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NELLE PAGINE INTERNE: - BELLE INIZIATIVE E NOBILI INTENTI: Le attività del tempo libero per gli associati. - COME I CARTAGINESI APPRODAMMO AD OSTIA ANTICA: appunti sulla gita del 26 settembre - E IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO MARE: le belle giornate di Torre Cintola - MANTENERSI IN FORMA DURANTE L’INVERNO: il prof. Marcello Faina da validi suggerimenti sul tema - INFLUENZA? NO GRAZIE: prevenzione del più banale ma noioso malanno di sempre - PALCOSCENICO: le rappresentazioni teatrali riservate ai nostri soci nel 2009 - RUBRICHE DI VARIO INTERESSE E SU VARI ARGOMENTI Josepha Idem

NOTIZIARIO DELL'APEC N° 41

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il numero della rivista ufficiale dell'Associazione Pensionati del CONI che uscirà il prossimo 11 novembre 2008

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NELLE PAGINE INTERNE:

- BELLE INIZIATIVE E NOBILI INTENTI: Le attività del tempo libero per gli associati. - COME I CARTAGINESI APPRODAMMO AD OSTIA ANTICA: appunti sulla gita del 26 settembre - E IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO MARE: le belle giornate di Torre Cintola - MANTENERSI IN FORMA DURANTE L’INVERNO: il prof. Marcello Faina da validi suggerimenti sul tema - INFLUENZA? NO GRAZIE: prevenzione del più banale ma noioso malanno di sempre - PALCOSCENICO: le rappresentazioni teatrali riservate ai nostri soci nel 2009 - RUBRICHE DI VARIO INTERESSE E SU VARI ARGOMENTI

Josepha Idem

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LA PAROLA AL PRESIDENTE MENNA

Cari amici, eccomi di nuovo con voi dopo la pausa estiva. Mi auguro che abbiate passato delle buone e soprattutto delle tranquille vacanze. Per quanto riguarda la nostra Associazione, già dai primi di settembre l'ufficio di Segre-teria, dopo la chiusura nel mese di agosto, ha ripreso a funzionare a pieno ritmo, con i nostri colleghi volontari pronti come sempre a soddisfare le esigenze di tutti i soci. Ogni giorno riceviamo decine di vostre telefonate (… ed anche qualche gradita visita), elementi questi che sono testimonianza tangibile di come l’APEC sia davvero il punto di riferimento di tutti pensionati CONI. Ormai superati i pesanti “scogli” che hanno caratterizzato lo scorso 2007 nonché i primi mesi di quest’anno (vedi i rimborsi IRPEF, il rinnovo dell’assicurazione sanitaria, le problematiche con-nesse all’offerta di capitalizzazione volontaria del Fondo CONI), nel periodo autunnale che abbiamo davanti, oltre a dar seguito all’esecuzione delle iniziative programmate per il 2008, stiamo gettando le basi per quelle che sa-ranno le attività del prossimo anno. Sulle pagine di questo notiziario troverete comunque già le prime anticipazioni. Tra l'altro stiamo anche iniziando a preparare l'organizzazione della prossima Assemblea Annuale, che sarà un appuntamento davvero importante perché è quella elettiva, dalla quale dovrà uscire la nuova struttura dirigente dell’APEC. Vi dico subito che nell'ultimo Comitato Direttivo abbiamo già fissato la data del suo svolgimento: sarà l’11 marzo, presso la sede ormai per noi abituale dell'Aula Magna del Centro Giulio Onesti all'Acquacetosa. Non vi nascondo che sarebbe mio vivo desiderio poter registrare una adesione davvero numerosa a questa Assemblea: non solo per avere la possibilità di incontrarvi di persona e salutarvi ad uno ad uno, ma anche perché, a mio avviso il significato di questo appuntamento stavolta va oltre il mero adempimento previsto dallo Statuto, ma deve essere il momento ove tutti i pensionati del CONI, guardandosi davvero “negli occhi”, dovranno decidere quale potrà es-sere concretamente il futuro della nostra Associazione. Comunque questo tema sarà affrontato in modo più detta-gliato sul numero del Notiziario che uscirà nel mese di dicembre: nel frattempo mi auguro che molti di voi segnino subito sulla propria agenda, magari “con la penna ad inchiostro rosso”, la data dell'11 marzo 2009, in modo da avere ben chiaro che per quella giornata non va fissato altro impegno che quello di partecipare all’Assemblea APEC. D’altronde all’evento mancano più di quattro mesi, e ognuno di noi ha tutto il tempo possibile per organizza-re la sua presenza all’Acquacetosa. Mi auguro davvero che sarete in tanti ad accogliere il mio appello. A questo punto non mi resta che augurarvi la buona lettura di questo Notiziario, i cui contenuti, spero, possano incontrare la vostra attenzione.

Se ricordate, sulla copertina dello scor-so numero, sopra la foto della scia ver-de-bianco-rossa lasciata in cielo dagli aerei delle Frecce Tricolori, riportavamo in evidenza la seguente didascalia: "in bocca al lupo Italia!". Era l’affettuoso incitamento che, a nome di tutti i suoi soci, l’APEC inviava agli atleti della squadra italiana che, proprio in quei giorni, erano in procinto di partecipare ai Giochi di Pechino. E gli azzurri non hanno tradito le nostre aspettative, ri-portando a casa 28 medaglie, di cui ben otto d’oro. Con un po’ più di fortuna probabilmente il bottino poteva essere più ricco, come più numerose potevano essere le medaglie dal metallo più pre-giato. Ma dobbiamo essere egualmente orgogliosi della performance complessi-va della spedizione italiana in Cina. Ed è per questo che, anche stavolta, dedi-chiamo la copertina in chiave azzurra, con un titolo significativo: “L’Italia che ci piace”. Qualcuno forse vedrà in questa affermazione una punta polemica verso ciò che accade nella vita quotidiana del nostro Paese: certamente non viviamo un

bel momento, ma rimanendo in chiave meramente sportiva pensiamo che nes-suno può negare che l’Italia dello sport è e rimane davvero “il bel Paese”!

Ma torniamo al discorso della copertina.

Tra tutte le foto dei medagliati, abbiamo volutamente scelto quella della Josepha Idem, che nella sua specialità, i 500 metri K1, non ha vinto l’oro (ndr: lo ha solo sfio-rato per appena 4 millesimi di secondo, che è un tempo infinitesimale, inferiore a quello di un battito di ciglia) ma ...solo la medaglia d’argento. Perché mai abbiamo optato per questa soluzione ignorando di fatto chi è salito sul podio più alto? Vi garantiamo che sulla nostra decisione poco ha influito il pur se logico imbarazzo della scelta legata al fatto che tutte ed otto le vittorie azzurre sono state favolo-se. Ma abbiamo optato per la soluzione “Josepha” per il grande significato sim-bolico che attribuiamo al risultato della Idem a Pechino: infatti, al di là del dato anagrafico relativo ai suoi 44 anni (una età che nello sport solitamente ti colloca d’ufficio nella categoria dei pensionati...) ci ha colpito la sua determinazione, la sua

volontà e la sua forza interiore. In canoa, ma anche a terra, l’azzurra ha dimostrato che l’avere 12, 15, o anche 19 anni in più rispetto alle avversarie (ndr: tanto più giovane era chi l’ha battu-ta sul traguardo, l’ucraina Osypenko) non rappresenta affatto un handicap. La sua è quindi una testimonianza importante di chi, malgrado l’avanzare degli anni, non intende arrendersi, perché convinto che in ogni fase della propria vita si può dare sempre qualcosa, agli altri ed a se stessi! Un insegnamento a cui noi tutti, che pen-sionati lo siamo davvero, dobbiamo far sempre riferimento, in barba ai tanti pro-blemi, di qualsiasi natura, che troviamo ogni giorno sulla nostra strada. Inoltre abbiamo optato per la foto della Idem anche perché c’è piaciuta la sua dichiara-zione resa ai giornalisti prima di salire sul podio: per lei l’Italia è “…un Paese dalle potenzialità incredibili”. Sentire questo da una tedesca (se pur solo di nascita) è molto confortante: per tutti noi italiani, classe politica compresa, può essere un ulteriore stimolo a rimboccarci le maniche e superare ogni crisi! Augusto Rosati

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Le attività del “Tempo libero” non significano solo mero divertimento

Come tutti sapete, ogni anno la nostra Associazione programma una serie di appuntamenti ricreativi e culturali. Si tratta di una ventina di iniziative (una in più, una in meno poco importa) che sono distribuite nell’arco dei dodici mesi. Al di là del fatto che que-sta attività rientra tra gli scopi istituzionali sanciti dallo Statuto, concretamente l’azione dell’APEC in tale settore persegue due obiettivi principali. Il primo, più evidente, è quello di stimolare quanti più soci possibile a dedicarsi al proprio tempo libe-ro con modalità diverse da quelle della routine quotidiana (ove spesso la televisione è l’elemento prevalente): fare gite di gruppo, andare in vacan-za al mare o sulla neve, visitare una mostra o un museo, andare a teatro, sono attività che, se affron-tate in modo autonomo, purtroppo con l’avanzare degli anni vengono vissute con una certa difficoltà (…anche sul piano psicologico o quantomeno emoti-vo). E’ molto più facile, certamente più rassicurante e forse più coinvolgente aderire invece ad un viag-gio organizzato: infatti dà tranquillità condividere

assieme ad altri nuove esperienze, visitare luoghi ed ambienti che non si conoscono, e magari soppor-tare senza tanti patemi anche qualche banale disa-gio (il ritardo di un treno o di un aereo, il maltem-po, anche una semplice emicrania), situazioni che spesso, e non solo nell’età avanzata, diventano un ostacolo difficile, quasi insormontabile, quando si pratica il cosiddetto “turismo fai da te”! Il secondo obiettivo, strettamente connesso al primo, è quello di favorire l’aggregazione di persone che in passa-to hanno condiviso esperienze professionali comuni nel CONI, il che equivale a dire nel mondo dello sport. Questo, non solo per dare continua linfa alle antiche amicizie createsi tra colleghi ai tempi dell’-attività lavorativa, ma anche e soprattutto (…e qui rientra in scena lo Statuto APEC), per mantenere vivi in modo “collettivo”, e possibilmente anche in modo concreto, quei “valori”, quella “cultura” e quello “spirito” che sono parte essenziale dello sport.

(l’articolo prosegue nel box in basso di pag. 5)

Organizzare una gita, una visita ad un museo, o un torneo di golf non significa solo offrire ai soci opportunità di ricreazione e di svago. Queste iniziative hanno un significato più ampio: attivare quei processi di aggregazione, utili a rafforzare gli obiettivi culturali e sociali per i quali l’APEC è stata fondata trent’anni fa.

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A colloquio con i colleghi che si occupano di organizzare il tempo libero dei soci APEC

E’ la “formula magica” cui si ispirano coloro che gestiscono questo importante settore: pur se non sempre è facile trovare soluzioni che possano soddisfare le varie esigenze, ogni proposta realizzata riesce sempre ad essere apprezzata da tutti!

