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RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE ANNESSI NAZIONALI DEGLI EUROCODICI dott. ing. LUCA PONTICELLI C.N.VV.F. (Area V – D.C.P.S.T.) Seminario tecnico Parma, 18 settembre 2013

Metodi Analitici Di Verifica Di Resistenza Al Fuoco Ed Annessi Nazionali Degli Eurocodici

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Eurocodici ed antincendio

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  • RESISTENZA AL FUOCO DELLE

    STRUTTURE ANNESSI NAZIONALI

    DEGLI EUROCODICI

    dott. ing. LUCA PONTICELLIC.N.VV.F. (Area V

    D.C.P.S.T.)

    Seminario tecnicoParma, 18 settembre 2013

  • 1 IL COMPORTAMENTO AL

    FUOCO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE:

    ASPETTI GENERALI

  • DA UN PUNTO DI VISTA qualitativo, NEI CONFRONTI DELLINCENDIO:

    23

    C.A. LEGNO METALLO

    1

  • LE STRUTTURE IN C.A.

    Caratteristiche salienti:PREGI

    Incombustibilit

    Bassa conducibilit

    (1/50 dellacciaio c.a.)

    Sezioni molto spesse (bassi fattori di sezione)

    DIFETTI

    Presenza di acqua nel materiale (spalling

    dei

    cls HSC)

  • RISCALDAMENTO

    Temperatura (C) Cosa accade

    1000

    900 In genere questa

    la massima temperatura

    800

    700

    600 Perdita della capacit

    portante

    500 Limite convenzionale per le sezioni resistenti

    400

    300 Il cls assume colore rosato

    200

    400 Possibili fenomeni di spalling

  • DANNEGGIAMENTI TIPICI

    DEL C.A.

  • LE STRUTTURE IN LEGNO

    Caratteristiche salienti:PREGI

    Bassa conducibilit

    dello strato carbonizzato

    Sezioni massicce (bassi fattori di sezione)

    DIFETTI

    Combustibilit

  • RISCALDAMENTO

    Temperatura (C) Cosa accade

    1000

    900 In genere questa

    la massima temperatura

    800

    700

    600

    500

    400

    300

    < 200 E

    la temperatura del legno non carbonizzato

    SEZIONE RESIDUA

    SEZIONE RESIDUA

  • DANNEGGIAMENTO TIPICO DELLE STRUTTURE IN LEGNO

  • LE STRUTTURE IN METALLO (acciaio ed alluminio)

    Caratteristiche salienti:PREGI

    Incombustibilit

    Assenza di acqua nel materiale

    DIFETTI

    Alta conducibilit

    Sezioni snelle (alti fattori di sezione)

  • RI

    S

    C

    A

    L

    D

    A

    M

    E

    N

    T

    O Temperatura (C) Cosa accade

    1000

    900 In genere questa

    la massima temperatura

    800

    700

    600

    500 Perdita della capacit

    portante

    400

    300

    200

    400

    Acciaio

    Alluminio

  • DANNEGGIAMENTI TIPICI DELLE STRUTTURE METALLICHE

  • 2 LE METODOLOGIE PER LA

    VERIFICA AL FUOCO DI ELEMENTI STRUTTURALI

  • CAMPO DI APPLICAZIONEIl D.M. 16/2/07 si applica ai prodotti ed agli elementi costruttivi incorporati permanentemente in opere civili e per i quali

    richiesto il requisito di resistenza al

    fuoco.

    La prestazione nei confronti della resistenza al fuoco di un prodotto o di un elemento costruttivo pu essere effettuata mediante:

    VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE

    PROVE SPERIMENTALI CALCOLI ANALITICI CONFRONTO CON TABELLE

  • LA CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO

    Simbolo Significato Campo di applicazione Simbolo Significato Campo di applicazione

    R Capacit

    portante Muri, solai, tetti, travi, colonne, balconi, scale, passerelle, controsoffitti, pavimenti sopraelevati.P

    PHContinuit

    di corrente o capacit

    di segnalazione.

    Cavi elettrici e loro sistemi di protezione dal

    fuoco

    E TenutaMuri, solai, tetti, controsoffitti, facciate continue, pavimenti

    sopraelevati, sistemi di sigillatura, porte, canalizzazioni, condotte di ventilazione, serrande tagliafuoco, condotti di

    estrazione del fumo.G

    Resistenza allincendio della

    fuliggine.Camini

    I IsolamentoMuri, solai, tetti, controsoffitti, facciate continue, pavimenti

    sopraelevati, sistemi di sigillatura, porte, canalizzazioni, condotte di ventilazione, serrande tagliafuoco, condotti di

    estrazione del fumo.K Capacit

    di protezione al fuoco.

    Rivestimenti per pareti e soffitti

    W Irraggiamento Muri, facciate continue, porte, chiusure. DDurata della stabilit

    a temperatura costante.

    M Azione meccanica Muri. DHDurata della stabilit

    lungo la curva standard temperatura

    tempo.

    CDispositivo

    automatico di chiusura

    Porte, chiusure di passaggi. FFunzionalit

    degli evacuatori motorizzati

    di fumo e calore.

    Evacuatori di fumo motorizzati

    S Tenuta al fumo Serrande tagliafuoco, condotti di estrazione del fumo. BFunzionalit

    degli evacuatori naturali di

    fumo e calore.

    Evacuatori di fumo naturali

    Classi: 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240, 360 minuti

  • IL FOCUS SUL METODO ANALITICOAllegato C

    Modalit

    per la classificazione in base ai risultati di calcoli

    C.1 I metodi di calcolo della resistenza al fuoco hanno l'obiettivo di consentire la progettazione di elementi costruttivi portanti, separanti o non separanti, resistenti al fuoco anche prendendo in considerazione i collegamenti e le mutue interazioni con altri elementi, sotto specifiche condizioni di esposizione al fuoco e attraverso il rispetto di criteri prestazionali e l'adozione di particolari costruttivi.

    C.2 Le condizioni di esposizione al fuoco sono definite in specifici regolamenti e basate sugli scenari di incendio in essi prescritti o su quelli attesi. Nei medesimi regolamenti sono definite le combinazioni di carico da considerare agenti

    insieme all'azione del fuoco e i coefficienti di sicurezza sui materiali e sui modelli.

