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U na vita che è un romanzo. Un viaggio nel tempo di chi i tempi li ha saputi anticipare. Creatore di linguaggi, pioniere delle pubbliche relazioni, re della comunicazione che trasformerà la ‘reclame’ in pubblicità e che di pubblicità parlerà con Johnson alla Casa Bianca, portandovi a pranzo 150 italiani. Un mae- stro nel forgiare avvenimenti con i fatti, condottiero di brillanti campagne elettorali e di azioni promozionali dispiegate sulla scena del mondo. Da Londra a Tokyo, da Bruxelles a Washington, da Rio de Janeiro a Buenos Aires, da Miami a Hong Kong, a Kuala Lumpur. “Le ho mai raccontato di quella volta che…”; la figura imponente dietro la gran- de scrivania ricolma di storia: fotografie, vecchi ritagli di giornale, appunti parto di chissà quale idea. Debordanti i ricordi di Alceo Moretti: tutti tasselli di uno straordi- nario mosaico ricomposto allo specchio di una vita capace di riverberare lo spaccato di un’epoca intera. Segnata a suon di sfide. E di intuizioni. A quella foto in cornice di vetro ancora appesa nella sua stanza Moretti teneva molto: lui, Gian Mario Spac- ca e Romano Prodi. Sotto una frase, vergata con l’inseparabile pennarello nero: “Il cuore del progetto!”. Era il 1983, l’istantanea di una riunione ro- mana per delle consulenze del Gruppo Merloni. Un episodio che continuava a riempirlo di soddisfazione: “Prodi mi si avvicinò e, riferendosi a Spacca, mi chiese: che cosa ne facciamo di que- sto giovane?”. E Moretti, di getto: “Il presidente della Regione”. Il credo nelle persone, quando ne intuiva il talento, rinvigoriva la pas- sionaccia dell’allenatore. Così è nato “Marche domani”: fondato perché, spiegava 26 anni fa Alceo Moretti nell’editoriale con cui teneva a bat- tesimo il suo periodico (e che ripro- poniamo qui a lato), i marchigiani fanno bene ma non lo fanno sapere e su questa regione bisognava dunque ‘spingere’. La redazione del giornale, la scri- vania posizionata al fondo dell’ampia stanza con affaccio su Corso Garibal- di: il ponte di comando, nel cuore di Ancona, del Gruppo che porta il suo nome ed anche l’impronta: spirito di squadra, il valore della collaborazione. Perché lui, il giornalista, lo sportivo, il public relator, il partigiano, l’editore, il promotore di eventi conosciuti dal marketing internazionale, era prima di tutto uomo di fine stoffa. Che ha saputo unire l’ardire del sogno all’eti- ca del lavoro. Silvana Coricelli domani SERGIO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVII - N. 8 - OTTOBRE 2012 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] Cartellino Verde - Parla Tarcisio Pacetti Focus - I i giovani: interventi di Fabio Sturani, Merio Merli, Gianmarco Tamberi, Vela Nuoto Ancona e Michele Brisighelli Cultura Il tesoro di Serrapetrona: in mostra eccezionali reperti archeologici e paleontologici Amici della musica, il cartellone 2012-2013: 14 concerti; novità l'incontro con il grande jazz Omaggio a Svoboda: Jesi, Stagione lirica con i celebri allestimenti di “Macbeth” e Lucia di Lammermoor Sguardi sonori: cento artisti ospitati alla Mole nel nome di Gino De Dominicis Sport Le interviste GIAN MARIO SPACCA, DINO LATINI, SILVANA AMATI, GIOVANNI ZINNI, NUNZIO TARTAGLIA, LUCIANO GOFFI Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, PATRIZIA CASAGRANDE, FABRIZIO CESETTI, MATTEO RICCI, STEFANO MASTROVINCENZO, FRANCESCO CASOLI, IOSELITO GALASSI, ENRICO CAPPANERA, RENATO PICCIAIOLA, ENRICO DONI, LAURO COSTA, ADRIANO FEDERICI, CORRADO MARIOTTI, LUIGI LACCHÈ, STEFANO PIVATO, MASSIMILIANO POLACCO, FRANCESCO RANGHIASCI, AUGUSTA BONCI Il futuro è la realtà del sogno Speciale Voglia di ripresa

Marche domani n. 8

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Marche domani n. 8 - ottobre 2012. il mensile di economia, cultura, politica, attualità e sport

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Page 1: Marche domani n. 8

Una vita che è un romanzo. Un viaggio nel tempo di chi i tempi li ha saputi anticipare. Creatore di linguaggi, pioniere delle pubbliche relazioni, re della comunicazione che trasformerà la ‘reclame’ in pubblicità e che di pubblicità

parlerà con Johnson alla Casa Bianca, portandovi a pranzo 150 italiani. Un mae-stro nel forgiare avvenimenti con i fatti, condottiero di brillanti campagne elettorali e di azioni promozionali dispiegate sulla scena del mondo. Da Londra a Tokyo, da Bruxelles a Washington, da Rio de Janeiro a Buenos Aires, da Miami a Hong Kong, a Kuala Lumpur.

“Le ho mai raccontato di quella volta che…”; la figura imponente dietro la gran-de scrivania ricolma di storia: fotografie, vecchi ritagli di giornale, appunti parto di chissà quale idea. Debordanti i ricordi di Alceo Moretti: tutti tasselli di uno straordi-nario mosaico ricomposto allo specchio di una vita capace di riverberare lo spaccato di un’epoca intera. Segnata a suon di sfide. E di intuizioni.

A quella foto in cornice di vetro ancora appesa nella sua stanza Moretti teneva molto: lui, Gian Mario Spac-ca e Romano Prodi. Sotto una frase, vergata con l’inseparabile pennarello nero: “Il cuore del progetto!”. Era il 1983, l’istantanea di una riunione ro-mana per delle consulenze del Gruppo Merloni. Un episodio che continuava a riempirlo di soddisfazione: “Prodi mi si avvicinò e, riferendosi a Spacca, mi chiese: che cosa ne facciamo di que-sto giovane?”. E Moretti, di getto: “Il presidente della Regione”.

Il credo nelle persone, quando ne intuiva il talento, rinvigoriva la pas-sionaccia dell’allenatore. Così è nato “Marche domani”: fondato perché, spiegava 26 anni fa Alceo Moretti nell’editoriale con cui teneva a bat-tesimo il suo periodico (e che ripro-poniamo qui a lato), i marchigiani fanno bene ma non lo fanno sapere e su questa regione bisognava dunque ‘spingere’.

La redazione del giornale, la scri-vania posizionata al fondo dell’ampia stanza con affaccio su Corso Garibal-di: il ponte di comando, nel cuore di Ancona, del Gruppo che porta il suo nome ed anche l’impronta: spirito di squadra, il valore della collaborazione. Perché lui, il giornalista, lo sportivo, il public relator, il partigiano, l’editore, il promotore di eventi conosciuti dal marketing internazionale, era prima di tutto uomo di fine stoffa. Che ha saputo unire l’ardire del sogno all’eti-ca del lavoro.

Silvana Coricelli

domaniSERGIO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVII - N. 8 - OTTOBRE 2012Spedizione in A.P. 70% Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]

Cartellino Verde -Parla Tarcisio Pacetti

Focus - I ����������i giovani: interventi di Fabio Sturani, Merio Merli, Gianmarco Tamberi, Vela Nuoto Ancona e Michele Brisighelli

Cultura

��Il tesoro di Serrapetrona: in mostra eccezionali reperti archeologici e paleontologici

��Amici della musica, il cartellone 2012-2013: 14 concerti; novità l'incontro con il grande jazz

��Omaggio a Svoboda: Jesi, Stagione lirica con i celebri allestimenti di “Macbeth” e “Lucia di Lammermoor”

��Sguardi sonori: cento artisti ospitati alla Mole nel nome di Gino De Dominicis

SportLe interviste

���� �����

GIAN MARIO SPACCA, DINO LATINI, SILVANA AMATI, GIOVANNI ZINNI, NUNZIO TARTAGLIA,LUCIANO GOFFI

Sono intervenuti:

GIAN MARIO SPACCA, PATRIZIA CASAGRANDE, FABRIZIO CESETTI,

MATTEO RICCI, STEFANO MASTROVINCENZO, FRANCESCO CASOLI, IOSELITO GALASSI, ENRICO CAPPANERA,

RENATO PICCIAIOLA, ENRICO DONI, LAURO COSTA, ADRIANO FEDERICI, CORRADO MARIOTTI, LUIGI LACCHÈ,

STEFANO PIVATO, MASSIMILIANO POLACCO, FRANCESCO RANGHIASCI,

AUGUSTA BONCI

Il futuro è la realtà del sogno

Speciale

Voglia di ripresa

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OTTOBRE 20122PAGINA

la cifra simbolica di un euro. Per altro, un recente regolamento ministeriale ha predisposto un model-lo standard tipizzato che facilita l’atto pubblico di costituzione della società e la comunicazione per via telematica al registro delle imprese. Tutto bene dunque, ma deve restar chiaro che per uscire da una crisi economica e fi-nanziaria come quella in cui siamo immersi occorre una più generale svolta di politica economica, che ponga su un piano diverso il problema della crescita e sappia trovare una sin-tesi avanzata fra rigore e sviluppo, economia e ambiente, diritti e libertà”.

3 - “Quello della salute è un altro settore cruciale per la vita di tutti noi, in cui non sono accettabili tagli generalizzati al Si-stema sanitario nazionale. Fra il 2011 e il 2014, in tutto saranno 12,2 miliar-di di riduzione di spesa in sanità, in pratica il 4% annuo dell’intero fondo sanitario. Questo significa immediatamente un colpo

MARCHEdomani

“Mancano le riforme vere per lo sviluppo”

Giovanni Zinni,

consigliere regionale Pdl

1 - “Sicuramente la nostra Regione non ne sarà immune: il peso dei tagli si sentirà, eccome. Ad essere sinceri l’operazione di spending era già iniziata con il Governo Berlusconi, con i tagli sulle risorse meno importanti della Re-gione. Oggi, purtroppo, è molto peggio con Monti: si tocca anche la sanità. Questo vuol dire da un lato un disastro, ma dall’altro si costringe la politica re-gionale a fare delle scelte senza andare avanti con il sistema clientelare assi-stenzialistico degli ultimi anni... Comunque, un dato è certo: la Regione Marche conta poco a Roma. Ci tolgono il Nucleo elicotteri, l’Ammiragliato, l’Aeropor-to, i soldi per le imprese o le infrastrutture impor-tanti delle Marche non ci sono mai, aumentano le tasse a dismisura senza contropartite... La classe politica regionale che ha governato in questi anni ha delle responsabilità in questo senso”.

2 - “Sul piano nazio-

nale mi sembra che la rifor-ma Fornero sui contratti di lavoro sia di poca sostanza, anche perchè il problema principale del lavoro è in realtà la ripresa economica che nei territori dell’Unione europea stenta ad esserci. Quindi, la circolazione del denaro nella società. Toc-care i contratti in questo modo e filosofeggiare ad universitaria maniera mi sembra un po’ come andare al ristorante specializzato in pesce e mangiare la carne... Sicuramente alcuni istituti come l’apprendistato sono stati potenziati, ma un pro-blema del mercato del lavoro importante in Italia è il turn-over: per tutti quelli che ancora sono lontani dalla pensione e che non hanno lavoro ma che non proven-gono dalla mobilità non c’è nulla di nuovo, anzi... Insomma, in considerazione delle difficoltà della politica ad operare, mi sembra che ci sia poca creatività da parte del Governo tecnico per met-tere in campo qualche idea buona. Il rischio, ancora una volta, è che l’Italia si salvi solo grazie alle imprese...

Spero che ci sia più politica nei prossimi mesi. Il Go-verno dei tecnici si è molto limitato a fare operazioni di cassa di breve periodo anti-spread. Mancano le riforme vere per lo sviluppo”.

3 - “Credo, senza tanta ipocrisia, che si inizieranno a chiudere taluni ospedali. Spacca e il suo governo re-gionale non lo ammetteran-no mai, ma temo sia questo l’epilogo. Ci saranno meno soldi e andranno fatte delle scelte di merito. Tutto come prima sarà tecnicamente im-possibile. Prima Spacca ha il coraggio di aprire il dibattito e meglio è. Altrimenti lo faremo noi dell’opposizione molto presto... Il Consiglio regionale ha il dovere di di-scutere sin da subito su come gestire la sanità marchigiana nei prossimi anni. Non c’è più tempo per nascondere la pratica sotto il tappeto...”.

1- “Un taglio di circa il 20% delle spese. Bi-sogna dire, però, che la Regione Marche durante la governance Spacca è stata molto previdente in tema di risparmio di spesa soprattutto sul ver-sante sanitario”.

2 - “I giovani non possono trovare lavoro stante il costo dello stesso e l’imperante crisi econo-mica. Bisognerebbe ridur-re del 30% il peso fiscale per i primi 10 anni di lavoro dei giovani. Puntu-rei, poi, soprattutto sulle start-up, che però devono essere alla portata di tutti i giovani e non dei pochi eccellenti”.

3 - “Il decreto Bal-duzzi sui medici di base ha recepito quello che da anni la gente comune proponeva e che anche gli stessi medici interessati

“Le assistenzesanitarie presto al via”

Dino Latini, consigliere regionale

Api-Alleanza per l’Italia

“Controllo della spesa senza tagli lineari”

Silvana Amati, senatrice Partito

democratico

1 - L’obiettivo di-chiarato della cosiddetta ‘ s p e n d i n g review’ è di mig l iorare la gestione e il controllo della spesa at t r ave r s o la raziona-l i z z a z i o n e dei processi di bilancio e il controllo di efficienza e q u a l i t à della spesa p u b b l i c a . Si tratta di una buona pratica, per altro inizia-ta dall’ulti-mo Governo Prodi, con il ministro Pa-doa Schiop-pa. Ma certo non può assolutamente risolver-si in una serie di puri e semplici tagli lineari. Questi comporterebbero, infatti, solo sacrifici per i più deboli e nessuna autentica riqualificazione della spesa pubblica. Ora, poiché le riduzioni di spesa hanno riguardato con particolare rilievo gli Enti locali è qui che effettivamente bisogna vi-gilare. E non mi riferisco tanto alla soppressione o

accorpamento di Province, ma proprio alla sottrazio-

ne di risorse p r o p o r z i o -nalmente alle spese sostenu-te: basti pen-sare che per il 2012 è previ-sto un calo dei trasferimenti centrali alle Regioni di 1,3 miliardi e 2,2 per il 2013.

Per quan-to r iguarda la nostra re-gione certo sappiamo già della prote-sta espressa d e g l i E n t i locali e dal-le Province, che temono in particolare

di non poter far fronte agli impegni già assunti. C’è stato un lavoro di noi parlamentari marchigiani per reperire risorse rispetto all’emergenza neve. Sono infatti ancora molte le imprese che debbono es-sere risarcite per il lavoro compiuto. Il dato che ogni emergenza ambientale rica-da sempre di più su ammi-nistrazioni locali in debito di ossigeno rispetto alle risorse resta un problema irrisolto”.

2 - Anche in questo campo bisogna passare dai tagli ad una politica seria per la crescita. Dell’eco-nomia, dell’occupazione, dell’occupazione giovanile in particolare. Ora, se il Governo Monti intende davvero favorire l’accor-ciamento dei tempi della transizione scuola-lavoro, fermo restando il diritto di tutti i giovani ad una formazione di qualità e di quella da disoccupazione a occupazione, questo va bene. Molto meno bene va invece quando ai nostri giovani si dà dei ‘bamboc-cioni’, li si invita a disde-gnare il posto fisso perché ‘noioso’, soprattutto si cerca di contrapporre il loro diritto al lavoro ai di-ritti del lavoro conquistati dai loro padri. E che, in-vece, sono un presupposto irrinunciabile di giustizia sociale e di civiltà. Uno dei fondamenti, tra l’altro, del patto fra le generazio-ni, fra giovani e adulti. Quanto al nuovo modello della ‘società semplificata a responsabilità limitata’ , è in sé un fatto positi-vo. Come noto è rivolto, infatti, precisamente ai giovani, agli under 35, che possono costituire una srl senza ricorrere al notaio e senza un capitale sociale minimo, se non

pesante ai servizi, una ridu-zione drastica di posti letto negli ospedali, ma messi a repentaglio sono gli stessi Piani di rientro di molte Regioni. Va detto che da ultimo il ministro Balduzzi ha dichiarato di voler andar oltre i puri e semplici tagli, per mettere mano alla rior-ganizzazione della medicina sul territorio. Si dice che con ‘l’assistenza h. 24” si potrà ‘spendere meno, spendendo meglio’. Staremo a vedere, anche perché le maggiori novità riguardano proprio i territori. Va infatti seguita con interesse la proposta di aggregare medici di famiglia, pediatri, specialisti ambula-toriali e guardia medica per garantire un’offerta comple-ta, di qualità e appunto h. 24. Ma poiché con niente non si fa niente, anche la creazione di queste strutture poliambulatoriali territoriali e sempre aperte, che indub-biamente possono servire a diminuire la ‘pressione’ sugli ospedali e soprattutto sui ‘pronto soccorso’, richie-derà alle Regioni, oltre alla disciplina del tutto, anche la messa a disposizione di non poche risorse”.

1 - Spending review: quali sono le conseguenze nelle Marche?2 - Occupazione giovanile, dati preoccupanti sia a livello nazionale che regionale: che cosa pensa degli interventi che si stanno assumendo sui vari fronti? 3 – Sanità: che cosa pensa delle novità volute dal ministro Balduzzi e quali saranno le ricadute nelle Marche? 4 – Legge elettorale: si è intrapresa la strada giusta?, che tempi si prevedono per la riforma?

PARLIAMO DI POLITICA...

4 - “In sincerità l’ar-gomento è di difficile com-prensione per chi opera in politica, figuriamoci per il

cittadino. Auspico due di-rezioni: una sul modello, l’altra sulla scelta. Sul mo-dello credo sia giusto salvare il bipolarismo, che è stata l’unica vera grande novità rispetto alla Prima Repub-blica. Il fatto che i poli che hanno governato in questi venti anni non siano riusciti ad essere molto efficienti non può essere solo attri-buibile alle leggi elettorali... La complessità culturale geografica italiana si è ri-specchiata nella politica, non il contrario... In questi anni è mancato un progetto cul-turale concreto per rinnovare l’Italia, per questo la politica ha stentato. Anche se quel poco che si è rinnovato lo ha fatto solo il centrode-stra al Governo e non il centrosinistra, troppo legato ai suoi apparati. Sul piano

delle scelte della selezione della classe dirigente credo sia ora di dare un taglio netto alle cooptazioni, inserendo le preferenze e le primarie per la scelta dei candidati a sindaco, parlamentari, eccetera. Dico no ai collegi unino-minali perchè sono simili al criterio dei nominati di partito. Il clientelismo non si combatte con la rifor-ma della legge elettorale, ma culturalmente: tutto gli italiani, e non solo i politici, devono avere il coraggio di abbandonare antichi malcostumi di esa-sperato ‘do ut des’. Quindi la gente ha sempre diritto di scegliere il partito, la persona e il programma senza limitazioni... Una democrazia cresce se cre-sce interiormente ed este-riormente il suo popolo. Così finirebbe anche l’era dell’antipolitica... Bisogna ridurre il distacco fra il popolo e chi ambisce a guidarlo nel futuro pros-simo”.

4 - “La riforma del-la legge elettorale è da tempo il primo punto di impegno delle forze politiche, alternative tra loro, ma oggi legate al so-stegno al Governo Monti. Restano però in Aula, per votare il nuovo testo, i numeri della maggioran-za e dell’opposizione del Governo Berlusconi. La proposta politica del Par-tito democratico richiama notoriamente al ritorno ai collegi così come votati dopo la riforma del 1992, e la definizione di un premio di maggioranza alla coalizione vincente. Diversa la posizione del Pdl, soprattutto sul pre-mio di maggioranza che si vuole minore e destina-to al partito che otterrà il maggior numero di consensi. Mi auguro, sin-ceramente, che si riesca a definire una sintesi posi-tiva e in particolare non prevalga quell’interesse non tanto velato del Pdl di predefinire un campo incerto che non potrà indubbiamente servire per governare il Paese in tempo di crisi”.

non rifiutavano. Occorre anche dare un taglio pre-ciso fra chi fa assistenza privata e chi fa quella

pubblica. Nelle Marche si potranno avviare ve-ramente le assistenze sanitarie sul territorio”.

4 - “Credo che la modifica alla legge elet-torale per il Parlamento vedrà la luce nel novem-bre prossimo e si andrà a votare nell’aprile del 2013. Circa il contenuto, penso che il fortino dei nominati sarà in una percentuale ancora trop-po alta e che l’ipotesi di collegi stile mattarellum determinerà il fatto che altri nominati potrebbero essere paracadutati sul territorio. Ritengo che l’i-potesi migliore sia quella di un proporzionale alla tedesca, più consono alla tradizione italiana del voto e non distante dalla possibilità di avere la sera dell’esito elettorale la certezza di quale governo guiderà il Paese”.

Interviste del 7 settembre 2012

MARCHEdomani

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occupati nella manifattu-ra, 10 punti in  più della media nazionale. Azioni prodotte e condivise con i sindacati, categorie produt-tive, banche. La misura più impegnativa è stata sicura-mente la tutela attraverso ammortizzatori sociali  per 364 milioni che hanno con-sentito la protezione di 65 mila lavoratori e aiuti alle assunzioni. Non solo resi-stenza, però. Pur nelle diffi-coltà finanziarie, sono state varate numerose misure per la crescita e la creazione di nuovo lavoro, soprattutto in tre direzioni: sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologi-co; internazionalizzazione; liquidità per le imprese. La nostra priorità riguarda soprattutto i giovani. Il progetto più importante della regione è il Proget-to Giovani: reperire cioè consistenti risorse, attraver-so una ricognizione delle fonti finanziarie (financial review), per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Non si tratterà di risorse a pioggia, ma di un progetto specifico che consenta l’inserimento dei giovani nei settori strategici per la crescita regionale”.

Anche quest’anno la Re-gione ha fatto ricorso al

Patto di stabilità verticale regionale. Perché questa scelta?

“Come è avvenuto lo scorso anno, la Regione Marche, con grande senso di solidarietà istituzionale, ha deciso di alleviare le difficoltà degli Enti locali rispetto ai vincoli del patto di stabilità. Non nascondo che per l’ente si tratta di un enorme sacrificio, visti gli enormi disagi che la stessa Regione incontra a fronte dei propri vincoli di bilancio. Nonostante que-sto, abbiamo riconfermato anche per quest’anno la disponibilità a sacrificare una parte della nostra ca-pacità di spesa a favore dei Comuni per aiutarli a fron-teggiare le loro necessità di pagamento, soprattutto verso imprese private, con un patto di stabilità verti-cale. Il provvedimento dà quindi ossigeno ai Comuni e sostegno all’economia marchigiana. La Regione aggiunge quest’anno ol-tre 4 milioni e 577 mila euro propri, elevando a 27 milioni e 461 mila euro (rispetto agli iniziali 22 milioni e 883 mila euro) la disponibilità complessiva a favore dei Comuni marchi-giani. Uno sforzo notevole che consente ai Comuni di operare con maggiore incisività a favore delle comunità locali. Rispetto

Regione inviterà gli 8 am-basciatori dei Paesi dell’Iai nelle Marche. Ci troviamo a vivere un momento che registra cambiamenti ve-locissimi, che mettono in discussione anche le no-stre più profonde categorie di riferimento. In questo momento abbiamo la for-tuna straordinaria di essere dentro un progetto di po-litica estera di grandissimo rilievo con ricadute sulle infrastrutture, le imprese, la tutela dell’ambiente, la pesca e tanti altri campi che riguardano da vicino la vita della nostra comunità. Un solo esempio, le infra-strutture: le reti denominate TEN-T, dall’inglese Trans-European Networks-Tran-sport, delineate dall’Unione europea negli anni ’90, pre-vedevano strade di grande penetrazione, tutte dirette verso la Russia. L’Europa ha infatti costruito il suo sviluppo in una visione ‘Baltico-centrica’. Se oggi si sta invertendo questa rotta e si parla concretamente di sviluppo infrastrutturale verso il Mediterraneo, è grazie all’azione fatta dal-le Regioni e dai Governi dell’area. La dimostrazione è il corridoio Baltico-Adria-tico che doveva arrivare a Vienna, poi grazie proprio all’azione delle Regioni è stato prolungato prima a Trieste, poi a Ravenna, poi si è esteso ad Ancona. Ora,

nostro obiettivo è preveder-ne lo sviluppo fino a Bari. La Macroregione è dunque un progetto per ritrova-re la strada della crescita del nostro Paese attraverso un nuovo protagonismo dell’area adriatico-ionica che rafforzi le capacità di accesso alle risorse dispo-nibili della Ue”.

Il nostro territorio sta vivendo un momento decisamente particolare,

e, a fronte di quanto ha attivato il Governo Monti, la Regione Marche ha do-vuto improntare un difficile cammino per mantenere la coesione sociale. E per sco-prire tale percorso, abbia-mo intervistato il presiden-te della Regione Marche, Gian Mario Spacca.

Quali sono le conse-guenze della spending re-view nelle Marche?

“Molto pesanti, anche se l’iniziativa del governo delle Marche e la respon-sabilità di tutti gli operatori del sistema sanitario regio-nale, che hanno consentito di mantenere in equilibrio il rapporto tra costi e servizi, ci consentiranno di allevia-re gli effetti della spending review. Considerato che in molte regioni italiane si dovrà aumentare l’Irpef, chiudere immediatamente un considerevole numero di ospedali minori, tagliare gli organici in modo pesantis-simo, nelle Marche, grazie alla gestione virtuosa dei conti da parte della Re-gione, 70 cittadini su 100, quelli con il reddito più basso, continueranno a non pagare neppure un euro di Irpef regionale. Circa 2 mila lavoratori della sanità non rischieranno il posto di lavoro per un taglio lineare. Nessun ospedale sarà chiuso, ma ci sarà una profonda riconversio-ne dei posti letto da acuti in sociosanitari, di cui la popolazione anziana ha un grande bisogno. Vero è che il giudizio sulla spending

review del Governo nazio-nale resta negativo, perché si tagliano i servizi più che la spesa. Tagli lineari che, soprattutto sulla sanità, non sono accettabili. Nel triennio 2012-2014 i tagli per le Marche a sanità, tra-sferimenti e patto di stabili-tà, derivanti dalle manovre

3PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Spending review: “Necessaria, anche

se sta provocando inevitabilmente

polemiche e diatribe sui territori. Quanto alla

Regione, la Giunta è in attesa che il Consiglio delle autonomie locali

formuli un’ipotesi di riordino, perché è questo

che la legge 135/2012 prevede”

nazionali, ammontano a 1.350 milioni di euro, di cui 1.000 dalle manovre prece-denti e 350 dalla manovra sulla spending review. E’ di tutta evidenza come con tali cifre, che colpiscono soprattutto la sanità, risul-ta addirittura impossibile anche solo pensare ad un Patto per la salute per il prossimo anno”.

Riordino delle Province. Come valuta e giudica que-sta modifica che sta attivando il Go-verno Monti colle-gata alla spending review?

“Necessaria, anche se sta pro-vocando inevita-bilmente polemi-che e diatribe sui territori. Quanto alla Regione, la Giunta è in attesa che il Consiglio delle autonomie l o c a l i fo r mu l i un’ipotesi di ri-ordino, perché è questo che la legge 135/2012 prevede e perché la volon-tà dell’esecutivo regionale è quella di rispettare l’o-rientamento delle autonomie locali, eviden-ziato nella decisione che il Cal dovrà assumere. Nel frattempo siamo in attesa di altri pareri, già richiesti, sulla legittimità costituzio-nale dell’articolo 17 della legge 135, dopo il primo predisposto dalla profes-soressa Barbara Randazzo dello Studio ‘Onida’ di Milano, componente del Comitato legislativo che è organismo di consulenza della Regione. Sicuramen-te ci coordineremo con le altre Regioni con cui è in corso una costante con-

sultazione. Affronteremo questa delicata questione con il massimo equilibrio, con buon senso ed equa-nimità, senza pregiudizi, nell’interesse di tutta la comunità marchigiana. E, soprattutto, nel rispetto del diritto. Non vogliamo, come qualcuno sembra

chiedere, buttarci in un ricorso che –se altri pareri lo confermeranno– non ha alcuna chance di essere vinto, solo per poter poi dire le abbiamo tentate tutte, solo per nasconderci dietro una foglia di fico. Certamente la questione va affrontata con il giu-sto equilibrio rispetto alle istanze dei singoli territori interessati, ma senza farsi prendere –come vediamo

sta accadendo a molti– dal campanilismo”.

Com'è la situazione del lavoro nella nostra regione?, e che progetto si dovrebbe attivare per ridurre la per-centuale di disoccupazione e migliorare l’occupazione giovanile?

“I dati ci dicono che, nonostante la grave crisi internazionale, la nostra regione ha mantenuto in-tatta la propria base oc-cupazione: 658 mila erano gli occupati a inizio crisi, 659 mila sono quelli at-tuali. Considerando che il saldo naturale della po-polazione marchigiana è negativo, questo dato ha un significato ancora mag-giore. Questo risultato è il frutto di un’azione molto forte della Regione che ha gestito la crisi esplosa nel primo trimestre del 2008 puntando essenzialmente sulla fiducia, sull’equilibrio tra le diverse componenti della comunità per ga-rantire la resistenza e la coesione. E lo ha fatto soprattutto su un fattore: il lavoro e l’occupazione. Pur nelle difficoltà, la Regione è riuscita a realizzare gli obiettivi che si proponeva e la dimostrazione è che siamo riusciti a mantenere il primato di regione più manifatturiera d’Italia e tra le prime in Europa, con il 40% della quota di

ai 125 milioni stabiliti dal Patto, le risorse integrate dalla Regione, sacrifican-dole dalle proprie capacità di bilancio, consentono di coprire un quinto del fab-bisogno comunale”.

La Macroregione adria-tico ionica come sta proce-dendo e quali sono i van-taggi che potrà far partire? 

“Il percorso è in una fase avanzata. La Macro-regione non è più un’i-dea, ma una certezza: la Commissione europea a giugno 2011 ha deciso che

questa strate-g ia s i deve realizzare. Il Comitato del-le 271 Regio-ni d’Europa a ottobre 2011 ha dichiarato all’unanimità che la Ma-croregione si deve fare. Per dicembre è in calendario la riunione del Commissario europeo per la politica regio-nale, Johannes Hahn, con i ministri degli Esteri degli o t t o P a e s i Iai (Albania, Bosnia Erze-

govina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia) per discutere del piano d’a-zione che do-vrà essere poi approvato en-tro l’anno dai 27 Paesi che ap p a r t e n g o alla Unione europea. Già i l Minis t ro degli Esteri, Terzi, aveva confermato, n e l g i u g n o scorso a Bru-xe l les dove aveva incon-trato Hahn, che nel 2014 quello della Macroregione adriatico-io-nica sarebbe stato il pro-getto che qualificherà la presidenza italiana della Ue. Siamo, quindi, assolu-tamente dentro un processo reale. Questo deve essere il quadro in cui orientare i nostri comportamenti come Regioni, Universi-tà, Camere di Commercio dell’Adriatico. Si tratta di un processo fondamentale per la stabilizzazione politi-ca e lo sviluppo economico di queste aree. Entro il mese di ottobre, proprio allo scopo di diffondere e spiegare queste strategie, la

“La nostra priorità è il lancio del Progetto Giovani”

Intervista con Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche

Ossigeno ai Comuni: “La Regione aggiunge quest’anno oltre 4 milioni e 577 mila euro propri, elevando a 27 milioni e 461 mila euro (rispetto agli iniziali 22 milioni e 883 mila euro) la disponibilità complessiva a favore dei Comuni marchigiani”

Gian Mario Spacca

Reperire consistenti risorse, attraverso una ricognizione

delle fonti finanziarie, per l’inserimento delle nuove

generazioni nel mercato del lavoro, nei settori strategici

per la crescita

Intervista del 13 settembre 2012

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4PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Nunzio Tartaglia è il nuovo direttore generale della Ubi-

Banca Popolare di Ancona, la 5a grande banca nell’I-talia centro-meridionale a livello di gruppo, con 250 sportelli distribuiti in 7 regioni, 1.700 dipendenti e 20 miliardi di masse gestite, dopo aver ricoperto dal 1° settembre 2009 il ruolo di condirettore generale, sempre in Ubi-Bpa. Un incarico deciso ed attivato dal Consiglio di ammini-strazione dell’istituto di credito dorico a seguito delle dimissioni del prece-dente direttore generale, Luciano Goffi, passato alla direzione generale della Banca Marche.

Da condirettore a diret-tore generale: un passaggio importante dal punto di vista professionale…

“Certo. Un passaggio che mi onora e mi gratifica, soprattutto pensando di essere il successore di perso-naggi che, a vario titolo, in 120 anni di vita della Banca hanno portato l’istituto a crescere e ad espandersi. Mi sento onorato, ma al tempo stesso avverto un senso di forte responsabilità nel dover preservare una sana e corretta gestione, nell’inte-

resse dei clien-ti della Banca Popolare di Ancona e di tutto il suo territorio di riferimento”.

Quali sono i punti fondan-ti di questo suo nuovo incari-co?

“Vogliamo dare continui-tà all’azione di vicinanza e di sostegno alle nostre realtà locali. In questi tre anni di condirezione ho lavorato al fianco di Luciano Goffi e posso dire che così ho accorciato i tempi della mia conoscenza del terri-torio. Per questo motivo, potendo contare su di un management qualificato, vogliamo continuare a re-citare il nostro ruolo di banca locale, beneficiando delle solide fondamenta di un importante gruppo nazionale”.

In questo perdurante periodo di crisi economica come si sta attivando l’Ubi-Banca Popolare di Ancona nel provare ad offrire un prezioso e concreto aiuto alla ripresa?

