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La Smergia – peschetta bian- ca del Niceto (Sbergiu) appar- tiene alla famiglia delle rosacee. La pianta raggiunge un’altezza media da due a quattro metri circa e presenta un apparato radicale superficiale. I rami, o legno, sono vigorosi. I rami frutti- feri sono di vario tipo, più o meno deboli ed hanno la maggioranza delle gemme a fiore. La smergia ha fiori isolati di colore rosaceo dei quali, dopo l’impollinazio- ne, si sviluppano le drupe contenenti il nocciolo legnoso che racchiudono il seme. La smergia si propaga di norma per innesto, utilizzando in parti- colare innesti ottenuti da semi di pesco selvatico. La potatura si esegue annual- mente. Il periodo di vita varia dai 10 a 15 anni circa. Il frutto si presenta di pezzatura medio-piccola con buccia liscia e polpa morbida, succosa e delica- ta, e profumatissima, però molto deperibile per la sua mancata prestazione alle opportune attrezzature di refrigerazione. La smergia è colpita da numero- si parassiti animali e vegetali, e la lotta antiparassitaria è molto complessa. Il momento migliore di raccolta si determina misurando la durezza della polpa e del cambiamento del colore della biccia. La fase di raccolta avviene dalla fine di luglio, sino ai primi giorni di settembre, con due passaggi settimanali. Prima di essere immessa sul mercato le smergie sono selezio- nate, calibrate e collocate in imballaggi standard. Il frutto selezionato è collocato su un mercato molto stretto (Palermo, Catania, Messina e Reggio Calabria), il più pre- sto possibile, per problemi di deperibi- lità. Attualmente la pro- duzione meda del comprensorio è di circa 8000 tonnella- te. Dall’inizio del secolo scorso è stata introdotta e affer- mata la coltivazione della peschetta del Niceto”, questo nome deriva dal fatto che la col- tura del frutto ha trovato il suo habitat migliore nella Valle del Niceto; per tale motivo la specia- lità si è molto diffusa fino a soste- nere l’economia del comprenso- rio, caratterizzando ancora oggi le zone di Torregrotta, Monforte S. Giorgio e San Pier Niceto. Secondo la tradizione, la smer- gia fu introdotta per la prima volta dalle popolazioni arabe che si stanziarono nelle zone a parti- re dal 965, come risultato di alcu- ni innesti sperimentali. Lo stesso termine Smergia deriverebbe dall’arabo al - berchiga, trasfor- mato poi nel francese alberge, durante la dominazione angioi- na, fino ad approdare, dopo varie modificazioni linguistiche, all’at- tuale terminologia. La coltivazione in Sicilia è accer- tata con prove documentali già a partire dal XVI Secolo. www.isaporidelmiosud.it Anno X N°106 Maggio 2014 In questo numero In questo numero Periodico di informazione dei soci dell’Associazione Culturale Nasata [email protected] La Smergia Pag.2 Dieta longevità giapponese *** Birra per grigliata salutare Pag.3 In commercio il SunBlack *** Mangiare riso porta a dieta sana Pag.4 News Pag.5 Guarire dall’acidità di stomaco Pag.6 Proteina contro celiachia *** Colazione ricca di proteine più salutare Pag.7 Acne sconfitta con alimentazione *** Jackfruit Pag.8-9 News Pag.10 Mangiar poco allunga la vita? Pag.11 Cibi di lusso Pag.12 Non esagerare con carne rossa Pag.13 L’Angolo della Poesia Pag.14 Ricette Pag.15 Proprietà nutrizionali dei semi di Chia Pag.16-17 News Pag.18-19 Come difendersi da irregolarita cibi Pag.20 I Consigli della Nonna Pag.21 Cuore donne non ama bibite dietetiche Pag.22 10 alimenti diuretici Pag.23 Curiosità Flash Pag.24 ??? *** Pillole di Saggezza di Domenico Saccà di Domenico Saccà La Pesca nettarina Sbergia (o Smergia)

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Periodico di informazione dei soci dell’Associazione Culturale Nasata

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  • La Smergia peschetta bian-ca del Niceto (Sbergiu) appar-tiene alla famiglia delle rosacee.La pianta raggiunge unaltezzamedia da due a quattro metricirca e presenta un apparatoradicale superficiale.I rami, o legno, sonovigorosi. I rami frutti-feri sono di variotipo, pi o menodeboli ed hanno lamaggioranza dellegemme a fiore.La smergia ha fioriisolati di colorerosaceo dei quali,dopo limpollinazio-ne, si sviluppano ledrupe contenenti il nocciololegnoso che racchiudono ilseme.La smergia si propaga di normaper innesto, utilizzando in parti-colare innesti ottenuti da semi dipesco selvatico.La potatura si esegue annual-mente. Il periodo di vita varia dai10 a 15 anni circa.Il frutto si presenta di pezzaturamedio-piccola con buccia liscia epolpa morbida, succosa e delica-ta, e profumatissima, per moltodeperibile per la sua mancataprestazione alle opportuneattrezzature di refrigerazione.La smergia colpita da numero-si parassiti animali e vegetali, ela lotta antiparassitaria moltocomplessa.Il momento migliore di raccolta sidetermina misurando la durezzadella polpa e del cambiamentodel colore della biccia. La fase di raccolta avviene dallafine di luglio, sino ai primi giornidi settembre, con due passaggi

    settimanali.Prima di essere immessa sulmercato le smergie sono selezio-nate, calibrate e collocate inimballaggi standard.Il frutto selezionato collocatosu un mercato molto stretto

    (Palermo, Catania,Messina e ReggioCalabria), il pi pre-sto possibile, perproblemi di deperibi-lit.Attualmente la pro-duzione meda delcomprensorio dicirca 8000 tonnella-te.Dallinizio del secolo

    scorso stata introdotta e affer-mata la coltivazione dellapeschetta del Niceto, questonome deriva dal fatto che la col-tura del frutto ha trovato il suohabitat migliore nella Valle delNiceto; per tale motivo la specia-lit si molto diffusa fino a soste-nere leconomia del comprenso-rio, caratterizzando ancora oggile zone di Torregrotta, MonforteS. Giorgio e San Pier Niceto.Secondo la tradizione, la smer-gia fu introdotta per la primavolta dalle popolazioni arabe chesi stanziarono nelle zone a parti-re dal 965, come risultato di alcu-ni innesti sperimentali. Lo stessotermine Smergia deriverebbedallarabo al - berchiga, trasfor-mato poi nel francese alberge,durante la dominazione angioi-na, fino ad approdare, dopo variemodificazioni linguistiche, allat-tuale terminologia.La coltivazione in Sicilia accer-tata con prove documentali gi apartire dal XVI Secolo.

    www.isaporidelmiosud.itAnno X N106 Maggio 2014

    In questo numeroIn questo numero

    Periodico di informazione dei soci dellAssociazione Culturale Nasata

    [email protected]

    La SmergiaPag.2

    Dieta longevit giapponese***

    Birra per grigliata salutarePag.3

    In commercio il SunBlack***

    Mangiare riso porta a dieta sanaPag.4NewsPag.5

    Guarire dallacidit di stomacoPag.6

    Proteina contro celiachia***

    Colazione ricca di proteine pi salutarePag.7

    Acne sconfitta con alimentazione***

    JackfruitPag.8-9

    NewsPag.10

    Mangiar poco allunga la vita?Pag.11

    Cibi di lussoPag.12

    Non esagerare con carne rossaPag.13

    LAngolo della PoesiaPag.14RicettePag.15

    Propriet nutrizionali dei semi di ChiaPag.16-17

    NewsPag.18-19

    Come difendersi da irregolarita cibiPag.20

    I Consigli della NonnaPag.21

    Cuore donne non ama bibite dietetichePag.22

    10 alimenti diureticiPag.23

    Curiosit FlashPag.24

    ???***

    Pillole di Saggezza

    di Domenico Saccdi Domenico Sacc

    La Pesca nettarina Sbergia (o Smergia)

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    NewsNews

    La dieta della longevit giapponese

    Non bisogna guardare Hollywood o il Vecchio continente quan-do si parla di alimentazione e longevita, ma il Giappone.Soprattutto le scelte a tavola delle donne giapponesi che batto-no le occidentali in fatto di aspettativa di vita, arrivando in mediaa 86,4 anni. A fare il punto e lOffice for National Statistics (Ons) inglese,che ha confrontato i dati di longevita delle giapponesi con lecoetanee del Regno unito: le donne inglesi arrivano a 82,8anni, le irlandesi e gallesi a 82,1 e le scozzesi a 80,7.Il segreto highlander del gentil sesso giapponese e la dieta,come ha stabilito lo studio di Naomi Moriya Japanese WomenDont Get Old or Fat: Secrets of My Mothers TokyoKitchen.Cibi a basso contenuto calorico serviti in piccole porzioni,secondo la ricerca un giapponese mangia circa il 25% in menodi calorie in rispetto alla media occidentale. Ma non e solo una questione di quantita spiega Moriya al

    The Independent i giapponesi consumano tre porzioni di pesce alla settimana, amano i cerealiintegrali, la verdura, la soia, il tofu e le alghe konbu piu di chiunque altro nel mondo. Cosi come icalamari e i polpi, che sono ricchi di taurina un amminoacido in grado di abbassare il colesterolo ela pressione sanguigna.Pur mangiando le stesse cose, gli uomini giapponesi non hanno la stessa aspettativa di vita per lorola media e di 79,9 anni. Poco piu alta di quella degli inglesi.

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    Un po' di birra per una grigliata pi salutare

    Amate le grigliate con gli amici ma avete sentito direche questo tipo di cottura non il massimo per la salu-te? arrivata dalla American chemical society una pia-cevole novit, una soluzione di compromesso per chiproprio non riesce a rinunciare alla grigliata estiva, maci tiene al proprio benessere. Non si tratta di un nuovo farmaco o di una rivoluziona-ria molecola appena scoperta: il segreto per una gri-gliata a tutta salute si chiama birra, meglio ancora sescura.Come spiega Isabel Ferreira, coordinatrice di uno stu-dio appena pubblicato sulla rivista Journal of agricol-tural and food chemistry:Lasciare la carne immersa

    nella birra per qualche ora prima di metterla sulla griglia permette addirittura di dimezzare i perico-losi idrocarburi aromatici policiclici. Si chiamano cos, infatti, le sostanze che si formano quando la carne viene cotta a temperaturemolto alte - come sulla griglia appunto - e che sono legate a un alta incidenza di casi di tumore delcolon.E gli esperti sono consapevoli della pericolosit di queste molecole, tanto a livello europeo ne sonostati stabiliti i livelli massimi accettabili nei cibi.Gi in passato era stato dimostrato che marinare la carne in bevande come birra, vino o t rendemeno pericolose per la salute le pietanze cotte sulla griglia, riducendo i livelli di carcinogeni (sostan-ze che provocano il cancro), ma oggi sappiamo anche quale tipo di birra scegliere per avere i risul-tati migliori precisa Ferreira, che assieme ai suoi colleghi si "messa ai fornelli" per arrivare a que-sti risultati.I ricercatori hanno infatti cotto alla griglia carne di maiale in precedenza marinata per 4 ore in trediversi tipi di birra: Pilsner, Pilsner non alcolica e una birra scura.I risultati migliori sono stati ottenuti con la birra scura: con questa marinatura infatti i livelli di 8 peri-colosi idrocarburi aromatici policiclici si sono dimezzati. La birra scura per la marinatura della carne rappresenta quindi una strategia accettabile per ridur-re i rischi legati alla cottura alla griglia conclude l'autrice.

