,1 0,0 1,0 70,1 Prod. delle attiv. artistiche/sport. 5.437 0 0,0 0,0 -39,2 - TOTALE 137.963.367 204.349.937 100,0 100,0 2,1 7,6 Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Istat


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3. LE DINAMICHE DEL 2012 E LE PREVISIONI PER IL 2013

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3.1 IL SETTORE AGRICOLO La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Le previsioni per il 2013

Il 2012 è stato caratterizzato dal perdurare del clima economico sfavorevole e dal rallentamento dei principali indicatori di performance. Analizzando il settore agricolo della provincia emerge come gli indicatori congiunturali, nel 2012, abbiano mostrato una generale flessione. Gli indicatori di produzione e fatturato del settore primario hanno fatto registrare una variazione su base annua pari, rispettivamente, al -4,5% e al -3% (dati quantitativi). Concentrando l’attenzione sul solo II semestre, la variazione per tali indicatori si è rivelata pari al -1,2% ed al -1,1%. Per quanto riguarda l’occupazione nel 2012, larga parte delle imprese è riuscita a mantenere costante il numero di addetti stabilmente impiegati all’interno delle attività produttive (98,9%; anche in ragione del fatto che si tratta, per lo più, di imprese individuali), analogamente per quanto riguarda il lavoro atipico la totalità degli intervistati ha dichiarato che quest’ultimo è rimasto costante rispetto al 2011. L’11% delle imprese agricole dichiara di aver effettuato investimenti nel 2012. Tali investimenti sono destinati, per il 60%, alla sola sostituzione di macchinari obsoleti. Per ciò che concerne le previsioni per il primo semestre 2013 (dati qualitativi), emerge come larga parte degli intervistati (84,1%) dichiari di non saper esprimere un giudizio sul futuro andamento della produzione agricola. Tale dato evidenzia il clima di sfiducia e incertezza che pervade la realtà economica locale dopo i fenomeni alluvionali di novembre. Il 14,8% degli intervistati dichiara che la produzione agricola nel 2013 resterà invariata; in tale contesto, si sottolinea l’assenza di previsioni ottimistiche circa il miglioramento del livello di produzione agricola nel 2013. Tali previsioni sono perfettamente affini a quelle espresse per il primo semestre 2013. L’andamento previsionale del fatturato mostra un andamento simile a quello della produzione. L’84,1% degli intervistati dichiara di non sapersi esprimere quando gli viene chiesto di formulare una previsione circa l’andamento del fatturato nel primo semestre 2013, mentre il 14,6% degli intervistati prevede valori di fatturato uguali a quelli registrati nel 2011. Sul versante degli investimenti nel 2013, l’83,3% dei rispondenti dichiara di non saper formulare una previsione; al contrario, il 16,7% degli intervistati si attende di mantenere stabili le risorse da destinare a tali attività.


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Con riferimento all’occupazione, le attese evidenziano, anche in questo caso, una elevata indeterminatezza. L’88,6% degli intervistati dichiara di voler mantenere inalterato il numero di addetti fissi rispetto al 2012, mentre l’11,4% di non sapersi esprimere. Per quanto riguarda il lavoro atipico, invece, il 62,5% degli intervistati dichiara che tale categoria rimarrà inalterata nel 2013. Emerge quindi una previsione di maggiore stabilità per gli occupati fissi e maggior incertezza per gli occupati atipici, il cui impiego dipende essenzialmente dall’andamento della domanda e dei fattori contestuali.