Come accade probabilmente da sempre, i programmi del tempo li-bero dell’Associazione si sviluppano in pratica lungo tutto l’arco dell’an-no: si parte (o si conclude, secondo da quale punto la si vuole vedere) dal classico appuntamento del Ca-podanno, bella occasione per fe-steggiare tutti insieme, nello spazio temporale di massimo 48 ore, l’an-no nuovo che arriva. Poi da gennaio si entra nel vivo dell’attività. Ci sono le visite guidate per ammirare, con l’assistenza di un’esperta d’arte e di archeologia, le bellezze di Roma e dintorni; ci sono le rappresentazioni al Teatro Valle, al Teatro Italia e da quest’anno anche al Politeama Brancaccio; c’è la vacanza sulla ne-ve, seguita dopo poco più di un me-se dalla ormai consueta gita prima-verile di quattro giorni; c’è la va-canza al mare a cavallo tra giugno e luglio, con dieci giorni sempre splendidi in località balneari di pri-missimo livello; ci sono le gite che si sviluppano nell’arco di una giorna-ta, dalla mattina alla sera, in locali-

tà (tutte davvero belle!) distanti dalla Capitale non più di due ore di viaggio, peraltro effettuato su co-modissimi pullman gran-turismo. Ci sono poi le attività sportive, da al-cuni anni limitate ai soli corsi di golf (disciplina gradita da molti soci in modo crescente) e di nuoto; ed infi-ne quelle più applicative rappre-sentate dai tornei di “burraco” o dai corsi di decoupage. Tutto ciò, come dicevamo in apertura, si svol-ge da sempre, anche se, bisogna riconoscerlo, i programmi di questi ultimi anni si propongono, rispetto al passato, più interessanti e vari, sia in termini di numero che di contenuto ed anche di qualità d’organizzazio-ne. Forse è proprio per questo che le adesioni dei soci alle varie inizia-tive aumentano in modo significati-vo. Ma, vi siete mai chiesti quale “lavoro” ci sia dietro tutte le propo-ste finali che ci vengono offerte? Ne vogliamo parlare brevemente su questo numero autunnale del Noti-ziario, e lo facciamo proprio con coloro che rappresentano il motore

di queste iniziative: i colleghi del gruppo di lavoro “Tempo Libero”. Attualmente le persone coinvolte in questo settore (la cui lista nominati-va è pubblicata a fianco), sono no-ve, tutti “volontari” come sempre sottolinea con orgoglio il presidente Menna, e come d’altronde lo sono tutti coloro che collaborano a vario titolo nell’APEC. Non crediate che il lavoro di questo gruppo sia sempli-ce: impone particolare impegno e professionalità. Ed allora, con una chiacchierata collettiva assieme a loro esaminiamo “ad alta voce” i vari passaggi che devono essere affrontati in questa “missione”. Ed i nostri amici precisano subito: “La prima nostra preoccupazione è quella di scegliere iniziative che cor-rispondano a canoni ben precisi. In-nanzitutto deve essere garantito l’ac-cesso a tutti soci: non solo e non tan-to per motivi economici, visto che la quota pro-capite di ogni proposta è abbastanza economica e ciò anche perché l’Associazione si fa carico di una buona parte delle spese generali.

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Badate bene, le nostre non sono espressioni retoriche, ma rappresentano un dato di fatto assodato ed in-confutabile, che trova conferma, ad esempio, quando ci si incontra tra ex colleghi. Fateci caso: forse in queste occasioni il tema centrale dei nostri discorsi è rappresentato sempre e solo dagli acciacchi fisici o dalle preoccupazioni quotidiane? Certamente no, mentre molto spesso il ritrovarsi diventa simpatica occa-sione per ricordare le nostre lontane esperienze professionali. E qui è importante sottolineare un aspetto: i nostri “amarcord” raramente ci portano a conclusioni sul tipo “si stava meglio prima” (ndr: sterile espressione di chi non è capace di fare nuove proposte), quanto il più delle volte diventano forieri di una criticità positi-va, anche sul piano dell’attualità, che a nostro avviso ha una sua concreta validità in termini di vera e pro-pria cultura sportiva. Ora, se si considera che lo Statuto dell’APEC prevede tra gli obiettivi da raggiunge-re quello di “promuovere, diffondere e sostenere l'affermazione dei reali valori dello Sport e l'ideale Olimpi-co, anche con iniziative culturali, manifestazioni e convegni”, ci chiediamo: si può sostenere che anche attra-verso le iniziative del tempo libero la nostra Associazione adempie ai suoi impegni statutari che vanno oltre la sfera del mero divertimento? Ebbene, pur se qualcuno può adombrare forzature accademiche su una si-mile tesi, noi riteniamo che la risposta al quesito non può che essere positiva! (A.R.)

(continua da pag. 3) BELLE INIZIATIVE E NOBILI INTENTI

Ma l’attenzione maggiore è finalizzata a far in modo di evitare vere e proprie “discriminazioni” che possono derivare da problemi fisici che spesso, ahimè, caratterizzano i soggetti d’età avanza-ta, oppure dal proporre situazioni di una certa “difficoltà” che, al di là dello stato di salute e dall’essere più o meno giovani, non possono essere alla porta-ta di tutti i partecipanti. Ciò, si badi bene, non diminuisce l’interesse e la qualità delle varie iniziative, anche per-ché nell’ambito della regola base del-l’”accessibilità”, facciamo poi in modo che molte proposte prevedano al loro interno anche “momenti” riservati ai più “attivi”. L’esempio più calzante può es-sere dato dalla “Settimana sulla neve”, al cui interno c’è sempre un “ventaglio” d’offerte destinate a soddisfare più esi-genze possibili: può aderire chi è ap-passionato praticante dello sci (discesa o fondo, poco importa); chi ama solo fare delle belle passeggiate su sentieri non necessariamente impegnativi; ma anche chi preferisce un soggiorno “più statico” in montagna, magari solo per godersi un bel paesaggio, per respirare aria pura, e per farsi appassionanti par-tite a carte seduti sulle poltrone di un confortante chalet, magari gustandosi dolci e specialità del luogo! Insomma ce n’è per tutti i gusti!”.

Giusto questo passaggio iniziale, quali sono le fasi successive? “Nel gruppo ci siamo divisi i compiti, ma non in maniera compartimentale, anzi siamo tutti intercambiabili. Per es-sere più produttivi, c’è chi lavoro su un progetto e chi su un altro. Poi arrivati a definire ogni singola iniziativa, faccia-mo una riunione collegiale per stilare

una bozza di programma che sia il più omogeneo possibile, anche in termini temporali, per dare possibilità ai soci di aderire sempre più numerosi a quante più proposte possibile. Quindi il tutto viene sottoposto al Consiglio Direttivo, che non solo entra nel merito dei conte-nuti, ma fa le opportune valutazioni economiche, assumendo i necessari im-pegni di spesa relativamente alle “quote contributo” riservate ad ogni attività. Una volta approvato il programma, si passa alla fase esecutiva. Da questo momento per tutti e nove inizia un lavo-ro ancora più gravoso, poiché dobbia-mo dare attuazione pratica a ciascun progetto: curare la comunicazione e la promozione ai soci; gestire le prenota-zioni curandone anche gli aspetti ammi-nistrativi; predisporre i viaggi; contatta-re alberghi, ristoranti e ditte di pullman definendone i particolari; ed ancora tanti altri piccoli e grandi “passaggi organizzativi. Insomma tutte incomben-ze che raccontate così, su due righe, sembrano nulla, ma che, potete crederci, comportano per ciascuno di noi un im-pegno temporale abbastanza rilevante.”

Ma torniamo alla fase primaria della scelta delle iniziative. Con quale cri-terio procedete? “Innanzitutto vogliamo dar vita sempre a proposte originali rispetto a quelle svoltesi nelle passate stagioni, in modo da sollecitare il continuo interesse dei soci. Ogni tanto volutamente facciamo eccezione a questa logica, ma solo per le iniziative particolarmente impegnati-ve, come ad esempio può esserlo la “vacanza al mare”.

(l’articolo prosegue a pag. 20)

PIGRIZIA E PAURE In una recente ricerca psico-sociologica realizzata da un noto istituto universitario italiano per conto di una grande azien-da multinazionale di turismo operante anche nel nostro Pae-se, si afferma che la fantasia delle persone a programmare autonomamente il proprio tem-po libero (ndr: “turismo fai da te” o attività culturali di vario genere) è pesantemente frenata da tre concause prevalenti, che sono: una certa innata pigrizia che aumenta col passare degli anni; il timore di affrontare e-sperienze e luoghi che si cono-scono poco o per nulla; proble-mi di natura economica (oggi più che mai, considerata la crisi recessiva incombente) che spin-gono le persone a mettere in secondo ordine le spese super-flue. Si evidenzia che tale stu-dio, proprio perché riguardante la sola sfera psico-sociologica, non prende in considerazione situazioni di malattia o di salute precaria. Tornando agli esiti della ricerca viene fuori un qua-dro non molto felice, ove si regi-stra, specie nella terza età, che lo stare seduti davanti alla tele-visione diventa l’attività priori-taria della giornata. E’ un dato certamente negativo, anche perché la qualità della maggior parte dei programmi in TV non è che sia proprio eccezionale!

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LA PRIMA GITA AUTUNNALE

Il 26 settembre scorso, dopo oltre due ore di navigazione sul Tevere, 70 colleghi hanno raggiunto uno dei più bei siti archeologici del mondo, gli Scavi di Ostia, ove hanno potuto ammirare monumenti e fabbricati dalla bellezza indescrivibile. E’ stata l’ennesima occasione per passare in amicizia una bella giornata all’aria aperta, in un contesto storico e culturale di alto livello. Poi, secondo la migliore tradizione APEC, tutti al ristorante a Fiumicino per …una scorpacciata di pesce degna, per rimaner nel tema, dei fasti dell’Antica Roma!

di Annamaria Faccani

Finalmente è arrivato il giorno della tanto attesa gita ad Ostia Antica. Diciamo subito in apertura che anche stavolta siamo stati assistiti da una situa-zione climatica meravigliosa, con un bel sole ed una temperatura davvero ideale, a conferma (…come suol dire, tra il serio ed il faceto, il nostro presidente Menna) della benevolenza dell'Altissimo nei riguar-di di noi pensionati CONI, che , alla vigilia di una gita o di un viaggio, siamo sempre lì pronti a chie-dere al buon Dio che ci riservi giornate di bel tem-po. E per fortuna Lui a tutt’oggi non ha mai deluso le nostre istanze! Altra annotazione “pregiudiziale” è che sono stati in tanti ad iscriversi a questa gita, vuoi perché tradi-zionalmente la “prima uscita” post-estiva dell’APEC è una delle più partecipate dell’anno, vuoi per l’im-portanza del luogo che avremmo visitato, ma vuoi anche per il continuo martellamento promozionale che i colleghi responsabili della Sezione Tempo Li-bero hanno attuato, anche tramite le pagine di que-sto Notiziario, fin da diversi mesi precedenti tale appuntamento. E così lo scorso venerdì 26 settem-bre ci siamo trovati in più di settanta al ritrovo di partenza che ovviamente ero quello usuale presso il piazzale del Foro Italico. Stavolta nessun ritarda-tario, e questo ha consentito al pullman di partire all'ora fissata dal programma con la ...precisione di

un orologio svizzero, direzione l’Imbarcadero di Ponte Marconi. Vi chiederete: ma non si sta parlan-do della gita ad Ostia Antica? Ponte Marconi che “ci azzecca”? La risposta è semplice: per il viaggio d’andata il pullman stavolta fungeva da navetta (…un po’ come gli shuttle che negli aeroporti, dall’-aerostazione ti accompagnano sin sotto l’aereo) perché il mezzo di trasporto ufficiale era nientepo-podimenoche un simpaticissimo ed originale battel-lo fluviale, che, lungo il Tevere, ci avrebbe portato fino all’attracco situato nel contesto degli scavi ar-cheologici.

Che la giornata sarebbe stata fortunata lo abbia-mo capito sin dal primo momento, allorquando Giu-seppe, il bravo autista del pullman, è riuscito a raggiungere in tempo esatto il luogo d'imbarco, nonostante il notevole traffico mattutino che, come tutti potete immaginare, si può incontrare nei giorni lavorativi a Roma! Navigare è sempre affascinan-te, e lo è stato anche stavolta, soprattutto perché le acque solcate dal battello erano appunto del Teve-re, cioè del fiume della nostra Città Eterna, un “elemento” che da sempre convive con noi, ma, co-me spesso capita verso le cose di casa, forse troppo raramente prestiamo l'attenzione e l’ammirazione dovuta per quel suo modo di proporsi, calmo e ma-estoso, nel contesto del cuore di Roma.