    Condizioni di esposizione al fuoco (ossia incendi di progetto):

    Definiti nelle regole tecniche di prevenzione incendi o nel DM 9

    marzo 2007

    Definiti nel DM 14 gennaio 2008 (NTC) per le attivit

    non soggette ai controlli VF in base al DPR 151/2011

    Combinazioni di carico e coefficienti di sicurezza

    Definiti nel DM 14 gennaio 2008 (NTC)

  • RIASSUMENDO IL QUADRO NORMATIVO

    S NO

    APPROCCIO PRESCRITTIVO (classe R/REI imposta dal

    D.M. xxxx)

    S

    S

    CLASSE R/REI IN FUNZIONE DEL LIVELLO DI

    PRESTAZIONE IMPOSTO

    NO

    VERIFICA PER TUTTA LA DURATA DELLINCENDIO

    (ed anche con classe R/REI ridotta)

    NO

    CLASSE R/REI IN FUNZIONE DEL LIVELLO DI

    PRESTAZIONE IMPOSTO

    S

    ATTIVIT NORMATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI

    PREVENZIONE INCENDI (D.M. xxxx)

    ATTIVIT SOGGETTA AI CONTROLLI VV.F. (D.M. 16/2/1982)

    APPROCCIO PRESCRITTIVO (D.M. 9/3/2007)

    APPROCCIO PRESCRITTIVO (D.M. 14/1/2008)

    APPROCCIO PRESCRITTIVO =

    APPROCCIO PRESTAZIONALE =

    LEGENDA

    DPR 151/2011

  • COMBINAZIONI DELLE AZIONI - D.M. 9/3/2007 punto 5

    SUCCESSIVA- MENTE

    ENTRARONO IN VIGORE LE

    NTC 2008

  • NTC 2008 (D.M. 14/1/2008 in corso di revisione)

    . . .

    G

    G

    Q

    G

  • MUTUE INTERAZIONI TRA GLI ELEMENTI

    D.M. 9/3/2007 punto 5

    QUINDI LANALISI STRUTTURALE CON CURVE NATURALI DI INCENDIO VA CONDOTTA, DI NORMA, SULLINTERA STRUTTURA!

  • APPROCCI ALLANALISI STRUTTURALE

    ANALISI PER SINGOLI ELEMENTICOMODA ED USATA GENERALMENTE SE LINCENDIO MODELLATO CON CURVE

    NOMINALI

    ANALISI DI PARTI DI STRUTTURE O DELLINTERO COMPLESSO

    DA USARE SE LINCENDIO

    MODELLATO CON CURVE NATURALI

  • IL FOCUS SUL METODO ANALITICOC.3 I metodi di calcolo da utilizzare ai fini del presente decreto sono quelli contenuti negli Eurocodici di seguito indicati se completi delle appendici

    contenenti i parametri

    definiti a livello nazionale (NOPS

    ):

    C.3.1 EN 1991-1-2 Azioni sulle strutture -

    Parte 1-2: Azioni generali -

    Azioni sulle strutture esposte al fuoco

    C.3.2 EN 1992-1-2 Progettazione delle strutture di calcestruzzo -

    Parte 1-2: Regole generali -

    Progettazione strutturale contro l'incendio

    C.3.3 EN 1993-1-2 Progettazione delle strutture di acciaio -

    Parte 1-2 Regole generali -

    Progettazione strutturale contro l'incendio

    C.3.4 EN 1994-1-2 Progettazione delle strutture miste acciaio calcestruzzo - Parte 1-2: Regole generali -

    Progettazione strutturale contro l'incendio

    C.3.5 EN 1995-1-2 Progettazione delle strutture di legno -

    Parte 1-2: Regole generali -

    Progettazione strutturale contro l'incendio

    C.3.6 EN 1996-1-2 Progettazione delle strutture di muratura -

    Parte 1-2: Regole generali -

    Progettazione strutturale contro l'incendio

    C.3.7 EN 1999-1-2 (Progettazione delle strutture di alluminio -

    Parte 1-2: Regole generali -

    Progettazione strutturale contro l'incendio

  • GLI ANNESSI NAZIONALI DEGLI EUROCODICI E LA CIRCOLARE 4638 DEL 5 APRILE 2013

  • IL FOCUS SUL METODO ANALITICOC.4 In attesa della pubblicazione delle appendici nazionali degli Eurocodici,

    possibile limitare l'impiego dei metodi di calcolo alla sola verifica della resistenza al fuoco degli elementi costruttivi portanti, con riferimento agli Eurocodici indicati in C.3.2, C.3.3, C.3.4 e C.3.5 con i valori dei parametri da definire a li-vello nazionale presenti nelle norme stesse come valori di riferimento ovvero con riferimento alle norme UNI di seguito indicate:

    C.4.1 UNI 9502 Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costrut-tivi di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso

    C.4.2 UNI 9503 Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costrut-tivi di acciaio

    CA.3 UNI

    9504 Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costrut-tivi di legno

    POSSIBILIT CESSATA

  • IL FOCUS SUL METODO ANALITICOC.5 I metodi di calcolo di cui in C.3 e C.4 possono necessitare della determinazione, al variare delle temperature, dei parametri termofisici dei sistemi protettivi eventualmente presenti sugli elementi costruttivi portanti. In questi casi i valori che assumono detti parametri vanno determinati esclusivamente attraverso le prove indicate all'articolo 2 comma 4 del presente decreto ed elencate nella tabella A.3 dell'allegato A. (Norme EN n.d.r.)

    I valori dei parametri presenti nelle norme citate in C.4 possono essere ancora utilizzati purch

    il produttore, sulla base di idonee esperienze sperimentali, dichiari

    sotto la propria responsabilit, che il sistema protettivo garantisca le prestazioni definite in suddette norme, nonch

    aderenza e coesione per tutto il tempo

    necessario e ne fornisca le indicazioni circa i cicli di posa o di installazione. Tale possibilit

    decade con l'obbligo della marcatura CE dei sistemi protettivi,

    prevista in

    conformit

    alla pertinenti specificazioni tecniche ovvero dopo 3 anni dall'entrata in vigore del presente decreto (possibilit decaduta n.d.r.).

    Elaborazioni numeriche dei valori di detti parametri, che esulano dall'ambito delle prove indicate all'articolo 2 comma 4 del presente decreto o dalle norme citate in C.4 sotto le condizioni suddette, non sono valide ai fini della verifica della resistenza al fuoco degli elementi costruttivi portanti (si seguono esclusivamente le norme di prova n.d.r.).

