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L’industria alimentare italiana di Cristina Brasili - Agostina Zanoli Anno accademico 2002-2003 Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati" Università di Bologna

L’industria alimentare italiana di Cristina Brasili - Agostina Zanoli Anno accademico 2002-2003 Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati" Università

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L’industria alimentare italiana

di

Cristina Brasili - Agostina Zanoli

Anno accademico 2002-2003

Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati" Università di Bologna

L’industria alimentare italiana

L'industria alimentare nel sistema agroalimentare italiano

In Italia nel corso degli ultimi venticinque anni si è verificata una profonda trasformazione del sistema agroalimentare:

•Il sistema agroalimentare nel complesso nel 2001 ha un valore aggiunto (ai prezzi di mercato) di 194.666 milioni di euro, il 15,6% del PIL nazionale

•L’importanza dei consumi alimentari sul PIL, tra il 1970 e il 1995 è scesa dal 25% al 13%. Nel 2001 tale rapporto e sceso al 9% circa.

•La riduzione dell'importanza sia del valore aggiunto dell'agricoltura che dei consumi alimentari sul PIL mette in evidenza un netto processo di convergenza verso i valori degli altri paesi europei.

•Nel 2001, il valore aggiunto dell’industria alimentare ai prezzi di mercato è 30.727 milioni di euro, contro i 27.983 milioni di euro di euro dell’agricoltura.

•Il grado di apertura (valore delle importazioni ed esportazioni rispetto al valore del consumo alimentare) è aumentato, raggiungendo il 39% circa nel 2001. Tale valore è però molto più basso rispetto ai paesi del Nord Europa (soprattutto Olanda e Belgio)

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana

L'industria alimentare rappresenta un settore importante dell'industria manifatturiera italiana:

Incidenza del VA alimentare sul VA industria in senso stretto (manifatturiero + attività estrattive) pari al 8,9% nel 2001

Incidenza sul manifatturiero pari al 10,2% (2001)

Gli occupati nel comparto nel 2001 erano 454.000, (-3,6% rispetto all’anno precedente), pari all’8,7% dell’industria in senso stretto

Nel 2000, secondo i dati Infocamere, le unità produttive erano 85.000 circa.

Le importazioni di prodotti alimentari sono state di 16.435 milioni di euro, le esportazioni di 13.684 milioni di euro nel 2001.

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana

Il fatturato complessivo dell’industria alimentare, nel 2001 è stato di 89.730 milioni di euro.

I comparti di maggior rilievo, in termini di fatturato sono (valori in milioni di euro):

•Lattiero caseario 13.070 (14,6%)

•Dolciario 8.569 (9,5%)

•Salumi 7.820 (8,7%)

•Vino* 6.820 (7,6%)

•Carni Bovine 5.160 (5,8%)

•Avicolo 4.900 (5,5%)

•Mangimistico 4.130 (4,6%)

•Pasta 3.205 (3,6%)

•Conserve vegetali 3.100 ( 3,4%)

* Incluse cooperative e le filiere corte (agricoltori-produttori)

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana

Si riscontrano forti squilibri nella diffusione territoriale e di tipo strutturale e tecnologico:

• Al centro nord è concentrato di 72% degli occupati ed il 75% del valore aggiunto.

•Al sud l’industria alimentare ha un grande peso all’interno del debole apparato dell’industria manifatturiera

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana

Il legame con l'agricoltura si è per molti aspetti ridotto:

molte attività di trasformazione alimentare sono passate dalle aziende agricole ad imprese artigianali ed industriali vere e proprie;

la trasformazione della produzione agricola locale si è man mano affievolito,

sia per la concentrazione e specializzazione territoriale della stessa produzione agricola, sia e soprattutto per l'aumento degli scambi con le altre agricolture europee ed il resto del mondo.

