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Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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Progetto “Saper Vincere”
SCOMMESSE
La moltiplicazione del capitale
Partire con una piccola cifra e puntare a guadagni stratosferici si
può. A patto di adottare i dovuti accorgimenti.
Sfruttare al meglio i diversi tipi di sistema per compensare i limiti
del pronostico.
Vincere spesso senza concedere più del dovuto al banco in termini
di vantaggio matematico
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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Introduzione
Il concetto di “moltiplicazione del capitale” dovrebbe essere – ma non è! – alla base
di ogni sana attività speculativa e, per quanto ci riguarda più da vicino, di tutto ciò
che può essere considerato “gioco scientifico”.
La realtà dei fatti è che un gran numero di giocatori dichiara apertamente di voler
puntare a vincere “poco ma spesso”, affermando, al tempo stesso, di preferire una
condotta a “basso rischio.
In realtà la politica “poco ma spesso” sarebbe praticabile solo in presenza di un gioco
matematicamente vantaggioso per lo scommettitore, laddove invece sappiamo bene
che (quasi) tutti i giochi favoriscono apertamente il banco. Dunque la prospettiva di
vincere “poco ma spesso” risulta in ogni caso illusoria, e fra l’altro difficilmente
compatibile con il “basso rischio”.
Dovrebbe essere anche una semplice questione di definizioni: il rischio non può
essere basso se non è proporzionalmente contenuta la posta che viene messa in gioco.
Scommettere su un esito “facile” significa magari “incassare spesso”, ma non certo
“guadagnare”, cioè assumere una posizione davvero vincente nel tempo.
Ciò di cui bisogna rendersi conto è che in un gioco matematicamente svantaggioso
(come quello relativo alle Scommesse sul Calcio) la vincita frequente non è indizio di
un criterio sistemistico autenticamente valido, ma, al contrario, di un metodo
pericolosamente illusorio.
L’idea che “vincere spesso” equivalga a “guadagnare” si basa infatti su un grossolano
equivoco emotivo prima ancora che logico.
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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A tutti infatti piace avere gratificazioni frequenti, anche se minime, mentre appare
meno allettante la prospettiva di un’attesa incerta per un obiettivo più ambizioso (e
perciò stesso meno probabile).
Fatto sta che l’obiettivo di questa pubblicazione non è quello di puntare alle vincite
frequenti (e per ciò stesso piccole, almeno in proporzione alla somma giocata), ma
quello di portare avanti le strategie più adatte per ottenere obiettivi importanti, a volte
addirittura superlativi, anche se non sempre facili da realizzare.
Bisogna infatti essere consapevoli del fatto che muoversi in questa prospettiva vuol
dire inevitabilmente spendere (poco) quasi tutti i giorni e incassare (tanto, o anche
tantissimo) solo di tanto in tanto. Ma posso assicurare che ne vale davvero la pena!
Andiamo sul concreto. Nella prima parte di questo e-book parlerò dei “sistemi
orizzontali”, nella seconda parte dei “sistemi verticali” e nella terza ed ultima parte
delle tecniche specifiche per mettere in atto, appunto, la “moltiplicazione del
capitale”.
Chi avrà la costanza di seguirmi e, soprattutto, di mettere in pratica i suggerimenti
contenuti in questa guida, potrà di fatto trasformare il gioco delle Scommesse in una
sorta di “piccolo Totocalcio”, che potrà presto rivelarsi alquanto redditizio…
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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Parte prima
I sistemi orizzontali
Vengono definiti “orizzontali” i sistemi concepiti secondo il modello del Totocalcio,
ossia quelli che prevedono la possibilità di esiti diversi per lo stesso incontro.
Nella loro applicazione tradizionale tali sistemi possono mettere in gioco, oltre ai
singoli segni “1”, “x” e “2”, anche le doppie “1x”, “12” e “x2” o addirittura la tripla
“1x2”.