Graf. 1 – Andamento degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese agricole della provincia di

Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 2 – Andamento degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese agricole della provincia di

Grosseto nel secondo semestre 2012 (variazioni quantitative in %)



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Graf. 3 – Andamento degli indicatori di occupazione delle imprese agricole della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni qualitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 4 – Quota delle imprese agricole della provincia di Grosseto che ha investito nel 2012 e principali

destinazioni degli investimenti realizzati (in %)


Graf. 5 – Andamento previsionale degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese agricole della provincia di Grosseto per il 2013 (variazioni qualitative in %)



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Graf. 6 – Andamento previsionale degli indicatori di occupazione delle imprese agricole della provincia

di Grosseto per il 2013 (variazioni qualitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 7 – Andamento previsionale degli investimenti delle imprese agricole della provincia di Grosseto

per il 2013 (variazioni qualitative in %)



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3.2 IL SETTORE MANIFATTURIERO La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Gli investimenti Le previsioni per il 2013

Il settore manifatturiero è tra quelli che hanno maggiormente risentito della congiuntura economica nel corso del 2012, sperimentando una flessione sia degli indicatori di produzione che di fatturato. L’attività del settore manifatturiero (dati quantitativi), nel 2012, è scesa del -6,5%, mentre nel solo secondo semestre la flessione dell’indicatore si è attestata al -3,8%. La variazione del volume di affari (dati quantitativi) all’interno del settore, nel 2012, è stata pari al -7,7%, mentre la variazione registrata nel secondo semestre è pari al -4,2%. I dati qualitativi relativi all’occupazione mostrano come nel settore manifatturiero, lo scorso anno si sia registrata una leggera flessione. Il 10% degli intervistati, infatti, indica per l’occupazione atipica nel settore una diminuzione nel 2012, a fronte dell’85% che indica invarianza rispetto al 2011. I risultati qualitativi sull’occupazione fissa, che per sua natura è meno dipendente dall’andamento del ciclo, evidenziano come il 5,6% delle imprese abbia affermato una relativa diminuzione nel corso del 2012, a fronte di un 93,8% di dichiarazioni di stabilità. Per quanto concerne gli investimenti, il 23% delle imprese manifatturiere dichiara di averne operati nel corso del 2012; le risorse sono state destinate in primo luogo all’aumento della capacità produttiva (36,4%). Ulteriori impieghi hanno riguardato la sostituzione di macchinari obsoleti, l’innovazione e l’adeguamento dello standard competitivo (rispettivamente: 33,3%, 15,2% e 15,2% delle imprese che hanno investito). Le previsioni per il 2013 riflettono, anche in tale settore, le condizioni d’incertezza che avvolgono l’intero sistema economico locale. Il 65,7% degli intervistati ha dichiarato di non saper formulare una previsione circa l’andamento della produzione nel 2013, mentre il 21,7% prevede stazionarietà rispetto al 2012. In merito alle aspettative per il volume di affari, il 64,8% degli intervistati dichiara di non saper formulare concreti scenari per il 2013, mentre il 24,6% degli intervistati ipotizza stazionarietà. In materia di occupazione, l’indagine evidenzia come il 7,5% degli intervistati prospetti un ulteriore riduzione dell’occupazione atipica, mentre il 2,1% una flessione dell’occupazione fissa. Tuttavia, le quote che prospettano stazionarietà per entrambe le categorie sono piuttosto consistenti (77,5% per l’occupazione atipica ed 88,2% per quella fissa).


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Per quanto riguarda gli investimenti, il 31,6% degli intervistati prevede che rimarranno costanti rispetto al 2012, il 57,9% non si esprime, mentre il 5,3% sostiene che quest’ultimi aumenteranno.

Graf. 1 – Andamento degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese manifatturiere della

provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)


Graf. 2 – Andamento degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese manifatturiere della provincia di Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)



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Graf. 3 – Andamento degli indicatori di occupazione delle imprese manifatturiere della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni qualitative in %)


Graf. 4 – Quota di imprese manifatturiere della provincia di Grosseto che ha investito nel 2012 e principali destinazioni degli investimenti effettuati (in %)


Graf. 5 – Andamento previsionale degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese manifatturiere della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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Graf. 6 – Andamento previsionale degli indicatori di occupazione delle imprese manifatturiere della

provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)


Graf. 7 – Andamento previsionale degli investimenti delle imprese manifatturiere della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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3.2.1 I comparti manifatturieri La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Gli investimenti Le previsioni per il 2013