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UN PO’ DI STORIA

Perché nel titolo si accenna ai Cartaginesi?

Nel 278 a.C. la flotta Cartaginese, autentica potenza navale dell’epo-ca, sotto il comando di Magone si ancorò nel porto di Ostia con ben 120 navi. Motivo formale dello sbarco era quello di aiutare i Ro-mani, impegnati nell’estenuante guerra contro Pirro. In realtà più che un aiuto, quella presenza era da considerare una “forzatura” psi-cologica su Roma (il cui Senato, considerata l’eccessiva onerosità di quel conflitto a fronte di una scarsi-tà di risultati, stava invece valutan-do l’opportunità di giungere alla pace col re dell’Epiro) a continuare invece le ostilità con i Greci. Carta-gine infatti voleva accentuare i pro-pri interessi sulle coste italiche e l’eventuale pace tra Roma e Pirro avrebbe frenato questa ambizione e di contro avrebbe favorito l’allar-gamento del potere greco sul Medi-terraneo, in particolare in Sicilia.

Quante volte, in autobus o in mac-china, ci passiamo a fianco, ap-punto sul Lungotevere, oppure at-traversiamo uno dei suoi tanti pon-ti, e mai o quasi mai lo degniamo sguardo? Quasi sempre. Stavolta, invece, e per fortuna, ci è capitata l’occasione di viverlo in tutto il suo fascino e la sua bellezza! E così, saliti sul battello (…che per noi, in quel momento, non aveva certo nulla da invidiare alle più belle navi da crociera pubbliciz-zate in TV!), siamo stati subito fa-gocitati dall’attenzione e dall'en-tusiasmo di questo originale viag-gio, ancor più sollecitati emotiva-mente dal simpatico comandante dell'imbarcazione, il quale, duran-te la navigazione, non ha mancato di darci informazioni dettagliate, in modo semplice ed esauriente, su quello che stavamo vedendo lungo il percorso e su quello che avrem-mo visto successivamente ad Ostia Antica. Dire che tutti siamo rimasti positivamente esterrefatti dallo sconosciuto e affascinante pae-saggio che si è offerto ai nostri

occhi, è dir poco, visto che mai ci era capitato di pensare che una simile realtà ambientale potesse esistere appena fuori dalla nostra città: sponde rigogliose di verde, pioppi dalle chiome argentate, qualche ulivo, bellissimi aironi ci-nerini che, in volo hanno accompa-gnato noi naviganti con i loro gri-dolini di gioia. Così come abbia-mo incontrato diverse famigliole di papere che si libravano tranquille sull’acqua, con i loro maschi (i “germani”) le cui piume propongo-no splendidi toni di colore azzur-ro e verde. Ma, a onor del vero, quello che ha più colpito tutti noi, è stato il fatto che, vista la qualità delle acque che stavamo solcan-do, abbiamo avuto la positiva conferma che il "biondo Tevere" esiste ancora (…o forse, grazie ad alcuni saggi interventi operati negli ultimi anni, è ritornato ad esistere come tale), e come sia appropriato questo appellativo col quale il fiume di Roma è cono-sciuto in tutto il mondo.

(l’articolo prosegue alla pagina successiva)

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(continua dalla pag. precedente) Insomma circa due ore e mezzo di navigazione fluviale, nel corso delle quali abbiamo potuto ammirare territori davvero incantevoli (oserei dire “insperati”, considerata l’e-sasperazione e lo sfasciume cui sono caratterizzati quasi tutti i centri urbani), che auspichiamo con tutto il cuore possano essere sempre tutelati e difesi dal pericolo costante dei disastri dell’inquinamento e dalle tante gravi storture della moderna società, purtroppo troppo disattenta, troppo sorda e so-prattutto troppo noncurante a proteggere e valo-

rizzare il meraviglioso ambiente che ci circonda. Finalmente a mezzogiorno siamo arrivati all’attrac-co degli Scavi archeologici, ove ci attendevano due gentili signore incaricate a guidarci, con le loro inte-ressanti informazioni, lungo i sentieri della magnifi-ca città romana. Per ragioni organizzative, e per avere un rapporto più diretto con le guide, siamo stati suddivisi in due gruppi, e da lì è iniziato il per-corso a ritroso nel tempo. Ritengo superfluo raccontarvi nel dettaglio ciò che abbiamo visto durante questa bella passeggiata, anche perché due ore e mezzo di cammino tra quei lunghi viali in pietra, pur se si sono rilevati faticosi per tanti di noi (…le strade romane in pietra saran-no anche intrise di millenni di storia ma non sono molto comode, almeno per gente di una certa e-tà…), certamente non sono sufficienti per poter am-mirare tutte le bellezze che questo magnifico terri-torio sa proporre. Comunque per tutti noi la visita è stata abbastanza esauriente, quanto meno per po-

ter ammirare, magari solo per pochi minuti, i luoghi più comunemente conosciuti e pubblicizzati di Ostia Antica: mi riferisco al Teatro Romano, oggi ancora sede di rappresentazioni estive ad alto contenuto culturale; al Palazzo delle Corporazioni; al Capito-lium; al Tempio di Roma e di Augusto; alle Terme di Nettuno; ed ancora, alla zona delle botteghe, alle varie abitazioni popolari o alle diverse case signo-rili, ancora maestose per la loro eleganza e la loro fattezza. E poi, dobbiamo dire grazie di cuore alle nostre brave accompagnatrici, che hanno saputo

catturare da subito la nostra attenzione, con una simpatia ed una professionalità senza eguali: infatti sono riu-scite a farci cogliere, quanto meno a livello emotivo, la sintesi di quella che per tanti secoli è stata la vita di un centro così impor-tante, ed il cui porto rappresentava il punto di contatto primario di Roma verso il mondo. Conclusa la visita ar-cheologica, il program-ma della gita avrebbe previsto altri due ap-puntamenti: il pranzo e quindi, prima di rien-trare a Roma (stavolta solo con il pullman) una breve sosta al Borghet-

to Medievale di Ostia Antica, adiacente agli Scavi. Ma quando siamo usciti dai cancelli della città ro-mana si erano fatte ormai le tre del pomeriggio, per cui si è optato di concludere con il solo pranzo la nostra bella giornata tutti insieme. Ed anche questo “finale” non è stato da meno ri-spetto a quanto avevamo potuto godere fino a quel momento. Infatti al Ristorante Amelindo, a Fiu-micino, sul Lungomare della Salute siamo stati tutti protagonisti di una autentica “abbuffata” di pesce di primissima qualità. Il mio breve resoconto, che spero non vi abbia an-noiato più di tanto, si conclude qui: comunque avre-te tutti capito dalle mie parole che ancora una volta il Gruppo di Lavoro del Tempo Libero (stavolta con Roberto De Cesare nella veste di responsabile del coordinamento organizzativo dell’evento) ha sapu-to offrirci una proposta piacevole ed interessante. E dirgli grazie, quindi, è quantomeno doveroso!

Annamaria Faccani

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VACANZE A TORRE CINTOLA

Come sempre, per ogni iniziativa di tempo libero, siamo soliti pubblicare sulle pagine del Notiziario il reportage dei vari avvenimenti. Stavolta, attraverso il bel racconto di Luciana Accettala parliamo della Vacanza al Mare a Torre Cintola che si è svolta ad inizio estate. Ci auguriamo che la sua simpatica narrazione, dalla quale si coglie in modo evidente il piacere e la simpatia di vivere esperienze di svago con ex colleghi di lavoro, possa sollecitare altri soci ad aderire ai futuri programmi dell’APEC.

Giovedì 26 giugno, Foro Italico, ore 8.30: si ripete la scena di sempre, allorquando c’è un raduno di soci APEC in procinto di partire per una gita, una visita guidata o un viaggio organizzato dall’Asso-ciazione per i suoi affiliati. Stavolta il gruppo che è in attesa del pullman ha come meta d’arrivo il villaggio di Torre Cintola, in Puglia, per l’annuale “vacanza al mare”, uno dei “fiori all’occhiello” proposti dal Gruppo di Lavoro per il Tempo Libero. Ad onor del vero il piazzale si era cominciato ad animare sin da qualche minuto prima delle otto, affollandosi man mano di gitanti (…tutti euforici, nessun escluso), ognuno con il proprio carico di vali-gie, trolley, borsoni, borse, beauty case. Alle 8.30 esatte, all’arrivo del pullman (un maestoso, elegan-te e confortevole “panoramico a due piani”), la check list dei partenti si è ormai chiusa da un bel pezzo. Poi, al momento dell’apertura delle porte dell’automezzo, allegria ed animazione sconfinano per qualche minuto nell’agitazione: è un fenomeno del tutto normale, quasi fisiologico, poiché da quel momento fino ai successivi 5 minuti è in atto la con-

sueta …“battaglia per il posto”, ove ognuno cerca di accaparrarsi il sedile migliore, secondo una logi-ca individuale (…e per questo, per fortuna, diversa l’un l’altro) che tiene conto di una serie di valutazio-ni (…qualcuna anche un po’ strana) perché il viag-gio possa essere il più gradevole possibile: entrano infatti in gioco la visuale, la posizione del bocchet-tone dell’aria climatizzata, l’essere davanti o die-tro, a destra o sinistra, al centro o vicino al finestri-no. E per taluni è importante anche capire chi è che gli siederà vicino. Poi, passati finalmente quegli i-stanti ove il savoir-faire sembra essere messo da una parte, ritorna la calma. E finalmente si parte! IL VIAGGIO Mentre il pullman comincia lentamente a muoversi, il presidente Menna (anch’egli come sempre graditis-simo componente della comitiva), microfono in ma-no, rivolge il saluto e l’augurio di una buona vacan-za a tutti i partecipanti, e poi conclude il suo breve intervento rivolgendosi agli autisti con un "noi non abbiamo fretta", gentile invito alla prudenza che trova l’unanime consenso dei presenti. Il viaggio è iniziato! (l’articolo prosegue alla pagina successiva)