•ricorso alla trasformazione di materie prime provenienti dall'estero

•I processi di globalizzazione delle economie stanno accentuando rapidamente queste trasformazioni.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana

L’industria alimentare negli ultimi anni sta perdendo la connotazione anticiclica

la dinamica dei consumi alimentari ha perso quelle caratteristiche di stabilità dei decenni precedenti. La maggiore variabilità è determinata dalla:

saturazione dei consumi alimentari, in termini fisici,

concorrenzialità fra i diversi gruppi di beni alimentari concorrenza fra le diverse marche commerciali che si è accentuata negli ultimi anni.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le caratteristiche generali dell’industria alimentare italiana

L’andamento occupazionale nell’industria alimentare rispecchia abbastanza fedelmente quello dell’intera economia. I Censimenti dell’industria evidenziano

la riduzione dell’occupazione da oltre 375.000 unità nel 1991 a poco più di 346.000 nel 1996.

il peso dell’industria alimentare in termini occupazionali rimane stabile nel corso degli anni novanta nei confronti dell’intera economia (1,6%) e perde leggermente rispetto all’industria manifatturiera (7,6%).

prosegue invece l’aumento di peso dell'occupazione nell'industria alimentare rispetto all'occupazione agricola (quasi il 20%), determinato sostanzialmente dal forte calo dell’occupazione in agricoltura.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La struttura dell’industria alimentare italiana

L’industria alimentare in Italia secondo il Censimento del 1991 era costituita da circa:

• 67.500 unità locali • 61.000 imprese•456.600 persone occupate (7% dell'occupazione totale dell'industria manifatturiera).

*Dal Censimento intermedio del 1996, si evidenzia rispetto al 1991, è un aumento nel complesso delle unità locali dell’industria alimentare pari a quasi il +13%, che risultano essere 75.420.

*Una notevole riduzione degli addetti (-5%), che scendono a poco più di 434.000.

*Il 90% delle unità locali ha una dimensione inferiore a 9 addetti con una una percentuale di occupazione pari a circa il 42% del totale.

*Quasi il 55% dell’occupazione è in unità locali piccole e piccolissime (meno di 20 addetti), mentre il 25% si concentra nelle unità locali con più di 100 addetti.

*La concentrazione massima si ha però nella classe di addetti da 100 a 499, in cui solo 434 unità locali, pari allo 0,6% del totale, occupano oltre 79.000 persone, pari al 18,3% del totale

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La struttura dell’industria alimentare italiana

Industria alimentare, Unità locali e addetti per classe di dimensione (1991-1996)

1991 Unità locali % Addetti % Addetti/unità1—9 60..48 89,7 180.533 39,6 2,98

10—19 3.847 5,7 50.985 11,2 13,2520—49 2.051 3,0 60.983 13,4 29,7350—99 548 0,8 37.684 8,3 68,77

100—499 484 0,7 94.853 20,8 195,98più di 500 36 0,1 31.393 6,9 872,03

Totale 67.514 100,0 456.431 100,0 6,76

1996 Unità locali % Addetti % Addetti/unità1—9 68.648 91,0 183.521 42,2 2,67

10—19 3.916 5,2 51.896 11,9 13,2520—49 1.896 2,5 55.502 12,8 29,2750—99 491 0,7 34.271 7,9 69,80

100—499 436 0,6 79.415 18,3 182,14più di 500 33 0,0 29.910 6,9 906,36

Totale 75.420 100,0 434515 100,0 5,76

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La struttura dell’industria alimentare italiana

Le imprese attive registrate presso le Camere di Commercio erano oltre 85.000

L’industria alimentare italiana

IMPRESE ATTIVE DELLE ATTIVITA’ MANIFATTURIERE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARI ISCRITTE ALLE CCIAA

Manifatturiero Alimentare

Numero Var % annua Numero

Var % annua

1995 639.139 78.573 1996 634.785 -0,7% 78.681 0,1% 1997 631.746 -0,5% 79.727 1,3% 1998 634.021 0,4% 80.514 1,0% 1999 635.196 0,3% 82.223 2,1% 2000 639.778 0,7% 85.255 3,7%

Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Infocamere

•Il 59% del totale delle imprese è costituito da ditte individuali

•Il 29% società di persone

•Solamente il 9% società di capitale

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La struttura dell’industria alimentare italiana

Le grandi trasformazioni dell'industria alimentare italiana hanno visto inoltre l'affermarsi di importanti cambiamenti strutturali.

•La formazione di grandi gruppi industriali, con una presenza di importanti investimenti esteri.

•La concentrazione e la specializzazione territoriale di piccole e medie imprese, con la formazione di specifici e caratteristici "distretti agroalimentari".