  • IL METODO TABELLARE

    LUNICO METODO TABELLARE INTESO NEL

    SENSO FORNITO DAL D.M. 4 maggio 1998 QUELLO DEL D.M. 16 febbraio 2007 !!!

  • IPOTESI DI BASE:

    IL METODO TABELLARE

    UN METODO RIGIDO:

    NON SONO AMMESSE INTERPOLAZIONI O ESTRAPOLAZIONI

    GLI ELEMENTI TRUTTURALI SONO ESPOSTI ALLINCENDIO STANDARD

    SONO ESCLUSI I PROFILATI DI CLASSE 4

    SI CONSIDERANO TRAVI APPOGIATE, COLONNE E TIRANTI

    IL PRODUTTORE DEI RIVESTIMENTI DEVE DICHIARARNE LIDONEITA

    LA POSSIBILITA

    DI RICORRERE ALLE TABELLE DELLACCIAIO E

    DECADUTA IL 25/9/2010.

  • 3 LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI

    ELEMENTI IN ACCIAIO

  • ACCIAIO

    METODI ANALITICI SEMPLIFICATI DELLEUROCODICE 3 PARTE 1-2

  • IL METODO DELLA temperatura critica

    Nellipotesi di distribuzione uniforme della temperatura la condizione di collasso si verifica quando leffetto dei carichi (eventualmente ridotti a seguito di ridistribuzione) eguaglia la resistenza della membratura:

    Efi,d = Rfi,d(cr) Nellipotesi che la resistenza a caldo si possa esprimere come aliquota di quella ad inizio incendio mediante il coefficiente di riduzione della tensione di snervamento (e dunque NON NEL CASO DI VEIRFICHE DI STABILIT):

    Efi,d = k(cr)Rfi,d,0 Introdotto il coefficiente di utilizzazione ad inizio incendio 0

    :d,0fi,

    dfi,0 R

    E=La condizione di collasso diviene:

    da cui si deduce la cr0 = ky,cr

    (1)

    (2)

    (3)

    (4)Per le sezioni

    snelle

    in

    acciaio cr,a

    = 350C

  • ESPRESSIONE DELLA TEMPERATURA CRITICA

  • LANALISI TERMICA

    ( )t

    VA

    cK

    a

    g =

    a

    Analisi semplificata

    Modellazione dellincendio

    Propriet del materiale

    Analisi F.E.M.

    materiale non protetto

    Fattoredi sezione

    K(g ) dt A = Q = dU = V ca d

  • LANALISI TERMICA

    Modellazione dellincendio

    Fattoredi sezione

    Propriet del protettivo

    materiale protetto VA

    dcc p

    paa

    pp =

    g,t10a,tg,tp

    aap

    pa,t 1e-t

    31

    VA

    cd

    +=

    Propriet del materiale

  • LE PROPRIET

    DEI PROTETTIVI DELLACCIAIO

    Si valutano in base alle due norme europee:

    EN 13381-4 reattivi e passivi

    EN 13381-8 reattivi

    di fondamentale importanza la definizione del fattore di sezione A/V.

  • LE CURVE DI

    RISCALDAMENTO

    Per gli elementi protetti, queste curve possono essere costruite solo se sono noti i valori dei parametri termofisici dei protettivi in base alle norme EN 13381-4 e EN 13381-8.

    00 ===

    VA

    dcc

    c ppaa

    ppp Si trascura lassorbimento

    del protettivo

  • UN ESEMPIO APPLICATIVO PROGETTO DI

    UNA TRAVE INFLESSA R30

    qfi,d

    = 20,0kN/m

    L = 6,0 m

    Mfi,d

    = qfi,d

    xL2/8= 90 kNm

    Mr,d,0

    = Wxfy

    /a

    = 642550x235/1,0 = 151 kNm

    (a

    = 1,0 in base al N.A.D.)

    0

    = Mfi,d

    /Mr,d,0

    = 90/151 = 0,6

    HE200B (A/V aderente = 156 m-1)

  • CALCOLO DELLA TEMPERATURA CRITICA

    a,cr

    (0,6) = 554C

  • CALCOLO DELLA TEMPERATURA DELLA TRAVE NON PROTETTA DOPO 30 minuti

    760C > 554C

    LA TRAVE DEVE ESSERE PROTETTA

    A/V = 156 m-1

  • PROGETTO DEL PROTETTIVOSi sceglie un protettivo di tipo reattivo applicato a pennello sulla trave testato in base alla EN 13381-4. Dal rapporto di valutazione emesso da un laboratorio abilitato si evince che servono 400 m di protettivo per tenere il profilo al di sotto della

    temperatura critica

    R30

    350C

    400C

    450C

    500C

    550C600C

    0

    500

    1000

    1500

    2000

    2500

    3000

    0 50 100 150 200 250 300

    Am/V (m-1)

    S

    p

    e

    s

    s

    o

    r

    e

    d

    i

    p

    r

    o

    t

    e

    t

    t

    i

    v

    o

    (

    m

    )

  • UN ESEMPIO APPLICATIVO VERIFICA DI UNA COLONNA COMPRESSA

    HEA 200

    A = 5380 mm2

    p = 1136 mm

    Acciaio S355

    H = 3m

    Nfi,d

    = 400 kN Esposizione: 15 minuti allincendio ISO 834 sui quattro lati

    La verifica

    soddisfatta se:

    Nfi,d < Nb,fi,,r,d

    m,fi

    yy,fidR,,b,fi,

    fkAN

    == 1,0

    MEMO

    Relazione valida solo per profilati di classe 1, 2 e 3. Per i profilati di classe 4 la cr

    di 350 C.