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(continua dalla pag. precedente) Tra una chiacchiera con un collega che non si vedeva da anni, una sbirciata al finestrino, una partita a burraco, una sosta per il caffè o per il pranzo, il tempo fila via velocemente, così che ad un certo punto ci troviamo davanti ai cancelli del Villaggio di Torre Cintola. PRIME IMPRESSIONI Accolti con la consueta allegra cortesia dagli ad-detti alla Reception, in breve tempo ognuno di noi riceve le chiavi del bungalow assegnato. Tutto ci fa dire, come primo impatto, che il posto è davvero gradevole, sensazione che confermiamo allorquan-do, alla ricerca del nostro alloggio, ci incamminiamo lungo i vialetti ombreggiati, ognuno dei quali ha un romantico nome di fiore. Preso possesso della stan-za, sistemati i bagagli, dopo pochi minuti entriamo, stavolta in modo concreto, nella dimensione della vacanza, che ognuno di noi avrà la possibilità di impostare come meglio vorrà, secondo le proprie abitudini e necessità, ed anche sulla base delle tan-

te proposte che questo meraviglioso posto di mare sa offrirci. Da questo momento ci aspetteranno con-tinue, gradevoli sorprese! L’entusiasmo sembra non mancare a nessuno di noi, sin da subito: infatti siamo appena arrivati e c’è già chi tra i più giovani (o forse solo tra i meno affaticati) affronta immediata-mente il primo bagno in mare, o il primo tuffo nella bella piscina. Altri, più calmi (…ma anche più stan-chi per il viaggio), in attesa dell’ora di cena, prefe-riscono pacatamente sedersi sulle comode poltrone della terrazza del bar, per sentire della buona mu-sica dal vivo e godersi le performance di un bravo cantante-animatore. C’è poi l’impatto col ristorante, che si rivela immediatamente positivo. I cibi sono di prima qualità, e l’offerta di pietanze è davvero

molto varia. Tutti gli ospiti (…noi compresi) fanno del loro meglio per non deludere lo chef: gironzo-lando fra un buffet ed un altro, ognuno ha la possi-bilità di riempire il piatto con tutto il possibile, dal pesce, alla carne, ai fritti di ogni genere, ai for-maggi, a gustosissime insalate. NOI ED IL MARE Il mare è ovviamente il “pezzo forte” del Villaggio. Due le proposte: una è la zona scogliosa, parte in-tegrante del complesso, riservata agli amanti della natura allo stato puro; l’altra è quella balneare, modello stabilimento attrezzato (con tanto di sab-bia, ombrelloni, sdraio, assistenza e servizi vari) si-tuata a non più di duemila metri dal centro alber-ghiero. Non è una grande distanza, anche perchè tra l’altro ci si arriva con una certa facilità con un bus navetta, la cui caratteristica prima è la puntua-lità cronometrica del servizio. In spiaggia, tra un bagno ed un altro, la mattinata scorre piacevolmen-te, incastonata dai quotidiani chiassosi “teatrini

commerciali”, con interprete l’ambulante di turno, vera e propria vittima sacrificale di tutte le signore, che fanno di tutto per mettere in crisi il povero dia-volo! La “liturgia” è quella di sempre: l’esame della mercanzia in vendita, il confronto ed il consulto tra le presenti per verificare la bontà dell’acquisto, e poi la trattativa sul prezzo. Inizia così un tira e mol-la estenuante che quasi sempre vede soccombere il venditore, il quale, per accaparrarsi pochi euro, è costretto ad accettare offerte al limite dell’usura! AL VILLAGGIO Dopo il mare, il villaggio offre diverse proposte di tempo libero curate in modo efficace dallo staff di animazione: attività varie di genere sportivo (tiro con l'arco, partite di calcio e di pallavolo, tennis)

scorci di Villaggio

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...arrivederci all’anno prossimo!

ma anche più propriamente ricreativo (gare di can-to, gare di ballo, raccontare barzellette, recitazione brillante) a cui è difficile tirarsi indietro. A questo proposito debbo segnalare l’intraprendenza e la simpatia di diverse colleghe e colleghi dell’APEC che si sono rilevati bravi protagonisti di queste ini-ziative, riscuotendo consenso e ammirazione da parte degli altri ospiti del villaggio ed anche degli stessi animatori. NON SOLO VILLAGGIO Oltre alle proposte “interne”, nel corso dei dieci giorni di soggiorno abbiamo avuto la possibilità di fruire di offerte di divertimento e svago “extra”. In particolare mi riferisco alle interessanti escursioni in alcune belle località della Puglia: lo Zoo di Fasano, i Trulli di Alberobello, le misteriose Grotte di Castel-lana, la splendida Santa Maria di Leuca, la magni-fica città di Lecce. Tutte gite ben organizzate a cui molti nostri soci hanno partecipato. LA VACANZA GIUNGE AL TERMINE. Tra una gara di ballo, un bagno in mare o in pisci-na ed una simpatica tombolata, i giorni passano velocemente e purtroppo un bel mattino ci si accor-ge che è arrivato il 6 luglio, fatidica data del rien-tro a Roma. Comprensibilmente il raduno di parten-za è meno allegro e frizzante rispetto a quello di dieci giorni prima: dopo una prima colazione all'in-segna della malinconia, e dopo aver ritirato il cesti-no da viaggio, tutti si ritrovano di nuovo riuniti at-torno al pullman, destinazione la Capitale. C’è da evidenziare che stavolta la preoccupazione dei va-canzieri non è tanto la scelta del posto a sedere,

quanto di accertarsi che tutti i propri bagagli ven-gano caricati nel portellone dell’automezzo. Una volta a bordo ritorna però subito l’allegria, grazie anche ad una simpatica improvvisata da parte di alcuni ragazzi dello staff di animazione che per qualche minuto assalgono letteralmente il pullman per salutarci a modo loro, strappando a ciascuno di noi sorrisi spontanei e sinceri. Quindi, chiuse le por-te, si parte. Il viaggio, così come all'andata, si svol-ge senza nessun inconveniente. Alle porte di Roma cominciano i saluti, gli arrivederci a presto, il darsi appuntamento per altri nuovi appuntamenti dell’As-sociazione. CONCLUSIONI Torre Cintola, con tutti i suoi annessi e connessi, oltre ad averci fatto vivere ore spensierate ed allegre che ci hanno tenuti lontani dai nostri problemi quoti-diani, si è rivelata l’ennesima valida occasione per stimolare e cementare antiche amicizie maturate tanti anni fa tra le mura dei vari uffici CONI, ai tempi del nostro periodo lavorativo. Una vera e propria “missione” questa che trova in prima linea il presidente Menna e tutto il gruppo dirigente dell’A-PEC, che da sempre stanno operando perché la no-stra Associazione possa rafforzare in ogni sua ini-ziativa questa bella realtà, che ci invidiano in molti. Per finire, consentitemi un caloroso plauso alle colle-ghe ed ai colleghi che hanno organizzato questa bella vacanza rendendoci gradevole ogni momento del nostro soggiorno. Arrivederci alla prossima avventura!

Luciana Accettolla

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Considerate le ottime performance della squadra italiana a Pechino, avevamo pensato di dedicare su questo Notiziario delle “pagine speciali” per parlare de-gli atleti azzurri. Poi, anche per problemi di spazio, abbiamo invece optato per una soluzione più concentrata, pubblicando solo poche foto di alcuni nostri “eroi olimpici”. Ciò non toglie che la nostra ammirazione, il nostro affetto ed il rin-graziamento nei riguardi di tutta la delegazione azzurra in terra di Cina sia davvero grande. Grazie di cuore, ragazzi!

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la squadra azzurra di ginnastica ritmica

Mauro Sarmento

Scaduto e Facchin Clemente Russo

Alex Schwather

Davide Rebellin

Margherita Granbassi

Elisa Ghiraudo

Alessia Filippi

Alessandra Sensini

Diego Romero

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Sono Veneto e Lombardia le regioni in cui la spesa media familiare mensile risulta essere la più elevata. Arriva a 3.198 euro al mese per i nuclei familiari veneti e a 3.016 euro per quelli lombardi, rispetto alla media del Paese pari a 2.593 euro. A fornire le cifre sulle spese delle famiglie italiane di beni e servizi per il consumo (alimentari e bevande, tabacchi, abbigliamento, calzature, casa, acqua, elettricità, combustibili, arredamento, sanità, trasporti, comunicazione, istruzione, cultu-ra e tempo libero) è l'Ufficio studi della Cgia di Mestre che assegna al Veneto anche "il record dell'incremento della spe-sa media mensile registrata tra i primi 8 mesi del 2007 e lo stesso periodo del 2008. La crescita in termini assoluti è di 151 euro contro la media nazionale di 113. Ed altrettanto significativo è anche l'incremento registrato in Trentino Alto Adige (150 euro in più al mese) e in Valle d'Aosta (+ 134 euro)". Aumenti, ricorda l'Associazione artigiani e piccole im-prese di Mestre, che sono stati calcolati per l'anno in corso ipotizzando che le famiglie italiane abbiano mantenuto le stesse abitudini di spesa sostenute l'anno precedente, indipen-dentemente dall'andamento dei prezzi. Ritornando all'osser-vazione degli incrementi segnati tra il 2007 e il 2008 della spesa mensile, accanto ai record di Veneto, Trentino Alto Adi-ge e Valle d'Aosta sono da segnalare anche quelli del Pie-monte (+123 euro), del Friuli Venezia Giulia (+122), dell'Um-bria e della Lombardia (entrambe +120), della Sardegna (+119), dell'Emilia Romagna (+118), delle Marche e della Toscana (entrambe +115). Al di sotto della media nazionale pari a +113 euro stanno invece: Molise (+111), Lazio (+109), Abruzzo (+103), Calabria (+101), Puglia (+95), Campania e Basilicata (entrambe con +90), Liguria (+87) e, infine, la Sici-lia (+83). L'indagine della Cgia di Mestre si sofferma anche sulle voci che pesano maggiormente sui bilanci familiari. E in vetta alla graduatoria ci sono le spese per l'abitazione, l'acqua, l'elettri-cità e i combustibili con una spesa media familiare pari a 827 euro al mese. Seguono gli alimentari e le bevande (493 euro) e i trasporti (388). Le spese meno onerose, infine, riguardano tabacchi (23 euro al mese) e l'istruzione (25 euro).

Questa notizia è stata divulgata dall’agenzia Adnkros l’11 ottobre

ECONOMIA FISCO

Ad affermarlo l’Associazione Contribuenti “Il caso Alitalia potrebbe aggravare ancora di più la situazione, afferma il presidente dell’Associa-zione Contribuenti Italiani Vittorio Carlomagno. Pur di far cassa, si rallenteranno ulteriormente i rim-borsi fiscali. E ciò comporterà inevitabilmente un ulteriore aumento dell’evasione fiscale. Con un comunicato questo organismo (ndr: si tratta di un ente non-profit che rappresenta, informa, assiste e tutela gratuitamente i contribuenti italiani) fa sa-pere, infatti, che il fisco italiano ha raggiunto cifre esorbitanti per quanto riguarda i rimborsi da fare ai contribuenti. Secondo i dati, aggiornati fino a giugno 2008, sarebbero 27,5 i miliardi di euro da rimborsare a 5,2 milioni di italiani. Il rischio che si corre è che se i contribuenti non inoltreranno l’i-stanza di interruzione dei termini, potrebbero ca-dere in prescrizione più di 12 miliardi di euro. Dati davvero sconcertanti, soprattutto se confrontati con quelli di cinque anni fa: dal 2003 al 2008, il de-bito è cresciuto di 24 mila miliardi di lire. Ma lo sconcerto sale ancora di più se si vanno ad analiz-zare le statistiche di quanto in media si dovrebbe aspettare per un rimborso irpef. Nel 2003 di anni ce ne volevano, in media 7,7. Attualmente biso-gnerebbe attendere più di 13 anni. Per non parla-re di cifre più consistenti: l’attesa sfiora i 27 anni. Coloro che desiderano informazioni, potranno rice-verle allo Sportello del Contribuente, che è un ser-vizio gratuito chiamando il numero 0642828753. Inoltre dal sito www.contribuenti.it è possibile scaricare il nuovo modello di richiesta di rimborso (mod. IDR) approvato con provvedimento presi-denziale il 24 settembre scorso.

Questo comunicato è stato emanato dall’A.I.C.

Ogni collega che lo desidera, può segnalarci e-ventuali notizie lette sui vari organi di stampa, anche locali, che ritengono utili da portare a co-noscenza dei soci dell’APEC. Si raccomanda però di precisare la fonte e la data di pubblicazione.

E' reato enfatizzare i difetti legati alla vecchiaia, evidenziando i limiti che si possono registrare con l'incalzare del decadimento psico-fisico. Parola di Cassazione che ha bocciato il ricorso di un 49enne romano, tale Raffaele D. R., accusato di avere diffamato una signora, evidentemente non più giovane, mettendo in evidenza che l'età attempata non la metteva più "in condizione di seguire una situazione". I giudici della V sezione della Suprema Corte hanno in-fatti condannato al risarcimento per diffamazione l’uomo con l'obbligo di risarcire civilmente l'anziana per il danno subito. Questo perchè "…sulla portata offensiva dell'espressione non vi è alcun dubbio…” in quanto con quella frase è evidente che il sig. Raffaele intendeva sostenere in modo inequivocabile che la signora "…fosse una persona meno-mata nella sua capacità di intendere a causa del decadimento senile". E per la Cassazione è emersa evidente che quella frase è stata pronunciata dal condannato “…con valenza diffamatoria”.