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La struttura dell’industria alimentare italiana

L’industria alimentare italiana

Azienda Fatturato Valore Agg. VA/F (%) Dip.Parmalat Finanziaria 7.349 1.767 24,0 38.303**di cui Parmalat 912 230 25,2 1.974

Barilla G. e R. F.lli 2.104 627 29,8 6.881**di cui Barilla Alimentare 1.590 404 26,4 5.477Nestlé Italiana 1.715 266 15,5 5.768P. Ferrero & C. 1.530 404 26,4 5.477Cremonini 1.367 186 13,6 4.361Veronesi Finanziaria 1.272 260 20,5 6.430Cirio Finanziaria 1.263 306 24,2 18.636Eridania Zuccherifici (Montedison) 1.222 107 8,7 1.889Sagit (gruppo Unilever) 1.143 268 23,4 2.945Egidio Galbani 1.079 277 25,7 4.240San Pellegrino 739 210 28,5 2.264Luigi Lavazza 707 225 31,9 1.705Kraft Foods Italia 680 143 21,0 1.445Coca-Cola Bevande Italia 614 112 18,3 1.938Granlatte Consorzio Cooperativo 548 75 13,8 1.477**di cui Granarolo 543 72 13,3 1.442GF Group 546 22 4,0 278Trinity Alimentari Italia 526 94 17,6 2.500Star Stabilimento Alimentare 496 129 26,1 1.283Van Den Bergh Italia (gr. Unilever) 486 69 14,2 586Davide Campari 444 126 28,4 932

Fonte: Mediobanca

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Principali industrie alimenari, milioni di euro (2000)

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le dinamiche di acquisizione nell’industria alimentare italiana

ACQUISIZIONI NEL SETTORE ALIMENTARE DI IMPRESE ESTERE IN ITALIA E DI IMPRESE ITALIANE ALL’ESTERO

Prima metà degli anni novanta: fase espansiva del capitale estero in Italia allo scopo di acquisire quote di mercato in un’area caratterizzata da una buona dimensione della domanda.Fenomeno caratterizzato da:

Crescita delle imprese europee e mondiali per “multinazionalizzazione”

Difficoltà incontrate dalle imprese familiari italiane di fronte alla progressiva globalizzazione

Privatizzazione di imprese nazionali che ha coinvolto anche il settore alimentare

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le dinamiche di acquisizione nell’industria alimentare italiana

ACQUISIZIONI NEL SETTORE ALIMENTARE DI IMPRESE ESTERE IN ITALIA E DI IMPRESE ITALIANE ALL’ESTERO

Dal 1996 in poi:riduzione del processo di acquisizione da parte del capitale estero. Riorganizzazione e razionalizzazione dell’industria multinazionale, alla ricerca di una maggiore specializzazione. Molti marchi precedentemente venduti tornano in mani italiane.

Crescita multinazionale di alcune imprese italiane es: Parmalat, Cirio ecc.

Cambiamenti nel mercato delle imprese e dei servizi di finanza aziendali (possibili soluzioni diverse dalla cessione completa o parziale dell’attività aziendale).

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La localizzazione dell’industria alimentare italiana

* Una delle principali caratteristiche dell’industria alimentare in Italia è la sua ampia diffusione sul tutto il territorio nazionale. Circa 7.000 degli oltre 8.100 comuni italiani sono caratterizzati dalla presenza di unità locali dell’industria alimentare.

* La grande dispersione dell’industria alimentare sul territorio nazionale va però riconsiderata se si tiene presente che oltre il 50% degli addetti all’industria alimentare è concentrato in meno del 15% dei 7.000 comuni interessati dalla localizzazione dell’industria alimentare.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

I comparti dell’industria alimentare italiana

Nella classificazione ATECO 91 il settore alimentare è identificato con il codice 15 e la denominazione esatta è “Industrie alimentari e delle bevande”. I comparti che lo compongono sono:

15.1 Produzione, lavorazione e conservazione di carne e prodotti a base di carne; 15.2 Lavorazione e conservazione di pesce e di prodotti a base di pesce; 15.3 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi; 15.4 Fabbricazione di oli e grassi vegetali e animali; 15.5 Industria lattiero casearia; 15.6 Lavorazione delle granaglie e di prodotti amidacei; 15.7 Fabbricazione di prodotti per l’alimentazione degli animali; 15.8 Fabbricazione di altri prodotti alimentari; 15.9 Industria delle bevande.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

