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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI IN AMBITO OCCUPAZIONALE
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO
Marcello CampagnaDipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica
Università di Cagliari
IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE NELLA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO SLC
“…ogni volta che esce una normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che introduce un
nuovo rischio, il Medico del Lavoro si trova di fronte all’occasione di fare riflessioni su cosa
siano e in che cosa consistano alcuni elementi essenziali della sua attività di operatore della
prevenzione”
Rischio stress lavoro correlato
rischio che “presenta delle caratteristiche che lo rendono molto difficile da gestire,
esiste infatti un divario fra conoscenza scientifica, politiche di prevenzione e pratiche
quotidiane…….”.
(Buselli, 2009)
IDENTIFICAZIONE FATTORI DI RISCHIO OGGETTIVI E PRIORITÀ DI INTERVENTO
Basato sulla misurazione “obiettiva” dei fattori di rischio presenti nel luogo di lavoro
offrono elementi di valutazione indipendentemente dalle elaborazioni cognitive dei singoli lavoratori e dalle loro percezioni o personali reazioni all’ambiente di lavoro.
Consentono di ottenere informazioni riferite alle caratteristiche dei compiti lavorativi e del contesto socio-organizzativo entro cui sono svolti, utili per compiere una valutazione del rischio presente sul luogo di lavoro.
CRITICITA’ Non valuta gli effetti (livelli di stress) ma la probabilità teorica di sviluppare effetti
Non tiene conto della percezione del rischio da parte dei lavoratori
APPROCCIO OGGETTIVO
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Test psicodiagnostici Valutazione livello di stress
CRITICITÀ Reazioni soggettive dei lavoratori alle condizioni proprie del loro luogo di lavoro e delle
caratteristiche dello stesso Richiede la partecipazione diretta di una notevole quota di lavoratori– Scarso valore predittivo sul singolo lavoratore– Per lo più tendono a focalizzarsi su una sola dimensione dei fattori stressanti– La quantità e la qualità delle informazioni raccolte è assai variabile– Necessaria somministrazione e valutazione da parte di personale qualificato (psicologi)
generalmente esterno all’azienda
APPROCCIO SOGGETTIVO
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
CRITICITÀ Analisi statistiche: numerosità del campione
Sono stati creati in relazione ad una realtà del mondo del lavoro che
ha subito negli ultimi 20-30 anni notevoli cambiamenti
– ad esempio: l’aumento delle attività del settore terziario, la
globalizzazione, l’aumento della popolazione occupata di sesso
femminile, di età avanzata, di origine etnica diversa e potrebbero
quindi non essere in grado di fornire indicazioni affidabili in relazione
a queste nuove realtà
APPROCCIO SOGGETTIVO
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
LA SORVEGLIANZA SANITARIA
La sorveglianza sanitaria ha le sue basi nella valutazione del rischio ed è un importante fonte di verifica dei risultati della valutazione del rischi
Il Testo Unico ribadisce che la sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente “quando i rischi sono individuati per legge o quando individuati dalla valutazione del rischio”
Problema di individuare un valore soglia, difficilmente definibile per quanto riguarda lo stress
Difficoltà nella formulazione dei giudizi di idoneità
RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE
Il MC ha l’obbligo, ai sensi dell’art. 25 c.1 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., di collaborare al processo di
valutazione dei rischi; …..partecipazione attiva e fondamentale, in considerazione del peculiare apporto
che il MC può offrire al processo valutativo in virtù del suo ruolo all’interno del sistema prevenzionale
aziendale.
Individuazione dei gruppi omogenei di lavoratori per l’effettuazione della valutazione
caratterizzazione di specifici “eventi sentinella” e di specifici “fattori di contesto e di contenuto
del lavoro”
Analisi e interpretazione dei risultati della fase preliminare della valutazione (e di
approfondimento).
Segnalazione situazioni di disagio sul lavoro di singoli lavoratori/situazioni
RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE
Richiamata posizione SIMLII: il coinvolgimento del MC potrebbe richiedersi nel momento in
cui, a fronte di una situazione di assenza di un “rischio residuo”, vengono rilevate criticità
relativamente a singoli lavoratori in settori diversi dell’azienda; naturalmente, tenuto conto
della peculiarità delle problematiche che coinvolgono la sfera psichica del lavoratore, il ruolo del
MC, nel rispetto del segreto professionale, sarà fondamentale nella gestione di tali casi.