Questa notizia è stata divulgata dall’agenzia Adnkros il 4 ottobre

GIURISPRUDENZA

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Ringrazio per i sempre graditi augu-ri e colgo l’occasione per inviare i più affettuosi saluti a voi tutti. Un grazie particolare al dottor Menna per la sua preziosa attività. Paola Moxedano

Puntualmente come ogni anno ricevo con molto piacere i graditissimi au-guri per il mio compleanno. Colgo l’occasione anche per ringraziarvi ancora per il piacevole soggiorno a Torre Cintola. Un caro saluto a tutti i collaboratori dell’APEC. Maria Vittoria Fiani - Castel Viscardo La ringrazio vivamente per i graditi auguri che ricambio con affetto. Roberto Baracco

Grazie per gli auguri che, anche stavolta puntualmente, ho ricevuto per il mio settantaseiesimo comple-anno. Vivissimi complimenti per la preziosa assistenza e tanti cari saluti a te e a tutti gli amici. Angelo Vergani - Lentate sul Seveso Ti ringrazio per gli auguri che mi hai inviato per il mio sessantesimo com-pleanno a nome dell’associazione e tuo personale. Grazie anche per il pensiero: è bello ricevere gli auguri e sapere che c’è una Associazione e ci sono degli amici che, oltre a ricor-darsi di te, si interessano anche a risolvere i nostri numerosi problemi. Ancora grazie,. Un caro abbraccio. Domenico Zappi - Milazzo

A voi tutti ed in particolare al nostro presidente invio un caloroso ed af-fettuoso ringraziamento per gli au-guri di buon compleanno che ho rice-vuto come sempre con molto piacere. Sandra Manti - Roma Grazie per gli auguri, come sempre puntualissimi, e come sempre parti-colarmente graditi, in special modo quest’anno che mi ha visto varcare il traguardo degli 80 anni di vita! È quindi di tutto cuore che contraccam-bio l’affettuoso pensiero, auspicando per te, per voi dell’associazione e … per tutti noi, ogni bene! Con viva cordialità. Franco Larrosa Al rientro da un lungo periodo di vacanza in barca ( …adesso come pensionato posso finalmente permet-termelo!), ho trovato il biglietto di auguri che, come ogni anno, puntual-mente mi invii. Come ben sai i tuoi auguri sono molto graditi, e nel rin-graziarti per la tua cortesia, colgo l’occasione per rivolgerti il più since-ro apprezzamento per il costante impegno che, insieme ai tuoi collabo-ratori, metti a favore di una catego-ria che ogni anno che passa diventa sempre più numerosa. Con affetto. Alessandro Barbera - Roma Vi ringrazio vivamente degli auguri di buon compleanno arrivati graditi e puntuali anche quest’anno. Cordiali saluti e a presto! Simonetta Loreti - Roma

Ringrazio sentitamente per i puntuali auguri di compleanno, che per me sempre molto graditi. Un sentito rin-graziamento al signor Menna che ricordo sempre con stima e molto affetto. Giovanni Santimone - Roma Sono rientrato ad Oriolo da pochi giorni ed ho trovato i vostri graditis-simi auguri, che apprezzo sempre con grande entusiasmo, in particolar modo quest’anno che mi ha visto toc-care i sessanta! Ringrazio moltissimo il dottor Menna per il gentile pensie-ro ed ovviamente tutti voi che spero di rivedervi presto. Un abbraccio Adolfo Calanca – Oriolo Romano

UNA NOTA DEL PRESIDENTE Fa certamente piacere ricevere le vo-stre lettere, sempre numerose ed affet-tuose, che rafforzano di certo quel “fil rouge” che da sempre ci tiene legati, e che rappresenta la “forza viva” della nostra Associazione. Sarebbe bello però che oltre a questi scambi di reci-proca stima, di tanto in tanto potessi-mo ricevere anche vostre lettere (…anche via e-mail) per proporci altri argomenti di qualsiasi natura, che ov-viamente siano d’interesse comune, e che pubblicheremmo volentieri su que-sta Rubrica. Sarebbe questo un modo per interloquire in modo più diretto con gli altri soci, utilizzando il nostro Noti-ziario, che, come potete vedere, ci stiamo impegnando assieme all’amico Augusto Rosati di renderlo sempre più di vostro gradimento. Angelo Menna

NOTIZIARIO DELL’APEC ASSOCIAZIONE PENSIONATI CONI

Direttore Angelo Menna Direttore Responsabile Augusto Rosati

Foro Italico, 00194 Roma Telefoni: 0636854045 - 36854049

fax: 06.36854042 - 36854044 Registrazione Tribunale di Roma

n°132/2000

La stampa del Notiziario è effettuata da TIPOGRAF srl,

Roma, via Costantino Morin 26/a, tel. 06.3724146, fax: 06.3701054

Dopo un lungo periodo di silenzio, dovuto a problemi tecnici ed organizzativi, il sito dell’Associazione ha ripreso a funzionare. Digitando infatti l’indirizzo www.pensionaticoni.it potrete di nuovo fruire di un importante strumento di comunicazione con l’APEC, certamente più immediato dell’informazione carta-cea e soprattutto “più interattivo”. Infatti, visti i nuovi insert che presenta oggi il sito (completamente modificato, anche sul piano grafico, rispetto al prece-dente), ogni socio ha la possibilità di interloquire direttamente con la Segre-teria APEC, ma anche di intrattenere un dialogo con gli altri soci, attraverso un forum, ove ognuno potrà inserirsi e dire il suo pensiero su qualsiasi argo-mento. Previsti inoltre contributi filmati, oltre che fotografici. Ma è inutile con-tinuarne a parlare: per capire meglio non resta che accendere il computer!

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E’ ormai acclarato che l’attività motoria è uno strumento efficace di medicina preventiva e che essa migliora le qualità della vita, a tutte l’età, anche da anziani. A parlarci dell’argomento due illustri medici dell’Istituto di Scienza dello Sport del CONI, che ci spiegano come l’attività fisica, se eseguita correttamente, può rallentare il decadimento del corpo e dello spirito e favorirne di contro il mantenimento dell’efficienza. Provare per credere.

Fare movimento, parola d’ordine per la buona salute

di Marcello Faina e Giovanni Mirri

L’invecchiamento demografico è ormai una realtà mondiale. Per limitarci all’Italia, dal 1950 ad oggi il numero di persone al di sopra dei 60 anni è passato dal 12,10% al 21%. Oggi la vita media di un anzia-no raggiunge gli 80 anni per le donne ed i 76 per gli uomini (dati Istat). L’anziano, anche solo per moti-vi puramente fisiologici, è meno efficiente fisicamente del giovane e più fragile, cioè più facilmente aggre-dibile da fattori esterni, come le malattie, i traumi ecc. In altre parole l’anziano può con una certa pro-babilità vedere ridotte la sua autonomia e la qualità della sua vita, potendo anche diventare un costo per la società. E’ nozione comune che l’attività motoria sia uno strumento efficace di medicina preventiva (soprattutto in relazione ad un sistema di vita in cui il sedentarismo è particolarmente diffuso) e che essa migliora le qualità della vita anche nell’età adulta o senile. Ne consegue che il problema dell’attività mo-toria nell’età adulta o senile comincia oggi ad essere particolarmente sentito, sia da un punto di vista so-ciale, in considerazione del fatto che l’Italia, come detto, è un paese che invecchia, sia dal punto di vista sportivo, dato che gli ultraquarantenni formano, per

molte federazioni, una quota non indifferente di tes-serati. Fare il punto sull’invecchiamento, sulle proble-matiche ad esso legate e, in tale ambito, sul ruolo dell’attività fisica è pertanto un esigenza quanto mai attuale. L’invecchiamento è un processo caratterizza-to da una riduzione globale delle capacità adattati-ve all’ambiente e delle capacità di recupero agli sforzi fisici. Esso è correlato con una riduzione delle capacità sensitive (vista, udito), delle funzioni d’orga-no (cardiovascolari, respiratorie, renali, epatiche), del contenuto minerale delle ossa (osteoporosi), delle capacità funzionali (forza, velocità, resistenza, equili-brio). Queste ultime, che migliorano dalla nascita fino a circa i 30 anni d’età, dopo questa “soglia”, subi-scono un progressivo decadimento, che si accentua dopo i 50 anni. Si verifica una riduzione della forza, la cui causa principale è da attribuirsi alla riduzione del numero totale delle fibre muscolari (sarcopenia), con aumento proporzionale della massa grassa. L’a-nalisi bioptica del muscolo ha evidenziato che negli anziani si verifica una diminuzione delle fibre di tipo II, cioè delle fibre cosiddette “veloci” ed un aumento di fibre di tipo I, cioè delle fibre cosiddette “lente”.

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L’anziano, dunque, diventa sempre meno capace di fare “scatti” improvvisi e sempre più portato a fare attività lente e continue; egli diventa, cioè, meno ca-pace di reagire con prontezza ad eventi esterni im-provvisi. Con l’invecchiamento si verifica, inoltre, una riduzione della velocità di contrazione e della flessi-bilità articolare. Si verifica anche una diminuzione del-le capacità metaboliche, dell’efficienza del sistema respiratorio e della gittata cardiaca, con riduzione della resistenza alla fati-ca. Ma l’anziano va incon-tro anche a problematiche determinate dal decadi-mento delle capacità co-gnitive e mnemoniche, dal-la calo della sessualità, dal pensionamento, dalla paura della morte. Invec-chiando si diventa più an-siosi, tristi, quando non de-pressi, ed irritabili, ci si sente più vulnerabili e me-no utili per la società e, a volte, anche per la fami-glia. In pratica si diventa più fragili. Di fronte a tale realtà è necessario che la società ponga in essere degli “strumenti” preventivi che permettano di in-vecchiare “meglio e con successo”. E’ ormai evi-dente, infatti, che il decremento funzionale ed il de-cadimento psichico dell’invecchiamento variano signi-ficativamente in funzione dello stile di vita. Più si han-no cattive abitudini (sedentarietà, cattiva alimenta-zione, fumo) più il decadimento è rapido e marcato. Di contro l’attività fisica, se eseguita correttamente e con costanza ed affiancata da una corretta alimen-tazione e dal rispetto delle necessità di riposo e dei tempi di recupero, può rallentare il decadimento e favorire il mantenimento dell’efficienza. E’ ampia-mente documentato come il soggetto anziano rispon-da agli allenamenti di forza e di resistenza in modo analogo al soggetto giovane e che con un allena-mento appropriato è possibile ripristinare o mante-nere un adeguato livello di forza muscolare e di fles-sibilità articolare oltre che incrementare o mantenere le capacità di resistenza. E’ ampiamente documen-tato che l’attività fisica influenza positivamente anche le funzioni cognitive e la depressione, aiu-tando l’anziano a valorizzarsi ed a riconoscersi come persona.Nello specifico un programma di atti-vità motoria per l’anziano deve mirare: al migliora-mento della funzionalità del sistema cardiovascolare, del sistema respiratorio e della resistenza; al mante-nimento o al recupero del tono muscolare e di un cer-

to grado di forza; al miglioramento della mobilità articolare e della flessibilità generale; al migliora-mento dell’equilibrio e della coordinazione; a ritro-vare fiducia nel proprio corpo ed in stessi. L’attività svolta deve quindi prevedere esercizi per la flessibi-lità e la mobilità articolare, esercizi di propiocezione

per la deambulazione e l’equilibrio, fasi (contenute) di potenziamento muscolare, lavoro aerobico per la resistenza. Deve essere interessante, motivante e coinvolgente e favorire i rapporti comunicativi. E’ fon-damentale che ogni seduta sia sempre preceduta da adeguato riscaldamento e stretching e seguita da defaticamento con esercizi per la respirazione e per lo scarico della colonna. Sono sconsigliate attività troppo intense e troppo brevi, così come gli esercizi di forza massimale, quelli cioè con carichi vicini al proprio livello massimo. E’ preferibile il lavoro conti-nuo a quello intervallato ad alta intensità e sono tendenzialmente da evitare gli aumenti improvvisi della frequenza cardiaca (FC), i movimenti bruschi o cambi repentini di ritmo. Bisogna ricordare che la FC dell’anziano diminuisce rispetto ad un giovane, soprattutto sotto sforzo, riducendo le capacità di a-dattamento. L’attività deve prevedere un minimo di due sedute settimanali, della durata di circa 60 minu-ti ciascuna, entrambe strutturate con una fase di ri-scaldamento; esercizi di stretching e di mobilità arti-colare (spalla, anche, polsi, caviglie); esercizi di pro-piocezione (appoggi, equilibrio); esercizi di poten-ziamento muscolare (addominali, arti superiori ed inferiori); lavoro aerobico di resistenza; una fase di defaticamento (stretching, respirazione, scarico per la colonna). (l’articolo prosegue alla pagina successiva)