“Nonostante il periodo di difficoltà, l’incremento delle situazioni di insolven-za e la domanda di investi-menti non troppo elevata, la

nostra Ban-ca sta dan-do risposte concrete. Sia nel 2010 che nel 2011 ab-biamo ero-gato oltre 1,2 miliar-di di euro all’anno. In questo 2012, nonostante il perdurare delle diffi-coltà, chiu-deremo con o l t r e 8 0 0

milioni di euro di nuovi im-pieghi. E’ la dimostrazione che siamo pronti a sostene-re gli operatori economici del nostro territorio”.

La Ubi-Bpa manterrà l’attuale numero di spor-telli e il proprio numero di dipendenti?

“In un momento di forte contrazione della redditivi-tà delle Banche, il nostro Gruppo, allo scopo di ga-rantire una gestione sana e sostenibile, ha avviato un processo di ottimizzazione dei costi. Nell’ambito di tale riorganizzazione, la Banca Popolare di Ancona sta pensando ad una ridu-zione di 9 sportelli e circa 70 dipendenti, ma questo nel complesso delle sette regioni di nostra presenza (Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio e Campania, ndr)”.

Intervista con Nunzio Tartaglia, nuovo direttore generale Ubi-Banca Popolare di Ancona, la quinta grande banca nell’Italia centro-meridionale a livello di gruppo, presente in sette regioni

“Conquistare nuovi mercati”A fronte del calo del Pil

del 2,6% a livello nazionale, come pensa che reagiranno il nostro territorio e il suo istituto di credito?

“Questo calo non deve sorprendere, perché va in-terpretato riferendoci al -5% del 2009. Tuttavia, un calo superiore al 2% testimonia la perduran-te debolezza della nostra economia. Posso garantire che la Ubi-Banca Popolare di Ancona saprà porsi al fianco delle imprese, so-stenendole e guidandole, anche grazie all’alto livello dei servizi erogati ed alla qualificazione del nostro personale”.

Per tornare a crescere, dal punto di vista economi-co, in che modo occorrerà allargare gli orizzonti?

“Consapevoli di vivere in un sistema economico che va al di là dei nostri confini, dobbiamo pensare che la torta che abbiamo in Italia non rappresenta un banchetto a cui partecipano solo gli italiani; al tempo stesso, però, nel mondo ci sono ugualmente tante torte alle quali possiamo attin-gere anche noi. Soltanto aprendoci a questa visione di internazionalizzazione potremo affermare i nostri prodotti, essere competitivi e conquistare nuovi mer-cati”.

Come giudica il momen-to caratterizzato dalla spen-

ding review?“Nessuna famiglia può

vivere stabilmente al di sopra delle proprie possibi-lità ed è quanto –da anni– avviene nel nostro Paese. L’adeguamento della spesa pubblica ad un livello com-patibile con le disponibilità reali è elemento necessario e imprescindibile; peraltro, non sempre a minor spesa corrisponde minor servizio, soprattutto in un Paese che presenta ampi margini per migliorare la propria efficienza”.

Ritiene che il Governo Monti dovrebbe ridurre le tasse, oltre che intervenire nell’abbassare i prezzi dei carburanti, per offrire un passo alla ripresa econo-mica?

“Credo che il Governo

Monti abbia svolto un incre-dibile lavoro per restituire credibilità internazionale al nostro Paese e stabilizzare il rapporto tra entrate e uscite della finanza pubblica; due condizioni essenziali per evitare il collasso finan-ziario e forse regredire -a livello economico- di 25-30 anni. A questo punto è però indispensabile riatti-vare un percorso di crescita economica per il quale la riduzione delle tasse (incluse le accise sui carburanti) è auspicabile, ma solo se finanziato da tagli di spe-sa e recupero di evasione fiscale, senza rimettere in discussione quell’equilibrio tra entrate e uscite, condi-zione indispensabile per una crescita economica sana e sostenibile nel tempo”.

Nunzio Tartaglia è nato ad Avezzano (L’Aquila), il 1° febbraio 1972. Sposato, una figlia di 5 anni, vive con la propria famiglia ad Ancona. Ha conseguito la laurea in Economia aziendale all’Università Bocconi di Milano (1994) e successivamente un Mba (Master in business administration) all’Insead di Parigi (2000). Dal 1996 al 2003 ha lavorato alla McKinsey, società di consulenza internazionale specializzata nel settore bancario. Dal 2003 al 2007 alla Bpu Banca (oggi Ubi Banca), come responsabile delle attività di Integrazio-ne di Gruppo; dal 2007 al 2009 in Ubi Banca, come responsabile delle attività di Studi, Pianificazione strategica e Finanza straordinaria. Dal 1° settembre 2009 era stato nominato Condirettore generale della Ubi Banca Popolare di Ancona; dal 12 settembre 2012 è il nuovo direttore generale dello stesso Istituto.

Il curriculum

Nunzio Tartaglia

Page 5: Marche domani n. 8

“Sostegno per ritrovare i percorsi della crescita”

Un passaggio profes-sionale importan-te: Luciano Goffi è

il nuovo direttore generale della Banca delle Marche, dopo un’ampia esperienza maturata, sempre con il ruo-lo di direttore generale, nella Banca Popolare di Ancona.

L’essere diventato diret-tore generale di Banca delle Marche è un grande passo in avanti dal punto di vista professionale…

“Sto vivendo il nuovo incarico in Banca Marche come un forte stimolo pro-fessionale e una spinta a lavorare con grande impe-gno, perché questo inso-stituibile istituto di credito possa continuare a sostenere l’economia di una regione che deve ritrovare i percorsi della crescita”.

L’esperienza che ha matu-rato all’Ubi—Banca Popolare di Ancona, che ha diretto dal 2002, quali vantaggi le sta portando in questo nuovo incarico?

“Il lungo percorso pro-fessionale in Popolare di An-cona, iniziato nel 1975, mi ha permesso di maturare un’am-pia conoscenza del sistema imprenditoriale delle Marche e di alcuni territori dell’Italia

buranti per offrire un passo alla ripresa economica?

“La riduzione delle tasse per le imprese e del cu-neo fiscale delle famiglie si può attuare solo riducendo realmente i costi a carico del bilancio pubblico e la intollerabile evasione fiscale di cui soffre il nostro Paese. Sono due pre-requisiti che

non dipendono solo dal Go-verno –che deve con rigore e determinazione crearne i presupposti-, ma da tutti noi; siamo tutti noi a dover decidere se vogliamo, con lealtà, sacrifici e senso civico riportare in ordine il nostro Paese. Un aumento del red-dito disponibile aiuterebbe la ripresa, favorendo i consumi e gli investimenti, ma illuder-si che a ciò si possa arrivare con la bacchetta magica di un governo a scadenza breve è semplicemente fuorviante”.

5PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

ROBERTO I.ROSSI

Intervista con Luciano Goffi, nuovo direttore generale Banca delle Marche

centrale; gli anni di assidua collaborazione all’interno del Gruppo Ubi mi hanno inol-tre permesso di compren-dere ed assi-milare le di-rettrici lungo le quali deve operare una banca i ta-liana di me-d io-grandi dimensioni, che alla re-sponsabilità sociale verso le famiglie e le imprese deve sempre unire anche una forte atten-zione alla sana e prudente gestione, nell’interesse di tutti i propri stakeholders”.

Considerato che Banca delle Marche in questi anni ha svolto un ruolo importante per la comunità, per il tessuto economico e le pmi, come si sta attivando in questo suo nuovo ruolo?

“La Banca ha una base organizzativa solida e un patrimonio di risorse uma-ne di straordinario valore, mediamente giovane, con una forte componente fem-minile. Tutto ciò rappresenta una garanzia che –una volta adattata l’organizzazione e il governo dei rischi alle nuove sfide che il mercato

ci pone davanti- la banca possa continuare a prestare fede alla propria tradizionale

missione”.C o n l a

perdurante crisi econo-mica gli isti-tuti di credito come posso-no interveni-re nell’offrire un aiuto con-creto per la ripresa?

“”Le no-stre impre-se debbono c o m p i e r e senza indu-

gio le scelte necessarie per competere su mercati, che non hanno confini e sui quali possono vincere solo con la qualità e l’efficienza. Gli investimenti per innovare e per far crescere il capitale umano e la qualità dell’of-ferta debbono ripartire al più presto. Una banca come Banca Marche sente il dovere di chiamare a voce alta gli imprenditori ad intraprende-re questi percorsi e a quelli che intendono investire in questo processo di rilancio di energie, risorse ed intelli-genza dice che la banca sarà vicino a loro”.

Come valuta il futuro dei giovani a livello culturale e di lavoro?

“I nostri giovani rappre-sentano la chiave dei processi virtuosi di rilancio a cui fa-cevo cenno; essi sono capaci –meglio di noi più anziani- di interpretare i cambiamen-ti ed intraprendere le vie dell’innovazione, volgendo lo sguardo verso i mercati lontani. Paradossalmente, in questa fase sono proprio loro la vittima principale di una crisi che vede il nostro Paese fortemente in ritar-do rispetto alle scelte della competitività. Dobbiamo ritornare al più presto ad investire sui nostri figli, pena un inevitabile declino”.

Come è cambiato, in que-sto periodo, il mondo del credito?

“Le banche italiane si trovano a fare i conti con una forte riduzione dei ri-cavi e con gli impatti della crisi del debito sovrano; si trovano, nel contempo, a dover effettuare rilevanti accantonamenti per fronteg-giare i rischi di credito resi particolarmente virulenti dal contesto economico che il Paese da qualche anno sta attraversando. Mi sento di invitare la nostra gente ad entrare maggiormente nei meccanismi che regolano l’attività bancaria per far sì che migliori il dialogo tra banca e cliente e la reciproca comprensione e che sempre

più ci si trovi a confrontarsi su progetti di investimento correttamente impostati, ve-ramente utili allo sviluppo dell’economia italiana”.

Quali le iniziative banca-rie da mettere in azione per il mondo imprenditoriale?

“Il futuro dei rapporti banca-impresa deve essere improntato sulla reciproca capacità di ragionare sui progetti. Le banche possono essere in grado di finanziare qualsiasi tipo di progetto, purché degli stessi possa essere correttamente valutata la capacità di generare valore e di sostenere il debito. Le risorse patrimoniali e di li-quidità delle banche saranno per definizione limitate; non possono essere disperse e debbono essere rivolte alle iniziative che meglio posso-no contribuire alla ripresa economica”.

L’Italia deve restare nell’euro?

“Non vi è alcun dubbio che l’Italia debba restare nell’euro; l’alternativa sareb-be una inaccettabile penaliz-zazione del risparmio degli italiani e una ulteriore, forse fatale, debolezza nel reperire capitali e materie prime sui mercati internazionali”.

Lei ritiene che il Governo Monti dovrebbe ridurre le tasse oltre che intervenire nell’abbassare i prezzi dei car-

“I nostri giovani

rappresentano la chiave

dei processi di rilancio,

interpretando i cambiamenti”

Le Marche hanno su-perato il traguardo dei 500 trapianti di organi. L’eccezionale risultato è del Centro Trapianti di Ancona che, in soli sette anni dalla sua inaugura-zione nel 2005, ha por-tato la nostra regione ad essere tra le più attive in Italia in questo settore. Per festeggiare questo suc-cesso è stato organizzato alle Muse di Ancona un evento dal titolo “500 trapianti nelle Marche”. “Non avremmo mai potu-to fare tali progressi –ha affermato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca- senza perseguire l’alta specializzazione del-le competenze sanitarie e contemporaneamente la qualificazione di tutta la rete dei servizi in ogni sua componente sanitaria e sociosanitaria. Determi-nante è anche il legame con la comunità e con tutte le espressioni del volontariato che danno un contributo fondamentale. Abbiamo intrapreso la strada giusta e su que-sta vogliamo continuare per garantire ai cittadini sempre più servizi di ec-cellenza”. “Il merito – ha commentato da parte sua il direttore del Centro regionale Trapianti, Duilio Testasecca - va condiviso tra la comunità trapian-tologica e la cittadinanza marchigiana: se, infatti, quando si parla di tra-pianto si pensa all’abilità del chirurgo, alla pro-

fessionalità, all’abnegazio-ne di tutti gli operatori e all’impegno dell’Università e delle istituzioni, va anche ricordato che, se tutto que-sto accade, è perché alla base c’è un grande gesto di generosità: la donazio-ne”. Tra gli interventi di apertura anche quelli del direttore generale dell’A-zienda Ospedali Riuniti di Ancona, Paolo Galassi, e del Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Marco Pacetti, alla serata, condotta dalla giornalista Rai Barbara Capponi, han-no portato il loro saluto la campionessa olimpica di fioretto Elisa Di Francisca , con una presenza in video, e, in rappresentanza del Comune dorico, l’assessore alle Politiche sociali Adriana Celestini. Un messaggio del Vescovo di Ancona, Mon-signor Edoardo Menichelli, ai festeggiamenti, che han-no visto sul palco parlare dell’attività trapiantologica nelle Marche: Andrea Risa-liti, direttore della Clinica chirurgica; Marco Vivarelli, professore associato Chirur-gia dei trapianti; Giovanni Frasca, direttore dell’Uo Nefrologia di Ancona. Giro-lamo Sirchia, immunologo e fondatore della Nord Italia Transplant, ha raccontato i suoi 40 anni di esperienza a servizio dei malati. Premiato alle Muse Sirchia, produt-tore del cortometraggio dal titolo “E la vita continua”, presentato alla 69a Mo-stra di arte cinematografica a Venezia e proiettato al

Massimo di An-cona, presente il regista Pino Quartullo. Gli interventi si sono quindi concen-trati sulla Rete trapianti: hanno parlato l’assesso-re regionale alla Sanità Almeri-no Mezzolani, il presidente NITp Paolo Rigotti, il direttore NITp Giuseppe Picco-lo, il direttore del Centro na-zionale Trapianti Alessandro Nan-ni Costa. Il tema dei trapianti nel mondo è stato affidato invece a Rafael Ma-tesan, direttore dell’Organizza-zione naziona-le Trapianti. A seguire, un mo-mento di riflessione con la testimonianza dei pazienti trapiantati e per concludere il concerto del maestro Uto Ughi.

La decisione di inau-gurare il Centro regionale Trapianti, diretto dal dottor Duilio Testasecca, venne presa a suo tempo nel mo-mento migliore. Nel 2004 la popolazione marchigiana dimostrò tutta la sua gene-rosità con 36 donazioni pmp (per milione di persone) fa-cendo classificare la regione prima in Italia a riguardo. A quel punto, Ospedale, Università e Regione deci-

sero, di comune accordo, che era arrivato il momento giusto per avviare l’attività trapiantologica di fegato e rene nelle Marche in modo che i pazienti marchigiani non fossero più costretti a fare i viaggi della speranza altrove. Il primo trapianto di rene venne effettuato il 30 maggio 2005, il primo tra-pianto di fegato il 2 agosto successivo. Nel 2007 iniziò l’attività di trapianto su soggetti Hiv, di trapianti di pancreas e quelli combinati rene – pancreas, nel 2010 fu la volta del primo trapianto di rene da vivente. Da allora

ad oggi sono stati eseguiti in tutto 518 trapianti: 249 di rene, 260 di fegato, 1 di fe-gato e rene, 2 di pancreas, 5 di pancreas e rene e 1 di rene da vivente. Nel frattempo è aumentata fortemente la sensibilità della popolazione sul tema delle donazioni che da un tasso dell’11,6 pmp del 2002 sono passate oggi al 44,1 conquistando il pri-mato nazionale. In base ai dati del 31 agosto le Marche in Italia sono inoltre prime in classifica per donatori utilizzati con un tasso del 37,1 pmp. Seguono il Friuli Venezia Giulia con il 35,7 e la Toscana con il 33,5. L’età media dei donatori nelle Marche nel 2011 è stata di 62,8 anni. Alla luce di questi dati si può affermare, ha evidenziato Spacca, che quello donazioni–trapianti – si è rivelato, nelle Marche, un processo di eccellenza nell’ambito del quale i pro-fessionisti e gli operatori hanno lavorato in squadra, supportati dalle istituzioni: “L’attività di trapianto, con la sua complessità e con la necessità di competenze avanzate, che richiede in moltissimi campi, determi-na un accrescimento delle conoscenze in numerose aree, direttamente o indi-rettamente correlate con il trapianto. Questo significa –inciso del presidente- una crescita del livello qualitati-vo di tutto il sistema”. Im-portante l’azione sinergica sviluppatasi fra operatori sanitari, Università, Ospe-dale e la Regione, che ha

deliberato varie normati-ve e ha stanziato le risorse necessarie; determinante anche la collaborazione con il Nord Italia Tran-splant (NIT). Aspetto da considerare, ha ag-giunto Spacca, è il lato economico e finanziario del progetto Trapianti nelle Marche: è infatti fortemente diminuita la mobilità passiva dei pa-zienti e si assiste ad un incremento del 30% del-la mobilità attiva. “Ora vogliamo dare più forza a questo progetto –ha precisato il governatore-, incentivando ancor più lo spirito di generosità che già caratterizza la nostra comunità. In co-ordinamento con Anci Marche, Centro regionale Trapianti, Aido regionale e Federsanità, intendiamo avviare in via sperimenta-le, nei Comuni di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Fermo, Pe-daso, Porto Sant’Elpidio, Fabriano, Chiaravalle ed Ancona, la campagna di iscrizione di donatori di organi e tessuti all’atto del rinnovo della carta di identità. Il modo più semplice e di maggiore diffusione per raggiungere tutti i cittadini”. L’équipe di Torrette punta inoltre a ridurre ulteriormente il tempo di attesa per il trapianto sia promuoven-do il trapianto di rene da vivente sia cominciando ad eseguire trapianti di fegato da vivente.

Trapianti, superata quota cinquecento

Le Marche prima regione per donazioni nella classifica nazionale. Attività iniziata nel 2005, l’eccezionale risultato festeggiato alle Muse. Spacca: “Determinante il legame con la comunità”

Il presidente Gian Mario Spacca alla giornata che ha avuto luogo alle Muse di Ancona (foto Rillo)

Page 6: Marche domani n. 8

6PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

TOCCA con mano IL FUTURO dell’energia COGLI nuove opportunità di BUSINESS

Confindustria Ancona presenta “Le Giornate dell’Energia 2013”,

live-expo innovativa arricchita da workshop con dimostrazioni real time delle nuove tecnologie e matching con imprenditori

internazionali

Area Sviluppo del Territorio Tel. 071.29048250 [email protected]

www.legiornatedellenergia.it

LE GIORNATE DELL’ENERGIA 2013Fabriano - 18, 19 e 20 aprile 2013

Page 7: Marche domani n. 8

7PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

Sostenere i nuovi settori economiciè imprescindibile

Patrizia Casagrande

Commissario straordinario Provincia di Ancona

Consiglio regionaledelle Marche

Investimenti a tutela della

coesione sociale

Gian Mario SpaccaPresidenteRegione Marche

Voglia di ripresa

Fuori dal tunnel nel 2013. Il premier Monti e il suo ministro Passera questa estate si sono lanciati in

ottimistiche previsioni sulla situazione economica del nostro Paese. Ottimismo infondato o spiragli positivi

di ripresa? Da qui siamo partiti, chiamando a raccolta il mondo imprenditoriale, delle istituzioni, sindacale, bancario ed anche universitario marchigiano. Quale

autunno si preannuncia nella nostra regione? Nonostante il momento difficile, abbiamo iniziato la risalita?

“È ancora troppo pre-sto per dire che l’Italia è fuori dal tunnel della crisi. L’opera di risana-mento avviata dal governo Monti ha probabilmente contribuito a mettere in sicurezza i conti pubblici e, con ciò, ha frenato i rischi apportati dalla speculazione finanziaria. Tutto ciò, però, non può eludere la domanda che tanti cittadini si pongono: basterà? E a che prezzo? È difficile negare che nel corso dell’ultimo anno il quadro economico abbia subito un ulteriore arre-tramento. Il dato ufficiale più drammatico, quello della disoccupazione gio-vanile al 35,3%, sta lì a dimostrarlo impietosa-mente.

Così come è evidente che le misure adottate dal governo hanno con-tribuito ad alimentare sentimenti di sfiducia nel-la società italiana, pur riscuotendo credito dal mondo e dall’Europa in particolare.

Ciò si somma al nu-mero crescente di crisi industriali, che ormai non riguardano più solo le piccole e medie aziende, ma anche i grandi grup-pi, come dimostrano da ultime l’Ilva, la Sulcis e l’Alcoa.

Insomma, la crescita, considerata da tutti noi il motore della ripresa e opposta al mero rigo-re economico-finanziario teutonico, resta ancora un miraggio.

Per quanto riguarda le Marche, le cose vanno meglio, ma solo legger-mente. Sicuramente sono molte le crisi aziendali che, anche nella nostra provincia, hanno inciso sull’andamento dei livelli occupazionali.

I dati in nostro posses-so fotografano una situa-zione critica ma stabile. A

“Innovazione, ricerca, formazione e internazio-nalizzazione per tornare ad essere competitivi e agganciare il treno della ripresa annunciato dagli economisti. Sono questi gli elementi necessari per superare il difficile mo-mento che stiamo attra-versando e per imboccare la via di una crescita che crei nuova occupazione e nuovo sviluppo.

La Regione in questi anni non solo ha resistito alla crisi mondiale met-tendo in campo una serie di investimenti a tutela della coesione sociale, ma ha reagito con forza sia

tenere, nonostante le diffi-coltà, sono soprattutto le nuove leve di sviluppo su cui da anni continuiamo a investire, come il turismo. Considerate le premesse, è sicuramente positivo che non si sia registrato

incentivando le piccole e medie imprese, spina dor-sale del tessuto produttivo marchigiano, ad investire nell’innovazione e nel tra-sferimento tecnologico, sia affiancandole in un processo di internaziona-

un tracollo durante la stagione estiva, il che te-stimonia la solidità della nostra offerta territoriale. Credo che stia proprio qui la chiave per leggere il futuro che abbiamo di fronte e trovare le solu-zione più adeguate.

Sostenere i nuovi set-tori economici come il turismo, appunto, ma an-che la cultura, l’ambiente e la tutela del paesaggio, è imprescindibile sia per contrastare il lento decli-no di comparti più ma-turi, sia, più in generale, per ridisegnare un nuovo modello di crescita, regio-nale e nazionale”.

lizzazione che punta tutto sulla riconosciuta eccel-lenza del prodotto Made in Marche nei Paesi che crescono a ritmi sostenuti come la Cina, la Russia, il Giappone, il Brasile e gli Emirati Arabi.

Vediamo dunque spi-ragli di luce, ma le dif-ficoltà non sono ancora superate e non è certo questo il momento per abbassare la guardia.

Gli ultimi dati Istat confermano che la nostra priorità è ancora l’occu-pazione.

Per questo motivo, nonostante i trasferimenti statali ridotti al lumicino, abbiamo confermato e rafforzato le misure messe in campo sin dal 2009 a tutela dei lavoratori in difficoltà e delle loro famiglie.

Al momento, inoltre, tutti gli assessorati stanno lavorando in strettissima collaborazione con le par-ti sociali e le associazioni di categoria al fine di tro-vare le migliori soluzioni da applicare sul territorio per risolvere i problemi e creare nuova occupazione nei settori tradizionali che hanno ancora grandi margini di innovazione e nei settori emergenti delle nuove tecnologie, dei servizi alla persona, della green economy.

La Regione Marche fa inoltre la sua parte proseguendo convinta negli interventi di spen-ding review e di riorga-nizzazione dell’ente per liberare quante più ri-sorse possibili a favore del territorio. Insomma l’emergenza non è ancora conclusa, ma siamo ot-timisti, perché possiamo contare sulla tenacia e sulla creatività dei mar-chigiani, volenterosi e determinati a non perdere il primato di regione più produttiva d’Italia”.

Speciale a cura di Silvana Coricelli e Roberto I. Rossi

COMUNE DI ANCONAAVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO

Ancona,

17.09.2012

IL DIRIGENTE SETTORE POLITICHE SOCIALI E SERVIZI SCOLASTICI

(Dott.ssa Silvia Tortorelli)

SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE

I.1) Comune di Ancona, Piazza XXIV Maggio 1-60121 Ancona,

Italia; punti di contatto: Settore Politiche Sociali e Servizi Scola-

stici-V.le della Vittoria 37/39, Ancona 60121; silvia.tortorelli@

comune.ancona.it TEL +39(0)712222128/2118/2161/2156 FAX

+39(0)712222170/2157;indirizzo internet (URL): www.comune.

ancona.it�������������� �� ���www.comune.ancona.it/ankonli-

��� ����������������������� ��; I.2) autorità locale; l’ammi-

nistrazione aggiudicatrice acquista per conto di altre amministra-

zioni aggiudicatrici: NO.SEZIONE II: II.1.1) servizio gestione

completa asilo nido “Scarabocchio”di Ancona per l’anno scolastico

2012/2013; C.I.G. 4267395DBE ; II.1.2) categoria di servizi n.25;

Ancona; codice NUTS ITE32 II.1.5)CPV(vocabolario comune

per gli appalti) 85312110-EA02 II.1.6) AAP: NO; SEZIONE

IV.IV.1.1) procedura aperta;IV.2.1)offerta economicamente più

vantaggiosa;IV.2.2)NO SEZIONE V:V1)10/09/2012;V.2) 2 V.3)

Coop.ASSCoop società coop.sociale onlus sede AnconaV.4) va-

�������������������� ���������!"#$$�%�&�'���������*�������������

dell’appalto € 219.144,48 di cui € 8428,64 per I.V.A.;numero anni:

1;V.5)subappalto:NO; SEZIONE VI:VI.1) NO;VI.3.1) Tribunale

Amministrativo Regionale Marche, Via della Loggia 24 - 60121

Ancona, TEL (+39) 071206946 / 206956 / 206979 / 206978, FAX

(+39) 071203853, posta elettronica (non abilitata alla ricezione di

atti processuali) [email protected] VI.3.2) ter-

mini di cui all’art.120 commi 1 e 5 D.Lgs. 02/07/2010 n.104; VI.4)

data di spedizione del presente avviso alla GUUE : 13/09/2012.

COMUNE DI ANCONAAVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO

Ancona, 18.09.2012 IL DIRETTORE AREA LL.PP. (Ing. Luciano Lucchetti)

SEZIONE I: I.1) Comune di Ancona-Area LL.PP. , Piaz-za XXIV Maggio 1, 60121 Ancona, Italia; a)Direzione Area LL.PP.; [email protected] TEL +390712222544; FAX +39071222591; b) U.O. Ban-di e Gare, Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona; TEL +390712222592; FAX +390712222591; [email protected]; http://www.comune.ancona.it/��<������ ����������������������� ��; 1.2) autorità locale, Area Lavori Pubblici; SEZIONE II: II.1.1) ser-vizio gestione,conduzione impianti e manutenzione im-mobile sede della procura e tribunale per i minorenni di Ancona; C.I.G. 3926738EB1; II.1.2) appalto compreso in allegato II A D.Lgs.163/2006, categoria di servizi 1; An-cona; codice NUTS ITE32; II.1.5) CPV: oggetto princi-pale: 50711000,oggetto complementare:50712000;II.1.6)AAP:NO; SEZIONE IV: IV.1.1) procedura aperta; IV.2) prezzo più basso; SEZIONE V: V1) 10/09/2012; V.2) 2; V.3) RTI Cappalavori S.r.l. sede Fano (PU), / Greenerg S.r.l. sede Pesaro (PU); V.4)valore iniziale € 280.000,00 IVA �������#����� �������������*������� ������ � �� ��$��==#==�IVA esclusa; subappalto: 30%; SEZIONE VI: VI.1) NO; VI.3.1) Tribunale Amministrativo Regionale Marche, Via della Loggia 24 - 60121 Ancona, TEL +39 071 206946 / 206956 / 206979 / 206978, FAX +39 071 203853, posta elettronica (non abilitata alla ricezione di atti processua-li) [email protected] VI.3.2) termini di cui all’art.120 commi 1 e 5 D.Lgs. 104//2010.VI.4) data di spedizione del presente sulla GUUE :11/09/2012

Page 8: Marche domani n. 8

Politiche attive del lavoro, il nostro impegno

è concentrato su quattro fronti

Fabrizio Cesetti

Presidente Provincia di Fermo

Un piano strategico con molte idee per intercettare

i fondi comunitari 2013-2020

MatteoRicci

Presidente Provincia di Pesaro e Urbino

8PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

“A livello di politica europea sicuramente va segnalata positivamente la decisione della Bce, forte-mente voluta dal gover-natore Draghi nonostan-te le remore della Banca centrale tedesca, di poter intervenire direttamente,

“Ci aspetta un au-tunno pesante. La crisi economica resta l’ambito prioritario. La recessione nel Paese è ben più pesante delle previsioni. E anche nel nostro territorio, nono-stante i tassi di disoccupa-zione siano sotto la media nazionale, il problema

a determinate condizioni, nell’acquisto dei titoli di stato dei Paesi maggior-mente in difficoltà.

Questo evento dei gior-ni scorsi, che si può con-siderare a tutti gli effetti epocale, ha subito ottenuto il risultato di frenare le spe-

occupazionale è preoccu-pante, in primis per i gio-vani. Un trend destinato, purtroppo, a continuare anche nei prossimi mesi, quando gli ammortizza-tori sociali, che abbiamo ottenuto all’inizio della crisi, per molti lavorato-ri finiranno. Butteremo ogni energia sui problemi della crisi, anche se le questioni sono più grandi di noi. Abbiamo già con-vocato la commissione provinciale lavoro, che comprende associazioni di categoria e sindacati. Confermiamo la nostra unità d’intenti e la coe-sione sociale, insieme al nostro impegno sulla resi-stenza e sull’innovazione.

culazioni in corso, anche relative al nostro Paese, e soprattutto può costituire un ottimo punto di parten-za per impostare ed avviare nel 2013 una nuova, diversa strategia di politiche per la stabilità e lo sviluppo a livello comunitario.

Tra le azioni di contrasto, portate avanti in questi mesi dall’Ente e dall’or-ganismo, il riferimento è, tra l’altro, a 70 tavo-li anticrisi; agevolazioni tariffarie per oltre 2mila famiglie; prestiti agevolati e microcredito per più di 850 persone; sconti sul trasporto scolastico; prestito d’onore per 120 aziende; 406 posti di lavo-ro scaturiti dal sostegno alla creazione d’impresa; corsi di formazione per più di mille dipendenti di aziende in crisi e per 3mila e 400 disoccupati, svantaggiati, apprendisti; 240 imprese finanziate con check up aziendali. Ma anche tirocini, inse-

Per uscire dal tunnel è altresì necessario che la politica, nel senso più propositivo e positivo del termine, riprenda in mano le sorti del nostro Paese e che quindi si svolgano quanto prima regolari ele-zioni per dare luogo ad un

nuovo Governo forte, coeso e coraggioso in grado di dare un nuovo e definitivo impulso al Paese sotto il profilo sia delle grandi riforme istituzionali, an-cora sul tappeto, che delle politiche sociali, per l’occu-pazione e per le piccole e medie imprese. Certamente da questo punto di vista è stato già commesso un grave passo falso, quel-lo, cioè, di pensare di in-taccare il problema della spesa pubblica attraverso la riduzione ed il ridimen-sionamento delle Province, anziché preoccuparsi di av-viare un organico riordino costituzionale dei diversi livelli di Governo della Pubblica amministrazione.

A livello più specifica-tamente locale voglio dire che anche la Provincia di Fermo, che come noto presenta uno dei tassi ma-nifatturieri e artigianali più elevati in campo nazionale, ha risentito e risente anco-ra della crisi recessiva. In parte l’ondata della crisi in-ternazionale è stata conte-nuta dal fatto che la nostra economia è molto orientata verso le esportazioni grazie ai suoi prodotti di quali-tà, soprattutto del sistema moda. Come Provincia, nell’ambito delle politiche attive del lavoro finanziate

attraverso le risorse comu-nitarie del Fondo sociale europeo che ci sono state attribuite dalla Regione Marche, ci siamo mossi principalmente su quattro fronti: garantire il manteni-mento delle professionalità dei numerosi lavoratori che hanno subito periodi di cassa integrazione in deroga, nelle imprese fino a 15 dipendenti; creare opportunità di pre-inseri-mento lavorativo e/o di av-vicinamento al mondo del lavoro per i nostri giovani diplomati e laureati attra-verso strumenti come le Work Experience, tirocini formativi e le borse lavoro per la categorie svantag-giate; incentivare i giovani che intendessero intrapren-dere un’attività di lavoro autonomo, attraverso gli strumenti per il sostegno dell’auto-imprenditorialità; avviare un progetto per favorire il trasferimento di conoscenze tecnologiche nelle piccole imprese, finan-ziando sia i loro progetti altamente innovativi che prevedendo l’inserimento, attraverso appositi asse-gni di ricerca, di giovani tecnologi.

Personalmente non credo che il 2013 possa segnare picchi significativi di ripresa economica, come sostenuto da qualcuno; cre-do che occorrerà attendere il 2014 per tornare ad un tasso di crescita del Pil del 2%, che è il minimo indispensabile per rimettere in moto investimenti ed oc-cupazione. Sono convinto che il 2013 debba essere e potrà essere l’anno in cui ‘rimettere a posto le cose’ per creare le premesse per una nuova fase di crescita”.

rimento mirato, politiche di re-impiego. Nell’im-mediato abbiamo ancora due milioni di euro da utilizzare. Li destineremo in gran parte all’occupa-zione giovanile. Anche perché nuove generazioni, donne e over 50 restano le fasce con le criticità mag-giori. Non solo. Mentre resistiamo, non perdiamo di vista l’innovazione e la programmazione eu-ropea. Con il piano stra-tegico della Provincia ci presentiamo con almeno 10 grandi idee per inter-cettare i fondi comunita-ri 2013-2020. Essenziale sarà la collaborazione tra pubblico e privato per la partecipazione ai bandi”.

Voglia di ripresa

Sappiamo di essere grandiperché di noi si fidano i piccoli

Siamo cresciuti naturalmente,prendendoci cura dei nostri territori.

Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana:

la fiducia è tutto.

www.carifac.it

Page 9: Marche domani n. 8

Voglia di ripresa

E-Marketplace, quel luogo virtuale di incontro

tra operatori di mercato

9PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

E’ necessario che il modello del

distretto si rinnovi

FrancescoCasoliPresidenteGruppo Elica

Sperimentare sulcampo le condizioni

per un nuovo sviluppo

Stefano Mastro- vincenzoSegretario generale Cisl Marche

IoselitoGalassiAccount Manager BidFactory

“Il manifatturiero marchi-giano deve saper rinnovarsi. I fatti di economia verificatisi a livello internazionale e con ripercussioni in tutti i settori non hanno ovviamente rispar-miato il nostro territorio. Le Marche, da sempre regione operosa e ricca, si trovano ad affrontare oggi una situazione di grande affanno. I nostri distretti sono sotto pressione e le cifre sugli ammortizzatori sociali parlano chiaro: nei primi cinque mesi del 2012 la cassa integrazione ordinaria ad esempio è aumentata da

“Oggi più che mai la competitività impone alle aziende di ridurre al massimo i costi. Il mondo degli acqui-sti, grazie all’avvento delle nuove tecnologie e di internet, sta cambiando velocemente. L’obiettivo di BidFactory è quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei processi di approvvigionamento tramite la creazione di un servizio via web di E-Marketplace, che favorisca l’incontro tra do-manda e offerta e quindi, da parte di chi cerca la fornitura

0,6 a 0,9 milioni di ore rispet-to allo stesso periodo dello scorso anno. È necessario ora che il modello del distretto si rinnovi e venga ripensato: da distretti produttivi a rete

di un determina-to prodotto e/o servizio, l’otteni-mento del prezzo ottimale, bypas-sando la proce-dura di ricerca di fornitori tramite i canali tradizionali che troppo spesso, oltre a richiede-re tempi lunghi, non garantisce al cliente il raggiungimento degli obiet-tivi di budget prefissati. Un E-Marketplace è un luogo

d’impresa così da creare una conoscenza e un sapere diffusi sul territorio. Da soli non possiamo andare da nessuna parte. E lo penso indifferen-temente per le grandi e le piccole aziende. Non si può pensare di star fuori da una logica comune che dia origi-ne a una politica industriale in grado di salvaguardare e migliorare le condizioni in cui le imprese si trovano ad agire. La crisi che si è aperta ormai cinque anni fa sembra non voler ancora finire: nel 2008 abbiamo avuto tutti l’idea che nell’arco di due o tre anni l’avremmo affrontata e superata. Invece siamo anco-ra in una situazione delicata, con dati allarmanti a livello regionale sul mercato del la-voro e disoccupazione a livelli record. Questo nuovo scenario che si è delineato mette in evidenza la necessità di inter-venti urgenti e improrogabili. Oggi. purtroppo. l’allarme occupazionale non riguarda più solo i giovani alla ricerca del primo impiego ma si è allargato e coinvolge anche quanti il lavoro l’avevano e l’hanno perso e sono costretti a inventarsi nuovamente dac-capo. Le nostre Marche sono tuttora una regione operosa: non ci manca certo la voglia di fare! Serve una politica illuminata in grado di dare un sano supporto alle imprese e nuova linfa ai distretti: insie-me possiamo farcela”.

di incontro tra operator i d i mercato, una specie di piaz-za virtuale di incontro per az iende, che c o n s e n t e d i rendere più ra-zionale, veloce ed economico il processo di

acquisto, nell’ottica finale dell’ottimizzazione dei costi e delle procedure. In molti casi, una Pmi può trovare in

un E-marketplace un primo, rassicurante approccio al commercio elettronico, una risposta semplice e imme-diata all’esigenza di aprirsi a nuovi mercati. Grazie ad un sistema di gestione piut-tosto semplice, per le azien-de l’operatività è pressoché immediata; ma soprattutto una Pmi può contare su un ottimo mezzo per aumentare la propria visibilità, obiettivo tanto ambito quanto difficile da conquistare nel mercato della Rete”.

“La fine del 2012, pur col positivo recupero di credibilità internazionale del nostro pae-se, ripropone uno scenario in cui debito, tagli di bilancio, recessione produttiva, calo dell’occupazione alimenta-no un forte disagio sociale. Preoccupano la riduzione dei consumi, la caduta del potere d’acquisto delle famiglie, l’im-pennata delle sofferenze ban-carie. Servirebbe una politica antirecessiva, con riduzione delle tasse sul lavoro, sostegno alla contrattazione decentrata per alzare la produttività, rilancio degli investimenti, superando i vincoli del patto di stabilità per gli enti pubblici virtuosi. Nelle Marche è in atto un ridimensionamento del sistema produttivo, che risente di un gap di interna-zionalizzazione, verso i paesi a forte sviluppo, e di innovazio-ne, (spesa in ricerca/sviluppo allo 0,3%), e c’è il rischio che si accentui l’uscita senza ritorno di giovani qualificati. Ci sono state positive azioni del governo regionale e delle parti sociali nel sostenere le imprese per l’export e per il credito e nel varare misure per il lavoro, ma è chiaro che l’incisività delle politiche sui singoli territori e settori è limitata dagli spazi globali e dai tempi stretti delle tra-sformazioni. Consapevoli che non ci saranno riconsegnate le condizioni preesistenti alla grande crisi, si può lavorare

sulle possibili fonti di valore economico, sociale e civile per le nostre comunità: con-sumi, che possono diventare un elemento di promozio-ne territoriale; conoscenza,

per rafforzare un rapporto di scambio tra infrastrutture cognitive e sistema produttivo nel suo complesso; coopera-zione, per unire imprese, ma anche i tanti soggetti presen-ti sul territorio, e lavorare su nuovi prodotti complessi frutto di un’interazione tra set-tori eterogenei; beni comuni; innovazione come approccio e metodo trasversale. Sono possibili fonti di valore su cui ipotizzare alcuni progetti, per sperimentare sul campo, con coraggio ed equilibrio, le con-dizioni per un nuovo sviluppo”.

Il Direttore Il Presidente

Geom. Giacomo Aquilanti Prof. Alessandro Mancinelli

Page 10: Marche domani n. 8

Voglia di ripresa

Energia è potere. L’avanzata di un nuovo

modello non si può frenare

Enrico CappaneraAmministratore delegato Energy Resources

10PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

“L’Europa sta affron-tando un periodo di pro-fonda crisi che convoglia inevitabilmente nell’arre-sto economico dei paesi aderenti e dei loro pia-ni di sviluppo. In Ita-lia questa incertezza del mercato ha fatto perdere progressivamente l’accesso ai finanziamenti fino al totale blocco del sistema bancario e del credito causando la chiusura di numerose aziende. Nel

caso delle rinnovabili, c’è stata una progressiva in-terruzione, prima causata dal sistema finanziario e poi dalle istituzioni, con il temporeggiare dell’entrata in vigore del nuovo V conto energia lo scorso 27 agosto, con la conseguen-za di veder influenzato l’intero comparto in modo retroattivo già dai primi mesi dell’anno. Il setto-re delle rinnovabili non solo ha creato sviluppo

economico e nuovi posti di lavoro, ma soprattutto sostiene e si batte per uno dei maggiori problemi che l’umanità dovrà affron-tare nei prossimi anni: il cambiamento climatico. In solo quattro anni, in Italia si è realizzato l’e-quivalente di dieci centrali nucleari con la potenza di 30 GW di energia pu-lita e noi della Energy Resources abbiamo nelle Marche un primato per

l’installazione di impianti ad energie rinnovabili con oltre il 40% del mercato. Siamo ad un punto in cui l’avanzata di un nuovo modello energetico non si può frenare, ormai è doppiamente sostenibile, sia a livello economico che ambientale, ma con-tinuano la mistificazione attribuendogli costi e fini solo speculativi. Invece il vero ‘problema’ che ha generato è sensibilizzare

i cittadini verso una pro-duzione di energia libera dai gestori convenzionali, ponendo le basi per un nuovo ‘progresso ener-getico’, un’era di auto-sufficienza, di maggiore libertà e di sostenibilità. Questo però sottrae inte-ressi ai grandi produttori di combustibili fossili, alle multinazionali, lobbies finanziarie ed industriali che con la complicità dei

“In fondo al tunnel ho visto una luce. Era il treno”. In molti hanno ricordato questa battuta di Woody Allen per descrivere la situazione della nostra economia. Ma in realtà, oltre alla luce del treno, non c’è solo buio in fondo al tunnel!

Il buio riguarda un autunno che si preannun-cia molto difficile e con prospettive di ulteriore peggioramento per troppe imprese. La luce è quella, seppur flebile, di dinamiche positive e di deciso miglio-ramento per altre imprese, in particolare quelle che guardano ai mercati esteri.

Come si evolve la cri-si? Dal lato dei decisori pubblici, la fase del rigore è stata avviata da tempo e ci accompagnerà ancora a lungo perché ha mostrato

Il buio di un autunno difficile,la luce di dinamiche positive per le

imprese che guardano all’estero

Renato PicciaiolaPresidenteCna Marche

di giovare all’immagine internazionale dell’Italia; è però molto importante che si stia cercando in tutti i modi di riavviare anche la crescita, una fase, questa, ancora tutta da in-traprendere, e che sarebbe bene portasse frutti già prima della fine dell’anno. Per le imprese di piccole dimensioni tutto questo deve significare ripresa de-gli investimenti in primo luogo, sia per rimediare a un lungo periodo di calo nella loro diffusione e nel loro ammontare (che ha provocato deterioramento e obsolescenza dei fattori tecnici), sia per avvantag-giarsi delle tecnologie e delle conoscenze nuove rese disponibili da processi in-novativi e di ricerca che nel frattempo hanno continua-to a marciare velocissimi.

Ma le nostre piccole im-prese devono poter contare su risorse finanziarie ade-guate, in grado di sostenere progetti di innovazione e di

cambiamento: i limiti delle nostre banche, incapaci di garantire linee di credito a imprenditori dinamici ma in difficoltà, non devono aggiungersi a quelli del-la macchina pubblica per frenare ulteriormente il recupero di competitività delle nostre imprese.

Più in particolare, per le nostre imprese di piccole e piccolissime dimensioni valgono alcune opportuni-tà che possono essere sin-tetizzate da termini come ‘flessibilità’, ‘capacità di

personalizzazione’, ‘ac-curatezza’ e ‘durevolezza delle produzioni’, capacità di ‘recupero’, ‘ristruttu-razione’, ‘riconversione’, ‘riparazione’ e ‘manuten-zione’. Queste doti, che caratterizzano ampia parte delle imprese più piccole, sono da un po’ di tempo oggetto di riconsiderazione in quanto ritenute una-nimemente necessarie al mutamento dei modelli di benessere che le esigenze di sostenibilità dello svi-luppo impongono. Si pensi

al risparmio energetico e alla microproduzione di energia tramite fonti rinno-vabili: il ruolo delle nostre piccole imprese operanti in diversi settori (costruzioni private e pubbliche, pro-duzione e installazione di impianti, di infissi, ecc.) si configura strategico per una più capillare diffu-sione della nuova cultura ecologica e, in particolare, per l’affermarsi di una nuova consapevolezza del rapporto tra sviluppo e benessere”.

media stanno insidiando il nostro desiderio di indi-pendenza energetica spin-gendoci a vivere secondo i loro interessi. Ci aspetta un periodo difficile, ma siamo ottimisti. Noi di ER veniamo da un 2011 in cui abbiamo concluso importanti contratti con prestigiose realtà interna-zionali quali Tod’s, Ferra-ri, Arval. Ora puntiamo verso il mercato estero, dove le nostre attività vengono incoraggiate sia dal sistema finanziario che governativo e nella produzione di tecnologie che permettono all’utente finale di gestire e produrre in autonomia la propria energia, crediamo quindi che sarà un autunno di grandi soddisfazioni e traguardi commerciali”.

Page 11: Marche domani n. 8

Voglia di ripresa 11PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

Sinergie, il vero grande scudocontro le difficoltà

EnricoDoniDirettore generale Carifac

Riprendere conforza la strada

dell’innovazione

Lauro CostaPresidente Banca Marche

“Fare previsioni sul 2013 è evidentemente ar-duo, ma in riferimento agli spiragli di ripresa di cui ha parlato il ministro Passera non sono tra coloro che lo giudicano un ottimismo infondato. La voglia di reazione è grande. La for-za del sistema economico marchigiano e italiano è migliore delle tinte fosche con cui questo momento viene dipinto da più parti, con il rischio di avvitarsi in una pericolosa crisi di fiducia. Basti pensare ai positivi risultati, con i relativi distinguo da set-tore a settore, dell’export manifatturiero nonostante tutti i vincoli del sistema Paese. Ciò di cui sono certo è che il vero grande ‘scudo’ contro le difficoltà è fare sul serio le cose di cui il sistema economico ha bisogno e di farle tutti insieme: banche, imprese, istituzioni. In una sinergia dove ogni interlocutore sia consapevole delle pro-prie responsabilità per lo sviluppo. Le banche, ad esempio, possono e deb-bono accompagnare le imprese nei loro progetti, ma non idearli al posto loro. Così come banche e imprese hanno bisogno che le istituzioni garantiscano un quadro normativo con regole chiare e condivise e liberino il Paese dal peso

“Alla domanda se l’I-talia in questo autunno del 2012 stia davvero uscendo dal tunnel della crisi eco-nomica è difficile dare una risposta netta e definitiva. E’ la classica situazione in cui la razionalità ci porta ad essere pessimisti, men-tre la volontà e il cuore ci spingono all’ottimismo. I dati economici continuano ad essere particolarmente critici. La recessione in cui è caduto il nostro Paese un anno fa continua a morde-re. Il Pil è in continuo calo, mentre la disoccupazione, soprattutto fra i giovani, è aumentata in maniera drammatica. Preoccupa in modo particolare il dato sul Pil: secondo l’Istat nel decennio 2001-2010 la crescita del Pil italiano è stata del 4,1%, il peg-giore risultato fra tutte le econome europee. Molte

dell’eccessiva burocrazia. Noi banche di territorio siamo ben consapevoli del nostro ruolo, conosciamo e condividiamo da sempre i progetti e le difficoltà delle comunità locali in cui siamo presenti. Non è un caso che, come conferma-no anche i dati semestrali, gli impieghi del Gruppo Veneto Banca verso im-prese e famiglie continuino a crescere, pur a fronte di una richiesta di credito che risente della grande caute-

imprese, soprattutto quelle medio-piccole, sono in gra-vi difficoltà finanziarie, così come tante famiglie, che fanno sempre più fatica a fare quadrare i conti. Non per niente la propensione al risparmio degli italiani tende a diminuire, per il semplice fatto che sempre meno persone riescono a mettere da parte una quo-ta del proprio reddito. Le cause sono molteplici: il rallentamento dell’econo-mia mondiale, che rende

la delle aziende e delle in-negabili difficoltà di molte famiglie. Occorre sostenere l’economia reale e le azien-de in grado di competere e creare ricchezza e lavoro nel mutato contesto com-petitivo, anche per non disperdere il preziosissimo patrimonio di know how e professionalità di cui le Marche sono ricche.

In tal senso la crescita e la mission del Grup-po Veneto Banca, di cui Carifac fa parte, sono la testimonianza che fare banca in modo tradizio-nale è la strada giusta. Ovvero raccogliendo e reimpiegando risorse per supportare concretamente lo sviluppo dei territori e delle economie loca-li attraverso l’ascolto, la comprensione e la soddi-sfazione dei bisogni della nostra clientela”.

asfittico anche il mercato delle esportazioni, tradizio-nale bacino commerciale per molte delle aziende marchigiane. Poi c’è la crisi dell’euro, che ha fatto salire il costo del credito e diminuire la disponibilità di finanziamento per il sistema imprenditoriale. Infine a pesare sulla nostra economia è la fortissima pressione fiscale, che ha l’obiettivo di azzerare il deficit pubblico struttu-rale dell’Italia nel 2014. Da quest’ultimo punto, il fisco, vedo i primi segnali positivi, perché il peggio dovrebbe essere passato. La spending review, nel caso abbia successo, dovrebbe dare spazio a una riduzione delle imposte, così come le politiche della Bce e una maggiore integrazione fi-scale ed economica europea dovrebbero portare a un calo degli spread, così da facilitare un’immissione di liquidità nel sistema econo-mico. E poi c’è la fiducia nella capacità di reazione degli italiani, che hanno sempre dimostrato le loro qualità migliori proprio nei momenti di difficoltà. La nostra tenacia e la nostra fantasia ci permetteranno di uscire da questa crisi, purché si accetti la sfida del cambiamento e si riprenda con forza la strada dell’in-novazione”.

La Camera di Com-mercio di Ancona par-

tecipa, anche quest’anno, alla Fiera di ECOMONDO

con uno spazio espositivo all’interno dell’Area Marche e per la prima volta, è part-ner, in qualità di co-organiz-zatore, della IV edizione di Ecobusiness Cooperation Event: un’opportunità di in-terscambio, incontro e busi-ness tra imprese, università e centri di ricerca prove-nienti da tutto il mondo, per

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promuovere opportunità di cooperazione commerciali e di trasferimento tecnologico nonché sviluppare nuove part-nership per la partecipazione a progetti europei di Ricerca e Sviluppo.L’evento si svolgerà a Rimini giovedì 8 e venerdì 9 no-vembre in occasione di Eco-mondo 2012, la più importan-te vetrina italiana sulle nuove soluzioni tecnologiche per la gestione sostenibile dell’am-biente e delle risorse.

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Page 12: Marche domani n. 8

12PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

Prospettive incerte; ripresa

a partire dal 2013

Adriano FedericiPresidente Camera di commercio Ascoli Piceno

Tutt’altro che rosea la situazione

dell’economia reale

Corrado MariottiPresidente Ubi – Banca Popolare di Ancona

“La ‘voglia di ripresa’, a cui Marche domani dedi-ca, molto opportunamen-te, il suo primo Speciale dopo la pausa estiva, è largamente condivisa nella nostra regione. La crisi economica ha colpito du-ramente anche il tessuto economico marchigiano, pur solido, laborioso e radicato come tutti lo co-noscono. Purtroppo, fat-tori esogeni –altrettanto noti– hanno inciso con impeto non fronteggiabile con gli strumenti local-mente disponibili. Con-sidero che dire lealmente il proprio pensiero sia il miglior modo di contribu-ire a un utile dibattito con gli operatori economici e istituzionali. Perciò, non voglio nascondere che non ritengo che l’anno in corso offrirà dati confortanti di ripresa dell’economia. E ciò –sia detto con chiarez-za– senza alcuna respon-sabilità degli imprenditori marchigiani. Pesano pur-troppo le incerte prospet-tive a livello nazionale e internazionale: difficoltà dell’euro, debiti sovrani, rapporti tra Cancellerie europee, vuoti di leader-ship, rallentamento delle ‘locomotive’ extra-europee. In questo quadro penso e spero che la vera ripresa, su cui Marche domani ci chiama a ragionare, ci

“Il Governo Monti ha affrontato la situazione di pesante e perdurante crisi con coraggio e determina-zione con il duplice obiettivo di mettere prima al sicuro i conti, per poi procedere ad una riduzione della spesa corrente e, grazie a questa, investirne una parte quale volano per la crescita. Se esaminiamo i testi dei decreti legge originari e li confron-tiamo con quelli delle leggi di conversione, nonostante le innumerevoli ‘fiducie’ ri-chieste ed ottenute, notiamo immediatamente quanto la ‘strana maggioranza’ che sostiene il Governo ne abbia modificato la portata origi-naria. Nel primo decennio di questo secolo la spesa pub-blica corrente è aumentata,

sarà a partire dal 2013. Ma la ripresa -e riprendo un tema che mi sta molto a cuore- non ci sarà in-dipendentemente da noi, da quello che facciamo e da quello che scegliamo. Intendo dire che non si possono rinviare scelte impegnative in termini di infrastrutture, servizi, ap-parato pubblico. Le impre-se sollecitano il recupero del ‘gap’ con altri territori, enormemente avvantaggia-ti su tutti i fronti che ho elencato. Vanno quindi superati campanilismi, lo-calismi, particolarismi che introducono veti incrociati all’effettiva attuazione di quanto è divenuto, più che necessario, indispensabile e vitale. Per essere concreti, nella vita della nostra Ca-mera di commercio abbia-mo messo tra gli obiettivi principali: la realizzazione nel territorio della banda larga, strumento fonda-

in valore assoluto deflazio-nato, di oltre 125 miliardi: se teniamo conto che 38 miliardi circa (10 dei quali virtuali, in quanto relativi al lavoro nel settore pubblico) è il gettito della vituperata Irap, che 60 miliardi circa sono il debito delle ammini-strazioni pubbliche nei con-

mentale per l’Ict; l’orga-nizzazione di meeting per tour operator esteri; la diffusione della cultura d’impresa tra i giovani; la valorizzazione delle ener-gie rinnovabili, anche tra-mite la costituzione di un ‘Distretto delle energie’. Tutto ciò è avvenuto con una continua attenzione agli equilibri di bilancio e con una costante ricerca delle migliori sinergie con la Regione Marche e con le altre Camere di commercio marchigiane, oltre che con gli Enti territoriali del Piceno. Ritengo, in tutta coscienza, che questo sia il percorso corretto per la ripresa e mi auguro che venga condiviso dagli altri soggetti istituzionali”.

fronti delle imprese, è facile comprendere che, senza tale ingiustificato incremento, ci sarebbe stato spazio, oltre che per effettuare tali in-terventi, anche per ridurre altre imposte alle imprese (si pensi all’aliquota Ires per quelle labour intensive) ed alle famiglie. Ma tant’è, questo non è stato fatto, o meglio si è fatto il contrario, ed ora bisogna rimediare facendo il percorso inverso. E non sarà facile. Vista da una banca del territorio, la situazione dell’economia reale appare tutt’altro che rosea: la debole struttura della grande maggioranza delle imprese, la loro scarsa capitalizzazione, un timido e poco tempestivo ricambio generazionale, il timore di ricorrere a manager esterni sono tutti fattori che hanno accentuato una crisi nei fatti pre-esistente. Il ruolo di una banca è quello di interme-diare il denaro: prestare a famiglie ed imprese ciò che i risparmiatori le affidano; ma per poter rendere un ser-vizio all’economia debbono poter contare sulla restitu-zione, nella misura più alta possibile, dei prestiti; e per ottenere tale risultato deve attentamente esaminare il richiedente e, soprattutto, la necessità per la quale ricorre al credito: altrimenti disper-de ricchezza e toglie ossigeno all’economia”.

Voglia di ripresa

Page 13: Marche domani n. 8

Voglia di ripresa

livello nazionale è il 14%). Chi cerca lavoro è il 27% dei laureati specialistici dell’Università di Urbino, contro il 30% del totale laureati. A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per il 41,5% dei laureati, valore anche in questo caso superiore alla media nazionale (33%). Questi risultati confermano che il modello Urbino tiene e anzi migliora. In un

quadro così difficile per i giovani è pertanto fonda-mentale conoscere le stra-de da percorrere e sapere che l’Università è ancora un investimento privile-giato per l’inserimento nel mondo del lavoro. Chi decide di iscriversi a Urbino sa che lo è ancora di più”.

“Un anno fa il tasso di disoccupazione giovanile si attestava al 29% nel-la media nazionale. Oggi, come è noto, è ulteriormen-te aumentato segnalando l’ulteriore deterioramento del mercato del lavoro. Anche se nelle Marche la media è di qualche punto inferiore, c’è poco da stare allegri. Nello scorso anno accademico è ulteriormente diminuito il numero dei diplomati che si immatri-colano a corsi universitari, segnale di sfiducia e di di-sorientamento dei giovani maggiorenni. Il sistema universitario marchigiano ha tenuto bene ma non

possiamo non riflettere. Come rettore di una

Università il mio angolo visuale è anzitutto quello offerto dalla condizione giovanile. Il nostro paese sconta dei pesanti parados-si: da un lato si amplia la

13PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

Ripartire da formazione, qualità

e innovazione

Luigi LacchèRettore Università di Macerata

La nostrarisposta è tutta

nei numeri

Stefano PivatoRettore Università “Carlo Bo” di Urbino

“Per parlare di ri-presa dell’economia in un momento tanto dram-matico occorre molta at-tenzione e senso di re-sponsabilità. Sono stimati infatti a circa 180 mila i posti di lavoro a rischio nei prossimi mesi e già sono sulle prime pagine e sui titoli di apertura situazioni come quelle che investono l’intera regione Sardegna. Per questo le risposte e le proposte di un ateneo non possono che essere nei numeri: i dati Almalaurea 2012 sulle Università italiane dicono che i neolaureati triennali dell’Universi-tà ‘Carlo Bo’ di Urbino che risultano occupati sono il 48%, un valo-re superiore alla media nazionale (44%). Tra gli occupati, il 33% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 15% coniuga il

generazione Neet, ovvero di chi non studia né lavora, dall’altro prosegue il pro-cesso di ‘esportazione’ di cervelli (laureati e dottori di ricerca) verso istituzio-ni di ricerca e imprese di nazioni che, a differenza dell’Italia, hanno davvero messo al centro la questio-ne cruciale dell’istruzione, della ricerca, della cono-scenza.

Il nostro paese è schiac-ciato sotto il peso del de-bito pubblico e non sarà facile uscirne come capita quando si arriva tardi al capezzale del malato. Il debito è l’immagine pla-stica (chissà quanto spazio occupano i nostri 2 mila miliardi di debito?) di chi ha rimandato al futuro scelte e soluzioni, con scar-si investimenti. Il debito si è così mangiato il futuro di alcune generazioni e questo è un dato drammatico.

L’autunno si annuncia

percorso verso la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 50%: il 35% è impegnato esclusivamente nella lau-rea specialistica, mentre il 15% studia e lavora. L’analisi degli sbocchi occupazionali dei laureati triennali deve tenere con-to che si tratta di giovani che nella maggioranza dei casi continuano gli studi, rimanda cioè al post-laurea di tipo specialistico l’ingresso nel mondo del lavoro.

Cosa avviene, dunque, ai laureati specialistici a un anno dalla laurea? A dodici mesi dalla con-clusione degli studi, ri-sulta occupato il 61%; un valore superiore alla media nazionale del 56% che colloca Urbino al 14° posto su 57 atenei. Il 12% dei laureati con-tinua la formazione (a

molto difficile. Il governo lancia segnali di fiducia, addirittura di ottimismo. Speriamo che sia così, che la voglia di ripresa abbia la meglio. La crisi ci spinge inevitabilmen-te ad un combattimento giorno dopo giorno, ma rischia di farci perdere l’orizzonte. Non avremo vere possibilità di ripresa se non ripartiremo dalla formazione, dalla quali-tà, dall’innovazione, dalla conoscenza e dal mondo delle imprese. Occorrono politiche di sostegno degne di una classe dirigente. Il recente bando regionale per sostenere borse di dot-torato di ricerca applicata –che ha avuto un notevole successo (aumentate da 40 ad 80)– è un esempio positivo e dimostra che nelle Marche c’è desiderio di crescita. Le Università ci sono”.

“Il debito pubblico è l’immagine plastica di chi ha rimandato scelte e soluzioni”

“In un quadro così difficile

per i giovani è fondamentale

conoscere le strade da percorrere”: l’Università

occasione per il lavoro

"Nel dicembre 2008 l’Unione Europea ha approvato il pacchetto “clima-energia”, meglio noto come “strategia 20-20-20”, in quanto pre-vede entro il 2020:

�� il taglio delle emissioni di gas serra del 20%;

�� la riduzione dei consumi di energia del 20%;

�� lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per il 20% del consumo totale europeo.

Il pacchetto comprende anche provvedimenti sui limiti alle emissioni degli autoveicoli e sul sistema di scambio delle quote di emissione dal 2013 al 2020 (ETS: Emissions Trading Scheme). Tale strategia, in origine concepita e riservata al solo comparto industriale, coinvolge ora sia il settore pubblico che quello privato, ed incentiva �������������� ����������������������� ����� ��ed applicare soluzioni utili ad una attenuazione degli impatti ambientali e, possibilmente, ad una loro soluzione. In questa ottica il cosiddetto “Patto dei Sindaci” rappresenta il tentativo di demandare alle Autorità Locali (Sindaci) l’im-pegno di intervenire sul proprio territorio per tentare di applicare i principi globali generali alla concreta realtà. Ovviamente non si tratta di ���� ������������������������������� ���������e con scarse risorse, compiti che possono ri-sultare assai gravosi ed eccedenti i limiti delle ������������������������������������ ��������-menti “in rete integrata” per favorire un dialogo utile allo studio di solu-zioni ed alla program-mazione di interventi. Tale orientamento deri-va dalla constatazione che le realtà urbane

VALUTAZIONI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA AMBIENTE:

UN UTILE E NECESSARIO APPROCCIOsono state individuate come “punti caldi” ove è presente il rischio di superamento dei limiti di sicurezza, soprattutto in relazione al settore dei trasporti ed a quello energetico di origine industriale e residenziale. E’ evidente che per l’impostazione di progetti di intervento sono necessari concreti elementi di conoscenza della realtà in tema di qualità dell’aria ambiente. Fino al momento attuale sono stati eseguiti interventi di monitoraggio, sia tramite misurazioni in siti ���������� � ���������� �� ���������� �������������del territorio diversi dai siti della rete di riferi-mento. Un approccio di tale natura può tuttavia produrre esiti a volte fuorvianti perché le variabili ��� ���� ����� ���� �� ����������� �� ���� ��esterni contingenti, in grado di mascherare la reale entità dei parametri in gioco. In una fase più recente di studio della problematica, si è individuata, come innovativa fonte di conoscen-za, una “modellazione matematica” che non rappresenta una tecnica a sé stante, ma che integra i dati provenienti dalle sorgenti regionali ed i dati delle centraline di monitoraggio provin-ciali, ormai storicamente presenti nel territorio. Tale visione risulterebbe ampia ed esaustiva, in grado di fornire un panorama delle situazioni critiche, attribuendo ad esse un “peso” effettivo che consentirebbe di programmare interventi di più ampio respiro rispetto a provvedimenti ������ ������ ������ ���� ������ ����������

Un ’appl ica-zione di tale metodologia è rappresentato da uno studio condotto da Ig i ens tud io srl per conto del Comune di Jesi, nel quale vengo-no analizzati i futuri carat-teri di qua-lità dell’aria ne l te r r i t o -rio comuna-le, alla luce del le t rasformazioni che consegui ran-no a l l ’approvazione del p iano at tuat i -vo dell’Area Produttiva Ecologicamente At-trezzata (APEA), denominata ZIPA VERDE. Le risultanze di tale studio, ricavate utilizzando anche una griglia di recettori posizionati nell’area ���������������������������������� ������e necessariamente meritevoli di conferma con ������� ������������������ ��� �����������scenario qualitativamente descrivibile in termini di ricadute emissive sul centro abitato e, ridi-stribuendo e riorganizzando in parte le attivi-

��� ����� ������ ����������attualmente in essere nelle zone ZIPA1, ZIPA2 e ZIPA3, in grado di at-tenuarne i relativi impatti sull’aria ambiente".

Dr. Costantino RicciPresidente Igienstudio srl

Viale del Lavoro 37/A - 60035 Jesi (An)Tel. 0731 203232 - [email protected]

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Serve una forte capacità critica per risolvere i problemi

Massimiliano PolaccoCoordinatore Confcommercio Imprese per l’Italia Marche

Giovani e mutazioni genetiche per la sopravvivenza

Francesco RanghiasciResponsabile sviluppo PuntoDock

14PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

“Ragionando sull’au-tunno che verrà e sulla situazione economica mi viene in mente uno slogan che negli anni Ottan-ta è stato un cavallo di battaglia del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan. Lo Stato, disse Reagan, non è la solu-zione ai nostri problemi, lo Stato è il problema. Sembrerebbe una deriva estrema, ma cosa dovrem-mo dire quando lo Stato fa rima con sprechi, con

“Dal 2008, la crisi. Dal 2008 l’habitat è cambiato e le imprese italiane non brillano nel processo di adattamento alle nuove condizioni. Invece di pensare a nuove strategie, preferiscono rassicurarsi ri-petendosi a vicenda i soliti consumati mantra: riduzione dei salari, libertà nella risolu-zione dei rapporti di lavoro, delocalizzazione. Contem-poraneamente il mercato ha dichiarato che per un’intera generazione di giovani italiani non c’è posto: un giovane su tre non lavora, gli altri due lo fanno in condizioni di estrema precarietà. Dal 2008, di conseguenza, i gio-vani italiani hanno comin-ciato a fare i conti con un contesto in evoluzione, con nuove regole del gioco, con un mondo che non sarebbe stato più come prima. Da allora questi giovani si stanno

costi esorbitanti della politica, con enti inutili, eccetera, eccetera? Politici e governanti si riempiono la bocca con la spending review che dovrebbe ta-gliare i costi della spesa pubblica e che invece non sta cancellando un bel niente (lo stesso Monti non è intervenuto sulle spese superflue per ri-durre il debito). Il risana-mento passa attraverso la riduzione dei costi e della spesa pubblica, fornendo un servizio efficiente al cittadino ed un aiuto con-creto alle Piccole e Medie Imprese che tengono in piedi il Sistema Italia e che continuamente ven-gono vessate. Alle nostre imprese spettano i con-trolli, in molti casi iniqui, le tasse e gli obblighi. Di fronte a questa situazione

dando da fare per generare nuove idee e nuovi concetti per interpretare la realtà che li circonda... nuove strategie di sopravvivenza in un habitat ostile. Nei comportamenti individuali modificano gli stili di vita, sperimentano nuovi canali di comunicazione e di azione riappropriandosi del proprio ruolo e della propria identità. Nella vita sociale ed economica hanno sviluppato nuove sensibilità verso l’am-biente e verso la collettività, nuove professionalità e nuovi modi di intendere l’economia. Dal 2008 stiamo assistendo ad una mutazione genetica, un processo di adattamento di una generazione di citta-dini, professionisti, impren-ditori che ambiscono nel prossimo futuro a diventare classe dirigente. Adattamento inevitabile e necessario come ogni strategia di sopravvi-

ci parlano di ottimismo: come dovremmo sentirci? Di regola l’imprenditore è positivo perché investe nel proprio progetto ma non è più questo il tempo. I canali del credito sono chiusi e non c’è una vera politica sugli strumenti da utilizzare per garantire una ripresa. Senza questi elementi come si fa a ri-partire? Taglio alla spesa pubblica, meno tasse alle imprese e ai cittadini, più credito e strumenti nor-mativi per stare al passo con la globalizzazione. La ricetta è semplice, invece si cerca solo di compli-care le cose evitando le azioni indispensabili per un salto di qualità, cioè forte capacità critica per risolvere i problemi e raf-forzamento delle sinergie interne”.

venza. Non siamo ancora in grado di sapere con quali nuovi ‘organi’ ce li ritrovere-mo a competere sui mercati, quali tentacoli, branchie o ali l’evoluzione gli avrà riservato. Non siamo neppure in grado di immaginare con quali lin-guaggi e con quali nuove idee invaderanno il mondo. La via migliore per la ripresa è la stessa della sopravvivenza: comprendere ed incoraggiare la mutazione. Contrastarla del resto sarebbe inutile, indietro non si torna”.

