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1 Giunta Regionale Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali La nascita in Emilia-Romagna 1° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Novembre 2004

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Giunta Regionale

Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali

La nascita in Emilia-Romagna

1° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto

(CedAP)

Novembre 2004

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La redazione del volume è stata curata da

Dante Baronciani CeVEAS, Modena (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) Vittorio Basevi CeVEAS, Modena (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) Sergio Battaglia Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Camilla Lupi Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Simonetta Simoni Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Eleonora Verdini Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali

Si ringraziano per la collaborazione e gli utili suggerimenti

Gianfranco Gori CeVEAS (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) Licia Petropulacos Servizio Presidi Ospedalieri Augusto Zappi Servizio Assistenza Distrettuale, Pianificazione e sviluppo dei Servizi Sanitari

Editing a cura di Luisa Frontali, Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Stampa, Centro Stampa Giunta regionale, Bologna, novembre 2004 Copia del volume può essere scaricata dal sito internet http://www.regione.emilia-romagna.it/sas/cedap/ Chiunque è autorizzato per fini informativi, di studio o didattici, a utilizzare e duplicare i contenuti di questa pubblicazione, purché sia citata la fonte

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Indice

Presentazione...................................................................................................... 5

Il CedAP nel 2003: completezza della registrazione e qualità di dati ................. 7

Caratteristiche socio demografiche..................................................................... 9

Luogo del parto ..............................................................................................................................9 Residenza materna .......................................................................................................................10 Età materna .................................................................................................................................11 Stato civile ...................................................................................................................................11 Scolarità materna..........................................................................................................................12 Scolarità paterna...........................................................................................................................12 Condizione professionale materna e paterna....................................................................................13 Cittadinanza materna ....................................................................................................................14

Anamnesi ostetrica pregressa ........................................................................... 16

Precedenti gravidanze ...................................................................................................................16

Anamnesi ostetrica attuale gravidanza............................................................. 17

Visite effettuate in gravidanza ........................................................................................................17 Ecografie effettuate in gravidanza ..................................................................................................17 Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza.............................................................................19 Procreazione assistita ....................................................................................................................19 Indagini prenatali..........................................................................................................................20 Ricovero in gravidanza ..................................................................................................................20

Il parto .............................................................................................................. 22

Durata della gravidanza.................................................................................................................22 Modalità del travaglio ....................................................................................................................23 Ora del parto................................................................................................................................24 Professionisti sanitari presenti al momento del parto ........................................................................24 Presentazione del nato ..................................................................................................................25 Modalità del parto .........................................................................................................................25 Parto semplice e plurimo ...............................................................................................................32 Presenza di una persona di fiducia della donna in sala parto .............................................................32

Il Neonato ......................................................................................................... 33

Vitalità nati...................................................................................................................................33 Genere dei nati .............................................................................................................................33 Peso alla nascita ...........................................................................................................................33 Punteggio di Apgar e rianimazione neonatale ..................................................................................34

Le Malformazioni ............................................................................................... 35

Le malformazioni al momento della nascita .....................................................................................35

I Nati morti........................................................................................................ 36

Età gestazionale nei casi di natimortalità .........................................................................................36 Epoca del decesso.........................................................................................................................36 Fattori di rischio............................................................................................................................36 Indagine autoptica ........................................................................................................................37

Allegati …………………………………………………………………………………………..39 Allegato 1 – Tabelle Allegato 2 – Classificazione Paesi Allegato 3 – Scheda di rilevazione CedAP

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Presentazione

Il Certificato d’assistenza al parto (CedAP) è al terzo anno di attivazione a seguito del decreto 349 del

2001. La rilevazione, iniziata il 1 gennaio 2002, ha avuto una prima fase in cui è stata vissuta come un

obbligo ministeriale; dal 2003 si sono rese più visibili le potenzialità della rilevazione. Da qui è scaturita

l’evidenza di investire sulla qualità del CedAP per aumentare la portata informativa del flusso a fronte del

gravoso impegno richiesto.

A questo scopo abbiamo sviluppato un progetto di miglioramento della rilevazione che vede coinvolti tutti

gli attori che producono le informazioni e i potenziali fruitori delle stesse. Il progetto si concretizza, a

partire dal 2005, in una serie di giornate di aula in cui si danno elementi per leggere i dati raccolti sia sul

piano epidemiologico che sul piano clinico.

Il corso rappresenta la prima tappa del percorso per migliorare l’efficacia ed efficienza dei flussi informativi

in ambito perinatale, ed ha tra i suoi obiettivi l’avvio di modelli di integrazione tra gestione amministrativa

e clinica dei dati, l’integrazione dei flussi informativi esistenti (registri delle malformazioni, dei nati

pretermine, scheda di dimissione ospedaliera, mortalità) e una maggiore partecipazione dei professionisti

clinici alla gestione dei flussi informativi in ambito perinatale.

Nella realizzazione del progetto sono coinvolti, oltre al Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche

Sociali, il Servizio Presidi ospedalieri della regione Emilia-Romagna, il Servizio Assistenza distrettuale,

pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari, e il CeVEAS di Modena.

In questo 1° rapporto sulla nascita si sono elaborati i dati raccolti in Emilia-Romagna con il CedAP nel 2003

e, nonostante la qualità dei dati debba essere migliorata, si è deciso di elaborare tutte le informazioni e

presentare il confronto tra le Aziende. Manca ovviamente un confronto nel tempo che sarà invece possibile

nei prossimi rapporti.

I dati raccolti attraverso il CedAP sono molto analitici e descrivono le condizioni socio economiche dei

genitori, la gravidanza sia in termini di assistenza che di storia materna, il parto e le informazioni sul

neonato, comprese le eventuali malformazioni e la natimortalità. La stesura di questo rapporto consente di

fornire un’analisi approfondita su queste dimensioni.

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione del percorso intrapreso a partire da

coloro che rilevano i dati.

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Il CedAP nel 2003: completezza della registrazione e qualità di dati I dati analizzati in questo Rapporto nascita (contenuti nella banca dati CEDAP 2003) sono relativi al

Certificato di Assistenza al Parto di 33.930 parti (34.378 neonati) verificatesi nella regione Emilia-

Romagna nell’anno 2003.

Il numero corrisponde ai record CedAP prodotti dalle Aziende Sanitarie e Ospedaliere che hanno superato

i controlli logico-formali previsti dalla Regione Emilia-Romagna. Il controllo, finalizzato a garantire un

livello standard di qualità delle informazioni raccolte, ha determinato lo scarto, dopo le eventuali

correzioni da parte delle Aziende Sanitarie, delle schede duplicate o contenenti dati errati o mancanti

(tab. 1 in allegato). Al fine di aumentare la completezza della banca dati, è stata effettuata una modifica

provvisoria dei controlli di qualità previsti, che ha comportato il parziale recupero di record inizialmente

scartati a causa di dati mancanti, riducendo la percentuale di scarto, inizialmente del 7.6%, a quella

definitiva del 2.2%.

Alcune Aziende, dopo le eventuali rettifiche degli errori emersi dal controllo, sono arrivate ad avere una

percentuale di scarto nulla (AUSL di Piacenza, Reggio Emilia, Imola, Bologna Nord e Rimini). I certificati

“scartati” provengono prevalentemente dai punti nascita di alcune Aziende, in particolare le AUSL di

Ravenna e Bologna città e l’Azienda Ospedaliera di Ferrara (tab. 2 in allegato).

Un confronto numerico tra le schede CedAP pervenute (a monte dei controlli) e le Schede di Dimissione

Ospedaliera (SDO), ha permesso di accertare che la rilevazione del CedAP copre il 96.5% dei nati vivi

certificati dalle SDO; il divario è per circa la metà dei casi attribuibile alla incompletezza dei dati dell’AUSL

di Ravenna (in particolare i punti nascita di Faenza e S. Pier Damiano non hanno compilato alcun CedAP)

e, per l’altra metà, alle Aziende Ospedaliere (tab. 3 in allegato).

La banca dati non contiene le informazioni dei Certificati relativi ai parti di donne residenti in Emilia-

Romagna che hanno partorito fuori regione, in quanto non è stato per ora attivato a livello ministeriale un

ritorno informativo che permetta di ricostruire la mobilità tra regioni.

Il tracciato CedAP regionale identifica le informazioni da rilevare in base al grado di obbligatorietà di

compilazione: sulle variabili (campi) obbligatorie vengono effettuati controlli scartanti, mentre sui campi

facoltativi il controllo non produce scarti, ma segnalazioni di errore.

Questo grado di obbligatorietà, introdotto al fine di avere una banca dati con un discreto livello di qualità,

ma senza rendere eccessivamente rigida la rilevazione (già di per se onerosa), rende i record contenuti

nella banca dati (quindi non scartati al controllo) non completamente esenti da informazioni errate o

mancanti.

Nelle analisi di dati contenute nel presente rapporto sono sempre stati esclusi i record che, per le variabili

considerate, risultavano non valorizzati o errati.

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La qualità dei dati presenti nella banca dati CedAP, oltre che da dati errati ed omissioni, risente di

problemi di coerenza tra informazioni diverse rilevate dal Certificato di Assistenza al Parto. Verifiche di

coerenza tra le informazioni contenute nei differenti campi di una stessa scheda sono, per ora, ridotte al

minimo nel piano di controlli scartanti previsti dalla Regione.

In particolare, sono state rilevate incoerenze:

• nelle informazioni inerenti la storia gravidica pregressa delle donne, tra i campi “concepimenti

precedenti”, “parti precedenti” e i campi relativi agli altri possibili esiti dei precedenti

concepimenti (ad esempio: parti precedenti senza concepimenti precedenti);

• tra le variabili “modalità del travaglio” e “modalità del parto” (ad esempio: parti “con taglio

cesareo fuori travaglio” nei quali vi è stato “travaglio spontaneo”);

• tra la compilazione della variabile “presenza di malformazione” e la compilazione della sezione E

del certificato (informazioni sulla presenza di malformazioni);

• tra la compilazione della variabile “vitalità” e la compilazione della sezione D del certificato

(informazioni sulle cause di nati-mortalità).

Riguardo a questo ultimo punto, considerata l’importanza dell’evento nato-morto, per i dati 2003 è stata

effettuata una verifica individuale dei casi di nati-mortalità in tutti i record scartati al controllo di qualità e

nei record “dubbi” per incoerenza fra dati diversi. Le tabelle relative alla nati mortalità contenute nel

Rapporto sono state costruite tenendo conto dei risultati di questa verifica.

Ulteriore problema di qualità discende dall’utilizzo frequente della cifra “0”, in luogo di blank, in caso di

mancanza dell’informazione. Questa pratica può generare errori di valutazione dei dati, in particolare per

quelle variabili dove “0” è un possibile valore di risposta (es. numero di visite di controllo in gravidanza,

numero di ecografie, punteggio di Apgar, ecc.).

Tenuto conto che il 2003 è stato il secondo anno di rilevazione del Certificato di Assistenza al Parto e del

numero considerevole di variabili contenute nel CedAP, il grado di completezza e qualità dei dati ottenuti

si può ritenere discreto. Tutte le Aziende Sanitarie e Ospedaliere hanno attuato la rilevazione e trasmesso

i dati alla Regione Emilia-Romagna, anche se per alcune Aziende il margine di miglioramento in qualità e

tempestività nella trasmissione è ancora rilevante.

Al fine di migliorare la qualità della rilevazione, dal 2004 sono stati inseriti dei controlli formali anche sulle

variabili a compilazione facoltativa; questi controlli producono segnalazioni e non comportano scarti.

Il piano dei controlli previsti, come anche la normativa di riferimento del flusso, è disponibile nella pagina

web del Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali, all’indirizzo:

http://www.regione.emilia-romagna.it/sanita/sis/index.htm.

Nell’allegato 3 è riportato il modello di scheda cartacea di rilevazione.

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Caratteristiche socio demografiche

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Caratteristiche socio demografiche

Luogo del parto I parti sono avvenuti nel 99.7% (33.841 casi) presso un istituto di cura pubblico o privato, nel restante

0.2% (76 casi) a domicilio; sono registrati 13 casi di donne che hanno partorito “altrove” (tab. 4 in

allegato). In tab. 5 (in allegato) è riportata la distribuzione dei parti in base all’istituto di ricovero; i parti

avvengono presso strutture private nel 2.0% dei casi (682 parti).

Distribuzione percentuale delle donne secondo la

tipologia dell’Istituto di cura ove è avvenuto il parto (N° parti/anno)

N° istituti N° parti % parti <500 parti 12* 2715 8,0% 500-999 parti 9 6816 20,1% 1000-1499 parti 5** 5313 15,7% 1500-1999 parti 1 1517 4,5% >2000 parti 7 17517 51,7% Totale 34 33878 100.0%

* Da segnalare che in 3 dei 12 istituti si ha un numero di parti inferiore a 20 (Villa Regina, Comacchio e Domus Nova).

** Nei 5 istituti è compresa l’AO di Ferrara nella quale (tab. 5 in allegato) si effettuano <1000 parti (con un elevato numero di schede non inserite in banca dati in quanto scartate al controllo di qualità).

- i punti nascita in Regione sono 34; presso 12 di

questi si effettuano meno di 500 parti ogni anno (8% di tutte la nascite);

- 51.7% dei parti si concentra presso 7 punti nascita; 5 di questi sono rappresentati da Aziende Ospedaliere (34.8% del totale). In tutti questi casi il numero di parti è superiore a 2000 l’anno (nel caso del S.Orsola Bologna >3000);

- 20.2% dei parti avviene presso strutture caratterizzate da 1000-2000 parti l’anno (in realtà tra 1000 e 1500);

- 20.1% dei parti si effettua in punti nascita presso i quali si effettuano tra 500 e 999 parti l’anno.

Commento

- a distanza di sei anni dalla promulgazione della L.R. 26/1998 (Norme per il parto nelle strutture ospedaliere, nelle case di maternità e a domicilio) risulta contenuta la frequenza del parto in strutture diverse da quelle ospedaliere.

- persiste un certo grado di dispersione dei punti nascita. In 12 istituti si assistono meno di 500 parti l’anno; solo 3 di questi 12 istituti sono collocati in una zona montana (Borgo Val di Taro, Castelnovo ne’ Monti e Porretta Terme); 5 sono istituti privati. Altri 9 centri assistono un numero di parti compreso tra 500 e 999 (solo in 2 casi più di 750).

- più della metà dei parti in Regione Emilia-Romagna avviene in 7 strutture ospedaliere, che assistono più di 2000 parti l’anno.

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Caratteristiche socio demografiche

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Residenza materna L'84.7% (range 72.7%-92.9%) dei parti che avvengono nei punti nascita della Regione sono relativi a

donne residenti nella provincia stessa di evento (tab. 6 in allegato), l'8.8% (range 3.1%-19.2%)

interessa donne residenti in altra provincia (mobilità infraregionale). Risiedono in altra Regione il 4.4%

(range 1.8%-9.4%) delle donne che partoriscono in Emilia-Romagna; particolarmente interessate alla

mobilità attiva da altre Regioni le AUSL di Rimini (8.1%), di Piacenza (7.5%) e di Parma (7.7%).

Le donne residenti all’estero costituiscono il 2.1% (range 0.1%-6.7%) delle donne che partoriscono in

Emilia-Romagna; presso l’Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi costituiscono il 6.7% del totale.

Mobilità attiva in alcune Aziende Sanitarie (numero soggetti e % sul totale dei ricoveri)

Residente altra provincia

Residente altra Regione Luogo del parto

N° soggetti % N° soggetti %

AUSL Parma 190 19,2 76 7,7 AUSL Reggio Emilia 403 15,5 169 6,5 AUSL Modena 422 12,9 120 3,7 AUSL Ferrara 253 22,7 23 2,1 AUSL Cesena 379 17,3 59 2,7

Alcune Aziende Sanitarie sono particolarmente interessate da una mobilità (attiva) da altre Province o Regioni. La mobilità attiva, ovvero il ricovero riguardante donne residenti in altra Provincia o Regione, costituisce il 16.6% dei ricoveri nella AUSL di Modena, il 20% a Cesena, il 22% a Reggio Emilia, il 24.8% a Ferrara e il 26.9% a Parma. Il fatto che interessi prevalentemente punti nascita delle AUSL e non le Aziende Ospedaliere fa ipotizzare che la mobilità sia prevalentemente caratterizzata da una migrazione da Province o regioni limitrofe piuttosto che determinata da un accesso verso centri di eccellenza.

L’ipotesi è suffragata dai dati riportati nelle tab. 7 e 8 (in allegato):

- per l’AUSL di Parma il 10.6% dei ricoveri è relativo a donne residenti nella provincia di Reggio Emilia

e il 5.6% in quella di Piacenza;

- per l’AUSL di Reggio Emilia il 9.5% dei ricoveri è relativo a donne residenti nella provincia di Parma e

il 7.6% in quella di Modena;

- per l’AUSL di Modena l’11.9% dei ricoveri è relativo a donne residenti nella provincia di Reggio Emilia;

- per l’AUSL di Ferrara il 16.7% dei ricoveri è relativo a donne residenti nella AUSL di Bologna Nord e il

4.9% in quella di Modena;

- per l’AUSL di Cesena il 10.3% dei ricoveri è relativo a donne residenti nella provincia di Rimini, il

4.9% nella AUSl di Forlì e il 6.5% nella provincia di Ravenna.

Commento

Il 93.5% dei parti che avvengono in Emilia-Romagna è relativo a donne residenti nella stessa Regione. La mobilità intraregionale (donne che partoriscono in strutture sanitarie di una provincia diversa da quella di residenza) interessa l’8.8% del totale, è prevalentemente caratterizzata da parti che avvengono in strutture della provincia limitrofa a quella di residenza e potrebbe quindi essere determinata principalmente da fattori orografici o logistici. La mobilità da altra Regione sembra riguardare prevalentemente le province che confinano con altra Regione (Piacenza, Parma, Ferrara, Rimini). Per l’analisi della mobilità verso Centri Hub, determinata dall’esistenza di patologia materna o fetale, si invia al Registro regionale dei nati pretermine (di peso inferiore ai 1500 g.) e al Registro malformazioni. La banca dati non contiene le schede CedAP delle residenti in Emilia-Romagna che hanno partorito in altre regioni, in quanto a livello centrale non è stato attivato un ritorno informativo relativo alla mobilità passiva regionale.

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Caratteristiche socio demografiche

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Età materna L'età media delle madri al momento del parto (tab. 9 in allegato) è di 31 anni (range 29.6-32.2); quella

delle primipare è di 29.9 anni (range 28.5-31.5). L'età media secondo la cittadinanza materna (tab. 10 in

allegato) è di 28.1 anni (range 27.3-28.7) per le donne con cittadinanza straniera, rispetto ad una media

di 31,6 anni per le donne con cittadinanza italiana.

La distribuzione delle donne secondo l’età materna al momento del parto (tab.11 in allegato) evidenzia che:

- 252 donne (0.7%) sono minorenni; altre 226 (0.7%) hanno un'età inferiore ai 20 anni. Non si osservano significative differenze secondo il luogo del parto. Estremamente rara è la condizione in cui entrambi i genitori hanno meno di 20 anni (40 casi pari all’1‰) (tab. 12 in allegato).

- 3124 donne (9.2%) hanno un'età compresa tra 20 e 24 anni. Relativamente alle fasce di età più avanzate, 8641 donne hanno più di 35 anni al momento del parto (25.5%); 1388 (4.1%) hanno più di 40 anni.

Commento

I dati confermano il progressivo innalzamento della età materna evidenziatosi negli ultimi decenni. Secondo i dati ISTAT1 l’età media è passata, in Emilia-Romagna, da 26.9 anni nel 1980 a 30.6 anni nel 2000 (dato nazionale: da 27.1 a 30.4). I dati relativi alle diverse fasce di età:

- confermano un tasso di gravidanze in donne minorenni in Emilia-Romagna (0.7%) sovrapponibile a quello registrato in Italia nel 2000 ed inferiore a quello registrato in altri Paesi europei come Regno Unito (nati vivi nel 1999, valori attorno al 2.5%), Portogallo (2.2%) e Irlanda (1.6%)2. Ciò non può far sottostimare il dato assoluto; sono infatti 252 (cui potrebbero essere aggiunte 226 maggiorenni di età inferiore a 20 anni) le minorenni che partoriscono in Regione e richiedono una valutazione da parte dei Servizi

- registrano 8641 (25.5%) donne che partoriscono ad un età eguale o superiore a 35 anni ed alle quali, secondo le attuali conoscenze, dovrebbe essere offerta la possibilità di una diagnosi prenatale con amniocentesi. I dati relativi sono riportati nelle tabelle 43, 44 e 45 (in allegato).

Stato civile Escludendo le mancate risposte (in gran parte determinate dal dato mancante dell'AUSL di Ferrara),

risulta (tab. 13 in allegato) che 77.6% delle donne che hanno partorito sono coniugate, 19.7% nubili,

2.5% separate o divorziate e 0.2% vedove.

Per quanto riguarda le donne nubili, si osserva una certa variabilità nelle diverse AUSL, con valori

compresi fra circa 15% (AUSL di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena) e circa 25% (AUSL Bologna

Città, Ravenna, Forlì, Aziende Ospedaliere di Bologna e Ferrara).

La tabella 14 (in allegato) riporta la scolarità delle donne secondo lo stato civile; le donne coniugate

mostrano una tendenza ad una maggiore scolarità rispetto alle altre condizioni.

Commento

L’elevato tasso di donne nubili (19.7%) non corrisponde necessariamente ad un analogo tasso di famiglie monoparentali. La nascita di un figlio da coppie che hanno deciso di non "regolarizzare" la propria convivenza con un matrimonio è verosimilmente prassi consolidata in ambito regionale.

20-24 aa (9.2%)

25-34 aa (63.9%)

35-39 aa (21.4%)

≥40 aa (4.1%) <20 aa (1.4%)

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Caratteristiche socio demografiche

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Scolarità materna

II 33.1% (range 26.1%-44.0%) delle madri che hanno partorito presso punti nascita della Regione Emilia-Romagna ha una scolarità uguale o inferiore alla licenza di scuola media inferiore, il 47.1% (range 44.1%-52.6%) ha acquisito il diploma di scuola media superiore; il 19.8% (range 11.4%-28.8%) è laureato (o ha un diploma di laurea breve). (tab. 15 in allegato)

Distribuzione percentuale delle donne con scolarità alta e con scolarità bassa nelle province in cui è presente un’Azienda 0spedaliera o grande ospedale.

Alta* Bassa** AUSL Parma 13.5% 39.5% AUSL Reggio E. 13.6% 35.8% AUSL Modena 13.1% 39.8% AUSL Bologna Sud 13.8% 40.7% AUSL Imola 16.3% 33.2% AUSL Bologna Nord 16.1% 34.3% AUSL Ferrara 11.4% 44.0% AOSP Parma 23.9% 31.5% AOSP Reggio E. 16.7% 38.7% AOSP Modena 17.7% 38.2% AUSL Bologna Città 24.9% 27.5% AOSP Bologna 28.8% 26.1% AOSP Ferrara 22.1% 28.5%

*comprende laurea breve e diploma universitario ** comprende media inferiore, licenza elementare e nessun titolo

Analizzando le classi estreme si evidenzia che: - una maggior frequenza di laureate fra le donne

che partoriscono presso Aziende Ospedaliere o grandi ospedali - rispetto a quanto avviene negli altri punti nascita della stessa provincia - si registra nelle realtà di Bologna, Parma a Ferrara, ma non a Reggio Emilia e Modena, che pure dispongono di un'Azienda Ospedaliera oltre che di punti nascita dell'Azienda Sanitaria.

- specularmente, analizzando la classe di scolarità inferiore o uguale alla licenza media (bassa scolarità) ed escludendo le province di Modena e Reggio E., il tasso di donne con scolarità inferiore è più basso nei punti nascita di maggiori dimensioni.

Scolarità paterna Il dato è analogo a quello osservato per la scolarità materna, con una maggiore frequenza di laureati e

minor frequenza di bassa scolarità tra i padri di nati presso Aziende Ospedaliere o grandi ospedali di

Bologna, Ferrara e Parma rispetto a quanto avviene negli altri punti nascita delle stesse province.

43.3% (range 32.8%-49.7%) dei padri ha una scolarità uguale o inferiore alla licenza di scuola media inferiore; 41.9% (range 38.5%-46.4%) ha acquisito il diploma di scuola media superiore; 14.8% (range 8.0%-23.8%) è laureato (o ha un diploma di laurea breve) (tab. 16 in allegato).

La percentuale di coppie di genitori dove entrambi possiedono un basso titolo di studio è pari a 24.1% (tab.

17 in allegato).

Laurea o diploma universitario (19.8%)

Diploma media superiore (47.1%)

Laurea o diploma universitario (14.8%)

Diploma media superiore (41.9%)

Licenza elementare o media inf. (33.1%)

Licenza elementare o

media inf. (43.3%)

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Caratteristiche socio demografiche

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Commento

Il titolo di studio è un buon indicatore di posizione sociale, è stabile nel corso della vita e consente di classificare tutti gli eventi (inclusi quelli delle madri sole). Il livello culturale della madre influenza l’accesso ai servizi a le strategie di assistenza della madre verso feto e neonato. La bassa scolarità materna è un importante indicatore, internazionalmente riconosciuto, del disagio non solo economico, ma anche culturale della famiglia e risulta significativamente associata al basso peso neonatale e alla mortalità perinatale ed infantile3. Il dato “bassa scolarità paterna” (più frequente che nelle madri) sembra essere meno rilevante: meno informativo rispetto alla complessità economica e culturale (riflette probabilmente in minor misura le attitudini genitoriali), nelle analisi multivariate non risulta significativamente associato a esiti avversi. A livello regionale una donna su tre non ha conseguito un diploma di scuola superiore e un bambino su quattro ha entrambi i genitori in questa condizione. Non sono disponibili elaborazioni nazionali di questo dato; il confronto con i dati del Lazio4 permette di rilevare in Emilia-Romagna una minore frequenza di madri con bassa scolarità (33.1% versus 45.7%) ed un maggior numero di laureate (19.8% versus 9.8%). La maggiore frequenza di laureate tra le donne che partoriscono negli ospedali di terzo livello (e fra i padri dei nati in ospedali di terzo livello) non è di facile ed univoca interpretazione. Il dato potrebbe semplicemente riflettere una maggiore prevalenza di donne con titolo di studio superiore nelle città (più grandi) ove hanno luogo le Aziende Ospedaliere rispetto al restante territorio provinciale, ma potrebbe invece essere il risultato di una selezione, nella quale le donne con maggiore scolarità attribuiscono maggiore sicurezza agli istituti di terzo livello. Indipendentemente da questo, la diversa composizione - in termini di scolarità materna - delle popolazioni che afferiscono ai diversi punti nascita deve essere tenuta presente, quale possibile fattore di confondimento nelle analisi degli esiti perinatali per singolo punto nascita.

Condizione professionale materna e paterna

Per quanto riguarda la condizione paterna (tab. 19 in allegato), il 97,7% dei padri ha un’occupazione

lavorativa (range 92.4%-98.9%).

I nati che hanno entrambi i genitori disoccupati o in cerca di prima occupazione sono 369 (1.1%); una

frequenza più elevata, rispetto a quella media regionale, si registra nei nati presso AOSP di Bologna

(3.2%) e AUSL Bologna Sud (1.9%) (tab. 20 in allegato).

Commento La descrizione della professione materna contenuta nel CedAP, o la stessa definizione di “casalinga”, non sono sufficientemente informative sulle caratteristiche ambientali, sulle mansioni e sulla eventuale esposizione a tossici, invalidando ogni possibile associazione con rischi di natalità pre-termine e patologia/mortalità perinatale ed infantile.

72.1% (range 63.4%-80.7%) delle madri che hanno partorito in punti nascita della Regione Emilia-Romagna ha una occupazione lavorativa; 22.0% (range 12.7%-32.8%) è casalinga; 4.6% (range 1.2%-9.2%) è disoccupata o in cerca di prima occupazione (tab. 18 in allegato).

Si osserva una variabilità tra AUSL per quanto riguarda la disoccupazione e ricerca della prima occupazione; valori più elevati si registrano a Ferrara (9.2%), Cesena (8.5%), Rimini (7.6%) e Ravenna (7.1%). I tassi più elevati di casalinghe si osservano nelle AUSL di Piacenza (32.8%) e Parma (31,8%).

occupazione lavorativa (72.1%)

casalinga (22.0%)

disoccupata (4.6%) altro (1.3%)

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Caratteristiche socio demografiche

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Cittadinanza materna L’83.8% delle madri ha la cittadinanza* italiana, il range va dal 77.1% dell’AUSL di Piacenza al 95.0%

dell’AUSL di Bologna Nord; scarsa attendibilità hanno i dati registrati presso l’AUSL di Ferrara (tab. 21 in

allegato)

Distribuzione percentuale delle donne secondo l’area geografica di origine

(esclusa Italia) N° donne %

Africa D 503 9,2%

Africa E 88 1,6%

America A 62 1,1%

America B 180 3,3%

America D 109 2,0%

Asia Sud Est B 79 1,4%

Asia Sud Est D 220 4,0%

Europa A 261 4,8%

Europa B 1.423 25,9%

Europa C 371 6,8%

Medio Oriente B 456 8,3%

Medio Oriente D 1.161 21,2%

Pacifico Occidentale A 7 0,1%

Pacifico Occidentale B 568 10,3%

Totale 5.488 100,0%

NB: 11 apolidi

Le donne straniere più numerose sono quelle con cittadinanza in Marocco (957), Albania (666), Tunisia (427), Cina (407) e Romania (326); questi cinque paesi contribuiscono al 50.7% del totale delle donne immigrate che hanno partorito. Per l’analisi dei paesi di provenienza delle donne immigrate è stato utilizzato un raggruppamento proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che classifica i Paesi, tenendo conto del livello di mortalità in età pediatrica e nei maschi adulti, in 14 sottogruppi (schema sottostante e allegato 2).

Classi di mortalità

Mortalità bambini (<5 aa)

Mortalità adulti (15-60 aa)

A Molto bassa Molto bassa

B Bassa Bassa

C Bassa Alta

D Alta Alta

E Alta Molto alta

- le donne provenienti da raggruppamenti di paesi con elevati

tassi di mortalità nei primi 5 anni di vita (Paesi D + E, evidenziati in grigio) costituiscono il 28.8% del totale;

- le donne provenienti da Europa dell’Est e ex-Unione Sovietica (Europa B e C) costituiscono il 32.7% del totale; quelle provenienti dai Paesi del Medio Oriente (a cui si aggiunge il Marocco) il 21.2%.