Adeguata informativa ai lavoratori per illustrare loro la possibilità di rivolgersi al MC
Lavoratore
Impresa
Mansioni Attività di lavoro
Salutelavoratori
Prodotto
Impiego del lavoratore
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Produttività
RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO IN SANITA’
«Nei grandi cambiamenti che hanno investito il mondo del lavoro, l’area sanità non solo condivide
con una pluralità di altri settori occupazionali la presenza di rischi psicosociali differenziati ma
questi rischi mantengono anche una loro specificità proprio in virtù delle caratteristiche connesse
all’organizzazione interna delle sue molteplici strutture in cui le problematiche inerenti il contenuto
del lavoro, in un contesto e clima organizzativo particolari, hanno ricadute per operatori ed
utenti di portata maggiore rispetto ad altri ambiti occupazionali meno connessi alle dimensioni
fondanti la vita umana»
(Cassitto 2010)
Lavoratore
Servizio Sanitario Regionale
MansioniCura
assistiti
Salutelavoratori
Salute popolazione
Impiego del lavoratore
Qualità servizio erogato
I vantaggi della Medicina del Lavoro
LAVORATIVI
Movimentazione manuale carichi
Frequenti flessioni e torsioni
Intenso carico lavorativo
Postura statica
Vibrazioni a tutto il corpo
PSICOLOGICIStress mentale
Insoddisfazione
lavorativa
Ritmo di lavoro
Scarso supporto
Scarso potere
decisionale e lavoro
monotono
INDIVIDUALIEtà
Sesso
Peso
Altezza
Fumo
Sport
LOMBALGIA: FATTORI DI RISCHIO
Job Demands- Resources Model (JD-R Model; Bakker & Demerouti, 2007; Demerouti et al., 2001)
STRESS LAVORO CORRELATO IN SANITA’
Report:
European Foundation for the improvement of
Living and Working Conditions, 2013
Eurofound (2013), Physical and psychological
violence at the workplace, Publications Office
of the European Union, Luxembourg
Eurofound and EU-OSHA (2014), Psychosocial
risks in Europe: Prevalence and strategies for
prevention, Publications Office of the European
Union, Luxembourg
STRESS LAVORO CORRELATO IN SANITA’
Oltre a considerare il nucleo di fattori
«classici» tra le job demands necessario
considerare anche altri fattori quali:
• aggressioni
• violenza
• inciviltà a lavoro
• carico emotivo
• burnout
Report:
European Foundation for the improvement of Living and Working Conditions, 2013
Eurofound (2013), Physical and psychological violence at the workplace, Publications Office of the
European Union, Luxembourg
Eurofound and EU-OSHA (2014), Psychosocial risks in Europe: Prevalence and strategies for prevention,
Publications Office of the European Union, Luxembourg
Estendere la problematica fino a considerare anche la
degenerazione dello stress cronico in job burnout
(esaurimento emotivo, cinismo, depersonalizzazione) nel
il personale sanitario
STRESS LAVORO CORRELATO IN SANITA’
Belgio, 1 Settembre 2014
STRESS LAVORO CORRELATO IN SANITA’
Francia, 11 Giugno 2015
STRESS LAVORO CORRELATO IN SANITA’
APPROFONDIMENTI UTILI IN AMBITO SANITARIO
• Burnout e controllo a lavoro
• Inciviltà a lavoro e burnout
• Aggressioni e violenze nei confronti del personale sanitario
• da parte di utenti e parenti degli utenti
• Burnout e rischio infezioni nelle Unità di Terapia Intensiva
• Il benessere psicologico dei professionisti in formazione
BURNOUT E CONTROLLO A LAVORO
Testata l’ipotesi di moderazione del modello di
Karasek sulla relazione tra carichi di lavoro e
stress considerando per quest’ultimo l’esaurimento
emotivo (burnout);
- 350 tra infermieri e OSS;
- MBI-GS per misurare l’esaurimento emotivo (5
item) e il cinismo (5 item)
- Carichi di lavoro (3 item) e job control, (3 item)
dal Areas of Worklife Scale;
Carichi di lavoro
CinismoEsaurimento emotivo
Job Control
-.21
.57
.14 .64R²=42%R²=40%
EFFETTO DI MODERAZIONE: l’effetto dei carichi di lavoro sull’esaurimento emotivo è più forte
quando il controllo è basso ad esempio interventi per promuovere l’autonomia
INCIVILTÀ A LAVORO E BURNOUT
Presidio San Giovanni di Dio
Presidio Policlinico di Monserrato
Santissima Trinità
San Francesco
Circa 650 questionari raccolti:
Medici, Infermieri e OSS
Vengono definiti come comportamenti devianti a
bassa intensità con o senza l'intento ambiguo di
danneggiare l’individuo bersaglio.