  • 1. DETERMINAZIONE DELLA TEMPERAURA DEL PROFILATO (a

    )

    Am

    /V = p/A = 1136/5380 = 0,211 mm-1

    = 211 m-1

    a

    620 C

  • 2. CALCOLO DELLA TENSIONE DI SNERVAMENTO DI PROGETTO A CALDO (fy,,d

    )

    fy,,d

    = fy

    ky, / m,fi

    =

    = 355

    0,42 / 1,0 =

    = 150 N/mm2

    620 C

    ky,620 = 0,42

    kE,620 = 0,27

    a = 620C

  • 3. CALCOLO DEL COEFFICIENTE DI RIDUZIONE DELLA RESISTENZA PLASTICA (fi

    )

    Parametri Formulazione a freddo Formulazione a caldo

    ; fi 22 1

    +

    2

    2

    1

    +

    ; 0,5[1++ 2] 0,5[1++ 2]

    ; = ( -0,2) =

    ; Valore tabellato (0,13 0,76) y

    f2350,65 =

    ; cr

    y

    NfA

    =

    E,

    y,

    E,

    y,

    cr

    y k

    k

    kk

    NfA

    ==

    Snellezza adimensionalizzata

    Parametro di imperfezione

  • 3. CALCOLO DEL COEFFICIENTE DI RIDUZIONE DELLA RESISTENZA PLASTICA (fi

    )

    3077kN3000

    13360000210000L

    EIN 22

    2

    2

    cr ===

    0,7883077000

    3555380N

    fA

    cr

    y ===

    0,9830,270,420,788

    kk

    kk

    NfA

    E,

    y,

    E,

    y,

    cr

    y ===

    =

    0,5293552350,65

    f2350,65

    y ===

    0,5200,9830,529 ===

    0,500,9831,2431,243

    1

    1222

    2

    fi =+=

    +=

    = 0,5[1+

    +2]=0,5(1+0,520+0,9832) = 1,243

    3 m

  • 4. VERIFICA A CALDO

    KN 4001,0

    3550,4253800,50fk

    ANm,fi

    yy,fidR,,b,fi, ==

    =

    La verifica soddisfatta.

    La temperatura di 620C

    la temperatura critica del profilato in quanto la resistenza eguaglia lazione corrispondente.

    Qualora la verifica non fosse stata soddisfatta, sarebbe stato necessario proteggere opportunamente il profilato per

    ritardarne il riscaldamento.

  • APPLICANDO brutalmente IL METODO DELLA TEMPERATURA CRITICA:

    NEL CASO DI VERIFICHE DI STABILITA IL METODO DELLA TEMEPRATURA CRITICA NON RISULTA CONSERVATIVO

    d,0fi,

    dfi,0 R

    E=

    Efi,d

    = 400 kN

    KN 16421,0

    3551,053800,86fk

    ANRm,fi

    yy,fidR,b,fi,20,d,0fi, ==

    ==

    0

    = 400/1642 = 0,24 (coefficiente di utilizzazione)

    = 697 C > 620 C !!!

  • CALCOLO DELLA RESISTENZA AD INIZIO INCENDIO

    3077kN3000

    13360000210000L

    EIN 22

    2

    2

    cr ===

    0,7883077000

    3555380N

    fA

    cr

    y ===

    0,5293552350,65

    f2350,65

    y ===

    0,4170,7880,529 ===

    0,860,7880,8480,848

    1

    1222

    2

    fi =+=

    +=

    = 0,5[1+

    +2]=0,5(1+0,417+0,5292) = 0,848

  • 5. CLASSIFICAZIONE DELLA SEZIONE A CALDO

    0,6923552350,85

    f2350,85

    y===

    A caldo:

    ANIMA

    20,66,5134

    tc

    w==

    ALI

    8,21082

    tc

    f==

    LA SEZIONE DI CLASSE 3

  • un decalogo per ricapitolare

    1) Dallo schema strutturale (isostatico o iperstatico per la ridistribuzione delle azioni).2) Dalle azioni agenti in condizioni di incendio (per il calcolo coefficiente di utilizzazione 0 )3) Dalle propriet meccaniche del materiale4) Dalle propriet

    termiche del materiale 5) Dalla modellazione dellincendio (curve nominali, curve naturali).6) Dalla presenza di rivestimenti protettivi (lastre, vernici ).7) Dalla classificazione delle sezioni e dalla loro forma8) Dal fattore di sezione che influisce sulla velocit

    di riscaldamento della stessa (A/V).

    ed

    inoltre:

    9) Dalla corretta esecuzione ad opera di personale specializzato10) Dalla corretta manutenzione delle strutture

    La resistenza al fuoco di una costruzione, in generale, dipende:

  • 4 LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI

    ELEMENTI IN CLS ARMATO

  • CEMENTO ARMATO

    METODO ANALITICO SEMPLIFICATO DELLEUROCODICE

    2 PARTE 1-2

  • IL METODO DELLISOTERMA A 500C (EC2 1-2)

    H

    B

    beff

    heff

    Isoterma a 500C

    Barra reagente alla temperatura s

    Sezione di cls reagente a 20C

  • ESEMPIO CALCOLO DEL MOMENTO RESISTENTE DI UNA SOLETTA

    IN C.A. DOPO UNESPOSIZIONE ALLINCENDIO STANDARD DI 60 minuti SECONDO EC2 1-2

    B = 100 cm

    H = 25 cm

    Copriferro netto: 2 cmBarre 10/10

    a

    =

    2

    ,

    5

    c

    m

    Calcestruzzo: fcd

    = fck

    /c,fi

    = 25/1,0 = 25,0 N/mm2Acciaio: fyd

    = fyk

    /s,fi

    = 440/1,0 = 440,0 N/mm2sy

    = fyd

    /Es

    = 440/(1,0 x 200000) = 0,22%

    I COEFFICIENTI PARZIALI DI SICUREZZA SONO RIPORTATI NEI N.A.D.

  • MAPPATURA TERMICA

    s = 450C

    >500C = 2 cm

  • CALCOLO DEL MOMENTO RESISTENTE

    fcd x

    Ass

    x

    t = 60

    T60

    = 0,8As

    fyd

    = 0,810 102/4

    440/1,00 = 276,5 kN

    C60

    = h

    fcd

    x

    B

    mm 13,810000,8

    1,0251,0

    276500Bf

    Tx

    cd

    60 =

    ==

    ( ) ( ) 5,35%13,83,513,825-250

    xxa-H cu3s ===

    Mu,d,60

    = C60

    x (H

    a

    x/2) = 276,4 (250

    25

    0,813,8/2) = 60,7 kNm

    < 25 -

    2 = 23 cm

    > sy

    = 0,22%

  • PROGETTO DEL PROTETTIVONellipotesi che il momento di progetto della soletta sia superiore a

    quello

    resistente calcolato per lesposizione allincendio di 60 minuti (75kNm), si progetta lo spessore di protettivo da applicare per garantire la

    resistenza

    richiesta dopo il prefissato tempo di esposizione allincendio.

    Si adottano i risultati di test condotti in base alla norma ENV 13381-3.