Nel caso delle Scommesse, giocare sulla tripla chiaramente non ha senso (a meno che
non si trovino, presso diversi gestori, quote tali da garantire un guadagno matematico:
il famoso “sure bet”); ma io ho avuto modo più volte di sconsigliare categoricamente
anche l’uso delle doppie, specialmente sotto forma di “doppia chance”, dal momento
che al limite sarebbe normalmente più vantaggioso spezzare la giocata su due diversi
gestori, cercando per ciascun segno la quota più conveniente.
Ma il discorso importante non è questo. La verità è che quando i sistemi orizzontali
vengono applicati alle Scommesse è saggio valorizzare nel migliore dei modi la
grande opportunità offerta da questo tipo di gioco.
Mi spiego. Quando una “variante” (è questa la definizione generica di doppie e triple
e, all’occorrenza, anche di quadruple, quintuple e cosi via…) viene applicata ad un
gioco tipo Totocalcio, si ha già in partenza la certezza che solo uno degli esiti posti in
gioco potrà andare, nel migliore dei casi, a buon fine.
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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E così, nel momento in cui io indovino una doppia “1x”, mi ritrovo ad aver azzeccato
uno dei due segni (per i quali – lo sottolineo – ho pagato in termini di spesa e/o di
quota) ma, inevitabilmente, ad avere sbagliato l’altro. In poche parole una delle due
possibilità messe in gioco (ossia il 50% del tutto) risulta perdente in partenza.
La situazione ovviamente si complica, con progressione geometrica, ossia in modo
esponenziale, se il numero delle partite con varianti aumenta. Tanto per dare una
piccola idea un sistema con 4 doppie implica già la certezza matematica che almeno
15 delle 16 combinazioni complessivamente sviluppate saranno perdenti!
E naturalmente vale poco l’obiezione che ho più volte sentito provenire anche dalla
bocca di scommettitori abituali: “Che mi importa? Magari le indovinassi le 4 doppie,
perché comunque farei una bella vincita…”.
Le cose purtroppo non stanno così, perché i conti bisogna imparare a farli alla
distanza ed il concetto di “bella vincita” non può prescindere dalla considerazione
(che dovrebbe essere ovvia, ma spesso invece non lo è!) del fatto che il “banco” non è
un istituto di beneficienza, ma un avversario temibile con cui ci confrontiamo in
condizioni di svantaggio matematico e al quale quindi non possiamo concedere
ulteriori benefici.
Al di là delle operazioni effettuabili a livello di pronostico (sulle quali mi sono
ampiamente soffermato nel mio e-book “Arricchirsi con le scommesse”) noi abbiamo
a disposizione un solo metodo efficace per battere davvero il “banco”, ossia per
realizzare un guadagno effettivo sulla lunga distanza: metterlo alla corda giocando
con i suoi soldi e non con i nostri!
Intendiamoci: non è possibile trovare la formula che ci consenta di scommettere
gratis e senza rischio alcuno. Risulta invece attuabile – ed anzi necessaria – una
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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strategia che punti a ribaltare lo svantaggio iniziale e, come dicevo, a “mettere alle
corde il banco”.
Tanto per dirla in sintesi, si tratta di “giocare poco per vincere tanto”, che è l’esatto
contrario di ciò che solitamente avviene e di ciò che giustamente piace al “banco” (il
quale basa i propri guadagni non sui pronostici ma sul vantaggio matematico
assicuratogli dall’intero meccanismo, e quindi sa bene che più è alto il monte giocate
e più elevato sarà alla lunga il suo guadagno).
Ma noi non siamo dalla parte del “banco”, bensì dello scommettitore. E per offrire
allo scommettitore la concreta possibilità di uscire trionfatore da un gioco che di per
sé sarebbe perdente, non posso che suggerire una condotta di gioco tesa a ridurre i
vantaggi del gestore ed a fornire a chi gioca le linee di condotta che possono davvero
portare a un ribaltamento delle prospettive.
In tale ottica prima regola d’oro è la seguente: più alto è il rapporto fra la vincita a cui
si punta e la cifra che si mette in gioco, più il vantaggio del banco risulta diluito e più
le opportunità di (grandi) vincite aumentano per lo scommettitore, il quale, fra l’altro,
potrà avvantaggiarsi non poco del fatto di dover puntare solo somme piccole, almeno
relativamente.