“PreamFono nell’an-no della crisi sta crescendo (+80% sul 2011). Il consun-tivo di fine luglio ha fatto sorridere tutti e ha permesso di guardare con nuovo slan-cio all’autunno 2012 e al 2013. Ci siamo interrogati a fondo su quale fosse la ricetta e abbiamo concluso che la ricetta è fare al meglio ciò che sappiamo fare bene nella consapevolezza che i mer-

PreamFono: “La ricetta è fare al meglio ciò che sappiamo fare bene” cati internazionali in questo momento sono i più ricettivi.

Abbiamo capacità di tra-sformare la materia prima e abbiamo industrializzato tale capacità coprendola con bre-vetti internazionali, abbiamo cercato di cogliere tutte le opportunità che si sono pre-sentate, in pochi mesi abbiamo affrontato problematiche mai viste prima soprattutto con clienti stranieri, diventando

progressivamente protagonisti nei rapporti dell’utilizzatore finale.

Nasciamo come azienda produttrice di semilavorati, fornitore di grandi gruppi mobilieri italiani, in un paio d’anni (con una forte acce-lerazione nel 2012) ci siamo trasformati in un produttore ‘a contratto’.

Il cliente è per noi al cen-tro delle attività e l’attenzione

alla soluzione delle esigenze ci permette di costruire relazioni durature nel tempo. Solo per fare un esempio PreamFono ha arredato la sala del con-siglio del nuovo parlamen-to della Georgia e sta già guardando alle esigenze che stanno nascendo. Il governo dei processi e la continua vo-lontà di miglioramento hanno permesso di far fronte a tutti gli impegni, nonostante la

sostanziale indifferenza del sistema creditizio.

PreamFono guarda al 2013 con fiducia. Oggi l’at-tenzione è posta sul rafforzare gli avamposti cercando di creare opportunità di sviluppo all’estero facendo rete con altre aziende e mantenendo rappor-ti con tutti quegli operatori che investono e sono stabilmente presenti sui mercati in crescita.

Cosa abbiamo imparato:

la forza delle competenze e delle tradizioni, apertura al nuovo e flessibilità nel cercare le soluzioni facendo leva su tutte le risorse a disposi-zione, forte attenzione alla componente finanziaria che in questa fase rischia di far saltare tutti i programmi”.

Augusta Bonci Amministratore

unico PreamFono

Voglia di ripresa

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Vorrei avere soltanto un briciolo delle capacità comunicative che possedeva Alceo per poter esprimere appieno cosa ho nell’animo”. Emozionato don Lamberto Pigini nell’ultimo saluto all’amico Alceo, celebrando l’omelia fu-

nebre in un’affollata Chiesa di San Domenico. “Un uomo fortemente legato ai valori fondamentali della famiglia e che ha dato grande impor-tanza all’impegno nel lavoro. Il Signore gli aveva dato un

maestoso talento e lui l’ha saputo sfruttare al meglio, con l’obiettivo di rendere migliore la nostra società. Diffondere notizie vuol dire, infatti, creare un vaso cui molti possono attingere per creare quelle innovazioni –ha sottolineato don Pigini, sacerdote di Loreto e presidente del Pigini Group- che fanno del bene all’intera umanità. Del resto, non era Gesù stesso verbo e parola di Dio? Per questo sono

convinto che Alceo, che tanto ha fatto anche per la nostra Chiesa, è pronto per essere accolto nell’alto dei cieli”.

Commossi i presenti, l’arrivo della bara era stato preceduto da due gonfalo-ni, della Regione Marche e del Comune di Ancona. Ed erano in moltissimi a salutare Alceo Moretti, nel pomeriggio di un mesto 15 settembre, già dalla Piazza del Plebiscito, in una città che si è raccolta intorno alla famiglia sin dal giorno prima, quando Alceo, all’età di 91 anni, si è spento. In moltissimi a render-

15PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

Ciao Alceo

L’ultimo saluto in un’affollata Chiesa di San Domenico, ad Ancona; l’omelia di don Lamberto Pigini

“Con te la vita è stata piena”

La commozione dei figli: “Porteremo avanti i tuoi insegnamenti”

gli omaggio, perché la sua umanità, come ha ricor-dato don Pigini, “toccava l’anima di tutti quelli che incontrava”. Sull’etica del lavoro una profonda rifles-sione: “Alceo si è sempre impegnato, fino all’ultimo giorno. E non dobbia-mo dimenticare quanti

s a c r i f i c i h a vissuto duran-te la guerra, combattendo con i Bersa-glieri e con i p a r t i g i a n i ” . In conclusio-ne dell’omelia un’immagine che ad Alceo sarebbe piaciuta: “Quante interviste ha fatto, due volte anche con me. Ora riceverà un’intervista dal Signore, che finirà così: ‘Alceo, dammi la mano, vieni con me nella casa per te preparata dall’eternità’”.

Toccanti le parole dei figli di Alceo, tutti e quattro stretti nel ricordo: “Nostro padre –ha detto Sergio- è stata una persona capace di trasmet-tere ogni giorno degli insegnamenti a chi gli stava vicino, gettando dei

semi da cui potesse germogliare qualcosa, con uno sguardo orientato sempre verso il futuro”. “Un ringraziamento va anche a te mamma –ha aggiunto Giorgio-, perché senza di te non avremmo avuto Alceo così come l’abbiamo conosciuto”. Poi Renata e Francesca: “Nostro padre ha trasmesso i valori della solidarietà, della giustizia e dell’interesse per gli altri. Preghiamo per te, papà, e porteremo avanti i tuoi inse-gnamenti. Con te è stata una vita piena di affetto e di amore”.

Durante la cerimonia hanno preso la parola il giornalista Rai Giancarlo Trapa-nese, amico di lunga data di Alceo, e Giacomo Bugaro, vicepresidente del Consiglio regionale e nipote di Moretti.

Prima del funerale un incontro riservato della famiglia con Sergio Zavoli, per Moretti l’amico di sempre. Moltissimi i volti noti alla cerimonia, rappresentate le istituzioni, il mondo culturale, imprenditoriale, sportivo e del giornalismo.

Roberto I. Rossi

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16PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

Di seguito proponiamo la prefazione di Sergio Za-voli al libro “Quella volta che… avventure e ricordi di Alceo Moretti”, scritto da Giancarlo Trapanese ed edito nel 2010.

“Alceo Moretti ha il cervello a sonagli, muove la testa e subito, per dir così, risuona un gran nu-mero di idee, tutte nuove e sorprendenti. La sua vita, colma di talento e di sfide, è ancora oggi uno sgorgare di invenzioni - magari non tutte d’oro colato, ma sem-pre con un seme, dentro, dal quale prima o poi sarebbe nato qualcosa - che hanno fatto di lui uno dei più grandi promotori di eventi conosciuti dal marketing non solo nazionale, un albo che porta, tra i più reputati, anche il suo nome. Questo libro è la narrazione fedele di come si può spendere un’esistenza ascoltando - mi scuso per la metafora, se vi parrà come un gioco - il suono di qualcosa che prima non c’era: fosse lo scenario di una sfilata di moda, una squadra cal-cistica, un giornale, una campagna contro la droga, un concorso di bellezza, una collana editoriale, una crociera per uomini d’affa-ri, la nazionale di atletica leggera, una trasmissione televisiva in cui misurare una generazione di leader, e via così, immaginando e inseguendo la mutevole natura della modernità, dell’umore popolare, degli estri generati dalla crescen-te velocità dei fenomeni, con le sorprese più avvin-centi e le tentazioni più ardite. Ma Alceo è stato anche un inventore di lin-guaggi, non solo di slogan,

ha anticipato la lotta agli scenari tenuti in vita dalle lobbies e dalle caste, ha messo insieme la creatività e la competenza, il mondo dei campioni e dei gregari, la solidità e la trasparenza. Non ce ne siamo sempre accorti perché - tranne per il Sud America, dove ha insegnato come si diventa creativi, ecco una parola del suo tempo e della sua rabdomantica capacità di interpretarlo - non ha mai cessato di stupirci. Tant’è che è ancora lì, un po’ su di peso, e di giri, perché il cervello è sempre a sonagli e continuerà a sorprenderci, magari attraverso i figli e la... “chicca” della sua vita, che se in testa le metti la maiuscola è il nome della sua vera, sola, paziente, allegra compagna di un inimitabile viaggio. Io gli sono stato vicino quando Alceo Moretti trasformò la reclame in pubblicità, e la pubblicità in promozione, quando i fatti, nelle sue mani, diventarono eventi, quando la stessa struttura linguistica dell’ingrandire si tramutò in penetrare: non nell’effimero clamore, ma nel più duttile farsi largo, cioè nel percepire i tempi dell’opportunità, della cre-scita e della durata. Un ma-estro che, attorno a sé, ha visto apparire e dileguarsi molti sogni destinati a non diventare dei segni. Le sue prime tracce, invece, sono divenute poi delle strade. “Largo ai giovani”, conti-nua a dire agli allievi del suo rango; chi più dei figli già ammaestrati? Ma non c’è fretta: l’ottimismo di Alceo è infrenabile. I sonagli si fanno ancora sentire. Io so come fa, ci ride sopra”.

Zavoli: “La creatività e la competenza”

Il ciclismo è uno sport di incredibile fascino popolare e il Tour de France è uno degli esempi più qualificati.

In una serie di conversazioni e chiacchierate post-tappa con Gianni Brera e Sergio Zavoli (eravamo all’inizio degli anni ’60), vedendo tanti corridori che praticamente senza guida medica ingerivano sostanze strane e avevano comportamenti non proprio normali (tipo quello di un atleta che, arrivato in cima da una salita, all’im-provviso ha girato la bicicletta ed è tornato indietro in discesa o quello che al Vigorelli, dopo l’arrivo di una corsa, non riuscivano più a fermare, o ancora quello che, finito contro un passaggio a livello chiuso, piegato sulla sbarra, continuava a pedalare, pur avendo perso nell’urto la bicicletta), decidemmo di fare qualche cosa e di lanciare un grido di allarme.

Così, al Processo della Tappa, tra-smissione allora radiofonica, creata da Sergio Zavoli, alla fine della corsa Saint Etienne-Grenoble, divulgammo un appello per creare una campagna anti-doping, parola allora sconosciuta, allertando il mondo sportivo sui pericoli di questa diffusa pratica. Gianni Brera si affiancò subito a noi e ci appoggiò l’idea. La trasmissione ebbe un

notevole riscontro nazionale e il giorno dopo Giuseppe Am-brosini, vecchio senatore dei giornalisti, che allora dirigeva la Gazzetta dello Sport, romagnolo di grande prestigio, riprese sulla “rosea” questo nostro grido di allarme. E’ cominciata in questo modo la prima campagna anti-doping che dopo qualche mese ebbe grandi sviluppi, coinvolgendo anche altri sport.

Allora, infatti, il ciclismo era seguitissimo a tutti i livelli come vero sport popolare italiano. Questa mia preoccupazione

per il doping e le sue implicazioni era viva in me da molto tempo; si era man mano fatta strada la volontà precisa di intervenire per tutelare la salute degli atleti e la loro integrità durante gli sforzi fisici decisivi. Ma la scintilla decisiva scattò quando a Parigi, all’uscita dell’a-scensore di un grande albergo, notai il massaggiatore di una squadra nell’atto di vendere una medicina ad un atleta. Alle mie domande pressanti quest’ultimo mi disse di aver acquistato un cardiotonico mentre invece si trattava semplicemente di un lassativo! Una volta, l’ignoranza in materia da parte dei protagonisti stessi dello sport, era la norma. Come vice-

presidente della Lega nazionale ciclistica, mi battei a lungo per informare atleti, dirigenti e pubblico della necessità di conoscere a fondo anche i problemi di doping, così come mi battei con successo perché fosse istituzionalizzata la presenza di un medico sportivo per ogni squadra.

In questa pagina alcuni dei più significativi “frammenti” tratti dall’omonimo libro sulla vita di

Alceo Moretti

Conobbi nel vasto mon-do della moda la giornalista Andreina Vanni, mitico di-rettore di riviste del gruppo Rusconi, poi direttore gene-rale del gruppo Mondadori, che mi chiamò per orga-nizzare una campagna che rinvigorisse la popolarità e la penetrazione di “Gioia”. Discutemmo, scambiammo diverse idee, disegnammo vari scenari e alla fine met-temmo a punto un’idea ap-parentemente rischiosa e forse irrealizzabile: il “Treno della Moda”. Mi misi a stu-diare la possibilità di ottene-re dalle Ferrovie dello Stato il più moderno elettrotreno

Quel “pazzo” treno della modache avesse-ro e l’auto-rizzazione a decorarlo per render-lo festoso e immedia-tamente ri-conoscibile lungo tutta la sua corsa attraverso l’Italia.

Mi pre-sentati alla Direzione g e n e r a l e delle Ferrovie dello Stato (per fortuna presentato dal Ministro ai Trasporti); esposi

il progetto e mi accorsi, dall’espressione dei loro visi, che non erano ben sicuri del mio equilibrio mentale! Descrivevo elettrotreni con grandi margherite, stazioni che avrebbero ospitato sfilate di moda, attori e personag-

gi presenti all’iniziativa, ecc. Ad un certo pun-to, il capo dell’assem-blea mi dis-se: “Ma lei vuole fare tutte queste cose? Con u n t r e n o ? Nelle stazio-ni?”.

“ S e m e l in anno licet insanire” e il

Treno della Moda partì e non se ne pentirono, visto che lo ripetemmo per alcuni anni.

Ricordiamo con orgoglio che negli anni successivi furono molti coloro che imi-tarono il “nostro” treno.

Kennedy morì pochi giorni prima della nostra visita negli Stati Uniti, fis-sata per l’ottobre del 1963, quando praticamente era-vamo già pronti a partire.

Il viaggio, le visite, i contatti, tutto era stato appianato e concordato nei minimi particolari con gli uomini del Presidente scomparso.

Ero all’Antoniano di Bologna per una manife-stazione quando mi rag-giunse una telefonata di Gianfranco Rizzini: mi attendevano quella notte stessa nello studio del Di-rettore generale del Grup-po del Corriere della Sera, l’avvocato Stagno. Dove-vamo decidere se partire ugualmente per partecipare ai funerali di Kennedy o ritardare di qualche setti-mana ed andare ad incon-trare il nuovo Presidente Johnson. Partii subito ed arrivai a Milano alle 1.30 di notte. La riunione fu drammatica (…) Mi imbar-cai immediatamente per gli Stati Uniti!

Riuscii attraverso vari amici ad ottenere subito un colloquio a Washington con il direttore degli Affari europei, con il quale, alla Casa Bianca, dovevo con-cordare ex novo l’udienza

A volte un bel pugno sul tavolo può risolvere molte cose

per i giornalisti e per tutti gli altri componenti del G r u p p o de l Cor-riere della Sera.

C o m e assistente e preziosa i n t e r p re -t e avevo mia figlia Francesca che da di-versi mesi studiava a New York.

In un primo tem-po, grandi c o nve n e -voli, ma, nonostante vari tenta-t iv i , non r i u s c i v o ad entrare n e l v ivo della que-stione. Il Presidente J o h n s o n non aveva molta simpatia per tutto quello che Kennedy ave-va stabilito in precedenza (perché come suo vicepre-sidente era stato tenuto in “isolamento”)… e me ne stavo accorgendo in maniera chiarissima.

Mi arrabbiai progressi-vamente, alzai il tono della

voce e ini-ziai ad in-sistere con più energia per giun-gere ad un a c c o r d o , ma Fran-cesca, fa-cendomi da interprete, ad un certo punto non traduceva più come volevo io.

E r a molto più a c c o m o -dante, usa-va parole più paca-te… aven-do paura di arrivare ad una rottu-ra.

Avendo intuito la situazione, i n s i s t e t t i

con lei, la invitati ad essere più severa, ma lei era giova-nissima, dolce di carattere e giustamente titubante. Allora, nonostante non sia un giocatore, tentai un bluff da pokerista.

Appoggiai con forza

Insieme al mio amico Properzi nel 1973 avevo fondato “TeleMilano”, la Tv via cavo del capoluogo lombardo.

Dopo pochi mesi ricevetti però una proposta molto interessante per una consulenza negli Stati Uniti e mi ritrovai quindi con solo un mese di tempo per trovare una sistemazione alla televisione, prima del mio trasferimento.

In quel periodo ero Presidente italiano dei Public Rela-tions e avevo nel Consiglio nazionale Vittorio Moccagatta, l’attuale portavoce ufficiale di De Benedetti e membro del Consiglio di amministrazione di “Repubblica”, che allora era il capo ufficio stampa di Silvio Berlusconi.

Avevo attrezzato la sede di TeleMilano in alcuni locali presi in affitto a Milano 2, il grande centro residenziale realizzato con una concezione avveniristica e con tecniche molto sofisticate. Una delle soluzioni tecnologiche che mi aveva indotto ad aprire in questo centro era che nelle fondamenta erano stati costruiti dei “camminamenti” che contenevano tutti i cavi elettrici, telefonici, televisivi, ecce-tera, necessari alla vita di queste migliaia di appartamenti.

Per una televisione via cavo era una situazione di privilegio, perché immediatamente ci trovammo collegati con una notevolissima audience.

In una pausa dei lavori di un Consiglio nazionale della Federazione dei Public Relations stavo parlando con Attilio Consonni della Coca Cola e con Vittorio Moccagatta, della mia preoccupazione relativa alla sistemazione di TeleMi-lano prima della mia partenza per gli States. Vittorio ci pensò un momento e poi mi disse: “Ne voglio parlare con Berlusconi che è sempre aperto alle innovazioni”.

Al Cavaliere l’idea di avere una televisione piacque soprattutto perché vedeva un miglioramento dei servizi per tutti coloro che vivevano in Milano 2.

In due giorni combinammo il passaggio di proprietà di TeleMilano e da lì, dimostrandosi un grande e geniale imprenditore, decollò nel mondo della comunicazione grazie anche al fatto che dopo due o tre mesi le televisioni via cavo ebbero l’autorizzazione a trasmettere via etere.

La prima Tv per Berlusconi

Alceo Moretti con Fausto Coppi

Il “Treno della Moda” ideato da Alceo Moretti

Tour de France

la mano sul tavolo rivol-gendomi a lei con gran-de indignazione e le dissi: “Tu devi tradurre esatta-mente quello che dico io! (…) Nell’appoggiare con notevole forza la mano sul tavolo, feci rovesciare il bicchiere metallico che conteneva le matite. Il mio occhio si spostò, però, dalle matite a terra alla mano del direttore degli Affari euro-pei che alzava il ricevitore del telefono e dopo pochi minuti, col più bel sorri-so del mondo, mi diceva: “Okay, va bene sabato?”.

E così tutto si sistemò. Ci alzammo, andammo verso l’uscita e alla porta questo signore mi disse, in perfetto italiano: “Posso congratularmi per il per-fetto inglese di sua figlia?”, dopo avermi ascoltato quasi cinquanta minuti, e avermi visto fare la fatica “bestia-le” di pensare le parole più appropriate e farle tradurre poi a Francesca.

Lo guardai in faccia e un gran sorriso ci venne spontaneo: “Mi ha fatto fare tutta questa sfacchi-nata dialettica e lei invece parla uno stupendo italia-no… ah, i diplomatici!”.

“Sa, sono stato sei anni console degli Stati Uniti a Firenze”.

Diverse volte Alceo Moretti ha incrociato nella sua vita professionale la Casa Bianca: in questa foto è a Washington con Joe Napolitan per le presidenziali degli Stati Uniti

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OTTOBRE 2012 MARCHEdomani

ANDREA CARLONI

Quando si perde una persona cara, se ne va sempre anche un

po’ di noi. E’ stato così, quel venerdì mattina, per-ché Alceo era anche per la nostra, uno di famiglia. Ricordarlo non è impresa facile, non si saprebbe da dove cominciare. Il mio primo incontro con lui è datato 1981. Era appe-na rientrato nelle Marche dall’America, dove si era tolto un sacco di sod-disfazioni. Le campagne elettorali in Nordamerica, la tivù in Brasile, la scoper-ta e il lancio di Raffaella Carrà in Sudamerica e tanto altro che sarebbe impossibile rievocare qui. Sono passati 31 anni.

Trent ’anni d o p o q u e l l a prima intervi-sta che gli feci, in occas ione del suo com-pleanno per i 90 anni, con Giorgio, Sergio e Chicca (una parte, con Fran-cesca e Renata, della sua splen-dida e adorata famig l ia ) g l i giocammo un piccolo scherzo. Un “Incontro di Alceo Moret-

ti… con Alceo Moretti”, a parti invertite. Sulle prime, l’idea che fossi io ad inter-vistarlo nella sua trasmis-sione sembrò turbarlo un attimo, ma poi ci fece una risata sopra, anche perché l’avevamo preparata così bene da annunciargli (ed

era vero) che quello stesso programma sarebbe an-dato in onda anche sulla mia, di trasmissione. Alla fine, ci prese gusto, rassi-curandomi con un “a te lo

lascio fare”. Non dimen-ticherò mai quell’incon-tro, arric-chito dagli augur i d i alcuni dei suoi ami-ci cari più cari, anche perché nelle sue risposte c’erano tut-ta la gioia e l’orgoglio per quanto era riuscito a fare, nei tant i s s imi campi in cui aveva gioca-to e vinto: le relazioni pubbliche, l a c o m u -n i c a z i o n e

parlata e scritta, il lancio e la guida di personaggi che hanno fatto epoca, e poi il suo impegno nello sport, fra ciclismo, basket, calcio, atletica leggera e football americano. Insomma, un genio.

In questi trent’anni ed

in quello che li ha seguiti, ho cercato di fare tesoro di tutti i suoi insegnamenti, che sono stati tanti e fino all’ultimo. Se un mio pro-gramma gli piaceva non

“Non smettere mai di osare”

Personaggio di spicco della comunicazione e fi-gura poliedrica, la vita di Alceo Moretti, presidente e fondatore del Gruppo Alceo Moretti Comunica-zione, ha attraversato con tocchi di maestria tutti i campi, dallo sport allo spettacolo, dalla politica al mondo dei media. Un’atti-vità intensa, contraddistin-ta da creatività e passione: l’impegno nella lotta parti-giana; l’amore per lo sport che lo ha visto, tra l’altro, al fianco di Fausto Coppi e, giovanissimo, allenare la nazionale femminile italiana di atletica leggera; lo spessore del giornalista, dalle colonne del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport alla creazione di una propria testata e di una trasmissione di tren-tennali successi; pioniere della comunicazione, è stato socio fondatore della Ferpi (Federazione Rela-zioni Pubbliche Italiane) e ideatore di campagne che hanno aperto le strade a questo mestiere, dalle presidenziali negli Usa all’invenzione, con l’Olim-pia Pallacanestro Borletti

M i l a n o, di quel-la forma i n e d i t a d i p ro -mozione che po i per tutti diventerà la ‘spon-sor i zza -zione’.

N a t o a Pesaro nel 1921, h a s t u -diato alla Bocconi di Milano e durante la guerra è s t a t o uff ic iale dei Ber-sag l ier i . E n t r a t o successi-vamente nella Re-s i s t enza (operan-

do tra Romagna e Marche) è diventato alla data della Liberazione membro del governo provvisorio del Comitato di Liberazione Nazionale delle Marche. Le esperienze in ambito giornalistico e di relazioni pubbliche lo hanno portato a vivere a Roma, Milano, in America del Nord e America del Sud, seguendo campagne di informazione e di comunicazione anche in Europa, Africa e Asia. Dal 1982 è rientrato in Italia, ad Ancona.

Giornalista per oltre 40 anni, ha collaborato tra le altre testate con “Corriere della Sera” e “La Gazzetta dello Sport”. Ha inol-tre diretto diverse testate giornalistiche come “Te-leFlash” (Roma), “Lom-bardia Domani” (Milano), “TeleMilano” (Milano), “Relazioni Pubbliche” (Milano), “La Gazzetta del Lino” (Milano), “Pa-norama Italiano” (Rio de Janeiro – Brasile), “Mar-che Domani” (Ancona).

Ha editato riviste come “Liberalsocialismo” diret-ta da Guido Calogero e

Il talento e la sfida

La biografia

con Carlo Azeglio Ciampi come collaboratore, è stato segretario regionale per la Lombardia e consiglie-re nazionale del Partito Repubblicano Italiano e ha fondato TeleMilano, successivamente venduta a Silvio Berlusconi e dive-nuta Canale5. Per 30 anni ha condotto la trasmis-sione di approfondimento settimanale “Gli incontri di Alceo Moretti”, nata negli anni trascorsi in Sudamerica e proseguita in Italia. Ha intervista-to personaggi del mondo politico, imprenditoriale, sportivo, culturale, tra cui politici come Renato Altissimo, Mario Capan-na, Armando Cossutta, i capi di Governo Giovanni Goria e Arnaldo Forlani, campioni dello sport come Giacomo Agostini, Gino Bartali, Livio Berruti, Er-cole Baldini, Manuel Fan-gio, Giacinto Facchetti, Emerson Fittipaldi, Niki Lauda, Cino Ricci, Sara Simeoni, Gilles Villenevue, Zico, il ct della naziona-le brasiliana Coutinho e della Nazionale argentina Menotti, personalità come Sandro Ciotti, Innocenzo Cipolletta, Claudio De Mattè, Diego della Valle, Bernie Ecclestone, Joao Havelange, Carlo Marcel-letti, Vittorio e Francesco Merloni, Corrado Passera, Valeria Moriconi, Gianni Petrucci, Raf Vallone e Paolo Villaggio.

E’ stato socio fondatore e Presidente onorario della Ferpi (Federazione Rela-zioni Pubbliche Italiane).

Per oltre un decennio ha ricoperto l’incarico di Responsabile Immagine del Gruppo Corriere della Sera. Ha svolto più di 200 campagne promozionali e comunicative in Europa, America del Nord, Ameri-ca del Sud e Asia, tra cui la campagna presidenziale degli Stati Uniti d’Ame-rica. Ha vinto numerosi premi nazionali ed inter-nazionali tra cui la Rosa d’Oro Europea, il Premio Mondiale Columbia Pictu-res di New York, il Leader One a Buenos Aires, la Via della Seta a Tokio e Le chiavi della città a Miami; ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Tropea e Ba-gno di Romagna e la sua città di adozione, Ancona, l’ha insignito della civica benemerenza con il Ciria-chino d’argento.

In ambito sportivo, ha detenuto primati naziona-li di atletica (lancio del peso e del disco), è stato il più giovane allenatore della nazionale femmi-nile di atletica leggera, nel calcio ha condotto le squadre della Vis Pesaro e dell’Anconitana, portando quest’ultima per la prima volta in Serie B, è stato manager di ciclismo, con campioni del calibro di Fausto Coppi, Gastone Nencini, Federico Martin Bahamontes e Michele Gismondi, ottenendo an-che la vittoria al Tour de France.

Inoltre ha inventato le sponsorizzazioni in Italia, creando la Olimpia Borlet-ti Milano, primo caso di accostamento del nome di un’azienda ad una squa-dra sportiva.

lasciava che finisse la sigla senza avermi te-lefonato per compli-mentarsi; se sbagliavo qualcosa, non perdeva occasione per ripeter-mi “che solo chi non fa, non sbaglia mai”. “E tu – aggiungeva – non smettere mai d i f a r e, a n c h e di osare, come ho fatto tan-t e vo l t e io”. Potrei r a c c o n -tare tanti a n e d d o -ti, lo ha già fatto Giancarlo Trapane-se in un libro; ce n e v o r -r e b b e r o altri per

raccontare tut-to Alceo, ciò che ha fatto, il coraggio e la personalità che ha dimo-strato in tanti frangenti della sua vita, in cui non si è fatto mancare nien-te, mantenen-dosi sempre in equilibrio fra le coccole della sua famiglia e le sfide del suo lavoro. Credo che l’Italia e soprattutto le Marche, la no-stra amatissi-ma regione gli debbano mol-to ed abbiano perso con lui un personag-gio raro, ini-mitabi le. Lo abbiamo ricordato al Pa-nathlon Club di Ancona; lo ricorderemo all’Ussi Marche.

In queste ore di tristez-za e di dolore difficili da raccontare, resta la conso-

Diversi capi di Governo sono stati ospiti degli “Incontri”: qui Alceo Moretti è con Giovanni Goria

Sopra con Corrado, scelto come presentatore del Treno della Moda ideato da Alceo Moretti; a sinistra alla prima del film “Barbara” (Alceo Moretti produttore) con la protagonista Raffaella Carrà e il regista Gino Landi; a destra alla Casa Bianca in visita al Presidente degli Stati Uniti Johnson

A Buenos Aires con Lando Buzzanca per una produzione televisiva

lazione per il patrimonio di insegnamenti che ci ha lasciato, fino ad un attimo prima di addormentarsi per sempre, felice di aver programmato un altro po’ del suo futuro. Abbiamo convissuto con un uomo d’altri tempi, che ha avuto la straordinaria capacità

di reggere il passo del-la modernità. Ci lascia un’eredità di valori e sen-timenti che non dovremo disperdere.

Grazie di tutto Alceo, continueremo a sentirci.

Vittoria al Tour de France: il giornalista Bruno Raschi intervista Federico Martin Bahamontes e il general manager Alceo Moretti

Alceo Moretti nel racconto del collega e amico Andrea Carloni

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Il ricordo del presidente della Regione, Gian Mario Spacca:

“Ora che Alceo ha rag-giunto il Cielo, credo che anche lassù continuerà il suo lavoro editoriale, e darà sicuramente il via ad un nuovo giornale, maga-ri lo chiamerà ‘Paradiso Domani’, e lì aprirà il con-fronto tra tutte le Anime, desiderose di offrire la loro luce e la loro energia alla maggiore gloria del Signo-

re. Alceo, ti siamo grati per i tuoi insegnamenti, che hai diffuso in ogni angolo della terra, dal Brasile agli Stati Uniti, dall’Argen-tina all’Europa. L’impe-gno saldo per difendere e diffondere il valore della democrazia, testimoniato coraggiosamente durante i tempi più bui che l’Italia avesse mai attraversato.

Il rispetto per il valore

all’ultimo. E questa capaci-tà di stupirsi e interessarsi che ammiriamo, che consi-deriamo una lezione e un lascito, che più ci mancherà.

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Affettuosi ricordi e testimonianze

“Uno spirito libero, un’intelligenza instancabile, una fucina di intuizioni, una mente giovanee ironica”

Spacca: “Grati per i tuoi insegnamenti”inviolabile di ogni persona, e delle sue idee, cui tu hai sempre generosamente of-ferto grandi spazi, proprio perché quelle idee buone potessero divenire azioni concrete, utili alla crescita delle comunità.

L’affermazione del va-lore dell’amicizia, da pra-ticare in ogni circostanza, anche a costo di mortificare una parte di se stessi. Ami-cizia fonte di ispirazione di ogni progetto, da edificare per migliorare la vita ed il benessere di tutti.

L’educazione alla pa-zienza e soprattutto al ri-spetto del tempo che scor-re: che fa dimenticare le piccole cose futili ed inutili e che illumina solo le azioni che fanno la vita degna di essere vissuta.

Ed infine, l’importanza del lavoro, che a ciascuno deve consentire di essere se stesso, ma che richiede il massimo del sacrificio, del-la dedizione personale e di una profonda motivazione.

Diceva un suo grande amico, Sergio Zavoli, che ‘Alceo Moretti ha il cervel-lo a sonagli, muove la testa e subito, per dir così, risuo-na un gran numero di idee, tutte nuove e sorprendenti. La sua vita, colma di talen-to e di sfide, è uno sgorgare di invenzioni, sempre con

un seme. Questo libro è la narrazione fedele di come si può spendere un’esisten-za ascoltando il suono di qualcosa che prima non c’era’. Sergio Zavoli lo ha ritratto così nell’in-troduzione alla biografia di Moretti “Quella volta che…”. Oggi che Alceo non c’è più, quell’immagine resta l’istantanea più im-mediata a rappresentare la sua straordinaria vita. Uno spirito libero, un’intelligenza instancabile, una fucina di intuizioni, una mente giova-ne e ironica. Alceo Moretti sapeva dipingere un’epoca con un solo aneddoto, po-polato dei personaggi che hanno fatto la nostra storia. Perché Alceo, non credo di esagerare, li aveva conosciuti quasi tutti, in Italia e nel mondo. E nel mondo aveva rappresentato l’intrapren-denza dei marchigiani, la loro capacità di innovare pur restando saldamente ancorati alla propria terra.

Alceo le sue origini non le ha mai abbandonate. Dalla sua casa di Ancona, negli ultimi anni, ha continuato a raccontare la società, la cultura, l’economia della nostra regione.

I ricordi che mi legano a lui sono tantissimi e tutti, oggi, si accavallano in modo sorprendentemente triste e sereno. Ciò che più mi mancherà saranno però le sue ‘chiacchierate’, l’ascolto delle storie della sua vita che con incredibile ironia sape-va raccontare e che erano spunto per sempre nuove idee. Alle Marche manche-rà l’uomo, il partigiano, il giornalista, l’imprenditore acuto. Il pioniere di tante avventure imprenditoriali di successo. Alla famiglia, a Giorgio, Sergio e Chicca, a tutte le persone a lui legate, manifesto la mia vicinan-za in questo momento di profondo dolore, anche a nome di tutta la comunità regionale”.