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    In commercio il SunBlack

    Dopo la firma del contratto di licenza con laziendaLOrtofruttifero di San Giuliano Terme inizia la commercia-lizzazione del SunBlack, il pomodoro nero ad alto conte-nuto di antociani - sostanze dal fortissimo e riconosciutopotere antiossidante - sviluppato nellambito del progetto diricerca Tomantho, coordinato proprio dal SantAnna e por-tato avanti insieme alle Universit della Tuscia (Viterbo), diModena e Reggio Emilia, di Pisa.Il SunBlack stato ottenuto dal prof. Gian Piero SoressidellUniversit della Tuscia e caratterizzato in manieraapprofondita nel corso degli ultimi anni dalla ScuolaSuperiore SantAnna e dalla stessa Universit della Tuscia.Dopo la registrazione del marchio comunitario SunBlack,avvenuta nel 2009, ad opera degli atenei che avevano dato

    vita al progetto di ricerca, nei giorni scorsi stato compiuto il passo fondamentale che porter allasua commercializzazione, con la sottoscrizione del contratto di licenza che, per la Scuola SuperioreSantAnna, stato firmato proprio dal Rettore Pierdomenico Perata, coinvolto in questo atto anchecome coordinatore del progetto Tomantho, il cui nome deriva proprio dalla fusione fra tomato eanthocyanin. LOrtofruttifero, azienda leader nella produzione di piantine da orto, potr commercializzare ilSunBlack per i prossimi cinque anni. Larrivo in commercio del SunBlack, sotto forma di pianti-ne, stato dal 10 aprile, grazie ai semi forniti dal gruppo guidato dal prof. Andrea Mazzucato, in duevarianti: a frutto medio ed a frutto piccolo. Le piantine di SunBlack arriveranno in numerosi puntivendita italiani.Il SunBlack ha la particolarit di essere ricco di antociani, potentissimi antiossidanti che si ritrova-no soprattutto in uva nera, mirtilli, fragole, ciliegie ma non in quantit significative nelle comuni varie-t di pomodori. Da qui la scommessa, che alle caratteristiche nutrizionali del pomodoro aggiunge le capacit antios-sidanti delle frutta a buccia nera, ma in quantit aumentata.Il Sunblack pu quindi rientrare nella categoria degli alimenti nutraceutici, in grado di portarebenefici per mantenere le persone in uno stato di buona salute e non rientra negli ogm, anche per-ch i suoi semi sono stati ottenuti attraverso la tradizionale tecnica dellincrocio.Laccordo di licenza sottoscritto con lazienda LOrtofruttifero commenta Pierdomenico Perata -consolida il ruolo della Scuola Superiore SantAnna come motore di sviluppo locale, contribuendoa portare innovazione nelle imprese radicate sul territorio, in un ambito come quello dellortovivai-smo in cui linserimento di elementi innovativi pu risultare ancora pi difficile.

    Chi mangia riso conduce una vita pi sana e ha un maggioredesiderio di alimentazione corretta.Lo afferma una ricercatrice del Baylor college of medicine diHuston (Stati Uniti), Theresa Nicklas, che ha analizzato i datiprovenienti dal National health and nutrition examination sur-vey relativi al periodo tra il 2005 e il 2010.Questi dati le hanno permesso di sostenere che esiste unaforte associazione tra il consumo di riso e quello di cibi fonda-mentali per la dieta. Il campione analizzato nella ricerca conta-va oltre 14mila adulti americani e lo studio stato pubblicatosulla rivista Food and Nutrition Sciences.Secondo la Nicklas, gli adulti che mangiano quantit maggioridi riso seguono anche un'alimentazione pi conforme alle rac-

    comandazione dietetiche e hanno livelli pi elevati di minerali, vitamine e fibre perch mangiandomolta frutta, verdure e legumi, e preferiscono diete con pochi grassi saturi e zuccheri.I nostri risultati mostrano che gli adulti che mangiano riso hanno mostrato una maggiore quantitdi potassio, magnesio, ferro, folati e fibre, scrive la Nicklas. Mangiare riso anche associato alconsumo di maggiori porzioni di frutta, verdura, carne e fagioli.

    Mangiare molto riso porta a condurre una dieta alimentare pi sana

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    Troppi grassi aumentano il rischio di tumore al seno

    Una dieta che prevede importanti consumi di grassi saturiaumenta il rischio di sviluppare il tumore al seno: quantoemerge da uno studio pubblicato sul Journal of theNational Cancer Institute dai ricercatori dellIstitutoNazionale dei Tumori di Milano secondo cui, in particolare,nel caso di alcune specifiche tipologie di tumore al seno -quelle ormono-dipendenti - il rischio sarebbe particolarmen-te elevato. La ricerca, condotta da Sabina Sieri della struttura diEpidemiologia e Prevenzione del Dipartimento di MedicinaPredittiva e Preventiva, ha riguardato pi di 10 mila donnecon tumore al seno provenienti da dieci Paesi europei.Nel corso degli 11 anni durante i quali le pazienti sono stateosservate emerso che il rischio di sviluppare un tumore alseno per le donne che consumano elevate quantit di gras-si saturi maggiore del 14% rispetto alle donne che seguono un'alimentazione pi sana.Dai dati raccolti emerso anche, per, che nel caso di specifici sottotipi tumorali - ovvero i tumorial seno ormono-dipendenti con recettori positivi per gli estrogeni (ER+) e per il progesterone (PR+)- il rischio cresce notevolmente raggiungendo, rispettivamente, il 28% e il 29%.Dalla ricerca stato anche evidenziata la connessione tra una dieta troppo grassa e lo sviluppodella neoplasia mammaria con recettori negativi per il fattore di crescita dellepidermide (HER2-). "Abbiamo dimostrato - scrivono i ricercatori - che una dieta ricca di grassi aumenta il rischio di svi-luppare il cancro al seno e, in particolare, che l'assunzione di grassi saturi aumenta soprattutto i sot-totipi della patologia ormono-dipendenti, suggerendo il coinvolgimento dei grassi saturi nell'originedi queste forme della neoplasia mammaria".I ricercatori spiegano in particolare che sono i grassi saturi provenienti da fonti animali a essere iprincipali responsabili dell'aumento di questo rischio, e non gli oli vegetali: Questo lavoro dimostralimportanza strategica degli studi epidemiologici - afferma Marco Pierotti, Direttore ScientificodellIstituto Nazionale dei Tumori di Milano - investendo sui quali si ottengono risultati rilevanti nonsolo per la definizione di corretti stili di vita ma anche per la comprensione dei meccanismi di insor-genza dei tumori, come in questo caso per un sottotipo di tumore al seno. Per ridurre, per quanto possibile, il rischio, gli studiosi suggeriscono di diminuire il consumo quoti-diano di grassi saturi, provenienti in gran parte da carni e latticini, e ricordano che in una dieta equi-librata i grassi saturi non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere totali.

    Il cibo-spazzatura rallenta le funzioni mentali

    Mangiare cibo-spazzatura non solo fa accumulare chili di troppo,ma rallenta le funzioni mentali, stancando letteralmente il cervello erendendo pigri.Lo afferma una nuova indagine USA pubblicata sulla rivista"Physiology and Behavior", da ricercatori della University ofCalifornia Los Angeles.I test condotti su ratti da laboratorio hanno evidenziato nei topi sot-toposti ad una dieta del tutto simile a quella 'umana' con cibi 'raffina-ti' e alti contenuti di zucchero o fruttosio, un aumento della obesita'ed una inattesa "diminuzione di motivazione, reazioni fisiche e men-tali".Gli effetti nel gruppo che seguiva la dieta spazzatura, rispetto ai rattisottoposti ad un regime alimentare sano, si sono resi evidenti doposolo tre mesi dall'avvio delle sperimentazioni.In particolare quando i ricercatori hanno indotto i ratti a eseguire determinati esercizi con 'premi' incibo ed acqua subito dopo, gli animali con la dieta 'errata' si sono mossi lentamente, hanno dovu-to fare intervalli di 10 minuti tra un test e l'altro. I topi con alimentazione sana si sono invece mossia tutta velocita' ed hanno preso pause-riposo di meno di 5 minuti.Inoltre i ratti che mangiavano prodotti raffinati hanno evidenziato la presenza di pi tumori degli altri.Secondo l'autore dello studio, Aaron Blaisdell, "i dati suggeriscono che la dieta potrebbe letteral-mente cambiare le funzioni cerebrali. E le persone obese spesso tacciate di essere anche pigresarebbero in realt vittima di una fatica mentale-fisiologica".

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    Acidit di stomaco? Ecco come guarire con una corretta alimentazione

    Come guarire con lalimentazione da que-sto malessere fastidioso.perch sempreci che si mangia a determinare lo stato disalute di ciascuno.

    Si quel che si mangia, nel bene e nelmale, e questa una verit incontrovertibi-le, di cui ormai si stanno rendendo conto unpo quasi tutti.

    Lalimentazione, o meglio, la corretta e sanaalimentazione alla base della buona salu-te, ma anche in grado di evitare di soffriredi piccoli o grandi disturbi che in qualchemodo ci condizionano, a molti addiritturapossono rovinare la vita.

    Lo stomaco che poi se vogliamo il primoorgano ad entrare a contatto con gli alimen-ti, se si escludono bocca ed esofago, chesono pi che altro di passaggio, quello che maggiormente risente o pu risentire degli effetti nega-tivi di alcuni alimenti, non necessariamente cattivi, ma semmai inadatti ad un determinato sogget-to.

    Ma cosa possibile fare per risolvere il problema dellacidit di stomaco? A parte il ricorso ai far-maci che, oltre tutto, con lavvento di quelli in grado di controllare la pompa protonica, o meglio diinibirla, hanno risolto in buona parte il problema, se si considera che per in passato di ulcera si mori-va, e a parte anche la scoperta che lHelicobacter Pylori il principale responsabile delle malattiea carico dello stomaco, batterio del quale possibile liberarsi con facilit una volta accertata la suapresenza, una alimentazione diversa in grado di aiutare a star meglio, ma questo presupponeanche il dover rinunciare, quasi del tutto, ad una serie di alimenti che altrimenti potrebbero peggio-rare la situazione. Innanzi tutto necessario organizzare i pasti in modo da poterli fare comoda-mente seduti a tavola, mangiando con calma e masticando sempre bene gli alimenti, cos da faci-litare anche il compito allo stomaco, evitando al contempo men troppo elaborati, semmai ricchi disalse e gestendo correttamente le combinazione tra i vari alimenti.

    Inoltre necessario inserire nel proprio men una serie di alimenti che sono in grado di aiutare lostomaco e, per la precisione, carciofi che favoriscono al produzione di bile essenziale per la dige-stione, le carote che proteggono le mucose, il cavolo che stimola la produzione di nuove cellulefavorendo quindi la cicatrizzazione anche delle mucose, la mela che grazie alla presenza di pecti-ne protegge le mucose dallaggressione degli acidi, infine la melissa che aiuta a gestire lo stress elansia, che pu essere alla base dei disturbi gastrici.