Insomma, puntare a vincere 200€ scommettendo 2€ (rapporto 100 a 1), non è la
stessa cosa che puntare alla stessa vincita scommettendo 200€ (rapporto 1 a 1).
Certo, guadagnare una cifra equivalente a quella giocata (come si potrebbe fare, ad
esempio, azzeccando un esito con quota 2,00) è molto più semplice che guadagnare
una cifra 100 volte più grande. Ci mancherebbe altro!
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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Resta il fatto che puntare su un esito (o combinazione di esiti) che vale 100 volte la
posta significa mettere a rischio una cifra irrisoria (nell’esempio si tratta di 2€) a
fronte di una possibile vincita significativa (200€). Quindi, com’è ovvio, la minore
probabilità viene compensata dalla maggiore remunerazione, e viceversa.
A un primo esame, perciò, si potrebbe essere portati a pensare che le due soluzioni
siano in qualche modo equivalenti, perché quello che guadagni da una parte lo perdi
dall’altra, ed è solo una questione di “coperta corta” in cui una scelta vale l’altra.
In realtà non è così per tante ragioni, prima delle quali quella relativa al fatto che
quasi sempre – se la valutazione delle quote è operata con criterio – il rapporto
remunerazione/probabilità favorisce gli esiti più difficili.
Ma il punto qui è un altro, ossia la radicale differenza fra le prospettive offerte dalle
due diverse ipotesi di gioco.
Facciamo subito un confronto significativo fra la scelta di effettuare un’unica giocata
da 200€, come quella dell’esempio precedente, e quella di effettuare invece 100
giocate da 2€ e andiamo a verificare per quale ragione il costo è lo stesso, ma le
opportunità sono assolutamente diverse.
Se io metto in opera la prima soluzione (punto 200€ su un esito con quota 2,00),
fermo restando il rischio complessivo (200€ appunto), posso, nel migliore dei casi,
raddoppiare il mio capitale e portarlo così a 400€.
Nel caso delle 100 giocate da 2 €, invece, la situazione non sta affatto così: infatti io
potrei vincere non una ma tante scommesse con quota 100,00, e quindi incassare
anche molto di più dei 200 € che rappresentano il tetto massimo della scommessa alla
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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pari. In linea teorica potrei, per assurdo, vincere tutte e 100 le scommesse e quindi
incassare fino a 20.000 Euro!
Sia ben chiaro, sto facendo riferimento a un caso estremo, ma ciò non toglie che il
fatto sostanziale risulti adeguatamente evidenziato: con una sola giocata da 200€ e un
obiettivo di vincita di pari importo l’esito migliore non può comunque eccedere i
400€ complessivi (fra posta e guadagno), mentre con 100 giocate da 2 €… non ci
sono limiti alla provvidenza… a patto che…
E qui torniamo finalmente ai sistemi orizzontali (anche se lo stesso discorso verrà poi
esteso anche a quelli verticali). Riparto proprio dagli ultimi puntini sospensivi: “a
patto che…”.
Infatti la condizione essenziale affinché tutto il discorso stia in piedi è che le 100
combinazioni da 2€ considerate nell’esempio risultino reciprocamente compatibili, a
differenza da quello che avevamo visto per i “sistemi orizzontali” modellati sul tipo
Totocalcio.
In poche parole, il fatto che una scommessa risulti vincente non deve pregiudicare la
possibilità che le altre (meglio ovviamente se si tratta di “tutte” le altre!) possano
essere a loro volta vincenti.
E una situazione del genere la si può ottenere in due modi: o giocando, anche in
tempi diversi, 100 scommesse indipendenti l’una dall’altra, oppure strutturando dei
sistemi che garantiscano l’assoluta compatibilità delle combinazioni ai fini di un
possibile ottenimento di vincite multiple contemporanee.
Come vedremo più avanti, i “sistemi verticali” questa caratteristica essenzialmente la
incorporano nella loro stessa struttura; per quanto riguarda invece i “sistemi
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orizzontali” di cui ci stiamo occupando adesso è necessario adottare accorgimenti
idonei e precisi.