    Md

    = 75 kNm

    Mr,d,60

    = 60,7 kNm

    Affinch

    il momento resistente di progetto sia pari a 75 kNm,

    necessario che aumenti lo sforzo di trazione delle barre di armatura, penalizzato dalla temperatura raggiunta (450C

    k = 0,8). Lapplicazione del protettivo

    raffredda

    la sezione e ne incrementa la capacit

    portante.

    Procedendo per tentativi, si calcola lo sforzo di trazione delle

    barre affinch

    si raggiunga la richiesta resistenza. Tale sforzo

    di 345 kN, ottenibile con una

    tensione di snervamento non ridotta per effetti termici. In sostanza, lacciaio deve essere mantenuto ad una temperatura non superiore a 400C.

  • CALCOLO DEL COPRIFERRO DI

    PROGETTO DELLACCIAIO

    30 mm

  • CALCOLO DELLO SPESSORE DI PROTETTIVO DI

    PROGETTO

    Per garantire i 3 cm di copriferro,

    necessario applicare uno spessore di protettivo allintradosso della soletta tale da risultare equivalente ai 5 mm di calcestruzzo mancanti per i 60 minuti di esposizione allincendio standard.

    La norme ENV 13381-3 introduce il concetto di spessore equivalente.

    Se ne riporta un esempio:

    dp

    (mm) 30 min 60 min 90 min 120 min 180 min 240 min

    d,pmin

    (mm) 2,0 3,9 7,8 9,9 10,1 - -

    p,dmax

    (mm) 4,0 5,3 11,0 14,9 16,5 16,6 15,9

    La norma ammette linterpolazione lineare. Dallesempio si vede che uno spessore di 2 mm di protettivo

    sufficiente.

  • IN CASI PI

    COMPLESSI (SI PU RICORRERE AI DOMINI DI INTERAZIONE N-M)

    Dominio di interazione N-M colonna 40x40 in c.a. armata con 416(esposizione su 4 lati)

    -250

    -200

    -150

    -100

    -50

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    -500 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000N (KN)

    M

    (

    k

    N

    m

    )

    A freddo 30 min60 min90 min120 min180 min

    Punto di progetto

    Inizio incendio

  • CEMENTO ARMATO

    IL METODO TABELLARE DEL D.M. 16/2/2007

  • ELEMENTI IN C.A. (R)TRAVI APPOGGIATE

    Classe Combinazioni possibili di b e a bw

    30 b = 80a = 25 120 / 20 160 / 15 200 / 15 80

    60 b = 120a = 40 160 / 35 200 / 30 300 / 25 100

    90 b = 150a = 55 200 / 45 300 / 40 400 / 35 100

    120 b = 200a = 65 240 / 60 300 / 55 500 / 50 120

    180 b = 240a = 80 300 / 70 400 / 65 600 / 60 140

    240 b = 280a = 90 350 / 80 500 / 75 700 / 70 160

    PILASTRI CIRCOLARI (b = ) O RETTANGOLARI (b = bmin )

    Classe Esposti su pi

    lati Esposti su un lato

    30 b = 200 / a = 30 300 / 25 160 / 25

    60 b = 250 / a = 45 350 /40 160 / 25

    90 b = 350 / a = 50 450/40 160 / 25

    120 b = 350 / a = 60 450 / 50 180 / 35

    180 b = 450 / a = 70 - 230 / 55

    240 - - 300 / 70

    ClassePARETI PORTANTI PARETI NON PORTANTI

    Esposte su un lato Esposte su due lati Esposte su un lato

    30 s = 120 / a = 10 120 / 10 s = 60

    60 s = 130 / a = 10 140 / 10 s = 80

    90 s = 140 / a = 25 170 / 25 S = 100

    120 s = 160 / a = 35 220 / 35 S = 120

    180 s = 210 / a = 50 270 / 55 S = 150

    240 s = 270 / a = 60 350 / 60 S = 180

    I valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per le opere di c.a. e c.a.p.

    In caso di armatura pre-tesa aumentare i valori di a di 15 mm. In presenza di intonaco i valori di b e a ne devono tenere conto nella maniera indicata nella tabella relativa ai solai in c.a. e

    c.a.p.

    Per ricoprimenti di calcestruzzo superiori a 50 mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva che assicuri la stabilit

    del ricoprimento.

    b b b

    bw

    COLONNE O PARETI ESPOSTE

    Hmax 6,0m

    Hmax 4,5 mCOLONNE O

    PARETI ESPOSTE

    Hmax 6,0m

    Hmax 4,5 m

  • 5 LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI

    ELEMENTI IN LEGNO

  • LEGNO

    METODO ANALITICO SEMPLIFICATO DELLEUROCODICE

    5 PARTE 1-2

  • Perimetro iniziale

    Linea di carbonizzazione

    Spessore carbonizzato

    Zona carbonizzataZona di pirolisi

    Zoom

    DETERMINAZIONE DELLA VELOCIT

    DI CARBONIZZAZIONE

  • IL METODO DELLA SEZIONE RESIDUA (EC5 1-2)

    SEZIONE RIDOTTA

    SEZIONE INIZIALE

    ELEMENTI NON PROTETTI ED ELEMENTI PROTETTI CON MATERIALI AVENTI

    tch 20 min

    ELEMENTI PROTETTI CON MATERIALI

    AVENTI tch> 20 min

    t (min) t (min)

    PERIMETRO DELLA SEZIONE

    RIDOTTA

    PERIMETRO DELLA SEZIONE

    RESIDUA

    SPESSORE CARBONIZZATO

    n tSPESSORE IN

    FASE DI CARBONIZZAZIONE

    SEZIONE RIDOTTA

    SEZIONE INIZIALE

    ELEMENTI NON PROTETTI ED ELEMENTI PROTETTI CON MATERIALI AVENTI

    tch 20 min

    ELEMENTI PROTETTI CON MATERIALI

    AVENTI tch> 20 min

    t (min) t (min)

    PERIMETRO DELLA SEZIONE

    RIDOTTA

    PERIMETRO DELLA SEZIONE

    RESIDUA

    SPESSORE CARBONIZZATO

    n tSPESSORE IN

    FASE DI CARBONIZZAZIONE

    ZONADI

    PIROLISI

  • ESEMPIO METODO DELLA SEZIONE RESIDUA

    12 cm

    26 cm

    sezione residua

    hfi

    bfi sezione iniziale

    2fi,M

    20modfi,d mm

    N0,300,1

    0,2425.10,1f

    kf ===

    322

    fififi cm 9,5066

    9,228,56hb

    W ===fi,d2

    fi

    fifi fmm

    N8,13506900

    7000000WM

  • 6 LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI

    ELEMENTI IN MURATURA

  • MURATURA

    IL METODO ANALITICO SEMPLIFICATO DELLEUROCODICE

    6 PARTE 1-2

  • IL METODO DELLA SEZIONE RESIDUA (EC6 1-2)