La distribuzione percentuale delle coppie secondo la cittadinanza sia della madre che del padre del neonato è limitata della mancanza nel 20% dei casi del dato relativo alla cittadinanza paterna. In 82.5% dei casi entrambi i genitori sono italiani; in 11.1% sono entrambi di cittadinanza straniera; nel restante 6.4% uno dei genitori ha la cittadinanza straniera.

Distribuzione percentuale delle madri secondo cittadinanza propria e del

partner Cittadinanza padre

Cittadinanza madre Italiana Straniera Totale

Italiana 82,5% 2,7% 85,2%

Straniera 3,7% 11,1% 14,8%

Totale 86,2% 13,8% 100,0% Le donne con cittadinanza straniera hanno una bassa scolarità nel 56% dei casi a fronte del 30% delle italiane; una

scolarità elevata nel 10.6% dei casi rispetto al 19.5% delle donne con cittadinanza italiana (tab. 22 in allegato).

Commento La presenza di popolazione immigrata rappresenta una delle maggiori novità registrate in ambito socio-demografico negli ultimi anni. I problemi legati a questa presenza possono essere di diversa natura:

- la popolazione immigrata, rispetto alla autoctona, è caratterizzata da maggiore disagio socio-economico e, conseguentemente, da più frequenti esiti negativi per la salute materna e neonatale. La cittadinanza materna costituisce verosimilmente un determinante di salute o utilizzo dei servizi;

- la cittadinanza costituisce un elemento di differenza culturale rispetto all’evento nascita e alla crescita del bambino;

* La cittadinanza italiana potrebbe essere stata acquisita da donne nate all’estero e residenti in Italia da più di 5 anni; potrebbero

quindi essere sottostimate le problematiche connesse ad una diversa etnia o tradizione culturale.

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Caratteristiche socio demografiche

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- possono essere presenti rilevanti difficoltà di comunicazione con i professionisti impegnati nell’assistenza.

La distribuzione delle madri straniere nelle classi di provenienza geografica proposte dall’OMS consente: - di confrontare gli esiti neonatali e infantili con quelli attesi nei paesi di provenienza; - di valutare la immigrazione da paesi con elevati tassi di mortalità come ulteriore fattore di rischio, in

quanto potrebbe definire un svantaggio nella condizione di salute, una minore capacità di accesso ai servizi o una insufficiente attenzione ai temi della salute.

Confrontando cittadinanza materna e comune di nascita della madre, la percentuale di donne con cittadinanza straniera (14.8%) risulta inferiore a quella delle donne nate all’estero (20,3%). Non è possibile stabilire se questa variabilità sia reale o se sia invece la conseguenza di inaccuratezza nel rilevamento del dato. In questo Rapporto, l’accesso ai servizi da parte della popolazione immigrata è stato valutato utilizzando la cittadinanza.

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Anamnesi ostetrica pregressa

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Anamnesi ostetrica pregressa

Precedenti gravidanze Il 52.5% delle donne (17.760) ha avuto precedenti concepimenti (multigravida) (tab. 23 in allegato).

L’analisi dell’esito del precedente concepimento (tab. 24 in allegato) è condizionata dal fatto che non sempre vi è coerenza tra la variabile “concepimenti precedenti” e la variabile “parti precedenti”. − in 80.3% dei casi la precedente gravidanza (o

gravidanze) è esitata in parto (i) − in 27.5% in aborto (i) spontaneo (i) − in 10.8% è stata effettuata una (o più) interruzione

(i) volontaria di gravidanza.

Distribuzione percentuale delle donne

secondo l’esito dei precedenti concepimenti Esito precedenti concepimenti

N° soggetti

Totale soggetti %

Parto/i precedenti 14.258 17.760 80.3%

Aborto/i spontanei 4.888 17.760 27.5%

Interruzione/i volontarie 1923 17.760 10.8%

Non si osservano particolari differenze rispetto al luogo del parto, salvo osservare una frequenza di aborti

spontanei modestamente più elevata per le donne che partoriscono presso le Aziende Ospedaliere

(eccetto Reggio Emilia).

Le pluripare costituiscono il 42.2% del totale (l’80.3% delle multigravide). La tab. 25 (in allegato) riporta la distribuzione percentuale del numero di nati vivi come esito delle precedenti gravidanze. Tenendo conto dell’incompletezza delle informazioni disponibili (nel 4.5% dei casi non è riportato il numero di nati vivi), si può stimare che rispetto al totale delle donne (33.930) circa il 30%-34% ha già un figlio e un ulteriore 8%-9% ha due o più figli. La frequenza di aborti spontanei nelle precedenti gravidanze è di 27.5%; nel 78,9% è registrato un precedente unico aborto spontaneo, nel 16.2% due aborti spontanei e nel restante 4.9% tre o più aborti spontanei (tab. 26 in allegato). La frequenza di interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) nella storia ostetrica pregressa è di 10.8%; nel 79.8% le donne dichiarano di avere avuto un’unica precedente IVG, nel 14.7% due IVG e nel restante 5.5% tre o più IVG (tab. 27 in allegato).

Il periodo di tempo intercorso tra l’attuale parto ed il precedente è nell’1.2% dei casi (166) inferiore ai 12

mesi e nel 14% dei casi compreso tra i 12 e 24 mesi (tab. 28 in allegato).

Commento Il 47.5% delle donne è alla prima gravidanza e il 57,8% alla prima esperienza di parto; circa il 10% delle donne ha avuto precedenti gravidanze non esitate in parto. La pregressa storia ostetrica è importante non solo perché può influenzare il decorso e gli esiti della gravidanza in corso, ma anche perché può avere importanti riflessi nell’accesso ad servizi (le donne multipare tendono a frequentare meno i corsi di accompagnamento alla nascita) o nell’assumere decisioni rispetto ai comportamenti in gravidanza e periodo neonatale. I dati anamnestici confermano la rilevanza dell’abortività spontanea; circa una donna su quattro, tra le multigravide, ha avuto una precedente esperienza di aborto spontaneo (e una su cinque di queste una storia di abortività ripetuta). Non si può esprimere un giudizio di attendibilità sul dato relativo alle pregresse interruzioni volontarie di gravidanza (la probabile sottostima non è definita). Delle donne che riferiscono IVG in anamnesi, due su dieci riferiscono più di una IVG.

1 nato vivo (77.8%)

2 nati vivi (17.2%)

3 nati vivi (3.3%) >3 nati vivi

(1.7%)

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Anamnesi ostetrica attuale gravidanza

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Anamnesi ostetrica attuale gravidanza

Visite effettuate in gravidanza Il numero medio di visite effettuate in gravidanza (tab. 29 in allegato) è pari a 6.7 (range da 5.9

registrato nella AUSL di Forlì a 7.7 registrato nella AO di Modena). Non risulta la tendenza ad un maggior

numero di visite in gravidanza per le donne che successivamente partoriscono presso un Azienda

Ospedaliera, come ci si potrebbe aspettare dal concentrarsi di gravidanze “a rischio”.

Il 6.0% delle donne effettua meno di 4 controlli in gravidanza (lo 0.6% non effettua alcun controllo).

Il 21.4% delle donne effettua un numero di visite eguale o superiore a 9. Il range va da 3.6% per le

donne che partoriscono presso il punto nascita dell’AUSL di Forlì a 40.5% presso l’Azienda Ospedaliera di

Modena.

In relazione alla durata della gravidanza (tab. 34 in allegato), il numero medio di visite è scarsamente

influenzato dall’età gestazionale (EG); il numero medio è attorno a 5 visite per EG inferiori a 28

settimane; tra 5.8 e 6.5 visite dalla 28a alla 36a settimana; superiore a 6.7 visite nella gravidanza a

termine.

La distribuzione percentuale delle donne secondo l’epoca di effettuazione della prima visita di controllo è riportata in tab. 30 (in allegato).

- le donne con bassa scolarità (uguale o inferiore alla licenza media inferiore) effettuano più tardi la prima visita ( il 19.0% dopo le 12 versus il 10.3% di quelle con elevata scolarità) (tab. 31 in allegato).

- le donne con cittadinanza straniera effettuano più tardi la prima visita (il 31.0% dopo le 12 versus l’11.3% di quelle con cittadinanza italiana)) (tab. 32 in allegato).

Ecografie effettuate in gravidanza Il numero medio di ecografie effettuate in gravidanza (tab. 33 in allegato) è pari a 4.9 (range da 4.3

registrato nelle AUSL di Bologna Nord e Sud a 5.5 in AO di Ferrara). Non si registra alcuna tendenza ad

un maggior numero di ecografie per le donne che partoriscono presso un Azienda Ospedaliera, come ci si

potrebbe aspettare dal concentrarsi di gravidanze “a rischio”.

Analizzando i dati indipendentemente dalla durata della gravidanza:

- l’1.2% delle donne non effettua ecografie (dato superiore a 3% per le donne che partoriscono presso

i presidi dell’AUSL di Reggio Emilia e l’Azienda Ospedaliera di Modena). Nell’analisi di tale dato è

necessario tenere conto di un possibile utilizzo dello “0” in caso di mancanza del dato.

- il 70,2% delle donne nel corso della gravidanza effettua 4 o più ecografie.

In relazione alla durata della gravidanza (tab. 34 in allegato), il numero medio di ecografie effettuate in

gravidanza è influenzato dall’età gestazionale. Il numero medio è attorno a 4 per nati ad EG inferiori a 28

settimane; attorno a valori di 5 dalla 28a settimana alla 36a settimana; inferiore a 5 nella gravidanza a

termine.

<8 sett. EG (65.8%)

8-11 sett. EG (19.8%)

≥12 sett. EG (14.4%)

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Anamnesi ostetrica attuale gravidanza

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Si rileva inoltre che:

- le donne con bassa scolarità effettuano un numero medio di ecografie (4.6) lievemente inferiore a

quello delle fasce di scolarità più elevata (5.1) (tab. 35 in allegato);

- le donne con cittadinanza straniera effettuano un numero medio di ecografie (3.8) inferiore a quello

delle donne italiane (5.1) (tab. 36 in allegato).

Commento Il numero di visite ed ecografie effettuate in gravidanza è superiore a quello indicato, nel panorama internazionale, da linee guida basate su prove di efficacia. Per quanto riguarda le visite ostetriche, una revisione sistematica5 ha dimostrato che la riduzione del numero di visite (da 13-14 a 7-9) non comporta alcun peggioramento degli esiti materni e neonatali, ma può indurre una minor soddisfazione fra le donne che preferirebbero un maggior numero di controlli. Sulla base di una revisione sistematica e di un successivo studio clinico controllato randomizzato, l’Organizzazione Mondiale della Sanità propone un modello di assistenza basato, per le gravidanze a basso rischio, su quattro visite in gravidanza6. Il modello, inizialmente proposto per i paesi in via di sviluppo, può essere vantaggiosamente adattato con le opportune integrazioni (ad esempio lo screening ecografico) alla realtà di paesi sviluppati, come l’Italia. L’analisi dei dati evidenzia due principali problemi:

- a fronte di un “eccesso di visite” per la maggior parte delle donne, esiste una sottopopolazione non indifferente sul piano numerico (circa il 6%) che non effettua un adeguato numero di controlli;

- le donne con potenziale svantaggio sociale e culturale accedono più tardivamente alla prima visita in gravidanza, come già evidenziato dall’indagine ISTAT 7.

Per quanto riguarda l’indagine con ultrasuoni, raccomandazioni basate su prove di efficacia8,9 indicano la possibilità dell’effettuazione di un’ecografia nel primo trimestre per lo screening della sindrome di Down e raccomandano un’ecografia morfologica nel secondo trimestre per la rilevazione delle anomalie congenite diagnosticabili. Sulla base dei dati raccolti con il CedAP:

- pur essendo relativamente più elevato il numero di ecografie per le gravidanze che si concludono prima del termine (e quindi a rischio), nelle gravidanze a basso rischio il numero di ecografie eseguite è significativamente superiore a quello raccomandato;

- le fasce di popolazione con svantaggio socio-culturale effettua un numero minore di ecografie, ma comunque superiore al numero raccomandato.

Un elevato numero di ecografie in gravidanza comporta un incremento dei costi assistenziali non associato a miglioramento degli esiti perinatali; lo screening ecografico in gravidanza è risultato associato a esiti indesiderati come ansia materna per diagnosi falsamente positive e, specularmente, “falsa sicurezza” nelle madri che attribuiscono all’esame negativo il significato di completa assenza di alterazioni fetali di qualsiasi natura10.

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Anamnesi ostetrica attuale gravidanza

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Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

Ricorrono a servizi privati il 69.8% delle donne, nella maggior parte dei casi a ginecologi libero-professionisti (68.1%) (tab. 37 in allegato). Accedono ai Consultori pubblici il 23.4% delle donne, ai consultori privati lo 0.5%. Il ricorso ai servizi privati è massimo a Bologna (valori compresi tra 75% e 80%), ove si registra il minor utilizzo dei Consultori (attorno a 15%), mentre nell’AUSL di Bologna Sud e nell’AO di Modena si ha il maggior ricorso a servizi pubblici (rispettivamente 51% e 46.6%). Relativamente alle strutture ospedaliere (5.6%), l’ambulatorio delle gravidanze a rischio risulta utilizzato da 145 donne (0.4% del totale). Particolare risulta la situazione dell’AUSL di Ferrara, in cui 29.5% delle donne si rivolge alle strutture ospedaliere e solo 11.8% ai Consultori (dati completamente diversi sono stati registrati nell’Azienda Ospedaliera della stessa provincia)

Se si osserva l’utilizzo dei Servizi in relazione ad alcuni indicatori socio-demografici:

Distribuzione percentuale delle donne secondo titolo di studio e servizio utilizzato in gravidanza

Servizio utilizzato in gravidanza

Titolo di studio Privato Consultorio Ospedale

Laurea, Diploma Universitario 82,0% 14,3% 3,6%

Diploma Scuola Media Superiore 76,1% 19,2% 4,7%

Elementare, Media Inferiore 55,5% 35,7% 8,5%

- le donne con bassa scolarità, pur utilizzando in maggioranza i servizi privati (55.5%), tendono a rivolgersi più frequentemente di quelle laureate ai servizi consultoriali (35.7% versus 14.3%) e ospedalieri (8.5% versus 3.6%) (tab. 38 in allegato);

- il dato è ancor più evidente analizzando l’utilizzo dei servizi da parte delle donne con cittadinanza straniera. (tab. 39 in allegato)

Le donne straniere si rivolgono ai servizi consultoriali nel 63.1% dei casi e all’ambulatorio ospedaliero nel

12.5% dei casi (versus rispettivamente 16.1% e 4.5% delle italiane).

Commento Le donne si rivolgono nel corso della gravidanza in grande maggioranza al ginecologo libero-professionista. Questa realtà è da ascriversi a più fattori, tra cui verosimilmente quelli relativi alla possibilità di scegliere il professionista (anche per quanto riguarda il genere), avere sempre lo stesso professionista di riferimento, poterlo eventualmente contattare direttamente. Le sensibili differenze nell’afflusso ai servizi consultoriali registrate nelle diverse province (da valori del 30%-40% a Modena e Reggio Emilia a valori attorno al 15% nell’area bolognese) fanno ipotizzare la necessità di un confronto tra modelli di intervento e di offerta dei servizi. Dai dati CedAP emerge che:

- una parte significativa delle donne con svantaggio socio-culturale (bassa scolarità e/o cittadinanza straniera) si rivolge alla struttura pubblica (consultori ed ospedali) per l’assistenza nel corso della gravidanza;

- il numero delle donne italiane che si rivolge alla struttura pubblica è più ridotto (una su cinque). Questi elementi giustificano gli intenti di ridefinire il rapporto tra risorse, popolazione bersaglio (universale o a rischio) e obiettivi, per non confinare le strutture pubbliche in un “ghetto” destinato prioritariamente a donne con svantaggio socio-culturale.

Procreazione assistita Le donne che hanno fatto ricorso a tecniche di procreazione assistita (TPA) sono 360 (pari all’1.1% della

popolazione) (tab.40 in allegato). Il ricorso a TPA è modestamente superiore tra le donne laureate

(1.3%) rispetto a quelle con licenza elementare o media (0.9%) (tab. 41 in allegato).

Il tasso di parti plurimi è del 15.6%, rispetto a quello dell’1.2% sul totale dei parti (tab. 42 in allegato).

servizi privati (69.8%)

consultorio (23.4%)

ambulatorio ospedaliero (5.6%)

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Anamnesi ostetrica attuale gravidanza

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Indagini prenatali Il 30.9% delle donne che ha partorito è stata sottoposta in gravidanza ad almeno un’indagine prenatale,

con valori compresi fra il 16%-18% registrato presso le AUSL di Parma e di Piacenza e il 45%-48%

registrato presso le AUSL di Ravenna e di Imola. Nel 90.4% dei casi è stata effettuata un’amniocentesi,

nel 9.6% una villocentesi; sono state inoltre effettuate 469 fetoscopie o funicolocentesi (tab.43 in

allegato).

Analizzando il ricorso alle indagini prenatali secondo l’età materna (tabb.44 e 45 in allegato):

- nel gruppo di donne di età superiore ai 35 anni (fattore di rischio che comporta l’offerta

dell’intervento) risulta che 64.6% è ricorso ad almeno un’indagine. Il range è meno ampio rispetto a

quanto osservato alla popolazione generale: dal 48%-51% di Piacenza e Parma all’81.5% di Ravenna

e al 75.8% di Bologna Città;

- il ricorso ad almeno un’indagine prenatale interessa il 22.8% delle donne di età inferiore o eguale ai

35 anni, raggiungendo valori di 41.4% a Imola e di 34.2% a Ravenna.

I dati relativi alle donne di età eguale o inferiore ai 35 anni (tab. 46 in allegato) indicano un maggior

ricorso ad indagini prenatali da parte delle donne laureate (27.2%) rispetto a quelle con licenza

elementare o media inferiore (15.2%); per le donne di età superiore ai 35 anni la frequenza di ricorso

all’indagine prenatale (tab. 47 in allegato) non risulta associata alla diversa scolarità.

Commento I dati relativi alle indagini effettuate in epoca prenatale sono simili a quelli registrati nel censimento 2002 delle strutture di Genetica Medica in Italia11 che segnalava, tra altro, un incremento del 30% di indagini prenatali nel periodo 2000-2002, ipotizzando una “eccessiva utilizzazione della tecnica da parte delle madri nella fascia d’età inferiore ai 35 anni e una sottoutilizzazione da parte delle madri in età a rischio”. L’analisi dei dati CedAP permette di rilevare che:

- nelle madri a rischio per età il ricorso alle indagini prenatali è del 65%. L’indagine viene solo offerta e costituisce una possibilità di conoscere l’eventuale presenza di alcune patologie; tuttavia, bisognerebbe essere certi che il 35% che non ha effettuato l’esame lo abbia coscientemente rifiutato.

- una madre su cinque, nella popolazione non a rischio per età, si sottopone all’indagine prenatale. Non è possibile stabilire con quale frequenza il ricorso all’indagine è determinato dalla presenza di altri fattori di rischio (familiarità o rilievo di patologia fetale).

Le tecniche di indagine prenatale sono variamente associate a rischio aumentato di abortività12,13: - 0.5%-1% per amniocentesi, corrispondente a una stima di 46-92 perdite fetali per anno; - 1%-2% per villocentesi, corrispondente a una stima di 10-20 perdite fetali per anno; - 2% per funicolocentesi, corrispondente a una stima di 9-10 perdite fetali per anno.

Ricovero in gravidanza Il tasso regionale di ricovero in gravidanza è 10.8%, più elevato in alcuni punti nascita: AUSL di Parma

(16.8%), di Imola (15.0%) e Azienda Ospedaliera di Ferrara (21.8%) (tab. 48 in allegato). Lo scarso

numero di schede valorizzate per la variabile in oggetto rende inattendibile il dato dell’AUSL di Cesena.

Il tasso di ricovero è più elevato per le donne con licenza elementare o media inferiore (12.5%), rispetto

a quelle con diploma di scuola media superiore (10.5%) o laurea (9.4%) (tab. 49 in allegato).

Modestamente superiore il tasso di ricovero per le donne con cittadinanza straniera (11.6%) rispetto alle

italiane (10.6%) (tab. 50 in allegato).

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Anamnesi ostetrica attuale gravidanza

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Le donne ricoverate hanno un numero medio di visite, nel corso della gravidanza, superiore alle donne

non ricoverate (7.0 versus 6.7) (tab. 51 in allegato) e, analogamente, un numero superiore di ecografie

(5.4 versus 4.8).

Commento Il ricovero in gravidanza è un indicatore rilevato in Regione Emilia-Romagna per risolvere la genericità dell’indicatore gravidanza normale versus patologica proposto nel modello CedAP nazionale. Il tasso di ricoveri in gravidanza (10.8%) è notevolmente superiore a quello riportato (5.6%) per la Regione Emilia-Romagna nell’Indagine conoscitiva sul percorso nascita14. Il tasso di ricovero più elevato per le donne con bassa scolarità conferma l’associazione tra indicatori negativi di salute e disagio socio-culturale.

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Il Parto

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Il parto

Durata della gravidanza Il tasso di gravidanze pretermine (<37 settimane di gestazione) è pari al 7.4%, quello delle gravidanze

post-termine (≥42 settimane di gestazione) è del 2.7% (tab. 52 in allegato).

Distribuzione percentuale delle donne

secondo età gestazionale e luogo del parto Età gestazionale (settimane)

Luogo del parto <37 37-41 ≥ 42 Totale

AUSL Piacenza 6,0% 91,2% 2,8% 100,0%

AUSL Parma 6,7% 90,6% 2,7% 100,0%

AUSL Reggio Emilia 5,6% 91,5% 2,9% 100,0%

AUSL Modena 3,3% 93,6% 3,1% 100,0%

AUSL Bologna Sud 3,8% 92,5% 3,8% 100,0%

AUSL Imola 6,9% 91,1% 2,0% 100,0%

AUSL Bologna Nord 5,2% 92,0% 2,8% 100,0%

AUSL Bologna Città 6,6% 89,1% 4,3% 100,0%

AUSL Ferrara 5,4% 92,2% 2,4% 100,0%

AUSL Ravenna 6,8% 91,0% 2,2% 100,0%

AUSL Forlì 4,7% 92,9% 2,4% 100,0%

AUSL Cesena 7,7% 89,6% 2,7% 100,0%

AUSL Rimini 9,1% 89,8% 1,1% 100,0%

AOSP. Parma 9,6% 87,7% 2,7% 100,0%

AOSP. Reggio Emilia 8,0% 87,9% 4,2% 100,0%

AOSP. Modena 8,8% 90,0% 1,2% 100,0%

AOSP. Bologna 11,0% 86,2% 2,8% 100,0%

AOSP. Ferrara 13,4% 83,5% 3,1% 100,0%

Totale 7,4% 89,9% 2,7% 100,0%

- le nascite pretermine presentano valori più elevati presso le Aziende Ospedaliere rispetto alle Aziende territoriali di riferimento. La differenza è particolarmente rilevante nelle province di Modena (8.8% vs 3.3%), Bologna (11.0% vs 3,8%-6.6% nelle diverse AUSL bolognesi) e Ferrara (13,4% vs 5.4%);

- il tasso elevato registrato in alcune AUSL quali Rimini (9.1%) e Cesena (7.7%) potrebbe essere determinato dalla presenza presso questi punti nascita di Unità di Terapia Intensiva Neonatale; più difficile spiegare i valori rilevati a Imola (6.9%) e Ravenna (6.8%).

Il tasso di nati post-termine presenta ampie variazioni andando da valori di poco superiori all’1% (AUSL di Rimini e Azienda Ospedaliera di Modena) a valori superiori al 4% (AUSL di Bologna Città e Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia).

Analizzando la durata della gravidanza in relazione ad alcuni indicatori socio-demografici si rileva che:

- il tasso di nascita pretermine delle donne con bassa scolarità (8,1%) risulta più elevato rispetto ai

tassi delle donne con diploma di scuola superiore (7.2%) e delle donne laureate (6.9%) (tab. 53 in

allegato);

- le donne con cittadinanza straniera presentano un tasso più elevato di nascita pretermine (8.5%)

rispetto alle donne di cittadinanza italiana (7.2%) (tab. 54 in allegato).

Le donne che partoriscono prima del termine hanno un tasso di ricovero del 30.9% rispetto all’8.4% di

quelle che partoriscono a termine (tab. 55 in allegato).

Nelle gravidanza plurime il tasso di parto pretermine è del 62.1% rispetto al 6.8% registrato nelle

gravidanze singole (tab. 56 in allegato).

Commento Il tasso di nascita pretermine (7.4%) presenta valori più elevati rispetto alla rilevazione delle Schede di Dimissione Ospedaliera15 (5.7%). Un divario simile è stato registrato nel Rapporto nascita della Regione Lazio4, in cui si rileva un tasso di nati pretermine del 6.9% secondo il CedAP e del 5.9% secondo la SDO. Questo tasso più elevato può costituire un importante determinante rispetto agli esiti perinatali.

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Il Parto

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Si registra, in accordo con la letteratura, una associazione tra nascita pretermine e alcuni indicatori di svantaggio sociale e culturale, come pure una maggiore incidenza di nascita pretermine nelle gravidanze multiple. I tassi più elevati registrati nelle Aziende Ospedaliere e in quelle dotate di Unità di Terapia Intensiva Neonatale (Bologna Città, Cesena e Rimini) rappresentano un indicatore indiretto del corretto funzionamento del modello Hub&Spoke, dato confermato dal Registro regionale delle nascite pretermine (2003), in cui la frequenza di nati di peso inferiore ai 1500gr in ospedali diversi da quelli dotati di UTIN risulta intorno a valori di 5%.

Modalità del travaglio Escludendo dall’analisi i parti cesarei d’elezione, il tasso di parti con travaglio spontaneo è del 77.9% e

quello con travaglio indotto del 21.1%. I parti senza travaglio sono 1% (tab. 57 in allegato).

La frequenza di induzione del travaglio è maggiore in alcuni punti nascita: Azienda Ospedaliera di Modena

(27.0%), AUSL di Forlì (26.6%), di Reggio Emilia (25.9%), di Imola (24.0%) e di Cesena (23.0%).

L’induzione del travaglio riguarda il 17.7% dei nati pretermine, il 15.8% dei nati tra 37 e 39 settimane di

età gestazionale, il 25.3% di quelli nati tra 40 e 41 settimane e raggiunge il valore di 46.8% per i nati a

42 o più settimane (tab. 58 in allegato).

Il tipo di induzione privilegia l’impiego di prostaglandine (63.3%) rispetto all’ossitocina (31.7%) (tab. 59 in allegato). In due realtà (AUSL di Ferrara e Cesena) l’impiego di ossitocina risulta più frequente di quello delle prostaglandine, mentre nella AUSL di Parma si osserva un equilibrio. L’amnioressi viene registrata nel 3.9% dei parti a livello regionale, nel 19.3% nell’AUSL di Imola e nell’11.3% nell’AUSL di Cesena. Analizzato per età gestazionale (tab. 60 in allegato), l’utilizzo di prostaglandine risulta elevato per le gravidanze tra 40 e 41 settimane (68.2%) e a 42 o più settimane (78.9%).

Analizzando i parti spontanei (esclusi i parti cesarei d’elezione e quelli indotti) risulta (tab. 61 in allegato)

che nel 9% dei casi si è ricorsi all’augmentation (parto pilotato), più frequentemente nelle AUSL di

Bologna Città (25.6%), Modena (18.1%) e Ferrara (16.2%). Il parto pilotato risulta più frequente nelle

gravidanze tra 40 e 41 settimane di gestazione (11.1%) e a 42 o più settimane (10.6%) (tab. 62 in

allegato).

Commento Nel 30% dei casi, escludendo i parti cesarei d’elezione, si registra un intervento farmacologico in travaglio: nel 21% dei casi attraverso l’induzione e in un ulteriore 9% con parto pilotato. Per quanto riguarda l’induzione del parto, due revisioni sistematiche16,17 dimostrano la maggiore efficacia dell’applicazione di prostaglandine rispetto all’infusione ossitocica nel caso di membrane integre; i due prodotti appaiono di efficacia simile nel caso di membrane rotte. Il prevalente utilizzo di prostaglandine quale farmaco per l’induzione rappresenta verosimilmente un dato di appropriatezza. La frequenza di ricorso al parto pilotato (9%) appare inferiore all’atteso. E’ possibile che errori di codifica relativi al campo “induzione” e al campo “parto pilotato” abbiano portato a classificare come induzione alcuni casi di parto pilotato (con ossitocina o amnioressi).

prostaglandine (63.3%)

ossitocina (31.7%)

amnioressi (3.9%)

altro (1.1%)

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Il Parto

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Ora del parto Nella figura sottostante è rappresentato il numero dei parti per ora del giorno.

- i parti cesarei elettivi si concentrano essenzialmente tra ore 7 e ore 14, decrescono nelle ore pomeridiane e sono occasionali in quelle notturne;

- i parti cesarei urgenti hanno una frequenza pressoché uniforme in ogni ora del giorno;

- i parti indotti aumentano nelle ore pomeridiane e serali;

- i parti non indotti e vaginali hanno una frequenza costante, con un lieve incremento tra ore 8 e ore 12;

- i picchi sull’ora “0” sono dovuti presumibilmente ad una valorizzazione scorretta del campo in caso di dato mancante.

Commento Le diverse modalità di parto, nel dato regionale, sono distribuite nell’arco delle 24 ore con un andamento compatibile con una buona condotta ostetrica. E’ verosimile che l’induzione del parto avvenga prevalentemente nelle ore antimeridiane e questo può spiegare l’aumento di parti osservato nelle ore pomeridiane e serali. I parti cesarei programmati vengono solitamente espletati nel corso delle sedute operatorie del mattino e, in minor misura, nelle ore pomeridiane. L’andamento pressoché costante dei parti cesarei urgenti ne testimonia l’imprevedibilità. Escludendo i parti cesarei e quelli indotti, l’analisi dell’ora del parto non evidenzia un andamento particolare; la frequenza elevata di parti nelle ore notturne sembra indicare una buona prassi assistenziale nell’arco delle 24 ore. Differenze nell’assistenza ostetrica potranno essere evidenziate da una analisi per singolo punto nascita.