Ai fini della moltiplicazione del capitale i “sistemi orizzontali” non devono essere
gestiti alla stregua del Totocalcio (dove se, ad esempio, esce il segno “1” sappiamo
già che non può uscire né il segno “x” né il segno “2”), bensì come un mosaico di
esiti reciprocamente compatibili. Esempio: segno finale “1”, segno del 1° tempo “x”,
somma gol 3, entrambe le squadre vanno in gol, risultato esatto 2-1.
L’ipotesi appena tracciata presenta cinque esiti diversi, con la particolarità che se ne
può tranquillamente verificare più di uno contemporaneamente. Addirittura si
possono verificare tutti e cinque, come nella fattispecie avverrebbe se la squadra di
casa vincesse 2-1 dopo aver concluso in parità (0-0 oppure 1-1) il 1° tempo.
Adesso immaginiamo di abbinare una seconda partita impostata in maniera analoga e
poi una terza partita con quattro possibili esiti anziché cinque. A questo punto ci
troveremmo in mano un sistema composto esattamente da 100 combinazioni in
terzina (5x5x4=100), che realizzerebbe in pieno l’ipotetica giocata da composta da
100 scommesse da 2€, così come citata nell’esempio.
A questo punto provate semplicemente a immaginare che sulle 2 delle 3 partite venga
indovinato il risultato esatto (e, di conseguenza, anche il segno finale e la somma gol,
visto che abbiamo scelto di utilizzare solo combinazioni reciprocamente compatibili)
e sulla rimanente anche uno soltanto dei possibili esiti.
In questo caso ci ritroveremmo ad avere “almeno” 9 combinazioni vincenti (quelle in
cui si abbinano, appunto, segno finale, risutato esatto e somma gol), molte delle quali
certamente di ottima quota, e senza pregiudizio – anzi! – per la possibilità di averne
molte di più.
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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Se si considera che spesso basterebbe anche una sola combinazione vincente per
andare quasi certamente in guadagno, non è difficile apprezzare le potenzialità di
rendimento di un “sistema orizzontale” così concepito (voglio ricordare che in linea
di principio potrebbero risultare vincenti anche tutte e 100 le scommesse).
Detto questo, vi presento di seguito un esempio di schema per l’impostazione di un
“sistema orizzontale” in terzine. Se volete potete utilizzarlo per una giocata effettiva
o semplicemente per acquisire dimestichezza con il funzionamento del concetto –
fondamentale! – di “compatibilità.
Io consiglio di iniziare ad esercitarsi partendo da un ipotetico risultato esatto (anche
se di fatto non lo si mette in gioco), in quanto nel risultato esatto sono comprese già
le altre situazioni compatibili, ad eccezione del solo 1° tempo, che rappresenta
l’unico esito in buona parte indipendente dagli altri.
Infatti, se su un dato incontro si ipotizza, ad esempio, un risultato esatto di tipo 2-1,
va da sé che per avere le caratteristiche della compatibilità bisognerà scegliere Over,
Gol, Somma Gol = 3, oltre, ovviamente, al segno finale “1”.
Incontro Finale 1° tempo Under/Over Somma
Gol Gol/No Gol Ris. esatto
Da notare che nell’esempio appena proposto non è necessario che si realizzi davvero
il 2-1 per indovinare comunque diverse altre combinazioni. Tanto per dire, con il 3-0
si indovinerebbe comunque il segno “1”, l’ Over e la Somma Gol, e con l’ 1-2, ossia
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con il risultato diametralmente opposto rispetto a quello pronosticato, ci si troverebbe
a sbagliare soltanto il segno finale (azzeccando, in compenso, oltre agli altri esiti,
anche l’opzione Gol/No Gol).
Naturalmente le “varianti” costano, perché le combinazioni da mettere in gioco
crescono secondo un processo di moltiplicazione. Così, se dovessimo completare per
tutte e 3 le partite dell’esempio tutte e 6 gli esiti pronosticabili, il nostro sistemino in
terzine andrebbe a sviluppare 6 x 6 x 6 = 216 combinazioni.