Disaggregando i dati relativi al settore manifatturiero nei singoli comparti che lo compongono è possibile procedere ad un’analisi dettagliata che permette di porre in evidenza le performance di ogni singolo segmento produttivo. Dall’indagine emerge come, nel 2012, tutti i comparti manifatturieri hanno sperimentato una generale flessione dei principali indicatori congiunturali. La performance meno favorevole è stata conseguita dal comparto della carta - stampa che ha evidenziato una diminuzione della produzione su base annua pari al -18,6%. Un’accentuata diminuzione dell’attività produttiva è stata sperimentata anche nel comparto dei minerali non metalliferi, in cui l’attività è scesa del 15%. Chiaramente, i comparti che, nel 2012, hanno fatto registrare i risultati peggiori in termini di produzione hanno anche conseguito le flessioni del fatturato più rilevanti (dati quantitativi). Nel segmento dei minerali non metalliferi ed in quello della carta – stampa la diminuzione del volume di affari è stata rispettivamente del 20,9% e del 16,4%. Analizzando i dati qualitativi relativi agli investimenti, emerge che i comparti in cui si concentra il maggior numero di imprese che dichiara di aver investito nel corso del 2012 sono proprio i comparti della carta - stampa e dei minerali non metalliferi. Tali ambiti produttivi, seppur sperimentando i peggiori risultati in termini di fatturato e produzione, sono quelli in cui si è investito di più nel corso del periodo considerato. Ben il 40% delle imprese del settore della carta – stampa ed il 33,3% delle imprese dei minerali non metalliferi hanno dichiarato di aver investito nel corso del 2012. Relativamente alle previsioni per il 2013, l’indagine lascia emergere come in nessun comparto del manifatturiero ci si aspetta che la produzione possa essere maggiore di quella del 2012 (dati qualitativi). In tutti i comparti, almeno un intervistato su due (con picchi anche del 77,8% nel comparto tessile e dell’abbigliamento) risponde che non sa formulare ipotesi circa il livello di produzione che si otterrà nel 2013. Tale dato sottolinea la consistente incertezza che pervade anche gli imprenditori del settore manifatturiero. In questo ambito, le previsioni meno favorevoli vengono formulate dal comparto della carta – stampa e da quello dei minerali non metalliferi (saldi di risposta per la produzione, rispettivamente pari a -20,0% e -33,3%). Anche per ciò che concerne l’andamento previsionale del fatturato, le aspettative meno favorevoli


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vengono formulate nel settore della carta – stampa ed in quello dei minerali non metalliferi (saldi di risposta rispettivamente pari -20,0% e -16,7%). Le previsioni riguardanti gli investimenti sono tutte all’insegna della stazionarietà e dell’incertezza,

Graf. 8 – Andamento della produzione delle imprese dei comparti manifatturieri della provincia di

Grosseto nel 2012 (variazioni qualitative in %)


Graf. 9 – Andamento del fatturato delle imprese dei comparti manifatturieri della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni qualitative in %)



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Graf. 10 – Quota delle imprese dei comparti manifatturieri della provincia di Grosseto che ha investito

nel 2012 (in %)


Tab. 1 – Andamento previsionale della produzione delle imprese dei comparti manifatturieri della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)

Alim, bev. Tess. abb., calzat. Legno, mobilio Min. non met. Mecc. Carta poligr. Altre

manif. Totale


Tab. 2 – Andamento previsionale del fatturato delle imprese dei comparti manifatturieri della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)

Alim, bev.

Tess. abb., calzat.

Legno, mobilio

Min. non met.

Mecc. Carta poligr.

Altre manif. Totale



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3.3 LE COSTRUZIONI La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Le previsioni per il 2013