L’importanza dei comparti nell’industria alimentare italiana 1991-1996

1991 Unità Locali Addetti Add/ULComparti Num. % Num. % Num.

15.1 Lav. e cons. carne 4385 6,5 57994 13,4 13,215.2 Lav. e cons. pesce 474 0,7 8863 2,1 18,715.3 Ortofrutta 1820 2,7 36730 8,5 20,215.4 Oli e grassi vegetali 5071 7,5 19702 4,6 3,915.5 Lattiero – caseario 4847 7,2 49018 11,4 10,115.6 Granaglie e

amidacei2895 4,3 14634 3,4 5,1

15.7 Alimentaz. Animale 725 1,1 10337 2,4 14,315.8 Altri alimentari 43302 64,1 212486 49,2 4,915.9 Bevande 3995 5,9 46667 10,8 11,7

Totale 67514 100,0 456431 100,0 6,8

1996 Unità Locali Addetti Add/ULComparti Num. % Num. % Num.

15.1 Lav. e cons. carne 4410 5,8 53751 12,4 12,215.2 Lav. e cons. pesce 460 0,6 7602 1,7 16,515.3 Ortofrutta 2169 2,9 26964 6,2 12,415.4 Oli e grassi vegetali 5432 7,2 18130 4,2 3,315.5 Lattiero – caseario 7028 9,3 51185 11,8 7,315.6 Granaglie e

amidacei2492 3,3 13489 3,1 5,4

15.7 Alimentaz. animale 817 1,1 10529 2,4 12,915.8 Altri alimentari 48729 64,6 213276 49,1 4,415.9 Bevande 3883 5,1 39589 9,1 10,2

Totale 75420 100,0 434515 100,0 5,8

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione a livello provinciale

*La scelta di effettuare l’analisi a livello provinciale è molto importante perché essa permette di evidenziare la composita realtà territoriale dell'industria alimentare italiana.

*Un buon indicatore della specializzazione nelle province italiane dell’industria alimentare è il suo peso rispetto al settore manifatturiero, sia in termini di addetti che di unità locali.

*La maggioranza delle province italiane, e precisamente (62 su 103), risulta specializzata nell’industria alimentare, sia in termini di addetti che di unità locali.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nel settore alimentare delle province italiane 1996

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Unità Locali

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L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

L’importanza delle province nei comparti dell’industria alimentare italiana 1991-1996

1991 1996PROVINCIA Numero

Addetti% sul totcomparto

PROVINCIA NumeroAddetti

% sul totcomparto

15.1 15.1PRIME TRE 11885 20,49 PRIME TRE 11435 21,27PRIME DIECI 28483 49,11 PRIME DIECI 25310 47,09

15.2 15.2PRIME TRE 2157 24,34 PRIME TRE 2347 30,87PRIME DIECI 5111 57,67 PRIME DIECI 4418 58,12

15.3 15.3PRIME TRE 11136 30,32 PRIME TRE 7800 28,93PRIME DIECI 19270 52,46 PRIME DIECI 13786 51,13

15.4 15.4PRIME TRE 3319 16,85 PRIME TRE 3364 18,55PRIME DIECI 7843 39,81 PRIME DIECI 7480 41,26

15.5 15.5PRIME TRE 9457 19,29 PRIME TRE 9102 17,78PRIME DIECI 20737 42,30 PRIME DIECI 21144 41,31

15.6 15.6PRIME TRE 2040 13,94 PRIME TRE 1979 14,67PRIME DIECI 4655 31,81 PRIME DIECI 4832 35,82

15.7 15.7PRIME TRE 2150 20,80 PRIME TRE 2076 19,72PRIME DIECI 4738 45,84 PRIME DIECI 4829 45,86

15.8 15.8PRIME TRE 32067 15,09 PRIME TRE 31288 14,67PRIME DIECI 71381 33,59 PRIME DIECI 70777 33,19

15.9 15.9PRIME TRE 5998 12,85 PRIME TRE 6065 15,32PRIME DIECI 15059 32,27 PRIME DIECI 14179 35,82

ALIMENTARE ALIMENTAREPRIME TRE 55450 12,15 PRIME TRE 54275 12,49PRIME DIECI 141098 30,91 PRIME DIECI 134624 30,98ALIMENTARE 456431 ALIMENTARE 434515

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nella lavorazione e conservazione della carne a livello provinciale

Nel 1991 era caratterizzato da una dimensione media delle unità locali di circa 13 addetti che si è ridotta a 12 nel 1996 .