    Da evitare invece tutta una serie di alimenti, soprattutto quelli che fermentano e che sono poco dige-ribili e, tra questi, pane fresco con mollica che fermenta, i legumi le cui bucce potrebbero essereindigeste per cui vanno passati prima della loro assunzione, il latte e formaggi freschi perch ten-dono a fermentare, carni rosse e insaccati in generale, verdure fresche sempre perch tendono afermentare per cui andrebbero consumate cotte al vapore, bevande gassate in genere tra cui ovvia-mente anche la birra, caff e t, alcolici e superalcolici, spezie piccanti e, infine, il brodo ci carneche stimola la produzione degli acidi gastrici.

  • Tra le intolleranze alimentari, la celiachia unadelle pi comuni e conosciute. Si stima che col-pisca circa una persona su 500 e lunica terapiaefficace una dieta completamente priva di glu-tine. Almeno per il momento. Una recente ricerca pubblicata sullAmericanJournal of Gastroenterology propone infatti unmetodo innovativo per trattare la celiachia trami-te lelafina, una proteina antinfiammatoria natura-le.La strategia stata sviluppata in Francia neilaboratori dellIstituto Nazionale per leRicerche Agricole (Inra) e dellIstitutoNazionale per la Salute e le Ricerche Mediche(Insrem), in collaborazione con ricercatori cana-desi e svizzeri.La celiachia una malattia cronica autoimmune che provoca forti infiammazioni della mucosa inte-stinale per la mancanza dellenzima responsabile della digestione del glutine, sostanza presente inalcuni cereali. Gli scienziati hanno verificato che lelafina gioca un ruolo chiave in questo processo, andando aridurre in maniera significativa linfiammazione e interagendo con la transglutaminasi-2, lenzimaresponsabile degli effetti tossici del glutine. Nei pazienti celiaci sono stati riscontrati bassi livelli dielafina, una condizione che impedisce loro di godere delle sue propriet antinfiammatorie e anti-tossiche.Per introdurre una maggiore quantit di proteina nellorganismo, il team francese ha utilizzato ilLactococcus lactis, un innocuo batterio comunemente impiegato nella produzione di latticini. Il microorganismo stato modificato in modo tale da produrre elafina e quindi somministrato adalcuni topi con intolleranza al glutine. Luso di questo ceppo batterico permette una produzione mirata e locale di elafina, commentanoi ricercatori. I risultati sono incoraggianti: lassunzione di proteina veicolata dal batterio ha notevol-mente diminuito la reazione infiammatoria nei topi.Gli effetti osservati suggeriscono che questa molecola possa avere unimportanza fisiopatologicae terapeutica nei disturbi collegati al glutine, conclude lo studio. Il loro metodo, in via di brevetto,potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuove terapie per le malattie infiammatorie croniche inte-stinali. Ulteriori studi si concentreranno sullanalisi dei meccanismi responsabili dellazione dellela-fina e sulla ricerca di batteri in grado di produrre naturalmente molecole con propriet simili.

    Una proteina contro la celiachia

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    NewsNews

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    Colazione ricca di proteine pi salutare

    I ricercatori, guidati da Kristin Harris, comparandocolazioni comuni con diverse quantita' di proteina A,come quella con una preparazione commerciale di tac-chino, salsiccia e uova e quella con cereali, latte epancake con sciroppo, la scelta corrispondente alpasto con un piu' alto contenuto di proteine (quindiquello con tacchino, uova e salsiccia) procurava unmaggior senso di sazieta' e minore assunzione di calo-rie a pranzo, rispetto all'altra colazione che era menoricca di proteine. Altre ricerche presentate durante il convegno hannosupportato l'idea dei benefici di una quantita' ottimaledi proteine durante la colazione: un altro gruppo di stu-diosi ha infatti scoperto che una preparazione commerciale di salsiccia e uova contenente 39 gram-mi di proteine stabilizzava meglio i livelli di glucosio dopo mangiato.

  • NewsNews

    Selezione e Sintesi a cura della RedazioneSelezione e Sintesi a cura della Redazione

    Lacne uno dei disturbi pi comuni nelladolescenza, un problema chepu incidere sulla serenit de giovani sia psicologicamente ed emotiva-mente.La maggior parte degli esperti sostiene circa lacne che la dietanon ha nulla a che vedere con la patologia. Niente potrebbe essere pilontano dalla verit. Quello che diventato evidente che la dieta hauninfluenza determinante sullacne.Se si predisposti a sviluppare le lesioni dovute allacne, e la dieta taleda causare alti livelli di insulina e alti fattori di crescita insulino-associa-ti, allora si scatena lacne.Ci accade quando si mangiano carboidratiraffinati e zuccheri che provocano nel corpo un aumento di insulina e del

    fattore di crescita insulino-simile chiamato IGF-1. Questo pu portare a un eccesso di ormonimaschili che causano la secrezione di sebo dai pori, una sostanza grassa che attira e favorisce ibatteri dellacne e lIGF-1 induce le cellule della pelle, conosciute come cheratinociti a moltiplicar-si attivando un processo che anche associato allacne.Quindi, la soluzione pi semplice per combattere lacne quella di ridurre drasticamente la quan-tit di cibo che si consuma e che determina nellorganismo la produzione di insulina.I principali alimenti che causano la comparsa dellacne sono lo zucchero, e tutti i carboidrati pre-senti nei farinacei che, nel corpo, vengono convertiti in zuccheri quali: Pane, Cereali, Pasta, Riso,Patate, Mais.La confusione pu essere generata dalla convinzione che si pu avere sui benefici del grano.Occorre capire che anche se di alta qualit, biologico, integrale ad esempio il pane causa il pro-blema perch pur sempre un carboidrato cos come la pasta. il riso, la polenta ecc.In realtanche il mais un carboidrato ad alta densit che dovrebbe essere evitato. Anche la frutta pro-babilmente fa aumentare la quantit di insulina nel corpo e, di conseguenza, se consumata ineccesso, pu aggravare lacne in chi predisposto.E consigliabile comunque sostituire gli zuccheri ed i carboidrati delle granaglie con carboidrativegetali dato che si metabolizzano lentamente e tendono a non causare picchi nella produzionedi insulina.I risultati sono stati brillantemente documentati da un professore presso la Colorado StateUniversity quando condusse una ricerca su una popolazione assolutamente non affetta da nes-sun tipo di acne. Queste persone non consumavano carboidrati al di l di quelli complessi prove-nienti dalle verdure.

    L acne sconfitta grazie a una giusta alimentazione

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    All'estero si chiama Jackfruit ed conosciuto anche come Giaca o Catal,mentre il suo nome scientifico Artocarpus heterophyllus. E' originariodell'India, dove viene coltivato da secoli, e rappresenta uno dei frutti tropica-li pi grandi del mondo.Tra le sue caratteristiche principali troviamo il sapore delizioso, molto dolce,che ricorda l'ananas e la vaniglia. Secondo gli esperti questo frutto potrebbesalvare l'agricoltura e la produzione alimentare minacciate dai cambiamenticlimatici.Coltivare gli alberi di Jackfruit potrebbe rappresentare una buona idea per

    rimpiazzare le variet che non riusciranno a resistere agli effetti del climate change. A parere deiricercatori, il Jackfruit in futuro potrebbe sostituire alimenti di base come il grano o il mais. Secondo le Nazioni Unite l'innalzamento delle temperature e le tempeste improvvise hanno giridotto le rese dei raccolti di mais e grano. Si parla anche di una vera e propria "guerra alimentare"per i prossimi anni. Il Jackfruit potrebbe rappresentare la soluzione. Un solo frutto pesa tra i 5 e i 7kg ed ricco di propriet nutritive. Contiene buone quantit di potassio, calcio e ferro.Secondo Shyamala Reddy, ricercatore in Biotecnologie e Agricoltura dell'Universit di Bangalore,in India, un vero e proprio miracolo che un solo frutto possa apportare cos tanti nutrienti utili eun quantitativo adeguato di calorie. Il Jackfruit si trasformer presto in una nuova risorsa alimenta-re? Il Governo indiano avrebbe presentato alcune iniziative per espandere l'utilizzo di questo alimento,anche all'interno della produzione industriale. Si tratta di un frutto facile da coltivare, che pu garan-tire rese elevate agli agricoltori. Questo frutto, come altre variet, sta riscuotendo l'interesse degliesperti, sempre pi preoccupati che nei prossimi anni le popolazioni pi povere debbano affronta-re severe carestie. Ecco allora il desiderio di esplorare nuove alternative.

    Jackfruit, il frutto a prova di cambiamenti climatici

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    Arriva la tazza per il caff che diventa uno schermo

    Sorseggiare un caff con gli amici mentre sulla tua tazza uno schermo fascorrere immagini inviate da uno smartphone. La nuova esperienza si chiama Muki e promette di diventare un nuovoluogo virtuale per social media. Inventata dalla Paulig, un'antica azienda finlandese regina nella produzio-ne e commercializzazione di caff, cacao e spezie, la tazza Muki unamug riutilizzabile, in grado di convertire il calore del caff bollente in ener-gia capace di tenere acceso lo schermo sulla sua parete esterna. Suldisplay sono poi caricabili immagini inviate da uno smartphone (sul tipo diun e-book), mentre la tazza contiene un dispositivo a bassa energiaBluetooth che puo' collegarlo con altri portatili.L'invenzione, che secondo il direttore del marketing e della comunicazione della Paulig, KarriKauppila, entrera' in produzione nel 2015 solo dopo un'accurata sperimentazione, rappresenta unulteriore passo sulla strada della parola d'ordine ''perennemente connessi'', anche se Kauppila citiene a spiegare che l'idea nata nell'intento di sviluppare il riciclo delle tazze. ''Bere il caff in com-pagnia un fenomeno sempre in crescita - spiega - e dobbiamo porci il problema di come riutiliz-zare le tazze...Inoltre noi non vogliamo dire ai consumatori come usare le Muki, stiamo sviluppan-do il progetto insieme con loro''. Il limite sembrerebbe essere quello che sullo schermo non appare ancora possibile digitare untesto, cos - nell'impossibilit di lanciare un tweet o accordare un mi piace su Facebook - ci si dovra'adattare a consumare il caff parlando con la persona che ci sta di fronte. La Paulig un'aziendatedesca di gradi tradizioni che si trasfer nel 1876 in Finlandia, diventando la prima torrefazione delpaese; negli anni successivi diventata leader nei paesi baltici piazzandosi al secondo posto sulmercato del caff in Russia.

    Il 'fegato grasso' finisce sul banco degli imputati.Gli scienziati hanno infatti raccolto nuove prove che sembranoinchiodare la steatosi epatica non alcolica come un fattore dirischio indipendente per il cuore.A puntare i riflettori sulla patologia sono due studi presentati aLondra, durante l'International Liver Congress 2014, il 49esimoMeeting annuale dell'Easl (European Association for the Study ofthe Liver).Studi che puntano a chiarire il ruolo del fegato grasso nello svilup-po di malattie cardiovascolari.