Nel settore delle costruzioni, il 2012 vede la produzione scendere del 5,3% su base annua, mentre nel solo secondo semestre la flessione dell’indicatore si è rivelata pari al -2,9% (dati quantitativi). Anche il fatturato ha fatto registrare variazioni in rosso rispetto al 2011; la relativa variazione è stata pari al -2,1%. Il dettaglio del secondo semestre 2012 pone in evidenza una flessione del volume di affari dell’1,7% (dati quantitativi). Analizzando i dati qualitativi relativi all’occupazione, il 30% degli intervistati ha dichiarato che nel settore delle costruzioni l’occupazione atipica si è ridotta nel 2012, mentre il 70% ha affermato che in tale categoria non si sono registrate variazioni. Per ciò che concerne l’occupazione fissa, l’89,7% degli intervistati dichiara invarianza nel 2012. Un indicatore che desta attenzione è relativo alla quota di imprese che ha effettuato investimenti nel 2012; solo l’1,3%. Tale percentuale indica come, a prescindere dalle dinamiche di andamento di produzione e fatturato, la liquidità degli operatori in tale settore, dopo anni di crisi strutturale e congiunturale, sia piuttosto scarsa. Una cospicua quota di intervistati non risponde alle domande circa l’andamento previsionale degli indici congiunturali per il 2013. Tale dato evidenzia una significativa incertezza per il futuro economico del settore, anche a fronte di una ristrutturazione post-alluvionale. Le previsioni per l’andamento della produzione mostrano come il 79,5% degli intervistati non si ritiene in grado di esprimere un giudizio circa l’andamento della produzione nel 2013, mentre il 10,3% prevede un ulteriore peggioramento dell’indicatore in questione. Per ciò che concerne il fatturato, il 75% degli intervistati non sa formulare una previsione per il 2013 e l’11,3% ne prevede un andamento uguale a quello sperimentato nel 2012. Le previsioni occupazionali del settore per il 2013 mostrano come per la base fissa le previsioni attestino stabilità, con il 2,6% degli intervistati che si attende una riduzione di tale categoria. Per l’occupazione atipica, invece, il 20% degli intervistati prevede riduzione.


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Graf. 1 – Andamento degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese delle costruzioni della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)


Graf. 2 – Andamento degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese delle costruzioni della provincia di Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 3 – Andamento degli indicatori di occupazione delle imprese delle costruzioni della provincia di




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Graf. 4 – Quota di imprese manifatturiere della provincia di Grosseto che ha investito nel 2012 (in %)


Graf. 5 – Andamento previsionale degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese delle costruzioni della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 6 – Andamento previsionale degli indicatori di occupazione delle imprese delle costruzioni della




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3.4 IL COMMERCIO La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Gli investimenti

Anche il settore della distribuzione commerciale ha continuato a risentire della congiuntura negativa nel corso del 2012. Dall’indagine emerge come, sia la produzione che il fatturato, abbiano fatto registrare una flessione nel corso del 2012. L’attività produttiva ha evidenziato una variazione su base annua del -6,2% ed il fatturato del -5,6%. Tali valori risultano mitigati dai dati relativi al secondo semestre 2012 che pone in evidenza variazioni meno sfavorevoli degli indicatori congiunturali. Tale risultato, come noto, dipende dalla stagionalità della provincia di Grosseto, in cui i migliori risultati (o come nel caso i meno peggio) vengono generalmente conseguiti nel periodo estivo e natalizio. Nel secondo semestre 2012, infatti, la produzione è aumentata del +0,1%, mentre il fatturato del +0,4%. Per quanto riguarda le variabili occupazionali, larga parte delle imprese del settore (92,8%) afferma di aver mantenuto costante il numero degli addetti fissi, a fronte di una quota minoritaria (5,3%) che li ha ridotti (dati qualitativi). La categoria dei lavoratori atipici ha maggiormente risentito della congiuntura avversa; nel corso del 2012, infatti, nessuna impresa del settore ha dichiarato di aver incrementato gli addetti flessibili ed un intervistato su quattro ha affermato di averne diminuito il numero (saldo lavoro atipico -25,8). Il difficile andamento del settore commerciale della provincia di Grosseto si riflette altresì nella diminuzione, rispetto agli anni precedenti, degli investimenti effettuati. Nel 2012, infatti, solo l’11% delle imprese ha dichiarato di aver sostenuto investimenti, mentre nel 2011 tali imprese erano il 17,7% (18,6% nel 2010). Le risorse sono state destinate per lo più alla sostituzione di macchinari obsoleti (29,2%) ed all’adeguamento dello standard competitivo (25%). Dall’andamento previsionale degli indicatori congiunturali di produzione e fatturato (dati qualitativi) emerge come le aspettative per il 2013 degli operatori del settore commerciale non siano rosee. Per ciò che concerne l’andamento dell’attività il 22,7% degli intervistati prevede una diminuzione di quest’ultima nel corso del 2013, mentre il 59,7% non sa formulare previsioni. Per quanto concerne il fatturato, il 24,6% degli intervistati ritiene che nel 2013 sarà inferiore rispetto a quello conseguito nel 2012 ed il 55,9% non esprime giudizi in merito. Le aspettative circa l’andamento dell’occupazione sono