Tra i comportamenti di inciviltà rientrano la
maleducazione e l’essere scortese, mostrare una
mancanza di rispetto per gli altri, non ascoltare gli
altri
ESPONGONO AD UN RISCHIO
PSICOSOCIALE (CONTESTO SOCIALE)
INCIVILTÀ A LAVORO
1° PASSO: Validazione Italiana della scala creata da Dr.
Michael Leiter ed utilizzata a livello internazionale in molti
Paesi. L’articolo è in press ed uscirà su numero a
settembre 2015 su TPM-Testing, Psychometrics,
Methodology in Applied Psychology:
FACTOR STRUCTURE OF THE
STRAIGHTFORWARD INCIVILITY SCALE
IN AN ITALIAN SAMPLE
TPM Vol. 22, No. 3, September 2015 – 1-11
– doi:10.4473/xxx – © 2015 Cises
INCIVILTÀ A LAVORO
404 tra infermieri e OSS
Inciviltà del supervisore (es. item: «Il coordinatore/direttore ti ha ignorato»
Inciviltà dei colleghi (es.: I colleghi ti hanno parlato in maniera sgarbata)
Inciviltà istigata (es.: «Ti sei comportato sgarbatamente nei confronti di qualcuno»
INCIVILTÀ A LAVORO E BURNOUT
64.1% mai
15.9% sporadicamente
7.5% una volta al mese o meno
4.1% regolarmente (Alcune volte al mese)
5.1% frequentemente (una volta alla settimana)
3.3%molto frequentemente\quotidianamente12.5%
Inciviltà del supervisore
Dimensioni del fenomeno
35.9%
Inciviltà dei colleghi
69.8% mai
19.6% sporadicamente
4.2% una volta al mese o meno
3.4% regolarmente ((Alcune volte al mese)
1.5% frequentemente (una volta alla settimana)
1.5%molto frequentemente\quotidianamente
6.4%
3.2%
Inciviltà istigata
67.3% mai
25% sporadicamente
4.5 % una volta al mese o meno
regolarmente ((Alcune volte al mese)
frequentemente (una volta alla settimana)
molto frequentemente\quotidianamente
32.7%
30.2%
INCIVILTÀ A LAVORO E BURNOUT
Le percentuali del fenomeno «inciviltà a lavoro» non possono
essere ignorate visto che rappresentano un elemento di «relazioni
sociali» e pertanto un fattore determinante nel rischio psicosociale
INCIVILTÀ A LAVORO E BURNOUT
2° fase: studio inciviltà lavorativa e rapporto con burnout,
supporto organizzativo e carichi di lavoro
MASLACH BURNOUT INVENTORY
INCIVILTÀ A LAVORO E BURNOUT
Considerando la sola dimensione dell’esaurimento emotivo, definito dagli
autori come fattore «rappresentativo» del burnout e del suo continuum con lo
stress-lavoro correlato, il risultato su 410 lavoratori presi in esame è:
- 42,6% è a basso rischio esurimento emotivo (<2.00);
- 27,4% è a medio rischio esaurimento emotivo (2.01-3.19)
- 30% è ad alto rischio esaurimento emotivo (>3.20)
DATO CHE VA CONSIDERATO ED ANALIZZATO PIÙ IN
PROFONDITÀ PER CONTROLLARE E RIDURRE IL RISCHIO
INCIVILTÀ A LAVORO E BURNOUT
EFFETTO DELL’INCIVILTA’ SUI LIVELLI DI BURNOUT
CinismoEsaurimento
Emotivo
Inciviltà da parte dei colleghi
Inciviltà da parte del superiore
.58
.19
.22.29
.31
R²=47%
R²=17%
410 lavoratori tra infermieri e OSS
- Modello di Equazioni strutturali su inciviltà a lavoro (superiore e colleghi) e burnout (esaurimento emotivo
e cinismo)
Modello equazioni strutturali: χ² (df=157=394.96; IFI=0.96;CFI=0.96; RMSEA=0.06; p<.05
.15
Aggressioni e violenze nei confronti del personale sanitario (da parte di utenti e parenti degli utenti);
Studio che ha coinvolto 40 medici di continuità assistenziale del territorio (ASL Cagliari);
- Metodologia del diario su 2 mesi (5 diari, 1 diario ogni 10 giorni lavorativi);
- Abbiamo indagato le aggressioni fisiche e violenze psicologiche da parte di pazienti\utenti in
relazione al rischio burnout.