Comparto 15.1 -Unità locali e addetti per classi di addetti

1991 1996Unità locali Addetti Add/UL Unità locali Addetti Add/U

1-9 3234 10256 3,2 3299 9585 2,910-19 612 8212 13,4 598 8104 13,620-49 365 10651 29,2 354 10387 29,350-99 82 5520 67,3 75 5083 67,8100-499 83 15529 187,1 77 14378 186,7Più di 500 9 7826 869,6 7 6214 887,7

TOTALE 4385 57994 13,2 4410 53751 12,2

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nella lavorazione e conservazione della carne a livello provinciale

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Unità Locali - Comparto 15.1

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L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nella lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi a livello provinciale

Il comparto della lavorazione e conservazione ortofrutticola aveva oltre 1.800 unità locali con circa 36.700 addetti secondo il censimento del 1991, con una dimensione media molto elevata di oltre 20 addetti per unità locale.

Comparto 15.3 -Unità locali e addetti per classi di addetti

1991 1996Classe addetti Unità locali Addetti Add/UL Unità locali Addetti Add/UL1-9 1155 4254 3,7 1641 4551 2,810-19 256 3441 13,4 257 3406 13,320-49 240 7342 30,6 156 4670 29,950-99 82 5570 67,9 52 3735 71,8100-499 86 15574 181,1 62 9942 160,4Più di 500 1 549 549,0 1 660 660,0

TOTALE 1820 36730 20,2 2169 26964 12,4

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione delle province italiane nel comparto dell’ortofrutta

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Unità Locali - Comparto 15.3

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L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nel comparto lattiero caseario a livello provinciale

L’industria lattiero-casearia rappresenta uno dei principali comparti dell’industria alimentare con oltre 7.000 unità locali ed oltre 51.000 addetti nel 1996.

Comparto 15.5-Unità locali e addetti per classi di addetti

1991 1996U.L. Add. Add/UL U.L. Add. Add/UL

1-9 3989 13217 3,3 6149 16596 2,710-19 455 6107 13,4 504 6758 13,420-49 265 7854 29,6 250 7497 30,050-99 81 5443 67,2 65 4471 68,8100-499 48 10005 208,4 52 10320 198,5Più di 500 9 6392 710,2 8 5543 692,9

TOTALE 4847 49018 10,1 7028 51185 7,3

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione delle province italiane nel comparto lattiero caseario

0 1 2 3 4

Unità Locali - Comparto 15.5

0

1

2

3

4

Ad

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VC

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L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nella fabbricazione di altri prodotti alimentari a livello provinciale

L'analisi della specializzazione a livello provinciale, per il comparto nel complesso, non evidenzia delle punte elevate di specializzazione, proprio perché una lettura unitaria di questo comparto è impossibile a causa della eterogeneità delle produzioni da cui è composto.

Sotto comparto della panetteria e pasticceria fresca (15.81)-Unità locali e addetti per classi di addetti

1991 1996U.L. Add. Add/UL U.L. Add. Add/UL

1-9 33528 102277 3,1 37571 103929 2,810-19 958 12068 12,6 1023 12853 12,620-49 177 5087 28,7 196 5321 27,150-99 12 801 66,8 17 1126 66,2100-499 9 1764 196,0 12 1991 165,9Più di 500 0 0 0,0 0 0 0,0

TOTALE 34684 121997 3,5 38819 125220 3,2

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione delle province italiane nel sotto comparto della panetteria e pasticceria fresca

0 1 2 3

Unità Locali - Comparto 15.81

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3

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L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nella fabbricazione di altri prodotti alimentari a livello provinciale

Sotto comparto della fabbricazione di cacao, cioccolato, caramelle e confetterie (15.84)

Unità locali e addetti per classi di addetti

1991 1996U.L. Add. Add/UL U.L. Add. Add/UL

1-9 375 1302 3,5 428 1254 2,910-19 68 904 13,3 56 764 13,620-49 42 1189 28,3 50 1452 29,050-99 26 1903 73,2 31 2177 70,2100-499 21 3868 184,2 18 3952 219,6Più di 500 6 7705 1284,2 4 6464 1616,0

TOTALE 538 16871 31,4 587 16063 27,4

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

La specializzazione nella fabbricazione di altri prodotti alimentari a livello provinciale

La specializzazione delle province italiane nel sotto comparto della fabbricazione di cacao, cioccolato, caramelle e confetterie

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Unità Locali - Comparto 15.84

0

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4

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VCVRVVVIVT

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Le problematiche dei sistemi locali nell’agroalimentare

•L’analisi strutturale dell’industria alimentare italiana, ed ancora di più l’analisi della localizzazione e specializzazione dei diversi comparti, ha messo in evidenza come sia necessario effettuare delle analisi a livello territoriale sempre più disaggregato.