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Le previsioni per il 2013

leggermente peggiorative rispetto ai dati qualitativi del 2012. Per l’occupazione flessibile un intervistato su quattro ipotizza che tale categoria diminuirà nel 2013, a cui si aggiunge il 64,8% che si aspetta invarianza. Come emerge anche dai dati qualitativi del 2012, l’occupazione fissa mostra un andamento meno variabile rispetto a quella atipica, infatti, l’89,5% degli intervistati ipotizza stabilità dell’indicatore. Per quanto riguarda le previsioni circa gli investimenti, il 90% degli intervistati non sa formulare una previsione ed il 10% afferma stabilità rispetto al livello del 2012.

Graf. 1 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore commerciale della provincia

di Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 2 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore commerciale della provincia

di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)



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Graf. 3 – Andamento degli indicatori di occupazione delle imprese del settore commerciale della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni qualitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 4 – Quota delle imprese del settore commerciale della provincia di Grosseto che ha investito nel

2012 (in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 5 – Andamento previsionale degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese del settore

commerciale della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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Graf. 6 – Andamento previsionale dell’occupazione delle imprese delle costruzioni della provincia di



Graf. 30 – Andamento previsionale degli investimenti delle imprese del settore commerciale della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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3.5 IL TURISMO La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Gli investimenti Le previsioni per il 2013

Il turismo è il settore che ha fatto sperimentare il peggior andamento degli indicatori congiunturali di produzione e fatturato nel corso del 2012. La variazione su base annua della attività è stata pari al -8,1%, mentre quella del volume di affari del -6,7%. Sulla performance ottenuta dal settore turistico nel 2012 pesano gli avvenimenti particolarmente avversi che si sono succeduti nel corso del periodo considerato. Senza dubbio la catastrofe avvenuta nell’isola del Giglio con il naufragio della nave da crociera “Costa Concordia” ha influenzato negativamente il turismo della provincia ed, in particolare, della zona costiera meridionale. Nonostante ciò, nel secondo semestre del 2012 la produzione e il fatturato hanno subito una variazione rispettivamente del +2,7% e del +4,5%. Anche in questo settore i dati qualitativi mostrano un andamento piuttosto stabile dell’occupazione nel 2012. La base fissa è rimasta costante per il 91,5% degli intervistati, mentre solo il 5,1% degli intervistati ha dichiarato di aver diminuito tale categoria nel corso del 2012. Il 21,4% degli intervistati dichiara di aver diminuito il numero di lavoratori atipici all’interno della propria impresa. Nel settore, il 32% delle imprese ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel corso del 2012 (dati qualitativi). Le risorse sono state destinate all’adeguamento dello standard competitivo (opzione scelta dal 45% degli intervistati) ed alla sostituzione di attrezzature (35%). Gli operatori del turismo della provincia formulano, per il 2013, previsioni caratterizzate per lo più da incertezza e pessimismo (dati qualitativi). A tal proposito, emerge come più di un intervistato su due (55,2%) sostiene di non saper esprimere previsioni circa l’andamento della produzione nel 2013, mentre il 27,6% sottolinea che la produzione in tale periodo si assesterà a livelli inferiori rispetto a quelli conseguiti nel 2012. Entrambi i dati evidenziano le condizioni di incertezza e sfiducia che pervadono il mercato turistico locale. Miglioramenti del livello di attività conseguita vengono previsti solo dal 3,4% degli intervistati. Per ciò che concerne il fatturato, il 18,6% degli intervistati si aspetta che tale variabile diminuirà nel 2013. Solo il 3,4% degli intervistati formula previsioni di incremento del fatturato del settore nel 2013. Le previsioni circa l’andamento dell’occupazione mostrano, come larga parte degli intervistati (89,8%) sostiene che la categoria di addetti fissi resterà costante nel 2013. Più di un