Non è necessario, ovviamente, cimentarsi in giocate così impegnative (anche se
potenzialmente molto redditizie). Ci si può muovere agevolmente fra un’infinità di
soluzioni intermedie, o si può preferire direttamente il sistemino tipo di 8 colonne,
che presenta il seguente sviluppo:
Incontro 1 2 3 4 5 6 7 8
Io consiglio di applicare questo schema con la massima libertà di personalizzazione,
destinando, ad esempio, le celle rosse agli esiti finali e le celle azzurre ai primi tempi,
oppure agli Under/Over, o comunque a categorie di esiti in buona parte indipendenti
da quelli contenuti, appunto, nelle celle rosse. In tal modo si otterranno molte
condizioni compatibili e crescerà, conseguentemente, la probabilità di andare a segno,
ferma restando quella di conseguire tante vincite contemporaneamente.
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Parte seconda
I sistemi verticali
A differenza di quelli orizzontali, i “sistemi verticali”, fatte salve eccezioni che non
considereremo in questo e-book, non esigono alcun particolare accorgimento perché
sviluppino soltanto combinazioni reciprocamente compatibili: in un tipico “sistema
verticale” tutte le colonne messe in gioco sono potenzialmente vincenti, e quindi non
esiste alcuna limitazione al numero delle vincite ottenibili, se non quella ovviamente
correlata alla quantità delle combinazioni stesse.
Non solo: la maggior parte delle piattaforme di gioco professionali on line prevede lo
sviluppo automatico di questa tipologia di sistemi, nel senso che, una volta immesse
le condizioni, sarà emessa un’unica ricevuta che sintetizza (e spesso consente anche
di visualizzare) tutto lo svolgimento.
I “sistemi verticali” esprimono indubbiamente la formula di gioco più immediata e
razionale nell’ambito delle Scommesse, in quanto consentono, ad un tempo, di
realizzare spettacolari “en plein” in condizioni ottimali, e comunque di incassare
“premi di consolazione” – a volte anche molto consistenti – quando il pronostico
risulta solo parzialmente esatto.
Quello che segue è lo schema tipico di un “sistema verticale” di 6 partite:
Partita 1 Finale x Partita 2 1° tempo 1 Partita 3 Over Partita 4 Somma 4 Partita 5 Gol Partita 6 Ris. Es. 2-2
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Come si vede, ho volutamente considerato (impiegando gli stessi colori utilizzati per
gli schemi dei “sistemi orizzontali”) una gran varietà di esiti pronosticabili, dal segno
finale per la partita 1 al risultato esatto per la partita 6. Tutto ciò per sottolineare che
in un “sistema verticale” non ha importanza il tipo di esito pronosticato, ma il fatto
che a ciascuna partita venga abbinata una sola previsione (diversamente si otterrebbe
un sistema al tempo stesso orizzontale e verticale, ossia un “sistema misto”, di cui
però non ci occuperemo in questa sede).
La sestina proposta sopra fa evidente riferimento a una situazione in cui, piuttosto
indipendentemente dalla tipologia delle singole partite, indovinare tutti i 6 esiti
previsti significherebbe incassare una somma verosimilmente elevata. Per contro, si
intuisce che non è facile riuscire spesso in una simile impresa, considerando che
comunque c’è di mezzo, nella fattispecie, un risultato esatto e una somma gol, cioè
degli esiti certamente problematici da prevedere.
La risposta migliore a situazioni come queste è proprio il “sistema verticale”, grazie
al quale, ad esempio, è possibile “far girare” soltanto un certo numero di partite fra
quelle complessivamente pronosticate. Nella fattispecie potremmo pensare di mettere
in rotazione 3 qualsiasi partite delle 6 complessivamente elencate.
Tradotta in termini pratici, la cosa è questa: anziché mettere in gioco una sola sestina
“secca”, magari da 40€, andremo ad effettuare 20 scommesse in terzine da 2€ (fra
poco vedremo perché esattamente 20), una per ciascuna delle possibili rotazioni di 3
partite su 6. Spenderemo così la stessa cifra complessiva (in questo esempio 40€), ma
andremmo incontro a prospettive estremamente diverse.