Professionisti sanitari presenti al momento del parto Limitatamente ai parti per via vaginale, oltre all’ostetrica, al momento del parto sono presenti (tab. 63 in

allegato):

- con una frequenza variabile il ginecologo: dal 28% dell’AUSL Bologna Sud al 70% dell’AO di Parma, a

valori attorno all’80% dell’AUSL di Piacenza e dell’AO di Reggio Emilia, a valori superiori al 90% nelle

altre realtà;

- con una ancor maggiore variabilità il pediatra/neonatologo: da valori inferiori al 10% (Bologna Sud,

AO Reggio Emilia e Bologna), ad una presenza quasi costante (valori attorno all’80% nell’AUSL di

Parma e Bologna Città);

- infermiere con competenze neonatali: quasi costantemente presenti in alcune realtà, praticamente

assenti in altre.

Di difficile interpretazione il dato relativo alla presenza al parto vaginale dell’anestesista (in alcune realtà,

in cui risultano valori superiori al 20%); il dato potrebbe essere collegato alla pratica del parto indolore.

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Il Parto

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Commento Le ampie variazioni osservate potrebbero essere determinate da una cattiva qualità nella registrazione dei dati. Se la variabilità osservata fosse invece reale, queste informazioni descriverebbero modelli assistenziali diversi.

Presentazione del nato La frequenza di presentazione cefalica è del 95%, quella di presentazione podalica 4.3%, nello 0.7% dei

casi si osserva un’altra presentazione (in particolare bregma e spalla) (tab. 64 in allegato). La frequenza

di presentazione podalica è compresa tra valori di 1.5%-2.0% (AUSL di Ferrara, Forlì e Bologna Nord) e

valori superiori a 6% (Rimini e Azienda Ospedaliera di Ferrara).

Commento Le variazioni osservate, nei diversi centri nascita, circa la frequenza di posizione podalica possono essere associate a due principali fattori: una concentrazione delle presentazioni podaliche verso alcune strutture in cui praticare il parto cesareo (indicato in questi casi), a una diversa frequenza di ricorso a manovre per la versione cefalica o a errori di compilazione del CedAP.

Modalità del parto La modalità del parto è registrata nel CedAP per singolo neonato, essendo possibile - in caso di parto

plurimo - che i bambini possano nascere con diverse modalità. Poiché una diversa modalità di parto per i

singoli nati è stata registrata unicamente in 6 casi, i dati sono stati analizzati conteggiando il parto una sola

volta in caso di gravidanza plurima e sono riportati in tab. 65 (in allegato).

Nell’AUSL di Ravenna il tasso di cesarei risulta 11%, dato giudicato non attendibile perché non confermato

dal confronto con i dati SDO (tab. 68 in allegato). Escludendo dall’analisi l’AUSL di Ravenna, il 68.1% dei

parti avviene per via vaginale (eutocico), l’1.1% per via vaginale operativo (forcipe e ventosa ostetrica) e

30.8% per taglio cesareo. Per quanto riguarda il parto vaginale operativo, nella maggioranza di casi lo stesso

avviene mediante applicazione di vacuum extractor (ventosa).

Il ricorso al parto cesareo è meno frequente nelle donne con cittadinanza straniera (27.6%) rispetto a quelle

con cittadinanza italiana (31.3%), differenza ascrivibile completamente a taglio cesareo fuori travaglio (tab.

66 in allegato).

Le donne con bassa scolarità sono sottoposte a parto cesareo con maggiore frequenza (31.9%), rispetto a

quelle con diploma di scuola media superiore (30.2%) e alle laureate (29.9%); la differenza si verifica sia

per il taglio cesareo fuori travaglio che per quello durante il travaglio (tab. 67 in allegato).

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Il tasso di parti cesarei (TC) presenta una variabilità tra diversi punti nascita:

- alcune Aziende presentano tassi nettamente più elevati della media regionale: le AUSL di Parma e Rimini (37%) e le AO di Parma e Ferrara (38%-39%);

- alcune Aziende hanno valori inferiori alla media regionale, in particolare le AUSL di Cesena (25%), Bologna Città e Ferrara (27%) e l’AUSL di Bologna Sud, ove il tasso di cesarei è del 6%, con un basso numero di nascite (160);

È possibile distinguere tra taglio cesareo elettivo, taglio cesareo urgente in travaglio e taglio cesareo urgente fuori travaglio):

- nella maggior parte dei casi (61.2%) il taglio cesareo è elettivo; - la maggior parte dei cesarei urgenti avviene in corso di travaglio.

In 8 Aziende non viene riportato alcun caso di “taglio cesareo fuori travaglio urgente”, dato improbabile

rispetto alla pratica clinica, che porta a ipotizzare un difetto di registrazione.

E’ stata effettuata un’analisi comparativa tra le diverse Aziende Sanitarie, adottando la classificazione

proposta da Robson18. Questa classificazione, prendendo in esame la precedente storia ostetrica (parità),

l’età gestazionale, la presentazione e le modalità del travaglio, propone 10 categorie mutuamente esclusive

entro le quali analizzare la frequenza della popolazione sul totale dei parti e il ricorso al parto cesareo.

Dall’analisi sono state escluse:

- AUSL di Ravenna, in quanto la frequenza di taglio cesareo registrata nel CedAP (11.2%) è sensibilmente

inferiore a quella rilevata con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (valori compresi nei diversi punti

nascita tra il 18.4% e il 28.2%) (tab. 68 in allegato).

- AUSL di Bologna Città, in quanto la cattiva qualità della compilazione fa si che solo nel 66% dei casi sia

possibile attribuire il parto alla classificazione proposta da Robson.

- AUSL di Bologna Sud, tenendo conto della peculiarità di un solo punto nascita (Porretta Terme) in cui si

opera una rigorosa selezione delle gravidanze a basso rischio (tasso di cesarizzazione del 6.3%).

Sono state quindi analizzati i dati per le AUSL di Piacenza (1), Parma (2), Reggio Emilia (3), Modena (4),

Imola (5), Bologna Nord (6), Ferrara (7), Forlì (8), Cesena (9) e Rimini (10) e per le Aziende Ospedaliere di

Parma (11), Reggio Emilia (12), Modena (13), Bologna (14) e Ferrara (15).

TC elettivo (61.2%)

TC in travaglio (33.0%)

TC urgente fuori travaglio

(5.7%)

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Il Parto

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Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 28,6% 8,2%

2 30,1% 11,3%

3 31,0% 11,5%

4 31,4% 10,8%

5 28,6% 13,8%

6 30,8% 12,9%

7 30,7% 9,9%

8 33,3% 16,2%

9 30,9% 1,2%

10 30,1% 14,5%

11 35,9% 15,3%

12 29,9% 8,3%

13 28,5% 13,5%

14 32,6% 16,5%

15 29,9% 13,9% La percentuale di donne incluse nella prima delle classi di Robson (donne nullipare, feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio spontaneo), simile in tutte le Aziende, risulta attorno al 30%. Il tasso di taglio cesareo mostra variabilità: da valori attorno all’8% per le (AUSL Piacenza e AOSP Reggio Emilia) a valori superiori al 16 % (AUSL Forlì Forlì e AOSP Bologna); di molto inferiore rispetto alle altre Aziende il dato dell’1.2% dell’AUSL di Cesena).

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 12,0% 66,2%

2 15,2% 59,2%

3 19,4% 48,7%

4 17,2% 54,7%

5 15,9% 98,8%

6 12,5% 48,0%

7 15,5% 57,8%

8 22,1% 59,6%

9 16,7% 35,9%

10 16,9% 59,7%

11 12,6% 75,6%

12 15,7% 41,6%

13 18,7% 46,2%

14 17,7% 54,2%

15 16,9% 59,7%

La seconda classe di Robson (donne nullipare, feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio indotto o con taglio cesareo elettivo) presenta tassi di taglio cesareo più elevati rispetto alla classe precedente. Il contributo di questa classe al totale della popolazione assistita è minore rispetto alla precedente (tra il 12% delle AUSL di Piacenza e Bologna Nord e il 22% diell’AUSL di Forlì). Discretamente ampio il range del tasso di cesarizzazione, compreso fra valori inferiori al 50% (AUSL Cesena, Bologna Nord e Reggio Emilia, AOSP Reggio Emilia e Modena) al il 66.2% dell’AUSL di Piacenza e la quasi totalità dei casi nell’AUSL di Imola.

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Il Parto

28

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 23,5% 2,6%

2 24,2% 3,3%

3 21,5% 2,5%

4 28,3% 1,8%

5 25,3% 2,3%

6 26,0% 6,7%

7 27,9% 3,5%

8 23,1% 2,1%

9 24,8% 0,2%

10 23,1% 4,6%

11 22,3% 6,9%

12 24,6% 2,2%

13 22,3% 3,6%

14 19,7% 4,4%

15 20,5% 4,3% Il contributo della terza classe di Robson (donne pluripare, feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio spontaneo) al totale della popolazione assistita è compreso tra il 20% e il 30%, con bassi tassi di cesarizzazione omogenei nelle diverse realtà e compresi tra 2% e 5%, escludendo AUSL Cesena (0.2%) e Bologna Nord (6.7%).

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 7,0% 43,8%

2 7,7% 61,0%

3 9,5% 40,1%

4 6,5% 31,6%

5 8,5% 42,7%

6 10,2% 48,0%

7 12,7% 54,2%

8 10,1% 30,4%

9 6,9% 34,9%

10 8,2% 44,1%

11 7,2% 63,2%

12 7,7% 43,8%

13 7,9% 28,5%

14 7,7% 28,9%

15 6,0% 21,8%

La quarta classe di Robson (donne pluripare, feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio indotto o con taglio cesareo elettivo) contribuisce tra 7% e 10% al totale della popolazione assistita (solo AUSL Ferrara si attesta al 12.7%). I tassi di cesarizzazione sono elevati con discrete variazioni: da valori inferiori al 30% (AOSP. Modena, Bologna e Ferrara) a valori superiori al 50% (AUSL Ferrara) e 60% (AUSL e AOSP Parma).

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Il Parto

29

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 9,7% 93,2%

2 9,5% 93,7%

3 7,1% 88,6%

4 6,7% 82,4%

5 8,5% 38,2%

6 5,7% 87,5%

7 2,7% 86,7%

8 2,9% 94,4%

9 5,2% 93,9%

10 5,7% 94,5%

11 7,1% 94,7%

12 6,9% 86,2%

13 6,8% 82,5%

14 3,4% 86,7%

15 5,6% 94,1%

La quinta classe di Robson (feto singolo, cefalico, a termine, con pregresso taglio cesareo) contribuisce in misura variabile (tra 3% e 10%) al totale della popolazione assistita. I tassi di cesarizzazione - se si esclude il caso dell’AUSL di Imola (38.2%) - sono tutti superiori all’80% e in alcuni casi al 90% (AUSL Forlì, Cesena, Rimini e Parma e AOSP Ferrara).

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 1,8% 96,9%

2 2,1% 100,0%

3 1,8% 97,9%

4 2,5% 97,6%

5 2,7% 39,3%

6 0,8% 87,5%

7 0,7% 87,5%

8 0,9% 100,0%

9 3,0% 87,9%

10 3,5% 98,9%

11 2,5% 68,3%

12 3,0% 98,5%

13 2,3% 92,5%

14 2,5% 95,6%

15 3,7% 94,1%

La sesta classe di Robson (donne nullipare, feto singolo, presentazione podalica) fornisce un variabile, modesto contributo al totale della popolazione assistita (da valori inferiori all’1% al 3.7% dell’ AOSP Ferrara). I tassi di cesarizzazione - se si esclude il caso dell’AUSL di Imola (39.3%) e dell’AOSP Parma (68.3%) - sono tutti superiori all’80% e in alcuni casi al 90% (AUSL Forlì, Reggio Emilia, Piacenza, Parma e Modena e AOSP. Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara).

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Il Parto

30

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 1,6% 96,6%

2 1,5% 93,3%

3 1,2% 100,0%

4 1,3% 95,2%

5 1,5% 31,3%

6 0,8% 87,5%

7 0,6% 100,0%

8 0,4% 100,0%

9 1,3% 92,9%

10 1,8% 95,6%

11 1,4% 61,8%

12 1,5% 93,8%

13 1,5% 91,1%

14 0,8% 96,6%

15 2,2% 95,0% La settima classe di Robson (donne pluripare, feto singolo, presentazione podalica) fornisce un contributo inferiore al 2% al totale della popolazione assistita. I tassi di cesarizzazione - se si esclude il caso dell’AUSL di Imola (31.3%) e AOSP Parma (61.6%) - sono tutti superiori all’80%, in alcuni casi al 90% (AUSL Forlì, Ferrara, Reggio Emilia, Piacenza e Modena e AOSP. Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara).

Azienda

Prevalenza della

condizione

Frequenza parti

cesarei 1 0,9% 82,4%

2 1,2% 91,7%

3 0,6% 53,3%

4 0,8% 57,7%

5 1,1% 81,8%

6 0,7% 100,0%

7 0,4% 100,0%

8 1,0% 69,2%

9 1,4% 76,7%

10 1,2% 96,9%

11 1,1% 88,5%

12 1,4% 86,7%

13 2,0% 89,8%

14 1,7% 88,5%

15 1,6% 100,0%

La ottava classe di Robson (gravidanze multiple) fornisce un contributo inferiore a 1.4% al totale della popolazione assistita. I tassi di cesarizzazione presentano un’ampia variabilità, da valori inferiori a 70% (AUSL Reggio Emilia, Modena, Forlì, Cesena) a valori superiori a 90% (AUSL Ferrara, Bologna Nord, Parma e Rimini e AOSP Ferrara).

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Il Parto

31

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 0,3% 80,0%

2 1,6% 81,3%

3 0,9% 60,9%

4 1,0% 69,7%

5 0,9% 22,2%

6 0,7% 85,7%

7 0,3% 0,0%

8 0,4% 40,0%

9 0,1% 33,3%

10 1,0% 72,0%

11 0,2% 83,3%

12 1,4% 43,3%

13 0,7% 70,0%

14 0,2% 71,4%

15 0,4% 50,0%

La nona classe di Robson (singole presentazioni anomale) contribuisce meno dell’1% (se si esclude l’1.6% dell’AUSL di Parma e l’1.4% dell’AOSP Reggio Emilia) al totale della popolazione assistita. I tassi di cesarizzazione presentano un’ampia variabilità, da valori inferiori a 40% (AUSL Cesena, Forlì, Imola) a valori superiori a 80% (AUSL Piacenza, Bologna Nord e Parma).

Azienda Prevalenza

della condizione

Frequenza parti

cesarei 1 4,7% 45,9%

2 5,7% 59,6%

3 4,9% 35,4%

4 2,7% 32,6%

5 5,4% 51,8%

6 4,6% 37,8%

7 5,0% 50,0%

8 4,3% 54,7%

9 5,9% 48,1%

10 7,0% 63,3%

11 8,1% 60,8%

12 6,1% 53,0%

13 6,4% 52,4%

14 8,0% 55,1%

15 9,3% 72,9% La decima classe di Robson (parti singoli, presentazione cefalica, prima del termine) contribuisce tra 2.7% e 9.3% al totale della popolazione assistita. I tassi di cesarizzazione presentano un’ampia variabilità, da valori inferiori a 40% (AUSL Modena, Bologna Nord e Reggio Emilia) a valori che si attestano attorno a 60% (AUSl Parma e Rimini e AOSP Parma) al 72.9% dell’AOSP di Ferrara .

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Il Parto

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Commento Il tasso di parti cesarei registrato in Italia è il più elevato a livello mondiale. Il tasso registrato in Emilia-Romagna (30.8%) è significativamente più elevato di quanto indicato come limite superiore dalle raccomandazioni dell’OMS (attorno a 15%)19. L’utilizzo dei dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera si è rivelato non idoneo a comprendere la natura del fenomeno ed a sintetizzare la complessa rete di fattori che portano alla decisione di effettuare un parto cesareo, in quanto la classificazione delle indicazioni all’intervento.risulta scarsamente riproducibile tra i diversi professionisti. La classificazione di Robson, utilizzata in questa analisi, presenta una serie di vantaggi in quanto consente di identificare, sulla base di dati anamnestici e clinici:

- se la variabilità nel tasso totale di cesarei è ascrivibile ad una diversa composizione della popolazione che afferisce ai diversi centri;

- le sottopopolazioni di donne gravide maggiormente rappresentate, nelle quali una riduzione del ricorso al taglio cesareo si tradurrebbe in una riduzione del tasso totale di interventi.

Dall’analisi si evidenzia che in Emilia-Romagna, le sottopopolazioni di donne in travaglio più numerose sono rappresentate da:

- donne nullipare, con feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio spontaneo (costituiscono omogeneamente il 30%, con tassi di taglio cesareo compresi fra 8.2% e 16.2%);

- donne pluripare, feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio spontaneo (costituiscono fra 20% e 30%, con tassi di cesarizzazione omogenei e generalmente compresi tra 2% e 4%);

- donne nullipare, feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio indotto o con taglio cesareo elettivo (costituiscono tra 12% e 22%, con tassi di taglio cesareo compresi fra 35.9 e 75.5, escludendo una AUSL);

- donne pluripare, feto singolo, cefalico, a termine, con travaglio indotto o con taglio cesareo elettivo (costituiscono tra 7% e 10%, con variabilità nei tassi: da valori inferiori a 40% a 61%);

- le donne con feto singolo, cefalico, a termine, con pregresso taglio cesareo (costituiscono fra 3% e 10% della popolazione assistita, ma presenta tassi di cesarizzazione tutti superiori all’80%).

La variabilità nel ricorso all’intervento, che non può essere attribuita (nella stessa classe di Robson) a una diversa prevalenza di condizioni patologiche fra centri diversi, indica che è possibile ridurre la frequenza dei tagli cesarei fra le nullipare a termine, i tagli cesarei elettivi e i pregressi tagli cesarei.

Parto semplice e plurimo I parti plurimi costituiscono l’1.2% del totale (410); i nati da parto plurimo sono 789, pari a 2.3% dei nati.

Presenza di una persona di fiducia della donna in sala parto Nell’89.6% dei casi la donna ha accanto a se al momento del parto (esclusi i cesarei) una persona di

fiducia, rappresentata nel 92.6% dei casi dal padre del bambino; nel 5.9% da un familiare; nel restante

1.5% da altra persona di fiducia della donna.

Si registra una variabilità nella assenza di una persona di fiducia, da valori inferiori o attorno al 5% (AUSL

di Modena, Imola, Bologna Nord, Bologna città, Forlì; Aziende Ospedaliere di Bologna e Modena) a valori

attorno al 20% (AUSL di Parma e Ferrara; Azienda Ospedaliera di Ferrara) (tab. 69 in allegato).

Commento La presenza di una persona di fiducia accanto alla donna durante il parto rappresenta un indicatore delle caratteristiche dell’offerta erogata dai servizi. L’assenza di una persona di fiducia durante il parto vaginale nel 20% dei casi può essere giudicata eccessiva, essendo poco probabile nella totalità di questi casi una scelta autonoma della donna.

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Il Neonato

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Il Neonato

Vitalità nati Per i nati morti, considerata la rilevanza dell'informazione, è stata fatta una verifica individuale dei casi giudicati dubbi per incoerenza tra il campo "vitalità" e i successivi campi della sezione nati-mortalità; come risultato di questa verifica, nel numero di nati morti sono stati inclusi anche 14 record scartati al controllo di qualità (e quindi non presenti nella banca dati) e 1 record valorizzato come nato vivo. A seguito di questa verifica, risultano 127 nati morti su 34392 nati, pari allo 3.7‰ (tab. 70 in allegato). Commento La rilevazione attraverso il CedAP del dato di natimortalità costituisce un significativo contributo alla conoscenza del fenomeno, considerata la carenza degli altri flussi informativi dell’ISTAT. Il valore del 3.7‰ sembra ridimensionare il risultato della elaborazione ISTAT che per l’anno 2001 riportava un tasso del 4.2‰ (pìù elevato di quello pari al 3.6‰ registrato nel Nord Italia)1. Per un’analisi più approfondita del fenomeno si rinvia all’analisi della sezione specifica di questo documento.

Genere dei nati Sono nati 17.665 bambini con genitali esterni maschili (51.4%) e 16672 con genitali esterni femminili

(48.6%) (tab. 71 in allegato). Nello 0,4% delle schede neonato (212 casi) si ha un’incoerenza tra la

variabile “genitali esterni” e la variabile “sesso”.

Peso alla nascita Il peso medio alla nascita è di 3272g (range 3169-3353).

Il tasso di neonati di peso inferiore ai 2500g. (nati di basso peso) è del 6.6%; il tasso di neonati di peso

inferiore ai 1500g (nati di peso molto basso) dell’1% (tab. 72 in allegato).

L’analisi in relazione al luogo del parto rileva una distribuzione dei nati di peso molto basso più elevata

nelle Aziende ove è presente un’Unità di Terapia Intensiva Neonatale.

Le donne con bassa scolarità partoriscono con frequenza leggermente maggiore nati di basso peso (7.4%),

rispetto a quelle con diploma di scuola media superiore (6.2%) e alle laureate (6.3%); il divario è

essenzialmente attribuibile alla differenza osservata nella fascia di peso 1500-2499g (tab. 73 in allegato).

La frequenza di nati di basso peso è eguale nelle donne con cittadinanza straniera (6.8%) rispetto a quella

italiana (6.7%) (tab. 74 in allegato).

In relazione all’età gestazionale (tab. 75 in allegato):

- risultano 749 i neonati a termine di basso peso (con improbabili 21 casi di peso inferiore ai 1500 g). La

maggioranza di questi bambini (636) nasce a 37-39 settimane e potrebbe rappresentare la frequenza

dei nati di basso peso a termine (2.0%);

- risultano 1252 i nati pretermine di peso superiore ai 2500 g, di questi 1181 nascono tra 34 e 36

settimane di gestazione (58.7% dei nati in questa fascia di età gestazionale).

Commento I dati relativi al basso peso neonatale tendono a confermare quanto già osservato relativamente all’età gestazionale:

- la frequenza dei nati di basso peso è pari al 6.6%. Il dato sembra indirettamente confermare quanto evidenziato analizzando l’età gestazionale: un valore di nascita pretermine superiore a quello riportato dai dati ISTAT;

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Il Neonato

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- il numero di nati di peso inferiore ai 1500g (334) è sostanzialmente simile a quello rilevato dal Registro Regionale

del nato Pretermine (344 nati). - si conferma il fattore di rischio rappresentato dalla scolarità materna rispetto al basso peso (fattore evidenziato

anche nell’analisi del Registro regionale del nato pretermine).

Punteggio di Apgar e rianimazione neonatale Lo 0.2% dei nati presenta un punteggio di Apgar a 5’ indicante una importante sofferenza (punteggio ≤3), lo 0.2%

una modesta sofferenza (punteggio di 4-5), l’1% una lieve sofferenza (punteggio di 6-7) e il 98.6% un normale

punteggio (8-10) (tab. 76 in allegato).

Il 2.3% dei neonati è stato sottoposto a rianimazione neonatale, l’1.5% a ventilazione e lo 0.8% a intubazione (tab.

77 in allegato).

Il ricorso alla ventilazione presenta valori superiori alla media in realtà non caratterizzate da presenza di Unità di

Terapia Intensiva neonatale quali le AUSL di Modena (2.2%) e di Imola (2.9%), in cui si registra anche un maggior

ricorso all’intubazione (1.3%).

L’intubazione ha riguardato il 27.2% dei nati di peso inferiore ai 1500g., l’1.8% di quelli di peso compreso tra 1500-

2499g. e lo 0.4% di quelli di peso superiore ai 2500g (tab. 78 in allegato); risultati analoghi si evidenziano allorché si

analizza l’intubazione in relazione all’età gestazionale (tab. 79 in allegato).

Commento La rianimazione neonatale riguarda per la maggior parte dei casi nati pretermine, di peso molto basso; maggiori dettagli sulla rianimazione di questi neonati sono riportati nel Registro regionale dei nati pretermine.

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Le Malformazioni

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Le Malformazioni

Le malformazioni al momento della nascita I soggetti con malformazione sono 262 e rappresentano lo 0.76% del totale dei nati (range 0.10-2.46) (tab. 88 in

allegato).

L’indagine ecografica è stata effettuata in gravidanza in tutti i casi di soggetti con malformazione (tab. 81 in

allegato). La familiarità per malformazioni è segnalata in 22 casi (8.4% dei casi).

In tab. 82 (in allegato) è riportata la distribuzione dei casi in base all’epoca della diagnosi della malformazione (età

gestazionale ed età neonatale); l’incrocio tra le due variabili evidenzia numerosi casi di registrazione dubbia

dell’informazione, a causa di incompatibilità tra i due dati e utilizzo improprio dello “0”. Non si ritiene quindi

opportuno fare un analisi della distribuzione in oggetto.

Commento Allo stato attuale la registrazione delle malformazioni è effettuata in sala parto e ciò significa che non vengono rilevate quelle malformazioni che si evidenziano a un più attento esame obiettivo o nei primi giorni di vita. Da questo limite deriva il relativo basso tasso di incidenza osservato (nonché la variabilità tra i diversi Centri). E’ in corso un confronto tra i dati registrati dal CedAP e quelli rilevati dal Registro Malformazioni (IMER); dai primi dati si evidenzia che:

- una serie di casi registrati dal CedAP non sono riportati dal Registro (che essendo su base volontaria non copre la totalità degli eventi);

- una parte dei soggetti con malformazioni rilevati dal Registro non lo sono dal CedAP per i limiti sopraenunciati. La modifica delle modalità di rilevazione delle malformazioni attraverso il CedAP ipotizzando una “chiusura” dello stesso in decima giornata di vita, da parte del pediatra, potrebbe determinare un significativo miglioramento nella qualità dei dati in quanto:

- consentirebbe di rilevare anche le malformazioni (cardiache, ad esempio) che possono evidenziarsi e/o essere diagnosticate nelle ore successive alla nascita;

- garantirebbe la possibilità di meglio definire la diagnosi in quanto renderebbe possibile le indagini necessarie ad evidenziare se la malformazione diagnosticata alla nascita sia associata ad altre (quadri sindromici, malformazioni complesse);

- renderebbe possibile un miglior utilizzo dei codici della classificazione (ICD-9) rispetto a quanto è possibile fare, da parte dell’ostetrica, in sala parto

I dati relativi all’indagine ecografica devono essere analizzati con cautela in quanto si riferiscono a tutte le malformazioni e comprendono anche quelle difficilmente diagnosticabili in epoca prenatale. Una ulteriore analisi per specifiche malformazioni diagnosticabili in epoca prenatale potrà essere effettuata negli anni a venire, allorché sarà raggiunta una dimensione adeguata del campione.

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I Nati morti

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I Nati morti

Età gestazionale nei casi di natimortalità Il 38.6% della natimortalità si è verificato in gravidanze a termine, il 43.4% tra le 31 e 36 settimane di

gestazione (tab. 83 in allegato).

Epoca del decesso La tab. 84 (in allegato) riporta la distribuzione dei nati morti secondo l’epoca del decesso (prima o in corso di

travaglio). L’analisi è inficiata dall’elevato numero di dati mancanti (36.2%) Dai dati disponibili sembrerebbe comunque

prevalente il decesso prima del travaglio (74 casi, pari al 58.3% del totale).

Fattori di rischio Nelle tabb. 85 – 95 (in allegato) è riportata un’analisi univariata della natimortalità rispetto a diverse variabili presenti nel CedAP.

Analisi univariata della natimortalità rispetto a fattori

socio-demografici

Tassi di natimortalità (‰) in relazione alla

presenza della condizione

SI NO RR (IC 95%) Bassa scolarità materna (vs alta) (all.Tab.85) 4.3 2.5 1.7 (1.0-3.1)

Cittadinanza straniera (all.Tab.86) 5.0 3.4 1.5 (1.0-2.3)

Età materna < 25 aa (all.Tab.87) 5.5 3.5 1.6 (1.0-2.6)

La bassa scolarità, la cittadinanza straniera e l’età materna inferiore ai 25 anni rappresentano dei fattori debolmente associati ad un aumentato rischio di natimortalità, senza tuttavia raggiungere la significatività statistica.

Analisi della natimortalità rispetto alla anamnesi ostetrica

Tassi di natimortalità (‰) in relazione alla

presenza della condizione

SI NO RR Precedenti concepimenti (all.Tab.88) 3.1 4.3 0.7 (0.5-1.0)

Precedenti aborti spontanei (all.Tab.89) 5.2 2.3 2.3 (1.3-3.9)

Precedenti IVG (all.Tab.90) 2.6 3.2 0.8 (0.3-2.0)

Precedenti parti cesarei (all.Tab.91) 2.7 2.8 1.0 (0.4-2.4)

Precedenti nati morti (all.Tab.92) 7.2 2.6 2.7 (0.7-11.4)

Una storia di precedenti aborti spontanei rappresenta un fattore significativamente associato ad un aumentato rischio di natimortalità. La natimortalità sembra essere aumentata (senza raggiungere la significatività statistica) nelle donne alla prima gravidanza. Una precedente storia di natimortalità rappresenta un fattore che potrebbe risultare clinicamente rilevante (pur non essendo raggiunta la significatività statistica).

Analisi della natimortalità rispetto al decorso della

gravidanza

Tassi di natimortalità (‰) in relazione alla

presenza della condizione

SI NO RR Ricovero in gravidanza (all.Tab.93) 6.2 3.3 1.9 (1.2-3.0)

Procreazione assistita (all.Tab.94) 9.4 3,6 2.6 (1.0-7.1)

Gravidanza plurima (all.Tab.95) 13.8 4.3 4.0 (2.2-7.5)

Le donne con gravidanza esitata in un nato morto sono state più frequentemente ricoverate nel corso della gravidanza stessa. Il rischio di natimortalità è aumentato nel caso di gravidanza plurima e di procreazione assistita; i due fattori potrebbero essere assunti come variabili non indipendenti.

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I Nati morti

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Indagine autoptica In 34 casi (26.8%) l’autopsia non è stata effettuata e in altri 18 casi (14.2%) non si hanno informazioni

relative all’esecuzione della autopsia (tab. 96 in allegato).

Commento La natimortalità ha rappresentato negli ultimi anni la principale componente della mortalità perinatale, caratterizzata da minor decremento e quindi suscettibile di interventi che, determinandone la riduzione, possano contribuire al calo dei tassi di mortalità perinatale e, in parte, di quella infantile. I dati rilevati, per l’anno 2003, presentano elementi contrastanti:

- allorché si analizzano i fattori di rischio associati all’incremento della natimortalità si ha la conferma di quanto riportato nelle letteratura scientifica, il che sembra indicare indirettamente una discreta qualità dei dati;

- la insufficienza di dati relativi al momento del decesso (prima e durante il travaglio) inficia significativamente la qualità dell’informazione;

- la mancata esecuzione dell’autopsia, che potrebbe anche indicare una insufficiente esecuzione di altri accertamenti diagnostici, rappresenta un importante limite all’inquadramento diagnostico nonché alla comunicazione circa il rischio di ricorrenza alle famiglie.