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intervistato su quattro (26,2%) si aspetta che gli occupati flessibili impiegati nel settore turistico diminuiranno nel 2013. Una consistente incertezza circa il futuro emerge anche dalle previsioni degli investimenti; il 75% degli intervistati, infatti, non riesce a formulare aspettative in merito.

Graf. 1 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore turistico della provincia di

Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)


Graf. 2 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore turistico della provincia di

Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)



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Graf. 3 – Andamento dell’occupazione delle imprese del settore turistico della provincia di Grosseto

nel 2012 (variazioni qualitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 4 – Quota delle imprese del settore turistico della provincia di Grosseto che ha investito nel 2012

(in %)


Graf. 5 – Andamento previsionale di produzione e fatturato delle imprese del settore turistico della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



58

Graf. 6 – Andamento previsionale dell’occupazione delle imprese del settore turistico della provincia

di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 7 – Andamento previsionale degli investimenti delle imprese del settore turistico della provincia




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3.6 I TRASPORTI La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Gli investimenti Le previsioni per il 2013

Il comparto dei trasporti è stato l’unico settore nel 2012 ad aver fatto registrare, nell’intero periodo considerato, variazioni in area positiva per gli indicatori di performance. La produzione è cresciuta su base annua del +6%, mentre il fatturato del +7,2%. Concentrandoci sul II semestre, la variazione di produzione e fatturato si è rivelata rispettivamente pari a +3,1% e a +3,8% (dati quantitativi). Tali risultati trovano fondamento nell’incremento delle attività di trasporto giornaliero di turisti presso il relitto “Costa Concordia”. L’andamento delle variabili occupazionali nel 2012 è stato contraddistinto della stazionarietà (dati qualitativi). Sia la categoria dei lavoratori fissi sia quella degli atipici sono rimaste per lo più stabili nel corso del 2012 (il 92,2% e l’89,4% degli intervistati rispettivamente per la base fissa e atipica hanno dichiarato assenza di variazioni). Solamente il 3,9% ed il 4,3% degli intervistati (rispettivamente per l’occupazione fissa e atipica) ha dichiarato di aver diminuito tali categorie occupazionali nel corso del 2012. Quasi la metà delle imprese del settore (49%) ha effettuato investimenti nel corso del 2012. Le risorse sono state utilizzate per lo più per l’ampliamento della capacità operativa delle imprese (36% degli intervistati) e per la sostituzione di macchinari obsoleti (28%). Gli operatori dei trasporti hanno formulato previsioni per il 2013 (dati qualitativi) piuttosto prudenti, seppur alla luce della buona performance conseguita nel 2012. Solo il 2% degli intervistati crede che la produzione aumenterà nel 2013 e solo il 19,6% ritiene che quest’ultima non subirà variazioni rispetto al livello conseguito nel 2012. Il 72,5% degli intervistati, in via prudenziale, dichiara di non essere in grado di formulare previsioni per il 2013. Stime analoghe vengono effettuate anche per il fatturato: l’82,4% degli intervistati sostiene infatti di non saper formulare previsioni per il 2013, mentre il 7,8% ipotizza che il fatturato sarà inferiore al livello conseguito nel 2013. Anche con riguardo alle variabili occupazionali, le previsioni formulate per il 2013 si caratterizzano per l’elevata stabilità rispetto ai livelli del 2012. Larga parte degli intervistati (83% per l’occupazione atipica e 84,3% per quella fissa) stima che non ci saranno variazioni nell’occupazione nel 2013. Solo una contenuta quota di imprenditori formula aspettative pessimistiche (4,3% per l’occupazione atipica e 5,9% per quella fissa).