“Con Alceo Moretti se ne va un marchigiano che ha saputo precorrere i tempi nella comunicazione e nel marketing pubblici-tario, una figura per molti aspetti unica che ha dato grande prestigio alla nostra regione”. Così il presidente del Consiglio regionale, Vittoriano Solazzi, ricorda Alceo Moretti, al quale era legato, si legge nella nota, “da profonda amicizia e da grande stima professiona-le”. “Partigiano nel Partito D’Azione, amico di uomini della Patria come Ugo La Malfa –prosegue Solazzi–, Moretti anticipò le nuove tendenze oggi dominanti nell’informazione politica e nel mondo dell’economia. Protagonista nel dopoguer-ra della prima sponsoriz-zazione con la squadra di basket milanese “Olimpia Borletti”, estese le sue ca-pacità innovative e crea-

Solazzi: “Figura unica”

tive anche nel mondo dei partiti, divenendo un vero e proprio public relation man. I suoi frequenti viaggi in America gli consentiro-no di acquisire un enorme patrimonio di conoscenze nel settore pubblicitario e comunicativo. Alceo Moretti, per i marchigia-ni, è stato anche il volto noto che settimanalmente incontrava su Tv Centro Marche i protagonisti della vita politica ed economica delle Marche”. E Solazzi, porgendo alla famiglia le più sentite condoglianze a nome personale e dell’in-tera Assemblea legislativa, conclude ricordando come le interviste di Alceo Mo-retti “siano state un fon-damentale contributo per capire, analizzare e riflette-re sulla realtà della nostra regione in tempi complessi e di cambiamento come quelli che stiamo vivendo”.

Il ricordo del commissario straordinario per la Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande:“Con la scomparsa di Alceo Moretti le Marche non perdono solo un protagonista del giornalismo e della co-

municazione, ma soprattutto un intellettuale attento alle vicende locali della politica e della società che, attraverso i suoi innovativi progetti, sempre animati da grande passione, ha saputo raccontare per tanti le trasformazioni sociali ed economiche della nostra regione. La sua importante eredità culturale e professionale continuerà a camminare sulle gambe robuste di chi lo ha avuto come maestro”.

Casagrande: “Un intellettuale attento”

La dichiarazione del sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano:

“A nome dell’Ammi-nistrazione comunale vor-rei esprimere sconcerto e tristezza per l’improv-visa scomparsa di Alceo Moretti. Un personaggio notissimo ad Ancona per il suo ruolo mediatico, di giornalista, di comuni-catore, di imprenditore, di uomo di cultura e di sport, di intrattenitore in-telligente e sensibile. Nella sua lunga e articolata esi-stenza Alceo si è distinto in giovane età come mili-tante nella Resistenza, a sostegno dei valori della democrazia e della libertà.

E’ stato un eccellente sportivo (come atleta pri-ma e come allenatore poi), riscuotendo soddisfazioni e consensi in tutti i settori

Gramillano: “Uomo di talento”che ha praticato e nei quali ha frequentato personaggi di grande levatura.

Contemporaneamente si è dedicato con passio-ne al giornalismo e -con grande lungimiranza- alla comunicazione e al mondo delle pubbliche relazioni.

E’ stato autore di nu-merosissime campagne di comunicazione in Europa, in America del Sud e del Nord e in Asia. Pioniere in Italia in questo setto-re, ha fondato TeleMila-no (ceduta poi a Silvio Berlusconi) ed ha fonda-to la Ferpi, Federazione italiana delle relazioni pubbliche, di cui è stato presidente. Ha diretto ed editato giornali e riviste -ad Ancona è nota a tutti “Marche domani”- e ha collaborato con prestigiosi quotidiani.

In tanti anni di con-sumato mestiere ha in-tervistato dal suo salotto televisivo “Gli incontri di Alceo Moretti” centinaia di personaggi del mondo politico, culturale, im-prenditoriale, sportivo, contribuendo a divulgare le eccellenze del terri-torio.

Personaggio di grande eleganza e cortesia, lo ri-corderemo con nostalgia, come una figura polie-drica e di forte talento, amante della propria città che nel 2007 lo ha insigni-to della civica medaglia d’argento.

Ai familiari va un messaggio di profonda stima e conforto in que-sto doloroso momento, nel quale perdono sì il loro capostipite, ma con il conforto di saperlo un modello e esempio per più generazioni”.

Il messaggio di cor-doglio del vice presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Giacomo Bu-garo è stato ripreso nella dichiarazione dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, come di seguito riportato.

“E’ morto ad Ancona, all’età di 91 anni, il gior-nalista Alceo Moretti, fon-datore e primo Presidente onorario della Ferpi, la Federazione relazioni pub-bliche italiana. Dopo una lunga carriera, condotta in Italia e all’estero, aveva fondato nel capoluogo mar-chigiano il Gruppo Moret-ti, un centro di consulenza per le relazioni pubbliche e iniziative editoriali.

“Con Alceo Moret-ti scompare un pezzo di storia, fatta di successi sportivi, professionali, di battaglie combattute sempre animato da quella

irresistibile e trascinante fiducia nel futuro che sono la cifra di tutta la sua vi-cenda terrena. Era mio zio, ma la parentela non aggiunge nulla al giudizio su una delle personalità più vivaci e poliedriche che io abbia conosciuto”. Questo il messaggio di cordoglio diffuso dal vice presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Giacomo Bugaro. “Dalle lotte partigiane a Fausto Coppi, dalle Marche fino alla Casa Bianca –ha detto Bugaro- Alceo era sempre animato da quella energi-ca capacità propositiva e positiva che faceva di lui un vincente!”. “Troppi gli aneddoti, i racconti delle sue imprese, soprattutto nel suo campo preferito, la comunicazione. Uomo pro-fondamente buono -conti-nua il consigliere Pdl- ha

saputo costruire insieme a una grande donna, mia zia Chicca, una splendida famiglia che lo ha coccolato e assistito sempre, fino alla fine, con un commovente amore”. Alceo Moretti, che ha vissuto per diversi anni negli Stati Uniti, è stato fra i promotori e fondatori di TeleMilano cavo, una tv privata che ha poi venduto (per la cifra simbolica di 50 mila lire) a Silvio Ber-lusconi.

Tornato nelle Marche, ha fondato il periodico “Marche domani” e ha ide-ato un programma televisi-vo, “Gli incontri di Alceo Moretti”, trasmesso da Tv Centro Marche, e andato in onda per venticinque anni, ogni giovedì sera.

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche esprime alla famiglia le più sentite condoglianze”.

La dichiarazione di Raffaele Bucciarelli, presiden-te Gruppo Federazione della sinistra Pdci-Prc Regione Marche:

“Con la scomparsa di Alceo Moretti le Marche per-dono un protagonista della cultura e della comunicazione regionale, capace di coniugare le problematiche locali ad una ottica nazionale ed internazionale. Piangiamo il giornalista, l’esempio di dedizione di chi ha operato fino agli ultimi giorni della sua lunga esistenza”.

Bucciarelli: “Esempio di dedizione”

Il ricordo di Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di Commercio di Ancona:

“Ci commuove la scom-parsa di Alceo Moretti, un punto di riferimento per la comunità civile e pro-

“Le notizie Alceo le ha

precedute, le ha prevedute,

immerso come è stato dentro

la storia, diventandone

sempre attore protagonista,

interprete, fautore”

Giampieri: “Saldo punto di riferimento”fessionale, un amico della nostra Camera di Com-mercio, sempre attento, cu-rioso, inevitabilmente sulla notizia.

Anzi, le notizie Alceo le ha precedute, le ha pre-vedute, immerso come è stato dentro la storia, di-ventandone sempre attore protagonista, interprete, fautore.

Scorriamo quello che crediamo il noto curricu-lum, che la redazione del Gruppo Moretti, professio-nale pur nell’emozione, non ha mancato di divulgare tempestivamente - proprio nello stile Alceo.

Leggiamo e ci stupiamo di nuovo per quante vite ci sono state dentro la para-bola esistenziale di Alceo: la Resistenza, la comuni-

cazione, i viaggi attorno al mondo che rinasceva, l’Ita-lia da bere, l’avvento della comunicazione commerciale televisiva, il marketing, il fund raising, lo sport, la Cina (per lui vicina prima che lo diventasse per tutti gli altri), l’America della guerra fredda, il territorio.

E nonostante la Sto-ria e il Mondo che aveva attraversato, Alceo aveva sempre uno sguardo vigile e incuriosito su ogni novità, anche nel microcosmo cit-tadino; al contrario di altri Grandi Vecchi, non ha mai avuto la sufficienza verso il Presente del laudator temporis acti, di colui che non può essere più stupito e rapito dalle cose. L’uma-nità e le vicende del mondo lo hanno riguardato fino

“Alceo Moretti era un uomo di sport, un grande uomo di sport, un amico del mondo sportivo che ci mancherà con la sua ener-gia e la sua inventiva”.

È il ricordo di Alceo Moretti da parte del pre-sidente del Coni Marche, Fabio Sturani: “Atletica, basket, calcio, ciclismo… fare l’elenco delle attività e delle iniziative di Al-

“Un instancabile

ideatore e promotore della cultura sportiva,

dei suoi valori, delle sue passioni”

Sturani: “Ci mancherai”ceo Moretti nel mondo sportivo sarebbe davvero impossibile.

A noi piacerebbe che venisse ricordato come uomo di sport, nel senso più vero del termine: un instancabile ideatore e promotore della cultura sportiva, dei suoi valori, delle sue passioni.

Ciao Alceo, ci man-cherai”.

Bugaro: “Quella trascinante fiducia nel futuro”

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Sono storie diverse quelle racconta-te. Diverse ma tutte eccellenti, nell’oc-chio delle telecamere della trasmissione Campus.tv, condotta da Lucio Cristino e prodotta dal Gruppo Alceo Moretti Comunicazione. Sotto i riflettori stu-

denti, ricercatori e docenti che oggi scrivono il futuro. Giovani che vengono dall’università e che, entrati nel mondo del lavoro, hanno avuto successi inter-nazionali: dal ministro Corrado Clini a Chiara Daraio, professore ordinario

di Aeronautica e Fisica appli-cata al California Institute of Technology, entrambi formati dai docenti dell’Università Po-litecnica delle Marche.

Focus anche su Xindong Zhang, per tutti Pietro, il primo laureato del programma “Mar-co Polo”, voluto dalla Crui (Conferenza dei Rettori) e dalla Presidenza della Repubblica per incrementare la presenza

degli studenti cinesi nelle nostre università.

Interessante anche la sezione Agenda, rubrica dedicata agli appuntamenti accademici, alle scadenze e ai bandi di concor-so, condotta dalla studentessa dell'Università Politecnica delle Marche Roberta Mazzanti.

Sul sito dell’Università Poli-tecnica delle Marche è possibile rivedere e condividere tutte le puntate andate in onda.

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* DIEGO FRANZONI

Il prolungamento del Cor-ridoio Baltico Adriatico almeno fino ad Anco-

na, ma possibilmente fino a Bari e Brindisi, è un atto fondamentale per la ripresa economica delle regioni del versante adriatico e soprattutto per le Marche.

A fine giugno si è tenuto ad An-cona un convegno sul prolungamen-to del Corridoio Baltico Adriatico, organizzato dal Consiglio regiona-le delle Marche.

A confrontar-si i parlamentari europei della Commissione trasporti, David Sassoli, An-tonio Cancian e l’austriaca Eva Lichtenberger, oltre che i parlamentari italiani Carlo Ciccioli e Silvana Amati, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, numerosi consiglieri regio-nali e il segretario generale dell’Iniziativa Adriatico Io-nica, l’Ambasciatore Fabio Pigliapoco. Ci sono novità interessanti che le istituzioni dovrebbero cogliere fino in fondo: la tratta Bologna-Ancona è stata inserita nel Corridoio trans-europeo n° 5, Helsinki–La Valletta; il 7 giugno il Consiglio europeo ha inserito il porto di Anco-na nel Core internazionale; l’istituzione dal 2014 della Macroregione Adriatico Ioni-ca; l’approvazione del piano regionale della Logistica da parte del Consiglio regionale delle Marche.

Il presidente Spacca, in-sieme ai parlamentari mar-chigiani, a quelli pugliesi e al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, do-vrebbe pressare il Governo italiano affinché: dia una indicazione chiara all’Unio-ne europea sulle priorità dei porti nel mare Adriatico che

“Corridoio Baltico Adriatico: prolungamento fino ad Ancona”

assegni a quello di Ancona un ruolo importante, anche perché già interconnesso con la Piattaforma logistica delle Marche e inserito nel Core in-ternazionale; fornisca all’Ue una descrizione dettagliata dei nodi intermodali di in-terconnessione con il Corri-doio Baltico Adriatico, come richiesto dalla parlamentare europea Eva Lichtenberger

durante il con-vegno; pianifichi insieme alle isti-tuzioni regionali interessate una soluzione per il reperimento dei fondi necessari al cofinanziamento delle opere infra-strutturali della intermodalità da realizzare sul ver-sante adriatico

del territorio italiano; avvii insieme agli altri paesi dell’Ue una strategia di intervento per risolvere il problema della pirateria nel Canale di Suez, che se non risolta rischia di portare fuori dal Mediterra-neo i traffici da e per i Paesi dell’Asia.

Le istituzioni regiona-li marchigiane dovrebbero elaborare progetti e fornire all’Unione europea tutti i dati utili all’approvazione del prolungamento del Corridoio Baltico Adriatico. Inoltre, è opportuno che il porto in-ternazionale di Ancona sia inserito dentro l’associazione dei porti del Nord del mare Adriatico – Napa, associa-zione nata per fare del Nord Adriatico la Piattaforma logi-stica europea per i traffici con l’Oriente e, perciò, l’Autorità portuale di Ancona dovrebbe aderire alla Napa, da questo punto di vista il messaggio dei parlamentari europei interpel-lati è stato chiaro e preciso. Ancona deve costruire insieme alle altre città portuali del mare Adriatico una strategia comune per far sì che si at-tivino economie di scala nei trasporti marittimi di merci, affinché l’Ue riconosca ai porti del mare Adriatico una valenza strategica.

Oggi i dati del traffico container nell’Adriatico, 1,8 milioni di Teus, sono bassi rispetto a ciò che si movimen-ta in altre aree. L’Autorità portuale di Ancona potrebbe, inoltre, sfruttare l’inserimento del porto nel Core interna-zionale, per ottenere dall’Ue finanziamenti sul progetto del completamento della banchi-na lineare e sul progetto di dragaggio dei fondali a -14 metri, opere essenziali per rendere il nostro porto più competitivo.

Due ultime considera-zioni. La prima riguarda la necessità di ridurre nel porto di Ancona i tempi di sdoganamento delle merci, ed in particolare dei contai-ner, per essere competitivi con altri porti. La seconda riguarda un fatto sicuramente positivo: i 40 milioni di euro di finanziamenti per infra-strutture portuali ad Ancona, che sembrava il Ministero riprendesse, sono salvi; la direzione generale del Mini-stero delle Infrastrutture con l’ultimo decreto ha lasciato all’Autorità portuale i fondi, riconoscendo che i ritardi nella realizzazione delle opere non dipendevano dalla stessa.

*Già assessore al Porto del Comune

di Ancona

GIORGIO MORETTI

Da sinistra, il governatore Gian Mario Spacca e il presidente di Aerdorica, Cleto Sagripanti; sotto, l’Aeroporto delle Marche

L’Aeropor to de l l e Marche rappresenta l’infrastruttura logi-

stica imprescindibile per lo sviluppo e la crescita economica della nostra regione”. Questo il mes-saggio di apertura del pre-sidente Gian Mario Spacca all’incontro con la stampa, a cui ha partecipato con il presidente di Aerdorica (società che gestisce l’Ae-roporto), Cleto Sagripanti, in previsione del piano del Governo. “I contenuti non sono ancora noti – ha detto Spacca –. Il giudizio che formuliamo è basato sulle indiscrezioni di ca-rattere giornalistico ed è un giudizio moderatamente positivo. Sostanzialmente non cambia nulla rispetto al ruolo dell’Aeroporto delle Marche nel traffico passeggeri. Non era un hub nazionale e l’ultimo investimento statale risale al 2004. Da quella data lo sviluppo del traffico pas-seggeri si è sempre basato sulle risorse della Regione Marche, a compensazione del pubblico servizio esple-tato e sulla liquidità della gestione. Cambiano invece le prospettive sul fronte delle merci, in quanto il piano del Governo ricono-

scerebbe l’Aeroporto delle Marche come scalo nazio-nale, costringendo lo Stato a investire risorse su Anco-na”. Spacca ha ribadito che “lo scalo rappresenta una struttura strategica per le Marche, la cui economia sta tenendo proprio grazie alla capacità di relazione con i mercati dell’estremo oriente. Abbiamo bisogno di collegarci con il mon-do –inciso del presidente- in particolare con l’area Adriatica e l’Aeroporto ce lo consente”. Spacca ha poi parlato dello sviluppo degli assetti societari di Aerdorica: “Ci sono privati

MARCHEdomani

Campus.Tv, protagonisti gli studenti

e i laureati eccellenti

Alcuni frame tratti dalla trasmissione: in alto l’intervista al ministro Corrado Clini, a destra Xindong Zhang, il primo laureato cinese alla Politecnica delle Marche, sotto Roberta Mazzanti mentre conduce la rubrica Agenda

che vogliono investire e questo ci rassicura anche sul fronte dello sviluppo del traffico passeggeri. Cer-chiamo un partner che non porti solo risorse finanzia-rie, ma soprattutto com-petenza per incrementare le potenzialità logistiche della struttura”. Secondo il presidente di Aerdorica, Sagripanti, “il piano del ministro Passera gratifica ancora Ancona dal punto di vista del cargo, mentre ci consente di sviluppare il trasporto passeggeri con le nostre forze. La società punta a realizzare gli obiet-tivi del budget 2012 anche sul fronte dei passeggeri, nonostante l’attuale crisi economica internazionale. Obiettivi a breve sono le

rotte su Mosca e Berlino”. L’auspicio, secondo Sagri-panti, “è quello di raggiun-gere quota un milione di passeggeri. Traguardo am-bizioso per una regione con 1,5 milioni di abitanti, ma siamo fiduciosi. Vogliamo poi incrementare le attività no fly (negozi, shopping) nell’arco di un paio d’anni. Già oggi l’Aeroporto river-sa sul territorio 50 milioni di consumi (pernottamenti, acquisti) che potrebbero raddoppiare se riuscissimo a movimentare il milione di passeggeri”.

Aeroporto Marche - Spacca: “Nulla cambia sul fronte passeggeri” Sagripanti: “Il piano Passera ci gratifica riguardo al cargo”

“Fiduciosi per il futuro”

COMUNE DI ANCONAAVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO

Ancona,

18.09.2012

IL DIRIGENTE SETTORE TECNOLOGICO

(Ing. Luciano Lucchetti)

SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Comune di Ancona, Area LL.PP.-Settore Tecnologico- Piazza XXIV Maggio 1, Ancona 60121, Italia; punti di contatto: a) Settore Tecnologico, Piazza XXIV Maggio 1, Ancona 60121; [email protected]; TEL +39(0)71222.2585/222.4204 ; FAX +39(0)712222566; b) U.O. Bandi e Gare, Piazza XXIV Maggio 1, Ancona 60121; TEL +39(0)712222592; FAX +39(0)712222591;[email protected]; indirizzo internet (URL): www.comune.ancona.it�������������� �� �� ����������������� ������� �� ����� ������������� ���������; I.2) autorità locale; l’amministrazione aggiudicatrice acquista per conto di altre amministrazioni aggiudicatrici: NO.SEZIONE II: II.1.1) servizio energia e multiservizio tecnologico per gli impianti di pertinenza del Comune di Ancona; CUP E39H10000440004 C.I.G. 0571057324 ; II.1.2) categoria di servizi n.27; Ancona; codice NUTS ITE32 II.1.5)oggetto principale CPV 71314200-4 ; oggetto complementare CPV 79993100-2 II.1.6) AAP: NO; ;SEZIONE IV.IV.1.1) procedura aperta;IV.2.1)offerta economicamente più vantaggiosa;IV.2.2)NO SEZIONE V:V1)30/08/2012;V.2) 7 V.3) R.T.I Olicar s.p.a. con sede a BRA(CN)/Gemmo s.p.a. con sede ad Arcugnano (VI)/Manitalidea s.p.a. con sede a Torino (TO)V.4) valore iniziale dell’appalto € 2.265.000,00-valore ������ ��������� �� �� ��??���?�#="*%�&�'� �������#������ ����� �����sicurezza (valori annuali per tutti i servizi in appalto inclusi i servizi che partiranno nei prossimi anni ed esclusi gli “una tantum”) numero anni: 9;V.5)subappalto:30%; SEZIONE VI.VI.1) NO;VI.3.1) Tribunale Amministrativo Regionale Marche, Via della Loggia 24 - 60121 Ancona, TEL (+39) 071206946 / 206956 / 206979 / 206978, FAX (+39) 071203853, posta elettronica (non abilitata alla ricezione di atti processuali) ���������������������������� VI.3.2) termini di cui all’art.120 commi 1 e 5 D.Lgs. 02/07/2010 n.104; VI.4) data di spedizione del presente avviso alla GUUE : 11/09/2012.

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Il punto di forza nelle Marche resta l’econo-mia reale: per questo

motivo sono necessarie una difesa attiva dell’im-presa manifatturiera che crea reddito e occupazione e una strategia di crescita che punti all’innovazione e all’internazionalizzazione per competere sui mer-cati mondiali. Da questi assunti di base è partito il dibattito tra il presidente della Regione, Gian Ma-rio Spacca, e i Giovani Imprenditori di Confin-dustria Ancona presie-duti da Maria Cristina Loccioni, nell’ambito del ciclo d’incontri organizza-ti dall’associazione con gli stakeholders sul territorio. Nell’incontro sono state toccate tutte le principali tematiche che interessano la categoria: le misure anticrisi a disposizione dei lavoratori e delle imprese; la sfida dell’innovazione e dell’internazionalizzazio-ne; le opportunità delle reti infrastrutturali eu-ropee e quelle della lon-

Strategie di crescita L’incontro del governatore Spacca con i Giovani Imprenditori di

Confindustria Ancona; Loccioni: “Occasione importante di confronto”

gevità attiva; il progetto di una crescita intelligen-te grazie alla creazione della smart community; la semplificazione della pubblica amministrazione e la spending review per ridurre i costi della politi-ca; il potenziamento della logista attraverso un mag-gior coordinamento delle infrastrutture a disposi-zione e l’importanza cru-ciale dell’Aeroporto delle Marche; la promozione del territorio e delle sue eccellenze per un turismo di qualità. In conclusio-

ne è emersa l’esigenza di una maggiore condivisione delle informazioni, delle comunicazioni e delle idee e del recupero dei cosid-detti “rapporti intermedi” tra l’ente e gli imprendito-ri al fine di lavorare con un maggior coordinamen-to di insieme che renda più efficaci le azioni in campo e l’utilizzo delle risorse. I primi passi in questa direzione sono già stati compiuti con la pro-grammazione di una serie di incontri tra assessorati competenti e le categorie

economico sociali marchi-giane, sulle tematiche del credito, dello sviluppo e dell’innovazione. Obietti-vo, mettere a punto una strategia condivisa che possa consentire all’eco-nomia regionale di ripren-dere la via della crescita, ora che alcuni segnali di ripresa cominciano a regi-strarsi a livello nazionale, a partire dai dati sulle esportazioni. “L’incontro con il presidente Spacca è stata un’importante oc-casione di confronto -ha dichiarato la Loccioni-. Il gruppo che rappresento è formato da 150 giovani sotto i 40 anni che ri-coprono all'interno delle loro aziende ruoli di re-sponsabilità”. “Abbiamo difeso a spada tratta la nostra base occupazio-nale –ha spiegato Spacca nel corso del dibattito– e siamo riusciti a non in-taccarla. Ora la resistenza non basta più. In uno scenario economico forte-mente complesso il nuovo paradigma di governance deve basarsi soprattutto su: innovazione, appro-priatezza e riformismo. Dobbiamo internaziona-lizzare ed innovare con una strategia ‘smart spe-cialisation’ il sistema ma-nifatturiero regionale, per difendere la sua quota di occupazione settoriale più elevata in Italia”.

Presentato dai senatori Pd Silvana Amati, Marina Magistrelli, Marco Filippi e Vannino Chiti un disegno di legge sull’istituzione dei “punti franchi” ad Ancona e Livorno nei porti, retroporti e aree dedicate. Il Ddl punta alla costruzione di poli-tiche che rendano economicamente positiva la globalizzazione. In particolare per le Marche e per la provincia di Ancona con il suo porto, l’interporto di Jesi e la zona artigianale di Senigallia, il riconoscimento di punti franchi potrà rappresentare una risorsa per lo sviluppo degli scambi e per la produzione.

Punti franchi nella Dorica e a Livorno, il Ddl

Che cos’è uno “smart object”? E’ un qualsiasi oggetto o apparato dome-stico in grado di comuni-care la propria interazione con un utente fragile. Così da monitorarne le attività quotidiane, ricavarne le abitudini e rilevare even-tuali comportamenti ano-mali che possano eviden-ziare situazioni di disagio o di pericolo. Qualche esempio: una porta dotata di contatto d’apertura, una scarpa con soletta provvista di sensori, un letto opportunamente ac-cessoriato, un rilevatore di apertura di rubinetti. La Giunta regionale, nell’am-bito del progetto “Casa intelligente per una longe-vità attiva ed indipenden-te dell’anziano”, affidato all’Inrca, ha approvato e pubblicato sul Bur il bando per la selezione di proposte progettuali, delle piccole e medie imprese innanzitutto, finalizzate alla creazione di oggetti (“smart object”) e piat-taforme di integrazione con applicazione sia nel mercato dell’edilizia re-sidenziale, in particolare in quello emergente del “social housing”, che in quello dell’adattamento di abitazioni preesistenti.

Offrire al cittadino servizi di elevata qualità fondati sulla massima ef-ficienza grazie all’impiego

Per l’anziano unacasa intelligente

Il sì della Giunta regionale al bando per selezionare i progetti

‘intelligente’ delle nuo-ve tecnologie anche Ict. Il bando, presentato dal governatore Gian Mario Spacca, dall’assessore re-gionale all’Industria Sara Giannini e dal direttore generale dell’Inrca Giu-seppe Zuccatelli, ha l’o-biettivo di far emergere l’insieme variegato del-le competenze tecnico-scientifiche del territorio riguardanti l’industria, l’artigianato, i servizi so-ciali e la ricerca, che pos-sono essere indirizzate in maniera sinergica verso la realizzazione di progetti di ricerca e di sviluppo sperimentale nel sistema produttivo e scientifico. Le sue ricadute riguarde-ranno soprattutto le Pmi, con riferimento a tutti i settori economici regio-nali: edilizia, design e progettazione, arredamen-ti, meccanica, software e Ict, tessile, calzaturiero, illuminazione, wellness, telemedicina e teleassi-stenza, dispositivi medica-li, energie rinnovabili, ecc.

La copertura finanzia-ria stanziata per la realiz-zazione del progetto è di 3,5 milioni di euro. Questa somma potrà essere inte-grata in base ai progetti ritenuti ammissibili ed alle eventuali risorse disponi-bili. I progetti dovranno essere presentati entro il 24 ottobre.

L’incontro dei G.I. con il governatore Spacca, foto di gruppo

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22PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

Metodo condiviso e coordinato. Focalizzando le azioni da mettere in campo per sostenere la rete estera del sistema Italia. “Potenziare la collabora-zione tra tutti i soggetti coinvolti per una strategia condivisa è oggi più che mai un imperativo”: così il governatore Gian Mario Spacca alla prima riunio-ne della Cabina di regia per l’Italia internazionale, organismo che svolge un ruolo decisivo per rilancia-re la crescita dell’economia del Paese, assicurando il coordinamento di tutte le attività di promozione all’estero ed internazio-nalizzazione del sistema produttivo italiano. “Sup-porto concreto alle imprese e, allo stesso tempo, creare le condizioni per attrarre investimenti dall’estero”, ha sottolineato Spacca,

Italia internazionale, Cabina di regia: Spacca alla Farnesina

Il presidente Gian Mario Spacca, in rappresentanza delle Regioni, alla Farnesina per la prima Cabina di Regia per l’Italia internazionale

che in rappresentanza di tutte le Regioni italiane ha partecipato alla riunione presieduta, alla Farnesina, dal ministro degli Esteri Giulio Terzi e dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e cui han-no preso par-te il ministro per gli Affari regionali Pie-ro Gnudi, per le Politiche agricole Ma-rio Catania, il presidente di Confindu-stria Giorgio S q u i n z i , i l presidente di Unioncame-re Ferruccio Dardanel lo , i l m e m b ro del Comita-to esecutivo dell’Abi Gui-

do Rosa, il presidente di Rete Imprese Italia Gior-gio Guerrini, il presiden-te dell’Alleanza delle Co-operative italiane Luigi Marino.

“Al centro della stra-tegia di internazionalizza-

zione –ha aggiunto Spac-ca– c’è l’impresa, soggetto principale della creazione di reddito e occupazione. Istituzioni, associazioni di categoria, istituti di credito, insieme, devono assumere questa prospettiva”.

Molteplici finalità che confluiscono nella priori-taria tutela dei lavoratori e nell’inserimento nel mer-cato del lavoro. A questi principi si ispira l’accordo quadro che è stato firmato dall’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti, e dal presidente di Italia Lavoro spa, Paolo Rebo-ani. L’accordo, triennale, prosegue una collabora-zione che ha già dato negli anni risultati soddisfacenti e contiene i punti fonda-mentali da affrontare in questa regione durante e dopo la crisi economica: occupazione giovanile, reimpiego dei lavorato-ri espulsi dal mercato, qualificazione dei servizi

La firma tra l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti (a destra) e il presidente di Italia Lavoro, Paolo Reboani (foto Rillo)

“Strumento di concretezza”: accordo quadro per favorire il lavoro

per l’incontro domanda-offerta di lavoro. Quindi, esemplificando, promo-zione dell’apprendistato, sviluppo degli uffici di

placement universitari e sostegno al raccordo atenei-imprese, misure di conciliazione per favorire l’occupazione femmini-

le, sostegno e assistenza tecnica alla Regione per potenziare i Ciof. “In vista della nuova riforma del Lavoro –ha commentato Luchetti-, questo accor-do rappresenta uno stru-mento già avanzato di concretezza e applicabilità delle misure più urgenti da adottare. Proseguiamo quindi nell’impegno di favorire i giovani e il loro ingresso nel mercato del lavoro attraverso l’appren-distato, nella tutela delle fasce ancora più indebo-lite da questa particolare fase congiunturale. Inoltre vanno potenziati i servizi pubblici per l’impiego, valorizzando le migliori modalità operative”.

In arrivo risorse per 550 mila euro dal Ministero del Lavoro per l’inserimento dei lavoratori svantaggiati all’interno dell’azione di sistema “Welfare to work”. Si tratta della seconda tranche di finanziamento. La prima, di pari valore, è già stata assegnata lo scorso anno.

L’intera somma è frutto dell’accordo che la Regione Marche ha sottoscritto con Italia Lavoro, società che fa capo al Ministero.

Significativi i risultati finora ottenuti, tra cui 445 assunzioni di donne in reinserimento lavorativo, giovani, over cinquanta, percettori di ammortizzatori ordinari e in deroga. Tra gli obiettivi prioritari, promuovere e quali-ficare l’inserimento lavorativo dei giovani, potenziando il raccordo tra istruzione, for-mazione e lavoro. A quest’ultima esigenza risponde in particolare il programma “FixO Scuola&Università”, per il quale la Regione e il Ministero del Lavoro si preparano a firmare una convenzione per favorire l’occupazione e l’occupabilità dei giovani.

Occupazione: in arrivo 550 mila euro

Approvato un importante bando di contributi per le filiere. Ne ha dato notizia l’assessore regionale alle Attività produttive, Sara Giannini: “Si tratta di una misura molto importante per il sistema economico produttivo marchigiano, soprattutto in questo diffi-cile contesto. Il bando non solo ha una dotazione finanziaria consistente, pari a oltre 9,8 milioni di euro, ma va anche nella direzione di un forte impulso ai fattori più innovativi del sistema imprenditoriale locale. Infatti incentiviamo ricerca industriale e svi-luppo sperimentale nelle filiere tecnologico-produttive del territorio regionale, attraverso il sostegno alla realizzazione di progetti in grado di generare oc-cupazione qualificata, coinvolgendo università, enti pubblici di ricerca e centri per l’innovazione”. Per filiera tecnologico-produttiva si intende l’insieme dei soggetti che concorrono alla realizzazione e gestione di un prodotto/servizio o processo, comprendendo le fasi che vanno dalla definizione della soluzione fino alla sua commercializzazione.

Filiere: contributi per oltre 9,8 mln

Approvato in Assem-blea legislativa regionale il Piano integrato per le atti-vità produttive e il lavoro per il triennio 2012-2014. “Si tratta di uno stru-mento integrato e inedito –commenta l’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini- che stabilisce gli obiettivi di medio termine per il sistema produttivo e occupazionale. E’ frutto del lavoro comune di due settori del governo regio-nale che hanno contributo a mettere a punto una cor-nice normativa unitaria, che sovrintenderà ai singo-li provvedimenti. Il piano annuale d’attuazione è in

Attività produttive: approvato il Piano integrato per il triennio 2012-2014

L’assessore regionale Sara Giannini

corso di emanazione. Uno strumento che, seguendo gli obiettivi fissati, metterà insieme le risorse dispo-nibili del Fondo sociale europeo, del Fondo euro-peo di sviluppo regionale, di quello per le aree sot-toutilizzate e dell’accordo di programma per le aree di crisi, per dare risposte tempestive alla crisi in atto”. “La situazione è estremamente complicata –afferma l’assessore al La-voro, Marco Luchetti–: at-traversiamo una profonda crisi, per questo abbiamo cercato un nuovo approc-cio metodologico, ponen-do obiettivi specifici e le

basi per le azioni di qui alla fine della legislatura. Un obiettivo fondamentale è quello di sviluppare il capitale umano, affinché vi sia un efficace passaggio generazionale tra la storica imprenditorialità regionale figlia degli anni Sessanta e Settanta e le nuove energie, le nuove idee in grado di sostituirla. Per la prima volta nelle Marche e in Italia attività d’impresa, formazione professionale e lavoro trovano una sintesi comune nelle strategie di sostegno, unendo le risorse per massimizzare l’impatto positivo sul sistema eco-nomico”.