    Si mappa termicamente lelemento strutturale esposto allincendio standard, si elimina la porzione di materiale ritenuta inefficace ai fini della resistenza e si verifica la membratura caratterizzata dalla porzione di materiale resistente con i metodi ordinari della tecnica delle costruzioni e le regole della parte generale dellEurocodice 6.La resistenza al compressione di progetto per una parete o una colonna esposta allincendio standard

    data dalla seguente espressione:

    1

    e 2

    (con 1

    < 2

    ) sono temperature che individuano tre porzioni di sezione trasversale dellelemento:-il materiale a temperatura fino a 1

    considerato pienamente resistente-il materiale a temperatura superiore a 2

    considerato inefficace-il materiale a temperatura intermedia tra 1

    e 2

    considerato parzialmente resistente (???).

    ( )22,d11,d)i(fi,d,R AfAfN +=

  • ESEMPIO METODO DELLA SEZIONE RESIDUA

    B

    B

    Isoterma 2

    Isoterma 1

    tFr

    Sezione residua

    Pilastro murario 50x50 cmxcm

    alto 3 m realizzato in

    blocchi di laterizio pieni ed esposto allincendio standard sui quattro lati per 90 minuti.

    Lallegato C di EN 1996 1-2 stabilisce le seguenti due temperature limite per la muratura in esame:1

    = 100C;2

    = 600C.

    Dalla mappatura termica riportata nella figura C3

    dellEurocodice EN 1996 1-2, si ricava che lo spessore di muratura a temperatura superiore a 600C

    di 2,5 cm e lo

    spessore di muratura a temperatura superiore a 100C

    di 10,0 cm.Per tale motivo, il lato della sezione residua di muratura da considerare nel calcolo

    pari a 30 cm e tFR

    pari a 45 cm. Lincremento di eccentricit

    dei carichi

    in quanto il cimento termico

    simmetrico. Si trascura il materiale oltre i 100C

  • MURATURA

    IL METODO TABELLARE DEL D.M. 16/2/2007 E DELLA

    CIRCOLARE M.I. 15/2/2008

  • MURATURE NON PORTANTI (EI)BLOCCHI DI LATERIZIO

    Classe

    Blocco con percentuale di foratura > 55 %

    Blocco con percentuale di foratura < 55 %

    Intonaco normale

    Intonaco protettivo

    antincendio

    Intonaco normale

    Intonaco protettivo

    antincendio

    30 s = 120 80 100 80

    60 s = 150 100 120 80

    90 s = 180 120 150 100

    120 s = 200 150 180 120

    180 s = 250 180 200 150

    240 s = 300 200 250 180

    Intonaco normale: intonaco tipo sabbia e cemento, sabbia

    cemento e calce, sabbia calce e gesso e simili caratterizzato da

    una massa volumica compresa tra 1000 e 1400 kg/m3Intonaco protettivo antincendio: Intonaco tipo gesso, vermiculite o argilla espansa e cemento o gesso, perlite e gesso e simili

    caratterizzato da una massa volumica compresa tra 600 e 1000 kg/m3

    Classe

    BLOCCHI DI CALCESTRUZZO NORMALE CLS ALLEGGERITO

    Blocco con fori

    monocamera

    Blocco con fori

    multicamera o pieno

    Blocco con fori mono o multicamera o pieno

    Blocco con fori monocamera

    Blocco con fori

    multicamera o pieno

    Intonaco normale

    Intonaco protettivo

    antincendio

    30 s = 120 100 (*) 100 (*) 80 (*) s = 100 80 (*)

    60 s = 150 120 (*) 120 (*) 100 (*) s = 120 80 (*)

    90 s = 180 150 150 120 (*) s = 150 100 (*)

    120 s = 240 180 200 150 s = 200 150

    180 s = 280 240 250 180 s = 240 200

    240 s = 340 300 300 200 s = 300 240

    (*) Solo blocchi pieni (percentuale foratura < 15%)

    BLOCCHI DI PIETRA SQUADRATA

    Classe Blocco pieno

    30 S = 150

    60 S = 150

    90 S = 250

    120 S = 250

    180 S = 360

    240 S = 360H

    4

    m

    ISO 834

    su un lato !!!

  • MURATURE PORTANTI (REI)Materiale Tipo blocco 30 60 90 120 180 240

    Laterizio (*) Pieno (foratura

    15%) 120 150 170 200 240 300

    Laterizio (*)

    Semipieno e forato (15% < foratura

    55 %) 170 170 200 240 280 330

    Calcestruz

    zo

    Pieno, semipieno e forato (foratura

    55 %) 170 170 170 200 240 300

    Calcestruz

    zo leggero (**)

    Pieno, semipieno e forato (foratura

    55 %) 170 170 170 200 240 300

    Pietra squadrata Pieno (foratura

    15 %) 170 170 250 280 360 400

    (*) presenza di 10 mm di intonaco su ambedue le facce ovvero di

    20 mm sulla sola faccia esposta al fuoco; i valori in tabella si riferiscono agli

    elementi di laterizio sia normale che alleggerito in pasta

    (**) massa volumica netta non superiore a 1700 kg/m3

    H

    8

    m

    h/s

    20

  • 7 LA VERIFICA AL FUOCO DI

    SOLAI

  • SOLAI

    IL METODO TABELLARE DEL D.M. 16/2/2007

  • SOLAI IN C.A. E C.A.P. (R)

    TIPOLOGIA 30 60 90 120 180 240

    Solette piene con armatura

    monodirezionale

    H = 80a = 10

    H = 120a = 20

    H = 120a = 30

    H = 160a = 40

    H = 200a = 55

    H = 240a = 65

    Solai misti di lamiera di acciaio (cassero) con riempim. in cls

    Hm = 80a = 10

    Hm

    =

    120a = 20

    Hm

    =

    120a = 30

    Hm

    =

    160a = 40

    Hm

    =

    200a = 55

    Hm

    =

    240a = 65

    Solai a travetti con alleggerimento

    H = 160a = 15

    H = 200a = 30

    H = 240a = 35

    H = 240a = 45

    H = 300a = 60

    H = 300a = 75

    Solai a lastra con alleggerimento

    H = 160a = 15

    H = 200a = 30

    H = 240a = 35

    H = 240a = 45

    H = 300a = 60

    H = 300a = 75

    Valori minimi per il requisito R. Le misure sono espresse in mm. H

    rappresenta lo spessore della soletta, a

    rappresenta la distanza dallasse delle barre di armatura dalla superficie esposta allincendio

    STANDARD. La tabella va letta con le indicazioni fornite nel D.M. 16/2/2007.