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Per l’anno in corso, si prospetta un incremento degli investimenti realizzati (37,5%).

Graf. 1 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore dei trasporti della provincia

di Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)


Graf. 2 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore dei trasporti della provincia

di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)



61

Graf. 3 – Andamento dell’occupazione delle imprese del settore dei trasporti della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni qualitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 4 – Quota delle imprese del settore dei trasporti della provincia di Grosseto che ha investito nel

2012 (in %)


Graf. 5 – Andamento previsionale di produzione e fatturato delle imprese del settore dei trasporti della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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Graf. 6 – Andamento previsionale dell’occupazione delle imprese del settore dei trasporti della



Graf. 7 – Andamento previsionale dell’indicatore degli investimenti delle imprese del settore dei trasporti della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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3.7 I SERVIZI ALLE PERSONE La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Gli investimenti Le previsioni per il 2013

Nel 2012, il settore dei servizi alle persone ha fatto registrare una flessione della produzione e del fatturato rispettivamente pari a -5,1% e -4,5% (dati quantitativi). Con riferimento ai dati relativi al solo secondo semestre, la flessione di tali indicatori si rivela contenuta; la variazione della produzione è stata del -0,9% e quella del fatturato del -0,3%. L’occupazione ha mostrato caratteri di stabilità nel periodo considerato (dati qualitativi). Il 96,8% degli intervistati, con riguardo all’occupazione fissa, infatti, ha sostenuto che tale variabile è rimasta pari ai livelli del 2011. La medesima considerazione può essere formulata per l’occupazione atipica (92,4% degli intervistati). Solo una quota minoritaria degli operatori del settore ha sostenuto che l’occupazione nel 2012 è diminuita (2,1% con riguardo all’occupazione fissa e 6,3% con riguardo all’occupazione atipica). Nei servizi alle persone, più di un impresa su quattro (26%) ha dichiarato di aver investito nel 2012. Per il 34,8% delle imprese che ha investito, tali investimenti sono stati destinati all’aumento della capacità operativa, mentre per il 30,4% la principale destinazione delle risorse si è rivelata la sola sostituzione di attrezzature. Per ciò che concerne le attese sull’attività 2013, il 61,7% degli intervistati dichiara di non saper formulare previsioni circa il futuro andamento della produzione. Aspettative di stabilità vengono formulate dal 23,4% degli intervistati, mentre il saldo di risposta per la produzione è pari -8,5%. Per quanto concerne il volume di affari, il 67% degli intervistati non formula previsoni certe relativamente all’anno in corso, mentre il 14,9% si attende che tale varibile resti pari al livello conseguito nel 2012. Le previsioni riguardanti le variabili occupazionali si contraddistinguono per il carattere di stabilità. Infatti, l’83,5% degli intervistati per l’occupazione atipica ed il 90,4% per quella fissa sostiene che le tali categorie occupazionali non subiranno variazioni nel 2013 e resteranno ancorate al livello del 2012. Previsioni di stabilità vengono formulate anche per gli investimenti (71,4% degli intervistati). In tale contesto, si sottolinea l’assenza di operatori che ipotizza per il 2013 un incremento degli investimenti, a fronte di un 14,3% che dichiara di voler ridurre le risorse in tal senso.


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Graf. 1 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore dei servizi alle persone della provincia di Grosseto nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 2 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese del settore dei servizi alle persone della

provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 3 – Andamento degli indicatori di occupazione delle imprese del settore dei servizi alle persone

della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni qualitative in %)



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Graf. 4 – Quota delle imprese del settore dei servizi alle persone della provincia di Grosseto che ha

investito nel 2012 (in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 5 – Andamento previsionale degli indicatori di produzione e fatturato delle imprese del settore

dei servizi alle persone della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)


Graf. 6 – Andamento previsionale dell’occupazione delle imprese del settore dei servizi alle persone della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



66

Graf. 5 – Andamento previsionale degli investimenti delle imprese del settore dei servizi alle persone

della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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3.8 L’ARTIGIANATO La dinamica degli indicatori di performance nel 2012 Gli investimenti Le previsioni per il 2013