•Diversi studiosi hanno già tentato di estendere gli strumenti interpretativi forniti dall’analisi dei distretti industriali per l’individuazione dei distretti agricoli e agroindustriali.

•Nonostante lo sviluppo delle analisi empiriche, e nonostante la mole di informazioni statistiche a disposizione sia aumentata notevolmente, rimangono però le difficoltà nel rintracciare caratteristiche e condizioni generali per la definizione di distretto agroalimentare.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

I “prodotti tipici”

Grande interesse dei consumatori verso i “prodotti tipici”

Forte legame prodotto-territorio•Origine geografica delle materie prime e/o•Localizzazione delle atività di trasformazione lavorazione e conservazione

Regolamenti 2081/92 e 2082/92 definiscono crescenti livelli di tipicità per Sgp (specialità tradizionale garantita), Igp, Dop, ma diversi livelli di tipicità sono riscontrabili al di fuori dei regolamenti comunitari.

Un elemento imprescindibile della tipicità è il legame prodotto territorio, questo implica effetti economici diretti e indiretti sull’economia dell’area interessata

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

I “prodotti tipici”

I prodotti Dop e Igp che al 24 giugno 2002 avevano ottenuto il riconoscimento Ue erano 118

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Prodotti Dop e Igp per comparto

30%

29%25%

25%

9%Formaggi

Ortofrutticoli

Olio d'oliva

Salumi

Altri*

*Comprende:cereali, panetteria, ecc.

Fonte: Inea

I prodotti Dop e Igp sono solo una piccola parte della nostra tradizione alimentare

Apporto dei prodotti tutelati all’economia agroalimentare è considerevole:

•Circa il 7,5% della PLV agricola e destinata a produzioni certificate

I “prodotti tipici”INDAGINE NOMISMA (2000) SUI PRODOTTI

TIPICI

L’industria alimentare italiana

Carni preparate

35,9%

Formaggi61,5%

Olio d'oliva0,6%Ortofrutta

1,6%

Altri Prodotti0,4%

I prodotti Dop e Igp: i principali comparti (1999,quote in valore al consumo*)

*stima sulle quantità prodotte e marchiate. Indagine su 103 prodotti.

Fonte:elaborazioni Nomisma su dati Consorzi di tutela.

Produzioni Dop e Igp avevano un valore al consumo (1999) di circa 14.000 miliardi di lire.

Olio d’oliva e ortofrutta presentavano esegui quantitativi a marchio commercializzati (in alcuni casi non erano state attivate politiche di vendita a marchio e strategie di penetrazione su mercati ad ampio potenziale di consumo)

Salumi e formaggi sono presenti sul mercato nazionale e estero con strutture più “collaudate”

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

I “prodotti tipici”

INDAGINE NOMISMA (2000) SUI PRODOTTI TIPICI

L’industria alimentare italiana

I prodotti tipici italiani per giro d’affari (valori al consumo 1999, % del numero di prodotti a marchio UE)

Tra 200 e 1.000 mrd9%

Tra 50 e 200 mrd6%

Tra 10 e 50 mrd32%

Oltre 1.000 mrd4% Meno di 10 mrd

49%

Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Consorzi di tutela

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

I prodotti che hanno un giro d’affari consistente sono pochi. I principali problemi sono legati a:

•Difficoltà ad acquisire spazi nella grandi distribuzione

•I volumi d’offerta sono spesso limitati

I “prodotti tipici”

L’industria alimentare italiana

Possibilità di espansione del mercato dei prodotti tipici:

•Mercati locali, se le capacità produttive sono limitate (se il bacino di approvvigionamento delle materie prime è ristretto e/o l’area di trasformazione limitata).

•Mercati globali, se la struttura produttiva consente una possibile competizione sui mercati nazionali ed esteri

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

Il dati CERVED

La disponibilità dei bilanci consente di effettuare un’analisi economica e finanziaria.

Nel campione Cerved da noi utilizzato sono più rappresentate le imprese maggiori man mano che aumentano le dimensioni in termini di addetti. Infatti sono 61 le imprese con più di 100 addetti pari all’80% di quelle del Censimento Intermedio (76) e con 21.468 occupati pari al 90,2% di quelli del Censimento (23.799).