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(continua dalla pag. precedente) Non è questa la sede per entrare nel dettaglio di un programma di allena-mento, la cui elaborazione spetta al personale quali-ficato (cioè ai laureati in Scienze Motorie). Tuttavia, alcune semplici indicazioni sugli aspetti basilari dell’-allenamento possono essere fornite. Ad esempio, i lavori di potenziamento muscolare dovrebbero esse-re svolti con carichi (pesi) pari al 60-70% della pro-pria forza massimale dinamica anche per una sola serie costituita da una decina di ripetizioni. Ciò signi-fica che il peso da utilizzare è quello che si riesce a spostare (od a sollevare) al massimo per 10-12 volte (una serie) e che l’esercizio dovrebbe essere ripetuto, anche per una sola serie, un paio di volte alla setti-mana per ciascun gruppo muscolare interessato. Per l’allenamento di resistenza si può considerare che lo sforzo da fare deve essere sostenuto, ma non troppo, tale da permettere di parlare con un compagno (non si deve andare in affanno, dunque). Ci si potrebbe, in verità, regolare sulla frequenza cardiaca, dotan-dosi di un cardiofrequenzimetro. In questo caso si può considerare come limite di riferimento una frequenza cardiaca pari al 60-70 della massima (se non si co-nosce la propria frequenza cardiaca massima ci si può regolare con la semplice formula: FCmax= 220-età). La presenza di eventuali patologie quali iper-tensione, obesità e patologie vertebrali, va sempre tenuta in debita considerazione nello stabilire l’en-tità del lavoro, nonché il tipo di attività (es. lavoro aerobico in bicicletta nelle patologie vertebrali) e va sottolineato che l’intervento deve sempre essere gra-duato alle capacità fisiche ed all’età del soggetto. Quando si affronta il problema del “mantenersi in forma” nell’invecchiamento un aspetto basilare da tenere in considerazione è infatti l’impossibilità di trasferire in un soggetto di 50 – 60 anni lo stesso tipo di esercizi fisici previsti in un programma di alle-namento di un soggetto di 20-30 anni. In conclusio-ne appare evidente che quando “da adulti” ci si vuole “mantenere in forma” ciò deve avvenire con

l’ausilio ed il controllo delle scienze mediche. Le problematiche rappresentate dalla necessità di do-sare per ciascun individuo la quantità utile di lavoro muscolare e di riconoscere le controindicazioni par-ziali o totali all’attività motoria, indicano come que-st’ultima, specialmente nell’età adulta, sia un “mezzo terapeutico” che non può essere offerto nello stesso modo a tutti e che bisogna sempre irrinunciabilmente prevedere una preventiva ed accurata valutazione clinico funzionale del soggetto. L’organismo è profon-damente modificato e l’attività svolta deve sempre essere graduata alle capacità fisiche ed all’età del soggetto. L’obiettivo principale, che non può e non deve essere la ricerca della performance in senso assoluto, è il miglioramento della qualità della vita, da ottenersi mediante un incremento (o ridotto decre-mento) delle capacità motorie ed un miglioramento delle funzioni psichiche.

Prof. Marcello Faina - Direttore del Dipartimento di Scienza dello Sport dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport Dott. Giovanni Mirri - Medico ricercatore dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport

GIOCARE A SCACCHI AIUTA IL CERVELLO

Il neurologo Valgeir Thorvaldsson ha pubblicato uno stu-dio sul quale mette in guardia il fatto di vedere con fa-talismo l'invecchiamento come inevitabile processo dete-riorativo delle facoltà di pensare, parlare, muoversi, far conti. L'anziano potrà essere più lento nei suoi processi cerebrali, ma se sa tenersi sveglio con esercizi adeguati conserva il vantaggio della sua maggiore esperienza. Nel dare indicazioni su come allenare il cervello, Thorvalds-son ridimensiona il valore dei cruciverba, passatempo prediletto degli anziani: a suo avviso servono a poco per-chè sì, mantengono le conoscenze e capacità cerebrali del momento, ma non le migliorano. Meglio dedicarsi a gio-chi che davvero richiedano fantasia, ragionamento, bisogno d'improvvisazione veloce. Primi fra tutti gli scacchi: il duello con le figure dell'avversario sulla scac-chiera t'impone di concentrarti, ti obbliga a pensare anche con concetti matematici, insomma è una ginnastica mentale ideale.

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Da più di tre millenni l’influenza è una delle bestie nere della salute dell’uomo. Fondamentalmente non è una malattia “difficile” (…noiosa però sì!), anche se spesso possono essere molto pericolose le complicanze ad essa connesse, che insorgono specie tra le persone più deboli (bambini, anziani, sofferenti di patologie croniche). Comunque in tutti questi secoli tale malanno conta sulla sua …“coscienza” diversi milioni di vittime. Senza anda-re molto indietro nel tempo, basta ricordare ciò che è accaduto nel secolo scorso: tra il 1918 ed il 1919 e-splose quella che fu chiamata la “spagnola”, una tre-menda pandemia (ndr: cioè una epidemia dalle dimen-sioni geografiche quasi totali), che uccise almeno sessan-ta milioni di persone in tutto il mondo. Poi nel 1957 ci fu l’“asiatica”, micidiale anch’essa (…alzi la mano chi di noi non se l’è presa!) ma inferiore d’intensità, quantome-no in termini numerici, rispetto alla precedente. Oggi, o meglio, già da diversi decenni, l’uomo la sta combatten-do con molto impegno, ed infatti, grazie all’azione coor-dinatrice dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si può dire che sono stati fatti passi da gigante per contenere quanto più possibile i suoi effetti negativi. Addirittura nei mesi scorsi circolò la voce che forse fra pochi anni la si sarebbe potuta debellare totalmente. Non sappiamo se ciò sia mera fantascienza, comunque ci conforta il fatto che la ricerca sta andando avanti con impegno. Il contrattacco a questo male ha un suo preciso significato sociale: infatti le epidemie di influenza quan-do annualmente arrivano, “mettono a letto” almeno il 30% della popolazione. E’ facile quindi considerare gli effetti negativi che ne derivano in termini economici su ciascun Paese. Uno dei principali motivi per cui la “battaglia” tra l’uomo e l’influenza è ancora in corso, è legato alle caratteristiche primarie del malanno: i suoi “punti di forza” (…che per chi cerca di combatterla sono invece di debolezza) sono l’ubiquità, la contagiosità, nonché la “variabilità antigenica” dei suoi virus (ndr: in altre parole cambiano di volta in volta i “ceppi d’origi-ne”). E poi c’è un altro elemento che non si può sottovalu-tare: l’influenza è ancora oggi la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva, preceduta solo da AIDS e tubercolosi. L’84% delle vittime è rappresentato da per-sone di età superiore ai 65 anni. Accennavamo prima ai “passi da gigante” compiuti contro tale noioso malanno, e questo grazie all’attuazione di una capillare attività di

prevenzione messa in atto in tutti i Paesi occidentali, che si fonda su due direttrici primarie, vale a dire l’applica-zione di misure di igiene e protezione individuale, ed una capillare campagna di vaccinazione. Iniziamo dal-la prima direttrice: la trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contami-nate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e la difesa dalle secrezioni respirato-rie possono giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza. Inoltre nei periodi cosiddetti di “maggior contagio” è opportuno evitare, se se ne può fare a meno, luoghi particolarmente affollati. Per quanto concerne invece la vaccinazione antinfluen-zale, essa rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze. La composi-zione dei vaccini antinfluenzali viene aggiornata di anno in anno. In presenza di un buona corrispondenza fra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti, l’efficacia stimata negli adulti sani varia dal 70 al 90%. Nei bambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata tra il 60 ed il 70%. Il vaccino risulta quindi fondamentale per gli anziani. A questo punto ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte in questa importante battaglia: solo così potrà essa rivelarsi davvero vincente. Ma cosa fare realmente? Non è difficile: oltre a rispettare pedisse-quamente le sopraccitate norme igieniche non resta che rivolgersi al massimo entro fine novembre al proprio medico di famiglia, che darà le opportune indicazioni per la vaccinazione. Evidenziamo tra l’altro che, per chi ha compiuto 65 anni, la somministrazione è a totale cari-co del Servizio Sanitario Nazionale. Chi è più giovane invece (o non appartiene alle varie categorie “a ri-schio”) dovrà acquistare a pagamento il vaccino in far-macia: ce ne sono diversi i tipi in commercio, e questa scelta compete solo al medico, il quale poi ne curerà la somministrazione (ndr: si tratta di una iniezione sulla parte superiore del braccio). La spesa complessiva di questa operazione solitamente non supera i venti euro: crediamo che, trattandosi della propria salute, tutto ciò possa essere considerato un “investimento positivo”. E ...visti i tempi, quando un investimento è davvero posi-tivo, non bisogna lasciarcelo scappare. Soprattutto per-ché non ce l’ha proposto una banca…!

PREVENZIONE DELLA SALUTE

Il noioso malanno ha origini antiche: per primo ne denunciò l’esistenza Ippocrate, 2400 fa. Il suo nome è legato all’astrologia, poiché gli antichi credevano insorgesse per “influenza negativa” degli astri. Nel cor-so dei secoli è stato micidiale, ma con le dovute attenzioni lo si può combattere. Tra l’altro sembra che la medicina stia per compiere la grande impresa di cancellarlo in modo definitivo dall’elenco delle pato-logie. Diventa però essenziale che ognuno di noi faccia la sua parte sul piano della prevenzione. Come? Rispettando norme igieniche basilari e ricorrendo al vaccino.. prima che ci costringa al letto!

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Come è stato per Torre Cintola? Esattamente: in quel bel Villaggio Turistico ci siamo andati lo scorso anno ed anche quest’anno. Questo perchè la prima esperienza si è rivelata talmente positiva che ci è sembrato giusto riproporla. Ed i nostri soci hanno gradito la nostra scelta, tant’è che quest’anno il numero delle adesioni è stato superiore del 30% rispetto all’anno scorso.” Quali altri elementi di giudizio considerate nel momen-to di decidere un programma? “Crediamo che riaffermare il concetto che è nostro obiettivo principale il “ricercare solo proposte interessanti” di per sé rappresenti la risposta più esauriente a questa domanda.” E’ possibile conoscere qualche dato riguardo l’adesione degli associati alle proposte di tempo libero? “Dobbiamo dire in linea di principio che la risposta che ci viene data di volta in volta dai nostri colleghi alle varie iniziative è sempre confortante. E questo ci fa davvero pia-cere. Per quanto riguarda i dati numerici, proprio recente-mente abbiamo analizzato le “risposte” relative all’attività di quest’anno. Queste le cifre che sono state registrate: alla Festa di Capodanno hanno aderito in 55; alla Settimana Bianca di Dobbiaco in 34. Ben 50 i soci che hanno parteci-pato alla gita a Bevagna e Montefalco. Buono il dato della gita di quattro giorni in Basilicata, 38 persone. Molto alta, 70 persone, l’adesione alle Vacanze al Mare di Torre Cin-tola. Discreta la risposta al Torneo di Burraco, 40 soci; limi-tata invece la presenza alle Lezioni di Golf, 11 soci. Ma quest’ultima iniziativa è un po’ troppo specialistica, e forse presupporrebbe una maggiore azione promozionale. E’ intenzione impegnarci in questo senso, e non solo per il golf, approfittando anche del nostro Notiziario.”