Le imprese artigiane nel corso del 2012 hanno continuato a subire gli effetti dell’andamento recessivo dell’economia in misura maggiore rispetto a quelle non artigiane. I principali indicatori congiunturali hanno complessivamente mostrato un andamento negativo nel corso del periodo considerato, inoltre le previsioni per il 2013 sono ancora caratterizzate da pessimismo ed incertezza. La flessione su base annua della produzione si è rivelata pari al -6,6%, mentre nel solo secondo semestre la dinamica dell’attività produttiva è stata pari al -4,6% (dati quantitativi). Anche il fatturato nel corso del 2012 ha rivelato un andamento poco soddisfacente, facendo registrare una variazione pari al -7,5% (-4,6% nel solo secondo semestre: dati quantitativi). Dall’indagine emerge un andamento per lo più costante dell’occupazione fissa nel corso del periodo considerato (dati qualitativi). Il 92% degli intervistati ha sostenuto, infatti, che tale indicatore non ha subito variazioni nel corso del 2012, mentre il 7,2% ha affermato di aver diminuito il numero di occupati fissi nel medesimo periodo. L’occupazione atipica, data la sua natura, ha risentito maggiormente della congiuntura economica negativa; il 18,8% degli intervistati ha, infatti, diminuito tale categoria di forza lavoro nel corso del periodo, mentre il 79,2% afferma invarianza per il periodo considerato. Il 14% delle imprese artigiane ha investito nel 2012 (dati qualitativi) e le principali destinazioni in tal senso sono state la sostituzione di macchinari obsoleti (33,3%) e l’aumento della capacità produttiva (28,2%). Dall’analisi delle previsioni per il 2013 (dati qualitativi) emerge un clima di consistente incertezza che pervade il settore dell’artigianato. Le previsioni di produzione e fatturato mostrano come larga parte degli imprenditori di tale categoria esprima un sostanziale disorientamento circa le future dinamiche a breve termine (rispettivamente il 68,4% ed il 66,4% per le domande riguardanti produzione e fatturato). Gli operatori che hanno invece espresso ipotesi sul futuro andamento delle variabili congiunturali sono stati per lo più pessimisti (Il 14,8% ha ipotizzato che la produzione scenderà nel 2013, mentre il 15,6% che il fatturato subirà una flessione nel medesimo periodo), oppure hanno ipotizzato una situazione di stazionarietà (produzione 15,6%; fatturato 16,4%). Anche le previsioni relative alla forza lavoro sono all’insegna della stabilità; infatti, l’86,4% degli intervistati sostiene che


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l’occupazione fissa resterà pari al livello del 2012. Per ciò che concerne l’occupazione flessibile, tre intervistati su quattro non si attendono variazioni nel 2013, mentre il 16,7% ne ipotizza una riduzione. Le previsioni per gli investimenti mostrano un saldo di risposta pari a –5,9%. In questo ambito, oltre un terzo (35,3%) degli imprenditori artigiani che realizzeranno investimenti dichiara l’intenzione di mantenere costanti le risorse impegnate.

Graf. 1 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese artigiane della provincia di Grosseto

nel II semestre 2012 (variazioni quantitative in %)


Graf. 2 – Andamento di produzione e fatturato delle imprese artigiane della provincia di Grosseto nel 2012 (variazioni quantitative in %)



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Graf. 3 – Andamento degli indicatori di occupazione delle imprese artigiane della provincia di Grosseto

nel 2012 (variazioni qualitative in %)


Graf. 4 – Quota delle imprese artigiane della provincia di Grosseto che ha investito nel 2012 (in %)

Fonte: Osservatorio Economico Provinciale Grosseto Graf. 5 – Andamento previsionale di produzione e fatturato delle imprese artigiane della provincia di




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Graf. 6 – Andamento previsionale dell’occupazione delle imprese artigiane costruzioni della provincia



Graf. 7 – Andamento previsionale degli investimenti delle imprese artigiane della provincia di Grosseto nel 2013 (variazioni qualitative in %)



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