    I risultati sono stati illustrati da Jean-Francois Dufour dell'Universit di Berna (Svizzera), Clinicfor Visceral Surgery and Medicine.Il primo lavoro uno studio a lungo termine su pazienti ad alto rischio cardiovascolare, attraversoil quale stato osservato un contributo della malattia del fegato grasso alla progressione dell'ate-rosclerosi precoce.Il ruolo della patologia, che porta alla crescita di grasso nelle cellule epatiche in persone che nonbevono eccessivamente, risultato essere indipendente dai tradizionali fattori di rischio.Il secondo lavoro, uno studio longitudinale di 10 anni su 3.074 pazienti giapponesi, ha confermatoinvece la sua 'veste' di fattore di rischio a lungo termine per il diabete mellito, sviluppato da 117 per-sone nel gruppo dei pazienti con fegato grasso, contro 75 del gruppo non affetto dalla patologia.Con tanto di controprova: i pazienti che miglioravano la condizione del grasso nel fegato in rispo-sta alla terapia, riducevano il rischio di ammalarsi di diabete. La steatosi epatica, spiegano gliesperti, sta rapidamente diventando la pi comune malattia del fegato un po' ovunque, in partico-lare nel mondo occidentale con una prevalenza stimata del 20-30%.In molti casi collegata all'obesit e al sovrappeso."Ora abbiamo corpose evidenze del fatto che il 'fegato grasso' pu rappresentare un rischio cardio-vascolare al di l di quelli tradizionali come la dislipidemia, il diabete e il fumo - spiega Dufour - Glioperatori sanitari che gestiscono questi pazienti dovrebbero tenerne conto nella stratificazione delrischio.Anche se il modo migliore per farlo ancora da definire".

    'Fegato grasso' fattore rischio per cuore

  • Avete abolito la carne dalla vostra dieta pensando di avere fatto unascelta salutare? Errore. I vegetariani meno in salute e depressi: que-sto il verdetto di uno studio austriaco, firmato dall'Austrian healthinterview survey di Graz i cui dati sono stati pubblicati sulla rivistaPlos one, secondo il quale chi mangia solo frutta e verdura sarebbepi a rischio di sviluppare allergie, problemi mentali e cancro rispettoa chi mangia carne all'interno di una dieta equilibrata che includeanche frutta e verdura in abbondanza.

    Gli studiosi hanno esaminato i dati sullo stato generale di salute della popolazione austriaca sco-prendo che i vegetariani sono pi attivi, con un indice di massa corporea pi basso e meno pro-pensi a stili di vita poco salutari (fumo e alcol), ma soffrono maggiormente di ansia, depressione,allergie, con il 50 per cento di possibilit in pi di andare incontro a un infarto o a un cancro.

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    Sorpresa! La dieta vegetariana pu far male

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    Bambini, cucinare insieme migliora l'autostima

    Uno studio del Nestl Research Center appena pubblica-to sul Journal Appetite conferma quanto la pratica ha inse-gnato alle mamme: coinvolgere i bambini il miglior metodoeducativo, soprattutto a tavola. Educare al gusto e alle buone scelte passa dunque per lamanipolazione e la sperimentazione. Secondo la ricerca,infatti, quando i bambini aiutano i genitori nella preparazionedei pasti mangiano una quantit di verdure maggiore rispet-to a quelli che non sono coinvolti nella preparazione del pro-prio pasto: in particolare il 76% in pi di insalata, bruciandoil 25% di calorie in pi rispetto agli altri.Abbiamo scoperto che i bambini che erano in cucina, acucinare con i propri genitori, hanno mangiato molto di pi,e soprattutto molte pi verdure ha affermato il nutrizionistadott. Klazine Van Der Horst, responsabile del team di scien-

    ziati che hanno condotto lo studio.I risultati hanno suggerito che coinvolgere i bambini nella preparazione delle pietanze potrebbeaiutare lo sviluppo di sane abitudini alimentari ha aggiunto. Infatti dalla ricerca emersa anche unacorrelazione tra il tempo totale dedicato a preparare il pasto e il tempo trascorso a mangiare, sug-gerendo che i bambini che passano il tempo in cucina trascorrono anche pi tempo a tavola, diver-tendosi di pi.

    Non solo: lo studio ha anche dimostrato che, per i bambini, aiutare nelle preparazione del pastorappresenti un modo per migliorare la percezione di s. Coloro, infatti, che avevano cucinato per lafamiglia hanno detto di sentirsi indipendenti, orgogliosi e dimostravano un approccio pi positivoalla tavola. Un circolo virtuoso dunque, per tutta la famiglia, e non solo per lalimentazione maanche per il valore del tempo speso insieme.In questottica, in futuro, i nutrizionisti intendono studiare quali effetti a lungo termine pu portaresui bambini il cucinare assieme ai loro genitori, per vedere e identificare come questo metodopossa influire sui loro modelli di consumo e nella loro scelta dei cibi.

    Lo studioIl team di ricerca dellNRC - Nestl Research Center ha chiesto a 47 genitori di preparare il pastoin compagnia del proprio figlio o figlia di et compresa tra i 6 e i 10 anni. E stata proposta una scel-ta di diversi alimenti, tra cui petto di pollo, insalata, cavolfiore e pasta. Durante lesperimento, met dei bambini sono stati coinvolti nella preparazione componendo lin-salata e aiutando i loro genitori con il pollo mentre gli altri giocavano lasciando la madre o il padrea preparare il pasto da soli. I bambini che hanno aiutato i genitori nella preparazione dei pasti hannomangiano il 76% in pi di insalata e il 27% in pi di pollo, bruciando il 25% di calorie in pi rispet-to agli altri. La ricerca, in particolare, ha dimostrato che la quantit totale di insalata consumata maggiore,forse perch - come suggeriscono gli scienziati - stato pi semplice per i bambini scegliere inautonomia gli alimenti.

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    Vermi nematodi, moscerini dellafrutta, topi e altri animali da laborato-rio vivono pi a lungo e godono dimiglior salute quando mangianomeno di quanto farebbero se aves-sero pi cibo a disposizione.

    Anche i primati, tra cui l'uomo,potrebbero beneficiare delle caren-ze nutrizionali, il che spiega perchle ricerche in merito siano semprepi sovvenzionate.

    Queste osservazioni pongono perun interrogativo: per quale ragione sisarebbe evoluto questo meccani-smo? L'ipotesi pi accreditata si basa suci che accade fisiologicamente durante i periodi di scarsit di cibo. Quando le condizioni di vita sono buone, la selezione naturale favorisce gli organismi che investo-no molta energia nella riproduzione. In tempi di ristrettezze, per, gli animali si riproducono meno e privilegiano l'uso di preziosi nutrien-ti per la riparazione e il riciclo delle cellule, in modo da sopravvivere fino alla fine della carestia ericominciare a riprodursi.

    Poich la riparazione e il riciclo delle cellule sono processi altamente antinvecchiamento e antican-cerogenici, si spiegherebbe perch animali di laboratorio sottoalimentati vivono pi a lungo e svi-luppano di rado patologie connesse alla vecchiaia come cancro e malattie cardiovascolari.

    Margo Adler, biologa evoluzionista dell'Universit di New South Wales in Australia, appoggia gliaspetti del metabolismo cellulare su cui si basa la teoria, ma non cos sicura della logica evoluti-va. Secondo la Adler, la teoria prevalente si regge su una congettura: che la selezione naturale favo-risca la deviazione dell'energia dalla riproduzione alla sopravvivenza perch gli animali avranno piprole nel lungo termine - ovvero sopravvivono e si riproducono. "Questa ipotesi costantemente ripetuta in letteratura come se fosse vera, ma non ha molto sensoin termini evolutivi" dichiara.

    Il problema, sostiene la Adler, che gli animali selvatici non hanno una vita lunga e protetta comei loro cugini nei laboratori. Al contrario, non sono minacciati solo dalla mancanza di cibo ma ancheda predatori e patogeni, incidenti e intemperie. E devono affrontare anche i rischi fisiologici causa-ti da una dieta ridotta, tra cui un sistema immunitario depresso, difficolt di guarigione e una mag-giore sensibilit al freddo. Ritardare la riproduzione finch le riserve di cibo non diventano pi abbondanti per gli animali sel-vatici quindi molto rischioso: la morte potrebbe essere dietro l'angolo. Meglio allora riprodursisubito.

    La nuova ipotesi proposta dalla Adler che durante un periodo di scarsit di cibo gli animali aumen-tino effettivamente la riparazione e il riciclo cellulare, ma allo scopo di riprodursi al massimo duran-te la carestia, non dopo. "Cercano di ricavare pi che possono da una situazione difficile" per mas-simizzare la loro fitness riproduttiva nell'immediato.

    "Entrano in una modalit ad alta efficienza," spiega la Adler, che ha pubblicato insieme al collegaRussell Bonduriansky le sue osservazioni nel numero di "BioEssays" di marzo.

    Mangiar poco allunga la vita? S, ma in laboratorio

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    Dopo i cibi pi strani del mondo, ecco i cibi di lusso, i pi costosi delmondo: una realt irraggiungibile. La crisi impazza ed il popolo ingrassa.Perch? Colpa dello junk food, il cibo spazzatura. Riempie, goloso,veloce e soprattutto costa poco. Dunque pi siamo poveri e pi ingras-siamo dando invece lidea di essere un popolo benestante. Eh s, unavolta i nobili erano grassi e panciuti perch mangiavano in abbondanzamentre i poveri erano magri e smunti, mentre oggi questo fatto sembraessersi ribaltato. Nellepoca del consumismo, della velocit e del io spe-riamo che me la cavo essere grassi sta diventando sinonimo di pover-

    t. Il cibo di qualit e che fa bene costa, alcuni cibi poi sono davvero non alla portata di tutti: sonoinfatti i cibi pi costosi del mondo.

    Alcuni dei cibi di lusso li possiamo immaginare (il caviale di Almas dallIran venduto a 25.000 dol-lari al chilo cibi di lusso in una simpatica scatolina doro puro) mentre altri sono insospettabili, comela variet giapponese di melone, Yubari King, venduto a 22.872 dollari, al pezzo. C poi la varie-t Cantaloupe, pi economica, 20.000 dollari il pezzo.

    Dopo il melone viene languria e quella giapponese, ti pareva, che si chiama Dansuke, costa 6.100dollari. La sua peculiarit non la facolt di parola, visto il prezzo, ma lesser nera.

    Un altro ben noto cibo costoso made in Italy ed il Tartufo bianco di Alba, che si vende per soli600 dollari letto. S, ovviamente non manca la pizza, ideata da uno scozzese, Domenico Crolla:ispirato dal film Casino Royale crea una pizza a base di caviale e scaglie doro a 24 carati. Cara epure tarocca.

    Questo rientra fra le bevande pi costose del mondo: il Caffe Kopi Luwak attualmente quotatoper $13.000 al Kg.

    Meglio lacqua? Attenti alla Kona Nigari unacqua minerale prelevata dai fondali cristallini delleHawaii, 370 dollari al litro.cibi di lusso

    Fra i cibi pi costosi del mondo non manca una bella bisteccona: il Manzo Wagyu, 2800 dollari labistecca, un pochino salata in verit. Perch questo prezzo esorbitante? Leggenda vuole che que-sto manzo sia particolarmente coccolato e viziato e si sa, i vizi costano.

    Siete amanti dei bagel? Il pi caro del mondo costa 1000 dollari, fatto con: crema di tartufo bian-co e formaggio, gelatina di Riesling, infuso di bacche di Goji e qualche foglia doro.

    I cibi di lusso per, non sono mica tutti rari ed eccezionali. C anche la frittata. Ricoperta di ara-gosta e caviale Servuga. 35 dollari, alletto.

    Voglia di gelato? Sareste disposti a pagarlo 25 mila dollari la coppa? Esiste, si chiama FrrrozenHaute Chocolate e viene servito al Serendiptiy di New York: vaniglia di Thaiti con 23 carati doro,ricoperto da sciroppo del cacao Amedei Porcelana (il pi caro al mondo per intenderci). V passa-ta la voglia?