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38

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Allegati

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Tabelle

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Tab. 1: Record CedAP relativi all'anno 2003

RECORD ARRIVATI RECORD SCARTATI RECORD CARICATI

Azienda inviante Arrivati A

Arrivati M

Arrivati N

Scartati A

Scartati M

Scartati N

Caricati AM

Caricati N (di cui recuperati)

(*)

% scarti dopo il

recupero (*)

AUSL Piacenza 1.809 1.809 1.826 0 0 0 1.809 1.826 0 0,0% AUSL Parma 992 992 1.004 2 2 2 990 1.002 8 0,2% AUSL Reggio Emilia 2.594 2.594 2.610 0 0 0 2.594 2.610 0 0,0% AUSL Modena 3.291 3.291 3.314 7 7 8 3.284 3.306 3 0,2% AUSL Bologna Sud 161 161 162 1 1 2 160 160 3 0,8% AUSL Imola 1.031 1.031 1.042 0 0 0 1.031 1.042 0 0,0% AUSL Bologna Nord 976 976 982 0 0 0 976 982 0 0,0% AUSL Bologna Città 2.592 2.592 2.629 291 291 301 2.301 2.328 1.546 11,3% AUSL Ferrara 1.116 1.116 1.122 3 3 5 1.113 1.117 5 0,3% AUSL Ravenna 2.061 2.049 2.121 118 106 157 1.943 1.964 32 6,1% AUSL Forlì 1.233 1.233 1.243 0 0 0 1.233 1.243 17 0,0% AUSL Cesena 2.189 2.189 2.220 3 3 4 2.186 2.216 3 0,2% AUSL Rimini 2.531 2.531 2.563 0 0 0 2.531 2.563 0 0,0% AOSP Parma 2.382 2.382 2.410 8 8 9 2.374 2.401 3 0,3% AOSP Reggio Emilia 2.192 2.192 2.221 16 16 16 2.176 2.205 5 0,7% AOSP Modena 2.914 2.914 2.967 9 9 9 2.905 2.958 7 0,3% AOSP Bologna 3.451 3.451 3.573 23 23 30 3.428 3.543 17 0,7% AOSP Ferrara 1.145 1.145 1.188 249 249 276 896 912 269 22,3% Totale 34.660 34.648 35.197 730 718 819 33.930 34.378 1.918 2,2%

Legenda: A: record relativi alla tabella A del tracciato regionale (dati anagrafici) M: record relativi alla tabella M del tracciato regionale (dati sensibili sulla madre) N: record relativi alla tabella N del tracciato regionale (dati sensibili sul neonato)

Note: (*) al fine di rendere più completa la rilevazione sono stati recuperati parte dei record inizialmente scartati modificando provvisoriamente i controlli previsti (per alcuni campi obbligatori non sono stati scartati i record in caso di dato mancante). Nella tabella si è evidenziata l'entità del recupero nella colonna dei record N. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003.

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Tab. 2: Qualità dei record per punto nascita (analisi in base ai record N - neonato)

Azienda di evento Arrivati Corretti Scartati % corretti

Piacenza 1.159 1.159 0 100% AUSL Piacenza

Fiorenzuola D'Arda 663 663 0 100%

Fidenza 494 494 0 100%

Borgo Val Di Taro 184 182 2 99% AUSL Parma Città Di Parma 307 307 0 100%

Guastalla 704 704 0 100% Montecchio Emilia 808 808 0 100% Scandiano 845 845 0 100% AUSL Reggio Emilia

Castelnovo Ne' Monti 245 245 0 100%

Carpi 1.530 1.522 8 99% Mirandola 483 483 0 100% Sassuolo 736 736 0 100% AUSL Modena

Pavullo Nel Frignano 565 565 0 100%

AUSL Bologna Sud Porretta Terme 162 160 2 99% AUSL Imola Imola 1.042 1.042 0 100% AUSL Bologna Nord Bentivoglio 982 982 0 100%

Maggiore - Bo 2.438 2182 256 89% Villa Erbosa 120 116 4 97% AUSL Bologna Città Villa Regina 47 9 38 19% Comacchio 7 7 0 100% Ospedale Del Delta 475 473 2 100% AUSL Ferrara Cento 640 637 3 100% Ravenna 1.106 1015 91 92% Lugo 986 931 55 94% Faenza non pervenuto alcun dato

AUSL Ravenna

Domus Nova 21 18 3 86% AUSL Forlì Forlì 1.243 1.243 0 100% AUSL Cesena Cesena 2.220 2.216 4 100%

Rimini 2.322 2.322 0 100% AUSL Rimini

Villa Maria-Rn 241 241 0 100% AOSP Parma Ospedali Riuniti-Pr 2.410 2.401 9 100% AOSP Reggio Emilia S.Maria Nuova-Re 2.221 2.205 16 99% AOSP Modena Policlinico-Mo 2.967 2.958 9 100%

AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi-Bo 3.573 3.543 30 99%

AOSP Ferrara Arcispedale S.Anna-Fe 1.188 912 276 77%

Totale 35.197 34.378 819 98%

Nota: nelle percentuali di corretti sono compresi anche i record inizialmente scartati a causa di dati mancanti, poi recuperati al fine di rendere più completa la banca dati (vedi introduzione sulla qualità dei dati). Nel totale R.E.R. sono compresi anche i parti avvenuti a domicilio Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 3: Copertura della rilevazione - confronto dati CedAP 2003 - SDO 2003

Azienda di evento Nati SDO

Nati vivi CEDAP Differenza % nati Cedap

su nati SDO

Piacenza 1.159 1.158 1 100% AUSL Piacenza

Fiorenzuola D'Arda 656 657 -1 100% Fidenza 497 490 7 99% Borgo Val Di Taro 186 184 2 99% AUSL Parma Citta' Di Parma 308 307 1 100% Guastalla 702 702 0 100% Montecchio Emilia 806 805 1 100% Scandiano 843 843 0 100%

AUSL Reggio Emilia

Castelnovo Ne' Monti 244 244 0 100% Carpi 1.519 1.524 -5 100% Mirandola 473 482 -9 100% Sassuolo 735 734 1 100%

AUSL Modena

Pavullo Nel Frignano 561 561 0 100% AUSL Bologna Sud Porretta Terme 161 162 -1 100% AUSL Imola Imola 1.040 1.041 -1 100% AUSL Bologna Nord Bentivoglio 973 976 -3 100%

Maggiore - Bo 2.375 2.434 -59 100% Villa Erbosa 121 120 1 99% AUSL Bologna Città Villa Regina 0 47 -47 100% Comacchio 12 7 5 58% Ospedale Del Delta 499 474 25 95% AUSL Ferrara Cento 644 635 9 99% Ravenna 1.113 1.101 12 99% Lugo 1.076 982 94 91% Faenza 662 0 662 0% Domus Nova 1 21 -20 100%

AUSL Ravenna

S. Pier Damiano 170 0 170 0% AUSL Forlì Forlì 1.239 1.240 -1 100% AUSL Cesena Cesena 2.266 2.211 55 98%

Rimini 2.328 2.314 14 99% AUSL Rimini

Villa Maria-Rn 244 241 3 99% AOSP Parma Ospedali Riuniti-Pr 2.462 2.401 61 98% AOSP Reggio E. S.Maria Nuova-Re 2.288 2.210 78 97% AOSP Modena Policlinico-Mo 2.973 2.954 19 99% AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi-Bo 3.681 3.558 123 97% AOSP Ferrara Arcispedale S.Anna-Fe 1.238 1.182 56 95%

Totale 36.255 35.002 1.400 96% Note: Nati SDO: Fonte dei dati: archivio SDO 2003 - 2004 aggiornato a maggio 2004. Schede di tipo neonato sano e neonatologica, con data di ammissione uguale a data di nascita e progressivo paziente non ripetuto. Nati vivi CEDAP: Numero di record di file N arrivati, con codice stabilimento corretto, esclusi i nati morti e parti non avvenuti in istituti di cura Differenza: la differenza totale è data dalla somma delle sole differenze positive Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003 e banca dati SDO 2003 e 2004.

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Tab. 4: Distribuzione dei parti in base al luogo del parto

Luogo parto

Istituto Di Cura Pubblico/Privato

Abitazione Privata

Altra Struttura di Assistenza Altrove Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 1.805 99,8 4 0,2 . . . . 1.809 100

AUSL Parma 973 98,3 17 1,7 . . . . 990 100

AUSL Reggio Emilia 2.586 99,7 8 0,3 . . . . 2.594 100

AUSL Modena 3.268 99,5 12 0,4 2 0,1 2 0,1 3.284 100

AUSL Bologna Sud 160 100,0 . . . . . . 160 100

AUSL Imola 1.029 99,8 1 0,1 . . 1 0,1 1.031 100

AUSL Bologna Nord 976 100,0 . . . . . . 976 100

AUSL Bologna Città 2.276 98,9 23 1,0 . . 2 0,1 2.301 100

AUSL Ferrara 1.113 100,0 . . . . . . 1.113 100

AUSL Ravenna 1.942 100,0 . . . . 1 0,1 1.943 100

AUSL Forlì 1.232 99,9 1 0,1 . . . . 1.233 100

AUSL Cesena 2.182 99,8 3 0,1 . . 1 0,1 2.186 100

AUSL Rimini 2.529 99,9 2 0,1 . . . . 2.531 100

AOSP Parma 2.374 100,0 . . . . . . 2.374 100

AOSP Reggio Emilia 2.176 100,0 . . . . . . 2.176 100

AOSP Modena 2.900 99,8 3 0,1 1 0,0 1 0,0 2.905 100

AOSP Bologna 3.424 99,9 2 0,1 . . 2 0,1 3.428 100

AOSP Ferrara 896 100,0 . . . . . . 896 100

Totale 33.841 99,7 76 0,2 3 0,0 10 0,0 33.930 100

Note: per 22 nati dell'AOSP di Parma, che risultavano dubbi a causa di una compilazione incoerente tra il campo "luogo del parto" e il campo "codice presidio", è stata fatta una verifica individuale dei casi; di conseguenza, nel numero di nati in "istituto di cura" sono inclusi anche 22 record che nella banca dati compaiono come nati a domicilio. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003 e banca dati SDO - 2003.

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Tab. 5: Distribuzione dei parti in base agli Istituti dove è avvenuto il parto

Azienda di evento Stabilimento Di Evento Numero Parti %

Piacenza 1.149 3,39 AUSL Piacenza

Fiorenzuola D'Arda 656 1,93 Fidenza 491 1,45 Borgo Val Di Taro 179 0,53 AUSL Parma Citta' Di Parma 301 0,89 Guastalla 699 2,06 Montecchio Emilia 805 2,37 Scandiano 837 2,47

AUSL Reggio Emilia

Castelnovo Ne' Monti 245 0,72 Carpi 1.517 4,47 Mirandola 480 1,41 Sassuolo 728 2,15

AUSL Modena

Pavullo Nel Frignano 559 1,65

AUSL Bologna Sud Porretta Terme 160 0,47

AUSL Imola Imola 1.031 3,04 AUSL Bologna Nord Bentivoglio 976 2,88

Maggiore - Bo 2.157 6,36 Villa Erbosa 114 0,34 AUSL Bologna Città Villa Regina 9 0,03 Comacchio 7 0,02 Ospedale Del Delta 471 1,39 AUSL Ferrara Cento 635 1,87 Ravenna 1.004 2,96 Lugo 921 2,71 AUSL Ravenna Domus Nova 18 0,05

AUSL Forlì Forlì 1.233 3,63 AUSL Cesena Cesena 2.186 6,44

Rimini 2.291 6,75 AUSL Rimini

Villa Maria-Rn 240 0,71 AOSP Parma Ospedali Riuniti-Pr 2.374 7,00 AOSP Reggio Emilia S.Maria Nuova-Re 2.176 6,41 AOSP Modena Policlinico-Mo 2.905 8,56 AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi-Bo 3.428 10,10 AOSP Ferrara Arcispedale S.Anna-Fe 896 2,64

Totale 33.878 99.8%

Note: esclusi parti a domicilio. Il numero parti a domicilio/altrove è determinato dalla codifica 999 nel campo Codice Presidio. La codifica di questo campo è risultata in 37 record non coerente con il campo luogo del parto. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 6: Distribuzione delle partorienti secondo il luogo di residenza della madre

Luogo di residenza della madre

Provincia di evento Altra provincia Emilia-Romagna

Altra regione italiana Estero Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 1.553 85,9 57 3,2 136 7,5 63 3,5 1.809 100 AUSL Parma 720 72,7 190 19,2 76 7,7 4 0,4 990 100 AUSL Reggio Emilia 2.005 77,3 403 15,5 169 6,5 17 0,7 2.594 100 AUSL Modena 2.669 81,3 422 12,9 120 3,7 73 2,2 3.284 100 AUSL Bologna Sud 144 90,0 1 0,6 15 9,4 . . 160 100 AUSL Imola 898 87,1 86 8,3 35 3,4 12 1,2 1.031 100 AUSL Bologna Nord 845 86,6 109 11,2 22 2,3 . . 976 100 AUSL Bologna Città 2.138 92,9 75 3,3 64 2,8 24 1,0 2.301 100 AUSL Ferrara 836 75,1 253 22,7 23 2,1 1 0,1 1.113 100 AUSL Ravenna 1.726 88,8 158 8,1 35 1,8 24 1,2 1.943 100 AUSL Forlì 1.137 92,2 44 3,6 27 2,2 25 2,0 1.233 100 AUSL Cesena 1.728 79,1 379 17,3 59 2,7 20 0,9 2.186 100 AUSL Rimini 2.164 85,5 108 4,3 205 8,1 54 2,1 2.531 100 AOSP Parma 2.033 85,6 193 8,1 101 4,3 47 2,0 2.374 100 AOSP Reggio Emilia 1.916 88,1 149 6,9 62 2,9 49 2,3 2.176 100 AOSP Modena 2.667 91,8 91 3,1 64 2,2 83 2,9 2.905 100 AOSP Bologna 2.790 81,4 223 6,5 186 5,4 229 6,7 3.428 100 AOSP Ferrara 769 85,8 30 3,4 84 9,4 13 1,5 896 100

Totale 28.738 84,7 2.971 8,8 1.483 4,4 738 2,2 33.930 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 7: Distribuzione delle partorienti per azienda R.E.R. di residenza (valori assoluti)

Azienda territoriale di residenza della madre Azienda di evento

PC PR RE MO BO Sud Imola BO Nord BO Città FE RA Forlì Cesena RN Non R.E.R. Totale

AUSL Piacenza 1.553 55 1 - - - - - - - 1 - - 199 1.809 AUSL Parma 75 720 105 9 - - - - - 1 - - - 80 990 AUSL Reggio Emilia 4 246 2.005 146 - 1 2 2 1 - 1 - - 186 2.594 AUSL Modena 1 5 391 2.669 7 - 8 4 4 1 - - 1 193 3.284 AUSL Bologna Sud - - - 1 140 - 1 3 - - - - - 15 160 AUSL Imola - 1 - 1 30 816 45 7 6 73 2 1 2 47 1.031 AUSL Bologna Nord - - - 14 58 2 740 45 86 6 - 1 2 22 976 AUSL Bologna Città - 1 1 31 759 19 328 1.032 28 9 2 1 2 88 2.301 AUSL Ferrara - - 1 54 3 1 186 3 836 4 1 - - 24 1.113 AUSL Ravenna - - 4 - - 13 14 4 67 1.726 18 22 16 59 1.943 AUSL Forlì - 1 - 1 - - - 4 - 38 1.132 5 - 52 1.233 AUSL Cesena - - - 1 1 - 3 4 1 143 194 1.534 226 79 2.186 AUSL Rimini 2 - 1 4 - - 1 4 - 7 8 81 2.164 259 2.531 AOSP Parma 74 2.033 109 7 - - - 3 - - - - - 148 2.374 AOSP Reggio Emilia 3 29 1.916 115 - 1 - - - - - 1 - 111 2.176 AOSP Modena - 2 54 2.667 21 - 8 5 1 - - - - 147 2.905 AOSP Bologna - 2 11 59 965 58 362 1.403 42 48 15 15 31 417 3.428 AOSP Ferrara - 1 1 9 1 - 7 3 769 6 1 1 - 97 896

Totale 1.712 3.096 4.600 5.788 1.985 911 1.705 2.526 1.841 2.062 1.375 1.662 2.444 2.223 33.930 Note: Residenza calcolata sulla base del campo Comune di residenza Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 8: Distribuzione delle partorienti per azienda R.E.R. di residenza (valori percentuali di riga)

Azienda territoriale di residenza della madre Azienda di evento

PC PR RE MO BO Sud Imola BO Nord BO Città FE RA Forlì Cesena RN Non R.E.R. Totale

AUSL Piacenza 85,8% 3,0% 0,1% - - - - - - - 0,1% - - 11,0% 100,0% AUSL Parma 7,6% 72,7% 10,6% 0,9% - - - - - 0,1% - - - 8,1% 100,0% AUSL Reggio Emilia 0,2% 9,5% 77,3% 5,6% - - 0,1% 0,1% - - - - - 7,2% 100,0% AUSL Modena - 0,2% 11,9% 81,3% 0,2% - 0,2% 0,1% 0,1% - - - - 5,9% 100,0% AUSL Bologna Sud - - - 0,6% 87,5% - 0,6% 1,9% - - - - - 9,4% 100,0% AUSL Imola - 0,1% - 0,1% 2,9% 79,1% 4,4% 0,7% 0,6% 7,1% 0,2% 0,1% 0,2% 4,6% 100,0% AUSL Bologna Nord - - - 1,4% 5,9% 0,2% 75,8% 4,6% 8,8% 0,6% - 0,1% 0,2% 2,3% 100,0% AUSL Bologna Città - - - 1,3% 33,0% 0,8% 14,3% 44,9% 1,2% 0,4% 0,1% 0,0% 0,1% 3,8% 100,0% AUSL Ferrara - - 0,1% 4,9% 0,3% 0,1% 16,7% 0,3% 75,1% 0,4% 0,1% - - 2,2% 100,0% AUSL Ravenna - - 0,2% - - 0,7% 0,7% 0,2% 3,4% 88,8% 0,9% 1,1% 0,8% 3,0% 100,0% AUSL Forlì - 0,1% - 0,1% - - - 0,3% - 3,1% 91,8% 0,4% - 4,2% 100,0% AUSL Cesena - - - - - - 0,1% 0,2% - 6,5% 8,9% 70,2% 10,3% 3,6% 100,0% AUSL Rimini 0,1% - - 0,2% - - - 0,2% - 0,3% 0,3% 3,2% 85,5% 10,2% 100,0% AOSP Parma 3,1% 85,6% 4,6% 0,3% - - - 0,1% - - - - - 6,2% 100,0% AOSP Reggio Emilia 0,1% 1,3% 88,1% 5,3% - - - - - - - - - 5,1% 100,0% AOSP Modena - 0,1% 1,9% 91,8% 0,7% - 0,3% 0,2% - - - - - 5,1% 100,0% AOSP Bologna - 0,1% 0,3% 1,7% 28,2% 1,7% 10,6% 40,9% 1,2% 1,4% 0,4% 0,4% 0,9% 12,2% 100,0% AOSP Ferrara - 0,1% 0,1% 1,0% 0,1% - 0,8% 0,3% 85,8% 0,7% 0,1% 0,1% - 10,8% 100,0%

Note: Residenza calcolata sulla base del campo Comune di residenza Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 9: Età media delle madri

Tutte le madri Madri al primo parto Azienda di evento

Numero soggetti Età media Numero soggetti Età media

AUSL Piacenza 1.809 30,7 833 29,2 AUSL Parma 990 30,4 525 29,0 AUSL Reggio Emilia 2.594 30,4 1.495 29,3 AUSL Modena 3.283 30,6 1.802 29,2 AUSL Bologna Sud 160 29,6 81 28,5 AUSL Imola 1.031 31,1 541 29,8 AUSL Bologna Nord 976 30,8 464 29,6 AUSL Bologna Città 2.301 32,0 1.022 31,0 AUSL Ferrara 1.113 30,6 558 29,1 AUSL Ravenna 1.943 31,3 1.099 30,2 AUSL Forlì 1.233 30,5 751 29,4 AUSL Cesena 2.186 30,9 1.261 29,5 AUSL Rimini 2.530 31,1 1.443 29,8 AOSP Parma 2.374 31,3 1.368 30,4 AOSP Reggio Emilia 2.176 30,4 1.197 29,3 AOSP Modena 2.905 30,9 1.650 29,7 AOSP Bologna 3.423 32,2 2.179 31,5 AOSP Ferrara 896 31,8 533 30,6

Totale 33.923 31,0 18.802 29,9

Note: esclusi 7 record con data di nascita inattendibile Nelle "Madri al primo parto" sono comprese le schede parto aventi: - numero parti precedenti = 0 oppure - concepimenti precedenti = NO e numero parti precedenti NON COMPILATO Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 10: Età media delle madri a seconda dell'Azienda di evento e della cittadinanza

Cittadinanza madre Italiana Straniera Totale

Azienda di evento Numero soggetti Età media Numero soggetti Età media Numero soggetti Età media

AUSL Piacenza 1.394 31,7 415 27,6 1.809 30,7 AUSL Parma 829 30,8 161 27,9 990 30,4 AUSL Reggio Emilia 2.126 31,0 468 28,1 2.594 30,4 AUSL Modena 2.682 31,1 601 28,0 3.283 30,6 AUSL Bologna Sud 129 30,0 31 28,1 160 29,6 AUSL Imola 892 31,6 139 28,2 1.031 31,1 AUSL Bologna Nord 927 30,9 49 28,3 976 30,8 AUSL Bologna Città 1.906 32,7 395 28,6 2.301 32,0 AUSL Ferrara 1.112 30,6 1 21,0 1.113 30,6 AUSL Ravenna 1.647 32,0 296 27,3 1.943 31,3 AUSL Forlì 1024 31,1 209 27,5 1.233 30,5 AUSL Cesena 1.893 31,4 293 27,3 2.186 30,9 AUSL Rimini 2.151 31,7 379 28,1 2.530 31,1 AOSP Parma 1.953 31,9 421 28,7 2.374 31,3 AOSP Reggio Emilia 1.785 30,9 391 28,0 2.176 30,4 AOSP Modena 2.251 31,6 654 28,5 2.905 30,9 AOSP Bologna 2.860 32,9 563 28,2 3.423 32,2 AOSP Ferrara 865 32,0 31 27,3 896 31,8

Totale 28.426 31,6 5.497 28,1 33.923 31,0

Note: esclusi 7 record con data di nascita inattendibile. I dati dell'AUSL e dell’A. Osp. di Ferrara relativi alla cittadinanza sembrano scarsamente attendibili (vd. Tab. 21). Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 11: Distribuzione delle partorienti secondo l'età materna

Età materna < 18 18-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 ≥ 45 Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 12 0,7 20 1,1 212 11,7 464 25,7 646 35,7 385 21,3 66 3,7 4 0,2 1.809 100 AUSL Parma 5 0,5 11 1,1 127 12,8 276 27,9 348 35,2 191 19,3 31 3,1 1 0,1 990 100 AUSL Reggio Emilia 17 0,7 19 0,7 284 11,0 769 29,7 951 36,7 474 18,3 78 3,0 2 0,1 2.594 100 AUSL Modena 23 0,7 31 0,9 346 10,5 944 28,8 1.191 36,3 633 19,3 110 3,4 5 0,2 3.283 100 AUSL Bologna Sud 2 1,3 2 1,3 25 15,6 51 31,9 46 28,8 31 19,4 3 1,9 - - 160 100 AUSL Imola 2 0,2 6 0,6 91 8,8 291 28,2 379 36,8 233 22,6 29 2,8 - - 1031 100 AUSL Bologna Nord 8 0,8 2 0,2 94 9,6 276 28,3 371 38,0 187 19,2 38 3,9 - - 976 100 AUSL Bologna Città 20 0,9 10 0,4 157 6,8 475 20,6 896 38,9 597 26,0 144 6,3 2 0,1 2.301 100 AUSL Ferrara 17 1,5 2 0,2 115 10,3 314 28,2 408 36,7 215 19,3 42 3,8 - - 1.113 100 AUSL Ravenna 20 1,0 8 0,4 176 9,1 473 24,3 727 37,4 438 22,5 99 5,1 2 0,1 1.943 100 AUSL Forlì 12 1,0 11 0,9 109 8,8 366 29,7 468 38,0 239 19,4 28 2,3 - - 1.233 100 AUSL Cesena 18 0,8 17 0,8 197 9,0 592 27,1 840 38,4 440 20,1 78 3,6 4 0,2 2.186 100 AUSL Rimini 15 0,6 16 0,6 196 7,8 691 27,3 997 39,4 519 20,5 95 3,8 1 0,0 2.530 100 AOSP Parma 18 0,8 17 0,7 183 7,7 593 25,0 940 39,6 526 22,2 92 3,9 5 0,2 2.374 100 AOSP Reggio Emilia 17 0,8 17 0,8 249 11,4 640 29,4 779 35,8 404 18,6 67 3,1 3 0,1 2.176 100 AOSP Modena 23 0,8 18 0,6 290 10,0 781 26,9 1.094 37,7 583 20,1 113 3,9 3 0,1 2.905 100 AOSP Bologna 20 0,6 13 0,4 217 6,3 733 21,4 1.301 38,0 941 27,5 192 5,6 6 0,2 3.423 100 AOSP Ferrara 3 0,3 6 0,7 56 6,3 202 22,5 367 41,0 217 24,2 44 4,9 1 0,1 896 100

Totale 252 0,7 226 0,7 3.124 9,2 8.931 26,3 12.749 37,6 7.253 21,4 1.349 4,0 39 0,1 33.923 100

Note: esclusi 7 record con data di nascita inattendibile Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003.

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Tab. 12: Parti in cui entrambi i genitori hanno età < 20 anni

Entrambi i genitori con età < 20 anni Azienda di evento

N° parti Totale casi valutabili % casi verificatisi

AUSL Piacenza 1 1.780 0,1 AUSL Parma 2 983 0,2 AUSL Reggio Emilia 2 2.510 0,1 AUSL Modena 8 3.217 0,2 AUSL Bologna Sud - 157 - AUSL Imola - 1.018 - AUSL Bologna Nord 1 876 0,1 AUSL Bologna Città - 137 - AUSL Ferrara 3 1.068 0,3 AUSL Ravenna 2 1.901 0,1 AUSL Forlì 2 1.212 0,2 AUSL Cesena 4 2.097 0,2 AUSL Rimini 2 2.486 0,1 AOSP Parma 2 2.309 0,1 AOSP Reggio Emilia 3 2.087 0,1 AOSP Modena 4 2.642 0,2 AOSP Bologna 4 3.264 0,1 AOSP Ferrara - 539 -

Totale 40 30.283 0,1

Note: esclusi 3647 record in quanto non valorizzati per almeno una delle variabili considerate Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 13: Distribuzione delle partorienti secondo lo stato civile della madre

Stato civile madre

Nubile Coniugata Separata Divorziata Vedova Non Dichiarato Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 241 13,3 1.536 84,9 18 1,0 13 0,7 1 0,1 - - 1.809 100AUSL Parma 126 12,7 820 82,8 21 2,1 23 2,3 - - - - 990 100AUSL Reggio Emilia 415 16,0 2.059 79,4 58 2,2 25 1,0 6 0,2 31 1,2 2.594 100AUSL Modena 497 15,1 2.651 80,7 40 1,2 19 0,6 7 0,2 70 2,1 3.284 100AUSL Bologna Sud 32 20,0 120 75,0 1 0,6 3 1,9 - - 4 2,5 160 100AUSL Imola 266 25,8 726 70,4 22 2,1 14 1,4 2 0,2 1 0,1 1.031 100AUSL Bologna Nord 210 21,5 744 76,2 3 0,3 6 0,6 4 0,4 9 0,9 976 100AUSL Bologna Città 537 23,5 1669 73,0 64 2,8 14 0,6 2 0,1 - - 2.286 100AUSL Ferrara 29 2,6 121 10,9 4 0,4 2 0,2 1 0,1 956 85,9 1.113 100AUSL Ravenna 499 25,8 1.360 70,2 43 2,2 27 1,4 8 0,4 - - 1.937 100AUSL Forlì 293 23,8 910 73,8 2 0,2 10 0,8 18 1,5 - - 1.233 100AUSL Cesena 463 21,2 1.647 75,3 44 2,0 24 1,1 8 0,4 - - 2.186 100AUSL Rimini 503 19,9 1.964 77,6 34 1,3 18 0,7 3 0,1 9 0,4 2.531 100AOSP Parma 346 14,6 1.947 82,0 54 2,3 24 1,0 3 0,1 - - 2.374 100AOSP Reggio Emilia 411 18,9 1.686 77,5 36 1,7 12 0,6 6 0,3 25 1,2 2.176 100AOSP Modena 535 18,4 2.297 79,1 44 1,5 20 0,7 1 0,0 8 0,3 2.905 100AOSP Bologna 819 23,9 2.450 71,5 27 0,8 17 0,5 1 0,0 114 3,3 3.428 100AOSP Ferrara 221 24,7 641 71,5 23 2,6 10 1,1 1 0,1 - - 896 100

Totale 6.443 19,0 25.348 74,8 538 1,6 281 0,8 72 0,2 1-227 3,6 33.909 100

Note: esclusi 21 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 14: Stato civile della madre in relazione al titolo di studio

Stato civile madre

Nubile Coniugata Separata Divorziata Vedova Non Dichiarato Totale Titolo di studio

madre Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Alto 910 14,8 4.735 19,4 43 8,1 41 15,3 2 3,7 150 12,2 5.881 18,1% Medio 2.986 48,7 11.635 47,8 239 45,0 114 42,5 25 46,3 569 46,4 15.568 47,8% Basso 2.233 36,4 7.991 32,8 249 46,9 113 42,2 27 50,0 508 41,4 11.121 34,1%

Totale 6.129 100,0 24.361 100,0 531 100,0 268 100,0 54 100,0 1.227 100,0 32.570 100,0% Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Nota: esclusi i dati di AUSL Forlì perché inattendibili relativamente al titolo di studio Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 15: Distribuzione delle partorienti secondo il titolo di studio della madre