Intanto, nel caso che la vincita della sestina si trovasse (come è probabile) ad
eccedere i massimali consentiti, la giocata in terzine risolverebbe un primo problema
pratico. Ma il punto non è questo: la differenza sostanziale sta nel fatto che giocando
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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la sestina secca ci basterebbe sbagliare anche uno solo (magari il più banale) dei 6
esiti per ritrovarci automaticamente a bocca asciutta, mentre giocando in terzine ci
basterebbe azzeccare anche solo 3 dei 6 esiti per avere una vincita, che in qualche
caso può essere già nettamente superiore rispetto all’intera spesa sostenuta.
Se invece di esiti ne indoviniamo 4, allora saranno 4 anche le terzine vincenti; e se ne
indovineremo 5 su 6 avremo 10 vincite; indovinandole tutte e 6 avremo 20 colonne
vincenti su 20 colonne giocate!
Un meccanismo di questo genere, come vedremo, è proprio alla base del processo di
“moltiplicazione del capitale” di cui ci occuperemo più avanti: ci troviamo in una
condizione in cui vincere è facile, vincere bene è abbastanza probabile, e stravincere
è comunque possibile. E sono proprio questi gli ingredienti necessari per impostare il
nostro discorso in maniera ottimale.
Ma intanto andiamo avanti sul discorso dei “sistemi verticali”. Non c’è necessità di
indugiare sulle modalità di sviluppo, visto che, come dicevo, ogni buona piattaforma
on line dispone degli automatismi necessari. Parlerò piuttosto dei metodi per
calcolare rapidamente sia il numero di combinazioni che le vincite ottenibili.
Dicevo, poco fa, che un sistema di 6 partite sviluppa esattamente 20 terzine. Come ho
fatto questo calcolo? Ve lo spiego subito, semplificando al massimo la formula
matematica basata sui fattoriali e traducendo il tutto in parole presumibilmente
semplici.
La terzina è composta da 3 partite? Bene, allora io moltiplico 3 x 2 x 1 e ottengo
come risultato 6; la sestina è composta da 6 partite, allora io moltiplico 6 x 5 x 4 e
ottengo 120. In pratica, moltiplico, a scalare di un’unità, i numeri decrescenti delle
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combinazioni da mettere in gioco (in questo caso terzine), e poi la stessa quantità di
numeri decrescenti dell’insieme complessivo (in questo caso una sestina).
A questo punto io divido il numero più alto (120) per il numero più basso (6) e
ottengo esattamente la quantità di combinazioni del sistema (appunto, 20).
Faccio un altro esempio, leggermente più complesso, tanto per rendere più profonda
la comprensione del meccanismo. Quante quartine girano su 8 partite?
Visto che parliamo di quartine io moltiplico 4 x 3 x 2 x 1 e ottengo come risultato 24
(in realtà la moltiplicazione x 1 non servirebbe, ma ho evitato di introdurre elementi
di complicazione); visto che stiamo lavorando su un’ottina io moltiplico 8 x 7 x 6 x 5
e ottengo come risultato 1.680; quindi divido 1.680 per 24 e ottengo 70, tante quante
sono le possibili rotazioni di 4 partite su 8. Chiaro? Ovviamente chi ha una certa
praticità con i processi di semplificazione può calcolare più rapidamente, ma non è
certo questo il problema più grande.
Per quanto attiene al calcolo delle vincite ottenibili, la procedura è abbastanza simile,
con la differenza che le combinazioni in gioco vanno confrontate non con l’insieme
delle partite ma con le sole partite indovinate.
Mi spiego tornando all’esempio delle 20 terzine rotanti su 6 partite. Immaginiamo di
aver indovinato 4 partite, sapremo, come dicevo, di avere ottenuto 4 vincite, in
quanto stiamo giocando in terzine (e quindi 3 x 2 x 1 = 6) e abbiamo indovinato 4
partite (e quindi 4 x 3 x 2 = 24, e poi 24 : 6 = 4).