    Tutti gli appassionati di funghi prestino attenzione: in Giappone si trova la variet di funghiMatsutake 2000 dollari al Kg. Casomai si avesse intenzione di fare un giro in queste zone, meglioinformarsi sul dove cresce abitualmente.

    E ritorniamo a bomba con il junk food di lusso perch fra i cibi di lusso non mancano hot dog epanini. Si chiama McDonalds, dal suo inventore Scott McDonald (ma non centra niente con lacatena di fast food) un panino da 85 fatto con: carne di manzo Kobe, foie gras, tartufo nero, for-maggio brie de maux, peperoni rossi, senape, pomodori di prima scelta, prugne e pane a lievitazio-ne naturale.

    Ed infine abbiamo lhot dog da 100 dollari, fatto con carne normalissima ma bagnato con uncognac pregiato invecchiato (che per intenderci costa 2 mila dollari a bottiglia).

    Alla faccia della crisi...

    Cibi di lusso, i pi costosi del mondo

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    Ci sono alimenti che di certo fanno menobene, alla nostra salute, di altri; uno di que-sti la carne rossa (pecora, vitello, maia-le), che si sa gi da un po' di tempo comenasconda in s seri rischi di favorire il can-cro al colon; realt, questa, che ha smessoormai da un po di essere solo una ipotesi,una probabilit.

    Le continue conferme giungono da unaricerca del World Cancer Research Fund,che ha rilevato come, nel consumo di que-sto alimento, l'ideale sarebbe non pi dimezzo chilo a settimana; infatti, se si ecce-de e si va troppo di frequente oltre questolimite, aumentano del 43% i rischi diammalarsi di cancro intestinale, rispetto acoloro che invece non esagerano nel man-giare carne rossa.

    Il punto sempre lo stesso: ci che vacambiato, educato, proprio il modo dimangiare, le abitudini alimentari, che - come sempre viene sottolineato - devono orientarsi su unconsumo maggiore di cibi sani, ricchi di fibre, quali frutta e verdura.

    Del resto, sono le ricerche a sottolinearlo: uno studio condotto sulle abitudini alimentari di 500milaindividui (d'et compresa tra i 50 e i 70 anni, che poi la fascia maggiormente colpita dal tumoreal colon), seguiti nel corso di otto anni, ha dimostrato come una significativa percentuale di essi(oscillante tra il 20% e il 60%) si sia ammalata di tumore all'esofago, al colon, al fegato e al polmo-ne e in essi era rilevabile un consumo pi alto della media di carne rossa e di carni lavorate (pan-cetta, insaccati...); queste ultime sono ancora pi dannose delle altre.

    I dati degli studi effettuati parlano chiaro: consumare 140 gr al giorno di carne rossa porta a unaumento del rischio del 17% di tumore all'intestino, rispetto al non consumarne; 140 gr giornalieridi carne lavorata aumenta del 34% il rischio dell'insorgere della malattia, rispetto alla carne rossanon lavorata.

    Ovviamente, il problema non sta soltanto nel consumo di carne rossa; ad essa si associano altrifattori negativi, quali il consumo di alcol e la mancanza di attivit fisica regolare.Il tumore del color-retto causato dalla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa, cio

    del rivestimento interno della parete intestinale; si sviluppa pi spesso nel colon (circa il 70% deicasi) e meno frequentemente nel retto (30%); un tumore che si pu prevenire o guarire se dia-gnosticato precocemente.

    Sul fronte dell'intervento, un gruppo di ricercatori dell'Arizona ha rilevato quanto sia fondamentalela molecola peroxisome proliferator-activated receptor delta (o PPAR delta), nel senso che, seessa viene eliminata, si blocca anche la progressione del tumore.E', quindi, un fattore da tenere in debita considerazione nello sviluppo delle terapie vlte a blocca-re il PPAR nel trattamento della malattia infiammatoria intestinale e del cancro al colon.

    Carne rossa: attenti a non esagerare

  • LAngolo della PoesiaLAngolo della Poesia

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    Ricette del meseRicette del mese

    Linguine alla boscaiola

    Ingredienti per 4 persone

    - 280 gr di Linguine- 300 gr di Funghi porcini surgelati- 1 Cipolla rossa- 1 ciuffo di Prezzemolo- Erba cipollina q.b.- 50 ml di Vino bianco- 20 gr di Burro- 1 cucchiaio di Olio extravergine d'oliva- Sale q.b.- Pepe q.b.

    PreparazioneLavate la cipolla, sbucciatela a tritatela in modogrossollano. Sciacquate il prezzemolo e l'erbacipollina, asciugate e tritate anche loro.

    Rosolate la cipolla con l'olio in una padella larga.Unite i funghi porcini ancora surgelati e fate cuo-cere 5 minuti a fuoco vivo, in modo che l'acqua

    che si forma possa evaporare.

    Bagnate con il vino e fate sfumarein circa 3 minuti. Quindi abbassatela fiamma e cuocete per altri 2minuti. Salate e pepate.Sgocciolate i funghi e teneteli incaldo.

    Nel frattempo, cuocete la pasta in abbondanteacqua salata. Scolatela, ma mantenete mezzatazza di acqua di cottura.

    Trasferitela nella padella nella quale avretelasciato il fondo di cottura dei funghi, unite ilburro e l'acqua di cottura tenuta da parte.Mescolate continuamente, finch gli ingredientisaranno ben amalgamati. Incorporate via via ifunghi, il prezzemolo e l'erba cipollina.Aggiungete un po' di pepe.

    Gnocchi di pane raffermo

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    Ingredienti per 4 persone

    - 250 gr di Pane raffermo- 1/2 lt di Latte- 2 Uova medie- 200 gr di Farina tipo 00- 20 gr di Parmigiano Reggiano

    o Grana grattugiato- Sale fino q.b.- Pepe macinato q.b.- Noce moscata grattugiata q.b.- 500 ml di Brodo di carne

    Ingredienti per la besciamella- 200 gr di Latte- 10 gr di Farina tipo 00- Pepe macinato q.b.- Sale fino q.b.- Burro 20 gr- Noce moscata grattugiata q.b.

    PreparazionePer preparare gli gnocchi di pane raffermo, pre-parate il brodo di carne; poi dedicatevi allabesciamella: in una casseruola versate il burro efatelo sciogliere a fuoco dolce mescolando perevitare che si bruci, poi unite la farina setacciataa pioggia e mescolate con una frusta per creareil roux. Quindi versate il latte precedentemente scalda-to e fate cuocere a fuoco lento mescolando ditanto in tanto fino ad arrivare al bollore: a questopunto lasciate il composto sul fuoco perch siaddensi. Salate, pepate e grattugiate la noce moscata apiacere.Una volta pronta la bescimella, potete tenerla da

    parte in una ciotola coper-ta con pellicola a contatto.Dedicatevi quindi aglignocchi di pane: dalle fettedi pane raffermo eliminatela crosta e tagliate la mol-lica a cubetti.Raccogliete il pane a dadi-ni in una ciotola capiente,aggiungete la farina setac-ciata e mescolate con uncucchiaio di legno. Salate, pepate e grattugia-te la noce moscata a pia-

    cere; poi versate anche il formaggio grattugiatoe mescolate con le mani o con un cucchiaio dilegno. Ora sbattete le uova con il latte e aggiungetenepoco alla volta al pane raffermo; mescolate deli-catamente con il cucchiaio di legno dall'altoverso il basso perch il pane assorba i liquidi.A questo punto potete iniziate a formare i vostrignocchi prendendo un cucchiaio di compostoalla volta: non dovrete pressare energicamente,ma lavorarli delicatamente dandogli forma perfar s che gli gnocchi di pane rimangano morbidie soffici.Quando avrete dato agli gnocchi la forma,disponeteli su un vassoio foderato con carta daforno poi cuoceteli in un tegame in cui avretepreparato il brodo di carne. Pochi minuti di cottura saranno sufficienti primadi scolare gli gnocchi di pane e trasferirli sui sin-goli piatti per servirli conditi con la besciamella ese gradite ancora una spolverata di nocemoscata.

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    La Salvia hispanica, comunemente conosciutacome Chia, una pianta appartenente alla famigliadella menta (Lamiaceae,) che cresce soprattutto neideserti del sud del Messico, ed i suoi semi erano ilcibo preferito degli Aztechi e dei Maya.

    Secondo la leggenda, i guerrieri aztechi traevan daessi la forza per vincere le battaglie (chia in aztecosignifica forza); oltre ad usarli nelle cerimonie reli-giose come offerta propiziatoria agli Dei.

    Nel 1521 gli Spagnoli conquistarono il Messico e bru-ciarono raccolti e riserve. H. Cortes ne viet la colti-vazione, soppiantandola con quelle del frumento,dellorzo e delle carote e la Chia sopravvisse solo inpiccole zone del Messico e del Guatemala.

    La Salvia Hispanica risulta ricchissima di acido lino-leico (omega 6) e acido linolenico (omega 3): acidiessenziali, che il nostro organismo non in grado disintetizzare, per cui lintroduzione attraverso la dieta

    fondamentale. Gli omega 3, in particolare, evitano laccumulo di trigliceridi e di colesterolo sullepareti arteriose, bloccando lindurimento dei vasi, proteggono il sistema cardiovascolare, attenua-no le reazioni infiammatorie (es. asma ed artrite reumatoide), favoriscono la vitalit delle cellule delsistema nervoso centrale, con funzioni antidepressive, aumentano le difese immunitarie e rafforza-no le difese della pelle, sono anticancerogeni, facilitano la risposta immunitaria e antinfiammatoriain caso di ferite e infezioni. LUnione Europea ha approvato la commercializzazione dei semi di Chiaper scopi culinari, autorizzando la loro immissione sul mercato in qualit di nuovo ingrediente ali-mentare solo nellottobre 2009 ed essi sono stati definiti dalla Food and Drug Administration (FDA)americana alimento salutare.

    I semi di Chia, oltre ad essere una tra le fonti vegetali pi ricche di acidi grassi essenziali, in parti-colare di omega 3, caratteristica che li rende simili ai semi di lino e allolio di lino, sono ricchi di pro-priet nutrizionali e medicinali: hanno un bassissimo indice glicemico, per cui sono consigliati ai dia-betici; contengono aminoacidi essenziali che il corpo umano deve obbligatoriamente introdurre dal-lesterno tramite il cibo, poich non in grado di sintetizzarli, e per questo si rivelano un importan-te ingrediente alimentare per gli sportivi, aiutandoli ad aumentare la massa magra e migliorare lafase di allenamento; hanno un elevato contenuto in fibra, capace di assorbire una quantit dacqua9 volte superiore al loro peso: assorbendo acqua, formano un gel che raccoglie scorie e tossinedallintestino, che vengono incorporate nelle feci e quindi eliminate, migliorando la stitichezza e ilcolon irritabile e conferendo un senso di saziet a lungo, che pu aiutare nelle diete dimagranti, ehanno propriet idratanti a lunga durata. Il gel forma uno strato vischioso sulla parete intestinale,impedendo agli agenti patogeni di crescere e provocare danni. I semi contengono molti antiossi-danti; molecole che combattono i radicali liberi e lo stress ossidativo, prevenendo soprattutto lepatologie neuro-degenerative; sono ottimi multiminerali, contenendo potassio, magnesio, calcio,ferro ed oligoelementi molto importanti (manganese, zinco, fosforo e poco sodio), quindi possonoessere consumati anche dai soggetti ipertesi); aiutano nella cura della psoriasi e di altri disturbicutanei, prevengono la degenerazione maculare senile.