Titolo di studio madre

Laurea Diploma Universit./ Laurea Breve

Diploma Scuola Media Superiore

Diploma Scuola Media Inferiore

Licenza Element./ Nessun Titolo Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 248 13,7 38 2,1 891 49,3 574 31,7 58 3,2 1.809 100 AUSL Parma 89 9,0 44 4,5 463 47,1 345 35,1 43 4,4 984 100 AUSL Reggio Emilia 264 10,2 87 3,4 1.316 50,7 806 31,1 121 4,7 2.594 100 AUSL Modena 343 10,4 87 2,7 1.547 47,1 1.116 34,0 191 5,8 3.284 100 AUSL Bologna Sud 22 13,8 - - 73 45,6 59 36,9 6 3,8 160 100 AUSL Imola 148 14,4 20 1,9 520 50,4 320 31,0 23 2,2 1.031 100 AUSL Bologna Nord 133 13,6 24 2,5 484 49,6 301 30,8 34 3,5 976 100 AUSL Bologna Città 528 24,0 20 0,9 1051 47,7 551 25,0 55 2,5 2.205 100 AUSL Ferrara 103 9,3 23 2,1 498 44,7 448 40,3 41 3,7 1.113 100 AUSL Ravenna 284 14,7 52 2,7 1.004 51,9 527 27,2 69 3,6 1.936 100 AUSL Forlì 182 14,8 640 51,9 364 29,5 38 3,1 9 0,7 1.233 100 AUSL Cesena 226 10,3 67 3,1 1.099 50,3 756 34,6 38 1,7 2.186 100 AUSL Rimini 351 13,9 53 2,1 1.331 52,6 739 29,2 57 2,3 2.531 100 AOSP Parma 498 21,0 69 2,9 1059 44,7 688 29,0 58 2,5 2.372 100 AOSP Reggio Emilia 298 13,7 66 3,0 971 44,6 728 33,5 113 5,2 2.176 100 AOSP Modena 402 13,8 112 3,9 1.281 44,1 974 33,5 136 4,7 2.905 100 AOSP Bologna 920 26,8 67 2,0 1.545 45,1 824 24,0 72 2,1 3.428 100 AOSP Ferrara 172 19,2 26 2,9 442 49,4 233 26,1 21 2,4 894 100

Totale 5.211 15,4 1.495 4,4 15.939 47,1 10.027 29,7 1.145 3,4 33.817 100

Note: esclusi 113 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata. Scarsa attendibilità dei dati relativi all’AUSL di Forlì Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab 16: Distribuzione delle partorienti secondo la scolarità paterna

Titolo di studio padre

alto medio basso Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 239 13,4 778 43,6 766 43,0 1.783 100 AUSL Parma 98 10,0 397 40,4 489 49,7 984 100 AUSL Reggio Emilia 269 10,6 1.055 41,4 1.224 48,0 2.548 100 AUSL Modena 330 10,3 1.303 40,6 1.575 49,1 3.208 100 AUSL Bologna Sud 17 10,8 60 38,2 80 51,0 157 100 AUSL Imola 120 11,7 474 46,2 432 42,1 1.026 100 AUSL Bologna Nord 100 11,2 395 44,3 397 44,5 892 100 AUSL Bologna Città 449 21,1 895 42,0 788 37,0 2.132 100 AUSL Ferrara 86 8,0 425 39,6 562 52,4 1.073 100 AUSL Ravenna 256 13,4 887 46,4 767 40,2 1.910 100 AUSL Cesena 279 13,2 813 38,5 1.020 48,3 2.112 100 AUSL Rimini 329 13,3 1.079 43,7 1.059 42,9 2.467 100 AOSP Parma 508 21,7 953 40,6 884 37,7 2.345 100 AOSP Reggio Emilia 272 12,7 844 39,5 1.021 47,8 2.137 100 AOSP Modena 405 14,6 1.114 40,1 1.259 45,3 2.778 100 AOSP Bologna 792 23,8 1.446 43,4 1.092 32,8 3.330 100 AOSP Ferrara 119 18,5 291 45,3 233 36,2 643 100

Totale 4.668 14,8 13.209 41,9 13.648 43,3 31.525 100

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo Note: esclusi 2405 record in quanto non valorizzati per almeno una delle variabili considerate (in particolare tutti i record dell’AUSL Forlì). Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab 17: Parti in cui entrambi i genitori hanno basso titolo di studio

Entrambi i genitori con basso titolo di studio Azienda di evento

N° parti Totale casi valutabili % casi verificatisi

AUSL Piacenza 431 1.783 24,2% AUSL Parma 284 984 28,9% AUSL Reggio Emilia 627 2.548 24,6% AUSL Modena 937 3.208 29,2% AUSL Bologna Sud 46 157 29,3% AUSL Imola 236 1.026 23,0% AUSL Bologna Nord 220 892 24,7% AUSL Bologna Città 404 2.083 19,4% AUSL Ferrara 328 1.073 30,6% AUSL Ravenna 365 1.906 19,2% AUSL Cesena 522 2.112 24,7% AUSL Rimini 520 2.467 21,1% AOSP Parma 509 2.345 21,7% AOSP Reggio Emilia 627 2.137 29,3% AOSP Modena 775 2.778 27,9% AOSP Bologna 632 3.330 19,0% AOSP Ferrara 121 642 18,8%

Totale 7.584 31.471 24,1%

Legenda: Basso titolo di studio = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo Note: esclusi 2459 record in quanto non valorizzati per almeno una delle variabili considerate Esclusi i dati di Forlì in quanto non attendibili per le variabile titolo di studio. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 18: Distribuzione delle partorienti secondo la condizione professionale della madre

Condizione professionale madre

Occupata Disoccupata In Cerca Di Prima Occupazione Studentessa Casalinga Altra Condizione Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 1.181 65,3 21 1,2 - - 11 0,6 594 32,8 2 0,1 1.809 100AUSL Parma 624 63,4 34 3,5 1 0,1 10 1,0 313 31,8 2 0,2 984 100AUSL Reggio Emilia 1.782 68,9 142 5,5 13 0,5 21 0,8 619 23,9 10 0,4 2.587 100AUSL Modena 2.339 71,5 125 3,8 7 0,2 28 0,9 762 23,3 10 0,3 3.271 100AUSL Bologna Sud 103 64,4 10 6,3 - - 1 0,6 46 28,8 - - 160 100AUSL Imola 792 77,1 61 5,9 3 0,3 5 0,5 166 16,2 - - 1.027 100AUSL Bologna Nord 748 77,0 40 4,1 3 0,3 11 1,1 169 17,4 - - 971 100AUSL Bologna Città 1.838 80,7 49 2,2 2 0,1 23 1,0 365 16,0 2 0,1 2.279 100AUSL Ferrara 741 67,6 98 8,9 3 0,3 9 0,8 242 22,1 4 0,4 1.097 100AUSL Ravenna 1.375 71,0 130 6,7 7 0,4 19 1,0 394 20,3 12 0,6 1.937 100AUSL Forlì 861 79,4 64 5,9 1 0,1 16 1,5 138 12,7 4 0,4 1.084 100AUSL Cesena 1.588 72,7 184 8,4 1 0,1 22 1,0 382 17,5 6 0,3 2.183 100AUSL Rimini 1.649 65,4 189 7,5 3 0,1 39 1,6 641 25,4 1 0,0 2.522 100AOSP Parma 1.782 76,0 28 1,2 2 0,1 22 0,9 509 21,7 3 0,1 2.346 100AOSP Reggio Emilia 1.466 67,5 76 3,5 - - 19 0,9 611 28,1 1 0,1 2.173 100AOSP Modena 2.091 72,3 70 2,4 - - 31 1,1 698 24,1 3 0,1 2.893 100AOSP Bologna 2.617 76,5 57 1,7 98 2,9 38 1,1 583 17,1 27 0,8 3.420 100AOSP Ferrara 675 75,3 38 4,2 - - 17 1,9 165 18,4 1 0,1 896 100

Totale 24.252 72,1 1.416 4,2 144 0,4 342 1,0 7-397 22,0 88 0,3 33.639 100

Note: esclusi 291 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 19: Distribuzione delle partorienti secondo la condizione professionale paterna

Condizione professionale padre

Occupato Non occupato Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 1.762 98,7 24 1,3 1.786 100 AUSL Parma 973 98,9 11 1,1 984 100 AUSL Reggio Emilia 2.535 98,8 31 1,2 2.566 100 AUSL Modena 3.200 98,8 39 1,2 3.239 100 AUSL Bologna Sud 153 97,5 4 2,6 157 100 AUSL Imola 1.011 98,5 15 1,5 1.026 100 AUSL Bologna Nord 883 98,7 12 1,3 895 100 AUSL Bologna Città 2.200 98,7 28 1,3 2.228 100 AUSL Ferrara 1.065 98,3 18 1,7 1.083 100 AUSL Ravenna 1.849 96,9 60 3,1 1.909 100 AUSL Forlì 621 97,8 14 2,2 635 100 AUSL Cesena 2.048 97,1 61 2,9 2.109 100 AUSL Rimini 2.435 98,0 51 2,1 2.486 100 AOSP Parma 2.310 98,5 35 1,5 2.345 100 AOSP Reggio Emilia 2.100 98,1 40 1,9 2.140 100 AOSP Modena 2.750 98,8 34 1,2 2.784 100 AOSP Bologna 3.073 92,4 253 7,6 3.326 100 AOSP Ferrara 636 98,9 7 1,1 643 100

Totale 31.604 97,7 737 2,3 32.341 100

Note: esclusi 1589 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab 20: Parti in cui entrambi i genitori sono non occupati

Azienda di evento Soggetti Totale casi valutabili

% casi verificatisi

AUSL Piacenza 16 1.786 0,9 AUSL Parma 7 984 0,7 AUSL Reggio Emilia 23 2.560 0,9 AUSL Modena 23 3.229 0,7 AUSL Bologna Sud 3 157 1,9 AUSL Imola 10 1.026 1,0 AUSL Bologna Nord 3 891 0,3 AUSL Bologna Città 18 2.210 0,8 AUSL Ferrara 8 1.071 0,7 AUSL Ravenna 27 1.904 1,4 AUSL Forlì 5 612 0,8 AUSL Cesena 24 2.108 1,1 AUSL Rimini 27 2.482 1,1 AOSP Parma 19 2.345 0,8 AOSP Reggio Emilia 27 2.137 1,3 AOSP Modena 20 2.776 0,7 AOSP Bologna 105 3.319 3,2 AOSP Ferrara 4 643 0,6

Totale 369 32.240 1,1

Note: esclusi 1690 record in quanto non valorizzati per almeno una delle variabili considerate Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 21: Distribuzione delle partorienti secondo la cittadinanza

Cittadinanza madre Italiana Straniera Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 1.394 77,1 415 22,9 1.809 100AUSL Parma 829 83,7 161 16,3 990 100AUSL Reggio Emilia 2.126 82,0 468 18,0 2.594 100AUSL Modena 2.683 81,7 601 18,3 3.284 100AUSL Bologna Sud 129 80,6 31 19,4 160 100AUSL Imola 892 86,5 139 13,5 1.031 100AUSL Bologna Nord 927 95,0 49 5,0 976 100AUSL Bologna Città 1906 82,8 395 17,2 2.301 100AUSL Ferrara 1.112 99,9 1 0,1 1.113 100AUSL Ravenna 1.647 84,8 296 15,2 1.943 100AUSL Forlì 1024 83,1 209 17,0 1.233 100AUSL Cesena 1.893 86,6 293 13,4 2.186 100AUSL Rimini 2.152 85,0 379 15,0 2.531 100AOSP Parma 1.953 82,3 421 17,7 2.374 100AOSP Reggio Emilia 1.785 82,0 391 18,0 2.176 100AOSP Modena 2.251 77,5 654 22,5 2.905 100AOSP Bologna 2.863 83,5 565 16,5 3.428 100AOSP Ferrara 865 96,5 31 3,5 896 100

Totale 28.431 83,8 5.499 16,2 33.930 100

Note: Nella Tabella i dati dell'AUSL e dell’A. Osp. di Ferrara sembrano scarsamente attendibili. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 22: Titolo di studio della madre a seconda della cittadinanza

Titolo di studio madre Alto Medio Basso Totale

Cittadinanza madre

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Italiana 5.327 19,5 13.823 50,6 8.187 30,0 27.337 100 Straniera 557 10,6 1.752 33,4 2.938 56,0 5.247 100

Totale 5.884 18,1 15.575 47,8 11.125 34,1 32.584 100

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Nota: esclusi dati di AUSL Forlì perché inattendibili in relazione al titolo di studio Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 23: Distribuzione delle partorienti secondo i precedenti concepimenti

Concepimenti precedenti

SI NO Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 979 54,1 830 45,9 1.809 100 AUSL Parma 533 53,8 457 46,2 990 100 AUSL Reggio Emilia 1.120 43,2 1.474 56,8 2.594 100 AUSL Modena 1.879 57,2 1.405 42,8 3.284 100 AUSL Bologna Sud 76 47,5 84 52,5 160 100 AUSL Imola 592 57,4 439 42,6 1.031 100 AUSL Bologna Nord 506 51,8 470 48,2 976 100 AUSL Bologna Città 1.259 57,1 946 42,9 2.205 100 AUSL Ferrara 546 49,1 567 50,9 1.113 100 AUSL Ravenna 1.048 53,9 895 46,1 1.943 100 AUSL Forlì 701 56,9 532 43,2 1.233 100 AUSL Cesena 1.107 50,6 1.079 49,4 2.186 100 AUSL Rimini 1.405 55,5 1.126 44,5 2.531 100 AOSP Parma 1.238 52,2 1.136 47,9 2.374 100 AOSP Reggio Emilia 902 41,5 1.274 58,6 2.176 100 AOSP Modena 1.646 56,7 1.259 43,3 2.905 100 AOSP Bologna 1.738 50,7 1.690 49,3 3.428 100 AOSP Ferrara 485 54,2 410 45,8 895 100

Totale 17.760 52,5 16.073 47,5 33.833 100

Note: esclusi 97 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 24: Distribuzione delle partorienti secondo l'esito dei precedenti concepimenti - Solo madri multigravide

Che hanno avuto parti precedenti

Che hanno avuto aborti spontanei

Che hanno avuto I.V.G. Totale

Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti

AUSL Piacenza 819 83,7 261 26,7 80 8,2 979 AUSL Parma 465 87,2 124 23,3 30 5,6 533 AUSL Reggio Emilia 1.003 89,6 223 19,9 59 5,3 1.120 AUSL Modena 1.477 78,6 509 27,1 201 10,7 1.879 AUSL Bologna Sud 62 81,6 24 31,6 11 14,5 76 AUSL Imola 490 82,8 178 30,1 59 10,0 592 AUSL Bologna Nord 447 88,3 147 29,1 70 13,8 506 AUSL Bologna Città 905 71,9 359 28,5 162 12,9 1.259 AUSL Ferrara 511 93,6 102 18,7 29 5,3 546 AUSL Ravenna 835 79,7 262 25,0 126 12,0 1.048 AUSL Forlì 482 68,8 137 19,5 31 4,4 701 AUSL Cesena 922 83,3 325 29,4 68 6,1 1.107 AUSL Rimini 1.087 77,4 440 31,3 177 12,6 1.405 AOSP Parma 1.006 81,3 362 29,2 129 10,4 1.238 AOSP Reggio Emilia 885 98,1 192 21,3 74 8,2 902 AOSP Modena 1.254 76,2 506 30,7 262 15,9 1.646 AOSP Bologna 1.245 71,6 570 32,8 276 15,9 1.738 AOSP Ferrara 363 74,9 167 34,4 79 16,3 485

Totale 14.258 80,3 4.888 27,5 1.923 10,8 17.760

Note: Sono escluse le schede in cui risultano esserci stati precedenti parti e/o aborti e/o IVG, ma in cui "Precedenti concepimenti" = NO (compilazione incoerente). Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 25: Partorienti che hanno avuto precedenti parti secondo il numero di precedenti nati vivi

Nati vivi Azienda di evento

1 2 3 4 5 > 5 Totale

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 625 76,5 139 17,0 32 3,9 12,0 1,5 6 0,7 3 0,4 817 100 AUSL Parma 358 77,8 83 18,0 13 2,8 5,0 1,1 1 0,2 - - 460 100 AUSL Reggio Emilia 756 76,8 172 17,5 40 4,1 14,0 1,4 2 0,2 1 0,1 985 100 AUSL Modena 1.053 73,3 285 19,9 54 3,8 21,0 1,5 10 0,7 13 0,9 1.436 100 AUSL Bologna Sud 43 69,4 15 24,2 4 6,5 - - - - - - 62 100 AUSL Imola 384 78,5 91 18,6 10 2,0 4,0 0,8 - - - - 489 100 AUSL Bologna Nord 301 80,9 56 15,1 12 3,2 3,0 0,8 - - - - 372 100 AUSL Bologna Città 569 76,8 141 19,0 22 3,0 5,0 0,7 3 0,4 1 0,1 741 100 AUSL Ferrara 344 78,2 74 16,8 20 4,6 2,0 0,5 - - - - 440 100 AUSL Ravenna 667 82,0 115 14,2 16 2,0 11,0 1,4 3 0,4 1 0,1 813 100 AUSL Forlì 366 77,7 82 17,4 18 3,8 2,0 0,4 1 0,2 2 0,4 471 100 AUSL Cesena 711 79,1 159 17,7 24 2,7 2,0 0,2 3 0,3 - - 899 100 AUSL Rimini 857 81,4 162 15,4 22 2,1 9,0 0,9 1 0,1 2 0,2 1.053 100 AOSP Parma 808 81,2 146 14,7 30 3,0 5,0 0,5 2 0,2 4 0,4 995 100 AOSP Reggio Emilia 647 74,7 167 19,3 34 3,9 10,0 1,2 6 0,7 2 0,2 866 100 AOSP Modena 899 75,0 224 18,7 50 4,2 13,0 1,1 3 0,3 9 0,8 1.198 100 AOSP Bologna 899 77,7 186 16,1 45 3,9 15,0 1,3 8 0,7 4 0,4 1.157 100 AOSP Ferrara 306 85,0 43 11,9 7 1,9 2,0 0,6 1 0,3 1 0,3 360 100

Totale 10.593 77,8 2.340 17,2 453 3,3 135,0 1,0 50 0,4 43 0,3 13.614 100

Note: Solo madri multigravide con numero di nati vivi > 0 Si tenga presente che delle 14.258 schede con Parti precedenti = SI, 644 schede risultano con Nati vivi precedenti = "0" o "." (non valorizzato). Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 26: Partorienti che hanno avuto precedenti aborti spontanei secondo il numero

Numero precedenti aborti spontanei

1 2 3 > 3 Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 209 80,1 41 15,7 10 3,8 1 0,4 261 100,0 AUSL Parma 98 79,0 22 17,7 3 2,4 1 0,8 124 100,0 AUSL Reggio Emilia 179 80,3 35 15,7 6 2,7 3 1,3 223 100,0 AUSL Modena 399 78,4 91 17,9 14 2,8 5 1,0 509 100,0 AUSL Bologna Sud 17 70,8 5 20,8 2 8,3 0,0 24 100,0 AUSL Imola 131 73,6 32 18,0 12 6,7 3 1,7 178 100,0 AUSL Bologna Nord 121 82,3 20 13,6 4 2,7 2 1,4 147 100,0 AUSL Bologna Città 273 76,0 66 18,4 16 4,5 4 1,1 359 100,0 AUSL Ferrara 77 75,5 17 16,7 7 6,9 1 1,0 102 100,0 AUSL Ravenna 215 82,1 38 14,5 7 2,7 2 0,8 262 100,0 AUSL Forlì 107 78,1 24 17,5 5 3,6 1 0,7 137 100,0 AUSL Cesena 253 77,8 57 17,5 11 3,4 4 1,2 325 100,0 AUSL Rimini 355 80,7 62 14,1 12 2,7 11 2,5 440 100,0 AOSP Parma 278 76,8 69 19,1 14 3,9 1 0,3 362 100,0 AOSP Reggio Emilia 155 80,7 25 13,0 9 4,7 3 1,6 192 100,0 AOSP Modena 407 80,4 77 15,2 13 2,6 9 1,8 506 100,0 AOSP Bologna 448 78,6 88 15,4 25 4,4 9 1,6 570 100,0 AOSP Ferrara 134 80,2 21 12,6 10 6,0 2 1,2 167 100,0

Totale 3.856 78,9 790 16,2 180 3,7 62 1,3 4.888 100,0

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 27: Partorienti che hanno avuto precedenti I.V.G. secondo il numero

Numero precedenti interruzioni volontarie di gravidanza

1 2 3 > 3 totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 67 83,8 8 10,0 3 3,8 2 2,5 80 100,0 AUSL Parma 24 80,0 3 10,0 1 3,3 2 6,7 30 100,0 AUSL Reggio Emilia 51 86,4 6 10,2 1 1,7 1 1,7 59 100,0 AUSL Modena 166 82,6 27 13,4 3 1,5 5 2,5 201 100,0 AUSL Bologna Sud 10 90,9 0 0,0 0 0,0 1 9,1 11 100,0 AUSL Imola 45 76,3 11 18,6 3 5,1 0 0,0 59 100,0 AUSL Bologna Nord 59 84,3 10 14,3 0 0,0 1 1,4 70 100,0 AUSL Bologna Città 133 82,1 24 14,8 4 2,5 1 0,6 162 100,0 AUSL Ferrara 23 79,3 4 13,8 2 6,9 0 0,0 29 100,0 AUSL Ravenna 95 75,4 24 19,0 3 2,4 4 3,2 126 100,0 AUSL Forlì 23 74,2 2 6,5 3 9,7 3 9,7 31 100,0 AUSL Cesena 54 79,4 11 16,2 2 2,9 1 1,5 68 100,0 AUSL Rimini 142 80,2 27 15,3 7 4,0 1 0,6 177 100,0 AOSP Parma 104 80,6 20 15,5 4 3,1 1 0,8 129 100,0 AOSP Reggio Emilia 48 64,9 17 23,0 4 5,4 5 6,8 74 100,0 AOSP Modena 207 79,0 37 14,1 13 5,0 5 1,9 262 100,0 AOSP Bologna 222 80,4 40 14,5 10 3,6 4 1,4 276 100,0 AOSP Ferrara 61 77,2 12 15,2 4 5,1 2 2,5 79 100,0

Totale 1.534 79,8 283 14,7 67 3,5 39 2,0 1.923 100,0

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 28: Partorienti che hanno avuto precedenti parti secondo il tempo intercorso dall'ultimo parto

Tempo intercorso dall'ultimo parto

< 12 mesi 12-24 mesi > 24 mesi Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 11 1,3 102 12,5 706 86,2 819 100 AUSL Parma 5 1,1 56 12,1 402 86,8 463 100 AUSL Reggio Emilia 13 1,2 139 13,2 900 85,6 1.052 100 AUSL Modena 25 1,8 201 14,8 1.136 83,4 1.362 100 AUSL Bologna Sud - - 10 15,4 55 84,6 65 100 AUSL Imola 3 0,6 76 15,5 411 83,9 490 100 AUSL Bologna Nord 6 1,7 42 11,6 314 86,7 362 100 AUSL Bologna Città 7 1,2 83 14,5 482 84,3 572 100 AUSL Ferrara 5 1,1 62 13,1 405 85,8 472 100 AUSL Ravenna 3 0,4 117 14,1 710 85,5 830 100 AUSL Forlì 3 0,7 56 12,4 391 86,9 450 100 AUSL Cesena 8 0,9 107 12,1 772 87,0 887 100 AUSL Rimini 9 0,9 136 12,8 920 86,4 1.065 100 AOSP Parma 8 0,8 140 14,1 847 85,1 995 100 AOSP Reggio Emilia 7 0,8 139 15,6 748 83,7 894 100 AOSP Modena 27 2,7 140 13,9 837 83,4 1.004 100 AOSP Bologna 19 1,6 209 17,1 997 81,4 1.225 100 AOSP Ferrara 7 2,1 50 15,1 274 82,8 331 100

Totale 166 1,2 1.865 14,0 11.307 84,8 13.338 100

Nota: sono comprese solo le madri che hanno avuto parti precedenti e per le quali il campo data del parto precedente, è compilato con valori compatibili con la data del parto.Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 29: Numero di visite di controllo effettuate in gravidanza

numero di visite Azienda di evento Numero

partorienti Numero medio

di visite 0 1 2 3 4 5 6 7 8 ≥ 9

AUSL Piacenza 1.809 6,35 0,1 0,6 1,0 4,5 9,2 12,8 22,8 19,7 19,6 9,6 AUSL Parma 990 6,49 0,4 0,3 0,8 1,9 9,0 15,2 25,6 15,4 14,3 17,2 AUSL Reggio Emilia 2.594 6,32 1,1 0,6 1,1 3,7 9,7 16,4 21,9 16,6 10,3 18,6 AUSL Modena 3.284 6,68 0,0 0,4 1,1 3,0 7,1 13,8 21,7 14,2 18,6 20,0 AUSL Bologna Sud 157 6,33 - 1,3 4,5 5,7 8,9 14,0 15,9 15,3 12,1 22,3 AUSL Imola 1.031 6,66 - 0,4 0,2 2,1 5,2 13,0 21,9 26,3 19,9 11,0 AUSL Bologna Nord 976 7,08 - 0,9 0,8 3,1 5,0 9,6 21,7 10,6 10,5 37,8 AUSL Bologna Città 2.154 7,32 0,3 0,3 0,4 2,1 4,6 7,1 12,3 13,7 31,5 27,8 AUSL Ferrara 1.113 7,57 0,4 0,6 0,9 1,4 3,5 4,5 8,2 18,2 24,2 38,3 AUSL Ravenna 1.943 6,03 0,5 2,1 5,9 22,8 3,4 5,0 9,4 12,3 8,4 30,3 AUSL Forlì 1.223 5,86 - 0,1 1,1 3,0 9,3 26,8 31,3 14,8 9,9 3,6 AUSL Cesena 2.186 6,84 0,1 0,1 0,3 1,5 14,8 9,2 14,0 14,3 22,1 23,7 AUSL Rimini 2.531 6,65 0,1 0,4 1,1 2,8 6,0 11,3 16,8 33,3 14,1 14,0 AOSP Parma 2.374 6,34 0,1 1,1 1,2 2,5 6,3 15,4 24,6 24,2 17,4 7,1 AOSP Reggio Emilia 2.176 6,26 2,6 0,4 1,3 3,6 8,6 16,7 20,7 16,6 11,4 18,2 AOSP Modena 2.905 7,67 0,3 0,4 0,2 0,9 3,0 5,2 10,0 14,7 24,9 40,5 AOSP Bologna 3.428 6,83 2,5 0,8 0,7 1,9 3,9 10,1 16,1 18,7 25,4 19,8 AOSP Ferrara 896 7,65 0,3 0,2 0,1 1,2 2,1 3,8 8,5 16,6 37,2 29,9

Totale 33.770 6,73 0,6 0,6 1,1 3,7 6,6 11,5 17,8 17,8 18,8 21,4

Note: esclusi 160 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 30: Distribuzione delle partorienti secondo l'epoca gestazionale di effettuazione della prima visita di controllo in gravidanza

Prima visita in gravidanza (sett.)

≤ 8 sett. da 9 a 11 set. ≥ 12 sett. Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 720 39,9 590 32,7 496 27,5 1.806 100 AUSL Parma 671 68,1 162 16,4 153 15,5 986 100 AUSL Reggio Emilia 1.349 54,3 667 26,9 467 18,8 2.483 100 AUSL Modena 2.137 66,6 612 19,1 459 14,3 3.208 100 AUSL Bologna Sud 74 47,4 27 17,3 55 35,3 156 100 AUSL Imola 791 76,8 157 15,2 82 8,0 1.030 100 AUSL Bologna Nord 590 61,0 208 21,5 169 17,5 967 100 AUSL Bologna Città 1.413 68,2 370 17,9 290 14,0 2.073 100 AUSL Ferrara 787 71,2 212 19,2 106 9,6 1.105 100 AUSL Ravenna 1.328 70,2 278 14,7 287 15,2 1.893 100 AUSL Forlì 657 53,9 240 19,7 322 26,4 1.219 100 AUSL Cesena 1.356 62,7 630 29,1 177 8,2 2.163 100 AUSL Rimini 1.783 70,9 474 18,9 257 10,2 2.514 100 AOSP Parma 1.449 61,1 499 21,1 423 17,8 2.371 100 AOSP Reggio Emilia 1.110 52,5 510 24,1 495 23,4 2.115 100 AOSP Modena 2.041 71,1 539 18,8 290 10,1 2.870 100 AOSP Bologna 2.807 84,4 289 8,7 230 6,9 3.326 100 AOSP Ferrara 773 86,7 87 9,8 32 3,6 892 100

Totale 21.836 65,8 6.551 19,8 4.790 14,4 33.177 100

Note: solo partorienti con almeno 1 visita e settimana di prima visita diversa da zero Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 31: Età gestazionale di effettuazione della prima visita di controllo secondo la scolarità della madre

Prima visita in gravidanza (sett.)

da 1 a 8 da 9 a 11 ≥ 12 Totale Titolo di studio madre Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Alto 4.099 71,1 1.074 18,6 591 10,3 5.764 100 Medio 10.521 68,9 2.943 19,3 1.808 11,8 15.272 100 Basso 6.509 60,1 2.274 21,0 2.056 19,0 10.839 100

Totale 21.129 66,3 6.291 19,7 4.455 14,0 31.875 100

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Note: esclusi 2.055 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 32: Età gestazionale di effettuazione della prima visita di controllo secondo la cittadinanza della madre

Prima visita in gravidanza (sett.)

da 1 a 8 da 9 a 11 ≥ 12 Totale Cittadinanza

madre Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Italiana 19.446 69,7 5.288 19,0 3.148 11,3 27.882 100 Straniera 2.390 45,1 1.263 23,9 1.642 31,0 5.295 100

Totale 21.836 65,8 6.551 19,8 4.790 14,4 33.177 100

Note: esclusi 753 record in quanto non valorizzati per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 33: Numero di ecografie effettuate in gravidanza

Distribuzione % delle partorienti per numero di ecografie Azienda di evento Numero

partorienti Numero medio

di ecografie 0 1 2 3 4 5 6 7 8 ≥ 9

AUSL Piacenza 1.808 5,16 0,2 0,9 4,2 23,0 16,5 12,6 14,3 10,3 11,1 6,9 AUSL Parma 990 5,06 0,3 0,8 2,0 33,6 12,8 11,4 12,0 7,7 7,6 11,7 AUSL Reggio Emilia 2.594 4,94 3,4 0,7 2,7 23,8 18,7 16,1 10,6 6,5 4,6 12,8 AUSL Modena 3.284 4,82 0,0 0,6 3,0 24,0 25,6 18,0 10,6 5,4 5,7 7,1 AUSL Bologna Sud 156 4,31 - 0,6 3,9 31,4 25,0 22,4 9,0 1,3 3,9 2,6 AUSL Imola 1.031 5,16 0,4 0,4 1,8 17,1 21,3 23,5 12,5 8,7 6,6 7,7 AUSL Bologna Nord 969 4,34 - 0,5 2,8 42,5 20,9 13,0 8,1 2,6 1,4 8,3 AUSL Bologna Città 2.172 4,46 0,1 1,2 2,6 30,3 34,1 11,1 6,0 2,8 4,7 7,1 AUSL Ferrara 1.104 4,69 - 1,3 2,5 36,6 20,6 11,6 7,3 4,7 3,6 12,0 AUSL Ravenna 1.907 4,91 0,5 1,5 3,3 25,9 24,5 13,8 7,7 4,8 3,6 14,4 AUSL Forlì 1.233 4,35 1,2 0,2 2,4 29,7 30,0 15,6 11,4 3,9 2,8 2,8 AUSL Cesena 2.185 5,29 2,3 0,6 0,9 16,1 23,8 19,0 9,8 5,5 7,1 15,0 AUSL Rimini 2.527 5,34 0,8 0,5 1,9 19,0 12,9 25,8 11,3 9,4 6,6 11,8 AOSP Parma 2.374 4,83 0,5 1,8 4,2 27,8 14,2 14,6 14,7 10,1 8,1 4,1 AOSP Reggio Emilia 2.176 5,23 2,4 1,2 5,0 18,8 17,0 13,3 12,3 8,8 5,8 15,5 AOSP Modena 2.905 4,71 0,2 0,7 5,4 28,4 23,9 13,7 8,5 4,8 4,2 10,2 AOSP Bologna 3.428 4,52 3,4 0,6 2,3 19,7 29,6 23,5 8,5 4,1 2,9 5,4 AOSP Ferrara 896 5,45 0,3 0,5 1,7 20,8 18,2 13,8 14,0 7,5 9,0 14,3

Totale 33.739 4,88 1,2 0,8 3,0 24,6 22,1 16,6 10,4 6,3 5,5 9,6

Note: esclusi 191 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 34: Numero medio di visite ed ecografie secondo la durata della gravidanza

Durata gravidanza Numero medio di visite

Numero medio di ecografie

< 24 sett. 4,97 3,88 da 25 a 27 4,93 4,30 da 28 a 30 5,79 4,96 da 31 a 33 6,22 5,24 da 34 a 36 6,52 5,10 da 37 a 39 6,76 4,93 da 40 a 41 6,82 4,90 ≥ 42 sett. 6,85 4,89

Totale 6,76 4,93 Note: Nell’analisi relativa alle visite sono stati esclusi 519 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. I record trasmessi dalle Aziende 903, 908, aventi n° visite = 0 sono stati considerati come non valorizzati a causa dell'elevato numero di casi.