Cinque tavoli politici bilaterali per affrontare insieme la crisi e costruire un futuro di crescita e svi-luppo. E’ questo il metodo di lavoro e collaborazione concordato tra la Giun-ta della Regione Marche, presieduta da Gian Mario Spacca, e il direttivo di Confindustria Marche, gui-dato dal presidente Nando Ottavi. Le parti, dopo aver analizzato gli indicatori

Crisi: asse Regione-Confindustria

economici attuali e le pro-iezioni per i prossimi anni, hanno convenuto sul fatto che la crisi economica al momento incombe in tutta la sua gravità e non rispar-mia nessuno e la sfida che le Marche devono affrontare in questo difficile contesto è quella del rigore e dello sviluppo per trasformare gli svantaggi in opportunità. Le basi ci sono: le Marche infatti resistono nonostante la crisi

e continuano ad essere la prima regione in Italia per vocazione produttiva e imprenditorialità. Regio-ne e Confindustria hanno condiviso la necessità di continuare nel metodo del confronto cadenzato e co-stante attraverso cinque tavoli dedicati a cinque priorità assolute: innova-zione, internazionalizzazio-ne, infrastrutture, finanza, formazione.

La Giunta regionale ha attribuito la qualifica di Maestro artigiano a 34 imprenditori marchigia-ni. Le attestazioni, come sottolineato dall’assessore Sara Giannini, sono state attribuite “a testimonianza della capacità, ingegnosità, perizia e competenza con le quali vengono mantenute vive l’arte, la tradizione e la storia del nostro ter-ritorio”. L’individuazio-

Maestro artigiano, attribuite le qualifiche

ne dei Maestri artigiani –attraverso molti mestieri, dalla lavorazione del ferro battuto a quella dei metalli e pietre preziose, dalla re-alizzazione di calzature su misura agli abiti da sposa, dall’intaglio e restauro di mobili ai fonditori e scul-tori, dalla tessitura a mano alla rilegatura manuale dei libri, dalla produzione di ceramiche artistiche alla sartoria di costumi teatrali,

dalla realizzazione di cesti al ricamo- è il primo passo per la realizzazione del pro-getto della “Bottega Scuo-la”, laboratorio guidato dal Maestro artigiano, luogo di formazione per i giovani che possono trovare nell’ar-tigianato di qualità una prospettiva professionale. La cerimonia di consegna degli attestati di qualifica avrà luogo ad ottobre, a San Severino Marche.

Marche in movimento

MENTRE ERAVAMO IN VACANZA...

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23PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

Viabilità: la Regione Marche finanzia circa 8 milioni di euro per una s e r i e d i interventi. “ F i n a n -z i a m e n t i importan-ti –ha di-c h i a r a t o l’assessore regionale Paolo Eu-sebi - per migliorare la viabilità e la sicu-rezza stra-dale delle Marche”. Nello spe-cif ico, la R e g i o n e ha erogato alla Provincia di Macerata un finanzia-mento per la realizzazione di interventi di messa in

Viabilità e sicurezza stradale: interventi per 8 milioni

sicurezza su strade di inte-resse regionale: la Strada provinciale 362 “Macera-

ta–Jesi”, la Sp 209 “Val-nerina”, la Sp 77 “Val di Chienti”, la Sp 361 “Sep-tempedana” e la Sp 502

“Di Cingoli”. Inoltre, la Regione ha liquidato alla Provincia di Ascoli Pice-

no il secondo acconto per la realizzazione

della Strada p r o v i n c i a l e

cosiddetta “Mezzina 1° lotto”, i cui lavori di con-tratto sono stati ultimati. Inoltre, alla Provincia di

Approvata dalla Giun-ta regionale la variante, in corso d’opera, per il pro-getto esecutivo della Stata-le 76 “Val d’Esino” –tratti Fossato di Vico-Cancelli e Albacina-Serra San Quirico- nell’ambito della Quadrilate-ro, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Luigi Viventi. “Le variazioni apportate –spiega Viventi- sono il ri-sultato di richieste espresse dai Comuni e in gran parte

Quadrilatero, approvata una variante

recepite dalla Regione per rendere pienamente funzio-nali gli svincoli di Cancelli, Valtreara e Camponocec-chio, garantendo il riamma-glio con la viabilità locale e l’uso della Ss 76 anche con i lavori in corso. Abbiamo approvato un atto che ci permette di rendere funzio-nale l’opera e al contempo di contenere notevolmente i costi aggiuntivi che gli ade-guamenti avrebbero compor-

tato”. “Con l’approvazione di questa variante –conclude Viventi- si compie un altro decisivo passo in avanti nei confronti dell’avanzamento dei lavori del raddoppio della Ss 76, che per il tratto Serra San Quirico–Albaci-na dovrebbero concludersi nell’autunno 2014, mentre il completamento del tratto Cancelli–Fossato di Vico è previsto per la primavera 2015”.

La Giunta regionale ha istituito la Consulta dei giovani, in attuazio-ne della legge regionale sulle politiche giovanili. “L’obiettivo –sottolinea l’assessore Paolo Eusebi– è quello di favorire il rac-cordo tra i giovani e la Regione, ponendo al centro del confronto le questioni dello sviluppo culturale, sociale ed economico della collettività. Nella consape-

Istituita la Consulta regionale dei giovani

volezza che la questione giovanile ha assunto negli ultimi anni una rilevante importanza, la Consulta sarà uno strumento per interessare le nuove genera-zioni alle politiche giovanili delle Marche”.

“In particolare –sotto-linea Eusebi- la Consulta costituisce un efficace mez-zo di democrazia parteci-pativa per il miglioramento della qualità dei provvedi-

menti che dovranno essere adottati nei riguardi del mondo giovanile, svolgen-do attività di proposizione e di consultazione nell’ela-borazione degli interven-ti riguardanti il mondo giovanile, ed esprimendo propri pareri sui piani del settore, perché i giovani devono diventare attori e protagonisti della costru-zione della società mar-chigiana”.

Pesaro ed Urbino è stato liquidato un importo per il pagamento del 6° e 7° Stato di avanzamento la-vori per la realizzazione degli svincoli Cagli centro

e Cagli est della Strada pedemontana Fabriano-Cagli e di un primo tratto di strada che dallo svin-colo di Cagli est prosegue verso sud.

In considerazione dello straordinario risulta-to conseguito dalle nostre atlete e dal Ct della nazionale alle Olimpiadi di Londra, il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha proposto di conferire il Premio speciale Picchio d’oro della Giornata delle Marche a Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca e Stefano Cerioni, che hanno con-tribuito, con le loro gesta sportive, a rafforzare l’immagine della nostra regione ai Giochi olimpici di Londra.

Picchio d’oro 2012

“E’ una nuova conferma del ruolo di primo piano che la Regione Marche ha saputo ritagliarsi nello scenario internazionale. L’evento di ottobre rappresenta un’occasione di altissimo livello per le istituzioni e soprattutto le imprese italiane e marchigiane per approfondire gli storici rappor-ti con uno dei mercati di maggiore interesse e solidità a livello mondiale, la Russia”. Così il governatore Gian Mario Spacca in merito alla XXI sessione della Task force italo-russa che si svolgerà dal 23 al 26 ottobre nelle Marche. “L’internazionalizzazione –ribadisce Spacca– è la chiave per affrontare con il giusto bagaglio la crisi mondiale”.

Task force italo-russa

Varato il Pershing 82’A meno di due settimane di distanza dal varo dello

scafo numero 2 del Pershing 108’, modello di punta della flotta e primo trimotorico mai prodotto da Pershing, il cantiere di Mondolfo, sede storica del marchio, ha arric-chito la flotta con il lancio di un altro prestigioso yacht: alla Marina dei Cesari di Fano il varo del primo scafo del Pershing 82’. Classe e spirito sportivo sono i punti di forza dell’ultimo modello del brand del Gruppo Ferretti .

Varato a Fano anche lo scafo numero 15 dell’Itama 75’, ammiraglia della flotta del brand e autentica icona d’eleganza tutta italiana. Itama, marchio del Gruppo Ferretti conosciuto in tutto il mondo per lo stile incon-fondibile dei suoi open, concentra nell’ammiraglia Itama 75’ straordinarie qualità abitative, grande innovazione nei materiali e nelle tecnologie e una linea esterna che esalta appieno il carattere sportivo dello yacht.

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato una proposta di legge contenente alcune misure in materia di contenimento della spesa. Provvedimenti che si inseriscono in un contesto di riduzione delle spese di funzionamento degli apparati ammi-nistrativi e che la Regione Marche ha introdotto nel proprio ordinamento sin dal 2010. La legge approvata prevede, tra l’altro, la valorizzazione di attività di dirigenza, svolte da oltre cinque anni, da funzionari dell’ente, in conseguenza del superamento di una selezione per esame. “L’approvazione di questa legge –afferma l’assessore al Personale, Luigi Viventi– consente, in primo luogo, un risparmio quantificato in 550 mila euro annui, poiché le relative posizioni di funzionario saranno soppresse all’interno della Pianta organica regionale”.

Dirigenza: efficacia e risparmi

Par t e Cna Cra i (Confederazione na-zionale artigiani-Cen-tro regionale assisten-za imprese) per l’assi-stenza e la consulenza alle imprese a seguito d i una convenzione firmata da Regione e Cna Marche.

Dopo aver ottenuto l ’accreditamento re-gionale, con la firma della convenzione da parte del presidente Cna Marche, Renato Picciaiola, e del diri-gente del servizio

Industr ia e Art i -gianato della Regio-ne, Carla Stramignoni, Cna-Crai può adesso g a r a n t i r e a s s i s t e n -za e consulenza alle imprese ar t ig iane e alle piccole e medie imprese per lo svol-gimento dell’attività e per l’espletamento delle procedure am-ministrative.

I Centri regionali di assistenza alle im-prese sono stati pre-visti e regolati dalla Regione Marche con una legge del 2008, al fine di semplifica-

Cna Crai al viare il rapporto tra le imprese e la pubblica amministrazione. Ed è con questo obiettivo che la Cna Marche e le Cna provinciali di Ancona, Pesaro Urbi-no, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo hanno costituito Cna Crai: un organismo di asse-verazione per le pro-cedure di iscrizione, modifica e cancella-zione dall’Albo del-le imprese artigiane, valorizzando il ruolo delle associazioni di c at e g o r i a n e l l ’ a s s i -s tenza a l l e imprese art ig iane nel l ’esple-tamento delle proce-dure.

Tra le a l tre att i -vità Cna Crai potrà attuare programmi di informazione e assi-stenza riguardanti la realizzazione di inda-gini , progett i , s tudi e ricerche in ambito regionale.

Direttore di Cna Crai è stato nominato Stefano Sallei, respon-sabile delle politiche finanziarie e legislati-ve della Cna Marche.

Marche in movimento

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“La promozione del territorio passa anche attraverso la cultura. Un’ottima testimonianza è l’importante docu-mentario che il National Geographic ha deciso di girare nelle Marche. Un prodotto che sarà visto da milioni di persone e che sarà dunque un ottimo veicolo di conoscenza della nostra regione”. Così il presidente Gian Mario Spacca in occasione dell’arrivo nelle Marche di una troupe di Beijing Straw Bear Movie and Tv Culture e della rivista National Geographic Traveler Cina. Un progetto nato a seguito di un incoming organizzato a giugno nelle Marche per un gruppo di giornalisti cinesi. La “folgorazione” per le bellezze e le ricchezze paesaggistiche, ambientali e artistiche della nostra terra ha fatto maturare l’idea di realizzare proprio nelle Marche un documentario video e un reportage per la rivista National Geographic. Nella troupe, l’attore e cantante, una stella in Cina, Nicky Wu, che sarà il protagonista del documentario. Riprese e shooting fotografici, in agosto, in tutta la regione, dall’entroterra montano alla costa alle città d’arte.

National Geographic, Marche protagoniste

Direttore responsabile Sergio Moretti

Marche domani - Anno XXVII Numero 8 - Ottobre 2012

Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l.

C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: [email protected]

Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN)

Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: [email protected] Chiuso in tipografia il 4 ottobre 2012

Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN)

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Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail [email protected] www.alceomoretti.it

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L’Italia di nuovo nel Regno Unito, e questa volta ancora più in grande. Il nostro Paese ha fatto bella mostra di sé a “A place in the sun live”, la più grande e visitata fiera britannica sugli immobili all’estero, di cui si è appena con-clusa l’edizione autunnale, ospitata al Nec di Birmingham. Dopo il succes-so dello scorso marzo nell’edi-zione di Londra, l’Italia ha allesti-to un padiglio-ne ancora più vasto (150 metri quadrati), con la coordinazione della Camera di commercio e indu-stria italiana per il Regno Unito e la sponsorizza-zione ufficiale di Gate-Away.com, l’unico portale web per la promozione di immobili italiani esclusivamente a stranieri. La fiera è stata un’ottima opportunità per la promozione della nostra edilizia in un contesto in-ternazionale che ad ogni edizione ospita oltre 5 mila visitatori provenienti da tutto il mondo. Le richieste di immobili all’estero mo-strano un trend di crescita costante, con un aumentato budget di investimento: + 52% nel comparto del lus-

so e + 11% nel cosiddetto settore di fascia bassa. Nel mirino dei potenziali ac-quirenti soprattutto immo-bili di pregio, costruiti con materiali ecocompatibili, immersi nel verde e poco distanti dal mare: una cor-nice, insomma, che il Bel Paese è in grado di offrire

in gran parte del suo territorio. Questi, dunque, gli ingredienti del successo delle nostre strutture all’estero, che tro-vano particolare fortuna proprio nel Regno Unito (mercato secondo solo a quello sta-tunitense), e nei Paesi nordici e russi. Un successo che ha portato, in questa edizione,

ad aumentare il numero di espositori italiani. “Un segnale importante questo –sottolinea Simone Rossi, responsabile commerciale di Gate-Away.com-, e che permette alla nostra nazione di cogliere più sensibilmen-te l’opportunità presentata dalla grande richiesta estera di immobili italiani. Il mio auspicio è che la presenza di agenzie del nostro Paese alla manifestazione britannica continui a crescere, perché c’è spazio per tutti”.

Rosemary Martarelli

MARCHEdomani

Nel paradiso carai-bico si viaggerà a emissioni zero. E’

partita dalle Marche con destinazione isole della Guadalupa, nelle Antille francesi, una fornitura di 39 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici pro-dotte da Ener-gy Resources Green Mobili-ty, l’azienda del Gruppo Energy Resources, con sede a Jesi, at-tivo nel settore delle rinnova-bili e della so-stenibilità a 360 gradi.

Guadalupa s ta at tuando un processo di trasformazione della mobilità; l e c o l o n n i n e avranno una funzione simi-le a quella dei t r a d i z i o n a l i distributori di benzina, ci vor-rà più tempo per rifornire il mezzo ma costerà meno e non ci saranno emissioni inquinanti. Il sistema è semplice quanto rivoluzio-nario: il proprietario del veicolo elettrico acquista

Tecnologia green per il paradiso caraibico

Dalle Marche alle Guadalupa, con l’installazione di 39 colonnine di ricarica per veicoli elettrici prodotte da Energy Resources

una tessera personalizzata ricaricabile, quando ha bi-sogno di energia si ferma ad una colonnina di ricarica, attacca la spina al mezzo e accosta la tessera al lettore Rfid (una tecnologia per l’i-dentificazione automatica e la memorizzazione dati),

che ricono-sce l’utente e visualizza sul display il credito di energia di-sponibile. Una volta completata la r icari-ca, l’uten-te s tacca l a s p i n a e ‘passa ’ n u o v a -mente la tessera, il display vi-sualizzerà l ’ importo residuo.

“ S i t rat ta d i un sistema

pratico e innovativo che trasformerà il nostro modo di muoverci e la nostra quotidianità –commenta Ernesto Morandi, presi-dente di Energy Resources Green Mobility-; ci abitue-

remo a lasciare la macchina o lo scooter in carica men-tre siamo a lavoro o a fare shopping. Il futuro della mobilità è questo. L’Italia è ancora indietro dal pun-to di vista degli interventi

infrastrutturali necessari, ma le cose si stanno muo-vendo: stiamo entrando nella fase di svolta perché il mezzo elettrico diventi di massa in Europa”.

Gli analisti prevedono un grande sviluppo della mobilità elettrica nei pros-simi anni, uno sviluppo che dovrà necessariamente essere preceduto dalla cre-azione di infrastrutture di ricarica e dunque dall’aper-

tura di un mercato globale in questo settore. Secondo dati Pike Research (Istituto di ricerca internazionale sulle ‘clean technologies’) diffusi dall’associazione Green Value, si stima che

entro il 2017 verranno in-stallati 7,7 milioni di punti di ricarica a livello globale, con una crescita media annuale dei ricavi del 49%. In Europa si prevede in particolare un boom dei punti di ricarica business, installati presso luoghi di lavoro, reti distributive e centri commerciali, mentre il 31% delle colonnine verrà acquistato da enti pubblici.

Is.T.

Plage de la Feuillère a Guadaloupe (foto: Smiley)

Colonnina di ricarica per veicoli elettrici prodotta da Energy Resources

Per eccellenza il perio-do della ripresa, l’autunno porta un clima gradevole e segna l’inizio di un perio-do dedicato a rinfrancare mente e corpo. Dopo la vita un po’ ‘sregola-ta’ dell’estate, la ricet-ta giusta f issa dei criteri ir-rinuncia-bi l i : be-nessere e mangiare sano. Pa-role d’or-d i n e s u cui punta-no anche le nuove p r o p o -s t e d e l tour operator Maravi-glia Travellers’ Company, per prepararsi con gusto e charme alla stagione fredda. Si apre così una verde cornice sui filari di vigneti e sulle dolci colli-ne del Piceno, per una tre giorni di relax ospiti di un relais a Ripatransone. Qui si avrà l’occasione di prendersi cura del pro-prio corpo dedicandogli i trattamenti più opportuni dopo lo stress estivo: nel pacchetto, infatti, sono compresi due ingressi al centro benessere del re-lais, provvisto di piscina idromassaggio e bagno turco. Anche il gusto avrà la sua parte, solleticato dai sapori caserecci delle produzioni locali: dolci,

marmellate fatte in casa, miele, pane e cereali bio saranno protagonisti delle ricche colazioni in agri-turismo, mentre i pasti principali saranno in-naffiati con il delizioso vino biologico prodotto

dal relais e di cui si r i c e v e r à una bot-t ig l ia in omaggio. La strada dei sapo-ri prose-guirà con la v is i ta g u i d a t a a d u n a c a n t i n a del posto, d o v e s i potranno degustare l’ottimo Offida Pecorino doc, i prodotti tipici ed il pregiato olio extravergine d’oliva loca-le. I tre giorni nel Piceno potranno anche essere l’occasione per escursio-

ni e visite nelle località limitrofe: da non perdere il curioso centro cittadino di Ripatransone, che pre-senta il vicolo più stret-to d’Italia, ed il borgo di Grottammare, gioiello sull’Adriatico. Per chi ama fare un tuffo nella storia e nella tradizione, imperdibili Ascoli, città delle cento torri e delle tante bellezze scolpite nel travertino, e Offida, con le sue caratteristiche lavoratrici del merletto a tombolo. Si seguirà invece la via rubina in un’altra

p r o p o s t a innovativa di Maravi-glia Travel-lers’ Com-pany: una due giorni alla scoper-ta dei teso-ri enologici del Cone-ro, tra cui il pregiato Rosso Co-nero, tra i m i g l i o r i vini in Ita-lia nel suo genere. Un co lore, i l rosso, che fa da vero

e proprio filo conduttore dell’area, a partire dal nome del Conero, che gli deriva dal corbezzolo, arbusto molto diffuso in zona e dalle caratteristi-che bacche rosse. In alto

i calici, dunque, a Lore-to, dove si potrà vivere l’affascinante esperienza di una visita guidata ad una prestigiosa cantina locale, con degustazione dei vini qui prodotti. Tra questi, proprio il Rosso Conero doc, ottenuto da vitigni Montepulciano e Sangiovese, che grazie al particolare microclima della zona imprimono al vino una tipicità fruttata impossibile da riprodur-re. Nell’occasione si po-trà assaggiare anche un altro pregiato prodotto enologico caratteristico delle terre anconetane: il Verdicchio dei Castelli di Jesi. La due giorni sarà anche un’opportunità per concedersi un po’ di relax nella quiete del delizio-so casolare immerso nel verde del Monte Conero in cui si verrà ospitati, con camere dotate di va-sca idromassaggio e letto a baldacchino, e centro benessere con sauna e bagno turco. L’ambien-te circostante farà da spunto per piacevoli vi-site e nuove esperienze: suggestivi i borghi cari-chi di storia di Sirolo e Numana, che si tuffano a strapiombo sul mare, e da provare le escursioni a cavallo nel Conero, il volo in deltaplano sui colli recanatesi ed una partita a golf nell’ampio campo a 18 buche.

Ro. Mar.

Natura e bio: ecco la ricetta del benessere

Da Maraviglia Travellers’ Company proposte per l’autunno: suggestioni tra borghi e cantine, all’insegna del relax

Presenza in 115 Paesi, una percentuale di esporta-zione giunta all’87% con un incremento del fatturato tra il 2010 e il 2011 del 15%. Sono alcuni tra i dati più significativi della crescita che, in quest’ultimo periodo, ha caratterizzato la Nuo-va Simonelli, storico brand marchigia-no, 76 anni di macchi-ne per caffè espresso nel mondo gra-zie ad una c o s t a n t e i n n o v a -zione e ad una conti-nua ricerca nel campo della tecno-logia. Dunque una strategia aziendale precisa, come ha sottolineato il presidente Nando Ottavi in occasione della presentazione del nuo-vo sistema di comunicazione interna “Il cammino della qualità”. Qualità, appunto. Di prodotto e di processo. Cui è stato dedicato, esatta-mente venti anni fa, un pro-getto portato avanti e conti-nuamente incentivato con il coinvolgimento dell’intero team Nuova Simonelli. “Dai dirigenti ai collaboratori, l’attenzione sulla qualità viene mantenuta costante-mente alta –inciso di Ottavi-. Negli anni abbiamo investito fortemente anche sui temi della sicurezza e della soste-nibilità, consapevoli che un ambiente di lavoro sano e dai rapporti umani e profes-

Nuova Simonelli, il sistema di comunicazione interna

sionali cordiali costituisce la base per realizzare prodotti di qualità”. Tutto ciò ha consentito di soddisfare le aspettative del cliente con macchine per caffè espresso distintesi per l’alta tecnolo-gia user-friendly, il design e le caratteristiche ergonomi-che. Proprio con l’obiettivo

di rilan-c i a r e i l progetto, ecco “Il c a m m i -no della qualità”, attraverso strumenti di comu-nicazione i n t e r n a volti alla condiv i -

sione di idee per il migliora-mento qualitativo in termini di sicurezza, innovazione e sostenibilità: l’intero per-sonale potrà avere accesso a una serie di informazioni e dati relativi a fornitori, segnalazioni dal mercato, ispezioni, andamento della produzione, assistenza tec-nica, ecc., che aiuteranno a creare conoscenza interna e, successivamente, a generare contributi per migliorare l’intero processo. “Il nostro obiettivo -ha spiegato Mauro Parrini, Nuova Simonelli Operation Manager- è coin-volgere tutto il personale attraverso un interscambio di informazioni che ci con-sentirà di proseguire con assiduità, velocità e costanza nel processo di miglioramen-to continuo”.

Sul camminodella qualità

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Nuova Simonelli, interno

24PAGINA OTTOBRE 2012

Page 25: Marche domani n. 8

25PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

ISABELLA TOMBOLINI

Dal 6 ottobre a Serrapetrona (Mc), nelle sale

dell’appena restaura-to Palazzo Claudi, la mostra “La conquista del cielo”, che svela un tesoro archeologico e paleontologico di valore inestimabile. L’esposi-zione è organizzata e promossa dal Comune di Serrapetrona, dalla Soprintendenza per i Beni Arche-ologici delle Marche e dalla Sapienza Uni-versità di Roma - Dipartimento di Scienze della Terra.I reperti in mo-stra sono frutto del sequestro di una collezione privata detenu-ta illegalmente e rinvenuta a Serrapetrona nel dicem-bre 2006. Da allora è stata avviata l’attività di recupero, studio e valorizzazione; l’analisi è ancora in corso ma gli esperti hanno già

Lo scheletro di dinosauro a Palazzo Claudi (foto scattata in fase di allestimento della mostra, Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche di Ancona; su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche); sotto, l’esterno di Palazzo Claudi

riconosciuto il grande valore scientifico e di-dattico della collezione, destinata a diventare un riferimento per studiosi e appassionati a livello internazionale. I pezzi coprono un periodo che va dalla preistoria all’età romana e, per quanto riguarda l’a-spetto paleontologico, materializzano attraver-so esemplari rarissimi momenti chiave del processo evolutivo.

Per rendere fruibile al grande pubblico il

‘tesoro di Serrapetrona’ è stato avviato un per-corso di musealizzazio-ne, con una prima mo-stra nel 2010 incentrata sui reperti acquatici. La seconda e più ampia

esposizione, aperta dal 6 ottobre, permette di ammirare per la prima volta uno dei reperti più importanti: lo sche-letro di un dinosauro, più precisamente di un Prosaurolophus, risalen-te al Cretaceo Superiore (circa 75 milioni di anni fa). Accanto, una sele-zione del vasto mate-riale rinvenuto di circa 70 reperti tra paleon-tologici, archeologici e numismatici, accomu-nati dal tema del volo. In particolare verranno

esposti fossili che co-prono un intervallo di circa cento milioni di anni; insetti prove-nienti soprat-tutto dal Brasile;

pterosauri (rettili volan-ti) da Sud America e Germania; un esemplare dei primi uccelli basali (fondamentali per la discussa teoria sull’evo-luzione degli uccelli dai

dinosauri) e un piccolo fossile di pipistrello. In mostra, inoltre, manufatti per la gran parte di produzione

magno-greca ed etrusca, anch’essi legati al tema del volo grazie a splen-dide decorazioni. La mostra è realizzata

Il tesoro di Serrapetrona

Dal 6 ottobre a Palazzo Claudi, appena restaurato, la mostra “La conquista del cielo” Esposto l’esemplare di Prosaurolophus risalente a circa 75 milioni di anni fa

Una settantina i reperti selezionati tra paleontologici, archeologici e

numismatici, accomunati dal tema del volo così come i manufatti, per

la gran parte di produzione magno-greca ed etrusca

grazie alla collaborazio-ne del Nucleo Carabi-nieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, con il patrocinio e il contributo di: Regione Marche, Provincia di Macerata, Fondazione Carima, Fondazione Claudi e Comunità Montana dei Monti Azzurri; con il soste-gno delle aziende Efi, Cava Baroni e iGuz-zini. Apertura fino al 30 giugno 2013 con il seguente orario: il sabato dalle ore 16 alle 20 e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20; gli altri giorni su prenotazione. Ingresso: 5 euro; riduzioni per gruppi e scuole. Info: 0733 908321 (Comune di Serrapetrona).

Resterà esposto fino al 4 novembre a Fermo, nel Palazzo dei Priori, Et in Arcadia Ego, straordinario capolavoro del Guercino, proposto insieme ad un prezioso corredo di stampe antiche che riproducono le opere dell’artista conservate nel Gabinetto delle Stampe e dei Disegni della Biblioteca civica. Detto il Guercino per un difetto alla vista che lo colpì durante l’infanzia, Francesco Barbieri (Cento, 1591 – Bolo-gna, 1666) è stato uno dei protagonisti del Seicento italiano. La fama dell’autore, la calda bellezza della materia pittorica e il mistero sospe-so del soggetto fanno dell’opera Et in Arcadia Ego, eseguita intorno al 1618, uno dei quadri più apprezzati della pittura barocca. Proveniente dalla Galleria nazionale di Arte antica di Palazzo Barberini, il dipin-to sarà visibile al pubblico secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì 10-13/ 15.30-18; sabato e domenica 10-13/15.30-19. La mostra (nella foto sotto un momento dell’inaugurazione) è stata realizzata dal Comune di Fermo in collaborazione con la Soprintendenza speciale per il Patrimonio storico-artistico della Città di Roma e con la Galle-ria nazionale di Palazzo Barberini; sponsor Daca e Sistema Museo.

Et in Arcadia Ego: straordinario Guercino a Fermo

Ricordiamo che...

Che cosa può scaturire dall’incontro di scrittori e fotografi che si danno appuntamento in una biblioteca per raccontarne in quattro ore le peculiarità e scovarne i tesori nascosti? Di certo si tratterà di un meraviglioso viaggio al centro di un mondo tutto da scoprire, anche se ci appartiene già. Perché sebbene le biblioteche rappresentino un servi-zio essenziale per la vita culturale, sociale e civile di un paese, talvolta non sembrano godere della dovuta attenzione.

Ecco allora che la Sezione Marche dell’Aib (Associazione italiana biblioteche), in collaborazione con l’associazione culturale Raccontidi-Città e l’associazione Alberghi del Libro d’Oro / Golden Book Hotels, lancia l’idea di un concorso che stimoli la partecipazione attiva di tutti gli interessati, i quali entro il 30 settembre possono iscriversi gratuita-mente compilando la scheda di iscrizione pubblicata sul portale www.bibliotecheaperte.it.

Armati di penna e macchina fotografica, avventuriamoci dunque fra gli scaffali, virtuali e non, di questo appassionante tour di alcune delle biblioteche marchigiane, per ricostruirne un’immagine che vada al di là di ogni stereotipo.

Di seguito, le date, tutte in ottobre, e le sedi degli appuntamenti:

Storie da biblioteca: ancora aperte le iscrizioni al concorso Aib

il 15, Biblioteca “Carlo Cenerelli Campana” di Potenza Picena; il 17, Biblioteca “G. Gabrielli” di Ascoli Piceno; il 19, Biblioteca Oli-veriana di Pesaro; il 20, Biblioteca multimediale “G. Lesca” di San Benedetto del Tronto; il 24, Biblioteca “La Fornace” di Moie; il 25, Biblioteca “Romolo Speziali” di Fermo; il 26, Biblioteca “L. Benin-casa” di Ancona; il 27, Biblioteca Itc “Gentili” di Macerata; il 30, Biblioteca “Mozzi Borgetti” di Macerata; il 31, Biblioteca “Romualdo Sassi” di Fabriano.

Per i vincitori, opportunità di collaborazioni freelance retribuite e pubblicazione degli elaborati in ebook a cura dell’associazione Gol-den Book Hotels, la quale riunisce un selezionato gruppo di aziende turistiche che hanno scelto di legare la loro immagine al gesto elegante del dono di un libro o un ebook ai propri ospiti. Inoltre, i vincitori regionali si aggiudicheranno un eReader offerto da Aib Marche e un weekend da trascorrere in uno degli alberghi del Libro d’Oro.

Si è appena chiusa al Palazzo Brancaleoni di Piobbico (PU) la mostra di Paolo Gubinelli “Un segno per Tonino Guerra”: opere su carta, poesie inedite di Enrico Capodaglio, Gianni D’Elia, Tonino Guerra, Feliciano Paoli, Umberto Piersanti. La presentazione critica della mostra di An-tonio Paolucci, che l’arte di Gubinelli già da tempo ha posto all’atten-zione: entrarvi, argomenta, “è operazione ardua e rischiosa; come una scalata di sesto grado superiore”. Ma raggiunta la vetta, continuando a citare Paolucci, “gli sforzi saranno compensati (…) dalla gratificante conoscenza di un artista che è da considerare fra i più geniali e originali dei nostri giorni”. Invitato da Vittorio Sgarbi e segnalato da Tonino Guerra, il marchigiano Gubinelli è stato presente con una installazione di 28 opere su carta accompagnata da versi di Tonino Guerra alla 54a Biennale di Venezia 2011 del Padiglione Italia. Una mostra in omaggio a Guerra di Gubinelli è stata ospitata questa estate alla Galleria Vero Stoppioni di Santa Sofia (Forlì-Cesena). Una personale dell’artista è sta-ta allestita a Barberino di Mugello (Fi), nel Salone di Palazzo Pretorio. Fino al 13 ottobre, inoltre, Paolo Gubinelli sarà protagonista alla Biblio-teca universitaria di Bologna di una mostra in cui l’arte incontra la poe-sia; versi inediti di Davide Rondoni, Roberto Roversi ed anche alcuni che Guerra aveva dedicato a Gubinelli. Ricordiamo, infine, che la Sezione di Archivio di Stato di Camerino, in occasione delle “Giornate europee del patrimonio”, organizza all’Auditorium di Santa Caterina la mostra “Arte e Poesia”, in cui vengono proposte opere su carta di Gubinelli, accom-pagnate da alcune poesie dei maggiori autori italiani contemporanei.

Gubinelli, quel segno per Tonino Guerra

Successo a Corfù per il cantante anconetano Fabrizio Annini, che con la sua chitarra si è esibito questa estate nelle taverne dell’isola gre-ca. E, dopo Corfù, Annini ha fatto tappa nella celebre piazza Omonia di Atene, dove ha deciso di tornare per il suo compleanno lo scorso mese di settembre.

Per Annini cantante ritorno in Grecia

Approvati gli elenchi dei progetti culturali di ri-lievo locale che, individuati dal tavolo di concertazione Regione-Province, otterran-no per il 2012 il sostegno regionale. I progetti, che riguardano al momento le province di Ancona, Fermo e Ascoli Piceno, potranno contare su un finanziamen-to complessivo di 920 mila euro. I progetti individuati dalla Provincia di Ancona sono: “Media Library on line”, “Le memorie dei luo-ghi”, “La Contemporaneità tra vecchie e nuove arti”, “Le nuove generazioni per le nuove generazioni”, “La memoria del territorio attraverso le rievocazioni”. Un altro progetto riguarda la prosecuzione dell’atti-vità del polo biblioteca-rio provinciale Sbn e dei servizi connessi. I progetti della Provincia di Fermo promuovono il sostegno al polo bibliotecario interpro-vinciale Bibliosip, al polo archivistico del Fermano, alle reti “Teatri Comuni” e “Musei Comuni”, e ad altre iniziative di interes-se locale. Per il territo-rio provinciale di Ascoli Piceno, sostegno ai pro-getti: “Memorie di carta”, “Bibliosip”, “Centro studi tradizioni picene”, “Pice-no di travertino”, oltre a progetti di interesse locale proposti da Comuni, da unioni di Comuni, Comu-nità montane, associazioni, da ammettere a finanzia-mento tramite bando.

