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GUIDA DELLA SELVA DI SAN FRANCESCO Il Gioco di Sorella Natura Obiettivo Fauna: gara di fotografia con i videotelefonini

Libretto Assisi

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GUIDA DELLA SELVADI SAN FRANCESCO

Il Giocodi Sorella

Natura

Obiettivo Fauna:gara di fotografia

con ivideotelefonini

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La FondazioneSORELLA NATURA:chi è e cosa faLe attività e i principi che animano la Fondazione nella tutela della vita e dell’ambiente. Parte dall’Umbria, dal cuore dell’Italia più verde e culla della spiritualità francescana, l’impegno a vivere eticamente l’amore per il Creato.

La FondazioneSORELLANATURA

opera in Italia e nelmondo per la cultura,la tutela e l'educazioneambientale secondo laconcezione cristiana diS. Francesco d'Assisi ";è aperta a tutti coloro iquali condividano i va-lori etici espressi dalSanto assisiano. Il cardine del pensierodella Fondazione è laSaggia Ecologia che siesplicita nel suo mani-festo, e nei due docu-menti basilari, ovvero il “Decalogo dellaSaggia Ecologia” e la “Charta Deontologi-ca dello Sviluppo Sostenibile”. Attenzione ai valori etici universali di ri-spetto della vita, dosando gli ingredientidella sapienza e della saggezza nel trattarei temi che riguardano l’ambiente. SORELLA NATURA si pone come in-terlocutore privilegiato nella diffusione –attraverso la Fondazione, le sue iniziativee la sua rivista bimestrale – dei principidella “Saggia Ecologia”, intendendo conquesto termine tutte quelle azioni che

hanno come fulcro emotore l’individuo etica-mente e socialmente re-sponsabile. Iniziativevolte a promuovere unosviluppo sostenibile del-la società e un’economiasolidale.Il rapporto Uomo-Crea-to è così considerato nel-la sua totalità e nella suaintrinseca spiritualità cri-stiana, così come ci hatramandato la tradizionefrancescana. L’attenzio-ne della FondazioneSORELLA NATURAsi concentra quindi sui

valori etici universali di rispetto per la vi-ta – in tutte le sue forme – e quindi del-l’uomo e dell’ambiente in cui vive e inte-ragisce ogni giorno. Da questo assuntotraggono forza i principi del Manifestodella Fondazione, del Decalogo e dellaCharta Deontologica che troverete nellepagine che seguono. Le numerose iniziative promosse dallaFondazione focalizzano alcuni aspetti: ilProgetto “Sorella Acqua” mira a far cono-scere una risorsa così preziosa per l’interaumanità, a stimolare la riflessione sul giu-

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sto suo utilizzo e a far nascere una sensibi-lità e una responsabilità personale nel suorisparmio. Il tema della ResponsabilitàSociale nelle aziende e il loro impegnonella tutela ambientale è un altro cavallodi battaglia di SORELLA NATURA. E,di grande attualità, il tema della Certifica-zione Etico-Ambientale diventa così lacolonna portante di nuove iniziative inprogramma, accanto ai Corsi di Forma-zione e agli eventi come l’Inaugurazionedella Selva di San Francesco, un vero eproprio percorso didattico naturalistico nel

cuore francescano di Assisi. Alla Fondazione – che non ha scopo di lu-cro – sono associati numerosi personaggidel mondo della cultura, della scienza, del-l’economia, delle aziende, che con il lorosostegno e le loro idee partecipano e con-tribuiscono alla realizzazione delle iniziati-ve promosse da SORELLA NATURA.Ogni anno la Fondazione assegna il Pre-mio di “Socio Benemerito” a coloro che sisono particolarmente distinti nella pro-mozione e diffusione dei principi dellaSaggia Ecologia. ✿

DICONO DI NOI

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La Chiesa di S. Crocecome simbolo dell’ambienteÈ stata ufficialmente consacrata ad Assisi il 7 giugno 1998 come casa comune dell'AMBIENTE E SOLIDARIETÀ. Aperta alla preghiera dei credenti di tutte le religioni ed alla riflessione dei non credenti, per la tutela della natura.

Guardando Assisi dalla stessaprospettiva con cui la immorta-lava Dante: "...non dica Ascesi,

ché direbbe corto, ma Oriente, se propriodir vuole...", si ammira la stupenda moledella Basilica di S. Francesco, ubicata sul-la collina che delinea un ampio semicer-chio da Ponte S. Vetturino a Ponte delGallo. Si tratta di un vasto terreno boschi-vo – sessanta ettari – chiamato Selva di S.Francesco. Al termine della Selva, accan-to al Ponte del Gallo, sorge la Chiesa diSanta Croce, risalente al 1200 e che fumonastero di monache benedettine; difronte un antico molino, risalente al

1100. Le suore vissero lì sino al finire del1400 quando, per il brigantaggio alloraimperversante, furono costrette ad abban-donare Chiesa e Monastero e a rifugiarsiall'interno di Assisi. Da allora tutto ilcomplesso della Chiesa di S. Croce haavuto vari proprietari. Il tutto è giuntofondamentalmente intatto sino ai nostrigiorni. SORELLA NATURA ha potutoacquisire il monumentale complesso: laChiesa di S. Croce, i suoi annessi, l'anticomolino risalente al 1100, i sessanta ettaridi terreno intatto, la Selva di S. Francesco,che confina con la Basilica di S. Francescoin Assisi. L’acquisizione è stata effettuatacon la clausola che, ove l’associazione sisciogliesse, il tutto dovrà esser devoluto alSacro Convento di S. Francesco. LaChiesa di S. Croce è divenuto ben prestoun luogo di culto particolarmente vocatoall'approfondimento della spiritualitàfrancescana verso il Creato e tutte leCreature: la CASA COMUNE DEL-L'AMBIENTE E DELLA SOLIDA-RIETÀ, aperta alla preghiera dei credentidi tutte le religioni ed alla riflessione deinon credenti. Il 7 giugno 1998, con unaS. Messa, celebrata dal Rev. P. AgostinoGardin, Ministro Generale dei Frati Mi-nori Conventuali, è avvenuta la dedica-zione ufficiale della Chiesa di S. Crocequale Casa Comune dell’Ambiente e del-la Solidarietà. ✿