Nell’analisi relativa alle ecografie sono stati esclusi 686 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. I record trasmessi dalle Aziende 103, 903, 908, aventi n° ecografie = 0 sono stati considerati come non valorizzati a causa dell'elevato numero di casi.

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 35: Numero medio di ecografie in gravidanza secondo il titolo di studio della madre

Titolo di studio madre Azienda di evento

Alto Medio Basso Totale

AUSL Piacenza 5,30 5,53 4,58 5,16 AUSL Parma 5,02 5,31 4,80 5,07 AUSL Reggio Emilia 5,11 5,33 4,81 5,12 AUSL Modena 5,04 5,04 4,48 4,82 AUSL Bologna Sud 4,05 4,28 4,44 4,31 AUSL Imola 5,29 5,31 4,87 5,16 AUSL Bologna Nord 4,61 4,43 4,09 4,34 AUSL Bologna Città 4,72 4,54 4,14 4,47 AUSL Ferrara 4,75 4,76 4,61 4,69 AUSL Ravenna 5,23 5,02 4,56 4,92 AUSL Forlì 4,55 4,05 3,26 4,35 AUSL Cesena 5,69 5,51 5,18 5,42 AUSL Rimini 5,59 5,47 5,00 5,34 AOSP Parma 5,05 4,98 4,46 4,83 AOSP Reggio Emilia 5,70 5,52 5,04 5,36 AOSP Modena 5,09 4,85 4,36 4,71 AOSP Bologna 4,85 4,77 4,31 4,68 AOSP Ferrara 5,85 5,40 5,21 5,45

Totale 5,06 5,08 4,63 4,93

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 36: Numero medio di ecografie in gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Cittadinanza madre Azienda di evento

Italiana Straniera Totale

AUSL Piacenza 5,62 3,62 5,16 AUSL Parma 5,29 3,88 5,06 AUSL Reggio Emilia 5,38 3,95 5,12 AUSL Modena 5,03 3,84 4,82 AUSL Bologna Sud 4,29 4,41 4,31 AUSL Imola 5,34 3,98 5,16 AUSL Bologna Nord 4,38 3,69 4,34 AUSL Bologna Città 4,65 3,46 4,46 AUSL Ferrara 4,69 2,00 4,69 AUSL Ravenna 5,14 3,59 4,91 AUSL Forlì 4,55 3,40 4,35 AUSL Cesena 5,59 4,28 5,42 AUSL Rimini 5,55 4,16 5,34 AOSP Parma 5,06 3,76 4,83 AOSP Reggio Emilia 5,66 4,01 5,36 AOSP Modena 4,96 3,81 4,71 AOSP Bologna 4,87 3,68 4,68 AOSP Ferrara 5,48 4,48 5,45

Totale 5,14 3,82 4,93

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 37: Distribuzione delle partorienti secondo il servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

GINECOLOGO PRIVATO

OSTETRICO PRIVATO

CONSULTORIO FAMILIARE PUBBLICO

AMBULATORIO OSPEDALIERO

PUBBLICO

AMBULATORIO OSP. PUBB.

(GRAV. RISCHIO)

CONSULTORIO FAMILIARE PRIVATO

NESSUNO Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 1.363 75,4 13 0,7 327 18,1 98 5,4 3 0,2 1 0,1 4 0,2 1.809 100 AUSL Parma 728 73,5 31 3,1 209 21,1 18 1,8 - - 1 0,1 3 0,3 990 100 AUSL Reggio Emilia 1.504 58,0 31 1,2 829 32,0 94 3,6 10 0,4 72 2,8 54 2,1 2.594 100 AUSL Modena 2.086 63,5 17 0,5 1085 33,0 74 2,3 12 0,4 6 0,2 4 0,1 3.284 100 AUSL Bologna Sud 74 47,1 2 1,3 64 40,8 16 10,2 - - - - 1 0,6 157 100 AUSL Imola 820 79,5 10 1,0 143 13,9 56 5,4 2 0,2 - - - - 1031 100 AUSL Bologna Nord 739 75,7 11 1,1 162 16,6 60 6,2 1 0,1 1 0,1 2 0,2 976 100 AUSL Bologna Città 1.643 76,9 25 1,2 305 14,3 163 7,6 1 0,1 - - - - 2.137 100 AUSL Ferrara 632 56,8 17 1,5 131 11,8 322 28,9 6 0,5 - - 5 0,5 1.113 100 AUSL Ravenna 1.318 67,9 9 0,5 468 24,1 119 6,1 25 1,3 3 0,2 - - 1.942 100 AUSL Forlì 890 73,1 56 4,6 236 19,4 25 2,1 5 0,4 3 0,3 3 0,3 1218 100 AUSL Cesena 1.755 80,3 6 0,3 393 18,0 23 1,1 5 0,2 - - 4 0,2 2.186 100 AUSL Rimini 1.844 72,9 6 0,2 639 25,3 28 1,1 4 0,2 3 0,1 7 0,3 2.531 100 AOSP Parma 1.716 72,3 37 1,6 450 19,0 142 6,0 5 0,2 7 0,3 17 0,7 2.374 100 AOSP Reggio Emilia 1.348 62,0 33 1,5 506 23,3 183 8,4 4 0,2 12 0,6 90 4,1 2.176 100 AOSP Modena 1.577 54,3 24 0,8 1.222 42,1 49 1,7 23 0,8 2 0,1 8 0,3 2.905 100 AOSP Bologna 2.386 69,6 43 1,3 465 13,6 283 8,3 35 1,0 40 1,2 176 5,1 3.428 100 AOSP Ferrara 568 63,7 24 2,7 277 31,1 13 1,5 4 0,5 3 0,3 3 0,3 892 100

Totale 22.991 68,1 395 1,2 7.911 23,4 1.766 5,2 145 0,4 154 0,5 381 1,1 33.743 100

Note: esclusi 187 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 38: Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo il titolo di studio della madre

Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

Ginecologo Privato

Ostetrico Privato

Consultorio Familiare Pubblico

Ambulatorio Ospedaliero

Pubblico

Ambulatorio Osp. Pubb.

(Gravid.Rischio)

Consultorio Familiare Privato Nessuno Totale

Titolo di studio madre

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Alto 5.276 79,8 109 1,7 945 14,3 222 3,4 13 0,2 34 0,5 10 0,2 6.609 100 Medio 11.698 74,4 189 1,2 3.017 19,2 665 4,2 66 0,4 71 0,5 12 0,1 15.718 100 Basso 5.959 54,2 97 0,9 3.924 35,7 866 7,9 66 0,6 49 0,5 39 0,4 11.000 100

Totale 22.933 68,8 395 1,2 7.886 23,7 1.753 5,3 145 0,4 154 0,5 61 0,2 33.327 100

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Note: esclusi 1.821 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. I record trasmessi dalle Aziende 103, 903, 908, aventi "Servizio prevalentemente usato = Nessuno sono stati considerati come non valorizzati perché presenti in percentuale anomala. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

Tab. 39: Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

Ginecologo Privato

Ostetrico Privato

Consultorio Familiare Pubblico

Ambulatorio Ospedaliero

Pubblico

Ambulatorio Osp. Pubb.

(Gravid.Rischio)

Consultorio Familiare Privato

Nessuno Totale Cittadinanz

a della madre

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Italiana 21.779 77,7 358 1,3 4.516 16,1 1.138 4,1 100 0,4 117 0,4 37 0,1 28.045 100Straniera 1.212 22,5 37 0,7 3.395 63,1 628 11,7 45 0,8 37 0,7 24 0,5 5.378 100Totale 22.991 68,8 395 1,2 7.911 23,7 1.766 5,3 145 0,4 154 0,5 61 0,2 33.423 100

Note: esclusi 507 record in quanto non valorizzati per almeno una delle variabili considerate. I record trasmessi dalle Aziende 103, 903, 908, aventi "Servizio prevalentemente usato = Nessuno sono stati considerati come non valorizzati perché presenti in percentuale anomala. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 40: Distribuzione dei parti secondo l'uso di tecniche di procreazione assistita per il concepimento

Procreazione assistita

SI NO Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 11 0,6 1.798 99,4 1.809 100 AUSL Parma 10 1,0 980 99,0 990 100 AUSL Reggio Emilia 23 0,9 2.571 99,1 2.594 100 AUSL Modena 33 1,0 3.176 99,0 3.209 100 AUSL Bologna Sud 2 1,3 158 98,8 160 100 AUSL Imola 8 0,8 1.020 99,2 1.028 100 AUSL Bologna Nord 1 0,1 975 99,9 976 100 AUSL Bologna Città 33 1,8 1.841 98,2 1.874 100 AUSL Ferrara 4 0,4 1.109 99,6 1.113 100 AUSL Ravenna 14 0,7 1.929 99,3 1.943 100 AUSL Forlì 5 0,4 1.228 99,6 1.233 100 AUSL Cesena 19 0,9 2.126 99,1 2.145 100 AUSL Rimini 38 1,5 2.427 98,5 2.465 100 AOSP Parma 24 1,0 2.349 99,0 2.373 100 AOSP Reggio Emilia 28 1,3 2.148 98,7 2.176 100 AOSP Modena 60 2,2 2.675 97,8 2.735 100 AOSP Bologna 37 1,1 3.391 98,9 3.428 100 AOSP Ferrara 10 1,1 877 98,9 887 100

Totale 360 1,1 32.778 98,9 33.138 100 Note: esclusi 792 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 41: Uso di tecniche di procreazione assistita secondo il titolo di studio della madre

Procreazione assistita

SI NO Totale Titolo di studio

madre Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Alto 83 1,3 6.463 98,7 6.546 100 Medio 181 1,2 15405 98,8 15586 100 Basso 94 0,9 10.826 99,1 10.920 100

Totale 358 1,1 32.694 98,9 33.052 100

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Note: esclusi 2.111 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

Tab. 42: Casi di procreazione assistita per metodo seguito e genere del parto

Genere parto

PARTO SEMPLICE PARTO PLURIMO Totale Metodo di procreazione

assistita Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Non Valorizzato 65 97,0 2 3,0 67 100

Solo Trattamento Farmacologico 42 89,4 5 10,6 47 100

I.U.I. 23 88,5 3 11,5 26 100 G.I.F.T. 2 66,7 1 33,3 3 100 F.I.V.E.T. 118 80,3 29 19,7 147 100 I.C.S.I. 43 75,4 14 24,6 57 100 Altre Tecniche 11 84,6 2 15,4 13 100

Totale 304 84,4 56 15,6 360 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 43: Distribuzione delle partorienti secondo l'effettuazione delle indagini prenatali

Amniocentesi Villi coriali Funicolocentesi Almeno una indagineAzienda di evento

Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati

AUSL Piacenza 295 16,3 26 1,4 6 0,3 323 17,9 AUSL Parma 136 13,7 26 2,6 1 0,1 158 16,0 AUSL Reggio Emilia 647 24,9 70 2,7 12 0,5 708 27,3 AUSL Modena 729 22,4 29 0,9 89 2,8 818 25,1 AUSL Bologna Sud 38 23,8 2 1,3 0 0,0 39 24,4 AUSL Imola 468 45,4 23 2,2 11 1,1 494 47,9 AUSL Bologna Nord 269 27,6 19 1,9 11 1,1 298 30,5 AUSL Bologna Città 767 34,9 80 3,8 5 0,2 847 38,2 AUSL Ferrara 320 28,8 37 3,3 9 0,8 363 32,6 AUSL Ravenna 817 42,0 45 2,3 4 0,2 864 44,5 AUSL Forlì 404 32,8 21 1,7 2 0,2 425 34,5 AUSL Cesena 558 26,2 26 1,3 12 0,6 587 27,5 AUSL Rimini 465 18,6 55 2,2 11 0,4 525 21,0 AOSP Parma 490 20,6 179 7,5 93 3,9 714 30,1 AOSP Reggio Emilia 592 27,2 27 1,2 4 0,2 618 28,4 AOSP Modena 805 28,0 53 1,8 169 6,0 961 33,2 AOSP Bologna 1.089 32,1 211 6,2 11 0,3 1.305 38,1 AOSP Ferrara 330 36,9 49 5,5 19 2,1 381 42,6

Totale 9.219 27,4 978 2,9 469 1,4 10.428 30,9

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 44: Distribuzione delle partorienti, di età maggiore di 35 anni, secondo l'effettuazione delle indagini prenatali

Amniocentesi Villi coriali Funicolocentesi Almeno una indagine Azienda di evento

Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati

AUSL Piacenza 156 44,6 12 3,4 2 0,6 169 48,3 AUSL Parma 73 42,9 17 10,0 0 0,0 87 51,2 AUSL Reggio Emilia 242 57,6 32 7,6 1 0,2 270 64,3 AUSL Modena 304 53,9 4 0,7 18 3,2 314 55,7 AUSL Bologna Sud 18 69,2 1 3,8 0 0,0 18 69,2 AUSL Imola 142 69,3 10 4,9 3 1,5 152 74,1 AUSL Bologna Nord 80 48,8 12 7,3 2 1,2 94 57,3 AUSL Bologna Città 399 68,9 47 8,6 2 0,4 445 75,8 AUSL Ferrara 110 59,1 14 7,5 3 1,6 125 67,2 AUSL Ravenna 323 76,5 21 5,0 1 0,2 344 81,5 AUSL Forlì 117 63,6 7 3,8 0 0,0 123 66,8 AUSL Cesena 220 57,3 16 4,4 4 1,1 233 60,2 AUSL Rimini 254 54,0 29 6,3 2 0,4 282 59,9 AOSP Parma 200 43,6 95 20,7 19 4,1 297 64,7 AOSP Reggio Emilia 210 59,5 11 3,1 0 0,0 218 61,8 AOSP Modena 304 59,4 11 2,1 29 5,6 319 61,1 AOSP Bologna 474 52,7 118 13,1 6 0,7 592 65,5 AOSP Ferrara 147 72,4 23 11,4 4 2,0 169 83,3

Totale 3.773 57,6 480 7,4 96 1,5 4.251 64,6

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 45: Distribuzione delle partorienti, di età inferiore o uguale a 35 anni, secondo l'effettuazione delle indagini prenatali

Amniocentesi Villi coriali Funicolocentesi Almeno una indagine Azienda di evento

Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati

AUSL Piacenza 139 9,5 14 1,0 4 0,3 154 10,6 AUSL Parma 63 7,7 9 1,1 1 0,1 71 8,7 AUSL Reggio Emilia 405 18,6 38 1,7 11 0,5 438 20,1 AUSL Modena 425 15,8 25 0,9 71 2,7 504 18,7 AUSL Bologna Sud 20 14,9 1 0,7 0 0,0 21 15,7 AUSL Imola 326 39,5 13 1,6 8 1,0 342 41,4 AUSL Bologna Nord 189 23,3 7 0,9 9 1,1 204 25,1 AUSL Bologna Città 368 22,7 33 2,1 3 0,2 402 24,7 AUSL Ferrara 210 22,7 23 2,5 6 0,6 238 25,7 AUSL Ravenna 494 32,5 24 1,6 3 0,2 520 34,2 AUSL Forlì 287 27,4 14 1,3 2 0,2 302 28,8 AUSL Cesena 338 19,4 10 0,6 8 0,5 354 20,3 AUSL Rimini 211 10,4 26 1,3 9 0,4 243 12,0 AOSP Parma 290 15,1 84 4,4 74 3,9 417 21,8 AOSP Reggio Emilia 382 21,0 16 0,9 4 0,2 400 21,9 AOSP Modena 501 21,2 42 1,8 140 6,0 642 27,1 AOSP Bologna 615 24,6 93 3,7 5 0,2 713 28,3 AOSP Ferrara 183 26,5 26 3,8 15 2,2 212 30,6

Totale 5.446 20,1 498 1,9 373 1,4 6.177 22,8

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 46: Effettuazione di indagini prenatali, per partorienti di età inferiore o uguale a 35 anni, secondo il titolo di studio della madre

Amniocentesi Villi coriali Funicolocentesi Almeno una indagine Titolo di studio

madre Soggetti % su

valorizzati Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati Soggetti % su valorizzati

Alto 1.013 23,4 132 3,1 61 1,4 1.179 27,2 Medio 2.906 23,4 258 2,1 188 1,5 3.277 26,4 Basso 1.226 13,3 94 1,0 122 1,3 1.405 15,2

Totale 5.145 19,8 484 1,9 371 1,4 5.861 22,5

Note: esclusi i dati dell’AUSL di Forlì poiché i dati relativi al titolo di studio non sono affidabili. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

Tab. 47: Effettuazione di indagini prenatali, per partorienti di età superiore a 35 anni, secondo il titolo di studio della madre

Amniocentesi Villi coriali Funicolocentesi Almeno una indagine Titolo di studio

madre Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati Soggetti % su valorizzati Soggetti % su

valorizzati

Alto 800 53,2 158 10,6 19 1,3 958 63,2 Medio 1.853 61,0 234 7,8 53 1,8 2.080 68,3 Basso 986 54,9 79 4,4 24 1,4 1.071 59,5

Totale 3.639 57,4 471 7,5 96 1,5 4.109 64,6

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Note: esclusi i dati dell’AUSL di Forlì poiché i dati relativi al titolo di studio non sono affidabili. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 48: Distribuzione delle partorienti secondo la condizione di essere stata ricoverata in gravidanza

Ricovero in gravidanza

SI NO Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 184 10,2 1.625 89,8 1.809 100 AUSL Parma 166 16,8 824 83,2 990 100 AUSL Reggio Emilia 185 7,1 2.409 92,9 2.594 100 AUSL Modena 331 10,3 2.881 89,7 3.212 100 AUSL Bologna Sud 1 0,6 159 99,4 160 100 AUSL Imola 154 15,0 876 85,1 1.030 100 AUSL Bologna Nord 104 10,7 872 89,3 976 100 AUSL Bologna Città 227 10,1 2.017 89,9 2.244 100 AUSL Ferrara 147 13,2 966 86,8 1.113 100 AUSL Ravenna 178 9,2 1.765 90,8 1.943 100 AUSL Forlì 71 5,8 1.162 94,2 1.233 100 AUSL Cesena 117 75,5 38 24,5 155 100 AUSL Rimini 290 11,6 2.204 88,4 2.494 100 AOSP Parma 175 7,4 2.199 92,6 2.374 100 AOSP Reggio Emilia 220 10,1 1.956 89,9 2.176 100 AOSP Modena 336 11,6 2.551 88,4 2.887 100 AOSP Bologna 331 9,7 3.091 90,3 3.422 100 AOSP Ferrara 195 21,8 699 78,2 894 100

Totale 3.412 10,8 28.294 89,2 31.706 100

Note: esclusi 2.224 record in quanto non valorizzati per la variabile considerata. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 49: Ricovero in gravidanza secondo il titolo di studio della madre

Ricovero in gravidanza

SI NO Totale Titolo di studio

madre

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Alto 523 9,4 5.052 90,6 5.575 100 Medio 1.511 10,5 12.945 89,6 14.456 100 Basso 1.292 12,5 9.048 87,5 10.340 100

Totale 3.326 11,0 27.045 89,1 30.371 100 Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Note: esclusi 3.559 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

Tab. 50: Ricovero in gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Ricovero in gravidanza

SI NO Totale Cittadinanza madre

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Italiana 2.812 10,6 23.705 89,4 26.517 100 Straniera 600 11,6 4.589 88,4 5.189 100

Totale 3.412 10,8 28.294 89,2 31.706 100

Note: esclusi 2.224 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

Tab. 51: Numero medio di visite ed ecografie secondo la condizione di essere stata ricoverata in gravidanza

Ricovero in gravidanza Numero medio di visite

Numero medio di ecografie

SI 7,04 5,44 NO 6,72 4,83

Totale 6,76 4,90 Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 52: Distribuzione dei parti secondo la durata della gravidanza

Durata della gravidanza

< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 da 40 a 41 ≥ 42 sett. Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 3 0,2 2 0,1 3 0,2 13 0,7 86 4,8 942 52,4 698 38,8 51 2,8 1.798 100 AUSL Parma - - - - 1 0,1 1 0,1 64 6,5 542 54,7 355 35,9 27 2,7 990 100 AUSL Reggio Emilia - - 1 0,0 5 0,2 11 0,4 129 5,0 1.304 50,3 1.069 41,2 74 2,9 2.593 100 AUSL Modena 1 0,0 1 0,0 1 0,0 3 0,1 101 3,1 1.655 50,7 1.403 42,9 102 3,1 3.267 100 AUSL Bologna Sud - - - - - - - - 6 3,8 77 48,1 71 44,4 6 3,8 160 100 AUSL Imola - - - - 2 0,2 10 1,0 59 5,7 521 50,5 418 40,5 21 2,0 1.031 100 AUSL Bologna Nord - - - - - - 4 0,4 47 4,8 457 46,8 441 45,2 27 2,8 976 100 AUSL Bologna Città 5 0,2 5 0,2 5 0,2 23 1,0 114 5,0 1.084 47,1 967 42,0 98 4,3 2.301 100 AUSL Ferrara - - - - - - 6 0,5 54 4,9 545 49,0 480 43,2 27 2,4 1.112 100 AUSL Ravenna - - 3 0,2 12 0,6 16 0,8 102 5,2 916 47,1 852 43,8 42 2,2 1.943 100 AUSL Forlì 1 0,1 - - 1 0,1 5 0,4 51 4,1 591 47,9 554 44,9 30 2,4 1.233 100 AUSL Cesena 4 0,2 2 0,1 13 0,6 40 1,8 110 5,0 1.042 47,7 913 41,8 59 2,7 2.183 100 AUSL Rimini 1 0,0 8 0,3 13 0,5 44 1,7 165 6,5 1.255 49,6 1.017 40,2 28 1,1 2.531 100 AOSP Parma 7 0,3 7 0,3 24 1,0 41 1,7 150 6,3 1.195 50,3 887 37,4 63 2,7 2.374 100 AOSP Reggio Emilia 2 0,1 3 0,1 14 0,6 36 1,7 118 5,4 1.017 46,7 895 41,1 91 4,2 2.176 100 AOSP Modena 3 0,1 13 0,5 15 0,5 38 1,3 185 6,4 1.423 49,4 1.169 40,6 35 1,2 2.881 100 AOSP Bologna 4 0,1 12 0,4 20 0,6 85 2,6 242 7,3 1.592 48,3 1.246 37,8 93 2,8 3.294 100 AOSP Ferrara 4 0,4 2 0,2 11 1,2 36 4,0 67 7,5 418 46,7 330 36,8 28 3,1 896 100

Totale 35 0,1 59 0,2 140 0,4 412 1,2 1.850 5,5 16.576 49,1 13.765 40,8 902 2,7 33.739 100 Note: esclusi 191 record in quanto presentano valori errati. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 53: Durata della gravidanza secondo il titolo di studio della madre

Età gestazionale in settimane

< 37 sett. ≥ 37 sett. Totale

Titolo di studio madre

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Alto 403 6,9 5.443 93,1 5.846 100

Medio 1.123 7,2 14.368 92,8 15.491 100

Basso 893 8,1 10.163 91,9 11.056 100

Totale 2.419 7,5 29.974 92,5 32.393 100

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Note: Esclusi i dati dell'AUSL Forlì, poiché i dati relativi al titolo di studio non sono affidabili Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

Tab. 54: Durata della gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Età gestazionale in settimane

< 37 sett. ≥ 37 sett. Totale Cittadinanza

madre

Soggetti % Soggetti % Soggetti %

Italiana 2.031 7,2 26.241 92,8 28.272 100 Straniera 465 8,5 5.002 91,5 5.467 100

Totale 2.496 7,4 31.243 92,6 33.739 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

Tab. 55: Durata della gravidanza secondo la condizione di avere avuto ricoveri in gravidanza

Età gestazionale in settimane

≤24 sett. da 25 a 30 da 31 a 36 da 37 a 41 ≥42 sett. Totale

Ricovero in

gravidanza Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

SI 19 57,6% 91 48,4% 619 28,9% 2.609 9,2% 55 6,5% 3.393 10,8% NO 14 42,4% 97 51,6% 1.522 71,1% 25.708 90,8% 786 93,5% 28.127 89,2%

Totale 33 100,0% 188 100,0% 2.141 100,0% 28.317 100,0% 841 100,0% 31.520 100,0%

Note: esclusi 2.410 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 56 Distribuzione dell'età gestazionale per nati da parti singoli o plurimi

Età gestazionale in settimane

≤ 24 sett. da 25 a 30 da 31 a 36 da 37 a 41 ≥42 sett. Totale Genere parto

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Parto Semplice 33 0,1 177 0,5 2.049 6,1 30.231 90,5 903 2,7 33.393 100 Parto Plurimo 3 0,4 46 5,8 441 55,9 299 37,9 . . 789 100

Totale 36 0,1 223 0,7 2.490 7,3 30.530 89,3 903 2,6 34.182 100

Note: esclusi 196 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 57: Distribuzione dei parti secondo la modalità di travaglio

Modalità travaglio

Travaglio Spontaneo Travaglio Indotto Senza Travaglio Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti %

AUSL Piacenza 1.148 83,0 226 16,3 10 0,7 1.384 100

AUSL Parma 603 82,8 121 16,6 4 0,6 728 100

AUSL Reggio Emilia 1.482 71,5 536 25,9 55 2,7 2.073 100

AUSL Modena 2.119 79,0 540 20,1 25 0,9 2.684 100

AUSL Bologna Sud 160 100,0 - - - - 160 100

AUSL Imola 608 74,8 195 24,0 10 1,2 813 100

AUSL Bologna Nord 626 76,7 178 21,8 12 1,5 816 100

AUSL Bologna Città 1408 78,5 385 21,5 - - 1793 100

AUSL Ferrara 717 80,7 172 19,4 - - 889 100

AUSL Ravenna 1.504 83,7 292 16,3 - - 1.796 100

AUSL Forlì 748 71,9 277 26,6 16 1,5 1041 100

AUSL Cesena 1.308 72,6 414 23,0 80 4,4 1.802 100

AUSL Rimini 1.516 78,6 402 20,9 10 0,5 1.928 100

AOSP Parma 1.568 87,4 212 11,8 15 0,8 1.795 100

AOSP Reggio Emilia 1.326 76,6 390 22,5 16 0,9 1.732 100

AOSP Modena 1.666 72,3 621 27,0 17 0,7 2.304 100

AOSP Bologna 2.095 77,2 620 22,8 - - 2.715 100

AOSP Ferrara 517 79,3 135 20,7 - - 652 100

Totale 21.119 77,9 5.716 21,1 270 1,0 27.105 100

Note: Esclusi parti con cesareo d'elezione Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 58 Modalità di travaglio secondo l'età gestazionale

Modalità travaglio

Travaglio Spontaneo Travaglio Indotto Senza Travaglio Totale Età gestazionale in

settimane

Num. % Num. % Num. % Num. % ≤ 34 217 82,8 31 11,8 14 5,3 262 100 da 34 a 36 762 78,2 188 19,3 24 2,5 974 100 da 37 a 39 9.232 83,0 1.754 15,8 138 1,2 11.124 100 da 40 a 41 8.884 73,9 3.045 25,3 86 0,7 12.015 100 ≥ 42 411 52,2 369 46,8 8 1,0 788 100

Totale 19.506 77,5 5.387 21,4 270 1,1 25.163 100 Nota: esclusi parti con cesareo d'elezione o con modalità parto non attendibile (AUSL Ravenna) Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 59 Distribuzione dei parti secondo il tipo di induzione del travaglio

Tipo induzione

Con Prostaglandine Con Ossitocina Con Altro Farmaco Amnioressi Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % AUSL Piacenza 155 66,2 52 22,2 - - 27 11,5 234 100 AUSL Parma 63 49,6 62 48,8 1 0,8 1 0,8 127 100 AUSL Reggio Emilia 341 59,5 222 38,7 2 0,4 8 1,4 573 100 AUSL Modena 325 57,1 233 41,0 7 1,2 4 0,7 569 100 AUSL Bologna Sud 110 55,8 49 24,9 - - 38 19,3 197 100 AUSL Imola 161 85,6 18 9,6 9 4,8 - - 188 100 AUSL Bologna Nord 298 75,3 77 19,4 1 0,3 20 5,1 396 100 AUSL Bologna Città 74 41,1 90 50,0 11 6,1 5 2,8 180 100 AUSL Ferrara 220 74,3 57 19,3 - - 19 6,4 296 100 AUSL Ravenna 194 66,0 79 26,9 9 3,1 12 4,1 294 100 AUSL Forlì 160 37,6 216 50,7 2 0,5 48 11,3 426 100 AUSL Cesena 321 77,5 83 20,1 - - 10 2,4 414 100 AUSL Rimini 136 62,4 70 32,1 1 0,5 11 5,1 218 100 AOSP Parma 235 59,6 140 35,5 - - 19 4,8 394 100 AOSP Reggio Emilia 440 68,5 189 29,4 11 1,7 2 0,3 642 100 AOSP Modena 425 68,2 184 29,5 7 1,1 7 1,1 623 100 AOSP Bologna 86 60,6 54 38,0 2 1,4 - - 142 100

Totale 3.744 63,3 1.875 31,7 63 1,1 231 3,9 5.913 100 Solo modalità di travaglio = travaglio indotto Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003.