Non avete accennato alle visite guidate? “Su queste è opportuno un discorso a parte. Nei primi sei mesi di questo 2008 ne abbiamo proposte due, una Castel Sant’Angelo ed una alla Villa Farnesina, nel cuore di Traste-vere. La partecipazione non è stata molto felice: eravamo solo in 17 alla prima, pochi di più, in 25, alla seconda. La limitata adesione può essere legata a diverse logiche: per il Mausoleo d’Adriano ad esempio (cioè Castel Sant’Angelo) molti avranno pensato che forse era inutile parteciparvi, poiché chissà quante volte nella loro vita avevano fatto visi-ta a quel complesso. In più qualche “batticuore” lo avrà dato la prospettiva di dover affrontare molte scale a piedi, senza ricordarsi invece che da alcuni anni esiste un ascenso-re più che funzionale, ricavato egregiamente all’interno del manufatto. Per Villa Farnesina c’è poco da ipotizzare. Ma molto probabilmente un fattore limitativo può essere dato dal fatto che i più sono propensi a pensare che le “visite guidate” siano un tipo d’iniziative troppo “colto”, aggettivo che spesso erroneamente viene associato a “noioso”. Ma non è così, visto che la bravura e la professionalità della nostra accompagnatrice, rinomata insegnante ed esperta di storia dell’arte, consente ai visitatori di accedere ad infor-mazioni davvero interessanti, sotto ogni aspetto. Provare per credere! E’ pur vero infine, e la recente passeggiata ad Ostia Antica ne è testimonianza probante, che molto influi-sce sulla decisione di aderire o meno ad una proposta l’im-portanza e la notorietà del sito scelto per la visita. Se poi,

come è stato fatto per l’antico porto di Roma, si associa alla parte culturale una iniziativa ambientalista affascinante come la gita in battello sul fiume Tevere, fare …”bingo” diventa abbastanza facile.” Sul teatro che c’è da dire? “Che è una iniziativa che piace e che trova molto consenso, pur se condizionato dai “numeri limitati” dei biglietti con-venzionati messi in vendita per le Associazioni come la no-stra. Il motivo del successo, poi, è anche dato dal fatto che per fortuna le proposte teatrali sulla piazza di Roma sono da diversi anni sempre di altissimo livello artistico. Perché allora non approfittarne? E’ la domanda che si pongono i nostri soci ed alla quale rispondono con una adesione senza pari.” Concludiamo la nostra chiacchierata sul programma 2009? “L’impalcatura è la stessa di quest’anno: stiamo muovendoci per dare sostanza ai vari appuntamenti, e contiamo di po-terli annunciare quando uscirà il prossimo numero del Noti-ziario, ai primi di gennaio.” E noi attenderemo con attenzione tale programma, nella certezza che anche nel 2009 le proposte di Tempo Libero che ci saranno offerte saranno “interessanti, divertenti ed accessibili”, come tutti quelli che si sono realizzati fino ad oggi. E grazie tante amici, per il vostro prezioso lavoro!

(prosegue da pag 5) INTERVISTA AI COLLEGHI DEL GRUPPO DI LAVORO DEL TEMPO LIBERO

I magnifici nove! Trascritti in rigoroso ordine alfabetico, questi i nomi dei colleghi del Gruppo di Lavoro del Tempo Libero: Emilio Alberghetti, Paola Cardosa, Roberto De Ce-sare, Roberta Gallegati, Rossana Lazzari, Rita Mon-zoni, Imperia Petrelli, Fabio Sassi, Rita Silvestri.

Attività ricreative per il 2009 Si riporta l’elenco di massima delle attività ricreative del prossimo anno. Tali iniziative possono essere integrate (o sostituite) da altre proposte, che in queste settimane il Gruppo di Lavoro sta definendo nei dettagli .Solo per le rappresentazioni teatrali c’è un programma preciso di ap-puntamenti, che pubblichiamo nelle pagine seguenti.

Gennaio: Festa di Capodanno; Torneo di burraco; Teatro. Febbraio: Settimana Bianca; Teatro. Marzo: Assemblea Annuale (giorno 11 a Roma); Convivio sociale (giorno 11 a Roma); Teatro. Aprile: Gita culturale di un giorno; Visita guidata a Roma; Golf. Maggio: Gita di primavera (dura 4 giorni); Visita guidata a Roma. Giugno: Visita guidata a Roma; Vacanze al mare. Settembre: Gita culturale di un giorno. Ottobre: Gita culturale di un giorno

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TEATRO VALLE, domenica 16 novembre, ore 16.45 MAGIC PEOPLE SHOW con Enrico Ianniello, Tony Laudario, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli Dal libro passa al teatro il fortunato romanzo di Giuseppe Montesano, Magic People Show, ovvero l’Italia vista come un immenso condominio sgangherato dove compaiono, classificati per tipologie umane, tutti i guasti del paese. La tragicomica e sarcastica narrazione del nostro quotidiano diventa, in scena, un comico, feroce e colorito avanspetta-colo pop: una rappresentazione ilare e tragico teatrale dell’Italia malata di questi ultimi anni, in cui uomini e don-ne coabitano il popoloso condominio napoletano immagi-nato dall’autore, istigati da strategie medianiche che sbri-ciolano le coscienze e ribaltano i valori. Il termine per la prenotazione è già scaduto

TEATRO ITALIA, venerdì 2 gennaio, ore 21.00 LO SCHIACCIANOCI con Andrè De la Roche e il Balletto di Roma Lo “Schiaccianoci” è divenuto in un tempo relativamente breve un balletto popolarissimo, spesso usato ed abusato, come una sorta di strenna natalizia. In realtà quest’opera è dedicata alla tragedia dell’infanzia, ovvero al doloroso e traumatico atto del crescere, al difficoltoso abbandono del mondo dei giochi e delle sicurezze, al superamento di quella “linea d’ombra” che segna il passaggio verso le tortuosità dell’adolescenza. Termine per la prenotazione: 2 dicembre Costo del biglietto € 16 platea, € 13 galleria

TEATRO ITALIA, sabato 17 gennaio, ore 17.00 VESTIRE GLI IGNUDI Con Vanessa Gravina e Luigi Diliberti In questa rappresentazione la regia tende a focalizzare, più che la tormentata vicenda di Ersilia e degli altri, il rap-porto tra lo scrittore ed il suo personaggio. Tutto accade come dentro una serie di flash onirici di estrema violenza, scanditi da ritmi serrati e da una recitazione che, più che moderna, si può definire metropolitana: se da un lato ri-schia di risultare contrastante con la classicità della lingua pirandelliana, altissima ed antica, dall’altro si tinge di connotazioni fortemente emozionali e suggestive. Termine per la prenotazione: 15 dicembre Costo del biglietto € 13,00

TEATRO VALLE, martedì 27 gennaio, ore 19,00 IL DUBBIO con Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi “Il dubbio” porta in scena una tematica forte e attuale: quella della pedofilia in ambiente cattolico, sullo sfondo di una scuola parrocchiale del 1964, ed in un momento in cui l’assassinio di Kennedy intaccava il senso di sicurezza della nazione e il Concilio Vaticano II ridefiniva i rapporti fra clero e fedeli. Il pubblico assiste allo scontro tra i perso-naggi e le loro convinzioni, sperimentando direttamente l’incertezza e le sue diaboliche sfumature. Termine per la prenotazione: 15 dicembre Costo del biglietto € 22,00

TEATRO BRANCACCIO, giovedì 5 febbraio, ore 21.00 DA GIOVIDI' A GIOVIDI' Con Marco Marzocca Uno spettacolo, o forse un gioco, ove l'attore riesce a fare convivere - non senza imbarazzanti equivoci - i migliori personaggi presentati a Zelig, trasmissione ove Marco Marzocca ha consolidato la propria presenza e fama. Partecipano allo spettacolo, in un rinnovatissimo reperto-rio, il Notaio ed il domestico filippino Ariel (che in TV ab-biamo visto in casa Panicucci e Bisio). Ma non finisce qui.... altre sorprese sono in arrivo! Termine per la prenotazione: 7 gennaio Costo del biglietto € 23,00

TEATRO BRANCACCIO, domenica 1 marzo, ore 17.00 FAR WEST STORY Con Lillo & Greg Epica e parodistica avventura d’un manipolo di anti-eroi dell’epopea west. Ogni cosa è filtrata attraverso l’ottica surreale e metalinguistica di Greg, quindi qualunque tema-tica è frazionata, sezionata, riordinata e riassemblata secondo precisi schemi dissacratori che ne lasciano scaturi-re tutto il potere comico. A rendere l’intreccio spettacolare nel suo umorismo provvede uno schermo, inserito nella scenografia, attraverso il quale i protagonisti entreranno ed usciranno per duettare anche con se stessi registrati. Termine per la prenotazione: 2 febbraio Costo del biglietto € 22,00

(segue alla pagina successiva)

Si invitano i soci interessati di rispettare con la massima puntualità le scadenze fissate per la prenotazione delle rappresentazioni prescelte: ciò in relazione al limitato numero di posti messi a disposizione.

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TEATRO VALLE, mercoledì 18 marzo, ore 20,45 LA STRADA con Massimo Venturiello e Tosca Dal capolavoro cinematografico di Federico Felli-ni, premio Oscar nel 1956, questa edizione tea-trale de La strada restituisce la trama e i dialoghi del film, ritrovando la sua innata e più profonda dimensione poetica, in un revisione moderna del genere del teatro/canzone, che qui si amplia e si arricchisce per via delle inconfondibili e suggesti-ve atmosfere del circo. Termine per la prenotazione: 18 febbraio Costo del biglietto € 13.00

TEATRO ITALIA, sabato 4 aprile, ore 17.00 RADICE DI DUE Con Edy Angelillo e Michele La Ginestra Storia di ordinaria inquietudine: un uomo alle soglie della pensione fa il consuntivo della sua vita. È una storia d’amore, di matematica, di paura di invecchiare. Lo accompagna una donna da quando erano bambini. Lei ed il suo giocare con tutto sono l’eccezione. Lui ed il suo rifiuto della matematica sono la regola. Tra ironia e dramma, sembrano i due volti della stessa meda-glia, l’uno lo specchio dell’altro. Una commedia agrodolce che diverte ed emozione. Termine per la prenotazione: 3 marzo Costo del biglietto € 13,00

TEATRO ITALIA, data da definire HAVANA RAKATAN Ballet de Cuba, coorografie di Barroso Rodriguez La straordinaria interpretazione del corpo di bal-lo racconta, nella prima parte, la nascita della musica cubana attraverso la fusione dei concitati slittini di origine africana con le melodie della musica popolare spagnola. La seconda parte del-lo spettacolo ripercorre musiche e danze popola-rissime ballate in tutto il mondo. Coinvolgente, colorato, dinamico ed originale, lo spettacolo innamora, seduce, contagia il pubblico in un’e-splosione di gioia e di divertimento. Termine per la prenotazione: da definire Costo del biglietto € 13,00

Proposte teatrali per i soci APEC

(continua dalla pagina precedente)

Indirizzi e telefoni dei tre teatri Teatro Italia, Via Bari 18 (tel. 0644239286) Teatro Valle,Via Del Teatro Valle 23/A (tel. 06 6869049) Teatro Brancaccio, via Merulana 244, (tel. 06.98264500)