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UN MONDO PER TUTTICon il programma per il sociale “Un mondo per tutti” TIM dal 2002 rea-lizza iniziative con associazioni no profit per testimoniare l’attenzioneverso la comunità, nel più ampio quadro della Corporate Social

Responsibility. L’ambiente rappresenta uno dei temi più importanti, verso cui TIM è attivo

con processi rivolti alla costante riduzione dell’impatto ambientale. I progettirivolti al miglioramento della qualità dell'aria, in funzione dei mutamenti climatici,

alla tutela delle risorse naturali, al recupero e alla restituzione alla comunità di aree degradate,rappresentano le sfide più importanti sulle quali TIM ha sviluppato partnership con le associa-zioni per valorizzare le competenze in iniziative concrete.Quale azienda leader nel settore della comunicazione mobile, TIM si assume la propria respon-sabilità, realizzando i propri prodotti e servizi bilanciando i bisogni dei clienti con gli standardnecessari per rispettare la compatibilità ambientale ed i limiti previsti per garantire la sicurezzadella popolazione.

GLI STANDARD DI SICUREZZALe installazioni di TIM in Italia rispettano la normativa nazionale (DPCM 8 luglio 2003), che impo-ne limiti assai più restrittivi di quelli previsti, a livello internazionale, dalla normativa europea. Le stazioni radio base di TIM sono progettate nell’assoluto rispetto dei limiti di esposizione perla popolazione e per i lavoratori, in modo da controllare l’accesso sicuro e controllato dei lavo-ratori addetti alla manutenzione.

IMPATTO VISIVOConsapevole dei suoi doveri verso la comunità, TIM ha investito tempo e risorse per minimizza-re l’impatto visivo delle proprie installazioni. Inoltre, i tecnici che progettano la rete TIM cercanosempre di individuare i siti in grado di ospitare le stazioni radio base in modo da minimizzare l’im-patto sul paesaggio.

CONDIVISIONE DEI SITIUn’alta percentuale delle stazioni radio base di TIM sono costruite su strutture già esistenti comepali, torri, edifici, in modo da utilizzare una costruzione già esistente, anziché collocare un nuovopalo o traliccio. Tuttavia, la condivisione dei siti non sempre permette di realizzare strutture menoimpattanti dal punto di vista visivo, poiché ciascun gruppo aggiuntivo di antenne, di solito,aumenta l’altezza della struttura di sostegno.

SMALTIMENTO IMPIANTI OBSOLETITIM presta la massima attenzione nell’assicurare la rimozione ed il corretto smaltimento degliimpianti obsoleti, attraverso soluzioni di recupero e riciclaggio volte a minimizzare l’impatto sul-l’ambiente.La progettazione delle nuove stazioni radio base, inoltre, segue una innovazione tecnologica checonsente la riduzione di materiali impattanti (es. metalli, batterie) fino ad un terzo.

RICERCATIM si impegna a monitorare con attenzione i risultati della ricerca scientifica, informando i clien-ti ed il pubblico di qualsiasi sviluppo significativo. I risultati fin ora raggiunti non indicano che lecomunicazioni mobili possano mettere in alcun modo a rischio la salute della popolazione. Tuttavia, TIM continua a sostenere la ricerca indipendente e supporta le informazioni di mate-riale informativo legato ai temi dell’elettromagnetismo nell’ambito di un approccio aperto e tra-sparente con la comunità.

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Decalogo della Saggia Ecologia

Dieci regole per un rapporto Uomo-Natura ispirato all’insegnamento di S. Francesco d’Assisi

Il presente Decalogo è stato predisposto dal Presidente dell’Associazione, Prof. Roberto Leoni e dai Rev.miPadri Nicola Giandomenico Ofm conv e Gianmaria Polidoro, Ofm. È stato definito nel Convegno svoltosi in Assisi il 6 Marzo 1993 con l’approvazione di S. E. Mons. SergioGoretti, Vescovo di Assisi e di S. Em. Card. Silvio Oddi, Legato Pontificio.Il DECALOGO DELLA SAGGIA ECOLOGIA è stato deliberato come valido per tutti gli uomini di tut-te le Religioni del mondo dal Convegno Internazionale: “Human Responsabilities Approach 21st Century”svoltosi a Lussemburgo l’8-9-10 Maggio 1993.

I. Ricorda con umiltà che la Terra, con ogni altra Creatura, Ti è stata affidata daDIO affinché Tu viva, conosca, condivida, ami, con lode al Signore.

II. Obbedisci alle Leggi del Creato senza piegarle ai Tuoi interessi. Conoscilesempre di più ed applicale rispettando le norme eterne dell’etica universale.

III. La Terra, con tutte le sue Creature, è il Tuo unico ambiente di vita: non Ti è da-to averne altro. Impegnati affinché i Governanti da Te eletti non lo dimenti-chino mai.

IV. Ispira al rispetto del Creato la Tua condotta in tutte le occasioni ed educa in talsenso i Tuoi figli.

V. Opera affinché il Tuo comportamento e quello della società sia rispettoso dellavita in tutte le sue forme. Il Tuo operare abbia cura di ogni specie vivente.

VI. Non inquinare l’aria, né l’acqua, né la terra. Esigi che la produzione ed il pro-gresso avvengano secondo precise linee di sviluppo sostenibile.

VII. Custodisci col Tuo lavoro umano la Creazione che Ti è stata data. Diversifica ericicla ogni scoria prodotta.

VIII. Non consumare inutilmente, affinché ogni fratello possa condividere tutti i be-ni del Creato.

IX. Non delegare ad altri ciò che Tu puoi fare; non dimenticare mai che l’amore aDio e l’amore per il prossimo sono supremo comandamento.