Bilanci di industrie alimentari per comparto rispetto al Censimento Intermedio dell’Industria e dei Servizi del 1996

Fonte: nostre elaborazioni su dati Cerved (Bilanci) e su dati del Censimento Intermedio dell’Industria 1996 (CIIS)

L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

L’industria alimentare italiana

Bilanci

1996-98

CIIS

1996

Copertura Bilanci CIIS Copert.

Addetti % Imprese %Carne 39.221 54.920 71,4 780 3.855 20,2

Pesce 4.241 6.473 65,5 115 392 29,3Ortofrutta 20.201 27.816 72,6 384 1.932 19,9Oli e grassi veg. 5.191 17.457 29,7 185 5.054 3,7Lattiero-caseario 26.768 58.629 45,7 893 6.388 14,0Granaglie e am. 7.399 13.262 55,8 285 2.304 12,4Alim. Animale 8.119 10.518 77,2 225 657 34,2Altri alimentari 71.475 213.778 33,4 868 45.845 1,9Totale 182.614 402.853 45,3 3.735 66.427 5,6

I dati utilizzati

•Il comparto degli “Altri alimentari” ha nelle imprese che consideriamo un’ampiezza media pari a quasi 82 addetti circa mentre i dati censuari presentano un valore pari a 4,7.

•Evidentemente le società di capitale di questo comparto non comprendono la maggioranza delle imprese piccole e piccolissime, in particolare forni e pasticcerie. Se questo è il caso più eclatante la dimensione media nella quasi totalità dei comparti per le imprese da noi considerate, risulta circa 3 o 4 volte superiore al dato censuario.

•Per il complesso del settore alimentare la dimensione media per le imprese da noi considerate è di 49 addetti per impresa mentre risulta solo di 6 per quelle censuarie.

•Le imprese da noi analizzate dal punto di vista economico e finanziario sono quindi per la maggioranza di una dimensione medio - grande e quindi non sono pienamente rappresentative della realtà dell’industria alimentare italiana, costituita anche da una miriade di piccole e medie imprese.

L’analisi dei bilanci ha permesso di calcolare alcuni tra i più significativi indicatori della situazione economica e patrimoniale per le industrie alimentari.

L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

L’industria alimentare italiana

Società di capitale e addetti per classi di ampiezza al Nord e al Sud (escluse le cooperative)

•Fonte: nostre elaborazioni su dati Cerved

L’industria alimentare italiana

Ripartizione IMPRESE ADDETTI1998 1997 1996 1998 1997 1996

CENTRO - NORD 1.214 1.214 1.214 67.398 68.690 68.476Meno di 20 594 590 599 6.041 5.914 5.903Tra 20-100 503 511 505 20.893 21.083 20.766

Oltre 100 117 113 110 40.464 41.693 41.807

SUD 428 428 428 14.004 13.684 21.024Meno di 20 261 255 246 2.548 2.388 2.216Tra 20-100 141 147 155 6.077 6.147 6.359

Oltre 100 26 26 27 5.379 5.149 12.449

L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

-il R.O.I. calcolato come il rapporto tra il reddito operativo e il capitale investito (moltiplicato per 100) ; remunerazione che la gestione operativa dà ai mezzi propri e di terzi

-il R.O.E. calcolato come il rapporto tra il reddito netto e il capitale netto (moltiplicato per 100); è la remunerazione dei mezzi propri

-il Rapporto d’indebitamento calcolato come il rapporto tra il totale delle passività e il capitale netto

- la Produttività del lavoro calcolata come il rapporto tra il valore aggiunto e gli addetti;

-il MOL reddito al lordo degli ammortamenti (margine operativo lordo)

L’industria alimentare italiana

Indici economici e finanziaria delle imprese agroalimentari (Centro-Nord e Sud Italia)

Indici di bilancio Centro - Nord Sud1998 1997 1996 1998 1997 1996

R.O.I. 5,2 5,0 5,8 3,7 4,0 4,5R.O.E 3,0 3,7 4,3 1,7 2,4 3,0Indebitamento 5,1 5,1 5,2 4,2 3,9 4,0Produttività 96,5 98,2 98,4 86,5 84,5 82,9M.O.L. 21,8 21,0 22,0 21,1 20,3 22,6Costo del lavoro 53,8 56,8 55,5 49,8 49,6 46,9Salari e stipendi 37,4 37,0 35,8 36,0 33,6 33,1Oneri finanziari sulValore aggiunto

11,2 13,8 15,9 12,8 14,6 16,0

L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

Indici di redditività delle imprese agroalimentari per ripartizione geografica e comparto