Cultura, approvati i progetti di rilievo locale

MARCHEdomani

Page 26: Marche domani n. 8

il violino e il pianoforte, a ciascuno accostando giovinezza, prima maturità

e maturità piena di artisti tra i più rilevanti. Ed ecco un condensato di alcuni dei più significa-tivi violinisti nel panora-ma internazionale, dalla giovanissima Rachel Kolly d’Alba, in duo con il pia-nista Christian Chamorel (Sperimentale, 11 febbra-io), alla grande Isabelle Faust (Auditorium della Mole, 5 maggio), passando per Victoria Mullova, che si esibirà con il ricerca-tissimo clavicembalista (e direttore) Ottavio Dantone

26PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

SILVANA CORICELLI

AdMed, voci da una città di frontiera

Fronte mare di An-cona, un palcoscenico naturale che sull’acqua riverbera il flusso degli accadimenti. Parole, musica, danza, teatro, incontri. Duecento tra artisti e intellet-tuali in nove gior-ni, venti luoghi della città allacciati dalla linea ideale lun-go la qua-le trova sviluppo il Festival.

Adriatico Mediterra-neo, sesta edizione: il segno della pecu-liarità del capoluogo, chiamato a riscoprire uno spirito di frontiera. Quarantacinquemila presenze alla kermesse dei due mari, “un con-tenitore che sa ampli-ficare storie, culture, identità diverse eppure uguali tra loro. Perché uguali sono le radici, il Mediterraneo, che le ha generate”. L’accento

del governatore Gian Mario Spacca è sulla “straordinaria attualità” della manifestazione, con richiamo forte alla costruzione della Ma-

croregione Adriatico Ionica, che vede le Mar-che in prima linea. La vocazione di un territo-rio che ha storia antica

di relazioni con i paesi dell’altra sponda e che con la città dorica si candida ad assume-re un ruolo culturale strategico nel Mediter-raneo. Ambizione del Festival, dice il diret-tore artistico Giovanni Seneca, farsi “punto di riferimento” della discussione geopolitica.

Ancona luogo ispirante, promosso dal filosofo Massimo Cacciari che nella sede del Segretaria-to Iai ha ricevuto il premio Adriatico Mediterra-neo per il suo contri-buto intel-lettuale alla creazione dell’identità mediterra-nea.

“La cultura ha enormi difficoltà a definire un’area di idee in cui potersi ritrovare”: l’Europa in crisi a par-tire dalla Grecia, da quell’ “arci-pelago” in cui ha tro-vato radici il pensiero occidentale. “Non con-fine ma frontiera”, il mare nostrum cuore di un’Europa che, se non vuol tradire se stes-sa, deve assumere un

“nuovo umanesimo”. All’insegna dell’unità e delle dif-ferenze. E’ il cum su cui Caccia-ri insiste: la cornice geofiloso-fica in cui Adriatico Mediterra-neo assume una valenza che supera la mera fi-sionomia di un festival, palesando i perni di un vero e pro-prio proget-to cultu-rale. Un progetto, sottolinea l’assessore dorico An-drea Nobili, “che con-tribuisca a disegnare

un orizzonte per il nostro territorio”: quel confine tra terra e mare che diventa frontiera “sospesa tra storia e contemporaneità”. Per “dialogare con il nostro tempo”.

Silvana Coricelli

Sopra,Teresa Salgueiro;a destra,Paolo Villaggio (foto di Rosalia Filippetti)

Massimo Cacciari (foto di Rosalia Filippetti), sotto l’Orchestra di Piazza Vittorio

Sesta edizione del Festival dei due mari: 200 tra artisti e intellettuali, 45 mila presenze

L’invito è a guardare ad ogni concerto come un “segno”,

un “simbolo” che rimanda a qualcosa d’altro. E che diventerà “più esplicito” aspettando il centenario. Nel 1914 la fondazione della società Amici della Musica “Gui-do Michelli”, una delle più antiche istitu-zioni culturali della città di Ancona. E questa Stagio-ne 2012-2013, preludio a quella della ricorrenza, ha tutta la forza di una storia di pregio, capace di af-frontare una fase complicata rilancian-do. Scatto di reni, dice il presidente Guido Bucci, per superare la situazio-ne difficile in cui versa, in generale, la cultura: il carnet è prezioso, allo specchio di una vocazione colta che si apre a nuove

Una stagione preziosa, aspettando il centenario

Amici della Musica, il cartellone 2012-2013: 14 concerti, nomi di punta e incontro con il jazzIl ritorno di Ivo Pogorelich (alle Muse il 24 novembre); insieme le chitarre di Eliot Fisk e Bill Frisell

prospettive, sul tracciato dei richiami e delle corri-spondenze delineato dal direttore artistico Guido Barbieri nello snodarsi del calendario. Un “segno” già nel concerto d’apertu-ra, che, il 7 ottobre nella Chiesa di San Domenico, ha reso omaggio al reper-torio di Faustina Bordoni, leggendaria cantante del Settecento: avvio di un progetto triennale incen-

trato sulle primedonne del belcanto, un appun-tamento -protagonisti il mezzoso-prano Mary - Ellen Nesi e il Concerto De’ Cavalie-ri, direttore Marcello Di Lisa- con preciso rimando “all’interes-

se -spiega Barbieri- che vogliamo sviluppare per l’epoca assai trascurata del pre-classicismo”.

Un’altra idea si annida tra le pagine del libret-to, legata alla presenza del Quartetto Casals (al Teatro Sperimentale il 18

gennaio 2013): quella di dedicare nei prossimi tre anni “alla storia e al tem-po presente di un medium straordinariamente vitale come il quartetto d’archi” un vero e proprio festival, itinerante.

C’è poi la novità dell’artista ‘in residen-za’: si inaugura con con Roberto Cominati, pianista napoletano, già vincitore del Premio Busoni, che eseguirà l’integrale delle opere per pianoforte solo di Maurice Ravel in due concerti (Sperimentale, 5 e 6 marzo), aprendo il ciclo con l’Orchestra Filarmoni-ca Marchigiana (Muse, 2 marzo). “Vogliamo offrire alla città, di volta in vol-ta, il ritratto monografico di un solista illustre della scena musicale, così da poterlo ascoltare nelle sue diverse attitudini, cameri-stica e sinfonica”.

Tra i compiti chiave di una società di concerti, continua Barbieri, anche l’ “aggiornamento per-manente degli spettatori” sull’arte dell’interpretazio-ne musicale: uno dei per-corsi più intensi della Sta-gione conduce attraverso le “tre età della vita” di strumenti principe come

(Muse, 13 marzo), e Pekka Kuusisto, insieme con un fuoriclasse come Olli Mu-stonen nella doppia veste di pianista e compositore (Auditorium della Mole, 20 aprile), fino a Ilya Grubert, accompagnata dalla Filarmonica dell’A-driatico (Muse, 13 novem-bre). Il filo del pianoforte si arricchisce di un nome

di punta come quello del mae-stro Ivo Pogore-lich, che ritorna dopo una lunga assenza (Muse, 24 novembre), e di un giova-ne, sfolgorante talento, Gloria Campaner (no-minata Amba-sciatore europeo della cultura),

sul palco con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Donato Renzetti (Muse, 17 dicembre).

Quattordici concerti (uno in più dello scorso anno), la proposta au-mentata “tenendo dritto il timone delle integrazioni e collaborazioni per garan-tire continuità –commenta Barbieri- ad un’istituzio-ne che si è ritagliata sul campo cento anni di vita”.

Prestigiose le collabora-zioni in cartellone, strette con alcune delle maggiori realtà musicali naziona-li, dall’Antica Pietà de’ Turchini di Napoli alla Società dei Concerti “B. Barattelli” de L’Aquila. Con Cidim il concerto di Enrico Bronzi, violoncello e direttore dell’Orchestra di Padova e del Veneto (Sperimentale, 31 ottobre); commissione Amici della Musica “G. Michelli”, MiTo, Amici della Musica di Modena e Accademia Filarmonica Romana Sites auriculaires di Lucia Ron-chetti, in prima esecuzione assoluta nell’appuntamen-to che vedrà protagonisti il violoncello di Francesco Dillon e il pianoforte di Emanuele Torquati (Spe-rimentale, 11 aprile): ispi-rata a Ravel, un’opera per suoni, parole ed immagini. Ormai storica, sul piano cittadino, la collaborazione con la Form (tre concer-ti nella nuova Stagione), nuova quella con Ancona Jazz per un incontro che vedrà la chitarra classica di Eliot Fisk e quella jazz di Bill Frisell incrociare le corde (Sperimentale, 2 febbraio). Info: www.amicimusica.an.it

Bill Frisell

Isab

elle

Fau

st

Uno strumento innovativo e funzionale a sostegno della cultura delle Marche. Si tratta di una carta di pa-gamento elettronico riservata ai dipendenti della Regione -compresi i propri enti, agenzie e aziende, per un’u-tenza potenziale di circa 20 mila unità- che nasce per alimentare un fondo a favore dei beni e delle attività culturali della regione. La Carta, che offrirà notevoli benefici ai suoi possessori, è lo strumento che, con una quota percentuale del valore delle transazioni effettuate con la stessa, permetterà, in sostanza, di sostenere il patrimonio culturale regionale. Presentato di recente anche il blog della Regione Marche Cultura Marche Lab, (http://culturamarchelab.regione.marche.it) nuovo spazio virtuale per confrontare idee e dibattere in tema di cultura.

La carta di pagamento per sostenere la cultura

E’ stata donata alla città di Urbino un’opera del pittore e incisore Renzo Scopa (Urbino 1933 – Città di Castello 1997), di dimensioni 110x186, raffigurante una veduta del Palazzo Ducale (foto sotto). La consegna del dipinto (tavola in tecnica mista), da parte del figlio Saulo Scopa al sindaco Franco Corbucci, è avvenu-ta nell’ambito della mostra itinerante di arte sacra contemporanea “Renzo Scopa. Nel segno del Sacro”, svoltasi nel Palazzo Ducale di Urbino. L’esposizione, curata da Francesco Santaniello, ha proposto oltre 50

opere tra incisioni, dipinti e creazioni su carta, in gran parte inedite, di un artista profondamente le-gato alla città di Urbino, dove nacque e si formò alla Scuola del Libro, iniziando la sua lunga ricerca espressiva.

Donata ad Urbino un’opera di Renzo Scopa

La Fondazione Pergolesi Spontini e Casa Ricordi hanno pubblicato il primo volume dell’Edizione Nazio-nale delle Opere di Giovanni Battista Pergolesi: pre-sentato a Jesi lo “Stabat Mater” dall’amministratore delegato della Fondazione, William Graziosi, dal pre-sidente delle Edizioni Nazionali Renato Di Benedetto, dal curatore scientifico Claudio Toscani, e dal general manager della Ricordi, Cristiano Ostinelli. Annunciata l’imminente pubblicazione del secondo volume, “La Fenice sul rogo”.

Pergolesi nel mondo, ecco lo “Stabat Mater”

Ivo

Pog

orel

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27PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

SILVANA CORICELLI

“Tutto cominciò con la ‘Festa del fiu-me’, nove anni fa”. Lei, Andreina De Tomas-si, e i suoi compagni di viaggio: Giuseppe Ferrara, Luca Latini, Stefano Marzani. “Il team è cambiato, ma il teatro naturale è rima-sto sempre questo, il Furlo meraviglioso”, dove ha avuto luogo la terza edizione della “Land Art” che vede nello scenario della maestosa Gola in pro-vincia di Pesaro-Urbino l’ambiente a supporto dell’opera. Oltre 50 artisti da tutta Italia, il paesaggio del Furlo l’orizzonte per l’eser-cizio di una creatività con manifesta attenzio-ne per la natura e la sua armonia di ritmi ed ordine. Andreina De To-massi direttrice artistica

Land Art al Furlo: opere secondo... naturadella manifesta-zione (dedicata a Renato Nico-lini) e fondatri-ce della Casa degli Artisti che per questa collettiva sotto il cielo ha visto il patrocinio dei Comuni di Fermignano e Fossombrone (sponsor Enel).

Bella la passeggiata d’arte, che ha trovato snodo fino al borgo di Sant’An-na. D’obbligo una visita alla mostra di cera-miche “Testa a testa”, allestita nella Chiesetta di Santa Maria del-le Grazie, così come una sosta davanti alla scultura incastonata nel

paesaggio di Loreno Sguanci per un “risve-lamento” a un anno dalla scomparsa dell’ar-tista: al figlio Luca la personale dedicata

alla Casa degli Artisti. E poi è cominciata la passeggiata, che tanto successo ha riscosso nelle ultime edizioni. Dal coronamento della

diga l’affacciarsi de “Il tuffo”, opera-logo di Antonio Sorace, che quest’anno ha pre-sentato “Equilibrio”; lungo il percorso fino a Sant’Anna opere mate-riche, sculture in legno, ferro e pietra, installa-zioni sonore, lavori su stoffa, labirinti botanici, teatrini naturali, scatole della memoria, mosaici, opere in vetro e fil di ferro, e poi una picco-la cattedrale in raku, l’albero dei pinocchi, una sirena di muschio, un’equilibrista in resi-na e smalti sospesa sul fiume.

Dell’anconetana Al-legra Corbo l’installazio-ne “Masques d’Amour pour le Vent”, maschere-bandiere appese al pon-te della diga del Furlo, strette nella spirale dei forti venti che attraver-

Allegra Corbo, “Masques d’Amour puor le Vent”: maschere-bandiere appese al ponte della diga del Furlo

sano la Gola: volteggia-vano, talora sembravano degli aquiloni, la loro una danza d’amore, un corteggiamento. Parte di un progetto più gran-de, preparato da Alle-gra Corbo insieme con Andreco e presentato nel 2011 in Croazia e poi a Bologna (in occasione di una parata con i Tam-buri di Offagna), queste tre maschere stampate su tessuto hanno inte-ragito con il vento che “ha accolto” un progetto di arte pubblica-urbana in connessione perfetta con la natura.

Altri artisti della pro-vincia di Ancona hanno partecipato alla manife-stazione: Oskar Barrile, Silvia Paoletti; Bruno Mangiaterra e Massimo Cartaginese insieme con l’opera “Io sono natura”.

Sil. Cor.

MARCHEdomani

Roma chiama An-cona. Sull’eco che ha il nome di Gino

De Dominicis, personali-tà tra le più interessanti del panorama creativo italiano. La settima edi-zione di “Sguardi sonori”, festival nazionale di arte e musica contemporanea diretto dal 2007 da San-dro Cecchi, è un omaggio al grande autore dorico. “Gino on my mind” si intitola la mostra che di recente è stata allestita alla Mole Vanvitelliana: un centinaio di artisti italiani e stranieri, una nutrita schiera dalle Marche. Prologo nella capitale, con presentazio-ne al Teatro Colosseo, sul filo rosso che ancora una volta allaccia An-cona e Roma nel segno di De Dominicis. Nel 2005 l’esposizione nella corte interna della Mole della Calamita cosmica, fruibile al pubblico dopo anni di oblio e di seguito scelta come evento clou per la festa inaugurale del Maxxi. Recupero e riedizione dell’imponente opera nella città del suo autore, visibilità nazio-nale al museo delle arti del XXI secolo a Roma. E adesso al nome di De Domicis la risonanza di un festival che dell’arti-sta affronta le tematiche care e che è intenzionato, com’è nel suo campo d’a-zione, anche ad approdi internazionali: “Stiamo lavorando per poter por-tare la mostra a Napoli, prima della fine dell’an-no, e poi a Bucarest e a Boston”, annuncia Cec-chi, ideatore con Carlo Fatigoni, direttore artisti-co del festival, dell’evento “Infinite Spaces”, concer-to per astronauta ed or-chestra in collaborazione con Ennio Morricone e Roberto Vittori: il proget-to è stato selezionato per l’Expo di Shanghai 2010, partecipando alla mostra sull’ “Italia degli innova-

Sguardi sonori nel nome di De Dominicis

tori” presso il padiglione italiano creato apposita-mente per l’Esposizione mondiale. In linea di continu-ità con i temi dello spazio infinito che hanno caratte-rizzato le ultime tre edizio-ni della manife-stazione, quelli ora trattati dell’im-mortalità, dell’e-ternità, che in Gino De Dominicis trovano restituzio-ne dalla cifra inde-lebile, come testimoniato dalla Calamita cosmica. In perfetta assonanza il grande prologo a Roma, la città eterna, della mo-stra di Ancona: “Al Te-atro Colosseo –racconta Cecchi- si è giunti dopo un walk show organizza-to da Urban Experien-ce per trenta fortunati partecipanti e che è partito dalla casa di De Dominicis a Piazza San

Pantaleo per fare tappa nei luoghi cari al quoti-diano della vita dell’arti-sta nella capitale”. E al

Teatro Colos-seo, l’o-maggio dell’at-trice Mita Medici e del dan-zatore Alessan-dro Pin-tus; “A Roma si parla delle Marche come genius loci, terra privile-giata di crea-tivi”,

dice Fatigoni. Un labo-ratorio, “un luogo di frontiera”, e Ancona, sottolinea l’assessore alla Cultura Andrea Nobili, è intenzionata a fare la sua parte, “con attenzio-ne alle nuove sensibilità della scena contempo-ranea”. Un testimonial nella figura di De Domi-cis, con le cui tematiche si sono confrontati gli artisti della rassegna,

articolata in quattro se-zioni: visualart, videoart, soundart, live perfor-mances. Tra i nomi di spicco quelli di Claudio Abate, Franko B e Fathi Hassan; questi due ultimi vivono nelle Marche. E sono molti gli artisti marchigiani che hanno esposto alla Mole, grazie alla partecipazione alla Call for artists indetta dall’associazione cultu-rale no profit FaticArt, presidente lo scultore e video sound artista Fati-goni. Tra gli altri: Oskar Barrile, Ivana Spinelli, Alessandro Petrolati, Gianluca Proietti, Matteo Brozzi, Gabriele Cesa-retti, Tommaso Buglioni, Paolo Bragaglia, Mattia Stefanini, Lucia Galati, Florindo Rilli, Marco Montenovi, Antonio De Luca, Laura Ghiandoni, Andrea Simonetti, Riccar-do Sabbatini, la Ur.L.O Urbino Laptop Orchestra. Significativa rappresen-tanza di marchigiani in una delle serate conclusi-ve della rassegna; pre-sentate live performances con Alex Savelli, Gian-luca Stefanelli e Roberto Memoli, Luca Moroni e Stefano Vinciarelli, Coro Polifonico Malatestiano di Fano, Lux Arcana - Cristina Diaz Abella e Luciano Daini.

Cento artisti ospitati alla Mole, nutrita schiera dalle Marche

Venezia è sempre Venezia. Il Lido in fiore, un’installazione, che mette allegria ed è un piacere per gli occhi, accoglie i tanti spettatori del festi-val davanti al Palazzo del Cinema. La Mostra inter-nazionale d’arte cinemato-grafica si è presentata alla 69a edizione con un nuovo direttore e una nuova immagine. Alberto Barbera ha guidato il festival così come lo fece nel 1999 e, il cambiamento, ci è apparso anche attraverso l’arte gra-fica del marchigiano Simo-ne Massi, che ha realizzato per l’occasione la sigla animata ispirandosi a E la nave va di Federico Fellini, dove colpisce un enorme rinoceronte dietro a un bambino che pesca sogni. Trenta secondi, ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Angelopoulos, Wenders, Olmi. Altra novità al Lido è stata l’area-giardino recu-perata dal cantiere davanti al Casinò.

Da non perdere: Apres mai di Olivier Assayas, ritratto generazionale semi-autobiografico del regista della gioventù post-68. Il film racconta i destini di giovani parigini che, dopo l’entusiasmo dell’attivismo politico, si trovano a fare i conti con la vita. Colon-na sonora da urlo. Bella addormentata di Marco Bellocchio: tutto si svolge in sei giorni, gli ultimi di Eluana Englaro, la cui vicenda resta sullo sfondo. Personaggi dalle diverse fedi e ideologie, le cui storie si collegano emoti-vamente a quella vicenda. Nel cast spiccano Toni Servillo, David Riondino e il giovanissimo Fabrizio Falco che qualcuno ricor-derà in teatro nel Sogno di una notte d’estate per la regia di Carlo Cecchi, e che ha vinto a Venezia il premio come miglior attore emergente. The Tightrope di Simon Brook: quando un gigante del teatro come Peter Brook decide di alza-re il sipario per permettere alle telecamere di filmare i suoi dietro le quinte, l’oc-casione è imperdibile. Così

Da Venezia, i film da non perdere

BEATRICE GIONGO

nasce il film documentario girato dal figlio Simon. Novanta minuti di viaggio nell’affascinante mondo del teatro. Un film delicato ed emozionante. Pietà di Kim Ki-Duk: il regista coreano è tornato al Lido dopo il Leone d’argento vinto nel 2004 per Ferro-3 con un film che non può lasciare indifferenti e premiato in questa 69a edizione con il Leone d’oro. Come in una tragedia greca, i personaggi si fanno maschera di sen-timenti primordiali: l’odio, la vendetta, la famiglia. The Company you keep di Robert Redford: il divo americano è sbarcato per la prima volta alla Mostra con un thriller politico tratto dal libro di Neil Gordon. Storia di finzione ambientata ai nostri giorni, che evoca gli anni ‘70, le manifestazioni contro la guerra in Vietnam e una delle organizzazioni più violente: la Weather Underground. Nel cast anche Julie Christie, Susan Sarandon, Nick Nolte. Disconnect di Henry-Alex Rubin, il regista al suo pri-mo lungometraggio dopo il successo del documenta-rio Murderball, nominato agli Oscar. Un film forte, indipendente, che tocca le corde più profonde dello spettatore e capace di cre-are un percorso narrativo avvincente. Ma la Mostra non è solo film: da segna-lare il libro a cura di Stefa-no Della Casa e Dario Viganò, Pop Art film visual culture, moda e design nel cinema italiano anni ‘60 e ‘70, all’interno del volume anche una conversazione testimonianza dal titolo Pop décor del maestro Pier Luigi Pizzi, presente al Lido per l’occasione.

Installazione di Oskar Barrile (dal catalogo della rassegna)

Aperta la Stagione teatrale di Ancona 2012/13 curata dal Teatro Stabile delle Marche in collaborazione con la Fondazione Teatro delle Muse e il Comune di Ancona (partner sostenitori Banca dell’Adriatico spa, Prometeo, AnconAmbiente). Il cartellone è stato inaugurato al Teatro delle Muse con Kramer contro Kramer di Avery Corman immortalato dalla pellicola pluripremiata (4 Premi Oscar) con Dustin Hoffman e Meryl Streep diretti da Robert Benton. Protagonisti a teatro Daniele Pecci e Federica Di Martino. Lo spettacolo ha provato alcuni giorni in città per poi debuttare in prima nazionale ad Ancona. La regia di Patrick Rossi Gastaldi, produzione di Teatro e Società srl.

La Stagione prosegue sempre al Teatro delle Muse dall’8 all’11 novembre con Re Lear di William Shakespeare, definita la migliore tragedia del Bardo, interpe-tata e diretta da Michele Placido, per Ghione produzione. Scritta nel 1605/1606, la storia affonda le radici nell’antica mitologia inglese, sulla leggenda di Leir, un re della Britannia. È un dramma a doppio intreccio nel quale la trama seconda-ria contribuisce a far risaltare i vari momenti dell’azione principale. Il vecchio Re Lear decide di dividere il regno tra le tre figlie, a seconda dell’amore che sapranno dimostrargli.

Biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 [email protected] Aperto lo sbigliettamento a tutti gli spettacoli.Per pacchetti e sconti per gruppi e scuole si può chiamare lo 071 5021631.

Stagione teatrale di Ancona:Michele Placido sarà Re Lear

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OTTOBRE 201228PAGINA

i giovani vincitori del Concorso AsLiCo. Lord Arturo Bucklaw è Mat-teo Falcier, Raimondo Bidebent è Giovanni Battista Parodi, Alisa è Cinzia Chiarini. I co-stumi sono di Patricia Toffolutti.

Il “Progetto Svobo-da” proseguirà nei pros-simi anni con attività di approfondimento e di divulgazione sulla fi-gura dell’artista e della sua opera, in collabora-zione con l’organizza-zione non-profit “Josef Svoboda – Scénograf ”.

Info: Fondazione Pergolesi Spontini tel. 0731.202944 www.fon-dazionepergolesisponti-ni.com

MARCHEdomani

SILVANA CORICELLI

La 45a Stagione lirica di tradizione del Teatro Pergole-

si di Jesi, dedicata allo scenografo Josef Svoboda nel decimo anniversario dalla scomparsa, è stata inaugurata con “I Puri-tani” di Vincenzo Bellini in un allestimento in co-produzione tra Fondazio-ne Pergolesi Spontini e i Teatri del Circuito Lirico Lombardo. L’opera è tornata sul palcoscenico del Pergolesi dopo 161 anni: vi fu rappresenta-ta per la prima e unica volta nel 1851. Regia di Carmelo Rifici, scene di Guido Buganza, costumi di Margherita Baldoni, la direzione d’orchestra è stata affidata al giovane direttore marchigiano Giacomo Sagripanti sul podio della Form Orche-stra Filarmonica Marchi-giana. Ha cantato il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”.

Maria Aleida inter-prete di Elvira, Luca Tittoto di Sir Giorgio, Yijie Shi di Lord Ar-turo, Julian Kim di Sir Riccardo Forth, Elide De Matteis Larivera di Enrichetta di Francia, Luciano Leoni di Lord Gualtiero Valton, Dario Di Vietri di Sir Bruno Roberton.

In omaggio a Svoboda la Fondazione Pergo-lesi Spontini prosegue il progetto iniziato nel 2009 con la ricostruzio-ne nei propri Laboratori scenografici a Jesi dei più celebri allestimenti operistici realizzati in Italia dallo scenografo ceco. Dopo la messa in scena della “Traviata”

Nel cartellone due suoi celebri allestimenti

detta “degli specchi” nel 2009, la Fondazione pro-pone in questa Stagione 2012 la ricostruzione del “Macbeth” di Giuseppe Verdi, e della “Lucia di Lammermoor” di Gaeta-no Donizetti, ad opera di Henning Brockhaus per la parte registica e di Benito Leonori (già as-sistente di Svoboda) per le scene. Tutte queste produzioni risultano una sintesi estrema del genio svobodiano: tradizione, interpretazione, magia della luce e vibrazione continua dello spazio scenico sulla drammatur-gia musicale.

“Macbeth”, in scena dal 7 novembre (repliche 9 novembre e 11 novem-bre, anteprima giovani il 5 novembre) è un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzio-ne con la Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste e la Fondazio-ne Teatro Carlo Felice di Genova.

Giampaolo Maria Bisanti dirige la Filar-

monica Marchigiana, il Coro Bellini ed una compagnia di spessore con il Macbeth di Luca Salsi, la Lady Macbeth di Tiziana Caruso, il Banco di Mirco Palazzi; Macduff è Ji Myung Hoon, Malcolm è Thomas Yun. I costumi sono di Nanà Cecchi.

La “Lucia di Lam-mermoor”, in scena dal 23 novembre (repliche il 24 e il 25, con antepri-ma giovani il 22), è un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzio-ne con i Teatri del Cir-cuito Lirico Lombardo, il Teatro dell’Aquila di Fermo, il Teatro Coccia di Novara ed il Teatro Alighieri di Ravenna.

Matteo Beltrami sul podio della Filarmoni-ca Marchigiana dirige il Coro Bellini ed il doppio cast in cui si alternano Julian Kim (Lord Enrico Asthon), Sofia Mchedlishvili (Miss Lucia) e Gianluca Terranova (Sir Edgardo di Ravenswood) con

Omaggio a SvobodaJesi, 45a Stagione lirica dedicata allo scenografo ceco nel 10° anniversario dalla scomparsa; séguito ad un importante progetto

Viola come Amleto. E la folla dei personaggi che tessono d’ambiguità la storia come Viola. Tutti sul palcoscenico degli inganni: attori comici votati al tragico, al limitare tra ciò che è e ciò che non è. Sempre in bilico, sul filo di lana del-la sfida lanciata da Sha-kespeare. “La dodicesima notte” viene considerata la sua commedia migliore. Va-lentina Rosati ne ripercorre i mille rivoli sotto la lente d’ingrandi-mento del suo lavoro di riscoperta, affascinata dal gioco del drammaturgo inglese con il teatro. Trama e sottotrama infittiscono questa pièce degli equivoci: gran vorticare dei ruo-li, spinti all’eccesso nel precipitare degli ingra-naggi di una macchina perfetta nello sparigliare le carte di quello che è e quello che sembra. Ecco che il sottotitolo dell’o-pera, citando la giova-ne regista di Ancona, “assume un significato strutturale”: “La dodi-cesima notte o quel che volete” è parodia della vita perché ne palesa la cangiante rappresentazio-ne nel moltiplicarsi degli angoli di visuale. Luogo di naufraghi, l’Illiria, dove tutti i personaggi sono inconsapevolmente folli e il ritmo segue la

frenesia di un testo in cui la violenza si stempera nell’ironia del linguaggio shakespeariano. “Vittime e carnefici, consapevoli e inconsapevoli. ‘Il tempo è fuori sesto’, come dice Amleto”: lo spettacolo di Valentina Rosati, pro-dotto dal Teatro Stabile delle Marche in collabo-razione con Belteatro e proposto –con grande seguito di pubblico- in una lunga successione di repliche nell’ambito della rassegna estiva “Amo la

Mole” dopo il debutto in Archeo.s Festival, rappresenta la continuità rispetto al fil rouge del lavoro su Shakespeare condotto da Valentina in questi ultimi anni: assistente alla regia di Carlo Cecchi per il “So-gno di una notte d’e-state”, due

anni fa la direzione di “Amleto” e adesso un’al-tra bella prova di regia alla guida di un’affiatata compagnia di attori. Vin-cenzo Giordano, Barbara Ronchi, Daniele Sala, Elisa Di Eusanio, Elsa Bossi, Simone Francia, Lino Musella, Gabriele Portoghese: tutti protago-nisti in un accostamento di figure che si stagliano con nettezza e sfumano nel loro doppio. O l’altro da sé, nei destini che si incrociano e intercettano, nell’eterna dialettica tra ben e male, torti, vizi, follie d’amore e ambizio-ni rovesciate nel ridicolo del paradosso.

“La dodicesima notte”, ossia il quel che volete di Valentina Rosati

Il Teatro Pergolesi di Jesi, interno

La XXXIII edizione del Rossini Opera Festival, sovrintendente Gianfran-co Mariotti, ha riscosso un grande successo sia in termini di affluenza di pubblico (teatri comple-tamente esauriti per le 15 serate operistiche) che di copertura mediatica. Il botteghino ha registrato oltre 16 mila presenze, per un incasso che supe-ra il milione di euro. La percentuale di stranieri ha raggiunto il 67%, confermando la capacità del Festival di attrarre un pubblico sempre più inter-nazionale, che tocca ormai tutti e cinque i continenti: si confermano ai primi tre posti Francia, Germania e Giappone, mentre continua la forte crescita delle pre-senze dalla Russia: +50% rispetto al 2011. Tutto ciò ribadisce lo stretto legame del Festival rossiniano con i propri spettatori, in aumento nonostante la forte instabilità economi-ca internazionale, e con la città che, secondo un recente studio prodotto dall’Università di Urbino, beneficia di un indotto economico stimato intor-no agli 11 milioni di euro l’anno. Eccellenza ricono-

Media e pubblico internazionali al Rof

sciuta, il Rof: approvata questa estate al Senato la legge che dispone un mi-lione anche per il Festival pesarese, così come per quello Pucciniano di Torre del Lago, quello di Ra-venna e per il Festival dei Due Mondi (un milione per ogni Festival).

Oltre 150 i giornali-sti accreditati da tutto il mondo alla XXXIII edizione del Rof, con inviati provenienti da Argentina, Austria, Belgio, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Inghilterra, Israele,

Lussemburgo, Messi-co, Olanda, Repub-blica Ceca, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Ucraina, Ungheria. Tra essi, presenti il critico del New York Times e quello del quotidia-no giapponese Yomiuri Shimbun, il maggiore al mondo per tiratura (14 milioni di copie). Senza precedenti la copertura televisiva: la prima del “Ciro in Babilonia” è stata trasmessa da Rai 5 e, sul

canale internazionale Unitel Classica HD, da 27 emittenti di tre continenti. Quanto alla seconda opera in programma, “Matilde di Shabran” la realizzazione da parte della trasmissione di Rai 3 Prima della prima di una puntata interamen-

te dedicata allo spettacolo ideato da Mario Mar-tone. Una troupe del National Geographic China è stata a Pesaro nell’ambito di

un progetto sulla regione Marche. L’attore e cantan-te Nicky Wu, protagonista del documentario, presente a Pesaro nel pomeriggio del 10 agosto, giorno in cui la troupe cinese ha ripreso le immagini della serata inaugurale del Festival. Inoltre il canale satellitare tematico cinese (www.ngtraveler.cn) realizzerà uno speciale all’interno di una rivista di settore.