  • PER I REQUISITI EI

    DEI SOLAI:

    Classe 30 60 90 120 180 240

    Tutte le tipologie h = 60 / d = 40 60 / 40 100 / 50 100 / 50 150 / 60 150 / 60

    In presenza di intonaco i valori di h e di a ne possono tenere conto nella maniera indicata nella tabella D.5.1. In ogni caso a non deve mai essere inferiore a 40 mm.In presenza di strati superiori di materiali di finitura incombustibile (massetto, malta di allettamento, pavimentazione, etc.) i valori di h ne possono tener conto

    Per garantire i requisiti di tenuta e isolamento i solai di cui alla tabella D.5.1 devono presentare uno strato pieno di materiale isolante, non combustibile e con conducibilit

    termica non superiore a quella del calcestruzzo, di cui almeno

    una parte in calcestruzzo armato. La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore h dello strato di materiale isolante e della parte d di c.a., sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate.

  • UN ESEMPIO:a = 6,0 + 0,6 = 6,6 cm (copriferro lordo)

    H = 6,0 + 15,0 + 5,0 = 26,0 cm (altezza strutturale)R 120

    h = 6,0 + 5,0 + 4,0 = 15,0 cm (strato isolante continuo)

    H = 6,0 + 5,0 = 11,0 cm (spessore di cls continuo nello strato isolante)

    EI 240

    6

    15

    5

    barre 12

    4

    Pavimento incombustibile + massetto

    predalla

    Alleggerimento (es. polistirolo)

    SOLAIO REI 120 !!!

  • SOLAI

    IL METODO ANALITICO SEMPLIFICATO DELLEUROCODICE

    4 PARTE 1-2

  • 120

    ESEMPIO VERIFICA DI

    UN SOLAIO MISTO

    ACCIAIO-CLS

    Il requisito di tenuta E

    si assume che sia sempre soddisfatto(cfr. par. 4.3.2 (6) di EN 1994 1-2)

  • VERIFICA DEL REQUISITO Ih1

    = 120-58 = 62 mm

    h2

    = 58 mm

    h3

    = 0 mm (nessun massetto)

    l1

    = 101 mm

    l2

    = 62 mm

    l3

    = 207-101 = 106 mm

    Limite Valore del parametro Verifica

    50,0

    h1

    125,0 mm h1

    = 62 mm OK

    50,0

    h2

    100,0 mm h2

    = 58 mm OK

    80,0

    l1

    155,0 mm l1

    = 101 mm OK

    32,0

    l2

    132,0 mm l2

    = 62 mm OK

    40,0

    l3

    115,0 mm l3

    = 106 mm OK

    3r5

    34

    r32110i l

    1LAa

    l1a

    LAaahaat +++++=

    V

    E

    R

    I

    F

    I

    C

    A

    D

    I

    A

    P

    P

    L

    I

    C

    A

    B

    I

    L

    I

    T

    D

    E

    L

    M

    E

    T

    O

    D

    O

    tempo di superamento

    del requisito

    I

    2212

    22

    212

    r

    2ll

    h2l

    2ll

    h

    LA

    ++

    +=

    3

    2212

    2

    221

    322

    l2

    llh

    2ll

    lh

    +

    ++=

    1fattore di sezione del dente

    fattore di configurazione della flangia superiore

    =

    dalla

    norma

  • VERIFICA DEL REQUISITO R

    243

    r2

    310a bbL

    Abl1bb ++++=

    354

    r32

    2

    310s l

    1ccLAczc

    hu

    cc +++++=

    ( ) fi,d,cpl31slabi fzllF += Equilibrio alla traslazione in condizioni di plasticizzazione

    Temperatura

    lamiera

    Temperatura

    barre

    di armatura

    lato

    acciaio lato

    cls

    dalla

    norma

  • 8 LEGHE DI

    ALLUMINIO

  • LEGHE DI ALLUMINIO

    IL METODO ANALITICO SEMPLIFICATO

    DELLEUROCIDICE 9 PARTE 1-2

  • SI TRATTANO IN ANALOGIA CON LACCIAIO

    0,0

    0,1

    0,2

    0,3

    0,4

    0,5

    0,6

    0,7

    0,8

    0,9

    1,0

    0 100 200 300 400 500

    Temperature (C)

    k

    0

    ,

    2

    EN AW-5052 OEN AW-5052 H34EN AW-5083 OEN AW-5083 H113EN AW-5454 OEN AW-5454 H32EN AW-6061 T6EN AW-6063 T6EN AW-6082 T6

    Per le sezioni

    snelle

    in lega di alluminio cr,aL

    = 170C

    0 = k0,2,cr

  • 9 IL METODO SPERIMENTALE

  • NORMATIVA

    -

    I rapporti di prova emessi entro il 31/12/1985 decadranno il 25/9/2008.-

    I rapporti di prova emessi entro il 31/12/1995 decadranno il 25/9/2010.-

    I rapporti di prova emessi entro il 30/09/2007 decadranno il 25/9/2012.

    Le prove si effettuano accoppiando alla norma EN 13501 (valida in generale per tutte le prove di resistenza al fuoco) le norme di prodotto specifiche.

    A lato un esempio di marcatura CE di una trave prefabbricata.

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI MURO RESISTENTE AL FUOCO

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI SOLAIO MISTO ACCIAIO-CALCESTRUZZO

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI TRAVE DI ACCIAIO

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI PANNELLO LEGGERO

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI CONTROSOFFITTO A MEMBRANA AUTOPORTANTE

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI PORTONE SCORREVOLE METALLICO

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI CHIUSURA COMPLESSA VETRATA

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI CAMPIONE DI SIPARIO DI SICUREZZA

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI SERRANDE TAGLIAFUOCO

  • PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATI ATTRAVERSAMENTI SOLAIO

  • 9 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  • Fire Safety Engineering Design of Structures

    di J. A. PurkissPubblicato da Butterworth

    & Heinemann

    (2007)

    Resistenza al fuoco delle costruzionidi Luca Ponticelli e Mauro Caciolai

    a cura di Claudio De AngelisPubblicato da UTET per il CNVVF (2008)

    Resistenza al fuoco delle strutturedi Roberto LenziE.P.C.