X. … ( “SORELLA NATURA” vuole semplicemente fornirTi nove punti di ri-flessione, nel nome di San Francesco d’Assisi, per il Tuo rapporto ed il Tuo im-pegno con il Creato. Il decimo punto Ti sia suggerito dalla Tua esperienza.)…

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L’uomo e la natura sono in unindissolubile rapporto sinergi-co. L’Uomo ha il dovere etico

di essere attento custode dell’ambiente.Ogni intervento dell’uomo sull’ambientedovrà tener conto di quanto sopra affer-mato e, quindi, esser realizzato secondorigorosi principi di competenza scientifi-ca, di valutazione socio economica, di ri-flessione culturale.Nessuno può arrogarsi il diritto di porrein essere interventi secondo un’ottica me-ramente produttivistica.Nessuno può arrogarsi il diritto di dichia-rarsi pregiudizialmente contrario all’inter-vento umano sulla natura.Le problematiche dello sviluppo sosteni-bile dovranno esser affrontate prescinden-do da emotività e da interessi ideologici edi parte.La conservazione della natura non potràpiù esser intesa come statica: occorre ma-

Deontologia: una “Charta”per lo sviluppo sostenibileCharta di Castelfranco Veneto - 17 Maggio 1996

La CHARTA è stata redatta da Roberto Leoni, Presidente di SORELLA NATURA, sulla base dei risultatidel Convegno Nazionale “Grandi Opere per l’Uomo e la Natura - dai no pregiudiziali ai si meritati”, svolto-si a Milano il giorno 1 Ottobre 1994.È stata definita ed approvata al Convegno Nazionale tenutosi il 17 Maggio 1996 a Castelfranco Veneto.

turare il concetto di conservazione dina-mica.Per ogni opera umana si dovrà esser con-sapevoli dei fattori di squilibrio che essaintroduce e prevedere precisi interventi diriequilibrio.Si dovrà rinunciare a quelle opere per lequali si valuti, oggettivamente, che i fat-tori di squilibrio siano talmente grandi danon poter essere sostenibili.La conservazione della natura dovrà sem-pre di più diventare preciso dovere di ogniuomo. Si dovrà pertanto svolgere una azione for-mativa costante in questo senso nella fa-miglia, nella scuola e nella società.La prospettiva dello sviluppo sostenibile,espressione che vuole qui sintetizzare tuttii precedenti punti, dovrà essere quindiquella della frugalità e della condivisione,per dar luogo ad una società eticamenteorientata.

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La tutela dell’ambiente,il rispetto della vitae la salvaguardia dei valori etici

In occasione della GIORNATA NAZIO-NALE DELLA NATURA, che celebriamoil 3 Ottobre, giorno della morte – nudo sul-

la nuda terra – di S. Francesco d’Assisi, riteniamoimportante e necessario rivolgere a tutti ed in parti-colare a coloro i quali hanno dedicato e dedicano im-pegno al rispetto della natura, che noi chiamiamoCreato, del quale ogni uomo è chiamato ad esser at-tento ed amorevole custode, un forte appello: non sidimentichi mai che l’uomo e la sua vita, in tutte lesue fasi e manifestazioni, sono supremo bene da tu-telare: preziosissimo, unico ed irripetibile. Nella pro-spettiva di una cultura biocentrica riconosciamo og-gi la necessità di tutelare ogni specie vivente, sia diflora che di fauna, sia selvatica che domestica, comeraccomandato dalla convenzione di Rio de Janeirodel 1992. Come non riconoscere quindi il diritto diogni essere umano, dal suo concepimento sino allamorte, ad esser salvaguardato sia come patrimonioirripetibile di biodiversità, sia come Persona, porta-trice del fondamentale diritto alla vita. Chi tutela lavita di ogni essere, di ogni cellula vivente, non puòessere favorevole a procedimenti che causino morteo violazione del patrimonio di biodiversità. Siamoconvinti che questa prospettiva sia logica ed etica-mente fondata. Le leggi dell’etica universale, patri-monio dell’umanità sin dai suoi albori, affermano ilrispetto per la vita, la solidarietà verso il prossimo, ilcorretto rapporto fra Uomo e Natura. I grandi saggidell’Umanità, da Esiodo a Lucrezio, da Buddha aGandhi, da Maometto ad Einstein, hanno sempreaffermato questa prospettiva. Non troviamo nessu-no, tra i Grandi dell’Umanità, che abbia affermatoil diritto di un uomo a decidere sulla vita o sulla mor-te, il diritto di stravolgere le regole dell’etica. Il messaggio di S. Francesco d’Assisi, al quale ci ispi-riamo, esprime in maniera mirabile ed universale,con la sublime poesia del Cantico delle Creature,questa verità. Ecco allora che rimane difficile com-prendere come possa esservi chi, proclamandosi at-tento alla custodia dell’ambiente, possa esser favore-vole alle manomissioni ambientali rappresentatedall’aborto, dalla fecondazione artificiale priva diogni regola etica, alle manipolazioni genetiche, allostravolgimento delle norme etiche che governano irapporti umani, a cominciare dalla formazione delnucleo familiare, finalizzato alla gioia, alla vita, allasolidarietà ed all’amore.