La Orf, tv pubblica austriaca (ospitata da Aspin 2000) realizzerà da parte sua un filmato su Gioachino Rossini e il suo territorio nel quale avrà ampio spazio il Festival rossiniano, con interviste ai protagonisti de “Il Si-

gnor Bruschino”, immagini di backstage e della prova generale dello spettacolo. Anche quest’anno Rai Radio3 ha trasmesso in diretta su Euroradio in 15 nazioni il cartellone operi-stico della manifestazione nel quadro di RadioTre Suite. Le tre opere sono state inoltre ascoltate in tutto il mondo in diretta on line sul sito di Rai Radio3. Presenti a Pesaro, accanto ai grandi nomi della critica internazionale, i rappresentanti di alcuni tra i più importanti teatri e festival: Metropolitan Opera di New York, Royal Opera House di Londra, Deutsche Oper di Berlino, Bayerischer Staatsoper di Monaco, De Nederlandse

Opera di Amsterdam, Teatro de la Mae-stranza di Siviglia, De Vlaamse Opera di An-versa, Opéra Nationale du Rhin, Teatro alla Scala, Teatro comu-nale di Bologna. Il Rossini Opera Festival del 2013 proporrà due nuove produzioni: “Guillaume Tell”, e “L’Italiana in Algeri”, nonchè “La donna del lago” in forma di concerto.

“Ciro in Babilonia”, a fianco “Il Signor Bruschino”, sotto “Matilde di Shabran” (foto: Studio Amati Bacciardi)

Ricostruzione di “Macbeth”

e “Lucia di Lammermoor”

ad opera di Brockhaus e di Benito LeonoriLa regista anconetana

Valentina Rosati

MARCHEdomani

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29PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Intervista con Tarcisio Pacetti, ex dirigente sportivo, ideatore dell’iniziativa attivata già dalla Figc “Lo sport si arricchisce di un elemento disciplinare con finalità elogiative e non punitive”

“Il Cartellino Verde? Un ‘premio’ per gli atleti corretti”

L’arrivo del Cartelli-no Verde: un atto di un certo spessore per

migliorare il mondo dello sport. Una iniziativa pro-posta e lanciata, tempo fa, dall’ex dirigente sportivo di volley ed ex presidente del Panathlon Ancona, Tarcisio Pacetti, che in questo perio-do sta prendendo forma. E proprio con Tarcisio Pacetti andiamo a scoprire come si sta svolgendo tale evento.

Di recente la Figc ha deciso di attivare la “green card”, ovvero il Cartellino Verde. Di che cosa si tratta?

“Lo sport si arricchisce di un nuovo elemento di-sciplinare, questa volta con finalità elogiative, e non punitive. Si tratta di evi-denziare e segnalare gesti ed atteggiamenti positivi. Siamo di fronte ad un pos-sibile cambiamento epocale: iniziando dai giovani dob-biamo riuscire a ‘costruire mentalmente’ dei ragazzi, gli uomini del domani, che devono emergere per propri meriti senza comportamenti da… furbetti”.

Una particolarità: il Car-tellino Verde è stato inven-tato e improntato da lei nel periodo in cui ha presieduto il Panathlon di Ancona. Da che cosa è scattata la sua preziosa idea nel voler dar vita alla green card?

“L’idea è nata -avevo preso spunto anche da un comportamento del mio

amico compagno di scuola ed insegnante di educazio-ne fisica, professor Carlo Scacciapiche- visto il reale decadimento di valori, da un forte desiderio di provare a cooperare per un cambia-mento di comportamento degli atleti, affinché ci si potesse rendere conto che lo sport deve essere vera palestra di vita non solo a parole, ma facendo qualcosa di pratico affinché il gioire per un proprio personale risultato o di squadra sia la conseguenza di attenzione al lavoro, all’impegno, alla cooperazione”.

Un dato di cronaca: come Marche domani siamo stati i primi a presentare questo suo progetto sportivo, attraverso una sua intervista. Ritiene che sia stato un momento decisivo nel lanciare tale progetto?

“Marche domani diede giusto risalto all’iniziati-va, comportandosi come portabandiera. Sono stato felicissimo di questo vostro interessamento come batti-strada. Il mondo della comu-

nicazione, sono certo, ha un ruolo determinante -se solo lo desidera- per far volare questo progetto. Nel mo-mento in cui l’informazione seguirà l’esempio di Marche domani si riuscirà sicura-mente a far comprendere il concetto del Cartellino Verde ai giovani, ai genitori, ai dirigenti, agli sportivi, pro-muovendo il tanto sospirato cambiamento”.

Il Cartellino Verde sarà utilizzato solo nel calcio op-pure lei confida che venga attivato anche in altre di-scipline?

“Il Cartellino Verde deve essere utilizzato da tutto il

mondo dello sport. E’ già stato impiegato durante il torneo di calcio ‘Memorial Loris Tarantino-Telethon’ e in vari tornei di Volley -Torneo internazionale della Scuola Anderlini-Modena, Volley Europe Ancona, Vol-ley Game Falconara-, tornei aziendali di Confindustria Marche, manifestazioni sportive di varie organizza-zioni brasiliane -Curicaba e Taubatè-. Il Cartellino Verde ha già ricevuto forte attenzione dalle massime autorità istituzionali della Repubblica di San Mari-no, da oltre 500 direttori delle Scuole di pallavolo in

Italia, dalla organizzazione dei Campionati del Mondo di volley svoltisi ad Ancona nel 2010, oltre ad un impor-tante riconoscimento con il Premio Sport e Cultura dalla Asi-Alleanza sporti-va italiana il 28 novembre 2009 a Fiuggi. La direttrice della Child Protection in Sport Unit–CPSU–Inghil-terra, corresponsabile dello sport giovanile inglese, Anne Tivas, sta già studiando la possibile applicazione in Gran Bretagna”.

Oltre alla green card, lei ha altre idee per ulteriori cartellini?

“La giusta e determinata

applicazione del Cartellino Verde sul territorio nazio-nale da parte del mondo del calcio darà una spinta eccezionale per inculcare nei giovani una nuova mentalità: sarà difficile avere sviluppi in tempi brevi, ma in fondo sappiamo tutti bene che la sola repressione attraverso il cartellino giallo/ammonizio-ne e rosso/espulsione non ha mai portato semina convinta di veri valori. Esaltare, in-censare atteggiamenti e gesti positivi con continuità, sicu-ramente, farà germogliare il seme della lealtà, dell’etica e dei veri valori sportivi: io ci credo”.

Tarcisio Pacetti con il Cartellino Verde al Congresso mondiale del Panathlon Club a Siracusa

Presidente Giordano, sta per partire una nuova stagione con Loreto al se-dicesimo anno consecutivo in A. Una soddisfazione importante…

“Abbiamo concluso un anno particolare, con di-verse soddisfazioni spor-tive, ma anche importanti decisioni societarie causa-te dai problemi economici che stanno toccando in maniera decisa anche il mondo dello sport. Per questo essere ancora ai nastri di partenza di un campionato prestigioso come la serie A2 maschile, per il sedicesimo anno

“Puntiamo ai play-off”Volley – Parla il presidente Pallavolo Loreto, Antonio Giordano

consecutivo ed una stagione in A1 alle spalle, è motivo di or-goglio per una società come la nostra. Ci siamo ancora e proveremo a regalare ai tifosi altri momenti da ricordare come i play-off promozione disputati lo scorso aprile”.

In campo nel 2012-13 ci sarà una squadra a fortissi-ma trazione marchigiana…

“E’ stata una preci-sa direzione nelle scelte di mercato per il nuovo

campionato: dare spazio a g iocator i che sono le-gati al nostro territorio e a l la nostra regione. Pra-ticamente, in tutti i ruoli ci sono forti

atleti esperti e giovani in-teressanti, marchigiani o che comunque in qualche maniera sono collegati alle Marche, e siamo contenti di essere riusciti a costruire una squadra competitiva seguendo questa linea”.

Facendo le carte a que-

sta serie A2, che campio-nato sarà?

“Sicuramente più cor-to, con 13 squadre invece che 16, ma come al solito equilibrato. Alcune for-mazioni sono state co-struite per vincere, altre hanno comunque messo in piedi buoni organici e non escludo sorprese. Noi ci candidiamo a gio-carcela con tutti, credo che la nostra rosa sia completa in ogni reparto e battagliera al punto giusto. Ci divertiremo senza dubbio, cercando di fare il miglior risultato possibile”.

Si è conclusa, di recente, al Centro estivo Fit-Fede-razione italiana tennis di Serramazzoni (provincia di Modena) la fase finale della 14esima edizione della Cop-pa Belardinelli, competizione a squadre per rappresentati-ve regionali per i nati negli anni 1999 e 2000. Nella fina-le per il primo posto le Mar-che hanno battuto la Sicilia per 4-3. Terzo posto per la Lombardia. Esprime grande soddisfazione l’assessore allo Sport, Paolo Eusebi: “Si tratta di un risultato stori-co –commenta–; è la prima volte che le Marche vincono questo prestigioso trofeo, un evento che ci riempie di orgoglio. I nostri giovani atleti hanno dominato il torneo grazie al loro talento, alla loro forza e all’impegno costante in tutta la Coppa. A tutta la squadra rivolgiamo il grazie più sentito come Regione Marche”.

TennisLe Marche vincono la Coppa

La bandiera tricolore orgogliosamente portata in testa alla squadra azzurra nella cerimonia inaugurale e il bronzo di Valentina Vezzali, lo splendido oro di Elisa Di Francisca e il podio tutto azzurro firma-to da Stefano Cerioni: sono un immenso orgoglio per Jesi, le Marche e l’Italia che hanno tifato per loro.

In considerazione dello straordinario risultato con-seguito dalle nostre atlete e dal Ct della nazionale –Cerioni- alle Olimpiadi di Londra 2012, il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha detto che “gli straordinari successi con-seguiti dai nostri atleti e tecnici costituiscono mo-tivo di grandissimo presti-gio per l’intero territorio”, proponendo, inoltre, di conferire il Premio speciale Picchio d’oro della Giorna-ta delle Marche a Stefano

Londra 2012, la medaglia delle Marche

I ringraziamenti del governatore Spacca e del presidente Coni regionale Sturani

Cerioni, Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali.

In merito all’argento conquistato nella Fossa olimpica da Massimo Fab-brizi, nato a San Benedetto del Tronto e residente a Monteprandone, Spacca ha evidenziato tale conqui-sta: “Massimo ha centra-to un risultato grandioso alla sua prima Olimpiade, dimostrando grandi doti sportive e sangue freddo. Grazie alla sua impresa la nostra regione conqui-sta nuovamente la ribalta alle Olimpiadi di Londra, confermando così per le Marche un evento da in-corniciare”.

Due medaglie, un re-cord del mondo e tante emozioni. E’ il bilancio del-lo sport marchigiano alle Paralimpiadi di Londra. Le medaglie sono quella d’oro (con record del mondo) di Assunta Legnante nel

getto del peso, categoria F11-12 e quella d’argento di Giorgio Farroni nella gara di ciclismo su strada, categoria T1-2. Ci sono poi il decimo posto generale (quinto nella sua categoria) di Andrea Cionna nella maratona, categoria T12 e i buoni piazzamenti di Riccardo Scendoni nei 100, 200 e 400 metri, categoria T44.

“E’ un bilancio molto positivo –ha dichiarato Fa-bio Sturani, presidente del Coni Marche-; Olimpiadi e Paralimpiadi confermano il buon momento dello sport marchigiano. Ora, insieme con la Regione, or-ganizzeremo un evento per festeggiare tutti, atleti, ac-compagnatori, tecnici, che con il loro impegno fanno sì che le Marche siano un punto di riferimento per lo sport a livello nazionale”.

R.I.R

Caro ragionier Ugo Fantozzi,come si direbbe da noi “prima c’hai fatto ride,

adè c’hai fatto piagne”.Chi si prende la briga di scriverle è un gruppo

di giovani della provincia di Ancona, di cui fa parte un ragazzo paraplegico. Sono ben sedici anni che il nostro amico Marco Galeazzi -28 anni, un ragaz-zo di Falconara Marittima, disabile dalla nascita, paraplegico- si dedica con passione e dedizione al wheelchair hockey (hockey in carrozzina, perseguendo risultati a livello nazionale.

Come avrà ormai capito, sono state le sue affer-mazioni in merito alle Paralimpiadi a destare in noi indignazione e rabbia. Sentimenti mai completamente sopiti in chi, come noi e il nostro amico, è abituato a vedere lesa la dignità dei disabili.

Riteniamo che per costruire un mondo “miglio-re” sia impossibile non ripartire da questo punto. Il nostro auspicio è che chi è detentore di un potere mediatico sia pienamente consapevole della risonanza delle sue esternazioni pubbliche.

Chiara, Marco, Silvia, Giulia, Giovanni e Luca

“Non ledere la dignità”

Lettera di un gruppo di giovani a difesa di Marco Galeazzi, atleta disabile di Falconara Marittima

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30PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Fabio Sturani, presidente Coni Marche

“Fare sport per crescere bene”

I risultati ottenuti dagli atleti marchigiani alle Olimpiadi di Londra

stanno trasmettendo la vo-lontà ai giovani di praticare sport?

“Sicuramente le Olim-piadi e le Paraolimpiadi di Londra hanno rappre-sentato un forte elemento di spettacolo e di ago-nismo: tanti campioni, tanti risultati e per l’Italia un buon risultato con 28 medaglie conquistate. Le Marche, con due ori, un argento e due bronzi, si confermano come la pri-ma regione medagliata in rapporto alla popolazione. E’ soprattutto merito della scherma con la Vezzali e la Di Francisca, ma an-che del tiro a volo con Massimo Fabbrizi e del volley con Papi, Birarelli e Bari. Ora questo evento va sfruttato per far sì da un lato che tutti i giovani possano praticare sport, e dall’altro che cresca la col-laborazione e la vicinanza tra le società sportive e le istituzioni, a partire dalla disponibilità degli impianti sportivi sul nostro terri-torio”.

Esercitare una qual-siasi attività sportiva che vantaggi può portare ai giovani?

“I vantaggi per un ra-gazzo che decida di fare sport sono tanti e diversi: dal punto di vista sociale e culturale è fondamentale per la crescita di ogni per-sona potersi confrontare con gli altri coetanei, e lo sport è un elemento prio-ritario. Per la maturazione dei ragazzi; stare insieme, competere, rispettare le regole e gli avversari, come momento di integrazione con gli altri, di inclusione sociale senza distinzioni di razza, di religione, di cultura. C’è poi l’aspetto strettamente sanitario: fare sport vuol dire fare pre-venzione, è un momento di tutela della salute. In Italia il 65% dei ragazzi fa sport; ma c’è un terzo che non fa nulla. Su questi dovremo intervenire, con-sapevoli che, da uno studio del Ministero della Salute, abbiamo tra i ragazzi di 9-10 anni un 12% di ra-gazzi obesi e un 23% di ragazzi in sovrappeso. E’ il dato più preoccupante e negativo in Europa”.

A che età si consiglia ai genitori di iniziare a svolge-re una qualsiasi disciplina sportiva ai propri figli? Ci sono delle discipline par-ticolari da far praticare inizialmente ai giovani?

“Non c’è un’età fis-sa e precisa, ma dipende dalle singole discipline. L’importante è che i ra-gazzi, sin dai primi anni di vita, possano giocare e divertirsi facendo attività motoria e non competi-

zioni. Imparare a correre, saltare, lanciare e nuotare dovrebbero essere i primi elementi per i ragazzi. I genitori devono dal canto loro accompagnare questo percorso, lasciando prova-re ai propri figli quanti più sport possibili; non pun-tare solo su una singola disciplina, magari il calcio. Lo stesso dovrebbero fare i tecnici delle società sporti-ve. Poi è fondamentale che si svolga l’attività motoria e sportiva nella scuola, a partire dalla scuola prima-ria. In Ungheria hanno in-trodotto un’ora al giorno di attività sportiva nella scuola primaria. Il sindaco di Londra, Boris Johnson,

dopo le recenti Olimpiadi, ha dichiarato che vorrebbe estendere a due ore giorna-liere di sport nella scuola primaria. L’Italia è l’unico Paese in Europa che non prevede questa attività nei programmi curricolari: noi proponiamo almeno due ore settimanali svolte con personale tecnico laurea-to in scienze motorie. Su questo aspetto il Coni, in-sieme al Miur, ha iniziato un progetto nelle scuole primarie che ha coinvolto circa il 25% dei ragazzi a livello nazionale. Ma non basta: è necessario che il Ministero dell’Istruzione inserisca nei programmi almeno le due ore setti-

manali nelle primarie e finanzi tale progetto”.

Come sta procedendo l’attività sportiva nelle Marche?

“Nella nostra regio-ne la pratica sportiva va abbastanza bene: ci sono quasi 5 mila società spor-tive diffuse sul territorio e tutte le discipline sportive sono praticate. Certo, la crisi economica crea dif-ficoltà per le famiglie, per le società sportive e per gli Enti locali. Ci sono meno soldi, meno sponsor e sa-

rebbe quindi auspicabile una forte sinergia fra tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei nostri giova-ni. I risultati si vedono: non solo con le medaglie olimpiche, che comunque hanno c o n f e r m at o l a nostra regione –e in par-ticolare la provincia di Ancona- come la migliore in Italia in rapporto alla popolazione. Ma anche a livello di sport praticato quotidianamente”.

Una valutazione sulla recente Legge regionale sullo sport rinnovata dalla Regione Marche.

“Quella varata dalla Regione è una buona leg-ge, fatta anche con il con-tributo del Coni; ora bi-sogna attuarla, impegnan-dosi a realizzare quanto scritto, coinvolgendo il mondo dello sport e le istituzioni locali. Tutela sanitaria, prevenzione, adeguamento de l l ’ im-piantistica, finanziamento dell’attività motoria nella scuola primaria, sviluppo dello sport per tutti, ga-

Come valuta l’importanza della pratica sportiva da parte dei giovani per la loro crescita?

“E’ indispensabile far crescere i giovani il meglio possibile, e per centrare tale obiettivo si ri-chiede una forte e corposa pre-parazione tecni-ca considerato che i ragazzi dai 4 ai 13 anni cre-scono e si evol-vono in modo particolare, e le fasi costrut-tive, fisicamen-te, sono molto caratteristiche ed è quindi fondamentale apprendere come tecnici le giuste funzioni da applicare ai giovani, coordinando le capacità di sviluppo in questa particolare fascia di età. Con-siderato che dopo la pubertà si perdono, canonicamente, delle qualità bisogna seguire tali giovani evidenziando le loro capacità sportive, coor-dinando al meglio gli alle-namenti”.

Che tipo di discipline do-vrebbe praticare un giovane all’avvio della sua attività sportiva per migliorare fisica-mente il suo sviluppo?

“In generale tutte le disci-pline possono essere praticate. Nello specifico, il cambia-mento naturale del corpo nel corso degli anni prevede un adeguato equilibrio nello svolgere tali sport. Di norma, è consigliabile far parte dei giochi di squadra, come il calcio, il basket e il volley, ma anche di quelli singoli, come scherma. karate, judo, tennis ed altre discipline similari, che evidenziano le qualità e le caratteristiche di tali atleti”.

Che consigli offre ai giova-ni per mantenere un adeguato

“Coordinarelo sviluppo”

Merio Merli, medico sportivo e docente nazionale Coni

fisico a livello sportivo?“Servono allenatori di

grande spessore tecnico che sappiano valorizzare le pe-culiarità dei giovani, svilup-pando il loro percorso con

una adeguata progressione sportiva, col-legata ad una ap p ro p r i at a costanza di allenamento e ad una precisa alimentazione a seguito del rispettivo fisi-co e dello sport praticato”.

Da sempre, le visite mediche sono d’obbli-go per praticare un qualsiasi sport. Oggi come funzionano tali visite rispetto al passato?

“Nel tempo sono rima-ste invariate ed inalterate, oggi sono più sensibili e si richiede uno stato maggiore di preparazione cardiologia. Considerate le diversità a livello di disciplina sportiva e di età le visite mediche sono, ovviamente, diversificate ma fondamentali, come prevede l’adeguata legge sportiva, per garantire un buono stato di salute ai giovani”.

Nel nostro territorio regio-nale lo sport si sta svolgendo nei modi adeguati e giusti?

“Penso di sì, i prepara-tori atletici sono all’altezza del loro ruolo; una cosa è importante e fondamenta-le: per offrire un’adeguata partecipazione a qualsiasi tipo di sport ai giovani è necessario essere, come pre-paratori sportivi e come alle-natori, sempre più aggiornati, addestrati ed esercitati nel presentare la loro disciplina e farla praticare nel modo adeguato”.

Rob. I. Ros.

Le Marche, Offagna (provincia di Ancona) nello specifico, hanno la fortuna di avere un gio-vane campione: Gianmar-co Tamberi, 22 anni, che pratica l’atletica leggera, il salto in alto, e ha par-tecipato alle Olimpiadi di Londra 2012, purtroppo non riuscendo ad arriva-re alla finale del salto in alto, avendo superato nella pre-finale solo la quota di 2.21 metri. Un atleta che possiede un forte poten-ziale considerato che ha conquistato il pass per Londra avendo saltato ai Campionati italiani di Bressanone (provincia di Bolzano) la quota di 2.31 metri!, una quota che in finale avrebbe assicura-to il podio. E in quali-tà dell’atleta più giovane della squadra italiana che ha partecipato ai Giochi a cinque cerchi svoltosi in Gran Bretagna, abbiamo incontrato ed intervistato Gianmarco Tamberi.

Un commento alla sua prima partecipazione alle Olimpiadi, quelle di Lon-dra 2012.

“Prima e non ultima speriamo!! E’ stata un esperienza che credo non dimenticherò mai. Quello che mi è piaciuto di più è stato gareggiare davanti ad 80 mila persone. Un’e-mozione unica! Purtroppo, il risultato non è stato dei migliori, ma ci sono state varie circostanze che non ‘mi hanno permesso’ di arrivare in forma per le Olimpiadi: in particolar modo, il fatto di esser-mi qualificato nell’ultima gara possibile e nell’ultimo salto a disposizione mi ha finito tutte le energie ner-

“Una lezione di vita”

Gianmarco Tamberi, olimpionico di salto in alto

vose! In sostanza, posso dire che questa Olimpiade mi è servita per guardare come si vince, e a Rio de Janeiro –Edizione Giochi 2016- cercherò di ricordar-mi quanto ho imparato”.

Quando ha iniziato a praticare sport e con quale disciplina?

“Di base faccio sport da quando ho 4 anni e ho iniziato con il basket! Ho continuato con il ba-sket fino a febbraio del 2009, quando ho deciso a malincuore di smettere e di iniziare a fare salto in alto, poiché avevo vinto precedentemente i campio-nati italiani studenteschi senza allenarmi! Questa scelta mi è pesata moltis-simo perchè io ero e sono tutt’ora innamorato del basket, ma purtroppo è una scelta che sono quasi ‘stato obbligato’ a fare, poiché ero nettamente più forte in questo sport senza praticarlo rispetto al ba-sket anche se lo svolgevo già da 12 anni!”.

Che consiglio si sente di trasmettere ai giovani nel praticare sport?

“Beh, è inutile dire che lo sport a mio parere è indispensabile. Tutti do-vrebbero fare sport perchè ti aiuta a vivere bene la vita e ad essere sereni con se stessi. Poi, per chi vuole qualcosa di più dallo sport è fondamentale la dedi-zione, la forza di volontà e il non arrendersi mai di fronte a niente e nessuno! Se si vuole arrivare in alto bisogna trovarsi davanti al nostro avversario, chiun-que esso sia, con la con-vinzione di poterlo battere senza essere arroganti e presuntuosi, ma bisogna

essere determinatissimi nel nostro obiettivo. Purtrop-po, a differenza di altri atleti io non dirò che per arrivare in alto devi fare lo sport che ami, perchè io amo il basket ma sto praticando il salto in alto! Quindi, fai lo sport che ami per divertirti, mentre se vuoi raggiungere i ver-tici devi fare lo sport in cui ai talento”.

A che età si consiglia ai genitori di far svolgere una qualsiasi disciplina sportiva ai propri figli?

“Io sono dell’idea che un bambino già all’età di 4-5 anni può iniziare a fare sport, in quanto a quell’e-tà lo sport è fatto come un gioco, ma allo stesso tem-po i bambini crescono con maggiore coordinazione, miglior salute e altri mille aspetti positivi”.

Ci sono delle discipline particolari da far svolgere inizialmente ai giovani?

“Qualsiasi tipo di sport va bene per i bambini, in quanto è qualcosa di nuovo da imparare. Credo sia fondamentale far fare sport/gioco ai bambini poiché aumenta notevol-mente le loro abilità mo-torie”.

Il suo sogno sportivo nel cassetto.

“Il mio sogno sin da quando sono bambino era giocare nell’Nba! Ora po-trei dire che il mio sogno è diventato di svegliarmi un giorno, di punto in bianco, con il talento per lo sport che amo! Purtroppo, però, so che ormai è un sogno quasi impossibile, quindi, può essere sostituito con un oro olimpico! Magari a Rio, chissà…!!!”.

Rob. I. Ros.

L’importanza della pratica sportiva sin dall’infanzia: abbiamo raccolto da parte degli addetti ai lavori alcuni consigli, contattando anche delle autorità in materia

Focus – I benefici per i giovani

rantire lo sport per i di-versamente abili sono gli obiettivi da attuare. Per fare questo, oltre alla vo-lontà politica, ci devono essere anche adeguate ri-sorse economiche. In que-sti anni la nostra regione molto poco ha investito su questo settore; siamo convinti che lavoreremo per recuperare”.

Come stanno proceden-do i rapporti tra il Coni e le Società sportive?

“Direi che i rapporti sono buoni. Le Federa-zioni e gli enti di promo-zione hanno garantito un radicamento sul territorio e il Coni è stato un in-terlocutore tra le società sportive e le istituzioni locali. Oggi qualche pre-occupazione può esserci, dovuta alla previsione di chiudere i Comitati provinciali del Coni, per quanto riguarda la ga-ranzia di proseguire quel lavoro capillare sul terri-torio. Ma sarà questa la nuova sfida per i Comitati regionali del Coni”.

Fabio Sturani

Merio Merli

Gianmarco Tamberi

Page 31: Marche domani n. 8

31PAGINAOTTOBRE 2012 MARCHEdomani

Partiamo dalle Olimpia-di di Londra, per i nostri atleti della provincia di An-cona è stata un’esperienza di grande spessore…

“Una esperienza indi-menticabile, per le Marche e per la nostra Provincia. Non solo per chi, e siamo felicissimi di questo, è riu-scito a portare a casa una medaglia (abbiamo tutti letto con emozione l’inda-gine del Sole 24 ore che fa di Ancona la provincia più “medagliata di Italia”), ma complessivamente per il numero di atleti, di prepa-ratori, di arbitri del nostro territorio presenti alle gior-nate di Londra. Un bellissi-mo risultato reso possibile grazie alla sinergia tra le istituzioni locali, il Coni a tutti i livelli, le società e l’associazionismo sportivo del territorio”.

Quali sono le discipline che nel nostro territorio stanno attirando più gio-vani in questo particolare periodo?

“Ad Ancona il tessu-to associativo sportivo ci racconta –e di questo non possiamo che esserne felicissimi– di un mondo capace di abbracciare un

Focus – I benefici per i giovani

numero incredibile di disci-pline, dalle più conosciute, come ad esempio il calcio, il calcio a 5, il basket, la pallavolo, fino ad arrivare ad esperienze caratterizzate –anno dopo anno– da un numero sempre più grande di iscritti e praticanti, e penso all’atletica, alle di-scipline della palla-ovale, alla pallamano, la scherma, la pallanuoto, la boxe. Ma non si possono dimenticare anche esperienze legate ai cosiddetti ‘sport minori’, che minori non sono assolu-tamente, se si va a vedere su che numeri possono contare da noi, e penso al baseball, al cricket, al tiro con l’arco, al pattinaggio, senza dimen-ticare ovviamente tutte le discipline legate al mare,

che non possono certo man-care ad Ancona. E potrei continuare”.

Che strutture sportive dovrebbero essere realizza-te per incrementare l’or-ganizzazione di iniziative particolari?

“In periodi di crisi terri-bili come questa, cercherei di indirizzare tutte le ener-gie e le risorse economi-che –pochissime– ancora disponibili a mantenere perfettamente usufruibile il grande patrimonio di im-pianti sportivi di cui è dota-ta la nostra città. Ma non abbiamo voluto rinunciare a sognare: la manutenzione straordinaria della pista Italico Conti, che assieme al Palaindoor costituiscono oggi una delle cittadelle sportive indoor e outdoor dell’atletica più importanti in Italia, la realizzazione, prevista entro l’anno, del campo della palla-ovale del-le Palombare, il rifacimento della Piscina di Vallemia-no, sono impegni presi che stiamo via via realizzando, difendendo in ogni modo la nostra volontà di continua-re ad investire –nonostante tutto- sullo sport”.

Esercitare una qualsiasi

attività sportiva che vantaggi può portare ai giovani?

“Mille vantaggi. Li fa crescere sani, insegna loro ad affrontare i propri limiti, a credere nella possibilità di potersi sempre migliorare, imparando ad accettare la sconfitta non come la fine ineludibile di un percorso, ma l’inizio di una nuova av-ventura che può avvalersi di esperienze utili per migliora-re gli errori fatti. E avendo conosciuto direttamente il meraviglioso mondo dello sport cittadino, dei dirigenti, degli allenatori, dei presi-denti e dei tanti volontari delle società, mi permetto di dire che lo sport consente ai nostri ragazzi di conoscere valori e principi fondamen-tali che -se colti– sono l’anti-camera di una maturità vera e consapevole”.

Ci sono delle discipline particolari da far praticare inizialmente ai giovani?

“Non sarebbe giusto segnalare questa o quella disciplina. Penso sia più corretto invitare tutti i nostri ragazzi, seguendo ognuno le proprie inclinazioni o le predisposizioni naturali, a fare tanto, ma tanto sport”.

Roberto I. Rossi

Michele Brisighelli, assessore allo Sport Comune di Ancona

“Avvalersi di esperienze utili”

“Le recenti medaglie ai Campionati italiani estivi di nuoto a Roma non sono frutto del caso. Nascono dalla programmazione, sono la logica conseguenza di una scuola nuoto invidiata da capoluoghi di regione più grandi di Ancona. La Vela Nuoto Ancona vanta, infatti, un settore di iniziazione al mondo acquatico di lunga storia ed esperienza, un vi-vaio di piccoli nuotatori -dai tre anni in poi- che imparano a muovere le prime bracciate in vasca -al Passetto a Pon-terosso e alle Savio-, per poi diventare abituali frequenta-tori delle piscine anconetane. E quando le capacità fanno rima con l’impegno, allora si conquista anche l’attività agonistica, la promozione a una squadra. Quella di nuoto, con le sue medaglie ai Campionati italiani, quel-le numerose di pallanuoto -c’è anche la femminile, che potrebbe essere ripescata in serie A2- quella di nuoto sincronizzato, disciplina ri-chiestissima dalle ragazzine, quella degli irriducibili nuo-tatori master. Tante diverse declinazioni di sport da vasca che continuano a far brillare le tre stelle Coni al merito sportivo che la società di via Panoramica ha ottenuto nei suoi centodieci anni di storia. La scuola nuoto della Vela Ancona non è solo un vivaio sportivo, ma è molto di più.

La Vela Nuoto Ancona:

“I piccoli atleti saranno… grandi”

Un impegno sociale, visti gli oltre mille iscritti ogni anno, un’attività ludico-motoria per i più piccini, che in piscina trovano anche l’acqua-favola, storie liquide raccontate da appassionati istruttori, un simbolo della storica società anconetana, che grazie a que-sta piattaforma qualitativa riesce ogni anno a portare l’abc della bracciata in tan-tissime famiglie anconetane, e permette a tanti piccoli atleti di diventare grandi in acqua. Certo, si potrebbe fare di più. Soprattutto se le piscine anconetane permettessero di allenare una squadra di nuoto nel modo migliore, cioè in va-sca da 50 metri, e di ospitare manifestazioni regionali e nazionali. Ad Ancona manca una vasca olimpionica: se ne parla da decenni e intanto non c’è. Peccato, perché gli obiettivi della Vela Nuoto per la stagione che sta co-minciando sono ambiziosi. Ci sono le medaglie del nuoto da confermare, una serie B di pallanuoto da onorare, una squadra femminile che spera di tornare in A2, diversi giovani giocatori e giocatrici da prestare alle nazionali -altra eccellenza della Vela- e le sincronette da portare a raccogliere trofei in giro per l’Italia. È una missione che si rinnova ogni anno. Che la Vela Nuoto vuole portare a termine nel migliore dei modi”.

Michele Brisighelli

Vela Nuoto Ancona, da 110 anni al servizio dello sport_________________

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ringraziamo per il sostegno e la collaborazione

Perché vado in piscina!!!?Perché imparo a nuotare e i miei istruttori sono tutti preparatissimi e simpatici.Sono tutti tecnici della Federazione Italiana Nuoto.

Ogni anno siamo più di 1000 a frequentare i corsi della “Vela” e tutti impariamo a nuotare ... ... o a stare a galla, ma io ho compiuto solo 3 anni !!

Perché mi diverto! ... alla “Vela” hanno più di 50 anni di esperienza in piscina e ogni volta mi propongono cose nuove.

Semplice nuoto o spinning, circuit training, ... trovo sempre un corso e un orario adatti a me per il �tness in acqua.

Perché voglio diventare un campione !!! nuoto per gareggiare. Mi alleno duramente per partecipare ai prossimi campionati italiani e magari a qualche cosa in più. La “Vela” rappresenta lo sport in Ancona da 110 anni.

Perché mi piace giocare! Io sto imparando la pallanuoto, ma la “Vela” ha una squadra femminilee una maschile in serie B oltre a ben 10 squadre giovanili nei campionati interregionali.

Perché mi piace stare in acqua, ma al tempo di musica, con la grazia della danza!Per questo ho scelto il nuoto sincronizzato.

Vado in piscina, vado in piscina con la “Vela” perché loro sanno farmi fare bene tutte queste cose.

Fondata nel 1902

www.velanuotoancona.it

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32PAGINA OTTOBRE 2012MARCHEdomani

Grazie, di cuoreChicca, Francesca, Giorgio, Renata, Sergio

Profondamente toccati dall’abbraccio di una comunità intera nel moltiplicarsi delle espressioni che hanno saputo rendere più sereno il nostro

grande dolore, vogliamo esprimere la nostra più sincera gratitudine: grazie per esserci stati vicini; grazie per l’affermazione di quel valore,

l’amicizia, che di Alceo era l’essenza più autentica.