    I semi di Chia, molto piccoli, croccanti e dal sapore piuttosto neutro e per nulla sgradevole, posso-no essere assunti crudi, aggiunti al muesli della colazione o accompagnati a cereali o ai semi dizucca o di girasole, per uno snack salutare e nutriente nel corso della giornata; impiegati come con-dimento per numerosi piatti tra cui insalate, pasta, risotti, quinoa, legumi ecc. o come ingredienti daaggiungere a frullati o macedonie di frutta o verdura. Accompagnano crostini e tartine spalmati concreme vegetali; guarniscono biscotti, plum-cake e torte, e, saltati in padella, possono essere utiliz-zati anche nella preparazione di ricette a base di riso e verdure. Non contengono glutine (per cuisono adatti ai celiaci e per chi ha unavversione al glutine), non irrancidiscono e possono essereconservati anche per anni nella dispensa allinterno di un contenitore ermetico. Ovviamente con-sigliabile consultare il medico prima di stravolgere le proprie abitudini alimentari o di introdurrenuovi cibi nella propria dieta, prestando sempre attenzione nellacquisto dei semi, badando alla pro-venienza, alla specifica degli alimenti compositi e ai dosaggi di ogni singolo alimento.

    Le propriet nutrizionali e benefiche dei semi di Chia

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    Che il cibo influisca sulla salute e sulbenessere psicofisico di ogni individuo gilo sapevamo.Quello che per nessuno si aspettava che il modo in cui si addenta un cibo pufare la differenza.Soprattutto nei bambini che, a quanto pare,possono diventare pi o meno tranquilli aseconda se utilizzano o meno i denti incisi-vi.

    A suggerirlo uno studio della CornellUniversity, da poco pubblicato nella rivistaEating Behaviors.

    Secondo i ricercatori, se si vuole che i pro-pri figli siano tranquilli a tavola, importan-te che il cibo che si offre loro sia sufficiente-mente spezzettato.

    In merito ai risultati ottenuti durante la ricerca, che ha coinvolto un gruppo di bambini, si potutoconstatare come i soggetti che addentavano cosce di pollo arrosto, pannocchie o mele intere eranopi attivi di quelli che non lo avevano fatto, specie tra quelli di et compresa fra i 6 e i 10 anni.Lutilizzo dei denti anteriori, in sostanza, rende il bambino eccessivamente pieno di vita a volte fintroppo e persino aggressivo.

    I bambini che mangiavano in questo modo lo stesso tipo di cibo che mangiavano gli altri Avevano il doppio di probabilit in pi di disobbedire agli adulti ed erano due volte pi aggressiviverso gli altri bambini, spiega Brian Wansink, professore e direttore del Cornell Food e Brand Lab.Lo studio stato condotto durante un campo estivo in cui sono stati osservati bambini dai quattroai dodici anni.

    Il primo giorno, la met dei bambini erano seduti a un tavolo da pic-nic ed era stato offerto loro delpollo arrosto con losso, e per mangiarlo hanno dovuto necessariamente utilizzare i denti anteriori.Laltra met dei soggetti coinvolti nello studio si erano seduti a un tavolo da pic-nic accanto a loro,con la differenza che il pollo offerto a loro era stato tagliato a pezzettini.Il giorno successivo si ripetuto lesperimento, invertendo per il gruppo.

    In entrambe le giornate, del personale esperto era stato istruito per controllare i bambini e il relati-vo comportamento nel raggio dazione di nove metri. Sono state videoregistrate tutte e due le ses-sioni del pasto e i singoli individui venivano valutati da personale esperto per indicare il tipo di com-portamento che assumevano. Tra questi, venivano presi in considerazione eventuali comportamen-ti atipici come saltare eccessivamente o salire in piedi sui tavoli da pic-nic.

    I risultati dello studio sono stati evidenti e chiari: istruttori e consulenti hanno notato che quando ibambini avevano mangiato le cosce di pollo arrosto intere erano molto pi vitali, aggressivi e disub-bidienti rispetto a quando lo mangiavano a pezzettini. Senza considerare che avevano la tenden-za a lasciare il gruppo entro il raggio di nove metri in cui avrebbero dovuto rimanere ed eranopi propensi a saltare sui tavoli (!).

    I ricercatori fanno cos notare che quando i bambini addentano del cibo con gli incisivi, hanno moltapi probabilit di essere agitati e disubbidienti.Il consiglio che offre Wansink, di conseguenza, : Se volete fare un buon pasto, rilassante e tran-quillo con i vostri bambini, spezzettate il loro cibo.Diverso il parere del personale della mensa scolastica, che ha la sua esperienza con il cibo inte-ro: Se cosce di pollo, mele o pannocchie sono sul men, abbassate la testa! (If drumsticks,apples, or corn on the cob is on the menu, duck!).

    La ricerca stata condotta con Guido Camps della Wageningen University, Francesca ZampollodellAuckland University of Technology e Mitsuru Shimizu, della Southern Illinois Universitydi Edwardsville.

    Mangiare cibi interi aumenta liperattivit dei bambini

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    Le fave sono ricche di proteine e fibre vegetali, ma sono poveredi gassi. Rappresentano una fonte naturale di molti degli elementinutritivi necessari per la nostra alimentazione, come vitamine eminerali. Ecco 10 motivi per mangiarne di pi.

    1) Fonte di ferroLe fave sono una fonte di sali minerali da non sottovalutare. In par-ticolare, contengono una buona quantit di ferro, una sostanzaconsiderata essenziale per il trasporto dell'ossigeno nel sangue. Ilferro, insieme al rame, costituisce una risorsa fondamentale per laformazione dei globuli rossi.

    2) Perdere pesoIl consumo di fave pu aiutare a perdere peso o a mantenere il proprio peso corretto per via delloro contenuto bilanciato di proteine e fibre vegetali. Secondo uno studio pubblicato nel 2010dall'European Journal of Clinical Nutrition, seguire una dieta che preveda il corretto apporto di talielementi rende pi semplice il dimagrimento.

    3) Fonte di vitamina B1Oltre al ferro e ad altri sali minerali, come il fosforo e il rame, le fave contengono vitamina B1, cono-sciuta anche come tiamina. La vitamina B1 importante per il corretto funzionamento del sistemanervoso e per il metabolismo dell'energia.

    4) Abbassare il colesteroloLe fave sono ricche di elementi nutritivi che supportano la salute cardiovascolare e che aiutano adabbassare il colesterolo. Il merito sarebbe soprattutto del loro contenuto di fibre, che aiutano a sta-bilizzare i livelli di colesterolo nel sangue. Sarebbero efficaci, in particolare, per abbassare il cole-sterolo LDL.

    5) Fonte di acido folicoLe fave sono un'importante fonte vegetale di acido folico. I folati appartengono alla famiglia dellevitamine del gruppo B, che sono fondamentali per il metabolismo e per garantire al nostro corpo l'e-nergia necessaria. Inoltre l'acido folico supporta le funzioni del sistema nevoso e aiuta la sintesi delDNA e dell'RNA.

    6) Prevenire il diabeteLe fave, come gi sottolineato, sono ricche di fibre vegetali, che sono considerate utili per equili-brare i livelli di zuccheri nel sangue e per prevenire il diabete. Una dieta ricca di fibre aiuta inoltrea prevenire l'obesit e i problemi cardiaci, oltre che a ridurre il rischio di infarto e di ictus.

    7) Benessere del cervelloLe fave contengono L-dopa, un precursore di alcune sostanze presenti a livello del cervello, comela dopamina e l'epinefrina. La dopamina associata con un miglior funzionamento dei movimentidel corpo. Un maggior consumo di fave potrebbe aiutare a prevenire malattie come il morbo diParkinson.

    8) Prevenire artrite e osteoporosiLe fave sono ricche di manganese, un minerale di cui la dieta moderna potrebbe essere carente. Ilmanganese supporta la funzionalit del sistema nervoso, endocrino e immunitario, ed necessa-rio per la produzione di un importante enzima antiossidante. Una dieta ricca di manganese pu aiu-tare a prevenire artrite e osteoporosi.

    9) Fonte di proteineLe fave, come molti altri legumi, sono una buona fonte di proteine vegetali. Nello stesso tempo, illoro apporto calorico non eccessivo. 100 grammi di fave, infatti, forniscono 341 calorie. Per aiu-tare il nostro organismo ad avere a disposizione tutte le proteine che gli sono necessarie, beneabbinare il consumo delle fave, e degli altri legumi, a quello di cereali integrali.

    10) Pelle luminosaTra i nutrienti benefici presenti nelle fave non dobbiamo dimenticare la vitamina A, che ci aiuta amantenere la pelle in salute e a renderla luminosa. La vitamina A non solo protegge e mantienesana la pelle, ma utile per favorire lo sviluppo delle ossa e garantire il benessere degli occhi edella vista.

    FavismoI numerosi benefici delle fave non valgono, purtroppo, per chi soffre di favismo. Si tratta di una pato-logia in cui presente un difetto congenito in un enzima normalmente contenuto nei globuli rossi.Il difetto enzimatico si trasmette per via ereditaria tramite il cromosoma X. La malattia comparedopo 12-48 ore dall'assunzione di fave fresche. Nei casi pi gravi, circa la met dei globuli rossiviene distrutta. La malattia diffusa soprattutto in Sardegna e Grecia. Per saperne di pi:Associazione Italiana Favismo.

    Fave, 10 motivi per mangiarne di pi

  • LUNC riceve un rilevante numero di segnalazioniche riguardano difetti, contaminazioni, errori nelleti-chettatura, cattivo stato di conservazione, ecc. neiprodotti alimentari. In alcuni casi vengono anchesegnalate malattie o disturbi vari contratti a seguitodel consumo degli alimenti. Considerando la frequenza delle segnalazioni opportuno definire, almeno nelle linee generali, quel-le che possono essere le misure da intraprendereper tutelare i propri interessi e, soprattutto, la propriasalute quando ci si trova di fronte a un incidente.

    Incidenti e possibili cause:alimenti deteriorati con evidenti alterazioni e/o cheemanano cattivi odori

    Sono generalmente causate da un cattivo stato diconservazione dipendenti nella maggior parte dei casi dai rivenditori. Normalmente questi ultimiacquistano prodotti in ottimo stato di conservazione calcolando di poterli rivendere prima che depe-riscano (frutta, verdura, pesce, ecc.) o che vada a scadere la data riportata in etichetta (salumi, for-maggi, prodotti da forno, ecc.); pu per accadere che si verifichino danni agli impianti frigoriferi oche le vendite siano inferiori alle aspettative e quindi i prodotti deperiscano. Pu anche accadereche al rivenditore si presenti loccasione di acquistare a basso prezzo merci prossime a deteriorar-si che pu offrire ai propri clienti sotto forma di offerte speciali: questo tipo di alimenti sono al limi-te della commestibilit e bisognerebbe evitare di acquistarli.

