8
LEGGE di POISEUILLE modello matematico per il flusso sanguigno Lucia Pusillo Dipartimento di Matematica dell’ Universit`a di Genova, via Dodecaneso 35, 16146 Genova 1

legge_Poiseuille

Embed Size (px)

DESCRIPTION

lo studio della fisiologia cardiaca

Citation preview

  • LEGGE di POISEUILLE

    modello matematico per il flusso sanguigno

    Lucia Pusillo

    Dipartimento di Matematica dell Universita` di Genova,via Dodecaneso 35, 16146 Genova

    1

  • La legge di Poiseuille e` usata per descrivere un flusso di sangue

    in un vaso sanguigno. Consideriamo un modello semplificato con le

    seguenti ipotesi:

    1) una porzione di arteria o di vena e` un cilindro perfetto di lunghezza

    l e con sezione trasversale circolare di raggio R.

    2) Il sangue scorre allinterno del vaso spinto da una differenza di

    pressione P

    2

  • 3) Come qualsiasi liquido, il sangue produce un attrito: la viscosita`,

    che si oppone allo scorrimento, la indicheremo con e si misura in

    poise = cm1gs1 (in onore di Poiseuille).

    In questo modello si suppone la viscosita` e la densita` del sangue

    costanti allinterno dellarteria o della vena.

    Le pareti del vaso sanguigno esercitano una naturale pressione sul

    fluido. In particolare la velocita` del sangue e` nulla vicino alle pareti,

    mentre raggiunge il massimo al centro, lungo lasse del cilindro.

    3

  • 4) La velocita` del fluido e` ovunque sufficientemente bassa, in modo

    da mantenere il cosidetto flusso laminare, in cui tutte le particelle

    si muovono nella stessa direzione, parallelamente allasse, con una

    velocita` che diminuisce gradualmente, o in modo regolare, dal centro

    verso le pareti della vena.

    4

  • Se e` violata lultima ipotesi, cioe` se la velocita` supera un certo valorecritico che dipende dalla viscosita` e dalle altre variabili del problema,il flusso diventa turbolento e il presente modello non vale piu`.Sotto queste ipotesi, Poiseuille provo` sperimentalmente la validita`della seguente relazione quadratica tra la velocita` v di una particelladi fluido e la distanza r dallasse del cilindro:

    v(r) =P

    4l(R2 r2).

    dove r e la variabile indipendente, v e` la variabile dipendente,R, l,P

    sono le costanti del modello.

    5

  • La funzione quadratica v(r) ha come dominio lintervallo [0, R] e come

    immagine lintervallo [0, vmax] con vmax =P.R2

    4gl . Che funzione rap-

    presenta v?

    Descrive bene il modello? cioe` descrive il fatto che la velocita` e` mas-

    sima al centro del vaso sanguigno (r = 0) mentre la velocita` e` minima

    e uguale a 0 lungo le pareti della vena?

    6

  • Studiamo ora un caso realistico: il flusso sanguigno allinterno di unavena di lunghezza l = 1cm. Supponiamo inoltre che R = 2mme P = 90dinecm2. Per quanto riguarda la viscosita`, il sanguearterioso ha una alta concentrazione di ossigeno O2 combinato conlemoglobina e, per questo, a una viscosita molto piu bassa del sanguevenoso, possiamo allora supporre = 0, 03. Lequazione data diventaallora:

    v(r) =90

    4 0.03 1(4.102 r2) = 30 750r2

    Se r = 0.1 dal centro, il sangue scorre con velocita` v(r) = 22.5cms1

    7

  • Domande:

    quale velocita` ha il sangue al centro dellarteria?

    a quale distanza dal centro la velocita ha un valore di 5.7cms1.

    8