Rimane difficile comprendere che si possano presen-tare come scelte di progresso azioni contro la vita e leleggi dell’etica, veicolare la trasgressione come valore.Così come non si può essere favorevoli all’estinzio-ne di specie floreali e faunistiche, alla distruzione deiboschi, all’inquinamento delle acque, dell’aria e del-la terra, non si può, logicamente, essere favorevoliall’aborto, all’eutanasia, alla manipolazione geneti-ca senza controllo etico, allo stravolgimento delle re-gole naturali ed etiche che, ovunque e in tutti i tem-pi, pur con alcune diversità, hanno dato luogo al co-stituirsi della famiglia, della società, della cultura edella scienza.Così come chi tutela l’ambiente non può assimilarepatologie alla normalità, non può essere favorevole al-la creazione di specie in vitro, alla clonazione, alla fe-condazione artificiale priva di regole… non può con-siderare le diversità come normalità e paradigma.Chi sostiene la necessità della tutela dell’ambientedifende il rispetto delle leggi della natura per ognispecie vivente, per la specie umana, non può quindiche affermarne, ulteriormente, il rispetto, unitamen-te alle leggi dell’etica.Tutto ciò considerato, ci rivolgiamo a tutti ed in par-ticolare agli ambientalisti, alle loro associazioni, alleforze politiche sensibili a questi temi, ai responsabilidi ogni settore della vita civile, ai mezzi di informa-zione – che non dovrebbero mai dimenticare la lorofunzione pedagogica – affinché non si cada più negliequivoci indicati e si affermi, con forza e chiarezza, ilprincipio logico che la tutela dell’ambiente non puòprescindere dal rispetto della vita e delle leggi dell’e-tica universale. Quest’appello ci viene suggerito dal-l’insegnamento di S. Francesco d’Assisi, che inten-diamo contribuire ad affermare e diffondere. A tuttil’augurio francescano di Pace e Bene.

I Presidenti Onorari

P. Agostino GardinMinistro Generale Ord. Frati Francescani Conventuali

Antonio BaldassarrePresidente Emerito della Corte Costituzionale

Il PresidenteRoberto Leoni

Pubblicato su: Corriere della Sera del 31.10.98e Gazzetta dello Sport del 04.10.98

Assisi, 3 Ottobre 1998, Giornata Nazionale della Natura

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Enoto a tutti quanto Francescod’Assisi (1182-1226) uomo diDio abbia fatto per educare e for-

mare i suoi contemporanei a vivere ricon-ciliati con il pianeta terra e i suoi abitantianimati ed inanimati. Nel 1968, lo scien-ziato americano agnostico Lynn Whiteinvitava Paolo VI a proclamare il Santo diAssisi patrono e guida nella costruzionedi una rinnovata e illuminata cultura eco-logica. Quel che farà ufficialmente Gio-vanni Paolo II il 29 novembre 1979 con ilmotu proprio Inter sanctos. Il magisterodottrinale ed esemplare di Francesco,sempre biblicamente ispirato e culminan-te nella composizione del Cantico dellecreature, copre ogni dove della mappacreaturale. Negli spazi e nei tempi dellasua preghiera niente e nessuno è assente:

«Benedite il Signore, opere tutte del Signore.

Date lode a Dio, voi tutti, suoi servi, e voi che temete Dio, piccoli e grandi.Lodino Lui glorioso i cieli e la terra e

ogni creatura che è nel cielo e sulla terra,il mare e le creature che sono in esso».

IL BESTIARIONELLE FONTI SCRITTEIl tema del convegno richiede che si circo-scriva la conversazione al rapporto diFrancesco d’Assisi con gli animali. Lefonti letterarie e iconografiche dell’Assi-siate brulicano di fauna celeste, terrestre eacquatica. Gli animali vi figurano in sen-

Francesco d’Assisinel pianeta animaleIl bestiario francescano tra simbolo e realtà

so reale e/o metaforico. Nelle fonti lette-rarie (biografie in prosa e poesia, crona-che) creature alate menzionate generica-mente o identificate col proprio nome so-no: aquile, cicale, rondini, fagiani, falchi,api/fuchi, cornacchie, tortore/colombe,gallina/chioccia e pulcini, capponi, mo-nachine o mulacchie, corvi, gazze, avvol-toi, pettirossi, mosche, cavalletti/locuste;animali terrestri, poi, sono: agnelli, peco-re, montoni, capre, leprotti, conigli, lupi,volpi, asini, tori/buoi, cavalli, cammelli,scrofe, cani, gatti, draghi, topi e iraci, tar-li, bruchi, vermi, pidocchi, serpenti, for-miche, tarantola; creature dell’acqua so-no: la tinca, in alcune fonti detta generi-

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camente “uccello acquatico” o “fluviale”,squali, le lasche, gamberi, e le anfibie ra-ne. Non deve meravigliare la rarefattapresenza di pesci nella mappa bestiariafrancescana dato il fatto che gli Umbri vi-vono nell’unica regione della penisola ita-liana priva di mare. E i laghi non possonologicamente offrire l’opulenza ittica comee quanto il mare.Gli animali trovabili nelle fonti letterariefrancescane non sono solo servi e servito-ri obbedienti di uomini di Dio, agiografi-camente descritti sul modello di Adamonell’Eden come appaiono già nelle vitedei Padri del deserto e dei monaci delMedioevo alto. Enzo Bianchi ricorda co-me certa cultura cristiana ha promosso –

affatto biblicamente – unamentalità svalutativa del crea-to animale in senso venale-consumistico, citando emble-maticamente Tommaso d’A-quino: “Gli animali non han-no una vita razionale per mez-zo della quale guidarsi e muo-versi da se stessi, ma sonosempre mossi come da un altronaturale impulso, segno chesono naturalmente servi e fattiper l’uso da parte di altri”. Ro-vesciando il rapporto con l’a-nimale, ritenuto un essere ingrado perfino di essere luogodella rivelazione della volontàdi Dio, Francesco insegna: “Lasanta obbedienza… rendel’uomo soggetto a tutti gli uo-mini di questo mondo e nonsoltanto agli uomini ma ancheagli animali, alle fiere, così chepossono fare di lui quello chevogliono, in quanto sarà loropermesso dal Signore”. Da let-ture patristiche ascoltate Fran-

cesco può aver conosciuto il padre del de-serto Alonio che aveva insegnato: “Il di-sprezzo di se è mettersi al di sotto di tuttigli esseri non dotati di ragione e sapereche questi sono irreprensibili”.