- Studio «pilota» e tra i pochi in Italia su medici di guardia (gli altri
studi presenti in letteratura si sono concentrati maggiornamente
su reparti di psichiatria, emergenza...)
- Estremamente complesso per la natura del fenomeno, per la
tipologia di intervento e per la ridotta conoscenza del fenomeno
stesso;
RISULTATI
- 55% negli ultimi 12 mesi è stato vittima di aggressioni (verbali o psicologiche);
- 7.5% è stata vittima di violenza fisica
- La paura di essere vittima di aggressioni e aver saputo di esperienze simili vissute da
colleghi (paura vicaria) hanno un impatto significativo sul rischio di esaurimento
emotivo (burnout)
- Il controllo in questo caso rappresenta una risorsa capace di limitare l’effetto negativo
delle job demands ma, considerando la realtà indagata, un eccesso di «controllo» se
non supportato ad esempio da formazione e supporto organizzativo potrebbero rischiare di
trasformarsi in percezione di abbandono
Level 2 (between person)
Level 1 (within-person experiences)
Exhaustion
Psychological violence
Fear of future violent events at work
Conceptual Model of Construct Relationships
Job Control
Cynicism
High psychological violence
Low psychological violence
High Job Control
Low Job Control
Low Fear High Fear
Em
otional E
xhaustion
Level 1 moderation. Buffering effect of Job Control on the relationship between fear of
future violent events at work and Emotional exhaustion
Benessere e qualità della vita lavorativa nelle Unità di Terapia Intensiva
Performance organizzativa
L’obiettivo era di analizzare come i fattori di
contesto e di contenuto del lavoro erano legati al
commitment degli infermieri in UTI
Studio trasversale con questionario
autosomministrato: 4 ospedali italiani, 12 UTI, 222
infermieri
RISULTATI: EFFETTO DI MEDIAZIONE
Burnout e rischio infezioni nelle Unità di Terapia Intensiva
Ruolo mediatore della
comunicazione
Indici di adattabilità del modello di equazioni strutturali: χ²=96.9, df=61, CFI=.94, TLI=.92,
RMSEA=.07
Lo scopo era studiare come il burnout era
associato ad alcuni fattori psicosociali e
come questi erano legati alle infezioni
correlate all’assistenza nei pazienti
ospedalizzati.
• N=130 operatori sanitari delle UTI;
• Questionario auto-somministrato;
• Dati di infezione raccolti
prospetticamente relativi a un periodo di
sei mesi
COMMUNITY OF PRACTICE IN HEALTHCARE: AN INVESTIGATION ON NURSING STUDENTS’
PERCEIVED RESPECT
STRESS LAVORO CORRELATO – STUDENTI DI
INFERMIERISTICA
Percezione di rispetto, supporto e conflitto
di ruolo tra gli studenti di infermieristica
impegnati in attivita’ di tirocinio;
- 188 studenti (2° e 3° anno di studi);
Il rischio psicosociale su questa particolare
popolazione di professionisti in formazione è
spesso trascurata esistono evidenze che lo
stress lavoro-correlato inizi già in queste fasi
iniziali della carriera\professione e esperienze
negative «condizionino» la scelta ad esempio
del reparto in cui lavorare (contesto sociale,
carichi di lavoro...) e in alcuni casi l’intera
scelta di carriera
Il contesto lavorativo è strettamente legato alla
percezione di ridotto rispetto per il professionista
in formazione:
• una positiva relazione con lo staff
• il feedback sulla propria prestazione
• il supporto da parte del tutor di tirocinio
sono legati alla percezione di rispetto per il ruolo
che in quel momento riveste lo studente tirocinante
- Siegrist’s Esteem Scale (1996) per misurare la percezione di rispetto
- Relazione con lo staff (item creato ad hoc per lo studio)
- Work Design Questionnaire per misurare il feedback sulla performance
- Leader-Member Exchange measure adattata per misurare la
relazione tutor-studente
- role conflict e role ambiguity per misurare lo stress di ruolo
STRESS LAVORO CORRELATO – STUDENTI DI
INFERMIERISTICA
Ambiguità e
conflitti di ruolo
RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE
• Promozione di una azione di valutazione e gestione del rischio che sia
efficace nell’identificare le criticità specifiche e nel definire le più adeguate
strategie di intervento
• Misurare l’effetto degli interventi preventivi, anche su piccoli gruppi, al fine
di promuovere una cultura di ascolto e partecipazione mirata al benessere
lavorativo e alla performance organizzativa
CONCLUSIONI
GALILEO GALILEI
«misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è»