    Alimenti che possono trarre in inganno e allacquisto si presentano in ottime condizioni

    Ad esempio la frutta e la verdura sono spruzzate con acqua, i salumi vengono affettati e messi inconfezioni sotto vuoto, i formaggi sono porzionati eliminando parti deteriorate, ecc. Si tratta di ope-razioni di tolettatura di cui difficile accorgersi al momento dellacquisto, ma che divengono evi-denti al momento del consumo. Particolarmente pericoloso lacquisto di prodotti ittici anche par-zialmente deteriorati in quanto potrebbero contenere istamina che pu arrecare gravi danni allepersone sensibili alla sostanza.

    Prodotti trasformati di origine industriale

    La produzione degli alimenti deve avvenire rispettando rigorosi disciplinari di produzione e le azien-de hanno la responsabilit di garantire le qualit e la sicurezza dei loro prodotti. Generalmente icontrolli sono accurati e vanno dalla verifica delle materie prime sino a quella del prodotto finitoprima di essere messo in vendita. Per le aziende la segnalazione di incidenti pu essere utile perattuare misure correttive nel loro sistema di produzione. Pu comunque capitare la presenza dicorpi estranei che possono entrare nella catena produttiva in modo imprevisto o per pura casuali-t.

    Nelle paste alimentari secche, ad esempio, possono comparire delle farfalline: si tratta delTenebrio molitor, un piccolo parassita del frumento che alle volte resiste ai trattamenti termici e, conil tempo, si sviluppa ed infesta la pasta. Il confezionamento degli alimenti avviene meccanicamen-te ed esistono sistemi di rilevazione che scartano eventuali confezioni difettose. Dalle segnalazio-ni pervenute allUNC risulta che alle volte vengono vendute bottiglie o scatole non interamenteriempite.

    Prodotti trasformati artigianalmente e cibi da gastronomia

    Le aziende artigianali che producono questi alimenti hanno lobbligo di seguire i manuali HACCP

    Selezione e Sintesi a cura della RedazioneSelezione e Sintesi a cura della RedazioneNewsNews

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    Come difendersi dalle irregolarit degli alimenti

  • NewsNews

    (continua dalla pagina precedente)

    (in pratica tenere sotto controllo i punti critici dove potrebbero verificarsi danni allalimento): si trat-ta di unattivit molto onerosa a cui gli operatori sono chiamati. Indipendentemente dalle norme dilegge per molto importante lesperienza e la capacit dei singoli produttori che, avendo spessoun rapporto diretto con i clienti, sono molto attenti ad evitare di mettere in vendita alimenti non sicu-ri e di bassa qualit.

    Come comportarsi al momento dellacquisto:

    - controllare la qualit di quello che si intende acquistare ed evitare ovviamente i prodotti palese-mente danneggiati (frutta ammaccata, verdura appassita, scatole rotte, barattoli e/o confezioni contappi rigonfi, ecc.);- controllare la data di scadenza e in particolare se tassativa (da consumare entro) oppure indicativa (da consumare preferibilmente entro): se si dovessero riscontrare anomalie in questocaso o nel punto precedente opportuno segnalarle al rivenditore;- esigere lo scontrino in cui deve essere riportata la data di acquisto. Lo scontrino deve essere con-servato perch in caso di successive controversie il documento pi importante da esibire;- nel trasporto dal negozio a casa degli alimenti conservati al freddo (refrigerati, congelati, surgela-ti) opportuno utilizzare le borse termiche per evitare sbalzi termici.

    Cosa fare se al momento del consumo si riscontrano irregolarit e/o si subiscono danni:

    - nel caso di irregolarit che non hanno conseguenze sulla salute la prima cosa da farsi quella dirivolgersi al rivenditore segnalandogli quanto riscontrato e mostrando il prodotto irregolare con lacopia del relativo scontrino di acquisto. Nella maggior parte dei casi il problema si risolve bonaria-mente in quanto il rivenditore pu rifarsi su chi gli ha fornito il prodotto. In caso dovessero sorgeredelle controversie pu essere richiesto semplicemente lintervento della Polizia locale che potranche comminare le sanzioni previste dalla Legge. Nei casi pi complessi ci si pu rivolgere alServizio Repressioni Frodi o al Corpo Forestale dello Stato che hanno la responsabilit della tute-la della qualit degli alimenti;- nei casi invece in cui il consumo di alimenti provochi danni alla salute (tossinfezioni alimentari,forme allergiche da istamina, rottura di denti da corpi estranei, ecc.) la situazione ovviamente pigrave e complessa. La prima cosa da fare quella di ricorrere al pi presto possibile alle cure medi-che richiedendo una certificazione di quello che stato riscontrato. Contestualmente deve essereinformata la ASL territorialmente competente a cui dovrebbe essere consegnato lalimento in que-stione o quello che ne eventualmente rimasto per effettuare gli accertamenti del caso. In alterna-tiva si pu richiedere un intervento dei NAS. Anche in questi casi lo scontrino di acquisto impor-tante per dimostrare la provenienza dellalimento. Quando ci sono danni alla salute non consiglia-bile cercare soltanto una soluzione bonaria con il rivenditore anche perch le malattie provocatepotrebbero dipendere da varie cause; soltanto le Autorit Sanitarie hanno le capacit e le compe-tenze per risalire alla fonte del danno ed anche di eliminarla.

    Conclusioni

    La sicurezza chimica, fisica, microbiologica e nutrizionale il requisito fondamentale che devonopossedere tutti gli alimenti e che deve essere distinto dagli aspetti organolettici e merceologici. Nonsono per rari i casi in cui alimenti di scarsa qualit merceologica e/o organolettica siano anchepotenzialmente pericolosi.

    Per la loro tranquillit i cittadini dovrebbero rivolgersi esclusivamente a rivenditori legalmente auto-rizzati e anche fare molta attenzione a quello che acquistano. Devono essere anche consapevoliche esiste un sistema di tutela dei loro interessi e della loro salute a cui possono rivolgersi con fidu-cia.

    In caso di problemi quindi possibile contattare le varie Autorit Sanitarie.

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  • 2020

    Unidea di riciclo sostenibile, moltosemplice, quella di sfogliare vecchieriviste o libri di fumetti, scegliendo leimmagini pi interessanti. Incollatelesopra dei cartoncini di circa 28x38 cm,portateli a plastificare in copisteria, edecco pronto un nuovo set di tovaglietteallamericana con cui stupire gli amicinelle cene dellestate, che tra un piattoe laltro potranno leggerle e commen-tarle. Se invece, di riviste ne avetetante, impilandole in quattro file con idorsi verso lesterno e legandole concinghie elastiche, diventano un tavoli-no.

    Ogni fastidio agli occhi, peggiora sete li tocchi dunque, se al lavoro oa scuola, gli occhi tendono ad arros-sarsi, assolutamente vietato stro-picciarli! Un ottimo rimedio natura-le per alleviare la stanchezza o cura-re un principio di congiuntivite, tamponare gli occhi con la camomil-la, che un buon decongestionante.Basta prendere due bustine di camo-milla, tuffarle nellacqua bollente,lasciar intiepidire e applicare sugliocchi, possibilmente stando sdraiati.I ripetuti impacchi di camomilla,per qualche giorno consecutivo,restituiranno agli occhi il loro splen-dore.

    Se tra gli ospiti ci sono degli accanitifumatori, per evitare di affumicare lacasa un sistema c. Consiste nel vuota-re spesso i posacenere e nel sistemarein un angolo una ciotolina con un po disale grosso spruzzato di alcol etilicoche funzioner da mangiafumo. Occhioper al recipiente: va tenuto lontanodai fumatori, perch la miscela infiammabile!

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    Tagliatelle al forno

    Prendete un for-maggio tipo caciotti-na da 100 gr, toglie-te la buccia e taglia-telo a cubetti. Fatebollire 400 gr ditagliatelle alluovo inabbondante acquasalata per la metdel tempo di cottura

    indicato sulla confezione, poi scolatele.Versate la pasta in una pirofila, conditela con2 cucchiai di olio extravergine doliva, 2 cuc-chiai di panna da cucina, 20 gr di parmigianograttugiato, 400 gr di rag e il formaggio acubetti. Mescolate ogni volta che aggiungeteun ingrediente. Cospargete la superficie conaltro parmigiano grattugiato e cuocete inforno preriscaldato a 200 C per 20 minuti.Potete preparare le tagliatelle al forno ancheun giorno prima e lasciarle in frigorifero fino almomento di gratinarle.

    Crostini con fave e pecorino

    Portate ad ebollizio-ne una pentola dac-qua e aggiungere 1kg di fave fresche,tolte dal baccello. Farbollire per 5 minuti,poi scolare e passaresotto lacqua fredda.Con le dita, toglierela pelle esterna delle

    fave. Separate 3 cucchiai di fave e tenerle daparte. Mettere le fave restanti, un cucchiaio diolio extravergine di oliva, un cucchiaio dimenta fresca sminuzzata, 2 cucchiai di succofresco di limone, sale e pepe in una ciotola,schiacciare il tutto e mescolare fino ad ottene-re una salsa piuttosto densa. Spalmarla sudei crostini e guarnirli con le fave rimaste inte-re e con sottili fette di pecorino. Aggiungereun pizzico di pepe e servire.

    I Consigli della Nonna!

  • NewsNews

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    Il cuore delle donne non ama le bibite dietetiche

    Sono molto diffuse tra chi si preoccupadella linea e non vuole rinunciare a unabevanda gassata, ma, a quanto pare,per tenere sotto controllo il peso moltedonne rischiano di mettere a rischio lasalute del cuore.

    Le bevande dietetiche infatti, quelle chenon contengono zucchero ma dolcifi-canti poco calorici, aumentano del 30per cento il rischio di problemi cardiaci,come ha affermato un gruppo di ricer-catori a stelle e strisce durante il mee-ting annuale dell'American college ofcardiology di Washington DC.

    Donne in menopausa, bibite dietetichee attacchi di cuoreLa notizia arriva da un'analisi svolta su

    circa 60.000 donne gi in menopausa con un'et media di 63 anni alle quali stato chiesto di rife-rire quante bibite dietetiche avevano consumato negli ultimi tre mesi e con quale frequenza. In basealle risposte, le partecipanti sono state suddivise in 4 categorie: due o pi bibite dietetiche al gior-no, da 5 a 7 alla settimana, da una a 4 alla settimana e, infine, tra zero e tre al mese.

    Dopo ben nove anni, i ricercatori sono andati a controllare quante delle donne avevano avuto unproblema al cuore come attacchi cardiaci, formazione di trombi, ictus, interventi per liberare arterieostruite, scompenso cardiaco o erano addirittura decedute proprio per disturbi di cuore e vasi.

    I dati lasciano pochi dubbi: chi consuma pi bibite dietetiche - in questo caso 2 o pi al giorno - haun rischio del 30 per cento pi alto rispetto a chi non le consuma quasi per niente (al massimo 3volte al mese).

    E la percentuale di eventi cardiaci gravi del 9 per cento nelle forti consumatrici rispetto al 7 percento nelle donne che non amano queste bevande.

    Gli autori hanno anche spiegato i meccanismi che legano il consumo di bibite dietetiche e i proble-mi cardiovascolari: Come emerso in altri studi su modelli di laboratorio, consumare una dieta adalto contenuto di dolcificanti artificiali rende iperglicemici, cio fa aumentare i livelli di zucchero pidel dovuto chiarisce Susie Swithers della Purdue University e non coinvolta nello studio, che poispiega il secondo meccanismo: Troppe bevande dietetiche riducono anche la produzione di unaproteina protettiva per il cuore.