E quante vincite otterremo indovinando 6 quartine nelle 8 partite ipotizzate nel nostro
secondo esempio? Dunque, partiamo dalle quartine (4 x 3 x 2 x 1 = 24) e poi
prendiamo i 4 numeri decrescenti rispetto alla sestina di risultati esatti (6 x 5 x 4 x 3 =
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360); dividendo 360 per 24 si ottiene 15. E sono infatti 15 le quartine vincenti in
presenza di 6 esiti indovinati.
Adesso che questi punti fondamentali dovrebbero essere sufficientemente chiari, la
valutazione delle opportunità di gioco dovrebbe risultare agevole in vista di quello
che è il nostro obiettivo dichiarato, ossia l’ottenimento di una concreta e consistente
moltiplicazione del capitale investito.
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Parte terza
La moltiplicazione del capitale
La moltiplicazione del capitale attraverso le scommesse non è una possibilità astratta
o teorica, bensì una metodologia concreta e pratica che certamente richiede impegno
e perseveranza, ma in compenso può condurre a risultati davvero eclatanti, ed in
particolare può consentire anche a chi investe somme non troppo elevate di ottenere
profitti piuttosto considerevoli (e certamente sconosciuti – almeno nel tempo – a chi
scommette in maniera tradizionale).
La tecnica che propongo mira alla vincita “senza limite”, o, per essere più chiari,
senza limite teorico, nel senso che sapremo in partenza il costo di ogni nostro
tentativo, mentre non esisterà alcun “tetto massimo” con cui dover fare i conti…
nemmeno i limiti imposti dai singoli gestori, perché nel caso ci dovesse capitare la
fortunata ipotesi di arrivare a cifre da capogiro nulla ci impedirebbe di distribuire le
puntate su diversi conti (a proposito: il suggerimento di aprire diversi conti, così
come riportato nel mio e-book “Arricchirsi con le scommesse”, è più che mai valido
in questa situazione in cui si punta proprio sulla massima moltiplicazione possibile
del capitale).
Non solo: ho intenzione di mettere concretamente in atto l’intero meccanismo tramite
il www.previsionisportive.blogspot.com, ad uso e consumo esclusivo degli abbonati
che intendono seguire nella pratica questa emozionante strategia di investimento
prima ancora che di gioco.
Intanto vi dico come intendo procedere, il che mi consente di spiegarvi l’applicazione
pratica della “moltiplicazione del capitale”.
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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Ogni giorno metterò in gioco un sistema “verticale” in 4 terzine (dove si tratta di
indovinare 3 partite su 4) giocabile con una spesa di 8€, e/o un sistema “orizzontale”,
basato su 8 terzine (16€) e caratterizzato dalla presenza di 2 diversi esiti (compatibili)
per ciascuno dei 3 incontri. La spesa mensile media della prima operazione è dunque
di 240€ (8€ x 30 giorni) nel primo caso e di 480€ (16€ x 30 giorni) nel secondo caso.
In questo modo io conosco in anticipo l’ammontare del mio rischio economico
massimo (appunto 240€ oppure 480€, a seconda della soluzione prescelta), ma non so
ancora quanto potrò guadagnare. Di sicuro so che ogni singola giornata vincente
contribuirà quanto meno al recupero della spesa e, soprattutto, si proporrà come
“trampolino di lancio” per una possibile impresa travolgente.
Infatti, se io oggi ottengo una vincita (o più vincite, come ormai sappiamo che può
spesso accadere sia con i sistemi orizzontali che con quelli verticali), domani ai soldi
della solita giocata in programma aggiungerò una parte della vincita (ipotizziamo il
50%, ma il parametro è personalizzabile), e quindi svilupperò il mio sistema non più
su bollette da 2€ ma con giocate di importo superiore, calcolato dividendo l’intera
cifra disponibile (quella quotidiana più la percentuale prevista sulla vincita
precedente) per il numero delle scommesse sviluppate dal sistema.
Ovviamente in molti casi occorrerà arrotondare, ma questo non è un problema per
noi, anzi! Infatti la parte di vincita non utilizzata (il rimanente 50%) e i residui di
questo eventuale arrotondamento andranno direttamente “in cassa”, provvedendo
dapprima a decurtare il costo mensile della giocata e successivamente a consolidare
lo sperabile guadagno.