FRATELLANZA PLANETARIANella storia della spiritualità occidentale,Francesco rimane il mistico con il più acu-to senso di fraternità con tutti gli esseri vi-venti e non viventi. Riteneva il mondointero suo “unico chiostro” o convento (da«con-venire»). Con Francesco d’Assisi l’a-nimale celeste, terrestre e marino – comedel resto il corpo umano, il sole, la luna, lestelle, il fuoco, il vento, l’acqua, la terracon i coloriti fiori e erbe… - acquistano lo

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statuto di fratello e sorella. Conl’uomo essi hanno la stessa co-mune origine paterna/maternain Dio Creatore (Gn 1) e, nellanuova alleanza, il Verbo Incar-nato ne è costituito “fratello pri-mogenito” (Rm 8,29). «Omniscreatura verbum Dei», diceva unmotto teologico del tempo in cuinon si consultava il liber Scrip-turae ignorando il liber Natu-rae. Nel contesto storico del se-colo XIII, sensibile al linguaggiosimbolico, l’agnello e il vermediventeranno per il Santo la rie-vocazione più commossa e pate-tica del Verbo Crocifisso. “Lasua carità si estendeva con cuoredi fratello non solo agli uominiprovati dal bisogno, ma ancheagli animali senza favella, ai ret-tili, agli uccelli, a tutte le creatu-re sensibili e insensibili. Avevaperò una tenerezza particolareper gli agnelli, perché nellaScrittura Gesù Cristo è parago-

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nato, spesso e a ragione, per la sua umiltàal mansueto agnello. Per lo stesso motivoil suo amore e la sua simpatia si volgeva-no in modo particolare a tutte quelle coseche potevano meglio raffigurare o riflette-re l’immagine del Figlio di Dio.Fin dalla prima biografia sanfrancescanadovuta a Tommaso da Celano, 1229, gliesseri inorganici, vegetali e animali sonocostantemente presentati come esseri “do-tati di ragione”. “Se il beato Francesco ve-deva distese di fiori, si fermava a predica-re loro e li invitava a lodare e amare Dio,come esseri dotati di ragione”. Nel 1264,Riccerio di Sens racconta di Francesco:“Ammoniva gli uccelli perché almeno lo-ro, che erano creature senza ragione, siguardassero dal trascurare l’ascolto dellaparola di Dio, dal momento che gli uomi-

ni, dotati di intelligenza e discernimentol’avevano a noia (…). E continuò a lungoa discutere con loro della parola di Dio,come avesse davanti creature ragionevo-li”. Non è solo la valenza simbolica teolo-gica a giustificare l’approccio convivialedell’uomo di Dio con l’animale. Questa èsorretta dalla convinzione giovannea cheogni creatura è legata al Verbo archetipoda un filo esistenziale misterioso: “Tutto èstato fatto per mezzo di lui, e senza di luiniente è stato fatto di tutto ciò che esiste”.L’immagine di Francesco che s’intrattienecon gli animali viene trasmessa alla mas-sa popolare in tutta l’Europa e il VicinoOriente tramite l’arte dove i frati costrui-scono e decorano luoghi di culto. Mentrei testi manoscritti rimangono monopoliodi comunità ristrette in spazi monastici e

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conventuali, quelli dipinti vengono apertisulle pareti di luoghi pubblici, leggibili datutti. Alla superiore pregnanza semanticaed efficacia del verbo dipinto e scolpito suquello scritto credeva l’umanista Erasmoda Rotterdam: “Spesso – scriveva in unalettera – vediamo nelle figure molto più diquanto non possiamo comprendere dallecose scritte”. Nell’arte fedele allo spiritofrancescano, refrattario a dicotomismi distampo manicheo e cataro, l’animale di-venta anch’esso – relativamente, senzadubbio, al suo status ontologico – sogget-to e protagonista a titolo pieno sui palco-scenici accoglienti le gesta mirabili deisanti. Francesco vi è presentato non soloin conversazione con Dio e con gli uomi-ni del suo tempo, ma anche con animalicelesti, terrestri e acquatici. Nelle tavole

istoriate del Duecento, la scena della Pre-dica agli uccelli è abbinata nientedimenoche a quella di Francesco che riceve lestimmate! I contemporanei hanno giudi-cato mirabile e miracolosa la sua intesacon gli animali. Con essi l’uomo misticogioca, ma anche prega. Li sgrida aspra-mente quando maltrattano altri animalipiù deboli. Nel Trecento nasce il libro deiFioretti con la “storia” del lupo di Gubbio.Verso la metà del Quattrocento, il Sasset-ta, su proposta dei frati committenti delconvento di Sansepolcro, dipinge il Santoche stringe il patto di pace tra la cittadi-nanza di Gubbio e il lupo. Nel nostrocontesto, il dipinto risulta di eccezionaleinteresse in quanto l’autore introduce nel-l’episodio un dettaglio non trovabile altro-ve: il patto viene sancito alla presenza di

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un notaio. I frati committenti inteseroequipararlo a quello tra uomini! Antoniodi Padova, rifiutato da eretici a Rimini –seguendo l’esempio del Fondatore in unanalogo rifiuto da parte della popolazioneromana – va sulla spiaggia e si rivolge aipesci. L’autore de I Fioretti di San France-sco costruisce la trama biblica della predi-ca. In un altro episodio riminese, inteso al-l’edificazione della fede eucaristica nel po-polo, troviamo un’asina (o mula) che s’in-ginocchia per adorare il Sacramento insie-me al popolo, rivestita anch’essa di senti-menti di fede: “capite inclinato, reveren-tiam exhibuit”. Chiara di Assisi malata sifaceva assistere da un’amorevole gatta cuinon risparmiava anche qualche sgridata.La francese clarissa Colette di Corbie saràconosciuta in compagnia di vari animali,soprattutto con un agnello che aveva per-sonalmente allevato e che anche in chiesaprovava ad imitare la gestualità delle mo-nache in preghiera corale. La gratitudine del Santo per il benessereproveniente dalla fraterna vicinanza deglianimali egli la esprime in vari modi, so-

prattutto pensando al cibo da dare loro te-nendo conto della stagione e delle ricor-renze festive del calendario liturgico. “Al-le api vuole che si somministri del miele eottimo vino, affinché non muoiano diinedia nel rigore dell’inverno”. A Nataleche egli ritiene “festa delle feste”, anchegli animali devono partecipare della gioiadei credenti: “Voleva che in questo giornoi poveri e i mendicanti fossero saziati dairicchi, e che i buoi e gli asini ricevesserouna razione di cibo e di fieno più abbon-dante del solito. «Se potrò parlare all’im-peratore – diceva – lo supplicherò di ema-nare un editto generale, per cui tutti quel-li che ne hanno la possibilità, debbanospargere per le vie frumento e granaglie,affinché in un giorno di tanta solennità gliuccellini e particolarmente le sorelle allo-dole ne abbiano in abbondanza»”.