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Tab. 60 Tipo di induzione del travaglio secondo l'età gestazionale

Tipo induzione

Con Prostaglandine Con Ossitocina Con Altro Farmaco Amnioressi Totale

Età gestazionale in settimane

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % ≤ 34 17 54,8 6 19,4 4 12,9 4 12,9 31 100 da 34 a 36 91 48,4 87 46,3 . . 10 5,3 188 100 da 37 a 39 882 50,3 769 43,8 19 1,1 84 4,8 1.754 100 da 40 a 41 2.076 68,2 827 27,2 33 1,1 109 3,6 3.045 100 ≥ 42 291 78,9 73 19,8 3 0,8 2 0,5 369 100

Totale 3.357 62,3 1.762 32,7 59 1,1 209 3,9 5.387 100 Solo modalità di travaglio = travaglio indotto. Note: esclusi record con modalità parto non attendibile (AUSL Ravenna) Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003.

Tab. 61 Distribuzione dei parti secondo la condizione di essere pilotato

Parto pilotato

SI NO Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % AUSL Piacenza 81 7,0 1.077 93,0 1.158 100 AUSL Parma 42 6,9 565 93,1 607 100 AUSL Reggio Emilia 90 5,9 1.447 94,1 1.537 100 AUSL Modena 388 18,1 1.757 81,9 2.145 100 AUSL Bologna Sud 11 6,9 149 93,1 160 100 AUSL Imola 46 7,5 571 92,5 617 100 AUSL Bologna Nord 18 2,8 620 97,2 638 100 AUSL Bologna Città 242 25,6 705 74,5 947 100 AUSL Ferrara 116 16,2 601 83,8 717 100 AUSL Ravenna 73 4,9 1.432 95,2 1.505 100 AUSL Forlì 18 2,4 746 97,6 764 100 AUSL Cesena 151 10,9 1.237 89,1 1.388 100 AUSL Rimini 97 6,4 1.429 93,6 1.526 100 AOSP Parma 170 10,7 1.413 89,3 1.583 100 AOSP Reggio Emilia 81 6,0 1.261 94,0 1.342 100 AOSP Modena 100 5,9 1.583 94,1 1.683 100 AOSP Bologna 136 6,5 1.959 93,5 2.095 100 AOSP Ferrara 30 5,8 490 94,2 520 100

Totale 1.890 9,0 19.042 91,0 20.932 100

Note: esclusi cesarei senza travaglio e parti indotti. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003.

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Tab. 62 Esecuzione di parto pilotato secondo l'età gestazionale

Parto pilotato

SI NO Totale Età gestazionale in settimane

Num. % Num. % Num. % ≤ 34 14 6,7 196 93,3 210 100 da 34 a 36 58 7,8 683 92,2 741 100 da 37 a 39 699 7,8 8.310 92,2 9.009 100 da 40 a 41 959 11,1 7.686 88,9 8.645 100 ≥ 42 42 10,6 353 89,4 395 100

Totale 1.772 9,3 17.228 90,7 19.000 100 Solo travaglio spontaneo Note: solo record aventi le variabili eta gestazionale, parto pilotato, modalità del parto, valorizzate ed attendibili. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 63 Distribuzione dei parti secondo il personale sanitario presente

Percentuale di parti in cui il personale è stato presente in sala parto

Azienda di evento

Num. record compilati

correttamente per tutti i tipi di personale

Ostetrica Ginecologo Pediatra/ Neonatologo Anestesista Infermiere

neonatale

Altro personale sanitario o

tecnico

AUSL Piacenza 1.223 99,6 80,8 47,8 3,4 93,3 53,0 AUSL Parma 629 100,0 95,7 80,4 3,8 74,6 41,3 AUSL Reggio Emilia 1.830 98,4 94,0 15,1 3,0 78,9 15,8 AUSL Modena 2.389 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 AUSL Bologna Sud 150 100,0 28,0 8,7 4,0 61,3 68,0 AUSL Imola 681 100,0 99,6 14,1 3,2 5,1 98,4 AUSL Bologna Nord 696 99,9 99,9 13,4 13,8 4,6 71,1 AUSL Bologna Città 565 99,8 83,1 83,6 28,0 96,6 34,4 AUSL Ferrara 813 100,0 98,8 41,0 22,6 15,0 74,0 AUSL Ravenna 1.730 99,7 97,6 19,1 14,2 52,3 96,1 AUSL Forlì 859 98,3 92,9 10,9 4,2 7,8 79,5 AUSL Cesena 1.356 99,7 94,5 15,9 4,9 5,0 94,3 AUSL Rimini 1.488 99,8 93,8 19,6 2,5 7,8 90,9 AOSP Parma 1.494 99,6 69,9 20,1 13,4 6,7 39,4 AOSP Reggio Emilia 1.550 98,0 79,8 5,6 0,9 51,2 79,5 AOSP Modena 1.991 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 AOSP Bologna 2.323 97,0 95,3 10,1 23,4 3,1 62,2 AOSP Ferrara 539 100,0 99,1 16,2 7,2 98,4 82,1

Totale 22.306 99,3 92,0 39,0 27,5 50,5 73,3 Esclusi i parti cesarei. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 64: Distribuzione dei nati per presentazione

Presentazione neonato

Vertice Podice Fronte Bregma Faccia Spalla Totale Azienda di evento

Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti % Soggetti

AUSL Piacenza 1.743 95,5 78 4,3 - - 1 0,1 2 0,1 2 0,1 1.826 AUSL Parma 942 94,0 41 4,1 3 0,3 3 0,3 3 0,3 10 1,0 1002 AUSL Reggio Emilia 2.501 95,8 86 3,3 2 0,1 8 0,3 2 0,1 11 0,4 2.610 AUSL Modena 3.133 94,8 139 4,2 - - 25 0,8 3 0,1 6 0,2 3.306 AUSL Bologna Sud 158 98,8 2 1,3 - - - - - - - - 160 AUSL Imola 984 94,4 48 4,6 - - 7 0,7 1 0,1 2 0,2 1042 AUSL Bologna Nord 956 97,4 19 1,9 1 0,1 3 0,3 2 0,2 1 0,1 982 AUSL Bologna Città 1.822 94,9 91 4,7 1 0,1 5 0,3 1 0,1 1 0,1 1.921 AUSL Ferrara 1.098 98,3 16 1,4 1 0,1 - - 2 0,2 - - 1.117 AUSL Ravenna 1.868 95,6 72 3,7 1 0,1 11 0,6 - - 2 0,1 1.954 AUSL Forlì 1.218 98,0 20 1,6 - - 3 0,2 - - 2 0,2 1.243 AUSL Cesena 2.104 95,0 109 4,9 1 0,1 1 0,1 - - 1 0,1 2.216 AUSL Rimini 2.380 92,9 155 6,1 6 0,2 12 0,5 6 0,2 4 0,2 2.563 AOSP Parma 2.283 95,1 111 4,6 3 0,1 1 0,0 - - 3 0,1 2.401 AOSP Reggio Emilia 2.060 93,4 113 5,1 1 0,1 10 0,5 1 0,1 20 0,9 2.205 AOSP Modena 2.796 94,5 135 4,6 2 0,1 10 0,3 3 0,1 12 0,4 2.958 AOSP Bologna 3.381 95,4 150 4,2 - - 1 0,0 1 0,0 10 0,3 3.543 AOSP Ferrara 830 92,0 68 7,5 1 0,1 - - 2 0,2 1 0,1 902

Totale 32.257 95,0 1.453 4,3 23 0,1 101 0,3 29 0,1 88 0,3 33.951 Campo obbligatorio con deroga sui mancanti Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 65 Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto

Modalità parto

Via Vaginale Taglio Ces. Fuori Trav. Non Urg.

Taglio Cesareo In Travaglio Uso Forcipe Uso Ventosa Altro Modo

Taglio Ces. Fuori Trav.

Urgente

Totale Totale taglio cesareo Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % AUSL Piacenza 1.201 66,4 364 20,1 161 8,9 6 0,3 16 0,9 . . 61 3,4 1.809 100 586 32,4% AUSL Parma 614 62,0 243 24,6 99 10,0 . . 15 1,5 . . 19 1,9 990 100 361 36,5% AUSL Reggio Emilia 1.824 70,3 364 14,0 243 9,4 . . 6 0,2 . . 157 6,1 2.594 100 764 29,5% AUSL Modena 2.353 71,7 499 15,2 296 9,0 . . 32 1,0 4 0,1 100 3,1 3.284 100 895 27,3% AUSL Bologna Sud 150 93,8 . . 10 6,3 . . . . . . . . 160 100 10 6,3% AUSL Imola 689 66,8 209 20,3 122 11,8 . . 1 0,1 . . 10 1,0 1.031 100 341 33,1% AUSL Bologna Nord 683 70,0 160 16,4 120 12,3 . . 13 1,3 . . . . 976 100 280 28,7% AUSL Bologna Città 1.691 73,5 380 16,5 213 9,3 . . 17 0,7 . . . . 2.301 100 593 25,8% AUSL Ferrara 793 71,3 224 20,1 76 6,8 . . 17 1,5 3 0,3 . . 1.113 100 300 27,0% AUSL Ravenna 1.711 88,1 146 7,5 67 3,5 3 0,2 12 0,6 4 0,2 . . 1.943 100 213 11,0% AUSL Forlì 818 66,3 144 11,7 182 14,8 . . 40 3,2 1 0,1 48 3,9 1.233 100 374 30,3% AUSL Cesena 1.650 75,5 383 17,5 143 6,5 . . 6 0,3 3 0,1 1 0,1 2.186 100 527 24,1% AUSL Rimini 1.585 62,6 554 21,9 325 12,8 . . 15 0,6 3 0,1 49 1,9 2.531 100 928 36,7% AOSP Parma 1.414 59,6 579 24,4 301 12,7 11 0,5 69 2,9 . . . . 2.374 100 880 37,1% AOSP Reggio Emilia 1.546 71,1 444 20,4 182 8,4 . . 4 0,2 . . . . 2.176 100 626 28,8% AOSP Modena 1.986 68,4 482 16,6 313 10,8 4 0,1 . . 1 0,0 119 4,1 2.905 100 914 31,5% AOSP Bologna 2.244 65,5 713 20,8 391 11,4 1 0,0 78 2,3 1 0,0 . . 3.428 100 1.104 32,2% AOSP Ferrara 554 61,8 227 25,3 114 12,7 . . 1 0,1 . . . . 896 100 341 38,1%

Totale 23.506 69,3 6.115 18,0 3.358 9,9 25 0,1 342 1,0 20 0,1 564 1,7 33.930 100 10.037 29,6%

Totale senza AUSL Ravenna

21.795 68,1 5.969 18,7 3.291 10,3 22 0,1 330 1,0 16 0,1 564 1,8 31.987 100 9.824 30,7%

Note: da un confronto con i dati SDO sulla variabile “modalità del parto”, i dati dell’AUSL di Ravenna non risultano confermati. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003

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Tab. 66 Modalità del parto secondo la cittadinanza della madre

Modalità parto

Via Vaginale Taglio Ces. Fuori Trav. Non Urg.

Taglio Cesareo In Travaglio

Uso Forcipe

Uso Ventosa

Altro Modo

Taglio Ces. Fuori Trav. Urg.

Totale Totale taglio

cesareo Cittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Italiana 18.098 67,6 5.193 19,4 2.745 10,3 13 0,1 275 1,0 11 0,0 449 1,7 26.784 100 8.387 31%Straniera 3.696 71,0 775 14,9 547 10,5 9 0,2 55 1,1 5 0,1 116 2,2 5.203 100 1.438 28%

Totale 21.794 68,1 5.968 18,7 3.292 10,3 22 0,1 330 1,0 16 0,1 565 1,8 31.987 100 9.825 31%Note: esclusi record con modalità parto non attendibile (AUSL Ravenna) Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003

Tab. 67 Modalità del parto secondo il titolo di studio della madre Modalità parto

Via Vaginale Taglio Ces. Fuori Trav. Non Urg.

Taglio Cesareo In Travaglio

Uso Forcipe

Uso Ventosa

Altro Modo

Taglio Ces. Fuori Trav. Urg.

Totale Totale taglio

cesareo

Titolo di studio della

madre Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Alto 4.367 68,6 1.154 18,1 657 10,3 4 0,1 92 1,4 4 0,1 92 1,4 6.370 100 1.903 30%Medio 10.249 68,6 2.735 18,3 1.523 10,2 9 0,1 155 1,0 9 0,1 255 1,7 14.935 100 4.513 30%Basso 7.105 67,2 2.054 19,4 1.105 10,5 9 0,1 82 0,8 3 0,0 218 2,1 10.576 100 3.377 32%Totale 21.721 68,1 5.943 18,6 3.285 10,3 22 0,1 329 1,0 16 0,1 565 1,8 31.881 100 9.793 31%

Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo Note: esclusi record con modalità parto non attendibile (AUSL Ravenna) Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP – 2003.

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Tab. 68 Percentuale parti cesarei per punto nascita - confronto dati SDO - CedAP

Azienda e Stabilimento di ricovero SDO CEDAP Piacenza 32,5 32,5

AUSL Piacenza Fiorenzuola D'Arda 32,9 33,6Fidenza 26,0 25,9Borgo Val Di Taro 28,9 30,2AUSL Parma Citta' Di Parma 61,6 61,9Guastalla 29,7 28,8Montecchio Emilia 31,6 30,6Scandiano 26,8 26,6

AUSL Reggio Emilia

Castelnovo Ne' Monti 40,1 40,0Carpi 28,3 28,8Mirandola 27,0 27,7Sassuolo 33,9 33,6

AUSL Modena

Pavullo Nel Frignano 15,0 15,9AUSL Bologna Sud Porretta Terme 4,4 6,3AUSL Imola Imola 33,3 33,6AUSL Bologna Nord Bentivoglio 29,0 29,1

Maggiore - Bo 24,8 25,3Villa Erbosa 52,5 53,5AUSL Bologna Città Villa Regina 71,7 66,7Comacchio 28,6 28,6Ospedale Del Delta 36,5 36,8AUSL Ferrara Cento 19,6 20,1Ravenna 24,9 12,6Lugo 18,4 9,8Faenza 21,9 n.p

AUSL Ravenna

S. Pier Damiano 28,2 n.pAUSL Forlì Forlì 30,4 30,7AUSL Cesena Cesena 26,1 24,8

Rimini 34,5 35,4AUSL Rimini

Villa Maria-Rn 56,5 56,4AOSP Parma Ospedali Riuniti-Pr 36,5 37,7AOSP Reggio Emilia S.Maria Nuova-Re 28,6 29,5AOSP Modena Policlinico-Mo 31,2 32,6AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi-Bo 33,5 33,5AOSP Ferrara Arcispedale S.Anna-Fe 38,7 39,1

TOTALE punti nascita pubblici 29,8 29,7TOTALE punti nascita privati 52,9 57,0

TOTALE REGIONE 30,4 30,3Note: dall'archivio SDO sono stati selezionati i DRG dal 370 al 375 per il totale parti e i DRG 370 e 371 per i parti cesarei. Fonti: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003 e banca dati SDO - 2003.

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Tab. 69 Distribuzione dei parti secondo la presenza di persone scelte dalla donna

Presenza in sala parto

PADRE DEL NEONATO

ALTRA PERSONA DI FAMIGLIA

ALTRA PERSONA DI

FIDUCIA NESSUNO Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % AUSL Piacenza 939 77,8 69 5,7 15 1,2 184 15,2 1.207 100 AUSL Parma 470 74,7 37 5,9 2 0,3 120 19,1 629 100 AUSL Reggio Emilia 1.517 82,9 59 3,2 44 2,4 210 11,5 1.830 100 AUSL Modena 1.939 86,4 157 7,0 31 1,4 117 5,2 2.244 100 AUSL Bologna Sud 117 78,0 7 4,7 5 3,3 21 14,0 150 100 AUSL Imola 605 88,2 42 6,1 2 0,3 37 5,4 686 100 AUSL Bologna Nord 617 91,3 21 3,1 3 0,4 35 5,2 676 100 AUSL Bologna Città 1.387 87,2 67 4,2 19 1,2 118 7,4 1.591 100 AUSL Ferrara 567 72,9 42 5,4 7 0,9 162 20,8 778 100 AUSL Ravenna 1.199 77,2 87 5,6 22 1,4 245 15,8 1.553 100 AUSL Forlì 747 87,0 52 6,1 15 1,8 45 5,2 859 100 AUSL Cesena 1.304 79,3 119 7,2 23 1,4 199 12,1 1.645 100 AUSL Rimini 1.310 82,1 85 5,3 17 1,1 184 11,5 1.596 100 AOSP Parma 1.169 78,3 73 4,9 14 0,9 238 15,9 1.494 100 AOSP Reggio Emilia 1.263 81,5 80 5,2 34 2,2 172 11,1 1.549 100 AOSP Modena 1.589 87,8 130 7,2 25 1,4 66 3,7 1.810 100 AOSP Bologna 2.094 90,2 74 3,2 21 0,9 133 5,7 2.322 100 AOSP Ferrara 403 72,9 21 3,8 8 1,5 121 21,9 553 100

Totale 19.236 83,0 1.222 5,3 307 1,3 2.407 10,4 23.172 100 Esclusi i parti cesarei Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 70 Distribuzione dei nati secondo la vitalità

Vitalità Nato Vivo Nato Morto Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % AUSL Piacenza 1.819 99,62 7 0,38 1.826 100 AUSL Parma 998 99,60 4 0,40 1002 100 AUSL Reggio Emilia 2.602 99,69 8 0,31 2.610 100 AUSL Modena 3.296 99,64 12 0,36 3.308 100 AUSL Bologna Sud 160 100,00 . . 160 100 AUSL Imola 1.041 99,90 1 0,10 1.042 100 AUSL Bologna Nord 976 99,39 6 0,61 982 100 AUSL Bologna Città 2.326 99,83 4 0,17 2.330 100 AUSL Ferrara 1.113 99,55 5 0,45 1.118 100 AUSL Ravenna 1.957 99,54 9 0,46 1.966 100 AUSL Forlì 1.240 99,76 3 0,24 1.243 100 AUSL Cesena 2.207 99,59 9 0,41 2.216 100 AUSL Rimini 2.555 99,69 8 0,31 2.563 100 AOSP Parma 2.396 99,63 9 0,37 2.405 100 AOSP Reggio Emilia 2.195 99,50 11 0,50 2.206 100 AOSP Modena 2.945 99,56 13 0,44 2.958 100 AOSP Bologna 3.527 99,55 16 0,45 3.543 100 AOSP Ferrara 912 99,78 2 0,22 914 100

Totale 34.265 99,63 127 0,37 34.392 100

Note: per i nati morti, considerata la rilevanza dell'informazione, è stata fatta una verifica individuale dei casi che risultavano dubbi a causa di una compilazione incoerente tra il campo "vitalità" e i successivi campi della sezione nati-mortalità; di conseguenza, nel numero di nati morti sono stati inclusi anche 14 record scartati al controllo di qualità (e quindi non presenti nella banca dati) e 1 record valorizzato come nato vivo. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 71 Distribuzione dei nati in base ai genitali esterni

Tipo genitali esterni

Maschili Femminili Indetermin. Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. AUSL Piacenza 934 51,2 892 48,9 . . 1.826 AUSL Parma 520 51,9 482 48,1 . . 1.002 AUSL Reggio Emilia 1.334 51,1 1.272 48,7 4 0,2 2.610 AUSL Modena 1.746 52,8 1.555 47,0 5 0,2 3.306 AUSL Bologna Sud 74 46,3 86 53,8 . . 160 AUSL Imola 565 54,2 477 45,8 . . 1.042 AUSL Bologna Nord 513 52,2 469 47,8 . . 982 AUSL Bologna Città 1.155 49,9 1.160 50,1 . . 2.315 AUSL Ferrara 561 50,2 556 49,8 . . 1.117 AUSL Ravenna 1.030 52,4 934 47,6 . . 1.964 AUSL Forlì 656 52,8 585 47,1 2 0,2 1.243 AUSL Cesena 1.112 50,2 1.104 49,8 . . 2.216 AUSL Rimini 1.306 51,0 1.257 49,0 . . 2.563 AOSP Parma 1.231 51,3 1.170 48,7 . . 2.401 AOSP Reggio Emilia 1.155 52,4 1.047 47,5 3 0,1 2.205 AOSP Modena 1.554 52,5 1.402 47,4 2 0,1 2.958 AOSP Bologna 1.738 49,1 1.793 50,6 12 0,3 3.543 AOSP Ferrara 481 52,7 431 47,3 . . 912

Totale 17.665 51,4 16.672 48,5 28 0,1 34.365 Note: esclusi 13 record in quanto non valorizzati per variabile considerata. Si fa presente che in 212 casi si riscontra incoerenza tra la variabile “genitali esterni” e la variabile “sesso”. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 72 Distribuzione dei nati secondo il peso

Peso

< 1.000 g 1000-1499 g 1500-2499 g ≥ 2.500 g Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Peso medio

AUSL Piacenza 7 0,4 2 0,1 83 4,6 1.734 95,0 1.826 100 3.286 AUSL Parma . . 1 0,1 47 4,7 954 95,2 1.002 100 3.255 AUSL Reggio Emilia . . 4 0,2 115 4,4 2.489 95,4 2.608 100 3.318 AUSL Modena 3 0,1 2 0,1 100 3,0 3.201 96,8 3.306 100 3.353 AUSL Bologna Sud . . . . 2 1,3 158 98,8 160 100 3.227 AUSL Imola . . 1 0,1 58 5,6 983 94,3 1.042 100 3.293 AUSL Bologna Nord . . 1 0,1 46 4,7 934 95,2 981 100 3.307 AUSL Bologna Città 10 0,4 11 0,5 114 4,9 2.189 94,2 2.324 100 3.277 AUSL Ferrara 2 0,2 2 0,2 38 3,4 1.075 96,2 1.117 100 3.324 AUSL Ravenna 7 0,4 9 0,5 92 4,7 1.847 94,5 1.955 100 3.308 AUSL Forlì 2 0,2 2 0,2 61 4,9 1.178 94,8 1.243 100 3.313 AUSL Cesena 8 0,4 25 1,1 139 6,3 2.043 92,2 2.215 100 3.273 AUSL Rimini 10 0,4 15 0,6 168 6,6 2.367 92,5 2.560 100 3.251 AOSP Parma 23 1,0 27 1,1 155 6,5 2.192 91,5 2.397 100 3.233 AOSP Reggio Emilia 7 0,3 19 0,9 142 6,5 2.034 92,4 2.202 100 3.285 AOSP Modena 24 0,8 23 0,8 194 6,6 2.717 91,9 2.958 100 3.239 AOSP Bologna 27 0,8 35 1,0 311 8,8 3.170 89,5 3.543 100 3.180 AOSP Ferrara 8 0,9 19 2,1 72 7,9 812 89,1 911 100 3.169

Totale 138 0,4 198 0,6 1.937 5,6 32.077 93,4 34.350 100 3.272 Note: esclusi 28 record in quanto non valorizzati o non attendibili per variabile considerata. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 73 Peso dei neonati secondo il titolo di studio della madre

Classi di peso

< 1.000 g 1000-1499 g 1500-2499 g ≥ 2.500 g Totale Peso

medio 10°

percentile 90°

percentile Titolo di studio della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % g g g Alto 24 0,4 33 0,6 332 5,6 5.581 93,5 5.970 100 3.275 2.680 3.900 Medio 58 0,4 84 0,5 836 5,3 14.788 93,8 15.766 100 3.279 2.670 3.900 Basso 51 0,5 78 0,7 703 6,3 10.419 92,6 11.251 100 3.256 2.615 3.905

Totale 133 0,4 195 0,6 1.871 5,7 30.788 93,3 32.987 100 3.270 2.650 3.900 Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo Note: esclusi 1.391 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 74 Peso dei neonati secondo la cittadinanza della madre

Classi di peso

< 1.000 g 1000-1499 g 1500-2499 g ≥ 2.500 g Totale Peso

medio 10°

percentile90°

percentileCittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % g g g Italiana 108 0,4 160 0,6 1.626 5,7 26.897 93,4 28.791 100 3.268 2.660 3.890 Straniera 30 0,5 38 0,7 311 5,6 5.176 93,2 5.555 100 3.291 2.630 3.960

Totale 138 0,4 198 0,6 1.937 5,6 32.073 93,4 34.346 100 3.272 2.650 3.900

Note: esclusi 32 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate.

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Tab. 75 Peso dei neonati secondo l'età gestazionale

Classi di peso

< 1.000 g 1000-1499 g 1500-2499 g ≥ 2.500 g Totale Peso

medio 10°

percentile90°

percentileEtà gestazionale in settimane

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % g g g < 24 sett. 31 88,6 1 2,9 1 2,9 2 5,7 35 100 843 470 1.280 da 25 a 27 46 73,0 9 14,3 1 1,6 7 11,1 63 100 1.097 550 2.620 da 28 a 30 32 20,1 82 51,6 30 18,9 15 9,4 159 100 1.444 810 2.230 da 31 a 33 10 2,1 75 15,7 347 72,4 47 9,8 479 100 1.895 1.340 2.490 da 34 a 36 7 0,4 20 1,0 802 39,9 1.181 58,8 2.010 100 2.598 2.000 3.210 da 37 a 39 2 0,0 7 0,0 636 3,8 16.081 96,1 16.726 100 3.231 2.705 3.780 da 40 a 41 8 0,1 4 0,0 92 0,7 13.674 99,3 13.778 100 3.487 2.970 4.030 ≥ 42 sett. . . . . 6 0,7 894 99,3 900 100 3.547 3.025 4.133

Totale 136 0,4 198 0,6 1.915 5,6 31.901 93,4 34.150 100 3.272 2.650 3.900

Note: esclusi 228 record in quanto non valorizzati o non attendibili per almeno una delle variabili considerate.

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Tab. 76 Distribuzione dei nati secondo la classe di punteggio APGAR

Punteggio Apgar ≤ 3 4 o 5 6 o 7 > 7 Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % AUSL Piacenza 1 0,1 4 0,2 13 0,7 1.801 99,0 1.819 100 AUSL Parma . . 2 0,2 4 0,4 992 99,4 998 100 AUSL Reggio Emilia 1 0,0 . . 7 0,3 2.594 99,7 2.602 100 AUSL Modena 3 0,1 6 0,2 27 0,8 3.260 98,9 3.296 100 AUSL Bologna Sud . . . . 1 0,6 159 99,4 160 100 AUSL Imola 1 0,1 3 0,3 9 0,9 1.028 98,8 1.041 100 AUSL Bologna Nord . . 1 0,1 9 0,9 966 99,0 976 100 AUSL Bologna Città 1 0,0 1 0,0 8 0,4 2.282 99,6 2.292 100 AUSL Ferrara 5 0,5 2 0,2 2 0,2 1.104 99,2 1.113 100 AUSL Ravenna 7 0,4 5 0,3 12 0,6 1.933 98,8 1.957 100 AUSL Forlì 15 1,2 . . 8 0,7 1.217 98,2 1.240 100 AUSL Cesena 1 0,1 5 0,2 19 0,9 2.182 98,9 2.207 100 AUSL Rimini 1 0,0 3 0,1 14 0,6 2.537 99,3 2.555 100 AOSP Parma 6 0,3 6 0,3 59 2,5 2.325 97,0 2.396 100 AOSP Reggio Emilia 3 0,1 6 0,3 13 0,6 2.173 99,0 2.195 100 AOSP Modena 4 0,1 13 0,4 53 1,8 2.875 97,6 2.945 100 AOSP Bologna 10 0,3 13 0,4 42 1,2 3.463 98,2 3.528 100 AOSP Ferrara 4 0,4 2 0,2 29 3,2 877 96,2 912 100

Totale 63 0,2 72 0,2 329 1,0 33.768 98,6 34.232 100 Note: esclusi i nati morti e 34 record con la variabile non valorizzata. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 77 Distribuzione dei nati per necessità di rianimazione (solo nati vivi)

Rianimazione

RIANIMAZ. CON VENTILAZIONE

MANUALE

RIANIMAZ. CON INTUBAZIONE

RIANIMAZ. NON NECESSARIA Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. AUSL Piacenza 21 1,2 8 0,4 1.790 98,4 1.819 AUSL Parma 6 0,6 2 0,2 990 99,2 998 AUSL Reggio Emilia 4 0,2 1 0,0 2.597 99,8 2.602 AUSL Modena 73 2,2 20 0,6 3.203 97,2 3.296 AUSL Bologna Sud 3 1,9 . . 157 98,1 160 AUSL Imola 30 2,9 13 1,3 998 95,9 1.041 AUSL Bologna Nord 15 1,5 . . 961 98,5 976 AUSL Bologna Città 59 2,6 19 0,8 2.236 96,6 2.314 AUSL Ferrara 11 1,0 2 0,2 1.100 98,8 1.113 AUSL Ravenna 36 1,8 17 0,9 1.904 97,3 1.957 AUSL Forlì 6 0,5 4 0,3 1.230 99,2 1.240 AUSL Cesena 52 2,4 9 0,4 2.146 97,2 2.207 AUSL Rimini 19 0,7 11 0,4 2.525 98,8 2.555 AOSP Parma 13 0,5 55 2,3 2.328 97,2 2.396 AOSP Reggio Emilia 32 1,5 8 0,4 2.155 98,2 2.195 AOSP Modena 70 2,4 59 2,0 2.816 95,6 2.945 AOSP Bologna 27 0,8 20 0,6 3.481 98,7 3.528 AOSP Ferrara 23 2,5 16 1,8 869 95,7 908

Totale 500 1,5 264 0,8 33.486 97,8 34.250 Note: esclusi i nati morti e 16 record con la variabile non valorizzata. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab 78 Necessità di rianimazione secondo il peso neonatale

Rianimazione

Rianimaz. Con Ventilaz. Manuale

Rianimaz. Con Intubazione

Rianimaz. Non Necessaria Totale Peso neonatale

Num. % Num. % Num. % Num. % < 1.000 g 19 16,1 55 46,6 44 37,3 118 1001000-1499 g 33 18,0 27 14,8 123 67,2 183 1001500-2499 g 106 5,6 35 1,8 1.761 92,6 1.902 100≥ 2.500 g 341 1,1 144 0,5 31.534 98,5 32.019 100

Totale 499 1,5 261 0,8 33.462 97,8 34.222 100Solo nati vivi Note: esclusi record aventi almeno una delle variabili considerate non valorizzata o non attendibile.