    Fattori di rischio cardiovascolareMa nonostante i numeri, molti esperti sottolineano che non ancora il caso di allarmarsi: Noncredo che questi dati siano sufficienti a far cambiare le abitudini di chi beve bibite dietetiche. C'ancora molto lavoro da fare spiega Ankur Vyas, che studia le patologie cardiovascolari agliUniversity of Iowa hospitalis and clinic.

    In effetti, come tutti i dati presentati a un meeting e non ancora pubblicati, anche questi devonoessere considerati solo preliminari e non definitivi. Inoltre, in base alle caratteristiche dello studio e ai risultati ottenuti, non possibile stabilire concertezza che le bibite dietetiche sono le vere e uniche responsabili dell'aumento dei problemi car-diaci chiariscono gli autori della ricerca che specificano comunque di avere preso in considerazio-ne nelle analisi anche i fattori di rischio cardiovascolare gi noti e presenti nelle donne coinvoltecome per esempio il fumo di sigaretta, il diabete, l'ipertensione e il sovrappeso.

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  • Dato che molti prodotti diuretici presenti in commercio produconopesanti effetti collaterali (crampi, nausea,mal di stomaco), possibilefavorire un maggiore flusso di urina, eliminando scorie e tossine pre-senti nei liquidi di scarto corporei, senza per perdere elettroliti essen-ziali per la salute dellorganismo, ricorrendo a semplici alimenti diureti-ci:

    ANGURIA: Il frutto di una pianta appartenente alla famiglia delleCucurbitaceae, proveniente dallAfrica tropicale, chiamato dagli Inglesiwatermelon mai nome cos azzeccato, dal momento che oltre il90% della sua polpa acqua, creata da Madre Natura per rinfrescaree dissetare nella stagione pi calda dellanno. Languria un efficace

    attivatore della diuresi, in quanto agisce attraverso un meccanismo iperglicemico, per via del frut-tosio presente in notevole percentuale e della grande quantit di acqua di vegetazione, ricca dipotassio e povera di sodio. Il volume dellurina aumenta, ma non si verificano perdite di mineralicorporei. Aiuta il fegato e rene ad eliminare le scorie azotate. Per sfruttare al meglio leffetto diure-tico, preferibile consumare il frutto entro le ore pomeridiane.

    CETRIOLO: un alimento decisamente diuretico grazie al suo alto contenuto di acqua e sali mine-rali. Circa 500-700 g al giorno di cetrioli diventano un ottimo coadiuvante nelle infezioni del trattourinario, prevengono i calcoli renali, eliminano la ritenzione di liquidi nel corpo stimolando la funzio-ne renale, hanno un potente ruolo disintossicante.

    ASPARAGO: un diuretico naturale molto efficace per combattere la ritenzione idrica. In effetti, ilrapporto di Potassio /sodio nellasparago molto elevato (270/3) e favorisce la secrezione, il flus-so e leliminazione delle urine. In pi, contiene una sostanza sulfurea, lasparagina,dalle proprietdiuretiche e depurative.

    CARCIOFO: diuretico e depurativo, grazie alla cinarina in esso contenuta, svolgendo unazionebenefica sulla secrezione biliare, contrastando la ritenzione idrica e la cellulite e aiutando lintesti-no.

    UVA: non vanno sottovalutate le sue propriet diuretiche, dovute al contenuto di potassio che, oltread esercitare unazione disintossicante, sono di grande aiuto ai pazienti neuropatici o affetti dascompenso cardiaco.

    SEDANO: ben conosciuto per la sua azione diuretica, dovuta allolio essenziale in esso contenu-to, con effetto vasodilatatore nei vasi sanguigni renali, favorendo cos leliminazione dei liquidi edelle tossine attraverso lurina. Per questo, il sedano viene raccomandato a tutti coloro che soffro-no di malattie articolari come la gotta e a coloro che soffrono di ritenzione di liquidi.ANANAS: La bromelina in esso contenuta lo rende un potente diuretico nemico della ritenzione idri-ca. Meglio fresco che confezionato, in quantit eccessiva pu diventare anche lassativo.

    SUCCO DI MIRTILLO ROSSO: contiene un antibatterico delle urine naturale dal nome scientificodi Arbutina. Questa molecola anche diuretica e combatte la ritenzione idrica. In alternativa alsucco, linfuso delle foglie di mirtilli rossi possiede anchesso virt diuretiche.

    ACETO DI MELE: si ottiene dal sidro o dal mosto di mele ed unalternativa al classico aceto divino. Recenti ricerche scientifiche ne confermano le numerose propriet curative: aiuta a rallenta-re il processo di indurimento delle pareti di vene e arterie, oltre ad apportare potassio, fosforo, cloro,magnesio, calcio, zolfo, ferro, fluoro, silicio:, tutti questi sali minerali, agendo in sinergia, regolanole attivit metaboliche e migliorano il drenaggio di liquidi e tossine.

    POMODORO: aiuta la diuresi grazie alla sua particolare composizione di acqua, sali minerali epotassio. E consigliabile non tenere i pomodori a bagno nellacqua (in modo che non perdano leloro propriet benefiche), consumandoli freschi e crudi, senza laggiunta di sale.

    TE VERDE: possiede un grande effetto diuretico: attraverso il drenaggio dei liquidi, favorisce leli-minazione di grassi e zuccheri ed perci utilissimo per contrastare ritenzione idrica, cellulite einfezioni delle vie urinarie come la cistite. E quindi un alleato fondamentale per chi vuole perderepeso.

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    I dieci alimenti diuretici che eliminano scorie e tossine

  • Curiosit FlashCuriosit Flash

    A Cecina, in provincia di Livorno, atti-

    va da quasi dieci anni la Nonno-Point,

    una scuola di informatica che accetta

    unicamente allievi ultracinquantenni,

    allo scopo di avvicinare al mondo del

    computer generazioni che, per motivi

    anagrafici, sono, o temono di sentirsi,

    estranee a questo sempre pi indispensa-

    bile strumento. Frequentando i corsi,

    peraltro gratuiti, della scuola, si impara

    a districarsi su Internet, posta elettronica

    e programmi vari.

    Continua ad avere successo (tra quanti

    possono permettersela) la moda abitati-

    va diffusasi in Gran Bretagna da una

    decina di anni: si tratta dellEOLS

    (Elevated Outdoor Living Space, lette-

    ralmente Luogo Abitativo Esterno

    Sopraelevato). Consiste in una casetta

    di circa 30 metri quadrati, superchic e

    supertecnologica, da posizionare su

    alberi e in cui vivere a contatto con la

    natura.Le meduse giganti hanno provocato

    laffondamento di un peschereccio

    giapponese, a Tokyo. Il naufragio,

    che fortunatamente non ha causato

    vittime, stato provocato dal peso

    eccessivo delle reti, nelle quali erano

    rimaste intrappolate alcune medu-

    se di Nomura, una specie i cui

    esemplari possono arrivare a pesare

    fino a 200 Kg: quando i marinai

    hanno iniziato a tirare le reti per

    issarle a bordo, limbarcazione si

    inclinata fino a capovolgersi.

    Una ricerca, svoltasi a Ginevra, sul comporta-

    mento delle api ha rilevato come capiti di fre-

    quente che un gruppo voglia impadronirsi del

    territorio di unaltra colonia: in tal caso provve-

    de ad attua una vera e propria strategia di

    guerra, inviando delle esploratrici che ispe-

    zionano la zona nemica, alle quali poi, dopo

    aver ricevuto le informazioni indispensabili, fa

    seguito il battaglione della api combattenti.

    Tra gli alberghi delle Bahamas c ancheun hotel superlusso e decisamente parti-colare: infatti posto a 15m sotto il livel-lo del mare. composto da una ventina diesclusive suite il cui costo si aggira intor-no ai 3000 dollari per notte. Tanto costa,per chi desidera provarlo, il brivido di dor-mire separati solo da un vetro dagli squa-li che abbondano in quelle acque.

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  • Ogni crimine volgare, comeogni volgarit un crimine.

    Oscar Wilde

    Val molto di pi avere lacostante attenzionedegli uomini, che laloro occasionaleammirazione

    Jean-JacquesRousseau

    Diede la scalata alsuccesso con ognimezzo e, giuntofinalmente sullavetta, vi piant conorgolgio la sua ban-deruola

    Guido Clericetti

    Le idee migliori sonopropriet di tutti

    Seneca

    La perfezione ha ungrave difetto; tende a esserenoiosa

    William Semerset Maugham

    Le cose di cui si assoluta-mente certi non sono mai vere

    Oscar Wilde

    Unidea che non trova posto asedere capace di fare la rivo-luzione

    Leo Longanesi

    Se lappetito vien mangiando, astar digiuni ne viene di pi

    Anonimo

    Un classico un libro che nonsmette mai di dire quel che hada dire Italo Calvino

    Ci sono persone che hanno untempismo impressionante:aprono la bocca proprio quan-do non hanno nulla da dire

    Anonimo

    La libert uno deibeni pi preziosi del-limmaginazione

    Ambrose Bierce

    Alla serenit nulla con-tribuisce meno dellaricchezza e nulla pidella salute

    ArthurSchopenhauer

    Ci sono due modi pervivere la propria vita.Uno quello di pensa-re che non esistonomiracoli e laltro quel-lo di pensare che ognicosa un miracolo

    Albert Einstein

    Tutti sapevano che era impos-sibile fare una certa cosa. Poivenne un uomo che non losapeva. E la fece

    Winston Churchill

    EventiEvent i

    P i l l o l e d i S a g g e z z a

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    Nuovo incarico per il nostro Presidente !

    In un clima sereno ed in uno scenario naturale chesolo Genova poteva offrire, si sono svolti i lavori dellaI Conferenza di Organizzazione dellArci PescaFisa, con la presenza di circa 80 delegati, dellOn.Franco Bordo della Commissione Agricoltura dellaCamera dei Deputati e rappresentanti delle istituzioniRegionali e delle amministrazioni locali, che con i loroqualificati interventi hanno contribuito affinch il docu-mento politico che traccia la linea operativa dei prossi-mi anni venisse condivisa ed approvata allunanimit.Quanto mai opportuna lapprovazione della nuovalegge sulla pesca della Regione Liguria, fresca didecreto (legge n.8 1 aprile 2014) sapientemente illu-strata dalla Dott.ssa Feletti, funzionaria

    dellAssessorato Regionale.A conclusione della 1^ Conferenza di Organizzazione dell ARCI PESCA FISA, si riunito il DirettivoNazionale che unitamente alle delibere allordine del giorno ha proceduto al rinnovo degli organi-smi nazionali: Presidente: Fabio Venanzi, Presidente Onorario: Giorgio Montagna, VicePresidente: Domenico Sacc, Segretario Nazionale: Michele Cappiello; Direzione Nazionale:Fabio Venanzi, Domenico Sacc, Michele Cappiello, Iames Magnani, Lorenzo Diglio.Soddisfazione negli ambienti sportivi siciliani della pesca e dellassociazionismo per lelezione delMessinese Sacc Domenico alla carica di Vice Presidente Nazionale, quale riconoscimento dellavoro politico ed organizzativo svolto, in questultimo decennio, in campo nazionale. Inutile direquanto questo nuovo incarico faccia piacere ed inorgoglisca lAssociazione Na.Sa.Ta. e tutti i pro-pri soci e simpatizzanti. Congratulazioni Presidente !!!