CONCLUSIONE: FORMARE ALLA CONVIVIALITÀ COSMICALa cultura che si ispira a Francesco d’As-sisi fomenta un atteggiamento massimali-sta nel dare «dignità fraterna» all’animale.

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Il Santo si pone davanti ad esso “come sefosse dotato di ragione e di cuore”, perfinocome “luogo di rivelazione della volontàdi Dio”. Occorre ricordarselo oggi quandosi sta elaborando un po’ dappertutto la«carta dei diritti degli animali». Alla lucedel magistero paolino poi, è difficile nega-re che gli animali abbiano diritti, ammes-sa e concessa la non omologazione di que-sti a quelli umani, se non si vuol negarealle bestie una loro propria ontologicaidentità-dignità: quel che risulterebbe of-fensivo e violento nei loro confronti. Suo-na pertanto come minimo provocante efuori modo minimalista il solo domanda-re se gli animali abbiano diritti!? Che sen-so avrebbe il biblico: “Uomini e bestie Tusalvi Signore?” (Salmo 35,7).Un’enorme massa di testimonianze lette-

rarie e iconografiche documenta la di-gnità alla quale la santità francescana um-bra ha promosso le creature cosiddette ir-razionali. Negli spazi del credo religiosodi Francesco, l’uomo si scopre più che unvivente, un convivente: con Dio (Imma-nu-El), con l’uomo, con ogni essere chevola nell’aria, cammina o striscia per ter-ra, che percorre le vie di un lago o del ma-re. Ne scrive il filosofo Max Scheler: “Aduno dei più grandi plasmatori di anime edi spiriti dell’umanità europea fu dato ditentare un’impresa straordinari: la sintesitra la mistica amorosa acosmica – inaugu-rata dal cristianesimo e fusa con l’amore aGesù – e la fusione affettiva cosmico-vita-le con l’essere e la vita della natura. L’o-pera di Francesco d’Assisi fu questa”.

PASQUALE MAGRO

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Basilicadi San Francesco

Chiesadi Santa

Selvadi San Francesco

Selvadi San Franc

Il percorso del

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a Croce

cesco

sentiero

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Ivisitatori della Selva di San Francesco sono invitati ad una garadi abilità silvestre: se possiedono un videotelefonino possonoriprendere immagini di nidi o tane della fauna presente nel bo-

sco. L’operazione non sarà semplice, perché gli animali sono gelo-si della loro privacy.Le immagini scelte dovranno essere inviate all’indirizzo di postaelettronica di Sorella Natura ([email protected]) e le

migliori, selezionate da esperti dellaGuardia Forestale dello Stato, sarannopubblicate sul sito di Sorella Natura(www.sorellanatura.org).La gara si concluderà il 4 ottobre2005, festa di San Franesco.Ai partecipanti che si posizione-ranno fra i primi trenta, saràconferito gratuitamente il tito-lo di socio benemerito di So-rella Natura.

Sul numero di dicembredella rivista omoni-ma verrà pubblicatoun resoconto dell’i-niziativa e del con-tributo di circa Eu-ro 1.000 che saràdevoluto come ma-teriale didattico ad

una scuola france-scana del Sud America.

OBIETTIVO FAUNASpiegazione e regolamento

della gara di fotografia con i videotelefonini

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Il patrimonio ambientaledella nostra regione è unbene prezioso che cia-

scuno di noi, singolo cittadino opubblico amministratore, devetutelare e salvaguardare. Lastraordinaria bellezza dei nostripaesaggi, dalle pianure alle colli-ne, dalle montagne ai fiumi e ailaghi, rappresenta l’immaginestessa dell’Umbria nel mondo. Siamo noti per questo: per unambiente che ancora oggi è capace di su-scitare emozioni uniche. In questi anni

L’ambiente è un bene per tuttiLa Regione Umbria ha promosso il Patto per lo Sviluppo, un documento importante per la tutela e la valorizzazione del territoriosecondo principi di sostenibilità.

di Maria Rita Lorenzetti (Presidente Regione Umbria)

abbiamo spesso sostenuto cheproprio l’ambiente deve rappre-sentare per l’Umbria e per gli um-bri una risorsa capace di offrire, al-lo stesso tempo, quella qualitàdella vita che tutti noi conoscia-mo, e opportunità di sviluppo “so-stenibile”, che non compromettal’equilibrio naturale tra ambiente,paesaggio e antropizzazione. Eccoperché proprio la tutela dell’am-biente è uno dei punti principali e

qualificanti del Patto per lo Sviluppo del-l’Umbria.

Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione Umbria

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Tant’è che in questo documento è previstaun’azione strategica che, non a caso, è in-titolata “Tutela e valorizzazione della ri-sorsa Umbria”. L’Umbria, infatti, si caratterizza per unaricchezza di risorse ambientali, naturali eculturali, per un territorio rurale ricco dipiccoli insediamenti e di centri minori, didiffuse attività economiche, nonché peruna diffusa qualità ambientale, intesa an-che e soprattutto come contesto sociale,qualità della vita e dello sviluppo. Questa peculiarità, come abbiamo scrittonel Patto, la rende adatta per sviluppareuna filiera che integri le politiche di tuteladell’ambiente e delle condizioni di vitacon la valorizzazione del sistema regiona-le, anche in funzione dello sviluppo eco-

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nomico integrato, a basso impatto am-bientale e orientato alla qualità. Questo è l’ambizioso obiettivo, dunque,che ci siamo posti con il Patto per lo Svi-luppo, nella consapevolezza che ambientee paesaggio non possono essere più intesicome esclusivo oggetto di contemplazio-ne, ma come parte del nostro territorio,così come lo percepisce chi ci vive. Lo spe-cifico tavolo tematico “Paesaggio e svilup-po sostenibile” previsto nell’ambito delPatto, ha definito un importante docu-mento di lavoro in cui vengono indicatetutte le azioni necessarie al raggiungimen-to di questo nostro fondamentale obietti-vo di governo. In questi cinque anni di lavoro la RegioneUmbria ha messo in atto specifiche azionie iniziative tese a tutelare e salvaguardareanche il suo patrimonio naturale, con esso

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intendendo aria, acqua e terra. E una particolare attenzione l’abbiamoposta anche sul versante del patrimonioedilizio, perché anch’esso è paesaggio.Vorrei citare un passo del Patto per lo Svi-luppo, laddove si afferma che il paesaggio

umbro: “rappresenta una componentefondamentale del patrimonio culturale enaturale dell’Europa, contribuisce al con-solidamento dell’identità europea e costi-tuisce un elemento fondamentale del be-nessere individuale e sociale”. ✿

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La Fondazione SORELLANATURA, perseguendo losviluppo e la diffusione della

Saggia Ecologia, ispirata al messaggio diS. Francesco d’Assisi, da un lato ricerca ilmassimo rigore etico e scientifico nel trat-tare le problematiche dello sviluppo so-stenibile e della tutela ambientale e, dal-l’altro, si pone il problema di un serio re-cupero delle radici più profonde del cor-retto rapporto Uomo-Creato, interpretatoin maniera sublime da Francesco nelCantico delle Creature.Il nostro motto, insomma, è tornareavanti! Se non recuperiamo i valori piùprofondi e autentici della saggezza e del-l’etica universale noi, uomini del TerzoMillennio cristiano, rischiamo di correresenza sapere dove andiamo, come i pec-catori che Dante, nella Commedia, con-danna alla pena che sembra più terribile:correre dietro ad aste senza bandiere!Nella società della comunicazione comu-nichiamo il superficiale e, spesso, l’inuti-le e ciò che è male.Il Bene non fa notizia! Nel campo delle tematiche relative al-l’ambiente e alla sua salvaguardia assi-stiamo a posizioni emotive, ideologiciz-zate, spesso connotate di un catastrofismoirrazionale e addirittura non rispettosedella vita!Per cercare di contribuire al recupero deivalori autentici, che si identificano conquelli cristiani e nel messaggio francesca-no, la Fondazione SORELLA NATU-RA ha ritenuto importante stampare infac simile al 100% la fonte storica prima-ria del francescanesimo: il CODICE 338,

L’assoluta attualità del messaggiodi San Francesco d’Assisi

che contiene insegnamenti di assoluta at-tualità.Speriamo di aver fatto opera condivisa!Pace e Bene!

Roberto Leoni

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La Forestale è un moderno corpodi polizia (nel 2004 il nuovo or-dinamento ne conferma la vo-

cazione ambientale oltre alle funzioni dipubblica sicurezza e di polizia giudiziaria)specializzata nella tutela del patrimonionaturale, faunistico e paesaggistico e nellaprevenzione dei reati in materia ambien-tale e agroalimentare, ed è alle dipenden-ze del Ministero delle Politiche Agricolee Forestali. Il Corpo è preposto alla sorve-glianza dei Parchi, delle Aree naturaliProtette e delle Riserve Naturali dello Sta-to. Svolge compiti di politica venatoriaper reprimere il bracconaggio e il control-lo della pesca nelle acque interne. Oltre a

I Paladini della NaturaIl Corpo Forestale dello Stato tutela il patrimonio naturale e paesaggistico, previene e reprime i reati ambientali. La molteplicità dei compiti affidati a questo corpo di vigilanza affonda le radici in una storia professionale che è inscindibile dalla storia del territorio.

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questi impegni storici, il Corpo oggi èchiamato ad operare su nuove frontiereper contribuire a soddisfare le istanze di si-curezza dei cittadini in campo agro ali-mentare ed è impegnato anche nel con-trollo sul commercio internazionale dellespecie di fauna e di flora minacciate diestinzione, come stabilito dalla Conven-zione di Washington (CITES). Il Corpoha inoltre funzioni di polizia giudiziaria econcorre a garantire l’ordine, la sicurezzapubblica e il pubblico soccorso. È presentenei Comitati Nazionali e Provinciali perl’Ordine e la Sicurezza Pubblica e i suoifunzionari lo rappresentano presso gli uffi-ci Interforze alle dipendenze del Ministe-ro degli Interni. Il Corpo Forestale è un’i-stituzione amica del cittadino, vicina allenecessità delle popolazioni rurali e monta-ne, pronta a fornire indicazioni affinchél’azione degli uomini si svolga sempre insintonia con gli equilibri naturali e nel ri-spetto delle leggi. Oltre a ciò, la Forestalesvolge attività in coordinamento con laProtezione Civile, i Vigili del Fuoco, leForze Armate e le altre forze di Polizia.Oltre a dedicare uomini e mezzi all’atti-vità di prevenzione e repressione dei reati

di incendio boschivo, partecipando alleattività dei Centri Operativi RegionaliAntincendi Boschivi (CORAIB), è pre-sente nel Comitato Operativo per leEmergenze (EMERCOM), nel CentroOperativo Aereo Unificato (COAU) enel Comitato Operativo Misto locale del-la Protezione Civile (COM).Sofisticatissimi sono gli strumenti in pos-sesso degli uomini del Corpo Forestaleper svolgere i loro molteplici e delicaticompiti: telecamere sensibili ai raggi in-frarossi, il robot Badger in grado di rileva-re una fiammella di 20 cm a 10 km di di-stanza, sistemi di radiolocalizzazione dellepattuglie sul territorio e la rete del SistemaInformativo della Montagna che permet-te di condividere i dati con altre ammini-strazioni come i comuni, le comunitàmontane o gli enti parco. Il Corpo Forestale è una struttura com-plessa composta da circa 9mila uomini di-stribuiti su tutto il territorio nazionale – adeccezione delle regioni a statuto speciale