Nel frattempo la nuova giocata assumerà una consistenza superiore (o anche molto
superiore, in base alla vincita ottenuta nel giorno precedente), e quindi, nel caso di un
“bis”, il nuovo introito sarà a sua volta più elevato in proporzione, e così la
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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percentuale da suddividere fra l’incremento per il giorno successivo e il residuo da
mettere in cassa. E così via…
Fino a quando? Fino al “primo colpo perso”, con ciò intendendo la giornata in cui
non si ottengono vincite, oppure si ottengono vincite inferiori alla somma giocata (da
notare che in quest’ultima ipotesi anche questi importi vanno a confluire nella cassa).
Ora probabilmente chi non ha fatto esperienza diretta delle cosiddette “progressioni
in vincita” non sa quanto avvincente possa essere l’esperienza di un capitale che
letteralmente “decolla” nel giro di pochissime battute, ma posso assicurare che
l’emozione è piuttosto piacevole… e il conto in banca ne beneficia molto!
L’effetto moltiplicazione è proprio questo: una piccola cifra che diventa sempre più
grande e che entra in una spirale virtuosa di progressioni geometriche i cui effetti
possono essere a volte inimmaginabili.
Pensate alla differenza di aspettative fra lo scommettitore che mette a rischio 1.000€
per vincerne 200 ed il percorso di chi, invece, gioca soltanto pochi soldi e può
arrivare a vincere anche cifre impressionanti.
Intendiamoci: questo mio metodo di moltiplicazione del capitale implica la necessità
di una serie di vincite consecutive, ossia di una sequenza di giorni fortunati, che,
ovviamente, può essere ritenuta poco probabile. Ma questo è vero fino a un certo
punto, nel senso che certamente non è sempre facile centrare l’obiettivo con
continuità, ma per contro non sempre è necessario arricchirsi… qualche volta può
bastare anche semplicemente (stra)vincere!
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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Mi spiego: il bello di questo tipo di moltiplicazione del capitale è che perdere una
battaglia non significa perdere la guerra, e ciò vale soprattutto nella misura in cui si è
già capitalizzata una parte del profitto realizzato.
Di fatto, se è vero che non è sempre facile ottenere il massimo (ossia la vincita
esagerata) è quasi certo che in presenza di un pronostico appena decente si ottenga
quanto meno il recupero, totale o parziale, della somma complessivamente stanziata,
ed è altresì probabile che si realizzi comunque un ottimo affare.
Dunque, ricapitoliamo le varie fasi dell’intero processo di moltiplicazione così come
proposta nell’esempio operativo:
1) Impostare ogni giorno una giocata orizzontale o verticale
2) Partire da una base di 2€ a bolletta e continuare così fino alla prima vincita
3) Al momento della vincita accantonare il 50% della somma incassata
4) Rimettere in gioco l’altro 50% ripartendolo fra le giocate del giorno dopo
5) La stessa operazione va ripetuta ogni giorno finché si continua a vincere
6) Ci si ferma solo quando non si vince o si vince meno di quanto si è giocato
7) Si chiudono i conti del ciclo vincente e si riparte dalle giocate di 2€
Come dicevo, il metodo è altamente personalizzabile, ma vale la pena di fornire
qualche consiglio operativo utile.
In particolare si sconsiglia di puntare su esiti con quota troppo bassa: è preferibile
correre qualche piccolo rischio in più sul pronostico piuttosto che accontentarsi di
vincite troppo modeste. In fin dei conti nei sistemi verticali 3 partite su 4 possono
essere azzeccate con relativa facilità anche se presentano una quota media di 2,30 o
2,40; nei sistemi orizzontali conviene invece mettere insieme per la stessa partita sia
un esito facilmente pronosticabile che un esito di quota.
Vincenzo Carchidi – La Moltiplicazione del Capitale
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A questo punto ritengo di avervi fornito tutti gli strumenti necessari per avere
successo in questa entusiasmante impresa. Il resto naturalmente tocca a voi, ma sono
certo che lavorando con serietà ed impegno andrete incontro a risultati di piena e
totale soddisfazione.