TRE COMUNICAZIONI IMPORTANTI

CONVENZIONE A.Pe.C. - UNIPOL ASSICURAZIONE SANITARIA PER GLI ASSOCIATI

Si comunica che a seguito delle numerose richieste pervenuteci da parte dei nostri Associati, è stata concordata, tramite l'Agenzia Ge-nerale di Roma dell'UNIPOL, la riapertura dei termini per l'adesio-ne, alle stesse condizioni, alla assicurazione di cui alla polizza sani-taria (n° 1787/80/34000,300) a favore dei nostri associati e loro familiari, per il rimborso delle spese sanitarie in vigore dal 1° mar-zo 2008 sino al 28 febbraio 2010, con possibilità di proroga per un altro anno. Gli Associati A.Pe.C. che intendono aderire al piano sanitario dovranno provvedervi inderogabilmente dal 1°gennaio al 15 febbraio 2009 rivolgendosi direttamente al personale addetto all'Ufficio Gestione Polizza Sanitaria CONI presso la Sede Centrale del CONI - Palazzo H (tel.06/36857252 -7721 - fax 06-/36857109) che, oltre a fornire la prescritta modulistica, darà tutte le informazioni necessarie sia per il pagamento del premio (€ 600, annue pro-capite) che per gli altri indispensabili adempimenti. Si segnala infine che TUTTI GLI ASSOCIATI A.Pe.C. tuttora titolari di pensione integrativa corrisposta dal Fondo di Previdenza del CONI possono richiedere, per essi stessi e per i propri familiari assicurati, il pagamento del premio annuale a rate per 12 mesi all'anno a partire dalla rata del 1° marzo 2009. In tal caso gli interessati do-vranno richiedere al sopraindicato Ufficio Gestione Polizza Sanita-ria CONI il modulo di delega prescritto, restituendolo debitamente compilato e firmato allo stesso Ufficio. Gli altri Associati (cioè non percettori della pensione integrativa del CONI), assicurati UNIPOL, dovranno pagare il premio annuo in unica rata a mezzo bonifico bancario alle seguenti coordinate:

CIVITELLA ASSICURAZIONI snc AGENZIA 2351 – Viale Parioli 56 – 00197 Roma

C/O UNIPOL BANCA – VIA SATURNIA Codice IBAN IT59K0312703200CC0120005377

A garanzia della propria copertura assicurativa è indispensabile trasmettere anche a mezzo fax (al numero 06/36857109) copia della ricevuta bancaria del bonifico stesso. La Segreteria dell’APEC, come sempre, si attiverà al meglio per assistere i colleghi .

QUOTA ASSOCIATIVA ANNUALE PER CHI NON E’ PERCETTORE DI PENSIONE FONDO CONI

I Colleghi associati che hanno capitalizzato la Pensione Inte-grativa del CONI, sono stati invitati a mezzo lettera, di re-golarizzare la loro iscrizione quale socio APEC per l’anno 2008. Ricordiamo che qualora ciò non dovesse avvenire en-tro il 31 dicembre, verrebbe a cessare la loro appartenen-za all’APEC.

LA PROSSIMA ASSEMBLEA ANNUALE

SI SVOLGERA’ L’11 MARZO A ROMA

Il C.D.dell’APEC nella sua ultima riunione svoltasi il 30 set-tembre scorso, ha deliberato la data ed il luogo dell’Assem-blea Annuale (che ricordiamo sarà “elettiva”) La convocazio-ne è fissata per l’11 marzo, inizio ore 9.30, presso l’Aula Magna del Centro Giulio Onesti del CONI, all’Acquacetosa. Seguirà la FESTA DEGLI OVER 80, e quindi il CONVIVIO SOCIALE. Si informa inoltre che per velocizzare le operazio-ni di scrutinio sarà fatto uso di idonei mezzi informatici.

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ABBIAMO LETTO PER VOI ...un libro che merita attenzione

Non crediate che sia un testo noioso o di parte. Considerata la grave crisi dell’economia mondiale, leggerlo può contribuire ad aprirci gli occhi sui tanti perché dei gravi mali della Terra.

Circa un miliardo di persone nel mondo è denutrito. Un altro miliardo è obeso. Quasi metà della popolazione mondiale vive quotidianamente il problema di un’alimentazione insufficiente. L’altra metà soffre dei tipici problemi legati a un’alimentazione sovrabbondante e alle disfunzioni che ne derivano: diabete, eccesso di peso, problemi cardiocircolatori. È un paradosso? Solo apparente, argomenta Raj Patel, perché questo stato di cose è l’inevitabile corollario di un sistema che consente solo a un pugno di grandi corporation di trarre profitto dall’intera catena ali-mentare mondiale. I padroni del cibo è un’indagine appassionante che svela per la prima volta i retroscena della guerra in corso per il control-lo delle risorse alimentari: un vero e proprio giro del mondo che spazia dall’aumento dei suicidi tra i contadini asiatici alle sventurate conseguen-ze degli accordi commerciali tra Messico e Stati Uniti, dall’emergere dei movimenti dei senza terra in Brasile al fallimento di molte produzioni agricole africane, fino a toccare le sofisticate tecniche di manipolazione dei consumatori nel ricco Nord del mondo. In una fase storica in cui assi-stiamo all’aumento dei prezzi di tutti i prodotti di base, anche nei paesi occidentali, conoscere e comprendere le politiche alimentari mondiali significa confrontarsi con i temi della globalizzazione e della giustizia sociale, ma soprattutto significa capire quali strategie produttori e con-sumatori possono mettere in atto per proteggere la propria salute e contrastare lo strapotere delle multinazionali.

IL LIBRO E’ EDITO DA FELTRINELLI, PREZZO DI COPERTINA € 16,00

Andare a scuola, leggere un libro, godersi un tramonto: sono azioni che molti di noi danno per scontate ogni giorno. Per milioni di persone dei Paesi in via di sviluppo, alcune di queste attività non sono possibili. La ragione è semplice e grave: perché non vedono ! Hanno un disperato bisogno di occhiali da vista e sono nell’impossibilità di procurarseli. Ma queste persone si possono aiutare: il riciclaggio degli occhiali usati fornisce un’occasione utilissima per chi ha ne-cessità di una correzione visiva. Nel mondo ce n’è un grandissimo bisogno!” Il Centro Italiano Lions, La Luxottica (la più grande industria mondiale del settore, che ha origine italiana) e la FEDEROTTICA, sono uniti nell'iniziativa della rac-colta degli occhiali usati, che poi saranno utilizzati nuovamente nei Paesi in via di sviluppo, come mezzo visivo per la popolazione affetta da vizi di refrazione o ipovedenze. Le tre istituzioni con la collaborazione delle missioni umanita-rie nei Paesi in via di sviluppo consegneranno direttamente gli occhiali riadattati. Ebbene, ognuno di noi può dare il contributo per questa importantissima iniziativa: portiamo i nostri occhiali da vista (di qualsiasi tipo) che non usiamo chissà da quanto tempo (vuoi perché non rispondono più alle esigenze della nostra vista, vuoi perché li abbiamo volu-ti sostituire in quanto usurati) e che teniamo sperduti dentro un cassetto non sapendo che farcene. Ebbene oggi i vostri occhiali possono recuperare la loro utilità: prendeteli e consegnateli ad uno dei negozi di ottica che aderiscono all’ini-ziativa della raccolta. E’ un gesto che non ha alcun costo, ma qualcuno nel mondo ve ne sarà grato per sempre!

INTERESSA I PENSIONATI UNDER 65

A decorrere dal 1° gennaio 2009 le pen-sioni dirette di anzianità a carico dell'assicu-razione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima sono totalmente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. A decorrere dalla medesima data di cui al primo perio-do del presente comma sono totalmente cu-mulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente le pensioni dirette conseguite nel regime contributivo in via anticipata rispetto ai 65 anni per gli uomini e ai 60 anni per le donne a carico dell'assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostituti-ve ed esclusive della medesima nonche' della gestione separata di cui all'articolo 1, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, a condizione che il soggetto abbia maturato i requisiti di cui all'articolo 1, commi 6 e 7 della legge 23 agosto 2004, n. 243 e successive modificazioni e integrazioni fer-mo restando il regime delle decorrenze dei trattamenti disciplinato dall'articolo 1, comma 6, della predetta legge n. 243 del 2004. Con effetto dalla medesima data di cui al primo periodo del presente comma relativamente alle pensioni liquidate inte-ramente con il sistema contributivo: a) sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente le pensioni di vecchiaia anticipate liquidate con anzianita' contributiva pari o superiore a 40 anni; b) sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente le pensioni di vecchiaia liquidate a soggetti con eta' pari o superiore a 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne.

Il testo integrale dell’art. 19 DL 25 giugno 2008, n° 112

di Raj Patel

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Mai come stavolta con Pechino 2008, ho fatto “una scorpacciata” di Olimpiadi. Il motivo è semplice: avendo presenziato nel corso della mia attività professionale a molte delle precedenti edizioni dei Gio-chi Olimpici, in tali occasioni, probabilmente troppo attento e …affannato a svolgere il mio lavoro nel-l’ambito del ciclismo (ndr: sport ove ho sempre operato dal primo all’ultimo giorno dei miei 36 anni di dipendente CONI), non ho mai trovato il tempo di assistere agli avvenimenti delle altre discipline spor-tive (in televisione o sul campo). Gli unici momenti d’incontro con i colleghi ed amici delle altre squa-dre si svolgevano al Villaggio Olimpico, ove si riusciva a scambiare per qualche minuto, magari a not-te inoltrata o più facilmente al mattino a colazione, idee, opinioni e soprattutto notizie sulle prestazioni delle varie squadre azzurre. Quando non era possibile nemmeno quello, estrema ratio, mi recavo pres-so gli uffici della Missione Italiana (la sede cioè del Servizio Preparazione Olimpica del CONI, sempre al Villaggio Olimpico), ove c’era una bacheca sulla quale venivano appesi tra l’altro anche i risultati del giorno fatti registrare dagli atleti italiani. E questa bacheca rappresentava per me l’unica fonte di informazione sulle Olimpiadi che comunque stavo vivendo in prima persona, seppure in modo molto (…o troppo?) settoriale. E l’aspetto assurdo, se così si può definire, lo registravo al mio rientro in Italia, allorquando in famiglia o tra amici, considerandomi un “testimone oculare” mi si chiedeva qualcosa di più sulle tante situazioni agonistiche che erano capitate nel corso delle giornate olimpiche (compresa ovviamente la conquista di medaglie…) di cui loro (…fortunati!) erano stati spettatori davanti alla TV, e delle quali in realtà io sapevo molto poco o addirittura niente! Ed allora dovevo far ricorso a tutta la mia fantasia…cercando di ”cucire” alla men peggio i pochi elementi in mio possesso, per poter vedere garantita la mia immagine di “reduce”. Stavolta invece, con Pechino 2008, è stato diverso, ed ho potu-to seguire l’articolarsi delle diciassette giornate olimpiche grazie alla televisione (con tutti i suoi canali, italiani ed esteri, terrestri e satellitari) e al WEB (laddove dal sito della RAI e dell’Eurovisione si poteva-no vedere immagini in contemporanea provenienti da ben diciotto campi di gara!). E, potete giurarci, ne ho passate di nottate in bianco e di levatacce mattutine, ma in compenso ho avuto la possibilità di vivere emozioni a non finire, grazie anche alle magnifiche prestazioni di molti atleti azzurri. Ho ragio-ne di credere che la stessa cosa sia capitata anche a molti di voi. (A.R.)

Valentina Vezzali

Matteo Tagliarol

Giulia Quintavalle Chiara Cainero Federica Pellegrini

Alex Schwazer Roberto Cammarelle Andrea Minguzzi