Tab. 79 Necessità di rianimazione secondo l'età gestazionale

Rianimazione

Rianimaz. Con Ventilaz. Manuale

Rianimaz. Con Intubazione

Rianimaz. Non Necessaria Totale

Durata della gravidanza in

settimane

Num. % Num. % Num. % Num. % < 24 sett. 6 16,7 22 61,1 8 22,2 36 100da 25 a 30 30 14,7 54 26,5 120 58,8 204 100da 31 a 36 132 5,4 48 2,0 2.257 92,6 2.437 100da 37 a 41 319 1,0 130 0,4 30.025 98,5 30.474 100≥ 42 sett. 12 1,3 8 0,9 883 97,8 903 100

Totale 499 1,5 262 0,8 33.293 97,8 34.054 100Solo nati vivi Note: esclusi record aventi almeno una delle variabili considerate non valorizzata o non attendibile. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 80 Distribuzione dei nati per presenza malformazione Presenza malformazione

SI NO Totale Azienda di evento Num. % Num. % Num.

Piacenza 9 0,78 1.150 99,22 1.159 AUSL Piacenza

Fiorenzuola D'arda 3 0,45 660 99,55 663 Fidenza 2 0,4 492 99,6 494 Borgo Val Di Taro . . 182 100 182 AUSL Parma Citta' Di Parma 1 0,33 306 99,67 307 Guastalla 1 0,14 703 99,86 704 Montecchio Emilia . . 808 100 808 Scandiano 2 0,24 843 99,76 845

AUSL Reggio Emilia

Castelnovo Ne' Monti . . 245 100 245 Carpi 3 0,2 1.519 99,8 1.522 Mirandola 3 0,62 480 99,38 483 Sassuolo 2 0,27 734 99,73 736

AUSL Modena

Pavullo Nel Frignano 15 2,65 550 97,35 565 AUSL Bologna Sud Porretta Terme . . 160 100 160 AUSL Imola Imola 8 0,77 1.034 99,23 1.042 AUSL Bologna Nord Bentivoglio 1 0,1 981 99,9 982

Maggiore - Bo 10 0,46 2.172 99,54 2.182 Villa Erbosa 1 0,86 115 99,14 116 AUSL Bologna Citta' Villa Regina . . 9 100 9 Comacchio . . 7 100 7 Ospedale Del Delta . . 473 100 473 AUSL Ferrara Cento 2 0,31 635 99,69 637 Ravenna 1 0,1 1.014 99,9 1.015 Lugo 1 0,11 930 99,89 931 AUSL Ravenna Domus Nova . . 18 100 18

AUSL Forli' Forli' 1 0,08 1.242 99,92 1.243 AUSL Cesena Cesena 10 0,45 2.206 99,55 2.216

Rimini 46 1,98 2.276 98,02 2.322 AUSL Rimini

Villa Maria-Rn . . 241 100 241 AOSP Parma Ospedali Riuniti-Pr 27 1,12 2.374 98,88 2.401 AOSP Reggio Emilia S.Maria Nuova-Re 7 0,32 2.198 99,68 2.205 AOSP Modena Policlinico-Mo 12 0,41 2.946 99,59 2.958 AOSP Bologna S.Orsola-Malpighi-Bo 87 2,46 3.456 97,54 3.543 AOSP Ferrara Arcispedale S.Anna-Fe 7 0,77 905 99,23 912

Totale 262 0,76 34.116 99,24 34.378

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 81 Numero di ecografie in gravidanza secondo la presenza di malformazioni

Presenza malformazione SI NO Totale Numero ecografie

Num. % Num. % Num. % 0 . . 84 100,0 84 100 1 3 1,1 281 98,9 284 100 2 4 0,4 1.020 99,6 1.024 100 3 38 0,5 8.304 99,5 8.342 100 4 46 0,6 7.471 99,4 7.517 100 5 42 0,7 5.621 99,3 5.663 100 6 33 0,9 3.530 99,1 3.563 100 >6 77 1,0 7.314 99,0 7.391 100

Totale 243 0,7 33.625 99,3 33.868 100 Esclusi i casi di zero ecografie delle Aziende 103, 112, 903, 908 perché valutati come dato non noto a causa dell'elevata frequenza Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 82 Numero di nati con malformazioni per età di diagnosi della malformazione

Età neonat. diagnosi malf. (gg.) Età gestaz. (sett.) . 0 1 2 4 7 10 11 16 20 32 34 37 38 Totale

. 12 1 2 . . . . . . 1 . . . . 16 0 . 95 15 . . . 1 . . . . . . . 111 12 . 1 . . . . . . . . . . . . 1 13 . . 2 . . . . . . . . 1 . . 3 16 . 1 . . . . . . . . . . . . 1 19 . 1 . . . . . . . . . . . . 1 20 . 2 1 . . . . . . 1 . . 1 . 5 21 1 5 . . . . . . . . . . . . 6 22 . 11 2 . . . . . . . . . . . 13 23 . 1 . . . . . . . . . . . . 1 24 . 1 1 . . . . . . . . . . . 2 25 . 3 . . . . . . . . . . . . 3 27 1 . . . . . . . . . . . . . 1 28 . 2 . . . . . . . . . . . . 2 29 . . 1 . . . . . . . . . . . 1 31 . 1 . . . . . . . . . . . 1 2 32 . 2 1 . . . . . . . 2 . . . 5 33 . 1 . . . . . . . . . . . . 1 34 . . 1 . . . . . . . . . . . 1 35 . 2 1 . . . . . . . . . . . 3 36 1 3 2 . 1 . . . . . . . . . 7 37 . 1 8 . . 1 . . . . . . . . 10 38 . 13 4 . . . . . 1 . . . . . 18 39 . 13 8 1 . . . . . . . . . . 22 40 . 9 4 2 . . . 1 . . . . . . 16 41 . 7 2 . . . . . . . . . . . 9 42 . 1 . . . . . . . . . . . . 1

Totale 15 177 55 3 1 1 1 1 1 2 2 1 1 1 262 Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab 83: Distribuzione della durata della gravidanza a seconda della vitalità del neonato

Vitalità Nato Vivo Nato Morto Totale

Durata Della Gravidanza In

Settimane Num. % Num. % Num. % Non determinabile

196 0,6 . . 196 0,6

< 24 sett. 36 0,1 . . 36 0,1 da 25 a 27 57 0,2 8 6,3 65 0,2 da 28 a 30 147 0,4 15 11,8 162 0,5 da 31 a 33 454 1,3 28 22,1 482 1,4 da 34 a 36 1.984 5,8 27 21,3 2.011 5,9 da 37 a 39 16.709 48,8 32 25,2 16.741 48,7 da 40 a 41 13.779 40,2 16 12,6 13.795 40,1 ≥ 42 sett. 903 2,6 1 0,8 904 2,6

Totale 34.265 100,0 127 100,0 34.392 100,0 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 84 Distribuzione dei nati morti secondo il momento del decesso Momento morte

Prima Del Travaglio

Durante Il Travaglio Durante Il Parto Sconosciuto Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. AUSL Piacenza 3 42,9 . . . . 4 57,1 7 AUSL Parma 2 50,0 . . 1 25,0 1 25,0 4 AUSL Reggio Emilia 6 75,0 . . 1 12,5 1 12,5 8 AUSL Modena 6 50,0 . . . . 6 50,0 12 AUSL Bologna Sud 0 AUSL Imola 1 100,0 . . . . . 1 AUSL Bologna Nord 3 50,0 . . 1 16,7 2 33,3 6 AUSL Bologna Città 4 100,0 . . . . . 4 AUSL Ferrara 4 80,0 . . . . 1 20,0 5 AUSL Ravenna 4 44,4 . . 1 11,1 4 44,4 9 AUSL Forlì 3 100,0 . . . . . 3 AUSL Cesena 9 100,0 . . . . . 9 AUSL Rimini 4 50,0 . . . . 4 50,0 8 AOSP Parma 8 88,9 . . . . 1 11,1 9 AOSP Reggio Emilia 1 9,1 2 18,2 . . 8 72,7 11 AOSP Modena 11 84,6 . . . . 2 15,4 13 AOSP Bologna 4 25,0 . . 1 6,3 11 68,8 16 AOSP Ferrara 1 50,0 . . . . 1 50,0 2

Totale 74 58,3 2 1,6 5 3,9 46 36,2 127 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 85: Vitalità del neonato secondo il titolo di studio della madre

Vitalità

Nato Vivo Nato Morto Totale Titolo di studio madre

Num. % Num. % Num. % Non valorizzato 1.355 99,63 5 0,37 1.360 100 Alto 5.960 99,75 15 0,25 5.975 100 Medio 15.727 99,63 58 0,37 15.785 100 Basso 11.223 99,57 49 0,43 11.272 100

Totale 34.265 99,63 127 0,37 34.392 100 Legenda: Alto = Laurea o diploma universitario o laurea breve Medio = Diploma di scuola media superiore Basso = Diploma di scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 86: Vitalità del neonato secondo la cittadinanza della madre

Vitalità Nato Vivo Nato Morto Totale Cittadinanza madre

Num. % Num. % Num. % Non valorizzato . . 1 100,00 1 100 Italiana 28.726 99,66 98 0,34 28.824 100 Straniera 5.539 99,50 28 0,50 5.567 100

Totale 34.265 99,63 127 0,37 34.392 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 87: Vitalità del neonato secondo l’età della madre

Vitalità Nato Vivo Nato Morto Totale

Età della madre al momento del parto

Num. % Num. % Num. % . 7 87,5 1 12,50 8 100 < 18 253 99,6 1 0,39 254 100 18-19 227 100,0 . . 227 100 20-24 3.134 99,4 19 0,60 3.153 100 25-29 8.987 99,6 35 0,39 9.022 100 30-34 12.904 99,7 39 0,30 12.943 100 35-39 7.348 99,6 30 0,41 7.378 100 40-44 1.366 99,9 2 0,15 1.368 100 almeno 45 39 100,0 . . 39 100

Totale 34.265 99,6 127 0,37 34.392 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 88: Vitalità del neonato secondo la condizione della madre di aver

avuto precedenti concepimenti

Vitalità

Nato Vivo Nato Morto Totale Concepimenti

precedenti Num. % Num. % Num. %

NON VALORIZZATO 100 99,01 1 0,99 101 100 SI 17.923 99,69 56 0,31 17.979 100 NO 16.242 99,57 70 0,43 16.312 100

Totale 34.265 99,63 127 0,37 34.392 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 89: Vitalità del neonato secondo la condizione della madre di aver avuto precedenti aborti spontanei

Vitalità Nato Vivo Nato Morto Totale

Precedenti Aborti spontanei

Num. % Num. % Num. % NON VALORIZZATO 2.297 99,78 5 0,22 2.302 100 No 10.695 99,77 25 0,23 10.720 100 Si 4.931 99,48 26 0,52 4.957 100

Totale 17.923 99,69 56 0,31 17.979 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 90: Vitalità del neonato secondo la condizione della madre di aver avuto precedenti I.V.G.

Vitalità Nato Vivo Nato Morto Totale Precedenti I.V.G.

Num. % Num. % Num. % NON VALORIZZATO 2.793 99,71 8 0,29 2.801 100 No 13.189 99,68 43 0,32 13.232 100 Si 1.941 99,74 5 0,26 1.946 100

Totale 17.923 99,69 56 0,31 17.979 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 91: Vitalità del neonato secondo la condizione della madre di aver avuto precedenti parti cesarei

Vitalità Nato Vivo % Totale

Precedenti parti cesarei

Num. % Num. % Num. % NON VALORIZZATO 1.879 99,73 5 0,27 1.884 100 No 9.773 99,72 27 0,28 9.800 100 Si 2.182 99,73 6 0,27 2.188 100

Totale 13.834 99,73 38 0,27 13.872 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 92: Vitalità del neonato secondo la condizione della madre di aver

avuto precedenti casi di nati-mortalità Vitalità

Nato Vivo Nato Morto Totale Nati morti in

precedenti parti Num. % Num. % Num. %

No 13.560 99,74 36 0,26 13.596 100 Si 274 99,28 2 0,72 276 100

Totale 13.834 99,73 38 0,27 13.872 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 93: Vitalità del neonato secondo la condizione della madre di aver avuto ricoveri in gravidanza

Vitalità Nato Vivo Nato Morto Totale Ricovero in gravidanza

Num. % Num. % Num. % NON VALORIZZATO 2.238 99,56 10 0,44 2.248 100 SI 3.526 99,38 22 0,62 3.548 100 NO 28.501 99,67 95 0,33 28.596 100

Totale 34.265 99,63 127 0,37 34.392 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 94: Vitalità del neonato secondo la condizione della madre di aver utilizzatometodi di procreazione assistita

Vitalità

nato vivo nato morto Totale

Procreazione assistita

Num. % Num. % Num. % NON VALORIZZATO 797 99,50 4 0,50 801 100 SI 421 99,06 4 0,94 425 100 NO 33.047 99,64 119 0,36 33.166 100

Totale 34.265 99,63 127 0,37 34.392 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

Tab. 95: Vitalità del neonato secondo il genere del parto

Vitalità Nato Vivo Nato Morto

Totale Genere parto

Num. % Num. % Num. % NON VALORIZZATO . . 1 100 1 100 PARTO SEMPLICE 33.478 99,66 115 0,34 33.593 100 PARTO PLURIMO 787 98,62 11 1,38 798 100

Totale 34.265 99,63 127 0,37 34.392 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Tab. 96 Distribuzione dei nati morti secondo l'esecuzione esame autoptico

Riscontro autoptico

Causa Morte Confermata Da

Autopsia

Risultato Autopsia Non Ancora Disp.

Autopsia Non Effettuata Non Valorizzato Totale Azienda di evento

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % AUSL Piacenza 2 28,6 2 28,6 3 42,9 . . 7 100 AUSL Parma . . . . 4 100,0 . . 4 100 AUSL Reggio Emilia . . 6 75,0 2 25,0 . . 8 100 AUSL Modena 4 33,3 4 33,3 2 16,7 2 16,7 12 100 AUSL Bologna Sud 100 AUSL Imola 1 100,0 . . . . . . 1 100 AUSL Bologna Nord . . 6 100,0 . . . . 6 100 AUSL Bologna Città . . 4 100,0 . . . . 4 100 AUSL Ferrara 1 20,0 1 20,0 3 60,0 . . 5 100 AUSL Ravenna . . 7 77,8 . . 2 22,2 9 100 AUSL Forlì . . 1 33,3 2 66,7 . . 3 100 AUSL Cesena 4 44,4 3 33,3 2 22,2 . . 9 100 AUSL Rimini . . 4 50,0 4 50,0 . . 8 100 AOSP Parma . . 8 88,9 1 11,1 . . 9 100 AOSP Reggio Emilia . . 1 9,1 9 81,8 1 9,1 11 100 AOSP Modena . . 13 100,0 . . . . 13 100 AOSP Bologna . . 3 18,8 1 6,3 12 75,0 16 100 AOSP Ferrara . . . . 1 50,0 1 50,0 2 100

Totale 12 9,5 63 49,6 34 26,8 18 14,2 127 100 Note: Vedi nota tabella 70. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2003.

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Allegato 2

Tratto da: “The World Health Report 2003” del WHO (World Health Organization) - www.who.int

WHO Member States, by region and mortality stratum Region and mortality stratum Description Broad grouping Member States

Africa Afr-D Africa with high child and high adult mortality High-mortality developing Algeria, Angola, Benin, Burkina Faso, Cameroon, Cape Verde, Chad, Comoros, Equatorial Guinea, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Madagascar, Mali, Mauritania, Mauritius, Niger, Nigeria, Sao Tome and Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Togo Afr-E Africa with high child and very high adult mortality High-mortality developing Botswana, Burundi, Central African Republic, Congo, Côte d’Ivoire, Democratic Republic of the Congo, Eritrea, Ethiopia, Kenya, Lesotho, Malawi, Mozambique, Namibia, Rwanda, South Africa, Swaziland, Uganda, United Republic of Tanzania, Zambia, Zimbabwe Americas Amr-A Americas with very low child and very low adult mortality Developed Canada, Cuba, United States of America Amr-B Americas with low child and low adult mortality Low-mortality developing Antigua and Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Brazil, Chile, Colombia, Costa Rica, Dominica, Dominican Republic, El Salvador, Grenada, Guyana, Honduras, Jamaica, Mexico, Panama, Paraguay, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Suriname, Trinidad and Tobago, Uruguay, Venezuela (Bolivarian Republic of) Amr-D Americas with high child and high adult mortality High-mortality developing Bolivia, Ecuador, Guatemala, Haiti, Nicaragua, Peru South-East Asia Sear-B South-East Asia with low child and low adult mortality Low-mortality developing Indonesia, Sri Lanka, Thailand Sear-D South-East Asia with high child and high adult mortality High-mortality developing Bangladesh, Bhutan, Democratic People’s Republic of Korea, India, Maldives, Myanmar, Nepal, Timor-Leste Europe Eur-A Europe with very low child and very low adult mortality Developed Andorra, Austria, Belgium, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Iceland, Ireland, Israel, Italy, Luxembourg, Malta, Monaco, Netherlands, Norway, Portugal, San Marino, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom Eur-B Europe with low child and low adult mortality Developed Albania, Armenia, Azerbaijan, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Georgia, Kyrgyzstan, Poland, Romania, Serbia and Montenegro, Slovakia, Tajikistan, The former Yugoslav Republic of Macedonia, Turkey, Turkmenistan, Uzbekistan Eur-C Europe with low child and high adult mortality Developed Belarus, Estonia, Hungary, Kazakhstan, Latvia, Lithuania, Republic of Moldova, Russian Federation, Ukraine Eastern Mediterranean Emr-B Eastern Mediterranean with low child and low adult mortality Low-mortality developing Bahrain, Iran (Islamic Republic of), Jordan, Kuwait, Lebanon, Libyan Arab Jamahiriya, Oman, Qatar, Saudi Arabia, Syrian Arab Republic, Tunisia, United Arab Emirates Emr-D Eastern Mediterranean with high child and high adult mortality High-mortality developing Afghanistan, Djibouti, Egypt, a Iraq, Morocco, Pakistan, Somalia, Sudan, Yemen Western Pacific Wpr-A Western Pacific with very low child and very low adult mortality Developed Australia, Brunei Darussalam, Japan, New Zealand, Singapore Wpr-B Western Pacific with low child and low adult mortality Low-mortality developing Cambodia, b China, Cook Islands, Fiji, Kiribati, Lao People’s Democratic Republic, b Malaysia, Marshall Islands, Micronesia (Federated States of), Mongolia, Nauru, Niue, Palau, Papua New Guinea, b Philippines, Republic of Korea, Samoa, Solomon Islands, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Viet Nam

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Allegato 3

REGIONE EMILIA-ROMAGNA CERTIFICATO DI ASSISTENZA AL PARTO (DECRETO MINISTERO SALUTE 16 LUGLIO 2001, N. 349)

4. Comune di evento: __________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

5. N° riferimento SDO madre (per il ricovero relativo al parto): |_|_|_|_|_|_|_|_|

6. Codice fiscale della madre: |_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_| 7. Cognome della madre___________________________ Nome della madre________________________________

8. Data di nascita madre: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 9. Cittadinanza madre:_______________________________ |_|_|_| 10. Comune nascita madre: ____________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

11. Comune residenza madre: ______________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

12. Regione residenza madre: _____________________ |_|_|_| Azienda USL residenza madre___________________ |_|_|_|

13. Titolo studio madre: 1. laurea |_| 2. diploma universitario o laurea breve |_| 3. diploma di scuola media superiore |_|

4. diploma di scuola media inferiore |_| 5. licenza elementare o nessun titolo |_|

14. Condizione professionale madre: 1. occupata |_| 2. disoccupata |_| 3. in cerca di prima occupazione |_| 4. studentessa |_| 5. casalinga |_| 6. altra condizione (ritirata dal lavoro, inabile, ecc.) |_|

se occupata, posizione nella professione: 1. imprenditrice o libera professionista |_| 2. altra lavoratrice autonoma |_| 3. lavoratrice dipendente: dirigente o direttiva |_| 4. lavoratrice dipendente: impiegata |_| 5. lavoratrice dipendente: operaia |_| 6. altra lavoratrice dipendente

(apprendista, lavorante a domicilio) |_|

se occupata, ramo di attività: 1. agricoltura, caccia e pesca |_| 2. industria |_| 3. commercio, pubblici servizi, alberghi |_| 4. pubblica amministrazione |_| 5. altri servizi privati |_|

15. Stato civile madre: 1. nubile |_| 2. coniugata |_| 3. separata |_| 4. divorziata |_| 5. vedova |_|

16. se coniugata, mese e anno matrimonio: |_|_| |_|_|_|_|

17. Precedenti concepimenti: 1. SI |_| 2. NO |_|

se precedenti concepimenti: 18. N° parti: |_|_| 19. N° nati vivi: |_|_| 20. N° nati morti: |_|_|

21. N° aborti spontanei: |_|_| 22. N° IVG: |_|_| 23. N° tagli cesarei: |_|_|

24. Data ultimo parto precedente: |_|_| |_|_| |_|_|_|_|

1. REGIONE: |0|8|0|

2. AZ.USL/AZ.OSP: |_|_|_|

3. PRESIDIO/STABILIMENTO/C.C.: |_|_|_| |_|_|

SEZIONE A: INFORMAZIONI SOCIO-DEMOGRAFICHE SUL/SUI GENITORE/I

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25. Data di nascita padre: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 26. Cittadinanza padre: _____________________________ |_|_|_|

27. Comune nascita padre: ________________________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

28. Titolo studio padre: : 1. laurea |_| 2. diploma universitario o laurea breve |_| 3. diploma di scuola media superiore |_|

4. diploma di scuola media inferiore |_| 5. licenza elementare o nessun titolo |_|

29. Condizione professionale padre: 1. occupato |_| 2. disoccupato |_| 3. in cerca di prima occupazione |_| 4. studente |_| 5. casalingo |_| 6. altra condizione (ritirato dal lavoro, inabile, ecc.) |_|

se occupato, posizione nella professione: 1. imprenditore o libero professionista |_| 2. altro lavoratore autonomo |_| 3. lavoratore dipendente: dirigente o direttivo |_| 4. lavoratore dipendente: impiegato |_| 5. lavoratore dipendente: operaio |_| 6. altro lavoratore dipendente apprendista, lavorante a domicilio) |_|

se occupato, ramo di attività: 1. agricoltura, caccia e pesca |_| 2. industria |_| 3. commercio, pubblici servizi, alberghi |_| 4. pubblica amministrazione |_| 5. altri servizi privati |_|

30. Consanguineità tra padre e madre (grado): 1. sono parenti di 4° grado (figli di fratelli o sorelle): |_|

2. sono parenti di 5° grado (coniuge sposato con figlia/figlio di un suo primo cugino): |_|

3. sono parenti di 6° grado (secondi cugini): |_|

31. N° visite di controllo in gravidanza (se superiore a 9, indicare 9): |_| 32. Prima visita (n. settimane compiute): |_|_|

33. N° ecografie (se superiore a 9, indicare 9): |_|

34. Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza (una sola risposta):

1. ginecologo/a privato/a |_| 2. ostetrico/a privato/a |_| 3. consultorio familiare pubblico |_| 4. ambulatorio ospedaliero pubblico |_| 5. ambulatorio ospedaliero pubblico "gravidanza a rischio" |_| 6. consultorio familiare privato |_| 7. nessuno |_|

Indagini prenatali: SI NO

35. amniocentesi: |_| |_| 36. villi coriali: |_| |_| 37. fetoscopia/funicolocentesi: |_| |_| 38. ecografia effettuata dopo le 22 settimane: |_| |_| 39. Decorso della gravidanza: 1. fisiologico |_| 2. patologico |_| 40. E' stata ricoverata durante la gravidanza?: 1. si |_| 2. no |_|

41. Difetto accrescimento fetale: 1. si |_| 2. no |_|

42. Concepimento con tecnica di procreazione medico-assistita: 1. si |_| 2. no |_|

se si: 43. Metodo di procreazione medico-assistita:

1. solo trattamento farmacologico per induzione dell'ovulazione |_| 2. IUI (Intra Uterine Insemination) |_| 3. GIFT (Gamete Intra Fallopian Transfer) |_| 4. FIVET (Fertilization In Vitro and Embryo Transfer) |_| 5. ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection) |_| 6. altre tecniche |_|

44. Data ultima mestruazione: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 45. Età gestazionale stimata (in settimane): |_|_|

SEZIONE B: INFORMAZIONI SULLA GRAVIDANZA

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46. Luogo del parto: 1. istituto di cura pubblico o privato |_| 2. abitazione privata |_| 3. altra struttura di assistenza (casa di maternità) |_| 4. altrove (strada, mezzi trasporto, ecc.) |_|

47. Modalità travaglio: 1. travaglio spontaneo |_| 2. travaglio indotto |_|

48. se travaglio indotto, tipo di induzione: 49. Presentazione del neonato:

1. con prostaglandine |_| 1. vertice |_| 4. bregma |_| 2. con ossitocina |_| 2. podice |_| 5. faccia |_| 3. con altro farmaco |_| 3. fronte |_| 6. spalla |_| 4. amnioressi |_|

50. Parto pilotato: 1. si |_| 2. no |_|

51. Modalità parto: 1. per via vaginale |_| 2. con taglio cesareo fuori travaglio “non urgente” |_| 3. con taglio cesareo in travaglio |_| 4. con uso forcipe |_| 5. con uso ventosa |_| 6. in altro modo |_| 7. con taglio cesareo fuori travaglio “urgente” |_| 52. Data del parto (gg, mm, aaaa, ora, minuti): |_|_| |_|_| |_|_|_|_| |_|_| |_|_|

53. Genere del parto: 1. semplice |_|

2. plurimo |_| se parto plurimo: 54. N° nati maschi |_| 55. N° nate femmine |_|

Personale sanitario presente: SI NO

56. ostetrica/o: |_| |_| 57. ginecologa/o: |_| |_| 58. pediatra/neonatologo: |_| |_| 59. anestesista: |_| |_| 60. infermiere neonatale: |_| |_| 61. altro personale sanitario o tecnico: |_| |_|

62. Presenza in sala parto:

1. padre del neonato |_| 2. altra persona di famiglia della partoriente |_| 3. altra persona di fiducia della partoriente |_| 4. nessuno |_|

63. Profilassi Rh: 1. si |_| 2. no |_|

SEZIONE C: INFORMAZIONI SUL PARTO E SUL NEONATO

Sezione C1: Parto

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(in caso di parto plurimo, la sezione va compilata per ogni nato)

64. Sesso: 1. maschio |_| 2. femmina |_|

65. Tipo genitali esterni: 1. maschili |_| 2. femminili |_| 3. indeterminati |_|

66. N° d'ordine del nato nel presente parto (in caso di parto plurimo, indicare l'ordine di nascita; considerare anche i nati morti): |_|

67. Peso (in grammi): |_|_|_|_| 68. Lunghezza (in cm.): |_|_| 69. Circonferenza cranica (in cm.): |_|_|

70. Vitalità: 1. nato vivo |_| 2. nato morto |_| (Se nato morto, compilare la sezione D)

71. Punteggio Apgar dopo 5 minuti: |_|_|

72. Necessità di rianimazione: 1. si: ventilazione manuale |_| 2. si: intubazione |_| 3. no |_|

73. Presenza di malformazione: 1. si |_| (Se si, compilare la sezione E) 2. no |_|

74. Malattia o condizione morbosa principale del feto: |_|_|_|_|_|

75. Descrizione: ____________________________________________________________________________

76. Altra malattia o condizione morbosa del feto: |_|_|_|_|_|

77. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

78. Malattia o condizione morbosa principale della madre interessante il feto: |_|_|_|_|_|

79. Descrizione : ___________________________________________________________________________________

80. Altra malattia o condizione morbosa della madre interessante il feto: |_|_|_|_|_|

81. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

82. Altra circostanza rilevante: |_|_|_|_|_|

83. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

84. Momento della morte: 1. prima del travaglio |_| 2. durante il travaglio |_| 3. durante il parto (periodo espulsivo) |_| 4. momento della morte sconosciuto |_| 85. Esecuzione esami strumentali in caso di malformazioni: 1. si |_| 2. no |_|

86. Esecuzione fotografie in caso di malformazioni: 1. si |_| 2. no |_|

87. Riscontro autoptico: 1. la causa di morte individuata è stata confermata dall'autopsia |_| 2. il risultato dell'autopsia sarà disponibile in seguito |_| 3. l'autopsia non è stata effettuata |_|

SEZIONE D: INFORMAZIONI SULLE CAUSE DI NATI-MORTALITÀ

Sezione C2: Neonato

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88. Malformazione diagnosticata 1: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|

89. Malformazione diagnosticata 2: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|

90. Malformazione diagnosticata 3: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|

91. Cariotipo del nato (se effettuato prima della nascita): _________________________________________________________

92. Età gestazionale alla diagnosi di malformazione (in settimane compiute): |_|_|

93. Età neonatale alla diagnosi di malformazione (in giorni compiuti): |_|_|

Eventuali malformazioni in famiglia: SI NO

94. fratelli/sorelle |_| |_| 95. madre |_| |_| 96. padre |_| |_| 97. genitori madre |_| |_| 98. genitori padre |_| |_| 99. altri parenti madre |_| |_| 100. altri parenti padre |_| |_|

101. Malattie insorte in gravidanza 1: |_|_|_|_|_|

102. Descrizione: __________________________________________________________________________________

103. Malattie insorte in gravidanza 2: |_|_|_|_|_|

104. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

Firma dell'Ostetrica/o Firma del Medico

_____________________________ ________________________________________

Data__________________________

SEZIONE E: INFORMAZIONI SULLA PRESENZA DI MALFORMAZIONI