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che hanno propri corpi autonomi. Pur-troppo sono molti i reati contro l’ambien-te che il Corpo Forestale si trova ad af-frontare: incendi, discariche abusive,smaltimento illegale di rifiuti tossici, in-quinamento, danni alla flora e alla fauna,violazioni delle norme che regolano lacaccia e il commercio di specie animali evegetali protette. Vediamo più da vicino alcune delle tantearee di intervento del Corpo Forestale del-lo Stato.

INCENDI BOSCHIVIÈ il settore che da tempo impegna di più ilCorpo Forestale, sia per il numero delleemergenze che è chiamato a fronteggiaresia per i mezzi impiegati. L’attività è affi-data alle 16 sale operative – una centralee 15 regionali – che coordinano le attivitàterrestri. Il servizio aereo è svolto inveceattraverso il Centro Operativo Aereo

Unificato (COAU) che fa capo al Dipar-timento della Protezione Civile, cui ilCorpo mette a disposizione i propri mezziaerei. Il dato più allarmante resta quellosecondo il quale la quasi totalità degli in-cendi non avviene a causa di fenomeninaturali, ma per mano dell’uomo vuoi percolpa (mozziconi di sigarette, bruciaturadi residui vegetali, attività ricreative e tu-ristiche…), vuoi per ricerca di profitti(apertura e rinnovo del pascolo, recuperodi terreni agricoli, speculazione sul territo-rio…). In questa direzione il Corpo Fore-stale agisce anche a monte del fenomenocon operazioni di informazione e campa-gne di sensibilizzazione.

CONTROLLI QUALITÀDEI PRODOTTIAGRO ALIMENTARI E FORESTALIIn ottemperanza ai regolamenti comuni-tari contro le frodi a danno dell’Unione

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Europea, il Corpo Forestale effettua i con-trolli nel settore agro alimentare e foresta-le in collaborazione con le altre Ammini-strazioni istituzionalmente preposte a ga-rantire la sicurezza alimentare dei consu-matori. Tali controlli si concentrano so-prattutto sul settore zootecnico, nel qualerientrano anche i centri realizzati per fron-teggiare l’emergenza BSE e sulla verificadella corretta applicazione delle normeche riguardano il sostegno di tecnicheagricole eco-compatibili, nonché di quelleinerenti l’imboschimento di superfici exagricole effettuato con il sostegno dei fon-di comunitari.

ANTIBRACCONAGGIOIl controllo del territorio di 150 aree natu-rali e due Parchi Nazionali - quello delCirceo e della Calabria – è il compitosvolto dalla Forestale impegnata nel far ri-spettare le regole vigenti in materia di cac-

cia e pesca, con lo scopo di contrastarel’ancora diffuso fenomeno del bracconag-gio. I Forestali sono ogni giorno alle presecon la rimozione di esche vive, di trappo-le, di reti.

SERVIZIO CITESÈ la sigla che indica la storica Convenzio-ne siglata a Washington il 3 marzo 1973che regola a livello internazionale il com-mercio di flora e fauna protette. Ogni na-zione aderente – fra cui l’Italia – si impe-gna a vietare il commercio di un certo nu-mero di specie elencate. Il Corpo Foresta-le non si limita a controllare il commerciodi flora e fauna protette ma controlla chesia rispettato il divieto a commercializzareanche i manufatti da esse derivate. Al Servizio Cites fanno capo un Centrodi Coordinamento e 40 uffici periferici,suddivisi in 16 nuclei operativi in funzio-ne presso le dogane. ✿

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FONDAZIONE SORELLA NATURALoc. S. Croce al Ponte dei Galli06081 ASSISITel./Fax. 075 816110

e-mail: [email protected]

Internet: http://www.sorellanatura.org

Quota annua d'iscrizione (€ 10,00)tramite accredito c.c. 819570092323

intestato a FONDAZIONE SORELLA NATURApresso BANCA NUOVA

(Gruppo Banca Popolare di Vicenza)Via Buoncompagni – Roma

ABI: 05132 – CAB: 03200 - CIN: J

“Guida della Selva di San Francesco”supplemento al n. 3 della rivista“Sorella Natura” - aprile 2005

GESTIONE EDITORIALE:Teknezia srlVia Fatebenefratelli, 920124 Milano

DIRETTORE RESPONSABILE:Roberto Leoni

HANNO COLLABORATO:Elena Caseropadre Pasquale Magro

PER IL GIOCO DI SORELLA NATURA:Melina Scalise, Matteo Donini,F. Tadini

DISEGNO DI COPERTINA:Massimiliano Borsani

IMPAGINAZIONE E POST PRODUZIONE:Creo sas di Camillo Sassi & C.Milano

STAMPA:Gemm Grafica - Cormano (MI)

L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati inpossesso - D.L. 196/2003 art. 13 - (Tutela Dati Personali)che sono utilizzati al solo scopo di inviare il periodico“Sorella Natura”, nonché la possibilità di richiederne gratui-tamente la rettifica o la cancellazione. Lettere e articoli fir-mati impegnano tutta e sola la responsabilità degli autori.

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COMUNE DI ASSISICORPO FORESTALE

DELLO STATO

ECOLABEL

SOSTENITORI DELL’INIZIATIVA PER LA SELVA DI SAN FRANCESCO