    (2004)

    Progettazione di strutture in acciaio e composte acciaio-

    calcestruzzo in caso di incendiodi E. Nigro, S. Pustorino,

    G. Cefarelli, P. PrinciPubblicato da Hoepli (2010)

    Reazione e resistenza al fuocodi Lamberto Mazziotti, Giuseppe Paduano

    e Saverio La MendolaPubblicato da EPC (2010)

    Structural Design for Fire Safety

    di Andrew Hamilton BuchananPubblicato da Wiley

    & Sons

    (2001)

    TraduzioneP. Gambarova

    e R. Felicetti

    (2009) HOEPLI

  • GRAZIE DELLATTENZIONE

    DOTT. ING. LUCA PONTICELLI

    RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTUREANNESSI NAZIONALI DEGLI EUROCODICI1IL COMPORTAMENTO AL FUOCO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE:ASPETTI GENERALIDA UN PUNTO DI VISTA qualitativo,NEI CONFRONTI DELLINCENDIO: LE STRUTTURE IN C.A.RISCALDAMENTODANNEGGIAMENTI TIPICI DEL C.A.LE STRUTTURE IN LEGNORISCALDAMENTODANNEGGIAMENTO TIPICO DELLE STRUTTURE IN LEGNOLE STRUTTURE IN METALLO(acciaio ed alluminio)RISCALDAMENTODANNEGGIAMENTI TIPICI DELLE STRUTTURE METALLICHE2LE METODOLOGIE PER LA VERIFICA AL FUOCO DI ELEMENTI STRUTTURALICAMPO DI APPLICAZIONELA CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCOIL FOCUS SUL METODO ANALITICORIASSUMENDO IL QUADRO NORMATIVOSlide Number 18Slide Number 19Slide Number 20Slide Number 21IL FOCUS SUL METODO ANALITICOSlide Number 23IL FOCUS SUL METODO ANALITICOIL FOCUS SUL METODO ANALITICOIL METODO TABELLAREIPOTESI DI BASE:3LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI ELEMENTI IN ACCIAIOACCIAIOIL METODO DELLA temperatura criticaESPRESSIONE DELLA TEMPERATURA CRITICALANALISI TERMICA LANALISI TERMICA LE PROPRIET DEI PROTETTIVI DELLACCIAIO LE CURVE DI RISCALDAMENTOUN ESEMPIO APPLICATIVOPROGETTO DI UNA TRAVE INFLESSA R30CALCOLO DELLA TEMPERATURA CRITICACALCOLO DELLA TEMPERATURA DELLA TRAVE NON PROTETTA DOPO 30 minutiPROGETTO DEL PROTETTIVOUN ESEMPIO APPLICATIVOVERIFICA DI UNA COLONNA COMPRESSA1. DETERMINAZIONE DELLA TEMPERAURA DEL PROFILATO (qa)2. CALCOLO DELLA TENSIONE DI SNERVAMENTO DI PROGETTO A CALDO (fy,q,d)3. CALCOLO DEL COEFFICIENTE DI RIDUZIONE DELLA RESISTENZA PLASTICA (cfi)3. CALCOLO DEL COEFFICIENTE DI RIDUZIONE DELLA RESISTENZA PLASTICA (cfi)4. VERIFICA A CALDOAPPLICANDO brutalmente IL METODO DELLA TEMPERATURA CRITICA: CALCOLO DELLA RESISTENZA AD INIZIO INCENDIO5. CLASSIFICAZIONE DELLA SEZIONE A CALDO un decalogo per ricapitolare 4LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI ELEMENTI IN CLS ARMATOCEMENTO ARMATOIL METODO DELLISOTERMA A 500C (EC2 1-2)ESEMPIOCALCOLO DEL MOMENTO RESISTENTE DI UNA SOLETTA IN C.A. DOPO UNESPOSIZIONE ALLINCENDIO STANDARD DI 60 minuti SECONDO EC2 1-2MAPPATURA TERMICACALCOLO DEL MOMENTO RESISTENTEPROGETTO DEL PROTETTIVOCALCOLO DEL COPRIFERRO DI PROGETTODELLACCIAIOCALCOLO DELLO SPESSORE DI PROTETTIVO DI PROGETTOIN CASI PI COMPLESSI(SI PU RICORRERE AI DOMINI DI INTERAZIONE N-M)CEMENTO ARMATOELEMENTI IN C.A. (R)5LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI ELEMENTI IN LEGNOLEGNODETERMINAZIONE DELLA VELOCIT DI CARBONIZZAZIONEIL METODO DELLA SEZIONE RESIDUA (EC5 1-2)ESEMPIOMETODO DELLA SEZIONE RESIDUA6LA VERIFICA AL FUOCO DEGLI ELEMENTI IN MURATURAMURATURAIL METODO DELLA SEZIONE RESIDUA (EC6 1-2)ESEMPIOMETODO DELLA SEZIONE RESIDUAMURATURAMURATURE NON PORTANTI (EI)MURATURE PORTANTI (REI)7LA VERIFICA AL FUOCO DI SOLAISOLAISOLAI IN C.A. E C.A.P. (R)PER I REQUISITI EI DEI SOLAI:UN ESEMPIO:SOLAISlide Number 80Slide Number 81Slide Number 828LEGHE DI ALLUMINIOLEGHE DI ALLUMINIOSI TRATTANO IN ANALOGIA CON LACCIAIO9IL METODO SPERIMENTALENORMATIVASlide Number 88PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATISOLAIO MISTO ACCIAIO-CALCESTRUZZOPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATITRAVE DI ACCIAIOPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATIPANNELLO LEGGEROPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATICONTROSOFFITTO A MEMBRANA AUTOPORTANTEPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATIPORTONE SCORREVOLE METALLICOPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATICHIUSURA COMPLESSA VETRATAPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATICAMPIONE DI SIPARIO DI SICUREZZAPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATISERRANDE TAGLIAFUOCOPRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI CLASSIFICATIATTRAVERSAMENTI SOLAIO9RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICISlide Number 99Slide Number 100