L’industria alimentare italiana

Comparti N R.O.I. R.O.E.CENTRO-NORD 1998 1997 1996 1998 1997 1996

15.1 Lav. e cons. carne 352 5,8 5,1 5,8 3,3 3,4 3,115.2 Lav. e cons. pesce 34 4,2 4,5 5,2 3,9 2,2 4,515.3 Ortofrutta 68 4,6 4,6 6,1 3,3 3,2 7,715.4 Oli e grassi vegetali 40 4,8 6,5 7,2 5,7 8,3 6,115.5 Lattiero –caseario* 161 3,8 3,1 4,2 1,3 2,0 3,015.6 Granaglie e amidacei 119 4,6 5,5 6,7 2,3 3,0 4,715.7 Alimentaz. animale 89 5,2 5,1 6,2 1,6 2,9 2,915.8 Altri alimentari 351 5,8 5,7 6,0 5,1 5,8 6,0

SUD

15.1 Lav. e cons. carne 51 4,3 3,5 4,8 3,1 1,5 2,715.2 Lav. e cons. pesce 24 5,3 5,7 5,5 2,4 5,6 4,815.3 Ortofrutta 98 3,4 3,7 4,0 2,0 2,8 3,515.4 Oli e grassi vegetali 44 3,5 3,3 4,6 0,7 0,6 1,715.5 Lattiero –caseario* 68 2,6 3,4 3,0 1,4 2,0 3,515.6 Granaglie e amidacei 35 4,9 5,0 5,2 1,1 3,4 5,215.7 Alimentaz. animale 21 4,0 5,0 5,1 2,1 0,6 3,415.8 Altri alimentari 87 4,4 4,8 5,4 2,4 2,5 2,0

Fonte: nostre elaborazioni su dati CERVED

* I valori di redditività (ROI e ROE) del comparto lattiero-caseario sono stati calcolati escludendo tutte leSCARL (società cooperative a responsabilità limitata) perché non presentano il valore del “Risultato operativo”e il “Risultato d’esercizio”. Pertanto la numerosità delle imprese coinvolte è pari a 153 per il comparto lattiero-caseario del Nord (rispetto alle 358 presenti nel campione) , mentre scende a 64 (rispetto alle 95) presenti nelcampione per il Sud.

L’analisi economica dell’industria alimentare italiana

CONCLUSIONI •L’analisi della struttura dell’industria alimentare italiana conferma alcune caratteristiche peculiari di questa industria all’interno del sistema economico italiano.

•La realtà territoriale dell’industria alimentare si presenta come un “mosaico” di localizzazioni e specializzazioni molto differenziate per comparti e difficilmente analizzabile a livello aggregato.

•Le differenze fra Nord e Sud sono profonde, con una concentrazione prevalente degli addetti ed imprese al Nord, mentre al Sud l’industria alimentare è di notevole importanza all’interno dell’industria manifatturiera.

•L’industria alimentare si presenta molto diffusa su tutto il territorio nazionale con una presenza in oltre 7000 comuni.

•La grande diffusione dell’industria alimentare però nasconde una forte concentrazione a livello territoriale (province e comuni).

•Le provincie che risultano specializzate in termini di addetti sono 62 su 102 nel 1996, mentre la concentrazione a livello comunale è ancora più accentuata: il 35% degli addetti dell’industria alimentare concentrati in soli 129 comuni.

L’industria alimentare italiana

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

CONCLUSIONI

•Analizzando i processi di concentrazione e specializzazione a livello territorialmente disaggregato (comunale) si possono individuare un insieme di sistemi locali e distretti agroalimentari molto rilevante e importante a fini di interventi di politica economica, soprattutto nel Mezzogiorno.

•Naturalmente una più descrizione completa di questi sistemi agroalimentari richiede, oltre all’analisi della concentrazione e specializzazione, la disponibilità di ulteriori informazioni di carattere economico, sociale, demografico e istituzionale che mettano in evidenza le relazioni tra soggetti e i punti di forza e debolezza su cui attuare le politiche.

•I prodotti tipici sono un’importante risorsa. Uno sviluppo di queste produzioni determinerebbe vantaggi nelle aree produttive che superano i confini dell’agroalimentare. Sono necessarie politiche di sostegno, che però premino le produzioni con reali capacità di sviluppo.

Le caratteristiche, la localizzazione e la specializzazione nell'industria alimentare italiana

L’industria alimentare italiana